REGIONE EMILIA-ROMAGNA - CONSIGLIO REGIONALE

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 30 luglio 2002, n. 394

Programma degli interventi ed individuazione dei criteri di ripartizione del Fondo regionale socio-assistenziale e del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2002 - L.R. 2/85 e Legge 328/00 (proposta della Giunta regionale in data 15 luglio 2002, n. 1256)

IL CONSIGLIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                       
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 1256 del           
15 luglio 2002, recante ad oggetto "Programma degli interventi ed               
individuazione dei criteri di ripartizione del Fondo regionale                  
socio-assistenziale e del Fondo nazionale per le politiche sociali              
per l'anno 2002 - L.R. 2/85 e Legge 328/00. Proposta al Consiglio               
regionale";                                                                     
visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla Commissione               
referente "Sicurezza sociale" di questo Consiglio regionale, giusta             
nota prot. n. 8921 del 26 luglio 2002;                                          
preso atto delle modificazioni apportate sulla predetta proposta con            
emendamenti presentati ed accolti nel corso della discussione                   
consiliare;                                                                     
vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la                     
realizzazione del Sistema integrato di interventi e Servizi sociali";           
richiamato in particolare l'art. 20 che prevede la ripartizione, da             
parte dello Stato, delle risorse del Fondo nazionale per le politiche           
sociali per la promozione e il raggiungimento degli obiettivi di                
politica sociale cosi' come indicati dal DPR 3 maggio 2001 "Piano               
nazionale degli interventi e dei Servizi sociali 2001/2003", in                 
attuazione dell'art. 18 della stessa legge;                                     
visto il DM in data 8 febbraio 2002, n. 115 "Ripartizione per settori           
di intervento delle risorse finanziarie affluenti il Fondo nazionale            
per le politiche sociali per l'anno 2002" (Gazzetta Ufficiale n. 107            
del 9/5/2002) con il quale e' stata operata la ripartizione del Fondo           
nazionale per le politiche sociali per l'anno 2002 che, per quanto              
riguarda le somme destinate alle Regioni, viene effettuata                      
utilizzando i criteri previsti dalle singole leggi di settore per le            
risorse da queste disposte (risorse finalizzate) e sulla base delle             
seguenti aree di intervento previste dal Piano nazionale degli                  
interventi e dei servizi sociali per il triennio 2001/2003 per le               
risorse indistinte e non vincolate:                                             
- responsabilita' familiari                                                     
- diritti dei minori                                                            
- persone anziane                                                               
- poverta'                                                                      
- disabili                                                                      
- avvio della riforma;                                                          
dato atto che con riferimento al sopracitato decreto e' stata                   
effettuata l'assegnazione alla Regione Emilia-Romagna delle seguenti            
quote del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2002:             
- risorse indistinte  Euro 35.240.667,00                                        
- risorse finalizzate  Euro 16.924.791,00                                       
- risorse per ulteriori finalizzazioni  Euro    580.082,00                      
per un totale di Euro 52.745.540,00;                                            
preso atto che il DPR 3 maggio 2001 "Piano nazionale degli interventi           
e dei servizi sociali 2001/2003" piu' sopra citato, alla Parte III,             
paragrafo 3.1 "Schema generale del processo di allocazione delle                
risorse" prevede, in materia di vincoli di destinazione dei                     
finanziamenti, che:                                                             
- ferma restando la finalizzazione del Fondo nazionale alle politiche           
sociali, il riparto per aree di intervento e' da considerarsi                   
indicativo delle priorita' definite dalla programmazione nazionale              
per il triennio 2001/2003, e in quanto tale non vincolante per le               
Regioni, fermo restando l'impegno delle Regioni a:                              
a) prevedere programmi e azioni in ciascuna area di intervento;                 
b) garantire che le risorse ripartite non siano sostitutive di quelle           
gia' destinate dai singoli Enti territoriali;                                   
- ogni Regione possa prevedere quindi modalita' di allocazione delle            
risorse tra i diversi settori di intervento (all'interno, ovviamente            
delle politiche sociali), che tengano conto dei bisogni specifici               
della popolazione di riferimento, dello sviluppo esistente ed                   
auspicato della rete locale dei servizi e delle priorita' definite              
dalla programmazione regionale;                                                 
preso atto, conseguentemente, che le risorse cosiddette "finalizzate"           
assegnate alle Regioni nell'ambito del Fondo nazionale politiche                
sociali, sono cosi' definite perche' ripartite sulla base delle                 
priorita' definite dalla programmazione nazionale e delle indicazioni           
contenute nelle diverse disposizioni legislative cui afferiscono, e             
che pertanto le Regioni possono, come espressamente previsto dal DPR            
3 maggio 2001 citato, prevederne una diversa modalita' di allocazione           
in relazione ai bisogni specifici della propria popolazione e delle             
priorita' definite dalla programmazione regionale, fermo restando la            
loro finalizzazione alle politiche sociali, la previsione di azioni e           
programmi per ciascuna area di intervento come individuata dal Piano            
nazionale piu' volte citato e la garanzia che le risorse che poi                
verranno assegnate non siano sostitutive di quelle gia' destinate dai           
singoli Enti territoriali;                                                      
richiamata la deliberazione della Giunta regionale 1117/02 di presa             
d'atto dell'assegnazione delle somme afferenti al Fondo nazionale per           
le politiche sociali per l'anno 2002, con la quale risultano                    
apportate al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario in              
corso le conseguenti variazioni in aumento allo stato di previsione             
dell'entrata e allo stato di previsione della spesa per un ammontare            
complessivo pari ad Euro 52.745.540,00;                                         
rilevato che la suddetta somma risulta cosi' suddivisa fra i seguenti           
capitoli di spesa:                                                              
UPB 1.5.2.2.20101 - Fondo socio-assistenziale - Risorse statali                 
- Cap. 57103 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte             
destinata al finanziamento di iniziative promozionali e attivita' di            
rilievo regionale, nonche' delle attivita' connesse alla                        
predisposizione e aggiornamento del Piano socio-assistenziale                   
regionale e dei Piani territoriali (art. 41, comma 1, lett. a), L.R.            
12 gennaio 2001, n. 2 - Legge 8 novembre 2000, n. 328)" - Mezzi                 
statali                                                                         
Euro 1.174.429,75                                                               
- Cap. 57105 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte             
destinata alla predisposizione dei Piani socio-assistenziali                    
territoriali (art. 39, L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 - Legge 8 novembre            
2000, n. 328)" - Mezzi statali                                                  
Euro 1.187.850,87                                                               
- Cap. 57107 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte             
destinata ad assegnazioni correnti ai Comuni singoli o associati e              
alle Province per assicurare la continuita' degli interventi e                  
avviare il riequilibrio territoriale nei livelli di erogazione dei              
servizi (art. 41, comma 1, lett. B), L.R. 12 gennaio 1985, n. 2.                
Legge 8 novembre 2000, n. 328)" - Mezzi statali                                 
Euro 21.092.448,37                                                              
- Cap. 57109 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte             
destinata ad assegnazioni correnti ai Comuni singoli o associati per            
il finanziamento di progetti di intervento, anche sperimentali (art.            
41, comma 1, lett. C), L.R. 2/85 - Legge 8 novembre 2000, n. 328)" -            
Mezzi statali                                                                   
Euro 7.539.419,10                                                               
UPB 1.5.2.2.20111 - Interventi a sostegno delle famiglie - Risorse              
statali                                                                         
- Cap. 57237 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte             
destinata all'istituzione ed al finanziamento delle attivita' dei               
centri per le famiglie (artt. 11 e 12, L.R. 14 agosto 1989, n. 27;              
Legge 8 novembre 2000, n. 328)" - Mezzi statali                                 
Euro 181.000,00                                                                 
UPB 1.5.2.2.20180 - Interventi a favore di cittadini portatori di               
handicap e disabili - Risorse statali                                           
- Cap. 61112 "Contributi per l'acquisto e l'adattamento di veicoli              
privati destinati al trasporto di cittadini disabili gravi per                  
favorirne la mobilita' (L.R. 21 agosto 1997, n. 29, art. 9, commi 1,            
2, 3; Legge 5 febbraio 1992, n. 104; Legge 21 maggio 1998, n. 162,              
art. 1, lett. c) - Mezzi statali"                                               
Euro 450.000,00                                                                 
- Cap. 61114 "Contributi per l'acquisto di strumentazioni                       
tecnologiche, informatiche, ausili e arredi personalizzati per                  
favorire la permanenza nel proprio domicilio di cittadini disabili              
con gravi limitazioni dell'autonomia (L.R. 21 agosto 1997, n. 29,               
art. 10; Legge 5 febbraio 1992, n. 104; Legge 21 maggio 1998, n. 162,           
art. 1, lett. c) - Mezzi statali"                                               
Euro 543.920,00                                                                 
- Cap. 61116 "Spese per la promozione e il sostegno di iniziative di            
sensibilizzazione culturale e di coordinamento delle attivita' di               
documentazione e consulenza nell'area della disabilita' (L.R. 21                
agosto 1997, n. 29, art. 11; Legge 5 febbraio 1992, n. 104; Legge 21            
maggio 1998, n. 162, art. 1, lett. c) - Mezzi statali"                          
Euro 60.000,00                                                                  
UPB 1.5.2.2.20210 - Prevenzione e cura delle tossicodipendenze -                
Risorse statali                                                                 
- Cap. 63115 "Spese per l'attuazione di progetti di prevenzione dei             
consumi e trattamento della dipendenza da droghe e da alcool (art.              
127, DPR 309/90, come sostituito dall'art. 1, comma 2, Legge 45/99) -           
Mezzi statali"                                                                  
Euro 2.393.134,00                                                               
UPB 1.5.2.2.20260 - Progetti speciali di assistenza sociale - Risorse           
statali                                                                         
- Cap. 57245 "Contributi per l'attuazione di interventi urgenti per             
le situazioni di poverta' estrema (art. 28, Legge 8 novembre 2000, n.           
328) - Mezzi statali"                                                           
Euro 2.065.827,00                                                               
- Cap. 57255 "Contributi ad associazioni di volontariato e ad altri             
organismi senza scopo di lucro a sostegno dei servizi di telefonia              
rivolti alle persone anziane (art. 80, comma 14, Legge 23 dicembre              
2000, n. 388) - Mezzi statali". Nuova istituzione                               
Euro 425.145,00                                                                 
UPB 1.5.2.2.20281 - Iniziative a favore dell'emigrazione e                      
dell'immigrazione - Risorse statali                                             
- Cap. 68317 "Contributi ai Comuni per le attivita' di accoglienza e            
di assistenza a favore degli immigrati (art. 5, commi 1, 2, lettere             
A) e B), 3 e 4, L.R. 21 febbraio 1990, n. 14; art. 45, comma 2, DLgs            
25 luglio 1998, n. 286; DPCM 28 settembre 1998 e DPCM 6 agosto 1999)            
- Mezzi statali"                                                                
Euro 2.382.652,00                                                               
UPB 1.5.2.2.20300 - Sostegno alle adozioni internazionali - Risorse             
statali                                                                         
- Cap. 58350 "Interventi a sostegno delle adozioni internazionali               
(Legge 31 dicembre 1998, n. 476) - Mezzi statali"                               
Euro 52.000,00                                                                  
UPB 1.5.2.3.21001 - Potenziamento delle strutture socio-assistenziali           
- Risorse statali                                                               
- Cap. 57201 "Fondo socio assistenziale regionale - Contributi in               
capitale a Comuni singoli o associati, a istituzioni pubbliche di               
assistenza e beneficenza, ad associazioni, fondazioni e istituzioni             
private anche a carattere cooperativo e ad organizzazioni di                    
volontariato per l'attivazione, l'adeguamento e il potenziamento di             
strutture socio-assistenziali, a norma dell'art. 42 della L.R. 12               
gennaio 1985, n. 2 (Legge 8 novembre 2000, n. 328) - Mezzi statali"             
Euro 4.254.898,91                                                               
UPB 1.6.1.2.22101 - Servizi educativi per l'infanzia - Risorse                  
statali                                                                         
- Cap. 58422 "Interventi per la realizzazione dei Piani di intervento           
territoriali e per la realizzazione di programmi interregionali di              
scambio e di formazione in materia di servizi per l'infanzia (Legge             
285/97) - Mezzi statali"                                                        
Euro 4.761.278,00                                                               
- Cap. 58426 "Spese per l'attivita' di raccolta ed elaborazione dei             
dati relativi alla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza (art.            
4, comma 3, Legge 23 dicembre 1997, n. 451) - Mezzi statali"                    
Euro 281.537,00                                                                 
- Cap. 58432 "Fondo nazionale per le politiche sociali. Quota parte             
destinata alle Amministrazioni provinciali per la gestione, la                  
qualificazione e la sperimentazione di servizi educativi per                    
l'infanzia (art. 14, comma 2, lettere b) e c), L.R. 10 gennaio 2000,            
n. 1; Legge 8 novembre 2000, n. 328)" - Mezzi statali                           
Euro 3.900.000,00                                                               
vista la L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 "Riordino e programmazione delle            
funzioni di assistenza sociale" e le successive modifiche e                     
integrazioni;                                                                   
richiamato in particolare l'art. 41 della predetta legge, che indica            
le destinazioni della quota per spese di gestione del Fondo                     
socio-assistenziale regionale istituito ai sensi dell'art. 40 e                 
regola la predisposizione e l'approvazione del programma annuale                
degli interventi nonche' dei criteri di ripartizione;                           
atteso che nell'ambito del Fondo socio-assistenziale regionale la               
quota per spese di gestione di cui all'art. 41 della L.R. n. 2 del              
1985, e' articolata, per l'esercizio 2002, come risulta dal Bilancio            
di previsione approvato con L.R. 50/01, in quattro capitoli di spesa            
la cui disponibilita' complessiva ammonta a Euro 11.416.601,77 cosi'            
suddivisa:                                                                      
UPB 1.5.2.2.20100 Fondo socio-assistenziale                                     
- Euro 550.000,00 sul Capitolo 57100 "Fondo socio-assistenziale                 
regionale. Quota parte destinata al finanziamento di iniziative                 
promozionali e attivita' di rilievo regionale, nonche' delle                    
attivita' connesse alla predisposizione e aggiornamento del Piano               
socio-assistenziale regionale e dei Piani territoriali, a norma                 
dell'art. 41, comma 1, lett. A) della L.R. 12 gennaio 1985, n. 2";              
- Euro 103.291,38 sul Capitolo 57115 "Fondo socio-assistenziale.                
Quota parte destinata alla predisposizione dei Piani                            
socio-assistenziali territoriali (art. 39, L.R. 12 gennaio 1985, n.             
2)";                                                                            
- Euro 8.263.310,39 sul Capitolo 57120 "Fondo socio-assistenziale               
regionale - Assegnazioni correnti ai Comuni singoli o associati e               
alle Province per assicurare la continuita' degli interventi e                  
avviare il riequilibrio territoriale nei livelli di erogazione dei              
servizi, a norma dell'art. 41, comma 1, lett. B) della L.R. 12                  
gennaio 1985, n. 2";                                                            
- Euro 2.500.000,00 sul Capitolo 57150 "Fondo socio-assistenziale               
regionale - Assegnazioni correnti ai Comuni singoli o associati per             
il finanziamento di progetti di intervento, anche sperimentali, a               
norma dell'art. 41, comma 1, lett. C) della L.R. 2/85";                         
richiamata la deliberazione del Consiglio regionale 383/02 "Linee               
guida per l'attivazione del programma 2002 relativo alle attivita', a           
favore degli immigrati, previste dal DLgs 286/98";                              
ritenuto di dover provvedere, in attuazione della normativa sopra               
richiamata, alla predisposizione del programma degli interventi e dei           
criteri di ripartizione per l'anno 2002 cosi' come indicato                     
nell'allegato parte integrante del presente atto e di sottoporne i              
contenuti all'approvazione del Consiglio regionale relativamente ai             
sopra richiamati Capitoli di spesa 57100, 57115, 57120 e 57150 del              
Fondo socio-assistenziale regionale ricompresi nell'UPB 1.5.2.2.20100           
Fondo socio-assistenziale e ai Capitoli di spesa 57103, 57105, 57107,           
57109 precedentemente indicati, ricompresi nell'UPB 1.5.2.2.20101               
Fondo socio-assistenziale - Mezzi statali, derivanti dal Fondo                  
nazionale per le politiche sociali - anno 2002, dando atto che:                 
- per i restanti capitoli di spesa derivanti dallo stesso Fondo                 
nazionale si provvedera' con appositi specifici atti;                           
- nell'ambito della programmazione del Cap. 57103 viene ricompresa,             
oltre alle risorse afferenti al Fondo nazionale per l'anno 2002,                
anche una quota non impegnata dell'esercizio 2001 pari a Euro                   
325.570,25;                                                                     
- oltre ai capitoli di spesa sopra richiamati, si procede anche alla            
programmazione del Cap. 57242, ricompreso nell'UPB 1.5.2.2.20140                
"Interventi a sostegno delle famiglie con persone non autosufficienti           
- Risorse statali", pari a Euro 131.163,66, quota derivante dal Fondo           
nazionale per l'anno 2001 e non impegnata nello stesso esercizio;               
richiamate:                                                                     
- la L.R. 14 agosto 1989, n. 27, cosi' come integrata dalla L.R. 25             
gennaio 1993, n. 8, che detta norme per la realizzazione di politiche           
di sostegno alle scelte di procreazione ed agli impegni di cura verso           
i figli;                                                                        
- la L.R. 3 febbraio 1994, n. 5 "Tutela e valorizzazione delle                  
persone anziane - Interventi a favore di anziani non                            
autosufficienti";                                                               
- la L.R. 21 agosto 1997, n. 29 "Norme e provvedimenti per favorire             
le opportunita' di vita autonoma e l'integrazione sociale delle                 
persone disabili";                                                              
- la L.R. 19 luglio 1997, n. 22, recante "Ordinamento delle Comunita'           
Montane" e successive modificazioni;                                            
- la L.R. 16 maggio 1994, n. 19 "Norme per il riordino del Servizio             
sanitario regionale ai sensi del DLgs 30 dicembre 1992, n. 502,                 
modificato dal DLgs 7 dicembre 1993, n. 517" e successive                       
modificazioni;                                                                  
- la L.R. 21 aprile 1999, n. 3 "Riordino del sistema regionale e                
locale" e successive modificazioni;                                             
- la L.R. 26 aprile 2001, n. 11 "Disciplina delle forme associative e           
altre disposizioni in materia di Enti locali";                                  
- la L.R. 28 dicembre 2001, n. 50 "Bilancio di previsione della                 
Regione Emilia-Romagna per l'anno finanziario 2002 e Bilancio                   
pluriennale 2002/2004";                                                         
previa votazione palese, per appello nominale, che da' il seguente              
risultato:                                                                      
presenti  n. 41                                                                 
assenti  n.  9                                                                  
voti favorevoli  n. 31                                                          
voti contrari  n. 10                                                            
astenuti  n.   -                                                                
delibera:                                                                       
1) di approvare, a norma dell'art. 41 della L.R. 2/85, il "Programma            
degli interventi ed individuazione dei criteri di ripartizione del              
Fondo regionale socio-assistenziale e del Fondo nazionale per le                
politiche sociali per l'anno 2002", allegato parte integrante del               
presente atto;                                                                  
2) di dare atto che quota parte delle risorse finanziarie provenienti           
dal Fondo nazionale per le politiche sociali - anno 2002, ammontante            
a Euro 30.994.148,09 assegnata alla Regione Emilia-Romagna con DM in            
data 8 febbraio 2002 risulta allocata, cosi' come specificato in                
premessa, ai Capitoli 57103, 57105, 57107, 57109 nell'ambito dell'UPB           
1.5.2.2.20101 Fondo socio-assistenziale - Risorse statali del                   
Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e viene                 
destinata al presente programma;                                                
3) di dare atto che il programma in oggetto rispetta le indicazioni             
ed i vincoli di utilizzo delle risorse finanziarie provenienti dal              
Fondo nazionale per le Politiche sociali - anno 2002, di cui si                 
dispone con il presente atto, cosi' come indicate nella Parte III,              
paragrafo 3.1 del DPR 3 maggio 2001 "Piano nazionale degli interventi           
e dei servizi sociali 2001/2003" riportate in premessa;                         
4) di dare atto, altresi', che la somma complessivamente programmata            
per l'anno 2002 ammonta a Euro 42.855.083,77. Tale somma deriva:                
- per un totale di Euro 11.404.201,77 dal Fondo socio-assistenziale             
regionale (Capp. 57100-57115-57120-57150 - UPB 1.5.2.2.20100 Fondo              
socio-assistenziale) di cui Euro 473.165,52 gia' programmate (Capp.             
57100 e 57150) con deliberazione del Consiglio regionale 383/02;                
- per un totale di Euro 30.994.148,09 dal Fondo nazionale per le                
politiche sociali - anno 2002 (Capp. 57103, 57105, 57107, 57109 - UPB           
1.5.2.2.20101 Fondo socio-assistenziale - Risorse statali);                     
- per un totale di Euro 456.733,91 dal Fondo nazionale per le                   
politiche sociali - anno 2001, di cui Euro 325.570,25 derivanti da              
quota non impegnata nell'esercizio 2001 sul Cap. 57103 e Euro                   
131.163,66 derivanti dal Cap. 57242 - UPB 1.5.2.2.20140 Interventi a            
sostegno delle famiglie con persone non autosufficienti - Risorse               
statali, non impegnati nell'esercizio 2001,                                     
e risulta cosi' destinata:                                                      
a) quanto a Euro 2.037.600,00 al finanziamento: - delle iniziative              
per il sostegno del processo di riforma e delle iniziative innovative           
di rilievo regionale di cui al punto A.1 del citato programma, per              
l'ammontare di Euro 1.831.017,24 , dando atto che la Giunta regionale           
approvera' con appositi atti l'individuazione delle iniziative,                 
secondo le modalita' operative allo stesso punto indicate - lettere             
a) e b) nonche' le modalita' di erogazione della spesa, con le                  
conseguenti assegnazioni ai destinatari individuati e l'assunzione              
dei relativi impegni di spesa, ricorrendo le condizioni previste                
dalla L.R. 40/01, sul Capitolo 57100 per Euro 331.017,24 e sul                  
Capitolo 57103 per Euro 1.500.000,00 del Bilancio di previsione per             
l'esercizio 2002; - delle iniziative gia' programmate con                       
deliberazione del Consiglio regionale 383/02 per l'ammontare di Euro            
206.582,76 con riferimento al Capitolo 57100 del Bilancio di                    
previsione per l'esercizio 2002;                                                
b) quanto a Euro 1.291.142,25 al finanziamento delle Province in base           
ai criteri previsti al punto A.2 del programma, per la promozione, il           
coordinamento ed il supporto alla programmazione locale, dando atto             
che, ad avvenuta esecutivita' del presente provvedimento, il                    
Direttore generale Sanita' e Politiche sociali provvedera' alla                 
quantificazione dell'importo da assegnare a ciascuna Provincia                  
nonche' alla concessione ed alla assunzione dell'impegno di spesa               
relativo ai suddetti finanziamenti, con imputazione al Capitolo 57115           
per Euro 103.291,38 e al Capitolo 57105 per Euro 1.187.850,87 del               
Bilancio di previsione per l'esercizio 2002;                                    
c) quanto a Euro 29.355.758,76 al finanziamento dei Comuni della                
regione Emilia-Romagna in base ai criteri indicati al punto B del               
programma, per la predisposizione ed attuazione dei Piani di zona,              
dando atto che, ad avvenuta esecutivita' del presente atto, il                  
Direttore generale Sanita' e Politiche sociali provvedera' alla                 
quantificazione dell'importo da assegnare a ciascun Comune nonche'              
alla concessione ed alla assunzione dell'impegno di spesa relativo ai           
suddetti finanziamenti, con imputazione al Capitolo 57120 per Euro              
8.263.310,39 ed al Capitolo 57107 per Euro 21.092.448,37 del Bilancio           
di previsione per l'esercizio 2002;                                             
d) quanto a Euro 10.170.582,76 al finanziamento: - di specifici                 
programmi di sviluppo e qualificazione dei servizi delineati al punto           
C del presente programma, per l'ammontare di Euro 9.904.000,00, dando           
atto che la Giunta regionale provvedera', con appositi atti                     
deliberativi, ad effettuare le ripartizioni con conseguenti                     
assegnazioni ed assunzione degli impegni di spesa, con imputazione al           
Capitolo 57150 per Euro 2.233.417,24, al Capitolo 57109 per Euro                
7.539.419,10 e al Cap. 57242 per Euro 131.163,66 del Bilancio di                
previsione per l'esercizio 2002; - delle iniziative gia' programmate            
con deliberazione del Consiglio regionale 383/02 per l'ammontare di             
Euro 266.582,76 con riferimento al Capitolo 57150 del Bilancio di               
previsione per l'esercizio 2002;                                                
5) di pubblicare il presente atto deliberativo nel Bollettino                   
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.                                         
Programma degli interventi ed individuazione dei criteri di                     
ripartizione del Fondo regionale socio-assistenziale e del Fondo                
nazionale per le politiche sociali per l'anno 2002                              
1) Premessa                                                                     
Nel novembre dell'anno 2000 e' stata approvata la Legge n. 328 "Legge           
quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e               
servizi sociali". Con l'approvazione di questa legge si sono poste le           
basi per una completa ridefinizione del sistema di welfare nazionale,           
regionale e locale.                                                             
Con il DM Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dell'8                 
febbraio 2002 pubblicato in data 9/5/2002 si sono ripartite alle                
Regioni, per il secondo anno, le risorse del Fondo nazionale per le             
politiche sociali; anche per quest'anno quindi, il riparto riguarda             
le risorse del Fondo nazionale e le risorse regionali gia' stanziate.           
Tali risorse, assieme a quelle destinate dagli Enti locali alla spesa           
sociale, serviranno a sostenere concretamente il processo di riforma,           
gia' avviato lo scorso anno e ad implementare il sistema integrato              
previsto dalla Legge n. 328 del 2000.                                           
La legge di riforma, prima citata, ha introdotto nel comparto delle             
politiche sociali profonde innovazioni ed ha assegnato alle Regioni             
un forte ruolo di regia nella predisposizione degli strumenti                   
attuativi. II processo di programmazione, con l'adozione del Piano              
sociale regionale e dei Piani di zona, il processo di regolazione,              
con l'individuazione di regole per l'autorizzazione al funzionamento            
e per l'accreditamento, la fissazione di livelli essenziali di                  
assistenza, sono i principali strumenti, previsti dalla legge di                
riforma, che troveranno nella legge regionale di attuazione, in corso           
di approvazione, la sede per una loro piu' puntuale definizione.                
Con il programma dello scorso anno si e' dato avvio al processo di              
programmazione territoriale attraverso il quale i Comuni, con il                
concorso di tutti i soggetti coinvolti sia pubblici che privati,                
hanno elaborato ed approvato per ogni ambito distrettuale, i Piani di           
zona sperimentali 2002/2003 ed i programmi attuativi 2002. I Piani di           
zona sperimentali, approvati con accordo di programma tra i vari                
soggetti, con una procedura fissata dalla Regione Emilia-Romagna con            
delibera n. 329 dell'11 marzo 2002, hanno fatto registrare un                   
generalizzato coinvolgimento di tutti i soggetti privati ed in                  
particolare di quelli del terzo settore. La Provincia, in questo                
processo, ha svolto un importante ruolo di coordinamento, iniziativa            
e supporto; la Regione ha fornito le indicazioni metodologiche,                 
fissato gli obiettivi generali, monitorato e coordinato l'intero                
processo.                                                                       
II programma regionale degli interventi di questo anno, che                     
ripartisce oltre le risorse regionali, anche le risorse previste dal            
Fondo sociale nazionale per il 2002, si pone l'obiettivo di sostenere           
e qualificare ulteriormente il processo di programmazione avviato.              
Rimangono fissati gli obiettivi di priorita' sociale gia' indicati              
nel programma dello scorso anno, che vengono aggiornati ed                      
ulteriormente precisati e si consolidano gli interventi per                     
migliorare ed assestare il processo di programmazione su ambito                 
distrettuale. Cosi' dovra' assumere sempre maggiore rilievo il ruolo            
del Comune capo distretto o referente per il distretto, nell'azione             
di iniziativa e di coinvolgimento di tutti i soggetti del territorio,           
dovranno consolidarsi i gruppi (in rappresentanza dei soggetti                  
pubblici e privati) gia' istituiti per l'individuazione delle scelte            
strategiche di piano, dovra' essere ulteriormente migliorato il                 
lavoro di costruzione di una base informativa omogenea di livello               
distrettuale; dovra' infine consolidarsi il ruolo della Provincia,              
come soggetto di coordinamento e di integrazione fra i diversi                  
momenti di programmazione territoriale.                                         
Le indicazioni di questo programma regionale dovranno essere accolte            
all'interno dei programmi attuativi 2003 (di attuazione dei Piani               
sperimentali di zona) gia' previsti nella delibera della Giunta                 
regionale 329/02. Gli elementi ed i termini di presentazione dei                
programmi attuativi 2003 saranno fissati dall'atto di concessione dei           
finanziamenti ai Comuni per l'attuazione dei Piani di zona.                     
2) Gli obiettivi regionali di priorita' sociale                                 
Gli obiettivi prioritari gia' individuati lo scorso anno dal Piano              
nazionale erano i seguenti:                                                     
- valorizzare e sostenere le responsabilita' familiari e le capacita'           
genitoriali;                                                                    
- rafforzare i diritti dei minori assicurandone l'esigibilita' anche            
tramite l'attivazione di servizi e iniziative all'interno di una                
progettazione di piu' ampie politiche di territorio;                            
- potenziare gli interventi a contrasto della poverta';                         
- sostenere con servizi domiciliari le persone non autosufficienti              
(in particolare le persone anziane e le disabilita' gravi).                     
Oltre a questi quattro obiettivi prioritari, il Piano indicava un               
quinto obiettivo riferito ad una serie di interventi che, per la loro           
rilevanza ed in coerenza con quanto previsto dalla normativa di                 
settore, meritavano e meritano uno specifico rilievo: l'inserimento             
degli immigrati, la prevenzione delle droghe, l'attenzione agli                 
adolescenti e giovani. Su questi specifici obiettivi il programma si            
sofferma con una rinnovata attenzione. Sulla prevenzione delle droghe           
in particolare, oltre ad aver fissato piu' puntuali indicazioni negli           
obbiettivi di priorita' sociale, per inserire compiutamente la                  
tematica delle dipendenze all'interno della pianificazione di zona,             
e' stato previsto uno specifico programma di sviluppo sulla                     
prevenzione delle dipendenze.                                                   
In coerenza con gli obiettivi prioritari di programmazione nazionale            
sono definiti gli indirizzi regionali per lo sviluppo e la                      
qualificazione del sistema integrato; i Piani di zona, accanto al               
mantenimento dei servizi esistenti, individuano gli interventi per lo           
sviluppo e la qualificazione degli stessi sulla base delle priorita'            
di seguito indicate. Tutti gli interventi indicati nei programmi di             
seguito previsti devono essere garantiti, all'interno dei Piani di              
zona, anche attivando la collaborazione dei soggetti del Terzo                  
Settore.                                                                        
Programma "Valorizzazione e sostegno delle responsabilita' familiari            
e delle capacita' genitoriali"                                                  
Sono compresi in questo programma gli interventi volti a:                       
- sostenere e valorizzare le responsabilita' familiari e le capacita'           
genitoriali e la conciliazione delle stesse con il lavoro remunerato            
delle madri e dei padri, anche tramite l'offerta di servizi e                   
l'armonizzazione dei tempi delle citta';                                        
- sostenere le responsabilita' di cura nei confronti delle persone in           
condizione di non autosufficienza e la conciliazione delle stesse con           
il lavoro remunerato delle persone su cui grava la responsabilita' di           
cura;                                                                           
- sostenere le pari opportunita' e la condivisione delle                        
responsabilita' tra uomini e donne nel lavoro di cura.                          
Per il concorso al raggiungimento del primo obiettivo indicato dal              
presente programma, una quota parte delle risorse regionali                     
provenienti dal riparto del Fondo nazionale sono state destinate,               
anche quest'anno, al sostegno e allo sviluppo di servizi                        
socio-educativi per la prima infanzia.                                          
Programma "Rafforzare i diritti dei bambini, degli adolescenti e dei            
giovani"                                                                        
Sono compresi in questo programma gli interventi volti a:                       
- sostenere e promuovere la qualificazione dei servizi e modalita'              
integrate di intervento in favore dei bambini e degli adolescenti in            
situazioni di criticita' con particolare riferimento agli interventi            
previsti dalle leggi nazionali in materia di promozione, protezione e           
tutela dell'infanzia e dell'adolescenza;                                        
- promuovere e qualificare forme di accoglienza familiare di minori             
in situazione di disagio, con particolare attenzione ai bambini ed              
agli adolescenti stranieri, anche clandestini o soggetti a procedura            
penale;                                                                         
- individuare modalita' per un adeguato sostegno al minore ed un                
supporto qualificato per la gestione dei rapporti intrafamiliari                
nelle situazioni di separazione conflittuale;                                   
- rafforzare ed estendere l'affidamento familiare come modalita' di             
risposta al disagio del nucleo familiare, in alternativa alla                   
istituzionalizzazione;                                                          
- qualificare gli interventi ed i servizi per la prevenzione e il               
contrasto dei fenomeni di abuso, maltrattamento psico-fisico e                  
sfruttamento dei bambini e degli adolescenti.                                   
Gli interventi ricompresi in questo programma si attuano secondo le             
opportunita' e le procedure della Legge 285/97; a tal fine gli                  
interventi previsti nei programmi provinciali di cui alla legge                 
citata devono essere raccordati e ricompresi nell'ambito dei Piani di           
zona. Una attenzione particolare dovra' essere posta al tema delle              
politiche giovanili, anche raccordando all'interno dei Piani di zona,           
programmi gia' previsti.                                                        
Programma "Potenziamento degli interventi a contrasto della poverta'            
e per l'inclusione sociale"                                                     
Le azioni a contrasto della poverta' e per l'inclusione sociale                 
devono perseguire un duplice obiettivo:                                         
- garantire ad ogni persona la possibilita' di condurre - o di                  
riappropriarsi - di una vita dignitosa, non soltanto dal punto di               
vista economico;                                                                
- prevenire le situazioni di poverta', attraverso misure che agiscano           
direttamente sui fattori che determinano questi fenomeni, prima che             
si rompano i legami dell'inclusione.                                            
In coerenza con il percorso di riforma in atto, le attivita' ed i               
servizi previsti per il raggiungimento di questi obiettivi, devono              
essere compresi nei Piani di zona.                                              
Rientrano in questo programma interventi volti a:                               
- potenziare i servizi a favore delle persone che versano in stato di           
poverta' estrema e senza fissa dimora (anche attraverso i                       
finanziamenti previsti dal DPCM 15/12/2000), a cui vanno dirette                
specifiche misure sia per favorirne l'inserimento e il reinserimento            
nei servizi (inclusi quelli sanitari), sia per accompagnarle in un              
percorso di recupero delle capacita' personali e relazionali, sia               
infine per affrontarne i bisogni di sopravvivenza fisica;                       
- promuovere azioni di orientamento, formazione, inserimento                    
lavorativo e accompagnamento sociale rivolte a soggetti a rischio o             
in situazione di esclusione sociale, nonche' di facilitazione                   
all'accesso all'abitazione per le famiglie a basso reddito (anche in            
collegamento con le misure nazionali);                                          
- in attesa dell'estensione su tutto il territorio nazionale del                
Reddito Minimo d'Inserimento (RMI), orientare, in analogia, i sistemi           
di assistenza economica, nella prospettiva di: uniformita' e                    
chiarezza dei criteri di accertamento del reddito, riferimento al               
bisogno e non alla appartenenza categoriale, orientamento alla                  
valorizzazione delle capacita' e potenzialita' dei soggetti, sviluppo           
di forme di accompagnamento sociale in collaborazione con i diversi             
soggetti pubblici, non lucrativi e privati presenti sul territorio;             
- monitorare l'attivita' dei Comuni in materia di Indicatore di                 
Situazione Economica (ISE), quale sistema unificato di valutazione              
della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni                 
assistenziali legate al reddito;                                                
inoltre ed in particolare rispetto a:                                           
Nomadi:                                                                         
- proseguimento degli interventi attivati a fronte della L.R. n. 47             
del 1988, in particolare per quanto riguarda i finanziamenti ai                 
Comuni per la realizzazione di aree di sosta, transito e a                      
destinazione particolare;                                                       
- sostegno economico per favorire la transizione da sistemazioni                
abitative in aree di sosta e di transito a soluzioni piu'                       
strutturali, anche attivando apposite sperimentazioni.                          
Carcere:                                                                        
- proseguimento degli interventi attivati a fronte della L.R. n. 2              
del 1985 (art. 41), in particolare per quanto riguarda i                        
finanziamenti ai Comuni per la realizzazione di:                                
- sportello informativo per detenute/i (mediazione culturale per                
detenute/i immigrate/i);                                                        
azioni di miglioramento delle condizioni di vita delle/dei detenute/i           
ed ex detenute/i.                                                               
Programma "Sostegno della domiciliarita'"                                       
Sono compresi in questo programma gli interventi volti a:                       
- incrementare e qualificare l'assistenza domiciliare a favore di               
anziani e disabili, con riferimento anche alle situazioni di handicap           
grave, ai disabili che vivono soli, ai nuclei familiari in cui sono             
presenti piu' persone in situazione di handicap e/o genitori soli o             
anziani;                                                                        
- sviluppare interventi di affiancamento e sostegno ai familiari che            
assistono anziani e disabili;                                                   
- realizzare e potenziare servizi temporanei e di sollievo per                  
anziani e per disabili, anche attraverso l'ampliamento degli orari e            
dei periodi di apertura nei centri diurni e la disponibilita' di                
posti temporanei presso i servizi residenziali;                                 
- realizzare sistemi di telesoccorso e teleassistenza; realizzare gli           
interventi sociali previsti dal Progetto regionale demenze di cui               
alla delibera della Giunta regionale 2581/99;                                   
- sviluppare piani di azione rivolti ai cittadini disabili, anche in            
situazione di gravita', finalizzati al raggiungimento dei maggiori              
livelli possibili di autonomia personale nella gestione della vita              
quotidiana e soluzioni di vita indipendente, utilizzando tutte le               
opportunita' della rete dei servizi esistenti;                                  
- sviluppare e/o consolidare la rete delle opportunita' di vita extra           
familiare, sia per assicurare assistenza ai cittadini disabili per il           
cosiddetto Dopo di noi, sia per rispondere alle esigenze di                     
indipendenza della persona;                                                     
- promuovere e qualificare i Servizi di Aiuto personale gia' attivati           
ai sensi della L.R. n. 29 del 1997, in particolare favorendone                  
l'integrazione con gli altri servizi sociali e socio-sanitari del               
distretto e promuovendone la collaborazione con il Terzo Settore e/o            
con singoli volontari;                                                          
- promuovere, in collaborazione con i soggetti del Terzo Settore                
operanti nel distretto di riferimento, progetti ed iniziative                   
finalizzate a favorire la partecipazione dei cittadini disabili ad              
attivita' di socializzazione, ricreative, sportive, turistiche e                
culturali, al fine di arricchire le opportunita' e le risorse per la            
formulazione del progetto di vita della persona disabile;                       
- promuovere, cosi' come previsto dall'art. 3 della Legge n. 284 del            
1997, l'integrazione sociale delle persone prive della vista con                
ulteriori minorazioni, anche attraverso la predisposizione di                   
progetti personalizzati predisposti in collaborazione con i servizi             
sanitari, scolastici e per l'inserimento lavorativo.                            
Programma "Prevenzione delle dipendenze"                                        
Sono compresi in questo programma gli interventi volti a:                       
- sviluppare, in collaborazione con i servizi socio-sanitari e con il           
Terzo Settore, l'offerta di luoghi di ascolto per gli adolescenti al            
di fuori degli spazi istituzionali dei servizi, nei luoghi                      
abitualmente frequentati dai giovani, anche in riferimento agli                 
obiettivi in materia previsti dalla Legge n. 285 del 1997;                      
- favorire lo sviluppo di forme di auto-mutuo aiuto delle famiglie e            
delle persone con problemi di consumo, abuso e dipendenza da sostanze           
legali ed illegali;                                                             
- migliorare la qualita' della vita e contrastare il rischio di                 
esclusione sociale nelle aree urbane, anche attraverso la                       
realizzazione di percorsi di integrazione sociale rivolti in                    
particolare agli immigrati, ai detenuti, agli ex detenuti ed ai senza           
dimora con problemi di uso/abuso e dipendenza da sostanze legali e              
illegali. Gli interventi vanno sviluppati in collaborazione con i               
servizi sanitari, gli enti ausiliari, il Terzo Settore e le Forze               
dell'ordine;                                                                    
- prevenire il consumo, l'abuso e la dipendenza da droghe sintetiche            
e stimolanti, anche attraverso campagne informativo-preventive,                 
attuate con idonee tecniche di comunicazione, dirette alla                      
popolazione giovanile, agli adulti significativi e ai consumatori               
nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nei luoghi del divertimento;               
- utilizzare, in collaborazione con i Servizi sanitari, Unita' mobili           
e Punti informativi mobili nei locali, nelle discoteche e in                    
occasione di eventi di grande rilevanza, con il coinvoigimento attivo           
degli organizzatori;                                                            
- realizzare percorsi di reinserimento sociale al termine del                   
programma terapeutico-riabilitativo e di accesso al lavoro, anche in            
forma autonoma;                                                                 
- formare e aggiornare gli operatori sociali sia pubblici che del               
Terzo Settore.                                                                  
Programma "Azioni per l'integrazione sociale degli immigrati"                   
II presente programma, in armonia con gli obiettivi a valenza                   
triennale indicati dal DPR 30 marzo 2001 "Approvazione del documento            
programmatico per il triennio 2001/2003, relativo alla politica                 
dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, a               
norma dell'art. 3 della Legge 6 marzo 1998", si pone l'obiettivo di             
garantire unitarieta' al processo programmatorio raccordando il                 
complesso di interventi previsti dal DLgs n. 286 del 1998, con il               
consolidamento delle azioni previste dal Piano di zona.                         
A tal fine sono compresi in questo programma gli interventi volti a:            
- conseguire un consolidamento delle relazioni tra l'associazionismo            
promosso dai cittadini stranieri, il mondo associativo e del                    
volontariato autoctono, e le istituzioni, anche attraverso la                   
sperimentazione di percorsi partecipativi in ambito locale;                     
- fornire maggiore impulso alle misure dirette ad assicurare agli               
stranieri regolari il pieno esercizio dei diritti loro riconosciuti,            
in particolare nel campo della salute, dell'assistenza e della scuola           
ed a permettere loro un adeguato accesso ai servizi medesimi;                   
- sostenere interventi finalizzati alla ricognizione dei bisogni                
degli utenti stranieri e all'ottenimento di adeguate prestazioni da             
parte dei servizi, anche mediante la formazione specifica degli                 
operatori posti a contatto con l'utenza immigrata e la diffusione del           
ricorso alle figure di mediazione culturale;                                    
- promuovere la diffusione di corsi di lingua italiana a tutti i                
livelli, sia per i minori che per gli adulti, comprensivi di                    
riferimenti alle leggi dell'ordinamento italiano e di educazione                
civica;                                                                         
- promuovere interventi in ambito interculturale, quali l'avvio o il            
consolidamento di Centri interculturali, l'attivazione di iniziative            
pubbliche di informazione, di tipo artistico, culturale e sportivo,             
finalizzati a favorire l'incontro e lo scambio tra soggetti di                  
diversa provenienza;                                                            
- sostenere misure dirette ad aumentare, quantitativamente e                    
qualitativamente, la gamma di possibilita' abitative percorribili               
anche oltre ai centri di prima accoglienza;                                     
- promuovere interventi di sostegno ai percorsi di assistenza e                 
integrazione sociale nell'ambito delle iniziative contro la tratta in           
attuazione dell'art. 18 del DLgs n. 286 del 1998;                               
- promuovere interventi di tutela dei diritti nonche' interventi che            
prefigurino un percorso di consulenza legale in materia di azione               
civile contro la discriminazione;                                               
- promuovere interventi volti a costruire percorsi integrati di                 
formazione linguistica, informazione, orientamento, formazione e                
riqualificazione professionale, finalizzati ad agevolare l'ingresso             
nel mercato del lavoro e la ricerca di migliori opportunita', in                
particolare a favore delle donne immigrate.                                     
3) I Piani di zona sperimentali di ambito distrettuale - Prosecuzione           
della sperimentazione                                                           
Lo sviluppo del sistema integrato di interventi e servizi sociali               
spetta, negli ambiti definiti dalla Regione e compatibilmente con le            
risorse disponibili, ai Comuni associati. La scelta regionale                   
concertata con il sistema delle autonomie locali e' stata quella di             
prevedere Piani di zona di ambito distrettuale.                                 
II Piano di zona, gia' definito con il programma dello scorso anno,             
e' lo strumento fondamentale attraverso il quale i Comuni, con il               
concorso di tutti soggetti attivi nella progettazione, disegnano il             
sistema integrato di interventi e servizi sociali con riferimento               
agli obiettivi strategici, agli strumenti realizzativi e alle risorse           
da attivare.                                                                    
Quest'anno dovra' essere consolidato il processo di programmazione              
avviato ed approvato il "Programma attuativo 2003".                             
Per gli interventi socio-sanitari, ivi compresi quelli connotati da             
elevata integrazione sanitaria previsti anche dal programma delle               
attivita' territoriali, il programma attuativo 2003 sara' elaborato             
d'intesa con il Direttore generale dell'Azienda Unita' sanitaria                
locale.                                                                         
Le risorse di cui ai successivi punti B "Ripartizione ai Comuni della           
quota del Fondo destinata alla attuazione dei Piani di zona" e C                
"Ripartizione della quota del Fondo destinata alla realizzazione di             
specifici programmi di sviluppo e qualificazione dei servizi" sono              
pertanto finalizzate alla attuazione dei Piani di zona.                         
4) Le Province                                                                  
Le Province hanno svolto nel processo avviato un importante ruolo di            
supporto, iniziativa e coordinamento.                                           
Con la prosecuzione del processo e' essenziale che anche quest'anno             
le Province assumano un ruolo di promozione, informazione e supporto            
informativo e tecnico nei confronti dei soggetti impegnati nella                
definizione dei Piani di zona, un ruolo di raccordo e sintesi nei               
confronti della Regione, per permettere di completare a livello                 
provinciale e regionale un quadro il piu' possibile definito.                   
necessario infatti - per dare prospettiva ai primi Piani di zona                
sperimentali - che le Province completino la ricostruzione delle basi           
conoscitive per gli ambiti distrettuali.                                        
II ruolo delle Province come sopra delineato permettera' inoltre di             
integrare, nell'ambito dei Piani di zona, gli interventi ed i                   
programmi sui quali le Province svolgono gia' uno specifico ruolo,              
quali ad esempio quelli riguardanti i minori (Legge n. 285 del 1997)            
e l'immigrazione (DLgs n. 286 del 1998).                                        
Al fine di continuare il monitoraggio della fase di attuazione dei              
Piani di zona, ricostruire il quadro complessivo risultante dagli               
stessi come piu' sopra indicato e garantire la necessaria omogeneita'           
al processo avviato, continuera' ad operare l'apposito tavolo tecnico           
Regione-Province, costituito da rappresentanti della Direzione                  
generale Sanita' e Politiche sociali e da rappresentanti di tutte le            
Province.                                                                       
In considerazione dei compiti che dovranno svolgere e' stato quindi             
previsto lo specifico finanziamento di cui al successivo punto A.2              
destinato alle Province.                                                        
A - Art. 41, I comma, lettera a)                                                
A.1 - Finalizzazione della quota del fondo destinata al sostegno del            
processo di riforma e alla realizzazione di iniziative innovative di            
rilievo regionale                                                               
Le risorse complessivamente programmate per l'anno 2002 ammontano a             
Euro 2.037.600,00.                                                              
L'ammontare dello stanziamento destinato con il presente programma al           
sostegno del processo di riforma ed alla realizzazione di iniziative            
innovative di rilievo regionale di cui all'art. 2 della L.R. n. 2 del           
1985 e' di Euro 1.831.017,24, previsto per Euro 331.017,24 al                   
Capitolo 57100 e per Euro 1.500.000,00 al Cap. 57103 del Bilancio per           
l'esercizio 2002.                                                               
Un'ulteriore quota di Euro 206.582,76 dello stanziamento previsto al            
Capitolo 57100, e' gia' stata destinata al finanziamento del                    
programma a favore degli immigrati di cui alla delibera di Consiglio            
regionale 383/02 "Linee guida per l'attivazione del programma 2002              
relativo alle attivita' a favore degli immigrati previste dal DLgs n.           
286 del 1998".                                                                  
Le iniziative per il sostegno del processo di riforma e di carattere            
innovativo di rilievo regionale dovranno essere finalizzate ai                  
seguenti obiettivi:                                                             
 1) sostegno del processo di riforma (sistema informativo delle                 
politiche sociali, iniziative di formazione ed informazione,                    
sperimentazione di forme innovative di organizzazione e gestione                
degli interventi, iniziative di studio e ricerca per la                         
predisposizione del Piano sociale regionale, ecc.);                             
 2) cofinanziamento di programmi di intervento nazionali o di ambito            
comunitario;                                                                    
 3) attivazione di iniziative di comunicazione sociale, di studio e             
ricerca, di formazione su temi rilevanti di carattere socio                     
assistenziale;                                                                  
 4) attuazione di attivita' tecniche connesse alla realizzazione dei            
programmi di investimento ex art. 20, Legge 67/88 e art. 42, L.R.               
2/85;                                                                           
 5) attivazione o sviluppo di iniziative di supporto finalizzate a              
favorire il mantenimento a domicilio e la vita indipendente di                  
anziani e disabili;                                                             
 6) realizzazione di programmi sperimentali mirati a sviluppare la              
promozione del benessere complessivo degli ospiti e un ruolo di                 
sostegno della domiciliarita' da parte delle strutture residenziali             
per anziani e disabili;                                                         
 7) iniziative di informazione, sensibilizzazione e promozione della            
cultura delle pari opportunita' in occasione dell'anno europeo per i            
disabili;                                                                       
 8) promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, sostegno           
alla genitorialita' e accoglienza dei minori;                                   
 9) realizzazione e qualificazione di iniziative e servizi per                  
l'accoglienza e l'autonomia delle donne in difficolta';                         
10) promozione di un sistema di scambi solidali tra cittadini e                 
famiglie e dei prestiti sull'onore;                                             
11) riorganizzazione territoriale delle IPAB attraverso                         
raggruppamenti, fusioni e sperimentazione di forme gestionali                   
innovative;                                                                     
12) avvio del processo di riqualificazione degli operatori sociali e            
socio-sanitari nell'ambito della sperimentazione del profilo                    
professionale dell'operatore dei servizi socio-sanitari (OSS).                  
Per il conseguimento dei predetti obiettivi sono previste due                   
modalita' operative:                                                            
a) attivazione di iniziative progettuali a gestione diretta della               
Regione o mediante finanziamento di iniziative commissionate a                  
soggetti diversi, nel rispetto della normativa regionale vigente;               
b) approvazione da parte della Giunta regionale di un apposito atto             
per la presentazione di progetti da parte di soggetti pubblici e                
privati per la realizzazione degli obiettivi indicati ai precedenti             
punti 3), 5), 6), 9), 11).                                                      
La Giunta regionale provvedera' successivamente con appositi atti, in           
attuazione dei precedenti punti a) e b), all'individuazione delle               
iniziative nonche' delle modalita' di erogazione della spesa, con le            
conseguenti assegnazioni ai destinatari individuati e all'assunzione            
dei relativi impegni di spesa, ricorrendo le condizioni previste                
dalla L.R. 40/01, sui Capitoli 57100 e 57103 del Bilancio di                    
previsione per l'esercizio 2002.                                                
A.2 - Ripartizione alle Province della quota del Fondo per la                   
promozione, il coordinamento ed il supporto alla programmazione                 
locale                                                                          
Lo stanziamento complessivo per l'anno 2002 di Euro 1.291.142,25,               
previsto per Euro 103.291,38 al Capitolo 57115 e per Euro                       
1.187.850,87 al Capitolo 57105, viene destinato al finanziamento                
delle attivita' previste al precedente paragrafo 4) "Le Province".              
II suddetto finanziamento, da erogarsi in unica soluzione, viene                
ripartito sulla base della popolazione residente al 31/12/2000,                 
ultimo dato disponibile e destinato in particolare:                             
a) alla promozione, coordinamento e supporto informativo alla                   
predisposizione dei Piani di zona;                                              
b) alla attivazione e gestione del sistema informativo dei servizi              
sociali;                                                                        
c) all'avvio del sistema di monitoraggio relativo all'affidamento in            
gestione di servizi socio-assistenziali, socio-sanitari ed educativi            
a norma dell'art. 22, comma 1 bis della L.R. n. 7 del 1994 cosi' come           
modificata dalla L.R. n. 6 del 1997;                                            
d) alla gestione delle attivita' di competenza delle Province in                
materia di autorizzazione al funzionamento di servizi per l'infanzia            
in attuazione della L.R. n. 1 del 2000 e di servizi                             
socio-assistenziali e socio-sanitari in attuazione della L.R. n. 34             
del 1998;                                                                       
e) alla raccolta ed elaborazione di tutti i dati relativi alla                  
condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in ambito provinciale               
(Legge n. 451 del 1997).                                                        
B - Art. 41, I comma, lettera b)                                                
B - Ripartizione ai Comuni della quota del fondo destinata alla                 
attuazione dei Piani di zona                                                    
L'ammontare complessivo dello stanziamento per l'anno 2002 e' di Euro           
29.355.758,76, previsto al Capitolo 57120 per Euro 8.263.310,39 e al            
Capitolo 57107 per Euro 21.092.448,37, e rappresenta il concorso                
regionale alla predisposizione ed attuazione dei Piani di zona                  
sperimentali con le caratteristiche di cui al precedente paragrafo 3)           
"Piani di zona sperimentali di ambito distrettuale - Prosecuzione               
della sperimentazione" e alla realizzazione delle attivita' di                  
seguito indicate:                                                               
- continuita' degli interventi di assistenza sociale di cui alla                
Legge n. 67 del 1993, gia' di competenza delle Province, come                   
previsto all'art. 191, comma 2, lett. d), L.R. n. 3 del 1999;                   
- interventi in materia di assistenza sociale nell'area penale                  
interna ed esterna e post-penitenziaria;                                        
- interventi in materia di assistenza sociale rivolti a prostitute,             
in coerenza con il progetto regionale sulla prostituzione approvato             
con deliberazione della Giunta regionale n. 2567 del 1996;                      
- interventi in materia assistenziale rivolti ai nomadi per favorire            
l'applicazione del disposto normativo di cui agli articoli 10, 11, 12           
della L.R. n. 47 del 1988 cosi' come modificata dalla L.R. n. 34 del            
1993.                                                                           
La quota complessiva di Euro 29.355.758,75 viene ripartita con le               
seguenti modalita':                                                             
- quanto a Euro 28.355.758,75 tra tutti i Comuni sulla base dei                 
seguenti criteri:                                                               
a) 70% della somma disponibile sulla base della popolazione residente           
al 31/12/2000, ultimo dato disponibile, pesata per fasce di eta'                
secondo lo schema seguente:                                                     
  - 0-2  valore 1                                                               
  - 3-17  valore 1,5                                                            
  - 18-64  valore 1                                                             
  - 65-74  valore 2                                                             
  - >> 75  valore 3                                                             
b) 20% della somma disponibile soltanto fra i Comuni appartenenti               
alle Comunita' Montane (L.R. n. 22 del 1997 e L.R. n. 11 del 2001) e            
gli altri Comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, in base           
alla popolazione residente al 31/12/2000, ultimo dato disponibile,              
nel seguente modo:                                                              
  Comuni montani  valore 2                                                      
  Comuni lore 1                                                                 
c) 10% della somma disponibile in base al numero di utenti dei                  
servizi dei Comuni rivolti ad anziani, disabili, minori, adulti in              
difficolta', immigrati e nomadi, rilevati dal Sistema informativo               
delle Politiche sociali regionale al 31/12/2000;                                
- quanto a Euro 1.000.000,00 tra i soli Comuni appartenenti alle                
Comunita' Montane sulla base della popolazione residente al                     
31/12/2000, ultimo dato disponibile.                                            
L'erogazione dei finanziamenti cosi' determinati avverra' nel                   
seguente modo:                                                                  
- 70% ad avvenuta esecutivita' del relativo atto di concessione;                
- 30% a seguito di presentazione da parte dei Comuni dei programmi              
attuativi 2003, con le modalita' e nei termini individuati nell'atto            
di concessione dei finanziamenti stessi.                                        
C - Art. 41, I comma, lettera c)                                                
C - Ripartizione della quota del Fondo destinata alla realizzazione             
di specifici programmi di sviluppo e qualificazione dei servizi                 
Le risorse complessivamente programmate per l'anno 2002 ammontano a             
Euro 10.170.582,76.                                                             
L'importo di Euro 9.904.000,00 programmato con il presente atto,                
stanziato ai Capitoli 57150 per Euro 2.233.417,24, 57109 per Euro               
7.539.419,10 e 57242 per Euro 131.163,66, e' destinato al                       
finanziamento dei programmi di intervento di iniziativa regionale               
(C.1), C.2), C.3), C.4), C.5), C.6) e C. 7) di seguito descritti.               
L'elencazione evidenzia anche il programma per l'area immigrazione              
(C.8) gia' approvato con deliberazione del Consiglio regionale 383/02           
per un importo di Euro 266.582,76 riferito al sopracitato Capitolo              
57150.                                                                          
C.1 - Programma per l'area anziani e disabili                                   
Risorse programmate: Euro 4.500.000,00.                                         
Obiettivi                                                                       
Nell'ambito del programma "Valorizzazione e sostegno delle                      
responsabilita' familiari", assumono particolare rilievo le                     
iniziative volte a sostenere le responsabilita' di cura dei familiari           
che assistono anziani non autosufficienti e/o disabili in situazione            
di gravita', in attuazione di quanto indicato dalle linee di                    
indirizzo regionale e dalla lettera d), comma 3 dell'art. 16 della              
Legge n. 328 del 2000, da realizzarsi mediante:                                 
a) l'impegno diretto dei Comuni in collaborazione con le Aziende                
Unita' sanitarie locali, per la verifica delle modalita' di                     
concessione e controllo dell'assegno di cura per anziani previsto               
dalla L.R. n. 5 del 1994 e dalla deliberazione di Giunta regionale n.           
1377 del 1999; le risorse assegnate sono volte all'ampliamento dei              
beneficiari di questa misura di intervento, in modo particolare per             
quanto attiene: - un maggior utilizzo di assegni relativi al livello            
assistenziale piu' elevato (A); - una maggiore garanzia di                      
continuita' degli interventi per i soggetti che mantengono le                   
condizioni che hanno motivato l'intervento di sostegno economico;               
b) la continuazione ed ampliamento della sperimentazione avviata con            
la delibera di Giunta regionale 1122/02 "Direttiva per la promozione            
di progetti personalizzati finalizzati a favorire le condizioni di              
domiciliarita' e le opportunita' di vita indipendente dei cittadini             
in situazione di handicap grave (assegno di cura e di sostegno)".               
Destinatari dei contributi                                                      
Tenuto conto di quanto previsto dalla lettera a), comma 3 dell'art. 8           
della Legge n. 328 del 2000 circa l'opportunita' di favorire ed                 
incentivare ambiti territoriali per la gestione dei servizi sociali a           
rete coincidenti con i distretti sanitari e considerato che anche               
l'art. 14 della L.R. n. 5 del 1994 prevede un ruolo propulsivo dei              
Comuni sedi di distretto, si ritiene opportuno assegnare le risorse             
del programma ai Comuni sede di distretto sanitario o ad altro                  
soggetto attuatore pubblico indicato dal Comune sede di distretto, in           
accordo con gli altri Comuni, come soggetto attuatore dell'analogo              
programma relativo all'anno 2001 (Programma C.1 - delibera Consiglio            
regionale n. 246 del 2001).                                                     
Criteri di ripartizione delle risorse                                           
Le risorse programmate vengono ripartite tra i Comuni sede di                   
distretto o altro soggetto attuatore pubblico indicato dal Comune               
sede di distretto, in accordo con gli altri Comuni, come soggetto               
attuatore dell'analogo programma relativo all'anno 2001 nel seguente            
modo:                                                                           
- 2.500.000,00 Euro per l'area anziani, con variazioni connesse ad              
arrotondamenti, in base alla popolazione con eta' eguale o superiore            
a 75 anni residente in ogni distretto al 31/12/2000;                            
- 2.000.000,00 Euro per l'area disabili, con variazioni connesse ad             
arrotondamenti, in base alla popolazione residente in ogni distretto            
al 31/12/2000.                                                                  
C.2 - Programma per la qualificazione del lavoro di cura a domicilio,           
con riferimento alla qualificazione di lavoratori singoli anche                 
stranieri                                                                       
Risorse programmate: Euro 500.000,00.                                           
Obiettivi                                                                       
II diffuso ricorso da parte delle famiglie a lavoratori singoli anche           
stranieri per assicurare al domicilio dell'anziano e del disabile               
attivita' di gestione della casa, compagnia, controllo e lavoro di              
cura ha posto l'esigenza di un intervento coordinato per favorire la            
qualificazione di questa attivita', garantendo un qualificato                   
sostegno sia alle famiglie che alla persone che lavorano a domicilio.           
II raggiungimento di questo obiettivo richiede una azione coordinata            
a livello distrettuale in tre aree di intervento:                               
a) attivita' formative rivolte ai lavoratori soprattutto stranieri              
per assicurare idonee capacita' comunicative per una buona relazione            
con l'anziano o il disabile, capacita' di relazionarsi al contesto              
sociale e di utilizzare i servizi esistenti nel territorio e                    
sufficienti conoscenze per svolgere correttamente interventi minimi             
di cura e assistenza alla persona;                                              
b) apertura di punti di informazione per le famiglie che assistono              
(direttamente o tramite terzi) un anziano o disabile a domicilio per            
garantire una competente consulenza sui principali problemi                     
assistenziali, valorizzando le competenze esistenti nei servizi                 
territoriali;                                                                   
c) avvio di esperienze di sostegno individuale e di piccoli gruppi              
dei lavoratori a domicilio, anche in collegamento con i servizi della           
rete.                                                                           
Destinatari dei contributi                                                      
Tenuto conto di quanto previsto dalla lettera a), comma 3 dell'art. 8           
della Legge n. 328 del 2000 circa l'opportunita' di favorire ed                 
incentivare ambiti territoriali per la gestione dei servizi sociali a           
rete coincidenti con i distretti sanitari e considerato che anche               
l'art. 14 della L.R. n. 5 del 1994 prevede un ruolo propulsivo dei              
Comuni sedi di distretto, si ritiene opportuno assegnare le risorse             
del programma ai Comuni sede di distretto sanitario o ad altro                  
soggetto attuatore pubblico indicato dal Comune sede di distretto, in           
accordo con gli altri Comuni.                                                   
Criteri di ripartizione delle risorse                                           
Le risorse programmate vengono ripartite tra i Comuni sede di                   
distretto o altro soggetto attuatore pubblico indicato dal Comune               
sede di distretto, in accordo con gli altri Comuni, come soggetto               
attuatore, con variazioni connesse ad arrotondamenti, in base alla              
popolazione con eta' eguale o superiore a 75 anni residente al                  
31/12/2000.                                                                     
C.3 - Programma di qualificazione delle attivita' connesse alla                 
concessione delle provvidenze economiche agli invalidi civili                   
Risorse programmate: Euro 500.000,00                                            
Obiettivi                                                                       
Attesa l'attribuzione ai Comuni delle competenze in materia di                  
concessione delle provvidenze economiche agli invalidi civili, a                
norma dell'art. 130 del DLgs n. 112 del 1998 e dell'art. 191 della              
L.R. n. 3 del 1999, obiettivo del programma e' quello di favorire e             
sostenere l'adozione di strategie di innovative e di maggiore                   
efficienza e snellimento nell'espletamento delle procedure connesse             
alla concessione medesima al fine di migliorare la qualita' del                 
servizio reso ai cittadini invalidi.                                            
Destinatari dei contributi                                                      
Destinatari dei contributi sono i Comuni capoluogo cui e' stata                 
affidata, e per conto di tutti i Comuni dell'ambito provinciale, con            
deliberazione della Giunta regionale n. 1809 del 2000, la gestione              
della fase istruttoria delle pratiche di concessione.                           
Criteri di ripartizione delle risorse                                           
Le risorse programmate vengono ripartite tra i Comuni capoluogo in              
base alla popolazione residente al 31/12/2000 in ciascun ambito                 
provinciale di riferimento.                                                     
C.4 - Programma dipendenze                                                      
Risorse programmate: Euro 3.500.000,00                                          
Obiettivi                                                                       
Realizzare e potenziare, in collaborazione con i Servizi                        
socio-sanitari, con le agenzie educative e con il Terzo Settore, e              
prevedendo le necessarie azioni di formazione degli operatori,                  
programmi finalizzati a favorire nuove opportunita' educative e                 
relazionali nei diversi ambienti di vita degli adolescenti e dei                
giovani, con particolare attenzione a quelli che non vengono                    
raggiunti dai servizi organizzati in modo "tradizionale".                       
Realizzare e potenziare interventi svolti in collaborazione con le              
istituzioni scolastiche e finalizzati a favorire l'inserimento                  
scolastico, in particolare nelle fasi di passaggio fra i diversi                
gradi dell'ordinamento e a contrastare l'abbandono scolastico, in               
particolare negli istituti in cui si manifestano situazioni di                  
rischio e di disagio.                                                           
Promuovere interventi che favoriscano l'autonomia, la responsabilita'           
personale e la capacita' critica degli adolescenti e dei giovani, a             
partire dai luoghi di aggregazione e coinvolgendo i giovani                     
destinatari e i gruppi formali (associazioni, gruppi sportivi,                  
parrocchie ecc.), anche in collegamento con analoghe iniziative                 
esistenti sul territorio.                                                       
Promuovere interventi socio-sanitari in grado di rispondere                     
tempestivamente ed in rete alle situazioni di disagio e di dipendenza           
dovunque si verifichino.                                                        
Sviluppare e potenziare, in collaborazione con i servizi della                  
Azienda Unita' sanitaria locale, gli Enti ausiliari ed il Terzo                 
Settore, il lavoro di strada e l'offerta di percorsi e servizi a                
bassa soglia di accesso per persone con problemi di uso/abuso e                 
dipendenza da sostanze legali ed illegali.                                      
Realizzare e potenziare interventi in rete di promozione della salute           
e del benessere nei luoghi del divertimento, coinvolgendo i Servizi             
sanitari, le organizzazioni del Terzo settore, i gestori dei locali,            
i Centri sociali, le Forze dell'ordine.                                         
Promuovere percorsi di accompagnamento al reinserimento sociale degli           
ex tossicodipendenti, con il concorso dei Servizi sanitari e degli              
Enti ausiliari.                                                                 
Realizzare, nel Comune di Bologna, un programma di contrasto della              
marginalita' sociale di persone con problemi di uso/abuso e                     
dipendenza da sostanze legali ed illegali, finalizzato a mettere in             
rete e potenziare i servizi esistenti ed a consentire ad ogni punto             
della rete di leggere i bisogni della persona e di essere punto di              
accesso al sistema, evitando rimandi degli utenti da un servizio                
all'altro. Gli interventi realizzati nell'ambito di questo programma            
sono predisposti con il supporto tecnico dei Coordinamenti tecnici              
territoriali (CTT).                                                             
Destinatari delle risorse                                                       
I Comuni capo-distretto per la realizzazione di programmi a valenza             
distrettuale.                                                                   
Criteri di ripartizione delle risorse                                           
Le risorse disponibili verranno cosi' ripartite:                                
- il 93% secondo i seguenti criteri:                                            
- sulla base della popolazione 15-44 anni residente nel distretto al            
31/12/2000, nel seguente modo:                                                  
a) Comuni capoluogo di Provincia valore 1,5                                     
b) altri Comuni valore 1,                                                       
- il rimanente 7% delle risorse verra' assegnato al Comune di                   
Bologna.                                                                        
C.5 - Programma per l'area detenuti                                             
Risorse programmate: Euro 387.400,00                                            
Obiettivi                                                                       
Applicazione di quanto stabilito al punto F, "Mediazione culturale              
per gli immigrati" del protocollo d'intesa fra il Ministero di Grazia           
e Giustizia e Regione Emilia-Romagna, siglato il 5 marzo del 1998,              
attraverso il consolidamento del progetto di rilevanza regionale                
"Mediazione culturale per gli immigrati in carcere", precedentemente            
finanziato con delibera di Consiglio regionale n. 246 del 2001, in              
collaborazione con uffici competenti degli Enti locali.                         
Consolidamento dell'attivita' degli sportelli informativi gia'                  
operanti negli istituti penitenziari della regione attraverso la                
definizione, concordata con gli attori coinvolti, di parametri di               
funzionamento e di standard minimi di qualita', riconfermando                   
l'ampliamento delle attivita' degli sportelli ai detenuti italiani.             
Orientamento e informazione per i detenuti in relazione ai diritti di           
tutela giuridica e di fruizione di percorsi alternativi alla                    
detenzione, avvalendosi dell'azione interna di un operatore per                 
un'informazione legale.                                                         
Supporto ai detenuti nella ricerca delle condizioni idonee (lavoro,             
riferimento domiciliare, documentazione, etc.) per usufruire di                 
permessi, di misure alternative, di accesso al lavoro esterno, in               
stretta collaborazione con gli educatori interni alle strutture                 
carcerarie e agli operatori del territorio.                                     
Supporto agli operatori degli istituti penitenziari e dei Comuni sedi           
di carcere per l'acquisizione di strumenti di valutazione delle                 
attivita' svolte.                                                               
Azioni rivolte ad incrementare e facilitare l'esecuzione esterna al             
carcere o alternativa della pena detentiva, quali: orientamento al              
lavoro, inserimento lavorativo, job creation.Azioni rivolte al                  
miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti (attivita' di               
miglioramento degli aspetti relazionali dentro agli istituti                    
penitenziari, attivita' culturali e sportive, biblioteche e centri di           
documentazione).                                                                
Destinatari delle risorse                                                       
Comuni sedi di carcere.                                                         
Criteri di ripartizione delle risorse                                           
 La ripartizione delle risorse verra' effettuata tenendo conto in               
maniera integrata dei seguenti fattori:                                         
- popolazione detenuta;                                                         
- numero dei soggetti sottoposti a misure esterne di esecuzione                 
penale, rispetto allo specifico territorio.                                     
Per quanto concerne le risorse programmate, il 55% pari a Euro                  
213.070,00 sara' destinato al finanziamento del progetto regionale              
"Sportello informativo per detenute/i", il restante 45% pari a Euro             
174.330,00 sara' destinato al finanziamento delle attivita' relative            
al miglioramento delle condizioni di vita delle/dei detenute/i e                
delle azioni finalizzate a facilitare l'esecuzione esterna al                   
carcere.                                                                        
I progetti di cui sopra dovranno essere presentati sentito il parere            
del Comitato locale per l'Area dell'Esecuzione penale adulti,                   
previsto alla lett. C.2 b) del protocollo d'intesa fra il Ministero             
di Grazia e Giustizia e Regione Emilia-Romagna, siglato il 5 marzo              
1998.                                                                           
C.6 - Programma per l'area prostituzione                                        
Risorse programmate: Euro 361.600,00                                            
Obiettivi                                                                       
Prosecuzione degli interventi avviati in attuazione dell'art. 18 del            
TU sull'immigrazione approvato con DLgs n. 286 del 1998.                        
Prosecuzione del progetto regionale "Prostituzione" approvato con               
delibera di Giunta regionale n. 2567 del 1996.                                  
Da realizzarsi mediante:                                                        
- azioni volte alla riduzione del danno attraverso unita' mobili per            
l'informazione/prevenzione nei confronti delle persone che si                   
prostituiscono;                                                                 
- interventi di protezione, assistenza ed integrazione sociale                  
nell'ambito delle iniziative contro la tratta;                                  
- attivazione punto-rete territoriale numero verde sulla tratta;                
- azioni contro lo sfruttamento sessuale di donne e minori.                     
Destinatari delle risorse                                                       
In attuazione del progetto regionale "Prostituzione" le risorse sono            
destinate ai progetti locali gia' avviati e ai nuovi soggetti                   
pubblici che hanno chiesto di aderirvi.                                         
Destinatari sono pertanto i seguenti Enti, referenti territoriali               
della rete gia' operativa nella regione:                                        
- Comuni di Piacenza, Fidenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna,           
Ferrara, Casalecchio di Reno, Calderara, Anzola Emilia, San Lazzaro             
di Savena, Zola Predosa;                                                        
- Aziende Unita' sanitaria locali di Rimini e Cesena, titolari di               
delega da parte dei Comuni ex art. 22, primo comma, L.R. 19 maggio              
1994, n. 19;                                                                    
- Consorzi per i Servizi sociali di Imola e di Ravenna.                         
Criteri di ripartizione delle risorse                                           
Le assegnazioni agli Enti sopraddetti saranno effettuate sulla base             
dei dati annuali (numero di prese in carico dei progetti                        
territoriali, numero di permessi di soggiorno assegnati, numero di              
inserimenti lavorativi effettuati, numero di contatti effettuati in             
strada, numeri di accompagnamenti ai servizi socio-sanitari) e delle            
indicazioni pervenute in sede di attuazione del progetto.                       
Tale assegnazione e' la compartecipazione finanziaria a carico del              
bilancio regionale nell'ambito per le iniziative finanziate dall'art.           
18 del DLgs n. 286 del 1998.                                                    
C.7 - Programma per l'area donne in difficolta'                                 
Risorse programmate: Euro 155.000,00                                            
Obiettivi                                                                       
Contrastare la violenza fisica, psicologica, sessuale contro le donne           
attraverso interventi differenziati rivolti prevalentemente al                  
supporto delle vittime di tali violenze.                                        
Offrire sostegno alle donne, con o senza figli, vittime o minacciate            
di violenza fisica, psicologica, sessuale attraverso interventi                 
economici, di accoglienza, consulenza, ospitalita' residenziale, per            
permettere loro di assumere, libere da costrizioni e condizionamenti,           
le decisioni che ritengono piu' opportune, facilitando un processo di           
autonomia e di progressiva autostima.                                           
Destinatari delle risorse                                                       
Comuni singoli o associati che gestiscono direttamente o tramite                
convenzione o altre forme di accordo con una delle Associazioni                 
firmatarie del protocollo d'intesa sul tema della violenza contro le            
donne, siglato a Bologna il 13/1/2000 tra Regione, ANCI-ER, UPI-ER e            
Associazioni, un centro di accoglienza/consulenza/ospitalita'                   
residenziale per donne che hanno subito violenza ed eventualmente i             
loro figli minorenni.                                                           
Destinatari risultano essere i Comuni di Parma, Reggio Emilia,                  
Modena, Bologna, Castelmaggiore (BO), Ferrara, Ravenna, Faenza,                 
Forli' e il Consorzio per i Servizi sociali di Imola.                           
Criteri di ripartizione delle risorse                                           
La ripartizione delle risorse assegnate avverra':                               
- per il 60% delle risorse assegnate in base alla popolazione                   
femminile in eta' 15-69 residente al 31/12/2000 nel territorio di               
riferimento dei Centri di cui sopra;                                            
- per il 40% in base all'autocertificazione del numero di donne                 
accolte e/o ospitate il cui contatto e/o percorso e' documentato con            
una scheda cartacea conservata presso ciascun centro.                           
C.8 - Programma per l'area immigrazione                                         
Risorse gia' programmate: Euro 266.582,76                                       
Obiettivi                                                                       
Le suddette risorse gia' programmate integrano le assegnazioni                  
statali di cui al DLgs n. 286 del 1998, quale compartecipazione                 
finanziaria a carico della Regione, prevista dal DPR n. 394 del 1999            
per l'attuazione del programma delle attivita' a favore degli                   
immigrati.                                                                      
Destinatari dei contributi e criteri di ripartizione                            
Le risorse verranno attribuite ai Comuni sulla base degli obiettivi,            
dei criteri e delle procedure gia' indicati dalla delibera del                  
Consiglio regionale 383/02 "Linee guida per l'attivazione del                   
programma 2002 relativo alle attivita' a favore degli immigrati                 
previste dal DLgs n. 286 del 1998".                                             
Entita' del concorso contributivo dei programmi di sviluppo e                   
qualificazione dei servizi e procedure di assegnazione                          
L'entita' del concorso finanziario della Regione, per quanto                    
programmato con il presente atto, e' determinata nella misura del 70%           
della spesa ammessa a contributo, con variazioni connesse ad                    
arrotondamenti.                                                                 
La Giunta regionale provvedera' con propri atti all'assegnazione dei            
contributi in base ai criteri sopra determinati per ogni singola area           
e alla definizione delle modalita' di concessione ed erogazione degli           
stessi, nonche' di rendicontazione.                                             

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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