REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 maggio 2002, n. 813

VIA relativa al progetto per la realizzazione di un invaso ad uso irriguo in localita' Settimano di Sopra, comune di Modigliana (FC) presentato da Giulio e Paola Laghi - Presa d'atto delle determinazioni della Conferenza di Servizi (Titolo III, L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
(omissis)  delibera:                                                            
a) la valutazione di impatto ambientale positiva, ai sensi dell'art.            
16 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed                    
integrazioni, sul progetto per la realizzazione di un invaso in terra           
ad uso irriguo, in localita' "Settimano di Sopra", comune di                    
Modigliana, presentato da Laghi Giulio e Laghi Paola, poiche' il                
progetto in oggetto, secondo gli esiti dell'apposita Conferenza di              
Servizi conclusasi il 22 aprile 2002, e' nel complesso ambientalmente           
compatibile;                                                                    
b) di ritenere, quindi, possibile la realizzazione del progetto di              
cui al punto a) a condizione che siano rispettate le prescrizioni,              
indicate ai punti 2.C. e 3.C del rapporto conclusivo della Conferenza           
di Servizi, che costituisce l'Allegato 1, parte integrante e                    
sostanziale della presente deliberazione, di seguito sinteticamente             
riportate:                                                                      
 1) eseguire i lavori di sterro e riporto avendo cura di inumidire i            
terreni qualora siano asciutti al fine di ridurre le polveri;                   
 2) apertura di fossi di scolo provvisori per evitare l'impaludamento           
nel caso di pioggia improvvisa;                                                 
 3) controllare l'efficienza dei mezzi utilizzati al fine di limitare           
le emissioni inquinanti derivanti dai motori diesel;                            
 4) rinverdimento della scarpata diga a valle con essenze a prato;              
 5) posizionamento di punti di riferimento topografici per misurare             
eventuali spostamenti dell'argine;                                              
 6) mantenere in efficienza le pompe di irrigazione sia dal punto di            
vista del rumore che dell'efficienza meccanica;                                 
 7) i punti di riferimento topografici devono essere fissi e la loro            
posizione deve essere concordata con il Servizio provinciale Difesa             
del suolo della Provincia di Forli';                                            
 8) devono essere rese ottimali le condizioni di immorsamento tra la            
base dello sbarramento e il substrato compatto e deve essere posta              
particolare cura, nella realizzazione dell'immorsamento tra                     
l'arginatura artificiale e quella naturale, per evitare fenomeni di             
filtrazioni;                                                                    
 9) l'impermeabilizzazione dell'invaso dovra' essere realizzata per             
successivi strati di piccolo spessore, max 30 cm., compatti e                   
sovrapposti;                                                                    
10) devono essere eliminate le acque sotterranee circolanti nei                 
terreni di copertura del substrato roccioso inalterato, tramite                 
opportune opere di drenaggio in tutta l'area interessata dal progetto           
dell'invaso e in particolare nell'area di imposta dell'argine;                  
11) le acque derivanti dalle opere di regimazione idrica superficiale           
e di drenaggio, previste dal progetto, devono essere collegate, con             
adeguate tecniche costruttive onde evitare dispersioni e ristagni,              
alla rete di deflusso esistente;                                                
12) la rete di regimazione delle acque superficiali e dei drenaggi              
deve essere mantenuta efficiente nel tempo in tutta l'area                      
interessata dal progetto;                                                       
13) le scarpate dei fossi di scolo devono essere realizzate con                 
pendenza non inferiore a 2/3;                                                   
14) la sistemazione del terreno di risulta dovra' prevedere sia il              
reimpiego di suolo vegetale per la copertura dell'area - necessario             
per consentire l'utilizzo a seminativo - sia la realizzazione di                
fossetti di regimazione idrica superficiale ed eventualmente profonda           
delle acque di precipitazione e prima corrivazione, al fine di                  
evitare fenomeni di ristagno e ruscellamento; dovra' inoltre essere             
prevista la realizzazione di banche in contropendenza per garantire             
la stabilita' del terreno e per favorire l'ammorsamento del materiale           
riportato al substrato sottostante;                                             
15) si prescrive il rispetto delle prescrizioni contenute nel "Foglio           
condizioni", allegato al rapporto, in quanto parte integrante                   
dell'atto autorizzativo rilasciato dal Servizio provinciale Difesa              
del suolo, in particolare: - vigilanza: il titolare                             
dell'autorizzazione dovra', con frequenza non inferiore alla mensile,           
visionare le opere autorizzate e verificare che le caratteristiche              
tecniche non siano modificate, con deterioramenti che possano creare            
pericolo. Il controllo e' obbligatorio durante e subito dopo eventi             
meteorologici particolarmente disastrosi. Nel caso si riscontrassero            
danni che possano creare pericoli per la pubblica incolumita', il               
suddetto titolare dovra' immediatamente avvertire il Servizio (SPDS)            
sia telefonicamente che mediante telegramma. In caso di gravi lesioni           
allo sbarramento si deve immediatamente procedere allo svuotamento              
dell'invaso. In caso di collasso parziale o totale dello sbarramento,           
il titolare dell'autorizzazione deve immediatamente avvertire                   
telefonicamente la Stazione dei Carabinieri piu' vicina, il Sindaco             
del Comune su cui insiste l'invaso, i Vigili del Fuoco della caserma            
piu' vicina e il Servizio provinciale Difesa del suolo; - verifiche             
periodiche: il titolare dell'autorizzazione e' obbligato ogni 2 anni,           
con riferimento alla data della messa in esercizio, a presentare al             
Servizio provinciale Difesa del suolo, una relazione di idoneita'               
statica dell'opera, con indicazione di eventuali abbassamenti o                 
spostamenti del corpo arginale (da misure di precisione) a firma di             
ingegnere;                                                                      
16) dati i possibili effetti dinamici sullo sbarramento sopra citato            
(ditta Montanari), si impone un intervento congiunto (Laghi-Samori')            
di stabilizzazione del suo paramento di valle che potrebbe lavorare a           
sormonto;                                                                       
17) sara' da stabilizzare anche il paramento del nuovo sbarramento              
della ditta Samori' posto a valle del futuro invaso della ditta                 
Laghi;                                                                          
18) il materiale di risulta degli scavi non deve essere collocato               
nell'area di influenza a monte dell'invaso e nelle restanti aree                
previste dal progetto, deve essere accumulato in modo tale da                   
assicurarne la stabilita' e consentire il regolare deflusso delle               
acque;                                                                          
19) considerato che le aree nelle quali verra' accumulato il terreno            
di risulta, comunque interessano sistemi che tutelano in maniera                
peculiare gli aspetti paesaggistici, si ritiene che su tali ambiti              
l'auspicato raggiungimento di migliori condizioni agronomiche debba             
essere associato alla conservazione della matrice naturale e                    
percettiva (conformazione morfologica ed assetto vegetazionale)                 
attraverso il rispetto degli elementi precipui del paesaggio rurale;            
20) per l'inerbimento del terrapieno e il ripristino delle eventuali            
aree di cantiere, si riutilizzera' il terreno vegetale proveniente              
dallo scotico, che si avra' cura di accumulare, separatamente dalle             
altre tipologie di materiale, in spessori adeguati e si provvedera'             
alla sua manutenzione per evitarne la morte biologica;                          
21) compatibilmente con le esigenze di tutela della stabilita'                  
dell'argine, si dovranno utilizzare specie anche arbustive o di alto            
fusto autoctone e/o naturalizzate, che garantiscono un maggior                  
successo di impianto (facilita' di attecchimento, adattamento                   
pedo-climatico, buona resa nello sviluppo) e una migliore efficacia             
dal punto di vista dell'inserimento paesaggistico dell'opera in                 
esame;                                                                          
22) assolutamente da evitare sono le specie riconosciute come                   
invadenti (Robinia, Alianto, etc.);                                             
23) deve essere realizzata la bonifica del dissesto che interessa la            
scarpata stradale sottostante l'area di imposta dell'argine                     
dell'invaso tramite tutte le opere necessarie alla messa in sicurezza           
della scarpata stessa;                                                          
c) di dare atto che il parere della Provincia di Forli'-Cesena e del            
Comune di Modigliana, espresso ai sensi dell'art. 18, comma 6 della             
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, e'            
contenuto all'interno "Rapporto di Conferenza" che costituisce                  
l'Allegato 1 parte integrante e sostanziale della presente                      
delibera;d) di dare atto che la Comunita' Montana Acquacheta ha                 
rilasciato, in data 15 maggio 2001, prot. n. 3095, l'autorizzazione             
all'esecuzione di lavori su terreni sottoposti a vincolo                        
idrogeologico (RDL 30 dicembre 1923, n. 3267; L.R. 21 aprile 1999, n.           
3; delibera di Giunta regionale 1117/00), che costituisce l'Allegato            
2 parte integrante e sostanziale della presente delibera;                       
e) di dare atto che il Servizio provinciale Difesa del suolo, Risorse           
idriche e forestali di Forli', ha rilasciato, in data 9 maggio 2002,            
prot. n. 2722/SO4, l'autorizzazione alla costruzione di sbarramenti             
di ritenuta e relativi bacini con invaso inferiore ai 1.000.000 mc.             
con sbarramento inferiore ai 15 m. di altezza (Legge 18/5/1989, n.              
183, art. 10, comma 4, Legge 584/94; DPR 1363/59; delibera del                  
Consiglio regionale 3109/90), che costituisce l'Allegato 3 parte                
integrante e sostanziale della presente delibera;                               
f) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18                 
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della           
presente deliberazione al proponente Laghi Giulio;                              
g) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18                 
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per                   
opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza,            
copia della presente deliberazione al Comune di Modigliana, alla                
Comunita' Montana Acquacheta, al Servizio provinciale Difesa del                
suolo, Risorse idriche e forestali di Forli'; alla Provincia di                 
Forli'-Cesena, all'ARPA - Sezione di Faenza;                                    
h) di stabilire, ai sensi dell'art. 17, comma 7 della L.R. 18 maggio            
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, che l'efficacia              
temporale della presente valutazione di impatto ambientale e' fissata           
in anni 3;                                                                      
i) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della                  
Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18            
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente           
partito di deliberazione.                                                       

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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