REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 11 marzo 2002, n. 359

Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del FSE per il periodo 2002/2003 (Obiettivo 3) e con le risorse assegnate dal Decreto direttoriale n. 511/V/2001 - (Legge 236/93)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Richiamati:                                                                     
- la decisione della Commissione Europea C/1120 del 18/7/2000 che               
approva il Quadro Comunitario di Sostegno (in seguito denominato QCS)           
Ob. 3 Regioni centro nord per il periodo 2000/2006;                             
- la decisione della Commissione Europea n. 2066 del 21/9/2000 che              
approva il Programma Operativo Regione Emilia-Romagna - FSE -                   
Obiettivo 3 - 2000/2006;                                                        
- il Regolamento CE n. 1159/00 della Commissione Europea relativo               
alle azioni informative e pubblicitarie e cura degli Stati membri               
sugli interventi dei Fondi strutturali;                                         
- il Regolamento (CE) n. 68/01 della Commissione Europea del                    
12/1/2001 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del                  
trattato CE agli aiuti destinati alla formazione, pubblicato sulla              
Gazzetta Ufficiale della Comunita' Europea Serie L,  n.10 del                   
13/1/2001;                                                                      
- il Regolamento (CE) n. 69/01 della Commissione Europea del                    
12/1/2001 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del                  
trattato CE agli aiuti di importanza minore "de minimis", pubblicato            
nella Gazzetta Ufficiale della Comunita' Europea Serie L, n. 10 del             
13/1/2001;                                                                      
- la deliberazione del CIPE del 5/11/1999, n. 174 con la quale si               
approva il quadro finanziario programmatico 2000-2006 per quanto                
riguarda il contributo nazionale;                                               
- gli "Indirizzi per l'integrazione delle politiche del lavoro, della           
programmazione e dell'istruzione. Triennio 2000/2002" approvati con             
deliberazione del Consiglio regionale n. 1316 del 22/12/1999,                   
esecutiva;                                                                      
- la L.R. 40/01, recante "Ordinamento contabile della Regione                   
Emilia-Romagna, abrogazione delle LL.RR. 6/7/1977, n. 31 e 27/3/1972,           
n. 4";                                                                          
- la L.R. 43/01, recante "Testo unico in materia di organizzazione e            
di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna";                            
richiamate inoltre le proprie deliberazioni:                                    
- 1475/97 "Direttive attuative per la formazione professionale e per            
l'orientamento - triennio 1997/99" e successive modificazioni;                  
- 539/00 "Approvazione direttive regionali stralcio per l'avvio della           
nuova programmazione 2000/2006", nonche' la determinazione del                  
Direttore generale Formazione professionale e Lavoro n. 8125 del                
29/8/2000 "Modalita' di liquidazione/erogazione dei contributi -                
Direttive stralcio per l'avvio della nuova programmazione 2000/2006"            
e successive modificazioni/integrazioni;                                        
- 1639/00 "Presa d'atto del POR Ob. 3 - Fondo Sociale Europeo periodo           
2000/2006 - della Regione Emilia-Romagna", esecutiva;                           
- 1694/00, "Approvazione del Complemento di programmazione del POR              
Ob. 3 - 2000/2006", esecutiva;                                                  
- 254/01 "Approvazione regime di aiuti in attuazione del Regolamento            
(CE) 68/01";                                                                    
- 2774/01, recante "Direttive sulle modalita' di espressione dei                
pareri di regolarita' amministrativa e contabile dopo l'entrata in              
vigore della L.R. 43/01";                                                       
- 2775/01, recante "Disposizioni per la revisione dell'esercizio                
delle funzioni dirigenziali e dei controlli interni a seguito della             
entrata in vigore della L.R. 43/01";                                            
- 2832/01, recante "Riorganizzazione delle posizioni dirigenziali               
della Giunta regionale - Servizi e professional";                               
- 3021/01, recante "Approvazione degli atti di conferimento degli               
incarichi di livello dirigenziale (decorrenza 1/1/2002);                        
considerato in particolare l'ambito di competenze assegnato, dagli              
indirizzi regionali succitati, alla Regione e alle Province in merito           
all'integrazione dei sistemi del lavoro, della formazione e                     
dell'istruzione;                                                                
preso atto della lettera circolare del MIUR prot. n. 341/C1A del 14             
febbraio 2002 avente per oggetto "Potenziamento programmazione                  
2000/2001. Finanziamenti nazionali - IFTS";                                     
tenuto conto che alla Regione compete il ruolo di indirizzo,                    
promozione, programmazione generale, sulla base di un ampio                     
coinvolgimento delle Province e dei partner economici e sociali, di             
coordinamento, di monitoraggio, controllo e valutazione dell'intero             
sistema e di anticipazione e sperimentazione di linee e modelli di              
intervento innovativi;                                                          
ritenuto pertanto necessario focalizzare gli interventi per il                  
periodo 2002/2003 ad azioni connesse agli ambiti propri di                      
programmazione regionale;                                                       
preso atto di quanto contenuto nel "Documento di politica                       
economico-finanziaria 2002/2004", (di seguito denominato DPEF);                 
ritenuto, con il presente atto, di dare attuazione alle azioni di               
pertinenza regionale cofinanziabili dal FSE espresse nel DPEF sopra             
menzionato, piu' specificatamente a quanto previsto all'interno delle           
schede in esso contenute, di seguito riportate:                                 
- scheda n. 1 del DPEF "Come essere la nuova Regione", in particolare           
per quanto concerne le azioni volte alla qualificazione ed                      
innovazione della PA regionale e locale;                                        
- scheda n. 11 del DPEF "Sviluppo della persona, promozione sociale e           
solidarieta'", in particolare per quanto concerne azioni per la                 
fruizione dei congedi parentali, azioni rivolte ad immigrati e a                
favore di soggetti a rischio ed in situazione di esclusione sociale;            
- scheda n. 14 del DPEF "Immigrazione", in particolare per quanto               
concerne azioni volte a contrastare la discriminazione nelle                    
organizzazioni, favorire l'integrazione e promuovere azioni di                  
mediazione per l'integrazione sociale, azioni di sostegno                       
all'inserimento di lavoratori extracomunitari nel sistema sanitario             
regionale pubblico e privato;                                                   
- scheda n. 15 del DPEF "Sistema educativo e sapere", in particolare            
per quanto concerne azioni per il riconoscimento dei crediti                    
formativi, definizione di standard di qualita' dell'offerta                     
formativa, sviluppo di un'offerta formativa integrata per l'obbligo             
formativo e di un'offerta integrata e individualizzata di formazione            
permanente;                                                                     
- scheda n. 16 del DPEF "Cultura", in particolare per quanto concerne           
lo sviluppo di strumenti di e-learning e di azioni formative in                 
ambito artistico da realizzare nell'area dello spettacolo dal vivo;             
- scheda n. 17 del DPEF "Lavoro", in particolare per quanto concerne            
iniziative a favore dei lavoratori atipici, a sostegno alla mobilita'           
geografica del lavoro, a sostegno al collocamento mirato dei                    
disabili, a sostegno ai progetti di pari opportunita' per le donne e            
per facilitare la conciliazione del lavoro con la vita familiare;               
- scheda n. 18 del DPEF "Sviluppo e qualita' del sistema delle                  
imprese", in particolare per quanto concerne lo sviluppo della                  
formazione all'interno delle imprese;                                           
- scheda n. 19 "Sicurezza nelle strade", in particolare per quanto              
concerne azioni formative rivolte ai docenti della scuola, della                
formazione professionale e, in via sperimentale, agli utenti della              
formazione a sostegno di progetti sperimentali delle scuole anche               
finalizzati alla formazione dei genitori, azioni di formazione                  
rivolte a docenti di scuola guida, azioni di sensibilizzazione e                
formazione dei giovani;                                                         
- scheda n. 20 del DPEF "Sicurezza nei luoghi di lavoro", in                    
particolare per quanto concerne la realizzazione di moduli specifici            
inerenti la sicurezza all'interno di tutti i percorsi formativi di              
accesso al lavoro;                                                              
- scheda n. 22 del DPEF "Sicurezza alimentare", in particolare per              
quanto concerne interventi formativi, connessi al programma                     
interregionale "Comunicazione e educazione alimentare" e il progetto            
"Fattorie didattiche", rivolti al mondo della scuola al fine di                 
avvicinare i giovani alle realta' rurali e alla conoscenza dei                  
prodotti e dei processi produttivi di qualita', attraverso percorsi             
didattici svolti all'interno di aziende agricole;                               
- scheda n. 23 del DPEF "Sicurezza dai rischi idraulico,                        
idrogeologico, sismico e di erosione costiera", in particolare per              
quanto concerne interventi formativi rivolti agli operatori del                 
volontariato e agli operatori del volontariato della protezione                 
civile;                                                                         
dato atto:                                                                      
- del Protocollo d'intesa per la qualificazione e la regolarizzazione           
del lavoro sottoscritto in data 19/6/2001 dalla Regione                         
Emilia-Romagna, dalla Direzione regionale del Lavoro, dalla Direzione           
regionale INPS, dalla Direzione regionale INAIL e dall'Unione delle             
Province Italiane Emilia-Romagna;                                               
- del Protocollo d'intesa in materia di immigrazione straniera                  
sottoscritto in data 18/12/2001 dalla Regione Emilia-Romagna, dagli             
Enti locali, dalle Parti sociali e dal Forum del Terzo Settore;                 
preso atto:                                                                     
- che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con decreto            
direttoriale n. 511/V/2001 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 12            
del 5/1/2002, ripartisce alle Regioni le risorse per l'adozione di              
interventi di promozione di Piani formativi aziendali, settoriali,              
territoriali e sviluppo della prassi di formazione continua;                    
- che alla Regione Emilia-Romagna vengono assegnate risorse pari a              
Euro 9.835.405,19;                                                              
dato atto che nei "Criteri generali riguardanti interventi di                   
promozione di Piani formativi aziendali, settoriali e territoriali e            
sviluppo della prassi della formazione continua", parti integranti              
del DM 511/V/2001, in particolare al punto 4), viene previsto che le            
Regioni possano disporre di utilizzare la totalita' o una parte delle           
risorse loro assegnate per il finanziamento di Piani formativi gia'             
presentati in attuazione di quanto disposto nella circolare del                 
Ministero del lavoro e delle Politiche sociali  n.92/00,                        
limitatamente alle azioni di cui al punto 3b) "Finanziamento                    
attraverso procedure di evidenza pubblica, di piani formativi                   
aziendali, settoriale e territoriali concordati tra le Parti                    
sociali";                                                                       
tenuto conto che:                                                               
- con propria deliberazione n. 999 del 5/6/2001 "Approvazione                   
graduatoria e finanziamento progetti Legge 236/93 - Circolare                   
ministeriale 92/00 in attuazione della propria delibera 18/01 -                 
Variazione di bilancio" e' stata finanziata solo parte dei progetti             
ritenuti ammissibili in considerazione delle insufficienti risorse              
disponibili;                                                                    
- al punto 9) del dispositivo della suddetta deliberazione viene                
stabilito di utilizzare eventuali risorse derivanti da rinunce,                 
revoche o riduzioni di contributo relativamente alle attivita'                  
finanziate con le risorse assegnate con la circolare MLPS 92/00 per             
finanziare ulteriori attivita' presenti in graduatoria, fino a                  
progetti che hanno raggiunto un punteggio pari o superiore a 50                 
punti;                                                                          
dato atto che sono in corso di predisposizione gli atti                         
amministrativi volti al finanziamento di ulteriori attivita' presenti           
nella succitata graduatoria, di cui alla deliberazione 999/01, con              
risorse resesi disponibili in seguito a rinuncia di progetti gia' in            
precedenza finanziati;                                                          
ravvisata la necessita' di finanziare tutte le attivita' presenti               
nella graduatoria suddetta utilizzando altresi' parte delle nuove               
risorse assegnate con il succitato decreto direttoriale                         
n.511/V/2001, per un importo complessivo stimato approssimativamente            
in Euro 3.409.000,00, variabile in presenza di eventuali attivita'              
non cantierabili;                                                               
ritenuto, pertanto, che in caso di utilizzo parziale della somma                
suddetta, la rimanente quota non utilizzata per finanziare lo                   
scorrimento della succitata graduatoria di cui alla deliberazione               
999/01 verra' impiegata per il finanziamento delle attivita' che                
verranno candidate a valere sulla Parte II dell'Allegato A), parte              
integrante del presente atto;considerato:                                       
- che la Regione Emilia-Romagna ha inteso destinare altresi', con               
propria deliberazione n. 177 dell'11/2/2002 "Assegnazione vouchers              
per la formazione individuale nell'ambito delle Leggi 236/93 e                  
53/00", l'importo complessivo di Euro 1.291.140,00 al fine di                   
attivare percorsi di formazione individuale rivolti a lavoratori                
occupati;                                                                       
- che si ritiene di utilizzare la rimanente somma di Euro                       
5.135.265,19 per il finanziamento di nuove attivita' di formazione              
continua da presentarsi ai sensi del sopra menzionato decreto                   
ministeriale n. 511/V/2001, a valere sulla Parte II dell'Allegato A)            
della presente deliberazione;                                                   
valutata la necessita' di approvare l'"Invito a presentare progetti             
da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo per il                
periodo 2002/2003 (Obiettivo 3) e con le risorse assegnate dal                  
decreto direttoriale n. 511/V/2001 (Legge 236/93)", di cui                      
all'Allegato A), comprendente la Parte I "Interventi da realizzare              
con il contributo del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2002/2003            
- Obiettivo 3 - Misure e Azioni finanziabili"; la Parte II                      
"Interventi di promozione di Piani formativi aziendali, settoriali e            
territoriali e sviluppo della prassi della formazione continua (Legge           
236/93), di cui al decreto direttoriale  n.511/V/2001 del Ministero             
del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato nella Gazzetta                 
Ufficiale n. 12 del 5/1/2002" e la Parte III "Piano finanziario", che           
si allegano quali parti integranti e sostanziali alla presente                  
deliberazione;                                                                  
tenuto conto che i progetti dovranno essere formulati ed inviati                
secondo le modalita' e nei termini riportati nel succitato Allegato             
A);                                                                             
dato atto che la valutazione dei progetti, di cui al succitato                  
Allegato A), comprendente le Parti I, II e III, verra' effettuata da            
un Nucleo di valutazione interno all'Assessorato Lavoro, Formazione,            
Scuola e Universita', che risulta cosi' composto:                               
- Valerio Vignoli, Servizio "Programmazione e Valutazione progetti",            
coordinatore del Nucleo di valutazione (supplente Enrica Morandi);              
- Stefania Scorri, Direzione Generale "Cultura, Formazione e Lavoro"            
(supplente Milko Forni);                                                        
- Paola Zaniboni, Servizio "Formazione professionale" (supplente                
Patrizia Vaccari);                                                              
- Nicoletta Molinaro, Servizio "Politiche per l'istruzione e                    
l'integrazione dei sistemi formativi" (supplente Maria Grazia Rosa);            
- Gianluca Sagradini, "Agenzia Emilia-Romagna lavoro" (supplente                
Anita Gaiani);                                                                  
- Silvia Tolomelli, Servizio "Programmazione e Valutazione progetti"            
(supplente Mariangela Salsini);                                                 
specificatamente per la funzione di verbalizzazione e segreteria                
tecnica risulta nominata:                                                       
- Gilda Berti, Servizio "Programmazione e Valutazione progetti";                
dato atto inoltre:                                                              
- che ogni modifica nella composizione del Nucleo di valutazione,               
fatta salva la natura interservizi del Nucleo stesso, sara' adottata            
con determinazione del Direttore generale Cultura, Formazione e                 
Lavoro;                                                                         
- che il Nucleo di valutazione potra' essere integrato di competenze            
specifiche richieste dalla natura dei progetti da valutare;                     
considerato:                                                                    
- che al termine delle istruttorie relative ai progetti pervenuti, di           
cui alla Parte I dell'Allegato A) sopra citato, verranno redatte                
delle graduatorie di progetti per Assi e Misure, in ordine di                   
punteggio conseguito, che consentiranno di finanziare le attivita' in           
esse comprese sulla base delle disponibilita' finanziarie e delle               
priorita' programmatiche regionali, fatta eccezione per le Misure e             
le Azioni indicate nell'articolo 11 della medesima Parte I;                     
- che al termine delle istruttorie relative ai progetti pervenuti               
relativamente alla Parte II dell'Allegato A) sopra citato, verranno             
redatte delle graduatorie di progetti in ordine di punteggio                    
conseguito, finanziabili in base alle risorse disponibili;                      
dato atto che le Azioni di cui alle Parti I e II dell'Allegato A),              
gia' citato, troveranno copertura finanziaria come esplicitato nella            
Parte III del medesimo allegato:                                                
- nell'ambito del Programma Operativo Ob. 3 - FSE - 2000/2006 per un            
importo di Euro 30.900.000,00;                                                  
- nell'ambito:                                                                  
- del DM n. 302 del 5/8/1999 con cui il Ministro del Lavoro e della             
Previdenza sociale ha ripartito fra le Regioni i fondi per                      
l'attivita' di formazione degli apprendisti, ed il decreto                      
direttoriale n. 590 del 28/12/1999 con cui tale finanziamento viene             
di fatto assegnato;                                                             
- del decreto del Direttore generale dell'Ufficio centrale                      
Orientamento, Formazione professionale e Lavoro del Ministero del               
Lavoro e della Previdenza sociale n. 120 del 4/5/2001 con cui si                
ripartiscono e conseguentemente assegnano alle Regioni i fondi per              
l'attivita' di formazione degli apprendisti                                     
per un importo complessivo di Euro 664.680,03;                                  
- nell'ambito del decreto direttoriale n. 511/V/2001 del Ministero              
del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato nella Gazzetta                 
Ufficiale n. 12 del 5/1/2002 (Legge 236/93) per quanto concerne gli             
interventi di cui alla sopra menzionata Parte II dell'Allegato A),              
per un ammontare complessivo di Euro 5.135.649,66;                              
dato atto:                                                                      
- che le azioni candidate nell'ambito della Misura D.1 e particolari            
azioni innovative e/o sperimentali, potranno trovare copertura                  
finanziaria aggiuntiva sul Capitolo n. 75161 "Spese per l'attuazione            
delle iniziative di formazione professionale autorizzate direttamente           
dalla Regione ed attuate dalla stessa e da enti, associazioni e                 
fondazioni, convenzionati o non convenzionati, comprese le spese                
connesse agli interventi di diritto alla formazione professionale               
(art. 30, L.R. 24/7/79,  n.19 e successive modifiche)" del Bilancio             
per l'esercizio finanziario 2002;                                               
- che concorrono alla copertura finanziaria, per una quota non                  
inferiore al 30% della spesa complessiva prevista per la                        
realizzazione delle azioni IFTS, risorse pari ad Euro 1.241.829,91              
assegnate dal Ministero della Pubblica istruzione direttamente agli             
uffici scolastici per il potenziamento della programmazione, con nota           
prot. n. 341/C1A del 14 febbraio 2002;                                          
sentito il parere degli Organi previsti dalla L.R. 25/98 e                      
precisamente il Comitato di coordinamento interistituzionale e la               
Commissione regionale tripartita sia in ordine alle linee                       
propedeutiche per la progettazione FSE che in ordine ai contenuti               
attuativi della circolare ministeriale Legge 236/93 di cui alla Parte           
II dell'Allegato A);                                                            
dato atto in merito alla regolarita' del presente atto ai sensi                 
dell'art. 37, comma 4 della L.R. 26 novembre 2001, n. 43 e della                
predetta deliberazione 2774/01 del parere favorevole espresso dalla             
dott.ssa Cristina Balboni, Direttore generale Cultura, Formazione e             
Lavoro in merito alla regolarita' tecnica e alla legittimita';                  
su proposta dell'Assessore competente per materia;                              
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di approvare l'"Invito a presentare progetti da realizzare con il            
contributo del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2002/2003                   
(Obiettivo 3) e con le risorse assegnate dal decreto direttoriale n.            
511/V/2001 (Legge 236/93)", di cui all'Allegato A), comprendente la             
Parte I "Interventi da realizzare con il contributo del Fondo Sociale           
Europeo per il periodo 2002/2003 - Obiettivo 3 - Misure e Azioni                
finanziabili"; la Parte II "Interventi di promozione di Piani                   
formativi aziendali, settoriali e territoriali e sviluppo della                 
prassi della formazione continua (Legge 236/93), di cui al decreto              
direttoriale n. 511/V/2001 del Ministero del Lavoro e delle Politiche           
sociali, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 12 del 5/1/2002" e la           
Parte III "Piano finanziario", che si allegano quali parti integranti           
e sostanziali della presente deliberazione; 2) di dare atto:                    
- che per la valutazione dei progetti ci si avvale del Nucleo di                
valutazione regionale come in premessa individuato;                             
- che le istruttorie di cui alla Parte I dell'Allegato A) si                    
concluderanno con la redazione di graduatorie di progetti per Assi e            
Misure, fatta eccezione per le Misure e le Azioni indicate                      
nell'articolo 11 della Parte I del medesimo allegato;                           
- che le istruttorie dei progetti di cui alla Parte II dell'Allegato            
A) si concluderanno con la redazione di una graduatoria per ordine di           
punteggio conseguito;                                                           
- che all'approvazione delle suddette graduatorie si provvedera' con            
propria deliberazione e che, ai sensi della L.R. 40/01 e della                  
deliberazione 2775/01, provvedera' il dirigente competente                      
all'assunzione degli impegni di spesa e alla definizione delle                  
modalita' di erogazione dei finanziamenti e di gestione delle                   
iniziative, in coerenza con le direttive regionali vigenti in materia           
di formazione professionale in premessa citate;                                 
3) di dare atto altresi' che le attivita' eventualmente finanziate              
con le risorse regionali saranno gestite e rendicontate con le regole           
del FSE Ob. 3 2000/2006 che tali attivita' potranno essere utilizzate           
per effettuare operazioni di overbooking a sostegno dell'indice di              
realizzazione sulle risorse di FSE Ob. 3 della Regione                          
Emilia-Romagna;                                                                 
4) di pubblicare la presente deliberazione, comprensiva dell'Allegato           
A) - Parte I - Parte II e Parte III - nel Bollettino Ufficiale della            
Regione.                                                                        
ALLEGATO A                                                                      
Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del                
Fondo Sociale Europeo per il periodo 2002/2003 (Obiettivo 3) e con le           
risorse assegnate dal decreto direttoriale  n.511/V/2001 (Legge n.              
236/93)                                                                         
Premessa                                                                        
Il presente "Invito" fa riferimento:                                            
- al Regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999             
recante disposizioni generali sui fondi strutturali;                            
- al Regolamento (CE) n. 1784/1999 del Parlamento Europeo e del                 
Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo Sociale Europeo;                 
- al QCS Ob. 3 approvato dalla Commissione Europea il 18/7/2000;                
- al Programma Operativo Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna approvato           
dalla Commissione Europea il 21/9/2000;                                         
- al Complemento di programmazione Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna           
approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 403                       
dell'1/3/2000;                                                                  
- agli indirizzi per l'integrazione delle politiche del lavoro, della           
programmazione e dell'istruzione. Triennio 2000/2002, approvati con             
deliberazione del Consiglio regionale n. 1316 del 22/12/1999;                   
- alle direttive attuative per la formazione professionale e per                
l'orientamento - triennio 1997/99 - approvate con la deliberazione              
della Giunta regionale 1475/97 e successive integrazioni e                      
modificazioni;                                                                  
- alle direttive regionali stralcio per l'avvio della nuova                     
programmazione 2000/2006 approvate con la deliberazione della Giunta            
regionale 539/00, nonche' alle "Modalita' di liquidazione/erogazione            
dei contributi - Direttive stralcio per l'avvio della nuova                     
programmazione 2000/2006" e successive modificazioni/integrazioni,              
approvate con la determinazione del Direttore generale Formazione               
professionale e Lavoro 8125/00;                                                 
- al decreto direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche            
sociali n. 511/V/2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 12 del            
5/1/2002 (Legge 236/93).                                                        
Le linee generali di orientamento della Regione, per quanto attiene             
le azioni da finanziare con le risorse comunitarie, tengono conto               
delle seguenti priorita' individuate nel QCS Ob. 3 sopra citato:                
- almeno il 3% dei fondi disponibili deve essere riservato a progetti           
interregionali;                                                                 
- almeno lo 0,5% dei fondi disponibili deve essere riservato alla               
sovvenzione globale di progetti rivolti al sostegno e sviluppo di               
imprese sociali nell'ambito della tipologia definita dall'art. 4 del            
regolamento 1784/99 del Fondo Sociale Europeo (piccoli sussidi per              
capitale sociale);                                                              
- nel rispetto delle politiche di "mainstreaming" per le pari                   
opportunita' i progetti dovranno contenere azioni di pubblicizzazione           
e modalita' organizzative che favoriscano la partecipazione delle               
donne alla formazione e al lavoro;                                              
- almeno l'84,5% delle risorse dell'Asse A deve essere destinato                
all'obiettivo specifico "prevenzione", cioe' alle Misure A1 e A2.               
Per quanto attiene, invece, le attivita' da finanziare con le risorse           
nazionali, le linee di orientamento sono volte prevalentemente a                
finanziare le iniziative di formazione a favore dei lavoratori per              
aggiornare ed accrescere le loro competenze e per sviluppare la                 
competitivita' delle imprese (Legge 236/93).                                    
PARTE I                                                                         
Interventi da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo            
per il periodo 2002/2003 - Obiettivo 3                                          
MISURE E AZIONI FINANZIABILI                                                    
Art. 1                                                                          
Finalita' generali                                                              
Il presente avviso finanzia, su piu' misure del POR - Ob. 3 che                 
saranno di seguito specificate, interventi volti a:                             
- proseguire nell'implementazione del programma, mantenendo una                 
stretta coerenza con quanto definito nel POR e nel Complemento di               
programmazione in termini di conseguimento delle priorita' e di grado           
di copertura del ventaglio di azioni previste. Un primo criterio di             
selezione per individuare le azioni da promuovere con il presente               
"Invito" e' consistito nell'analisi di quanto proposto e finanziato             
con i bandi 2000 e 2001 e nel raffronto di questo con le azioni                 
previste in ciascuna misura all'interno del Complemento di                      
programmazione;                                                                 
- precisare ulteriormente gli obiettivi e i contenuti dell'iniziativa           
regionale rispetto a quella provinciale, in coerenza con quanto                 
stabilito negli indirizzi e tenendo presente i risultati attesi e               
conseguiti con le precedenti annualita';                                        
- sviluppare l'intervento regionale sulle azioni di propria                     
competenza, in particolare per cio' che attiene al miglioramento                
della qualita' del sistema dell'offerta regionale e con l'avvio di              
ulteriori azioni di sistema rispetto alle annualita' precedenti,                
caratterizzando gli interventi con il passaggio dalla fase                      
sperimentale a quella dell'implementazione della messa a regime di              
strumenti e dispositivi di intervento;                                          
- proseguire nella realizzazione di prototipi e modelli di intervento           
nelle aree piu' innovative della programmazione (quali ad esempio: le           
pari opportunita' e lo sviluppo di una cultura di genere, lo sviluppo           
della rete di servizi per l'impiego, gruppi svantaggiati),                      
concentrando le aree di intervento su particolari target di utenza o            
tipologia di azioni non sufficientemente colte dalla programmazione             
finanziata negli anni passati.                                                  
Art. 2                                                                          
Priorita' trasversali e di misura                                               
I progetti, ai fini della valutazione, dovranno tenere conto delle              
linee prioritarie trasversali contenute nel POR Ob. 3 Regione                   
Emilia-Romagna, ovvero in particolare:                                          
- promozione delle pari opportunita' fra uomo e donna;                          
- promozione della "Societa' dell'informazione", sia nel senso                  
dell'utilizzo di tecnologie informatiche e multimediali per                     
l'erogazione di attivita', sia intesa come settore di riferimento               
nell'ambito del quale promuovere attivita' formative e di                       
inserimento/reinserimento lavorativo.                                           
Nei successivi articoli, oltre alla specifica declinazione per misura           
delle priorita' trasversali, vengono indicate ed esplicitate le                 
ulteriori priorita' valide per ciascuna misura.                                 
Art. 3                                                                          
Azioni finanziabili                                                             
MISURA A.1                                                                      
Azione 1                                                                        
Implementazione di linee di servizio rivolte sia ai collaboratori               
coordinati e continuativi sia alle aziende interessate (ad esempio:             
curriculum vitae, incontro tra domanda e offerta di lavoro, idee                
d'impresa, informazioni sulle ultime normative, ecc.).                          
L'obiettivo e' quello di sostenere, intervenendo con misure di                  
politica attiva , lo sviluppo di linee di servizio "pubbliche" per i            
lavoratori atipici finalizzate a rafforzarne la presenza sul mercato            
del lavoro.                                                                     
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- effettuare, sulla base delle indicazioni delle Amministrazioni                
provinciali che aderiscono alla sperimentazione, una pianificazione             
strategica delle linee di servizio "pubbliche" da realizzare sui                
territori a sostegno del lavoro atipico-autonomo;                               
- individuare, progettare e configurare alcune linee di servizio sul            
territorio e i soggetti pubblici e privati che aderiranno alla                  
sperimentazione;                                                                
- realizzare un piano di fattibilita' delle linee di servizio;                  
- predisposizione di un piano di formazione per tutti i soggetti                
pubblici e privati, operatori/trici che contribuiranno a vario titolo           
alla realizzazione delle linee di servizio;                                     
- attivazione delle linee di servizio;                                          
- monitoraggio delle sperimentazioni;                                           
- diffusione dei risultati:                                                     
- definizione di procedure sperimentali da utilizzare per la                    
certificazione delle commesse eseguite dai lavoratori parasubordinati           
da parte delle imprese.                                                         
Il piano dovra' comprendere l'utilizzo di informazioni, progettazioni           
od altro materiale, gia' a disposizione da precedenti                           
sperimentazioni, sui temi dell'orientamento, consulenza orientativa,            
formazione, consulenza specialistica, mentoring, messa a disposizione           
di locali e attrezzature, promozione dell'associazionismo, servizi              
web per l'incontro domanda e offerta di lavoro atipico, ecc.                    
Il piano di fattibilita' delle sperimentazioni dovra' essere                    
coordinato e integrato con tutte le iniziative previste dal SIL.                
Nell'ambito delle attivita' dovra' essere prevista anche la                     
progettazione di linee di servizio "di genere", che favoriscano la              
presenza sul mercato del lavoro delle lavoratrici atipiche, ad                  
esempio tramite misure volte a sopperire le carenze dell'attuale                
sistema di welfare (quali per esempio: accordi con banche per                   
facilitare l'accesso al credito, voucher per la formazione, voucher             
per la cura di familiari, formazione "di genere", ecc.)                         
Azione 2                                                                        
Manutenzione, aggiornamento e gestione del sito web: www.atipici.net.           
La scelta istituzionale di individuare il sito "www.atipici.net" come           
punto di riferimento per le informazioni sui servizi attivati, e le             
iniziative in atto, erogazione incentivi pubblici, formazione, ed               
altro, motiva la necessita' di avere sempre le informazioni                     
aggiornate.                                                                     
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- manutenzione, aggiornamento e gestione dei servizi presenti nel               
sito web "www.atipici.net";                                                     
- integrazione dell'applicativo di incontro domanda e offerta di                
lavoro, disponibile on line, nel piu' ampio sistema regionale di                
incontro tra domanda e offerta di lavoro previsto dal SIL.                      
Azione 3                                                                        
Servizi per il supporto al reinserimento di lavoratori                          
temporaneamente disoccupati.                                                    
Gli obiettivi dell'Azione sono:                                                 
- favorire il reinserimento professionale di lavoratori                         
temporaneamente disoccupati, con particolare riferimento ai                     
lavoratori parasubordinati e, in via generale, provenienti e/o                  
destinati a rapporti di natura atipica;                                         
- rendere disponibile un'offerta formativa per i lavoratori "atipici"           
temporaneamente disoccupati;                                                    
- prevedere forme di sostegno formativo e di facilitazione del                  
diritto alla formazione per le persone temporaneamente prive di                 
occupazione;                                                                    
- attuare il "Protocollo regionale d'intesa sulla qualita' del                  
lavoro" del 19 giugno 2001;                                                     
- ampliare l'estensione e migliorare l'efficacia dell'intervento dei            
Servizi pubblici per il lavoro.                                                 
Gli interventi da prevedere sono i seguenti:                                    
- realizzazione sperimentale, previo accordo con le Province                    
interessate, presso alcuni Servizi pubblici per il lavoro di un                 
sistema di accompagnamento formativo e di sostegno al reddito dei               
lavoratori, con particolare riferimento a quelli provenienti e/o                
destinati a contratti di natura atipica, temporaneamente disoccupati;           
- utilizzo degli strumenti di supporto, quali, per esempio, i                   
cataloghi gia' realizzati nell'ambito della sperimentazione dei                 
voucher;                                                                        
- formazione degli operatori dei servizi provinciali per il lavoro              
all'utilizzo ed alla gestione degli strumenti di supporto formativo e           
di sostegno al reinserimento;                                                   
- attivita' di informazione e comunicazione sugli strumenti di                  
supporto formativo e di sostegno al reinserimento;                              
- definizione delle modalita' di accesso a percorsi formativi,                  
individuali e non, per l'aggiornamento e la qualificazione                      
professionale e per il reinserimento lavorativo da parte di                     
lavoratori temporaneamente disoccupati, con particolare riferimento a           
quelli provenienti e/o destinati a contratti di natura atipica;                 
- realizzazione di percorsi formativi, individuali e non, per                   
l'aggiornamento e la qualificazione professionale e per il                      
reinserimento lavorativo;                                                       
- erogazione assegni di frequenza ai lavoratori impegnati nei                   
percorsi di formazione;                                                         
- supporto alla preselezione dei lavoratori rispetto all'avvio di               
contratti ed alla ricerca di competenze professionali da parte delle            
imprese.                                                                        
Azione 4                                                                        
Sistema": messa a sistema dei prodotti, dei servizi e delle attivita'           
realizzati nell'ambito delle sperimentazioni e delle iniziative sul             
lavoro atipico e sulla mobilita' geografica.                                    
Gli obiettivi dell'Azione sono i seguenti:                                      
- fare conoscere le risultanze delle attivita' realizzate ed in                 
essere;                                                                         
- individuare meccanismi di selezione delle "buone prassi"                      
realizzate;                                                                     
- facilitare il processo di programmazione regionale e locale.                  
Le attivita' da realizzare sono le seguenti:                                    
- messa a sistema dei risultati e delle buone prassi derivanti dalle            
iniziative programmate a fronte degli accordi sul lavoro atipico e              
sulla mobilita' geografica;                                                     
- supporto alle sedi di concertazione dedicate alla mobilita'                   
geografica ed all'atipico;                                                      
- supporto alla progettazione di un sistema di intervento nei settori           
"atipico" e "mobilita'" agibile ordinariamente nella regione                    
Emilia-Romagna;                                                                 
- realizzazione di report e di strumenti di diffusione anche                    
attraverso i siti istituzionali esistenti;                                      
- misurazione delle forme di lavoro atipico e/o flessibile per                  
quantificare l'estensione in Emilia-Romagna anche tramite il                    
coinvolgimento dei soggetti che producono le fonti informative                  
(Province, INPS, INAIL, ecc.).                                                  
Azione 5                                                                        
Implementazione di linee di servizio nell'ambito dei Centri per                 
l'impiego a favore di donne occupate e disoccupate, finalizzate anche           
a garantire la conciliazione tra vita e lavoro (informazione sulla              
rete dei servizi di cura, sui servizi cittadini, ecc.).                         
L'obiettivo e' quello di sostenere, intervenendo con misure di                  
politica attiva, lo sviluppo di linee di servizio "pubbliche" per le            
donne, finalizzate a rafforzarne la presenza sul mercato del lavoro,            
garantendo al tempo stesso la conciliazione tra vita e lavoro.                  
Le attivita' da prevedere dovranno tener conto delle linee di                   
intervento gia' promosse sul tema (ad esempio i Centri per                      
l'occupabilita' femminile) e sono le seguenti:                                  
- pianificazione strategica delle linee di servizio "pubbliche" da              
realizzare sui territori;                                                       
- individuazione, progettazione e configurazione di alcune linee di             
servizio sul territorio;                                                        
- realizzazione di un piano di fattibilita' delle linee di servizio;            
- predisposizione di un piano di formazione per tutti i soggetti                
pubblici e privati, operatori-ci che contribuiranno a vario titolo              
alla realizzazione delle linee di servizio;                                     
- attivazione delle linee di servizio;                                          
- monitoraggio delle sperimentazioni;                                           
- diffusione dei risultati.                                                     
Il piano dovra' comprendere l'utilizzo di informazioni, progettazioni           
od altro materiale, gia' a disposizione da precedenti                           
sperimentazioni, sui temi dell'orientamento, consulenza orientativa,            
formazione, consulenza specialistica, mentoring, messa a disposizione           
di locali e attrezzature, promozione dell'associazionismo, servizi              
web per l'incontro domanda e offerta, ecc.                                      
Il piano di fattibilita' delle sperimentazioni dovra' essere                    
coordinato e integrato con tutte le iniziative previste dal SIL.                
Azione 6                                                                        
Mappatura, valutazione di efficacia dei servizi territoriali di                 
orientamento, assistenza alla realizzazione della rete istituzionale            
dell'orientamento.                                                              
Gli obiettivi dell'Azione sono:                                                 
- acquisizione di informazioni e conoscenze sull'offerta di servizi             
di orientamento diffusi sul territorio regionale al fine di cogliere            
il livello di integrazione o di integrabilita' dei vari                         
soggetti/servizi ed evidenziare criticita' e punti di eccellenza;               
- elaborazione di una batteria sintetica di indicatori per la                   
valutazione di efficacia dei servizi di orientamento rivolti a                  
specifici target di utenza (donne, giovani, adulti, disabili,                   
immigrati, gruppi svantaggiati);                                                
- evidenziazione di modelli/sistemi provinciali di organizzazione ed            
erogazione dei servizi;                                                         
- sostegno allo sviluppo della rete istituzionale regionale                     
dell'orientamento (individuata a partire dalle risultanze di un                 
progetto regionale in corso) per un piu' efficace coordinamento delle           
politiche di orientamento e nell'ottica della costruzione di un                 
sistema territoriale di offerta di servizi integrati e/o compatibili            
in tema di orientamento;                                                        
- implementazione, in stretto accordo con il sistema degli Enti                 
locali e delle associazioni di categoria, di un modello di                      
organizzazione a rete dei servizi, attraverso la promozione e                   
l'assistenza ad attivita' di raccordo ed integrazione tra i vari                
soggetti attivi a livello locale nei diversi ambiti (istruzione,                
formazione, lavoro);                                                            
- accompagnamento del processo di integrazione e costruzione della              
rete istituzionale attraverso il monitoraggio e la valutazione degli            
esiti della prima fase sperimentale.                                            
Gli interventi da realizzare sono i seguenti:                                   
- indagine quali/quantitativa che produca fra l'altro: una mappa                
territoriale dei servizi, la ricognizione delle tipologie di servizio           
erogate, analisi delle metodologie e strumenti utilizzati; principali           
target obiettivo e target effettivamente raggiunti;                             
- analisi e classificazione delle principali motivazioni degli                  
utenti, individuazione di indicatori di efficacia, elaborazione di un           
modello di valutazione di efficacia e sua prima sperimentazione in              
almeno tre situazioni provinciali;                                              
- messa a punto di strumentazioni ed azioni di supporto, regionali e            
locali, alle attivita' tecniche di coordinamento, razionalizzazione e           
messa in rete delle diverse filiere di orientamento;                            
- attivita' di monitoraggio e valutazione del processo di                       
integrazione della rete dei soggetti istituzionali a scala                      
provinciale e locale, e dei servizi offerti.                                    
Azione 7                                                                        
Sostegno ai processi di certificazione di qualita' nei servizi per              
l'impiego e diffusione della cultura della qualita'.                            
Gli obiettivi dell'Azione sono:                                                 
- diffondere la cultura della qualita' e del miglioramento continuo             
dei servizi;                                                                    
- produrre analisi organizzative su alcuni contesti locali di                   
eccellenza e progettare modalita' di confronto e diffusione di buone            
prassi;                                                                         
- analizzare in particolare gli aspetti legati alla razionalizzazione           
dei servizi ed al monitoraggio dei costi e pratica del budget.                  
Le attivita' da realizzare sono le seguenti:                                    
- completamento della sperimentazione del Total quality management              
nei Servizi per l'impiego della Provincia di Ravenna e                          
dell'accompagnamento alla certificazione di qualita';                           
- diffusione dei risultati dell'intervento di TQM nelle altre otto              
Province, tramite seminari di descrizione dell'esperienza effettuata            
e di illustrazione dei temi della qualita' e del miglioramento                  
continuo dei servizi;                                                           
- analisi delle buone prassi nella razionalizzazione dei servizi per            
l'impiego in almeno quattro contesti locali di eccellenza;                      
- progettazione ed organizzazione di modalita' di diffusione delle              
buone prassi individuate e contestuale progettazione ed                         
organizzazione di modalita' di confronto sugli aspetti legati alla              
razionalizzazione dei servizi ed al monitoraggio dei costi e pratica            
del budget.                                                                     
Azione 8                                                                        
Acquisizione di competenze specialistiche per l'assistenza tecnica              
alle tematiche giuslavoristiche e giuridiche oggetto dell'attivita'             
dei Centri per l'impiego.                                                       
L'attivita' consiste nella progettazione ed erogazione di servizi               
consulenziali interdisciplinari, per i quali dovra' essere prevista             
la presenza di esperti amministrativisti, sociologi del lavoro, in              
organizzazione aziendale, in diritto del lavoro, civilisti, ecc.                
Azione 9                                                                        
Azioni di supporto e sostegno al Protocollo regionale d'intesa sulla            
qualita' del lavoro.                                                            
Gli obiettivi dell'Azione sono:                                                 
- conoscere il lavoro atipico, a partire dalle banche dati esistenti            
presso gli enti di vigilanza, previdenziali ed assicurativi;                    
- favorire la realizzazione di approfondimenti tematici, settoriali,            
territoriali e/o, comunque, di carattere qualitativo.                           
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- analisi quantitativa e qualitativa delle informazioni contenute               
nelle fonti informative sul lavoro non subordinato in possesso degli            
Enti previdenziali ed assicurativi;                                             
- produzione di report periodici e studi analitici;                             
- integrazione con azioni di carattere qualitativo sostenute                    
dall'intervento regionale;                                                      
- supporto alla realizzazione di strumenti e procedure (p.e. schede             
professionali, schede di comunicazione agli Enti etc.) per                      
l'acquisizione delle informazioni sul lavoro non subordinato;                   
- seminari tecnici di approfondimento sulla normativa in essere                 
destinati a parti sociali, amministratori e policy maker, ordini                
professionali etc.                                                              
Azione 10                                                                       
La valorizzazione dell'impresa come luogo formativo.                            
Gli obiettivi dell'Azione sono:                                                 
- approfondire nel contesto regionale le condizioni di successo e le            
garanzie reali riscontrabili nei casi aziendali o settoriali (aziende           
associate, patti territoriali ) di buone pratiche nella                         
programmazione e gestione di interventi di formazione continua e di             
alternanza fra formazione e lavoro;                                             
- studiare e progettare modalita' permanenti atte a valorizzare il              
ruolo dei tutor aziendali nella promozione dell'integrazione fra                
formazione on the job e formazione esterna, con particolare riguardo            
al tema della analisi e della certificazione delle competenze                   
acquisite.                                                                      
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- studio/ricerca ed estrazione di casi di buone pratiche;                       
- analisi dei fattori di successo e della loro riproducibilita';                
- progettazione di dispositivi di comunicazione/coinvolgimento dei              
tutor aziendali anche successivamente agli interventi formativi                 
"obbligatori" previsti;                                                         
- attivita' di diffusione delle buone pratiche analizzate presso gli            
attori sociali regionali.                                                       
Azione 11                                                                       
Predisposizione e attivazione di un percorso di formazione delle                
parti sociali coinvolte nelle Commissioni tripartite in ordine ai               
cambiamenti contenuti nelle deleghe al Governo sul mercato del                  
lavoro.                                                                         
MISURA A.2                                                                      
Azione 1                                                                        
Progettazione e sperimentazione di un sistema informatizzato di                 
rilevazione della presenza dei partecipanti alle attivita' formative            
nell'ambito dell'apprendistato.                                                 
L'attivita' prevista deve riguardare l'elaborazione di un progetto di           
informatizzazione della rilevazione delle presenze dei partecipanti             
in grado di essere immediatamente applicato in via sperimentale ad              
una o piu' tipologie di progetti cofinanziati e finalizzato                     
all'estensione a tutte le attivita' corsali di titolarita' regionale            
e provinciale. Il progetto deve prevedere la condivisione in tempo              
reale delle informazioni per ottimizzare le procedure di controllo in           
itinere e ex post relativamente alle presenze ed al totale ore di               
formazione erogata.                                                             
Azione 2                                                                        
Formazione della figura del tutor della formazione per apprendisti.             
Le attivita' da prevedere riguardano la progettazione e la                      
realizzazione di percorsi formativi sul modello delle UFC e delle               
indicazioni metodologiche della Guida regionale sulla formazione dei            
tutor.                                                                          
Azione 3                                                                        
Produzione di materiali FAD finalizzata all'autoapprendimento degli             
apprendisti.                                                                    
L'obiettivo dell'Azione e' quello di progettare e produrre materiale            
FAD certificati (anche attraverso l'adattamento di materiale                    
certificato esistente predisposto per altro target) e predisporre               
"pacchetti" immediatamente utilizzabili con specifico riferimento               
all'autoapprendimento.                                                          
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- ricognizione su catalogo e produzione esistente;                              
- ricognizione su vincoli, risorse, organizzazione/gestione;                    
- progettazione e produzione di materiali FAD;                                  
- verifica della trasferibilita' ed altri target (CRF catalogo).                
Azione 4                                                                        
Assistenza tecnica, sviluppo e monitoraggio del modello formativo               
apprendisti.                                                                    
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- assistenza tecnica agli operatori dei servizi regionali impegnati e           
agli organismi di coordinamento ed indirizzo della sperimentazione;             
- sviluppo e aggiornamento del modello formativo per gli apprendisti;           
- progettazione di indicatori specifici da implementare nei sistemi             
qualita' degli enti;                                                            
- monitoraggio e diffusione dei risultati.                                      
Azione 5                                                                        
Apprendistato - Catalogo di UFC sui contenuti professionalizzanti.Le            
attivita' da realizzare sono le seguenti:                                       
- definizione di criteri per la costituzione di un catalogo;                    
- verifica della trasferibilita' ad altri target e cataloghi;                   
- verifica compatibilita' organizzazione/gestione;                              
- costruzione catalogo;                                                         
- realizzazione di momenti seminariali di verifica/arricchimento                
rivolti a Regione, Province, fornitori, col metodo del work in                  
progress.                                                                       
Azione 6                                                                        
Aggiornamento della Guida metodologica sull'apprendistato e                     
riproduzione di materiali didattici (cartaceo e CD ROM).                        
Le attivita' da realizzare sono le seguenti:                                    
- aggiornamento della Guida apprendistato con i materiali predisposti           
ed approvati successivamente alla prima stampa nel 2001;                        
- produzione e riproduzione di materiale didattico e sua diffusione             
da porre a disposizione degli Enti accreditati alla formazione degli            
apprendisti;                                                                    
- riproduzione in cartaceo e/o CD ROM (almeno 2000 copie).                      
Azione 7                                                                        
Sistema di monitoraggio qualitativo dell'utenza dell'obbligo                    
formativo.                                                                      
Progettazione di un sistema di rilevazione del profilo dell'utenza              
dell'obbligo formativo, anche a partire dalle banche dati e buone               
prassi di analisi della domanda gia' esistenti, finalizzato a                   
monitorare ed analizzare le caratteristiche, i percorsi, le                     
aspettative, ecc. degli utenti.                                                 
L'attivita' richiesta si configura come una integrazione ed                     
ampliamento dell'anagrafe gia' esistente sull'obbligo formativo.                
Azione 8                                                                        
Mobilita' transnazionale nei percorsi formativi integrati con il                
sistema scolastico superiore.                                                   
Le attivita' da prevedere riguardano l'implementazione di servizi e             
strumenti per la promozione e lo sviluppo della mobilita'                       
transnazionale degli studenti di scuola media superiore per                     
l'accrescimento di competenze e lo scambio di esperienze.                       
Azione 9                                                                        
Sostegno allo sviluppo di filiere professionali e di competenze al              
servizio di reti di imprese, anche interregionali, come fattore di              
sviluppo locale.                                                                
Gli obiettivi dell'Azione sono:                                                 
- creare un sistema di competenze e professionalita' a supporto del             
miglioramento dell'organizzazione produttiva e dell'organizzazione              
del lavoro;                                                                     
- sostenere i processi di sviluppo locale attraverso la                         
qualificazione ed il consolidamento di reti di imprese;                         
- supportare con azioni progettuali la collaborazione fra le Regioni            
del nord e del sud.                                                             
Gli interventi da realizzare sono i seguenti:                                   
- analisi dei processi organizzativi e dei processi di produzione               
presenti nelle imprese a rete e nelle filiere, in particolare in quei           
settori connotati da una organizzazione di tipo distrettuale (ad                
esempio: "tessile e abbigliamento", "calzaturiero",                             
"turistico-alberghiero" ed "agroalimentare");                                   
- assistenza e consulenza (anche formativa) alle imprese, alle parti            
sociali, agli Enti locali interessati per la realizzazione di                   
analisi, progettazione e realizzazione di azioni di miglioramento,              
anche con attenzione alle misure di conciliazione;                              
- supporto, anche attraverso misure di carattere                                
formativo/orientativo, alle parti sociali, ed alle istituzioni                  
pubbliche al fine di creare condizioni ambientali maggiormente                  
favorevoli alle imprese operanti in regime di filiera e di rete a               
carattere anche interregionale;                                                 
- analisi di fattibilita' e promozione di progetti di formazione e/o            
di work experiences finalizzati allo sviluppo delle nuove                       
collaborazioni produttive o delle filiere esistenti.                            
Azione 10                                                                       
Azioni integrate finalizzate all'outplacement e al reinserimento                
lavorativo dei disoccupati non di lunga durata e dei lavoratori in              
CIG straordinaria e ordinaria.                                                  
L'obiettivo e' quello di realizzare pacchetti personalizzati per il             
rientro al lavoro, anche a fronte di emergenze occupazionali,                   
composti da: analisi delle competenze, attivita' di orientamento,               
pre-selezione, formazione, stage, supporto alla ricerca autonoma di             
lavoro, consulenza per la costruzione di business plan individuali e            
collettivi, ecc. (scadenza aperta fino al 31/12/2003).                          
MISURA A.3                                                                      
Azione 1                                                                        
Azioni integrate finalizzate all'outplacement e al reinserimento                
lavorativo dei disoccupati di lunga durata e dei lavoratori in CIG              
straordinaria e ordinaria.                                                      
L'obiettivo e' quello di realizzare pacchetti personalizzati per il             
rientro al lavoro, anche a fronte di emergenze occupazionali,                   
composti da: analisi delle competenze, attivita' di orientamento,               
pre-selezione, formazione, stage, supporto alla ricerca autonoma di             
lavoro, consulenza per la costruzione di business plan individuali e            
collettivi, ecc. (scadenza aperta fino al 31/12/2003).                          
MISURA B.1                                                                      
Azione 1                                                                        
Sviluppo del sistema di servizi e di azioni di supporto                         
all'inserimento lavorativo degli immigrati.                                     
L'intervento ha la finalita', a partire dalla prima sperimentazione             
in corso a valere sul bando 2001, di fornire metodologie ed avviare             
la messa a regime di un servizio ricorrente ed integrato per                    
l'inserimento lavorativo degli immigrati, formato dalle seguenti                
azioni:                                                                         
- primo orientamento al lavoro, analisi delle competenze,                       
pre-selezione;                                                                  
- collegamento fra i settori e i servizi che si occupano                        
dell'accoglienza e dell'integrazione inter-culturale;                           
- alfabetizzazione linguistica;                                                 
- supporto all'incrocio domanda-offerta di lavoro;                              
- tirocini, work experiences;                                                   
- formazione e qualificazione delle competenze;                                 
- supporto all'inserimento lavorativo;                                          
- consulenza giuridica, amministrativa ed organizzativa di supporto             
ai servizi per l'impiego, alle imprese, ai lavoratori, alle parti               
sociali in merito all'ingresso e alla regolare permanenza nel                   
territorio regionale;                                                           
- azioni sperimentali di mediazione sociale e culturale nei confronti           
delle imprese e dei lavoratori;                                                 
- azioni sperimentali di supporto alla regolarita' e alla qualita'              
delle condizioni di lavoro (ad esempio: campagne di informazione sui            
temi della sicurezza e della salute, ecc.).                                     
Azione 2                                                                        
Sostegno all'inserimento di lavoratori extracomunitari nei ruoli                
infermieristici nel territorio regionale.                                       
Gli obiettivi dell'Azione sono:                                                 
- agevolare l'inserimento di lavoratori extracomunitari nel sistema             
sanitario regionale, pubblico e privato, con una adeguata conoscenza            
della lingua e della realta' normativa/organizzativa della sanita' in           
Emilia-Romagna;                                                                 
- favorire l'integrazione per soggetti gia' inseriti che devono                 
rafforzare le competenze linguistiche per l'esercizio ottimale della            
professione;                                                                    
- promuovere azioni di mediazione per l'integrazione sociale;                   
- favorire l'adeguamento delle conoscenze di base e trasversali alle            
competenze professionali gia' possedute.                                        
Gli interventi da prevedere sono i seguenti:                                    
- azioni di prima accoglienza per i lavoratori extracomunitari;                 
- formazione per l'inserimento, anche finalizzata all'iscrizione                
all'Albo professionale su: alfabetizzazione in ambito professionale;            
conoscenza della normativa del lavoro (contrattualistica, anche                 
specifica), conoscenza della normativa e delle organizzazioni in                
ambito sanitario e socio-sanitario, competenze socio-relazionali                
legate all'ambiente di lavoro e agli utenti dei servizi.                        
Le attivita' formative dovranno prevedere almeno tre edizioni per               
sessanta allievi.                                                               
Azione 3                                                                        
Percorsi di transizione al lavoro per le persone transessuali.                  
L'obiettivo dell'Azione e' quello di contribuire ad eliminare il gap            
esistente tra le persone transessuali, i servizi socio-sanitari                 
locali e gli ambiti lavorativi da cui sono largamente escluse per               
motivi spesso legati al pregiudizio o alla mancanza di una adeguata             
formazione professionale.                                                       
L'Azione dovra' percio' permettere ai soggetti deboli di uscire da              
una condizione svantaggiata grazie ad un intervento multiforme in               
grado di garantire ospitalita', assistenza, formazione professionale            
ed inserimento lavorativo, facendo anche leva sul coinvolgimento di             
una rete di soggetti che rappresentano i vari settori della societa'            
(Enti pubblici, privato sociale, Universita', associazioni di                   
categoria, ecc.).                                                               
Le azioni da prevedere sono le seguenti:                                        
- rilevazione dei fabbisogni del target, mappatura dei servizi                  
esistenti, azioni di contatto e orientamento;                                   
- sperimentazione di percorsi formativi;                                        
- accompagnamento al lavoro dipendente o autonomo;                              
- studio di fattibilita' di una struttura di accoglienza di primo               
intervento e di raccordo con i servizi socio-sanitari e con i Centri            
per l'impiego.                                                                  
Azione 4                                                                        
Sostegno all'offerta che opera su bacini di utenza di livello                   
nazionale o sovra-regionale, tramite il finanziamento di interventi             
integrati, di formazione, work experiences, ecc., volti a particolari           
categorie svantaggiate (handicap fisici medio-gravi e gravi,                    
tossicodipendenti in fase di recupero, ecc.).                                   
Azione 5                                                                        
Interventi a favore di soggetti detenuti o che usufruiscono di misure           
alternative.                                                                    
L'obiettivo dell'Azione e' quello di valutare le esperienze formative           
e di inserimento lavorativo di soggetti detenuti o in regimi                    
alternativi al fine di verificare l'efficacia degli interventi e                
sostenere la rete di soggetti istituzionali e del privato sociale che           
intervengono nell'elaborazione di percorsi di reinserimento sociale             
per questi soggetti.                                                            
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- individuazione degli indicatori/criteri per la costituzione di un             
sistema di monitoraggio e valutazione delle esperienze realizzate in            
questo ambito (formazione, transizione al lavoro, integrazione                  
sociale);                                                                       
- ricerca su possibilita' di inserimento lavorativo e fabbisogni                
formativi di detenuti;                                                          
- sperimentazione di percorsi esemplari a partire dagli elementi di             
successo evidenziati nella fase di monitoraggio/valutazione e                   
ricerca;                                                                        
- diffusione dei risultati e attivita' di sostegno alle reti di                 
soggetti coinvolti;                                                             
- formazione al lavoro in rete.                                                 
Azione 6                                                                        
Formazione di formatori e operatori per l'inclusione sociale.                   
L'Azione e' finalizzata a migliorare ed integrare le competenze, e a            
sviluppare le capacita' di lavoro in rete, di figure professionali              
intermedie che operano nel campo dell'inclusione sociale, ed in                 
particolare:                                                                    
- operatori sociali per il contrasto alle nuove poverta';                       
- accompagnatori per l'inserimento lavorativo dei disabili;                     
- facilitatori dell'integrazione sociale;                                       
- operatori e orientatori di soggetti adulti con disabilita'                    
acquisita;                                                                      
- operatori che nell'espletamento dei propri compiti si interfacciano           
con donne che hanno subito violenza.                                            
Azione 7                                                                        
Formazione alla gestione della diversita' e alla lotta alla                     
discriminazione nelle organizzazioni.                                           
L'attivita' dovra' prevedere la formazione di dirigenti e datori di             
lavoro e quadri aziendali a contrastare le discriminazioni nelle                
aziende e nelle istituzioni pubbliche e improntare la cultura, le               
procedure e la gestione delle risorse umane delle organizzazioni al             
rispetto delle diversita' e delle pari opportunita'.                            
La formazione dovra' vertere in particolare sui temi seguenti:                  
- pari opportunita';                                                            
- le tante diversita' e le pluriappartenenze;                                   
- la discriminazione e i diversi campi di discriminazione (di genere,           
"razziale" o di origine etnica, di orientamento sessuale, di eta', di           
religione o credo, disabilita');                                                
- legislazione italiana e europea;                                              
- come contrastare la discriminazione e assicurare le pari                      
opportunita': verifica della policy dell'organizzazione, delle                  
procedure di selezione e reclutamento del personale, delle offerte              
formative, della progressione in carriera, della valutazione delle              
performance del personale, della "cultura" e del "clima" espresso               
dall'organizzazione.                                                            
MISURA C 1                                                                      
Azione 1                                                                        
Monitoraggio e valutazione delle esperienze di FAD realizzate in                
Emilia-Romagna.                                                                 
L'obiettivo dell'Azione e' quello di pervenire ad un bilancio                   
costi-benefici delle esperienze di FAD realizzate al fine di                    
derivarne indicazioni per lo sviluppo di un sistema regionale di FAD.           
L'intervento dovra' in particolare evidenziare i fattori di successo            
ovvero di criticita' nell'accesso, nell'utilizzo e nei risultati cui            
si e' pervenuti in termini di target di utenza coinvolti, di ambiti             
formativi su cui la FAD e' stata attivata, di gestione dei percorsi             
formativi, di valutazione dei processi di apprendimento, di analisi             
dei costi anche in rapporto ad attivita' formativa non FAD, ecc.                
Azione 2                                                                        
Aggiornamento materiali FAD e adattamento dei titoli a specifiche               
degli standard internazionali di comunicazione e produzione.                    
L'obiettivo dell'Azione e' quello di aggiornare la produzione FAD               
disponibile per l'offerta di percorsi formativi individualizzati on             
line, e di adeguare i titoli esistenti agli standard internazionali             
per la produzione dei contenuti didattici.                                      
Le attivita' da realizzare sono le seguenti:                                    
- ricerca sugli standard internazionali di produzione dei contenuti             
didattici;                                                                      
- sviluppo di un modello di intervento sulla produzione orientato               
all'erogazione di percorsi individualizzati in FAD;                             
- adattamento di titoli esistenti alle specifiche degli standard                
internazionali;                                                                 
- produzione di nuovi titoli per l'offerta formativa individualizzata           
on line, sviluppati sulla base degli standard internazionali.                   
Azione 3                                                                        
Sviluppo, manutenzione tecnica e attivita' redazionale del sito                 
regionale Scuola ER.                                                            
La finalita' dell'Azione e' quella di garantire la manutenzione del             
sito Scuola ER e il suo sviluppo nella direzione dell'accessibilita'            
e dell'usabilita'. In secondo luogo l'attivita' redazionale da                  
fornire riguarda il reperimento e inserimento di nuovi contributi, il           
coordinamento di collaboratori dedicati, animazione e promozione. La            
durata dell'attivita' e' di 24 mesi.                                            
Azione 4                                                                        
Servizi informativi on line sull'istruzione.                                    
Le attivita' verranno realizzate monitorando tutte le tipologie di              
canali on line, estraendo ed organizzando i materiali riguardanti:              
politica scolastica nazionale e locale, progetti, esperienze,                   
innovazioni.                                                                    
I servizi realizzati verranno inviati tramite e-mail (con cadenza               
giornaliera o settimanale a seconda del prodotto) ai destinatari in             
indirizzario (scuole, Comuni, Province, organismi di formazione                 
professionale, altri soggetti collegati al settore dell'istruzione).            
La durata dell'attivita' e' di 24 mesi.                                         
Azione 5                                                                        
Azioni per lo sviluppo degli enti di formazione accreditati.                    
Gli interventi ammissibili a contributo sono i seguenti:                        
- informatizzazione dei processi: analisi, realizzazione,                       
implementazione di sistemi informativi aziendali volti al                       
miglioramento dei processi di comunicazione e gestione, sia interni             
che con organizzazioni esterne (sono riconosciuti i seguenti costi:             
consulenza, analisi e realizzazione di software, acquisto di software           
dedicato, noleggio di attrezzature informatiche dedicate, formazione            
del personale);                                                                 
- miglioramento dell'organizzazione e dei processi in termini                   
qualitativi: avvio di processi rivolti all'implementazione e gestione           
del sistema qualita', processi di certificazione o adeguamento del              
proprio sistema qualita' secondo le norme Vision 2000, analisi e                
revisione dell'organizzazione in una logica di miglioramento                    
qualitativo anche se non espressamente finalizzato alla                         
certificazione di qualita' (sono riconosciuti i seguenti costi:                 
consulenza e assistenza per l'implementazione del sistema qualita',             
consulenza organizzativa, contratto di certificazione con la                    
societa'/ente certificatore per il rilascio della certificazione e il           
suo mantenimento, formazione del personale compresa l'eventuale                 
formazione del responsabile della qualita');                                    
- miglioramento dei sistemi amministrativi/burocratici relativo a               
strumentazione, consulenze, formazione degli operatori, con                     
particolare attenzione agli interventi finalizzati                              
all'introduzione/implementazione di sistemi di controllo di gestione            
aziendale (sono riconosciuti i seguenti costi: consulenza, analisi e            
realizzazione di software, acquisto di software dedicato, noleggio di           
attrezzature informatiche dedicate, formazione del personale);                  
- acquisizione o rinnovo di attrezzature di supporto alla didattica             
di particolare innovazione tecnologica, con particolare attenzione              
alle "utenze speciali" (sono riconosciuti i seguenti costi: noleggio            
di attrezzature, costi di manutenzione e assistenza, installazione,             
collaudo).                                                                      
Tutti i costi sono comprensivi di IVA e per costi sostenuti si                  
intendono quelli risultanti da fatture quietanzate.                             
Tutti i costi devono essere sostenuti per servizi o prestazioni                 
esterne all'ente o agli enti beneficiari; e' escluso il mancato                 
reddito del personale coinvolto nelle azioni di sviluppo.                       
Sono ammissibili i soggetti, privati e pubblici, accreditati                    
nell'"Elenco degli organismi attuatori di iniziative formative e di             
servizi di orientamento accreditati", entro il febbraio 2002, che non           
hanno beneficiato dei contributi assegnati dalla Regione con propria            
deliberazione n. 251 del 18/2/2002.                                             
Azione 6                                                                        
Percorso di formazione gestionale e rendicontuale per operatori                 
regionali pubblici e degli enti di formazione accreditati.                      
L'Azione ha l'obiettivo di formare esperti nella gestione                       
amministrativa e rendicontale delle attivita' cofinanziate                      
dall'Unione Europea con il FSE, ed e' rivolta alle seguenti tipologie           
di destinatari:                                                                 
- personale degli Enti pubblici finanziatori e delle aziende di                 
formazione accreditate in Emilia-Romagna;                                       
- disoccupati laureati che intendano specializzarsi nell'ambito del             
controllo di gestione.                                                          
L'attivita' dovra' prevedere una parte comune a tutti i partecipanti,           
seguita da sottoprogetti specifici per le due tipologie di                      
destinatari ammissibili.                                                        
Azione 7                                                                        
Aggiornamento e manutenzione del catalogo elettronico regionale                 
dell'offerta formativa per l'accesso individuale alla formazione                
continua.                                                                       
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- alimentazione del catalogo di offerta formativa attualmente                   
esistente e dei relativi servizi di assistenza tecnica (informazione            
e consulenza agli organismi di formazione coinvolti; analisi e                  
valutazione dei progetti di formazione individuale a catalogo;                  
implementazione, alimentazione e revisione dei dati del catalogo                
on-line);                                                                       
- organizzazione di incontri e workshop con operatori e formatori del           
sistema per la diffusione, la progettazione e realizzazione di                  
interventi di formazione individualizzata.                                      
Azione 8                                                                        
Monitoraggio e valutazione delle esperienze di accesso individuale              
alla formazione al lavoro e sul lavoro.                                         
L'azione e' finalizzata all'ottimizzazione del processo gestionale ed           
amministrativo dei voucher, in direzione della semplificazione delle            
procedure, della modulistica, del monitoraggio del processo di                  
utilizzo delle risorse finanziarie (analisi dei flussi gestionali               
presso le Amministrazioni regionale e provinciale, consulenza per               
l'analisi delle condizioni occupazionali degli utenti anche in una              
logica programmatoria, ecc.).                                                   
Azione 9                                                                        
Assistenza tecnica all'Amministrazione regionale per un servizio a              
supporto dell'esternalizzazione dei pagamenti.                                  
Le attivita' da realizzare (per un periodo di 12 mesi) consistono nel           
supporto tecnico operativo di assistenza al Servizio Gestione                   
Controllo e Rendicontazione delle attivita' finanziate con fondi                
comunitari e altri fondi, per l'implementazione dati del sistema                
informatico relativo alla nuova procedura dei pagamenti (delibere               
della Giunta regionale 615/00 - 709/01 - 2659/01).                              
In particolare il servizio consiste nell'attivita' di data entry                
connessa a tutte le fasi procedurali relative al nuovo sistema dei              
pagamenti e nella predisposizione degli elaborati utili alla                    
Amministrazione regionale per l'assunzione degli atti amministrativi            
contabili relativi ai pagamenti.                                                
Azione 10                                                                       
Supporto all'integrazione interistituzionale.                                   
Il sistema dell'istruzione e' oggetto di un sostanziale processo di             
riforma, finalizzato a reimpostarne contenuti formativi ed assetti              
organizzativi con forte impatto su tutte le componenti del sistema,             
anche a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione.                  
L'Accordo interistituzionale sottoscritto fra Regione, Ufficio                  
Scolastico regionale, Province e Comuni dell'Emilia-Romagna per il              
coordinamento ed il governo integrato delle politiche                           
dell'istruzione, della formazione professionale e della transizione             
al lavoro presenta finalita' complesse ed innovative in base alle               
quali si rende necessario assicurare supporto alle attivita' ivi                
previste, con particolare riferimento allo svolgimento della funzione           
di monitoraggio delle azioni e delle modalita' di realizzazione.                
Quindi l'obiettivo da perseguire e' quello di elaborare e                       
sperimentare un'azione di monitoraggio a supporto della specifica               
funzione messa in capo alla Conferenza permanente per l'istruzione e            
la formazione all'art. 2 dell'Accordo interistituzionale.                       
L'azione di monitoraggio (della durata di 12 mesi) deve portare:                
- alla proposizione ed applicazione delle modalita' e degli strumenti           
ritenuti piu' adeguati ad evidenziare in maniera sistemica                      
l'andamento dei lavori della Conferenza, in tutte le articolazioni              
che intendera' assumere (gruppi di lavoro, forum di discussione,                
ecc.), come pure nei luoghi in cui si riterra' opportuno sperimentare           
gli accordi territoriali previsti agli articoli 2 e 3 del citato                
Accordo;                                                                        
- alla individuazione di criteri per impostare periodici report di              
andamento, nonche' per individuare buone prassi da diffondere sul               
territorio;                                                                     
- alla gestione di strumenti on line per il confronto e lo scambio              
fra tutti i componenti della Conferenza;                                        
- alla produzione e presentazione dei report per la Conferenza.                 
Azione 11                                                                       
Per un sistema di istruzione professionale regionale.                           
La recente riforma costituzionale ripropone in capo alle Regioni la             
competenza legislativa esclusiva in materia di istruzione e                     
formazione professionale. Al fine di esercitare le funzioni di                  
governo del sistema formativo regionale nel suo complesso, con                  
particolare riferimento alla "ricomposizione" fra istruzione e                  
formazione professionale, alla programmazione dell'offerta formativa            
ed alla predisposizione dei relativi atti normativi e regolamentari,            
e' indispensabile disporre di elementi informativi e conoscitivi, di            
natura qualitativa oltreche' quantitativa, in merito alle istituzioni           
scolastiche di indirizzo tecnico e professionale, operanti sul                  
territorio regionale.                                                           
Di conseguenza gli obiettivi da perseguire sono i seguenti:                     
- produrre la situazione ragionata dell'offerta formativa attualmente           
emanante dagli istituti professionali di Stato;                                 
- incrociare su di essa l'offerta formativa attualmente emanante                
dagli istituti tecnici per gli indirizzi che si possano considerare -           
elaborandone i criteri - "professionalizzanti";                                 
- incrociare su di essa l'offerta formativa (15-18 anni) attualmente            
emanante dagli enti di F.P. regionali accreditati, ivi compresa                 
quella delle scuole regionali di ristorazione;                                  
- elaborare una ipotesi di sistema di istruzione professionale                  
regionale che esprima l'identita' della nuova offerta, come sopra               
determinata.                                                                    
Le attivita' da realizzare sono le seguenti:                                    
- ricognizione sugli Ips e Its attivi sul territorio regionale;                 
- su tali istituti, individuazione e distinzione, su criteri da                 
individuare, degli indirizzi professionalizzanti da quelli                      
licealizzanti, facendo ricorso a contatti con Province, nonche' con             
enti di formazione relativamente ad offerte affini;                             
- predisposizione report intermedi e finali, anche impostati per                
settore/indirizzo, loro presentazione e discussione in iniziative               
seminariali.                                                                    
Azione 12                                                                       
Progettazione e prima sperimentazione di metodologie per il                     
monitoraggio e la valutazione delle iniziative per lo sviluppo                  
locale.                                                                         
Con tale iniziativa si vuole monitorare e valutare l'impatto e                  
l'efficacia, in particolare sulle dinamiche sociali, economiche e del           
lavoro, dell'accordo di programma dell'area del distretto ceramico              
coordinato dalla Regione Emilia-Romagna e approvato con deliberazione           
del Consiglio regionale n. 261 del 23/10/2001.                                  
La durata del progetto e' biennale.                                             
L'intervento richiede:                                                          
- la messa a punto di metodologie, coerenti con un impianto di                  
massima disponibile a livello regionale, per il monitoraggio e la               
valutazione degli interventi volti a promuovere lo sviluppo locale;             
- l'individuazione di un set di indicatori atti a quantificare                  
l'efficacia degli interventi e a monitorare l'impatto delle                     
iniziative nel tessuto sociale ed economico d'interesse;                        
- la loro prima applicazione sperimentale alle iniziative inserite              
nel programma d'area del distretto della ceramica delle province di             
Modena e Reggio Emilia;                                                         
- la messa in rete dei soggetti locali pubblici e privati che operano           
sul versante dell'osservazione delle dinamiche sociali, economiche e            
del lavoro;                                                                     
- il raccordo con gli organismi preposti alla realizzazione                     
dell'accordo di programma del distretto ceramico (Regione, Province             
di Modena e Reggio Emilia, Comuni del distretto) attraverso la                  
previsione di appositi dispositivi di indirizzo e di accompagnamento            
del progetto.                                                                   
Azione 13                                                                       
Qualita' del lavoro e degli appalti pubblici.                                   
L'obiettivo dell'azione e' quello di definire e sperimentare un                 
sistema di qualita', con priorita' per le competenze professionali              
che operano nel settore delle costruzioni, finalizzato in primo luogo           
alla realizzazione di condizioni di massima sicurezza delle                     
prestazioni e di qualita' del lavoro negli appalti pubblici.                    
A partire dalla disponibilita' di mappe e cataloghi delle competenze            
nei settori di riferimento, l'azione e' finalizzata a                           
fornire/definire:                                                               
- standard delle competenze professionali strategiche;                          
- dispositivi di verifica delle disponibilita' di tali competenze               
nelle imprese;                                                                  
- supporto e assistenza tecnica nella definizione di procedure e                
requisiti di appalto finalizzate ad ottenere prestazioni, opere e               
forniture rispondenti agli standard di qualita' delle competenze                
professionali;                                                                  
- supporto alla definizione di accordi bilaterali anche                         
interregionali;                                                                 
- progettazione e realizzazione di moduli formativi atti                        
all'acquisizione delle competenze professionali standard di qualita'            
specificatamente previste dagli appalti.                                        
Azione 14                                                                       
Formazione per progettisti degli enti di formazione e operatori                 
provinciali sulla progettazione innovativa di interventi formativi              
volti alla valorizzazione della differenza di genere e alle pari                
opportunita'.                                                                   
L'obiettivo e' quello di aumentare la qualita' e l'innovazione                  
dell'offerta formativa che abbia al centro le pari opportunita' e le            
politiche di genere, sia in termini di ottimale utilizzo dell'asse              
dedicato, che di incentivazione del mainstreaming.                              
L'attivita' dovra' consistere in 4 edizioni di corsi brevi (80-90               
ore), articolate su diversi territori, e caratterizzate dalla                   
formazione congiunta delle due categorie di operatori destinatarie              
dell'azione.                                                                    
Azione 15                                                                       
Formazione formatori esperti nell'informatizzazione delle aziende               
agricole.                                                                       
La finalita' e' quella di ampliare le competenze in materia di                  
formazione al settore agricolo; per quanto attiene                              
all'informatizzazione l'obiettivo e' quello di consentire                       
l'applicazione a livello territoriale del modello formativo in fase             
di predisposizione a supporto dell'informatizzazione delle aziende              
agricole e la diffusione del software per la conduzione                         
tecnico-economica delle aziende agricole.                                       
Azione 16                                                                       
Predisposizione e diffusione di un nuovo modello di educazione                  
ambientale da diffondere nell'obbligo scolastico e nell'obbligo                 
formativo con definizione dei relativi crediti acquisibili e                    
progettazione e sperimentazione pertanto di nuovi modelli di                    
educazione ambientale orientati allo sviluppo sostenibile e                     
improntati alla ricerca-azione partecipativa.                                   
Azione 17                                                                       
Predisposizione di un modello per certificare la qualita' della                 
formazione sul lavoro.                                                          
Azione 18                                                                       
Sviluppo e implementazione di modelli di diffusione della cultura del           
lavoro, delle nuove tecnologie, dell'impresa attraverso l'utilizzo di           
nuove strumentazioni comunicative.                                              
Azione 19                                                                       
Predisposizione e sperimentazione di modelli e azioni volte a                   
sviluppare strategie locali per l'occupazione, orientate in                     
particolare alla formazione e l'aggiornamento delle reti di                     
competenze necessarie all'innovazione dei processi e dei prodotti               
delle imprese di riferimento.                                                   
Azione 20                                                                       
Servizi e prodotti informatici (hardware e software) finalizzati alla           
sperimentazione e certificazione della firma digitale.L'obiettivo               
dell'azione e' quello di semplificare, attraverso la sperimentazione            
di strumenti innovativi, le procedure di presentazione dei progetti e           
di invio delle comunicazioni di gestione alla Direzione generale                
competente da parte degli enti accreditati.                                     
Possono candidarsi esclusivamente i soggetti certificatori inclusi              
nell'elenco pubblico predisposto ed aggiornato a cura dell'Autorita'            
per l'informatica nella pubblica Amministrazione.                               
I servizi e prodotti da prevedere sono i seguenti:                              
- fornitura di certificati digitali e relativo servizio di gestione,            
compresa la fornitura di smart card;                                            
- fornitura di supporti hardware per la lettura di smart card;                  
- fornitura di software applicativo per la gestione della firma                 
digitale;                                                                       
- servizio di assistenza per l'installazione e gestione dei sistemi             
forniti e per attivita' di consulenza nell'integrazione del software            
fornito con altri applicativi.                                                  
Le proposte dovranno specificare le caratteristiche tecniche ed                 
organizzative generali (ad es. livelli di sicurezza supportati), le             
piattaforme e relativi sistemi operativi supportati (Windows, Mac,              
Linux, ecc.) e le giornate di assistenza e consulenza.                          
Azione 21                                                                       
Adeguamento del software applicativo per la presentazione dei                   
progetti installato presso gli Enti di formazione accreditati per               
consentire la sperimentazione della firma digitale.                             
MISURA C.2                                                                      
Azione 1                                                                        
La prevenzione della dispersione scolastica e formativa attraverso le           
figure del tutor e del mentor.                                                  
Gli obiettivi dell'azione sono:                                                 
- sostenere azioni integrate tese ad arginare il fenomeno della                 
dispersione scolastica con particolare attenzione all'abbandono                 
scolastico (nei primi anni delle superiori) da parte di soggetti                
appartenenti a fasce del disagio sociale e familiare. La messa a                
punto di interventi che prevedano la partecipazione in chiave                   
sinergica di tutti gli attori coinvolti, consente di creare strumenti           
di lavoro innovativi e capitalizzare le esperienze al fine di                   
migliorare l'efficacia degli sforzi volti a limitare l'impatto del              
fenomeno;                                                                       
- creare percorsi educativo/formativi fortemente individualizzati e             
centrati sulla figura del tutor (scuola) e del mentor (extra-scuola)            
che vanno dalla rimotivazione fino all'acquisizione di crediti                  
formativi spendibili nel successivo rientro scolastico e formativo;             
- favorire una maggiore conoscenza da parte degli operatori                     
scolastici e dei servizi sulle problematiche della dispersione                  
scolastica e sui fattori di disagio che la provocano;                           
- coinvolgere/sensibilizzare i genitori sui temi del disagio e della            
motivazione allo studio.                                                        
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- proseguire nelle sperimentazioni gia' avviate in ambito regionale             
attraverso il rafforzamento del lavoro svolto dal mentor (scuola) e             
dal tutor (extra-scuola) nella prospettiva di un successivo                     
reinserimento scolastico dei ragazzi;                                           
- messa a regime dei modelli di intervento anche in considerazione              
delle risorse messe a disposizione dall'autonomia scolastica;                   
- predisporre strumenti on line per il confronto di tutti gli attori            
interessati;                                                                    
- creare all'interno della scuola punti di ascolto per ragazzi e                
genitori;                                                                       
- monitoraggio permanente;                                                      
- diffusione delle buone prassi.                                                
Azione 2                                                                        
Apprendimento in ospedale.                                                      
Predisposizione e sperimentazione di una metodologia di intervento              
rivolta ai giovani ospedalizzati per recuperare il percorso formativo           
interrotto e/o scolastico da diffondere sul territorio regionale.               
MISURA C.3                                                                      
Azione 1                                                                        
Progetti IFTS - Istruzione e formazione tecnica superiore.                      
1) Finalita' delle iniziative                                                   
Il progetto oggetto del presente bando ha l'intento di attuare un               
sistema articolato e condiviso di integrazione fra i sistemi                    
dell'istruzione, scolastica ed universitaria, della formazione e del            
lavoro, che consenta:                                                           
- ai giovani, l'acquisizione di competenze a livello post-secondario            
rispondenti ai fabbisogni del mondo del lavoro, spendibili                      
all'interno di un sistema integrato di certificazione, per favorire             
ed accelerare un loro idoneo inserimento occupazionale, nonche'                 
facilitare l'eventuale continuazione degli studi all'interno di                 
percorsi formativi successivi;                                                  
- agli adulti occupati, di esercitare il diritto alla formazione in             
ogni fase della vita, a partire dal completamento e dalla                       
qualificazione delle competenze possedute e delle esperienze                    
professionali maturate, per favorire la mobilita' e l'estensione di             
conoscenze e competenze professionali pertinenti al proprio lavoro;             
- agli adulti inoccupati o disoccupati, la riconversione e                      
l'ampliamento delle opportunita' professionali mediante                         
l'acquisizione di specifiche competenze connesse ai fabbisogni del              
mondo del lavoro.                                                               
2) Presupposti e condizioni fondanti il processo di integrazione tra            
i sistemi                                                                       
Il successo del processo di integrazione dei sistemi dipende da                 
alcuni presupposti fondamentali, quali:                                         
a) lo sviluppo della concertazione fra le istituzioni e il                      
rafforzamento del ruolo delle parti sociali, con la previsione di               
fasi e momenti diversi, dalla progettazione al coordinamento,                   
gestione e svolgimento dei corsi, fino alla valutazione esterna e               
autovalutazione; l'interazione fra vari livelli, da quelli                      
prettamente istituzionali a quelli didattico-formativi ed                       
amministrativo-gestionali;                                                      
b) la condivisione del processo e del prodotto della integrazione,              
cioe' delle finalita' e degli obiettivi delle azioni formative da               
implementare nell'interesse della persona, cui va assicurato                    
l'accesso alle competenze e il diritto all'apprendimento;                       
c) l'esistenza e la formalizzazione di un Comitato Tecnico                      
Scientifico di progetto, composto almeno dai rappresentanti dei                 
quattro soggetti partner obbligatori attuatori del percorso (un ente            
di formazione, un istituto scolastico secondario superiore, una                 
universita', una impresa), con il compito di predisporre il progetto            
ex ante, verificarne l'andamento in itinere, con responsabilita' di             
coordinamento, supervisione e valutazione interna del progetto;                 
d) l'impegno dei diversi sistemi di riferimento, partner del                    
progetto, alla elaborazione del sistema dei crediti formativi che si            
sostanzia nell'accreditamento all'accesso delle competenze coerenti             
al percorso prescelto, nella dichiarazione delle competenze acquisite           
in itinere e nella certificazione delle competenze di esito al                  
percorso IFTS, sulla base delle indicazioni contenute nell'Allegato A           
"Nota operativa per la progettazione dei percorsi IFTS" di cui                  
all'Accordo della Conferenza unificata del 14 settembre 2000.                   
3) Requisiti, caratteristiche e dispositivi dei percorsi formativi              
3.1) Requisiti e caratteristiche.                                               
Ai percorsi IFTS accedono, di norma, giovani e adulti in possesso del           
diploma di scuola secondaria superiore. L'accesso e' consentito                 
inoltre anche a coloro che non sono in possesso di tale titolo,                 
previo accreditamento delle competenze acquisite in precedenti                  
percorsi di istruzione, formazione e lavoro, secondo le modalita'               
indicate nell'Allegato A "Nota operativa per la progettazione dei               
percorsi IFTS" di cui all'Accordo della Conferenza Unificata del 14             
settembre 2000 e tenendo conto, quale forte raccomandazione, del                
documento "Norme per l'accesso" del CEDE, disponibile on line.                  
I percorsi IFTS dovranno prevedere:                                             
- numero di allievi, per l'avvio del percorso stesso, pari almeno a             
15, fino a un massimo di 30 solo nei casi in cui la didattica d'aula            
preveda una prevalente strutturazione in un gruppo di lavoro con                
utilizzo di FAD;                                                                
- durata pari a 1200 ore suddivisa in 2 semestri;                               
- attivita' di stage aziendale non inferiore al 30% e non superiore             
al 40% del monte ore totale del corso;                                          
- docenza composta per almeno il 50% da esperti provenienti dal mondo           
del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel           
settore maturata per almeno 5 anni;                                             
- strutturazione dei percorsi in unita' formative capitalizzabili;              
- sedi di svolgimento dell'attivita' formativa, eventualmente anche             
differenziate, in relazione alle caratteristiche delle strutture e              
agli obiettivi formativi da conseguire;                                         
- previsione di misure di accompagnamento agli utenti dei corsi, a              
supporto della frequenza e del conseguimento dei crediti, di percorsi           
individualizzati, delle attestazioni intermedie e certificazioni                
finali e messa in atto di azioni idonee all'inserimento professionale           
(accoglienza personalizzata, accreditamento, tutoring, ecc.);                   
- predisposizione di materiali didattici, specifici per il percorso             
proposto e utilizzabili per la successiva diffusione;                           
- effettuazione di verifiche periodiche di apprendimento durante il             
percorso ed eventuali iniziative didattiche di supporto;                        
- impegno da parte degli organi accademici delle Universita' partner            
al riconoscimento dei crediti formativi, da definire in fase di                 
progettazione di dettaglio, all'avvio del corso.                                
Per quanto non specificamente definito sopra, il riferimento e'                 
l'Allegato A "Nota operativa per la progettazione dei percorsi IFTS"            
di cui all'Accordo della Conferenza unificata del 14 settembre 2000.            
3.2) Dispositivi                                                                
I dispositivi che si richiede vengano messi in atto nella                       
realizzazione dei percorsi formativi sono i seguenti:                           
- modalita' per l'accesso e l'accreditamento delle competenze in                
ingresso (intendendo per accesso le competenze minime culturali                 
relative alla literacy ed alla numeracy da verificare per coloro che            
non sono in possesso del diploma di scuola secondaria superiore), per           
accreditamento, la valutazione e la certificazione di eventuali                 
crediti a chi abbia superato l'accesso e la fase di selezione                   
orientativa, per ottenere sconti di percorso. Nelle more                        
dell'attuazione di quanto contenuto nella "Nota operativa per la                
progettazione dei percorsi IFTS" di cui all'Accordo della Conferenza            
unificata del 14 settembre 2000" per la Commissione tecnica per                 
l'accreditamento occorre fare riferimento alle indicazioni contenute            
nel documento "Note per l'accreditamento in ingresso e la selezione             
orientativa" disponibile on line;                                               
- individualizzazione dei percorsi IFTS per insiemi omogenei di                 
allievi;                                                                        
- implementazione di un sistema di misure di accompagnamento atte a             
facilitare il raggiungimento del successo formativo (patto formativo,           
misure di integrazione del percorso individuale, supporto alla                  
stesura del portfolio, consulenza per la definizione del documento              
individuale, ecc.);                                                             
- modalita' di realizzazione, organizzazione e gestione dello stage,            
secondo le caratteristiche peculiari che presenta per i percorsi                
IFTS. Nello specifico intendendo:                                               
- un progetto individuale di inserimento per lo sviluppo della                  
formazione in ambito lavorativo idoneo e coerente agli obiettivi del            
percorso nella sua interezza,                                                   
- una figura individuata con compiti e competenze di tutoraggio nelle           
aziende in cui si svolge lo stage,                                              
- una modalita' concordata per il rilevamento e la valutazione degli            
obiettivi fissati per lo stage, comprensivi di indicatori del livello           
raggiunto nell'acquisizione di competenze oggetto del progetto                  
individuale.                                                                    
4) Condizioni di ammissibilita'                                                 
I progetti IFTS devono essere attuati da almeno quattro soggetti                
appartenenti ai sistemi della formazione professionale, scuola,                 
dell'universita' e delle imprese, nello specifico:                              
- un ente di formazione professionale;                                          
- un istituto scolastico superiore del sistema nazionale di                     
istruzione come definito dall'art. 1 della Legge 10 marzo 2000, n.              
62, avente sede nel territorio regionale;                                       
- un'universita' degli studi, di norma avente sede nel territorio               
regionale;                                                                      
- imprese o associazioni di imprese, anche non operanti sul                     
territorio regionale, o altro soggetto pubblico o privato,                      
espressione del lavoro libero-professionale o della pubblica                    
Amministrazione.                                                                
Oltre ai soggetti obbligatori sopra indicati, al fine di arricchire             
la qualita' della progettazione e dell'offerta, si ritiene opportuno            
consentire la partecipazione, in virtu' del principio                           
dell'integrazione tra i sistemi, obiettivo prioritario per la Regione           
Emilia Romagna, di soggetti espressioni di altri contesti sociali,              
economici ed istituzionali (ad esempio associazioni di categoria,               
Enti locali, centri di ricerca, ecc.).                                          
All'atto della presentazione dei progetti i soggetti attuatori                  
dovranno sottoscrivere, preferibilmente in forma congiunta, una                 
dichiarazione di impegno al rispetto delle condizioni riportate nel             
modello allegato al formulario per la presentazione dei progetti                
IFTS.                                                                           
In caso di riproposizione di un profilo professionale oggetto di un             
precedente corso IFTS, occorre documentare che il sistema produttivo            
di quel territorio continua ad esprimere un significativo bisogno               
dello stesso profilo, assicurandone l'assorbimento al suo interno. Si           
intende in ogni caso che il profilo medesimo sia la declinazione                
locale di una delle figure nazionali indicate nel successivo                    
paragrafo 5).                                                                   
Il non rispetto delle condizioni suddette comporta la non                       
ammissibilita' dei progetti al presente avviso.                                 
5) Settori economici e figure professionali nazionali                           
In attesa del documento tecnico per la messa a regime dei percorsi              
IFTS, la Regione Emilia-Romagna intende programmare le attivita'                
finanziando percorsi formativi che fanno riferimento a specifici                
profili regionali che devono essere la declinazione delle figure                
professionali nazionali sotto indicate, riferite a sei settori                  
economici.                                                                      
La progettazione dei profili regionali derivanti dalle figure                   
nazionali e' effettuata sulla base di Unita' Formative                          
Capitalizzabili (utili al riconoscimento di crediti formativi) di               
base e trasversali comuni a tutte le figure e tecnico professionali             
specifiche per ciascun profilo, da individuare per rispondere alle              
esigenze locali e comprensive delle competenze della figura nazionale           
di riferimento.                                                                 
Sono reperibili on-line le informazioni relative alle attivita' in              
cui si articolano le "Figure nazionali" e le "Competenze di base e              
trasversali" comuni a tutte le figure. Tali indicazioni sono da                 
intendersi quale raccomandazione per la progettazione ex ante, da               
rendere compatibili e coerenti allo sviluppo del profilo regionale.             
5.1) Settori economici                                                          
La Regione ha rilevato la necessita' di finanziare i percorsi                   
formativi per le figure professionali nazionali, riferite ai sei                
settori economici sotto indicati, sulla base di:                                
- riscontri regionali effettuati - tramite azioni di assistenza                 
tecnica - sull'andamento di 45 sui 70 precedenti percorsi finanziati,           
relativamente ad indicatori quali/quantitativi;                                 
- monitoraggio nazionale svolto dall'ISFOL sulle prime due                      
sperimentazioni (1998/99 e 1999/2000);                                          
- indicazioni del MIUR che sta portando a termine i lavori dei                  
Comitati di settore per l'individuazione delle competenze tecnico               
professionali delle figure che con maggiore frequenza sono state                
oggetto delle programmazioni regionali di questi anni;                          
- analisi della Confindustria nazionale sull'incidenza nei propri               
settori di riferimento dei profili finanziati dalle Regioni;                    
1) agricoltura                                                                  
2) edilizia                                                                     
3) ICT (Information Communication Tecnology)                                    
4) industria e artigianato                                                      
5) trasporti                                                                    
6) turismo.                                                                     
5.2) Figure professionali nazionali                                             
Ogni figura nazionale sotto indicata puo' essere articolata in n                
profili regionali.                                                              
Agricoltura                                                                     
 1) Tecnico Superiore della trasformazione dei prodotti                         
 2) Tecnico Superiore della commercializzazione                                 
 3) Tecnico Superiore della gestione territoriale                               
Edilizia                                                                        
 4) Tecnico Superiore nella conduzione di cantiere                              
 5) Tecnico Superiore per la rappresentazione grafica del progetto              
 6) Tecnico Superiore per il rilievo architettonico e restituzione              
grafica                                                                         
ICT                                                                             
 7) Tecnico Superiore per la comunicazione e multimedia                         
 8) Tecnico Superiore per le telecomunicazioni                                  
 9) Tecnico Superiore per i sistemi e le tecnologie informatiche                
Industria e artigianato                                                         
10) Tecnico Superiore commerciale marketing e organizzazione vendite            
11) Tecnico Superiore di produzione                                             
12) Tecnico Superiore per l'amministrazione economico/finanziario e             
controllo di gestione                                                           
13) Tecnico Superiore programmazione e produzione/logistica                     
14) Tecnico Superiore di automazione industriale                                
Trasporti                                                                       
15) Tecnico Superiore della logistica integrata                                 
16) Tecnico Superiore dei trasporti e intermodalita'                            
Turismo                                                                         
17) Tecnico Superiore per l'assistenza alla direzione di strutture              
ricettive                                                                       
18) Tecnico Superiore per l'organizzazione ed il marketing del                  
turismo integrato                                                               
19) Tecnico Superiore per la ristorazione dei prodotti territoriali e           
delle produzioni tipiche.                                                       
6) Attestati intermedi e finali                                                 
6.1) Dichiarazione dei percorsi di Istruzione e Formazione tecnica              
superiore                                                                       
La dichiarazione dei percorsi IFTS e' un dispositivo di attestazione            
intermedio inteso a documentare le diverse fasi del percorso                    
formativo e le acquisizioni di gruppi di competenze compiute via via            
raggiunte. Il modello di riferimento e' reperibile sul sito del                 
Ministero dell'Istruzione ed e' stato approvato dal Comitato                    
nazionale di progettazione IFTS in data 15/7/2000.                              
6.2) Certificato di specializzazione tecnica superiore                          
Il certificato viene rilasciato al termine del percorso formativo               
secondo il modello approvato dalla Conferenza unificata nella seduta            
del 2 marzo 2000 (reperibile sul sito del Ministero dell'Istruzione e           
sul sito regionale del Sistema Informativo della Formazione                     
professionale).                                                                 
Viene rilasciato anche con riferimento alle modalita' contenute nella           
delibera di Giunta regionale n. 1640 del 3/10/2000 "Approvazione                
modalita' di valutazione finale e certificazioni rilasciabili per le            
attivita' formative integrate".                                                 
7) Riferimenti normativi e documentazione di supporto                           
I riferimenti normativi e la documentazione di supporto alla                    
progettazione sono disponibili nei siti:                                        
http://www.istruzione.it                                                        
http://sifp.regione.emilia-romagna.it.                                          
Azione 2                                                                        
Attivita' formativa nell'ambito dello spettacolo dal vivo.                      
Attraverso questa azione ci si propone di sperimentare percorsi                 
formativi per migliorare le interazioni tra formazione e mercato e              
fornire strumenti per ottimizzare, coerentemente con le                         
trasformazioni strutturali delle imprese dello spettacolo, attraverso           
la formazione, i processi produttivi e distributivi. Finalita' degli            
interventi sono:                                                                
- incentivare il funzionamento del mercato del lavoro del settore               
dello spettacolo;                                                               
- valorizzare il legame tra la formazione professionale dello                   
spettacolo e produzione;                                                        
- rafforzare l'autoimprenditorialita' con particolare riferimento al            
trasferimento di competenze sull'organizzazione settoriale e ai                 
rapporti/relazioni tra formazione artistica e mercato del lavoro;               
- favorire l'accesso e la partecipazione delle donne nel mercato del            
lavoro dipendente e autonomo.                                                   
Obiettivi regionali sono in particolare:                                        
- promuovere la sperimentazione di progetti innovativi per contenuti            
e/o soggetti coinvolti e/o metodologie e/o reti di partenariato, i              
cui risultati possano essere considerati esemplari (modelli) e quindi           
diffusi e trasferiti proficuamente sul territorio;                              
- promuovere la sperimentazione di progetti che, per natura e                   
peculiarita', possono piu' proficuamente essere attuati a livello               
regionale, nel rispetto del principio di sussidiarieta'.                        
Le attivita' proposte dovranno essere inoltre caratterizzate come               
segue:                                                                          
- promuovere un'offerta formativa altamente specializzata e/o                   
qualificata flessibile alle richieste della domanda e finalizzata a             
garantire un coerente inserimento occupazionale nell'ambito del                 
settore di riferimento;                                                         
- sostenere un'offerta formativa, anche in continuita' con percorsi             
gia' attivati, caratterizzata da una forte integrazione con attivita'           
di stages o di tirocinio formativo, prefigurando un reale percorso in           
alternanza;                                                                     
- sperimentare percorsi formativi volti a migliorare le interazioni             
tra formazione e mercato e fornire strumenti per ottimizzare,                   
coerentemente con le trasformazioni strutturali delle imprese, i                
processi produttivi e distributivi.                                             
L'azione si colloca nel quadro di un intesa interregionale tra                  
Regione Emilia-Romagna e Regione Lombardia.                                     
Azione 3                                                                        
Affidamento del servizio di erogazione e gestione dei voucher per               
l'accesso individuale alle attivita' di alta formazione previste nel            
catalogo regionale dell'offerta formativa.                                      
L'obiettivo dell'azione e' di sperimentare un modello di erogazione             
di voucher nell'alta formazione attraverso l'esternalizzazione di un            
servizio di supporto specialistico finalizzato ad ottimizzare la                
gestione di tale forma di incentivo della domanda formativa.                    
Il supporto che la struttura selezionata dovra' assicurare riguarda             
le seguenti attivita', da svolgere di concerto con l'Amministrazione            
regionale:                                                                      
- predisposizione dell'avviso pubblico per le domande di voucher;               
- sostegno alla domanda tramite attivita' informativa e assistenza              
alla compilazione delle domande;                                                
- ricezione delle domande di voucher (massimo 7.500 Euro, a copertura           
delle sole spese di iscrizione ai corsi, per un ammontare complessivo           
di risorse da destinare ai voucher pari a 775.000 Euro);                        
- valutazione e selezione delle domande;                                        
- predisposizione del modello di convenzione tra Regione e                      
destinatario del contributo;                                                    
- erogazione dei voucher ai destinatari selezionati;                            
- progettazione delle modalita' di controllo e verifica delle                   
attivita';                                                                      
- controlli in itinere e finali.                                                
(200.000 Euro per le attivita' di supporto e 775.000 Euro per i                 
voucher).                                                                       
MISURA C.4                                                                      
Azione 1                                                                        
Rafforzamento delle politiche di sicurezza.                                     
L'obiettivo e' quello di sostenere le politiche regionali nel campo             
della sicurezza attraverso azioni di sensibilizzazione, comunicazione           
e formazione nei seguenti ambiti:                                               
- sicurezza nelle strade (l'attivita' formativa dovra' essere rivolta           
in particolare a docenti della scuola e della formazione, a genitori,           
a docenti delle scuole guida e in via sperimentale agli utenti della            
formazione professionale). I progetti dovranno essere coerenti con              
gli obiettivi e le metodologie di lavoro gia' attuate dalla Regione             
Emilia-Romagna in materia di sicurezza stradale;                                
- sicurezza nei luoghi di lavoro anche per l'accoglienza dei                    
lavoratori di cui alla Legge 68/99 (l'attivita' dovra' essere rivolta           
alla formazione per docenti e studenti della scuola superiore e della           
formazione professionale, per lavoratori, ecc.);                                
- sicurezza alimentare ed educazione alla salute;                               
- sicurezza dai rischi idraulico, idrogeologico, sismico e di                   
erosione costiera (l'attivita' formativa dovra' essere rivolta in               
particolare agli operatori del volontariato e agli operatori del                
volontariato della protezione civile) che dovra' essere accompagnata            
dalla definizione dei criteri per l'avvio di un sistema di                      
certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti;                   
- sicurezza fitosanitaria (definizione di modelli di formazione e               
sensibilizzazione per tecnici e operatori della trasformazione e                
produzione).                                                                    
Azione 2                                                                        
Educazione alimentare.                                                          
Attivita' di formazione di insegnanti e formatori nel settore                   
dell'educazione alimentare, ed in particolare sui seguenti argomenti            
di base: rapporto tra agricoltura, alimentazione e territorio;                  
modalita' di produzione e conseguenze sull'ambiente; trasformazione,            
conservazione, distribuzione, commercializzazione dei prodotti                  
agro-alimentari; educazione al gusto.                                           
In questo ambito le attivita' formative dovranno svolgersi in                   
coerenza con le azioni previste nel progetto regionale "fattorie                
didattiche", finalizzato a promuovere programmi di educazione                   
ambientale ed alimentare, a favorire la conoscenza dell'alimentazione           
e dei prodotti agro-alimentari emiliano-romagnoli, a creare interesse           
per l'ambiente e l'attivita' agricola, anche attraverso azioni                  
integrate di formazione per operatori e docenti della formazione e              
dell'istruzione, nonche' percorsi mirati alla acquisizione di                   
competenze relazionali e tecnico-didattiche da parte degli operatori            
agricoli aderenti all' iniziativa.                                              
Azione 3                                                                        
Azioni di formazione integrata per operatori della scuola, della                
f.p., dell'associazionismo, degli Enti locali in merito alla                    
progettazione e realizzazione di percorsi di formazione permanente.             
Azione 4                                                                        
Azioni di sistema a favore dei Centri Territoriali permanenti per               
l'istruzione e la formazione in eta' adulta.                                    
Gli obiettivi sono:                                                             
- implementare un'architettura di sistema integrato di educazione               
degli adulti;                                                                   
- creare le condizioni per una maggiore visibilita' delle                       
opportunita' educativo/formative realizzate dai CTP regionali in                
particolare sul versante della scuola media superiore;                          
- promuovere la cultura della lifelong learning.                                
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- ampliare il lavoro di ricerca precedentemente svolto con un                   
progetto gia' finanziato dalla Regione, tramite una ulteriore                   
indagine rivolta ai CTP che operano sul versante della scuola media             
superiore;                                                                      
- attivare forme di collegamento fra i vari CTP e le altre realta'              
culturali che si occupano di Eda (formali e non) in un'ottica di                
rete;                                                                           
- aggiornare il "catalogo delle opportunita'" inserendo il quadro               
delle attivita' formative proposte dai CTP regionali (per le                    
superiori);                                                                     
- attuare azioni di formazione per gli operatori dei CTP e dei Centri           
di FP;                                                                          
- offrire a specifici target di utenti percorsi integrati di                    
istruzione e formazione in grado di favorire l'acquisizione di                  
competenze necessarie per l'inserimento o il rientro nel mondo del              
lavoro.                                                                         
Azione 5                                                                        
Formazione di figure professionali (animatori estivi e animatori                
socio-educativi in oratorio) di contrasto ai fenomeni di devianza               
giovanile, anche tramite la valorizzazione del tempo libero.                    
Gli obiettivi sono:                                                             
- individuare nuove figure professionali che sappiano operare                   
nell'ambito delle azioni di prevenzione della devianza giovanile,               
della dispersione scolastica e valorizzazione del tempo libero dei              
minori;                                                                         
- costruire percorsi educativi/formativi in grado di promuovere e               
valorizzare le esperienze culturali realizzate da giovani nell'ambito           
del volontariato sociale rivolto a minori, bambini e adolescenti che            
frequentano nel territorio luoghi di aggregazione extrascolastica, al           
fine di rafforzare la capacita' di aggregazione e sostenere il loro             
impegno di carattere ricreativo e educativo;                                    
- contribuire con azioni mirate alla prevenzione del disagio                    
familiare e sociale e dell'abbandono scolastico;                                
- dare visibilita' alle esperienze di volontariato dei giovani                  
attraverso il rilascio di dichiarazioni di competenze per la futura             
messa a valore delle stesse in ambito scolastico, formativo e                   
lavorativo.                                                                     
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- individuazione delle situazioni aggreganti piu' significative sul             
territorio;                                                                     
- definizione degli ambiti di intervento e delle competenze di chi              
svolge ruoli di coordinamento e animazione nelle suddette situazioni,           
con particolare attenzione alle competenze relazionali con le diverse           
fasce di utenze (bambini e/o adolescenti), al fine di essere in grado           
di esercitare azioni di prevenzione e sostegno a fenomeni di disagio            
e/o devianza;                                                                   
- definizione di percorsi formativi rivolti a animatori e                       
coordinatori delle attivita' dei centri, al fine di rinforzarne le              
competenze in termini relazionali e di prevenzione del disagio;                 
- sperimentazione di percorsi di formazione per gli animatori in                
diversi territori della regione, sui temi e per le funzioni                     
individuate, e di percorsi per le nuove figure;                                 
- monitoraggio delle attivita';                                                 
- valutazione dei risultati.                                                    
MISURA D.1                                                                      
Azione 1                                                                        
Aggiornamento e manutenzione delle competenze dei lavoratori di eta'            
superiore a 45 anni.                                                            
L'azione e' finalizzata - in accordo a quanto previsto nel DPEF                 
regionale 2002-2004 - ad aumentare il tasso di attivita' dei                    
lavoratori adulti attraverso il sostegno di percorsi formativi mirati           
ed individualizzati con l'obiettivo di salvaguardare la posizione               
lavorativa all'interno dell'impresa ed il ruolo nel processo                    
produttivo aziendale.                                                           
Azione 2                                                                        
Trasferimento delle competenze e del sapere dai lavoratori esperti ai           
giovani neo-assunti.                                                            
L'azione ha la duplice finalita' di valorizzare l'esperienza                    
professionale acquisita in azienda da parte dei lavoratori con                  
maggiore anzianita', e di accompagnare l'inserimento lavorativo dei             
giovani neo-assunti anche tramite il trasferimento di saperi                    
informali e competenze acquisibili on the job.                                  
Le attivita' da realizzare dovranno prevedere un percorso di                    
affiancamento, oltre che di formazione, dei neo-assunti centrato sul            
ruolo attivo del lavoratore esperto come figura chiave del processo             
di apprendimento.                                                               
Azione 3                                                                        
Interventi formativi e di sistema per l'innovazione e lo sviluppo               
delle imprese, nei seguenti ambiti:                                             
- formazione di competenze per la qualita' nelle imprese e nel                  
lavoro;                                                                         
- orientamento alla qualita' nelle imprese del terziario;                       
- formazione di professionalita' nelle imprese e nel lavoro autonomo            
per la ricerca, l'innovazione di prodotto e il trasferimento                    
tecnologico, in particolare nel settore del multimediale, della net             
economy e della logistica;                                                      
- sviluppo organizzativo e valorizzazione delle figure strategiche              
nelle PMI;                                                                      
- strumenti e percorsi per la definizione delle variabili strategiche           
nelle PMI;                                                                      
- percorsi di sostegno ai processi di sviluppo nelle PMI e dei                  
sistemi locali;                                                                 
- percorsi di sostegno ai sistemi di gestione ecoefficiente,                    
risparmio risorse idriche ed energetiche;                                       
- percorsi di sostegno ai processi di internazionalizzazione, export            
ed investimenti produttivi all'estero delle imprese.                            
Le attivita' dovranno essere rivolte, in particolare, alle categorie            
di utenza non ammissibili al finanziamento della Legge 236/93.                  
MISURA D.2                                                                      
Azione 1                                                                        
Innovazione nella pubblica Amministrazione regionale e locale.                  
Gli interventi sono finalizzati al miglioramento del rapporto della             
pubblica Amministrazione regionale e locale con il cittadino e con le           
imprese, al miglioramento della capacita' di elaborare, attivare e              
valutare politiche pubbliche efficaci, al rafforzamento del                     
management, della comunicazione e delle tecnologie e all'adeguamento            
delle competenze professionali interne alle pubbliche                           
Amministrazioni, al miglioramento del clima organizzativo e delle               
relazioni interne negli ambienti di lavoro pubblici, e a sviluppare             
le condizioni di contesto che favoriscono il cambiamento.                       
Tutto cio' anche in rapporto al nuovo ruolo delle Regioni e delle               
Autonomie locali derivanti da recenti processi di conferimento di               
funzioni e di federalismo istituzionale.                                        
MISURA E.1                                                                      
Azione 1                                                                        
Sostegno alla carriera delle lavoratrici dipendenti e diffusione di             
un approccio di genere nella gestione del personale.                            
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- messa in campo di azioni adeguatamente articolate e complesse in              
ordine ai problemi della segregazione occupazionale verticale in base           
al genere, all'interno di specifiche aree professionali (tra cui                
quelle a dominanza maschile);                                                   
- promozione di azioni di valorizzazione delle diversita' nelle                 
organizzazioni e nella gestione delle risorse umane attraverso                  
percorsi integrati sperimentali di ricerca, formazione, tutoraggio,             
interventi di mentoring, piani di programmazione delle carriere                 
femminili, ecc.                                                                 
Azione 2                                                                        
Percorsi integrati di inserimento lavorativo per donne adulte, donne            
uscite da comunita' di accoglienza, donne che hanno subito violenza,            
donne di disagio di moderata entita'.                                           
Azione 3                                                                        
Progetti integrati (formazione, inserimento lavorativo e aiuti alla             
persona) per donne adulte e/o anche immigrate e di minoranze etniche            
nell'ambito del lavoro dipendente e atipico.                                    
Azione 4                                                                        
Work experiences di orientamento e di inserimento lavorativo.                   
Le attivita' da prevedere dovranno perseguire i seguenti obiettivi:             
- favorire l'inserimento professionale di donne con elevati livelli             
di istruzione, ma in possesso di titoli inadeguati, anche                       
parzialmente, ad un qualificato inserimento professionale;                      
- rendere disponibili opportunita' di orientamento attraverso work              
experiences in contesti lavorativi ed in ambiti professionali                   
caratterizzati da un elevato valore aggiunto delle competenze                   
relazionali e trasversali;                                                      
- prevedere forme di sostegno formativo e di facilitazione del                  
diritto alla formazione per le persone temporaneamente prive di                 
occupazione;                                                                    
- sostenere la dimensione formativa dei luoghi di lavoro.                       
Azione 5                                                                        
Promozione dell'imprenditoria e del lavoro autonomo, in particolare             
sulle nuove tecnologie e tecnologie telematiche, net economy e                  
multimediale.                                                                   
Azione 6                                                                        
Rafforzamento dell'imprenditoria femminile e del lavoro autonomo                
delle donne, attraverso:                                                        
- l'aggiornamento delle competenze delle imprenditrici e delle                  
lavoratrici autonome;                                                           
- la costruzione di reti di benchmarking e la costituzione di gain              
club per imprenditrici;                                                         
- il supporto alla trasmissione d'impresa per favorire l'ingresso di            
donne in imprese da trasmettere.                                                
Azione 7                                                                        
Costruzione di un sistema di valutazione d'impatto delle politiche              
istituzionali nell'ottica delle pari opportunita' e analisi di genere           
delle banche dati e delle fonti statistiche.                                    
Azione 8                                                                        
Analisi dei differenziali retributivi tra donne e uomini                        
nell'industria e nel terziario.                                                 
L'obiettivo dell'azione e' quello di sviluppare le conoscenze sulla             
reale situazione femminile in relazione a quella maschile,                      
individuare le situazioni di criticita', proporre ambiti di                     
intervento.                                                                     
Le attivita' consistono nelle seguenti:                                         
- studio sulle retribuzioni percepite dalle lavoratrici dipendenti in           
relazione alla posizione lavorativa, al livello di qualifica ed alla            
corrispondente situazione maschile;                                             
- studio delle retribuzioni percepite dalle lavoratrici atipiche in             
relazione a quelle maschili;                                                    
- produzione di un rapporto finale della ricerca;                               
- realizzazione di azioni di diffusione dei risultati.                          
Azione 9                                                                        
Sostegno alla conciliazione tra vita professionale e vita familiare             
con riferimento anche all'applicazione della Legge 53/00 sui congedi            
parentali e formativi.                                                          
Saranno finanziati progetti integrati che prevedano le seguenti                 
tipologie di azione nei contesti lavorativi pubblici e privati:                 
- specifici interventi di sensibilizzazione del contesto (azioni di             
comunicazione per aziende e organizzazioni di lavoro finalizzate a              
far conoscere le opportunita' offerte dalla legge, confezionate con             
particolare riguardo al target maschile, oltre che a quello                     
femminile; azioni di informazione sui servizi di supporto al                    
family-care);                                                                   
- diagnosi dei fabbisogni e bilancio di competenze per chi usufruisce           
del periodo di congedo finalizzati a orientare successivi percorsi di           
formazione e riqualificazione;                                                  
- voucher per sostenere percorsi brevi di aggiornamento e                       
riqualificazione professionale in forma individualizzata;                       
- voucher per servizi di cura in presenza di: minori, soggetti con              
handicap; anziani non autosufficienti, ecc.                                     
Per quanto riguarda le lavoratrici atipiche sono previste:                      
- una attivita' di indagine sull'impatto che tale nuova forma di                
lavoro ha sulla progettazione complessiva della vita privata e                  
professionale delle donne giovani e adulte e, in particolare, sulla             
vita riproduttiva;                                                              
- uno studio di fattibilita' sulle condizioni materiali e sui servizi           
di conciliazione che favorirebbero lo sviluppo professionale e                  
personale tramite i congedi formativi e parentali previsti dalla                
Legge 53/00.                                                                    
Azione 10                                                                       
Le differenze di genere come risorsa dell'organizzazione nella P.A.             
che si innova.                                                                  
L'obiettivo dell'azione e' quello di realizzare una animazione di               
pari opportunita' e supporto alle azioni positive nell'Ente Regione,            
in relazione alla innovazione organizzativa in atto nell'Ente,                  
finalizzata allo sviluppo di strategie di mainstreaming.                        
Le attivita' da realizzare sono le seguenti:                                    
- ricerca finalizzata a: analisi della capacita' espressa                       
dall'assetto organizzativo dell'Ente di valorizzare le potenzialita'            
delle persone in ottica di genere e di orientare l'organizzazione del           
lavoro verso modalita' tali da favorire una conciliazione dei tempi             
familiari e di lavoro, nel rispetto della qualita' e della                      
soddisfazione del lavoro individuale e delle esigenze di qualita' ed            
efficienza delle azioni della P.A.;                                             
- attivita' formative finalizzate a: fornire metodologie e strumenti            
concettuali utili per analizzare, interpretare e migliorare il                  
contesto organizzativo, aumentando la consapevolezza delle                      
problematiche e delle opportunita' che derivano dalla differenza di             
genere; sfruttare il momento formativo come occasione di confronto              
sulle problematiche organizzative, avviando processi di ricerca e               
sperimentazione di micro-soluzioni innovative, di conciliazione dei             
tempi familiari e di lavoro; disseminare nella cultura organizzativa            
l'idea della differenza di genere come vantaggio per il gruppo;                 
aumentare la consapevolezza sul potenziale professionale delle donne            
come risorsa per lo sviluppo organizzativo.                                     
Azione 11                                                                       
Sostegno alla presenza femminile in cicli di studi di alta                      
specializzazione nel campo di intervento dell'Organizzazione delle              
Nazioni Unite.                                                                  
L'azione dovra' prevedere la progettazione e sperimentazione di una             
azione formativa per la figura di Esperta in Assistenza tecnica                 
internazionale sistema Nazioni Unite con stage presso le sedi                   
coerenti con l'attivita', e la definizione di eventuali successivi              
percorsi di cicli dottorali di Universita' italiane e/o estere.                 
Azione 12                                                                       
Sostegno allo sviluppo dell'offerta nel campo dei servizi di cura.              
L'obiettivo dell'azione e' quello di ampliare il settore dei servizi            
di cura attraverso interventi di sostegno e qualificazione del lavoro           
di cura domiciliare.                                                            
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- ricognizione dell'entita' e delle caratteristiche del fenomeno sul            
territorio regionale;                                                           
- identificazione dei compiti e delle competenze nell'ambito del                
lavoro di cura;                                                                 
- formazione e tutoraggio individualizzati, anche presso la sede di             
lavoro;                                                                         
- studio di fattibilita' finalizzato all'individuazione di strumenti            
per l'espansione e la stabilizzazione del lavoro di cura domiciliare            
(riguardante ad esempio l'emersione del lavoro sommerso, la                     
definizione di un profilo professionale ad hoc, la tutela sociale e             
lavorativa, l'inclusione del lavoro di cura familiare privato nel               
welfare locale, ecc.).                                                          
I destinatari e i soggetti beneficiari di tutte le azioni sopra                 
esplicitate sono quelli previsti dalle Misure considerate oggetto del           
presente bando, coerenti con quanto previsto nel Complemento di                 
programmazione Obiettivo 3 2000/2006 della Regione Emilia-Romagna.              
Art. 4                                                                          
Tipologia progettuale                                                           
Per la realizzazione delle attivita' ammesse a finanziamento sara'              
possibile presentare progetti semplici e complessi/integrati, con               
priorita' per questi ultimi:                                                    
- i progetti semplici prevedono la realizzazione di singole                     
attivita'/azioni/iniziative; ciascuno di essi pertanto deve essere              
riconducibile ad una sola tipologia d'azione e, di norma, ad un solo            
soggetto attuatore;                                                             
- i progetti complessi/integrati prevedono contestualmente la                   
realizzazione di una pluralita' di attivita'/azioni/iniziative                  
prevedendo, eventualmente, fonti di finanziamento diverse e diversi             
soggetti attuatori.                                                             
I progetti integrati, pertanto, potranno essere presentati solo e               
unicamente nei casi specifici sopra indicati.                                   
Art. 5                                                                          
Durata dei progetti                                                             
La durata dei progetti sara' da considerarsi variabile in funzione              
della complessita' e della numerosita' di azioni previste al loro               
interno, comunque riconducibile ad una durata, di norma, biennale e             
comunque cantierabili, di norma, entro 90 giorni dall'approvazione.             
Per quanto attiene la durata delle specifiche tipologie formative si            
rimanda alle "Direttive attuative per la formazione professionale e             
per l'orientamento - Triennio 1997/99" di cui alla deliberazione                
della Giunta regionale 1475/97 e successive modificazioni e                     
integrazioni.                                                                   
Art. 6                                                                          
Definizioni delle priorita' e specifiche modalita' attuative                    
6.1) Definizione delle priorita'                                                
La valutazione dei progetti terra' conto, nell'attribuzione dei                 
punteggi, del conseguimento di alcuni obiettivi prioritari della                
programmazione comunitaria, che sono i seguenti:                                
- campi trasversali d'intervento del FSE: pari opportunita' e                   
societa' dell'informazione;                                                     
- progetti integrati;                                                           
- integrazione tra soggetti;                                                    
- percorsi individualizzati.                                                    
Tali priorita' sono da intendersi come segue.                                   
A) I progetti dovranno tener conto dei campi trasversali d'intervento           
del FSE dati dalle pari opportunita' e dalla Societa'                           
dell'informazione, come indicati nel POR Obiettivo 3 della Regione              
Emilia-Romagna, in particolare nella descrizione della strategia e              
delle singole Misure. In via generale tali priorita' possono essere             
perseguite come segue:                                                          
- pari opportunita': e' perseguita con una logica di intervento                 
fondata sul mainstreaming sia garantendo una presenza femminile che             
orientativamente rifletta la situazione del mercato del lavoro, sia             
promuovendo azioni specifiche come enunciate nel POR e nel                      
complemento di programmazione. Per tutte le misure quindi i progetti            
devono esplicitamente contenere azioni atte ad assicurare tale                  
priorita', indicando: un obiettivo quantificato della presenza di               
destinatari per genere, le modalita' di accesso ed attuative tali da            
favorire e consentire l'accesso e la fruizione da parte delle donne,            
l'eventuale collegamento con azioni di sensibilizzazione,                       
informazione, promozione, e accordi tra le parti sociali realizzate             
da altri soggetti/progetti gia' esistenti a livello locale oppure da            
attivare nel caso della presentazione di un progetto integrato, il              
collegamento con servizi finalizzati a conciliare la vita familiare             
con l'inserimento in misure attive (per tutte le misure),                       
l'attivazione di servizi finalizzati a rimuovere le condizioni di               
disagio e/o conciliare la vita familiare con l'inserimento in misure            
attive. Ai fini dell'assegnazione del punteggio, le modalita' per il            
perseguimento di tale priorita' devono essere chiaramente                       
esplicitate;                                                                    
- societa' dell'informazione": e' una priorita' da perseguire sia               
nell'ambito del sistema dell'apprendimento sia nell'ambito del mondo            
del lavoro, sia nel sistema delle imprese. In relazione alla                    
specificita' di intervento delle singole misure messe a bando i                 
progetti dovranno esplicitare: l'utilizzo di tecnologie                         
dell'informazione e della comunicazione nella progettazione e nelle             
modalita' di erogazione delle attivita' (es. FAD), l'erogazione di              
moduli/percorsi formativi riferibili all'apprendimento di tecnologie            
multimediali ed informatiche, l'eventuale sperimentazione di forme di           
telelavoro, il sostegno alla nascita e al consolidamento di piccole e           
medie imprese nel settore. Per dare luogo al punteggio di priorita'             
tali aspetti non devono essere di impatto marginale, ma rappresentare           
il nucleo essenziale delle attivita' proposte o comunque una parte              
consistente nell'ambito del progetto. La sola produzione di CD, in              
assenza di FAD on-line anche integrata con diverse metodologie                  
didattiche (frontali, esercitazioni ecc.), non da' di per se' diritto           
al punteggio di priorita'.                                                      
B) I progetti dovranno preferibilmente adottare un approccio                    
integrato in termini di azioni (progetto integrato) e di soggetti               
(integrazione soggetti).                                                        
Per progetto integrato si intende un progetto che preveda al suo                
interno differenti tipologie di interventi che definiscano una                  
filiera logica e sequenziale (ad es. informazione, orientamento,                
formazione, bilancio delle competenze, esperienze di lavoro,                    
incentivi, ecc.). Tale integrazione deve essere coerente e funzionale           
alla natura del progetto.                                                       
Per integrazione tra soggetti e' da intendersi specificatamente la              
costituzione formale di un partenariato, al fine di proporre e                  
realizzare in comune il progetto. Per "costituzione formale di                  
partenariato" e' da intendersi l'associazione con l'indicazione dei             
diversi soggetti delle attivita' e delle quote di riferimento. Forme            
di partenariato non formalmente costituito non comportano                       
l'attribuzione di un punteggio di priorita', ma vengono comunque                
tenute in debita considerazione in sede di valutazione di merito del            
progetto.                                                                       
Il riconoscimento della priorita' presuppone che il partenariato sia            
costituito fra "soggetti pubblici e privati" che ricoprano                      
"ruoli-chiave" nell'ambito della specifica politica inerente la                 
singola misura o le azioni proposte e che si assumano un ruolo                  
specifico e significativo nell'ambito del progetto presentato;                  
presuppone altresi' la diversa natura dei suddetti soggetti (non e'             
considerabile "integrazione fra soggetti", ad esempio, un                       
partenariato costituito da due o piu' agenzie formative).                       
C) I progetti dovranno adottare un approccio/percorso                           
individualizzato tenendo conto delle caratteristiche dei singoli                
destinatari degli interventi, dello specifico fabbisogno di sostegno            
in relazione alla loro posizione sul mercato del lavoro e delle                 
potenzialita' di inserimento lavorativo esistenti, nonche' di                   
modalita' attuative dell'intervento flessibili, calibrate il piu'               
possibile sulle esigenze individuali. Il punteggio viene attribuito             
solo se sono sufficientemente esplicitate le modalita' operative con            
le quali si intende attuare tale approccio.                                     
6.2) Modalita' attuative delle riserve finanziarie e della normativa            
comunitaria sugli aiuti di Stato                                                
A) Approccio preventivo. Per quanto attiene agli aiuti alle persone             
previsti nelle Misure A.2 e A.3, in fase attuativa andranno                     
assicurate le condizioni atte a garantire l'ammissibilita' delle                
azioni a ciascuna misura tenendo conto della tipologia dei                      
destinatari, che sono differenziati sulla base della durata del                 
periodo di disoccupazione. Per tale motivo la rilevazione del                   
carattere preventivo (Misura A.2) o curativo (Misura A.3) delle                 
azioni alle persone richiede di individuare, per ciascun                        
destinatario:                                                                   
I) la data di inizio dello stato di disoccupazione;                             
II) la data di offerta di una misura attiva del lavoro.                         
Tali date consentiranno di definire la natura preventiva o curativa             
dell'azione che si intende realizzare e dunque di garantire la                  
pertinenza dell'azione stessa con la misura in cui e' stata                     
finanziata.                                                                     
I) In merito al primo punto, l'inizio dello stato di disoccupazione             
puo' essere derivato dalla ricostruzione della situazione soggettiva            
dei potenziali destinatari delle azioni. La data di inizio dello                
stato di disoccupazione e' da intendersi come segue: - nel caso dei             
disoccupati in senso stretto (persone che hanno perso un precedente             
posto di lavoro), delle persone in cerca di prima occupazione e delle           
persone in contratto di apprendistato o altro contratto a causa                 
mista, la data iniziale e' rappresentata dalla data piu' recente tra            
le seguenti: la conclusione di un'attivita' lavorativa (incluse anche           
le forme di lavoro temporaneo e atipico senza limiti minimi di                  
tempo), che non necessariamente comporta la cancellazione dalle                 
attuali liste di collocamento; la conclusione della frequenza ad una            
misura di politica attiva del lavoro; la conclusione di un percorso             
scolastico (anche nel caso di abbandono); l'iscrizione o                        
re-iscrizione alle liste di collocamento; - nel caso delle persone in           
CIG straordinaria, la data iniziale da assumere e' in questo caso               
rappresentata dalla data piu' recente tra le seguenti: l'iscrizione             
alla CIG straordinaria; la conclusione della frequenza ad una misura            
di politica attiva del lavoro; - nel caso degli studenti universitari           
e della scuola media superiore, le azioni nei loro confronti vengono            
considerate sempre preventive, e quindi non si dovra' procedere alla            
rilevazione della data di inizio del periodo di disoccupazione; - nel           
caso delle altre persone inattive (casalinghe, militare di leva,                
altro inattivo), la data iniziale puo' essere rappresentata dalla               
data di iscrizione alle liste di collocamento, da considerare come              
requisito per l'accesso alle azioni finanziate dal FSE;  - nel caso             
di stranieri immigrati o di immigrazione di ritorno, le date iniziali           
proposte nei casi di disoccupazione possono essere sostituite da                
quelle che registrano l'inizio della presenza sul territorio                    
nazionale, attraverso il permesso di soggiorno o il cambio di                   
residenza dal paese straniero all'Italia.                                       
La rilevazione del periodo di disoccupazione dovra' essere effettuata           
dai soggetti attuatori delle azioni al momento della selezione dei              
candidati alle attivita', i quali dovranno produrre una                         
autocertificazione della data di inizio dello stato di                          
disoccupazione, o altro documento probatorio.                                   
II) In merito al secondo punto, riguardante la data di offerta di una           
misura attiva alla quale definire il carattere preventivo o curativo            
di una azione, essa e' rappresentata dalla data di assegnazione,                
iscrizione, ammissione, ecc. - da specificare in dettaglio in base              
alla tipologia di attivita' - di una determinata persona ad una                 
attivita' finanziata dal FSE.                                                   
Le definizioni che precedono sono da considerarsi transitorie fino              
all'entrata in vigore delle anagrafi individuali che faranno capo ai            
servizi per l'impiego, le quali sostituiranno la procedura sopra                
indicata al punto I) per la individuazione della data di inizio del             
periodo di disoccupazione.                                                      
B) Aiuti di Stato. Gli interventi che configurano aiuti di Stato                
dovranno ottemperare a quanto previsto dai regolamenti (CE) n. 68 e             
n. 69 della Commissione Europea del 12/1/2001 relativi                          
all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti              
destinati alla formazione e agli aiuti di importanza minore "de                 
minimis", e a quanto previsto nella deliberazione della Giunta                  
regionale n. 254 del 6/3/2001 "Approvazione regime di aiuti in                  
attuazione del Regolamento (CE) 68/01".                                         
La regola del "de minimis" implica che il destinatario dell'aiuto non           
puo' usufruire in 3 anni (quello per il quale si chiede il contributo           
e i 2 precedenti) di finanziamenti pubblici complessivi, assegnati              
sotto forma di "de minimis", superiori a 100.000 Euro a qualsiasi               
titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica ottenuto. La                     
quantificazione dei finanziamenti ricevuti a tale titolo deve essere            
calcolata, a ritroso, dalla data di concessione del finanziamento               
delle attivita' candidate sul presente Invito.                                  
Non entrano a far parte del tetto di contributo a titolo del "de                
minimis" i contributi ricevuti a valere su regimi di aiuto notificati           
alla Commissione Europea e da questa approvati.                                 
La regola del "de minimis" si applica anche nel caso in cui il                  
beneficiario immediato del finanziamento sia altro soggetto (ad                 
esempio agenzia formativa o soggetto erogatore di servizi) che eroga            
le attivita' finanziate a favore di una/piu' imprese specifiche anche           
individuate successivamente alla presentazione del progetto.                    
Tenendo presente la natura delle attivita' oggetto del presente                 
bando, le azioni che si configurano come aiuti di Stato sono le                 
seguenti:                                                                       
- trasferimento delle competenze e del sapere dai lavoratori esperti            
ai giovani neoassunti (Misura D.1 Azione 2);                                    
- interventi formativi e di sistema per l'innovazione e lo sviluppo             
delle imprese (Misura D.1 Azione 3);                                            
- rafforzamento dell'imprenditoria femminile e del lavoro autonomo              
delle donne (Misura E.1 Azione 6, per la parte relativa                         
all'aggiornamento delle competenze).                                            
A tali azioni sono applicabili le regole del "de minimis" ovvero, in            
alternativa, le regole contenute nel regime di aiuto alla formazione            
adottato dalla Regione Emilia-Romagna, precisandolo in sede di                  
presentazione dei progetti.                                                     
Un elenco delle leggi nazionali e regionali notificate alla                     
Commissione Europea in materia di aiuti di Stato dalla Regione                  
Emilia-Romagna e' pubblicato sul sito:                                          
http://sifp.regione.emilia-romagna.it.                                          
I soggetti beneficiari del finanziamento possono optare per il "de              
minimis" o per le condizioni poste nel regime di aiuto notificato. La           
scelta di tale opzione deve essere chiaramente esplicitata                      
all'interno del progetto all'atto della presentazione dello stesso,             
pena la sua non ammissibilita'.                                                 
Art. 7                                                                          
Risorse disponibili e vincoli finanziari                                        
Per l'attuazione del presente Invito, sono disponibili le risorse               
previste nell'Allegato C) "Piano finanziario".                                  
Non sono finanziabili azioni finanziate, in tutto o in parte, sul               
Piano di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna (Reg. CE                  
1257/99).                                                                       
Nel caso delle seguenti azioni che si configurano come attivita' di             
servizio e/o forniture, il costo non potra' superare i 200.000 Euro             
al netto d'IVA:                                                                 
- Misura A1: azione 2, azione 3 (per le attivita' di informazione e             
comunicazione, e di supporto alla pre-selezione dei lavoratori),                
azione 4, azione 6, azione 7, azione 8, azione 9, azione 10;                    
- Misura A2: azione 1, azione 3, azione 4, azione 5, azione 6, azione           
7, azione 8, azione 9 (per le attivita' non formative), azione 10               
(per le attivita' non formative);                                               
- Misura B1: azione 3 (per la rilevazione dei fabbisogni, mappatura             
dei servizi esistenti, studio di fattibilita'), azione 5 (per le                
attivita' non formative);                                                       
- Misura C1: azione 1, azione 2, azione 3, azione 4, azione 5, azione           
7, azione 8, azione 9, azione 12, azione 13 (per le attivita' non               
formative), azione 16, azione 17, azione 18, azione 19, azione 20,              
azione 21;                                                                      
- Misura C3: azione 3 (per le attivita' di servizio);                           
- Misura C4: azione 4 (per le attivita' non formative);                         
- Misura E1: azione 7, azione 8, azione 9 e azione 10 (per le                   
attivita' di ricerca), azione 12 (per lo studio di fattibilita').               
I progetti presentati a valere sull'azione 10 della Misura C1 non               
potranno superare il tetto di 150.000 Euro al netto di IVA.                     
I progetti presentati a valere sull'azione 11 della Misura C1 non               
potranno superare il tetto di 190.000 Euro al netto di IVA.                     
I progetti presentati a valere sull'azione 1 della Misura C.3 non               
potranno superare il tetto di 180.000 Euro.                                     
Art. 8                                                                          
Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti                                
I requisiti di ammissibilita' dei soggetti candidati a realizzare i             
progetti proposti sul presente Invito, saranno quelli previsti a                
livello generale dalle "Direttive attuative per la formazione                   
professionale e per l'orientamento - Triennio 1997/99 e successive              
modificazioni e integrazioni.                                                   
In particolare, per quanto riguarda le iniziative formative e di                
servizi di orientamento, la deliberazione della Giunta regionale n.             
2538 del 21/12/1999 e successive integrazioni, ha approvato l'elenco            
degli enti accreditati alla realizzazione di tali attivita'.                    
Nello specifico caso connesso alla presentazione di progetti da parte           
di organismi misti, quali le associazioni temporanee di impresa, gli            
stessi dovranno indicare, all'interno del formulario, l'intenzione di           
costituirsi in ATI indicando specificatamente i ruoli, le competenze            
e la suddivisione finanziaria dei singoli soggetti nell'ambito della            
realizzazione del progetto presentato.                                          
I raggruppamenti temporanei di imprese sono generalmente compatibili            
con le disposizioni della normativa antitrust nella misura in cui               
consentono ai soggetti che operano in fasi differenziate di una                 
stessa filiera di poter presentare la propria offerta a gare a cui              
individualmente non potrebbero partecipare.                                     
Alla luce di quanto sopra specificato la Regione esaminera'                     
l'effettivo valore aggiunto apportato dalle ATI nel criterio di                 
valutazione n. 10 "Creazione di reti e partnerariati".                          
In considerazione della particolare natura giuridica dell'istituto              
dell'ATI, la cui validita' temporale risulta collegabile unicamente             
alla realizzazione di un determinato progetto, e al fine di evitare             
spese aggiuntive a carico del soggetto presentatore, la                         
formalizzazione di tale forma di collaborazione viene richiesta solo            
successivamente all'avvenuta approvazione del progetto presentato e             
prima dell'avvio dello stesso.                                                  
Per le seguenti azioni potranno candidarsi soggetti che abbiano come            
finalita' prevalente le attivita' di ricerca, studio, servizi e                 
assistenza tecnica:                                                             
- Misura A1: azione 2, azione 4, azione 6, azione 7, azione 8, azione           
9;                                                                              
- Misura A2: azione 1, azione 3, azione 4, azione 5, azione 6, azione           
7;                                                                              
- Misura C1: azione 1, azione 3, azione 4, azione 7, azione 8, azione           
9, azione 10, azione 11, azione 18, azione 20, azione 21;                       
- Misura C3: azione 3;                                                          
- Misura E1: azione 7, azione 8.                                                
Gli enti di formazione professionale accreditati sono considerati               
ammissibili nei casi di servizi collegati a sperimentazione e                   
modellizzazione di attivita' formativa e/o di orientamento e di                 
produzione di contenuti didattici.                                              
I soggetti candidati, dovranno osservare quanto disposto nell'art. 17           
della Legge 68/99 in materia di disciplina del diritto al lavoro dei            
disabili che dispone che "le imprese, sia pubbliche che private,                
qualora partecipino a bandi per appalti pubblici o intrattengano                
rapporti convenzionati o di concessione con pubbliche                           
Amministrazioni, sono tenute a presentare preventivamente alle stesse           
la dichiarazione del legale rappresentante che attesti di essere in             
regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei                   
disabili, nonche' apposita certificazione rilasciata dagli uffici               
competenti dalla quale risulti l'ottemperanza alle norme della legge,           
pena l'esclusione".                                                             
In ogni caso, le imprese beneficiarie delle attivita', anche se non             
direttamente soggetto proponente, sono tenute a rispettare quanto               
sopra specificato.                                                              
Art. 9                                                                          
Modalita' e termini per la presentazione dei progetti                           
I progetti dovranno pervenire entro le ore 12,30 del 23 aprile 2002.            
Nella giornata suddetta i progetti stessi dovranno essere presentati            
presso la Regione Emilia-Romagna - sala 5 - Viale Silvani n. 6 -                
Bologna (ex sala Consiglio regionale).                                          
Nei giorni precedenti la scadenza succitata i progetti verranno                 
ritirati, dalle ore 9 alle ore 12,30, presso l'Assessorato Scuola,              
Formazione professionale, Universita', Lavoro e Pari opportunita' -             
Servizio "Programmazione e Valutazione progetti" - Viale A. Moro n.             
38 - 40127 - Bologna - 5 piano - stanza n. 505.                                 
Le domande inviate tramite servizio postale dovranno pervenire                  
mediante raccomandata con ricevuta di ritorno e comunque entro e non            
oltre la scadenza indicata all'indirizzo corrispondente alla sede               
dell'Assessorato.                                                               
La richiesta di finanziamento dovra' essere presentata in regola con            
le vigenti normative sul bollo, firmata dal legale rappresentante               
dell'organismo presentatore o da un suo delegato e dovra' avere in              
allegato la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorieta'                   
concernente l'ottemperanza all'art. 17 Legge 68/99 nonche' il                   
rispetto delle normative vigenti in materia di antimafia.                       
Ove non sia necessario l'accreditamento il soggetto deve inviare                
unitamente alla richiesta di finanziamento, la scheda informativa per           
la registrazione nell'archivio regionale dei soggetti, che e'                   
possibile trovare all'interno dell'applicativo informatico "attivita'           
formative 2002", unitamente alla documentazione richiesta.                      
I progetti dovranno essere presentati sull'apposito formulario                  
compilato in ogni sua parte e consegnato in n. 2 copie cartacee                 
unitamente al supporto informatico (floppy disk) di identico                    
contenuto. Detto formulario ed il relativo floppy disk sono                     
disponibili presso la Direzione generale Cultura, Formazione e Lavoro           
della Regione Emilia-Romagna - Sistema Informativo - Viale Aldo Moro            
n. 38 - 6x piano - oppure e' possibile scaricarli dal sito Internet             
http://sifp.regione.emilia-romagna.it.                                          
Il progetto deve obbligatoriamente indicare l'Asse, la Misura e                 
l'Azione su cui ci si candida.                                                  
Il proponente dovra' presentare un formulario per ogni tipologia                
d'azione per cui si candida e dovra' indicare sul progetto la                   
quantificazione poliennale della spesa specificando quanto                      
percentualmente prevede di pagare per anno di pertinenza.                       
Per qualsiasi informazione e/o chiarimento in merito ai contenuti del           
presente Invito e' possibile contattare il Numero Verde per la                  
Formazione professionale - tel. 800955154.                                      
Art. 10                                                                         
Ammissibilita' e valutazione                                                    
I progetti sono ritenuti ammissibili ed approvabili se:                         
- pervenuti almeno entro la data di scadenza indicata nel precedente            
articolo 9;                                                                     
- presentati da soggetto ammissibile;                                           
- compilati sull'apposito formulario;                                           
- coerenti con la misura/e di riferimento, con le finalita' generali            
del presente bando ed in generale con le linee di programmazione                
regionale;                                                                      
- completi delle informazioni richieste.                                        
Un requisito indispensabile e' la presenza di moduli sulla sicurezza            
sul lavoro in tutti i percorsi formativi finalizzati all'inserimento            
lavorativo.                                                                     
L'istruttoria di ammissibilita'/approvabilita' viene eseguita a cura            
del Servizio regionale competente.                                              
Le domande ammissibili sono sottoposte a successiva valutazione.                
Le operazioni di valutazione sono effettuate da un "nucleo di                   
valutazione" interno all'Assessorato. E' facolta' del nucleo di                 
valutazione richiedere chiarimenti e/o integrazioni sui progetti.               
I criteri di valutazione per la valutazione dei progetti formativi              
sono i seguenti:                                                                
Criteri e punteggi  Punt. max                                                   
1) Obiettivi del progetto  7                                                    
   1.1) Chiarezza della loro articolazione ed efficacia/coerenza                
     rispetto alle finalita' dell'azione di riferimento                         
2) Integrazioni del progetto con il Docup Obiettivo 2                           
   della Regione Emilia-Romagna  3                                              
3) Struttura progettuale                                                        
   3.1) Coerenza della struttura progettuale (corretta                          
     articolazione delle azioni, coerenza dei contenuti                         
     ed integrazione tra obiettivi progettuali e strumenti                      
     di intervento)  10                                                         
   3.2) Qualita' delle attivita' proposte, complessita'  20                     
     integrazione, loro grado di innovativita'/sperimentalita',                 
     con correlati elementi oggettivi di verifica)                              
   3.3) Occupabilita' (impatti attesi, diretti ed indiretti,  10                
     sui destinatari finali rispetto al contesto di riferimento                 
     del progetto)                                                              
4) Economicita' (Parametri di costo)  8                                         
5) Interregionalita' dell'azione (va dimostrata  8                              
   con lettere di adesione delle Amministrazioni                                
   regionali coinvolte)                                                         
6) Trasferibilita' dell'esperienza e validita' dei     meccanismi di            
pubblicizzazione e diffusione   6                                               
7) Coerenza con le politiche del "mainstreaming"     per le pari                
opportunita'  10                                                                
 8) Sostegno alla societa' dell'informazione  6                                 
9) Realizzazione di percorsi integrati     e approcci                           
individualizzati   7                                                            
10) Creazione di reti e partenariati (valore aggiunto                           
  rispetto ad obiettivi, contenuto                                              
  e modalita' realizzative del progetto)   5                                    
Totale  100                                                                     
Il criterio relativo alla Interregionalita' dell'azione verra'                  
utilizzato esclusivamente ove applicabile.                                      
Qualora sia necessario valutare soggetti per i quali non e' richiesto           
l'accreditamento, si prendera' in considerazione un ulteriore                   
criterio di valutazione concernente la qualita'/competenza del                  
soggetto, fino ad un massimo di 10 punti.                                       
Nel caso delle azioni che si configurano come attivita' di servizio             
e/o forniture (tranne l'azione 5 della Misura C1) i criteri di                  
valutazione sono i seguenti:                                                    
Criteri e punteggi  Punt. max                                                   
1) Obiettivi del progetto  10                                                   
2) Impianto metodologico complessivo  20                                        
3) Qualita' complessiva  20                                                     
4) Trasferibilita'  10                                                          
5) Economicita'  10                                                             
6) Impatto sulle priorita' trasversali  20                                      
7) Esperienza sui temi di interesse dell'azione  10                             
Totale  100                                                                     
Per l'azione 5 della Misura C1 i criteri di valutazione sono i                  
seguenti:                                                                       
Criteri e punteggi  Punt. max                                                   
1) Qualita' progettuale complessiva  30                                         
2) Coerenza degli strumenti  30                                                 
3) Praticabilita' delle soluzioni proposte      rispetto alle                   
criticita' evidenziate  30                                                      
4) Efficacia dell'intervento in una logica di rete  10                          
Totale  100                                                                     
Per l'Azione 1 della Misura C3 i criteri di valutazione sono i                  
seguenti:                                                                       
Criteri e punteggi  Punt. max                                                   
1) Obiettivi del progetto                                                       
   1.1) Chiarezza della loro articolazione  10                                  
1.2) Coerenza del profilo professionale          con i fabbisogni               
territoriali  10                                                                
2) Struttura progettuale                                                        
2.1) Coerenza tra profilo professionale          individuato e figura           
nazionale       di riferimento  10                                           
2.2) Architettura metodologia e didattica          complessiva  10              
   2.3) Occupabilita' (impatti attesi, diretti ed                               
       indiretti, destinatari finali rispetto                                   
       al contesto di riferimento del progetto)  10                             
3) Servizi e Misure di accompagnamento                                          
Qualita' delle misure per l'accertamento dei      requisiti di                  
accesso, delle metodologie   per l'orientamento selettivo e dei              
dispositivi   per l'accreditamento degli eventuali crediti   in           
entrata e delle modalita' attuative   dei percorsi                           
individualizzati  40                                                            
4) Coerenza con le politiche del "mainstreaming"      per le pari               
opportunita'  5                                                                 
5) Economicita' del progetto  5                                                 
Totale  100                                                                     
Art. 11                                                                         
Tempi ed esiti delle istruttorie                                                
Gli esiti delle istruttorie e delle selezioni dei progetti presentati           
saranno sottoposti all'approvazione degli organi competenti, di                 
norma, entro 60 giorni dalla scadenza dei termini per la                        
presentazione delle candidature, a meno che il numero e la                      
complessita' dei progetti pervenuti non giustifichi tempi piu'                  
lunghi.                                                                         
Le istruttorie dei progetti di cui alla presente Parte I si                     
concluderanno con la redazione di graduatorie di progetti per assi e            
misure, fatta eccezione per le seguenti azioni per le quali verra'              
finanziato un solo progetto:                                                    
- Misura A1: azione 2, azione 4, azione 6, azione 7, azione 8, azione           
9, azione 10, azione 11;                                                        
- Misura A2: azione 1, azione 3, azione 4, azione 5, azione 6, azione           
7, azione 8;                                                                    
- Misura C1: azione 1, azione 2, azione 3, azione 4, azione 6, azione           
7, azione 8, azione 9, azione 10, azione 11, azione 12, azione 14,              
azione 15, azione 16, azione 17, azione 20, azione 21;                          
- Misura C3: azione 3;                                                          
- Misura E1: azione 7, azione 8, azione 11.                                     
Gli esiti delle istruttorie di tutti i progetti candidati saranno               
pubblicati nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito                    
http://sifp.regione.emilia-romagna.it - in allegato alla                        
deliberazione di approvazione delle attivita' ammissibili. Le schede            
tecniche contenenti i giudizi e le valutazioni espresse per ogni                
singolo progetto saranno consultabili, ad istruttoria ultimata,                 
presso la Segreteria del Nucleo di valutazione.                                 
Art. 12                                                                         
Informazione e pubblicita'                                                      
I soggetti finanziati devono attenersi strettamente al Regolamento              
comunitario vigente in tema di informazione e pubblicita' degli                 
interventi dei Fondi strutturali (Reg. CE 1159/2000 pubblicato nella            
Gazzetta Ufficiale della Comunita' Europea L. 130/30 del 31/5/2000).            
Art. 13                                                                         
Tutela della privacy                                                            
Tutti i dati personali di cui l'Amministrazione venga in possesso in            
occasione dell'espletamento del presente procedimento verranno                  
trattati nel rispetto della Legge 675/96 e successive modificazioni.            
PARTE II                                                                        
Interventi di promozione di Piani formativi aziendali, settoriali e             
territoriali e sviluppo della prassi della formazione continua (Legge           
236/93) di cui al decreto direttoriale  n.511/V/2001 del Ministero              
del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato nella Gazzetta                 
Ufficiale n. 12 del 5/1/2002                                                    
Art. 1                                                                          
Finalita' generali                                                              
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con decreto                   
direttoriale n. 511/V/2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 12           
del 5/1/2002, e con i "Criteri generali riguardanti interventi di               
promozione di piani formativi aziendali, settoriali e territoriali e            
sviluppo della prassi della formazione continua" allegati al decreto            
stesso, che qui si intendono integralmente richiamati, orienta le               
iniziative di formazione a favore dei lavoratori per aggiornare ed              
accrescere le loro competenze e per sviluppare la competitivita'                
delle imprese, ai sensi di quanto stabilito dalle disposizioni della            
Legge n. 196 del 24 giugno 1997 in materia di promozione della                  
formazione continua e dalla Legge 236/93 per finanziare Piani                   
formativi aziendali, territoriali o settoriali concordati tra le                
parti sociali.                                                                  
Per Piano formativo si intende un programma organico di azioni                  
formative concordato tra le parti sociali e rispondente ad esigenze             
aziendali, settoriali o territoriali. Il Piano formativo e'                     
sottoscritto dalle parti che lo promuovono.                                     
Art. 2                                                                          
Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti                                
Gli interventi di cui al succitato decreto ministeriale potranno                
essere presentati ed attuati da imprese, associazioni temporanee di             
impresa, consorzi di impresa ed enti di formazione.                             
Nello specifico caso connesso alla presentazione di progetti da parte           
di organismi misti, quali le associazioni temporanee di impresa, gli            
stessi dovranno indicare, all'interno del formulario, l'intenzione di           
costituirsi in ATI indicando specificatamente i ruoli, le competenze            
e la suddivisione finanziaria dei singoli soggetti nell'ambito della            
realizzazione del progetto presentato.                                          
In considerazione della particolare natura giuridica dell'istituto              
dell'ATI, la cui validita' temporale risulta collegabile unicamente             
alla realizzazione di un determinato progetto, e al fine di evitare             
spese aggiuntive a carico del soggetto presentatore, la                         
formalizzazione di tale forma di collaborazione viene richiesta solo            
successivamente all'avvenuta approvazione del progetto presentato e             
prima dell'avvio dello stesso.                                                  
I raggruppamenti temporanei di imprese sono generalmente compatibili            
con le disposizioni della normativa antitrust nella misura in cui               
consentono a imprese che operano in fasi differenziate di una stessa            
filiera di poter presentare la propria offerta a gare a cui                     
individualmente non potrebbero partecipare.                                     
Sara' garantita la possibilita' di partecipazione degli Enti                    
bilaterali, istituiti come accordi interconfederali stipulati dalle             
organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori                  
maggiormente rappresentative sul piano nazionale, alla promozione dei           
piani e alla loro realizzazione. Tali Enti possono altresi'                     
presentare progetti.                                                            
I soggetti presentatori dei Piani formativi settoriali e territoriali           
hanno l'obbligo di indicare le aziende beneficiarie degli interventi            
previsti.                                                                       
Ogni Piano formativo dovra' contenere indicazioni sul numero e sulle            
caratteristiche dei lavoratori coinvolti.                                       
Le aziende, presso le quali i lavoratori destinatari degli interventi           
sono impiegati, si devono impegnare a garantire il cofinanziamento di           
almeno il 20% del costo dell'intervento come indicato dal comma 3               
dell'articolo 9 della Legge 236/93.                                             
Le aziende beneficiarie delle attivita' dovranno comunque rispettare            
quanto previsto dai regolamenti comunitari regolamenti (CE) n. 68 e             
n. 69 della Commissione Europea del 12/1/2001 relativi                          
all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti              
destinati alla formazione e agli aiuti di importanza minore "de                 
minimis", e quanto previsto nella deliberazione della Giunta                    
regionale n. 254 del 6/3/2001 "Approvazione regime di aiuti in                  
attuazione del Regolamento (CE) 68/01".                                         
La regola del "de minimis" implica che il destinatario dell'aiuto non           
puo' usufruire in 3 anni (quello per il quale si chiede il contributo           
e i 2 precedenti) di finanziamenti pubblici complessivi, assegnati              
sotto forma di "de minimis", superiori a 100.000 Euro a qualsiasi               
titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica ottenuto. La                     
quantificazione dei finanziamenti ricevuti a tale titolo deve essere            
calcolata, a ritroso, dalla data di concessione del finanziamento               
delle attivita' candidate sul presente Invito.                                  
Non entrano a far parte del tetto di contributo a titolo del "de                
minimis", appena indicato, i contributi ricevuti a valere su regimi             
di aiuto notificati alla Commissione Europea e da questa approvati.             
La regola del "de minimis" si applica anche nel caso in cui il                  
beneficiario immediato del finanziamento sia altro soggetto (ad                 
esempio agenzia formativa o soggetto erogatore di servizi) che eroga            
le attivita' finanziate a favore di una/piu' imprese specifiche anche           
individuate successivamente alla presentazione del progetto.                    
I soggetti beneficiari del finanziamento possono optare per il "de              
minimis" o per le condizioni poste nel regime di aiuto notificato. La           
scelta di tale opzione deve essere chiaramente esplicitata                      
all'interno del progetto.                                                       
Un elenco delle leggi nazionali e regionali notificate alla                     
Commissione Europea in materia di aiuti di Stato dalla Regione                  
Emilia-Romagna e' pubblicato sul sito:                                          
http://sifp.regione.emilia-romagna.it.I destinatari degli interventi            
possono essere esclusivamente i lavoratori delle imprese assoggettate           
al contributo di cui all'art. 12 della Legge 160/75, cosi' come                 
modificato dall'art. 25 della Legge quadro sulla formazione                     
professionale 845/78 e successive modificazioni. A tal proposito                
l'azienda beneficiaria dell'attivita' formativa dovra' sottoscrivere            
la dichiarazione comprovante il rispetto di quanto sopra. Tale                  
dichiarazione dovra' essere allegata al progetto, all'atto della                
presentazione, unitamente all'Allegato 1 della modulistica di                   
presentazione contenente i dati dell'azienda.                                   
I soggetti candidati, dovranno osservare quanto disposto nell'art. 17           
della Legge 68/99 in materia di disciplina del diritto al lavoro dei            
disabili che dispone che "le imprese, sia pubbliche che private,                
qualora partecipino a bandi per appalti pubblici o intrattengano                
rapporti convenzionati o di concessione con pubbliche                           
Amministrazioni, sono tenute a presentare preventivamente alle stesse           
la dichiarazione del legale rappresentante che attesti di essere in             
regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei                   
disabili, nonche' apposita certificazione rilasciata dagli uffici               
competenti dalla quale risulti l'ottemperanza alle norme della legge,           
pena l'esclusione". In ogni caso, le imprese beneficiarie delle                 
attivita', anche se non direttamente soggetti proponenti, sono tenute           
a rispettare quanto sopra specificato.                                          
Art. 3                                                                          
Modalita' di selezione dei progetti                                             
I progetti presentati verranno valutati dal Nucleo di Valutazione               
regionale secondo i criteri di seguito specificati:                             
Criteri e punteggi  Punt. max                                                   
a) Finalizzazione della domanda di contributo  30                               
b) Qualita' complessiva dell'intervento  40                                     
c) Economicita' dell'intervento  30                                             
Totale  100                                                                     
Art. 4                                                                          
Tempi ed esiti delle istruttorie                                                
Gli esiti delle istruttorie e delle selezioni dei progetti presentati           
saranno sottoposti all'approvazione degli organi competenti, di                 
norma, entro 60 giorni dalla scadenza dei termini per la                        
presentazione delle candidature, a meno che il numero e la                      
complessita' dei progetti pervenuti non giustifichi tempi piu'                  
lunghi.                                                                         
Le istruttorie dei progetti di cui alla Parte II dell'Allegato A) si            
concluderanno con la redazione di una graduatoria per ordine di                 
punteggio conseguito.                                                           
Gli esiti delle istruttorie di tutti i progetti candidati saranno               
pubblicati nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito                    
http://sifp.regione.emilia-romagna.it in allegato alla deliberazione            
di approvazione delle attivita' ammissibili. Le schede tecniche                 
contenenti i giudizi e le valutazioni espresse per ogni singolo                 
progetto saranno consultabili, ad istruttoria ultimata, presso la               
Segreteria del Nucleo di valutazione.                                           
Art. 5                                                                          
Durata degli interventi                                                         
Le attivita' dovranno avviarsi entro 30 giorni a partire dalla                  
notifica dell'ammissione a finanziamento ai soggetti promotori dei              
progetti e dovranno concludersi entro 12 mesi dalla data dell'avvio             
delle attivita'.                                                                
Le aziende assegnatarie degli interventi previsti dal Piano, si                 
dovranno impegnare a rispettare le regole comunitarie in materia di             
aiuti alla formazione e potranno beneficiare di un contributo                   
pubblico massimo fissato in Euro 25.822,84.                                     
Viene fissato limite massimo di contributo pubblico per il                      
finanziamento dei piani settoriali e territoriali in Euro 516.456,90.           
Vi e' inoltre la possibilita' di presentare Piani Settoriali relativi           
ad imprese ubicate in diverse regioni, evidenziando le quote di                 
pertinenza di ogni singola regione.                                             
Art. 6                                                                          
Risorse finanziarie                                                             
Allo scopo di sostenere le iniziative indicate vengono utilizzate               
risorse pari ad Euro 5.135.265,19.                                              
Art. 7                                                                          
Modalita' e termini per la presentazione dei progetti                           
I progetti dovranno pervenire entro le ore 12,30 del 23 aprile 2002.            
Nella giornata suddetta i progetti stessi dovranno essere presentati            
presso la Regione Emilia-Romagna - sala 5 - Viale Silvani n. 6 -                
Bologna (ex sala Consiglio regionale).                                          
Nei giorni precedenti la scadenza succitata i progetti verranno                 
ritirati, dalle ore 9 alle ore 12,30, presso l'Assessorato Scuola,              
Formazione professionale, Universita', Lavoro e Pari opportunita' -             
Servizio Programmazione e valutazione progetti - Viale A. Moro n. 38            
- 40127 - Bologna - quinto piano - stanza n. 505.                               
Le domande inviate tramite servizio postale dovranno pervenire                  
mediante raccomandata con ricevuta di ritorno e comunque entro e non            
oltre la scadenza indicata all'indirizzo corrispondente alla sede               
dell'Assessorato.                                                               
La richiesta di finanziamento dovra' essere presentata in regola con            
le vigenti normative sul bollo, firmata dal legale rappresentante               
dell'organismo presentatore o da un suo delegato e dovra' avere in              
allegato la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorieta'                   
concernente l'ottemperanza all'art. 17 Legge 68/99 e attestante il              
rispetto della legge in materia di antimafia.                                   
Ove non sia necessario l'accreditamento il soggetto deve inviare                
unitamente alla richiesta di finanziamento, la scheda informativa per           
la registrazione nell'archivio regionale dei soggetti, che e'                   
possibile trovare all'interno dell'applicativo informatico "Attivita'           
formative 2002", unitamente alla documentazione richiesta.                      
I progetti dovranno essere presentati sull'apposito formulario                  
compilato in ogni sua parte. Dovranno essere consegnati in n. 2 copie           
cartacee unitamente al supporto informatico (floppy disk) di identico           
contenuto e dovranno essere corredati delle autodichiarazioni,                  
firmate dai legali rappresentanti delle aziende beneficiarie                    
dell'attivita' formativa, comprovanti il rispetto del versamento del            
contributo dello 0,30% di cui all'art. 12 della Legge 160/75, cosi'             
come modificato dall'art. 25 della Legge quadro sulla formazione                
professionale 845/78 e successive modificazioni. Dovranno essere                
corredati altresi' dell'Allegato 1 alla modulistica di presentazione,           
contenente i dati essenziali dell'azienda stessa.                               
Detto formulario ed il relativo floppy disk sono disponibili presso             
la Direzione generale Cultura, Formazione e Lavoro della Regione                
Emilia-Romagna, Sistema Informativo Lavoro, Formazione professionale,           
Scuola - Viale Aldo Moro n. 38 - sesto piano - oppure e' possibile              
scaricarli dal sito Internet http://sifp.regione.emilia-romagna.it              
Per qualsiasi informazione e/o chiarimento in merito ai contenuti del           
presente Allegato e' possibile contattare il Numero Verde per la                
Formazione professionale - tel. 800955154.                                      
PARTE III                                                                       
PIANO FINANZIARIO                                                               
FSE/FNR  Risore statali  Risorse statali       /RER  "Apprendistato"            
(Legge 236/93)                                                                  
Asse A  Euro   3.500.000                                                        
Asse B  Euro   2.100.000                                                        
Asse C  Euro  18.000.000                                                        
Asse D  Euro   2.100.000                                                        
Asse E  Euro   5.200.000                                                        
Totale  Euro  30.900.000  664.680,03  5.135.265,19                              

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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