REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 agosto 2002, n. 1540

Risultati della gestione 2001 del Servizio sanitario regionale e provvedimenti conseguenti

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Visti:                                                                          
- l'art. 83 della Legge 23 dicembre 2000, n. 388 "Legge finanziaria             
2001";                                                                          
- l'Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e                
Bolzano dell'8 agosto 2001 in materia sanitaria;                                
- l'art. 4 del DL 18 settembre 2001, n. 347 "Interventi urgenti in              
materia di spesa sanitaria", convertito in Legge 16 novembre 2001, n.           
405;                                                                            
dato atto che:                                                                  
- i predetti provvedimenti definiscono le modalita' di accertamento,            
da parte delle Regioni, delle risultanze dei conti consuntivi sulla             
spesa sanitaria e di copertura degli eventuali disavanzi di gestione;           
- in particolare, per l'esercizio 2001, l'art. 4, comma 3 del DL                
347/01 stabilisce che gli eventuali disavanzi di gestione siano                 
coperti dalle Regioni con modalita' stabilite da norme regionali che            
prevedano alternativamente o cumulativamente l'introduzione di:                 
a) misure di compartecipazione alla spesa sanitaria, ivi inclusa                
l'introduzione di forme di corresponsabilizzazione dei principali               
soggetti che concorrono alla determinazione della spesa,                        
b) variazione dell'aliquota dell'addizionale regionale IRPEF o altre            
misure fiscali previste nella normativa vigente,                                
c) altre misure idonee a contenere la spesa, ivi inclusa l'adozione             
di interventi sui meccanismi di distribuzione dei farmaci;                      
vista la relazione dell'Assessore competente, relativa ai risultati             
della gestione 2001 del Servizio sanitario regionale, che di seguito            
si riporta integralmente:                                                       
"1) Il risultato della gestione 2001                                            
Con delibera n. 2398 del 12 novembre 2001, la Giunta regionale, in              
coerenza con quanto previsto dall'accordo Governo-Regioni dell'8                
agosto 2001, ha effettuato la verifica della gestione del Servizio              
sanitario regionale, finalizzata all'anticipazione delle misure di              
copertura dell'eventuale disavanzo secondo quanto previsto dal comma            
4 dell'articolo 83 della Legge 23 dicembre 2000, n. 388.                        
Il disavanzo regionale al 31 dicembre 2001 - sulla base della                   
rilevazione effettuata a settembre - e' stato stimato in 52 miliardi            
di Lire, determinato in particolare:                                            
- dalla previsione di un'integrazione del Fondo sanitario regionale             
di 730 miliardi di Lire, in corrispondenza sia delle maggiori risorse           
attese in virtu' dell'accordo dell'8 agosto (pari a 7.157 miliardi),            
sia della quota ancora da ripartire (1.907 miliardi per obiettivi di            
PSN e riqualificazione dell'assistenza) gia' inclusa nelle                      
disponibilita' d'inizio d'anno;                                                 
- dalla stima di una partecipazione del sistema universitario al                
disavanzo delle Aziende miste per 51 miliardi, pari al 50% del                  
disavanzo evidenziato nelle rilevazioni di pre-chiusura; la misura di           
tale partecipazione e' stata determinata nelle more della definizione           
della "adeguata corresponsabilizzazione finanziaria delle                       
Universita'" cui il Governo si e' impegnato con l'accordo dell'8                
agosto.                                                                         
Rispetto a tale risultato, alla luce della situazione desunta dai               
dati acquisiti dalle Aziende al corrente mese di giugno (che ormai              
riflettono nella sostanza quelli di consuntivo), l'entita' del                  
risultato negativo netto di gestione - a cui corrispondere con misure           
atte a ricondurre in equilibrio la gestione, ai sensi della normativa           
e degli accordi sopra richiamati - e' di 140 miliardi di Lire, al               
netto del disavanzo dell'unico IRCCS presente sul territorio                    
regionale, gli Istituti Ortopedici "Rizzoli", (pari a 13 miliardi di            
Lire) e della compartecipazione dell'Universita' al risultato delle             
Aziende miste, prevista in 40 miliardi di Lire (pari al 50% del                 
disavanzo emerso). I risultati dell'IRCCS e delle quattro Aziende               
Ospedaliere miste scontano gia' il finanziamento dell'istituto                  
dell'esclusivita' di rapporto disposto dalla Regione nei loro                   
confronti, oltre che - per queste ultime - del ripiano di quota parte           
delle perdite d'esercizio.                                                      
Il maggior disavanzo - rispetto a quello della verifica dello scorso            
autunno - e' il frutto per 50 miliardi di una minore integrazione da            
FSN (730-680) e per 40 miliardi dei risultati a consuntivo delle                
gestioni aziendali.                                                             
Tali risultati, che possono considerarsi ormai definitivi, confermano           
la determinazione della Giunta di non dar corso ad alcuna manovra tra           
quelle previste alle lettere a) e b) del comma 3 dell'articolo 4 del            
DL 347/01 convertito nella Legge 405/01, bensi' di utilizzare                   
piuttosto le indicazioni contenute nella lettera c) dello stesso                
articolo e le misure per il contenimento della spesa farmaceutica               
previste dalla medesima legge.                                                  
2) L'evoluzione strutturale del sistema sanitario regionale                     
La convinzione che non sussistono le condizioni per l'introduzione di           
ulteriori forme di compartecipazione alla spesa sanitaria o di misure           
fiscali e' motivata sia dall'esiguita' dello squilibrio della                   
gestione da un lato (pari a poco piu' dell'1% della spesa                       
complessiva), sia dalla solidita' che il sistema sanitario                      
dell'Emilia-Romagna sta manifestando con evidenza crescente nel corso           
degli ultimi anni, dall'altro. Aldila' del pur significativo                    
risultato in termini di riduzione progressiva del disavanzo, ci si              
riferisce in particolare alla valenza delle misure che hanno                    
consentito di raggiungere un controllo crescente sull'andamento della           
spesa.                                                                          
In termini piu' specifici, si intende sottolineare l'ampia manovra              
che ha coinvolto l'intera rete ospedaliera della regione, consistita            
da un lato nella riduzione significativa dei posti-letto, oggi                  
arrivati ad un indice complessivo del 4,7 per mille abitanti (di cui            
il 4 per mille di posti letto per acuti) e in un deciso impegno,                
dall'altro, sul fronte dell'appropriatezza dei ricoveri. Il                     
coinvolgimento dei professionisti operanti dentro e fuori gli                   
ospedali ha permesso, a tale proposito, di ottenere risultati                   
importanti, certificati anche dai dati piu' recenti diffusi                     
dall'Agenzia per i Servizi sanitari regionali, consistenti in una               
significativa riduzione del tasso di spedalizzazione ordinario (155             
per 1.000 abitanti) incidendo in special modo su quelli                         
inappropriati. In parallelo e a complemento di tale azione, e' stata            
rafforzata la rete dei servizi territoriali che trova nel distretto             
sia il punto di integrazione con l'ospedale e con i servizi sociali,            
sia la garanzia per la completezza e la continuita' della funzione              
assistenziale.                                                                  
I principali strumenti di governo che hanno assunto rilevanza                   
strategica nello sviluppo delle politiche e nel perseguimento dei               
risultati sopra indicati hanno fatto leva su una applicazione                   
estensiva degli accordi contrattuali (sia tra Aziende sanitarie                 
pubbliche sia nei confronti delle strutture private accreditate) e              
sulla progressiva valorizzazione del ruolo delle Aziende sanitarie,             
che sono andate assumendo gradi crescenti di autonomia e                        
responsabilita'. Cio' ha consentito di governare in maniera piu'                
rigorosa lo sviluppo dell'offerta di servizi, mantenendo l'evoluzione           
delle strutture pubbliche e private, produttrici in particolare di              
servizi di ricovero, nell'ambito delle disponibilita' finanziarie, e            
contemporaneamente di avviare ed irrobustire all'interno delle                  
strutture pubbliche un processo volto a valorizzare le                          
responsabilita' individuali, specie nei confronti dei responsabili              
dei principali processi d'assistenza, chiamati a misurarsi sempre               
piu' intensamente con i temi del governo clinico.                               
Questi ultimi aspetti (autonomia, responsabilita', governo clinico,             
governo economico-finanziario) hanno trovato una specifica                      
collocazione nell'ambito degli atti aziendali adottati dai Direttori            
generali delle Aziende sanitarie ai sensi dell'art. 3 del DLgs                  
229/99.                                                                         
3) Le misure per il pareggio di bilancio                                        
Con riferimento al risultato della gestione 2001, si sottolinea                 
quanto segue:                                                                   
- il risultato (- 140 miliardi) risente per 107 miliardi                        
dell'iscrizione, tra le partite negative di bilancio, delle quote di            
ammortamento. Esse costituiscono una fonte di finanziamento destinata           
ad investimenti per l'acquisizione ed il rinnovo del patrimonio                 
aziendale. Tale componente negativa, percio', non dovrebbe, a rigore,           
concorrere alla formazione del disavanzo finanziario, non comportando           
nell'anno di riferimento esborsi di cassa, ma rappresentando                    
piuttosto una voce economica atta a ricostituire, nel tempo, la                 
capacita' di autofinanziamento dell'Azienda per ulteriori                       
investimenti. Al riguardo si sottolinea che l'art. 119 della                    
Costituzione prevede la possibilita' per le Regioni di ricorrere                
all'indebitamento (solo) per finanziare spese di investimento, alle             
quali vanno correttamente assimilate tali voci di costo;                        
- il Servizio sanitario dell'Emilia-Romagna possiede capacita' di               
autofinanziamento legate alle plusvalenze conseguibili dalla                    
possibile alienazione di patrimonio disponibile, che per le sole                
Aziende attualmente non a pareggio (sette su diciotto) rappresentano            
un potenziale ricavo dell'ordine di 50 miliardi. E comunque,                    
indipendentemente dalla realizzazione di tali plusvalenze, attraverso           
la valorizzazione a prezzi correnti del patrimonio disponibile, le              
Aziende sono nella condizione di poter "abbattere" le perdite per la            
differenza tra la ri-valorizzazione dei beni e il relativo valore               
precedentemente iscritto a bilancio;                                            
- ferie non godute. Parimenti, non costituisce esborso finanziario la           
contabilizzazione nell'anno del "costo" per ferie maturate ed                   
eventualmente non godute. Nello stato patrimoniale delle Aziende, la            
consistenza del relativo fondo al 31/12/2001 ammonta a 130 miliardi             
che si puo' tradurre, gia' a partire dal corrente anno, in una                  
riduzione dei costi di gestione, a fronte di una oculata gestione               
delle ferie.                                                                    
Inoltre, per migliorare ulteriormente in modo strutturale la gestione           
del Servizio sanitario, accanto alle misure gia' varate all'inizio              
dell'anno, la Giunta ha individuato altri settori d'intervento nei              
cui confronti si intendono adottare le azioni di seguito evidenziate.           
Beni e servizi                                                                  
Con riferimento a tale categoria di spesa, le Aziende di questa                 
regione sono impegnate da anni nell'organizzare forme collettive                
d'acquisto e la Regione stessa ha attivato dal 1994 e utilizzato un             
Osservatorio regionale dei prezzi (OREP), contenente circa 1.000                
tipologie di prodotti, che viene gia' utilizzato per orientare le               
Aziende ad acquistare al miglior prezzo disponibile. In tale                    
contesto, si ritiene opportuno perfezionare ulteriormente la funzione           
d'acquisto delle Aziende sanitarie agendo attraverso le seguenti                
misure, coerenti con le previsioni della Legge 405/01.                          
Aggregazione della domanda                                                      
Anche attraverso il monitoraggio portato a termine recentemente,                
risulta che tutte le Aziende sanitarie hanno consultato                         
sistematicamente le condizioni offerte da CONSIP, aderendo alle                 
convenzioni ogniqualvolta queste risultassero piu' convenienti,                 
rispetto alle condizioni spuntabili attraverso vie alternative.                 
Un'evoluzione rispetto alle attuali unioni d'acquisto sara'                     
conseguita attraverso un'organizzazione su aree piu' vaste delle                
medesime. A tal fine la Regione intende orientare le aziende a                  
raggrupparsi attorno a tre aree principali del territorio: Nord                 
Emilia, Area di Bologna e Ferrara, Romagna.                                     
Nei confronti di alcune tipologie di beni e servizi, si provvedera'             
attraverso aggregazioni d'ambito regionale. La selezione avverra'               
sulla base delle caratteristiche sia del prodotto (grado di                     
complessita' nella standardizzazione) che del mercato di riferimento            
(contendibilita'). Si ritiene di poter procedere con: prodotti                  
energetici, dispositivi medici (protesi impiantabili e materiali ad             
esse connessi), farmaci (vaccini, soluzioni infusionali,                        
emoderivati). Per quanto riguarda i prodotti energetici, si stanno              
mettendo a punto provvedimenti per organizzare forme collettive                 
d'acquisto dell'energia elettrica e del gas metano tramite la                   
costituzione di consorzi o accordi regionali diretti con i fornitori            
di tali beni.                                                                   
A tale proposito, inoltre, tra Regione - Ministero dell'Economia e              
delle Finanze - CONSIP e' stato sottoscritto un "Protocollo per la              
razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi" di Comuni e                 
Province, con la espressa previsione di una verifica della                      
fattibilita' di una estensione del progetto ad altri comparti. Uno di           
tali settori, nell'evoluzione positiva del progetto, e' previsto                
possa essere la sanita'.                                                        
Sviluppo del commercio elettronico                                              
Il programma operativo 2002 del Piano Telematico regionale prevede la           
costruzione di una "centrale regionale di acquisto (per la PA)" che             
contempla sia il coordinamento con la CONSIP come definito dal                  
protocollo sopra richiamato per "estendere il modello transazionale",           
sia la creazione di una infrastruttura locale per la realizzazione di           
un modello d'acquisto collaborativo orientato in particolare alla               
sanita', come richiesto da uno specifico studio di fattibilita'                 
sull'e-procurement, di recente concluso. Al progetto hanno aderito              
tutte le Aziende sanitarie della regione, sulla base di una rigorosa            
e sistematica ricognizione dei servizi che possono trarre concreti              
vantaggi dalla realizzazione del "portale".                                     
Sistemi informatizzati per la raccolta di dati ed informazioni                  
riguardanti la spesa per beni e servizi                                         
Si prevede il potenziamento e lo sviluppo dell'attivita'                        
dell'Osservatorio regionale dei prezzi, oggi esteso anche alle                  
Tecnologie sanitarie.                                                           
In particolare si intende:                                                      
- potenziare gli strumenti di verifica degli elementi contenuti nel             
paniere, tramite la costituzione di uno specifico gruppo regionale;             
- estendere la collaborazione con altre Regioni, con le quali sono              
gia' stati avviati i primi contatti, per allargare il panel dei                 
prodotti osservati e la verifica delle migliori performance.                    
Dal complesso di tali iniziative e in particolare dagli effetti che             
le stesse possono concretamente manifestare nel corso del 2002, si              
ritiene congrua una stima pari a 30 miliardi di minori costi.                   
Farmaci                                                                         
Relativamente all'assistenza farmaceutica, con deliberazione 539/02             
la Giunta regionale ha definito come obiettivo per il 2002 un livello           
di spesa farmaceutica pari a quello registrato nel 2001 assumendo, a            
tal fine, le decisioni seguenti.                                                
Ai sensi dell'art. 6 della richiamata Legge 405/01:                             
- escludere dalla rimborsabilita' le categorie di farmaci per i quali           
esistono alternative, gratuite, preferibili sulla base delle evidenze           
scientifiche disponibili e le categorie aventi un ruolo terapeutico             
limitato, utilizzate in trattamenti a breve termine;                            
- mantenere ad erogazione gratuita del Servizio sanitario regionale             
gli antibiotici iniettabili di ultima generazione, sottoponendo la              
loro utilizzazione ad indicazioni precise per una erogazione diretta            
al fine di consentirne un uso mirato, nelle situazioni di necessita',           
ed un maggior controllo in termini di appropriatezza, anche                     
attraverso la formalizzazione di accordi con i medici di Medicina               
generale e i pediatri di libera scelta.                                         
Ai sensi dell'art. 7 della Legge 405/01:                                        
- confermare i provvedimenti gia' assunti in materia di farmaci                 
generici con le delibere 2617/01, 307/02;                                       
- impegnare le Direzioni generali delle Aziende sanitarie ad adottare           
misure di razionalizzazione della spesa farmaceutica, rivolte a                 
garantire il miglioramento della efficacia e dell'appropriatezza                
prescrittiva, attivando:                                                        
- la distribuzione, da parte delle strutture aziendali, delle                   
categorie di medicinali che richiedono un controllo ricorrente del              
paziente;                                                                       
- la distribuzione diretta dei farmaci necessari al trattamento dei             
pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale;            
- misure a garanzia della continuita' assistenziale, relativamente al           
primo ciclo terapeutico completo, dopo la dimissione dal ricovero               
ospedaliero e dopo la visita specialistica ambulatoriale.                       
L'attuazione dei provvedimenti, per la parte di competenza delle                
Aziende sanitarie, territoriali ed ospedaliere, costituisce obiettivo           
per i Direttori generali ed i relativi risultati saranno oggetto di             
valutazione sia ai sensi dell'art. 1, comma 1, lettera c) del DPCM              
319/00, sia ai sensi dell'art. 3-bis, comma 6 del DLgs 502/92 e                 
successive modificazioni ed integrazioni.                                       
Il Direttore generale, a sua volta, e' tenuto ad estendere tale                 
misura tra gli elementi di valutazione, di obiettivi e risultati, del           
personale medico dipendente e (per la parte correlata al compenso               
variabile) del personale medico convenzionato.                                  
Data la complessita' dell'organizzazione e la molteplicita' degli               
interlocutori coinvolti nella gestione della manovra illustrata, si             
e' inoltre convenuto di:                                                        
- individuare, nell'ambito degli accordi di fornitura, idonee                   
modalita' per remunerare il maggior impegno richiesto alle Aziende              
Ospedaliere per l'erogazione diretta di farmaci, anche in                       
correlazione di risparmi che, attraverso la minor spesa per                     
l'assistenza farmaceutica convenzionata, si riflettono sulle sole               
Aziende Unita' sanitarie locali;                                                
- coinvolgere le associazioni delle farmacie convenzionate                      
pervenendo, ove possibile, ad una intesa specifica al fine di                   
aumentare la distribuzione diretta, limitando il disagio dei                    
cittadini attraverso l'utilizzazione della rete capillare delle                 
farmacie, ai sensi dell'art. 8, lettera a, Legge 405/01;                        
- accompagnare la gestione dell'insieme delle misure adottate con               
opportune e diffuse iniziative di informazione, rivolte ai cittadini            
e agli operatori del Servizio sanitario regionale, includendo in tale           
contesto una regolamentazione dell'accesso alle strutture ospedaliere           
da parte degli informatori farmaceutici di ditte produttrici.                   
Dal complesso della manovra relativa all'assistenza farmaceutica, che           
rappresenta uno degli impegni piu' rilevanti assunti dalla Regione e            
dalle Aziende sanitarie per il corrente anno, si stima un                       
contenimento della spesa non inferiore a 160 miliardi, raggiungibile            
anche per effetto della riduzione del prezzo di vendita al pubblico             
dei farmaci decisa dal Governo centrale.                                        
Personale                                                                       
Alla luce della normativa contenuta nell'art. 2, comma 4, lett. b)              
della Legge 405/01 la quale prevede che nella rilevazione della spesa           
sanitaria le Regioni attribuiscano separata evidenza "alla spesa                
complessiva per il personale del comparto sanita', ivi compreso il              
personale dirigente, superiore al livello registrato nell'anno 2000,            
fatti salvi gli incrementi previsti dai rinnovi contrattuali", la               
Regione ritiene opportuno attivare un Osservatorio con il compito di            
svolgere una puntuale azione di monitoraggio a supporto tecnico alle            
decisioni riguardanti il governo della spesa del personale. Tale                
Osservatorio, da attivarsi presso la Direzione generale Sanita' e               
Politiche sociali, in collaborazione con l'Agenzia Sanitaria                    
regionale e con il supporto del Servizio Giuridico Amministrativo e             
Sviluppo risorse umane, operera', nello spirito di quanto gia'                  
previsto nella dichiarazione d'intenti sottoscritta fra l'Assessore             
alla Sanita' e le organizzazioni sindacali regionali del Comparto               
Sanita' in data 30/11/1999, una specifica azione di rilevazione delle           
diverse dinamiche di costo e di sviluppo degli organici nelle Aziende           
del Servizio sanitario regionale, ed in particolare agira' sulle                
seguenti tematiche.                                                             
Costi del personale                                                             
L'Osservatorio operera' una puntuale verifica del costo del lavoro,             
complessivo ed unitario (per operatore) nelle diverse Aziende, al               
fine di effettuare raffronti rispetto alle previsioni contrattuali.             
In particolare dovranno essere evidenziati gli incrementi dei costi             
per le retribuzioni accessorie, anche in relazione ai dati di                   
comparazione, su categorie e profili omogenei, rilevati nelle diverse           
realta' aziendali del Servizio sanitario regionale.                             
In tale ambito, poiche' la coerenza dei trattamenti fissi e'                    
garantita dalla contrattazione nazionale, anche al fine di convergere           
verso dati di costo omogenei a livello regionale, dovranno essere               
rilevate, con riferimento a ciascuna Area di contrattazione                     
collettiva, le specifiche politiche di gestione dei fondi                       
contrattuali per i trattamenti accessori effettuate a livello                   
aziendale.                                                                      
Specifica attenzione dovra' essere prestata alle dinamiche                      
applicative delle norme previste dai Contratti collettivi nazionali             
di lavoro circa:                                                                
- l'utilizzo della facolta' prevista dai Contratti collettivi                   
nazionali di lavoro di rifinanziamento dei fondi, nel caso si preveda           
nella dotazione organica un aumento di personale rispetto a quello              
preso a base di calcolo per la formazione dei fondi medesimi;                   
- l'assegnazione ai fondi per trattamenti accessori di quote di                 
minori oneri derivanti dalla riduzione stabile o dalla trasformazione           
di posti di organico del personale;                                             
- la rideterminazione dei fondi per i trattamenti accessori in                  
conseguenza e coerentemente alle riduzioni di organico derivanti da             
stabili processi di riorganizzazione.                                           
Gestione degli organici                                                         
L'Osservatorio dovra' rilevare le politiche di espansione degli                 
organici, avendo a riferimento le previsioni di incremento concordate           
in sede di concertazione e verificando l'adozione di azioni                     
intraprese preventivamente ai nuovi accessi, quali, tra le altre,               
l'attivazione di processi di mobilita' interna orientati alla                   
migliore allocazione delle risorse gia' disponibili, anche attraverso           
specifici processi di aggiornamento e riqualificazione professionale            
volti a valorizzare tali risorse.                                               
Con specifico riferimento alle Aziende che presentano situazioni di             
disavanzo e piu' elevati costi del personale, dovranno essere                   
verificate le politiche di copertura del turn-over. In particolare,             
per tali Aziende dovranno essere operate specifiche focalizzazioni              
sui settori presso i quali, in relazione alla criticita' delle                  
funzioni svolte ed ai programmi di attivita' pianificati, appare                
maggiormente problematico procedere a blocchi della copertura del               
turn-over, ovvero, al contrario, le strutture aziendali presso le               
quali tali blocchi potrebbero essere opportunamente attivati.                   
L'Osservatorio dovra' inoltre valutare, su scala regionale, la                  
possibilita' di rispondere ai fabbisogni anche tramite politiche di             
mobilita' interaziendale, con particolare riferimento a processi di             
riorganizzazione che possano comportare la messa in disponibilita' di           
contingenti di personale, tenendo conto che tali mobilita' saranno              
gestite sulla base di un apposito protocollo in corso di                        
predisposizione a livello regionale.                                            
Utilizzo del "fondo ferie"                                                      
Nello stato patrimoniale, consolidato a livello regionale, e'                   
iscritto un "fondo ferie" per circa 130 miliardi di Lire.                       
L'Osservatorio procedera' pertanto al monitoraggio degli effetti                
delle azioni delle Aziende volte a:                                             
- proseguire, secondo programmi di rientro che garantiscano la                  
funzionalita' delle strutture, nel recupero dei plafond di ferie non            
godute;                                                                         
- adottare le misure necessarie ad evitare l'ulteriore alimentarsi              
del fondo per ferie maturate e non fruite nel corso dell'anno di                
riferimento;                                                                    
- attuare un'attenta pianificazione delle ferie, da effettuarsi                 
quando possibile, in ambito dipartimentale e con riferimento alle               
specifiche situazioni dei singoli dipendenti interessati.                       
Dal complesso di tali iniziative e in particolare dagli effetti che             
le stesse possono concretamente manifestare nel corso del 2002, si              
ritiene prudenziale una stima pari a 20 miliardi di minori costi.               
4)  Indicazioni regionali per una corretta erogazione delle                     
prestazioni e dei servizi previsti negli Allegati 2A, 2B e 2C del               
DPCM 29 novembre 2001                                                           
Nei confronti dell'Allegato 2A, la Regione, con delibera di Giunta              
regionale 295/02, ha dato immediata attuazione al DPCM, escludendo              
dai LEA tutte ivi incluse, ad eccezione delle certificazioni per                
l'idoneita' alla attivita' sportiva relativa ai ragazzi con eta'                
inferiore ai 18 anni. L'eccezione ha lo scopo di favorire la                    
diffusione di appropriati stili di vita che assumono particolare                
rilievo nella eta' evolutiva.                                                   
Relativamente a quanto previsto dall'Allegato 2B, in attesa di                  
specifiche indicazioni cliniche a livello nazionale, la Regione ha              
gia' provveduto a dare disposizioni alle Aziende per migliorare                 
l'appropriatezza e definire le priorita' d'accesso relativamente a:             
- densitometria ossea;                                                          
- chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri;                                   
- medicina fisica e riabilitativa ambulatoriale.                                
Per quanto riguarda l'assistenza odontoiatrica, sono al vaglio delle            
Aziende sanitarie, per la valutazione d'impatto, le prime indicazioni           
relative alle tipologie di prestazioni e alle fasce di utenti                   
individuate al comma 5, art. 9 del DLgs 502/92 e successive                     
integrazioni.                                                                   
Le indicazioni contenute nell'Allegato 2C si pongono in sostanziale             
continuita' con il percorso gia' avviato, in questa Regione, a                  
partire dalla seconda meta' degli anni '90, come dimostrano i                   
risultati gia' ottenuti in tema di riduzione dei ricoveri                       
potenzialmente inappropriati. I prossimi provvedimenti regionali                
avranno percio' l'obiettivo di ridurre ulteriormente per la casistica           
medica, i ricoveri ordinari ed in day-hospital e, per quella                    
chirurgica, di trasferire nuova parte dell'attivita' verso il regime            
diurno ed ambulatoriale.                                                        
Priorita' sara' conferita a quelle condizioni cliniche il cui                   
trattamento piu' appropriato sotto il profilo organizzativo puo'                
avvenire, in piena sicurezza, in regime ambulatoriale (DRG                      
chirurgici) o territoriale (DRG medici). Tali ricoveri saranno                  
disincentivati attraverso adeguate politiche tariffarie e dovranno              
essere prevenuti anche mediante la riorganizzazione dell'attivita'              
ospedaliera e l'ulteriore rafforzamento di quella territoriale che              
coinvolge necessariamente anche i medici di Medicina generale.                  
Resta da completare il processo, sia per individuare i valori soglia            
attesi ai diversi livelli di assistenza, sia nel trasferire a livello           
ambulatoriale alcune attivita' chirurgiche (esempio cataratta, tunnel           
carpale).                                                                       
Ulteriori interventi in merito all'appropriatezza clinica sono                  
previsti dalle linee guida, di prossima emanazione, relative alle               
seguenti prestazioni ambulatoriali: PET, ecocolordoppler, RM, TAC.              
L'area della integrazione socio-sanitaria, infine, e' sicuramente               
quella nei cui confronti occorre procedere con la massima cautela,              
sia per le fasce di popolazione interessate (anziani, persone con               
disabilita', con disturbi mentali, e altri soggetti comunque                    
rientranti nelle cosiddette "fasce deboli") che per la difficolta'              
legata alla determinazione di confini chiaramente distinguibili tra             
la componente sociale e la componente sanitaria delle specifiche                
prestazioni erogate. A questo proposito la Regione ha avviato un                
percorso, che coinvolge le Aziende sanitarie, per meglio comprendere            
e qualificare le aree e i confini dell'integrazione che il DPCM sui             
LEA definisce solo convenzionalmente. Nel corso del 2002, e comunque            
fino all'emanazione di provvedimenti specifici in materia, le Aziende           
sanitarie sono tenute ad applicare le disposizioni regionali vigenti            
in materia.                                                                     
Viene mantenuta la previsione dell'assegno di cura, livello di                  
assistenza regionale, aggiuntivo rispetto alle prestazioni                      
individuate dal DPCM sui LEA, al fine di sostenere il mantenimento a            
domicilio dell'anziano non autosufficiente in presenza di un valido             
supporto familiare e quale alternativa all'ingresso in strutture                
residenziali.                                                                   
Conclusioni                                                                     
L'intera manovra di intervento su alcuni aspetti significativi                  
(acquisto di beni e servizi, assistenza farmaceutica, personale                 
dipendente) e l'applicazione delle disposizioni del DPCM 29 novembre            
2001 sui LEA, nel quadro delle gia' buone condizioni di                         
governabilita' dell'intero Servizio sanitario della Regione                     
richiamate all'inizio, rafforzate da una piu' ampia e moderna                   
politica di bilancio (compatibile con la specifica natura delle                 
Aziende sanitarie), permettono di fronteggiare adeguatamente lo                 
squilibrio osservato nei confronti della gestione 2001 ed offrono               
margini sufficienti per un miglior risultato nel corrente esercizio.            
Tutto cio' nel quadro della reciprocita' di impegni che Governo e               
Regioni hanno assunto col "patto" dell'8 agosto 2001.".                         
Avuto presente che, alla luce dell'art. 4, comma 2 del DL 347/01, le            
risultanze dell'esercizio 2001, di cui alla relazione assessorile               
sopra riportata, sono state comunicate, nel corso dell'incontro tra             
Regione Emilia-Romagna e Governo, appositamente convocato presso il             
Ministero dell'Economia in data 26 giugno 2002, al Ministero della              
Salute e al Ministero dell'Economia e delle Finanze, dai quali non              
sono pervenuti rilievi in merito;                                               
preso atto che il risultato della gestione 2001 del Servizio                    
sanitario regionale e' pari a 183 miliardi di Lire, riconducibili a             
143 stimando la compartecipazione delle Universita' al risultato                
delle Aziende ospedaliero-universitarie in 40 miliardi di Lire, pari            
al 50% circa del disavanzo delle Aziende stesse, valutato a monte del           
finanziamento regionale disposto con deliberazione di questa Giunta             
999/02;                                                                         
ritenuto, coerentemente con le considerazioni sopra esposte, che la             
manovra di intervento attivata da questa Regione attraverso gli                 
specifici interventi in materia di modalita' di acquisto dei beni e             
servizi, personale, assistenza farmaceutica, livelli essenziali di              
assistenza, nel quadro delle piu' generali e buone condizioni di                
governabilita' del Servizio sanitario regionale, sia adeguata a                 
fronteggiare la situazione di contenuto squilibrio evidenziato;                 
richiamata, in particolare, la deliberazione n. 1492, assunta in data           
odierna, con la quale questa Giunta ha fissato gli obiettivi 2002 ai            
Direttori generali delle Aziende Unita' sanitarie locali e                      
Ospedaliere;                                                                    
richiamata altresi' la deliberazione n. 2398, assunta in data 12                
novembre 2001, con la quale questa Giunta aveva proceduto alla                  
verifica sulla gestione del Servizio sanitario regionale sulla base             
dei dati di preconsuntivo 2001;                                                 
dato atto, ai sensi dell'art. 37, quarto comma della L.R. 43/01 e               
della propria deliberazione n. 2774 del 10 dicembre 2001, dei pareri            
favorevoli espressi:                                                            
- dal Responsabile del Servizio Programmazione economico-finanziaria,           
dott.ssa Marzia Cavazza, in merito alla regolarita' tecnica della               
presente deliberazione;                                                         
- dal Direttore generale Sanita' e Politiche sociali, dott. Franco              
Rossi, in merito alla legittimita' della presente deliberazione;                
su proposta dell'Assessore alla Sanita',                                        
delibera:                                                                       
1) di confermare le determinazioni assunte da questa Giunta con                 
deliberazione n. 2398 del 12 novembre 2001 e di stabilire che, anche            
sulla base delle risultanze dell'accertamento a consuntivo della                
spesa sanitaria per il 2001, non sussistono le condizioni per                   
l'introduzione delle misure di cui alle lettere a) e b) dell'art. 4,            
comma 3 del DL 347/01 convertito in Legge 405/01, ritenendo che la              
situazione di contenuto squilibrio economico-finanziario del Servizio           
sanitario regionale possa essere adeguatamente fronteggiata                     
attraverso le "altre misure idonee a contenere la spesa" (come da               
lettera c) del citato art. 4) illustrate in premessa e qui                      
integralmente richiamate;                                                       
2) di dare atto che la presente deliberazione sara' pubblicata nel              
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.                              

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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