REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 25 marzo 2002, n. 487

Decisione in merito alla proposta di verifica (screening) sul progetto di realizzazione di variante stradale tra la nuova intersezione con la SS 568 Persicetana e la SP 18 Padullese, in comune di Calderara di Reno (BO), per la soppressione di tre passaggi a livello (L.R. 9/99, Titolo II)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
(omissis)  delibera:                                                            
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 21 maggio            
1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione            
del limitato rilievo degli interventi previsti, e dei conseguenti               
impatti ambientali, il progetto concernente la realizzazione di un              
cavalcaferrovia al Km 9+000 circa della linea FS Bologna-Verona, di             
un sottovia carrabile al Km 1+081 della linea di cintura e dei tratti           
di strada di collegamento per la soppressione dei passaggi a livello            
ai Km 8+563, 9+313 della linea BO-VR e Km 2+081 della linea di                  
cintura tratta Bivio Tavemelle-Bivio Calderara, costituente la                  
variante stradale tra la nuova intersezione con la SS 568 Persicetana           
e la SP 18 Padullese, presentato dalla Provincia di Bologna, Servizio           
Progettazione e Costruzioni stradali, dalla ulteriore procedura di              
VIA, con le seguenti prescrizioni gia' riportate al punto 7):                   
fase di cantiere                                                                
 1) per il ripristino delle aree di cantiere si riutilizzera' il                
terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avra' cura di                
accumulare, separatamente dalle altre tipologie di materiale, in                
spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne            
la morte biologica;                                                             
 2) per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti           
dalla movimentazione dei materiali di costruzione, dall'esercizio di            
impianti fissi e dalla movimentazione dei mezzi su sede stradale di             
cantiere sterrata e' necessario: - per l'eventuale impianto di                  
betonaggio e altri impianti fissi, prevedere sistemi di abbattimento            
per le polveri in corrispondenza degli sfiati da serbatoi e                     
miscolatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione; - qualora           
nella composizione del calcestruzzo rientri come materia prima il               
polistirolo, il ciclo delle acque usate, provenienti anche dal                  
lavaggio delle autobetoniere, non dovra' essere svolta a cielo aperto           
e comunque, prima dello scarico delle acque usate nel contenitore               
preparato allo scopo, dovranno essere interposte griglie di                     
trattenimento del materiale plastico; - prevedere la umidificazione             
dei depositi temporanei di terre, dei depositi di materie prime ed              
inerti e delle vie di transito da e per i cantieri, soprattutto                 
quando queste si trovino nelle vicinanze dell'aggregato urbano; - per           
il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei               
cassoni con teloni;                                                             
rumore                                                                          
 3) si prescrive il rispetto dei limiti di pressione sonora, previsti           
dal DPCM 1/3/1991 e successive modifiche, sugli alloggi e sui                   
recettori presenti, nelle adiacenze dell'infrastruttura progettata,             
al di fuori della fascia di rispetto laterale, come indicato nella              
Circolare regionale n. 7 dell'1/3/1993; in particolare tali aree,               
vanno considerate appartenenti alla III classe (area di tipo misto)             
con limite diurno pari a 60 dB(A) e limite notturno pari a 50 dB(A);            
 4) le opere di mitigazione, necessarie per il conseguimento del                
rispetto dei limiti relativi all'impatto acustico, dovranno essere              
schermate con impianti vegetazionali, (cespugli e alberature di                 
essenze autoctone) in grado di creare un corridoio ecologico che                
possa raccordarsi con la vegetazione esistente dei vari canali                  
attraversati dall'infrastruttura;                                               
 5) il progetto esecutivo dovra' comprendere le operazioni di                   
manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora;           
a questa si aggiunge la necessita' di prevedere un reimpianto delle             
fallanze nel primo anno di manutenzione;                                        
 6) nel caso in cui si prevedano mitigazioni, direttamente sugli                
edifici residenziali, mediante finestre silenti, si prescrive che,              
analogamente a quanto gia' introdotto con il DPR 18/11/1998, n. 459,            
siano comunque introdotti tutti gli eventuali ulteriori interventi              
necessari a garantire il livello notturno massimo, misurato al centro           
della stanza, a finestre chiuse, con il microfono posto a 1,5 metri             
dal pavimento;                                                                  
 7) si prescrive che le eventuali barriere fonoassorbenti siano                 
ricoperte di rivestimenti vegetali;                                             
 8) si dovra' valutare, inoltre, la necessita' di introdurre                    
eventuali mitigazioni acustiche, sul cantiere e/o sui recettori; le             
azioni attivate dovranno consentire il rispetto dei limiti sonori               
previsti dalle normative vigenti;                                               
 9) le prescrizioni, prima elencate, dovranno essere verificate                 
attraverso una campagna di monitoraggio strumentale da realizzarsi              
durante la realizzazione dell'opera, ad opera e mitigazioni                     
realizzate e, sulla base dei risultati ottenuti, dovranno essere                
assunte le necessarie determinazioni conseguenti;                               
ambiente idrico                                                                 
10) per quanto concerne il sistema di drenaggio delle acque reflue di           
origine meteorica e di origine accidentale (sversamenti, acque di               
spegnimento di eventuali incendi, acque di lavaggio della                       
piattaforma, ecc.) dell'infrastruttura occorre prevedere dei presidi            
a tutela dei corsi d'acqua ed in specifico prevedere, in fase di                
progettazione esecutiva, un sistema di raccolta e trattamento delle             
acque di origine meteorica che preveda la realizzazione di vasche di            
raccolta di prima pioggia per un tempo almeno di 10 minuti, dotate di           
saracinesche idrauliche in grado di bloccare l'immissione dei reflui            
nel reticolo idrografico superficiale;                                          
11) il progetto esecutivo dovra' contenere il "Piano di gestione,               
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di drenaggio,              
invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli                   
eventuali sversamenti accidentali";                                             
12) il progetto esecutivo del sistema di raccolta e trattamento delle           
acque di origine meteorica e degli eventuali svernamenti accidentali            
dovra' essere approvato dalla Amministrazione provinciale di Bologna;           
b) di dare alle osservazioni presentate, sintetizzate e accorpate per           
argomento come specificato nell'Allegato A che costituisce parte                
integrante e sostanziale della presente deliberazione, le risposte              
riportate nell'Allegato B che costituisce parte integrante e                    
sostanziale della presente deliberazione;                                       
c) di trasmettere la presente delibera al proponente Provincia di               
Bologna Servizio Progettazione e Costruzioni stradali, alla                     
Amministrazione provinciale di Bologna Assessorato Ambiente, al                 
Comune di Calderara di Reno, al Comune di Bologna, all'ARPA Sezione             
provinciale di Bologna;                                                         
d) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della            
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni,           
il presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della             
Regione.                                                                        

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ultima modifica 2023-05-19T21:22:53+01:00

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