DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 30 luglio 2002, n. 394
Programma degli interventi ed individuazione dei criteri di ripartizione del Fondo regionale socio-assistenziale e del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2002 - L.R. 2/85 e Legge 328/00 (proposta della Giunta regionale in data 15 luglio 2002, n. 1256)
IL CONSIGLIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 1256 del
15 luglio 2002, recante ad oggetto "Programma degli interventi ed
individuazione dei criteri di ripartizione del Fondo regionale
socio-assistenziale e del Fondo nazionale per le politiche sociali
per l'anno 2002 - L.R. 2/85 e Legge 328/00. Proposta al Consiglio
regionale";
visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla Commissione
referente "Sicurezza sociale" di questo Consiglio regionale, giusta
nota prot. n. 8921 del 26 luglio 2002;
preso atto delle modificazioni apportate sulla predetta proposta con
emendamenti presentati ed accolti nel corso della discussione
consiliare;
vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la
realizzazione del Sistema integrato di interventi e Servizi sociali";
richiamato in particolare l'art. 20 che prevede la ripartizione, da
parte dello Stato, delle risorse del Fondo nazionale per le politiche
sociali per la promozione e il raggiungimento degli obiettivi di
politica sociale cosi' come indicati dal DPR 3 maggio 2001 "Piano
nazionale degli interventi e dei Servizi sociali 2001/2003", in
attuazione dell'art. 18 della stessa legge;
visto il DM in data 8 febbraio 2002, n. 115 "Ripartizione per settori
di intervento delle risorse finanziarie affluenti il Fondo nazionale
per le politiche sociali per l'anno 2002" (Gazzetta Ufficiale n. 107
del 9/5/2002) con il quale e' stata operata la ripartizione del Fondo
nazionale per le politiche sociali per l'anno 2002 che, per quanto
riguarda le somme destinate alle Regioni, viene effettuata
utilizzando i criteri previsti dalle singole leggi di settore per le
risorse da queste disposte (risorse finalizzate) e sulla base delle
seguenti aree di intervento previste dal Piano nazionale degli
interventi e dei servizi sociali per il triennio 2001/2003 per le
risorse indistinte e non vincolate:
- responsabilita' familiari
- diritti dei minori
- persone anziane
- poverta'
- disabili
- avvio della riforma;
dato atto che con riferimento al sopracitato decreto e' stata
effettuata l'assegnazione alla Regione Emilia-Romagna delle seguenti
quote del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2002:
- risorse indistinte Euro 35.240.667,00
- risorse finalizzate Euro 16.924.791,00
- risorse per ulteriori finalizzazioni Euro 580.082,00
per un totale di Euro 52.745.540,00;
preso atto che il DPR 3 maggio 2001 "Piano nazionale degli interventi
e dei servizi sociali 2001/2003" piu' sopra citato, alla Parte III,
paragrafo 3.1 "Schema generale del processo di allocazione delle
risorse" prevede, in materia di vincoli di destinazione dei
finanziamenti, che:
- ferma restando la finalizzazione del Fondo nazionale alle politiche
sociali, il riparto per aree di intervento e' da considerarsi
indicativo delle priorita' definite dalla programmazione nazionale
per il triennio 2001/2003, e in quanto tale non vincolante per le
Regioni, fermo restando l'impegno delle Regioni a:
a) prevedere programmi e azioni in ciascuna area di intervento;
b) garantire che le risorse ripartite non siano sostitutive di quelle
gia' destinate dai singoli Enti territoriali;
- ogni Regione possa prevedere quindi modalita' di allocazione delle
risorse tra i diversi settori di intervento (all'interno, ovviamente
delle politiche sociali), che tengano conto dei bisogni specifici
della popolazione di riferimento, dello sviluppo esistente ed
auspicato della rete locale dei servizi e delle priorita' definite
dalla programmazione regionale;
preso atto, conseguentemente, che le risorse cosiddette "finalizzate"
assegnate alle Regioni nell'ambito del Fondo nazionale politiche
sociali, sono cosi' definite perche' ripartite sulla base delle
priorita' definite dalla programmazione nazionale e delle indicazioni
contenute nelle diverse disposizioni legislative cui afferiscono, e
che pertanto le Regioni possono, come espressamente previsto dal DPR
3 maggio 2001 citato, prevederne una diversa modalita' di allocazione
in relazione ai bisogni specifici della propria popolazione e delle
priorita' definite dalla programmazione regionale, fermo restando la
loro finalizzazione alle politiche sociali, la previsione di azioni e
programmi per ciascuna area di intervento come individuata dal Piano
nazionale piu' volte citato e la garanzia che le risorse che poi
verranno assegnate non siano sostitutive di quelle gia' destinate dai
singoli Enti territoriali;
richiamata la deliberazione della Giunta regionale 1117/02 di presa
d'atto dell'assegnazione delle somme afferenti al Fondo nazionale per
le politiche sociali per l'anno 2002, con la quale risultano
apportate al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario in
corso le conseguenti variazioni in aumento allo stato di previsione
dell'entrata e allo stato di previsione della spesa per un ammontare
complessivo pari ad Euro 52.745.540,00;
rilevato che la suddetta somma risulta cosi' suddivisa fra i seguenti
capitoli di spesa:
UPB 1.5.2.2.20101 - Fondo socio-assistenziale - Risorse statali
- Cap. 57103 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte
destinata al finanziamento di iniziative promozionali e attivita' di
rilievo regionale, nonche' delle attivita' connesse alla
predisposizione e aggiornamento del Piano socio-assistenziale
regionale e dei Piani territoriali (art. 41, comma 1, lett. a), L.R.
12 gennaio 2001, n. 2 - Legge 8 novembre 2000, n. 328)" - Mezzi
statali
Euro 1.174.429,75
- Cap. 57105 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte
destinata alla predisposizione dei Piani socio-assistenziali
territoriali (art. 39, L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 - Legge 8 novembre
2000, n. 328)" - Mezzi statali
Euro 1.187.850,87
- Cap. 57107 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte
destinata ad assegnazioni correnti ai Comuni singoli o associati e
alle Province per assicurare la continuita' degli interventi e
avviare il riequilibrio territoriale nei livelli di erogazione dei
servizi (art. 41, comma 1, lett. B), L.R. 12 gennaio 1985, n. 2.
Legge 8 novembre 2000, n. 328)" - Mezzi statali
Euro 21.092.448,37
- Cap. 57109 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte
destinata ad assegnazioni correnti ai Comuni singoli o associati per
il finanziamento di progetti di intervento, anche sperimentali (art.
41, comma 1, lett. C), L.R. 2/85 - Legge 8 novembre 2000, n. 328)" -
Mezzi statali
Euro 7.539.419,10
UPB 1.5.2.2.20111 - Interventi a sostegno delle famiglie - Risorse
statali
- Cap. 57237 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte
destinata all'istituzione ed al finanziamento delle attivita' dei
centri per le famiglie (artt. 11 e 12, L.R. 14 agosto 1989, n. 27;
Legge 8 novembre 2000, n. 328)" - Mezzi statali
Euro 181.000,00
UPB 1.5.2.2.20180 - Interventi a favore di cittadini portatori di
handicap e disabili - Risorse statali
- Cap. 61112 "Contributi per l'acquisto e l'adattamento di veicoli
privati destinati al trasporto di cittadini disabili gravi per
favorirne la mobilita' (L.R. 21 agosto 1997, n. 29, art. 9, commi 1,
2, 3; Legge 5 febbraio 1992, n. 104; Legge 21 maggio 1998, n. 162,
art. 1, lett. c) - Mezzi statali"
Euro 450.000,00
- Cap. 61114 "Contributi per l'acquisto di strumentazioni
tecnologiche, informatiche, ausili e arredi personalizzati per
favorire la permanenza nel proprio domicilio di cittadini disabili
con gravi limitazioni dell'autonomia (L.R. 21 agosto 1997, n. 29,
art. 10; Legge 5 febbraio 1992, n. 104; Legge 21 maggio 1998, n. 162,
art. 1, lett. c) - Mezzi statali"
Euro 543.920,00
- Cap. 61116 "Spese per la promozione e il sostegno di iniziative di
sensibilizzazione culturale e di coordinamento delle attivita' di
documentazione e consulenza nell'area della disabilita' (L.R. 21
agosto 1997, n. 29, art. 11; Legge 5 febbraio 1992, n. 104; Legge 21
maggio 1998, n. 162, art. 1, lett. c) - Mezzi statali"
Euro 60.000,00
UPB 1.5.2.2.20210 - Prevenzione e cura delle tossicodipendenze -
Risorse statali
- Cap. 63115 "Spese per l'attuazione di progetti di prevenzione dei
consumi e trattamento della dipendenza da droghe e da alcool (art.
127, DPR 309/90, come sostituito dall'art. 1, comma 2, Legge 45/99) -
Mezzi statali"
Euro 2.393.134,00
UPB 1.5.2.2.20260 - Progetti speciali di assistenza sociale - Risorse
statali
- Cap. 57245 "Contributi per l'attuazione di interventi urgenti per
le situazioni di poverta' estrema (art. 28, Legge 8 novembre 2000, n.
328) - Mezzi statali"
Euro 2.065.827,00
- Cap. 57255 "Contributi ad associazioni di volontariato e ad altri
organismi senza scopo di lucro a sostegno dei servizi di telefonia
rivolti alle persone anziane (art. 80, comma 14, Legge 23 dicembre
2000, n. 388) - Mezzi statali". Nuova istituzione
Euro 425.145,00
UPB 1.5.2.2.20281 - Iniziative a favore dell'emigrazione e
dell'immigrazione - Risorse statali
- Cap. 68317 "Contributi ai Comuni per le attivita' di accoglienza e
di assistenza a favore degli immigrati (art. 5, commi 1, 2, lettere
A) e B), 3 e 4, L.R. 21 febbraio 1990, n. 14; art. 45, comma 2, DLgs
25 luglio 1998, n. 286; DPCM 28 settembre 1998 e DPCM 6 agosto 1999)
- Mezzi statali"
Euro 2.382.652,00
UPB 1.5.2.2.20300 - Sostegno alle adozioni internazionali - Risorse
statali
- Cap. 58350 "Interventi a sostegno delle adozioni internazionali
(Legge 31 dicembre 1998, n. 476) - Mezzi statali"
Euro 52.000,00
UPB 1.5.2.3.21001 - Potenziamento delle strutture socio-assistenziali
- Risorse statali
- Cap. 57201 "Fondo socio assistenziale regionale - Contributi in
capitale a Comuni singoli o associati, a istituzioni pubbliche di
assistenza e beneficenza, ad associazioni, fondazioni e istituzioni
private anche a carattere cooperativo e ad organizzazioni di
volontariato per l'attivazione, l'adeguamento e il potenziamento di
strutture socio-assistenziali, a norma dell'art. 42 della L.R. 12
gennaio 1985, n. 2 (Legge 8 novembre 2000, n. 328) - Mezzi statali"
Euro 4.254.898,91
UPB 1.6.1.2.22101 - Servizi educativi per l'infanzia - Risorse
statali
- Cap. 58422 "Interventi per la realizzazione dei Piani di intervento
territoriali e per la realizzazione di programmi interregionali di
scambio e di formazione in materia di servizi per l'infanzia (Legge
285/97) - Mezzi statali"
Euro 4.761.278,00
- Cap. 58426 "Spese per l'attivita' di raccolta ed elaborazione dei
dati relativi alla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza (art.
4, comma 3, Legge 23 dicembre 1997, n. 451) - Mezzi statali"
Euro 281.537,00
- Cap. 58432 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte
destinata alle Amministrazioni provinciali per la gestione, la
qualificazione e la sperimentazione di servizi educativi per
l'infanzia (art. 14, comma 2, lettere b) e c), L.R. 10 gennaio 2000,
n. 1; Legge 8 novembre 2000, n. 328)" - Mezzi statali
Euro 3.900.000,00
vista la L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 "Riordino e programmazione delle
funzioni di assistenza sociale" e le successive modifiche e
integrazioni;
richiamato in particolare l'art. 41 della predetta legge, che indica
le destinazioni della quota per spese di gestione del Fondo
socio-assistenziale regionale istituito ai sensi dell'art. 40 e
regola la predisposizione e l'approvazione del programma annuale
degli interventi nonche' dei criteri di ripartizione;
atteso che nell'ambito del Fondo socio-assistenziale regionale la
quota per spese di gestione di cui all'art. 41 della L.R. n. 2 del
1985, e' articolata, per l'esercizio 2002, come risulta dal Bilancio
di previsione approvato con L.R. 50/01, in quattro capitoli di spesa
la cui disponibilita' complessiva ammonta a Euro 11.416.601,77 cosi'
suddivisa:
UPB 1.5.2.2.20100 Fondo socio-assistenziale
- Euro 550.000,00 sul Capitolo 57100 "Fondo socio-assistenziale
regionale. Quota parte destinata al finanziamento di iniziative
promozionali e attivita' di rilievo regionale, nonche' delle
attivita' connesse alla predisposizione e aggiornamento del Piano
socio-assistenziale regionale e dei Piani territoriali, a norma
dell'art. 41, comma 1, lett. A) della L.R. 12 gennaio 1985, n. 2";
- Euro 103.291,38 sul Capitolo 57115 "Fondo socio-assistenziale.
Quota parte destinata alla predisposizione dei Piani
socio-assistenziali territoriali (art. 39, L.R. 12 gennaio 1985, n.
2)";
- Euro 8.263.310,39 sul Capitolo 57120 "Fondo socio-assistenziale
regionale - Assegnazioni correnti ai Comuni singoli o associati e
alle Province per assicurare la continuita' degli interventi e
avviare il riequilibrio territoriale nei livelli di erogazione dei
servizi, a norma dell'art. 41, comma 1, lett. B) della L.R. 12
gennaio 1985, n. 2";
- Euro 2.500.000,00 sul Capitolo 57150 "Fondo socio-assistenziale
regionale - Assegnazioni correnti ai Comuni singoli o associati per
il finanziamento di progetti di intervento, anche sperimentali, a
norma dell'art. 41, comma 1, lett. C) della L.R. 2/85";
richiamata la deliberazione del Consiglio regionale 383/02 "Linee
guida per l'attivazione del programma 2002 relativo alle attivita', a
favore degli immigrati, previste dal DLgs 286/98";
ritenuto di dover provvedere, in attuazione della normativa sopra
richiamata, alla predisposizione del programma degli interventi e dei
criteri di ripartizione per l'anno 2002 cosi' come indicato
nell'allegato parte integrante del presente atto e di sottoporne i
contenuti all'approvazione del Consiglio regionale relativamente ai
sopra richiamati Capitoli di spesa 57100, 57115, 57120 e 57150 del
Fondo socio-assistenziale regionale ricompresi nell'UPB 1.5.2.2.20100
Fondo socio-assistenziale e ai Capitoli di spesa 57103, 57105, 57107,
57109 precedentemente indicati, ricompresi nell'UPB 1.5.2.2.20101
Fondo socio-assistenziale - Mezzi statali, derivanti dal Fondo
nazionale per le politiche sociali - anno 2002, dando atto che:
- per i restanti capitoli di spesa derivanti dallo stesso Fondo
nazionale si provvedera' con appositi specifici atti;
- nell'ambito della programmazione del Cap. 57103 viene ricompresa,
oltre alle risorse afferenti al Fondo nazionale per l'anno 2002,
anche una quota non impegnata dell'esercizio 2001 pari a Euro
325.570,25;
- oltre ai capitoli di spesa sopra richiamati, si procede anche alla
programmazione del Cap. 57242, ricompreso nell'UPB 1.5.2.2.20140
"Interventi a sostegno delle famiglie con persone non autosufficienti
- Risorse statali", pari a Euro 131.163,66, quota derivante dal Fondo
nazionale per l'anno 2001 e non impegnata nello stesso esercizio;
richiamate:
- la L.R. 14 agosto 1989, n. 27, cosi' come integrata dalla L.R. 25
gennaio 1993, n. 8, che detta norme per la realizzazione di politiche
di sostegno alle scelte di procreazione ed agli impegni di cura verso
i figli;
- la L.R. 3 febbraio 1994, n. 5 "Tutela e valorizzazione delle
persone anziane - Interventi a favore di anziani non
autosufficienti";
- la L.R. 21 agosto 1997, n. 29 "Norme e provvedimenti per favorire
le opportunita' di vita autonoma e l'integrazione sociale delle
persone disabili";
- la L.R. 19 luglio 1997, n. 22, recante "Ordinamento delle Comunita'
Montane" e successive modificazioni;
- la L.R. 16 maggio 1994, n. 19 "Norme per il riordino del Servizio
sanitario regionale ai sensi del DLgs 30 dicembre 1992, n. 502,
modificato dal DLgs 7 dicembre 1993, n. 517" e successive
modificazioni;
- la L.R. 21 aprile 1999, n. 3 "Riordino del sistema regionale e
locale" e successive modificazioni;
- la L.R. 26 aprile 2001, n. 11 "Disciplina delle forme associative e
altre disposizioni in materia di Enti locali";
- la L.R. 28 dicembre 2001, n. 50 "Bilancio di previsione della
Regione Emilia-Romagna per l'anno finanziario 2002 e Bilancio
pluriennale 2002/2004";
previa votazione palese, per appello nominale, che da' il seguente
risultato:
presenti n. 41
assenti n. 9
voti favorevoli n. 31
voti contrari n. 10
astenuti n. -
delibera:
1) di approvare, a norma dell'art. 41 della L.R. 2/85, il "Programma
degli interventi ed individuazione dei criteri di ripartizione del
Fondo regionale socio-assistenziale e del Fondo nazionale per le
politiche sociali per l'anno 2002", allegato parte integrante del
presente atto;
2) di dare atto che quota parte delle risorse finanziarie provenienti
dal Fondo nazionale per le politiche sociali - anno 2002, ammontante
a Euro 30.994.148,09 assegnata alla Regione Emilia-Romagna con DM in
data 8 febbraio 2002 risulta allocata, cosi' come specificato in
premessa, ai Capitoli 57103, 57105, 57107, 57109 nell'ambito dell'UPB
1.5.2.2.20101 Fondo socio-assistenziale - Risorse statali del
Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e viene
destinata al presente programma;
3) di dare atto che il programma in oggetto rispetta le indicazioni
ed i vincoli di utilizzo delle risorse finanziarie provenienti dal
Fondo nazionale per le Politiche sociali - anno 2002, di cui si
dispone con il presente atto, cosi' come indicate nella Parte III,
paragrafo 3.1 del DPR 3 maggio 2001 "Piano nazionale degli interventi
e dei servizi sociali 2001/2003" riportate in premessa;
4) di dare atto, altresi', che la somma complessivamente programmata
per l'anno 2002 ammonta a Euro 42.855.083,77. Tale somma deriva:
- per un totale di Euro 11.404.201,77 dal Fondo socio-assistenziale
regionale (Capp. 57100-57115-57120-57150 - UPB 1.5.2.2.20100 Fondo
socio-assistenziale) di cui Euro 473.165,52 gia' programmate (Capp.
57100 e 57150) con deliberazione del Consiglio regionale 383/02;
- per un totale di Euro 30.994.148,09 dal Fondo nazionale per le
politiche sociali - anno 2002 (Capp. 57103, 57105, 57107, 57109 - UPB
1.5.2.2.20101 Fondo socio-assistenziale - Risorse statali);
- per un totale di Euro 456.733,91 dal Fondo nazionale per le
politiche sociali - anno 2001, di cui Euro 325.570,25 derivanti da
quota non impegnata nell'esercizio 2001 sul Cap. 57103 e Euro
131.163,66 derivanti dal Cap. 57242 - UPB 1.5.2.2.20140 Interventi a
sostegno delle famiglie con persone non autosufficienti - Risorse
statali, non impegnati nell'esercizio 2001,
e risulta cosi' destinata:
a) quanto a Euro 2.037.600,00 al finanziamento: - delle iniziative
per il sostegno del processo di riforma e delle iniziative innovative
di rilievo regionale di cui al punto A.1 del citato programma, per
l'ammontare di Euro 1.831.017,24 , dando atto che la Giunta regionale
approvera' con appositi atti l'individuazione delle iniziative,
secondo le modalita' operative allo stesso punto indicate - lettere
a) e b) nonche' le modalita' di erogazione della spesa, con le
conseguenti assegnazioni ai destinatari individuati e l'assunzione
dei relativi impegni di spesa, ricorrendo le condizioni previste
dalla L.R. 40/01, sul Capitolo 57100 per Euro 331.017,24 e sul
Capitolo 57103 per Euro 1.500.000,00 del Bilancio di previsione per
l'esercizio 2002; - delle iniziative gia' programmate con
deliberazione del Consiglio regionale 383/02 per l'ammontare di Euro
206.582,76 con riferimento al Capitolo 57100 del Bilancio di
previsione per l'esercizio 2002;
b) quanto a Euro 1.291.142,25 al finanziamento delle Province in base
ai criteri previsti al punto A.2 del programma, per la promozione, il
coordinamento ed il supporto alla programmazione locale, dando atto
che, ad avvenuta esecutivita' del presente provvedimento, il
Direttore generale Sanita' e Politiche sociali provvedera' alla
quantificazione dell'importo da assegnare a ciascuna Provincia
nonche' alla concessione ed alla assunzione dell'impegno di spesa
relativo ai suddetti finanziamenti, con imputazione al Capitolo 57115
per Euro 103.291,38 e al Capitolo 57105 per Euro 1.187.850,87 del
Bilancio di previsione per l'esercizio 2002;
c) quanto a Euro 29.355.758,76 al finanziamento dei Comuni della
regione Emilia-Romagna in base ai criteri indicati al punto B del
programma, per la predisposizione ed attuazione dei Piani di zona,
dando atto che, ad avvenuta esecutivita' del presente atto, il
Direttore generale Sanita' e Politiche sociali provvedera' alla
quantificazione dell'importo da assegnare a ciascun Comune nonche'
alla concessione ed alla assunzione dell'impegno di spesa relativo ai
suddetti finanziamenti, con imputazione al Capitolo 57120 per Euro
8.263.310,39 ed al Capitolo 57107 per Euro 21.092.448,37 del Bilancio
di previsione per l'esercizio 2002;
d) quanto a Euro 10.170.582,76 al finanziamento: - di specifici
programmi di sviluppo e qualificazione dei servizi delineati al punto
C del presente programma, per l'ammontare di Euro 9.904.000,00, dando
atto che la Giunta regionale provvedera', con appositi atti
deliberativi, ad effettuare le ripartizioni con conseguenti
assegnazioni ed assunzione degli impegni di spesa, con imputazione al
Capitolo 57150 per Euro 2.233.417,24, al Capitolo 57109 per Euro
7.539.419,10 e al Cap. 57242 per Euro 131.163,66 del Bilancio di
previsione per l'esercizio 2002; - delle iniziative gia' programmate
con deliberazione del Consiglio regionale 383/02 per l'ammontare di
Euro 266.582,76 con riferimento al Capitolo 57150 del Bilancio di
previsione per l'esercizio 2002;
5) di pubblicare il presente atto deliberativo nel Bollettino
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
Programma degli interventi ed individuazione dei criteri di
ripartizione del Fondo regionale socio-assistenziale e del Fondo
nazionale per le politiche sociali per l'anno 2002
1) Premessa
Nel novembre dell'anno 2000 e' stata approvata la Legge n. 328 "Legge
quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e
servizi sociali". Con l'approvazione di questa legge si sono poste le
basi per una completa ridefinizione del sistema di welfare nazionale,
regionale e locale.
Con il DM Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dell'8
febbraio 2002 pubblicato in data 9/5/2002 si sono ripartite alle
Regioni, per il secondo anno, le risorse del Fondo nazionale per le
politiche sociali; anche per quest'anno quindi, il riparto riguarda
le risorse del Fondo nazionale e le risorse regionali gia' stanziate.
Tali risorse, assieme a quelle destinate dagli Enti locali alla spesa
sociale, serviranno a sostenere concretamente il processo di riforma,
gia' avviato lo scorso anno e ad implementare il sistema integrato
previsto dalla Legge n. 328 del 2000.
La legge di riforma, prima citata, ha introdotto nel comparto delle
politiche sociali profonde innovazioni ed ha assegnato alle Regioni
un forte ruolo di regia nella predisposizione degli strumenti
attuativi. II processo di programmazione, con l'adozione del Piano
sociale regionale e dei Piani di zona, il processo di regolazione,
con l'individuazione di regole per l'autorizzazione al funzionamento
e per l'accreditamento, la fissazione di livelli essenziali di
assistenza, sono i principali strumenti, previsti dalla legge di
riforma, che troveranno nella legge regionale di attuazione, in corso
di approvazione, la sede per una loro piu' puntuale definizione.
Con il programma dello scorso anno si e' dato avvio al processo di
programmazione territoriale attraverso il quale i Comuni, con il
concorso di tutti i soggetti coinvolti sia pubblici che privati,
hanno elaborato ed approvato per ogni ambito distrettuale, i Piani di
zona sperimentali 2002/2003 ed i programmi attuativi 2002. I Piani di
zona sperimentali, approvati con accordo di programma tra i vari
soggetti, con una procedura fissata dalla Regione Emilia-Romagna con
delibera n. 329 dell'11 marzo 2002, hanno fatto registrare un
generalizzato coinvolgimento di tutti i soggetti privati ed in
particolare di quelli del terzo settore. La Provincia, in questo
processo, ha svolto un importante ruolo di coordinamento, iniziativa
e supporto; la Regione ha fornito le indicazioni metodologiche,
fissato gli obiettivi generali, monitorato e coordinato l'intero
processo.
II programma regionale degli interventi di questo anno, che
ripartisce oltre le risorse regionali, anche le risorse previste dal
Fondo sociale nazionale per il 2002, si pone l'obiettivo di sostenere
e qualificare ulteriormente il processo di programmazione avviato.
Rimangono fissati gli obiettivi di priorita' sociale gia' indicati
nel programma dello scorso anno, che vengono aggiornati ed
ulteriormente precisati e si consolidano gli interventi per
migliorare ed assestare il processo di programmazione su ambito
distrettuale. Cosi' dovra' assumere sempre maggiore rilievo il ruolo
del Comune capo distretto o referente per il distretto, nell'azione
di iniziativa e di coinvolgimento di tutti i soggetti del territorio,
dovranno consolidarsi i gruppi (in rappresentanza dei soggetti
pubblici e privati) gia' istituiti per l'individuazione delle scelte
strategiche di piano, dovra' essere ulteriormente migliorato il
lavoro di costruzione di una base informativa omogenea di livello
distrettuale; dovra' infine consolidarsi il ruolo della Provincia,
come soggetto di coordinamento e di integrazione fra i diversi
momenti di programmazione territoriale.
Le indicazioni di questo programma regionale dovranno essere accolte
all'interno dei programmi attuativi 2003 (di attuazione dei Piani
sperimentali di zona) gia' previsti nella delibera della Giunta
regionale 329/02. Gli elementi ed i termini di presentazione dei
programmi attuativi 2003 saranno fissati dall'atto di concessione dei
finanziamenti ai Comuni per l'attuazione dei Piani di zona.
2) Gli obiettivi regionali di priorita' sociale
Gli obiettivi prioritari gia' individuati lo scorso anno dal Piano
nazionale erano i seguenti:
- valorizzare e sostenere le responsabilita' familiari e le capacita'
genitoriali;
- rafforzare i diritti dei minori assicurandone l'esigibilita' anche
tramite l'attivazione di servizi e iniziative all'interno di una
progettazione di piu' ampie politiche di territorio;
- potenziare gli interventi a contrasto della poverta';
- sostenere con servizi domiciliari le persone non autosufficienti
(in particolare le persone anziane e le disabilita' gravi).
Oltre a questi quattro obiettivi prioritari, il Piano indicava un
quinto obiettivo riferito ad una serie di interventi che, per la loro
rilevanza ed in coerenza con quanto previsto dalla normativa di
settore, meritavano e meritano uno specifico rilievo: l'inserimento
degli immigrati, la prevenzione delle droghe, l'attenzione agli
adolescenti e giovani. Su questi specifici obiettivi il programma si
sofferma con una rinnovata attenzione. Sulla prevenzione delle droghe
in particolare, oltre ad aver fissato piu' puntuali indicazioni negli
obbiettivi di priorita' sociale, per inserire compiutamente la
tematica delle dipendenze all'interno della pianificazione di zona,
e' stato previsto uno specifico programma di sviluppo sulla
prevenzione delle dipendenze.
In coerenza con gli obiettivi prioritari di programmazione nazionale
sono definiti gli indirizzi regionali per lo sviluppo e la
qualificazione del sistema integrato; i Piani di zona, accanto al
mantenimento dei servizi esistenti, individuano gli interventi per lo
sviluppo e la qualificazione degli stessi sulla base delle priorita'
di seguito indicate. Tutti gli interventi indicati nei programmi di
seguito previsti devono essere garantiti, all'interno dei Piani di
zona, anche attivando la collaborazione dei soggetti del Terzo
Settore.
Programma "Valorizzazione e sostegno delle responsabilita' familiari
e delle capacita' genitoriali"
Sono compresi in questo programma gli interventi volti a:
- sostenere e valorizzare le responsabilita' familiari e le capacita'
genitoriali e la conciliazione delle stesse con il lavoro remunerato
delle madri e dei padri, anche tramite l'offerta di servizi e
l'armonizzazione dei tempi delle citta';
- sostenere le responsabilita' di cura nei confronti delle persone in
condizione di non autosufficienza e la conciliazione delle stesse con
il lavoro remunerato delle persone su cui grava la responsabilita' di
cura;
- sostenere le pari opportunita' e la condivisione delle
responsabilita' tra uomini e donne nel lavoro di cura.
Per il concorso al raggiungimento del primo obiettivo indicato dal
presente programma, una quota parte delle risorse regionali
provenienti dal riparto del Fondo nazionale sono state destinate,
anche quest'anno, al sostegno e allo sviluppo di servizi
socio-educativi per la prima infanzia.
Programma "Rafforzare i diritti dei bambini, degli adolescenti e dei
giovani"
Sono compresi in questo programma gli interventi volti a:
- sostenere e promuovere la qualificazione dei servizi e modalita'
integrate di intervento in favore dei bambini e degli adolescenti in
situazioni di criticita' con particolare riferimento agli interventi
previsti dalle leggi nazionali in materia di promozione, protezione e
tutela dell'infanzia e dell'adolescenza;
- promuovere e qualificare forme di accoglienza familiare di minori
in situazione di disagio, con particolare attenzione ai bambini ed
agli adolescenti stranieri, anche clandestini o soggetti a procedura
penale;
- individuare modalita' per un adeguato sostegno al minore ed un
supporto qualificato per la gestione dei rapporti intrafamiliari
nelle situazioni di separazione conflittuale;
- rafforzare ed estendere l'affidamento familiare come modalita' di
risposta al disagio del nucleo familiare, in alternativa alla
istituzionalizzazione;
- qualificare gli interventi ed i servizi per la prevenzione e il
contrasto dei fenomeni di abuso, maltrattamento psico-fisico e
sfruttamento dei bambini e degli adolescenti.
Gli interventi ricompresi in questo programma si attuano secondo le
opportunita' e le procedure della Legge 285/97; a tal fine gli
interventi previsti nei programmi provinciali di cui alla legge
citata devono essere raccordati e ricompresi nell'ambito dei Piani di
zona. Una attenzione particolare dovra' essere posta al tema delle
politiche giovanili, anche raccordando all'interno dei Piani di zona,
programmi gia' previsti.
Programma "Potenziamento degli interventi a contrasto della poverta'
e per l'inclusione sociale"
Le azioni a contrasto della poverta' e per l'inclusione sociale
devono perseguire un duplice obiettivo:
- garantire ad ogni persona la possibilita' di condurre - o di
riappropriarsi - di una vita dignitosa, non soltanto dal punto di
vista economico;
- prevenire le situazioni di poverta', attraverso misure che agiscano
direttamente sui fattori che determinano questi fenomeni, prima che
si rompano i legami dell'inclusione.
In coerenza con il percorso di riforma in atto, le attivita' ed i
servizi previsti per il raggiungimento di questi obiettivi, devono
essere compresi nei Piani di zona.
Rientrano in questo programma interventi volti a:
- potenziare i servizi a favore delle persone che versano in stato di
poverta' estrema e senza fissa dimora (anche attraverso i
finanziamenti previsti dal DPCM 15/12/2000), a cui vanno dirette
specifiche misure sia per favorirne l'inserimento e il reinserimento
nei servizi (inclusi quelli sanitari), sia per accompagnarle in un
percorso di recupero delle capacita' personali e relazionali, sia
infine per affrontarne i bisogni di sopravvivenza fisica;
- promuovere azioni di orientamento, formazione, inserimento
lavorativo e accompagnamento sociale rivolte a soggetti a rischio o
in situazione di esclusione sociale, nonche' di facilitazione
all'accesso all'abitazione per le famiglie a basso reddito (anche in
collegamento con le misure nazionali);
- in attesa dell'estensione su tutto il territorio nazionale del
Reddito Minimo d'Inserimento (RMI), orientare, in analogia, i sistemi
di assistenza economica, nella prospettiva di: uniformita' e
chiarezza dei criteri di accertamento del reddito, riferimento al
bisogno e non alla appartenenza categoriale, orientamento alla
valorizzazione delle capacita' e potenzialita' dei soggetti, sviluppo
di forme di accompagnamento sociale in collaborazione con i diversi
soggetti pubblici, non lucrativi e privati presenti sul territorio;
- monitorare l'attivita' dei Comuni in materia di Indicatore di
Situazione Economica (ISE), quale sistema unificato di valutazione
della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni
assistenziali legate al reddito;
inoltre ed in particolare rispetto a:
Nomadi:
- proseguimento degli interventi attivati a fronte della L.R. n. 47
del 1988, in particolare per quanto riguarda i finanziamenti ai
Comuni per la realizzazione di aree di sosta, transito e a
destinazione particolare;
- sostegno economico per favorire la transizione da sistemazioni
abitative in aree di sosta e di transito a soluzioni piu'
strutturali, anche attivando apposite sperimentazioni.
Carcere:
- proseguimento degli interventi attivati a fronte della L.R. n. 2
del 1985 (art. 41), in particolare per quanto riguarda i
finanziamenti ai Comuni per la realizzazione di:
- sportello informativo per detenute/i (mediazione culturale per
detenute/i immigrate/i);
azioni di miglioramento delle condizioni di vita delle/dei detenute/i
ed ex detenute/i.
Programma "Sostegno della domiciliarita'"
Sono compresi in questo programma gli interventi volti a:
- incrementare e qualificare l'assistenza domiciliare a favore di
anziani e disabili, con riferimento anche alle situazioni di handicap
grave, ai disabili che vivono soli, ai nuclei familiari in cui sono
presenti piu' persone in situazione di handicap e/o genitori soli o
anziani;
- sviluppare interventi di affiancamento e sostegno ai familiari che
assistono anziani e disabili;
- realizzare e potenziare servizi temporanei e di sollievo per
anziani e per disabili, anche attraverso l'ampliamento degli orari e
dei periodi di apertura nei centri diurni e la disponibilita' di
posti temporanei presso i servizi residenziali;
- realizzare sistemi di telesoccorso e teleassistenza; realizzare gli
interventi sociali previsti dal Progetto regionale demenze di cui
alla delibera della Giunta regionale 2581/99;
- sviluppare piani di azione rivolti ai cittadini disabili, anche in
situazione di gravita', finalizzati al raggiungimento dei maggiori
livelli possibili di autonomia personale nella gestione della vita
quotidiana e soluzioni di vita indipendente, utilizzando tutte le
opportunita' della rete dei servizi esistenti;
- sviluppare e/o consolidare la rete delle opportunita' di vita extra
familiare, sia per assicurare assistenza ai cittadini disabili per il
cosiddetto Dopo di noi, sia per rispondere alle esigenze di
indipendenza della persona;
- promuovere e qualificare i Servizi di Aiuto personale gia' attivati
ai sensi della L.R. n. 29 del 1997, in particolare favorendone
l'integrazione con gli altri servizi sociali e socio-sanitari del
distretto e promuovendone la collaborazione con il Terzo Settore e/o
con singoli volontari;
- promuovere, in collaborazione con i soggetti del Terzo Settore
operanti nel distretto di riferimento, progetti ed iniziative
finalizzate a favorire la partecipazione dei cittadini disabili ad
attivita' di socializzazione, ricreative, sportive, turistiche e
culturali, al fine di arricchire le opportunita' e le risorse per la
formulazione del progetto di vita della persona disabile;
- promuovere, cosi' come previsto dall'art. 3 della Legge n. 284 del
1997, l'integrazione sociale delle persone prive della vista con
ulteriori minorazioni, anche attraverso la predisposizione di
progetti personalizzati predisposti in collaborazione con i servizi
sanitari, scolastici e per l'inserimento lavorativo.
Programma "Prevenzione delle dipendenze"
Sono compresi in questo programma gli interventi volti a:
- sviluppare, in collaborazione con i servizi socio-sanitari e con il
Terzo Settore, l'offerta di luoghi di ascolto per gli adolescenti al
di fuori degli spazi istituzionali dei servizi, nei luoghi
abitualmente frequentati dai giovani, anche in riferimento agli
obiettivi in materia previsti dalla Legge n. 285 del 1997;
- favorire lo sviluppo di forme di auto-mutuo aiuto delle famiglie e
delle persone con problemi di consumo, abuso e dipendenza da sostanze
legali ed illegali;
- migliorare la qualita' della vita e contrastare il rischio di
esclusione sociale nelle aree urbane, anche attraverso la
realizzazione di percorsi di integrazione sociale rivolti in
particolare agli immigrati, ai detenuti, agli ex detenuti ed ai senza
dimora con problemi di uso/abuso e dipendenza da sostanze legali e
illegali. Gli interventi vanno sviluppati in collaborazione con i
servizi sanitari, gli enti ausiliari, il Terzo Settore e le Forze
dell'ordine;
- prevenire il consumo, l'abuso e la dipendenza da droghe sintetiche
e stimolanti, anche attraverso campagne informativo-preventive,
attuate con idonee tecniche di comunicazione, dirette alla
popolazione giovanile, agli adulti significativi e ai consumatori
nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nei luoghi del divertimento;
- utilizzare, in collaborazione con i Servizi sanitari, Unita' mobili
e Punti informativi mobili nei locali, nelle discoteche e in
occasione di eventi di grande rilevanza, con il coinvoigimento attivo
degli organizzatori;
- realizzare percorsi di reinserimento sociale al termine del
programma terapeutico-riabilitativo e di accesso al lavoro, anche in
forma autonoma;
- formare e aggiornare gli operatori sociali sia pubblici che del
Terzo Settore.
Programma "Azioni per l'integrazione sociale degli immigrati"
II presente programma, in armonia con gli obiettivi a valenza
triennale indicati dal DPR 30 marzo 2001 "Approvazione del documento
programmatico per il triennio 2001/2003, relativo alla politica
dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, a
norma dell'art. 3 della Legge 6 marzo 1998", si pone l'obiettivo di
garantire unitarieta' al processo programmatorio raccordando il
complesso di interventi previsti dal DLgs n. 286 del 1998, con il
consolidamento delle azioni previste dal Piano di zona.
A tal fine sono compresi in questo programma gli interventi volti a:
- conseguire un consolidamento delle relazioni tra l'associazionismo
promosso dai cittadini stranieri, il mondo associativo e del
volontariato autoctono, e le istituzioni, anche attraverso la
sperimentazione di percorsi partecipativi in ambito locale;
- fornire maggiore impulso alle misure dirette ad assicurare agli
stranieri regolari il pieno esercizio dei diritti loro riconosciuti,
in particolare nel campo della salute, dell'assistenza e della scuola
ed a permettere loro un adeguato accesso ai servizi medesimi;
- sostenere interventi finalizzati alla ricognizione dei bisogni
degli utenti stranieri e all'ottenimento di adeguate prestazioni da
parte dei servizi, anche mediante la formazione specifica degli
operatori posti a contatto con l'utenza immigrata e la diffusione del
ricorso alle figure di mediazione culturale;
- promuovere la diffusione di corsi di lingua italiana a tutti i
livelli, sia per i minori che per gli adulti, comprensivi di
riferimenti alle leggi dell'ordinamento italiano e di educazione
civica;
- promuovere interventi in ambito interculturale, quali l'avvio o il
consolidamento di Centri interculturali, l'attivazione di iniziative
pubbliche di informazione, di tipo artistico, culturale e sportivo,
finalizzati a favorire l'incontro e lo scambio tra soggetti di
diversa provenienza;
- sostenere misure dirette ad aumentare, quantitativamente e
qualitativamente, la gamma di possibilita' abitative percorribili
anche oltre ai centri di prima accoglienza;
- promuovere interventi di sostegno ai percorsi di assistenza e
integrazione sociale nell'ambito delle iniziative contro la tratta in
attuazione dell'art. 18 del DLgs n. 286 del 1998;
- promuovere interventi di tutela dei diritti nonche' interventi che
prefigurino un percorso di consulenza legale in materia di azione
civile contro la discriminazione;
- promuovere interventi volti a costruire percorsi integrati di
formazione linguistica, informazione, orientamento, formazione e
riqualificazione professionale, finalizzati ad agevolare l'ingresso
nel mercato del lavoro e la ricerca di migliori opportunita', in
particolare a favore delle donne immigrate.
3) I Piani di zona sperimentali di ambito distrettuale - Prosecuzione
della sperimentazione
Lo sviluppo del sistema integrato di interventi e servizi sociali
spetta, negli ambiti definiti dalla Regione e compatibilmente con le
risorse disponibili, ai Comuni associati. La scelta regionale
concertata con il sistema delle autonomie locali e' stata quella di
prevedere Piani di zona di ambito distrettuale.
II Piano di zona, gia' definito con il programma dello scorso anno,
e' lo strumento fondamentale attraverso il quale i Comuni, con il
concorso di tutti soggetti attivi nella progettazione, disegnano il
sistema integrato di interventi e servizi sociali con riferimento
agli obiettivi strategici, agli strumenti realizzativi e alle risorse
da attivare.
Quest'anno dovra' essere consolidato il processo di programmazione
avviato ed approvato il "Programma attuativo 2003".
Per gli interventi socio-sanitari, ivi compresi quelli connotati da
elevata integrazione sanitaria previsti anche dal programma delle
attivita' territoriali, il programma attuativo 2003 sara' elaborato
d'intesa con il Direttore generale dell'Azienda Unita' sanitaria
locale.
Le risorse di cui ai successivi punti B "Ripartizione ai Comuni della
quota del Fondo destinata alla attuazione dei Piani di zona" e C
"Ripartizione della quota del Fondo destinata alla realizzazione di
specifici programmi di sviluppo e qualificazione dei servizi" sono
pertanto finalizzate alla attuazione dei Piani di zona.
4) Le Province
Le Province hanno svolto nel processo avviato un importante ruolo di
supporto, iniziativa e coordinamento.
Con la prosecuzione del processo e' essenziale che anche quest'anno
le Province assumano un ruolo di promozione, informazione e supporto
informativo e tecnico nei confronti dei soggetti impegnati nella
definizione dei Piani di zona, un ruolo di raccordo e sintesi nei
confronti della Regione, per permettere di completare a livello
provinciale e regionale un quadro il piu' possibile definito.
necessario infatti - per dare prospettiva ai primi Piani di zona
sperimentali - che le Province completino la ricostruzione delle basi
conoscitive per gli ambiti distrettuali.
II ruolo delle Province come sopra delineato permettera' inoltre di
integrare, nell'ambito dei Piani di zona, gli interventi ed i
programmi sui quali le Province svolgono gia' uno specifico ruolo,
quali ad esempio quelli riguardanti i minori (Legge n. 285 del 1997)
e l'immigrazione (DLgs n. 286 del 1998).
Al fine di continuare il monitoraggio della fase di attuazione dei
Piani di zona, ricostruire il quadro complessivo risultante dagli
stessi come piu' sopra indicato e garantire la necessaria omogeneita'
al processo avviato, continuera' ad operare l'apposito tavolo tecnico
Regione-Province, costituito da rappresentanti della Direzione
generale Sanita' e Politiche sociali e da rappresentanti di tutte le
Province.
In considerazione dei compiti che dovranno svolgere e' stato quindi
previsto lo specifico finanziamento di cui al successivo punto A.2
destinato alle Province.
A - Art. 41, I comma, lettera a)
A.1 - Finalizzazione della quota del fondo destinata al sostegno del
processo di riforma e alla realizzazione di iniziative innovative di
rilievo regionale
Le risorse complessivamente programmate per l'anno 2002 ammontano a
Euro 2.037.600,00.
L'ammontare dello stanziamento destinato con il presente programma al
sostegno del processo di riforma ed alla realizzazione di iniziative
innovative di rilievo regionale di cui all'art. 2 della L.R. n. 2 del
1985 e' di Euro 1.831.017,24, previsto per Euro 331.017,24 al
Capitolo 57100 e per Euro 1.500.000,00 al Cap. 57103 del Bilancio per
l'esercizio 2002.
Un'ulteriore quota di Euro 206.582,76 dello stanziamento previsto al
Capitolo 57100, e' gia' stata destinata al finanziamento del
programma a favore degli immigrati di cui alla delibera di Consiglio
regionale 383/02 "Linee guida per l'attivazione del programma 2002
relativo alle attivita' a favore degli immigrati previste dal DLgs n.
286 del 1998".
Le iniziative per il sostegno del processo di riforma e di carattere
innovativo di rilievo regionale dovranno essere finalizzate ai
seguenti obiettivi:
1) sostegno del processo di riforma (sistema informativo delle
politiche sociali, iniziative di formazione ed informazione,
sperimentazione di forme innovative di organizzazione e gestione
degli interventi, iniziative di studio e ricerca per la
predisposizione del Piano sociale regionale, ecc.);
2) cofinanziamento di programmi di intervento nazionali o di ambito
comunitario;
3) attivazione di iniziative di comunicazione sociale, di studio e
ricerca, di formazione su temi rilevanti di carattere socio
assistenziale;
4) attuazione di attivita' tecniche connesse alla realizzazione dei
programmi di investimento ex art. 20, Legge 67/88 e art. 42, L.R.
2/85;
5) attivazione o sviluppo di iniziative di supporto finalizzate a
favorire il mantenimento a domicilio e la vita indipendente di
anziani e disabili;
6) realizzazione di programmi sperimentali mirati a sviluppare la
promozione del benessere complessivo degli ospiti e un ruolo di
sostegno della domiciliarita' da parte delle strutture residenziali
per anziani e disabili;
7) iniziative di informazione, sensibilizzazione e promozione della
cultura delle pari opportunita' in occasione dell'anno europeo per i
disabili;
8) promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, sostegno
alla genitorialita' e accoglienza dei minori;
9) realizzazione e qualificazione di iniziative e servizi per
l'accoglienza e l'autonomia delle donne in difficolta';
10) promozione di un sistema di scambi solidali tra cittadini e
famiglie e dei prestiti sull'onore;
11) riorganizzazione territoriale delle IPAB attraverso
raggruppamenti, fusioni e sperimentazione di forme gestionali
innovative;
12) avvio del processo di riqualificazione degli operatori sociali e
socio-sanitari nell'ambito della sperimentazione del profilo
professionale dell'operatore dei servizi socio-sanitari (OSS).
Per il conseguimento dei predetti obiettivi sono previste due
modalita' operative:
a) attivazione di iniziative progettuali a gestione diretta della
Regione o mediante finanziamento di iniziative commissionate a
soggetti diversi, nel rispetto della normativa regionale vigente;
b) approvazione da parte della Giunta regionale di un apposito atto
per la presentazione di progetti da parte di soggetti pubblici e
privati per la realizzazione degli obiettivi indicati ai precedenti
punti 3), 5), 6), 9), 11).
La Giunta regionale provvedera' successivamente con appositi atti, in
attuazione dei precedenti punti a) e b), all'individuazione delle
iniziative nonche' delle modalita' di erogazione della spesa, con le
conseguenti assegnazioni ai destinatari individuati e all'assunzione
dei relativi impegni di spesa, ricorrendo le condizioni previste
dalla L.R. 40/01, sui Capitoli 57100 e 57103 del Bilancio di
previsione per l'esercizio 2002.
A.2 - Ripartizione alle Province della quota del Fondo per la
promozione, il coordinamento ed il supporto alla programmazione
locale
Lo stanziamento complessivo per l'anno 2002 di Euro 1.291.142,25,
previsto per Euro 103.291,38 al Capitolo 57115 e per Euro
1.187.850,87 al Capitolo 57105, viene destinato al finanziamento
delle attivita' previste al precedente paragrafo 4) "Le Province".
II suddetto finanziamento, da erogarsi in unica soluzione, viene
ripartito sulla base della popolazione residente al 31/12/2000,
ultimo dato disponibile e destinato in particolare:
a) alla promozione, coordinamento e supporto informativo alla
predisposizione dei Piani di zona;
b) alla attivazione e gestione del sistema informativo dei servizi
sociali;
c) all'avvio del sistema di monitoraggio relativo all'affidamento in
gestione di servizi socio-assistenziali, socio-sanitari ed educativi
a norma dell'art. 22, comma 1 bis della L.R. n. 7 del 1994 cosi' come
modificata dalla L.R. n. 6 del 1997;
d) alla gestione delle attivita' di competenza delle Province in
materia di autorizzazione al funzionamento di servizi per l'infanzia
in attuazione della L.R. n. 1 del 2000 e di servizi
socio-assistenziali e socio-sanitari in attuazione della L.R. n. 34
del 1998;
e) alla raccolta ed elaborazione di tutti i dati relativi alla
condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in ambito provinciale
(Legge n. 451 del 1997).
B - Art. 41, I comma, lettera b)
B - Ripartizione ai Comuni della quota del fondo destinata alla
attuazione dei Piani di zona
L'ammontare complessivo dello stanziamento per l'anno 2002 e' di Euro
29.355.758,76, previsto al Capitolo 57120 per Euro 8.263.310,39 e al
Capitolo 57107 per Euro 21.092.448,37, e rappresenta il concorso
regionale alla predisposizione ed attuazione dei Piani di zona
sperimentali con le caratteristiche di cui al precedente paragrafo 3)
"Piani di zona sperimentali di ambito distrettuale - Prosecuzione
della sperimentazione" e alla realizzazione delle attivita' di
seguito indicate:
- continuita' degli interventi di assistenza sociale di cui alla
Legge n. 67 del 1993, gia' di competenza delle Province, come
previsto all'art. 191, comma 2, lett. d), L.R. n. 3 del 1999;
- interventi in materia di assistenza sociale nell'area penale
interna ed esterna e post-penitenziaria;
- interventi in materia di assistenza sociale rivolti a prostitute,
in coerenza con il progetto regionale sulla prostituzione approvato
con deliberazione della Giunta regionale n. 2567 del 1996;
- interventi in materia assistenziale rivolti ai nomadi per favorire
l'applicazione del disposto normativo di cui agli articoli 10, 11, 12
della L.R. n. 47 del 1988 cosi' come modificata dalla L.R. n. 34 del
1993.
La quota complessiva di Euro 29.355.758,75 viene ripartita con le
seguenti modalita':
- quanto a Euro 28.355.758,75 tra tutti i Comuni sulla base dei
seguenti criteri:
a) 70% della somma disponibile sulla base della popolazione residente
al 31/12/2000, ultimo dato disponibile, pesata per fasce di eta'
secondo lo schema seguente:
- 0-2 valore 1
- 3-17 valore 1,5
- 18-64 valore 1
- 65-74 valore 2
- >> 75 valore 3
b) 20% della somma disponibile soltanto fra i Comuni appartenenti
alle Comunita' Montane (L.R. n. 22 del 1997 e L.R. n. 11 del 2001) e
gli altri Comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, in base
alla popolazione residente al 31/12/2000, ultimo dato disponibile,
nel seguente modo:
Comuni montani valore 2
Comuni lore 1
c) 10% della somma disponibile in base al numero di utenti dei
servizi dei Comuni rivolti ad anziani, disabili, minori, adulti in
difficolta', immigrati e nomadi, rilevati dal Sistema informativo
delle Politiche sociali regionale al 31/12/2000;
- quanto a Euro 1.000.000,00 tra i soli Comuni appartenenti alle
Comunita' Montane sulla base della popolazione residente al
31/12/2000, ultimo dato disponibile.
L'erogazione dei finanziamenti cosi' determinati avverra' nel
seguente modo:
- 70% ad avvenuta esecutivita' del relativo atto di concessione;
- 30% a seguito di presentazione da parte dei Comuni dei programmi
attuativi 2003, con le modalita' e nei termini individuati nell'atto
di concessione dei finanziamenti stessi.
C - Art. 41, I comma, lettera c)
C - Ripartizione della quota del Fondo destinata alla realizzazione
di specifici programmi di sviluppo e qualificazione dei servizi
Le risorse complessivamente programmate per l'anno 2002 ammontano a
Euro 10.170.582,76.
L'importo di Euro 9.904.000,00 programmato con il presente atto,
stanziato ai Capitoli 57150 per Euro 2.233.417,24, 57109 per Euro
7.539.419,10 e 57242 per Euro 131.163,66, e' destinato al
finanziamento dei programmi di intervento di iniziativa regionale
(C.1), C.2), C.3), C.4), C.5), C.6) e C. 7) di seguito descritti.
L'elencazione evidenzia anche il programma per l'area immigrazione
(C.8) gia' approvato con deliberazione del Consiglio regionale 383/02
per un importo di Euro 266.582,76 riferito al sopracitato Capitolo
57150.
C.1 - Programma per l'area anziani e disabili
Risorse programmate: Euro 4.500.000,00.
Obiettivi
Nell'ambito del programma "Valorizzazione e sostegno delle
responsabilita' familiari", assumono particolare rilievo le
iniziative volte a sostenere le responsabilita' di cura dei familiari
che assistono anziani non autosufficienti e/o disabili in situazione
di gravita', in attuazione di quanto indicato dalle linee di
indirizzo regionale e dalla lettera d), comma 3 dell'art. 16 della
Legge n. 328 del 2000, da realizzarsi mediante:
a) l'impegno diretto dei Comuni in collaborazione con le Aziende
Unita' sanitarie locali, per la verifica delle modalita' di
concessione e controllo dell'assegno di cura per anziani previsto
dalla L.R. n. 5 del 1994 e dalla deliberazione di Giunta regionale n.
1377 del 1999; le risorse assegnate sono volte all'ampliamento dei
beneficiari di questa misura di intervento, in modo particolare per
quanto attiene: - un maggior utilizzo di assegni relativi al livello
assistenziale piu' elevato (A); - una maggiore garanzia di
continuita' degli interventi per i soggetti che mantengono le
condizioni che hanno motivato l'intervento di sostegno economico;
b) la continuazione ed ampliamento della sperimentazione avviata con
la delibera di Giunta regionale 1122/02 "Direttiva per la promozione
di progetti personalizzati finalizzati a favorire le condizioni di
domiciliarita' e le opportunita' di vita indipendente dei cittadini
in situazione di handicap grave (assegno di cura e di sostegno)".
Destinatari dei contributi
Tenuto conto di quanto previsto dalla lettera a), comma 3 dell'art. 8
della Legge n. 328 del 2000 circa l'opportunita' di favorire ed
incentivare ambiti territoriali per la gestione dei servizi sociali a
rete coincidenti con i distretti sanitari e considerato che anche
l'art. 14 della L.R. n. 5 del 1994 prevede un ruolo propulsivo dei
Comuni sedi di distretto, si ritiene opportuno assegnare le risorse
del programma ai Comuni sede di distretto sanitario o ad altro
soggetto attuatore pubblico indicato dal Comune sede di distretto, in
accordo con gli altri Comuni, come soggetto attuatore dell'analogo
programma relativo all'anno 2001 (Programma C.1 - delibera Consiglio
regionale n. 246 del 2001).
Criteri di ripartizione delle risorse
Le risorse programmate vengono ripartite tra i Comuni sede di
distretto o altro soggetto attuatore pubblico indicato dal Comune
sede di distretto, in accordo con gli altri Comuni, come soggetto
attuatore dell'analogo programma relativo all'anno 2001 nel seguente
modo:
- 2.500.000,00 Euro per l'area anziani, con variazioni connesse ad
arrotondamenti, in base alla popolazione con eta' eguale o superiore
a 75 anni residente in ogni distretto al 31/12/2000;
- 2.000.000,00 Euro per l'area disabili, con variazioni connesse ad
arrotondamenti, in base alla popolazione residente in ogni distretto
al 31/12/2000.
C.2 - Programma per la qualificazione del lavoro di cura a domicilio,
con riferimento alla qualificazione di lavoratori singoli anche
stranieri
Risorse programmate: Euro 500.000,00.
Obiettivi
II diffuso ricorso da parte delle famiglie a lavoratori singoli anche
stranieri per assicurare al domicilio dell'anziano e del disabile
attivita' di gestione della casa, compagnia, controllo e lavoro di
cura ha posto l'esigenza di un intervento coordinato per favorire la
qualificazione di questa attivita', garantendo un qualificato
sostegno sia alle famiglie che alla persone che lavorano a domicilio.
II raggiungimento di questo obiettivo richiede una azione coordinata
a livello distrettuale in tre aree di intervento:
a) attivita' formative rivolte ai lavoratori soprattutto stranieri
per assicurare idonee capacita' comunicative per una buona relazione
con l'anziano o il disabile, capacita' di relazionarsi al contesto
sociale e di utilizzare i servizi esistenti nel territorio e
sufficienti conoscenze per svolgere correttamente interventi minimi
di cura e assistenza alla persona;
b) apertura di punti di informazione per le famiglie che assistono
(direttamente o tramite terzi) un anziano o disabile a domicilio per
garantire una competente consulenza sui principali problemi
assistenziali, valorizzando le competenze esistenti nei servizi
territoriali;
c) avvio di esperienze di sostegno individuale e di piccoli gruppi
dei lavoratori a domicilio, anche in collegamento con i servizi della
rete.
Destinatari dei contributi
Tenuto conto di quanto previsto dalla lettera a), comma 3 dell'art. 8
della Legge n. 328 del 2000 circa l'opportunita' di favorire ed
incentivare ambiti territoriali per la gestione dei servizi sociali a
rete coincidenti con i distretti sanitari e considerato che anche
l'art. 14 della L.R. n. 5 del 1994 prevede un ruolo propulsivo dei
Comuni sedi di distretto, si ritiene opportuno assegnare le risorse
del programma ai Comuni sede di distretto sanitario o ad altro
soggetto attuatore pubblico indicato dal Comune sede di distretto, in
accordo con gli altri Comuni.
Criteri di ripartizione delle risorse
Le risorse programmate vengono ripartite tra i Comuni sede di
distretto o altro soggetto attuatore pubblico indicato dal Comune
sede di distretto, in accordo con gli altri Comuni, come soggetto
attuatore, con variazioni connesse ad arrotondamenti, in base alla
popolazione con eta' eguale o superiore a 75 anni residente al
31/12/2000.
C.3 - Programma di qualificazione delle attivita' connesse alla
concessione delle provvidenze economiche agli invalidi civili
Risorse programmate: Euro 500.000,00
Obiettivi
Attesa l'attribuzione ai Comuni delle competenze in materia di
concessione delle provvidenze economiche agli invalidi civili, a
norma dell'art. 130 del DLgs n. 112 del 1998 e dell'art. 191 della
L.R. n. 3 del 1999, obiettivo del programma e' quello di favorire e
sostenere l'adozione di strategie di innovative e di maggiore
efficienza e snellimento nell'espletamento delle procedure connesse
alla concessione medesima al fine di migliorare la qualita' del
servizio reso ai cittadini invalidi.
Destinatari dei contributi
Destinatari dei contributi sono i Comuni capoluogo cui e' stata
affidata, e per conto di tutti i Comuni dell'ambito provinciale, con
deliberazione della Giunta regionale n. 1809 del 2000, la gestione
della fase istruttoria delle pratiche di concessione.
Criteri di ripartizione delle risorse
Le risorse programmate vengono ripartite tra i Comuni capoluogo in
base alla popolazione residente al 31/12/2000 in ciascun ambito
provinciale di riferimento.
C.4 - Programma dipendenze
Risorse programmate: Euro 3.500.000,00
Obiettivi
Realizzare e potenziare, in collaborazione con i Servizi
socio-sanitari, con le agenzie educative e con il Terzo Settore, e
prevedendo le necessarie azioni di formazione degli operatori,
programmi finalizzati a favorire nuove opportunita' educative e
relazionali nei diversi ambienti di vita degli adolescenti e dei
giovani, con particolare attenzione a quelli che non vengono
raggiunti dai servizi organizzati in modo "tradizionale".
Realizzare e potenziare interventi svolti in collaborazione con le
istituzioni scolastiche e finalizzati a favorire l'inserimento
scolastico, in particolare nelle fasi di passaggio fra i diversi
gradi dell'ordinamento e a contrastare l'abbandono scolastico, in
particolare negli istituti in cui si manifestano situazioni di
rischio e di disagio.
Promuovere interventi che favoriscano l'autonomia, la responsabilita'
personale e la capacita' critica degli adolescenti e dei giovani, a
partire dai luoghi di aggregazione e coinvolgendo i giovani
destinatari e i gruppi formali (associazioni, gruppi sportivi,
parrocchie ecc.), anche in collegamento con analoghe iniziative
esistenti sul territorio.
Promuovere interventi socio-sanitari in grado di rispondere
tempestivamente ed in rete alle situazioni di disagio e di dipendenza
dovunque si verifichino.
Sviluppare e potenziare, in collaborazione con i servizi della
Azienda Unita' sanitaria locale, gli Enti ausiliari ed il Terzo
Settore, il lavoro di strada e l'offerta di percorsi e servizi a
bassa soglia di accesso per persone con problemi di uso/abuso e
dipendenza da sostanze legali ed illegali.
Realizzare e potenziare interventi in rete di promozione della salute
e del benessere nei luoghi del divertimento, coinvolgendo i Servizi
sanitari, le organizzazioni del Terzo settore, i gestori dei locali,
i Centri sociali, le Forze dell'ordine.
Promuovere percorsi di accompagnamento al reinserimento sociale degli
ex tossicodipendenti, con il concorso dei Servizi sanitari e degli
Enti ausiliari.
Realizzare, nel Comune di Bologna, un programma di contrasto della
marginalita' sociale di persone con problemi di uso/abuso e
dipendenza da sostanze legali ed illegali, finalizzato a mettere in
rete e potenziare i servizi esistenti ed a consentire ad ogni punto
della rete di leggere i bisogni della persona e di essere punto di
accesso al sistema, evitando rimandi degli utenti da un servizio
all'altro. Gli interventi realizzati nell'ambito di questo programma
sono predisposti con il supporto tecnico dei Coordinamenti tecnici
territoriali (CTT).
Destinatari delle risorse
I Comuni capo-distretto per la realizzazione di programmi a valenza
distrettuale.
Criteri di ripartizione delle risorse
Le risorse disponibili verranno cosi' ripartite:
- il 93% secondo i seguenti criteri:
- sulla base della popolazione 15-44 anni residente nel distretto al
31/12/2000, nel seguente modo:
a) Comuni capoluogo di Provincia valore 1,5
b) altri Comuni valore 1,
- il rimanente 7% delle risorse verra' assegnato al Comune di
Bologna.
C.5 - Programma per l'area detenuti
Risorse programmate: Euro 387.400,00
Obiettivi
Applicazione di quanto stabilito al punto F, "Mediazione culturale
per gli immigrati" del protocollo d'intesa fra il Ministero di Grazia
e Giustizia e Regione Emilia-Romagna, siglato il 5 marzo del 1998,
attraverso il consolidamento del progetto di rilevanza regionale
"Mediazione culturale per gli immigrati in carcere", precedentemente
finanziato con delibera di Consiglio regionale n. 246 del 2001, in
collaborazione con uffici competenti degli Enti locali.
Consolidamento dell'attivita' degli sportelli informativi gia'
operanti negli istituti penitenziari della regione attraverso la
definizione, concordata con gli attori coinvolti, di parametri di
funzionamento e di standard minimi di qualita', riconfermando
l'ampliamento delle attivita' degli sportelli ai detenuti italiani.
Orientamento e informazione per i detenuti in relazione ai diritti di
tutela giuridica e di fruizione di percorsi alternativi alla
detenzione, avvalendosi dell'azione interna di un operatore per
un'informazione legale.
Supporto ai detenuti nella ricerca delle condizioni idonee (lavoro,
riferimento domiciliare, documentazione, etc.) per usufruire di
permessi, di misure alternative, di accesso al lavoro esterno, in
stretta collaborazione con gli educatori interni alle strutture
carcerarie e agli operatori del territorio.
Supporto agli operatori degli istituti penitenziari e dei Comuni sedi
di carcere per l'acquisizione di strumenti di valutazione delle
attivita' svolte.
Azioni rivolte ad incrementare e facilitare l'esecuzione esterna al
carcere o alternativa della pena detentiva, quali: orientamento al
lavoro, inserimento lavorativo, job creation.Azioni rivolte al
miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti (attivita' di
miglioramento degli aspetti relazionali dentro agli istituti
penitenziari, attivita' culturali e sportive, biblioteche e centri di
documentazione).
Destinatari delle risorse
Comuni sedi di carcere.
Criteri di ripartizione delle risorse
La ripartizione delle risorse verra' effettuata tenendo conto in
maniera integrata dei seguenti fattori:
- popolazione detenuta;
- numero dei soggetti sottoposti a misure esterne di esecuzione
penale, rispetto allo specifico territorio.
Per quanto concerne le risorse programmate, il 55% pari a Euro
213.070,00 sara' destinato al finanziamento del progetto regionale
"Sportello informativo per detenute/i", il restante 45% pari a Euro
174.330,00 sara' destinato al finanziamento delle attivita' relative
al miglioramento delle condizioni di vita delle/dei detenute/i e
delle azioni finalizzate a facilitare l'esecuzione esterna al
carcere.
I progetti di cui sopra dovranno essere presentati sentito il parere
del Comitato locale per l'Area dell'Esecuzione penale adulti,
previsto alla lett. C.2 b) del protocollo d'intesa fra il Ministero
di Grazia e Giustizia e Regione Emilia-Romagna, siglato il 5 marzo
1998.
C.6 - Programma per l'area prostituzione
Risorse programmate: Euro 361.600,00
Obiettivi
Prosecuzione degli interventi avviati in attuazione dell'art. 18 del
TU sull'immigrazione approvato con DLgs n. 286 del 1998.
Prosecuzione del progetto regionale "Prostituzione" approvato con
delibera di Giunta regionale n. 2567 del 1996.
Da realizzarsi mediante:
- azioni volte alla riduzione del danno attraverso unita' mobili per
l'informazione/prevenzione nei confronti delle persone che si
prostituiscono;
- interventi di protezione, assistenza ed integrazione sociale
nell'ambito delle iniziative contro la tratta;
- attivazione punto-rete territoriale numero verde sulla tratta;
- azioni contro lo sfruttamento sessuale di donne e minori.
Destinatari delle risorse
In attuazione del progetto regionale "Prostituzione" le risorse sono
destinate ai progetti locali gia' avviati e ai nuovi soggetti
pubblici che hanno chiesto di aderirvi.
Destinatari sono pertanto i seguenti Enti, referenti territoriali
della rete gia' operativa nella regione:
- Comuni di Piacenza, Fidenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna,
Ferrara, Casalecchio di Reno, Calderara, Anzola Emilia, San Lazzaro
di Savena, Zola Predosa;
- Aziende Unita' sanitaria locali di Rimini e Cesena, titolari di
delega da parte dei Comuni ex art. 22, primo comma, L.R. 19 maggio
1994, n. 19;
- Consorzi per i Servizi sociali di Imola e di Ravenna.
Criteri di ripartizione delle risorse
Le assegnazioni agli Enti sopraddetti saranno effettuate sulla base
dei dati annuali (numero di prese in carico dei progetti
territoriali, numero di permessi di soggiorno assegnati, numero di
inserimenti lavorativi effettuati, numero di contatti effettuati in
strada, numeri di accompagnamenti ai servizi socio-sanitari) e delle
indicazioni pervenute in sede di attuazione del progetto.
Tale assegnazione e' la compartecipazione finanziaria a carico del
bilancio regionale nell'ambito per le iniziative finanziate dall'art.
18 del DLgs n. 286 del 1998.
C.7 - Programma per l'area donne in difficolta'
Risorse programmate: Euro 155.000,00
Obiettivi
Contrastare la violenza fisica, psicologica, sessuale contro le donne
attraverso interventi differenziati rivolti prevalentemente al
supporto delle vittime di tali violenze.
Offrire sostegno alle donne, con o senza figli, vittime o minacciate
di violenza fisica, psicologica, sessuale attraverso interventi
economici, di accoglienza, consulenza, ospitalita' residenziale, per
permettere loro di assumere, libere da costrizioni e condizionamenti,
le decisioni che ritengono piu' opportune, facilitando un processo di
autonomia e di progressiva autostima.
Destinatari delle risorse
Comuni singoli o associati che gestiscono direttamente o tramite
convenzione o altre forme di accordo con una delle Associazioni
firmatarie del protocollo d'intesa sul tema della violenza contro le
donne, siglato a Bologna il 13/1/2000 tra Regione, ANCI-ER, UPI-ER e
Associazioni, un centro di accoglienza/consulenza/ospitalita'
residenziale per donne che hanno subito violenza ed eventualmente i
loro figli minorenni.
Destinatari risultano essere i Comuni di Parma, Reggio Emilia,
Modena, Bologna, Castelmaggiore (BO), Ferrara, Ravenna, Faenza,
Forli' e il Consorzio per i Servizi sociali di Imola.
Criteri di ripartizione delle risorse
La ripartizione delle risorse assegnate avverra':
- per il 60% delle risorse assegnate in base alla popolazione
femminile in eta' 15-69 residente al 31/12/2000 nel territorio di
riferimento dei Centri di cui sopra;
- per il 40% in base all'autocertificazione del numero di donne
accolte e/o ospitate il cui contatto e/o percorso e' documentato con
una scheda cartacea conservata presso ciascun centro.
C.8 - Programma per l'area immigrazione
Risorse gia' programmate: Euro 266.582,76
Obiettivi
Le suddette risorse gia' programmate integrano le assegnazioni
statali di cui al DLgs n. 286 del 1998, quale compartecipazione
finanziaria a carico della Regione, prevista dal DPR n. 394 del 1999
per l'attuazione del programma delle attivita' a favore degli
immigrati.
Destinatari dei contributi e criteri di ripartizione
Le risorse verranno attribuite ai Comuni sulla base degli obiettivi,
dei criteri e delle procedure gia' indicati dalla delibera del
Consiglio regionale 383/02 "Linee guida per l'attivazione del
programma 2002 relativo alle attivita' a favore degli immigrati
previste dal DLgs n. 286 del 1998".
Entita' del concorso contributivo dei programmi di sviluppo e
qualificazione dei servizi e procedure di assegnazione
L'entita' del concorso finanziario della Regione, per quanto
programmato con il presente atto, e' determinata nella misura del 70%
della spesa ammessa a contributo, con variazioni connesse ad
arrotondamenti.
La Giunta regionale provvedera' con propri atti all'assegnazione dei
contributi in base ai criteri sopra determinati per ogni singola area
e alla definizione delle modalita' di concessione ed erogazione degli
stessi, nonche' di rendicontazione.