DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 27 febbraio 2001, n. 239
Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) sul progetto di ammodernamento dell'autostrada della Cisa A-15 Parma-La Spezia, nel tratto "Selva Grontone" dal Km. 34+034 al Km. 37+615
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 21 maggio
1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione
del limitato rilievo degli interventi previsti, e dei conseguenti
impatti ambientali, del progetto di ammodernamento dell'autostrada
della Cisa A-15 Parma-La Spezia, nel tratto "Selva Grontone", dal Km.
34+034 al Km. 37+615, presentato da Autocamionabile della Cisa SpA,
con sede in Via Camboara n. 26/A, 43010 Ponte Taro (PR), dalla
ulteriore procedura di VIA, di cui al Titolo II della L.R. 9/99 e
successive modifiche ed integrazioni, con le seguenti prescrizioni:
a.1) Fase di cantiere a.1.1) l'ultima piena del fiume Taro ha rimosso
l'area sulla quale il progetto in esame prevedeva l'area di deposito
e stoccaggio in servizio all'area di cantiere; tale area andra'
prevista in altra zona da concordare con le Amministrazioni comunali
interessate; a.1.2) si prescrive che l'organizzazione temporale dei
lavori assuma come vincolo prioritario il mantenimento dell'esercizio
sull'autostrada durante i lavori e la garanzia di ragionevoli livelli
di funzionalita' dell'infrastruttura anche nel corso della fase di
cantierizzazione; a.1.3) si dovra' valutare la necessita' di
introdurre eventuali mitigazioni acustiche, sul cantiere e sui
ricettori; le azioni attivate dovranno consentire il rispetto dei
limiti sonori previsti dalle normative vigenti; a.1.4) per quanto
attiene le aree dei cantieri, al fine della protezione dagli
inquinamenti accidentali, e' necessaria l'esatta individuazione delle
aree destinate al deposito di sostanze pericolose quali carburanti,
lubrificanti, rifiuti industriali, oli esausti ecc. e delle aree di
carico e scarico; andranno indicate inoltre le modalita' di
stoccaggio, eventuale pretrattamento e smaltimento finale dei rifiuti
(fanghi di depurazione, decantazione, disoleazione, espurghi, oli
esausti, rifiuti da officina ecc.); a.1.5) dovra' essere evitato
l'interramento di contenitori destinati all'immagazzinamento di
sostanze o preparati pericolosi, carburanti e rifiuti compresi,
preferendo l'installazione di depositi epigei; qualora l'interramento
fosse necessario dovra' essere prodotta la relazione descrittiva e
quella idrogeologica per i manufatti; a.1.6) i depositi devono essere
sistemati preferibilmente al coperto in locali resi a tenuta mediante
la costruzione di solette rialzate in corrispondenza degli ingressi,
o immagazzinati all'interno di bacini di contenimento
impermeabilizzati; se i depositi di sostanze o preparati pericolosi
sono posti all'aperto, devono essere: - sistemati in modo da evitare
l'afflusso delle acque piovane in tali zone; - previste
perimetralmente adeguate arginature, quali fossi di guardia e cordoli
di contenimento adeguatamente impermeabilizzati; a.1.7) e' comunque
necessario provvedere alla pavimentazione delle aree di cantiere e
alla realizzazione di canalette perimetrali di scolo con apposito
recapito finale, come gia' previsto nel progetto presentato; a.1.8)
nell'area di cantiere, al fine di garantire il regolare deflusso
delle acque di origine meteorica e di assicurare il controllo di
eventuali sversamenti accidentali deve essere predisposta la
separazione della rete delle acque bianche dalle nere, di cui va
presentato il progetto corredato di relazione descrittiva; la rete
delle acque bianche deve essere dotata di un apposito impianto di
ritegno dei fluidi incidentalmente sversati; a.1.9) qualora
accidentalmente si dovessero verificare sversamenti di sostanze
inquinanti nel suolo, si dovra' darne immediata comunicazione ai
Comuni di Terenzo, Berceto e Solignano; a.1.10) per quanto riguarda
gli scarichi di acque reflue industriali (derivanti da miscelazione
di materie prime, lavaggio dei macchinari, dei piazzali e degli
autoveicoli), si prescrive quanto segue: - impianto di riciclo delle
acque provenienti dalla miscelazione delle materie prime
nell'eventuale impianto di betonaggio; - a monte dello scarico nel
corso d'acqua superficiale, impianto di depurazione chimico-fisico,
come gia' previsto nel progetto presentato; - predisposizione di una
apposita area per l'attivita' di lavaggio di autocarri, betoniere o
di veicoli e contenitori in genere con possibile riciclo delle acque;
a.1.11) e' necessario caratterizzare i fanghi di decantazione,
depurazione e disoleazione al fine di scegliere le idonee modalita'
di stoccaggio, pretrattamento e smaltimento; a.1.12) per
l'approvvigionamento idrico e' da evitarsi la perforazione di nuovi
pozzi e si ritiene quindi necessario prevedere l'uso di acque
superficiali o l'allacciamento alla rete acquedottistica; a.1.13) per
il ripristino delle aree di cantiere si riutilizzera' il terreno
vegetale proveniente dallo scotico, che si avra' cura di accumulare,
separatamente dalle altre tipologie di materiale, in spessori
adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne la morte
biologica; a.1.14) per limitare le emissioni diffuse e puntuali di
polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di costruzione,
dall'esercizio di impianti fissi e dalla movimentazione dei mezzi su
sede stradale di cantiere sterrata e' necessario: - per l'eventuale
impianto di betonaggio e altri impianti fissi, prevedere sistemi di
abbattimento per le polveri in corrispondenza degli sfiati da
serbatoi e miscelatori durante il carico, lo scarico e la
lavorazione; - qualora nella composizione del calcestruzzo rientri
come materia prima il polistirolo, il ciclo delle acque usate,
provenienti anche dal lavaggio delle autobetoniere, non dovra' essere
svolta a cielo aperto e comunque, prima dello scarico delle acque
usate nel contenitore preparato allo scopo, dovranno essere
interposte griglie di trattenimento del materiale plastico; -
prevedere la umidificazione dei depositi temporanei di terre, dei
depositi di materie prime ed inerti e delle vie di transito da e per
i cantieri, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze
dell'aggregato urbano; - per il trasporto degli inerti prevedere un
sistema di ricopertura dei cassoni con teloni; - acquisire le
autorizzazioni necessarie per le emissioni di inquinanti in atmosfera
ai sensi delle vigenti normative.
a.2) Suolo e sottosuolo a.2.1) il progetto esecutivo delle opere di
consolidamento della frana di Campora dovra' essere redatto, in
stretta collaborazione, con il Servizio provinciale Difesa del suolo,
Risorse idriche e forestali di Parma; a.2.2) il progetto esecutivo
delle opere di difesa spondale inerenti la realizzazione del
progetto, dovra' essere redatto, in stretta collaborazione, con il
Servizio provinciale Difesa del suolo, Risorse idriche e forestali di
Parma; a.2.3) si dovranno mettere in atto tutte le azioni necessarie
per monitorare i fenomeni gravitativi di scivolamento in atto, in
destra idrografica del fiume Taro, in particolare a monte del ponte
sul rio Rugoloni della SS n. 308, poiche' tali movimenti, associati
ad una profonda azione erosiva svolta, dal fiume stesso, al piede del
versante, possono interferire, anche se indirettamente, in modo
significativo con l'infrastruttura in esame.
a.3) Ambiente idrico - Acque superficiali a.3.1) per quanto concerne
il sistema di drenaggio delle acque reflue di origine meteorica e di
origine accidentale (sversamenti, acque di spegnimento di eventuali
incendi, acque di lavaggio della piattaforma, ecc.)
dell'infrastruttura occorre prevedere dei presidi a tutela dei corsi
d'acqua ed in specifico prevedere, in fase di progettazione
esecutiva, un sistema di raccolta e trattamento delle acque di
origine meteorica che preveda la realizzazione di vasche di raccolta
di prima pioggia per un tempo almeno di 10 minuti, dotate di
saracinesche idrauliche in grado di bloccare l'immissione dei reflui
nel sottostante fiume Taro; a.3.2) il progetto esecutivo del sistema
di raccolta e trattamento delle acque di origine meteorica e degli
eventuali sversamenti accidentali dovra' essere approvato
dall'Amministrazione provinciale di Parma; a.3.3) la gestione e la
manutenzione degli impianti di trattamento (presidi idrici), cosi'
come del sistema di raccolta e drenaggio, sara' a carico di Societa'
Autocamionabile della Cisa; il progetto esecutivo dovra' quindi
contenere il "Piano di gestione, manutenzione e verifica di
funzionalita' del sistema di drenaggio, invaso e trattamento delle
acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti
accidentali"; in particolare la manutenzione degli impianti dovra'
essere garantita con una cadenza minima di 4 volte all'anno.
a.4) Vegetazione, flora e fauna a.4.1) in generale si dovranno
utilizzare specie autoctone e/o naturalizzate, che garantiscono un
maggior successo d'impianto (facilita' all'attecchimento, adattamento
pedo-climatico, buona resa nello sviluppo, minori costi di
manutenzione); a.4.2) assolutamente da evitare sono le specie
riconosciute come invadenti (Robinia, Ailanto, Amorpha, etc.); a.4.3)
la tipologia di impianto e gli standard vivaistici da utilizzare
nella progettazione esecutiva, dovranno favorire un rapido sviluppo
della vegetazione, utilizzando piante a pronto effetto e sedime
forestale in funzione degli obbiettivi che si vorranno perseguire:
verde d'arredo, verde schermante, verde con funzione naturalistica,
etc.; a.4.4) il progetto esecutivo deve comprendere le operazioni di
manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora;
a questa si aggiunge la necessita' di prevedere un reimpianto delle
fallanze nel primo anno di manutenzione.
a.5) Rumore a.5.1) si prescrive il rispetto dei limiti di pressione
sonora, previsti dal DPCM 1/3/1991 e successive modifiche, sugli
alloggi e sui ricettori presenti, nelle adiacenze dell'infrastruttura
progettata, al di fuori della fascia di rispetto laterale, come
indicato nella circolare regionale n.7 dell'1/3/1993; in particolare
tali aree, vanno considerate appartenenti alla III classe (area di
tipo misto) con limite diurno pari a 60 dB(A) e limite notturno pari
a 50 dB(A); a.5.2) nel caso in cui si prevedano mitigazioni,
direttamente sugli edifici residenziali, mediante finestre silenti,
si prescrive che, analogamente a quanto gia' introdotto con il DPR
18/11/1998, n. 459, siano comunque introdotti tutti gli eventuali
ulteriori interventi necessari a garantire il livello notturno
massimo, misurato al centro della stanza, a finestre chiuse, con il
microfono posto a 1,5 metri dal pavimento; a.5.3) si prescrive che,
le eventuali barriere fonoassorbenti siano ricoperte di rivestimenti
vegetali; a.5.4) le prescrizioni, prima elencate, dovranno essere
verificate attraverso una campagna di monitoraggio strumentale da
realizzarsi durante la realizzazione dell'opera, ad opera e
mitigazioni realizzate e, sulla base dei risultati ottenuti, dovranno
essere assunte le necessarie determinazioni conseguenti.
a.6) Prescrizioni generali finali a.6.1) si prescrive la messa in
sicurezza, lungo i viadotti, dell'area di separazione tra le due
carreggiate, per eventuali attraversamenti accidentali; a.6.2) il
programma delle demolizioni, dovra' essere concordato con il Servizio
provinciale Difesa del suolo, Risorse idriche e forestali di Parma e
le Amministrazioni dei Comuni di Terenzo e Berceto, in particolare
per la definizione delle quote di demolizione e della porzione della
carreggiata nord del ponte sul torrente Grontone e del ponte sul
torrente Brune, da non demolire;
b) di dare atto che alla osservazione presentata, come sintetizzata
nell'Allegato A che costituisce parte integrante della presente
deliberazione, si da' risposta come specificato nell'Allegato B che
costituisce parte integrante della presente deliberazione;
c) di trasmettere la presente delibera al proponente Autocamionabile
della Cisa SpA, alla Provincia di Parma, ai Comuni di Terenzo,
Solignano e Berceto, al Servizio provinciale Difesa del suolo,
Risorse idriche e forestali di Parma, alla Comunita' Montana Valli
Taro e Ceno Borgo Val di Taro, all'ARPA di Parma.
ALLEGATO A
Sintesi delle osservazioni presentate sul SIA del progetto di
ammodernamento dell'autostrada della Cisa A-15 Parma-La Spezia, nel
tratto "Selva Grontone"
A) Osservazione di carattere generale:
A.1) si richiede di poter utilizzare il ponte del viadotto della
corsia autostradale nord, sul ponte Grontone, quale collegamento per
la strada pubblica esistente che attraversa i comuni di Berceto e
Terenzo, attualmente interrotta per impercorribilita' del precario
guado, del torrente Grontone.
ALLEGATO B
Parere sulle osservazioni presentate sul SIA del progetto di
ammodernamento dell'autostrada della Cisa A-15 Parma-La Spezia, nel
tratto "Selva Grontone"
A) Osservazioni di carattere generale:
A.1) L'osservazione e' accolta al punto a.6.2).