DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 settembre 2002, n. 1747
Procedura di verifica (screening) relativa al progetto di completamento variante pedemontana alle SP 467 e SP 569 nel tratto Fiorano-Spilamberto (Titolo II, L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il progetto di
completamento della variante pedemontana alle SS PP 467 e 569 nel
tratto Fiorano-Spilamberto, presentato dalla Provincia di Modena -
Area Lavori pubblici, dalla ulteriore procedura di VIA con le
seguenti prescrizioni:
1) in sede di progettazione definitiva dovranno essere studiate
soluzioni alternative, valutandone la fattibilita' sotto il profilo
tecnico-economico ed ambientale, all'intersezione tra Via S. Eusebio
e SP 16 prevista all'interno del III stralcio funzionale di progetto;
considerato che dette soluzioni coinvolgono il futuro assetto della
viabilita' del comune di Spilamberto, non direttamente interessato
dal progetto in esame, dovranno essere studiate in relazione a tale
specificita', ed eventualmente, in base a valutazioni sulla
disponibilita' finanziaria, incorporate in un successivo progetto; in
ogni caso appare opportuno che le soluzioni studiate siano sottoposte
a verifica di ottemperanza da parte della Regione;
2) per la fondazione stradale dovra' essere utilizzato di preferenza
materiale riciclato, verificandone preventivamente l'assenza di
contaminazione da sostanze che potrebbero interferire negativamente
con le falde;
3) il progetto definitivo dovra': - specificare il dimensionamento,
le caratteristiche tecnico-costruttive, le modalita' di funzionamento
del sistema di collettamento, raccolta e trattamento delle acque
meteoriche e dei liquidi accidentalmente sversati sulla sede
stradale; - descriverne le modalita' di funzionamento nelle
condizioni piu' gravose a dimostrazione dell'assenza di rischio di
contaminazione nei confronti della risorsa idrica sotterranea, in
particolare in corrispondenza dell'attraversamento di aree con grado
di vulnerabilita' E (elevato) e EE (estremamente elevato) ricavato
dalla "Carta della vulnerabilita' all'inquinamento degli acquiferi"
(PTCP, art. 42);
4) in corrispondenza dei tratti di scavalcamento dei corsi d'acqua,
dovranno essere adottate le soluzioni tecnico-costruttive piu' idonee
ad evitare, in caso di eventi incidentali, la caduta di veicoli in
alveo;
5) per quanto attiene il progetto definitivo delle opere di
attraversamento dei corsi d'acqua, si ricorda il dovuto rispetto
delle norme del PAI (artt. 19 e 38), ribadendo che il progetto
definitivo dovra' necessariamente valutare gli effetti delle
fondazioni e delle pile dei ponti sui corsi d'acqua nei confronti del
flusso idrico (eventuali depositi ed erosioni di materiali litoidi in
alveo), nonche' l'opportunita' di realizzare opere di protezione
delle fondazioni;
6) qualora per le opere di fondazione si dovesse ricorrere a
palificazioni profonde, dovranno essere adottate e descritte nel
progetto definitivo le opportune modalita' esecutive volte a
scongiurare possibilita' di inquinamento delle falde sotterranee;
7) in sede di progettazione definitiva dovra' essere effettuata una
valutazione previsionale dell'impatto acustico indotto dall'opera in
fase di esercizio, e dovranno essere descritti dettagliatamente gli
interventi di mitigazione necessari, il loro dimensionamento ed
efficacia; i ricettori (nuclei abitati semplici o complessi) presenti
o previsti dovranno essere individuati all'interno dell'isofonica di
45 dBA ottenuta con opportuno modello previsionale; la presenza dei
ricettori cosi' individuati dovra' essere attestata e dimostrata
mediante carte tematiche;
8) entro 60 giorni dalla messa in esercizio dell'opera (o dei
singoli tratti), dovra' essere avviata una campagna di monitoraggio
strumentale sui livelli di impatto acustico relativi ai ricettori
sensibili individuati; tale campagna, effettuata con le modalita'
(tempi, modi, ricettori sensibili) concordate con ARPA, dovra'
verificare la veridicita' delle ipotesi assunte al fine di adottare
eventuali provvedimenti correttivi per il rispetto delle normative
vigenti;
9) le aree di cantiere non dovranno essere localizzate in zone di
sensibilita' 1 secondo la classificazione relativa alla
vulnerabilita' degli acquiferi sotterranei effettuata dal PTCP della
Provincia di Modena;
10) il progetto definitivo dovra': - individuare e descrivere gli
interventi e/o le azioni gestionali che permettano di mitigare gli
impatti derivanti dalla esecuzione delle opere sia sull'ambiente
(polveri, rumore e rifiuti) sia sulla salute/infortunistica
lavorativa e della popolazione localmente esposta, con particolare
riferimento alla ubicazione degli accantieramenti (vulnerabilita'
dell'acquifero, vicinanza ai corpi idrici superficiali, ricettori
sensibili), nonche' al funzionamento dei mezzi d'opera (ad esempio:
lo scaglionamento temporale dei mezzi di trasporto, il trasporto di
inerti con camion dotati di cassone con telo, l'impiego di mezzi di
cantiere con emissioni di rumore conformi alle direttive CEE in
materia di emissione acustica ambientale delle macchine ed
attrezzature destinate a funzionare all'aperto, la raccolta in
appositi contenitori di lubrificanti, carburanti, oli esausti e
rifiuti, ecc.); - individuare le soluzioni che si intendono adottare
per lo smaltimento del traffico in caso di interferenza con la
viabilita' esistente; - individuare le soluzioni che permettano il
minor impatto dei mezzi d'opera nei confronti dell'attuale
viabilita';
11) in sede di progettazione definitiva dovra' essere redatto un
Piano di inserimento ambientale e paesaggistico dell'opera, che
approfondisca le tematiche paesaggistico-ambientali lungo tutto il
tracciato di progetto; tale Piano costituira' elemento integrante del
progetto in sede di approvazione definitiva e dovra' contenere il
programma di manutenzione dei previsti impianti di vegetazione
arborea ed arbustiva per almeno tre anni dalla messa a dimora,
comprensive dell'eventuale necessario reimpianto delle fallanze nel
primo anno;
resta fermo che la realizzazione dell'opera oggetto della presente
procedura, e' subordinata all'approvazione di varianti agli strumenti
urbanistici dei Comuni di Fiorano Modenese, Castelvetro di Modena e
Spilamberto che recepiscano il progetto cosi' come configurato negli
elaborati depositati, eventualmente modificato a seguito della
verifica di ottemperanza di cui alla prescrizione 1), ed al rilascio
da parte delle autorita' competenti di tutte le autorizzazioni ed i
pareri necessari ai sensi delle vigenti disposizioni di legge;
b) di trasmettere la presente delibera alla proponente Provincia di
Modena - Area Lavori pubblici; alla Provincia di Modena - Assessorato
Ambiente; ai Comuni di Fiorano Modenese, Maranello, Castelvetro di
Modena, Castelnuovo Rangone e Spilamberto; al Servizio provinciale
Difesa del suolo, Risorse idriche e forestali di Modena;
all'Autorita' di Bacino del Po ed all'ARPA Sezione provinciale di
Modena;
c) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente
partito di deliberazione.