REGIONE EMILIA-ROMAGNA

COMUNICATO

L'ATTIVITA' DELLA GIUNTA REGIONALE NEL 2002 Relazione del Presidente della Giunta al Consiglio

(art. 19, comma 3 dello Statuto regionale)                                      
RELAZIONE ANNUALE AL CONSIGLIO                                                  
SULL'ATTIVITA' DELLA GIUNTA                                                     
ANNO 2002                                                                       
1. Introduzione del Presidente                                                  
La relazione contiene, in maniera estesa e articolata, i dati e le              
argomentazioni che illustrano bene l'insieme delle attivita' svolte             
nel corso del 2002 e lo sviluppo dei programmi che la Regione si e'             
data dall'inizio della presente Legislatura. Si possono evidenziare,            
in premessa, due elementi che si ritengono essenziali: la coerenza              
fra l'attivita' di governo e i propositi espressi nel 2000, l'alto              
grado di realizzazione delle linee programmatiche dalle quali siamo             
partiti.                                                                        
Nello scorrere le pagine seguenti si ritrovano con chiarezza le                 
proposte e i progetti che formano l'idea di una "nuova Regione", piu'           
semplice nel funzionamento, piu' efficace nel servire i cittadini               
dell'Emilia-Romagna.                                                            
Si evidenziano solo alcuni di questi filoni.                                    
L'idea della Regione come federazione di territori, capace di evitare           
ogni neocentralismo e, al contrario, di fare sistema con le Autonomie           
locali. Dunque una concezione di federalismo di tipo cooperativo e              
solidale.                                                                       
La volonta' di costruire nuove politiche per lo sviluppo dei                    
territori, con i Programmi speciali d'area, cosi' da superare logiche           
puramente settoriali, introducendo elementi di innovazione nella                
pubblica Amministrazione.                                                       
L'accento su un sistema di garanzie moderne e universali: dalla                 
sanita', al welfare, alla sicurezza, alla casa. Temi che                        
caratterizzano e qualificano la nostra Regione in Italia e in                   
Europa.                                                                         
La priorita' assegnata al governo della societa' della conoscenza,              
con gli impegni assunti in tema di integrazione fra sapere e lavoro,            
per il diritto allo studio, per elevare l'obbligo come base                     
essenziale per nuove opportunita' e nuove liberta' per ciascuno.                
La spinta alla qualita' e allo sviluppo sostenibile, migliorando                
infrastrutture, reti telematiche, qualita' e sicurezza del lavoro.              
Sviluppando la messa in sicurezza dei territori, l'apertura di nuovi            
mercati, la competitivita' complessiva del sistema regionale.                   
Sono temi che trovano precisi riscontri nella Relazione 2002, dove si           
incontrano con il problema serio delle risorse a disposizione di                
queste politiche.                                                               
Sul tema delle risorse e del federalismo fiscale, come su quello piu'           
generale della piena attuazione della riforma del Titolo V, seconda             
parte, della Costituzione, resta aperta la contraddizione con il                
Governo centrale che nel corso del 2002 non ha dato segni sostanziali           
di voler procedere sulla via di corretti rapporti istituzionali con             
Regioni ed Autonomie e sulla via della condivisione delle misure di             
completamento della riforma costituzionale di ispirazione                       
federalista.                                                                    
1.1 L'attivita' del Presidente e della Giunta regionale nelle                   
Conferenze interistituzionali                                                   
La Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le           
Province autonome e la Conferenza unificata (1) hanno assunto negli             
ultimi anni particolare rilevanza quali sedi di confronto e di                  
cooperazione istituzionale fra i diversi livelli di governo del                 
nostro Paese.A dimostrazione dell'importanza di queste sedi di                  
raccordo, basti pensare che nel 1990 il numero delle sedute della               
Conferenza Stato-Regioni fu appena 9, mentre nel 2002 sono state ben            
23. Le stesse sedute della Conferenza unificata sono passate da 21              
del 1998 a 26 nel 2002.                                                         
Con l'aumento dell'attivita' consultiva e deliberativa delle                    
Conferenze sono aumentati l'impegno e la presenza del Presidente                
della Regione e dei componenti la Giunta regionale. Nel 2002, sono              
stati discussi 476 argomenti di interesse regionale e locale nelle              
due sedi di confronto con il Governo in 49 sedute, nelle quali la               
Regione Emilia-Romagna e' stata sempre presente con il Presidente o             
propri rappresentanti. Le stesse riunioni istruttorie, propedeutiche            
alle Conferenze, sono state numerose (n. 550) e hanno coinvolto le              
Direzioni generali ed i Servizi regionali e il Servizio Relazioni con           
il Governo centrale e di rappresentanza, il quale ha promosso                   
un'attivita' di monitoraggio di tali riunioni, sia interregionali che           
tra le Regioni, il Governo e le Autonomie locali. Per mezzo della               
rete telematica, il Servizio e' in grado di trasmettere lo stato                
dell'istruttoria in tempo reale ai settori regionali competenti,                
mantenendo cosi' un costante raccordo sul complesso dell'attivita'              
delle Conferenze.                                                               
Anche la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province               
autonome ha conseguentemente intensificato la propria attivita'. In             
particolare, il Presidente della Regione, per il ruolo ricoperto di             
Vicepresidente della Conferenza, ha dovuto assicurare una presenza              
puntuale, quasi settimanale, considerati l'alto numero delle sedute             
(n. 33) e soprattutto degli argomenti trattati (n. 1076), nonche' gli           
incontri istituzionali direttamente connessi alla Vicepresidenza.               
Nello scorso anno il Presidente e gli Assessori hanno partecipato a             
42 audizioni parlamentari su tematiche d'interesse regionale e                  
locale.                                                                         
2. Programmazione negoziata                                                     
2.1 Programmi speciali d'Area (L.R. 30/96)                                      
Il Servizio Intese istituzionali e Programmi speciali d'area ha                 
assicurato un'intensa attivita' di assistenza tecnica a tutte le                
Conferenze di programma e alle Direzioni generali interessate ad ogni           
singolo programma d'area. Sono state inoltre predisposte modifiche              
agli accordi e precisazioni procedurali per vari programmi d'area.              
Con l'esperienza della prima generazione, i programmi d'area si sono            
confermati strumento idoneo a formulare dei programmi d'intervento              
dove esiste un elevato grado di interrelazioni tra le tematiche                 
territoriali, quelle economiche, quelle ambientali e quelle dello               
sviluppo.                                                                       
Tale esperienza ha messo in luce la reale possibilita' di raggiungere           
elevati livelli di efficacia nell'approccio integrato e coordinato,             
la maggiore flessibilita' nell'uso delle risorse e il migliore                  
coordinamento della tempistica, consentendo alle Amministrazioni di             
concertare piu' politiche settoriali coordinandone l'azione e la                
spesa anche in un orizzonte temporale pluriennale.                              
2.2 Nuovi Programmi d'Area                                                      
Mentre la prima generazione dei programmi d'area e' entrata nella               
fase di seconda attuazione e di conclusione, la Giunta ha dato il via           
ad una nuova generazione di programmi d'area (2). I nuovi programmi             
sono sette e, analogamente alla generazione precedente, riguardano              
varie tematiche strategiche che spaziano dalle infrastrutture allo              
sviluppo locale, dalla tematica della sicurezza e fruibilita' delle             
risorse ambientali e naturali a quella dello sviluppo di zone                   
rurali.                                                                         
I programmi attivati sono i seguenti.                                           
1. Polo logistico di Piacenza. Le linee strategiche del programma si            
incentrano sulla creazione di condizioni di contesto tali che nel               
territorio del comune sia possibile realizzare le infrastrutture e              
favorire la nascita di servizi necessari allo sviluppo di un polo               
logistico di livello avanzato.                                                  
2. Po fiume d'Europa. La strategia di questo programma si pone                  
l'obiettivo di migliorare le condizioni naturalistiche -                        
paesaggistiche e di fruibilita' dell'asta del fiume Po, in modo che             
tali condizioni si integrino da una parte con le impegnative opere di           
difesa idraulica in corso di realizzazione e, dall'altra, si                    
colleghino fisicamente e virtualmente - come percorso turistico - con           
le zone ad attrattivita' turistica che intendono ampliare l'offerta             
mediante una larga fruibilita' del fiume.                                       
3. Alta Valle del Sillaro. Il tema conduttore del programma concerne            
la valorizzazione della vallata nella quale sono quasi assenti le               
attivita' produttive; dunque il programma si propone di migliorare le           
dotazioni naturalistiche e paesaggistiche del territorio in modo da             
adeguare il contesto alla vocazione della zona che gli attori locali            
riconoscono in quella turistica e salutistica.                                  
4. Riqualificazione urbana citta' di Imola. Si tratta di un programma           
che intende operare sul contesto urbano nella sua parte centrale,               
dove un grande complesso parzialmente dismesso si presta ad una                 
riqualificazione e ad una riallocazione nel contesto della vita della           
citta'; inoltre la situazione dell'attuale scalo merci si presta ad             
un profondo ridisegno con allargamento e miglioramento della sua                
operativita'.                                                                   
5. Basso Ferrarese II fase. Gli obiettivi sono quelli di continuare             
l'attuazione di linee di intervento capaci di consolidare e di                  
attivare nuovi meccanismi virtuosi di sviluppo, con particolare                 
attenzione alla costituzione di nuova occupazione stabile. Il                   
programma prevede di proseguire i processi di ristrutturazione e                
riqualificazione, quelli di acquisizione di nuove energie                       
imprenditoriali, e di miglioramento della qualita' diffusa del                  
sistema insediativo e dei servizi alle persone.                                 
6. Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Valle del Bidente e               
Forlimpopoli. Si tratta di integrare politiche di sviluppo dal                  
crinale alla Via Emilia superando frammentazioni di natura geografica           
coniugando le diverse politiche settoriali all'interno di un                    
programma coordinato di interventi destinato alla pianura, alla media           
collina e al crinale. Lo scopo e' consolidare il sistema territoriale           
individuando possibili modalita' di intervento che aggreghino tutte             
le risorse territoriali, pubbliche e private sui temi fondamentali              
dello sviluppo connesso alle specificita' ambientali e storico                  
testimoniali locali.                                                            
7. Territorio rurale della Pianura cispadana. La strategia del                  
programma mira a favorire il riposizionamento dell'area rispetto ad             
altre aree regionali, nazionali ed europee, promuovendo lo sviluppo             
del territorio rurale attraverso la valorizzazione delle risorse                
naturali, ambientali ed i giacimenti storico-culturali. Il programma            
si ripropone di favorire uno sviluppo del territorio in un'ottica di            
rete, sfruttando le numerose sinergie interne al territorio. Il                 
programma incentivera' le iniziative pubbliche e private che siano in           
grado di promuovere uno sviluppo sostenibile e che prevengano                   
eventuali fenomeni di marginalizzazione legati all'agricoltura                  
estensiva.Cogliendo l'occasione, la Giunta ha dato il via ad una                
importante innovazione. Oltre all'accantonamento di risorse sul fondo           
globale destinata alla programmazione negoziata della legge 30/96, la           
legge finanziaria, gia' dal 2002, aveva previsto che una porzione               
delle risorse di settore potessero essere utilizzate solamente                  
all'interno di Programmi d'area. Nel corso del 2002, il Servizio                
Intese istituzionali e Programmi speciali d'Area ha proseguito, con             
le autorita' di programma, l'attivita' di monitoraggio come previsto            
dall'art. 7 della L.R. 30/96, per valutare sia l'efficienza delle               
azioni intraprese, individuandone gli eventuali punti di criticita',            
sia i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati e, alla             
fine, diffondere i casi di eccellenza nella realizzazione delle                 
politiche.                                                                      
E' stato portato a termine l'incarico (3) a Ervet - Politiche per le            
imprese SpA, che era stato assegnato per l'assistenza tecnica                   
finalizzata alla maggiore efficacia e incisivita' nell'attuazione               
della L.R. 30/96, mediante la formulazione di un piano di                       
monitoraggi, la predisposizione di un sito Internet interattivo che             
fornisce informazioni e supporta le attivita' di monitoraggio e                 
valutazione delle azioni svolte. Ervet e' stata inoltre scelta per              
l'attivita' riferita alla fase di prima attuazione delle procedure              
informatiche di monitoraggio dei Programmi speciali d'Area (4).                 
Nel 2002 e' proseguito il lavoro inerente al laboratorio relativo               
alla programmazione negoziata istituito nel 2000 nell'ambito dei                
progetti dell'agenda per la modernizzazione.                                    
2.3 Programmazione negoziata di fonte statale                                   
Facendo seguito all'Atto di indirizzo sulla regionalizzazione degli             
strumenti di programmazione negoziata per lo sviluppo locale (5), e'            
stato costituito con decreto del Ministro La Loggia il "Tavolo                  
tecnico per la verifica delle intese istituzionali di programma e per           
la regionalizzazione della programmazione negoziata per lo sviluppo             
locale".                                                                        
2.4 Intesa istituzionale di programma                                           
A seguito della stipula nel marzo 2000 dell'Intesa istituzionale di             
programma tra il Governo nazionale e la Giunta della Regione                    
Emilia-Romagna (6), nel corso del 2002 e' proseguita l'intensa                  
attivita' di concertazione, in collaborazione con i settori                     
interessati dell'Amministrazione regionale, con il Ministero                    
dell'Economia e Finanze - Dipartimento di sviluppo e coesione,                  
nonche' con le Amministrazioni centrali competenti per i settori di             
pertinenza.                                                                     
L'intesa si articola in specifici Accordi di programma quadro (APQ)             
per i settori di interesse comune ove risultano rilevanti gli                   
investimenti congiunti di Stato e Regioni.                                      
Gli APQ individuati nell'intesa per realizzare questi obiettivi                 
riguardano:                                                                     
- infrastrutture e trasporti;                                                   
- riqualificazione urbana;                                                      
- difesa del suolo e tutela delle risorse ambientali;                           
- sviluppo telematico della regione;                                            
- beni e attivita' culturali;                                                   
- sicurezza urbana.                                                             
Tra questi, sono stati sottoscritti gli APQ in materia di viabilita'            
e di cultura e si e' proceduto alla definizione di quello in materia            
di trasporti e logistica.                                                       
Il 20 dicembre 2002 e' stato sottoscritto l'APQ in materia di tutela            
delle acque e gestione integrata delle risorse idriche tra Regione              
Emilia-Romagna e i Ministeri dell'Ambiente e Tutela del territorio,             
dell'Economia e Finanze, delle Infrastrutture e Trasporti, delle                
Politiche agricole e forestali. L'accordo, che parte dal "Programma             
stralcio di risanamento delle acque" approvato dalla Giunta regionale           
nel febbraio 2002, ha come obiettivo l'adeguamento del sistema idrico           
regionale agli standard qualitativi delle piu' recenti normative                
comunitarie.                                                                    
Per quanto riguarda le azioni di tutela dell'aria, il 15 luglio 2002            
la Regione ha definito un accordo con le Province, i Comuni capoluogo           
e quelli con popolazione superiore a 50.000 abitanti, che definisce i           
comportamenti dell'intero sistema regionale in modo coordinato, per             
la messa in atto di iniziative dirette alla mitigazione degli episodi           
acuti di inquinamento atmosferico. Questo accordo territoriale, gia'            
sottoscritto dal Ministero dell'Ambiente, sta per essere trasferito             
in un APQ affinche' anche il livello nazionale possa contribuire con            
proprie iniziative e risorse.                                                   
2.5 Fondi CIPE per l'intesa istituzionale di programma                          
La delibera CIPE del 3 maggio 2002, n. 36, recante "Ripartizione                
delle risorse per interventi nelle aree depresse triennio 2002-2004             
(Legge finanziaria 2002)", si richiama all'art. 73 della Legge                  
finanziaria 2002 che stabilisce criteri e modalita' di assegnazione             
delle risorse aggiuntive disponibili per interventi nelle aree                  
depresse, a titolo di rifinanziamento della Legge 208/98, volti a               
promuovere lo sviluppo economico e la coesione ed a superare gli                
squilibri economici e sociali presenti nel Paese. Tali criteri                  
privilegiano gli obiettivi dell'avanzamento progettuale, della                  
coerenza programmatica - con particolare riferimento ai principi                
comunitari - e della premialita', onde facilitare l'accelerazione               
della spesa, invitando le Amministrazioni a non introdurre nuovi                
criteri programmatici, ma a fare riferimento a quelli gia' esistenti            
nella programmazione comunitaria, nazionale e regionale.                        
Il punto 3 della suddetta deliberazione CIPE sancisce che la quota a            
favore di Regioni e Province autonome e' destinata al finanziamento             
di spese connesse allo sviluppo - a esclusione dei regimi di aiuto -            
da ricomprendere nell'ambito degli APQ, i quali costituiscono                   
nell'ambito delle Intese Istituzionali di programma, la modalita'               
ordinaria sia per la programmazione concertata degli interventi sul             
territorio, sia per la loro realizzazione attraverso la definizione             
di profili programmatici di spesa degli interventi stessi.                      
Gli adempimenti in capo alla Regione Emilia-Romagna per l'anno 2002             
sono stati regolarmente assolti entro il 31 dicembre 2002.                      
Per quanto riguarda invece la precedente delibera CIPE 142/99, il cui           
riparto risorse era stato destinato ad un progetto di viabilita'                
ricompreso nell'Intesa Istituzionale di Programma stipulata tra il              
Governo e la Regione Emilia-Romagna, e successivamente monitorato               
nell'APQ della viabilita', nel corso del 2002 e' stata liquidata una            
tranche di anticipazione (7), a fronte delle spese sostenute                    
dall'Ente attuatore in conto del progetto.                                      
2.6 Fondi CIPE Aree depresse                                                    
Cosi' come previsto dalle delibere CIPE 70/98 e 135/99 e dalle                  
delibere di Giunta 1405/99 e 1921/00 il Servizio ha tenuto relazioni            
con i due Enti beneficiari (Comune di Reggio Emilia e Provincia di              
Ferrara) e con il Ministero del Tesoro per gli adempimenti di cui al            
documento del 29/5/2000 "Note per la redazione degli studi di                   
fattibilita' ex delibera CIPE 135/99".                                          
I fondi concessi al Comune di Reggio Emilia sono stati liquidati e la           
documentazione conclusiva del relativo studio di fattibilita' e'                
stata inviata all'unita' di valutazione degli investimenti pubblici             
del dipartimento politiche di coesione del Ministero dell'Economia e            
Finanze, nonche' alla segreteria CIPE. Per quanto riguarda i due                
studi di fattibilita' finanziati alla Provincia di Ferrara, a seguito           
del prolungamento dei tempi per la conclusione degli stessi, in                 
questi giorni, si e' proceduto alla verifica preventiva al fine della           
liquidazione delle somme assegnate.                                             
Per quanto riguarda i fondi destinati alle opere di completamento di            
cui alla Legge 208/98 e alla delibera CIPE 135/99, l'intervento                 
riguardante la costruzione del collettore terminale e dell'impianto             
idrovoro Vidara nord e' in cofinanziamento con il Ministero delle               
Politiche agricole e forestali, che aveva disposto il differimento              
dei lavori con inizio entro la fine di gennaio 2002. A seguito della            
consegna lavori, e' stata liquidata la prima anticipazione, pari al             
20% del finanziamento complessivo accordato.                                    
Per l'altro intervento finanziato alla delibera CIPE 135/99,                    
riguardante opere di acquedottistica presso il Comune di Varano de'             
Melegari, e' stata liquidata la seconda tranche di acconto.                     
2.7 PRUSST                                                                      
Nel corso dell'anno e' stata svolta un'importante attivita' di                  
promozione e coordinamento fra enti locali, forze economiche e                  
sociali e strutture regionali coinvolte nei due programmi di                    
riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio (8)            
e per le aree del "Distretto ceramico" e "Citta' della costa" dei               
quali la Regione e' soggetto promotore.                                         
Le attivita' preparatorie alla firma dei due accordi quadro sono                
consistite nella concertazione con gli enti locali, forze economiche            
e sociali e strutture regionali, seguita dalla preparazione degli               
allegati tecnici ai due accordi, la cui sottoscrizione e' stata                 
approvata con delibere di Giunta regionale n. 906 (per il PRUSST                
"Citta' della costa") e n. 907 (per il PRUSST "Area del Distretto               
ceramico") del 27 maggio 2002.                                                  
I due accordi quadro sono stati sottoscritti a Roma in data 31 maggio           
2002 presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.                  
3. Politiche europee e relazioni internazionali                                 
3.1 Politiche europee                                                           
Nel 2002, le attivita' relative alle politiche europee e relazioni              
internazionali hanno registrato importanti sviluppi, che si sono                
articolati nei seguenti "filoni" di attivita':                                  
Programmi/Progetti                                                              
Iniziativa comunitaria Interreg III, piu' precisamente in relazione             
al Programma transfrontaliero adriatico (Interreg III A), ai                    
programmi transnazionali Cadses e Medocc (Interreg III B), al                   
programma Interreg III C (cooperazione interregionale).Si e'                    
assicurata la partecipazione ai gruppi interregionali incaricati                
della predisposizione delle proposte programmatiche e                           
all'elaborazione dei necessari atti amministrativi. Sono stati                  
realizzati un seminario regionale informativo sui programmi Cadses e            
Medocc (maggio 2002) e una iniziativa nazionale di informazione e               
lancio del bando relativo al "Programma Interreg III C zona est", in            
collaborazione con Ministero Infrastrutture e segretariato tecnico              
congiunto "III C zona est".                                                     
Twinning Italia-Ungheria. e' stata assicurata la partecipazione al              
comitato esecutivo del programma, l'elaborazione atti regionali per             
garantire la partecipazione regionale al programma, il coordinamento            
della partecipazione dei funzionari regionali alle missioni di lavoro           
in Ungheria connesse alle attivita' del programma, nonche'                      
partecipazioni specifiche.                                                      
Attivita' inerenti l'informazione comunitaria                                   
Si e' assicurato il coordinamento operativo e redazionale del quinto            
Eurorapporto riferito alle attivita' del 2001. Il rapporto e' stato             
fatto proprio dalla Giunta regionale nel giugno 2002 e presentato               
ufficialmente a Bologna in occasione del Salone della comunicazione             
pubblica COMPA (settembre 2002), il supporto e la finalizzazione                
delle attivita' di informazione realizzate da Ervet sono state: sito            
EuropaFacile, Eurolettera, Infomail, nonche' il supporto informativo            
al sito Infoagenda 2000.                                                        
Iniziative a Bruxelles                                                          
L'ufficio di Bruxelles ha assicurato tra l'altro la partecipazione al           
progetto "Sustainable development" (partecipazione alla creazione di            
una rete europea di 13 regioni - capofila il Galles), nonche'                   
l'attivazione della convenzione Regione Emilia-Romagna - Aster sul VI           
programma quadro di R&ST e l'assistenza a progetti comunitari                   
presentati da Regione Emilia-Romagna e dal sistema regionale nei                
diversi ambiti comunitari (cultura, ambiente, trasporti,                        
allargamento, relazioni esterne, politiche sociali).                            
Infine sono state organizzate diverse giornate formative in                     
collaborazione con ANCI e UPI rivolte a dirigenti e funzionari di               
Comuni e Province alle quali hanno partecipato funzionari                       
comunitari.                                                                     
Si sono, inoltre, rafforzate le relazioni con le Regioni partners               
Assia, Aquitaine e Pays de la Loire favorendo, in collaborazione con            
AICCRE, gemellaggi e collaborazioni istituzionali fra gli enti locali           
della nostra regione e quelli di tali regioni.                                  
3.2 Relazioni internazionali                                                    
Per quanto riguarda l'attivita' relativa alla cooperazione                      
internazionale, nel corso del 2002 e' stata approvata la L.R. n. 12             
"Interventi regionali per la cooperazione con i Paesi in via di                 
sviluppo e i Paesi in via di transizione, la solidarieta'                       
internazionale e la promozione di una cultura di pace", che ha                  
consentito di concludere il percorso di confronto e consultazione               
sulla riforma della legislazione regionale in materia avviato sin dal           
2001 con la realizzazione della Conferenza regionale sulla                      
cooperazione decentrata.                                                        
In relazione agli obiettivi assunti nel DPEF e per favorire le azioni           
di cooperazione allo sviluppo ed i rapporti con il sud del mondo,               
sono state rafforzate le reti di rapporti istituzionali dentro e                
fuori la Regione attraverso le attivita' la cui descrizione viene               
rimandata alla parte riguardante le iniziative dell'Assessorato                 
Politiche sociali, Immigrazione, Progetto giovani, Cooperazione                 
internazionale.                                                                 
La Regione Emilia-Romagna ha inoltre positivamente contribuito alla             
ufficiale costituzione del progetto Fondazione per la scuola di pace            
di Montesole.                                                                   
Per quanto riguarda le attivita' a favore delle nostre comunita'                
all'estero, il 2002 e' stato caratterizzato dalle iniziative per far            
fronte alla crisi Argentina che ha coinvolto pesantemente le nostre             
comunita' ivi residenti.                                                        
Molte iniziative sono state attuate tramite gli strumenti della                 
programmazione ordinaria:                                                       
- l'invio di medicinali ai nostri connazionali in Argentina;                    
- i sussidi per le situazioni di emergenza economica e sanitaria a              
circa 60 concittadini; la distribuzione degli aiuti raccolti su                 
iniziativa della Camera di Commercio di Ravenna ad alcuni                       
concittadini e ad una scuola;                                                   
- un'ampia quota per giovani argentini di origine emiliano-romagnola            
nel progetto di stage della consulta dell'emigrazione;                          
- un progetto di ricongiungimento familiare di 12 famiglie originarie           
di Faenza, in collaborazione con le associazioni emiliano-romagnole             
d'Argentina;                                                                    
- nell'autunno del 2002 si e' poi concluso l'iter per l'approvazione            
della L.R. 4/11/2002, n. 28 "Interventi straordinari della Regione              
Emilia-Romagna per contribuire a fronteggiare la crisi argentina".              
Con questo provvedimento nel 2002 si e' assicurata l'adesione ad un             
fondo interregionale promosso dal Ministero degli Italiani nel mondo            
nonche' alla predisposizione di un programma di aiuti alimentari                
destinati prevalentemente alle province di Tucuman, Santa Fe e l'area           
della grande Buenos Aires.                                                      
L'attivita' a favore dei nostri connazionali all'estero e' comunque             
proseguita anche nelle altre aree del mondo. La Consulta, in                    
collaborazione, con altri settori, ha organizzato manifestazioni                
culturali e promozionali in Venezuela, Costa Rica, Brasile, Stati               
Uniti e Svizzera. Tutte le visite hanno avuto momenti di incontro sia           
con le comunita', sia con le rappresentanze diplomatiche e consolari,           
sia con le istituzioni locali.                                                  
Sviluppando le linee d'intervento tracciate negli ultimi anni in                
occasione dei diversi incontri internazionali della Consulta,                   
l'attivita' del 2002 e' stata incentrata sulle iniziative rivolte ai            
giovani, compresi progetti di stages in aziende emiliano-romagnole.             
La novita' dell'anno e' stata la creazione del portale                          
"emiliano-romagnoli nel mondo": strumento di informazione di facile             
accesso e consultazione con i nostri connazionali, ma soprattutto una           
modalita' con la quale le comunita' all'estero possono rendersi                 
visibili, scambiare opinioni, esprimere le proprie necessita'. La               
proposta ha colto la sollecitazione delle 112 associazioni sparse in            
tutto il mondo. Nel primo mese di attuazione sono stati rilevati                
54.000 contatti, in media 2.000 al giorno.                                      
Con la creazione del sito si e' dato il via allo "sportello                     
informativo per gli emiliano-romagnoli all'estero". Da questo anno e'           
possibile ricevere informazioni o richiedere assistenza e                       
orientamento su problemi di non facile soluzione per che vive                   
all'estero. Sia il sito che lo sportello hanno raccolto ampio                   
consenso da parte dei concittadini all'estero.                                  
Il progetto "Reporter" ha offerto la possibilita' di partecipare ad             
uno stage presso la Regione, nel corso del quale i partecipanti hanno           
imparato a creare siti web e a gestire una redazione telematica, per            
contribuire attivamente alla diffusione del sito per i giovani. Il              
progetto e' stato realizzato con la collaborazione del Servizio                 
Stampa ed e' strettamente correlato al progetto Internet, attraverso            
il quale le associazioni di emiliano-romagnoli all'estero vengono               
dotate di strumentazione informatica e di collegamento Internet per             
collegarsi tra di loro e con la Regione.                                        
4. Le politiche della sicurezza                                                 
Il 2002 e' un anno particolarmente significativo per lo sviluppo del            
programma di legislatura nel campo della sicurezza, sintetizzato in             
termini di obiettivi e di azioni nel DPEF regionale dello stesso                
anno. In particolare si segnala che dall'inizio del 2002 e' stata               
costituita un'unica struttura organizzativa responsabile della                  
promozione delle politiche per la sicurezza e della qualificazione              
della polizia locale. Qui di seguito si riportano le attivita' piu'             
rilevanti sviluppate nel periodo di riferimento.                                
4.1 Promozione della sicurezza                                                  
- Pubblicazione e attuazione, per il quarto anno consecutivo, del               
bando regionale relativo ai contributi volti a sostenere la                     
realizzazione diffusa di specifici interventi di miglioramento della            
sicurezza. I progetti finanziati nel 2002 sono stati 61 di cui 48               
presentati da Amministrazioni locali e 13 da associazioni su un                 
totale di 180 progetti finanziati nei quattro anni.                             
- Sviluppo dei 13 progetti pilota di miglioramento della sicurezza,             
inseriti nei programmi di riqualificazione urbana, in corso di                  
realizzazione e sottoscrizione, tra Regione e Comuni interessati, di            
9 dei 13 Accordi di programma previsti.                                         
- Sviluppo operativo dell'Accordo in materia di sicurezza urbana tra            
la Regione e il Ministero dell'Interno sottoscritto nel marzo 2001.             
Tra i risultati raggiunti l'allestimento del laboratorio informatico            
presso la Prefettura di Bologna per lo sviluppo del sistema                     
informativo integrato; l'avvio del processo di ammodernamento e di              
interconnessione delle sale operative delle Forze di polizia dello              
Stato con quelle delle principali polizie municipali; la                        
realizzazione di attivita' di formazione congiunta, tra polizie dello           
Stato e polizie locali, con la partecipazione di circa 600                      
operatori.                                                                      
4.2 Qualificazione della polizia locale                                         
- Sviluppo della Scuola regionale specializzata di polizia locale,              
con la realizzazione di circa 2500 ore di formazione nel biennio                
2001/2002 e con il coinvolgimento di mille operatori.                           
- Avvio del progetto per la realizzazione di una rete radiomobile               
regionale e individuazione delle polizie locali come utente                     
prioritario del sistema, assieme al soccorso sanitario e alla                   
protezione civile.                                                              
- Emissione ed espletamento, per il secondo anno, del bando relativo            
ai contributi per progetti di qualificazione in forma associata dei             
servizi di polizia locale e finanziamento di 33 progetti.                       
4.3 Attivita' trasversali                                                       
- Realizzazione del convegno europeo "Governare la sicurezza: attori,           
politiche e istituzioni in Europa".                                             
- Realizzazione dell'VIII Rapporto annuale regionale sulle politiche            
e sui problemi della sicurezza e sviluppo della collana dei Quaderni            
di Citta'sicure giunti alla XXVII pubblicazione.                                
- Schedatura informatizzata dei materiali di documentazione                     
disponibili.                                                                    
- Partecipazione, con funzioni di coordinamento per conto della                 
Conferenza dei Presidenti di Regione e di P.A., al gruppo di lavoro             
congiunto tra Anci e Conferenza che ha portato all'adozione formale             
di un documento di indirizzo in materia di sicurezza e polizia                  
locale.                                                                         
- Implementazione delle attivita' di segreteria tecnico-organizzativa           
del Forum italiano per la sicurezza urbana, realizzate in convenzione           
dalla Regione, e gestione delle attivita' programmate                           
dall'Associazione.                                                              
5. Stampa e comunicazione                                                       
Le attivita' di comunicazione pubblica della Regione Emilia-Romagna             
sono state sottoposte ad una profonda riorganizzazione negli ultimi             
anni. Cio' e' dovuto, essenzialmente, a due ragioni: da un lato la              
profonda innovazione dei poteri e delle competenze dell'ente Regione            
a seguito dei "decreti Bassanini" e della riforma del Titolo V della            
Costituzione, che ha avviato un processo "federalista" nel nostro               
Paese; dall'altra, la forte evoluzione e l'ampliamento dell'assetto             
teorico e pratico della comunicazione pubblica in Italia.                       
Queste ragioni (le principali, non le uniche) hanno "chiesto e                  
provocato" cambiamenti nei modi e negli strumenti della                         
comunicazione.                                                                  
In primo luogo, si e' accentuato il lavoro per rendere il piu' ampio            
ed efficace possibile l'accesso dei cittadini alle informazioni                 
utili. In questa azione proattiva si sono rivelati di grande utilita'           
i new media, ed in particolare internet. Anche nel 2002 si e'                   
proseguito nel far crescere il sito principale Ermes, che si e'                 
confermato ancora una volta come miglior sito delle Regioni italiane,           
e si e' avviata la costruzione metodica di siti-portali dedicati ad             
aree di interesse vasto. Per esempio, e' stato radicalmente rinnovato           
il portale dell'economia (Ermes Imprese) e si sono realizzati e messi           
in linea quelli dedicati all'ambiente, alle politiche europee, ai               
consumatori e alle politiche del piano digitale.                                
Sotto questo profilo, anche l'avvio del numero verde unico della                
sanita' e le banche dati sull'istruzione, il lavoro e la formazione,            
realizzate con il Fondo Sociale Europeo, costituiscono due azioni               
rilevanti per assicurare ai cittadini informazioni basilari in aree             
di interesse altrettanto vaste.                                                 
Le iniziative di comunicazione, realizzate con gli Assessorati                  
competenti, hanno avuto notevole efficacia, assicurando una buona               
conoscenza delle due occasioni di informazione e di servizio                    
predisposte  dalla Regione.                                                     
Nel 2002 e' stato avviato un servizio informativo rivolto a tutti i             
cittadini utilizzando il Televideo regionale della Rai. Le                      
informazioni, che vengono aggiornate quotidianamente, hanno in parte            
anche funzione di servizio su opportunita' messe in campo dall'azione           
amministrativa della Giunta regionale e di informazione su eventi e             
avvenimenti di particolare rilevanza per il territorio                          
dell'Emilia-Romagna.                                                            
Nel corso dell'anno e' stato avviato un secondo ciclo di trasmissioni           
televisive (intitolate "Vista da vicino") a carattere generalista e             
rivolte a tutti i cittadini della regione. In ogni numero si affronta           
un tema specifico e di particolare attualita' e si forniscono                   
informazioni utili e di servizio su bandi, finanziamenti,                       
opportunita', scadenze.                                                         
Nel corso del 2002 la Giunta regionale ha realizzato una azione di              
comunicazione, rivolta a tutti i cittadini, sulle scelte di bilancio            
e sulle azioni amministrative piu' rilevanti adottate. A questo scopo           
e' stato realizzato un opuscolo di 16 pagine che e' stato inviato per           
posta a tutte le famiglie dell'Emilia-Romagna (circa 1.850.000).                
L'identita' istituzionale della Regione ha accentuato in particolare            
il lavoro di comunicazione pubblica in alcuni settori rilevanti, come           
appunto la scuola, la sanita' e l'ambiente.                                     
Il nuovo profilo istituzionale e i maggiori poteri assegnati al                 
Presidente della Giunta hanno suggerito l'apertura di un sito                   
internet, destinato in particolare ad attivare e ad ospitare un                 
dialogo diretto tra il Presidente stesso e i cittadini. L'iniziativa            
ha avuto un ottimo successo e sono molte centinaia le mail                      
elettroniche arrivate al sito e che hanno trovato risposta (pubblica            
o privata).                                                                     
Nel 2002 e' stata replicata la campagna sul "Diritto allo studio",              
riutilizzando e rinnovando una iniziativa che ha aveva avuto grande             
efficacia e che si e' confermata esperienza positiva: ne sono                   
testimonianza sia i sondaggi eseguiti anche nel corso di questa                 
edizione della campagna, sia il numero di richieste presentate dalle            
famiglie di studenti emiliano-romagnoli. Il Servizio Stampa e                   
Comunicazione ha anche affiancato il lungo e articolato processo di             
costruzione del testo del Progetto di legge sulla scuola e la                   
formazione, discusso in decine di incontri con insegnanti, studenti,            
genitori e amministratori locali. Le iniziative di comunicazione che            
hanno accompagnato la lunga consultazione sono state arricchite anche           
da un sondaggio sulle opinioni e le attese dei giovani verso la                 
scuola e da una lettera aperta che il Presidente Errani ha inviato ad           
apertura dell'anno scolastico.                                                  
Sui temi della salute e della sanita', si e' accompagnata l'azione              
dell'Assessorato, realizzando tre azioni significative: la gia'                 
citata campagna sul numero verde unico; la campagna sui farmaci; la             
campagna sulla donazione del sangue (compresa la sua articolazione              
estiva). Queste azioni hanno ottenuto risultati  certi e misurabili,            
che ne comprovano l'efficacia. Per esempio, e' quantificabile il                
numero di telefonate (circa settemila) ricevute gia' nel corso della            
prima settimana dal call center sanitario. Analogamente, e'                     
misurabile l'efficacia delle campagne per la donazione del sangue,              
che la Regione e le associazioni di volontari hanno avviato da alcuni           
anni: il servizio sanitario regionale dispone in modo articolato dei            
dati che attestano l'aumento delle donazioni.                                   
Particolarmente impegnativa ed importante e' stata anche la campagna            
di comunicazione che ha affiancato e supportato l'accordo tra gli               
Enti locali e la Regione per realizzare azioni comuni di contenimento           
e riduzioni dell'inquinamento dell'aria. La articolata campagna di              
comunicazione e' durata circa 6 mesi, per meta' nel 2002 e per                  
l'altra meta' nel 2003, mettendo in campo azioni e strumenti diversi            
e capillari. In particolare, poi, questa iniziativa e' stata                    
realizzata in stretto contatto con le strutture delle istituzioni               
locali che avevano concordato l'azione ed ha costituito un banco di             
prova significativo per un non frequente partenariato comunicativo              
tra i diversi livelli istituzionali ed amministrativi. Nel corso                
della campagna denominata "Liberiamo l'aria" sono stati eseguiti                
diversi sondaggi demoscopici, sia sulle azioni adottate per contenere           
l'inquinamento sia sulla efficacia della campagna di comunicazione              
(e, quindi, sugli strumenti utilizzati, sulla strategia, su tono e              
testo visivo dell'advertising).                                                 
La comunicazione istituzionale della Regione si e' espressa, in                 
particolare, attraverso una continua attivita' di relazione con i               
media e di pubbliche relazioni.                                                 
Si e' dispiegata in una serie di presenze a fiere specializzate e di            
settore, a carattere nazionale ed internazionale, nelle quali si sono           
presentate le azioni politico-amministrative e le iniziative di                 
comunicazione che le hanno accompagnate. Si ricordano le presenze al            
Forum PA a Roma e al Compa di Bologna. In particolare, si ricorda la            
presentazione, avvenuta appunto al Forum PA di un sondaggio,                    
commissionato al professor Renato Mannheimer, sulla efficacia delle             
azioni di comunicazione per l'integrazione europea e l'introduzione             
dell'euro (iniziative che erano state realizzate nel 2001 e che erano           
proseguite nelle prime settimane dell'anno successivo).                         
Il 2002 e' stato anche un anno importante per l'avvio di due nuovi              
progetti di comunicazione sull'Europa, rivolti sia ad un target                 
specializzato in Emilia-Romagna che ad operatori e funzionari di                
Bruxelles. Proprio al salone della comunicazione pubblica, tenutosi a           
settembre 2002 a Bologna, sono stati presentati agli operatori il               
nuovo sito internet, denominato Spazio Europa e realizzato assieme ad           
Ervet, e la rivista bimestrale "Europei", (redatta in italiano e in             
inglese).                                                                       
Nel 2002 e' proseguita la pubblicazione della rivista "ER -                     
Emilia-Romagna nel mondo", che ha l'obiettivo di presentare ad un               
pubblico selezionato i punti di eccellenza del nostro territorio. Il            
magazine, anch'esso redatto in italiano ed in inglese, e' inviato ad            
ambasciate, consolati, istituti italiani di cultura, sedi dell'ICE e            
delle Camere di Commercio, oltre che a migliaia di emiliano-romagnoli           
che abitano e lavorano all'estero.                                              
Sempre nel 2002 e' stato realizzato il sito Internet "Cultura                   
d'Europa", redatto in cinque lingue, e che ha l'obiettivo di offrire            
una fotografia a 360 gradi del sistema culturale e dello spettacolo             
in Emilia-Romagna, riservando particolare attenzione agli enti e agli           
istituti creati e partecipati dall'ente.                                        
L'identita' istituzionale della Regione impone anche una                        
segmentazione dei destinatari per aree di interesse o di attivita'.             
Il dialogo e le azioni comunicative verso stakeholder od opinion                
leader ha trovato supporto in particolare in due media: Internet e le           
riviste. Particolarmente articolato e' il panorama nel settore delle            
attivita' produttive, per il quale si ricordano almeno il rinnovato             
sito Internet "Ermes Imprese" e la rivista "EconErre", realizzata               
assieme all'UnionCamere dell'Emilia-Romagna. Sempre nel 2002 e' stata           
 realizzata la gara per la realizzazione della rivista "Agricoltura",           
storico mensile a larga tiratura e diffusione.                                  
Rivolte agli operatori dei rispettivi settori e attente a creare un             
dialogo a due vie da e con l'istituzione regionale, hanno visto la              
luce anche newletter (sia telematiche che cartacee) per le politiche            
sociali, per le politiche delle pari opportunita', per il settore               
ambientale e per il mondo della scuola. Una attenzione particolare e'           
stata riservata a destinatari e interlocutori diretti dell'azione               
politico-amministrativa della Regione: proprio nel 2002 hanno avuto             
avvio due significative azioni per le autonomie locali, quali il                
magazine mensile realizzato assieme al  gruppo editoriale del Sole-24           
ore, e al portale "Autonomie", che comprende anche i siti realizzati            
per le unioni dei comuni.                                                       
Tra le attivita' editoriali realizzate nel 2002 vanno ricordate le              
partecipazioni agli speciali realizzati rispettivamente dal                     
quotidiano economico italiano Sole-24 ore e dal tedesco Tagesspiel e            
i due monografici, a cura della Spe-Il Resto del Carlino,                       
sull'enogastronomia e sui trasporti in Emilia-Romagna.                          
ASSESSORATO INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA ED ISTITUZIONALE. AUTONOMIE              
LOCALI                                                                          
1. Riflessioni sull'attuazione del Titolo V della Costituzione                  
La Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 di riforma del Titolo             
V, Parte II, della Costituzione ha inciso profondamente sugli assetti           
istituzionali ed in particolare sui rapporti tra lo Stato e le                  
Regioni nonche' sulle rispettive competenze legislative. Dal punto di           
vista del riparto della competenza legislativa, il nuovo Titolo V               
della Costituzione conferma e amplia il novero della materie oggetto            
di legislazione regionale concorrente e assegna alle Regioni un                 
potere legislativo generale e residuale sostanzialmente equiparato a            
quello statale nelle materie non riservate alla competenza statale              
(9). Nel corso del 2002 l'attivita' connessa alla sua attuazione ha             
rappresentato l'impegno principale della Direzione generale Affari              
istituzionali e legislativi, sia in termini di adeguamento                      
dell'ordinamento della Regione Emilia-Romagna, sia per l'attivita' di           
studio e di approfondimento delle numerose questioni tuttora                    
problematiche che la novella contiene.                                          
La Direzione, oltre alle consuete attivita' di consulenza e                     
coordinamento tecnico delle iniziative legislative della Giunta                 
regionale, ha proseguito nella rilevante attivita' di studio,                   
approfondimento e verifica dei nuovi spazi aperti alla competenza               
legislativa regionale e locale e alle ricadute che il concreto                  
esercizio delle nuove funzioni puo' avere sul sistema regionale e               
locale, soprattutto in relazione al costituzionalizzato principio di            
sussidiarieta'.                                                                 
Il confronto avviato tra Stato, Regioni ed Enti locali per giungere             
ad una valutazione concertata dei piu' delicati profili istituzionali           
sollevati dalla riforma costituzionale e formalizzato con l'Intesa              
interistituzionale del 20 giugno 2002, non ha pero' prodotto i                  
risultati sperati. Nonostante la disponibilita' e l'impegno profusi             
dalle Regioni, in particolare dell'Emilia-Romagna in qualita' di                
coordinatrice dell'area affari istituzionali della Conferenza dei               
Presidenti delle Regioni, nel ricercare la piu' ampia convergenza su            
principi informatori e nell'individuare delle soluzioni condivise in            
ordine alle questioni interpretative e di attuazione poste dalla                
riforma costituzionale, non si e' tuttavia constatato un analogo                
impegno da parte dello Stato nel mettere in atto quei meccanismi di             
raccordo e di adeguamento alle nuove disposizioni costituzionali.               
Il disegno di legge (cd. La Loggia) "Disposizioni per l'adeguamento             
dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18                  
ottobre 2001, n. 3", per quanto concerne in particolare gli aspetti             
relativi alla competenza legislativa concorrente, contiene una delega           
ricognitoria dei principi fondamentali contenuti nelle leggi vigenti.           
Tale progetto, dopo un lungo e travagliato iter, sembra ormai avviato           
ad una approvazione definitiva ma non risolve le questioni piu'                 
rilevanti poste dalla riforma. Inoltre il presupposto imprescindibile           
di una compiuta attuazione della riforma costituzionale e'                      
rappresentato da una legislazione statale che definisca le norme per            
l'attuazione dell'autonomia finanziaria (cd. "federalismo fiscale")             
secondo i nuovi principi di coordinamento della finanza pubblica di             
cui all'art. 119 della Costituzione. La Legge finanziaria 2003 oltre            
a riproporre la previsione di una conferenza mista per definire                 
l'impianto complessivo del federalismo fiscale, ha istituito l'Alta             
Commissione di studio per indicare al Governo i principi generali del           
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario ai                
sensi degli articoli 117, comma 3, 118 e 119 della Costituzione.                
In questo contesto di oggettiva incertezza vi e' inoltre da                     
registrare l'atteggiamento contraddittorio dello Stato la cui                   
legislazione e' risultata talvolta in violazione o in contrasto con i           
nuovi ambiti costituzionali di funzioni, cosa che impone un continuo            
sforzo interpretativo particolarmente attento alla tutela delle                 
prerogative normative regionali sia nuove che confermate e destinato            
in qualche caso a tradursi in contenzioso costituzionale.                       
Si deve infine segnalare che nel corso del 2002 sono stati proposti             
due disegni di riforma costituzionale in grado di scardinare                    
nuovamente l'assetto delle competenze appena riformato. Il disegno di           
legge Bossi sulla devolution "Modificazioni all'art. 117 della                  
Costituzione", prevede la possibilita' per le Regioni di attivare con           
propria legge la competenza legislativa esclusiva in materie quali la           
sanita', l'istruzione e la polizia locale e, in sostanza, introduce             
un procedimento di auto-attribuzione della competenza in difformita'            
con gli istituti gia' novellati dalla Legge n. 3 del 2001 (in                   
particolare l'art. 116 Cost.). Piu' recentemente, il Governo ha                 
proposto la cd. riforma della riforma "Nuove modifiche al Titolo V,             
Parte seconda, della Costituzione", nell'intento dichiarato di                  
rimediare alle difficolta' applicative del testo costituzionale,                
attraverso la ridefinizione in senso restrittivo delle competenze               
legislative regionali e la reintroduzione del concetto di interesse             
nazionale, cosa che comporta nuove problematiche relative alle                  
competenze normative regionali.                                                 
2. Attivita' legislative e qualita' della normazione                            
Il Servizio Affari legislativi e Qualita' della normazione, in                  
collaborazione con le Direzioni generali, ha proseguito l'attivita'             
finalizzata all'elaborazione della legislazione regionale per                   
l'adeguamento dell'ordinamento della Regione Emilia-Romagna alla                
Legge costituzionale n. 3 del 2001. Di particolare spessore, in                 
considerazione delle evidenziate problematiche connesse                         
all'attuazione della riforma costituzionale, e' risultata l'attivita'           
di studio al fine di elaborare o di adeguare la normativa regionale             
sulla base dei nuovi principi di riparto della competenza                       
legislativa.                                                                    
Nel corso del 2002 il Servizio ha curato l'istruttoria di 65 progetti           
di legge e di regolamento di iniziative della Giunta regionale di               
cui: 40 sono stati approvati; 13 progetti di legge sono stati                   
istruiti e formalmente proposti dalla Giunta per l'approvazione; 12             
progetti di legge la cui istruttoria non si e' ancora conclusa con un           
testo definitivo.                                                               
Nell'ambito dei progetti di legge gia' approvati o in discussione al            
Consiglio regionale, si segnalano:                                              
- L.R. 14 maggio 2002, n. 7 "Promozione del sistema regionale delle             
attivita' di ricerca industriale, innovazione e trasferimento                   
tecnologico";                                                                   
- L.R. 31 maggio 2002, n. 9 "Disciplina dell'esercizio delle funzioni           
amministrative in materia di demanio marittimo e di zone di mare                
territoriale";                                                                  
- L.R. 25 giugno 2002, n. 12 "Interventi regionali per la                       
cooperazione con i paesi in via di sviluppo e i paesi in via di                 
transizione, la solidarieta' internazionale e la promozione di una              
cultura di pace";                                                               
- L.R. 25 novembre 2002, n. 31 "Disciplina generale dell'edilizia";             
- L.R. 19 dicembre 2002, n. 37 "Disposizioni regionali in materia di            
espropri";                                                                      
- L.R. 28 gennaio 2003, n. 1 "Modifiche ed integrazioni alla L.R. 6             
settembre 1999, n. 25" sull'organizzazione del servizio idrico                  
integrato e il servizio di gestione dei rifiuti urbani;                         
- L.R. 12 marzo 2003, n. 2 "Norme per la promozione della                       
cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di            
interventi e servizi sociali";                                                  
- L.R. 28 aprile 2003, n. 8 "Modifiche e integrazioni della L.R. 2              
ottobre 1998, n. 30 (Disciplina generale del trasporto pubblico e               
locale) e interventi per l'incentivazione  dei mezzi di trasporto a             
basso impatto ambientale";                                                      
- Progetto di legge "Disciplina della programmazione energetica                 
territoriale ed altre disposizioni in materia di energia";                      
- Progetto di legge "Riordino del sistema di sicurezza territoriale.            
Difesa del suolo, della costa e bonifica - risorse idriche";                    
- Progetto di legge "Norme per l'uguaglianza delle opportunita' di              
accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita,                    
attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione                  
professionale, anche in integrazione tra loro";                                 
- Progetto di legge "Profili istituzionali di attuazione della                  
riforma del Titolo V, Parte seconda, della Costituzione".                       
Il Servizio ha inoltre operato nella redazione di documenti di                  
analisi relativi alla piu' generale attuazione della riforma del                
Titolo V della Costituzione, ai fini dell'istruttoria relativa al               
contenzioso costituzionale e per importanti progetti normativi a                
livello interregionale.                                                         
3. Attivita' consultiva giuridica e coordinamento dell'avvocatura               
Riepilogando l'attivita' svolta nell'anno 2002, si riportano le                 
principali questioni contenziose che hanno interessato                          
l'Amministrazione regionale, cui va aggiunta l'attivita' di tipo                
consultivo.                                                                     
Relativamente alle leggi, la Corte Costituzionale nell'anno 2002 e'             
stata chiamata a valutare le seguenti questioni:                                
- questione di legittimita' costituzionale sollevata in via                     
incidentale, con ordinanza del TAR Emilia-Romagna - sede di Bologna -           
29/3-19/12/2001, n. 1/2001, dell'art. 2, terzo comma della L.R.                 
1/2/2000, n. 4, limitatamente all'inciso "ambienti montani", in                 
relazione all'art. 117, primo comma della Costituzione;                         
- ricorso alla Corte Costituzionale per la questione di legittimita'            
costituzionale della Legge 21/12/2001, n. 443, Delega al Governo in             
materia di infrastrutture e insediamenti produttivi strategici ed               
altri interventi per il rilancio delle attivita' produttive (Legge              
Obiettivo);                                                                     
- ricorso alla Corte Costituzionale per la questione di legittimita'            
costituzionale della Legge 28/12/2001, n. 448, (Legge finanziaria               
2002);                                                                          
- ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione in            
merito al decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del                
territorio 22/4/2002, n. 286 (nomina presidente dell'ente Parco                 
nazionale dell'Appennino tosco-emiliano);                                       
- ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione in            
merito al DM 14/6/2002, Disposizioni di principio sull'organizzazione           
e sul funzionamento dei Servizi per le Tossicodipendenze delle                  
Aziende Unita' sanitarie locali;                                                
- ricorso alla Corte Costituzionale promosso dal Presidente del                 
Consiglio dei Ministri per la dichiarazione di illegittimita'                   
costituzionale della L.R. Regione Emilia-Romagna 24/6/2002, n. 12,              
Interventi regionali per la cooperazione con Paesi in via di                    
sviluppo;                                                                       
- ricorso alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di                     
illegittimita' costituzionale della L.R. Emilia-Romagna 1/8/2002, n.            
20, "Norme contro la vivisezione";                                              
- ricorso alla Corte Costituzionale per la questione di legittimita'            
costituzionale del DLgs 4/9/2002, n. 198 "Disposizioni volte ad                 
accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni           
strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese - Legge              
21/1/2001, n. 443".                                                             
Per quanto riguarda, invece, il contenzioso giurisdizionale,                    
nell'anno 2002 sono stati notificati alla Regione n. 1085 ricorsi,              
mentre la Regione si e' costituita in 966 ricorsi. Sono state                   
altresi' promosse dalla Regione n. 34 azioni legali.                            
Le piu' rilevanti questioni concernenti il contenzioso davanti al               
Giudice Amministrativo e al Giudice Civile riguardano i seguenti                
settori:                                                                        
- Sanita' - Servizi sociali: (n. 904 ricorsi - n. 874 costituzioni)             
in questo settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente:              
- contenzioso relativo alle soppresse Usl concernente passivita'                
inerenti le forniture di beni e servizi; azioni per risarcimento                
danni da responsabilita' sanitaria; cause di lavoro del personale               
dipendente per infortuni e malattie professionali; cause del                    
personale dipendente per mancato versamento di contributi                       
previdenziali;                                                                  
- ricorsi in materia previdenziale; ricorso per riconoscimento equo             
indennizzo, ex Legge 25/2/1992, n. 210; ricorsi avverso provvedimenti           
in materia farmaceutica.                                                        
In questa materia il Servizio legale ha, altresi', curato la                    
ricognizione del contenzioso delle soppresse Usl ed e' intervenuta in           
alcuni giudizi a sostegno delle aziende sanitarie.                              
- Agricoltura: (n. 31 ricorsi - n. 23 costituzioni) in questo settore           
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: azione per                     
risarcimento danni conseguenti a incidenti stradali provocati da                
animali selvatici; esclusione dai contributi concernenti il piano               
regionale di sviluppo rurale Misura 2F.                                         
- Ambiente: (n. 36 ricorsi - n. 12 costituzioni) in questo settore              
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: impianti di                    
telefonia mobile.                                                               
- Commercio: (n. 23 ricorsi - n. 14 costituzioni) in questo settore             
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: diniego concessioni            
demaniali.                                                                      
- Personale regionale: (n. 23 ricorsi - n. 16 costituzioni) in questo           
settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente:                        
trasferimento personale proveniente da ANAS alla Regione                        
Emilia-Romagna; mobbing; atti di pignoramento presso terzi per debiti           
di dipendenti regionali.                                                        
- Tributi: (n. 11 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore                
hanno costituito motivo di lite prevalentemente le opposizioni a                
sanzioni amministrative pecuniarie.                                             
4. Attivita' relativa alla qualita', semplificazione e innovazione              
dell'azione amministrativa e dei servizi di interesse generale                  
L'attivita' svolta ha riguardato piu' versanti e progetti di                    
intervento, alcuni dei quali per la loro natura e finalita' hanno               
visto la partecipazione e collaborazione di tutti o parte dei Servizi           
della Direzione generale, nonche' il coinvolgimento di altre                    
strutture regionali. In tal modo si e' dato ulteriore sviluppo a                
forme di integrazione interna all'amministrazione, ritenendo                    
fondamentale un modello fondato su un approccio integrato. Inoltre,             
in molte delle attivita' svolte, l'impostazione progettuale e le                
successive fasi di attuazione hanno fatto perno su un ulteriore                 
livello di integrazione e precisamente quello fondato sulla piu'                
incisiva costruzione di un tessuto di rapporti tra Regione e                    
autonomie locali, al fine di dare sempre piu' corpo sostanziale ai              
principi cardine quali la cooperazione e la sussidiarieta' tra                  
livelli istituzionali.                                                          
L'attuazione della riforma del decentramento amministrativo e della             
riforma del Titolo V della Costituzione hanno rappresentato uno dei             
principali filoni di attivita' sul quale il Servizio ha sviluppato              
intensa attivita' di studio e analisi. Inoltre, le problematiche                
connesse al tema della innovazione amministrativa - di rilevanza                
strategica per la Regione come si evince anche dal DPEF 2002-2004 -             
hanno costituito terreno di analisi puntuale allo scopo di                      
semplificare il quadro normativo regionale e adeguare i procedimenti            
amministrativi ai principi di semplificazione.                                  
In particolare, le attivita' hanno riguardato:                                  
a) La semplificazione amministrativa                                            
Con l'obiettivo di dare graduale ma completa realizzazione ad                   
interventi di semplificazione amministrativa nel contesto della                 
attuazione del processo di decentramento amministrativo, il Servizio            
ha svolto:                                                                      
- attivita' di analisi dello stato di applicazione delle attuali                
discipline di semplificazione e ha inoltre realizzato una puntuale              
ricognizione del vigente quadro normativo e giurisprudenziale sul               
tema dei servizi pubblici locali;                                               
- attivita' di monitoraggio e valutazione dei rapporti intercorrenti            
tra la finanza regionale e la finanza locale finalizzata alla                   
individuazione di possibili correttivi normativi e amministrativi;              
- analisi della normativa e delle procedure finanziarie volta alla              
elaborazione di misure di semplificazione e di efficacia della                  
fruizione delle risorse regionali da parte degli enti locali. E'                
stata svolta a questo scopo una specifica indagine sulle procedure              
amministrative degli enti locali inerenti la contabilita'                       
finanziaria;                                                                    
- monitoraggio sullo stato di applicazione delle attuali discipline             
di semplificazione;                                                             
- progettazione di interventi di semplificazione amministrativa                 
mediante uno studio preliminare per interventi di supporto al sistema           
locale in tema di semplificazione procedurale. In questa direzione              
sono state  effettuate in collaborazione con le associazioni delle              
autonomie locali dell'Emilia-Romagna prime valutazioni di                       
fattibilita' per l'avvio di un  progetto di semplificazione dei                 
procedimenti amministrativi aventi rilevante impatto sugli enti                 
locali;                                                                         
- realizzazione di un progetto pilota, in collaborazione con il                 
Ministero dell'Economia e delle Finanze e la Consip, volto alla                 
semplificazione e razionalizzazione delle procedure d'acquisto da               
parte degli enti locali.                                                        
b) Gli interventi per l'attuazione del Titolo V della Costituzione              
Su questo versante il Servizio ha collaborato strettamente con                  
l'intera struttura al fine di produrre un quadro organico di                    
riferimento non solo normativo. Tra le attivita' principali si                  
segnalano:                                                                      
- definizione del quadro delle nuove competenze regionali e                     
l'elaborazione di documenti e proposte normative inerenti                       
l'attuazione della riforma costituzionale, con particolare riguardo             
alle norme sui Rapporti internazionali e con l'Unione Europea, alle             
norme sui Sistemi informativi regionali, alle norme sulla                       
semplificazione e innovazione amministrativa;                                   
- elaborazione di proposte normative in materia di servizi pubblici             
locali e di semplificazione;                                                    
- analisi dei possibili raccordi tra la revisione statutaria e                  
l'applicazione del Titolo V della Costituzione;                                 
- progettazione di un repertorio completo del contenzioso                       
costituzionale al fine di realizzare una banca dati permanente e                
costantemente aggiornata da rendere fruibile al legislatore, agli               
operatori di settore e al sistema istituzionale delle autonomie                 
locali.                                                                         
c) I rapporti con il sistema delle pubbliche Amministrazioni nel                
contesto di interventi di comunicazione istituzionale                           
Il Servizio ha realizzato progetti significativi in collaborazione e            
in coordinamento con le autonomie locali. In particolare si                     
segnalano:                                                                      
- realizzazione del portale delle autonomie pubblicato nel sito                 
Ermes, che risponde ad esigenze informative espresse dalle                      
Amministrazioni pubbliche locali e che rappresenta anche un luogo di            
scambio attivo di documentazione e informazione;                                
- realizzazione del mensile "Citta' e territorio" rivolto agli                  
amministratori locali che risponde all'esigenza di aggiornamento                
costante sulle politiche regionali e locali, sull'attivita' degli               
organi di concertazione istituzionale, sui temi di maggiore spicco              
che coinvolgono il sistema regionale e locale, sulle migliori                   
pratiche diffuse sul territorio.                                                
5. Attivita' del Servizio Affari istituzionali e Sistema delle                  
autonomie territoriali                                                          
L'attivita' del Servizio si e' indirizzata lungo due principali                 
direttrici: la prima, volta all'analisi degli effetti della riforma             
del Titolo V della Costituzione sul sistema delle autonomie in                  
generale al fine di procedere alla attuazione, a livello legislativo            
regionale, della riforma stessa, ed allo scopo di concorrere, nelle             
sedi nazionali di concertazione, alla sua piu' corretta applicazione;           
la seconda, mirante al consolidamento ed al potenziamento delle                 
azioni di supporto tecnico e giuridico alle autonomie locali della              
regione, con particolare riguardo ai piccoli Comuni ed alle loro                
forme associative, principale oggetto dell'attivita' del Servizio.              
Nella prima direzione, l'attivita' si e' incentrata sulle seguenti              
tematiche:                                                                      
- Ordinamento delle Comunita' montane e piccoli Comuni                          
Le modifiche introdotte nel Titolo V della Costituzione dalla Legge             
Cost. n. 3 del 2001 hanno fortemente innovato la regolazione della              
materia relativa alla disciplina delle Comunita' montane, o quanto              
meno all'insorgere di dubbi sulla titolarita' della potesta'                    
legislativa in materia ed ai connessi limiti ed estensione. Al                  
riguardo, nelle sedi  tecniche della Conferenza dei Presidenti si e'            
sostenuto che, non rientrando la disciplina delle Comunita' montane             
in alcuno dei nuovi elenchi di materie di cui all'art. 117 della                
Costituzione, essa debba intendersi appartenere alla sola potesta'              
legislativa esclusiva delle Regioni. Nel corso dell'anno, tuttavia,             
sono stati elaborati numerosi progetti di legge a livello statale su            
nuove disposizioni in favore della montagna, oggetto di attenta                 
analisi da parte del Servizio (anche attivando forme di raccordo con            
le altre strutture regionali competenti per materia) e giudicati per            
lo piu' invasivi delle sfere di competenza legislativa regionale. I             
profili di maggiore criticita' hanno riguardato l'introduzione della            
nozione di Comune marginale e di disposizioni normative estremamente            
dettagliate in settori non piu' appartenenti alla competenza                    
legislativa dello Stato.                                                        
Il tema dei piccoli Comuni, e della necessita' di garantire in essi i           
livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e             
sociali, e' stato al centro di un vivace dibattito che ha visto                 
protagonisti tutti i livelli istituzionali. Cio' ha determinato una             
forte attenzione, a livello regionale, su questi temi culminata                 
nell'esame e nella formulazione di osservazioni nei confronti del               
progetto di legge nazionale recante "Misure per il sostegno dei                 
Comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti" (10), che             
e' stato valutato anche comparativamente con le iniziative                      
legislative a favore della montagna (mettendone in evidenza i                   
molteplici profili di sovrapposizione) con un forte coinvolgimento              
delle associazioni rappresentative degli Enti locali.                           
- Iniziativa legislativa sull'attuazione della riforma del Titolo V             
della Costituzione, apportata dalla Legge Costituzionale n. 3 del               
2001                                                                            
Nell'ambito dell'attuazione della Legge 3/01, ha assunto particolare            
rilievo la nuova disciplina dell'assetto istituzionale e del sistema            
delle autonomie locali. A tal fine il Servizio si e' impegnato nel              
predisporre uno schema di intervento legislativo, volto                         
all'adeguamento dell'ordinamento degli Enti locali alla riforma del             
Titolo V, seguendo un modello istituzionale improntato alla massima             
valorizzazione del pluralismo istituzionale paritario sancito oggi              
dall'art. 114 della Costituzione.                                               
L'attivita' di elaborazione normativa ha tenuto conto dell'esigenza             
di non ritardare l'adeguamento al nuovo assetto costituzionale, pur             
nel rispetto dei rilevantissimi e pregiudiziali ambiti di competenza            
riservati al nuovo Statuto in corso di elaborazione. I principali               
profili sui quali si e' concentrata l'attenzione sono stati: 1) i               
rapporti tra fonti normative regionali e locali, al fine di porre da            
subito le condizioni per l'effettiva valorizzazione della potesta'              
regolamentare degli Enti locali; 2) la revisione del sistema dei                
controlli sugli Enti locali, tenendo presente l'esigenza di                     
approntare nuovi strumenti di garanzia per gli Enti locali circa il             
corretto esercizio dell'attivita' amministrativa; 3) la                         
valorizzazione del ruolo e dei compiti della Conferenza Regione -               
Autonomie locali in attesa della previsione statutaria che istituira'           
il Consiglio delle autonomie locali; 4) disposizioni di riforma                 
dell'ordinamento delle Comunita' montane.                                       
- Supporto tecnico alla Giunta per l'elaborazione di proposte                   
connesse al procedimento di revisione statutaria                                
L'intero processo di attuazione legislativa della riforma si svolge             
in strettissimo rapporto con il processo di revisione statutaria.               
Conseguentemente, in concomitanza con l'attivita' di elaborazione               
dello schema di intervento legislativo sopra richiamato, il Servizio            
- in collaborazione con gli altri servizi della Direzione generale -            
ha seguito l'evoluzione in Consiglio dei lavori per la stesura del              
nuovo Statuto regionale, soprattutto al fine di poter individuare               
soluzioni legislative coerenti con la definizione dei nuovi contenuti           
statutari. E' stato, inoltre, fornito supporto tecnico alla Giunta              
per l'elaborazione di proposte da sottoporre all'esame del Consiglio,           
segnatamente con riguardo ai profili dei rapporti con le autonomie              
locali.                                                                         
Nella seconda direzione, le attivita' di maggior rilievo possono                
essere cosi' sintetizzate:                                                      
- Aggiornamento del programma di riordino territoriale (11)                     
Nel corso dell'anno 2002 ha avuto ulteriore espansione la politica di           
riordino territoriale e di sostegno alle forme associative tra Comuni           
per la gestione di funzioni e servizi. Si e' ulteriormente                      
consolidato il fenomeno associativo con la costituzione di nuove                
forme associative, che sono giunte a ricoprire quasi integralmente il           
territorio regionale, coinvolgendo ben piu' dell'ottanta per cento              
dei Comuni esistenti. Per favorire tale processo si e' provveduto ad            
aggiornare il vigente programma di riordino territoriale, seguendo la           
disciplina contenuta nell'art. 10 della L.R. 11/01 che, per quanto              
riguarda la specificazione dei criteri per la concessione dei                   
contributi alle forme associative, richiede che tale aggiornamento              
avvenga "sulla base delle proposte formulate dai Comuni interessati".           
In seguito alle proposte concertate in sede di comitato regionale per           
lo sviluppo delle gestioni associate tra enti locali e dell'avvenuta            
illustrazione delle stesse alla Conferenza Regione-Autonomie locali,            
si e' dunque proceduto all'aggiornamento della parte II del programma           
di riordino territoriale relativa ai criteri e modalita' per                    
l'erogazione dei contributi alle fusioni, alle unioni, alle Comunita'           
montane ed alle associazioni intercomunali. L'aggiornamento del                 
programma ha tenuto conto sia degli esiti dell'istruttoria svoltasi             
nel corso dell'anno 2002 che delle richieste avanzate dai destinatari           
dei finanziamenti con l'obiettivo di armonizzare gli interventi di              
sostegno alle forme associative con le specifiche discipline di                 
incentivazione di alcuni settori regionali.                                     
- Attivita' di sostegno alle gestioni associate                                 
L'assistenza tecnico-giuridica agli Enti locali, particolarmente                
rivolta alle problematiche riguardanti le Comunita' montane (quali,             
ad esempio, il tema della rappresentanza dei Comuni in seno agli                
organi dell'ente sovracomunale) e le gestioni associate e' stata                
intensa e di alto livello, cosi' come l'attivita' attinente                     
l'istruttoria delle domande di contributo inoltrate nel 2002 da 47              
forme associative per l'erogazione dei contributi disciplinati dal              
programma di riordino territoriale. Particolarmente intensa e' stata            
l'attivita' prestata per assicurare supporto al processo associativo,           
che si e' concretizzata, oltre che nella richiamata attivita' di                
consulenza, anche nell'assicurare una serie ulteriore di strumenti di           
supporto quali:                                                                 
- l'erogazione di contributi destinati a finanziare il 70% delle                
spese sostenute nella elaborazione di studi di fattibilita' volti               
alla costituzione o all'ampliamento di forme associative, o                     
all'attivazione o al miglioramento della gestione associata di nuove            
funzioni o servizi;                                                             
- la partecipazione al nucleo di supporto alle forme associative, con           
il compito di fornire assistenza alle forme associative e di                    
progettare strumenti adeguati per il loro sviluppo;                             
- il costante aggiornamento del sito Internet interamente dedicato              
alle gestioni associate dei comuni, arricchito di modelli di                    
convenzioni, indicazioni bibliografiche, pareri ed altro.                       
6. Attivita' del Servizio Segreteria della Conferenza                           
Regione-Autonomie locali, verifica e monitoraggio delle attivita'               
degli Enti locali                                                               
Nell'anno 2002 si e' dato ulteriormente corso alla politica di                  
concertazione con gli Enti locali ispirata ad azioni sussidiarie. Se            
nel 2001 le azioni erano state rivolte, nel quadro di una comune                
implementazione di politiche del sistema Regione-Autonomie locali, al           
supporto verso le autonomie locali ed in particolare alle loro forme            
associative ed alla messa a punto di punti di raccolta di                       
informazioni essenziali per la definizione delle politiche, nel 2002            
si e' passati alla realizzazione di importanti esperienze che                   
assumono un carattere permanente e che pongono presupposti rilevanti            
per il consolidamento di azioni di sistema.                                     
La consistenza politica delle esperienze messe in campo acquistano              
maggiore pregnanza se si fa riferimento per un verso alle decisioni             
assunte assieme alle autonomie locali della regione in sede di                  
Conferenza Regione-Autonomie locali, in presenza del nuovo quadro               
costituzionale e, per altro verso, al consolidamento di una visione             
unitaria tra Regione ed Enti locali a fronte di una divisione                   
rilevante nel resto del paese tra Regioni, Comuni e Province.                   
La prima esperienza rilevante si riferisce alla creazione del sito              
internet "La finanza del territorio", che e' un vero e proprio                  
sistema informativo della Regione e degli Enti locali ed uno                    
strumento essenziale per la definizione di politiche finanziarie                
coordinate.                                                                     
La seconda si riferisce alla verifica dell'efficacia delle politiche            
regionali rivolte alle forme associate che rappresenta un passaggio             
rilevante nella logica della politica gia' enunciata nel 2001 ovvero:           
concertazione delle strategie e delle politiche, azioni di supporto             
in relazione alla loro implementazione, forme di verifica della loro            
efficacia che non puo' che compiersi con  tutti i soggetti investiti            
dalle politiche medesime.                                                       
Le esperienze citate ben si collocano nel nuovo Titolo Quinto della             
Costituzione, anzi ne costituiscono un pezzo di concreta prassi                 
specialmente in relazione all'assunto contenuto nel primo comma                 
dell'art. 114 che da' un fondamento tendenzialmente paritario                   
all'azione differenziata di Comuni, Province, Citta' metropolitane,             
Regioni e Stato ed ai principi di coordinamento della finanza                   
pubblica contenuti nell'art. 119.                                               
Percio' essi necessiteranno di ulteriori forme di consolidamento e,             
allo stesso tempo, di opportune estensioni e sperimentazioni.                   
La Conferenza Regione - Autonomie locali ha continuato a svolgere la            
funzione di formalizzazione delle decisioni concertate tra Regione ed           
Enti locali e di proposta sulle politiche regionali Esse sono state             
precedute da istruttorie consistenti svolte su due piani distinti ma            
profondamente correlati, ovvero: l'istruttoria compiuta dalle                   
associazioni rappresentative delle autonomie e dal Caler e                      
l'istruttoria a valle, prima delle sedute della Conferenza, svolta              
dalle commissioni formalmente previste da quest'ultima. Il numero               
delle decisioni e dei pareri assunti confermano una funzione                    
rilevante dell'organo.                                                          
Il 2002 e' stato contraddistinto dalle diverse aspettative verso                
forme ancora piu' stringenti di concertazione tra Regione ed Enti               
locali e dalla necessita' condivisa di sperimentare forme di                    
coinvolgimento del Consiglio regionale in considerazione della                  
previsione contenuta nell'art. 123, ultimo comma, riferita alla                 
costituzione di un Consiglio delle autonomie locali.Occorrera'                  
percio', predisporre soluzioni di transizione che consentano, da qui            
al Consiglio delle autonomie locali, per un verso di sperimentare               
forme di coinvolgimento del Consiglio regionale e, per altro verso,             
di consolidare ancora di piu' i meccanismi concertativi.                        
Anche l'attivita' di supporto giuridico agli Enti locali si conferma            
importante perche' ha bisogno di essere parte integrante di                     
un'ipotesi condivisa tra Regione ed Enti locali relativa alle                   
garanzie dell'agire degli Enti locali, alla luce della fine dei                 
controlli preventivi di legittimita' sugli atti degli Enti locali che           
garantivano forme di relativa certezza per l'azione degli Enti locali           
ed, allo stesso tempo, garantivano forme di iniziativa delle                    
minoranze politiche presenti nei Consigli.                                      
ASSESSORATO ALLE FINANZE. ORGANIZZAZIONE. SISTEMI INFORMATIVI                   
1. Finanze                                                                      
La definizione di strumenti per il corretto esercizio dell'autonomia            
finanziaria e per l'attuazione della riforma introdotta al Titolo V             
della Costituzione, la ricerca di modalita' per uno sviluppo                    
dell'interscambio informativo con il territorio e in particolare con            
il sistema delle autonomie, l'implementazione di nuovi strumenti di             
programmazione e gestione finanziaria, l'elaborazione di percorsi               
innovativi per il miglioramento dell'efficienza gestionale ed infine            
la definizione di nuovi strumenti di analisi a supporto dei processi            
decisionali dell'Ente e dell'attivita' di gestione delle altre                  
strutture regionali sono, in armonia con gli obiettivi assegnati                
dalla Giunta regionale e le finalita' esplicitate nel DPEF, alcune              
delle attivita' che maggiormente hanno impegnato gli uffici della               
Direzione Finanze, nel corso del 2002.                                          
Di seguito, organizzati per macro-processi, vengono descritti le                
principali funzioni ed i risultati conseguiti nell'esercizio di                 
riferimento.                                                                    
1.1 Strumenti per il governo dell'economia e della finanza                      
territoriale                                                                    
Grande attenzione e' stata rivolta allo studio e alla determinazione            
degli strumenti per consentire all'Amministrazione il corretto                  
esercizio della crescente autonomia finanziaria derivante dalle                 
recenti innovazioni in materia fiscale e tributaria e, soprattutto,             
dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Di seguito vengono               
illustrate le attivita' particolarmente significative svolte                    
nell'anno.                                                                      
Si e' provveduto ad elaborare il DPEF regionale 2003-2006,                      
accentuandone gli aspetti di programmaticita' e al tempo stesso                 
introducendo elementi di rendicontazione rispetto agli obiettivi                
realizzati nello scorso anno, in un'ottica di piena trasparenza, nei            
confronti degli operatori istituzionali, economici e sociali. La                
terza edizione del documento di politica economica e finanziaria si             
delinea, quindi, come un documento prospettico e retroprospettico,              
che guarda al futuro partendo dall'analisi dei risultati raggiunti e            
che conferma la scelta dell'ente di offrire al territorio un                    
elaborato nel quale l'esplicitazione delle principali linee di azione           
della Giunta regionale unite ad informazioni e dati sugli scenari di            
riferimento costituiscano uno strumento a sostegno del governo                  
dell'economia e della finanza.                                                  
Gli uffici della Direzione generale Risorse finanziarie, in                     
collaborazione con la Direzione Affari istituzionali e legislativi e            
con ANCI e UPI Emilia-Romagna, hanno avviato un progetto per la                 
realizzazione di un portale sulla finanza del territorio. Il progetto           
prevede la costruzione di un sito Internet dedicato alla raccolta e             
all'analisi dei dati e delle informazioni economiche, finanziarie e             
tributarie della Regione, dei Comuni, Province, Comunita' montane,              
Unioni di comuni, organizzazioni strumentali degli Enti locali ed               
infine del conto consolidato territoriale. Finalita' principale del             
progetto e', in primo luogo, la realizzazione di uno strumento che              
sia funzionale alla configurazione del nuovo sistema di finanza                 
locale, cosi' come delineato dal Titolo V della Costituzione,                   
attraverso la divulgazione di informazioni e conoscenze sulle                   
principali grandezze e dinamiche della finanza territoriale e lo                
sviluppo di una comunita' di operatori che interagisca anche                    
attraverso lo scambio di dati condividendo saperi e strumenti.                  
Nel corso del 2002, e' stato inoltre portato a termine il laboratorio           
per l'innovazione, inserito nell'Agenda per la modernizzazione,                 
avente per oggetto "Interventi per l'attivazione di sistemi e metodi            
informativi finalizzati al sostegno dei processi di federalismo                 
fiscale" i cui obiettivi erano rivolti alla ricerca di maggiore                 
trasparenza e semplicita' di informazioni nei rapporti con i                    
contribuenti, al riesame della normativa regionale in materia                   
tributaria e all'acquisizione di informazioni di carattere giuridico            
ed organizzativo presso altri Paesi nei quali il federalismo fiscale            
e' gia' consolidato. A tal fine:                                                
- e' stato predisposto un sito Internet "Guida ai tributi regionali"            
sul quale e' possibile consultare, in modo agevole e chiaro, per ogni           
singolo tributo le disposizioni legislative e amministrative vigenti            
con riferimento alla applicazione, alle modalita' e scadenza di                 
versamento, alla modulistica;                                                   
- sono state predisposte le modifiche per il recepimento delle                  
recenti disposizioni statali di cornice adottando criteri ispirati              
alla massima trasparenza, chiarezza e semplicita' di linguaggio e               
delle procedure;                                                                
- e' stato realizzato uno studio sull'Amministrazione federale                  
tedesca e sul Land dell'Assia con esame degli aspetti politici,                 
socio-culturali, amministrativi ed organizzativi.                               
Per permettere la conoscenza della Regione Emilia-Romagna sui mercati           
finanziari nazionali e internazionali e rendere, pertanto, possibile            
la ricerca di nuove modalita' di ricorso al mercato finanziario si e'           
proceduto alla revisione dei due giudizi di rating per la valutazione           
sulla capacita' globale dell'Ente di far fronte ai propri oneri                 
finanziari. Le prospettive stabili, la capacita' dell'Amministrazione           
regionale di governare la spesa sanitaria, il miglioramento delle               
performance finanziarie, il basso livello di indebitamento,                     
l'economia ampia e diversificata, la forte struttura economica hanno            
portato le due agenzie di rating internazionale, Standard and Poor's            
e Moody's, a confermare le valutazioni gia' espresse lo scorso anno,            
rispettivamente "AA" e "Aa2". I giudizi delle due agenzie di rating             
derivano dall'analisi effettuata sui fondamentali strumenti                     
finanziari della Regione, quali il bilancio di previsione e il                  
rendiconto che hanno costituito il supporto conoscitivo e informativo           
indispensabile per l'espressione del giudizio. Nel corso del 2002 e'            
stato inoltre avviato un progetto per la realizzazione di un                    
programma di servizi finanziari denominato "EMTN Euro Medium Term               
Notes" quale strumento operativo per accedere al mercato dei capitali           
garantendo la maggiore flessibilita' e riduzione dei costi nonche' la           
piu' ampia e diversificata base di investitori possibile.                       
Per assicurare al Sistema sanitario regionale le risorse finanziarie            
necessarie per consentire la regolare continuita' nell'erogazione dei           
servizi a favore dei cittadini, sono state condotte, in                         
collaborazione con la Direzione generale Sanita' e Politiche sociali,           
analisi e valutazioni tecniche circa la realizzazione di interventi             
straordinari per il finanziamento del settore. La L.R. 11/02 ed i               
provvedimenti successivi hanno permesso la contrazione di un mutuo              
con la Cassa depositi e prestiti, senza alcun onere accessorio per la           
Regione, che ha consentito la corresponsione dei finanziamenti                  
straordinari alle Asl e all'Istituto Ortopedico Rizzoli entro i primi           
giorni di luglio 2002.                                                          
Il sistema delle autonomie regionali e locali deve concorrere al                
processo di risanamento dei conti pubblici per il conseguimento degli           
obiettivi di finanza pubblica derivanti dall'appartenenza dell'Italia           
all'area dell'euro. Le Regioni, in particolare, sono tenute al                  
rispetto delle norme contenute nell'art. 1 della Legge 405/01 di                
conversione del DLgs 18 settembre 2001, n. 347 "Interventi urgenti in           
materia di spesa sanitaria". Queste prevedono che il complesso delle            
spese correnti per l'esercizio 2002, al netto delle spese per                   
interessi passivi, delle spese finanziate da programmi comunitari,              
delle spese relative all'assistenza sanitaria e delle spese per                 
l'esercizio delle funzioni trasferite, non puo' superare l'ammontare            
degli impegni a tale titolo relativi all'esercizio 2000, aumentati              
del 4,5%. Le stesse limitazioni si applicano anche al complesso dei             
pagamenti per spese correnti. Per il conseguimento di tali obiettivi            
si e' proceduto ad effettuare un costante monitoraggio sull'andamento           
degli impegni di spesa e dei pagamenti, garantendo il necessario                
coordinamento con i diversi settori amministrativi dell'Ente. La                
Regione Emilia-Romagna ha conseguito, anche per l'anno 2002, il pieno           
rispetto degli obiettivi recati dal patto di stabilita'.                        
Il referto espresso dalla Sezione regionale della Corte dei Conti in            
merito all'esercizio 2001 contiene valutazioni di ordine positivo,              
rispetto alla gestione economico-finanziaria delle risorse regionali,           
specificatamente rivolte all'equilibrio di bilancio, all'assenza di             
ulteriore indebitamento e, in ogni caso, al contenimento del suo                
ammortamento annuo entro il limite del 25% delle entrate del Titolo             
I, al rispetto del patto di stabilita' interno che chiude con un                
saldo migliorato rispetto all'obiettivo programmatico e, non ultimo,            
all'avanzo netto d'amministrazione accompagnato da una flessione                
della spesa corrente, la cui compressione costituisce gia' la leva              
per il contenimento dei futuri disavanzi pubblici.                              
Relativamente alle politiche e all'attivita' di gestione inerente il            
patrimonio regionale sono stati intensificati i rapporti con le                 
Amministrazioni centrali e locali per meglio definire le linee                  
d'azione conformemente al nuovo assetto legislativo che richiede la             
consapevolezza che il patrimonio costituisce una risorsa strategica             
da valorizzare sotto tutti i profili, soprattutto finanziari, per               
soddisfare le esigenze della collettivita'. I principali interventi             
hanno riguardato, in particolare:                                               
- l'attuazione del DLgs 112/98. A tal fine sono stati attivati                  
rapporti con le altre direzioni generali competenti per l'avvio dei             
procedimenti di trasferimento di beni patrimoniali dallo Stato alla             
Regione. Tali procedimenti hanno come oggetto le ferrovie di                    
interesse regionale, le funzioni relative al demanio fluviale e alla            
protezione civile, il Centro operativo ortofrutticolo di Chiesuol del           
Fosso, lo stabilimento Centrale avicola romagnola di Forli', lo                 
stabilimento Sivalco di Comacchio;                                              
- l'aggiornamento della L.R. 25/2/2000, n. 10 "Disciplina dei beni              
regionali" per l'introduzione di modalita' che consentano la piena              
attuazione del principio di separazione delle competenze tra organi             
di governo e dirigenza, per la disciplina di forme di gestione                  
indiretta dei beni immobili e per la modifica di alcune procedure               
relative all'alienazione ed all'acquisizione dei beni immobili in               
un'ottica di maggiore flessibilita';                                            
- per accelerare i processi di dismissione dei beni, al fine di                 
acquisire in tempi idonei le risorse finanziarie per gli interventi             
di rinnovamento e riqualificazione del patrimonio regionale, si e'              
provveduto a stipulare una convenzione con l'Agenzia del territorio             
che consente di avvalersi dei tecnici della stessa Agenzia per la               
determinazione del prezzo di alienazione. Tale soluzione comporta un            
notevole risparmio dei tempi procedurali;                                       
- nel corso del 2002, sono infine stati alienati beni per un valore             
di Euro 3.016.967,00; si e' provveduto alla gestione delle                      
concessioni relative ai beni allibrati al patrimonio indisponibile,             
costituito in gran parte da piccoli fabbricati fuori dai centri                 
abitati, con un introito complessivo di Euro 164.336,98; alla                   
gestione di 68 contratti di locazione attiva che hanno determinato              
entrate pari ad Euro 823.507,04; alla gestione di 77 contratti di               
locazione passiva per una spesa complessiva di Euro 11.538.627,51.              
Nelle sedi tecniche interregionali e nazionali la Regione e' stata              
attivamente presente nella predisposizione dei documenti con                    
riferimento alle tematiche d'ordine economico-finanziario, contabile            
e tributario, finalizzati a fornire supporto tecnico alla                       
formulazione dei pareri richiesti alla Conferenza dei Presidenti                
delle Regioni e delle Province Autonome. Tra i temi di maggiore                 
rilievo: il DPEF, le manovre di finanza pubblica,  l'applicazione               
delle nuove norme sul federalismo fiscale e la valutazione dello                
stato della finanza regionale.                                                  
1.2 Programmazione e gestione finanziaria                                       
L'esercizio finanziario 2002 e' stato caratterizzato da elementi                
innovativi di particolare rilevanza: introduzione all'euro, gestione            
del bilancio di previsione strutturato per unita' previsionali di               
base, applicazione della nuova legge sull'ordinamento contabile (L.R.           
40/01) ridefinita in armonia con i principi in materia introdotti dal           
DLgs 76/00.                                                                     
Il mutato quadro giuridico-contabile di riferimento ha comportato un            
notevole impegno per la ridefinizione delle procedure per la                    
produzione dei principali strumenti di programmazione finanziaria.              
Anche nel 2002, come gia' avvenuto nel corso dell'esercizio                     
precedente, sono stati elaborati i documenti relativi al bilancio               
preventivo 2003 in tempo utile per assicurare la sua adozione e                 
l'effettiva gestione a partire dal 1/1/2003. Sono stati inoltre                 
rispettati i tempi previsti dagli organi politici relativamente alla            
predisposizione della legge di assestamento al bilancio 2002 e del              
rendiconto generale per l'esercizio 2001.                                       
Sui progetti di legge recanti oneri a carico del bilancio regionale             
sono state effettuale le necessarie verifiche relativamente alle                
parti aventi per oggetto disposizioni di natura finanziaria.                    
Obiettivo di tale attivita', sviluppata con modalita' propositive ed            
interlocutorie nei confronti dei diversi settori regionali, e' il               
rispetto degli equilibri economico-finanziari del bilancio e della              
legittimita' giuridico-contabile.                                               
Relativamente all'attivita' di gestione del bilancio, delle entrate e           
delle spese, sono state espletate tutte le attivita' di controllo,              
verifica e di predisposizione dei provvedimenti amministrativi o                
legislativi, di competenza, per consentire le necessarie variazioni             
al bilancio; sono state effettuate tutte le operazioni per garantire            
l'attivita' di analisi e controllo nelle distinte fasi di                       
acquisizione delle entrate nonche' il monitoraggio continuo dei                 
provvedimenti comunitari e delle leggi statali per la verifica                  
dell'attendibilita' delle previsioni iscritte in bilancio. La                   
funzione di controllo contabile sui provvedimenti amministrativi                
aventi implicazioni sul versante della spesa e' stata espletata nel             
rispetto delle modifiche dettate dal nuovo quadro normativo di                  
riferimento assicurando la costante consulenza tecnico-specialistica            
agli altri settori regionali.                                                   
Per ottemperare alle nuove disposizioni legislative riferite al                 
sistema della "Tesoreria unica mista" che espressamente vietano la              
gestione di conti correnti diversi dall'unico conto corrente                    
regionale, sono state modificate le procedure relative all'istituto             
del funzionario delegato. La nuova metodologia di lavoro introdotta             
in via sperimentale ha comportato un cambiamento radicale nel modo di           
procedere rispetto al passato ed una attivita' di assistenza e                  
consulenza tecnica rivolta agli operatori. Sistematico e' il                    
monitoraggio sull'andamento della spesa per le distinte "posizioni"             
contabili anche ai fini del rispetto delle disposizioni statali                 
relative al "Patto di stabilita'".                                              
Nel corso del 2002 e' stata assicurata la corretta applicazione della           
normativa fiscale e previdenziale, per gli aspetti di competenza                
della Direzione ed in coordinamento con le strutture regionali                  
interessate. Sono state svolte tutte le attivita' inerenti la                   
funzione del sostituto d'imposta e la predisposizione delle                     
certificazioni e delle denunce periodiche previste dalle norme in               
vigore.                                                                         
E' stata inoltre assicurata la corretta applicazione, gestione e                
riscossione dei tributi regionali e la gestione del contenzioso                 
tributario e amministrativo, garantendo il necessario adeguamento               
della normativa regionale e dei relativi procedimenti alla                      
legislazione nazionale in materia di tributi regionali, l'accurata              
analisi della normativa statale, la verifica del suo impatto sul                
sistema dei tributi regionali con l'elaborazione di tabelle                     
riguardanti l'analisi delle riscossioni degli stessi, valevoli anche            
per la predisposizione del bilancio di previsione. In particolare per           
quanto concerne la tassa automobilistica regionale sono state                   
definite ed avviate rilevanti misure per il recupero dell'evasione              
per l'anno di imposta 1999.                                                     
1.3 Miglioramento dell'efficienza gestionale                                    
Numerose iniziative sono state avviate nel corso del 2002 per                   
accrescere l'efficienza gestionale e migliorare la qualita' dei                 
servizi. Alcuni dei processi innovativi hanno avuto il carattere                
della trasversalita' coinvolgendo altri settori organizzativi                   
dell'Amministrazione regionale.                                                 
Alla gestione del patrimonio regionale e della logistica sono state             
rivolte una serie di iniziative fra le quali quelle di maggiore                 
interesse riguardano:                                                           
- l'elaborazione di un programma di logistica per l'acquisizione, la            
dismissione e gli spostamenti di sedi e servizi adottando criteri di            
razionalita', economicita' e sicurezza nelle sedi di lavoro. Sono               
state svolte tutte le attivita' di ordine tecnico e amministrativo              
per la predisposizione di 7 nuovi sedi, per una superficie totale di            
mq. 14.817, e le operazioni necessarie per l'adeguamento funzionale             
delle sedi gia' operative;                                                      
- la prosecuzione dei lavori per la realizzazione dell'edificio da              
destinare a sede di uffici regionali nel comparto del Fiera                     
District.Attivita' di provveditorato. La piena attuazione del                   
regolamento n. 6 del 2001 in materia di acquisizione di beni e                  
servizi ha permesso di verificare gli aspetti positivi introdotti               
dalle nuove disposizioni normative. Il processo e' stato accompagnato           
da una costante attivita' formativa e di supporto tecnico per                   
favorire il trasferimento di competenze specialistiche nei diversi              
settori. In particolare, grande attenzione e' stata rivolta                     
all'impostazione di un modello di analisi finanziaria per il                    
monitoraggio dell'andamento degli impegni e dei pagamenti rispetto              
alle previsioni programmate.                                                    
Nelle procedure di acquisizione di beni e servizi si e' proceduto ad            
introdurre misure di semplificazione e standardizzazione che hanno              
interessato, in misura particolare, la produzione di diverse                    
tipologie di documenti per il conseguimento di tempi amministrativi             
piu' rapidi e per il miglioramento dell'efficienza.                             
E' stato perseguito l'obiettivo fondamentale di riduzione del volume            
finanziario trattato dalla Cassa economale attraverso la devoluzione            
al Tesoriere di alcune categorie di spese, tra cui quelle di                    
telefonia fissa e mobile, e attraverso la riduzione delle spese in              
economia.                                                                       
Sono state analizzate, proposte e sviluppate misure per lo sviluppo             
del bonifico elettronico con potenziamento e aggiornamento del                  
servizio di remote banking istallato alla Cassa economale,                      
l'attivazione del servizio telematico di Internet banking per le                
casse periferiche, l'integrazione del sistema di homebanking con il             
sistema di contabilita' regionale e il monitoraggio del servizio di             
on-banking.                                                                     
E' stato istituito un sistema di monitoraggio per il rilevamento dei            
tempi di pagamento delle fatture che ha permesso un recupero                    
sostanziale di efficienza.                                                      
Nel corso del 2002, la Direzione e' stata particolarmente coinvolta             
nel progetto SAPere collaborando, con la Direzione Organizzazione,              
Sistemi informativi e Telematica, alle fasi di pianificazione e                 
svolgimento dell'attivita' formativa e a quelli inerenti la                     
definizione delle linee guide del progetto e la macro-analisi dei               
processi.                                                                       
1.4 Supporto ai processi decisionali dell'Ente e alle attivita' di              
gestione delle altre strutture                                                  
Tra le attivita' delle strutture del settore finanze vi e' quella di            
studio, analisi, ricerca delle dinamiche e variabili di ordine                  
finanziario, economico e contabile per garantire il necessario                  
supporto informativo e tecnico nei processi decisionali di natura               
politica e per sostenere con adeguati strumenti conoscitivi                     
l'attivita' di gestione delle altre strutture regionali.                        
Annualmente, sono espressi i pareri sui bilanci presentati da tutte             
le aziende ed istituti regionali e trasmessi alle Direzioni                     
competenti per materia, ai fini della successiva approvazione da                
parte della Giunta o del Consiglio regionale.                                   
Tutti i progetti di legge, recanti oneri a carico del bilancio                  
regionale, vengono preventivamente esaminati, sia ai fini della                 
formulazione di eventuali osservazioni per la predisposizione di                
valevoli procedure amministrativo-contabili, sia con riferimento alla           
congruenza della parte finanziaria. Questo esame  assume una                    
particolare significativita' anche a seguito delle modifiche                    
apportate dalla Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.                     
In ambito statistico, oltre alle attivita' consolidate di                       
rilevazione, trattamento e diffusione dei dati nei vari settori                 
conoscitivi e a quelle di  manutenzione, aggiornamento e ampliamento            
del sito statistico, nel corso del 2002, ampio spazio e' stato                  
dedicato alla realizzazione del piano di diffusione del censimento              
dell'agricoltura via internet, con progettazione ed implementazione             
di tavole statiche, anche in serie storica, mappe tematiche sui                 
principali indicatori e procedure per elaborazioni dinamiche in                 
risposta a specifiche esigenze conoscitive.                                     
E' stata inoltre svolta l'indagine annuale sulla popolazione di fonte           
anagrafica con attivita' di acquisizione, controllo ed elaborazione             
dei dati per sesso, eta' e comune di residenza. L'esigenza di                   
acquisire ulteriori elementi di conoscenza anche a sostegno dei                 
processi di programmazione, ha comportato l'elaborazione di dati e la           
realizzazione di proiezioni sulla popolazione per aree                          
amministrative, con specifiche analisi degli impatti sull'economia              
emiliano-romagnola.                                                             
Infine e' stato portato a compimento il progetto "Censimento dei                
musei" svolto in collaborazione con IBACN. Tale progetto ha richiesto           
attivita' di acquisizione, trattamento, validazione e messa in rete             
dei dati.                                                                       
Nell'ambito del laboratorio per l'innovazione avente come oggetto "Il           
miglioramento della fruibilita' dei dati" e' stata inoltre svolta una           
attivita' di analisi dei contenuti, degli strumenti e dei processi di           
acquisizione e diffusione dell'informazione statistica, con                     
progettazione di elementi innovativi, allo scopo di valutare                    
l'adeguatezza dell'informazione statistica regionale alle crescenti             
esigenze conoscitive di supporto alla decisione.                                
Gli uffici statistici della Direzione hanno infine garantito il                 
necessario raccordo a livello nazionale, con le altre Regioni e con             
le autonomie locali favorendo lo sviluppo di modalita' operative a              
"sistema".                                                                      
Ambito Controllo di gestione. Sono state ulteriormente sviluppate e             
qualificate, nel corso del 2002, le procedure e le analisi dei dati             
finalizzate alla verifica dei costi e dell'efficienza dell'azione               
amministrativa, anche attraverso la produzione di specifica                     
reportistica sui costi di funzionamento delle strutture organizzative           
della Giunta regionale e sull'andamento e l'analisi dei flussi                  
finanziari.                                                                     
La Direzione inoltra assicura, alla struttura competente in materia             
di controllo strategico, un supporto metodologico ed operativo per la           
realizzazione di elaborazioni in risposta a specifiche dimensioni di            
analisi e una attivita' di collaborazione alla progettazione e                  
gestione di banche dati.                                                        
2. Organizzazione                                                               
L'attivita' della Direzione generale Organizzazione, Sistemi                    
informativi e Telematica riferita all'anno 2002 viene di seguito                
sinteticamente illustrata con riferimento agli obiettivi posti dal              
DPEF e rilevabili a consuntivo dal programma di Direzione.                      
I principali obiettivi conseguiti dalla Direzione nell'ambito di                
intervento "Come essere la Nuova Regione" sono:                                 
- Coordinamento e supporto della seconda fase operativa e di                    
ulteriore implementazione del programma "Agenda per la                          
modernizzazione"; promozione e progettazione di iniziative di                   
formazione della dirigenza e dell'area direttiva.                               
- Completamento del processo di riorganizzazione dell'Ente e                    
graduazione delle singole posizioni dirigenziali nella duplice                  
articolazione di struttura "servizio" e "professional" individuata in           
relazione alla riorganizzazione definita nell'ambito delle Direzioni            
generali e degli enti dipendenti.                                               
- Completamento della revisione organizzativa delle strutture con la            
rivisitazione delle posizioni organizzative in essere.                          
- Messa a punto dei provvedimenti necessari in conseguenza                      
dell'approvazione del Pdl regionale "Testo Unico in materia di                  
organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione                            
Emilia-Romagna".                                                                
- Contrattazione integrativa decentrata per l'area dirigenziale e non           
dirigenziale.                                                                   
- Conclusione della sperimentazione su applicazione "Nuovo                      
ordinamento" e avvio del sistema a regime.                                      
- Attuazione del decentramento amministrativo e del federalismo                 
relativamente alle materie di competenza. Coordinamento degli Enti              
locali e territoriali destinatari di competenze regionali                       
- Progetti ed attivita' per migliorare e velocizzare                            
l'approvvigionamento di personale per la gestione delle emergenze e             
dei picchi di lavoro.                                                           
- Completamento della valutazione approfondita dei rischi relativa a            
tutti gli edifici sede degli uffici regionali, ed attivazione del               
piano pluriennale di interventi per la prevenzione della salute dei             
lavoratori. Messa a regime dell'attivita' di gestione emergenze.                
- Messa a punto (in collaborazione con la Direzione Agricoltura) del            
modello organizzativo tecnologico per realizzare sistemi informativi            
relativi a materie e competenze delegate dalla Regione agli Enti                
locali.                                                                         
- Avvio del progetto SAPERE.                                                    
- Messa a punto del modello organizzativo e tecnologico per                     
realizzare un sistema informativo relativo a materie e competenze               
assegnati dalla Regione ad enti o aziende sul territorio.                       
- Definizione e attuazione di una nuova architettura di rete e server           
(con particolare riguardo alla sicurezza e alle prestazioni).                   
- Messa a punto di nuove filiere per lo sviluppo dei progetti di                
software applicativo (e relativa infrastruttura hw).                            
I risultati raggiunti sono il frutto delle attivita' della Direzione            
che sono sinteticamente descritte nelle pagine seguenti prendendo               
come riferimento le macro-strutture (Servizi) in cui e' articolata la           
Direzione stessa e cioe':                                                       
- Servizio Sviluppo organizzativo, Formazione, Mobilita'                        
- Servizio Amministrazione, Valutazione e Sistemi incentivanti del              
personale                                                                       
- Servizio Sviluppo della telematica regionale                                  
- Servizio Sviluppo di applicazioni informatiche - 1                            
- Servizio Sviluppo di applicazioni informatiche - 2                            
- Servizio Esercizio e Sviluppo delle infrastrutture informatiche               
- Servizio Sistemi informativi geografici.                                      
La Direzione generale, direttamente e con il lavoro e supporto dei              
propri Servizi, ha sviluppato attivita' e iniziative nelle seguenti             
aree tematiche.                                                                 
2.1. Innovazione e cambiamento                                                  
2.1.1 Agenda per la modernizzazione                                             
L'Agenda per la modernizzazione fa capo alle Direzioni generali e gli           
strumenti per realizzarla sono i laboratori per l'innovazione,                  
costituiti da gruppi di lavoro intersettoriali, ma anche forum, cioe'           
momenti di incontro che coinvolgono il personale regionale e punti di           
ascolto che favoriscono il confronto tra Regione, cittadini, imprese            
e autonomie locali.Nella prima fase del programma, tra il 1999 e il             
2000, si sono costituiti 21 laboratori per l'innovazione. Nella                 
seconda fase (2001-2002) sono state presentate da parte delle                   
Direzioni le nuove proposte progettuali.                                        
Il metodo utilizzato, e' stato quello del "bando" interno per                   
presentare le nuove proposte progettuali utilizzando uno standard               
descrittivo teso ad evidenziare i fattori strategici e sono stati               
ammessi al programma 31 nuovi laboratori per l'innovazione.                     
L'Agenda della modernizzazione e' stata premiata al concorso "100               
Progetti" che ha concluso il Forum PA di Roma e individuata tra le              
tre migliori best practice italiane da presentare a Copenaghen                  
nell'ambito della II Conferenza europea per l'innovazione delle                 
pubbliche amministrazioni. Nello specifico sono stati portati                   
positivamente a completamento i seguenti laboratori per l'innovazione           
della Direzione generale Organizzazione, Sistemi informativi e                  
Telematica:                                                                     
- Osservatorio delle competenze e riprogettazione dei sistemi di                
reclutamento, selezione interna, formazione e mobilita' del                     
personale;                                                                      
- Integrazione e informatizzazione dei processi di lavoro connessi              
all'organizzazione e alla gestione del personale;                               
- Definizione, nell'area informatica, di procedure di qualita' per              
l'interazione tra attivita' di sviluppo e di gestione;                          
- Una infrastruttura geografica per l'Emilia-Romagna.                           
2.1.2 Completamento del processo di riorganizzazione e graduazione              
delle posizioni dirigenziali e delle posizioni organizzative                    
Graduazione delle posizioni dirigenziali. E' stato articolato il                
ruolo dirigenziale in due tipologie di posizioni ed e' stata                    
progettata una metodologia di graduazione. Sono state compiute le               
attivita' istruttorie relative alla descrizione e valutazione delle             
posizioni dirigenziali ed e' stato assicurato il presidio delle                 
attivita' di graduazione.                                                       
Graduazione delle posizioni organizzative. Sono stati individuati gli           
indirizzi generali e procedurali per la gestione a regime del                   
conferimento degli incarichi di posizione organizzativa. E' stato               
rimodulato il sistema di valutazione delle prestazioni dei titolari             
di posizione organizzativa ed e' stato semplificato il processo di              
pubblicizzazione, avvio e completamento dello stesso. E' stata                  
progettata una proposta sui criteri per la graduazione delle                    
posizioni organizzative in fasce retributive differenziate.                     
2.1.3 Attuazione della Legge regionale 43/01                                    
E' stato effettuato lo studio e la predisposizione del nuovo                    
regolamento sul riconoscimento della causa di servizio e sulla                  
concessione dell'equo indennizzo, che ha portato alla progettazione             
ed attivazione della nuova procedura informatizzata.                            
E' stato effettuato lo studio e la progettazione di una ipotesi sui             
criteri e le modalita' di concessione dell'anticipazione della                  
integrazione regionale (in attuazione dell'art. 63 della L.R. 43/01),           
che ha portato alla predisposizione della delibera e relativa                   
circolare, istruttoria delle domande pervenute, predisposizione della           
graduatoria ed erogazione della anticipazione agli aventi diritto.              
2.2 Presidio delle componenti strutturali dell'organizzazione                   
Le attivita' svolte riguardano:                                                 
- Gestione della banca dati della dotazione organica e della                    
struttura organizzativa, con la messa a regime della diffusione per             
via elettronica (e-mail e web) dei rapporti periodici relativi alla             
banca dati e alle strutture organizzative.                                      
- Supporto amministrativo relativamente ad interventi sulla dotazione           
organica, e sulla struttura organizzativa dell'Ente e nell'ambito del           
sistema regionale allargato con la ridefinizione del sistema delle              
posizioni organizzative, attraverso la revisione delle modalita' di             
assegnazione e l'analisi puntuale delle proposte delle Direzioni.               
- Gestione dei costi standard e dei budget. E' proseguita la                    
manutenzione dei costi standard e del tetto di spesa, anche in                  
riferimento ai trasferimenti di personale dallo Stato. Inoltre sono             
stati ridefiniti, a seguito della riorganizzazione interna delle                
Direzioni generali, i budget per la gestione del personale da parte             
delle Direzioni generali, come pure e' stato ridefinito il costo                
standard del personale a seguito della conclusione delle                        
contrattazioni collettive integrative per il comparto e la                      
dirigenza.                                                                      
- Gestione dell'archivio delle competenze delle strutture                       
organizzative e dell'organigramma. A partire dalla riorganizzazione             
dell'1/1/2002, e' stato impostato un archivio delle competenze delle            
strutture e delle posizioni, sia dirigenziali che non dirigenziali.             
- Analisi di alcuni processi della Direzione all'Organizzazione. E'             
stata messa a regime la nuova procedura relativa all'accesso e alla             
mobilita', con l'aggiornamento decentrato della banca dati per gli              
aspetti giuridici e gestionali.                                                 
- Repertorio delle posizioni lavorative. E' stata completata                    
l'analisi delle schede relative alle categorie B e C e i risultati              
sono stati verificati con le OO.SS. e le Direzioni generali,                    
procedendo anche ad un primo aggiornamento dei dati.                            
- Regolamento degli accessi. E' stato definito il nuovo regolamento             
degli accessi, che completa, per questa materia, il processo di                 
riforma avviato dalla L.R. 43/01.                                               
- Punti d'ascolto. E' stata effettuata l'indagine del clima interno             
della Direzione Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica.               
- Prevenzione e protezione: organizzazione della sicurezza. E' stato            
completato il progetto formativo rivolto agli addetti alla                      
prevenzione e protezione, ai referenti per la sicurezza e ai tecnici            
del Servizio Patrimonio e Provveditorato. Sono state progettate e               
formalizzate le seguenti procedure di sicurezza: primo soccorso;                
lavoratrici in stato di gravidanza; utilizzo scale portatili;                   
utilizzo dei videoterminali; prevenzione punture da zecche;                     
misurazioni inclinometriche e freatimetriche su pozzi in terreni                
potenzialmente metaniferi; utilizzo dei dispositivi di protezione               
individuale; gestione degli interventi di manutenzione edile ed                 
elettrica.                                                                      
E' proseguito lo sviluppo del "Progetto antifumo": nell'Ente Regione            
Emilia-Romagna il divieto di fumo e' disciplinato con la direttiva              
adottata dal datore di lavoro (12). Sono state realizzate due                   
edizioni di corso per gli agenti accertatori antifumo (94                       
partecipanti di cui 63 presenti). Sono stati consegnati i blocchetti            
dei verbali per l'accertamento della violazione al divieto. Sono                
state promosse iniziative specifiche rivolte ai collaboratori                   
regionali interessati a smettere di fumare attraverso la                        
partecipazione ai corsi realizzati dai Centri antifumo.                         
E' stata completata la valutazione dei rischi relativa a tutti gli              
edifici sede degli uffici regionali, oltre alla messa a regime della            
attivita' di gestione delle emergenze.                                          
- Personale e Organizzazione della Regione Emilia-Romagna - XI                  
rapporto/2001. E' stato predisposto e pubblicato l'XI rapporto                  
contenente dati, attivita' e risultati dell'anno 2001.                          
- Osservatorio sulla riforma amministrativa, sulle strutture                    
organizzative e sulle politiche del personale. E' stato impostato e             
presentato un primo stralcio del rapporto in un seminario con gli               
Enti locali il 24 ottobre 2002.                                                 
2.3 Mercato del lavoro interno e formazione dello sviluppo delle                
risorse umane                                                                   
2.5.1 Programmazione dei fabbisogni di competenze professionali                 
Le principali attivita' hanno riguardato:                                       
- la programmazione delle acquisizioni per la copertura di posizioni            
dirigenziale e programmazione di fabbisogni di competenze                       
professionali per le strutture organizzative della Giunta;                      
- la sottoscrizione di intese, tra il Direttore generale                        
Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica ed i Direttori                 
generali delle strutture della Giunta regionale relativamente alla              
consistenza quali-quantitativa dei fabbisogni presenti presso ogni              
singola struttura;                                                              
- la gestione delle richieste di mobilita' ordinaria a fronte di                
istanze volontarie, in esito ad avvisi interni di mobilita' e delle             
pubblicizzazioni delle posizioni lavorative vacanti;                            
- la gestione delle trasformazioni del rapporto di lavoro da tempo              
pieno a tempo parziale e viceversa per un totale di 54 unita'                   
trattate.                                                                       
In collaborazione con l'area Sistemi Informativi e' stato realizzato            
e sperimentato l'applicativo ad interfaccia web che consente ad ogni            
dipendente di poter visualizzare a video il contenuto della propria             
scheda curriculum attraverso le pagine della rete aziendale,                    
implementando cosi' l'osservatorio delle competenze. Complessivamente           
nel corso del 2002 si sono portati a termine 14 percorsi che hanno              
coinvolto 2072 collaboratori di cui 980 hanno goduto del passaggio              
economico.                                                                      
2.3.2 Accessi                                                                   
Per l'accesso dall'esterno sono state gestite le procedure di                   
mobilita' del personale proveniente dagli ACER - ex IACP; sono state            
individuate le strutture cui assegnare unita' di personale                      
proveniente da concorsi pubblici; sono state gestite le fasi                    
preliminari alle acquisizioni di personale proveniente da altri                 
Enti.                                                                           
E' stata approvata la nuova disciplina per l'accesso all'impiego in             
Regione con la sottoscrizione di due Protocolli d'intesa con le                 
rappresentanze sindacali del comparto e della dirigenza, con la                 
pubblicazione del Regolamento 35/02 e la definizione del testo della            
direttiva.                                                                      
Sono state sottoscritte ulteriori 2 intese con Enti destinatari di              
personale regionale ed e' stato concordato il testo definitivo per              
l'intesa con i Comuni che gestiscono le funzioni in materia di                  
formazione professionale.                                                       
Sono state complessivamente acquisite:                                          
- n. 139 unita' di personale a tempo indeterminato utilizzando 19               
graduatorie di concorso vigenti e procedure di mobilita' volontaria             
da altri Enti;                                                                  
- 30 disabili con il percorso formativo previsto dal progetto                   
speciale denominato "Golia - sperimentare l'inserimento";                       
- 17 posti della qualifica dirigenziale mediante contratti a tempo              
determinato;                                                                    
- 19 unita' di personale provenienti dal Dipartimento per i Servizi             
tecnici nazionali - Servizio idrografico e maregrafico che sono state           
successivamente trasferite all'Agenzia regionale per la prevenzione e           
l'ambiente (ARPA);                                                              
- sono state acquisite con provvedimento di comando da altri Enti n.            
15 unita' di personale;                                                         
- sono stati stipulati n.198 nuovi contratti di lavoro a tempo                  
determinato e prorogati n. 88 contratti in essere;                              
- e' stato stipulato un nuovo contratto per la fornitura di                     
lavoratori temporanei con professionalita' di geometra ed ingegnere             
per la realizzazione di interventi urgenti di protezione civile, in             
attuazione di specifiche ordinanze del Ministero dell'Interno, che ha           
consentito l'inserimento presso le strutture dell'Ente di n. 28                 
unita' di personale temporaneo;                                                 
- sono stati disposti 25 trasferimenti e 14 comandi (di cui 3 presso            
soggetti privati).                                                              
2.4 Formazione per lo sviluppo delle risorse umane                              
L'anno 2002 si e' caratterizzato per la realizzazione di interventi             
formativi coerenti con le linee programmatiche, in risposta alle                
esigenze organizzative dell'Ente:                                               
- formazione trasversale a supporto dell'evoluzione organizzativa,              
determinata in particolare dai progetti per l'Agenda per la                     
modernizzazione;                                                                
- formazione a sostegno dei processi di sviluppo ed innovazione                 
tecnologica e telematica dell'Ente;                                             
- formazione a supporto della progressione orizzontale;                         
- formazione trasversale pari opportunita';                                     
- formazione continua di mantenimento della professionalita'.                   
Il confronto dei dati relativi alla partecipazione alle attivita'               
formative da parte del personale regionale con quelli relativi agli             
anni precedenti permette di evidenziare un trend nettamente                     
incrementale. Le giornate di formazione/aula erogate nel 2002 sono              
state 1.143 (incremento rispetto al 2001 del 12,6%) e quelle "uomo"             
19.803 (incremento rispetto al 2001 del 16,7%). I partecipanti totali           
coinvolti sono stati circa 2.000 di cui il 45% appartenenti alla                
categoria D, il 36% alla categoria C, il 12% alle categorie A-B.                
Sono proseguite le azioni a supporto delle politiche di pari                    
opportunita'.                                                                   
Di particolare rilievo l'attuazione del progetto lingua che ha                  
coinvolto 300 collaboratori utilizzando metodologie di formazione a             
distanza assistita.                                                             
2.5 Gestione e sviluppo del personale                                           
Contrattazione integrativa decentrata: e' stata compiuta                        
l'istruttoria sugli istituti giuridici ed economici oggetto di                  
concertazione/contrattazione con le rappresentanze sindacali; e'                
stata effettuata la quantificazione a consuntivo delle risorse                  
impiegate per la retribuzione accessoria e inoltre sono state                   
realizzate l'elaborazione e la simulazione per la definizione dei               
"fondi" contrattuali anno 2002 che hanno portato il 29 ottobre 2002             
alla sigla del "contratto ponte 2002" con le OO.SS. del comparto.               
Valutazione e sistemi incentivanti. Oltre alle attivita' rivolte alla           
redazione degli indirizzi generali e procedurali per la gestione a              
regime del conferimento degli incarichi di posizione organizzativa e            
della valutazione delle prestazioni dei relativi titolari per le                
strutture ordinarie della Giunta, sono state potenziate le attivita'            
connesse alle operazioni di elaborazione dei dati previsionali e                
delle simulazioni e corresponsione dei compensi di incentivazione               
(produttivita' collettiva legata ai piani di attivita' generale,                
progetti di miglioramento organizzativo e dei servizi, laboratori per           
l'innovazione, specifiche responsabilita' e compenso per l'esercizio            
di attivita' svolte in condizioni particolarmente disagiate)                    
attraverso il presidio delle relative procedure.                                
Sono state portate a termine le attivita' rivolte alla gestione                 
informatizzata e decentrata degli istituti del turno, della                     
reperibilita' e del disagio.                                                    
E' stata assicurata la corresponsione degli incentivi Merloni sulla             
base delle segnalazioni trasmesse dai Direttori generali competenti.            
Studio, applicazione, gestione degli istituti contrattuali. E' stato            
intrapreso e proseguito l'adeguamento della disciplina interna alle             
disposizioni in tema di riservatezza e trattamento dei dati                     
personali, mediante lo studio, l'elaborazione e l'emanazione di                 
specifici atti ed azioni.                                                       
Sono stati altresi' predisposti ed emanati, a seguito di                        
approfondimenti dedicati, atti e circolari relativi alle seguenti               
materie:                                                                        
- Attivazione di iniziative di alternanza studio-lavoro (borse di               
studio) presso le strutture regionali;                                          
- Perfezionamento ed aggiornamento della disciplina dei controlli a             
campione delle dichiarazioni sostitutive;                                       
- Applicazione dell'istituto contrattuale dell'onnicomprensivita'               
della retribuzione dei dirigenti.                                               
Gestione e procedure degli istituti connessi alla presenza in                   
servizio e alle trasferte del personale. E' stata data attuazione               
alla circolare tra la Regione Emilia-Romagna e Trenitalia SpA, per              
verificare, attraverso procedure informatiche e operative, le spese             
ferroviarie sostenute dai collaboratori della Regione                           
Emilia-Romagna.                                                                 
Sono state inoltre preparate circolari esplicative relative agli                
aspetti giuridico-economici conseguenti all'assenza per sciopero a              
giornata intera e ad ore; ai permessi per esami per il personale a              
tempo determinato; alle modalita' di rimborso delle spese di viaggio            
dei tirocinanti.                                                                
Gestione pensioni, previdenza e liquidazioni. Sono stati assicurate             
le attivita' ordinarie in merito ai trattamenti pensionistici e alle            
riliquidazioni delle pensioni per l'anno 2000 e 2001 in applicazione            
dei benefici contrattuali e della definitiva valutazione del salario            
accessorio; si e' proceduto alle pratiche relative ai riscatti e                
ricongiunzioni ed alla gestione delle dimissioni e cessazioni del               
rapporto di lavoro sia dei TI sia dei TD, al relativo aggiornamento             
della banca dati, alla predisposizione di prospetti mensili ed alla             
puntuale trasmissione delle informazioni ai settori e servizi                   
interessati.                                                                    
E' stato garantito l'aggiornamento della banca dati CICRER mediante             
l'inserimento degli emolumenti derivanti dai contratti dei Direttori            
generali, l'attualizzazione della retribuzione di posizione dei                 
dirigenti, la registrazione della documentazione pervenuta dalle                
Amministrazioni e dagli Istituti previdenziali e l'esame dei                    
fascicoli del personale. E' stata svolta attivita' di studio,                   
aggiornamento ed approfondimento della normativa pensionistica, di              
consulenza interna al personale preposto al settore previdenziale               
degli Enti pubblici presso cui e' stato trasferito personale gia'               
dipendente della Regione-Emilia-Romagna e inoltre attivita' di                  
consulenza e istruttoria relativamente a riscatti a fini INADEL, TFS            
e TFR, piccoli prestiti, cessioni quinto, sovvenzioni con finanziarie           
private.Trattamento economico. Alcune attivita' del settore preposto            
all'elaborazione degli stipendi e ai rimborsi relativi al personale             
comandato hanno assunto particolare rilevanza per l'elevato numero di           
dipendenti che lo hanno riguardato e per la complessita' delle                  
operazioni. Per quanto attiene l'applicazione del contratto nazionale           
dei dirigenti per il biennio 2001-2002 le nuove disposizioni hanno              
comportato un'attivita' interpretativa e applicativa soprattutto                
nella messa a regime e nel pagamento degli arretrati.                           
E' stata data inoltre applicazione alla delibera di Giunta 118/02               
avente ad oggetto i criteri per la corresponsione dell'emolumento               
unico al personale appartenente alle strutture speciali della Giunta            
e sono stati conteggiati gli emolumenti spettanti e i relativi                  
arretrati.                                                                      
Trattamento fiscale, contributivo, assistenziale. Studio sulla                  
costruzione dei nuovi riepiloghi delle denunce mensili dei contributi           
e dell'IRPEF. Tali riepiloghi sono stati ottenuti attraverso apposito           
programma che permette la rilevazione certa dell'IRPEF, delle                   
addizionali all'IRPEF e dei contributi dovuti ai diversi enti                   
impositori.                                                                     
Controlli delle denunce contributive annuali, parte INPDAP. I                   
controlli sono stati mirati da un lato, a verificare la correttezza             
degli imponibili contributivi e, dall'altro, a rilevare le                      
inesattezze e le informazioni mancanti sulla banca dati giuridica del           
personale.                                                                      
Nuova procedura riguardante il calcolo dei premi assicurativi da                
versare a INAIL per i dipendenti con contratto di lavoro part-time.             
Tale procedura, in base ad apposito programma informatico che rileva            
gli imponibili retributivi da dedurre dalla base imponibile, ha gia'            
permesso a partire dall'anno 2002 un risparmio di oneri rispetto al             
passato.                                                                        
2.6 Sistemi informativi                                                         
Si e' raggiunto il livello di accessibilita' AAA secondo le regole              
europee dell'iniziativa WAI del W3C su diverse sezioni di Ermes. Si             
ricorda che nel corso del 2002, ERMES ha vinto la medaglia d'oro del            
web categoria Regioni attribuita da RUR, Formez, Censis; e l'oscar              
dell'italian style nel web e primo premio nella categoria Pubblica              
Amministrazione (Italian Web Awards).                                           
Sono state avviate le attivita' di sviluppo del Sistema informativo             
regionale, con particolare riferimento a:                                       
- area del personale: posizioni lavorative, attivita' formative,                
sistema di valutazione, curriculum;                                             
- area del provveditorato: selezione fornitori;                                 
- manutenzione ordinaria e evolutiva dei S.I. relativi alla gestione            
delle risorse umane e delle risorse finanziarie.                                
Sistema informativo interno alla Regione Emilia-Romagna                         
Si e' avviato il progetto SAPERE. Il progetto prevede l'adozione e la           
diffusione in Regione di una piattaforma Erp (Enterprise resource               
planning), cioe' un insieme di software in grado di gestire in modo             
integrato tutti i processi dell'ente, dall'erogazione di contributi             
al pagamento dei fornitori, compiendo un deciso progresso rispetto ai           
tradizionali programmi gestionali. Per le attivita' connesse ai                 
pagamenti si partira' dal Provveditorato per estenderlo                         
progressivamente ad ogni Direzione generale, passando per la                    
contabilita', il controllo di gestione, la pianificazione e il                  
controllo di gestione.                                                          
Il nuovo sistema sara' utilizzato anche per ottenere un controllo               
reale sull'efficacia delle politiche: gli obiettivi strategici                  
saranno infatti tradotti in obiettivi operativi, la cui attuazione              
sara' monitorata costantemente.                                                 
Per la sua attuazione la Regione ha destinato, per le attivita'                 
programmate per i prossimi tre anni, 4 milioni di Euro.                         
Per lo sviluppo della cartografia regionale si e' provveduto a:                 
- realizzare la Carta geografica unica - CGU - (primo lotto 25%) con            
la vettorializzazione e l'aggiornamento della carta tecnica regionale           
e con particolare riferimento alle infrastrutture viarie,                       
ferroviarie, ai confini amministrativi, alla toponomastica;                     
- attivare azioni di supporto alla CGU con la realizzazione della               
rete di raffittimento (di IGM95) GPS a 7 km;                                    
- acquisire immagini satellitari (lotti 1 e 2) e validare i primi               
dati del lotto prototipale;                                                     
- realizzare la nuova carta dell'uso del suolo idonea sia per la                
costruzione del nuovo Piano territoriale regionale, sia per la                  
pianificazione di settore (urbanistica, agricoltura, ambiente),                 
previa acquisizione di immagini satellitari ad alta risoluzione                 
(necessarie anche per il progetto carta geografica unica);                      
- completare il database carta dalla vegetazione;                               
- realizzare la nuova carta escursionistica.                                    
2.6.1 E-Government                                                              
Il Governo ha finanziato otto dei nove progetti presentati dal tavolo           
tecnico di coordinamento tra Regione ed Enti locali                             
dell'Emilia-Romagna al primo bando nazionale per l'E-Government.                
Il primo degli otto progetti cofinanziati, e' Sigmater, che si                  
propone di realizzare una nuova carta digitale del territorio, per              
dare corpo al catasto decentrato ai Comuni e fornire servizi piu'               
efficienti a cittadini ed imprese (3,8 milioni di Euro).                        
La realizzazione di Agriservizi, il progetto per l'anagrafe regionale           
delle aziende agricole e i servizi in rete per il settore, e' stata             
cofinanziata con 1,12 milioni di Euro.                                          
Ammonta invece a 1,02 milioni di Euro il sostegno per Intercenter, il           
progetto per la creazione di un'unica centrale di servizi per                   
l'acquisto per le pubbliche Amministrazioni, per ottenere risparmi,             
soprattutto per i piccoli Comuni e il Sistema sanitario regionale.              
910 mila Euro andranno al Sistema informativo lavoro (Sil), che                 
propone nuovi servizi via web per favorire l'incontro tra domanda e             
offerta di lavoro.                                                              
A Rilfedeur, il progetto per la rilevazione dei fenomeni di degrado             
urbano, andranno infine 640 mila Euro.                                          
I restanti tre progetti presentati dal tavolo di coordinamento tra              
Regione ed Enti locali, finanziati dal Ministero sono:                          
- Panta Rei, per facilitare lo scambio di documenti on line tra                 
Amministrazioni e migliorare cosi' i servizi a cittadini ed imprese,            
con 2,62 milioni di Euro;                                                       
- Informazione, assistenza ed educazione sanitaria via web (Ausl di             
Parma) con 830 mila Euro;                                                       
- E-vai del Comune di Bologna (miglioramento della mobilita' urbana),           
con 210 mila Euro.                                                              
E' stata inoltre siglata la convenzione tra il Ministero per                    
l'Innovazione e le Tecnologie e la Regione Emilia-Romagna per la                
costituzione del "Centro regionale per lo sviluppo dell'E-Government            
e della societa' dell'informazione". Il nuovo centro avra' il compito           
di facilitare il rapporto tra pubblica Amministrazione centrale,                
Regione e sistema degli Enti locali, di sviluppare attivita' di                 
informazione e formazione rivolta ai referenti dei sistemi e servizi            
infotelematici, di monitorare i progetti di innovazione tecnologica e           
l'impatto dei nuovi servizi on line ai cittadini e alle imprese. La             
convenzione ha durata triennale e si realizzera' tramite programmi              
attuativi annuali.                                                              
ASSESSORATO ALLA SANIT                                                          
1. Premessa                                                                     
Nel corso del 2002 le azioni dell'Assessorato sono state mirate a               
definire, in maniera sempre piu' specifica e condivisa con le Aziende           
sanitarie, gli obiettivi del Servizio sanitario regionale e le regole           
per il suo funzionamento, perseguendo una sempre maggiore coerenza              
tra i diversi strumenti di governo e di gestione del sistema. Il                
piano degli obiettivi per le Aziende sanitarie deliberato dalla                 
Giunta regionale ha quindi:                                                     
1) sottolineato gli aspetti salienti del nuovo quadro normativo                 
formatosi a seguito degli accordi Stato-Regioni e dei principali                
provvedimenti nazionali che ne danno attuazione;                                
2) fornito un quadro aggiornato del diffuso processo di                         
riorganizzazione dei servizi sanitari in corso, conseguente alla                
progressiva attuazione del Piano sanitario regionale e di quella                
degli atti aziendali, sottolineando inoltre i contenuti delle                   
principali linee di sviluppo del sistema che sono andate via via                
consolidandosi o acquistando importanza;                                        
3) incoraggiato la diffusione e una piu' concreta applicazione della            
logica dei livelli essenziali di assistenza nell'ambito dei programmi           
delle Aziende sanitarie, sia evidenziando il collegamento tra gli               
obiettivi di attivita' per il 2002 e gli stessi livelli di                      
assistenza, sia corredando il Piano di tavole statistiche che, anche            
nel rispetto del dettato del DM 12 dicembre 2001 sugli indicatori di            
monitoraggio, hanno offerto in larga misura informazioni articolate             
per macro livello di assistenza.                                                
La partecipazione alla formulazione dei piani per la salute, le                 
iniziative di informazione e comunicazione rivolte sia ai cittadini             
che agli operatori sanitari, il completamento del disegno                       
organizzativo prefigurato negli atti aziendali, lo sviluppo delle               
risorse umane e il governo della spesa sanitaria hanno supportato gli           
interventi nei vari settori di attivita'.                                       
A livello nazionale, si sottolinea la partecipazione della nostra               
Regione al tavolo di monitoraggio e verifica sui livelli essenziali             
di assistenza, istituito in attuazione dell'accordo Governo-Regioni             
dell'8 agosto 2001, col compito di valutare l'effettiva congruita'              
tra prestazioni da garantire e risorse finanziarie messe a                      
disposizione del Servizio sanitario nazionale. Il tavolo ha                     
recentemente prodotto alla Conferenza Stato-Regioni gli esiti della             
verifica sui livelli erogati, mentre sono ancora in corso le                    
attivita' mirate alla verifica della congruita' delle risorse                   
disponibili.                                                                    
2. I piani per la salute                                                        
Nel corso del 2002 i piani per la salute si sono radicati ed                    
ulteriormente sviluppati su tutto il territorio regionale,                      
coinvolgendo istituzioni, Enti pubblici e privati, il vasto mondo del           
cosiddetto "terzo settore", ma anche cittadini singoli, od in                   
rappresentanza di organizzazioni ed associazioni professionali e di             
categoria. In particolare, tutte le conferenze territoriali sociali e           
sanitarie (CTSS), supportate dai rispettivi dipartimenti aziendali di           
sanita' pubblica, hanno concluso la fase di individuazione delle aree           
prioritarie d'intervento verso cui orientare l'attenzione, ma anche             
le risorse, dei soggetti coinvolti, di quanti cioe' hanno                       
sottoscritto, nelle singole realta' territoriali, i patti di                    
solidarieta' per la salute. Patti che contengono, oltre che                     
importanti dichiarazioni di impegno, anche l'indicazione delle azioni           
che, in ogni realta', ciascun partner del progetto si impegna a                 
realizzare, assicurando il proprio, originale contributo.                       
Il progetto prevede, infatti, che il passaggio alla fase delle azioni           
mantenga l'originario carattere di ampia partecipazione e                       
condivisione, oltre che di diretto coinvolgimento di tutti i partner,           
sia per le azioni che possono concretamente svolgere, sia perche'               
essi stessi sono in grado di esercitare importanti pressioni sui                
decisori politici ai vari livelli, sia infine perche' la promozione             
della salute passa anche attraverso il mutamento dei comportamenti              
individuali.                                                                    
Nello specifico, i temi emersi, su cui ciascuno e' stato chiamato ad            
assumersi precisi e concreti impegni, possono essere raccolti in                
alcune macro-categorie:                                                         
- Problemi che interessano specifici gruppi di popolazione: giovani,            
anziani, bambini e ragazzi, immigrati.                                          
- Problemi ad elevata integrazione sociosanitaria: quali                        
disuguaglianze, coesione sociale, dipendenze patologiche, salute                
mentale, sostegno nelle relazioni di aiuto e di cura ai genitori, ai            
caregiver.                                                                      
- Stili di vita: cresce la consapevolezza di quanto siano importanti,           
nella promozione della salute, stili di vita sani, cioe' attenti                
all'alimentazione, all'attivita' fisica, all'astinenza dal fumo ed              
all'uso moderato di alcool e cosi' via.                                         
- La sicurezza: e' questo un altro importante capitolo, che vede                
grande attenzione (e preoccupazione crescente) rispetto alla                    
sicurezza stradale ed agli elevatissimi costi sociali connessi, ma              
anche rispetto alla sicurezza in casa e sul lavoro.                             
- Le patologie: malattie cardiovascolari, respiratorie e neoplasie.             
Nella loro ricchezza ed eterogeneita' questi temi richiedono un                 
approccio integrato, un lavoro congiunto di tutti quanti (enti ed               
istituzioni, ma anche cittadini e loro associazioni) lavorano per               
promuovere benessere e salute. E questa e' l'ottica stessa che i                
piani per la salute hanno contribuito a promuovere e sostenere, su              
tutto il territorio regionale, anche nel corso del 2002.                        
3. Le iniziative di informazione e comunicazione                                
Le attivita' di informazione e comunicazione rivolte ai cittadini e             
agli operatori sanitari sono state portate avanti in una logica di              
unitarieta' e condivise da tutte le articolazioni del Servizio                  
sanitario regionale.                                                            
Nel 2002 sono state prevalentemente indirizzate a promuovere la                 
conoscenza dei servizi per semplificare l'accesso e per perseguirne             
l'uso appropriato; far conoscere le scelte, gli obiettivi, i progetti           
portati avanti dal Servizio sanitario regionale e dalle Aziende                 
sanitarie; promuovere la partecipazione dei cittadini e delle loro              
rappresentanze ricercando riscontri sulle preferenze e sul gradimento           
dei servizi utilizzati; influire positivamente sugli stili di vita in           
funzione della promozione della salute; favorire lo sviluppo della              
comunicazione interna al Servizio sanitario regionale.                          
Oltre all'ulteriore consolidamento del processo di messa in rete e di           
coordinamento tra il livello regionale e il livello aziendale, sono             
stati realizzati, sempre in una logica unitaria a tutto il SSR,                 
progetti e iniziative specifiche di informazione e comunicazione                
riguardo a:                                                                     
- attivazione e relativa promozione del Numero verde unico gratuito             
del Servizio sanitario regionale 800033033;                                     
- donazioni di sangue;                                                          
- donazione e trapianto di organi;                                              
- promozione della professione infermieristica;                                 
- promozione del programma di screening per la prevenzione dei tumori           
femminili;                                                                      
- progettazione del portale del Servizio sanitario regionale;                   
- progettazione logo del SSR.                                                   
Inoltre, con strumenti e pubblicazioni ad hoc, e' stata assicurata la           
presenza del Servizio sanitario regionale in manifestazioni nazionali           
come: Forum Sanita' futura, Forum PA, Sana, Exposanita'.                        
4. L'assetto organizzativo e le risorse umane delle aziende                     
sanitarie                                                                       
A seguito dell'adozione degli atti aziendali in coerenza con le                 
direttive regionali (13), le aziende sanitarie della Regione - ad               
eccezione per quelle ospedaliero-universitarie per le quali sono in             
corso i provvedimenti attuativi del DLgs 517/99 - hanno provveduto              
alla definizione degli specifici assetti organizzativi aziendali, con           
contestuale individuazione delle relative posizioni di                          
responsabilita'. A tale riguardo, l'osservatorio regionale degli atti           
aziendali, ha operato un'azione di monitoraggio al fine di promuovere           
il processo implementativo degli assetti organizzativi e di                     
verificarne la coerenza con le linee fissate dalle aziende stesse               
negli atti aziendali di cui la Giunta regionale nel corso del 2001              
aveva dichiarato la conformita' alle sopra richiamate direttive                 
emanate in materia.                                                             
In merito alle problematiche connesse alla gestione ed allo sviluppo            
delle risorse umane vanno evidenziate le iniziative rivolte alla                
costituzione di un osservatorio con il compito di svolgere una                  
puntuale azione di monitoraggio a supporto tecnico alle decisioni               
riguardanti il governo della spesa del personale. Tale osservatorio,            
nello spirito di quanto gia' previsto nella dichiarazione d'intenti             
sottoscritta fra l'Assessore alla Sanita' e le OO.SS regionali del              
comparto sanita' in data 30/11/1999, ha intrapreso una specifica                
azione di rilevazione delle diverse dinamiche di costo e di sviluppo            
degli organici nelle aziende del SSR, ed in particolare ha agito                
sulle seguenti tematiche:                                                       
4.1 Costi del personale                                                         
L'osservatorio ha operato una puntuale verifica del costo del lavoro,           
complessivo ed unitario (per operatore) nelle diverse aziende, al               
fine di effettuare raffronti rispetto alle previsioni contrattuali.             
In particolare sono stati evidenziati gli incrementi dei costi per le           
retribuzioni accessorie, anche in relazione ai dati di comparazione,            
su categorie e profili omogenei, rilevati nelle diverse realta'                 
aziendali del SSR. La rilevazione di tali costi ha consentito anche             
una piu' puntuale previsione dei costi connessi all'applicazione dei            
CCNL, offrendo quindi al sistema aziendale uno strumento di                     
pianificazione delle dinamiche di spesa piu' preciso e omogeneo a               
livello regionale.                                                              
4.2 Gestione degli organici                                                     
In tale ambito sono state rilevate le dinamiche degli organici delle            
aziende del SSR, sia sotto il profilo quantitativo (numero del                  
personale in servizio) che sotto il  profilo qualitativo                        
(articolazione degli organici nei diversi profili professionali e               
processi di riqualificazione del personale interno). Cio' ha                    
consentito di "leggere" la coerenza tra le scelte organizzative                 
aziendali e le politiche di reclutamento e di gestione delle risorse            
umane, consentendo quindi all'Assessorato regionale di svolgere il              
proprio ruolo di indirizzo e coordinamento regionale tramite una piu'           
efficace e puntuale interlocuzione con le aziende.                              
In merito alle tematiche connesse alla qualificazione e sviluppo del            
personale del SSR, si evidenzia altresi' che nel luglio 2002 e' stata           
insediata la Commissione regionale per l'ECM (14), quale supporto               
all'Assessorato nell'avvio del processo regionale ECM.                          
Tramite l'attivita' di commissione sono state definite le modalita'             
di valutazione degli eventi formativi, valutati i piani formativi               
delle Aziende sanitarie, dell'Istituto Ortopedico Rizzoli e delle               
universita' e attribuiti i crediti formativi ai singoli eventi. I               
suddetti enti hanno presentato alla Regione complessivamente circa              
2.400 eventi da accreditare, di cui 1.807 sono stati accreditati. I             
corsi hanno coinvolto la maggior parte dei professionisti sanitari              
con obbligo ECM, sia dipendenti che convenzionati, sulle aree                   
tecnico-specialistiche, gestionali-organizzative,                               
comunicativo-relazionale, programmi speciali aziendali.                         
Sono state anche definite le modalita' per la valorizzazione della              
formazione sul campo (workshop, tirocinio, role playing, analisi di             
casi, dimostrazioni, ricerche, gruppi di miglioramento, audit                   
clinici, comitati) ai fini dell'acquisizione dei crediti ECM.                   
E' stato inoltre progettato un sistema informativo basato su internet           
che permetta la diffusione delle informazioni e il dialogo tra                  
organizzatori di eventi formativi e Regione per l'accreditamento.               
5. Il governo della spesa sanitaria                                             
Le iniziative messe in campo per il governo della spesa sanitaria si            
sono sviluppate attraverso verifiche, come sopra descritto, sulla               
spesa per il personale; indicazioni per il perseguimento di una                 
politica del farmaco secondo criteri di appropriatezza prescrittiva e           
qualificazione della spesa; misure di contenimento della spesa per              
beni e servizi, mediante il rafforzamento delle forme collettive di             
acquisto; l'affinamento degli strumenti di rilevazione e di                     
monitoraggio della spesa.                                                       
Le aziende per le quali sono stati rilevati sensibili squilibri                 
economico-finanziari sono state chiamate a produrre piani di                    
risanamento, attualmente all'esame dell'Assessorato.                            
Per le Aziende sanitarie, il 2002 e' stato contrassegnato da forti              
tensioni di liquidita'. Per tutto l'anno la rimessa di cassa erogata            
mensilmente alle Aziende sanitarie, il cui adeguamento viene                    
subordinato dal Governo alla verifica sull'andamento della spesa                
sanitaria e sul rispetto degli adempimenti previsti dall'accordo                
Governo-Regioni dell'8 agosto 2001, e' stata pari a quella del 2001             
(403 milioni di Euro) con un sotto-finanziamento di oltre 500 milioni           
di Euro su base annua.                                                          
Questo fatto, insieme all'intempestivita' del ripiano degli esercizi            
pregressi da parte dello Stato (avvenuti a fine anno) e al permanere            
di quote rilevanti di disavanzi e di fondo sanitario 2001 ancora da             
coprire (alla fine del 2002 la Regione aveva crediti aperti nei                 
confronti dello Stato per oltre 500 milioni di Euro), ha prodotto una           
crisi di liquidita' con conseguente forte esposizione finanziaria               
delle aziende sanitarie verso i fornitori e sensibile allungamento              
dei tempi di pagamento.                                                         
E' attualmente in corso per tutte le Regioni la verifica                        
dell'andamento della spesa sanitaria 2002 da parte del Ministero                
dell'Economia, propedeutica all'accesso alle maggiori risorse                   
definite dall'accordo dell'8 agosto 2001.                                       
6. I principali interventi per settore di attivita'                             
6.1 Sanita' pubblica                                                            
Gli interventi piu' significativi di carattere generale hanno                   
riguardato essenzialmente:                                                      
- L'avvio, nell'ambito del sistema di educazione continua in medicina           
(ECM), di un complesso progetto di formazione per l'alta dirigenza e            
gli operatori dei dipartimenti di sanita' pubblica, per facilitare il           
processo di innovazione e riorientamento degli stessi.                          
- L'elaborazione di strumenti normativi regionali per supportare                
l'operativita' dei programmi di attivita' dei dipartimenti di sanita'           
pubblica quali:                                                                 
- il progetto di legge regionale per l'eliminazione del libretto di             
idoneita' sanitaria per gli alimentaristi;                                      
- il lavoro istruttorio per l'elaborazione di una proposta alla                 
Giunta regionale di ridefinizione delle procedure e la revisione dei            
requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici ed organizzativi              
per l'autorizzazione al funzionamento delle strutture sanitarie (15).           
Il lavoro sviluppato nel corso dell'anno 2002 e' stato                          
prevalentemente finalizzato alla validazione, in sede tecnica, dei              
requisiti strutturali e tecnologici per l'autorizzazione delle                  
strutture sanitarie, con la gestione di numerosi gruppi di lavoro con           
specialisti delle diverse discipline interessate;                               
- la proposta alla Giunta di rideterminazione delle tariffe delle               
attivita' eseguite dai dipartimenti di sanita' pubblica su richiesta            
e nell'interesse dei privati e delle attivita' non comprese nei                 
livelli essenziali di assistenza;                                               
- la predisposizione della L.R. 18 febbraio 2002, n. 2 relativa al              
conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle Aziende Unita'           
sanitarie locali in materia di indennizzi per danni subiti da                   
vaccinazioni e trasfusioni o somministrazione di emoderivati (16).              
- Il supporto istituzionale e la predisposizione di indirizzi per la            
prosecuzione dei piani per la salute volti ad attuare concretamente             
il nuovo modello di programmazione negoziata nei rapporti tra aziende           
sanitarie, Enti locali, terzo settore e cittadini singoli ed                    
organizzati, con l'erogazione anche di specifici incentivi                      
finanziari.                                                                     
- La messa a regime del nuovo sistema informativo dei Dipartimenti di           
sanita' pubblica con la produzione di un set di dati e di indicatori            
di attivita' confrontabili su tutto il territorio regionale e con               
elaborazioni sul costo medio del personale dei Dipartimenti                     
articolato secondo il sistema di contabilita' analitica dei costi.              
Nell'ambito degli interventi di prevenzione di popolazione si                   
evidenziano le principali attivita':                                            
- attivazione di una task-force regionale sui rischi connessi ad                
eventi terroristici (biologici e chimico-fisici), gestendo anche le             
emergenze insorte (es. antrace) e predisponendo protocolli                      
operativi;                                                                      
- prosecuzione delle azioni  di sorveglianza, prevenzione ed                    
assistenza delle malattie trasmissibili, con particolare riferimento            
all'AIDS, alla tubercolosi ed alla promozione di campagne vaccinali.            
E' stata rinnovata la commissione consultiva tecnico-scientifica per            
la promozione di interventi per la promozione e la lotta contro                 
l'AIDS, curando in particolare i rapporti con il volontariato;                  
- sviluppo e conclusione dei lavori del gruppo interassessorile, di             
rappresentanti delle istituzioni scolastiche e delle associazioni di            
settore, sulla promozione dell'attivita' fisica e sportiva, con la              
produzione di un documento di indirizzo generale;                               
- prosecuzione delle attivita' di supporto agli screening per la                
prevenzione dei tumori del collo dell'utero e della mammella,                   
mediante lo sviluppo di programmi di controllo della qualita', di               
formazione e di comunicazione, e con il sostegno ai progetti dei                
registri tumori di popolazione operanti sul territorio regionale.               
Relativamente agli interventi sulla sicurezza, le attivita' di                  
maggior rilievo hanno riguardato:                                               
- la prosecuzione dell'attivita' di indirizzo e coordinamento                   
finalizzata alla promozione della salute e della sicurezza dei                  
lavoratori, in particolare:                                                     
- il coordinamento della pubblica Amministrazione (INAIL, ISPESL,               
Vigili del fuoco, Direzione regionale del lavoro) in tema di                    
vigilanza e controllo nei luoghi di lavoro (anche attraverso il                 
Comitato regionale ex art. 27, DLgs 626/94) ed istituzione del                  
Comitato paritetico di coordinamento nell'ambito dell'accordo INAIL -           
Regione Emilia-Romagna;                                                         
- l'emanazione di linee guida volte a garantire unita' ed omogeneita'           
di comportamenti nel territorio regionale in tema di applicazione               
delle norme comunitarie e prosecuzione dell'attivita' della                     
task-force regionale DLgs 626/94;                                               
- il supporto epidemiologico all'attivita' di programmazione dei                
servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e                       
coordinamento dell'attivita' dell'osservatorio regionale di                     
monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali;                    
- la promozione delle attivita' di informazione e formazione,                   
incentrata principalmente sulla progettazione  di un portale                    
informativo/formativo inerente la prevenzione dei rischi presenti               
nelle strutture sanitarie e sulla realizzazione di corsi di                     
formazione specifici diretti ai rappresentanti dei lavoratori per la            
sicurezza e a agli operatori sanitari addetti alla manipolazione dei            
farmaci antiblastici;                                                           
- la predisposizione del terzo rapporto sullo stato di salute e                 
benessere dei lavoratori in Emilia-Romagna;                                     
- la realizzazione del supporto regionale all'attivita' dei                     
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza mediante l'istituzione           
di un Sistema informativo regionale (SIRS);                                     
- l'avvio, in alcune AUSL, sulla base di indirizzi regionali, di                
esperienze tendenti ad integrare i flussi informativi provenienti da            
varie fonti per il monitoraggio degli incidenti stradali al fine di             
individuare in modo piu' specifico le cause di incidentalita' e                 
sviluppo di iniziative di tipo informativo per promuovere la                    
sicurezza degli impianti elettrici e degli impianti di riscaldamento            
ad uso domestico;                                                               
- la prosecuzione dell'attivita' di indirizzo e coordinamento per la            
sicurezza dei lavoratori impegnati nella costruzione delle grandi               
infrastrutture (realizzazione della linea ferroviaria alta velocita'            
e della variante di Valico autostradale).                                       
Nell'ambito del controllo dei rischi legati all'ambiente di vita sono           
state realizzate le seguenti azioni:                                            
- promozione e supporto alle Aziende sanitarie in materia di                    
radioprotezione del paziente, mediante la costituzione ed il                    
coordinamento di un gruppo di lavoro, l'emanazione di circolari e di            
linee guida sull'appropriatezza delle prescrizioni in                           
radiodiagnostica;                                                               
- individuazione di criteri per la mappatura del territorio regionale           
in relazione al rischio Radon;                                                  
- costituzione e coordinamento di un gruppo di lavoro in materia di             
gestione dei rifiuti sanitari; raccolta ed elaborazione dei dati                
relativi a tale gestione nelle Aziende sanitarie della regione;                 
- effetti dell'inquinamento atmosferico sulle popolazioni esposte:              
prosecuzione dello studio di impatto sulla salute dell'inquinamento             
atmosferico nelle aree urbane, con particolare riferimento agli                 
effetti delle polveri fini (PM 10) e indirizzi ai dipartimenti di               
sanita' pubblica per la realizzazione di campagne di informazione ai            
cittadini sui rischi per la salute da vari inquinanti; stesura di               
accordi di programma tra Regione, Province e Comuni sulle misure da             
adottarsi per ridurre i livelli di concentrazione delle polveri                 
fini;                                                                           
- piano regionale di protezione dell'amianto: coordinamento dei                 
dipartimenti di sanita' pubblica sull'attivita' di bonifica delle               
aziende ed edifici con presenza di amianto friabile e del gruppo di             
lavoro regionale per lo studio degli affioramenti naturali di pietre            
verdi;                                                                          
- acque destinate al consumo umano e di balneazione: emanazione di              
indirizzi operativi per le AUSL della costa per il controllo della              
qualita' delle acque di balneazione; classificazione di alcune opere            
di presa d'acqua superficiale.                                                  
Relativamente all'assistenza veterinaria e all'igiene degli alimenti,           
si segnalano gli interventi piu' significativi.                                 
 Nel campo della sanita' animale:                                               
- sono stati attivati interventi in grado di aggiornare il Sistema              
regionale di gestione dell'anagrafe bovina ai nuovi requisiti;                  
- sono state coordinate le azioni dei Servizi veterinari per quanto             
concerne la sorveglianza nei confronti della BSE fornendo un nuovo              
protocollo di indagine clinica e definendo nuove modalita' di                   
approccio in caso di sospetto clinico al fine di rendere piu'                   
efficace il sistema;                                                            
- sono state coordinate le azioni dei Servizi veterinari in materia             
di controllo sull'alimentazione animale;                                        
- sono state coordinate le azioni dei Servizi veterinari in materia             
di utilizzo del farmaco negli allevamenti;                                      
- sono stati programmati gli interventi dei Servizi veterinari al               
fine di controllare il rispetto del benessere degli animali;                    
- sono state fornite linee di indirizzo per la definizione di                   
programmi provinciali per il risanamento e la costruzione delle                 
strutture di ricovero per cani e gatti e relativo riparto dei fondi             
per l'anno 2002 (17);                                                           
- sono stati definiti i criteri e modalita' per l'erogazione da parte           
delle Province degli indennizzi agli allevatori che hanno subito                
danni da cani rinselvatichiti (18);                                             
- sono state predisposte linee guida regionali per il controllo delle           
salmonelle negli allevamenti avicoli.                                           
Nel campo dell'igiene degli alimenti:                                           
- e' stata effettuata la classificazione delle zone di produzione di            
molluschi bivalvi (19) e predisposto l'aggiornamento del relativo               
sistema di sorveglianza;                                                        
- sono state definite le linee programmatiche nel campo della                   
nutrizione umana;                                                               
- sono state gestite le emergenze in campo della sicurezza                      
alimentare;                                                                     
- sono stati modulati  gli interventi in campo veterinario e della              
sicurezza alimentare raccordati coi programmi di lavoro relativi alle           
azioni previste dal Piano sanitario regionale 1999 - 2001;                      
- sono stati programmati gli interventi di sorveglianza dei SIAN e              
dell'ARPA sui fitosanitari negli alimenti;                                      
- sono state fornite linee di indirizzo e coordinamento ai Servizi              
veterinari e all'Istituto Zooprofilattico sperimentale per                      
l'attuazione del piano nazionale residui e contaminanti negli                   
alimenti di origine animale.                                                    
6.2 Assistenza distrettuale                                                     
Le attivita' realizzate nell'anno 2002 hanno consentito ulteriori               
sviluppi nella riorganizzazione dell'assistenza distrettuale e                  
dell'area delle cure primarie, secondo gli indirizzi del PSR                    
1999/2001. In particolare, le azioni hanno riguardato:                          
- Rafforzamento dell'articolazione distrettuale delle Aziende Unita'            
sanitarie locali e sviluppo delle due principali funzioni 1)                    
attuazione locale delle strategie aziendali, elaborate in                       
collaborazione con gli Enti locali, e verifica delle attivita' svolte           
e dei risultati raggiunti; 2) organizzazione della produzione della             
assistenza primaria da parte dei servizi territoriali ed integrazione           
sanitaria e socio - assistenziale.                                              
- Piena integrazione della medicina generale.                                   
- Qualificazione e consolidamento dell'assistenza domiciliare                   
integrata.                                                                      
- Perseguimento di una politica del farmaco sviluppata secondo                  
criteri di appropriatezza prescrittiva e qualificazione della spesa.            
- Attuazione del progetto finalizzato alla qualificazione delle                 
attivita' dei consultori familiari e alla individuazione di percorsi            
integrati ospedale - territorio.                                                
- Miglioramento dell'accessibilita' da parte del cittadino ai Servizi           
sanitari delle Aziende Unita' sanitarie locali.                                 
- Potenziamento e qualificazione dell'assistenza specialistica                  
ambulatoriale finalizzato ad un contenimento dei tempi di attesa e ad           
una maggiore appropriatezza.                                                    
Articolazione distrettuale delle aziende sanitarie                              
Nel 2002 le Aziende Unita' sanitarie locali hanno potenziato la                 
struttura organizzativa dei distretti, al fine di permettere un reale           
governo dell'assistenza primaria ed un adeguato accesso ai livelli              
successivi delle cure.                                                          
Piena integrazione della medicina generale.                                     
Successivamente all'accordo regionale per la medicina generale,                 
siglato alla fine dell'anno 2001, le Aziende sanitarie hanno operato            
per la definizione di accordi aziendali con i medici di medicina                
generale, quali parti integranti dei piani di attivita' dei                     
dipartimenti di cure primarie, con obiettivi di sviluppo, in                    
particolare, dell'assistenza attraverso le cure domiciliari e delle             
forme associative dei medici di medicina generale quale strumento di            
integrazione nella nuova organizzazione distrettuale. Nell'anno 2002,           
l'associazionismo ha coinvolto oltre il 50% dei medici.                         
E' stato inoltre sottoscritto l'accordo regionale con i pediatri di             
libera scelta, attuativo dell'ACN, con il quale i pediatri di libera            
scelta assumono un ruolo prevalente di riferimento per i programmi di           
prevenzione individuale, per potenziare nel distretto le capacita' di           
risposta clinico - assistenziale ai bambini con patologie acute che             
non attengono a livello ospedaliero, o patologie croniche,                      
avvalendosi del supporto di altre figure professionali presenti nel             
distretto, per garantire la continuita' dell'assistenza.                        
Nel 2002 sono stati anche approvati gli accordi attuativi regionali             
per la continuita' assistenziale, finalizzati prioritariamente a                
rivedere il modello organizzativo di continuita' assistenziale                  
attualmente in atto presso le Aziende sanitarie e valutare tipologie            
diversificate del servizio, da attuare in via sperimentale, al fine             
di verificarne l'impatto organizzativo, la qualita' delle prestazioni           
e il livello di soddisfazione dell'utenza.                                      
Qualificazione e consolidamento dell'assistenza domiciliare                     
integrata.                                                                      
Nel 2002 le commissioni professionali aziendali, attivate nel 2001,             
hanno monitorato l'integrazione a domicilio delle e'quipe                       
territoriali. Il gruppo regionale dei Presidenti delle suddette                 
commissioni ha inoltre elaborato un documento di definizione dei                
criteri di eleggibilita' dei pazienti in assistenza domiciliare a               
bassa intensita' di cure, graduate in relazione al bisogno sanitario            
del singolo paziente.                                                           
Sono state altresi' fornite specifiche per il sistema informativo               
finalizzato alla rilevazione dell'attivita' di assistenza domiciliare           
sanitaria e socio - assistenziale; oggetto della rilevazione e' ogni            
episodio di cura di assistenza domiciliare resa al singolo paziente.            
Perseguimento di una politica del farmaco sviluppata secondo criteri            
di appropriatezza prescrittiva e qualificazione della spesa.                    
L'aumento della spesa farmaceutica registrata nel 2001, soprattutto             
per l'abolizione dei ticket di partecipazione alla spesa, ha                    
comportato la definizione di un nuovo quadro di riferimento a livello           
nazionale, attraverso l'intesa Stato-Regioni dell'8 agosto 2001, come           
contenuto nella Legge 405/01 che pone il vincolo finanziario della              
spesa farmaceutica, non superiore al 13% della spesa sanitaria                  
complessiva. E' stata data attuazione alla legge citata, fornendo               
alle Aziende sanitarie le opportune indicazioni per il potenziamento            
delle attivita' di monitoraggio dei consumi ed un maggiore                      
coinvolgimento di tutti i medici prescrittori per una attenta                   
valutazione dei costi/benefici delle terapie, al fine di favorire una           
prescrizione piu' appropriata. E' stata sviluppata l'erogazione                 
diretta dei farmaci al momento della dimissione da un ricovero o                
dalla visita specialistica, nonche' l'erogazione dei medicinali ai              
pazienti che richiedono controlli ricorrenti e in assistenza                    
domiciliare, residenziale e semi-residenziale. L'adozione della                 
normativa sui farmaci generici ha comportato un elevato impegno di              
informazione a tutte le categorie professionali interessate ed in               
particolare ai cittadini, per rafforzare la consapevolezza                      
relativamente alle garanzie di qualita' del farmaco generico.                   
L'attuazione di tutte le misure previste per il governo della spesa             
farmaceutica ha consentito di non attivare alcuna compartecipazione             
alla spesa da parte dei cittadini.                                              
Potenziamento e qualificazione dell'assistenza specialistica                    
ambulatoriale finalizzato al contenimento dei tempi di attesa e ad              
una maggiore appropriatezza.                                                    
Nel 2002 e' stato siglato un protocollo d'intesa con le OO.SS., al              
fine di dare continuita' agli impegni assunti dal Servizio sanitario            
regionale con il precedente accordo del 2001, in relazione ai tempi             
di attesa ed al governo delle liste di attesa. E' stato attuato il              
monitoraggio periodico dei tempi per determinati gruppi di                      
prestazioni che a livello regionale presentano maggiori tempi di                
attesa. E' stato effettuato in particolare il monitoraggio dei                  
percorsi realizzati dalle Aziende relativamente alle prestazioni                
specialistiche ambulatoriali urgenti. Sono state fornite indicazioni            
specifiche per l'accesso appropriato alla prestazione di                        
ecocolordoppler dei tronchi sovra - aortici e degli arti inferiori              
finalizzate anche a definire priorita' di accesso alla prestazione              
stessa. Si e' inoltre ridefinito il debito informativo relativo                 
all'attivita' specialistica ambulatoriale, necessario supporto dei              
processi di valutazione e di programmazione di tale settore.                    
Miglioramento dell'accessibilita' da parte del cittadino ai servizi             
sanitari delle Aziende Unita' sanitarie locali.                                 
E' stato attuato un progetto sperimentale che ha coinvolto le Aziende           
Unita' sanitarie locali di Bologna Nord, Bologna Sud, Citta' di                 
Bologna, Imola, per l'attivazione dello sportello unico per l'accesso           
ai servizi di base del SSR (scelta e revoca del medico, esenzioni               
ticket, assistenza protesica) teso ad uniformare le modalita' di                
risposta al cittadino e a potenziare la rete degli sportelli                    
multifunzionali sul territorio della provincia di Bologna.                      
6.3 Salute mentale e assistenza sanitaria nelle carceri                         
Nell'ambito del Servizio salute mentale e assistenza sanitaria nelle            
carceri, in coerenza con le linee indicate dal DPR 10/11/1999                   
progetto obiettivo "Tutela salute mentale 1998-2000" e dal Piano                
sanitario regionale 1999-2001, sono state realizzate nel 2002 le                
attivita' programmate, secondo l'orientamento assunto che prevede               
l'attuazione graduale di specifiche azioni e obiettivi volti                    
all'integrazione delle discipline affini, alla specializzazione delle           
attivita', alla efficienza della produzione dei servizi,                        
all'appropriatezza delle prestazioni, all'individuazione di processi            
assistenziali orientati all'uso razionale delle risorse.                        
In coerenza con l'impostazione assunta negli anni passati, il Piano             
di attivita' per l'anno 2002 e' stato programmato individuando                  
obiettivi di salute e risorse compatibili. Gli interventi piu'                  
significativi nelle diverse aree di riferimento del Servizio, sono di           
seguito riportati.                                                              
Area Salute mentale (Psichiatria "adulti" e Neuropsichiatria                    
infantile)                                                                      
- prosecuzione nella riorganizzazione e riordino dei dipartimenti di            
salute mentale (DSM) in applicazione della direttiva regionale (20),            
delle linee guida per l'attuazione del DSM e delle linee-guida per la           
riorganizzazione dei servizi di neuropsichiatria infantile e                    
dell'eta' evolutiva (NPEE), con definizione di specifici obiettivi              
alle Aziende Unita' sanitarie locali  volti all'integrazione delle              
discipline affini;                                                              
- prosecuzione delle attivita' di coordinamento e di indirizzo ai               
dipartimenti di salute mentale (DSM), mirate a garantire la                     
promozione della salute mentale, la prevenzione del disagio psichico,           
la cura e riabilitazione del disturbo mentale per l'intero arco della           
vita, attraverso progressive specifiche azioni volte al                         
consolidamento, al miglioramento e alla riqualificazione                        
dell'assistenza psichiatrica prestata a livello ambulatoriale,                  
domiciliare, semiresidenziale, residenziale e in ambito ospedaliero;            
- redazione dei documenti inerenti le aree prioritarie d'intervento             
definite nel Piano sanitario regionale, sia nell'area della                     
psichiatria che in quello della neuropsichiatria infantile, sui                 
seguenti temi:                                                                  
- promozione della salute mentale e prevenzione del disagio psichico,           
dei disturbi mentali e delle disabilita' psicofisiche;                          
- risposta alla emergenza-urgenza;                                              
- presa in cura e trattamento intensivo;                                        
- riabilitazione e trattamento prolungato finalizzato al                        
reinserimento sociale;                                                          
- predisposizione del documento "Sicurezza e tutela nell'area della             
salute mentale", inerente la qualita' organizzativa dei servizi                 
psichiatrici in riferimento alla sicurezza e alla tutela delle                  
persone in cura, degli operatori e dell'ambiente;                               
- prosecuzione delle attivita' per la facilitazione dell'accesso ai             
servizi e della presa in cura in attuazione di quanto definito                  
nell'ambito del progetto regionale: "Integrazione dei medici di                 
medicina generale nei percorsi assistenziali del Dipartimento di                
salute mentale", per la attivazione in ogni CSM di un "servizio di              
consultazione" per i medici di medicina generale;                               
- prosecuzione delle attivita' per la definizione dello standard di             
prodotto del DSM, a seguito di quanto definito nell'ambito del                  
progetto regionale: "Standard di prodotto nei DSM della regione tra             
garanzie per i cittadini e strumento di pianificazione", per la                 
creazione di un catalogo dei prodotti e la messa a punto di un                  
sistema informativo informatizzato da utilizzare in ogni DSM della              
regione;                                                                        
- prosecuzione dei progetti regionali "Standard di prodotto nei                 
Servizi di neuropsichiatria e psicologia dell'eta' evolutiva" e                 
"Integrazione dei Servizi di NPEE con i pediatri di base e di                   
comunita'", attivati nel 2001 in analogia di quelli gia' realizzati             
nel settore della psichiatria "adulti";                                         
- prosecuzione delle attivita' di programmazione e monitoraggio                 
relativamente all'assistenza residenziale psichiatrica, in                      
particolare:                                                                    
 monitoraggio del programma speciale "Assistenza residenziale alle              
persone dimesse da ex ospedali psichiatrici e ospedali psichiatrici             
giudiziari" e definizione dei criteri di finanziamento per il 2002,             
con particolare riguardo all'attivazione, da parte dei DSM, di                  
progetti terapeutico-riabilitativi personalizzati mirati, quanto piu'           
possibile,  al concreto reinserimento sociale degli assistiti;                  
 definizione delle tipologie delle strutture residenziali sulla base            
del livello di intensita' assistenziale sanitaria, in residenze per             
trattamento "intensivo", "protratto" e "socio-riabilitativo" e                  
definizione dei relativi processi assistenziali;                                
- avvio delle attivita', con costituzione di un apposito gruppo di              
lavoro, per la definizione di linee sull'impiego degli psicofarmaci             
nei dipartimenti di salute mentale della regione, finalizzato a:                
- miglioramento della appropriatezza dell'uso degli psicofarmaci;               
- controllo dei rischi associati al loro impiego;                               
- individuazione delle piu' favorevoli pratiche prescrittive in                 
rapporto al costo-efficacia;                                                    
- promozione e regolamentazione delle esperienze con farmaci                    
innovativi;                                                                     
- realizzazione del convegno "Prima conferenza regionale della salute           
mentale", in coerenza con le nuove linee indicate dall'OMS nel                  
rapporto 2001 "Salute mentale nel mondo", dove e' stato presentato il           
rapporto sull'organizzazione, le attivita' e i costi dei dipartimenti           
di salute mentale della regione e sono state presentate le linee                
programmatiche del settore;                                                     
- avvio delle attivita' per la definizione di un progetto regionale             
mirato alla prevenzione e alla individuazione precoce delle                     
situazioni a rischio di "psicosi" nell'eta' giovanile, facilitando              
l'accesso ai servizi e la presa in cura attraverso il coinvolgimento            
dei medici di medicina generale;                                                
- predisposizione del documento di programmazione regionale in                  
materia "Programma salute mentale 2002-2004" nel quale vengono                  
indicate linee prioritarie finalizzate alla qualificazione e                    
miglioramento continuo dei servizi, con particolare riguardo                    
all'appropriatezza degli interventi in relazione al bisogno specifico           
della persona in cura;                                                          
- definizione dei criteri di autorizzazione e di accreditamento delle           
strutture sanitarie psichiatriche, attualmente in corso di                      
formalizzazione;                                                                
- prosecuzione del progetto di cooperazione internazionale promosso             
dall'OPS/OMS per la ristrutturazione dell'assistenza psichiatrica in            
Paesi dell'America latina, nel cui ambito e' stato realizzato il                
corso residenziale per dirigenti latinoamericani della durata di                
quindici giorni, cui hanno partecipato undici Paesi dell'America                
latina;                                                                         
- prosecuzione delle attivita', con la costituzione di appositi                 
gruppi di lavoro regionali, per la definizione dei processi                     
assistenziali e la qualificazione di servizi integrati nelle aree               
dell'autismo, dei disturbi del comportamento alimentare                         
(anoressia/bulimia) e dell'epilessia.                                           
Area assistenza sanitaria nelle carceri                                         
- attivita' relative al passaggio della medicina penitenziaria dal              
Servizio penitenziario al Servizio sanitario nazionale a seguito                
della nomina nazionale della Regione Emilia-Romagna quale Regione               
sperimentatrice: incontri in sede nazionale, regionale e in singoli             
ambiti territoriali tesi a sviluppare modalita' organizzative                   
inerenti il passaggio previsto dal DLgs 230/99, con particolare                 
riguardo alla gestione del personale infermieristico e alla spesa               
farmaceutica;                                                                   
- raccolta dati e flussi informativi con particolare riguardo al                
numero di ingressi negli istituti penitenziari regionali, alle                  
caratteristiche e patologie dei ristretti, al numero e tipo di                  
interventi sanitari erogati, del numero e delle caratteristiche del             
personale sanitario penitenziario, del personale in convenzione del             
presidio tossicodipendenze, del personale delle Aziende USL operanti            
in carcere (tossicodipendenza, servizi di igiene); delle spese e                
delle tipologie relative alle prestazioni farmaceutiche e di                    
laboratorio analisi;                                                            
- predisposizione e stesura dell'Accordo di collaborazione tra                  
Regione Emilia-Romagna e Provveditorato regionale Amministrazione               
penitenziaria. Indirizzi transitori", sottoscritto in data 18/11/2002           
dall'Assessore alla Sanita' e dal Provveditore regionale                        
dell'Amministrazione penitenziaria. L'accordo regola gli ambiti di              
intervento congiunto delle due Amministrazioni, fornendo indirizzi di           
programmazione alle Aziende Unita' sanitarie locali  e alle carceri             
del territorio regionale;                                                       
- partecipazione e attivita' di verifica e valutazione nell'ambito              
del progetto "Reparto sperimentale Antares", promosso in                        
collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, all'interno                      
dell'ospedale psichiatrico giudiziario, rivolto a persone internate             
residenti nel territorio regionale. Lo scopo del progetto,                      
nell'ambito di azioni volte al superamento dell'OPG, e' quello di               
favorire la partecipazione dei pazienti alla vita del reparto ed al             
progetto terapeutico personalizzato che per essi viene predisposto.             
6.4 Assistenza ospedaliera                                                      
Questi gli interventi piu' significativi suddivisi per area di                  
attivita'.                                                                      
Attuazione Piano sanitario regionale 1999-2001:                                 
- programmazione delle discipline di rilievo regionale: approvazione            
linee guida regionali (21) per organizzazione funzioni hub and spoke            
- elaborazione definitiva documento recante linee guida per                     
organizzazione funzioni emergenza, e invio dello stesso alla                    
Commissione consiliare Sicurezza sociale per l'esame preliminare                
all'emanazione;                                                                 
- discipline rientranti nell'autosufficienza territoriale:                      
monitoraggio attuazione da parte delle Aziende Sanitarie delle linee            
guida (22);                                                                     
- cure palliative-hospice: approvazione del programma "La rete delle            
cure palliative" (23) e definizione tariffa giornaliera a carico SSN            
per remunerazione prestazioni di ricovero erogate dai Centri cure               
palliative (24);                                                                
- governo clinico della rete ospedaliera: coordinamento regionale               
delle attivita' del registro di implantologia protesica ortopedica e            
messa in atto delle iniziative di controllo sull'utilizzo di presidi            
impiantabili e a rischio.                                                       
Rapporti con le Strutture di ricovero private:                                  
- monitoraggio accordo triennale 2001-2003 e coordinamento attivita'            
commissione paritetica;                                                         
- approvazione dell'accordo fra Regione Emilia-Romagna e i centri               
riabilitativi ex art. 26, Legge 833/78 "Luce sul mare" e "Fondazione            
don Carlo Gnocchi", in materia di erogazione di prestazioni                     
riabilitative per il triennio 2001-2003 (25); gestione rapporti con             
committenza.                                                                    
Accreditamento Strutture sanitarie e autorizzazione:                            
- collaborazione con Agenzia sanitaria regionale e Servizio Sanita'             
pubblica per la rielaborazione della disciplina normativa e                     
successiva cura dell'attivita' procedimentale necessaria alla                   
concessione dell'accreditamento istituzionale.                                  
Ospedale senza dolore:                                                          
- definizione della rete dei referenti aziendali, coordinamento                 
regionale delle attivita' dei Comitati ospedale senza dolore,                   
organizzazione delle iniziative collegate alla giornata del sollievo            
e di un convegno regionale sul progetto.                                        
Finanziamento attivita' di ricovero e assimilabili:                             
- determinazione annuale delle tariffe per le prestazioni di                    
assistenza ospedaliera (26).                                                    
Attivita' trasfusionali:                                                        
- approvazione Piano sangue e plasma 2001-2002 (27);                            
- ridefinizione tariffe relative a costi associativi e di raccolta              
sostenuti dalle associazioni donatori volontari di sangue (28);                 
- provvedimenti inerenti l'affidamento dell'appalto interregionale              
per il servizio di lavorazione plasma e produzione emoderivati (29);            
- ridefinizione tariffe relative alla cessione di sangue ed                     
emoderivati fra le strutture sanitarie pubbliche e private della                
regione Emilia-Romagna (30).                                                    
Emergenza-urgenza:                                                              
- attuazione procedure per l'inquadramento dei medici convenzionati             
per l'emergenza sanitaria territoriale e definizione del documento              
recante linee guida per l'organizzazione della funzione (vedasi il              
punto sull'attuazione Piano sanitario regionale).                               
Trapianti organi/tessuti:                                                       
- integrazioni all'accordo interregionale per le attivita' di                   
prelievo (31);                                                                  
- programma pluriennale degli interventi per il potenziamento, la               
razionalizzazione ed il coordinamento delle attivita' di prelievo e             
trapianto di organi e tessuti;                                                  
- approvazione e finanziamento progetti per l'anno 2002 (32).                   
Scheda di dimissione ospedaliera:                                               
- Attuazione degli adempimenti in materia di controllo e verifica:              
analisi della potenzialita' di un software per la valutazione di                
qualita' della codifica; verifica di appropriatezza da cartella                 
clinica sulle cartelle oggetto di contestazione a livello                       
interregionale.                                                                 
7. Il programma degli investimenti                                              
Nel corso del 2002 le principali attivita' si sono concentrate nella            
gestione e nell'attuazione dei programmi di investimenti di cui                 
all'art. 20 della Legge 67/88 (33), alla Legge 135/90 (34), all'art.            
71 della Legge 448/98 (35), al DL 450/98 convertito dalla Legge 39/99           
(36) e al DLgs 254/00 (37).                                                     
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 20 della Legge 67/88 le            
aree di intervento sono state essenzialmente tre:                               
- proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi             
finanziati nel primo triennio del programma e non ancora completati.            
Il programma prevede complessivamente 56 interventi per un                      
finanziamento complessivo a carico di Stato e Regione di Euro                   
210.931.062,24, erogato agli enti attuatori per lavori gia'                     
realizzati per Euro 203.346.898,60 rimanendo ancora da erogare Euro             
7.584.163,64 per gli interventi in corso e non ancora completati. Gli           
interventi completati sono 42, gli interventi attivati sono 42 di               
cui, in particolare, 2 nell'anno 2002; per i restanti interventi sono           
in fase di esecuzione i relativi lavori. Nel corso del 2002, la                 
Regione ha erogato Euro 6.751.721,92 per il pagamento delle spese               
sostenute per realizzare gli interventi programmati;                            
- proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi             
finanziati nella seconda fase del programma e non ancora completati             
ammessi a finanziamento con le delibere CIPE del 21 marzo 1997 e del            
6 maggio 1998 (38). Il programma prevede complessivamente 19                    
interventi per un finanziamento complessivo a carico di Stato e                 
Regione di Euro 189.364.086,61, erogato agli enti attuatori per                 
lavori gia' realizzati per Euro 165.982.567,75 rimanendo ancora da              
erogare Euro 23.381.518,86 per gli interventi in corso e non ancora             
completati. Gli interventi completati sono 7, gli interventi attivati           
sono 7 di cui, in particolare, 1 nell'anno 2002; per i restanti                 
interventi sono in fase di esecuzione i relativi lavori. Nel corso              
del 2002, la Regione ha erogato Euro 42.102.939,16 per il pagamento             
delle spese sostenute per realizzare gli interventi programmati;                
- proseguimento dell'attuazione dell'accordo di programma per il                
settore degli investimenti sanitari - Area strutture sanitarie,                 
siglato in data 23 dicembre 1999 con il Ministero della Sanita' di              
concerto con il Ministero del Tesoro, Bilancio e della Programmazione           
economica per il finanziamento degli interventi relativi alla II fase           
del programma ex art. 20, Legge 67/88 e non ancora finanziati con le            
delibere CIPE del 21 marzo 1997 e del 6 maggio 1998 di cui al                   
precedente punto b). Il programma prevede complessivamente 61                   
interventi per un finanziamento complessivo a carico di Stato e                 
Regione di Euro 421.002.752,68, erogato agli enti attuatori per                 
lavori gia' realizzati per Euro 64.336.314,40, rimanendo ancora da              
erogare Euro 356.666.438,28 per gli interventi in corso e non ancora            
completati. A tre anni dalla sottoscrizione dell'accordo si sono                
avviati gli iter procedurali per la realizzazione di circa il 70%               
degli interventi programmati. Su un totale di 61 interventi previsti            
nell'accordo, 42 sono stati approvati per l'ammissione al                       
finanziamento e di questi 20 hanno visto l'inizio dei lavori, gli               
interventi completati sono 3, gli interventi attivati sono 2; per i             
restanti interventi sono in fase di esecuzione la predisposizione dei           
progetti, delle gare e dei relativi lavori. In particolare nel corso            
del 2002 sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento 14              
interventi e sono iniziati i lavori per 3 interventi. Nel corso del             
2002, la Regione ha erogato Euro 41.777.255,36, per il pagamento                
delle spese sostenute per realizzare gli interventi programmati.                
Nell'ambito delle risorse previste dalla Legge 135/90 (lotta                    
all'AIDS) e' proseguita l'esecuzione dei lavori relativi agli                   
interventi finanziati e non ancora completati. Il programma prevede             
complessivamente 11 interventi per un finanziamento complessivo a               
carico dello Stato di Euro 59.744.136,61, erogato agli enti attuatori           
per lavori gia' realizzati per Euro 56.159.305,78, rimanendo ancora             
da erogare Euro 3.584.830,23 per gli interventi in corso e non ancora           
completati. Gli interventi  completati sono 7, gli interventi                   
attivati sono 6, di cui, in particolare, 1 nell'anno 2002; per i                
restanti interventi sono in fase di esecuzione i relativi lavori. Nel           
corso del 2002, la Regione ha erogato Euro 1.901.221,94 per il                  
pagamento delle spese sostenute per realizzare gli interventi                   
programmati.                                                                    
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 71 della Legge 448/98 e'           
proseguita l'attuazione del programma per la realizzazione degli                
interventi di riorganizzazione e riqualificazione dell'area                     
metropolitana di Bologna. Il programma prevede complessivamente 9               
interventi per un finanziamento complessivo a carico dello Stato di             
Euro 98.454.244,50, erogato agli enti attuatori per lavori gia'                 
realizzati e per la progettazione degli interventi per Euro                     
4.922.712,23, rimanendo ancora da erogare Euro 93.531.532,27 per gli            
interventi in corso e non ancora completati. Su un totale di 9                  
interventi previsti, 3 sono stati approvati, 3 hanno visto l'inizio             
dei lavori, 1 intervento e' stato completato ed attivato, mentre per            
i restanti interventi sono in fase di esecuzione i relativi lavori.             
Nel corso del 2002, la Regione ha erogato Euro 4.922.712,23 per il              
pagamento delle spese sostenute per realizzare gli interventi                   
programmati.                                                                    
Nell'ambito delle risorse previste dal DL 450/98 convertito dalla               
Legge 39/99, le aree di intervento sono state essenzialmente due:               
- avvio della prima fase del programma (39) di realizzazione di                 
strutture per le cure palliative Hospice. Il programma prevede                  
complessivamente 17 interventi per un finanziamento complessivo a               
carico dello Stato di Euro 11.023.283,02, erogato agli enti attuatori           
per lavori gia' realizzati e per la progettazione degli interventi              
per Euro 551.164.14, rimanendo ancora da erogare Euro 10.472.118,88             
per gli interventi in corso e non ancora completati. Su un totale di            
17 interventi previsti, 4 sono stati approvati, 4 hanno visto                   
l'inizio dei lavori, gli interventi completati sono 3, gli interventi           
 attivati sono 3; per i restanti interventi sono in fase di                     
esecuzione i relativi lavori. Nel corso del 2002, la Regione ha                 
erogato Euro 551.164,14 per il pagamento delle spese sostenute per              
realizzare gli interventi programmati;                                          
- predisposizione dell'avvio della seconda fase del programma (40) di           
realizzazione di strutture per le cure palliative - Hospice. Il                 
programma prevede complessivamente 6 interventi per un finanziamento            
complessivo a carico dello Stato di Euro 6.168.132,59. Per tutti gli            
interventi si e'  nella fase di predisposizione dei progetti                    
necessari per l'affidamento dei relativi lavori.                                
Nell'ambito delle risorse previste dal DLgs 254/00 ha preso l'avvio             
l'attuazione del programma di interventi per l'attivita'                        
libero-professionale intramuraria. Il programma prevede                         
complessivamente 73 interventi per un finanziamento complessivo a               
carico di Stato e Regione di  91.801.763,15, erogato agli enti                  
attuatori per lavori gia' realizzati per Euro  988.498,51 rimanendo             
ancora da erogare Euro 90.813.264,64 per gli interventi in corso e              
non ancora completati. Su un totale di 73 interventi previsti, 10               
sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento e di questi 3            
hanno visto l'inizio dei lavori, gli interventi completati sono 1,              
gli interventi attivati sono 1. In particolare nel corso del 2002               
sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento 8 interventi e           
sono iniziati i lavori per 3. Nel corso del 2002, la Regione ha                 
erogato Euro 988.498,51 per il pagamento delle spese sostenute per              
realizzare gli interventi programmati.                                          
Nel corso del 2002 si e' inoltre provveduto: a) all'aggiornamento               
dell'accordo di programma per il settore degli investimenti sanitari            
di cui all'art. 20 della Legge 67/88: due aggiornamenti approvati con           
delibera di Consiglio regionale 407/02 e con delibera di Giunta                 
regionale 2719/02 di proposta al Consiglio, il cui iter si                      
concludera' nel corso del 2003; b) all'aggiornamento del programma di           
interventi per l'attivita' libero-professionale intramuraria di cui             
al DLgs 254/00: un aggiornamento approvato con delibera di Giunta               
regionale 2273/02 di proposta al Consiglio, il cui iter si                      
concludera' nel corso del 2003; c) alla predisposizione di una                  
ipotesi per la definizione del nuovo programma di investimenti in               
sanita' (41) per l'utilizzo dei finanziamenti previsti nella delibera           
CIPE del 2 agosto 2002 e di risorse regionali per complessivi Euro              
166.286.744,95, i cui obiettivi principali sono: il completamento               
delle opere gia' iniziate con il programma art. 20 Legge 67/88,                 
l'adeguamento delle strutture sanitarie alle normative sui requisiti            
strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio                
delle attivita' sanitarie (DPR 14/1/1997), in materia di                        
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nei                 
luoghi di lavoro (DLgs 626/94), alla prevenzione incendi per la                 
progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie           
pubbliche e private (DM Interno 18/9/2002), all'eliminazione delle              
barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici (DPR           
24/7/1996).                                                                     
8. Agenzia sanitaria regionale                                                  
L'attivita' del 2002 dell'Agenzia sanitaria regionale rappresenta lo            
sviluppo dell'anno del piano-programma approvato dalla Giunta                   
regionale (42). Il piano, coerentemente con la deliberazione della              
Giunta 2435/00, ha validita' triennale e abbraccia il periodo                   
2000-2003. Con tale provvedimento la Giunta ha approvato, piu' in               
generale, le linee di indirizzo per la realizzazione del programma di           
modernizzazione del Sistema sanitario previsto dal Piano sanitario              
regionale e disegnato un ruolo piu' puntuale ed incisivo per                    
l'agenzia sanitaria regionale nell'area logistica del Sistema                   
sanitario regionale.                                                            
Congiuntamente con la Direzione generale Sanita' e Politiche sociali            
sono stati sviluppati programmi nelle seguenti aree: sistema                    
informativo sanitario; sistemi di controllo dei bilanci e delle                 
gestioni; gestione e sviluppo delle risorse umane; informazione,                
educazione sanitaria e farmacovigilanza per un uso appropriato dei              
farmaci.                                                                        
Sono stati sviluppati due "progetti speciali": Terapie non                      
convenzionali, Valutazione esperienze di collaborazione                         
pubblico-privato.                                                               
La Giunta ha assegnato (43) all'Agenzia sanitaria regionale Euro                
3.202.032,78. Tali finanziamenti coprono anche le spese relative                
all'organizzazione, alla gestione e al funzionamento del Centro di              
documentazione per la salute, gia' operante presso le Aziende Unita'            
sanitarie locali Citta' di Bologna e di Ravenna, la cui competenza e'           
stata attribuita all'Agenzia (44).                                              
Concorrono al finanziamento dei programmi le risorse acquisite da               
organismi nazionali e comunitari per lo sviluppo di 18 progetti di              
ricerca nazionali e di tre progetti finanziati da enti                          
internazionali. Per il 2002, i finanziamenti nazionali ammontano ad             
un importo complessivo di Euro 1.796.640,56, di cui Euro 200.640,56             
per l'attivita' dell'Agenzia sanitaria regionale, quale coordinatrice           
o unita' operativa dei progetti. I finanziamenti dell'UE ammontano a            
132.412,00 Euro per due progetti da sviluppare nell'ambito delle aree           
di programma governo clinico e rischio infettivo.                               
Nei mesi di agosto e settembre 2002, con il trasloco nella nuova                
sede, si e' realizzata l'integrazione delle precedenti tre                      
biblioteche nella struttura comune di Viale Aldo Moro n. 21 e si e'             
proceduto all'integrazione delle procedure di gestione.                         
Il sito web dell'ASR e' rivolto in modo prioritario ai dirigenti ed             
agli operatori sanitari della regione e a tutti quei cittadini che              
hanno interesse, per ruolo o impegno nella societa', ad accedere                
direttamente alla documentazione disponibile. Contiene informazioni             
sui progetti dell'Agenzia e le principali pubblicazioni prodotte.               
Sono segnalati tutti i convegni, i seminari, i corsi e gli altri                
eventi che vengono organizzati. Nel 2002 si sono avuti in media circa           
50.000 contatti al mese, per un totale di 624.579 accessi nel corso             
dell'anno.                                                                      
L'Agenzia ha attivato un programma organico di corsi rivolti all'alta           
dirigenza del SSR: I Corso "Mario Nironi" per i direttori generali;             
IX edizione del master in amministrazione e gestione dei Servizi                
sanitari in collaborazione con le Universita' dell'Emilia-Romagna e             
con l'Universite' du Quebec.; I Corso per direttori di presidio                 
ospedaliero, in collaborazione con l'associazione Mario Zanetti.                
Nel 2002, l'Agenzia ha realizzato complessivamente 22 iniziative                
formative, per 157 giornate di formazione, 1086 ore di didattica, che           
hanno complessivamente interessato 1197 partecipanti.                           
Ha pubblicato 16 volumi della collana Dossier.                                  
Gli operatori dell'ASR hanno collaborato alla pubblicazione di 59               
pubblicazioni scientifiche su riviste italiane e straniere.                     
L'Agenzia ha inoltre collaborato alla organizzazione delle campagne             
informative promosse dalla Regione e degli eventi dedicati                      
all'informazione (Forum della Sanita' a Cernobbio, Forum della                  
pubblica Amministrazione e Roma, Hospital a Bologna, Fiera Ambiente -           
Lavoro a Modena).                                                               
L'attivita' si sviluppa in sette aree di programma, di cui qui di               
seguito si riportano le principali azioni.                                      
1) Area di programma Accreditamento                                             
Progetto Accreditamento:                                                        
- Sono stati verificati otto documenti di accreditamento, relativi ad           
altrettante specialita', tre dei quali di nuova produzione durante              
l'anno ed e' stato valutato l'impatto dei requisiti relativi a 4                
specialita' (Cardiologia, Chirurgia generale, Radiologia, Medicina              
generale), in strutture private, a completamento della valutazione              
effettuata nel 2001 su quelle pubbliche.                                        
- Sono state effettuate due edizioni dei percorsi base di formazione            
dei valutatori.                                                                 
Progetto Gestione del rischio:                                                  
- Sono stati applicati sperimentalmente in alcune Aziende sanitarie             
alcuni dei principali strumenti utilizzati nella gestione del rischio           
a livello internazionale, in una versione adattata al contesto                  
regionale.                                                                      
2) Area di programma Economia e Salute                                          
Progetto Appropriatezza della remunerazione ospedaliera:                        
- Sono stati analizzati, in collaborazione con il Center for Research           
in Medical Education and Health Care della Thomas Jefferson                     
University di Philadelphia (USA), i ricoveri ospedalieri delle                  
strutture pubbliche della regione nel 2001 relativi a un elenco di 67           
DRG, per analizzarne l'appropriatezza del regime di ricovero e la               
relativa remunerazione, secondo cinque gruppi che identificano i                
diversi gradi di appropriatezza del regime di ricovero. Essa                    
costituira' la base per la costruzione dell'Atlante della                       
appropriatezza nelle strutture regionali.                                       
Sviluppo di sistemi di finanziamento a funzione.                                
- Nel 2002 e' stata conclusa l'analisi dei costi dei due Centri                 
Grandi Ustionati della regione, ed e' stato formulato il nuovo                  
sistema di finanziamento "a funzione" dei Centri.                               
- E' stato attivato il gruppo di lavoro per l'analisi di forme                  
integrative di finanziamento per l'assistenza ai grandi traumatizzati           
nei tre Trauma Center della regione.                                            
Progetto Autonomia distrettuale                                                 
- E' stata completata l'analisi descrittiva delle caratteristiche               
socio-demografiche e geo-morfologiche dei distretti, in corso di                
pubblicazione nella collana Dossier ed avviata la  rilevazione delle            
informazioni relative a costi, personale e attivita', delle aree                
"assistenza domiciliare" e "salute mentale", utilizzabili per modelli           
econometrici finalizzati ad affinare e completare i criteri di                  
finanziamento.                                                                  
3) Area di programma Governo Clinico                                            
Progetto Audit clinico                                                          
- Sono state condotte attivita' di audit nelle aree cliniche di                 
"Cardiochirurgia" (progettazione del Registro regionale degli                   
interventi di Cardiochirurgia, attraverso cui vengono raccolte                  
informazioni su fattori di rischio pre-operatori dei pazienti,                  
terapia medica instaurata, caratteristiche dell'intervento                      
operatorio, eventuali complicanze ed esito a 30 giorni), "Indagine di           
prevalenza delle lesioni da decubito e sulla diffusione delle                   
relative modalita' assistenziali di prevenzione e cura" (indagine di            
prevalenza su 5741 pazienti reclutati in reparti ad alto rischio di             
tutte le Aziende della regione); "Procedure cardiologiche ad alta               
complessita'": sindromi coronariche acute; impiego della PET in                 
ambito oncologico; indicazioni di accesso a MOC e Eco-doppler.                  
Progetto Livelli essenziali di assistenza                                       
- Avvio delle attivita' relative a:                                             
1) descrizione ed analisi delle aspettative e delle preferenze dei              
cittadini per diverse tipologie di assistenza/servizi;                          
2) sviluppo ed applicazione di strumenti (linee-guida, score di                 
gravita' clinica e di priorita') per il trasferimento dei criteri di            
esclusione nella pratica assistenziale e nel disegno organizzativo              
dei servizi;                                                                    
3) valutazione dell'impatto clinico-epidemiologico, organizzativo ed            
economico dei livelli essenziali, nonche' sul gradimento dei pazienti           
e sulle aspettative dei cittadini, nel loro insieme e per segmenti              
specifici della popolazione;                                                    
4) valutazione dell'impatto economico-finanziario dei LEA, anche in             
riferimento al possibile sviluppo dei fondi integrativi del SSN;                
5) analisi del contributo informativo della ricerca clinica nel campo           
della efficacia e della costo-efficacia degli interventi sanitari ai            
fini della definizione dei livelli essenziali di assistenza.                    
4) Area di programma Rischio infettivo                                          
Progetto Antibioticoresistenza                                                  
- Analisi epidemiologica dei dati di laboratorio per la sorveglianza            
in ambito umano ed elaborazione del protocollo d'indagine sull'uso              
degli antibiotici in ambito veterinario.                                        
- Rapporto finale sui protocolli di chemioprofilassi chirurgica.                
Progetto Tubercolosi                                                            
- A) Sorveglianza delle resistenze ai farmaci antitubercolari                   
Integrazione, in collaborazione con il Servizio di sanita' pubblica,            
dei dati regionali di notifica e di sorveglianza del trattamento                
della tubercolosi per gli anni 1996-2000. Creazione di record-linkage           
delle due fonti.                                                                
- B) Promozione della qualita' dell'assistenza ai pazienti con                  
tubercolosi.                                                                    
Indagine conoscitiva sul ritardo diagnostico.                                   
Qualita' dell'assistenza in pazienti affetti da tubercolosi                     
resistente ai farmaci antitubercolari.                                          
Progetto Infezioni nelle strutture sanitarie                                    
- Audit delle pratiche per la prevenzione delle infezioni in                    
chirurgia e definizione di protocollo per modelli di intervento per             
la prevenzione delle infezioni ospedaliere in chirurgia attraverso la           
modifica dei comportamenti professionali a rischio.                             
- Protocollo di studio ed elaborazione di database per la descrizione           
dei programmi di prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere            
nelle Unita' di Terapia Intensiva.                                              
- Rapporto finale sull'indagine di prevalenza di infezioni e lesioni            
da decubito nelle strutture assistenziali per anziani ed elaborazione           
di possibile modello di intervento rispetto alle pratiche                       
assistenziali emerse come prioritarie dallo studio eseguito nel                 
periodo 2001-2002.                                                              
5) Area di Programma Risorse umane                                              
Progetto Contratti e innovazioni organizzative                                  
- Elaborazione dei dati acquisiti tramite questionari e database sui            
contratti di lavoro e innovazioni organizzative relativi a                      
caratteristiche del rapporto a tempo parziale; modalita' innovative             
di selezione e reclutamento del personale; contratti di                         
formazione-lavoro.                                                              
Progetto Sistemi premianti                                                      
- Ricognizione e descrizione dei sistemi in atto e analisi delle                
modalita' di applicazione presso le Aziende sanitarie degli istituti            
contrattuali relativi a "incarichi dirigenziali" e "posizioni                   
organizzative" (area del comparto) e alla retribuzione di risultato             
(per la dirigenza).                                                             
Progetto Demografia professionale                                               
- Raccolta, elaborazione e interpretazione di dati relativi alla                
"permanenza in servizio" presso alcune aziende sanitarie campione del           
personale infermieristico e analisi della mobilita' in uscita.                  
6) Area di programma Salute, Ambiente, Lavoro                                   
Progetto Valutazione dell'impatto sulla salute                                  
- Coordinamento del progetto "asma nei bambini e ambiente",                     
finanziato dal Ministero della Salute.                                          
- Completamento della raccolta dei dati per lo studio multicentrico             
caso-controllo, coordinato dall'Universita' degli Studi di Torino,              
relativo alla eventuale associazione fra esposizione a campi                    
elettromagnetici e rischio di leucemie e neuroblastomi nei bambini.             
Progetto Facilitazione dei processi di prevenzione                              
- Coordinamento del progetto finanziato dal Ministero della Salute              
"Monitoraggio dell'applicazione del DLgs 626/94"; valutazione in via            
sperimentale di un manuale di autovalutazione dell'applicazione del             
DLgs 626/94 ad uso delle imprese e dei rappresentanti dei lavoratori            
per la sicurezza; collaborazione alla raccolta degli strumenti di               
informazione sulla salute e sicurezza del lavoro nell'ambito del                
progetto "INFORM¹ZIONE".                                                        
Progetto Piani per la salute                                                    
- Studio delle modalita' in cui si e' realizzata la partecipazione              
dei cittadini, produzione di materiali di documentazione e sostegno             
delle diverse azioni locali.                                                    
- Armonizzazione e promozione della documentazione tecnica utile alla           
scelta di priorita' e alla progettazione dei Piani per la produzione            
di "Profili sullo stato di salute".                                             
7) Area di programma Politiche sociali                                          
Progetto Famiglie e lavoro di cura                                              
- Ricerca delle fonti informative (statistiche socio-demografiche,              
base dati Istat, Inps, Banca d'Italia) per la stima del carico di               
lavoro di cura da parte delle famiglie e la domanda di servizi.                 
- Indagine sulle caratteristiche del ricorso ai servizi di tipo                 
assistenziale domiciliare a carattere individuale, con particolare              
riferimento al fenomeno del lavoro irregolare.                                  
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI                                                   
1. Premessa                                                                     
L'attivita' dell'Assessorato si e' caratterizzata nel 2002 per un               
forte impegno sul piano dell'applicazione della Legge 328/00 in                 
materia di programmazione del sistema dei servizi sociali, dando                
seguito a quanto gia' avviato, a livello di indirizzi, nel corso del            
2001.                                                                           
I primi Piani sociali di zona, infatti, sono stati introdotti con gli           
indirizzi assunti dalla delibera consiliare 246/01 di riparto del               
Fondo sociale nazionale e di quello regionale per l'anno 2001. I                
Piani, di durata biennale (2002-2003), sono stati elaborati dalle               
Zone sulla base di specifiche linee guida approvate dalla Giunta nel            
marzo 2002, che hanno orientato l'avvio del percorso e la metodologia           
per la costruzione e l'approvazione dei piani.                                  
Nel maggio 2002 sono stati approvati 41 Piani con altrettanti accordi           
di programma sottoscritti, in ciascuna zona, da Provincia, Comuni               
associati e, per gli interventi ad alta integrazione socio-sanitaria,           
dall'Azienda USL; sono stati inoltre presentati i programmi attuativi           
2002, contenenti la specificazione degli interventi e dei servizi - e           
delle relative risorse - previsti per le seguenti aree di bisogno:              
famiglie, infanzia e adolescenza, anziani, disabili, immigrati,                 
soggetti a rischio di esclusione sociale e dipendenze. In diversi               
casi gli accordi sono stati sottoscritti anche da Comunita' montane,            
consorzi e unioni dei Comuni, aziende speciali dei Comuni, poli                 
scolastici, consorzi misti per i servizi sociali. In molte realta'              
inoltre le IPAB, i soggetti appartenenti al terzo settore, le                   
fondazioni e altri soggetti non istituzionali hanno siglato                     
protocolli di adesione agli accordi.                                            
In generale il processo ha visto impegnati in specifici tavoli                  
politici e tecnici moltissimi amministratori, operatori, cittadini,             
come rappresentanti sia dei diversi soggetti istituzionali che del              
terzo settore, delle parti sociali e delle reti informali: si sono              
cosi' sviluppati per la prima volta sul territorio in modo ampio e              
diffuso una conoscenza e un confronto sul sociale che hanno                     
consentito a tutti gli attori di partecipare al processo di                     
programmazione, anche grazie alla funzione di accompagnamento,                  
coordinamento e formazione svolta dalle Province, nonche' al lavoro             
dei Comitati di distretto supportati dai tavoli tecnici di zona.                
Dalla prima valutazione del processo sperimentale avviato, emergono             
alcuni elementi di positivita' da consolidare e sviluppare nel                  
prossimo futuro: la costruzione di un nuovo soggetto di                         
programmazione costituito dai Comuni associati e non piu' singoli, il           
coinvolgimento diffuso del terzo settore, l'avvio dell'integrazione             
con differenti politiche (formazione, lavoro, casa, citta'), lo                 
sviluppo dell'integrazione gia' avviata tra sociale e sanitario, la             
messa in rete dei soggetti e delle esperienze, con la valorizzazione            
di quelle piu' innovative, la riflessione e l'elaborazione                      
sull'efficacia delle differenti forme di gestione dei servizi.                  
Alcune considerazioni a parte merita il tema della spesa sociale. Per           
la prima volta, in occasione della presentazione del Programma                  
attuativo 2002, e' stata avviata sull'intero territorio regionale una           
ricognizione delle risorse impiegate per il finanziamento del sistema           
dei servizi sociali e socio-sanitari integrati, coinvolgendo                    
attivamente Enti locali, Aziende USL e, in alcuni casi, le IPAB.                
I dati raccolti scontano il carattere di sperimentalita' dell'intero            
processo e pertanto devono essere trattati con le dovute cautele;               
tuttavia forniscono un primo quadro d'insieme della spesa sociale               
nella nostra regione. Complessivamente in Emilia-Romagna nel 2002 si            
e' speso per i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, secondo            
quanto indicato nei bilanci dei piani di zona, la somma di Euro                 
759.417.422,77; di questa quasi l'8% e' finanziata dal Fondo sociale            
regionale, assegnato parte come quota indistinta e parte come quota             
finalizzata al raggiungimento degli obiettivi indicati nella delibera           
consiliare 394/02.                                                              
L'analisi dei primi risultati della rilevazione ed il contributo,               
all'interno di specifici gruppi di lavoro, garantito da Province,               
Comuni e AUSL, hanno consentito di perfezionare gli strumenti di                
rilevazione impiegati per il programma attuativo 2002, in modo da               
poter disporre di dati con una maggiore attendibilita', gia' a                  
partire dal 2003.                                                               
Altro obiettivo perseguito attraverso questo innovativo strumento di            
programmazione e' stato ricostruire il quadro a livello regionale               
dello stato di applicazione del DLgs 109/98 e successive                        
integrazioni; attraverso gli strumenti indicati dalle "Linee guida              
per la predisposizione l'approvazione dei Piani sociali di zona                 
2002/2003" si e' pertanto avviato il monitoraggio dell'applicazione,            
da parte dei Comuni, dell'ISE (indicatore della situazione                      
economica).                                                                     
Questo tema, data la sua rilevanza sul piano dell'equita' e                     
dell'omogeneita' del sistema dei servizi, e' stato fatto oggetto, a             
livello regionale, di uno specifico approfondimento i cui risultati,            
a partire dai dati dei Piani di zona, saranno disponibili nel 2003.             
Nel complesso, i risultati dell'analisi dei primi piani di zona                 
sperimentali, hanno consentito di mettere a punto, in maniera                   
condivisa con i soggetti istituzionali di riferimento, gli strumenti            
e i percorsi per la realizzazione del piano attuativo 2003, in attesa           
della definizione del primo Piano sociale regionale e                           
dell'approvazione della nuova Legge regionale in materia di                     
promozione della cittadinanza sociale e realizzazione del sistema               
integrato di interventi e servizi sociali.                                      
Per quanto concerne le politiche di cooperazione, solidarieta'                  
internazionale ed aiuti umanitari, in sintonia con quanto previsto              
dal DPEF 2001, si e' proceduto alla approvazione della L.R. 12/02 che           
semplifica fortemente la precedente legislazione regionale e offre              
strumenti tecnico-politici, per coordinare gli interventi, fortemente           
caratterizzati all'insegna della partecipazione dell'insieme dei                
soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio regionale.               
I progetti finanziati sono passati, da 50 a 120, oltre ad avere                 
realizzato interventi umanitari d'emergenza e di rafforzamento                  
organizzativo nei balcani e nel mediterraneo, e strutturando la rete            
di collaborazioni dentro e fuori della UE.                                      
2. Pianificazione e sviluppo dei servizi sociali e socio-sanitari               
integrati                                                                       
2.1 Le politiche per gli anziani                                                
Nel corso del 2002 e' stata predisposta la proposta di piano delle              
azioni per la popolazione anziana, attraverso un significativo                  
confronto che ha interessato tutti gli assessorati regionali e                  
coinvolto esperti dei diversi settori. La proposta da parte della               
Giunta e' stata presentata nel dicembre e costituisce un importante             
contributo per un approccio innovativo alla soluzione dei problemi              
della popolazione anziana, in linea con gli indirizzi emersi nella II           
Conferenza mondiale dell'invecchiamento di Madrid 2002 e delle                  
indicazioni dell'Unione Europea.                                                
Per quanto riguarda lo sviluppo della rete dei servizi, nel 2002 si             
e' assicurato il consolidamento del sostegno alle famiglie che                  
assistono anziani non autosufficienti mediante l'assegno di cura. Nel           
corso dell'anno sono stati concessi circa 12.000 assegni di cura,               
anche mediante l'utilizzo delle risorse del Fondo sociale regionale e           
delle risorse proprie dei Comuni. In tal modo e' stato possibile                
ampliare il numero dei destinatari. Sono state fornite indicazioni              
alle Ausl ed ai Comuni per assicurare una corretta applicazione delle           
norme regionali e portare a soluzione alcuni problemi segnalati da              
alcuni territori.                                                               
Al tempo stesso si e' consolidata l'azione di monitoraggio della                
direttiva sull'assegno di cura, consentendo di disporre di dati                 
significativi per la funzione di governo del sistema.                           
Nel corso del 2002 e' proseguito lo sviluppo della rete dei servizi             
con integrazione del fondo sanitario garantendo a fine 2002 a livello           
regionale una disponibilita' di circa 14.000 posti in strutture                 
residenziali per non autosufficienti (RSA e case protette), circa               
2.100 posti in centri diurni socio-assistenziali.                               
Nel corso del 2002 e' inoltre stato avviato un importante progetto              
per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari a                   
domicilio al fine di supportare il processo di emersione e                      
regolarizzazione di un fenomeno che si e' esteso in modo                        
significativo nel corso degli ultimi anni.                                      
Per quanto riguarda il progetto regionale demenze, nel corso del 2002           
si e' consolidata l'attivita' dei consultori/centri esperti e dei               
centri delegati, attivi in tutto il territorio regionale e sono stati           
realizzati altri importanti obiettivi del progetto regionale, in                
particolare per quanto riguarda: il coinvolgimento dei medici di                
medicina generale nel percorso assistenziale dei pazienti dementi, la           
realizzazione di un programma straordinario di formazione degli                 
operatori dei servizi della rete, l'attivazione di centri per                   
l'ascolto e la consulenza ai familiari, programmi di informazione               
della popolazione sui problemi legati alla demenza.                             
Al fine di sostenere la realizzazione di tutti gli obiettivi del                
progetto regionale anche nell'anno 2002 sono state finalizzate                  
risorse aggiuntive per sostenere le AUSL nella fase di                          
implementazione del progetto regionale.                                         
Sempre nel settore delle demenze sono state realizzate le iniziative            
previste nel progetto ministeriale che vede coinvolte 14 unita'                 
operative e che riguarda la qualificazione dei servizi per dementi: 2           
unita' operative relative a centri diurni, 7 unita' operative                   
relative a strutture residenziali e 5 distretti sanitari.                       
2.2 Le politiche per i disabili                                                 
Nel corso dell'anno 2002 le azioni nei confronti dei cittadini con              
disabilita' sono state indirizzate principalmente al sostegno della             
domiciliarita' e al potenziamento della rete delle strutture                    
socio-sanitarie residenziali, in attuazione a quanto disposto dai               
provvedimenti nazionali e regionali di settore (45).                            
Per favorire la permanenza delle persone in situazione di handicap              
grave nel proprio contesto di vita familiare e domiciliare, la Giunta           
regionale ha approvato (46) una direttiva che prevede l'introduzione            
sperimentale da parte dei Comuni di una nuova modalita' di intervento           
denominata "assegno di cura e di sostegno". Per sostenere la                    
sperimentazione, sono state assegnate (47) ai Comuni risorse                    
finalizzate pari a 2 MLN di Euro, che si sono quindi aggiunte a                 
quelle gia' stanziate (48) nell'esercizio finanziario 2001.                     
La Giunta regionale ha dato attuazione (49) al DM 470/01 che                    
prevedeva la concessione di finanziamenti ad organismi privati senza            
finalita' di lucro per la realizzazione di strutture residenziali               
destinate all'ospitalita' di persone con gravi disabilita' rimaste              
prive del sostegno dei familiari. I progetti approvati e finanziati             
dalla Giunta per l'apertura di altrettante nuove strutture sono stati           
nel complesso 10 e hanno previsto un impegno di spesa pari a 9.7 MLN            
di Euro, ripartiti tra risorse erogate dalla Regione (5 MLN) e                  
autofinanziamento dei soggetti proponenti (4,7 MLN).                            
In collaborazione con le associazioni dei cittadini disabili e' stata           
organizzata la "I Conferenza regionale sulle politiche                          
dell'handicap", che ha rappresentato nel 2001/2002 un'importante                
occasione di confronto sulle politiche regionali per il superamento             
dell'handicap, coinvolgendo complessivamente quasi 2.000 persone, tra           
singoli cittadini, rappresentanti del terzo settore, operatori ed               
amministratori. Apertasi il 4 e 5 dicembre 2001, la conferenza                  
regionale si e' articolata nel corso del 2002 in tre ulteriori                  
sessioni di confronto e approfondimento sui temi dell'integrazione              
scolastica, lavorativa e sociale.                                               
In continuita' con le azioni promosse nel corso delle precedenti                
annualita' nell'ambito del programma regionale di attuazione della              
Legge 162/98, in sede di ripartizione del Fondo nazionale e regionale           
per le politiche sociali sono stati indicati (50) specifici obiettivi           
per la programmazione territoriale volti a:                                     
- incrementare e qualificare l'assistenza domiciliare a favore delle            
persone disabili, con particolare riferimento alle situazioni di                
handicap grave, ai disabili che vivono soli, ai nuclei familiari in             
cui sono presenti piu' persone in situazione di handicap e/o genitori           
soli o anziani;                                                                 
- sviluppare interventi di affiancamento e sostegno ai familiari che            
assistono disabili;                                                             
- realizzare e potenziare servizi temporanei e di sollievo per                  
disabili, anche attraverso l'ampliamento degli orari e dei periodi di           
apertura nei centri diurni e la disponibilita' di posti temporanei              
presso i servizi residenziali.                                                  
Per promuovere la partecipazione delle persone con disabilita', anche           
gravi, ad attivita' di carattere ricreativo e per il tempo libero,              
sono stati finanziati (51) 69 progetti presentati da altrettanti                
organismi del privato sociale (associazioni sociali, organizzazioni             
di volontariato, cooperative sociali ed altri organismi privati senza           
finalita' di lucro), che complessivamente hanno comportato un impegno           
di spesa pari a 671.393,97 Euro.                                                
E' ormai giunto a conclusione il programma regionale pluriennale di             
attuazione della Legge 284/97, che ha previsto interventi per                   
l'integrazione sociale delle persone con pluriminorazioni sensoriali.           
Nel corso del 2002 sono, infatti, giunte a termine le iniziative di             
formazione programmate per gli operatori dei servizi socio-sanitari e           
sono state realizzate specifiche iniziative di diffusione dei                   
prodotti ed ausili tecnologici realizzati nel corso delle precedenti            
annualita'.                                                                     
Nel 2002 sono state 687 le persone con disabilita' residenti in                 
Emilia-Romagna che hanno ricevuto contributi ai sensi della L.R.                
29/97. I contributi economici della Regione hanno superato                      
complessivamente i 900 mila Euro e sono stati utilizzati per                    
l'acquisto o l'adattamento di veicoli privati destinati al trasporto            
di persone in situazione di handicap grave, oppure per dotare le                
abitazioni private di ausili, arredi e strumentazioni tecnologiche              
indispensabili a favorire la permanenza al domicilio. Si e'                     
proceduto, inoltre, a dare continuita' alle attivita' di                        
informazione, formazione e consulenza del "Centro regionale ausili" e           
del "Centro regionale per il superamento delle barriere                         
architettoniche", attivati dalla Regione ai sensi dell'articolo 11              
della medesima L.R. 29/97.                                                      
Per favorire la mobilita' delle persone con disabilita' (52), la                
Giunta ha garantito specifiche agevolazioni tariffarie per il                   
trasporto pubblico extraurbano, che complessivamente hanno comportato           
un impegno di spesa pari a 816.000 Euro.                                        
2.3 Politiche a sostegno del volontariato, dell'associazionismo,                
della cooperazione sociale                                                      
Per l'area volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, sono            
stati perseguiti obiettivi di qualificazione ed implementazione della           
banca dati regionale, oltre che di coordinamento sulla tenuta dei               
rispettivi Albi al fine di perfezionarne le procedure.                          
Piu' specificamente nei singoli ambiti d'intervento, per quanto                 
riguarda l'associazionismo, anche per il 2002, la Regione ha                    
contribuito (53) da un lato a sostenere economicamente i progetti di            
sviluppo presentati dalle associazioni iscritte all'Albo regionale e            
dall'altro ha ulteriormente concorso al finanziamento dei piani                 
presentati dalle Province per sostenere l'associazionismo locale.               
Nel corso del 2002, inoltre, e' stata discussa e approvata la nuova             
legge regionale sull'associazionismo di promozione sociale, L.R. 9              
dicembre 2002, n. 34 "Norme per la valorizzazione delle associazioni            
di promozione sociale" che ha abrogato la precedente L.R. 7 marzo               
1995, n. 10.                                                                    
Per quanto attiene il volontariato si e' data continuita' alle azioni           
di raccordo con il Co.Ge e con il Forum regionale del Terzo settore,            
nonche' alle azioni di coordinamento della Conferenza regionale del             
Terzo settore e del comitato paritetico per i rapporti con il                   
volontariato e le istituzioni pubbliche.                                        
Nel corso del 2002 e' stata altresi' preparata e realizzata la IV               
Conferenza regionale ed e' stato presentato al pubblico il IV                   
rapporto sulle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio           
regionale.                                                                      
A seguito della Conferenza regionale, si e' inoltre attivato un                 
confronto che ha portato alla stesura di una prima bozza di modifica            
della vigente L.R. 37/99.                                                       
Sul piano dell'impegno finanziario sono state assegnate ai centri di            
servizio risorse economiche finalizzate all'attivazione di percorsi             
formativi per volontari.                                                        
2.4 La promozione del Servizio civile                                           
L'attivita' e' stata caratterizzata dalla predisposizione di un                 
progetto di legge di modifica della L.R. 38/99, alla luce della                 
scelta di sospendere l'obbligo di leva, sostituendolo                           
progressivamente con volontari. Il percorso ha coinvolto in modo                
determinante gli enti di servizio civile, tramite la Consulta                   
regionale, ed ha portato all'adozione della delibera di Giunta n.               
2728 del 30/12/2002.                                                            
Anche nella prospettiva sopra indicata, all'inizio del 2002 e' stata            
attivata un'azione sperimentale per la promozione del Servizio civile           
volontario, che nella fase iniziale ha visto il coinvolgimento di 18            
enti, pubblici e privati.                                                       
Il 2 dicembre 2002 si e' realizzata, a Piacenza, la Seconda                     
Conferenza regionale sul servizio civile, importante momento di                 
confronto nella delicata fase di cambiamento a 30 anni                          
dall'approvazione della prima legge sull'obiezione di                           
coscienza.Inoltre, sulla base del Protocollo d'intesa con la                    
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio nazionale per il                
Servizio civile (UNSC) del 7 febbraio 2001, si e' ulteriormente                 
consolidata l'attivita' della sede periferica dell'UNSC, aperta                 
presso la Regione Emilia-Romagna, ampliandone le competenze anche a             
seguito del venire meno dell'attivita' del Distretto militare di                
Bologna relativamente al Servizio civile.                                       
L'attivita' ordinaria, previa adozione di apposito bando, e' stata              
caratterizzata dal finanziamento di Euro 343.000 a favore di progetti           
finalizzati alla promozione del Servizio civile nelle scuole e nei              
centri di aggregazione giovanile, alla valorizzazione dei                       
coordinamenti provinciali degli enti di Servizio civile, all'impiego            
di obiettori di coscienza e di volontari nei settori della protezione           
civile, dell'assistenza, dell'educazione e della solidarieta'                   
all'estero in paesi in via di sviluppo e in aree di conflitto.                  
2.5 Politiche per i giovani                                                     
Sulle tematiche connesse alle politiche giovanili di cui alla L.R.              
21/94 si e' svolto nel corso dell'anno un approfondito dibattito di             
preparazione per la Seconda Conferenza sulle Politiche giovanili che            
si e' svolta il 25 novembre 2002.                                               
Nei tavoli di confronto attivati nell'ambito della Conferenza                   
medesima hanno trovato conferma le indicazioni di priorita' su cui              
lavorare nell'immediato futuro e che, tra l'altro, riguardano:                  
- l'adozione di strategie idonee a conferire maggiore impulso alle              
politiche giovanili intese come partecipazione alla cittadinanza                
attiva delle giovani generazioni;                                               
- una maggiore attenzione al protagonismo giovanile nell'ambito dei             
nuovi strumenti di programmazione territoriale, l'invito a sviluppare           
maggiormente iniziative di settore in chiave europea;                           
- l'esplorazione verso nuove forme di rappresentanza anche attraverso           
la sperimentazione di forum tematici;                                           
- la qualificazione e il potenziamento dello spazio dedicato                    
all'informazione anche attraverso un piu' puntuale utilizzo della               
rete degli Informagiovani;                                                      
- il proseguimento delle azioni promozionali atte a stimolare                   
l'adozione di una legge nazionale sui giovani.                                  
A tal fine, con la collaborazione degli enti territoriali e' stata              
formulata una proposta di progetto di legge nazionale, poi trasmessa            
ai competenti organi nazionali.                                                 
Si sono altresi' svolte le istruttorie sui progetti pilota (54) di              
parte corrente e di conto capitale, assegnando i relativi                       
finanziamenti, mentre va segnalato che i finanziamenti europei per i            
progetti giovanili in Emilia-Romagna hanno registrato un aumento di             
circa il 30% sull'anno precedente, arrivando ad un totale di circa un           
milione di Euro.                                                                
2.6 Tossicodipendenze                                                           
Nel corso del 2002 si e' proceduto ad un riassetto complessivo del              
sistema di programmazione e di finanziamento del settore, in coerenza           
con le normative regionali e nazionali. In particolare si sono                  
fornite indicazioni affinche' la programmazione rientrasse                      
nell'ambito di quanto previsto in tema di piani di zona sperimentali.           
Il "Programma degli interventi ed individuazione dei criteri di                 
ripartizione del fondo regionale socioassistenziale e del fondo                 
nazionale per le politiche sociali anno 2002" (55) finanzia i piani             
di zona e programma gli interventi; in particolare, vista la                    
peculiarita' del settore e dato che per la prima volta vengono                  
trasferiti fondi direttamente agli Enti locali sul tema, e' stato               
definito un programma regionale dipendenze, che fornisce indicazioni            
agli enti locali per la programmazione in tema di prevenzione del               
disagio giovanile, di promozione del benessere nei luoghi del                   
divertimento giovanile, di potenziamento degli interventi di strada e           
a bassa soglia, di reinserimento sociale e di contrasto alla                    
marginalita'. Le risorse disponibili per tale programma ammontano a             
3.500.000 Euro; il riparto e' avvenuto ai Comuni capodistretto, i               
quali sono vincolati ad utilizzare tale somma per le finalita' di cui           
sopra, esplicitandole all'interno del programma attuativo 2003 dei              
piani di zona.                                                                  
Si e' provveduto al riparto (56) della quota del fondo nazionale di             
lotta alla droga per le annualita' 2000-2001, a partire dal relativo            
bando emanato nel corso del 2001, per complessivi Euro 11.227.636.              
Si e' inoltre giunti alla sottoscrizione di un accordo tra Regione e            
Coordinamento degli enti ausiliari (CEA) per il triennio 2003-2005,             
in materia di prestazioni erogate a favore delle persone dipendenti             
da sostanze d'abuso (57). L'accordo, sottoscritto da tutti gli enti             
convenzionati con le AUSL della Regione, contiene previsioni di                 
ordine economico (definizione di un tetto massimo di spesa regionale            
ripartito per Azienda USL, definizione delle rette) e normativo                 
(prefigurazione di un percorso che condurra' alla possibilita' di               
accesso diretto alle strutture, impegni reciproci in termine di                 
riconversione delle strutture, di debiti informativi e di valutazione           
degli interventi, di formazione degli operatori, di partecipazione              
degli enti ai tavoli di programmazione dei piani di zona).                      
Vengono previsti accordi locali e una commissione regionale di                  
monitoraggio dell'accordo.                                                      
Sono stati portati avanti i seguenti progetti regionali:                        
Aggiornamento e potenziamento della rete dei centri di documentazione           
sulle tossicodipendenze, alcolismo e disagio giovanile                          
La rete dei centri di documentazione della Regione Emilia-Romagna,              
istituita con delibera della Giunta regionale n. 655 del 6/5/1997,              
dal suo avvio nel settembre 1996, ha sviluppato diversi ambiti di               
intervento nell'area della documentazione, dell'informazione, della             
formazione e della consulenza. Nel 2001 era stato assegnato al Comune           
di Modena, che coordina la rete dei centri di documentazione, un                
finanziamento per l'attuazione del "Progetto di sviluppo della rete             
dei centri di documentazione sulle tossicodipendenze, alcolismo e               
disagio giovanile".                                                             
Quest'anno si e' inteso consentire l'acquisizione della                         
documentazione e della strumentazione necessaria a rendere omogeneo             
il livello di sviluppo dei singoli centri. La Regione, attraverso               
l'utilizzo della quota del Fondo nazionale di lotta alla droga                  
2000-2001 riservata ad attivita' e progetti di rilevanza regionale,             
ha assegnato al Comune di Modena un finanziamento per l'attivita'.              
Monitoraggio diagnostico sulle nuove forme di dipendenza da cocaina             
Negli ultimi anni si e' rilevato un costante aumento degli utenti dei           
SERT e degli enti ausiliari trattati per dipendenza da cocaina, cosi'           
come e' aumentato il consumo di cocaina associato a dipendenza da               
eroina. Per programmare e monitorare gli interventi a questa                    
popolazione e' necessario conoscere meglio le caratteristiche                   
dell'utenza e l'offerta terapeutica/riabilitativa del sistema dei               
servizi. A tale scopo si intende effettuare un monitoraggio                     
diagnostico, tra i SERT e le strutture operative degli enti ausiliari           
interessati, che costituisca la base per una successiva elaborazione            
di linee-guida regionali sull'argomento. Le attivita' verranno                  
realizzate dal Centro studi della Azienda USL di Parma che ha                   
proposto un apposito programma, con finanziamento a valere sulla                
quota del Fondo nazionale di lotta alla droga 2000-2001 riservata ad            
attivita' e progetti di rilevanza regionale.                                    
Terza rilevazione sul costo dei servizi per le tossicodipendenze e              
l'alcolismo in Emilia-Romagna                                                   
La rilevazione, finanziata all'Azienda USL di Imola attraverso la               
quota regionale del Fondo lotta alla droga, copre tre anni di spesa             
(1998-1999-2000) e si propone di:                                               
- valutare il costo complessivo delle attivita' fornite dai programmi           
dipendenze patologiche (PDP) delle Ausl dell'Emilia-Romagna per i tre           
anni oggetto della rilevazione e misurare l'andamento temporale del             
fenomeno;                                                                       
- confrontare i modelli di spesa dei differenti PDP con un sistema              
sintetico che consenta di verificare se le diverse scelte di spesa              
sono davvero tali o semplicemente dettate dalla contingenza;                    
- valutare l'andamento complessivo dal punto di vista economico del             
sistema degli enti ausiliari nei tre anni oggetto di riflessione.               
Considerare l'azione che l'ente locale (Comuni ed organismi                     
consortili) offre all'utenza tossicodipendente ed alcolista.                    
Valutazione risultati strumenti di valutazione SERT Emilia-Romagna              
La Regione Emilia-Romagna avvio' (58) un percorso di sperimentazione            
della valutazione dell'outcome con l'utilizzo di alcuni strumenti               
comuni per tutti i SerT regionali. Ora ci si accinge alla valutazione           
dell'aspetto organizzativo, dei percorsi, dei sistemi e delle                   
difficolta' che i SerT hanno rilevato nell'implementazione e                    
nell'adozione dei singoli strumenti di valutazione, per poi giungere            
ad elaborare tutti i dati ottenuti con la valutazione dei risultati             
dei singoli SerT. Il progetto e' stato finanziato all'Azienda USL di            
Cesena attraverso la quota regionale del Fondo nazionale lotta alla             
droga destinata a progetti di rilevanza regionale.                              
Stima della prevalenza di tossicodipendenti nella regione                       
Emilia-Romagna e analisi del sommerso                                           
Obiettivo di questo studio e' fornire una stima attendibile e                   
riproducibile nel tempo, con costi e tempi accettabili, del numero              
oscuro di tossicodipendenti che utilizzano eroina per via venosa,               
presenti nella regione Emilia-Romagna, che non si rivolgono ai SerT.            
Tale analisi verra' stratificata per azienda USL, provincia e                   
territorio provinciale. Verra' utilizzato il metodo cattura/ricattura           
a due fonti, metodo consigliato dall'osservatorio europeo sulle                 
tossicodipendenze.  Verranno inoltre calcolati i tassi di mortalita'            
per overdose standardizzati per eta', distinti per sesso, anno,                 
Azienda USL e provincia di residenza. Il progetto e' stato finanziato           
all'Azienda USL della Citta' di Bologna attraverso la quota regionale           
del Fondo nazionale lotta alla droga destinata a progetti di                    
rilevanza regionale.                                                            
Monitoraggio e valutazione dei progetti di prevenzione e di riduzione           
del danno                                                                       
La sperimentazione e' iniziata nel 2001. Gli obiettivi erano:                   
sperimentare una metodologia di progettazione e di valutazione dei              
progetti riproponibile su scala regionale, formare un gruppo di                 
operatori referenti di progetto, realizzare una banca dati delle                
buone pratiche di prevenzione. Hanno partecipato 25 progetti,                   
rappresentanti di diverse tipologie di intervento e delle diverse               
aree territoriali, fra quelli finanziati con il fondo lotta alla                
droga del triennio 1997-99. La strategia valutativa ha portato i                
progettisti a riflettere sui dati iniziali, a dichiarare le teorie di           
riferimento, a segnalare il raggiungimento degli effetti cercati, nel           
rispetto del principio di coerenza interna del programma di                     
prevenzione. Si e' costruita una griglia che e' stata utilizzata per            
la presentazione dei progetti per il finanziamento relativo                     
all'ultimo biennio e che ha consentito una valutazione ex ante dei              
progetti con informazioni e criteri omogenei. Con l'estate 2002 si e'           
conclusa la fase sperimentale del progetto. I contenuti e i dati                
elaborati dal progetto saranno presentati durante il convegno: "La              
prevenzione...come processo - Buone pratiche, nodi critici e                    
valutazione delle politiche di prevenzione delle dipendenze in                  
Emilia-Romagna".                                                                
2.7 Progettazione europea                                                       
Vengono di seguito evidenziati i progetti europei che sono stati                
realizzati, nel corso del 2002, ai quali la Direzione generale                  
Sanita' e Politiche sociali ha partecipato in qualita' di titolare o            
partner di altre Amministrazioni pubbliche o ONG.                               
Progetti che vedono la Direzione in qualita' di titolare:                       
"Osservatorio sull'applicazione dell'art. 18 del DLgs 26/7/1998, n.             
286 nel contesto delle norme di contrasto della criminalita' contro i           
migranti"                                                                       
Capofila e' la Regione Emilia-Romagna, altri partners sono                      
l'associazione On the Road di Martinsicuro, la facolta' di                      
Giurisprudenza di Bologna, i dipartimenti di Scienze giuridiche e               
Scienze sociali dell'Universita' di Torino, l'Universita' degli Studi           
di Francoforte (D) e di Barcellona (E).                                         
La realizzazione del progetto ha consentito l'attivazione di un                 
osservatorio sull'applicazione dell'art. 18 del DLgs 286/98. Oltre              
all'analisi comparativa a livello degli ordinamenti giuridici nei               
paesi partner partecipanti al progetto, sono stati raccolti ed                  
analizzati i dati sui permessi accordati, non accordati, revocati, da           
parte delle Questure, sul contenzioso giudiziario inerenti ai                   
permessi, sui procedimenti penali collegati e dei loro esiti, sulle             
relazioni e i rapporti di cui agli artt. 25 e 26 del Regolamento di             
attuazione del TU.                                                              
L'insieme degli elementi raccolti e delle ricerche sui contesti                 
locali sono contenuti in un rapporto, unitamente a relazioni di                 
approfondimento sulle situazioni regionali scelte a campione,                   
presentato nel corso del convegno internazionale conclusivo tenutosi            
a Bologna il 23 e 24 maggio 2002, con il patrocinio sia della                   
Commissione Stop che del Ministero pari opportunita'.                           
Costo totale del progetto Euro 206.250,00 di cui 165.000,00 di                  
contributo comunitario                                                          
"Media-Mente"                                                                   
Nell'ambito della prima fase di Urb-AL, la Direzione generale Sanita'           
e Politiche sociali ha partecipato alla rete "Citta' e droga"                   
(coordinata dal Comune di Santiago del Cile) e alla rete 5 "Politiche           
sociali urbane" (coordinata dal Comune di Montevideo). Per quanto               
concerne la rete 5 la Regione Emilia-Romagna ha coordinato il                   
progetto Media-Mente.                                                           
"Media-Mente" ha visto la partecipazione, come partners, delle citta'           
di Rotterdam (NL) e Montevideo (UY), delle Prefetture di Rio de                 
Janeiro (BR) e Buenos Aires (AR). Il progetto sulla mediazione                  
sociale si proponeva di effettuare un'analisi sistematica ed organica           
dei bisogni locali esistenti, mediante una ricerca-azione da                    
effettuare in ciascuna citta' partecipante, con il fine di definire             
una prima mappa dei conflitti sociali agiti o possibili e di                    
promuovere il confronto sulle azioni relative al progetto e lo                  
scambio delle modalita' d'azione innovative e sperimentate di                   
intervento sociale mediante incontri seminariali fra le citta'                  
partecipanti.                                                                   
Nell'aprile 2002 si e' tenuto a Rio de Janeiro il secondo seminario             
di confronto e riflessione sui dati raccolti attraverso la                      
ricerca-azione, inoltre si e' concluso, a Bologna, il corso di                  
formazione per Mediatori sociali ed e' stato predisposto il materiale           
per la formazione a distanza che ha consentito la partecipazione al             
corso degli operatori delle altre citta' coinvolte. In luglio del               
2002 si e' tenuto a Bologna il seminario transnazionale finale di               
chiusura del progetto.                                                          
Costo totale del progetto Euro 196.741,00 di cui contributo                     
comunitario Euro 98.371,00.                                                     
Progetti che hanno visto la Direzione in qualita' di partner:                   
"Ingegneria finanziaria per lo sviluppo locale: nuove opportunita'              
per i governi locali e regionali"                                               
E' un progetto a cui partecipa la Direzione generale Sanita' e                  
Politiche sociali, vede come capofila la Fondazione Choros di Padova,           
altri partners sono New Economic Foundation, Agence Alter (B), Eficea           
(F) ed Ever&Jung (D). Il progetto si propone di affrontare il bisogno           
di accesso a fondi di investimento finanziario europei attraverso               
l'aumento della consapevolezza nell'ambito della Amministrazione                
regionale, locale e nel mondo della cooperazione sociale dei nuovi              
strumenti finanziari (es. fondi per il prestito, fondi di garanzia,             
venture capital a carattere sociale). Obiettivo del progetto e' la              
formulazione di soluzioni creative basate sull'utilizzo efficiente              
del capitale.                                                                   
Nel corso del 2002 sono state organizzate a Bologna, tre giornate               
formative alle quali hanno partecipato referenti di Amministrazioni             
provinciali e locali della Regione Emilia-Romagna e dirigenti del               
mondo dell'economia sociale. Costo totale del progetto Euro                     
827.420,00 di cui contributo comunitario Euro 620.564,00.                       
"Marginalia: tra le righe ... fuori dai margini. Letture e risposte             
multidimensionali all'emarginazione" e' un progetto che vede come               
capofila l'associazione On the Road di Martinsicuro, altri partners             
sono Regione Marche, Provincia di Teramo, Comune di Perugia,                    
Universita' di Ancona, coordinamento nazionale Comunita' di                     
accoglienza (CNCA), Accompagnement Lieux d'accueil Carrefour                    
e'ducatif & social (ALC) di Nice (F), Gabinet d'Estudis Socials (GES)           
di Barcelona (E), Rede europeia Anti-Pobreza (REAPN) di Porto (P),              
Universita' di Antwerp (B), Aegean University - department of                   
educational sciences di Rhodes (EL).                                            
Obiettivo del progetto e' quello di affrontare a livello europeo, in            
un'ottica integrata, la dimensione multidimensionale di un'ampia area           
di emarginazione solitamente affrontata per categorie, caratterizzata           
invece dall'intersezione e dalla sovrapposizione di diversi fenomeni            
(prostituzione, immigrazione, clandestinita', tratta) che riguardano            
diverse fasce di persone socialmente escluse o a rischio di                     
esclusione, al fine di migliorare l'orientamento e l'efficacia delle            
politiche di inserimento sociale. Dopo il primo incontro                        
transnazionale tenutosi a Bologna nella primavera 2002, si e'                   
costituito il gruppo di ricerca e sono state definite le griglie                
comuni per la rilevazione di dati e bibliografie concernenti i                  
settori di ricerca.                                                             
Costo totale del progetto Euro 153.000,00 di cui contributo                     
comunitario 122.400,00 Euro.                                                    
"Partnership vs. Esclusion"                                                     
Vede come capofila il Centro di solidarieta' di Reggio Emilia, altri            
partners sono: Ministero degli Affari sociali dell'Assia e Hessiche             
Landesstelle gegen die Suchtgefahren HLS (D), London Borough of                 
Greenwich e Greenwich Co-operative Development Agency (UK), Servizio            
della Salute di Murcia e Fundacion Diagrama (E).Obiettivo del                   
progetto e' lo scambio di buone prassi di partnership tra autorita'             
regionali e no profit nella elaborazione, programmazione,                       
realizzazione e valutazione delle politiche regionali di lotta contro           
l'esclusione sociale. Dopo la costituzione, nei vari Paesi, dei                 
gruppi locali composti da rappresentanti di organizzazioni no profit,           
saranno realizzati tre seminari transnazionali, uno per Paese, in cui           
verranno presentati al pubblico locale le migliori prassi di ogni               
Paese partecipante e che saranno poi raccolte in un CD-rom ed in un             
report. Costo totale del progetto Euro 179.846,51 di cui contributo             
comunitario Euro 143.562,51.                                                    
"Immigrated Women Health Access (IWHA)"                                         
E' un progetto che vede il coinvolgimento anche della Direzione                 
generale Cultura, Formazione e Lavoro ed ha come capofila il Comune             
di Forli', altri partners sono: Comuni di Imola e Ravenna,                      
associazione "Trama di terre" di Imola, l'Universita' di Bologna,               
Sociologist European Programmes Sector (EL), City Council of Berlin             
(D) e Malaga (E). Obiettivo del progetto e' favorire l'integrazione             
sociale delle persone considerate piu' vulnerabili all'interno della            
societa', con particolare riferimento alle donne emigrate in Italia             
nell'accesso ai servizi sanitari. Obiettivi specifici sono quelli di            
creare un gruppo di studio territoriale per il monitoraggio                     
permanente dei fenomeni, l'individuazione di buone prassi,                      
rilevazione e studio di pratiche innovative, proposte di adeguamento            
delle politiche locali attraverso il confronto con le altre realta'             
europee e, inoltre, un forum virtuale transnazionale che riletta                
sulle politiche di riconoscimento culturale e sull'analisi                      
dell'impatto di politiche d'integrazione sociale delle donne migranti           
e delle loro famiglie, tenendo conto del rischio di riprodurre                  
emarginazione e discriminazione. Nel corso del 2002 si e' dato avvio            
al progetto costituendo il gruppo di ricerca, si e' fatto il primo              
incontro transnazionale ed e' stato realizzato il Forum virtuale                
transnazionale. Costo totale del progetto Euro 180.245,29 di cui                
contributo comunitario Euro 141.395,00.                                         
2.8 Interventi strutturali                                                      
Nel corso del 2002 le principali attivita' si sono concentrate nella            
gestione e l'attuazione dei programmi di investimenti di cui all'art.           
20 della Legge 67/88, all'art. 42 della L.R. 2/85 VI e VII riparto              
(59) del DM 470/01 (60).                                                        
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 20 della Legge 67/88 le            
aree di intervento sono state essenzialmente due:                               
1) proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi            
finanziati nel primo triennio del programma e non ancora completati.            
Il programma prevede complessivamente 75 interventi per un                      
finanziamento complessivo a carico di Stato e Regione di Euro                   
112.756.792,28, erogato agli Enti attuatori per lavori gia'                     
realizzati per Euro 102.636.842,26, rimanendo ancora da erogare Euro            
10.119.950,02 per gli interventi in corso e non ancora completati.              
Gli interventi completati sono 66, gli interventi attivati sono 56,             
per i restanti interventi sono in fase di esecuzione i relativi                 
lavori. Nel corso del 2002, la Regione ha erogato Euro 821.250,00 per           
il pagamento delle spese sostenute per realizzare gli interventi                
programmati;                                                                    
2) proseguimento dell'attuazione dell'accordo di programma per il               
settore degli investimenti sanitari - Area strutture per anziani e              
disabili - siglato in data 23 dicembre 1999 con il Ministero della              
Sanita' di concerto con il Ministero del Tesoro, Bilancio e della               
Programmazione economica. Il programma prevede complessivamente 64              
interventi per un finanziamento complessivo a carico di Stato e                 
Regione di Euro 70.812.954,79, erogato agli enti attuatori per lavori           
gia' realizzati per Euro 10.722.903,23, rimanendo ancora da erogare             
Euro 60.090.051,56 per gli interventi in corso e non ancora                     
completati. A tre anni dalla sottoscrizione dell'accordo si sono                
avviati gli iter procedurali per la realizzazione di circa il 60%               
degli interventi programmati. Su un totale di 64 interventi previsti            
nell'accordo, 39 sono stati approvati per l'ammissione al                       
finanziamento e di questi 27 hanno visto l'inizio dei lavori; per i             
restanti interventi sono in fase di esecuzione la predisposizione dei           
progetti, delle gare e dei relativi lavori. In particolare nel corso            
del 2002 sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento 16              
interventi e sono iniziati i lavori per 14 interventi. Nel corso del            
2002, la Regione ha erogato Euro 9.517.776,65, per il pagamento delle           
spese sostenute per realizzare gli interventi programmati.                      
Nell'ambito delle risorse previste dall'art. 42 della L.R. 2/85 VI              
riparto e' proseguita l'esecuzione dei lavori relativi agli                     
interventi finanziati e non ancora completati. Il programma prevedeva           
complessivamente 170 interventi per un finanziamento complessivo a              
carico della Regione di Euro 29.884.842,72; di questi interventi 15             
non hanno rispettato il termine perentorio, previsto dalla legge, di            
avvio delle opere e sono stati derogati rendendo disponibile la somma           
di Euro 2.195.458,28. Sul finanziamento residuo, pari a Euro                    
27.689.384,44 si e' erogato agli enti attuatori per lavori gia'                 
realizzati Euro 19.046.579,18 rimanendo ancora da erogare Euro                  
8.642.805,26 per gli interventi in corso e non ancora completati. Gli           
interventi completati sono 51, di cui, in particolare, 19 nell'anno             
2002; per i restanti interventi sono in fase di esecuzione i relativi           
lavori. Nel corso del 2002, la Regione ha erogato Euro 4.615.016,29             
per il pagamento delle spese sostenute per realizzare gli interventi            
programmati.                                                                    
Nel corso del 2002 si e' inoltre provveduto:                                    
1) ad emanare il bando (61) per la presentazione delle domande di               
ammissione ai contributi in conto capitale di cui all'art. 42 della             
L.R. 12/1/1985, n. 2 VII riparto con l'introduzione, tra i criteri              
per l'assegnazione, di norme tecniche tendenti al miglioramento della           
qualita' della vita, quali il rispetto dei limiti ricettivi degli               
ecosistemi, la riproducibilita' delle risorse naturali, l'equilibrio            
tra sistemi naturali ed antropici; ad istituire un gruppo di lavoro             
interassessorile per la valutazione dei requisiti di ammissibilita'             
degli interventi proposti, sono state presentate 300 proposte di                
intervento;                                                                     
2) ad emanare il bando (62) per la presentazione delle domande di               
ammissione ai contributi di cui all'art. 81 della Legge 388/00 in               
materia di interventi in favore di soggetti con handicap grave privi            
dell'assistenza dei famigliari (63); ad individuare gli interventi              
ammessi a finanziamento (64); a fronte di 36 domande di ammissione              
sono stati ammessi a finanziamento 10 interventi proposti;                      
3) all'aggiornamento del programma di cui all'art. 20 della Legge               
67/88 primo triennio, approvato con delibera di Consiglio regionale             
411/02.                                                                         
3. Le politiche familiari, per l'infanzia e l'adolescenza                       
Il Servizio si occupa della estensione e qualificazione dei servizi             
per la prima infanzia, del miglioramento e dei progetti di                      
qualificazione delle scuole dell'infanzia, delle politiche familiari            
in particolare dei Centri per le famiglie e delle donne in                      
difficolta' con bambini.                                                        
Il Servizio cura inoltre la promozione e opportunita' per                       
l'attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti, sostiene le           
politiche di accoglienza (adozioni, affidamenti familiari, strutture            
per l'accoglienza), di tutela e di integrazione dei minori.                     
3.1 Servizi per l'infanzia                                                      
I servizi educativi per i bambini in eta' 0-6 anni, nel quadro delle            
politiche regionali rivolte all'infanzia, hanno rappresentato e                 
continuano a rappresentare un terreno di impegno costante che ha                
consentito di sviluppare un patrimonio di strutture e di esperienze             
estremamente significativo che si e' caratterizzato per la sua                  
capacita' innovativa e sensibilita' verso le nuove esigenze dei                 
bambini e delle loro famiglie.                                                  
Nel 2002, in attuazione degli indirizzi triennali stabiliti dal                 
Consiglio regionale con deliberazione 238/01, la Giunta ha approvato            
(65) il programma di interventi rivolti ai bambini in eta' 0-3 anni             
per l'anno 2002 per complessivi Euro 13.993.080,15 per la                       
realizzazione delle seguenti azioni:                                            
- estensione dell'offerta dei servizi tramite l'ampliamento e/o                 
adeguamento delle strutture, garantendo ai Comuni, nei quali la                 
domanda sociale e' piu' alta, il potenziamento dell'offerta tramite             
la costruzione di edifici nuovi, l'ampliamento o la riorganizzazione            
di strutture esistenti da utilizzare come sedi di nidi o di servizi             
integrativi. Nell'anno 2002 l'impegno della Regione Emilia-Romagna              
unitamente alle Amministrazioni comunali e di privati ha portato ad             
un ampliamento significativo dell'offerta passando da 440 a 458 nidi            
d'infanzia e da circa 120 a 180 servizi integrativi a fine anno                 
scolastico 2001 (contributo regionale Euro 6.787.756,00);                       
- consolidamento dei servizi gia' funzionanti d'infanzia pubblici,              
privati e servizi integrativi (centri per bambini e genitori e spazi            
bambini). I contributi regionali incrementati dai fondi indistinti              
della Legge 328/00 sono stati finalizzati in questo caso a garantire            
un supporto alle spese di gestione (complessivamente Euro                       
5.545.205,68);                                                                  
- qualificazione dei servizi funzionanti attraverso un insieme                  
articolato e differenziato di interventi:                                       
- sostegno rivolto ai Comuni di minori dimensioni che provvedano a              
dotarsi e ad utilizzare in forma associata la figura professionale              
del coordinatore pedagogico, indispensabile per la programmazione               
educativa, l'analisi dei bisogni sociali delle famiglie e                       
l'elaborazione delle risposte, e piu' in generale la predisposizione            
e l'attuazione del progetto pedagogico e organizzativo dei servizi              
(Euro 490.634,05);                                                              
- coordinamento pedagogico servizi privati, convenzionati o in                  
appalto (Euro 361.519,83)                                                       
- consolidamento dei coordinamenti pedagogici provinciali in                    
collaborazione con le Amministrazioni provinciali, al fine di                   
sostenere il processo di qualificazione, delle innovazioni e delle              
sperimentazioni attivate nei diversi territori (Euro 206.582,76);               
- promozione delle attivita' di formazione permanente degli operatori           
nei nidi d'infanzia e nei servizi integrativi, a gestione comunale e            
privata convenzionata (Euro 361.519,83);                                        
- al sostegno di progetti migliorativi a favore di soggetti gestori             
privati autorizzati al funzionamento e non convenzionati (Euro                  
25.822,84);                                                                     
- realizzazione di azioni sperimentali che prefigurino soluzioni di             
cura ed educazione dei bambini piu' differenziate e flessibili                  
rispetto a quelle esistenti e coerenti rispetto a queste. L'anno 2002           
e' stato particolarmente significativo perche' si sono messi a punto            
in maniera piu' compiuta progetti relativi:                                     
- all'attivazione di n. 20 servizi di educatrice familiare (Euro                
61.639,16);                                                                     
- all'avvio di n. 18 servizi di educatrice domiciliare e 5 servizi              
sperimentali attivati in aree territoriali particolarmente disagiate            
(Alto Appennino) che per questo motivo sono sprovviste di servizi               
tradizionali (Euro 152.400,00).                                                 
Infine per garantire un passaggio adeguato e sufficientemente                   
qualitativo dalla dimensione formativa a quella lavorativa, la Giunta           
della Regione ha realizzato un protocollo di intesa (66) con ANCI-ER,           
UPI-ER, Autonomie locali e Facolta' di Scienze della Formazione -               
Dipartimento di Scienze dell'Educazione, per attivare in                        
collaborazione con l'Universita' rapporti di scambio tra mondo della            
ricerca e mondo del lavoro che, nel segmento dei servizi                        
socio-educativi, e' rappresentato dai nidi e dai servizi integrativi            
(Legge 1/2000) (Euro 25.823,00).                                                
L'anno 2002 ha costituito il primo anno di applicazione della L.R.              
26/01 "Diritto allo studio ed all'apprendimento per tutta la vita".             
La Giunta regionale, in attuazione degli indirizzi triennali                    
2002-2004 per interventi di qualificazione delle scuole dell'infanzia           
(progetti 0-6) ai sensi della L.R. 26/01, stabiliti con deliberazione           
del Consiglio regionale 373/02, ha effettuato la prima ripartizione e           
assegnazione (67) dei fondi per il sostegno a progetti e azioni tesi            
ad innalzare la qualita' dell'offerta formativa, al raccordo                    
interistituzionale e alla continuita' educativa, sia verticale che              
orizzontale, nonche' all'aggiornamento del personale; nella stessa              
delibera si e' inteso assegnare finanziamenti anche per il sostegno             
al miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto               
delle scuole dell'infanzia paritarie private firmatarie delle intese            
tra esse, la Regione ed Enti locali (complessivamente Euro                      
3.202.032,77).                                                                  
3.2 Interventi rivolti alle famiglie                                            
a) Centri per le famiglie                                                       
Nell'ambito degli interventi rivolti alle famiglie e in particolare a           
quelle con figli, il Consiglio regionale ha inteso rafforzare (68)              
gli interventi di avvio e qualificazione dei Centri per le famiglie             
presenti sul territorio regionale, prevedendo tra risorse regionali e           
statali, Euro 516.696,98. Questi finanziamenti hanno permesso di                
ampliare la rete dei centri per le famiglie sul territorio regionale            
passando da 14 a 19.                                                            
Una seconda tranche di finanziamenti di Euro 712.931,37 e' stata                
destinata dalla Giunta (69) alla realizzazione della seconda e terza            
fase del progetto "Informazione e vita quotidiana" presentato                   
congiuntamente dai Comuni di Ferrara, Modena e Carpi con l'adesione             
degli altri Centri per le famiglie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia,           
Bologna, Imola, Faenza, Forli', Cesena, Ravenna, Lugo e Rimini                  
congiuntamente ai Coordinamenti pedagogici provinciali che hanno sede           
presso le Amministrazioni provinciali, prevedendo le seguenti                   
attivita':                                                                      
- consolidamento e qualificazione del sito Informafamiglie e                    
bambini;                                                                        
- implementazione regionale e locale della banca dati prevista dal              
sito e apertura al pubblico degli specifici Servizi informativi per i           
genitori;                                                                       
- sviluppo del Centro documentazione regionale sulla mediazione                 
familiare;                                                                      
- sviluppo del sito regionale sui servizi per bambini e genitori                
suddivisa tra il Comune di Ferrara (Unita' di documentazione GIFT del           
Centro per le famiglie che ne cura la realizzazione) e i                        
Coordinamenti pedagogici provinciali.                                           
b) Prestiti sull'onore                                                          
Un'ulteriore iniziativa di sostegno alle famiglie con figli                     
minorenni, ha visto la Regione impegnata nello strumento dei prestiti           
sull'onore (concessione, attraverso convenzioni con istituti di                 
credito, di prestiti a tasso zero con piani di restituzione                     
concordati e destinati a famiglie, anche monogenitoriali, con figli             
minorenni e che versano in situazione di non autonomia o comunque di            
difficolta' economica temporanea). La Legge 328/00 ha esteso                    
l'intervento prestiti sull'onore a tutti i Comuni prevedendone                  
l'introduzione nei  piani sociali di zona; pertanto nel 2002 la                 
Giunta ha:                                                                      
- assicurato continuita' finanziaria al ruolo di garanzia attribuito            
alla Regione Emilia-Romagna dalla convenzione suddetta, e accantonato           
complessivi Euro 20.000,00 (70);                                                
- stanziato Euro 130.000,00 (71) per favorire il passaggio alla                 
gestione diretta dei prestiti sull'onore da parte dei Comuni, per               
azioni di promozione ed implementazione del prestito sull'onore, per            
la realizzazione di giornate di studio, di azioni di tutorato nei               
confronti dei Comuni che avviano l'intervento all'interno dello                 
stesso territorio provinciale, di attivita' di formazione e                     
comunicazione.                                                                  
c) Banche del tempo                                                             
La Giunta ha inteso promuovere il consolidamento delle 36 banche del            
tempo presenti sul territorio regionale attraverso lo stanziamento di           
Euro  54.000,00 (72) destinato al potenziamento della dotazione                 
informatica per la realizzazione del progetto regionale sperimentale            
denominato "Banca del tempo on line". Una ulteriore tranche di                  
finanziamenti pari a Euro 30.000,00 e' stata destinata a realizzare             
le integrazioni e le modifiche finalizzate allo sviluppo del software           
"Banca on line" e a promuovere nuove banche del tempo on line, oltre            
che a realizzare iniziative seminariali utili a promuovere                      
culturalmente le banche del tempo.                                              
3.3 Politiche di sostegno alle donne in difficolta'                             
Nell'anno 2002 la Giunta regionale nel perseguire una politica di               
contrasto alla violenza fisica, psicologica, sessuale contro le donne           
attraverso interventi rivolti prevalentemente al supporto delle donne           
vittime di violenze, ha messo in campo azioni precise:                          
- ha approvato uno stanziamento di Euro 155.000,00 (73) per un                  
contributo ai Comuni singoli o associati che gestiscono (direttamente           
o tramite convenzione o altre forme di accordo con una delle                    
associazioni firmatarie del Protocollo d'intesa, tra la Regione,                
l'ANCI, l'UPI e le associazioni operanti nel territorio regionale sul           
tema della violenza alle donne) un Centro di                                    
accoglienza/consulenza/ospitalita' residenziale;                                
- ha approvato il finanziamento di progetti di intervento di                    
iniziative promozionali, anche sperimentali, a sostegno di soggetti             
pubblici e privati Euro 236.872,30 (74);                                        
- ha approvato la realizzazione di un corso sperimentale di                     
formazione da parte dell'USL di Rimini rivolto a figure professionali           
dell'area sanitaria e sociale (medici di pronto soccorso, ginecologi,           
infermieri, ostetriche, assistenti sociali) che impattano donne che             
hanno subito violenza Euro 5.000,00 (75);                                       
- ha provveduto a finanziare l'ultima tranche del progetto "Identita'           
differenza e relazioni di genere" attraverso la presentazione in                
giornate seminariali rivolte ad educatrici/educatori, insegnanti,               
operatrici/operatori sanitari di pubblica sicurezza, del CD rom "La             
casa sul filo" Euro 21.690,96 (76).                                             
3.4 Promozione diritti e opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza            
Attuazione Legge 285/97. In attuazione della delibera del Consiglio             
regionale 156/01 che ha definito le linee d'indirizzo per il II                 
Programma regionale relativo alla Legge 285/97, la Giunta regionale             
ha approvato (77) l'assegnazione dei finanziamenti agli enti locali             
per la realizzazione dei piani territoriali d'intervento per la quota           
2002 (Euro 5.201.388,15). Relativamente all'attivita' di monitoraggio           
e valutazione del II triennio di realizzazione degli interventi                 
relativi alla Legge 285/97 e' stato riconfermato il sostegno a tale             
attivita' in favore delle Province, in particolare sono stati messi a           
punto gli strumenti di monitoraggio e valutazione degli interventi              
attraverso un'azione capillare di confronto ed elaborazione condivisa           
e partecipata sia a livello provinciale che territoriale                        
(complessivamente Euro 258.228,45). Infine per quanto riguarda lo               
scambio di esperienze di maggiore interesse a livello interregionale            
con i finanziamenti relativi alla quota del 4% sono state sostenute             
iniziative di formazione interregionale per l'attuazione della Legge            
285/97, presentate dal Centro Nazionale di documentazione e di                  
analisi su infanzia e adolescenza in collaborazione con l'Istituto              
Innocenti di Firenze.                                                           
Attuazione L.R. 40/99. Per quanto riguarda le attivita' di sostegno             
alle esperienze che rientrano nel tema delle citta' dei bambini e               
delle bambine in attuazione della L.R. 40/99 si e' provveduto ad                
approvare (78) i risultati conseguiti nel secondo anno di attivita' e           
a quantificare in Euro 80.000 la quota per il terzo anno, dando cosi'           
continuita' all'attivita' con il centro "Citta' amiche dell'infanzia            
e dell'adolescenza" (C.Am.In.A.) che nell'anno 2002, si e'                      
caratterizzato sempre piu' come centro di servizi rivolto ai Comuni,            
in particolare agli operatori comunali, dirigenti e amministratori e,           
piu' in generale, a quanti hanno espresso l'interesse a promuovere              
progetti sui temi relativi a infanzia e adolescenza e citta',                   
diritti/responsabilita'. Sono stati realizzati sette seminari e tre             
laboratori. Si e' inoltre avviata una collaborazione con                        
l'Assessorato alla Mobilita' e ai Trasporti, ed in particolare con              
l'Agenzia Trasporti pubblici.                                                   
Tra le attivita' realizzate nel 2002:                                           
- divulgazione nel sito Internet delle relazioni presentate nei                 
seminari del 2001 e del primo quaderno, "Bambine e bambini si fanno             
strada. Percorsi sicuri casa-scuola e altri percorsi di autonomia";             
- produzione del quaderno "La democrazia s'impara. Assemblee,                   
consulte, consigli dei ragazzi e altri consigli";                               
- realizzazione di tre numeri della newsletter del Centro con la                
raccolta di materiale informativo di cio' che avviene nei Comuni e              
nella Regione sui progetti avviati, iniziative e convegni.                      
Progetto Dialoghi. Si e' conclusa con l'iniziativa "Dialoghi                    
sull'ospitalita'" la prima fase del progetto "Dialoghi" che vede                
coinvolti il Centro giustizia minorile per l'Emilia-Romagna e Marche,           
il Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza, il                     
Provveditorato agli studi, istituti medi superiori della citta' e               
provincia e l'associazione "Bloom culture teatri" e si e' avviata la            
seconda fase del progetto che ha visto l'ampliamento a sette del                
numero di Istituti superiori coinvolti e l'individuazione del                   
"rischio" come tema unificante dell'attivita' dei ragazzi ospiti                
dell'Istituto Penale Minorile e degli Istituti superiori.                       
3.5 Sistema integrato per l'accoglienza                                         
Adozione internazionale e nazionale. Nel corso dell'anno 2002 la                
Giunta regionale, nel perseguire l'attivita' di impulso per                     
l'adeguamento dei servizi e per rafforzare gli interventi relativi              
all'adozione (Leggi 476/98 e 149/01), ha messo in campo azioni                  
precise:                                                                        
- approvazione del "Progetto regionale adozione" (Prado);                       
- approvazione dello schema di "Protocollo di intesa tra Regione                
Emilia-Romagna, Province, Enti titolari delle funzioni in materia di            
minori, enti autorizzati in materia di adozione internazionale" e               
sottoscrizione dello stesso in data 21/3/2002;                                  
- costituzione del coordinamento regionale adozione.                            
Sono stati ripartiti (79) i fondi alle Province per l'avvio dei corsi           
di preparazione per le coppie candidate all'adozione secondo i                  
criteri stabiliti nella deliberazione della Giunta regionale 3080/01            
e successive modificazioni (Euro 75.971,42) e sono stati assegnati              
(80) alle Province i fondi per la promozione e qualificazione                   
dell'affidamento familiare (Euro 65.500,00).                                    
Strutture per l'accoglienza dei minori. Nell'anno 2002 attraverso la            
delibera 1695/02 che prevedeva uno stanziamento di Euro 52.000 la               
Giunta regionale ha implementato il percorso formativo per circa 300            
operatori di comunita' di tipo familiari, case famiglia, comunita'              
educative e comunita' di pronta accoglienza per adeguare la loro                
preparazione ai requisiti richiesti dalla Direttiva regionale                   
564/00.                                                                         
3.6 Interventi di tutela e integrazione di bambini e adolescenti in             
situazioni critiche                                                             
Contrasto dello sfruttamento del lavoro minorile. Si e' attuato il              
programma di iniziative, avviato dalla Giunta regionale con                     
deliberazione 2957/00, relativo ad azioni positive contro il lavoro             
minorile, tra cui:                                                              
- implementazione del sito Internet regionale sul lavoro minorile;              
- realizzazione di due iniziative a livello regionale di                        
sensibilizzazione sulle tematiche dello sfruttamento minorile;                  
- messa a punto del programma per la riattivazione del tavolo di                
concertazione regionale (Euro 15.493,71).                                       
Tutela dei minori dalle forme di abuso. La Legge 269/98, nel sancire            
norme contro i reati sessuali in danno di minori, ha istituito un               
fondo nazionale da utilizzare per azioni ed interventi di                       
prevenzione, formazione, informazione, presa in carico di minori. Con           
DM 89/02 sono state definite (ai sensi dell'art. 80, comma 15 della             
Legge 388/00) le condizioni e modalita' per l'erogazione dei                    
finanziamenti e per la verifica degli interventi inerenti detto                 
fondo. Grazie a tale provvedimento, la Giunta regionale ha cosi'                
potuto procedere dapprima a finanziare (81) una prima serie di                  
attivita' formative e successivamente ad approvare (82) un documento            
"Interventi finalizzati alla realizzazione di attivita' di contrasto            
alle forme di abuso in danno a minori" con il quale vengono definiti            
indirizzi ed individuate priorita' di utilizzo delle risorse, i cui             
destinatari (gli enti territoriali) sono coordinati all'interno di              
tavoli provinciali (complessivamente Euro 731.547,35).                          
Bambini ed adolescenti in condizioni di disabilita'. Si e' portato a            
compimento (83) il progetto "Le metodologie dell'integrazione                   
scolastica" sull'integrazione dei minori disabili nei vari livelli              
scolastici e sui diversi profili professionali coinvolti                        
nell'integrazione e che prevedeva la produzione da parte dei Centri             
di documentazione handicap di un elaborato sull'integrazione dei                
minori disabili nei vari livelli scolastici regionali.                          
3.7 Sistema informativo minori dei servizi territoriali (Sisa                   
minori)                                                                         
In attuazione della Legge 451/97 e della deliberazione di Giunta                
2630/01 e allo scopo di prevedere idonee misure di coordinamento                
degli interventi locali di raccolta e di elaborazione di tutti i dati           
relativi alla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in ambito             
regionale, si sono realizzate le seguenti attivita':                            
- installazione del software, raggiungendo una copertura pari all'80%           
del territorio regionale;                                                       
- assistenza telefonica di supporto all'utilizzo del programma per              
tutti gli operatori interessati;                                                
- realizzazione di undici corsi di formazione, di base ed avanzata,             
per un totale di circa 80 operatori coinvolti;                                  
- aggiornamento del programma a partire dalle richieste avanzate                
dagli utilizzatori;                                                             
- realizzazione di una versione del programma per rete geografica.              
Nel corso del 2002 e' stata formalizzata la costituzione del gruppo             
regionale Sisa-minori, composto dai referenti dei Servizi                       
territoriali e da funzionari del Servizio Politiche familiari                   
Infanzia e Adolescenza e del Servizio Sistema informativo Sanita' e             
Politiche sociali. Al fine di sostenere i servizi nelle attivita'               
finalizzate al decollo del sistema informativo Sisa, la Giunta                  
regionale ha stanziato (84) un finanziamento di Euro 175.000,00.                
4. Politiche per l'accoglienza e l'integrazione sociale                         
Nel corso del 2002 si sono meglio esplicitate le politiche della                
Regione in materia di esclusione sociale.                                       
Il progressivo aumento dell'immigrazione straniera in Emilia-Romagna            
(oltre 150 mila cittadini stranieri) assume sempre piu'                         
caratteristiche strutturali e non transitorie. La Regione si pone               
pertanto il problema di favorire percorsi di integrazione sociale.              
Significativo soprattutto il Protocollo regionale firmato il 18                 
dicembre 2001 con UPI, ANCI, parti sociali e Terzo Settore che ha               
individuato gli elementi fondamentali per un progetto regionale di              
accoglienza e integrazione sociale, ed il successivo dispiegarsi, nel           
corso del 2002, della sottoscrizione, in ciascun ambito provinciale,            
di analoghi e specifici protocolli promossi dalle competenti                    
Amministrazioni provinciali. Le linee che sono state individuate                
nella sottoscrizione dei Protocolli (regionale e provinciali)                   
attraverso un percorso di concertazione con la parti sociali,                   
forniranno la base delle politiche di integrazione nei prossimi anni            
e di una prossima legge regionale sulla materia.                                
Pur risultando l'Emilia-Romagna una delle regioni italiane con il               
minor numero di persone al di sotto della soglia di poverta', nel               
corso del 2002 sono state concretizzate, per la seconda volta, azioni           
regionali sulla materia. Non soltanto con l'assegnazione di                     
contributi dedicati alle persone senza fissa dimora, ma anche                   
inserendo il tema della poverta' come una delle priorita' all'interno           
della programmazione sociale regionale ed avviando un monitoraggio              
sulle attivita' dei Comuni in materia di ISE, che potrebbe essere               
individuato in futuro come un indicatore generale della situazione              
economica di coloro che richiedono prestazioni sulla base del                   
reddito, anche se la normativa nazionale non prevede finora esplicite           
competenze della Regione sulla materia.                                         
4.1 Immigrazione e asilo                                                        
Nel settore immigrazione e asilo le attivita' si sono concentrate               
nell'ambito dei seguenti percorsi di lavoro:                                    
Consolidamento dell'osservatorio regionale sulla immigrazione                   
straniera nell'Emilia-Romagna e della rete provinciale di                       
osservatori. Riconoscere la strutturalita' del fenomeno migratorio,             
significa dotarsi di strumenti altrettanto strutturali per la                   
conoscenza e l'analisi del fenomeno. In questo senso, il Servizio ha            
mantenuto e consolidato la attivazione di un Osservatorio che,                  
svolgendo un ruolo di coordinamento tecnico con l'insieme degli                 
assessorati regionali che lavorano sul tema dell'immigrazione, nel              
corso del 2002 ha prodotto il II Rapporto dell'Osservatorio regionale           
sull'immigrazione, costituito da specifiche elaborazioni, in                    
particolare sul tema delle politiche per la integrazione, la casa e             
la formazione professionale rivolte ai cittadini stranieri.                     
L'attivita' dell'Osservatorio regionale, si e' definita sulla base di           
una impalcatura provinciale grazie all'attivazione ed al sostegno               
(anche economico) di osservatori locali sull'immigrazione in ciascun            
ambito provinciale. In questo senso, con l'anno 2002 e' stato                   
raggiunto l'obiettivo di insediare in ciascuna Provincia uno                    
specifico Osservatorio locale sulla immigrazione straniera.                     
Definizione del programma 2002 delle attivita' a favore degli                   
immigrati previste dal DLgs 286/98. Il Consiglio regionale ha                   
approvato (85) le "Linee guida per l'attivazione del programma 2002             
relativo alle attivita' a favore degli immigrati previste dal DLgs              
286/98", individuando nel territorio provinciale l'ambito                       
territoriale di intervento e assegnando alle Amministrazioni                    
provinciali il compito di predisporre appositi piani provinciali di             
intervento da trasmettere alla Regione.                                         
A livello regionale, si e' proceduto al consolidamento di un "Gruppo            
tecnico di coordinamento regionale sulle procedure di predisposizione           
dei piani territoriali di intervento previsti dal Programma 2002 per            
l'attuazione del DLgs 286/98" composto da un referente tecnico                  
indicato da ciascuna Provincia.                                                 
Con l'approvazione del programma 2002 delle attivita' a favore degli            
immigrati (in attuazione della deliberazione di C.R. 383/02), la                
Giunta regionale ha assegnato (86) i contributi per la realizzazione            
delle seguenti iniziative:                                                      
a) "INIZIATIVA N. 1 Piani territoriali provinciali per le azioni di             
integrazione sociale a favore degli immigrati"; lo stanziamento                 
previsto ammonta a Euro 2.648.489,14 dei quali Euro 2.382.651,52                
attengono al Fondo nazionale politiche migratorie assegnato alla                
Regione Emilia-Romagna per l'esercizio 2001, mentre il residuo                  
attiene a risorse regionali. Sono stati confermati tre grandi                   
obiettivi verso i quali tendere la politica di integrazione:                    
costruire relazioni positive, garantire pari opportunita' di accesso            
e tutelare le differenze, ed assicurare i diritti della presenza                
legale. Il Piano regionale 2002 si compone di n. 105 progetti                   
esecutivi comprensivi di una ampia gamma di azioni, risultato di una            
elaborazione ricca e plurale nel campo delle finalita', degli                   
obiettivi perseguiti e delle risorse e competenze locali coinvolte;             
b) "INIZIATIVA N. 2 Interventi a sostegno delle iniziative di                   
comunicazione interculturale". Lo stanziamento previsto ammonta a               
Euro 206.582,76 provenienti interamente da risorse regionali. Accanto           
ad un insieme di interventi e servizi materiali, e' apparso opportuno           
sviluppare interventi che si prefiggono di operare sul piano dei                
vissuti simbolici, secondo una logica preventiva e promozionale,                
finalizzati a conseguire l'obiettivo di favorire lo sviluppo di una             
societa' multiculturale, basata sulla pacifica convivenza delle                 
diversita', sulla capacita' di sintetizzare positivamente i conflitti           
derivanti dalle difficolta' di dialogo e fondata sulla piena e                  
accettata condizione di cittadinanza dei migranti. La realizzazione             
del secondo programma di comunicazione interculturale, in continuita'           
a quanto avviato sperimentalmente nel corso del 2002, ha consentito             
di promuovere una serie di interventi di carattere regionale o                  
interprovinciale, contraddistinti da spiccati elementi di                       
professionalita', innovazione, esportabilita' e collaborazione tra              
piu' istituzioni , enti e soggetti, pubblici e privati.                         
Monitoraggio inerente il III Programma delle attivita' a favore degli           
immigrati previste dal DLgs 286/98. Nel corso del 2002, si e'                   
proceduto alla realizzazione del secondo monitoraggio inerente i                
progetti del III Programma delle attivita' a favore degli immigrati             
(87). Il lavoro si e' materializzato in un report di sintesi relativo           
ai 106 progetti esecutivi approvati e ad una analisi qualitativa per            
specifiche aree tematiche.                                                      
Protocollo regionale e Protocolli provinciali d'intesa in materia di            
immigrazione straniera. Il 18 dicembre 2001 e' stato stipulato un               
Protocollo d'intesa in materia di immigrazione straniera dalla                  
Regione Emilia-Romagna con gli Enti locali, le parti sociali ed il              
Forum del Terzo settore, indirizzato ad assicurare pari condizioni di           
accesso alla vita sociale e lavorativa in Emilia-Romagna agli                   
immigrati regolarmente presenti e alle loro famiglie. In una logica             
di coerente realizzazione del protocollo regionale, il 18 dicembre              
2001 e' stato stipulato un accordo di programma tra il Ministero del            
Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Emilia-Romagna                    
concernente la messa in atto di azioni tese a individuare un modello            
di buone pratiche per l'integrazione sociale degli stranieri, il cui            
costo complessivo, ammontante a Euro 1.721.746,59, e' sostenuto                 
interamente mediante fondi statali dal dipartimento delle politiche             
sociali e previdenziali del Ministero del lavoro e delle politiche              
sociali. Il Protocollo regionale, cosi' come espressamente previsto             
dall'art. 2 dell'accordo di programma, costituisce il riferimento               
regionale dell'accordo per quanto riguarda l'individuazione dei                 
settori di intervento e le priorita' di azioni da attivare al fine di           
favorire l'integrazione dei cittadini stranieri. In questo senso il             
protocollo regionale formula proposte precise in materia di politiche           
abitative, lavoro e formazione professionale, e di integrazione                 
sociale.                                                                        
E' stato inoltre avviato (88) uno specifico intervento "INIZIATIVA N.           
3. Predisposizione di piani territoriali provinciali di intervento"             
in attuazione dell'accordo di programma e del Protocollo regionale e            
si e' proceduto alla approvazione (89) di 52 progetti esecutivi.                
Infine, nel corso del 2002, in analogia al Protocollo regionale, si             
sono definiti nove Protocolli provinciali promossi dalle                        
Amministrazioni provinciali e sottoscritti dalle parti sociali,                 
associative ed istituzionali in ambito locale.                                  
Assegnazione di contributi in conto capitale aventi come finalita' la           
realizzazione di strutture di accoglienza per cittadini stranieri               
immigrati. Nel corso del 2002, si e' proceduto a definire                       
provvedimenti di concessione, impegno e liquidazione in attuazione              
della delibera del C.R. 130/00, nonche' si e' proceduto (90) alla               
revoca e riassegnazione di contributi in conto capitale per la                  
realizzazione di strutture di accoglienza per immigrati.                        
Consolidamento dei Consigli territoriali per l'immigrazione. L'anno             
2000 ha visto costituirsi in ciascun ambito provinciale il Consiglio            
territoriale per l'immigrazione (art. 3, DLgs 286/98) che prevede               
nella sua composizione la presenza di un rappresentante della Regione           
Emilia-Romagna. Il Servizio ha assicurato nel corso del 2002 la                 
presenza dell'Ente in ciascun Consiglio territoriale contribuendo               
alla fase di consolidamento e definizione delle modalita' operative             
di questi nuovi organismi previsti dalla normativa nazionale.                   
Pianificazione e sviluppo dei piani di zona. Il Servizio, in qualita'           
di referente per l'area asilo e immigrazione, ha partecipato alla               
pianificazione e allo sviluppo del sistema integrato di interventi e            
servizi sociali, in particolare alla predisposizione delle linee                
guida regionali sui Piani di zona, alla attivita' di monitoraggio e             
valutazione dei piani di zona ed in particolare delle azioni in                 
materia di asilo e immigrazione.                                                
Coordinamento regionale in materia di asilo. Nel corso del 2002 si e'           
proceduto alla attivazione di un raccordo e coordinamento degli Enti            
locali che gestiscono progetti di accoglienza e integrazione rivolti            
ai richiedenti asilo e rifugiati politici nel territorio regionale.             
Nel mese di ottobre il Servizio ha promosso assieme al Consorzio di             
Solidarieta' Internazionale la realizzazione di una prima convenzione           
nazionale sull'asilo.                                                           
4.2 Inclusione sociale e contrasto alla poverta'                                
L'obiettivo, contenuto sia nei documenti di programmazione regionali            
che fra le scelte strategiche di settore, di promuovere l'inclusione            
sociale e contrastare la poverta' si e' concretizzato nel corso                 
dell'anno 2002 attraverso azioni ed interventi volti a:                         
- prevenire le situazioni di svantaggio e poverta', agendo sui                  
fattori che rompono i legami dell'inclusione;                                   
- garantire pari opportunita' di accesso ai diritti di base;                    
- garantire condizioni dignitose di sopravvivenza contro tutte le               
forme di poverta' e disagio sociale.                                            
Ha avuto seguito e concretezza il processo avviato nel 2001 con                 
l'inserimento della tematica fra le aree di intervento previste dai             
piani di zona che rappresentano lo strumento fondamentale per la                
programmazione integrata degli interventi e dei servizi sociali e per           
il governo complessivo del sistema. L'elaborazione dei piani di zona            
e la loro consegna alla Regione, ha consentito, nel 2002, l'avvio di            
uno specifico monitoraggio delle azioni inserite all'interno dei                
documenti in tema di esclusione sociale e poverta', attraverso la               
lettura dei contenuti dell'area 6 (appositamente destinata) e degli             
interventi con la medesima finalita' previsti nelle altre aree. La              
lettura ragionata dei documenti ha fornito elementi indispensabili ad           
orientare il piano sociale regionale ed i suoi percorsi indirizzati a           
strategie di lotta alla poverta' e all'esclusione sociale.                      
Attraverso i piani di zona si e' dato avvio anche al monitoraggio               
dell'attivita' dei Comuni in materia di ISE (Indicatore di situazione           
economica) che consentira', nel corso del 2003, di elaborare elementi           
utili per delineare un quadro regionale sull'utilizzazione dell'ISE             
per i servizi sociali in Emilia-Romagna.                                        
E' proseguito l'approfondimento degli esiti della sperimentazione in            
vari Comuni italiani del Reddito Minimo d'Inserimento (RMI)                     
ipotizzando l'avvio di uno studio di fattibilita' anche nella nostra            
regione.                                                                        
L'anno 2002 ha riconfermato, potenziandoli, gli interventi in favore            
delle poverta' estreme e dei senza fissa dimora, secondo quanto                 
disposto dal DPCM 15 dicembre 2000. I progetti beneficiari dei                  
contributi condividono la finalita' di promuovere l'integrazione ed             
il reinserimento sociale delle persone svantaggiate e la gestione di            
servizi ad esse dedicati per la risposta a bisogni primari.                     
E' stato approvato (91) il piano di riparto e l'assegnazione di                 
contributi per il finanziamento di progetti destinati al                        
potenziamento dei servizi a favore delle persone che versano in stato           
di poverta' estrema e senza fissa dimora per l'esercizio 2002. I                
progetti beneficiari del contributo sono stati 31, per un impegno               
complessivo di Euro 2.055.547,75.                                               
E' proseguita inoltre la gestione del piano di riparto ed                       
assegnazione dei contributi per l'esercizio 2001 (92) che ha                    
riguardato il finanziamento di 28 progetti in corso di realizzazione            
nell'anno 2002.                                                                 
Nomadi. La piena integrazione della popolazione nomade presente in              
Emilia-Romagna era e rimane anche nel 2002 l'obiettivo a lungo                  
termine della Giunta regionale e del nostro settore che cerca di                
perseguirlo in accordo e collaborazione coi Comuni e le associazioni            
di settore. Gli obiettivi sono:                                                 
- il superamento delle aree sosta/transito come luoghi invivibili;              
- la necessita' di investire sulle nuove generazioni;                           
- la promozione dei bisogni dei Sinti e dei Rom di essere dei veri              
attori sociali per  essere avvicinati alla societa' civile e alle               
istituzioni.                                                                    
Nel corso del 2002 si e' data piena operativita' (93)                           
all'assegnazione dei contributi ai Comuni per realizzare aree di                
sosta e di transito e aree di sosta a destinazione particolare per la           
popolazione nomade (L.R. 47/78 e L.R. 34/93). Da un finanziamento               
iniziale di Euro 2.595.583,26 (Lire 5.025.750.000), nel corso del               
2002 sono stati impegnati per tali scopi a favore dei Comuni circa il           
43% delle risorse disponibili, si sono provvedute a creare le                   
condizioni per procedere ad impegnare anche il restante                         
finanziamento.                                                                  
Si e' iniziato attraverso la formazione di un gruppo di lavoro ad               
avviare la rielaborazione della L.R. 47/88 cosi' come modificata                
dalla L.R. 34/93, per cercare di dare risposta a tutte quelle                   
esigenze delle popolazioni nomadi che nel frattempo sono cambiate e             
che rendono le vecchie leggi ormai superate.                                    
Si e' cominciato a lavorare all'elaborazione dei nuovi questionari              
per la stesura del IV rapporto sulla popolazione nomade presente in             
Emilia-Romagna.                                                                 
Carceri. Nel 2002 e' stato progettato e si sono prodotte le seguenti            
azioni d'intervento a favore dell'area penale adulti intra ed extra             
muraria.                                                                        
Al fine di dare esecuzione al Protocollo d'intesa tra il Ministero di           
Grazia e Giustizia e la Regione Emilia-Romagna (94), si e' tenuta la            
riunione della commissione regionale per l'area dell'esecuzione                 
penale adulti, avente come ordine del giorno la costituzione dei vari           
comitati locali e l'istituzione delle sotto Commissioni tecniche.               
Con L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 "Riordino e programmazione delle                 
funzioni di assistenza sociale" e le successive modificazioni si sono           
finanziate le seguenti iniziative, previste per altro dal Protocollo            
d'intesa sopra citato:                                                          
- progetto "Mediazione culturale - Sportello informativo per detenuti           
immigrati" - Risorse finanziarie: Euro 213.070,00;                              
- progetto per il miglioramento delle condizioni di vita dei                    
detenuti/e - risorse finanziarie: Euro 174.330,00;                              
- progetto regionale "Mediazione penale - Promozione di un intervento           
giudiziario e sociale riparativo" - Risorse finanziarie: Euro                   
51.645,00;                                                                      
- affidamento all'associazione Antigone onlus per la realizzazione di           
un progetto di ricerca-intervento sull'esecuzione penale e le                   
condizioni di detenzione nelle carceri dell'Emilia-Romagna -  risorse           
finanziarie: Euro 51.645,00;                                                    
- affidamento alla CSAPSA scrl per attivita' destinate al                       
consolidamento del progetto regionale "Sportello informativo per                
detenuti - Risorse finanziarie: Euro 12.900,00.                                 
Nell'ambito del progetto regionale "Sportello informativo per                   
detenuti/e" e' stata realizzata la somministrazione di un                       
questionario al personale dell'Amministrazione penitenziaria (agenti            
di polizia penitenziaria, personale sanitario, educatori ed operatori           
dei Centri servizi sociali adulti CSSA) sui risultati conseguiti                
dagli sportelli informativi.                                                    
Inoltre, e' stato portato a termine il percorso di formazione                   
congiunta tra personale dell'Amministrazione penitenziaria e                    
associazione di volontariato giustizia, progetto finanziato dalla               
Regione Emilia-Romagna (95). Il progetto ha raggiunto l'importante              
obiettivo di creazione delle necessarie premesse per conseguire la              
sottoscrizione di un Protocollo d'intesa tra Conferenza regionale               
volontariato giustizia, Provveditorato Amministrazione penitenziaria            
e Regione Emilia-Romagna.                                                       
Le iniziative sopra indicate sono state messe a punto con i criteri             
della programmazione partecipata coinvolgendo i Comuni sedi di                  
carceri, il Provveditorato regionale dell'Amministrazione                       
penitenziaria dell'Emilia-Romagna e le Aziende USL direttamente                 
interessate.                                                                    
Inoltre nel corso del 2002 sono state poste in essere le attivita' di           
realizzazione dei progetti regionali programmati nel 2001 (erogazione           
delle risorse finanziarie, monitoraggio e valutazioni dei progetti in           
essere, seminari e percorsi formativi).                                         
Prostituzione e tratta.                                                         
Progetto regionale "Oltre la Strada". Il progetto su prostituzione e            
tratta denominato "Oltre la Strada" rappresenta il naturale sviluppo            
del Progetto regionale prostituzione avviato nell'ottobre 1996                  
(deliberazione n. 2567) dalla Giunta regionale che intendeva mettere            
in rete le iniziative che direttamente o indirettamente gia'                    
intervenivano sul fenomeno, quelle programmate dagli Enti locali,               
dalla Regione o proposte e gestite dal privato sociale" Gli obiettivi           
del progetto erano la tutela dei minori, alla prevenzione, alla                 
riduzione del danno e al sostegno ai percorsi orientati alla ricerca            
di un diverso contesto di vita. In questi anni il fenomeno                      
prostitutivo ha subito rapide e profonde modificazioni, segnate tra             
l'altro dall'incremento della tratta e dello sfruttamento a fini                
sessuali attuato da organizzazioni criminali ai danni delle persone             
straniere, donne e minori in particolare. Il "Progetto regionale                
prostituzione" in questi sei anni e mezzo ha quindi gradualmente                
adeguato le proprie risposte, le aree e le tipologie di intervento,             
l'articolazione dei servizi e la loro distribuzione territoriale                
sulla base di bisogni nuovi e di dinamiche sociali in continuo                  
movimento.                                                                      
Da questa evoluzione si e' sviluppato il progetto regionale "Oltre la           
Strada" che vede oggi coinvolti 12 Enti (Comuni di Piacenza, Fidenza,           
Parma, Reggio Emilia, Modena, Zola Predosa, Bologna, Ferrara, Aziende           
USL di Cesena e Rimini e Consorzi socio-sanitari di Imola e Ravenna)            
e una sessantina di altri soggetti pubblici e privati tra cui                   
organizzazioni del Terzo settore, laiche e cattoliche, sindacati,               
centri di formazione, enti e uffici pubblici, strutture sanitarie               
(ospedali, consultori familiari, centri analisi mediche, SerT),                 
Magistratura, Prefetture, Questure, Forze dell'ordine.                          
Il progetto regionale "Oltre la Strada" attualmente si articola in              
aree di lavoro strettamente correlate tra di loro:                              
- Numero Verde contro la tratta. Dal luglio 2000 la Regione                     
Emilia-Romagna e' titolare di una postazione locale del numero verde            
contro la tratta (800.290.290) finanziato integralmente dal                     
Dipartimento per le pari opportunita' della Presidenza del Consiglio            
dei Ministri. Il servizio offre informazioni e consulenza a persone             
che si prostituiscono e alle vittime della tratta, agli operatori               
pubblici e privati e alla popolazione in generale;                              
- Programmi di accoglienza e di inclusione sociale. Istituiti con               
l'art. 18 del DLgs 286/98 a favore delle persone straniere vittime di           
sfruttamento sessuale ad opera delle organizzazioni criminali e                 
cofinanziati nella misura del 70% dal dipartimento per le pari                  
opportunita' attraverso il fondo nazionale lotta alla tratta. Tali              
programmi, gestiti dagli Enti locali con la collaborazione del Terzo            
settore, prevedono il rilascio di uno speciale permesso di soggiorno            
e l'accesso a percorsi di reinserimento sociale per coloro che                  
decidono di sottrarsi al controllo delle organizzazioni criminali,              
con o senza denuncia nei confronti dei loro sfruttatori. Tale ambito            
di lavoro si e' sviluppato prevalentemente nell'ambito dello                    
sfruttamento sessuale ai danni di donne e minori anche se nell'ultimo           
anno si e' registrato un notevole incremento dei casi di persone che            
hanno subi'to forme di coercizione in ambiti diversi da quello                  
sessuale. I percorsi di accoglienza e inclusione sociale sono                   
finalizzati al raggiungimento dell'autonomia abitativa,                         
economico-lavorativa, psicologica;                                              
- riduzione del danno. Si tratta dell'attivita' di prevenzione                  
sanitaria realizzata dagli Enti locali, con la collaborazione del               
terzo settore, attraverso le unita' di strada. Tale intervento si               
colloca da un lato nella logica della riduzione del danno a favore              
delle persone che si prostituiscono, di quelle che vengono                      
prostituite e della cittadinanza in generale; dall'altro lato si                
configura come strategia prioritaria per la costruzione di contatti e           
relazioni con il target, nonche' per la creazione delle condizioni di           
conoscenza e fiducia reciproca necessarie all'avvio di un eventuale             
percorso di protezione e integrazione sociale;                                  
- Programmi comunitari. Quest'ultimo periodo come noto e' stato                 
contrassegnato dal grande incremento del fenomeno della tratta di               
esseri umani a cui hanno risposto il moltiplicarsi degli sforzi dei             
governi europei, delle forze dell'ordine e della magistratura per               
combattere le organizzazioni criminali che alimentano tale traffico.            
In quest'ottica si inserisce il progetto WEST (Women Est Smuggling              
Trafficking) elaborato e presentato nel 2002 nell'ambito del                    
programma INTERREG 3B e di cui la Direzione generale Sanita' e                  
Politiche sociali e' capofila. Il progetto WEST si articola in 18               
azioni sintetizzabili in ricerche intervento, azioni pilota, e azioni           
di sistema sul tema della tratta a fini di sfruttamento sessuale nel            
corridoio adriatico-danubiano. Partner del progetto, che terminera'             
nel 2004, sono le Regioni Lombardia, Veneto, Marche, Provincia                  
autonoma di Trento, la, Regione Friuli Venezia Giulia con la Caritas            
di Udine la Regione Abruzzo con l'associazione On the Road, una                 
organizzazione non governativa tedesca del Brandeburgo e il Ministero           
delle Politiche sociali dell'Albania.                                           
Alcuni dati. I dati relativi al numero di persone che nel 2002 hanno            
avuto accesso ai programmi di accoglienza e integrazione sociale                
confermano la tendenza ad un incremento delle prese in carico,                  
seppure a fronte di una contrazione delle risorse messe a                       
disposizione sul fondo nazionale lotta alla tratta: su un complessivo           
di 589 persone inserite nei programmi, 325 sono nuovi ingressi con un           
calo vistoso delle albanesi ed un incremento abbastanza significativo           
delle donne provenienti dalla Romania (circa il 20% del totale). Nel            
corso del 2002 sono stati richiesti 339 permessi di soggiorno e al 31           
gennaio del 2003 ne risultavano ottenuti complessivamente 290. Sono             
circa 500 le persone in carico che nel 2002 hanno frequentato                   
percorsi di alfabetizzazione, formazione professionale, orientamento,           
borse lavoro mentre gli inserimenti lavorativi sono stati 329 con una           
netta prevalenza di impiego nel settore turistico, seguito dai                  
servizi alle famiglie e da quelli alle imprese.                                 
Significativo infine un dato che nell'ultimo anno ha caratterizzato             
piu' della meta' dei progetti territoriali appartenenti a "Oltre la             
Strada" i quali hanno rilevato con una certa urgenza l'emergere di              
richieste di presa in carico di persone con permessi di soggiorno ex            
art. 18 per motivi diversi dallo sfruttamento sessuale (ad esempio lo           
sfruttamento lavorativo). Si tratta evidentemente di persone,                   
prevalentemente uomini, che hanno vissuti e necessita' molto                    
differenti dal target prostitutivo e rispetto ai quali si rende                 
necessario elaborare strumenti piu' adeguati valorizzando nuove reti            
di risorse territoriali, in grado cioe' di rispondere a bisogni                 
psicologici e materiali assolutamente differenti.                               
5. Politiche di cooperazione, solidarieta' internazionale ed aiuti              
umanitari                                                                       
5.1 I progetti finanziati                                                       
Nel corso del 2002 sono stati finanziati circa 120 progetti                     
finalizzando tutte le risorse stanziate sulle leggi di riferimento              
(5/96 e 18/90) per un totale di circa 3.600.000,00 Euro, con una                
media di contribuzione regionale pari al 50% circa, e una conseguente           
mobilitazione di risorse pari a circa il doppio dell'investimento               
regionale. Destinatari degli interventi sono stati Serbia, Bosnia,              
Saharawi, Albania, Palestina, Bielorussia, Mozambico, Eritrea,                  
Etiopia, minori Curdi, Brasile, Chiapas, Cuba, Colombia.                        
5.2 Interventi umanitari di emergenza                                           
Sono stati inoltre realizzati due interventi umanitari di emergenza:            
- Progetto socio-sanitario, educativo e di sicurezza alimentare                 
nell'area di Kabul-Afghanistan nella Citta' di Kabul e sue aree                 
periferiche, con HAWCA (Humanitariam assistance for the woman and               
children of Afganistan). Il progetto prevede la distribuzione di kit            
di prima necessita' alle famiglie di sfollati, comprendenti coperte,            
stoviglie, prodotti per l'igiene, ecc.                                          
- Progetto socio-sanitario di emergenza-PESHAWAR (Pakistan). Le                 
attivita' comprendono due interventi specifici:                                 
- 1. nelle Comunita' di Peshawar in collaborazione con HAWCA (ong di            
donne afghane in esilio), la realizzazione di un piccolo centro                 
sanitario mobile attrezzato, per un bacino di utenza di circa 1600              
persone (circa 200 famiglie) nell'area di Harbobroad (popolata da               
circa 15.000 persone). Il Centro dovrebbe funzionare con uno staff              
medico, paramedico e personale ausiliario composto da circa 12                  
persone, con il compito di dare assistenza e consulenza a donne,                
adolescenti, bambini/e afghani, offrire medicine gratuite e servizio            
sanitario medico generico ai rifugiati delle zone.                              
- 2. nei campi profughi afghani registrati dall'UNHCR, in                       
collaborazione con IWA (ong locale di donne pakistane), un team                 
mobile composto da coordinatrice, consulente legale e aiuto, che si             
muoveranno all'interno dei campi profughi di Peshawar, per                      
individuare le situazioni che necessitano di attivita' di sostegno              
legale e consulenze sociali per donne, adolescenti e famiglie afghane           
che vogliono tornare in Afghanistan.                                            
5.3 Partecipazione alla Carovana italiana 2002 di solidarieta' con il           
popolo saharawi                                                                 
Da molti anni, ormai, varie associazioni emiliano-romagnole                     
partecipano all'iniziativa umanitaria organizzata dall'Associazione             
nazionale di solidarieta' con il popolo saharawi, su stimolo e con la           
fattiva collaborazione del Fronte Polisario. La Carovana di                     
solidarieta' attraversa varie regioni italiane e il territorio                  
algerino nel suo tragitto verso Tindouf e rappresenta un momento di             
grande slancio solidaristico e di sostegno politico alla causa                  
Saharawi.                                                                       
5.4 La nuova L.R. 12/02                                                         
Nel corso del 2002 e' stato approvato il provvedimento legislativo n.           
12 "Interventi regionali per la cooperazione con i Paesi in via di              
sviluppo e i Paesi in via di transizione, la solidarieta'                       
internazionale e la promozione di una cultura di pace" che ha                   
consentito di concludere il percorso di confronto e consultazione               
sulla riforma della legislazione regionale in materia avviato sin dal           
2001 con la realizzazione della Conferenza regionale sulla                      
cooperazione decentrata.                                                        
In relazione agli obiettivi assunti nel DPEF, sono state rafforzate             
le reti di rapporti istituzionali dentro e fuori della Regione per              
favorire le azioni di cooperazione allo sviluppo ed i rapporti con il           
sud del mondo attraverso le seguenti attivita':                                 
- Predisposizione di un accordo con l'associazione degli enti locali            
palestinesi (APLA) per favorire la collaborazione tra Enti locali               
palestinesi ed emiliano-romagnoli. Tale accordo e' stato siglato il             
30 maggio 2002 tra il Presidente della Regione Emilia-Romagna e il              
Presidente dell'APLA;                                                           
- Organizzazione di due missioni istituzionali in Palestina e Serbia            
con il coinvolgimento diretto di numerosi Enti locali;                          
- Partecipazione alla missione della Provincia di Parma in Bosnia               
Erzegovina e sigla congiunta dell'Assessore alle Politiche sociali di           
un Protocollo di collaborazione con la citta' di Mostar.                        
Sono inoltre stati rafforzati gli strumenti di coordinamento sia                
interno che con gli altri soggetti del sistema ER per                           
l'individuazione di azioni comuni di cooperazione allo sviluppo                 
attraverso il:                                                                  
- rafforzamento della partecipazione degli Enti locali                          
emiliano-romagnoli nell'ambito dei Tavoli-Paese istituiti dalla                 
Regione per la messa a punto di programmi di cooperazione                       
internazionale. In particolare va segnalato, oltre ad un aumento                
quantitativo degli Enti locali presenti o coinvolti nei progetti,               
l'aumentato flusso di fondi che gli Enti locali, pur nelle                      
ristrettezze di bilancio, hanno reso disponibili per attivita' di               
cooperazione. Solo ad esempio si cita il caso del Tavolo Palestina,             
che a fronte di un investimento regionale di circa 500.000,00 Euro ha           
visto risorse degli Enti locali per Euro 77.000,00;                             
- rafforzamento del centro operativo di Tirana per il coordinamento             
ed il mantenimento delle relazioni con i donatori in loco e con i               
partners;                                                                       
- costituzione di un centro operativo a Gerusalemme, congiuntamente             
con la Regione Umbria per il coordinamento delle azioni ed il                   
mantenimento delle relazioni con i donatori ed i partners.                      
Definizione della convenzione con il Consolato italiano a Gerusalemme           
per la gestione dell'ufficio e la messa a disposizione di servizi;              
- attivazione di un maggior numero di Tavoli-Paese. Nel corso del               
2002 sono stati attivati tavoli di coordinamento sul Saharawi e sulla           
Serbia, che si aggiungono ai pre-esistenti tavoli. In particolare sul           
tavolo Serbia e' stata forte la collaborazione ed il coinvolgimento             
dell'assessorato attivita' produttive.                                          
Sono inoltre state rafforzate le reti di collaborazioni dentro e                
fuori la UE attraverso:                                                         
- Predisposizione di un accordo con la Ministra per il welfare della            
Repubblica di Serbia, siglato dall'Assessore alle Politiche sociali e           
di un accordo di collaborazione nei settori della cultura, ambiente,            
sviluppo economico e welfare, siglato dal Presidente Vasco Errani e             
dal Vice Primo Ministro serbo Zarko Korac.                                      
- Partecipazione al gruppo interregionale per il sostegno al processo           
di pace in Medio Oriente, costituito nell'ambito della Conferenza dei           
Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, per la                      
definizione di un programma comune di interventi con il Ministero               
Affari esteri                                                                   
- Realizzazione di missioni istituzionali e preparatorie di tipo                
tecnico in: Albania (2-3-4 febbraio); Campi Profughi Saharawi (26               
febbraio-1 marzo); Bosnia-Erzegovina (3/6 aprile); Serbia (26                   
maggio-4 giugno); Palestina (29/31 maggio); Romania (5/6 luglio e               
17/22 agosto); Colombia (10/22 novembre), Mozambico (5/10 dicembre).            
5.5 Promozione dell'utilizzo dei programmi comunitari per la                    
cooperazione con i Paesi terzi                                                  
Nel corso del 2002 sono stati presentati all'Unione Europea 2                   
progetti che si avvalgono del cofinanziamento della Regione                     
Emilia-Romagna:                                                                 
- il progetto di "Sostegno alle capacita' di gestione e smaltimento             
dei rifiuti solidi e di prevenzione sanitaria nella wilaya di Smara"            
realizzato dalla Provincia di Ferrara in collaborazione con il Comune           
di Ferrara, Comune di Forli', la Provincia di Reggio Emilia, l'ong              
CISP, l'associazione AFMF (Forli'), il Comitato ferrarese di                    
solidarieta', l'ex municipalizzata AGAC, l'ARPA regionale. Progetto             
di sostegno tecnico e istituzionale per la gestione dei rifiuti                 
"urbani" e speciali dell'ospedale provinciale di Smara.                         
- il progetto "Agir ensemble pour le developpement local - promotion            
du de'veloppement local a' travers le partenariat entre autorite's              
locales et socie'te' civile" (Provincia di Forli', Comune di Torino,            
Comune di Forli', Comune di Scutari, associazioni quali Pluriverso,             
COSPE, LVIA) per il sostegno all'applicazione del processo di                   
decentramento nell'area di Scutari e la promozione di percorsi di               
concertazione e condivisione fra Enti locali e societa' civile.                 
ASSESSORATO SCUOLA. FORMAZIONE PROFESSIONALE. UNIVERSITA'. LAVORO.              
PARI OPPORTUNITA'                                                               
1. Premessa                                                                     
Le politiche a sostegno del sistema dell'istruzione, della formazione           
professionale, dell'orientamento e delle politiche del lavoro si sono           
sviluppate in un periodo contrassegnato da orientamenti consolidati             
nel contesto comunitario, in particolare per cio' che attiene alla              
programmazione comunitaria del Fondo Sociale Europeo (FSE) per il               
periodo 2000-2006.                                                              
Le azioni adottate rappresentano il nesso tra le priorita' regionali            
e quelle fissate dalla programmazione del FSE e confermano le                   
priorita' strategiche indicate dal programma operativo regionale                
della Regione Emilia-Romagna in termini di aumento strutturale del              
livello di occupazione, di rafforzamento della struttura produttiva             
regionale e dell'impatto occupazionale della crescita, assunte anche            
dal DPEF regionale 2003-2005. Al tempo stesso esse intervengono,                
nell'anno 2002 in un percorso ancora in transizione, specie per cio'            
che attiene le innovazioni intervenute a livello nazionale a seguito            
dell'approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione e dei           
nuovi quadri legislativi elaborati dal governo in materia di                    
occupazione e mercato del lavoro (Legge 30/03) ed istruzione e                  
formazione professionale (Legge 53/03).                                         
A livello regionale l'attuazione del Titolo V della nuova                       
Costituzione ha prodotto un ampio ed approfondito confronto                     
finalizzato ad elaborare una proposta normativa regionale.                      
E' stata pertanto avviata l'elaborazione di linee guida per un                  
progetto di legge regionale volto ad esercitare le nuove competenze             
attribuite a Regione, Province e Comuni nelle materie dell'istruzione           
e nella formazione professionale, nel quadro della collaborazione               
istituzionale, della concertazione con le parti sociali e della                 
partecipazione di tutti i soggetti interessati (studenti, famiglie,             
scuole, universita', enti di formazione professionale, associazioni             
ed enti per l'educazione degli adulti) e finalizzato ad ampliare le             
opportunita' formative per tutti e per tutta la vita in direzione del           
successo formativo, ovvero del conseguimento di una qualifica o di un           
diploma entro il 18esimo anno di eta'.                                          
Le linee guida, nella seconda meta' dell'anno, sono state portate al            
confronto su tutto il territorio regionale, attraverso molteplici               
incontri di presentazione per ascoltare e raccogliere pareri,                   
integrazioni, suggerimenti. In dicembre 2002 e' stato infine                    
presentato un documento di sintesi dell'ampio lavoro svolto e di                
rivisitazione delle linee guida, che la Giunta regionale ha assunto a           
base per la predisposizione di un articolato di legge.                          
2. Il nuovo ruolo della Regione nella programmazione delle politiche            
per la formazione professionale                                                 
Le azioni volte a perseguire gli obiettivi regionali per il 2002                
individuati nel DPEF sono state centrate:                                       
a) per quanto riguarda le politiche attinenti il diritto allo studio:           
- sull'applicazione della legge regionale in materia di diritto allo            
studio (L.R. 26/01), con particolare riferimento all'assegnazione               
delle borse di studio attraverso dispositivi semplificati e snelli              
che hanno coinvolto per la gestione gli Enti locali ed hanno                    
indirizzato i richiedenti ai CAAF per la compilazione del dato ISE              
sulla cui base viene valutata l'ammissibilita' al beneficio; tali               
modalita' di applicazione della legge hanno consentito la concessione           
e la liquidazione entro la fine dell'anno scolastico di riferimento,            
ovvero entro agosto 2002, delle borse di studio a tutti gli aventi              
diritto;  - sulla attribuzione delle borse di studio agli studenti              
universitari, perseguendo il piu' alto livello di copertura,                    
compatibilmente con le risorse disponibili; l'impegno finanziario               
della Regione ha consentito di garantire le borse di studio all'86%             
degli studenti idonei, senza comprimere la fruizione degli altri                
benefici del diritto allo studio universitario, ovvero dei servizi              
abitativi e ristorativi, gratuiti o a costi ridotti perche'                     
rapportati alla condizione economica dei richiedenti. Sono altresi'             
aumentati gli studenti o i neolaureati che hanno goduto di tirocini,            
in Italia ed all'estero, finanziati dalle Aziende regionali per il              
diritto allo studio universitario con risorse regionali del FSE;                
b) per quanto riguarda la programmazione dell'offerta formativa: -              
sullo svolgimento della funzione di programmazione degli indirizzi di           
studio degli istituti superiori e di organizzazione della rete                  
scolastica, realizzata attraverso la concertazione con gli Enti                 
locali e l'accordo con l'amministrazione scolastica, in base                    
all'accordo interistituzionale dell'8 maggio 2001. L'azione di                  
programmazione cosi' impostata ha portato all'istituzione di alcuni             
istituti comprensivi (scuola materna, elementare e media) sul                   
territorio, proposti dai Comuni, ed all'approvazione di nuovi                   
indirizzi di studio, che vanno ad integrare l'offerta formativa delle           
scuole superiori in Emilia-Romagna per l'anno scolastico 2003-2004,             
dando risposta alle esigenze dei territori; - sulla prosecuzione                
della sperimentazione relativa all'attuazione dell'obbligo formativo            
fino a 18 anni realizzata anche in integrazione fra la scuola e gli             
enti di formazione accreditati; - sulla messa a sistema                         
dell'istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), in merito alla           
quale sono stati approvati in Conferenza unificata gli standard                 
minimi afferenti alle competenze di base e trasversali comuni a tutte           
le figure IFTS approvate a livello nazionale. In base a tali standard           
minimi sono stati altresi' approvati, a seguito di bando, 18 progetti           
per l'anno formativo 2002-2003; - sulla sperimentazione di nuove                
modalita' di raccordo con le Universita' per la realizzazione di                
master integrati con la formazione professionale, mediante lo                   
strumento delle sovvenzioni globali;                                            
c) per quanto riguarda il rafforzamento del sistema di formazione               
professionale: - sulla rivisitazione del proprio sistema di                     
accreditamento degli organismi che gestiscono attivita' di formazione           
professionale; il nuovo modello approvato sposta l'attenzione sul               
soggetto gestore di attivita' formative e sulle sue capacita' di                
presidio dell'insieme dei processi, delle competenze e delle risorse;           
separa la formazione dai servizi di orientamento; richiede una sede             
operativa in disponibilita' esclusiva e ridefinisce gli ambiti, in              
base alle nuove tipologie di azione, ponendo particolare attenzione             
ai requisiti per le attivita' dell'obbligo formativo; - sull'avvio di           
azioni di miglioramento qualitativo degli enti di formazione                    
professionale accompagnate da un progetto che si pone l'obiettivo di            
mettere in trasparenza i saperi degli operatori del sistema della               
formazione professionale, di evidenziare le eventuali carenze e di              
predisporre conseguentemente azioni di formazione formatori, coerenti           
con i fabbisogni individuati. Il progetto coinvolge nella prima fase            
di attuazione la quasi totalita' degli organismi e circa 300                    
operatori;  - sul consolidamento e il miglioramento del sistema delle           
qualifiche e delle certificazioni. Anche questo percorso, avviato in            
attuazione del decreto del Ministero del Lavoro sul tema del                    
riconoscimento e della certificazione delle competenze, portera' alla           
sistematizzazione del sistema regionale delle qualifiche, in linea              
con l'evoluzione del dibattito nazionale sugli standard di competenze           
e di certificazione; consentira' di elaborare strumenti e condividere           
metodologie per il rilascio delle certificazioni, per lo svolgimento            
degli esami e definire procedure condivise e comuni a tutti i                   
soggetti responsabili della programmazione e della realizzazione                
delle attivita' formative.                                                      
3. La Programmazione realizzata con il concorso del FSE                         
Con riferimento agli  obiettivi relativi alle politiche della                   
formazione professionale e del lavoro individuati per l'anno 2002 nel           
DPEF, Regione e Province hanno proseguito nell'attuazione del                   
Programma 2000-2006 del FSE - Obiettivo 3, avviatosi a fine 2000, con           
l'approvazione del programma operativo regionale.                               
Le risorse messe a disposizione dal FSE, le corrispondenti risorse              
nazionali (Fondo nazionale di rotazione) e quelle regionali,                    
ammontanti a 164 milioni di Euro, hanno consentito, tramite bandi               
pubblici regionali e provinciali, di attuare complessivamente 2848              
azioni.                                                                         
- Il primo bando regionale 2002, che ha messo in campo risorse per              
30.900.000 Euro, ha individuato, sulla base degli Indirizzi                     
programmatici regionali, alcuni obiettivi prioritari.                           
In particolare, una parte consistente di risorse e' stata destinata             
alla formazione superiore, compresa l'alta formazione nell'ambito               
dello spettacolo, alla formazione permanente dei lavoratori, alla               
prevenzione della dispersione scolastica e al miglioramento del                 
sistema regionale della formazione professionale. Al sostegno della             
partecipazione femminile al mercato del lavoro grande attenzione e'             
stata rivolta a supportare, con iniziative di formazione e non, la              
carriera delle lavoratrici dipendenti, la conciliazione tra vita e              
lavoro, il rafforzamento delle misure a sostegno                                
dell'imprenditorialita' e del lavoro autonomo. L'obiettivo di                   
professionalizzazione e stabilizzazione delle lavoratrici atipiche e'           
stato perseguito attivando sul territorio linee di servizio dedicate            
in integrazione con i servizi pubblici dei centri per l'impiego. I              
progetti approvati a sostegno della partecipazione femminile al mondo           
del lavoro sono stati in totale 143.                                            
- L'orientamento rivolto ai giovani ha visto l'approvazione di 209              
attivita', mentre nella formazione superiore sono stati approvati 123           
progetti in parte finanziati dall'alta formazione. I finanziamenti              
finalizzati all'inserimento lavorativo od al reinserimento di utenti            
in situazione di disagio sociale hanno permesso di attivare 164                 
azioni.                                                                         
- I progetti inerenti le politiche attive per combattere e prevenire            
la disoccupazione hanno in particolare focalizzato azioni tese a                
migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, con una                  
specifica attenzione al sostegno dei lavori atipici e alla qualita'             
del lavoro e all'organizzazione dei nuovi centri per l'impiego. Per             
favorire e supportare le politiche attive del lavoro, si e'                     
provveduto all'acquisizione dei servizi di preselezione e di incontro           
domanda/offerta. E' stato realizzato uno strumento per la gestione              
delle richieste di lavoro da parte delle imprese ed un sistema                  
telematico che consente alle imprese ed alle Associazioni di                    
categoria di utilizzare il canale Internet per l'invio di dati                  
relativi ai movimenti amministrativi del collocamento. Sono stati               
inoltre acquistati software e garantite attivita' di assistenza al              
cambiamento organizzativo necessario per la realizzazione del Sistema           
Informativo regionale Lavoro.                                                   
- Sono stati attivati i "Tirocini Sud/Nord" con l'obiettivo di                  
promuovere progetti formativi di aziende emiliano-romagnole rivolti a           
giovani diplomati o laureati del sud. L'iniziativa e' stata resa                
possibile attraverso una convenzione tra Regione Emilia-Romagna e le            
Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e              
Sicilia. Sono stati approvati 428 progetti che hanno usufruito di un            
finanziamento di oltre 5 milioni di Euro messi a disposizione dalle             
diverse Regioni partecipanti al progetto prevedendo anche azioni di             
sostegno alla residenzialita' dei giovani disoccupati.                          
- Sono stati approvati progetti di formazione permanente, rivolta a             
popolazione adulta in eta' attiva, e di formazione continua, rivolta            
a favorire la competitivita' delle imprese, con priorita' per le                
piccole medie imprese. In questo ambito sono state approvate dalle              
Province 790 azioni.                                                            
- Nel 2002 sono stati assegnati alle Province i finanziamenti per la            
formazione individuale dei lavoratori, previsti dalle Leggi 236/93 e            
53/00, attuata tramite l'erogazione di voucher per l'accesso a corsi            
brevi di formazione continua. Le Province hanno erogato 2.408 voucher           
con un costo medio procapite pari a 956 Euro. A livello regionale -             
finanziati dalle medesime leggi - sono stati approvati progetti di              
formazione aziendale, interaziendale e di creazione di impresa.                 
- Sono state attivate iniziative rivolte alle persone a rischio di              
esclusione sociale, immigrati, disabili, ex tossicodipendenti e                 
approvati progetti per la formazione continua dei lavoratori gia'               
occupati, con priorita' alle piccole e medie imprese, per aumentarne            
la competenza. Le Province hanno emesso bandi per iniziative con                
specifico carattere territoriale, finalizzate agli obiettivi                    
programmatici individuati localmente, approvando 2281 azioni per un             
finanziamento globale pari a 93 milioni di Euro circa. Per favorire             
l'inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e            
adulti, o di persone che ne erano uscite da oltre sei o dodici mesi             
hanno approvato 579 iniziative per circa 35 milioni di Euro.                    
- Sono stati erogati dalle Province aiuti all'occupazione, previsti             
dalla L.R. 25 novembre 1996 n. 45 "Misure di politica regionale del             
lavoro", a favore delle fasce deboli, dei disoccupati di lunga durata           
e dei lavoratori iscritti alle liste di mobilita'.                              
Le positive condizioni delle dinamiche del mercato del lavoro                   
emiliano-romagnolo hanno contribuito a ridurre gli interventi.                  
- Particolare attenzione e' stata rivolta all'attuazione della legge            
sul collocamento delle persone disabili provvedendo alla                        
sottoscrizione di appositi protocolli d'intesa con INPS e INAIL. Cio'           
ha permesso il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 68/99           
alle imprese attraverso lo sgravio dei contributi previdenziali ed              
assicurativi obbligatori.                                                       
- Il finanziamento di progetti aventi l'obiettivo di creare                     
condizioni per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro delle                
persone svantaggiate e' stato affidato al Consorzio NoiCon e prevede            
tre possibili azioni: il miglioramento di servizi innovativi e                  
integrati da parte di soggetti no profit, la creazione d'impresa e              
l'autoimpiego, misure di accompagnamento che favoriscano l'utilizzo             
dei servizi da parte dei soggetti svantaggiati.                                 
- Sono proseguiti nell'anno i 19 progetti approvati nell'ambito                 
dell'iniziativa comunitaria Equal per la  promozione ed attuazione di           
iniziative e strumenti per il superamento delle nuove forme di                  
discriminazione e disuguaglianza presenti nel mercato del lavoro.               
- Il 2002 e' stato, inoltre, il secondo anno dell'attivita' del                 
Consorzio SPINNER (Servizi per la promozione dell'innovazione e della           
ricerca), che sviluppa misure di  sviluppo e consolidamento                     
dell'imprenditorialita' con priorita' ai nuovi bacini d'impiego e               
azioni di miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca           
e sviluppo tecnologico. Presso le sedi universitarie                            
emiliano-romagnole e presso gli enti di ricerca del CNR e dell'ENEA,            
sono stati attivati sette Spinner Point che hanno fornito assistenza            
ed orientamento a 447 persone per la redazione dei Piani di                     
intervento Personalizzato e per la creazione d'impresa, e sono  stati           
erogati 107 premi di laurea.                                                    
Con un Protocollo di intesa col Comune di Carpi e' stato attivato lo            
"Spinner Point Emersione", con finalita' di sviluppo di strumenti               
conoscitivi e di intervento sul territorio per favorire le iniziative           
di emersione e regolarizzazione delle forze lavoro e per favorire lo            
start-up di attivita' di lavoro autonomo. Le attivita' sono destinate           
in particolare ai titolari di impresa e addetti di nazionalita'                 
cinese operanti nel comparto della confezione di capi di                        
abbigliamento e alle addette nel comparto dei servizi di cura e                 
assistenza alla persona.                                                        
Nell'ambito delle politiche attive del lavoro, particolare importanza           
hanno avuto:                                                                    
- la realizzazione di attivita' di analisi di monitoraggio delle                
politiche del lavoro e di valutazione dell'efficacia degli interventi           
di formazione professionale;                                                    
- il progetto di formazione esterna alla azienda per gli apprendisti            
assunti nell'anno 2002. Sono stati definiti standard di qualita' e              
metodologie per la formazione esterna nel secondo anno di contratto;            
- il programma "Qualita', sicurezza e regolarita' del lavoro". La               
prima fase di attuazione del programma Chiaro Sicuro Regolare ha dato           
luogo all'avvio del centro integrato di servizi fra INPS e Provincia            
(Ce.Lavoro di Montecchio Emilia), che poggia su una convenzione                 
specifica fra Comune, Provincia, INPS e Regione. Questa opportunita'            
potra' a breve essere estesa in altre realta' provinciali con le                
quali gia' sono stati assunti contatti operativi;                               
- e' in corso un progetto per la sperimentazione del Marchio di                 
Qualita' Sociale. I risultati richiederanno un accurato confronto con           
le parti sociali ed i soggetti istituzionali coinvolti;                         
- sul piano della formazione e' stato positivamente avviato                     
l'impegnativo ed anticipatorio progetto di formazione congiunta degli           
operatori degli Istituti nazionali addetti alla vigilanza in materia            
di lavoro. Di grande significato l'attivita' svolta con le Provincie            
in ordine alle iniziative da realizzarsi in sede locale con le                  
Commissioni per l'emersione del lavoro sommerso;                                
- sono state svolte sia riunioni di coordinamento regionale sia                 
numerose iniziative locali. Di particolare rilievo l'impegnativo                
lavoro svolto con la Provincia di Rimini per la realizzazione di                
specifiche iniziative e protocolli per gli appalti pubblici. Sono               
stati redatti i testi del protocollo d'intesa (cui aderira' anche la            
Regione) e dei capitolati standard per opere e per servizi.                     
4. Il nuovo ruolo della Regione nella programmazione delle politiche            
per il lavoro                                                                   
Nel nuovo contesto che la riforma costituzionale del 2001 propone, la           
Regione Emilia-Romagna afferma il proprio ruolo istituzionale di                
"garante di secondo livello" nel raggiungimento dei livelli                     
essenziali delle prestazioni di cui all'art. 117 Cost. lettera m).              
Entro l'ambito delle proprie competenze e nel rispetto dei principi             
delineati nello Statuto regionale, nonche' di quelli comunitari e               
costituzionali (in particolare quelli relativi all'ordinamento                  
civile), essa intende definire i contenuti essenziali delle politiche           
regionali concernenti la "tutela e la sicurezza del lavoro", mentre             
riconosce l'esclusiva competenza nazionale in materia di rapporti di            
lavoro.                                                                         
In particolare, per il perseguimento delle finalita' connesse con il            
mercato del lavoro, la  Regione indirizza la propria attivita' verso            
la promozione dell'occupazione, le politiche attive del lavoro e le             
misure di sostegno all'occupazione provvedendo, da un lato, alla                
regolazione del collocamento in tutte le sue forme (ordinario,                  
obbligatorio, speciale) e, dall'altro, alla previsione di tutti gli             
strumenti di programmazione e di intervento utili a rendere                     
effettivi, sul territorio, gli indirizzi della programmazione.                  
Piu' in generale la Regione ritiene di operare per sostenere                    
politiche per la piena e buona occupazione in un contesto produttivo            
nel quale, a una crescente richiesta di flessibilita' in ingresso, ha           
corrisposto fino ad ora un meccanismo virtuoso di alti livelli di               
stabilizzazione del lavoro, specie di quello dipendente, attraverso i           
percorsi di carriera esterna.                                                   
In questo contesto e' necessario anche per il futuro sostenere                  
processi di qualificazione e stabilizzazione dell'occupazione e di              
investimento sulle risorse umane per combattere ogni rischio di                 
precarizzazione del mercato del lavoro e sostenere uno sviluppo del             
sistema produttivo che si misuri sui fattori della qualita' e della             
innovazione nella competizione sui mercati.                                     
Con queste premesse apre la riflessione politica e programmatica                
nell'ambito della approvazione avvenuta da parte del Consiglio                  
regionale nel dicembre del 2002 degli "Indirizzi per il sistema                 
formativo integrato dell'istruzione, della formazione professionale,            
orientamento e delle politiche del lavoro. Biennio 2003-2004"                   
proposti dalla Giunta regionale.                                                
4.1 Obiettivi prioritari delle politiche regionali                              
Gli "Indirizzi" citati proseguono indicando, nella fase di                      
transizione verso la definizione del nuovo quadro normativo                     
regionale, come prioritari gli obiettivi di:                                    
- migliorare qualita' e condizioni di regolarita' e sicurezza del               
lavoro, rendere stabile e sicuro il rapporto di lavoro contrastando             
le diverse forme di precarizzazione;                                            
- sviluppare iniziative di informazione, formazione ed orientamento a           
sostegno della carriera professionale rivolte ai lavoratori atipici             
nella dimensione dell'innovazione del mercato del lavoro che punta al           
rafforzamento delle competenze e a fluidificare i passaggi fra                  
posizioni di lavoro utili alle persone che operano nel mercato del              
lavoro con rapporti di collaborazione continuata e continuativa per             
rafforzare le loro competenze;                                                  
- sostenere l'inserimento stabile nel lavoro delle persone con                  
rapporti di lavoro precari, attraverso misure di formazione e                   
incentivi mirati, in particolare collegando le politiche formative e            
del lavoro alle politiche industriali e al trasferimento della                  
ricerca nelle imprese;                                                          
- sostenere l'inclusione attraverso adeguate azioni di                          
accompagnamento all'inserimento o il reinserimento nel mercato del              
lavoro delle persone disabili e svantaggiate;                                   
- promuovere iniziative di politiche attive per il lavoro rivolte               
all'area dei disoccupati di lunga durata che, pur quantitativamente             
ridotta, presenta fenomeni di cronicizzazione e di crescente                    
emarginazione del mercato del lavoro;                                           
- promuovere azioni volte a favorire la piena integrazione sociale e            
lavorativa dei lavoratori immigrati anche a fronte delle nuove                  
normative di legge;                                                             
- sviluppare azioni a sostegno della mobilita' geografica e                     
professionale per l'acquisizione e scambio di competenze e per                  
l'inserimento nel sistema produttivo regionale;                                 
- sostenere la messa a regime degli strumenti per l'attuazione delle            
politiche attive, primi fra tutti i nuovi servizi per l'impiego, le             
linee guida del Masterplan regionale, la definizione e certificazione           
degli standard di qualita' dei servizi, la realizzazione del Sistema            
Informativo regionale del Lavoro, lo sviluppo di azioni di assistenza           
tecnica, il monitoraggio e la valutazione dei risultati conseguiti              
dai Servizi per l'impiego e dell'efficacia delle politiche attive del           
lavoro.                                                                         
4.2 Principali attivita' e risultati conseguiti nel 2002                        
Le attivita' principali svolte nel 2002 in materia di intervento                
della Regione nelle politiche del lavoro vengono in sintesi                     
riportate, riferendole alle seguenti aree (nelle quali si articola              
altresi' il piano di attivita' 2002 dell'Agenzia Emilia-Romagna                 
Lavoro, strumento tecnico di supporto della Giunta regionale per la             
programmazione, monitoraggio e valutazione di tali politiche) (96):             
1) Analisi del mercato del lavoro regionale e valutazione delle                 
politiche.                                                                      
2) Servizi per l'impiego.                                                       
3) Sistema regionale policentrico dell'orientamento.                            
4) Politiche attive: Apprendistato. Aiuti all'occupazione.                      
Cooperazione interregionale: mobilita' del lavoro e lo sviluppo di              
filiere nord-sud. Professionalizzazione e stabilizzazione dei                   
lavoratori atipici. Riconversione e reinserimento lavorativo di                 
lavoratori in CIGS. Collocamento mirato disabili. Immigrazione e                
lavoro. Stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ancora                 
presenti nel bacino regionale. Reinserimento lavorativo dirigenti.              
5) Programma qualita', sicurezza e regolarita' del lavoro.                      
6) Sistema informativo lavoro regionale.                                        
1) Analisi del mercato del lavoro regionale e valutazione delle                 
politiche                                                                       
Nel corso del 2002 si sono poste le basi tecniche e metodologiche per           
la realizzazione dell'attivita' di analisi e monitoraggio delle                 
politiche del lavoro in Emilia-Romagna, da svilupparsi nei mesi                 
successivi. Grande attenzione e' stata posta nel coordinamento ed               
integrazione del lavoro con tutti i soggetti responsabili, a livello            
regionale, della gestione o valutazione delle politiche o                       
dell'assistenza tecnica per il miglioramento delle stesse. E' stata             
impostata la rilevazione sistematica dei dati connessi con                      
l'implementazione delle politiche oggetto di monitoraggio, ovvero               
tutte le azioni che rientrano nella strategia europea per                       
l'occupazione, promosse e implementate nella regione da istituzioni             
locali, regionali e nazionali nel corso degli anni 2000-2002.                   
Nel primo semestre del 2002 si e' impostato il ciclo di attivita' del           
servizio di valutazione dell'efficacia degli interventi di formazione           
professionale, e, nel secondo semestre del 2002, si sono svolte le              
seguenti attivita':                                                             
a) si e' organizzato un ciclo di seminari tecnici sulla valutazione             
della formazione al lavoro, della formazione sul lavoro e sulle pari            
opportunita' presso l'Universita' di Modena;                                    
b) si e' dato avvio al primo ciclo di interviste ad un campione di              
allievi partecipanti a corsi avviati e realizzati nel 2000                      
(settembre-novembre 2002);                                                      
c) si e' dato avvio al secondo ciclo di interviste per il campione di           
allievi partecipanti a corsi avviati nel 2000 e nel 2001 e terminati            
nel 2001 (novembre 2002);                                                       
d) si e' prodotta la versione definitiva del volume "Linee guida per            
la valutazione delle azioni rivolte alle persone del POR FSE".                  
E' stato realizzato un rapporto, sul tema del "Mercato del lavoro ed            
esclusione sociale in Emilia-Romagna" diffuso a circa 2000 operatori            
del sistema regionale e nazionale e presentato e discusso nell'ambito           
di un convegno a cui hanno preso parte esperti e rappresentanti delle           
parti sociali e del volontariato e l'Assessorato regionale alle                 
Politiche sociali. In tale rapporto si mette in luce fra l'altro                
come, pur in una fase di tenuta del tessuto economico regionale,                
quale e' stato l'anno 2001, accanto alla flessibilita' "positiva" del           
lavoro per lo sviluppo dei percorsi di carriera esterna dei giovani,            
e' evidente il rischio di spiazzamento dal mercato del lavoro  dei              
soggetti adulti o anziani, soprattutto donne, che possono essere                
sostituiti da forza lavoro giovane non necessariamente piu'                     
competente ma piu' socializzata alla adattabilita' e alla                       
flessibilita' proprio in virtu' della carriera esterna che hanno                
dovuto percorrere.                                                              
Sono stati realizzati e distribuiti i primi due numeri di una rivista           
periodica dedicata alla divulgazione per gli operatori dei servizi              
per l'impiego, della formazione professionale e dell'istruzione, dei            
dati piu' significativi sulla congiuntura economica e sulle                     
caratteristiche del mercato del lavoro regionale, assieme alle                  
informazioni sintetiche sulle ricerche, studi, monitoraggi e                    
valutazioni o progetti  piu' significativi del periodo.                         
Nella prima meta' del 2002 e' stato messo a punto un progetto di                
collaborazione con la Consigliera regionale di parita' per fornire              
assistenza nella realizzazione dell'indagine biennale sul personale             
maschile e femminile nelle imprese con piu' di 100 dipendenti,                  
prevista dalla normativa nazionale sulle pari opportunita'. E' stato            
realizzato un servizio telematico per l'invio del questionario da               
parte delle imprese interessate tramite Internet ed e' stata data               
comunicazione del nuovo servizio a tutte le imprese interessate, ai             
loro organismi di rappresentanza e agli ordini dei consulenti e dei             
commercialisti.                                                                 
Nell'ambito di un progetto europeo e nell'ottica di favorire il                 
dialogo sociale e la costruzione di nuove regole  sul tema del lavoro           
interinale, si sono realizzati due seminari: uno strettamente tecnico           
del marzo 2002 in cui si sono confrontati gli esperti dei Paesi                 
europei coinvolti e i rappresentanti delle parti sociali ed uno                 
finale a carattere pubblico del dicembre 2002 a cui hanno partecipato           
circa 250 operatori che si occupano, a vario titolo, del lavoro ad              
interim.                                                                        
La conduzione del progetto ha portato alla realizzazione di                     
un'indagine materialmente sviluppata da parte dell'Istituto per il              
lavoro sulla qualita' dei rapporti di lavoro interinale in                      
Emilia-Romagna, partendo da informazioni amministrative elaborate               
dall'Agenzia. I risultati di tale indagine sono stati presentati in             
occasione del convegno di dicembre 2002 a Bologna.                              
2) Servizi per l'impiego                                                        
In sede di coordinamento interistituzionale e di concertazione con le           
parti sociali si sono discussi i documenti proposti e relativi alla             
definizione di standard di qualita' dei servizi ed al relativo                  
monitoraggio dei risultati, concordando sul percorso individuato, che           
verra' a compimento assieme alla realizzazione dell'obiettivo di                
realizzazione del Masterplan regionale dei servizi per l'impiego.               
L'appalto del servizio di monitoraggio e' stato affidato nel mese di            
settembre. Entro il 2002 e' stata gia' svolta la prima azione                   
relativa a tale servizio che consiste in un'indagine svolta di                  
concerto con ISFOL relativa allo stato d'avanzamento dei nuovi SPI a            
seguito della riforma introdotta dal DLgs 469/97.                               
Si sono concretizzate, nel corso dell'anno, varie attivita' di                  
analisi ed intervento finalizzati al miglioramento qualitativo del              
sistema. In particolare e' stata realizzata la parte preminente del             
progetto "Laboratori per l'integrazione" e, col progetto "Decoder               
SPI", un intervento di assistenza tecnica nelle Province finalizzato            
alla costruzione di supporti specifici alle esigenze dei singoli                
territori.                                                                      
Si e' inoltre concretizzata, con risultati apprezzati dalle Province            
ed utili alla progettazione del SIL, un'attivita' di analisi delle              
esigenze e delle procedure relative alla gestione della Legge 68 sul            
collocamento mirato dei disabili, costituendo una premessa                      
propedeutica alla realizzazione di un futuro applicativo regionale in           
tale materia.                                                                   
Si e' anche garantito, nel corso dell'anno, il necessario                       
coordinamento regionale alle azioni di sistema appaltate dal                    
Ministero nell'ambito del PON.                                                  
Sono state concluse le attivita' tecniche preparatorie per la                   
definizione tecnica di strumenti regolativi o di interpretazione atti           
a garantire l'omogenea applicazione di innovazioni nei servizi e                
negli adempimenti tecnici ed amministrativi del collocamento                    
(mobilita', tirocini, art. 16, Legge 56).                                       
Sono stati predisposti in linea tecnica con un lavoro di gruppo di              
alcuni mesi, i testi in bozza dei provvedimenti regionali che devono            
attuare i principi posti dal DLgs 297/02, in tema di: definizione               
indirizzi operativi per l'accertamento e la verifica periodica dello            
stato di disoccupazione da parte dei servizi competenti (art. 2, III            
comma); definizione degli indirizzi operativi delle azioni che i                
servizi competenti effettuano al fine di favorire l'incontro D/O di             
lavoro e contrastare la disoccupazione di lunga durata  (interviste             
periodiche e misure di politica attiva, art. 3, I comma); definizione           
dei criteri per l'adozione da parte dei servizi competenti di                   
procedure uniformi in materia di accertamento dello stato di                    
disoccupazione; modalita' per le selezioni ed avviamenti alla                   
pubblica Amministrazione. Si e' svolto altresi' un seminario per                
avviare con il comitato di coordinamento interistituzionale il                  
percorso di condivisione delle proposte formulate.                              
Le attivita' amministrative in materia di collocamento rappresentano            
un obiettivo costante e sono svolte continuativamente dalla struttura           
dell'AERL che funge anche da segreteria tecnica per la CRT e la CCI,            
e che assicura consulenza giuridica agli stessi organismi come agli             
operatori delle Province e dei Centri per l'impiego che la                      
richiedono. La Commissione regionale tripartita organismo di                    
concertazione con le parti sociali sulle politiche del lavoro, si e'            
riunita n. 8 volte, trattando, tra le altre, questioni rilevanti                
quali: la bozza di accordo per la messa a regime del sistema di                 
servizi per l'impiego in Emilia-Romagna; i rapporti con le Regioni              
partner per l'attivazione dei tirocini nord-sud; i criteri per                  
l'utilizzazione dei fondi assegnati alla Regione nell'ambito                    
dell'art. 9 della Legge 236/93; le linee di programmazione regionale            
FSE (Obiettivo 3 - anno 2002); l'impostazione del progetto di legge             
regionale in materia di istruzione, formazione e lavoro,                        
l'apprendistato.                                                                
Per quanto riguarda l'attivita' di ordinaria amministrazione, le                
attivita' svolte nel 2002 sono riassumibili come segue:                         
- progetti di formazione e lavoro (art. 16, Legge 451/94): n. 2040              
progetti esaminati;                                                             
- liste di mobilita' (art. 6, Legge 223/91): n. 8.519 lavoratori                
inseriti in lista;                                                              
- convenzioni (art. 17, Legge 56/87): n. 38 convenzioni approvate o             
stipulate.                                                                      
3) Sistema regionale policentrico dell'orientamento                             
La realizzazione del progetto di assistenza tecnica "Rete                       
istituzionale regionale per l'orientamento" ha contribuito                      
significativamente all'analisi dei servizi e delle attivita' di                 
orientamento erogate all'interno dei diversi sistemi (scuola,                   
formazione, universita' e servizi per il lavoro) favorendone la                 
diffusione della conoscenza, la discussione e l'approfondimento                 
attraverso due seminari tecnici, che hanno visto una consistente                
partecipazione degli operatori di tutti i sistemi coinvolti e delle             
Province in modo particolare. I contributi presentati durante i                 
seminari sono stati diffusi nelle pagine internet dell'AERL e                   
attraverso il sito Orienter del portale Form-Azione. Nel corso dei              
seminari e' emersa l'esigenza di ripensare l'orientamento lungo tutto           
l'arco della vita alla luce di nuove categorie, intese in termini di            
servizi/attivita' erogate, tipologie di utenti, competenze degli                
operatori, requisiti essenziali per erogare prestazioni omogenee e di           
qualita'.                                                                       
Si e' provveduto all'implementazione ed aggiornamento delle banche              
dati per l'orientamento messe in rete all'interno del sito Orienter             
del portale Form-Azione.                                                        
E' stato realizzato, in accordo con il Ministero del Lavoro, un corso           
per l'aggiornamento degli operatori che a livello regionale e delle             
Province hanno utilizzato la banca dati e le procedure di EURES, e si           
e' progettato un intervento di diffusione a tutti i Centri per                  
l'impiego di tali metodiche e del materiale per la conoscenza delle             
opportunita' di lavoro e formazione in Europa.                                  
4) Politiche attive                                                             
Apprendistato                                                                   
Sono stati predisposti, con il determinante apporto delle parti                 
sociali e degli enti di formazione impegnati nell'apprendistato,                
standard di qualita' e metodologie per la formazione esterna nel                
secondo anno di contratto, tenendo conto della richiesta di maggiore            
contenuto tecnico professionale e dell'opportunita' di favorire una             
piu' ampia possibilita' di scelta fra diverse opzioni formative                 
(catalogo) in un dialogo fra l'apprendista, il tutor aziendale e il             
tutor della formazione. Sono state prodotte circa 120 UFC in appositi           
gruppi tecnici, che sono contenute in un catalogo al momento in                 
formato cartaceo.                                                               
E' stata realizzata una prima importante azione di comunicazione                
sulla formazione esterna per gli apprendisti,  rivolta alle imprese,            
all'atto dell'invio dell'offerta formale, ed agli apprendisti tramite           
presenza in manifestazioni pubbliche e video e messaggi nei circuiti            
regionali radiofonici e televisivi.                                             
Sono state come previsto presentate e distribuite in oltre 60.000               
copie complessive le prime produzioni di materiale didattico                    
appositamente progettato e realizzato per la formazione esterna degli           
apprendisti e dei tutor aziendali, fra le quali spiccano un supporto            
per l'apprendimento della lingua italiana per stranieri, della lingua           
inglese, un gioco interattivo per apprendere la cultura della                   
sicurezza sul lavoro, e l'Agenda del tutor aziendale.                           
Aiuti all'occupazione                                                           
Anche nel corso del 2002 e' proseguita l'attuazione da parte delle              
Province degli interventi delegati della L.R. 45/96.                            
Nell'ambito delle Direttive regionali, quindi, le Province hanno                
provveduto ad approvare con appositi bandi, trasmessi per le                    
opportune verifiche  all'AERL e ai Servizi regionali competenti, i              
criteri per accedere agli incentivi stabiliti dalla Legge.                      
Nello specifico si segnala l'attuazione degli interventi a favore               
delle fasce deboli stabiliti dall'art. 8 della L.R. 45/96.                      
L'integrazione degli incentivi previsti dall'art. 8 per l'assunzione            
di persone portatrici di handicap con le agevolazioni stabilite dalla           
Legge 68/99 ha permesso alle Province un'attuazione molto piu'                  
efficace delle politiche di collocamento mirato a favore delle                  
persone disabili.                                                               
Sul fronte, invece, degli interventi promossi dalle Province a favore           
del reinserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata e dei              
lavoratori iscritti alle liste di mobilita' stabiliti dall'art. 9               
della L.R. 45/96 e' opportuno segnalare che le positive condizioni              
delle dinamiche del mercato del lavoro emiliano-romagnolo proseguite            
nel corso del 2002 hanno in qualche misura ridotto l'utilizzo dello             
strumento. In generale, tuttavia, e' da segnalare che nel corso del             
2002 si e' assistito ad una complessiva riduzione delle risorse che             
le Provincie hanno riservato all'attuazione degli interventi delegati           
della L.R.45/96, in parte dovuta appunto al protrarsi di una                    
situazione positiva del mercato del lavoro, ma in parte attribuibile            
anche ad una riduzione delle risorse del FSE rispetto al biennio                
2000/01.                                                                        
Cooperazione interregionale: mobilita' del lavoro e lo sviluppo di              
filiere nord-sud                                                                
Progetto tirocini formativi inseriti in processi di mobilita'                   
geografica Sud/Nord.                                                            
Sono state sottoscritte tra le Regioni convenzionate le schede                  
tecniche per la gestione di tutto il processo (marzo 2002); e' stata            
approvata la delibera di Giunta per la chiamata di progetti formativi           
in data 20 maggio 2002; si e' provveduto all'approvazione del primo             
lotto di progetti (428) in data 7 ottobre. Complessivamente ad oggi             
risultano 19 agenzie formative coinvolte nella iniziativa.                      
Si e' dato avvio agli incroci D/O con Regioni del sud (Campania,                
Basilicata, Molise e Puglia) a partire dal settembre 2002. Sempre               
nello stesso periodo e a seguito degli incroci, la struttura tecnica            
di assistenza  ha curato la gestione dell'aula per l'orientamento ai            
tirocinanti fatto nelle sedi regionali di provenienza. A cura della             
struttura tecnica, si sono realizzate tre guide di orientamento: I al           
territorio: mappatura sulle disponibilita' di offerta, alloggi, vitto           
trasporti ed altri servizi utili, oltre a servizi socio ricreativi              
per i ragazzi; II guida al tirocinio formativo per i ragazzi; III               
guida al tirocinio per il tutor aziendale.                                      
Sono stati individuati e formati i tutor sociali (1 in ogni                     
provincia, sono in parte operatori dei CPL), e' stato stilato il                
vademecum per il ruolo del tutor sociale.                                       
Al 16 dicembre 2002 risultavano incrociati 208 progetti e avviati 108           
tirocinanti.                                                                    
E' stato organizzato un evento regionale pubblico di accoglienza dei            
giovani del primo scaglione dei tirocinanti, con l'intervento di                
rappresentanti istituzionali delle Regioni del Sud e di                         
rappresentanti delle parti sociali regionali.                                   
E' stato sottoscritto (16 maggio 2002) dagli Assessori di 18 Regioni            
il Protocollo di intesa per la realizzazione del progetto                       
interregionale "Azioni di accompagnamento e supporto alla mobilita'             
geografica".                                                                    
E' infine stato sottoscritto un protocollo d'intesa con la Regione              
Calabria finalizzato a sostenere la collaborazione con la nostra                
Regione, un'industria automobilistica modenese, e l'Universita' di              
Modena, per la creazione di un'unita' produttiva a Cutro ed il                  
potenziamento del centro modenese di progettazione e                            
commercializzazione del prodotto.                                               
Professionalizzazione e stabilizzazione dei lavoratori atipici                  
Nel 2002 sono stati proseguiti o portati a compimento i risultati di            
progetti approvati nell'anno 2001, dedicati in particolare alle donne           
con posizioni di lavoro atipiche e precarie, realizzati con il                  
contributo del FSE Ob. 3 Asse E, Misura E1.                                     
Tutti i progetti contribuivano alla realizzazione dell'obiettivo di             
professionalizzazione e stabilizzazione delle lavoratrici atipiche,             
con attivita' di analisi e studio, la predisposizione sul territorio            
di linee di servizio dedicate, in integrazione con i servizi pubblici           
dei Centri per l'impiego. Le iniziative sviluppate sono finalizzate             
ad agevolare lo sviluppo della condizione di lavoro verso una                   
condizione o di "vero" lavoro autonomo o verso il lavoro dipendente             
consentendo la conciliazione della vita familiare con la condizione             
professionale. Sono state realizzate analisi per l'erogazione di                
servizi attraverso il sito regionale www.atipici.net, analisi per la            
predisposizione di un protocollo di intesa per l'accesso agevolato al           
credito bancario, l'individuazione di metodologie per                           
l'accompagnamento-supporto personalizzato al lavoro, collocabili come           
linee di servizio all'interno delle opportunita'-mappa di servizi               
offerti dai Centri per l'impiego, la progettazione e la realizzazione           
di metodologie formative e percorsi formativi di formazione continua            
personalizzati. Sono state coinvolte oltre 100 lavoratrici atipiche             
nelle iniziative sperimentali, che hanno usufruito, per la prima                
volta, di servizi pubblici personalizzati.                                      
Riconversione e reinserimento lavorativo di lavoratori in CIGS                  
Partendo dall'esigenza specifica di promuovere il reimpiego dei                 
lavoratori posti in CIGS dalla Bormioli SpA di Parma, un primo                  
progetto d'intervento si e' posto anche l'obiettivo di sperimentare             
nuove modalita' di integrazione e cooperazione tra soggetti,                    
competenze professionali e strumenti diversi, anche al fine di                  
mettere progressivamente a punto un modello d'intervento dei servizi            
per l'impiego, rivolto ai soggetti che hanno perso il lavoro o sono             
ad elevato rischio occupazionale in conseguenza di situazioni di                
crisi, ristrutturazione e riorganizzazione aziendale. Dei 94                    
lavoratori Bormioli effettivamente coinvolti, 63 hanno dichiarato il            
loro interesse a partecipare alla fase della promozione                         
occupazionale. Di questi, all'inizio del 2003, ne risultavano                   
ricollocati solo 27, contrariamente alle previsioni iniziali che                
prevedevano la conclusione delle attivita' al 31 dicembre 2002. Va              
detto, pero', che dei restanti 36 lavoratori, ben 14 sono soggetti              
invalidi o con particolari problematiche soggettive (per la                     
ricollocazione dei quali necessitano tempi ed azioni di supporto del            
tutto peculiari), mentre per gli altri 22, presi in carico dai                  
servizi per l'impiego della Provincia di Parma, si stanno                       
predisponendo percorsi formativi personalizzati e direttamente                  
finalizzati allo sbocco occupazionale.                                          
Un secondo progetto approvato nel settembre 2002 dalla Giunta                   
regionale si pone l'obiettivo di supportare la riqualificazione e/o             
riconversione professionale dei circa 100 lavoratori posti in CIGS              
dalla Bredamenarinibus, sulla base del piano di riorganizzazione                
aziendale definito nell'accordo sindacale datato 4/4/2002. L'aspetto            
piu' interessante dell'intervento in oggetto e' indubbiamente                   
costituito dall'impianto dell'accordo sindacale da cui trae origine.            
Detto accordo, infatti, prevede che i lavoratori posti in CIGS siano            
soggetti a cicli di avvicendamento (la cosiddetta "rotazione") di               
durata bimestrale, durante i quali parteciperanno ai corsi di                   
formazione tesi a facilitare il loro reinserimento nel ciclo                    
produttivo in corso di riorganizzazione. Si tratta, pertanto, di                
attivita' formative non solo direttamente finalizzate ma anche                  
soggette ad un'immediata ed inequivoca verifica di efficacia.                   
Collocamento mirato disabili                                                    
Sono stati approvati con delibera di Giunta i protocolli con INPS ed            
INAIL per la gestione del Fondo nazionale ed e' stata adottata la               
determinazione relativa all'assegnazione del fondo 2000. E' conclusa            
l'istruttoria per il fondo 2001 ed e' stato virtualmente ripartito il           
fondo 2002, superiore del 10% a quello dell'anno precedente grazie              
anche all'accurato lavoro di coordinamento dell'attivita' delle                 
Provincie.                                                                      
Sono state organizzate numerose riunioni di coordinamento/confronto             
delle attivita' delle Province su tutta la complessiva gestione della           
Legge 68/99 e sono stati predisposti e testati tre meccanismi di                
monitoraggio dei dati: l'uno in ordine al fondo regionale (esoneri e            
sanzioni in arrivo), l'altro relativo agli inserimenti lavorativi,              
alla loro durata ed agli strumenti di attuazione della Legge 68/99              
nelle singole provincie ed il terzo concernente l'analisi                       
quali-quantitativa degli inserimenti sostenuti dal fondo nazionale.             
E' stata predisposta la relazione per il Parlamento prevista dalla              
Legge 68/99.                                                                    
Grande significato istituzionale ha rivestito l'organizzazione nel              
2002 della conferenza sull'integrazione professionale dei disabili.             
L'iniziativa e' stata preceduta da un intenso confronto con le parti            
sociali e le Provincie. Oltre ai dati quali quantitativi discussi               
nella conferenza, si e' riusciti, con questa occasione di confronto             
anche a superare il delicato tema della rappresentanza in seno alla             
Commissione per il fondo regionale ed alle esigenze di nuova                    
possibile legislazione connesse.                                                
Immigrazione e lavoro                                                           
Un apposito gruppo di lavoro composto da funzionari dell'AERL e                 
dell'Assessorato Servizi sociali ha elaborato proposte per la                   
determinazione del fabbisogno di manodopera stagionale e stabile                
articolato per settori, e le stesse sono state presentate alla Giunta           
regionale e quindi alla concertazione con le parti sociali e le                 
Province, e inviate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al            
Ministero del Lavoro nel novembre 2002, per quanto riguarda la                  
manodopera stagionale, e successivamente per l'assegnazione delle               
quote relative a lavoratori non comunitari da assumere con contratti            
a tempo determinato o indeterminato. Il Governo, aderendo alla                  
richiesta formulata da Regione e parti sociali, ha assegnato                    
all'Emilia-Romagna 7400 unita' per il fabbisogno di lavoro stagionale           
2003, con decreto PCM del 20 dicembre 2002.                                     
Sono state organizzate apposite riunioni per l'esame di questioni               
specifiche legate all'immigrazione, quali la sanatoria per le                   
"badanti", il fabbisogno di lavoratori delle costruzioni per le                 
grandi opere infrastrutturali, e per l'edilizia in genere, alle quali           
funzionari dell'AERL hanno attivamente partecipato.                             
L'AERL ha collaborato con la Presidenza della Giunta regionale per la           
predisposizione di programmi e progetti e della legge regionale per             
il sostegno ai cittadini di origine italiana in Argentina.                      
Stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ancora presenti nel            
bacino regionale                                                                
L'intervento si e' proposto di favorire il completamento della                  
stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili,                 
appartenenti al cosiddetto "Bacino regionale" (cosi' come individuato           
dal DLgs 81/00), in ottemperanza a quanto concordato nella                      
convenzione con il Ministero del Lavoro sottoscritta il 22/12/2000.             
Nel suddetto bacino (inizialmente composto da 230 lavoratori                    
"12mesisti"), alla data dell'1 gennaio 2002 risultavano ancora 105              
unita' in cerca di lavoro.                                                      
Si e' colta l'occasione, inoltre, per fornire un'ulteriore aiuto ai             
soggetti inseriti nelle azioni di politica attiva del lavoro                    
finanziate con le delibere della Giunta regionale n. 1097 e n. 2620             
del 2000. A seguito degli interventi effettuati, il numero effettivo            
dei lavoratori "12mesisti" inseriti nel bacino e ancora in cerca di             
un'occupazione, ammonta oggi a 57 unita', pari al 24,8% del totale.             
Reinserimento lavorativo dirigenti                                              
Nel corso del 2002 sono proseguite le attivita' stabilite dall'art.             
20 della Legge 266/97 rivolte al reimpiego dei dirigenti disoccupati.           
Complessivamente sono state 21 le agevolazioni che, dopo il parere              
espresso dal Comitato paritetico, attraverso specifici provvedimenti            
amministrativi sono state concesse ad altrettante piccole e medie               
imprese della regione per l'assunzione di dirigenti disoccupati                 
individuati nella banca dati dell'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro. Al             
fine di rafforzare ulteriormente le attivita' rivolte a favorire il             
reimpiego dei dirigenti, oltre alle agevolazioni, nel corso del 2002            
sono state avviate una serie di iniziative, quali: la promozione e              
diffusione del contenuto e della Legge 266/97, l'attivazione di                 
percorsi formativi mirati all'autovalutazione e di supporto alla                
transizione al lavoro rivolti ai dirigenti disoccupati iscritti alla            
banca dati e alla riprogettazione della stessa al fine di favorire              
l'incrocio della domanda e offerta di lavoro dei dirigenti.                     
Nell'ambito della promozione delle agevolazioni stabilite dalla legge           
oltre ad una campagna informativa sulla stampa specialistica e la               
pubblicazione di depliant informativi sulle opportunita' offerte                
dall'art. 20 della Legge 266/97 sono stati organizzati anche una                
serie di incontri e di seminari in tutte le province della regione              
con il coinvolgimento delle principali associazioni di categoria.               
4.3 Programma qualita', sicurezza e regolarita' del lavoro                      
La prima fase di attuazione del programma "Chiaro Sicuro Regolare" ha           
dato luogo all'avvio del Centro integrato di servizi fra INPS e                 
Provincia (Ce.Lavoro di Montecchio Emilia), che poggia su una                   
convenzione specifica fra Comune, Provincia, INPS e Regione.                    
Questa opportunita' potra' a breve essere estesa in altre realta'               
provinciali con le quali gia' sono stati assunti contatti operativi.            
Inoltre e' stato accuratamente seguito il progetto affidato                     
all'Istituto per il lavoro in ordine alla sperimentazione del Marchio           
di Qualita' Sociale. E' in corso la fase di analisi e sperimentazione           
locale (a Parma). Va, a tale riguardo, segnalato che i risultati del            
progetto richiederanno, prima di dare luogo ad una formulazione                 
concreta diretta a realizzare un sistema di promozione della                    
responsabilita' sociale delle imprese, un accurato confronto con le             
parti sociali ed i soggetti istituzionali coinvolti.                            
Sul piano della formazione e' stato positivamente avviato                       
l'impegnativo ed anticipatorio progetto di formazione congiunta degli           
operatori degli Istituti nazionali addetti alla vigilanza in materia            
di lavoro, previsto dal bando FSE del 2001.                                     
Di grande significato l'attivita' svolta con le Province in ordine              
alle iniziative da realizzarsi in sede locale con le Commissioni per            
l'emersione del lavoro sommerso.                                                
Sono state svolte sia riunioni di coordinamento regionale sia                   
numerose iniziative locali. Di particolare rilievo l'impegnativo                
lavoro svolto con la Provincia di Rimini per la realizzazione di                
specifiche iniziative e protocolli per gli appalti pubblici. Sono               
stati redatti i testi del protocollo d'intesa (cui aderira' anche la            
Regione) e dei capitolati standard per opere e per servizi.                     
4.4 Sistema informativo lavoro regionale                                        
L'AERL, con il contributo delle Province di Ferrara, Forli'-Cesena,             
Ravenna e Rimini, ha messo a disposizione delle Amministrazioni                 
provinciali un software per l'acquisizione delle auto candidature nel           
settore turistico alberghiero. Il primo anno di utilizzo ha permesso            
la raccolta e gestione di oltre 4000 disponibilita'.                            
E' stato predisposto uno strumento per l'individuazione di un set               
ristretto di qualifiche ISTAT da utilizzare per il servizio di                  
preselezione ed incontro domanda offerta di lavoro.                             
Lo strumento consente agli operatori provinciali un confronto tra i             
descrittori professionali utilizzati rispetto a quelli utilizzati               
dalle altre Amministrazioni provinciali.                                        
Al fine di agevolare le attivita' sono stati individuate brevi                  
descrizioni delle qualifiche utilizzate.                                        
E' stato predisposto dall'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro un sistema              
telematico denominato S.A.RE. semplificazione amministrativa in rete,           
che consente alle imprese, associazioni di categoria, consulenti del            
lavoro, societa' di lavoro interinale, di utilizzare il canale                  
Internet per l'invio dei dati relativi ai movimenti amministrativi              
del collocamento che e' obbligatorio per le imprese comunicare ai               
Centri per l'impiego. Il sistema si basa sulla condivisione con le              
imprese di un tracciato record contenente le informazioni richieste             
delle pratiche amministrative. Il tracciato puo' essere prodotto in             
autonomia dalle imprese o mediante un applicativo messo a                       
disposizione dalla Regione. La sperimentazione svolta presso alcune             
Province pilota ha consentito la messa a punto di un sistema                    
affidabile e largamente apprezzato dagli attori sociali e                       
professionali coinvolti.                                                        
ASSESSORATO AGRICOLTURA. AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE                        
1. Agricoltura                                                                  
Le Regioni, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione             
possono disporre in materia di agricoltura senza alcun vincolo                  
normativo statale, nel rispetto della normativa comunitaria. Il nuovo           
assetto prevede il solo limite del rispetto del "patto di stabilita'"           
che impone di contenere i livelli di spesa entro i parametri definiti           
a livello comunitario. Tuttavia, a livello generale, i rapporti con             
il Governo hanno evidenziato un sostanziale arretramento rispetto a             
posizioni che si ritenevano definitivamente acquisite.                          
La produzione normativa e regolamentare nazionale ha rappresentato,             
in molti casi, un'evidente "invasione" ben oltre il limite della                
legittimita' costituzionale, delle competenze esclusive del livello             
regionale in materia di agricoltura; anche le misure di controllo               
della spesa ed i crescenti ritardi nei trasferimenti hanno                      
contribuito, in diversi casi, a ridurre ulteriormente gli spazi di              
manovra del sistema regionale. A fronte di questa situazione,                   
particolarmente grave proprio nel momento in cui le politiche a                 
supporto della valorizzazione dei sistemi economici territoriali                
rappresentano una delle poche possibilita' per assicurare un adeguato           
sviluppo al settore primario, le Regioni nel loro complesso non sono            
state in grado di elaborare un'adeguata strategia di contrasto                  
presentandosi, in molti casi, al confronto con il Governo senza un              
efficace coordinamento.                                                         
Uno dei risultati negativi prodotti da questa nuova situazione e'               
rappresentato dall'evidente sproporzione tra potenzialita' offerte              
dal quadro legislativo e dalla capacita' progettuale di alcune                  
Regioni italiane e concrete possibilita' operative determinate dalla            
produzione normativa nazionale e dalle disponibilita' finanziarie.              
Nonostante questa situazione di carattere generale la Regione                   
Emilia-Romagna ha conseguito una serie di importanti risultati. Vanno           
segnalati, a questo riguardo, due rilevanti provvedimenti legislativi           
che, seppure con diversa valenza, sono entrambi attuativi delle linee           
contenute nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria per             
l'anno 2001 il quale prevedeva, tra gli obiettivi strategici, il tema           
della sicurezza alimentare.                                                     
Questa notazione e' riferita alla L.R. 4 novembre 2002, n. 29 "Norme            
per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare e per la               
qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva" e alla L.R. 9            
dicembre 2002, n. 33 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi di                 
rintracciabilita' nel settore agricolo ed alimentare. Modifiche alla            
L.R. 8 settembre 1997, n. 33 (Interventi per lo sviluppo dei sistemi            
di qualita' nel settore agroalimentare)".                                       
Con la Legge 29/02, la Regione ha definito, allo scopo di promuovere            
il consumo consapevole, l'adozione di corretti comportamenti                    
alimentari e nutrizionali, la conoscenza degli aspetti storici,                 
culturali e antropologici legati alle produzioni alimentari e al loro           
territorio di origine, le modalita' di intervento in materia di                 
orientamento ai consumi. L'assetto delineato dalla legge conferma la            
competenza delle Province per gli interventi di orientamento ai                 
consumi e di educazione alimentare a livello locale; riserva alla               
Regione gli interventi di dimensione sovraprovinciale e di supporto.            
Entrambi i livelli istituzionali sono comunque chiamati ad operare in           
coerenza con uno specifico programma triennale approvato dal                    
Consiglio regionale.                                                            
Il tema della rintracciabilita', che rappresenta una modalita' per              
l'effettiva valorizzazione delle produzioni e per la tutela dei                 
consumatori, e' stato normato dalla L.R. 33/02. La Regione, ai sensi            
della nuova normativa, e' autorizzata ad intervenire finanziariamente           
per sostenere progetti di filiera finalizzati all'introduzione                  
volontaria di sistemi di rintracciabilita' dei prodotti agricoli ed             
alimentari. Si tratta di un intervento estremamente innovativo nel              
panorama nazionale che, per la prima volta, affronta sul piano                  
operativo, dopo una lunga fase di approfondimento sul piano                     
concettuale e progettuale, un tema strategico per il futuro del                 
settore primario.                                                               
L'importanza della tematica e' dimostrata dal peso finanziario                  
dell'intervento che per il 2003, anno di prima attuazione della                 
legge, si dovrebbe attestare su circa 15 milioni di Euro, interamente           
ricavati dalle assegnazioni per le funzioni conferite dallo Stato               
alla Regione ai sensi del DLgs 143/97 e relativo DPCM di attuazione,            
importo che rappresenta quasi un'intera annualita' di assegnazione.             
1.1 Piano regionale di sviluppo rurale (PRSR)                                   
Anche nel 2002, terzo anno di attuazione, il piano regionale di                 
sviluppo rurale ha rappresentato la quota piu' rilevante dell'impegno           
regionale nel settore agricolo ed agroindustriale. Nel dicembre 2002,           
dopo una approfondita ed intensa fase di consultazione con gli                  
organismi previsti dalla L.R. 15/97 (organizzazioni agricole                    
professionali, cooperative e sindacali; Provincie e Comunita'                   
montane), sono state presentate alla Commissione europea alcune                 
modifiche al piano regionale di sviluppo rurale. Le procedure seguite           
per le modifiche sono, in relazione alle diverse tipologie, oggetto             
di specifiche modalita' di approvazione.                                        
Per i cambiamenti che incidono sulle priorita' o sulle condizioni di            
accesso agli aiuti e' necessaria una decisione della Commissione                
preceduta da una notifica formale, mentre per variazioni di minor               
rilevanza sono previste modalita' operative molto piu' snelle                   
(comunicazione con entrata in vigore differita; informazione per                
adeguamenti normativi; semplice trasmissione nuova tabella                      
finanziaria).                                                                   
Sono state modificate, rispetto all'impostazione iniziale, le                   
misure:                                                                         
Misura 1.a "Investimenti nell'azienda agricola"; Misura 1.c                     
"Formazione"; Misura 2.f "Misure agroambientali" - Azione 2                     
"Produzione biologica"; Misura 2.i "Altre Misure forestali" - Azione            
3a "Interventi selvicolturali sostenibili"; Misura 3.q "Gestione                
delle risorse idriche in agricoltura".                                          
Si e' conclusa la procedura per la scelta del valutatore                        
indipendente. Il raggruppamento d'imprese che il 22 luglio 2002 si e'           
aggiudicato l'appalto/concorso ha iniziato ad operare su indicazione            
del Servizio Programmi, Monitoraggio e Valutazione per rilevare gli             
effetti di alcune Misure.                                                       
Dal punto di vista operativo sono state avviate tutte le misure                 
previste e la velocita' di spesa della Regione Emilia-Romagna e'                
stata elevata, tanto da rendere possibile l'attribuzione di 4 milioni           
di Euro supplementari a titolo di anticipazione sulle annualita'                
successive, ed accorciare i tempi di erogazione dei fondi alle                  
aziende beneficiarie. I finanziamenti erogati nel corso del 2002                
ammontano a circa 128,5 milioni di Euro in termini di spesa pubblica,           
59,8 dei quali di risorse comunitarie, e sono relativi ad oltre                 
16.000 domande.                                                                 
Rispetto alla quota di finanziamento assegnata dall'Unione europea              
all'Emilia-Romagna per l'intera durata del piano, nei primi tre anni            
si sono spese quote maggiori del previsto. Le differenze saranno                
recuperate nella restante parte del periodo. Le misure che                      
evidenziano la maggiore velocita' di spesa sono quelle relative                 
all'insediamento dei giovani agricoltori (45% dell'intero periodo),             
investimenti aziendali (38%) e indennita' compensative (45%).                   
Il piano ha gia' utilizzato il 43% (per un totale di 166,2 milioni di           
Euro), dell'intera somma di fonte europea assegnata                             
all'Emilia-Romagna per le sette annualita', di cui 51,54 nel primo              
anno, 52,82 nel secondo e 58,83 nel terzo.                                      
Dal 2002, ai pagamenti delle domande ammesse provvede AGREA (Agenzia            
regionale per le Erogazioni in Agricoltura per l'Emilia-Romagna),               
istituita con la L.R. n. 21 del 2001. La scelta di dar vita                     
all'organismo pagatore regionale si e' rivelata particolarmente                 
positiva; infatti la nuova struttura ha evidenziato ottime                      
prestazioni, pagando entro i termini fissati l'intera quota                     
disponibile. Oltre alla struttura che si occupa delle                           
contabilizzazioni e pagamenti, in convenzione con tutti gli enti                
competenti dell'attuazione delle misure (Regione, Province e                    
Comunita' montane), AGREA ha definito il manuale delle procedure,               
strumento fondamentale per garantire efficienza e trasparenza a tutto           
il percorso amministrativo, che parte dalla presentazione delle                 
domande e si conclude con i controlli finali sui beneficiari degli              
aiuti.                                                                          
Per quanto riguarda lo stato di attuazione del PRSR nel 2002, di                
seguito viene riportata un'analisi sulle singole misure.                        
Misura 1.a - Investimenti nelle aziende agricole                                
Nel corso dell'anno 2002 sono state apportate numerose modifiche al             
programma operativo di Misura in funzione delle esigenze operative              
emerse nel primo biennio di attuazione; e' stato inoltre redatto un             
testo coordinato del POM stesso.                                                
Successivamente all'approvazione nell'agosto 2002 delle graduatorie             
di merito e della conseguente riallocazione delle risorse non                   
utilizzate dagli enti territoriali competenti relativamente all'anno            
finanziario 2003, e' stato poi effettuato un aggiornamento degli                
indici di riparto (sulla base di nuovi dati statistici resisi                   
disponibili) e la conseguente assegnazione delle risorse a valere               
sull'esercizio 2004.                                                            
E' stato in seguito avviato uno studio approfondito del vigente                 
meccanismo di calcolo dei coefficienti di riparto, sulla base dei               
dati di monitoraggio relativi al primo periodo di applicazione del              
programma operativo.                                                            
Infine sono stati avviati i controlli a campione post pagamento, per            
verificare il rispetto degli impegni assunti dai beneficiari e dei              
vincoli di destinazione degli investimenti relativi ai Piani di                 
investimento oggetto di un pagamento finale nell'anno 2001 da parte             
dell'AGEA.                                                                      
Sul piano finanziario, nel corso dell'anno 2002, sono stati erogati             
contributi per circa 31,8 milioni di Euro a favore di 980                       
beneficiari, rispettando, nei tempi fissati, le previsioni                      
predisposte dalla programmazione, che quantificava una spesa di 25,76           
milioni di Euro. Gli interventi finanziati sono rappresentati, per il           
62%, da acquisizioni di macchine ed attrezzature e per un ulteriore             
25% da interventi strutturali riferiti principalmente ad edifici                
aziendali e miglioramenti fondiari. La distribuzione degli interventi           
approvati per dimensione aziendale e per settori produttivi non ha              
evidenziato variazioni sostanziali rispetto alla situazione 2001: il            
43% ha interessato aziende con ordinamento produttivo di tipo                   
zootecnico a fronte di un 35% di aziende con produzioni vegetali                
prevalenti. Gli investimenti si sono concentrati prevalentemente su             
tre settori produttivi: bovini da latte (oltre 35% dei contributi               
ammessi), frutticoltura (18%) e viticoltura (13%).                              
Misura 1.b - Insediamento dei giovani agricoltori                               
Nel periodo considerato e' stato predisposto ed approvato il                    
programma operativo di misura valido per il periodo 2003-2004, con il           
quale sono state stabilite, sulla base della nuova regolamentazione             
comunitaria nonche' delle indicazioni operative maturate nel primo              
periodo di programmazione, nuove procedure per la presentazione delle           
domande, la concessione dei premi e la liquidazione degli stessi ai             
beneficiari.                                                                    
Sono stati adottati diversi elenchi regionali di ammissibilita' a               
liquidazione che, complessivamente, hanno consentito l'erogazione del           
premio a 707 beneficiari, per un importo di quasi 11,3 milioni di               
Euro.                                                                           
Il livello di erogazione e' risultato superiore alle previsioni                 
predisposte nei tempi fissati dalla programmazione, che quantificava            
una spesa di 3,16 milioni di Euro. E' comunque rimasta da liquidare,            
a valere sull'anno successivo, parte dell'ultimo elenco approvato,              
con un fabbisogno di circa 2,37 milioni di Euro relativo a 161                  
beneficiari. Infine sono stati avviati i controlli post pagamento,              
relativi al rispetto degli impegni assunti dai beneficiari del premio           
di primo insediamento erogato negli anni 2000 e 2001 da parte                   
dell'AGEA.                                                                      
Misura 1.c - Formazione                                                         
Nel corso dell'anno formativo 2001-2002 sono stati attivati                     
interventi di formazione professionale tradizionale e individuale. La           
formazione individuale, che consente agli agricoltori di scegliere              
dal catalogo delle attivita' formative il tipo di corso che intendono           
seguire, e' stata avviata in prevalenza dall'autunno 2002. L'impegno            
di spesa per il 2002 e' risultato di 1,392 milioni di Euro, di cui              
1,044 - pari al 75% del totale - per la formazione professionale                
agricola e 0,348 milioni di Euro per la formazione individuale.                 
Misura 1.g - Miglioramento delle condizioni di trasformazione e                 
commercializzazione dei prodotti agricoli                                       
Nel corso del 2002 si e' concluso l'iter amministrativo di selezione            
e valutazione dei progetti presentati a valere sul programma                    
operativo di Misura e conseguente avviso pubblico, approvati nel                
2001. Sono state formalmente approvate le graduatorie settoriali dei            
240 progetti risultati ammissibili; in funzione delle risorse                   
programmate si e' provveduto all'istruttoria tecnica dei progetti               
collocati in posizione utile ed alla concessione dei contributi                 
spettanti. Complessivamente sono state approvate 15 iniziative                  
relative al settore ortofrutticolo, 21 al settore lattiero caseario             
15 al settore carne, 13 al settore vitivinicolo, 1 al settore uova ed           
1 riferita al settore uova. I 73 progetti ammessi a fruire dell'aiuto           
prevedono investimenti complessivi pari a 111,9 milioni di Euro ai              
quali corrispondono aiuti per 44,7 milioni di Euro, comprensivi della           
quota comunitaria, nazionale e regionale. L'avvio di gran parte dei             
progetti ammessi a contributo ha consentito di attivare anche la fase           
di liquidazione che ha comportato erogazioni complessive per 3,8                
milioni di Euro. I finanziamenti erogati si sono concentrati                    
nell'ambito del settore vitivinicolo (29% della disponibilita'                  
totale) ortofrutticolo (23%), carne (18%) e lattiero-caseario (17%).            
Misura 2.e - Indennita' compensativa                                            
Per la Misura 2e, al terzo anno di attuazione, sono state confermate            
le impostazioni operative definite con il bando del 2000. La spesa              
pubblica totale nel 2002 e' stata 2,60 milioni di Euro contro i 3,87            
milioni di Euro del 2000 ed i 2,99 milioni di Euro del 2001.                    
L'aumento delle superfici ha contribuito a determinare una                      
diminuzione dell'entita' dell'indennita' corrisposta per unita' di              
superficie; nel 2002 sono stati corrisposti 60 Euro/ha a fronte di              
100 Euro/ha nel 2000 e 80 Euro/ha nel 2001.                                     
Sono state accolte tutte le domande presentate.                                 
Misura 2.f - Misure agroambientali ed ex 2078/92                                
Delle 11 azioni comprese nella Misura 2f, nell'annata agraria                   
2001-2002 sono stati accolti nuovi impegni unicamente per l'azione 11           
"Salvaguardia della biodiversita' genetica", limitatamente al solo              
settore zootecnico comprendendo anche impegni riguardanti la razza              
bovina "Romagnola" e la razza equina "Cavallo agricolo italiano da              
tiro pesante rapido" (T.P.R.). Sempre con riferimento all'annata                
agraria 2001-2002, e' stato riconosciuto il sostegno per il secondo             
anno di impegno per le aziende ammesse con il bando dell'annata                 
agraria 2000-2001. Il bando ha coinvolto 2.169 aziende e una                    
superficie di circa 80.000 ha, per una spesa pubblica iniziale di               
21,5 milioni di Euro; i sostegni erogati nell'esercizio finanziario             
2002 per la Misura 2.f sono stati 20,72 milioni di Euro.                        
Le azioni produzione integrata, produzione biologica, colture                   
intercalari per la copertura vegetale, regime sodivo e praticoltura             
estensiva, ripristino e conservazione degli spazi naturali e ritiro             
ventennale dei seminativi per scopi ambientali, trovano                         
corrispondenza con altre azioni agroambientali attivate nel corso               
della precedente programmazione con riferimento al Reg. (CEE)                   
2078/92.                                                                        
Con riferimento all'annata agraria 2001-2002 sono stati riconosciuti            
sostegni per la prosecuzione di impegni agroambientali ex Reg. CEE              
2078/92, assunti nel precedente periodo di programmazione; i sostegni           
erogati nell'esercizio finanziario 2002 per Misure ex Reg. (CEE)                
2078/92 sono stati 46,22 milioni di Euro. Dal 2002 le fasi relative             
alla ricezione degli elenchi di liquidazione e alla liquidazione sono           
in capo ad AGREA.                                                               
Si e' provveduto infine alla definizione degli elenchi degli                    
inadempimenti e alla distinzione di quelli essenziali da quelli                 
accessori. Sono stati confermati gli inadempimenti gia' definiti in             
riferimento al Reg. CEE 2078/92 (per gli impegni corrispondenti con             
quelli della Misura 2f - DGR 1545/98) integrandoli con riferimento              
agli impegni esclusivi della Misura 2f.                                         
Interventi in Selvicoltura                                                      
Misura 2.h - Imboschimento di terreni agricoli ed ex Reg. (CEE)                 
2080/92                                                                         
Con deliberazione della Giunta regionale n. 303 del 25 febbraio 2002            
sono stati aperti i termini per la presentazione di domande di                  
imboschimento in attuazione della Misura 2.h del PRSR (dal 15/3/2002            
al 15/5/2002). Sono state raccolte le domande, per una superficie               
complessiva di 1.238 ettari, 285 dei quali per interventi di                    
pioppicoltura e 953 relativi ad altre azioni, e predisposte le                  
graduatorie aventi validita' per anni due dalla data di approvazione            
delle medesime. La verifica della realizzazione degli interventi e'             
prevista a decorrere dall'annata agraria successiva. Non e' pervenuta           
nessuna domanda per la realizzazione di impianti di specie a rapido             
accrescimento da utilizzare per la produzione di biomassa (Intervento           
3 - Azione 2 - della Misura). Alcune Amministrazioni provinciali non            
hanno raccolto un numero sufficiente di domande per coprire l'intera            
disponibilita'; in altri casi e' stato superato il plafond                      
inizialmente attribuito. E' prevista una riallocazione territoriale             
delle risorse assegnate; la disponibilita' finanziaria, tuttavia, non           
consente di far fronte alla totalita' delle domande presentate.                 
Nell'esercizio finanziario 2002 sono stati erogati complessivamente             
2,97 milioni di Euro quali premi per manutenzione e perdita di                  
reddito relativi a interventi di imboschimento realizzati ex Reg.               
(CEE) 2080/92.                                                                  
ASSE 3 - Sviluppo locale integrato                                              
Nel corso del 2002, a seguito della riallocazione delle risorse sotto           
utilizzate nel corso del 2001, si sono conclusi gli impegni relativi            
al primo bando, con l'approvazione di 62 domande per un importo                 
complessivo di 2,3 milioni di Euro. Le domande complessivamente                 
approvate risultano 692, per un importo di 44,9 milioni di Euro in              
termini di spesa pubblica. Sono iniziati i primi pagamenti che hanno            
interessato un totale di 262 domande per un importo complessivo di              
oltre 9,5 milioni di Euro.                                                      
Altri interventi                                                                
Sono proseguiti i pagamenti degli impegni assunti nel precedente                
periodo di programmazione relativi alle altre misure di                         
accompagnamento ex Reg. (CEE) 2080/92 - Imboschimento dei terreni               
agricoli - ex Reg. (CEE) 2079/92 - Prepensionamento in agricoltura -            
ed ex Reg. (CEE) 2078/92 - Programmi agroambientali - nonche' di                
quelli riepilogati sotto la voce Misure in corso, che comprendono gli           
interventi in favore delle Associazioni dei produttori (Reg. (CEE)              
952/97 e Reg. (CEE) 386/92.                                                     
Per tali interventi nel corso dell'esercizio finanziario 2002 sono              
stati erogati complessivamente 50,1 milioni di Euro, di cui il 92%              
relativi all'ex Reg. (CEE) 2078/92. Per quest'ultimo regolamento, i             
cui impegni quinquennali si concluderanno con l'annualita' 2003, sono           
stati erogati 43,17 milioni di Euro di spesa pubblica.                          
Nel 2002 e' stato approvato l'avviso pubblico a valere sull'articolo            
3 della L.R. 39/99 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi                      
agroalimentari" che prevede l'erogazione di incentivi, sotto forma di           
contributi in conto capitale, a fronte di investimenti strutturali in           
impianti agroindustriali finalizzati al raggiungimento dei seguenti             
obiettivi:                                                                      
- qualificare e/o diversificare le produzioni anche attraverso                  
l'adozione di nuove tecnologie produttive e di sistemi di                       
certificazione, controllo, tracciabilita' dei prodotti;                         
- garantire ai prodotti finali adeguati sbocchi commerciali, anche              
attraverso l'acquisizione di nuovi mercati;                                     
- raggiungere standard di tutela ambientale, sanitaria e di sicurezza           
sul lavoro superiori a quelli previsti dalle vigenti normative                  
nazionali e comunitarie;                                                        
- riconvertire o dislocare impianti esistenti in funzione di nuove              
esigenze di mercato, dell'introduzione di produzioni a minore impatto           
ambientale, della salvaguardia dell'occupazione.                                
Complessivamente sono state presentate 276 domande, riferite ai                 
singoli settori ammessi ad aiuto: ortofrutticolo, lattiero caseario,            
carne, vitivinicolo, uova, sementi e comparti minori. Per la                    
realizzazione dei suddetti interventi sono state stanziate risorse              
regionali pari a 30,9 milioni di Euro.                                          
1.2 Sistema informativo e V Censimento generale dell'agricoltura                
Nel 2002, terminata la fase di rilevazione, si e' provveduto alla               
diffusione dei dati definitivi del V Censimento generale                        
dell'agricoltura. In collaborazione con il Servizio Controllo di                
gestione e Sistemi statistici della Direzione Risorse finanziarie e             
strumentali si e' reso disponibile in internet uno specifico "data              
warehouse" in grado di fornire informazioni in serie storica                    
(1980-2000) a partire dal livello comunale. Per gli imprenditori                
agricoli, in particolare e' stato realizzato uno specifico dossier              
pubblicato sul mensile "Agricoltura" della Regione Emilia-Romagna.              
Si e' inoltre provveduto a consolidare il sistema regionale delle               
statistiche agrarie tramite un accordo tra Regione e Provincie, che             
definisce le attivita' e le metodologie atte a soddisfare le esigenze           
di informazione statistica del settore agricolo a livello regionale.            
E' stato rafforzato il funzionamento della rete d'informazione                  
contabile agricola istituita ai sensi dell'art. 21 della L.R. 11                
agosto 1998, n. 28. La rete consente, oltre a razionalizzare e                  
corrispondere alle richieste informative di INEA e di ISTAT relative            
a dati economici di un campione di aziende agricole per indagini                
previste dal programma statistico nazionale, di disporre di una base            
informativa strategica per analisi mirate a supporto della                      
programmazione agricola regionale. Attraverso una rete privata sono             
stati rilevati i bilanci di circa mille aziende agricole.                       
Nel maggio 2002 e' stato presentato il rapporto sul sistema                     
agroalimentare dell'Emilia-Romagna che rappresenta un importante                
contributo alla conoscenza del settore. Si tratta di un'attivita'               
prevista nell'ambito dell'osservatorio agroalimentare e realizzata              
come di consueto in collaborazione con Unioncamere, Universita' di              
Piacenza, esperti dell'Universita' di Bologna ed altri collaboratori            
esterni.                                                                        
Nel corso del 2002 e' stata inoltre attivata nella Direzione una                
nuova struttura, a livello di Servizio, con competenze specifiche sul           
sistema informativo agricolo regionale (SIAR). Operando in stretto              
raccordo con tutti gli uffici della Direzione e con AGREA, e' stato             
avviato un disegno organico per informatizzare l'intero settore nella           
logica dei servizi online. A tal fine e' stata impostata una                    
architettura modulare dei vari sottosistemi previsti, avente al                 
centro il modulo dell'anagrafe delle aziende agricole, con standard             
di cooperazione basati sui servizi web.                                         
Il progetto, nel quadro complessivo delle attivita' regionali in                
materia, ha ottenuto un finanziamento di 1,18MEuro nell'ambito del              
progetto "Agriservizi" relativo al bando E-government del Ministero             
per l'Innovazione e le Tecnologie.                                              
In attuazione dell'art. 3 bis del DLgs 165/99, integrato dal DLgs               
188/00, e reso operativo dal decreto ministeriale 27 marzo 2001,                
relativi all'attuazione di Centri di assistenza agricola (CAA), la              
Giunta regionale ha approvato la propria deliberazione n. 482 del 25            
marzo 2002.                                                                     
Il Servizio Programmi, Monitoraggio e Valutazione, cui compete la               
responsabilita' dei procedimenti relativi ai CAA ed il coordinamento            
del nucleo di valutazione tecnica, ha operato sia nell'intesa con               
altre Regioni, sia predisponendo i primi atti di abilitazione in                
favore dei CAA con sede legale in Emilia-Romagna.                               
1.3 Programma europeo Leader +                                                  
Particolare rilievo deve essere anche dato all'attivazione del                  
programma operativo regionale Leader +. Si tratta di una delle                  
iniziative comunitarie, disciplinata dal Reg. (CE) 1260/1999 con                
finalita' di sviluppo rurale e finanziata con risorse provenienti               
dalla Sezione orientamento del fondo europeo agricolo di orientamento           
e garanzia; si realizza attraverso piani di azione locale presentati            
ed attuati da organismi appositamente costituiti, denominati gruppi             
di azione locale, in cui sono rappresentati soggetti pubblici e                 
privati interessati allo sviluppo del territorio.                               
Tale iniziativa - che prosegue quella denominata Leader II rientrante           
nel periodo di programmazione comunitaria 1994-1999 e conclusasi, per           
quanto concerne gli aspetti finanziari, nell'esercizio 2002 -                   
interessa i territori conformi a criteri di ruralita' definiti nel              
predetto programma e sviluppera', nell'arco del periodo 2000-2006,              
interventi per circa 28,6 milioni di Euro di cui 21,2 derivanti da              
finanziamenti pubblici (UE, Stato, Regione). La quota a carico della            
Regione e' fissata in 4,6 milioni di Euro nell'intero periodo.                  
A seguito della approvazione da parte della Commissione europea del             
programma operativo regionale, avvenuta il 19 novembre 2001,                    
nell'anno 2002 l'attivita' della Regione si e' concentrata sulla                
selezione dei gruppi di azione locale (Gal) ammissibili a                       
finanziamento sulla base delle richieste pervenute. La graduatoria              
delle domande presentate e' stata approvata nel mese di agosto.                 
Sono stati costituiti il Comitato di sorveglianza ed il Comitato                
regionale di partnership Leader+ previsti dal POR ed e' iniziata                
l'elaborazione del complemento di programmazione.                               
Tale attivita' ha permesso di completare tutti gli adempimenti                  
procedurali per procedere all'assegnazione dei fondi ai cinque Gal              
ammissibili a finanziamento: Delta 2000, L'Antico Frignano e                    
Appennino Reggiano, Soprip, L'Altra Romagna e Appennino Bolognese.              
1.4 Orientamento ai consumi ed educazione alimentare                            
In materia di orientamento ai consumi e di educazione alimentare, e'            
stata approvata la L.R. n. 29 del 4 novembre 2002 "Norme per                    
l'orientamento dei consumi, l'educazione alimentare e per la                    
qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva. Questa legge             
ha consentito di sistematizzare tutti gli interventi relativi a                 
questa materia; in questo contesto sono stati messi a disposizione              
delle Province 260.000 Euro per interventi di orientamento dei                  
consumi e educazione alimentare (del. G.R. n. 2570 del 16/12/2002).             
E' proseguita l'esperienza del progetto "Fattorie aperte e fattorie             
didattiche". All'iniziativa "Fattorie aperte" realizzata il 12 e 19             
maggio, hanno partecipato 220 aziende agricole e circa 50.000                   
visitatori.                                                                     
La campagna di comunicazione e' stata curata dall'osservatorio                  
agroambientale di Cesena, incaricato del supporto tecnico                       
all'iniziativa, che ha realizzato e diffuso la guida regionale ed i             
manifesti informativi. Sono stati inoltre utilizzati i canali di                
comunicazione istituzionali, con il supporto dell'URP, che ha                   
condotto anche interviste telefoniche sul gradimento dell'iniziativa.           
La rete regionale "Fattorie didattiche" ha coinvolto, nel 2002, di              
196 aziende agricole e la partecipazione di 2.438 classi. Per                   
l'attuazione dei vari interventi sono state assegnate alle Province             
49.500 Euro.                                                                    
L'attivita' e' stata notevolmente implementata grazie alla                      
collaborazione dell'Assessorato Scuola, Formazione professionale,               
Universita', Lavoro e Pari opportunita'; l'impiego di risorse del FSE           
ha consentito, tra l'altro, di realizzare specifici corsi per                   
insegnanti e tecnici e materiale informativo e didattico, tra cui un            
numero speciale del divulgatore sulle "Fattorie didattiche". Inoltre            
e' stata allestita una postazione specifica con dimostrazioni                   
pratiche dei laboratori didattici effettuati in fattoria con le                 
classi nello stand regionale presente a SANA 2002.                              
In materia di rintracciabilita', in collaborazione con gli enti di              
ricerca, e' stato avviato uno studio sul sistema produttivo                     
agroalimentare in Emilia-Romagna finalizzato alla individuazione dei            
punti critici delle produzioni piu' rappresentative. Tale studio ha             
consentito di evidenziare le problematiche delle filiere e alcune               
possibilita' di soluzione che sono state utilizzate per la                      
presentazione del progetto di legge sulla rintracciabilita',                    
approvato definitivamente dal Consiglio regionale nella seduta del 2            
dicembre 2002.La L.R. n. 33 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi             
di rintracciabilita' nel settore agricolo ed alimentare. Modifiche              
alla Legge regionale 8 settembre 1997, n. 33 (Interventi per lo                 
sviluppo dei sistemi di qualita' nel settore alimentare)" rappresenta           
su questa tematica, strategica per il futuro del settore primario, la           
prima esperienza operativa a livello europeo.                                   
Con questa legge la Regione Emilia-Romagna ha previsto la concessione           
contributi per le imprese agricole e alimentari che adottano:                   
1. un sistema di rintracciabilita' ai sensi della norma UNI 10939,              
per seguire e ricostruire il percorso di un prodotto o di un                    
alimento, attraverso le fasi della raccolta, produzione,                        
trasformazione, confezionamento e distribuzione;                                
2. implementazione informatica per le produzioni regolamentate  quali           
QC, Bio, DOP, IGP, DOC.                                                         
Sul fronte della promozione delle produzioni tipiche a livello                  
regionale e' stata realizzata una articolata campagna di                        
sensibilizzazione in ordine alle opportunita' per il mondo produttivo           
connesse all'utilizzo di marchi di origine. Il risultato,                       
estremamente positivo, e' rappresentato dalla presentazione di                  
richieste per il riconoscimento di 124 prodotti tradizionali e tre              
nuove richieste di indicazioni geografiche protette.                            
Il sistema di certificazione biologica, grazie ad una corretta                  
attivita' di vigilanza regionale ed una attenta valutazione delle               
procedure degli organismi di controllo gia' operanti e di nuova                 
istituzione, ha ottenuto nuovi ed importanti riconoscimenti da parte            
del consumatore e delle imprese. Gli operatori biologici ormai oltre            
5000 e rappresentano un'importante realta' economica e produttiva.              
1.5 Interventi in materia di zootecnia                                          
Si e' collaborato nella predisposizione della proposta di legge                 
regionale sulla "Zootecnia biologica", ed e' stata fornita consulenza           
tecnico-scientifica al Ministero delle Politiche agricole e forestali           
per formulare disposizioni alternative rispetto ad alcuni divieti               
sanciti dai DM 4 agosto 2000 e 29 marzo 2001 quali, ad esempio,                 
quelli per sostenere la riammissione dell'impiego di potassio nitrato           
e di sodio nitrito nella produzione salumiera.                                  
Il comparto delle carni suine e dei prodotti derivati, oltre                    
all'attivita' riguardante la predisposizione e la valutazione dei               
disciplinari inerenti i marchi tutelati DOP e IGP, ha richiesto un              
impegno specifico in funzione del prossimo recepimento della                    
normativa comunitaria che impone l'introduzione della classificazione           
delle carcasse mediante metodi di misurazione strumentali e                     
oggettivi.                                                                      
Intensi rapporti di collaborazione sono stati avviati, al fine di               
varare una legislazione ed un sistema di controllo praticabili,                 
efficienti e propedeutici ad un auspicabile cambiamento strutturale             
delle transazioni commerciali (compravendita dal "vivo" al "morto"),            
con le Regioni interessante, con il MiPAF, con le rappresentanze dei            
produttori e con organismi scientifici particolarmente competenti in            
materia.                                                                        
Per quanto riguarda le carni bovine, l'applicazione del Regolamento             
CE 1254/99, attinente gli aiuti comunitari, ha richiesto un notevole            
impegno nella gestione e nel coordinamento dei controlli in azienda;            
per il 2002 il campione di controllo e' stato costituito dal 50%                
delle domande presentate.                                                       
Con il Reg. (CE) 1760/2000 ed il Reg. (CE) 1825/2000 l'Unione Europea           
ha obbligato gli Stati membri ad un'effettiva implementazione dei               
sistemi di etichettatura delle carni bovine. La situazione di                   
sostanziale impreparazione, sia del mondo produttivo sia del settore            
della distribuzione, rispetto a questa tematica hanno imposto ai                
competenti Servizi regionali una duplice attivita' al fine di, da un            
lato, raccogliere e coordinare le esigenze degli operatori,                     
dall'altro, presentare queste necessita' ai competenti organi                   
legislativi nazionali per favorire un'applicazione a-traumatica dei             
regolamenti succitati. In questo ambito che si e' collocata la                  
costante, e frequente, partecipazione ai lavori della Commissione               
ministeriale deputata ad esprimere il parere tecnico sui disciplinari           
presentati per accedere all'etichettatura facoltativa delle carni               
bovine.                                                                         
Va ricordata, inoltre, la collaborazione con la Direzione generale              
Sanita' nella gestione dell'anagrafe bovina.                                    
Rilevante e' risultato anche l'impegno nell'ambito del gruppo di                
lavoro interministeriale che, in materia di anagrafe, ha predisposto            
il "manuale operativo" e ne ha curato il necessario aggiornamento al            
fine di rendere sempre piu' efficiente il sistema di identificazione            
e registrazione dei bovini sul territorio nazionale.                            
Anche per le problematiche connesse alla gestione dei provvedimenti             
anti BSE hanno richiesto l'avvio di collaborazioni di carattere                 
interdisciplinare; in particolare si e' operato per agevolare lo                
smaltimento dei residui della macellazione e degli animali morti                
negli allevamenti, si e' fornito un supporto informativo e si sono              
effettuate le necessarie valutazioni delle aziende colpite da BSE, al           
fine di consentire l'erogazione dei previsti risarcimenti.                      
Nell'ambito delle azioni a favore di allevatori colpiti da epizoozie            
si sono intraprese iniziative per stimolare l'emanazione di                     
provvedimenti nazionali per lo stanziamento di risorse in relazione             
alla comparsa di casi di influenza aviare, di blue tongue e di                  
scrapie.                                                                        
In ottemperanza al Reg. CEE n. 1538/91, recepito con DM 465/99, che             
introduce la possibilita' per i produttori di pollame di riportare in           
etichetta particolari diciture relative ai sistemi di allevamento, si           
e' proceduto anche nel corso del 2002 alla concessione delle relative           
autorizzazioni.                                                                 
In materia di gestione degli aiuti comunitari sono stati mantenuti              
rapporti con l'organismo pagatore per la definizione degli ambiti               
operativi, dei compiti, degli aspetti economici ed organizzativi dei            
controlli affidati ai vari soggetti competenti per territorio.                  
Si e' collaborato, inoltre, alla definizione delle procedure ed e'              
stata svolta, a livello periferico, un'attivita' di coordinamento,              
finalizzata in particolare al raggiungimento di un'adeguata                     
omogeneita' applicativa.                                                        
In merito all'attivita' di miglioramento genetico nel settore                   
zootecnico e' stato avviato un approfondito dibattito con le Regioni            
ed i competenti uffici del MiPAF, sulla necessita' di rivedere, anche           
alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione, attraverso             
una riorganizzazione tecnico-gestionale, il complesso sistema che               
sovraintende la selezione in ambito zootecnico. Tale dibattito ha               
portato alla stesura di una bozza di protocollo, da utilizzare come             
base di lavoro per un confronto con le organizzazioni interessate.              
Per lo svolgimento delle attivita' connesse alla tenuta dei libri               
genealogici del bestiame e dei relativi controlli funzionali, che               
riguardano oltre 255.000 capi in regione, tra cui oltre 210.000                 
bovine da latte, sono stati concessi contributi, pari a 8.168.564,74            
Euro, alle associazioni provinciali allevatori. A questa somma,                 
derivante dal riparto di fondi ex DPCM, devono essere aggiunti                  
27.383,66 Euro per la certificazione, secondo le norme ISO, del                 
laboratorio dell'associazione regionale allevatori che effettua le              
analisi del latte specifiche per i controlli funzionali (nel 2002               
oltre 1.233.000 analisi effettuate).                                            
1.6 Quote latte                                                                 
La materia "quote latte" e' stata caratterizzata anche nel 2002 da              
una notevole attivita' della gestione del sistema delle quote                   
medesime. In attuazione delle nuove norme nazionali sono stati                  
definiti i criteri di attribuzione delle quote derivanti dalla                  
"riserva regionale". Dopo una approfondita discussione con le                   
rappresentanze di categoria si e' deciso di costituire una                      
graduatoria permanente dando priorita' ai giovani e alle aziende                
ubicate in zona di montagna; per la campagna 2002/2003 sono stati               
riservati un quantitativo pari a 500 tonnellate per i produttori che            
allevano razze autoctone e 400 tonnellate per gli Istituti di                   
ricerca.                                                                        
Sono stati attribuiti globalmente diritti di produzione per 14.300              
tonnellate di latte a 563 beneficiari, provvedendo alle singole                 
comunicazioni.                                                                  
Nel mese di marzo 2002 e' stata inviata a tutti i produttori della              
regione (n. 6.876) una comunicazione riepilogativa dei quantitativi             
individuali di riferimento, volta a definire con chiarezza la quota             
disponibile per la campagna lattiera 2002/2003. La regionalizzazione            
del sistema ha avuto riscontro positivo nell'evidente                           
ridimensionamento del contenzioso amministrativo; resta tuttora                 
aperto un certo numero di ricorsi in ambito giurisdizionale.                    
E' continuata l'attivita' inerente l'applicazione del DLgs 30 aprile            
1998, n. 173, art. 13 comma 1. Il programma prevede aiuti per un                
ammontare di Euro 3.372.980,00, finalizzati allo sviluppo ed al                 
rafforzamento del sistema agroalimentare regionale.                             
1.7 Interventi nel settore delle produzioni vegetali                            
Per quanto attiene il settore delle produzioni vegetali, nel corso              
del 2002 la Direzione generale Agricoltura ha curato il coordinamento           
del gruppo di lavoro interassessorile (agricoltura, ambiente e                  
sanita') istituito per la definizione della posizione e delle                   
osservazioni regionali sul DLgs applicativo della direttiva                     
comunitaria 18/2001 relativa all'emissione deliberata di organismi              
geneticamente modificati.                                                       
Una notevole attenzione e' stata dedicata all'avvio del progetto                
"Canapa" che, sulla base delle nuove normative comunitarie e                    
nazionali, sta riportando questa coltura nelle zone di antica                   
tradizione e di maggiore vocazionalita'.                                        
Si e' data applicazione del Reg. CE relativo alla organizzazione                
comune di mercato nel settore degli ortofrutticoli per il                       
miglioramento della qualita' delle produzioni e della                           
commercializzazione dell'ortofrutta attraverso la costituzione di               
organizzazioni dei produttori.                                                  
Le 16 organizzazioni riconosciute ai sensi del Reg. CE 2200/96 del              
Consiglio della UE, hanno presentato la rendicontazione della                   
annualita' 2001 dei programmi operativi precedentemente approvati; le           
spese sono risultate pari a 70.396.588,70 Euro ed il contributo                 
concesso, al termine delle operazioni di controllo, e' stato pari a             
35.006.060,43 Euro.                                                             
Sono state riconosciute tre nuove organizzazioni di associazioni dei            
produttori, una transnazionale, una nazionale ed una regionale.                 
Inoltre, a seguito della revoca della OP "Solemilia", e' stata                  
riconosciuta una nuova OP "Solemilia Modena".                                   
Entro la meta' del mese di settembre le organizzazioni dei produttori           
e le loro associazioni hanno presentato i programmi operativi per               
l'annualita' 2003, programmi che sono stati regolarmente approvati              
per un importo complessivo di spesa prevista pari a 74.650.316,48               
milioni di Euro. Contemporaneamente, sempre in applicazione del                 
medesimo regolamento, sono stati effettuati ritiri dal mercato per le           
specie oggetto di aiuto (mele, pere, pesche, meloni e cocomeri) nelle           
percentuali previste dal regolamento medesimo; i prodotti ritirati              
sono stati destinati ad attivita' di beneficenza, a biodegradazione e           
distillazione.                                                                  
Il settore dei prodotti agricoli trasformati e' regolato sulla base             
delle direttive previste dal Reg. Ce 2201/96 e dal suo regolamento              
applicativo, il 449/01. La principale orticola che beneficia di un              
aiuto alla produzione e' il pomodoro da industria, coltura per la               
quale l'Emilia-Romagna e' regione leader a livello nazionale, sia per           
la produzione che per la trasformazione. L'aiuto comunitario erogato            
direttamente ai produttori agricoli, supera i 56 milioni di Euro. Il            
medesimo regolamento prevede, inoltre, aiuti alla trasformazione di             
pere e pesche destinate alla produzione di sciroppati nonche' aiuti             
alla produzione di prugne essiccate. L'aiuto comunitario, che ha                
richiesto una intensa attivita' di programmazione e di controllo,               
erogato a favore dei produttori di queste specie frutticole e'                  
risultato di circa 9 milioni di Euro.                                           
1.8 Interventi in materia fitosanitaria                                         
Nel settore fitosanitario, oltre all'attivita' ordinaria, e'                    
proseguita l'intensa attivita' di monitoraggio delle nuove emergenze            
e l'applicazione delle misure di lotta e prevenzione previste dai               
relativi decreti nazionali di lotta obbligatoria (colpo di fuoco                
batterico delle pomacee causato da Erwinia amylovora, virus Sharka              
delle drupacee, Flavescenza dorata della vite, Ralstonia solanacearum           
delle Solanacee e Diabrotica virgifera virgifera del mais).                     
E' proseguito il finanziamento dei fondi di solidarieta' istituiti              
nelle province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia ai sensi della L.R.           
9/12/1999, n. 35, per interventi contro Erwinia amylovora effettuati            
nei frutteti di pomacee.                                                        
A seguito dei controlli svolti per Flavescenza dorata della vite,               
sono state rafforzate le misure di lotta e di prevenzione ai sensi              
del DM 31/5/2000, allargando l'area sottoposta a misure fitosanitarie           
volte alla eradicazione della malattia.                                         
A seguito di un approfondito lavoro di indagine, e' stato individuato           
su patate un focolaio di Ralstonia solanacearum, pericolosa malattia            
delle solanacee e sono state adottate le relative prescrizioni                  
fitosanitarie.                                                                  
Per quanto riguarda l'attivita' di certificazione genetico-sanitaria            
del materiale vivaistico, anche nel 2002 si e' confermato il trend di           
crescita del comparto, con particolare riferimento alle pomoidee ed             
alla fragola.                                                                   
E' aumentata l'attivita' di certificazione degli imballaggi in legno            
dei prodotti destinati alla Cina, a causa delle misure fitosanitarie            
adottate da questo Paese; parimenti e' stata attivata, nel corso del            
2002, una intensa attivita' volta alla predisposizione dei PRA (Pest            
Risk Analysis) necessari per l'esportazione degli ortofrutticoli                
prodotti nella nostra regione verso Paesi terzi.                                
La messa a punto di metodi di difesa fitosanitaria a basso impatto              
ambientale, nell'ottica, in particolare, di una piu' completa                   
armonizzazione delle linee tecniche utilizzate nelle regioni del                
centro-nord, ha rappresentato un importante settore di attivita'.               
A completamento di un programma organico di studi e ricerche,                   
realizzato negli ultimi anni in stretta collaborazione con il CRPV e            
con coinvolgimento di istituzioni di ricerca di valenza regionale               
(Universita' di Bologna e Piacenza), nazionale (Istituto agrario di             
San Michele all'Adige con il quale e' stato formalizzato un                     
protocollo di collaborazione) ed internazionale (Centri di ricerca di           
Zurigo e Avignone), sono state individuate idonee soluzioni tecniche            
a basso impatto ambientale per la difesa del melo e del pero dalla              
carpocapsa, un parassita che dalla fine degli '90 sta seriamente                
compromettendo le produzioni.                                                   
A seguito di risultati di ricerca particolarmente incoraggianti sono            
stati predisposti adeguamenti alle norme tecniche nella difesa della            
vite dallo scafoideo e delle pomacee dall'Erwinia amylovora, con                
l'introduzione di nuovi formulati oggetto, da diversi anni, di                  
approfondite sperimentazioni.                                                   
E' inoltre stato perfezionato l'utilizzo operativo di alcuni modelli            
previsionali che, adeguatamente impiegati in un servizio di                     
previsione e avvertimento, possono consentire di razionalizzare la              
difesa della bietola dalla cercospora e del pesco dall'anarsia.                 
A seguito di numerose segnalazioni si sono avviati studi approfonditi           
che hanno consentito di identificare nella "maculatura rossa"                   
(Apiognomonia erythrostoma) e nella "cecidomia fiorale" (Contarinia             
pruniflorum) due avversita', particolarmente preoccupanti, che stanno           
creando gravi problemi alla coltura dell'albicocco; anche la valsa              
(Valsa ceratosperma), nuova avversita' del pero, sta dimostrando una            
notevole virulenza.                                                             
Nel settore della protezione del verde pubblico e' proseguita                   
l'attivita' di informazione/formazione delle Amministrazioni locali             
per la diffusione di metodiche di difesa fitosanitaria a basso                  
impatto ambientale e per la corretta applicazione delle misure di               
lotta obbligatoria.                                                             
A questo riguardo, nel 2002, e' stato realizzato e distribuito                  
l'opuscolo informativo "Linee guida per una difesa del verde urbano a           
basso impatto ambientale" realizzato in collaborazione con Servizi              
fitosanitari di altre Regioni e l'Istituto agrario di S. Michele                
all'Adige.                                                                      
1.9 Interventi per la promozione delle produzioni agroalimentari                
La promozione delle produzioni agroalimentari di qualita' e' stata              
attuata, secondo quanto disposto dalla L.R. 21 marzo 1995, n.16, sia            
con la concessione di contributi erogati ai soggetti indicati                   
dall'art. 3 sia tramite azioni promosse dai soggetti medesimi o                 
direttamente programmate dalla Giunta regionale, in collaborazione              
con altri enti ed organismi esterni specializzati in questo settore.            
Le azioni sono state organizzate sia sul mercato nazionale sia sui              
mercati esteri, europei ed extra europei; nel corso del 2002                    
l'attivita' ha interessato in particolare Germania, Regno Unito,                
Spagna e Portogallo, Nord Europa, Canada e USA, Giappone e Far East.            
Per il settore vitivinicolo, la normativa di riferimento e'                     
rappresentata la L.R. 27 dicembre 1993 n. 46 e successive modifiche.            
Le finalita' di questa legge sono rappresentate dalla promozione                
della conoscenza e dalla valorizzazione dei vini di qualita' DOCG,              
DOC, IGT, compresi quelli ottenuti con i metodi dell'agricoltura                
biologica ed integrata, nonche' di altri prodotti derivati dalla                
lavorazione dell'uva e dei vini.                                                
Le iniziative si sono moltiplicate sulla base di significative                  
interazioni con la produzione agro-alimentare regionale; in                     
particolare sono stati realizzati numerosi eventi promozionali in               
sinergia con i consorzi di tutela dei prodotti tipici.                          
Sono continuate le iniziative, che prevedono la partecipazione di               
soggetti terzi, indicate negli accordi di programma finanziati al 50%           
dall'Istituto per il commercio estero negli stessi Paesi sopra                  
riportati.                                                                      
Si e' conclusa la terza annualita' del programma interregionale                 
"Promozione commerciale"; in collaborazione con ICE ed ISMEA sono               
state realizzate diverse iniziative riferite alle produzioni                    
regionali che si sono svolte in 5 "Paesi obiettivo" (Giappone, USA,             
Canada, Svezia e Danimarca).                                                    
Per quanto riguarda la L.R. 7 aprile 2000, n.23 "Disciplina degli               
itinerari turistici enogastronomici" e' stato approvato un nuovo                
percorso, denominato "Corti reggiane" che si aggiunge agli undici               
gia' operativi. Sono stati finanziati programmi di investimento                 
previsti nel bando della stessa legge, finalizzati alla segnaletica             
stradale e alla costruzione di musei tematici e laboratori del                  
gusto.                                                                          
1.10 Inteventi per i servizi di sviluppo alle imprese                           
I Servizi di sviluppo alle imprese agricole e agroalimentari hanno              
mantenuto, anche nel corso del 2002, una significativa rilevanza                
all'interno dell'intervento regionale; ad essi sono state destinate             
risorse pari a circa 19,6 milioni di Euro.                                      
Per quanto riguarda le attivita' di assistenza tecnica alle imprese,            
per tutti i settori (produzioni zootecniche, produzioni vegetali e              
assistenza tecnico-economica) sono stati trasferiti alle Provincie              
circa 6,3 milioni di Euro.                                                      
Sono stati inoltre impegnati direttamente circa un milione di Euro in           
supporti all'assistenza tecnica di livello regionale e circa 305.000            
Euro per attivita' di coordinamento dell'assistenza medesima.                   
Per la terza annualita' sono stati attivati "Progetti                           
interprovinciali" di assistenza tecnica riferiti sia al settore                 
zootecnico che a quello vegetale, per un totale di circa 0,7 milioni            
di Euro che ha consentito di attivare azioni di assistenza tecnica              
per un importo pari a circa 2 milioni di Euro. Il servizio di                   
assistenza tecnica alle coltivazioni ha interessato direttamente                
circa 90.000 ettari, confermando i livelli del 2000 e del 2001.                 
Occorre registrare il primo coinvolgimento del settore sementiero               
all'interno di tali servizi, nell'ambito dei progetti                           
interprovinciali.                                                               
Anche nel corso del 2002, gli interventi di assistenza tecnica nel              
settore ortofrutticolo sono stati finanziati esclusivamente con fondi           
comunitari (50%) e con il cofinanziamento da parte delle                        
organizzazioni dei produttori nell'ambito degli interventi previsti             
dalla OCM di settore (Reg. Cee n. 2200/96).                                     
Tali interventi sono stati coordinati a livello regionale e                     
provinciale con le restanti attivita' di assistenza tecnica.                    
Analogamente sono stati meglio definite e messe in atto le attivita'            
di controllo in campo ad opera delle Province.                                  
Una quota rilevante delle risorse dedicate all'attivita' di                     
assistenza tecnica nel settore delle produzioni animali (circa 1,7              
milioni di Euro) e' derivata del progetto interregionale "Assistenza            
tecnica in zootecnia".                                                          
La Direzione generale Agricoltura ha orientato la propria attivita'             
nell'ambito di un sistema di servizi finalizzati al miglioramento               
qualitativo delle produzioni di origine animale.                                
Le attivita' di assistenza tecnica nel settore lattiero-caseario                
bovino, sono state realizzate soprattutto nel comprensorio di                   
produzione dei formaggi tipici.                                                 
Sono stati consolidati i servizi di consulenza all'azienda e al                 
caseificio che sono diventati il perno dei servizi a sostegno di un             
sistema di produzione in assicurazione di qualita'.                             
Da segnalare, a questo riguardo, la creazione della banca dati del              
latte, predisposta per raccogliere e integrare i dati delle analisi             
qualitative del latte effettuate per il pagamento secondo qualita', i           
dati quantitativi e ogni altro elemento informativo aziendale per               
individuare i punti critici del management e organizzare interventi             
di assistenza basati su elementi oggettivi di valutazione (decision             
support system).                                                                
Nel settore bovino da carne, l'attivita' si e' rivolta principalmente           
alla linea produttiva "vacca - vitello", trattando in particolare gli           
aspetti relativi alla corretta gestione dei pascoli e dei trattamenti           
di profilassi antiparassitaria.                                                 
Per la carne dei bovini di razza Romagnola l'assistenza tecnica e'              
indirizzata verso le azioni a sostegno dei contenuti dei disciplinari           
di produzione integrata per l'identificazione del prodotto a marchio            
"Qualita' controllata" (L.R. 28/99).                                            
Nel settore ovino l'assistenza tecnica ha interessato l'insieme dei             
fattori che influiscono sulle caratteristiche quali-quantitative dei            
prodotti: aspetti igienico-sanitari, alimentazione, sistemi e                   
strutture di allevamento, raccolta e conservazione del latte,                   
miglioramento qualitativo dei prodotti trasformati in azienda                   
(formaggio e carne), miglioramento genetico degli animali.                      
Infine, nel comparto suino, si sono privilegiate nuove tipologie di             
assistenza, rispondenti alle attuali esigenze del settore: azioni a             
sostegno della valorizzazione dei prodotti tipici e al mantenimento             
di elevati standard qualitativi; consulenze per la gestione                     
dell'impatto ambientale degli allevamenti; azioni volte alla                    
salvaguardia del benessere degli animali; elaborazione delle                    
informazioni utili alla pianificazione aziendale e loro trasferimento           
per via telematica; impostazione di un sistema di assicurazione                 
qualita' nella prospettiva di una possibile certificazione delle                
aziende.                                                                        
Alle attivita' di ricerca in senso generale sono state destinate                
risorse complessive per circa 7,8 milioni di Euro.                              
Sono stati presentati e valutati 93 progetti di studio e ricerca per            
una richiesta complessiva di contributi pari a 6 milioni di Euro.               
I progetti valutati positivamente ed ammessi a contributo sono stati            
36, per una spesa complessiva di circa 4,1 milioni di Euro.                     
Per quanto riguarda la sperimentazione sono stati valutati 28                   
progetti per un contributo complessivo richiesto di circa 3 milioni             
di Euro; i progetti valutati positivamente ed ammessi a contributo              
sono stati 15 per una spesa complessiva di circa 2,6 milioni di                 
Euro.                                                                           
Nel 2002 il Servizio Sviluppo sistema agroalimentare, ha consolidato            
la collaborazione con gli altri Servizi della Direzione generale per            
la predisposizione dei disciplinari di Produzione integrata, nonche'            
delle relative norme applicative, previsti dal piano regionale di               
sviluppo rurale per l'azione 1 (Misura 2.e), dalla L.R. 28/98                   
"Promozione dei servizi di sviluppo agricolo al sistema                         
agroalimentare" e dalla L.R. 28/99 "Valorizzazione dei prodotti                 
agricoli ed alimentari ottenuti con tecniche rispettose dell'ambiente           
e della salute dei consumatori".                                                
Nell'ambito dell'applicazione della direttiva 91/676/CEE "Nitrati"              
l'attivita' del Servizio si e' concretizzata nella partecipazione               
attiva al gruppo di lavoro (Minambiente, Mipaf, Regioni) istituito              
per la predisposizione delle norme nazionali, per il monitoraggio               
dell'applicazione della direttiva medesima, per la redazione di atti            
e documenti finalizzati all'aggiornamento degli strumenti di                    
attuazione, anche al fine di realizzare significativi progressi                 
nell'applicazione della medesima direttiva.                                     
E' proseguita l'attivita' di reporting verso il Ministero                       
dell'Ambiente che ha consentito di certificare, a differenza di                 
quanto si e' verificato per altre Regioni, la posizione di rispetto             
dei principali impegni assunti.                                                 
Nel corso del 2002 si e' anche sviluppata l'attivita', integrata con            
la Direzione Ambiente, per la definizione dei documenti preliminari             
al "Piano tutela acque" e dei primi orientamenti per una maggiore               
sostenibilita' dell'uso delle risorse idriche in agricoltura.                   
Si e' concluso positivamente, con riferimento alla L.R. 7 aprile                
2000, n. 25 "Incentivazione dell'uso della sostanza organica ai fini            
della tutela della qualita' dei suoli agricoli", il negoziato con               
l'UE per l'ottenimento del visto comunitario; a seguito della                   
positiva conclusione del negoziato medesimo sono stati definiti gli             
orientamenti generali per l'applicazione della legge stessa.                    
In materia di formazione di tecnici ed imprenditori agricoli,                   
unitamente alle azioni previste nell'ambito della Misura 1.c del                
piano regionale di sviluppo rurale, e' da segnalare l'avvio di un               
progetto di carattere interregionale con Campania e Toscana per la              
formazione dei tecnici agricoli basato sulla sperimentazione di un              
modello di "learning community"; nella nostra regione la comunita'              
sperimentale e' costituita dai tecnici del settore biologico.                   
Nel contesto delle azioni di comunicazione, divulgazione e                      
documentazione esplicate sia in forma indiretta attraverso i media              
(comunicati stampa, conferenze stampa) sia in forma diretta nei                 
confronti degli operatori e dei tecnici del settore agroalimentare,             
ma anche dei consumatori (predisposizione di opuscoli ad hoc,                   
partecipazione a fiere) si e' ulteriormente consolidata l'attivita'             
di redazione, stampa e diffusione della rivista "Agricoltura". Il               
mensile, che e' stato inviato in abbonamento postale a piu' di 90               
mila destinatari, oltre ad offrire una puntuale informazione sulle              
tematiche di attualita' del comparto, si e' caratterizzato come un              
qualificato strumento di informazione e di aggiornamento                        
professionale per gli operatori che, attenti al futuro delle loro               
aziende, intendono orientare la loro attivita' nell'ambito dei nuovi            
indirizzi della politica agricola comunitaria e dei relativi                    
provvedimenti adottati a livello nazionale e regionale.                         
Nel corso del 2002, la redazione ha, tra l'altro, riservato grande              
attenzione alla diffusione dei risultati dell'attivita' di ricerca e            
sperimentazione ed ha predisposto una serie di speciali che hanno               
ottenuto un notevole gradimento da parte dei lettori, anche tra                 
quelli di estrazione non strettamente agricola.                                 
1.11 Sostegno alle organizzazioni economiche in agricoltura                     
Con riferimento alle organizzazioni economiche in agricoltura sono              
state approvate le deliberazioni della Giunta regionale n. 114 del 28           
gennaio 2002 e n. 1448 del 2 agosto 2002 che hanno consentito la                
piena applicazione della L.R. 7 aprile 2000, n. 24 "Disciplina delle            
organizzazioni di produttori e delle organizzazioni                             
interprofessionali per i prodotti agroalimentari", per la parte                 
relativa alle organizzazioni dei produttori. In relazione alla                  
complessita' della materia ed al notevole numero di filiere                     
produttive interessate, e' stato necessario un lungo lavoro di                  
carattere organizzativo che ha coinvolto diversi Servizi della                  
Direzione generale Agricoltura. I suddetti atti deliberativi tengono            
conto delle norme (DLgs n. 228 del 18 maggio 2001) di carattere                 
nazionale, alla redazione delle quali la Direzione ha fornito un                
approfondito contributo; riportano, tra l'altro, i criteri                      
applicativi, tra cui la definizione della quantita'/valore minimi               
necessari per il riconoscimento delle organizzazioni nonche' e le               
modalita' per la loro iscrizione all'elenco regionale e per la                  
concessione dei contributi previsti dalla legge.                                
A questa prima fase di attivita' e' seguita un'intensa azione di                
informazione a supporto delle scelte organizzative di diverse realta'           
produttive; entro la fine dell'anno 2002 sono state iscritte 13                 
organizzazioni produttori per diversi settori (cerealicolo, carne               
bovina, sementi, prodotti ovi-caprini, patate, foraggi da                       
disidratare, canapa e struzzi).                                                 
1.12 Programma agrituristico                                                    
E' stato approvato il programma agrituristico e di rivitalizzazione             
delle aree rurali 2002-2003 che si propone di favorire un                       
innalzamento della qualita' dei servizi offerti. Gli operatori del              
settore, inoltre, sono stati invitati a contribuire al miglioramento            
della qualita' ambientale-paesaggistica del territorio nell'ambito              
del quale si collocano le loro aziende, territorio che rappresenta              
uno dei punti di forza per creare sinergie con gli altri settori                
turistici regionali. Tali aspetti vanno inoltre a rafforzare la                 
multifunzionalita' delle aziende impegnate in attivita' non                     
esclusivamente concentrate nelle produzioni agricole tradizionali.              
Il programma ha previsto fondi, destinati esclusivamente alle                   
Comunita' Montane, per un totale di 2.433.000 Euro; queste risorse              
vanno ad aggiungersi a quelle previste dall'asse 3 del PRSR ed ai               
mutui agevolati concessi dall'Istituto per lo sviluppo economico                
dell'Appennino in applicazione della L.R. 20/98.                                
1.13 Interventi in caso di eventi atmosferici eccezionali                       
Nel corso dell'anno 2002, ai sensi della Legge 185/92, sono state               
adottate diverse delibere della Giunta regionale per la proposta di             
declaratoria dell'eccezionalita' di eventi atmosferici, con la                  
conseguente delimitazione delle zone danneggiate e della                        
individuazione delle provvidenze applicabili.                                   
Sono stati interessati territori delle province di: Bologna, Ferrara,           
Forli'-Cesena, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. La superficie           
complessiva delimitata e' stata di ha. 131.380 per un danno                     
complessivo di Euro 199.985.202 per le produzioni, 8.007.000 per le             
strutture, 5.546.000 per le infrastrutture e 2.263.000 per le opere             
di bonifica.                                                                    
A seguito di calamita' naturali, riconosciute eccezionali con decreti           
ministeriali, sono stati assegnati fondi destinati agli interventi              
contributivi e contributivo-creditizi agli enti territoriali                    
interessati per complessivi 12.739.990,71 di Euro.                              
I contributi in conto capitale sono stati adottati provvedimenti di             
liquidazione per l'erogazione del 50% delle somme assegnate ad ogni             
ente, mentre per gli interventi in conto interessi sono state fatte             
le assegnazioni, oltre che agli enti competenti, anche alle banche              
interessate.                                                                    
Nell'anno di riferimento la Direzione generale ha curato l'erogazione           
dei contributi straordinari connessi alle emergenze idrogeologiche              
dei mesi di ottobre/novembre 2000 nel territorio regionale.                     
Ai sensi della Legge 365/00, art. 4, sono stati liquidati agli aventi           
causa 17.139.924,83 di Euro.                                                    
Sono proseguite le attivita' necessarie per la liquidazione di                  
numerosi contributi, sia in conto interessi che in conto capitale.              
Particolare attenzione e' stata dedicata alla rendicontazione al                
Ministero delle Politiche agricole e forestali delle somme                      
utilizzate, quali limiti di impegno per prestiti quinquennali e mutui           
decennali, con conseguente richiesta di accredito delle annualita'              
successive alla prima.                                                          
In materia di difesa delle colture e' proseguita l'attivita' di                 
coordinamento dei Consorzi di difesa e dagli enti territoriali                  
competenti. In particolare si e' effettuato il controllo ed invio al            
MIPAF delle proposte per la determinazione delle colture e delle                
avversita' da ammettere all'assicurazione agevolata per l'anno 2003             
nonche' della documentazione relativa alla richiesta presentata dai             
consorzi di difesa ed inoltrata dalle Province competenti,                      
dell'anticipo e del saldo contributivo.                                         
Nel corso dell'anno 2002 sono stati assicurati, contro la sola                  
grandine, prodotti per 531 milioni di Euro. Le compagnie di                     
assicurazione hanno incassato un premio complessivo di oltre 61                 
milioni di Euro, 25 dei quali costituiti dal contributo pubblico                
riconosciuto sulle polizze.                                                     
Con delibera di G.R. n. 2085 dell'11 novembre 2002, e' stato adottato           
il "Programma regionale per l'anno 2002. Interventi a favore di forme           
collettive di garanzia nel settore agricolo".                                   
E' stato effettuato il controllo della rendicontazione del programma            
2001 e, conseguentemente, si e' provveduto alla concessione, impegno            
e liquidazione a favore degli organismi di garanzia delle province di           
Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forli'-Cesena,                 
Ferrara e Ravenna, delle somme di 414.000 Euro per la costituzione              
del fondo rischi e di 1.808.000,00 Euro per il pagamento del concorso           
interessi sui prestiti garantiti.                                               
1.14 Gestione degli uffici macchine agricole                                    
Nell'anno 2002 si e' avviato il processo di sostituzione della                  
procedura informatizzata per la gestione UMA, in uso dal lontano                
1982. L'evoluzione della normativa nazionale di riferimento (DM 22              
febbraio 2000; DM 9 marzo 2001e DM 454/2001) ha modificato gli                  
adempimenti a carico della PA e del beneficiario dell'agevolazione              
fiscale sui carburanti impiegati in agricoltura, consentendo                    
significative semplificazioni amministrative. Questi fattori hanno              
quindi permesso di sviluppare la nuova applicazione UMA con                     
tecnologie evolute (ambiente web) che consentono l'accesso via                  
internet anche a utilizzatori esterni alla pubblica amministrazione             
opportunamente autorizzati.                                                     
Nell'anno 2002 hanno presentato domanda di assegnazione di carburante           
agricolo fiscalmente agevolato 71.722 aziende agricole ed                       
agro-meccaniche della regione. Complessivamente sono stati utilizzati           
dalle aziende agricole ammesse al beneficio fiscale circa 344 milioni           
di litri di carburante che corrispondono ad uno sgravio fiscale di              
105 milioni di Euro.                                                            
1.15 Interventi in materia faunistico-venatoria                                 
L'attivita' afferente al settore faunistico-venatorio e' stata                  
caratterizzata dall'approvazione di due leggi che stabiliscono,                 
rispettivamente, le regole per il calendario venatorio regionale                
(L.R. 12 luglio 2002, n. 14) e per l'esercizio delle deroghe previste           
dalla direttiva CEE 409/79 sulle specie protette (L.R. 12 luglio                
2002, n. 15 poi modificata dalla L.R. 20 settembre 2002, n. 22.).               
La novita' piu' rilevante che caratterizza il calendario venatorio              
rispetto agli anni scorsi e' la sua durata, fissata in quattro                  
stagioni. Inoltre i tempi previsti per la caccia di selezione agli              
ungulati risultano piu' ampi ed articolati, per consentire il                   
completamento dei piani di prelievo, in un'ottica di maggiore tutela            
delle colture agricole dai danni causati da tali specie.                        
E' ispirato allo stesso obiettivo anche il secondo provvedimento che            
autorizza la caccia in deroga a storno, passero comune e passera                
mattugia, tre specie responsabili di gravi perdite in campagna.                 
Il Regolamento regionale 26 marzo 2002, n. 4 ha introdotto una serie            
di modifiche nella disciplina della gestione faunistico-venatoria               
degli ungulati; in attuazione dell'art. 5 della citata L.R. 15/02               
sono stati, inoltre, definiti i criteri per il calcolo della                    
superficie agro-silvo-pastorale ai fini della redazione dei piani               
faunistico-venatori provinciali.                                                
La Giunta regionale ha adottato le direttive relative all'istituzione           
ed alla gestione tecnica delle aziende venatorie; sono state inoltre            
apportate modifiche alle direttive per la predisposizione dello                 
statuto dell'Ambito territoriale di caccia (atc) nonche' alle                   
direttive vincolanti relative alle modalita' di funzionamento del               
fondo destinato ai contributi per la prevenzione e per l'indennizzo             
dei danni.                                                                      
E' proseguita l'attivita' finalizzata alla realizzazione degli                  
interventi faunistico-venatori, all'individuazione degli indici                 
ottimali di densita' venatoria per i vari ambiti territoriali di                
caccia regionali, al riparto alle Province delle risorse previste per           
il risarcimento dei danni provocati dalla fauna selvatica e delle               
risorse relative alla realizzazione degli interventi                            
faunistico-venatori.                                                            
1.16 Gestione fondiaria                                                         
E' proseguita l'attivita' ad "esaurimento" della gestione fondiaria             
derivante dall'ente regionale di sviluppo agricolo. Per i poderi                
assegnati ai sensi delle leggi statali in materia - 379/67 e 386/76 -           
e della L.R. 31/98, sono state soddisfatte le numerose istanze                  
pervenute, procedendo alla verifica dei vincoli e del riservato                 
dominio posti nell'atto di assegnazione ed al rilascio delle                    
autorizzazioni per la rimozione di tali limitazioni.                            
Per i terreni ex ERSA di cui alla Legge 153/75 si e' proceduto ad               
effettuare le operazioni di riconsegna alla Regione dei fondi                   
affittati e non richiesti in affitto dagli attuali conduttori ed a              
stipulare, in alcuni casi, contratti per la prosecuzione dell'affitto           
medesimo per il tempo necessario a risolvere specifici problemi.                
Per i terreni riconsegnati e' stata predisposta la documentazione               
necessaria per l'alienazione mediante gara ad evidenza pubblica.                
E' stata inoltre effettuata una attenta ricognizione della                      
documentazione storica dell'ex ERSA e della successiva "Gestione                
speciale" per predisporne la corretta archiviazione.                            
In relazione al trasferimento delle strade ad uso pubblico, si sono             
perfezionati gli atti di consegna agli Enti locali competenti.                  
Le diverse procedure hanno comportato notevoli adempimenti tecnici:             
rilievi, frazionamenti, predisposizione di cartografia, interscambio            
col Catasto, aggiornamento e implementazione del quadro conoscitivo             
del territorio e delle mappe anche in forma digitale.                           
In particolare si e' completata la vettorializzazione delle mappe               
catastali e il raggiungimento della congruenza geometrica nella Valle           
del Mezzano che consentira' alle Amministrazioni pubbliche di                   
rappresentare analisi territoriali, di effettuare monitoraggi e di              
agevolare l'interscambio di informazioni.                                       
1.17 Leggi e regolamenti approvati nel corso del 2002                           
- L.R. 24 giugno 2002, n. 13 "Modifiche ed integrazioni alla L.R. 22            
maggio 1996, n. 16 ôRiorganizzazione dei consorzi fitosanitari                  
provinciali. Modifiche alle leggi regionali 28 luglio 1982 n. 34 e 7            
febbraio 1992, n. 7'";                                                          
- L.R. 12 luglio 2002, n. 14 "Norme per la definizione del calendario           
venatorio regionale";                                                           
- L.R. 12 luglio 2002, n. 15 "Disciplina delle deroghe previste dalla           
direttiva 74/409/CEE. Modifiche alla L.R. 15 febbraio 1984, n. 8                
ôDisposizioni per la protezione della fauna selvatica e per                     
l'esercizio dell'attivita' venatoria'";                                         
- L.R. 20 settembre 2002, n. 22 "Integrazione della L.R. 12 luglio              
2002, n. 15 ôDisciplina delle deroghe previste dalla direttiva                  
74/409/CEE. Modifiche alla L.R. 15 febbraio 1984, n. 8 ôDisposizioni            
per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio                       
dell'attivita' venatoria'";                                                     
- L.R. 4 novembre 2002, n. 29 "Norme per l'orientamento dei consumi e           
l'educazione alimentare e la qualificazione dei servizi di                      
ristorazione collettiva";                                                       
- L.R. 9 dicembre 2002 n. 33 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi            
di rintracciabilita' nel settore agricolo ed alimentare. Modifiche              
alla Legge regionale 8 settembre 1997, n. 33 (Interventi per lo                 
sviluppo dei sistemi di qualita' nel settore alimentare)";                      
- Regolamento regionale 26 marzo 2002, n. 4 "Disciplina della                   
gestione faunistico-venatoria degli ungulati in Emilia-Romagna".                
2. Area dell'Ambiente e dello sviluppo sostenibile                              
2.1 Attivita' dell'Autorita' ambientale della Regione Emilia-Romagna            
per l'assistenza tecnica all'attuazione del DocUP Obiettivo 2 -                 
2000-2006                                                                       
A seguito della predisposizione della valutazione ambientale                    
strategica del DocUP Obiettivo 2, realizzata nel corso del 2001,                
durante l'anno 2002 la collaborazione fra autorita' ambientale ed               
autorita' di gestione per i fondi strutturali comunitari e' stata               
sviluppata e resa strutturale nel contesto del processo di                      
attuazione.                                                                     
L'azione di assistenza all'attuazione del DocUP si e' articolata in 3           
categorie di attivita':                                                         
- predisposizione dei bandi;                                                    
- valutazione e selezione delle proposte progettuali;                           
- predisposizione del programma di assistenza tecnica.                          
2.2 Programma triennale regionale tutela ambientale (PTRTA)                     
Il risultato piu' rilevante conseguito nell'anno 2002 riguarda                  
l'attuazione del piano triennale 2001-2003 di azione ambientale per             
un futuro sostenibile, approvato alla fine del 2001 dal Consiglio               
regionale. Il piano si configura in un nuovo strumento di                       
programmazione che la Regione realizza per la prima volta in seguito            
al superamento degli strumenti di pianificazione nazionale e                    
all'attribuzione delle funzioni alla competenza regionale,                      
disciplinata con la L.R. 3/99.                                                  
Tale strumento, concepito strutturalmente come luogo di integrazione            
delle ricadute ambientali connesse a tutte le politiche territoriali,           
economiche e sociali della Regione, si e' avvalso della                         
partecipazione e del contributo delle competenze intersettoriali                
esistenti all'interno della Regione, con particolare riferimento                
all'agricoltura, alle attivita' produttive, ai trasporti, alla                  
sanita', al turismo, alla programmazione e all'ARPA.                            
Il piano, definendo obiettivi strategici, tipologie di azione,                  
strumenti e attori, rappresenta oggi il principale punto di                     
riferimento trasversale e di orientamento delle politiche ambientali            
e delle relative interconnessioni. Il percorso di costruzione del               
piano - oltre allo stretto rapporto di concertazione con il sistema             
degli Enti locali e in particolare delle Province - si e' avvalso               
delle metodologie di Agenda 21, assicurando in tal modo la                      
partecipazione dei principali stakeholders della societa' regionale e           
il loro contributo attraverso i numerosi Forum di discussione                   
realizzati.                                                                     
Si e' inoltre sviluppato il percorso attuativo del Piano, attraverso            
l'istituzione e l'attivo funzionamento di una cabina di regia                   
Regione-Province. Dopo la definizione da parte della Giunta regionale           
delle linee guida e dei criteri per la formazione - su proposta delle           
Province - del quadro degli interventi ambientali per il triennio               
2001-2003, si e' proceduto all'approvazione dello stesso quadro                 
triennale degli interventi con l'assegnazione dei finanziamenti                 
relativi agli anni 2001 e 2002, rendendo  cosi' possibile l'impiego             
immediato delle risorse via via disponibili.                                    
Nel corso del 2002 e' stata altresi' avviata la formazione del bando            
regionale relativo alla promozione e incentivazione con contributi              
degli interventi delle imprese con impatto ambientale sostenibile.              
2.3 Comunicazione educazione ambientale, Agenda 21 locale                       
Il completamento del piano regionale 1999-2001 di                               
informazione-educazione ambientale (INFEA) con:                                 
- il decollo del Centro regionale di educazione ambientale (CREA),              
per il coordinamento di rete e la qualificazione dei centri e                   
sportelli di educazione ambientale diffusi sul territorio (oltre                
100);                                                                           
- raccolta, valutazione e finanziamento dei progetti di educazione              
ambientale presentati dalle scuole laboratorio e dai centri di                  
educazione ambientale con produzione di materiali di qualita' e                 
attivazione del nuovo sito web concepito come portale ambiente di               
elevata completezza e di riconosciuta qualita' per la documentazione            
e partecipazione di tutti i soggetti;                                           
- promozione, con intesa e realizzazione dell'Universita', del primo            
master di educazione ambientale;                                                
- sviluppo Agenda 21 e corsi avanzati di formazione, in particolare             
per l'introduzione degli acquisti verdi nella pubblica                          
Amministrazione.                                                                
2.4 Rifiuti e bonifica siti                                                     
E' stata predisposta l'attivita' istruttoria ed elaborativa                     
concernente:                                                                    
- la predisposizione dell'atto di approvazione della variante al                
piano infraregionale smaltimento rifiuti (PISR) della Provincia di              
Reggio Emilia;                                                                  
- l'adeguamento degli strumenti di pianificazione provinciale in                
materia di rifiuti, piano provinciale gestione rifiuti (PPGR) e                 
variante specifica al piano territoriale coordinamento provinciale              
(PTCP).                                                                         
In relazione alla scadenza del termine previsto dalla normativa                 
statale per l'adeguamento degli impianti di smaltimento esistenti e             
alla emanazione di direttive comunitarie in materia di discariche               
controllate, il Presidente della Giunta regionale ha adottato gli               
atti urgenti per consentire la prosecuzione della attivita' di                  
gestione delle discariche controllate in esercizio sul territorio               
regionale.                                                                      
Ai fini della incentivazione della riduzione della produzione dei               
rifiuti e della promozione del loro recupero, e' proseguita la                  
gestione del programma di finanziamenti regionali, assicurando la               
continuita' dell'assistenza tecnica svolta mediante l'apposito nucleo           
di valutazione.                                                                 
Per quanto concerne il tributo speciale per il deposito in discarica            
di rifiuti solidi, si e' provveduto all'assegnazione alle Province              
delle quote loro spettanti relative all'anno 2001 e alla gestione               
delle procedure tecnico-amministrative relative alle richieste di               
rimborsi e di assoggettamento al tributo in forma ridotta.                      
E' proseguita l'attivita' istruttoria sui progetti di bonifica dei              
siti inquinati, con la partecipazione alle conferenze di servizio               
attivate dai Comuni interessati, ai fini dell'espressione di parere             
su ciascuno dei tre livelli progettuali previsti dalla normativa                
(piano di caratterizzazione, progetto preliminare, progetto                     
definitivo).                                                                    
E' stato pressoche' completato il programma di indagini concordato              
con ENI, per la verifica della situazione di inquinamento di piu' di            
100 siti relativi a ex aree minerarie e/o ex pozzi petroliferi, ai              
fini del loro inserimento o esclusione nell'anagrafe regionale.                 
Si sono avviate le procedure relative agli interventi di bonifica dei           
siti nazionali, a seguito della emanazione da parte del Ministero               
dell'Ambiente del decreto di perimetrazione dei due siti ubicati sul            
territorio regionale.                                                           
Si e' proceduto allo sviluppo del progetto di anagrafe regionale dei            
siti inquinati, fino alla predisposizione di un primo documento di              
progettazione concettuale e analisi dei requisiti. Con la                       
collaborazione di ARPA e del centro di ricerche Montecatini di                  
Ravenna, si e' quasi completato lo sviluppo della metodologia di                
analisi comparata del rischio, finalizzata alla gerarchizzazione dei            
siti inquinati inseriti in anagrafe, ai fini della predisposizione              
del programma regionale di interventi di bonifica sui siti                      
prioritari.                                                                     
E' proseguita l'attivita' di gestione dei finanziamenti regionali               
mediante la predisposizione di un programma regionale di interventi             
di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale di aree                 
pubbliche, in attuazione del piano regionale.                                   
2.4 Servizio idrico integrato e dei rifiuti                                     
L'attuazione quasi totale del processo di avvio della L.R. 25/99, con           
il tendenziale completamento dell'insediamento e della funzionalita'            
delle agenzie di ambito provinciale (ATO) e' intervenuto anche a                
seguito della nomina di un commissario regionale per il completamento           
degli atti di adesione in capo a ciascun Comune.                                
E' giunto a completamento, con l'approvazione della Giunta regionale,           
il processo di definizione degli atti di indirizzo agli ATO per                 
l'attivazione del servizio idrico integrato (convenzione-tipo e linee           
guida). In parallelo, con la prima fase di lavoro dell'Autorita' per            
il servizio idrico integrato e i rifiuti, e' stato possibile                    
procedere all'approvazione del regolamento per la costituzione del              
comitato consultivo degli utenti all'interno degli ATO.                         
L'Autorita' per il servizio idrico integrato e i rifiuti ha altresi'            
provveduto alla pubblicazione della prima e della seconda relazione             
annuale sulla propria attivita', assicurando anche la ricognizione              
della situazione e delle condizioni generali riguardanti la gestione            
del servizio idrico integrato e dei rifiuti. A seguito delle                    
disposizioni contenute nella Legge finanziaria 2002, n. 448/01 - art.           
35, si e' reso necessario - oltre all'impugnazione avanti la Corte              
Costituzionale di alcune previsioni alla luce dell'intervenuta                  
riforma del Titolo V della Costituzione per lesione delle                       
attribuzioni regionali - predisporre un progetto di legge di                    
integrazione e modifica della L.R. 25/99 per il chiarimento del                 
quadro normativo e per l'adeguamento alle direttive dell'Unione                 
Europea.                                                                        
2.5 Tutela e risanamento risorsa acqua                                          
La prima attuazione, con procedure semplificate, del regolamento per            
la disciplina delle concessioni d'acqua con acquisizione delle                  
competenze, prima dello Stato, in materia di concessioni per le                 
grandi derivazioni. L'acquisizione, con procedure di fase                       
sperimentale, della gestione del demanio idrico trasferita dallo                
Stato.                                                                          
Nel settore della tutela e del risanamento della risorsa acqua, le              
attivita' piu' rilevanti hanno riguardato l'avvio della                         
pianificazione della gestione sostenibile delle acque con molteplici            
iniziative, il monitoraggio dei flussi di informazione, la                      
predisposizione del programma stralcio regionale per il risanamento             
delle acque nell'ambito della formazione dell'accordo di programma              
Regione-Ministero dell'Ambiente sulla qualita' delle acque.                     
2.6 Risanamento atmosferico, acustico, elettromagnetico                         
L'emanazione degli indirizzi e criteri della Giunta alle Province per           
la redazione del piano di risanamento atmosferico, ha prodotto una              
serie di iniziative di studio e di elaborazione da parte delle                  
Province per la formazione dei piani provinciali. Nelle more tuttavia           
di tale pianificazione, e alla luce della necessita' di avviare le              
condizioni per il progressivo allineamento ai valori limite fissati             
dall'Unione Europea in materia di livelli di concentrazione di                  
polveri sottili (PM10) sono state definite - mediante accordo di                
programma fra la Regione, le Province e i Comuni di piu' grande                 
dimensione - misure contingenti e interventi strutturali per la                 
mobilita' sostenibile, per l'impiego di fonti energetiche rinnovabili           
e per il potenziamento dei sistemi di monitoraggio degli inquinanti             
atmosferici.                                                                    
In materia di risanamento acustico, e' stata data prima attuazione              
della legge regionale attraverso l'emanazione e l'implementazione               
delle direttive per la predisposizione dei piani di risanamento                 
acustico, mentre per quanto riguarda il tema dell'inquinamento                  
elettromagnetico, si e' proceduto all'adeguamento con legge delle               
norme in materia e all'approvazione delle direttive di applicazione.            
2.7 Valutazione impatto e sostenibilita' ambientale                             
E' proseguita la collaborazione con le Province per la                          
predisposizione del progetto di legge regionale di recepimento delle            
direttive comunitarie, al fine di strutturare le procedure per il               
rilascio della "Autorizzazione integrata ambientale".                           
Altri aspetti dell'azione ambientale svolta sono rappresentati da:              
- approvazione della "Direttiva generale" di attuazione delle                   
procedure in materia di impatto ambientale (L.R. 9/99), dove sono               
stati definiti, tra l'altro, i criteri per l'individuazione e                   
l'attuazione delle aree produttive "Ecologicamente attrezzate", e               
delle linee guida generali per la redazione e valutazione degli                 
elaborati in materia di VIA;                                                    
- approvazione di procedure di VIA di diversi progetti, alcuni di               
grande rilievo, comprese le procedure di VIA "sblocca centrali" per             
la realizzazione di nuove centrali turbogas e per il potenziamento e            
la conversione di altre esistenti;                                              
- completamento del progetto di sperimentazione del sistema EMAS in             
cinque piccole medie imprese industriali ed in due imprese non                  
industriali finalizzato alla certificazione delle imprese                       
partecipanti.                                                                   
Per quanto riguarda gli interventi in collaborazione con il sistema             
regionale degli enti ed aziende vanno segnalati:                                
- in collaborazione con gli enti e le associazioni interessate si e'            
concluso, con l'approvazione del programma ambientale, il progetto              
"EMAS applicato al distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia", al            
fine di sperimentare il sistema EMAS in un ambito territoriale e                
favorire la diffusione dei sistemi di certificazione ambientale;                
- partecipazione, in collaborazione con numerose Province e Comuni,             
ai progetti comunitari Life "CLEAR" (per strutturare la contabilita'            
ambientale delle amministrazioni pubbliche) e "TANDEM" (per                     
sviluppare congiuntamente la certificazione ambientale e la                     
contabilita' ambientale);                                                       
- predisposizione, in collaborazione con alcune Regioni italiane e              
spagnole, del progetto comunitario Interreg "ENPLAN" per sperimentare           
e definire linee guida per l'applicazione della valutazione                     
ambientale di piani e programmi.                                                
2.8 Aree protette regionali. Programma di investimenti 2001-2003                
Nel corso dell'anno 2002 e' stato dato avvio al programma degli                 
investimenti 2001-2003, per un importo complessivo di Euro                      
10.058.778,82, relativo ai parchi ed alle riserve regionali.                    
In particolare e' stato emanato il bando contenente i criteri per               
l'assegnazione dei contributi (97) e successivamente si e' provveduto           
ad individuare gli interventi ritenuti ammissibili (98).                        
Rispettivamente entro il 30 settembre ed il 15 ottobre i soggetti               
beneficiari hanno presentato i progetti esecutivi, relativi agli                
interventi ammessi; progetti che dopo essere stati valutati verranno            
finanziati nel corso del corrente anno attraverso la concessione del            
contributo regionale medesimo.                                                  
All'interno del programma in questione rientrano gli interventi                 
ammessi a finanziamento con l'accordo di programma in materia di aree           
protette stipulato nel novembre del 2001 con il Ministero                       
dell'Ambiente e della Tutela del territorio.                                    
ASSESSORATO DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA. PROTEZIONE CIVILE                   
1. La sicurezza dai rischi idraulico e idrogeologico                            
L'anno 2002 e' stato caratterizzato, sul territorio, dalla forte                
intensificazione dell'attivita' progettuale e attuativa per la difesa           
del suolo e della costa, con la connessa attivita' di vigilanza, di             
studio e di monitoraggio.                                                       
In particolare per la difesa del suolo e' stato concluso il percorso            
di elaborazione e di confronto che ha condotto all'approvazione da              
parte della Giunta regionale del progetto di legge per il riordino              
della disciplina della difesa del suolo e della costa, per dare                 
attuazione compiuta alla L.R. 3/99 e alla conseguente                           
riorganizzazione degli attuali servizi territoriali di livello                  
provinciale (SPDS) sul livello dei bacini idrografici.                          
Tale progetto di legge, che e' stato oggetto di fusione con quello              
relativo al riordino dell'attivita' di bonifica - debitamente                   
adeguato e armonizzato - dopo molteplici passaggi di discussione e              
approfondimento con i soggetti del sistema e' ora all'esame della               
Commissione consiliare Territorio e Ambiente ai fini                            
dell'espletamento delle udienze conoscitive preliminari, in                     
previsione dell'approvazione entro l'anno in corso da parte del                 
Consiglio regionale.                                                            
Alla luce delle indicazioni gia' fissate dalla Giunta regionale nel             
citato progetto di legge e nelle norme generali di riorganizzazione,            
si e' altresi' proceduto alla fase operativa di revisione e                     
adeguamento delle strutture territoriali dei servizi della difesa del           
suolo, mediante il ridisegno dei medesimi alla scala dei bacini                 
idrografici. Sono cosi' stati istituiti otto nuovi Servizi tecnici di           
bacino e/o sottobacino (STB): cinque con riferimento all'area del               
bacino del Po, uno al bacino del Reno, uno ai bacini dei fiumi                  
romagnoli e uno al bacino del Conca-Marecchia. Tale riorganizzazione            
territoriale si fonda anche sulla necessita' di ottimizzazione e                
unificazione delle procedure, dei processi, ovvero della cultura di             
sistema. Contestualmente al riordino delle strutture tecniche                   
territoriali di difesa del suolo e della costa e' stata operata una             
rivisitazione organizzativa delle strutture centrali, per mantenere i           
livelli di coerenza e di omogeneita'.                                           
E' stato avviato con decisione il percorso di attuazione della legge            
regionale di istituzione dell'Agenzia interregionale per il Po                  
(AIPO), per l'esercizio delle funzioni di gestione del bacino del Po,           
attribuite al Magistrato per il Po fino alla regionalizzazione delle            
stesse. A seguito dell'insediamento del Comitato Istituzionale,                 
intervenuto alla fine del primo semestre 2002 con il coordinamento di           
questa Regione, e all'attivazione dell'incarico del direttore                   
generale, si configura ora la necessita' di dare corpo all'intenso              
lavoro di progettazione dell'agenzia e di primo impianto della stessa           
per la gestione della fase transitoria, con successiva                          
riarticolazione funzionale secondo le scelte che ciascuna Regione               
fara' per l'esercizio delle proprie competenze relative alla gestione           
degli affluenti, ferme restando le funzioni comuni relative all'asta            
principale del Po.                                                              
Ai fini del potenziamento/adeguamento delle reti di monitoraggio                
idro-pluvio-meteo, e' stato svolto un significativo sforzo                      
progettuale che consentira' di disporre rapidamente di un sistema               
unitario di gestione delle reti, con un gestore unico, ruolo previsto           
per ARPA-Meteo, incaricato di assicurare un servizio unico e completo           
a un insieme composito di utenti, con priorita' per il segmento                 
sicurezza, governato dalla Protezione civile regionale. L'adeguamento           
della rete e la sua gestione unitaria e' finalizzato all'elevazione             
del livello di sicurezza del territorio e alla sua migliore                     
funzionalita' al servizio degli utenti. Il raggiungimento di tali               
obiettivi e' altresi' favorito anche dall'attribuzione in convenzione           
a questa Regione, che si avvale di ARPA-Meteo, del programma                    
interregionale di adeguamento delle reti di monitoraggio per conto              
delle Regioni del bacino del Po e delle Marche.                                 
1.1 La sicurezza dal rischio sismico                                            
Per il rischio sismico sono state sviluppate, d'intesa con il                   
Servizio sismico nazionale, importanti azioni di prevenzione,                   
formazione e monitoraggio, nonche' di diffusione e di prevenzione con           
strumenti di alta qualita' per l'analisi del rischio sismico.                   
1.2 La sicurezza dal rischio di erosione costiera                               
Per la difesa della costa e' stato rispettato pienamente il programma           
 dei tempi previsti per l'attuazione del macroprogetto di messa in              
sicurezza di 11 punti critici della costa. Infatti, dopo                        
l'approvazione del progetto esecutivo, i lavori sono stati appaltati,           
consegnati e iniziati, nonche' ultimati, entro l'avvio della stagione           
balneare 2002. Il bilancio di questa attivita' sperimentale (la prima           
nella nostra regione) e' fortemente positivo, anche secondo le                  
valutazioni delle istituzioni locali e degli operatori.                         
E' stata altresi' avviata, con l'elaborazione di una matrice                    
ambientale intersettoriale, la fase di ricerca tecnico-scientifica di           
supporto al piano integrato di gestione delle zone costiere (GIZC),             
come configurato nel progetto di legge all'esame del Consiglio                  
regionale.                                                                      
2. Settore della geologia e dei suoli                                           
Nel settore della geologia e dei suoli ha avuto grande impulso                  
l'attivita' di acquisizione di banche dati geologiche e pedologiche             
per la formazione della carta dei suoli in scala 1:250.000, anche ai            
fini dell'analisi dell'erosione del suolo negli ambienti collinari e            
montani e per il risparmio idrico nell'irrigazione.                             
E' stata definita la metodologia per la redazione della carta della             
vulnerabilita' degli acquiferi ed e' stato concluso l'aggiornamento             
della cartografia del dissesto del bacino del Po.                               
3. Protezione civile                                                            
Per quanto riguarda la Protezione civile, l'anno 2002 e' stato ancora           
caratterizzato per buona parte dalle intense attivita' di                       
pianificazione e di coordinamento degli interventi urgenti                      
conseguenti agli eventi alluvionali dei mesi di ottobre e novembre              
2000. Tali eventi hanno provocato gravi danni alle infrastrutture               
pubbliche ed ai soggetti privati ed hanno evidenziato la necessita'             
di provvedere alla realizzazione di interventi finalizzati non solo             
al ripristino ma soprattutto alla messa in sicurezza ed alla                    
riduzione del rischio nei territori colpiti.                                    
Il Servizio Protezione civile, sulla base degli indirizzi della                 
Giunta ed in collaborazione con i Servizi regionali difesa del suolo            
e con le strutture tecniche degli Enti locali ha predisposto un piano           
generale di interventi per un importo complessivo di circa 784                  
milioni di Euro, di cui circa 481 milioni individuati come                      
prioritari.                                                                     
Sulla base di tale programma il Governo ha assegnato alla Regione,              
con ordinanze ministeriali e le Leggi finanziarie 2001 e 2002                   
complessivamente circa 382 milioni di Euro, che il Servizio                     
Protezione civile ha interamente impegnato predisponendo 3 stralci di           
piano di interventi urgenti con 2 successive rimodulazioni e due fasi           
degli interventi di messa in sicurezza. Complessivamente si tratta di           
2130 interventi con 180 enti attuatori, direttamente coordinati dal             
Servizio Protezione civile in accordo con le Province ed i Servizi              
Tecnici di bacino interessati. Gli interventi risultano in parte                
conclusi, in parte appaltati ed in parte in fase di progettazione.              
Il Servizio Protezione civile svolge anche una impegnativa attivita'            
di monitoraggio degli interventi per verificare il rispetto dei tempi           
di esecuzione e di controllo amministrativo-contabile sulle                     
contabilita' finali.                                                            
Il Servizio ha inoltre provveduto a predisporre ed a monitorare i               
piani degli interventi di messa in sicurezza relativi alle ordinanze            
ministeriali conseguenti agli eventi alluvionali di ottobre e                   
novembre 1999 ed agli eventi sismici del 2000, predisponendo anche le           
relative rimodulazioni, per un importo di circa 27 milioni di Euro              
gia' finanziati.                                                                
A cio' si aggiunge la predisposizione della III e definitiva fase del           
piano di messa in sicurezza della Sacca di Goro, con un                         
corrispondente impegno di spesa di circa 5 milioni di Euro gia'                 
finanziati.                                                                     
Nell'autunno 2001 e nella primavera-estate 2002 il territorio della             
regione e' stato interessato da intensi fenomeni meteorici che hanno            
provocato danni ingenti al sistema economico-sociale e per i quali              
sono in corso le procedure di accertamento e relativo trasferimento             
ed impegno delle risorse statali.                                               
ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE                                                
1. Premessa                                                                     
Nel 2002 l'Assessorato alle attivita' produttive, sviluppo economico            
e piano telematico ha provveduto ad una ulteriore fase di                       
impostazione e di riforma degli strumenti di intervento per la                  
politica industriale della Regione, nella prospettiva di costruire e            
consolidare le basi per il federalismo su questa materia, anche in              
vista dei cambiamenti istituzionali attesi per i prossimi anni e                
della necessita' di perseguire l'obiettivo di un posizionamento forte           
dell'Emilia-Romagna nello scenario dell'Unione Europea e della                  
competizione globale.                                                           
Come gia' da tempo acquisito nell'approccio comunitario, la Regione             
diviene sempre piu' il soggetto chiave per l'elaborazione delle                 
strategie di sviluppo economico territoriale, per la costruzione                
delle reti dei soggetti protagonisti dello sviluppo, la definizione             
di programmi e progetti contestuali alle esigenze locali, il                    
coinvolgimento delle piccole imprese e delle forze sociali, il                  
rafforzamento dei meccanismi di governance a livello regionale e                
locale. La Regione Emilia-Romagna sta operando per adeguare                     
istituzioni e norme a questa funzione cruciale di responsabilita' per           
la continuita' dello sviluppo regionale, anche rivedendo, laddove               
necessario di fronte ai nuovi scenari competitivi e istituzionali,              
gli approcci e le strutture organizzative derivate dalle esperienze             
di successo dei periodi precedenti.                                             
In questo contesto, nell'azione concreta, sono stati mantenuti fermi            
gli obiettivi di fondo della politica di sviluppo regionale,                    
orientati, in piena coerenza con gli indirizzi comunitari e in                  
particolare con gli ultimi documenti emersi con la Conferenza di                
Lisbona, a costruire un profilo alto della competitivita' regionale e           
a promuovere una sua forte ricaduta sulla qualita' dello sviluppo               
regionale. Come riportato anche nella relazione dell'anno precedente,           
questi obiettivi si possono schematizzare nel modo seguente:                    
- consolidare una nuova economia regionale fondata sulla conoscenza,            
sulla qualita' e sull'innovazione, quali leve principali per il                 
rafforzamento competitivo dell'economia regionale;                              
- favorire una presenza internazionale radicata e lo sviluppo di reti           
globali da parte delle imprese regionali;                                       
- promuovere una elevata diffusione territoriale dello sviluppo nella           
regione;                                                                        
- promuovere un elevato livello di qualita' e sostenibilita'                    
ambientale e sociale dello sviluppo.                                            
Tali obiettivi sono in stretta coerenza con i tre principali                    
indirizzi delle politiche di sviluppo dell'Unione Europea:                      
- la costruzione dell'economia della conoscenza e dell'innovazione              
(con l'obiettivo di portare al 3% del PIL le spese in ricerca e                 
sviluppo a livello europeo entro il 2010);                                      
- lo sviluppo della societa' dell'informazione (Europe), quale                  
condizione fondamentale per la competitivita' e la qualita' dello               
sviluppo;                                                                       
- il perseguimento di uno sviluppo sostenibile.                                 
In questa prospettiva, nel corso del 2002, la politica                          
dell'Assessorato ha mirato a dare ulteriore efficacia agli strumenti            
gia' esistenti e gia' orientati in questo senso, a partire da quelli            
del programma triennale, a dare avvio agli interventi previsti nelle            
aree obiettivo 2 del territorio regionale cofinanziati dai fondi                
europei di sviluppo regionale, a mettere a punto nuovi strumenti                
normativi e programmatici coerenti per il raggiungimento degli                  
obiettivi chiave sopra elencati, ad adeguare il quadro istituzionale,           
in particolare del "sistema ERVET", al nuovo contesto.                          
Tra le iniziative di riforma attuate nel 2002, spicca sicuramente la            
L.R. 7/02 "Promozione del sistema regionale della ricerca applicata,            
dell'innovazione e del trasferimento tecnologico" che definisce le              
modalita', i criteri e gli strumenti per la realizzazione di un                 
intervento regionale incisivo a sostegno della ricerca e                        
dell'innovazione. La L.R. 7/02 stabilisce che nell'ambito del nuovo             
programma triennale verra' approvato un programma specifico rivolto             
alla promozione della ricerca industriale, dell'innovazione                     
tecnologica e del trasferimento tecnologico, le cui risorse saranno             
individuate nel fondo unico per le attivita' produttive. Quindi nella           
prossima fase di programmazione vi sara' una accresciuta enfasi sulle           
tematiche dell'innovazione, in linea con l'obiettivo di costruire una           
economia fortemente orientata alla conoscenza e ad una competizione             
di elevato profilo economico e sociale, capace di fornire prospettive           
di occupazione qualificata in modo particolare per i giovani.Con la             
Legge 7/02 si e' dato inizio ad un altro processo fondamentale di               
riforma nella Regione, quello riferito al sistema ERVET. La Legge               
7/02, infatti, provvede gia' a modificare alcune parti della L.R.               
25/93 e in particolare a definire la nuova configurazione di ASTER              
S.Cons.p.a. come agenzia di rete per la ricerca e il trasferimento              
tecnologico (con la partecipazione maggioritaria delle Universita'              
regionali e degli enti di ricerca nell'azionariato) e l'evoluzione              
dei centri di servizio alle imprese indirizzati a divenire soggetti             
autonomi, potenziali beneficiari dei programmi di trasferimento                 
tecnologico della Regione. Il processo si e' concluso con                       
l'elaborazione del progetto di legge elaborato nel corso dell'anno              
che, modificando la Legge 25/93, ridefinisce le funzioni della                  
capogruppo ERVET SpA. quale agenzia di sviluppo territoriale.                   
A quanto sopra e dopo la riforma del sistema fieristico regionale               
realizzata nel 2001, va aggiunta la modificata configurazione dello             
Sportello per l'internazionalizzazione che, pur nel quadro                      
dell'intesa con ICE, SACE, Simest e Unioncamere Emilia-Romagna, e'              
ora una struttura della Regione.                                                
Il nuovo quadro dei soggetti regionali in materia di sviluppo                   
economico vede quindi tre punti di riferimento: una struttura di rete           
a servizio dello sviluppo della ricerca e dell'innovazione                      
tecnologica, un'agenzia regionale a supporto principalmente delle               
politiche di sviluppo territoriale, un servizio regionale a supporto            
dell'internazionalizzazione e delle politiche di promozione                     
all'estero, la rete del sistema fieristico regionale.                           
L'attivita' amministrativa si e' concentrata, invece, sulla gestione            
del programma triennale delle attivita' produttive (prorogato al                
2002) e degli altri strumenti di politica industriale della Regione             
(in particolare, quelli per l'artigianato) e all'avvio                          
dell'attuazione del DocUP Obiettivo 2. Si e' proceduto inoltre alla             
redazione e all'avvio del piano telematico 2002-2003, alla                      
reimpostazione delle politiche regionali in materia energetica, anche           
a seguito del processo di liberalizzazione del settore, e delle                 
politiche in materia ittica anche a seguito dei processi di                     
trasferimento di competenze a livello regionale.                                
2. Il Programma triennale per le attivita' produttive e le altre                
politiche per le imprese nel 2002                                               
Il programma triennale, prorogato al 2002 quale terzo anno effettivo            
di operativita' (il programma era stato approvato dal Consiglio                 
regionale a novembre del 1999) e' stato portato a termine ed attuato            
con un tasso di impegno delle risorse stanziate molto elevato.                  
I due principali strumenti di sostegno all'innovazione delle imprese,           
la misura 1.1 "Progetti integrati aziendali" e la misura 1.3                    
"Sostegno alle iniziative di ricerca e sviluppo e innovazione" hanno            
registrato un ulteriore incremento di domande che ha determinato una            
significativa insufficienza di risorse ed evidenziato la necessita'             
di progredire in tempi rapidi verso una dimensione regionale piu'               
forte nelle politiche industriali.                                              
La misura 1.1, che eroga contributi in conto interessi e in conto               
garanzia per investimenti in tecnologie produttive e gestionali in              
genere (telematica, sicurezza e ambiente, organizzazione) a valere              
sulle Leggi 1329/65 "Sabatini" e 598/94, ha visto giungere                      
complessivamente oltre 4000 domande, con una richiesta totale di                
contributi di circa 60 milioni di Euro. La Regione, pur avendo                  
integrato le risorse inizialmente stanziate (31 milioni di Euro), e             
giungendo a dotare questo intervento di 43 milioni di Euro, ha dovuto           
sospendere la misura l'8 novembre 2002, dovendo lasciare 1280 domande           
complessive e 17 milioni di Euro di contributi in sospeso, per far              
fronte ad esse con le risorse 2003. La domanda potenziale di                    
contributi espressa dalle imprese regionali e' risultata quindi molto           
superiore alle risorse disponibili, nonostante la contemporanea                 
emanazione dei bandi obiettivo 2 nelle aree interessate.                        
Analogamente, per la misura 1.3, che concede contributi in bonus                
fiscale sulle spese sostenute per la ricerca e per l'innovazione a              
valere sulla Legge 140/97, per il terzo anno consecutivo la domanda             
delle imprese e' risultata largamente in eccesso rispetto alle                  
disponibilita'. Il numero di domande approvate nel bando emanato nel            
dicembre 2002 e' stato di 1875 domande per una richiesta di                     
contributi pari a oltre 98 milioni di Euro. I contributi concedibili            
sono stati ripartiti, nella graduatoria finale, per una quota di poco           
superiore al 30% di quanto teoricamente dovuto, dal momento che le              
disponibilita' regionali erano solo di 30 milioni di Euro.                      
Se da un lato vi e' il segnale positivo di una forte attivita' di               
investimento delle nostre imprese anche in una fase di congiuntura              
debole come quella del 2002, dall'altro si e' resa evidente la                  
necessita' di trovare modo di rispondere adeguatamente a questa                 
domanda che nasce dal tessuto produttivo regionale.                             
Per quanto riguarda la misura 1.2 Azione A (certificazione di                   
qualita') vi e' stato invece un rallentamento rispetto all'anno                 
precedente, dovuto probabilmente ad una saturazione del mercato delle           
certificazioni piu' tradizionali (ISO 9000) e a un andamento non                
ancora sostenuto di certificazioni piu' complesse (ISO 14000).                  
Inoltre, nel corso del 2002 e' proseguita l'attivita' dello Sportello           
regionale per l'internazionalizzazione a sostegno delle iniziative              
internazionali delle imprese regionali, nonostante questa struttura             
abbia cambiato la propria configurazione istituzionale nel corso                
dell'anno. L'attivita' dello Sportello rappresenta un servizio                  
fondamentale per favorire l'utilizzo di strumenti che rimangono                 
comunque a gestione nazionale.                                                  
Per quanto riguarda le misure regionali per l'internazionalizzazione,           
il 2002 si e' caratterizzato per l'emanazione del secondo bando                 
regionale per il sostegno ai consorzi export (Legge 83/89), che ha              
visto rispetto all'anno precedente un aumento significativo sia dei             
progetti consortili presentati, sia del numero delle imprese                    
coinvolte.                                                                      
Inoltre, e' stato approvato il programma promozionale regionale, in             
parte cofinanziato dal Ministero delle attivita' produttive sulla               
base dell'accordo di programma con ICE. Il programma contiene 36                
progetti secondo varie tipologie e strategie di penetrazione nei                
diversi paesi obiettivo; questi sono stati concertati con le                    
associazioni imprenditoriali, il sistema fieristico e le Camere di              
commercio nell'ambito del Comitato regionale per l'export e                     
l'internazionalizzazione; tali attori cofinanziano i progetti in                
misura equivalente alla parte pubblica regionale, per un valore                 
totale del programma di circa 5,6 milioni di Euro.                              
Del programma triennale resta tuttora inattuata la misura 5.1                   
"Progetti di sviluppo dei sistemi produttivi locali"; questa misura,            
essendo fondamentalmente finalizzata alla modernizzazione delle reti            
telematiche ed energetiche a livello di sistemi locali di produzione,           
puo' trovare una sua maggiore efficacia a seguito dell'avvio del                
piano telematico regionale e del piano energetico regionale                     
(quest'ultimo solo dal 2003) con i quali puo' costruire specifiche              
sinergie progettuali. Per questo motivo solo ora l'avvio di questa              
misura puo' trovare un contesto piu' favorevole.                                
Ulteriori strumenti di sostegno alle imprese e alle attivita'                   
produttive sono attuati al di fuori del programma triennale. Tra                
questi, in particolare, gli strumenti a sostegno delle imprese                  
artigiane, in cui rientrano la L.R. 20/94 "Norme per la                         
qualificazione dell'impresa artigiana" e la Legge 949/52                        
"Artigiancassa", anch'essa delegata alle Regioni. La L.R. 20/94                 
funziona sulla base di un riparto delle risorse alle Province, che              
presentano propri piani per l'artigianato coerenti con gli strumenti            
previsti dalla legge stessa. Le risorse da ripartire alle Province              
sono state 13,3 milioni di Euro; la gestione e rendicontazione viene            
realizzata dalle Province con il coordinamento regionale; le imprese            
beneficiarie si aggirano annualmente oltre le 4 mila unita' e le                
risorse vengono interamente impegnate.                                          
La Legge 949/52 funziona attraverso una convenzione con Artigiancassa           
SpA, valida fino al 2005. Nel 2002 sono stati impegnati quasi 7                 
milioni di Euro per finanziare circa 6.500 imprese.                             
Sono inoltre state avviate le procedure per la regionalizzazione del            
fondo di garanzia Artigiancassa sulla base di un riparto tra le                 
Regioni; cio' andra' a rendere ancora piu' consistente l'ammontare di           
risorse in garanzia al credito complessivamente disponibile a livello           
regionale.                                                                      
Nel 2002 e' stato, altresi', attivato il bando riferito alla L.R.               
22/90 "Disposizioni di principio e disciplina generale per la                   
cooperazione". Oltre ad impegnare risorse per i consorzi fidi che               
operano per le imprese cooperative, sono stati finanziati 10 nuovi              
progetti destinati a promuovere servizi per la cooperazione e si e'             
provveduto a finanziare la graduatoria sospesa dell'anno precedente             
per quanto riguarda i progetti di integrazione e sviluppo delle                 
cooperative. Anche in materia di cooperazione va inoltre ricordata la           
regionalizzazione del fondo nazionale di garanzia Fincoper per le               
imprese cooperative.                                                            
Nel 2002 e' stata poi data attuazione al quarto bando delle Legge               
215/92 per l'imprenditoria femminile, con fondi nazionali                       
cofinanziati dalla Regione. Il bando, del 2001 ha visto il                      
completamento dell'istruttoria nel gennaio 2002. Le domande sono                
state 945, di cui 870 finanziabili, e solo 260 effettivamente                   
finanziate in base alle risorse disponibili.                                    
3. L'attuazione del DocUP Obiettivo 2                                           
Il DocUP Obiettivo 2 per il periodo 2000-2006 ha avuto avvio                    
operativo come per tutte le Regioni del centro nord solo nel 2002. Il           
DocUP dell'Emilia-Romagna era stato presentato alla Commissione                 
europea nei termini previsti nel novembre del 2000; l'approvazione              
formale del DocUP da parte della Commissione e' avvenuto a quasi un             
anno di distanza nel novembre del 2001; a quel punto, la Regione                
Emilia-Romagna ha elaborato nei successivi tre mesi, entro il termine           
finale di presentazione, il complemento di programmazione, approvato            
dal Comitato di sorveglianza l'8 febbraio 2002; dopo un ulteriore               
esame da parte della Commissione il cui esito e' stato comunicato nel           
mese di aprile, la Regione, oltre a supportare le Province nella                
programmazione degli interventi di sviluppo locale nei rispettivi               
territori, ha predisposto e provveduto ad emanare i bandi rivolti               
alle imprese e agli altri soggetti individuali nel mese di giugno.              
Il DocUP prevede due assi, uno rivolto al sostegno degli                        
investimenti, il secondo rivolto agli interventi per lo sviluppo                
territoriale. Dal punto di vista degli interventi sulle imprese                 
riguardanti gli ambiti di intervento per le attivita' produttive,               
vanno ricordati i seguenti strumenti:                                           
- il sostegno ad investimenti per nuovi impianti e modernizzazioni              
con la misura che fa riferimento alla Legge 488/92, gestita a livello           
nazionale, anche se provvede a redigere graduatorie regionali, sulla            
base di un riparto di risorse e tenendo conto delle priorita'                   
indicate dalle Regioni (misura 1.1);                                            
- il sostegno ad investimenti per l'innovazione e qualificazione                
imprenditoriale della piccola impresa, (misura 1.2);                            
- il sostegno all'avviamento di nuove microimprese nell'industria e             
nei nuovi bacini di impiego (misura 1.4, Azione B);                             
- il sostegno a progetti professionali di lavoratori autonomi e                 
liberi professionisti (misura 1.4, Azione A);                                   
- il sostegno allo start up di imprese innovative attraverso il                 
cofinanziamento per 10 milioni di Euro di un fondo chiuso gestito da            
operatore privato da selezionare, finalizzato ad effettuare                     
operazioni di venture capital (misura 1.5);                                     
- il sostegno a progetti congiunti in forma consortile finalizzati              
all'innovazione tecnologica, alla ricerca, allo sviluppo di attivita'           
professionali innovative (misura 1.6).                                          
Va inoltre ricordato che, sempre nell'ambito di questo asse viene               
dato sostegno alle imprese turistiche e alle imprese commerciali                
(misura 1.3) e alle imprese sociali (misura 1.4, azione C).                     
Al fine di disciplinare le relazioni ed in particolare le modalita'             
di trasferimento delle risorse finanziarie, in data 20 settembre 2002           
e' stato approvato lo schema di convenzione tra la Regione                      
Emilia-Romagna e le Province, relativamente alle misure delegate 1.2,           
1.3 Azioni A e B, 1.4 Azione B.                                                 
Per quanto concerne la Misura 1.1, gestita dal Ministero delle                  
attivita' produttive, la Giunta regionale ha provveduto ad approvare            
lo schema della convenzione con il Ministero per il cofinanziamento             
dei bandi del settore industria (come definito nella Legge 488/92) e            
alla firma della stessa. Questo ha consentito di attivare i                     
trasferimenti necessari al cofinanziamento in tempo utile al fine di            
rispettare l'obiettivo di realizzazione fisica indicato nei criteri             
per la premialita'.                                                             
Il primo bando della misura 1.2 "Innovazione e qualificazione                   
imprenditoriale nella piccola impresa" ha avuto una fortissima                  
richiesta; le domande presentate sono state pari a 1.317 e di queste            
1.188 sono state considerate ammissibili e la richiesta complessiva             
di contributi e' stata ampiamente in eccesso rispetto alla dotazione            
disponibile per le prime annualita'. Dall'analisi dei dati suddivisi            
per area obiettivo 2 ed a sostegno transitorio emerge che la                    
percentuale di contribuzione sugli investimenti e' stata pari circa             
al 30% nei territori Obiettivo 2 ed al 21% nei territori a sostegno             
transitorio. Si e' quindi riusciti a mantenere un tasso di                      
contribuzione significativo, evitando forme di eccessiva diluizione             
dei finanziamenti, rispettando l'esigenza di sostenere maggiormente             
le imprese delle zone Obiettivo 2 rispetto a quelle a sostegno                  
transitorio.                                                                    
Anche la misura 1.4, Azione B "Sostegno a nuove microimprese" ha                
avuto una rilevante richiesta. Le domande complessivamente pervenute            
sono state 256 di cui 239 considerate ammissibili.                              
L'Azione A della misura 1.4 "Sostegno di progetti professionali" ha             
avuto una richiesta di 297 domande, di cui ne sono risultate ammesse            
260.                                                                            
Le domande presentate nell'ambito della misura 1.6 "Sviluppo di                 
progetti di innovazione e ricerca" sono state 9 e quelle valutate               
ammissibili sono risultate 7 (4 dell'area Obiettivo 2 e 3 dell'area a           
sostegno transitorio). La situazione dell'utilizzo delle risorse e'             
molto diversificata tra i progetti afferenti l'area Obiettivo 2 e               
quelli dell'area a sostegno transitorio.                                        
Infatti mentre i 4 progetti dell'Obiettivo 2 non sono stati                     
sufficienti ad utilizzare tutte le risorse disponibili per il primo             
triennio, al contrario i tre progetti ammessi dell'area in uscita               
superano le disponibilita' finanziarie ed e' stato possibile                    
finanziarne solo 2.                                                             
Le domande presentate complessivamente nel bando dell'Azione C della            
misura 1.4 "Sostegno alle imprese sociali" sono state 36 e quelle               
valutate ammissibili sono risultate 17, per un importo di contributo            
inferiore alla disponibilita' delle risorse. Si e' ritenuto opportuno           
prorogare i termini di presentazione al 30 aprile al fine di                    
consentire al maggior numero di soggetti di inoltrare eventuali                 
domande. Va anche ricordato che sono state finanziate 77 imprese                
turistiche, per 4,1 milioni di Euro e 142 imprese commerciali, per              
2,2 milioni di Euro.                                                            
Con il DocUP, attraverso l'Asse 2 "Programmazione negoziata per lo              
sviluppo locale", inoltre e' stato avviato nel 2002 un imponente                
programma di sostegno ad interventi per lo sviluppo territoriale.               
Questo asse rappresenta la quota maggioritaria delle risorse del                
DocUP; il metodo della programmazione negoziata e' organizzato a                
livello provinciale con la partecipazione degli Enti locali e delle             
associazioni imprenditoriali e sindacali alle Conferenze di                     
programma.                                                                      
L'asse si articola in tre misure a carattere territoriale che                   
complessivamente coinvolgono l'intero territorio Obiettivo 2:                   
Misura 2.1 Rafforzamento competitivo dell'area orientale (province di           
Ferrara e Ravenna)                                                              
Misura 2.2 Valorizzazione della risorsa montagna (province di                   
Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forli'-Cesena,                 
Ravenna, Rimini)                                                                
Misura 2.3 Qualificazione avanzata del sistema produttivo dell'area a           
sostegno transitorio della pianura (province di Modena e Reggio                 
Emilia).                                                                        
Soggetti attuatori sono le Amministrazioni provinciali. La misura si            
attua attraverso la realizzazione di Programmi di sviluppo locale               
definiti a scala provinciale per i due sottoperiodi 2000-2003 e                 
2004-2006, predisposti dai soggetti attuatori sulla base di criteri             
di indirizzo stabiliti dall'Autorita' responsabile e a seguito del              
processo di concertazione locale nell'ambito delle Conferenze di                
programma provinciali appositamente istituite.                                  
Nel periodo da maggio ad ottobre 2002 sono state convocate in ogni              
Provincia le Conferenze di programma, che hanno proceduto                       
all'approvazione di un primo pacchetto di progetti prioritari ammessi           
a finanziamento.                                                                
Unitamente ai progetti prioritari le Conferenze di programma                    
provinciali hanno approvato le graduatorie dei progetti di riserva              
alle quali attingere nel caso in cui si rendano disponibili risorse             
finanziarie derivanti dalla mancata realizzazione di progetti                   
prioritari.                                                                     
I quasi 400 progetti approvati consentono l'assorbimento di circa il            
48% delle risorse complessive attribuite all'Asse 2 per l'intero                
periodo 2000-2006 e mediamente presentano una contribuzione                     
finanziaria da parte del beneficiario finale del 40%.                           
A conclusione del lungo e complesso iter procedurale che ha portato             
all'approvazione dei progetti, si e' provveduto alla sottoscrizione             
delle convenzioni tra le singole Amministrazioni provinciali, in                
qualita' di soggetti attuatori, e la Regione Emilia-Romagna.                    
Nel novembre 2002, inoltre, con l'emanazione dei primi bandi e' stato           
dato avvio al programma regionale di azioni innovative a valere                 
sull'art. 22 del Regolamento 1260/99 sui fondi europei di sviluppo              
regionale. Il programma regionale di azioni innovative                          
dell'Emilia-Romagna si rivolge alle imprese che operano in settori              
innovativi legati a prodotti, tecnologie e servizi, in particolare              
telematici, per la salute. Sempre in questo ambito, la Regione                  
Emilia-Romagna ha assunto il ruolo di leadership, insieme alla                  
Toscana, del progetto ERIK, una rete regionale europea per                      
condividere esperienze sulle politiche per l'innovazione a livello              
regionale.                                                                      
Nell'ambito delle politiche europee di cooperazione regionale,                  
sostenute con l'iniziativa comunitaria Interreg III, l'Assessorato e'           
coinvolto in due progetti di cooperazione industriale, il progetto              
Euromedsys, rivolto ai Paesi del Mediterraneo occidentale e il                  
progetto Includ, rivolto ai Paesi dell'Europa e centrale e                      
danubiana.                                                                      
4. Programmi speciali d'area                                                    
L'Assessorato ha avuto la responsabilita' di due dei Programmi                  
speciali d'area della prima generazione (Legge 30/96), il Programma             
dell'alta valle del Reno, del valore di circa 80 milioni di Euro, e             
il Programma della Val Tidone e Val Luretta, del valore di circa 63             
milioni di Euro. Inoltre, per misure di propria competenza,                     
l'Assessorato e' coinvolto nel Programma per il basso ferrarese e in            
quello per la riqualificazione dell'area del porto di Ravenna. Tali             
programmi sono in fase avanzata di realizzazione.                               
Attualmente e' in corso l'attivita' per la promozione di nuovi                  
programmi speciali d'area. L'Assessorato e' coinvolto con                       
responsabilita' diretta nel programma che si sta elaborando per la              
riqualificazione del territorio di Imola e del suo circondario e                
collabora anche ai programmi che si stanno discutendo per il polo               
logistico di Piacenza e per l'alto ferrarese.                                   
5. Il Piano telematico regionale                                                
Nel corso del 2002, e' stato approvato il piano telematico regionale            
col relativo programma operativo, che rappresenta lo strumento di               
programmazione per lo sviluppo della societa' dell'informazione nel             
sistema regionale.                                                              
Il piano telematico si propone di sfruttare le possibilita'                     
dell'Emilia-Romagna nello sviluppo delle infrastrutture e                       
nell'introduzione capillare delle tecnologie dell'informazione e                
della comunicazione negli ambiti di attivita' della Regione, della              
vita sociale e delle attivita' imprenditoriali, per stabilire le basi           
e definire le azioni che permettano alla Regione di mantenere una               
posizione di avanguardia nella societa' dell'informazione. Il piano             
telematico prevede circa trenta progetti di durata almeno triennale e           
puo' avvalersi di un primo finanziamento regionale di 20,88 milioni             
di Euro per sostenere un investimento complessivo di circa 120                  
milioni di Euro in tre anni. Cinque progetti hanno trovato ulteriori            
finanziamenti da altra fonte, in particolare dal bando nazionale per            
l'e-government.                                                                 
Il piano si struttura in azioni trasversali riguardanti i presupposti           
della societa' dell'informazione (finalizzato a promuovere il                   
rafforzamento dell'attivita' di ricerca e sviluppo sui temi delle               
tecnologie dell'informazione e della comunicazione e sulle loro                 
applicazioni, nonche' a provvedere alla regolamentazione regionale di           
questo settore e alla definizione degli indirizzi per il suo                    
sviluppo) e nei seguenti cinque ambiti tematici:                                
1. La digitalizzazione del territorio regionale, con la dotazione               
dell'infrastruttura per la connessione a banda larga (con la fibra              
ottica in pianura, con la tecnologia satellitare nelle aree montane)            
in tempi rapidi su tutto il territorio regionale, e con lo sviluppo             
di progetti specifici per il potenziamento della rete dei servizi di            
emergenza (TETRA), il sistema di monitoraggio del traffico per la               
mobilita' sostenibile (SIMAT), la piattaforma tecnologica di                    
cooperazione tra enti pubblici nell'erogazione dei servizi ai                   
cittadini e alle imprese.                                                       
2. La societa' dell'informazione per l'istruzione, la formazione e il           
lavoro, con cui sono state avviate iniziative per lo sviluppo del               
sistema informativo del lavoro (SIL), l'accessibilita' dei siti delle           
pubbliche Amministrazioni, l'e-learning per i dipendenti della                  
Regione, il collegamento a Internet per tutte le scuole, lo sportello           
unico per gli studenti universitari.                                            
3. Lo sviluppo dei servizi al cittadino, con l'avvio del progetto               
SIGMA TER per la fornitura di servizi ai cittadini attraverso la                
gestione di dati geografici, in particolare quelli del Catasto, il              
progetto Anagrafe in rete tra i Comuni, lo studio della firma                   
digitale, ed altri servizi per facilitare l'accesso dei cittadini.              
4. La Sanita' e la qualita' della vita, con il quale si puntano a               
mettere in opera progetti, soprattutto in campo sanitario, per                  
migliorare l'offerta ai cittadini.                                              
5. Lo sviluppo dell'e-business e delle imprese di servizi telematici            
e del multimediale.                                                             
Nel 2002 e' divenuto operativo il tavolo tecnico regionale                      
sull'e-government e sulla societa' dell'informazione che e' la sede             
dove Regione ed Enti locali definiscono, applicando la concertazione            
territoriale, le strategie e i progetti comuni da sviluppare sul                
territorio regionale e aggiorna di anno in anno il piano telematico.            
Il tavolo si avvale del Centro di competenza regionale                          
sull'e-government (istituito il 10 luglio 2002 a seguito della                  
convenzione con il Ministero dell'innovazione tecnologica) come                 
strumento operativo per diffondere su tutto il territorio conoscenze            
e competenze in materia di societa' dell'informazione.                          
 6. Politiche energetiche                                                       
Gli obiettivi di politica energetica regionale, in accordo con gli              
indirizzi dell'Unione Europea, attengono alla promozione dell'uso               
razionale dell'energia, del risparmio energetico e delle fonti di               
energia rinnovabili, al miglioramento delle prestazioni dei processi            
di produzione, trasformazione e trasporto dell'energia contribuendo             
ad elevare la sicurezza, l'affidabilita' e la continuita' degli                 
approvvigionamenti interni, assicurando condizioni di sicurezza delle           
popolazioni e compatibilita' ambientale, anche in riferimento alla              
tutela delle popolazioni ed agli impegni assunti dal nostro Paese per           
la tutela del clima globale con la firma del protocollo di Kyoto. Al            
conseguimento dei predetti obiettivi la Regione concorre con propri             
finanziamenti, anche attraverso la promozione dei programmi di                  
ricerca applicata, innovazione, trasferimento tecnologico e sviluppo            
dimostrativo.                                                                   
Inoltre, con il nuovo contesto di regolamentazione del settore della            
produzione dell'energia elettrica, e' stata avviata l'attivita' per             
definire gli strumenti di programmazione e di normazione regionale in           
questa materia.                                                                 
E' stato formulato il progetto di legge di iniziativa della Giunta              
recante "Disciplina della programmazione energetica territoriale ed             
altre disposizioni in materia di energia", che definisce le funzioni            
della Regione, delle Provincie e dei Comuni, fissa gli strumenti                
della programmazione energetica territoriale, statuisce il metodo               
della concertazione istituzionale e della partecipazione ai fini del            
conseguimento degli obiettivi strategici di politica energetica,                
definisce il piano energetico regionale comprese le procedure di                
approvazione e le disposizioni per la sua efficacia.                            
Si e' anche provveduto alla stesura della proposta di "Piano                    
energetico regionale" ed avviato l'iter per l'approvazione del                  
Consiglio regionale nel 2003 insieme al suddetto progetto di legge.             
Sono state inoltre sviluppate le seguenti attivita'. Con il programma           
regionale per la razionalizzazione energetica della pubblica                    
illuminazione sono state stipulate convenzioni con 18 Enti locali per           
la realizzazione di interventi relativi al risparmio energetico e               
all'incremento dell'uso di fonti rinnovabili.                                   
Nell'ambito del programma regionale per l'uso razionale dell'energia            
dell'industria sono state stipulate 18 convenzioni per la                       
realizzazione di interventi relativi a:                                         
- installazione di impianti di produzione combinata di energia                  
elettrica e calore a servizio di processi produttivi;                           
- introduzione di impianti e tecnologie ad elevata efficienza;                  
- installazione di impianti per la valorizzazione delle fonti                   
rinnovabili di energia;                                                         
- interventi di modifica dei processi produttivi volti al                       
conseguimento degli obiettivi di miglioramento dell'efficienza                  
energetica e delle condizioni di compatibilita' ambientale nei                  
processi industriali.                                                           
Con il programma regionale per la realizzazione e riqualificazione              
delle reti di teleriscaldamento sono state stipulate 7 convenzioni              
con societa' di servizi per la realizzazione di interventi relativi             
a:                                                                              
- allacciamenti a reti di teleriscaldamento;                                    
- installazione di impianti per la produzione combinata di energia              
elettrica e calore a servizio di reti di teleriscaldamento urbano;              
- utilizzo di fonti rinnovabili a servizio di reti di                           
teleriscaldamento.                                                              
Si e' continuata la sperimentazione dei biocombustibili, in                     
particolare del biodiesel, in miscela con il gasolio e allo stato               
puro, nei mezzi di trasporto pubblico e nei mezzi di pubblica                   
utilita'.                                                                       
Si e' provveduto a coordinare il gruppo di lavoro interassessorile              
(99) tra le Direzioni Trasporti, Agricoltura, Ambiente,                         
Programmazione e Pianificazione e ARPA, per seguire a livello                   
regionale l'attuazione, per quanto di competenza, degli impegni                 
assunti dal nostro Paese con la firma del Protocollo di Kyoto.                  
Sono stati seguiti inoltre i progetti "Tetti foto-voltaici",                    
"Impianti termici", "Biogas", "Autobus puliti", in collaborazione con           
diversi Assessorati e sempre nell'ottica di favorire il risparmio e             
la conversione alle fonti rinnovabili della regione.                            
7. Rete distributiva carburanti                                                 
In attuazione del decreto del Ministero delle attivita' produttive 31           
ottobre 2001, la Giunta regionale ha proposto al Consiglio il piano             
regionale per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete                
distributiva dei carburanti.                                                    
Tale piano contiene gli indirizzi per la razionalizzazione e                    
l'ammodernamento della rete degli impianti di carburante, con                   
l'obiettivo di assicurare il miglioramento dell'efficienza della                
rete, l'aumento dell'erogato medio, l'incremento dei servizi resi               
all'utenza, il contenimento dei prezzi e la garanzia del pubblico               
servizio in coerenza con le scelte effettuate dalla Regione in                  
materia di assetto del territorio e di tutela dell'ambiente.                    
L'attivita' di rilevazione degli impianti della rete stradale,                  
autostradale e privata e' stata consolidata e ampliata anche                    
attraverso il collegamento con altre Regioni. I dati sono stati                 
presentati al convegno del 5 febbraio 2003 "Le nuove norme regionali            
per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete distributiva             
dei carburanti".                                                                
Sono state definite le norme per il rilascio delle concessioni per la           
distribuzione e vendita di GPL in piccoli serbatoi, ai sensi della              
Legge 7/73 e successive modificazioni. A seguito di tale                        
deliberazione sono state rilasciate 8 concessioni per l'attivita' di            
distribuzione e di vendita di gas di petrolio liquefatto ai sensi               
della Legge 7/73.                                                               
8. Centri agro-alimentari e mercati all'ingrosso                                
Per quanto attiene ai centri agro-alimentari e ai mercati                       
all'ingrosso la Giunta regionale ha predisposto, ai sensi della L.R.            
24 aprile 1995, n. 47, un piano di intervento per favorire la                   
ristrutturazione di tali strutture. Nell'ambito di tale piano,                  
approvato il 9 dicembre 2002, sono stati concessi contributi per un             
totale di 523 mila Euro, per progetti relativi ad opere di                      
ristrutturazione, migliorie e adeguamento funzionale e impiantistico            
di tali strutture.                                                              
9. Economia ittica                                                              
Nel 2002 ha preso corpo la vera attuazione del decentramento di                 
compiti e funzioni dallo Stato alle Regioni e, secondo il parere del            
Consiglio di Stato dicembre 2002 la pesca, per la modifica del Capo V           
della Costituzione e' materia esclusiva delle Regioni.                          
In tale contesto il Servizio economia ittica ha attivamente                     
partecipato in sede nazionale alla discussione per il trasferimento             
delle competenze e per la definizione del VI piano triennale della              
pesca (2000-2003) e per la proroga al 2003 del piano triennale                  
(2000-2002).                                                                    
La necessita' di affermare un ruolo delle Regioni anche in ambito               
comunitario ha favorito l'integrazione tecnica della Regione                    
Emilia-Romagna, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto per iniziative           
condivise nella pesca che dovranno poi essere recepite a livello                
politico ed istituzionale. Uno dei primi risultati, raggiunti con la            
collaborazione delle tre Regioni dell'alto Adriatico e di alcuni                
Paesi frontalieri (Slovenia, Croazia, Bosnia), e' stata la                      
predisposizione di due progetti  Interreg III B nell'area dell'Europa           
centrale e danubiana, Adri Fish e Adri.Env.                                     
Per rendere operativa una programmazione mirata dell'economia del               
comparto e' stato avviato uno studio con l'organizzazione PEFA di               
Bruxelles per realizzare un'asta elettronica con un piano telematico            
che collega 13 mercati europei al mercato ittico di Cattolica ed e'             
stata data attuazione alla raccolta dei dati base per rendere                   
operativo un osservatorio dell'economia ittica istituito presso il              
centro ricerche marine di Cesenatico.                                           
Con il trasferimento delle funzioni dallo Stato alle Regioni, sono              
trasferite alla competenza regionale le funzioni amministrative                 
relative ai seguenti interventi:                                                
- Fondo centrale credito peschereccio;                                          
- Campagne di promozione;                                                       
- Credito peschereccio;                                                         
- Polizze assicurative;                                                         
- Accordi di programma;                                                         
- Ristrutturazione aziendale e ricapitalizzazione delle cooperative.            
Solo nel gennaio 2003 il MiPAF ha inviato una comunicazione che                 
permette alla Regione di utilizzare le risorse trasferite in quanto             
destinate dalla normativa europea a favore delle misure previste dal            
"Piano triennale della pesca e dell'acquacoltura", comprese anche               
quelle riservate inizialmente alla competenza nazionale.                        
Nell'ambito della pesca marittima e per le attivita' connesse, la               
Legge 3/79 modificata dalla la L.R 3/99 prevede l'approvazione di un            
piano regionale per gli investimenti e delega le funzioni                       
amministrative di attuazione alle Province costiere. Con il piano si            
intende migliorare la sicurezza del lavoro a bordo e mantenere i                
requisiti igienico sanitari del pescato. E' un impegno finanziario              
finalizzato all'adeguamento tecnologico delle strutture produttive              
delle barche di pesca in un settore in cui la capacita' di                      
anticipazione finanziaria degli operatori e' assai ridotta.                     
Con il trasferimento delle deleghe dallo Stato alle Regioni e' stato            
attivato il complemento di programmazione regionale SFOP 2000-2006              
con un finanziamento complessivo di 28,3 milioni di Euro. Nel corso             
del 2002 sono state concluse le istruttorie di tutte le misure dello            
SFOP con una graduatoria che completa l'intera gestione del                     
complemento di programmazione fino al 2006.                                     
La pesca delle acque interne e' regolata dalla L.R. 11/93 "Tutela e             
sviluppo della fauna ittica e regolazione della pesca in                        
Emilia-Romagna". Nel corso del 2002 e' stato attivato il Piano ittico           
regionale (2001-2006) che prevede interventi in favore della pesca              
sportiva, dell'acquacoltura e della ricerca scientifica. La L.R.                
11/93 prevede il finanziamento delle attivita' comprese nel Piano               
ittico regionale.                                                               
Alle Province, per l'attuazione degli interventi compresi nei piani             
ittici di bacino che completano il piano ittico regionale (PIR), sono           
state trasferite le risorse finanziarie per l'esercizio delle                   
funzioni delegate fra cui anche quelle per i ripopolamenti delle                
acque.                                                                          
L'approvazione di ricerche scientifiche e di sperimentazioni proposte           
dalle Province sono state finanziate con un impegno di spesa di 517             
mila Euro. Hanno preso avvio iniziative di interesse regionale volte            
alla riduzione delle specie alloctone, all'individuazione delle                 
esigenze biologiche di molte specie autoctone in via di estinzione.             
Sono stati previsti vari interventi: la pubblicazione della carta               
ittica fascia D) della montagna; l'avvio dello studio delle fasce B)            
e C) della zona pedemontana e di pianura della Carta ittica                     
regionale; l'elaborazione dei tesserini di pesca (1998-2001) il                 
monitoraggio degli elementi di base per comporre una banca dati nel             
settore della pesca sportiva ed acquacoltura nelle acque sulla pesca            
nelle acque interne.                                                            
ASSESSORATO PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE. POLITICHE ABITATIVE.                   
RIQUALIFICAZIONE URBANA                                                         
1. Premessa                                                                     
Nel corso dell'anno 2002 sono state in particolare acquisite un                 
insieme di conoscenze in merito alle principali problematiche indotte           
sul sistema territoriale regionale dal mutamento dello scenario                 
economico, sociale, territoriale europeo e globale. In base a questi            
elementi e' stato predisposto un documento sintetico contenente una             
proposta degli obiettivi e dei contenuti da inserire nel documento              
preliminare del nuovo PTR.                                                      
L'identificazione degli elementi analitici, sulla cui base sono stati           
individuati gli obiettivi, sono stati gli elementi di conoscenza in             
base ai quali e' stata avviata la predisposizione del quadro                    
conoscitivo che motiva le indicazioni stesse e permette                         
l'individuazione di indicatori sintetici per la valutazione di                  
sostenibilita' ambientale e territoriale (Valsat).                              
Per delineare i contenuti del documento preliminare e validare sul              
piano scientifico il quadro conoscitivo e la Valsat e' stato                    
costituito un comitato scientifico composto di esperti del mondo                
accademico che, con l'affidamento di incarichi specifici, hanno                 
predisposto studi specialistici sulle tematiche territoriali                    
presentati e discussi in seminari tematici.                                     
Lo svolgimento di questa attivita' ha coinvolto le Direzioni e i                
tecnici regionali competenti in materia di pianificazione                       
territoriale impegnati sia nei diversi incontri e seminari, sia                 
nell'elaborazione di parti specifiche del quadro conoscitivo.                   
Gli obiettivi assegnati, che attengono al coordinamento                         
dell'attivita' istruttoria dei documenti di pianificazione                      
territoriale generale delle Province (PTCP) ai fini della formale               
espressione delle valutazioni della Regione nell'ambito del percorso            
di approvazione degli stessi piani generali, sono stati pienamente              
raggiunti, essendo tra l'altro stato sempre garantito il pieno                  
rispetto delle scadenze, poste dalla normativa regionale (L.R.                  
20/00), entro le quali deve essere formalizzata, con delibera della             
Giunta regionale, l'espressione dei pareri.                                     
Gli obiettivi per il 2002 in materia di politiche di sviluppo per le            
aree montane sono stati pienamente raggiunti. Essi sono stati                   
riferiti in particolare all'avvio di una riflessione sulle                      
caratteristiche dei territori montani della  regione, al fine                   
dell'individuazione di nuove e piu' appropriate strategie di                    
intervento da mettere in campo a partire dal 2003, nonche'                      
all'attuazione della L.R. 22/97 e, nello specifico, alla gestione dei           
fondi per la montagna.                                                          
Nel 2002, anno internazionale delle montagne, si e' curata la                   
partecipazione a numerosi eventi organizzati da attori istituzionali            
a livello locale ed e' stato coordinato un gruppo di lavoro, formato            
da rappresentanti di tutte le Direzioni generali della Regione, delle           
Province e delle Comunita' montane, che ha costituito il momento di             
elaborazione comune e di raccordo tra tutte le componenti pubbliche             
competenti in materia di sviluppo della montagna.                               
Il processo di riflessione condiviso e compartecipato a tutti i                 
livelli istituzionali ha portato alla ridelineazione di una mappa del           
territorio montano della regione che ha evidenziato le                          
caratteristiche, i punti di forza e i punti di debolezza delle                  
differenti zone, al fine dell'individuazione di politiche mirate alla           
soluzione dei problemi e delle effettive necessita' dei singoli                 
territori.                                                                      
A conclusione del percorso e' stato redatto il documento "Progetto              
per l'Appennino. Verso una nuova politica di sviluppo a favore dei              
territori collinari e montani", che ha ottenuto l'approvazione della            
Conferenza Regione-Autonomie locali (4 novembre 2002). Il progetto e'           
stato presentato dalla Giunta regionale l'11 dicembre 2002, a Castel            
del Rio (BO)  nel corso della la IX Conferenza regionale per la                 
montagna.                                                                       
E' inoltre stata curata l'attivita' di gestione e monitoraggio dei              
programmi attivati dalle Comunita' montane con le risorse finanziarie           
concesse negli anni precedenti a titolo del fondo per gli interventi            
speciali, del fondo regionale per la montagna e del fondo piccole               
opere di riassetto idrogeologico.                                               
Nel corso del 2002, sono proseguiti i rapporti con il Comune di                 
Ferrara ed il Comune di Bologna, soggetti concessionari ai fini della           
realizzazione dei progetti FIO - Settore beni culturali, relativi al            
recupero e valorizzazione delle mura e del sistema museale di Ferrara           
ed alla realizzazione del parco urbano di piazza Maggiore di Bologna.           
Il Servizio ha in particolare provveduto alla definitiva                        
ricostruzione degli aspetti procedurali e contabili ai fini della               
presa d'atto del completamento e dell'approvazione degli atti di                
collaudo relativi agli ultimi sottoprogetti completati e della                  
successiva liquidazione dei saldi dei finanziamenti, nonche' della              
determinazione, nel caso, delle economie di spesa.                              
E' proseguita la gestione dei progetti FRIET afferenti ai programmi             
finanziati ai sensi, rispettivamente, dell'art. 62 della L.R. 17/88 e           
dell'art. 46 della L.R. 38/94, con la liquidazione dei contributi a             
fronte della presentazione di stati di avanzamento lavori e con la              
presa d'atto dei collaudi di alcuni progetti per i quali e' risultata           
completata la fase della realizzazione; inoltre sono stati gestiti              
residui progetti afferenti al programma finanziato dal fondo                    
regionale per la montagna dell'anno 1995 (ex L.R. 1/93, abrogata), al           
programma finanziato ai sensi dell'art. 10 del DL 359/87, convertito            
in Legge 440/87, attraverso la liquidazione dei contributi a fronte             
della presentazione degli stati di avanzamento lavori e con la presa            
d'atto dei collaudi dei progetti per i quali e' risultata completata            
la fase della realizzazione, e ha proseguito anche la gestione del              
programma d'interventi localizzati in aree depresse, finanziato dalla           
Legge 641/96, disponendo la liquidazione dei finanziamenti a fronte             
della  presentazione della documentazione di spesa da parte dei                 
singoli soggetti beneficiari.                                                   
Le attivita' di coordinamento a livello nazionale e di cooperazione             
transnazionale in materia di pianificazione territoriale, hanno                 
raggiunto pienamente gli obiettivi fissati, la Conferenza                       
Stato-Regioni ha individuato nel 2000 la Regione Emilia-Romagna quale           
Regione capofila per tutte le questioni relative allo (schema di                
sviluppo dello spazio europeo) SSSE. Il programma operativo dello               
SSSE per la cooperazione europea nel campo della pianificazione                 
territoriale per il periodo 2000-2005 (Tampere 22 settembre 1999) ha            
previsto 12 azioni, con le quali applicare ed approfondire gli                  
obiettivi dell'SSSE, che appositi gruppi di lavoro transnazionali               
sono incaricati di definire ed elaborare; fra tali azioni figura la             
realizzazione dell'osservatorio ESPON.                                          
E' proseguita l'attivita' di coordinamento, supporto e integrazione             
delle politiche regionali di settore, con particolare riferimento               
all'istruttoria tecnica degli strumenti di pianificazione settoriali            
riguardanti, in particolare, la protezione della natura, la difesa              
del suolo e della costa, la pianificazione territoriale provinciale,            
la pianificazione dei rifiuti e quella dell'emittenza                           
radio-televisiva.                                                               
Sono stati promossi interventi in ambiti strategici, anche attraverso           
la predisposizione del programma di finanziamento dei "Progetti di              
tutela, recupero e valorizzazione" (previsti dall'art. 49 della L.R.            
20/00), finalizzati ad ottenere una nuova qualita' territoriale                 
attraverso la valorizzazione e il recupero, sulla base  dell'accordo            
e con la partecipazione delle realta' economiche ed istituzionali               
presenti a livello locale.                                                      
E' stata avviata l'elaborazione dell'accordo tra il Ministero BB.CC.            
la Regione e l'associazione degli Enti locali inerente la gestione              
delle tutele paesaggistiche e l'imposizione e modifica dei vincoli              
paesistici, in attuazione dell'art. 46 della LR. 31/02 "Disciplina              
generale dell'edilizia".                                                        
Nel corso del 2002 dopo l'entrata in vigore della L.R. 20/00                    
"Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio",                      
l'attivita' su tutto il territorio e' stata indirizzata alla                    
conoscenza della predetta legge e di confronto con i Comuni, Province           
e tecnici di settore. Si sono curate le attivita' istruttorie e di              
gestione dei finanziamenti ai Comuni per favorire l'elaborazione dei            
nuovi strumenti di pianificazione urbanistica e dei finanziamenti               
alle Province per la costruzione dei quadri conoscitivi dei PTCP.               
Si sono concluse le attivita' per la redazione di un atto di                    
indirizzo e coordinamento tecnico inerente gli strumenti cartografici           
e supporto della pianificazione (art. A-27 della L.R. 20/00);                   
successivamente all'entrata in vigore della predetta legge                      
l'attivita' e' stata orientata alla predisposizione della L.R. 47/01            
"Differimento di termini in materia di pianificazione urbanistica e             
di delocalizzazione degli immobili nonche' disposizioni urgenti in              
materia di espropriazioni per pubblica utilita'".                               
Si e' collaborato alla redazione dell'atto di indirizzo e                       
coordinamento tecnico sui contenuti conoscitivi e valutativi dei                
piani e sulla conferenza di pianificazione in attuazione della L.R.             
20/00 e pubblicato nel Bollettino Ufficiale regionale nel maggio                
2001.                                                                           
Si e' collaborato alla redazione delle seguenti leggi:                          
- L.R. n. 31 del 25 novembre 2002 "Disciplina generale dell'edilizia"           
che regola nel territorio, in coerenza con le disposizioni del Titolo           
V della Costituzione gli interventi di trasformazione del territorio            
disciplinati dagli strumenti di pianificazione urbanistica comunale;            
- L.R. n. 37 del 19 dicembre 2002 "Disposizioni regionali in materia            
di espropri" che si pone l'obiettivo di armonizzare la disciplina               
prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001,             
n. 327 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di                
espropriazione per pubblica utilita') con la legislazione regionale             
in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica, in coerenza           
con le disposizioni contenute nel Titolo V della parte II della                 
Costituzione. A tal fine detta disposizioni in merito alle competenze           
relative alle funzioni espropriative, alla fase di apposizione del              
vincolo espropriativo, agli atti comportanti dichiarazione di                   
pubblica utilita' e alle Commissioni provinciali per la                         
determinazione del valore agricolo.                                             
Dalla programmazione regionale della Legge 19/98 sono state assegnate           
risorse per oltre 70 milioni di Euro a 70 PRU proposti da 51 Comuni,            
tra cui tutti i Capoluoghi e le citta' con oltre 30.000 abitanti. Di            
questi programmi fanno parte anche 13 Progetti pilota per la                    
sicurezza urbana, finanziati con ulteriori risorse, di cui tuttavia             
solo sette sono stati approvati con accordi specifici (Forli',                  
Piacenza, Bologna, Reggio Emilia, Ferrara, Rimini, Rubiera), essendo            
gli altri sei conglobati nei PRU.                                               
Sono dunque 63 i Programmi di riqualificazione urbana propriamente              
detti, sui quali si ripartiscono i contributi regionali assegnati con           
delibera del Consiglio regionale 88/00 e delibera di Giunta regionale           
2418/01 pari a Euro 70.158.087, oltre a quelli gia' programmati in              
base alla L.R. 30/96 sui programmi d'area di Reggio Emilia, Modena,             
Ravenna.                                                                        
Sono stati finora approvati con delibera di Giunta regionale 50                 
accordi di programma, in virtu' dei quali il contributo regionale               
complessivo ai relativi Pru, si distribuisce su interventi                      
riconducibili alle seguenti finalita':                                          
interventi di Erp o in locazione permanente, anche di recupero:                 
48,41%                                                                          
- interventi di edilizia agevolata (locazione a termine e buoni                 
casa): 26,80%                                                                   
- interventi infrastrutturali, servizi pubblici e urbanizzazioni:               
24,79%.                                                                         
Considerando l'apporto delle risorse locali, l'investimento                     
complessivo e' di Euro 663.178.280 di cui:                                      
- risorse regionali: 8,9%                                                       
- risorse pubbliche locali (Comuni, Provincie, Acer): 13,6%                     
- investimenti privati: 77,5%.                                                  
Rimangono dunque da approvare 13 accordi di programma: 6 di questi              
pur con il ritardo dovuto alle procedure di variante, dovrebbero                
essere conclusi entro marzo 2003.                                               
Per quanto riguarda l'attivita' di sostegno alla qualita'                       
architettonica e paesaggistica del territorio, a seguito della                  
emanazione della nuova L.R. n. 16 (15 luglio 2002), presentata il 20            
settembre 2002 con un convegno alla Rocca di Bazzano (BO) che ha                
visto la partecipazione del Ministero per i Beni e le Attivita'                 
culturali (DARC e Soprintendenza dell'Emilia-Romagna), e' stata                 
approvata dalla Giunta regionale la proposta al Consiglio di                    
programma 2003-2005 per il recupero degli edifici storico-artistici e           
la promozione della qualita' architettonica e paesaggistica del                 
territorio (DGR n. 2564 del 16/12/2002). Tale proposta prevede di               
destinare al finanziamento dei vari tipi di intervento previsti                 
l'intero ammontare delle risorse disponibili per gli anni 2003 e                
2004.                                                                           
Nell'anno 2002 e' proseguito quanto gia' avviato nel 2001,                      
relativamente alla riforma del settore abitativo pubblico, approvata            
con L.R. dell'8 agosto 2001, n. 24. A seguito della sua entrata in              
vigore si e' pertanto provveduto a porre in essere gli atti                     
legislativamente previsti e all'uopo opportuni. Relativamente alla              
gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, la cui                
riforma ha comportato tra l'altro il riordino degli enti operanti nel           
settore e conseguentemente degli allora IACP, trasformati in enti               
pubblici economici con la nuova denominazione di ACER, l'attivita'              
primaria della Regione e' stata quindi caratterizzata                           
dall'affiancamento alle ACER nella fase della loro riorganizzazione.            
Mutando la veste giuridica, assumendo una diversa struttura e                   
vedendosi in parte modificare i loro compiti e soprattutto                      
sostanzialmente il loro ruolo istituzionale, notevoli sono stati gli            
adempimenti consequenziali che l'ACER ha dovuto porre in essere nella           
fase immediata per la sua stessa sussistenza. In questa fase iniziale           
quindi si e' svolto un ruolo generale di consulenza                             
giuridico-amministrativa-contabile per le ACER medesime. Sono stati             
cosi' costituiti gruppi di lavoro composti da rappresentanti delle              
ACER e personale della Regione per l'analisi, lo studio, il confronto           
di aspetti e profili giuridico-ammistrativo-tecnico-contabile e la              
messa in opera di specifici atti. La Giunta regionale ha poi in                 
particolare dapprima orientato la sua attivita' verso l'approvazione            
di quelle deliberazioni inerenti l'organizzazione dei neo enti.                 
Successivamente secondo quanto stabilito all'art. 15 L.R. 24/01 e'              
stato predisposto l'atto concernente la specificazione dei requisiti            
per accedere all'erp, approvato con deliberazione di Giunta regionale           
n. 2902 del 17 dicembre 2001 (il Consiglio regionale ha a sua volta             
approvato tale deliberazione della Giunta regionale con atto n. 327             
del 12 febbraio 2002).                                                          
In materia di osservatorio sul sistema abitativo regionale,                     
l'attivita' svolta dal centro servizi Quasco, su incarico conferito             
dalla Regione e dagli ACER provinciali, ha condotto all'elaborazione            
e alla diffusione del 80 Rapporto congiunturale riguardante                     
l'andamento del settore edilizio. In particolare questo rapporto                
contiene dati e rilevazioni congiunturali di tendenza riferiti                  
all'attivita' edilizia, ai livelli degli affitti e degli sfratti,               
oltre a informazioni sui finanziamenti a favore degli investimenti              
nella costruzione e nell'acquisto di alloggi e sulla normativa che              
disciplina le agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione           
nonche' sulle sue possibili ripercussioni sul mercato della                     
locazione.                                                                      
Relativamente alla gestione della banca dati "Anagrafe dell'utenza"             
si e' provveduto ad una ulteriore revisione dei contenuti                       
informativi, allo scopo di aderire alle mutate esigenze informative             
connesse all'attivita' di programmazione propria dell'ente. Tale                
revisione ha comportato una modifica delle procedure di controllo e             
di validazione dei dati stessi, al fine di garantire una sempre                 
maggiore rispondenza delle informazioni alla esigenze di correttezza            
e significativita'.                                                             
ASSESSORATO TURISMO E COMMERCIO                                                 
1. Premessa                                                                     
Il 2002 e' stato un anno di intensa attivita' nel settore del                   
turismo. Sono state approvate tre nuove importanti leggi che hanno              
snellito la legislazione, rinviando ai provvedimenti attuativi tutti            
i contenuti non essenziali e valorizzando il ruolo di Province e                
Comuni. Si tratta della legge sul demanio, della nuova legge per la             
qualificazione del turismo invernale e della legge per lo sviluppo e            
la qualificazione dell'offerta turistica regionale: la L.R. 40/02,              
che ha sostituito la L.R. 3/93.                                                 
Per quanto riguarda le risorse sono stati impegnati e spesi a favore            
del settore piu' di 41 milioni di Euro.                                         
L'attivita' e' stata improntata ai seguenti obiettivi che sono stati            
pienamente raggiunti:                                                           
- semplificazione e razionalizzazione delle procedure,                          
- controllo della spesa, ottimizzazione del sistema degli impegni e             
dei pagamenti delle risorse stanziate,                                          
- conferma degli impegni strategici a sostegno della promozione e               
della commercializzazione turistica,                                            
- sviluppo dell'osservatorio regionale sul turismo,                             
- potenziamento del ruolo dell'agenzia regionale per il turismo,                
- miglioramento del coordinamento fra i soggetti pubblici e privati             
del sistema dell'organizzazione turistica regionale.                            
2. Analisi e promozione della domanda turistica - Gestione della L.R.           
7/98                                                                            
Per rendere piu' incisive e cogenti le procedure amministrative                 
regionali e, nel contempo, per favorire la crescita qualitativa delle           
azioni e dei progetti di promozione e commercializzazione turistica,            
sono stati modificati e migliorati i criteri attuativi della L.R.               
7/98 (100).                                                                     
Analisi dell'attivita' gestionale. Di seguito, si riportano i                   
principali provvedimenti approvati dalla Giunta regionale in                    
attuazione della L.R. 7/98.                                                     
Le risorse a disposizione per questo tipo di interventi sul Bilancio            
di previsione 2002 erano pari alla cifra globale di Euro                        
17.386.596,55. Tali risorse sono state impegnate al 100%.                       
Il bilancio regionale prevedeva uno stanziamento di Euro                        
12.433.445,75 per l'attuazione, attraverso APT servizi, del piano               
annuale delle azioni di promozione turistica e per il                           
cofinanziamento, sempre tramite APT servizi, di progetti di                     
promozione e commercializzazione turistica elaborati dai soggetti               
aderenti alle Unioni. Con le procedure e nei tempi previsti dai                 
criteri attuativi della L.R. 7/98, tali risorse sono state impegnate            
al 100%. Le risorse liquidate entro il 31/12/2002 ammontano al 79,8%            
del totale. L'alta percentuale degli importi  liquidati entro l'anno            
di riferimento e' significativa della forte attenzione delle                    
strutture competenti per l'ottimizzazione dei tempi procedimentali.             
Assegnazione alle Province del finanziamento dei programmi turistici            
di promozione locale (PTPL) per l'anno 2002. Il Bilancio regionale              
prevedeva per l'anno 2002 uno stanziamento di Euro 4.389.883,64. Con            
deliberazione di Giunta regionale, si e' provveduto ad assegnare alle           
Province, per il finanziamento dei progetti, attivita' ed iniziative            
compresi nei programmi turistici di promozione locale, risorse                  
complessive pari ad un impegno di Euro 4.389.883,64 (100% delle                 
risorse stanziate). Le risorse liquidate entro il 31/12/2002                    
ammontano al 48,9% delle risorse impegnate. La percentuale delle                
risorse liquidate corrisponde a quanto previsto dalle procedure                 
attuative della L.R. 7/98.                                                      
Interventi per la realizzazione di progetti speciali per l'anno 2002.           
Con questa linea di cofinanziamento, la Regione ha partecipato                  
all'attuazione di 7 progetti speciali in collaborazione con i Comuni            
di Cervia, Comacchio, Cattolica, Bellaria e con le Province di                  
Bologna e Forli'-Cesena. Tali progetti, rilevanti per la promozione             
di specifici territori turistici, hanno integrato e ottimizzato le              
iniziative realizzate da APT servizi Srl e dalle Unioni di prodotto,            
ai sensi di quanto stabilito dal piano annuale 2002 delle azioni di             
promozione turistica regionale di carattere generale. L'impegno di              
spesa globale e' stato di Euro 305.038,71 (pari al 100% delle risorse           
stanziate per l'anno 2002). Le risorse liquidate entro il 31.12.2002            
ammontano al 46,7% delle risorse impegnate.                                     
Organizzazione e sviluppo dell'osservatorio regionale del turismo -             
Attivita' 2002-2003. Per l'attuazione di specifici studi e ricerche,            
supporto propedeutico e indispensabile per la costruzione degli atti            
di programmazione turistica strategica, la Regione ha approvato un              
impegno di spesa di Euro 258.228,45 (pari al 100% delle risorse                 
stanziate). L'accordo stipulato con Unioncamere prevede l'attivita'             
dell'osservatorio turistico per il periodo 2002-2003.                           
3. Demanio marittimo L.R. 9/02                                                  
Al fine dell'attuazione delle scelte strategiche relative alla                  
gestione del demanio marittimo, e' stata emanata la L.R. 9/02 che ha            
disciplinato l'esercizio delle funzioni amministrative in materia di            
demanio marittimo che comprende, oltre a quello con finalita'                   
turistica ricreativa, anche la disciplina inerente i settori della              
pesca e dei porti regionali, con la definizione delle competenze dei            
diversi livelli istituzionali e la delega ai Comuni dell'attivita'              
gestionale.                                                                     
I valori guida di questa importante legge sono la salvaguardia                  
dell'ambiente e la tutela dell'interesse pubblico nell'utilizzo di              
questi beni.                                                                    
Dopo la legge sono state approvate le direttive regionali (101) in              
attuazione della stessa, la quale prevede che il conferimento                   
acquista efficacia a seguito dell'approvazione delle direttive e                
previo adeguamento alle stesse, da parte dei Comuni, dei piani                  
dell'arenile ed il trasferimento dei registri delle concessioni.                
Al fine dello svolgimento dell'attivita' turistica del 2002, sono               
state approvate: l'ordinanza balneare 1/02 e le successive 1/bis,               
1/ter, 1/quater in forma unitaria sull'intero ambito costiero.                  
E' stato inoltre approvato (102) lo schema di accordo tra il                    
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione                     
Emilia-Romagna per l'utilizzo condiviso delle basi dati presenti nel            
sistema informativo demanio (SID).                                              
E' proseguita l'attivita' degli uffici regionali decentrati del                 
"Progetto speciale demanio" per la sistematizzazione della                      
documentazione ricevuta dallo Stato, la risoluzione delle pendenze e            
per l'evasione delle pratiche urgenti in relazione alle attivita' da            
autorizzare per la stagione balneare 2002. Sono state inoltre                   
attivate le procedure di riscossione dei canoni relativi all'anno               
2002 e della relativa imposta regionale per gli anni 1998/2002.                 
L'intera attivita' ha richiesto un'intensa concertazione con tutti i            
soggetti pubblici e privati attraverso molteplici incontri mentre e'            
risultata altrettanto impegnativa l'attivita' di supporto dei diversi           
soggetti coinvolti e la gestione del contenzioso.                               
4. La riqualificazione dell'offerta turistica regionale                         
Le attivita' hanno riguardato la gestione delle leggi di                        
incentivazione regionali e statali nonche' la predisposizione della             
nuova legge regionale sugli incentivi a favore del sistema                      
dell'offerta turistica regionale. Il servizio ha inoltre avuto un               
importante ruolo di coordinamento e di supporto tecnico e                       
giuridico-amministrativo nei confronti degli enti delegati e di tutti           
gli attori operanti nel settore turismo: Camere di Commercio,                   
Consorzi fidi e Cooperative di garanzia, associazioni di categoria e            
singoli operatori turistici.                                                    
Nuova L.R. 40/02 di incentivazione degli interventi in ambito                   
turistico                                                                       
E' stata approvata dal Consiglio regionale la L.R. 23 dicembre 2002,            
n. 40 "Incentivi per lo sviluppo e la qualificazione dell'offerta               
turistica regionale. Abrogazione della L.R. 11 gennaio 1993, n. 3               
(disciplina dell'offerta turistica della Regione Emilia-Romagna.                
Programmazione e finanziamento degli interventi. Abrogazione della              
L.R. 6 luglio 1984, n. 38)". Si tratta della nuova legge regionale di           
incentivazione degli interventi in ambito turistico che sostituisce             
la L.R. 3/93. Tale normativa, infatti, e' stata oggetto di una                  
approfondita revisione a causa delle modifiche legislative di grossa            
rilevanza intervenute nel 2001, in particolare la nuova legge quadro            
sul turismo (Legge 135/01) e l'entrata in vigore della modifica del             
Capo V parte II della Costituzione, sulla base della quale la materia           
del turismo e' diventata di competenza esclusiva della Regione.                 
In questo nuovo quadro, la scelta fatta e' stata quella di un testo             
normativo recante solo i contenuti essenziali di una legge che si               
pone l'obiettivo di sostenere e stimolare la creazione di un'offerta            
turistica ampia e diversificata basata sulla qualita' del servizio e            
sulla integrazione di questa offerta con il territorio.                         
Tra questi contenuti essenziali vi e' la scelta di potenziare il                
ruolo delle Province come soggetti gestori degli interventi                     
finanziati dalla legge.                                                         
Si e' rinviato invece all'atto di indirizzo la dettagliata                      
definizione dei criteri applicativi della legge stessa.                         
La L.R. 40/02 ha inoltre adeguato la disciplina sugli incentivi alla            
normativa europea in tema di aiuti di stato alle imprese.                       
L.R. 3/93 - Gestione delegata - Programma 2002                                  
E' stato approvato (103) il programma 2002 relativo ai contributi in            
c/capitale per gli interventi presentati da soggetti privati ed Enti            
pubblici ed assegnazione dei fondi alle Province. Il programma e'               
stato finanziato con un importo di Euro 10.366.000,00.                          
Per quanto riguarda le somme a disposizione degli stessi soggetti per           
l'incremento del fondo per l'abbattimento degli interessi                       
l'assegnazione delle risorse a disposizione e' stata pari a Euro                
752.007,03.                                                                     
L.R. 3/93. Gestione diretta finanziamenti pubblici                              
Oltre al proseguimento della normale gestione tecnico-amministrativa            
per il completamento dei progetti inseriti nei programmi di                     
finanziamento ad Enti pubblici (L.R. 3/93) attivati negli anni                  
precedenti, con modalita' di gestione diretta e delegata alle                   
Province, e' continuata la gestione dei  finanziamenti previsti dai             
"Progetti finalizzati" (Terre verdiane; Rocche e castelli; Verde                
pubblico zona costa e terme; Linea gotica) con l'espletamento di                
tutte le procedure inerenti l'istruttoria tecnica  dei progetti                 
esecutivi e la predisposizione dei relativi atti di concessione e               
liquidazione.                                                                   
Fondo per l'innovazione degli impianti a fune (Legge 140/99, art. 8 -           
Legge 166/02, art. 31)                                                          
Nel corso del 2002 si e' provveduto a partecipare ai tavoli di lavoro           
del gruppo tecnico regionale con i rappresentanti ministeriali, gia'            
attivati nel 2001, finalizzati all'assunzione dei provvedimenti                 
conseguenti l'emissione del parere della Commissione europea,                   
relativo alla notifica da parte dello Stato, della Legge 140/99,                
nonche' al recepimento del decreto del 30/12/2002 relativo al riparto           
dei fondi alle Regioni. Tale decreto ha assegnato alla Regione                  
Emilia-Romagna la somma di 12.753.404,69 Euro.                                  
Interventi a favore degli impianti di risalita e delle stazioni                 
sciistiche - L.R. 17/02                                                         
L'approvazione della L.R. 17/02 "Interventi per la riqualificazione             
delle stazioni invernali e del sistema sciistico della Regione                  
Emilia-Romagna" abrogativa della precedente Legge di settore 26/87,             
costituisce un altro atto rilevante dell'anno passato, avente                   
l'obiettivo generale del miglioramento delle stazioni invernali                 
esistenti, del sistema sciistico e degli impianti che ne fanno parte.           
Si intende cosi' conseguire il rilancio delle stazioni invernali                
puntando sulla qualita' ambientale e sportiva delle stesse, sulla               
creazione di un significativo indotto occupazionale e su impianti e             
sistemi organizzativi tali da garantire il loro utilizzo in                     
condizioni di sicurezza. Considerata la particolare importanza di               
quest'ultimo fattore, la legge ha previsto l'adozione, da parte della           
Giunta regionale, di intesa con gli Enti locali e le associazioni               
private operanti sul territorio, di uno specifico regolamento sulla             
sicurezza degli impianti sportivi invernali.                                    
Accanto all'approvazione della nuova legge, e' opportuno segnalare              
un'articolata attivita' di iniziative, riunioni e coordinamento delle           
Province interessate da stazioni invernali, finalizzate alla                    
ripartizione dei fondi regionali, nonche' dei fondi stanziati dalla             
Legge (140/99) per la realizzazione del Piano stralcio 2002/2003.               
Al fine di potere concludere positivamente i programmi pregressi                
relativi agli anni 1997-98-99 riguardanti i finanziamenti a favore              
degli impianti di risalita e piste di discesa e' stata predisposta la           
bozza di ridefinizione dei termini di conclusione degli stessi.                 
Si e' provveduto inoltre ad attivare il programma 2001 per quel che             
riguarda la "sistemazione ambientale delle aree interessate da                  
impianti di risalita e piste di discesa", erogando il primo acconto             
per un importo pari ad Euro 172.297,00.                                         
Progetto terme e salute - L.R. 32/88                                            
In attuazione dei programmi degli interventi di operatori termali               
pubblici e privati dell'Emilia-Romagna a sostegno del progetto "Terme           
e Salute", relativi agli anni 96, 97, 98 e 2000, e' proseguita                  
l'intensa attivita' gestionale, che ha previsto l'istruttoria                   
tecnica, l'elaborazione di numerosi atti amministrativi (di                     
liquidazione, revoca, svincolo) nonche' l'effettuazione di                      
sopralluoghi presso gli stabilimenti termali, a cura del nucleo di              
valutazione tecnica.                                                            
Gestione programmi speciali d'area e finanziamenti PRUSST                       
Il coordinamento diretto, con responsabilita' di programma, dei                 
programmi speciali d'area "Fiera", "Citta' della costa" e la gestione           
tecnico amministrativa di decine di progetti relativi ad altri                  
programmi d'area (Val Tidone e Luretta, Basso Ferrarese, Alto Reno,             
Parco della salute; Distretto ceramico-Valle della salute) inerenti             
opere dirette alla riqualificazione turistica ed urbana, ha                     
comportato il pieno impegno dei collaboratori sia con profilo                   
amministrativo, che tecnico.                                                    
E' stata infatti necessaria un'azione continua di assistenza alle               
Amministrazioni interessate anche al fine di garantire il rispetto              
degli impegni assunti nei vari accordi. In particolare, il programma            
speciale d'area "Citta' della costa", che prevede la gestione di                
circa 50 progetti di notevole valenza e complessita', per un                    
finanziamento regionale di circa Euro 22.500.000,00, ha comportato              
numerosi incontri anche con altre Direzioni generali (Bilancio;                 
Programmazione) al fine di trovare soluzioni ai diversi problemi                
amministrativi e di pianificazione via via riscontrati. Per il                  
coordinamento di tutti i programmi d'area di competenza                         
dell'Assessorato, funzionari del settore hanno inoltre assicurato la            
propria collaborazione alla definizione delle fasi preliminari dei              
nuovi programmi speciali d'area approvati dalla Regione (Basso                  
Ferrarese II; Foreste Casentinesi; Territorio Cispadano; Fiume Po;              
Valle Sillaro).                                                                 
Parallelamente e' proseguita la collaborazione con la Direzione                 
generale Programmazione per la gestione e Coordinamento dei                     
finanziamenti PRUSST.                                                           
Programma Ob. 2 - Asse 1 e 2 Settore Turismo                                    
I primi mesi dell'anno hanno richiesto impegno per la collaborazione            
alla stesura finale del complemento di programmazione relativo al               
DOCUP 2000-2006, nonche' alla definizione dei criteri applicativi e             
del bando relativo alla Misura 1.3 imprese turistiche, e relativi               
atti. Particolare impegno e' stato successivamente richiesto dalla              
analisi e valutazione delle centinaia di proposte di progetti                   
avanzate dalle singole Province sull'Asse 2 - Progetti pubblici.                
Collaboratori del settore hanno inoltre assicurato l'assistenza                 
tecnica alle Province nelle fasi di avvio dei programmi Ob. 2 loro              
delegati.                                                                       
Monitoraggio Programmi 5B                                                       
Contrariamente alle previsioni, il programma 5B - concluso nel                  
dicembre 2001 - ha richiesto ancora notevole impegno a causa di                 
indagini effettuate da Guardia di Finanza, e monitoraggi e                      
valutazioni richieste da Corte dei Conti, Sezione di Bologna, e Corte           
dei Conti, Sezione di Roma, nonche' da societa' esterne incaricate              
dalla Regione stessa. Tali monitoraggi hanno comportato sopralluoghi,           
assistenza agli enti e societa' incaricate, e rielaborazione di                 
numerosi dati e informazioni statistiche.                                       
Coordinamento e gestione Programma e finanziamenti L.R. 15/91 (lotta            
culicidi)                                                                       
E' proseguito il coordinamento per la gestione del programma di lotta           
integrata ai culicidi nell'area del delta del Po, con particolari               
approfondimenti causati dalle crescenti infestazioni di Zanzara                 
Tigre, che costituiscono un gravissimo pericolo per il turismo                  
costiero. E' inoltre iniziata la verifica della legge regionale                 
finalizzata alla esigenza di una sua revisione.                                 
Legge 424/89-Carraro-Vizzini                                                    
Nel corso del 2002 e' pervenuto da parte del Ministero per le                   
Attivita' produttive il diniego all'apertura di nuovi bandi e allo              
slittamento del termine finale per la realizzazione degli interventi            
fissato al 31/12/2001. Questo ha determinato l'esigenza di recuperare           
quei soggetti ammessi a contributo con il programma di finanziamento            
2000 (104) che avevano avuto solo un anno per terminare i lavori. Per           
questo motivo la nuova legge sugli incentivi all'offerta turistica              
consente il finanziamento con mezzi regionali per coloro che pur                
avendo iniziato i lavori non sono riusciti a terminarli entro il                
31/12/2001.                                                                     
Legge 449/97                                                                    
Nel corso del 2002 e' proseguita la gestione della Legge 449/97,                
legge statale che concede contributi sotto forma di credito                     
d'imposta, precedentemente gestita dal Ministero, attualmente gestita           
dalla Regione sempre con il supporto delle Camere di Commercio.                 
Nuovi turismi - Progetti innovativi                                             
Il particolare carattere di questo settore di attivita', improntato             
principalmente sulla costruzione di nuovi prodotti turistici e                  
progetti sperimentali, ha assorbito notevole lavoro sia per il                  
coordinamento dei progetti affidati a strutture esterne che per la              
gestione diretta di progetti di competenza dell'ufficio, con                    
predisposizione di materiale divulgativo, organizzazione di                     
conferenze stampa e di iniziative varie.                                        
Per alcuni progetti e' stato richiesto notevole impegno anche nei               
rapporti tra i diversi Assessorati regionali coinvolti (Agricoltura,            
Cultura, Ambiente) per il coordinamento con i programmi e/o progetti            
di competenza.                                                                  
Di seguito si elencano i progetti seguiti nell'anno 2002:                       
- Settore Turismo enogastronomico: Strade dei vini e dei sapori; Un             
mare di sapori.                                                                 
- Settore Turismo culturale: Festival del mare; Paesaggi d'autore;              
Turismo scolastico; Itinerari luoghi ebraici; Itinerari Linea Gotica;           
Terre Malatestiane Val Conca; Musica a Cattolica; Sogno felliniano;             
Turismo scolastico a Ravenna.                                                   
- Settore Turismo sportivo: Progetto trekking; Progetto cicloturismo;           
Progetto turismo equestre; Fiume Po.                                            
- Settore Turismo naturalistico: Un ponte d'acqua tra i parchi                  
europei; Museo didattico a Ridracoli; Turismo itinerante - Plein                
Air.                                                                            
- Settori vari: Master plan; Turismo accessibile; Certificazione di             
qualita' ISO 14001; Velisti per caso; Casa Fisi ad Atlantic City.               
Sono state inoltre avviate le prime fasi di predisposizione di nuovi            
"progetti finalizzati" (Fotovoltaico stabilimenti balneari; Giardini            
pensili alberghi costa; Aree attrezzate per turismo itinerante in               
zone montane), che hanno comportato anche ricerche e studio per                 
l'acquisizione di dati ed informazioni tecniche specifiche.                     
Progetti europei                                                                
Ideazione, presentazione, coordinamento e gestione di progetti che              
possono avere finanziamento da parte dell'Unione Europea. L'attivita'           
a carattere generale (ricerca continua di bandi europei di possibile            
interesse per il turismo; scelta del progetto e impostazione                    
generale; ricerca partners italiani e stranieri; contatti e accordi             
con partners; formulazione progetti e schede relative) si e'                    
sviluppata gradualmente durante l'anno, raggiungendo momenti di                 
massimo assorbimento di personale e lavoro.                                     
In particolare, nei primi 7 mesi del 2002 e' stato coordinato e                 
gestito il progetto "Oltre il Giardino", finanziato sul bando Cultura           
2000, che ha coinvolto istituti universitari finlandesi, tedeschi ed            
italiani e le Amministrazioni di Rimini e Riccione. Nell'ambito del             
progetto il settore ha seguito direttamente il coordinamento e                  
l'organizzazione di mostre, workshop internazionali; predisposizione            
di materiali divulgativi e promozionali.                                        
Parallelamente, e con uno sviluppo maggiore nell'ultimo trimestre, e'           
proseguita l'attivita' di predisposizione diretta e/o collaborazione            
alla organizzazione dei seguenti progetti regionali previsti in                 
presentazione sul Programma europeo INTERREG:                                   
1 Progetto MARIMED (Festival delle Marinerie del Mediterraneo                   
Occidentale)                                                                    
2 Progetto "CARE" (Citta' Accessibili delle Regioni d'Europa)                   
3 Progetto "A(t)trazione Fluviale" (valorizzazione delta del Po)                
4 Progetto "Cycling on the Claudia Augusta" (collegamento ciclabile             
Germania - costa adriatica)                                                     
5 Progetto "Green Link" (percorsi turistici fluviali)                           
6 Progetto "Blue" (valorizzazione fiume Po)                                     
7 Castrum (valorizzazione circuito europeo castelli e rocche)                   
8 Progetto MERP (ricostruzione aree terremotate in Turchia) insieme             
con i Servizi sociali.                                                          
5. Informazione turistica e servizi turistici in rete                           
Il principale obiettivo e' stato quello di potenziare il sistema di             
informazione rivolto al turista, al fine di favorire la conoscenza              
del territorio regionale e di aumentare anche attraverso la                     
comunicazione la competitivita' dell'offerta turistica regionale. Lo            
stesso obiettivo e' stato considerato nei confronti dell'operatore,             
sia esso operatore economico privato o Ente locale o                            
studioso/ricercatore, al fine di velocizzare e rendere trasparente la           
comunicazione sull'attivita' istituzionale.                                     
L'informazione al turista e agli operatori privati e istituzionali              
Il sistema e' basato sulla cooperazione fra Enti locali e Regione.              
Agli Enti locali e' chiesto di mantenere attive delle redazioni                 
locali con il compito di raccogliere dati di interesse del turista              
sulle risorse del proprio territorio e di gestire propri siti                   
Internet; la Regione svolge il coordinamento tecnico-operativo della            
attivita' di livello locale attraverso una propria redazione                    
regionale, che mantiene attivo e continuamente rinnovato un proprio             
portale Emilia-Romagna Turismo.                                                 
Ci si e' mossi verso due direttrici:                                            
A) estendere e qualificare il livello delle redazioni locali: Sono              
stati approvati e cofinanziati progetti di livello locale finalizzati           
ad aumentare la copertura informativa del territorio regionale. E'              
stata garantita la continuita' delle attivita' delle 18 redazioni               
locali impegnando un apposito contributo per un importo di 304.642,97           
Euro;                                                                           
B) dare continuita' e consolidare il livello della redazione                    
regionale di Emilia-Romagna Turismo: e' stato effettuato un restyling           
del sito regionale con l'obiettivo di rendere piu' facilmente e                 
immediatamente fruibili le informazioni, sono stati aperti nuovi                
servizi informativi in collaborazione con le redazioni locali                   
(newsletter, tematismi), gli accessi al sito sono aumentati rispetto            
al 2001 dell'88%, con piu' di 400.000 visite/anno. E' stata                     
riorganizzata la comunicazione di tipo "istituzionale" su ERMES,                
riguardante l'attivita' del servizio con l'obiettivo di velocizzare             
la comunicazione verso i "clienti della Regione", cioe' verso gli               
operatori pubblici e privati interessati a leggi regionali, bandi e             
contributi. E' continuata l'attivita' di rilevazione dei flussi Istat           
su consistenza ricettiva e movimento turistico, con il coordinamento            
dei flussi informativi dalle Province e con la produzione di un                 
report annuale. E' stato avviato un intervento al fine di                       
riorganizzare e aggiornare una banca dati bibliografica specializzata           
su studi e ricerche sul turismo consultabile su Internet.                       
Banca dati.                                                                     
Molto rilevante e' stato l'impegno per la realizzazione della Banca             
dati del settore turismo riguardante tutti gli interventi di                    
incentivazione dal 1990 ad oggi a fronte delle esigenze di controllo            
e verifica dell'allocazione delle risorse sul territorio ma anche a             
fronte delle esigenze di controllo di tipo amministrativo per                   
effettuare controlli sui contributi concessi finalizzati alla                   
verifica del  rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in           
tema di aiuti di stato alle imprese. Tale Base Dati fornisce il                 
supporto per attivita' di monitoraggio e per la valutazione delle               
politiche regionali.                                                            
6. Rete distributiva al dettaglio                                               
6.1 Grandi strutture di vendita                                                 
In materia di definizione della normativa regionale inerente il                 
procedimento per il rilascio delle autorizzazioni per grandi                    
strutture di vendita la Giunta regionale ha proposto al Consiglio               
(105) una integrazione della deliberazione consiliare n. 1253 del 23            
settembre 1999.                                                                 
In particolare si e' ritenuto di procedere ad una ridefinizione delle           
modalita' di computo delle superfici di vendita per le strutture che            
esitano merci ingombranti al fine dell'individuazione del                       
procedimento amministrativo per il rilascio dell'autorizzazione.                
Conferenze di pianificazione ai sensi del punto 2g. della delibera di           
Giunta regionale 1410/00                                                        
Ai fini dell'approvazione dei primi programmi di attuazione degli               
interventi relativi alle grandi strutture di vendita, predisposti dai           
Comuni, la Regione ha partecipato a n. 3 conferenze di pianificazione           
indette dalle Amministrazioni provinciali competenti per territorio,            
su richiesta dei Comuni proponenti.                                             
Conferenze dei Servizi per il rilascio delle autorizzazioni per le              
grandi strutture di vendita                                                     
Ai fini del rilascio delle autorizzazioni la Regione ha partecipato a           
n. 13 Conferenze di Servizi, svolte ai sensi di quanto previsto                 
dall'art. 9 del DLgs 114/98 e art. 11 della L.R. 14/99 che hanno                
espresso parere favorevole al rilascio di n. 12 autorizzazioni per              
grandi strutture di vendita in nove Comuni della regione                        
Emilia-Romagna.                                                                 
6.2 Orari                                                                       
La Regione Emilia-Romagna provvede all'individuazione dei Comuni ad             
economia prevalentemente turistica e delle Citta' d'arte (106), nei             
quali gli esercenti determinano liberamente gli orari di apertura e             
di chiusura e possono derogare all'obbligo di chiusura domenicale e             
festiva. Nell'anno 2002 sono stati individuati cinque Comuni e Citta'           
con le deliberazioni sotto riportate:                                           
- deliberazione della Giunta regionale 276/02 "L.R. 14/99, art. 16:             
inserimento dei Comuni di Copparo, Luzzara, San Giovanni in Persiceto           
nell'elenco dei Comuni ad economia prevalentemente turistica e delle            
Citta' d'arte";                                                                 
- deliberazione della Giunta regionale 1090/02 "L.R. 14/99, art. 16:            
modifica all'allegato alla delibera di Giunta 154/01 contenente                 
l'elenco dei Comuni ad economia prevalentemente turistica e delle               
Citta' d'arte";                                                                 
- deliberazione della Giunta regionale 1732/02 "L.R. 14/99, art. 16:            
modifica all'allegato alla delibera di Giunta 154/01 contenente                 
l'elenco dei Comuni ad economia prevalentemente turistica e delle               
Citta' d'arte";                                                                 
6.3 Giornali e riviste                                                          
La Giunta ha proposto al Consiglio regionale (107) il piano recante             
gli indirizzi regionali programmatici per la predisposizione, da                
parte dei Comuni, dei piani di localizzazione dei punti di vendita              
esclusivi della stampa quotidiana e periodica.                                  
6.4 Centri di assistenza tecnica                                                
La Regione autorizza (108) i centri di assistenza tecnica che                   
svolgono attivita' di assistenza tecnica, di formazione e di                    
aggiornamento a favore delle imprese commerciali. Nell'anno 2002 sono           
stati autorizzati n. 8 CAT con le seguenti deliberazioni:                       
- deliberazione della Giunta regionale 346/02 "L.R. 14/99, art. 15.             
Autorizzazione a FEASA di Modena all'esercizio dell'attivita' di                
centro di assistenza tecnica alle imprese commerciali prevista nello            
statuto";                                                                       
- deliberazione della Giunta regionale 789/02 "L.R. 14/99, art. 15.             
Autorizzazione a OSA - Organizzazione servizi aziendali Srl di Cesena           
all'esercizio dell'attivita' di centro di assistenza tecnica alle               
imprese commerciali prevista nello statuto";                                    
- deliberazione della Giunta regionale 790/02 "L.R. 14/99, art. 15.             
Autorizzazione ad associazione sindacale provinciale dell'artigianato           
del commercio e della piccola impresa - aderente a Casartigiani -               
Associazione provinciale di Piacenza e provincia all'esercizio                  
dell'attivita' di centro di assistenza tecnica alle imprese                     
commerciali prevista nello statuto";                                            
- deliberazione della Giunta regionale 1311/02 "L.R. 14/99, art. 15.            
Autorizzazione a Cominvest Srl all'esercizio dell'attivita' di centro           
di assistenza tecnica alle imprese commerciali prevista nello                   
statuto";                                                                       
- deliberazione della Giunta regionale 1733/02 "L.R. 14/99, art. 15.            
Autorizzazione a CAT - Centro assistenza tecnica ASCOM Confcommercio            
Ravenna Srl all'esercizio dell'attivita' di centro di assistenza                
tecnica alle imprese commerciali prevista nello statuto";                       
- deliberazione della Giunta regionale 1734/02 "L.R. 14/99, art. 15.            
Autorizzazione a CAT Terziario Piacenza Srl all'esercizio                       
dell'attivita' di centro di assistenza tecnica alle imprese                     
commerciali prevista nello statuto";                                            
- deliberazione della Giunta regionale 2078/02 "L.R. 14/99, art. 15.            
Autorizzazione a Libera associazione artigiani della provincia di               
Piacenza all'esercizio dell'attivita' di centro di assistenza tecnica           
alle imprese commerciali prevista nello statuto";                               
- deliberazione della Giunta regionale 2703/02 "L.R. 14/99, art. 15.            
Autorizzazione a CNA Servizi Modena Scarl all'esercizio                         
dell'attivita' di centro di assistenza tecnica alle imprese                     
commerciali prevista nello statuto".                                            
6.5 Osservatorio regionale del commercio                                        
Nell'ambito dell'Osservatorio regionale del Commercio e' stata svolta           
una attivita' di rilevazione ed analisi dei dati inerenti la rete.              
Tale attivita' si e' sviluppata secondo la seguente articolazione:              
- analisi della distribuzione alimentare e non alimentare;                      
- analisi degli indicatori di densita' e capillarita' per classi di             
Comuni;                                                                         
- affetti di attrazione dei Comuni capoluogo rispetto ai Comuni della           
cintura;                                                                        
- confronti 1998-2001;                                                          
- analisi per gruppi di insegna.                                                
Sono state inoltre avviate una indagine sui centri commerciali e                
un'analisi delle abitudini di acquisto in Emilia-Romagna. La                    
rilevazione degli esercizi commerciali al 2001 ha permesso di                   
registrare un risultato significativo: tutte le tipologie, ad                   
esclusione delle grandi strutture di vendita, sono aumentate rispetto           
all'anno precedente. Anche per quanto riguarda l'andamento delle                
superfici nel 2001 si e' registrato un seppur lieve aumento delle               
superfici totali per tutte le tipologie di vendita.                             
6.6 Aiuti alle imprese                                                          
Per quanto concerne il settore degli aiuti alle imprese si e'                   
provveduto all'elaborazione di un atto contenente la definizione                
degli indirizzi e delle modalita' di coordinamento delle funzioni               
delegate alle Province in materia di concessione di contributi nel              
settore del commercio per il triennio 2002-2004 (deliberazione n. 685           
del 6 maggio 2002).                                                             
In attuazione delle deleghe, le Province hanno predisposto i piani              
provinciali (109), ai quali sono stati assegnati complessivamente               
Euro 16.845.615,04 cosi' ripartiti:                                             
- Euro 2.324.056,05 per interventi delle cooperative di garanzia e              
consorzi fidi per la formazione e integrazione dei fondi rischi o del           
patrimonio di garanzia e per la concessione di contributi in conto              
interessi attualizzati ai sensi degli artt. 6 e 7 della L.R. 41/97;             
- Euro 12.704.839,72 per gli interventi di Enti locali e gruppi di              
operatori commerciali per la realizzazione di programmi di                      
riqualificazione commerciale nei centri urbani ai sensi dell'art. 10            
della L.R. 41/97;                                                               
- Euro 1.032.913,80 per interventi di assistenza tecnica ai sensi               
dell'art. 11 della L.R. 41/97;                                                  
- Euro 473.931,33 a imprese commerciali per l'introduzione di sistemi           
di qualita' aziendale ai sensi degli artt. 12, 13 e 15 della L.R.               
41/97 ad imprese commerciali;                                                   
- Euro 309.874,14 per favorire l'occupazione di aziende costituite in           
misura prevalente da immigrati extracomunitari o emigrati ai sensi              
dell'art. 15 della L.R. 14/90.                                                  
I suddetti contributi sono stati cosi' suddivisi per ogni singola               
Provincia:                                                                      
Bologna  Euro  4.959.706,18                                                     
Ferrara  Euro  1.997.902,26                                                     
Forli'-Cesena  Euro    809.575,89                                               
Modena  Euro  2.577.999,98                                                      
Parma  Euro    639.343,08                                                       
Piacenza  Euro  1.093.067,38                                                    
Ravenna  Euro  2.243.745,59                                                     
Reggio Emilia  Euro  1.119.465,02                                               
Rimini  Euro  1.404.809,66                                                      
Nel 2002 e' stato predisposto dalla Giunta un progetto di modifica              
della Legge 41/97 con il quale le imprese dei servizi sono state                
incluse fra i beneficiari delle agevolazioni previste dalla legge               
medesima.                                                                       
Nell'anno 2002 sono stati inoltre approvati i seguenti bandi:                   
- approvazione bando regionale per l'attivazione degli interventi               
previsti dal programma attuativo della delibera CIPE 5 agosto 1998,             
ai sensi dell'art. 16 della Legge 7 agosto 1997, n. 266                         
(deliberazione n. 1639 del 9 settembre 2002) - fondi disponibili Euro           
2.690.049,26 (50% statali, 50% regionali);                                      
- approvazione bando regionale per l'attivazione degli interventi               
previsti dal programma regionale attuativo della delibera CIPE                  
5/8/1998 ai sensi dell'art. 16, comma 1 della Legge 7/8/1997, n. 266            
a favore dei Centri di assistenza tecnica (deliberazione n. 2144 del            
18 novembre 2002) - fondi disponibili Euro 1.482.805,14 (90% statali,           
10% regionali).                                                                 
E' stato approvato il nuovo programma regionale di cui alla Legge               
266/97 (110), riguardante il rifinanziamento del fondo nazionale per            
il cofinanziamento di interventi regionali a favore del commercio e             
turismo.                                                                        
6.7 Commercio su aree pubbliche                                                 
Relativamente al Commercio su aree pubbliche, sono state effettuate             
due pubblicazioni (111) dei posteggi liberi nei mercati e nelle fiere           
della Regione Emilia-Romagna nei Bollettini Ufficiali n. 41 del 15              
marzo 2002 e n. 127 del 10 settembre 2002. Ai sensi della precitata             
normativa si e' provveduto inoltre alla raccolta dei dati relativi              
alle caratteristiche dei mercati e delle fiere regionali e alla loro            
pubblicazione. Tali pubblicazioni: "Repertorio dei mercati" e "Fiere            
e sagre" hanno raggiunto una tiratura di circa tremila copie per il             
grande interesse che hanno suscitato sia negli operatori commerciali            
che nei consumatori e turisti.                                                  
Con deliberazione della Giunta regionale n. 1731 del 23 settembre               
2002 sono stati deliberati i residui contributi ai Comuni della                 
Regione Emilia-Romagna per l'esercizio delle funzioni delegate ai               
sensi dell'art. 13 della L.R. 15 luglio 1994, n. 28.                            
6.8 Associazioni consumatori e utenti                                           
Nell'ambito dell'attivita' svolta ai fini di garantire la migliore              
tutela ai consumatori ed utenti attraverso la promozione                        
dell'associazionismo, sono stati determinati i criteri, i termini e             
le modalita' per l'erogazione dei contributi relativi all'anno 2002             
(112) alle associazioni dei consumatori e utenti iscritte al Registro           
regionale. Con tale atto si e' ritenuto di fissare quale obiettivo              
prioritario il consolidamento della presenza e dell'attivita' delle             
associazioni sul territorio, affinche' sia fornito un capillare e               
competente servizio a favore della collettivita'. A tal fine si e'              
ritenuto di ammettere prioritariamente ai contributi previsti per               
l'anno 2002 le iniziative attinenti alla realizzazione di programmi             
di attivita'.                                                                   
Con deliberazione della Giunta regionale n. 877 del 27 maggio 2002              
sono stati concessi alle associazioni dei consumatori e utenti,                 
iscritte al Registro regionale, contributi relativi all'anno 2002 per           
309.874,14 Euro per lo svolgimento dei loro piani di attivita'.                 
La Giunta regionale ha provveduto inoltre a fissare, entro il 2002, i           
criteri per l'erogazione dei contributi relativi all'anno 2003, per             
garantirne un utilizzo maggiormente adeguato e tempestivo. Rilevato             
che il piano d'intervento del 2002 mirava al consolidamento e                   
rafforzamento della presenza delle associazioni sul territorio                  
regionale, per il 2003 si e' ritenuto di procedere alla promozione di           
progetti di particolare interesse e rilievo per la collettivita' e ad           
elevata diffusione sul territorio.                                              
ASSESSORATO MOBILITA' E TRASPORTI                                               
1. Infrastrutture viarie e sicurezza                                            
1.1 Trasferimento viabilita' statale                                            
A seguito del lungo procedimento di decentramento delle funzioni                
statali alle Regioni ed agli Enti locali (113) ed in conseguenza del            
trasferimento, l'1 ottobre 2001, al demanio delle Province delle                
strade gia' appartenenti al demanio statale (ai sensi della L.R. 4              
maggio 2001 n. 12 (114)), si era giunti nel dicembre 2001                       
all'approvazione da parte del Consiglio regionale (115) del Programma           
triennale di intervento sulla rete viaria di interesse regionale per            
il triennio 2002-2004.                                                          
Con l'approvazione di tale programma ha incominciato ad assumere                
concretezza cio' che in materia di infrastrutture e' contenuto nel              
programma della legislatura e nel Documento di politica economica               
finanziaria dell'anno 2002. Infatti, in attuazione dello stesso, e'             
stato possibile nell'anno 2002 procedere al finanziamento dei primi             
interventi inseriti nel programma 2002-2004, sulla base del criterio            
ivi indicato della cantierabilita' programmata e delle modalita'                
stabilite (116).                                                                
Pertanto, la Giunta regionale ha provveduto (117) ad assegnare il               
finanziamento a 46 interventi per un importo complessivo di Euro                
122.069.875,20, a fronte di una spesa totale di Euro 176.094.023,45.            
Si e' provveduto (118) altresi' a trasferire alle Province le somme             
riferite all'anno 2002 per manutenzione straordinaria, per un importo           
complessivo di Euro 19.857.250,28.                                              
Infine, nel mese di dicembre 2002 (119), la Giunta ha proposto al               
Consiglio l'aggiornamento per il triennio 2003-2005 del Programma               
triennale di intervento sulla rete viaria di interesse regionale,               
confermando per lo piu' gli interventi inseriti nel precedente                  
programma ed apportando alcune limitate modifiche ed integrazioni.              
Si riporta di seguito la sintesi per sistemi del programma proposto             
al Consiglio:                                                                   
Infrastrutture  Costo Totale  Cofinanziamento  Costo A Carico Risorse           
        Stato E Regione                                                         
Sistema Pedemontano  107.702.311,53  41.853.400,16  65.848.911,37               
Sistema Cispadano  100.450.848,04  14.460.792,70  85.990.055,34                 
Quadrante nord di Bologna e San   Vitale  57.487.121,67  3.563.552,39           
 53.923.569,28                                                                  
Sistema tangenziali e accessibilita'   urbane  119.159.599,91                   
72.322.054,92  46.837.544,99                                                    
Interventi finalizzati alla sicurezza  52.445.556,63  16.205.261,49             
36.240.295,14                                                                   
Restante viabilita' di interesse   regionale  37.868.140,60                     
15.296.482,79  22.571.657,81                                                    
TOTALI  475.033.578,38  163.621.544,45  311.412.033,93                          
In particolare tale proposta di programma, confermando la priorita'             
data ai sistemi pedemontano e cispadano e al quadrante di Bologna, si           
configura come strumento di attuazione del Piano regionale integrato            
dei trasporti (PRIT), nel prevedere la creazione, seppure per stralci           
funzionali, di un sistema a rete in grado di offrire alternative                
valide per l'attraversamento della Regione.                                     
Inoltre si e' dato ampio spazio, in linea con le priorita' indicate             
nel DPEF 2002-2004, ad interventi di riqualificazione delle                     
infrastrutture viarie esistenti ai fini della sicurezza stradale, in            
un'ottica programmatoria avente per obiettivo quello di una                     
complessiva risistemazione della rete stradale, a partire da quella             
di recente trasferimento da parte dell'ANAS alle Province.                      
Con il medesimo programma e' stata inoltre proposta al Consiglio il             
riparto delle risorse da destinare alle Province per la manutenzione            
straordinaria sulla rete trasferita, per un importo pari a 14,925               
M/Euro per il 2003 ed a 9,993 M/Euro per gli anni 2004 e successivi.            
1.2 Coordinamento tecnico delle funzioni conferite alle Province                
La Regione, pur avendo trasferito, con la L.R 12/01 modificativa                
della L.R. 3/99, le strade individuate dallo Stato di interesse                 
regionale direttamente al Demanio delle Province, si e' riservata,              
oltre alle funzioni di pianificazione e programmazione anche quelle             
relative al coordinamento delle funzioni conferite alle Province                
sulla rete di interesse regionale.                                              
Tale attivita' di coordinamento nel corso del 2002 si e' articolata             
in una serie di interventi mirati a risolvere le numerose                       
problematiche legate al passaggio delle strade statali e loro                   
pertinenze al demanio delle Province. Fra esse hanno assunto                    
particolare rilevanza  le seguenti attivita':                                   
- la trattativa, conclusa positivamente e condotta a favore delle               
Province, volta ad ottenere dall'ANAS dotazioni ulteriori di                    
strumenti e mezzi per lo sgombero della neve, rispetto                          
all'assegnazione disposta con il DPCM di trasferimento dei beni;                
- la rettifica, a seguito di verifiche e sopralluoghi, delle                    
progressive chilometriche di confine tra la nostra Regione e la                 
Regione Lombardia conclusasi con la sottoscrizione del verbale di               
rettifica in data 1 luglio 2002 tra la Regione, le Province, l'ANAS e           
il Demanio.                                                                     
- esame delle problematiche delle Province in ordine alla                       
denominazione e numerazione della viabilita' trasferita al fine di              
mantenere la memoria storica delle strade, di una efficace                      
rappresentazione cartografica della viabilita' e proposta di                    
attribuire alla rete provinciale ex statale le precedenti                       
denominazioni e numerazioni, queste ultime seguite da una lettera               
"R", come segno distintivo dell'importanza regionale delle strade e             
di differenziazione dalla rete stradale provinciale preesistente e              
dalla residua rete statale. Tale scelta, in corso di recepimento da             
parte delle Province, comporta limitatissime attivita' di adeguamento           
della segnaletica e degli atti formali da parte delle stesse;                   
- esame e verifica dello stato di conservazione e manutenzione dei              
cinque ponti sul Po insistenti sulla viabilita' trasferita. E' stato            
tracciato il quadro complessivo delle condizioni                                
geometrico-costruttive-funzionali di tali ponti, che presentano                 
carenze manutentive pregresse e, in alcuni casi, carenze                        
strutturali;                                                                    
- verifica delle difformita' di alcuni immobili di pertinenza delle             
strade trasferite (case cantoniere, depositi, magazzini) a seguito              
consegna degli stessi, rispetto ai contenuti del DPCM del 21                    
settembre 2001 e dei verbali di consegna delle strade;                          
- promozione e sollecitazione nei confronti dell'ANAS per il                    
trasferimento alle Province del censimento, aggiornato agli anni                
2000/2001, degli accessi esistenti e degli impianti pubblicitari                
esistenti lungo la rete stradale trasferita.                                    
1.3 Contributi statali sui ponti                                                
In ottemperanza alla Legge 438/95 anche nel 2002 e' proseguita                  
l'attivita' di assegnazione dei contributi trasferiti dallo Stato               
alla Regione per l'adeguamento dei ponti ritenuti a rischio                     
idraulico, ai fini del regolare deflusso delle acque. In particolare            
nel 2002 sono stati deliberati l'assegnazione dei contributi residui            
per i ponti relativi al rio Lanza (RE) e al fiume Taro (PR) nonche'             
una prima quota di finanziamento relativa al ponte sul torrente                 
Stirone (PR).                                                                   
Tra questi l'intervento di rifacimento del ponte sul Taro (PR), ha              
visto un costo iniziale di circa 5 miliardi di vecchie lire lievitare           
a circa 6,2 milioni di Euro a causa delle prescrizioni imposte dal              
Magistrato per il Po e dall'Autorita' di Bacino del fiume Po ed e'              
realizzato con un contributo di 2,5 milioni di Euro della Protezione            
civile regionale.                                                               
1.4 Programma triennale ANAS                                                    
E' stato definito, con l'ANAS ed il Ministero delle Infrastrutture e            
dei Trasporti, il Programma triennale 2002-2004 sulla viabilita' di             
competenza statale, sulla base delle priorita' indicate dalla Regione           
con delibera di Consiglio n. 369 del 18 giugno 2002 (120).                      
Per la Regione Emilia-Romagna, tale programma, approvato con DM n.              
3629/DICOTER del 19 agosto 2002, prevede un finanziamento complessivo           
statale per i tre anni di 134,321 M/Euro (su complessivi 2.644,253              
M/Euro a livello nazionale) che, con 43,899 M/Euro di                           
cofinanziamenti, innescheranno opere per 178,220 M/Euro. Le opere               
finanziate sono quelle ricadenti nell'area di inseribilita' del                 
precedente programma 2001-2003 piu' altri 4 nuovi interventi.                   
Ex area di inseribilita' Programma 2001-2003                                    
- SS 12 ex SS 324: completamento della variante di Pievepelago;                 
- SS 12 dell'Abetone e del Brennero: variante di Pavullo - Polo                 
industriale S. Antonio - lotto I - stralcio I;                                  
- SS 16 tangenziale di Ravenna - svincoli a livelli sfalsati con la             
SS 67 e con la SC Vicoli;                                                       
- completamento tangenziale nord di Parma: raccordo fra la Cispadana            
e la tangenziale nord di Parma;                                                 
- SS 16 miglioramento del livello di servizio della tangenziale di              
Rimini nel tratto compreso tra il km 201+400 e il km 206+000;                   
- SS 9 Via Emilia tangenziale est di Parma;                                     
- SS 9 Via Emilia tangenziale ovest di Parma.                                   
Nuove opere                                                                     
- SS16 integrazione variante Ponte Basta-Ravenna (abitato di                    
Alfonsine);                                                                     
- SS16 integrazione variante Ponte Basta-Argenta;                               
- SS 63 del valico del Cerreto - variante alla statale in                       
corrispondenza dell'abitato del Bocco in comune di Casina (RE) -                
lavori di completamento dal km 88+600 al km 90+104;                             
- SS 9 sistema tangenziale di Forli' - collegamento viario                      
tangenziale est: lotto I e lotto II stralcio I.Come per il precedente           
programma 2001-2003, oltre alle opere sopra indicate, e' stato creato           
un elenco di opere costituenti l'area di inseribilita'.                         
L'introduzione, nell'ambito del programma triennale, di tale                    
raggruppamento di interventi consente all'ANAS di procedere al                  
finanziamento di nuove opere a seguito di ribassi d'asta o di altre             
economie che dovessero verificarsi nell'arco del triennio sull'intero           
programma a livello nazionale e costituisce il punto di partenza per            
la negoziazione dei nuovi interventi da inserire nei successivi                 
aggiornamenti annuali della programmazione.                                     
1.5 Nodo di Bologna-Modena                                                      
A partire dalla fine del 2001 e per tutto il 2002 la Regione ha                 
svolto un importante ruolo di coordinamento nell'individuazione di              
soluzioni all'urgente problema del nodo di Bologna-Modena.                      
In attuazione delle previsioni del PRIT 98-2010, infatti, la Regione            
si e' fatta promotrice di un accordo con il Ministero delle                     
Infrastrutture e dei Trasporti, l'ANAS e la Societa' Autostrade,                
siglato il 10 settembre 2001, al fine di dare un impulso alla                   
conclusione dell'iter approvativo del progetto di ampliamento alla IV           
corsia del tratto di autostrada A1 tra Modena e Bologna.                        
Pertanto, in data 8 febbraio 2002, e' stata firmata una convenzione             
attuativa con ANAS, Autostrade, Provincia di Modena e Comuni di                 
Modena, S. Cesario sul Panaro, Campogalliano, Castelfranco Emilia e             
Crespellano, in cui si sono definite le opere connesse a quella                 
autostradale, ed in particolare la realizzazione, da parte di                   
Societa' Autostrade, del prolungamento della complanare sud di                  
Modena, di un raccordo viario nord-sud a S. Cesario sul Panaro e di             
alcuni consistenti tratti di barriere acustiche. Tale progetto e'               
stato approvato in  Conferenza dei Servizi, presso il Ministero delle           
Infrastrutture e dei Trasporti, il 26 giugno 2002.                              
Inoltre, nel medesimo accordo del 10 settembre 2001 la Regione si era           
impegnata anche in merito all'iter approvativo del progetto                     
riguardante il nodo tangenziale/autostradale bolognese, al fine di              
dare attuazione all'indicazione del PRIT 98-2010 relativa ad una                
soluzione di breve periodo che consentisse di far fronte all'aumento            
esponenziale dei livelli di traffico su tali assi.                              
Nella convenzione attuativa, firmata anch'essa l'8 febbraio 2002 da             
tutti gli Enti interessati: Regione, Provincia di Bologna, Comuni di            
Bologna, Crespellano e Bazzano, Ente Fiere, Societa' Aeroporto di               
Bologna, ANAS e Societa' Autostrade, si sono quindi disciplinati gli            
aspetti finanziari e procedurali relativi alla realizzazione del                
potenziamento a tre corsie dell'asse autostradale, alla risagomatura            
degli svincoli della tangenziale, alla realizzazione di due nuovi               
caselli (uno in zona fiera e l'altro in comune di Crespellano), alla            
realizzazione di un nuovo svincolo sulla tangenziale all'aeroporto,             
nonche' ad alcune opere di riqualificazione e mitigazione ambientale,           
quali tratti di fascia boscata e barriere acustiche.                            
In seguito, l'esigenza, da molti condivisa e peraltro evidenziata               
anche nel PRIT, di trovare una soluzione di lungo periodo che risolva           
in modo radicale l'assetto strutturale e funzionale del sistema                 
tangenziale e preveda un intervento infrastrutturale piu' deciso                
sull'intero sistema per riconfigurarne i connotati strutturali e le             
caratteristiche di inserimento nel tessuto urbano, ha registrato nel            
mese di agosto una svolta fondamentale: infatti con un accordo                  
siglato l'8 agosto, tutte le Istituzioni, Governo, Regione, Provincia           
e Comuni, hanno concordato sulla realizzazione di un nuovo passante             
autostradale, a nord di quello attuale, con la contestuale                      
liberalizzazione dell'esistente infrastruttura come tangenziale a               
quattro corsie per senso di marcia.                                             
La Regione Emilia-Romagna ha quindi partecipato ad un tavolo                    
tecnico/istituzionale nel quale sono state effettuate le necessarie             
valutazioni tecniche, economiche e gestionali per la definizione del            
tracciato, dell'iter approvativo e delle modalita' di finanziamento             
del progetto.                                                                   
Gli Enti hanno poi concordato sull'urgenza di realizzare la                     
riqualificazione di alcuni interventi previsti nel progetto                     
complessivo di breve periodo, ed in particolare, oltre alla                     
risagomatura degli svincoli esistenti sulla tangenziale, lo svincolo            
dell'aeroporto Marconi sulla tangenziale stessa, i nuovi caselli                
autostradali della Fiera e di Crespellano, oltre alle barriere per              
ridurre l'impatto acustico ed ambientale.                                       
Su tale "progetto stralcio" si e' aperta la Conferenza dei Servizi              
per la localizzazione urbanistica, presso il Ministero delle                    
Infrastrutture e dei Trasporti, nel mese di settembre 2002, e i                 
lavori sono stati aggiornati, per consentire alla Societa' Autostrade           
di predisporre, entro i primi mesi dell'anno 2003 gli elaborati                 
progettuali relativi a tale soluzione di breve periodo.                         
1.6 Asse autostradale Nuova Romea fra Ravenna e Venezia E55                     
Alla fine del 2001 (121), la Regione Emilia-Romagna e la Regione                
Veneto hanno siglato un nuovo Protocollo d'intesa per la                        
progettazione preliminare dell'asse autostradale Nuova Romea fra                
Ravenna e Venezia E55 (122), superando i precedenti accordi gia'                
stipulati fra le due Regioni.                                                   
Nell'ambito del nuovo Protocollo d'intesa, la Regione Emilia-Romagna            
ha confermato la partecipazione finanziaria di Euro 1.549.370,70 per            
la realizzazione del progetto preliminare affidato, per                         
l'espletamento della gara relativa, alla Regione Veneto.                        
Inoltre la Regione Emilia-Romagna ha conferito (123), per un importo            
di Euro 103.291,38, l'incarico per la "Realizzazione dell'analisi               
strategica di impatto ambientale" propedeutica alla progettazione               
preliminare.                                                                    
Tale analisi e' stata affidata alla Societa' Nier Ingegneria Srl, che           
ha completato nel corso del 2002 il proprio incarico. Il risultato              
dell'analisi e' stato illustrato e discusso con le Province                     
interessate ed e' gia' stato consegnato alla Regione Veneto.                    
Quest'ultima sta attualmente predisponendo il progetto preliminare              
che deve essere consegnato entro il mese di giugno per il conseguente           
finanziamento, con le procedure previste dalla "Legge Obiettivo".               
La fase progettuale viene costantemente seguita da un gruppo di                 
lavoro composta da tecnici delle due Regioni coinvolte.                         
1.7 Sistema regionale di monitoraggio automatizzato dei flussi di               
traffico                                                                        
La Regione sta procedendo alla realizzazione di un sistema regionale            
di monitoraggio automatizzato dei flussi di traffico, al fine di                
ottenere una base informativa sistematica e dinamica dei fenomeni e             
consentire un continuo monitoraggio del PRIT. A questo scopo il                 
progetto del "Sistema regionale" prevede, preliminarmente, la                   
realizzazione di due interventi sperimentali nelle Province di                  
Ravenna e Ferrara.Nel corso del 2002, per il primo intervento                   
sperimentale, approvato nel 2001 (124), per un importo di Euro                  
671.393,97, si e' proceduto alla predisposizione della documentazione           
e degli atti necessari per l'affidamento dei lavori. Per il secondo             
intervento si e' avviata la predisposizione del bando di gara e dei             
documenti relativi.                                                             
1.8 Catasto strade regionale                                                    
La Regione intende acquisire una conoscenza completa circa la                   
consistenza e lo stato della rete viaria di interesse regionale per             
una corretta e adeguata programmazione degli interventi (125),                  
valutazione approfondita dei nuovi interventi infrastrutturali e                
gestione delle informazioni sugli interventi programmati.                       
La Regione, dando seguito alla pubblicazione degli studi condotti               
dall'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza                    
stradale, riguardanti le modalita' di istituzione ed aggiornamento              
del catasto delle strade, ha avviato un'attivita' di coordinamento              
con le Province per l'attuazione del catasto.                                   
Tale attivita' e' svolta in conformita' a quanto previsto dal DM                
1/6/2001 recante "Modalita' di istituzione ed aggiornamento del                 
catasto delle strade" ai sensi dell'art. 13, comma 6 del DLgs 285/92            
e successive modificazioni che assegna alle Regioni un ruolo di                 
coordinamento di tutte le fasi (art. 2 del citato DM), ed, in                   
particolare, della raccolta e trasmissione dei dati all'Archivio                
nazionale delle strade.                                                         
L'attivita' di coordinamento delle Province riguarda la definizione             
delle modalita' di rilievo delle caratteristiche geometriche delle              
strade, l'attuazione del rilievo e la realizzazione del sistema                 
informatico di gestione dei dati.                                               
In particolare:                                                                 
- per la definizione delle modalita' di rilievo delle caratteristiche           
geometriche delle strade con determinazione del Direttore generale              
alla Programmazione territoriale e Sistemi di mobilita' n. 10851 del            
17 ottobre 2002, e' stato affidato un incarico avente per oggetto               
"l'elaborazione di linee guida per il rilievo delle caratteristiche             
geometriche delle infrastrutture stradali regionali";                           
- per l'attuazione del rilievo, con atto della Giunta regionale n.              
2471 del 9 dicembre 2002, e' stata approvata la deliberazione avente            
ad oggetto "Approvazione schema di convenzione con le Province della            
regione Emilia-Romagna per il rilievo delle caratteristiche                     
geometriche delle strade di interesse regionale. Assegnazione dei               
finanziamenti alle Province";                                                   
- per la realizzazione del sistema informatico di gestione dei dati             
sono attualmente in corso approfondimenti con gli Enti interessati al           
fine di concordare le modalita' di sviluppo ed acquisizione.                    
1.9 Coordinamento della delega in materia di trasporti eccezionali              
operata dalla L.R. 3/99 artt. da 172 a 175                                      
Nel corso del 2002 e' proseguita l'attivita' di coordinamento, di               
supporto e di consulenza nei confronti delle Province relativamente             
alle attivita' di esercizio dell'attivita' delegata relativa al                 
rilascio delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali.                         
Alla fine del 2002, si e' provveduto all'approvazione dell'atto di              
affidamento al Touring Editore Srl dell'aggiornamento e fornitura               
della cartografia regionale per i trasporti eccezionali ed i mezzi              
d'opera.                                                                        
1.10 Programmi speciali d'area                                                  
Nel 2002 e' continuata l'attivita' di predisposizione degli atti di             
concessione ed erogazione dei contributi assegnati dai Programmi                
d'area "Val Tidone-Val Luretta" alla Provincia di Piacenza e "Parco             
della salute" alle Province di Parma e Piacenza, inerenti interventi            
di competenza comunale e provinciale per l'adeguamento della                    
viabilita' locale.                                                              
1.11 Contributi sulla viabilita' locale                                         
In attuazione dell'art. 167 bis della L.R. 3/99 (126), come                     
introdotto dalla L.R. 12/01 (127), con atti del Direttore generale              
alla Programmazione territoriale e Sistemi di mobilita', sono stati             
ripartiti e trasferiti nel 2002 alle Province fondi per 1,549 M/Euro            
per la sistemazione, il miglioramento e la costruzione di strade di             
proprieta' comunale. Detti fondi, conformemente alle modalita'                  
stabilite dalla Giunta regionale con deliberazione 1378/01, sono                
stati cosi' assegnati:                                                          
Provincia  Percentuale  Quota 2002       di riparto   in Euro                
Bologna  13,6  210.652,28                                                       
Ferrara  9,1  140.951,15                                                        
Forli'-Cesena  9,4  145.597,90                                                  
Modena  13,2  204.456,62                                                        
Parma  12,9  199.809,88                                                         
Piacenza  11,4  176.576,17                                                      
Ravenna  9,7  150.244,64                                                        
Reggio Emilia  11,6  179.674,00                                                 
Rimini  9,1  140.951,16                                                         
Totali  100,0  1.548.913,80                                                     
Le Province sono tenute ad inviare annualmente alla Regione, entro il           
primo semestre dell'esercizio successivo a quello di riparto dei                
fondi, l'elenco degli interventi ammessi a contributo e delle opere             
realizzate.                                                                     
1.12 Autorizzazioni per lo svolgimento di competizioni sportive su              
strada                                                                          
L'entrata in vigore della Legge 1 agosto 2002 n. 168, di conversione            
con modifiche, del DL 20 giugno 2002, n. 121, recante "Disposizioni             
urgenti per garantire la sicurezza nella circolazione stradale", ha             
comportato il trasferimento anticipato di competenze dalle Prefetture           
alle Regioni, alle Province ed ai Comuni, in materia di                         
autorizzazioni per lo svolgimento di competizioni sportive su                   
strada.                                                                         
La materia, gia' disciplinata dall'art. 9 del DLgs n. 285 del 1992 -            
nuovo codice della strada, attribuiva la competenza al rilascio delle           
suddette autorizzazioni al Sindaco e al Prefetto, a seconda che le              
gare interessassero rispettivamente un solo Comune o piu' Comuni.               
Il DLgs n. 9 del 15 gennaio 2002, recante "Disposizioni integrative e           
correttive del nuovo codice della strada a norma dell'art. 1, comma 1           
della Legge 22 marzo 2001, n. 85", aveva gia' introdotto una modifica           
di tale competenza, da attribuirsi alle Regioni per le gare con                 
animali o con veicoli a trazione animale, a far data dal 1 gennaio              
2003. Con la pubblicazione della Legge 168/02, che ha disposto                  
l'immediata entrata in vigore del DLgs n. 9 del 15 gennaio 2002                 
(fissata nell'1 gennaio 2003), e' stato, quindi, improvvisamente                
scardinato il sistema di competenze che risultava definito, oltre che           
sulla base del vecchio articolo 9 del codice della strada, degli                
articoli 162 e 163 del DLgs 112/98, e dell'articolo 233 della L.R.              
3/99 che recepiva le innovazioni del citato DLgs 112/98.                        
La Regione si e' trovata, improvvisamente ed anticipatamente (nel               
mese di agosto 2002, periodo denso di gare), competente al rilascio             
delle autorizzazioni per lo svolgimento di gare con veicoli non a               
motore, in luogo delle Prefetture ed ha fatto fronte alle numerose              
richieste provenienti dagli organizzatori di gare.                              
Operativamente si e' reso necessario allacciare i rapporti con tutte            
le Prefetture della regione, e con gli Enti proprietari delle strade            
di volta in volta competenti al rilascio dei nulla osta, previsti               
dalla legge, e con le associazioni sportive che organizzano le                  
competizioni su strada riuscendo in modo efficiente ed efficace a               
soddisfare le esigenze dell'utenza.                                             
Tale esperienza pratica e' stata utile nella predisposizione del                
progetto di legge, perche' ha permesso di comprendere chi fosse, per            
questa attivita', l'Ente locale piu' adeguato ad interagire con                 
l'utente.                                                                       
La L.R. n. 36 del 19 dicembre 2002, pubblicata nel BUR n. 179 del 20            
dicembre 2002, ha, infatti, modificato l'art. 233 della L.R. n. 3 del           
21 aprile 1999, in materia di autorizzazioni per lo svolgimento di              
competizioni sportive su strade regionali, riorganizzando                       
l'attribuzione delle competenze nella suddetta materia. A seguito               
dell'entrata in vigore della citata legge (128), la competenza al               
rilascio delle autorizzazioni nella suddetta materia e' stata                   
attribuita ai Comuni, solo per le competizioni sportive svolgentisi             
su strade esclusivamente comunali, mentre le Province sono competenti           
in tutti i rimanenti casi (gare interessanti, quindi, strade                    
provinciali, o di interesse regionale o nazionale).                             
2. Pianificazione dei trasporti                                                 
2.1 Monitoraggio e aggiornamento Piano regionale integrato dei                  
trasporti PRIT 98-2010                                                          
Nel marzo 2000 e' diventato esecutivo il Piano regionale integrato              
dei trasporti approvato nel dicembre 1999. Come previsto dallo stesso           
piano sono state avviate una serie di attivita' funzionali al                   
monitoraggio dell'evoluzione degli assetti territoriali e della                 
domanda di mobilita' e sono state definite le modalita' di attuazione           
del Piano in modo da verificare l'efficacia delle azioni previste.              
In particolare le attivita' svolte nel corso dell'anno 2002 sono                
state le seguenti:                                                              
- elaborazione dei dati raccolti nel corso della campagna di                    
rilevazione sulle abitudini e le preferenze dei cittadini in materia            
di mobilita' svoltasi nel 2001;                                                 
- acquisizione di ulteriori dati (oltre a quelli della campagna di              
rilevazione) per l'aggiornamento della banca dati PRIT in particolare           
per le informazioni relative alla domanda stradale e ferroviaria;               
- calibrazione dei modelli di domanda, diversione modale e                      
assegnazione del Sistema Informativo Mobilita' e Trasporti - SIMT, il           
sistema di supporto alle decisioni utilizzato dal Servizio                      
Pianificazione dei Trasporti e Logistica e SIMT;                                
- avvio delle attivita' per la ricostruzione di un modello per la               
ricostruzione e la stima delle matrici 0/d di trasporto merci                   
stradale;                                                                       
- affidamento mediante gara di un incarico per la realizzazione di              
un'indagine stradale sul trasporto delle merci in Emilia-Romagna;               
- attivita' correlate alla definizione del progetto del sistema di              
monitoraggio dei flussi stradali su scala regionale con  stesura del            
capitolato per la realizzazione di un progetto pilota nel comune di             
Ravenna e delle specifiche tecniche di un secondo progetto pilota nel           
territorio del comune di Ferrara;                                               
- progettazione di possibili potenziamenti delle funzionalita'  del             
sistema di monitoraggio dei flussi in particolare attraverso la                 
realizzazione di un sistema di rilevazione delle condizioni                     
ambientali.                                                                     
3. Porti e navigazione interna                                                  
3.1 Intesa interregionale per la navigazione interna e ARNI                     
L'Emilia-Romagna ha contribuito nel 2002 alle spese dell'Intesa                 
interregionale per la navigazione interna, a cui concorrono anche le            
Regioni Lombardia, Veneto e Piemonte, per quasi 5 milioni di Euro,              
parte dei quali viene conguagliata (e quindi rimborsata dalle altre             
Regioni dell'Intesa) sulla base della convenzione in essere.                    
A fine 2002, a seguito di una deliberazione dell'Intesa e dei                   
contatti che sono stati tenuti dalla nostra Regione con il Ministero            
dei Trasporti, e' stato possibile pervenire alla programmazione ed              
assegnazione dei fondi della Legge 413/98 per la navigazione, che               
viceversa sarebbero andati persi a seguito dell'emanazione della                
Legge 246/02 (cd. Legge "taglia residui").                                      
Nel corso del 2002 la Giunta regionale ha poi approvato con delibera            
n. 530 il regolamento della segnaletica e delle vie di navigazione,             
dando cosi' attuazione e rendendo esecutiva la deliberazione                    
dell'Intesa che nel 2001 aveva approvato il suddetto regolamento.               
In virtu' di una convenzione tra la Regione Emilia-Romagna, ARNI                
(Azienda regionale per la Navigazione interna), Provincia di Ferrara            
e l'Autorita' portuale di Ravenna inerente la progettazione dei                 
lavori di adeguamento alla classe V di navigazione dell'idrovia                 
ferrarese, nel corso del 2002 sono state completate le progettazioni            
preliminari di quest'importante infrastruttura.                                 
Nel corso del 2002 si e' dato anche avvio allo studio di fattibilita'           
del porto di Piacenza, frutto di un rapporto convenzionale tra                  
Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza, Comune di Piacenza,              
CCIAA.                                                                          
Per quanto riguarda invece la progettazione della nuova conca di                
Isola Serafini, a seguito di un'altra convenzione tra Regione                   
Emilia-Romagna, ARNI, ENEL, nel 2002 e' stato redatto il progetto               
preliminare e sono state fatte tutte le indagini necessarie all'avvio           
della progettazione definitiva, che, in base alla suddetta                      
convenzione, e' a carico di ENEL.                                               
L'azione della nostra Regione, nella navigazione interna, e' attuata            
operativamente soprattutto attraverso l'ARNI, cui competono i compiti           
relativi al mantenimento dei fondali del Po e dell'idrovia Ferrarese,           
nonche' all'attuazione degli interventi necessari a consentire e a              
migliorare la navigabilita' dei corsi d'acqua.                                  
Attraverso l'ARNI vengono attuati non solo lavori di manutenzione               
ordinaria e straordinaria alle infrastrutture ed ai mezzi nautici               
inerenti il sistema idroviario, ma anche gli interventi finanziati              
con risorse statali ai sensi della Legge 380/90 e Legge 194/98,                 
riguardanti la realizzazione del sistema idroviario padano-veneto,              
tra i quali assume forte rilievo quello relativo al nuovo porto sul             
Po in localita' Pieve di Saliceto (RE): l'avanzamento dei lavori di             
realizzazione di tale infrastruttura ha consentito di recuperare in             
parte il ritardo legato all'inadempimento dell'impresa risultata                
aggiudicatrice in prima istanza.                                                
Sono quasi conclusi i lavori inerenti la realizzazione della nuova              
conca di Pontelagoscuro e sono iniziati i lavori per la costruzione             
di una nuova draga per il fiume Po, finanziata con i fondi statali              
della Legge 194/98.                                                             
Nel corso del 2002 e' stato anche terminato e consegnato il progetto            
definitivo del nuovo ponte ferroviario di Migliarino sull'idrovia               
ferrarese e si e' in attesa di reperire le risorse aggiuntive                   
necessarie per poter procedere all'avvio della progettazione                    
definitiva e del successivo appalto dei lavori.                                 
L'ARNI sta portando a compimento il progetto di monitoraggio del                
fiume Po che consentira' di realizzare un piu' efficiente sistema di            
rilevamento dei fondali e un valido supporto per il controllo del               
regime delle acque, per studi e ricerche di carattere idraulico, per            
la realizzazione di cartografia georeferenziata necessarie per la               
navigazione, per la lotta alle escavazioni abusive.                             
L'ARNI ha anche avviato e ormai portato a conclusione la                        
progettazione preliminare delle opere per l'adeguamento delle                   
condizioni di navigabilita' dell'alveo di magra del Po per navi di              
classe V.                                                                       
Infine nel corso del 2002 e' stata attivata un'importante azione di             
integrazione tra la nostra Direzione e la Direzione Ambiente con la             
costituzione di un gruppo di lavoro con il compito di verificare le             
attuali competenze in materia di demanio idrico sul fiume Po in                 
relazione soprattutto alle attivita' estrattive; detto gruppo ha                
prodotto, nel corso dell'anno, un documento in cui sono state                   
formulate proposte operative per garantire una maggior sicurezza                
della navigazione e controlli preventivi sulle escavazioni abusive.             
3.2 Porto di Ravenna                                                            
Nel 2000 venne sottoscritta una convenzione tra Regione                         
Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, Autorita'              
portuale di Ravenna, Camera di Commercio di Ravenna e Ferrovie dello            
Stato SpA, per disciplinare impegni e coperture finanziarie (per                
importi complessivi di quasi 50 miliardi) finalizzati all'attuazione            
della delocalizzazione dello scalo ferroviario delle merci pericolose           
dal centro cittadino di Ravenna alla zona portuale nonche' degli                
interventi connessi al prolungamento della dorsale ferroviaria a                
sinistra del canale Candiano.                                                   
I lavori, consegnati a fine 2001 ed il cui completamento e' previsto            
nel 2004, consentiranno di raggiungere, seppur parzialmente, il                 
duplice obiettivo di potenziare le infrastrutture riguardanti i                 
collegamenti della rete ferroviaria con il porto di Ravenna e di                
contribuire alla riduzione dei gravi rischi per la pubblica                     
incolumita' e per l'ambiente dell'area portuale.                                
Nel corso del 2002 si e' insediato il Comitato tecnico di vigilanza,            
costituito tra gli Enti firmatari della convenzione suddetta, che ha            
il compito di monitorare l'andamento dei lavori e di provvedere alla            
verifica delle richieste di erogazione dei finanziamenti da parte di            
RFI.                                                                            
Il ruolo del porto di Ravenna ed il suo posizionamento nel contesto             
nazionale e internazionale e' stato oggetto di approfondimento e di             
discussione in un contesto di proficue relazioni con L'Autorita'                
portuale di Ravenna, la CCIAA di Ravenna, la SAPIR, la Provincia ed             
il Comune di Ravenna.                                                           
E' stata altresi' discussa la futura relazione tra il porto di                  
Ravenna e l'idrovia in ordine alle possibili configurazioni di un               
rapporto sinergetico e produttivo.                                              
Il porto di Ravenna e' poi stato evidentemente oggetto di                       
approfondimenti di carattere pianificatorio in relazione ai necessari           
collegamenti infrastrutturali viari e ferroviari da parte dei settori           
competenti.                                                                     
3.3 Porti regionali e comunali                                                  
Come prevede la normativa sul sistema portuale dell'Emilia-Romagna,             
la Regione provvede a sostenere totalmente le spese per la                      
costruzione e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere,            
degli impianti e delle attrezzature nei cinque porti "regionali"                
(Goro, Porto Garibaldi, Cesenatico, Rimini e Cattolica) e                       
contribuisce al finanziamento dei programmi d'intervento per i porti            
"comunali" di Bellaria, Cervia, Gorino e Riccione, dei porti ed                 
approdi turistici e dei porti ed approdi fluviali elaborati dai                 
Comuni stessi, da altri Enti pubblici o privati.                                
Il programma annuale per il 2002 ha finanziato, per Euro                        
3.202.606,08, interventi quali il ripristino di tratti dissestati               
presso le banchine, molo nord e molo sud e nuova impiantistica e                
ristrutturazione dei piazzali portuali presso il molo nord nel porto            
canale di Porto Garibaldi (103.864,68), la manutenzione                         
straordinaria, innalzamento ed adeguamento strutturale della banchina           
in sinistra del porto antistante la zona destinata ai cantieri navali           
del porto di Rimini (1.022.584,66), il dragaggio ed il risezionamento           
dell'imboccatura del porto canale di Porto Garibaldi (333.114,70), la           
manutenzione dei fondali sia all'imboccatura che lungo il porto                 
canale, lo scalo d'alaggio e la darsena del porto di Cattolica                  
(98.126,81), i dragaggi dell'imboccatura, dell'asta interna e della             
darsena nel porto canale di Cervia (284.051,30) e di Bellaria-Igea              
Marina (51.645,69), l'esecuzione di rilievi, prelievo campioni,                 
analisi chimico batteriologiche e caratterizzazione dei sedimenti               
finalizzati al dragaggio dei canali sublagunare e submarino nel porto           
di Goro (51.645,69), la sistemazione dello scalo d'alaggio nel porto            
di Cesenatico (1.136.205,18), l'ispezione subacquea delle strutture             
del molo di levante ed il rilievo topografico dell'area demaniale del           
porto di Rimini (69.721,68) e la sistemazione del piazzale della                
darsena del porto di Cattolica (51.645,69).                                     
Ai cinque porti regionali sono stati altresi' assegnati                         
complessivamente 113.700,00 Euro per le spese relative                          
all'illuminazione, pulizia degli ambiti portuali compresa la cura dei           
segnalamenti ottici per la navigazione.                                         
E' stato affidato un incarico al prof. Rosario Pavia per l'esecuzione           
di uno studio di carattere urbanistico metodologico sugli ambiti                
portuali regionali; tale studio si struttura relativamente alle                 
tematiche della portualita', della polifunzionalita' degli ambiti               
portuali, delle interrelazioni tra porti e territorio nonche' delle             
interrelazioni fra i porti stessi.                                              
3.4 Portualita' turistica                                                       
Nel corso del 2002 non si sono avviati procedimenti di rilievo                  
connessi all'attuazione del vigente Piano per la portualita'                    
turistica della regione (aggiornato in occasione dell'approvazione              
del Piano regionale integrato trasporti PRIT 98-2010 avvenuta con               
delibera del Consiglio regionale n. 1322 del 22 dicembre 1999).E'               
proseguito il procedimento, attraverso la convocazione di una seconda           
Conferenza dei servizi, relativo all'approvazione del progetto                  
definitivo di recupero e riqualificazione della Vena Mazzarini del              
porto canale di Cesenatico.                                                     
3.5 Concessioni demaniali negli ambiti portuali                                 
A seguito della Legge 88/01 di integrazione dell'art. 105 del DLgs              
112/98 sono state delegate alle Regioni, con decorrenza 1/1/2002, le            
funzioni relative alle concessioni del demanio marittimo negli ambiti           
portuali di interesse regionale.                                                
Conseguentemente a quanto sopra, anche per ovviare ad un acceso                 
dibattito circa l'efficacia di tale delega, e' stata emanata la L.R.            
9/02 alla cui elaborazione gli uffici del settore hanno collaborato.            
Tale legge prevede la delega ai Comuni delle funzioni operative in              
materia e l'emanazione, da parte della Giunta regionale, di direttive           
vincolanti.                                                                     
A seguito di cio' sono state elaborate tali direttive e, in generale,           
sono state affrontate con i tecnici dei Comuni interessati diverse              
questioni riguardanti il corretto svolgimento delle funzioni in                 
questione.                                                                      
Trattasi infatti di materia nuova per il settore, che vede a                    
tutt'oggi il tentativo degli organi statali di continuare lo                    
svolgimento di tali competenze con le conseguenze di una situazione             
di incertezza e di difficolta' per l'intesa.                                    
4. Aeroporti                                                                    
4.1 Aeroporti nazionali e internazionali                                        
Il 2002 e' stato caratterizzato dal mutare dello scenario strategico            
nazionale e internazionale sia in relazione ai noti fatti dell'11               
settembre 2001 sia in relazione all'approssimarsi della                         
privatizzazione delle gestioni aeroportuali ed al configurarsi di un            
contesto di ipercompetizione nell'ambito del "business" aereo. In               
particolare tale mutamento coinvolge le societa' di gestione                    
aeroportuale e gli Enti pubblici interessati ad adeguate politiche di           
accompagnamento.                                                                
Il passaggio da un regime di monopolio ad una situazione di libero              
mercato, in un contesto iper competitivo, pone di fronte a nuove e              
importanti sfide riguardanti il territorio regionale. In particolare            
la privatizzazione e la liberalizzazione delle attivita' aeroportuali           
impone una strategia di alleanze tra aeroporti ed un eventuale loro             
riposizionamento sul mercato.                                                   
La Regione ha pertanto iniziato una serie di approfondimenti e di               
studi su tali argomenti e sulle diverse ipotesi ed ha, alla fine                
dell'anno, affidato uno studio ad uno dei pochi esperti italiani di             
marketing aeroportuali, il prof. David Jarach.                                  
Nel corso del 2003 sara' pertanto possibile definire politiche piu'             
adeguate in materia.                                                            
4.2 Aeroporti minori                                                            
L'interesse e la discussione riguardante l'aeroportualita' minore               
sono stati ravvivati dalla preparazione prima e dall'avvento poi                
della L.R. 8/02 in materia di aeroportualita' minore.                           
Tale legge non e' ancora stata finanziata. A seguito della sua                  
emanazione gli uffici regionali competenti sono stati contattati da             
soggetti pubblici e privati interessati. In particolare alcuni Comuni           
montani hanno richiesto informazioni per la realizzazione di                    
elisuperfici (per il pronto soccorso, la protezione civile,                     
l'aviazione generale). Numerose le richieste di informazioni                    
riguardanti le patenti professionali.                                           
Vi e' stato un concreto interesse anche in relazione dell'acquisto di           
"pacchetti" di ore d'uso di aerei ed elicotteri con contributo                  
regionale subordinato alla creazione di nuovi posti di lavoro.                  
In attesa che la legge sia finanziata e' stata avviata l'analisi                
dello "stato dell'arte" della aeroportualita' minore della regione.             
5. Trasporto merci e logistica                                                  
5.1 Progetto di legge in materia di autotrasporto e motorizzazione              
civile                                                                          
L'articolo 105, comma 3, del DLgs 112/98, ha trasferito dallo Stato             
alle Province una serie di competenze in materia di trasporti,                  
relative in particolare:                                                        
a) alla autorizzazione e vigilanza tecnica sull'attivita' svolta                
dalle autoscuole e dalle scuole nautiche;                                       
b) al riconoscimento dei consorzi di scuole per conducenti di veicoli           
a motore;                                                                       
c) agli esami per il riconoscimento dell'idoneita' degli insegnanti e           
istruttori di autoscuola;                                                       
d) al rilascio di autorizzazione alle imprese di autoriparazione per            
l'esecuzione delle revisioni e al controllo amministrativo sulle                
imprese autorizzate;                                                            
e)  al controllo sull'osservanza delle tariffe obbligatorie a                   
forcella nel settore dell'autotrasporto di cose per conto terzi;                
f) al rilascio di licenze per l'autotrasporto di merci per conto                
proprio;                                                                        
g) agli esami per il conseguimento dei titoli professionali di                  
autotrasportatore di merci per conto terzi e di autotrasporto di                
persone su strada e dell'idoneita' ad attivita' di consulenza per la            
circolazione dei mezzi di trasporto su strada;                                  
h) alla tenuta degli albi provinciali, quali articolazioni dell'Albo            
nazionale degli autotrasportatori.                                              
L'esercizio di alcune di queste competenze, ed in particolare di                
quelle citate alle lettere c), d), f), g) ed h), e' stato oggetto di            
un accordo in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie              
locali, siglato il 14/2/2002, volto a definire, in via transitoria,             
alcune linee di indirizzo per la risoluzione uniforme delle                     
problematiche organizzative e procedurali, in attesa dell'adozione di           
pertinenti discipline legislative regionali.                                    
La Giunta regionale, anche su sollecitazione delle Amministrazioni              
provinciali e dei competenti uffici periferici dello Stato, ha                  
ritenuto opportuno ed urgente iniziare la predisposizione di un                 
progetto con il quale provvedere a:                                             
1. precisare ed individuare le attivita' di competenza provinciale,             
nell'ambito delle funzioni di cui all'articolo 105, comma 3, DLgs               
112/98;                                                                         
2. conferire efficacia di legge ad alcune delle soluzioni concordate            
in sede di Conferenza unificata.                                                
3. definire nel nostro ambito regionale ulteriori elementi di                   
uniformita', di certezza e di semplificazione nell'assetto                      
organizzativo e nella gestione dei procedimenti amministrativi,                 
relativi alle funzioni de quo, salvaguardando gli ambiti della                  
potesta' regolamentare provinciale.                                             
4. supportare l'attuazione del processo di trasferimento delle                  
funzioni dallo Stato alle Province.                                             
Questo con l'obiettivo generale di garantire un funzionale ed                   
uniforme trattamento delle categorie di utenza interessate.                     
Rispetto a queste finalita', il progetto di legge si propone di                 
definire un insieme di norme dal contenuto essenziale, che rinviano             
ad allegati tecnici per quanto concerne i contenuti di carattere piu'           
strettamente regolamentare.                                                     
5.2 Istituto di formazione e ricerca sui trasporti e la logistica               
La L.R. 30/98 prevede all'art. 20 che la Regione promuova la                    
costituzione e sostenga il funzionamento dell'Istituto in parola. In            
attuazione di tale articolo veniva approvata dalla Giunta la delibera           
420/00, contenente uno schema di convenzione per la promozione della            
costituzione dell'Istituto, assieme all'Universita' degli Studi di              
Bologna e all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Milano (sede             
di Piacenza). Nel corso del 2002, in base alla delibera n. 2747 del             
10 dicembre 2001, si e' continuato a per la definizione del programma           
e dell'organizzazione, in vista della costituzione del Comitato                 
promotore dell'Istituto.                                                        
5.3 Logistica e trasporto merci                                                 
L'attivita' si e' rivolta alla incentivazione, allo sviluppo ed alla            
regolamentazione della logistica e del trasporto delle merci,                   
cercando di favorire i trasporti intermodali in attuazione del PRIT             
98-2010.                                                                        
In seguito alla recente modifica del titolo V della Costituzione per            
cui le Regioni hanno acquisito competenza normativa primaria nel                
settore dei trasporti, nel corso del 2002 e' stata avviata la                   
redazione del progetto di legge regionale sulla logistica. Il                   
progetto di legge intende integrare soluzioni per il miglioramento              
della qualita' e della funzionalita' del sistema dei nodi e delle               
infrastrutture e del sistema dei servizi di supporto al trasporto               
delle merci con azioni che tendano ad aumentare la competitivita'               
delle imprese e dei territori regionali.                                        
L'accordo di programma quadro della Emilia-Romagna in materia di                
ambiente, mobilita' sostenibile ed energia con il Ministero                     
dell'Ambiente e Tutela del territorio e il Ministero delle Finanze              
prevede un insieme di interventi strutturali volti a modificare in              
modo stabile i comportamenti in ambito di mobilita' e trasporti.                
Una delle aree di lavoro individuate riguarda i sistemi                         
ambientalmente sostenibili di distribuzione urbana delle merci: il              
programma intende operare per una radicale riorganizzazione dei                 
sistemi di distribuzione delle merci nelle principali citta' della              
regione allo scopo di rendere piu' funzionale il trasporto destinato            
sia alla distribuzione commerciale sia all'acquirente finale (ridurre           
il numero dei veicoli merci circolanti con aumento dei carichi                  
unitari e razionalizzazione dei percorsi) e soprattutto meno                    
impattante (sostituzione dei mezzi tradizionali con mezzi a basso o             
nullo impatto ambientale).                                                      
Intende inoltre estendere a tutte le principali citta'                          
dell'Emilia-Romagna i benefici gia' previsti per alcune citta' nei              
progetti comunitari in corso di approvazione, mediante risorse                  
finanziarie regionali e statali.                                                
Con queste finalita' e' stato inserito nella delibera regionale n.              
2661 del 23/12/2002, contenente i criteri per l'attuazione delle                
misure a favore della mobilita' sostenibile.                                    
Il punto 5 "Interventi infrastrutturali e tecnologici per la                    
mobilita' sostenibile dei mezzi utilizzati nelle attivita'                      
produttive, commerciali e di distribuzione delle merci nelle aree               
urbane". A seguito di alcune verifiche effettuate con le                        
organizzazioni rappresentative delle imprese di produzione e di                 
trasporto, si e' deciso inoltre di costituire un tavolo permanente di           
confronto sulle politiche regionali in questo settore, anche allo               
scopo di predisporre apposite linee di orientamento per la                      
formulazione e la valutazione delle proposte e dei progetti locali.             
5.4 Piano regionale della logistica                                             
Dopo l'approvazione del PRIT 98-2010 a fronte della sempre maggiore             
attualita' e rilevanza del tema del trasporto delle merci, si e'                
ritenuto indispensabile proseguire un'azione di analisi e di                    
definizione di interventi, soprattutto nel settore della logistica.             
Nel settembre 2002 e' stato attivato lo studio di sistema per il                
riassetto dei servizi e delle infrastrutture per la logistica delle             
merci in Emilia-Romagna come completamento dello studio di sistema              
dell'assetto logistico merci dell'Emilia nelle province di Parma,               
Reggio Emilia e Modena avviato nel 2001 a cura e spese di TAV spa dal           
"Comitato di garanzia sugli impegni trasportistici previsti in                  
Emilia-Romagna".                                                                
L'articolazione complessiva delle attivita' prevede piu' fasi di                
lavoro, dalla definizione dello "stato dell'arte e delle tendenze in            
atto nella logistica" all'individuazione di misure ed azioni atte a             
sostenere uno sviluppo dell'organizzazione logistica in un sistema              
equilibrato e sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e            
territoriale.                                                                   
Le finalita' dello studio sono volte all'individuazione di un nuovo             
ruolo dell'Amministrazione pubblica nel campo della logistica e dei             
trasporti, attraverso interventi che perseguano obiettivi, limitati             
ma precisi, di innovazione e di allineamento ai migliori standard               
europei, contemperando sia le esigenze di utenza che quelle di                  
sistema. Al termine del lavoro ci si aspetta di avere il quadro delle           
azioni piu' efficaci che la Regione possa attuare per lo sviluppo del           
settore, da inserire anche in una eventuale nuova legge.                        
Lo studio finanziato da TAV e' alle sue fasi conclusive mentre si               
pensa di concludere la restante parte del piano, relativa all'intero            
territorio regionale, entro settembre 2002.                                     
5.5 Progetti europei                                                            
Nel quadro del programma europeo "Marco Polo" che sostiene lo                   
sviluppo del trasporto combinato e dell'intermodalita', e' stato                
affidato un incarico per la promozione di un progetto sul trasporto             
combinato delle merci pericolose (determinazione n. 10109 del                   
3/10/2002). Il progetto, utilizzando come punto di rilancio l'hub di            
Piacenza, collega il sud e il centro Italia con le principali aree di           
produzione e distribuzione di prodotti petrolchimici nel nord e                 
centro Europa, trasferendo dalla strada alla ferrovia una quota                 
consistente del traffico con l'utilizzo e lo sviluppo delle ferrovie            
regionali.                                                                      
Nei primi mesi dell'anno e' stato ultimato il progetto GILDA                    
(Gestione Informatica della Logistica Distribuita nello spazio                  
Adriatico-Jonico), sviluppato nell'ambito del programma comunitario             
Interreg II C per l'area CADSES e completamente finanziato con fondi            
comunitari (FESR) e nazionali per un importo complessivo di circa 6,5           
milioni di Euro.                                                                
Il principale obiettivo del progetto e' stato quello di mettere a               
punto nuovi modelli organizzativi e soluzioni IT per rendere piu'               
efficiente il trasporto intermodale delle merci. E' stato infatti               
approntato il sistema telematico-informatico di supporto agli scambi            
informativi e documentali delle autorita' e degli operatori. La rete            
geografica realizzata come prima infrastruttura di appoggio connette            
gia' i principali porti e interporti dell'area adriatico-ionica. A              
Ravenna e' stato realizzato il "centro servizi di interconnessione",            
struttura centrale del sistema.                                                 
GILDA avra' un ulteriore sviluppo sul versante piu' strettamente                
applicativo in un successivo progetto.                                          
Sono stati predisposti e presentati per la richiesta di finanziamento           
diversi progetti europei nell'ambito del programma INTERREG III, sia            
dello spazio CADSES che MEDOCC. La logistica e' il tema unificante di           
tutti i progetti, ciascuno dei quali sviluppa uno o piu' dei seguenti           
punti:                                                                          
- sistemi intelligenti per il trasporto delle merci (progetto                   
GILDANET, SESTANTE)                                                             
- logistica urbana (progetti CITY PORTS, MEROPE e COSMO nell'ambito             
del VI programma quadro)                                                        
- logistica di filiera (prog. I-LOG)                                            
- piattaforme regionali (prog. FRESH-LOG)                                       
- logistica nei corridoi plurimodali; (prog. FRESH-LOG-IMONODE)                 
- network tra gli attori e per gli attori della logistica. (prog.               
COSMO nell'ambito del VI programma quadro)                                      
L'obiettivo qualificante e' quello di coordinare i diversi progetti e           
le diverse azioni in modo da conseguire un effetto unitario e                   
sinergico.                                                                      
6. Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza                        
Nel corso del 2002 e' stata ulteriormente sviluppata l'azione di                
sensibilizzazione sul tema della educazione alla sicurezza stradale,            
con l'obiettivo di diffondere maggiormente la cultura della sicurezza           
stradale.                                                                       
Sulla base dell'intesa con il mondo della scuola e' stata rafforzata            
l'iniziativa di formazione dei docenti e, a seguito degli indirizzi             
dell'Unione Europea, sulla base dei quali e' in fase di revisione il            
nuovo Codice della strada, sono state poste le condizioni per                   
realizzare corsi di "Guida sicura" per la prima auto e per il                   
"patentino" per i ragazzi che vorranno guidare il ciclomotore.                  
Sono stati individuati alcuni obiettivi prioritari soprattutto                  
finalizzati alla formazione dei giovani, intensificando il tema della           
preparazione alla guida sia "delle due che delle quattro ruote", con            
programmi specifici predisposti dalle scuole, con la collaborazione             
di esperti e tecnici del settore.                                               
Per il problema della preparazione alla guida dei ragazzi per                   
l'acquisizione della patente, sono state avviate sperimentazioni di             
formazione degli istruttori di scuola guida, inserendo nei loro                 
programmi informativi anche argomenti attinenti la guida sicura e la            
guida sotto l'effetto di alcol, sostanze stupefacenti, ecc.                     
La scuola ha prodotto campagne di sensibilizzazione in collaborazione           
con la Regione Emilia-Romagna e ha prodotto anche importanti                    
documenti di studio.                                                            
Fra queste spicca senz'altro la manifestazione "Headline Tour",                 
realizzata in collaborazione con Radio Dimensione Suono, un programma           
studiato per i ragazzi compresi nella fascia di eta' fra i 18 e i 19            
anni, che risulta essere una di quelle particolarmente a rischio                
sulle strade; esso e' denominato anche "storie con storie" ed impegna           
i ragazzi delle scuole in un confronto diretto e molto stimolante con           
varie esperienze di altri ragazzi in un rapporto "tra pari".                    
Il programma "Maggio in strada" ha visto la realizzazione di oltre              
300 iniziative di sensibilizzazione rivolte dai ragazzi agli adulti             
per un loro maggiore rispetto delle regole della strada, che ha visto           
la partecipazione di circa 45.000 ragazzi.                                      
Sono stati avviati programmi di collaborazione con gli Enti locali              
per sensibilizzare gli utenti automobilisti sul problema delle                  
cinture di sicurezza, sul problema della velocita'; in particolare e'           
proseguito il progetto sperimentale in collaborazione con il Comune             
di Castenaso, che comprendeva una serie di iniziative di vario tipo             
distribuite nel corso dell'anno rivolte a piu' fasce di utenti della            
strada, che ha prodotto risultati apprezzabili, sia dal punto di                
vista della riduzione di incidenti sia dal punto di vista                       
statistico.                                                                     
Sono state realizzate inoltre varie manifestazioni in collaborazione            
con Enti pubblici ed associazioni di volta in volta dedicate ad un              
tema specifico e ad un segmento definito di utenti della strada.                
Come di consueto siamo stati presenti con un nostro stand all'interno           
del Salone internazionale dell'auto e della moto (Motor Show),                  
all'interno del quale sono state realizzate attivita' di attrazione             
per i giovani in collaborazione con la nazionale italiana cantanti ed           
altri importanti testimonial del mondo dello sport, con sondaggi                
sulle abitudini e sui comportamenti alla guida del ciclomotore che ha           
visto la partecipazione di migliaia di ragazzi durante le nove                  
giornate della manifestazione; sono stati realizzati inoltre                    
importanti appuntamenti culturali.                                              
All'interno dell'Amministrazione regionale sono state avviate                   
collaborazioni sul tema con altri settori a loro volta interessati:             
la formazione professionale nell'ambito dei finanziamenti derivanti             
dal Fondo sociale europeo, il settore della scuola con l'inserimento            
dell'educazione alla sicurezza stradale nei "piani di offerta                   
formativa" contenuti nell'accordo sottoscritto con l'Ufficio                    
scolastico regionale, i servizi sociali nel programma di prevenzione            
dall'uso di alcolici, la riqualificazione urbana per inserire il tema           
e sensibilizzare i decisori ed i tecnici a livello locale, la sanita'           
con un convegno dedicato alla riduzione dei rischi di trauma cranico            
in seguito all'introduzione della legge sull'obbligatorieta' dell'uso           
del casco anche per i guidatori di ciclomotori.                                 
7. Agenzia Trasporti pubblici                                                   
Le azioni svolte nell'ambito dei Trasporti pubblici, hanno seguito              
gli indirizzi programmatici fissati da:                                         
- Documento di politica economica finanziaria in materia di mobilita'           
sostenibile;                                                                    
- Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT);                               
- Atto di indirizzo generale in materia di programmazione e                     
amministrazione del trasporto pubblico per il triennio 2001-2003;               
- Intesa tra la Regione e gli Enti locali sui servizi minimi.                   
Tali azioni hanno riguardato:                                                   
- la negoziazione e gestione dei "Contratti di servizio" con le                 
imprese ferroviarie;                                                            
- l'attivazione di nuovi sistemi di comunicazione con l'utenza;                 
- l'attivazione del monitoraggio della qualita' erogata                         
nell'esercizio del trasporto ferroviario e del relativo sistema di              
penali;                                                                         
- l'Amministrazione, il finanziamento e il monitoraggio degli                   
interventi su infrastrutture e servizi e dei relativi effetti;                  
- la negoziazione e gestione degli "Accordi di programma" triennali             
con gli Enti locali e le loro agenzie in materia di servizi bus e               
mobilita' urbana;                                                               
- il coordinamento, la promozione tecnica e finanziaria                         
autofilotranviaria e lo sviluppo dell'integrazione tariffaria,                  
dell'intermodalita' e dell'interscambio;                                        
- la sottoscrizione dell'Accordo di programma sulla qualita'                    
dell'aria con Province e Comuni superiori a 50.000 abitanti.                    
Appare poi importante rilevare che con deliberazione n. 2159 del                
18/11/2002 la Giunta regionale ha proposto al Consiglio regionale il            
progetto di legge relativo alle "Modifiche e integrazioni della L.R.            
2 ottobre 1998, n. 30 e successive modifiche". Tale progetto e' teso            
in via principale a completare il decentramento amministrativo agli             
Enti locali, in esito alla modifica del Titolo V della Costituzione,            
e a recepire tra l'altro i nuovi principi in materia di concorrenza,            
sanciti dall'art. 35 della Legge finanziaria 2002.                              
La proposta di intervento legislativo avanzata dalla Giunta si ispira           
a due sostanziali linee di azione:                                              
- coerenza di principi rispetto alla normativa gia' in vigore dal               
1998, che finora ha dato buona prova di applicabilita' e di                     
accettazione da parte dei soggetti coinvolti nella sua gestione;                
- flessibilita' di attuazione degli stessi principi, nel rispetto e             
nella valorizzazione delle esperienze in corso.                                 
In tal senso il progetto di legge tende a valorizzare gli elementi di           
positivita' previsti dalla attuale legislazione (come la                        
concertazione sociale oltre che istituzionale, la collaborazione tra            
la imprenditoria pubblica e privata, e altri ancora) e su questi                
innestare positivamente gli ulteriori passaggi della                            
liberalizzazione, tra cui la separazione della gestione delle reti da           
quella dei servizi, la salvaguardia dell'ingente patrimonio pubblico            
che il settore oggi custodisce al suo interno, e infine il                      
superamento del rapporto diretto nell'affidamento dei servizi in                
gestione.                                                                       
7.1 Il Trasporto Ferroviario                                                    
7.1.1 Stato di attuazione degli accordi di programma                            
Con la sottoscrizione degli accordi di programma tra la Regione ed il           
Ministero dei Trasporti e della Navigazione nell'anno 2000 si e' dato           
il concreto avvio all'attuazione delle deleghe previste dagli artt. 8           
e 9 del DLgs 422/97, recante il conferimento alle Regioni di funzioni           
e compiti in materia di trasporto pubblico locale.                              
Gli accordi di programma siglati prevedono la stipula:                          
- con le societa' ferroviarie (FER srl, Consorzio ACT di Reggio                 
Emilia, ATCM spa di Modena, ATC spa di Bologna), di contratti di                
servizio per l'affidamento delle attivita' di trasporto pubblico, e             
di contratti di programma per la gestione delle infrastrutture; il              
contributo che viene annualmente assegnato e' di complessivi Euro               
33.775.248,29;                                                                  
- con Trenitalia SpA, di un contratto di servizio relativo ai servizi           
ferroviari affidati alla medesima, pari a 12.100.000 treni*Km, per un           
corrispettivo di Euro 64.143.946,87;                                            
L'anno 2002 e' stato principalmente caratterizzato da una intensa               
attivita' di negoziazione e perfezionamento dei contratti di servizio           
per il trasporto pubblico locale, relativi al periodo                           
1/1/2002-31/12/2003, con Trenitalia SpA, FER Srl, Consorzio ACT di              
Reggio Emilia ed ATCM SpA di Modena, e al periodo 1/1/2001-31/12/2002           
con ATC SpA di Bologna.                                                         
Si e' giunti nel 2002 al perfezionamento ed alla sottoscrizione del             
contratto di servizio con Trenitalia SpA ed ATC SpA di Bologna.                 
E' proseguita e si e' ampliata, anche con rilevazioni lungo la rete,            
l'attivita' di verifica e controllo per accertare il rispetto delle             
condizioni contrattuali riguardanti sia gli aspetti                             
economico-gestionali sia gli aspetti legati alla qualita' dei servizi           
erogati all'utenza.                                                             
In stretta relazione con i contenuti del contratto di servizio                  
sottoscritto con Trenitalia, pure se approvato in un periodo                    
precedente, si inserisce l'ulteriore attuazione, nel corso dell'anno            
2002, del cosiddetto "Progetto Qualita'" che fissa impegni reciproci            
per migliorare e potenziare i servizi resi ai passeggeri. Al riguardo           
sono stati posti in essere diversi interventi che hanno comportato              
l'entrata in servizio di nuovo materiale rotabile (in parte                     
finanziato dalla Regione), interventi di restyling di alcune                    
stazioni, incremento dell'informazione e miglioramento del servizio             
all'utenza.In data 6 novembre 2002 e' stato inoltre sottoscritto con            
Trenitalia SpA l'accordo per l'estensione del "Progetto qualita'" per           
la riqualificazione del materiale rotabile nella regione                        
Emilia-Romagna.                                                                 
7.1.2 Ulteriori fondi per i servizi aggiuntivi per l'anno 2002                  
Con legge "Finanziaria 2001" (Legge 388/00) sono stati assegnati ad             
alcune Regioni ulteriori fondi per garantire servizi ferroviari                 
aggiuntivi a quelli previsti dal contratto di servizio con Trenitalia           
SpA. Alla Regione Emilia-Romagna e' stato a tale titolo assegnato un            
contributo annuo pari ad Euro 5.164.568,99. Si e' quindi determinata            
anche per l'anno 2002 l'esigenza di definire con Trenitalia un "Atto            
integrativo del contratto di servizio 2002-2003", per individuare e             
disciplinare i nuovi servizi ferroviari.                                        
L'atto integrativo, sottoscritto in data 2 dicembre 2002, prevede               
servizi aggiuntivi, articolati, quantitativamente e temporalmente,              
come segue:                                                                     
- per il 2002 una produzione aggiuntiva di 530.000 treni*km (rispetto           
ai 12.100.000 treni*km, previsti dal DPCM 16/12/00) per un                      
corrispettivo complessivo di Euro 4.508.668,00                                  
- per il 2003 una produzione aggiuntiva di 715.000 treni*km (e                  
l'acquisto di "tracce" per un valore forfettario pari a Euro                    
170.430,00) per un corrispettivo complessivo di Euro 5.164.568,00.              
7.1.3 Gestione delle risorse riferite all'anno 2002                             
Nell'anno 2002 il settore ha operato sulla base di quanto previsto              
dalla L.R. n. 30 del 1998, emanata in attuazione del DLgs 422/97.               
In attuazione degli artt. 8, 9 e 12 del DLgs 422/97, come modificato            
ed integrato dal DLgs 400/99, i DPCM 16 novembre 2000 hanno                     
individuato e trasferito alle Regioni le risorse per l'esercizio                
delle funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale                
ferroviario.                                                                    
Spese correnti - Risorse statali                                                
Gli importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 8 DLgs 422/97            
(esercizio delle ferrovie regionali non in concessione a Trenitalia             
SpA) sono stati iscritti nel bilancio regionale per complessivi Euro            
33.775.248,29.                                                                  
Nel 2002 e' stato sottoscritto il contratto di servizio e di                    
programma relativo al periodo 1/1/2001-31/12/2002 con ATC SpA di                
Bologna.                                                                        
Il contratto ricomprende la gestione della linea, l'esercizio del               
trasporto pubblico locale su gomma sostitutivo del servizio                     
ferroviario e prestazioni straordinarie necessarie al ripristino                
dell'esercizio della linea Casalecchio-Vignola, previsto per il                 
2003.                                                                           
Il contratto sottoscritto prevede, per l'anno 2001 la somma di Euro             
2.200.000, per l'anno 2002 la somma di Euro 2.800.000, per una                  
assegnazione complessiva di Euro 5.000.000,00.                                  
I contratti di servizio con le altre aziende ferroviarie, seppur nel            
2002 non hanno trovato la loro completa definizione, hanno dato                 
origine alla concessione ed impegno di acconti per gran parte dei               
restanti Euro 28.000.000,00.                                                    
Gli importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 9 DLgs 422/97            
(esercizio dei servizi ferroviari in concessione a Trenitalia SpA)              
sono stati iscritti in bilancio per complessivi Euro 64.143.946,88.             
In data 6 novembre 2002 e' stato sottoscritto il contratto di                   
servizio 2002-2003 con Trenitalia SpA per l'esercizio del trasporto             
pubblico locale ferroviario che ha originato un impegno di spesa pari           
a Euro 64.143.946,88 corrispondente all'intero importo stanziato.               
Con i DPCM 16 novembre 2000 sono state inoltre trasferite risorse per           
l'amministrazione delle ferrovie regionali per un importo di Euro               
85.699,56 totalmente impegnato. In particolare gli impegni hanno                
riguardato:                                                                     
- per Euro 20.965,00, l'attivita' di partecipazione al progetto                 
comunitario EU-Spirit, che si propone di sviluppare e sperimentare un           
sistema informativo di facile uso, per i servizi di trasporto                   
integrato mirati alla possibilita', da parte dell'utente, di                    
costruirsi un proprio "travel planner";                                         
- per Euro 31.200,00 la gestione di alcuni strumenti per favorire la            
comunicazione con gli utenti del trasporto ferroviario quali un "call           
center" telefonico (numero verde a chiamata gratuita) ed un sito web            
dedicato denominato "ferroviaer.it".                                            
Sempre i DPCM 16 novembre 2000 hanno trasferito risorse per il                  
mantenimento in efficienza delle ferrovie regionali per complessivi             
Euro 4.242.176,96.                                                              
Gli interventi occorrenti nel corso del 2002 relativi al mantenimento           
di cui sopra sono stati finanziati con risorse, riferite sempre alla            
Legge 297/78, precedentemente assegnate dallo Stato e non ancora                
attivate, direttamente alle societa' ferroviarie. L'intendimento e'             
quello di esaurire le risorse ancora accantonate, prima di dare corso           
alle nuove assegnazioni regionali.                                              
La Legge 388/00 (Legge finanziaria 2001) che ha previsto per la                 
Regione Emilia-Romagna il finanziamento di Euro 5.164.568,99 per far            
fronte ai maggiori servizi ferroviari erogati da Trenitalia SpA, ha             
comportato una corrispondente variazione in aumento dello                       
stanziamento previsto nel Bilancio 2002.                                        
Il 2 dicembre 2002 e' stato sottoscritto l'atto integrativo del                 
contratto di servizio 2002-2003 per il trasporto pubblico locale                
ferroviario con Trenitalia SpA per una produzione, riferita all'anno            
2002, di 530.000 treni/Km per un corrispettivo, interamente                     
impegnato, di Euro 4.508.668,00.                                                
Spese correnti - Risorse regionali                                              
Sui contratti di servizio e sui contratti di servizio e di programma            
stipulati con gli esercenti il trasporto ferroviario bisogna                    
applicare, ai sensi dell'art. 9, commi 4 e 5 della Legge 472/99,                
l'IVA nella misura del 10%.                                                     
Si e' provveduto, in relazione a quanto sopra, ad uno stanziamento di           
Euro 10.308.376,42 che e' stato utilizzato per dare copertura alla              
spesa di IVA di cui al precedente punto 1.3.1.                                  
Ferrovie Emilia-Romagna Srl                                                     
In attuazione della L.R. 39/00 riguardante "acquisizione da parte               
della Regione delle quote della Societa' Ferrovie Emilia-Romagna srl"           
sono state stanziate e liquidate nell'anno 2001 risorse pari a Euro             
516.456,90 ritenute necessarie a garantire un adeguato aumento di               
capitale.                                                                       
Spese in c/capitale - Risorse statali                                           
Il "Progetto qualita'" sottoscritto tra la Regione e Ferrovie dello             
Stato SpA prevede il potenziamento e miglioramento dello standard dei           
servizi resi ai viaggiatori con priorita' all'entrata in servizio di            
nuovo materiale rotabile in parte finanziato dalla Regione e                    
programmato su base pluriennale per Euro 17.043.077,67.                         
Nel corso del 2002 e' stato messo in circolazione sulle linee della             
rete regionale parte del materiale rotabile previsto dal progetto. La           
documentazione comprovante l'acquisto dei veicoli presentata da                 
Trenitalia SpA ha consentito, nell'anno 2002, la concessione del                
contributo regionale di Euro 1.018.365,74 interamente impegnato.                
In data 6 novembre 2002 e' stato siglato con Trenitalia SpA l'accordo           
per l'estensione del "Progetto qualita'" per la riqualificazione del            
materiale rotabile nella regione Emilia-Romagna. L'estensione del               
"Progetto qualita'" prevede l'impegno della Regione Emilia-Romagna a            
ricercare nei Bilanci 2004 e 2005 le risorse finanziarie per                    
contribuire all'acquisizione di 15 convogli tipo "Minuetto" con una             
contribuzione regionale complessiva di 15 milioni di Euro.                      
Ulteriori Risorse statali per investimenti                                      
Alla Regione Emilia-Romagna sono stati complessivamente riconosciuti            
Euro 118.785.086,79 per il risanamento tecnico-economico delle                  
ferrovie di interesse regionale le cui infrastrutture sono state ad             
essa trasferite.                                                                
Le risorse, provenienti dalle Leggi 472/99, 488/99 e 388/00, verranno           
rese disponibili mediante mutui quindicennali garantiti dallo Stato             
per i "limiti di impegno" indicati nei relativi decreti di riparto.             
Sono stati sino ad ora emanati decreti che garantiscono una copertura           
finanziaria per circa l'85% delle risorse complessivamente assegnate            
dall'Accordo di programma (Euro 102.642.777,86 su Euro                          
118.785.086,79).E' stato sottoscritto il 18/12/2002 con il Ministero            
delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'accordo di programma previsto           
dall'art. 15 del DLgs 422/97 per l'attuazione degli investimenti                
considerati prioritari. Gli interventi attivabili prevedono una spesa           
per complessivi Euro 188.231.496,64.                                            
Attivita' di Monitoraggio                                                       
Per quanto riguarda l'accertamento della qualita' del servizio                  
erogato dalle aziende ferroviarie che operano in Emilia-Romagna si e'           
dato avvio, con la sottoscrizione dei contratti di servizio e di                
programma, ad una sistematica attivita' di monitoraggio che ha sinora           
avuto quali momenti di particolare intensificazione dei controlli               
(sia sui treni che nelle stazioni) tre campagne di rilevazione                  
concentrate nei periodi dell'anno ritenuti piu' significativi per               
accertare il rispetto degli impegni contrattuali. Altre campagne di             
rilevazione verranno attivate per continuare a garantire nell'arco di           
un anno, almeno tre rilevazioni sull'intero territorio regionale.               
Sono state effettuate anche approfondite verifiche di carattere                 
economico-gestionale che hanno avuto come ulteriore momento di                  
indagine i riscontri effettuati dai Comitati di verifica e                      
monitoraggio Stato-Regione, previsti dagli accordi di programma                 
sottoscritti ai sensi degli artt. 8 e 9 del DLgs 422/97 e successive            
modificazioni, insediati nella seconda meta' del 2001.                          
Con la firma dei contratti con le aziende ferroviarie sono stati                
insediati anche i "comitati ristretti" per la gestione dei contratti            
stessi, composti da due rappresentanti regionali e da due                       
rappresentanti delle aziende.                                                   
7.2 Mobilita' urbana e trasporto locale                                         
7.2.1 Accordi di programma con gli Enti locali 2001-2003                        
Mobilita' urbana                                                                
Facendo seguito agli accordi di programma sottoscritti dalla Regione            
Emilia-Romagna e dagli Enti locali per il triennio 2001-2003, nel               
corso dell'anno 2002 la Giunta regionale, con delibera 749/02, ha               
provveduto ad ammettere a contributo interventi per Euro                        
32.006.161,31, ripartiti tra i 9 bacini provinciali, aventi come                
obiettivo il miglioramento della qualita' ambientale e della                    
sostenibilita' economica della mobilita' urbana, la sicurezza della             
circolazione e l'interscambio modale.                                           
Sostituzione veicoli                                                            
Ottemperando a quanto previsto dall'art. 14 dei suddetti accordi ha             
provveduto al riparto di contributi a favore delle aziende di                   
trasporto per Euro 60.219.372,00, destinati al rinnovo del parco                
veicoli (autobus ed altri mezzi di trasporto) attraverso la                     
sostituzione di quelli piu' vecchi (oltre 15 anni) ed inquinanti, con           
nuovi mezzi a basso e bassissimo impatto ambientale piu' conformi               
alle piu' recenti norme europee (EURO III ed EURO IV), il che                   
consentira' di sostituire tra il 2002 e il 2003 oltre 500 autobus,              
impegnando gia' nel 2002 contributi per circa Euro 5.300.000,00;                
rinviando al 2003, con il suddetto atto, un ulteriore riparto di                
circa Euro 8 mln, per l'acquisto di altri mezzi di trasporto,                   
subordinato all'esatta quantificazione del mutuo che sara' contratto            
presso la Cassa depositi e prestiti.                                            
Integrazione tariffaria                                                         
Riguardo l'integrazione tariffaria, attraverso il progetto STIMER               
(Sistema tariffario integrato della mobilita' in Emilia-Romagna), la            
Regione ha avviato uno studio per la definizione della zonizzazione             
del territorio regionale, con delibera di Giunta 1457/01, che si e'             
concluso nel giugno 2002.                                                       
Gli obiettivi fissati riguardano:                                               
- introduzione di un titolo di viaggio integrato regionale (carta               
valore per abbonati);                                                           
- definizione di uno scenario zonale per il territorio della regione            
Emilia-Romagna;                                                                 
- definizione di strategie per la facilitazione di utilizzo del                 
servizio;                                                                       
- definizione di un assetto tariffario e di criteri equilibrati di              
riparazione degli introiti tra i gestori del trasporto pubblico                 
direttamente coinvolti (automobilistici e ferroviari).                          
I dati di bacino modellizzati hanno prodotto vari scenari simulati a            
partire dai quali e' stato possibile delineare uno scenario zonale              
del territorio regionale "preferenziale", equilibrato e omogeneo che            
consente, sulla stessa ripartizione del territorio, l'integrazione di           
vettori a carattere provinciale (tipicamente su gomma) e vettori a              
carattere regionale (ferroviari).                                               
Sono stati inoltre individuati i criteri di ripartizione degli                  
introiti tra i diversi gestori di TPL compresi Fer Srl e Trenitalia             
SpA. Tali risultati sono stati condivisi dalle societa' di trasporto            
direttamente coinvolte nella progettazione e comunicati alla                    
Commissione della Conferenza Regione-Autonomie locali in data                   
22/7/2002, in esito allo specifico mandato della conferenza medesima            
espresso nella seduta del 21/5/2001.                                            
A questo fine, a partire dal 2002 e in fase di completamento nel                
2003, e' stata promossa un'attivita' di diffusione e informazione               
delle conclusioni progettuali derivanti dallo studio (determinazione            
11679/02), che si concretizza in 9 giornate seminariali, una in ogni            
bacino della Regione, rivolta agli Amministratori locali, alle                  
agenzie locali della mobilita' e alle realta' delle 9 province della            
regione. Per l'attuazione del suddetto progetto STIMER (la spesa                
prevista e' di 29 milioni di Euro) la Regione Emilia-Romagna ha                 
programmato e ripartito tra gli esercenti un contributo di 18 milioni           
di Euro (di cui 2,5 mln di Euro per l'allestimento delle necessarie             
strumentazioni in circa 160 stazioni ferroviarie).                              
Monitoraggio accordi                                                            
Nell'ambito degli specifici indirizzi formulati dal Consiglio                   
regionale (129), l'agenzia ha provveduto a monitorare gli "Accordi di           
programma".                                                                     
Tale monitoraggio risulta cosi' articolato:                                     
1. Il contesto regionale: 1.1 Il settore autofilotranviario 1.2 Il              
settore ferroviario 1.3 Il sistema dei TPL in Emilia-Romagna prima              
degli accordi 2001-2003                                                         
2. La situazione e gli obiettivi degli accordi di programma                     
2001-2003: 2.1 Equilibrio ambientale 2.2 Sostenibilita' economica 2.3           
Qualita' del servizio 2.4 Quadro di sintesi degli investimenti                  
2001-2003                                                                       
3 Mobilita' urbana e benchmarking europeo: 3.1 Popolazione e trend              
demografico 3.2 Qualita' ambientale 3.3 Sicurezza della circolazione            
3.4 Traffico e risparmio energetico                                             
4 Strumenti per la mobilita' sostenibile 4.1 Dai piani urbani del               
traffico ai piani della mobilita' urbana 4.2 Gli obiettivi del libro            
bianco dell'Unione Europea 4.3 L'attuazione dell'agenzia regionale e            
di quelle locali.                                                               
Sul documento e' stata svolta una relazione alla Commissione                    
consiliare territorio, ambiente e trasporti nella seduta del 25                 
luglio 2002.                                                                    
7.2.2 Accordo di programma sulla qualita' dell'aria                             
Il 15/7/2002 la Regione ha sottoscritto, con Province e Comuni                  
superiori ai 50.000 abitanti, l'accordo di programma sulla qualita'             
dell'aria per la messa in atto di misure dirette alla mitigazione               
degli episodi di inquinamento atmosferico. Tale accordo individua le            
misure a favore della mobilita' sostenibile da attivare nel medio e             
lungo periodo al fine del progressivo allineamento con i valori                 
fissati dall'UE al 2005 per il contenimento del PM10, approvato con             
decreto presidenziale n. 204 del 29/7/2002, impegnandosi a                      
sottoscrivere successivamente l'accordo di programma con ciascun                
bacino provinciale.                                                             
In ciascun accordo dovranno essere messe in atto azioni atte a                  
perseguire 6 misure a favore della mobilita' sostenibile, delle quali           
4 sotto riportate sono a carico dell'Agenzia trasporti pubblici:                
Misura 1 - Post-trattamento dei gas di scarico ed impiego di                    
carburanti alternativi nelle flotte di autobus circolanti per la                
riduzione delle emissioni in atmosfera                                          
L'iniziativa prevede l'installazione, sugli autobus piu' vecchi, di             
catalizzatori ossidanti a rigenerazione continua dei gas di scarico,            
per l'abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera, in modo             
da ottenere prestazioni migliorative di quelle indicate dalle norme             
EURO III, attualmente vigenti.                                                  
Misura 2 - Rinnovo del parco degli autobus del trasporto pubblico               
locale con veicoli dalle piu' ridotte emissioni inquinanti                      
Oltre agli interventi gia' citati, ulteriori risorse verranno rese              
disponibili sul Bilancio pluriennale 2003-2005 della Regione, in base           
all'assunzione del mutuo corrispondente alle quote di riparto ex                
Legge 194/98, di cui alla Legge 166/02 (art. 13, comma 2, del                   
Collegato infrastrutture alla Finanziaria 2002). Il programma di                
riparto dei contributi verra' destinato al rinnovo del parco mezzi              
degli esercenti il trasporto pubblico, prioritariamente in                      
sostituzione di quelli con oltre quindici anni di anzianita'. Tale              
programma potra' trovare attuazione a partire dal 2003 attraverso               
l'acquisto di nuovi mezzi a trazione elettrica o ibrida, a metano o             
GPL o comunque allestiti con sistemi di trattamento dei gas di                  
scarico tipo "CRT" o "SCRT".                                                    
Misura 3 - Potenziamento della mobilita' ciclistica                             
L'obiettivo di sviluppare interventi di riqualificazione dei percorsi           
ciclopedonali in ambito urbano.                                                 
La definizione dei nuovi interventi per la mobilita' ciclistica                 
dovra' tenere in particolare considerazione i seguenti criteri:                 
- il completamento e l'integrazione delle reti esistenti attraverso             
la realizzazione degli itinerari ciclopedonali urbani;                          
- il miglioramento della fruizione degli spazi urbani da parte dei              
bambini e degli adolescenti attraverso la realizzazione di percorsi             
sicuri di collegamento dei principali punti di aggregazione dedicati            
(casa-scuola, verde pubblico e attrezzature sportive) di cui all'art.           
7 della Legge 285/97 e all'art. 2 della L.R. 40/99, nei Comuni almeno           
dotati di un piano urbano del traffico;                                         
- l'attivazione di sistemi di uso collettivo di parchi bici                     
tradizionali o a pedalata assistita;                                            
- l'incentivazione dell'uso integrato della bici con treni e bus;               
- la particolare attenzione alla definizione, contestuale agli                  
interventi, di modalita' di monitoraggio, anche con il concorso degli           
utenti, dell'efficacia del progetto realizzato.                                 
Misura 4 - Interventi strategici per la mobilita' sostenibile delle             
persone e l'intermodalita', per lo sviluppo dei piani urbani della              
mobilita'                                                                       
L'iniziativa prevede la gestione integrata della mobilita'                      
nell'ambito urbano prioritariamente delle citta' capoluogo, con il              
coordinamento delle azioni conseguenti e l'attuazione di sistemi per            
il monitoraggio al fine di un piu' ordinato assetto e sviluppo della            
integrazione modale che dia incremento prioritario ai modi collettivi           
di trasporto.                                                                   
La definizione dei nuovi interventi dovra' tenere in particolare                
considerazione i seguenti criteri:                                              
- la realizzazione e gestione integrata di sistemi innovativi per la            
mobilita', ivi compresa la realizzazione di stazioni di rifornimento            
di metano e di altri carburanti alternativi e di ricarica per veicoli           
elettrici;                                                                      
- l'interscambio modale, ivi compresa la riqualificazione delle                 
stazioni del servizio ferroviario regionale e metropolitano;                    
- il monitoraggio, la regolazione e il controllo del traffico in aree           
urbane.                                                                         
La Regione ha messo a disposizione per le 4 misure sopra descritte              
Euro 63 mln ca. nel 2002, di cui circa Euro 7 mln gia' impegnati e              
indicando per il 2003-2005 la previsione di stanziamenti aggiuntivi,            
da reperire, pari a circa Euro 56 mln.                                          
7.2.3 Accordi di programma 1997-2000                                            
Nel corso del 2002 e' proseguita la fase attuativa degli investimenti           
gia' programmati dai precedenti accordi di programma e servizio                 
1997-2000. Per quanto riguarda l'aggiornamento 1999/2000 degli                  
accordi di programma per il quadriennio 1997/2000, si e' provveduto             
ad impegnare nel 2002 ulteriori Euro 5 mln ca. riconducibili                    
principalmente alla mobilita' urbana, all'interscambio modale, alla             
sicurezza della circolazione e al trasporto locale, portando                    
l'importo dei contributi impegnati a circa Euro 80 mln su una                   
programmazione complessiva di circa Euro 100 mln.                               
Gli accordi 2001-2003 assumono il metodo del monitoraggio come                  
elemento di valutazione e comparazione dei risultati conseguiti                 
nell'esercizio del TPL e nella gestione della mobilita' urbana. E'              
stata pertanto sviluppata una banca dati integrata rivolta alla                 
valutazione degli aspetti qualitativi dell'offerta di mobilita' e di            
accessibilita' urbana. A tal fine la prosecuzione dell'iniziativa               
europea di Benchmarking, cui la Regione Emilia-Romagna partecipa con            
l'adesione dei 10 Comuni capoluogo, costituisce una ulteriore                   
occasione di comparazione, non solo locale, sui piu' significativi              
indicatori di mobilita'.                                                        
7.2.4 Risorse per la mobilita' ciclistica                                       
Nel corso del 2002 sono stati impegnati contributi regionali per Euro           
1.563.636,82 a conclusione degli interventi ammessi a contributo con            
la DGR 117/01, contro altrettanti contributi statali derivanti dal              
riparto dei finanziamenti previsti dall'ex Legge 366/98.                        
Sono stati ammessi a contributo ulteriori interventi con le delibere            
di Giunta 1218-2704/02 per opere pari ad Euro 14.580.181,85. Tali               
opere verranno finanziate per Euro 5.787.849,33 con risorse statali             
derivanti dal riparto dei finanziamenti previsti dall'ex Legge 488/99           
e Legge 388/00, per Euro 3.932.271,90 con risorse regionali, la quota           
restante dagli Enti locali.                                                     
7.2.5 Limiti di impegno decennali per la realizzazione di parcheggi             
Al fine di assicurare il completamento in tempi certi delle                     
previsioni di intervento programmate ai sensi della Legge 122/89, lo            
stanziamento annuale di 3,38 mil di Euro, relativo agli interventi              
per i quali e' stata verificata la non fattibilita' attuativa entro             
il 2001, sono stati rimessi nelle disponibilita' del bilancio della             
Regione. Si e' infatti provveduto a una riprogrammazione, secondo le            
finalita' d'investimento previste dalla L.R. 30/98, che, mediante               
accordi di programma triennali con gli Enti locali, finanzia                    
consistenti investimenti per il settore della mobilita' urbana, per             
lo sviluppo del trasporto pubblico, dell'integrazione modale e delle            
necessarie infrastrutture di parcheggio. Entro il 2002, su un totale            
di 39 interventi confermati, 36 sono stati avviati e completati                 
(tranne 1 in fase di ultimazione) per 9000 posti auto.                          
Il contributo regionale programmato per i suddetti interventi e per             
il previsto decennio di erogazione corrisponde a 40,75 milioni di               
Euro complessivi e risulta impegnato per l'88%.                                 
Per i 3 interventi rimanenti la Regione potra' procedere all'impegno            
e liquidazione delle relative rate decennali di contributo a seguito            
e in esito alla liquidazione delle prime cinque annualita', tuttora a           
carico del Ministero competente.                                                
7.2.6 La gestione delle risorse: spesa corrente                                 
Contributi sui servizi minimi                                                   
Nell'anno 2002, in attuazione di quanto previsto:                               
- dall'Atto di indirizzo generale in materia di programmazione del              
trasporto pubblico regionale per il triennio 2001/2003, assunto con             
delibera del Consiglio regionale n. 127 del 20/12/2000;                         
- dall'Intesa sui servizi minimi di TPL che, dopo aver ottenuto in              
data 26/2/2001 l'assenso della Conferenza Regioni-Autonomie locali,             
e' stata approvata con deliberazione della Giunta n. 487 del                    
10/4/2001;                                                                      
- dagli "Accordi di programma per la riorganizzazione della mobilita'           
e la qualificazione dell'accesso ai servizi di interesse pubblico per           
il triennio 2001/2003", sottoscritti per ciascun bacino e approvati             
con le deliberazioni della Giunta regionale nn. 1690, 1691, 1692,               
1693, 1694, 1695, 1696 e 1697 del 31/7/2001 e n. 2182 del 22/10/2001,           
si e' provveduto a concedere ed impegnare i contributi per i servizi            
minimi, di cui all'art. 32 della L.R. 30/98, a favore di ciascun                
bacino provinciale, identificando i relativi beneficiari (Enti locali           
o loro agenzie locali per la mobilita' istituite ai sensi dell'art.             
19 della L.R. 30/98).                                                           
La tabella che segue riporta la ripartizione dei contributi sui                 
servizi minimi pari complessivamente a Euro 191.089.052,66 e la                 
quantificazione in autobus/km dei servizi relativi:                             
BACINI  BENEFICIARI  CONTRIBUTO 2002 in Euro  AUTOBUS/KM                        
PIACENZA  Ag. Mobilita' Piacenza  13.568.926,67  8.112.821                      
PARMA  Comune di Parma  11.193.129,82                                           
  Provincia di Parma  9.573.344,80  11.960.145                                  
REGGIO EMILIA  Consorzio ACT  15.001.509,88  9.057.633                          
MODENA  Provincia di Modena  20.372.696,07  12.448.221                          
BOLOGNA  Provincia di Bologna  71.598.192,06  34.996.389                        
FERRARA  Provincia di Ferrara  14.701.135,23  9.099.309                         
RAVENNA  Provincia di Ravenna  9.785.145,66  6.435.769                          
FORLi'-CESENA  Consorzio ATR  12.589.994,38  8.104.451                          
RIMINI  Agenzia TRAM  12.704.978,09  7.046.156                                  
TOTALE    191.089.052,66  107.260.894                                           
Contributi per iniziative di incremento e qualificazione TPL                    
Dando attuazione all'impegno previsto al punto 13 dell'Intesa sui               
servizi minimi di TPL, la Regione ha provveduto a promulgare la L.R.            
n. 1 dell'1/2/2002 avente per oggetto "Modifiche alla L.R. 2 ottobre            
1998, n. 30 ôDisciplinare generale del trasporto pubblico regionale e           
locale'", con la quale sono stati istituiti contributi per iniziative           
di incremento e qualificazione del trasporto pubblico.                          
I contributi in parola sono finalizzati a:                                      
- aumentare la quantita' di offerta di servizi rispetto a quanto                
definito negli accordi di programma;                                            
- migliorare qualitativamente l'offerta di servizi attraverso                   
innovazioni organizzative, gestionali e tecnologiche.                           
La legge e' stata finanziata per un totale di Euro 5.166.000,00.                
Con deliberazione della Giunta regionale n. 686 del 6 maggio 2002 si            
e' provveduto a determinare i criteri di assegnazione dei contributi            
per gli anni 2001-2002 e le modalita' di presentazione delle relative           
domande.                                                                        
Con le determinazioni n. 14068 e n. 14069 del 23/12/2002 sono stati             
ripartiti, concessi e impegnati i contributi a favore degli Enti                
locali o loro agenzie per la mobilita' come sotto riportato,                    
rispettivamente per iniziative relative al 2001 e 2002:                         
Beneficiari  Contributi 2001  Contributi 2002     In Euro  In Euro              
Ag. Mobilita' Piacenza - PC   --------  38.745,00                               
Comune di Parma  27.845,00  20.883,55                                           
Provincia di Parma  23.815,00  17.861,45                                        
Consorzio ACT - RE  774.900,00  774.900,00                                      
Provincia di Modena  774.900,00  774.900,00                                     
Provincia di Bologna  464.940,00  464.940,00                                    
Provincia di Ferrara  51.660,00  38.745,00                                      
Provincia di Ravenna  206.640,00  206.640,00                                    
Consorzio ATR - FC  206.640,00  206.640,00                                      
Agenzia TRAM - RN  51.660,00  38.745,00                                         
TOTALE  2.583.000,00  2.583.000,00                                              
Copertura disavanzi di esercizio: Leggi 204/95, 194/98 e 472/99                 
E' proseguita anche per l'anno 2002 la concessione delle competenze             
relative ai contributi per la copertura dei disavanzi delle aziende             
di TPL relativi agli esercizi 1987-1997. Tali contributi derivano da            
assegnazioni statali relative alle seguenti leggi:                              
- Legge 204/95 relativa ai disavanzi 1987-1993.                                 
Assegnazione Euro 25.325.496,96 annui, per 10 anni, a decorrere dal             
1995;                                                                           
- Legge 194/98 relativa ai disavanzi 1994-1996.                                 
Assegnazione Euro 1.534.909,90 per l'anno 1998 e Euro 257.189,34                
annui, per 14 anni, a decorrere dal 1999;                                       
- Legge 472/99 relativa ai disavanzi 1997.                                      
Assegnazione Euro 137.248,94 annui, per 15 anni, a decorrere dal                
1999.                                                                           
ASSESSORATO CULTURA. SPORT. PROGETTI PER I RAPPORTI CON I CITTADINI             
1. Premessa                                                                     
Coerentemente con gli obiettivi delineati nel DPEF 2001-2003,                   
l'attivita' dell'Assessorato Cultura, Sport e Tempo libero nel corso            
del 2002 si e' sviluppata avendo come riferimento due obiettivi di              
fondo: la piena realizzazione dei programmi e delle azioni gia'                 
approvati dal Consiglio e dalla Giunta regionali (in particolare nel            
settore dei beni e della promozione culturale e dello sport);                   
l'attuazione di percorsi innovativi sul piano dei contenuti, delle              
relazioni istituzionali e dell'utilizzo delle risorse, ai fini della            
predisposizione dei nuovi programmi triennali di intervento, in una             
logica di scelte e azioni concertate con il sistema delle autonomie             
locali e con i soggetti pubblici e privati interessati. La                      
testimonianza piu' evidente di uno sforzo in questo senso e'                    
rappresentata dal nuovo programma triennale dello spettacolo                    
2003-2005. Elaborato attraverso un ampio confronto con tutte le                 
categorie, il programma si caratterizza anche per alcune scelte                 
innovative: maggiore attenzione verso le nuove generazioni, maggiore            
trasparenza nell'erogazione dei finanziamenti regionali,                        
l'introduzione di forme di monitoraggio e di incentivazione per                 
sollecitare negli operatori una maggiore sensibilita' alla                      
qualificazione degli interventi, ai costi, alla necessita' di operare           
in una logica di sistema.                                                       
La ricchezza del patrimonio culturale in Emilia-Romagna costituisce             
un elemento di grande valore sia sul piano strutturale (piu' di 1300            
le biblioteche, oltre 350 i musei, 140 le sedi spettacolo dal vivo e            
quasi 400 le sale cinematografiche), sia per la presenza diffusa di             
istituzioni, centri e associazioni che producono e promuovono                   
cultura. Da segnalare, a questo proposito, il convegno promosso                 
dall'Assessorato nel maggio 2002 sui rapporti tra volontariato e                
istituzioni culturali.                                                          
L'impegno della Regione e' innanzitutto quello di potenziare e                  
valorizzare questo patrimonio nei suoi diversi aspetti: culturali, di           
identita' e senso di appartenenza, come forma di qualita' della vita            
e di coesione sociale, per la promozione turistica delle citta', come           
fattore strategico per lo sviluppo e la competitivita'                          
dell'Emilia-Romagna.                                                            
Se il consolidamento e la qualificazione del sistema regionale dei              
beni culturali e dello spettacolo sono gli obiettivi indicati nel               
DPEF 2001-2003 per il settore cultura, per offrire ai cittadini una             
maggiore qualita' nell'offerta e nelle opportunita' di fruizione, i             
risultati conseguiti nel corso del 2002 consentono di rilevare                  
un'alta corrispondenza tra le azioni previste e l'attivita'                     
realizzata ai fini della loro attuazione.                                       
Osservazioni analoghe possono essere fatte anche per quanto riguarda            
il settore dello sport. Anche in questo caso infatti la nostra                  
regione puo' contare su una presenza diffusa di impianti sportivi, di           
spazi attrezzati per le attivita' fisico-motorie, di soggetti                   
pubblici e privati che offrono una vasta gamma di attivita' e anche             
in questo caso l'azione regionale e' stata finalizzata al                       
consolidamento e alla qualificazione del patrimonio esistente,                  
prevedendo pero' anche il sostegno alla realizzazione di nuove                  
strutture, soprattutto in una logica di equilibrio territoriale e di            
differenziazione nella tipologia delle attivita' offerte ai                     
cittadini.                                                                      
2. Beni culturali                                                               
Per quanto riguarda, in particolare, i beni culturali, in attuazione            
del DLgs 112/98, si e' dato avvio al percorso amministrativo per                
l'insediamento della Commissione per i beni e le attivita' culturali            
e, in stretta collaborazione con Province e Comuni, alla riflessione            
sul tema del passaggio della gestione di istituti e beni culturali              
statali agli enti locali. In attuazione della L.R. 18/00 (130) e in             
conformita' con il programma triennale 2001-2003, e' stato approvato            
il piano annuale 2002 in materia di biblioteche, archivi storici,               
musei e beni culturali e sono state assegnate alle Province risorse             
finanziarie per 2.298.357,24 Euro e all'IBACN per 2.349.256 Euro. In            
questo settore, accanto allo sforzo in atto per introdurre metodi               
organizzativi che consentano agli istituti culturali di accrescere il           
ruolo di centri di produzione di cultura e agli importanti risultati            
raggiunti nella messa in rete delle informazioni relative al                    
patrimonio librario e documentario e nell'organizzazione dei servizi            
al pubblico, si segnala soprattutto la conclusione dei lavori di                
un'apposita Commissione per definire standard di qualita' nella                 
gestione di biblioteche, archivi e musei. Gli standard sono previsti            
dalla L.R. 18/00 per garantire concrete possibilita' di recupero                
nelle situazioni svantaggiate e assicurare un generale incremento               
qualitativo dell'intera organizzazione regionale degli istituti                 
culturali rispetto alle diverse e nuove esigenze dell'intera                    
comunita'.                                                                      
Sul versante del recupero e restauro di immobili di particolare                 
valore storico e culturale, si e' provveduto ad effettuare il primo             
monitoraggio degli interventi previsti dall'accordo di programma                
sottoscritto nel 2001 con il Ministero per i Beni e le Attivita'                
culturali e con il Ministero del Tesoro e a definire le procedure               
regionali di attuazione. Permangono tuttavia difficolta' per quanto             
riguarda le procedure di spesa a livello del Ministero per i Beni e             
le Attivita' culturali, per il superamento delle quali l'Assessorato            
ha assunto specifiche iniziative. L'accordo di programma prevede il             
recupero di 27 contenitori di grande valore, per  cui sono stati                
stanziati complessivamente oltre 60 milioni di Euro tra risorse                 
nazionali, regionali e locali.                                                  
Interventi di minor rilievo sul piano strutturale ed economico, ma di           
grande interesse per quanto riguarda il recupero e la valorizzazione            
di contenitori e beni culturali presenti sul territorio regionale,              
sono stati realizzati attraverso le possibilita' offerte, oltre che             
dalla L.R. 18/00, anche dalle LL.RR. 40/98 (131) e 37/94 (132), per             
un totale di Euro 477.279,46 e con varie modalita': il potenziamento            
del museo Guglielmo Marconi di Villa Grifone a Pontecchio (Bologna);            
il restauro della Rocca di Dozza; la sottoscrizione di convenzioni              
con la Cineteca del Comune di Bologna per l'acquisizione                        
dell'archivio del fotografo Pasquali e del patrimonio fotografico               
felliniano, con l'associazione DOC/IT di Bologna per l'attivazione di           
una videoteca per il documentario italiano, con la biblioteca Panizzi           
di Reggio Emilia per l'attivazione del centro multimediale Cesare               
Zavattini e con l'associazione "Fondazione Federico Fellini" di                 
Rimini per il museo Fellini.                                                    
Sempre in tale settore va menzionato infine il progetto speciale                
"Luce per l'arte", con il quale, attraverso una convenzione con ENEL            
SpA e i Comuni interessati si andranno ad illuminare siti di                    
particolare prestigio e valore architettonico nelle maggiori citta'             
emiliano-romagnole.                                                             
3. Spettacolo                                                                   
L'impegno della Regione sul piano degli investimenti e' stato                   
consistente anche per quanto riguarda le sedi di spettacolo: con il             
piano 2002, in attuazione del programma triennale 2000-2002,                    
approvato ai sensi della L.R. 13/99 (133), sono stati finanziati con            
piu' di 3 milioni e mezzo di Euro 59 interventi, di cui 4                       
recentemente conclusi e 45 gia' iniziati. Nell'ambito delle                     
celebrazioni verdiane (L.R. 40/98) sono stati inoltre assunti impegni           
di spesa per un totale di Euro 2.840.512,95 a favore del Comune e               
della Provincia di Parma e della societa' di cultura "Giuseppe Verdi"           
rispettivamente per il restauro della facciata del Teatro Stabile, il           
restauro della Villa Pallavicino a Busseto e l'adeguamento funzionale           
del Teatro Regio.                                                               
Piu' in generale, per quanto riguarda il sistema dello spettacolo e             
dunque i settori del teatro, danza, musica, cinema e audiovisivi,               
l'attivita' del 2002 ha visto la Regione impegnata nella                        
realizzazione del programma triennale 2000-2002, approvato dal                  
Consiglio regionale. Con il piano di attuazione relativo all'anno               
2002 i programmi di finanziamento previsti a sostegno di Enti locali,           
associazioni, fondazioni e imprese produttrici e distributrici di               
spettacoli o che organizzano festival e rassegne, sono stati                    
interamente confermati. Tali programmi riguardano in particolare, per           
il triennio, 21 convenzioni e 9 accordi con le Province. Le                     
Convenzioni sono state stipulate dalla Regione con gli organismi di             
maggior rilievo (Fondazione Teatro Comunale di Bologna, Regio di                
Parma, Comunali di Piacenza, Modena, Ferrara e Ravenna, Consorzio I             
Teatri di Reggio Emilia, teatri stabili privati, centri di produzione           
di teatro per ragazzi, importanti festival teatrali e musicali,                 
coordinamento di bande e cori) per un totale di oltre 3,5 milioni di            
Euro. Attraverso gli accordi con le Province la Regione ha provveduto           
a cofinanziare le attivita' realizzate nei singoli territori da 120             
soggetti con un finanziamento complessivo di Euro 1.446.000.                    
Decisamente significativa e' stata anche l'attivita' svolta per                 
quanto riguarda gli enti a partecipazione regionale in termini di               
sostegno finanziario, di potenziamento della loro azione e per                  
ridefinirne la configurazione giuridica, adeguandola alle attuali               
esigenze.                                                                       
In attuazione delle LL.RR. 20/92 (134), 27/95 (135) e 30/01 (136), si           
e' provveduto alla concessione delle risorse finanziarie previste,              
per complessivi Euro 5.550.000, a favore della Fondazione Toscanini,            
a ERT, al Centro della Danza e ad ATER, punti forti del sistema                 
regionale dello spettacolo e, rispettivamente, centri di produzione             
musicale, teatrale e di danza, sostenendo in tal modo lo sviluppo               
della loro attivita', di rilievo nazionale e internazionale, e le               
numerose iniziative intraprese a completamento delle principali                 
iniziative di produzione.                                                       
Sul piano della configurazione giuridica, dopo la trasformazione di             
ERT in Fondazione nel 2001, anche il Centro della Danza ha effettuato           
un percorso analogo. Alla nuova fondazione la Regione ha confermato             
la propria partecipazione in qualita' di socio fondatore con                    
l'approvazione della L.R. 10/02 (137).                                          
Nell'ambito delle attivita' di monitoraggio ed osservatorio sulla               
realta' dello spettacolo, accanto all'elaborazione dei dati derivanti           
dalla propria attivita' amministrativa, e' stato predisposto il                 
programma annuale 2002 delle attivita' dell'osservatorio dello                  
spettacolo - espressamente previsto dall'art. 8 della L.R. 13/99 -              
realizzate da ATER nell'ambito di una convenzione triennale con la              
Regione, in particolare per quanto riguarda indagini sull'offerta,              
sulla formazione professionale, su dati finanziari ed economici e su            
strumenti specifici di incentivazione del pubblico. Sempre in                   
convenzione con ATER e' altresi' continuata l'attivita' di                      
comunicazione sullo spettacolo attraverso la gestione del sito                  
internet "Cartellone" che, com'e' noto, consente di accedere alla               
programmazione di tutti i teatri della regione e a informazioni di              
vario tipo utili al pubblico e agli operatori dello spettacolo.                 
Nel settore del cinema e audiovisivi, vanno segnalati gli interventi            
a sostegno delle piccole sale di provincia e del circuito dei cinema            
d'essai tramite le convenzioni con AGIS e FICE; l'attivita' a                   
sostegno di giovani autori con il Premio Zavattini, in collaborazione           
con l'Istituto Luce; la collaborazione con la Cineteca del Comune di            
Bologna, in particolare per quanto riguarda la conservazione e la               
catalogazione e la realizzazione di progetti specifici; le iniziative           
per l'attuazione di rassegne e festival e quelle per la promozione              
dei registi emiliano-romagnoli in Italia e all'estero.                          
Significativa e' stata anche l'attivita' di Film Commission                     
Emilia-Romagna, sia svolta direttamente che in collaborazione con               
AICER, nel quadro della convenzione triennale 2001-2003 stipulata tra           
la Regione e la stessa AICER. La partecipazione di Film Commission              
alle principali fiere e festival del settore audiovisivo consente di            
far conoscere il territorio regionale, promuovere le professionalita'           
e le maestranze esistenti, sviluppare importanti relazioni e                    
occasioni di dialogo e di confronto con gli operatori del settore.              
Tra le altre attivita' vanno sottolineate: il ruolo di capofila nel             
Coordinamento nazionale delle Film Commission, la partecipazione a              
Parigi alla giornata di presentazione delle Film Commission italiane,           
rivolta a case di produzione e registi francesi del settore                     
pubblicitario e l'incontro con i produttori europei in occasione                
dell'European Film Awards (Roma, dicembre 2002).                                
4. Promozione culturale                                                         
Sul piano delle iniziative di promozione culturale, cosi' come                  
previsto dalla L.R. 37/94 e con riferimento al programma triennale              
2001-2003, e' stato approvato il piano di attuazione 2002 per le                
attivita' culturali locali e per l'acquisto di attrezzature                     
tecnologiche. Per questi interventi, proposti da soggetti pubblici e            
privati, e' importante segnalare il proficuo rapporto di                        
collaborazione con le Province, in un'ottica di qualificazione e                
razionalizzazione della spesa. Con il piano 2002, la Regione ha                 
sostenuto numerose iniziative attraverso contributi a enti,                     
istituzioni e associazioni culturali sul piano delle attivita' (Euro            
706.559,66), per quanto riguarda interventi strutturali (Euro                   
723.039,90) e per l'incremento della dotazione patrimoniale (Euro               
184.283).                                                                       
Numerose e significative le iniziative di rilevanza regionale,                  
promosse direttamente dalla Regione in collaborazione con vari                  
soggetti pubblici e privati o attraverso convenzioni stipulate con              
istituzioni culturali: nel 2002 sono stati 46 gli interventi                    
finanziati, per 1.772.432 Euro tra mostre, convegni di studi,                   
festival, rassegne cinematografiche, programmi di ricerca, iniziative           
di promozione all'estero. Anche in quest'ultimo settore si e'                   
intensificata l'attivita' attuata direttamente o in collaborazione              
con gli altri Assessorati regionali o locali, con la Consulta                   
regionale per l'emigrazione, con i componenti del Forum regionale per           
le attivita' promozionali all'estero, il Ministero degli Affari                 
esteri, il Ministero per i Beni e le Attivita' culturali, le                    
rappresentanze diplomatiche nel mondo, l'Istituto per il Commercio              
estero ed Enti e istituzioni pubblici e privati. Va ricordata innanzi           
tutto la convenzione sottoscritta con la Direzione generale per la              
promozione e la cooperazione culturale del MAE per promuovere una               
serie di 46 "Eventi speciali" nei quali la Regione Emilia-Romagna e'            
stata impegnata direttamente. Si ricordano: "Velisti per caso",                 
"Vapensiero 2002" a Cuba e in Venezuela, la circuitazione                       
internazionale della rassegna "Il Po e i Cent'anni di Cesare                    
Zavattini" e quella in Nordamerica della mostra "Guglielmo Marconi:             
la sfida transatlantica" realizzata in collaborazione con la                    
Fondazione G. Marconi, la tourne'e negli Stati Uniti del Centro della           
Danza. Da segnalare inoltre la realizzazione del sito                           
www.culturadeuropa.it  contenente, tra l'altro, una banca dati per              
gli addetti ai lavori, con schede dettagliate sulla programmazione              
degli eventi destinati all'estero.                                              
Da segnalare infine, nell'ambito della convenzione triennale                    
2001-2003 stipulata con AICER le iniziative tese alla valorizzazione            
del patrimonio culturale regionale, tra le quali vanno menzionate la            
realizzazione di studi di fattibilita' per sistemi museali                      
territoriali e per una Biennale delle Arti decorative e attivita' di            
promozione del settore cinema e audiovisivo sul territorio                      
regionale.                                                                      
5. Sport                                                                        
Nel settore dello sport, in particolare per quanto riguarda gli                 
investimenti, due sono le azioni che vanno segnalate. La prima                  
riguarda l'adozione del provvedimento con il quale, in attuazione               
della L.R. 13/00 (138), si e' approvata la graduatoria degli                    
interventi per il triennio 2001-2003 e sono stati assegnati i                   
relativi contributi per lo sviluppo e il miglioramento                          
dell'impiantistica sportiva e degli spazi destinati alle attivita'              
motorio-sportive, per un totale di Euro 5.887.608,65 (3.188.604,91              
Euro destinati agli Enti pubblici e 2.737.221,57 Euro ad associazioni           
e soggetti privati). La seconda azione riguarda l'attuazione del                
programma approvato dal Consiglio relativo ai finanziamenti previsti            
dalla Legge 65/87, al fine della formulazione delle graduatorie degli           
interventi per la realizzazione di nuovi impianti sportivi o per il             
miglioramento di impianti esistenti e per un totale di oltre 10.000             
Euro.                                                                           
Con l'obiettivo di acquisire dati e informazioni sistematiche,                  
indispensabili ai fini dell'azione programmatica, sono state                    
sviluppate anche le attivita' dell'osservatorio regionale del sistema           
sportivo, completando la richiesta ai Comuni dei dati sugli impianti            
e sugli spazi sportivi. Il relativo data base e' disponibile in                 
internet, per fornire ai soggetti interessati utili indicazioni sulla           
consistenza del patrimonio impiantistico regionale.                             
Con il Piano annuale 2002 degli interventi per la promozione e la               
diffusione della pratica sportiva si e' provveduto all'assegnazione             
delle risorse di spesa corrente a favore di soggetti pubblici e                 
privati, federazioni sportive ed associazioni regionali per la                  
realizzazione di progetti per lo sviluppo e la diffusione della                 
pratica sportiva sul territorio regionale, a sostegno di                        
manifestazioni e attivita' per un totale di circa 460.000 Euro.                 
E' continuata infine l'attivita' a sostegno dei corsi per                       
l'abilitazione all'esercizio della professione maestro di sci e per             
le attivita' di organizzazione e potenziamento del soccorso alpino,             
per la prevenzione degli infortuni nelle attivita' alpinistiche e               
speleologiche, nonche' per le iniziative dirette alla conoscenza e              
alla valorizzazione delle aree speleologiche.                                   
6. Sistemi informativi per la comunicazione pubblica                            
Dopo l'attuazione degli obiettivi sanciti nel documento politico                
programmatico relativo alla costituzione dell'Urp (approvato dalla              
Giunta regionale il 19 dicembre 1995), che ha trovato pieno                     
compimento nel corso dei precedenti esercizi, con l'anno 2002 si e'             
inteso perseguire gli obiettivi indicati  nel Documento di politica             
economico-finanziaria 2002-2004.                                                
In particolare la scheda n. 4, allegata al citato documento,                    
individua nella integrazione dei canali di comunicazione, nello                 
sviluppo delle comunita' professionali di operatori della pubblica              
Amministrazione, nella qualita' della comunicazione e dell'ascolto le           
principali linee di sviluppo dell'azione regionale nel rapporto con i           
cittadini. La collocazione funzionale del Servizio Sistemi                      
informativi per la comunicazione pubblica nella Direzione generale              
Presidenza della Giunta e lo sviluppo di attivita' di comunicazione             
in raccordo con altre strutture regionali hanno comportato una                  
maggiore trasversalita' delle funzioni svolte e l'avvio di processi             
di integrazione con alcune strutture interne in merito ai temi degli            
strumenti e della relazione con l'utenza.                                       
6.1 L'attivita' dell'Ufficio relazioni con il pubblico (Urp)                    
A fronte di una continua attivita' di presidio dello sportello Urp              
regionale, che ha registrato per il 2002 n. 24.311 contatti (di cui             
l'89,88% di cittadini, con un incremento di 2355 contatti rispetto              
all'anno precedente), e di implementazione e sviluppo del sito                  
dell'Urp in Internet  con n. 246.340 visite di navigatori (con un               
aumento di n. 20.005 visite rispetto al 2001), si e' provveduto a               
sviluppare le funzioni connesse alla diffusione dell'informazione               
regionale, dell'ascolto dell'utenza, della integrazione con le                  
strutture interne, oltre che a sviluppare e consolidare le banche               
dati dell'Urp e il servizio "modulistica on line".                              
In collaborazione con il Servizio Sviluppo applicazioni informatiche            
2 sono state create nuove utilita' relative al sistema informativo              
dell'Urp, per consentire la condivisione di alcune utilita'                     
(registrazione dei contatti, sviluppo delle informazioni disponibili,           
definizione dei report) con altre strutture regionali che svolgono              
attivita' specialistiche di rapporto con l'utenza esterna.                      
Come per gli anni precedenti, anche per il 2002 l'Urp ha redatto                
mensilmente un report sul monitoraggio della propria utenza e                   
restituito alle strutture feedback di settore.                                  
Attraverso l'attivazione del laboratorio per l'innovazione - anno               
2002 "Istituzione dello sportello informativo per i cittadini                   
emiliano-romagnoli all'estero", in stretta collaborazione con la                
Consulta regionale per l'emigrazione, si e' attivato un nuovo                   
servizio di informazione e ascolto presso lo sportello Urp, rivolto             
ai cittadini emiliano-romagnoli residenti all'estero.                           
Il punto di riferimento stabile costituito presso l'Urp regionale e'            
supportato dal sito "emiliano-romagnoli nel mondo" che, attraverso la           
sezione "Informazioni e servizi", favorisce l'accesso telematico alle           
informazioni e la possibilita' di comunicare direttamente con l'Urp             
attraverso la posta elettronica.                                                
6.2 I punti informativi sul territorio regionale (Infopoint)                    
Nel corso del 2002 si e' data pratica attuazione agli accordi                   
stabiliti con otto Amministrazioni locali (i Comuni di Riccione,                
Cesena, Faenza, Lugo, Cento, Imola, Sassuolo e l'Amministrazione                
provinciale di Piacenza), attraverso la installazione di altrettanti            
Infopoint regionali presso alcuni uffici aperti al pubblico (Urp,               
Informagiovani, biblioteche).                                                   
Con la realizzazione di questi ultimi otto desk le postazioni                   
regionali Infopoint ammontano attualmente a 15.                                 
Gli obiettivi perseguiti con la creazione della rete degli Infopoint            
(favorire lo sviluppo delle opportunita' di accesso all'informazione            
regionale, sviluppare il livello di integrazione tra gli Infopoint e            
l'Urp della Regione Emilia-Romagna, favorire l'attivazione di                   
iniziative comuni volte prioritariamente alla comunicazione e                   
all'ascolto), unitamente alla opportunita' di diffondere                        
l'informazione sull'esistenza delle 15 postazioni, hanno ispirato una           
apposita campagna di comunicazione. La campagna, definita nel corso             
del 2002, si svolgera' a partire dal maggio 2003.                               
6.3 Lo sviluppo delle conoscenze                                                
Nel corso del 2002 si e' dato seguito a quanto indicato nella                   
Convenzione stipulata l'anno precedente con l'Universita' di Bologna            
- Dipartimento di Discipline della comunicazione, per                           
l'approfondimento e l'analisi metodologica delle principali tematiche           
dell'ascolto e delle relazioni con i cittadini.                                 
La positiva esperienza (che ha, tra l'altro, prodotto una                       
approfondita indagine etnografica sull'attivita' dell'Urp regionale e           
una analisi sulle principali iniziative di ascolto attuate sul                  
territorio regionale) ha suggerito di proseguire la collaborazione              
con il Dipartimento di Discipline della comunicazione, attraverso la            
stipula di una nuova Convenzione per l'acquisizione di servizi a                
supporto di una migliore conoscenza del profilo dell'utenza della               
pubblica Amministrazione in Emilia-Romagna, delle dinamiche di                  
ascolto e delle tecniche comunicative. In particolare, con il                   
supporto di strumenti e metodologie di analisi fondate su una elevata           
connotazione scientifica, si sono stabilite linee di lavoro (che si             
svilupperanno nel corso del 2003) per l'analisi dei "profili di                 
cittadinanza" degli emiliano-romagnoli, per l'approfondimento dei               
temi e degli strumenti rivolti all'ascolto dell'utenza e per la                 
realizzazione di nuove  linee di ricerca sulla comunicazione.                   
6.4 La comunicazione e lo sviluppo dei servizi online                           
Nell'ambito delle proprie funzioni sulla comunicazione,  nel corso              
del 2002 il Servizio ha prestato la propria consulenza specialistica            
per la definizione di nuovi siti tematici in Ermes di particolare               
rilevanza per l'utenza esterna, collaborando con le strutture                   
interessate. In particolare ha contribuito alla realizzazione dei               
siti: "Appalti pubblici"; "Autonomie locali", "Guida ai tributi                 
regionali", "La finanza del territorio".                                        
Nell'ambito dell'Agenda della modernizzazione il Servizio ha                    
partecipato alle attivita' del Laboratorio per il miglioramento della           
comunicazione sul Web, coordinandone insieme ad altri Servizi  il               
disegno e l'organizzazione e partecipando concretamente ai lavori.              
L'obiettivo del laboratorio era la costruzione di una comunita'                 
professionale dei comunicatori regionali impegnati nelle attivita' di           
comunicazione attraverso web, il miglioramento delle relazioni                  
interne, la razionalizzazione delle informazioni e l'adozione di                
standard condivisi. In tal senso il Laboratorio ha prodotto un                  
documento finale contenente proposte innovative.                                
Il Servizio ha partecipato al comitato editoriale del mensile di                
comunicazione  interna "In Regione", offrendo contributi sia nella              
definizione del nuovo impianto editoriale, che nell'allestimento dei            
singoli numeri.                                                                 
E' proseguita la positiva esperienza di redazione della collana                 
rivolta agli operatori della comunicazione pubblica, denominata                 
"Quaderni di comunicazione pubblica". Nel corso dell'anno,                      
avvalendosi della convenzione con la casa editrice Clueb, sono stati            
pubblicati due nuovi volumi ed e' stato realizzato il "cofanetto"               
contenente la raccolta delle otto pubblicazioni gia' realizzate e il            
relativo CD. Alla scadenza della convenzione e' stata realizzata una            
nuova gara al fine di garantire il proseguimento dell'iniziativa                
editoriale, in cui la casa editrice Clueb e' risultata vincente. A              
conclusione del riassetto organizzativo interno avvenuto nel corso              
del 2002, si e' provveduto a definire i contenuti della terza                   
edizione della guida ai servizi della Regione Emilia-Romagna, con il            
nuovo titolo "Dentro la Regione - Guida ai servizi della Regione                
Emilia-Romagna" (stampa e diffusione sono previsti per la primavera             
2003).                                                                          
Nel corso del 2002 il Servizio ha partecipato a tre manifestazioni              
fieristiche relative alla comunicazione e all'innovazione nella PA:             
Euro PA a Rimini, Forum PA a Roma e COMPA a Bologna.                            
In particolare, in concomitanza con Euro PA di Rimini, e' stato                 
promosso un convegno, articolato su due giornate: la prima sulle                
tematiche del cambiamento della pubblica Amministrazione in                     
Emilia-Romagna e in Italia e sulla comunicazione pubblica nella                 
nostra regione, che ha visto la premiazione dei vincitori della prima           
edizione di "Urp in viaggio"; la seconda sui progetti e le politiche            
del cambiamento nei paesi dell'OCSE e in Europa.                                
A Forum PA il Servizio ha presentato il progetto Urp degli Urp.                 
In concomitanza con il COMPA sono stati promossi due incontri: "Per             
piu' di una Regione", dedicato ai progetti, alle idee e alle                    
attivita' di comunicazione e relazione con il pubblico di alcune                
Regioni italiane; "Tra enti e utenti: i sistemi per una interazione             
evoluta", dedicato a strategie, strumenti ed esperienze significative           
realizzate da Enti pubblici in Italia e all'estero, con particolare             
attenzione alle tematiche CRM.                                                  
6.5 La rete dei punti d'ascolto                                                 
Tra i laboratori per l'innovazione del programma "Agenda per la                 
modernizzazione anno 2002", il progetto "Rete dei punti di ascolto"             
ha effettuato, in collaborazione con le Direzioni generali, l'analisi           
delle pratiche e delle tipologie di ascolto all'interno dell'Ente               
regionale e lo studio di casi significativi di ascolto nel                      
territorio, avviando sperimentazioni in diversi settori. Inoltre si             
sono realizzate la progettazione di massima del sito web                        
interattivo/comunita' virtuale dedicato al tema ascolto; un sondaggio           
 sugli atteggiamenti verso l'ascolto dei dirigenti e quadri                     
regionali; infine un programma di formazione sull'ascolto per gli               
operatori Urp del territorio regionale.                                         
6.6 La rete degli Urp                                                           
Nel corso del 2002 sono stati realizzati i programmi di lavoro                  
(previsti dalle convenzioni stipulate con il Comune di Cavriago e con           
il Dipartimento della Funzione pubblica) per il sostegno e lo                   
sviluppo degli uffici per le relazioni con il pubblico del territorio           
regionale e nazionale, nell'ambito dei progetti "Il sistema e la rete           
degli Urp in Emilia-Romagna" e "Urp degli Urp". Il programma                    
regionale si e' attuato attraverso le attivita' previste nel piano di           
lavoro: la realizzazione di laboratori formativi rivolti a                      
responsabili ed operatori degli uffici per le relazioni con il                  
pubblico del territorio regionale, l'uscita dei numeri della                    
newsletter Urp&Urp, il supporto alle Amministrazioni che intendono              
avviare l'ufficio attraverso l'iniziativa dell'incubatore, la                   
realizzazione della II edizione del premio per la comunicazione                 
pubblica "In viaggio", il censimento degli uffici attraverso la                 
consueta rilevazione annuale on line.                                           
Per quel che riguarda il progetto Urp degli Urp, condiviso con il               
Dipartimento della Funzione pubblica, il programma di lavoro                    
realizzato ha visto la partecipazione del progetto ai saloni di Forum           
PA e COMPA, la redazione del sito internet www.urp.it, la gestione              
degli sportelli di Bologna e Roma, la realizzazione di 4 laboratori             
di apprendimento e benchmarking fra le Amministrazioni italiane su              
temi che riguardano la funzione di comunicazione pubblica e                     
istituzionale, per uno dei quali e' stata avviata una collana                   
editoriale di quaderni, l'attivita' di tutoraggio a distanza per le             
Amministrazioni impegnate nella progettazione e avvio del proprio               
Urp, la prosecuzione del web magazine Pubblic¹ndo e l'avvio dei                 
weblog sul sito del progetto.                                                   
6.7 Il sistema integrato delle relazioni con gli interlocutori                  
regionali                                                                       
Nel corso del 2002 sono state avviate le attivita' di studio e                  
analisi per la progettazione di un Contact center regionale, in                 
attuazione degli indirizzi indicati nel DPEF, che pongono al proprio            
centro l'utenza e la relativa capacita' dell'Amministrazione                    
regionale di corrispondere adeguatamente alle attese espresse dal               
sistema sociale.                                                                
Le attivita' di diagnosi e di individuazione degli elementi                     
progettuali per migliorare l'interrelazione della Regione con il                
pubblico e l'accesso degli utenti ai servizi della PA avviate in                
collaborazione con Butera & Partner, hanno compreso: l'esame dei siti           
web, della documentazione esistente e interviste con elaborazione e             
validazione della mappa complessiva dei servizi di tutte le Direzioni           
generali; l'analisi quali-quantitativa dei punti di accesso presso              
cinque Direzioni generali; l'indagine qualitativa sulla domanda                 
esterna mediante interviste e focus group con cittadini, imprese e              
Enti locali; la predisposizione della metodologia per                           
l'identificazione e la semplificazione ed integrazione dei processi             
di customer service. A tali attivita' hanno fatto seguito                       
l'elaborazione, la verifica e la validazione di un concept di Contact           
center per la Regione che ha visto: la costruzione di ipotesi                   
differenziate di Contact center come sistema trasversale,                       
policentrico, a piu' livelli  e multicanale; la verifica della                  
fattibilita' organizzativa e tecnologica del Contact center in                  
collaborazione con fornitori esterni e in rapporto con i servizi e le           
aree competenti in materia in Regione; la pianificazione del progetto           
con individuazione di possibili modalita' di acquisizione dei servizi           
e della strumentazione tecnica necessarie alla realizzazione del                
Contact center; la condivisione delle esigenze, delle ipotesi                   
progettuali e la costruzione del processo decisionale.                          
Le attivita' di analisi e di studio attuate che prevedevano, dopo               
l'attivazione dei primi moduli operativi di Contact center,                     
considerevoli investimenti strumentali e quote di lavoro                        
esternalizzate, sono state ridefinite nel corso dell'anno in                    
considerazione delle disponibilita' economiche per investimenti                 
rinvenute nel Bilancio di previsione 2003, che non avrebbero                    
consentito il proseguimento dell'iniziativa.                                    
La ridefinizione delle attivita', che ha comportato una parziale                
modifica ai termini contrattuali, ha tuttavia salvaguardato i                   
principi e i contenuti essenziali del progetto, rimandandone                    
l'attuazione e agendo prioritariamente sulla razionalizzazione e il             
rafforzamento delle funzioni dell'Urp regionale.                                

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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