DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 15 luglio 2002, n. 1239
Decisione in merito alla procedura (screening) concernente il progetto di realizzazione di variante stradale alla SP ex SS "della Futa" mediante riqualificazione del tratto di "Fondo Valle Savena" dal ponte "delle Oche" al "Ponte della Boara" (L.R. 9/99, titolo II)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 21 maggio
1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione
del limitato rilievo degli interventi previsti, e dei conseguenti
impatti ambientali, nonche' degli impatti positivi previsti per la ex
SS 65 della Futa, il progetto concernente la realizzazione di
variante stradale alla SP ex SS 65 "della Futa" mediante
riqualificazione del tratto di "Fondo Valle Savena" dalla variante di
Rastignano in corrispondenza del ponte "delle Oche" al ponte "della
Boara", in comune di Pianoro, in provincia di Bologna, dalla
ulteriore procedura di VIA, con le seguenti prescrizioni gia'
riportate al punto 7:
Fase di cantiere
1) al fine di limitare l'aggravio dei livelli di impatto,
soprattutto di inquinamento atmosferico e di rumore, sulla ex SS 65
durante la fase di realizzazione, e' necessario che la realizzazione
del progetto in esame avvenga senza interruzione del traffico
veicolare sulla Fondo Valle Savena per tutta la durata del cantiere;
2) per il ripristino delle aree di cantiere si riutilizzera' il
terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avra' cura di
accumulare, separatamente dalle altre tipologie di materiale, in
spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne
la morte biologica;
3) per mitigare gli effetti negativi della fase di cantierizzazione
appare necessario adottare tutti gli accorgimenti opportuni per
limitare le emissioni di inquinanti e per proteggere i lavoratori e
la popolazione;
4) il cantiere temporaneo e' necessario sia localizzato distante dai
ricettori sensibili e dall'alveo;
5) l'area del cantiere, ad ultimazione dei lavori, e' necessario che
venga ripristinata allo stato ante operam;
6) per limitare le emissioni diffuse e puntali di polveri derivanti
dalla movimentazione dei materiali di costruzione, dall'esercizio di
impianti fissi e dalla movimentazione dei mezzi su sede stradale di
cantiere sterrata e' necessario: - per l'eventuale impianto di
betonaggio e altri impianti fissi, prevedere sistemi di abbattimento
per le polveri in corrispondenza degli sfiati da serbatoi e
miscelatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione; - qualora
nella composizione del calcestruzzo rientri come materia prima il
polistirolo, il ciclo delle acque usate, provenienti anche dal
lavaggio delle autobetoniere, non dovra' essere svolta a cielo aperto
e comunque, prima dello scarico delle acque usate nel contenitore
preparato allo scopo, dovranno essere interposte griglie di
trattenimento del materiale plastico; - prevedere la umidificazione
dei depositi temporanei di terre, dei depositi di materie prime ed
inerti e delle vie di transito da e per i cantieri, soprattutto
quando queste si trovino nelle vicinanze dell'aggregato urbano; - per
il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei
cassoni con teloni;
Suolo e sottosuolo
7) e' necessario che venga redatta un'approfondita relazione
geotecnica con le analisi di stabilita' necessarie per la stesura del
progetto definitivo, nella quale i terreni direttamente interessati
dal tracciato siano oggetto di indagini geognostiche, volte a
determinare i parametri geotecnici del terreno di fondazione, per le
necessarie verifiche di stabilita' e le opportune sistemazioni;
8) in considerazione del fatto che materiali limo-sabbiosi necessari
per l'intervento sono stimati in circa 30.000 mc., mentre il
materiale proveniente da sbancamenti in loco e' stimato in circa
40.000 mc., e' necessario che venga riutilizzato tale materiale,
riducendo al massimo il conferimento di inerti;
Ambiente idrico
9) per quanto concerne il sistema di drenaggio delle acque reflue di
origine meteorica e di origine accidentale (sversamenti, acque di
spegnimento di eventuali incendi, acque di lavaggio della
piattaforma, ecc.) dell'infrastruttura, al fine di tutelare la
qualita' dell'acqua, occorre non scaricare le acque meteoriche di
dilavamento della piattaforma stradale direttamente nel Savena,
individuando le opportune soluzioni progettuali di convogliamento,
raccolta e depurazione e prevedere presidi a tutela del corso d'acqua
quali un sistema di raccolta e trattamento delle acque di origine
meteorica che preveda la realizzazione di vasche di raccolta di prima
pioggia per un tempo almeno di 10 minuti, dotate di saracinesche
idrauliche in grado di bloccare l'immissione dei reflui nel reticolo
idrografico superficiale;
10) il progetto esecutivo dovra' contenere il "piano di gestione,
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di drenaggio,
invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli
eventuali sversamenti accidentali";
11) il progetto esecutivo del sistema di raccolta e trattamento delle
acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti accidentali
dovra' essere approvato dall'Amministrazione provinciale di Bologna;
Vegetazione, flora e fauna e paesaggio
12) e' necessaria la realizzazione di interventi di mitigazione dei
cantieri e dell'opera mediante interventi di compensazione, tramite
l'impianto di vegetazione arborea ed arbustiva con funzione di
inserimento ambientale e paesaggistico oltre che di "ricucitura" del
corridoio ecologico;
13) per quanto riguarda la fase di esercizio, appare necessario che
in fase di progettazione definitiva risultera' necessario realizzare
misure di mitigazione opportunatamente progettate per minimizzare
l'impatto percettivo sul paesaggio, quali terrapieni antirumore
integrati con barriere vegetali, o altri eventuali interventi di
mitigazione come ad esempio pannelli fonoassorbenti opportunatamente
schermati con impianti arborei ed arbustivi;
14) il progetto esecutivo dovra' comprendere le operazioni di
manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora;
a questa si aggiunge la necessita' di prevedere un reimpianto delle
fallanze nel primo anno di manutenzione;
Rumore
15) si prescrive il rispetto dei limiti di pressione sonora, previsti
dal DPCM 1/3/1991 e successive modifiche, sugli alloggi e sui
ricettori presenti, nelle adiacenze dell'infrastruttura progettata,
al di fuori della fascia di rispetto laterale, come indicato nella
circolare regionale n. 7 dell'1/3/1993; in particolare tali aree,
vanno considerate appartenenti alla III classe (area di tipo misto)
con limite diurno pari a 60 dB(A) e limite notturno pari a 50 dB(A);
16) le opere di mitigazione, necessarie per il conseguimento del
rispetto dei limiti relativi all'impatto acustico, dovranno essere
schermate con impianti vegetazionali, (cespugli e alberature di
essenze autoctone) in grado di creare un corridoio ecologico che
possa raccordarsi con la vegetazione esistente dei vari canali
attraversati dall'infrastruttura;
17) nel caso in cui si prevedano mitigazioni, direttamente sugli
edifici residenziali, mediante finestre silenti, si prescrive che,
analogamente a quanto gia' introdotto con il DPR 18/11/1998 n. 459,
siano comunque introdotti tutti gli eventuali ulteriori interventi
necessari a garantire il livello notturno massimo, misurato al centro
della stanza. a finestre chiuse, con il microfono posto a 1,5 metri
dal pavimento;
18) si prescrive che le eventuali barriere fonoassorbenti siano
ricoperte di rivestimenti vegetali;
19) si dovra' valutare, inoltre, la necessita' di introdurre
eventuali mitigazioni acustiche, sul cantiere e/o sui ricettori; le
azioni attivate dovranno consentire il rispetto dei limiti sonori
previsti dalle normative vigenti;
20) le prescrizioni, prima elencate, dovranno essere verificate
attraverso una campagna di monitoraggio strumentale da realizzarsi
durante la realizzazione dell'opera, ad opera e mitigazioni
realizzate e, sulla base dei risultati ottenuti, dovranno essere
assunte le necessarie determinazioni conseguenti;
b) di trasmettere la presente delibera al proponente Provincia di
Bologna Servizio Progettazione e Costruzioni stradali, alla
Amministrazione provinciale di Bologna Assessorato Ambiente, al
Comune di Pianoro, all'ARPA-Sezione provinciale di Bologna, al
Servizio provinciale Difesa del suolo, Risorse idriche e forestali di
Bologna;
c) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni,
il presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione.