COMUNICATO
L'ATTIVITA' DELLA GIUNTA REGIONALE NEL 2002 Relazione del Presidente della Giunta al Consiglio
(art. 19, comma 3 dello Statuto regionale)
RELAZIONE ANNUALE AL CONSIGLIO
SULL'ATTIVITA' DELLA GIUNTA
ANNO 2002
1. Introduzione del Presidente
La relazione contiene, in maniera estesa e articolata, i dati e le
argomentazioni che illustrano bene l'insieme delle attivita' svolte
nel corso del 2002 e lo sviluppo dei programmi che la Regione si e'
data dall'inizio della presente Legislatura. Si possono evidenziare,
in premessa, due elementi che si ritengono essenziali: la coerenza
fra l'attivita' di governo e i propositi espressi nel 2000, l'alto
grado di realizzazione delle linee programmatiche dalle quali siamo
partiti.
Nello scorrere le pagine seguenti si ritrovano con chiarezza le
proposte e i progetti che formano l'idea di una "nuova Regione", piu'
semplice nel funzionamento, piu' efficace nel servire i cittadini
dell'Emilia-Romagna.
Si evidenziano solo alcuni di questi filoni.
L'idea della Regione come federazione di territori, capace di evitare
ogni neocentralismo e, al contrario, di fare sistema con le Autonomie
locali. Dunque una concezione di federalismo di tipo cooperativo e
solidale.
La volonta' di costruire nuove politiche per lo sviluppo dei
territori, con i Programmi speciali d'area, cosi' da superare logiche
puramente settoriali, introducendo elementi di innovazione nella
pubblica Amministrazione.
L'accento su un sistema di garanzie moderne e universali: dalla
sanita', al welfare, alla sicurezza, alla casa. Temi che
caratterizzano e qualificano la nostra Regione in Italia e in
Europa.
La priorita' assegnata al governo della societa' della conoscenza,
con gli impegni assunti in tema di integrazione fra sapere e lavoro,
per il diritto allo studio, per elevare l'obbligo come base
essenziale per nuove opportunita' e nuove liberta' per ciascuno.
La spinta alla qualita' e allo sviluppo sostenibile, migliorando
infrastrutture, reti telematiche, qualita' e sicurezza del lavoro.
Sviluppando la messa in sicurezza dei territori, l'apertura di nuovi
mercati, la competitivita' complessiva del sistema regionale.
Sono temi che trovano precisi riscontri nella Relazione 2002, dove si
incontrano con il problema serio delle risorse a disposizione di
queste politiche.
Sul tema delle risorse e del federalismo fiscale, come su quello piu'
generale della piena attuazione della riforma del Titolo V, seconda
parte, della Costituzione, resta aperta la contraddizione con il
Governo centrale che nel corso del 2002 non ha dato segni sostanziali
di voler procedere sulla via di corretti rapporti istituzionali con
Regioni ed Autonomie e sulla via della condivisione delle misure di
completamento della riforma costituzionale di ispirazione
federalista.
1.1 L'attivita' del Presidente e della Giunta regionale nelle
Conferenze interistituzionali
La Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le
Province autonome e la Conferenza unificata (1) hanno assunto negli
ultimi anni particolare rilevanza quali sedi di confronto e di
cooperazione istituzionale fra i diversi livelli di governo del
nostro Paese.A dimostrazione dell'importanza di queste sedi di
raccordo, basti pensare che nel 1990 il numero delle sedute della
Conferenza Stato-Regioni fu appena 9, mentre nel 2002 sono state ben
23. Le stesse sedute della Conferenza unificata sono passate da 21
del 1998 a 26 nel 2002.
Con l'aumento dell'attivita' consultiva e deliberativa delle
Conferenze sono aumentati l'impegno e la presenza del Presidente
della Regione e dei componenti la Giunta regionale. Nel 2002, sono
stati discussi 476 argomenti di interesse regionale e locale nelle
due sedi di confronto con il Governo in 49 sedute, nelle quali la
Regione Emilia-Romagna e' stata sempre presente con il Presidente o
propri rappresentanti. Le stesse riunioni istruttorie, propedeutiche
alle Conferenze, sono state numerose (n. 550) e hanno coinvolto le
Direzioni generali ed i Servizi regionali e il Servizio Relazioni con
il Governo centrale e di rappresentanza, il quale ha promosso
un'attivita' di monitoraggio di tali riunioni, sia interregionali che
tra le Regioni, il Governo e le Autonomie locali. Per mezzo della
rete telematica, il Servizio e' in grado di trasmettere lo stato
dell'istruttoria in tempo reale ai settori regionali competenti,
mantenendo cosi' un costante raccordo sul complesso dell'attivita'
delle Conferenze.
Anche la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province
autonome ha conseguentemente intensificato la propria attivita'. In
particolare, il Presidente della Regione, per il ruolo ricoperto di
Vicepresidente della Conferenza, ha dovuto assicurare una presenza
puntuale, quasi settimanale, considerati l'alto numero delle sedute
(n. 33) e soprattutto degli argomenti trattati (n. 1076), nonche' gli
incontri istituzionali direttamente connessi alla Vicepresidenza.
Nello scorso anno il Presidente e gli Assessori hanno partecipato a
42 audizioni parlamentari su tematiche d'interesse regionale e
locale.
2. Programmazione negoziata
2.1 Programmi speciali d'Area (L.R. 30/96)
Il Servizio Intese istituzionali e Programmi speciali d'area ha
assicurato un'intensa attivita' di assistenza tecnica a tutte le
Conferenze di programma e alle Direzioni generali interessate ad ogni
singolo programma d'area. Sono state inoltre predisposte modifiche
agli accordi e precisazioni procedurali per vari programmi d'area.
Con l'esperienza della prima generazione, i programmi d'area si sono
confermati strumento idoneo a formulare dei programmi d'intervento
dove esiste un elevato grado di interrelazioni tra le tematiche
territoriali, quelle economiche, quelle ambientali e quelle dello
sviluppo.
Tale esperienza ha messo in luce la reale possibilita' di raggiungere
elevati livelli di efficacia nell'approccio integrato e coordinato,
la maggiore flessibilita' nell'uso delle risorse e il migliore
coordinamento della tempistica, consentendo alle Amministrazioni di
concertare piu' politiche settoriali coordinandone l'azione e la
spesa anche in un orizzonte temporale pluriennale.
2.2 Nuovi Programmi d'Area
Mentre la prima generazione dei programmi d'area e' entrata nella
fase di seconda attuazione e di conclusione, la Giunta ha dato il via
ad una nuova generazione di programmi d'area (2). I nuovi programmi
sono sette e, analogamente alla generazione precedente, riguardano
varie tematiche strategiche che spaziano dalle infrastrutture allo
sviluppo locale, dalla tematica della sicurezza e fruibilita' delle
risorse ambientali e naturali a quella dello sviluppo di zone
rurali.
I programmi attivati sono i seguenti.
1. Polo logistico di Piacenza. Le linee strategiche del programma si
incentrano sulla creazione di condizioni di contesto tali che nel
territorio del comune sia possibile realizzare le infrastrutture e
favorire la nascita di servizi necessari allo sviluppo di un polo
logistico di livello avanzato.
2. Po fiume d'Europa. La strategia di questo programma si pone
l'obiettivo di migliorare le condizioni naturalistiche -
paesaggistiche e di fruibilita' dell'asta del fiume Po, in modo che
tali condizioni si integrino da una parte con le impegnative opere di
difesa idraulica in corso di realizzazione e, dall'altra, si
colleghino fisicamente e virtualmente - come percorso turistico - con
le zone ad attrattivita' turistica che intendono ampliare l'offerta
mediante una larga fruibilita' del fiume.
3. Alta Valle del Sillaro. Il tema conduttore del programma concerne
la valorizzazione della vallata nella quale sono quasi assenti le
attivita' produttive; dunque il programma si propone di migliorare le
dotazioni naturalistiche e paesaggistiche del territorio in modo da
adeguare il contesto alla vocazione della zona che gli attori locali
riconoscono in quella turistica e salutistica.
4. Riqualificazione urbana citta' di Imola. Si tratta di un programma
che intende operare sul contesto urbano nella sua parte centrale,
dove un grande complesso parzialmente dismesso si presta ad una
riqualificazione e ad una riallocazione nel contesto della vita della
citta'; inoltre la situazione dell'attuale scalo merci si presta ad
un profondo ridisegno con allargamento e miglioramento della sua
operativita'.
5. Basso Ferrarese II fase. Gli obiettivi sono quelli di continuare
l'attuazione di linee di intervento capaci di consolidare e di
attivare nuovi meccanismi virtuosi di sviluppo, con particolare
attenzione alla costituzione di nuova occupazione stabile. Il
programma prevede di proseguire i processi di ristrutturazione e
riqualificazione, quelli di acquisizione di nuove energie
imprenditoriali, e di miglioramento della qualita' diffusa del
sistema insediativo e dei servizi alle persone.
6. Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Valle del Bidente e
Forlimpopoli. Si tratta di integrare politiche di sviluppo dal
crinale alla Via Emilia superando frammentazioni di natura geografica
coniugando le diverse politiche settoriali all'interno di un
programma coordinato di interventi destinato alla pianura, alla media
collina e al crinale. Lo scopo e' consolidare il sistema territoriale
individuando possibili modalita' di intervento che aggreghino tutte
le risorse territoriali, pubbliche e private sui temi fondamentali
dello sviluppo connesso alle specificita' ambientali e storico
testimoniali locali.
7. Territorio rurale della Pianura cispadana. La strategia del
programma mira a favorire il riposizionamento dell'area rispetto ad
altre aree regionali, nazionali ed europee, promuovendo lo sviluppo
del territorio rurale attraverso la valorizzazione delle risorse
naturali, ambientali ed i giacimenti storico-culturali. Il programma
si ripropone di favorire uno sviluppo del territorio in un'ottica di
rete, sfruttando le numerose sinergie interne al territorio. Il
programma incentivera' le iniziative pubbliche e private che siano in
grado di promuovere uno sviluppo sostenibile e che prevengano
eventuali fenomeni di marginalizzazione legati all'agricoltura
estensiva.Cogliendo l'occasione, la Giunta ha dato il via ad una
importante innovazione. Oltre all'accantonamento di risorse sul fondo
globale destinata alla programmazione negoziata della legge 30/96, la
legge finanziaria, gia' dal 2002, aveva previsto che una porzione
delle risorse di settore potessero essere utilizzate solamente
all'interno di Programmi d'area. Nel corso del 2002, il Servizio
Intese istituzionali e Programmi speciali d'Area ha proseguito, con
le autorita' di programma, l'attivita' di monitoraggio come previsto
dall'art. 7 della L.R. 30/96, per valutare sia l'efficienza delle
azioni intraprese, individuandone gli eventuali punti di criticita',
sia i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati e, alla
fine, diffondere i casi di eccellenza nella realizzazione delle
politiche.
E' stato portato a termine l'incarico (3) a Ervet - Politiche per le
imprese SpA, che era stato assegnato per l'assistenza tecnica
finalizzata alla maggiore efficacia e incisivita' nell'attuazione
della L.R. 30/96, mediante la formulazione di un piano di
monitoraggi, la predisposizione di un sito Internet interattivo che
fornisce informazioni e supporta le attivita' di monitoraggio e
valutazione delle azioni svolte. Ervet e' stata inoltre scelta per
l'attivita' riferita alla fase di prima attuazione delle procedure
informatiche di monitoraggio dei Programmi speciali d'Area (4).
Nel 2002 e' proseguito il lavoro inerente al laboratorio relativo
alla programmazione negoziata istituito nel 2000 nell'ambito dei
progetti dell'agenda per la modernizzazione.
2.3 Programmazione negoziata di fonte statale
Facendo seguito all'Atto di indirizzo sulla regionalizzazione degli
strumenti di programmazione negoziata per lo sviluppo locale (5), e'
stato costituito con decreto del Ministro La Loggia il "Tavolo
tecnico per la verifica delle intese istituzionali di programma e per
la regionalizzazione della programmazione negoziata per lo sviluppo
locale".
2.4 Intesa istituzionale di programma
A seguito della stipula nel marzo 2000 dell'Intesa istituzionale di
programma tra il Governo nazionale e la Giunta della Regione
Emilia-Romagna (6), nel corso del 2002 e' proseguita l'intensa
attivita' di concertazione, in collaborazione con i settori
interessati dell'Amministrazione regionale, con il Ministero
dell'Economia e Finanze - Dipartimento di sviluppo e coesione,
nonche' con le Amministrazioni centrali competenti per i settori di
pertinenza.
L'intesa si articola in specifici Accordi di programma quadro (APQ)
per i settori di interesse comune ove risultano rilevanti gli
investimenti congiunti di Stato e Regioni.
Gli APQ individuati nell'intesa per realizzare questi obiettivi
riguardano:
- infrastrutture e trasporti;
- riqualificazione urbana;
- difesa del suolo e tutela delle risorse ambientali;
- sviluppo telematico della regione;
- beni e attivita' culturali;
- sicurezza urbana.
Tra questi, sono stati sottoscritti gli APQ in materia di viabilita'
e di cultura e si e' proceduto alla definizione di quello in materia
di trasporti e logistica.
Il 20 dicembre 2002 e' stato sottoscritto l'APQ in materia di tutela
delle acque e gestione integrata delle risorse idriche tra Regione
Emilia-Romagna e i Ministeri dell'Ambiente e Tutela del territorio,
dell'Economia e Finanze, delle Infrastrutture e Trasporti, delle
Politiche agricole e forestali. L'accordo, che parte dal "Programma
stralcio di risanamento delle acque" approvato dalla Giunta regionale
nel febbraio 2002, ha come obiettivo l'adeguamento del sistema idrico
regionale agli standard qualitativi delle piu' recenti normative
comunitarie.
Per quanto riguarda le azioni di tutela dell'aria, il 15 luglio 2002
la Regione ha definito un accordo con le Province, i Comuni capoluogo
e quelli con popolazione superiore a 50.000 abitanti, che definisce i
comportamenti dell'intero sistema regionale in modo coordinato, per
la messa in atto di iniziative dirette alla mitigazione degli episodi
acuti di inquinamento atmosferico. Questo accordo territoriale, gia'
sottoscritto dal Ministero dell'Ambiente, sta per essere trasferito
in un APQ affinche' anche il livello nazionale possa contribuire con
proprie iniziative e risorse.
2.5 Fondi CIPE per l'intesa istituzionale di programma
La delibera CIPE del 3 maggio 2002, n. 36, recante "Ripartizione
delle risorse per interventi nelle aree depresse triennio 2002-2004
(Legge finanziaria 2002)", si richiama all'art. 73 della Legge
finanziaria 2002 che stabilisce criteri e modalita' di assegnazione
delle risorse aggiuntive disponibili per interventi nelle aree
depresse, a titolo di rifinanziamento della Legge 208/98, volti a
promuovere lo sviluppo economico e la coesione ed a superare gli
squilibri economici e sociali presenti nel Paese. Tali criteri
privilegiano gli obiettivi dell'avanzamento progettuale, della
coerenza programmatica - con particolare riferimento ai principi
comunitari - e della premialita', onde facilitare l'accelerazione
della spesa, invitando le Amministrazioni a non introdurre nuovi
criteri programmatici, ma a fare riferimento a quelli gia' esistenti
nella programmazione comunitaria, nazionale e regionale.
Il punto 3 della suddetta deliberazione CIPE sancisce che la quota a
favore di Regioni e Province autonome e' destinata al finanziamento
di spese connesse allo sviluppo - a esclusione dei regimi di aiuto -
da ricomprendere nell'ambito degli APQ, i quali costituiscono
nell'ambito delle Intese Istituzionali di programma, la modalita'
ordinaria sia per la programmazione concertata degli interventi sul
territorio, sia per la loro realizzazione attraverso la definizione
di profili programmatici di spesa degli interventi stessi.
Gli adempimenti in capo alla Regione Emilia-Romagna per l'anno 2002
sono stati regolarmente assolti entro il 31 dicembre 2002.
Per quanto riguarda invece la precedente delibera CIPE 142/99, il cui
riparto risorse era stato destinato ad un progetto di viabilita'
ricompreso nell'Intesa Istituzionale di Programma stipulata tra il
Governo e la Regione Emilia-Romagna, e successivamente monitorato
nell'APQ della viabilita', nel corso del 2002 e' stata liquidata una
tranche di anticipazione (7), a fronte delle spese sostenute
dall'Ente attuatore in conto del progetto.
2.6 Fondi CIPE Aree depresse
Cosi' come previsto dalle delibere CIPE 70/98 e 135/99 e dalle
delibere di Giunta 1405/99 e 1921/00 il Servizio ha tenuto relazioni
con i due Enti beneficiari (Comune di Reggio Emilia e Provincia di
Ferrara) e con il Ministero del Tesoro per gli adempimenti di cui al
documento del 29/5/2000 "Note per la redazione degli studi di
fattibilita' ex delibera CIPE 135/99".
I fondi concessi al Comune di Reggio Emilia sono stati liquidati e la
documentazione conclusiva del relativo studio di fattibilita' e'
stata inviata all'unita' di valutazione degli investimenti pubblici
del dipartimento politiche di coesione del Ministero dell'Economia e
Finanze, nonche' alla segreteria CIPE. Per quanto riguarda i due
studi di fattibilita' finanziati alla Provincia di Ferrara, a seguito
del prolungamento dei tempi per la conclusione degli stessi, in
questi giorni, si e' proceduto alla verifica preventiva al fine della
liquidazione delle somme assegnate.
Per quanto riguarda i fondi destinati alle opere di completamento di
cui alla Legge 208/98 e alla delibera CIPE 135/99, l'intervento
riguardante la costruzione del collettore terminale e dell'impianto
idrovoro Vidara nord e' in cofinanziamento con il Ministero delle
Politiche agricole e forestali, che aveva disposto il differimento
dei lavori con inizio entro la fine di gennaio 2002. A seguito della
consegna lavori, e' stata liquidata la prima anticipazione, pari al
20% del finanziamento complessivo accordato.
Per l'altro intervento finanziato alla delibera CIPE 135/99,
riguardante opere di acquedottistica presso il Comune di Varano de'
Melegari, e' stata liquidata la seconda tranche di acconto.
2.7 PRUSST
Nel corso dell'anno e' stata svolta un'importante attivita' di
promozione e coordinamento fra enti locali, forze economiche e
sociali e strutture regionali coinvolte nei due programmi di
riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio (8)
e per le aree del "Distretto ceramico" e "Citta' della costa" dei
quali la Regione e' soggetto promotore.
Le attivita' preparatorie alla firma dei due accordi quadro sono
consistite nella concertazione con gli enti locali, forze economiche
e sociali e strutture regionali, seguita dalla preparazione degli
allegati tecnici ai due accordi, la cui sottoscrizione e' stata
approvata con delibere di Giunta regionale n. 906 (per il PRUSST
"Citta' della costa") e n. 907 (per il PRUSST "Area del Distretto
ceramico") del 27 maggio 2002.
I due accordi quadro sono stati sottoscritti a Roma in data 31 maggio
2002 presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
3. Politiche europee e relazioni internazionali
3.1 Politiche europee
Nel 2002, le attivita' relative alle politiche europee e relazioni
internazionali hanno registrato importanti sviluppi, che si sono
articolati nei seguenti "filoni" di attivita':
Programmi/Progetti
Iniziativa comunitaria Interreg III, piu' precisamente in relazione
al Programma transfrontaliero adriatico (Interreg III A), ai
programmi transnazionali Cadses e Medocc (Interreg III B), al
programma Interreg III C (cooperazione interregionale).Si e'
assicurata la partecipazione ai gruppi interregionali incaricati
della predisposizione delle proposte programmatiche e
all'elaborazione dei necessari atti amministrativi. Sono stati
realizzati un seminario regionale informativo sui programmi Cadses e
Medocc (maggio 2002) e una iniziativa nazionale di informazione e
lancio del bando relativo al "Programma Interreg III C zona est", in
collaborazione con Ministero Infrastrutture e segretariato tecnico
congiunto "III C zona est".
Twinning Italia-Ungheria. e' stata assicurata la partecipazione al
comitato esecutivo del programma, l'elaborazione atti regionali per
garantire la partecipazione regionale al programma, il coordinamento
della partecipazione dei funzionari regionali alle missioni di lavoro
in Ungheria connesse alle attivita' del programma, nonche'
partecipazioni specifiche.
Attivita' inerenti l'informazione comunitaria
Si e' assicurato il coordinamento operativo e redazionale del quinto
Eurorapporto riferito alle attivita' del 2001. Il rapporto e' stato
fatto proprio dalla Giunta regionale nel giugno 2002 e presentato
ufficialmente a Bologna in occasione del Salone della comunicazione
pubblica COMPA (settembre 2002), il supporto e la finalizzazione
delle attivita' di informazione realizzate da Ervet sono state: sito
EuropaFacile, Eurolettera, Infomail, nonche' il supporto informativo
al sito Infoagenda 2000.
Iniziative a Bruxelles
L'ufficio di Bruxelles ha assicurato tra l'altro la partecipazione al
progetto "Sustainable development" (partecipazione alla creazione di
una rete europea di 13 regioni - capofila il Galles), nonche'
l'attivazione della convenzione Regione Emilia-Romagna - Aster sul VI
programma quadro di R&ST e l'assistenza a progetti comunitari
presentati da Regione Emilia-Romagna e dal sistema regionale nei
diversi ambiti comunitari (cultura, ambiente, trasporti,
allargamento, relazioni esterne, politiche sociali).
Infine sono state organizzate diverse giornate formative in
collaborazione con ANCI e UPI rivolte a dirigenti e funzionari di
Comuni e Province alle quali hanno partecipato funzionari
comunitari.
Si sono, inoltre, rafforzate le relazioni con le Regioni partners
Assia, Aquitaine e Pays de la Loire favorendo, in collaborazione con
AICCRE, gemellaggi e collaborazioni istituzionali fra gli enti locali
della nostra regione e quelli di tali regioni.
3.2 Relazioni internazionali
Per quanto riguarda l'attivita' relativa alla cooperazione
internazionale, nel corso del 2002 e' stata approvata la L.R. n. 12
"Interventi regionali per la cooperazione con i Paesi in via di
sviluppo e i Paesi in via di transizione, la solidarieta'
internazionale e la promozione di una cultura di pace", che ha
consentito di concludere il percorso di confronto e consultazione
sulla riforma della legislazione regionale in materia avviato sin dal
2001 con la realizzazione della Conferenza regionale sulla
cooperazione decentrata.
In relazione agli obiettivi assunti nel DPEF e per favorire le azioni
di cooperazione allo sviluppo ed i rapporti con il sud del mondo,
sono state rafforzate le reti di rapporti istituzionali dentro e
fuori la Regione attraverso le attivita' la cui descrizione viene
rimandata alla parte riguardante le iniziative dell'Assessorato
Politiche sociali, Immigrazione, Progetto giovani, Cooperazione
internazionale.
La Regione Emilia-Romagna ha inoltre positivamente contribuito alla
ufficiale costituzione del progetto Fondazione per la scuola di pace
di Montesole.
Per quanto riguarda le attivita' a favore delle nostre comunita'
all'estero, il 2002 e' stato caratterizzato dalle iniziative per far
fronte alla crisi Argentina che ha coinvolto pesantemente le nostre
comunita' ivi residenti.
Molte iniziative sono state attuate tramite gli strumenti della
programmazione ordinaria:
- l'invio di medicinali ai nostri connazionali in Argentina;
- i sussidi per le situazioni di emergenza economica e sanitaria a
circa 60 concittadini; la distribuzione degli aiuti raccolti su
iniziativa della Camera di Commercio di Ravenna ad alcuni
concittadini e ad una scuola;
- un'ampia quota per giovani argentini di origine emiliano-romagnola
nel progetto di stage della consulta dell'emigrazione;
- un progetto di ricongiungimento familiare di 12 famiglie originarie
di Faenza, in collaborazione con le associazioni emiliano-romagnole
d'Argentina;
- nell'autunno del 2002 si e' poi concluso l'iter per l'approvazione
della L.R. 4/11/2002, n. 28 "Interventi straordinari della Regione
Emilia-Romagna per contribuire a fronteggiare la crisi argentina".
Con questo provvedimento nel 2002 si e' assicurata l'adesione ad un
fondo interregionale promosso dal Ministero degli Italiani nel mondo
nonche' alla predisposizione di un programma di aiuti alimentari
destinati prevalentemente alle province di Tucuman, Santa Fe e l'area
della grande Buenos Aires.
L'attivita' a favore dei nostri connazionali all'estero e' comunque
proseguita anche nelle altre aree del mondo. La Consulta, in
collaborazione, con altri settori, ha organizzato manifestazioni
culturali e promozionali in Venezuela, Costa Rica, Brasile, Stati
Uniti e Svizzera. Tutte le visite hanno avuto momenti di incontro sia
con le comunita', sia con le rappresentanze diplomatiche e consolari,
sia con le istituzioni locali.
Sviluppando le linee d'intervento tracciate negli ultimi anni in
occasione dei diversi incontri internazionali della Consulta,
l'attivita' del 2002 e' stata incentrata sulle iniziative rivolte ai
giovani, compresi progetti di stages in aziende emiliano-romagnole.
La novita' dell'anno e' stata la creazione del portale
"emiliano-romagnoli nel mondo": strumento di informazione di facile
accesso e consultazione con i nostri connazionali, ma soprattutto una
modalita' con la quale le comunita' all'estero possono rendersi
visibili, scambiare opinioni, esprimere le proprie necessita'. La
proposta ha colto la sollecitazione delle 112 associazioni sparse in
tutto il mondo. Nel primo mese di attuazione sono stati rilevati
54.000 contatti, in media 2.000 al giorno.
Con la creazione del sito si e' dato il via allo "sportello
informativo per gli emiliano-romagnoli all'estero". Da questo anno e'
possibile ricevere informazioni o richiedere assistenza e
orientamento su problemi di non facile soluzione per che vive
all'estero. Sia il sito che lo sportello hanno raccolto ampio
consenso da parte dei concittadini all'estero.
Il progetto "Reporter" ha offerto la possibilita' di partecipare ad
uno stage presso la Regione, nel corso del quale i partecipanti hanno
imparato a creare siti web e a gestire una redazione telematica, per
contribuire attivamente alla diffusione del sito per i giovani. Il
progetto e' stato realizzato con la collaborazione del Servizio
Stampa ed e' strettamente correlato al progetto Internet, attraverso
il quale le associazioni di emiliano-romagnoli all'estero vengono
dotate di strumentazione informatica e di collegamento Internet per
collegarsi tra di loro e con la Regione.
4. Le politiche della sicurezza
Il 2002 e' un anno particolarmente significativo per lo sviluppo del
programma di legislatura nel campo della sicurezza, sintetizzato in
termini di obiettivi e di azioni nel DPEF regionale dello stesso
anno. In particolare si segnala che dall'inizio del 2002 e' stata
costituita un'unica struttura organizzativa responsabile della
promozione delle politiche per la sicurezza e della qualificazione
della polizia locale. Qui di seguito si riportano le attivita' piu'
rilevanti sviluppate nel periodo di riferimento.
4.1 Promozione della sicurezza
- Pubblicazione e attuazione, per il quarto anno consecutivo, del
bando regionale relativo ai contributi volti a sostenere la
realizzazione diffusa di specifici interventi di miglioramento della
sicurezza. I progetti finanziati nel 2002 sono stati 61 di cui 48
presentati da Amministrazioni locali e 13 da associazioni su un
totale di 180 progetti finanziati nei quattro anni.
- Sviluppo dei 13 progetti pilota di miglioramento della sicurezza,
inseriti nei programmi di riqualificazione urbana, in corso di
realizzazione e sottoscrizione, tra Regione e Comuni interessati, di
9 dei 13 Accordi di programma previsti.
- Sviluppo operativo dell'Accordo in materia di sicurezza urbana tra
la Regione e il Ministero dell'Interno sottoscritto nel marzo 2001.
Tra i risultati raggiunti l'allestimento del laboratorio informatico
presso la Prefettura di Bologna per lo sviluppo del sistema
informativo integrato; l'avvio del processo di ammodernamento e di
interconnessione delle sale operative delle Forze di polizia dello
Stato con quelle delle principali polizie municipali; la
realizzazione di attivita' di formazione congiunta, tra polizie dello
Stato e polizie locali, con la partecipazione di circa 600
operatori.
4.2 Qualificazione della polizia locale
- Sviluppo della Scuola regionale specializzata di polizia locale,
con la realizzazione di circa 2500 ore di formazione nel biennio
2001/2002 e con il coinvolgimento di mille operatori.
- Avvio del progetto per la realizzazione di una rete radiomobile
regionale e individuazione delle polizie locali come utente
prioritario del sistema, assieme al soccorso sanitario e alla
protezione civile.
- Emissione ed espletamento, per il secondo anno, del bando relativo
ai contributi per progetti di qualificazione in forma associata dei
servizi di polizia locale e finanziamento di 33 progetti.
4.3 Attivita' trasversali
- Realizzazione del convegno europeo "Governare la sicurezza: attori,
politiche e istituzioni in Europa".
- Realizzazione dell'VIII Rapporto annuale regionale sulle politiche
e sui problemi della sicurezza e sviluppo della collana dei Quaderni
di Citta'sicure giunti alla XXVII pubblicazione.
- Schedatura informatizzata dei materiali di documentazione
disponibili.
- Partecipazione, con funzioni di coordinamento per conto della
Conferenza dei Presidenti di Regione e di P.A., al gruppo di lavoro
congiunto tra Anci e Conferenza che ha portato all'adozione formale
di un documento di indirizzo in materia di sicurezza e polizia
locale.
- Implementazione delle attivita' di segreteria tecnico-organizzativa
del Forum italiano per la sicurezza urbana, realizzate in convenzione
dalla Regione, e gestione delle attivita' programmate
dall'Associazione.
5. Stampa e comunicazione
Le attivita' di comunicazione pubblica della Regione Emilia-Romagna
sono state sottoposte ad una profonda riorganizzazione negli ultimi
anni. Cio' e' dovuto, essenzialmente, a due ragioni: da un lato la
profonda innovazione dei poteri e delle competenze dell'ente Regione
a seguito dei "decreti Bassanini" e della riforma del Titolo V della
Costituzione, che ha avviato un processo "federalista" nel nostro
Paese; dall'altra, la forte evoluzione e l'ampliamento dell'assetto
teorico e pratico della comunicazione pubblica in Italia.
Queste ragioni (le principali, non le uniche) hanno "chiesto e
provocato" cambiamenti nei modi e negli strumenti della
comunicazione.
In primo luogo, si e' accentuato il lavoro per rendere il piu' ampio
ed efficace possibile l'accesso dei cittadini alle informazioni
utili. In questa azione proattiva si sono rivelati di grande utilita'
i new media, ed in particolare internet. Anche nel 2002 si e'
proseguito nel far crescere il sito principale Ermes, che si e'
confermato ancora una volta come miglior sito delle Regioni italiane,
e si e' avviata la costruzione metodica di siti-portali dedicati ad
aree di interesse vasto. Per esempio, e' stato radicalmente rinnovato
il portale dell'economia (Ermes Imprese) e si sono realizzati e messi
in linea quelli dedicati all'ambiente, alle politiche europee, ai
consumatori e alle politiche del piano digitale.
Sotto questo profilo, anche l'avvio del numero verde unico della
sanita' e le banche dati sull'istruzione, il lavoro e la formazione,
realizzate con il Fondo Sociale Europeo, costituiscono due azioni
rilevanti per assicurare ai cittadini informazioni basilari in aree
di interesse altrettanto vaste.
Le iniziative di comunicazione, realizzate con gli Assessorati
competenti, hanno avuto notevole efficacia, assicurando una buona
conoscenza delle due occasioni di informazione e di servizio
predisposte dalla Regione.
Nel 2002 e' stato avviato un servizio informativo rivolto a tutti i
cittadini utilizzando il Televideo regionale della Rai. Le
informazioni, che vengono aggiornate quotidianamente, hanno in parte
anche funzione di servizio su opportunita' messe in campo dall'azione
amministrativa della Giunta regionale e di informazione su eventi e
avvenimenti di particolare rilevanza per il territorio
dell'Emilia-Romagna.
Nel corso dell'anno e' stato avviato un secondo ciclo di trasmissioni
televisive (intitolate "Vista da vicino") a carattere generalista e
rivolte a tutti i cittadini della regione. In ogni numero si affronta
un tema specifico e di particolare attualita' e si forniscono
informazioni utili e di servizio su bandi, finanziamenti,
opportunita', scadenze.
Nel corso del 2002 la Giunta regionale ha realizzato una azione di
comunicazione, rivolta a tutti i cittadini, sulle scelte di bilancio
e sulle azioni amministrative piu' rilevanti adottate. A questo scopo
e' stato realizzato un opuscolo di 16 pagine che e' stato inviato per
posta a tutte le famiglie dell'Emilia-Romagna (circa 1.850.000).
L'identita' istituzionale della Regione ha accentuato in particolare
il lavoro di comunicazione pubblica in alcuni settori rilevanti, come
appunto la scuola, la sanita' e l'ambiente.
Il nuovo profilo istituzionale e i maggiori poteri assegnati al
Presidente della Giunta hanno suggerito l'apertura di un sito
internet, destinato in particolare ad attivare e ad ospitare un
dialogo diretto tra il Presidente stesso e i cittadini. L'iniziativa
ha avuto un ottimo successo e sono molte centinaia le mail
elettroniche arrivate al sito e che hanno trovato risposta (pubblica
o privata).
Nel 2002 e' stata replicata la campagna sul "Diritto allo studio",
riutilizzando e rinnovando una iniziativa che ha aveva avuto grande
efficacia e che si e' confermata esperienza positiva: ne sono
testimonianza sia i sondaggi eseguiti anche nel corso di questa
edizione della campagna, sia il numero di richieste presentate dalle
famiglie di studenti emiliano-romagnoli. Il Servizio Stampa e
Comunicazione ha anche affiancato il lungo e articolato processo di
costruzione del testo del Progetto di legge sulla scuola e la
formazione, discusso in decine di incontri con insegnanti, studenti,
genitori e amministratori locali. Le iniziative di comunicazione che
hanno accompagnato la lunga consultazione sono state arricchite anche
da un sondaggio sulle opinioni e le attese dei giovani verso la
scuola e da una lettera aperta che il Presidente Errani ha inviato ad
apertura dell'anno scolastico.
Sui temi della salute e della sanita', si e' accompagnata l'azione
dell'Assessorato, realizzando tre azioni significative: la gia'
citata campagna sul numero verde unico; la campagna sui farmaci; la
campagna sulla donazione del sangue (compresa la sua articolazione
estiva). Queste azioni hanno ottenuto risultati certi e misurabili,
che ne comprovano l'efficacia. Per esempio, e' quantificabile il
numero di telefonate (circa settemila) ricevute gia' nel corso della
prima settimana dal call center sanitario. Analogamente, e'
misurabile l'efficacia delle campagne per la donazione del sangue,
che la Regione e le associazioni di volontari hanno avviato da alcuni
anni: il servizio sanitario regionale dispone in modo articolato dei
dati che attestano l'aumento delle donazioni.
Particolarmente impegnativa ed importante e' stata anche la campagna
di comunicazione che ha affiancato e supportato l'accordo tra gli
Enti locali e la Regione per realizzare azioni comuni di contenimento
e riduzioni dell'inquinamento dell'aria. La articolata campagna di
comunicazione e' durata circa 6 mesi, per meta' nel 2002 e per
l'altra meta' nel 2003, mettendo in campo azioni e strumenti diversi
e capillari. In particolare, poi, questa iniziativa e' stata
realizzata in stretto contatto con le strutture delle istituzioni
locali che avevano concordato l'azione ed ha costituito un banco di
prova significativo per un non frequente partenariato comunicativo
tra i diversi livelli istituzionali ed amministrativi. Nel corso
della campagna denominata "Liberiamo l'aria" sono stati eseguiti
diversi sondaggi demoscopici, sia sulle azioni adottate per contenere
l'inquinamento sia sulla efficacia della campagna di comunicazione
(e, quindi, sugli strumenti utilizzati, sulla strategia, su tono e
testo visivo dell'advertising).
La comunicazione istituzionale della Regione si e' espressa, in
particolare, attraverso una continua attivita' di relazione con i
media e di pubbliche relazioni.
Si e' dispiegata in una serie di presenze a fiere specializzate e di
settore, a carattere nazionale ed internazionale, nelle quali si sono
presentate le azioni politico-amministrative e le iniziative di
comunicazione che le hanno accompagnate. Si ricordano le presenze al
Forum PA a Roma e al Compa di Bologna. In particolare, si ricorda la
presentazione, avvenuta appunto al Forum PA di un sondaggio,
commissionato al professor Renato Mannheimer, sulla efficacia delle
azioni di comunicazione per l'integrazione europea e l'introduzione
dell'euro (iniziative che erano state realizzate nel 2001 e che erano
proseguite nelle prime settimane dell'anno successivo).
Il 2002 e' stato anche un anno importante per l'avvio di due nuovi
progetti di comunicazione sull'Europa, rivolti sia ad un target
specializzato in Emilia-Romagna che ad operatori e funzionari di
Bruxelles. Proprio al salone della comunicazione pubblica, tenutosi a
settembre 2002 a Bologna, sono stati presentati agli operatori il
nuovo sito internet, denominato Spazio Europa e realizzato assieme ad
Ervet, e la rivista bimestrale "Europei", (redatta in italiano e in
inglese).
Nel 2002 e' proseguita la pubblicazione della rivista "ER -
Emilia-Romagna nel mondo", che ha l'obiettivo di presentare ad un
pubblico selezionato i punti di eccellenza del nostro territorio. Il
magazine, anch'esso redatto in italiano ed in inglese, e' inviato ad
ambasciate, consolati, istituti italiani di cultura, sedi dell'ICE e
delle Camere di Commercio, oltre che a migliaia di emiliano-romagnoli
che abitano e lavorano all'estero.
Sempre nel 2002 e' stato realizzato il sito Internet "Cultura
d'Europa", redatto in cinque lingue, e che ha l'obiettivo di offrire
una fotografia a 360 gradi del sistema culturale e dello spettacolo
in Emilia-Romagna, riservando particolare attenzione agli enti e agli
istituti creati e partecipati dall'ente.
L'identita' istituzionale della Regione impone anche una
segmentazione dei destinatari per aree di interesse o di attivita'.
Il dialogo e le azioni comunicative verso stakeholder od opinion
leader ha trovato supporto in particolare in due media: Internet e le
riviste. Particolarmente articolato e' il panorama nel settore delle
attivita' produttive, per il quale si ricordano almeno il rinnovato
sito Internet "Ermes Imprese" e la rivista "EconErre", realizzata
assieme all'UnionCamere dell'Emilia-Romagna. Sempre nel 2002 e' stata
realizzata la gara per la realizzazione della rivista "Agricoltura",
storico mensile a larga tiratura e diffusione.
Rivolte agli operatori dei rispettivi settori e attente a creare un
dialogo a due vie da e con l'istituzione regionale, hanno visto la
luce anche newletter (sia telematiche che cartacee) per le politiche
sociali, per le politiche delle pari opportunita', per il settore
ambientale e per il mondo della scuola. Una attenzione particolare e'
stata riservata a destinatari e interlocutori diretti dell'azione
politico-amministrativa della Regione: proprio nel 2002 hanno avuto
avvio due significative azioni per le autonomie locali, quali il
magazine mensile realizzato assieme al gruppo editoriale del Sole-24
ore, e al portale "Autonomie", che comprende anche i siti realizzati
per le unioni dei comuni.
Tra le attivita' editoriali realizzate nel 2002 vanno ricordate le
partecipazioni agli speciali realizzati rispettivamente dal
quotidiano economico italiano Sole-24 ore e dal tedesco Tagesspiel e
i due monografici, a cura della Spe-Il Resto del Carlino,
sull'enogastronomia e sui trasporti in Emilia-Romagna.
ASSESSORATO INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA ED ISTITUZIONALE. AUTONOMIE
LOCALI
1. Riflessioni sull'attuazione del Titolo V della Costituzione
La Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 di riforma del Titolo
V, Parte II, della Costituzione ha inciso profondamente sugli assetti
istituzionali ed in particolare sui rapporti tra lo Stato e le
Regioni nonche' sulle rispettive competenze legislative. Dal punto di
vista del riparto della competenza legislativa, il nuovo Titolo V
della Costituzione conferma e amplia il novero della materie oggetto
di legislazione regionale concorrente e assegna alle Regioni un
potere legislativo generale e residuale sostanzialmente equiparato a
quello statale nelle materie non riservate alla competenza statale
(9). Nel corso del 2002 l'attivita' connessa alla sua attuazione ha
rappresentato l'impegno principale della Direzione generale Affari
istituzionali e legislativi, sia in termini di adeguamento
dell'ordinamento della Regione Emilia-Romagna, sia per l'attivita' di
studio e di approfondimento delle numerose questioni tuttora
problematiche che la novella contiene.
La Direzione, oltre alle consuete attivita' di consulenza e
coordinamento tecnico delle iniziative legislative della Giunta
regionale, ha proseguito nella rilevante attivita' di studio,
approfondimento e verifica dei nuovi spazi aperti alla competenza
legislativa regionale e locale e alle ricadute che il concreto
esercizio delle nuove funzioni puo' avere sul sistema regionale e
locale, soprattutto in relazione al costituzionalizzato principio di
sussidiarieta'.
Il confronto avviato tra Stato, Regioni ed Enti locali per giungere
ad una valutazione concertata dei piu' delicati profili istituzionali
sollevati dalla riforma costituzionale e formalizzato con l'Intesa
interistituzionale del 20 giugno 2002, non ha pero' prodotto i
risultati sperati. Nonostante la disponibilita' e l'impegno profusi
dalle Regioni, in particolare dell'Emilia-Romagna in qualita' di
coordinatrice dell'area affari istituzionali della Conferenza dei
Presidenti delle Regioni, nel ricercare la piu' ampia convergenza su
principi informatori e nell'individuare delle soluzioni condivise in
ordine alle questioni interpretative e di attuazione poste dalla
riforma costituzionale, non si e' tuttavia constatato un analogo
impegno da parte dello Stato nel mettere in atto quei meccanismi di
raccordo e di adeguamento alle nuove disposizioni costituzionali.
Il disegno di legge (cd. La Loggia) "Disposizioni per l'adeguamento
dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18
ottobre 2001, n. 3", per quanto concerne in particolare gli aspetti
relativi alla competenza legislativa concorrente, contiene una delega
ricognitoria dei principi fondamentali contenuti nelle leggi vigenti.
Tale progetto, dopo un lungo e travagliato iter, sembra ormai avviato
ad una approvazione definitiva ma non risolve le questioni piu'
rilevanti poste dalla riforma. Inoltre il presupposto imprescindibile
di una compiuta attuazione della riforma costituzionale e'
rappresentato da una legislazione statale che definisca le norme per
l'attuazione dell'autonomia finanziaria (cd. "federalismo fiscale")
secondo i nuovi principi di coordinamento della finanza pubblica di
cui all'art. 119 della Costituzione. La Legge finanziaria 2003 oltre
a riproporre la previsione di una conferenza mista per definire
l'impianto complessivo del federalismo fiscale, ha istituito l'Alta
Commissione di studio per indicare al Governo i principi generali del
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario ai
sensi degli articoli 117, comma 3, 118 e 119 della Costituzione.
In questo contesto di oggettiva incertezza vi e' inoltre da
registrare l'atteggiamento contraddittorio dello Stato la cui
legislazione e' risultata talvolta in violazione o in contrasto con i
nuovi ambiti costituzionali di funzioni, cosa che impone un continuo
sforzo interpretativo particolarmente attento alla tutela delle
prerogative normative regionali sia nuove che confermate e destinato
in qualche caso a tradursi in contenzioso costituzionale.
Si deve infine segnalare che nel corso del 2002 sono stati proposti
due disegni di riforma costituzionale in grado di scardinare
nuovamente l'assetto delle competenze appena riformato. Il disegno di
legge Bossi sulla devolution "Modificazioni all'art. 117 della
Costituzione", prevede la possibilita' per le Regioni di attivare con
propria legge la competenza legislativa esclusiva in materie quali la
sanita', l'istruzione e la polizia locale e, in sostanza, introduce
un procedimento di auto-attribuzione della competenza in difformita'
con gli istituti gia' novellati dalla Legge n. 3 del 2001 (in
particolare l'art. 116 Cost.). Piu' recentemente, il Governo ha
proposto la cd. riforma della riforma "Nuove modifiche al Titolo V,
Parte seconda, della Costituzione", nell'intento dichiarato di
rimediare alle difficolta' applicative del testo costituzionale,
attraverso la ridefinizione in senso restrittivo delle competenze
legislative regionali e la reintroduzione del concetto di interesse
nazionale, cosa che comporta nuove problematiche relative alle
competenze normative regionali.
2. Attivita' legislative e qualita' della normazione
Il Servizio Affari legislativi e Qualita' della normazione, in
collaborazione con le Direzioni generali, ha proseguito l'attivita'
finalizzata all'elaborazione della legislazione regionale per
l'adeguamento dell'ordinamento della Regione Emilia-Romagna alla
Legge costituzionale n. 3 del 2001. Di particolare spessore, in
considerazione delle evidenziate problematiche connesse
all'attuazione della riforma costituzionale, e' risultata l'attivita'
di studio al fine di elaborare o di adeguare la normativa regionale
sulla base dei nuovi principi di riparto della competenza
legislativa.
Nel corso del 2002 il Servizio ha curato l'istruttoria di 65 progetti
di legge e di regolamento di iniziative della Giunta regionale di
cui: 40 sono stati approvati; 13 progetti di legge sono stati
istruiti e formalmente proposti dalla Giunta per l'approvazione; 12
progetti di legge la cui istruttoria non si e' ancora conclusa con un
testo definitivo.
Nell'ambito dei progetti di legge gia' approvati o in discussione al
Consiglio regionale, si segnalano:
- L.R. 14 maggio 2002, n. 7 "Promozione del sistema regionale delle
attivita' di ricerca industriale, innovazione e trasferimento
tecnologico";
- L.R. 31 maggio 2002, n. 9 "Disciplina dell'esercizio delle funzioni
amministrative in materia di demanio marittimo e di zone di mare
territoriale";
- L.R. 25 giugno 2002, n. 12 "Interventi regionali per la
cooperazione con i paesi in via di sviluppo e i paesi in via di
transizione, la solidarieta' internazionale e la promozione di una
cultura di pace";
- L.R. 25 novembre 2002, n. 31 "Disciplina generale dell'edilizia";
- L.R. 19 dicembre 2002, n. 37 "Disposizioni regionali in materia di
espropri";
- L.R. 28 gennaio 2003, n. 1 "Modifiche ed integrazioni alla L.R. 6
settembre 1999, n. 25" sull'organizzazione del servizio idrico
integrato e il servizio di gestione dei rifiuti urbani;
- L.R. 12 marzo 2003, n. 2 "Norme per la promozione della
cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali";
- L.R. 28 aprile 2003, n. 8 "Modifiche e integrazioni della L.R. 2
ottobre 1998, n. 30 (Disciplina generale del trasporto pubblico e
locale) e interventi per l'incentivazione dei mezzi di trasporto a
basso impatto ambientale";
- Progetto di legge "Disciplina della programmazione energetica
territoriale ed altre disposizioni in materia di energia";
- Progetto di legge "Riordino del sistema di sicurezza territoriale.
Difesa del suolo, della costa e bonifica - risorse idriche";
- Progetto di legge "Norme per l'uguaglianza delle opportunita' di
accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita,
attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione
professionale, anche in integrazione tra loro";
- Progetto di legge "Profili istituzionali di attuazione della
riforma del Titolo V, Parte seconda, della Costituzione".
Il Servizio ha inoltre operato nella redazione di documenti di
analisi relativi alla piu' generale attuazione della riforma del
Titolo V della Costituzione, ai fini dell'istruttoria relativa al
contenzioso costituzionale e per importanti progetti normativi a
livello interregionale.
3. Attivita' consultiva giuridica e coordinamento dell'avvocatura
Riepilogando l'attivita' svolta nell'anno 2002, si riportano le
principali questioni contenziose che hanno interessato
l'Amministrazione regionale, cui va aggiunta l'attivita' di tipo
consultivo.
Relativamente alle leggi, la Corte Costituzionale nell'anno 2002 e'
stata chiamata a valutare le seguenti questioni:
- questione di legittimita' costituzionale sollevata in via
incidentale, con ordinanza del TAR Emilia-Romagna - sede di Bologna -
29/3-19/12/2001, n. 1/2001, dell'art. 2, terzo comma della L.R.
1/2/2000, n. 4, limitatamente all'inciso "ambienti montani", in
relazione all'art. 117, primo comma della Costituzione;
- ricorso alla Corte Costituzionale per la questione di legittimita'
costituzionale della Legge 21/12/2001, n. 443, Delega al Governo in
materia di infrastrutture e insediamenti produttivi strategici ed
altri interventi per il rilancio delle attivita' produttive (Legge
Obiettivo);
- ricorso alla Corte Costituzionale per la questione di legittimita'
costituzionale della Legge 28/12/2001, n. 448, (Legge finanziaria
2002);
- ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione in
merito al decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
territorio 22/4/2002, n. 286 (nomina presidente dell'ente Parco
nazionale dell'Appennino tosco-emiliano);
- ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione in
merito al DM 14/6/2002, Disposizioni di principio sull'organizzazione
e sul funzionamento dei Servizi per le Tossicodipendenze delle
Aziende Unita' sanitarie locali;
- ricorso alla Corte Costituzionale promosso dal Presidente del
Consiglio dei Ministri per la dichiarazione di illegittimita'
costituzionale della L.R. Regione Emilia-Romagna 24/6/2002, n. 12,
Interventi regionali per la cooperazione con Paesi in via di
sviluppo;
- ricorso alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di
illegittimita' costituzionale della L.R. Emilia-Romagna 1/8/2002, n.
20, "Norme contro la vivisezione";
- ricorso alla Corte Costituzionale per la questione di legittimita'
costituzionale del DLgs 4/9/2002, n. 198 "Disposizioni volte ad
accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni
strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese - Legge
21/1/2001, n. 443".
Per quanto riguarda, invece, il contenzioso giurisdizionale,
nell'anno 2002 sono stati notificati alla Regione n. 1085 ricorsi,
mentre la Regione si e' costituita in 966 ricorsi. Sono state
altresi' promosse dalla Regione n. 34 azioni legali.
Le piu' rilevanti questioni concernenti il contenzioso davanti al
Giudice Amministrativo e al Giudice Civile riguardano i seguenti
settori:
- Sanita' - Servizi sociali: (n. 904 ricorsi - n. 874 costituzioni)
in questo settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente:
- contenzioso relativo alle soppresse Usl concernente passivita'
inerenti le forniture di beni e servizi; azioni per risarcimento
danni da responsabilita' sanitaria; cause di lavoro del personale
dipendente per infortuni e malattie professionali; cause del
personale dipendente per mancato versamento di contributi
previdenziali;
- ricorsi in materia previdenziale; ricorso per riconoscimento equo
indennizzo, ex Legge 25/2/1992, n. 210; ricorsi avverso provvedimenti
in materia farmaceutica.
In questa materia il Servizio legale ha, altresi', curato la
ricognizione del contenzioso delle soppresse Usl ed e' intervenuta in
alcuni giudizi a sostegno delle aziende sanitarie.
- Agricoltura: (n. 31 ricorsi - n. 23 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: azione per
risarcimento danni conseguenti a incidenti stradali provocati da
animali selvatici; esclusione dai contributi concernenti il piano
regionale di sviluppo rurale Misura 2F.
- Ambiente: (n. 36 ricorsi - n. 12 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: impianti di
telefonia mobile.
- Commercio: (n. 23 ricorsi - n. 14 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: diniego concessioni
demaniali.
- Personale regionale: (n. 23 ricorsi - n. 16 costituzioni) in questo
settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente:
trasferimento personale proveniente da ANAS alla Regione
Emilia-Romagna; mobbing; atti di pignoramento presso terzi per debiti
di dipendenti regionali.
- Tributi: (n. 11 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente le opposizioni a
sanzioni amministrative pecuniarie.
4. Attivita' relativa alla qualita', semplificazione e innovazione
dell'azione amministrativa e dei servizi di interesse generale
L'attivita' svolta ha riguardato piu' versanti e progetti di
intervento, alcuni dei quali per la loro natura e finalita' hanno
visto la partecipazione e collaborazione di tutti o parte dei Servizi
della Direzione generale, nonche' il coinvolgimento di altre
strutture regionali. In tal modo si e' dato ulteriore sviluppo a
forme di integrazione interna all'amministrazione, ritenendo
fondamentale un modello fondato su un approccio integrato. Inoltre,
in molte delle attivita' svolte, l'impostazione progettuale e le
successive fasi di attuazione hanno fatto perno su un ulteriore
livello di integrazione e precisamente quello fondato sulla piu'
incisiva costruzione di un tessuto di rapporti tra Regione e
autonomie locali, al fine di dare sempre piu' corpo sostanziale ai
principi cardine quali la cooperazione e la sussidiarieta' tra
livelli istituzionali.
L'attuazione della riforma del decentramento amministrativo e della
riforma del Titolo V della Costituzione hanno rappresentato uno dei
principali filoni di attivita' sul quale il Servizio ha sviluppato
intensa attivita' di studio e analisi. Inoltre, le problematiche
connesse al tema della innovazione amministrativa - di rilevanza
strategica per la Regione come si evince anche dal DPEF 2002-2004 -
hanno costituito terreno di analisi puntuale allo scopo di
semplificare il quadro normativo regionale e adeguare i procedimenti
amministrativi ai principi di semplificazione.
In particolare, le attivita' hanno riguardato:
a) La semplificazione amministrativa
Con l'obiettivo di dare graduale ma completa realizzazione ad
interventi di semplificazione amministrativa nel contesto della
attuazione del processo di decentramento amministrativo, il Servizio
ha svolto:
- attivita' di analisi dello stato di applicazione delle attuali
discipline di semplificazione e ha inoltre realizzato una puntuale
ricognizione del vigente quadro normativo e giurisprudenziale sul
tema dei servizi pubblici locali;
- attivita' di monitoraggio e valutazione dei rapporti intercorrenti
tra la finanza regionale e la finanza locale finalizzata alla
individuazione di possibili correttivi normativi e amministrativi;
- analisi della normativa e delle procedure finanziarie volta alla
elaborazione di misure di semplificazione e di efficacia della
fruizione delle risorse regionali da parte degli enti locali. E'
stata svolta a questo scopo una specifica indagine sulle procedure
amministrative degli enti locali inerenti la contabilita'
finanziaria;
- monitoraggio sullo stato di applicazione delle attuali discipline
di semplificazione;
- progettazione di interventi di semplificazione amministrativa
mediante uno studio preliminare per interventi di supporto al sistema
locale in tema di semplificazione procedurale. In questa direzione
sono state effettuate in collaborazione con le associazioni delle
autonomie locali dell'Emilia-Romagna prime valutazioni di
fattibilita' per l'avvio di un progetto di semplificazione dei
procedimenti amministrativi aventi rilevante impatto sugli enti
locali;
- realizzazione di un progetto pilota, in collaborazione con il
Ministero dell'Economia e delle Finanze e la Consip, volto alla
semplificazione e razionalizzazione delle procedure d'acquisto da
parte degli enti locali.
b) Gli interventi per l'attuazione del Titolo V della Costituzione
Su questo versante il Servizio ha collaborato strettamente con
l'intera struttura al fine di produrre un quadro organico di
riferimento non solo normativo. Tra le attivita' principali si
segnalano:
- definizione del quadro delle nuove competenze regionali e
l'elaborazione di documenti e proposte normative inerenti
l'attuazione della riforma costituzionale, con particolare riguardo
alle norme sui Rapporti internazionali e con l'Unione Europea, alle
norme sui Sistemi informativi regionali, alle norme sulla
semplificazione e innovazione amministrativa;
- elaborazione di proposte normative in materia di servizi pubblici
locali e di semplificazione;
- analisi dei possibili raccordi tra la revisione statutaria e
l'applicazione del Titolo V della Costituzione;
- progettazione di un repertorio completo del contenzioso
costituzionale al fine di realizzare una banca dati permanente e
costantemente aggiornata da rendere fruibile al legislatore, agli
operatori di settore e al sistema istituzionale delle autonomie
locali.
c) I rapporti con il sistema delle pubbliche Amministrazioni nel
contesto di interventi di comunicazione istituzionale
Il Servizio ha realizzato progetti significativi in collaborazione e
in coordinamento con le autonomie locali. In particolare si
segnalano:
- realizzazione del portale delle autonomie pubblicato nel sito
Ermes, che risponde ad esigenze informative espresse dalle
Amministrazioni pubbliche locali e che rappresenta anche un luogo di
scambio attivo di documentazione e informazione;
- realizzazione del mensile "Citta' e territorio" rivolto agli
amministratori locali che risponde all'esigenza di aggiornamento
costante sulle politiche regionali e locali, sull'attivita' degli
organi di concertazione istituzionale, sui temi di maggiore spicco
che coinvolgono il sistema regionale e locale, sulle migliori
pratiche diffuse sul territorio.
5. Attivita' del Servizio Affari istituzionali e Sistema delle
autonomie territoriali
L'attivita' del Servizio si e' indirizzata lungo due principali
direttrici: la prima, volta all'analisi degli effetti della riforma
del Titolo V della Costituzione sul sistema delle autonomie in
generale al fine di procedere alla attuazione, a livello legislativo
regionale, della riforma stessa, ed allo scopo di concorrere, nelle
sedi nazionali di concertazione, alla sua piu' corretta applicazione;
la seconda, mirante al consolidamento ed al potenziamento delle
azioni di supporto tecnico e giuridico alle autonomie locali della
regione, con particolare riguardo ai piccoli Comuni ed alle loro
forme associative, principale oggetto dell'attivita' del Servizio.
Nella prima direzione, l'attivita' si e' incentrata sulle seguenti
tematiche:
- Ordinamento delle Comunita' montane e piccoli Comuni
Le modifiche introdotte nel Titolo V della Costituzione dalla Legge
Cost. n. 3 del 2001 hanno fortemente innovato la regolazione della
materia relativa alla disciplina delle Comunita' montane, o quanto
meno all'insorgere di dubbi sulla titolarita' della potesta'
legislativa in materia ed ai connessi limiti ed estensione. Al
riguardo, nelle sedi tecniche della Conferenza dei Presidenti si e'
sostenuto che, non rientrando la disciplina delle Comunita' montane
in alcuno dei nuovi elenchi di materie di cui all'art. 117 della
Costituzione, essa debba intendersi appartenere alla sola potesta'
legislativa esclusiva delle Regioni. Nel corso dell'anno, tuttavia,
sono stati elaborati numerosi progetti di legge a livello statale su
nuove disposizioni in favore della montagna, oggetto di attenta
analisi da parte del Servizio (anche attivando forme di raccordo con
le altre strutture regionali competenti per materia) e giudicati per
lo piu' invasivi delle sfere di competenza legislativa regionale. I
profili di maggiore criticita' hanno riguardato l'introduzione della
nozione di Comune marginale e di disposizioni normative estremamente
dettagliate in settori non piu' appartenenti alla competenza
legislativa dello Stato.
Il tema dei piccoli Comuni, e della necessita' di garantire in essi i
livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e
sociali, e' stato al centro di un vivace dibattito che ha visto
protagonisti tutti i livelli istituzionali. Cio' ha determinato una
forte attenzione, a livello regionale, su questi temi culminata
nell'esame e nella formulazione di osservazioni nei confronti del
progetto di legge nazionale recante "Misure per il sostegno dei
Comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti" (10), che
e' stato valutato anche comparativamente con le iniziative
legislative a favore della montagna (mettendone in evidenza i
molteplici profili di sovrapposizione) con un forte coinvolgimento
delle associazioni rappresentative degli Enti locali.
- Iniziativa legislativa sull'attuazione della riforma del Titolo V
della Costituzione, apportata dalla Legge Costituzionale n. 3 del
2001
Nell'ambito dell'attuazione della Legge 3/01, ha assunto particolare
rilievo la nuova disciplina dell'assetto istituzionale e del sistema
delle autonomie locali. A tal fine il Servizio si e' impegnato nel
predisporre uno schema di intervento legislativo, volto
all'adeguamento dell'ordinamento degli Enti locali alla riforma del
Titolo V, seguendo un modello istituzionale improntato alla massima
valorizzazione del pluralismo istituzionale paritario sancito oggi
dall'art. 114 della Costituzione.
L'attivita' di elaborazione normativa ha tenuto conto dell'esigenza
di non ritardare l'adeguamento al nuovo assetto costituzionale, pur
nel rispetto dei rilevantissimi e pregiudiziali ambiti di competenza
riservati al nuovo Statuto in corso di elaborazione. I principali
profili sui quali si e' concentrata l'attenzione sono stati: 1) i
rapporti tra fonti normative regionali e locali, al fine di porre da
subito le condizioni per l'effettiva valorizzazione della potesta'
regolamentare degli Enti locali; 2) la revisione del sistema dei
controlli sugli Enti locali, tenendo presente l'esigenza di
approntare nuovi strumenti di garanzia per gli Enti locali circa il
corretto esercizio dell'attivita' amministrativa; 3) la
valorizzazione del ruolo e dei compiti della Conferenza Regione -
Autonomie locali in attesa della previsione statutaria che istituira'
il Consiglio delle autonomie locali; 4) disposizioni di riforma
dell'ordinamento delle Comunita' montane.
- Supporto tecnico alla Giunta per l'elaborazione di proposte
connesse al procedimento di revisione statutaria
L'intero processo di attuazione legislativa della riforma si svolge
in strettissimo rapporto con il processo di revisione statutaria.
Conseguentemente, in concomitanza con l'attivita' di elaborazione
dello schema di intervento legislativo sopra richiamato, il Servizio
- in collaborazione con gli altri servizi della Direzione generale -
ha seguito l'evoluzione in Consiglio dei lavori per la stesura del
nuovo Statuto regionale, soprattutto al fine di poter individuare
soluzioni legislative coerenti con la definizione dei nuovi contenuti
statutari. E' stato, inoltre, fornito supporto tecnico alla Giunta
per l'elaborazione di proposte da sottoporre all'esame del Consiglio,
segnatamente con riguardo ai profili dei rapporti con le autonomie
locali.
Nella seconda direzione, le attivita' di maggior rilievo possono
essere cosi' sintetizzate:
- Aggiornamento del programma di riordino territoriale (11)
Nel corso dell'anno 2002 ha avuto ulteriore espansione la politica di
riordino territoriale e di sostegno alle forme associative tra Comuni
per la gestione di funzioni e servizi. Si e' ulteriormente
consolidato il fenomeno associativo con la costituzione di nuove
forme associative, che sono giunte a ricoprire quasi integralmente il
territorio regionale, coinvolgendo ben piu' dell'ottanta per cento
dei Comuni esistenti. Per favorire tale processo si e' provveduto ad
aggiornare il vigente programma di riordino territoriale, seguendo la
disciplina contenuta nell'art. 10 della L.R. 11/01 che, per quanto
riguarda la specificazione dei criteri per la concessione dei
contributi alle forme associative, richiede che tale aggiornamento
avvenga "sulla base delle proposte formulate dai Comuni interessati".
In seguito alle proposte concertate in sede di comitato regionale per
lo sviluppo delle gestioni associate tra enti locali e dell'avvenuta
illustrazione delle stesse alla Conferenza Regione-Autonomie locali,
si e' dunque proceduto all'aggiornamento della parte II del programma
di riordino territoriale relativa ai criteri e modalita' per
l'erogazione dei contributi alle fusioni, alle unioni, alle Comunita'
montane ed alle associazioni intercomunali. L'aggiornamento del
programma ha tenuto conto sia degli esiti dell'istruttoria svoltasi
nel corso dell'anno 2002 che delle richieste avanzate dai destinatari
dei finanziamenti con l'obiettivo di armonizzare gli interventi di
sostegno alle forme associative con le specifiche discipline di
incentivazione di alcuni settori regionali.
- Attivita' di sostegno alle gestioni associate
L'assistenza tecnico-giuridica agli Enti locali, particolarmente
rivolta alle problematiche riguardanti le Comunita' montane (quali,
ad esempio, il tema della rappresentanza dei Comuni in seno agli
organi dell'ente sovracomunale) e le gestioni associate e' stata
intensa e di alto livello, cosi' come l'attivita' attinente
l'istruttoria delle domande di contributo inoltrate nel 2002 da 47
forme associative per l'erogazione dei contributi disciplinati dal
programma di riordino territoriale. Particolarmente intensa e' stata
l'attivita' prestata per assicurare supporto al processo associativo,
che si e' concretizzata, oltre che nella richiamata attivita' di
consulenza, anche nell'assicurare una serie ulteriore di strumenti di
supporto quali:
- l'erogazione di contributi destinati a finanziare il 70% delle
spese sostenute nella elaborazione di studi di fattibilita' volti
alla costituzione o all'ampliamento di forme associative, o
all'attivazione o al miglioramento della gestione associata di nuove
funzioni o servizi;
- la partecipazione al nucleo di supporto alle forme associative, con
il compito di fornire assistenza alle forme associative e di
progettare strumenti adeguati per il loro sviluppo;
- il costante aggiornamento del sito Internet interamente dedicato
alle gestioni associate dei comuni, arricchito di modelli di
convenzioni, indicazioni bibliografiche, pareri ed altro.
6. Attivita' del Servizio Segreteria della Conferenza
Regione-Autonomie locali, verifica e monitoraggio delle attivita'
degli Enti locali
Nell'anno 2002 si e' dato ulteriormente corso alla politica di
concertazione con gli Enti locali ispirata ad azioni sussidiarie. Se
nel 2001 le azioni erano state rivolte, nel quadro di una comune
implementazione di politiche del sistema Regione-Autonomie locali, al
supporto verso le autonomie locali ed in particolare alle loro forme
associative ed alla messa a punto di punti di raccolta di
informazioni essenziali per la definizione delle politiche, nel 2002
si e' passati alla realizzazione di importanti esperienze che
assumono un carattere permanente e che pongono presupposti rilevanti
per il consolidamento di azioni di sistema.
La consistenza politica delle esperienze messe in campo acquistano
maggiore pregnanza se si fa riferimento per un verso alle decisioni
assunte assieme alle autonomie locali della regione in sede di
Conferenza Regione-Autonomie locali, in presenza del nuovo quadro
costituzionale e, per altro verso, al consolidamento di una visione
unitaria tra Regione ed Enti locali a fronte di una divisione
rilevante nel resto del paese tra Regioni, Comuni e Province.
La prima esperienza rilevante si riferisce alla creazione del sito
internet "La finanza del territorio", che e' un vero e proprio
sistema informativo della Regione e degli Enti locali ed uno
strumento essenziale per la definizione di politiche finanziarie
coordinate.
La seconda si riferisce alla verifica dell'efficacia delle politiche
regionali rivolte alle forme associate che rappresenta un passaggio
rilevante nella logica della politica gia' enunciata nel 2001 ovvero:
concertazione delle strategie e delle politiche, azioni di supporto
in relazione alla loro implementazione, forme di verifica della loro
efficacia che non puo' che compiersi con tutti i soggetti investiti
dalle politiche medesime.
Le esperienze citate ben si collocano nel nuovo Titolo Quinto della
Costituzione, anzi ne costituiscono un pezzo di concreta prassi
specialmente in relazione all'assunto contenuto nel primo comma
dell'art. 114 che da' un fondamento tendenzialmente paritario
all'azione differenziata di Comuni, Province, Citta' metropolitane,
Regioni e Stato ed ai principi di coordinamento della finanza
pubblica contenuti nell'art. 119.
Percio' essi necessiteranno di ulteriori forme di consolidamento e,
allo stesso tempo, di opportune estensioni e sperimentazioni.
La Conferenza Regione - Autonomie locali ha continuato a svolgere la
funzione di formalizzazione delle decisioni concertate tra Regione ed
Enti locali e di proposta sulle politiche regionali Esse sono state
precedute da istruttorie consistenti svolte su due piani distinti ma
profondamente correlati, ovvero: l'istruttoria compiuta dalle
associazioni rappresentative delle autonomie e dal Caler e
l'istruttoria a valle, prima delle sedute della Conferenza, svolta
dalle commissioni formalmente previste da quest'ultima. Il numero
delle decisioni e dei pareri assunti confermano una funzione
rilevante dell'organo.
Il 2002 e' stato contraddistinto dalle diverse aspettative verso
forme ancora piu' stringenti di concertazione tra Regione ed Enti
locali e dalla necessita' condivisa di sperimentare forme di
coinvolgimento del Consiglio regionale in considerazione della
previsione contenuta nell'art. 123, ultimo comma, riferita alla
costituzione di un Consiglio delle autonomie locali.Occorrera'
percio', predisporre soluzioni di transizione che consentano, da qui
al Consiglio delle autonomie locali, per un verso di sperimentare
forme di coinvolgimento del Consiglio regionale e, per altro verso,
di consolidare ancora di piu' i meccanismi concertativi.
Anche l'attivita' di supporto giuridico agli Enti locali si conferma
importante perche' ha bisogno di essere parte integrante di
un'ipotesi condivisa tra Regione ed Enti locali relativa alle
garanzie dell'agire degli Enti locali, alla luce della fine dei
controlli preventivi di legittimita' sugli atti degli Enti locali che
garantivano forme di relativa certezza per l'azione degli Enti locali
ed, allo stesso tempo, garantivano forme di iniziativa delle
minoranze politiche presenti nei Consigli.
ASSESSORATO ALLE FINANZE. ORGANIZZAZIONE. SISTEMI INFORMATIVI
1. Finanze
La definizione di strumenti per il corretto esercizio dell'autonomia
finanziaria e per l'attuazione della riforma introdotta al Titolo V
della Costituzione, la ricerca di modalita' per uno sviluppo
dell'interscambio informativo con il territorio e in particolare con
il sistema delle autonomie, l'implementazione di nuovi strumenti di
programmazione e gestione finanziaria, l'elaborazione di percorsi
innovativi per il miglioramento dell'efficienza gestionale ed infine
la definizione di nuovi strumenti di analisi a supporto dei processi
decisionali dell'Ente e dell'attivita' di gestione delle altre
strutture regionali sono, in armonia con gli obiettivi assegnati
dalla Giunta regionale e le finalita' esplicitate nel DPEF, alcune
delle attivita' che maggiormente hanno impegnato gli uffici della
Direzione Finanze, nel corso del 2002.
Di seguito, organizzati per macro-processi, vengono descritti le
principali funzioni ed i risultati conseguiti nell'esercizio di
riferimento.
1.1 Strumenti per il governo dell'economia e della finanza
territoriale
Grande attenzione e' stata rivolta allo studio e alla determinazione
degli strumenti per consentire all'Amministrazione il corretto
esercizio della crescente autonomia finanziaria derivante dalle
recenti innovazioni in materia fiscale e tributaria e, soprattutto,
dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Di seguito vengono
illustrate le attivita' particolarmente significative svolte
nell'anno.
Si e' provveduto ad elaborare il DPEF regionale 2003-2006,
accentuandone gli aspetti di programmaticita' e al tempo stesso
introducendo elementi di rendicontazione rispetto agli obiettivi
realizzati nello scorso anno, in un'ottica di piena trasparenza, nei
confronti degli operatori istituzionali, economici e sociali. La
terza edizione del documento di politica economica e finanziaria si
delinea, quindi, come un documento prospettico e retroprospettico,
che guarda al futuro partendo dall'analisi dei risultati raggiunti e
che conferma la scelta dell'ente di offrire al territorio un
elaborato nel quale l'esplicitazione delle principali linee di azione
della Giunta regionale unite ad informazioni e dati sugli scenari di
riferimento costituiscano uno strumento a sostegno del governo
dell'economia e della finanza.
Gli uffici della Direzione generale Risorse finanziarie, in
collaborazione con la Direzione Affari istituzionali e legislativi e
con ANCI e UPI Emilia-Romagna, hanno avviato un progetto per la
realizzazione di un portale sulla finanza del territorio. Il progetto
prevede la costruzione di un sito Internet dedicato alla raccolta e
all'analisi dei dati e delle informazioni economiche, finanziarie e
tributarie della Regione, dei Comuni, Province, Comunita' montane,
Unioni di comuni, organizzazioni strumentali degli Enti locali ed
infine del conto consolidato territoriale. Finalita' principale del
progetto e', in primo luogo, la realizzazione di uno strumento che
sia funzionale alla configurazione del nuovo sistema di finanza
locale, cosi' come delineato dal Titolo V della Costituzione,
attraverso la divulgazione di informazioni e conoscenze sulle
principali grandezze e dinamiche della finanza territoriale e lo
sviluppo di una comunita' di operatori che interagisca anche
attraverso lo scambio di dati condividendo saperi e strumenti.
Nel corso del 2002, e' stato inoltre portato a termine il laboratorio
per l'innovazione, inserito nell'Agenda per la modernizzazione,
avente per oggetto "Interventi per l'attivazione di sistemi e metodi
informativi finalizzati al sostegno dei processi di federalismo
fiscale" i cui obiettivi erano rivolti alla ricerca di maggiore
trasparenza e semplicita' di informazioni nei rapporti con i
contribuenti, al riesame della normativa regionale in materia
tributaria e all'acquisizione di informazioni di carattere giuridico
ed organizzativo presso altri Paesi nei quali il federalismo fiscale
e' gia' consolidato. A tal fine:
- e' stato predisposto un sito Internet "Guida ai tributi regionali"
sul quale e' possibile consultare, in modo agevole e chiaro, per ogni
singolo tributo le disposizioni legislative e amministrative vigenti
con riferimento alla applicazione, alle modalita' e scadenza di
versamento, alla modulistica;
- sono state predisposte le modifiche per il recepimento delle
recenti disposizioni statali di cornice adottando criteri ispirati
alla massima trasparenza, chiarezza e semplicita' di linguaggio e
delle procedure;
- e' stato realizzato uno studio sull'Amministrazione federale
tedesca e sul Land dell'Assia con esame degli aspetti politici,
socio-culturali, amministrativi ed organizzativi.
Per permettere la conoscenza della Regione Emilia-Romagna sui mercati
finanziari nazionali e internazionali e rendere, pertanto, possibile
la ricerca di nuove modalita' di ricorso al mercato finanziario si e'
proceduto alla revisione dei due giudizi di rating per la valutazione
sulla capacita' globale dell'Ente di far fronte ai propri oneri
finanziari. Le prospettive stabili, la capacita' dell'Amministrazione
regionale di governare la spesa sanitaria, il miglioramento delle
performance finanziarie, il basso livello di indebitamento,
l'economia ampia e diversificata, la forte struttura economica hanno
portato le due agenzie di rating internazionale, Standard and Poor's
e Moody's, a confermare le valutazioni gia' espresse lo scorso anno,
rispettivamente "AA" e "Aa2". I giudizi delle due agenzie di rating
derivano dall'analisi effettuata sui fondamentali strumenti
finanziari della Regione, quali il bilancio di previsione e il
rendiconto che hanno costituito il supporto conoscitivo e informativo
indispensabile per l'espressione del giudizio. Nel corso del 2002 e'
stato inoltre avviato un progetto per la realizzazione di un
programma di servizi finanziari denominato "EMTN Euro Medium Term
Notes" quale strumento operativo per accedere al mercato dei capitali
garantendo la maggiore flessibilita' e riduzione dei costi nonche' la
piu' ampia e diversificata base di investitori possibile.
Per assicurare al Sistema sanitario regionale le risorse finanziarie
necessarie per consentire la regolare continuita' nell'erogazione dei
servizi a favore dei cittadini, sono state condotte, in
collaborazione con la Direzione generale Sanita' e Politiche sociali,
analisi e valutazioni tecniche circa la realizzazione di interventi
straordinari per il finanziamento del settore. La L.R. 11/02 ed i
provvedimenti successivi hanno permesso la contrazione di un mutuo
con la Cassa depositi e prestiti, senza alcun onere accessorio per la
Regione, che ha consentito la corresponsione dei finanziamenti
straordinari alle Asl e all'Istituto Ortopedico Rizzoli entro i primi
giorni di luglio 2002.
Il sistema delle autonomie regionali e locali deve concorrere al
processo di risanamento dei conti pubblici per il conseguimento degli
obiettivi di finanza pubblica derivanti dall'appartenenza dell'Italia
all'area dell'euro. Le Regioni, in particolare, sono tenute al
rispetto delle norme contenute nell'art. 1 della Legge 405/01 di
conversione del DLgs 18 settembre 2001, n. 347 "Interventi urgenti in
materia di spesa sanitaria". Queste prevedono che il complesso delle
spese correnti per l'esercizio 2002, al netto delle spese per
interessi passivi, delle spese finanziate da programmi comunitari,
delle spese relative all'assistenza sanitaria e delle spese per
l'esercizio delle funzioni trasferite, non puo' superare l'ammontare
degli impegni a tale titolo relativi all'esercizio 2000, aumentati
del 4,5%. Le stesse limitazioni si applicano anche al complesso dei
pagamenti per spese correnti. Per il conseguimento di tali obiettivi
si e' proceduto ad effettuare un costante monitoraggio sull'andamento
degli impegni di spesa e dei pagamenti, garantendo il necessario
coordinamento con i diversi settori amministrativi dell'Ente. La
Regione Emilia-Romagna ha conseguito, anche per l'anno 2002, il pieno
rispetto degli obiettivi recati dal patto di stabilita'.
Il referto espresso dalla Sezione regionale della Corte dei Conti in
merito all'esercizio 2001 contiene valutazioni di ordine positivo,
rispetto alla gestione economico-finanziaria delle risorse regionali,
specificatamente rivolte all'equilibrio di bilancio, all'assenza di
ulteriore indebitamento e, in ogni caso, al contenimento del suo
ammortamento annuo entro il limite del 25% delle entrate del Titolo
I, al rispetto del patto di stabilita' interno che chiude con un
saldo migliorato rispetto all'obiettivo programmatico e, non ultimo,
all'avanzo netto d'amministrazione accompagnato da una flessione
della spesa corrente, la cui compressione costituisce gia' la leva
per il contenimento dei futuri disavanzi pubblici.
Relativamente alle politiche e all'attivita' di gestione inerente il
patrimonio regionale sono stati intensificati i rapporti con le
Amministrazioni centrali e locali per meglio definire le linee
d'azione conformemente al nuovo assetto legislativo che richiede la
consapevolezza che il patrimonio costituisce una risorsa strategica
da valorizzare sotto tutti i profili, soprattutto finanziari, per
soddisfare le esigenze della collettivita'. I principali interventi
hanno riguardato, in particolare:
- l'attuazione del DLgs 112/98. A tal fine sono stati attivati
rapporti con le altre direzioni generali competenti per l'avvio dei
procedimenti di trasferimento di beni patrimoniali dallo Stato alla
Regione. Tali procedimenti hanno come oggetto le ferrovie di
interesse regionale, le funzioni relative al demanio fluviale e alla
protezione civile, il Centro operativo ortofrutticolo di Chiesuol del
Fosso, lo stabilimento Centrale avicola romagnola di Forli', lo
stabilimento Sivalco di Comacchio;
- l'aggiornamento della L.R. 25/2/2000, n. 10 "Disciplina dei beni
regionali" per l'introduzione di modalita' che consentano la piena
attuazione del principio di separazione delle competenze tra organi
di governo e dirigenza, per la disciplina di forme di gestione
indiretta dei beni immobili e per la modifica di alcune procedure
relative all'alienazione ed all'acquisizione dei beni immobili in
un'ottica di maggiore flessibilita';
- per accelerare i processi di dismissione dei beni, al fine di
acquisire in tempi idonei le risorse finanziarie per gli interventi
di rinnovamento e riqualificazione del patrimonio regionale, si e'
provveduto a stipulare una convenzione con l'Agenzia del territorio
che consente di avvalersi dei tecnici della stessa Agenzia per la
determinazione del prezzo di alienazione. Tale soluzione comporta un
notevole risparmio dei tempi procedurali;
- nel corso del 2002, sono infine stati alienati beni per un valore
di Euro 3.016.967,00; si e' provveduto alla gestione delle
concessioni relative ai beni allibrati al patrimonio indisponibile,
costituito in gran parte da piccoli fabbricati fuori dai centri
abitati, con un introito complessivo di Euro 164.336,98; alla
gestione di 68 contratti di locazione attiva che hanno determinato
entrate pari ad Euro 823.507,04; alla gestione di 77 contratti di
locazione passiva per una spesa complessiva di Euro 11.538.627,51.
Nelle sedi tecniche interregionali e nazionali la Regione e' stata
attivamente presente nella predisposizione dei documenti con
riferimento alle tematiche d'ordine economico-finanziario, contabile
e tributario, finalizzati a fornire supporto tecnico alla
formulazione dei pareri richiesti alla Conferenza dei Presidenti
delle Regioni e delle Province Autonome. Tra i temi di maggiore
rilievo: il DPEF, le manovre di finanza pubblica, l'applicazione
delle nuove norme sul federalismo fiscale e la valutazione dello
stato della finanza regionale.
1.2 Programmazione e gestione finanziaria
L'esercizio finanziario 2002 e' stato caratterizzato da elementi
innovativi di particolare rilevanza: introduzione all'euro, gestione
del bilancio di previsione strutturato per unita' previsionali di
base, applicazione della nuova legge sull'ordinamento contabile (L.R.
40/01) ridefinita in armonia con i principi in materia introdotti dal
DLgs 76/00.
Il mutato quadro giuridico-contabile di riferimento ha comportato un
notevole impegno per la ridefinizione delle procedure per la
produzione dei principali strumenti di programmazione finanziaria.
Anche nel 2002, come gia' avvenuto nel corso dell'esercizio
precedente, sono stati elaborati i documenti relativi al bilancio
preventivo 2003 in tempo utile per assicurare la sua adozione e
l'effettiva gestione a partire dal 1/1/2003. Sono stati inoltre
rispettati i tempi previsti dagli organi politici relativamente alla
predisposizione della legge di assestamento al bilancio 2002 e del
rendiconto generale per l'esercizio 2001.
Sui progetti di legge recanti oneri a carico del bilancio regionale
sono state effettuale le necessarie verifiche relativamente alle
parti aventi per oggetto disposizioni di natura finanziaria.
Obiettivo di tale attivita', sviluppata con modalita' propositive ed
interlocutorie nei confronti dei diversi settori regionali, e' il
rispetto degli equilibri economico-finanziari del bilancio e della
legittimita' giuridico-contabile.
Relativamente all'attivita' di gestione del bilancio, delle entrate e
delle spese, sono state espletate tutte le attivita' di controllo,
verifica e di predisposizione dei provvedimenti amministrativi o
legislativi, di competenza, per consentire le necessarie variazioni
al bilancio; sono state effettuate tutte le operazioni per garantire
l'attivita' di analisi e controllo nelle distinte fasi di
acquisizione delle entrate nonche' il monitoraggio continuo dei
provvedimenti comunitari e delle leggi statali per la verifica
dell'attendibilita' delle previsioni iscritte in bilancio. La
funzione di controllo contabile sui provvedimenti amministrativi
aventi implicazioni sul versante della spesa e' stata espletata nel
rispetto delle modifiche dettate dal nuovo quadro normativo di
riferimento assicurando la costante consulenza tecnico-specialistica
agli altri settori regionali.
Per ottemperare alle nuove disposizioni legislative riferite al
sistema della "Tesoreria unica mista" che espressamente vietano la
gestione di conti correnti diversi dall'unico conto corrente
regionale, sono state modificate le procedure relative all'istituto
del funzionario delegato. La nuova metodologia di lavoro introdotta
in via sperimentale ha comportato un cambiamento radicale nel modo di
procedere rispetto al passato ed una attivita' di assistenza e
consulenza tecnica rivolta agli operatori. Sistematico e' il
monitoraggio sull'andamento della spesa per le distinte "posizioni"
contabili anche ai fini del rispetto delle disposizioni statali
relative al "Patto di stabilita'".
Nel corso del 2002 e' stata assicurata la corretta applicazione della
normativa fiscale e previdenziale, per gli aspetti di competenza
della Direzione ed in coordinamento con le strutture regionali
interessate. Sono state svolte tutte le attivita' inerenti la
funzione del sostituto d'imposta e la predisposizione delle
certificazioni e delle denunce periodiche previste dalle norme in
vigore.
E' stata inoltre assicurata la corretta applicazione, gestione e
riscossione dei tributi regionali e la gestione del contenzioso
tributario e amministrativo, garantendo il necessario adeguamento
della normativa regionale e dei relativi procedimenti alla
legislazione nazionale in materia di tributi regionali, l'accurata
analisi della normativa statale, la verifica del suo impatto sul
sistema dei tributi regionali con l'elaborazione di tabelle
riguardanti l'analisi delle riscossioni degli stessi, valevoli anche
per la predisposizione del bilancio di previsione. In particolare per
quanto concerne la tassa automobilistica regionale sono state
definite ed avviate rilevanti misure per il recupero dell'evasione
per l'anno di imposta 1999.
1.3 Miglioramento dell'efficienza gestionale
Numerose iniziative sono state avviate nel corso del 2002 per
accrescere l'efficienza gestionale e migliorare la qualita' dei
servizi. Alcuni dei processi innovativi hanno avuto il carattere
della trasversalita' coinvolgendo altri settori organizzativi
dell'Amministrazione regionale.
Alla gestione del patrimonio regionale e della logistica sono state
rivolte una serie di iniziative fra le quali quelle di maggiore
interesse riguardano:
- l'elaborazione di un programma di logistica per l'acquisizione, la
dismissione e gli spostamenti di sedi e servizi adottando criteri di
razionalita', economicita' e sicurezza nelle sedi di lavoro. Sono
state svolte tutte le attivita' di ordine tecnico e amministrativo
per la predisposizione di 7 nuovi sedi, per una superficie totale di
mq. 14.817, e le operazioni necessarie per l'adeguamento funzionale
delle sedi gia' operative;
- la prosecuzione dei lavori per la realizzazione dell'edificio da
destinare a sede di uffici regionali nel comparto del Fiera
District.Attivita' di provveditorato. La piena attuazione del
regolamento n. 6 del 2001 in materia di acquisizione di beni e
servizi ha permesso di verificare gli aspetti positivi introdotti
dalle nuove disposizioni normative. Il processo e' stato accompagnato
da una costante attivita' formativa e di supporto tecnico per
favorire il trasferimento di competenze specialistiche nei diversi
settori. In particolare, grande attenzione e' stata rivolta
all'impostazione di un modello di analisi finanziaria per il
monitoraggio dell'andamento degli impegni e dei pagamenti rispetto
alle previsioni programmate.
Nelle procedure di acquisizione di beni e servizi si e' proceduto ad
introdurre misure di semplificazione e standardizzazione che hanno
interessato, in misura particolare, la produzione di diverse
tipologie di documenti per il conseguimento di tempi amministrativi
piu' rapidi e per il miglioramento dell'efficienza.
E' stato perseguito l'obiettivo fondamentale di riduzione del volume
finanziario trattato dalla Cassa economale attraverso la devoluzione
al Tesoriere di alcune categorie di spese, tra cui quelle di
telefonia fissa e mobile, e attraverso la riduzione delle spese in
economia.
Sono state analizzate, proposte e sviluppate misure per lo sviluppo
del bonifico elettronico con potenziamento e aggiornamento del
servizio di remote banking istallato alla Cassa economale,
l'attivazione del servizio telematico di Internet banking per le
casse periferiche, l'integrazione del sistema di homebanking con il
sistema di contabilita' regionale e il monitoraggio del servizio di
on-banking.
E' stato istituito un sistema di monitoraggio per il rilevamento dei
tempi di pagamento delle fatture che ha permesso un recupero
sostanziale di efficienza.
Nel corso del 2002, la Direzione e' stata particolarmente coinvolta
nel progetto SAPere collaborando, con la Direzione Organizzazione,
Sistemi informativi e Telematica, alle fasi di pianificazione e
svolgimento dell'attivita' formativa e a quelli inerenti la
definizione delle linee guide del progetto e la macro-analisi dei
processi.
1.4 Supporto ai processi decisionali dell'Ente e alle attivita' di
gestione delle altre strutture
Tra le attivita' delle strutture del settore finanze vi e' quella di
studio, analisi, ricerca delle dinamiche e variabili di ordine
finanziario, economico e contabile per garantire il necessario
supporto informativo e tecnico nei processi decisionali di natura
politica e per sostenere con adeguati strumenti conoscitivi
l'attivita' di gestione delle altre strutture regionali.
Annualmente, sono espressi i pareri sui bilanci presentati da tutte
le aziende ed istituti regionali e trasmessi alle Direzioni
competenti per materia, ai fini della successiva approvazione da
parte della Giunta o del Consiglio regionale.
Tutti i progetti di legge, recanti oneri a carico del bilancio
regionale, vengono preventivamente esaminati, sia ai fini della
formulazione di eventuali osservazioni per la predisposizione di
valevoli procedure amministrativo-contabili, sia con riferimento alla
congruenza della parte finanziaria. Questo esame assume una
particolare significativita' anche a seguito delle modifiche
apportate dalla Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.
In ambito statistico, oltre alle attivita' consolidate di
rilevazione, trattamento e diffusione dei dati nei vari settori
conoscitivi e a quelle di manutenzione, aggiornamento e ampliamento
del sito statistico, nel corso del 2002, ampio spazio e' stato
dedicato alla realizzazione del piano di diffusione del censimento
dell'agricoltura via internet, con progettazione ed implementazione
di tavole statiche, anche in serie storica, mappe tematiche sui
principali indicatori e procedure per elaborazioni dinamiche in
risposta a specifiche esigenze conoscitive.
E' stata inoltre svolta l'indagine annuale sulla popolazione di fonte
anagrafica con attivita' di acquisizione, controllo ed elaborazione
dei dati per sesso, eta' e comune di residenza. L'esigenza di
acquisire ulteriori elementi di conoscenza anche a sostegno dei
processi di programmazione, ha comportato l'elaborazione di dati e la
realizzazione di proiezioni sulla popolazione per aree
amministrative, con specifiche analisi degli impatti sull'economia
emiliano-romagnola.
Infine e' stato portato a compimento il progetto "Censimento dei
musei" svolto in collaborazione con IBACN. Tale progetto ha richiesto
attivita' di acquisizione, trattamento, validazione e messa in rete
dei dati.
Nell'ambito del laboratorio per l'innovazione avente come oggetto "Il
miglioramento della fruibilita' dei dati" e' stata inoltre svolta una
attivita' di analisi dei contenuti, degli strumenti e dei processi di
acquisizione e diffusione dell'informazione statistica, con
progettazione di elementi innovativi, allo scopo di valutare
l'adeguatezza dell'informazione statistica regionale alle crescenti
esigenze conoscitive di supporto alla decisione.
Gli uffici statistici della Direzione hanno infine garantito il
necessario raccordo a livello nazionale, con le altre Regioni e con
le autonomie locali favorendo lo sviluppo di modalita' operative a
"sistema".
Ambito Controllo di gestione. Sono state ulteriormente sviluppate e
qualificate, nel corso del 2002, le procedure e le analisi dei dati
finalizzate alla verifica dei costi e dell'efficienza dell'azione
amministrativa, anche attraverso la produzione di specifica
reportistica sui costi di funzionamento delle strutture organizzative
della Giunta regionale e sull'andamento e l'analisi dei flussi
finanziari.
La Direzione inoltra assicura, alla struttura competente in materia
di controllo strategico, un supporto metodologico ed operativo per la
realizzazione di elaborazioni in risposta a specifiche dimensioni di
analisi e una attivita' di collaborazione alla progettazione e
gestione di banche dati.
2. Organizzazione
L'attivita' della Direzione generale Organizzazione, Sistemi
informativi e Telematica riferita all'anno 2002 viene di seguito
sinteticamente illustrata con riferimento agli obiettivi posti dal
DPEF e rilevabili a consuntivo dal programma di Direzione.
I principali obiettivi conseguiti dalla Direzione nell'ambito di
intervento "Come essere la Nuova Regione" sono:
- Coordinamento e supporto della seconda fase operativa e di
ulteriore implementazione del programma "Agenda per la
modernizzazione"; promozione e progettazione di iniziative di
formazione della dirigenza e dell'area direttiva.
- Completamento del processo di riorganizzazione dell'Ente e
graduazione delle singole posizioni dirigenziali nella duplice
articolazione di struttura "servizio" e "professional" individuata in
relazione alla riorganizzazione definita nell'ambito delle Direzioni
generali e degli enti dipendenti.
- Completamento della revisione organizzativa delle strutture con la
rivisitazione delle posizioni organizzative in essere.
- Messa a punto dei provvedimenti necessari in conseguenza
dell'approvazione del Pdl regionale "Testo Unico in materia di
organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione
Emilia-Romagna".
- Contrattazione integrativa decentrata per l'area dirigenziale e non
dirigenziale.
- Conclusione della sperimentazione su applicazione "Nuovo
ordinamento" e avvio del sistema a regime.
- Attuazione del decentramento amministrativo e del federalismo
relativamente alle materie di competenza. Coordinamento degli Enti
locali e territoriali destinatari di competenze regionali
- Progetti ed attivita' per migliorare e velocizzare
l'approvvigionamento di personale per la gestione delle emergenze e
dei picchi di lavoro.
- Completamento della valutazione approfondita dei rischi relativa a
tutti gli edifici sede degli uffici regionali, ed attivazione del
piano pluriennale di interventi per la prevenzione della salute dei
lavoratori. Messa a regime dell'attivita' di gestione emergenze.
- Messa a punto (in collaborazione con la Direzione Agricoltura) del
modello organizzativo tecnologico per realizzare sistemi informativi
relativi a materie e competenze delegate dalla Regione agli Enti
locali.
- Avvio del progetto SAPERE.
- Messa a punto del modello organizzativo e tecnologico per
realizzare un sistema informativo relativo a materie e competenze
assegnati dalla Regione ad enti o aziende sul territorio.
- Definizione e attuazione di una nuova architettura di rete e server
(con particolare riguardo alla sicurezza e alle prestazioni).
- Messa a punto di nuove filiere per lo sviluppo dei progetti di
software applicativo (e relativa infrastruttura hw).
I risultati raggiunti sono il frutto delle attivita' della Direzione
che sono sinteticamente descritte nelle pagine seguenti prendendo
come riferimento le macro-strutture (Servizi) in cui e' articolata la
Direzione stessa e cioe':
- Servizio Sviluppo organizzativo, Formazione, Mobilita'
- Servizio Amministrazione, Valutazione e Sistemi incentivanti del
personale
- Servizio Sviluppo della telematica regionale
- Servizio Sviluppo di applicazioni informatiche - 1
- Servizio Sviluppo di applicazioni informatiche - 2
- Servizio Esercizio e Sviluppo delle infrastrutture informatiche
- Servizio Sistemi informativi geografici.
La Direzione generale, direttamente e con il lavoro e supporto dei
propri Servizi, ha sviluppato attivita' e iniziative nelle seguenti
aree tematiche.
2.1. Innovazione e cambiamento
2.1.1 Agenda per la modernizzazione
L'Agenda per la modernizzazione fa capo alle Direzioni generali e gli
strumenti per realizzarla sono i laboratori per l'innovazione,
costituiti da gruppi di lavoro intersettoriali, ma anche forum, cioe'
momenti di incontro che coinvolgono il personale regionale e punti di
ascolto che favoriscono il confronto tra Regione, cittadini, imprese
e autonomie locali.Nella prima fase del programma, tra il 1999 e il
2000, si sono costituiti 21 laboratori per l'innovazione. Nella
seconda fase (2001-2002) sono state presentate da parte delle
Direzioni le nuove proposte progettuali.
Il metodo utilizzato, e' stato quello del "bando" interno per
presentare le nuove proposte progettuali utilizzando uno standard
descrittivo teso ad evidenziare i fattori strategici e sono stati
ammessi al programma 31 nuovi laboratori per l'innovazione.
L'Agenda della modernizzazione e' stata premiata al concorso "100
Progetti" che ha concluso il Forum PA di Roma e individuata tra le
tre migliori best practice italiane da presentare a Copenaghen
nell'ambito della II Conferenza europea per l'innovazione delle
pubbliche amministrazioni. Nello specifico sono stati portati
positivamente a completamento i seguenti laboratori per l'innovazione
della Direzione generale Organizzazione, Sistemi informativi e
Telematica:
- Osservatorio delle competenze e riprogettazione dei sistemi di
reclutamento, selezione interna, formazione e mobilita' del
personale;
- Integrazione e informatizzazione dei processi di lavoro connessi
all'organizzazione e alla gestione del personale;
- Definizione, nell'area informatica, di procedure di qualita' per
l'interazione tra attivita' di sviluppo e di gestione;
- Una infrastruttura geografica per l'Emilia-Romagna.
2.1.2 Completamento del processo di riorganizzazione e graduazione
delle posizioni dirigenziali e delle posizioni organizzative
Graduazione delle posizioni dirigenziali. E' stato articolato il
ruolo dirigenziale in due tipologie di posizioni ed e' stata
progettata una metodologia di graduazione. Sono state compiute le
attivita' istruttorie relative alla descrizione e valutazione delle
posizioni dirigenziali ed e' stato assicurato il presidio delle
attivita' di graduazione.
Graduazione delle posizioni organizzative. Sono stati individuati gli
indirizzi generali e procedurali per la gestione a regime del
conferimento degli incarichi di posizione organizzativa. E' stato
rimodulato il sistema di valutazione delle prestazioni dei titolari
di posizione organizzativa ed e' stato semplificato il processo di
pubblicizzazione, avvio e completamento dello stesso. E' stata
progettata una proposta sui criteri per la graduazione delle
posizioni organizzative in fasce retributive differenziate.
2.1.3 Attuazione della Legge regionale 43/01
E' stato effettuato lo studio e la predisposizione del nuovo
regolamento sul riconoscimento della causa di servizio e sulla
concessione dell'equo indennizzo, che ha portato alla progettazione
ed attivazione della nuova procedura informatizzata.
E' stato effettuato lo studio e la progettazione di una ipotesi sui
criteri e le modalita' di concessione dell'anticipazione della
integrazione regionale (in attuazione dell'art. 63 della L.R. 43/01),
che ha portato alla predisposizione della delibera e relativa
circolare, istruttoria delle domande pervenute, predisposizione della
graduatoria ed erogazione della anticipazione agli aventi diritto.
2.2 Presidio delle componenti strutturali dell'organizzazione
Le attivita' svolte riguardano:
- Gestione della banca dati della dotazione organica e della
struttura organizzativa, con la messa a regime della diffusione per
via elettronica (e-mail e web) dei rapporti periodici relativi alla
banca dati e alle strutture organizzative.
- Supporto amministrativo relativamente ad interventi sulla dotazione
organica, e sulla struttura organizzativa dell'Ente e nell'ambito del
sistema regionale allargato con la ridefinizione del sistema delle
posizioni organizzative, attraverso la revisione delle modalita' di
assegnazione e l'analisi puntuale delle proposte delle Direzioni.
- Gestione dei costi standard e dei budget. E' proseguita la
manutenzione dei costi standard e del tetto di spesa, anche in
riferimento ai trasferimenti di personale dallo Stato. Inoltre sono
stati ridefiniti, a seguito della riorganizzazione interna delle
Direzioni generali, i budget per la gestione del personale da parte
delle Direzioni generali, come pure e' stato ridefinito il costo
standard del personale a seguito della conclusione delle
contrattazioni collettive integrative per il comparto e la
dirigenza.
- Gestione dell'archivio delle competenze delle strutture
organizzative e dell'organigramma. A partire dalla riorganizzazione
dell'1/1/2002, e' stato impostato un archivio delle competenze delle
strutture e delle posizioni, sia dirigenziali che non dirigenziali.
- Analisi di alcuni processi della Direzione all'Organizzazione. E'
stata messa a regime la nuova procedura relativa all'accesso e alla
mobilita', con l'aggiornamento decentrato della banca dati per gli
aspetti giuridici e gestionali.
- Repertorio delle posizioni lavorative. E' stata completata
l'analisi delle schede relative alle categorie B e C e i risultati
sono stati verificati con le OO.SS. e le Direzioni generali,
procedendo anche ad un primo aggiornamento dei dati.
- Regolamento degli accessi. E' stato definito il nuovo regolamento
degli accessi, che completa, per questa materia, il processo di
riforma avviato dalla L.R. 43/01.
- Punti d'ascolto. E' stata effettuata l'indagine del clima interno
della Direzione Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica.
- Prevenzione e protezione: organizzazione della sicurezza. E' stato
completato il progetto formativo rivolto agli addetti alla
prevenzione e protezione, ai referenti per la sicurezza e ai tecnici
del Servizio Patrimonio e Provveditorato. Sono state progettate e
formalizzate le seguenti procedure di sicurezza: primo soccorso;
lavoratrici in stato di gravidanza; utilizzo scale portatili;
utilizzo dei videoterminali; prevenzione punture da zecche;
misurazioni inclinometriche e freatimetriche su pozzi in terreni
potenzialmente metaniferi; utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale; gestione degli interventi di manutenzione edile ed
elettrica.
E' proseguito lo sviluppo del "Progetto antifumo": nell'Ente Regione
Emilia-Romagna il divieto di fumo e' disciplinato con la direttiva
adottata dal datore di lavoro (12). Sono state realizzate due
edizioni di corso per gli agenti accertatori antifumo (94
partecipanti di cui 63 presenti). Sono stati consegnati i blocchetti
dei verbali per l'accertamento della violazione al divieto. Sono
state promosse iniziative specifiche rivolte ai collaboratori
regionali interessati a smettere di fumare attraverso la
partecipazione ai corsi realizzati dai Centri antifumo.
E' stata completata la valutazione dei rischi relativa a tutti gli
edifici sede degli uffici regionali, oltre alla messa a regime della
attivita' di gestione delle emergenze.
- Personale e Organizzazione della Regione Emilia-Romagna - XI
rapporto/2001. E' stato predisposto e pubblicato l'XI rapporto
contenente dati, attivita' e risultati dell'anno 2001.
- Osservatorio sulla riforma amministrativa, sulle strutture
organizzative e sulle politiche del personale. E' stato impostato e
presentato un primo stralcio del rapporto in un seminario con gli
Enti locali il 24 ottobre 2002.
2.3 Mercato del lavoro interno e formazione dello sviluppo delle
risorse umane
2.5.1 Programmazione dei fabbisogni di competenze professionali
Le principali attivita' hanno riguardato:
- la programmazione delle acquisizioni per la copertura di posizioni
dirigenziale e programmazione di fabbisogni di competenze
professionali per le strutture organizzative della Giunta;
- la sottoscrizione di intese, tra il Direttore generale
Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica ed i Direttori
generali delle strutture della Giunta regionale relativamente alla
consistenza quali-quantitativa dei fabbisogni presenti presso ogni
singola struttura;
- la gestione delle richieste di mobilita' ordinaria a fronte di
istanze volontarie, in esito ad avvisi interni di mobilita' e delle
pubblicizzazioni delle posizioni lavorative vacanti;
- la gestione delle trasformazioni del rapporto di lavoro da tempo
pieno a tempo parziale e viceversa per un totale di 54 unita'
trattate.
In collaborazione con l'area Sistemi Informativi e' stato realizzato
e sperimentato l'applicativo ad interfaccia web che consente ad ogni
dipendente di poter visualizzare a video il contenuto della propria
scheda curriculum attraverso le pagine della rete aziendale,
implementando cosi' l'osservatorio delle competenze. Complessivamente
nel corso del 2002 si sono portati a termine 14 percorsi che hanno
coinvolto 2072 collaboratori di cui 980 hanno goduto del passaggio
economico.
2.3.2 Accessi
Per l'accesso dall'esterno sono state gestite le procedure di
mobilita' del personale proveniente dagli ACER - ex IACP; sono state
individuate le strutture cui assegnare unita' di personale
proveniente da concorsi pubblici; sono state gestite le fasi
preliminari alle acquisizioni di personale proveniente da altri
Enti.
E' stata approvata la nuova disciplina per l'accesso all'impiego in
Regione con la sottoscrizione di due Protocolli d'intesa con le
rappresentanze sindacali del comparto e della dirigenza, con la
pubblicazione del Regolamento 35/02 e la definizione del testo della
direttiva.
Sono state sottoscritte ulteriori 2 intese con Enti destinatari di
personale regionale ed e' stato concordato il testo definitivo per
l'intesa con i Comuni che gestiscono le funzioni in materia di
formazione professionale.
Sono state complessivamente acquisite:
- n. 139 unita' di personale a tempo indeterminato utilizzando 19
graduatorie di concorso vigenti e procedure di mobilita' volontaria
da altri Enti;
- 30 disabili con il percorso formativo previsto dal progetto
speciale denominato "Golia - sperimentare l'inserimento";
- 17 posti della qualifica dirigenziale mediante contratti a tempo
determinato;
- 19 unita' di personale provenienti dal Dipartimento per i Servizi
tecnici nazionali - Servizio idrografico e maregrafico che sono state
successivamente trasferite all'Agenzia regionale per la prevenzione e
l'ambiente (ARPA);
- sono state acquisite con provvedimento di comando da altri Enti n.
15 unita' di personale;
- sono stati stipulati n.198 nuovi contratti di lavoro a tempo
determinato e prorogati n. 88 contratti in essere;
- e' stato stipulato un nuovo contratto per la fornitura di
lavoratori temporanei con professionalita' di geometra ed ingegnere
per la realizzazione di interventi urgenti di protezione civile, in
attuazione di specifiche ordinanze del Ministero dell'Interno, che ha
consentito l'inserimento presso le strutture dell'Ente di n. 28
unita' di personale temporaneo;
- sono stati disposti 25 trasferimenti e 14 comandi (di cui 3 presso
soggetti privati).
2.4 Formazione per lo sviluppo delle risorse umane
L'anno 2002 si e' caratterizzato per la realizzazione di interventi
formativi coerenti con le linee programmatiche, in risposta alle
esigenze organizzative dell'Ente:
- formazione trasversale a supporto dell'evoluzione organizzativa,
determinata in particolare dai progetti per l'Agenda per la
modernizzazione;
- formazione a sostegno dei processi di sviluppo ed innovazione
tecnologica e telematica dell'Ente;
- formazione a supporto della progressione orizzontale;
- formazione trasversale pari opportunita';
- formazione continua di mantenimento della professionalita'.
Il confronto dei dati relativi alla partecipazione alle attivita'
formative da parte del personale regionale con quelli relativi agli
anni precedenti permette di evidenziare un trend nettamente
incrementale. Le giornate di formazione/aula erogate nel 2002 sono
state 1.143 (incremento rispetto al 2001 del 12,6%) e quelle "uomo"
19.803 (incremento rispetto al 2001 del 16,7%). I partecipanti totali
coinvolti sono stati circa 2.000 di cui il 45% appartenenti alla
categoria D, il 36% alla categoria C, il 12% alle categorie A-B.
Sono proseguite le azioni a supporto delle politiche di pari
opportunita'.
Di particolare rilievo l'attuazione del progetto lingua che ha
coinvolto 300 collaboratori utilizzando metodologie di formazione a
distanza assistita.
2.5 Gestione e sviluppo del personale
Contrattazione integrativa decentrata: e' stata compiuta
l'istruttoria sugli istituti giuridici ed economici oggetto di
concertazione/contrattazione con le rappresentanze sindacali; e'
stata effettuata la quantificazione a consuntivo delle risorse
impiegate per la retribuzione accessoria e inoltre sono state
realizzate l'elaborazione e la simulazione per la definizione dei
"fondi" contrattuali anno 2002 che hanno portato il 29 ottobre 2002
alla sigla del "contratto ponte 2002" con le OO.SS. del comparto.
Valutazione e sistemi incentivanti. Oltre alle attivita' rivolte alla
redazione degli indirizzi generali e procedurali per la gestione a
regime del conferimento degli incarichi di posizione organizzativa e
della valutazione delle prestazioni dei relativi titolari per le
strutture ordinarie della Giunta, sono state potenziate le attivita'
connesse alle operazioni di elaborazione dei dati previsionali e
delle simulazioni e corresponsione dei compensi di incentivazione
(produttivita' collettiva legata ai piani di attivita' generale,
progetti di miglioramento organizzativo e dei servizi, laboratori per
l'innovazione, specifiche responsabilita' e compenso per l'esercizio
di attivita' svolte in condizioni particolarmente disagiate)
attraverso il presidio delle relative procedure.
Sono state portate a termine le attivita' rivolte alla gestione
informatizzata e decentrata degli istituti del turno, della
reperibilita' e del disagio.
E' stata assicurata la corresponsione degli incentivi Merloni sulla
base delle segnalazioni trasmesse dai Direttori generali competenti.
Studio, applicazione, gestione degli istituti contrattuali. E' stato
intrapreso e proseguito l'adeguamento della disciplina interna alle
disposizioni in tema di riservatezza e trattamento dei dati
personali, mediante lo studio, l'elaborazione e l'emanazione di
specifici atti ed azioni.
Sono stati altresi' predisposti ed emanati, a seguito di
approfondimenti dedicati, atti e circolari relativi alle seguenti
materie:
- Attivazione di iniziative di alternanza studio-lavoro (borse di
studio) presso le strutture regionali;
- Perfezionamento ed aggiornamento della disciplina dei controlli a
campione delle dichiarazioni sostitutive;
- Applicazione dell'istituto contrattuale dell'onnicomprensivita'
della retribuzione dei dirigenti.
Gestione e procedure degli istituti connessi alla presenza in
servizio e alle trasferte del personale. E' stata data attuazione
alla circolare tra la Regione Emilia-Romagna e Trenitalia SpA, per
verificare, attraverso procedure informatiche e operative, le spese
ferroviarie sostenute dai collaboratori della Regione
Emilia-Romagna.
Sono state inoltre preparate circolari esplicative relative agli
aspetti giuridico-economici conseguenti all'assenza per sciopero a
giornata intera e ad ore; ai permessi per esami per il personale a
tempo determinato; alle modalita' di rimborso delle spese di viaggio
dei tirocinanti.
Gestione pensioni, previdenza e liquidazioni. Sono stati assicurate
le attivita' ordinarie in merito ai trattamenti pensionistici e alle
riliquidazioni delle pensioni per l'anno 2000 e 2001 in applicazione
dei benefici contrattuali e della definitiva valutazione del salario
accessorio; si e' proceduto alle pratiche relative ai riscatti e
ricongiunzioni ed alla gestione delle dimissioni e cessazioni del
rapporto di lavoro sia dei TI sia dei TD, al relativo aggiornamento
della banca dati, alla predisposizione di prospetti mensili ed alla
puntuale trasmissione delle informazioni ai settori e servizi
interessati.
E' stato garantito l'aggiornamento della banca dati CICRER mediante
l'inserimento degli emolumenti derivanti dai contratti dei Direttori
generali, l'attualizzazione della retribuzione di posizione dei
dirigenti, la registrazione della documentazione pervenuta dalle
Amministrazioni e dagli Istituti previdenziali e l'esame dei
fascicoli del personale. E' stata svolta attivita' di studio,
aggiornamento ed approfondimento della normativa pensionistica, di
consulenza interna al personale preposto al settore previdenziale
degli Enti pubblici presso cui e' stato trasferito personale gia'
dipendente della Regione-Emilia-Romagna e inoltre attivita' di
consulenza e istruttoria relativamente a riscatti a fini INADEL, TFS
e TFR, piccoli prestiti, cessioni quinto, sovvenzioni con finanziarie
private.Trattamento economico. Alcune attivita' del settore preposto
all'elaborazione degli stipendi e ai rimborsi relativi al personale
comandato hanno assunto particolare rilevanza per l'elevato numero di
dipendenti che lo hanno riguardato e per la complessita' delle
operazioni. Per quanto attiene l'applicazione del contratto nazionale
dei dirigenti per il biennio 2001-2002 le nuove disposizioni hanno
comportato un'attivita' interpretativa e applicativa soprattutto
nella messa a regime e nel pagamento degli arretrati.
E' stata data inoltre applicazione alla delibera di Giunta 118/02
avente ad oggetto i criteri per la corresponsione dell'emolumento
unico al personale appartenente alle strutture speciali della Giunta
e sono stati conteggiati gli emolumenti spettanti e i relativi
arretrati.
Trattamento fiscale, contributivo, assistenziale. Studio sulla
costruzione dei nuovi riepiloghi delle denunce mensili dei contributi
e dell'IRPEF. Tali riepiloghi sono stati ottenuti attraverso apposito
programma che permette la rilevazione certa dell'IRPEF, delle
addizionali all'IRPEF e dei contributi dovuti ai diversi enti
impositori.
Controlli delle denunce contributive annuali, parte INPDAP. I
controlli sono stati mirati da un lato, a verificare la correttezza
degli imponibili contributivi e, dall'altro, a rilevare le
inesattezze e le informazioni mancanti sulla banca dati giuridica del
personale.
Nuova procedura riguardante il calcolo dei premi assicurativi da
versare a INAIL per i dipendenti con contratto di lavoro part-time.
Tale procedura, in base ad apposito programma informatico che rileva
gli imponibili retributivi da dedurre dalla base imponibile, ha gia'
permesso a partire dall'anno 2002 un risparmio di oneri rispetto al
passato.
2.6 Sistemi informativi
Si e' raggiunto il livello di accessibilita' AAA secondo le regole
europee dell'iniziativa WAI del W3C su diverse sezioni di Ermes. Si
ricorda che nel corso del 2002, ERMES ha vinto la medaglia d'oro del
web categoria Regioni attribuita da RUR, Formez, Censis; e l'oscar
dell'italian style nel web e primo premio nella categoria Pubblica
Amministrazione (Italian Web Awards).
Sono state avviate le attivita' di sviluppo del Sistema informativo
regionale, con particolare riferimento a:
- area del personale: posizioni lavorative, attivita' formative,
sistema di valutazione, curriculum;
- area del provveditorato: selezione fornitori;
- manutenzione ordinaria e evolutiva dei S.I. relativi alla gestione
delle risorse umane e delle risorse finanziarie.
Sistema informativo interno alla Regione Emilia-Romagna
Si e' avviato il progetto SAPERE. Il progetto prevede l'adozione e la
diffusione in Regione di una piattaforma Erp (Enterprise resource
planning), cioe' un insieme di software in grado di gestire in modo
integrato tutti i processi dell'ente, dall'erogazione di contributi
al pagamento dei fornitori, compiendo un deciso progresso rispetto ai
tradizionali programmi gestionali. Per le attivita' connesse ai
pagamenti si partira' dal Provveditorato per estenderlo
progressivamente ad ogni Direzione generale, passando per la
contabilita', il controllo di gestione, la pianificazione e il
controllo di gestione.
Il nuovo sistema sara' utilizzato anche per ottenere un controllo
reale sull'efficacia delle politiche: gli obiettivi strategici
saranno infatti tradotti in obiettivi operativi, la cui attuazione
sara' monitorata costantemente.
Per la sua attuazione la Regione ha destinato, per le attivita'
programmate per i prossimi tre anni, 4 milioni di Euro.
Per lo sviluppo della cartografia regionale si e' provveduto a:
- realizzare la Carta geografica unica - CGU - (primo lotto 25%) con
la vettorializzazione e l'aggiornamento della carta tecnica regionale
e con particolare riferimento alle infrastrutture viarie,
ferroviarie, ai confini amministrativi, alla toponomastica;
- attivare azioni di supporto alla CGU con la realizzazione della
rete di raffittimento (di IGM95) GPS a 7 km;
- acquisire immagini satellitari (lotti 1 e 2) e validare i primi
dati del lotto prototipale;
- realizzare la nuova carta dell'uso del suolo idonea sia per la
costruzione del nuovo Piano territoriale regionale, sia per la
pianificazione di settore (urbanistica, agricoltura, ambiente),
previa acquisizione di immagini satellitari ad alta risoluzione
(necessarie anche per il progetto carta geografica unica);
- completare il database carta dalla vegetazione;
- realizzare la nuova carta escursionistica.
2.6.1 E-Government
Il Governo ha finanziato otto dei nove progetti presentati dal tavolo
tecnico di coordinamento tra Regione ed Enti locali
dell'Emilia-Romagna al primo bando nazionale per l'E-Government.
Il primo degli otto progetti cofinanziati, e' Sigmater, che si
propone di realizzare una nuova carta digitale del territorio, per
dare corpo al catasto decentrato ai Comuni e fornire servizi piu'
efficienti a cittadini ed imprese (3,8 milioni di Euro).
La realizzazione di Agriservizi, il progetto per l'anagrafe regionale
delle aziende agricole e i servizi in rete per il settore, e' stata
cofinanziata con 1,12 milioni di Euro.
Ammonta invece a 1,02 milioni di Euro il sostegno per Intercenter, il
progetto per la creazione di un'unica centrale di servizi per
l'acquisto per le pubbliche Amministrazioni, per ottenere risparmi,
soprattutto per i piccoli Comuni e il Sistema sanitario regionale.
910 mila Euro andranno al Sistema informativo lavoro (Sil), che
propone nuovi servizi via web per favorire l'incontro tra domanda e
offerta di lavoro.
A Rilfedeur, il progetto per la rilevazione dei fenomeni di degrado
urbano, andranno infine 640 mila Euro.
I restanti tre progetti presentati dal tavolo di coordinamento tra
Regione ed Enti locali, finanziati dal Ministero sono:
- Panta Rei, per facilitare lo scambio di documenti on line tra
Amministrazioni e migliorare cosi' i servizi a cittadini ed imprese,
con 2,62 milioni di Euro;
- Informazione, assistenza ed educazione sanitaria via web (Ausl di
Parma) con 830 mila Euro;
- E-vai del Comune di Bologna (miglioramento della mobilita' urbana),
con 210 mila Euro.
E' stata inoltre siglata la convenzione tra il Ministero per
l'Innovazione e le Tecnologie e la Regione Emilia-Romagna per la
costituzione del "Centro regionale per lo sviluppo dell'E-Government
e della societa' dell'informazione". Il nuovo centro avra' il compito
di facilitare il rapporto tra pubblica Amministrazione centrale,
Regione e sistema degli Enti locali, di sviluppare attivita' di
informazione e formazione rivolta ai referenti dei sistemi e servizi
infotelematici, di monitorare i progetti di innovazione tecnologica e
l'impatto dei nuovi servizi on line ai cittadini e alle imprese. La
convenzione ha durata triennale e si realizzera' tramite programmi
attuativi annuali.
ASSESSORATO ALLA SANIT
1. Premessa
Nel corso del 2002 le azioni dell'Assessorato sono state mirate a
definire, in maniera sempre piu' specifica e condivisa con le Aziende
sanitarie, gli obiettivi del Servizio sanitario regionale e le regole
per il suo funzionamento, perseguendo una sempre maggiore coerenza
tra i diversi strumenti di governo e di gestione del sistema. Il
piano degli obiettivi per le Aziende sanitarie deliberato dalla
Giunta regionale ha quindi:
1) sottolineato gli aspetti salienti del nuovo quadro normativo
formatosi a seguito degli accordi Stato-Regioni e dei principali
provvedimenti nazionali che ne danno attuazione;
2) fornito un quadro aggiornato del diffuso processo di
riorganizzazione dei servizi sanitari in corso, conseguente alla
progressiva attuazione del Piano sanitario regionale e di quella
degli atti aziendali, sottolineando inoltre i contenuti delle
principali linee di sviluppo del sistema che sono andate via via
consolidandosi o acquistando importanza;
3) incoraggiato la diffusione e una piu' concreta applicazione della
logica dei livelli essenziali di assistenza nell'ambito dei programmi
delle Aziende sanitarie, sia evidenziando il collegamento tra gli
obiettivi di attivita' per il 2002 e gli stessi livelli di
assistenza, sia corredando il Piano di tavole statistiche che, anche
nel rispetto del dettato del DM 12 dicembre 2001 sugli indicatori di
monitoraggio, hanno offerto in larga misura informazioni articolate
per macro livello di assistenza.
La partecipazione alla formulazione dei piani per la salute, le
iniziative di informazione e comunicazione rivolte sia ai cittadini
che agli operatori sanitari, il completamento del disegno
organizzativo prefigurato negli atti aziendali, lo sviluppo delle
risorse umane e il governo della spesa sanitaria hanno supportato gli
interventi nei vari settori di attivita'.
A livello nazionale, si sottolinea la partecipazione della nostra
Regione al tavolo di monitoraggio e verifica sui livelli essenziali
di assistenza, istituito in attuazione dell'accordo Governo-Regioni
dell'8 agosto 2001, col compito di valutare l'effettiva congruita'
tra prestazioni da garantire e risorse finanziarie messe a
disposizione del Servizio sanitario nazionale. Il tavolo ha
recentemente prodotto alla Conferenza Stato-Regioni gli esiti della
verifica sui livelli erogati, mentre sono ancora in corso le
attivita' mirate alla verifica della congruita' delle risorse
disponibili.
2. I piani per la salute
Nel corso del 2002 i piani per la salute si sono radicati ed
ulteriormente sviluppati su tutto il territorio regionale,
coinvolgendo istituzioni, Enti pubblici e privati, il vasto mondo del
cosiddetto "terzo settore", ma anche cittadini singoli, od in
rappresentanza di organizzazioni ed associazioni professionali e di
categoria. In particolare, tutte le conferenze territoriali sociali e
sanitarie (CTSS), supportate dai rispettivi dipartimenti aziendali di
sanita' pubblica, hanno concluso la fase di individuazione delle aree
prioritarie d'intervento verso cui orientare l'attenzione, ma anche
le risorse, dei soggetti coinvolti, di quanti cioe' hanno
sottoscritto, nelle singole realta' territoriali, i patti di
solidarieta' per la salute. Patti che contengono, oltre che
importanti dichiarazioni di impegno, anche l'indicazione delle azioni
che, in ogni realta', ciascun partner del progetto si impegna a
realizzare, assicurando il proprio, originale contributo.
Il progetto prevede, infatti, che il passaggio alla fase delle azioni
mantenga l'originario carattere di ampia partecipazione e
condivisione, oltre che di diretto coinvolgimento di tutti i partner,
sia per le azioni che possono concretamente svolgere, sia perche'
essi stessi sono in grado di esercitare importanti pressioni sui
decisori politici ai vari livelli, sia infine perche' la promozione
della salute passa anche attraverso il mutamento dei comportamenti
individuali.
Nello specifico, i temi emersi, su cui ciascuno e' stato chiamato ad
assumersi precisi e concreti impegni, possono essere raccolti in
alcune macro-categorie:
- Problemi che interessano specifici gruppi di popolazione: giovani,
anziani, bambini e ragazzi, immigrati.
- Problemi ad elevata integrazione sociosanitaria: quali
disuguaglianze, coesione sociale, dipendenze patologiche, salute
mentale, sostegno nelle relazioni di aiuto e di cura ai genitori, ai
caregiver.
- Stili di vita: cresce la consapevolezza di quanto siano importanti,
nella promozione della salute, stili di vita sani, cioe' attenti
all'alimentazione, all'attivita' fisica, all'astinenza dal fumo ed
all'uso moderato di alcool e cosi' via.
- La sicurezza: e' questo un altro importante capitolo, che vede
grande attenzione (e preoccupazione crescente) rispetto alla
sicurezza stradale ed agli elevatissimi costi sociali connessi, ma
anche rispetto alla sicurezza in casa e sul lavoro.
- Le patologie: malattie cardiovascolari, respiratorie e neoplasie.
Nella loro ricchezza ed eterogeneita' questi temi richiedono un
approccio integrato, un lavoro congiunto di tutti quanti (enti ed
istituzioni, ma anche cittadini e loro associazioni) lavorano per
promuovere benessere e salute. E questa e' l'ottica stessa che i
piani per la salute hanno contribuito a promuovere e sostenere, su
tutto il territorio regionale, anche nel corso del 2002.
3. Le iniziative di informazione e comunicazione
Le attivita' di informazione e comunicazione rivolte ai cittadini e
agli operatori sanitari sono state portate avanti in una logica di
unitarieta' e condivise da tutte le articolazioni del Servizio
sanitario regionale.
Nel 2002 sono state prevalentemente indirizzate a promuovere la
conoscenza dei servizi per semplificare l'accesso e per perseguirne
l'uso appropriato; far conoscere le scelte, gli obiettivi, i progetti
portati avanti dal Servizio sanitario regionale e dalle Aziende
sanitarie; promuovere la partecipazione dei cittadini e delle loro
rappresentanze ricercando riscontri sulle preferenze e sul gradimento
dei servizi utilizzati; influire positivamente sugli stili di vita in
funzione della promozione della salute; favorire lo sviluppo della
comunicazione interna al Servizio sanitario regionale.
Oltre all'ulteriore consolidamento del processo di messa in rete e di
coordinamento tra il livello regionale e il livello aziendale, sono
stati realizzati, sempre in una logica unitaria a tutto il SSR,
progetti e iniziative specifiche di informazione e comunicazione
riguardo a:
- attivazione e relativa promozione del Numero verde unico gratuito
del Servizio sanitario regionale 800033033;
- donazioni di sangue;
- donazione e trapianto di organi;
- promozione della professione infermieristica;
- promozione del programma di screening per la prevenzione dei tumori
femminili;
- progettazione del portale del Servizio sanitario regionale;
- progettazione logo del SSR.
Inoltre, con strumenti e pubblicazioni ad hoc, e' stata assicurata la
presenza del Servizio sanitario regionale in manifestazioni nazionali
come: Forum Sanita' futura, Forum PA, Sana, Exposanita'.
4. L'assetto organizzativo e le risorse umane delle aziende
sanitarie
A seguito dell'adozione degli atti aziendali in coerenza con le
direttive regionali (13), le aziende sanitarie della Regione - ad
eccezione per quelle ospedaliero-universitarie per le quali sono in
corso i provvedimenti attuativi del DLgs 517/99 - hanno provveduto
alla definizione degli specifici assetti organizzativi aziendali, con
contestuale individuazione delle relative posizioni di
responsabilita'. A tale riguardo, l'osservatorio regionale degli atti
aziendali, ha operato un'azione di monitoraggio al fine di promuovere
il processo implementativo degli assetti organizzativi e di
verificarne la coerenza con le linee fissate dalle aziende stesse
negli atti aziendali di cui la Giunta regionale nel corso del 2001
aveva dichiarato la conformita' alle sopra richiamate direttive
emanate in materia.
In merito alle problematiche connesse alla gestione ed allo sviluppo
delle risorse umane vanno evidenziate le iniziative rivolte alla
costituzione di un osservatorio con il compito di svolgere una
puntuale azione di monitoraggio a supporto tecnico alle decisioni
riguardanti il governo della spesa del personale. Tale osservatorio,
nello spirito di quanto gia' previsto nella dichiarazione d'intenti
sottoscritta fra l'Assessore alla Sanita' e le OO.SS regionali del
comparto sanita' in data 30/11/1999, ha intrapreso una specifica
azione di rilevazione delle diverse dinamiche di costo e di sviluppo
degli organici nelle aziende del SSR, ed in particolare ha agito
sulle seguenti tematiche:
4.1 Costi del personale
L'osservatorio ha operato una puntuale verifica del costo del lavoro,
complessivo ed unitario (per operatore) nelle diverse aziende, al
fine di effettuare raffronti rispetto alle previsioni contrattuali.
In particolare sono stati evidenziati gli incrementi dei costi per le
retribuzioni accessorie, anche in relazione ai dati di comparazione,
su categorie e profili omogenei, rilevati nelle diverse realta'
aziendali del SSR. La rilevazione di tali costi ha consentito anche
una piu' puntuale previsione dei costi connessi all'applicazione dei
CCNL, offrendo quindi al sistema aziendale uno strumento di
pianificazione delle dinamiche di spesa piu' preciso e omogeneo a
livello regionale.
4.2 Gestione degli organici
In tale ambito sono state rilevate le dinamiche degli organici delle
aziende del SSR, sia sotto il profilo quantitativo (numero del
personale in servizio) che sotto il profilo qualitativo
(articolazione degli organici nei diversi profili professionali e
processi di riqualificazione del personale interno). Cio' ha
consentito di "leggere" la coerenza tra le scelte organizzative
aziendali e le politiche di reclutamento e di gestione delle risorse
umane, consentendo quindi all'Assessorato regionale di svolgere il
proprio ruolo di indirizzo e coordinamento regionale tramite una piu'
efficace e puntuale interlocuzione con le aziende.
In merito alle tematiche connesse alla qualificazione e sviluppo del
personale del SSR, si evidenzia altresi' che nel luglio 2002 e' stata
insediata la Commissione regionale per l'ECM (14), quale supporto
all'Assessorato nell'avvio del processo regionale ECM.
Tramite l'attivita' di commissione sono state definite le modalita'
di valutazione degli eventi formativi, valutati i piani formativi
delle Aziende sanitarie, dell'Istituto Ortopedico Rizzoli e delle
universita' e attribuiti i crediti formativi ai singoli eventi. I
suddetti enti hanno presentato alla Regione complessivamente circa
2.400 eventi da accreditare, di cui 1.807 sono stati accreditati. I
corsi hanno coinvolto la maggior parte dei professionisti sanitari
con obbligo ECM, sia dipendenti che convenzionati, sulle aree
tecnico-specialistiche, gestionali-organizzative,
comunicativo-relazionale, programmi speciali aziendali.
Sono state anche definite le modalita' per la valorizzazione della
formazione sul campo (workshop, tirocinio, role playing, analisi di
casi, dimostrazioni, ricerche, gruppi di miglioramento, audit
clinici, comitati) ai fini dell'acquisizione dei crediti ECM.
E' stato inoltre progettato un sistema informativo basato su internet
che permetta la diffusione delle informazioni e il dialogo tra
organizzatori di eventi formativi e Regione per l'accreditamento.
5. Il governo della spesa sanitaria
Le iniziative messe in campo per il governo della spesa sanitaria si
sono sviluppate attraverso verifiche, come sopra descritto, sulla
spesa per il personale; indicazioni per il perseguimento di una
politica del farmaco secondo criteri di appropriatezza prescrittiva e
qualificazione della spesa; misure di contenimento della spesa per
beni e servizi, mediante il rafforzamento delle forme collettive di
acquisto; l'affinamento degli strumenti di rilevazione e di
monitoraggio della spesa.
Le aziende per le quali sono stati rilevati sensibili squilibri
economico-finanziari sono state chiamate a produrre piani di
risanamento, attualmente all'esame dell'Assessorato.
Per le Aziende sanitarie, il 2002 e' stato contrassegnato da forti
tensioni di liquidita'. Per tutto l'anno la rimessa di cassa erogata
mensilmente alle Aziende sanitarie, il cui adeguamento viene
subordinato dal Governo alla verifica sull'andamento della spesa
sanitaria e sul rispetto degli adempimenti previsti dall'accordo
Governo-Regioni dell'8 agosto 2001, e' stata pari a quella del 2001
(403 milioni di Euro) con un sotto-finanziamento di oltre 500 milioni
di Euro su base annua.
Questo fatto, insieme all'intempestivita' del ripiano degli esercizi
pregressi da parte dello Stato (avvenuti a fine anno) e al permanere
di quote rilevanti di disavanzi e di fondo sanitario 2001 ancora da
coprire (alla fine del 2002 la Regione aveva crediti aperti nei
confronti dello Stato per oltre 500 milioni di Euro), ha prodotto una
crisi di liquidita' con conseguente forte esposizione finanziaria
delle aziende sanitarie verso i fornitori e sensibile allungamento
dei tempi di pagamento.
E' attualmente in corso per tutte le Regioni la verifica
dell'andamento della spesa sanitaria 2002 da parte del Ministero
dell'Economia, propedeutica all'accesso alle maggiori risorse
definite dall'accordo dell'8 agosto 2001.
6. I principali interventi per settore di attivita'
6.1 Sanita' pubblica
Gli interventi piu' significativi di carattere generale hanno
riguardato essenzialmente:
- L'avvio, nell'ambito del sistema di educazione continua in medicina
(ECM), di un complesso progetto di formazione per l'alta dirigenza e
gli operatori dei dipartimenti di sanita' pubblica, per facilitare il
processo di innovazione e riorientamento degli stessi.
- L'elaborazione di strumenti normativi regionali per supportare
l'operativita' dei programmi di attivita' dei dipartimenti di sanita'
pubblica quali:
- il progetto di legge regionale per l'eliminazione del libretto di
idoneita' sanitaria per gli alimentaristi;
- il lavoro istruttorio per l'elaborazione di una proposta alla
Giunta regionale di ridefinizione delle procedure e la revisione dei
requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici ed organizzativi
per l'autorizzazione al funzionamento delle strutture sanitarie (15).
Il lavoro sviluppato nel corso dell'anno 2002 e' stato
prevalentemente finalizzato alla validazione, in sede tecnica, dei
requisiti strutturali e tecnologici per l'autorizzazione delle
strutture sanitarie, con la gestione di numerosi gruppi di lavoro con
specialisti delle diverse discipline interessate;
- la proposta alla Giunta di rideterminazione delle tariffe delle
attivita' eseguite dai dipartimenti di sanita' pubblica su richiesta
e nell'interesse dei privati e delle attivita' non comprese nei
livelli essenziali di assistenza;
- la predisposizione della L.R. 18 febbraio 2002, n. 2 relativa al
conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle Aziende Unita'
sanitarie locali in materia di indennizzi per danni subiti da
vaccinazioni e trasfusioni o somministrazione di emoderivati (16).
- Il supporto istituzionale e la predisposizione di indirizzi per la
prosecuzione dei piani per la salute volti ad attuare concretamente
il nuovo modello di programmazione negoziata nei rapporti tra aziende
sanitarie, Enti locali, terzo settore e cittadini singoli ed
organizzati, con l'erogazione anche di specifici incentivi
finanziari.
- La messa a regime del nuovo sistema informativo dei Dipartimenti di
sanita' pubblica con la produzione di un set di dati e di indicatori
di attivita' confrontabili su tutto il territorio regionale e con
elaborazioni sul costo medio del personale dei Dipartimenti
articolato secondo il sistema di contabilita' analitica dei costi.
Nell'ambito degli interventi di prevenzione di popolazione si
evidenziano le principali attivita':
- attivazione di una task-force regionale sui rischi connessi ad
eventi terroristici (biologici e chimico-fisici), gestendo anche le
emergenze insorte (es. antrace) e predisponendo protocolli
operativi;
- prosecuzione delle azioni di sorveglianza, prevenzione ed
assistenza delle malattie trasmissibili, con particolare riferimento
all'AIDS, alla tubercolosi ed alla promozione di campagne vaccinali.
E' stata rinnovata la commissione consultiva tecnico-scientifica per
la promozione di interventi per la promozione e la lotta contro
l'AIDS, curando in particolare i rapporti con il volontariato;
- sviluppo e conclusione dei lavori del gruppo interassessorile, di
rappresentanti delle istituzioni scolastiche e delle associazioni di
settore, sulla promozione dell'attivita' fisica e sportiva, con la
produzione di un documento di indirizzo generale;
- prosecuzione delle attivita' di supporto agli screening per la
prevenzione dei tumori del collo dell'utero e della mammella,
mediante lo sviluppo di programmi di controllo della qualita', di
formazione e di comunicazione, e con il sostegno ai progetti dei
registri tumori di popolazione operanti sul territorio regionale.
Relativamente agli interventi sulla sicurezza, le attivita' di
maggior rilievo hanno riguardato:
- la prosecuzione dell'attivita' di indirizzo e coordinamento
finalizzata alla promozione della salute e della sicurezza dei
lavoratori, in particolare:
- il coordinamento della pubblica Amministrazione (INAIL, ISPESL,
Vigili del fuoco, Direzione regionale del lavoro) in tema di
vigilanza e controllo nei luoghi di lavoro (anche attraverso il
Comitato regionale ex art. 27, DLgs 626/94) ed istituzione del
Comitato paritetico di coordinamento nell'ambito dell'accordo INAIL -
Regione Emilia-Romagna;
- l'emanazione di linee guida volte a garantire unita' ed omogeneita'
di comportamenti nel territorio regionale in tema di applicazione
delle norme comunitarie e prosecuzione dell'attivita' della
task-force regionale DLgs 626/94;
- il supporto epidemiologico all'attivita' di programmazione dei
servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e
coordinamento dell'attivita' dell'osservatorio regionale di
monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali;
- la promozione delle attivita' di informazione e formazione,
incentrata principalmente sulla progettazione di un portale
informativo/formativo inerente la prevenzione dei rischi presenti
nelle strutture sanitarie e sulla realizzazione di corsi di
formazione specifici diretti ai rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza e a agli operatori sanitari addetti alla manipolazione dei
farmaci antiblastici;
- la predisposizione del terzo rapporto sullo stato di salute e
benessere dei lavoratori in Emilia-Romagna;
- la realizzazione del supporto regionale all'attivita' dei
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza mediante l'istituzione
di un Sistema informativo regionale (SIRS);
- l'avvio, in alcune AUSL, sulla base di indirizzi regionali, di
esperienze tendenti ad integrare i flussi informativi provenienti da
varie fonti per il monitoraggio degli incidenti stradali al fine di
individuare in modo piu' specifico le cause di incidentalita' e
sviluppo di iniziative di tipo informativo per promuovere la
sicurezza degli impianti elettrici e degli impianti di riscaldamento
ad uso domestico;
- la prosecuzione dell'attivita' di indirizzo e coordinamento per la
sicurezza dei lavoratori impegnati nella costruzione delle grandi
infrastrutture (realizzazione della linea ferroviaria alta velocita'
e della variante di Valico autostradale).
Nell'ambito del controllo dei rischi legati all'ambiente di vita sono
state realizzate le seguenti azioni:
- promozione e supporto alle Aziende sanitarie in materia di
radioprotezione del paziente, mediante la costituzione ed il
coordinamento di un gruppo di lavoro, l'emanazione di circolari e di
linee guida sull'appropriatezza delle prescrizioni in
radiodiagnostica;
- individuazione di criteri per la mappatura del territorio regionale
in relazione al rischio Radon;
- costituzione e coordinamento di un gruppo di lavoro in materia di
gestione dei rifiuti sanitari; raccolta ed elaborazione dei dati
relativi a tale gestione nelle Aziende sanitarie della regione;
- effetti dell'inquinamento atmosferico sulle popolazioni esposte:
prosecuzione dello studio di impatto sulla salute dell'inquinamento
atmosferico nelle aree urbane, con particolare riferimento agli
effetti delle polveri fini (PM 10) e indirizzi ai dipartimenti di
sanita' pubblica per la realizzazione di campagne di informazione ai
cittadini sui rischi per la salute da vari inquinanti; stesura di
accordi di programma tra Regione, Province e Comuni sulle misure da
adottarsi per ridurre i livelli di concentrazione delle polveri
fini;
- piano regionale di protezione dell'amianto: coordinamento dei
dipartimenti di sanita' pubblica sull'attivita' di bonifica delle
aziende ed edifici con presenza di amianto friabile e del gruppo di
lavoro regionale per lo studio degli affioramenti naturali di pietre
verdi;
- acque destinate al consumo umano e di balneazione: emanazione di
indirizzi operativi per le AUSL della costa per il controllo della
qualita' delle acque di balneazione; classificazione di alcune opere
di presa d'acqua superficiale.
Relativamente all'assistenza veterinaria e all'igiene degli alimenti,
si segnalano gli interventi piu' significativi.
Nel campo della sanita' animale:
- sono stati attivati interventi in grado di aggiornare il Sistema
regionale di gestione dell'anagrafe bovina ai nuovi requisiti;
- sono state coordinate le azioni dei Servizi veterinari per quanto
concerne la sorveglianza nei confronti della BSE fornendo un nuovo
protocollo di indagine clinica e definendo nuove modalita' di
approccio in caso di sospetto clinico al fine di rendere piu'
efficace il sistema;
- sono state coordinate le azioni dei Servizi veterinari in materia
di controllo sull'alimentazione animale;
- sono state coordinate le azioni dei Servizi veterinari in materia
di utilizzo del farmaco negli allevamenti;
- sono stati programmati gli interventi dei Servizi veterinari al
fine di controllare il rispetto del benessere degli animali;
- sono state fornite linee di indirizzo per la definizione di
programmi provinciali per il risanamento e la costruzione delle
strutture di ricovero per cani e gatti e relativo riparto dei fondi
per l'anno 2002 (17);
- sono stati definiti i criteri e modalita' per l'erogazione da parte
delle Province degli indennizzi agli allevatori che hanno subito
danni da cani rinselvatichiti (18);
- sono state predisposte linee guida regionali per il controllo delle
salmonelle negli allevamenti avicoli.
Nel campo dell'igiene degli alimenti:
- e' stata effettuata la classificazione delle zone di produzione di
molluschi bivalvi (19) e predisposto l'aggiornamento del relativo
sistema di sorveglianza;
- sono state definite le linee programmatiche nel campo della
nutrizione umana;
- sono state gestite le emergenze in campo della sicurezza
alimentare;
- sono stati modulati gli interventi in campo veterinario e della
sicurezza alimentare raccordati coi programmi di lavoro relativi alle
azioni previste dal Piano sanitario regionale 1999 - 2001;
- sono stati programmati gli interventi di sorveglianza dei SIAN e
dell'ARPA sui fitosanitari negli alimenti;
- sono state fornite linee di indirizzo e coordinamento ai Servizi
veterinari e all'Istituto Zooprofilattico sperimentale per
l'attuazione del piano nazionale residui e contaminanti negli
alimenti di origine animale.
6.2 Assistenza distrettuale
Le attivita' realizzate nell'anno 2002 hanno consentito ulteriori
sviluppi nella riorganizzazione dell'assistenza distrettuale e
dell'area delle cure primarie, secondo gli indirizzi del PSR
1999/2001. In particolare, le azioni hanno riguardato:
- Rafforzamento dell'articolazione distrettuale delle Aziende Unita'
sanitarie locali e sviluppo delle due principali funzioni 1)
attuazione locale delle strategie aziendali, elaborate in
collaborazione con gli Enti locali, e verifica delle attivita' svolte
e dei risultati raggiunti; 2) organizzazione della produzione della
assistenza primaria da parte dei servizi territoriali ed integrazione
sanitaria e socio - assistenziale.
- Piena integrazione della medicina generale.
- Qualificazione e consolidamento dell'assistenza domiciliare
integrata.
- Perseguimento di una politica del farmaco sviluppata secondo
criteri di appropriatezza prescrittiva e qualificazione della spesa.
- Attuazione del progetto finalizzato alla qualificazione delle
attivita' dei consultori familiari e alla individuazione di percorsi
integrati ospedale - territorio.
- Miglioramento dell'accessibilita' da parte del cittadino ai Servizi
sanitari delle Aziende Unita' sanitarie locali.
- Potenziamento e qualificazione dell'assistenza specialistica
ambulatoriale finalizzato ad un contenimento dei tempi di attesa e ad
una maggiore appropriatezza.
Articolazione distrettuale delle aziende sanitarie
Nel 2002 le Aziende Unita' sanitarie locali hanno potenziato la
struttura organizzativa dei distretti, al fine di permettere un reale
governo dell'assistenza primaria ed un adeguato accesso ai livelli
successivi delle cure.
Piena integrazione della medicina generale.
Successivamente all'accordo regionale per la medicina generale,
siglato alla fine dell'anno 2001, le Aziende sanitarie hanno operato
per la definizione di accordi aziendali con i medici di medicina
generale, quali parti integranti dei piani di attivita' dei
dipartimenti di cure primarie, con obiettivi di sviluppo, in
particolare, dell'assistenza attraverso le cure domiciliari e delle
forme associative dei medici di medicina generale quale strumento di
integrazione nella nuova organizzazione distrettuale. Nell'anno 2002,
l'associazionismo ha coinvolto oltre il 50% dei medici.
E' stato inoltre sottoscritto l'accordo regionale con i pediatri di
libera scelta, attuativo dell'ACN, con il quale i pediatri di libera
scelta assumono un ruolo prevalente di riferimento per i programmi di
prevenzione individuale, per potenziare nel distretto le capacita' di
risposta clinico - assistenziale ai bambini con patologie acute che
non attengono a livello ospedaliero, o patologie croniche,
avvalendosi del supporto di altre figure professionali presenti nel
distretto, per garantire la continuita' dell'assistenza.
Nel 2002 sono stati anche approvati gli accordi attuativi regionali
per la continuita' assistenziale, finalizzati prioritariamente a
rivedere il modello organizzativo di continuita' assistenziale
attualmente in atto presso le Aziende sanitarie e valutare tipologie
diversificate del servizio, da attuare in via sperimentale, al fine
di verificarne l'impatto organizzativo, la qualita' delle prestazioni
e il livello di soddisfazione dell'utenza.
Qualificazione e consolidamento dell'assistenza domiciliare
integrata.
Nel 2002 le commissioni professionali aziendali, attivate nel 2001,
hanno monitorato l'integrazione a domicilio delle e'quipe
territoriali. Il gruppo regionale dei Presidenti delle suddette
commissioni ha inoltre elaborato un documento di definizione dei
criteri di eleggibilita' dei pazienti in assistenza domiciliare a
bassa intensita' di cure, graduate in relazione al bisogno sanitario
del singolo paziente.
Sono state altresi' fornite specifiche per il sistema informativo
finalizzato alla rilevazione dell'attivita' di assistenza domiciliare
sanitaria e socio - assistenziale; oggetto della rilevazione e' ogni
episodio di cura di assistenza domiciliare resa al singolo paziente.
Perseguimento di una politica del farmaco sviluppata secondo criteri
di appropriatezza prescrittiva e qualificazione della spesa.
L'aumento della spesa farmaceutica registrata nel 2001, soprattutto
per l'abolizione dei ticket di partecipazione alla spesa, ha
comportato la definizione di un nuovo quadro di riferimento a livello
nazionale, attraverso l'intesa Stato-Regioni dell'8 agosto 2001, come
contenuto nella Legge 405/01 che pone il vincolo finanziario della
spesa farmaceutica, non superiore al 13% della spesa sanitaria
complessiva. E' stata data attuazione alla legge citata, fornendo
alle Aziende sanitarie le opportune indicazioni per il potenziamento
delle attivita' di monitoraggio dei consumi ed un maggiore
coinvolgimento di tutti i medici prescrittori per una attenta
valutazione dei costi/benefici delle terapie, al fine di favorire una
prescrizione piu' appropriata. E' stata sviluppata l'erogazione
diretta dei farmaci al momento della dimissione da un ricovero o
dalla visita specialistica, nonche' l'erogazione dei medicinali ai
pazienti che richiedono controlli ricorrenti e in assistenza
domiciliare, residenziale e semi-residenziale. L'adozione della
normativa sui farmaci generici ha comportato un elevato impegno di
informazione a tutte le categorie professionali interessate ed in
particolare ai cittadini, per rafforzare la consapevolezza
relativamente alle garanzie di qualita' del farmaco generico.
L'attuazione di tutte le misure previste per il governo della spesa
farmaceutica ha consentito di non attivare alcuna compartecipazione
alla spesa da parte dei cittadini.
Potenziamento e qualificazione dell'assistenza specialistica
ambulatoriale finalizzato al contenimento dei tempi di attesa e ad
una maggiore appropriatezza.
Nel 2002 e' stato siglato un protocollo d'intesa con le OO.SS., al
fine di dare continuita' agli impegni assunti dal Servizio sanitario
regionale con il precedente accordo del 2001, in relazione ai tempi
di attesa ed al governo delle liste di attesa. E' stato attuato il
monitoraggio periodico dei tempi per determinati gruppi di
prestazioni che a livello regionale presentano maggiori tempi di
attesa. E' stato effettuato in particolare il monitoraggio dei
percorsi realizzati dalle Aziende relativamente alle prestazioni
specialistiche ambulatoriali urgenti. Sono state fornite indicazioni
specifiche per l'accesso appropriato alla prestazione di
ecocolordoppler dei tronchi sovra - aortici e degli arti inferiori
finalizzate anche a definire priorita' di accesso alla prestazione
stessa. Si e' inoltre ridefinito il debito informativo relativo
all'attivita' specialistica ambulatoriale, necessario supporto dei
processi di valutazione e di programmazione di tale settore.
Miglioramento dell'accessibilita' da parte del cittadino ai servizi
sanitari delle Aziende Unita' sanitarie locali.
E' stato attuato un progetto sperimentale che ha coinvolto le Aziende
Unita' sanitarie locali di Bologna Nord, Bologna Sud, Citta' di
Bologna, Imola, per l'attivazione dello sportello unico per l'accesso
ai servizi di base del SSR (scelta e revoca del medico, esenzioni
ticket, assistenza protesica) teso ad uniformare le modalita' di
risposta al cittadino e a potenziare la rete degli sportelli
multifunzionali sul territorio della provincia di Bologna.
6.3 Salute mentale e assistenza sanitaria nelle carceri
Nell'ambito del Servizio salute mentale e assistenza sanitaria nelle
carceri, in coerenza con le linee indicate dal DPR 10/11/1999
progetto obiettivo "Tutela salute mentale 1998-2000" e dal Piano
sanitario regionale 1999-2001, sono state realizzate nel 2002 le
attivita' programmate, secondo l'orientamento assunto che prevede
l'attuazione graduale di specifiche azioni e obiettivi volti
all'integrazione delle discipline affini, alla specializzazione delle
attivita', alla efficienza della produzione dei servizi,
all'appropriatezza delle prestazioni, all'individuazione di processi
assistenziali orientati all'uso razionale delle risorse.
In coerenza con l'impostazione assunta negli anni passati, il Piano
di attivita' per l'anno 2002 e' stato programmato individuando
obiettivi di salute e risorse compatibili. Gli interventi piu'
significativi nelle diverse aree di riferimento del Servizio, sono di
seguito riportati.
Area Salute mentale (Psichiatria "adulti" e Neuropsichiatria
infantile)
- prosecuzione nella riorganizzazione e riordino dei dipartimenti di
salute mentale (DSM) in applicazione della direttiva regionale (20),
delle linee guida per l'attuazione del DSM e delle linee-guida per la
riorganizzazione dei servizi di neuropsichiatria infantile e
dell'eta' evolutiva (NPEE), con definizione di specifici obiettivi
alle Aziende Unita' sanitarie locali volti all'integrazione delle
discipline affini;
- prosecuzione delle attivita' di coordinamento e di indirizzo ai
dipartimenti di salute mentale (DSM), mirate a garantire la
promozione della salute mentale, la prevenzione del disagio psichico,
la cura e riabilitazione del disturbo mentale per l'intero arco della
vita, attraverso progressive specifiche azioni volte al
consolidamento, al miglioramento e alla riqualificazione
dell'assistenza psichiatrica prestata a livello ambulatoriale,
domiciliare, semiresidenziale, residenziale e in ambito ospedaliero;
- redazione dei documenti inerenti le aree prioritarie d'intervento
definite nel Piano sanitario regionale, sia nell'area della
psichiatria che in quello della neuropsichiatria infantile, sui
seguenti temi:
- promozione della salute mentale e prevenzione del disagio psichico,
dei disturbi mentali e delle disabilita' psicofisiche;
- risposta alla emergenza-urgenza;
- presa in cura e trattamento intensivo;
- riabilitazione e trattamento prolungato finalizzato al
reinserimento sociale;
- predisposizione del documento "Sicurezza e tutela nell'area della
salute mentale", inerente la qualita' organizzativa dei servizi
psichiatrici in riferimento alla sicurezza e alla tutela delle
persone in cura, degli operatori e dell'ambiente;
- prosecuzione delle attivita' per la facilitazione dell'accesso ai
servizi e della presa in cura in attuazione di quanto definito
nell'ambito del progetto regionale: "Integrazione dei medici di
medicina generale nei percorsi assistenziali del Dipartimento di
salute mentale", per la attivazione in ogni CSM di un "servizio di
consultazione" per i medici di medicina generale;
- prosecuzione delle attivita' per la definizione dello standard di
prodotto del DSM, a seguito di quanto definito nell'ambito del
progetto regionale: "Standard di prodotto nei DSM della regione tra
garanzie per i cittadini e strumento di pianificazione", per la
creazione di un catalogo dei prodotti e la messa a punto di un
sistema informativo informatizzato da utilizzare in ogni DSM della
regione;
- prosecuzione dei progetti regionali "Standard di prodotto nei
Servizi di neuropsichiatria e psicologia dell'eta' evolutiva" e
"Integrazione dei Servizi di NPEE con i pediatri di base e di
comunita'", attivati nel 2001 in analogia di quelli gia' realizzati
nel settore della psichiatria "adulti";
- prosecuzione delle attivita' di programmazione e monitoraggio
relativamente all'assistenza residenziale psichiatrica, in
particolare:
monitoraggio del programma speciale "Assistenza residenziale alle
persone dimesse da ex ospedali psichiatrici e ospedali psichiatrici
giudiziari" e definizione dei criteri di finanziamento per il 2002,
con particolare riguardo all'attivazione, da parte dei DSM, di
progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati mirati, quanto piu'
possibile, al concreto reinserimento sociale degli assistiti;
definizione delle tipologie delle strutture residenziali sulla base
del livello di intensita' assistenziale sanitaria, in residenze per
trattamento "intensivo", "protratto" e "socio-riabilitativo" e
definizione dei relativi processi assistenziali;
- avvio delle attivita', con costituzione di un apposito gruppo di
lavoro, per la definizione di linee sull'impiego degli psicofarmaci
nei dipartimenti di salute mentale della regione, finalizzato a:
- miglioramento della appropriatezza dell'uso degli psicofarmaci;
- controllo dei rischi associati al loro impiego;
- individuazione delle piu' favorevoli pratiche prescrittive in
rapporto al costo-efficacia;
- promozione e regolamentazione delle esperienze con farmaci
innovativi;
- realizzazione del convegno "Prima conferenza regionale della salute
mentale", in coerenza con le nuove linee indicate dall'OMS nel
rapporto 2001 "Salute mentale nel mondo", dove e' stato presentato il
rapporto sull'organizzazione, le attivita' e i costi dei dipartimenti
di salute mentale della regione e sono state presentate le linee
programmatiche del settore;
- avvio delle attivita' per la definizione di un progetto regionale
mirato alla prevenzione e alla individuazione precoce delle
situazioni a rischio di "psicosi" nell'eta' giovanile, facilitando
l'accesso ai servizi e la presa in cura attraverso il coinvolgimento
dei medici di medicina generale;
- predisposizione del documento di programmazione regionale in
materia "Programma salute mentale 2002-2004" nel quale vengono
indicate linee prioritarie finalizzate alla qualificazione e
miglioramento continuo dei servizi, con particolare riguardo
all'appropriatezza degli interventi in relazione al bisogno specifico
della persona in cura;
- definizione dei criteri di autorizzazione e di accreditamento delle
strutture sanitarie psichiatriche, attualmente in corso di
formalizzazione;
- prosecuzione del progetto di cooperazione internazionale promosso
dall'OPS/OMS per la ristrutturazione dell'assistenza psichiatrica in
Paesi dell'America latina, nel cui ambito e' stato realizzato il
corso residenziale per dirigenti latinoamericani della durata di
quindici giorni, cui hanno partecipato undici Paesi dell'America
latina;
- prosecuzione delle attivita', con la costituzione di appositi
gruppi di lavoro regionali, per la definizione dei processi
assistenziali e la qualificazione di servizi integrati nelle aree
dell'autismo, dei disturbi del comportamento alimentare
(anoressia/bulimia) e dell'epilessia.
Area assistenza sanitaria nelle carceri
- attivita' relative al passaggio della medicina penitenziaria dal
Servizio penitenziario al Servizio sanitario nazionale a seguito
della nomina nazionale della Regione Emilia-Romagna quale Regione
sperimentatrice: incontri in sede nazionale, regionale e in singoli
ambiti territoriali tesi a sviluppare modalita' organizzative
inerenti il passaggio previsto dal DLgs 230/99, con particolare
riguardo alla gestione del personale infermieristico e alla spesa
farmaceutica;
- raccolta dati e flussi informativi con particolare riguardo al
numero di ingressi negli istituti penitenziari regionali, alle
caratteristiche e patologie dei ristretti, al numero e tipo di
interventi sanitari erogati, del numero e delle caratteristiche del
personale sanitario penitenziario, del personale in convenzione del
presidio tossicodipendenze, del personale delle Aziende USL operanti
in carcere (tossicodipendenza, servizi di igiene); delle spese e
delle tipologie relative alle prestazioni farmaceutiche e di
laboratorio analisi;
- predisposizione e stesura dell'Accordo di collaborazione tra
Regione Emilia-Romagna e Provveditorato regionale Amministrazione
penitenziaria. Indirizzi transitori", sottoscritto in data 18/11/2002
dall'Assessore alla Sanita' e dal Provveditore regionale
dell'Amministrazione penitenziaria. L'accordo regola gli ambiti di
intervento congiunto delle due Amministrazioni, fornendo indirizzi di
programmazione alle Aziende Unita' sanitarie locali e alle carceri
del territorio regionale;
- partecipazione e attivita' di verifica e valutazione nell'ambito
del progetto "Reparto sperimentale Antares", promosso in
collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, all'interno
dell'ospedale psichiatrico giudiziario, rivolto a persone internate
residenti nel territorio regionale. Lo scopo del progetto,
nell'ambito di azioni volte al superamento dell'OPG, e' quello di
favorire la partecipazione dei pazienti alla vita del reparto ed al
progetto terapeutico personalizzato che per essi viene predisposto.
6.4 Assistenza ospedaliera
Questi gli interventi piu' significativi suddivisi per area di
attivita'.
Attuazione Piano sanitario regionale 1999-2001:
- programmazione delle discipline di rilievo regionale: approvazione
linee guida regionali (21) per organizzazione funzioni hub and spoke
- elaborazione definitiva documento recante linee guida per
organizzazione funzioni emergenza, e invio dello stesso alla
Commissione consiliare Sicurezza sociale per l'esame preliminare
all'emanazione;
- discipline rientranti nell'autosufficienza territoriale:
monitoraggio attuazione da parte delle Aziende Sanitarie delle linee
guida (22);
- cure palliative-hospice: approvazione del programma "La rete delle
cure palliative" (23) e definizione tariffa giornaliera a carico SSN
per remunerazione prestazioni di ricovero erogate dai Centri cure
palliative (24);
- governo clinico della rete ospedaliera: coordinamento regionale
delle attivita' del registro di implantologia protesica ortopedica e
messa in atto delle iniziative di controllo sull'utilizzo di presidi
impiantabili e a rischio.
Rapporti con le Strutture di ricovero private:
- monitoraggio accordo triennale 2001-2003 e coordinamento attivita'
commissione paritetica;
- approvazione dell'accordo fra Regione Emilia-Romagna e i centri
riabilitativi ex art. 26, Legge 833/78 "Luce sul mare" e "Fondazione
don Carlo Gnocchi", in materia di erogazione di prestazioni
riabilitative per il triennio 2001-2003 (25); gestione rapporti con
committenza.
Accreditamento Strutture sanitarie e autorizzazione:
- collaborazione con Agenzia sanitaria regionale e Servizio Sanita'
pubblica per la rielaborazione della disciplina normativa e
successiva cura dell'attivita' procedimentale necessaria alla
concessione dell'accreditamento istituzionale.
Ospedale senza dolore:
- definizione della rete dei referenti aziendali, coordinamento
regionale delle attivita' dei Comitati ospedale senza dolore,
organizzazione delle iniziative collegate alla giornata del sollievo
e di un convegno regionale sul progetto.
Finanziamento attivita' di ricovero e assimilabili:
- determinazione annuale delle tariffe per le prestazioni di
assistenza ospedaliera (26).
Attivita' trasfusionali:
- approvazione Piano sangue e plasma 2001-2002 (27);
- ridefinizione tariffe relative a costi associativi e di raccolta
sostenuti dalle associazioni donatori volontari di sangue (28);
- provvedimenti inerenti l'affidamento dell'appalto interregionale
per il servizio di lavorazione plasma e produzione emoderivati (29);
- ridefinizione tariffe relative alla cessione di sangue ed
emoderivati fra le strutture sanitarie pubbliche e private della
regione Emilia-Romagna (30).
Emergenza-urgenza:
- attuazione procedure per l'inquadramento dei medici convenzionati
per l'emergenza sanitaria territoriale e definizione del documento
recante linee guida per l'organizzazione della funzione (vedasi il
punto sull'attuazione Piano sanitario regionale).
Trapianti organi/tessuti:
- integrazioni all'accordo interregionale per le attivita' di
prelievo (31);
- programma pluriennale degli interventi per il potenziamento, la
razionalizzazione ed il coordinamento delle attivita' di prelievo e
trapianto di organi e tessuti;
- approvazione e finanziamento progetti per l'anno 2002 (32).
Scheda di dimissione ospedaliera:
- Attuazione degli adempimenti in materia di controllo e verifica:
analisi della potenzialita' di un software per la valutazione di
qualita' della codifica; verifica di appropriatezza da cartella
clinica sulle cartelle oggetto di contestazione a livello
interregionale.
7. Il programma degli investimenti
Nel corso del 2002 le principali attivita' si sono concentrate nella
gestione e nell'attuazione dei programmi di investimenti di cui
all'art. 20 della Legge 67/88 (33), alla Legge 135/90 (34), all'art.
71 della Legge 448/98 (35), al DL 450/98 convertito dalla Legge 39/99
(36) e al DLgs 254/00 (37).
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 20 della Legge 67/88 le
aree di intervento sono state essenzialmente tre:
- proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi
finanziati nel primo triennio del programma e non ancora completati.
Il programma prevede complessivamente 56 interventi per un
finanziamento complessivo a carico di Stato e Regione di Euro
210.931.062,24, erogato agli enti attuatori per lavori gia'
realizzati per Euro 203.346.898,60 rimanendo ancora da erogare Euro
7.584.163,64 per gli interventi in corso e non ancora completati. Gli
interventi completati sono 42, gli interventi attivati sono 42 di
cui, in particolare, 2 nell'anno 2002; per i restanti interventi sono
in fase di esecuzione i relativi lavori. Nel corso del 2002, la
Regione ha erogato Euro 6.751.721,92 per il pagamento delle spese
sostenute per realizzare gli interventi programmati;
- proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi
finanziati nella seconda fase del programma e non ancora completati
ammessi a finanziamento con le delibere CIPE del 21 marzo 1997 e del
6 maggio 1998 (38). Il programma prevede complessivamente 19
interventi per un finanziamento complessivo a carico di Stato e
Regione di Euro 189.364.086,61, erogato agli enti attuatori per
lavori gia' realizzati per Euro 165.982.567,75 rimanendo ancora da
erogare Euro 23.381.518,86 per gli interventi in corso e non ancora
completati. Gli interventi completati sono 7, gli interventi attivati
sono 7 di cui, in particolare, 1 nell'anno 2002; per i restanti
interventi sono in fase di esecuzione i relativi lavori. Nel corso
del 2002, la Regione ha erogato Euro 42.102.939,16 per il pagamento
delle spese sostenute per realizzare gli interventi programmati;
- proseguimento dell'attuazione dell'accordo di programma per il
settore degli investimenti sanitari - Area strutture sanitarie,
siglato in data 23 dicembre 1999 con il Ministero della Sanita' di
concerto con il Ministero del Tesoro, Bilancio e della Programmazione
economica per il finanziamento degli interventi relativi alla II fase
del programma ex art. 20, Legge 67/88 e non ancora finanziati con le
delibere CIPE del 21 marzo 1997 e del 6 maggio 1998 di cui al
precedente punto b). Il programma prevede complessivamente 61
interventi per un finanziamento complessivo a carico di Stato e
Regione di Euro 421.002.752,68, erogato agli enti attuatori per
lavori gia' realizzati per Euro 64.336.314,40, rimanendo ancora da
erogare Euro 356.666.438,28 per gli interventi in corso e non ancora
completati. A tre anni dalla sottoscrizione dell'accordo si sono
avviati gli iter procedurali per la realizzazione di circa il 70%
degli interventi programmati. Su un totale di 61 interventi previsti
nell'accordo, 42 sono stati approvati per l'ammissione al
finanziamento e di questi 20 hanno visto l'inizio dei lavori, gli
interventi completati sono 3, gli interventi attivati sono 2; per i
restanti interventi sono in fase di esecuzione la predisposizione dei
progetti, delle gare e dei relativi lavori. In particolare nel corso
del 2002 sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento 14
interventi e sono iniziati i lavori per 3 interventi. Nel corso del
2002, la Regione ha erogato Euro 41.777.255,36, per il pagamento
delle spese sostenute per realizzare gli interventi programmati.
Nell'ambito delle risorse previste dalla Legge 135/90 (lotta
all'AIDS) e' proseguita l'esecuzione dei lavori relativi agli
interventi finanziati e non ancora completati. Il programma prevede
complessivamente 11 interventi per un finanziamento complessivo a
carico dello Stato di Euro 59.744.136,61, erogato agli enti attuatori
per lavori gia' realizzati per Euro 56.159.305,78, rimanendo ancora
da erogare Euro 3.584.830,23 per gli interventi in corso e non ancora
completati. Gli interventi completati sono 7, gli interventi
attivati sono 6, di cui, in particolare, 1 nell'anno 2002; per i
restanti interventi sono in fase di esecuzione i relativi lavori. Nel
corso del 2002, la Regione ha erogato Euro 1.901.221,94 per il
pagamento delle spese sostenute per realizzare gli interventi
programmati.
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 71 della Legge 448/98 e'
proseguita l'attuazione del programma per la realizzazione degli
interventi di riorganizzazione e riqualificazione dell'area
metropolitana di Bologna. Il programma prevede complessivamente 9
interventi per un finanziamento complessivo a carico dello Stato di
Euro 98.454.244,50, erogato agli enti attuatori per lavori gia'
realizzati e per la progettazione degli interventi per Euro
4.922.712,23, rimanendo ancora da erogare Euro 93.531.532,27 per gli
interventi in corso e non ancora completati. Su un totale di 9
interventi previsti, 3 sono stati approvati, 3 hanno visto l'inizio
dei lavori, 1 intervento e' stato completato ed attivato, mentre per
i restanti interventi sono in fase di esecuzione i relativi lavori.
Nel corso del 2002, la Regione ha erogato Euro 4.922.712,23 per il
pagamento delle spese sostenute per realizzare gli interventi
programmati.
Nell'ambito delle risorse previste dal DL 450/98 convertito dalla
Legge 39/99, le aree di intervento sono state essenzialmente due:
- avvio della prima fase del programma (39) di realizzazione di
strutture per le cure palliative Hospice. Il programma prevede
complessivamente 17 interventi per un finanziamento complessivo a
carico dello Stato di Euro 11.023.283,02, erogato agli enti attuatori
per lavori gia' realizzati e per la progettazione degli interventi
per Euro 551.164.14, rimanendo ancora da erogare Euro 10.472.118,88
per gli interventi in corso e non ancora completati. Su un totale di
17 interventi previsti, 4 sono stati approvati, 4 hanno visto
l'inizio dei lavori, gli interventi completati sono 3, gli interventi
attivati sono 3; per i restanti interventi sono in fase di
esecuzione i relativi lavori. Nel corso del 2002, la Regione ha
erogato Euro 551.164,14 per il pagamento delle spese sostenute per
realizzare gli interventi programmati;
- predisposizione dell'avvio della seconda fase del programma (40) di
realizzazione di strutture per le cure palliative - Hospice. Il
programma prevede complessivamente 6 interventi per un finanziamento
complessivo a carico dello Stato di Euro 6.168.132,59. Per tutti gli
interventi si e' nella fase di predisposizione dei progetti
necessari per l'affidamento dei relativi lavori.
Nell'ambito delle risorse previste dal DLgs 254/00 ha preso l'avvio
l'attuazione del programma di interventi per l'attivita'
libero-professionale intramuraria. Il programma prevede
complessivamente 73 interventi per un finanziamento complessivo a
carico di Stato e Regione di 91.801.763,15, erogato agli enti
attuatori per lavori gia' realizzati per Euro 988.498,51 rimanendo
ancora da erogare Euro 90.813.264,64 per gli interventi in corso e
non ancora completati. Su un totale di 73 interventi previsti, 10
sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento e di questi 3
hanno visto l'inizio dei lavori, gli interventi completati sono 1,
gli interventi attivati sono 1. In particolare nel corso del 2002
sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento 8 interventi e
sono iniziati i lavori per 3. Nel corso del 2002, la Regione ha
erogato Euro 988.498,51 per il pagamento delle spese sostenute per
realizzare gli interventi programmati.
Nel corso del 2002 si e' inoltre provveduto: a) all'aggiornamento
dell'accordo di programma per il settore degli investimenti sanitari
di cui all'art. 20 della Legge 67/88: due aggiornamenti approvati con
delibera di Consiglio regionale 407/02 e con delibera di Giunta
regionale 2719/02 di proposta al Consiglio, il cui iter si
concludera' nel corso del 2003; b) all'aggiornamento del programma di
interventi per l'attivita' libero-professionale intramuraria di cui
al DLgs 254/00: un aggiornamento approvato con delibera di Giunta
regionale 2273/02 di proposta al Consiglio, il cui iter si
concludera' nel corso del 2003; c) alla predisposizione di una
ipotesi per la definizione del nuovo programma di investimenti in
sanita' (41) per l'utilizzo dei finanziamenti previsti nella delibera
CIPE del 2 agosto 2002 e di risorse regionali per complessivi Euro
166.286.744,95, i cui obiettivi principali sono: il completamento
delle opere gia' iniziate con il programma art. 20 Legge 67/88,
l'adeguamento delle strutture sanitarie alle normative sui requisiti
strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio
delle attivita' sanitarie (DPR 14/1/1997), in materia di
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nei
luoghi di lavoro (DLgs 626/94), alla prevenzione incendi per la
progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie
pubbliche e private (DM Interno 18/9/2002), all'eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici (DPR
24/7/1996).
8. Agenzia sanitaria regionale
L'attivita' del 2002 dell'Agenzia sanitaria regionale rappresenta lo
sviluppo dell'anno del piano-programma approvato dalla Giunta
regionale (42). Il piano, coerentemente con la deliberazione della
Giunta 2435/00, ha validita' triennale e abbraccia il periodo
2000-2003. Con tale provvedimento la Giunta ha approvato, piu' in
generale, le linee di indirizzo per la realizzazione del programma di
modernizzazione del Sistema sanitario previsto dal Piano sanitario
regionale e disegnato un ruolo piu' puntuale ed incisivo per
l'agenzia sanitaria regionale nell'area logistica del Sistema
sanitario regionale.
Congiuntamente con la Direzione generale Sanita' e Politiche sociali
sono stati sviluppati programmi nelle seguenti aree: sistema
informativo sanitario; sistemi di controllo dei bilanci e delle
gestioni; gestione e sviluppo delle risorse umane; informazione,
educazione sanitaria e farmacovigilanza per un uso appropriato dei
farmaci.
Sono stati sviluppati due "progetti speciali": Terapie non
convenzionali, Valutazione esperienze di collaborazione
pubblico-privato.
La Giunta ha assegnato (43) all'Agenzia sanitaria regionale Euro
3.202.032,78. Tali finanziamenti coprono anche le spese relative
all'organizzazione, alla gestione e al funzionamento del Centro di
documentazione per la salute, gia' operante presso le Aziende Unita'
sanitarie locali Citta' di Bologna e di Ravenna, la cui competenza e'
stata attribuita all'Agenzia (44).
Concorrono al finanziamento dei programmi le risorse acquisite da
organismi nazionali e comunitari per lo sviluppo di 18 progetti di
ricerca nazionali e di tre progetti finanziati da enti
internazionali. Per il 2002, i finanziamenti nazionali ammontano ad
un importo complessivo di Euro 1.796.640,56, di cui Euro 200.640,56
per l'attivita' dell'Agenzia sanitaria regionale, quale coordinatrice
o unita' operativa dei progetti. I finanziamenti dell'UE ammontano a
132.412,00 Euro per due progetti da sviluppare nell'ambito delle aree
di programma governo clinico e rischio infettivo.
Nei mesi di agosto e settembre 2002, con il trasloco nella nuova
sede, si e' realizzata l'integrazione delle precedenti tre
biblioteche nella struttura comune di Viale Aldo Moro n. 21 e si e'
proceduto all'integrazione delle procedure di gestione.
Il sito web dell'ASR e' rivolto in modo prioritario ai dirigenti ed
agli operatori sanitari della regione e a tutti quei cittadini che
hanno interesse, per ruolo o impegno nella societa', ad accedere
direttamente alla documentazione disponibile. Contiene informazioni
sui progetti dell'Agenzia e le principali pubblicazioni prodotte.
Sono segnalati tutti i convegni, i seminari, i corsi e gli altri
eventi che vengono organizzati. Nel 2002 si sono avuti in media circa
50.000 contatti al mese, per un totale di 624.579 accessi nel corso
dell'anno.
L'Agenzia ha attivato un programma organico di corsi rivolti all'alta
dirigenza del SSR: I Corso "Mario Nironi" per i direttori generali;
IX edizione del master in amministrazione e gestione dei Servizi
sanitari in collaborazione con le Universita' dell'Emilia-Romagna e
con l'Universite' du Quebec.; I Corso per direttori di presidio
ospedaliero, in collaborazione con l'associazione Mario Zanetti.
Nel 2002, l'Agenzia ha realizzato complessivamente 22 iniziative
formative, per 157 giornate di formazione, 1086 ore di didattica, che
hanno complessivamente interessato 1197 partecipanti.
Ha pubblicato 16 volumi della collana Dossier.
Gli operatori dell'ASR hanno collaborato alla pubblicazione di 59
pubblicazioni scientifiche su riviste italiane e straniere.
L'Agenzia ha inoltre collaborato alla organizzazione delle campagne
informative promosse dalla Regione e degli eventi dedicati
all'informazione (Forum della Sanita' a Cernobbio, Forum della
pubblica Amministrazione e Roma, Hospital a Bologna, Fiera Ambiente -
Lavoro a Modena).
L'attivita' si sviluppa in sette aree di programma, di cui qui di
seguito si riportano le principali azioni.
1) Area di programma Accreditamento
Progetto Accreditamento:
- Sono stati verificati otto documenti di accreditamento, relativi ad
altrettante specialita', tre dei quali di nuova produzione durante
l'anno ed e' stato valutato l'impatto dei requisiti relativi a 4
specialita' (Cardiologia, Chirurgia generale, Radiologia, Medicina
generale), in strutture private, a completamento della valutazione
effettuata nel 2001 su quelle pubbliche.
- Sono state effettuate due edizioni dei percorsi base di formazione
dei valutatori.
Progetto Gestione del rischio:
- Sono stati applicati sperimentalmente in alcune Aziende sanitarie
alcuni dei principali strumenti utilizzati nella gestione del rischio
a livello internazionale, in una versione adattata al contesto
regionale.
2) Area di programma Economia e Salute
Progetto Appropriatezza della remunerazione ospedaliera:
- Sono stati analizzati, in collaborazione con il Center for Research
in Medical Education and Health Care della Thomas Jefferson
University di Philadelphia (USA), i ricoveri ospedalieri delle
strutture pubbliche della regione nel 2001 relativi a un elenco di 67
DRG, per analizzarne l'appropriatezza del regime di ricovero e la
relativa remunerazione, secondo cinque gruppi che identificano i
diversi gradi di appropriatezza del regime di ricovero. Essa
costituira' la base per la costruzione dell'Atlante della
appropriatezza nelle strutture regionali.
Sviluppo di sistemi di finanziamento a funzione.
- Nel 2002 e' stata conclusa l'analisi dei costi dei due Centri
Grandi Ustionati della regione, ed e' stato formulato il nuovo
sistema di finanziamento "a funzione" dei Centri.
- E' stato attivato il gruppo di lavoro per l'analisi di forme
integrative di finanziamento per l'assistenza ai grandi traumatizzati
nei tre Trauma Center della regione.
Progetto Autonomia distrettuale
- E' stata completata l'analisi descrittiva delle caratteristiche
socio-demografiche e geo-morfologiche dei distretti, in corso di
pubblicazione nella collana Dossier ed avviata la rilevazione delle
informazioni relative a costi, personale e attivita', delle aree
"assistenza domiciliare" e "salute mentale", utilizzabili per modelli
econometrici finalizzati ad affinare e completare i criteri di
finanziamento.
3) Area di programma Governo Clinico
Progetto Audit clinico
- Sono state condotte attivita' di audit nelle aree cliniche di
"Cardiochirurgia" (progettazione del Registro regionale degli
interventi di Cardiochirurgia, attraverso cui vengono raccolte
informazioni su fattori di rischio pre-operatori dei pazienti,
terapia medica instaurata, caratteristiche dell'intervento
operatorio, eventuali complicanze ed esito a 30 giorni), "Indagine di
prevalenza delle lesioni da decubito e sulla diffusione delle
relative modalita' assistenziali di prevenzione e cura" (indagine di
prevalenza su 5741 pazienti reclutati in reparti ad alto rischio di
tutte le Aziende della regione); "Procedure cardiologiche ad alta
complessita'": sindromi coronariche acute; impiego della PET in
ambito oncologico; indicazioni di accesso a MOC e Eco-doppler.
Progetto Livelli essenziali di assistenza
- Avvio delle attivita' relative a:
1) descrizione ed analisi delle aspettative e delle preferenze dei
cittadini per diverse tipologie di assistenza/servizi;
2) sviluppo ed applicazione di strumenti (linee-guida, score di
gravita' clinica e di priorita') per il trasferimento dei criteri di
esclusione nella pratica assistenziale e nel disegno organizzativo
dei servizi;
3) valutazione dell'impatto clinico-epidemiologico, organizzativo ed
economico dei livelli essenziali, nonche' sul gradimento dei pazienti
e sulle aspettative dei cittadini, nel loro insieme e per segmenti
specifici della popolazione;
4) valutazione dell'impatto economico-finanziario dei LEA, anche in
riferimento al possibile sviluppo dei fondi integrativi del SSN;
5) analisi del contributo informativo della ricerca clinica nel campo
della efficacia e della costo-efficacia degli interventi sanitari ai
fini della definizione dei livelli essenziali di assistenza.
4) Area di programma Rischio infettivo
Progetto Antibioticoresistenza
- Analisi epidemiologica dei dati di laboratorio per la sorveglianza
in ambito umano ed elaborazione del protocollo d'indagine sull'uso
degli antibiotici in ambito veterinario.
- Rapporto finale sui protocolli di chemioprofilassi chirurgica.
Progetto Tubercolosi
- A) Sorveglianza delle resistenze ai farmaci antitubercolari
Integrazione, in collaborazione con il Servizio di sanita' pubblica,
dei dati regionali di notifica e di sorveglianza del trattamento
della tubercolosi per gli anni 1996-2000. Creazione di record-linkage
delle due fonti.
- B) Promozione della qualita' dell'assistenza ai pazienti con
tubercolosi.
Indagine conoscitiva sul ritardo diagnostico.
Qualita' dell'assistenza in pazienti affetti da tubercolosi
resistente ai farmaci antitubercolari.
Progetto Infezioni nelle strutture sanitarie
- Audit delle pratiche per la prevenzione delle infezioni in
chirurgia e definizione di protocollo per modelli di intervento per
la prevenzione delle infezioni ospedaliere in chirurgia attraverso la
modifica dei comportamenti professionali a rischio.
- Protocollo di studio ed elaborazione di database per la descrizione
dei programmi di prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere
nelle Unita' di Terapia Intensiva.
- Rapporto finale sull'indagine di prevalenza di infezioni e lesioni
da decubito nelle strutture assistenziali per anziani ed elaborazione
di possibile modello di intervento rispetto alle pratiche
assistenziali emerse come prioritarie dallo studio eseguito nel
periodo 2001-2002.
5) Area di Programma Risorse umane
Progetto Contratti e innovazioni organizzative
- Elaborazione dei dati acquisiti tramite questionari e database sui
contratti di lavoro e innovazioni organizzative relativi a
caratteristiche del rapporto a tempo parziale; modalita' innovative
di selezione e reclutamento del personale; contratti di
formazione-lavoro.
Progetto Sistemi premianti
- Ricognizione e descrizione dei sistemi in atto e analisi delle
modalita' di applicazione presso le Aziende sanitarie degli istituti
contrattuali relativi a "incarichi dirigenziali" e "posizioni
organizzative" (area del comparto) e alla retribuzione di risultato
(per la dirigenza).
Progetto Demografia professionale
- Raccolta, elaborazione e interpretazione di dati relativi alla
"permanenza in servizio" presso alcune aziende sanitarie campione del
personale infermieristico e analisi della mobilita' in uscita.
6) Area di programma Salute, Ambiente, Lavoro
Progetto Valutazione dell'impatto sulla salute
- Coordinamento del progetto "asma nei bambini e ambiente",
finanziato dal Ministero della Salute.
- Completamento della raccolta dei dati per lo studio multicentrico
caso-controllo, coordinato dall'Universita' degli Studi di Torino,
relativo alla eventuale associazione fra esposizione a campi
elettromagnetici e rischio di leucemie e neuroblastomi nei bambini.
Progetto Facilitazione dei processi di prevenzione
- Coordinamento del progetto finanziato dal Ministero della Salute
"Monitoraggio dell'applicazione del DLgs 626/94"; valutazione in via
sperimentale di un manuale di autovalutazione dell'applicazione del
DLgs 626/94 ad uso delle imprese e dei rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza; collaborazione alla raccolta degli strumenti di
informazione sulla salute e sicurezza del lavoro nell'ambito del
progetto "INFORM¹ZIONE".
Progetto Piani per la salute
- Studio delle modalita' in cui si e' realizzata la partecipazione
dei cittadini, produzione di materiali di documentazione e sostegno
delle diverse azioni locali.
- Armonizzazione e promozione della documentazione tecnica utile alla
scelta di priorita' e alla progettazione dei Piani per la produzione
di "Profili sullo stato di salute".
7) Area di programma Politiche sociali
Progetto Famiglie e lavoro di cura
- Ricerca delle fonti informative (statistiche socio-demografiche,
base dati Istat, Inps, Banca d'Italia) per la stima del carico di
lavoro di cura da parte delle famiglie e la domanda di servizi.
- Indagine sulle caratteristiche del ricorso ai servizi di tipo
assistenziale domiciliare a carattere individuale, con particolare
riferimento al fenomeno del lavoro irregolare.
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI
1. Premessa
L'attivita' dell'Assessorato si e' caratterizzata nel 2002 per un
forte impegno sul piano dell'applicazione della Legge 328/00 in
materia di programmazione del sistema dei servizi sociali, dando
seguito a quanto gia' avviato, a livello di indirizzi, nel corso del
2001.
I primi Piani sociali di zona, infatti, sono stati introdotti con gli
indirizzi assunti dalla delibera consiliare 246/01 di riparto del
Fondo sociale nazionale e di quello regionale per l'anno 2001. I
Piani, di durata biennale (2002-2003), sono stati elaborati dalle
Zone sulla base di specifiche linee guida approvate dalla Giunta nel
marzo 2002, che hanno orientato l'avvio del percorso e la metodologia
per la costruzione e l'approvazione dei piani.
Nel maggio 2002 sono stati approvati 41 Piani con altrettanti accordi
di programma sottoscritti, in ciascuna zona, da Provincia, Comuni
associati e, per gli interventi ad alta integrazione socio-sanitaria,
dall'Azienda USL; sono stati inoltre presentati i programmi attuativi
2002, contenenti la specificazione degli interventi e dei servizi - e
delle relative risorse - previsti per le seguenti aree di bisogno:
famiglie, infanzia e adolescenza, anziani, disabili, immigrati,
soggetti a rischio di esclusione sociale e dipendenze. In diversi
casi gli accordi sono stati sottoscritti anche da Comunita' montane,
consorzi e unioni dei Comuni, aziende speciali dei Comuni, poli
scolastici, consorzi misti per i servizi sociali. In molte realta'
inoltre le IPAB, i soggetti appartenenti al terzo settore, le
fondazioni e altri soggetti non istituzionali hanno siglato
protocolli di adesione agli accordi.
In generale il processo ha visto impegnati in specifici tavoli
politici e tecnici moltissimi amministratori, operatori, cittadini,
come rappresentanti sia dei diversi soggetti istituzionali che del
terzo settore, delle parti sociali e delle reti informali: si sono
cosi' sviluppati per la prima volta sul territorio in modo ampio e
diffuso una conoscenza e un confronto sul sociale che hanno
consentito a tutti gli attori di partecipare al processo di
programmazione, anche grazie alla funzione di accompagnamento,
coordinamento e formazione svolta dalle Province, nonche' al lavoro
dei Comitati di distretto supportati dai tavoli tecnici di zona.
Dalla prima valutazione del processo sperimentale avviato, emergono
alcuni elementi di positivita' da consolidare e sviluppare nel
prossimo futuro: la costruzione di un nuovo soggetto di
programmazione costituito dai Comuni associati e non piu' singoli, il
coinvolgimento diffuso del terzo settore, l'avvio dell'integrazione
con differenti politiche (formazione, lavoro, casa, citta'), lo
sviluppo dell'integrazione gia' avviata tra sociale e sanitario, la
messa in rete dei soggetti e delle esperienze, con la valorizzazione
di quelle piu' innovative, la riflessione e l'elaborazione
sull'efficacia delle differenti forme di gestione dei servizi.
Alcune considerazioni a parte merita il tema della spesa sociale. Per
la prima volta, in occasione della presentazione del Programma
attuativo 2002, e' stata avviata sull'intero territorio regionale una
ricognizione delle risorse impiegate per il finanziamento del sistema
dei servizi sociali e socio-sanitari integrati, coinvolgendo
attivamente Enti locali, Aziende USL e, in alcuni casi, le IPAB.
I dati raccolti scontano il carattere di sperimentalita' dell'intero
processo e pertanto devono essere trattati con le dovute cautele;
tuttavia forniscono un primo quadro d'insieme della spesa sociale
nella nostra regione. Complessivamente in Emilia-Romagna nel 2002 si
e' speso per i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, secondo
quanto indicato nei bilanci dei piani di zona, la somma di Euro
759.417.422,77; di questa quasi l'8% e' finanziata dal Fondo sociale
regionale, assegnato parte come quota indistinta e parte come quota
finalizzata al raggiungimento degli obiettivi indicati nella delibera
consiliare 394/02.
L'analisi dei primi risultati della rilevazione ed il contributo,
all'interno di specifici gruppi di lavoro, garantito da Province,
Comuni e AUSL, hanno consentito di perfezionare gli strumenti di
rilevazione impiegati per il programma attuativo 2002, in modo da
poter disporre di dati con una maggiore attendibilita', gia' a
partire dal 2003.
Altro obiettivo perseguito attraverso questo innovativo strumento di
programmazione e' stato ricostruire il quadro a livello regionale
dello stato di applicazione del DLgs 109/98 e successive
integrazioni; attraverso gli strumenti indicati dalle "Linee guida
per la predisposizione l'approvazione dei Piani sociali di zona
2002/2003" si e' pertanto avviato il monitoraggio dell'applicazione,
da parte dei Comuni, dell'ISE (indicatore della situazione
economica).
Questo tema, data la sua rilevanza sul piano dell'equita' e
dell'omogeneita' del sistema dei servizi, e' stato fatto oggetto, a
livello regionale, di uno specifico approfondimento i cui risultati,
a partire dai dati dei Piani di zona, saranno disponibili nel 2003.
Nel complesso, i risultati dell'analisi dei primi piani di zona
sperimentali, hanno consentito di mettere a punto, in maniera
condivisa con i soggetti istituzionali di riferimento, gli strumenti
e i percorsi per la realizzazione del piano attuativo 2003, in attesa
della definizione del primo Piano sociale regionale e
dell'approvazione della nuova Legge regionale in materia di
promozione della cittadinanza sociale e realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali.
Per quanto concerne le politiche di cooperazione, solidarieta'
internazionale ed aiuti umanitari, in sintonia con quanto previsto
dal DPEF 2001, si e' proceduto alla approvazione della L.R. 12/02 che
semplifica fortemente la precedente legislazione regionale e offre
strumenti tecnico-politici, per coordinare gli interventi, fortemente
caratterizzati all'insegna della partecipazione dell'insieme dei
soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio regionale.
I progetti finanziati sono passati, da 50 a 120, oltre ad avere
realizzato interventi umanitari d'emergenza e di rafforzamento
organizzativo nei balcani e nel mediterraneo, e strutturando la rete
di collaborazioni dentro e fuori della UE.
2. Pianificazione e sviluppo dei servizi sociali e socio-sanitari
integrati
2.1 Le politiche per gli anziani
Nel corso del 2002 e' stata predisposta la proposta di piano delle
azioni per la popolazione anziana, attraverso un significativo
confronto che ha interessato tutti gli assessorati regionali e
coinvolto esperti dei diversi settori. La proposta da parte della
Giunta e' stata presentata nel dicembre e costituisce un importante
contributo per un approccio innovativo alla soluzione dei problemi
della popolazione anziana, in linea con gli indirizzi emersi nella II
Conferenza mondiale dell'invecchiamento di Madrid 2002 e delle
indicazioni dell'Unione Europea.
Per quanto riguarda lo sviluppo della rete dei servizi, nel 2002 si
e' assicurato il consolidamento del sostegno alle famiglie che
assistono anziani non autosufficienti mediante l'assegno di cura. Nel
corso dell'anno sono stati concessi circa 12.000 assegni di cura,
anche mediante l'utilizzo delle risorse del Fondo sociale regionale e
delle risorse proprie dei Comuni. In tal modo e' stato possibile
ampliare il numero dei destinatari. Sono state fornite indicazioni
alle Ausl ed ai Comuni per assicurare una corretta applicazione delle
norme regionali e portare a soluzione alcuni problemi segnalati da
alcuni territori.
Al tempo stesso si e' consolidata l'azione di monitoraggio della
direttiva sull'assegno di cura, consentendo di disporre di dati
significativi per la funzione di governo del sistema.
Nel corso del 2002 e' proseguito lo sviluppo della rete dei servizi
con integrazione del fondo sanitario garantendo a fine 2002 a livello
regionale una disponibilita' di circa 14.000 posti in strutture
residenziali per non autosufficienti (RSA e case protette), circa
2.100 posti in centri diurni socio-assistenziali.
Nel corso del 2002 e' inoltre stato avviato un importante progetto
per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari a
domicilio al fine di supportare il processo di emersione e
regolarizzazione di un fenomeno che si e' esteso in modo
significativo nel corso degli ultimi anni.
Per quanto riguarda il progetto regionale demenze, nel corso del 2002
si e' consolidata l'attivita' dei consultori/centri esperti e dei
centri delegati, attivi in tutto il territorio regionale e sono stati
realizzati altri importanti obiettivi del progetto regionale, in
particolare per quanto riguarda: il coinvolgimento dei medici di
medicina generale nel percorso assistenziale dei pazienti dementi, la
realizzazione di un programma straordinario di formazione degli
operatori dei servizi della rete, l'attivazione di centri per
l'ascolto e la consulenza ai familiari, programmi di informazione
della popolazione sui problemi legati alla demenza.
Al fine di sostenere la realizzazione di tutti gli obiettivi del
progetto regionale anche nell'anno 2002 sono state finalizzate
risorse aggiuntive per sostenere le AUSL nella fase di
implementazione del progetto regionale.
Sempre nel settore delle demenze sono state realizzate le iniziative
previste nel progetto ministeriale che vede coinvolte 14 unita'
operative e che riguarda la qualificazione dei servizi per dementi: 2
unita' operative relative a centri diurni, 7 unita' operative
relative a strutture residenziali e 5 distretti sanitari.
2.2 Le politiche per i disabili
Nel corso dell'anno 2002 le azioni nei confronti dei cittadini con
disabilita' sono state indirizzate principalmente al sostegno della
domiciliarita' e al potenziamento della rete delle strutture
socio-sanitarie residenziali, in attuazione a quanto disposto dai
provvedimenti nazionali e regionali di settore (45).
Per favorire la permanenza delle persone in situazione di handicap
grave nel proprio contesto di vita familiare e domiciliare, la Giunta
regionale ha approvato (46) una direttiva che prevede l'introduzione
sperimentale da parte dei Comuni di una nuova modalita' di intervento
denominata "assegno di cura e di sostegno". Per sostenere la
sperimentazione, sono state assegnate (47) ai Comuni risorse
finalizzate pari a 2 MLN di Euro, che si sono quindi aggiunte a
quelle gia' stanziate (48) nell'esercizio finanziario 2001.
La Giunta regionale ha dato attuazione (49) al DM 470/01 che
prevedeva la concessione di finanziamenti ad organismi privati senza
finalita' di lucro per la realizzazione di strutture residenziali
destinate all'ospitalita' di persone con gravi disabilita' rimaste
prive del sostegno dei familiari. I progetti approvati e finanziati
dalla Giunta per l'apertura di altrettante nuove strutture sono stati
nel complesso 10 e hanno previsto un impegno di spesa pari a 9.7 MLN
di Euro, ripartiti tra risorse erogate dalla Regione (5 MLN) e
autofinanziamento dei soggetti proponenti (4,7 MLN).
In collaborazione con le associazioni dei cittadini disabili e' stata
organizzata la "I Conferenza regionale sulle politiche
dell'handicap", che ha rappresentato nel 2001/2002 un'importante
occasione di confronto sulle politiche regionali per il superamento
dell'handicap, coinvolgendo complessivamente quasi 2.000 persone, tra
singoli cittadini, rappresentanti del terzo settore, operatori ed
amministratori. Apertasi il 4 e 5 dicembre 2001, la conferenza
regionale si e' articolata nel corso del 2002 in tre ulteriori
sessioni di confronto e approfondimento sui temi dell'integrazione
scolastica, lavorativa e sociale.
In continuita' con le azioni promosse nel corso delle precedenti
annualita' nell'ambito del programma regionale di attuazione della
Legge 162/98, in sede di ripartizione del Fondo nazionale e regionale
per le politiche sociali sono stati indicati (50) specifici obiettivi
per la programmazione territoriale volti a:
- incrementare e qualificare l'assistenza domiciliare a favore delle
persone disabili, con particolare riferimento alle situazioni di
handicap grave, ai disabili che vivono soli, ai nuclei familiari in
cui sono presenti piu' persone in situazione di handicap e/o genitori
soli o anziani;
- sviluppare interventi di affiancamento e sostegno ai familiari che
assistono disabili;
- realizzare e potenziare servizi temporanei e di sollievo per
disabili, anche attraverso l'ampliamento degli orari e dei periodi di
apertura nei centri diurni e la disponibilita' di posti temporanei
presso i servizi residenziali.
Per promuovere la partecipazione delle persone con disabilita', anche
gravi, ad attivita' di carattere ricreativo e per il tempo libero,
sono stati finanziati (51) 69 progetti presentati da altrettanti
organismi del privato sociale (associazioni sociali, organizzazioni
di volontariato, cooperative sociali ed altri organismi privati senza
finalita' di lucro), che complessivamente hanno comportato un impegno
di spesa pari a 671.393,97 Euro.
E' ormai giunto a conclusione il programma regionale pluriennale di
attuazione della Legge 284/97, che ha previsto interventi per
l'integrazione sociale delle persone con pluriminorazioni sensoriali.
Nel corso del 2002 sono, infatti, giunte a termine le iniziative di
formazione programmate per gli operatori dei servizi socio-sanitari e
sono state realizzate specifiche iniziative di diffusione dei
prodotti ed ausili tecnologici realizzati nel corso delle precedenti
annualita'.
Nel 2002 sono state 687 le persone con disabilita' residenti in
Emilia-Romagna che hanno ricevuto contributi ai sensi della L.R.
29/97. I contributi economici della Regione hanno superato
complessivamente i 900 mila Euro e sono stati utilizzati per
l'acquisto o l'adattamento di veicoli privati destinati al trasporto
di persone in situazione di handicap grave, oppure per dotare le
abitazioni private di ausili, arredi e strumentazioni tecnologiche
indispensabili a favorire la permanenza al domicilio. Si e'
proceduto, inoltre, a dare continuita' alle attivita' di
informazione, formazione e consulenza del "Centro regionale ausili" e
del "Centro regionale per il superamento delle barriere
architettoniche", attivati dalla Regione ai sensi dell'articolo 11
della medesima L.R. 29/97.
Per favorire la mobilita' delle persone con disabilita' (52), la
Giunta ha garantito specifiche agevolazioni tariffarie per il
trasporto pubblico extraurbano, che complessivamente hanno comportato
un impegno di spesa pari a 816.000 Euro.
2.3 Politiche a sostegno del volontariato, dell'associazionismo,
della cooperazione sociale
Per l'area volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, sono
stati perseguiti obiettivi di qualificazione ed implementazione della
banca dati regionale, oltre che di coordinamento sulla tenuta dei
rispettivi Albi al fine di perfezionarne le procedure.
Piu' specificamente nei singoli ambiti d'intervento, per quanto
riguarda l'associazionismo, anche per il 2002, la Regione ha
contribuito (53) da un lato a sostenere economicamente i progetti di
sviluppo presentati dalle associazioni iscritte all'Albo regionale e
dall'altro ha ulteriormente concorso al finanziamento dei piani
presentati dalle Province per sostenere l'associazionismo locale.
Nel corso del 2002, inoltre, e' stata discussa e approvata la nuova
legge regionale sull'associazionismo di promozione sociale, L.R. 9
dicembre 2002, n. 34 "Norme per la valorizzazione delle associazioni
di promozione sociale" che ha abrogato la precedente L.R. 7 marzo
1995, n. 10.
Per quanto attiene il volontariato si e' data continuita' alle azioni
di raccordo con il Co.Ge e con il Forum regionale del Terzo settore,
nonche' alle azioni di coordinamento della Conferenza regionale del
Terzo settore e del comitato paritetico per i rapporti con il
volontariato e le istituzioni pubbliche.
Nel corso del 2002 e' stata altresi' preparata e realizzata la IV
Conferenza regionale ed e' stato presentato al pubblico il IV
rapporto sulle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio
regionale.
A seguito della Conferenza regionale, si e' inoltre attivato un
confronto che ha portato alla stesura di una prima bozza di modifica
della vigente L.R. 37/99.
Sul piano dell'impegno finanziario sono state assegnate ai centri di
servizio risorse economiche finalizzate all'attivazione di percorsi
formativi per volontari.
2.4 La promozione del Servizio civile
L'attivita' e' stata caratterizzata dalla predisposizione di un
progetto di legge di modifica della L.R. 38/99, alla luce della
scelta di sospendere l'obbligo di leva, sostituendolo
progressivamente con volontari. Il percorso ha coinvolto in modo
determinante gli enti di servizio civile, tramite la Consulta
regionale, ed ha portato all'adozione della delibera di Giunta n.
2728 del 30/12/2002.
Anche nella prospettiva sopra indicata, all'inizio del 2002 e' stata
attivata un'azione sperimentale per la promozione del Servizio civile
volontario, che nella fase iniziale ha visto il coinvolgimento di 18
enti, pubblici e privati.
Il 2 dicembre 2002 si e' realizzata, a Piacenza, la Seconda
Conferenza regionale sul servizio civile, importante momento di
confronto nella delicata fase di cambiamento a 30 anni
dall'approvazione della prima legge sull'obiezione di
coscienza.Inoltre, sulla base del Protocollo d'intesa con la
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio nazionale per il
Servizio civile (UNSC) del 7 febbraio 2001, si e' ulteriormente
consolidata l'attivita' della sede periferica dell'UNSC, aperta
presso la Regione Emilia-Romagna, ampliandone le competenze anche a
seguito del venire meno dell'attivita' del Distretto militare di
Bologna relativamente al Servizio civile.
L'attivita' ordinaria, previa adozione di apposito bando, e' stata
caratterizzata dal finanziamento di Euro 343.000 a favore di progetti
finalizzati alla promozione del Servizio civile nelle scuole e nei
centri di aggregazione giovanile, alla valorizzazione dei
coordinamenti provinciali degli enti di Servizio civile, all'impiego
di obiettori di coscienza e di volontari nei settori della protezione
civile, dell'assistenza, dell'educazione e della solidarieta'
all'estero in paesi in via di sviluppo e in aree di conflitto.
2.5 Politiche per i giovani
Sulle tematiche connesse alle politiche giovanili di cui alla L.R.
21/94 si e' svolto nel corso dell'anno un approfondito dibattito di
preparazione per la Seconda Conferenza sulle Politiche giovanili che
si e' svolta il 25 novembre 2002.
Nei tavoli di confronto attivati nell'ambito della Conferenza
medesima hanno trovato conferma le indicazioni di priorita' su cui
lavorare nell'immediato futuro e che, tra l'altro, riguardano:
- l'adozione di strategie idonee a conferire maggiore impulso alle
politiche giovanili intese come partecipazione alla cittadinanza
attiva delle giovani generazioni;
- una maggiore attenzione al protagonismo giovanile nell'ambito dei
nuovi strumenti di programmazione territoriale, l'invito a sviluppare
maggiormente iniziative di settore in chiave europea;
- l'esplorazione verso nuove forme di rappresentanza anche attraverso
la sperimentazione di forum tematici;
- la qualificazione e il potenziamento dello spazio dedicato
all'informazione anche attraverso un piu' puntuale utilizzo della
rete degli Informagiovani;
- il proseguimento delle azioni promozionali atte a stimolare
l'adozione di una legge nazionale sui giovani.
A tal fine, con la collaborazione degli enti territoriali e' stata
formulata una proposta di progetto di legge nazionale, poi trasmessa
ai competenti organi nazionali.
Si sono altresi' svolte le istruttorie sui progetti pilota (54) di
parte corrente e di conto capitale, assegnando i relativi
finanziamenti, mentre va segnalato che i finanziamenti europei per i
progetti giovanili in Emilia-Romagna hanno registrato un aumento di
circa il 30% sull'anno precedente, arrivando ad un totale di circa un
milione di Euro.
2.6 Tossicodipendenze
Nel corso del 2002 si e' proceduto ad un riassetto complessivo del
sistema di programmazione e di finanziamento del settore, in coerenza
con le normative regionali e nazionali. In particolare si sono
fornite indicazioni affinche' la programmazione rientrasse
nell'ambito di quanto previsto in tema di piani di zona sperimentali.
Il "Programma degli interventi ed individuazione dei criteri di
ripartizione del fondo regionale socioassistenziale e del fondo
nazionale per le politiche sociali anno 2002" (55) finanzia i piani
di zona e programma gli interventi; in particolare, vista la
peculiarita' del settore e dato che per la prima volta vengono
trasferiti fondi direttamente agli Enti locali sul tema, e' stato
definito un programma regionale dipendenze, che fornisce indicazioni
agli enti locali per la programmazione in tema di prevenzione del
disagio giovanile, di promozione del benessere nei luoghi del
divertimento giovanile, di potenziamento degli interventi di strada e
a bassa soglia, di reinserimento sociale e di contrasto alla
marginalita'. Le risorse disponibili per tale programma ammontano a
3.500.000 Euro; il riparto e' avvenuto ai Comuni capodistretto, i
quali sono vincolati ad utilizzare tale somma per le finalita' di cui
sopra, esplicitandole all'interno del programma attuativo 2003 dei
piani di zona.
Si e' provveduto al riparto (56) della quota del fondo nazionale di
lotta alla droga per le annualita' 2000-2001, a partire dal relativo
bando emanato nel corso del 2001, per complessivi Euro 11.227.636.
Si e' inoltre giunti alla sottoscrizione di un accordo tra Regione e
Coordinamento degli enti ausiliari (CEA) per il triennio 2003-2005,
in materia di prestazioni erogate a favore delle persone dipendenti
da sostanze d'abuso (57). L'accordo, sottoscritto da tutti gli enti
convenzionati con le AUSL della Regione, contiene previsioni di
ordine economico (definizione di un tetto massimo di spesa regionale
ripartito per Azienda USL, definizione delle rette) e normativo
(prefigurazione di un percorso che condurra' alla possibilita' di
accesso diretto alle strutture, impegni reciproci in termine di
riconversione delle strutture, di debiti informativi e di valutazione
degli interventi, di formazione degli operatori, di partecipazione
degli enti ai tavoli di programmazione dei piani di zona).
Vengono previsti accordi locali e una commissione regionale di
monitoraggio dell'accordo.
Sono stati portati avanti i seguenti progetti regionali:
Aggiornamento e potenziamento della rete dei centri di documentazione
sulle tossicodipendenze, alcolismo e disagio giovanile
La rete dei centri di documentazione della Regione Emilia-Romagna,
istituita con delibera della Giunta regionale n. 655 del 6/5/1997,
dal suo avvio nel settembre 1996, ha sviluppato diversi ambiti di
intervento nell'area della documentazione, dell'informazione, della
formazione e della consulenza. Nel 2001 era stato assegnato al Comune
di Modena, che coordina la rete dei centri di documentazione, un
finanziamento per l'attuazione del "Progetto di sviluppo della rete
dei centri di documentazione sulle tossicodipendenze, alcolismo e
disagio giovanile".
Quest'anno si e' inteso consentire l'acquisizione della
documentazione e della strumentazione necessaria a rendere omogeneo
il livello di sviluppo dei singoli centri. La Regione, attraverso
l'utilizzo della quota del Fondo nazionale di lotta alla droga
2000-2001 riservata ad attivita' e progetti di rilevanza regionale,
ha assegnato al Comune di Modena un finanziamento per l'attivita'.
Monitoraggio diagnostico sulle nuove forme di dipendenza da cocaina
Negli ultimi anni si e' rilevato un costante aumento degli utenti dei
SERT e degli enti ausiliari trattati per dipendenza da cocaina, cosi'
come e' aumentato il consumo di cocaina associato a dipendenza da
eroina. Per programmare e monitorare gli interventi a questa
popolazione e' necessario conoscere meglio le caratteristiche
dell'utenza e l'offerta terapeutica/riabilitativa del sistema dei
servizi. A tale scopo si intende effettuare un monitoraggio
diagnostico, tra i SERT e le strutture operative degli enti ausiliari
interessati, che costituisca la base per una successiva elaborazione
di linee-guida regionali sull'argomento. Le attivita' verranno
realizzate dal Centro studi della Azienda USL di Parma che ha
proposto un apposito programma, con finanziamento a valere sulla
quota del Fondo nazionale di lotta alla droga 2000-2001 riservata ad
attivita' e progetti di rilevanza regionale.
Terza rilevazione sul costo dei servizi per le tossicodipendenze e
l'alcolismo in Emilia-Romagna
La rilevazione, finanziata all'Azienda USL di Imola attraverso la
quota regionale del Fondo lotta alla droga, copre tre anni di spesa
(1998-1999-2000) e si propone di:
- valutare il costo complessivo delle attivita' fornite dai programmi
dipendenze patologiche (PDP) delle Ausl dell'Emilia-Romagna per i tre
anni oggetto della rilevazione e misurare l'andamento temporale del
fenomeno;
- confrontare i modelli di spesa dei differenti PDP con un sistema
sintetico che consenta di verificare se le diverse scelte di spesa
sono davvero tali o semplicemente dettate dalla contingenza;
- valutare l'andamento complessivo dal punto di vista economico del
sistema degli enti ausiliari nei tre anni oggetto di riflessione.
Considerare l'azione che l'ente locale (Comuni ed organismi
consortili) offre all'utenza tossicodipendente ed alcolista.
Valutazione risultati strumenti di valutazione SERT Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna avvio' (58) un percorso di sperimentazione
della valutazione dell'outcome con l'utilizzo di alcuni strumenti
comuni per tutti i SerT regionali. Ora ci si accinge alla valutazione
dell'aspetto organizzativo, dei percorsi, dei sistemi e delle
difficolta' che i SerT hanno rilevato nell'implementazione e
nell'adozione dei singoli strumenti di valutazione, per poi giungere
ad elaborare tutti i dati ottenuti con la valutazione dei risultati
dei singoli SerT. Il progetto e' stato finanziato all'Azienda USL di
Cesena attraverso la quota regionale del Fondo nazionale lotta alla
droga destinata a progetti di rilevanza regionale.
Stima della prevalenza di tossicodipendenti nella regione
Emilia-Romagna e analisi del sommerso
Obiettivo di questo studio e' fornire una stima attendibile e
riproducibile nel tempo, con costi e tempi accettabili, del numero
oscuro di tossicodipendenti che utilizzano eroina per via venosa,
presenti nella regione Emilia-Romagna, che non si rivolgono ai SerT.
Tale analisi verra' stratificata per azienda USL, provincia e
territorio provinciale. Verra' utilizzato il metodo cattura/ricattura
a due fonti, metodo consigliato dall'osservatorio europeo sulle
tossicodipendenze. Verranno inoltre calcolati i tassi di mortalita'
per overdose standardizzati per eta', distinti per sesso, anno,
Azienda USL e provincia di residenza. Il progetto e' stato finanziato
all'Azienda USL della Citta' di Bologna attraverso la quota regionale
del Fondo nazionale lotta alla droga destinata a progetti di
rilevanza regionale.
Monitoraggio e valutazione dei progetti di prevenzione e di riduzione
del danno
La sperimentazione e' iniziata nel 2001. Gli obiettivi erano:
sperimentare una metodologia di progettazione e di valutazione dei
progetti riproponibile su scala regionale, formare un gruppo di
operatori referenti di progetto, realizzare una banca dati delle
buone pratiche di prevenzione. Hanno partecipato 25 progetti,
rappresentanti di diverse tipologie di intervento e delle diverse
aree territoriali, fra quelli finanziati con il fondo lotta alla
droga del triennio 1997-99. La strategia valutativa ha portato i
progettisti a riflettere sui dati iniziali, a dichiarare le teorie di
riferimento, a segnalare il raggiungimento degli effetti cercati, nel
rispetto del principio di coerenza interna del programma di
prevenzione. Si e' costruita una griglia che e' stata utilizzata per
la presentazione dei progetti per il finanziamento relativo
all'ultimo biennio e che ha consentito una valutazione ex ante dei
progetti con informazioni e criteri omogenei. Con l'estate 2002 si e'
conclusa la fase sperimentale del progetto. I contenuti e i dati
elaborati dal progetto saranno presentati durante il convegno: "La
prevenzione...come processo - Buone pratiche, nodi critici e
valutazione delle politiche di prevenzione delle dipendenze in
Emilia-Romagna".
2.7 Progettazione europea
Vengono di seguito evidenziati i progetti europei che sono stati
realizzati, nel corso del 2002, ai quali la Direzione generale
Sanita' e Politiche sociali ha partecipato in qualita' di titolare o
partner di altre Amministrazioni pubbliche o ONG.
Progetti che vedono la Direzione in qualita' di titolare:
"Osservatorio sull'applicazione dell'art. 18 del DLgs 26/7/1998, n.
286 nel contesto delle norme di contrasto della criminalita' contro i
migranti"
Capofila e' la Regione Emilia-Romagna, altri partners sono
l'associazione On the Road di Martinsicuro, la facolta' di
Giurisprudenza di Bologna, i dipartimenti di Scienze giuridiche e
Scienze sociali dell'Universita' di Torino, l'Universita' degli Studi
di Francoforte (D) e di Barcellona (E).
La realizzazione del progetto ha consentito l'attivazione di un
osservatorio sull'applicazione dell'art. 18 del DLgs 286/98. Oltre
all'analisi comparativa a livello degli ordinamenti giuridici nei
paesi partner partecipanti al progetto, sono stati raccolti ed
analizzati i dati sui permessi accordati, non accordati, revocati, da
parte delle Questure, sul contenzioso giudiziario inerenti ai
permessi, sui procedimenti penali collegati e dei loro esiti, sulle
relazioni e i rapporti di cui agli artt. 25 e 26 del Regolamento di
attuazione del TU.
L'insieme degli elementi raccolti e delle ricerche sui contesti
locali sono contenuti in un rapporto, unitamente a relazioni di
approfondimento sulle situazioni regionali scelte a campione,
presentato nel corso del convegno internazionale conclusivo tenutosi
a Bologna il 23 e 24 maggio 2002, con il patrocinio sia della
Commissione Stop che del Ministero pari opportunita'.
Costo totale del progetto Euro 206.250,00 di cui 165.000,00 di
contributo comunitario
"Media-Mente"
Nell'ambito della prima fase di Urb-AL, la Direzione generale Sanita'
e Politiche sociali ha partecipato alla rete "Citta' e droga"
(coordinata dal Comune di Santiago del Cile) e alla rete 5 "Politiche
sociali urbane" (coordinata dal Comune di Montevideo). Per quanto
concerne la rete 5 la Regione Emilia-Romagna ha coordinato il
progetto Media-Mente.
"Media-Mente" ha visto la partecipazione, come partners, delle citta'
di Rotterdam (NL) e Montevideo (UY), delle Prefetture di Rio de
Janeiro (BR) e Buenos Aires (AR). Il progetto sulla mediazione
sociale si proponeva di effettuare un'analisi sistematica ed organica
dei bisogni locali esistenti, mediante una ricerca-azione da
effettuare in ciascuna citta' partecipante, con il fine di definire
una prima mappa dei conflitti sociali agiti o possibili e di
promuovere il confronto sulle azioni relative al progetto e lo
scambio delle modalita' d'azione innovative e sperimentate di
intervento sociale mediante incontri seminariali fra le citta'
partecipanti.
Nell'aprile 2002 si e' tenuto a Rio de Janeiro il secondo seminario
di confronto e riflessione sui dati raccolti attraverso la
ricerca-azione, inoltre si e' concluso, a Bologna, il corso di
formazione per Mediatori sociali ed e' stato predisposto il materiale
per la formazione a distanza che ha consentito la partecipazione al
corso degli operatori delle altre citta' coinvolte. In luglio del
2002 si e' tenuto a Bologna il seminario transnazionale finale di
chiusura del progetto.
Costo totale del progetto Euro 196.741,00 di cui contributo
comunitario Euro 98.371,00.
Progetti che hanno visto la Direzione in qualita' di partner:
"Ingegneria finanziaria per lo sviluppo locale: nuove opportunita'
per i governi locali e regionali"
E' un progetto a cui partecipa la Direzione generale Sanita' e
Politiche sociali, vede come capofila la Fondazione Choros di Padova,
altri partners sono New Economic Foundation, Agence Alter (B), Eficea
(F) ed Ever&Jung (D). Il progetto si propone di affrontare il bisogno
di accesso a fondi di investimento finanziario europei attraverso
l'aumento della consapevolezza nell'ambito della Amministrazione
regionale, locale e nel mondo della cooperazione sociale dei nuovi
strumenti finanziari (es. fondi per il prestito, fondi di garanzia,
venture capital a carattere sociale). Obiettivo del progetto e' la
formulazione di soluzioni creative basate sull'utilizzo efficiente
del capitale.
Nel corso del 2002 sono state organizzate a Bologna, tre giornate
formative alle quali hanno partecipato referenti di Amministrazioni
provinciali e locali della Regione Emilia-Romagna e dirigenti del
mondo dell'economia sociale. Costo totale del progetto Euro
827.420,00 di cui contributo comunitario Euro 620.564,00.
"Marginalia: tra le righe ... fuori dai margini. Letture e risposte
multidimensionali all'emarginazione" e' un progetto che vede come
capofila l'associazione On the Road di Martinsicuro, altri partners
sono Regione Marche, Provincia di Teramo, Comune di Perugia,
Universita' di Ancona, coordinamento nazionale Comunita' di
accoglienza (CNCA), Accompagnement Lieux d'accueil Carrefour
e'ducatif & social (ALC) di Nice (F), Gabinet d'Estudis Socials (GES)
di Barcelona (E), Rede europeia Anti-Pobreza (REAPN) di Porto (P),
Universita' di Antwerp (B), Aegean University - department of
educational sciences di Rhodes (EL).
Obiettivo del progetto e' quello di affrontare a livello europeo, in
un'ottica integrata, la dimensione multidimensionale di un'ampia area
di emarginazione solitamente affrontata per categorie, caratterizzata
invece dall'intersezione e dalla sovrapposizione di diversi fenomeni
(prostituzione, immigrazione, clandestinita', tratta) che riguardano
diverse fasce di persone socialmente escluse o a rischio di
esclusione, al fine di migliorare l'orientamento e l'efficacia delle
politiche di inserimento sociale. Dopo il primo incontro
transnazionale tenutosi a Bologna nella primavera 2002, si e'
costituito il gruppo di ricerca e sono state definite le griglie
comuni per la rilevazione di dati e bibliografie concernenti i
settori di ricerca.
Costo totale del progetto Euro 153.000,00 di cui contributo
comunitario 122.400,00 Euro.
"Partnership vs. Esclusion"
Vede come capofila il Centro di solidarieta' di Reggio Emilia, altri
partners sono: Ministero degli Affari sociali dell'Assia e Hessiche
Landesstelle gegen die Suchtgefahren HLS (D), London Borough of
Greenwich e Greenwich Co-operative Development Agency (UK), Servizio
della Salute di Murcia e Fundacion Diagrama (E).Obiettivo del
progetto e' lo scambio di buone prassi di partnership tra autorita'
regionali e no profit nella elaborazione, programmazione,
realizzazione e valutazione delle politiche regionali di lotta contro
l'esclusione sociale. Dopo la costituzione, nei vari Paesi, dei
gruppi locali composti da rappresentanti di organizzazioni no profit,
saranno realizzati tre seminari transnazionali, uno per Paese, in cui
verranno presentati al pubblico locale le migliori prassi di ogni
Paese partecipante e che saranno poi raccolte in un CD-rom ed in un
report. Costo totale del progetto Euro 179.846,51 di cui contributo
comunitario Euro 143.562,51.
"Immigrated Women Health Access (IWHA)"
E' un progetto che vede il coinvolgimento anche della Direzione
generale Cultura, Formazione e Lavoro ed ha come capofila il Comune
di Forli', altri partners sono: Comuni di Imola e Ravenna,
associazione "Trama di terre" di Imola, l'Universita' di Bologna,
Sociologist European Programmes Sector (EL), City Council of Berlin
(D) e Malaga (E). Obiettivo del progetto e' favorire l'integrazione
sociale delle persone considerate piu' vulnerabili all'interno della
societa', con particolare riferimento alle donne emigrate in Italia
nell'accesso ai servizi sanitari. Obiettivi specifici sono quelli di
creare un gruppo di studio territoriale per il monitoraggio
permanente dei fenomeni, l'individuazione di buone prassi,
rilevazione e studio di pratiche innovative, proposte di adeguamento
delle politiche locali attraverso il confronto con le altre realta'
europee e, inoltre, un forum virtuale transnazionale che riletta
sulle politiche di riconoscimento culturale e sull'analisi
dell'impatto di politiche d'integrazione sociale delle donne migranti
e delle loro famiglie, tenendo conto del rischio di riprodurre
emarginazione e discriminazione. Nel corso del 2002 si e' dato avvio
al progetto costituendo il gruppo di ricerca, si e' fatto il primo
incontro transnazionale ed e' stato realizzato il Forum virtuale
transnazionale. Costo totale del progetto Euro 180.245,29 di cui
contributo comunitario Euro 141.395,00.
2.8 Interventi strutturali
Nel corso del 2002 le principali attivita' si sono concentrate nella
gestione e l'attuazione dei programmi di investimenti di cui all'art.
20 della Legge 67/88, all'art. 42 della L.R. 2/85 VI e VII riparto
(59) del DM 470/01 (60).
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 20 della Legge 67/88 le
aree di intervento sono state essenzialmente due:
1) proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi
finanziati nel primo triennio del programma e non ancora completati.
Il programma prevede complessivamente 75 interventi per un
finanziamento complessivo a carico di Stato e Regione di Euro
112.756.792,28, erogato agli Enti attuatori per lavori gia'
realizzati per Euro 102.636.842,26, rimanendo ancora da erogare Euro
10.119.950,02 per gli interventi in corso e non ancora completati.
Gli interventi completati sono 66, gli interventi attivati sono 56,
per i restanti interventi sono in fase di esecuzione i relativi
lavori. Nel corso del 2002, la Regione ha erogato Euro 821.250,00 per
il pagamento delle spese sostenute per realizzare gli interventi
programmati;
2) proseguimento dell'attuazione dell'accordo di programma per il
settore degli investimenti sanitari - Area strutture per anziani e
disabili - siglato in data 23 dicembre 1999 con il Ministero della
Sanita' di concerto con il Ministero del Tesoro, Bilancio e della
Programmazione economica. Il programma prevede complessivamente 64
interventi per un finanziamento complessivo a carico di Stato e
Regione di Euro 70.812.954,79, erogato agli enti attuatori per lavori
gia' realizzati per Euro 10.722.903,23, rimanendo ancora da erogare
Euro 60.090.051,56 per gli interventi in corso e non ancora
completati. A tre anni dalla sottoscrizione dell'accordo si sono
avviati gli iter procedurali per la realizzazione di circa il 60%
degli interventi programmati. Su un totale di 64 interventi previsti
nell'accordo, 39 sono stati approvati per l'ammissione al
finanziamento e di questi 27 hanno visto l'inizio dei lavori; per i
restanti interventi sono in fase di esecuzione la predisposizione dei
progetti, delle gare e dei relativi lavori. In particolare nel corso
del 2002 sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento 16
interventi e sono iniziati i lavori per 14 interventi. Nel corso del
2002, la Regione ha erogato Euro 9.517.776,65, per il pagamento delle
spese sostenute per realizzare gli interventi programmati.
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 42 della L.R. 2/85 VI
riparto e' proseguita l'esecuzione dei lavori relativi agli
interventi finanziati e non ancora completati. Il programma prevedeva
complessivamente 170 interventi per un finanziamento complessivo a
carico della Regione di Euro 29.884.842,72; di questi interventi 15
non hanno rispettato il termine perentorio, previsto dalla legge, di
avvio delle opere e sono stati derogati rendendo disponibile la somma
di Euro 2.195.458,28. Sul finanziamento residuo, pari a Euro
27.689.384,44 si e' erogato agli enti attuatori per lavori gia'
realizzati Euro 19.046.579,18 rimanendo ancora da erogare Euro
8.642.805,26 per gli interventi in corso e non ancora completati. Gli
interventi completati sono 51, di cui, in particolare, 19 nell'anno
2002; per i restanti interventi sono in fase di esecuzione i relativi
lavori. Nel corso del 2002, la Regione ha erogato Euro 4.615.016,29
per il pagamento delle spese sostenute per realizzare gli interventi
programmati.
Nel corso del 2002 si e' inoltre provveduto:
1) ad emanare il bando (61) per la presentazione delle domande di
ammissione ai contributi in conto capitale di cui all'art. 42 della
L.R. 12/1/1985, n. 2 VII riparto con l'introduzione, tra i criteri
per l'assegnazione, di norme tecniche tendenti al miglioramento della
qualita' della vita, quali il rispetto dei limiti ricettivi degli
ecosistemi, la riproducibilita' delle risorse naturali, l'equilibrio
tra sistemi naturali ed antropici; ad istituire un gruppo di lavoro
interassessorile per la valutazione dei requisiti di ammissibilita'
degli interventi proposti, sono state presentate 300 proposte di
intervento;
2) ad emanare il bando (62) per la presentazione delle domande di
ammissione ai contributi di cui all'art. 81 della Legge 388/00 in
materia di interventi in favore di soggetti con handicap grave privi
dell'assistenza dei famigliari (63); ad individuare gli interventi
ammessi a finanziamento (64); a fronte di 36 domande di ammissione
sono stati ammessi a finanziamento 10 interventi proposti;
3) all'aggiornamento del programma di cui all'art. 20 della Legge
67/88 primo triennio, approvato con delibera di Consiglio regionale
411/02.
3. Le politiche familiari, per l'infanzia e l'adolescenza
Il Servizio si occupa della estensione e qualificazione dei servizi
per la prima infanzia, del miglioramento e dei progetti di
qualificazione delle scuole dell'infanzia, delle politiche familiari
in particolare dei Centri per le famiglie e delle donne in
difficolta' con bambini.
Il Servizio cura inoltre la promozione e opportunita' per
l'attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti, sostiene le
politiche di accoglienza (adozioni, affidamenti familiari, strutture
per l'accoglienza), di tutela e di integrazione dei minori.
3.1 Servizi per l'infanzia
I servizi educativi per i bambini in eta' 0-6 anni, nel quadro delle
politiche regionali rivolte all'infanzia, hanno rappresentato e
continuano a rappresentare un terreno di impegno costante che ha
consentito di sviluppare un patrimonio di strutture e di esperienze
estremamente significativo che si e' caratterizzato per la sua
capacita' innovativa e sensibilita' verso le nuove esigenze dei
bambini e delle loro famiglie.
Nel 2002, in attuazione degli indirizzi triennali stabiliti dal
Consiglio regionale con deliberazione 238/01, la Giunta ha approvato
(65) il programma di interventi rivolti ai bambini in eta' 0-3 anni
per l'anno 2002 per complessivi Euro 13.993.080,15 per la
realizzazione delle seguenti azioni:
- estensione dell'offerta dei servizi tramite l'ampliamento e/o
adeguamento delle strutture, garantendo ai Comuni, nei quali la
domanda sociale e' piu' alta, il potenziamento dell'offerta tramite
la costruzione di edifici nuovi, l'ampliamento o la riorganizzazione
di strutture esistenti da utilizzare come sedi di nidi o di servizi
integrativi. Nell'anno 2002 l'impegno della Regione Emilia-Romagna
unitamente alle Amministrazioni comunali e di privati ha portato ad
un ampliamento significativo dell'offerta passando da 440 a 458 nidi
d'infanzia e da circa 120 a 180 servizi integrativi a fine anno
scolastico 2001 (contributo regionale Euro 6.787.756,00);
- consolidamento dei servizi gia' funzionanti d'infanzia pubblici,
privati e servizi integrativi (centri per bambini e genitori e spazi
bambini). I contributi regionali incrementati dai fondi indistinti
della Legge 328/00 sono stati finalizzati in questo caso a garantire
un supporto alle spese di gestione (complessivamente Euro
5.545.205,68);
- qualificazione dei servizi funzionanti attraverso un insieme
articolato e differenziato di interventi:
- sostegno rivolto ai Comuni di minori dimensioni che provvedano a
dotarsi e ad utilizzare in forma associata la figura professionale
del coordinatore pedagogico, indispensabile per la programmazione
educativa, l'analisi dei bisogni sociali delle famiglie e
l'elaborazione delle risposte, e piu' in generale la predisposizione
e l'attuazione del progetto pedagogico e organizzativo dei servizi
(Euro 490.634,05);
- coordinamento pedagogico servizi privati, convenzionati o in
appalto (Euro 361.519,83)
- consolidamento dei coordinamenti pedagogici provinciali in
collaborazione con le Amministrazioni provinciali, al fine di
sostenere il processo di qualificazione, delle innovazioni e delle
sperimentazioni attivate nei diversi territori (Euro 206.582,76);
- promozione delle attivita' di formazione permanente degli operatori
nei nidi d'infanzia e nei servizi integrativi, a gestione comunale e
privata convenzionata (Euro 361.519,83);
- al sostegno di progetti migliorativi a favore di soggetti gestori
privati autorizzati al funzionamento e non convenzionati (Euro
25.822,84);
- realizzazione di azioni sperimentali che prefigurino soluzioni di
cura ed educazione dei bambini piu' differenziate e flessibili
rispetto a quelle esistenti e coerenti rispetto a queste. L'anno 2002
e' stato particolarmente significativo perche' si sono messi a punto
in maniera piu' compiuta progetti relativi:
- all'attivazione di n. 20 servizi di educatrice familiare (Euro
61.639,16);
- all'avvio di n. 18 servizi di educatrice domiciliare e 5 servizi
sperimentali attivati in aree territoriali particolarmente disagiate
(Alto Appennino) che per questo motivo sono sprovviste di servizi
tradizionali (Euro 152.400,00).
Infine per garantire un passaggio adeguato e sufficientemente
qualitativo dalla dimensione formativa a quella lavorativa, la Giunta
della Regione ha realizzato un protocollo di intesa (66) con ANCI-ER,
UPI-ER, Autonomie locali e Facolta' di Scienze della Formazione -
Dipartimento di Scienze dell'Educazione, per attivare in
collaborazione con l'Universita' rapporti di scambio tra mondo della
ricerca e mondo del lavoro che, nel segmento dei servizi
socio-educativi, e' rappresentato dai nidi e dai servizi integrativi
(Legge 1/2000) (Euro 25.823,00).
L'anno 2002 ha costituito il primo anno di applicazione della L.R.
26/01 "Diritto allo studio ed all'apprendimento per tutta la vita".
La Giunta regionale, in attuazione degli indirizzi triennali
2002-2004 per interventi di qualificazione delle scuole dell'infanzia
(progetti 0-6) ai sensi della L.R. 26/01, stabiliti con deliberazione
del Consiglio regionale 373/02, ha effettuato la prima ripartizione e
assegnazione (67) dei fondi per il sostegno a progetti e azioni tesi
ad innalzare la qualita' dell'offerta formativa, al raccordo
interistituzionale e alla continuita' educativa, sia verticale che
orizzontale, nonche' all'aggiornamento del personale; nella stessa
delibera si e' inteso assegnare finanziamenti anche per il sostegno
al miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto
delle scuole dell'infanzia paritarie private firmatarie delle intese
tra esse, la Regione ed Enti locali (complessivamente Euro
3.202.032,77).
3.2 Interventi rivolti alle famiglie
a) Centri per le famiglie
Nell'ambito degli interventi rivolti alle famiglie e in particolare a
quelle con figli, il Consiglio regionale ha inteso rafforzare (68)
gli interventi di avvio e qualificazione dei Centri per le famiglie
presenti sul territorio regionale, prevedendo tra risorse regionali e
statali, Euro 516.696,98. Questi finanziamenti hanno permesso di
ampliare la rete dei centri per le famiglie sul territorio regionale
passando da 14 a 19.
Una seconda tranche di finanziamenti di Euro 712.931,37 e' stata
destinata dalla Giunta (69) alla realizzazione della seconda e terza
fase del progetto "Informazione e vita quotidiana" presentato
congiuntamente dai Comuni di Ferrara, Modena e Carpi con l'adesione
degli altri Centri per le famiglie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia,
Bologna, Imola, Faenza, Forli', Cesena, Ravenna, Lugo e Rimini
congiuntamente ai Coordinamenti pedagogici provinciali che hanno sede
presso le Amministrazioni provinciali, prevedendo le seguenti
attivita':
- consolidamento e qualificazione del sito Informafamiglie e
bambini;
- implementazione regionale e locale della banca dati prevista dal
sito e apertura al pubblico degli specifici Servizi informativi per i
genitori;
- sviluppo del Centro documentazione regionale sulla mediazione
familiare;
- sviluppo del sito regionale sui servizi per bambini e genitori
suddivisa tra il Comune di Ferrara (Unita' di documentazione GIFT del
Centro per le famiglie che ne cura la realizzazione) e i
Coordinamenti pedagogici provinciali.
b) Prestiti sull'onore
Un'ulteriore iniziativa di sostegno alle famiglie con figli
minorenni, ha visto la Regione impegnata nello strumento dei prestiti
sull'onore (concessione, attraverso convenzioni con istituti di
credito, di prestiti a tasso zero con piani di restituzione
concordati e destinati a famiglie, anche monogenitoriali, con figli
minorenni e che versano in situazione di non autonomia o comunque di
difficolta' economica temporanea). La Legge 328/00 ha esteso
l'intervento prestiti sull'onore a tutti i Comuni prevedendone
l'introduzione nei piani sociali di zona; pertanto nel 2002 la
Giunta ha:
- assicurato continuita' finanziaria al ruolo di garanzia attribuito
alla Regione Emilia-Romagna dalla convenzione suddetta, e accantonato
complessivi Euro 20.000,00 (70);
- stanziato Euro 130.000,00 (71) per favorire il passaggio alla
gestione diretta dei prestiti sull'onore da parte dei Comuni, per
azioni di promozione ed implementazione del prestito sull'onore, per
la realizzazione di giornate di studio, di azioni di tutorato nei
confronti dei Comuni che avviano l'intervento all'interno dello
stesso territorio provinciale, di attivita' di formazione e
comunicazione.
c) Banche del tempo
La Giunta ha inteso promuovere il consolidamento delle 36 banche del
tempo presenti sul territorio regionale attraverso lo stanziamento di
Euro 54.000,00 (72) destinato al potenziamento della dotazione
informatica per la realizzazione del progetto regionale sperimentale
denominato "Banca del tempo on line". Una ulteriore tranche di
finanziamenti pari a Euro 30.000,00 e' stata destinata a realizzare
le integrazioni e le modifiche finalizzate allo sviluppo del software
"Banca on line" e a promuovere nuove banche del tempo on line, oltre
che a realizzare iniziative seminariali utili a promuovere
culturalmente le banche del tempo.
3.3 Politiche di sostegno alle donne in difficolta'
Nell'anno 2002 la Giunta regionale nel perseguire una politica di
contrasto alla violenza fisica, psicologica, sessuale contro le donne
attraverso interventi rivolti prevalentemente al supporto delle donne
vittime di violenze, ha messo in campo azioni precise:
- ha approvato uno stanziamento di Euro 155.000,00 (73) per un
contributo ai Comuni singoli o associati che gestiscono (direttamente
o tramite convenzione o altre forme di accordo con una delle
associazioni firmatarie del Protocollo d'intesa, tra la Regione,
l'ANCI, l'UPI e le associazioni operanti nel territorio regionale sul
tema della violenza alle donne) un Centro di
accoglienza/consulenza/ospitalita' residenziale;
- ha approvato il finanziamento di progetti di intervento di
iniziative promozionali, anche sperimentali, a sostegno di soggetti
pubblici e privati Euro 236.872,30 (74);
- ha approvato la realizzazione di un corso sperimentale di
formazione da parte dell'USL di Rimini rivolto a figure professionali
dell'area sanitaria e sociale (medici di pronto soccorso, ginecologi,
infermieri, ostetriche, assistenti sociali) che impattano donne che
hanno subito violenza Euro 5.000,00 (75);
- ha provveduto a finanziare l'ultima tranche del progetto "Identita'
differenza e relazioni di genere" attraverso la presentazione in
giornate seminariali rivolte ad educatrici/educatori, insegnanti,
operatrici/operatori sanitari di pubblica sicurezza, del CD rom "La
casa sul filo" Euro 21.690,96 (76).
3.4 Promozione diritti e opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza
Attuazione Legge 285/97. In attuazione della delibera del Consiglio
regionale 156/01 che ha definito le linee d'indirizzo per il II
Programma regionale relativo alla Legge 285/97, la Giunta regionale
ha approvato (77) l'assegnazione dei finanziamenti agli enti locali
per la realizzazione dei piani territoriali d'intervento per la quota
2002 (Euro 5.201.388,15). Relativamente all'attivita' di monitoraggio
e valutazione del II triennio di realizzazione degli interventi
relativi alla Legge 285/97 e' stato riconfermato il sostegno a tale
attivita' in favore delle Province, in particolare sono stati messi a
punto gli strumenti di monitoraggio e valutazione degli interventi
attraverso un'azione capillare di confronto ed elaborazione condivisa
e partecipata sia a livello provinciale che territoriale
(complessivamente Euro 258.228,45). Infine per quanto riguarda lo
scambio di esperienze di maggiore interesse a livello interregionale
con i finanziamenti relativi alla quota del 4% sono state sostenute
iniziative di formazione interregionale per l'attuazione della Legge
285/97, presentate dal Centro Nazionale di documentazione e di
analisi su infanzia e adolescenza in collaborazione con l'Istituto
Innocenti di Firenze.
Attuazione L.R. 40/99. Per quanto riguarda le attivita' di sostegno
alle esperienze che rientrano nel tema delle citta' dei bambini e
delle bambine in attuazione della L.R. 40/99 si e' provveduto ad
approvare (78) i risultati conseguiti nel secondo anno di attivita' e
a quantificare in Euro 80.000 la quota per il terzo anno, dando cosi'
continuita' all'attivita' con il centro "Citta' amiche dell'infanzia
e dell'adolescenza" (C.Am.In.A.) che nell'anno 2002, si e'
caratterizzato sempre piu' come centro di servizi rivolto ai Comuni,
in particolare agli operatori comunali, dirigenti e amministratori e,
piu' in generale, a quanti hanno espresso l'interesse a promuovere
progetti sui temi relativi a infanzia e adolescenza e citta',
diritti/responsabilita'. Sono stati realizzati sette seminari e tre
laboratori. Si e' inoltre avviata una collaborazione con
l'Assessorato alla Mobilita' e ai Trasporti, ed in particolare con
l'Agenzia Trasporti pubblici.
Tra le attivita' realizzate nel 2002:
- divulgazione nel sito Internet delle relazioni presentate nei
seminari del 2001 e del primo quaderno, "Bambine e bambini si fanno
strada. Percorsi sicuri casa-scuola e altri percorsi di autonomia";
- produzione del quaderno "La democrazia s'impara. Assemblee,
consulte, consigli dei ragazzi e altri consigli";
- realizzazione di tre numeri della newsletter del Centro con la
raccolta di materiale informativo di cio' che avviene nei Comuni e
nella Regione sui progetti avviati, iniziative e convegni.
Progetto Dialoghi. Si e' conclusa con l'iniziativa "Dialoghi
sull'ospitalita'" la prima fase del progetto "Dialoghi" che vede
coinvolti il Centro giustizia minorile per l'Emilia-Romagna e Marche,
il Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza, il
Provveditorato agli studi, istituti medi superiori della citta' e
provincia e l'associazione "Bloom culture teatri" e si e' avviata la
seconda fase del progetto che ha visto l'ampliamento a sette del
numero di Istituti superiori coinvolti e l'individuazione del
"rischio" come tema unificante dell'attivita' dei ragazzi ospiti
dell'Istituto Penale Minorile e degli Istituti superiori.
3.5 Sistema integrato per l'accoglienza
Adozione internazionale e nazionale. Nel corso dell'anno 2002 la
Giunta regionale, nel perseguire l'attivita' di impulso per
l'adeguamento dei servizi e per rafforzare gli interventi relativi
all'adozione (Leggi 476/98 e 149/01), ha messo in campo azioni
precise:
- approvazione del "Progetto regionale adozione" (Prado);
- approvazione dello schema di "Protocollo di intesa tra Regione
Emilia-Romagna, Province, Enti titolari delle funzioni in materia di
minori, enti autorizzati in materia di adozione internazionale" e
sottoscrizione dello stesso in data 21/3/2002;
- costituzione del coordinamento regionale adozione.
Sono stati ripartiti (79) i fondi alle Province per l'avvio dei corsi
di preparazione per le coppie candidate all'adozione secondo i
criteri stabiliti nella deliberazione della Giunta regionale 3080/01
e successive modificazioni (Euro 75.971,42) e sono stati assegnati
(80) alle Province i fondi per la promozione e qualificazione
dell'affidamento familiare (Euro 65.500,00).
Strutture per l'accoglienza dei minori. Nell'anno 2002 attraverso la
delibera 1695/02 che prevedeva uno stanziamento di Euro 52.000 la
Giunta regionale ha implementato il percorso formativo per circa 300
operatori di comunita' di tipo familiari, case famiglia, comunita'
educative e comunita' di pronta accoglienza per adeguare la loro
preparazione ai requisiti richiesti dalla Direttiva regionale
564/00.
3.6 Interventi di tutela e integrazione di bambini e adolescenti in
situazioni critiche
Contrasto dello sfruttamento del lavoro minorile. Si e' attuato il
programma di iniziative, avviato dalla Giunta regionale con
deliberazione 2957/00, relativo ad azioni positive contro il lavoro
minorile, tra cui:
- implementazione del sito Internet regionale sul lavoro minorile;
- realizzazione di due iniziative a livello regionale di
sensibilizzazione sulle tematiche dello sfruttamento minorile;
- messa a punto del programma per la riattivazione del tavolo di
concertazione regionale (Euro 15.493,71).
Tutela dei minori dalle forme di abuso. La Legge 269/98, nel sancire
norme contro i reati sessuali in danno di minori, ha istituito un
fondo nazionale da utilizzare per azioni ed interventi di
prevenzione, formazione, informazione, presa in carico di minori. Con
DM 89/02 sono state definite (ai sensi dell'art. 80, comma 15 della
Legge 388/00) le condizioni e modalita' per l'erogazione dei
finanziamenti e per la verifica degli interventi inerenti detto
fondo. Grazie a tale provvedimento, la Giunta regionale ha cosi'
potuto procedere dapprima a finanziare (81) una prima serie di
attivita' formative e successivamente ad approvare (82) un documento
"Interventi finalizzati alla realizzazione di attivita' di contrasto
alle forme di abuso in danno a minori" con il quale vengono definiti
indirizzi ed individuate priorita' di utilizzo delle risorse, i cui
destinatari (gli enti territoriali) sono coordinati all'interno di
tavoli provinciali (complessivamente Euro 731.547,35).
Bambini ed adolescenti in condizioni di disabilita'. Si e' portato a
compimento (83) il progetto "Le metodologie dell'integrazione
scolastica" sull'integrazione dei minori disabili nei vari livelli
scolastici e sui diversi profili professionali coinvolti
nell'integrazione e che prevedeva la produzione da parte dei Centri
di documentazione handicap di un elaborato sull'integrazione dei
minori disabili nei vari livelli scolastici regionali.
3.7 Sistema informativo minori dei servizi territoriali (Sisa
minori)
In attuazione della Legge 451/97 e della deliberazione di Giunta
2630/01 e allo scopo di prevedere idonee misure di coordinamento
degli interventi locali di raccolta e di elaborazione di tutti i dati
relativi alla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in ambito
regionale, si sono realizzate le seguenti attivita':
- installazione del software, raggiungendo una copertura pari all'80%
del territorio regionale;
- assistenza telefonica di supporto all'utilizzo del programma per
tutti gli operatori interessati;
- realizzazione di undici corsi di formazione, di base ed avanzata,
per un totale di circa 80 operatori coinvolti;
- aggiornamento del programma a partire dalle richieste avanzate
dagli utilizzatori;
- realizzazione di una versione del programma per rete geografica.
Nel corso del 2002 e' stata formalizzata la costituzione del gruppo
regionale Sisa-minori, composto dai referenti dei Servizi
territoriali e da funzionari del Servizio Politiche familiari
Infanzia e Adolescenza e del Servizio Sistema informativo Sanita' e
Politiche sociali. Al fine di sostenere i servizi nelle attivita'
finalizzate al decollo del sistema informativo Sisa, la Giunta
regionale ha stanziato (84) un finanziamento di Euro 175.000,00.
4. Politiche per l'accoglienza e l'integrazione sociale
Nel corso del 2002 si sono meglio esplicitate le politiche della
Regione in materia di esclusione sociale.
Il progressivo aumento dell'immigrazione straniera in Emilia-Romagna
(oltre 150 mila cittadini stranieri) assume sempre piu'
caratteristiche strutturali e non transitorie. La Regione si pone
pertanto il problema di favorire percorsi di integrazione sociale.
Significativo soprattutto il Protocollo regionale firmato il 18
dicembre 2001 con UPI, ANCI, parti sociali e Terzo Settore che ha
individuato gli elementi fondamentali per un progetto regionale di
accoglienza e integrazione sociale, ed il successivo dispiegarsi, nel
corso del 2002, della sottoscrizione, in ciascun ambito provinciale,
di analoghi e specifici protocolli promossi dalle competenti
Amministrazioni provinciali. Le linee che sono state individuate
nella sottoscrizione dei Protocolli (regionale e provinciali)
attraverso un percorso di concertazione con la parti sociali,
forniranno la base delle politiche di integrazione nei prossimi anni
e di una prossima legge regionale sulla materia.
Pur risultando l'Emilia-Romagna una delle regioni italiane con il
minor numero di persone al di sotto della soglia di poverta', nel
corso del 2002 sono state concretizzate, per la seconda volta, azioni
regionali sulla materia. Non soltanto con l'assegnazione di
contributi dedicati alle persone senza fissa dimora, ma anche
inserendo il tema della poverta' come una delle priorita' all'interno
della programmazione sociale regionale ed avviando un monitoraggio
sulle attivita' dei Comuni in materia di ISE, che potrebbe essere
individuato in futuro come un indicatore generale della situazione
economica di coloro che richiedono prestazioni sulla base del
reddito, anche se la normativa nazionale non prevede finora esplicite
competenze della Regione sulla materia.
4.1 Immigrazione e asilo
Nel settore immigrazione e asilo le attivita' si sono concentrate
nell'ambito dei seguenti percorsi di lavoro:
Consolidamento dell'osservatorio regionale sulla immigrazione
straniera nell'Emilia-Romagna e della rete provinciale di
osservatori. Riconoscere la strutturalita' del fenomeno migratorio,
significa dotarsi di strumenti altrettanto strutturali per la
conoscenza e l'analisi del fenomeno. In questo senso, il Servizio ha
mantenuto e consolidato la attivazione di un Osservatorio che,
svolgendo un ruolo di coordinamento tecnico con l'insieme degli
assessorati regionali che lavorano sul tema dell'immigrazione, nel
corso del 2002 ha prodotto il II Rapporto dell'Osservatorio regionale
sull'immigrazione, costituito da specifiche elaborazioni, in
particolare sul tema delle politiche per la integrazione, la casa e
la formazione professionale rivolte ai cittadini stranieri.
L'attivita' dell'Osservatorio regionale, si e' definita sulla base di
una impalcatura provinciale grazie all'attivazione ed al sostegno
(anche economico) di osservatori locali sull'immigrazione in ciascun
ambito provinciale. In questo senso, con l'anno 2002 e' stato
raggiunto l'obiettivo di insediare in ciascuna Provincia uno
specifico Osservatorio locale sulla immigrazione straniera.
Definizione del programma 2002 delle attivita' a favore degli
immigrati previste dal DLgs 286/98. Il Consiglio regionale ha
approvato (85) le "Linee guida per l'attivazione del programma 2002
relativo alle attivita' a favore degli immigrati previste dal DLgs
286/98", individuando nel territorio provinciale l'ambito
territoriale di intervento e assegnando alle Amministrazioni
provinciali il compito di predisporre appositi piani provinciali di
intervento da trasmettere alla Regione.
A livello regionale, si e' proceduto al consolidamento di un "Gruppo
tecnico di coordinamento regionale sulle procedure di predisposizione
dei piani territoriali di intervento previsti dal Programma 2002 per
l'attuazione del DLgs 286/98" composto da un referente tecnico
indicato da ciascuna Provincia.
Con l'approvazione del programma 2002 delle attivita' a favore degli
immigrati (in attuazione della deliberazione di C.R. 383/02), la
Giunta regionale ha assegnato (86) i contributi per la realizzazione
delle seguenti iniziative:
a) "INIZIATIVA N. 1 Piani territoriali provinciali per le azioni di
integrazione sociale a favore degli immigrati"; lo stanziamento
previsto ammonta a Euro 2.648.489,14 dei quali Euro 2.382.651,52
attengono al Fondo nazionale politiche migratorie assegnato alla
Regione Emilia-Romagna per l'esercizio 2001, mentre il residuo
attiene a risorse regionali. Sono stati confermati tre grandi
obiettivi verso i quali tendere la politica di integrazione:
costruire relazioni positive, garantire pari opportunita' di accesso
e tutelare le differenze, ed assicurare i diritti della presenza
legale. Il Piano regionale 2002 si compone di n. 105 progetti
esecutivi comprensivi di una ampia gamma di azioni, risultato di una
elaborazione ricca e plurale nel campo delle finalita', degli
obiettivi perseguiti e delle risorse e competenze locali coinvolte;
b) "INIZIATIVA N. 2 Interventi a sostegno delle iniziative di
comunicazione interculturale". Lo stanziamento previsto ammonta a
Euro 206.582,76 provenienti interamente da risorse regionali. Accanto
ad un insieme di interventi e servizi materiali, e' apparso opportuno
sviluppare interventi che si prefiggono di operare sul piano dei
vissuti simbolici, secondo una logica preventiva e promozionale,
finalizzati a conseguire l'obiettivo di favorire lo sviluppo di una
societa' multiculturale, basata sulla pacifica convivenza delle
diversita', sulla capacita' di sintetizzare positivamente i conflitti
derivanti dalle difficolta' di dialogo e fondata sulla piena e
accettata condizione di cittadinanza dei migranti. La realizzazione
del secondo programma di comunicazione interculturale, in continuita'
a quanto avviato sperimentalmente nel corso del 2002, ha consentito
di promuovere una serie di interventi di carattere regionale o
interprovinciale, contraddistinti da spiccati elementi di
professionalita', innovazione, esportabilita' e collaborazione tra
piu' istituzioni , enti e soggetti, pubblici e privati.
Monitoraggio inerente il III Programma delle attivita' a favore degli
immigrati previste dal DLgs 286/98. Nel corso del 2002, si e'
proceduto alla realizzazione del secondo monitoraggio inerente i
progetti del III Programma delle attivita' a favore degli immigrati
(87). Il lavoro si e' materializzato in un report di sintesi relativo
ai 106 progetti esecutivi approvati e ad una analisi qualitativa per
specifiche aree tematiche.
Protocollo regionale e Protocolli provinciali d'intesa in materia di
immigrazione straniera. Il 18 dicembre 2001 e' stato stipulato un
Protocollo d'intesa in materia di immigrazione straniera dalla
Regione Emilia-Romagna con gli Enti locali, le parti sociali ed il
Forum del Terzo settore, indirizzato ad assicurare pari condizioni di
accesso alla vita sociale e lavorativa in Emilia-Romagna agli
immigrati regolarmente presenti e alle loro famiglie. In una logica
di coerente realizzazione del protocollo regionale, il 18 dicembre
2001 e' stato stipulato un accordo di programma tra il Ministero del
Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Emilia-Romagna
concernente la messa in atto di azioni tese a individuare un modello
di buone pratiche per l'integrazione sociale degli stranieri, il cui
costo complessivo, ammontante a Euro 1.721.746,59, e' sostenuto
interamente mediante fondi statali dal dipartimento delle politiche
sociali e previdenziali del Ministero del lavoro e delle politiche
sociali. Il Protocollo regionale, cosi' come espressamente previsto
dall'art. 2 dell'accordo di programma, costituisce il riferimento
regionale dell'accordo per quanto riguarda l'individuazione dei
settori di intervento e le priorita' di azioni da attivare al fine di
favorire l'integrazione dei cittadini stranieri. In questo senso il
protocollo regionale formula proposte precise in materia di politiche
abitative, lavoro e formazione professionale, e di integrazione
sociale.
E' stato inoltre avviato (88) uno specifico intervento "INIZIATIVA N.
3. Predisposizione di piani territoriali provinciali di intervento"
in attuazione dell'accordo di programma e del Protocollo regionale e
si e' proceduto alla approvazione (89) di 52 progetti esecutivi.
Infine, nel corso del 2002, in analogia al Protocollo regionale, si
sono definiti nove Protocolli provinciali promossi dalle
Amministrazioni provinciali e sottoscritti dalle parti sociali,
associative ed istituzionali in ambito locale.
Assegnazione di contributi in conto capitale aventi come finalita' la
realizzazione di strutture di accoglienza per cittadini stranieri
immigrati. Nel corso del 2002, si e' proceduto a definire
provvedimenti di concessione, impegno e liquidazione in attuazione
della delibera del C.R. 130/00, nonche' si e' proceduto (90) alla
revoca e riassegnazione di contributi in conto capitale per la
realizzazione di strutture di accoglienza per immigrati.
Consolidamento dei Consigli territoriali per l'immigrazione. L'anno
2000 ha visto costituirsi in ciascun ambito provinciale il Consiglio
territoriale per l'immigrazione (art. 3, DLgs 286/98) che prevede
nella sua composizione la presenza di un rappresentante della Regione
Emilia-Romagna. Il Servizio ha assicurato nel corso del 2002 la
presenza dell'Ente in ciascun Consiglio territoriale contribuendo
alla fase di consolidamento e definizione delle modalita' operative
di questi nuovi organismi previsti dalla normativa nazionale.
Pianificazione e sviluppo dei piani di zona. Il Servizio, in qualita'
di referente per l'area asilo e immigrazione, ha partecipato alla
pianificazione e allo sviluppo del sistema integrato di interventi e
servizi sociali, in particolare alla predisposizione delle linee
guida regionali sui Piani di zona, alla attivita' di monitoraggio e
valutazione dei piani di zona ed in particolare delle azioni in
materia di asilo e immigrazione.
Coordinamento regionale in materia di asilo. Nel corso del 2002 si e'
proceduto alla attivazione di un raccordo e coordinamento degli Enti
locali che gestiscono progetti di accoglienza e integrazione rivolti
ai richiedenti asilo e rifugiati politici nel territorio regionale.
Nel mese di ottobre il Servizio ha promosso assieme al Consorzio di
Solidarieta' Internazionale la realizzazione di una prima convenzione
nazionale sull'asilo.
4.2 Inclusione sociale e contrasto alla poverta'
L'obiettivo, contenuto sia nei documenti di programmazione regionali
che fra le scelte strategiche di settore, di promuovere l'inclusione
sociale e contrastare la poverta' si e' concretizzato nel corso
dell'anno 2002 attraverso azioni ed interventi volti a:
- prevenire le situazioni di svantaggio e poverta', agendo sui
fattori che rompono i legami dell'inclusione;
- garantire pari opportunita' di accesso ai diritti di base;
- garantire condizioni dignitose di sopravvivenza contro tutte le
forme di poverta' e disagio sociale.
Ha avuto seguito e concretezza il processo avviato nel 2001 con
l'inserimento della tematica fra le aree di intervento previste dai
piani di zona che rappresentano lo strumento fondamentale per la
programmazione integrata degli interventi e dei servizi sociali e per
il governo complessivo del sistema. L'elaborazione dei piani di zona
e la loro consegna alla Regione, ha consentito, nel 2002, l'avvio di
uno specifico monitoraggio delle azioni inserite all'interno dei
documenti in tema di esclusione sociale e poverta', attraverso la
lettura dei contenuti dell'area 6 (appositamente destinata) e degli
interventi con la medesima finalita' previsti nelle altre aree. La
lettura ragionata dei documenti ha fornito elementi indispensabili ad
orientare il piano sociale regionale ed i suoi percorsi indirizzati a
strategie di lotta alla poverta' e all'esclusione sociale.
Attraverso i piani di zona si e' dato avvio anche al monitoraggio
dell'attivita' dei Comuni in materia di ISE (Indicatore di situazione
economica) che consentira', nel corso del 2003, di elaborare elementi
utili per delineare un quadro regionale sull'utilizzazione dell'ISE
per i servizi sociali in Emilia-Romagna.
E' proseguito l'approfondimento degli esiti della sperimentazione in
vari Comuni italiani del Reddito Minimo d'Inserimento (RMI)
ipotizzando l'avvio di uno studio di fattibilita' anche nella nostra
regione.
L'anno 2002 ha riconfermato, potenziandoli, gli interventi in favore
delle poverta' estreme e dei senza fissa dimora, secondo quanto
disposto dal DPCM 15 dicembre 2000. I progetti beneficiari dei
contributi condividono la finalita' di promuovere l'integrazione ed
il reinserimento sociale delle persone svantaggiate e la gestione di
servizi ad esse dedicati per la risposta a bisogni primari.
E' stato approvato (91) il piano di riparto e l'assegnazione di
contributi per il finanziamento di progetti destinati al
potenziamento dei servizi a favore delle persone che versano in stato
di poverta' estrema e senza fissa dimora per l'esercizio 2002. I
progetti beneficiari del contributo sono stati 31, per un impegno
complessivo di Euro 2.055.547,75.
E' proseguita inoltre la gestione del piano di riparto ed
assegnazione dei contributi per l'esercizio 2001 (92) che ha
riguardato il finanziamento di 28 progetti in corso di realizzazione
nell'anno 2002.
Nomadi. La piena integrazione della popolazione nomade presente in
Emilia-Romagna era e rimane anche nel 2002 l'obiettivo a lungo
termine della Giunta regionale e del nostro settore che cerca di
perseguirlo in accordo e collaborazione coi Comuni e le associazioni
di settore. Gli obiettivi sono:
- il superamento delle aree sosta/transito come luoghi invivibili;
- la necessita' di investire sulle nuove generazioni;
- la promozione dei bisogni dei Sinti e dei Rom di essere dei veri
attori sociali per essere avvicinati alla societa' civile e alle
istituzioni.
Nel corso del 2002 si e' data piena operativita' (93)
all'assegnazione dei contributi ai Comuni per realizzare aree di
sosta e di transito e aree di sosta a destinazione particolare per la
popolazione nomade (L.R. 47/78 e L.R. 34/93). Da un finanziamento
iniziale di Euro 2.595.583,26 (Lire 5.025.750.000), nel corso del
2002 sono stati impegnati per tali scopi a favore dei Comuni circa il
43% delle risorse disponibili, si sono provvedute a creare le
condizioni per procedere ad impegnare anche il restante
finanziamento.
Si e' iniziato attraverso la formazione di un gruppo di lavoro ad
avviare la rielaborazione della L.R. 47/88 cosi' come modificata
dalla L.R. 34/93, per cercare di dare risposta a tutte quelle
esigenze delle popolazioni nomadi che nel frattempo sono cambiate e
che rendono le vecchie leggi ormai superate.
Si e' cominciato a lavorare all'elaborazione dei nuovi questionari
per la stesura del IV rapporto sulla popolazione nomade presente in
Emilia-Romagna.
Carceri. Nel 2002 e' stato progettato e si sono prodotte le seguenti
azioni d'intervento a favore dell'area penale adulti intra ed extra
muraria.
Al fine di dare esecuzione al Protocollo d'intesa tra il Ministero di
Grazia e Giustizia e la Regione Emilia-Romagna (94), si e' tenuta la
riunione della commissione regionale per l'area dell'esecuzione
penale adulti, avente come ordine del giorno la costituzione dei vari
comitati locali e l'istituzione delle sotto Commissioni tecniche.
Con L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 "Riordino e programmazione delle
funzioni di assistenza sociale" e le successive modificazioni si sono
finanziate le seguenti iniziative, previste per altro dal Protocollo
d'intesa sopra citato:
- progetto "Mediazione culturale - Sportello informativo per detenuti
immigrati" - Risorse finanziarie: Euro 213.070,00;
- progetto per il miglioramento delle condizioni di vita dei
detenuti/e - risorse finanziarie: Euro 174.330,00;
- progetto regionale "Mediazione penale - Promozione di un intervento
giudiziario e sociale riparativo" - Risorse finanziarie: Euro
51.645,00;
- affidamento all'associazione Antigone onlus per la realizzazione di
un progetto di ricerca-intervento sull'esecuzione penale e le
condizioni di detenzione nelle carceri dell'Emilia-Romagna - risorse
finanziarie: Euro 51.645,00;
- affidamento alla CSAPSA scrl per attivita' destinate al
consolidamento del progetto regionale "Sportello informativo per
detenuti - Risorse finanziarie: Euro 12.900,00.
Nell'ambito del progetto regionale "Sportello informativo per
detenuti/e" e' stata realizzata la somministrazione di un
questionario al personale dell'Amministrazione penitenziaria (agenti
di polizia penitenziaria, personale sanitario, educatori ed operatori
dei Centri servizi sociali adulti CSSA) sui risultati conseguiti
dagli sportelli informativi.
Inoltre, e' stato portato a termine il percorso di formazione
congiunta tra personale dell'Amministrazione penitenziaria e
associazione di volontariato giustizia, progetto finanziato dalla
Regione Emilia-Romagna (95). Il progetto ha raggiunto l'importante
obiettivo di creazione delle necessarie premesse per conseguire la
sottoscrizione di un Protocollo d'intesa tra Conferenza regionale
volontariato giustizia, Provveditorato Amministrazione penitenziaria
e Regione Emilia-Romagna.
Le iniziative sopra indicate sono state messe a punto con i criteri
della programmazione partecipata coinvolgendo i Comuni sedi di
carceri, il Provveditorato regionale dell'Amministrazione
penitenziaria dell'Emilia-Romagna e le Aziende USL direttamente
interessate.
Inoltre nel corso del 2002 sono state poste in essere le attivita' di
realizzazione dei progetti regionali programmati nel 2001 (erogazione
delle risorse finanziarie, monitoraggio e valutazioni dei progetti in
essere, seminari e percorsi formativi).
Prostituzione e tratta.
Progetto regionale "Oltre la Strada". Il progetto su prostituzione e
tratta denominato "Oltre la Strada" rappresenta il naturale sviluppo
del Progetto regionale prostituzione avviato nell'ottobre 1996
(deliberazione n. 2567) dalla Giunta regionale che intendeva mettere
in rete le iniziative che direttamente o indirettamente gia'
intervenivano sul fenomeno, quelle programmate dagli Enti locali,
dalla Regione o proposte e gestite dal privato sociale" Gli obiettivi
del progetto erano la tutela dei minori, alla prevenzione, alla
riduzione del danno e al sostegno ai percorsi orientati alla ricerca
di un diverso contesto di vita. In questi anni il fenomeno
prostitutivo ha subito rapide e profonde modificazioni, segnate tra
l'altro dall'incremento della tratta e dello sfruttamento a fini
sessuali attuato da organizzazioni criminali ai danni delle persone
straniere, donne e minori in particolare. Il "Progetto regionale
prostituzione" in questi sei anni e mezzo ha quindi gradualmente
adeguato le proprie risposte, le aree e le tipologie di intervento,
l'articolazione dei servizi e la loro distribuzione territoriale
sulla base di bisogni nuovi e di dinamiche sociali in continuo
movimento.
Da questa evoluzione si e' sviluppato il progetto regionale "Oltre la
Strada" che vede oggi coinvolti 12 Enti (Comuni di Piacenza, Fidenza,
Parma, Reggio Emilia, Modena, Zola Predosa, Bologna, Ferrara, Aziende
USL di Cesena e Rimini e Consorzi socio-sanitari di Imola e Ravenna)
e una sessantina di altri soggetti pubblici e privati tra cui
organizzazioni del Terzo settore, laiche e cattoliche, sindacati,
centri di formazione, enti e uffici pubblici, strutture sanitarie
(ospedali, consultori familiari, centri analisi mediche, SerT),
Magistratura, Prefetture, Questure, Forze dell'ordine.
Il progetto regionale "Oltre la Strada" attualmente si articola in
aree di lavoro strettamente correlate tra di loro:
- Numero Verde contro la tratta. Dal luglio 2000 la Regione
Emilia-Romagna e' titolare di una postazione locale del numero verde
contro la tratta (800.290.290) finanziato integralmente dal
Dipartimento per le pari opportunita' della Presidenza del Consiglio
dei Ministri. Il servizio offre informazioni e consulenza a persone
che si prostituiscono e alle vittime della tratta, agli operatori
pubblici e privati e alla popolazione in generale;
- Programmi di accoglienza e di inclusione sociale. Istituiti con
l'art. 18 del DLgs 286/98 a favore delle persone straniere vittime di
sfruttamento sessuale ad opera delle organizzazioni criminali e
cofinanziati nella misura del 70% dal dipartimento per le pari
opportunita' attraverso il fondo nazionale lotta alla tratta. Tali
programmi, gestiti dagli Enti locali con la collaborazione del Terzo
settore, prevedono il rilascio di uno speciale permesso di soggiorno
e l'accesso a percorsi di reinserimento sociale per coloro che
decidono di sottrarsi al controllo delle organizzazioni criminali,
con o senza denuncia nei confronti dei loro sfruttatori. Tale ambito
di lavoro si e' sviluppato prevalentemente nell'ambito dello
sfruttamento sessuale ai danni di donne e minori anche se nell'ultimo
anno si e' registrato un notevole incremento dei casi di persone che
hanno subi'to forme di coercizione in ambiti diversi da quello
sessuale. I percorsi di accoglienza e inclusione sociale sono
finalizzati al raggiungimento dell'autonomia abitativa,
economico-lavorativa, psicologica;
- riduzione del danno. Si tratta dell'attivita' di prevenzione
sanitaria realizzata dagli Enti locali, con la collaborazione del
terzo settore, attraverso le unita' di strada. Tale intervento si
colloca da un lato nella logica della riduzione del danno a favore
delle persone che si prostituiscono, di quelle che vengono
prostituite e della cittadinanza in generale; dall'altro lato si
configura come strategia prioritaria per la costruzione di contatti e
relazioni con il target, nonche' per la creazione delle condizioni di
conoscenza e fiducia reciproca necessarie all'avvio di un eventuale
percorso di protezione e integrazione sociale;
- Programmi comunitari. Quest'ultimo periodo come noto e' stato
contrassegnato dal grande incremento del fenomeno della tratta di
esseri umani a cui hanno risposto il moltiplicarsi degli sforzi dei
governi europei, delle forze dell'ordine e della magistratura per
combattere le organizzazioni criminali che alimentano tale traffico.
In quest'ottica si inserisce il progetto WEST (Women Est Smuggling
Trafficking) elaborato e presentato nel 2002 nell'ambito del
programma INTERREG 3B e di cui la Direzione generale Sanita' e
Politiche sociali e' capofila. Il progetto WEST si articola in 18
azioni sintetizzabili in ricerche intervento, azioni pilota, e azioni
di sistema sul tema della tratta a fini di sfruttamento sessuale nel
corridoio adriatico-danubiano. Partner del progetto, che terminera'
nel 2004, sono le Regioni Lombardia, Veneto, Marche, Provincia
autonoma di Trento, la, Regione Friuli Venezia Giulia con la Caritas
di Udine la Regione Abruzzo con l'associazione On the Road, una
organizzazione non governativa tedesca del Brandeburgo e il Ministero
delle Politiche sociali dell'Albania.
Alcuni dati. I dati relativi al numero di persone che nel 2002 hanno
avuto accesso ai programmi di accoglienza e integrazione sociale
confermano la tendenza ad un incremento delle prese in carico,
seppure a fronte di una contrazione delle risorse messe a
disposizione sul fondo nazionale lotta alla tratta: su un complessivo
di 589 persone inserite nei programmi, 325 sono nuovi ingressi con un
calo vistoso delle albanesi ed un incremento abbastanza significativo
delle donne provenienti dalla Romania (circa il 20% del totale). Nel
corso del 2002 sono stati richiesti 339 permessi di soggiorno e al 31
gennaio del 2003 ne risultavano ottenuti complessivamente 290. Sono
circa 500 le persone in carico che nel 2002 hanno frequentato
percorsi di alfabetizzazione, formazione professionale, orientamento,
borse lavoro mentre gli inserimenti lavorativi sono stati 329 con una
netta prevalenza di impiego nel settore turistico, seguito dai
servizi alle famiglie e da quelli alle imprese.
Significativo infine un dato che nell'ultimo anno ha caratterizzato
piu' della meta' dei progetti territoriali appartenenti a "Oltre la
Strada" i quali hanno rilevato con una certa urgenza l'emergere di
richieste di presa in carico di persone con permessi di soggiorno ex
art. 18 per motivi diversi dallo sfruttamento sessuale (ad esempio lo
sfruttamento lavorativo). Si tratta evidentemente di persone,
prevalentemente uomini, che hanno vissuti e necessita' molto
differenti dal target prostitutivo e rispetto ai quali si rende
necessario elaborare strumenti piu' adeguati valorizzando nuove reti
di risorse territoriali, in grado cioe' di rispondere a bisogni
psicologici e materiali assolutamente differenti.
5. Politiche di cooperazione, solidarieta' internazionale ed aiuti
umanitari
5.1 I progetti finanziati
Nel corso del 2002 sono stati finanziati circa 120 progetti
finalizzando tutte le risorse stanziate sulle leggi di riferimento
(5/96 e 18/90) per un totale di circa 3.600.000,00 Euro, con una
media di contribuzione regionale pari al 50% circa, e una conseguente
mobilitazione di risorse pari a circa il doppio dell'investimento
regionale. Destinatari degli interventi sono stati Serbia, Bosnia,
Saharawi, Albania, Palestina, Bielorussia, Mozambico, Eritrea,
Etiopia, minori Curdi, Brasile, Chiapas, Cuba, Colombia.
5.2 Interventi umanitari di emergenza
Sono stati inoltre realizzati due interventi umanitari di emergenza:
- Progetto socio-sanitario, educativo e di sicurezza alimentare
nell'area di Kabul-Afghanistan nella Citta' di Kabul e sue aree
periferiche, con HAWCA (Humanitariam assistance for the woman and
children of Afganistan). Il progetto prevede la distribuzione di kit
di prima necessita' alle famiglie di sfollati, comprendenti coperte,
stoviglie, prodotti per l'igiene, ecc.
- Progetto socio-sanitario di emergenza-PESHAWAR (Pakistan). Le
attivita' comprendono due interventi specifici:
- 1. nelle Comunita' di Peshawar in collaborazione con HAWCA (ong di
donne afghane in esilio), la realizzazione di un piccolo centro
sanitario mobile attrezzato, per un bacino di utenza di circa 1600
persone (circa 200 famiglie) nell'area di Harbobroad (popolata da
circa 15.000 persone). Il Centro dovrebbe funzionare con uno staff
medico, paramedico e personale ausiliario composto da circa 12
persone, con il compito di dare assistenza e consulenza a donne,
adolescenti, bambini/e afghani, offrire medicine gratuite e servizio
sanitario medico generico ai rifugiati delle zone.
- 2. nei campi profughi afghani registrati dall'UNHCR, in
collaborazione con IWA (ong locale di donne pakistane), un team
mobile composto da coordinatrice, consulente legale e aiuto, che si
muoveranno all'interno dei campi profughi di Peshawar, per
individuare le situazioni che necessitano di attivita' di sostegno
legale e consulenze sociali per donne, adolescenti e famiglie afghane
che vogliono tornare in Afghanistan.
5.3 Partecipazione alla Carovana italiana 2002 di solidarieta' con il
popolo saharawi
Da molti anni, ormai, varie associazioni emiliano-romagnole
partecipano all'iniziativa umanitaria organizzata dall'Associazione
nazionale di solidarieta' con il popolo saharawi, su stimolo e con la
fattiva collaborazione del Fronte Polisario. La Carovana di
solidarieta' attraversa varie regioni italiane e il territorio
algerino nel suo tragitto verso Tindouf e rappresenta un momento di
grande slancio solidaristico e di sostegno politico alla causa
Saharawi.
5.4 La nuova L.R. 12/02
Nel corso del 2002 e' stato approvato il provvedimento legislativo n.
12 "Interventi regionali per la cooperazione con i Paesi in via di
sviluppo e i Paesi in via di transizione, la solidarieta'
internazionale e la promozione di una cultura di pace" che ha
consentito di concludere il percorso di confronto e consultazione
sulla riforma della legislazione regionale in materia avviato sin dal
2001 con la realizzazione della Conferenza regionale sulla
cooperazione decentrata.
In relazione agli obiettivi assunti nel DPEF, sono state rafforzate
le reti di rapporti istituzionali dentro e fuori della Regione per
favorire le azioni di cooperazione allo sviluppo ed i rapporti con il
sud del mondo attraverso le seguenti attivita':
- Predisposizione di un accordo con l'associazione degli enti locali
palestinesi (APLA) per favorire la collaborazione tra Enti locali
palestinesi ed emiliano-romagnoli. Tale accordo e' stato siglato il
30 maggio 2002 tra il Presidente della Regione Emilia-Romagna e il
Presidente dell'APLA;
- Organizzazione di due missioni istituzionali in Palestina e Serbia
con il coinvolgimento diretto di numerosi Enti locali;
- Partecipazione alla missione della Provincia di Parma in Bosnia
Erzegovina e sigla congiunta dell'Assessore alle Politiche sociali di
un Protocollo di collaborazione con la citta' di Mostar.
Sono inoltre stati rafforzati gli strumenti di coordinamento sia
interno che con gli altri soggetti del sistema ER per
l'individuazione di azioni comuni di cooperazione allo sviluppo
attraverso il:
- rafforzamento della partecipazione degli Enti locali
emiliano-romagnoli nell'ambito dei Tavoli-Paese istituiti dalla
Regione per la messa a punto di programmi di cooperazione
internazionale. In particolare va segnalato, oltre ad un aumento
quantitativo degli Enti locali presenti o coinvolti nei progetti,
l'aumentato flusso di fondi che gli Enti locali, pur nelle
ristrettezze di bilancio, hanno reso disponibili per attivita' di
cooperazione. Solo ad esempio si cita il caso del Tavolo Palestina,
che a fronte di un investimento regionale di circa 500.000,00 Euro ha
visto risorse degli Enti locali per Euro 77.000,00;
- rafforzamento del centro operativo di Tirana per il coordinamento
ed il mantenimento delle relazioni con i donatori in loco e con i
partners;
- costituzione di un centro operativo a Gerusalemme, congiuntamente
con la Regione Umbria per il coordinamento delle azioni ed il
mantenimento delle relazioni con i donatori ed i partners.
Definizione della convenzione con il Consolato italiano a Gerusalemme
per la gestione dell'ufficio e la messa a disposizione di servizi;
- attivazione di un maggior numero di Tavoli-Paese. Nel corso del
2002 sono stati attivati tavoli di coordinamento sul Saharawi e sulla
Serbia, che si aggiungono ai pre-esistenti tavoli. In particolare sul
tavolo Serbia e' stata forte la collaborazione ed il coinvolgimento
dell'assessorato attivita' produttive.
Sono inoltre state rafforzate le reti di collaborazioni dentro e
fuori la UE attraverso:
- Predisposizione di un accordo con la Ministra per il welfare della
Repubblica di Serbia, siglato dall'Assessore alle Politiche sociali e
di un accordo di collaborazione nei settori della cultura, ambiente,
sviluppo economico e welfare, siglato dal Presidente Vasco Errani e
dal Vice Primo Ministro serbo Zarko Korac.
- Partecipazione al gruppo interregionale per il sostegno al processo
di pace in Medio Oriente, costituito nell'ambito della Conferenza dei
Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, per la
definizione di un programma comune di interventi con il Ministero
Affari esteri
- Realizzazione di missioni istituzionali e preparatorie di tipo
tecnico in: Albania (2-3-4 febbraio); Campi Profughi Saharawi (26
febbraio-1 marzo); Bosnia-Erzegovina (3/6 aprile); Serbia (26
maggio-4 giugno); Palestina (29/31 maggio); Romania (5/6 luglio e
17/22 agosto); Colombia (10/22 novembre), Mozambico (5/10 dicembre).
5.5 Promozione dell'utilizzo dei programmi comunitari per la
cooperazione con i Paesi terzi
Nel corso del 2002 sono stati presentati all'Unione Europea 2
progetti che si avvalgono del cofinanziamento della Regione
Emilia-Romagna:
- il progetto di "Sostegno alle capacita' di gestione e smaltimento
dei rifiuti solidi e di prevenzione sanitaria nella wilaya di Smara"
realizzato dalla Provincia di Ferrara in collaborazione con il Comune
di Ferrara, Comune di Forli', la Provincia di Reggio Emilia, l'ong
CISP, l'associazione AFMF (Forli'), il Comitato ferrarese di
solidarieta', l'ex municipalizzata AGAC, l'ARPA regionale. Progetto
di sostegno tecnico e istituzionale per la gestione dei rifiuti
"urbani" e speciali dell'ospedale provinciale di Smara.
- il progetto "Agir ensemble pour le developpement local - promotion
du de'veloppement local a' travers le partenariat entre autorite's
locales et socie'te' civile" (Provincia di Forli', Comune di Torino,
Comune di Forli', Comune di Scutari, associazioni quali Pluriverso,
COSPE, LVIA) per il sostegno all'applicazione del processo di
decentramento nell'area di Scutari e la promozione di percorsi di
concertazione e condivisione fra Enti locali e societa' civile.
ASSESSORATO SCUOLA. FORMAZIONE PROFESSIONALE. UNIVERSITA'. LAVORO.
PARI OPPORTUNITA'
1. Premessa
Le politiche a sostegno del sistema dell'istruzione, della formazione
professionale, dell'orientamento e delle politiche del lavoro si sono
sviluppate in un periodo contrassegnato da orientamenti consolidati
nel contesto comunitario, in particolare per cio' che attiene alla
programmazione comunitaria del Fondo Sociale Europeo (FSE) per il
periodo 2000-2006.
Le azioni adottate rappresentano il nesso tra le priorita' regionali
e quelle fissate dalla programmazione del FSE e confermano le
priorita' strategiche indicate dal programma operativo regionale
della Regione Emilia-Romagna in termini di aumento strutturale del
livello di occupazione, di rafforzamento della struttura produttiva
regionale e dell'impatto occupazionale della crescita, assunte anche
dal DPEF regionale 2003-2005. Al tempo stesso esse intervengono,
nell'anno 2002 in un percorso ancora in transizione, specie per cio'
che attiene le innovazioni intervenute a livello nazionale a seguito
dell'approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione e dei
nuovi quadri legislativi elaborati dal governo in materia di
occupazione e mercato del lavoro (Legge 30/03) ed istruzione e
formazione professionale (Legge 53/03).
A livello regionale l'attuazione del Titolo V della nuova
Costituzione ha prodotto un ampio ed approfondito confronto
finalizzato ad elaborare una proposta normativa regionale.
E' stata pertanto avviata l'elaborazione di linee guida per un
progetto di legge regionale volto ad esercitare le nuove competenze
attribuite a Regione, Province e Comuni nelle materie dell'istruzione
e nella formazione professionale, nel quadro della collaborazione
istituzionale, della concertazione con le parti sociali e della
partecipazione di tutti i soggetti interessati (studenti, famiglie,
scuole, universita', enti di formazione professionale, associazioni
ed enti per l'educazione degli adulti) e finalizzato ad ampliare le
opportunita' formative per tutti e per tutta la vita in direzione del
successo formativo, ovvero del conseguimento di una qualifica o di un
diploma entro il 18esimo anno di eta'.
Le linee guida, nella seconda meta' dell'anno, sono state portate al
confronto su tutto il territorio regionale, attraverso molteplici
incontri di presentazione per ascoltare e raccogliere pareri,
integrazioni, suggerimenti. In dicembre 2002 e' stato infine
presentato un documento di sintesi dell'ampio lavoro svolto e di
rivisitazione delle linee guida, che la Giunta regionale ha assunto a
base per la predisposizione di un articolato di legge.
2. Il nuovo ruolo della Regione nella programmazione delle politiche
per la formazione professionale
Le azioni volte a perseguire gli obiettivi regionali per il 2002
individuati nel DPEF sono state centrate:
a) per quanto riguarda le politiche attinenti il diritto allo studio:
- sull'applicazione della legge regionale in materia di diritto allo
studio (L.R. 26/01), con particolare riferimento all'assegnazione
delle borse di studio attraverso dispositivi semplificati e snelli
che hanno coinvolto per la gestione gli Enti locali ed hanno
indirizzato i richiedenti ai CAAF per la compilazione del dato ISE
sulla cui base viene valutata l'ammissibilita' al beneficio; tali
modalita' di applicazione della legge hanno consentito la concessione
e la liquidazione entro la fine dell'anno scolastico di riferimento,
ovvero entro agosto 2002, delle borse di studio a tutti gli aventi
diritto; - sulla attribuzione delle borse di studio agli studenti
universitari, perseguendo il piu' alto livello di copertura,
compatibilmente con le risorse disponibili; l'impegno finanziario
della Regione ha consentito di garantire le borse di studio all'86%
degli studenti idonei, senza comprimere la fruizione degli altri
benefici del diritto allo studio universitario, ovvero dei servizi
abitativi e ristorativi, gratuiti o a costi ridotti perche'
rapportati alla condizione economica dei richiedenti. Sono altresi'
aumentati gli studenti o i neolaureati che hanno goduto di tirocini,
in Italia ed all'estero, finanziati dalle Aziende regionali per il
diritto allo studio universitario con risorse regionali del FSE;
b) per quanto riguarda la programmazione dell'offerta formativa: -
sullo svolgimento della funzione di programmazione degli indirizzi di
studio degli istituti superiori e di organizzazione della rete
scolastica, realizzata attraverso la concertazione con gli Enti
locali e l'accordo con l'amministrazione scolastica, in base
all'accordo interistituzionale dell'8 maggio 2001. L'azione di
programmazione cosi' impostata ha portato all'istituzione di alcuni
istituti comprensivi (scuola materna, elementare e media) sul
territorio, proposti dai Comuni, ed all'approvazione di nuovi
indirizzi di studio, che vanno ad integrare l'offerta formativa delle
scuole superiori in Emilia-Romagna per l'anno scolastico 2003-2004,
dando risposta alle esigenze dei territori; - sulla prosecuzione
della sperimentazione relativa all'attuazione dell'obbligo formativo
fino a 18 anni realizzata anche in integrazione fra la scuola e gli
enti di formazione accreditati; - sulla messa a sistema
dell'istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), in merito alla
quale sono stati approvati in Conferenza unificata gli standard
minimi afferenti alle competenze di base e trasversali comuni a tutte
le figure IFTS approvate a livello nazionale. In base a tali standard
minimi sono stati altresi' approvati, a seguito di bando, 18 progetti
per l'anno formativo 2002-2003; - sulla sperimentazione di nuove
modalita' di raccordo con le Universita' per la realizzazione di
master integrati con la formazione professionale, mediante lo
strumento delle sovvenzioni globali;
c) per quanto riguarda il rafforzamento del sistema di formazione
professionale: - sulla rivisitazione del proprio sistema di
accreditamento degli organismi che gestiscono attivita' di formazione
professionale; il nuovo modello approvato sposta l'attenzione sul
soggetto gestore di attivita' formative e sulle sue capacita' di
presidio dell'insieme dei processi, delle competenze e delle risorse;
separa la formazione dai servizi di orientamento; richiede una sede
operativa in disponibilita' esclusiva e ridefinisce gli ambiti, in
base alle nuove tipologie di azione, ponendo particolare attenzione
ai requisiti per le attivita' dell'obbligo formativo; - sull'avvio di
azioni di miglioramento qualitativo degli enti di formazione
professionale accompagnate da un progetto che si pone l'obiettivo di
mettere in trasparenza i saperi degli operatori del sistema della
formazione professionale, di evidenziare le eventuali carenze e di
predisporre conseguentemente azioni di formazione formatori, coerenti
con i fabbisogni individuati. Il progetto coinvolge nella prima fase
di attuazione la quasi totalita' degli organismi e circa 300
operatori; - sul consolidamento e il miglioramento del sistema delle
qualifiche e delle certificazioni. Anche questo percorso, avviato in
attuazione del decreto del Ministero del Lavoro sul tema del
riconoscimento e della certificazione delle competenze, portera' alla
sistematizzazione del sistema regionale delle qualifiche, in linea
con l'evoluzione del dibattito nazionale sugli standard di competenze
e di certificazione; consentira' di elaborare strumenti e condividere
metodologie per il rilascio delle certificazioni, per lo svolgimento
degli esami e definire procedure condivise e comuni a tutti i
soggetti responsabili della programmazione e della realizzazione
delle attivita' formative.
3. La Programmazione realizzata con il concorso del FSE
Con riferimento agli obiettivi relativi alle politiche della
formazione professionale e del lavoro individuati per l'anno 2002 nel
DPEF, Regione e Province hanno proseguito nell'attuazione del
Programma 2000-2006 del FSE - Obiettivo 3, avviatosi a fine 2000, con
l'approvazione del programma operativo regionale.
Le risorse messe a disposizione dal FSE, le corrispondenti risorse
nazionali (Fondo nazionale di rotazione) e quelle regionali,
ammontanti a 164 milioni di Euro, hanno consentito, tramite bandi
pubblici regionali e provinciali, di attuare complessivamente 2848
azioni.
- Il primo bando regionale 2002, che ha messo in campo risorse per
30.900.000 Euro, ha individuato, sulla base degli Indirizzi
programmatici regionali, alcuni obiettivi prioritari.
In particolare, una parte consistente di risorse e' stata destinata
alla formazione superiore, compresa l'alta formazione nell'ambito
dello spettacolo, alla formazione permanente dei lavoratori, alla
prevenzione della dispersione scolastica e al miglioramento del
sistema regionale della formazione professionale. Al sostegno della
partecipazione femminile al mercato del lavoro grande attenzione e'
stata rivolta a supportare, con iniziative di formazione e non, la
carriera delle lavoratrici dipendenti, la conciliazione tra vita e
lavoro, il rafforzamento delle misure a sostegno
dell'imprenditorialita' e del lavoro autonomo. L'obiettivo di
professionalizzazione e stabilizzazione delle lavoratrici atipiche e'
stato perseguito attivando sul territorio linee di servizio dedicate
in integrazione con i servizi pubblici dei centri per l'impiego. I
progetti approvati a sostegno della partecipazione femminile al mondo
del lavoro sono stati in totale 143.
- L'orientamento rivolto ai giovani ha visto l'approvazione di 209
attivita', mentre nella formazione superiore sono stati approvati 123
progetti in parte finanziati dall'alta formazione. I finanziamenti
finalizzati all'inserimento lavorativo od al reinserimento di utenti
in situazione di disagio sociale hanno permesso di attivare 164
azioni.
- I progetti inerenti le politiche attive per combattere e prevenire
la disoccupazione hanno in particolare focalizzato azioni tese a
migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, con una
specifica attenzione al sostegno dei lavori atipici e alla qualita'
del lavoro e all'organizzazione dei nuovi centri per l'impiego. Per
favorire e supportare le politiche attive del lavoro, si e'
provveduto all'acquisizione dei servizi di preselezione e di incontro
domanda/offerta. E' stato realizzato uno strumento per la gestione
delle richieste di lavoro da parte delle imprese ed un sistema
telematico che consente alle imprese ed alle Associazioni di
categoria di utilizzare il canale Internet per l'invio di dati
relativi ai movimenti amministrativi del collocamento. Sono stati
inoltre acquistati software e garantite attivita' di assistenza al
cambiamento organizzativo necessario per la realizzazione del Sistema
Informativo regionale Lavoro.
- Sono stati attivati i "Tirocini Sud/Nord" con l'obiettivo di
promuovere progetti formativi di aziende emiliano-romagnole rivolti a
giovani diplomati o laureati del sud. L'iniziativa e' stata resa
possibile attraverso una convenzione tra Regione Emilia-Romagna e le
Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e
Sicilia. Sono stati approvati 428 progetti che hanno usufruito di un
finanziamento di oltre 5 milioni di Euro messi a disposizione dalle
diverse Regioni partecipanti al progetto prevedendo anche azioni di
sostegno alla residenzialita' dei giovani disoccupati.
- Sono stati approvati progetti di formazione permanente, rivolta a
popolazione adulta in eta' attiva, e di formazione continua, rivolta
a favorire la competitivita' delle imprese, con priorita' per le
piccole medie imprese. In questo ambito sono state approvate dalle
Province 790 azioni.
- Nel 2002 sono stati assegnati alle Province i finanziamenti per la
formazione individuale dei lavoratori, previsti dalle Leggi 236/93 e
53/00, attuata tramite l'erogazione di voucher per l'accesso a corsi
brevi di formazione continua. Le Province hanno erogato 2.408 voucher
con un costo medio procapite pari a 956 Euro. A livello regionale -
finanziati dalle medesime leggi - sono stati approvati progetti di
formazione aziendale, interaziendale e di creazione di impresa.
- Sono state attivate iniziative rivolte alle persone a rischio di
esclusione sociale, immigrati, disabili, ex tossicodipendenti e
approvati progetti per la formazione continua dei lavoratori gia'
occupati, con priorita' alle piccole e medie imprese, per aumentarne
la competenza. Le Province hanno emesso bandi per iniziative con
specifico carattere territoriale, finalizzate agli obiettivi
programmatici individuati localmente, approvando 2281 azioni per un
finanziamento globale pari a 93 milioni di Euro circa. Per favorire
l'inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e
adulti, o di persone che ne erano uscite da oltre sei o dodici mesi
hanno approvato 579 iniziative per circa 35 milioni di Euro.
- Sono stati erogati dalle Province aiuti all'occupazione, previsti
dalla L.R. 25 novembre 1996 n. 45 "Misure di politica regionale del
lavoro", a favore delle fasce deboli, dei disoccupati di lunga durata
e dei lavoratori iscritti alle liste di mobilita'.
Le positive condizioni delle dinamiche del mercato del lavoro
emiliano-romagnolo hanno contribuito a ridurre gli interventi.
- Particolare attenzione e' stata rivolta all'attuazione della legge
sul collocamento delle persone disabili provvedendo alla
sottoscrizione di appositi protocolli d'intesa con INPS e INAIL. Cio'
ha permesso il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 68/99
alle imprese attraverso lo sgravio dei contributi previdenziali ed
assicurativi obbligatori.
- Il finanziamento di progetti aventi l'obiettivo di creare
condizioni per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro delle
persone svantaggiate e' stato affidato al Consorzio NoiCon e prevede
tre possibili azioni: il miglioramento di servizi innovativi e
integrati da parte di soggetti no profit, la creazione d'impresa e
l'autoimpiego, misure di accompagnamento che favoriscano l'utilizzo
dei servizi da parte dei soggetti svantaggiati.
- Sono proseguiti nell'anno i 19 progetti approvati nell'ambito
dell'iniziativa comunitaria Equal per la promozione ed attuazione di
iniziative e strumenti per il superamento delle nuove forme di
discriminazione e disuguaglianza presenti nel mercato del lavoro.
- Il 2002 e' stato, inoltre, il secondo anno dell'attivita' del
Consorzio SPINNER (Servizi per la promozione dell'innovazione e della
ricerca), che sviluppa misure di sviluppo e consolidamento
dell'imprenditorialita' con priorita' ai nuovi bacini d'impiego e
azioni di miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca
e sviluppo tecnologico. Presso le sedi universitarie
emiliano-romagnole e presso gli enti di ricerca del CNR e dell'ENEA,
sono stati attivati sette Spinner Point che hanno fornito assistenza
ed orientamento a 447 persone per la redazione dei Piani di
intervento Personalizzato e per la creazione d'impresa, e sono stati
erogati 107 premi di laurea.
Con un Protocollo di intesa col Comune di Carpi e' stato attivato lo
"Spinner Point Emersione", con finalita' di sviluppo di strumenti
conoscitivi e di intervento sul territorio per favorire le iniziative
di emersione e regolarizzazione delle forze lavoro e per favorire lo
start-up di attivita' di lavoro autonomo. Le attivita' sono destinate
in particolare ai titolari di impresa e addetti di nazionalita'
cinese operanti nel comparto della confezione di capi di
abbigliamento e alle addette nel comparto dei servizi di cura e
assistenza alla persona.
Nell'ambito delle politiche attive del lavoro, particolare importanza
hanno avuto:
- la realizzazione di attivita' di analisi di monitoraggio delle
politiche del lavoro e di valutazione dell'efficacia degli interventi
di formazione professionale;
- il progetto di formazione esterna alla azienda per gli apprendisti
assunti nell'anno 2002. Sono stati definiti standard di qualita' e
metodologie per la formazione esterna nel secondo anno di contratto;
- il programma "Qualita', sicurezza e regolarita' del lavoro". La
prima fase di attuazione del programma Chiaro Sicuro Regolare ha dato
luogo all'avvio del centro integrato di servizi fra INPS e Provincia
(Ce.Lavoro di Montecchio Emilia), che poggia su una convenzione
specifica fra Comune, Provincia, INPS e Regione. Questa opportunita'
potra' a breve essere estesa in altre realta' provinciali con le
quali gia' sono stati assunti contatti operativi;
- e' in corso un progetto per la sperimentazione del Marchio di
Qualita' Sociale. I risultati richiederanno un accurato confronto con
le parti sociali ed i soggetti istituzionali coinvolti;
- sul piano della formazione e' stato positivamente avviato
l'impegnativo ed anticipatorio progetto di formazione congiunta degli
operatori degli Istituti nazionali addetti alla vigilanza in materia
di lavoro. Di grande significato l'attivita' svolta con le Provincie
in ordine alle iniziative da realizzarsi in sede locale con le
Commissioni per l'emersione del lavoro sommerso;
- sono state svolte sia riunioni di coordinamento regionale sia
numerose iniziative locali. Di particolare rilievo l'impegnativo
lavoro svolto con la Provincia di Rimini per la realizzazione di
specifiche iniziative e protocolli per gli appalti pubblici. Sono
stati redatti i testi del protocollo d'intesa (cui aderira' anche la
Regione) e dei capitolati standard per opere e per servizi.
4. Il nuovo ruolo della Regione nella programmazione delle politiche
per il lavoro
Nel nuovo contesto che la riforma costituzionale del 2001 propone, la
Regione Emilia-Romagna afferma il proprio ruolo istituzionale di
"garante di secondo livello" nel raggiungimento dei livelli
essenziali delle prestazioni di cui all'art. 117 Cost. lettera m).
Entro l'ambito delle proprie competenze e nel rispetto dei principi
delineati nello Statuto regionale, nonche' di quelli comunitari e
costituzionali (in particolare quelli relativi all'ordinamento
civile), essa intende definire i contenuti essenziali delle politiche
regionali concernenti la "tutela e la sicurezza del lavoro", mentre
riconosce l'esclusiva competenza nazionale in materia di rapporti di
lavoro.
In particolare, per il perseguimento delle finalita' connesse con il
mercato del lavoro, la Regione indirizza la propria attivita' verso
la promozione dell'occupazione, le politiche attive del lavoro e le
misure di sostegno all'occupazione provvedendo, da un lato, alla
regolazione del collocamento in tutte le sue forme (ordinario,
obbligatorio, speciale) e, dall'altro, alla previsione di tutti gli
strumenti di programmazione e di intervento utili a rendere
effettivi, sul territorio, gli indirizzi della programmazione.
Piu' in generale la Regione ritiene di operare per sostenere
politiche per la piena e buona occupazione in un contesto produttivo
nel quale, a una crescente richiesta di flessibilita' in ingresso, ha
corrisposto fino ad ora un meccanismo virtuoso di alti livelli di
stabilizzazione del lavoro, specie di quello dipendente, attraverso i
percorsi di carriera esterna.
In questo contesto e' necessario anche per il futuro sostenere
processi di qualificazione e stabilizzazione dell'occupazione e di
investimento sulle risorse umane per combattere ogni rischio di
precarizzazione del mercato del lavoro e sostenere uno sviluppo del
sistema produttivo che si misuri sui fattori della qualita' e della
innovazione nella competizione sui mercati.
Con queste premesse apre la riflessione politica e programmatica
nell'ambito della approvazione avvenuta da parte del Consiglio
regionale nel dicembre del 2002 degli "Indirizzi per il sistema
formativo integrato dell'istruzione, della formazione professionale,
orientamento e delle politiche del lavoro. Biennio 2003-2004"
proposti dalla Giunta regionale.
4.1 Obiettivi prioritari delle politiche regionali
Gli "Indirizzi" citati proseguono indicando, nella fase di
transizione verso la definizione del nuovo quadro normativo
regionale, come prioritari gli obiettivi di:
- migliorare qualita' e condizioni di regolarita' e sicurezza del
lavoro, rendere stabile e sicuro il rapporto di lavoro contrastando
le diverse forme di precarizzazione;
- sviluppare iniziative di informazione, formazione ed orientamento a
sostegno della carriera professionale rivolte ai lavoratori atipici
nella dimensione dell'innovazione del mercato del lavoro che punta al
rafforzamento delle competenze e a fluidificare i passaggi fra
posizioni di lavoro utili alle persone che operano nel mercato del
lavoro con rapporti di collaborazione continuata e continuativa per
rafforzare le loro competenze;
- sostenere l'inserimento stabile nel lavoro delle persone con
rapporti di lavoro precari, attraverso misure di formazione e
incentivi mirati, in particolare collegando le politiche formative e
del lavoro alle politiche industriali e al trasferimento della
ricerca nelle imprese;
- sostenere l'inclusione attraverso adeguate azioni di
accompagnamento all'inserimento o il reinserimento nel mercato del
lavoro delle persone disabili e svantaggiate;
- promuovere iniziative di politiche attive per il lavoro rivolte
all'area dei disoccupati di lunga durata che, pur quantitativamente
ridotta, presenta fenomeni di cronicizzazione e di crescente
emarginazione del mercato del lavoro;
- promuovere azioni volte a favorire la piena integrazione sociale e
lavorativa dei lavoratori immigrati anche a fronte delle nuove
normative di legge;
- sviluppare azioni a sostegno della mobilita' geografica e
professionale per l'acquisizione e scambio di competenze e per
l'inserimento nel sistema produttivo regionale;
- sostenere la messa a regime degli strumenti per l'attuazione delle
politiche attive, primi fra tutti i nuovi servizi per l'impiego, le
linee guida del Masterplan regionale, la definizione e certificazione
degli standard di qualita' dei servizi, la realizzazione del Sistema
Informativo regionale del Lavoro, lo sviluppo di azioni di assistenza
tecnica, il monitoraggio e la valutazione dei risultati conseguiti
dai Servizi per l'impiego e dell'efficacia delle politiche attive del
lavoro.
4.2 Principali attivita' e risultati conseguiti nel 2002
Le attivita' principali svolte nel 2002 in materia di intervento
della Regione nelle politiche del lavoro vengono in sintesi
riportate, riferendole alle seguenti aree (nelle quali si articola
altresi' il piano di attivita' 2002 dell'Agenzia Emilia-Romagna
Lavoro, strumento tecnico di supporto della Giunta regionale per la
programmazione, monitoraggio e valutazione di tali politiche) (96):
1) Analisi del mercato del lavoro regionale e valutazione delle
politiche.
2) Servizi per l'impiego.
3) Sistema regionale policentrico dell'orientamento.
4) Politiche attive: Apprendistato. Aiuti all'occupazione.
Cooperazione interregionale: mobilita' del lavoro e lo sviluppo di
filiere nord-sud. Professionalizzazione e stabilizzazione dei
lavoratori atipici. Riconversione e reinserimento lavorativo di
lavoratori in CIGS. Collocamento mirato disabili. Immigrazione e
lavoro. Stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ancora
presenti nel bacino regionale. Reinserimento lavorativo dirigenti.
5) Programma qualita', sicurezza e regolarita' del lavoro.
6) Sistema informativo lavoro regionale.
1) Analisi del mercato del lavoro regionale e valutazione delle
politiche
Nel corso del 2002 si sono poste le basi tecniche e metodologiche per
la realizzazione dell'attivita' di analisi e monitoraggio delle
politiche del lavoro in Emilia-Romagna, da svilupparsi nei mesi
successivi. Grande attenzione e' stata posta nel coordinamento ed
integrazione del lavoro con tutti i soggetti responsabili, a livello
regionale, della gestione o valutazione delle politiche o
dell'assistenza tecnica per il miglioramento delle stesse. E' stata
impostata la rilevazione sistematica dei dati connessi con
l'implementazione delle politiche oggetto di monitoraggio, ovvero
tutte le azioni che rientrano nella strategia europea per
l'occupazione, promosse e implementate nella regione da istituzioni
locali, regionali e nazionali nel corso degli anni 2000-2002.
Nel primo semestre del 2002 si e' impostato il ciclo di attivita' del
servizio di valutazione dell'efficacia degli interventi di formazione
professionale, e, nel secondo semestre del 2002, si sono svolte le
seguenti attivita':
a) si e' organizzato un ciclo di seminari tecnici sulla valutazione
della formazione al lavoro, della formazione sul lavoro e sulle pari
opportunita' presso l'Universita' di Modena;
b) si e' dato avvio al primo ciclo di interviste ad un campione di
allievi partecipanti a corsi avviati e realizzati nel 2000
(settembre-novembre 2002);
c) si e' dato avvio al secondo ciclo di interviste per il campione di
allievi partecipanti a corsi avviati nel 2000 e nel 2001 e terminati
nel 2001 (novembre 2002);
d) si e' prodotta la versione definitiva del volume "Linee guida per
la valutazione delle azioni rivolte alle persone del POR FSE".
E' stato realizzato un rapporto, sul tema del "Mercato del lavoro ed
esclusione sociale in Emilia-Romagna" diffuso a circa 2000 operatori
del sistema regionale e nazionale e presentato e discusso nell'ambito
di un convegno a cui hanno preso parte esperti e rappresentanti delle
parti sociali e del volontariato e l'Assessorato regionale alle
Politiche sociali. In tale rapporto si mette in luce fra l'altro
come, pur in una fase di tenuta del tessuto economico regionale,
quale e' stato l'anno 2001, accanto alla flessibilita' "positiva" del
lavoro per lo sviluppo dei percorsi di carriera esterna dei giovani,
e' evidente il rischio di spiazzamento dal mercato del lavoro dei
soggetti adulti o anziani, soprattutto donne, che possono essere
sostituiti da forza lavoro giovane non necessariamente piu'
competente ma piu' socializzata alla adattabilita' e alla
flessibilita' proprio in virtu' della carriera esterna che hanno
dovuto percorrere.
Sono stati realizzati e distribuiti i primi due numeri di una rivista
periodica dedicata alla divulgazione per gli operatori dei servizi
per l'impiego, della formazione professionale e dell'istruzione, dei
dati piu' significativi sulla congiuntura economica e sulle
caratteristiche del mercato del lavoro regionale, assieme alle
informazioni sintetiche sulle ricerche, studi, monitoraggi e
valutazioni o progetti piu' significativi del periodo.
Nella prima meta' del 2002 e' stato messo a punto un progetto di
collaborazione con la Consigliera regionale di parita' per fornire
assistenza nella realizzazione dell'indagine biennale sul personale
maschile e femminile nelle imprese con piu' di 100 dipendenti,
prevista dalla normativa nazionale sulle pari opportunita'. E' stato
realizzato un servizio telematico per l'invio del questionario da
parte delle imprese interessate tramite Internet ed e' stata data
comunicazione del nuovo servizio a tutte le imprese interessate, ai
loro organismi di rappresentanza e agli ordini dei consulenti e dei
commercialisti.
Nell'ambito di un progetto europeo e nell'ottica di favorire il
dialogo sociale e la costruzione di nuove regole sul tema del lavoro
interinale, si sono realizzati due seminari: uno strettamente tecnico
del marzo 2002 in cui si sono confrontati gli esperti dei Paesi
europei coinvolti e i rappresentanti delle parti sociali ed uno
finale a carattere pubblico del dicembre 2002 a cui hanno partecipato
circa 250 operatori che si occupano, a vario titolo, del lavoro ad
interim.
La conduzione del progetto ha portato alla realizzazione di
un'indagine materialmente sviluppata da parte dell'Istituto per il
lavoro sulla qualita' dei rapporti di lavoro interinale in
Emilia-Romagna, partendo da informazioni amministrative elaborate
dall'Agenzia. I risultati di tale indagine sono stati presentati in
occasione del convegno di dicembre 2002 a Bologna.
2) Servizi per l'impiego
In sede di coordinamento interistituzionale e di concertazione con le
parti sociali si sono discussi i documenti proposti e relativi alla
definizione di standard di qualita' dei servizi ed al relativo
monitoraggio dei risultati, concordando sul percorso individuato, che
verra' a compimento assieme alla realizzazione dell'obiettivo di
realizzazione del Masterplan regionale dei servizi per l'impiego.
L'appalto del servizio di monitoraggio e' stato affidato nel mese di
settembre. Entro il 2002 e' stata gia' svolta la prima azione
relativa a tale servizio che consiste in un'indagine svolta di
concerto con ISFOL relativa allo stato d'avanzamento dei nuovi SPI a
seguito della riforma introdotta dal DLgs 469/97.
Si sono concretizzate, nel corso dell'anno, varie attivita' di
analisi ed intervento finalizzati al miglioramento qualitativo del
sistema. In particolare e' stata realizzata la parte preminente del
progetto "Laboratori per l'integrazione" e, col progetto "Decoder
SPI", un intervento di assistenza tecnica nelle Province finalizzato
alla costruzione di supporti specifici alle esigenze dei singoli
territori.
Si e' inoltre concretizzata, con risultati apprezzati dalle Province
ed utili alla progettazione del SIL, un'attivita' di analisi delle
esigenze e delle procedure relative alla gestione della Legge 68 sul
collocamento mirato dei disabili, costituendo una premessa
propedeutica alla realizzazione di un futuro applicativo regionale in
tale materia.
Si e' anche garantito, nel corso dell'anno, il necessario
coordinamento regionale alle azioni di sistema appaltate dal
Ministero nell'ambito del PON.
Sono state concluse le attivita' tecniche preparatorie per la
definizione tecnica di strumenti regolativi o di interpretazione atti
a garantire l'omogenea applicazione di innovazioni nei servizi e
negli adempimenti tecnici ed amministrativi del collocamento
(mobilita', tirocini, art. 16, Legge 56).
Sono stati predisposti in linea tecnica con un lavoro di gruppo di
alcuni mesi, i testi in bozza dei provvedimenti regionali che devono
attuare i principi posti dal DLgs 297/02, in tema di: definizione
indirizzi operativi per l'accertamento e la verifica periodica dello
stato di disoccupazione da parte dei servizi competenti (art. 2, III
comma); definizione degli indirizzi operativi delle azioni che i
servizi competenti effettuano al fine di favorire l'incontro D/O di
lavoro e contrastare la disoccupazione di lunga durata (interviste
periodiche e misure di politica attiva, art. 3, I comma); definizione
dei criteri per l'adozione da parte dei servizi competenti di
procedure uniformi in materia di accertamento dello stato di
disoccupazione; modalita' per le selezioni ed avviamenti alla
pubblica Amministrazione. Si e' svolto altresi' un seminario per
avviare con il comitato di coordinamento interistituzionale il
percorso di condivisione delle proposte formulate.
Le attivita' amministrative in materia di collocamento rappresentano
un obiettivo costante e sono svolte continuativamente dalla struttura
dell'AERL che funge anche da segreteria tecnica per la CRT e la CCI,
e che assicura consulenza giuridica agli stessi organismi come agli
operatori delle Province e dei Centri per l'impiego che la
richiedono. La Commissione regionale tripartita organismo di
concertazione con le parti sociali sulle politiche del lavoro, si e'
riunita n. 8 volte, trattando, tra le altre, questioni rilevanti
quali: la bozza di accordo per la messa a regime del sistema di
servizi per l'impiego in Emilia-Romagna; i rapporti con le Regioni
partner per l'attivazione dei tirocini nord-sud; i criteri per
l'utilizzazione dei fondi assegnati alla Regione nell'ambito
dell'art. 9 della Legge 236/93; le linee di programmazione regionale
FSE (Obiettivo 3 - anno 2002); l'impostazione del progetto di legge
regionale in materia di istruzione, formazione e lavoro,
l'apprendistato.
Per quanto riguarda l'attivita' di ordinaria amministrazione, le
attivita' svolte nel 2002 sono riassumibili come segue:
- progetti di formazione e lavoro (art. 16, Legge 451/94): n. 2040
progetti esaminati;
- liste di mobilita' (art. 6, Legge 223/91): n. 8.519 lavoratori
inseriti in lista;
- convenzioni (art. 17, Legge 56/87): n. 38 convenzioni approvate o
stipulate.
3) Sistema regionale policentrico dell'orientamento
La realizzazione del progetto di assistenza tecnica "Rete
istituzionale regionale per l'orientamento" ha contribuito
significativamente all'analisi dei servizi e delle attivita' di
orientamento erogate all'interno dei diversi sistemi (scuola,
formazione, universita' e servizi per il lavoro) favorendone la
diffusione della conoscenza, la discussione e l'approfondimento
attraverso due seminari tecnici, che hanno visto una consistente
partecipazione degli operatori di tutti i sistemi coinvolti e delle
Province in modo particolare. I contributi presentati durante i
seminari sono stati diffusi nelle pagine internet dell'AERL e
attraverso il sito Orienter del portale Form-Azione. Nel corso dei
seminari e' emersa l'esigenza di ripensare l'orientamento lungo tutto
l'arco della vita alla luce di nuove categorie, intese in termini di
servizi/attivita' erogate, tipologie di utenti, competenze degli
operatori, requisiti essenziali per erogare prestazioni omogenee e di
qualita'.
Si e' provveduto all'implementazione ed aggiornamento delle banche
dati per l'orientamento messe in rete all'interno del sito Orienter
del portale Form-Azione.
E' stato realizzato, in accordo con il Ministero del Lavoro, un corso
per l'aggiornamento degli operatori che a livello regionale e delle
Province hanno utilizzato la banca dati e le procedure di EURES, e si
e' progettato un intervento di diffusione a tutti i Centri per
l'impiego di tali metodiche e del materiale per la conoscenza delle
opportunita' di lavoro e formazione in Europa.
4) Politiche attive
Apprendistato
Sono stati predisposti, con il determinante apporto delle parti
sociali e degli enti di formazione impegnati nell'apprendistato,
standard di qualita' e metodologie per la formazione esterna nel
secondo anno di contratto, tenendo conto della richiesta di maggiore
contenuto tecnico professionale e dell'opportunita' di favorire una
piu' ampia possibilita' di scelta fra diverse opzioni formative
(catalogo) in un dialogo fra l'apprendista, il tutor aziendale e il
tutor della formazione. Sono state prodotte circa 120 UFC in appositi
gruppi tecnici, che sono contenute in un catalogo al momento in
formato cartaceo.
E' stata realizzata una prima importante azione di comunicazione
sulla formazione esterna per gli apprendisti, rivolta alle imprese,
all'atto dell'invio dell'offerta formale, ed agli apprendisti tramite
presenza in manifestazioni pubbliche e video e messaggi nei circuiti
regionali radiofonici e televisivi.
Sono state come previsto presentate e distribuite in oltre 60.000
copie complessive le prime produzioni di materiale didattico
appositamente progettato e realizzato per la formazione esterna degli
apprendisti e dei tutor aziendali, fra le quali spiccano un supporto
per l'apprendimento della lingua italiana per stranieri, della lingua
inglese, un gioco interattivo per apprendere la cultura della
sicurezza sul lavoro, e l'Agenda del tutor aziendale.
Aiuti all'occupazione
Anche nel corso del 2002 e' proseguita l'attuazione da parte delle
Province degli interventi delegati della L.R. 45/96.
Nell'ambito delle Direttive regionali, quindi, le Province hanno
provveduto ad approvare con appositi bandi, trasmessi per le
opportune verifiche all'AERL e ai Servizi regionali competenti, i
criteri per accedere agli incentivi stabiliti dalla Legge.
Nello specifico si segnala l'attuazione degli interventi a favore
delle fasce deboli stabiliti dall'art. 8 della L.R. 45/96.
L'integrazione degli incentivi previsti dall'art. 8 per l'assunzione
di persone portatrici di handicap con le agevolazioni stabilite dalla
Legge 68/99 ha permesso alle Province un'attuazione molto piu'
efficace delle politiche di collocamento mirato a favore delle
persone disabili.
Sul fronte, invece, degli interventi promossi dalle Province a favore
del reinserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata e dei
lavoratori iscritti alle liste di mobilita' stabiliti dall'art. 9
della L.R. 45/96 e' opportuno segnalare che le positive condizioni
delle dinamiche del mercato del lavoro emiliano-romagnolo proseguite
nel corso del 2002 hanno in qualche misura ridotto l'utilizzo dello
strumento. In generale, tuttavia, e' da segnalare che nel corso del
2002 si e' assistito ad una complessiva riduzione delle risorse che
le Provincie hanno riservato all'attuazione degli interventi delegati
della L.R.45/96, in parte dovuta appunto al protrarsi di una
situazione positiva del mercato del lavoro, ma in parte attribuibile
anche ad una riduzione delle risorse del FSE rispetto al biennio
2000/01.
Cooperazione interregionale: mobilita' del lavoro e lo sviluppo di
filiere nord-sud
Progetto tirocini formativi inseriti in processi di mobilita'
geografica Sud/Nord.
Sono state sottoscritte tra le Regioni convenzionate le schede
tecniche per la gestione di tutto il processo (marzo 2002); e' stata
approvata la delibera di Giunta per la chiamata di progetti formativi
in data 20 maggio 2002; si e' provveduto all'approvazione del primo
lotto di progetti (428) in data 7 ottobre. Complessivamente ad oggi
risultano 19 agenzie formative coinvolte nella iniziativa.
Si e' dato avvio agli incroci D/O con Regioni del sud (Campania,
Basilicata, Molise e Puglia) a partire dal settembre 2002. Sempre
nello stesso periodo e a seguito degli incroci, la struttura tecnica
di assistenza ha curato la gestione dell'aula per l'orientamento ai
tirocinanti fatto nelle sedi regionali di provenienza. A cura della
struttura tecnica, si sono realizzate tre guide di orientamento: I al
territorio: mappatura sulle disponibilita' di offerta, alloggi, vitto
trasporti ed altri servizi utili, oltre a servizi socio ricreativi
per i ragazzi; II guida al tirocinio formativo per i ragazzi; III
guida al tirocinio per il tutor aziendale.
Sono stati individuati e formati i tutor sociali (1 in ogni
provincia, sono in parte operatori dei CPL), e' stato stilato il
vademecum per il ruolo del tutor sociale.
Al 16 dicembre 2002 risultavano incrociati 208 progetti e avviati 108
tirocinanti.
E' stato organizzato un evento regionale pubblico di accoglienza dei
giovani del primo scaglione dei tirocinanti, con l'intervento di
rappresentanti istituzionali delle Regioni del Sud e di
rappresentanti delle parti sociali regionali.
E' stato sottoscritto (16 maggio 2002) dagli Assessori di 18 Regioni
il Protocollo di intesa per la realizzazione del progetto
interregionale "Azioni di accompagnamento e supporto alla mobilita'
geografica".
E' infine stato sottoscritto un protocollo d'intesa con la Regione
Calabria finalizzato a sostenere la collaborazione con la nostra
Regione, un'industria automobilistica modenese, e l'Universita' di
Modena, per la creazione di un'unita' produttiva a Cutro ed il
potenziamento del centro modenese di progettazione e
commercializzazione del prodotto.
Professionalizzazione e stabilizzazione dei lavoratori atipici
Nel 2002 sono stati proseguiti o portati a compimento i risultati di
progetti approvati nell'anno 2001, dedicati in particolare alle donne
con posizioni di lavoro atipiche e precarie, realizzati con il
contributo del FSE Ob. 3 Asse E, Misura E1.
Tutti i progetti contribuivano alla realizzazione dell'obiettivo di
professionalizzazione e stabilizzazione delle lavoratrici atipiche,
con attivita' di analisi e studio, la predisposizione sul territorio
di linee di servizio dedicate, in integrazione con i servizi pubblici
dei Centri per l'impiego. Le iniziative sviluppate sono finalizzate
ad agevolare lo sviluppo della condizione di lavoro verso una
condizione o di "vero" lavoro autonomo o verso il lavoro dipendente
consentendo la conciliazione della vita familiare con la condizione
professionale. Sono state realizzate analisi per l'erogazione di
servizi attraverso il sito regionale www.atipici.net, analisi per la
predisposizione di un protocollo di intesa per l'accesso agevolato al
credito bancario, l'individuazione di metodologie per
l'accompagnamento-supporto personalizzato al lavoro, collocabili come
linee di servizio all'interno delle opportunita'-mappa di servizi
offerti dai Centri per l'impiego, la progettazione e la realizzazione
di metodologie formative e percorsi formativi di formazione continua
personalizzati. Sono state coinvolte oltre 100 lavoratrici atipiche
nelle iniziative sperimentali, che hanno usufruito, per la prima
volta, di servizi pubblici personalizzati.
Riconversione e reinserimento lavorativo di lavoratori in CIGS
Partendo dall'esigenza specifica di promuovere il reimpiego dei
lavoratori posti in CIGS dalla Bormioli SpA di Parma, un primo
progetto d'intervento si e' posto anche l'obiettivo di sperimentare
nuove modalita' di integrazione e cooperazione tra soggetti,
competenze professionali e strumenti diversi, anche al fine di
mettere progressivamente a punto un modello d'intervento dei servizi
per l'impiego, rivolto ai soggetti che hanno perso il lavoro o sono
ad elevato rischio occupazionale in conseguenza di situazioni di
crisi, ristrutturazione e riorganizzazione aziendale. Dei 94
lavoratori Bormioli effettivamente coinvolti, 63 hanno dichiarato il
loro interesse a partecipare alla fase della promozione
occupazionale. Di questi, all'inizio del 2003, ne risultavano
ricollocati solo 27, contrariamente alle previsioni iniziali che
prevedevano la conclusione delle attivita' al 31 dicembre 2002. Va
detto, pero', che dei restanti 36 lavoratori, ben 14 sono soggetti
invalidi o con particolari problematiche soggettive (per la
ricollocazione dei quali necessitano tempi ed azioni di supporto del
tutto peculiari), mentre per gli altri 22, presi in carico dai
servizi per l'impiego della Provincia di Parma, si stanno
predisponendo percorsi formativi personalizzati e direttamente
finalizzati allo sbocco occupazionale.
Un secondo progetto approvato nel settembre 2002 dalla Giunta
regionale si pone l'obiettivo di supportare la riqualificazione e/o
riconversione professionale dei circa 100 lavoratori posti in CIGS
dalla Bredamenarinibus, sulla base del piano di riorganizzazione
aziendale definito nell'accordo sindacale datato 4/4/2002. L'aspetto
piu' interessante dell'intervento in oggetto e' indubbiamente
costituito dall'impianto dell'accordo sindacale da cui trae origine.
Detto accordo, infatti, prevede che i lavoratori posti in CIGS siano
soggetti a cicli di avvicendamento (la cosiddetta "rotazione") di
durata bimestrale, durante i quali parteciperanno ai corsi di
formazione tesi a facilitare il loro reinserimento nel ciclo
produttivo in corso di riorganizzazione. Si tratta, pertanto, di
attivita' formative non solo direttamente finalizzate ma anche
soggette ad un'immediata ed inequivoca verifica di efficacia.
Collocamento mirato disabili
Sono stati approvati con delibera di Giunta i protocolli con INPS ed
INAIL per la gestione del Fondo nazionale ed e' stata adottata la
determinazione relativa all'assegnazione del fondo 2000. E' conclusa
l'istruttoria per il fondo 2001 ed e' stato virtualmente ripartito il
fondo 2002, superiore del 10% a quello dell'anno precedente grazie
anche all'accurato lavoro di coordinamento dell'attivita' delle
Provincie.
Sono state organizzate numerose riunioni di coordinamento/confronto
delle attivita' delle Province su tutta la complessiva gestione della
Legge 68/99 e sono stati predisposti e testati tre meccanismi di
monitoraggio dei dati: l'uno in ordine al fondo regionale (esoneri e
sanzioni in arrivo), l'altro relativo agli inserimenti lavorativi,
alla loro durata ed agli strumenti di attuazione della Legge 68/99
nelle singole provincie ed il terzo concernente l'analisi
quali-quantitativa degli inserimenti sostenuti dal fondo nazionale.
E' stata predisposta la relazione per il Parlamento prevista dalla
Legge 68/99.
Grande significato istituzionale ha rivestito l'organizzazione nel
2002 della conferenza sull'integrazione professionale dei disabili.
L'iniziativa e' stata preceduta da un intenso confronto con le parti
sociali e le Provincie. Oltre ai dati quali quantitativi discussi
nella conferenza, si e' riusciti, con questa occasione di confronto
anche a superare il delicato tema della rappresentanza in seno alla
Commissione per il fondo regionale ed alle esigenze di nuova
possibile legislazione connesse.
Immigrazione e lavoro
Un apposito gruppo di lavoro composto da funzionari dell'AERL e
dell'Assessorato Servizi sociali ha elaborato proposte per la
determinazione del fabbisogno di manodopera stagionale e stabile
articolato per settori, e le stesse sono state presentate alla Giunta
regionale e quindi alla concertazione con le parti sociali e le
Province, e inviate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al
Ministero del Lavoro nel novembre 2002, per quanto riguarda la
manodopera stagionale, e successivamente per l'assegnazione delle
quote relative a lavoratori non comunitari da assumere con contratti
a tempo determinato o indeterminato. Il Governo, aderendo alla
richiesta formulata da Regione e parti sociali, ha assegnato
all'Emilia-Romagna 7400 unita' per il fabbisogno di lavoro stagionale
2003, con decreto PCM del 20 dicembre 2002.
Sono state organizzate apposite riunioni per l'esame di questioni
specifiche legate all'immigrazione, quali la sanatoria per le
"badanti", il fabbisogno di lavoratori delle costruzioni per le
grandi opere infrastrutturali, e per l'edilizia in genere, alle quali
funzionari dell'AERL hanno attivamente partecipato.
L'AERL ha collaborato con la Presidenza della Giunta regionale per la
predisposizione di programmi e progetti e della legge regionale per
il sostegno ai cittadini di origine italiana in Argentina.
Stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ancora presenti nel
bacino regionale
L'intervento si e' proposto di favorire il completamento della
stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili,
appartenenti al cosiddetto "Bacino regionale" (cosi' come individuato
dal DLgs 81/00), in ottemperanza a quanto concordato nella
convenzione con il Ministero del Lavoro sottoscritta il 22/12/2000.
Nel suddetto bacino (inizialmente composto da 230 lavoratori
"12mesisti"), alla data dell'1 gennaio 2002 risultavano ancora 105
unita' in cerca di lavoro.
Si e' colta l'occasione, inoltre, per fornire un'ulteriore aiuto ai
soggetti inseriti nelle azioni di politica attiva del lavoro
finanziate con le delibere della Giunta regionale n. 1097 e n. 2620
del 2000. A seguito degli interventi effettuati, il numero effettivo
dei lavoratori "12mesisti" inseriti nel bacino e ancora in cerca di
un'occupazione, ammonta oggi a 57 unita', pari al 24,8% del totale.
Reinserimento lavorativo dirigenti
Nel corso del 2002 sono proseguite le attivita' stabilite dall'art.
20 della Legge 266/97 rivolte al reimpiego dei dirigenti disoccupati.
Complessivamente sono state 21 le agevolazioni che, dopo il parere
espresso dal Comitato paritetico, attraverso specifici provvedimenti
amministrativi sono state concesse ad altrettante piccole e medie
imprese della regione per l'assunzione di dirigenti disoccupati
individuati nella banca dati dell'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro. Al
fine di rafforzare ulteriormente le attivita' rivolte a favorire il
reimpiego dei dirigenti, oltre alle agevolazioni, nel corso del 2002
sono state avviate una serie di iniziative, quali: la promozione e
diffusione del contenuto e della Legge 266/97, l'attivazione di
percorsi formativi mirati all'autovalutazione e di supporto alla
transizione al lavoro rivolti ai dirigenti disoccupati iscritti alla
banca dati e alla riprogettazione della stessa al fine di favorire
l'incrocio della domanda e offerta di lavoro dei dirigenti.
Nell'ambito della promozione delle agevolazioni stabilite dalla legge
oltre ad una campagna informativa sulla stampa specialistica e la
pubblicazione di depliant informativi sulle opportunita' offerte
dall'art. 20 della Legge 266/97 sono stati organizzati anche una
serie di incontri e di seminari in tutte le province della regione
con il coinvolgimento delle principali associazioni di categoria.
4.3 Programma qualita', sicurezza e regolarita' del lavoro
La prima fase di attuazione del programma "Chiaro Sicuro Regolare" ha
dato luogo all'avvio del Centro integrato di servizi fra INPS e
Provincia (Ce.Lavoro di Montecchio Emilia), che poggia su una
convenzione specifica fra Comune, Provincia, INPS e Regione.
Questa opportunita' potra' a breve essere estesa in altre realta'
provinciali con le quali gia' sono stati assunti contatti operativi.
Inoltre e' stato accuratamente seguito il progetto affidato
all'Istituto per il lavoro in ordine alla sperimentazione del Marchio
di Qualita' Sociale. E' in corso la fase di analisi e sperimentazione
locale (a Parma). Va, a tale riguardo, segnalato che i risultati del
progetto richiederanno, prima di dare luogo ad una formulazione
concreta diretta a realizzare un sistema di promozione della
responsabilita' sociale delle imprese, un accurato confronto con le
parti sociali ed i soggetti istituzionali coinvolti.
Sul piano della formazione e' stato positivamente avviato
l'impegnativo ed anticipatorio progetto di formazione congiunta degli
operatori degli Istituti nazionali addetti alla vigilanza in materia
di lavoro, previsto dal bando FSE del 2001.
Di grande significato l'attivita' svolta con le Province in ordine
alle iniziative da realizzarsi in sede locale con le Commissioni per
l'emersione del lavoro sommerso.
Sono state svolte sia riunioni di coordinamento regionale sia
numerose iniziative locali. Di particolare rilievo l'impegnativo
lavoro svolto con la Provincia di Rimini per la realizzazione di
specifiche iniziative e protocolli per gli appalti pubblici. Sono
stati redatti i testi del protocollo d'intesa (cui aderira' anche la
Regione) e dei capitolati standard per opere e per servizi.
4.4 Sistema informativo lavoro regionale
L'AERL, con il contributo delle Province di Ferrara, Forli'-Cesena,
Ravenna e Rimini, ha messo a disposizione delle Amministrazioni
provinciali un software per l'acquisizione delle auto candidature nel
settore turistico alberghiero. Il primo anno di utilizzo ha permesso
la raccolta e gestione di oltre 4000 disponibilita'.
E' stato predisposto uno strumento per l'individuazione di un set
ristretto di qualifiche ISTAT da utilizzare per il servizio di
preselezione ed incontro domanda offerta di lavoro.
Lo strumento consente agli operatori provinciali un confronto tra i
descrittori professionali utilizzati rispetto a quelli utilizzati
dalle altre Amministrazioni provinciali.
Al fine di agevolare le attivita' sono stati individuate brevi
descrizioni delle qualifiche utilizzate.
E' stato predisposto dall'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro un sistema
telematico denominato S.A.RE. semplificazione amministrativa in rete,
che consente alle imprese, associazioni di categoria, consulenti del
lavoro, societa' di lavoro interinale, di utilizzare il canale
Internet per l'invio dei dati relativi ai movimenti amministrativi
del collocamento che e' obbligatorio per le imprese comunicare ai
Centri per l'impiego. Il sistema si basa sulla condivisione con le
imprese di un tracciato record contenente le informazioni richieste
delle pratiche amministrative. Il tracciato puo' essere prodotto in
autonomia dalle imprese o mediante un applicativo messo a
disposizione dalla Regione. La sperimentazione svolta presso alcune
Province pilota ha consentito la messa a punto di un sistema
affidabile e largamente apprezzato dagli attori sociali e
professionali coinvolti.
ASSESSORATO AGRICOLTURA. AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE
1. Agricoltura
Le Regioni, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione
possono disporre in materia di agricoltura senza alcun vincolo
normativo statale, nel rispetto della normativa comunitaria. Il nuovo
assetto prevede il solo limite del rispetto del "patto di stabilita'"
che impone di contenere i livelli di spesa entro i parametri definiti
a livello comunitario. Tuttavia, a livello generale, i rapporti con
il Governo hanno evidenziato un sostanziale arretramento rispetto a
posizioni che si ritenevano definitivamente acquisite.
La produzione normativa e regolamentare nazionale ha rappresentato,
in molti casi, un'evidente "invasione" ben oltre il limite della
legittimita' costituzionale, delle competenze esclusive del livello
regionale in materia di agricoltura; anche le misure di controllo
della spesa ed i crescenti ritardi nei trasferimenti hanno
contribuito, in diversi casi, a ridurre ulteriormente gli spazi di
manovra del sistema regionale. A fronte di questa situazione,
particolarmente grave proprio nel momento in cui le politiche a
supporto della valorizzazione dei sistemi economici territoriali
rappresentano una delle poche possibilita' per assicurare un adeguato
sviluppo al settore primario, le Regioni nel loro complesso non sono
state in grado di elaborare un'adeguata strategia di contrasto
presentandosi, in molti casi, al confronto con il Governo senza un
efficace coordinamento.
Uno dei risultati negativi prodotti da questa nuova situazione e'
rappresentato dall'evidente sproporzione tra potenzialita' offerte
dal quadro legislativo e dalla capacita' progettuale di alcune
Regioni italiane e concrete possibilita' operative determinate dalla
produzione normativa nazionale e dalle disponibilita' finanziarie.
Nonostante questa situazione di carattere generale la Regione
Emilia-Romagna ha conseguito una serie di importanti risultati. Vanno
segnalati, a questo riguardo, due rilevanti provvedimenti legislativi
che, seppure con diversa valenza, sono entrambi attuativi delle linee
contenute nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria per
l'anno 2001 il quale prevedeva, tra gli obiettivi strategici, il tema
della sicurezza alimentare.
Questa notazione e' riferita alla L.R. 4 novembre 2002, n. 29 "Norme
per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare e per la
qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva" e alla L.R. 9
dicembre 2002, n. 33 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi di
rintracciabilita' nel settore agricolo ed alimentare. Modifiche alla
L.R. 8 settembre 1997, n. 33 (Interventi per lo sviluppo dei sistemi
di qualita' nel settore agroalimentare)".
Con la Legge 29/02, la Regione ha definito, allo scopo di promuovere
il consumo consapevole, l'adozione di corretti comportamenti
alimentari e nutrizionali, la conoscenza degli aspetti storici,
culturali e antropologici legati alle produzioni alimentari e al loro
territorio di origine, le modalita' di intervento in materia di
orientamento ai consumi. L'assetto delineato dalla legge conferma la
competenza delle Province per gli interventi di orientamento ai
consumi e di educazione alimentare a livello locale; riserva alla
Regione gli interventi di dimensione sovraprovinciale e di supporto.
Entrambi i livelli istituzionali sono comunque chiamati ad operare in
coerenza con uno specifico programma triennale approvato dal
Consiglio regionale.
Il tema della rintracciabilita', che rappresenta una modalita' per
l'effettiva valorizzazione delle produzioni e per la tutela dei
consumatori, e' stato normato dalla L.R. 33/02. La Regione, ai sensi
della nuova normativa, e' autorizzata ad intervenire finanziariamente
per sostenere progetti di filiera finalizzati all'introduzione
volontaria di sistemi di rintracciabilita' dei prodotti agricoli ed
alimentari. Si tratta di un intervento estremamente innovativo nel
panorama nazionale che, per la prima volta, affronta sul piano
operativo, dopo una lunga fase di approfondimento sul piano
concettuale e progettuale, un tema strategico per il futuro del
settore primario.
L'importanza della tematica e' dimostrata dal peso finanziario
dell'intervento che per il 2003, anno di prima attuazione della
legge, si dovrebbe attestare su circa 15 milioni di Euro, interamente
ricavati dalle assegnazioni per le funzioni conferite dallo Stato
alla Regione ai sensi del DLgs 143/97 e relativo DPCM di attuazione,
importo che rappresenta quasi un'intera annualita' di assegnazione.
1.1 Piano regionale di sviluppo rurale (PRSR)
Anche nel 2002, terzo anno di attuazione, il piano regionale di
sviluppo rurale ha rappresentato la quota piu' rilevante dell'impegno
regionale nel settore agricolo ed agroindustriale. Nel dicembre 2002,
dopo una approfondita ed intensa fase di consultazione con gli
organismi previsti dalla L.R. 15/97 (organizzazioni agricole
professionali, cooperative e sindacali; Provincie e Comunita'
montane), sono state presentate alla Commissione europea alcune
modifiche al piano regionale di sviluppo rurale. Le procedure seguite
per le modifiche sono, in relazione alle diverse tipologie, oggetto
di specifiche modalita' di approvazione.
Per i cambiamenti che incidono sulle priorita' o sulle condizioni di
accesso agli aiuti e' necessaria una decisione della Commissione
preceduta da una notifica formale, mentre per variazioni di minor
rilevanza sono previste modalita' operative molto piu' snelle
(comunicazione con entrata in vigore differita; informazione per
adeguamenti normativi; semplice trasmissione nuova tabella
finanziaria).
Sono state modificate, rispetto all'impostazione iniziale, le
misure:
Misura 1.a "Investimenti nell'azienda agricola"; Misura 1.c
"Formazione"; Misura 2.f "Misure agroambientali" - Azione 2
"Produzione biologica"; Misura 2.i "Altre Misure forestali" - Azione
3a "Interventi selvicolturali sostenibili"; Misura 3.q "Gestione
delle risorse idriche in agricoltura".
Si e' conclusa la procedura per la scelta del valutatore
indipendente. Il raggruppamento d'imprese che il 22 luglio 2002 si e'
aggiudicato l'appalto/concorso ha iniziato ad operare su indicazione
del Servizio Programmi, Monitoraggio e Valutazione per rilevare gli
effetti di alcune Misure.
Dal punto di vista operativo sono state avviate tutte le misure
previste e la velocita' di spesa della Regione Emilia-Romagna e'
stata elevata, tanto da rendere possibile l'attribuzione di 4 milioni
di Euro supplementari a titolo di anticipazione sulle annualita'
successive, ed accorciare i tempi di erogazione dei fondi alle
aziende beneficiarie. I finanziamenti erogati nel corso del 2002
ammontano a circa 128,5 milioni di Euro in termini di spesa pubblica,
59,8 dei quali di risorse comunitarie, e sono relativi ad oltre
16.000 domande.
Rispetto alla quota di finanziamento assegnata dall'Unione europea
all'Emilia-Romagna per l'intera durata del piano, nei primi tre anni
si sono spese quote maggiori del previsto. Le differenze saranno
recuperate nella restante parte del periodo. Le misure che
evidenziano la maggiore velocita' di spesa sono quelle relative
all'insediamento dei giovani agricoltori (45% dell'intero periodo),
investimenti aziendali (38%) e indennita' compensative (45%).
Il piano ha gia' utilizzato il 43% (per un totale di 166,2 milioni di
Euro), dell'intera somma di fonte europea assegnata
all'Emilia-Romagna per le sette annualita', di cui 51,54 nel primo
anno, 52,82 nel secondo e 58,83 nel terzo.
Dal 2002, ai pagamenti delle domande ammesse provvede AGREA (Agenzia
regionale per le Erogazioni in Agricoltura per l'Emilia-Romagna),
istituita con la L.R. n. 21 del 2001. La scelta di dar vita
all'organismo pagatore regionale si e' rivelata particolarmente
positiva; infatti la nuova struttura ha evidenziato ottime
prestazioni, pagando entro i termini fissati l'intera quota
disponibile. Oltre alla struttura che si occupa delle
contabilizzazioni e pagamenti, in convenzione con tutti gli enti
competenti dell'attuazione delle misure (Regione, Province e
Comunita' montane), AGREA ha definito il manuale delle procedure,
strumento fondamentale per garantire efficienza e trasparenza a tutto
il percorso amministrativo, che parte dalla presentazione delle
domande e si conclude con i controlli finali sui beneficiari degli
aiuti.
Per quanto riguarda lo stato di attuazione del PRSR nel 2002, di
seguito viene riportata un'analisi sulle singole misure.
Misura 1.a - Investimenti nelle aziende agricole
Nel corso dell'anno 2002 sono state apportate numerose modifiche al
programma operativo di Misura in funzione delle esigenze operative
emerse nel primo biennio di attuazione; e' stato inoltre redatto un
testo coordinato del POM stesso.
Successivamente all'approvazione nell'agosto 2002 delle graduatorie
di merito e della conseguente riallocazione delle risorse non
utilizzate dagli enti territoriali competenti relativamente all'anno
finanziario 2003, e' stato poi effettuato un aggiornamento degli
indici di riparto (sulla base di nuovi dati statistici resisi
disponibili) e la conseguente assegnazione delle risorse a valere
sull'esercizio 2004.
E' stato in seguito avviato uno studio approfondito del vigente
meccanismo di calcolo dei coefficienti di riparto, sulla base dei
dati di monitoraggio relativi al primo periodo di applicazione del
programma operativo.
Infine sono stati avviati i controlli a campione post pagamento, per
verificare il rispetto degli impegni assunti dai beneficiari e dei
vincoli di destinazione degli investimenti relativi ai Piani di
investimento oggetto di un pagamento finale nell'anno 2001 da parte
dell'AGEA.
Sul piano finanziario, nel corso dell'anno 2002, sono stati erogati
contributi per circa 31,8 milioni di Euro a favore di 980
beneficiari, rispettando, nei tempi fissati, le previsioni
predisposte dalla programmazione, che quantificava una spesa di 25,76
milioni di Euro. Gli interventi finanziati sono rappresentati, per il
62%, da acquisizioni di macchine ed attrezzature e per un ulteriore
25% da interventi strutturali riferiti principalmente ad edifici
aziendali e miglioramenti fondiari. La distribuzione degli interventi
approvati per dimensione aziendale e per settori produttivi non ha
evidenziato variazioni sostanziali rispetto alla situazione 2001: il
43% ha interessato aziende con ordinamento produttivo di tipo
zootecnico a fronte di un 35% di aziende con produzioni vegetali
prevalenti. Gli investimenti si sono concentrati prevalentemente su
tre settori produttivi: bovini da latte (oltre 35% dei contributi
ammessi), frutticoltura (18%) e viticoltura (13%).
Misura 1.b - Insediamento dei giovani agricoltori
Nel periodo considerato e' stato predisposto ed approvato il
programma operativo di misura valido per il periodo 2003-2004, con il
quale sono state stabilite, sulla base della nuova regolamentazione
comunitaria nonche' delle indicazioni operative maturate nel primo
periodo di programmazione, nuove procedure per la presentazione delle
domande, la concessione dei premi e la liquidazione degli stessi ai
beneficiari.
Sono stati adottati diversi elenchi regionali di ammissibilita' a
liquidazione che, complessivamente, hanno consentito l'erogazione del
premio a 707 beneficiari, per un importo di quasi 11,3 milioni di
Euro.
Il livello di erogazione e' risultato superiore alle previsioni
predisposte nei tempi fissati dalla programmazione, che quantificava
una spesa di 3,16 milioni di Euro. E' comunque rimasta da liquidare,
a valere sull'anno successivo, parte dell'ultimo elenco approvato,
con un fabbisogno di circa 2,37 milioni di Euro relativo a 161
beneficiari. Infine sono stati avviati i controlli post pagamento,
relativi al rispetto degli impegni assunti dai beneficiari del premio
di primo insediamento erogato negli anni 2000 e 2001 da parte
dell'AGEA.
Misura 1.c - Formazione
Nel corso dell'anno formativo 2001-2002 sono stati attivati
interventi di formazione professionale tradizionale e individuale. La
formazione individuale, che consente agli agricoltori di scegliere
dal catalogo delle attivita' formative il tipo di corso che intendono
seguire, e' stata avviata in prevalenza dall'autunno 2002. L'impegno
di spesa per il 2002 e' risultato di 1,392 milioni di Euro, di cui
1,044 - pari al 75% del totale - per la formazione professionale
agricola e 0,348 milioni di Euro per la formazione individuale.
Misura 1.g - Miglioramento delle condizioni di trasformazione e
commercializzazione dei prodotti agricoli
Nel corso del 2002 si e' concluso l'iter amministrativo di selezione
e valutazione dei progetti presentati a valere sul programma
operativo di Misura e conseguente avviso pubblico, approvati nel
2001. Sono state formalmente approvate le graduatorie settoriali dei
240 progetti risultati ammissibili; in funzione delle risorse
programmate si e' provveduto all'istruttoria tecnica dei progetti
collocati in posizione utile ed alla concessione dei contributi
spettanti. Complessivamente sono state approvate 15 iniziative
relative al settore ortofrutticolo, 21 al settore lattiero caseario
15 al settore carne, 13 al settore vitivinicolo, 1 al settore uova ed
1 riferita al settore uova. I 73 progetti ammessi a fruire dell'aiuto
prevedono investimenti complessivi pari a 111,9 milioni di Euro ai
quali corrispondono aiuti per 44,7 milioni di Euro, comprensivi della
quota comunitaria, nazionale e regionale. L'avvio di gran parte dei
progetti ammessi a contributo ha consentito di attivare anche la fase
di liquidazione che ha comportato erogazioni complessive per 3,8
milioni di Euro. I finanziamenti erogati si sono concentrati
nell'ambito del settore vitivinicolo (29% della disponibilita'
totale) ortofrutticolo (23%), carne (18%) e lattiero-caseario (17%).
Misura 2.e - Indennita' compensativa
Per la Misura 2e, al terzo anno di attuazione, sono state confermate
le impostazioni operative definite con il bando del 2000. La spesa
pubblica totale nel 2002 e' stata 2,60 milioni di Euro contro i 3,87
milioni di Euro del 2000 ed i 2,99 milioni di Euro del 2001.
L'aumento delle superfici ha contribuito a determinare una
diminuzione dell'entita' dell'indennita' corrisposta per unita' di
superficie; nel 2002 sono stati corrisposti 60 Euro/ha a fronte di
100 Euro/ha nel 2000 e 80 Euro/ha nel 2001.
Sono state accolte tutte le domande presentate.
Misura 2.f - Misure agroambientali ed ex 2078/92
Delle 11 azioni comprese nella Misura 2f, nell'annata agraria
2001-2002 sono stati accolti nuovi impegni unicamente per l'azione 11
"Salvaguardia della biodiversita' genetica", limitatamente al solo
settore zootecnico comprendendo anche impegni riguardanti la razza
bovina "Romagnola" e la razza equina "Cavallo agricolo italiano da
tiro pesante rapido" (T.P.R.). Sempre con riferimento all'annata
agraria 2001-2002, e' stato riconosciuto il sostegno per il secondo
anno di impegno per le aziende ammesse con il bando dell'annata
agraria 2000-2001. Il bando ha coinvolto 2.169 aziende e una
superficie di circa 80.000 ha, per una spesa pubblica iniziale di
21,5 milioni di Euro; i sostegni erogati nell'esercizio finanziario
2002 per la Misura 2.f sono stati 20,72 milioni di Euro.
Le azioni produzione integrata, produzione biologica, colture
intercalari per la copertura vegetale, regime sodivo e praticoltura
estensiva, ripristino e conservazione degli spazi naturali e ritiro
ventennale dei seminativi per scopi ambientali, trovano
corrispondenza con altre azioni agroambientali attivate nel corso
della precedente programmazione con riferimento al Reg. (CEE)
2078/92.
Con riferimento all'annata agraria 2001-2002 sono stati riconosciuti
sostegni per la prosecuzione di impegni agroambientali ex Reg. CEE
2078/92, assunti nel precedente periodo di programmazione; i sostegni
erogati nell'esercizio finanziario 2002 per Misure ex Reg. (CEE)
2078/92 sono stati 46,22 milioni di Euro. Dal 2002 le fasi relative
alla ricezione degli elenchi di liquidazione e alla liquidazione sono
in capo ad AGREA.
Si e' provveduto infine alla definizione degli elenchi degli
inadempimenti e alla distinzione di quelli essenziali da quelli
accessori. Sono stati confermati gli inadempimenti gia' definiti in
riferimento al Reg. CEE 2078/92 (per gli impegni corrispondenti con
quelli della Misura 2f - DGR 1545/98) integrandoli con riferimento
agli impegni esclusivi della Misura 2f.
Interventi in Selvicoltura
Misura 2.h - Imboschimento di terreni agricoli ed ex Reg. (CEE)
2080/92
Con deliberazione della Giunta regionale n. 303 del 25 febbraio 2002
sono stati aperti i termini per la presentazione di domande di
imboschimento in attuazione della Misura 2.h del PRSR (dal 15/3/2002
al 15/5/2002). Sono state raccolte le domande, per una superficie
complessiva di 1.238 ettari, 285 dei quali per interventi di
pioppicoltura e 953 relativi ad altre azioni, e predisposte le
graduatorie aventi validita' per anni due dalla data di approvazione
delle medesime. La verifica della realizzazione degli interventi e'
prevista a decorrere dall'annata agraria successiva. Non e' pervenuta
nessuna domanda per la realizzazione di impianti di specie a rapido
accrescimento da utilizzare per la produzione di biomassa (Intervento
3 - Azione 2 - della Misura). Alcune Amministrazioni provinciali non
hanno raccolto un numero sufficiente di domande per coprire l'intera
disponibilita'; in altri casi e' stato superato il plafond
inizialmente attribuito. E' prevista una riallocazione territoriale
delle risorse assegnate; la disponibilita' finanziaria, tuttavia, non
consente di far fronte alla totalita' delle domande presentate.
Nell'esercizio finanziario 2002 sono stati erogati complessivamente
2,97 milioni di Euro quali premi per manutenzione e perdita di
reddito relativi a interventi di imboschimento realizzati ex Reg.
(CEE) 2080/92.
ASSE 3 - Sviluppo locale integrato
Nel corso del 2002, a seguito della riallocazione delle risorse sotto
utilizzate nel corso del 2001, si sono conclusi gli impegni relativi
al primo bando, con l'approvazione di 62 domande per un importo
complessivo di 2,3 milioni di Euro. Le domande complessivamente
approvate risultano 692, per un importo di 44,9 milioni di Euro in
termini di spesa pubblica. Sono iniziati i primi pagamenti che hanno
interessato un totale di 262 domande per un importo complessivo di
oltre 9,5 milioni di Euro.
Altri interventi
Sono proseguiti i pagamenti degli impegni assunti nel precedente
periodo di programmazione relativi alle altre misure di
accompagnamento ex Reg. (CEE) 2080/92 - Imboschimento dei terreni
agricoli - ex Reg. (CEE) 2079/92 - Prepensionamento in agricoltura -
ed ex Reg. (CEE) 2078/92 - Programmi agroambientali - nonche' di
quelli riepilogati sotto la voce Misure in corso, che comprendono gli
interventi in favore delle Associazioni dei produttori (Reg. (CEE)
952/97 e Reg. (CEE) 386/92.
Per tali interventi nel corso dell'esercizio finanziario 2002 sono
stati erogati complessivamente 50,1 milioni di Euro, di cui il 92%
relativi all'ex Reg. (CEE) 2078/92. Per quest'ultimo regolamento, i
cui impegni quinquennali si concluderanno con l'annualita' 2003, sono
stati erogati 43,17 milioni di Euro di spesa pubblica.
Nel 2002 e' stato approvato l'avviso pubblico a valere sull'articolo
3 della L.R. 39/99 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi
agroalimentari" che prevede l'erogazione di incentivi, sotto forma di
contributi in conto capitale, a fronte di investimenti strutturali in
impianti agroindustriali finalizzati al raggiungimento dei seguenti
obiettivi:
- qualificare e/o diversificare le produzioni anche attraverso
l'adozione di nuove tecnologie produttive e di sistemi di
certificazione, controllo, tracciabilita' dei prodotti;
- garantire ai prodotti finali adeguati sbocchi commerciali, anche
attraverso l'acquisizione di nuovi mercati;
- raggiungere standard di tutela ambientale, sanitaria e di sicurezza
sul lavoro superiori a quelli previsti dalle vigenti normative
nazionali e comunitarie;
- riconvertire o dislocare impianti esistenti in funzione di nuove
esigenze di mercato, dell'introduzione di produzioni a minore impatto
ambientale, della salvaguardia dell'occupazione.
Complessivamente sono state presentate 276 domande, riferite ai
singoli settori ammessi ad aiuto: ortofrutticolo, lattiero caseario,
carne, vitivinicolo, uova, sementi e comparti minori. Per la
realizzazione dei suddetti interventi sono state stanziate risorse
regionali pari a 30,9 milioni di Euro.
1.2 Sistema informativo e V Censimento generale dell'agricoltura
Nel 2002, terminata la fase di rilevazione, si e' provveduto alla
diffusione dei dati definitivi del V Censimento generale
dell'agricoltura. In collaborazione con il Servizio Controllo di
gestione e Sistemi statistici della Direzione Risorse finanziarie e
strumentali si e' reso disponibile in internet uno specifico "data
warehouse" in grado di fornire informazioni in serie storica
(1980-2000) a partire dal livello comunale. Per gli imprenditori
agricoli, in particolare e' stato realizzato uno specifico dossier
pubblicato sul mensile "Agricoltura" della Regione Emilia-Romagna.
Si e' inoltre provveduto a consolidare il sistema regionale delle
statistiche agrarie tramite un accordo tra Regione e Provincie, che
definisce le attivita' e le metodologie atte a soddisfare le esigenze
di informazione statistica del settore agricolo a livello regionale.
E' stato rafforzato il funzionamento della rete d'informazione
contabile agricola istituita ai sensi dell'art. 21 della L.R. 11
agosto 1998, n. 28. La rete consente, oltre a razionalizzare e
corrispondere alle richieste informative di INEA e di ISTAT relative
a dati economici di un campione di aziende agricole per indagini
previste dal programma statistico nazionale, di disporre di una base
informativa strategica per analisi mirate a supporto della
programmazione agricola regionale. Attraverso una rete privata sono
stati rilevati i bilanci di circa mille aziende agricole.
Nel maggio 2002 e' stato presentato il rapporto sul sistema
agroalimentare dell'Emilia-Romagna che rappresenta un importante
contributo alla conoscenza del settore. Si tratta di un'attivita'
prevista nell'ambito dell'osservatorio agroalimentare e realizzata
come di consueto in collaborazione con Unioncamere, Universita' di
Piacenza, esperti dell'Universita' di Bologna ed altri collaboratori
esterni.
Nel corso del 2002 e' stata inoltre attivata nella Direzione una
nuova struttura, a livello di Servizio, con competenze specifiche sul
sistema informativo agricolo regionale (SIAR). Operando in stretto
raccordo con tutti gli uffici della Direzione e con AGREA, e' stato
avviato un disegno organico per informatizzare l'intero settore nella
logica dei servizi online. A tal fine e' stata impostata una
architettura modulare dei vari sottosistemi previsti, avente al
centro il modulo dell'anagrafe delle aziende agricole, con standard
di cooperazione basati sui servizi web.
Il progetto, nel quadro complessivo delle attivita' regionali in
materia, ha ottenuto un finanziamento di 1,18MEuro nell'ambito del
progetto "Agriservizi" relativo al bando E-government del Ministero
per l'Innovazione e le Tecnologie.
In attuazione dell'art. 3 bis del DLgs 165/99, integrato dal DLgs
188/00, e reso operativo dal decreto ministeriale 27 marzo 2001,
relativi all'attuazione di Centri di assistenza agricola (CAA), la
Giunta regionale ha approvato la propria deliberazione n. 482 del 25
marzo 2002.
Il Servizio Programmi, Monitoraggio e Valutazione, cui compete la
responsabilita' dei procedimenti relativi ai CAA ed il coordinamento
del nucleo di valutazione tecnica, ha operato sia nell'intesa con
altre Regioni, sia predisponendo i primi atti di abilitazione in
favore dei CAA con sede legale in Emilia-Romagna.
1.3 Programma europeo Leader +
Particolare rilievo deve essere anche dato all'attivazione del
programma operativo regionale Leader +. Si tratta di una delle
iniziative comunitarie, disciplinata dal Reg. (CE) 1260/1999 con
finalita' di sviluppo rurale e finanziata con risorse provenienti
dalla Sezione orientamento del fondo europeo agricolo di orientamento
e garanzia; si realizza attraverso piani di azione locale presentati
ed attuati da organismi appositamente costituiti, denominati gruppi
di azione locale, in cui sono rappresentati soggetti pubblici e
privati interessati allo sviluppo del territorio.
Tale iniziativa - che prosegue quella denominata Leader II rientrante
nel periodo di programmazione comunitaria 1994-1999 e conclusasi, per
quanto concerne gli aspetti finanziari, nell'esercizio 2002 -
interessa i territori conformi a criteri di ruralita' definiti nel
predetto programma e sviluppera', nell'arco del periodo 2000-2006,
interventi per circa 28,6 milioni di Euro di cui 21,2 derivanti da
finanziamenti pubblici (UE, Stato, Regione). La quota a carico della
Regione e' fissata in 4,6 milioni di Euro nell'intero periodo.
A seguito della approvazione da parte della Commissione europea del
programma operativo regionale, avvenuta il 19 novembre 2001,
nell'anno 2002 l'attivita' della Regione si e' concentrata sulla
selezione dei gruppi di azione locale (Gal) ammissibili a
finanziamento sulla base delle richieste pervenute. La graduatoria
delle domande presentate e' stata approvata nel mese di agosto.
Sono stati costituiti il Comitato di sorveglianza ed il Comitato
regionale di partnership Leader+ previsti dal POR ed e' iniziata
l'elaborazione del complemento di programmazione.
Tale attivita' ha permesso di completare tutti gli adempimenti
procedurali per procedere all'assegnazione dei fondi ai cinque Gal
ammissibili a finanziamento: Delta 2000, L'Antico Frignano e
Appennino Reggiano, Soprip, L'Altra Romagna e Appennino Bolognese.
1.4 Orientamento ai consumi ed educazione alimentare
In materia di orientamento ai consumi e di educazione alimentare, e'
stata approvata la L.R. n. 29 del 4 novembre 2002 "Norme per
l'orientamento dei consumi, l'educazione alimentare e per la
qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva. Questa legge
ha consentito di sistematizzare tutti gli interventi relativi a
questa materia; in questo contesto sono stati messi a disposizione
delle Province 260.000 Euro per interventi di orientamento dei
consumi e educazione alimentare (del. G.R. n. 2570 del 16/12/2002).
E' proseguita l'esperienza del progetto "Fattorie aperte e fattorie
didattiche". All'iniziativa "Fattorie aperte" realizzata il 12 e 19
maggio, hanno partecipato 220 aziende agricole e circa 50.000
visitatori.
La campagna di comunicazione e' stata curata dall'osservatorio
agroambientale di Cesena, incaricato del supporto tecnico
all'iniziativa, che ha realizzato e diffuso la guida regionale ed i
manifesti informativi. Sono stati inoltre utilizzati i canali di
comunicazione istituzionali, con il supporto dell'URP, che ha
condotto anche interviste telefoniche sul gradimento dell'iniziativa.
La rete regionale "Fattorie didattiche" ha coinvolto, nel 2002, di
196 aziende agricole e la partecipazione di 2.438 classi. Per
l'attuazione dei vari interventi sono state assegnate alle Province
49.500 Euro.
L'attivita' e' stata notevolmente implementata grazie alla
collaborazione dell'Assessorato Scuola, Formazione professionale,
Universita', Lavoro e Pari opportunita'; l'impiego di risorse del FSE
ha consentito, tra l'altro, di realizzare specifici corsi per
insegnanti e tecnici e materiale informativo e didattico, tra cui un
numero speciale del divulgatore sulle "Fattorie didattiche". Inoltre
e' stata allestita una postazione specifica con dimostrazioni
pratiche dei laboratori didattici effettuati in fattoria con le
classi nello stand regionale presente a SANA 2002.
In materia di rintracciabilita', in collaborazione con gli enti di
ricerca, e' stato avviato uno studio sul sistema produttivo
agroalimentare in Emilia-Romagna finalizzato alla individuazione dei
punti critici delle produzioni piu' rappresentative. Tale studio ha
consentito di evidenziare le problematiche delle filiere e alcune
possibilita' di soluzione che sono state utilizzate per la
presentazione del progetto di legge sulla rintracciabilita',
approvato definitivamente dal Consiglio regionale nella seduta del 2
dicembre 2002.La L.R. n. 33 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi
di rintracciabilita' nel settore agricolo ed alimentare. Modifiche
alla Legge regionale 8 settembre 1997, n. 33 (Interventi per lo
sviluppo dei sistemi di qualita' nel settore alimentare)" rappresenta
su questa tematica, strategica per il futuro del settore primario, la
prima esperienza operativa a livello europeo.
Con questa legge la Regione Emilia-Romagna ha previsto la concessione
contributi per le imprese agricole e alimentari che adottano:
1. un sistema di rintracciabilita' ai sensi della norma UNI 10939,
per seguire e ricostruire il percorso di un prodotto o di un
alimento, attraverso le fasi della raccolta, produzione,
trasformazione, confezionamento e distribuzione;
2. implementazione informatica per le produzioni regolamentate quali
QC, Bio, DOP, IGP, DOC.
Sul fronte della promozione delle produzioni tipiche a livello
regionale e' stata realizzata una articolata campagna di
sensibilizzazione in ordine alle opportunita' per il mondo produttivo
connesse all'utilizzo di marchi di origine. Il risultato,
estremamente positivo, e' rappresentato dalla presentazione di
richieste per il riconoscimento di 124 prodotti tradizionali e tre
nuove richieste di indicazioni geografiche protette.
Il sistema di certificazione biologica, grazie ad una corretta
attivita' di vigilanza regionale ed una attenta valutazione delle
procedure degli organismi di controllo gia' operanti e di nuova
istituzione, ha ottenuto nuovi ed importanti riconoscimenti da parte
del consumatore e delle imprese. Gli operatori biologici ormai oltre
5000 e rappresentano un'importante realta' economica e produttiva.
1.5 Interventi in materia di zootecnia
Si e' collaborato nella predisposizione della proposta di legge
regionale sulla "Zootecnia biologica", ed e' stata fornita consulenza
tecnico-scientifica al Ministero delle Politiche agricole e forestali
per formulare disposizioni alternative rispetto ad alcuni divieti
sanciti dai DM 4 agosto 2000 e 29 marzo 2001 quali, ad esempio,
quelli per sostenere la riammissione dell'impiego di potassio nitrato
e di sodio nitrito nella produzione salumiera.
Il comparto delle carni suine e dei prodotti derivati, oltre
all'attivita' riguardante la predisposizione e la valutazione dei
disciplinari inerenti i marchi tutelati DOP e IGP, ha richiesto un
impegno specifico in funzione del prossimo recepimento della
normativa comunitaria che impone l'introduzione della classificazione
delle carcasse mediante metodi di misurazione strumentali e
oggettivi.
Intensi rapporti di collaborazione sono stati avviati, al fine di
varare una legislazione ed un sistema di controllo praticabili,
efficienti e propedeutici ad un auspicabile cambiamento strutturale
delle transazioni commerciali (compravendita dal "vivo" al "morto"),
con le Regioni interessante, con il MiPAF, con le rappresentanze dei
produttori e con organismi scientifici particolarmente competenti in
materia.
Per quanto riguarda le carni bovine, l'applicazione del Regolamento
CE 1254/99, attinente gli aiuti comunitari, ha richiesto un notevole
impegno nella gestione e nel coordinamento dei controlli in azienda;
per il 2002 il campione di controllo e' stato costituito dal 50%
delle domande presentate.
Con il Reg. (CE) 1760/2000 ed il Reg. (CE) 1825/2000 l'Unione Europea
ha obbligato gli Stati membri ad un'effettiva implementazione dei
sistemi di etichettatura delle carni bovine. La situazione di
sostanziale impreparazione, sia del mondo produttivo sia del settore
della distribuzione, rispetto a questa tematica hanno imposto ai
competenti Servizi regionali una duplice attivita' al fine di, da un
lato, raccogliere e coordinare le esigenze degli operatori,
dall'altro, presentare queste necessita' ai competenti organi
legislativi nazionali per favorire un'applicazione a-traumatica dei
regolamenti succitati. In questo ambito che si e' collocata la
costante, e frequente, partecipazione ai lavori della Commissione
ministeriale deputata ad esprimere il parere tecnico sui disciplinari
presentati per accedere all'etichettatura facoltativa delle carni
bovine.
Va ricordata, inoltre, la collaborazione con la Direzione generale
Sanita' nella gestione dell'anagrafe bovina.
Rilevante e' risultato anche l'impegno nell'ambito del gruppo di
lavoro interministeriale che, in materia di anagrafe, ha predisposto
il "manuale operativo" e ne ha curato il necessario aggiornamento al
fine di rendere sempre piu' efficiente il sistema di identificazione
e registrazione dei bovini sul territorio nazionale.
Anche per le problematiche connesse alla gestione dei provvedimenti
anti BSE hanno richiesto l'avvio di collaborazioni di carattere
interdisciplinare; in particolare si e' operato per agevolare lo
smaltimento dei residui della macellazione e degli animali morti
negli allevamenti, si e' fornito un supporto informativo e si sono
effettuate le necessarie valutazioni delle aziende colpite da BSE, al
fine di consentire l'erogazione dei previsti risarcimenti.
Nell'ambito delle azioni a favore di allevatori colpiti da epizoozie
si sono intraprese iniziative per stimolare l'emanazione di
provvedimenti nazionali per lo stanziamento di risorse in relazione
alla comparsa di casi di influenza aviare, di blue tongue e di
scrapie.
In ottemperanza al Reg. CEE n. 1538/91, recepito con DM 465/99, che
introduce la possibilita' per i produttori di pollame di riportare in
etichetta particolari diciture relative ai sistemi di allevamento, si
e' proceduto anche nel corso del 2002 alla concessione delle relative
autorizzazioni.
In materia di gestione degli aiuti comunitari sono stati mantenuti
rapporti con l'organismo pagatore per la definizione degli ambiti
operativi, dei compiti, degli aspetti economici ed organizzativi dei
controlli affidati ai vari soggetti competenti per territorio.
Si e' collaborato, inoltre, alla definizione delle procedure ed e'
stata svolta, a livello periferico, un'attivita' di coordinamento,
finalizzata in particolare al raggiungimento di un'adeguata
omogeneita' applicativa.
In merito all'attivita' di miglioramento genetico nel settore
zootecnico e' stato avviato un approfondito dibattito con le Regioni
ed i competenti uffici del MiPAF, sulla necessita' di rivedere, anche
alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione, attraverso
una riorganizzazione tecnico-gestionale, il complesso sistema che
sovraintende la selezione in ambito zootecnico. Tale dibattito ha
portato alla stesura di una bozza di protocollo, da utilizzare come
base di lavoro per un confronto con le organizzazioni interessate.
Per lo svolgimento delle attivita' connesse alla tenuta dei libri
genealogici del bestiame e dei relativi controlli funzionali, che
riguardano oltre 255.000 capi in regione, tra cui oltre 210.000
bovine da latte, sono stati concessi contributi, pari a 8.168.564,74
Euro, alle associazioni provinciali allevatori. A questa somma,
derivante dal riparto di fondi ex DPCM, devono essere aggiunti
27.383,66 Euro per la certificazione, secondo le norme ISO, del
laboratorio dell'associazione regionale allevatori che effettua le
analisi del latte specifiche per i controlli funzionali (nel 2002
oltre 1.233.000 analisi effettuate).
1.6 Quote latte
La materia "quote latte" e' stata caratterizzata anche nel 2002 da
una notevole attivita' della gestione del sistema delle quote
medesime. In attuazione delle nuove norme nazionali sono stati
definiti i criteri di attribuzione delle quote derivanti dalla
"riserva regionale". Dopo una approfondita discussione con le
rappresentanze di categoria si e' deciso di costituire una
graduatoria permanente dando priorita' ai giovani e alle aziende
ubicate in zona di montagna; per la campagna 2002/2003 sono stati
riservati un quantitativo pari a 500 tonnellate per i produttori che
allevano razze autoctone e 400 tonnellate per gli Istituti di
ricerca.
Sono stati attribuiti globalmente diritti di produzione per 14.300
tonnellate di latte a 563 beneficiari, provvedendo alle singole
comunicazioni.
Nel mese di marzo 2002 e' stata inviata a tutti i produttori della
regione (n. 6.876) una comunicazione riepilogativa dei quantitativi
individuali di riferimento, volta a definire con chiarezza la quota
disponibile per la campagna lattiera 2002/2003. La regionalizzazione
del sistema ha avuto riscontro positivo nell'evidente
ridimensionamento del contenzioso amministrativo; resta tuttora
aperto un certo numero di ricorsi in ambito giurisdizionale.
E' continuata l'attivita' inerente l'applicazione del DLgs 30 aprile
1998, n. 173, art. 13 comma 1. Il programma prevede aiuti per un
ammontare di Euro 3.372.980,00, finalizzati allo sviluppo ed al
rafforzamento del sistema agroalimentare regionale.
1.7 Interventi nel settore delle produzioni vegetali
Per quanto attiene il settore delle produzioni vegetali, nel corso
del 2002 la Direzione generale Agricoltura ha curato il coordinamento
del gruppo di lavoro interassessorile (agricoltura, ambiente e
sanita') istituito per la definizione della posizione e delle
osservazioni regionali sul DLgs applicativo della direttiva
comunitaria 18/2001 relativa all'emissione deliberata di organismi
geneticamente modificati.
Una notevole attenzione e' stata dedicata all'avvio del progetto
"Canapa" che, sulla base delle nuove normative comunitarie e
nazionali, sta riportando questa coltura nelle zone di antica
tradizione e di maggiore vocazionalita'.
Si e' data applicazione del Reg. CE relativo alla organizzazione
comune di mercato nel settore degli ortofrutticoli per il
miglioramento della qualita' delle produzioni e della
commercializzazione dell'ortofrutta attraverso la costituzione di
organizzazioni dei produttori.
Le 16 organizzazioni riconosciute ai sensi del Reg. CE 2200/96 del
Consiglio della UE, hanno presentato la rendicontazione della
annualita' 2001 dei programmi operativi precedentemente approvati; le
spese sono risultate pari a 70.396.588,70 Euro ed il contributo
concesso, al termine delle operazioni di controllo, e' stato pari a
35.006.060,43 Euro.
Sono state riconosciute tre nuove organizzazioni di associazioni dei
produttori, una transnazionale, una nazionale ed una regionale.
Inoltre, a seguito della revoca della OP "Solemilia", e' stata
riconosciuta una nuova OP "Solemilia Modena".
Entro la meta' del mese di settembre le organizzazioni dei produttori
e le loro associazioni hanno presentato i programmi operativi per
l'annualita' 2003, programmi che sono stati regolarmente approvati
per un importo complessivo di spesa prevista pari a 74.650.316,48
milioni di Euro. Contemporaneamente, sempre in applicazione del
medesimo regolamento, sono stati effettuati ritiri dal mercato per le
specie oggetto di aiuto (mele, pere, pesche, meloni e cocomeri) nelle
percentuali previste dal regolamento medesimo; i prodotti ritirati
sono stati destinati ad attivita' di beneficenza, a biodegradazione e
distillazione.
Il settore dei prodotti agricoli trasformati e' regolato sulla base
delle direttive previste dal Reg. Ce 2201/96 e dal suo regolamento
applicativo, il 449/01. La principale orticola che beneficia di un
aiuto alla produzione e' il pomodoro da industria, coltura per la
quale l'Emilia-Romagna e' regione leader a livello nazionale, sia per
la produzione che per la trasformazione. L'aiuto comunitario erogato
direttamente ai produttori agricoli, supera i 56 milioni di Euro. Il
medesimo regolamento prevede, inoltre, aiuti alla trasformazione di
pere e pesche destinate alla produzione di sciroppati nonche' aiuti
alla produzione di prugne essiccate. L'aiuto comunitario, che ha
richiesto una intensa attivita' di programmazione e di controllo,
erogato a favore dei produttori di queste specie frutticole e'
risultato di circa 9 milioni di Euro.
1.8 Interventi in materia fitosanitaria
Nel settore fitosanitario, oltre all'attivita' ordinaria, e'
proseguita l'intensa attivita' di monitoraggio delle nuove emergenze
e l'applicazione delle misure di lotta e prevenzione previste dai
relativi decreti nazionali di lotta obbligatoria (colpo di fuoco
batterico delle pomacee causato da Erwinia amylovora, virus Sharka
delle drupacee, Flavescenza dorata della vite, Ralstonia solanacearum
delle Solanacee e Diabrotica virgifera virgifera del mais).
E' proseguito il finanziamento dei fondi di solidarieta' istituiti
nelle province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia ai sensi della L.R.
9/12/1999, n. 35, per interventi contro Erwinia amylovora effettuati
nei frutteti di pomacee.
A seguito dei controlli svolti per Flavescenza dorata della vite,
sono state rafforzate le misure di lotta e di prevenzione ai sensi
del DM 31/5/2000, allargando l'area sottoposta a misure fitosanitarie
volte alla eradicazione della malattia.
A seguito di un approfondito lavoro di indagine, e' stato individuato
su patate un focolaio di Ralstonia solanacearum, pericolosa malattia
delle solanacee e sono state adottate le relative prescrizioni
fitosanitarie.
Per quanto riguarda l'attivita' di certificazione genetico-sanitaria
del materiale vivaistico, anche nel 2002 si e' confermato il trend di
crescita del comparto, con particolare riferimento alle pomoidee ed
alla fragola.
E' aumentata l'attivita' di certificazione degli imballaggi in legno
dei prodotti destinati alla Cina, a causa delle misure fitosanitarie
adottate da questo Paese; parimenti e' stata attivata, nel corso del
2002, una intensa attivita' volta alla predisposizione dei PRA (Pest
Risk Analysis) necessari per l'esportazione degli ortofrutticoli
prodotti nella nostra regione verso Paesi terzi.
La messa a punto di metodi di difesa fitosanitaria a basso impatto
ambientale, nell'ottica, in particolare, di una piu' completa
armonizzazione delle linee tecniche utilizzate nelle regioni del
centro-nord, ha rappresentato un importante settore di attivita'.
A completamento di un programma organico di studi e ricerche,
realizzato negli ultimi anni in stretta collaborazione con il CRPV e
con coinvolgimento di istituzioni di ricerca di valenza regionale
(Universita' di Bologna e Piacenza), nazionale (Istituto agrario di
San Michele all'Adige con il quale e' stato formalizzato un
protocollo di collaborazione) ed internazionale (Centri di ricerca di
Zurigo e Avignone), sono state individuate idonee soluzioni tecniche
a basso impatto ambientale per la difesa del melo e del pero dalla
carpocapsa, un parassita che dalla fine degli '90 sta seriamente
compromettendo le produzioni.
A seguito di risultati di ricerca particolarmente incoraggianti sono
stati predisposti adeguamenti alle norme tecniche nella difesa della
vite dallo scafoideo e delle pomacee dall'Erwinia amylovora, con
l'introduzione di nuovi formulati oggetto, da diversi anni, di
approfondite sperimentazioni.
E' inoltre stato perfezionato l'utilizzo operativo di alcuni modelli
previsionali che, adeguatamente impiegati in un servizio di
previsione e avvertimento, possono consentire di razionalizzare la
difesa della bietola dalla cercospora e del pesco dall'anarsia.
A seguito di numerose segnalazioni si sono avviati studi approfonditi
che hanno consentito di identificare nella "maculatura rossa"
(Apiognomonia erythrostoma) e nella "cecidomia fiorale" (Contarinia
pruniflorum) due avversita', particolarmente preoccupanti, che stanno
creando gravi problemi alla coltura dell'albicocco; anche la valsa
(Valsa ceratosperma), nuova avversita' del pero, sta dimostrando una
notevole virulenza.
Nel settore della protezione del verde pubblico e' proseguita
l'attivita' di informazione/formazione delle Amministrazioni locali
per la diffusione di metodiche di difesa fitosanitaria a basso
impatto ambientale e per la corretta applicazione delle misure di
lotta obbligatoria.
A questo riguardo, nel 2002, e' stato realizzato e distribuito
l'opuscolo informativo "Linee guida per una difesa del verde urbano a
basso impatto ambientale" realizzato in collaborazione con Servizi
fitosanitari di altre Regioni e l'Istituto agrario di S. Michele
all'Adige.
1.9 Interventi per la promozione delle produzioni agroalimentari
La promozione delle produzioni agroalimentari di qualita' e' stata
attuata, secondo quanto disposto dalla L.R. 21 marzo 1995, n.16, sia
con la concessione di contributi erogati ai soggetti indicati
dall'art. 3 sia tramite azioni promosse dai soggetti medesimi o
direttamente programmate dalla Giunta regionale, in collaborazione
con altri enti ed organismi esterni specializzati in questo settore.
Le azioni sono state organizzate sia sul mercato nazionale sia sui
mercati esteri, europei ed extra europei; nel corso del 2002
l'attivita' ha interessato in particolare Germania, Regno Unito,
Spagna e Portogallo, Nord Europa, Canada e USA, Giappone e Far East.
Per il settore vitivinicolo, la normativa di riferimento e'
rappresentata la L.R. 27 dicembre 1993 n. 46 e successive modifiche.
Le finalita' di questa legge sono rappresentate dalla promozione
della conoscenza e dalla valorizzazione dei vini di qualita' DOCG,
DOC, IGT, compresi quelli ottenuti con i metodi dell'agricoltura
biologica ed integrata, nonche' di altri prodotti derivati dalla
lavorazione dell'uva e dei vini.
Le iniziative si sono moltiplicate sulla base di significative
interazioni con la produzione agro-alimentare regionale; in
particolare sono stati realizzati numerosi eventi promozionali in
sinergia con i consorzi di tutela dei prodotti tipici.
Sono continuate le iniziative, che prevedono la partecipazione di
soggetti terzi, indicate negli accordi di programma finanziati al 50%
dall'Istituto per il commercio estero negli stessi Paesi sopra
riportati.
Si e' conclusa la terza annualita' del programma interregionale
"Promozione commerciale"; in collaborazione con ICE ed ISMEA sono
state realizzate diverse iniziative riferite alle produzioni
regionali che si sono svolte in 5 "Paesi obiettivo" (Giappone, USA,
Canada, Svezia e Danimarca).
Per quanto riguarda la L.R. 7 aprile 2000, n.23 "Disciplina degli
itinerari turistici enogastronomici" e' stato approvato un nuovo
percorso, denominato "Corti reggiane" che si aggiunge agli undici
gia' operativi. Sono stati finanziati programmi di investimento
previsti nel bando della stessa legge, finalizzati alla segnaletica
stradale e alla costruzione di musei tematici e laboratori del
gusto.
1.10 Inteventi per i servizi di sviluppo alle imprese
I Servizi di sviluppo alle imprese agricole e agroalimentari hanno
mantenuto, anche nel corso del 2002, una significativa rilevanza
all'interno dell'intervento regionale; ad essi sono state destinate
risorse pari a circa 19,6 milioni di Euro.
Per quanto riguarda le attivita' di assistenza tecnica alle imprese,
per tutti i settori (produzioni zootecniche, produzioni vegetali e
assistenza tecnico-economica) sono stati trasferiti alle Provincie
circa 6,3 milioni di Euro.
Sono stati inoltre impegnati direttamente circa un milione di Euro in
supporti all'assistenza tecnica di livello regionale e circa 305.000
Euro per attivita' di coordinamento dell'assistenza medesima.
Per la terza annualita' sono stati attivati "Progetti
interprovinciali" di assistenza tecnica riferiti sia al settore
zootecnico che a quello vegetale, per un totale di circa 0,7 milioni
di Euro che ha consentito di attivare azioni di assistenza tecnica
per un importo pari a circa 2 milioni di Euro. Il servizio di
assistenza tecnica alle coltivazioni ha interessato direttamente
circa 90.000 ettari, confermando i livelli del 2000 e del 2001.
Occorre registrare il primo coinvolgimento del settore sementiero
all'interno di tali servizi, nell'ambito dei progetti
interprovinciali.
Anche nel corso del 2002, gli interventi di assistenza tecnica nel
settore ortofrutticolo sono stati finanziati esclusivamente con fondi
comunitari (50%) e con il cofinanziamento da parte delle
organizzazioni dei produttori nell'ambito degli interventi previsti
dalla OCM di settore (Reg. Cee n. 2200/96).
Tali interventi sono stati coordinati a livello regionale e
provinciale con le restanti attivita' di assistenza tecnica.
Analogamente sono stati meglio definite e messe in atto le attivita'
di controllo in campo ad opera delle Province.
Una quota rilevante delle risorse dedicate all'attivita' di
assistenza tecnica nel settore delle produzioni animali (circa 1,7
milioni di Euro) e' derivata del progetto interregionale "Assistenza
tecnica in zootecnia".
La Direzione generale Agricoltura ha orientato la propria attivita'
nell'ambito di un sistema di servizi finalizzati al miglioramento
qualitativo delle produzioni di origine animale.
Le attivita' di assistenza tecnica nel settore lattiero-caseario
bovino, sono state realizzate soprattutto nel comprensorio di
produzione dei formaggi tipici.
Sono stati consolidati i servizi di consulenza all'azienda e al
caseificio che sono diventati il perno dei servizi a sostegno di un
sistema di produzione in assicurazione di qualita'.
Da segnalare, a questo riguardo, la creazione della banca dati del
latte, predisposta per raccogliere e integrare i dati delle analisi
qualitative del latte effettuate per il pagamento secondo qualita', i
dati quantitativi e ogni altro elemento informativo aziendale per
individuare i punti critici del management e organizzare interventi
di assistenza basati su elementi oggettivi di valutazione (decision
support system).
Nel settore bovino da carne, l'attivita' si e' rivolta principalmente
alla linea produttiva "vacca - vitello", trattando in particolare gli
aspetti relativi alla corretta gestione dei pascoli e dei trattamenti
di profilassi antiparassitaria.
Per la carne dei bovini di razza Romagnola l'assistenza tecnica e'
indirizzata verso le azioni a sostegno dei contenuti dei disciplinari
di produzione integrata per l'identificazione del prodotto a marchio
"Qualita' controllata" (L.R. 28/99).
Nel settore ovino l'assistenza tecnica ha interessato l'insieme dei
fattori che influiscono sulle caratteristiche quali-quantitative dei
prodotti: aspetti igienico-sanitari, alimentazione, sistemi e
strutture di allevamento, raccolta e conservazione del latte,
miglioramento qualitativo dei prodotti trasformati in azienda
(formaggio e carne), miglioramento genetico degli animali.
Infine, nel comparto suino, si sono privilegiate nuove tipologie di
assistenza, rispondenti alle attuali esigenze del settore: azioni a
sostegno della valorizzazione dei prodotti tipici e al mantenimento
di elevati standard qualitativi; consulenze per la gestione
dell'impatto ambientale degli allevamenti; azioni volte alla
salvaguardia del benessere degli animali; elaborazione delle
informazioni utili alla pianificazione aziendale e loro trasferimento
per via telematica; impostazione di un sistema di assicurazione
qualita' nella prospettiva di una possibile certificazione delle
aziende.
Alle attivita' di ricerca in senso generale sono state destinate
risorse complessive per circa 7,8 milioni di Euro.
Sono stati presentati e valutati 93 progetti di studio e ricerca per
una richiesta complessiva di contributi pari a 6 milioni di Euro.
I progetti valutati positivamente ed ammessi a contributo sono stati
36, per una spesa complessiva di circa 4,1 milioni di Euro.
Per quanto riguarda la sperimentazione sono stati valutati 28
progetti per un contributo complessivo richiesto di circa 3 milioni
di Euro; i progetti valutati positivamente ed ammessi a contributo
sono stati 15 per una spesa complessiva di circa 2,6 milioni di
Euro.
Nel 2002 il Servizio Sviluppo sistema agroalimentare, ha consolidato
la collaborazione con gli altri Servizi della Direzione generale per
la predisposizione dei disciplinari di Produzione integrata, nonche'
delle relative norme applicative, previsti dal piano regionale di
sviluppo rurale per l'azione 1 (Misura 2.e), dalla L.R. 28/98
"Promozione dei servizi di sviluppo agricolo al sistema
agroalimentare" e dalla L.R. 28/99 "Valorizzazione dei prodotti
agricoli ed alimentari ottenuti con tecniche rispettose dell'ambiente
e della salute dei consumatori".
Nell'ambito dell'applicazione della direttiva 91/676/CEE "Nitrati"
l'attivita' del Servizio si e' concretizzata nella partecipazione
attiva al gruppo di lavoro (Minambiente, Mipaf, Regioni) istituito
per la predisposizione delle norme nazionali, per il monitoraggio
dell'applicazione della direttiva medesima, per la redazione di atti
e documenti finalizzati all'aggiornamento degli strumenti di
attuazione, anche al fine di realizzare significativi progressi
nell'applicazione della medesima direttiva.
E' proseguita l'attivita' di reporting verso il Ministero
dell'Ambiente che ha consentito di certificare, a differenza di
quanto si e' verificato per altre Regioni, la posizione di rispetto
dei principali impegni assunti.
Nel corso del 2002 si e' anche sviluppata l'attivita', integrata con
la Direzione Ambiente, per la definizione dei documenti preliminari
al "Piano tutela acque" e dei primi orientamenti per una maggiore
sostenibilita' dell'uso delle risorse idriche in agricoltura.
Si e' concluso positivamente, con riferimento alla L.R. 7 aprile
2000, n. 25 "Incentivazione dell'uso della sostanza organica ai fini
della tutela della qualita' dei suoli agricoli", il negoziato con
l'UE per l'ottenimento del visto comunitario; a seguito della
positiva conclusione del negoziato medesimo sono stati definiti gli
orientamenti generali per l'applicazione della legge stessa.
In materia di formazione di tecnici ed imprenditori agricoli,
unitamente alle azioni previste nell'ambito della Misura 1.c del
piano regionale di sviluppo rurale, e' da segnalare l'avvio di un
progetto di carattere interregionale con Campania e Toscana per la
formazione dei tecnici agricoli basato sulla sperimentazione di un
modello di "learning community"; nella nostra regione la comunita'
sperimentale e' costituita dai tecnici del settore biologico.
Nel contesto delle azioni di comunicazione, divulgazione e
documentazione esplicate sia in forma indiretta attraverso i media
(comunicati stampa, conferenze stampa) sia in forma diretta nei
confronti degli operatori e dei tecnici del settore agroalimentare,
ma anche dei consumatori (predisposizione di opuscoli ad hoc,
partecipazione a fiere) si e' ulteriormente consolidata l'attivita'
di redazione, stampa e diffusione della rivista "Agricoltura". Il
mensile, che e' stato inviato in abbonamento postale a piu' di 90
mila destinatari, oltre ad offrire una puntuale informazione sulle
tematiche di attualita' del comparto, si e' caratterizzato come un
qualificato strumento di informazione e di aggiornamento
professionale per gli operatori che, attenti al futuro delle loro
aziende, intendono orientare la loro attivita' nell'ambito dei nuovi
indirizzi della politica agricola comunitaria e dei relativi
provvedimenti adottati a livello nazionale e regionale.
Nel corso del 2002, la redazione ha, tra l'altro, riservato grande
attenzione alla diffusione dei risultati dell'attivita' di ricerca e
sperimentazione ed ha predisposto una serie di speciali che hanno
ottenuto un notevole gradimento da parte dei lettori, anche tra
quelli di estrazione non strettamente agricola.
1.11 Sostegno alle organizzazioni economiche in agricoltura
Con riferimento alle organizzazioni economiche in agricoltura sono
state approvate le deliberazioni della Giunta regionale n. 114 del 28
gennaio 2002 e n. 1448 del 2 agosto 2002 che hanno consentito la
piena applicazione della L.R. 7 aprile 2000, n. 24 "Disciplina delle
organizzazioni di produttori e delle organizzazioni
interprofessionali per i prodotti agroalimentari", per la parte
relativa alle organizzazioni dei produttori. In relazione alla
complessita' della materia ed al notevole numero di filiere
produttive interessate, e' stato necessario un lungo lavoro di
carattere organizzativo che ha coinvolto diversi Servizi della
Direzione generale Agricoltura. I suddetti atti deliberativi tengono
conto delle norme (DLgs n. 228 del 18 maggio 2001) di carattere
nazionale, alla redazione delle quali la Direzione ha fornito un
approfondito contributo; riportano, tra l'altro, i criteri
applicativi, tra cui la definizione della quantita'/valore minimi
necessari per il riconoscimento delle organizzazioni nonche' e le
modalita' per la loro iscrizione all'elenco regionale e per la
concessione dei contributi previsti dalla legge.
A questa prima fase di attivita' e' seguita un'intensa azione di
informazione a supporto delle scelte organizzative di diverse realta'
produttive; entro la fine dell'anno 2002 sono state iscritte 13
organizzazioni produttori per diversi settori (cerealicolo, carne
bovina, sementi, prodotti ovi-caprini, patate, foraggi da
disidratare, canapa e struzzi).
1.12 Programma agrituristico
E' stato approvato il programma agrituristico e di rivitalizzazione
delle aree rurali 2002-2003 che si propone di favorire un
innalzamento della qualita' dei servizi offerti. Gli operatori del
settore, inoltre, sono stati invitati a contribuire al miglioramento
della qualita' ambientale-paesaggistica del territorio nell'ambito
del quale si collocano le loro aziende, territorio che rappresenta
uno dei punti di forza per creare sinergie con gli altri settori
turistici regionali. Tali aspetti vanno inoltre a rafforzare la
multifunzionalita' delle aziende impegnate in attivita' non
esclusivamente concentrate nelle produzioni agricole tradizionali.
Il programma ha previsto fondi, destinati esclusivamente alle
Comunita' Montane, per un totale di 2.433.000 Euro; queste risorse
vanno ad aggiungersi a quelle previste dall'asse 3 del PRSR ed ai
mutui agevolati concessi dall'Istituto per lo sviluppo economico
dell'Appennino in applicazione della L.R. 20/98.
1.13 Interventi in caso di eventi atmosferici eccezionali
Nel corso dell'anno 2002, ai sensi della Legge 185/92, sono state
adottate diverse delibere della Giunta regionale per la proposta di
declaratoria dell'eccezionalita' di eventi atmosferici, con la
conseguente delimitazione delle zone danneggiate e della
individuazione delle provvidenze applicabili.
Sono stati interessati territori delle province di: Bologna, Ferrara,
Forli'-Cesena, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. La superficie
complessiva delimitata e' stata di ha. 131.380 per un danno
complessivo di Euro 199.985.202 per le produzioni, 8.007.000 per le
strutture, 5.546.000 per le infrastrutture e 2.263.000 per le opere
di bonifica.
A seguito di calamita' naturali, riconosciute eccezionali con decreti
ministeriali, sono stati assegnati fondi destinati agli interventi
contributivi e contributivo-creditizi agli enti territoriali
interessati per complessivi 12.739.990,71 di Euro.
I contributi in conto capitale sono stati adottati provvedimenti di
liquidazione per l'erogazione del 50% delle somme assegnate ad ogni
ente, mentre per gli interventi in conto interessi sono state fatte
le assegnazioni, oltre che agli enti competenti, anche alle banche
interessate.
Nell'anno di riferimento la Direzione generale ha curato l'erogazione
dei contributi straordinari connessi alle emergenze idrogeologiche
dei mesi di ottobre/novembre 2000 nel territorio regionale.
Ai sensi della Legge 365/00, art. 4, sono stati liquidati agli aventi
causa 17.139.924,83 di Euro.
Sono proseguite le attivita' necessarie per la liquidazione di
numerosi contributi, sia in conto interessi che in conto capitale.
Particolare attenzione e' stata dedicata alla rendicontazione al
Ministero delle Politiche agricole e forestali delle somme
utilizzate, quali limiti di impegno per prestiti quinquennali e mutui
decennali, con conseguente richiesta di accredito delle annualita'
successive alla prima.
In materia di difesa delle colture e' proseguita l'attivita' di
coordinamento dei Consorzi di difesa e dagli enti territoriali
competenti. In particolare si e' effettuato il controllo ed invio al
MIPAF delle proposte per la determinazione delle colture e delle
avversita' da ammettere all'assicurazione agevolata per l'anno 2003
nonche' della documentazione relativa alla richiesta presentata dai
consorzi di difesa ed inoltrata dalle Province competenti,
dell'anticipo e del saldo contributivo.
Nel corso dell'anno 2002 sono stati assicurati, contro la sola
grandine, prodotti per 531 milioni di Euro. Le compagnie di
assicurazione hanno incassato un premio complessivo di oltre 61
milioni di Euro, 25 dei quali costituiti dal contributo pubblico
riconosciuto sulle polizze.
Con delibera di G.R. n. 2085 dell'11 novembre 2002, e' stato adottato
il "Programma regionale per l'anno 2002. Interventi a favore di forme
collettive di garanzia nel settore agricolo".
E' stato effettuato il controllo della rendicontazione del programma
2001 e, conseguentemente, si e' provveduto alla concessione, impegno
e liquidazione a favore degli organismi di garanzia delle province di
Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forli'-Cesena,
Ferrara e Ravenna, delle somme di 414.000 Euro per la costituzione
del fondo rischi e di 1.808.000,00 Euro per il pagamento del concorso
interessi sui prestiti garantiti.
1.14 Gestione degli uffici macchine agricole
Nell'anno 2002 si e' avviato il processo di sostituzione della
procedura informatizzata per la gestione UMA, in uso dal lontano
1982. L'evoluzione della normativa nazionale di riferimento (DM 22
febbraio 2000; DM 9 marzo 2001e DM 454/2001) ha modificato gli
adempimenti a carico della PA e del beneficiario dell'agevolazione
fiscale sui carburanti impiegati in agricoltura, consentendo
significative semplificazioni amministrative. Questi fattori hanno
quindi permesso di sviluppare la nuova applicazione UMA con
tecnologie evolute (ambiente web) che consentono l'accesso via
internet anche a utilizzatori esterni alla pubblica amministrazione
opportunamente autorizzati.
Nell'anno 2002 hanno presentato domanda di assegnazione di carburante
agricolo fiscalmente agevolato 71.722 aziende agricole ed
agro-meccaniche della regione. Complessivamente sono stati utilizzati
dalle aziende agricole ammesse al beneficio fiscale circa 344 milioni
di litri di carburante che corrispondono ad uno sgravio fiscale di
105 milioni di Euro.
1.15 Interventi in materia faunistico-venatoria
L'attivita' afferente al settore faunistico-venatorio e' stata
caratterizzata dall'approvazione di due leggi che stabiliscono,
rispettivamente, le regole per il calendario venatorio regionale
(L.R. 12 luglio 2002, n. 14) e per l'esercizio delle deroghe previste
dalla direttiva CEE 409/79 sulle specie protette (L.R. 12 luglio
2002, n. 15 poi modificata dalla L.R. 20 settembre 2002, n. 22.).
La novita' piu' rilevante che caratterizza il calendario venatorio
rispetto agli anni scorsi e' la sua durata, fissata in quattro
stagioni. Inoltre i tempi previsti per la caccia di selezione agli
ungulati risultano piu' ampi ed articolati, per consentire il
completamento dei piani di prelievo, in un'ottica di maggiore tutela
delle colture agricole dai danni causati da tali specie.
E' ispirato allo stesso obiettivo anche il secondo provvedimento che
autorizza la caccia in deroga a storno, passero comune e passera
mattugia, tre specie responsabili di gravi perdite in campagna.
Il Regolamento regionale 26 marzo 2002, n. 4 ha introdotto una serie
di modifiche nella disciplina della gestione faunistico-venatoria
degli ungulati; in attuazione dell'art. 5 della citata L.R. 15/02
sono stati, inoltre, definiti i criteri per il calcolo della
superficie agro-silvo-pastorale ai fini della redazione dei piani
faunistico-venatori provinciali.
La Giunta regionale ha adottato le direttive relative all'istituzione
ed alla gestione tecnica delle aziende venatorie; sono state inoltre
apportate modifiche alle direttive per la predisposizione dello
statuto dell'Ambito territoriale di caccia (atc) nonche' alle
direttive vincolanti relative alle modalita' di funzionamento del
fondo destinato ai contributi per la prevenzione e per l'indennizzo
dei danni.
E' proseguita l'attivita' finalizzata alla realizzazione degli
interventi faunistico-venatori, all'individuazione degli indici
ottimali di densita' venatoria per i vari ambiti territoriali di
caccia regionali, al riparto alle Province delle risorse previste per
il risarcimento dei danni provocati dalla fauna selvatica e delle
risorse relative alla realizzazione degli interventi
faunistico-venatori.
1.16 Gestione fondiaria
E' proseguita l'attivita' ad "esaurimento" della gestione fondiaria
derivante dall'ente regionale di sviluppo agricolo. Per i poderi
assegnati ai sensi delle leggi statali in materia - 379/67 e 386/76 -
e della L.R. 31/98, sono state soddisfatte le numerose istanze
pervenute, procedendo alla verifica dei vincoli e del riservato
dominio posti nell'atto di assegnazione ed al rilascio delle
autorizzazioni per la rimozione di tali limitazioni.
Per i terreni ex ERSA di cui alla Legge 153/75 si e' proceduto ad
effettuare le operazioni di riconsegna alla Regione dei fondi
affittati e non richiesti in affitto dagli attuali conduttori ed a
stipulare, in alcuni casi, contratti per la prosecuzione dell'affitto
medesimo per il tempo necessario a risolvere specifici problemi.
Per i terreni riconsegnati e' stata predisposta la documentazione
necessaria per l'alienazione mediante gara ad evidenza pubblica.
E' stata inoltre effettuata una attenta ricognizione della
documentazione storica dell'ex ERSA e della successiva "Gestione
speciale" per predisporne la corretta archiviazione.
In relazione al trasferimento delle strade ad uso pubblico, si sono
perfezionati gli atti di consegna agli Enti locali competenti.
Le diverse procedure hanno comportato notevoli adempimenti tecnici:
rilievi, frazionamenti, predisposizione di cartografia, interscambio
col Catasto, aggiornamento e implementazione del quadro conoscitivo
del territorio e delle mappe anche in forma digitale.
In particolare si e' completata la vettorializzazione delle mappe
catastali e il raggiungimento della congruenza geometrica nella Valle
del Mezzano che consentira' alle Amministrazioni pubbliche di
rappresentare analisi territoriali, di effettuare monitoraggi e di
agevolare l'interscambio di informazioni.
1.17 Leggi e regolamenti approvati nel corso del 2002
- L.R. 24 giugno 2002, n. 13 "Modifiche ed integrazioni alla L.R. 22
maggio 1996, n. 16 ôRiorganizzazione dei consorzi fitosanitari
provinciali. Modifiche alle leggi regionali 28 luglio 1982 n. 34 e 7
febbraio 1992, n. 7'";
- L.R. 12 luglio 2002, n. 14 "Norme per la definizione del calendario
venatorio regionale";
- L.R. 12 luglio 2002, n. 15 "Disciplina delle deroghe previste dalla
direttiva 74/409/CEE. Modifiche alla L.R. 15 febbraio 1984, n. 8
ôDisposizioni per la protezione della fauna selvatica e per
l'esercizio dell'attivita' venatoria'";
- L.R. 20 settembre 2002, n. 22 "Integrazione della L.R. 12 luglio
2002, n. 15 ôDisciplina delle deroghe previste dalla direttiva
74/409/CEE. Modifiche alla L.R. 15 febbraio 1984, n. 8 ôDisposizioni
per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio
dell'attivita' venatoria'";
- L.R. 4 novembre 2002, n. 29 "Norme per l'orientamento dei consumi e
l'educazione alimentare e la qualificazione dei servizi di
ristorazione collettiva";
- L.R. 9 dicembre 2002 n. 33 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi
di rintracciabilita' nel settore agricolo ed alimentare. Modifiche
alla Legge regionale 8 settembre 1997, n. 33 (Interventi per lo
sviluppo dei sistemi di qualita' nel settore alimentare)";
- Regolamento regionale 26 marzo 2002, n. 4 "Disciplina della
gestione faunistico-venatoria degli ungulati in Emilia-Romagna".
2. Area dell'Ambiente e dello sviluppo sostenibile
2.1 Attivita' dell'Autorita' ambientale della Regione Emilia-Romagna
per l'assistenza tecnica all'attuazione del DocUP Obiettivo 2 -
2000-2006
A seguito della predisposizione della valutazione ambientale
strategica del DocUP Obiettivo 2, realizzata nel corso del 2001,
durante l'anno 2002 la collaborazione fra autorita' ambientale ed
autorita' di gestione per i fondi strutturali comunitari e' stata
sviluppata e resa strutturale nel contesto del processo di
attuazione.
L'azione di assistenza all'attuazione del DocUP si e' articolata in 3
categorie di attivita':
- predisposizione dei bandi;
- valutazione e selezione delle proposte progettuali;
- predisposizione del programma di assistenza tecnica.
2.2 Programma triennale regionale tutela ambientale (PTRTA)
Il risultato piu' rilevante conseguito nell'anno 2002 riguarda
l'attuazione del piano triennale 2001-2003 di azione ambientale per
un futuro sostenibile, approvato alla fine del 2001 dal Consiglio
regionale. Il piano si configura in un nuovo strumento di
programmazione che la Regione realizza per la prima volta in seguito
al superamento degli strumenti di pianificazione nazionale e
all'attribuzione delle funzioni alla competenza regionale,
disciplinata con la L.R. 3/99.
Tale strumento, concepito strutturalmente come luogo di integrazione
delle ricadute ambientali connesse a tutte le politiche territoriali,
economiche e sociali della Regione, si e' avvalso della
partecipazione e del contributo delle competenze intersettoriali
esistenti all'interno della Regione, con particolare riferimento
all'agricoltura, alle attivita' produttive, ai trasporti, alla
sanita', al turismo, alla programmazione e all'ARPA.
Il piano, definendo obiettivi strategici, tipologie di azione,
strumenti e attori, rappresenta oggi il principale punto di
riferimento trasversale e di orientamento delle politiche ambientali
e delle relative interconnessioni. Il percorso di costruzione del
piano - oltre allo stretto rapporto di concertazione con il sistema
degli Enti locali e in particolare delle Province - si e' avvalso
delle metodologie di Agenda 21, assicurando in tal modo la
partecipazione dei principali stakeholders della societa' regionale e
il loro contributo attraverso i numerosi Forum di discussione
realizzati.
Si e' inoltre sviluppato il percorso attuativo del Piano, attraverso
l'istituzione e l'attivo funzionamento di una cabina di regia
Regione-Province. Dopo la definizione da parte della Giunta regionale
delle linee guida e dei criteri per la formazione - su proposta delle
Province - del quadro degli interventi ambientali per il triennio
2001-2003, si e' proceduto all'approvazione dello stesso quadro
triennale degli interventi con l'assegnazione dei finanziamenti
relativi agli anni 2001 e 2002, rendendo cosi' possibile l'impiego
immediato delle risorse via via disponibili.
Nel corso del 2002 e' stata altresi' avviata la formazione del bando
regionale relativo alla promozione e incentivazione con contributi
degli interventi delle imprese con impatto ambientale sostenibile.
2.3 Comunicazione educazione ambientale, Agenda 21 locale
Il completamento del piano regionale 1999-2001 di
informazione-educazione ambientale (INFEA) con:
- il decollo del Centro regionale di educazione ambientale (CREA),
per il coordinamento di rete e la qualificazione dei centri e
sportelli di educazione ambientale diffusi sul territorio (oltre
100);
- raccolta, valutazione e finanziamento dei progetti di educazione
ambientale presentati dalle scuole laboratorio e dai centri di
educazione ambientale con produzione di materiali di qualita' e
attivazione del nuovo sito web concepito come portale ambiente di
elevata completezza e di riconosciuta qualita' per la documentazione
e partecipazione di tutti i soggetti;
- promozione, con intesa e realizzazione dell'Universita', del primo
master di educazione ambientale;
- sviluppo Agenda 21 e corsi avanzati di formazione, in particolare
per l'introduzione degli acquisti verdi nella pubblica
Amministrazione.
2.4 Rifiuti e bonifica siti
E' stata predisposta l'attivita' istruttoria ed elaborativa
concernente:
- la predisposizione dell'atto di approvazione della variante al
piano infraregionale smaltimento rifiuti (PISR) della Provincia di
Reggio Emilia;
- l'adeguamento degli strumenti di pianificazione provinciale in
materia di rifiuti, piano provinciale gestione rifiuti (PPGR) e
variante specifica al piano territoriale coordinamento provinciale
(PTCP).
In relazione alla scadenza del termine previsto dalla normativa
statale per l'adeguamento degli impianti di smaltimento esistenti e
alla emanazione di direttive comunitarie in materia di discariche
controllate, il Presidente della Giunta regionale ha adottato gli
atti urgenti per consentire la prosecuzione della attivita' di
gestione delle discariche controllate in esercizio sul territorio
regionale.
Ai fini della incentivazione della riduzione della produzione dei
rifiuti e della promozione del loro recupero, e' proseguita la
gestione del programma di finanziamenti regionali, assicurando la
continuita' dell'assistenza tecnica svolta mediante l'apposito nucleo
di valutazione.
Per quanto concerne il tributo speciale per il deposito in discarica
di rifiuti solidi, si e' provveduto all'assegnazione alle Province
delle quote loro spettanti relative all'anno 2001 e alla gestione
delle procedure tecnico-amministrative relative alle richieste di
rimborsi e di assoggettamento al tributo in forma ridotta.
E' proseguita l'attivita' istruttoria sui progetti di bonifica dei
siti inquinati, con la partecipazione alle conferenze di servizio
attivate dai Comuni interessati, ai fini dell'espressione di parere
su ciascuno dei tre livelli progettuali previsti dalla normativa
(piano di caratterizzazione, progetto preliminare, progetto
definitivo).
E' stato pressoche' completato il programma di indagini concordato
con ENI, per la verifica della situazione di inquinamento di piu' di
100 siti relativi a ex aree minerarie e/o ex pozzi petroliferi, ai
fini del loro inserimento o esclusione nell'anagrafe regionale.
Si sono avviate le procedure relative agli interventi di bonifica dei
siti nazionali, a seguito della emanazione da parte del Ministero
dell'Ambiente del decreto di perimetrazione dei due siti ubicati sul
territorio regionale.
Si e' proceduto allo sviluppo del progetto di anagrafe regionale dei
siti inquinati, fino alla predisposizione di un primo documento di
progettazione concettuale e analisi dei requisiti. Con la
collaborazione di ARPA e del centro di ricerche Montecatini di
Ravenna, si e' quasi completato lo sviluppo della metodologia di
analisi comparata del rischio, finalizzata alla gerarchizzazione dei
siti inquinati inseriti in anagrafe, ai fini della predisposizione
del programma regionale di interventi di bonifica sui siti
prioritari.
E' proseguita l'attivita' di gestione dei finanziamenti regionali
mediante la predisposizione di un programma regionale di interventi
di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale di aree
pubbliche, in attuazione del piano regionale.
2.4 Servizio idrico integrato e dei rifiuti
L'attuazione quasi totale del processo di avvio della L.R. 25/99, con
il tendenziale completamento dell'insediamento e della funzionalita'
delle agenzie di ambito provinciale (ATO) e' intervenuto anche a
seguito della nomina di un commissario regionale per il completamento
degli atti di adesione in capo a ciascun Comune.
E' giunto a completamento, con l'approvazione della Giunta regionale,
il processo di definizione degli atti di indirizzo agli ATO per
l'attivazione del servizio idrico integrato (convenzione-tipo e linee
guida). In parallelo, con la prima fase di lavoro dell'Autorita' per
il servizio idrico integrato e i rifiuti, e' stato possibile
procedere all'approvazione del regolamento per la costituzione del
comitato consultivo degli utenti all'interno degli ATO.
L'Autorita' per il servizio idrico integrato e i rifiuti ha altresi'
provveduto alla pubblicazione della prima e della seconda relazione
annuale sulla propria attivita', assicurando anche la ricognizione
della situazione e delle condizioni generali riguardanti la gestione
del servizio idrico integrato e dei rifiuti. A seguito delle
disposizioni contenute nella Legge finanziaria 2002, n. 448/01 - art.
35, si e' reso necessario - oltre all'impugnazione avanti la Corte
Costituzionale di alcune previsioni alla luce dell'intervenuta
riforma del Titolo V della Costituzione per lesione delle
attribuzioni regionali - predisporre un progetto di legge di
integrazione e modifica della L.R. 25/99 per il chiarimento del
quadro normativo e per l'adeguamento alle direttive dell'Unione
Europea.
2.5 Tutela e risanamento risorsa acqua
La prima attuazione, con procedure semplificate, del regolamento per
la disciplina delle concessioni d'acqua con acquisizione delle
competenze, prima dello Stato, in materia di concessioni per le
grandi derivazioni. L'acquisizione, con procedure di fase
sperimentale, della gestione del demanio idrico trasferita dallo
Stato.
Nel settore della tutela e del risanamento della risorsa acqua, le
attivita' piu' rilevanti hanno riguardato l'avvio della
pianificazione della gestione sostenibile delle acque con molteplici
iniziative, il monitoraggio dei flussi di informazione, la
predisposizione del programma stralcio regionale per il risanamento
delle acque nell'ambito della formazione dell'accordo di programma
Regione-Ministero dell'Ambiente sulla qualita' delle acque.
2.6 Risanamento atmosferico, acustico, elettromagnetico
L'emanazione degli indirizzi e criteri della Giunta alle Province per
la redazione del piano di risanamento atmosferico, ha prodotto una
serie di iniziative di studio e di elaborazione da parte delle
Province per la formazione dei piani provinciali. Nelle more tuttavia
di tale pianificazione, e alla luce della necessita' di avviare le
condizioni per il progressivo allineamento ai valori limite fissati
dall'Unione Europea in materia di livelli di concentrazione di
polveri sottili (PM10) sono state definite - mediante accordo di
programma fra la Regione, le Province e i Comuni di piu' grande
dimensione - misure contingenti e interventi strutturali per la
mobilita' sostenibile, per l'impiego di fonti energetiche rinnovabili
e per il potenziamento dei sistemi di monitoraggio degli inquinanti
atmosferici.
In materia di risanamento acustico, e' stata data prima attuazione
della legge regionale attraverso l'emanazione e l'implementazione
delle direttive per la predisposizione dei piani di risanamento
acustico, mentre per quanto riguarda il tema dell'inquinamento
elettromagnetico, si e' proceduto all'adeguamento con legge delle
norme in materia e all'approvazione delle direttive di applicazione.
2.7 Valutazione impatto e sostenibilita' ambientale
E' proseguita la collaborazione con le Province per la
predisposizione del progetto di legge regionale di recepimento delle
direttive comunitarie, al fine di strutturare le procedure per il
rilascio della "Autorizzazione integrata ambientale".
Altri aspetti dell'azione ambientale svolta sono rappresentati da:
- approvazione della "Direttiva generale" di attuazione delle
procedure in materia di impatto ambientale (L.R. 9/99), dove sono
stati definiti, tra l'altro, i criteri per l'individuazione e
l'attuazione delle aree produttive "Ecologicamente attrezzate", e
delle linee guida generali per la redazione e valutazione degli
elaborati in materia di VIA;
- approvazione di procedure di VIA di diversi progetti, alcuni di
grande rilievo, comprese le procedure di VIA "sblocca centrali" per
la realizzazione di nuove centrali turbogas e per il potenziamento e
la conversione di altre esistenti;
- completamento del progetto di sperimentazione del sistema EMAS in
cinque piccole medie imprese industriali ed in due imprese non
industriali finalizzato alla certificazione delle imprese
partecipanti.
Per quanto riguarda gli interventi in collaborazione con il sistema
regionale degli enti ed aziende vanno segnalati:
- in collaborazione con gli enti e le associazioni interessate si e'
concluso, con l'approvazione del programma ambientale, il progetto
"EMAS applicato al distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia", al
fine di sperimentare il sistema EMAS in un ambito territoriale e
favorire la diffusione dei sistemi di certificazione ambientale;
- partecipazione, in collaborazione con numerose Province e Comuni,
ai progetti comunitari Life "CLEAR" (per strutturare la contabilita'
ambientale delle amministrazioni pubbliche) e "TANDEM" (per
sviluppare congiuntamente la certificazione ambientale e la
contabilita' ambientale);
- predisposizione, in collaborazione con alcune Regioni italiane e
spagnole, del progetto comunitario Interreg "ENPLAN" per sperimentare
e definire linee guida per l'applicazione della valutazione
ambientale di piani e programmi.
2.8 Aree protette regionali. Programma di investimenti 2001-2003
Nel corso dell'anno 2002 e' stato dato avvio al programma degli
investimenti 2001-2003, per un importo complessivo di Euro
10.058.778,82, relativo ai parchi ed alle riserve regionali.
In particolare e' stato emanato il bando contenente i criteri per
l'assegnazione dei contributi (97) e successivamente si e' provveduto
ad individuare gli interventi ritenuti ammissibili (98).
Rispettivamente entro il 30 settembre ed il 15 ottobre i soggetti
beneficiari hanno presentato i progetti esecutivi, relativi agli
interventi ammessi; progetti che dopo essere stati valutati verranno
finanziati nel corso del corrente anno attraverso la concessione del
contributo regionale medesimo.
All'interno del programma in questione rientrano gli interventi
ammessi a finanziamento con l'accordo di programma in materia di aree
protette stipulato nel novembre del 2001 con il Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del territorio.
ASSESSORATO DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA. PROTEZIONE CIVILE
1. La sicurezza dai rischi idraulico e idrogeologico
L'anno 2002 e' stato caratterizzato, sul territorio, dalla forte
intensificazione dell'attivita' progettuale e attuativa per la difesa
del suolo e della costa, con la connessa attivita' di vigilanza, di
studio e di monitoraggio.
In particolare per la difesa del suolo e' stato concluso il percorso
di elaborazione e di confronto che ha condotto all'approvazione da
parte della Giunta regionale del progetto di legge per il riordino
della disciplina della difesa del suolo e della costa, per dare
attuazione compiuta alla L.R. 3/99 e alla conseguente
riorganizzazione degli attuali servizi territoriali di livello
provinciale (SPDS) sul livello dei bacini idrografici.
Tale progetto di legge, che e' stato oggetto di fusione con quello
relativo al riordino dell'attivita' di bonifica - debitamente
adeguato e armonizzato - dopo molteplici passaggi di discussione e
approfondimento con i soggetti del sistema e' ora all'esame della
Commissione consiliare Territorio e Ambiente ai fini
dell'espletamento delle udienze conoscitive preliminari, in
previsione dell'approvazione entro l'anno in corso da parte del
Consiglio regionale.
Alla luce delle indicazioni gia' fissate dalla Giunta regionale nel
citato progetto di legge e nelle norme generali di riorganizzazione,
si e' altresi' proceduto alla fase operativa di revisione e
adeguamento delle strutture territoriali dei servizi della difesa del
suolo, mediante il ridisegno dei medesimi alla scala dei bacini
idrografici. Sono cosi' stati istituiti otto nuovi Servizi tecnici di
bacino e/o sottobacino (STB): cinque con riferimento all'area del
bacino del Po, uno al bacino del Reno, uno ai bacini dei fiumi
romagnoli e uno al bacino del Conca-Marecchia. Tale riorganizzazione
territoriale si fonda anche sulla necessita' di ottimizzazione e
unificazione delle procedure, dei processi, ovvero della cultura di
sistema. Contestualmente al riordino delle strutture tecniche
territoriali di difesa del suolo e della costa e' stata operata una
rivisitazione organizzativa delle strutture centrali, per mantenere i
livelli di coerenza e di omogeneita'.
E' stato avviato con decisione il percorso di attuazione della legge
regionale di istituzione dell'Agenzia interregionale per il Po
(AIPO), per l'esercizio delle funzioni di gestione del bacino del Po,
attribuite al Magistrato per il Po fino alla regionalizzazione delle
stesse. A seguito dell'insediamento del Comitato Istituzionale,
intervenuto alla fine del primo semestre 2002 con il coordinamento di
questa Regione, e all'attivazione dell'incarico del direttore
generale, si configura ora la necessita' di dare corpo all'intenso
lavoro di progettazione dell'agenzia e di primo impianto della stessa
per la gestione della fase transitoria, con successiva
riarticolazione funzionale secondo le scelte che ciascuna Regione
fara' per l'esercizio delle proprie competenze relative alla gestione
degli affluenti, ferme restando le funzioni comuni relative all'asta
principale del Po.
Ai fini del potenziamento/adeguamento delle reti di monitoraggio
idro-pluvio-meteo, e' stato svolto un significativo sforzo
progettuale che consentira' di disporre rapidamente di un sistema
unitario di gestione delle reti, con un gestore unico, ruolo previsto
per ARPA-Meteo, incaricato di assicurare un servizio unico e completo
a un insieme composito di utenti, con priorita' per il segmento
sicurezza, governato dalla Protezione civile regionale. L'adeguamento
della rete e la sua gestione unitaria e' finalizzato all'elevazione
del livello di sicurezza del territorio e alla sua migliore
funzionalita' al servizio degli utenti. Il raggiungimento di tali
obiettivi e' altresi' favorito anche dall'attribuzione in convenzione
a questa Regione, che si avvale di ARPA-Meteo, del programma
interregionale di adeguamento delle reti di monitoraggio per conto
delle Regioni del bacino del Po e delle Marche.
1.1 La sicurezza dal rischio sismico
Per il rischio sismico sono state sviluppate, d'intesa con il
Servizio sismico nazionale, importanti azioni di prevenzione,
formazione e monitoraggio, nonche' di diffusione e di prevenzione con
strumenti di alta qualita' per l'analisi del rischio sismico.
1.2 La sicurezza dal rischio di erosione costiera
Per la difesa della costa e' stato rispettato pienamente il programma
dei tempi previsti per l'attuazione del macroprogetto di messa in
sicurezza di 11 punti critici della costa. Infatti, dopo
l'approvazione del progetto esecutivo, i lavori sono stati appaltati,
consegnati e iniziati, nonche' ultimati, entro l'avvio della stagione
balneare 2002. Il bilancio di questa attivita' sperimentale (la prima
nella nostra regione) e' fortemente positivo, anche secondo le
valutazioni delle istituzioni locali e degli operatori.
E' stata altresi' avviata, con l'elaborazione di una matrice
ambientale intersettoriale, la fase di ricerca tecnico-scientifica di
supporto al piano integrato di gestione delle zone costiere (GIZC),
come configurato nel progetto di legge all'esame del Consiglio
regionale.
2. Settore della geologia e dei suoli
Nel settore della geologia e dei suoli ha avuto grande impulso
l'attivita' di acquisizione di banche dati geologiche e pedologiche
per la formazione della carta dei suoli in scala 1:250.000, anche ai
fini dell'analisi dell'erosione del suolo negli ambienti collinari e
montani e per il risparmio idrico nell'irrigazione.
E' stata definita la metodologia per la redazione della carta della
vulnerabilita' degli acquiferi ed e' stato concluso l'aggiornamento
della cartografia del dissesto del bacino del Po.
3. Protezione civile
Per quanto riguarda la Protezione civile, l'anno 2002 e' stato ancora
caratterizzato per buona parte dalle intense attivita' di
pianificazione e di coordinamento degli interventi urgenti
conseguenti agli eventi alluvionali dei mesi di ottobre e novembre
2000. Tali eventi hanno provocato gravi danni alle infrastrutture
pubbliche ed ai soggetti privati ed hanno evidenziato la necessita'
di provvedere alla realizzazione di interventi finalizzati non solo
al ripristino ma soprattutto alla messa in sicurezza ed alla
riduzione del rischio nei territori colpiti.
Il Servizio Protezione civile, sulla base degli indirizzi della
Giunta ed in collaborazione con i Servizi regionali difesa del suolo
e con le strutture tecniche degli Enti locali ha predisposto un piano
generale di interventi per un importo complessivo di circa 784
milioni di Euro, di cui circa 481 milioni individuati come
prioritari.
Sulla base di tale programma il Governo ha assegnato alla Regione,
con ordinanze ministeriali e le Leggi finanziarie 2001 e 2002
complessivamente circa 382 milioni di Euro, che il Servizio
Protezione civile ha interamente impegnato predisponendo 3 stralci di
piano di interventi urgenti con 2 successive rimodulazioni e due fasi
degli interventi di messa in sicurezza. Complessivamente si tratta di
2130 interventi con 180 enti attuatori, direttamente coordinati dal
Servizio Protezione civile in accordo con le Province ed i Servizi
Tecnici di bacino interessati. Gli interventi risultano in parte
conclusi, in parte appaltati ed in parte in fase di progettazione.
Il Servizio Protezione civile svolge anche una impegnativa attivita'
di monitoraggio degli interventi per verificare il rispetto dei tempi
di esecuzione e di controllo amministrativo-contabile sulle
contabilita' finali.
Il Servizio ha inoltre provveduto a predisporre ed a monitorare i
piani degli interventi di messa in sicurezza relativi alle ordinanze
ministeriali conseguenti agli eventi alluvionali di ottobre e
novembre 1999 ed agli eventi sismici del 2000, predisponendo anche le
relative rimodulazioni, per un importo di circa 27 milioni di Euro
gia' finanziati.
A cio' si aggiunge la predisposizione della III e definitiva fase del
piano di messa in sicurezza della Sacca di Goro, con un
corrispondente impegno di spesa di circa 5 milioni di Euro gia'
finanziati.
Nell'autunno 2001 e nella primavera-estate 2002 il territorio della
regione e' stato interessato da intensi fenomeni meteorici che hanno
provocato danni ingenti al sistema economico-sociale e per i quali
sono in corso le procedure di accertamento e relativo trasferimento
ed impegno delle risorse statali.
ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE
1. Premessa
Nel 2002 l'Assessorato alle attivita' produttive, sviluppo economico
e piano telematico ha provveduto ad una ulteriore fase di
impostazione e di riforma degli strumenti di intervento per la
politica industriale della Regione, nella prospettiva di costruire e
consolidare le basi per il federalismo su questa materia, anche in
vista dei cambiamenti istituzionali attesi per i prossimi anni e
della necessita' di perseguire l'obiettivo di un posizionamento forte
dell'Emilia-Romagna nello scenario dell'Unione Europea e della
competizione globale.
Come gia' da tempo acquisito nell'approccio comunitario, la Regione
diviene sempre piu' il soggetto chiave per l'elaborazione delle
strategie di sviluppo economico territoriale, per la costruzione
delle reti dei soggetti protagonisti dello sviluppo, la definizione
di programmi e progetti contestuali alle esigenze locali, il
coinvolgimento delle piccole imprese e delle forze sociali, il
rafforzamento dei meccanismi di governance a livello regionale e
locale. La Regione Emilia-Romagna sta operando per adeguare
istituzioni e norme a questa funzione cruciale di responsabilita' per
la continuita' dello sviluppo regionale, anche rivedendo, laddove
necessario di fronte ai nuovi scenari competitivi e istituzionali,
gli approcci e le strutture organizzative derivate dalle esperienze
di successo dei periodi precedenti.
In questo contesto, nell'azione concreta, sono stati mantenuti fermi
gli obiettivi di fondo della politica di sviluppo regionale,
orientati, in piena coerenza con gli indirizzi comunitari e in
particolare con gli ultimi documenti emersi con la Conferenza di
Lisbona, a costruire un profilo alto della competitivita' regionale e
a promuovere una sua forte ricaduta sulla qualita' dello sviluppo
regionale. Come riportato anche nella relazione dell'anno precedente,
questi obiettivi si possono schematizzare nel modo seguente:
- consolidare una nuova economia regionale fondata sulla conoscenza,
sulla qualita' e sull'innovazione, quali leve principali per il
rafforzamento competitivo dell'economia regionale;
- favorire una presenza internazionale radicata e lo sviluppo di reti
globali da parte delle imprese regionali;
- promuovere una elevata diffusione territoriale dello sviluppo nella
regione;
- promuovere un elevato livello di qualita' e sostenibilita'
ambientale e sociale dello sviluppo.
Tali obiettivi sono in stretta coerenza con i tre principali
indirizzi delle politiche di sviluppo dell'Unione Europea:
- la costruzione dell'economia della conoscenza e dell'innovazione
(con l'obiettivo di portare al 3% del PIL le spese in ricerca e
sviluppo a livello europeo entro il 2010);
- lo sviluppo della societa' dell'informazione (Europe), quale
condizione fondamentale per la competitivita' e la qualita' dello
sviluppo;
- il perseguimento di uno sviluppo sostenibile.
In questa prospettiva, nel corso del 2002, la politica
dell'Assessorato ha mirato a dare ulteriore efficacia agli strumenti
gia' esistenti e gia' orientati in questo senso, a partire da quelli
del programma triennale, a dare avvio agli interventi previsti nelle
aree obiettivo 2 del territorio regionale cofinanziati dai fondi
europei di sviluppo regionale, a mettere a punto nuovi strumenti
normativi e programmatici coerenti per il raggiungimento degli
obiettivi chiave sopra elencati, ad adeguare il quadro istituzionale,
in particolare del "sistema ERVET", al nuovo contesto.
Tra le iniziative di riforma attuate nel 2002, spicca sicuramente la
L.R. 7/02 "Promozione del sistema regionale della ricerca applicata,
dell'innovazione e del trasferimento tecnologico" che definisce le
modalita', i criteri e gli strumenti per la realizzazione di un
intervento regionale incisivo a sostegno della ricerca e
dell'innovazione. La L.R. 7/02 stabilisce che nell'ambito del nuovo
programma triennale verra' approvato un programma specifico rivolto
alla promozione della ricerca industriale, dell'innovazione
tecnologica e del trasferimento tecnologico, le cui risorse saranno
individuate nel fondo unico per le attivita' produttive. Quindi nella
prossima fase di programmazione vi sara' una accresciuta enfasi sulle
tematiche dell'innovazione, in linea con l'obiettivo di costruire una
economia fortemente orientata alla conoscenza e ad una competizione
di elevato profilo economico e sociale, capace di fornire prospettive
di occupazione qualificata in modo particolare per i giovani.Con la
Legge 7/02 si e' dato inizio ad un altro processo fondamentale di
riforma nella Regione, quello riferito al sistema ERVET. La Legge
7/02, infatti, provvede gia' a modificare alcune parti della L.R.
25/93 e in particolare a definire la nuova configurazione di ASTER
S.Cons.p.a. come agenzia di rete per la ricerca e il trasferimento
tecnologico (con la partecipazione maggioritaria delle Universita'
regionali e degli enti di ricerca nell'azionariato) e l'evoluzione
dei centri di servizio alle imprese indirizzati a divenire soggetti
autonomi, potenziali beneficiari dei programmi di trasferimento
tecnologico della Regione. Il processo si e' concluso con
l'elaborazione del progetto di legge elaborato nel corso dell'anno
che, modificando la Legge 25/93, ridefinisce le funzioni della
capogruppo ERVET SpA. quale agenzia di sviluppo territoriale.
A quanto sopra e dopo la riforma del sistema fieristico regionale
realizzata nel 2001, va aggiunta la modificata configurazione dello
Sportello per l'internazionalizzazione che, pur nel quadro
dell'intesa con ICE, SACE, Simest e Unioncamere Emilia-Romagna, e'
ora una struttura della Regione.
Il nuovo quadro dei soggetti regionali in materia di sviluppo
economico vede quindi tre punti di riferimento: una struttura di rete
a servizio dello sviluppo della ricerca e dell'innovazione
tecnologica, un'agenzia regionale a supporto principalmente delle
politiche di sviluppo territoriale, un servizio regionale a supporto
dell'internazionalizzazione e delle politiche di promozione
all'estero, la rete del sistema fieristico regionale.
L'attivita' amministrativa si e' concentrata, invece, sulla gestione
del programma triennale delle attivita' produttive (prorogato al
2002) e degli altri strumenti di politica industriale della Regione
(in particolare, quelli per l'artigianato) e all'avvio
dell'attuazione del DocUP Obiettivo 2. Si e' proceduto inoltre alla
redazione e all'avvio del piano telematico 2002-2003, alla
reimpostazione delle politiche regionali in materia energetica, anche
a seguito del processo di liberalizzazione del settore, e delle
politiche in materia ittica anche a seguito dei processi di
trasferimento di competenze a livello regionale.
2. Il Programma triennale per le attivita' produttive e le altre
politiche per le imprese nel 2002
Il programma triennale, prorogato al 2002 quale terzo anno effettivo
di operativita' (il programma era stato approvato dal Consiglio
regionale a novembre del 1999) e' stato portato a termine ed attuato
con un tasso di impegno delle risorse stanziate molto elevato.
I due principali strumenti di sostegno all'innovazione delle imprese,
la misura 1.1 "Progetti integrati aziendali" e la misura 1.3
"Sostegno alle iniziative di ricerca e sviluppo e innovazione" hanno
registrato un ulteriore incremento di domande che ha determinato una
significativa insufficienza di risorse ed evidenziato la necessita'
di progredire in tempi rapidi verso una dimensione regionale piu'
forte nelle politiche industriali.
La misura 1.1, che eroga contributi in conto interessi e in conto
garanzia per investimenti in tecnologie produttive e gestionali in
genere (telematica, sicurezza e ambiente, organizzazione) a valere
sulle Leggi 1329/65 "Sabatini" e 598/94, ha visto giungere
complessivamente oltre 4000 domande, con una richiesta totale di
contributi di circa 60 milioni di Euro. La Regione, pur avendo
integrato le risorse inizialmente stanziate (31 milioni di Euro), e
giungendo a dotare questo intervento di 43 milioni di Euro, ha dovuto
sospendere la misura l'8 novembre 2002, dovendo lasciare 1280 domande
complessive e 17 milioni di Euro di contributi in sospeso, per far
fronte ad esse con le risorse 2003. La domanda potenziale di
contributi espressa dalle imprese regionali e' risultata quindi molto
superiore alle risorse disponibili, nonostante la contemporanea
emanazione dei bandi obiettivo 2 nelle aree interessate.
Analogamente, per la misura 1.3, che concede contributi in bonus
fiscale sulle spese sostenute per la ricerca e per l'innovazione a
valere sulla Legge 140/97, per il terzo anno consecutivo la domanda
delle imprese e' risultata largamente in eccesso rispetto alle
disponibilita'. Il numero di domande approvate nel bando emanato nel
dicembre 2002 e' stato di 1875 domande per una richiesta di
contributi pari a oltre 98 milioni di Euro. I contributi concedibili
sono stati ripartiti, nella graduatoria finale, per una quota di poco
superiore al 30% di quanto teoricamente dovuto, dal momento che le
disponibilita' regionali erano solo di 30 milioni di Euro.
Se da un lato vi e' il segnale positivo di una forte attivita' di
investimento delle nostre imprese anche in una fase di congiuntura
debole come quella del 2002, dall'altro si e' resa evidente la
necessita' di trovare modo di rispondere adeguatamente a questa
domanda che nasce dal tessuto produttivo regionale.
Per quanto riguarda la misura 1.2 Azione A (certificazione di
qualita') vi e' stato invece un rallentamento rispetto all'anno
precedente, dovuto probabilmente ad una saturazione del mercato delle
certificazioni piu' tradizionali (ISO 9000) e a un andamento non
ancora sostenuto di certificazioni piu' complesse (ISO 14000).
Inoltre, nel corso del 2002 e' proseguita l'attivita' dello Sportello
regionale per l'internazionalizzazione a sostegno delle iniziative
internazionali delle imprese regionali, nonostante questa struttura
abbia cambiato la propria configurazione istituzionale nel corso
dell'anno. L'attivita' dello Sportello rappresenta un servizio
fondamentale per favorire l'utilizzo di strumenti che rimangono
comunque a gestione nazionale.
Per quanto riguarda le misure regionali per l'internazionalizzazione,
il 2002 si e' caratterizzato per l'emanazione del secondo bando
regionale per il sostegno ai consorzi export (Legge 83/89), che ha
visto rispetto all'anno precedente un aumento significativo sia dei
progetti consortili presentati, sia del numero delle imprese
coinvolte.
Inoltre, e' stato approvato il programma promozionale regionale, in
parte cofinanziato dal Ministero delle attivita' produttive sulla
base dell'accordo di programma con ICE. Il programma contiene 36
progetti secondo varie tipologie e strategie di penetrazione nei
diversi paesi obiettivo; questi sono stati concertati con le
associazioni imprenditoriali, il sistema fieristico e le Camere di
commercio nell'ambito del Comitato regionale per l'export e
l'internazionalizzazione; tali attori cofinanziano i progetti in
misura equivalente alla parte pubblica regionale, per un valore
totale del programma di circa 5,6 milioni di Euro.
Del programma triennale resta tuttora inattuata la misura 5.1
"Progetti di sviluppo dei sistemi produttivi locali"; questa misura,
essendo fondamentalmente finalizzata alla modernizzazione delle reti
telematiche ed energetiche a livello di sistemi locali di produzione,
puo' trovare una sua maggiore efficacia a seguito dell'avvio del
piano telematico regionale e del piano energetico regionale
(quest'ultimo solo dal 2003) con i quali puo' costruire specifiche
sinergie progettuali. Per questo motivo solo ora l'avvio di questa
misura puo' trovare un contesto piu' favorevole.
Ulteriori strumenti di sostegno alle imprese e alle attivita'
produttive sono attuati al di fuori del programma triennale. Tra
questi, in particolare, gli strumenti a sostegno delle imprese
artigiane, in cui rientrano la L.R. 20/94 "Norme per la
qualificazione dell'impresa artigiana" e la Legge 949/52
"Artigiancassa", anch'essa delegata alle Regioni. La L.R. 20/94
funziona sulla base di un riparto delle risorse alle Province, che
presentano propri piani per l'artigianato coerenti con gli strumenti
previsti dalla legge stessa. Le risorse da ripartire alle Province
sono state 13,3 milioni di Euro; la gestione e rendicontazione viene
realizzata dalle Province con il coordinamento regionale; le imprese
beneficiarie si aggirano annualmente oltre le 4 mila unita' e le
risorse vengono interamente impegnate.
La Legge 949/52 funziona attraverso una convenzione con Artigiancassa
SpA, valida fino al 2005. Nel 2002 sono stati impegnati quasi 7
milioni di Euro per finanziare circa 6.500 imprese.
Sono inoltre state avviate le procedure per la regionalizzazione del
fondo di garanzia Artigiancassa sulla base di un riparto tra le
Regioni; cio' andra' a rendere ancora piu' consistente l'ammontare di
risorse in garanzia al credito complessivamente disponibile a livello
regionale.
Nel 2002 e' stato, altresi', attivato il bando riferito alla L.R.
22/90 "Disposizioni di principio e disciplina generale per la
cooperazione". Oltre ad impegnare risorse per i consorzi fidi che
operano per le imprese cooperative, sono stati finanziati 10 nuovi
progetti destinati a promuovere servizi per la cooperazione e si e'
provveduto a finanziare la graduatoria sospesa dell'anno precedente
per quanto riguarda i progetti di integrazione e sviluppo delle
cooperative. Anche in materia di cooperazione va inoltre ricordata la
regionalizzazione del fondo nazionale di garanzia Fincoper per le
imprese cooperative.
Nel 2002 e' stata poi data attuazione al quarto bando delle Legge
215/92 per l'imprenditoria femminile, con fondi nazionali
cofinanziati dalla Regione. Il bando, del 2001 ha visto il
completamento dell'istruttoria nel gennaio 2002. Le domande sono
state 945, di cui 870 finanziabili, e solo 260 effettivamente
finanziate in base alle risorse disponibili.
3. L'attuazione del DocUP Obiettivo 2
Il DocUP Obiettivo 2 per il periodo 2000-2006 ha avuto avvio
operativo come per tutte le Regioni del centro nord solo nel 2002. Il
DocUP dell'Emilia-Romagna era stato presentato alla Commissione
europea nei termini previsti nel novembre del 2000; l'approvazione
formale del DocUP da parte della Commissione e' avvenuto a quasi un
anno di distanza nel novembre del 2001; a quel punto, la Regione
Emilia-Romagna ha elaborato nei successivi tre mesi, entro il termine
finale di presentazione, il complemento di programmazione, approvato
dal Comitato di sorveglianza l'8 febbraio 2002; dopo un ulteriore
esame da parte della Commissione il cui esito e' stato comunicato nel
mese di aprile, la Regione, oltre a supportare le Province nella
programmazione degli interventi di sviluppo locale nei rispettivi
territori, ha predisposto e provveduto ad emanare i bandi rivolti
alle imprese e agli altri soggetti individuali nel mese di giugno.
Il DocUP prevede due assi, uno rivolto al sostegno degli
investimenti, il secondo rivolto agli interventi per lo sviluppo
territoriale. Dal punto di vista degli interventi sulle imprese
riguardanti gli ambiti di intervento per le attivita' produttive,
vanno ricordati i seguenti strumenti:
- il sostegno ad investimenti per nuovi impianti e modernizzazioni
con la misura che fa riferimento alla Legge 488/92, gestita a livello
nazionale, anche se provvede a redigere graduatorie regionali, sulla
base di un riparto di risorse e tenendo conto delle priorita'
indicate dalle Regioni (misura 1.1);
- il sostegno ad investimenti per l'innovazione e qualificazione
imprenditoriale della piccola impresa, (misura 1.2);
- il sostegno all'avviamento di nuove microimprese nell'industria e
nei nuovi bacini di impiego (misura 1.4, Azione B);
- il sostegno a progetti professionali di lavoratori autonomi e
liberi professionisti (misura 1.4, Azione A);
- il sostegno allo start up di imprese innovative attraverso il
cofinanziamento per 10 milioni di Euro di un fondo chiuso gestito da
operatore privato da selezionare, finalizzato ad effettuare
operazioni di venture capital (misura 1.5);
- il sostegno a progetti congiunti in forma consortile finalizzati
all'innovazione tecnologica, alla ricerca, allo sviluppo di attivita'
professionali innovative (misura 1.6).
Va inoltre ricordato che, sempre nell'ambito di questo asse viene
dato sostegno alle imprese turistiche e alle imprese commerciali
(misura 1.3) e alle imprese sociali (misura 1.4, azione C).
Al fine di disciplinare le relazioni ed in particolare le modalita'
di trasferimento delle risorse finanziarie, in data 20 settembre 2002
e' stato approvato lo schema di convenzione tra la Regione
Emilia-Romagna e le Province, relativamente alle misure delegate 1.2,
1.3 Azioni A e B, 1.4 Azione B.
Per quanto concerne la Misura 1.1, gestita dal Ministero delle
attivita' produttive, la Giunta regionale ha provveduto ad approvare
lo schema della convenzione con il Ministero per il cofinanziamento
dei bandi del settore industria (come definito nella Legge 488/92) e
alla firma della stessa. Questo ha consentito di attivare i
trasferimenti necessari al cofinanziamento in tempo utile al fine di
rispettare l'obiettivo di realizzazione fisica indicato nei criteri
per la premialita'.
Il primo bando della misura 1.2 "Innovazione e qualificazione
imprenditoriale nella piccola impresa" ha avuto una fortissima
richiesta; le domande presentate sono state pari a 1.317 e di queste
1.188 sono state considerate ammissibili e la richiesta complessiva
di contributi e' stata ampiamente in eccesso rispetto alla dotazione
disponibile per le prime annualita'. Dall'analisi dei dati suddivisi
per area obiettivo 2 ed a sostegno transitorio emerge che la
percentuale di contribuzione sugli investimenti e' stata pari circa
al 30% nei territori Obiettivo 2 ed al 21% nei territori a sostegno
transitorio. Si e' quindi riusciti a mantenere un tasso di
contribuzione significativo, evitando forme di eccessiva diluizione
dei finanziamenti, rispettando l'esigenza di sostenere maggiormente
le imprese delle zone Obiettivo 2 rispetto a quelle a sostegno
transitorio.
Anche la misura 1.4, Azione B "Sostegno a nuove microimprese" ha
avuto una rilevante richiesta. Le domande complessivamente pervenute
sono state 256 di cui 239 considerate ammissibili.
L'Azione A della misura 1.4 "Sostegno di progetti professionali" ha
avuto una richiesta di 297 domande, di cui ne sono risultate ammesse
260.
Le domande presentate nell'ambito della misura 1.6 "Sviluppo di
progetti di innovazione e ricerca" sono state 9 e quelle valutate
ammissibili sono risultate 7 (4 dell'area Obiettivo 2 e 3 dell'area a
sostegno transitorio). La situazione dell'utilizzo delle risorse e'
molto diversificata tra i progetti afferenti l'area Obiettivo 2 e
quelli dell'area a sostegno transitorio.
Infatti mentre i 4 progetti dell'Obiettivo 2 non sono stati
sufficienti ad utilizzare tutte le risorse disponibili per il primo
triennio, al contrario i tre progetti ammessi dell'area in uscita
superano le disponibilita' finanziarie ed e' stato possibile
finanziarne solo 2.
Le domande presentate complessivamente nel bando dell'Azione C della
misura 1.4 "Sostegno alle imprese sociali" sono state 36 e quelle
valutate ammissibili sono risultate 17, per un importo di contributo
inferiore alla disponibilita' delle risorse. Si e' ritenuto opportuno
prorogare i termini di presentazione al 30 aprile al fine di
consentire al maggior numero di soggetti di inoltrare eventuali
domande. Va anche ricordato che sono state finanziate 77 imprese
turistiche, per 4,1 milioni di Euro e 142 imprese commerciali, per
2,2 milioni di Euro.
Con il DocUP, attraverso l'Asse 2 "Programmazione negoziata per lo
sviluppo locale", inoltre e' stato avviato nel 2002 un imponente
programma di sostegno ad interventi per lo sviluppo territoriale.
Questo asse rappresenta la quota maggioritaria delle risorse del
DocUP; il metodo della programmazione negoziata e' organizzato a
livello provinciale con la partecipazione degli Enti locali e delle
associazioni imprenditoriali e sindacali alle Conferenze di
programma.
L'asse si articola in tre misure a carattere territoriale che
complessivamente coinvolgono l'intero territorio Obiettivo 2:
Misura 2.1 Rafforzamento competitivo dell'area orientale (province di
Ferrara e Ravenna)
Misura 2.2 Valorizzazione della risorsa montagna (province di
Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forli'-Cesena,
Ravenna, Rimini)
Misura 2.3 Qualificazione avanzata del sistema produttivo dell'area a
sostegno transitorio della pianura (province di Modena e Reggio
Emilia).
Soggetti attuatori sono le Amministrazioni provinciali. La misura si
attua attraverso la realizzazione di Programmi di sviluppo locale
definiti a scala provinciale per i due sottoperiodi 2000-2003 e
2004-2006, predisposti dai soggetti attuatori sulla base di criteri
di indirizzo stabiliti dall'Autorita' responsabile e a seguito del
processo di concertazione locale nell'ambito delle Conferenze di
programma provinciali appositamente istituite.
Nel periodo da maggio ad ottobre 2002 sono state convocate in ogni
Provincia le Conferenze di programma, che hanno proceduto
all'approvazione di un primo pacchetto di progetti prioritari ammessi
a finanziamento.
Unitamente ai progetti prioritari le Conferenze di programma
provinciali hanno approvato le graduatorie dei progetti di riserva
alle quali attingere nel caso in cui si rendano disponibili risorse
finanziarie derivanti dalla mancata realizzazione di progetti
prioritari.
I quasi 400 progetti approvati consentono l'assorbimento di circa il
48% delle risorse complessive attribuite all'Asse 2 per l'intero
periodo 2000-2006 e mediamente presentano una contribuzione
finanziaria da parte del beneficiario finale del 40%.
A conclusione del lungo e complesso iter procedurale che ha portato
all'approvazione dei progetti, si e' provveduto alla sottoscrizione
delle convenzioni tra le singole Amministrazioni provinciali, in
qualita' di soggetti attuatori, e la Regione Emilia-Romagna.
Nel novembre 2002, inoltre, con l'emanazione dei primi bandi e' stato
dato avvio al programma regionale di azioni innovative a valere
sull'art. 22 del Regolamento 1260/99 sui fondi europei di sviluppo
regionale. Il programma regionale di azioni innovative
dell'Emilia-Romagna si rivolge alle imprese che operano in settori
innovativi legati a prodotti, tecnologie e servizi, in particolare
telematici, per la salute. Sempre in questo ambito, la Regione
Emilia-Romagna ha assunto il ruolo di leadership, insieme alla
Toscana, del progetto ERIK, una rete regionale europea per
condividere esperienze sulle politiche per l'innovazione a livello
regionale.
Nell'ambito delle politiche europee di cooperazione regionale,
sostenute con l'iniziativa comunitaria Interreg III, l'Assessorato e'
coinvolto in due progetti di cooperazione industriale, il progetto
Euromedsys, rivolto ai Paesi del Mediterraneo occidentale e il
progetto Includ, rivolto ai Paesi dell'Europa e centrale e
danubiana.
4. Programmi speciali d'area
L'Assessorato ha avuto la responsabilita' di due dei Programmi
speciali d'area della prima generazione (Legge 30/96), il Programma
dell'alta valle del Reno, del valore di circa 80 milioni di Euro, e
il Programma della Val Tidone e Val Luretta, del valore di circa 63
milioni di Euro. Inoltre, per misure di propria competenza,
l'Assessorato e' coinvolto nel Programma per il basso ferrarese e in
quello per la riqualificazione dell'area del porto di Ravenna. Tali
programmi sono in fase avanzata di realizzazione.
Attualmente e' in corso l'attivita' per la promozione di nuovi
programmi speciali d'area. L'Assessorato e' coinvolto con
responsabilita' diretta nel programma che si sta elaborando per la
riqualificazione del territorio di Imola e del suo circondario e
collabora anche ai programmi che si stanno discutendo per il polo
logistico di Piacenza e per l'alto ferrarese.
5. Il Piano telematico regionale
Nel corso del 2002, e' stato approvato il piano telematico regionale
col relativo programma operativo, che rappresenta lo strumento di
programmazione per lo sviluppo della societa' dell'informazione nel
sistema regionale.
Il piano telematico si propone di sfruttare le possibilita'
dell'Emilia-Romagna nello sviluppo delle infrastrutture e
nell'introduzione capillare delle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione negli ambiti di attivita' della Regione, della
vita sociale e delle attivita' imprenditoriali, per stabilire le basi
e definire le azioni che permettano alla Regione di mantenere una
posizione di avanguardia nella societa' dell'informazione. Il piano
telematico prevede circa trenta progetti di durata almeno triennale e
puo' avvalersi di un primo finanziamento regionale di 20,88 milioni
di Euro per sostenere un investimento complessivo di circa 120
milioni di Euro in tre anni. Cinque progetti hanno trovato ulteriori
finanziamenti da altra fonte, in particolare dal bando nazionale per
l'e-government.
Il piano si struttura in azioni trasversali riguardanti i presupposti
della societa' dell'informazione (finalizzato a promuovere il
rafforzamento dell'attivita' di ricerca e sviluppo sui temi delle
tecnologie dell'informazione e della comunicazione e sulle loro
applicazioni, nonche' a provvedere alla regolamentazione regionale di
questo settore e alla definizione degli indirizzi per il suo
sviluppo) e nei seguenti cinque ambiti tematici:
1. La digitalizzazione del territorio regionale, con la dotazione
dell'infrastruttura per la connessione a banda larga (con la fibra
ottica in pianura, con la tecnologia satellitare nelle aree montane)
in tempi rapidi su tutto il territorio regionale, e con lo sviluppo
di progetti specifici per il potenziamento della rete dei servizi di
emergenza (TETRA), il sistema di monitoraggio del traffico per la
mobilita' sostenibile (SIMAT), la piattaforma tecnologica di
cooperazione tra enti pubblici nell'erogazione dei servizi ai
cittadini e alle imprese.
2. La societa' dell'informazione per l'istruzione, la formazione e il
lavoro, con cui sono state avviate iniziative per lo sviluppo del
sistema informativo del lavoro (SIL), l'accessibilita' dei siti delle
pubbliche Amministrazioni, l'e-learning per i dipendenti della
Regione, il collegamento a Internet per tutte le scuole, lo sportello
unico per gli studenti universitari.
3. Lo sviluppo dei servizi al cittadino, con l'avvio del progetto
SIGMA TER per la fornitura di servizi ai cittadini attraverso la
gestione di dati geografici, in particolare quelli del Catasto, il
progetto Anagrafe in rete tra i Comuni, lo studio della firma
digitale, ed altri servizi per facilitare l'accesso dei cittadini.
4. La Sanita' e la qualita' della vita, con il quale si puntano a
mettere in opera progetti, soprattutto in campo sanitario, per
migliorare l'offerta ai cittadini.
5. Lo sviluppo dell'e-business e delle imprese di servizi telematici
e del multimediale.
Nel 2002 e' divenuto operativo il tavolo tecnico regionale
sull'e-government e sulla societa' dell'informazione che e' la sede
dove Regione ed Enti locali definiscono, applicando la concertazione
territoriale, le strategie e i progetti comuni da sviluppare sul
territorio regionale e aggiorna di anno in anno il piano telematico.
Il tavolo si avvale del Centro di competenza regionale
sull'e-government (istituito il 10 luglio 2002 a seguito della
convenzione con il Ministero dell'innovazione tecnologica) come
strumento operativo per diffondere su tutto il territorio conoscenze
e competenze in materia di societa' dell'informazione.
6. Politiche energetiche
Gli obiettivi di politica energetica regionale, in accordo con gli
indirizzi dell'Unione Europea, attengono alla promozione dell'uso
razionale dell'energia, del risparmio energetico e delle fonti di
energia rinnovabili, al miglioramento delle prestazioni dei processi
di produzione, trasformazione e trasporto dell'energia contribuendo
ad elevare la sicurezza, l'affidabilita' e la continuita' degli
approvvigionamenti interni, assicurando condizioni di sicurezza delle
popolazioni e compatibilita' ambientale, anche in riferimento alla
tutela delle popolazioni ed agli impegni assunti dal nostro Paese per
la tutela del clima globale con la firma del protocollo di Kyoto. Al
conseguimento dei predetti obiettivi la Regione concorre con propri
finanziamenti, anche attraverso la promozione dei programmi di
ricerca applicata, innovazione, trasferimento tecnologico e sviluppo
dimostrativo.
Inoltre, con il nuovo contesto di regolamentazione del settore della
produzione dell'energia elettrica, e' stata avviata l'attivita' per
definire gli strumenti di programmazione e di normazione regionale in
questa materia.
E' stato formulato il progetto di legge di iniziativa della Giunta
recante "Disciplina della programmazione energetica territoriale ed
altre disposizioni in materia di energia", che definisce le funzioni
della Regione, delle Provincie e dei Comuni, fissa gli strumenti
della programmazione energetica territoriale, statuisce il metodo
della concertazione istituzionale e della partecipazione ai fini del
conseguimento degli obiettivi strategici di politica energetica,
definisce il piano energetico regionale comprese le procedure di
approvazione e le disposizioni per la sua efficacia.
Si e' anche provveduto alla stesura della proposta di "Piano
energetico regionale" ed avviato l'iter per l'approvazione del
Consiglio regionale nel 2003 insieme al suddetto progetto di legge.
Sono state inoltre sviluppate le seguenti attivita'. Con il programma
regionale per la razionalizzazione energetica della pubblica
illuminazione sono state stipulate convenzioni con 18 Enti locali per
la realizzazione di interventi relativi al risparmio energetico e
all'incremento dell'uso di fonti rinnovabili.
Nell'ambito del programma regionale per l'uso razionale dell'energia
dell'industria sono state stipulate 18 convenzioni per la
realizzazione di interventi relativi a:
- installazione di impianti di produzione combinata di energia
elettrica e calore a servizio di processi produttivi;
- introduzione di impianti e tecnologie ad elevata efficienza;
- installazione di impianti per la valorizzazione delle fonti
rinnovabili di energia;
- interventi di modifica dei processi produttivi volti al
conseguimento degli obiettivi di miglioramento dell'efficienza
energetica e delle condizioni di compatibilita' ambientale nei
processi industriali.
Con il programma regionale per la realizzazione e riqualificazione
delle reti di teleriscaldamento sono state stipulate 7 convenzioni
con societa' di servizi per la realizzazione di interventi relativi
a:
- allacciamenti a reti di teleriscaldamento;
- installazione di impianti per la produzione combinata di energia
elettrica e calore a servizio di reti di teleriscaldamento urbano;
- utilizzo di fonti rinnovabili a servizio di reti di
teleriscaldamento.
Si e' continuata la sperimentazione dei biocombustibili, in
particolare del biodiesel, in miscela con il gasolio e allo stato
puro, nei mezzi di trasporto pubblico e nei mezzi di pubblica
utilita'.
Si e' provveduto a coordinare il gruppo di lavoro interassessorile
(99) tra le Direzioni Trasporti, Agricoltura, Ambiente,
Programmazione e Pianificazione e ARPA, per seguire a livello
regionale l'attuazione, per quanto di competenza, degli impegni
assunti dal nostro Paese con la firma del Protocollo di Kyoto.
Sono stati seguiti inoltre i progetti "Tetti foto-voltaici",
"Impianti termici", "Biogas", "Autobus puliti", in collaborazione con
diversi Assessorati e sempre nell'ottica di favorire il risparmio e
la conversione alle fonti rinnovabili della regione.
7. Rete distributiva carburanti
In attuazione del decreto del Ministero delle attivita' produttive 31
ottobre 2001, la Giunta regionale ha proposto al Consiglio il piano
regionale per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete
distributiva dei carburanti.
Tale piano contiene gli indirizzi per la razionalizzazione e
l'ammodernamento della rete degli impianti di carburante, con
l'obiettivo di assicurare il miglioramento dell'efficienza della
rete, l'aumento dell'erogato medio, l'incremento dei servizi resi
all'utenza, il contenimento dei prezzi e la garanzia del pubblico
servizio in coerenza con le scelte effettuate dalla Regione in
materia di assetto del territorio e di tutela dell'ambiente.
L'attivita' di rilevazione degli impianti della rete stradale,
autostradale e privata e' stata consolidata e ampliata anche
attraverso il collegamento con altre Regioni. I dati sono stati
presentati al convegno del 5 febbraio 2003 "Le nuove norme regionali
per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete distributiva
dei carburanti".
Sono state definite le norme per il rilascio delle concessioni per la
distribuzione e vendita di GPL in piccoli serbatoi, ai sensi della
Legge 7/73 e successive modificazioni. A seguito di tale
deliberazione sono state rilasciate 8 concessioni per l'attivita' di
distribuzione e di vendita di gas di petrolio liquefatto ai sensi
della Legge 7/73.
8. Centri agro-alimentari e mercati all'ingrosso
Per quanto attiene ai centri agro-alimentari e ai mercati
all'ingrosso la Giunta regionale ha predisposto, ai sensi della L.R.
24 aprile 1995, n. 47, un piano di intervento per favorire la
ristrutturazione di tali strutture. Nell'ambito di tale piano,
approvato il 9 dicembre 2002, sono stati concessi contributi per un
totale di 523 mila Euro, per progetti relativi ad opere di
ristrutturazione, migliorie e adeguamento funzionale e impiantistico
di tali strutture.
9. Economia ittica
Nel 2002 ha preso corpo la vera attuazione del decentramento di
compiti e funzioni dallo Stato alle Regioni e, secondo il parere del
Consiglio di Stato dicembre 2002 la pesca, per la modifica del Capo V
della Costituzione e' materia esclusiva delle Regioni.
In tale contesto il Servizio economia ittica ha attivamente
partecipato in sede nazionale alla discussione per il trasferimento
delle competenze e per la definizione del VI piano triennale della
pesca (2000-2003) e per la proroga al 2003 del piano triennale
(2000-2002).
La necessita' di affermare un ruolo delle Regioni anche in ambito
comunitario ha favorito l'integrazione tecnica della Regione
Emilia-Romagna, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto per iniziative
condivise nella pesca che dovranno poi essere recepite a livello
politico ed istituzionale. Uno dei primi risultati, raggiunti con la
collaborazione delle tre Regioni dell'alto Adriatico e di alcuni
Paesi frontalieri (Slovenia, Croazia, Bosnia), e' stata la
predisposizione di due progetti Interreg III B nell'area dell'Europa
centrale e danubiana, Adri Fish e Adri.Env.
Per rendere operativa una programmazione mirata dell'economia del
comparto e' stato avviato uno studio con l'organizzazione PEFA di
Bruxelles per realizzare un'asta elettronica con un piano telematico
che collega 13 mercati europei al mercato ittico di Cattolica ed e'
stata data attuazione alla raccolta dei dati base per rendere
operativo un osservatorio dell'economia ittica istituito presso il
centro ricerche marine di Cesenatico.
Con il trasferimento delle funzioni dallo Stato alle Regioni, sono
trasferite alla competenza regionale le funzioni amministrative
relative ai seguenti interventi:
- Fondo centrale credito peschereccio;
- Campagne di promozione;
- Credito peschereccio;
- Polizze assicurative;
- Accordi di programma;
- Ristrutturazione aziendale e ricapitalizzazione delle cooperative.
Solo nel gennaio 2003 il MiPAF ha inviato una comunicazione che
permette alla Regione di utilizzare le risorse trasferite in quanto
destinate dalla normativa europea a favore delle misure previste dal
"Piano triennale della pesca e dell'acquacoltura", comprese anche
quelle riservate inizialmente alla competenza nazionale.
Nell'ambito della pesca marittima e per le attivita' connesse, la
Legge 3/79 modificata dalla la L.R 3/99 prevede l'approvazione di un
piano regionale per gli investimenti e delega le funzioni
amministrative di attuazione alle Province costiere. Con il piano si
intende migliorare la sicurezza del lavoro a bordo e mantenere i
requisiti igienico sanitari del pescato. E' un impegno finanziario
finalizzato all'adeguamento tecnologico delle strutture produttive
delle barche di pesca in un settore in cui la capacita' di
anticipazione finanziaria degli operatori e' assai ridotta.
Con il trasferimento delle deleghe dallo Stato alle Regioni e' stato
attivato il complemento di programmazione regionale SFOP 2000-2006
con un finanziamento complessivo di 28,3 milioni di Euro. Nel corso
del 2002 sono state concluse le istruttorie di tutte le misure dello
SFOP con una graduatoria che completa l'intera gestione del
complemento di programmazione fino al 2006.
La pesca delle acque interne e' regolata dalla L.R. 11/93 "Tutela e
sviluppo della fauna ittica e regolazione della pesca in
Emilia-Romagna". Nel corso del 2002 e' stato attivato il Piano ittico
regionale (2001-2006) che prevede interventi in favore della pesca
sportiva, dell'acquacoltura e della ricerca scientifica. La L.R.
11/93 prevede il finanziamento delle attivita' comprese nel Piano
ittico regionale.
Alle Province, per l'attuazione degli interventi compresi nei piani
ittici di bacino che completano il piano ittico regionale (PIR), sono
state trasferite le risorse finanziarie per l'esercizio delle
funzioni delegate fra cui anche quelle per i ripopolamenti delle
acque.
L'approvazione di ricerche scientifiche e di sperimentazioni proposte
dalle Province sono state finanziate con un impegno di spesa di 517
mila Euro. Hanno preso avvio iniziative di interesse regionale volte
alla riduzione delle specie alloctone, all'individuazione delle
esigenze biologiche di molte specie autoctone in via di estinzione.
Sono stati previsti vari interventi: la pubblicazione della carta
ittica fascia D) della montagna; l'avvio dello studio delle fasce B)
e C) della zona pedemontana e di pianura della Carta ittica
regionale; l'elaborazione dei tesserini di pesca (1998-2001) il
monitoraggio degli elementi di base per comporre una banca dati nel
settore della pesca sportiva ed acquacoltura nelle acque sulla pesca
nelle acque interne.
ASSESSORATO PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE. POLITICHE ABITATIVE.
RIQUALIFICAZIONE URBANA
1. Premessa
Nel corso dell'anno 2002 sono state in particolare acquisite un
insieme di conoscenze in merito alle principali problematiche indotte
sul sistema territoriale regionale dal mutamento dello scenario
economico, sociale, territoriale europeo e globale. In base a questi
elementi e' stato predisposto un documento sintetico contenente una
proposta degli obiettivi e dei contenuti da inserire nel documento
preliminare del nuovo PTR.
L'identificazione degli elementi analitici, sulla cui base sono stati
individuati gli obiettivi, sono stati gli elementi di conoscenza in
base ai quali e' stata avviata la predisposizione del quadro
conoscitivo che motiva le indicazioni stesse e permette
l'individuazione di indicatori sintetici per la valutazione di
sostenibilita' ambientale e territoriale (Valsat).
Per delineare i contenuti del documento preliminare e validare sul
piano scientifico il quadro conoscitivo e la Valsat e' stato
costituito un comitato scientifico composto di esperti del mondo
accademico che, con l'affidamento di incarichi specifici, hanno
predisposto studi specialistici sulle tematiche territoriali
presentati e discussi in seminari tematici.
Lo svolgimento di questa attivita' ha coinvolto le Direzioni e i
tecnici regionali competenti in materia di pianificazione
territoriale impegnati sia nei diversi incontri e seminari, sia
nell'elaborazione di parti specifiche del quadro conoscitivo.
Gli obiettivi assegnati, che attengono al coordinamento
dell'attivita' istruttoria dei documenti di pianificazione
territoriale generale delle Province (PTCP) ai fini della formale
espressione delle valutazioni della Regione nell'ambito del percorso
di approvazione degli stessi piani generali, sono stati pienamente
raggiunti, essendo tra l'altro stato sempre garantito il pieno
rispetto delle scadenze, poste dalla normativa regionale (L.R.
20/00), entro le quali deve essere formalizzata, con delibera della
Giunta regionale, l'espressione dei pareri.
Gli obiettivi per il 2002 in materia di politiche di sviluppo per le
aree montane sono stati pienamente raggiunti. Essi sono stati
riferiti in particolare all'avvio di una riflessione sulle
caratteristiche dei territori montani della regione, al fine
dell'individuazione di nuove e piu' appropriate strategie di
intervento da mettere in campo a partire dal 2003, nonche'
all'attuazione della L.R. 22/97 e, nello specifico, alla gestione dei
fondi per la montagna.
Nel 2002, anno internazionale delle montagne, si e' curata la
partecipazione a numerosi eventi organizzati da attori istituzionali
a livello locale ed e' stato coordinato un gruppo di lavoro, formato
da rappresentanti di tutte le Direzioni generali della Regione, delle
Province e delle Comunita' montane, che ha costituito il momento di
elaborazione comune e di raccordo tra tutte le componenti pubbliche
competenti in materia di sviluppo della montagna.
Il processo di riflessione condiviso e compartecipato a tutti i
livelli istituzionali ha portato alla ridelineazione di una mappa del
territorio montano della regione che ha evidenziato le
caratteristiche, i punti di forza e i punti di debolezza delle
differenti zone, al fine dell'individuazione di politiche mirate alla
soluzione dei problemi e delle effettive necessita' dei singoli
territori.
A conclusione del percorso e' stato redatto il documento "Progetto
per l'Appennino. Verso una nuova politica di sviluppo a favore dei
territori collinari e montani", che ha ottenuto l'approvazione della
Conferenza Regione-Autonomie locali (4 novembre 2002). Il progetto e'
stato presentato dalla Giunta regionale l'11 dicembre 2002, a Castel
del Rio (BO) nel corso della la IX Conferenza regionale per la
montagna.
E' inoltre stata curata l'attivita' di gestione e monitoraggio dei
programmi attivati dalle Comunita' montane con le risorse finanziarie
concesse negli anni precedenti a titolo del fondo per gli interventi
speciali, del fondo regionale per la montagna e del fondo piccole
opere di riassetto idrogeologico.
Nel corso del 2002, sono proseguiti i rapporti con il Comune di
Ferrara ed il Comune di Bologna, soggetti concessionari ai fini della
realizzazione dei progetti FIO - Settore beni culturali, relativi al
recupero e valorizzazione delle mura e del sistema museale di Ferrara
ed alla realizzazione del parco urbano di piazza Maggiore di Bologna.
Il Servizio ha in particolare provveduto alla definitiva
ricostruzione degli aspetti procedurali e contabili ai fini della
presa d'atto del completamento e dell'approvazione degli atti di
collaudo relativi agli ultimi sottoprogetti completati e della
successiva liquidazione dei saldi dei finanziamenti, nonche' della
determinazione, nel caso, delle economie di spesa.
E' proseguita la gestione dei progetti FRIET afferenti ai programmi
finanziati ai sensi, rispettivamente, dell'art. 62 della L.R. 17/88 e
dell'art. 46 della L.R. 38/94, con la liquidazione dei contributi a
fronte della presentazione di stati di avanzamento lavori e con la
presa d'atto dei collaudi di alcuni progetti per i quali e' risultata
completata la fase della realizzazione; inoltre sono stati gestiti
residui progetti afferenti al programma finanziato dal fondo
regionale per la montagna dell'anno 1995 (ex L.R. 1/93, abrogata), al
programma finanziato ai sensi dell'art. 10 del DL 359/87, convertito
in Legge 440/87, attraverso la liquidazione dei contributi a fronte
della presentazione degli stati di avanzamento lavori e con la presa
d'atto dei collaudi dei progetti per i quali e' risultata completata
la fase della realizzazione, e ha proseguito anche la gestione del
programma d'interventi localizzati in aree depresse, finanziato dalla
Legge 641/96, disponendo la liquidazione dei finanziamenti a fronte
della presentazione della documentazione di spesa da parte dei
singoli soggetti beneficiari.
Le attivita' di coordinamento a livello nazionale e di cooperazione
transnazionale in materia di pianificazione territoriale, hanno
raggiunto pienamente gli obiettivi fissati, la Conferenza
Stato-Regioni ha individuato nel 2000 la Regione Emilia-Romagna quale
Regione capofila per tutte le questioni relative allo (schema di
sviluppo dello spazio europeo) SSSE. Il programma operativo dello
SSSE per la cooperazione europea nel campo della pianificazione
territoriale per il periodo 2000-2005 (Tampere 22 settembre 1999) ha
previsto 12 azioni, con le quali applicare ed approfondire gli
obiettivi dell'SSSE, che appositi gruppi di lavoro transnazionali
sono incaricati di definire ed elaborare; fra tali azioni figura la
realizzazione dell'osservatorio ESPON.
E' proseguita l'attivita' di coordinamento, supporto e integrazione
delle politiche regionali di settore, con particolare riferimento
all'istruttoria tecnica degli strumenti di pianificazione settoriali
riguardanti, in particolare, la protezione della natura, la difesa
del suolo e della costa, la pianificazione territoriale provinciale,
la pianificazione dei rifiuti e quella dell'emittenza
radio-televisiva.
Sono stati promossi interventi in ambiti strategici, anche attraverso
la predisposizione del programma di finanziamento dei "Progetti di
tutela, recupero e valorizzazione" (previsti dall'art. 49 della L.R.
20/00), finalizzati ad ottenere una nuova qualita' territoriale
attraverso la valorizzazione e il recupero, sulla base dell'accordo
e con la partecipazione delle realta' economiche ed istituzionali
presenti a livello locale.
E' stata avviata l'elaborazione dell'accordo tra il Ministero BB.CC.
la Regione e l'associazione degli Enti locali inerente la gestione
delle tutele paesaggistiche e l'imposizione e modifica dei vincoli
paesistici, in attuazione dell'art. 46 della LR. 31/02 "Disciplina
generale dell'edilizia".
Nel corso del 2002 dopo l'entrata in vigore della L.R. 20/00
"Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio",
l'attivita' su tutto il territorio e' stata indirizzata alla
conoscenza della predetta legge e di confronto con i Comuni, Province
e tecnici di settore. Si sono curate le attivita' istruttorie e di
gestione dei finanziamenti ai Comuni per favorire l'elaborazione dei
nuovi strumenti di pianificazione urbanistica e dei finanziamenti
alle Province per la costruzione dei quadri conoscitivi dei PTCP.
Si sono concluse le attivita' per la redazione di un atto di
indirizzo e coordinamento tecnico inerente gli strumenti cartografici
e supporto della pianificazione (art. A-27 della L.R. 20/00);
successivamente all'entrata in vigore della predetta legge
l'attivita' e' stata orientata alla predisposizione della L.R. 47/01
"Differimento di termini in materia di pianificazione urbanistica e
di delocalizzazione degli immobili nonche' disposizioni urgenti in
materia di espropriazioni per pubblica utilita'".
Si e' collaborato alla redazione dell'atto di indirizzo e
coordinamento tecnico sui contenuti conoscitivi e valutativi dei
piani e sulla conferenza di pianificazione in attuazione della L.R.
20/00 e pubblicato nel Bollettino Ufficiale regionale nel maggio
2001.
Si e' collaborato alla redazione delle seguenti leggi:
- L.R. n. 31 del 25 novembre 2002 "Disciplina generale dell'edilizia"
che regola nel territorio, in coerenza con le disposizioni del Titolo
V della Costituzione gli interventi di trasformazione del territorio
disciplinati dagli strumenti di pianificazione urbanistica comunale;
- L.R. n. 37 del 19 dicembre 2002 "Disposizioni regionali in materia
di espropri" che si pone l'obiettivo di armonizzare la disciplina
prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001,
n. 327 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di
espropriazione per pubblica utilita') con la legislazione regionale
in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica, in coerenza
con le disposizioni contenute nel Titolo V della parte II della
Costituzione. A tal fine detta disposizioni in merito alle competenze
relative alle funzioni espropriative, alla fase di apposizione del
vincolo espropriativo, agli atti comportanti dichiarazione di
pubblica utilita' e alle Commissioni provinciali per la
determinazione del valore agricolo.
Dalla programmazione regionale della Legge 19/98 sono state assegnate
risorse per oltre 70 milioni di Euro a 70 PRU proposti da 51 Comuni,
tra cui tutti i Capoluoghi e le citta' con oltre 30.000 abitanti. Di
questi programmi fanno parte anche 13 Progetti pilota per la
sicurezza urbana, finanziati con ulteriori risorse, di cui tuttavia
solo sette sono stati approvati con accordi specifici (Forli',
Piacenza, Bologna, Reggio Emilia, Ferrara, Rimini, Rubiera), essendo
gli altri sei conglobati nei PRU.
Sono dunque 63 i Programmi di riqualificazione urbana propriamente
detti, sui quali si ripartiscono i contributi regionali assegnati con
delibera del Consiglio regionale 88/00 e delibera di Giunta regionale
2418/01 pari a Euro 70.158.087, oltre a quelli gia' programmati in
base alla L.R. 30/96 sui programmi d'area di Reggio Emilia, Modena,
Ravenna.
Sono stati finora approvati con delibera di Giunta regionale 50
accordi di programma, in virtu' dei quali il contributo regionale
complessivo ai relativi Pru, si distribuisce su interventi
riconducibili alle seguenti finalita':
interventi di Erp o in locazione permanente, anche di recupero:
48,41%
- interventi di edilizia agevolata (locazione a termine e buoni
casa): 26,80%
- interventi infrastrutturali, servizi pubblici e urbanizzazioni:
24,79%.
Considerando l'apporto delle risorse locali, l'investimento
complessivo e' di Euro 663.178.280 di cui:
- risorse regionali: 8,9%
- risorse pubbliche locali (Comuni, Provincie, Acer): 13,6%
- investimenti privati: 77,5%.
Rimangono dunque da approvare 13 accordi di programma: 6 di questi
pur con il ritardo dovuto alle procedure di variante, dovrebbero
essere conclusi entro marzo 2003.
Per quanto riguarda l'attivita' di sostegno alla qualita'
architettonica e paesaggistica del territorio, a seguito della
emanazione della nuova L.R. n. 16 (15 luglio 2002), presentata il 20
settembre 2002 con un convegno alla Rocca di Bazzano (BO) che ha
visto la partecipazione del Ministero per i Beni e le Attivita'
culturali (DARC e Soprintendenza dell'Emilia-Romagna), e' stata
approvata dalla Giunta regionale la proposta al Consiglio di
programma 2003-2005 per il recupero degli edifici storico-artistici e
la promozione della qualita' architettonica e paesaggistica del
territorio (DGR n. 2564 del 16/12/2002). Tale proposta prevede di
destinare al finanziamento dei vari tipi di intervento previsti
l'intero ammontare delle risorse disponibili per gli anni 2003 e
2004.
Nell'anno 2002 e' proseguito quanto gia' avviato nel 2001,
relativamente alla riforma del settore abitativo pubblico, approvata
con L.R. dell'8 agosto 2001, n. 24. A seguito della sua entrata in
vigore si e' pertanto provveduto a porre in essere gli atti
legislativamente previsti e all'uopo opportuni. Relativamente alla
gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, la cui
riforma ha comportato tra l'altro il riordino degli enti operanti nel
settore e conseguentemente degli allora IACP, trasformati in enti
pubblici economici con la nuova denominazione di ACER, l'attivita'
primaria della Regione e' stata quindi caratterizzata
dall'affiancamento alle ACER nella fase della loro riorganizzazione.
Mutando la veste giuridica, assumendo una diversa struttura e
vedendosi in parte modificare i loro compiti e soprattutto
sostanzialmente il loro ruolo istituzionale, notevoli sono stati gli
adempimenti consequenziali che l'ACER ha dovuto porre in essere nella
fase immediata per la sua stessa sussistenza. In questa fase iniziale
quindi si e' svolto un ruolo generale di consulenza
giuridico-amministrativa-contabile per le ACER medesime. Sono stati
cosi' costituiti gruppi di lavoro composti da rappresentanti delle
ACER e personale della Regione per l'analisi, lo studio, il confronto
di aspetti e profili giuridico-ammistrativo-tecnico-contabile e la
messa in opera di specifici atti. La Giunta regionale ha poi in
particolare dapprima orientato la sua attivita' verso l'approvazione
di quelle deliberazioni inerenti l'organizzazione dei neo enti.
Successivamente secondo quanto stabilito all'art. 15 L.R. 24/01 e'
stato predisposto l'atto concernente la specificazione dei requisiti
per accedere all'erp, approvato con deliberazione di Giunta regionale
n. 2902 del 17 dicembre 2001 (il Consiglio regionale ha a sua volta
approvato tale deliberazione della Giunta regionale con atto n. 327
del 12 febbraio 2002).
In materia di osservatorio sul sistema abitativo regionale,
l'attivita' svolta dal centro servizi Quasco, su incarico conferito
dalla Regione e dagli ACER provinciali, ha condotto all'elaborazione
e alla diffusione del 80 Rapporto congiunturale riguardante
l'andamento del settore edilizio. In particolare questo rapporto
contiene dati e rilevazioni congiunturali di tendenza riferiti
all'attivita' edilizia, ai livelli degli affitti e degli sfratti,
oltre a informazioni sui finanziamenti a favore degli investimenti
nella costruzione e nell'acquisto di alloggi e sulla normativa che
disciplina le agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione
nonche' sulle sue possibili ripercussioni sul mercato della
locazione.
Relativamente alla gestione della banca dati "Anagrafe dell'utenza"
si e' provveduto ad una ulteriore revisione dei contenuti
informativi, allo scopo di aderire alle mutate esigenze informative
connesse all'attivita' di programmazione propria dell'ente. Tale
revisione ha comportato una modifica delle procedure di controllo e
di validazione dei dati stessi, al fine di garantire una sempre
maggiore rispondenza delle informazioni alla esigenze di correttezza
e significativita'.
ASSESSORATO TURISMO E COMMERCIO
1. Premessa
Il 2002 e' stato un anno di intensa attivita' nel settore del
turismo. Sono state approvate tre nuove importanti leggi che hanno
snellito la legislazione, rinviando ai provvedimenti attuativi tutti
i contenuti non essenziali e valorizzando il ruolo di Province e
Comuni. Si tratta della legge sul demanio, della nuova legge per la
qualificazione del turismo invernale e della legge per lo sviluppo e
la qualificazione dell'offerta turistica regionale: la L.R. 40/02,
che ha sostituito la L.R. 3/93.
Per quanto riguarda le risorse sono stati impegnati e spesi a favore
del settore piu' di 41 milioni di Euro.
L'attivita' e' stata improntata ai seguenti obiettivi che sono stati
pienamente raggiunti:
- semplificazione e razionalizzazione delle procedure,
- controllo della spesa, ottimizzazione del sistema degli impegni e
dei pagamenti delle risorse stanziate,
- conferma degli impegni strategici a sostegno della promozione e
della commercializzazione turistica,
- sviluppo dell'osservatorio regionale sul turismo,
- potenziamento del ruolo dell'agenzia regionale per il turismo,
- miglioramento del coordinamento fra i soggetti pubblici e privati
del sistema dell'organizzazione turistica regionale.
2. Analisi e promozione della domanda turistica - Gestione della L.R.
7/98
Per rendere piu' incisive e cogenti le procedure amministrative
regionali e, nel contempo, per favorire la crescita qualitativa delle
azioni e dei progetti di promozione e commercializzazione turistica,
sono stati modificati e migliorati i criteri attuativi della L.R.
7/98 (100).
Analisi dell'attivita' gestionale. Di seguito, si riportano i
principali provvedimenti approvati dalla Giunta regionale in
attuazione della L.R. 7/98.
Le risorse a disposizione per questo tipo di interventi sul Bilancio
di previsione 2002 erano pari alla cifra globale di Euro
17.386.596,55. Tali risorse sono state impegnate al 100%.
Il bilancio regionale prevedeva uno stanziamento di Euro
12.433.445,75 per l'attuazione, attraverso APT servizi, del piano
annuale delle azioni di promozione turistica e per il
cofinanziamento, sempre tramite APT servizi, di progetti di
promozione e commercializzazione turistica elaborati dai soggetti
aderenti alle Unioni. Con le procedure e nei tempi previsti dai
criteri attuativi della L.R. 7/98, tali risorse sono state impegnate
al 100%. Le risorse liquidate entro il 31/12/2002 ammontano al 79,8%
del totale. L'alta percentuale degli importi liquidati entro l'anno
di riferimento e' significativa della forte attenzione delle
strutture competenti per l'ottimizzazione dei tempi procedimentali.
Assegnazione alle Province del finanziamento dei programmi turistici
di promozione locale (PTPL) per l'anno 2002. Il Bilancio regionale
prevedeva per l'anno 2002 uno stanziamento di Euro 4.389.883,64. Con
deliberazione di Giunta regionale, si e' provveduto ad assegnare alle
Province, per il finanziamento dei progetti, attivita' ed iniziative
compresi nei programmi turistici di promozione locale, risorse
complessive pari ad un impegno di Euro 4.389.883,64 (100% delle
risorse stanziate). Le risorse liquidate entro il 31/12/2002
ammontano al 48,9% delle risorse impegnate. La percentuale delle
risorse liquidate corrisponde a quanto previsto dalle procedure
attuative della L.R. 7/98.
Interventi per la realizzazione di progetti speciali per l'anno 2002.
Con questa linea di cofinanziamento, la Regione ha partecipato
all'attuazione di 7 progetti speciali in collaborazione con i Comuni
di Cervia, Comacchio, Cattolica, Bellaria e con le Province di
Bologna e Forli'-Cesena. Tali progetti, rilevanti per la promozione
di specifici territori turistici, hanno integrato e ottimizzato le
iniziative realizzate da APT servizi Srl e dalle Unioni di prodotto,
ai sensi di quanto stabilito dal piano annuale 2002 delle azioni di
promozione turistica regionale di carattere generale. L'impegno di
spesa globale e' stato di Euro 305.038,71 (pari al 100% delle risorse
stanziate per l'anno 2002). Le risorse liquidate entro il 31.12.2002
ammontano al 46,7% delle risorse impegnate.
Organizzazione e sviluppo dell'osservatorio regionale del turismo -
Attivita' 2002-2003. Per l'attuazione di specifici studi e ricerche,
supporto propedeutico e indispensabile per la costruzione degli atti
di programmazione turistica strategica, la Regione ha approvato un
impegno di spesa di Euro 258.228,45 (pari al 100% delle risorse
stanziate). L'accordo stipulato con Unioncamere prevede l'attivita'
dell'osservatorio turistico per il periodo 2002-2003.
3. Demanio marittimo L.R. 9/02
Al fine dell'attuazione delle scelte strategiche relative alla
gestione del demanio marittimo, e' stata emanata la L.R. 9/02 che ha
disciplinato l'esercizio delle funzioni amministrative in materia di
demanio marittimo che comprende, oltre a quello con finalita'
turistica ricreativa, anche la disciplina inerente i settori della
pesca e dei porti regionali, con la definizione delle competenze dei
diversi livelli istituzionali e la delega ai Comuni dell'attivita'
gestionale.
I valori guida di questa importante legge sono la salvaguardia
dell'ambiente e la tutela dell'interesse pubblico nell'utilizzo di
questi beni.
Dopo la legge sono state approvate le direttive regionali (101) in
attuazione della stessa, la quale prevede che il conferimento
acquista efficacia a seguito dell'approvazione delle direttive e
previo adeguamento alle stesse, da parte dei Comuni, dei piani
dell'arenile ed il trasferimento dei registri delle concessioni.
Al fine dello svolgimento dell'attivita' turistica del 2002, sono
state approvate: l'ordinanza balneare 1/02 e le successive 1/bis,
1/ter, 1/quater in forma unitaria sull'intero ambito costiero.
E' stato inoltre approvato (102) lo schema di accordo tra il
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione
Emilia-Romagna per l'utilizzo condiviso delle basi dati presenti nel
sistema informativo demanio (SID).
E' proseguita l'attivita' degli uffici regionali decentrati del
"Progetto speciale demanio" per la sistematizzazione della
documentazione ricevuta dallo Stato, la risoluzione delle pendenze e
per l'evasione delle pratiche urgenti in relazione alle attivita' da
autorizzare per la stagione balneare 2002. Sono state inoltre
attivate le procedure di riscossione dei canoni relativi all'anno
2002 e della relativa imposta regionale per gli anni 1998/2002.
L'intera attivita' ha richiesto un'intensa concertazione con tutti i
soggetti pubblici e privati attraverso molteplici incontri mentre e'
risultata altrettanto impegnativa l'attivita' di supporto dei diversi
soggetti coinvolti e la gestione del contenzioso.
4. La riqualificazione dell'offerta turistica regionale
Le attivita' hanno riguardato la gestione delle leggi di
incentivazione regionali e statali nonche' la predisposizione della
nuova legge regionale sugli incentivi a favore del sistema
dell'offerta turistica regionale. Il servizio ha inoltre avuto un
importante ruolo di coordinamento e di supporto tecnico e
giuridico-amministrativo nei confronti degli enti delegati e di tutti
gli attori operanti nel settore turismo: Camere di Commercio,
Consorzi fidi e Cooperative di garanzia, associazioni di categoria e
singoli operatori turistici.
Nuova L.R. 40/02 di incentivazione degli interventi in ambito
turistico
E' stata approvata dal Consiglio regionale la L.R. 23 dicembre 2002,
n. 40 "Incentivi per lo sviluppo e la qualificazione dell'offerta
turistica regionale. Abrogazione della L.R. 11 gennaio 1993, n. 3
(disciplina dell'offerta turistica della Regione Emilia-Romagna.
Programmazione e finanziamento degli interventi. Abrogazione della
L.R. 6 luglio 1984, n. 38)". Si tratta della nuova legge regionale di
incentivazione degli interventi in ambito turistico che sostituisce
la L.R. 3/93. Tale normativa, infatti, e' stata oggetto di una
approfondita revisione a causa delle modifiche legislative di grossa
rilevanza intervenute nel 2001, in particolare la nuova legge quadro
sul turismo (Legge 135/01) e l'entrata in vigore della modifica del
Capo V parte II della Costituzione, sulla base della quale la materia
del turismo e' diventata di competenza esclusiva della Regione.
In questo nuovo quadro, la scelta fatta e' stata quella di un testo
normativo recante solo i contenuti essenziali di una legge che si
pone l'obiettivo di sostenere e stimolare la creazione di un'offerta
turistica ampia e diversificata basata sulla qualita' del servizio e
sulla integrazione di questa offerta con il territorio.
Tra questi contenuti essenziali vi e' la scelta di potenziare il
ruolo delle Province come soggetti gestori degli interventi
finanziati dalla legge.
Si e' rinviato invece all'atto di indirizzo la dettagliata
definizione dei criteri applicativi della legge stessa.
La L.R. 40/02 ha inoltre adeguato la disciplina sugli incentivi alla
normativa europea in tema di aiuti di stato alle imprese.
L.R. 3/93 - Gestione delegata - Programma 2002
E' stato approvato (103) il programma 2002 relativo ai contributi in
c/capitale per gli interventi presentati da soggetti privati ed Enti
pubblici ed assegnazione dei fondi alle Province. Il programma e'
stato finanziato con un importo di Euro 10.366.000,00.
Per quanto riguarda le somme a disposizione degli stessi soggetti per
l'incremento del fondo per l'abbattimento degli interessi
l'assegnazione delle risorse a disposizione e' stata pari a Euro
752.007,03.
L.R. 3/93. Gestione diretta finanziamenti pubblici
Oltre al proseguimento della normale gestione tecnico-amministrativa
per il completamento dei progetti inseriti nei programmi di
finanziamento ad Enti pubblici (L.R. 3/93) attivati negli anni
precedenti, con modalita' di gestione diretta e delegata alle
Province, e' continuata la gestione dei finanziamenti previsti dai
"Progetti finalizzati" (Terre verdiane; Rocche e castelli; Verde
pubblico zona costa e terme; Linea gotica) con l'espletamento di
tutte le procedure inerenti l'istruttoria tecnica dei progetti
esecutivi e la predisposizione dei relativi atti di concessione e
liquidazione.
Fondo per l'innovazione degli impianti a fune (Legge 140/99, art. 8 -
Legge 166/02, art. 31)
Nel corso del 2002 si e' provveduto a partecipare ai tavoli di lavoro
del gruppo tecnico regionale con i rappresentanti ministeriali, gia'
attivati nel 2001, finalizzati all'assunzione dei provvedimenti
conseguenti l'emissione del parere della Commissione europea,
relativo alla notifica da parte dello Stato, della Legge 140/99,
nonche' al recepimento del decreto del 30/12/2002 relativo al riparto
dei fondi alle Regioni. Tale decreto ha assegnato alla Regione
Emilia-Romagna la somma di 12.753.404,69 Euro.
Interventi a favore degli impianti di risalita e delle stazioni
sciistiche - L.R. 17/02
L'approvazione della L.R. 17/02 "Interventi per la riqualificazione
delle stazioni invernali e del sistema sciistico della Regione
Emilia-Romagna" abrogativa della precedente Legge di settore 26/87,
costituisce un altro atto rilevante dell'anno passato, avente
l'obiettivo generale del miglioramento delle stazioni invernali
esistenti, del sistema sciistico e degli impianti che ne fanno parte.
Si intende cosi' conseguire il rilancio delle stazioni invernali
puntando sulla qualita' ambientale e sportiva delle stesse, sulla
creazione di un significativo indotto occupazionale e su impianti e
sistemi organizzativi tali da garantire il loro utilizzo in
condizioni di sicurezza. Considerata la particolare importanza di
quest'ultimo fattore, la legge ha previsto l'adozione, da parte della
Giunta regionale, di intesa con gli Enti locali e le associazioni
private operanti sul territorio, di uno specifico regolamento sulla
sicurezza degli impianti sportivi invernali.
Accanto all'approvazione della nuova legge, e' opportuno segnalare
un'articolata attivita' di iniziative, riunioni e coordinamento delle
Province interessate da stazioni invernali, finalizzate alla
ripartizione dei fondi regionali, nonche' dei fondi stanziati dalla
Legge (140/99) per la realizzazione del Piano stralcio 2002/2003.
Al fine di potere concludere positivamente i programmi pregressi
relativi agli anni 1997-98-99 riguardanti i finanziamenti a favore
degli impianti di risalita e piste di discesa e' stata predisposta la
bozza di ridefinizione dei termini di conclusione degli stessi.
Si e' provveduto inoltre ad attivare il programma 2001 per quel che
riguarda la "sistemazione ambientale delle aree interessate da
impianti di risalita e piste di discesa", erogando il primo acconto
per un importo pari ad Euro 172.297,00.
Progetto terme e salute - L.R. 32/88
In attuazione dei programmi degli interventi di operatori termali
pubblici e privati dell'Emilia-Romagna a sostegno del progetto "Terme
e Salute", relativi agli anni 96, 97, 98 e 2000, e' proseguita
l'intensa attivita' gestionale, che ha previsto l'istruttoria
tecnica, l'elaborazione di numerosi atti amministrativi (di
liquidazione, revoca, svincolo) nonche' l'effettuazione di
sopralluoghi presso gli stabilimenti termali, a cura del nucleo di
valutazione tecnica.
Gestione programmi speciali d'area e finanziamenti PRUSST
Il coordinamento diretto, con responsabilita' di programma, dei
programmi speciali d'area "Fiera", "Citta' della costa" e la gestione
tecnico amministrativa di decine di progetti relativi ad altri
programmi d'area (Val Tidone e Luretta, Basso Ferrarese, Alto Reno,
Parco della salute; Distretto ceramico-Valle della salute) inerenti
opere dirette alla riqualificazione turistica ed urbana, ha
comportato il pieno impegno dei collaboratori sia con profilo
amministrativo, che tecnico.
E' stata infatti necessaria un'azione continua di assistenza alle
Amministrazioni interessate anche al fine di garantire il rispetto
degli impegni assunti nei vari accordi. In particolare, il programma
speciale d'area "Citta' della costa", che prevede la gestione di
circa 50 progetti di notevole valenza e complessita', per un
finanziamento regionale di circa Euro 22.500.000,00, ha comportato
numerosi incontri anche con altre Direzioni generali (Bilancio;
Programmazione) al fine di trovare soluzioni ai diversi problemi
amministrativi e di pianificazione via via riscontrati. Per il
coordinamento di tutti i programmi d'area di competenza
dell'Assessorato, funzionari del settore hanno inoltre assicurato la
propria collaborazione alla definizione delle fasi preliminari dei
nuovi programmi speciali d'area approvati dalla Regione (Basso
Ferrarese II; Foreste Casentinesi; Territorio Cispadano; Fiume Po;
Valle Sillaro).
Parallelamente e' proseguita la collaborazione con la Direzione
generale Programmazione per la gestione e Coordinamento dei
finanziamenti PRUSST.
Programma Ob. 2 - Asse 1 e 2 Settore Turismo
I primi mesi dell'anno hanno richiesto impegno per la collaborazione
alla stesura finale del complemento di programmazione relativo al
DOCUP 2000-2006, nonche' alla definizione dei criteri applicativi e
del bando relativo alla Misura 1.3 imprese turistiche, e relativi
atti. Particolare impegno e' stato successivamente richiesto dalla
analisi e valutazione delle centinaia di proposte di progetti
avanzate dalle singole Province sull'Asse 2 - Progetti pubblici.
Collaboratori del settore hanno inoltre assicurato l'assistenza
tecnica alle Province nelle fasi di avvio dei programmi Ob. 2 loro
delegati.
Monitoraggio Programmi 5B
Contrariamente alle previsioni, il programma 5B - concluso nel
dicembre 2001 - ha richiesto ancora notevole impegno a causa di
indagini effettuate da Guardia di Finanza, e monitoraggi e
valutazioni richieste da Corte dei Conti, Sezione di Bologna, e Corte
dei Conti, Sezione di Roma, nonche' da societa' esterne incaricate
dalla Regione stessa. Tali monitoraggi hanno comportato sopralluoghi,
assistenza agli enti e societa' incaricate, e rielaborazione di
numerosi dati e informazioni statistiche.
Coordinamento e gestione Programma e finanziamenti L.R. 15/91 (lotta
culicidi)
E' proseguito il coordinamento per la gestione del programma di lotta
integrata ai culicidi nell'area del delta del Po, con particolari
approfondimenti causati dalle crescenti infestazioni di Zanzara
Tigre, che costituiscono un gravissimo pericolo per il turismo
costiero. E' inoltre iniziata la verifica della legge regionale
finalizzata alla esigenza di una sua revisione.
Legge 424/89-Carraro-Vizzini
Nel corso del 2002 e' pervenuto da parte del Ministero per le
Attivita' produttive il diniego all'apertura di nuovi bandi e allo
slittamento del termine finale per la realizzazione degli interventi
fissato al 31/12/2001. Questo ha determinato l'esigenza di recuperare
quei soggetti ammessi a contributo con il programma di finanziamento
2000 (104) che avevano avuto solo un anno per terminare i lavori. Per
questo motivo la nuova legge sugli incentivi all'offerta turistica
consente il finanziamento con mezzi regionali per coloro che pur
avendo iniziato i lavori non sono riusciti a terminarli entro il
31/12/2001.
Legge 449/97
Nel corso del 2002 e' proseguita la gestione della Legge 449/97,
legge statale che concede contributi sotto forma di credito
d'imposta, precedentemente gestita dal Ministero, attualmente gestita
dalla Regione sempre con il supporto delle Camere di Commercio.
Nuovi turismi - Progetti innovativi
Il particolare carattere di questo settore di attivita', improntato
principalmente sulla costruzione di nuovi prodotti turistici e
progetti sperimentali, ha assorbito notevole lavoro sia per il
coordinamento dei progetti affidati a strutture esterne che per la
gestione diretta di progetti di competenza dell'ufficio, con
predisposizione di materiale divulgativo, organizzazione di
conferenze stampa e di iniziative varie.
Per alcuni progetti e' stato richiesto notevole impegno anche nei
rapporti tra i diversi Assessorati regionali coinvolti (Agricoltura,
Cultura, Ambiente) per il coordinamento con i programmi e/o progetti
di competenza.
Di seguito si elencano i progetti seguiti nell'anno 2002:
- Settore Turismo enogastronomico: Strade dei vini e dei sapori; Un
mare di sapori.
- Settore Turismo culturale: Festival del mare; Paesaggi d'autore;
Turismo scolastico; Itinerari luoghi ebraici; Itinerari Linea Gotica;
Terre Malatestiane Val Conca; Musica a Cattolica; Sogno felliniano;
Turismo scolastico a Ravenna.
- Settore Turismo sportivo: Progetto trekking; Progetto cicloturismo;
Progetto turismo equestre; Fiume Po.
- Settore Turismo naturalistico: Un ponte d'acqua tra i parchi
europei; Museo didattico a Ridracoli; Turismo itinerante - Plein
Air.
- Settori vari: Master plan; Turismo accessibile; Certificazione di
qualita' ISO 14001; Velisti per caso; Casa Fisi ad Atlantic City.
Sono state inoltre avviate le prime fasi di predisposizione di nuovi
"progetti finalizzati" (Fotovoltaico stabilimenti balneari; Giardini
pensili alberghi costa; Aree attrezzate per turismo itinerante in
zone montane), che hanno comportato anche ricerche e studio per
l'acquisizione di dati ed informazioni tecniche specifiche.
Progetti europei
Ideazione, presentazione, coordinamento e gestione di progetti che
possono avere finanziamento da parte dell'Unione Europea. L'attivita'
a carattere generale (ricerca continua di bandi europei di possibile
interesse per il turismo; scelta del progetto e impostazione
generale; ricerca partners italiani e stranieri; contatti e accordi
con partners; formulazione progetti e schede relative) si e'
sviluppata gradualmente durante l'anno, raggiungendo momenti di
massimo assorbimento di personale e lavoro.
In particolare, nei primi 7 mesi del 2002 e' stato coordinato e
gestito il progetto "Oltre il Giardino", finanziato sul bando Cultura
2000, che ha coinvolto istituti universitari finlandesi, tedeschi ed
italiani e le Amministrazioni di Rimini e Riccione. Nell'ambito del
progetto il settore ha seguito direttamente il coordinamento e
l'organizzazione di mostre, workshop internazionali; predisposizione
di materiali divulgativi e promozionali.
Parallelamente, e con uno sviluppo maggiore nell'ultimo trimestre, e'
proseguita l'attivita' di predisposizione diretta e/o collaborazione
alla organizzazione dei seguenti progetti regionali previsti in
presentazione sul Programma europeo INTERREG:
1 Progetto MARIMED (Festival delle Marinerie del Mediterraneo
Occidentale)
2 Progetto "CARE" (Citta' Accessibili delle Regioni d'Europa)
3 Progetto "A(t)trazione Fluviale" (valorizzazione delta del Po)
4 Progetto "Cycling on the Claudia Augusta" (collegamento ciclabile
Germania - costa adriatica)
5 Progetto "Green Link" (percorsi turistici fluviali)
6 Progetto "Blue" (valorizzazione fiume Po)
7 Castrum (valorizzazione circuito europeo castelli e rocche)
8 Progetto MERP (ricostruzione aree terremotate in Turchia) insieme
con i Servizi sociali.
5. Informazione turistica e servizi turistici in rete
Il principale obiettivo e' stato quello di potenziare il sistema di
informazione rivolto al turista, al fine di favorire la conoscenza
del territorio regionale e di aumentare anche attraverso la
comunicazione la competitivita' dell'offerta turistica regionale. Lo
stesso obiettivo e' stato considerato nei confronti dell'operatore,
sia esso operatore economico privato o Ente locale o
studioso/ricercatore, al fine di velocizzare e rendere trasparente la
comunicazione sull'attivita' istituzionale.
L'informazione al turista e agli operatori privati e istituzionali
Il sistema e' basato sulla cooperazione fra Enti locali e Regione.
Agli Enti locali e' chiesto di mantenere attive delle redazioni
locali con il compito di raccogliere dati di interesse del turista
sulle risorse del proprio territorio e di gestire propri siti
Internet; la Regione svolge il coordinamento tecnico-operativo della
attivita' di livello locale attraverso una propria redazione
regionale, che mantiene attivo e continuamente rinnovato un proprio
portale Emilia-Romagna Turismo.
Ci si e' mossi verso due direttrici:
A) estendere e qualificare il livello delle redazioni locali: Sono
stati approvati e cofinanziati progetti di livello locale finalizzati
ad aumentare la copertura informativa del territorio regionale. E'
stata garantita la continuita' delle attivita' delle 18 redazioni
locali impegnando un apposito contributo per un importo di 304.642,97
Euro;
B) dare continuita' e consolidare il livello della redazione
regionale di Emilia-Romagna Turismo: e' stato effettuato un restyling
del sito regionale con l'obiettivo di rendere piu' facilmente e
immediatamente fruibili le informazioni, sono stati aperti nuovi
servizi informativi in collaborazione con le redazioni locali
(newsletter, tematismi), gli accessi al sito sono aumentati rispetto
al 2001 dell'88%, con piu' di 400.000 visite/anno. E' stata
riorganizzata la comunicazione di tipo "istituzionale" su ERMES,
riguardante l'attivita' del servizio con l'obiettivo di velocizzare
la comunicazione verso i "clienti della Regione", cioe' verso gli
operatori pubblici e privati interessati a leggi regionali, bandi e
contributi. E' continuata l'attivita' di rilevazione dei flussi Istat
su consistenza ricettiva e movimento turistico, con il coordinamento
dei flussi informativi dalle Province e con la produzione di un
report annuale. E' stato avviato un intervento al fine di
riorganizzare e aggiornare una banca dati bibliografica specializzata
su studi e ricerche sul turismo consultabile su Internet.
Banca dati.
Molto rilevante e' stato l'impegno per la realizzazione della Banca
dati del settore turismo riguardante tutti gli interventi di
incentivazione dal 1990 ad oggi a fronte delle esigenze di controllo
e verifica dell'allocazione delle risorse sul territorio ma anche a
fronte delle esigenze di controllo di tipo amministrativo per
effettuare controlli sui contributi concessi finalizzati alla
verifica del rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in
tema di aiuti di stato alle imprese. Tale Base Dati fornisce il
supporto per attivita' di monitoraggio e per la valutazione delle
politiche regionali.
6. Rete distributiva al dettaglio
6.1 Grandi strutture di vendita
In materia di definizione della normativa regionale inerente il
procedimento per il rilascio delle autorizzazioni per grandi
strutture di vendita la Giunta regionale ha proposto al Consiglio
(105) una integrazione della deliberazione consiliare n. 1253 del 23
settembre 1999.
In particolare si e' ritenuto di procedere ad una ridefinizione delle
modalita' di computo delle superfici di vendita per le strutture che
esitano merci ingombranti al fine dell'individuazione del
procedimento amministrativo per il rilascio dell'autorizzazione.
Conferenze di pianificazione ai sensi del punto 2g. della delibera di
Giunta regionale 1410/00
Ai fini dell'approvazione dei primi programmi di attuazione degli
interventi relativi alle grandi strutture di vendita, predisposti dai
Comuni, la Regione ha partecipato a n. 3 conferenze di pianificazione
indette dalle Amministrazioni provinciali competenti per territorio,
su richiesta dei Comuni proponenti.
Conferenze dei Servizi per il rilascio delle autorizzazioni per le
grandi strutture di vendita
Ai fini del rilascio delle autorizzazioni la Regione ha partecipato a
n. 13 Conferenze di Servizi, svolte ai sensi di quanto previsto
dall'art. 9 del DLgs 114/98 e art. 11 della L.R. 14/99 che hanno
espresso parere favorevole al rilascio di n. 12 autorizzazioni per
grandi strutture di vendita in nove Comuni della regione
Emilia-Romagna.
6.2 Orari
La Regione Emilia-Romagna provvede all'individuazione dei Comuni ad
economia prevalentemente turistica e delle Citta' d'arte (106), nei
quali gli esercenti determinano liberamente gli orari di apertura e
di chiusura e possono derogare all'obbligo di chiusura domenicale e
festiva. Nell'anno 2002 sono stati individuati cinque Comuni e Citta'
con le deliberazioni sotto riportate:
- deliberazione della Giunta regionale 276/02 "L.R. 14/99, art. 16:
inserimento dei Comuni di Copparo, Luzzara, San Giovanni in Persiceto
nell'elenco dei Comuni ad economia prevalentemente turistica e delle
Citta' d'arte";
- deliberazione della Giunta regionale 1090/02 "L.R. 14/99, art. 16:
modifica all'allegato alla delibera di Giunta 154/01 contenente
l'elenco dei Comuni ad economia prevalentemente turistica e delle
Citta' d'arte";
- deliberazione della Giunta regionale 1732/02 "L.R. 14/99, art. 16:
modifica all'allegato alla delibera di Giunta 154/01 contenente
l'elenco dei Comuni ad economia prevalentemente turistica e delle
Citta' d'arte";
6.3 Giornali e riviste
La Giunta ha proposto al Consiglio regionale (107) il piano recante
gli indirizzi regionali programmatici per la predisposizione, da
parte dei Comuni, dei piani di localizzazione dei punti di vendita
esclusivi della stampa quotidiana e periodica.
6.4 Centri di assistenza tecnica
La Regione autorizza (108) i centri di assistenza tecnica che
svolgono attivita' di assistenza tecnica, di formazione e di
aggiornamento a favore delle imprese commerciali. Nell'anno 2002 sono
stati autorizzati n. 8 CAT con le seguenti deliberazioni:
- deliberazione della Giunta regionale 346/02 "L.R. 14/99, art. 15.
Autorizzazione a FEASA di Modena all'esercizio dell'attivita' di
centro di assistenza tecnica alle imprese commerciali prevista nello
statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 789/02 "L.R. 14/99, art. 15.
Autorizzazione a OSA - Organizzazione servizi aziendali Srl di Cesena
all'esercizio dell'attivita' di centro di assistenza tecnica alle
imprese commerciali prevista nello statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 790/02 "L.R. 14/99, art. 15.
Autorizzazione ad associazione sindacale provinciale dell'artigianato
del commercio e della piccola impresa - aderente a Casartigiani -
Associazione provinciale di Piacenza e provincia all'esercizio
dell'attivita' di centro di assistenza tecnica alle imprese
commerciali prevista nello statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 1311/02 "L.R. 14/99, art. 15.
Autorizzazione a Cominvest Srl all'esercizio dell'attivita' di centro
di assistenza tecnica alle imprese commerciali prevista nello
statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 1733/02 "L.R. 14/99, art. 15.
Autorizzazione a CAT - Centro assistenza tecnica ASCOM Confcommercio
Ravenna Srl all'esercizio dell'attivita' di centro di assistenza
tecnica alle imprese commerciali prevista nello statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 1734/02 "L.R. 14/99, art. 15.
Autorizzazione a CAT Terziario Piacenza Srl all'esercizio
dell'attivita' di centro di assistenza tecnica alle imprese
commerciali prevista nello statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 2078/02 "L.R. 14/99, art. 15.
Autorizzazione a Libera associazione artigiani della provincia di
Piacenza all'esercizio dell'attivita' di centro di assistenza tecnica
alle imprese commerciali prevista nello statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 2703/02 "L.R. 14/99, art. 15.
Autorizzazione a CNA Servizi Modena Scarl all'esercizio
dell'attivita' di centro di assistenza tecnica alle imprese
commerciali prevista nello statuto".
6.5 Osservatorio regionale del commercio
Nell'ambito dell'Osservatorio regionale del Commercio e' stata svolta
una attivita' di rilevazione ed analisi dei dati inerenti la rete.
Tale attivita' si e' sviluppata secondo la seguente articolazione:
- analisi della distribuzione alimentare e non alimentare;
- analisi degli indicatori di densita' e capillarita' per classi di
Comuni;
- affetti di attrazione dei Comuni capoluogo rispetto ai Comuni della
cintura;
- confronti 1998-2001;
- analisi per gruppi di insegna.
Sono state inoltre avviate una indagine sui centri commerciali e
un'analisi delle abitudini di acquisto in Emilia-Romagna. La
rilevazione degli esercizi commerciali al 2001 ha permesso di
registrare un risultato significativo: tutte le tipologie, ad
esclusione delle grandi strutture di vendita, sono aumentate rispetto
all'anno precedente. Anche per quanto riguarda l'andamento delle
superfici nel 2001 si e' registrato un seppur lieve aumento delle
superfici totali per tutte le tipologie di vendita.
6.6 Aiuti alle imprese
Per quanto concerne il settore degli aiuti alle imprese si e'
provveduto all'elaborazione di un atto contenente la definizione
degli indirizzi e delle modalita' di coordinamento delle funzioni
delegate alle Province in materia di concessione di contributi nel
settore del commercio per il triennio 2002-2004 (deliberazione n. 685
del 6 maggio 2002).
In attuazione delle deleghe, le Province hanno predisposto i piani
provinciali (109), ai quali sono stati assegnati complessivamente
Euro 16.845.615,04 cosi' ripartiti:
- Euro 2.324.056,05 per interventi delle cooperative di garanzia e
consorzi fidi per la formazione e integrazione dei fondi rischi o del
patrimonio di garanzia e per la concessione di contributi in conto
interessi attualizzati ai sensi degli artt. 6 e 7 della L.R. 41/97;
- Euro 12.704.839,72 per gli interventi di Enti locali e gruppi di
operatori commerciali per la realizzazione di programmi di
riqualificazione commerciale nei centri urbani ai sensi dell'art. 10
della L.R. 41/97;
- Euro 1.032.913,80 per interventi di assistenza tecnica ai sensi
dell'art. 11 della L.R. 41/97;
- Euro 473.931,33 a imprese commerciali per l'introduzione di sistemi
di qualita' aziendale ai sensi degli artt. 12, 13 e 15 della L.R.
41/97 ad imprese commerciali;
- Euro 309.874,14 per favorire l'occupazione di aziende costituite in
misura prevalente da immigrati extracomunitari o emigrati ai sensi
dell'art. 15 della L.R. 14/90.
I suddetti contributi sono stati cosi' suddivisi per ogni singola
Provincia:
Bologna Euro 4.959.706,18
Ferrara Euro 1.997.902,26
Forli'-Cesena Euro 809.575,89
Modena Euro 2.577.999,98
Parma Euro 639.343,08
Piacenza Euro 1.093.067,38
Ravenna Euro 2.243.745,59
Reggio Emilia Euro 1.119.465,02
Rimini Euro 1.404.809,66
Nel 2002 e' stato predisposto dalla Giunta un progetto di modifica
della Legge 41/97 con il quale le imprese dei servizi sono state
incluse fra i beneficiari delle agevolazioni previste dalla legge
medesima.
Nell'anno 2002 sono stati inoltre approvati i seguenti bandi:
- approvazione bando regionale per l'attivazione degli interventi
previsti dal programma attuativo della delibera CIPE 5 agosto 1998,
ai sensi dell'art. 16 della Legge 7 agosto 1997, n. 266
(deliberazione n. 1639 del 9 settembre 2002) - fondi disponibili Euro
2.690.049,26 (50% statali, 50% regionali);
- approvazione bando regionale per l'attivazione degli interventi
previsti dal programma regionale attuativo della delibera CIPE
5/8/1998 ai sensi dell'art. 16, comma 1 della Legge 7/8/1997, n. 266
a favore dei Centri di assistenza tecnica (deliberazione n. 2144 del
18 novembre 2002) - fondi disponibili Euro 1.482.805,14 (90% statali,
10% regionali).
E' stato approvato il nuovo programma regionale di cui alla Legge
266/97 (110), riguardante il rifinanziamento del fondo nazionale per
il cofinanziamento di interventi regionali a favore del commercio e
turismo.
6.7 Commercio su aree pubbliche
Relativamente al Commercio su aree pubbliche, sono state effettuate
due pubblicazioni (111) dei posteggi liberi nei mercati e nelle fiere
della Regione Emilia-Romagna nei Bollettini Ufficiali n. 41 del 15
marzo 2002 e n. 127 del 10 settembre 2002. Ai sensi della precitata
normativa si e' provveduto inoltre alla raccolta dei dati relativi
alle caratteristiche dei mercati e delle fiere regionali e alla loro
pubblicazione. Tali pubblicazioni: "Repertorio dei mercati" e "Fiere
e sagre" hanno raggiunto una tiratura di circa tremila copie per il
grande interesse che hanno suscitato sia negli operatori commerciali
che nei consumatori e turisti.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 1731 del 23 settembre
2002 sono stati deliberati i residui contributi ai Comuni della
Regione Emilia-Romagna per l'esercizio delle funzioni delegate ai
sensi dell'art. 13 della L.R. 15 luglio 1994, n. 28.
6.8 Associazioni consumatori e utenti
Nell'ambito dell'attivita' svolta ai fini di garantire la migliore
tutela ai consumatori ed utenti attraverso la promozione
dell'associazionismo, sono stati determinati i criteri, i termini e
le modalita' per l'erogazione dei contributi relativi all'anno 2002
(112) alle associazioni dei consumatori e utenti iscritte al Registro
regionale. Con tale atto si e' ritenuto di fissare quale obiettivo
prioritario il consolidamento della presenza e dell'attivita' delle
associazioni sul territorio, affinche' sia fornito un capillare e
competente servizio a favore della collettivita'. A tal fine si e'
ritenuto di ammettere prioritariamente ai contributi previsti per
l'anno 2002 le iniziative attinenti alla realizzazione di programmi
di attivita'.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 877 del 27 maggio 2002
sono stati concessi alle associazioni dei consumatori e utenti,
iscritte al Registro regionale, contributi relativi all'anno 2002 per
309.874,14 Euro per lo svolgimento dei loro piani di attivita'.
La Giunta regionale ha provveduto inoltre a fissare, entro il 2002, i
criteri per l'erogazione dei contributi relativi all'anno 2003, per
garantirne un utilizzo maggiormente adeguato e tempestivo. Rilevato
che il piano d'intervento del 2002 mirava al consolidamento e
rafforzamento della presenza delle associazioni sul territorio
regionale, per il 2003 si e' ritenuto di procedere alla promozione di
progetti di particolare interesse e rilievo per la collettivita' e ad
elevata diffusione sul territorio.
ASSESSORATO MOBILITA' E TRASPORTI
1. Infrastrutture viarie e sicurezza
1.1 Trasferimento viabilita' statale
A seguito del lungo procedimento di decentramento delle funzioni
statali alle Regioni ed agli Enti locali (113) ed in conseguenza del
trasferimento, l'1 ottobre 2001, al demanio delle Province delle
strade gia' appartenenti al demanio statale (ai sensi della L.R. 4
maggio 2001 n. 12 (114)), si era giunti nel dicembre 2001
all'approvazione da parte del Consiglio regionale (115) del Programma
triennale di intervento sulla rete viaria di interesse regionale per
il triennio 2002-2004.
Con l'approvazione di tale programma ha incominciato ad assumere
concretezza cio' che in materia di infrastrutture e' contenuto nel
programma della legislatura e nel Documento di politica economica
finanziaria dell'anno 2002. Infatti, in attuazione dello stesso, e'
stato possibile nell'anno 2002 procedere al finanziamento dei primi
interventi inseriti nel programma 2002-2004, sulla base del criterio
ivi indicato della cantierabilita' programmata e delle modalita'
stabilite (116).
Pertanto, la Giunta regionale ha provveduto (117) ad assegnare il
finanziamento a 46 interventi per un importo complessivo di Euro
122.069.875,20, a fronte di una spesa totale di Euro 176.094.023,45.
Si e' provveduto (118) altresi' a trasferire alle Province le somme
riferite all'anno 2002 per manutenzione straordinaria, per un importo
complessivo di Euro 19.857.250,28.
Infine, nel mese di dicembre 2002 (119), la Giunta ha proposto al
Consiglio l'aggiornamento per il triennio 2003-2005 del Programma
triennale di intervento sulla rete viaria di interesse regionale,
confermando per lo piu' gli interventi inseriti nel precedente
programma ed apportando alcune limitate modifiche ed integrazioni.
Si riporta di seguito la sintesi per sistemi del programma proposto
al Consiglio:
Infrastrutture Costo Totale Cofinanziamento Costo A Carico Risorse
Stato E Regione
Sistema Pedemontano 107.702.311,53 41.853.400,16 65.848.911,37
Sistema Cispadano 100.450.848,04 14.460.792,70 85.990.055,34
Quadrante nord di Bologna e San Vitale 57.487.121,67 3.563.552,39
53.923.569,28
Sistema tangenziali e accessibilita' urbane 119.159.599,91
72.322.054,92 46.837.544,99
Interventi finalizzati alla sicurezza 52.445.556,63 16.205.261,49
36.240.295,14
Restante viabilita' di interesse regionale 37.868.140,60
15.296.482,79 22.571.657,81
TOTALI 475.033.578,38 163.621.544,45 311.412.033,93
In particolare tale proposta di programma, confermando la priorita'
data ai sistemi pedemontano e cispadano e al quadrante di Bologna, si
configura come strumento di attuazione del Piano regionale integrato
dei trasporti (PRIT), nel prevedere la creazione, seppure per stralci
funzionali, di un sistema a rete in grado di offrire alternative
valide per l'attraversamento della Regione.
Inoltre si e' dato ampio spazio, in linea con le priorita' indicate
nel DPEF 2002-2004, ad interventi di riqualificazione delle
infrastrutture viarie esistenti ai fini della sicurezza stradale, in
un'ottica programmatoria avente per obiettivo quello di una
complessiva risistemazione della rete stradale, a partire da quella
di recente trasferimento da parte dell'ANAS alle Province.
Con il medesimo programma e' stata inoltre proposta al Consiglio il
riparto delle risorse da destinare alle Province per la manutenzione
straordinaria sulla rete trasferita, per un importo pari a 14,925
M/Euro per il 2003 ed a 9,993 M/Euro per gli anni 2004 e successivi.
1.2 Coordinamento tecnico delle funzioni conferite alle Province
La Regione, pur avendo trasferito, con la L.R 12/01 modificativa
della L.R. 3/99, le strade individuate dallo Stato di interesse
regionale direttamente al Demanio delle Province, si e' riservata,
oltre alle funzioni di pianificazione e programmazione anche quelle
relative al coordinamento delle funzioni conferite alle Province
sulla rete di interesse regionale.
Tale attivita' di coordinamento nel corso del 2002 si e' articolata
in una serie di interventi mirati a risolvere le numerose
problematiche legate al passaggio delle strade statali e loro
pertinenze al demanio delle Province. Fra esse hanno assunto
particolare rilevanza le seguenti attivita':
- la trattativa, conclusa positivamente e condotta a favore delle
Province, volta ad ottenere dall'ANAS dotazioni ulteriori di
strumenti e mezzi per lo sgombero della neve, rispetto
all'assegnazione disposta con il DPCM di trasferimento dei beni;
- la rettifica, a seguito di verifiche e sopralluoghi, delle
progressive chilometriche di confine tra la nostra Regione e la
Regione Lombardia conclusasi con la sottoscrizione del verbale di
rettifica in data 1 luglio 2002 tra la Regione, le Province, l'ANAS e
il Demanio.
- esame delle problematiche delle Province in ordine alla
denominazione e numerazione della viabilita' trasferita al fine di
mantenere la memoria storica delle strade, di una efficace
rappresentazione cartografica della viabilita' e proposta di
attribuire alla rete provinciale ex statale le precedenti
denominazioni e numerazioni, queste ultime seguite da una lettera
"R", come segno distintivo dell'importanza regionale delle strade e
di differenziazione dalla rete stradale provinciale preesistente e
dalla residua rete statale. Tale scelta, in corso di recepimento da
parte delle Province, comporta limitatissime attivita' di adeguamento
della segnaletica e degli atti formali da parte delle stesse;
- esame e verifica dello stato di conservazione e manutenzione dei
cinque ponti sul Po insistenti sulla viabilita' trasferita. E' stato
tracciato il quadro complessivo delle condizioni
geometrico-costruttive-funzionali di tali ponti, che presentano
carenze manutentive pregresse e, in alcuni casi, carenze
strutturali;
- verifica delle difformita' di alcuni immobili di pertinenza delle
strade trasferite (case cantoniere, depositi, magazzini) a seguito
consegna degli stessi, rispetto ai contenuti del DPCM del 21
settembre 2001 e dei verbali di consegna delle strade;
- promozione e sollecitazione nei confronti dell'ANAS per il
trasferimento alle Province del censimento, aggiornato agli anni
2000/2001, degli accessi esistenti e degli impianti pubblicitari
esistenti lungo la rete stradale trasferita.
1.3 Contributi statali sui ponti
In ottemperanza alla Legge 438/95 anche nel 2002 e' proseguita
l'attivita' di assegnazione dei contributi trasferiti dallo Stato
alla Regione per l'adeguamento dei ponti ritenuti a rischio
idraulico, ai fini del regolare deflusso delle acque. In particolare
nel 2002 sono stati deliberati l'assegnazione dei contributi residui
per i ponti relativi al rio Lanza (RE) e al fiume Taro (PR) nonche'
una prima quota di finanziamento relativa al ponte sul torrente
Stirone (PR).
Tra questi l'intervento di rifacimento del ponte sul Taro (PR), ha
visto un costo iniziale di circa 5 miliardi di vecchie lire lievitare
a circa 6,2 milioni di Euro a causa delle prescrizioni imposte dal
Magistrato per il Po e dall'Autorita' di Bacino del fiume Po ed e'
realizzato con un contributo di 2,5 milioni di Euro della Protezione
civile regionale.
1.4 Programma triennale ANAS
E' stato definito, con l'ANAS ed il Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti, il Programma triennale 2002-2004 sulla viabilita' di
competenza statale, sulla base delle priorita' indicate dalla Regione
con delibera di Consiglio n. 369 del 18 giugno 2002 (120).
Per la Regione Emilia-Romagna, tale programma, approvato con DM n.
3629/DICOTER del 19 agosto 2002, prevede un finanziamento complessivo
statale per i tre anni di 134,321 M/Euro (su complessivi 2.644,253
M/Euro a livello nazionale) che, con 43,899 M/Euro di
cofinanziamenti, innescheranno opere per 178,220 M/Euro. Le opere
finanziate sono quelle ricadenti nell'area di inseribilita' del
precedente programma 2001-2003 piu' altri 4 nuovi interventi.
Ex area di inseribilita' Programma 2001-2003
- SS 12 ex SS 324: completamento della variante di Pievepelago;
- SS 12 dell'Abetone e del Brennero: variante di Pavullo - Polo
industriale S. Antonio - lotto I - stralcio I;
- SS 16 tangenziale di Ravenna - svincoli a livelli sfalsati con la
SS 67 e con la SC Vicoli;
- completamento tangenziale nord di Parma: raccordo fra la Cispadana
e la tangenziale nord di Parma;
- SS 16 miglioramento del livello di servizio della tangenziale di
Rimini nel tratto compreso tra il km 201+400 e il km 206+000;
- SS 9 Via Emilia tangenziale est di Parma;
- SS 9 Via Emilia tangenziale ovest di Parma.
Nuove opere
- SS16 integrazione variante Ponte Basta-Ravenna (abitato di
Alfonsine);
- SS16 integrazione variante Ponte Basta-Argenta;
- SS 63 del valico del Cerreto - variante alla statale in
corrispondenza dell'abitato del Bocco in comune di Casina (RE) -
lavori di completamento dal km 88+600 al km 90+104;
- SS 9 sistema tangenziale di Forli' - collegamento viario
tangenziale est: lotto I e lotto II stralcio I.Come per il precedente
programma 2001-2003, oltre alle opere sopra indicate, e' stato creato
un elenco di opere costituenti l'area di inseribilita'.
L'introduzione, nell'ambito del programma triennale, di tale
raggruppamento di interventi consente all'ANAS di procedere al
finanziamento di nuove opere a seguito di ribassi d'asta o di altre
economie che dovessero verificarsi nell'arco del triennio sull'intero
programma a livello nazionale e costituisce il punto di partenza per
la negoziazione dei nuovi interventi da inserire nei successivi
aggiornamenti annuali della programmazione.
1.5 Nodo di Bologna-Modena
A partire dalla fine del 2001 e per tutto il 2002 la Regione ha
svolto un importante ruolo di coordinamento nell'individuazione di
soluzioni all'urgente problema del nodo di Bologna-Modena.
In attuazione delle previsioni del PRIT 98-2010, infatti, la Regione
si e' fatta promotrice di un accordo con il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, l'ANAS e la Societa' Autostrade,
siglato il 10 settembre 2001, al fine di dare un impulso alla
conclusione dell'iter approvativo del progetto di ampliamento alla IV
corsia del tratto di autostrada A1 tra Modena e Bologna.
Pertanto, in data 8 febbraio 2002, e' stata firmata una convenzione
attuativa con ANAS, Autostrade, Provincia di Modena e Comuni di
Modena, S. Cesario sul Panaro, Campogalliano, Castelfranco Emilia e
Crespellano, in cui si sono definite le opere connesse a quella
autostradale, ed in particolare la realizzazione, da parte di
Societa' Autostrade, del prolungamento della complanare sud di
Modena, di un raccordo viario nord-sud a S. Cesario sul Panaro e di
alcuni consistenti tratti di barriere acustiche. Tale progetto e'
stato approvato in Conferenza dei Servizi, presso il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, il 26 giugno 2002.
Inoltre, nel medesimo accordo del 10 settembre 2001 la Regione si era
impegnata anche in merito all'iter approvativo del progetto
riguardante il nodo tangenziale/autostradale bolognese, al fine di
dare attuazione all'indicazione del PRIT 98-2010 relativa ad una
soluzione di breve periodo che consentisse di far fronte all'aumento
esponenziale dei livelli di traffico su tali assi.
Nella convenzione attuativa, firmata anch'essa l'8 febbraio 2002 da
tutti gli Enti interessati: Regione, Provincia di Bologna, Comuni di
Bologna, Crespellano e Bazzano, Ente Fiere, Societa' Aeroporto di
Bologna, ANAS e Societa' Autostrade, si sono quindi disciplinati gli
aspetti finanziari e procedurali relativi alla realizzazione del
potenziamento a tre corsie dell'asse autostradale, alla risagomatura
degli svincoli della tangenziale, alla realizzazione di due nuovi
caselli (uno in zona fiera e l'altro in comune di Crespellano), alla
realizzazione di un nuovo svincolo sulla tangenziale all'aeroporto,
nonche' ad alcune opere di riqualificazione e mitigazione ambientale,
quali tratti di fascia boscata e barriere acustiche.
In seguito, l'esigenza, da molti condivisa e peraltro evidenziata
anche nel PRIT, di trovare una soluzione di lungo periodo che risolva
in modo radicale l'assetto strutturale e funzionale del sistema
tangenziale e preveda un intervento infrastrutturale piu' deciso
sull'intero sistema per riconfigurarne i connotati strutturali e le
caratteristiche di inserimento nel tessuto urbano, ha registrato nel
mese di agosto una svolta fondamentale: infatti con un accordo
siglato l'8 agosto, tutte le Istituzioni, Governo, Regione, Provincia
e Comuni, hanno concordato sulla realizzazione di un nuovo passante
autostradale, a nord di quello attuale, con la contestuale
liberalizzazione dell'esistente infrastruttura come tangenziale a
quattro corsie per senso di marcia.
La Regione Emilia-Romagna ha quindi partecipato ad un tavolo
tecnico/istituzionale nel quale sono state effettuate le necessarie
valutazioni tecniche, economiche e gestionali per la definizione del
tracciato, dell'iter approvativo e delle modalita' di finanziamento
del progetto.
Gli Enti hanno poi concordato sull'urgenza di realizzare la
riqualificazione di alcuni interventi previsti nel progetto
complessivo di breve periodo, ed in particolare, oltre alla
risagomatura degli svincoli esistenti sulla tangenziale, lo svincolo
dell'aeroporto Marconi sulla tangenziale stessa, i nuovi caselli
autostradali della Fiera e di Crespellano, oltre alle barriere per
ridurre l'impatto acustico ed ambientale.
Su tale "progetto stralcio" si e' aperta la Conferenza dei Servizi
per la localizzazione urbanistica, presso il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, nel mese di settembre 2002, e i
lavori sono stati aggiornati, per consentire alla Societa' Autostrade
di predisporre, entro i primi mesi dell'anno 2003 gli elaborati
progettuali relativi a tale soluzione di breve periodo.
1.6 Asse autostradale Nuova Romea fra Ravenna e Venezia E55
Alla fine del 2001 (121), la Regione Emilia-Romagna e la Regione
Veneto hanno siglato un nuovo Protocollo d'intesa per la
progettazione preliminare dell'asse autostradale Nuova Romea fra
Ravenna e Venezia E55 (122), superando i precedenti accordi gia'
stipulati fra le due Regioni.
Nell'ambito del nuovo Protocollo d'intesa, la Regione Emilia-Romagna
ha confermato la partecipazione finanziaria di Euro 1.549.370,70 per
la realizzazione del progetto preliminare affidato, per
l'espletamento della gara relativa, alla Regione Veneto.
Inoltre la Regione Emilia-Romagna ha conferito (123), per un importo
di Euro 103.291,38, l'incarico per la "Realizzazione dell'analisi
strategica di impatto ambientale" propedeutica alla progettazione
preliminare.
Tale analisi e' stata affidata alla Societa' Nier Ingegneria Srl, che
ha completato nel corso del 2002 il proprio incarico. Il risultato
dell'analisi e' stato illustrato e discusso con le Province
interessate ed e' gia' stato consegnato alla Regione Veneto.
Quest'ultima sta attualmente predisponendo il progetto preliminare
che deve essere consegnato entro il mese di giugno per il conseguente
finanziamento, con le procedure previste dalla "Legge Obiettivo".
La fase progettuale viene costantemente seguita da un gruppo di
lavoro composta da tecnici delle due Regioni coinvolte.
1.7 Sistema regionale di monitoraggio automatizzato dei flussi di
traffico
La Regione sta procedendo alla realizzazione di un sistema regionale
di monitoraggio automatizzato dei flussi di traffico, al fine di
ottenere una base informativa sistematica e dinamica dei fenomeni e
consentire un continuo monitoraggio del PRIT. A questo scopo il
progetto del "Sistema regionale" prevede, preliminarmente, la
realizzazione di due interventi sperimentali nelle Province di
Ravenna e Ferrara.Nel corso del 2002, per il primo intervento
sperimentale, approvato nel 2001 (124), per un importo di Euro
671.393,97, si e' proceduto alla predisposizione della documentazione
e degli atti necessari per l'affidamento dei lavori. Per il secondo
intervento si e' avviata la predisposizione del bando di gara e dei
documenti relativi.
1.8 Catasto strade regionale
La Regione intende acquisire una conoscenza completa circa la
consistenza e lo stato della rete viaria di interesse regionale per
una corretta e adeguata programmazione degli interventi (125),
valutazione approfondita dei nuovi interventi infrastrutturali e
gestione delle informazioni sugli interventi programmati.
La Regione, dando seguito alla pubblicazione degli studi condotti
dall'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza
stradale, riguardanti le modalita' di istituzione ed aggiornamento
del catasto delle strade, ha avviato un'attivita' di coordinamento
con le Province per l'attuazione del catasto.
Tale attivita' e' svolta in conformita' a quanto previsto dal DM
1/6/2001 recante "Modalita' di istituzione ed aggiornamento del
catasto delle strade" ai sensi dell'art. 13, comma 6 del DLgs 285/92
e successive modificazioni che assegna alle Regioni un ruolo di
coordinamento di tutte le fasi (art. 2 del citato DM), ed, in
particolare, della raccolta e trasmissione dei dati all'Archivio
nazionale delle strade.
L'attivita' di coordinamento delle Province riguarda la definizione
delle modalita' di rilievo delle caratteristiche geometriche delle
strade, l'attuazione del rilievo e la realizzazione del sistema
informatico di gestione dei dati.
In particolare:
- per la definizione delle modalita' di rilievo delle caratteristiche
geometriche delle strade con determinazione del Direttore generale
alla Programmazione territoriale e Sistemi di mobilita' n. 10851 del
17 ottobre 2002, e' stato affidato un incarico avente per oggetto
"l'elaborazione di linee guida per il rilievo delle caratteristiche
geometriche delle infrastrutture stradali regionali";
- per l'attuazione del rilievo, con atto della Giunta regionale n.
2471 del 9 dicembre 2002, e' stata approvata la deliberazione avente
ad oggetto "Approvazione schema di convenzione con le Province della
regione Emilia-Romagna per il rilievo delle caratteristiche
geometriche delle strade di interesse regionale. Assegnazione dei
finanziamenti alle Province";
- per la realizzazione del sistema informatico di gestione dei dati
sono attualmente in corso approfondimenti con gli Enti interessati al
fine di concordare le modalita' di sviluppo ed acquisizione.
1.9 Coordinamento della delega in materia di trasporti eccezionali
operata dalla L.R. 3/99 artt. da 172 a 175
Nel corso del 2002 e' proseguita l'attivita' di coordinamento, di
supporto e di consulenza nei confronti delle Province relativamente
alle attivita' di esercizio dell'attivita' delegata relativa al
rilascio delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali.
Alla fine del 2002, si e' provveduto all'approvazione dell'atto di
affidamento al Touring Editore Srl dell'aggiornamento e fornitura
della cartografia regionale per i trasporti eccezionali ed i mezzi
d'opera.
1.10 Programmi speciali d'area
Nel 2002 e' continuata l'attivita' di predisposizione degli atti di
concessione ed erogazione dei contributi assegnati dai Programmi
d'area "Val Tidone-Val Luretta" alla Provincia di Piacenza e "Parco
della salute" alle Province di Parma e Piacenza, inerenti interventi
di competenza comunale e provinciale per l'adeguamento della
viabilita' locale.
1.11 Contributi sulla viabilita' locale
In attuazione dell'art. 167 bis della L.R. 3/99 (126), come
introdotto dalla L.R. 12/01 (127), con atti del Direttore generale
alla Programmazione territoriale e Sistemi di mobilita', sono stati
ripartiti e trasferiti nel 2002 alle Province fondi per 1,549 M/Euro
per la sistemazione, il miglioramento e la costruzione di strade di
proprieta' comunale. Detti fondi, conformemente alle modalita'
stabilite dalla Giunta regionale con deliberazione 1378/01, sono
stati cosi' assegnati:
Provincia Percentuale Quota 2002 di riparto in Euro
Bologna 13,6 210.652,28
Ferrara 9,1 140.951,15
Forli'-Cesena 9,4 145.597,90
Modena 13,2 204.456,62
Parma 12,9 199.809,88
Piacenza 11,4 176.576,17
Ravenna 9,7 150.244,64
Reggio Emilia 11,6 179.674,00
Rimini 9,1 140.951,16
Totali 100,0 1.548.913,80
Le Province sono tenute ad inviare annualmente alla Regione, entro il
primo semestre dell'esercizio successivo a quello di riparto dei
fondi, l'elenco degli interventi ammessi a contributo e delle opere
realizzate.
1.12 Autorizzazioni per lo svolgimento di competizioni sportive su
strada
L'entrata in vigore della Legge 1 agosto 2002 n. 168, di conversione
con modifiche, del DL 20 giugno 2002, n. 121, recante "Disposizioni
urgenti per garantire la sicurezza nella circolazione stradale", ha
comportato il trasferimento anticipato di competenze dalle Prefetture
alle Regioni, alle Province ed ai Comuni, in materia di
autorizzazioni per lo svolgimento di competizioni sportive su
strada.
La materia, gia' disciplinata dall'art. 9 del DLgs n. 285 del 1992 -
nuovo codice della strada, attribuiva la competenza al rilascio delle
suddette autorizzazioni al Sindaco e al Prefetto, a seconda che le
gare interessassero rispettivamente un solo Comune o piu' Comuni.
Il DLgs n. 9 del 15 gennaio 2002, recante "Disposizioni integrative e
correttive del nuovo codice della strada a norma dell'art. 1, comma 1
della Legge 22 marzo 2001, n. 85", aveva gia' introdotto una modifica
di tale competenza, da attribuirsi alle Regioni per le gare con
animali o con veicoli a trazione animale, a far data dal 1 gennaio
2003. Con la pubblicazione della Legge 168/02, che ha disposto
l'immediata entrata in vigore del DLgs n. 9 del 15 gennaio 2002
(fissata nell'1 gennaio 2003), e' stato, quindi, improvvisamente
scardinato il sistema di competenze che risultava definito, oltre che
sulla base del vecchio articolo 9 del codice della strada, degli
articoli 162 e 163 del DLgs 112/98, e dell'articolo 233 della L.R.
3/99 che recepiva le innovazioni del citato DLgs 112/98.
La Regione si e' trovata, improvvisamente ed anticipatamente (nel
mese di agosto 2002, periodo denso di gare), competente al rilascio
delle autorizzazioni per lo svolgimento di gare con veicoli non a
motore, in luogo delle Prefetture ed ha fatto fronte alle numerose
richieste provenienti dagli organizzatori di gare.
Operativamente si e' reso necessario allacciare i rapporti con tutte
le Prefetture della regione, e con gli Enti proprietari delle strade
di volta in volta competenti al rilascio dei nulla osta, previsti
dalla legge, e con le associazioni sportive che organizzano le
competizioni su strada riuscendo in modo efficiente ed efficace a
soddisfare le esigenze dell'utenza.
Tale esperienza pratica e' stata utile nella predisposizione del
progetto di legge, perche' ha permesso di comprendere chi fosse, per
questa attivita', l'Ente locale piu' adeguato ad interagire con
l'utente.
La L.R. n. 36 del 19 dicembre 2002, pubblicata nel BUR n. 179 del 20
dicembre 2002, ha, infatti, modificato l'art. 233 della L.R. n. 3 del
21 aprile 1999, in materia di autorizzazioni per lo svolgimento di
competizioni sportive su strade regionali, riorganizzando
l'attribuzione delle competenze nella suddetta materia. A seguito
dell'entrata in vigore della citata legge (128), la competenza al
rilascio delle autorizzazioni nella suddetta materia e' stata
attribuita ai Comuni, solo per le competizioni sportive svolgentisi
su strade esclusivamente comunali, mentre le Province sono competenti
in tutti i rimanenti casi (gare interessanti, quindi, strade
provinciali, o di interesse regionale o nazionale).
2. Pianificazione dei trasporti
2.1 Monitoraggio e aggiornamento Piano regionale integrato dei
trasporti PRIT 98-2010
Nel marzo 2000 e' diventato esecutivo il Piano regionale integrato
dei trasporti approvato nel dicembre 1999. Come previsto dallo stesso
piano sono state avviate una serie di attivita' funzionali al
monitoraggio dell'evoluzione degli assetti territoriali e della
domanda di mobilita' e sono state definite le modalita' di attuazione
del Piano in modo da verificare l'efficacia delle azioni previste.
In particolare le attivita' svolte nel corso dell'anno 2002 sono
state le seguenti:
- elaborazione dei dati raccolti nel corso della campagna di
rilevazione sulle abitudini e le preferenze dei cittadini in materia
di mobilita' svoltasi nel 2001;
- acquisizione di ulteriori dati (oltre a quelli della campagna di
rilevazione) per l'aggiornamento della banca dati PRIT in particolare
per le informazioni relative alla domanda stradale e ferroviaria;
- calibrazione dei modelli di domanda, diversione modale e
assegnazione del Sistema Informativo Mobilita' e Trasporti - SIMT, il
sistema di supporto alle decisioni utilizzato dal Servizio
Pianificazione dei Trasporti e Logistica e SIMT;
- avvio delle attivita' per la ricostruzione di un modello per la
ricostruzione e la stima delle matrici 0/d di trasporto merci
stradale;
- affidamento mediante gara di un incarico per la realizzazione di
un'indagine stradale sul trasporto delle merci in Emilia-Romagna;
- attivita' correlate alla definizione del progetto del sistema di
monitoraggio dei flussi stradali su scala regionale con stesura del
capitolato per la realizzazione di un progetto pilota nel comune di
Ravenna e delle specifiche tecniche di un secondo progetto pilota nel
territorio del comune di Ferrara;
- progettazione di possibili potenziamenti delle funzionalita' del
sistema di monitoraggio dei flussi in particolare attraverso la
realizzazione di un sistema di rilevazione delle condizioni
ambientali.
3. Porti e navigazione interna
3.1 Intesa interregionale per la navigazione interna e ARNI
L'Emilia-Romagna ha contribuito nel 2002 alle spese dell'Intesa
interregionale per la navigazione interna, a cui concorrono anche le
Regioni Lombardia, Veneto e Piemonte, per quasi 5 milioni di Euro,
parte dei quali viene conguagliata (e quindi rimborsata dalle altre
Regioni dell'Intesa) sulla base della convenzione in essere.
A fine 2002, a seguito di una deliberazione dell'Intesa e dei
contatti che sono stati tenuti dalla nostra Regione con il Ministero
dei Trasporti, e' stato possibile pervenire alla programmazione ed
assegnazione dei fondi della Legge 413/98 per la navigazione, che
viceversa sarebbero andati persi a seguito dell'emanazione della
Legge 246/02 (cd. Legge "taglia residui").
Nel corso del 2002 la Giunta regionale ha poi approvato con delibera
n. 530 il regolamento della segnaletica e delle vie di navigazione,
dando cosi' attuazione e rendendo esecutiva la deliberazione
dell'Intesa che nel 2001 aveva approvato il suddetto regolamento.
In virtu' di una convenzione tra la Regione Emilia-Romagna, ARNI
(Azienda regionale per la Navigazione interna), Provincia di Ferrara
e l'Autorita' portuale di Ravenna inerente la progettazione dei
lavori di adeguamento alla classe V di navigazione dell'idrovia
ferrarese, nel corso del 2002 sono state completate le progettazioni
preliminari di quest'importante infrastruttura.
Nel corso del 2002 si e' dato anche avvio allo studio di fattibilita'
del porto di Piacenza, frutto di un rapporto convenzionale tra
Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza, Comune di Piacenza,
CCIAA.
Per quanto riguarda invece la progettazione della nuova conca di
Isola Serafini, a seguito di un'altra convenzione tra Regione
Emilia-Romagna, ARNI, ENEL, nel 2002 e' stato redatto il progetto
preliminare e sono state fatte tutte le indagini necessarie all'avvio
della progettazione definitiva, che, in base alla suddetta
convenzione, e' a carico di ENEL.
L'azione della nostra Regione, nella navigazione interna, e' attuata
operativamente soprattutto attraverso l'ARNI, cui competono i compiti
relativi al mantenimento dei fondali del Po e dell'idrovia Ferrarese,
nonche' all'attuazione degli interventi necessari a consentire e a
migliorare la navigabilita' dei corsi d'acqua.
Attraverso l'ARNI vengono attuati non solo lavori di manutenzione
ordinaria e straordinaria alle infrastrutture ed ai mezzi nautici
inerenti il sistema idroviario, ma anche gli interventi finanziati
con risorse statali ai sensi della Legge 380/90 e Legge 194/98,
riguardanti la realizzazione del sistema idroviario padano-veneto,
tra i quali assume forte rilievo quello relativo al nuovo porto sul
Po in localita' Pieve di Saliceto (RE): l'avanzamento dei lavori di
realizzazione di tale infrastruttura ha consentito di recuperare in
parte il ritardo legato all'inadempimento dell'impresa risultata
aggiudicatrice in prima istanza.
Sono quasi conclusi i lavori inerenti la realizzazione della nuova
conca di Pontelagoscuro e sono iniziati i lavori per la costruzione
di una nuova draga per il fiume Po, finanziata con i fondi statali
della Legge 194/98.
Nel corso del 2002 e' stato anche terminato e consegnato il progetto
definitivo del nuovo ponte ferroviario di Migliarino sull'idrovia
ferrarese e si e' in attesa di reperire le risorse aggiuntive
necessarie per poter procedere all'avvio della progettazione
definitiva e del successivo appalto dei lavori.
L'ARNI sta portando a compimento il progetto di monitoraggio del
fiume Po che consentira' di realizzare un piu' efficiente sistema di
rilevamento dei fondali e un valido supporto per il controllo del
regime delle acque, per studi e ricerche di carattere idraulico, per
la realizzazione di cartografia georeferenziata necessarie per la
navigazione, per la lotta alle escavazioni abusive.
L'ARNI ha anche avviato e ormai portato a conclusione la
progettazione preliminare delle opere per l'adeguamento delle
condizioni di navigabilita' dell'alveo di magra del Po per navi di
classe V.
Infine nel corso del 2002 e' stata attivata un'importante azione di
integrazione tra la nostra Direzione e la Direzione Ambiente con la
costituzione di un gruppo di lavoro con il compito di verificare le
attuali competenze in materia di demanio idrico sul fiume Po in
relazione soprattutto alle attivita' estrattive; detto gruppo ha
prodotto, nel corso dell'anno, un documento in cui sono state
formulate proposte operative per garantire una maggior sicurezza
della navigazione e controlli preventivi sulle escavazioni abusive.
3.2 Porto di Ravenna
Nel 2000 venne sottoscritta una convenzione tra Regione
Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, Autorita'
portuale di Ravenna, Camera di Commercio di Ravenna e Ferrovie dello
Stato SpA, per disciplinare impegni e coperture finanziarie (per
importi complessivi di quasi 50 miliardi) finalizzati all'attuazione
della delocalizzazione dello scalo ferroviario delle merci pericolose
dal centro cittadino di Ravenna alla zona portuale nonche' degli
interventi connessi al prolungamento della dorsale ferroviaria a
sinistra del canale Candiano.
I lavori, consegnati a fine 2001 ed il cui completamento e' previsto
nel 2004, consentiranno di raggiungere, seppur parzialmente, il
duplice obiettivo di potenziare le infrastrutture riguardanti i
collegamenti della rete ferroviaria con il porto di Ravenna e di
contribuire alla riduzione dei gravi rischi per la pubblica
incolumita' e per l'ambiente dell'area portuale.
Nel corso del 2002 si e' insediato il Comitato tecnico di vigilanza,
costituito tra gli Enti firmatari della convenzione suddetta, che ha
il compito di monitorare l'andamento dei lavori e di provvedere alla
verifica delle richieste di erogazione dei finanziamenti da parte di
RFI.
Il ruolo del porto di Ravenna ed il suo posizionamento nel contesto
nazionale e internazionale e' stato oggetto di approfondimento e di
discussione in un contesto di proficue relazioni con L'Autorita'
portuale di Ravenna, la CCIAA di Ravenna, la SAPIR, la Provincia ed
il Comune di Ravenna.
E' stata altresi' discussa la futura relazione tra il porto di
Ravenna e l'idrovia in ordine alle possibili configurazioni di un
rapporto sinergetico e produttivo.
Il porto di Ravenna e' poi stato evidentemente oggetto di
approfondimenti di carattere pianificatorio in relazione ai necessari
collegamenti infrastrutturali viari e ferroviari da parte dei settori
competenti.
3.3 Porti regionali e comunali
Come prevede la normativa sul sistema portuale dell'Emilia-Romagna,
la Regione provvede a sostenere totalmente le spese per la
costruzione e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere,
degli impianti e delle attrezzature nei cinque porti "regionali"
(Goro, Porto Garibaldi, Cesenatico, Rimini e Cattolica) e
contribuisce al finanziamento dei programmi d'intervento per i porti
"comunali" di Bellaria, Cervia, Gorino e Riccione, dei porti ed
approdi turistici e dei porti ed approdi fluviali elaborati dai
Comuni stessi, da altri Enti pubblici o privati.
Il programma annuale per il 2002 ha finanziato, per Euro
3.202.606,08, interventi quali il ripristino di tratti dissestati
presso le banchine, molo nord e molo sud e nuova impiantistica e
ristrutturazione dei piazzali portuali presso il molo nord nel porto
canale di Porto Garibaldi (103.864,68), la manutenzione
straordinaria, innalzamento ed adeguamento strutturale della banchina
in sinistra del porto antistante la zona destinata ai cantieri navali
del porto di Rimini (1.022.584,66), il dragaggio ed il risezionamento
dell'imboccatura del porto canale di Porto Garibaldi (333.114,70), la
manutenzione dei fondali sia all'imboccatura che lungo il porto
canale, lo scalo d'alaggio e la darsena del porto di Cattolica
(98.126,81), i dragaggi dell'imboccatura, dell'asta interna e della
darsena nel porto canale di Cervia (284.051,30) e di Bellaria-Igea
Marina (51.645,69), l'esecuzione di rilievi, prelievo campioni,
analisi chimico batteriologiche e caratterizzazione dei sedimenti
finalizzati al dragaggio dei canali sublagunare e submarino nel porto
di Goro (51.645,69), la sistemazione dello scalo d'alaggio nel porto
di Cesenatico (1.136.205,18), l'ispezione subacquea delle strutture
del molo di levante ed il rilievo topografico dell'area demaniale del
porto di Rimini (69.721,68) e la sistemazione del piazzale della
darsena del porto di Cattolica (51.645,69).
Ai cinque porti regionali sono stati altresi' assegnati
complessivamente 113.700,00 Euro per le spese relative
all'illuminazione, pulizia degli ambiti portuali compresa la cura dei
segnalamenti ottici per la navigazione.
E' stato affidato un incarico al prof. Rosario Pavia per l'esecuzione
di uno studio di carattere urbanistico metodologico sugli ambiti
portuali regionali; tale studio si struttura relativamente alle
tematiche della portualita', della polifunzionalita' degli ambiti
portuali, delle interrelazioni tra porti e territorio nonche' delle
interrelazioni fra i porti stessi.
3.4 Portualita' turistica
Nel corso del 2002 non si sono avviati procedimenti di rilievo
connessi all'attuazione del vigente Piano per la portualita'
turistica della regione (aggiornato in occasione dell'approvazione
del Piano regionale integrato trasporti PRIT 98-2010 avvenuta con
delibera del Consiglio regionale n. 1322 del 22 dicembre 1999).E'
proseguito il procedimento, attraverso la convocazione di una seconda
Conferenza dei servizi, relativo all'approvazione del progetto
definitivo di recupero e riqualificazione della Vena Mazzarini del
porto canale di Cesenatico.
3.5 Concessioni demaniali negli ambiti portuali
A seguito della Legge 88/01 di integrazione dell'art. 105 del DLgs
112/98 sono state delegate alle Regioni, con decorrenza 1/1/2002, le
funzioni relative alle concessioni del demanio marittimo negli ambiti
portuali di interesse regionale.
Conseguentemente a quanto sopra, anche per ovviare ad un acceso
dibattito circa l'efficacia di tale delega, e' stata emanata la L.R.
9/02 alla cui elaborazione gli uffici del settore hanno collaborato.
Tale legge prevede la delega ai Comuni delle funzioni operative in
materia e l'emanazione, da parte della Giunta regionale, di direttive
vincolanti.
A seguito di cio' sono state elaborate tali direttive e, in generale,
sono state affrontate con i tecnici dei Comuni interessati diverse
questioni riguardanti il corretto svolgimento delle funzioni in
questione.
Trattasi infatti di materia nuova per il settore, che vede a
tutt'oggi il tentativo degli organi statali di continuare lo
svolgimento di tali competenze con le conseguenze di una situazione
di incertezza e di difficolta' per l'intesa.
4. Aeroporti
4.1 Aeroporti nazionali e internazionali
Il 2002 e' stato caratterizzato dal mutare dello scenario strategico
nazionale e internazionale sia in relazione ai noti fatti dell'11
settembre 2001 sia in relazione all'approssimarsi della
privatizzazione delle gestioni aeroportuali ed al configurarsi di un
contesto di ipercompetizione nell'ambito del "business" aereo. In
particolare tale mutamento coinvolge le societa' di gestione
aeroportuale e gli Enti pubblici interessati ad adeguate politiche di
accompagnamento.
Il passaggio da un regime di monopolio ad una situazione di libero
mercato, in un contesto iper competitivo, pone di fronte a nuove e
importanti sfide riguardanti il territorio regionale. In particolare
la privatizzazione e la liberalizzazione delle attivita' aeroportuali
impone una strategia di alleanze tra aeroporti ed un eventuale loro
riposizionamento sul mercato.
La Regione ha pertanto iniziato una serie di approfondimenti e di
studi su tali argomenti e sulle diverse ipotesi ed ha, alla fine
dell'anno, affidato uno studio ad uno dei pochi esperti italiani di
marketing aeroportuali, il prof. David Jarach.
Nel corso del 2003 sara' pertanto possibile definire politiche piu'
adeguate in materia.
4.2 Aeroporti minori
L'interesse e la discussione riguardante l'aeroportualita' minore
sono stati ravvivati dalla preparazione prima e dall'avvento poi
della L.R. 8/02 in materia di aeroportualita' minore.
Tale legge non e' ancora stata finanziata. A seguito della sua
emanazione gli uffici regionali competenti sono stati contattati da
soggetti pubblici e privati interessati. In particolare alcuni Comuni
montani hanno richiesto informazioni per la realizzazione di
elisuperfici (per il pronto soccorso, la protezione civile,
l'aviazione generale). Numerose le richieste di informazioni
riguardanti le patenti professionali.
Vi e' stato un concreto interesse anche in relazione dell'acquisto di
"pacchetti" di ore d'uso di aerei ed elicotteri con contributo
regionale subordinato alla creazione di nuovi posti di lavoro.
In attesa che la legge sia finanziata e' stata avviata l'analisi
dello "stato dell'arte" della aeroportualita' minore della regione.
5. Trasporto merci e logistica
5.1 Progetto di legge in materia di autotrasporto e motorizzazione
civile
L'articolo 105, comma 3, del DLgs 112/98, ha trasferito dallo Stato
alle Province una serie di competenze in materia di trasporti,
relative in particolare:
a) alla autorizzazione e vigilanza tecnica sull'attivita' svolta
dalle autoscuole e dalle scuole nautiche;
b) al riconoscimento dei consorzi di scuole per conducenti di veicoli
a motore;
c) agli esami per il riconoscimento dell'idoneita' degli insegnanti e
istruttori di autoscuola;
d) al rilascio di autorizzazione alle imprese di autoriparazione per
l'esecuzione delle revisioni e al controllo amministrativo sulle
imprese autorizzate;
e) al controllo sull'osservanza delle tariffe obbligatorie a
forcella nel settore dell'autotrasporto di cose per conto terzi;
f) al rilascio di licenze per l'autotrasporto di merci per conto
proprio;
g) agli esami per il conseguimento dei titoli professionali di
autotrasportatore di merci per conto terzi e di autotrasporto di
persone su strada e dell'idoneita' ad attivita' di consulenza per la
circolazione dei mezzi di trasporto su strada;
h) alla tenuta degli albi provinciali, quali articolazioni dell'Albo
nazionale degli autotrasportatori.
L'esercizio di alcune di queste competenze, ed in particolare di
quelle citate alle lettere c), d), f), g) ed h), e' stato oggetto di
un accordo in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie
locali, siglato il 14/2/2002, volto a definire, in via transitoria,
alcune linee di indirizzo per la risoluzione uniforme delle
problematiche organizzative e procedurali, in attesa dell'adozione di
pertinenti discipline legislative regionali.
La Giunta regionale, anche su sollecitazione delle Amministrazioni
provinciali e dei competenti uffici periferici dello Stato, ha
ritenuto opportuno ed urgente iniziare la predisposizione di un
progetto con il quale provvedere a:
1. precisare ed individuare le attivita' di competenza provinciale,
nell'ambito delle funzioni di cui all'articolo 105, comma 3, DLgs
112/98;
2. conferire efficacia di legge ad alcune delle soluzioni concordate
in sede di Conferenza unificata.
3. definire nel nostro ambito regionale ulteriori elementi di
uniformita', di certezza e di semplificazione nell'assetto
organizzativo e nella gestione dei procedimenti amministrativi,
relativi alle funzioni de quo, salvaguardando gli ambiti della
potesta' regolamentare provinciale.
4. supportare l'attuazione del processo di trasferimento delle
funzioni dallo Stato alle Province.
Questo con l'obiettivo generale di garantire un funzionale ed
uniforme trattamento delle categorie di utenza interessate.
Rispetto a queste finalita', il progetto di legge si propone di
definire un insieme di norme dal contenuto essenziale, che rinviano
ad allegati tecnici per quanto concerne i contenuti di carattere piu'
strettamente regolamentare.
5.2 Istituto di formazione e ricerca sui trasporti e la logistica
La L.R. 30/98 prevede all'art. 20 che la Regione promuova la
costituzione e sostenga il funzionamento dell'Istituto in parola. In
attuazione di tale articolo veniva approvata dalla Giunta la delibera
420/00, contenente uno schema di convenzione per la promozione della
costituzione dell'Istituto, assieme all'Universita' degli Studi di
Bologna e all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Milano (sede
di Piacenza). Nel corso del 2002, in base alla delibera n. 2747 del
10 dicembre 2001, si e' continuato a per la definizione del programma
e dell'organizzazione, in vista della costituzione del Comitato
promotore dell'Istituto.
5.3 Logistica e trasporto merci
L'attivita' si e' rivolta alla incentivazione, allo sviluppo ed alla
regolamentazione della logistica e del trasporto delle merci,
cercando di favorire i trasporti intermodali in attuazione del PRIT
98-2010.
In seguito alla recente modifica del titolo V della Costituzione per
cui le Regioni hanno acquisito competenza normativa primaria nel
settore dei trasporti, nel corso del 2002 e' stata avviata la
redazione del progetto di legge regionale sulla logistica. Il
progetto di legge intende integrare soluzioni per il miglioramento
della qualita' e della funzionalita' del sistema dei nodi e delle
infrastrutture e del sistema dei servizi di supporto al trasporto
delle merci con azioni che tendano ad aumentare la competitivita'
delle imprese e dei territori regionali.
L'accordo di programma quadro della Emilia-Romagna in materia di
ambiente, mobilita' sostenibile ed energia con il Ministero
dell'Ambiente e Tutela del territorio e il Ministero delle Finanze
prevede un insieme di interventi strutturali volti a modificare in
modo stabile i comportamenti in ambito di mobilita' e trasporti.
Una delle aree di lavoro individuate riguarda i sistemi
ambientalmente sostenibili di distribuzione urbana delle merci: il
programma intende operare per una radicale riorganizzazione dei
sistemi di distribuzione delle merci nelle principali citta' della
regione allo scopo di rendere piu' funzionale il trasporto destinato
sia alla distribuzione commerciale sia all'acquirente finale (ridurre
il numero dei veicoli merci circolanti con aumento dei carichi
unitari e razionalizzazione dei percorsi) e soprattutto meno
impattante (sostituzione dei mezzi tradizionali con mezzi a basso o
nullo impatto ambientale).
Intende inoltre estendere a tutte le principali citta'
dell'Emilia-Romagna i benefici gia' previsti per alcune citta' nei
progetti comunitari in corso di approvazione, mediante risorse
finanziarie regionali e statali.
Con queste finalita' e' stato inserito nella delibera regionale n.
2661 del 23/12/2002, contenente i criteri per l'attuazione delle
misure a favore della mobilita' sostenibile.
Il punto 5 "Interventi infrastrutturali e tecnologici per la
mobilita' sostenibile dei mezzi utilizzati nelle attivita'
produttive, commerciali e di distribuzione delle merci nelle aree
urbane". A seguito di alcune verifiche effettuate con le
organizzazioni rappresentative delle imprese di produzione e di
trasporto, si e' deciso inoltre di costituire un tavolo permanente di
confronto sulle politiche regionali in questo settore, anche allo
scopo di predisporre apposite linee di orientamento per la
formulazione e la valutazione delle proposte e dei progetti locali.
5.4 Piano regionale della logistica
Dopo l'approvazione del PRIT 98-2010 a fronte della sempre maggiore
attualita' e rilevanza del tema del trasporto delle merci, si e'
ritenuto indispensabile proseguire un'azione di analisi e di
definizione di interventi, soprattutto nel settore della logistica.
Nel settembre 2002 e' stato attivato lo studio di sistema per il
riassetto dei servizi e delle infrastrutture per la logistica delle
merci in Emilia-Romagna come completamento dello studio di sistema
dell'assetto logistico merci dell'Emilia nelle province di Parma,
Reggio Emilia e Modena avviato nel 2001 a cura e spese di TAV spa dal
"Comitato di garanzia sugli impegni trasportistici previsti in
Emilia-Romagna".
L'articolazione complessiva delle attivita' prevede piu' fasi di
lavoro, dalla definizione dello "stato dell'arte e delle tendenze in
atto nella logistica" all'individuazione di misure ed azioni atte a
sostenere uno sviluppo dell'organizzazione logistica in un sistema
equilibrato e sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e
territoriale.
Le finalita' dello studio sono volte all'individuazione di un nuovo
ruolo dell'Amministrazione pubblica nel campo della logistica e dei
trasporti, attraverso interventi che perseguano obiettivi, limitati
ma precisi, di innovazione e di allineamento ai migliori standard
europei, contemperando sia le esigenze di utenza che quelle di
sistema. Al termine del lavoro ci si aspetta di avere il quadro delle
azioni piu' efficaci che la Regione possa attuare per lo sviluppo del
settore, da inserire anche in una eventuale nuova legge.
Lo studio finanziato da TAV e' alle sue fasi conclusive mentre si
pensa di concludere la restante parte del piano, relativa all'intero
territorio regionale, entro settembre 2002.
5.5 Progetti europei
Nel quadro del programma europeo "Marco Polo" che sostiene lo
sviluppo del trasporto combinato e dell'intermodalita', e' stato
affidato un incarico per la promozione di un progetto sul trasporto
combinato delle merci pericolose (determinazione n. 10109 del
3/10/2002). Il progetto, utilizzando come punto di rilancio l'hub di
Piacenza, collega il sud e il centro Italia con le principali aree di
produzione e distribuzione di prodotti petrolchimici nel nord e
centro Europa, trasferendo dalla strada alla ferrovia una quota
consistente del traffico con l'utilizzo e lo sviluppo delle ferrovie
regionali.
Nei primi mesi dell'anno e' stato ultimato il progetto GILDA
(Gestione Informatica della Logistica Distribuita nello spazio
Adriatico-Jonico), sviluppato nell'ambito del programma comunitario
Interreg II C per l'area CADSES e completamente finanziato con fondi
comunitari (FESR) e nazionali per un importo complessivo di circa 6,5
milioni di Euro.
Il principale obiettivo del progetto e' stato quello di mettere a
punto nuovi modelli organizzativi e soluzioni IT per rendere piu'
efficiente il trasporto intermodale delle merci. E' stato infatti
approntato il sistema telematico-informatico di supporto agli scambi
informativi e documentali delle autorita' e degli operatori. La rete
geografica realizzata come prima infrastruttura di appoggio connette
gia' i principali porti e interporti dell'area adriatico-ionica. A
Ravenna e' stato realizzato il "centro servizi di interconnessione",
struttura centrale del sistema.
GILDA avra' un ulteriore sviluppo sul versante piu' strettamente
applicativo in un successivo progetto.
Sono stati predisposti e presentati per la richiesta di finanziamento
diversi progetti europei nell'ambito del programma INTERREG III, sia
dello spazio CADSES che MEDOCC. La logistica e' il tema unificante di
tutti i progetti, ciascuno dei quali sviluppa uno o piu' dei seguenti
punti:
- sistemi intelligenti per il trasporto delle merci (progetto
GILDANET, SESTANTE)
- logistica urbana (progetti CITY PORTS, MEROPE e COSMO nell'ambito
del VI programma quadro)
- logistica di filiera (prog. I-LOG)
- piattaforme regionali (prog. FRESH-LOG)
- logistica nei corridoi plurimodali; (prog. FRESH-LOG-IMONODE)
- network tra gli attori e per gli attori della logistica. (prog.
COSMO nell'ambito del VI programma quadro)
L'obiettivo qualificante e' quello di coordinare i diversi progetti e
le diverse azioni in modo da conseguire un effetto unitario e
sinergico.
6. Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza
Nel corso del 2002 e' stata ulteriormente sviluppata l'azione di
sensibilizzazione sul tema della educazione alla sicurezza stradale,
con l'obiettivo di diffondere maggiormente la cultura della sicurezza
stradale.
Sulla base dell'intesa con il mondo della scuola e' stata rafforzata
l'iniziativa di formazione dei docenti e, a seguito degli indirizzi
dell'Unione Europea, sulla base dei quali e' in fase di revisione il
nuovo Codice della strada, sono state poste le condizioni per
realizzare corsi di "Guida sicura" per la prima auto e per il
"patentino" per i ragazzi che vorranno guidare il ciclomotore.
Sono stati individuati alcuni obiettivi prioritari soprattutto
finalizzati alla formazione dei giovani, intensificando il tema della
preparazione alla guida sia "delle due che delle quattro ruote", con
programmi specifici predisposti dalle scuole, con la collaborazione
di esperti e tecnici del settore.
Per il problema della preparazione alla guida dei ragazzi per
l'acquisizione della patente, sono state avviate sperimentazioni di
formazione degli istruttori di scuola guida, inserendo nei loro
programmi informativi anche argomenti attinenti la guida sicura e la
guida sotto l'effetto di alcol, sostanze stupefacenti, ecc.
La scuola ha prodotto campagne di sensibilizzazione in collaborazione
con la Regione Emilia-Romagna e ha prodotto anche importanti
documenti di studio.
Fra queste spicca senz'altro la manifestazione "Headline Tour",
realizzata in collaborazione con Radio Dimensione Suono, un programma
studiato per i ragazzi compresi nella fascia di eta' fra i 18 e i 19
anni, che risulta essere una di quelle particolarmente a rischio
sulle strade; esso e' denominato anche "storie con storie" ed impegna
i ragazzi delle scuole in un confronto diretto e molto stimolante con
varie esperienze di altri ragazzi in un rapporto "tra pari".
Il programma "Maggio in strada" ha visto la realizzazione di oltre
300 iniziative di sensibilizzazione rivolte dai ragazzi agli adulti
per un loro maggiore rispetto delle regole della strada, che ha visto
la partecipazione di circa 45.000 ragazzi.
Sono stati avviati programmi di collaborazione con gli Enti locali
per sensibilizzare gli utenti automobilisti sul problema delle
cinture di sicurezza, sul problema della velocita'; in particolare e'
proseguito il progetto sperimentale in collaborazione con il Comune
di Castenaso, che comprendeva una serie di iniziative di vario tipo
distribuite nel corso dell'anno rivolte a piu' fasce di utenti della
strada, che ha prodotto risultati apprezzabili, sia dal punto di
vista della riduzione di incidenti sia dal punto di vista
statistico.
Sono state realizzate inoltre varie manifestazioni in collaborazione
con Enti pubblici ed associazioni di volta in volta dedicate ad un
tema specifico e ad un segmento definito di utenti della strada.
Come di consueto siamo stati presenti con un nostro stand all'interno
del Salone internazionale dell'auto e della moto (Motor Show),
all'interno del quale sono state realizzate attivita' di attrazione
per i giovani in collaborazione con la nazionale italiana cantanti ed
altri importanti testimonial del mondo dello sport, con sondaggi
sulle abitudini e sui comportamenti alla guida del ciclomotore che ha
visto la partecipazione di migliaia di ragazzi durante le nove
giornate della manifestazione; sono stati realizzati inoltre
importanti appuntamenti culturali.
All'interno dell'Amministrazione regionale sono state avviate
collaborazioni sul tema con altri settori a loro volta interessati:
la formazione professionale nell'ambito dei finanziamenti derivanti
dal Fondo sociale europeo, il settore della scuola con l'inserimento
dell'educazione alla sicurezza stradale nei "piani di offerta
formativa" contenuti nell'accordo sottoscritto con l'Ufficio
scolastico regionale, i servizi sociali nel programma di prevenzione
dall'uso di alcolici, la riqualificazione urbana per inserire il tema
e sensibilizzare i decisori ed i tecnici a livello locale, la sanita'
con un convegno dedicato alla riduzione dei rischi di trauma cranico
in seguito all'introduzione della legge sull'obbligatorieta' dell'uso
del casco anche per i guidatori di ciclomotori.
7. Agenzia Trasporti pubblici
Le azioni svolte nell'ambito dei Trasporti pubblici, hanno seguito
gli indirizzi programmatici fissati da:
- Documento di politica economica finanziaria in materia di mobilita'
sostenibile;
- Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT);
- Atto di indirizzo generale in materia di programmazione e
amministrazione del trasporto pubblico per il triennio 2001-2003;
- Intesa tra la Regione e gli Enti locali sui servizi minimi.
Tali azioni hanno riguardato:
- la negoziazione e gestione dei "Contratti di servizio" con le
imprese ferroviarie;
- l'attivazione di nuovi sistemi di comunicazione con l'utenza;
- l'attivazione del monitoraggio della qualita' erogata
nell'esercizio del trasporto ferroviario e del relativo sistema di
penali;
- l'Amministrazione, il finanziamento e il monitoraggio degli
interventi su infrastrutture e servizi e dei relativi effetti;
- la negoziazione e gestione degli "Accordi di programma" triennali
con gli Enti locali e le loro agenzie in materia di servizi bus e
mobilita' urbana;
- il coordinamento, la promozione tecnica e finanziaria
autofilotranviaria e lo sviluppo dell'integrazione tariffaria,
dell'intermodalita' e dell'interscambio;
- la sottoscrizione dell'Accordo di programma sulla qualita'
dell'aria con Province e Comuni superiori a 50.000 abitanti.
Appare poi importante rilevare che con deliberazione n. 2159 del
18/11/2002 la Giunta regionale ha proposto al Consiglio regionale il
progetto di legge relativo alle "Modifiche e integrazioni della L.R.
2 ottobre 1998, n. 30 e successive modifiche". Tale progetto e' teso
in via principale a completare il decentramento amministrativo agli
Enti locali, in esito alla modifica del Titolo V della Costituzione,
e a recepire tra l'altro i nuovi principi in materia di concorrenza,
sanciti dall'art. 35 della Legge finanziaria 2002.
La proposta di intervento legislativo avanzata dalla Giunta si ispira
a due sostanziali linee di azione:
- coerenza di principi rispetto alla normativa gia' in vigore dal
1998, che finora ha dato buona prova di applicabilita' e di
accettazione da parte dei soggetti coinvolti nella sua gestione;
- flessibilita' di attuazione degli stessi principi, nel rispetto e
nella valorizzazione delle esperienze in corso.
In tal senso il progetto di legge tende a valorizzare gli elementi di
positivita' previsti dalla attuale legislazione (come la
concertazione sociale oltre che istituzionale, la collaborazione tra
la imprenditoria pubblica e privata, e altri ancora) e su questi
innestare positivamente gli ulteriori passaggi della
liberalizzazione, tra cui la separazione della gestione delle reti da
quella dei servizi, la salvaguardia dell'ingente patrimonio pubblico
che il settore oggi custodisce al suo interno, e infine il
superamento del rapporto diretto nell'affidamento dei servizi in
gestione.
7.1 Il Trasporto Ferroviario
7.1.1 Stato di attuazione degli accordi di programma
Con la sottoscrizione degli accordi di programma tra la Regione ed il
Ministero dei Trasporti e della Navigazione nell'anno 2000 si e' dato
il concreto avvio all'attuazione delle deleghe previste dagli artt. 8
e 9 del DLgs 422/97, recante il conferimento alle Regioni di funzioni
e compiti in materia di trasporto pubblico locale.
Gli accordi di programma siglati prevedono la stipula:
- con le societa' ferroviarie (FER srl, Consorzio ACT di Reggio
Emilia, ATCM spa di Modena, ATC spa di Bologna), di contratti di
servizio per l'affidamento delle attivita' di trasporto pubblico, e
di contratti di programma per la gestione delle infrastrutture; il
contributo che viene annualmente assegnato e' di complessivi Euro
33.775.248,29;
- con Trenitalia SpA, di un contratto di servizio relativo ai servizi
ferroviari affidati alla medesima, pari a 12.100.000 treni*Km, per un
corrispettivo di Euro 64.143.946,87;
L'anno 2002 e' stato principalmente caratterizzato da una intensa
attivita' di negoziazione e perfezionamento dei contratti di servizio
per il trasporto pubblico locale, relativi al periodo
1/1/2002-31/12/2003, con Trenitalia SpA, FER Srl, Consorzio ACT di
Reggio Emilia ed ATCM SpA di Modena, e al periodo 1/1/2001-31/12/2002
con ATC SpA di Bologna.
Si e' giunti nel 2002 al perfezionamento ed alla sottoscrizione del
contratto di servizio con Trenitalia SpA ed ATC SpA di Bologna.
E' proseguita e si e' ampliata, anche con rilevazioni lungo la rete,
l'attivita' di verifica e controllo per accertare il rispetto delle
condizioni contrattuali riguardanti sia gli aspetti
economico-gestionali sia gli aspetti legati alla qualita' dei servizi
erogati all'utenza.
In stretta relazione con i contenuti del contratto di servizio
sottoscritto con Trenitalia, pure se approvato in un periodo
precedente, si inserisce l'ulteriore attuazione, nel corso dell'anno
2002, del cosiddetto "Progetto Qualita'" che fissa impegni reciproci
per migliorare e potenziare i servizi resi ai passeggeri. Al riguardo
sono stati posti in essere diversi interventi che hanno comportato
l'entrata in servizio di nuovo materiale rotabile (in parte
finanziato dalla Regione), interventi di restyling di alcune
stazioni, incremento dell'informazione e miglioramento del servizio
all'utenza.In data 6 novembre 2002 e' stato inoltre sottoscritto con
Trenitalia SpA l'accordo per l'estensione del "Progetto qualita'" per
la riqualificazione del materiale rotabile nella regione
Emilia-Romagna.
7.1.2 Ulteriori fondi per i servizi aggiuntivi per l'anno 2002
Con legge "Finanziaria 2001" (Legge 388/00) sono stati assegnati ad
alcune Regioni ulteriori fondi per garantire servizi ferroviari
aggiuntivi a quelli previsti dal contratto di servizio con Trenitalia
SpA. Alla Regione Emilia-Romagna e' stato a tale titolo assegnato un
contributo annuo pari ad Euro 5.164.568,99. Si e' quindi determinata
anche per l'anno 2002 l'esigenza di definire con Trenitalia un "Atto
integrativo del contratto di servizio 2002-2003", per individuare e
disciplinare i nuovi servizi ferroviari.
L'atto integrativo, sottoscritto in data 2 dicembre 2002, prevede
servizi aggiuntivi, articolati, quantitativamente e temporalmente,
come segue:
- per il 2002 una produzione aggiuntiva di 530.000 treni*km (rispetto
ai 12.100.000 treni*km, previsti dal DPCM 16/12/00) per un
corrispettivo complessivo di Euro 4.508.668,00
- per il 2003 una produzione aggiuntiva di 715.000 treni*km (e
l'acquisto di "tracce" per un valore forfettario pari a Euro
170.430,00) per un corrispettivo complessivo di Euro 5.164.568,00.
7.1.3 Gestione delle risorse riferite all'anno 2002
Nell'anno 2002 il settore ha operato sulla base di quanto previsto
dalla L.R. n. 30 del 1998, emanata in attuazione del DLgs 422/97.
In attuazione degli artt. 8, 9 e 12 del DLgs 422/97, come modificato
ed integrato dal DLgs 400/99, i DPCM 16 novembre 2000 hanno
individuato e trasferito alle Regioni le risorse per l'esercizio
delle funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale
ferroviario.
Spese correnti - Risorse statali
Gli importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 8 DLgs 422/97
(esercizio delle ferrovie regionali non in concessione a Trenitalia
SpA) sono stati iscritti nel bilancio regionale per complessivi Euro
33.775.248,29.
Nel 2002 e' stato sottoscritto il contratto di servizio e di
programma relativo al periodo 1/1/2001-31/12/2002 con ATC SpA di
Bologna.
Il contratto ricomprende la gestione della linea, l'esercizio del
trasporto pubblico locale su gomma sostitutivo del servizio
ferroviario e prestazioni straordinarie necessarie al ripristino
dell'esercizio della linea Casalecchio-Vignola, previsto per il
2003.
Il contratto sottoscritto prevede, per l'anno 2001 la somma di Euro
2.200.000, per l'anno 2002 la somma di Euro 2.800.000, per una
assegnazione complessiva di Euro 5.000.000,00.
I contratti di servizio con le altre aziende ferroviarie, seppur nel
2002 non hanno trovato la loro completa definizione, hanno dato
origine alla concessione ed impegno di acconti per gran parte dei
restanti Euro 28.000.000,00.
Gli importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 9 DLgs 422/97
(esercizio dei servizi ferroviari in concessione a Trenitalia SpA)
sono stati iscritti in bilancio per complessivi Euro 64.143.946,88.
In data 6 novembre 2002 e' stato sottoscritto il contratto di
servizio 2002-2003 con Trenitalia SpA per l'esercizio del trasporto
pubblico locale ferroviario che ha originato un impegno di spesa pari
a Euro 64.143.946,88 corrispondente all'intero importo stanziato.
Con i DPCM 16 novembre 2000 sono state inoltre trasferite risorse per
l'amministrazione delle ferrovie regionali per un importo di Euro
85.699,56 totalmente impegnato. In particolare gli impegni hanno
riguardato:
- per Euro 20.965,00, l'attivita' di partecipazione al progetto
comunitario EU-Spirit, che si propone di sviluppare e sperimentare un
sistema informativo di facile uso, per i servizi di trasporto
integrato mirati alla possibilita', da parte dell'utente, di
costruirsi un proprio "travel planner";
- per Euro 31.200,00 la gestione di alcuni strumenti per favorire la
comunicazione con gli utenti del trasporto ferroviario quali un "call
center" telefonico (numero verde a chiamata gratuita) ed un sito web
dedicato denominato "ferroviaer.it".
Sempre i DPCM 16 novembre 2000 hanno trasferito risorse per il
mantenimento in efficienza delle ferrovie regionali per complessivi
Euro 4.242.176,96.
Gli interventi occorrenti nel corso del 2002 relativi al mantenimento
di cui sopra sono stati finanziati con risorse, riferite sempre alla
Legge 297/78, precedentemente assegnate dallo Stato e non ancora
attivate, direttamente alle societa' ferroviarie. L'intendimento e'
quello di esaurire le risorse ancora accantonate, prima di dare corso
alle nuove assegnazioni regionali.
La Legge 388/00 (Legge finanziaria 2001) che ha previsto per la
Regione Emilia-Romagna il finanziamento di Euro 5.164.568,99 per far
fronte ai maggiori servizi ferroviari erogati da Trenitalia SpA, ha
comportato una corrispondente variazione in aumento dello
stanziamento previsto nel Bilancio 2002.
Il 2 dicembre 2002 e' stato sottoscritto l'atto integrativo del
contratto di servizio 2002-2003 per il trasporto pubblico locale
ferroviario con Trenitalia SpA per una produzione, riferita all'anno
2002, di 530.000 treni/Km per un corrispettivo, interamente
impegnato, di Euro 4.508.668,00.
Spese correnti - Risorse regionali
Sui contratti di servizio e sui contratti di servizio e di programma
stipulati con gli esercenti il trasporto ferroviario bisogna
applicare, ai sensi dell'art. 9, commi 4 e 5 della Legge 472/99,
l'IVA nella misura del 10%.
Si e' provveduto, in relazione a quanto sopra, ad uno stanziamento di
Euro 10.308.376,42 che e' stato utilizzato per dare copertura alla
spesa di IVA di cui al precedente punto 1.3.1.
Ferrovie Emilia-Romagna Srl
In attuazione della L.R. 39/00 riguardante "acquisizione da parte
della Regione delle quote della Societa' Ferrovie Emilia-Romagna srl"
sono state stanziate e liquidate nell'anno 2001 risorse pari a Euro
516.456,90 ritenute necessarie a garantire un adeguato aumento di
capitale.
Spese in c/capitale - Risorse statali
Il "Progetto qualita'" sottoscritto tra la Regione e Ferrovie dello
Stato SpA prevede il potenziamento e miglioramento dello standard dei
servizi resi ai viaggiatori con priorita' all'entrata in servizio di
nuovo materiale rotabile in parte finanziato dalla Regione e
programmato su base pluriennale per Euro 17.043.077,67.
Nel corso del 2002 e' stato messo in circolazione sulle linee della
rete regionale parte del materiale rotabile previsto dal progetto. La
documentazione comprovante l'acquisto dei veicoli presentata da
Trenitalia SpA ha consentito, nell'anno 2002, la concessione del
contributo regionale di Euro 1.018.365,74 interamente impegnato.
In data 6 novembre 2002 e' stato siglato con Trenitalia SpA l'accordo
per l'estensione del "Progetto qualita'" per la riqualificazione del
materiale rotabile nella regione Emilia-Romagna. L'estensione del
"Progetto qualita'" prevede l'impegno della Regione Emilia-Romagna a
ricercare nei Bilanci 2004 e 2005 le risorse finanziarie per
contribuire all'acquisizione di 15 convogli tipo "Minuetto" con una
contribuzione regionale complessiva di 15 milioni di Euro.
Ulteriori Risorse statali per investimenti
Alla Regione Emilia-Romagna sono stati complessivamente riconosciuti
Euro 118.785.086,79 per il risanamento tecnico-economico delle
ferrovie di interesse regionale le cui infrastrutture sono state ad
essa trasferite.
Le risorse, provenienti dalle Leggi 472/99, 488/99 e 388/00, verranno
rese disponibili mediante mutui quindicennali garantiti dallo Stato
per i "limiti di impegno" indicati nei relativi decreti di riparto.
Sono stati sino ad ora emanati decreti che garantiscono una copertura
finanziaria per circa l'85% delle risorse complessivamente assegnate
dall'Accordo di programma (Euro 102.642.777,86 su Euro
118.785.086,79).E' stato sottoscritto il 18/12/2002 con il Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'accordo di programma previsto
dall'art. 15 del DLgs 422/97 per l'attuazione degli investimenti
considerati prioritari. Gli interventi attivabili prevedono una spesa
per complessivi Euro 188.231.496,64.
Attivita' di Monitoraggio
Per quanto riguarda l'accertamento della qualita' del servizio
erogato dalle aziende ferroviarie che operano in Emilia-Romagna si e'
dato avvio, con la sottoscrizione dei contratti di servizio e di
programma, ad una sistematica attivita' di monitoraggio che ha sinora
avuto quali momenti di particolare intensificazione dei controlli
(sia sui treni che nelle stazioni) tre campagne di rilevazione
concentrate nei periodi dell'anno ritenuti piu' significativi per
accertare il rispetto degli impegni contrattuali. Altre campagne di
rilevazione verranno attivate per continuare a garantire nell'arco di
un anno, almeno tre rilevazioni sull'intero territorio regionale.
Sono state effettuate anche approfondite verifiche di carattere
economico-gestionale che hanno avuto come ulteriore momento di
indagine i riscontri effettuati dai Comitati di verifica e
monitoraggio Stato-Regione, previsti dagli accordi di programma
sottoscritti ai sensi degli artt. 8 e 9 del DLgs 422/97 e successive
modificazioni, insediati nella seconda meta' del 2001.
Con la firma dei contratti con le aziende ferroviarie sono stati
insediati anche i "comitati ristretti" per la gestione dei contratti
stessi, composti da due rappresentanti regionali e da due
rappresentanti delle aziende.
7.2 Mobilita' urbana e trasporto locale
7.2.1 Accordi di programma con gli Enti locali 2001-2003
Mobilita' urbana
Facendo seguito agli accordi di programma sottoscritti dalla Regione
Emilia-Romagna e dagli Enti locali per il triennio 2001-2003, nel
corso dell'anno 2002 la Giunta regionale, con delibera 749/02, ha
provveduto ad ammettere a contributo interventi per Euro
32.006.161,31, ripartiti tra i 9 bacini provinciali, aventi come
obiettivo il miglioramento della qualita' ambientale e della
sostenibilita' economica della mobilita' urbana, la sicurezza della
circolazione e l'interscambio modale.
Sostituzione veicoli
Ottemperando a quanto previsto dall'art. 14 dei suddetti accordi ha
provveduto al riparto di contributi a favore delle aziende di
trasporto per Euro 60.219.372,00, destinati al rinnovo del parco
veicoli (autobus ed altri mezzi di trasporto) attraverso la
sostituzione di quelli piu' vecchi (oltre 15 anni) ed inquinanti, con
nuovi mezzi a basso e bassissimo impatto ambientale piu' conformi
alle piu' recenti norme europee (EURO III ed EURO IV), il che
consentira' di sostituire tra il 2002 e il 2003 oltre 500 autobus,
impegnando gia' nel 2002 contributi per circa Euro 5.300.000,00;
rinviando al 2003, con il suddetto atto, un ulteriore riparto di
circa Euro 8 mln, per l'acquisto di altri mezzi di trasporto,
subordinato all'esatta quantificazione del mutuo che sara' contratto
presso la Cassa depositi e prestiti.
Integrazione tariffaria
Riguardo l'integrazione tariffaria, attraverso il progetto STIMER
(Sistema tariffario integrato della mobilita' in Emilia-Romagna), la
Regione ha avviato uno studio per la definizione della zonizzazione
del territorio regionale, con delibera di Giunta 1457/01, che si e'
concluso nel giugno 2002.
Gli obiettivi fissati riguardano:
- introduzione di un titolo di viaggio integrato regionale (carta
valore per abbonati);
- definizione di uno scenario zonale per il territorio della regione
Emilia-Romagna;
- definizione di strategie per la facilitazione di utilizzo del
servizio;
- definizione di un assetto tariffario e di criteri equilibrati di
riparazione degli introiti tra i gestori del trasporto pubblico
direttamente coinvolti (automobilistici e ferroviari).
I dati di bacino modellizzati hanno prodotto vari scenari simulati a
partire dai quali e' stato possibile delineare uno scenario zonale
del territorio regionale "preferenziale", equilibrato e omogeneo che
consente, sulla stessa ripartizione del territorio, l'integrazione di
vettori a carattere provinciale (tipicamente su gomma) e vettori a
carattere regionale (ferroviari).
Sono stati inoltre individuati i criteri di ripartizione degli
introiti tra i diversi gestori di TPL compresi Fer Srl e Trenitalia
SpA. Tali risultati sono stati condivisi dalle societa' di trasporto
direttamente coinvolte nella progettazione e comunicati alla
Commissione della Conferenza Regione-Autonomie locali in data
22/7/2002, in esito allo specifico mandato della conferenza medesima
espresso nella seduta del 21/5/2001.
A questo fine, a partire dal 2002 e in fase di completamento nel
2003, e' stata promossa un'attivita' di diffusione e informazione
delle conclusioni progettuali derivanti dallo studio (determinazione
11679/02), che si concretizza in 9 giornate seminariali, una in ogni
bacino della Regione, rivolta agli Amministratori locali, alle
agenzie locali della mobilita' e alle realta' delle 9 province della
regione. Per l'attuazione del suddetto progetto STIMER (la spesa
prevista e' di 29 milioni di Euro) la Regione Emilia-Romagna ha
programmato e ripartito tra gli esercenti un contributo di 18 milioni
di Euro (di cui 2,5 mln di Euro per l'allestimento delle necessarie
strumentazioni in circa 160 stazioni ferroviarie).
Monitoraggio accordi
Nell'ambito degli specifici indirizzi formulati dal Consiglio
regionale (129), l'agenzia ha provveduto a monitorare gli "Accordi di
programma".
Tale monitoraggio risulta cosi' articolato:
1. Il contesto regionale: 1.1 Il settore autofilotranviario 1.2 Il
settore ferroviario 1.3 Il sistema dei TPL in Emilia-Romagna prima
degli accordi 2001-2003
2. La situazione e gli obiettivi degli accordi di programma
2001-2003: 2.1 Equilibrio ambientale 2.2 Sostenibilita' economica 2.3
Qualita' del servizio 2.4 Quadro di sintesi degli investimenti
2001-2003
3 Mobilita' urbana e benchmarking europeo: 3.1 Popolazione e trend
demografico 3.2 Qualita' ambientale 3.3 Sicurezza della circolazione
3.4 Traffico e risparmio energetico
4 Strumenti per la mobilita' sostenibile 4.1 Dai piani urbani del
traffico ai piani della mobilita' urbana 4.2 Gli obiettivi del libro
bianco dell'Unione Europea 4.3 L'attuazione dell'agenzia regionale e
di quelle locali.
Sul documento e' stata svolta una relazione alla Commissione
consiliare territorio, ambiente e trasporti nella seduta del 25
luglio 2002.
7.2.2 Accordo di programma sulla qualita' dell'aria
Il 15/7/2002 la Regione ha sottoscritto, con Province e Comuni
superiori ai 50.000 abitanti, l'accordo di programma sulla qualita'
dell'aria per la messa in atto di misure dirette alla mitigazione
degli episodi di inquinamento atmosferico. Tale accordo individua le
misure a favore della mobilita' sostenibile da attivare nel medio e
lungo periodo al fine del progressivo allineamento con i valori
fissati dall'UE al 2005 per il contenimento del PM10, approvato con
decreto presidenziale n. 204 del 29/7/2002, impegnandosi a
sottoscrivere successivamente l'accordo di programma con ciascun
bacino provinciale.
In ciascun accordo dovranno essere messe in atto azioni atte a
perseguire 6 misure a favore della mobilita' sostenibile, delle quali
4 sotto riportate sono a carico dell'Agenzia trasporti pubblici:
Misura 1 - Post-trattamento dei gas di scarico ed impiego di
carburanti alternativi nelle flotte di autobus circolanti per la
riduzione delle emissioni in atmosfera
L'iniziativa prevede l'installazione, sugli autobus piu' vecchi, di
catalizzatori ossidanti a rigenerazione continua dei gas di scarico,
per l'abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera, in modo
da ottenere prestazioni migliorative di quelle indicate dalle norme
EURO III, attualmente vigenti.
Misura 2 - Rinnovo del parco degli autobus del trasporto pubblico
locale con veicoli dalle piu' ridotte emissioni inquinanti
Oltre agli interventi gia' citati, ulteriori risorse verranno rese
disponibili sul Bilancio pluriennale 2003-2005 della Regione, in base
all'assunzione del mutuo corrispondente alle quote di riparto ex
Legge 194/98, di cui alla Legge 166/02 (art. 13, comma 2, del
Collegato infrastrutture alla Finanziaria 2002). Il programma di
riparto dei contributi verra' destinato al rinnovo del parco mezzi
degli esercenti il trasporto pubblico, prioritariamente in
sostituzione di quelli con oltre quindici anni di anzianita'. Tale
programma potra' trovare attuazione a partire dal 2003 attraverso
l'acquisto di nuovi mezzi a trazione elettrica o ibrida, a metano o
GPL o comunque allestiti con sistemi di trattamento dei gas di
scarico tipo "CRT" o "SCRT".
Misura 3 - Potenziamento della mobilita' ciclistica
L'obiettivo di sviluppare interventi di riqualificazione dei percorsi
ciclopedonali in ambito urbano.
La definizione dei nuovi interventi per la mobilita' ciclistica
dovra' tenere in particolare considerazione i seguenti criteri:
- il completamento e l'integrazione delle reti esistenti attraverso
la realizzazione degli itinerari ciclopedonali urbani;
- il miglioramento della fruizione degli spazi urbani da parte dei
bambini e degli adolescenti attraverso la realizzazione di percorsi
sicuri di collegamento dei principali punti di aggregazione dedicati
(casa-scuola, verde pubblico e attrezzature sportive) di cui all'art.
7 della Legge 285/97 e all'art. 2 della L.R. 40/99, nei Comuni almeno
dotati di un piano urbano del traffico;
- l'attivazione di sistemi di uso collettivo di parchi bici
tradizionali o a pedalata assistita;
- l'incentivazione dell'uso integrato della bici con treni e bus;
- la particolare attenzione alla definizione, contestuale agli
interventi, di modalita' di monitoraggio, anche con il concorso degli
utenti, dell'efficacia del progetto realizzato.
Misura 4 - Interventi strategici per la mobilita' sostenibile delle
persone e l'intermodalita', per lo sviluppo dei piani urbani della
mobilita'
L'iniziativa prevede la gestione integrata della mobilita'
nell'ambito urbano prioritariamente delle citta' capoluogo, con il
coordinamento delle azioni conseguenti e l'attuazione di sistemi per
il monitoraggio al fine di un piu' ordinato assetto e sviluppo della
integrazione modale che dia incremento prioritario ai modi collettivi
di trasporto.
La definizione dei nuovi interventi dovra' tenere in particolare
considerazione i seguenti criteri:
- la realizzazione e gestione integrata di sistemi innovativi per la
mobilita', ivi compresa la realizzazione di stazioni di rifornimento
di metano e di altri carburanti alternativi e di ricarica per veicoli
elettrici;
- l'interscambio modale, ivi compresa la riqualificazione delle
stazioni del servizio ferroviario regionale e metropolitano;
- il monitoraggio, la regolazione e il controllo del traffico in aree
urbane.
La Regione ha messo a disposizione per le 4 misure sopra descritte
Euro 63 mln ca. nel 2002, di cui circa Euro 7 mln gia' impegnati e
indicando per il 2003-2005 la previsione di stanziamenti aggiuntivi,
da reperire, pari a circa Euro 56 mln.
7.2.3 Accordi di programma 1997-2000
Nel corso del 2002 e' proseguita la fase attuativa degli investimenti
gia' programmati dai precedenti accordi di programma e servizio
1997-2000. Per quanto riguarda l'aggiornamento 1999/2000 degli
accordi di programma per il quadriennio 1997/2000, si e' provveduto
ad impegnare nel 2002 ulteriori Euro 5 mln ca. riconducibili
principalmente alla mobilita' urbana, all'interscambio modale, alla
sicurezza della circolazione e al trasporto locale, portando
l'importo dei contributi impegnati a circa Euro 80 mln su una
programmazione complessiva di circa Euro 100 mln.
Gli accordi 2001-2003 assumono il metodo del monitoraggio come
elemento di valutazione e comparazione dei risultati conseguiti
nell'esercizio del TPL e nella gestione della mobilita' urbana. E'
stata pertanto sviluppata una banca dati integrata rivolta alla
valutazione degli aspetti qualitativi dell'offerta di mobilita' e di
accessibilita' urbana. A tal fine la prosecuzione dell'iniziativa
europea di Benchmarking, cui la Regione Emilia-Romagna partecipa con
l'adesione dei 10 Comuni capoluogo, costituisce una ulteriore
occasione di comparazione, non solo locale, sui piu' significativi
indicatori di mobilita'.
7.2.4 Risorse per la mobilita' ciclistica
Nel corso del 2002 sono stati impegnati contributi regionali per Euro
1.563.636,82 a conclusione degli interventi ammessi a contributo con
la DGR 117/01, contro altrettanti contributi statali derivanti dal
riparto dei finanziamenti previsti dall'ex Legge 366/98.
Sono stati ammessi a contributo ulteriori interventi con le delibere
di Giunta 1218-2704/02 per opere pari ad Euro 14.580.181,85. Tali
opere verranno finanziate per Euro 5.787.849,33 con risorse statali
derivanti dal riparto dei finanziamenti previsti dall'ex Legge 488/99
e Legge 388/00, per Euro 3.932.271,90 con risorse regionali, la quota
restante dagli Enti locali.
7.2.5 Limiti di impegno decennali per la realizzazione di parcheggi
Al fine di assicurare il completamento in tempi certi delle
previsioni di intervento programmate ai sensi della Legge 122/89, lo
stanziamento annuale di 3,38 mil di Euro, relativo agli interventi
per i quali e' stata verificata la non fattibilita' attuativa entro
il 2001, sono stati rimessi nelle disponibilita' del bilancio della
Regione. Si e' infatti provveduto a una riprogrammazione, secondo le
finalita' d'investimento previste dalla L.R. 30/98, che, mediante
accordi di programma triennali con gli Enti locali, finanzia
consistenti investimenti per il settore della mobilita' urbana, per
lo sviluppo del trasporto pubblico, dell'integrazione modale e delle
necessarie infrastrutture di parcheggio. Entro il 2002, su un totale
di 39 interventi confermati, 36 sono stati avviati e completati
(tranne 1 in fase di ultimazione) per 9000 posti auto.
Il contributo regionale programmato per i suddetti interventi e per
il previsto decennio di erogazione corrisponde a 40,75 milioni di
Euro complessivi e risulta impegnato per l'88%.
Per i 3 interventi rimanenti la Regione potra' procedere all'impegno
e liquidazione delle relative rate decennali di contributo a seguito
e in esito alla liquidazione delle prime cinque annualita', tuttora a
carico del Ministero competente.
7.2.6 La gestione delle risorse: spesa corrente
Contributi sui servizi minimi
Nell'anno 2002, in attuazione di quanto previsto:
- dall'Atto di indirizzo generale in materia di programmazione del
trasporto pubblico regionale per il triennio 2001/2003, assunto con
delibera del Consiglio regionale n. 127 del 20/12/2000;
- dall'Intesa sui servizi minimi di TPL che, dopo aver ottenuto in
data 26/2/2001 l'assenso della Conferenza Regioni-Autonomie locali,
e' stata approvata con deliberazione della Giunta n. 487 del
10/4/2001;
- dagli "Accordi di programma per la riorganizzazione della mobilita'
e la qualificazione dell'accesso ai servizi di interesse pubblico per
il triennio 2001/2003", sottoscritti per ciascun bacino e approvati
con le deliberazioni della Giunta regionale nn. 1690, 1691, 1692,
1693, 1694, 1695, 1696 e 1697 del 31/7/2001 e n. 2182 del 22/10/2001,
si e' provveduto a concedere ed impegnare i contributi per i servizi
minimi, di cui all'art. 32 della L.R. 30/98, a favore di ciascun
bacino provinciale, identificando i relativi beneficiari (Enti locali
o loro agenzie locali per la mobilita' istituite ai sensi dell'art.
19 della L.R. 30/98).
La tabella che segue riporta la ripartizione dei contributi sui
servizi minimi pari complessivamente a Euro 191.089.052,66 e la
quantificazione in autobus/km dei servizi relativi:
BACINI BENEFICIARI CONTRIBUTO 2002 in Euro AUTOBUS/KM
PIACENZA Ag. Mobilita' Piacenza 13.568.926,67 8.112.821
PARMA Comune di Parma 11.193.129,82
Provincia di Parma 9.573.344,80 11.960.145
REGGIO EMILIA Consorzio ACT 15.001.509,88 9.057.633
MODENA Provincia di Modena 20.372.696,07 12.448.221
BOLOGNA Provincia di Bologna 71.598.192,06 34.996.389
FERRARA Provincia di Ferrara 14.701.135,23 9.099.309
RAVENNA Provincia di Ravenna 9.785.145,66 6.435.769
FORLi'-CESENA Consorzio ATR 12.589.994,38 8.104.451
RIMINI Agenzia TRAM 12.704.978,09 7.046.156
TOTALE 191.089.052,66 107.260.894
Contributi per iniziative di incremento e qualificazione TPL
Dando attuazione all'impegno previsto al punto 13 dell'Intesa sui
servizi minimi di TPL, la Regione ha provveduto a promulgare la L.R.
n. 1 dell'1/2/2002 avente per oggetto "Modifiche alla L.R. 2 ottobre
1998, n. 30 ôDisciplinare generale del trasporto pubblico regionale e
locale'", con la quale sono stati istituiti contributi per iniziative
di incremento e qualificazione del trasporto pubblico.
I contributi in parola sono finalizzati a:
- aumentare la quantita' di offerta di servizi rispetto a quanto
definito negli accordi di programma;
- migliorare qualitativamente l'offerta di servizi attraverso
innovazioni organizzative, gestionali e tecnologiche.
La legge e' stata finanziata per un totale di Euro 5.166.000,00.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 686 del 6 maggio 2002 si
e' provveduto a determinare i criteri di assegnazione dei contributi
per gli anni 2001-2002 e le modalita' di presentazione delle relative
domande.
Con le determinazioni n. 14068 e n. 14069 del 23/12/2002 sono stati
ripartiti, concessi e impegnati i contributi a favore degli Enti
locali o loro agenzie per la mobilita' come sotto riportato,
rispettivamente per iniziative relative al 2001 e 2002:
Beneficiari Contributi 2001 Contributi 2002 In Euro In Euro
Ag. Mobilita' Piacenza - PC -------- 38.745,00
Comune di Parma 27.845,00 20.883,55
Provincia di Parma 23.815,00 17.861,45
Consorzio ACT - RE 774.900,00 774.900,00
Provincia di Modena 774.900,00 774.900,00
Provincia di Bologna 464.940,00 464.940,00
Provincia di Ferrara 51.660,00 38.745,00
Provincia di Ravenna 206.640,00 206.640,00
Consorzio ATR - FC 206.640,00 206.640,00
Agenzia TRAM - RN 51.660,00 38.745,00
TOTALE 2.583.000,00 2.583.000,00
Copertura disavanzi di esercizio: Leggi 204/95, 194/98 e 472/99
E' proseguita anche per l'anno 2002 la concessione delle competenze
relative ai contributi per la copertura dei disavanzi delle aziende
di TPL relativi agli esercizi 1987-1997. Tali contributi derivano da
assegnazioni statali relative alle seguenti leggi:
- Legge 204/95 relativa ai disavanzi 1987-1993.
Assegnazione Euro 25.325.496,96 annui, per 10 anni, a decorrere dal
1995;
- Legge 194/98 relativa ai disavanzi 1994-1996.
Assegnazione Euro 1.534.909,90 per l'anno 1998 e Euro 257.189,34
annui, per 14 anni, a decorrere dal 1999;
- Legge 472/99 relativa ai disavanzi 1997.
Assegnazione Euro 137.248,94 annui, per 15 anni, a decorrere dal
1999.
ASSESSORATO CULTURA. SPORT. PROGETTI PER I RAPPORTI CON I CITTADINI
1. Premessa
Coerentemente con gli obiettivi delineati nel DPEF 2001-2003,
l'attivita' dell'Assessorato Cultura, Sport e Tempo libero nel corso
del 2002 si e' sviluppata avendo come riferimento due obiettivi di
fondo: la piena realizzazione dei programmi e delle azioni gia'
approvati dal Consiglio e dalla Giunta regionali (in particolare nel
settore dei beni e della promozione culturale e dello sport);
l'attuazione di percorsi innovativi sul piano dei contenuti, delle
relazioni istituzionali e dell'utilizzo delle risorse, ai fini della
predisposizione dei nuovi programmi triennali di intervento, in una
logica di scelte e azioni concertate con il sistema delle autonomie
locali e con i soggetti pubblici e privati interessati. La
testimonianza piu' evidente di uno sforzo in questo senso e'
rappresentata dal nuovo programma triennale dello spettacolo
2003-2005. Elaborato attraverso un ampio confronto con tutte le
categorie, il programma si caratterizza anche per alcune scelte
innovative: maggiore attenzione verso le nuove generazioni, maggiore
trasparenza nell'erogazione dei finanziamenti regionali,
l'introduzione di forme di monitoraggio e di incentivazione per
sollecitare negli operatori una maggiore sensibilita' alla
qualificazione degli interventi, ai costi, alla necessita' di operare
in una logica di sistema.
La ricchezza del patrimonio culturale in Emilia-Romagna costituisce
un elemento di grande valore sia sul piano strutturale (piu' di 1300
le biblioteche, oltre 350 i musei, 140 le sedi spettacolo dal vivo e
quasi 400 le sale cinematografiche), sia per la presenza diffusa di
istituzioni, centri e associazioni che producono e promuovono
cultura. Da segnalare, a questo proposito, il convegno promosso
dall'Assessorato nel maggio 2002 sui rapporti tra volontariato e
istituzioni culturali.
L'impegno della Regione e' innanzitutto quello di potenziare e
valorizzare questo patrimonio nei suoi diversi aspetti: culturali, di
identita' e senso di appartenenza, come forma di qualita' della vita
e di coesione sociale, per la promozione turistica delle citta', come
fattore strategico per lo sviluppo e la competitivita'
dell'Emilia-Romagna.
Se il consolidamento e la qualificazione del sistema regionale dei
beni culturali e dello spettacolo sono gli obiettivi indicati nel
DPEF 2001-2003 per il settore cultura, per offrire ai cittadini una
maggiore qualita' nell'offerta e nelle opportunita' di fruizione, i
risultati conseguiti nel corso del 2002 consentono di rilevare
un'alta corrispondenza tra le azioni previste e l'attivita'
realizzata ai fini della loro attuazione.
Osservazioni analoghe possono essere fatte anche per quanto riguarda
il settore dello sport. Anche in questo caso infatti la nostra
regione puo' contare su una presenza diffusa di impianti sportivi, di
spazi attrezzati per le attivita' fisico-motorie, di soggetti
pubblici e privati che offrono una vasta gamma di attivita' e anche
in questo caso l'azione regionale e' stata finalizzata al
consolidamento e alla qualificazione del patrimonio esistente,
prevedendo pero' anche il sostegno alla realizzazione di nuove
strutture, soprattutto in una logica di equilibrio territoriale e di
differenziazione nella tipologia delle attivita' offerte ai
cittadini.
2. Beni culturali
Per quanto riguarda, in particolare, i beni culturali, in attuazione
del DLgs 112/98, si e' dato avvio al percorso amministrativo per
l'insediamento della Commissione per i beni e le attivita' culturali
e, in stretta collaborazione con Province e Comuni, alla riflessione
sul tema del passaggio della gestione di istituti e beni culturali
statali agli enti locali. In attuazione della L.R. 18/00 (130) e in
conformita' con il programma triennale 2001-2003, e' stato approvato
il piano annuale 2002 in materia di biblioteche, archivi storici,
musei e beni culturali e sono state assegnate alle Province risorse
finanziarie per 2.298.357,24 Euro e all'IBACN per 2.349.256 Euro. In
questo settore, accanto allo sforzo in atto per introdurre metodi
organizzativi che consentano agli istituti culturali di accrescere il
ruolo di centri di produzione di cultura e agli importanti risultati
raggiunti nella messa in rete delle informazioni relative al
patrimonio librario e documentario e nell'organizzazione dei servizi
al pubblico, si segnala soprattutto la conclusione dei lavori di
un'apposita Commissione per definire standard di qualita' nella
gestione di biblioteche, archivi e musei. Gli standard sono previsti
dalla L.R. 18/00 per garantire concrete possibilita' di recupero
nelle situazioni svantaggiate e assicurare un generale incremento
qualitativo dell'intera organizzazione regionale degli istituti
culturali rispetto alle diverse e nuove esigenze dell'intera
comunita'.
Sul versante del recupero e restauro di immobili di particolare
valore storico e culturale, si e' provveduto ad effettuare il primo
monitoraggio degli interventi previsti dall'accordo di programma
sottoscritto nel 2001 con il Ministero per i Beni e le Attivita'
culturali e con il Ministero del Tesoro e a definire le procedure
regionali di attuazione. Permangono tuttavia difficolta' per quanto
riguarda le procedure di spesa a livello del Ministero per i Beni e
le Attivita' culturali, per il superamento delle quali l'Assessorato
ha assunto specifiche iniziative. L'accordo di programma prevede il
recupero di 27 contenitori di grande valore, per cui sono stati
stanziati complessivamente oltre 60 milioni di Euro tra risorse
nazionali, regionali e locali.
Interventi di minor rilievo sul piano strutturale ed economico, ma di
grande interesse per quanto riguarda il recupero e la valorizzazione
di contenitori e beni culturali presenti sul territorio regionale,
sono stati realizzati attraverso le possibilita' offerte, oltre che
dalla L.R. 18/00, anche dalle LL.RR. 40/98 (131) e 37/94 (132), per
un totale di Euro 477.279,46 e con varie modalita': il potenziamento
del museo Guglielmo Marconi di Villa Grifone a Pontecchio (Bologna);
il restauro della Rocca di Dozza; la sottoscrizione di convenzioni
con la Cineteca del Comune di Bologna per l'acquisizione
dell'archivio del fotografo Pasquali e del patrimonio fotografico
felliniano, con l'associazione DOC/IT di Bologna per l'attivazione di
una videoteca per il documentario italiano, con la biblioteca Panizzi
di Reggio Emilia per l'attivazione del centro multimediale Cesare
Zavattini e con l'associazione "Fondazione Federico Fellini" di
Rimini per il museo Fellini.
Sempre in tale settore va menzionato infine il progetto speciale
"Luce per l'arte", con il quale, attraverso una convenzione con ENEL
SpA e i Comuni interessati si andranno ad illuminare siti di
particolare prestigio e valore architettonico nelle maggiori citta'
emiliano-romagnole.
3. Spettacolo
L'impegno della Regione sul piano degli investimenti e' stato
consistente anche per quanto riguarda le sedi di spettacolo: con il
piano 2002, in attuazione del programma triennale 2000-2002,
approvato ai sensi della L.R. 13/99 (133), sono stati finanziati con
piu' di 3 milioni e mezzo di Euro 59 interventi, di cui 4
recentemente conclusi e 45 gia' iniziati. Nell'ambito delle
celebrazioni verdiane (L.R. 40/98) sono stati inoltre assunti impegni
di spesa per un totale di Euro 2.840.512,95 a favore del Comune e
della Provincia di Parma e della societa' di cultura "Giuseppe Verdi"
rispettivamente per il restauro della facciata del Teatro Stabile, il
restauro della Villa Pallavicino a Busseto e l'adeguamento funzionale
del Teatro Regio.
Piu' in generale, per quanto riguarda il sistema dello spettacolo e
dunque i settori del teatro, danza, musica, cinema e audiovisivi,
l'attivita' del 2002 ha visto la Regione impegnata nella
realizzazione del programma triennale 2000-2002, approvato dal
Consiglio regionale. Con il piano di attuazione relativo all'anno
2002 i programmi di finanziamento previsti a sostegno di Enti locali,
associazioni, fondazioni e imprese produttrici e distributrici di
spettacoli o che organizzano festival e rassegne, sono stati
interamente confermati. Tali programmi riguardano in particolare, per
il triennio, 21 convenzioni e 9 accordi con le Province. Le
Convenzioni sono state stipulate dalla Regione con gli organismi di
maggior rilievo (Fondazione Teatro Comunale di Bologna, Regio di
Parma, Comunali di Piacenza, Modena, Ferrara e Ravenna, Consorzio I
Teatri di Reggio Emilia, teatri stabili privati, centri di produzione
di teatro per ragazzi, importanti festival teatrali e musicali,
coordinamento di bande e cori) per un totale di oltre 3,5 milioni di
Euro. Attraverso gli accordi con le Province la Regione ha provveduto
a cofinanziare le attivita' realizzate nei singoli territori da 120
soggetti con un finanziamento complessivo di Euro 1.446.000.
Decisamente significativa e' stata anche l'attivita' svolta per
quanto riguarda gli enti a partecipazione regionale in termini di
sostegno finanziario, di potenziamento della loro azione e per
ridefinirne la configurazione giuridica, adeguandola alle attuali
esigenze.
In attuazione delle LL.RR. 20/92 (134), 27/95 (135) e 30/01 (136), si
e' provveduto alla concessione delle risorse finanziarie previste,
per complessivi Euro 5.550.000, a favore della Fondazione Toscanini,
a ERT, al Centro della Danza e ad ATER, punti forti del sistema
regionale dello spettacolo e, rispettivamente, centri di produzione
musicale, teatrale e di danza, sostenendo in tal modo lo sviluppo
della loro attivita', di rilievo nazionale e internazionale, e le
numerose iniziative intraprese a completamento delle principali
iniziative di produzione.
Sul piano della configurazione giuridica, dopo la trasformazione di
ERT in Fondazione nel 2001, anche il Centro della Danza ha effettuato
un percorso analogo. Alla nuova fondazione la Regione ha confermato
la propria partecipazione in qualita' di socio fondatore con
l'approvazione della L.R. 10/02 (137).
Nell'ambito delle attivita' di monitoraggio ed osservatorio sulla
realta' dello spettacolo, accanto all'elaborazione dei dati derivanti
dalla propria attivita' amministrativa, e' stato predisposto il
programma annuale 2002 delle attivita' dell'osservatorio dello
spettacolo - espressamente previsto dall'art. 8 della L.R. 13/99 -
realizzate da ATER nell'ambito di una convenzione triennale con la
Regione, in particolare per quanto riguarda indagini sull'offerta,
sulla formazione professionale, su dati finanziari ed economici e su
strumenti specifici di incentivazione del pubblico. Sempre in
convenzione con ATER e' altresi' continuata l'attivita' di
comunicazione sullo spettacolo attraverso la gestione del sito
internet "Cartellone" che, com'e' noto, consente di accedere alla
programmazione di tutti i teatri della regione e a informazioni di
vario tipo utili al pubblico e agli operatori dello spettacolo.
Nel settore del cinema e audiovisivi, vanno segnalati gli interventi
a sostegno delle piccole sale di provincia e del circuito dei cinema
d'essai tramite le convenzioni con AGIS e FICE; l'attivita' a
sostegno di giovani autori con il Premio Zavattini, in collaborazione
con l'Istituto Luce; la collaborazione con la Cineteca del Comune di
Bologna, in particolare per quanto riguarda la conservazione e la
catalogazione e la realizzazione di progetti specifici; le iniziative
per l'attuazione di rassegne e festival e quelle per la promozione
dei registi emiliano-romagnoli in Italia e all'estero.
Significativa e' stata anche l'attivita' di Film Commission
Emilia-Romagna, sia svolta direttamente che in collaborazione con
AICER, nel quadro della convenzione triennale 2001-2003 stipulata tra
la Regione e la stessa AICER. La partecipazione di Film Commission
alle principali fiere e festival del settore audiovisivo consente di
far conoscere il territorio regionale, promuovere le professionalita'
e le maestranze esistenti, sviluppare importanti relazioni e
occasioni di dialogo e di confronto con gli operatori del settore.
Tra le altre attivita' vanno sottolineate: il ruolo di capofila nel
Coordinamento nazionale delle Film Commission, la partecipazione a
Parigi alla giornata di presentazione delle Film Commission italiane,
rivolta a case di produzione e registi francesi del settore
pubblicitario e l'incontro con i produttori europei in occasione
dell'European Film Awards (Roma, dicembre 2002).
4. Promozione culturale
Sul piano delle iniziative di promozione culturale, cosi' come
previsto dalla L.R. 37/94 e con riferimento al programma triennale
2001-2003, e' stato approvato il piano di attuazione 2002 per le
attivita' culturali locali e per l'acquisto di attrezzature
tecnologiche. Per questi interventi, proposti da soggetti pubblici e
privati, e' importante segnalare il proficuo rapporto di
collaborazione con le Province, in un'ottica di qualificazione e
razionalizzazione della spesa. Con il piano 2002, la Regione ha
sostenuto numerose iniziative attraverso contributi a enti,
istituzioni e associazioni culturali sul piano delle attivita' (Euro
706.559,66), per quanto riguarda interventi strutturali (Euro
723.039,90) e per l'incremento della dotazione patrimoniale (Euro
184.283).
Numerose e significative le iniziative di rilevanza regionale,
promosse direttamente dalla Regione in collaborazione con vari
soggetti pubblici e privati o attraverso convenzioni stipulate con
istituzioni culturali: nel 2002 sono stati 46 gli interventi
finanziati, per 1.772.432 Euro tra mostre, convegni di studi,
festival, rassegne cinematografiche, programmi di ricerca, iniziative
di promozione all'estero. Anche in quest'ultimo settore si e'
intensificata l'attivita' attuata direttamente o in collaborazione
con gli altri Assessorati regionali o locali, con la Consulta
regionale per l'emigrazione, con i componenti del Forum regionale per
le attivita' promozionali all'estero, il Ministero degli Affari
esteri, il Ministero per i Beni e le Attivita' culturali, le
rappresentanze diplomatiche nel mondo, l'Istituto per il Commercio
estero ed Enti e istituzioni pubblici e privati. Va ricordata innanzi
tutto la convenzione sottoscritta con la Direzione generale per la
promozione e la cooperazione culturale del MAE per promuovere una
serie di 46 "Eventi speciali" nei quali la Regione Emilia-Romagna e'
stata impegnata direttamente. Si ricordano: "Velisti per caso",
"Vapensiero 2002" a Cuba e in Venezuela, la circuitazione
internazionale della rassegna "Il Po e i Cent'anni di Cesare
Zavattini" e quella in Nordamerica della mostra "Guglielmo Marconi:
la sfida transatlantica" realizzata in collaborazione con la
Fondazione G. Marconi, la tourne'e negli Stati Uniti del Centro della
Danza. Da segnalare inoltre la realizzazione del sito
www.culturadeuropa.it contenente, tra l'altro, una banca dati per
gli addetti ai lavori, con schede dettagliate sulla programmazione
degli eventi destinati all'estero.
Da segnalare infine, nell'ambito della convenzione triennale
2001-2003 stipulata con AICER le iniziative tese alla valorizzazione
del patrimonio culturale regionale, tra le quali vanno menzionate la
realizzazione di studi di fattibilita' per sistemi museali
territoriali e per una Biennale delle Arti decorative e attivita' di
promozione del settore cinema e audiovisivo sul territorio
regionale.
5. Sport
Nel settore dello sport, in particolare per quanto riguarda gli
investimenti, due sono le azioni che vanno segnalate. La prima
riguarda l'adozione del provvedimento con il quale, in attuazione
della L.R. 13/00 (138), si e' approvata la graduatoria degli
interventi per il triennio 2001-2003 e sono stati assegnati i
relativi contributi per lo sviluppo e il miglioramento
dell'impiantistica sportiva e degli spazi destinati alle attivita'
motorio-sportive, per un totale di Euro 5.887.608,65 (3.188.604,91
Euro destinati agli Enti pubblici e 2.737.221,57 Euro ad associazioni
e soggetti privati). La seconda azione riguarda l'attuazione del
programma approvato dal Consiglio relativo ai finanziamenti previsti
dalla Legge 65/87, al fine della formulazione delle graduatorie degli
interventi per la realizzazione di nuovi impianti sportivi o per il
miglioramento di impianti esistenti e per un totale di oltre 10.000
Euro.
Con l'obiettivo di acquisire dati e informazioni sistematiche,
indispensabili ai fini dell'azione programmatica, sono state
sviluppate anche le attivita' dell'osservatorio regionale del sistema
sportivo, completando la richiesta ai Comuni dei dati sugli impianti
e sugli spazi sportivi. Il relativo data base e' disponibile in
internet, per fornire ai soggetti interessati utili indicazioni sulla
consistenza del patrimonio impiantistico regionale.
Con il Piano annuale 2002 degli interventi per la promozione e la
diffusione della pratica sportiva si e' provveduto all'assegnazione
delle risorse di spesa corrente a favore di soggetti pubblici e
privati, federazioni sportive ed associazioni regionali per la
realizzazione di progetti per lo sviluppo e la diffusione della
pratica sportiva sul territorio regionale, a sostegno di
manifestazioni e attivita' per un totale di circa 460.000 Euro.
E' continuata infine l'attivita' a sostegno dei corsi per
l'abilitazione all'esercizio della professione maestro di sci e per
le attivita' di organizzazione e potenziamento del soccorso alpino,
per la prevenzione degli infortuni nelle attivita' alpinistiche e
speleologiche, nonche' per le iniziative dirette alla conoscenza e
alla valorizzazione delle aree speleologiche.
6. Sistemi informativi per la comunicazione pubblica
Dopo l'attuazione degli obiettivi sanciti nel documento politico
programmatico relativo alla costituzione dell'Urp (approvato dalla
Giunta regionale il 19 dicembre 1995), che ha trovato pieno
compimento nel corso dei precedenti esercizi, con l'anno 2002 si e'
inteso perseguire gli obiettivi indicati nel Documento di politica
economico-finanziaria 2002-2004.
In particolare la scheda n. 4, allegata al citato documento,
individua nella integrazione dei canali di comunicazione, nello
sviluppo delle comunita' professionali di operatori della pubblica
Amministrazione, nella qualita' della comunicazione e dell'ascolto le
principali linee di sviluppo dell'azione regionale nel rapporto con i
cittadini. La collocazione funzionale del Servizio Sistemi
informativi per la comunicazione pubblica nella Direzione generale
Presidenza della Giunta e lo sviluppo di attivita' di comunicazione
in raccordo con altre strutture regionali hanno comportato una
maggiore trasversalita' delle funzioni svolte e l'avvio di processi
di integrazione con alcune strutture interne in merito ai temi degli
strumenti e della relazione con l'utenza.
6.1 L'attivita' dell'Ufficio relazioni con il pubblico (Urp)
A fronte di una continua attivita' di presidio dello sportello Urp
regionale, che ha registrato per il 2002 n. 24.311 contatti (di cui
l'89,88% di cittadini, con un incremento di 2355 contatti rispetto
all'anno precedente), e di implementazione e sviluppo del sito
dell'Urp in Internet con n. 246.340 visite di navigatori (con un
aumento di n. 20.005 visite rispetto al 2001), si e' provveduto a
sviluppare le funzioni connesse alla diffusione dell'informazione
regionale, dell'ascolto dell'utenza, della integrazione con le
strutture interne, oltre che a sviluppare e consolidare le banche
dati dell'Urp e il servizio "modulistica on line".
In collaborazione con il Servizio Sviluppo applicazioni informatiche
2 sono state create nuove utilita' relative al sistema informativo
dell'Urp, per consentire la condivisione di alcune utilita'
(registrazione dei contatti, sviluppo delle informazioni disponibili,
definizione dei report) con altre strutture regionali che svolgono
attivita' specialistiche di rapporto con l'utenza esterna.
Come per gli anni precedenti, anche per il 2002 l'Urp ha redatto
mensilmente un report sul monitoraggio della propria utenza e
restituito alle strutture feedback di settore.
Attraverso l'attivazione del laboratorio per l'innovazione - anno
2002 "Istituzione dello sportello informativo per i cittadini
emiliano-romagnoli all'estero", in stretta collaborazione con la
Consulta regionale per l'emigrazione, si e' attivato un nuovo
servizio di informazione e ascolto presso lo sportello Urp, rivolto
ai cittadini emiliano-romagnoli residenti all'estero.
Il punto di riferimento stabile costituito presso l'Urp regionale e'
supportato dal sito "emiliano-romagnoli nel mondo" che, attraverso la
sezione "Informazioni e servizi", favorisce l'accesso telematico alle
informazioni e la possibilita' di comunicare direttamente con l'Urp
attraverso la posta elettronica.
6.2 I punti informativi sul territorio regionale (Infopoint)
Nel corso del 2002 si e' data pratica attuazione agli accordi
stabiliti con otto Amministrazioni locali (i Comuni di Riccione,
Cesena, Faenza, Lugo, Cento, Imola, Sassuolo e l'Amministrazione
provinciale di Piacenza), attraverso la installazione di altrettanti
Infopoint regionali presso alcuni uffici aperti al pubblico (Urp,
Informagiovani, biblioteche).
Con la realizzazione di questi ultimi otto desk le postazioni
regionali Infopoint ammontano attualmente a 15.
Gli obiettivi perseguiti con la creazione della rete degli Infopoint
(favorire lo sviluppo delle opportunita' di accesso all'informazione
regionale, sviluppare il livello di integrazione tra gli Infopoint e
l'Urp della Regione Emilia-Romagna, favorire l'attivazione di
iniziative comuni volte prioritariamente alla comunicazione e
all'ascolto), unitamente alla opportunita' di diffondere
l'informazione sull'esistenza delle 15 postazioni, hanno ispirato una
apposita campagna di comunicazione. La campagna, definita nel corso
del 2002, si svolgera' a partire dal maggio 2003.
6.3 Lo sviluppo delle conoscenze
Nel corso del 2002 si e' dato seguito a quanto indicato nella
Convenzione stipulata l'anno precedente con l'Universita' di Bologna
- Dipartimento di Discipline della comunicazione, per
l'approfondimento e l'analisi metodologica delle principali tematiche
dell'ascolto e delle relazioni con i cittadini.
La positiva esperienza (che ha, tra l'altro, prodotto una
approfondita indagine etnografica sull'attivita' dell'Urp regionale e
una analisi sulle principali iniziative di ascolto attuate sul
territorio regionale) ha suggerito di proseguire la collaborazione
con il Dipartimento di Discipline della comunicazione, attraverso la
stipula di una nuova Convenzione per l'acquisizione di servizi a
supporto di una migliore conoscenza del profilo dell'utenza della
pubblica Amministrazione in Emilia-Romagna, delle dinamiche di
ascolto e delle tecniche comunicative. In particolare, con il
supporto di strumenti e metodologie di analisi fondate su una elevata
connotazione scientifica, si sono stabilite linee di lavoro (che si
svilupperanno nel corso del 2003) per l'analisi dei "profili di
cittadinanza" degli emiliano-romagnoli, per l'approfondimento dei
temi e degli strumenti rivolti all'ascolto dell'utenza e per la
realizzazione di nuove linee di ricerca sulla comunicazione.
6.4 La comunicazione e lo sviluppo dei servizi online
Nell'ambito delle proprie funzioni sulla comunicazione, nel corso
del 2002 il Servizio ha prestato la propria consulenza specialistica
per la definizione di nuovi siti tematici in Ermes di particolare
rilevanza per l'utenza esterna, collaborando con le strutture
interessate. In particolare ha contribuito alla realizzazione dei
siti: "Appalti pubblici"; "Autonomie locali", "Guida ai tributi
regionali", "La finanza del territorio".
Nell'ambito dell'Agenda della modernizzazione il Servizio ha
partecipato alle attivita' del Laboratorio per il miglioramento della
comunicazione sul Web, coordinandone insieme ad altri Servizi il
disegno e l'organizzazione e partecipando concretamente ai lavori.
L'obiettivo del laboratorio era la costruzione di una comunita'
professionale dei comunicatori regionali impegnati nelle attivita' di
comunicazione attraverso web, il miglioramento delle relazioni
interne, la razionalizzazione delle informazioni e l'adozione di
standard condivisi. In tal senso il Laboratorio ha prodotto un
documento finale contenente proposte innovative.
Il Servizio ha partecipato al comitato editoriale del mensile di
comunicazione interna "In Regione", offrendo contributi sia nella
definizione del nuovo impianto editoriale, che nell'allestimento dei
singoli numeri.
E' proseguita la positiva esperienza di redazione della collana
rivolta agli operatori della comunicazione pubblica, denominata
"Quaderni di comunicazione pubblica". Nel corso dell'anno,
avvalendosi della convenzione con la casa editrice Clueb, sono stati
pubblicati due nuovi volumi ed e' stato realizzato il "cofanetto"
contenente la raccolta delle otto pubblicazioni gia' realizzate e il
relativo CD. Alla scadenza della convenzione e' stata realizzata una
nuova gara al fine di garantire il proseguimento dell'iniziativa
editoriale, in cui la casa editrice Clueb e' risultata vincente. A
conclusione del riassetto organizzativo interno avvenuto nel corso
del 2002, si e' provveduto a definire i contenuti della terza
edizione della guida ai servizi della Regione Emilia-Romagna, con il
nuovo titolo "Dentro la Regione - Guida ai servizi della Regione
Emilia-Romagna" (stampa e diffusione sono previsti per la primavera
2003).
Nel corso del 2002 il Servizio ha partecipato a tre manifestazioni
fieristiche relative alla comunicazione e all'innovazione nella PA:
Euro PA a Rimini, Forum PA a Roma e COMPA a Bologna.
In particolare, in concomitanza con Euro PA di Rimini, e' stato
promosso un convegno, articolato su due giornate: la prima sulle
tematiche del cambiamento della pubblica Amministrazione in
Emilia-Romagna e in Italia e sulla comunicazione pubblica nella
nostra regione, che ha visto la premiazione dei vincitori della prima
edizione di "Urp in viaggio"; la seconda sui progetti e le politiche
del cambiamento nei paesi dell'OCSE e in Europa.
A Forum PA il Servizio ha presentato il progetto Urp degli Urp.
In concomitanza con il COMPA sono stati promossi due incontri: "Per
piu' di una Regione", dedicato ai progetti, alle idee e alle
attivita' di comunicazione e relazione con il pubblico di alcune
Regioni italiane; "Tra enti e utenti: i sistemi per una interazione
evoluta", dedicato a strategie, strumenti ed esperienze significative
realizzate da Enti pubblici in Italia e all'estero, con particolare
attenzione alle tematiche CRM.
6.5 La rete dei punti d'ascolto
Tra i laboratori per l'innovazione del programma "Agenda per la
modernizzazione anno 2002", il progetto "Rete dei punti di ascolto"
ha effettuato, in collaborazione con le Direzioni generali, l'analisi
delle pratiche e delle tipologie di ascolto all'interno dell'Ente
regionale e lo studio di casi significativi di ascolto nel
territorio, avviando sperimentazioni in diversi settori. Inoltre si
sono realizzate la progettazione di massima del sito web
interattivo/comunita' virtuale dedicato al tema ascolto; un sondaggio
sugli atteggiamenti verso l'ascolto dei dirigenti e quadri
regionali; infine un programma di formazione sull'ascolto per gli
operatori Urp del territorio regionale.
6.6 La rete degli Urp
Nel corso del 2002 sono stati realizzati i programmi di lavoro
(previsti dalle convenzioni stipulate con il Comune di Cavriago e con
il Dipartimento della Funzione pubblica) per il sostegno e lo
sviluppo degli uffici per le relazioni con il pubblico del territorio
regionale e nazionale, nell'ambito dei progetti "Il sistema e la rete
degli Urp in Emilia-Romagna" e "Urp degli Urp". Il programma
regionale si e' attuato attraverso le attivita' previste nel piano di
lavoro: la realizzazione di laboratori formativi rivolti a
responsabili ed operatori degli uffici per le relazioni con il
pubblico del territorio regionale, l'uscita dei numeri della
newsletter Urp&Urp, il supporto alle Amministrazioni che intendono
avviare l'ufficio attraverso l'iniziativa dell'incubatore, la
realizzazione della II edizione del premio per la comunicazione
pubblica "In viaggio", il censimento degli uffici attraverso la
consueta rilevazione annuale on line.
Per quel che riguarda il progetto Urp degli Urp, condiviso con il
Dipartimento della Funzione pubblica, il programma di lavoro
realizzato ha visto la partecipazione del progetto ai saloni di Forum
PA e COMPA, la redazione del sito internet www.urp.it, la gestione
degli sportelli di Bologna e Roma, la realizzazione di 4 laboratori
di apprendimento e benchmarking fra le Amministrazioni italiane su
temi che riguardano la funzione di comunicazione pubblica e
istituzionale, per uno dei quali e' stata avviata una collana
editoriale di quaderni, l'attivita' di tutoraggio a distanza per le
Amministrazioni impegnate nella progettazione e avvio del proprio
Urp, la prosecuzione del web magazine Pubblic¹ndo e l'avvio dei
weblog sul sito del progetto.
6.7 Il sistema integrato delle relazioni con gli interlocutori
regionali
Nel corso del 2002 sono state avviate le attivita' di studio e
analisi per la progettazione di un Contact center regionale, in
attuazione degli indirizzi indicati nel DPEF, che pongono al proprio
centro l'utenza e la relativa capacita' dell'Amministrazione
regionale di corrispondere adeguatamente alle attese espresse dal
sistema sociale.
Le attivita' di diagnosi e di individuazione degli elementi
progettuali per migliorare l'interrelazione della Regione con il
pubblico e l'accesso degli utenti ai servizi della PA avviate in
collaborazione con Butera & Partner, hanno compreso: l'esame dei siti
web, della documentazione esistente e interviste con elaborazione e
validazione della mappa complessiva dei servizi di tutte le Direzioni
generali; l'analisi quali-quantitativa dei punti di accesso presso
cinque Direzioni generali; l'indagine qualitativa sulla domanda
esterna mediante interviste e focus group con cittadini, imprese e
Enti locali; la predisposizione della metodologia per
l'identificazione e la semplificazione ed integrazione dei processi
di customer service. A tali attivita' hanno fatto seguito
l'elaborazione, la verifica e la validazione di un concept di Contact
center per la Regione che ha visto: la costruzione di ipotesi
differenziate di Contact center come sistema trasversale,
policentrico, a piu' livelli e multicanale; la verifica della
fattibilita' organizzativa e tecnologica del Contact center in
collaborazione con fornitori esterni e in rapporto con i servizi e le
aree competenti in materia in Regione; la pianificazione del progetto
con individuazione di possibili modalita' di acquisizione dei servizi
e della strumentazione tecnica necessarie alla realizzazione del
Contact center; la condivisione delle esigenze, delle ipotesi
progettuali e la costruzione del processo decisionale.
Le attivita' di analisi e di studio attuate che prevedevano, dopo
l'attivazione dei primi moduli operativi di Contact center,
considerevoli investimenti strumentali e quote di lavoro
esternalizzate, sono state ridefinite nel corso dell'anno in
considerazione delle disponibilita' economiche per investimenti
rinvenute nel Bilancio di previsione 2003, che non avrebbero
consentito il proseguimento dell'iniziativa.
La ridefinizione delle attivita', che ha comportato una parziale
modifica ai termini contrattuali, ha tuttavia salvaguardato i
principi e i contenuti essenziali del progetto, rimandandone
l'attuazione e agendo prioritariamente sulla razionalizzazione e il
rafforzamento delle funzioni dell'Urp regionale.