REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
COMUNICATO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
Relazione del Presidente della Giunta al Consiglio (art. 19, comma 3 dello Statuto regionale)
RELAZIONE ANNUALE AL CONSIGLIO SULL'ATTIVITA' DELLA GIUNTA
ANNO 2000
Premessa
Con la presente relazione la Giunta da' conto al Consiglio
dell'attivita' svolta nell'anno 2000: un anno particolarmente
significativo sotto il profilo politico, istituzionale e
amministrativo per la nostra Regione.
La prima parte dell'anno si e', infatti, caratterizzata per il
raggiungimento di rilevanti impegni programmatici della VI
legislatura con l'approvazione di piani di attivita', di interventi
normativi e amministrativi che hanno consentito di realizzare quel
disegno di riordino istituzionale e funzionale prefigurato, a seguito
della Legge 59/97 e dei relativi decreti legislativi, delle leggi
regionali di attuazione ed in particolare della L.R. n. 3 del 1999.
Un disegno, attuato dalla legislazione regionale e concretizzato in
rilevanti atti amministrativi, che definisce un nuovo ruolo della
Regione, incidendo in modo rilevante sui rapporti con le realta'
istituzionali locali e con le forze economiche e sociali.
Con il rinnovo del Consiglio regionale e l'elezione diretta del
Presidente della Giunta, a seguito della riforma della Costituzione
con la legge costituzionale n. 1 del 1999, si e' aperta una fase
nuova anche per la nostra Regione. Una fase nella quale sono
fortemente accentuati i poteri del Presidente, nel senso della
valorizzazione delle sue funzioni di responsabilita' dell'indirizzo
politico della Regione, e nella quale dovranno esser ripensate le
funzioni degli organi regionali per pervenire ad un nuovo equilibrio
maggiormente coerente con la riforma costituzionale.
in questo quadro che si collocano, da un lato, la sempre maggiore
importanza dei meccanismi di concertazione interistituzionale, sia a
livello centrale che a livello locale in attuazione della Legge 59/97
e nella prospettiva di riforma del Titolo V della Costituzione,
nonche' l'ormai consolidato processo di conferimento di funzioni
amministrative agli Enti locali e, dall'altro, l'attribuzione di
responsabilita' ai dirigenti in ragione di una distinzione tra
politica e amministrazione affermata da norme e ritenuta necessaria
dalla "politica" stessa.
L'inizio della VII legislatura si e' dunque caratterizzato per
l'avvio della realizzazione del programma della legislatura, secondo
le linee contenute nell'intervento del Presidente Errani nella seduta
del Consiglio regionale del 22 giugno 2000, con l'individuazione di
alcune aree prioritarie di intervento:
- una nuova Regione per la competitivita' della pubblica
Amministrazione;
- welfare;
- sapere, lavoro e sviluppo;
- sicurezza;
- ambiente e territorio;
con l'obiettivo di promuovere l'intersettorialita' delle azioni, le
politiche territoriali e forme e metodi di programmazione fondate
sulla partnership con soggetti istituzionali, in particolare gli Enti
locali, economici e sociali.
PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE
Programmazione negoziata
Nel corso dell'anno 2000 e' continuata l'attivita' relativa ai
Programmi speciali d'Area (L.R. 30/96 "Norme in materia di Programmi
speciali d'Area"). Lo svolgimento del lavoro di assistenza
tecnica alle Direzioni competenti sui dieci programmi d'area gia'
attivati, ha comportato un'attivita' di accompagnamento alla stesura
e stipula di Accordi di programma, all'avvio di un Gruppo di lavoro e
alla stesura di diversi atti amministrativi.
Per quanto riguarda i Programmi d'Area "Parco della Salute" e "Citta'
della Costa" si e' giunti alla sottoscrizione dei relativi Accordi di
Programma e alla loro approvazione con delibere di Consiglio
regionale 1404/00 e 1405/00.
Dei dieci Programmi, sette sono arrivati alla sottoscrizione
dell'accordo tra la meta' del 1999 ed entro i primi mesi del 2000;
cio' ha comportato la ratifica degli accordi da parte di tutti i
Consigli dei soggetti attuatori alla quale ha fatto seguito
l'approvazione definitiva tramite i decreti del Presidente n. 66
dell'11/2/2000, n. 84 del 24/2/2000, n. 126 del 20/3/2000, n. 158 del
5/4/2000, n. 159 del 7/4/2000, n. 168 del 13/4/2000, n. 169 del
13/4/2000: rispettivamente per i Programmi d'Area "Azioni integrate
per la Val Tidone e la Val Luretta", "Valle del Reno",
"Riqualificazione urbana di Modena", "Riqualificazione urbana di
Reggio Emilia", "Fiera di Rimini", Parco della Salute e "Citta' della
Costa".
Con tali atti sono anche state istituite ed insediate le Conferenze
di Programma per l'attuazione dei relativi accordi di programma gia'
approvati.
L'Ufficio programmi d'Area e Politiche per la Montagna ha seguito i
lavori delle conferenze supportando l'attivita' tecnica relativa al
contenuto del programma e quella procedurale relativa alla
formalizzazione delle decisioni delle conferenze e alla preparazione
degli atti regionali di recepimento di tali deliberazioni.
da segnalare poi che, nell'ambito dei progetti dell'Agenda per la
Modernizzazione, e' stato attivato un importante Laboratorio relativo
alla Programmazione negoziata che, nel corso dell'anno 2000 ha
prodotto un primo stato di avanzamento del lavoro svolto, ha iniziato
la sperimentazione del rapporto sulla prima fase del laboratorio
trasversale su tre Programmi d'Area, ha rafforzato il ruolo dei
Responsabili dei programmi, ha attuato l'elicitazione dei problemi
operativi con la conseguente formulazione di proposte.
Da questa fase di elaborazione sono stati prodotti: documentazione di
approfondimento sulla formazione ed attuazione dei Programmi d'Area,
primo rapporto sullo stato dei programmi speciali d'Area; nonche' i
seguenti studi di accompagnamento: "Laboratorio trasversale:
Programmazione negoziata. ôMetodi e tecniche di monitoraggio dei
programmi speciali d'area'", "Laboratorio trasversale dell'Agenda
della Modernizzazione: ôVerifica e messa a punto delle pratiche di
programmazione negoziata; gestione dei programmi speciali d'area'",
ERVET - "Il monitoraggio dei Programmi speciali d'Area. Appunti
metodologici".
Intesa istituzionale di Programma
Nel corso dei primi mesi del 2000, in collaborazione con gli
Assessorati ed in rapporto con il Dipartimento Sviluppo e Coesione
del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione
economica (MTBPE), si e' completata la stesura dei contenuti
dell'intesa istituzionale di Programma e dei relativi allegati
tecnici.
Con delibera di Giunta regionale n. 676 dell'1/3/2000 sono stati
individuati, in aggiunta ai settori indicati nella propria
deliberazione 1751/99 "Infrastrutture e trasporti", "Riqualificazione
urbana", "Difesa del suolo e tutela delle risorse ambientali",
"Sviluppo telematico della Regione", "Beni e attivita' culturali",
"Sicurezza urbana", i Settori "Sviluppo Telematico" e "Beni e
Attivita' culturali" come ulteriori Settori prioritari a cui riferire
specifici Accordi di Programma Quadro (APQ) attuativi dell'Intesa
istituzionale di Programma da stipulare con il Governo e, con il
medesimo atto, e' stato approvato lo schema di Intesa istituzionale
di Programma tra il Governo della Repubblica e la Giunta della
Regione Emilia-Romagna nonche' i relativi allegati tecnici.
La puntuale definizione di ciascun Accordo di Programma Quadro e'
stata oggetto di un lavoro avviato con ciascuna Amministrazione
centrale dello Stato e le omologhe strutture della Regione
Emilia-Romagna; in questa sede, sia la struttura regionale competente
che il Dipartimento di Sviluppo e Coesione del MTBPE hanno svolto la
funzione di coordinamento ed assistenza alle rispettive strutture
tecniche.
Cosi' come previsto dalla delibera CIPE n. 70 del 9 luglio 1998 e n.
135 del 6 agosto 1999 e dalla delibera di Giunta regionale 1405/99, a
seguito della messa a disposizione nel luglio 2000 delle somme da
parte del Ministero del Tesoro, del Bilancio e Programmazione
economica, sono stati concessi ed impegnati i fondi per gli studi di
fattibilita' al Comune di Reggio Emilia ed alla Provincia di Ferrara.
Quindi, successivamente alla comunicazione del Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali dell'ottobre 2000 e del relativo DM di
approvazione del progetto relativo al secondo lotto esecutivo
riguardante le opere di costruzione del collettore terminale e
dell'impianto idrovoro Vidara Nord, in cofinanziamento col suddetto
Ministero, sono stati concessi e impegnati a favore del Consorzio di
Bonifica I Circondario Polesine i fondi destinati alle opere di
completamento di cui alla Legge 208/98 e alla delibera CIPE 135/99.
Cosi' come previsto dalla Intesa istituzionale di Programma stipulata
in data 22 marzo 2000 tra il Governo e la Regione Emilia-Romagna, a
seguito della delibera CIPE 142/99, sono stati impegnati i fondi per
le infrastrutture a favore dell'Amministrazione provinciale di
Ferrara per il "potenziamento della viabilita' provinciale in
territorio del comune di Lagosanto per migliorare l'accesso al polo
ospedaliero di Valle Oppio in Lagosanto".
Politiche Europee
Nel 2000, le attivita' relative alle Politiche europee e Relazioni
internazionali hanno registrato importanti sviluppi.
Da segnalare la conclusione del difficile negoziato con le altre
Regioni italiane e l'Amministrazione centrale per la definizione
della proposta di candidatura delle aree regionali per l'Ob. 2
ratificata dal Consiglio regionale; e' stato impostato l'assetto del
documento unico di programmazione del nuovo Ob. 2 che prevede
interventi afferenti a diversi settori dell'Amministrazione.
Inoltre e' stato dato l'avvio ai contatti con le altre Regioni e le
Amministrazioni centrali in relazione al programma INTERREG III.
stata data una nuova impostazione alla convenzione con la societa'
ERVET SpA per l'implementazione del sito di informazione comunitaria
(Europafacile) aperto anche all'utenza esterna.
Sono iniziate positive collaborazioni nel campo delle politiche
europee con le associazioni degli Enti locali (ANCI, UPI,
AICCRE)L'Ufficio di Bruxelles ha fortemente consolidato la propria
attivita' favorendo, fra l'altro, la presenza a Bruxelles di
importanti delegazioni della Regione, degli Enti locali e delle forze
economiche e sociali dell'Emilia-Romagna dando inizio a una campagna
a favore della candidatura di Parma per ospitare l'autorita'
alimentare europea.
Infine in collaborazione con la Provincia e il Comune di Ravenna e'
stato realizzato il III Euroforum Italo Tedesco.
Da ricordare infine il positivo successo della conferenza dei giovani
emigrati emiliano-romagnoli all'estero svoltasi a Bologna che ha
visto raccolti delegati da tutto il mondo. Si sono rafforzate le
collaborazioni con le associazioni degli emigrati (in particolare nel
sud America) e sono state gettate le basi per la nascita di nuove
associazioni in Romania e a Chicago.
L'attivita' di sostegno del Comitato per la Scuola di Pace di
Montesole, ha visto il suo coronamento con gli incontri con il
Presidente della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Il progetto "Citta' sicure"
Il 2000 e' l'anno che segna l'avvio di una vera e propria politica
attiva della Regione nel campo della sicurezza, come previsto dalla
L.R. 3/99, sulla base delle priorita' definite dal Consiglio
regionale con l'atto di indirizzo del 4 novembre 1999 e delle
dichiarazioni programmatiche di legislatura del Presidente Errani al
Consiglio regionale del 22 giugno 2000.
Gli elementi piu' significativi di questa nuova fase sono:
- l'individuazione di una specifica delega per le politiche della
sicurezza che il Presidente mantiene nella propria diretta
responsabilita';
- lo stanziamento a Bilancio di 40 mld per realizzare "progetti
pilota" sulla sicurezza poi disciplinati con la delibera di Giunta n.
269 del febbraio 2000 ed infine concretizzatisi nella selezione e nel
prefinanziamento di tredici progetti con delibera di Giunta n. 2528
del dicembre dello stesso anno;
- l'Intesa istituzionale di programma tra Governo nazionale e Giunta
della Regione, del marzo 2000, che contiene i riferimenti per
arrivare ad uno specifico accordo in materia di sicurezza urbana con
il Ministero dell'Interno;
- l'emissione e l'espletamento, per il secondo anno, del bando
regionale relativo ai contributi volti a sostenere la realizzazione
diffusa di specifici interventi di miglioramento della sicurezza
concretizzatosi nel finanziamento di 18 progetti presentati da
Amministrazioni locali e 15 da associazioni;
- la definitiva costituzione della "Scuola regionale specializzata di
polizia locale" promossa dalla Regione e gestita da una societa'
consortile formata da dieci citta';
- il sostegno attivo al Forum italiano per la sicurezza urbana di cui
la Regione gestisce in convenzione la segreteria
tecnico-organizzativa.
Quanto all'attivita' di ricerca e documentazione sono, infine, da
segnalare:
- la realizzazione e la presentazione, con la partecipazione del
Sottosegretario agli Interni con delega alla sicurezza e del
Presidente della Conferenza dei Presidenti, del VI Rapporto annuale
regionale sui problemi della sicurezza che si presenta per la prima
volta anche come un Rapporto sulle politiche regionali oltre che
sullo stato della sicurezza;
- dalla Regione contiene, in particolare, i risultati della prima
ricerca regionale di vittimizzazione realizzata in collaborazione con
l'Istat;
- la consulenza fornita alle citta', agli studiosi e ai molti
laureandi che chiedono di poter accedere alla documentazione raccolta
dalla Regione;
- la realizzazione, con la collaborazione diretta del Dipartimento
della Pubblica sicurezza, dei fascicoli semestrali contenenti gli
aggiornamenti delle statistiche della delittuosita' articolati per
citta' e province.
Stampa e Comunicazione
Con il progetto di miglioramento "Realizzazione dell'Ufficio Stampa
on-line" e' stata avviata la realizzazione di mailing list dedicate
in rete e di un archivio di materiale fotografico in formato
digitale, da utilizzare a corredo dei comunicati stampa. Inoltre e'
stata sperimentata la produzione e la messa in linea di un notiziario
settimanale digitale, con file audio e testo, espressamente destinato
all'emittenza radiofonica locale. In questo modo si e' resa piu'
tempestiva e completa l'informazione sull'attivita' della Regione nei
confronti delle testate giornalistiche, sia a carta stampata che
radiofoniche (le relative verifiche sono state realizzate in base al
numero di accessi al sito ERMES presso cui era possibile accedere al
materiale proposto e alle rassegne stampa quotidiane e tematiche).
Confermando il trend positivo registratosi negli ultimi anni,
l'attivita' di comunicazione della Regione Emilia-Romagna e'
ulteriormente aumentata nel corso del 2000, assestandosi a fine anno
su una cifra complessiva di oltre 7 miliardi di Lire sul Capitolo
04430 gestito dal Servizio Stampa e Informazione della Giunta:
importo al quale andrebbero per completezza aggiunti impegni di
analoga natura assunti su diversi capitoli di bilancio, di pertinenza
di altri Servizi regionali.
L'incremento di un ulteriore 15% rispetto agli impegni dell'anno
precedente e la crescita di quasi il 300% rispetto allo stanziamento
'96 non puo' evidentemente trovare spiegazione solo in uno sviluppo
quantitativo delle iniziative dell'Amministrazione ma testimonia
evidentemente la nuova e crescente attenzione ai temi della
comunicazione pubblica che ha caratterizzato e continua a
caratterizzare questa Regione nei suoi diversi settori di attivita'.
Nel corso dell'anno 2000 tale attenzione ha prodotto iniziative di
comunicazione indirizzate, ad esempio, al mondo dell'imprenditoria e
del lavoro con la realizzazione di prodotti informativi sulle
opportunita' contenute nel Programma regionale triennale 1999-2001,
la pubblicizzazione degli interventi di sostegno dei lavoratori
"atipici", le iniziative per la promozione della professione
infermieristica. Sempre in tema di sanita' si segnala inoltre la
campagna di sensibilizzazione per promuovere la raccolta di sangue
nel periodo estivo mentre, sul versante della scuola, vanno ricordate
la ristampa dell'Agenda per insegnanti realizzata in collaborazione
con la Rolo Banca e le iniziative di educazione ai consumi
indirizzate alle scuole medie inferiori. Il programma di educazione
ai consumi, svoltosi in stretta collaborazione con le autorita'
scolastiche, ha previsto la diffusione di un opuscolo informativo
destinato ai ragazzi ("A nostro uso e consumo"), la stampa di una
guida-vademecum per docenti nonche' lo svolgimento di un seminario
finale.
Numerose e in crescita costante le iniziative di comunicazione sul
web. Oltre all'implementazione delle pagine esistenti, nel corso del
2000 sono stati progettati e realizzati numerosi siti: alcuni come
progetti autonomi, altri all'interno di campagne di comunicazione,
altri ancora come prosecuzione di campagne concluse (e' il caso, ad
esempio, di "Distinti Rifiuti" il sito che ha preso le mosse
dall'omonima campagna di comunicazione e che e' successivamente
rimasto in vita come embrione del futuro portale ambiente). Da
ricordare, tra i progetti Internet, la sperimentazione di web tg, il
videonotiziario digitale proseguito per tutta la prima meta' del
2000.
Tra le altre attivita' realizzate nel corso dell'anno, si segnalano
alcune iniziative editoriali (Manuale demenze senili, Guida alla
produzione Film Commission, Terzo Eurorapporto, Prima relazione stato
dell'ambiente, cartine "Emilia-Romagna in moto") e le iniziative di
comunicazione interna indirizzate ai collaboratori dell'Ente. Di
particolare rilevanza, rispetto a queste ultime, il nuovo sito
"Internos" attivato nel corso del 2000 e destinato ai dipendenti
della Regione collegati alla rete Intranet, riportante informazioni
quotidianamente aggiornate sulle tematiche d'interesse.
Sul piano dei processi e delle procedure, si ricorda da ultimo che il
Servizio Stampa e Informazione della Giunta partecipa al Laboratorio
per il decentramento delle funzioni di Provveditorato attivato dalla
Direzione Risorse finanziarie nell'ambito dell'Agenda per la
Modernizzazione e, in tale contesto, procede alla predisposizione in
modo autonomo di delibere di programma e atti amministrativi di
impegno di spesa per gli acquisti di beni e servizi "non standard",
nonche' provvede direttamente alla loro liquidazione. Cio' ha
contribuito a snellire le procedure e ridurre, in generale, i tempi
di realizzazione delle iniziative e i termini di pagamento ai
fornitori esterni.
ASSESSORATO INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA ED ISTITUZIONALE - AUTONOMIE
LOCALI
Nel corso dell'anno 2000 l'attivita' si e' incentrata in modo
continuativo sui profili attinenti l'attuazione, a livello normativo
ed amministrativo, delle cd. "Riforme Bassanini" e delle altre
riforme interessanti l'ordinamento regionale, con particolare
riferimento alla legge costituzionale 1/99 concernente l'elezione
diretta del Presidente della Regione ed al progetto di riforma del
Titolo V della Costituzione. All'attivita' a cui e' ordinariamente
preposta la Direzione (di seguito sinteticamente riportata) si e'
quindi affiancato un impegno, particolarmente articolato ed intenso
su alcuni versanti prioritari delle predette riforme.
Il primo versante ha riguardato il completamento del processo di
conferimento delle funzioni amministrative a Regioni ed Enti locali
in attuazione del DLgs 112/98 e degli altri decreti legislativi
attuativi della Legge 59/97. Sotto questo profilo, la Direzione ha
svolto una costante opera di raccordo sia interno (con tutti i
Settori della Regione e con le Autonomie locali del proprio
territorio) sia esterno, con le altre Regioni e con le
Amministrazioni statali interessate, nell'ambito della propria
funzione di coordinamento dell'area Affari Istituzionali per la
Conferenza dei Presidenti delle Regioni, che ha portato alla
elaborazione ed approvazione degli schemi di DPCM di trasferimenti
delle risorse, finanziarie, umane e strumentali necessarie per
l'esercizio delle funzioni conferite, ed alla connessa proposta di
riparto delle risorse tra la Regione Emilia-Romagna e gli Enti locali
del proprio territorio approvata con deliberazione della Giunta
regionale n. 1809 del 19 ottobre 2000.
Un ulteriore ambito di intervento ha poi riguardato l'attivita' di
semplificazione ed innovazione amministrativa e procedurale, in una
fase sia ascendente (rapporti con la Presidenza del Consiglio e con
le altre Amministrazioni statali e regionali) sia nella fase
"discendente", concernente il coordinamento interdirezione ed
interservizi per la predisposizione delle misure necessarie
all'implementazione degli innovativi istituti di semplificazione
recentemente introdotti nell'ordinamento. In particolare, attraverso
la assidua partecipazione ai lavori del Nucleo per la semplificazione
delle norme e delle procedure ed a quelli dell'Osservatorio sulle
semplificazioni - entrambe strutture tecniche della Presidenza del
Consiglio dei Ministri - si e' avuta, tra l'altro, la possibilita' di
collaborare alla predisposizione di alcuni regolamenti di
delegificazione e semplificazione, nonche' di alcune significative
modifiche normative recepite dalla legge annuale di semplificazione
per il 2000 (Legge 340/00).
Per quanto concerne, invece, l'applicazione della legge
costituzionale n. 1 del 1999, particolare attenzione e' stata
dedicata all'analisi dei profili problematici concernenti
l'interpretazione ed attuazione della stessa legge, anche rispetto ai
contenuti del piu' ampio progetto di riforma costituzionale;
l'analisi si e' tradotta nella partecipazione a gruppi tecnici
istituiti dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, e nella
elaborazione di alcune fondamentali linee interpretative, con
particolare riferimento ai poteri regolamentari della Giunta, al
trattamento giuridico ed economico dei cd. assessori esterni, al
procedimento di approvazione del nuovo statuto regionale.
Il Servizio Affari legislativi e legali ha svolto una costante
attivita' in tutti gli ambiti di competenza: coordinamento tecnico
delle iniziative legislative della Giunta regionale, attivita' di
consulenza giuridica e legale e attivita' relative al contenzioso.
Nel corso del 2000 l'attivita' relativa alla consulenza legislativa
e' stata particolarmente caratterizzata, nella parte finale della VI
legislatura, da un impegno volto a portare a conclusione il programma
di iniziativa legislativa della Giunta regionale prefigurato dalla
L.R. 21 aprile 1999, n. 3 e a fornire la necessaria assistenza
nell'iter di approvazione di tali progetti di legge. Infatti la L.R.
3/99, nel prevedere la allocazione delle funzioni conferite a Regione
e Enti locali dal DLgs 112/98, ha previsto un vero e proprio
programma di riordino organico della legislazione regionale
finalizzato sia a recepire nella normativa regionale i "nuovi
conferimenti" di funzioni sia, soprattutto, a dare corpo alla riforma
del sistema regionale e locale, obiettivo primario della L.R. n. 3
del 1999, e ad adeguare la legislazione vigente ai principi di
semplificazione e razionalizzazione della legislazione contenuti
nell'art. 2 di detta legge.
Si e' pertanto collaborato alla elaborazione di numerosi progetti di
legge, il cui iter conclusivo consiliare e la relativa approvazione
e' intervenuta prima della fine della legislatura. In particolare si
segnalano, la L.R. 10 gennaio 2000, n. 1 "Norme in materia di servizi
educativi per la prima infanzia" (art. 197 della L.R. 3/99), la L.R.
25 febbraio 2000, n. 9 "Disposizioni in materia di forniture" (art. 2
della L.R. 3/99), la L.R. 25 febbraio 2000, n. 10 "Disciplina dei
beni regionali" (art. 2 della L.R. 3/99), la L.R. 25 febbraio 2000,
n. 12 "Ordinamento del sistema fieristico regionale (art. 72 della
L.R. 3/99), la L.R. 25 febbraio 2000 n. 13 "Norme in materia di
sport" (art. 215 della L.R. 3/99), la L.R. 24 marzo 2000, n. 18
"Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni
culturali" (art. 208 della L.R. 3/99), la L.R. 24 marzo 2000, n. 20
"Disciplina generale sulla tutela e uso del territorio" (art. 93
della L.R. 3/99).Sempre nell'ambito della attuazione e adeguamento
della legislazione regionale ai fini di esercitare le funzioni
conferite dal DLgs 112/98, si segnala la L.R. 24 marzo 2000, n. 22
"Norme in materia di territorio, ambiente e infrastrutture -
Disposizioni attuative e modificative della L.R. 21 aprile 1999, n.
3" con la quale, tra l'altro, si e' provveduto al riordino delle
funzioni regionali e degli Enti locali in materia di opere pubbliche
di competenza regionale, prevedendo un'ampia possibilita' di
avvalimenti degli Enti locali e l'aggiornamento della legislazione
regionale risalente ai primi anni '70.
Oltre alle leggi gia' ricordate, la Giunta regionale ha proposto, nel
corso del 1999/2000, e il Consiglio ha approvato nei primi mesi del
2000, alcuni significativi interventi legislativi in materia di
politiche attive per il lavoro (L.R. 25 febbraio 2000, n. 14
"Promozione dell'accesso al lavoro delle persone disabili e
svantaggiate"), di interventi nel settore economico (L.R. 7 aprile
2000, n. 23 "Disciplina degli itinerari turistici enogastronomici
dell'Emilia-Romagna" e L.R. 7 aprile 2000, n. 24 "Disciplina delle
organizzazioni di produttori e delle organizzazioni
interprofessionali per i prodotti agroalimentari") e ambientale (L.R.
7 aprile 2000, n. 25 "Incentivazione dell'uso della fertilizzazione
organica ai fini della tutela della qualita' dei suoli agricoli").
Tutti i provvedimenti legislativi ricordati si connotano per la loro
organicita', per l'introduzione di semplificazioni sia nell'attivita'
di programmazione e pianificazione sia nella disciplina dei
procedimenti amministrativi nonche' per l'abrogazione della
previgente disciplina regionale in materia. Cio' ha consentito di
proseguire nell'opera di razionalizzazione e riduzione della
legislazione regionale gia' intrapresa, anche su iniziativa della
Giunta regionale, negli anni precedenti. Infatti, considerando solo
le leggi che dispongono l'abrogazione di almeno due leggi previgenti,
nel corso della VI legislatura sono state abrogate n.321 leggi e n.
21 regolamenti regionali.
L'iniziativa legislativa della Giunta si e' inoltre connotata per la
sempre maggior attenzione ai profili di coordinamento e applicazione
della normativa comunitaria sia nel senso di recepire orientamenti
(e' il caso della L.R. 12/00 sul sistema fieristico regionale) o
principi della normativa comunitaria (e' il caso della L.R. 9/00
sulla disciplina sulle forniture e i servizi) che nel rispetto della
disciplina in materia di aiuti di Stato (e' il caso di tutte le leggi
regionali che dispongono aiuti a imprese).
Per quanto riguarda, invece, il secondo semestre del 2000,
coincidente con l'avvio della VII legislatura regionale, l'attivita'
del Servizio si e' rivolta soprattutto a collaborare, per quanto di
competenza, alla elaborazione delle iniziative legislative di
attuazione del programma presentato dal Presidente della Giunta e
alla attivita' di ricerca e preparatoria per la elaborazione della
riforma dello Statuto in attuazione della Legge costituzionale n. 1
del 1999. In particolare e' stata avviata la definizione di un
programma organico di semplificazione della legislazione e dei
procedimenti regionali che, in coerenza con gli obiettivi
programmatici della Giunta, pervenga a ulteriori risultati di
delegificazione e alleggerimento della legislazione regionale, oltre
alla introduzione di sperimentazioni della valutazione di impatto
dell'iniziativa legislativa della Giunta.
Per quanto riguarda, piu' precisamente, l'iniziativa legislativa
della Giunta regionale nel secondo semestre 2000 si segnalano per il
particolare interesse, la L.R. 31 ottobre 2000, n. 30 recante "Norme
per la tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente
dall'inquinamento elettromagnetico" e la L.R. 16 novembre 2000, n. 11
di modifica della disciplina regionale in materia di valutazione di
impatto ambientale.
Nel complesso, il Servizio ha curato nel corso del 2000 l'istruttoria
di oltre 46 progetti di legge di iniziativa della Giunta regionale.
Alla Direzione fa capo anche la Commissione di consulenza
legislativa, la cui attivita', riscontrabile dall'apposita
documentazione conservata agli atti della Direzione, si e' incentrata
in particolare sui temi di carattere istituzionale e sul processo di
trasferimento di funzioni dello Stato al sistema locale in attuazione
della delega contenuta nella Legge n. 59 del 1997.
La Commissione ha svolto inoltre attivita' di consulenza
sull'iniziativa legislativa della Giunta ed ha assicurato un costante
e proficuo affiancamento nella predisposizione di pareri giuridici.
L'attivita' legale e' consentita sia nella redazione di pareri su
richiesta delle Direzioni generali sia nella difesa in giudizio della
Regione.
Nell'anno 2000 il Servizio ha fornito numerosi pareri legali
formalmente inoltrati ai quali si affianca una intesa attivita' di
confronto e consulenza, svolta per le vie brevi, verso i servizi
interessati ed ha collaborato, anche con funzioni di coordinamento,
alla elaborazione di atti di particolare complessita'.
Da rimarcare e' poi il significativo impegno nella difesa delle
attribuzioni e delle competenze regionali ritenute lese da
provvedimenti legislativi statali. La Corte costituzionale e' stata
infatti chiamata a valutare le seguenti questioni su iniziative della
Regione:
- conflitto di attribuzione inerente il DPR 21 dicembre 1999, n. 554,
concernente: "Regolamento di attuazione della legge quadro in materia
di Lavori pubblici 11/2/1994, n. 109 e successive modificazioni";
- questione di legittimita' costituzionale dell'art. 1 della Legge
24/11/2000, n. 340, recante disposizioni in materia di
delegificazione.
Mentre in via incidentale la Corte costituzionale e' stata chiamata a
valutare le seguenti questioni:
- questione di legittimita' costituzionale della L.R. Emilia-Romagna
24/4/1995, n. 52, concernente: "Diritto allo studio e qualificazione
del sistema integrato pubblico-privato delle scuole dell'infanzia",
per contrasto con gli artt. 33, secondo e terzo comma, e 117, primo
comma, della Costituzione;
- questione di legittimita' costituzionale dell'art. 4 della L.R.
Emilia-Romagna 23/4/1987, n. 16, concernente disposizioni integrative
della L.R. 2/8/1984, n. 42, "Nuove norme in materia di Enti di
Bonifica - Delega di funzioni amministrative", in relazione agli
artt. 117, 2, 18, 42, 43 della Costituzione;
Per quanto riguarda, invece, il contenzioso giurisdizionale si
precisa che sono stati notificati alla Regione Emilia-Romagna n. 430
ricorsi e che la Regione si e' costituita in 283 ricorsi. Sono state
altresi' promosse dalla Regione Emilia-Romagna n. 12 azioni legali.
Gli avvocati interni hanno assunto direttamente la difesa in alcuni
giudizi per un totale di n. 13.
Le piu' rilevanti questioni concernenti il contenzioso davanti al TAR
o al Giudice Civile riguardano i seguenti settori:
Urbanistica: (n. 50 ricorsi - n. 10 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente gli atti di Comuni:
- piani regolatori generali;
- dinieghi di concessione edilizia in sanatoria;
- provvedimenti di espropriazione di aree per la realizzazione di
opere pubbliche;
Sanita': (n. 119 ricorsi - n. 80 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente:
- contenzioso relativo alle soppresse UUSSLL concernente passivita'
inerenti le forniture di beni e servizi; azioni per risarcimento
danni da responsabilita' iatrogena; cause di lavoro del personale
dipendente per infortuni e malattie professionali; cause del
personale dipendente per mancato versamento di contributi
previdenziali;
- opzione medici-ospedalieri e universitari dell'attivita' da tempo
pieno a tempo definito.
In questa materia l'Ufficio Legale ha, altresi', curato la
ricognizione del contenzioso delle soppresse UUSSLL ed e' intervenuta
in alcuni giudizi a sostegno delle Aziende sanitarie.
Agricoltura: (n. 97 ricorsi - n. 70 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente:
- azione per risarcimento danni conseguenti a incidenti stradali
provocati da animali selvatici;
- provvedimenti regionali e dell'AIMA concernenti assegnazioni
quote-latte;
- contributi consortili.
Ambiente: (n. 37 ricorsi - n. 20 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente:
- piani attivita' estrattive;
- piani smaltimento rifiuti solidi urbani.
Commercio: (n. 7 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore hanno
costituito motivo di lite prevalentemente:
- diniego apertura centri commerciali.
Personale regionale: (n. 13 ricorsi - n. 7 costituzioni) in questo
settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente:
- richiesta riconoscimento mansioni superiori;
- atti di pignoramento presso terzi per debiti di dipendenti
regionali.
Trasporti: (n. 39 ricorsi - n. 36 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente:
- appalti di servizi;
- espropriazioni aree per realizzazione di opere pubbliche;
- trasporto rapido costiero Ferrovia Rimini-Riccione.
Tributi: (n. 34 ricorsi - n. 27 costituzioni) in questo settore hanno
costituito motivo di lite prevalentemente le opposizioni a sanzioni
amministrative pecuniarie.
Nel corso dell'anno 2000 l'attivita' del Servizio Affari
Istituzionali ed Autonomie locali si e' indirizzata lungo due
principali direttrici: la prima, volta all'analisi degli effetti ed
alla relativa attuazione in sede regionale degli importanti
provvedimenti di riforma in materia di ordinamento degli Enti locali
adottati dal legislatore statale nel biennio 1999/2000; la seconda,
mirante al consolidamento ed al potenziamento delle azioni di
supporto tecnico e giuridico alle autonomie locali della Regione, da
lungo tempo oggetto principale dell'attivita' del Servizio.
Nella prima direzione, l'attivita' si e' incentrata sui seguenti
obiettivi:
- esame e valutazione (sia in sede regionale che in sede nazionale,
quali coordinatori dell'area Affari Istituzionali della Conferenza
dei Presidenti delle Regioni) dei contenuti della Legge 265/99
(disposizioni in materia di autonomia ed ordinamento degli Enti
locali, nonche' modifiche alla Legge 142/90) e, successivamente,
dello schema di decreto legislativo recante il Testo unico delle
leggi in materia di ordinamento degli Enti locali (DLgs 267/00).
Nell'ambito di tale attivita' sono stati organizzati incontri tecnici
e predisposti documenti e proposte di emendamento;
- promozione e divulgazione dei contenuti delle suddette riforme,
mediante l'organizzazione di incontri e di partecipazione dei
componenti del Servizio alle attivita' di gruppi di studio istituiti
dalle associazioni rappresentative degli Enti locali (come ad es. il
tavolo UNCEM sulla riforma degli statuti delle Comunita' montane);
- predisposizione del progetto di legge regionale "Disciplina delle
forme associative ed altre disposizioni in materia di Enti locali"
(delibera della Giunta regionale 2117/00), concernente l'adeguamento
della legislazione regionale in materia di Comunita' montane e di
supporto alle forme associative e contenente una nuova disciplina
degli strumenti tecnici e finanziari della Regione a sostegno alle
gestioni associate sovracomunali; alla fase di elaborazione e'
seguita l'illustrazione dei contenuti del progetto agli Enti locali,
sia in sede tecnica (con l'organizzazione di riunioni e seminari) che
nelle sedi consultive previste dalla L.R. 3/99 (Comitato consultivo
Unioni e Conferenza Regione-Autonomie locali).
Nella seconda direzione, le attivita' di maggior rilievo svolte
possono essere cosi' sintetizzate:
- in cooperazione e coordinamento con le Province, monitoraggio e
vigilanza circa lo stato di avanzamento della individuazione, da
parte dei piccoli Comuni, degli ambiti territoriali ottimali per
l'esercizio delle funzioni proprie nonche' di quelle conferite in
attuazione della L.R. 3/99, "Riforma del sistema regionale e locale";
tale attivita' e' stata condotta anche mediante l'organizzazione di
riunioni con gli Enti locali interessati presso tutte le Province;
- approvazione dell'avviso per la formulazione del programma di
riordino territoriale (deliberazione della Giunta 366/00), contenente
la ricognizione delle forme associative e degli ambiti territoriali
ottimali per l'esercizio delle funzioni proprie e conferite da parte
dei Comuni di minore dimensione demografica, nonche' la disciplina
dei criteri di erogazione dei contributi a sostegno delle forme
associative sovracomunali;
- attivita' istruttoria e relativa concessione dei suddetti
contributi, che hanno portato al complessivo finanziamento di 19
forme associative ed alla erogazione di complessivi 5 miliardi;
- potenziamento delle attivita' di consulenza e supporto agli Enti
locali, con particolare riguardo alle problematiche inerenti la
costituzione di forme associative. Un impegno consistente e' stato
profuso nella promozione dei nuovi modelli associativi (che ha
portato alla costituzione, nel corso dell'anno 2000, di numerose
nuove Unioni ed Associazioni intercomunali) e nell'analisi delle
problematiche giuridiche concernenti la gestione in forma associata
delle funzioni comunali (anche mediante la partecipazione di
componenti del Servizio al "Nucleo operativo a supporto delle forme
associative stabili tra Comuni per la gestione di funzioni e servizi
propri", istituito nel dicembre 2000 e composto da dirigenti e
funzionari delle Direzioni generali Affari istituzionali e
legislativi e Organizzazione nonche' da tecnici degli Enti locali);
- individuazione delle linee e dei contenuti del primo rapporto sullo
stato delle Autonomie locali in Emilia-Romagna, in attuazione
dell'art. 9 della L.R. 3/99;
- predisposizione degli atti ed organizzazione del rinnovo della
componente elettiva della Conferenza Regione-Autonomie locali,
avvenuta nel settembre 2000.
Nell'ambito delle attivita' di promozione e sostegno delle funzioni
comunali in materia di polizia locale e sicurezza, il Servizio ha
inoltre provveduto (in coordinamento con le altre Regioni ed in
collaborazione con la Direzione generale Presidenza della Giunta)
all'esame dei contenuti e dei profili applicativi del progetto di
legge di riforma della legge quadro in materia di polizia locale;
alla consulenza giuridica ai Comuni in relazione alle funzioni di
polizia; al rinnovo del Comitato consultivo per la Polizia locale di
cui all'art. 223 della L.R. 3/99.
Per quanto concerne le funzioni attinenti il riconoscimento delle
persone giuridiche private, il Servizio ha provveduto, in
coordinamento con le altre Regioni, all'analisi del DPR 361/00
(avente ad oggetto la semplificazione del procedimento
riconoscimento) ed alla istruttoria relativa alla istituzione del
registro regionale delle persone giuridiche.
Infine, nel piu' generale quadro delle azioni promosse dalla Giunta
nell'obiettivo della innovazione amministrativa, il Servizio ha
inoltre collaborato alla predisposizione di alcuni progetti confluiti
nella "Agenda per la modernizzazione" ed alla individuazione delle
linee di sviluppo dell'azione regionale da inserire nel Documento di
politica economico-finanziaria (DPEF) 2001-2003.
Servizio CORECO e Segreteria della Conferenza Regione - Autonomie
locali.
L'attivita' del Servizio CORECO e Segreteria della Conferenza
Regione-Autonomie locali si e' sviluppata fondamentalmente su tre
capisaldi che hanno trovato un momento fondamentale di impostazione
del lavoro e di verifica in tre "Ipotesi per obiettivi di
miglioramento", che hanno coinvolto tutte le unita' afferenti al
Servizio.
I - Attivita' istruttoria di atti sottoposti a controllo per l'Organo
di garanzia CORECO;
II - Attivita' di consulenza tecnico-giuridica rivolta agli Enti
locali;
III - Attivita' di segreteria e di supporto tecnico-giuridico alla
Conferenza Regione-Autonomie locali.
Sul primo punto, l'attivita' ha avuto uno sviluppo teso ad una
maggiore efficacia sia nei confronti del Comitato, sia nei confronti
degli Enti soggetti a controllo. Cio' e' avvenuto principalmente
attraverso la messa a regime del sistema informatico in dotazione al
Servizio e la creazione di un sito sulla Rete Intranet e Internet.
Si e' arrivati quindi ad una vera e propria creazione di una banca
dati riferita agli atti sottoposti a controllo, banca dati alla quale
possono avere accesso tutti gli Enti locali della nostra regione e
non solo.
Sul secondo punto, l'attivita' consulenziale si e' sviluppata in
termini abbastanza consistenti tanto da avere, nell'anno considerato,
puntualmente evasi da funzionari e dirigenti del Servizio, 144
quesiti da parte degli Enti locali in tempi che raramente hanno
superato le due settimane.
Al rapporto consulenziale si e' associato un rapporto sempre piu'
diffuso e diretto con gli Enti locali, teso alla risoluzione di
problemi legati alla definizione di atti specifici al funzionamento
degli Enti.
In questa logica, per il secondo anno consecutivo, si sono costruiti
incontri sulla definizione dei bilanci preventivi che, per l'anno
finanziario 2000, si sono svolti nel mese di novembre per la
Provincia di Reggio Emilia e gli altri Comuni dell'Emilia, per la
Provincia di Rimini e gli altri Comuni della Romagna, per i Comuni
della Provincia di Piacenza e nel mese di dicembre per la Provincia
di Bologna.
nei programmi del Servizio organizzare per il futuro analoghe
iniziative.
Inoltre, sempre sulla parte relativa ai bilanci in relazione al
Rapporto annuale sulle Autonomie locali, previsto dalla L.R. 3/99, il
Servizio ha compiuto un'analisi dettagliata sui bilanci preventivi
dei Comuni della regione Emilia-Romagna in riferimento all'esercizio
finanziario del 2000.
Sull'attivita' di supporto alla Conferenza Regione-Autonomie locali,
l'attivita' del Servizio e' stata finalizzata ad assicurare un
funzionamento assolutamente soddisfacente dell'organismo e ha
ricevuto ulteriore impulso con l'istituzione di Commissioni
permanenti che hanno compiutamente istruito il lavoro in riferimento
agli ordini del giorno di volta in volta previsti.
Le Commissioni, istituite con la nuova legislatura regionale, si sono
riunite sulle seguenti materie:
Scuola e Formazione professionale - Cultura e Sport
Programmazione, Ambiente e Territorio
Affari Istituzionali e Bilancio.
Si puo' affermare che l'attivita' sviluppata fino ad ora ha
contribuito a costruire un rapporto virtuoso con gli Enti locali.
Cio' sta avendo, in effetti, una conferma attraverso il lavoro del
"Nucleo operativo a supporto delle forme associative stabili tra
Comuni per la gestione di funzioni e servizi propri" istituito con
determinazione n. 11992 del 5 dicembre 2000 e successive
integrazioni, Nucleo composto da unita' di piu' Servizi e da tecnici
degli Enti locali.
Lo sviluppo delle attivita' rende necessario un programma di
intervento formativo sui temi relativi agli aspetti soprattutto
gestionali degli Enti locali. Infatti, in una logica di
sussidiarieta', sara' sempre piu' incipiente l'esigenza di supportare
i Comuni della regione Emilia-Romagna nelle loro politiche di
implementazione e riorganizzazione dei Servizi, degli Uffici ovvero
delle loro funzioni.
ASSESSORATO FINANZE - ORGANIZZAZIONE - SISTEMI INFORMATIVI
Organizzazione
L'attivita' della Direzione generale Organizzazione riferita all'anno
2000 viene di seguito sinteticamente illustrata innanzitutto con
riferimento ai settori di responsabilita' diretta del Direttore e
successivamente in relazione a quanto realizzato nell'ambito delle
due macro-strutture in cui si articola (Servizio "Amministrazione,
Valutazione e Sistemi incentivanti del personale" e Servizio
"Sviluppo Organizzativo, Formazione e Mobilita'").
Area delle relazioni sindacali
stata assicurata la gestione delle relazioni sindacali, attraverso
l'adempimento degli obblighi di informazione, e le attivita' di
concertazione e di contrattazione con i rappresentanti sindacali del
comparto e dell'area della dirigenza.
Il Direttore generale, quale presidente della delegazione trattante
di parte pubblica, dopo avere concluso la negoziazione, ha stipulato:
- un Accordo aziendale di relazioni sindacali, calibrato sulle
peculiarita' dell'Ente, nel rispetto dei vincoli della normativa
nazionale (3 febbraio 2000);
- un Contratto collettivo decentrato integrativo di lavoro per il
personale dei livelli, in attuazione del CCNL 1998-2001 e del CCNL
sul nuovo ordinamento del personale (3 febbraio 2000);
- un Contratto collettivo decentrato integrativo di lavoro per l'area
della dirigenza, in attuazione del CCNL 1998-2001 (7 marzo 2000);
- Accordi integrativi per l'erogazione dell'indennita' di disagio (25
luglio 2000 e 7 dicembre 2000);
- un Accordo integrativo per la risoluzione consensuale del rapporto
di lavoro dei dirigenti (27 settembre 2000).
Il 25 luglio 2000 il Direttore generale all'Organizzazione, quale
presidente della delegazione di parte pubblica, ha sottoscritto una
ipotesi di accordo con le organizzazioni sindacali per la definizione
di una metodologia per un "Sistema permanente di valutazione" del
personale regionale, comprensivo delle regole che devono presiedere a
regime i processi di progressione economica orizzontale del
personale.
Inoltre la Direzione generale ha curato direttamente una attivita' di
intensa concertazione con i rappresentanti sindacali del comparto,
nell'ambito della quale si segnalano in modo particolare i Protocolli
di intesa sottoscritti il 24 ottobre 2000 in ordine alle modalita' di
trasferimento agli Enti locali del personale di cui agli artt. 8 e
238 della L.R. 3/99 e della L.R. 15/97.
Nel corso dell'anno e' stato rilevante poi il coinvolgimento e
l'impegno del Direttore generale in seno al Comitato di settore del
comparto Regioni-Enti locali, organismo con poteri di indirizzo nei
confronti dell'ARAN nell'ambito della contrattazione collettiva.
L'attivita' della Direzione a livello nazionale e' stata
considerevole anche sotto l'aspetto della partecipazione al
Coordinamento nazionale di raccordo tra le Regioni, struttura di
confronto e dibattito per l'applicazione degli istituti contrattuali
e legislativi interessanti il rapporto di lavoro dei dipendenti
regionali.
La Direzione generale poi sempre nell'area delle relazioni sindacali,
ha assicurato quale attivita' ordinaria:
- il calcolo del monte-ore dei permessi sindacali e il monitoraggio
sugli stessi;
- la gestione dell'archivio dei dirigenti sindacali;
- il controllo sulla corretta applicazione dei diritti sindacali e
gli adempimenti connessi (in particolare in occasione di scioperi,
assemblee ecc.);
- la consulenza in materia di relazioni sindacali agli enti
dipendenti.
Area del contenzioso del personale
La Direzione generale ha curato la gestione delle procedure di
conciliazione attivate dal personale in sede amministrativa, quale
fase obbligatoria prima di adire l'Autorita' giudiziaria, ai sensi
degli artt. 69 e 69 bis del DLgs 29/93: la Direzione generale ha
curato la redazione delle prescritte osservazioni per l'Ufficio
provinciale del lavoro e ha provveduto a predisporre tutti gli atti
necessari per addivenire al tentativo di conciliazione, intervenendo
con un proprio funzionario nei Collegi di Conciliazione.
La struttura della Direzione ha inoltre provveduto, coordinandosi con
l'Ufficio legale della Direzione generale agli Affari istituzionali e
legislativi, a curare l'istruttoria relativa ai ricorsi presentati,
in materia di stato giuridico e trattamento economico, dal personale
regionale davanti all'Autorita' giudiziaria, supportando i legali
dell'Ente.
La struttura della Direzione generale ha inoltre curato anche nel
corso dell'anno 2000, le seguenti attivita':
- assistenza alla dirigenza regionale in ordine alle responsabilita'
disciplinari del personale;
- cura diretta di procedimenti disciplinari per le fasi di propria
competenza;
- verifiche e adempimenti in ordine ad altre responsabilita' dei
dipendenti regionali (penali, amministrative ecc.).
Area del sistema informativo delle risorse umane (SIRU)
L'area, in quanto connotata da un rilevante carattere di
trasversalita', risponde alle esigenze e richieste provenienti dalle
strutture interne ed esterne alla Direzione generale Organizzazione.
Nella sfera delle attivita' ordinarie si ricomprendono la
manutenzione anche evolutiva, per l'applicazione di istituti nuovi o
di modifiche, delle procedure informatizzate unitamente alla
assistenza all'utenza nella gestione delle stesse; l'estrazione ed
elaborazione dei dati riguardanti tutte le tipologie contrattuali; la
manutenzione della procedura di trasmissione dei dati relativi al
personale per l'aggiornamento delle pagine Internet; la elaborazione
del Conto annuale per l'inoltro al Ministero del Tesoro; la gestione
dell'immissione su Intranet di tutta la documentazione, oggetto di
informazione, di interesse del personale regionale; la trasmissione
periodica dei dati al controllo di gestione.
La sfera delle attivita' straordinarie si e' articolata nelle
seguenti azioni:
- realizzazione della pubblicazione "IX Rapporto sul personale e
l'organizzazione" con successivo inserimento su Internet
- partecipazione al "Progetto Euro" e realizzazione delle attivita'
conseguenti attinenti al personale;
- estrazione, elaborazione e caricamento sul software predisposto dal
Dipartimento della Funzione pubblica per l'inoltro al medesimo dei
dati relativi a permessi, distacchi ed aspettative per motivi
sindacali dei dipendenti regionali;
- attivita' di analisi per l'informatizzazione di alcuni processi di
lavoro della Direzione, e precisamente nei seguenti settori:
formazione professionale; osservatorio delle competenze (gestione dei
curricula e gestione delle posizioni lavorative dei dipendenti); albo
dei collaudatori.
Attivita' legate a processi di innovazione dell'ente
La Direzione generale ha partecipato alla fase di coordinamento
generale dei progetti dell'Agenda per la Modernizzazione. Ha inoltre
partecipato direttamente ai seguenti Laboratori:
- "Definizione dei progetti di miglioramento organizzativo e
tecnologico delle Direzioni generali", in collaborazione con la
Direzione generale Sistemi informativi e telematica;
- "Nuove leve a disposizione della Direzione generale per la gestione
flessibile del personale";
- "Verifica e messa a punto dei sistemi di trasferimento di incentivi
alle imprese", in collaborazione con le Direzioni generali Cultura e
Turismo, Attivita' produttive e Agricoltura;
- "Semplificazione e integrazione delle procedure di pagamento degli
aiuti comunitari alle imprese agricole: progettazione e avvio
dell'organismo Pagatore regionale", in collaborazione con le
Direzioni generali Agricoltura e Affari istituzionali e legislativi;
- "Gestione del Settore ferroviario regionale", in collaborazione con
le Direzioni generali Trasporti e Mobilita' e Affari istituzionali e
legislativi.
- Servizio Amministrazione, Valutazione e Sistemi incentivanti del
personale
L'attivita' del Servizio e' stata caratterizzata fortemente dalla
sperimentazione di istituti contrattuali innovativi sotto l'aspetto
della gestione, valorizzazione e sviluppo del personale, dal
recepimento nell'ordinamento regionale della nuova disciplina in
materia di tutela della maternita' e di agevolazioni per i portatori
di handicap, dall'adeguamento delle procedure in ambito
economico/contributivo e di certificazione delle retribuzioni e dei
servizi conseguente all'introduzione nel settore del pubblico impiego
dell'istituto privatistico del trattamento di fine rapporto, dalla
applicazione del CCNL area dirigenziale e del CCNL del comparto
Regioni-Enti locali stipulato in data 14/9/2000.
La struttura del Servizio articolato nelle aree di lavoro di seguito
specificate ha realizzato le attivita', sia di carattere ordinario
che straordinario, le azioni ed i progetti descritti con riferimento
a ciascuna.
L'Area di lavoro Trattamento economico oltre ad assicurare con
puntualita' ed efficacia gli adempimenti necessari per l'elaborazione
degli stipendi e delle indennita', ha curato l'adeguamento del
trattamento economico degli assessori e dei componenti il Comitato
regionale di controllo e la proceduralizzazione dell'articolazione
retributiva prevista per i titolari di posizione organizzativa.
Si e' proseguito nella implementazione della nuova procedura
stipendiale, nel consolidamento delle sue funzionalita' e nella
manutenzione evolutiva per l'adeguamento alle modifiche normative
intervenute sugli istituti economici e alle nuove procedure.
Area contributiva, assicurativa e fiscale
L'attivita' del settore contributivo, fiscale e assicurativo si
articola sia in attivita' di studio e approfondimento interpretativo
della normativa di riferimento sia in attivita' di gestione e si
inseriscono, da un lato, nelle varie fasi del processo retributivo
mensile e, dall'altro, proseguono rispetto al medesimo con tutti gli
adempimenti connessi alle certificazioni del personale dipendente,
degli assessori, e dei componenti del Comitato regionale di controllo
nonche' con le denunce annuali al Ministero delle Finanze, agli Enti
previdenziali (INPDAP - INPS) e all'Ente assicurativo INAIL.
Studio-applicazione-gestione degli istituti contrattuali
Le modifiche apportate al quadro normativo in materia di opere e
lavori pubblici ha richiesto l'attivazione delle seguenti azioni:
- predisposizione ed adozione della disciplina in materia di
incentivazione al personale regionale per lo svolgimento di attivita'
di progettazione e pianificazione con definizione in particolare
della procedura di erogazione degli incentivi: tale disciplina e'
stata oggetto di due distinte contrattazioni decentrate: una per
l'area dirigenziale e una per il personale dei livelli;
- studio preliminare, predisposizione ed adozione dell'atto di
istituzione dell'elenco dei collaudatori formato dai dipendenti
regionali in possesso di adeguati requisiti tecnici, atto che
disciplina contestualmente i criteri e la procedura per il
conferimento degli incarichi in argomento; predisposizione ed
adozione dell'atto consiliare di definizione della competenza
regionale all'attribuzione di incarichi di collaudo.
Le azioni delineate hanno consentito di assicurare la piena
operativita' del principio secondo cui l'attivita' di collaudo, in
quanto attivita' di istituto, deve essere effettuata, in via
prioritaria, da dipendenti e solo a fronte di carenze accertate di
professionalita' idonee nell'organico l'incarico di collaudatore e'
affidato a soggetti esterni.
Al fine di attivare presso le strutture regionali esperienze di
alternanza tra studio e lavoro finalizzate ad agevolare le scelte
professionali mediante la conoscenza diretta della realta'
occupazionale realizzando nel contempo una sede di confronto e di
reciproco arricchimento tra l'Amministrazione regionale e le
professionalita' ospitate e' stato condotto uno studio relativo alla
possibilita' di realizzare tirocini formativi e di orientamento,
recependo con i necessari adattamenti, la normativa nazionale in
materia e conseguentemente e' stata predisposta ed adottata la
proposta della Giunta al Consiglio regionale del relativo progetto di
legge.
Con riferimento al Contratto collettivo integrativo decentrato
stipulato nel febbraio 2000 sono state realizzate diverse azioni per
attivare e disciplinare gli istituti ivi previsti:
- istruttoria sui settori di attivita' interessati da una
articolazione dell'orario in turni per l'applicazione della riduzione
dell'orario di lavoro;
- istruttoria sulla esistenza di tipologie per le quali il lavoro si
svolge essenzialmente attraverso l'istituto delle missioni;
attuazione del principio di riduzione dell'orario di lavoro mensile a
fronte di giorni festivi ricadenti nei giorni di sabato e domenica.
In applicazione del CCNL area dirigenziale e del CCNL comparto
Regioni-Enti locali del 15 settembre 2000 che hanno ridisciplinato
gli istituti afferenti il rapporto di lavoro, l'Area ha curato lo
studio, l'approfondimento interpretativo e la predisposizione delle
circolari applicative con particolare riguardo a: indennita' di
turno, reperibilita', maneggio valori, trattamento di trasferta e
aspettative dei dirigenti.
Nell'ambito della gestione degli istituti giuridici le principali
attivita' realizzate sono state:
- istruttorie sulle richieste di autorizzazione all'espletamento di
incarichi o all'assunzione di cariche presso soggetti esterni ed
attivita' connesse, quali gli accertamenti dei servizi ispettivi;
- determinazione dei budgets per prestazioni di lavoro straordinario
da assegnare alle strutture regionali, monitoraggio e controllo
sull'utilizzo degli stessi;
- monitoraggio dei permessi sindacali, istruttoria e predisposizione
dei provvedimenti di concessione e revoca delle aspettative e dei
distacchi sindacali.
Pensioni-liquidazioni
Il settore pensioni ha assicurato le attivita' ordinarie inerenti
tutti gli adempimenti connessi alle cessazioni del rapporto di lavoro
svolgendo anche consulenze al personale dipendente in merito alla
applicazione della normativa di riferimento alle singole fattispecie.
Con l'entrata in vigore della Legge 87/94 che con effetto retroattivo
ha incluso a favore dei dipendenti cessati aventi diritto alla
indennita' di buonuscita ENPAS nella base di calcolo la indennita'
integrativa speciale e' stata condotta una sistematica attivita' di
recupero delle somme corrisposte dalla Amministrazione regionale a
titolo di anticipo dell'indennita' integrativa speciale all'atto
della corresponsione dell'integrazione regionale: tale attivita' ha
consentito, con riferimento al personale cessato dal 1984 al 1994, il
recupero di una somma pari a Lire 2.500 milioni.
Il settore liquidazioni, nell'ambito dell'attivita' ordinaria, ha
provveduto a svolgere i compiti connessi alla corresponsione della
indennita' di fine servizio con relativi aggiornamenti e manutenzione
delle informazioni nella banca dati oltre ad offrire consulenza ai
dipendenti regionali sulla normativa di settore
In relazione alla estensione delle condizioni di concessione da parte
dell'INPDAP sia dei piccoli prestiti che delle sovvenzioni con
cessione del quinto dello stipendio, l'area e' stata particolarmente
impegnata a fornire ai dipendenti regionali informazioni e consulenza
per l'individuazione delle forme piu' convenienti e ad effettuare
l'attivita' istruttoria sulle richieste.
Valutazione e sistemi incentivanti
Nell'ambito della attivita' ordinaria connessa alla gestione degli
incarichi dirigenziali mediante conferimento e rinnovo, alla
valutazione di strutture dirigenziali di nuova istituzione o che
hanno subito significative modificazioni, alla valutazione degli
incarichi di staff e' stata effettuata l'istruttoria per n. 92
incarichi conferiti/rinnovati, sono state valutate n. 30 strutture
modificate o di nuova istituzione e n. 11 incarichi di staff.
Si e' provveduto alla revisione della retribuzione di posizione e
risultato dirigenziale fornendo supporto alla delegazione trattante
tesa alla delineazione dell'entita' dei fondi per il finanziamento
della retribuzione, di posizione e di risultato.
Si e' provveduto, inoltre, all'attivita' istruttoria e contabile per
la erogazione dell'indennita' di risultato anno 1999 ai Direttori
generali ed ai dirigenti ivi compresi quelli con rapporto a termine.
Per quanto attiene alle attivita' relative al funzionamento del
Nucleo di supporto alla valutazione e' stato svolto in particolare
l'attivita' istruttoria finalizzata alla valutazione delle posizioni
dirigenziali modificate o di nuova istituzione.
In tale ambito particolarmente significativo e' stato la
progettazione di una nuova metodologia di graduazione delle posizioni
e di valutazione dei risultati dirigenziali coerente con la
delineazione di un nuovo ruolo dirigenziale in grado di governare i
processi di riorganizzazione delle strutture regionali ed i nuovi
strumenti di cooperazione ed integrazione per la realizzazione delle
linee strategiche e programmatiche definite a livello
politico-amministrativo.
In attuazione del Contratto collettivo integrativo decentrato
relativamente all'istituzione delle posizioni organizzative
particolarmente significative e rilevanti nell'anno 2000 sono state
le azioni finalizzate al conferimento degli incarichi di posizione
organizzativa.
Per applicare tale innovativo istituto e sostenerne ed agevolarne
l'implementazione e' stata fornita assistenza normativa e tecnica
alle strutture nelle fasi di attivazione del processo di conferimento
degli incarichi, e' stato elaborato un manuale operativo di supporto,
e' stato costituito un archivio organizzato per singole Direzioni
generali.
Nell'ambito delle attivita' connesse alla gestione degli istituti
incentivanti l'Area ha potenziato le attivita' connesse alle
operazioni di elaborazione dei fondi destinati al salario accessorio,
dei dati previsionali e delle simulazioni ed ha assicurato la
corresponsione dei compensi di incentivazione attraverso il presidio
delle relative procedure.
Si segnala in particolare l'impegno richiesto in due contesti:
- istruttoria sulla sussistenza delle condizioni e dei requisiti
previsti per la corresponsione della indennita' di disagio
relativamente alle attivita' svolte dagli addetti all'URP, alla
Biblioteca Consiglio regionale, alla protocollazione delle Direzioni
generali, e quelle svolte dai custodi di palazzo e dai controllori in
agricoltura;
- elaborazione della modulistica necessaria ad implementare il
sistema permanente di valutazione e costruzione della banca dati per
la gestione;
- avvio della sperimentazione per la gestione decentrata ed
informatizzata dell'indennita' di disagio.
Attivita' trasversale
Sono state realizzate, con il contributo di conoscenze e competenze
provenienti da diverse aree di lavoro per la trasversalita' delle
tematiche, le azioni necessarie a dare attuazione a innovative
disposizioni legislative.
La Legge 53/00 sui congedi parentali, finalizzata ad offrire agli
uomini e alle donne la possibilita' di conciliare le loro
responsabilita' professionali con i loro obblighi di cura e di
cogliere le opportunita' di arricchimento formativo, ha richiesto una
complessa ed articolata attivita' di studio ed approfondimento
interpretativo per darne applicazione, in campo normativo e
contributivo, in modo organico e coerente con il quadro normativo
esistente.
L'introduzione nel settore pubblico dell'istituto privatistico del
trattamento di fine rapporto con l'obiettivo di far decollare nel
medesimo settore la previdenza complementare ha comportato un
rilevante impegno applicativo in termini di coordinamento ed
integrazione tra le aree di lavoro interessate ed un significativo
coinvolgimento in un tavolo tecnico con l'INPDAP finalizzato alla
individuazione di soluzioni interpretative condivise per assicurare
omogeneita' di applicazione e nel contempo funzionalita' sotto
l'aspetto operativo e gestionale.
Al fine di contenere la dotazione organica della dirigenza per
realizzare l'obiettivo nel limite indicato nella L.R. 3/99 e di
avviare uno strumento di accompagnamento e sostegno alla
riorganizzazione della dirigenza e' stato recepito l'istituto
contrattuale della risoluzione consensuale: cio' ha comportato da un
lato lo sviluppo progettuale delle condizioni, dei requisiti e limiti
di applicabilita' e dall'altro l'istruttoria nella predisposizione
delle fasi organizzative ed operative che hanno consentito di
completare l'operazione entro i termini stabiliti.
Esperienze innovative
La conclusione sull'analisi di fattibilita' del progetto promosso con
l'Agenda per la Modernizzazione sull'ipotesi di decentramento alle
Direzioni generali di funzioni ed attivita' in materia di personale
ha evidenziato, nell'ambito delle funzioni e competenze del Servizio,
la funzionalita', in termini di semplificazione e ricomposizione
della responsabilita' formale con quella sostanziale, del
decentramento delle funzioni di:
- autorizzazione all'espletamento di incarichi e all'assunzione di
cariche presso soggetti esterni,
- istruttorie e concessione di aspettative non retribuite,
- attribuzione della retribuzione di risultato ai dirigenti in
relazione all'esito del processo di valutazione degli obiettivi
realizzati e delle prestazioni.
Il gruppo congiunto costituito, cosi' come previsto nel Contratto
collettivo integrativo decentrato, tra l'Amministrazione e le
organizzazioni sindacali, avvalendosi anche del prodotto scaturito
con valenza sperimentale dal percorso di formazione-laboratorio
rivolto nel corso del 1999 ad un gruppo di dirigenti regionali sul
tema della "valutazione", ha definito la metodologia di un sistema
permanente di valutazione dei risultati, delle prestazioni e delle
competenze come leva fondamentale per orientare i comportamenti al
risultato, per promuovere la partecipazione ed il coinvolgimento del
personale nel miglioramento delle modalita' organizzative, per
sviluppare una maggiore propensione all'assunzione di responsabilita'
e per individuare e valorizzare le competenze presenti nell'Ente.
Sono stati avviati, con il coinvolgimento e partecipazione di tutti i
collaboratori, i progetti per il miglioramento organizzativo e dei
servizi sui seguenti contenuti:
- relazioni con l'utenza
- integrazione e lavoro di gruppo
- informatizzazione
- punti di ascolto.
Servizio Sviluppo organizzativo, Formazione, Mobilita'
L'anno 2000 e' stato caratterizzato dalle seguenti priorita' che
hanno connotato l'attivita' del Servizio, nelle diverse aree di
lavoro.
Innanzitutto il completamento e l'attuazione della contrattazione
collettiva decentrata integrativa sia per l'area della dirigenza che
per il comparto, con particolare riferimento a tutte le elaborazioni
di competenza del Servizio, preparatorie ai lavori della delegazione
trattante. In particolare si evidenzia, unitamente alla elaborazione
dei necessari documenti preparatori, la messa a punto dello "Stralcio
2000", relativamente alla progressione orizzontale del personale
dell'area non dirigenziale, ivi compresa l'impostazione sperimentale
di un sistema di valutazione e formazione delle competenze, condotta
in collaborazione con il Servizio Amministrazione, Valutazione e
Sistemi incentivanti del personale, nell'ambito di un percorso di
formazione - laboratorio rivolto ai dirigenti dell'Ente.
Sotto il profilo gestionale, l'applicazione del contratto collettivo
decentrato integrativo ha impegnato il Servizio per tutto l'arco
dell'anno, oltre che per le attivita' di seguito riportate, anche per
l'istruttoria ed il completamento delle prime due tornate di
progressione orizzontale e per l'attivazione dello "Stralcio 2000",
tuttora in corso.
L'avvio della prima fase di costruzione dell'Osservatorio delle
competenze con le caratteristiche e per le finalita' di cui all'art.
3 del Contratto collettivo decentrato integrativo 1998/2001,
consistente sia nella elaborazione e somministrazione, per la
compilazione da parte dei dirigenti, di una scheda di rilevazione
delle posizioni lavorative ricoperte dal personale in servizio, sia
nella elaborazione e avvio della somministrazione di una
scheda-curriculum da compilarsi da parte di ciascun dipendente,
comprendente gli elementi di base relativi al percorso scolastico -
formativo - lavorativo di ciascuno di essi.
La elaborazione degli elementi di base per dar corso al processo di
riordino delle posizioni dirigenziali e la collaborazione alla
stesura dei documenti preparatori alle decisioni della Giunta.
In secondo luogo, il Servizio e' stato impegnato nella preparazione
dei trasferimenti di personale a seguito di conferimento di funzioni
agli Enti locali e territoriali; queste attivita' hanno comportato la
partecipazione ad una intensa attivita' di concertazione con le
rappresentanze sindacali e la successiva elaborazione di uno
specifico progetto di legge, poi trasformato in Legge regionale 5/01,
di disciplina di detti trasferimenti e dei relativi rapporti
economici con gli Enti destinatari delle funzioni; queste attivita'
sono state accompagnate da continui confronti tecnici con gli Enti
destinatari, per la messa a punto del progetto di legge e delle
condizioni del trasferimento.
Sono state inoltre avviate le azioni preparatorie all'acquisizione di
personale per effetto del decentramento di funzioni dallo Stato alle
Regioni ed agli Enti locali. Questa attivita' e' culminata, nell'anno
2000, nella partecipazione alla elaborazione della proposta di
contingentamento del personale da trasferire alla Regione e agli Enti
locali, poi approvata dalla Conferenza Unificata.
Hanno costituito ulteriore impegno nell'anno 2000, la partecipazione
al programma Agenda per la modernizzazione, sia tramite la diretta
attivita' di personale assegnato al Servizio nell'ambito dei gruppi
di lavoro, cosi' come di seguito specificato, sia tramite le
necessarie attivita' di raccordo progettuale che di predisposizione
degli atti. E' stata inoltre curata l'attivita' di comunicazione
interna, in particolare tramite il coordinamento del comitato
editoriale della newsletter "In Regione" e la collaborazione alla
redazione di numerose comunicazioni nelle materie di lavoro.
Sono state infine realizzate tutte le attivita' funzionali alla
gestione delle azioni oggetto del consuntivo: di gestione delle
situazioni di potenziale contenzioso; di esecuzione di sentenze
emanate dagli organismi preposti, in quanto di competenza del
Servizio; di proposta di bilancio, programmazione della spesa e
gestione in proprio o in collaborazione con il Servizio Patrimonio e
Provveditorato delle procedure di aggiudicazione dei
servizi/attivita' di formazione; di liquidazione della spesa di
diretta competenza del Servizio, per Lire 1.300.000.000 o di
autorizzazione alla liquidazione con relativa attestazione di
regolarita' per un importo di Lire 2.300.000.000.
Di seguito sono riportate le attivita' svolte da ciascuna delle aree
di attivita' in cui il Servizio e' articolato:
1. Area monitoraggio delle compatibilita' strutturali e azioni di
sviluppo organizzativo
L'attivita' del gruppo di lavoro e' di fatto sostanzialmente
riconducibile a tre diverse tipologie che, per certi aspetti, si
incrociano e sovrappongono e precisamente le attivita' di presidio e
gestione ordinaria, l'attivita' straordinaria connessa al processo di
trasferimento di dipendenti regionali a seguito di conferimento
funzioni, le attivita' di progetto e sperimentazione.
1.1 Attivita' di presidio e di gestione ordinaria dei fattori
organizzativi
Il gruppo ha curato la gestione amministrativa della struttura
organizzativa della Giunta regionale, la gestione della banca dati ed
i reporting sulla dotazione organica e sulle strutture organizzative;
la gestione dei budget delle risorse umane della Giunta con
aggiornamento dei costi standard derivato dagli aumenti contrattuali,
dalla costituzione delle posizioni organizzative e dall'attuazione
dei processi di progressione orizzontale all'interno delle categorie;
l'adeguamento dei valori e delle modalita' di gestione dei budget
assegnati alle Direzioni generali e alle Strutture speciali della
Giunta.
In particolare, nel corso del 2000 si sono introdotte novita' nella
reportistica, finalizzate a una maggiore leggibilita' dei documenti
prodotti e alla evidenziazione di alcune caratteristiche prima non
rilevanti, quali le posizioni economiche di inquadramento dei
dipendenti. Particolare cura e' stata posta nel coordinamento e
sincronizzazione delle diverse banche dati (ad accesso interno od
esterno) relative alle strutture organizzative.
Si e' infine curato il ruolo del Servizio relativamente al
coordinamento dei rapporti con le ARDSU in materia di dotazione
organica, di struttura organizzativa e di assegnazione di budget per
il personale.
1.2 Attivita' straordinaria connessa al processo di trasferimento di
dipendenti regionali a seguito di conferimento funzioni
In vista del trasferimento di personale agli enti destinatari di
funzioni conferite il gruppo ha partecipato all'attuazione dei
necessari adempimenti preliminari:
- attivita' istruttoria e di supporto al processo di riqualificazione
di personale di categoria B addetto ad attivita' di sportello;
- attivita' istruttoria per l'organizzazione e il successivo
espletamento di processi di progressione verticale per il personale
dei Servizi provinciali Agricoltura per la copertura dei fabbisogni
professionali;
- partecipazione allo studio ed alla progettazione del progetto di
legge regionale e della relativa relazione, "Disciplina dei
trasferimenti di personale regionale a seguito di conferimento di
funzioni" entrato in vigore il 22/2/2001, sul trattamento giuridico
ed economico per tutto il personale interessato ai trasferimenti e
sulle modalita' di finanziamento degli enti destinatari;
- attivita' amministrativa necessaria all'attuazione del
trasferimento;
- elaborazione di proposte e simulazioni relative alla
quantificazione dei finanziamenti annui agli Enti destinatari del
trasferimento di funzioni.
1.3 Attivita' di progetto che distinguiamo in:
PROGETTI INTERNI ALLA DIREZIONE
Analisi dei processi della Direzione all'Organizzazione. Il progetto
iniziato nell'Ottobre 2000, prevede un lavoro di rilevazione e
analisi dei principali processi della Direzione con attenzione ai
processi trasversali ai 2 Servizi e ai processi piu' innovativi quali
applicazioni dei nuovi istituti contrattuali. Il lavoro di analisi
dovrebbe concludersi con la stesura di un manuale dei processi. Sulla
base delle risultanze dell'analisi si valuteranno se e su quali
ambiti di miglioramento lavorare ai fini della riprogettazione di
alcuni processi.
PROGETTI VOLTI ALL'APPLICAZIONE DEI NUOVI ISTITUTI CONTRATTUALI
Il gruppo ha curato l'attivita' istruttoria e la relativa gestione
dei rapporti con tutte le Direzioni Generali dell'Ente per
l'istituzione delle posizioni organizzative in applicazione dell'art.
8 del CCNL 31/3/1999.
Ha inoltre contribuito all'attivita' istruttoria volta a
riconsiderare alcuni "mestieri regionali", vale a dire gli ispettori
fitosanitari, i divulgatori agricoli, i consulenti socio-economici,
in occasione del nuovo sistema di classificazione del personale.Il
gruppo ha partecipato all'istruttoria finalizzata a individuare i
collaboratori che, per analogia di mansioni rispetto a quelle del
personale dell'area di vigilanza, e' stato automaticamente collocato
in posizione C.1 ai sensi del comma 4 dell'art. 7 del CCNL 31/3/1999.
stato definito il nuovo sistema dei profili professionali volto a
raggiungere maggiore flessibilita' nella gestione della dotazione
organica e nelle procedure di reclutamento interne ed esterne; a
recepire i nuovi mestieri regionali a mano a mano che si presentano e
si consolidano; a costruire percorsi di carriera orizzontali
predefiniti e socialmente riconosciuti. La rilevazione si avvale di
un insieme di schede di descrizione delle posizioni lavorative,
definito anche attraverso il confronto con le Organizzazioni
Sindacali e con il contributo dei referenti organizzativi di ogni
Direzione e di alcune strutture regionali atipiche. E' stata avviata
la rilevazione, sia a livello di ente che di alcune strutture
atipiche, e sono stati definiti i requisiti del relativo sistema
informativo di supporto.
Il gruppo ha collaborato all'organizzazione della procedura per
l'istituzione dell'Osservatorio delle competenze, la cui rilevazione
e' stata avviata parallelamente alla quella per l'attuazione della
"Progressione orizzontale stralcio anno 2000", con decorrenza
1/1/2000.
stato inoltre messo a regime ed avviato il monitoraggio del progetto
Telelavoro, inclusa l'attivazione di contatti con gruppi di ricerca e
Universita'
PROGETTI DELL'AGENDA DELLA MODERNIZZAZIONE COORDINATI DA ALTRE
DIREZIONI
L'attivita' di supporto e di collaborazione con altre Direzioni,
interessa:
- la Direzione Sanita', relativamente al progetto "Realizzazione
dello sportello unico distrettuale": attivita' di affiancamento e
supporto metodologico al gruppo interaziendale Asl dell'Area
Metropolitana di Bologna, attivita' di analisi di alcuni processi di
servizio;
- la Direzione Affari istituzionali e legislativi, relativamente al
progetto "Servizi reali alle autonomie locali": attivita'
caratterizzata dal contributo organizzativo, dalla definizione di un
modello di banca dati di supporto e dalla partecipazione ai lavori
del "Nucleo di supporto alle forme associative";
- le Direzioni Cultura e Turismo (in particolare) e Attivita'
produttive, relativamente al laboratorio "Ridefinizione dei sistemi
di incentivazione alle imprese": attivita' finalizzata alla
definizione di un prototipo di un ambiente automatico a supporto
della gestione dei processi di finanziamento alle imprese;
- le Direzioni Sistemi informativi e Telematica e Agricoltura,
relativamente al laboratorio "Miglioramento tecnologico e
organizzativo delle Direzioni generali": attivita' finalizzata
all'approfondimento dei temi della progettazione congiunta di sistemi
informativi, con la partecipazione di centri di competenza di settore
(utente) e di centri di competenza specialistica (informatica,
organizzazione);
- la Direzione Sistemi informativi e Telematica, relativamente al
laboratorio "Miglioramento tecnologico e organizzativo delle
Direzioni generali"; con il supporto di Butera e partners e di SMAER,
si e' elaborato un documento che disegna i rapporti tra DG SIT, DG
Organizzazione, DG di linea relativamente al management delle
tecnologie dell'informazione e della comunicazione e allo sviluppo di
progetti di informatizzazione / riorganizzazione.
Particolare attenzione e' stata posta, nel corso delle attivita'
legate a questi progetti, nella costante sottolineatura di alcuni dei
temi guida dell'Agenda, e cioe':
- l'importanza degli aspetti implementativi e pragmatici delle
innovazioni, al di la' degli aspetti puramente normativi;
- l'importanza dell'assunzione esplicita del punto di vista
dell'utente finale;
- l'importanza della valutazione esplicita delle potenzialita'
offerte dalle nuove tecnologie.
2. Area osservatorio delle competenze e dei fabbisogni professionali
2.1 Applicazione del Contratto collettivo decentrato integrativo:
Si e' dato corso alla semplificazione delle procedure relative ai
processi di mobilita' del personale regionale tra Direzioni generali
e tra Giunta regionale e Consiglio regionale; e' stata svolta una
attivita' di consueling ed orientamento a supporto del lavoratore
interessato ad una mobilita' interna all'Ente con riferimento alle
possibilita' offerte dal mercato del lavoro interno; complessivamente
sono stati gestiti 150 colloqui, di cui n. 93 si sono conclusi con
domande di mobilita' volontaria; di cui queste, 52 hanno gia' avuto
esito positivo e 41 sono in via di perfezionamento.
Si e' provveduto alla elaborazione ed avvio della sperimentazione
relativamente alla "scheda curriculum", inizialmente somministrata ai
collaboratori regionali interessati ad una mobilita' interna e
successivamente messa a punto per l'utilizzo diffuso nell'ambito
della costruzione dell'osservatorio delle competenze, tuttora in
corso, alla cui progettazione cui si e' partecipato, con specifico
riferimento alla messa a punto degli elementi costitutivi della
relativa banca dati.
Nel corso dell'anno si e' inoltre partecipato al gruppo di lavoro
costituito per la verifica della corretta classificazione di alcuni
"Mestieri regionali", cosi' come previsto dal Contratto collettivo
decentrato integrativo 1998/2001.
2.2 Rilevazione dei fabbisogni professionali
Nel corso dell'anno, sono state portate a termine, con le Direzioni
generali, le istruttorie e le successive programmazioni dei
fabbisogni di competenze professionali per le strutture della Giunta
regionale I e II semestre 2000, previa verifica di compatibilita' con
i limiti di spesa per la gestione delle risorse umane definiti per
ciascuna Direzione e le disponibilita' della complessiva dotazione
organica;
- si e' inoltre provveduto alla programmazione straordinaria di
competenze professionali a potenziamento del Servizio Protezione
civile della Direzione generale Ambiente.
2.3 Attivita' di orientamento, counceling e assegnazione di nuovo
personale alle strutture
Avuto a riferimento la programmazione ordinaria e straordinaria dei
fabbisogni di competenze professionali, si e' operata la gestione dei
colloqui e delle assegnazioni alle strutture della Giunta di 182
unita' di personale proveniente dalle procedure concorsuali approvate
dall'Ufficio Accessi, Progressioni, Trasferimenti, oltre ad ulteriori
50 colloqui di valutazione delle competenze in possesso di personale
richiedente l'accesso all'Ente in provenienza da altra
Amministrazione, attivita' che ha dato esito a 20 nuove acquisizioni
di personale con caratteristiche specifiche, non rinvenibili nel
personale presente nelle graduatorie dei concorsi espletati o
nell'ambito delle strutture dell'Ente.
Part time
Per quanto attiene le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo
pieno a tempo parziale e viceversa, il Servizio ha assicurato la
gestione delle relazioni e delle trasformazioni per un totale, al
31/12/2000 di 151 rapporti attivi, partecipando anche ad un gruppo di
lavoro istituito nell'ambito del progetto "Nuove leve per la gestione
flessibile del personale" dell'Agenda per la modernizzazione, per
quanto riguarda il decentramento della trasformazione dei rapporti di
lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
Accessi/progressioni
Hanno costituito attivita' prioritaria del 2000 il completamento del
piano occupazionale 97/98 ed il rispetto degli impegni assunti in
sede di contrattazione decentrata integrativa.
Con riferimento al primo punto sono state portate a compimento tutte
le procedure concorsuali avviate nell'anno precedente per un totale
di 16 procedure relative alle cat. C e D. Cio' ha comportato
l'ingresso nell'Ente o il miglioramento della posizione lavorativa
per n. 182 collaboratori presenti nelle graduatorie dei concorsi
pubblici nonche' la riclassificazione di n. 120 collaboratori
presenti nelle graduatorie dei processi selettivi interni banditi ai
sensi della L.R. 2/97.
Con riferimento al secondo punto sono stati elaborati dei criteri
provvisori per lo svolgimento delle procedure di progressione
verticale che hanno portato alla riclassificazione di n. 163
collaboratori (di cui 120 con procedura di selezione e 43 con
verifica d'ufficio dei requisiti)
Si e' provveduto alla liquidazione dei compensi ai componenti di 36
commissioni esaminatrici per un importo di Lire 613.708.948
Successivamente alla proclamazione del Presidente della Giunta
regionale ed alla nomina dei componenti della Giunta, si e'
provveduto a dotare le strutture speciali del personale necessario;
si e' trattato della conferma e/o dell'assunzione di complessive n.
106 unita' (di cui 22 ai sensi dell'art. 46 Statuto).
In ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina in materia di
trasparenza e semplificazione dell'azione amministrativa sono state
accolte n. 32 richieste di accesso agli atti (con conseguente
estrazione e consegna delle copie richieste), sono state controllate
n. 122 dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di
notorieta' relative a 19 procedure ed inviate n. 98 risposte di
chiarimento a fronte di richieste di assunzione.
In attuazione degli obblighi previsti dalla Legge 68/99 si e'
collaborato alla predisposizione di un progetto FSE denominato "Golia
- Sperimentare l'inserimento", redatto da una societa' esterna,
finalizzato alla selezione e formazione di 30 unita' di personale
disabile da assumere nell'Ente.
Trasferimenti/Accessi per mobilita'
In attuazione di quanto previsto dalla L.R. 3/99 sono state avviate
le procedure per il trasferimento del personale in seguito al
conferimento di funzioni. A tal fine si sono svolti incontri tecnici
con gli Enti interessati (9 CCIA, 9 Province, 6 Comunita' Montane e
23 Comuni) per la definizione degli aspetti operativi preliminari
all'adozione dello specifico provvedimento legislativo di disciplina
dei trasferimenti, gia' citato.
L'Ufficio ha inoltre assicurato la gestione ordinaria della mobilita'
esterna con una movimentazione complessiva di 105 unita' di personale
in entrata (30 comandi e 75 trasferimenti) e 62 in uscita (43 comandi
e 19 trasferimenti).
Esigenze straordinarie
Per soddisfare particolari esigenze lavorative o sostituire personale
assente sono stati stipulati n. 104 nuovi contratti individuali a
tempo determinato e prorogati 68 contratti sottoscritti nel 1999.
Sono stati inoltre assunti n. 4 dirigenti con contratto a tempo
determinato ai sensi dell'art. 24, L.R. 41/92.
Nell'ambito della nuova disciplina delle forme flessibili del
rapporto di lavoro e' stata sperimentata la fornitura di lavoro
temporaneo per il reclutamento di n. 42 figure professionali (cat. D)
che hanno svolto per circa 4 mesi il ruolo di coordinatore
intercomunale nell'ambito del V Censimento dell'Agricoltura.
3. Area formazione per lo sviluppo delle risorse umane
L'anno 2000 si e' caratterizzato per l'avvio della prevista fase di
consolidamento del Sistema formativo interno; in particolare si e'
mirato al rafforzamento del ruolo dei referenti di direzione per la
formazione, attraverso un ulteriore supporto formativo appositamente
loro dedicato e la formalizzazione condivisa delle regole di
funzionamento del decentramento.
Nell'attuazione dei programmi di formazione del personale si sono
percorse linee di intervento coerenti con lo sviluppo organizzativo
dell'Ente Regione:
- formazione per il personale neo-assunto,
- formazione a supporto della progressione orizzontale,
- formazione trasversale a supporto dell'evoluzione organizzativa,
determinata nel 2000 in particolare dai progetti per l'Agenda della
modernizzazione,
- formazione a sostegno dei processi di sviluppo ed innovazione
tecnologica e telematica dell'Ente,
- formazione trasversale pari opportunita',
- formazione continua di mantenimento della professionalita'.
Il confronto dei dati relativi alla partecipazione alle attivita'
formative da parte del personale regionale con quelli relativi agli
anni precedenti permette di evidenziare un trend nettamente
incrementale. Tenendo presente che ciascun dipendente puo' aver
partecipato a piu' iniziative formative, si evidenzia come il numero
di partecipazioni sia passato, ad esempio, dalle 2.688 nel 1997 alle
5.696 del 2000. Si e' invece mantenuto pressoche' inalterato il
rapporto tra le partecipazioni maschili e femminili, con una
prevalenza di queste ultime.
In totale, le giornate di formazione/aula erogate sono state 1.105,
per un totale di 18.226 giornate di formazione/uomo.
L'anno 2000 si e' caratterizzato per la forte valenza dell'area
formativa informatico-telematica, con 1500 partecipazioni: gli
interventi hanno principalmente riguardato l'informatica di base
(Office base) congiuntamente a percorsi coerenti con l'innovazione
tecnologica dell'Ente (specialistica IT,WEB e applicativi standard).
L'informatica di base ha costituito il fulcro della formazione per la
progressione orizzontale per l'anno 2000, per i passaggi di
categoria: B1-B2, B2-B3, B3-B4, B5-B6 del personale avente diritto ai
sensi del Contratto collettivo di lavoro 1998/2001, interventi di cui
molta parte e' stata svolta nel 2000.
La formazione finalizzata invece alla "Prima applicazione della
progressione orizzontale", tenutasi nel primo semestre 2000, per il
personale classificato nelle posizioni B2, B4,C2, avente diritto, e'
stata centrata sugli aspetti della comunicazione come elemento di
qualita' del servizio pubblico, con la finalita' di proseguire
nell'operazione di sensibilizzazione di orientamento all'utenza.
L'orientamento all'utenza comporta l'applicazione della logica
cliente/fornitore anche tra i servizi interni all'organizzazione
stessa.
Per la categoria B (circa 550 collaboratori), l'attivita' formativa
ha perseguito l'obiettivo di accrescere la consapevolezza di ruolo,
per migliorare le capacita' di gestire relazioni interpersonali, con
particolare riferimento ai rapporti con il cliente interno ed
esterno.
Per la categoria C (circa 600 collaboratori) l'obiettivo
dell'attivita' formativa e' stato quello di sviluppare attenzione
agli elementi che rendono efficace e facilmente leggibile la
comunicazione scritta, fornendo strumenti per mirare i messaggi ai
destinatari, rendendoli efficaci e trasparenti.
Sono inoltre proseguite le azioni di sviluppo di competenze
strategiche, focalizzate soprattutto sull'area della dirigenza e
direttiva. Per l'area direttiva e' proseguita l'attivita' formativa -
700 partecipazioni - volta a promuovere una nuova cultura
dell'organizzazione del lavoro, attraverso la sensibilizzazione su
metodologie relative al monitoraggio della gestione, al lavoro per
progetti e al lavoro di gruppo, il cui completamento e' previsto
gradualmente nei prossimi anni.
Per la dirigenza, di particolare rilievo, il completamento di un
percorso di formazione-laboratorio sulle tematiche dello "sviluppo
dell'organizzazione attraverso la valorizzazione delle competenze
persone", volto a favorire lo sviluppo diffuso di una cultura e di
una competenza della valutazione dei collaboratori e dei relativi
processi, a supporto anche delle nuove responsabilita' dirigenziali
contemplate in tal senso dalla recente disciplina contrattuale
Di particolare rilievo anche la formazione-intervento a supporto di
progetti sperimentali di riorganizzazione delle modalita' lavorative.
Si puo' ad esempio citare il Progetto sperimentale di
ricerca-intervento "Organizzazione del lavoro e variabile di genere"
che si e' inserito nelle attivita' di innovazione finalizzate al
miglioramento dell'organizzazione del lavoro regionale. Si tratta di
una sperimentazione di sviluppo organizzativo, incentrata
sull'analisi dei processi lavorativi reali e non solo formali, con
particolare attenzione alla cultura dell'organizzazione, al clima
organizzativo, alla motivazione del personale, anche in attuazione
del piano di azioni positive presentato dal Comitato aziendale pari
opportunita' finalizzato alla valorizzazione delle caratteristiche
dei generi all'interno dell'Ente Regione.
Il lavoro, avviato come ricerca-intervento, e' proseguito con un
percorso formativo ad hoc, rivolto a tutti i dipendenti delle
strutture sperimentanti, che si prefigura come una
formazione-intervento, riservata a circa 150 collaboratori (dirigenti
compresi), di varie categorie e professionalita', focalizzata sul
lavorare in gruppo e, in particolare, "lavorare con gli altri
sentendosi parte di una equipe".
Specificatamente a supporto delle politiche di pari opportunita', e'
stato poi avviato un intervento formativo rivolto al personale
femminile della Regione sul potenziale professionale delle donne come
risorsa per lo sviluppo organizzativo ed in particolare focalizzato
sull'analisi delle risorse personali e bilancio della
professionalita', che ha visto la partecipazione di circa 120
collaboratrici regionali e proseguira' anche nell'anno 2001
poi proseguito, a cura dei referenti delle Direzioni generali,
attraverso l'utilizzo dei budget decentrati, l'aggiornamento
tecnico-specialistico di manutenzione delle professionalita'.
4. Ufficio prevenzione e protezione
Nel corso del 2000 si e' particolarmente operato su alcuni filoni
principali:
- Approfondimento della valutazione dei rischi,
- Fornitura dispositivi di protezione individuale,
- Formazione/informazione.
Supporto al medico competente per l'organizzazione della sorveglianza
sanitaria
Approfondimento della valutazione dei rischi
Questa attivita' e' stata realizzata in parte autonomamente, in parte
tramite affiancamento di societa' di consulenza, ed ha comportato
l'effettuazione di sopralluoghi di carattere generale, su
problematiche specifiche (di iniziativa o su segnalazione) e
misurazioni di parametri ambientali.
In particolare tali valutazioni hanno riguardato i seguenti stabili:
A. Moro n. 38 (torre e mezzanino), A. Moro n. 50, A. Moro n. 52, A.
Moro n. 30, stamperie della Giunta e del Consiglio, videoteca e
biblioteca del Consiglio
Fornitura dispositivi di protezione individuale
A seguito di procedura ad evidenza pubblica e' stato individuato il
fornitore dei DPI ed e' stata completata la rilevazione delle taglie
al fine di procedere alle assegnazioni individuali.
Formazione ed informazione
Sono state organizzate 3 edizioni del corso di Primo Soccorso (60
partecipanti), 4 edizioni del corso di Prevenzione Incendi (98
partecipanti).
A seguito di espletamento di procedure ad evidenza pubblica sono
state assegnate ed effettuate le seguenti azioni formative: 1
seminario per i Dirigenti (13 partecipanti), 1 corso per i referenti
di Direzione (22 partecipanti), 2 edizioni del corso di guida sicura
(36 partecipanti). Si e' inoltre proseguito il coordinamento
dell'attivita' di formazione-laboratorio sul DLgs 494/96 (sicurezza
nei cantieri) che ha coinvolto gli SPDS e il Servizio Patrimonio e
Provveditorato.
Realizzazione di una prima versione di CD-ROM a carattere interattivo
per l'utilizzo in sicurezza dei videoterminali.
Sistemi informativi
1. Agenda per la modernizzazione, formazione, rapporti con altre
Direzioni
Nell'ambito degli obiettivi dell'Agenda sono state svolte attivita'
in convenzione con soggetti esterni per:
- l'analisi delle prospettive di sviluppo dei servizi informatici e
telematici nel quadro dell'Agenda per la modernizzazione;
- un programma di assistenza al piano di miglioramento organizzativo
e tecnologico della Regione Emilia-Romagna nel quadro dell'Agenda per
la modernizzazione;
- l'analisi delle funzioni dell'Amministrazione regionale in
relazione al processo innovativo avviato dalla Legge 15 marzo 1997,
n. 59.
da citare inoltre il lavoro svolto all'interno del Laboratorio per
l'innovazione - condotto dalla Direzione generale Sistemi informativi
e Telematica congiuntamente alla Direzione generale
all'Organizzazione - sul tema "Miglioramento organizzativo e
tecnologico delle Direzioni generali".
La Direzione generale Sistemi informativi e Telematica e' stata fra
le tre Direzioni generali che hanno avviato la sperimentazione del
decentramento di parte delle funzioni di provveditorato alle
Direzioni generali, prevista dagli Indirizzi per l'avvio dei
laboratori per l'innovazione e per l'implementazione del programma
"Agenda per la modernizzazione" approvati dalla Giunta.
La procedura "decentrata" ha inoltre comportato l'abbandono della
programmazione "per schede" per una piu' agile "per obiettivi", dove
viene demandata al dirigente, non piu' all'organo politico, la
modalita' di scelta del contraente.
La formazione tecnico-specialistica del personale della Direzione
generale, organizzata per il secondo anno con la procedura
amministrativa "decentrata", ha avuto una significativa crescita sul
piano delle risorse investite. Essa ha interessato prevalentemente le
tematiche tecniche dell'area informatica, con particolare riguardo
alla gestione della rete telematica, al web, ai programmi informatici
per la statistica.
Nel quadro delle attivita' del "Tavolo regionale di coordinamento
tecnico sui sistemi informativi e la telematica", sono state
organizzate dalla Direzione generale Sistemi informativi e
Telematica, per i referenti informatici delle Direzioni generali, una
giornata di studio sul tema Workflow Management System, con la
presenza di rappresentanti dell'Autorita' per l'informatica nella
pubblica Amministrazione, e una giornata di studio sul tema archivi,
dati e loro utilizzo.
Attraverso la collaborazione fra le Direzioni Organizzazione e
Sistemi informativi e Telematica, e' stato avviato il progetto ECDL -
European Computer Driving Licence, finalizzato al rilascio di una
"patente informatica" ai collaboratori della Regione.
Attraverso la collaborazione fra le Direzioni Trasporti e Sistemi di
mobilita' e Sistemi informativi e Telematica e' stato approvato un
programma di sperimentazione sul campo di un travel planner per il
trasporto pubblico, che verra' seguito da Ervet.
2. La rete telematica
La rete telematica regionale ERNET, nel corso dell'anno, si e'
ampliata su piu' fronti:
- anche in seguito ai finanziamenti attraverso la delibera 218/00, e'
aumentato in modo significativo il numero di enti collegati alla
rete, sia con la realizzazione di nuovi collegamenti, sia col
potenziamento di quelli esistenti, anche in collaborazione con le
Province;
- si e' inoltre accresciuto il ruolo della Regione come fornitore di
servizi Internet alle pubbliche Amministrazioni del territorio
regionale;
- la rete telematica interna agli uffici regionali e' stata ampliata
e potenziata per consentirne un utilizzo piu' diffuso ed efficiente.
3. Sistemi informatici gestionali
Si sono seguite tre principali direttrici di priorita':
Modernizzazione degli strumenti e della rete per gli uffici:
e' proseguito il processo di ampliamento e riqualificazione delle
stazioni di lavoro individuali, oltrepassando numericamente gli
standards AIPA e migliorando la dotazione di personal computer e
software; e' continuato il processo di ridefinizione degli
applicativi con interfaccia Internet; si e' pervenuti
all'eliminazione degli strumenti piu' vecchi di office automation; si
e' sviluppato notevolmente l'utilizzo degli strumenti di lavoro in
rete, sia dal punto di vista della sicurezza degli accessi, sia da
quello dei servizi condivisi; la diffusione dello "standard web" nel
sistema informativo dell'Ente ha avuto una definitiva affermazione.
La realizzazione delle applicazioni ha curato la sicurezza dei dati,
delle procedure e degli accessi e la realizzazione di interfacce
utenti maggiormente amichevoli.
Mantenimento ed evoluzione dei sistemi informativi gestionali:
l'attivita' dominante del settore si e' concentrata sulla conversione
del sistema informativo gestionale all'introduzione dell'Euro: cio'
ha comportato dapprima la conclusione della fase di pianificazione e
in seguito l'inizio di quella piu' direttamente operativa; e'
iniziata inoltre l'attivita' di riprogettazione del sistema
informativo degli atti amministrativi in modalita' web-oriented.
Contributo alla progettazione e realizzazione di sistemi informativi
di settore:
e' proseguita l'attivita' di affiancamento e di produzione diretta
di moduli per i vari sistemi informativi di settore, che ha
comportato una collaborazione con la maggior parte delle Direzioni
generali; da segnalare in particolare la collaborazione con la
Sanita', su diversi fronti, e con gli Affari legislativi e legali,
con la conclusione della ristrutturazione dell'applicazione per il
Co.Re.Co.
4. Sistemi informativi geografici
Si e' operato per dare corpo alle azioni previste per il settore
dalle Linee guida per lo sviluppo telematico dell'Emilia-Romagna, con
particolare riferimento all'azione 7 sui Sistemi informativi
geografici:
- Progetto della nuova Carta tecnica regionale digitale (Carta
geografica unica): si sono sviluppati accordi operativi con gli enti
locali nelle aree delle provincie di Bologna, Reggio Emilia e Rimini
dando anche inizio alla realizzazione della rete regionale di
raffittimento a 7 Km della maglia nazionale IGM 95.
- Progetto del modulo di consultazione e analisi dei dati geografici
(Moka): sono state realizzate le prime personalizzazioni sui dati di
sintesi dei PRG e su quelli di tipo fitosanitario. Questa iniziativa
ha ricevuto nel 2000 il premio ESRI per il miglior progetto di
servizi al cittadino.
- Progetto del Portale geografico regionale (Agora'): e' stato
ampliato il numero delle basi dati geografiche disponibili sul sito
web cartografico anche con finalita' di marketing territoriale; e'
stato sviluppato il prototipo di un sito geografico condiviso fra la
pubblica Amministrazione locale nell'ambito del territorio della
provincia di Bologna.
- Si sono intensificate le tradizionali attivita' di produzione di
cartografia tematica digitale nei settori geologico e pedologico, con
particolare riferimento al progetto nazionale CARG che prevede un
lavoro congiunto con il Servizio Geologico nazionale per la
realizzazione della banca dati geologici e della cartografia alla
scala 1:50.000.
- Si e' dato anche un concreto contributo alle manifestazioni di
"Bologna 2000 - Citta' europea della cultura", con la pubblicazione
della Carta culturale-turistica della citta' di Bologna.
5. Il world wide web
La realizzazione di progetti per Intranet e Internet avviene in linea
sia con l'Agenda per la modernizzazione della Regione, che con le
Linee guida per lo sviluppo telematico dell'Emilia-Romagna.
Particolare attenzione e' stata data all'usabilita' dei sistemi.
Nel quadro di tale prospettiva, nel corso del 2000 si e' operato
secondo i seguenti ambiti prioritari.
Gestione, manutenzione, sviluppo e ottimizzazione del server web al
fine di migliorare i servizi Internet e Intranet, con l'obiettivo di
promuovere, coordinare e controllare le attivita' dei fornitori di
informazione garantendo la sicurezza dei loro dati e fornendo loro un
supporto migliore nella redazione delle pagine web.
Creazione di nuova informazione nel sito Internet "Ermes". Tra le
iniziative piu' significative, i siti relativi a:
- portale delle imprese ("ERMES Imprese"),
- ricettivita' turistica regionale ("Emilia-Romagna turismo"),
- cartografia nei siti web della regione e degli Enti locali
("Insiemenelgis"),
- attivazione del sito Archivio cartografico, il Bookshop della
Regione che consente ordini on-line,
- sito informativo EuroFacile,
- promozione della riqualificazione urbana ("Inforum"),
- attivita' del CORECO,
- attivita' del Centro ricerche marine.
Sviluppo di applicazioni in area Intranet. Tra le iniziative piu'
significative:
- Attivazione del sistema informativo per gli operatori URP,
- sito intranet Consiglio regionale,
- gestione dei comunicati stampa per il Consiglio regionale,
- Internos: agenda telematica di comunicazione interna,
- nuova gestione degli atti amministrativi,
- applicazione per la gestione del patrocinio legale e contenzioso.
Innovazione dei sistemi. L'innovazione dei sistemi e' di particolare
importanza nella evoluzione dei servizi. Tra le iniziative piu'
importanti intraprese in questo ambito vi sono:
- implementazione servizi ad accessibilita' da telefonia mobile
(WAP),
- studio di possibili soluzioni di e-procurement,
- utilizzo di tecnologie multimendiali su web,
- studio e implementazione di sistemi di ricerca per il sito.
Tutto cio' ha portato ad un forte incremento degli accessi sul web
regionale: i contatti medi mensili hanno raggiunto circa 10 milioni,
50.000 circa le pagine visualizzate in media ogni giorno, oltre
15.000 gli utenti che accedono al web regionale. Questi dati
evidenziano un incremento annuale degli accessi di circa il 200%. Da
segnalare anche che vi sono circa altri 10 siti web ospitati sui
server web regionali in una modalita' di hosting:
consiglio.regione.emilia-romagna.it, www.cartellone. emr.it,
ater.regione.emilia-romagna.it, www.ermesimprese.it,
apprendistato.regione.emilia-romagna.it,
sifp.regione.emilia-romagna.it, ecc.
6. Progetti e iniziative europee, iniziative di studio, ricerca,
confronto
A conclusione del progetto GUIDeS (Guidelines, Methodologies and
Standards to set up a Certification Authority for Digital Signatures)
e' stato organizzato un workshop dal titolo Firma digitale: guida
all'impostazione.
proseguita l'attivita' nell'ambito dell'associazione europea "Tele
Regions Network".
Finanze
L'attivita' della Direzione generale Risorse finanziarie e
strumentali e' illustrata con riferimento alla articolazione dei
Servizi.
Patrimonio e provveditorato
Il progressivo concretizzarsi dei processi di decentramento
amministrativo dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali a seguito
della emanazione della Legge 59/97 e del DLgs 112/98, nonche' il
consolidarsi delle forme di concertazione tra Governo e sistemi
regionali e locali hanno gia' inciso sulle funzioni regionali e sulla
attivita' amministrativa dell'ente, determinando forti cambiamenti
nel concreto modo di operare e nel ruolo e nei compiti delle
strutture organizzative anche con riguardo a quelle di carattere
trasversale cui spesso compete lo svolgimento di attivita' di
servizio per l'intera regione.
Si e' reso dunque necessario rivedere la normativa di riferimento, le
competenze, la struttura organizzativa e le procedure per creare le
condizioni idonee per operare in modo adeguato al nuovo modo di
essere Ente Regione.
All'inizio del 2000 sono entrate in vigore la L.R. n. 9 del 25/2/2000
"Disposizioni in materia di forniture e servizi" e la L.R. n. 10 del
25/2/2000 "Disciplina dei beni regionali".
Tali norme sono ispirate dalla necessita' di garantire la trasparenza
dell'azione amministrativa sia nella gestione degli immobili che
nell'affidamento dei servizi e delle forniture di beni, di assicurare
efficacia, efficienza ed economicita' della gestione nonche' per
superare incertezze legislative e armonizzare in un contesto unitario
la disciplina delle procedure con le nuove normative europee.
Sempre nell'anno 2000 in esecuzione dell'art. 34 della L.R. n. 9 e'
stato approvato il nuovo regolamento del provveditorato e delle casse
economali, emanato nel 2001.
Con l'approvazione della nuova disciplina e' stato reso operativo il
principio della distinzione fra l'attivita' dell'organo politico,
titolare del potere d'indirizzo, e quella dei dirigenti, responsabili
della realizzazione degli obiettivi fissati dalla Giunta.
L'attivita' contrattuale della Regione nel settore degli acquisti di
beni e servizi e' contenuta in programmi di settore che una volta
approvati dalla Giunta, vengono realizzati dalla Direzione generale
che ha proposto il programma.
In particolare il Servizio Patrimonio e Provveditorato e' competente
a svolgere la procedura di gara, caratterizzandosi sempre di piu'
come struttura a servizio delle Direzioni generali.
Il Servizio e' altresi' competente per la proposta di programmazione
relativa a tutte le attivita' dirette ad assicurare il funzionamento
delle strutture centrali e periferiche, fornendo alle stesse i beni e
i servizi di contenuto standardizzato e di uso comune alla
generalita' degli uffici e necessari al loro funzionamento.
Contemporaneamente e' stato realizzato l'obiettivo previsto
nell'Agenda della Modernizzazione semplificando le procedure
d'acquisto in economia (5000 Euro) e delegandole per i capitoli
provveditoriali nell'ambito di budget alle singole Direzioni
generali.
Per assicurare conoscenza e uniformita' delle procedure per
l'acquisto di beni e servizi e' stato elaborato un apposito manuale
inserito nella rete Intranet della Regione a disposizione delle
strutture regionali che usano tali procedure.
Con la L.R. 10/00 recante la nuova disciplina sui beni regionali,
sono stati superati alcuni dei vincoli normativi alle dismissioni del
patrimonio non considerato strategico. E' cosi' proseguita con un
trend positivo l'attuazione dei programmi patrimoniali predisposti
negli anni precedenti.
L'introito che nel 1995 era di Lire 300.000.000 annui ha raggiunto un
introito medio di 3 miliardi annui. Ad oggi sono stati
complessivamente alienati beni per 15 miliardi il cui ricavato e'
destinato alla realizzazione della Terza Torre del Fiera District i
cui lavori dovrebbero concludersi nel maggio 2004. E' stato infatti
aggiudicato l'appalto per i lavori nel mese di maggio ed e' stato
consegnato il cantiere.
Un ulteriore ambito di impegno ha riguardato il reperimento e la
sottoscrizione dei contratti di locazione per l'apertura di nuove
sedi, nelle immediate vicinanze del Fiera District, dove poter
trasferire il personale durante i lavori di ristrutturazione e di
adeguamento funzionale dei locali di Viale Aldo Moro n. 30. Cio'
permettera' l'effettivo e contestuale risanamento di tali locali.
Al fine di una riorganizzazione logistica delle Direzioni generali e
dell'inserimento di 300 nuove assunzioni e' stata resa operativa la
sede di A. Moro n. 18, riprogettando e definendo gli spazi alle piu'
moderne normative in tema di lavoro.
Il trasferimento dei contratti patrimoniali e di forniture di beni e
servizi prevista dalla L.R. n. 15 del 30/5/1997."Norme per gli
esercizi delle funzioni regionali in materia di agricoltura
abrogazione della L.R. 27/8/1983" nonche' di tutti i beni utilizzati
dai servizi provinciali agricoli e' stato realizzato per tutte le
nove province con la predisposizione dei verbali di consegna e la
sottoscrizione degli stessi da parte di sette Province.
continuata la costante collaborazione con la Provincia di Forli' per
la gestione del patrimonio agricolo forestale trasferito in gestione.
Con la Provincia di Ferrara e i Comuni interessati e' stata
sottoscritta una convenzione per l'adeguamento, la classificazione,
il trasferimento e la manutenzione delle strade ad uso pubblico
realizzate dall'ERSA del comprensorio del basso ferrarese. L'accordo
coinvolge sette Comuni ed un piano finanziario di due miliardi per la
manutenzione di tre ponti (Argenta, Comacchio, Ostellato) e
2.500.000.000 nel 2001 per manutenzione straordinaria delle strade.
Uguale supporto e' stato garantito alla Direzione generale Trasporti
per il trasferimento del patrimonio delle ferrovie di interesse
regionale dalle Ferrovie dello Stato Spa o da gestioni commissariali
in attuazione all'accordo di programma di cui all'art. 8 del DLgs
422/97 all'Amministrazione provinciale.Costante e' l'attivita' con
gli enti locali per risolvere problemi inerenti la gestione del
patrimonio e l'eventuale vendita in via prioritaria agli Enti locali.
Infine l'attivita' tecnica si e' incentrata prevalentemente nella
messa a norma di tutti gli uffici e sedi regionali in collaborazione
con il gruppo tecnico della sicurezza e in attuazione del programma
della Legge 626/94.
Servizio Ragioneria e Credito
Decentramento delle funzioni di ragioneria
Nell'esercizio 2000 ha avuto inizio l'attivita' di decentramento
delle funzioni amministrative di ragioneria alle direzioni generali.
La fase sperimentale ha portato alla predisposizione di un manuale
procedurale, con l'intento di chiarire e portare a conoscenza ai
futuri operatori contabili dei settori decentrati (al di la' delle
regole procedurali e formali) "i propri metodi", le "pratiche
consolidate", i "trucchi del mestiere" che costituiscono bagaglio
professionale di ciascuno tanto quanto le competenze rigorose di anni
di professione.
Le Direzioni identificate come possibili "sperimentatori" del
decentramento sono state la Direzione Agricoltura e Cultura-Turismo,
che hanno cosi' iniziato un periodo di attivita' in affiancamento al
Servizio Ragioneria al fine di ottenere il trasferimento delle
competenze di base ivi compreso l'uso della strumentazione
informatica. Da tale fase potranno emergere criticita' con
conseguenti aggiustamenti operativi necessari per l'estensione della
sperimentazione alle altre Direzioni.
Esternalizzazione pagamenti in formazione professionale
Nel corso dell'esercizio e' stato reso operativo il progetto previsto
dall'Agenda per la Modernizzazione relativo all'esternalizzazione del
sistema di tesoreria per i pagamenti relativi all'attivita'
formativa, con la finalita' di semplificare e valorizzare le fasi di
liquidazione dei finanziamenti agli enti gestori della formazione,
anche alla luce della nuova normativa comunitaria che impone un
sistema finanziario basato sulla capacita' effettiva di spesa della
pubblica amministrazione. Le procedure individuate prevedono il
ricorso al "pagamento in conto sospeso" tramite l'istituto tesoriere
e a tal fine e' stata stipulata apposita convenzione con Rolo Banca
1473 SpA senza oneri aggiuntivi per la Regione Emilia-Romagna. L'ente
provvedera' periodicamente e con la massima sollecitudine, alla
regolarizzazione dei pagamenti "in conto sospeso" mediante
l'emissione di mandati di pagamento.
Le modalita' operative del progetto sono state sviluppate e attuate
in via sperimentale su tutti i pagamenti relativi alle attivita' a
diretta gestione regionale e approvate con gli atti di programmazione
decorrenti dall'anno 2000 sui fondi comunitari ministeriali
regionali.
Analoga procedura di esternalizzazione e' stata attivata dalle
Province, con il coordinamento della Regione, per le funzioni ad esse
delegate nell'ambito della formazione professionale.
Rivisitazione del debito e ricontrattazione di alcune operazioni
All'inizio dell'anno 2000 e' stata esperita una gara a trattativa
privata per la ristrutturazione del mutuo di originarie Lire
840.000.000.000 contratto con il CREDIOP SpA per la copertura della
quota residuale del disavanzo di parte corrente del Servizio
sanitario nazionale a tutto il 1994 e ripiano disavanzo degli anni
1995 e 1996.
A seguito dell'esperimento della suddetta trattativa privata,
aggiudicata alla banca mutuataria CREDIOP S.p.A., il rimborso, gia'
previsto a tasso variabile con riferimento ad un parametro fissato
tempo per tempo dal Ministero del Tesoro, e' stato ricontrattato,
sempre a tasso variabile, con riferimento ai sottodescritti parametri
e tassi:
- 80% del debito residuo pari a Lire 616.616.000.000 con applicazione
del tasso EURIBOR 6 mesi lettera - 0,05;
- 20% del debito residuo pari a Lire 154.000.000.000 con applicazione
del tasso STIBOR 6 mesi lettera - 0,843.
Factoring
Nel corso dell'esercizio si e' completato l'avvio delle operazioni
relative all'accordo con le Aziende sanitarie, i Tesorieri ed alcune
societa' di factoring, gia' previsto nell'esercizio precedente.
I risultati ottenuti sono da considerare in linea con le previsioni,
anche se vi e' stato un forte aumento dell'attivita' solo nella
seconda meta' dell'anno.
Risorse finanziarie e Bilancio
Nel corso dell'anno 2000 il Servizio e' stato attivamente impegnato,
in prima istanza, negli adempimenti statutari volti: alla
predisposizione del Bilancio di previsione per l'esercizio 2000
pluriennale 2000-2002 (ex L.R. 28 febbraio 2000, n. 16) e della Legge
Finanziaria adottata in coincidenza con l'approvazione del suddetto
bilancio (ex L.R. 28 febbraio 2000, n. 15), dell'Assestamento del
Bilancio di previsione per l'esercizio 2000 e pluriennale 2000-2002
(ex L.R. 16 novembre 2000, n. 33) e della Legge Finanziaria adottata
in coincidenza con l'approvazione del suddetto assestamento (ex L.R.
16 novembre 2000, n. 32) e del Rendiconto generale per l'esercizio
1999 (ex L.R. 25 ottobre 2000, n. 28).
Ha svolto inoltre un'ulteriore e costante attivita' in tutti gli
ambiti di competenza. In dettaglio si specificano le principali
attivita' che hanno coinvolto il Servizio con riferimento all'area
bilancio, rendiconto ed entrate e all'area tasse, tributi regionali e
contenzioso tributario e amministrativo connesso.
Bilancio, rendiconto generale ed entrate
Con riferimento all'attivita' compresa nell'area sopraindicata, si
segnala, in particolare, quanto segue: nell'ambito della complessa
attivita' di gestione delle entrate regionali e' stata svolta
attivita' di valutazione ed analisi delle risorse acquisibili a
supporto della fase gestionale delle entrate stesse che si e'
concretizzata con la definizione di n. 401 accertamenti e l'emissione
di n.6.757 reversali; mentre ai fini dell'aggiornamento degli
stanziamenti di bilancio per l'acquisizione delle assegnazioni
statali vincolate a scopi specifici nonche' per l'iscrizione delle
relative spese (ex art. 9 della L.R. 28 febbraio 2000, n. 16) sono
state predisposte n. 100 deliberazioni.
Per quanto riguarda l'attivita' finanziario-contabile per la gestione
del bilancio di cassa, volta ad assicurare alla Ragioneria regionale
l'emissione regolare e puntuale dei mandati di pagamento, sono state
predisposte n. 20 delibere di variazione del bilancio di cassa.
Il Servizio ha espresso il parere di legittimita' contabile, da
fornire alle Direzioni generali, sul bilancio preventivo, sui
provvedimenti di variazione al bilancio e sul rendiconto degli enti
od aziende dipendenti dalla Regione al fine dell'approvazione da
parte della Giunta, comma disposto dall'art. 47 dello Statuto.
Nell'ambito del progetto denominato "Misure di flessibilizzazione del
bilancio regionale" promosso con l'"Agenda per la modernizzazione" e'
stata messa a punto una procedura amministrativo-contabile per
consentire l'ottimizzazione nella gestione degli interventi
finanziati con mezzi propri della Regione, disciplinata a livello
normativo dagli artt. 11, 12, e 13 della L.R. 28 febbraio 2000, n. 16
e successivamente a livello operativo dalle delibere di Giunta n. 930
e n. 931 del 13 giugno 2000.
Ascrivibile al disposto dell'art. 30, comma 6, della Legge 23
dicembre 1999, n. 488 e' l'attivita' svolta unitamente alla Direzione
generale alla Sanita', per effettuare il monitoraggio di cassa,
trimestrale ed annuale, ai fini del "Patto di stabilita' interno" per
le Regioni a statuto ordinario.
Il Servizio e' stato coinvolto nell'apposito gruppo di lavoro
tecnico-istituzionale, composto da tecnici della Regioni e degli Enti
locali, incaricato di valutare e definire la proposta del Governo in
merito al riparto delle risorse finanziarie, strumentali ed umane
relative alle funzioni conferite dal DLgs n. 112 del 1998 al fine
dell'emanazione dei DPCM di trasferimento delle sopraindicate
risorse; le risultanze dell'attivita' istruttoria svolta dal gruppo
di lavoro sono state formalizzate con delibera di Giunta n.1809 del
24 ottobre 2000.
Ha inoltre svolto fra l'altro attivita' di supporto
economico-finanziario nel fornire dati e notizie alla magistratura
contabile:
- Corte dei Conti, a livello centrale, ai fini della relazione sulla
gestione finanziaria delle Regioni a statuto ordinario (anni 1998 e
stime 1999) da rendere al Parlamento e ai Consigli regionali, ai
sensi dell'art. 3 della Legge 12 gennaio 1994, n. 20;
- Collegio regionale di controllo per l'Emilia-Romagna della Corte
dei Conti ai fini della relazione annuale sulla gestione finanziaria
della Regione e l'attuazione delle politiche regionali da rendere al
Consiglio e alla Giunta regionale ai sensi della Legge 20/1994;
- attivita' di analisi, di supporto economico-finanziario e di
informazione sull'evoluzione economica della Regione nel 2000 e sulle
performance finanziarie nel 1999 e previsionali 2000-2001 per la
societa' Standard Poor's nell'ambito della revisione annuale del
rating della Regione Emilia-Romagna, elaborato dalla suddetta
societa'. Con la revisione effettuata Standard Poor's ha modificato
le prospettive del rating della nostra Regione da stabili a positive
"AA-";
- attivita' istruttoria, in attuazione del disposto dell'art. 27 del
DLgs 446/97, sui conti consuntivi di tutti i comuni e le Province
della regione per quantificare la quota di compartecipazione
all'imposta regionale sulle attivita' produttive (IRAP) da devolvere,
per l'anno 2000, ai suddetti Enti e formulazione degli atti necessari
per acquisire dallo Stato le risorse spettanti.
Per quanto concerne l'iniziativa legislativa ed amministrativa della
Giunta regionale il Servizio ha formulato analisi, proposte e pareri
sugli aspetti procedurali ed economico-finanziari di tutti i progetti
di legge settoriale che comportino oneri diretti o indiretti a carico
del bilancio regionale e delle delibere di variazione di bilancio,
predisposte dagli Assessorati.Nelle sedi tecniche interregionali il
Servizio ha contribuito alla predisposizione di tutti i documenti e
disposizioni normative di rilievo per le Regioni nelle tematiche
d'ordine economico-finanziario, contabile e tributario, finalizzati a
fornire supporto tecnico alla formulazione dei pareri richiesti alla
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome in
particolare sul DPEF relativo alla manovra di finanza pubblica per
gli anni 2001-2004 e sulla manovra finanziaria dello Stato per il
2001.
Nell'anno 2000 il Servizio si e' fatto promotore della
ristrutturazione dei programmi informatici e della veste grafica del
bilancio che si concludera' nell'anno 2001 con una modifica
sostanziale della struttura del bilancio a seguito della
predisposizione dello stesso articolato per unita' previsionali di
base ed espresso monetariamente in Euro. La nuova veste grafica ha
trovato accoglimento nell'Assestamento del Bilancio 2000 per
agevolarne la lettura e, per una maggiore comprensione, ogni capitolo
della parte spesa e' stato corredato di informazioni aggiuntive
rispetto ai codici gia' previsti per legge quali: la tipologia di
spesa, la fonte di finanziamento, l'indicazione della Direzione
generale responsabile degli interventi e il riferimento al capitolo
di entrata per i capitoli di spesa finanziati con assegnazioni
vincolate.
Si sottolinea inoltre la particolare attenzione che e' stata dedicata
alla costante informazione alla Giunta e al Direttore generale circa
l'evoluzione dei provvedimenti nazionali a rilievo economico
finanziario e il costante supporto tecnico fornito a tutte le
strutture regionali, per quanto concerne l'interpretazione e
l'applicazione della normativa regionale, statale e comunitaria al
fine di facilitare l'approccio alla soluzione delle problematiche a
valenza finanziaria.
Area tasse e tributi regionali
Nel corso dell'anno 2000 l'area ha svolto un'intensa attivita',
nell'ambito della propria competenza, al fine della corretta
applicazione e riscossione dei tributi regionali, garantendo il
necessario adeguamento della normativa regionale e dei relativi
procedimenti alla legislazione nazionale in materia di tributi
regionali anche attraverso la fattiva presenza della struttura nelle
sedi tecniche di rilievo interregionale e ministeriale. E' stata
effettuata un'accurata analisi della normativa statale e la verifica
del suo impatto sul sistema dei tributi regionali con particolare
riferimento a quella istitutiva o modificativa dei tributi stessi con
l'elaborazione di schede inerenti tutti i tributi regionali e di
tabelle riguardanti l'analisi dei dati relativi alle riscossioni
degli stessi utili alla predisposizione del bilancio. Sono state
prese in esame le disposizioni riguardanti l'introduzione dell'Euro
e, per quanto possibile, ha provveduto alla loro applicazione.
Le continue modifiche del quadro normativo concernente i tributi
regionali hanno, d'altra parte, comportato la necessita' di
organizzare una forte attivita' di consulenza nei confronti del
contribuente soprattutto per quanto ha riguardato l'applicazione
della tassa automobilistica, dell'imposta regionale sulle attivita'
produttive e dell'Addizionale regionale all'IRPEF.
Le principali attivita' che hanno impegnato l'area sono quelle
riguardanti l'applicazione e la gestione della tassa automobilistica
regionale, delle tasse di concessione regionale, dell'addizionale
regionale sul gas metano, del tributo speciale per il deposito in
discarica dei rifiuti solidi, della tassa regionale per il diritto
allo studio universitario, dell'imposta regionale sulle attivita'
produttive e dell'addizionale regionale all'IRPEF, la gestione dei
rimborsi e il contenzioso. Fra queste si ritiene opportuno mettere in
evidenza quelle qui di seguito sinteticamente elencate.
Tassa automobilistica regionale
stato predisposto un progetto di legge riguardante la diminuzione dei
tributi automobilistici regionali (L.R. 37/00).
stata seguita la normativa statale riguardante le nuove disposizioni
in materia di autotrasporto e di tasse automobilistiche per
particolari categorie di veicoli di cui agli articoli rispettivamente
61 e 63 della Legge 342/00.
Sono stati adottati i provvedimenti amministrativi che hanno
consentito, in ottemperanza a quanto disposto dalla Legge 488/98,
art. 31, comma 42, l'attivazione di n. 112 Agenzie pratiche auto che
hanno presentato domanda di adesione alla convenzione tipo approvata
con decreto del Ministero delle Finanze 13 settembre 1999, quali
nuovi soggetti abilitati alla riscossione della tassa
automobilistica.
Nel corso dell'anno sono stati autorizzati all'espletamento del
servizio di riscossione della tassa nuovi titolari di tabaccherie e
sono state regolarizzate tutte le situazioni riguardanti i cambi di
titolarita'; i tabaccai complessivamente autorizzati alla riscossione
della tassa automobilistica sono n. 875.
Si e' resa necessaria una costante attivita' volta al recupero delle
somme non correttamente riversate dai tabaccai e dalle Agenzie
pratiche auto alle scadenze dovute, anche attraverso l'escussione
della garanzia fideiussoria e fino all'iscrizione a ruolo attraverso
il Consorzio nazionale dei concessionari.
stato effettuato il costante monitoraggio dei servizi affidati
all'Automobile Club d'Italia, (n. 124 Delegazioni) con apposita
convenzione stipulata nel corso del 1999.
Addizionale regionale all'imposta di consumo sul gas metano
stato effettuato il controllo delle dichiarazioni di consumo (n. 250)
relative all'anno 1999, presentate dalle aziende distributrici di gas
metano recuperando inoltre l'arretrato relativo alle dichiarazioni
riferite agli anni 1997 e 1998. A seguito di tale attivita' sono
state inoltrate richieste di ulteriori accertamenti agli Uffici
Tecnici di Finanza e sono stati emessi 16 atti tra inviti al
pagamento e contestazione di violazione.
Dal punto di vista normativo e in conseguenza dei riflessi
sull'addizionale regionale delle numerose variazioni delle aliquote
della corrispondente imposta erariale si e' provveduto a garantire la
piu' sollecita informazione e consulenza alle aziende distributrici
di gas metano anche attraverso l'invio di apposite circolari.
Imposta regionale sulle attivita' produttive e addizionale regionale
all'IRPEF
L'attivita' dell'area e' consistita soprattutto nello studio
dell'evoluzione della normativa statale di riferimento e
nell'assistenza ai contribuenti.
Si e' provveduto inoltre a dare risposta ai numerosi contribuenti che
hanno presentato istanza di rimborso per incostituzionalita'
dell'imposta, chiarendo la competenza statale in materia.
Sono stati attivati i collegamenti, con il Ministero delle Finanze,
per quanto riguarda l'accesso delle Regioni alle informazioni
relative al gettito dei tributi regionali ed erariali.
Rimborsi
L'attivita' ha riguardato la predisposizione degli atti di
restituzione di somme erroneamente o indebitamente versate a titolo
di tributi regionali. Per quanto riguarda la tassa automobilistica,
nel corso dell'anno 2000, sono stati effettuati n. 2650 rimborsi.
Sono stati inoltre effettuati n. 320 rimborsi relativamente a tasse
di concessione regionale indebitamente versate anche a seguito della
non applicazione di diverse voci di tariffa disposta con L.R. n. 18
del 29 giugno 1999.
Contenzioso
L'attivita' svolta ha riguardato il coordinamento della normativa
regionale e statale in tema di sanzioni amministrative, procedendo,
nell'individuare l'Autorita' regionale competente all'adozione degli
atti ai sensi degli artt. 17 e 18, Legge 689/81, in attuazione
dell'art. 37 della L.R. 3/99, a stabilire i casi nei quali e'
possibile procedere all'annullamento degli stessi atti, in base al
principio dell'autotutela. Si e' proceduto a proporre la revisione
della normativa concernente i pubblici esercizi a seguito
dell'entrata in vigore del DLsg 112/98 e della L.R. 3/99 che ha in
parte attribuito alla Regione la competenza in materia sanzionatoria
con l'introito dei relativi proventi.
A seguito dell'entrata in vigore della Legge 507/99 in materia di
depenalizzazione sono state istruite le pratiche ricevute, avviata la
relativa attivita' pre-contenziosa mediante l'invio di avvisi di
accertamento e attivata l'istruttoria in merito a fattispecie di
violazioni depenalizzate in tema di aiuti comunitari nel settore
agricolo anche con il coinvolgimento della Direzione generale
Agricoltura.
A seguito dell'entrata in vigore del DLgs 57/00 riguardante la
disciplina sanzionatoria relativa ai controlli sulla qualita' dei
prodotti ortofrutticoli, che ha attribuito i proventi alla Regione,
sono state fornite le necessarie indicazioni all'Istituto nazionale
per il commercio estero per la corretta predisposizione dei verbali
d'accertamento ed iniziata l'attivita' istruttoria sui verbali
ricevuti.
stata elaborata, in collaborazione con il Servizio Affari legislativi
e legali e con le Direzioni regionali interessate, una bozza di
circolare in materia di sanzioni amministrative.
stata presa in esame, in collaborazione con la Direzione generale
Agricoltura, la disciplina sanzionatoria in materia di quote latte
per i riflessi che le intervenute modifiche legislative alla Legge
468/92, concernente misure urgenti nel settore lattiero-caseario,
hanno prodotto sull'effettiva applicabilita' delle sanzioni gia'
previste nella stessa legge.
Sono stati predisposti n. 430 atti inerenti l'applicazione di
sanzioni amministrative e tributarie di competenza regionale ivi
compresi quelli di archiviazione.
stata attivata la richiesta d'iscrizione a ruolo di n.520 atti
relativi a tasse di concessione regionale e a sanzioni
amministrative.
Sono stati predisposti gli atti per la nomina, rinnovo e revoca degli
agenti accertatori per le violazioni in cui e' prevista una sanzione
amministrativa di competenza regionale e sono stati rilasciati i
relativi tesserini. E' stato riadottato il provvedimento che
individua la procedura per la nomina, rinnovo e revoca degli agenti
accertatori e per l'adozione e sottoscrizione del documento tipo.
Sono state redatte le relazioni tecnico-giuridiche relative a n. 39
ricorsi giurisdizionali instaurati con l'Amministrazione regionale in
materia di contenzioso amministrativo.
Statistica
stato istituito, con delibera della Giunta regionale, un tavolo di
coordinamento tecnico sulla statistica, cui partecipano i referenti
di tutte le Direzioni generali.
La Giunta regionale ha approvato: il Piano regionale per il
censimento dell'agricoltura e il Programma statistico regionale
dell'Emilia-Romagna per l'anno 2000.
stata inoltre approvata la concessione di contributi alle
Amministrazioni provinciali per la realizzazione del coordinamento
informativo statistico nell'ambito del censimento dell'agricoltura.
Attraverso una convenzione con l'Istat e' stato reso possibile
l'allargamento del campione dell'indagine multiscopo sulle famiglie
"Aspetti della vita quotidiana".
proseguita l'attivita' di produzione di studi, analisi, dati, anche
attraverso importanti pubblicazioni quali "Numeri e popolazione
dell'Emilia-Romagna", "L'affidamento familiare in Emilia-Romagna".
La Regione Emilia-Romagna aderisce attivamente al "Centro
interregionale per il sistema informativo ed il sistema statistico",
partecipando a vari gruppi di lavoro a livello nazionale e alla
"Societa' italiana di statistica".
ASSESSORATO SANITA'
Nel corso del 2000 hanno inciso, sul sistema sanitario, importanti
provvedimenti, nazionali e regionali, tra cui in particolare:
- il DLgs n. 56 del 18 febbraio 2000, che ha dettato disposizioni in
materia di federalismo fiscale, a norma dell'art. 10 della Legge 13
maggio 1999, n. 133;
- la Legge n. 328 dell'8 novembre 2000 "Legge quadro per la
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali";
- il DLgs n. 49 che detta disposizioni correttive la DLgs 229/99
concernenti i termini di opzione per il rapporto esclusivo da parte
dei dirigenti sanitari;
- il DLgs n. 254 del 28 luglio 2000 che contiene disposizioni per il
potenziamento delle strutture per l'attivita' libero-professionale;
- il DPR 8 marzo 2000 "Progetto obiettivo AIDS 1998-2000";
- il DPCM del 20 gennaio 2000 "Atto di indirizzo e coordinamento
recante requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi
per i centri residenziali di cure palliative";
- il DPCM del 27 marzo 2000 di indirizzo e coordinamento per
l'attivita' libero professionale intra-muraria del personale della
dirigenza sanitaria del SSN;
- il rinnovo dei Contratti collettivi nazionali di lavoro delle aree
dirigenza medica e veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e
amministrativa delle Aziende del Servizio sanitario nazionale, che
introducono dal 2000 l'istituto dell'esclusivita' di rapporto dei
professionisti del SSN;
- i DPR del 28 luglio 2000 nn. 270, 271 e 272 di approvazione degli
accordi nazionali per la disciplina dei rapporti con i medici di
medicina generale, i medici specialisti ambulatoriali interni, i
medici specialisti pediatri di libera scelta;
- la Legge Finanziaria per il 2001, n. 388 del 23 dicembre 2000;
- l'accordo del 3 agosto 2000 tra Ministero del Tesoro, Ministero
della Sanita' e Regioni. Nonche', a livello regionale:
- la L.R. 11/00;
- la direttiva alle Aziende sanitarie per l'adozione dell'atto
aziendale (delibera di Giunta 1882/00);
- la direttiva per il funzionamento delle Conferenze sanitarie
territoriali (delibera di Giunta 2002/00);
- i primi provvedimenti di attuazione del Piano sanitario regionale
1999/2001;
- piani per la salute (delibera 321/00);
- dipartimento di Sanita' pubblica (delibera 322/00);
- assistenza distrettuale "Approvazione linee guida di attuazione del
PSR 1999-2001 e la delibera 309/00".
Ruolo della rete ospedaliera regionale (delibera 556/00):
- accreditamento delle strutture sanitarie. Provvedimenti applicativi
del DLgs 502/92 e successive modificazioni e della L.R. 34/98;
- autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di
attivita' sanitarie, di cui all'art. 8 ter del DLgs 502 e successive
modifiche. Primi adempimenti (delibera di Giunta 555/00);
- requisiti generali e specifici per l'accreditamento delle strutture
sanitarie della Emilia-Romagna (delibera di Giunta 594/00);
- linee guida e criteri per la definizione degli accordi e la stipula
dei contratti, ai sensi del DLgs 502 e successive modificazioni e
della L.R. 34/98. Primi adempimenti, (delibera 426/00).
L'anno 2000 risulta caratterizzato dalla particolare attenzione e
dall'impegno dedicati al processo di riordino del sistema sanitario
regionale in attuazione del disegno tracciato dal piano sanitario
nazionale e completato dal DLgs 229/99 e successive modificazioni.
L'intervento normativo della Regione si caratterizza innanzitutto per
la condivisione di fondo del quadro di riferimento concettuale ed
organizzativo delineato al centro, segnatamente nella preminenza del
fine (salute) sui mezzi (servizi), nella partecipazione degli Enti
locali a tutti i livelli di programmazione e nella definizione di un
modello organizzativo di base strumentale al raggiungimento degli
obiettivi di salute e regolatore del binomio
autonomia/responsabilita'. La necessita' di coniugare l'esigenza di
unitarieta' del sistema sanitario regionale e l'autonomia aziendale
ha indotto la Regione a fissare i principi nel rispetto dei quali il
direttore generale assume l'atto di diritto privato, che regola la
vita e l'organizzazione dell'azienda. La successiva direttiva
regionale (delibera di Giunta regionale 1882/00) specifica tali
principi, sulla base dei quali ridisegnare l'organizzazione,
sviluppare e qualificare strutture, capacita' professionali, processi
assistenziali in funzione della soddisfazione dei bisogni dei
cittadini rispetto alla salute ed ai servizi, in una logica di rete.
Il nuovo modello di relazioni tra Regione, Enti locali ed Aziende
sanitarie viene disegnato dalla L.R. (in attuazione sia del DLgs
112/98 sia del DLgs 229/99).
In coerenza con i principi del DLgs 229/99 ed in attuazione degli
obiettivi del Piano sanitario regionale sono state elaborate nel
corso del 2000 le linee guida concernenti i Piani per la salute, il
Dipartimento di Sanita' pubblica, il Dipartimento di Salute mentale,
l'assistenza distrettuale e la rete ospedaliera. Mentre le prime
contengono le indicazioni di carattere generale alle Aziende
sanitarie per la redazione dei Piani per la salute (soggetti
partecipanti, modalita' di elaborazione, criteri di qualita',
struttura ecc.), gli altri rappresentano il modello organizzativo di
riferimento (struttura, funzioni, strumenti, relazioni intraziendali
ed extraziendali ecc.).Occorre infine menzionare i provvedimenti
attuativi del DLgs 229/99 nella parte in cui disciplina il processo
di selezione degli erogatori che possono agire per conto e a carico
del Servizio sanitario regionale. Tali provvedimenti riguardano gli
adempimenti in tema di autorizzazione alla realizzazione di strutture
e all'esercizio di attivita' sanitarie (delibera di Giunta 555/00), i
requisiti generali e specifici per l'accreditamento delle strutture
sanitarie dell'Emilia-Romagna (delibera di Giunta 594/00) ed infine i
criteri per la definizione degli accordi contrattuali e la stipula
dei contratti (delibera di Giunta 426/00).
L'area economico-finanziaria
Per l'esercizio 2000, le disponibilita' finanziarie destinate al
Servizio sanitario nazionale erano state quantificate in sede di
Legge Finanziaria in 117.129 miliardi, di cui 114.600 a finanziamento
dei livelli di assistenza, e la restante parte accantonata a
finanziamento della spesa vincolata, degli obiettivi prioritari
inseriti nel Piano sanitario nazionale 1998/2000, ai sensi del comma
34 bis dell'art. 1 della Legge 662/96 e della riqualificazione
dell'assistenza sanitaria ai sensi dell'art. 72 della Legge 448/98.
Il riparto alle Regioni delle disponibilita' a finanziamento dei
livelli di assistenza e' stato disposto dal CIPE con provvedimento in
data 25 maggio 2000 (deliberazione 53/00), con un'assegnazione a
favore della Regione Emilia-Romagna pari a 8.393,187 miliardi, al
lordo dell'acconto della mobilita' interregionale pari a 358,918
miliardi.
In corso d'anno si sono verificati incrementi di spesa legati ad
eventi non adeguatamente quantificati in sede di definizione del
fabbisogno finanziario: l'applicazione del contratto collettivo
nazionale per la Dirigenza medica e non medica e, piu'
specificatamente, l'introduzione dell'istituto di esclusivita' di
rapporto dei dirigenti del ruolo sanitario, il rinnovo delle
convenzioni nazionali, il reale andamento della spesa farmaceutica.
In sede di Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 3 agosto 2000,
e' stato raggiunto l'accordo per l'integrazione del Fondo sanitario
nazionale per l'anno 2000 per lire 6.860 miliardi, che ha portato a
124.586 miliardi l'ammontare complessivo di risorse finanziarie da
destinare al Servizio sanitario nazionale.
L'integrazione, deliberata dal CIPE in data 21/12/2000 (delibera
134/00), ammonta, per la Regione Emilia-Romagna, a Lire 537,235
miliardi.
A valere sulle disponibilita' accantonate, sono stati dal CIPE
disposti i seguenti trasferimenti a favore della Regione
Emilia-Romagna:
- 27,766 miliardi per il perseguimento di obiettivi di carattere
prioritario inseriti nel Piano sanitario nazionale 1998/2000 ai sensi
del comma 34 bis dell'art. 1 della Legge 662/96 (delibere CIPE n. 133
e 134/00);
- 102 miliardi per la riqualificazione dell'assistenza sanitaria ai
sensi dell'art. 72 della Legge 448/98 (delibera CIPE 126/00);
- 3,590 miliardi per vincolata.
Il risultato della gestione delle aziende del sistema sanitario
regionale per l'anno 2000, quale emerge dal consolidato regionale dei
dati di pre-consuntivo, risulta migliorativo rispetto alle previsioni
formulate a inizio d'anno.
Va rilevato, infine, che nell'anno 2000, il Collegio regionale di
controllo per l'Emilia-Romagna della Corte dei Conti ha svolto la sua
attivita' di controllo sulla gestione di questa Regione,
incentrandola in particolare sulle politiche d'intervento regionale
in materia sanitaria. Per rispondere alle esigenze e alle richieste
della Corte, l'Assessorato alla Sanita' ha fornito atti, documenti e
relazioni sull'azione svolta dalla Regione nel primo quinquennio di
attuazione della riforma disposta col DLgs 502/92 e successive
modificazioni.
Nelle considerazioni conclusive, la Corte evidenzia che il sistema
regionale e' risultato improntato ad una corretta logica di
programmazione degli interventi e delle risorse, in grado di
perseguire utilmente gli obiettivi individuati dalla legislazione di
settore.
La Corte sottolinea, inoltre, che con riferimento agli anni 1997 e
1998 l'andamento dei disavanzi delle gestioni ha registrato un netto
miglioramento e che i trend rilevati nelle diverse aree di
intervento, a livello aggregato regionale, segnano positivi sviluppi,
con particolare riferimento ai dati concernenti le attivita'. Il
quadro che la Corte trae dall'esperienza del periodo e' quello di un
sistema nel quale la realta' aziendale ha fornito riscontro, nel
rispetto delle singole autonomie, agli input impressi dall'azione di
coordinamento ed indirizzo della Regione.
Prevenzione collettiva
Gli interventi piu' significativi hanno riguardato le seguenti aree
di attivita'.
Proseguimento nella definizione dei programmi relativi alle azioni
previste dal PSR 1999-2001, con particolare riferimento alla
riorganizzazione dei Dipartimenti di Sanita' pubblica, alla riduzione
degli infortuni sul lavoro, ai piani per la salute, prioritari a
livello regionale, alle neoplasie, alle infezioni ospedaliere,
all'assistenza nella fase finale della vita.
Con riferimento a quest'ultimo aspetto, la Regione, nel corso del
2000, sulla base delle proposte elaborate dai gruppi tecnici, ha
approvato un programma specifico "La rete delle cure palliative" ed
ha provveduto a definire - in collaborazione con le Amministrazioni
locali, le associazioni di volontariato ed altro privato sociale non
profit - la pianificazione delle strutture residenziali e le
priorita' di finanziamento nazionali (Lire 21,3 miliardi assegnati
alla nostra Regione). Il programma si propone di sviluppare e meglio
integrare le attivita' assistenziali a sostegno dei malati in fase
terminale e della famiglia che supporta le cure, migliorando la
qualita' dell'assistenza, con particolare attenzione alla continuita'
assistenziale ed agli aspetti relazionali.
Prosecuzione dell'attivita' di sorveglianza, prevenzione ed
assistenza delle malattie trasmissibili, con particolare riguardo
all'AIDS, alla tubercolosi e alla promozione degli interventi
vaccinali.
Prosecuzione dell'attivita' di prevenzione e cura delle malattie
oncologiche, con la partecipazione alle iniziative di promozione per
la prevenzione del tabagismo e la continuazione dell'attivita' di
sostegno al programma regionale per la realizzazione degli screening
per la prevenzione dei tumori del collo dell'utero e della mammella,
che coinvolgono oltre 1.250.000 donne.
Relativamente alle attivita' di tutela della salute nei luoghi di
lavoro, e' stata svolta l'attivita' di coordinamento ed indirizzo
delle pubbliche Amministrazioni coinvolte nel processo di riduzione
degli infortuni sul lavoro.
stata confermata, in via non piu' sperimentale, l'attivita'
dell'Osservatorio di monitoraggio degli infortuni e delle malattie
professionali o correlate al lavoro ed e' stato realizzato il
rapporto annuale sullo stato di salute in ambiente di lavoro in
Emilia-Romagna.<201> stata altresi' avviata un'importante occasione
informativa e formativa rivolta agli operatori dei Servizi di
prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPSAL), agli
operatori delle Unita' impiantistiche antinfortunistiche, nonche'
agli operatori dei Servizi di prevenzione e Protezione delle Aziende
sanitarie in occasione della manifestazione denominata "Fiera
Ambiente Lavoro". In quell'occasione e' stato altresi' organizzato un
incontro tra i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (piu'
di 1000 delegati), i quali hanno potuto confrontare le proprie idee e
proposte con gli operatori pubblici e con i rappresentanti delle
istituzioni (Ministro del lavoro e della previdenza sociale) nonche'
vertici delle organizzazioni sindacali.
stata avviata l'azione di promozione della formazione degli operatori
dei Dipartimenti di Sanita' pubblica maggiormente interessati alle
problematiche in parola. In particolare, e' stato progettato un corso
per supportare i professionisti nella realizzazione di strutture
fruibili da parte dei disabili motori, psichici e sensoriali.
Prosecuzione dell'attivita' di coordinamento e indirizzo sulle azioni
di mitigazione dell'impatto sanitario dovuto alla realizzazione del
quadruplicamento veloce della linea MI-FI e della variante di valico,
con la sottoscrizione delle previste convenzioni per la mitigazione
degli impatti sul sistema sanitario regionale.
Predisposizione degli indirizzi operativi per l'applicazione delle
leggi regionali per la tutela dell'inquinamento elettromagnetico e
acustico.
Predisposizione degli indirizzi operativi per le Aziende Unita'
sanitaria locale e l'ARPA tesi a rendere piu' efficaci gli interventi
di prevenzione e controllo in materia urbanistica.
Istruttoria per la predisposizione e l'approvazione da parte della
Giunta regionale delle delibere relative all'attivita' programmatica,
nonche' alla gestione del bilancio annuale e poliennale dell'ARPA.
Contributo all'aggiornamento del Regolamento edilizio tipo regionale,
con particolare riferimento ai requisiti volontari (bioclimatici ed
ecosostenibili).
Predisposizione progetto di ricerca (con LAMEL-CNR ed Assessorato
all'Ambiente della Regione) sulle problematiche connesse alla
qualita' dell'aria in ambiente indoor.
Indirizzo e coordinamento indirizzi alle Aziende Umita' sanitarie
locali ed all'ARPA sui problemi connessi alla qualita' dell'aria in
ambiente urbano. Su tale tema e' stato organizzato dalla Regione
assieme all'ARPA un convegno nazionale tenutosi nel mese di novembre
ultimo scorso a Bologna.
Contributo alla predisposizione del documento di indirizzo del Piano
per la salute (PPS) relativo alla prevenzione degli incidenti
stradali.
In sede tecnica di coordinamento delle Regioni e della Conferenza
Stato-Regioni, contributo al recepimento della nuova direttiva
comunitaria relativa alle acque destinate al consumo umano e
classificazione di alcune opere di presa delle acque superficiali.
Per quanto riguarda invece le acque di balneazione, indirizzo e
coordinamento delle Aziende Unita' sanitarie locali e delle sezioni
provinciali dell'ARPA, costiere.
Indirizzi alle Aziende Unita' sanitarie locali relativi
all'individuazione ed alla sorveglianza dei focolai di infestanti, in
particolare di Aedes Albopictus.Cessazione dell'impiego dell'amianto
(elaborazione dati censimento regionale, indirizzi alle Aziende
Unita' sanitarie locali ed all'ARPA inerenti le azioni volte alla
bonifica).
Assistenza distrettuale
Nel corso dell'anno 2000 sono stati definiti, nei documenti attuativi
del PSR 1999-2001, i riferimenti metodologici e le indicazioni
programmatiche per attivare il processo di sviluppo dell'assistenza
primaria e la revisione organizzativa aziendale relativa ai Distretti
e alla costituzione dei Dipartimenti di cure primarie.
In tale quadro sono state di primaria importanza:
- la centralita' del ruolo del MMG, particolarmente nelle diverse
modalita' di esercitare l'assistenza tramite forme associative, e per
il miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva e della presa in
carico dei pazienti in assistenza domiciliare integrata (ADI);
- l'approfondimento dei principali aspetti dell'assistenza
domiciliare integrata quali: la valutazione multidimensionale,
l'individuazione e l'implementazione di linee-guida
terapeutico-assistenziali; il miglioramento della presa in carico del
cittadino, tramite la predisposizione di percorsi organizzativi che
facilitino l'erogazione dell'assistenza specialistica ai pazienti
assistiti a domicilio e la predisposizione di programmi per le
dimissioni protette, in particolare per le persone anziane;
- la riorganizzazione dell'assistenza specialistica ambulatoriale
finalizzata alla riduzione delle liste di attesa e alla definizione
di priorita' nell'ambito della produzione verso quelle prestazioni a
maggior contenuto diagnostico terapeutico;
- il potenziamento delle strutture residenziali e semiresidenziali
rivolte alla popolazione anziana.
I dati piu' significativi e relativi all'assistenza distrettuale
riguardano:
- un incremento del 6,7% (valore assoluto +851) di posti letto in
strutture residenziali nel 2000 rispetto al 1999 raggiungendo una
dotazione pari a 3,4 posti letto per cento ultrasettantacinquenni. I
posti realizzati in centri diurni sono aumentati del 10,1% rispetto
al 1999 pari allo 0,48% degli ultrasettantacinquenni;
- nell'anno 2000, sono stati assistiti a domicilio in ADI, in
particolare pazienti anziani e oncologici, circa 15.700 persone con
un aumento rispetto al 1999 di circa il 2%.
La spesa farmaceutica territoriale ha registrato nell'anno 2000,
rispetto al 1999, un aumento pari al 13,5% derivante dall'ampliamento
dei consumi per effetto di nuovi farmaci disponibili e per effetto di
incremento di prezzi. Nel 2000 la spesa farmaceutica convenzionata
ammonta a 1.051,096 miliardi con un incremento di 125 miliardi
rispetto al 1999. Tale andamento e' stato ancora superiore a livello
nazionale e la Regione Emilia-Romagna conserva comunque un livello di
spesa pro-capite pesata inferiore al valore medio nazionale. La
differenza e' pari a meno 18% (Emilia-Romagna Lire 240.889; Italia
Lire 293.714);
Il monitoraggio trimestrale dei tempi di attesa delle prestazioni
specialistiche ambulatoriali nel 2000 e' stato esteso a 15
prestazioni (8 visite specialistiche e 7 prestazioni di diagnostica
strumentale) a fronte delle 10 monitorate nel '99.
La lettura dei tempi di attesa e' avvenuta congiuntamente all'indice
di performance, che indica la percentuale di prestazioni prenotabili
entro i tempi stabiliti (30 giorni per le visite e 60 per la
diagnostica). L'obiettivo dato alle Aziende e' stato quello di un
indice di performance del 50% con lo scopo di garantire l'erogazione
di prestazioni entro i tempi indicati in modo uniforme in ambito
distrettuale, aziendale e regionale.
Questa nuova modalita' di lettura ha consentito una piu' precisa
analisi dei tempi di attesa ed ha evidenziato il raggiungimento dei
risultati di contenimento dei tempi di attesa, anche se occorrono
ulteriori sforzi per ridurre le variabilita' dei tempi di attesa in
alcuni ambiti territoriali ed in particolare per l'erogazione delle
prestazioni di alta tecnologia (TAC e risonanza magnetica).
Nel 2000 e' entrato a regime il flusso informativo dell'assistenza
specialistica ambulatoriale, con la rilevazione dei volumi di
prestazioni erogate dalle Aziende sanitarie, che permette di
effettuare valutazioni quali-quantitative del sistema di offerta
regionale.
Nel anno 2000 e' stato dato avvio al programma regionale finalizzato
alla attivazione, alla gestione e alla riorganizzazione dei
consultori, che utilizza una quota finalizzata del fondo sanitario
nazionale per interventi relativi al settore materno infantile. Il
programma prevede la sperimentazione presso 5 Aziende USL della
regione Emilia-Romagna (Modena, Citta' di Bologna, Cesena, Forli' e
Rimini) dei 9 progetti specifici sotto elencati per individuare
modalita' e strumenti per il raggiungimento degli obiettivi di
qualificazione del servizio reso attraverso la produzione e
l'implementazione di linee guida condivise, di diffusione e
miglioramento delle modalita' di lavoro anche attraverso una
valutazione oggettiva degli interventi sanitari, di diritto
all'informazione al cittadino sui percorsi sanitari, di accesso
garantito ai servizi per i soggetti piu' deboli.
I nove progetti sono stati cosi' formulati:
- sperimentare una informatizzazione delle attivita' consultoriali
che comprenda la creazione di una infrastruttura informatica di base
per lo scambio informativo fra strutture consultoriali e non;
- realizzare un centro di documentazione sulle linee guida e il
materiale bibliografico riferito all'area materno infantile,
consultabile via intranet e internet;
- promuovere azioni per realizzare "l'umanizzazione del parto",
promuovere l'allattamento al seno nonche' pratiche di assistenza alla
gravidanza, al parto, al neonato dimesso precocemente di provata
efficacia (linee guida con i relativi indicatori di verifica);
- sperimentare la implementazione informatica delle linee guida
sull'assistenza alla gravidanza, al parto e delle donne positive al
pap-test di screening;
- migliorare il controllo di qualita' sui percorsi delle donne
positive ai test di screening;
- rivisitare le attivita' di educazione sanitaria e sessuale rivolte
agli adolescenti secondo criteri di valutazione dell'efficacia e dei
costi;
- sperimentare nuove modalita' di integrazione dei servizi sanitari e
sociali rivolti agli adolescenti;
- Realizzare linee guida sull'approccio diagnostico terapeutico alle
coppie con problemi di infertilita' e sperimentare percorsi di
integrazione tra i servizi;
- Prevenire le mutilazioni genitali nella popolazione immigrata.
Assistenza ospedaliera
Gli interventi piu' significativi sviluppati nel corso del 2000 hanno
riguardato essenzialmente:
- l'approfondimento delle tematiche contenute nel Piano sanitario
regionale mediante l'attivazione e la conduzione di gruppi di
confronto sui principali cardini sui quali e' articolata la rete
ospedaliera regionale: le reti cliniche integrate e l'autosufficienza
territoriale; le funzioni assistenziali di livello regionale e
interprovinciale; il governo clinico, inteso come pratica di
miglioramento costante della qualita' dell'assistenza (approvazione
di linee guida per l'attuazione del Piano sanitario regionale
1999-2001 - delibera di Giunta regionale 556/00);
- la determinazione delle tariffe per prestazioni di assistenza
sanitaria in strutture pubbliche e private della Regione
Emilia-Romagna (delibere di Giunta regionale 319/00 e 703/00);
- l'individuazione di Linee guida per la gestione dell'accesso alle
prestazioni di ricovero programmabili, per garantire eguali
opportunita' di accesso all'assistenza a parita' di bisogno e
prevedere programmi di abbattimento dei tempi di attesa per tali
ricoveri ospedalieri (delibera di Giunta regionale 557/00);
- la predisposizione di Linee guida per l'attivazione dell'assistenza
chirurgica a ciclo diurno (o day surgery), per rispondere alle
necessita' di differenziazione nelle modalita' di erogazione
dell'assistenza consentendo di salvaguardare da un lato il principio
dell'efficacia clinica e perseguire dall'altro un piu' soddisfacente
rapporto costo- efficacia (delibera di Giunta regionale 553/00);
- la definizione del protocollo d'intesa con le Universita' degli
Studi dell'Emilia-Romagna per il perseguimento di obiettivi di
qualita' e di congruita' rispetto alle esigenze del Servizio
sanitario regionale nella formazione del personale medico e
sanitario, tramite la definizione delle scelte programmatiche per la
formazione degli specialisti; del fabbisogno di addestramento
professionale; delle strutture per l'attivita' formativa (delibera di
Giunta regionale n. 152/00).
Attivita' di trapianto d'organo
Gli interventi regionali derivanti dalla Legge 91/99 hanno
riguardato:
- la nomina del Coordinatore del Centro regionale di Riferimento per
i Trapianti (delibera di Giunta regionale 906/00);
- la programmazione, per l'anno 2000, di interventi per il
potenziamento, la razionalizzazione ed il coordinamento delle
attivita' di prelievo e trapianto di organi e tessuti (delibera di
Giunta regionale 2134/00);
- l'individuazione, nell'ambito della rete regionale trapianti, del
Centro di riferimento per pazienti affetti da insufficienza
intestinale cronica benigna eleggibili al trapianto di intestino o
multiviscerale.
Accreditamento delle strutture sanitarie
Gli adempimenti previsti dalla normativa nazionale e regionale in
materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie
pubbliche e private, hanno avuto concretizzazione, anche se parziale,
con l'adozione di alcuni atti di particolare rilievo:
- autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di
attivita' sanitarie, di cui all'art. 8 ter, DLgs 502/92 e successive
modificazioni. Primi adempimenti (delibera di Giunta regionale,
555/00);
- requisiti generali e specifici per l'accreditamento delle strutture
sanitarie dell'Emilia-Romagna (delibera di Giunta regionale 594/00);
- linee guida e criteri per la definizione degli accordi e la stipula
dei contratti, ai sensi del DLgs 502/92, cosi' come modificato dal
DLgs 229/99, e della L.R. 34/98. Primi provvedimenti (delibera di
Giunta regionale 426/00).
Investimenti
Per quanto riguarda il programma degli investimenti di cui all'art.
20 della Legge 67/88 e della Legge 135/90, gli obiettivi per il 2000
sono stati essenzialmente quattro:
- proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi
finanziati nel primo triennio del programma ex art. 20, Legge 67/88 e
non ancora completati; si tratta di 56 interventi complessivamente
programmati di cui, nel corso del 2000, ne sono stati completati 32;
complessivamente nel 2000 la Regione ha erogato la somma di Lire
36.720.000.000 per il pagamento delle somme sostenute per i lavori
eseguiti;
- proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi
dal programma ex Legge 135/90 e non ancora completati; si tratta di
11 interventi complessivamente programmati, di cui, nel corso del
2000, ne sono stati completati 1; complessivamente nel 2000 la
Regione ha erogato la somma di Lire 22.749.000.000 per il pagamento
delle somme sostenute per i lavori eseguiti;
- proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi
ammessi a finanziamento con la delibera CIPE del 6 Maggio 1996
(Gazzetta Ufficiale n. 168 del 21 luglio 1998 - prima tranche di
finanziamenti della II fase art. 20 Legge 67/88 ammontante a Lire
284.298.000.000 a carico dello Stato) si tratta di 15 interventi
complessivamente finanziati la cui situazione nel 2000 e' la
seguente: 1 terminato, 13 in fase di esecuzione dei relativi lavori e
1 in fase di gara d'appalto; complessivamente nel 2000 la Regione ha
erogato la somma di Lire 53.313.000.000 per il pagamento delle somme
sostenute per i lavori eseguiti;
- attivazione dell'accordo di programma stipulato il 23 dicembre 1999
con il Ministero della Sanita' di concerto con il Ministero del
Tesoro, per il finanziamento degli interventi della II fase del
programma ex art. 20, Legge 67/88 e non finanziati con la delibera
CIPE del 6 maggio 1996 di cui al punto 3); si tratta di 63 interventi
complessivamente previsti nell'accordo, di cui nel corso del 2000 ne
sono stati approvati per l'ammissione al finanziamento 14 e di
quest'ultimi 6 interventi hanno iniziato i lavori mentre per i
rimanenti 8 sono state attivate le procedure di gara d'appalto;
complessivamente nel 2000 la Regione ha erogato la somma di Lire
21.955.000.000 per il pagamento delle somme sostenute per i lavori
eseguiti.
Nel corso del 2000 sono stati inoltre predisposti:
- il programma di interventi per la riqualificazione dell'assistenza
sanitaria nei grandi centri urbani di cui all'art. 71 della Legge
448/98 comprendente nove interventi da realizzare nell'area bolognese
per circa 300 miliardi (delibera di Giunta regionale 780/00);
- il programma regionale di realizzazione di strutture per
l'attivita' libero professionale intramuraria di cui al DLgs 254/00,
comprendente 83 interventi per circa 180 miliardi (delibera di Giunta
regionale 2563/00, ratificata con delibera di Consiglio regionale
148/01).
Programma Salute mentale
In applicazione del DPR 10/11/1999 Progetto Obiettivo "Tutela Salute
Mentale 1998-2000" e del Piano sanitario regionale 1999-2001, le
attivita' del Programma Salute mentale per il 2000 sono state
indirizzate verso l'attuazione graduale e la modalita' sperimentale
di specifiche azioni volte all'integrazione delle discipline affini,
alla specializzazione delle attivita', alla efficienza della
produzione dei servizi e all'appropriatezza delle prestazioni.
A tali fini, nel corso dell'anno 2000, sono state realizzate le
seguenti attivita':
1 - Definizione dei processi assistenziali orientati all'uso
razionale delle risorse in attuazione del DLgs 229/99:
a) formalizzazione di linee guida, inviate alle Aziende Unita'
sanitarie locali con nota dell'Assessore alla Sanita' prot. 12182/sas
del 21/3/2000, concernenti: - linee per l'attuazione del
Dipartimento di Salute Mentale (DSM); - linee-guida per la
riorganizzazione dei Servizi di Neuropsichiatria infantile e
dell'eta' evolutiva (NPEE); - linee-guida sui disturbi del
comportamento alimentare (anoressia/bulimia); - linee-guida
sull'autismo.
b) Attivazione di gruppi di lavoro nell'ambito di specifici progetti
regionali: - "Individuazione degli standard di prodotto dei DSM della
Regione"; - "Riordino e riqualificazione delle strutture
residenziali"; - "Facilitazione dell'accesso ai servizi psichiatrici
e della presa in cura"; - "Organizzazione dei servizi per
l'epilessia"; - "Case di Cura".
2 - Obiettivi di salute mentale PSR 1999-2001, in attuazione del PSR
1999-2001
a) Elaborazione del Rapporto tecnico per la definizione di obiettivi
e strategie per la salute mentale con l'individuazione degli
obiettivi prioritari e delle strategie in tale settore;
b) attivazione di specifici gruppi di lavoro, di cui quattro
nell'area della psichiatria adulti e quattro nell'area della
neuropsichiatria infantile, per la formalizzazione di specifiche
linee guida sui seguenti temi: - promozione della salute mentale e
prevenzione del disturbo psichico; - pronta e completa risposta
all'emergenza-urgenza; - presa in carico breve e trattamento
intensivo; - riabilitazione e trattamento a lungo termine finalizzato
al reinserimento sociale;
c) " sistema informativo Salute mentale";
d) attuazione del primo "Corso regionale di formazione manageriale e
di aggiornamento permanente per Dirigenti dei Dipartimenti di Salute
mentale";
e) verifica e approvazione di progetti presentati dai Dipartimenti di
Salute mentale finalizzati alla prevenzione del disagio psichico e al
trattamento del disturbo mentale con programmi terapeutici integrati
e adozione del provvedimento per il relativo finanziamento (delibera
2562/00).
3 - Realizzazione di attivita' a livello nazionale e internazionale:
- Collaborazione con il Ministero della Sanita' per la preparazione
della Conferenza nazionale sulla Salute mentale (tenutasi nel gennaio
2001 a Roma) e organizzazione di una giornata a livello nazionale di
approfondimento sul tema "La salute mentale in eta' evolutiva",
tenutasi a Rimini nel settembre 2000;
- proseguimento della collaborazione con la OPS/OMS (Organizacion
Panamericana de la Salud/Organizzazione Mondiale della Sanita') di
Washington nell'ambito di un progetto di cooperazione internazionale
nel campo della Salute mentale (delibera 2644/00);
- organizzazione di un seminario residenziale con la partecipazione
dei massimi dirigenti dell'OPS/OMS di Washington e diverse
personalita' del settore, provenienti dall'America Latina e dalla
Spagna;
- pubblicazione del volume in lingua spagnola "La promocion de la
salud mental", concernente il corso di formazione per dirigenti
latino-americani tenutosi nel maggio 1999, cui hanno partecipato
esponenti dei Governi interessati e dei Servizi di Salute mentale.
Assistenza veterinaria ed igiene degli alimenti
Sanita' animale
1. Sono state emanate direttive tecnico-programmatiche per
l'esecuzione dei piani di profilassi obbligatori da parte dei Servizi
Veterinari delle Aziende-Unita' Sanitari locale con il risultato di
consolidare il favorevole livello sanitario raggiunto nei confronti
della tubercolosi bovina, brucellosi bovina e ovi-caprina, leucosi
bovina enzootica e malattia vescicolare dei suini.
2. Sono stati emanati provvedimenti e sono state adottate misure
sanitarie per fare fronte alla grave epidemia di influenza aviare che
ha colpito le Regioni Veneto e Lombardia.
3. Sono stati emanati provvedimenti e adottate misure sanitarie nei
confronti delle malattie di Newcastle del pollame.
4. Sono state fornite ulteriori indicazioni per consolidare la
realizzazione dell'anagrafe zootecnica, e per la validazione dei
premi zootecnici comunitari.
5. Sono stati emanati provvedimenti e forniti indirizzi operativi per
la sorveglianza nei confronti della BSE.
6. Sono state emanate norme per assicurare il divieto di utilizzo
delle farine proteiche di origine animale nell'alimentazione animale.
7. Sono state definite le procedure per l'applicazione del D.L.vo
123/99 con particolare riguardo al riconoscimento e alla
registrazione degli stabilimenti e degli intermediari operanti nel
settore dell'alimentazione animale.
8. Si e' concorso all'emanazione della L.R. 7/4/2000 n.27
riguardante "Nuove norme per la tutela ed il controllo della
popolazione canina e felina e sono stati definiti criteri e procedure
per l'identificazione dei cani mediante microchips."
Igiene Alimenti
1. Sono stati forniti indirizzi tecnici per il controllo ufficiale
degli alimenti, con particolare riguardo all'applicazione del DLgs
155/97, anche mediante l'organizzazione di specifiche riunioni con i
competenti servizi delle Aziende-Unita' sanitarie locali e la
partecipazione a numerosi incontri organizzati da Enti locali,
Province e Associazioni del settore alimentare.
2. Sono state emanate direttive per l'istituzione e l'organizzazione
dei "Servizi di igiene dell'Alimentazione e nutrizione" nelle Aziende
Unita' sanitarie locali e per la programmazione delle attivita' di
competenza.
3. Sono state individuate le industrie alimentari che per
l'autocontrollo possono adottare procedure semplificate del sistema
HACCP.
4. Sono state emanate direttive tecnico-programmatiche per
l'attuazione dei piani di controllo sull'impiego di anabolizzanti in
zootecnia e sulla presenza di residui di farmaci, contaminanti
ambientali e fitofarmaci negli alimenti.
5. Sono state fornite indicazioni operative per il controllo sulla
produzione dei molluschi bivalvi.
6. Sono state garantite le segnalazioni riguardanti il sistema di
allerta per rischi sanitari derivanti da prodotti alimentari.
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI - IMMIGRAZIONE - PROGETTO GIOVANI -
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
L'attivita' dell'Assessorato nel corso del 2000 si e' caratterizzata
per l'impegno all'innovazione nelle politiche di welfare sia
attraverso la progettazione ed il sostegno a modalita' nuove di
intervento, anche caratterizzate dalla integrazione con altri settori
di attivita' in primo luogo quello sanitario, sia attraverso la
realizzazione di progetti pilota o sperimentali.
Nel primo ambito, le azioni realizzate riguardano sia politiche di
settore indirizzate a soggetti determinati, sia attivita' volte alla
qualificazione del governo complessivo del sistema dei servizi
sociali attraverso strumenti per la conoscenza e la valutazione
dell'offerta e della domanda di servizi e la loro qualificazione
nonche' modalita' di regolazione del sistema dei servizi improntate
ad assicurare qualita', adeguatezza ed equita' nell'accesso e nella
fruizione.
Di seguito si da' conto delle attivita' svolte distintamente per le
diverse aree e settori di intervento.
Sistema informativo delle Politiche sociali
Nel corso del 2000 e' stato definito e dato avvio al progetto di
Sistema informativo delle politiche sociali (SIPS).
Il SIPS, gestito dalla Direzione generale Politiche sociali della
Regione Emilia-Romagna e dalle Amministrazioni provinciali e' stato
realizzato in collaborazione con la Direzione generale Sistemi
informativi e Telematica e rappresenta una risorsa indispensabile per
la programmazione e il coordinamento delle attivita' nel settore
delle Politiche sociali.
La prima importante realizzazione dell'articolato progetto
complessivo e' avvenuta nel 2000 ed e' costituita dalla banca dati
dei Presidi e dei Servizi socioassistenziali. Costituisce la
struttura portante per il censimento e il monitoraggio dell'offerta
di interventi socioassistenziali rivolti alla popolazione della
regione Emilia-Romagna.
La soluzione adottata per l'impianto della Banca dati consente di
rispondere ai fabbisogni informativi dei diversi livelli di
programmazione e pianificazione: nazionale (Ministeri, ISTAT),
regionale, provinciale e di distretto sanitario.
Infatti il modello delle rilevazioni annuali e' concordato tra ISTAT,
Regione e Province.
La Regione ha provveduto all'informatizzazione della banca dati
mediante un'applicazione intranet ed effettua il coordinamento e il
monitoraggio dell'attuazione della rilevazione, cura i rapporti con
l'ISTAT mentre le Province effettuano la rilevazione presso gli Enti
gestori dei vari Presidi e Servizi e curano l'immissione dati.
Integrato nel progetto informativo delle politiche sociali e' una
attivita' specifica in materia di servizi socio- assistenziali per i
minori
Nell'anno 2000, in collaborazione con il Servizio Politiche familiari
per l'infanzia e l'adolescenza, e' stata realizzata una procedura per
la gestione informatizzata della cartella di presa in carico e
trattamento dei minori presso i Servizi Sociali del territorio
(SISAM) con fondi della Legge 451/97.
La cartella socioassistenziale permette di rispondere ai fabbisogni
informativi locali, regionali e nazionali.
Approvazione direttiva regionale in materia autorizzazione al
funzionamento di strutture residenziali e semiresidenziali per
minori, portatori di handicap, anziani, malati di AIDS, in attuazione
della L.R. 12 ottobre 1998, n. 34 (deliberazione di Giunta regionale
n.564 del 01/03/2000)
L'approvazione della direttiva citata ha sostituito le precedenti
direttive adottate in materia, innovando invece per quanto riguarda
le strutture per malati di AIDS, definendo un sistema coordinato e
coerente con le modifiche normative e le innovazioni istituzionali
intervenute negli ultimi anni, recependo e mettendo a frutto
l'esperienza applicativa della direttiva 560/91 e seguenti.
Le direttive precedenti alla 564/00 si fondavano sulle previsioni
della L.R. n. 2 del 1985 che per la prima volta ha introdotto a
livello regionale l'obbligo per le strutture socio-assistenziali
dell'autorizzazione al funzionamento, che in particolare prevedeva:
la delega delle funzioni amministrative regionali in materia di
autorizzazione al funzionamento ai Comuni e l'esercizio
obbligatoriamente associato di funzioni comunali in materia di
servizi sociali presso le Unita' sanitarie locali.
Le riforme del sistema sanitario di questi ultimi anni, a partire dal
D.lgs. n. 502 del 1992, hanno superato queste previsioni prevedendo
invece un sistema di deleghe volontarie; la L.R. n. 34 del 1998 e la
L.R. n. 3 del 1999 hanno invece conferito la titolarita' delle
funzioni ai Comuni.
Inoltre l'esperienza applicativa di questi anni della direttiva
560/91 e seguenti ha permesso di valutare i requisiti previsti per le
diverse tipologie di strutture, prevedendo modifiche e/o
integrazioni, anche alla luce dei mutamenti che il sistema dei
servizi di assistenza ha visto in questi anni.
Direttiva regionale di cui alla deliberazione del Consiglio regionale
560/91 in materia di autorizzazione al funzionamento. Istruttoria per
le proroghe di competenza regionale. Provvedimenti conseguenti al
trasferimento di competenze ai Comuni (deliberazione di Giunta
regionale n. 2573 del 29/12/2000)
Con l'adozione della deliberazione di Giunta regionale n. 564/00 e'
cessata l'efficacia della disposizione transitoria di cui
all'articolo 16, comma 2 della L.R. 12 ottobre 1998, n. 34 che
disponeva che "fino all'approvazione da parte della Giunta regionale
della deliberazione di cui all'articolo 1, comma 3, si applicano i
requisiti e le disposizioni adottate in attuazione degli articoli 9,
36 e 37 della L.R. 12 gennaio 1985, n. 2".
Con l'approvazione della direttiva 564/00 e' quindi cessata la
competenza regionale ad adottare provvedimenti amministrativi in
materia di autorizzazione al funzionamento delle strutture
socio-assistenziali e socio-sanitarie, ed in particolare ad adottare
le proroghe di cui al 3.3.1 della direttiva 560/91.
Si e' pertanto provveduto ad effettuare la ricognizione - per il
successivo trasferimento dei fascicoli ai Comuni - delle strutture
segnalate ai sensi del 3.3.1 della direttiva 560/91 in materia di
proroghe di competenza regionale.
Con la deliberazione 2573/00 sono inoltre state definite le modalita'
ed i criteri che le Amministrazioni comunali dovranno seguire per
l'adozione dei provvedimenti di proroga.
Politiche per l'infanzia, le donne e le famiglie
1. Servizi educativi rivolti ai bambini in eta' 0-6 anni
Nel quadro delle politiche regionali rivolte all'infanzia, i servizi
educativi per i bambini in eta' 0-3 anni hanno rappresentato un
terreno di impegno costante che ha consentito di sviluppare un
patrimonio di strutture e di esperienze estremamente significativo e
che si e' caratterizzato per la sua capacita' innovativa e
sensibilita' verso le nuove esigenze dei bambini e delle loro
famiglie.
L'anno 2000 segna una tappa storica per i servizi educativi per la
prima infanzia nella regione Emilia-Romagna, infatti il Consiglio ha
approvato la nuova L.R. 10 gennaio 2000, n. 1 "Norme in materia di
servizi educativi per la prima infanzia" che regolamenta per la prima
volta i servizi integrativi al nido, prevede nuove funzioni in capo
alla Regione e agli Enti locali, un sistema educativo integrato e la
presenza di nuove figure professionali per la qualificazione
dell'insieme delle opportunita' offerte ai bambini.
Inoltre con deliberazione del Consiglio regionale del 28 febbraio
2000, n. 1390 e' stata approvata la "Direttiva sui requisiti
strutturali e organizzativi dei servizi educativi per la prima
infanzia in attuazione della L.R. 10 gennaio 2000, n. 1 (proposta
della Giunta regionale in data 16 febbraio 2000, n. 209).
Cio' ha significato anche individuare, a livello progettuale ed
operativo, modalita' di attuazione dei cambiamenti promossi dalla
L.R. 1/00 per sostenere sul piano amministrativo l'assunzione di
nuove competenze da parte degli Enti locali, in specie le Province,
in una prospettiva capace di collocare gli interventi regionali e
locali all'interno di un sistema con caratteristiche di organicita' e
continuita'.
La realizzazione degli interventi relativi ai servizi educativi
rivolti ai bambini in eta' 0-6 anni ha determinato una assegnazione
complessiva di contributi pari a Lire 36.402.935.000.
A fronte di quanto indicato e per la realizzazione degli interventi,
in considerazione delle diverse procedure rispetto al passato per
quanto riguarda la qualificazione e il rapporto pubblico-privato, e'
stato elaborato il "Programma regionale degli interventi per lo
sviluppo e la qualificazione dei servizi educativi rivolti ai bambini
in eta' 0-6 anni: Linee di indirizzo e criteri generali di
programmazione per l'anno 2000 (L.R. 1/00 e L.R. 10/99)". (Delibera
consiliare n. 1417 del 29/2/2000, modificata dalla deliberazione
consiliare n. 718 del 29/11/00 e successiva deliberazione di Giunta
di riparto dei finanziamenti alle Province n. 1913 del 7/11/2000).
Per quanto attiene agli interventi relativi alla L.R. 1/00:
Gestione, potenziamento, coordinamento dei servizi per l'infanzia e
formazione permanente degli operatori - anno 2000, prevede
l'assegnazione complessiva di contributi di Lire 29.702.935.000 con i
seguenti obiettivi:
- consolidamento dei servizi gia' funzionanti (n. 405 nidi d'infanzia
e circa 120 servizi integrativi costituiti da Centri gioco e Spazi
bambini). I contributi regionali sono stati finalizzati in questo
caso a garantire un supporto alle spese di gestione sostenute dai
Comuni, in particolare quelli di minori dimensioni (contributo
regionale pari a Lire 3.430.000.000);
- estensione dell'offerta dei servizi tramite l'ampliamento e/o
adeguamento delle strutture, garantendo il potenziamento dell'offerta
per un totale di contributi regionali pari a Lire 24.102.935.000;
- realizzazione di azioni sperimentali che prefigurino soluzioni di
cura ed educazione dei bambini piu' differenziate e flessibili
rispetto a quelle esistenti, e coerenti rispetto a queste (sono state
assegnate Lire 74.550.000);
- qualificazione dei servizi funzionanti attraverso un insieme
articolato e differenziato di interventi:
a) promozione delle attivita' di formazione permanente degli
operatori nei nidi d'infanzia e nei servizi integrativi (Lire
600.000.000);
b) sostegno rivolto ai Comuni di minori dimensioni che provvedano a
dotarsi e ad utilizzare in forma associata la figura professionale
del coordinatore pedagogico, indispensabile per la programmazione
educativa. Nel 2000 per tale intervento, sono stati destinate Lire
976.410.000;
c) costituzione dei coordinamenti pedagogici provinciali per avviare
un confronto tra i diversi coordinamenti pedagogici, in
collaborazione con le Amministrazioni provinciali. A tale intervento
sono stati destinate Lire 400.000.000 per la costituzione di 9
coordinamenti pedagogici provinciali.
- Per facilitare l'istituzione e l'avvio delle Commissioni tecniche
provinciali, art. 23 L.R. 1/00, e' stata prevista l'assegnazione di
un contributo pari a Lire 119.040.000 alle Province.
Per quanto attiene agli interventi relativi alla L.R. 10/99:
Qualificazione dei servizi rivolti ai bambini 0-6 anni, nonche' la
realizzazione del sistema integrato dei servizi pubblici e privati -
anno 2000 - Applicazione della L.R. 10/99" (art. 2, comma 2, lettere
d), f)), con una assegnazione complessiva alle Amministrazioni
provinciali pari a Lire 6.700.000.000:
- Lire 1.500.000.000 a sostegno della promozione di azioni per
favorire l'integrazione delle politiche per l'infanzia e la
realizzazione di un equilibrio territoriale sul piano della qualita'
dell'offerta educativa (progetti 0-6);
- Lire 5.200.000.000 per la realizzazione di un sistema integrato di
servizi pubblici e privati, con particolare riferimento alle scuole
dell'infanzia, tramite interventi diversificati, in aggiunta a quelli
sostenuti finanziariamente dai Comuni, finalizzati:
- al supporto delle convenzioni tra Comuni e scuole dell'infanzia
private senza fini di lucro (contributo regionale pari a Lire
4.450.000.000);
- alla promozione di una qualificazione permanente delle scuole
dell'infanzia convenzionate attraverso un sostegno mirato
all'attivazione di coordinamenti pedagogici di gruppi delle stesse
scuole e alle attivita' di formazione degli operatori (contributo
regionale pari a Lire 750.000.000).
2. Interventi rivolti alle famiglie
Nell'ambito degli interventi rivolti alle famiglie e in particolare a
quelle con figli, si segnala il finanziamento, per un importo
complessivo di Lire 650.000.000, destinato allo sviluppo e alla
qualificazione dei Centri comunali per le famiglie, istituiti in
attuazione della L.R. 27/89 (Politiche di sostegno alle scelte di
procreazione e agli impegni di cura verso i figli) artt. 11 e 12.
Sono gia' funzionanti 14 Centri nei comuni con popolazione pari o
superiore ai 50.000 abitanti (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena,
Bologna, Ferrara, Ravenna, Forli', Lugo, Carpi, Imola, Faenza, Cesena
e Rimini).
Il finanziamento ha riguardato la progettazione delle attivita'
riferite all'anno 2000 con particolare riferimento alle seguenti
azioni:
- informazione e vita quotidiana;
- promozione e potenziamento della mediazione familiare;
- formazione per gli operatori dei Centri per le famiglie: il
progetto e' presentato e organizzato da uno dei 14 Centri gia'
operativi e prevede una funzione di tutor nei confronti dei nuovi
servizi, impostandone la strategia operativa, coerentemente alle
linee programmatiche regionali.
Un'ulteriore iniziativa di sostegno alle famiglie con figli minorenni
ha visto la Regione impegnata a rilanciare lo strumento dei prestiti
sull'onore.
La convenzione ha previsto, per l'anno 2000, l'erogazione di prestiti
agli aventi diritto per una somma complessiva di Lire 1.000.000.000,
per la quale la Regione ha assegnato ai Comuni i relativi interessi,
riservandosi invece la funzione di garante dei prestiti stessi nei
confronti della Banca Etica. In totale, nell'anno 2000, la Regione ha
assunto un impegno di spesa relativo ai prestiti sull'onore di Lire
355.000.000.
3. Donne in difficolta'
Nell'ambito degli interventi relativi a donne in difficolta', e in
particolare a donne vittime di violenze e maltrattamenti, la Regione
nel 2000 ha stilato un Protocollo d'intesa tra istituzioni (Regione,
Anci-Emilia-Romagna, UPI-Emilia-Romagna) e associazioni impegnate su
tali tematiche.
Per realizzare gli impegni assunti nel Protocollo, sono stati
promossi e finanziati diversi progetti d'intervento, concernenti:
- il sostegno finanziario alle scelte di autonomia delle donne che
decidono di uscire da situazioni in cui subiscono violenza;
- il finanziamento di corsi di formazione su differenza di genere e
violenza;
- il completamento della rete relativa a strutture residenziali di
supporto alle vittime.
Complessivamente nel 2000 sono stati finanziati progetti:
- nei tre ambiti suddetti per Lire 384.000.000;
- un'indagine sugli uomini violenti in corso di realizzazione
(finanziamento del II anno Lire 60.000.000).
Politiche sociali ed educative per i bambini e gli adolescenti
L'ufficio operato per l'anno 2000 secondo un Piano che prevedeva due
principali aree di intervento.
1 - Area diritti e opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza
Ai fini della realizzazione dell'Osservatorio sull'infanzia e
l'adolescenza, in attuazione della Legge 451/97, in collaborazione
con gli Enti locali ed in raccordo con l'ufficio di staff competente
dell'Assessorato e' proseguito il lavoro per la definizione dei
flussi informativi volti a garantire, attraverso la trasmissione
costante di dati omogenei per tutto il territorio regionale, una
conoscenza puntuale delle condizioni dell'infanzia e
dell'adolescenza.
Nodo centrale e' l'attuazione del sistema informativo sulle attivita'
socio-assistenziali che va esteso ed integrato con le diverse forme e
modalita' di rilevazione sugli interventi rivolti ai minori in senso
piu' complessivo.
In particolare nel corso dell'anno 2000 si e' messo a punto il
fabbisogno informativo dell'ufficio, sulla cui base e' stata
realizzata la revisione definitiva del programma informatico da
adottare.
Ad ottobre scorso e' stato presentato il programma informatico ai
rappresentanti territoriali dei servizi coinvolti, e a novembre e'
stato avviato il percorso formativo per gli operatori incaricati
all'uso del programma.
Parallelamente, per quanto concerne la realizzazione dei progetti
previsti dai Piani di intervento territoriale per l'infanzia e
l'adolescenza (Legge 285/97), si e' mantenuto un costante raccordo
con le province, per:
- promuovere e realizzare insieme una verifica attenta sulle azioni
realizzate anche attraverso appositi strumenti di al monitoraggio e
valutazione dei Piani;
- produrre materiali di documentazione da utilizzare anche in
funzione del confronto con le altre regioni;
- realizzare, a conclusione del primo triennio, (maggio 2000),
quattro giornate seminariali per la presentazione di alcune delle
esperienze piu' significative in tema d'infanzia e adolescenza
realizzate;
- elaborare il programma regionale per il triennio 2000-2002.
1.1 - Progetto: "Citta' delle bambine e dei bambini"
1. E' stato sottoscritto un Protocollo d'intesa tra Regione
Emilia-Romagna, Anci Emilia-Romagna, UPI Emilia-Romagna (25.09.00)
per realizzare politiche volte ad assumere l'infanzia e l'adolescenza
come ambiti strategici per una azione di rinnovamento sociale e
culturale.
Il Protocollo ha i seguenti obiettivi:
- rafforzare la promozione di citta' sostenibili per i bambini e le
bambine attraverso l'incremento e il coordinamento delle risorse
destinate a contrastare il degrado ambientale e sociale, a
valorizzare luoghi e spazi di gioco e di incontro;
- promuovere percorsi di partecipazione diretta di giovani e
giovanissimi alle discussioni ed alle decisioni su temi di rilevante
interesse per la loro vita di cittadini;
- favorire comportamenti di autonomia, di responsabilita' dei bambini
ed adolescenti;
- garantire particolare attenzione ai diritti dei soggetti minori.
2. E' stata stipulata una convenzione tra la Regione e il Centro
regionale delle citta' amiche dell'infanzia e dell'adolescenza
(C.Am.In.A.) per la realizzazione delle azioni descritte nell'art. 2
della L.R. 40/99 "Promozione delle citta' dei bambini e delle
bambine". Questo Centro ha tra i propri compiti quello di predisporre
occasioni permanenti di confronto e di formazione sulle tematiche
relative alla qualita' della vita dei bambini e degli adolescenti
nelle nostre citta'.
In particolare il Centro si e' impegnato a:
- facilitare e valorizzare la progettazione di interventi innovativi
e di riqualificazione dell'ambiente urbano;
- elaborare e diffondere indicazioni tecniche volte a orientare
processi di pianificazione e di progettazione urbana tenendo conto
delle esigenze dei bambini e dei ragazzi;
- favorire la crescita di una competenza diffusa per quanto attiene
l'elaborazione, l'attuazione il monitoraggio e la valutazione dei
progetti;
- diffondere le conoscenze riguardanti le esperienze piu'
significative, attraverso la realizzazione di occasioni di confronto;
- predisporre una banca dati dei progetti attivati in ambito
regionale;
- elaborare sistematicamente le informazioni per costruire modelli
trasferibili in altre realta'.
2 - Area Qualificazione dei servizi e degli interventi a favore dei
bambini e degli adolescenti in difficolta' e delle loro famiglie
2.1. Interventi di accoglienza
2.1.1 Adozione
In applicazione della Legge 476/98 in materia di adozione
internazionale che assegna alle Regioni compiti di organizzazione,
coordinamento e vigilanza e degli accordi assunti dalla Conferenza
permanente Stato-Regioni circa l'utilizzo di fondi statali destinati
allo scopo, e' stato avviato un "Progetto regionale adozione"
(PRAdo).
Il progetto, condiviso dai Servizi territoriali, dai 15 Enti privati
autorizzati alle pratiche di adozione internazionale per
l'Emilia-Romagna e dalla Magistratura minorile, ha dato avvio ad una
serie di attivita' mirate a costruire in modo fortemente integrato
tra sociale e sanitario, tra pubblico e privato e tra livello
nazionale e livello regionale.
L'attivita' svolta nell'anno 2000 per dare corso al progetto ha
comportato:
- la ricognizione sui dati di attivita' e sulle modalita'
organizzative dei Servizi;
- il programma di formazione degli operatori pubblici e privati, che
prendera' avvio nella primavera del 2001;
- l'avvio della collaborazione dell'Assessorato alla Sanita'
finalizzato a determinare standard e requisiti di prestazione
professionale di personale sanitario e di modalita' di integrazione;
- il confronto sistematico con gli Enti autorizzati per la
definizione di protocolli operativi.
I fondi attribuiti dallo Stato a sostegno della legge, quantificati
il L. 397.101.190 e pervenuti nel dicembre 2000, verranno quindi
utilizzati nel corso del 2001.
2.1.2 Affidamento familiare
In applicazione della direttiva regionale 1378/2000 molti territori
hanno effettuato seminari di presentazione della direttiva medesima e
di formazione in materia, consolidando forme di collaborazione in
sede locale tra enti e associazioni di famiglie ed attivandosi per
l'adeguamento della quota obbligatoria di sostegno all'affido
indicata in direttiva nella misura di Lire 1.000.000 mensili. Tale
azione di adeguamento sul territorio regionale pur non essendosi
ancora completata ha fatto registrare significativi passi in aventi
nel superamento della precedente situazione di disomogeneita' nel
sostegno economico alle famiglie affidatarie.
Agli Enti (6 complessivamente) che, oltre a realizzare l'adeguamento
delle quote, hanno saputo esprimere progetti di lavoro
particolarmente qualificati, la Regione ha erogato specifici
finanziamenti, attraverso il fondo socio-assistenziale regionale per
un importo complessivo di Lire 156.000. 000.
Il giorno 1 dicembre 2000, con la presenza della stampa, si e' tenuto
un seminario di presentazione del volume: "L'affidamento familiare in
Emilia-Romagna". Altri "quaderni di lavoro" sono in via di
preparazione, allo scopo di rendere fruibili quei metodi, tecniche e
strumenti operativi che si sono rivelati piu' attuali ed efficaci.
2.1.3 Comunita' di accoglienza
L'adozione, nell'anno 2000, della direttiva regionale n. 564, ha
comportato la necessita' di riprogrammare, con la rete delle
Comunita' di accoglienza presenti in Regione, le modalita' di
autorizzazione al funzionamento e di accreditamento delle strutture
residenziali per minori precedentemente delineate nella direttiva
regionale n. 779 del 10 dicembre 1997.
L'attivita' si e' quindi concentrata:
- sulla ricognizione, tramite il sistema informativo della strutture,
del numero e delle caratteristiche del personale presente e sul
fabbisogno formativo utile alla loro qualificazione;
- sulla rilevazione delle criticita' espresse dal territorio rispetto
alla applicazione della direttiva;
- sulla collaborazione alla stesura della circolare applicativa della
direttiva n. 564 stessa;
- sulla formulazione di un progetto formativo mirato al livello
qualitativo richiesto dagli orientamenti regionali.
2.2. Prevenzione e tutela dei minori dalle forme di abuso,
sfruttamento e maltrattamento
In attuazione della direttiva regionale 1294/99, facendo seguito al
seminario di formazione attuato nel primo semestre del 1999, si e'
proceduto a:
- individuare i soggetti territoriali potenziali partners per un
progetto di scambio formativo a valenza regionale;
- definire con loro i contenuti e il metodo per costruire un progetto
utilizzabile anche per scambi interregionali, a valere sui fondi
riservati alle Regione ex art. 2, comma 2 della Legge 285/97;
- partecipare e valorizzare i tavoli di coordinamento, costituiti
presse le Prefetture con l'obiettivo di elaborare strategie e
proposte condivise pubblico/privato sul tema del contrasto della
pedofilia, del trattamento e della prevenzione dell'abuso e del
maltrattamento, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento
delle scuole di ogni ordine e grado;
- valutare e prevedere l'acquisizione di strumenti per la
sensibilizzazione, da utilizzare anche con insegnati ed i bambini
stessi.
2.3. Minori in situazioni critiche
2.3.1 Minori imputati di reato
La Commissione di coordinamento tra i Servizi dell'Amministrazione
della Giustizia e i Servizi degli Enti locali, prevista dall'art.13
del Dlvo 272/89 e dal Protocollo d'intesa con il Ministero della
Giustizia di cui alla delibera regionale 778/97, riunitasi il 20
settembre 2000, ha concordato di suddividersi in due gruppi di
lavoro:
- lettura dei dati e delle informazioni disponibili per valutarne
l'utilizzo, le connessioni, i vuoti e formulare le proposte
strategiche per la costruzione di un sistema reciprocamente efficace
di raccolta e di scambio di elementi di conoscenza;
- raccolta ed esame delle esperienze piu' significative avviate dal
territorio e dal Centro Giustizia minorile per interventi preventivi
e riparativi del disagio adolescenziale piu' conclamato.
Un primo esito di questa attivita' e' il progetto "Dialoghi" che
prevede la restituzione dell'esperienza teatrale, nelle strutture del
Centro Giustizia minorile, per un lavoro con gli studenti delle
scuole superiori di espressione e di elaborazione dei vissuti
problematici del mondo adolescenziale.
2.3.2 Minori disabili
Il progetto di messa in rete dei CDH (Centri documentazione handicap)
si sta avviando alla fase conclusiva. Si e' proceduto alla
liquidazione del 70% del contributo assegnato dietro presentazione
del report sullo stato di avanzamento dei lavori, che vede gia'
definitivamente elaborato il materiale per la pubblicazione del
lavoro di documentazione curato dal CDH di Bologna e la costituzione
del gruppo di redazione per la stesura del rapporto finale.
Servizio Politiche per l'accoglienza e l'integrazione sociale
Ufficio tossicodipendenze
Con deliberazione della Giunta regionale 644/00 sono stati finanziati
i progetti a valere sulla quota del Fondo nazionale lotta alla droga
1997/98/99 trasferita alla Regione, per complessive Lire
30.581.790.000. Nella definizione dei progetti da finanziare e nella
definizione dell'ammontare dei contributi si e' tenuto conto dei
pareri espressi e delle priorita' proposte dai Coordinamenti tecnici
territoriali composti da tecnici di SERT (Servizi dell'Azienda USL),
Enti locali, Enti ausiliari, Associazioni di volontariato. Come
previsto dal Regolamento (deliberazione del Consiglio regionale
1269/99), il 40% dei finanziamenti e' stato riservato a progetti
presentati dagli Enti locali. Le priorita' indicate dal bando
(deliberazione della Giunta regionale 2010/99) per il triennio erano
relative a progetti di prevenzione primaria, contrasto all'abbandono
scolastico, riduzione del danno, implementazione della progettualita'
di rete, prevenzione della mortalita' per overdose, prevenzione del
consumo di droghe sintetiche, coordinamento attivita' su
alcoldipendenza.
Altri atti significativi emanati nel corso dell'anno
Linee di indirizzo dirette alle Aziende Unita' sanitarie locali sul
sistema di assistenza per le dipendenze patologiche (circolare
Assessorato Sanita' 15/00)
Il documento, redatto secondo le indicazioni del Piano sanitario
regionale con i relativi provvedimenti applicativi, e delle normative
nazionali (in particolare dell'Atto di intesa Stato-Regioni per la
riorganizzazione del sistema di assistenza ai tossicodipendenti)
raccomanda l'istituzione in ogni Azienda Unita' sanitarie locali del
modello organizzativo denominato "Programma dipendenze patologiche"
(assimilabile al Dipartimento c.d. tecnico-funzionale previsto dal
citato Atto di intesa), individuandone il relativo livello di
responsabilita' dirigenziale, con il mandato di attuare il richiesto
livello di coordinamento aziendale e con compiti di indirizzo,
verifica della qualita' e della attuazione omogenea delle attivita'
di prevenzione, cura e riabilitazione.
Il documento, inoltre, anticipa i contenuti di una complessiva
definizione degli obiettivi di salute che la Giunta regionale
fornira' alle Aziende sanitarie, individuando per le dipendenze
patologiche obiettivi legati alle aree "nuove droghe e nuovi
consumi", "alcoldipendenza", "riduzione del danno".
Definizione in via sperimentale e transitoria delle tariffe per gli
inserimenti di utenti tossicodipendenti nei programmi specialistici
delle strutture, attualmente attive, gestite dagli Enti ausiliari
(deliberazione della Giunta regionale 1266/00)
Il provvedimento definisce le caratteristiche dei programmi
specialistici offerti in Regione dagli Enti ausiliari, sorti sulla
base delle indicazioni del Progetto regionale tossicodipendenze
(deliberazione della Giunta regionale 722/95), e ne definisce, in via
sperimentale e in attesa del pieno recepimento dell'accordo
Stato-Regioni del 5 agosto 99, le relative tariffe. Le tipologie
individuate sono: 1. Struttura che accoglie madri o padri
tossicodipendenti con figli minori (4 strutture) 2. Struttura per
utenti tossicodipendenti affetti da patologie psichiatriche (1
struttura e 1 modulo) 3. Centro di osservazione e diagnosi - centro
crisi (4 strutture e 1 modulo).
Assegnazione finanziamenti Aziende Unita' sanitarie locali per
potenziamento Osservatori aziendali tossicodipendenze (deliberazione
della Giunta regionale 2334/00)
Tra gli obiettivi per il 2000 c'era il potenziamento degli
Osservatori aziendali, istituiti dal 1995 in ogni Azienda Unita'
sanitaria locale. Tale potenziamento ha lo scopo di migliorare
quali-quantitativamente la raccolta dati da Sert, Enti ausiliari,
Enti locali. Il finanziamento in oggetto, da considerare come primo
di una serie, e' in particolare destinato a incrementare le relazioni
tra Osservatori Aziende Unita' sanitarie locali e analoghe
istituzioni degli Enti locali, e proviene dalla quota del Fondo
sanitario regionale destinata alla integrazione sociosanitaria.
Monitoraggio e valutazione dei progetti di prevenzione e riduzione
del danno finanziati attraverso il Fondo nazionale lotta alla droga
trasferito alla Regione (deliberazione della Giunta regionale
2677/00)
Il progetto, avviatosi nella primavera 2000 successivamente al
finanziamento dei progetti 97/98/99, ha i seguenti obiettivi: 1.
Offrire agli Enti un supporto alla progettazione, anche mettendo a
disposizione schemi il piu' possibile omogenei sul territorio
regionale e costituendo un team regionale di operatori-esperti 2.
Monitorare in via sperimentale la realizzazione di alcuni progetti
finanziati 3. Diffondere una cultura e una pratica di valutazione dei
progetti, anche attraverso la formazione degli operatori 4. Costruire
una banca-dati delle esperienze realizzate, disponibile in rete per
tutti gli operatori, 5. Rendere stabile il rapporto e lo scambio di
dati con l'Osservatorio Europeo OEDT di Lisbona. I destinatari sono
gli operatori del sistema dei servizi, con particolare attenzione ai
funzionari degli Enti locali. Il progetto e' gestito dall'Ufficio
Tossicodipendenze della Regione, attraverso il contributo di
professionisti e di un gruppo di lavoro formato da tecnici regionali.
La spesa complessiva prevista dalla deliberazione e' di Lire
105.000.000, a valere sulla quota del 5% del Fondo nazionale lotta
alla droga trasferito alla Regione, esercizio 97/98/99.
Analisi di modelli e di efficacia degli interventi psicosociali dei
servizi pubblici per le tossicodipendenze (deliberazione della Giunta
regionale 530/00.
Il progetto, attivo dal marzo 2000 e per il quale la conclusione e'
prevista per l'autunno 2001, e' in attuazione dell'omonimo progetto
nazionale del Ministero della Sanita', per il quale la Regione
Emilia-Romagna e' stata individuata come capofila. Al progetto
partecipano le Regioni Piemonte. Lombardia, Veneto, Sicilia. Gli
obiettivi sono: 1. Ricerca dei modelli di intervento psicosociali e
della loro efficacia nell'ambito dei Sert. 2. Formazione degli
operatori sui contenuti e modalita' della loro attivita'. I
destinatari sono operatori dell'area psicosociale dei Sert, coinvolti
attraverso seminari residenziali e laboratori. Il progetto e' gestito
dall'Ufficio Tossicodipendenze con il contributo operativo della
Azienda Unita' sanitaria locale di Ravenna e di professionisti. La
spesa prevista dalla deliberazione, comprensiva di spese di vitto e
alloggio per i partecipanti e di rimborso spese di viaggio per gli
operatori extraregionali, e' di Lire 377.281.000, somma assegnata
alla Regione con decreto del Ministero della Sanita' del 21/12/98.
Programma di formazione per gli insegnanti finalizzato a incrementare
la trattazione delle problematiche legate all'abuso di alcol
(deliberazione della Giunta regionale 1463/00).
In attuazione dell'omonimo progetto nazionale del Ministero della
Sanita', per il quale la Regione Emilia-Romagna e' capofila, e' stato
assegnato un finanziamento di Lire 300.000.000 alla Azienda Unita'
sanitaria locale di Piacenza per la realizzazione del progetto
stesso, che comporta la messa a punto di un kit informativo destinato
agli insegnanti.
Prosegue l'attivita' relativa a numerosi progetti gia' iniziati nel
corso degli anni precedenti, e in particolare:
- progetto regionale tabagismo (deliberazione della Giunta regionale
785/99);
il progetto, attivo dal febbraio 99, e' costituito da 5
sottoprogetti: 1. Prevenzione dell'abitudine al fumo tra gli studenti
della scuola dell'obbligo 2. Prevenzione dell'abitudine al fumo tra
la popolazione generale per intervento dei medici di medicina
generale 3. Corsi intensivi per smettere di fumare 4. Ospedali e
Servizi sanitari senza fumo 5. Luoghi di lavoro liberi dal fumo. I
destinatari sono le Aziende sanitarie e la rete di servizi pubblici e
privati che hanno a che fare con il problema. I primi risultati sono
rappresentati dall'attivazione di 12 centri antifumo, dal recepimento
da parte di tutte le Aziende Ospedaliere del regolamento regionale di
applicazione della normativa antifumo, e dalla messa a punto di
esperienze pilota nel campo della prevenzione nelle scuole medie
superiori e per intervento dei medici di medicina generale. Tali
esperienze verranno nel 2001 diffuse su tutto il territorio
regionale. Con deliberazione 2449/00 sono stati concessi
finanziamenti alle Aziende sanitarie per complessive Lire
175.000.000, da destinare alla costituzione di centri antifumo, di
programmi educazionali e per la formazione degli operatori;
- progetto regionale qualita' del sistema dei servizi. E' stata
finanziata la messa a punto di un software contenente la cartella
clinica informatizzata per gli Enti ausiliari; il software e' stato
fornito gratuitamente agli Enti che ne hanno fatta richiesta.
Inoltre, ogni Ente iscritto all'Albo degli Enti ausiliari della
Regione ha ricevuto un finanziamento per l'acquisto di computer da
dedicare alla raccolta dati. In applicazione dell'Atto di intesa
Stato-Regioni del 5 agosto 1999, e' stato costituito un gruppo di
lavoro misto pubblico-privato per definire i requisiti minimi
necessari per l'autorizzazione al funzionamento dei servizi privati
di assistenza ai tossicodipendenti.
Il 6 e il 7 novembre 2000 e' stata organizzata la Conferenza
regionale tossicodipendenze. Le stese sono state coperte attraverso
un apposito finanziamento di Lire 85.000.000. (deliberazione della
Giunta regionale n. 1597 del 26/9/2000).
Ufficio integrazione sociale e accoglienza
Settore Immigrazione
Nel settore Immigrazione le attivita' si sono concentrate nella
preparazione di atti programmatici e successivi atti di assegnazione
relativi all'utilizzo della quota del Fondo nazionale per le
politiche migratorie (art. 45, DLgs 286/98) assegnata alla Regione
Emilia-Romagna nonche' all'utilizzo di risorse regionali.
In particolare sono state prodotte le seguenti attivita' nell'ambito
di quattro specifiche aree di lavoro:
- definizione del II programma delle attivita' a favore degli
immigrati previste dal DLgs 286/98.
Con deliberazione n.1379 del 28 febbraio 2000, il Consiglio regionale
ha approvato le "Linee guida per l'attuazione del II programma delle
attivita' a favore degli immigrati previste dal DLgs 286/98",
individuando nel territorio provinciale l'ambito territoriale di
intervento e assegnando alle Amministrazioni provinciali il compito
di predisporre appositi piani provinciali di intervento da
trasmettere alla Regione.
Con deliberazione n. 2377 del 19 dicembre 2000 della Giunta regionale
avente per oggetto: "Assegnazione e concessione ai Comuni capofila
dei contributi per l'espletamento delle iniziative connesse al II
programma delle attivita' previste dal D.L. 286/98 in attuazione
della deliberazione n. 1379 del Consiglio regionale", si e' proceduto
alla assegnazione dei contributi per la realizzazione degli
interventi previsti dal DLgs 286/98 a favore dei cittadini stranieri.
Lo stanziamento previsto ammonta a Lire 3.878.379.499 provenienti
dalla quota di Lire 3.919.765.000 del Fondo nazionale politiche
migratorie assegnata alla Regione Emilia-Romagna per l'esercizio
1999.
- Contributi ad Enti e associazioni per attivita' a favore di
immigrati (art. 17, L.R. 14/90).
Con propria deliberazione n. 126 dell'8 febbraio 2000 avente per
oggetto "Criteri e modalita' per la concessione di contributi ad Enti
ed Associazioni per attivita' a favore di immigrati nel 2000", la
Giunta regionale ha definito modalita' e priorita' di intervento
nell'ambito dei contributi previsti dall'art. 17 della L.R. 14/90.
Con propria deliberazione n. 1937 del 14 novembre 2000 avente per
oggetto "Contributi ad Enti, associazioni ed organizzazioni per
attivita' a favore di immigrati nel 2000 (art. 17, L.R. 14/90) in
attuazione della delibera di Giunta 126/00" la Giunta regionale ha
assegnato contributi per un ammontare complessivo pari a Lire
249.500.000 secondo nuove procedure di selezione mirate
all'individuazione di progetti attinenti all'integrazione sociale
degli immigrati.
- Assegnazione di contributi in conto capitale aventi come finalita'
la realizzazione di strutture di accoglienza per cittadini stranieri
immigrati.
Con propria deliberazione n. 2359 in data 7 dicembre 1999, avente per
oggetto: "Bando per la presentazione delle domande di ammissione ai
contributi in conto capitale, secondo le procedure richiamate
dall'art.5 della L.R. 14/90, per gli interventi previsti dall'art.
40, commi 1, 2 e 3 e in attuazione dell'art. 45, comma 2 del DLgs 25
luglio 1998, n. 286", la Giunta regionale ha approvato il bando per
la presentazione delle domande di ammissione ai contributi in conto
capitale, per la costruzione o il riattamento o l'acquisto di
strutture immobiliari da adibire a "Centri di accoglienza".
Con propria deliberazione n. 1356 in data 15 febbraio 2000, avente
per oggetto: "Criteri per la programmazione delle risorse di edilizia
residenziale pubblica. Programma 1999/2000. Bando per la
realizzazione di alloggi sociali. DLgs 286/98", il Consiglio
regionale ha approvato il bando per la presentazione delle domande di
ammissione ai contributi in conto capitale, per la costruzione o il
riattamento o l'acquisto di strutture immobiliari da adibire ad
"Alloggi sociali".
Con deliberazione del Consiglio regionale n. 130 del 20 dicembre
2000, avente per oggetto: "Piano di riparto e assegnazione di
contributi in conto capitale per la realizzazione di strutture di
accoglienza per immigrati, ai sensi dell'art. 40 del DLgs 286/98,
della L.R. 14/90 e della L.R. 2/85" si e' proceduto con provvedimento
unico al piano di riparto e assegnazione di contributi in conto
capitale secondo le modalita' previste dalle predette deliberazioni
(Giunta regionale 2359/99 e Consiglio regionale 1356/00) aventi come
finalita' la realizzazione di strutture di accoglienza per cittadini
stranieri immigrati (Centri di prima accoglienza e Alloggi sociali).
Complessivamente e' previsto uno stanziamento complessivo pari a Lire
12.255.039.000 di cui Lire 2.997.018.000 provenienti dalla quota del
Fondo nazionale per le politiche migratorie relativo all'esercizio
1998.
- Monitoraggio degli interventi, costituzione del Comitato
interassessorile in materia di immigrazione, costituzione dei
Consigli territoriali per l'immigrazione.
Nel corso della primavera-estate del 2000 si e' proceduto alla
realizzazione di un questionario telefonico a tutti i 341 Comuni
della regione Emilia-Romagna per monitorare le attivita' svolte in
materia di immigrazione, raffrontandole ad analoghe iniziative
effettuate negli anni 1992 e 1997.
Nel corso della seconda meta' dell'anno 2000 e' stato istituito dalla
Giunta regionale un Comitato interassessorile in materia di
immigrazione, per il quale l'ufficio ha svolto un ruolo di
coordinamento tecnico, che ha lavorato alla redazione di un primo
rapporto sull'immigrazione straniera nella nostra regione comprensivo
delle azioni che i vari assessorati regionali mettono in atto in
materia di immigrazione (stampa prevista nel 2001).
L'anno 2000 ha visto costituirsi in ciascun ambito provinciale il
Consiglio territoriale per l'immigrazione (art. 3. DLgs 286/98) che
prevede nella sua composizione la presenza di un rappresentante della
Regione Emilia-Romagna. L'ufficio ha assicurato la presenza in
ciascun Consiglio territoriale contribuendo alla fase di costituzione
e definizione delle modalita' operative di questi nuovi organismi
previsti dalla normativa nazionale.
Settore Carceri
Azioni d'intervento a favore dell'area penale adulti intra ed extra
muraria realizzate con i criteri della programmazione partecipata
coinvolgendo i comuni sedi di carceri, il Provveditorato regionale
dell'Amministrazione penitenziaria dell'Emilia-Romagna e le Aziende
Unita' sanitarie locali interessate.
Riunione della Commissione regionale per l'area dell'esecuzione
penale adulti con o.d.g. la costituzione dei comitati locali e
l'istituzione delle sotto commissioni tecniche (in esecuzione del
Protocollo d'intesa del 1998 tra Ministero di Grazia e Giustizia e
Regione Emilia-Romagna, recepito con delibera della Giunta regionale
n. 279 del 10/3/1998).
L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 "Riordino e programmazione delle funzioni
di assistenza sociale" - iniziative finanziate:
- Progetto "Sportello informativo per detenuti immigrati" (delibera
di Consiglio n. 44 del 26/7/2000 "L.R. 2/85 - Programma degli
interventi e criteri di ripartizione del Fondo regionale per le spese
di gestione dei servizi socio - assistenziali per l'anno 2000";
delibera di Giunta n.2333 del 19/12/2000 "Assegnazione contributi ai
Comuni per la realizzazione dei progetti di iniziativa regionale area
detenuti - art.41");
- supporto formativo e scientifico alla realizzazione del Progetto
"Sportello informativo per detenuti immigrati" attraverso il
coinvolgimento della Coop. Sociale ONLUS CSAPSA Scrl (delibera di
Giunta n. 2653 del 29/12/2000 "Prosecuzione dell'incarico alla CSAPSA
Scrl per le attivita' inerenti l'attivazione del progetto regionale
(Mediazione culturale per gli immigrati in carcere);
- progetto per il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti
(delibera di Consiglio n. 44 del 26/7/2000 "L.R. 2/85 - Programma
degli interventi e criteri di ripartizione del Fondo regionale per le
spese di gestione dei servizi socio - assistenziali per l'anno 2000";
delibera di Giunta n. 2333 del 19/12/2000 "Assegnazione contributi ai
Comuni per la realizzazione dei progetti di iniziativa regionale area
detenuti - art. 41);
- fondo sanitario regionale per interventi di promozione e supporto
(art. 2, DLgs 502/92);
- progetto per gli Istituti penitenziari dell'Emilia-Romagna: a)
redazione e installazione della cartella clinica individuale e del
magazzino farmaceutico; b) mediazione sanitaria per detenuti
immigrati; c) interventi formativi - informativi rivolti al personale
sanitario (delibera di Giunta n. 2255 del 12/12/2000 "Assegnazione di
finanziamento all'Azienda USL di Modena per l'espletamento di
attivita' a valenza regionale connesse all'attuazione del DLgs
230/99);
- prosecuzione del progetto di ricerca dimissioni Ospedali
Psichiatrici Giudiziari (delibera di Giunta n. 2254 del 12/12/2000
"Prosecuzione del progetto di ricerca ôMonitoraggio dimissioni
Ospedali Psichiatrici Giudiziari'. Assegnazione del finanziamento
all'USL di Modena).
Altre attivita'
Tavolo di lavoro" tra Facolta' di Psicologia dell'Universita' di
Bologna, Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria
e Regione per la creazione di progetti di ricerca sulla realta'
psicologica negli istituti penitenziari. Svolti i tirocinii di due
psicologhe e poste le basi per una convenzione finalizzata allo
svolgimento di tirocinii di psicologi e esperienze pratiche guidate
per studenti di psicologia in ambiente penitenziario.Attivata una
collaborazione con il PRAP per programmare azioni sperimentali di
formazione di agenti di polizia penitenziaria in ambito relazionale
condotti dalla Scuola di Psicoterapia strategica di Arezzo, membro
italiano del Mental Research Institute di Palo Alto.
Avvio del progetto interregionale attivato con la Regione Toscana e
finanziato dal Ministero della Sanita': "Programma speciale di
sperimentazione ex art. 12, comma 2, lett. b) del DLgs 502/92
riguardante "Residenze psichiatriche assistite per malati di mente
internati o detenuti in strutture penitenziarie", esercizio 1999."
Attivazione, all'interno dell'OPG di Reggio Emilia, del reparto
Antares (delibera n. 2593 del 30/12/1999 "Assegnazione di contributo
al Comune di Reggio Emilia per la realizzazione del progetto di
reparto sperimentale interno all'OPG in applicazione della delibera
di Consiglio regionale 1207/99").
Progettazione di azioni di formazione congiunta su tematiche
relazionali per volontari e agenti di polizia penitenziaria.
Elaborato, congiuntamente al PRAP, il documento "Orientamenti e
indirizzi per la sanita' penitenziaria" relativo ai settori della
prevenzione e dell'assistenza ai detenuti e agli internati
tossicodipendenti. (documento inviato a tutte le Aziende Unita'
sanitarie locali e al tutti gli Istituti penitenziari della regione).
Settore Nomadi
Con l'obiettivo della piena integrazione la Giunta regionale ha
concordato, con Comuni e Associazioni del settore, azioni che
prevedono:
- il superamento delle aree sosta/transito come luoghi invivibili;
- la necessita' di investire sulle nuove generazioni;
- la promozione del bisogno degli zingari di essere dei veri attori
sociali per avvicinarli alla societa' civile e alle istituzioni.
Nel corso del 2000 si e' dato prosecuzione alla delibera della Giunta
regionale n. 2211 del 30/11/1999 "Approvazione della continuazione
del programma per l'individuazione dei Comuni tenuti a realizzare le
aree di sosta e di transito per nomadi ex art. 15, L.R. 47/88 cosi'
come modificato dall'art. 3, L.R. 34/93". I bandi contenuti nella
suddetta delibera hanno imposto migliori standard relativi alla
realizzazione di aree sosta e transito ed hanno attivato anche
assegnazioni per le aree di sosta a destinazione particolare, gia'
previste dalla L.R. 47/88 ma mai prese in seria considerazione.
La delibera di assegnazione di contributi ai Comuni, che sara'
approvata dalla Giunta nonche' del Consiglio regionale nei primi mesi
del 2001, per la realizzazione sia di aree di sosta/transito che di
aree a destinazione particolare, prevede l'assegnazione ai Comuni
della somma di Lire 5.025.000.000
Con il progetto di iniziativa locale - Area Nomadi - per l'anno 2000
sono state destinate, da parte della Regione Emilia-Romagna, ai
Comuni risorse ammontanti a Lire 310.000.000 per interventi
finalizzati a far emergere, valorizzare, e stimolare processi di
integrazione, recupero e salvaguardia della identita' culturale degli
zingari.
Le risorse sono state assegnate in particolare a progetti che hanno
previsto:
- la sperimentazione di percorsi innovativi che permettano l'aumento
del tasso di scolarita' e in particolare del tasso di frequenza
scolastica dei giovani;
- la sperimentazione di percorsi di formazione al lavoro, con
caratteristiche rispettose della identita' culturale degli zingari,
rivolti in particolare a giovani e donne;
- la promozione di iniziative volte a favorire la tutela delle forme
espressive e delle tradizioni culturali delle popolazioni zingare;
- la promozione di iniziative che permettano, agli zingari, di avere
piu' facile accesso ai servizi.
Sulla scorta di quanto gia' avviene per gli immigrati presenti nella
regione Emilia-Romagna, e' stato promosso, anche per gli zingari,
l'associazionismo che rappresenta, anche se in una fase ancora
iniziale, il bisogno di essere parte di una societa' non ristretta al
proprio gruppo etnico e quindi un buon viatico sulla strada
dell'integrazione sociale.
Il progetto ha destinato risorse, ammontanti a Lire 20.000.000, a
progetti di iniziativa delle associazioni zingare per stimolare i
processi di comunita' finalizzati all'integrazione sociale.
Per il 2000 e' stata di nuovo somministrata ai comuni, tramite
l'interfaccia delle Province, la scheda di rilevazione per la stesura
del III Rapporto sulla popolazione nomade presente nella regione
Emilia-Romagna.
Progettazione nazionale ed europea sull'esclusione sociale
1) "Oltre la Strada" 2000 e 2001
Oltre la strada" e' un progetto di protezione sociale per donne e
minori vittime della tratta e sfruttamento a scopo sessuale,
approvato dal Dipartimento per le pari opportunita' - Presidenza del
Consiglio dei Ministri, nell'anno 2000 per un costo complessivo di
Lire 2.722.600.000 e nell'anno 2001 per un costo di Lire
1.848.100.000. A tale progetto partecipa una rete territoriale di
Enti locali (Comuni di Piacenza, Reggio nell'Emilia, Parma, Modena,
Bologna, Ferrara e dell'area metropolitana di Bologna, Aziende Unita'
sanitarie locali Rimini e Cesena e Consorzi per i Servizi sociali di
Imola e Ravenna), nonche' 40 associazioni del privato sociale e
volontariato (Enti religiosi, enti no profit, cooperative sociali,
ecc.)
Per quanto riguarda le accoglienze le donne in carico sono state 496,
con un incremento di nuove utenti, rispetto all'anno precedente, di
64 persone (pari al 26%).
Relativamente agli esiti dei percorsi individuali si rileva che le
utenti che nel corso dell'anno hanno concluso il programma con
successo sono state 164 (33%), 289 (58%) coloro che sono ancora in
carico ai progetti.
Va infine aggiunto che le donne che hanno usufruito di percorsi di
formazione professionale sono state 87 mentre gli inserimenti
lavorativi effettuati sono stati 276.
2) Progetto di riduzione del danno
Questo tipo di azione e' di fondamentale importanza perche' assume
una duplice valenza: si tratta, cioe', di un intervento che opera non
solo nella logica della riduzione del danno ma anche come strategia
prioritaria per la costruzione di contatti e relazioni con il target,
nonche' per la creazione delle condizioni necessarie all'avvio di un
percorso di protezione sociale.
Tale intervento e' stato realizzato con i finanziamenti dell'articolo
41 della L.R. n. 2 del 1985 ed il Fondo sanitario regionale con cui i
Comuni di Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna e il Consorzio per
i Servizi sociali di Ravenna svolgono attivita' di:
- contatto su strada,
- accompagnamento ai servizi socio-sanitari territoriali,
- prevenzione sanitaria,
- mediazione sociale e linguistico-culturale.
Nel corso dell'anno 2000 gli operatori e le operatrici delle unita'
mobili presenti nel territorio hanno contattato 8.769 donne. E'
interessante notare che 5.875 contatti (pari al 67%) si riferiscono a
donne provenienti dall'Africa e che 2.718 (31%) a donne dell'Est
Europa. Per quanto riguarda le accoglienze le donne in carico sono
state 496, con un incremento di nuove utenti, rispetto all'anno
precedente, di 64 persone (pari al 26%).
Relativamente agli esiti dei percorsi individuali si rileva che le
utenti che nel corso dell'anno hanno concluso il programma con
successo sono state 164 (33%), 289 (58%) coloro che sono ancora in
carico ai progetti e solo 43 (9%) le persone che hanno abbandonato il
percorso.
3) "Prostitution Inclusion Network"
Programma operativo multiregionale "Prostitution Inclusion Network"
(annualita' 1999-2000): tale progetto, approvato dal Dipartimento
Affari sociali per un importo complessivo di Lire 468.000.000, ha
realizzato, attraverso la rete regionale prostituzione, percorsi di
alfabetizzazione, recupero motivazionale ed orientamento rivolti a
soggetti disoccupati con pregressa o attuale esperienza di
prostituzione di strada. Le utenti che hanno frequentato i corsi di
alfabetizzazione ed i laboratori motivazionali sono state 70 e coloro
che hanno usufruito di attivita' di orientamento sono state 658. Di
particolare rilievo e' stato il corso per mediatrici pari "Peer
Educator" che ha visto la partecipazione di 11 donne straniere.
L'azione multiregionale e' stata realizzata con la Provincia di
Teramo.
4) Numero Verde contro la tratta 800.290.290
un servizio informativo, attivo 24/24 ore a cui rispondono operatrici
italiane e straniere, rivolto a donne che si prostituiscono. Anche
questo progetto e' stato finanziato dal Dipartimento per le pari
opportunita' - Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell'anno 2000
per Lire 200.000.000 e nell'anno 2001 per Lire 150.000.000.
Dall'attivazione del servizio (26/07/2000) al 25/01/2001 le chiamate
pervenute sono state 447; la nazionalita' di origine delle donne che
hanno telefonato piu' frequentemente e' nigeriana, moldava, ucraina
ed albanese; le richieste piu' ricorrenti riguardano informazioni
circa la regolarizzazione giuridica e la ricerca di un lavoro.
5) "Osservatorio sull'applicazione dell'art. 18 del DLgs 26/7/1998,
n. 286 nel contesto delle norme di contrasto della criminalita'
contro i migranti".
Il progetto e' stato presentato alla Commissione Europea -
Segretariato generale Task Force Giustizia e Affari interni in data
28 marzo 2000 nell'ambito del programma Stop ed e' stato finanziato
per un costo complessivo di Lire 399.355.687 di cui Lire 319.484.550
a carico Commissione e Lire 79.871.137 a carico Regione
Emilia-Romagna e altri Enti partner (Universita' di Torino, Bologna,
Barcellona e Francoforte e Associazione On the Road). Obiettivo del
progetto e' l'attivazione di un Osservatorio sull'applicazione
dell'art. 18 del DLgs 286/98, attraverso una ricerca-azione, ed un
convegno internazionale. Al termine delle attivita' e' prevista la
pubblicazione di un libro bianco sulla tratta.
6) "Laboratori estremi"
Il progetto dal titolo "Laboratori estremi" e' stato presentato
all'Unione Europea in data 31 agosto 1999 nell'ambito del programma
"Azioni preparatorie volte a combattere e prevenire l'esclusione
sociale" - LINEA B3-1112 VP/1999/011 e si e' concluso il 31 marzo
2001. Il costo complessivo del progetto e' di Lire 179.737.167 di cui
Lire 143.789,734 a carico Commissione Europea e Lire 35.947.433 a
carico Regione Emilia Romagna Partner del progetto sono stati: la
rete Antiprobeza - REAPN con sede ad Oporto (P) e il GES - Gabinet
D'Estudes Sociales con sede a Barcellona (Spagna). Con questo
progetto si e' cercato di individuare e predisporre modelli,
prototipi e strumenti di lavoro per poter attivare interventi sociali
e buone pratiche nell'ambito dell'esclusione sociale piu' marginale
(tossicodipendenza cronica, AIDS, immigrazione clandestina, senza
fissa dimora, zingari).
Progetto giovani
Nell'ambito dell'anno 2000 l'Ufficio Progetto giovani ha svolto la
sua attivita' nel rispetto e nell'attuazione della L.R. 21/96
"Promozione e coordinamento delle politiche rivolte ai giovani".
Si e' riunito con cadenza periodica il Comitato regionale per le
politiche giovanili che e' stato supportato nel suo operato dal
Gruppo di lavoro interassessorile nella valutazione dei progetti
pilota che sono stati finanziati mediante due delibere per un totale
di 20 progetti realizzati. E' stata attivata la prima conferenza
regionale sulle politiche giovanili che si e' svolta a Modena il 3 e
il 4 di febbraio 2000. L'ufficio ha organizzato la partecipazione
della Regione Emilia-Romagna al Disma Music Show di Rimini
(importante manifestazione del mondo musicale giovanile) in
collaborazione con il Centro regionale della Musica di Modena
(progetto pilota della Legge 21/96) nel mese di maggio 2000. E' stata
attuata ampia diffusione dei seguenti programmi europei: programma
Gioventu' e Servizio Volontario Europeo. Il coordinamento del settore
giovani artisti dell'Emilia-Romagna (nato a seguito del Protocollo
d'intesa stilato nel 1999 tra la Regione Emilia-Romagna e i Comuni
capoluogo) e' stato potenziato ed e' stata realizzata intensa
attivita' di promozione dello stesso. E' stato monitorato e mappato
il mondo regionale degli Informagiovani. Infine, e' stata elaborata
una mappatura territoriale degli Enti locali e del mondo
dell'associazionismo operanti in ambito giovanile.
Servizi socio sanitari: anziani, disabili, cooperazione sociale,
volontariato, associazionismo, servizio civile, ipab
1. Area anziani
Nel corso del 2000, nell'area delle politiche per gli anziani, sono
stati approvati importanti atti in attuazione di delibere e
disposizioni gia' approvate.
Innanzitutto sono stati approvati atti di indirizzo in attuazione del
Progetto regionale demenze. In particolare, raccordando l'attuazione
del progetto regionale con le nuove possibilita' garantite dal
decreto del Ministro della Sanita' del 20/7/2000 per quanto riguarda
la prescrivibilita' di alcuni farmaci, sono stati attivati in tutte
le Aziende Unita' sanitarie locali i Consultori per le demenze ed i
centri delegati, previsti dallo stesso decreto.
Inoltre si e' completata la elaborazione e la diffusione dei
documenti tecnici previsti nel progetto regionale tra cui: il manuale
per i familiari dei pazienti dementi, le linee guida
diagnostiche-terapeutiche ed assistenziali, gli indirizzi per quanto
riguarda gli strumenti di valutazione.
Al fine di sostenere la realizzazione di tutti gli obiettivi del
progetto regionale, anche quelli di carattere maggiormente sociale,
le risorse regionali per il settore anziani dell'anno 2000 sono state
finalizzate alla attivazione da parte dei Comuni di iniziative di
sostegno per le famiglie (consulenze psicologiche, giuridiche,
assistenziali; potenziamento di linee d'ascolto telefoniche;
elaborazione di strumenti per garantire una maggiore flessibilita'
dei servizi ed un aumento delle possibilita' di ricoveri temporanei e
di sollievo).
Inoltre, nel corso dell'anno, e' stata monitorata l'applicazione
della deliberazione di Giunta 477/99 con la quale sono state
identificate le spese per assistenza medica generica ed assistenza
specifica, deducibili da parte dei cittadini anziani non
autosufficienti che usufruiscono di servizi diurni o residenziali.
L'inserimento delle indicazioni contenute nella delibera regionale
nelle istruzioni per la compilazione dei modelli delle denunce dei
redditi 1999 (modelli 730, Unico etc.) ha reso maggiormente fruibile
il diritto alla deducibilita' fiscale di parte delle spese sostenute
per l'assistenza ad anziani non autosufficienti.
Per quanto riguarda l'attuazione della L.R. 5/94, nel corso del 2000,
e' stata costantemente monitorata l'applicazione delle Direttive
1377, 1378 e 1379 approvate nel corso del 1999.
Per quanto riguarda l'attuazione della direttiva 1377/99 sull'assegno
di cura sono stati raggiunti importanti risultati: innanzitutto un
maggior coinvolgimento dei Comuni nella indicazione di criteri e
nella verifica di efficacia dell'assegno di cura, un'assunzione di
responsabilita' di cura anche da parte di non familiari, un
incremento dell'assegno (sino a 900.000 mensili) per le situazioni
piu' gravi.
Per quanto riguarda la direttiva 1378/99 sull'introduzione di un
meccanismo di correlazione tra finanziamento e complessita'
assistenziale media degli ospiti di ciascuna struttura, le nuove
indicazioni innovative sono state integralmente applicate dal sistema
regionale, consentendo una importante riqualificazione del settore e,
sostanzialmente, senza ripercussioni negative.
Per quanto riguarda gli investimenti in c/capitale, nel corso del
2000, sono state completate ed attivate alcune strutture realizzate
con i fondi del Piano ex art. 20, Legge 67/88, I triennio, ampliando
significativamente l'offerta della rete dei servizi per anziani non
autosufficienti. Inoltre e' stato dato effettivo avvio
all'approvazione degli interventi inseriti nel Programma ex art. 20,
Legge 67/88 II e III triennio, previsti dall'accordo di programma con
il Ministero della Sanita' e del Tesoro siglato in data 23/12/1999:
16 interventi (12 dell'area anziani e 4 dell'area disabili) hanno
terminato l'istruttoria tecnica e sono stati ammessi a finanziamento.
Nel corso del 2000 e' proseguito infine lo sviluppo della rete dei
servizi socio sanitari integrati consentendo a livello regionale una
disponibilita' di circa 13.650 posti in strutture residenziali per
non auto-sufficienti (RSA e case protette), circa 1950 posti in
centri diurni socio-assistenziali, circa 8000 famiglie con assegno di
cura.
2. Area disabili
Nell'area dei disabili, nel corso del 2000, le politiche regionali
sono state rivolte principalmente all'area della disabilita' grave,
dando cosi' attuazione alle normative regionali (L.R. 29/97) e
nazionali (Legge 104/92, Legge 162/98 e Legge 284/97) di settore.
Nel corso del 2000 e' giunto, infatti, a termine il programma
regionale triennale di avvio dei Servizi di Aiuto alla Persona (SAP)
previsto dalla medesima L.R. 29/97. Sono stati infatti finanziati,
con una spesa di Lire 190.000.000, 3 ulteriori progetti presentati da
Comuni e Aziende Unita' sanitarie locali, finalizzati all'attivazione
di tale servizio sul territorio regionale. Nel corso degli ultimi tre
anni il numero dei SAP finanziati dalla Regione risulta essere di 34,
con una spesa complessiva di circa 2 miliardi.
In attuazione dell'articolo 7 della L.R. 29/97, grazie anche ai
contributi regionali previsti dalla legge, le Province hanno
istituito le Sezioni provinciali dell'elenco regionale degli
interpreti della lingua italiana dei segni ed avviato le relative
azioni di promozione.
Per quanto riguarda, invece, gli interventi a sostegno dell'autonomia
personale delle persone in situazione di handicap grave, previsti
agli articoli 9 e 10 della L.R. 29/97, nel corso dell'anno 2000 sono
state raccolte oltre 400 domande da parte di singoli cittadini,
finalizzate all'acquisto o all'adattamento di veicoli privati,
nonche' all'acquisto di ausili, arredi personalizzati, attrezzature
tecnologiche ed informatiche da utilizzare presso la propria
abitazione. Nel corso dell'anno sono stati, cosi', assegnati
contributi per oltre 1 miliardo di lire.
Per quanto riguarda, infine, le attivita' di sensibilizzazione
culturale, documentazione e consulenza previste all'articolo 11 della
L.R. 29/97, sono stati destinati contributi per oltre 400 milioni per
il secondo anno di attivita' sia del "Centro regionale ausili -
Ausilioteca regionale" gestito in convenzione dall'AIAS di Bologna,
sia del "Centro di InFormazione" regionale sui problemi connessi al
superamento delle barriere architettoniche. E' stato, inoltre,
avviato uno specifico progetto regionale di promozione e
coordinamento della rete regionale dei Centri documentazione handicap
gia' attivi sul territorio regionale, con un impegno di spesa di
oltre 300 milioni.
In attuazione dell'articolo 41 della L.R. 2/85 e' stato avviato un
progetto di iniziativa regionale sull'area disabili che prevede un
finanziamento complessivo di 1,8 miliardi per progetti, di ambito
distrettuale, predisposti da Comuni ed Aziende Unita' sanitarie
locali, finalizzati ad introdurre criteri di maggiore flessibilita' e
personalizzazione all'interno della rete regionale dei centri
socio-riabilitativi per disabili ( ad es. ampliamento dell'orario di
accoglienza e delle giornate di fruizione del servizio).
In attuazione della Legge 162/98, recante interventi in favore dei
cittadini in situazione di handicap grave, sono stati finanziati, con
una spesa complessiva di oltre 3 miliardi, 55 progetti territoriali
predisposti da Comuni e Aziende Unita' sanitarie locale finalizzati
alla promozione di servizi di aiuto domiciliare e personale, nonche'
alla sperimentazione di nuove modalita' organizzative all'interno dei
centri socio-riabilitativi.
Sono stati inoltre finanziati, con una spesa complessiva di 1,6
miliardi, 84 progetti presentati da organismi del Privato sociale
(associazionismo, volontariato e cooperazione sociale) finalizzati a
promuovere l'integrazione sociale dei cittadini disabili, attraverso
attivita' culturali, sportive, turistiche e ricreative.
continuato anche nel 2000, con una spesa di circa 1,5 miliardi, il
programma regionale pluriennale di attuazione della Legge 284/97,
recante interventi in favore dei cittadini ciechi pluriminorati.
Nell'ambito di tale programma sono, infatti, proseguite sia le
attivita' di sperimentazione nel settore delle tecnologie
informatiche per l'autonomia personale realizzate in convenzione con
l'Associazione ASPHI di Bologna, sia le attivita' di aggiornamento
per gli operatori dei servizi territoriali realizzate in convenzione
con la Lega del Filo d'Oro di Osimo. Infine, sono stati finanziati 36
progetti presentati da Comuni ed Aziende Unita' sanitarie locali,
anche su proposta del Privato Sociale, finalizzati a progetti
socio-riabilitativi personalizzati in favore dei cittadini ciechi
pluriminorati.
3. Terzo Settore
Sul versante della cooperazione sociale, in attuazione della L.R.
3/99, sono state trasferite alle Province le funzioni amministrative
concernenti l'iscrizione, la cancellazione e l'aggiornamento
dell'Albo delle cooperative sociali. Sono, inoltre, proseguiti gli
interventi di attuazione della L.R. 7/94 e successive modifiche, in
particolare per favorire l'inserimento lavorativo delle persone
svantaggiate (art. 9), per l'adeguamento del posto di lavoro in
favore di lavoratori disabili ed infine per sostenere l'avvio di
nuove cooperative sociali (art. 16).
Nel settore delle IPAB e' stato portato a termine il censimento
finalizzato ad acquisire dati sulle attivita', sui servizi e sulle
risorse delle stesse IPAB. Cio' anche in vista delle azioni avviate
negli ultimi mesi del 2000 relativamente alla predisposizione della
legge regionale attuativa delle disposizioni di cui all'art. 10,
comma 3 della Legge 328/00.
Nel settore del volontariato, l'impegno maggiore si e' concentrato
nel perfezionare il processo di trasferimento alle Province delle
funzioni amministrative relative alla gestione dei Registri del
volontariato e nell'organizzazione della terza conferenza regionale
del volontariato svoltasi a Modena il 21 ottobre (predisposizione del
documento preparatorio da parte del Comitato paritetico, rapporto
della Giunta sull'andamento del volontariato in Emilia-Romagna,
conferenze provinciali preparatorie..).
Nel settore dell'associazionismo, cosi' come per il volontariato,nel
2000, l'impegno maggiore si e' concentrato nel perfezionare il
processo di trasferimento alle Province delle funzioni amministrative
relative alla gestione degli albi.
A seguito dell'entrata in vigore della Legge 383/00 si e' cominciato
a predisporre la legge regionale di attuazione.
Nel settore del servizio civile si e' definito il Protocollo d'intesa
con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio nazionale per
il Servizio civile per la gestione del servizio civile in ordine alla
programmazione regionale di cui alla L.R. 38/99. Detto protocollo
prevede, tra l'altro, l'apertura presso la Regione della struttura
decentrata dell'Ufficio nazionale per il Servizio civile.
Nel 2000, inoltre, si e' definito le modalita' di composizione,
organizzazione e funzionamento della Conferenza regionale del terzo
settore di cui all'art. 35 della L.R. 3/99.
Servizio politiche europee e relazioni internazionali
Nella prima parte del 2000, nel settore della cooperazione allo
sviluppo, va segnalata la realizzazione di una brochure informativa e
la mostra itinerante "Direzione Sud", inaugurata nel mese di febbraio
ultimo scorso, sui progetti che sono stati cofinanziati, dal 1995 al
1999, dalla Regione Emilia-Romagna e realizzati dalle ONG presenti
sul nostro territorio.
Si e' inoltre svolta una missione in Palestina, mirata alla verifica
di alcuni progetti in quell'area, che ha portato all'acquisizione di
informazioni utili sia sullo sviluppo degli ambiti di reciproca
collaborazione che alla definizione dei settori prioritari
nell'ambito dei progetti di cooperazione che saranno cofinanziati
quest'anno.
Nella nuova legislatura, in attuazione del Piano di lavoro 2000,
relativamente alle iniziative di cooperazione con i Paesi in via di
sviluppo, deliberato dal Consiglio regionale il 26 luglio 2000, sono
stati concessi contributi finanziari ad alcune ONG del nostro
territorio per progetti in Albania, specialmente nella prefettura di
Elbasan, in Eritrea ed Etiopia, in Palestina, in Mozambico e,
trasversalmente, si sono sostenute iniziative riguardanti lo sviluppo
di attivita' di commercio equo e solidale, anche con il
coinvolgimento di realta' associative operanti nel settore.
stata organizzata una missione dal 2 al 9 settembre in Palestina ed
Israele in accordo con i numerosi Enti locali emiliano-romagnoli che
hanno aderito alla manifestazione "L'Italia per Betlemme 2000",
organizzata dal Coordinamento nazionale Enti locali per la pace.
Per quanto riguarda gli interventi di solidarieta' e aiuti di
emergenza, cioe' quelli relativi alla L.R. 5/96, le azioni hanno
seguito due fattispecie solo apparentemente distinte.
Si e' infatti provveduto, da un lato, all'attivazione di iniziative
di "pura emergenza" quali l'invio di farmaci e aiuti umanitari ai
profughi e sfollati eritrei del recente conflitto, azione che e'
stata replicata appena pochi giorni fa a causa del persistere
nell'area di gravi criticita'; sono stati inviati due differenti
carichi di aiuti umanitari ai profughi saharawi, di cui l'ultimo
nell'ambito di un importante sforzo solidaristico (Carovana 2000) che
ha visto la partecipazione di associazioni, ONG ed Enti locali del
territorio; in ultimo occorre ricordare l'invio di due container in
Etiopia carichi di aiuti umanitari nonostante l'inesistenza di
sostegno logistico del Ministero Affari esteri italiano.
Dall'altro lato, sono stati assegnati finanziamenti per progetti di
accoglienza di bambini provenienti da Chernobyl (700 bambini) e dai
campi profughi saharawi (circa 70 bambini); sono stati concessi
contributi a ONG, Associazioni ed Enti locali del territorio per
iniziative di ricostruzione e sostegno in Serbia, Algeria, Albania
(Programma Unops-Pasarp all' interno del quale e' stata rafforzata
lapresenza regionale all' interno del Comitato locale per Scutari),
Bosnia Erzegovina, Kossovo, Cuba, Republika Srpska e Bielorussia,
oltre a collaborazioni in campo universitario e progetti a favore
delle donne dei Balcani e del bacino del Mediterraneo.
ASSESSORATO ALLA SCUOLA, FORMAZIONE PROFESSIONALE, UNIVERSITA',
LAVORO E PARI OPPORTUNITA'
Scuola
L'anno scolastico 2000/2001 ha comportato grandi trasformazioni a
seguito dell'entrata in vigore di numerosi provvedimenti nazionali
che hanno portato al completamento dei tratti salienti della riforma
del sistema.
La Regione Emilia-Romagna ha dato attuazione innovativa alla L.R.
10/99 tramite una nuova delibera relativa al programma annuale sul
diritto allo studio.
Da settembre 2000, le istituzioni scolastiche hanno ottenuto la
personalita' giuridica, acquistando un'autonomia di diritto che
consentira' loro di sviluppare appieno la capacita' di porsi in
relazione con il territorio, con gli enti locali, con le famiglie,
esercitandola pertanto come autonomia di fatto; nel marzo 2000 e'
stata approvata la Legge n. 62 sulla parita' scolastica, che ha
altresi' previsto un piano di intervento straordinario con risorse
destinate alle Regioni e finalizzate alla concessione di borse di
studio, da gestire nel quadro delle rispettive leggi sul diritto allo
studio.
L'attuazione di tale piano straordinario deve essere disciplinata da
un DPCM contenente le modalita' e le procedure valide per tutto il
territorio nazionale. Nelle more dell'approvazione di tale DPCM, la
Giunta ha comunque introdotto nel programma annuale della citata L.R.
10/99 un dispositivo di raccordo fra gli assegni di studio regionali
e le borse di studio statali, definendo per entrambi le stesse
tipologie di spesa ammissibili, in maniera da poter corrispondere
questi ultimi ai beneficiari a valere sull'anno scolastico 2000-2001
e non far quindi perdere tale opportunita' alle famiglie in
condizioni di difficolta' economiche. E' stato infatti stabilito di
attribuire le borse di studio agli studenti delle scuole elementari e
medie, statali e paritarie, le cui famiglie presentino un reddito non
superiore ai 30 milioni di lire, in analogia con quanto previsto dal
provvedimento di fornitura gratuita o semigratuita dei libri di
testo.
Una profonda innovazione introdotta nel sistema scolastico a fine
anno ha riguardato la riorganizzazione del Ministero della pubblica
Istruzione a livello centrale e sul territorio regionale.
Al fine di disporre di strumenti di collaborazione
interistituzionale, indispensabili per la realizzazione delle
strategie di intervento conseguenti alle mutate condizioni di legge,
la Giunta ha ritenuto opportuno proporre ai sottoscrittori (Ministero
della pubblica Istruzione, Ministero del Lavoro, Province e Caler),
che hanno accettato, di prorogare il Protocollo di intesa del 13
giugno 1997 concernente la sperimentazione di un sistema di governo a
livello regionale e locale per il coordinamento delle politiche per
l'istruzione e la formazione, nonche' di un nuovo sistema integrato
di istruzione scolastica, post-secondaria, di formazione
professionale al lavoro e sul lavoro, fondato sull'autonomia degli
istituti scolastici e su uno stretto rapporto con il territorio e il
lavoro, fino al momento dell'attivazione dell'Ufficio scolastico
regionale, nella previsione di sottoscrivere poi con il Direttore uno
specifico accordo per regolare i rapporti reciproci e per definire
nel merito, con il concorso degli Enti locali, l'intreccio delle
rispettive competenze e le priorita' di intervento da perseguire.
Universita'
Per quanto attiene al tema delle relazioni con il sistema
universitario, nel corso del 2000 e' stata siglata una convenzione di
durata triennale con tutti gli Atenei operanti sul territorio della
regione (Bologna, con i decentramenti in Romagna, Ferrara, Modena e
Reggio Emilia, Parma e Piacenza) nella quale viene sancita la
reciproca volonta' di collaborare per l'innalzamento qualitativo
dell'offerta di formazione superiore in Emilia-Romagna, con
particolare riferimento alle iniziative finalizzate a migliorare le
opportunita' occupazionali degli studenti e dei laureati attraverso
l'integrazione con la formazione professionale. A tale proposito va
segnalato che la riforma dei percorsi accademici sara' a regime
dall'a.a. 2001-2002: tuttavia, in alcune Universita' della regione
sono stati gia' attivati in via sperimentale corsi di laurea
triennali, con l'introduzione dell'istituto dei crediti formativi
che, a regime, rendera' piu' agevole per gli studenti la possibilita'
di capitalizzare ogni esperienza formativa o lavorativa svolta.La
Giunta ha dato inoltre forte impulso finanziario al diritto allo
studio universitario, non solo fornendo alle Aziende regionali per il
DSU le risorse per la concessione dei benefici di legge
(sostanzialmente borse di studio, servizi ristorativi ed abitativi)
ai capaci e meritevoli, in difficili condizioni economiche, risorse
che hanno coperto quasi per intero il fabbisogno, quanto attribuendo
loro per la prima volta uno specifico pacchetto di risorse di FSE
dedicato alla realizzazione di iniziative per l'orientamento al
lavoro a favore della generalita' degli studenti. Tale scelta e'
stata motivata dalla positiva valutazione che tali interventi hanno
incontrato da parte di migliaia di studenti, cosi' indicando da un
lato l'esistenza di una forte richiesta in tale direzione, dall'altro
l'enorme potenziale di sviluppo degli interventi stessi. La citata
riforma del sistema universitario infatti stabilisce che parte dei
crediti siano acquisiti attraverso lo svolgimento di tirocini
formativi in aziende, enti pubblici, societa' di servizi, ecc. ed il
tirocinio rappresenta l'azione principale dell'offerta di servizi per
l'orientamento professionale delle Aziende regionali per il DSU.
Sempre nel segmento della formazione superiore, sono stati altresi'
approvati 37 percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore
(IFTS), cofinanziati al 40% con risorse del Ministero della Pubblica
Istruzione. Si tratta del terzo anno per il quale la Regione
Emilia-Romagna attiva tale percorso post diploma (introdotto in
Italia con la Legge 144/98), che si caratterizza per la
finalizzazione della formazione alla rapida spendibilita' sul mercato
del lavoro, con inserimenti a livello medio alto, consentendo
inoltre, attraverso il meccanismo dei crediti formativi, la
possibilita' di continuare gli studi all'interno del sistema
universitario.
Sono stati infine attribuiti ai Comuni i finanziamenti, regionali e
statali, destinati all'edilizia scolastica per l'annualita' di
riferimento cosi' da consentire loro la realizzazione di interventi
urgenti e rilevanti per la messa in sicurezza degli edifici
scolastici.
Formazione professionale
L'anno 2000 ha segnato l'avvio delle nuove programmazioni comunitarie
2000/2006 realizzate con il FSE per lo sviluppo dell'integrazione
delle politiche del lavoro, della formazione, dell'istruzione.
La scelta politica ed istituzionale operata e' quella del
rafforzamento e della piena operativita' delle attribuzioni di
funzioni, relative al lavoro e alla formazione professionale, alle
Province definendo al meglio i rispettivi ambiti di attivita'.
Per facilitare l'avvio delle attivita' comprese nel programma
operativo regionale Obiettivo 3 FSE 2000/2006 e' stata approvata una
prima direttiva applicativa "stralcio" relativa alla programmazione
regionale e provinciale (con la quale fra l'altro si e' provveduto
alla ripartizione per Provincia, per asse, misura e canale
finanziario delle assegnazioni Obiettivo 3 FSE per l'anno 2000, 2001
e 2002), al rilascio del parere tecnico di coerenza dei contenuti dei
documenti programmatici delle Province rispetto al Complemento di
programmazione regionale e agli Indirizzi programmatici approvati e,
infine, all'adeguamento di alcune tipologie formative per garantire
l'analisi statistica, la leggibilita' e la compatibilita' delle
attivita' approvate nei piani regionali e provinciali.
A supporto delle nuove programmazioni comunitarie, al fine di
velocizzare i tempi dei pagamenti, e' stato attivato il progetto
"Sistema esternalizzato di Tesoreria per i pagamenti relativi
all'attivita' formativa".
Tale sistema prevede pagamenti in conto sospeso attraverso le
Tesorerie degli Enti pubblici attuatori ed e' pienamente a regime
secondo le procedure stabilite ed approvate.
Anche le Tesorerie delle Province operano in concomitanza ed in
analogia a quanto stabilito dal nuovo sistema.
stata avviata la progettazione di FSE - Obiettivo 3 - periodo
2000-2006, sia da parte della Regione che da parte delle Province,
secondo i rispettivi ambiti di intervento.
In particolare la Regione ha attivato le procedure per finanziare
progetti formativi corsuali che sono proposti obbligatoriamente dagli
Enti di formazione professionale accreditati, azioni di supporto in
particolare per i servizi per l'impiego, il monitoraggio e
valutazione degli strumenti di transizione al lavoro in
Emilia-Romagna, degli ammortizzatori sociali in Emilia-Romagna, dei
progetti Fortis-IFTS, del lavoro interinale, azioni a sostegno della
qualificazione dei lavoratori atipici, analisi del mercato regionale
del lavoro autonomo di nuova generazione, orientamento e consulenza
lavorativa. Le spese approvate ammontano a oltre 80 miliardi.
stata altresi' attuata una sovvenzione globale avente ad oggetto
l'attuazione delle Misure D.3 e D.4. con un piano finanziario per
l'anno 2000 di 10 miliardi.
Fra le attivita' formative piu' rilevanti realizzate nel 2000 occorre
menzionare l'attuazione del Piano delle attivita' formative per gli
apprendisti, attraverso un nuovo modello formativo ed organizzativo
concertato con le parti sociali. Nell'ambito della ridefinizione
della disciplina dell'apprendistato come contratto a causa mista
anche formativa, la Regione ha inteso pervenire alla definizione di
un elenco di Enti di formazione gia' accreditati, abilitati alla
realizzazione di interventi formativi per gli apprendisti.
Si tratta di 18 Enti, che in forma singola e/o associata, risultano
abilitati alla realizzazione degli interventi formativi per gli
apprendisti. Sono state altresi' approvate le linee e modalita' di
programmazione degli interventi, nonche' la guida metodologica alla
formazione nell'apprendistato. Tali strumenti prefigurano una nuova
organizzazione dell'offerta lavorativa funzionale alla specificita'
dell'apprendistato.
Con un apposito finanziamento nazionale sulla Legge 236/93 sono state
realizzate:
- 452 azioni formative aziendali per un contributo pubblico di circa
20 miliardi. Si tratta di interventi promossi dalle imprese per
accompagnare i processi di trasformazione e di ristrutturazione delle
stesse. Gli interventi sono realizzati attraverso piani aziendali o
pluriaziendali con un contributo massimo per azienda di Lire
50.000.000;
- azioni di formazione individuale finalizzate allo sviluppo delle
competenze possedute da lavoratori dipendenti, sulla base di progetti
elaborati da singoli lavoratori.
Sono stati rinnovati per ulteriori tre anni gli accordi tramite i
quali la Regione e i Comuni definiscono, previa verifica dei
risultati conseguiti precedentemente, obiettivi ed impegni reciproci
per la gestione della funzione delegata dei centri di formazione
professionale pubblica.
Il quadro degli Enti di formazione professionale pubblica risulta
pertanto costituito da dieci forme gestionali di cui: tre confermano
la societa' di capitali precedentemente individuata (Modena, San
Giovanni in Persiceto/San Pietro in Casale, Rimini) cinque dichiarano
la volonta' di trasformarsi in societa' di capitali (Carpi,
Ferrara/Codigoro/Cento/Sant'Agostino, Forli'/Cesena,
Piacenza/Fiorenzuola d'Arda, Parma/Fidenza/Fornovo),
Luzzara/Guastalla mantiene il consorzio fra otto Comuni della Bassa
Reggiana, con previsione dell'allargamento della base sociale al
Comune di Correggio, Ravenna conferma la precedente decisione di far
confluire le attivita' dell'ex CFP A. Steiner nel Consorzio
provinciale per la F.P.
Lavoro
L'anno 2000 e' stato il primo anno di attuazione delle nuove
competenze regionali in materia di lavoro e servizi per l'impiego. E'
stato cosi' approvato il primo piano di attivita' per l'anno 2000
dell'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro, che si e' articolato su linee di
attivita' che si rapportano ad alcuni obiettivi prioritari, e
precisamente:
1) assistenza tecnica ai servizi per il lavoro al fine di qualificare
il sistema dei servizi offerti e di contribuire sia alla diminuzione
dei tempi di ricerca di lavoro e di permanenza nello status di non
occupato e di disoccupato;
2) analisi relative al mercato del lavoro regionale e ai vari
fenomeni che l'attraversano, al monitoraggio e la valutazione delle
politiche. Sono stati realizzati in particolare due rapporti
congiunturali sull'economia e il lavoro regionale, con comparazioni
riferite all'insieme del Paese, al solo Nord-Est e all'Unione
Europea, utili per collocare la nostra regione nel contesto
territoriale di riferimento. Oltre ai due rapporti e' stata
realizzata una monografia sul tema delle "Fasce deboli, struttura
familiare e lavoro" per acquisire elementi conoscitivi utili a
programmare le azioni di politica educative, formativa e del lavoro
rivolte ai soggetti con deficit di opportunita'. Nel frattempo e'
stato predisposto e diffuso, nel giugno 2000, un rapporto
congiunturale, ove si e' posto l'accento sul tema della
flessibilita'. E' stato predisposto, infine, il rapporto sulle
politiche dell'istruzione, della formazione, del lavoro promosse
dalla Regione, alla luce degli scenari istituzionali e di contesto
entro cui agiscono e della loro valutazione d'impatto e di efficacia;
3) politiche attive del lavoro. In questa linea di servizio sono
riconducibili tutte quelle attivita' che intervenendo, soprattutto,
dal lato dell'offerta di lavoro influenzano il funzionamento
"normale" del mercato del lavoro offrendo maggiori "chance" alle
figure professionali e sociali piu' deboli.
Particolare attenzione e' stata rivolta alle azioni di supporto per
lo sviluppo di tirocini formativi, anche di carattere trasnazionale.
stata approvata la L.R. 14/00 relativa alla "Promozione dell'accesso
al lavoro delle persone disabili e in condizione di svantaggio". E'
la prima legge regionale che interviene organicamente sull'attuazione
locale della Legge 68/99.
Le scelte di fondo della legge consistono nell'integrazione delle
politiche attive, dei servizi e degli strumenti per l'inserimento
lavorativo e nell'attribuzione alle Provincie della programmazione
locale della gestione degli interventi.
Il Fondo per l'occupazione dei disabili consentira', unitamente ad
altri finanziamenti, quali quelli del Fondo sociale europeo, di
sostenere le azioni delle politiche attive per il lavoro dei
disabili.
Uno dei cardini della legge, resa operativa proprio nel momento in
cui sono stati trasferiti agli enti locali i servizi per l'impiego,
consiste nell'estensione a chi e' in condizione di svantaggio, pur
senza essere disabile, dell'accesso a strumenti di politica attiva,
quali, per esempio, i tirocini, la formazione mirata, l'analisi delle
competenze professionali e dei posti di lavoro.
In particolare lo strumento del tirocinio, come esperienza formativa
in situazione, si e' rivelato un efficace modalita' di inserimento,
favorendo da una parte l'acquisizione di competenze professionali da
parte del tirocinante, dall'altra consentendo all'azienda ospitante
di attrezzarsi per favorire un adeguato inserimento dello stesso.
Sempre in direzione di una implementazione degli strumenti di
attuazione della nuova legge sul collocamento dei disabili si situano
gli interventi di formazione degli operatori dei servizi per il
lavoro.
Nel corso del 2000 e' stata istituita la Commissione regionale
dell'Emilia-Romagna per l'emersione del lavoro irregolare.
Il 14 febbraio del 2000 e' stato firmato l'accordo sul lavoro atipico
tra la Giunta della Regione Emilia-Romagna, le OOSS CGIL, CISL e UIL
e le associazioni ALAI-CISL, NIDIL-CGIL e CPO-UIL.
Si tratta del primo accordo firmato da una Giunta regionale, stante
la situazione legislativa vigente sulla materia a livello nazionale,
in cui si afferma l'importanza del lavoro atipico per l'economia del
territorio e si individua la necessita' di avviare azioni rivolte ad
approfondire la conoscenza sui processi e sulle problematiche che
caratterizzano lo sviluppo e la diffusione del lavoro atipico e si
definiscono azioni coordinate e organiche per rispondere alle
esigenze dei lavoratori in questione.
Gli impegni assunti riguardano complessivamente formazione, accesso
al credito, ruolo dei servizi per l'impiego, incentivi
all'aggregazione.
Nel corso del 2000 si e' ultimata la realizzazione degli interventi a
sostegno dell'occupazione stabiliti dalla L.R. 45/96. In particolare,
si e' conclusa la liquidazione delle oltre 900 iniziative
occupazionali avviate nelle aree svantaggiate nel corso del biennio
1998/99.
Inoltre, nei primi mesi dell'anno si e' proceduto alla
predisposizione e approvazione delle direttive per la gestione
delegata delle misure di politica del lavoro per il triennio
2000/2002, allo scopo di consentire alle Province la realizzazione
degli interventi stabiliti dalla L.R. 45/96, a favore delle fasce
deboli e dei disoccupati di lunga durata.
ASSESSORATO AGRICOLTURA - AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE
Agricoltura
Nel corso del 2000 il rapporto Stato - Regioni, riferito al settore
primario, ha continuato ed evidenziare una serie di limiti politici
ed operativi che, in molti casi, hanno impedito una piena
valorizzazione delle risorse disponibili per il settore e, con ogni
probabilita', contribuito ad accentuare il divario con i partners
comunitari piu' avanzati.
Su questo aspetto, che ha obiettivamente segnato un arretramento
rispetto ad alcuni traguardi conseguiti negli anni precedenti, ha
inciso negativamente il rinnovo dei Consigli regionali ed il
conseguente turn-over degli assessori all'agricoltura.
Numerose proposte di legge, attese da tempo dai produttori agricoli
anche per modernizzare e rendere maggiormente competitivo il settore
primario nazionale, sono rimaste al palo; in molti casi si e'
rallentata, o addirittura bloccata, l'attuazione di specifici
provvedimenti varati nel corso degli anni precedenti.
Il Ministero delle Politiche agricole e forestali, anche in relazione
alla difficolta' regionale di esprimere una posizione unitaria su
problematiche particolarmente importanti, ha posto in essere una
serie di azioni tese a riaccentrare numerose competenze, ponendosi in
contrasto con i contenuti delle varie "Bassanini".
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante
"Trasferimento alle Regioni di beni e risorse finanziarie, umane,
strumentali ed organizzative in materia di agricoltura", con il quale
deve essere completato il processo avviato con il DLgs 143/97, si e'
arenato, dopo una serie di importanti passi avanti compiuti nel corso
del 1999, sulla questione della regionalizzazione del Corpo forestale
dello Stato.
Conseguentemente le Regioni, che pure avevano fornito un rilevante
contributo alla corretta definizione degli ambiti operativi e
sostanziali del trasferimento, hanno continuato a svolgere una serie
di funzioni delegate "de facto" dal Ministero senza disporre delle
necessarie risorse.
Nel corso del 2000, in attuazione dell'art. 2 della Legge 23 dicembre
1999, n. 499, e' stata avviata la discussione sul "Documento
programmatico agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale".
L'obiettivo dichiarato dalla suddetta legge era quello di ridare
slancio a politiche strutturali, coerenti con i nuovi scenari
internazionali e con le nuove sfide che attendono le agricolture dei
paesi avanzati; i risultati conseguiti sono stati, per molti versi,
al disotto delle aspettative.
Anche la cosiddetta "Legge di orientamento", la messa a punto della
quale doveva caratterizzare la fase finale della legislatura e
rappresentare il futuro banco di prova dei nuovi rapporti Stato -
Regioni, non ha compiuto, nell'anno di riferimento, particolari passi
avanti.
Questa legge si propone, attraverso una forte semplificazione delle
procedure ed una definizione di un nuovo quadro di riferimento per
l'impresa dal punto di vista normativo, societario e fiscale, di
creare le condizioni per consentire all'azienda agricola di svolgere
con efficienza ed efficacia le funzioni, non solo produttive ma di
valorizzazione del territorio, della cultura locale, della tipicita'
dei prodotti, previste dalla nuova linee di politica agricola.
La discussione, che ha comunque interessato solo marginalmente le
Regioni, e' stata ripresa solo nei primi mesi del 2001 con il rischio
concreto di veder scadere la delega del Parlamento al Governo e di
non poter giungere alla approvazione definitiva.
La Regione Emilia-Romagna, nonostante questa particolare situazione,
ha comunque svolto, sul piano tecnico e politico, un ruolo di
primaria importanza nell'ambito della Conferenza Stato - Regioni per
quanto attiene le tematiche di carattere agricolo.
L'autoriforma dell'amministrazione pubblica del- l'agricoltura
Nel corso del 2000, in attuazione dalla L.R. 30 maggio 1997, n. 15,
e' proseguito il confronto per giungere alla definizione degli
aspetti operativi, normativi e contrattuali connessi con il
trasferimento del personale regionale alle Provincie.
Questa fase di discussione, particolarmente complessa in relazione
alle numerose problematiche da risolvere, ha comunque consentito di
rimuovere la totalita' degli ostacoli che si frapponevano al
trasferimento medesimo; nei primi mesi del 2001 e' stata emanata la
L.R. 22 febbraio 2001, n. 5 "Disciplina dei trasferimenti del
personale regionale a seguito conferimento di funzioni" con la quale
e' divenuta operativa la nuova organizzazione basata sulla piena
competenza delle Provincie nella gestione delle materie trasferite.
Il confronto sul DPCM "Trasferimento alle Regioni di beni e risorse
finanziarie, umane, strumentali ed organizzative in materia di
agricoltura", come indicato in precedenza, e' rimasto completamente
bloccato; si sono invece determinate le condizioni per l'avvio,
previsto nella seconda meta' del 2001, dell'Organismo Pagatore
regionale.
L'ipotesi organizzativa, contenuta in un apposito progetto di legge,
prevede la creazione di una Agenzia regionale dotata di personalita'
giuridica e di autonomia amministrativa, organizzativa, contabile e
finanziaria, distinta dalla Regione ed articolata in tre strutture:
tecnica, amministrativa, di controllo interno.
L'Agenzia avra' funzioni di autorizzazione, esecuzione e
contabilizzazione dei pagamenti di fondi provenienti dal Feoga, con
particolare riferimento alla gestione degli aiuti e degli interventi
di mercato disposti dalla Unione Europea e potra' utilizzare
personale regionale ed acquisirne dall'esterno.
Oltre a rispondere alle esigenze di Agenda 2000, garantendo un nuovo
corso operativo alla gestione dei finanziamenti agricoli, la Regione
intende utilizzare il proprio Organismo Pagatore anche come strumento
di erogazione di ogni tipo di finanziamento, non solo di derivazione
europea, destinato alle imprese agricole.
In attesa della piena operativita' dell'OPR si e' provveduto a
stipulare una apposita convenzione con Agea (Agenzia per le
erogazioni in agricoltura - ex Aima); tale convenzione prevede
passaggi graduali di competenze, con inizio dal 16 ottobre 2001, per
giungere a regime nella campagna 2002.
L'attuazione delle politiche comunitarie
Il 20 luglio 2000, con decisione n. 2153, la Commissione Europea ha
approvato il Piano regionale di sviluppo rurale intitolato "La
qualita' dell'agricoltura per la qualita' dell'ambiente e del
territorio".
Il negoziato, particolarmente impegnativo, ha coinvolto la Direzione
generale Agricoltura durante tutto il primo semestre del 2000 in una
lunga attivita' di confronto in sede regionale, interregionale,
ministeriale e comunitaria.
Il Piano discende direttamente dalle indicazioni per il sostegno allo
sviluppo rurale, contenute in Agenda 2000, che accompagnano la
riforma della politica agricola comunitaria per il periodo 2000 -
2006 e rappresenta lo strumento attuativo dei Regolamenti comunitari
n. 1257 e n. 1750 del 1999; costituisce il punto di riferimento e lo
strumento fondamentale per sostenere lo sviluppo, la competitivita' e
la qualificazione del sistema agro-alimentare emiliano-romagnolo.
Dal punto di vista operativo sono previste diverse misure finalizzate
all'ammodernamento del tessuto agro-industriale regionale, al
miglioramento strutturale delle aziende agricole, al sostegno
dell'insediamento di giovani agricoltori.
Grande rilevanza hanno mantenuto le misure agroambientali finalizzate
sia a ridurre l'impatto dell'attivita' agricola sull'ambiente, sia a
mettere in valore le interazioni positive con il territorio ed il
paesaggio.
Si prevedono incentivi per valorizzare le produzioni tipiche di
qualita', diversificare le attivita', educare alla corretta
alimentazione le giovani generazioni, salvaguardare il patrimonio
rurale, sviluppare prodotti e circuiti agrituristici, migliorare le
foreste e la "filiera" bosco.
L'approvazione da parte della Commissione ha avviato la fase
attuativa del Piano.
In particolare e' stato istituto il Comitato di gestione del Piano
regionale di sviluppo rurale (Prsr) e sono stati individuati
formalmente i responsabili delle diverse Misure.
Una notevole attenzione e' stata dedicata all'attivita' di
comunicazione e divulgazione, che si e' concretizzata in numerose
riunioni e incontri tecnici, curati dal Servizio Piani e Programmi,
nella stampa di materiale informativo (inserto della rivista
"Agricoltura" - n. 7/8; fascicolo con la versione integrale del Prsr;
volume di sintesi) e nella realizzazione di un sito Internet
particolarmente ricco di informazioni.
Sono stati approvati e pubblicati i "Piani operativi di Misura" ed
relativi bandi per la presentazione delle domande riferite alla
annualita' 2001; sono stati predisposti sia la proposta di legge
regionale di attuazione del Prsr che gli atti relativi alla
istituzione del Comitato di sorveglianza.
Per quanto attiene la precedente fase di programmazione dei fondi
comunitari e' proseguita l'attivita' finalizzata alla conclusione dei
diversi programmi in essere.
Ai sensi Reg. (CE) 1260/99 e' stato predisposto ed approvato, con
deliberazione della Giunta regionale n. 1978 del 14 novembre 2000, il
programma per l'attuazione, in Emilia-Romagna, dell'iniziativa
comunitaria "LEADER +".
L'attuazione degli interventi di programmazione nazionale e regionale
L'analisi dei dati del Bilancio regionale 2000 richiede, in primo
luogo, alcune considerazioni sul Piano regionale di sviluppo rurale.
Oltre che documento programmatico che individua, per il periodo
2000-2006, sia gli obiettivi sia gli strumenti per raggiungerli, il
Prsr e' infatti anche un documento finanziario, la cui lettura - sia
in termini previsionali che di consuntivo - deve necessariamente
affiancarsi a quella del bilancio regionale per quantificare
correttamente l'entita' delle risorse destinate agli interventi
gestiti dalla Regione quale soggetto responsabile.
La tabella finanziaria allegata al Prsr - che pure, alla luce dei
precisi vincoli temporali per "spendere" effettivamente i fondi
stanziati, rimane un obiettivo da conseguire ogni anno - si pone
indiscutibilmente come quadro certo sia per le Amministrazioni
pubbliche che per le imprese agricole, che possono - e devono -
operare in modo sinergico adeguando, rispettivamente, procedure e
tempi di investimento in vista della massima utilizzazione delle
risorse stanziate.
Delle 24 Misure comprese nel Prsr, la Regione e' chiamata
cofinanziarne 13 nella misura del 30% circa della quota attribuita
allo Stato membro, per un totale di oltre 150 miliardi, di cui 42,4
destinati ad interventi di natura corrente e 107,7 ad interventi
sugli investimenti.
Per l'anno 2000 le risorse pubbliche disponibili hanno raggiunto i
204,8 miliardi dei quali 4,8 di provenienza regionale.
L'attivazione del Prsr ha determinato consistenti effetti sugli
stanziamenti complessivamente iscritti nel bilancio regionale e
rappresentati in tabella.
Le risorse comunitarie, peraltro derivanti dal FEOGA - Sezione
Garanzia, non affluiscono piu' al bilancio regionale, ma sono messe
in campo attraverso un soggetto terzo - dapprima AIMA in liquidazione
ed attualmente Agea - cui la Commissione riconosce in via esclusiva
la funzione di Organismo abilitato alla erogazione degli aiuti ai
beneficiari finali.
Allo stesso soggetto terzo devono, pertanto, essere trasferite anche
le quote di cofinanziamento di parte nazionale e regionale.
La riduzione degli stanziamenti complessivamente presenti nel
bilancio regionale che risulta in tabella e' quindi l'effetto
evidente della nuova impostazione gestionale che vede iscritte nel
bilancio regionale esclusivamente le quote corrispondenti al
cofinanziamento regionale delle Misure comprese nel Piano da
trasferire all'Organismo pagatore.
La ricerca del necessario punto di equilibrio, tenendo presente che
l'Organismo pagatore puo' effettuare erogazioni ai beneficiari finali
a condizione di disporre contemporaneamente delle tre quote di
cofinanziamento (comunitaria, nazionale e regionale) la' dove esse
siano previste, ha portato a stanziare sul Bilancio regionale 2000
non soltanto la quota per la prima annualita' di Piano, ma anche per
gran parte della seconda in modo da superare senza danno i
tradizionali punti critici della chiusura dei conti e dell'esercizio
provvisorio.
Tale importo e' risultato pari a 15,4 miliardi, finalizzati al
cofinanziamento integrale della prima annualita' (Misura 1.b
"Insediamento giovani" e "Misure in corso" residuanti dal precedente
periodo di programmazione), per il cofinanziamento parziale della
seconda annualita', e per costituire presso Agea un "fondo" pari al
12,5% di una annualita' media.
Tale anticipazione sara' comunque recuperata alla fine del periodo di
programmazione.
Il trasferimento all'Organismo pagatore, pari a 7,5 miliardi, ha
consentito di soddisfare tutte le richieste di liquidazione relative
agli interventi correnti (i soli in essere nell'anno di riferimento)
trasmesse dalla Regione entro il 15 ottobre e pertanto ascrivibili
alla prima annualita' del Piano.
Alla luce di queste considerazioni si rileva che la disponibilita'
complessiva si e' attestata intorno ai 334 miliardi.
La suddivisione fra le diverse fonti di copertura mette in evidenza
un dato di ordine strutturale.
La contrazione complessiva di nuove risorse iscritte a bilancio
(-65,7 miliardi) e' interamente dovuta al quasi completo azzeramento
delle risorse provenienti dalla UE e dal Fondo di Rotazione per
l'attuazione delle politiche comunitarie di cui alla Legge 183/87.
Tali risorse non sono comunque sottratte all'intervento nel settore
agricolo; esse transitano direttamente all'Organismo pagatore e da
questo ai beneficiari finali.
I mezzi regionali sono rimasti sostanzialmente invariati (-3,3
miliardi rispetto al 1999), a riprova dell'impegno rivolto alle
politiche per il settore primario nonostante le crescenti difficolta'
di bilancio.
Le altre risorse di provenienza statale sono di natura vincolata;
oltre ai consueti riparti sul Fondo di Solidarieta' nazionale per
avversita', particolare interesse assumono le assegnazioni
provenienti dalle seguenti normative nazionali:
- 6,531 miliardi ex DLgs 173/1998, art. 13, primo comma, per il
rafforzamento delle imprese del settore agroalimentare;
- 4,716 miliardi ex Legge 423/98 per l'adeguamento strutturale delle
aziende di produzione lattiera;
- 6,597 miliardi ex rifinanziamento della Legge 206/1997 per
interventi contributivi in favore delle aziende che hanno abbattuto
piante colpite da Erwinia Amylovora e Sharka.
(segue allegato fotografato)I servizi di sviluppo alle imprese
agricole e agro-alimentari hanno mantenuto, anche nel corso del 2000,
una significativa rilevanza all'interno dell'intervento regionale; ad
essi sono state destinate risorse pari a circa 35,3 miliardi di Lire
con un incremento di oltre un miliardo rispetto alle analoghe risorse
del 1999.
Il 2000 ha costituito il secondo anno di applicazione della L.R.
28/98, durante il quale si e' sperimentata la gestione delle diverse
fasi operative della legge, dalla valutazione in itinere
dell'attivita' sino alla rendicontazione ed ai controlli conclusivi.
Si e', inoltre, lavorato sul sistema di gestione informatizzata dei
progetti e degli atti amministrativi relativi all'applicazione della
legge.
Per quanto riguarda le attivita' di assistenza tecnica alle imprese,
sono stati trasferiti alle Provincie circa 13 miliardi e impegnati
direttamente circa 2 miliardi in supporti alla assistenza tecnica di
livello regionale e circa 500 milioni per attivita' di coordinamento
dell'assistenza tecnica.
Sono stati attivati per la prima volta "Progetti interprovinciali" di
assistenza tecnica ai quali sono state destinate risorse pari a circa
mezzo miliardo.
Il servizio di assistenza tecnica alle coltivazioni ha coinvolto
circa 90.000 ettari, equamente suddivisi fra colture arboree e
colture erbacee, confermando il livello gia' raggiunto negli anni
precedenti.
Anche nel corso del 2000, gli interventi di assistenza tecnica nel
settore ortofrutticolo sono stati finanziati con fondi comunitari
(50%) e con il cofinanziamento da parte delle organizzazioni dei
produttori nell'ambito degli interventi previsti dalla OCM di settore
(Reg. CEE n.2200/96).
Tali interventi sono stati coordinati a livello regionale e
provinciale con le restanti attivita' di assistenza tecnica.
Inoltre sono proseguite le attivita' di assistenza
economico-gestionale alle imprese, con particolare riferimento
all'adesione ai principali regolamenti comunitari.
proseguito, anche nel 2000, lo sviluppo del "Servizio di controllo e
taratura delle irroratrici" istituito con deliberazione di Giunta
regionale 1202/99.
Nell'ambito di tale attivita' sono stati realizzati nuovi corsi di
formazione che hanno portato all'autorizzazione complessiva di 17
centri ed al potenziamento di quelli esistenti.
Nel settore zootecnico l'attivita' di assistenza tecnica, riferita
alla produzione di latte e prodotti lattiero caseari bovini, alla
carne bovina e suina ed all'intero comparto ovicaprino, ha
interessato circa 3.500 aziende agricole con un totale di circa
450.000 capi; sono state coinvolti 160 caseifici.
Una quota rilevante delle risorse dedicate a questo intervento (circa
2,7 miliardi) e' stata erogata dal Ministero per le Politiche
agricole e forestali in attuazione del progetto interregionale
"Assistenza tecnica in zootecnia".
Nel 2000 il Servizio Sviluppo sistema agroalimentare ha predisposto,
in collaborazione con gli altri servizi della Direzione generale
Agricoltura e su proposta del Centro Ricerche produzioni vegetali
(CRPV), i disciplinari di produzione integrata, nonche' le relative
norme applicative, previsti dal nuovo Prsr per l'azione 1 (Misura
2.e), dalla L.R. 28/98 "Promozione dei servizi di sviluppo agricolo
al sistema agroalimentare" e dalla L.R. 28/99 "Valorizzazione dei
prodotti agricoli ed alimentari ottenuti con tecniche rispettose
dell'ambiente e della salute dei consumatori".
Ha, inoltre, predisposto le norme per l'attuazione delle azioni 3, 4
e 5 (Misura 2.e) del Prsr.
Alle attivita' di ricerca in senso generale sono state destinate
risorse complessive per circa 15 miliardi.
Di questi circa 13,8 miliardi sono stati i contributi concessi a
fronte della realizzazione di attivita' di ricerca e sperimentazione
da parte dei soggetti ammessi a contributo.
I progetti di ricerca valutati sono stati 138 per un contributo
complessivo richiesto di circa 14 miliardi; quelli valutati
positivamente ed ammessi a contributo sono stati 97 per un contributo
complessivo pari a 8,7 miliardi.
Per quanto riguarda la sperimentazione sono stati valutati 21
progetti per un contributo complessivo richiesto di circa 6 miliardi;
i progetti valutati positivamente ed ammessi a contributo sono stati
16 per una spesa complessiva di 5,1 miliardi.
La percentuale dei contributi concessi si e' attestata su un'entita'
media del 90% e quindi il sistema produttivo regionale, in accordo
con quanto previsto dalla Legge 28/98, ha concorso al finanziamento
della ricerca; questo aspetto ha consentito di incrementare le
attivita' realizzate di un valore pari a circa 1,4 miliardi.
Nell'anno 2000 si e' avviato il progetto denominato "PROBIO",
relativo all'utilizzo di combustili prodotti da materie prime di
origine agricola, in grado di limitare l'emissione di cosiddetti "gas
serra".
A livello regionale le indicazioni generali si sono concretizzate
nell'avvio di un articolato progetto denominato "La filiera del
biodisel" che vede, tra i partecipanti, oltre ad una componente
strettamente agricola, alcune Aziende del trasporto pubblico (ATC
Bologna e ATR Ravenna) e diversi Comuni, nonche' l'Istituto autonomo
case popolari della Provincia di Ravenna per quanto attiene
l'utilizzo di biodisel, in sostituzione del gasolio BTZ, per il
riscaldamento di alcuni edifici.
proseguita, da parte della Regione Emilia-Romagna, l'attivita' di
coordinamento della rete nazionale di prove varietali propedeutiche
all'iscrizione nel registro nazionale delle nuove costituzioni
vegetali; sono state coinvolte 13 specie e 9 Regioni italiane.
Per favorire l'utilizzo di sostanza organica nei terreni, con
particolare riferimento all'area orientale della Regione, e' stata
emanata la L.R. 7 aprile 2000, n. 25 "Incentivazione dell'uso della
sostanza organica ai fini della tutela della qualita' dei suoli
agricoli".
La suddetta legge, particolarmente innovativa a livello nazionale,
prevede specifici contributi per gli agricoltori che intendono
apportare sostanza organica di qualita' in terreni che, a causa
dell'abbandono della zootecnia, iniziano a presentare basse dotazioni
di questa fondamentale "componente" della fertilita' del suolo.
Nel contesto delle azioni di comunicazione, divulgazione e
documentazione esplicate sia in forma indiretta attraverso i media
(comunicati stampa, conferenze stampa, ecc.) sia in forma diretta nei
confronti degli operatori e dei tecnici del settore agroalimentare,
ma anche dei consumatori (predisposizione di opuscoli ad hoc,
partecipazione a fiere, ecc.) si e' ulteriormente consolidata
l'attivita' di redazione, stampa e diffusione della rivista
"Agricoltura". Il mensile, che e' stato inviato in abbonamento
postale a piu' di 90 mila destinatari, oltre ad offrire una puntuale
informazione sulle tematiche di attualita' del comparto, si e'
caratterizzato come un qualificato strumento di informazione e di
aggiornamento professionale per gli operatori che, attenti al futuro
delle loro aziende, intendono orientare la loro attivita' nell'ambito
dei nuovi indirizzi della politica agricola comunitaria e dei
relativi provvedimenti adottati a livello nazionale e regionale.
Nel corso del 2000, la redazione ha, tra l'altro, riservato grande
attenzione alla diffusione dei risultati dell'attivita' di ricerca e
sperimentazione ed ha predisposto una serie di approfondimenti
tematici di notevole rilievo che hanno ottenuto un notevole
gradimento da parte dei lettori, anche tra quelli di estrazione non
strettamente "agricola".
L'emergenza BSE, la cui gravita' si e' pienamente evidenziata negli
ultimi mesi del 2000, ha provocato, a causa della difficolta' di
smaltimento dei residui della macellazione e delle carcasse di
animali morti all'interno degli allevamenti, condizioni operative
estremamente problematiche per gli allevatori ed i macelli.
Questa situazione, unitamente al drastico calo dei consumi, ha
imposto una serie di misure di particolare rilevanza per il sostegno
del settore.
In particolare, anche a seguito di numerosi incontri con gli
operatori e con altre amministrazioni coinvolte, sono state definite
precise linee di intervento che hanno consentito di avviare una serie
di iniziative particolarmente efficaci dal punto di vista del
controllo delle carni, del sostegno economico al settore e dello
smaltimento dei sottoprodotti.
Con il Reg. (CE) 1760/2000 ed il Reg. (CE) 1825/2000 l'Unione Europea
ha imposto agli Stati membri una effettiva implementazione di sistemi
di etichettatura delle carni bovine.
La situazione di sostanziale impreparazione, sia del mondo produttivo
sia del settore della distribuzione, rispetto a questa tematica,
hanno imposto una duplice attivita' per poter, da un lato,
raccogliere e coordinare le esigenze degli operatori, dall'altro,
presentare queste necessita' ai competenti organi legislativi
nazionali per favorire un recepimento nazionale dei suddetti
regolamenti particolarmente adeguato alla nostra condizione.
Situazione analoga anche in materia di benessere animale, aspetto che
sta assumendo una importanza crescente anche in relazione alla
particolare situazione determinatasi a seguito della comparsa della
BSE.
Le proposte di nuove normative che vengono avanzate dalla Comunita'
impongono un'attenta valutazione dell'impatto sulla filiera
produttiva di eventuali prescrizioni che modificherebbero, a volte in
modo assai pesante, l'organizzazione, la struttura e la gestione dei
nostri allevamenti.
Queste verifiche, attuate tramite indagini di campo, studi
previsionali, confronti con tecnici ed esperti dei vari settori,
hanno consentito di fornire argomentazioni sostenibili alle "contro -
proposte" italiane in sede di discussione comunitaria.
La Regione Emilia-Romagna ha attivamente partecipato all'attivita'
della commissione ministeriale deputata ad elaborare la bozza della
norma nazionale di applicazione del Reg. (CEE) n. 1804/99 con
particolare riferimento agli aspetti relativi alla tracciabilita' dei
prodotti di origine animale provenienti dalla zootecnia biologica per
i quali la Direzione generale "Agricoltura" ha redatto direttamente
la proposta nel suo complesso.
La materia "quote latte" e' stata, anche nel 2000, caratterizzata da
una notevole attivita', non solo per le peculiari problematiche del
settore, ma anche per l'avvio della "regionalizzazione" della
gestione del sistema delle quote medesime.
In attuazione delle nuove norme comunitarie e nazionali sono state
attribuite alla Regione Emilia-Romagna ulteriori quote per circa
85.000 tonnellate di latte.
Dopo una approfondita discussione con le rappresentanze di categoria
questo quantitativo e' stato assegnato dando di priorita' ai giovani
produttori, alle aziende che avevano subito il taglio di quota B e ad
istituti benefici e d'istruzione.
Nel mese di agosto 2000 e' stata inviata a tutti i produttori della
regione (n. 8.637) una comunicazione riepilogativa dei quantitativi
individuali di riferimento, volta a definire con chiarezza la quota
disponibile per la campagna lattiera 2000/2001.
L'avvio della regionalizzazione del sistema ha avuto riscontro
positivo nell'evidente ridimensionamento del contenzioso
amministrativo; resta tuttora aperto un certo numero di ricorsi in
ambito giurisdizionale.
stata garantita, al fine di definire le nuove procedure e la nuova
modulistica riguardante i controlli alle ditte prime acquirenti ed i
contratti di trasferimento delle quote, la partecipazione,
assolutamente necessaria per evitare una serie di problemi che hanno
caratterizzato le precedenti esperienze, al "gruppo tecnico
ristretto" costituito a livello nazionale.
Si e' proceduto a una revisione dell'Albo regionale acquirenti,
uniformandolo all'albo dell'Agea.
I Servizi sono stati inoltre impegnati nello svolgimento
dell'attivita' ordinaria, riguardante i controlli acquirenti (n. 150
circa), e le istruttorie relative ai contratti di movimentazione
delle quote (affitto e vendita quota, affitto e vendita azienda con
quota, affitto di quota in corso di campagna).
Nel settore vitivinicolo, oltre l'attivita' ordinaria, sono state
avviate alcune importanti azioni connesse alla attuazione della
Organizzazione Comune di Mercato (OCM) di cui al Reg. (CE) 1493/99.
In particolare sono state applicate le disposizioni concernenti
l'avvio del regime di sostegno, relativo alla campagna 2000-2001, per
la realizzazione di progetti per la ristrutturazione e riconversione
dei vigneti.
Sono pervenute domande da parte di 1.601 aziende viticole, per un
totale di 2.210 ettari da ristrutturare.
La spesa complessiva ammonta ad oltre 47 miliardi di lire.
Parallelamente sono proseguite, sulla base della convenzione Regione
Emilia-Romagna - Agea, le attivita' finalizzate alla realizzazione
dell'inventario viticolo regionale.
Nell'ambito del territorio regionale sono stati aperti, a servizio
delle oltre 39.000 aziende interessate, 14 sportelli operativi per un
totale di 39 postazioni.
Sono proseguite le attivita' in materia di distillazione dei vini da
tavola e quelle relative alla informatizzazione della gestione del
potenziale viticolo regionale.
Con l'approvazione della L.R. 7 aprile 2000, n. 23 "Disciplina degli
itinerari turistici enogastronomici dell'Emilia-Romagna" si sono
determinate le condizioni per una ulteriore valorizzazione del
patrimonio enogastronomico regionale, gia' oggetto di numerosi
interventi.
Il mercato turistico sta dimostrando un crescente interesse verso
offerte innovative, nell'ambito delle quali, accanto alle
tradizionali forme di attrazione, trovano uno spazio sempre piu'
ampio gli aspetti collegati alla cultura materiale, con particolare
riferimento alla gastronomia ed alla enologia.
La Regione Emilia-Romagna e' ai primi posti, per quanto riguarda il
riconoscimento di prodotti DOP e IGP, a livello nazionale; sono
inoltre presenti 14 zone vinicole a denominazione di origine
controllata.
Questa forte propensione all'agricoltura di qualita' ha consentito di
identificare 11 itinerari, ciascuno dei quali ben caratterizzato,
oltre che sul piano culturale e paesaggistico, anche dal punto di
vista enogastronomico.
La L.R. 23/00 ed il conseguente regolamento di attuazione, con il
quale verranno definiti gli standard di qualita', particolarmente
rigorosi, per gli aderenti alle "Strade dei Vini e dei Sapori" ed il
logo identificativo, potranno quindi rappresentare un importante
strumento per la qualificazione dell'offerta turistica regionale, per
lo sviluppo di attivita' integrative nell'ambito delle aziende
agricole e per la conquista e il consolidamento di nuovi mercati per
le produzioni tipiche regionali.
Nel corso del 2000, utilizzando fondi stanziati dal programma
interregionale "Comunicazione ed educazione alimentare", e'
proseguita l'attivita' finalizzata alla promozione di una
alimentazione basata sul corretto uso di materie prime di qualita',
ottenute con tecniche rispettose dell'ambiente.
A questo riguardo sono stati trasferiti alle Province fondi, pari ad
1,1 miliardi di lire, per attivare iniziative rivolte sia ai
consumatori sia al mondo scolastico nel suo insieme (docenti, alunni
e genitori).
Particolare interesse ha registrato il gioco didattico, destinato
alle scuole materne ed elementari, "Chi si nasconde in fattoria",
stampato in 10.000 copie.
Il 14 e 20 maggio e' stata realizzata l'iniziativa "Fattorie Aperte -
edizione 2000", alla quale hanno a partecipato oltre 40.000
visitatori che hanno potuto prendere contatto con gli aspetti piu'
significativi della realta' agricola regionale.
Per quanto riguarda invece il progetto "Fattorie didattiche" la rete
regionale e' stata estesa, nel corso dell'anno, a tutte le provincie
con l'adesione di 150 aziende e la partecipazione di oltre 700
classi; l'iniziativa ha fornito materiale per la redazione di un
inserto speciale della rivista "Agricoltura".
Nel mese di settembre, nell'ambito di SANA, e' stata allestita una
mostra dei lavori realizzati dai ragazzi nelle scuole in cui sono
stati attivati progetti di educazione alimentare ed e' stato
organizzato un convegno dal titolo "Le fattorie didattiche in
Emilia-Romagna" per presentare al pubblico l'omonimo progetto.
Infine, sono state realizzate diverse pubblicazioni relative alla
sicurezza alimentare ed alle produzioni certificate emiliano -
romagnole; e' stato distribuito a tutte le scuole il materiale
predisposto da ISMEA nell'ambito del programma interregionale (kit
"Cultura che nutre" e sussidio didattico per le elementari "La terra
delle cose buone").
Nel corso dell'anno di riferimento e' proseguita la gestione del Reg.
(CE) 1221/97, relativo all'applicazione delle azioni dirette a
migliorare la produzione e la commercializzazione del miele, un
settore produttivo di dimensioni economiche non particolarmente
rilevanti ma di notevole interesse in relazione alle possibilita' di
sviluppo legate alla tutela e valorizzazione della qualita' dei
prodotti regionali.
Particolare interesse, a questo riguardo, ha assunto la definizione,
di concerto con il Ministero delle Politiche agricole e forestali,
con le Associazioni degli apicoltori e con alcuni organismi
scientifici specializzati, di norme applicative generali al fine di
rendere maggiormente omogenei i programmi di sviluppo quinquennali
proposti da ciascuna Regione.
In relazione alle associazioni dei produttori agricoli non normate
dal Reg. (CE) 2200/96 e' stata approvata la L.R. 7 aprile 2000, n. 24
"Disciplina delle organizzazioni dei produttori agricoli e delle
organizzazioni interprofessionali per i prodotti agroalimentari" con
la quale e' stato modificato il quadro normativo di riferimento,
istituendo organizzazioni di produttori ed organizzazioni
interprofessionali.
A seguito dell'approvazione e' stato avviato l'iter di notifica alla
Commissione Europea; si sono inoltre predisposti i criteri
applicativi della legge medesima.
In materia di disciplina della riproduzione animale e' stato attuato
un notevole lavoro di applicazione della Legge 30/91.
Nel comparto zootecnico l'attivita' dell'Assessorato e' stata
rivolta, oltre che alla gestione delle problematiche connesse alle
quote latte ed alle attivita' di assistenza tecnica, alla
collaborazione con il Ministero per la definizione di numerosi
provvedimenti di carattere legislativo, regolamentare e
programmatorio con particolare riferimento all'applicazione del nuovo
regolamento sulla zootecnia "biologica" e per la gestione delle nuove
competenze relative all'attivita' delle Associazioni provinciali
allevatori.
In materia di bonifica, le competenti strutture regionali hanno
fornito il supporto necessario al gruppo di lavoro, coordinato dal
Presidente della Commissione Attivita' produttive e composto da
consiglieri regionali ed esperti della bonifica, per la modifica
della normativa regionale di settore.
Il gruppo di lavoro, nel corso del 2000, ha consegnato alla
Commissione Attivita' produttive un dossier contenente, fra l'altro,
un testo di legge che, per l'approssimarsi della fine della
legislatura, non e' stato possibile sottoporre alla discussione dei
competenti organi.
Sul piano operativo, sono stati approvati due programmi di nuove
opere pubbliche di bonifica e irrigazione per l'importo,
rispettivamente, di 2 e 8 miliardi di lire nonche' programmi di opere
di bonifica private obbligatorie (importo pari a 2,5 miliardi) e di
manutenzione alle opere pubbliche di bonifica e irrigazione (4,5
miliardi di lire).
Ai sensi della Legge 23/12/1999, n. 488 e' stato inoltre approvato il
programma, relativo alla Provincia di Ferrara e al Comune di Ravenna,
di opere ed interventi necessari per fronteggiare il fenomeno della
subsidenza per un importo pari a 19,7 miliardi di lire.
proseguita la gestione delle Misure n. 5 "Razionalizzazione uso
risorse idriche e recupero viabilita' rurale interna" e n. 8
"Riassetto infrastrutturale delle zone umide" per le quali si erano
effettuate le assunzioni degli impegni entro il 1999; sono stati
liquidati, con la sola eccezione di due interventi, tutte le somme
previste.I finanziamenti complessivamente erogati, fra Stato, Regione
e UE, nelle annualita' 1994 - 1999 sono stati pari a circa 24
miliardi, di cui circa 14 destinati ad acquedotti e a strade rurali
(misura 5) e circa 10 destinati alla valorizzazione e promozione
infrastrutturale delle zone umide (misura 8).
La quantita' di richieste complessive e' costantemente risultata
superiore alle risorse disponibili; in fase istruttoria si sono
considerate prioritarie le iniziative volte a salvaguardare
l'ambiente, ad aumentare l'occupazione, ad elevare il reddito delle
attivita' produttive presenti sul territorio.
A fronte di un lavoro intenso nei quattro anni di gestione delle
misure si sono potuti riscontrare significativi miglioramenti
raggiunti dai beneficiari nella capacita' di coordinare gli
interventi proposti e nella qualita' dei progetti prodotti e
realizzati.
Si sono anche conclusi un intervento per lo smaltimento dei reflui
suinicoli nelle aree di conoide dei fiumi Secchia ed Enza (art. 18,
Legge 67/1988) e un progetto di impianto per il trattamento dei
reflui di supero di alcuni impianti urbani.
Sono stati trasferiti alle Province e alle Comunita' Montane i
finanziamenti, pari a 2 miliardi di lire, previsti per l'anno 2000
nel capitolo di bilancio per il sostegno degli interventi di
ristrutturazione aziendale a scopo agrituristico; conseguentemente e'
stata completata l'attuazione del programma regionale agrituristico e
di rivitalizzazione delle aree rurali per il biennio 1999-2000.
Per favorire l'incontro tra domanda e offerta nel settore
agrituristico sono stati approvati i criteri generali e le procedure
per la classificazione delle aziende agrituristiche che offrono il
servizio di ricezione.
giunta al termine la Gestione speciale ex ERSA; al Servizio
Territorio e Ambiente rurale ed al Servizio Patrimonio e
Provveditorato competono i trasferimenti di beni immobili a titolo
oneroso e gratuito, espropri, concessioni, servitu', usucapioni,
cancellazione dei vincoli di legge inerenti i beni provenienti dalla
riforma fondiaria.
La gestione dei poderi residui dall'attivita' fondiaria
precedentemente realizzata dall'Ente di Sviluppo ha richiesto una
notevole attivita' per quanto concerne i riscatti sia ordinari sia
anticipati dei poderi medesimi; i relativi importi, opportunamente
contabilizzati, sono stati versati alla Cassa per la Formazione della
piccola proprieta' contadina - ora I.S.M.E.A. - e al Ministero del
Tesoro nelle partite di rispettiva competenza.
Sono stati ceduti circa 250 ha di terreno, caratterizzati da notevole
interesse ambientale, al Parco nazionale delle foreste casentinesi.
In materia di riordino fondiario, per quanto attiene gli interventi
di finanziamento con contributi in conto interessi ai sensi della
L.R. 26/1974, nel corso dell'anno 2000 si e' provveduto al
trasferimento, sulla base dei rendiconti presentati dalle Province e
dalle Comunita' Montane, delle risorse finanziarie assegnate e
rimaste inutilizzate alla data del 31 dicembre 1999.
stato cosi' possibile, a conclusione del programma 1997/1999,
finanziare anche quelle domande che, pur dichiarate ammissibili ed
inserite in graduatoria, erano rimaste inevase in quanto i rispettivi
enti avevano esaurito i fondi loro assegnati.
Per quanto attiene il Reg. (CE) 2079/92, relativo al prepensionamento
in agricoltura, si e' continuata l'attivita' di coordinamento fra gli
enti locali e l'Agea (organismo pagatore) e sono stati presentati gli
elenchi di liquidazione per 29 beneficiari.
In materia di usi civici si e' avviato un progetto di rinnovamento
della competente struttura, con particolare riferimento al riordino
ed all'informatizzazione dell'archivio e delle istruttorie demaniali
dei beni di uso civico.
Il Servizio Piani e Programmi e' stato impegnato nella definizione, a
livello ministeriale, della proposta di riclassificazione, a fini
previdenziali, del territorio nazionale.
Diverse leggi, emanate negli scorsi anni, hanno introdotto sgravi
fiscali e contributivi a favore di specifici territori che, per
motivi di carattere fisico e socio - economico, erano caratterizzati
da evidenti situazioni di svantaggio.
Nel 1997, a seguito di una specifica delega, il Governo e' stato
chiamato a rivedere tale classificazione, per renderla maggiormente
rispondente alla effettiva situazione dei territori rurali, alcuni
dei quali hanno conosciuto fasi di sviluppo estremamente rilevanti e,
conseguentemente, hanno perso molte componenti della primitiva
condizione di "svantaggio".
Il lungo lavoro di approfondimento e di analisi ha consentito, nel
caso della Regione Emilia-Romagna, di giungere ad una classificazione
del territorio particolarmente equilibrata, in grado di favorire la
tutela di territori che continuano a presentare condizioni evidenti
di difficolta'.
La L.R. 28/98 ha previsto, all'art. 21, in attuazione del Reg.
79/65/CEE, l'istituzione della "Rete d'informazione contabile
agricola", che rappresenta un importante elemento di conoscenza da
utilizzare a fini di programmazione nel settore primario.
Nel corso del 2000, a seguito di bando di gara a rilevanza europea,
e' stato affidato, per un periodo di quattro anni, il servizio di
acquisizione dati.
Per migliorare la gestione delle procedure UMA il Servizio ha
provveduto a completare la fase progettuale per l'implementazione e
la trasformazione del software di gestione informatica dell'acquisto
dei carburanti agevolati.
Il processo di decentramento amministrativo previsto dalla L.R. 15/97
e' stato accompagnato da una ampia attivita' di formazione
informatica rivolta, in modo specifico, al personale dei Servizi
provinciali Agricoltura.
In preparazione del V Censimento generale dell'agricoltura e' stata
predisposta e coordinata, nell'ambito dell'attivita' statistica
generale della Regione, l'attivita' preparatoria e di gestione per la
parte di competenza regionale e per quella afferente i rapporti con
Istat.
stato presentato, nell'ambito di uno specifico convegno tenutosi nel
maggio 2000, il "Rapporto sul Sistema agroalimentare regionale".
La Giunta regionale, in attuazione della L.R. 43/97 per interventi a
favore di forme di garanzia nel settore agricolo, ha approvato,
nell'ottobre 2000, la modifica dei criteri per la concessione di
contributi a favore di cooperative di garanzia e di consorzi fidi e
di credito per la formazione o l'integrazione dei fondi rischi e del
patrimonio di garanzia.
Questa modifica ha consentito di procedere al successivo impegno di
2,2 miliardi di lire per la concessione di finanziamenti ai soggetti
beneficiari per interventi di concorso sugli interessi relativi a
prestiti a breve e medio termine concessi alla aziende agricole
socie.In materia di calamita' naturali si sono ripartiti tra le
Provincie e le Comunita' Montane 24,6 miliardi di lire per
sovvenzioni di pronto intervento a favore di conduttori di aziende
agricole e di cooperative danneggiate dalle eccezionali avversita'
verificatesi nei mesi di novembre e dicembre 1999.
Le sovvenzioni sono relative a contributi in conto capitale per il
ripristino delle strutture fondiarie delle aziende agricole
danneggiate da eventi calamitosi, nonche' di spese per il ripristino
di opere di approvvigionamento idrico ed elettrico, delle strade
interpoderali e delle reti idriche od irrigue a servizio di piu'
aziende.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 1799 del 24 ottobre 2000,
sono state ripartiti fra Istituti di credito le risorse, pari a 10,3
miliardi di lire, relative all'anno 1998 previste dal fondo per lo
sviluppo della meccanizzazione di cui all'art. 12 della Legge 910/66.
In materia di carburanti agricoli a prezzi agevolati sono state
recepite le indicazioni del decreto ministeriale 24 febbraio 2000
relativo alle determinazioni dei consumi medi per le operazioni
colturali da ammettere all'impiego agevolato in agricoltura; sulla
base di queste indicazioni si e' provveduto all'adeguamento dei
consumi stabiliti nelle tabelle ettaro - coltura.
Nel settore fitosanitario, particolarmente intensa e' stata
l'attivita' ordinaria di controlli in applicazione delle normative
internazionali, comunitarie, nazionali e regionali, che ha riguardato
i vegetali e i prodotti vegetali in importazione ed esportazione
verso Paesi terzi, le colture in campo e le produzioni vivaistiche
destinate alla certificazione genetico-sanitaria.
inoltre proseguita l'attivita' di rilascio delle autorizzazioni
regionali all'attivita' vivaistica previste dalla L.R. 3/98.
continuata e si e' particolarmente intensificata l'attivita' di
monitoraggio per le nuove emergenze fitosanitarie (in particolare
Erwinia amylovora del pero, virus Sharka delle drupacee e Ralstonia
solanacearum della patata), finalizzata alla predisposizione delle
misure di lotta e prevenzione previste dai relativi decreti nazionali
di lotta obbligatoria.
Sul piano ispettivo e dei controlli una importante novita' e' stata
rappresenta dalla individuazione di focolai di "Flavescenza dorata"
della vite in alcune province della regione; la nuova situazione ha
imposto l'avvio di misure di lotta e di prevenzione ai sensi del DM
31 maggio 2000 "Misure per la lotta obbligatoria contro la
Flavescenza dorata della vite".
Per coordinare le necessarie azioni di prevenzione, hanno continuato
ad operare le Authority su "Colpo di fuoco batterico (Erwinia
amylovora)" e Sharka; nell'anno di riferimento e' stato necessario
istituire anche l'Authority per Flavescenza dorata.
Con riferimento alla L.R. 27 luglio 1999, n. 15 "interventi urgenti
per la prevenzione dei danni alla frutticoltura prodotti da Sharka",
con deliberazione della Giunta regionale n. 2584 del 29 dicembre
2000, e' stata impegnata la somma di Lire 660.170.775 per la
concessione di contributi alle aziende che nel corso dell'anno hanno
effettuato abbattimenti di piante di drupacee.
Al contrario, per quanto attiene la L.R. 9 dicembre 1999, n. 35
"Partecipazione finanziaria regionale a fondi di solidarieta'
costituiti per interventi contro Erwinia amylovora" non e' stato
possibile attuare il previsto intervento finanziario, pari a 1,8
miliardi di lire, in quanto la legge medesima non ha ancora ricevuto
il prescritto visto di congruita' da parte della Commissione Europea.
Va comunque segnalato che i fondi di solidarieta' di cui alla L.R.
35/99 sono stati costituiti nel corso dell'anno nelle province di
Ferrara, Modena e Reggio Emilia.
Particolare significato, ai fini della valorizzazione delle
produzioni vivaistiche e frutticole regionali, ha assunto il
Regolamento regionale 6 settembre 1999 n. 26, "Istituzione, ai sensi
dell'art. 7 della L.R. 19/1/1998 n. 3, della certificazione di
controllo volontario, genetico e sanitario, per specie interessanti
il settore vivaistico".
Nel corso del 2000 e' stato emanato il nuovo disciplinare per la
produzione di piante di fragole e sono sensibilmente aumentate le
produzioni certificate, pari a circa 11 milioni per le piante da
frutto e quasi 50 milioni di piante per la fragola.
E' proseguita l'attivita' per la messa a punto di metodi di difesa
fitosanitaria a basso impatto ambientale; sono state codificate nuove
norme tecniche per 60 culture.
Il Servizio Fitosanitario regionale ha partecipato direttamente alla
stesura dei nuovi disciplinari di produzione integrata per le
principali colture sementiere e per diverse orticole.
Va inoltre segnalata l'armonizzazione di tutte le norme di difesa
fitosanitaria applicate nell'ambito di programmi regionali di
assistenza tecnica (applicazione del Reg. Ce n. 2200 e L.R. 28/98),
di valorizzazione commerciale (L.R. 28/99) e delle misure
agroambientali (Misura A1 del Reg. CEE 2078/92 e Misura 2F del Reg.
CE 1257/99).
Parchi e aree naturali
Nel settore Parchi e Aree naturali il programma di investimento
regionale 1998-2001 contenente anche risorse statali di cui al II
PTANP e' in corso di attuazione ed i fondi impegnati sono stati in
parte anche liquidati. Sono stati esauriti e liquidati gli interventi
attivati con finanziamenti regionali resi disponibili su precedenti
programmi di settore per tutti i Parchi.
Per la tutela del patrimonio naturale sono proseguite le molteplici
attivita' gia' messe in cantiere dalla Giunta negli anni precedenti
quali l'ulteriore implementazione delle banche dati, l'arricchimento
del sito "Internet", la realizzazione di pubblicazioni nell'ambito
del "Fondo regionale per la conservazione della natura" anche in
collaborazione con l'Istituto regionale per i beni culturali e
naturali, le Province, l'Universita', i Musei di scienze naturali.
stata approvata la proposta di individuazione di "Zone di interesse
comunitario di protezione speciale" di cui alla Direttiva Habitat CE
79/409 inoltrata al Ministero dell'Ambiente e si e' collaborato con
lo stesso per la definizione della "Carta della natura" e della "Rete
Natura 2000".
Nel 2000 si e' dato forte impulso alla realizzazione del progetto
transnazionale Wetlands sulla gestione integrata delle zone umide che
si conclude nei primi mesi del 2001 ed e' proseguita la gestione del
progetto Life sulla riqualificazione di habitat vitali per l'avifauna
nel parco fluviale del Taro, nonche' la realizzazione di interventi
per la costituzione delle aree di riequilibrio ecologico e le
attivita' di monitoraggio delle stesse.
Sono state poi portate avanti le iniziative nel campo del servizio
volontario di vigilanza ecologica. Per quanto riguarda il settore
delle risorse forestali, nel corso del 2000, si e' provveduto ad
attuare i programmi di finanziamento di forestazione pubblica e
privata volti, da un lato, alla riqualificazione dei complessi
forestali esistenti ed al loro incremento e, dall'altro,
all'incentivazione della selvicoltura naturalistica ed allo sviluppo
dell'occupazione nelle zone montane.
Si stanno inoltre concludendo le attivita' di forestazione
nell'ambito del programma comunitario "Obiettivo 5b" e la
divulgazione e promozione dell'uso delle tecniche di ingegneria
naturalistica.
Si e' proseguita la collaborazione per le azioni di tipo forestale
del Piano regionale di sviluppo rurale 2000-2006 (Agenda 2000)
arrivando alla definizione del documento conclusivo ed arrivando alla
predisposizione di quanto necessario per la loro attivazione.
proseguita la gestione dell'ingente patrimonio forestale di
proprieta' regionale nella provincia di Forli' - Cesena da parte
dell'Amministrazione provinciale stessa assicurandone cosi' una
gestione omogenea e coordinata anche in base alle indicazioni fornite
dalle strutture regionali.
Nell'ambito del Programma di ricerca e sperimentazione forestale e'
proseguito il progetto di protezione dei nuclei di abete e tasso
nell'Appennino emiliano, progetto cofinanziato dalla UE all'interno
del programma "Life Natura" 1997-2001.
Si e' attivato un progetto di ricerca nella conoscenza e uso di
specie vegetali erbacee da usare per interventi di ingegneria
naturalistica e restauri ambientali. Si e' concorso alla formulazione
dei programmi di ricerca e sperimentazione in sede nazionale.
Nel settore degli strumenti di programmazione forestale si e' dato
impulso all'elaborazione delle fasi finali dell'Inventario forestale
regionale ed alla sua correlazione ed integrazione con gli altri
strumenti del Sistema Informativo Forestale Regionale nonche' allo
sviluppo degli strumenti di pianificazione dei boschi pubblici e
privati (piani economici di assestamento).
Per la vivaistica forestale si e' provveduto ad applicare il
programma di ristrutturazione e riordino economico dell'attivita'
regionale ed ad ampliare il progetto di tutela della "biodiversita'"
del materiale vegetale regionale.
Ambiente
In relazione ai settori in cui le funzioni della Direzione generale
Ambiente e Difesa del suolo e della costa sono articolate, si
indicano le attivita' afferenti all'area della sostenibilita'
ambientale. Per le attivita' relative alla difesa del suolo e della
costa si rinvia alla relazione dell'Assessorato preposto.
Le attivita' svolte nell'anno 2000 sono state tutte caratterizzate
dalla costante attenzione e dal forte orientamento alla
sostenibilita' ambientale in tutti gli interventi
normativo-regolativi e di incentivazione per la tutela e la
salvaguardia ambientale.
Il fattore ambientale e' stato individuato quale asse strategico
trasversale per la promozione e la verifica della sostenibilita' in
tutte le politiche di incidenza territoriale, economica e sociale
della Regione. Si tratta di una scelta fondamentale per indurre
quell'insieme di cambiamenti, attenzioni, comportamenti, azioni, nel
segno della attenuazione-regolazione dell'impatto delle attivita'
umane sull'ambiente, per guardare alle risorse ambientali con
l'ottica di prevenzione che e' ora piu' che mai
necessaria.Relativamente all'adeguamento del quadro programmatorio,
legislativo-normativo e operativo in materia ambientale, le
principali azioni svolte sono:
- impulso significativo alla definizione e sviluppo di iniziative con
la metodologia di Agenda 21, con particolare riferimento all'avvio
del percorso di costruzione del Programma regionale di Azione
ambientale 2001-2003, centrato sull'integrazione delle politiche dei
vari settori mediante il fattore della sostenibilita' e sul
sistematico confronto con tutti i soggetti portatori di interesse;
- sviluppo delle attivita' del Programma regionale di educazione
ambientale (INFEA 1999-2001) con riferimento all'integrazione con la
scuola ed il sistema degli enti locali per la realizzazione di
progetti e materiali di qualita' e per la sperimentazione di
iniziative di comunicazione ambientale di portata innovativa;
- avvio del percorso attuativo della L.R. n. 25/99 riguardante
l'industrializzazione della gestione dei servizi pubblici locali, con
particolare riferimento al servizio idrico integrato. Elaborazione
delle prime direttive e impulso per la costituzione delle prime
Agenzie d'ambito;
- elaborazione e prima attuazione della legge regionale e delle
direttive sulla tutela dall'inquinamento elettromagnetico, anche con
l'accompagnamento di una estesa campagna di comunicazione ed
informazione tecnico-scientifico-divulgativa.
Definizione, in cooperazione con la Direzione generale alla Sanita',
dei criteri e dei requisiti prestazionali del piano di miglioramento
e contenimento costi dell'Arpa, nonche' delle linee dell'accordo di
programma Regione/Province/ASL/ARPA sui servizi di prevenzione e
controllo ambientale.
In materia di inquinamento atmosferico si segnala l'attivita' di
collaborazione e concertazione avviata con le Province per la
definizione di criteri utili all'individuazione delle zone critiche
sulle quali sviluppare misure e politiche di prevenzione e
risanamento.
In materia di inquinamento acustico e' stata elaborata la proposta di
progetto di legge regionale finalizzato alla tutela dell'ambiente
esterno e abitativo.
Per lo smaltimento dei rifiuti, la fase di programmazione operativa
e' giunta a compimento nell'ultima parte della precedente
legislatura, comportando una ingente massa di risorse nel triennio
1999-2001 per l'adeguamento del sistema regionale di raccolta
differenziata e per quello di recupero e smaltimento rifiuti.
Adeguamento delle norme di valutazione dell'impatto ambientale alle
direttive europee e avvio dell'attuazione con l'elaborazione degli
schemi delle direttive generali.
Altri punti qualificanti dell'azione ambientale svolta nel 2000 sono:
- l'elaborazione e la presentazione, con il supporto di ARPA, della
Relazione sullo stato dell'ambiente al 1999, secondo lo schema
dell'Unione Europea, quale strumento conoscitivo per l'impostazione,
l'aggiornamento e la verifica delle politiche ambientali;
- il mantenimento e lo sviluppo verso ARPA dell'azione di indirizzo,
coordinamento e finanziamento per il potenziamento dell'attivita' di
prevenzione e controllo ambientale. E' altresi' pressoche' completata
l'attribuzione ad ARPA della gestione di tutte le reti di
monitoraggio presenti sul territorio regionale, per la rilevazione
integrata ed ottimizzata dei parametri di qualita' ambientale. A1) Le
attivita' del Servizio Analisi e Pianificazione ambientale relative
all'anno 2000 hanno riguardato:
nel settore delle risorse idriche l' attivita' si e' esplicata
mediante:
- la predisposizione della direttiva per la gestione della rete
regionale di monitoraggio delle acque superficiali. In attuazione
della Legge 319/76 la Regione ha da tempo attivato una rete di
monitoraggio delle acque superficiali finalizzata al controllo degli
scarichi e alle condizioni dei corpi idrici regionali. Con la
circolare n.1 del 7 gennaio 1991, la Regione aveva stabilito in
collaborazione con le Province, le stazioni significative per
effettuare un monitoraggio coordinato ed omogeneo in grado di fornire
informazioni sullo stato dei corpi idrici;
- la stipula di una convenzione con l'Universita' di Bologna,
Dipartimento di Ingegneria chimica, mineraria e tecnologie ambientali
DICMA per uno studio sulla domanda idrica nell'industria
agro-alimentare. L'obiettivo della ricerca e' quello di ottenere un
inquadramento generale del problema "idroesigenza dell'industria
agro-alimentare" in Emilia-Romagna, tale da fornire elementi utili
sui consumi e le tecnologie dei settori industriali di interesse, in
modo da guidare le scelte successive della Regione in termini di
esigenze di approfondimento, progetti di ricerca e sviluppo
proponibili. Si fara' riferimento in particolare ai settori:
lattiero-caseario, conserve vegetali-succhi di frutta,
frigoconservazione, vinicolo;
- la stipula di una convenzione con Arpa per la realizzazione di uno
studio finalizzato alla definizione di procedure e metodologie per il
controllo degli scarichi di fognatura in applicazione del DLgs 152/99
su tre siti campione della Regione Emilia-Romagna. E' infatti il DLgs
152/99 che affida alle Regioni il compito di disciplinare
l'immissione nei corpi riceventi delle acque di prima pioggia e di
individuare i criteri in base ai quali devono essere progettati gli
scaricatori che immettono nei corpi riceventi;
- l'affidamento di un incarico a CRS-PROAQUA per la realizzazione di
studi finalizzati all'implementazione della L.R. 25/99, a seguito
della emanazione della Legge statale n. 36 del 5 gennaio 1994,
relativa alla nascita degli Ambiti territoriali ottimali ATO nella
Regione Emilia-Romagna;
- l'impegno e la liquidazione agli ATO di Ravenna e di Rimini del
contributo finanziario previsto dall'art. 8, comma 3 della L.R. n.
25/99 allo scopo di garantire la prima attivazione degli ATO stessi;
- l'approvazione del programma delle attivita' da realizzarsi con le
risorse derivanti dal fondo speciale di cui all'art. 18 della Legge
statale 36/94. E' infatti la Delibera CIPE n. 57 del 2000 che
stabilisce che le somme di cui all'art. 18 della Legge 36/94 siano
assegnate alle Regioni. Il programma delle attivita' prevede
l'attivazione di ricerche e iniziative orientate all'uso razionale ed
al risparmio delle risorse idriche ed ad attivita' connesse
all'attivazione dell'Osservatorio regionale sui servizi idrici
previsto dalla L.R. 25/99.
Nel settore della gestione dei rifiuti l'attivita' si e' esplicata
mediante:
- approvazione del Piano provinciale di gestione dei rifiuti urbani e
speciali della Provincia di Ravenna. La L.R. 27/94 all'art. 9
definisce le modalita' di adozione ed approvazione dei Piani
infraregionali per lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali,
prevedendo al secondo comma che tali Piani vengano approvati dalla
Regione secondo le modalita' di cui all'art. 13 della L.R. n.
36/1988;
- la modifica della deliberazione di Giunta regionale n.1200 del
20/07/1998 recante "Indicazioni regionali sul DLgs 5 febbraio 1997,
n. 22 in materia di rifiuti" approvato dalla conferenza dei
Presidenti delle Regioni e delle Province autonome il 23 aprile
1998";
- la stipula di una convenzione con Arpa allo scopo di predisporre di
un rapporto sullo stato regionale e prospettive nella gestione dei
rifiuti per l'anno 2000. Infatti il DLgs 22/97 attribuisce alle
Regioni la predisposizione, adozione ed aggiornamento dei piani
regionali di gestione dei rifiuti e la L.R. 27/94 individua quali
strumenti della pianificazione il Piano territoriale regionale (PTR)
integrato dal Piano territoriale paesistico (PTPR), i Piani
territoriali di coordinamento provinciale (PTCP) e Piani provinciali
per la gestione dei rifiuti prevedendo altresi' che la Regione possa
affidare ad enti, societa', istituti di ricerca incarichi di studio,
consulenza anche finalizzati all'attivita' di pianificazione;
- l'affidamento al Comune di Forli' dell'esecuzione di lavori di
bonifica dell'area sita in localita' Casemurate, in comune di Forli',
occupata da pneumatici esausti. E' l'art. 13 del DLgs n. 22 del 1997
che coinvolge la Regione per l'adozione dei provvedimenti allo scopo
di smaltire i pneumatici stoccati in caso di inadempienza da parte
degli obbligati;
- l'attuazione del Programma regionale delle bonifiche dei siti
inquinati previsti dalla deliberazione del Consiglio regionale
1058/98. Sono stati individuati gli interventi sulle aree pubbliche,
la redazione dei progetti e si sono individuati i soggetti attuatori;
- l'assegnazione alle Province della regione Emilia-Romagna delle
quote del gettito del tributo regionale per il deposito in discarica
dei rifiuti solidi, relativi al saldo per l'anno 1999 e all'acconto
per l'anno 2000. Il tributo regionale e' stato previsto dalla L.R. n.
31 del 19 agosto 1996;
- l'approvazione del progetto esecutivo relativo all'intervento di
bonifica Roteglia4-Loc.Roteglia4, Comune di Castellarano (Reggio
Emilia). Con deliberazione della Giunta regionale n. 2341 del
7/12/1999 sono stati individuati gli interventi di cui alla
deliberazione del Consiglio regionale 1058/98, tra cui quello
denominato Roteglia4-Loc. Roteglia4-Comune di Castellarano;
Nel settore del Sistema informativo nazionale ambientale SINA si e'
provveduto:
- ad affidare all'ARPA, mediante una convenzione, la realizzazione
degli interventi SINA interregionali, poiche' la L.R. 44/95
istitutiva dell'Arpa stabilisce tra l'altro che ad essa sia affidato
la realizzazione del Sistema informativo nazionale ambientale. Si e'
sottoscritta la Convenzione e si e' nominata l'Equipe tecnica di
controllo prevista dalla convenzione stessa;
- ad aggiornare una precedente deliberazione regionale relativa
all'affidamento ad Arpa di tutti gli interventi SINA, concedendo
anche una proroga nei tempi di realizzazione. Sono stati confermati i
precedenti impegni di spesa che derivano da fondi regionali e da
fondi nazionali.
A2) Nel Servizio Promozione Indirizzo e Controllo ambientale, le
principali azioni svolte relativamente all'adeguamento del quadro
legislativo-normativo sono:
in materia di tutela e risanamento dell'aria e agenti fisici:
- la rielaborazione della proposta di progetto di legge regionale
sull'inquinamento acustico finalizzato alla tutela dell'ambiente
esterno e abitativo;
- l'approvazione della L.R. "Norme per la tutela della salute e la
salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico". Tale
disciplina, tenuto conto dei compiti assegnati alla Regione dal DM
381/98 nonche' della Legge 223/90, detta regole di corretta
pianificazione a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente
considerate le esigenze di copertura dei servizi sul territorio e la
qualita' di erogazione dei medesimi.
In materia di impatto ambientale:
- l'approvazione della L.R. 35/00 contenente modifiche alla L.R. 9/99
"Disciplina delle procedure di valutazione di impatto ambientale" al
fine di dare compiuta attuazione alle direttive europee in materia,
disponendo l'immediata obbligatorieta' delle procedure, nonche'
integrando l'elenco dei progetti da assoggettare alle procedure
stesse;
Inoltre, si segnalano in materia di tutela delle acque
dall'inquinamento:
- l'approvazione di disposizioni regionali per la semplificazione
degli adempimenti relativi alla denuncia dei pozzi in applicazione
della Legge 290/99;
- l'approvazione della direttiva in materia di scarichi di acque
reflue con la quale sono stati forniti i primi indirizzi concernenti
l'applicazione sia del DLgs n. 11 maggio 1999, n. 152 sia della L.R.
24 marzo 2000, n. 22 concernente "Norme in materia di territorio,
ambiente e infrastrutture - Disposizioni attuative e modificative
della L.R. 21 aprile 1999, n. 3";
- l'approvazione della direttiva alle Amministrazioni Provinciali per
l'esercizio delle funzioni relative alla classificazione delle acque
idonee alle molluschiculture in attuazione dell'art. 116 della L.R.
3/99.
Altri aspetti qualificanti dell'azione ambientale svolta sono
rappresentati da:
- procedure di valutazione di impatto ambientale di diversi progetti
tra cui, ad esempio, il metanodotto Pontremoli-Parma, alcune
industrie chimiche, numerose strade e permessi di ricerca
idrocarburi;
- promozione e sviluppo dei programmi e dei progetti di educazione ed
informazione ambientale in attuazione delle linee guida adottate ai
sensi dell'art. 2 della L.R. 15/96 da attuarsi attraverso:
- la qualificazione dei Centri e sportelli ambientali;
- la predisposizione dei piani di sviluppo da parte delle Province
che promuovono il coinvolgimento dei centri pubblici, privati e
associativi presenti sul territorio;
- la formazione e l'aggiornamento degli operatori rivolti agli
insegnanti delle scuole dell'Emilia-Romagna ed agli educatori ed
animatori operanti nelle strutture di educazione ambientale sul
territorio;
- i percorsi didattici realizzati nelle scuole dell'Emilia-Romagna
attraverso attivita' di laboratorio di educazione ambientale;
- In attuazione della convenzione stipulata tra il Ministero
dell'Ambiente e la Regione, l'effettuazione di un programma di
monitoraggio avente per oggetto il controllo qualitativo delle acque
marine costiere prospicienti la Regione avvalendosi del supporto
della struttura oceanografica Daphne dell'ARPA;
- effettuazione di determinazioni sperimentali di fattori di
emissione da traffico veicolare al fine di poter disporre di dati
aggiornati e rilevati in aree urbane, per la predisposizione di linee
di indirizzo per il coordinamento degli Enti Locali nell'espletamento
delle funzioni di pianificazione della qualita' dell'aria e per la
gestione di situazioni di emergenza conseguenti all'instaurarsi di
particolari condizioni di inquinamento atmosferico di cui agli artt.
121 e 122 della L.R. 21 aprile 1999, n. 3.
Per quanto riguarda gli interventi in collaborazione con il sistema
regionale degli Enti ed Aziende vanno segnalati:
- l'utilizzazione della collaborazione di ERVET ed ARPA a
completamento dell'intervento regionale applicato al distretto
ceramico di Modena e Reggio Emilia volto a favorire l'applicazione e
la diffusione di sistemi di qualita' ambientale (EMAS);
- la rivisitazione del progetto interregionale Nebula e delle
potenzialita', come strumento di utilizzo per la realizzazione di un
sistema informativo regionale in grado di dare risposte sullo stato
ambientale in coerenza con le finalita' attribuite all'ARPA dalla
L.R. 44/95.
A3) Il settore di attivita' piu' rilevante curato dal Servizio
Programmazione pperativa e Gestione progetti ambientali continua ad
essere la gestione operativa dei programmi di intervento regionale
finanziati con risorse proprie e/o nazionali nelle materie inerenti
il risanamento ambientale dai principali fattori di inquinamento.
In particolare:
nel campo delle azioni volte al miglioramento della qualita' delle
acque e' proseguita l'attuazione del "Piano straordinario di
completamento e razionalizzazione dei sistemi di collettamento e
depurazione delle acque", con il quale, attraverso l'accorta gestione
delle risorse derivanti dalle economie realizzate sui programmi
d'intervento pregressi, ha consentito di ridestinare somme per il
raggiungimento degli obiettivi generali di risanamento ambientale del
territorio e in particolare, anche alla luce della Direttiva
91/271/CEE, per potere andare incontro alle esigenze di protezione e
risanamento delle acque e dei corpi ricettori, tema sul quale la
stessa Finanziaria 2001 pone una particolare attenzione.
Nel campo delle azioni volte alla riduzione della produzione dei
rifiuti ed alla promozione del loro recupero e' stato inoltre avviato
l'iter di gestione dei finanziamenti regionali a soggetti privati per
interventi di adeguamento del sistema regionale di recupero e
smaltimento rifiuti, ai quali vanno ad aggiungersi quelli riferiti ad
Enti pubblici per il potenziamento del sistema regionale di raccolta
differenziata, per un importo complessivo di circa 75 miliardi.
Per quanto attiene le azioni mirate a risolvere emergenze ambientali
specifiche sono stati altresi' individuati programmi di intervento
con contributi regionali su ambiti territoriali caratterizzati da
problematiche peculiari quali ad esempio le difficolta' di
approvvigionamento idrico presenti nell'Appennino Piacentino, o altre
situazioni per le quali non si e' riusciti ad intervenire con
specifici piani di finanziamento nazionale.
ASSESSORATO DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA - PROTEZIONE CIVILE
Le attivita' svolte nell'anno 2000 della Direzione competente per i
settori di difesa del suolo e della costa e protezione civile sono
state tutte caratterizzate dalla costante attenzione e azione per il
miglioramento della sicurezza del territorio, alla luce delle
ricorrenti e forti emergenze derivanti da crescenti condizioni di
rischio idraulico ed idrogeologico, di erosione costiera e di
ingressione marina, nonche' di rischio sismico.Nel 2000, oltre alla
costante e permanente attivita' di realizzazione e manutenzione di
opere pubbliche di difesa del suolo e della costa, ai fini
dell'attuazione dei programmi approvati, si e' resa necessaria una
rilevante attivita' di gestione dell'emergenza sul territorio per i
molteplici eventi alluvionali e sismici, con i conseguenti dissesti
idrogeologici che si sono verificati.
Le forti criticita' della situazione di sicurezza del territorio sono
state fronteggiate ponendo in campo tutte le risorse umane e
materiali di cui la Regione dispone nell'ambito della difesa del
suolo e della protezione civile, massimizzando nel contempo i fattori
di coordinamento e di integrazione con le risorse del sistema delle
autonomie locali e del volontariato, nonche' con le articolazioni
dello Stato.
La Regione, come dimostrano tutti gli atti programmatici assunti, ha
posto un'attenzione particolarmente forte al tema della sicurezza del
territorio, anche con l'emblematico segnale della ricomposizione
delle deleghe in materia di difesa del suolo e di protezione civile,
definendo la necessita' del completamento urgente del riordino della
difesa del suolo.
Nell'obiettivo di aumentare il grado di adeguatezza dell'attivita'
della Regione ai fini della sicurezza idraulica ed idrogeologica dei
territori, si e' quindi operato per il conseguimento di un quadro di
complessivo rispetto dei tempi di attuazione programmati per gli
interventi di difesa del suolo attraverso il monitoraggio di tutte le
fasi e la semplificazione delle procedure, con particolare
riferimento alla razionalizzazione dei processi organizzativi e dei
percorsi procedurali, nonche' alla ricomposizione delle
responsabilita' in capo ad uno stesso soggetto, in tutti i casi
possibili.
L'impiego delle risorse finanziarie destinate alle opere di difesa
dai rischi idrogeologici, idraulici, sismici e di erosione costiera,
per la quasi totalita' di derivazione statale, e' stato massimizzato
rispetto al potenziale delle strutture regionali e dei soggetti
attuatori, ferma restando l'insufficienza delle collaborazioni
aggiuntive e straordinarie consentite dalle ordinanze nazionali di
protezione civile.
Rispetto agli ambiti di intervento si segnala in particolare che il
sistema regionale di difesa del suolo ha efficacemente contribuito
alle attivita' di pianificazione in rapporto alle Autorita' di
Bacino, mentre, sul piano programmatorio, ha allocato tutte le
risorse in raccordo con le Autorita' di Bacino e il sistema degli
Enti locali.
Le strutture territoriali di difesa del suolo, pur depauperate nel
tempo rispetto alle dotazioni delle precedenti strutture statali,
hanno triplicato la loro attivita', garantendo un rispetto
sostanziale dei tempi di attuazione, con qualche scostamento
oggettivamente motivato.
Per la difesa della costa e' stato fin qui garantito il ripascimento
delle spiagge ai fini del conseguimento di un livello compatibile con
le esigenze di fruibilita', parzialmente compromesse dall'erosione
costiera. E' altresi' stato approvato un programma di grande entita'
per il ripristino dei punti di maggiore criticita', il cui progetto
esecutivo e' in corso e ne e' previsto l'inizio lavori nell'autunno
2001.
Nell'ambito del riassetto delle competenze sono state svolte azioni
di supporto agli Enti locali per l'esercizio delle funzioni delegate
con la L.R. 3/99 in materia di controllo sismico e attivita' puntuali
connesse alla difesa del suolo. Una particolare azione di
semplificazione e' stata svolta dalla Regione nella materia del
vincolo idrogeologico, per rendere piu' snella ed efficace
l'attivita' delle Comunita' Montane e dei Comuni interessati.
Nell'ambito della Protezione civile e' stato necessario dedicare la
piu' parte delle energie alla gestione delle numerose emergenze che
hanno caratterizzato l'anno 2000; si cita per tutti il lungo periodo
degli eventi alluvionali d'autunno con la lunga e imponente piena del
Po'. Data la numerosita' e la pesantezza di tali eventi, e' stato
necessario sviluppare un grande lavoro per il coordinamento di tutti
i soggetti nel corso degli eventi con particolare riferimento al
volontariato, degli interventi di somma urgenza e per la definizione
dei piani straordinari. In parallelo, e' proseguita l'attivazione dei
programmi regionali e provinciali di previsione e prevenzione dei
rischi e i programmi per l'organizzazione e l'utilizzo del
volontariato.
B1) Nel corso dell'anno 2000, nel Servizio Difesa del suolo, si sono
poste in essere le seguenti azioni rilevanti:
nell'ambito delle attivita' di pianificazione di bacino:
- istruttoria del progetto di PAI del bacino del Po adottato nel
maggio 1999 e istruttoria delle oltre 100 osservazioni presentate sul
medesimo, al fine dell'espressione del parere regionale di cui
all'art. 17 della Legge n. 183/89;
- analoga istruttoria e' stata condotta sul progetto di piano
stralcio dei sottobacini del Senio e del Samoggia dell'Autorita' di
Bacino del Reno;
- collaborazione con le Autorita' di Bacino interregionali (Reno e
Marecchia e Conca) e regionali dei fiumi romagnoli per la
predisposizione dei progetti di piano stralcio assetto idrogeologico;
nell'ambito dell'attivita' di pianificazione delle attivita'
estrattive:
- istruttoria ai fini dell'espressione delle riserve regionali e
dell'approvazione delle varianti ai PIAE (Piani infraregionali delle
attivita' estrattive) delle Province di Modena, Parma e Ravenna e
Rimini;
- tramite accordo tra la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di
Forli'-Cesena, i Comuni di Sarsina, Verghereto e Bagno di Romagna,
avvio della realizzazione di un Piano intercomunale delle attivita'
estrattive riservato alla pietra serena, in relazione all'omogeneita'
delle caratteristiche e delle problematiche del territorio e agli
obiettivi di tutela e valorizzazione del materiale in questione,
nonche' al sostegno delle imprese locali che operano nel settore
dell'artigianato tipico;
nell'ambito della pianificazione territoriale provinciale, si sono
istruiti per il settore di competenza, ai fini dell'espressione delle
riserve regionali e della approvazione, i PTCP (Piano territoriale di
coordinamento provinciale) e loro varianti delle Province di
Piacenza, Forli'-Cesena, Ravenna, e Rimini;
relativamente alla programmazione degli interventi in materia di
difesa del suolo si e' provveduto a:
- predisporre i programmi di intervento, ai sensi della Legge 183/89,
per le annualita' di finanziamento 1998-2001, relativamente ai
quattro bacini idrografici in cui e' suddiviso il territorio
regionale (bacino nazionale del Po, bacino interregionale del Reno,
bacini regionali romagnoli, bacino interregionale del Marecchia e
Conca) e si e' dato avvio agli interventi relativi alle annualita'
1998-1999;
- predisporre il programma di spesa per attivita', studi e ricerche
finalizzate alla individuazione e perimetrazione della aree a rischio
idrogeologico molto elevato nei territori della regione
Emilia-Romagna ricadenti nel bacino del Po, ai sensi della Legge
267/98;
- predisporre il programma degli interventi urgenti per la riduzione
del rischio nelle aree gia' perimetrate ed inserite nei piani
straordinari, ai sensi della Legge 267/98, da realizzarsi con i fondi
per gli anni 1999-2000;
- predisporre, ai sensi della Legge 226/99 e della L.R. 5/00, il
programma di completamento degli interventi di messa in sicurezza dei
punti critici delle reti idrauliche regionali, dei consorzi di
bonifica e della costa nelle province di Bologna, Ferrara,
Forli'-Cesena e Rimini in conseguenza degli eventi alluvionali di
ottobre-novembre 1996;
- coordinare lo svolgimento di ricognizione e sopralluoghi tecnici
per valutazioni di agibilita' e individuazione di fabbisogni per
interventi straordinari in relazione allo sciame sismico di
aprile-maggio nel faentino-forlivese, nonche', per una parte degli
edifici segnalati, a seguito dell'evento sismico nel reggiano del 18
giugno 2000.
Si sono inoltre avviate/proseguite alcune collaborazione con soggetti
esterni alla Regione Emilia-Romagna, a cui si accenna sinteticamente
di seguito, per studi e per il perfezionamento dell'attivita' di
monitoraggio:
- organizzazione e svolgimento, d'intesa con altri Servizi regionali
e organismi nazionali, di "corso pilota" per la formazione di tecnici
dipendenti pubblici ai fini di una gestione integrata delle emergenze
sismiche;
- pubblicazione dei risultati, di gruppo di lavoro interdisciplinare,
relativi a "Il centro storico di Predappio Alta nell'Appennino
forlivese. Analisi, valutazione e mitigazione del rischio sismico e
da frana" (Quaderno Quasco 34);
- partecipazione, d'intesa con il Servizio Presidi ospedalieri e
Azienda USL interessata, all'attivita' di analisi, coordinata dal
Servizio Sismico nazionale, finalizzata alla valutazione della
sicurezza e della funzionalita' di un importante ospedale della
Romagna (ospedale "Bufalini" di Cesena) per la conseguente
definizione di linee guida per la prevenzione sismica in strutture
ospedaliere;
- contratto di ricerca con Dipartimento di Ingegneria Strutturale del
Politecnico di Milano per definizione elementi tecnici finalizzati a
valutazione pericolosita' per riclassificazione sismica del
territorio regionale dell'Emilia-Romagna, nonche' per supporto
tecnico-scientifico in analisi di vulnerabilita' e danno;
- accordo tra R.E.R., Provincia di Ravenna, Comuni di Riolo Terme e
Casola Valsenio per la realizzazione di uno studio delle modalita' di
coltivazione ottimali del Polo unico regionale del Gesso di Borgo
Rivola al fine di salvaguardare il sistema paesaggistico ambientale;
- convenzione con Quasap Soc. Cons. a R.L. per la realizzazione della
versione 2.0 del software SIMADA, dell'avviamento e sviluppo del sito
Internet DGA/SPDS e relativa assistenza e pronto intervento.
Tramite convenzione con Quasap Soc. Cons. a R.L. si e' proseguita la
gestione operativa dell'Osservatorio regionale degli appalti pubblici
della Regione Emilia-Romagna per il monitoraggio di bandi ed
aggiudicazioni di forniture e servizi e bandi di lavori, e si e'
adempiuto all'obbligo di legge di avviare e gestire operativamente la
Sezione regionale dell'Osservatorio dei lavori pubblici;
Si e' dato attuazione all'art. 148, comma 3 della L.R. 3/99 che
delega alle Comunita' Montane per i territori di rispettiva
competenza le funzioni relative al vincolo idrogeologico e all'art.
7, comma 4, che disciplina la copertura, mediante risorse regionali,
degli oneri derivanti dall'esercizio delle funzioni e dei compiti
conferiti agli Enti locali e relative modalita'.
B2) Per le funzioni di protezione civile, l'anno 2000 e' stato
caratterizzato da numerose e rilevanti situazioni di emergenza, che
hanno assorbito la maggior parte delle attivita' erogate dal Servizio
Protezione civile. Inoltre, attraverso detto Servizio ha continuato
le azioni, avviate negli anni precedenti, relative alla attuazione di
ordinanze ministeriali di protezione civile e dei compiti previsti
dalla L.R. 45/1995.
Di seguito si riassumono le azioni piu' rilevanti poste in essere dal
Servizio nei settori sopra indicati.
Gestione emergenze nazionali
Nel corso dell'anno 2000 sono stati gestiti gli interventi connessi
alle seguenti situazioni di emergenza:
- eventi alluvionali e dissesti idrogeologici dei mesi di ottobre e
novembre 1999 nelle province di Piacenza, Parma, Ravenna e
Forli'-Cesena (ordinanze ministeriali n. 3027/1999 e n. 3056/2000,
con una assegnazione complessiva alla Regione di 21 miliardi di
lire);
- crisi sismica dei mesi di aprile e maggio 2000 nelle province di
Forli'-Cesena e Ravenna e terremoto del 15 giugno 2000 nelle province
di Reggio Emilia e Modena;
- ordinanze ministeriali n. 3076/2000 con uno stanziamento statale di
lire 20 miliardi di lire;
- eventi alluvionali e dissesti idrogeologici dei mesi di ottobre e
novembre 2000 nelle province di Bologna, Modena, Reggio-Emilia, Parma
e Piacenza;
- ordinanze ministeriali n. 3090/2000 e n. 3095/2000 con uno
stanziamento statale di lire 75 miliardi.
Per ognuna di queste situazioni di emergenza si e' provveduto a:
- coordinare gli interventi di somma urgenza regionali in concorso
con gli enti locali ed il Dipartimento nazionale dell'emergenza per
il superamento delle fasi piu' acute;
- attivare gli interventi urgenti di cui all'art. 18 della L.R.
45/95;
- predisporre i piani degli interventi straordinari previsti dalle
ordinanze ministeriali, nei tempi stabiliti (circa un mese), mediante
il coordinamento dei numerosi enti interessati e definire le
procedure di attuazione degli interventi;
- svolgere attivita' di supporto agli enti attuatori anche rendendo
disponibili sulle pagine web della Protezione Civile gli atti tecnici
ed amministrativi, nonche' di monitoraggio sulla realizzazione degli
interventi;
- definizione delle procedure e relativa attivita' istruttoria
connessa alla assegnazione di contributi ai soggetti privati
danneggiati.
Per rispondere all'esigenza di rafforzamento operativo della
protezione civile, la Giunta della Regione ha avviato un progetto
speciale, ad oggi gia' parzialmente attuato, per potenziare il
Servizio Protezione civile nelle funzioni di sala operativa, tecniche
ed amministrativo - contabili.
Attuazione della L.R. 45/95 ed implementazione delle funzioni
trasferite dallo Stato con DLgs 112/98.
Nel corso del 2000, il Servizio ha proseguito nell'attivita'
ordinaria di attuazione della L.R. regionale 45/95 e di
implementazione delle attivita' conseguenti al trasferimento delle
funzioni di cui al DLgs 112/98.
proseguita la collaborazione con le Province per la predisposizione
dei programmi di previsione e prevenzione, in particolare con la
informatizzazione dei dati raccolti negli anni precedenti relativi al
rischio idraulico ed il completamento delle attivita' relative al
rischio da frana.
Sono state predisposte ed approvate dalla Giunta le linee guida per
la predisposizione dei piani di emergenza comunali o intercomunali
per i territori a rischio idrogeologico, in attuazione delle Leggi
267/98, 365/00 e del DLgs 112/98.
proseguito l'attivita' di organizzazione e di preparazione
all'utilizzo del volontariato regionale di protezione civile con la
costruzione della colonna mobile e la definizione delle procedure di
attivazione e di intervento.
Sono state rinnovate le convenzioni in essere con enti e strutture di
ricerca finalizzate al pronto impiego di risorse in caso di emergenza
e di supporto tecnico specialistico.
In particolare e' stato definito lo schema generale di convenzione
con l'Ispettorato regionale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco
finalizzato all'impiego coordinato delle risorse ed alla piena
attuazione dell'art. 108 del DLgs 112/98.
proseguita l'attivita' di realizzazione del sistema informatico di
protezione civile con la predisposizione delle funzioni relative alla
cartografia tematica di protezione civile, ad alcune banche dati ed
al volontariato, attualmente in fase di test prima di autorizzarne
l'accesso a tutte le componenti del sistema regionale di protezione
civile.
Infine, sono state avviate le procedure per la realizzazione di un
secondo programma di interventi per il miglioramento ambientale e la
riduzione del rischio nell'area industriale e portuale di Ravenna.
Direzione generale Agricoltura
Area Faunistico-Venatoria
L'attivita' afferente al settore faunistico venatorio, nel corso
dell'anno 2000, e' stata caratterizzata dall'approvazione della nuova
normativa di settore (L.R. 16 febbraio 2000, n. 6 recante modifiche
alla L.R. 15 febbraio 1984, n. 8 "Disposizioni per la protezione
della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attivita' venatoria") e
dalla messa a punto di alcuni atti regionali di attuazione.
In particolare sono stati predisposti un provvedimento che disciplina
quantita', tempi e modi di accesso dei cacciatori agli ambiti
territoriali di caccia (ATC) della regione Emilia-Romagna e le
Direttive che disciplinano la predisposizione degli statuti degli ATC
medesimi.
Sono state adottate dalla Giunta regionale le direttive vincolanti
alle Province relative alla modalita' di funzionamento del fondo
destinato ai contributi per la prevenzione e per l'indennizzo dei
danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole.
Sono stati altresi' predisposti gli "Indirizzi regionali per la
pianificazione faunistico - venatoria provinciale" di cui all'art. 5
della L.R. 8/94 (come modificata dalla L.R. 6/00), sulla base dei
quali e con riferimento ai contenuti della Carta regionale delle
vocazioni faunistiche, le Province hanno elaborato i rispettivi
Piani.
stato approvato, in accordo con la Regione Toscana, il Regolamento
regionale per la gestione del Cervo dell'Appennino, nonche' il
relativo piano poliennale ed il programma annuale operativo.
Sono inoltre proseguiti diversi studi ed indagini finalizzati ad una
miglior conoscenza dell'ambiente e delle specie selvatiche in esso
presenti.Nell'ambito dell'attivita' ordinaria sono state assegnate
alle Province le risorse necessarie per lo svolgimento di attivita'
di loro competenza.
Nel settore della pesca e' proseguita l'attivita' istruttoria e di
studio per la definizione di linee di intervento e di provvedimenti
amministrativi in grado di migliorare la pratica alieutica, con
particolare riferimento alla pesca controllata ai Salmonidi
(produzione di nuovi tesserini; inserimento ed elaborazione dei dati
contenuti nei tesserini dell'annata precedente; divulgazione delle
informazioni su riviste specializzate).
Si sono attivati gli studi tesi ad approfondire le nuove linee
programmatiche che dovranno caratterizzare il Piano ittico regionale
del quinquennio 2001/2006.
Contemporaneamente si e' intrapresa l'analisi progettuale di dati
raccolti durante la fase operativa direttamente svolta nelle varie
zone "D" al fine di disegnare le linee piu' adeguate alla loro
salvaguardia, tutela e ripristino tramite l'elaborazione della Carta
Ittica di tali pregiati ambienti regionali.
stata completata, in collaborazione con il competente Ufficio del
Servizio Risorse finanziarie e Bilancio, nonche' con le Province,
l'indagine conoscitiva sulle aziende venatorie presenti sul
territorio regionale negli anni 1998 e 1999.
Sono stati effettuati inoltre i monitoraggi necessari per aggiornare
al 1999 la situazione della popolazione dei cacciatori nelle province
dell'Emilia-Romagna e quella dei pescatori, per verificare
l'evoluzione storica dei soggetti interessati a queste attivita'.
ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE - SVILUPPO ECONOMICO - PIANO
TELEMATICO
Sviluppo della PMI e dell'artigianato
Nel 1999 e nel 2000 la politica regionale per le imprese e per lo
sviluppo delle attivita' produttive ha vissuto una fase di svolta,
segnata da alcuni passaggi istituzionali fondamentali legati
all'attuazione dei decreti Bassanini e al conseguente decentramento
amministrativo. La possibilita' di usufruire a livello regionale di
strumenti di politica industriale da sempre gestiti a livello
centrale dal Ministero dell'Industria e della relativa quota di
risorse, non puo' limitarsi ad una pura e semplice gestione regionale
di strumenti gia' definiti nei loro contenuti; la Regione
Emilia-Romagna ha ritenuto che cio' doveva rappresentare l'occasione
per costruire una strategia regionale per lo sviluppo e per la
competitivita' del sistema economico e produttivo regionale.
L'istituzione del Fondo unico per le Attivita' produttive ha
costituito, non a caso, il contesto di flessibilita' strategica ed
operativa ideale per impostare programmi di intervento ritagliati
sulle specifiche caratteristiche e priorita' della Regione.
In un contesto di apertura cosi' impegnativo dal punto di vista
concorrenziale, la Regione Emilia-Romagna intende inoltre persistere
anche nella promozione di uno sviluppo di elevata qualita' sociale,
in grado cioe' di combinare competitivita' internazionale con elevati
standard di qualita' della vita e di coesione sociale. Questo implica
che il perseguimento della competitivita' regionale non si basa
sull'inseguimento all'infinito di migliori condizioni nei costi di
produzione e in particolare del lavoro, se non per quanto riguarda il
miglioramento delle condizioni di efficienza del sistema dal punto di
vista delle infrastrutture, dei servizi e del contesto
amministrativo. Ma una strategia regionale vincente e che assicuri
condizioni durature di successo competitivo e di sviluppo economico e
sociale in un contesto economico aperto alla competizione globale non
puo' che basarsi sui seguenti obiettivi:
1) il miglioramento della qualita' e della capacita' innovativa del
sistema produttivo;
2) il rafforzamento della presenza internazionale e delle reti
globali di riferimento delle imprese regionali;
3) la diffusione territoriale dello sviluppo nella regione.
La nuova economia regionale, per perseguire contemporaneamente questi
obiettivi deve diventare sempre di piu' una economia fondata sulla
conoscenza. Una elevata qualificazione, diffusione e circolazione
della conoscenza e' l'elemento che consente contemporaneamente al
sistema produttivo di essere competitivo nel cambiamento, di poter
valorizzare le proprie specializzazioni sul mercato mondiale, di
restare radicato nel territorio, proprio per la difficile
trasferibilita' del sapere innovativo e contestualizzato alle
relazioni locali tra le imprese.
Le condizioni di base per rafforzare nei prossimi anni una tale
caratterizzazione del sistema produttivo regionale, risultano
particolarmente favorevoli e si possono identificare nei seguenti
elementi gia' presenti nel sistema, che rappresentano altrettanti
punti di riferimento per le politiche regionali.
1. Una struttura produttiva regionale sviluppatasi per filiere
tecnologiche. In un contesto aperto, in cui e' possibile organizzare
la produzione anche a livello internazionale, non sono piu' tanto le
relazioni di produzione (subfornitura in particolare) a definire il
grado di compattezza dei sistemi produttivi locali (come viene
prevalentemente indicato nella visione tradizionale dei distretti
industriali), ma i legami di conoscenza che legano tra loro imprese e
interi gruppi di settori integrati tra loro in termini di comunanze e
complementarita' tecnologiche. Da questo punto di vista la nostra
regione presenta sicure condizioni di vantaggio rispetto ad altre
regioni di piccola impresa, potendo combinare settori tradizionali
utilizzatori di tecnologia con settori di produzione delle tecnologie
specifiche nelle varie tipologie di bisogni. L'insieme dell'industria
meccanica regionale quindi rafforza trasversalmente tutte le filiere
regionali rendendole generatrici di tecnologia e quindi di capacita'
di problem solving e di innovazione. Questo vale per la filiera
agroindustriale, per il sistema moda, per le industrie motoristiche,
per il complesso di industrie legate all'edilizia (in primo luogo la
ceramica) e per altre filiere minori, ma ugualmente rilevanti dal
punto di vista tecnologico (la filiera legno-arredo, le industrie
della salute e della cura alla persona, ecc.).
2. Il continuo consolidamento dei settori e dei lavori legati
specificamente all'economia della conoscenza. Nella seconda meta'
degli anni novanta le attivita' produttive legate ai servizi
professionali in genere e ai sevizi informatici e telematici hanno
visto incrementi particolarmente sostenuti del numero delle imprese.
Anche il numero di lavoratori autonomi legato principalmente a queste
attivita' e' risultato in costante aumento e, secondo l'ultimo dato
ufficiale ha raggiunto le 161 mila unita'. Si tratta di attivita'
sempre piu' critiche per le imprese minori, che proprio dovendo
competere in termini di qualita' e innovazione, necessitano di
supporti esterni di tipo informatico e telematico, organizzativo,
tecnico e creativo. Tali lavoratori autonomi, in genere con elevati
livelli di scolarita', assolvono ad un compito essenziale nei
processi di trasmissione di conoscenze avanzate alle imprese, oltre a
poter essere essi stessi animatori della nascita di nuovi settori (ad
esempio, il multimediale).
3. La presenza di consistenti risorse legate alla ricerca scientifica
e tecnologica e alla ricerca e sviluppo. L'Emilia-Romagna puo'
avvalersi di consistenti risorse in termini di centri di ricerca e
formazione specialistica, legati al sistema universitario e non; puo'
anche vantare un numero di addetti alla ricerca e sviluppo nelle
imprese private sensibilmente superiore ad altre regioni con
caratteristiche simili dal punto di vista della struttura
imprenditoriale. Intensificando le forme di interscambio e
collaborazione tra questi soggetti, in particolare con le imprese, e'
possibile rafforzare in modo sostanziale l'orientamento regionale
verso l'economia della conoscenza, della qualita' e dell'innovazione.
L'avvio del decentramento amministrativo in materia di politica
industriale, quindi puo' dar forza al perseguimento dell'insieme di
obiettivi alla base di una economia fondata sulla conoscenza,
orientata alla qualita' e all'innovazione, saldamente presente a
livello internazionale e consolidata a livello territoriale diffuso
nella regione. A questo insieme di obiettivi ha iniziato a rispondere
il Programma regionale triennale per lo sviluppo delle Attivita'
produttive, lo strumento che la Regione si e' data per la gestione
del Fondo unico per le Attivita' produttive. Il 2000 e' stato di
fatto il primo anno di attuazione del Programma, anche se le risorse
regionali sono state appostate a partire dall'esercizio 1999. Questo
primo esame dell'operato, quindi consente una prima valutazione,
oltre che della qualita' dell'operato amministrativo, anche del
perseguimento dei grandi obiettivi indicati.
La Regione Emilia-Romagna e' risultata la prima Regione italiana a
dare attuazione in tempi rapidi alle procedure di recepimento del DL
112/98, con l'approvazione della L.R. n. 3 del 21 aprile 1999
"Riordino del sistema regionale e locale", con la quale sono state
delineate le nuove competenze regionali. La Legge 3/99 ha costituito
la base per reimpostare, tra gli altri ambiti, le strategie e gli
strumenti regionali per il sostegno allo sviluppo delle imprese e del
sistema produttivo, alla luce della prospettiva del trasferimento
alle Regioni della gestione dei diversi strumenti nazionali di aiuto
alle imprese. I passaggi chiave di questa ridefinizione sono stati:
la costituzione del Fondo Unico regionale per le Attivita' produttive
industriali, nel quale confluiscono le risorse statali di cui al
comma 5 dell'art. 19 del DLgs 112/98 e tutte le risorse regionali
destinate ad interventi di sostegno alle attivita' produttive
industriali (art. 53) e la realizzazione di un Programma regionale
triennale per raccordare e coordinare in base alla strategia di
sviluppo regionale, i diversi strumenti e metodi di intervento (art.
54).
La scelta dello strumento del Programma, approvato dal Consiglio
regionale su proposta della Giunta, e' finalizzata in particolare
all'obiettivo della delegificazione e della semplificazione
amministrativa, concentrando in un atto unico le procedure di
approvazione e introducendo meccanismi di flessibilita'
nell'attuazione e nella gestione operativa e finanziaria.
Il Programma si rivolge alle Piccole e Medie imprese dell'industria e
dei servizi alle imprese secondo le definizioni e le limitazioni
dell'Unione Europea, tranne che nei casi di strumenti specificamente
autorizzati a rivolgersi a tipologie di impresa piu' vaste, purche'
rientranti nei settori beneficiari, o a settori di attivita' diversi
dall'industria e dai servizi alle imprese. Il Programma non
discrimina tra tipologie giuridiche di impresa diverse, in
particolare nei confronti delle imprese artigianali e cooperative
che, nel rispetto dei criteri che definiscono i soggetti beneficiari,
possono accedere agli strumenti previsti dal Programma, pur potendo
avvalersi tuttora di strumenti regionali specifici relativi alla loro
natura imprenditoriale.
Il Programma regionale triennale per lo Sviluppo delle Attivita'
produttive e' stato approvato il 23 novembre 1999. Il Programma si
avvale del Fondo Unico regionale per le Attivita' Produttive, che
accorpa le risorse regionali destinate alle attivita' produttive (ad
esclusione dei fondi della Legge 20/94 per l'artigianato e della
Legge 22/90 per le imprese cooperative) e le risorse nazionali
trasferite dal 1 luglio 2000 a seguito dell'attuazione dei decreti
"Bassanini" sul decentramento amministrativo. Nella fase di avvio del
Programma, il Fondo Unico era pertanto costituito esclusivamente da
risorse regionali: gli appostamenti complessivi erano di 35,5
miliardi per il 1999 e di 36,45 miliardi per il 2000. Per il 2001
sono stati appostati 31 miliardi di risorse regionali, a cui si
aggiungeranno i trasferimenti statali ormai definiti.
Immediatamente a seguito dell'approvazione del Programma, dal
dicembre 1999 e' stata avviata, pur in assenza del trasferimento alle
Regioni degli strumenti di politica industriale come previsto dal
Dlgs 112/97, la Misura 1.1 che concede contributi in conto interessi
ai sensi della Legge Sabatini e della Legge 598/94, e l'azione A
della Misura 1.2 per la certificazione di qualita', basata su fondi
regionali.
In secondo luogo, sempre nel primo semestre 2000 e' stato costituito
lo Sportello regionale per l'internazionalizzazione, finalizzato a
costruire una rete diffusa di informazione e assistenza per l'accesso
agli strumenti avanzati di supporto all'export e
all'internazionalizzazione, ancora a gestione centralizzata
nazionale.
In terzo luogo, con risorse regionali e' stata avviata la misura a
sostegno del lavoro autonomo professionale o "di seconda
generazione", una realta' di crescente peso nell'economia e nella
societa' regionale.
Nella seconda meta' del 2000 si e' finalmente e progressivamente
concretizzata la prospettiva del decentramento e del trasferimento
dei fondi. Oltre a procedere nell'attuazione delle misure finanziate
con risorse regionali, si e' quindi potuto attuare anche quelle
misure che prevedevano principalmente l'uso di risorse trasferite.
Con il trasferimento, l'azione della Regione nell'ambito del
Programma triennale si e' intensificata:
- si e' attuato il subentro nelle convenzioni con i soggetti gestori
precedentemente convenzionati con il Ministero dell'Industria;
- e' stato costituito ed ha iniziato a riunirsi il comitato regionale
agevolazioni, in particolare per la Legge Sabatini e la Legge 598/94,
a cui sono state assegnate risorse specifiche dell'ammontare
trasferito;
- e' stato emanato il bando regionale per la Legge 140/97 per la
ricerca e per l'innovazione;
- e' stato emanato il bando regionale riguardante gli articoli 17-27
della Legge 317/89.
Il bando regionale relativo alla Legge 266/97 (credito di imposta per
investimenti) e' stato sospeso per problemi di notifica di tale legge
presso la DG Concorrenza della Commissione dell'Unione Europea da
parte del Governo italiano.
(segue allegato fotografato)
Risultati conseguiti
Il Servizio ha partecipato, in sede nazionale, alle diverse fasi
costitutive dell'efficacia dei provvedimenti legislativi ed
amministrativi in materia di energia, con un contributo di proposte e
di osservazioni, con particolare riferimento a:
- le norme di attuazione dell'art. 8, comma 10, lett. f) della Legge
23 dicembre 1998, n. 448 (che prevede che parte delle maggiori
entrate derivanti dalla "carbon tax" sono destinati alla
incentivazione degli interventi per la riduzione delle emissioni
inquinanti, per l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili
- le norme di attuazione del DLgs 79/99 recante norme comuni per il
mercato interno dell'energia elettrica
- le norme di attuazione del DLgs 164/00 recante norme comuni per il
mercato interno del gas naturale
- i programmi di intervento, in attuazione del Piano Nazionale di
tutela del clima globale.
In ambito regionale si e' provveduto a:
- stipulare alcuni accordi con il Ministero dell'Industria e
dell'Ambiente per la attuazione di programmi nazionali e regionali
nel campo della valorizzazione delle fonti rinnovabili, con
particolare riferimento all'energia fotovoltaica, al solare termico,
alle biomasse, al "biodiesel", in attuazione degli artt. 21, 29, 61,
109, 110 della Legge 388/00 (Finanziaria 2001);
- stipulare una convenzione con l'ENEA per allestire un sistema
informativo finalizzato all'esercizio delle funzioni di
programmazione, legislazione e amministrazione in materia di energia
di competenza regionale e al loro coordinamento con le funzioni
conferite agli Enti locali, anche ai sensi della L.R. 3/99;
- dare attuazione alla delibera di Giunta n. 918/99 "Piano regionale
di azione per l'acquisizione di un primo parco progetti in materia di
uso razionale dell'energia, risparmio energetico, valorizzazione
delle fonti rinnovabili di energia e limitazione delle emissioni di
gas ad effetto serra";
- dar vita a momenti di informazione, sensibilizzazione e
orientamento nei confronti degli Enti locali, Cispel, Aziende
sanitarie locali, Centri di ricerca applicata, Camere di commercio,
associazioni di categoria, ordini professionali, progettisti, ecc.,
al fine della formulazione di un primo insieme significativo di
progetti conformi agli indirizzi nazionali e regionali di risparmio
energetico, valorizzazione delle fonti rinnovabili di energia e
limitazione delle emissioni climalteranti;
- coordinare il Gruppo di lavoro interassessorile tra le Direzioni
Trasporti, Agricoltura, Ambiente, Programmazione e Pianificazione e
ARPA, costituito con determinazione del Direttore generale alle
Attivita' produttive 7856/99, per seguire a livello regionale
l'attuazione, per quanto di competenza, degli impegni assunti dal
nostro Paese con la firma del Protocollo di Kyoto;
- la formulazione del documento recante "Indirizzi generali del Piano
Energetico regionale, ai sensi dell'art. 89 della L.R. 3/99";
- la conduzione del "Tavolo della Trasparenza", promosso dal
Ministero dell'Industria, per la disattivazione dell'impianto
elettronucleare di Caorso ai sensi dell'art. 56 del DLgs 230/95;
- coordinare il Gruppo di lavoro nazionale costituito nell'ambito del
protocollo di intesa Governo/Regioni del 4 novembre 1999 per
delineare proposte inerenti alla gestione in sicurezza dei rifiuti
radioattivi, con particolare riferimento alla localizzazione del
deposito nazionale.
Patti territoriali
Nel corso dell'anno 2000 si e' avuto sul territorio regionale
l'attivazione di diversi Patti territoriali, quanttro dei quali hanno
completato l'istruttoria bancaria e sono stati presentati al
Ministero del Tesoro, del Bilancio e Programmazione Economica (MTBPE)
per l'approvazione definitiva.
Il servizio competente, nelle fasi di definizione dei Patti, si e'
confrontato con gli Enti locali interessatie a seguito della lettera
prot. n. 29090 del 21 luglio 2000 del direttore generale del Servizio
per la Programmazione negoziata del Ministero del Tesoro, del
Bilancio e Programmazione Economica pervenuta in data 2 agosto 2000,
nella quale veniva richiesto alla Regione Emilia-Romagna di esprimere
un parere sul "Patto territoriale dell'Appennino Modenese
specializzato nel settore agricolo", ai sensi del punto 2.10.1, della
delibera CIPE del 21 marzo 1997, con delibera di Giunta regionale n.
1446 del 5 settembre 2000 si e' stabilito di ritenere pienamente
coerenti con gli obiettivi della programmazione regionale i contenuti
della Relazione finale conclusiva relativa al patto specializzato per
il "Patto territoriale dell'Appennino Modenese specializzato nel
settore agricolo" trasmessa alla Provincia di Modena. Tale atto e'
stato poi, successivamente, trasmesso al Ministero del Tesoro, del
Bilancio e Programmazione economica.
Analogamente, a seguito della lettera prot. n. 29132 del 21 luglio
2000 del Direttore generale del Servizio per la Programmazione
negoziata del Ministero del Tesoro, del Bilancio e Programmazione
economica pervenuta in data 2 agosto 2000, nella quale veniva
richiesto alla Regione Emilia-Romagna di esprimere un parere sul
"Patto territoriale Interregionale Verde dell'Appennino centrale", ai
sensi del punto 2.10.1, della delibera CIPE del 21 marzo 1997, con
delibera di Giunta regionale n. 1447 del 5 settembre 2000 si e'
stabilito di ritenere pienamente coerenti con gli obiettivi della
programmazione regionale i contenuti della Relazione istruttoria
conclusiva per il "Patto territoriale Interregionale Verde
dell'Appennino Centrale" trasmessa dal S.I.L. - Soggetto
intermediario locale Patto Territoriale dell'Appennino Centrale - di
Sansepolcro. Tale atto e' stato poi, successivamente, trasmesso al
Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica.
Sempre nel corso dell'anno 2000 si e' sviluppato un confronto tra
Regioni e Governo sulle modalita' di "regionalizzazione degli
strumenti della Programmazione negoziata per lo sviluppo locale".
L'esito e' stato fatto proprio dalla Conferenza dei Presidenti e
presentato nella Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2000 come
posizione delle Regioni in merito alle modalita' di regionalizzazione
della Programmazione negoziata ed in particolare dei Patti
territoriali in itinere.
Piano telematico: i contributi agli Enti locali
Nel corso del 2000 ha avuto concreta e significativa attuazione la
parte delle Linee guida per lo sviluppo telematico
dell'Emilia-Romagna (delibera Giunta regionale 157/00) dedicata ai
contributi agli Enti locali.
La Giunta regionale ha definito, con le delibere 218/00 e 219/00, i
criteri e delle procedure di concessione di contributi:
- alle Amministrazioni provinciali per il programma di messa in rete
del sistema regionale della pubblica amministrazione tramite il
concorso delle Amministrazioni locali;
- agli Enti locali per il programma di promozione e sostegno ai
programmi di sviluppo telematico delle Amministrazioni locali.
Nel corso dell'anno si e' quindi provveduto alla concessione dei
contributi, per un totale di sette miliardi:
- alle Provincie per la "messa in rete del sistema regionale";
- agli Enti locali per il rimborso a parziale copertura dei costi
sostenuti per l'elaborazione dei programmi di sviluppo telematico
locale.
Tali programmi, presentati da 51 enti della pubblica Amministrazione
dell'Emilia-Romagna, si articolano in un totale di 233 progetti per
un valore economico complessivo di oltre 300 miliardi di lire. E'
stato quindi delineato l'iter successivo, che condurra'
all'approvazione - attraverso accordi di programma - dei contributi
per i progetti di sviluppo informatico e telematico presentati dagli
Enti locali.
ASSESSORATO PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE - POLITICHE ABITATIVE -
RIQUALIFICAZIONE URBANA
Programmazione e Pianificazione territoriale
Nell'ambito della pianificazione territoriale, l'espletamento dei
procedimenti istruttori ha consentito l'approvazione, nel corso del
2000 dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP) delle
province di Ravenna e Piacenza della Regione Emilia-Romagna e lo
svolgimento dell'attivita' di valutazione dei PTCP ha consentito di
ottenere una piu' approfondita conoscenza dello stato e delle
dinamiche dei sistemi territoriali infraregionali, utili per la
predisposizione del nuovo PTR. Tale valutazione ha inoltre consentito
di mettere meglio a fuoco le metodologie di programmazione e
pianificazione territoriale sviluppate a livello provinciale e la
complessita' di relazioni fra queste e la pianificazione territoriale
regionale.
Nel corso dell'anno 2000 sono stati elaborati documenti metodologici
finalizzati a definire una possibile impostazione complessiva del
PTR.
In particolare sono stati approfonditi i temi del Quadro conoscitivo
del PTR, alla luce della L.R. 20/00, sia dal punto di vista
metodologico che dei possibili contenuti.
Con la delibera di Giunta regionale n. 2680 del 29/12/2000, e' stata
approvata la convenzione fra la Regione Emilia-Romagna e la societa'
ERVET - Politiche per le Imprese - Spa di Bologna per la
realizzazione di un progetto relativo allo svolgimento delle
attivita' di studio e analisi necessarie alla predisposizione di un
documento di quadro strategico per l'azione regionale e per la
redazione del PTR ai sensi della L.R. 20/00.
proseguita l'attivita' di gestione e monitoraggio dei Fondi per la
Montagna attivati con la L.R. 27/97 "Ordinamento delle Comunita'
Montane e disposizioni a favore della montagna", attraverso i Piani
pluriennali di Sviluppo Socio-Economico, hanno disegnato un progetto
organico di organizzazione e di sviluppo delle singole aree
territoriali nato dal rapporto tra la programmazione della Regione,
delle Province e dei Comuni.
Nell'elaborazione di questo disegno, sia per il Piano Pluriennale
1998/2000, che sta giungendo a conclusione, sia per il Piano
Pluriennale 2001/2003, in via di predisposizione, l'Ufficio Programmi
d'Area e Politiche per la Montagna ha assicurato alle Comunita'
Montane il supporto tecnico necessario per fare del Piano Pluriennale
uno strumento in grado di raccordare tra loro differenti
progettualita' e diverse linee di finanziamento, comunitarie,
statali, regionali.
Significativi, in questo senso, sono stati la partecipazione al
Comitato di attuazione del Programma LEADER 2, alla redazione del
Piano regionale di Sviluppo rurale e del DOCUP del nuovo Obiettivo 2,
il rapporto di collaborazione instaurato con il Comitato
Interministeriale per la Montagna e con il CIPE, la partecipazione ai
lavori del Comitato interregionale per la montagna, coordinato dalla
Regione Calabria, sedi di confronto sull'attuazione delle politiche
statali per la montagna e, in particolare, della Legge 97/94, il
confronto continuo con l'UNCEM regionale.
Al fine di fornire ulteriori strumenti alle Comunita' Montane
impegnate nella redazione del Piano Pluriennale 2001/2003, nel quadro
della programmazione comunitaria 2001-2006, e' stata anche
organizzata nel settembre 2000 la Conferenza Permanente per la
Montagna ai sensi dell'art. 28 della L.R. 22/97, alla quale hanno
partecipato tutti i soggetti interessati.
In attuazione alla Legge 97/94 si e' continuato ad operare, in
accordo con le Direzioni generali Sistemi Informativi e Telematica e
Agricoltura, per l'attuazione, nella Regione Emilia-Romagna, del
Sistema Informativo per la Montagna, proseguendo gli incontri
congiunti tra Regione Emilia-Romagna, Ministero dell'Agricoltura,
FINSIEL, Comunita' Montane e Province, al fine dell'attuazione del
programma di attivazione della rete SIM sul territorio regionale. La
L.R. 22/97, all'art. 31, da' infatti indicazioni molto precise,
individuando nell'informatica e nella telematica un terreno
importante di intervento da utilizzarsi anche attraverso
l'applicazione dell'art. 24 della Legge 31 gennaio 1994, n. 97, che
prevede la promozione di accordi, d'intesa con le Comunita' Montane,
con le amministrazioni, gli enti interessati e i gestori delle reti
stesse al fine di realizzare uno Sportello Telematico che possa
garantire agli utenti pubblici e privati l'accesso alle informazioni
e ai servizi delle pubbliche amministrazioni, nonche' di favorire la
localizzazione di imprese nelle aree montane e lo sviluppo del
telelavoro.
proseguita la gestione del Programma di interventi a favore
dell'occupazione nell'Alto Appennino Reggiano con le assegnazioni
delle economie e l'attivazione, in accordo con l'Ufficio regionale
del lavoro, di uno specifico programma di controllo.
Infine si e' data attuazione al decreto 28/1/2000 del Ministero del
Bilancio, Tesoro e Programmazione Economica e, in particolare,
all'art. 1, comma 2 del decreto stesso.
Con deliberazione del Consiglio regionale n. 57 del 20 settembre 2000
sono stati infatti definiti i criteri per l'individuazione dei
programmi delle Comunita' Montane ammissibili ai finanziamenti
statali. Anche questi criteri sono stati individuati in una logica di
integrazione delle risorse e delle progettualita' messe in campo,
attraverso i Piani Pluriennali, dalle singole Comunita' Montane.
stata curata la gestione dei progetti FIO - settore Beni culturali
che si e' realizzata, in particolare, attraverso la presa d'atto di
perizie di variante ovvero progetti di completamento relativi ad
altrettanti sottoprogetti e la liquidazione di alcuni stati di
avanzamento lavori presentati dagli enti che fungono da stazioni
appaltanti. E' stata attuata la gestione dei progetti FRIET afferenti
ai programmi finanziati ai sensi, dell'art. 62 della L.R. 17/88,
dell'art. 46 della L.R. 38/94, e dell'art. 10 del D.L. 359/87,
convertito in Legge 440/87, assicurando il completo monitoraggio dei
flussi finanziari relativi alla gestione dei progetti FIO, FRIET e
art. 10.
In materia urbanistica e' proseguita l'attivita' di istruzione e
approvazione degli strumenti urbanistici ancora attribuiti alla
competenza della Regione ed e' stato predisposto ed approvato il
programma relativi alla concessione di contributi ai Comuni per i
piani di circolazione urbana a servizio dei portatori di handicap.
In attuazione delle deleghe operate dalla Legge 6/95 l'attivita'
amministrativa connessa all'approvazione dei piani regolatori e'
stata drasticamente ridotta. Nel frattempo l'entrata in vigore della
Legge 20/00 ha visto un impegno proiettato alla diffusione capillare
della predetta legge e partecipazione a riunioni seminariali di
confronto con i Comuni, Province e i tecnici del settore.
La Regione ha proseguito in attuazione della L.R. 19/1998 "Norme in
materia di riqualificazione urbana" a definire i criteri e le
procedure di assegnazione ai Comuni dei contributi per la formazione
dei programmi volti ad una riqualificazione urbana ponendo a
fondamento strategico le proprie scelte urbanistiche ed edilizie, in
particolare con la deliberazione di Giunta regionale n. 163 dell'8
febbraio 2000 si sono ripartiti ai Comuni i contributi previsti dalla
deliberazione della Giunta regionale 1204/99 per la formazione dei
programmi di riqualificazione urbana di cui alla L.R. 19/98. Si e'
affidata ad Ervet - Politiche per le imprese SpA la prosecuzione
dell'incarico per svolgere attivita' di supporto
tecnico-organizzativo dei programmi di riqualificazione urbana (L.R.
19/98).
Con la deliberazione di Giunta regionale n. 189 del 16 febbraio 2000
si e' affidata al Consorzio Ferrara Ricerche la prosecuzione
dell'incarico per svolgere attivita' di promozione e sviluppo dei
programmi di riqualificazione urbana (L.R. 19/98).
Con la deliberazione della Giunta regionale n. 1598 del 26 settembre
2000 e' stata proposta al Consiglio regionale la programmazione delle
risorse destinate al finanziamento dei programmi di riqualificazione
urbana di cui alla L.R. 19/98 e l'approvazione dei criteri di
ripartizione dei fondi e definizione dello schema di proto-collo
d'intesa di cui alla deliberazione di Consiglio regionale n. 1356/00.
E' stata effettuata la programmazione del 15% delle risorse destinate
alle politiche abitative dalla deliberazione di Consiglio regionale
1356/00 e delle economie di programmazione del quadriennio 1992-95.
Si sono assegnati ai Comuni i contributi per la realizzazione di
progetti pilota per la sicurezza urbana (deliberazione di Giunta
regionale n. 2528 del 29 dicembre 2000). Si e' emanata la direttiva
concernente i requisiti e i criteri di realizzazione di alloggi con
servizi per anziani nell'ambito del programma di interventi pubblici
di edilizia abitativa per il triennio 2000- 2002 (deliberazione della
Giunta regionale n. 270 del 22 febbraio 2000).
PRUSST
L'8 ottobre 1998 e' stato emanato il decreto del Ministero dei Lavori
Pubblici n. 1169, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 novembre
1998, n. 218, recante "Promozione di programmi innovativi in ambito
urbano denominati Programmi di Riqualificazione urbana e Sviluppo
Sostenibile del territorio (PRUSST); tali programmi si ponevano come
obiettivi generali la realizzazione, l'adeguamento ed il
completamento di attrezzature, sia a rete che puntuali, di livello
territoriale e urbano in grado di promuovere e di orientare occasioni
di sviluppo sostenibile sotto ilprofilo economico, sociale ed
ambientale. I distretti industriali e le aree ad elevata densita'
insediativa venivano ricompresi tra gli ambiti territoriali di
applicazione dei PRUSST, nell'ottica di un miglioramento della loro
strutturazione e articolazione infraregionale, attraverso un
rafforzamento delle relazioni di complementarieta' e sinergia tra i
singoli centri appartenenti all'area. A seguito di tale decreto la
Giunta regionale ha predisposto la delibere n.2571 del 21/12/1998
avente come oggetto "Programmi di Riqualificazione Urbana e Sviluppo
Sostenibile del Territorio - Definizione degli indicatori regionali"
e n. 2572 del 21/12/1998 avente come oggetto "Programmi di
riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio -
Partecipazione della Regione Emilia-Romagna in qualita' di soggetto
promotore", con le quali si e' stabilito che la Regione partecipasse
in qualita' di soggetto promotore al Programma di Riqualificazione
Urbana e Sviluppo Sostenibile dei territori denominati "Citta' della
Costa" e "Area del distretto ceramico".
Con delibere della Giunta regionale 925/99 e 1531/99 sono stati
approvati i programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo
sostenibile del territorio per le aree del "Distretto ceramico" e
"Citta' della costa"; con tali deliberazioni sono state poi trasmesse
le due proposte regionali di PRUSST al Ministero dei Lavori Pubblici.
Con delibera n. 1600 del 26 settembre 2000 con oggetto "Approvazione
dell'adesione e avvio dell'attuazione del PRUSST "Citta' della
Costa", e' stato approvato il Programma di Riqualificazione urbana e
di Sviluppo sostenibile del Territorio "Citta' della costa" nonche'
il relativo protocollo d'intesa e con delibera n. 1601 del 26
settembre 2000 avente come oggetto "Approvazione dell'adesione e
avvio dell'attuazione del PRUSST ôArea del Distretto ceramico' "e'
stato approvato il Programma di Riqualificazione Urbana e di sviluppo
sostenibile del Territorio "Area del Distretto ceramico" nonche' il
relativo protocollo d'intesa.
Il 23 ottobre 2000 la Regione, in rappresentanza degli Enti locali e
dei privati aderenti ai PRUSST, ha firmato i Protocolli d'intesa
relativi ai due PRUSST, come premessa per l'erogazione dei
finanziamenti e in attesa di avviare un'attivita' di concertazione da
svolgersi nell'ambito di un tavolo nazionale chiamato Tavolo
Permanente di Concertazione, istituito presso la Direzione generale
del Coordinamento territoriale del Ministero dei Lavori Pubblci.
Edilizia
Con delibera di Giunta regionale n. 268 del 22/2/2000 (BUR 47/00) e'
stato approvato l'aggiornamento alla subentrata normativa tecnica
nazionale dei requisiti "cogenti" delle opere edilizie previsti nel
RE tipo approvato nel 1995 e ne e' stata operata una vigorosa
semplificazione, con la riduzione del numero dei requisiti da 34 a 21
e con una piu' efficace modalita' di espressione dei requisiti. Il
testo dei nuovi requisiti e' stato messo a disposizione degli utenti
in rete ed e' stata avviata la predisposizione di una modulistica
tipo da fornire ai Comuni, anche in rete, per l'autocertificazione
dei requisiti tecnici delle opere edilizie da parte dei progettisti
ai fini del rilascio della concessione edilizia e del certificato
finale di conformita' edilizia; la bozza e' stata presentata ad un
gruppo campione di comuni alla fine del 2000, ricevendo la richiesta
di predisporre modulistica per ulteriori adempimenti.Il gruppo di
lavoro costituito con del Giunta regionale 2862/96 per la revisione
della legge regionale sulla N.T.R. (L.R. 48/84) ha approfondito le
innovazioni legislative nazionali nel campo del benessere degli
ambienti abitativi e la tematica dell'architettura eco-compatibile e
della bioclimatica, con risultati utili sia alla revisione della
N.T.R. sia all'aggiornamento dei requisiti tecnici raccomandati per
le opere edilizie inseriti nel Regolamento edilizio tipo regionale.
Una prima bozza dei nuovi Requisiti raccomandati o volontari per il
Regolamento edilizio tipo, con particolare sviluppo dei requisiti
bioclimatici ed ecosostenibili e' stata presentata ai professionisti
ed alle amministrazioni comunali nel novembre, per poi avviare l'iter
di approvazione con delibera di Giunta.
proseguita, in base a delibera Giunta regionale 1777/98 la
partecipazione al Progetto pilota ENERGYLINK, con contributo della
Commissione europea per l'energia, coordinato Istituto Nazionale per
la Bioarchitettura, a cui partecipano, oltre alla Regione
Emilia-Romagna, il Ministerium Fuer Bauen un Wohnen des Landes
Nordrhein-Westfalen (D), il Ministerie V.Volkshuisvesting Ruimtelijke
Ordening en Milieubeheer (NL), il Boligministeriet (DK). L'obiettivo
prioritario del progetto e' l'armonizzazione delle norme per il
settore energetico utilizzate nelle varie regioni partecipanti, con
riferimento all'edilizia abitativa, per ottimizzare le procedure
attuative e di valutazione dei risultati, gli incentivi e le
certificazioni. Nel corso del 2000 si sono svolti, con il supporto
tecnico degli uffici regionali, gli incontri internazionali di
Utrecht, Dusseldorf e Bologna (nell'ambito del SAIE 2000).
Il progetto si e' concluso con la pubblicazione di un testo rivolto
ai tecnici del settore che verra' pubblicizzato nel corso del 2001.
Politiche abitative
Con delibera di Giunta regionale del 27 giugno 2000, n. 1068, e'
stato proposto al Consiglio regionale la modifica dell'art. 7
dell'Allegato A) della delibera del Consiglio Regionale 1320/99
recante "Criteri attuativi del Fondo nazionale per la locazione di
cui all'art. 11 della Legge 431/98 e conseguenti modifiche alle
deliberazioni del Consiglio regionale 167/95 e 360/96 in materia di
canoni di alloggi erp" (la conseguente delibera del Consiglio n. 36
e' stata adottata in data 12/7/2000). Con tale modifica si e'
provveduto alla proroga dei termini previsti dalla deliberazione del
Consiglio regionale 1320/99 per l'invio da parte dei comuni dei dati
necessari per ripartire agli stessi i fondi presenti sul Fondo
regionale per l'accesso alle abitazioni in locazione di cui all'art.
4 della L.R. 8/00.
Con delibera di Giunta regionale del 27 giugno 2000, n. 1070, si e'
proceduto all'assegnazione dei contributi integrativi di sostegno a
favore dei Comuni, per il Fondo regionale per l'accesso alle
abitazioni in locazione di cui all'art. 4 della L.R. 8/2000
relativamente ai bandi aperti nell'anno 2000.
stata definita l'entita' (5% del monte canoni degli alloggi di
proprieta' IACP) e la modalita' di versamento della quota regionale
di partecipazione al finanziamento del Fondo regionale, infine con
proposta della Giunta reginale 12/12/2000, n. 2299, approvata con
delibera del Consiglio regionale 132 del 20/12/2000, si e' provveduto
a determinare le modalita' di funzionamento ed erogazione del Fondo
relativamente all'anno 2001 nonche' alla ripartizione di fondi ad
alcuni comuni beneficiari relativamente alla gestione dei bandi
dell'anno 2000.Con la deliberazione della Giunta regionale n. 294 del
25 febbraio 2000 e' stato proposto al Consiglio regionale un
intervento straordinario per l'acquisto della prima casa di
abitazione in casi di dissesti finanziari.
Con la deliberazione della Giunta regionale n. 861 del 9 maggio 2000
e' stato quantificato e trasmesso al Ministero dei LLPP il fabbisogno
complessivo per l'anno 2000 a valere sul fondo speciale per
l'eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche (Legge
13/89).
In materia di osservatorio sul sistema abitativo regionale,
l'attivita' svolta dal Centro Servizi Quasco, su incarico conferito
dalla Regione e dagli IACP provinciali, ha condotto all'elaborazione
e alla diffusione del VI Rapporto congiunturale riguardante
l'andamento del settore edilizio. In particolare questo rapporto
contiene dati e rilevazioni congiunturali di tendenza riferiti
all'attivita' edilizia, ai livelli degli affitti e degli sfratti,
oltre a informazioni sui finanziamenti a favore degli investimenti
nella costruzione e nell'acquisto di alloggi e sulla normativa che
disciplina le agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione
nonche' sulle sue possibili ripercussioni sul mercato della
locazione.
Relativamente alla gestione della banca dati "Anagrafe dell'utenza"
si e' provveduto ad una ulteriore revisione dei contenuti
informativi, allo scopo di aderire alle mutate esigenze informative
connesse all'attivita' di programmazione propria dell'ente. Tale
revisione ha comportato una modifica delle procedure di controllo e
di validazione dei dati stessi, al fine di garantire una sempre
maggiore rispondenza delle informazioni alla esigenze di correttezza
e significativita'.
ASSESSORATO TURISMO - COMMERCIO
Servizio turismo e qualita' aree turistiche
Settore promozione e commercializzazione turistica
Le azioni piu' rilevanti attuate nel corso del 2000 possono
riassumersi nel modo seguente:
L.R. 4/3/1998, n. 7
Il Servizio ha curato il rafforzamento dell'attivita' dell'Agenzia
regionale per il Turismo, attraverso il coinvolgimento del Comitato
di concertazione per elaborare proposte di innovazione, di
miglioramento e di semplificazione amministrativa in ordine a quanto
disposto dalla citata L.R. 7/98;
Sono stati completati i procedimenti amministrativi di competenza per
la piena attuazione delle linee strategiche della promozione e della
commercializzazione turistica dell'Emilia-Romagna per l'anno 2000. In
particolare:
- piano delle azioni promozionali di carattere generale attuato
dall'APT Servizi s.r.l.;
- piano di cofinanziamento regionale destinato ai programmi
promozionali attuati dalle Unioni di prodotto;
- piano di cofinanziamento regionale destinato ai progetti di
commercializzazione attuati dai soggetti privati aderenti alle Unioni
di prodotto;
- piano di riparto dei fondi destinati alle Province per la
realizzazione dei propri Programmi di Promozione turistica locale.
La Regione Emilia-Romagna ha sostenuto tali piani e programmi con
risorse pari a Lire 30 miliardi;
Il sistema delle procedure previsto dai criteri applicativi della
L.R. 7/98 ha reso possibile, gia' nel 2000, l'approvazione del Piano
annuale delle azioni di carattere generale per l'anno 2001 e il
relativo incarico all'APT Servizi per la sua realizzazione, nonche'
l'approvazione del Piano di cofinanziamento per l'anno 2001 alle
Unioni di Prodotto, con un impegno globale di risorse regionali pari
a Lire 13,8 miliardi.
Per quanto riguarda l'attuazione dell'art. 7 della citata L.R. 7/98,
il servizio ha provveduto ad approvare i provvedimenti di
cofinanziamento destinati alla realizzazione di progetti speciali
proposti ed attuati da enti pubblici.
Attivita' turistiche - formazione professionale
Con la L.R. 1 febbraio 2000, n. 4 "Norme per la disciplina delle
attivita' turistiche di accompagnamento", che ha abrogato la L.R.
17/81, si e' innovato l'ambito delle professioni turistiche
introducendo la figura della guida ambientale escursionistica. Con
delibera di Giunta regionale 303/00 sono state emanate le prime note
esplicative per l'attuazione delle nuova legge regionale. Con
delibera di Giunta regionale 1226/00, ai sensi dell'art. 11 della
citata legge regionale, e' stata organizzata la sessione speciale
d'esame per l'abilitazione di guida ambientale escursionistica.
Il Servizio ha inoltre svolto le attivita' preliminari e istruttorie
ai fini della predisposizione delle direttive regionali per
l'organizzazione di corsi di formazione professionale ai fini della
partecipazione agli esami per ottenere l'abilitazione all'esercizio
delle professioni turistiche di accompagnamento, cosi' come previsto
dall'art. 5 della L.R. 4/00.
Per verificare esigenze formative e occupazionali del settore
turistico, sono proseguiti i contatti e gli incontri con le
organizzazioni degli Istituti di Scuola superiore turistici,
alberghieri e ristorativi; l'obiettivo e' quello di migliorare sia le
occasioni di inserimento nel mondo del lavoro, che il livello di
professionalita' richiesto dal mercato turistico. A questo scopo si
e' costituito un gruppo di lavoro tra Regione e Istituti per
approfondire il quadro normativo vigente, con particolare attenzione
alla materia degli stages formativi. A tal fine si e' effettuato il
censimento degli stages svolti negli ultimi anni e l'analisi delle
problematiche riscontrate. Il lavoro proseguira' anche nel 2001.
Osservatorio regionale per il turismo
Il Servizio, in raccordo con l'Agenzia regionale per il turismo e con
Unioncamere, ha proseguito l'attivita' di analisi e studio, con
indagini mirate sui temi del turismo. Sono state completate le
ricerche previste dalla convenzione 1999-2000 fra Regione
Emilia-Romagna e Unioncamere e con delibera di Giunta regionale
1739/00 e' stata approvata la nuova convenzione per il periodo
2000-2001 che prevede le seguenti ricerche:
- analisi congiunturale del settore turistico;
- la qualita' del sistema turistico dell'Emilia-Romagna (II
annualita');
- indagine motivazione sulla domanda balneare in Emilia-Romagna;
- l'offerta di appartamenti per l'ospitalita' turistica.
Settore sistema regionale di informazione e accoglienza turistica
Sviluppo del programma di realizzazione del Sistema informativo
regionale per il turista:
- estensione del sistema fino alla copertura quasi totale del
territorio regionale, coordinamento e monitoraggio di qualita' di 19
redazioni locali che costituiscono la base informativa del sistema;
- rinnovo delle convenzioni in scadenza con le Amministrazioni locali
di riferimento (9 convenzioni a scadenza a fine 2000);
- erogazione di contributi agli Enti locali per la manutenzione e lo
sviluppo del sistema e per favorire l'aggregazione di Comuni attorno
ad un referente capofila;
- realizzazione giornate di formazione per il personale delle
Amministrazioni locali di riferimento.
Gestione e sviluppo del sito regionale Emilia-Romagna Turismo:
- continuita' alla attivita' della redazione regionale per la
gestione corrente del sito regionale e il coordinamento
tecnico-operativo delle redazioni locali;
- attivazione di nuovi servizi sul sito regionale Emilia-Romagna
Turismo quali sezione news, itinerari tematici e agenda eventi
regionale.
Promozione e sviluppo del sito regionale e del sistema complessivo:
- promozione del sistema e sensibilizzazione dei soggetti del
territorio attraverso iniziative di presentazione nelle singole
provincie;
- avvio del confronto con APT Servizi srl e Unioni di prodotto per la
promozione e lo sviluppo del sito regionale;
- ricorso a societa' specializzate per attivita' di web marketing del
sito regionale.
Avviamento di un progetto di durata biennale finalizzato alla
riqualificazione dei servizi di informazione ed accoglienza con il
coinvolgimento delle province e con l'obiettivo di predisporre
strumenti come linee guida per la qualita' e individuare set di
indicatori di valutazione.
Statistica turistica
Raccolta, immissione, controllo ed elaborazione dei dati ISTAT sul
movimento turistico e la consistenza ricettiva; redazione del
rapporto annuale, stampa e distribuzione dello stesso; divulgazione
dei dati anche sul sito web della Regione.
Attivazione di una collaborazione con l'Universita' degli studi di
Bologna finalizzata alla predisposizione di una metodologia di stima
delle presenze turistiche negli alloggi privati, omogenea a livello
regionale.
Sistema informativo interno
Selezione e conservazione delle pubblicazioni di interesse del
Servizio di livello normativo e di carattere specialistico.
Supporto tecnico agli utenti nelle problematiche attinenti
l'automazione delle attivita' di ufficio e realizzazione di corsi di
formazione di informatica di base.
Progettazione della banca dati degli investimenti di tipo strutturale
realizzati nel settore turistico con contributo regionale e raccolta
dei dati del decennio 1990-1999.
Aggiornamento della banca dati delle strutture ricettive
complementari e del sito web corrispondente, anche nella versione in
lingua inglese.
Effettuazione dell'indagine annuale sulla consistenza dei servizi di
informazione e accoglienza turistica.
Settore offerta turistica
Nel settore dell'offerta turistica il Servizio, oltre alla normale
gestione delle leggi di competenza, ha svolto attivita' di
coordinamento, informazione e di supporto ai soggetti privati e ai
pubblici che operano in stato di delega ed ha conseguito i seguenti
risultati:
Gestione leggi statali
Nell'ambito dell'esercizio della delega delle funzioni amministrative
di cui all'art. 59 del DPR 616/77 in materia di demanio marittimo, e'
proseguita l'attivita' di collaborazione, direzione e coordinamento
delle Capitanerie di Porto di Ravenna e Rimini con il rilascio di
concessioni demaniali marittime, anche di durata poliennale, la
gestione del contenzioso relativo ad abusivismo riscontrato sul
Pubblico Demanio Marittimo ed attivita' di supporto all'utenza, agli
Enti locali e alle Associazioni di categoria di operatori balneari.
E' proseguita inoltre l'attivita' pianificatoria, con la direzione
dell'attivita' svolta da ERVET S.p.A. per la redazione dello studio
propedeutico all'adozione del Piano di utilizzo della costa e del
"Manuale Operativo", contenente linee guida per la gestione delle
pratiche amministrative.
Sono stati monitorati tutti gli interventi finanziati dalla L. 424/89
- Carraro-Vizzini, sia pubblici che privati dalla sua emanazione ad
oggi, fatto che ha permesso l'apertura di un nuovo bando, e
predisposti i relativi atti di concessione, liquidazione, estinzione
anticipata dei contributi, proroga e revoca degli stessi.
L'attivita' relativa alla Legge 424/89 riguardante gli incentivi per
gli operatori privati dei Comuni costieri, ha richiesto un impegno
notevolissimo per la predisposizione della deliberazione 1363/00 di
approvazione dei nuovi criteri di valutazione, la riapertura dei
termini di presentazione delle domande, la predisposizione della
modulistica necessaria per l'istruttoria tecnico/amministrativa
finalizzata all'esame delle domande in sede di Conferenza dei
Servizi, la nomina dei componenti e la convocazione della stessa.
L'attivita' istruttoria si e' conclusa con l'approvazione del
programma degli interventi ammessi a contributo (delibera di Giunta
regionale 2594/00).
Durante l'intero anno il Servizio e' stato impegnato per la
risoluzione delle problematiche della Legge 140/99 relativa ai
contributi inerenti gli impianti a fune, collegati sia alle regole
comunitarie di aiuti alle imprese, sia alla gestione della legge
attuale sugli impianti di risalita ed alla predisposizione del nuovo
P.d.L., partecipando attivamente ai tavoli di lavoro regionali e
nazionali.
proseguita l'attivita' istruttoria tecnico-amministrativa e la
predisposizione degli atti di liquidazione relativi ai progetti
dell'Obiettivo 5B - I e II bando di gara.
stata inoltre predisposta la delibera di Giunta regionale 2057/00
relativa agli indicatori regionali di cui alla legge 488/98.
Gestione leggi regionali
L'attivita' istruttoria, sia tecnica che amministrativa, e' stata
considerevole ed ha riguardato le molteplici linee di finanziamento
gestite dal settore (L.R. 32/88 Termalismo - L.R. 38/84 - L.R. 3/93
delegata - L.R. 3/93 diretta - Programma ostelli e campeggi -
Programma "Delta del Po"). A tal fine e' stato effettuato il
monitoraggio di tutti i programmi in essere e, una volta programmata
la tempistica per la loro conclusione, sono state attivate le diverse
azioni volte alla liquidazione dei contributi concessi ai sensi delle
leggi soprariportate. Nello specifico, sono state portate a termine
le seguenti azioni:
Incentivi ad operatori pubblici e privati L.R. 3/93:
- predisposizione della deliberazione di programma 1370/00 relativa
alla graduatoria dei progetti privati e pubblici;
- monitoraggio dei programmi delegati alle Province con lo scopo di
liberare le risorse non utilizzate;
- predisposizione degli atti per il trasferimento alle province dei
fondi per la gestione delegata della Legge.
Consorzi fidi e cooperative di garanzia:
- predisposte le delibere per la concessione dei contributi per la
costituzione di fondi per l'abbattimento degli interessi a Consorzi
fidi e cooperative di garanzia ai sensi del capo V, L.R. 3/93
(delibera n. 1738 del 17/10/2000 e delibera n. 2510 del 29/12/000)
- con determinazione del D.G. 12042/00 si e' provveduto alla
liquidazione di tutti i beneficiari di cui alla delibera 1738/00 -
contributi per la costituzione fondi di garanzia e fondi per
l'abbattimento del tasso di interessi.
Innovazione tecnologica ed assistenza tecnica alle imprese:
- relativamente all'innovazione tecnologica ed assistenza tecnica
alle imprese (art. 5, I comma, lettere b) e c) L.R. 3/93) e' stata
predisposta la delibera di Giunta regionale 1371/00 - programma degli
interventi ammessi - domande presentate entro il 28/2/2000;
- con delibera 2028/00 e' stato affidato ad un consulente esterno
l'incarico per lo svolgimento dell'attivita' di ricerca dal titolo
"Analisi dei risultati e proposte di modificazione L.R. 3/93 - art. 5
- I comma, lettere b) e c)". Entro il termine stabilito e' stato
consegnato il prodotto finale.
Predisposta infine la determina di impegno di spesa relativo ai
gettoni di presenza riguardanti l'attivita' degli esperti esterni
inseriti nel nucleo di valutazione dei progetti di cui alle lettere
b) e c) del primo comma dell'art. 5 della L.R. 3/93 per l'anno 2000.
Impianti di risalita:
- approvata la L.R. 2/00 "Modifiche alla L.R. n. 26 del 24/8/1987.
Interventi a favore degli impianti di risalita e stazioni
sciistiche".
Con riferimento agli interventi a favore degli impianti di risalita e
delle sistemazioni ambientali di cui alla L.R. 26/87, e' proseguita
l'attivita' di erogazione dei contributi nonche' il monitoraggio dei
quattro programmi non ancora conclusi;
Termalismo:
- predisposta la delibera di Consiglio regionale n. 1364 del
15/2/2000 avente per oggetto: "L.R. 17/8/1988, n. 32 "Disciplina
delle acque minerali e termali, qualificazione e sviluppo del
termalismo" Criteri e modalita' per la destinazione ed erogazione dei
fondi".
Con riferimento sempre al termalismo e' proseguita l'attivita'
tecnico/amministrativa relativa ai programmi 1996 - 1997/1998 e 1998
EXTRA.
Programmi speciali d'area:
- per quanto riguarda i "Programmi speciali d'area" (L.R. 30/96) -
Parco della Salute", "Basso Ferrarese" e "Valle del Reno", affidati
al comparto, sono stati predisposti gli atti tecnico/amministrativi
di concessione, a seguito dell'istruttoria dei progetti presentati.
Si e' provveduto inoltre alla convocazione della Conferenza dei
Servizi ed e' proseguita l'attivita' di coordinamento dei diversi
soggetti coinvolti.
Agenda della modernizzazione - Aiuti alle imprese
Non meno impegnativa e' stata l'attivita' svolta su tematiche
specifiche, quali la problematica relativa agli "aiuti alle imprese",
all'Agenda per la modernizzazione nonche' alla revisione delle leggi
regionali di incentivazione delle imprese, che ha richiesto la
partecipazione attiva ai tavoli di lavoro sia in sede
locale/regionale che in sede centrale/ministeriale, contestualmente
alla partecipazione ai tavoli preparatori della Conferenza Nazionale
del Turismo 2000.
A questo proposito il Servizio ha partecipato attivamente ed ha
coordinato il Gruppo specifico interassessorile "Aiuti alle imprese",
al quale hanno partecipato consulenti esterni. E' stato consegnato
entro il termine stabilito il rapporto finale.
Bed and Breakfast:
- la predisposizione dello schema di circolare della L.R. 11/99, per
la quale e' stato istituito un apposito gruppo con collaboratori del
Servizio, ha richiesto l'attivazione di azioni presso diversi
soggetti, quali l'Ufficio legislativo regionale, il Ministero delle
Entrate, le Province, i Comuni, la Camera di Commercio ecc.., con
l'obiettivo di dare risposte soddisfacenti all'utenza sia pubblica
che privata. E' da sottolineare a questo proposito il grande impegno
di consulenza, che il Servizio ha fornito anche a soggetti extra
Regione, alla stampa ed in sede di convegni tematici.
Nonostante l'intensa attivita' programmatoria finalizzata al
contenimento della gestione, quest'ultima ha avuto comunque un ruolo
preponderante, con la predisposizione di atti di concessione,
liquidazione, revoca. E' stata svolta inoltre attivita' di
coordinamento, informazione e di supporto ai soggetti privati nonche'
pubblici che operano anche in stato di delega, in particolare per le
problematiche inerenti le leggi di classifica alberghiera (L.R.
42/81), il vincolo di destinazione (L.R. 28/90), le strutture
extralberghiere (L.R. 34/88) ed in genere tutte le leggi di Settore.
Settore qualita' aree turistiche
Nel corso dell'anno e' proseguita l'attivita' di gestione tecnico -
amministrativa dei finanziamenti derivanti da leggi di settore,
diretti alla riqualificazione dei Comuni turistici, in attuazione di
specifici programmi:
- programmi di intervento finanziati ai sensi delle L.R. 3/93 ( anni
1994, 1996, 1997 e 1998) agli Enti pubblici, con raccordo con
Province e Comuni beneficiari
- Misure 2.1, 2.3, 2.4, 2.5 del Docup - Obiettivo 5B;
- coordinamento diretto dei Programmi d'area "Citta' della Costa" e
"Fiera di Rimini", e relativi progetti finanziati
- Programmi d'area, "Val Tidone e Val Luretta" e "Basso Ferrarese"
per gli interventi di competenza dell'Ufficio (interventi pubblici)
- Predisposizione del bando per i progetti speciali (L.R. 3/93)
finalizzati alla valorizzazione di particolari componenti o segmenti
del turismo regionale (Luoghi Verdiani Circuito Castelli - Linea
Gotica - Verde pubblico costa e terme), e gestione tecnico /
amministrativa dei relativi progetti finanziati
- coordinamento della gestione del Programma PRUSST relativo alla
costa.
Nel settore di programmazione turistica, sono state seguite le fasi
costruttive dei seguenti programmi:
- predisposizione (fase preliminare) del Protocollo aggiuntivo
all'Accordo di programma "Citta' della Costa";
- coordinamento della predisposizione del documento DOCUP 2000-2006
per il Settore Turismo;
- collaborazione alla Direzione generale Ambiente per la costruzione
del Programma "Futuro sostenibile", per la parte relativa al settore
turistico.
Per quanto attiene alle azioni finalizzate al miglioramento
ambientale dei comuni costieri, e' proseguito il lavoro relativo al
programma di lotta alle zanzare nel Delta del Po con ulteriore
coinvolgimento delle amministrazioni locali sul quale, data la
gravita' della situazione e l'aumento della pericolosita' delle
infestazioni di zanzara Tigre, e' stato predisposto, di concerto con
altri Assessorati regionali, un ulteriore coinvolgimento degli enti
interessati a livello nazionale.
inoltre proseguito il lavoro di coordinamento del progetto relativo
al miglioramento ambientale dei Comuni della Costa, con la
divulgazione ai Comuni costieri e termali di metodi di gestione
territoriale ecocompatibili, e con l'applicazione del Regolamento per
il verde pubblico e privato, e del capitolato d'appalto-tipo per il
verde predisposti dal Servizio.
Per il settore della valorizzazione dei turismi emergenti, l'ufficio
ha coordinato il lavoro relativo ai seguenti ambiti di intervento:
- Certificazione di qualita' ISO 14001
- Agriturismo e turismo rurale
- Turismo scolastico "Fuori classe"
- Turismo enogastronomico
- Valorizzazione del Fiume Po
- Circuito regionale dei Castelli
- Valorizzazione delle terre Verdiane
- Riqualificazione verde pubblico della Costa
- Valorizzazione Trekking in Appennino
- Valorizzazione Turismo equestre
- Valorizzazione Cicloturismo
- Progetto Costa in fiore
- Progetto Turismo nei Parchi europei
- Progetto Paesaggi d'autore
- Progetto Festival del mare.
Infine, e' stata assicurata la collaborazione, su temi di comune
interesse, ad APT, Unioni di Prodotto, Istituto Beni culturali,
Universita', altri Assessorati regionali (Agricoltura, Ambiente,
Programmazione, Sanita'), Dipartimento Turismo, Societa' Autostrade,
Aziende municipalizzate e Comuni.
Commercio
Approvata nel 1999 le nuove discipline del commercio sia in sede
fissa che su area pubblica, l'impegno si e' incentrato sulla
predisposizione di alcuni rilevanti atti previsti in particolare
dalla L.R. 14/99 - commercio in sede fissa - che hanno consentito, da
un lato, di definire un quadro compiuto delle norme di programmazione
e pianificazione commerciale nella nostra Regione e, dall'altro,
attuare un'altra importante misura a sostegno delle qualificazione
degli operatori commerciali prevista nel DLgs 114/98.
Riguardo al primo aspetto, ci si riferisce alla deliberazione n. 1410
del 2000, approvata dal Consiglio regionale, concernente i criteri e
le condizioni per regolare gli obiettivi di presenza e sviluppo delle
grandi strutture di vendita, al fine di assicurare le compatibilita'
ambientali, contenere l'uso del territorio, salvaguardare
l'equilibrio delle differenti tipologie distributive, nonche' per
valutare i programmi relativi ai nuovi insediamenti rispetto agli
assetti socio-economici, insediativi e della mobilita'. A seguito di
tale deliberazione le amministrazioni provinciali e comunali hanno
potuto definire in modo concertato l'adeguamento dei piani regolatori
vigenti alla nuova normativa e superare la fase di sospensione
dell'esame delle domande di autorizzazione per le grandi strutture di
vendita determinata da DLgs 114/98. Al fine di assicurare uniformita'
sul territorio regionale e maggiore certezza sia agli enti che agli
operatori commerciali, la Giunta regionale ha poi approvato con
deliberazione 1705/00 la modulistica per le autorizzazioni delle
grandi strutture di vendita.
Con riguardo al secondo aspetto evidenziato, si segnala la
deliberazione della Giunta regionale 681/00 con la quale sono state
definite le modalita' di svolgimento delle attivita' finalizzate ad
elevare il livello professionale o a riqualificare gli operatori che
svolgono l'attivita' professionale di commerciante.
Sono poi state adottate alcune autorizzazioni per l'apertura di
centri di assistenza tecnica a favore delle imprese commerciali.
Di seguito si elencano gli atti amministrativi adottati:
- deliberazione della Giunta regionale 681/00 diretta alla
definizione delle modalita' di svolgimento delle attivita'
finalizzate ad elevare il livello professionale o ad riqualificare
gli operatori che svolgono l'attivita' professionale di commerciante;
- deliberazione del Consiglio regionale 1410/00 concernente i criteri
e le condizioni per regolare gli obiettivi di presenza e sviluppo
delle grandi strutture di vendita, al fine di assicurare le
compatibilita' ambientali, contenere l'uso del territorio,
salvaguardare l'equilibrio delle differenti tipologie distributive,
nonche' per valutare i progetti relativi a nuovi insediamenti
rispetto agli assetti socio-economico, insediativi e della mobilita';
- deliberazione della Giunta regionale 1633/00 "L.R. 14/99, art. 15 -
Autorizzazione a Ascom Gest s.r.l. all'esercizio dell'attivita'
prevista nello statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 1634/00 "L.R. 14/99, art. 15 -
Autorizzazione a S.T.S. Centro di assistenza tecnica s.r.l.
all'esercizio dell'attivita' prevista nello statuto";
- deliberazione della Giunta regionale n. 1635/2000 "L.R. 14/99, art.
15 - Autorizzazione al CAT Confesercenti di Modena s.r.l. Centro di
assistenza tecnica alle imprese all'esercizio dell'attivita' prevista
nello statuto";
- deliberazione della Giunta regionale 1705/00 "L.R. 5 luglio 1999 n.
14, art. 11: approvazione modulistica".
Per quanto concerne l'attivita' svolta in ordine al contenzioso, e'
stato definito un pronunciamento in ordine a:
- n. 3 ricorsi presentati al Presidente della Giunta regionale (ex
art. 8, Legge 426/71) avverso provvedimenti di mancata iscrizione e
cancellazione dal registro Esercenti il commercio, emessi dai
Presidenti delle Camere di Commercio della regione.
- n. 4 ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo Regionale
afferenti questioni, conseguenti l'impianto normativo, di livello
regionale, introdotto dal D.Lgs. 114/98.
Relativamente alle politiche di intervento nel settore, gli strumenti
normativi regionali sono costituiti dalla L.R. 24 aprile 1995, n. 47
"Interventi per favorire l'istituzione, la ristrutturazione,
l'ampliamento ed il trasferimento dei mercati e dei centri
agroalimentari all'ingrosso. Abrogazione delle leggi regionali 7
novembre 1979, n. 42 e 24 dicembre 1981, n. 49" e dalla L.R. 10
dicembre 1987, n. 40 "Norme in materia di partecipazione regionale in
societa' consortili per la costituzione e la gestione di mercati
agroalimentari".In particolare con la L.R. 47/95 la Regione, al fine
di favorire la riqualificazione dei mercati all'ingrosso e la
realizzazione di zone commerciali e artigianali di servizio nelle
zone limitrofe ai medesimi interviene mediante la concessione di:
- contributi in conto capitale a sostegno degli oneri relativi alla
progettazione, costruzione, ampliamento, trasferimento e
ristrutturazione dei mercati e centri agroalimentari all'ingrosso;
- contributi per la redazione di progetti di fattibilita' e progetti
esecutivi relativi alle aree annesse ai centri agroalimentari.
Nel corso del 2000 sono stati concessi Lire 93.000.000 al Comune di
Parma per la ristrutturazione dell'impianto di lavaggio, copertura
con strutture prefabbricate, pavimentazione antisdrucciolo, banchine,
allacci e adeguamento scarichi alle normative igienico-sanitarie.
La capacita' di impegno e' stata del 13% in quanto non sono pervenute
dagli enti gestori dei mercati richieste tali da coprire la
disponibilita' del capitolo.
Sono stati pagati 245.563.916 a saldo di progetti di anni precedenti
e la velocita' di cassa e' stata di circa il 21%, in quanto gli enti
gestori hanno tre anni di tempo per completare i progetti, di
conseguenza anche i relativi pagamenti si protraggono nel tempo.
Con la L.R. 40/87 la Regione Emilia-Romagna partecipa alle societa'
consortili per la costruzione e gestione dei centri agroalimentari, e
precisamente alle societa' costituite per i centri agroalimentari di
Bologna, Rimini e Parma.
Nel corso del 2000 ha impegnato a favore del centro agroalimentare di
Parma 440.000.000 con una capacita' di impegno del 13%.
Settore Aiuti alle imprese
Per quanto concerne il settore degli aiuti alle imprese si e'
provveduto all'elaborazione di un atto contenente la definizione
degli indirizzi e delle modalita' di coordinamento delle funzioni
delegate alle Province in materia di concessione dei contributi, ai
sensi dell'art. 74 della L.R. 21 aprile 1999, n.3 (deliberazione n.
287 del 25 febbraio 2000).
In attuazione delle deleghe sono stati presentati dalle province i
piani provinciali che sono stati approvati con deliberazione n. 2394
del 19 dicembre 2000 assegnando complessivamente Lire 22.161.854.480
(Euro 11.445.642,64) cosi' ripartiti:
- Lire 3.500.000.000 alle cooperative di garanzia e consorzi fidi per
la formazione e integrazione dei fondi rischi o del patrimonio di
garanzia e per la concessione di contributi in conto interessi
attualizzati ai sensi degli artt. 6 e 7 della L.R. 41/97;
- Lire 15.294.976.907 ad Enti locali e a gruppi di operatori
commerciali per la realizzazione di programmi di riqualificazione
commerciale nei centri urbani ai sensi dell'art. 10 della L.R. 41/97;
- Lire 1.500.000.000 ad imprese commerciali per interventi di
assistenza tecnica ai sensi dell'art. 11 della L.R. 41/97;
- Lire 1.266.877.573 a imprese commerciali per l'introduzione di
sistemi di qualita' aziendale ai sensi degli artt. 12, 13 e 15 della
L.R. 41/97;
- Lire 600.000.000 ad aziende costituite in misura prevalente da
immigrati extracomunitari o emigrati per favorire l'occupazione nel
settore ai sensi dell'art. 15 della L.R. 14/90.
I suddetti contributi sono stati cosi' suddivisi per ogni singola
Provincia:
Bologna L. 8.483.974.311 Euro 4.381.607,06
Ferrara L. 1.847.204.092 Euro 954.001,30
Forli'-Cesena L. 1.307.128.126 Euro 675.075,34
Modena L. 2.100.932.741 Euro 1.085.041,21
Parma L. 1.598.260.684 Euro 825.432,76
Piacenza L. 2.001.347.247 Euro 1.033.609,59
Ravenna L. 2.196.741.016 Euro 1.134.522,05
Reggio Emilia L. 716.901.115 Euro 370.248,53
Rimini L. 1.909.365.148 Euro 986.104,80
Nell'anno 2000 e' stato inoltre:
- modificato il programma pluriennale (1988-2000) degli interventi
nel settore del commercio ai sensi della L.R. n. 41/1997
(deliberazione n. 1295 del 25 luglio 2000) al fine di uniformare il
limite percentuale massimo di cumulabilita' dei contributi concessi
agli Enti locali con quello dei soggetti privati;
- prorogato i termini per la presentazione delle domande ex L.R.
41/97 (deliberazione n. 977 del 13 giugno 2000);
- approvato il piano provinciale di Ravenna relativamente al
programma d'area di Ravenna - Parziale modifica della deliberazione
di Consiglio 1164/99 (deliberazione n. 2393 del 19 dicembre 2000).
Nell'anno 2000 e' stato inoltre approvato il seguente bando:
- approvazione bando per gli interventi previsti dal programma
regionale, attuativo della delibera CIPE 8 agosto 1996, ai sensi
dell'art. 2, comma 42, della Legge 28 dicembre 1995, n. 549.
(deliberazione n. 2360 del 19 dicembre 2000).
Settore Mercati e tutela dei consumatori
Relativamente al commercio su aree pubbliche, ai sensi della L.R.
12/99 e della deliberazione di Giunta regionale 1368/99 si sono
effettuate due pubblicazioni dei posteggi liberi nei mercati e nelle
fiere della Regione Emilia-Romagna nei Bollettini Ufficiali della
Regione (n. 56 del 31/3/2000 e n. 134 del 12/9/2000); ai sensi della
precitata normativa si e' provveduto alla raccolta dei dati e delle
caratteristiche delle fiere e sagre e alla loro pubblicazione. La
recente normativa ha permesso inoltre di raccogliere i dati dei
mercati ambulanti e di pubblicarli in un nuovo testo. Tutti i dati
messi a disposizione con le pubblicazioni precitate, oltre ad essere
un valido aiuto per gli operatori, forniscono un utile contributo ai
consumatori e a quanti effettuano studi e/o ricerche nel settore.
Per quanto attiene ai mercati all'ingrosso, sono stati concessi
contributi alle Amministrazioni comunali di Parma e Cesenatico con
deliberazione di Giunta regionale 2655/00 ai sensi della L.R. 47/95,
per un totale di Lire 271.838.830 per progetti relativi a lavori di
ristrutturazione, nuove coperture e adeguamento scarichi alle norme
igieniche.
Con riferimento all'area rete stradale distribuzione carburanti, in
attuazione del DLgs 32/98 sono state predisposte le "Norme di
indirizzo programmatico per la razionalizzazione della rete
distributiva dei carburanti per autotrazione - Intervento sostitutivo
regionale". Tali disposizioni sono state approvate con deliberazione
consiliare 1399/00. Si sono inoltre implementati i dati relativi ai
singoli impianti per mantenere aggiornato il monitoraggio della
rete.Per quanto attiene ai Centri agro-alimentari si e' provveduto
con deliberazione della Giunta regionale 2235/00 alla
"Rideterminazione della quota di partecipazione finanziaria della
Regione Emilia-Romagna al capitale sociale del Centro agro-alimentare
di Parma Srl" per una quota di Lire 440.000.000 al fine di
ottemperare all'aumento del capitale sociale deliberato
dall'assemblea straordinaria dei soci della predetta societa' nella
seduta del 24/3/2000 e di conservare l'attuale quota di
partecipazione al 4,4%.
Relativamente ai progetti ed ai piani di attivita' delle Associazioni
dei Consumatori-Utenti iscritte al registro regionale, sono stati
concessi contributi per Lire 300.000.000 con deliberazione della
Giunta regionale 2515/00, ai sensi della L.R. 45/92.
ASSESSORATO MOBILITA' E TRASPORTI
Trasporti pubblici - Settore ferrovie
Nel corso del 2000 ha avuto concreto avvio l'attuazione della riforma
in materia di trasporto pubblico di interesse regionale e locale ai
sensi del DLgs 422/97, come modificato e integrato dal DLgs 20
settembre 1999 n.400, che prevede la delega alle Regioni dei compiti
di programmazione dei relativi servizi.
Per il settore ferroviario oltre alla programmazione sono stati
delegati compiti amministrativi e funzioni inerenti le ferrovie in
concessione ed in gestione commissariale governativa, ed i servizi di
interesse regionale e locale che si effettuano sulla rete delle FS
SpA. Riguardo alle altre linee ferroviarie e' anche previsto il
trasferimento dei beni, degli impianti e dell'infrastruttura.
Accordi di programma
Gli "Accordi di programma" sulla base dei quali le Regioni subentrano
allo Stato quali concedenti dei servizi ferroviari, sono stati
sottoscritti dall'Emilia-Romagna con il Ministero dei Trasporti e
della Navigazione, rispettivamente il 21/3/2000, per le ferrovie in
concessione e in gestione commissariale governativa, ed il 9/3/2000
per i servizi ferroviari da affidare in concessione a FS SpA.
L'attuazione dei conferimenti, e quindi degli Accordi e
l'attribuzione delle relative risorse ha avuto effettiva esecuzione
in seguito alla emanazione di specifici decreti del Presidente del
Consiglio dei Ministri, la cui pubblicazione nella Gazzetta ufficiale
e' intervenuta il 30/12/2000.
Nel corso dell'anno ha avuto anche inizio l'attivita' istruttoria e
di confronto con le aziende ferroviarie per la definizione dei
Contratti di servizio e di programma che disciplineranno,
rispettivamente, lo svolgimento dei servizi ferroviari e la gestione
delle infrastrutture.
Il 18/4/2000 e' stato sottoscritto un accordo di programma con il
Ministero dei Trasporti e della Navigazione e con FS SpA per
l'affidamento a quest'ultima delle infrastrutture delle linee
ferroviarie locali di rilevanza per il sistema ferroviario nazionale,
ai sensi di quanto previsto dall'art. 8, comma 6/bis del DLgs 422/97.
Si e' trattato in sostanza di definire i criteri di affidamento ad FS
Spa della costruzione, ammodernamento, manutenzione e della gestione
delle infrastrutture e degli impianti delle linee Parma-Suzzara e
Suzzara-Ferrara, considerate di rilevanza per la gestione del
traffico nazionale e internazionale, rimaste pertanto allo Stato.
In relazione a tale intervenuta peculiarita' i beni attinenti a dette
linee non sono stati trasferiti alle Regioni interessate, ad
eccezione di cio' che attiene il materiale rotabile e a quanto
connesso all'esercizio del trasporto, sia passeggeri che merci
Legge sulla FER
L'avvio della riforma ha portato la trasformazione delle ex gestioni
commissariali governative operanti in Emilia-Romagna in una unica
societa' denominata "Ferrovie Emilia-Romagna srl", costituitasi in
data 11/4/2000.
La Regione, dando seguito, a quanto specificamente previsto
dall'accordo sottoscritto con il Ministero dei Trasporti e della
Navigazione il 21/3/2000, ha predisposto un'apposita legge, la n. 39
del 28/12/2000, per acquisire a titolo gratuito le quote della
menzionata societa', alla quale e' affidato un ruolo strategico per
lo sviluppo del trasporto ferroviario regionale.
Progetto qualita'
Il 20/11/2000 la Regione ha sottoscritto con FS Spa un accordo
denominato "Progetto Qualita'" per migliorare e potenziare lo
standard dei servizi resi ai viaggiatori.
Con questo accordo si e' data attuazione a quanto previsto
dall'addendum del 31/7/98 alla Convenzione attuativa dell'Accordo
Quadro del 29/7/94, sottoscritta dalla Regione con il Ministero dei
Trasporti, le Ferrovie dello Stato SpA e la TAV SpA (Treno Alta
Velocita').
L'accordo prevede in particolare: la messa in circolazione di nuovi
convogli ferroviari e di materiale rotabile ristrutturato, il
mantenimento della pulizia interna ed esterna nelle vetture e delle
stazioni, l'applicazione di apposite pellicole sui treni per la
facile rimozione di "graffiti", servizi di diffusione delle
informazioni all'utenza, la sperimentazione di servizi di
videosorveglianza in almeno cinque stazioni, lo sviluppo di azioni
per incentivare ed accelerare la realizzazione dell'integrazione
tariffaria (Progetto STIMER regionale).
Per quanto attiene gli interventi infrastrutturali prevede anche:
- la realizzazione di depositi cicli/motocicli, con il coinvolgimento
degli Enti locali interessati; l'individuazione, in accordo con
questi ultimi e con FS, di adeguate attivita' che assicurino un
migliore livello di accoglienza delle stazioni impresenziate;
- l'avvio con FS, attraverso la progettazione di nuove soluzioni
tecniche e organizzative, della realizzazione degli interventi di
miglioramento dell'accessibilita' nelle stazioni (sottopassaggi,
eliminazione barriere architettoniche, eventuale innalzamento dei
marciapiedi) e della soppressione od automazione di passaggi a
livello.
Riguardo al materiale rotabile vi e' da segnalare l'immissione in
esercizio sulle linee regionali del primo Treno, a due piani, ad Alta
Frequentazione - TAF - acquistato con contributi della Regione, la
cui presentazione e' avvenuta pubblicamente il 20/10/2000.
Interventi nel settore dei trasporti rapidi di massa
Il rifinanziamento della Legge 211/92, riguardante gli interventi a
sostegno dei sistemi di trasporto rapido di massa per migliorare la
mobilita' e le condizioni ambientali nei centri urbani, ha comportato
una intensa attivita' istruttoria per definire le priorita' di
progetti proposti alla Regione e intenzionati a candidarsi per
l'acquisizione dei contributi statali. L'anno 2000 ha visto,
nell'ambito del territorio regionale, l'assegnazione di circa 152
miliardi.
Quadruplicamento ferroviario veloce Milano-Bologna-Firenze e accordi
connessi
Sono proseguite le attivita' previste dagli accordi sottoscritti
dalla Regione con il Ministero dei Trasporti, le Ferrovie dello Stato
SpA e la TAV SpA (Treno Alta Velocita') ed Enti Locali, per il
quadruplicamento veloce della linea ferroviaria
Milano-Bologna-Firenze, per la realizzazione del Servizio ferroviario
regionale e dei relativi centri di interscambio e per lo sviluppo del
trasporto merci su ferrovia.
Le attivita' da gestire per parte regionale riguardano, oltre
all'istruttoria tecnica e l'assistenza ai fini dell'approvazione dei
progetti, il monitoraggio delle fasi realizzative e la verifica
dell'attuazione degli stessi accordi.
Di particolare rilievo i compiti svolti in seno agli Organismi di
verifica e controllo sugli impegni assunti, quali il coordinamento
del Comitato regionale di garanzia sugli impegni trasportistici in
Emilia-Romagna, la partecipazione al Comitato per il Nodo di Bologna,
il raccordo con gli Osservatori ambientali delle due tratte
principali e del Nodo.
Indagini sulla domanda di mobilita' ferroviaria in Emilia- Romagna
Nel corso del 2000 si e' dato avvio all'effettuazione di indagini
sulla domanda di mobilita' ferroviaria. L'indagine statistica,
sviluppata tramite interviste e conteggi dei saliti e dei discesi, ha
avuto il fine di indagare sugli aspetti qualitativi e quantitativi
della domanda della mobilita' ferroviaria.
Sono state fatte rilevazioni campionarie degli spostamenti
origine/destinazione nel periodo estivo ed in quello invernale
tramite interviste dirette ai passeggeri in partenza, in 40 stazioni
regionali, sia della rete FS che delle restanti linee in concessione
o in gestione governativa.
Progetti per l'innovazione tecnologica.
Da segnalare anche il proseguimento delle attivita' connesse alla
partecipazione al progetto comunitario EU-Spirit - nell'ambito del
Programma Applicazioni Telematiche - che si propone di sviluppare e
sperimentare un sistema informativo di facile uso per i servizi di
trasporto integrato. Una volta messo a punto questo sistema sara'
possibile pianificare, usando Internet, un viaggio "porta a porta"
tra regioni europee utilizzando mezzi di trasporto pubblico.
Trasporti pubblici locali
Nell'anno 2000 il settore ha operato sulla base di quanto previsto
dalla L.R. 30 del 1998, emanata in attuazione del DLgs 422/97.
Di particolare rilevanza, in relazione al percorso attuativo del
decentramento previsto dal citato DLgs 422/97 ed a norma dell'art. 8
della L.R. 30/98, e' stata l'approvazione da parte del Consiglio
regionale, su proposta della Giunta (delibera 1907/00) dell'Atto di
indirizzo generale in materia di programmazione e amministrazione del
trasporto pubblico regionale per il triennio 2001/2003. Con tale atto
sono stati richiamati i valori guida della politica regionale,
definiti i principi per la determinazione dei servizi minimi e
delineati i tempi e i modi della concertazione con gli Enti locali.
Il settore ha inoltre operato nell'ambito di numerose leggi statali
di finanziamento.
Le principali linee di intervento riguardano:
Mezzi regionali - Spesa in conto capitale
- L.R. n. 30 del 2 ottobre 1998 che, pur abrogando la L.R. 15/94 e
successive modifiche e la L.R. 48/89, ne ha recepito contenuti e
modalita'.
- L.R. 122/89 Parcheggi (limiti d'impegno decennale).
Mezzi statali - Spesa in conto capitale:
- Legge 204/95; Legge 151/81 Investimenti infrastrutturali.
- Legge 208/91 Piste ciclabili.
- Legge 366/98 Mobilita' ciclistica.
Mezzi regionali - Spesa corrente:
- L.R. 45/79 e successive modifiche. Fondo regionale trasporti (tali
leggi sono state abrogate a seguito dell'entrata in vigore della L.R.
2 ottobre 1998, n.30).
- L.R. 38/96 Fondo di riequilibrio (ugualmente abrogata).
Mezzi statali - Spesa corrente:
- Legge 204/95 Ripiano disavanzi esercizio 1987/1993
- Legge 194/98 Ripiano disavanzi esercizio 1994/1996
- Legge 472/99 Ripiano disavanzi esercizio 1997
Spese in conto capitale
Accordi programma 1997-2000
A seguito dell'aggiornamento 1999/2000 degli accordi di programma e
di servizio si e' proseguito nell'attuazione degli investimenti
programmati per il quadriennio 1997/2000.
Le risorse regionali dedicate a tale programmazione per il suddetto
quadriennio hanno consentito, anche a seguito della ridefinizione del
quadro normativo e dell'aggiornamento dei succitati accordi, la
prosecuzione degli investimenti da parte degli Enti locali.
A conclusione del quadriennio (1997/2000) si e' registrato un impegno
di circa 80 mld su una programmazione complessiva di circa 130 mld.
Programmi speciali d'area
Nel corso dello stesso anno si e' concretamente avviata l'attuazione
degli accordi di programma relativi ai Programmi speciali d'area. In
relazione agli impegni sottoscritti sono state attribuite risorse
regionali (ex L.R. 30/98), pari a circa 15 mld, con l'obiettivo di
integrare le azioni per la riqualificazione urbana, lo sviluppo della
mobilita' e il miglioramento del TPL. Nell'annualita' 2000 si sono
impegnati 4,6 mld.
Limiti di impegno decennali per la realizzazione di parcheggi
Nel corso del 2000 e' proseguita l'attuazione degli interventi
programmati, portando gli interventi avviati a circa il 50% delle
risorse programmate, corrispondenti a circa 150 mld complessivi
relativi ai limiti di impegno decennali.
Entro il 2000 su un totale di 50 interventi previsti sono stati
effettivamente realizzati e in maggior parte completati 36 parcheggi
pubblici per circa 9000 posti auto.
Investimenti finanziati con mezzi statali
Nel corso del 2000 la Regione Emilia-Romagna ha programmato i
finanziamenti statali ai sensi della legge 194/98, articolo 2, commi
1, 2, 5, 6, 7.
Gli importi assegnati per le finalita' di cui art. 2, commi 1 e 2
sono stati iscritti al capitolo 43261 per complessive Lire 53,5 mld.
Gli importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 2 commi 5, 6,
7 sono stati iscritti al capitolo 43263 per complessive Lire 135,9
mld a seguito di mutuo.
Dell'intero programma di cui sopra pari complessivamente a Lire 189,4
mld nel corso del 2000 sono stati impegnati Lire 98,3 mld per il
rinnovo del parco veicoli con eta' superiore ai 15 anni delle Aziende
del trasporto pubblico locale, nonche' per un programma di
miglioramento qualitativo del Servizio ferroviario regionale.
Si segnala una gestione ad esaurimento di risorse in c/capitale sul
Cap. 43226 pari a Lire 1,9 mld.
Altri capitoli interessati agli investimenti finanziati con mezzi
statali (43231 e 43224), presentano nel 2000 una disponibilita'
complessiva di Lire 22,4 mld, finalizzati per la quasi totalita' ad
investimenti tecnologici da adottare per il progetto del Sistema
Tariffario integrato regionale (STIMER).
I fondi non sono ancora stati impegnati, in quanto le previste
procedure di gara devono ancora essere espletate dai soggetti
interessati al progetto.
Risorse statali per piste ciclabili (Legge 208/91)
La gestione relativa al Cap. 45330 ha visto il completamento dei
programmi 1999 con un impegno di tutti i 628 milioni derivanti dai
residui di trasferimenti statali.
Risorse statali per mobilita' ciclistica (Legge 366/98)
Nel corso del 2000 e' stata approvata l'ammissione a contributo degli
interventi prioritari programmati secondo il quadro di previsione di
seguito indicato.
Le risorse assegnate alla Regione, a seguito del piano di riparto
ministeriale corrispondono a Lire 1.322.056.000 (quale annualita'
relativa al limite di impegno quindicennale). Tali risorse sono state
inscritte in assestamento di bilancio sul Cap. 45345 per
corrispondenti Lire 12.950.000.000 in c/capitale, quale spesa
corrispondente al mutuo. Per l'attuazione degli interventi
programmati, per quanto previsto dalla Legge 366/98, sono stati
inoltre messi a disposizione 14 mld di risorse regionali, allocate
sul Capitolo 43270 (ex L.R. 30/98).
in corso di approvazione un ulteriore riparto ministeriale per le
annualita' 2000/2002 (di cui alla Legge finanziaria 488/99) che
consentira' di ammettere a contributo ulteriori interventi
ammissibili, con il concorso di pari risorse a carico degli Enti
locali, quali soggetti attuatori. Cio' permettera' di avviare la
realizzazione degli interventi previsti entro il 2001.
Spesa corrente
Aggiornamento accordi di servizio 1999/2000
La L.R. n. 30 del 2 ottobre 1998 di riforma del trasporto pubblico
locale ha istituzionalizzato il metodo di concertazione (che la
Regione aveva introdotto gia' a partire dal 1994) per la
individuazione degli obiettivi e delle risorse necessarie per il
settore autofilotramviario secondo gli indirizzi di riforma del DLgs
422/97 e Legge 112/98.
La fase dell'aggiornamento degli accordi, iniziata nel 1999 ha
trovato la sua definitiva formalizzazione con l'approvazione da parte
della Giunta regionale (DG 101/00).
Con tale atto sono state definite le risorse per contributi di
esercizio e contributi di investimento a favore dei 9 bacini della
Regione.
I contributi regionali di esercizio a tal fine stanziati per il 2000
sono stati confermati in 359 mld sul Cap. 43225, a fronte di un
programma annuo di esercizio che prevede l'effettuazione di oltre 104
milioni di Km. La ripartizione dei contributi regionali e' basata su
un metodo che mette in comparazione gli esercenti attraverso
parametri di efficacia dei servizi e di efficienza dell'esercizio.
Col provvedimento annuale di assestamento la Regione ha inoltre
provveduto ad anticipare, attraverso uno stanziamento annuale di Lire
34 mld, l'onere derivante dall'applicazione ai contributi di cui
sopra dell'aliquota IVA al 10%. A norma della Lire 472/1999 e
relativo decreto attuativo, tale maggiore onere, certificato al
competente Ministero del Tesoro, dovrebbe essere in parte restituito
alla Regione nel corso del 2001.
Fondo di riequilibrio
Alle risorse di cui al punto f) si aggiungono quelle del fondo di
riequilibrio (Cap. 43175).
Tale fondo per l'esercizio 2000 e' stato finanziato:
- con 4 mld in sede di bilancio 2000;
- con ulteriori 3 mld in sede di assestamento del Bilancio 2000.
Tutti i 7 mld risultano interamente impegnati.
La ripartizione delle risorse si e' basata, come previsto dall'art.
33 della L.R. 30/98, sulle necessita' di riequilibrio degli standard
di servizio in relazione a parametri territoriali ed insediativi,
sulla necessita' di riequilibrio in relazione al riconoscimento
adeguato di soluzioni innovative dal punto di vista ecologico e
tecnologico ed in fine al riconoscimento di maggiori oneri per
servizi intermodali (integrazione autobus/treno).
Copertura disavanzi di esercizio
Leggi 204/95 e 194/98
proseguita anche per l'anno 2000 la concessione ed erogazione delle
competenze relative ai contributi per la copertura dei disavanzi
delle aziende di TPL relativi agli anni dal 1987 al 1996, sulla base
delle leggi 204/95 e 194/98, pari rispettivamente a Lire 49,037 mld
(cap. 43239) e Lire 0,498 mld (cap. 43227).
Legge 472/99
Con detta legge lo Stato ha assunto a proprio carico la parziale
copertura dei disavanzi residui delle aziende di TPL per l'anno 1997,
mediante l'assegnazione di un contributo quindicinale, con decorrenza
dal 1999 al 2013.
La Regione ha certificato disavanzi riferiti all'anno 1997 per un
importo complessivo di Lire 13,3 mld.
Con decreto dirigenziale del 27 giugno 2000 il Ministero dei
Trasporti ha provveduto a ripartire fra le Regioni i contributi in
parola assegnando alla Regione Emilia-Romagna la cifra di Lire 1,3
mld per gli anni dal 1999 al 2013.
Tali risorse, a norma dell'art. 12, commi 1 e 2 della Legge 472/99,
sono state utilizzate per coprire il 30% dei disavanzi certificati
(pari a Lire 3,9 mld) e la restante quota (pari a Lire 15,5 mld) e'
destinata a finanziamenti per programmi di investimento in
c/capitale, per una disponibilita' di 10,1 mld a seguito di
accensione di apposito mutuo per la conversione in c/capitale.
1. Servizio Infrastrutture per il trasporto
Trasporto merci, navigazione interna e porti
Logistica e trasporto merci
L'attivita' si e' rivolta alla incentivazione, allo sviluppo ed alla
regolamentazione della logistica e del trasporto delle merci,
cercando di favorire i trasporti intermodali in attuazione del
PRIT98-2010.
La legge utilizzata per eventuali finanziamenti per il momento e'
solo la Legge 30/98 e successive delibere di applicazione, che
consente in questo settore l'assegnazione di contributi per studi e
progetti.
Tramite questa legge, e' stato assegnato un contributo al Comune di
Lugo per la redazione dello studio di fattibilita' e della
progettazione definitiva delle opere connesse con il trasferimento
dello scalo merci ferroviario. La delibera e' stata pubblicata il
29/11/2000.
Piano regionale della logistica
Al termine del PRIT98-2010 a fronte della sempre maggiore attualita'
e rilevanza del tema del trasporto delle merci, si e' ritenuto
indispensabile proseguire un'azione di analisi e di definizione di
interventi, soprattutto nel settore della logistica.
La Regione Emilia-Romagna ha quindi indetto una trattativa privata
per uno studio riguardante le linee guida per un Piano regionale
della logistica volte all'individuazione di misure per lo sviluppo
della logistica del trasporto merci in ambito regionale per quanto
riguarda, in particolare, l'individuazione di un nuovo ruolo
dell'amministrazione pubblica nel campo della logistica e dei
trasporti, attraverso interventi che perseguano obiettivi, limitati
ma precisi, di innovazione e di allineamento ai migliori standard
europei, contemperando sia le esigenze di utenza che quelle di
sistema.
In sostanza, per l'operatore pubblico si tratta di avviare anche a
scala territoriale processi di riorganizzazione e di innovazione in
qualche modo corrispondenti a quelli gia' da tempo avviati nelle
dimensioni aziendali e interaziendali, delineando una logistica
regionale che sia, per quanto possibile, strumento di integrazione e
di verifica congiunta delle politiche insediative, infrastrutturali e
industriali.
La gara si e' conclusa alla fine del 2000 ed e' stata prescelta la
Societa' Steer Davies Gleave. Il lavoro avra' una durata di 8 mesi al
termine dei quali ci si aspetta di avere il quadro delle azioni piu'
efficaci e convenienti che la Regione possa attuare per lo sviluppo
del settore, da inserire anche in una eventuale nuova legge.
Istituto regionale sui trasporti e la logistica
Nel 2000, con Delibera di Giunta n. 420, e' stato approvato lo schema
di convenzione con l'Universita' degli Studi di Bologna e
l'Universita' Cattolica sede di Piacenza per la costituzione di un
centro finalizzato all'attuazione di un programma triennale avente ad
oggetto attivita' di ricerca, studio e aggiornamento nel settore del
trasporto e della logistica. Tale atto e' in corso di integrazione
per procedere ad un rapido avvio all'attivita' didattica.
Progetto GILDA
Il progetto GILDA (Gestione Informatica della Logistica Distribuita
nello spazio Adriatico-Jonico), e' finanziato con risorse comunitarie
(programma Interreg II C per l'area di cooperazione transnazionale
CADSES - Central, Adriatic, Danubian and South-Eastern Space) e
nazionali per un importo di oltre 12 miliardi di lire.
La sua fase attuativa - avviata nel corso del 1999 - e' proseguita
nel corso del 2000 dovendosi principalmente risolvere la procedura di
affidamento dei servizi e delle forniture principali per lo sviluppo
della rete informatica - telematica, obiettivo principale del
progetto.
Il 18 gennaio 2000, infatti, una sospensione cautelare della
procedura di affidamento (svoltasi gia' nel corso del 1999) disposta
dal Consiglio di Stato in seguito ad appello di due imprese
ricorrenti, ha richiesto l'individuazione di una soluzione al tempo
stesso legittima e compatibile con i vincoli temporali per il
completamento del progetto posti dal finanziamento comunitario (entro
il 2001).
Con il coinvolgimento del Ministero dei Lavori pubblici (referente
governativo per il programma Interreg), del Gruppo Tecnico di
Coordinamento (organo consultivo di rappresentanza di tutte le
regioni adriatiche - beneficiarie del progetto - e delle
amministrazioni centrali interessate al progetto), dei consulenti
legali appositamente attivati e del Servizio Legale della Regione,
tale soluzione e' stata individuata nell'indizione di nuova gara -
nella forma della trattativa privata - aperta a tutte le imprese
prequalificate e aventi presentato offerte nella precedente gara (ai
sensi dell'art. 7, comma 2, lettera a, del DLgs 157/95).
In breve tempo - compatibilmente con i termini di legge - e' stato
cosi' possibile esperire la nuova gara, che ha portato
all'aggiudicazione definitiva dell'appalto al raggruppamento
temporaneo di imprese costituito dalle Societa' Ericsson
Telecomunicazioni (mandataria), autovie Venete e Logo 2000 (delibera
n. 1820 del 24 ottobre 2000).
L'attivita' di analisi e sviluppo a carico dell'ATI appaltatrice e'
cosi' iniziata nel corso dei mesi di novembre e dicembre.
Progetto Corridoio Adriatico
L'iniziativa "Corridoio Adriatico", promossa dalle sette Regioni
adriatiche per la realizzazione di uno studio di fattibilita'
relativo alla rete plurimodale del trasporto lungo la fascia
adriatica, si e' conclusa gia' alla fine del 1999, con l'emissione e
l'approvazione del rapporto finale dello studio.
Nel corso del 2000, sono state ulteriormente discusse e avviate
iniziative per dar seguito ai risultati dello stesso, e sono state
completate (a cura della Regione Marche, incaricata della
amministrazione del progetto) le procedure di rendicontazione.
Intesa interregionale per la navigazione interna e ARNI
L'Emilia-Romagna ha contribuito, nel 2000, alle spese dell'Intesa
interregionale per la navigazione interna, costituita alla fine degli
anni '70 tra le Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna
per gestire congiuntamente il sistema idroviario padano-veneto che ha
nel Po, come e' noto, la sua asta principale.
Le spese sostenute dalla nostra Regione sono ammontate nell'esercizio
in questione a circa 10 miliardi e hanno riguardato, in estrema
sintesi, il funzionamento dell'Azienda regionale per la navigazione
interna e alcuni interventi di manutenzione alle vie di navigazione.
Tali spese saranno ripartite sulla base dei criteri contenuti nella
nuova convenzione approvata con delibera del Consiglio in data
18/3/1999, n. 1094.
inoltre in corso di avanzata elaborazione, sempre in accordo con le
altre Regioni, un nuovo progetto di legge avente lo scopo di superare
l'attuale sistema di gestione del Sistema idroviario mediante la
costituzione di un soggetto unico, dotato di adeguati poteri
operativi, in grado di risolvere le disfunzioni finora verificatesi a
causa dell'eccessiva frammentazione dei centri decisionali.
L'azione della nostra Regione, nella navigazione interna, e' attuata
operativamente soprattutto attraverso l'ARNI (Azienda regionale per
la navigazione interna) cui competono i compiti relativi al
mantenimento dei fondali del Po e dell'Idrovia Ferrarese, nonche'
all'attuazione degli interventi necessari a consentire e a migliorare
la navigabilita' dei corsi d'acqua.
Attraverso l'ARNI vengono (e nel corso del 2000 sono stati in parte)
attuati non solo lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria
alle infrastrutture ed ai mezzi nautici inerenti il sistema
idroviario, ma anche gli interventi finanziati con risorse statali ai
sensi della Legge 380/90, riguardanti la realizzazione del sistema
idroviario padano-veneto, tra i quali assume forte rilievo quello
relativo al nuovo porto sul Po in localita' Pieve di Saliceto (RE).
La realizzazione di tale opera ha avuto uno slittamento temporale a
causa dell'inadempimento della ditta aggiudicataria che ha comportato
la risoluzione del contratto ed ad un nuovo affidamento dei lavori.
Sempre con riferimento ai fondi assegnati con Legge 380/90, va
evidenziato che e' stata praticamente completata la progettazione
esecutiva del nuovo ponte ferroviario di Migliarino, lungo l'Idrovia
Ferrarese, in sostituzione di quello esistente di ostacolo alla
navigazione commerciale, e sono stati ultimati i lavori di
costruzione di un nuovo ponte viadotto sull'idrovia ferrarese in
comune di Comacchio.
Relativamente all'annosa vicenda relativa alla realizzazione della
Conca di navigazione di Pontelagoscuro, va evidenziato che i lavori
stanno regolarmente proseguendo avendo questo ente gia' liquidato, a
fine anno, il primo stato di avanzamento lavori.
Infine, a seguito dei finanziamenti statali (Legge n. 194 e n. 413
del 1998) per il rilancio del sistema idroviario padano veneto,
nonche' della sottoscrizione, a Chioggia, nel marzo 1999 di un
protocollo d'intesa tra Ministero dei Trasporti e Regioni interessate
per la ripartizione delle risorse disponibili (alla nostra Regione
sono stati destinati complessivamente 200,5 miliardi di cui ca. 175
destinati all'adeguamento a classe V dell'idrovia ferrarese e la
parte rimanente per la regimazione a corrente libera dell'alveo di
magra del fiume Po e per progettazioni) si e' aperta una fase
importante e impegnativa legata al processo di attuazione degli
interventi.
Nel corso del 2000, in considerazione delle problematiche di tipo
ambientale e urbanistico legate al completamento del sistema
idroviario si e' provveduto a raggiungere intese ed accordi con le
diverse realta' istituzionali per favorire l'efficacia e la
tempestivita' dell'azione amministrativa in ordine a quanto sopra ed
in ordine alle indicazioni contenute nello studio di fattibilita'
dello stesso sistema idroviario padano-veneto.
Scuole nautiche
A seguito dell'adozione da parte del Consiglio della Regione
Emilia-Romagna della deliberazione 1309/99, recante "Approvazione dei
criteri e dei requisiti per l'autorizzazione e la vigilanza
amministrativa in materia di scuole nautiche, in attuazione dell'art.
28 del DPR 9 ottobre 1997, n. 431", e' stata avviata l'attivita'
istruttoria volta al rilascio delle autorizzazioni all'esercizio di
attivita' di scuola nautica a quei soggetti che hanno presentato la
relativa istanza.
Tale fase di applicazione della disciplina regionale non ha
evidenziato particolari criticita' e le scuole nautiche autorizzate
nel corso dell'anno 2000 sono state dieci in tutto il territorio
regionale.
Piu' problematico e' stato l'aspetto relativo alla vigilanza
amministrativa sull'attivita' delle scuole nautiche a causa della
mancanza di qualsiasi strumento sanzionatorio atto a bloccare
eventuali situazioni di abusivismo.
Stante l'insufficienza del quadro normativo gli strumenti sinora
utilizzati a supporto dell'attivita' di vigilanza si sono dimostrati
di scarsa efficacia. Questa situazione, svuotando in parte la valenza
delle autorizzazioni gia' rilasciate, ha disatteso le aspettative dei
soggetti titolari, alcuni dei quali hanno lamentato il patimento di
danni.Si ricorda, infine, che la Regione Emilia-Romagna nell'anno
2000 ha esercitato le funzioni di cui trattasi in via transitoria,
avendo il DLgs 112/98 gia' trasferito le competenze in materia di
scuole nautiche in capo alle Amministrazioni provinciali.
Porti regionali e comunali
Come prevede la normativa sul sistema portuale dell'Emilia-Romagna,
la Regione provvede a coprire totalmente le spese per la costruzione
e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere, degli
impianti e delle attrezzature nei cinque porti "regionali" (Goro,
Porto Garibaldi, Cesenatico, Rimini e Cattolica) e contribuisce al
finanziamento dei programmi d'intervento per i porti "comunali" di
Bellaria, Cervia, Gorino e Riccione, dei porti ed approdi turistici e
dei porti ed approdi fluviali elaborati dai Comuni stessi, da altri
Enti pubblici o privati.
Il programma annuale per il 2000 ha finanziato, per oltre 3.900
milioni, interventi di: manutenzione delle banchine di Porto
Garibaldi (320,6 milioni), mantenimento di idonei fondali nei porti
di Goro (1.520 milioni), Cattolica (160 milioni) e Bellaria (80
milioni), installazione di paraurti di banchina nel porto di Rimini
(500 milioni), riqualificazione e ristrutturazione delle banchine nei
porti di Bellaria (320 milioni) e Riccione (600 milioni),
riqualificazione e ristrutturazione nei porti fluviali di Boretto
(RE) (300 milioni) e di Torricella di Sissa (PR) (100 milioni).
Ai cinque porti regionali sono stati altresi' assegnati 220 milioni
per le spese relative all'illuminazione, pulizia degli ambiti
portuali compresa la cura dei segnalamenti ottici per la navigazione.
Scalo merci Ravenna
In data 6 ottobre 2000 e' stata sottoscritta la convenzione tra
Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna,
Autorita' Portuale di Ravenna, Camera di Commercio di Ravenna e
Ferrovie dello Stato S.p.A., per disciplinare impegni e coperture
finanziarie (per importi complessivi di quasi 50 miliardi)
finalizzati all'attuazione della delocalizzazione dello scalo
ferroviario delle merci pericolose dal centro cittadino di Ravenna
alla zona portuale nonche' degli interventi connessi al prolungamento
della dorsale ferroviaria a sinistra del Canale Candiano.
I lavori, che dovrebbero iniziare entro il 2001 e completarsi nel
2004, consentiranno di raggiungere, seppur parzialmente, il duplice
obiettivo di potenziare le infrastrutture riguardanti i collegamenti
della rete ferroviaria con il porto di Ravenna e di contribuire alla
riduzione dei gravi rischi per la pubblica incolumita' e per
l'ambiente dell'area portuale.
Viabilita' e sicurezza stradale
Trasferimento viabilita' statale
Dopo l'emanazione in data 29/10/1999 del DLgs 461 che individua la
rete stradale di interesse nazionale, si sono intensificati, nel
corso del 2000, gli incontri in sede di Conferenza Unificata e di
Presidenza del Consiglio per la definizione delle risorse
finanziarie, umane, organizzative e strumentali finalizzate alla
gestione della rete stradale che sara' trasferita.
Tali incontri hanno portato all'emanazione dei seguenti decreti:
- DPCM in data 21 febbraio 2000 relativo all'individuazione delle
strade di interesse regionale;
- DPCM in data 12/10/2000 relativo all'individuazione dei beni e
risorse da trasferire alle Regioni per l'esercizio delle funzioni in
materia di viabilita';
- DPCM in data 13/11/2000 relativo ai criteri di ripartizione fra le
Regioni e gli Enti locali dei beni e delle risorse per l'esercizio
delle funzioni;
- DPCM in data 22/12/2000 relativo al trasferimento delle risorse
alle Regioni e agli Enti locali per la gestione delle strade
trasferite.
Nel corso del 2000 sono state inoltre definite insieme alle Province
le funzioni in materia di viabilita', da trasferire alle stesse e
quelle da mantenere in capo alla Regione ed e' stato approvato,
sentita la Conferenza Regione-Autonomie locali, il riparto fra
Regione e Province delle risorse per l'esercizio delle funzioni
conferite dal D.lgs 112/98.
Sono state infine valutate e individuate con il Compartimento ANAS di
Bologna le modalita' operative per la redazione dei verbali di
consegna delle strade e per i relativi sopralluoghi.
Programma triennale ANAS-stralcio 2000
L'azione della Regione si e' rivolta alla definizione insieme
all'ANAS e al Ministero dei Lavori Pubblici agli interventi sulla
viabilita' statale da inserire nel programma triennale 1998-2000 -
stralcio 2000.
I criteri seguiti sono stati, in coerenza con quanto previsto dalla
delibera di Consiglio 37 del 20 luglio 2000: l'appartenenza ad un
piano gia' approvato e la cantierabilita' dell'opera.
Nello stralcio ANAS 2000 sono stati finanziati sei interventi per
Lire 211,6 mld. sulle strade emiliano romagnole: la variante di
Fiorenzuola, la tangenziale di Vignola, uno stralcio della complanare
S. Lazzaro-Osteria Grande, un lotto dei lavori di adeguamento della
E45, la variante Dinazzano-Scandiano, un lotto di completamento della
tangenziale di Parma.
Sono stati inoltre assegnati dalla Regione contributi ad Enti locali
per la progettazione di alcune opere viarie previste dal PRIT.
Un'altra azione fondamentale e' stata quella di sollecitazione nei
confronti dell'ANAS per l'accelerazione dei lavori e il superamento
degli ostacoli in merito alle opere in corso.
Contributi sulla viabilita' locale
Il programma 2000 per gli interventi sulla viabilita' locale ha
assegnato, ai sensi della Legge 3/99 contributi a Comuni e Province
per una somma complessiva di 6 mld. con la quale sono stati
finanziati 59 interventi su strade comunali e provinciali.
Gestione programma d'interventi per la sicurezza dei trasporti (L.R.
30/92)
Avvio lavori relativi agli interventi finanziati con il terzo bando
di contributi (18 mld), controllo e monitoraggio lavori primo e
secondo bando - collaborazione e coordinamento attivita' degli Enti
finanziati.
Informatizzazione dei dati relativi al "Programma" (96 mld., 247
interventi), predisposizione di una relazione sulle caratteristiche
tecniche dei progetti e organizzazione di un repertorio degli
interventi.
Sviluppo di sistemi di gestione informatizzata dei dati relativi ai
flussi di traffico
Predisposizione di specifiche tecniche per la realizzazione di un
sistema sperimentale di rilevazione delle condizioni del traffico e
di informazione ai conducenti su strade particolarmente a rischio
della provincia di Ravenna (1,3 mld).
E55 "Nuova Romea"
Partecipazione alle attivita' del gruppo interregionale per la
predisposizione delle progettazioni preliminari e dello studio
preliminare ambientale strategico (SEA).
Linee guida per la progettazione
Predisposizione delle specifiche tecniche per la redazione di "Linee
guida per una progettazione integrata delle infrastrutture stradali"
(400 ml.).
Coordinamento delega in materia di trasporti eccezionali
Predisposizione della ripartizione dei proventi derivanti
dall'indennizzo d'usura dei mezzi d'opera relativi agli anni 98 e 99
(Lire 1,6 mld).
Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza
Nel corso del 2000 e' stata ulteriormente sviluppata l'azione di
sensibilizzazione sul tema della educazione alla sicurezza stradale,
con l'obiettivo di diffondere maggiormente la cultura della sicurezza
stradale.
Sulla base dell'intesa con il mondo della scuola e' stata rafforzata
l'iniziativa di formazione dei docenti e, a seguito degli indirizzi
dell'Unione Europea a cui dovra' seguire la revisione del Nuovo
Codice della strada, si sono poste le basi per realizzare corsi di
"Guida sicura" e per il patentino per i ragazzi che vorranno guidare
il ciclomotore.
Sono stati individuati alcuni obiettivi prioritari soprattutto
finalizzati alla formazione dei giovani, intensificando il tema della
preparazione alla guida sia "delle due che delle quattro ruote", con
programmi specifici predisposti dalle scuole con la collaborazione di
esperti e tecnici del settore.
Per il problema della preparazione alla guida dei ragazzi per
l'acquisizione della patente, sono state avviate sperimentazioni di
formazione degli istruttori di scuola guida, inserendo nei loro
programmi informativi anche argomenti attinenti la guida sicura e la
guida sotto l'effetto di alcol, sostanze stupefacenti, ecc.
La scuola ha prodotto campagne di sensibilizzazione in collaborazione
con la Regione Emilia-Romagna e ha prodotto anche importanti
documenti di studio.
La Sovrintendenza scolastica regionale e i Provveditorati, fortemente
impegnati sui temi della sicurezza stradale, hanno individuato al
proprio interno un referente che collabora attivamente con
l'Osservatorio regionale.
Sul tema del ruolo della famiglia tra scuola e societa', nel percorso
formativo per la sicurezza stradale, e' stato organizzato un convegno
a livello europeo, in grado di approfondire il ruolo formativo della
famiglia sul tema della sicurezza stradale.
Il convegno e' stato organizzato d'intesa con European Parents
Association-EPA.
L'EPA, accreditata presso l'Unione Europea, e' composta dalle
rappresentanze di 50 associazioni di genitori di ragazzi che
frequentano le scuole di ogni ordine e grado, non solo nei Paesi
dell'Europa dei 15, ma anche in altri Stati esterni all'Unione
Europea. L'incontro ha permesso di mettere a confronto esperienze ed
obiettivi che coinvolgono tutti i Paesi, non solo europei,
interessati al grave problema degli incidenti stradali.
Sono stati avviati programmi di collaborazione con gli Enti per
sensibilizzare gli utenti automobilisti sul problema delle cinture di
sicurezza, sul problema della velocita', ecc.
stato istituito un gruppo di lavoro interassessorile riguardante la
conoscenza degli incidenti stradali, al fine di definire un
protocollo d'intesa con l'ISTAT, che permetta la conoscenza dei dati
relativi agli incidenti stradali in tempo reale.
Il programma "Maggio in strada" ha visto la realizzazione di oltre
200 iniziative di sensibilizzazione rivolte dai ragazzi agli adulti
per un loro maggiore rispetto delle regole della strada.
Sulla base di un rapporto di collaborazione con gli organizzatori del
Motor Show, tutta la manifestazione e' stata dedicata al tema della
sicurezza stradale ed ha visto la partecipazione di molte imprese che
hanno dedicato ampi spazi alle prove di guida sicura per i ragazzi.
Inoltre per la prima volta la manifestazione Motor Show e' stata
inaugurata dall'Osservatorio per l'educazione stradale e la
sicurezza, con il coinvolgimento di 1500 ragazzi in eta' compresa tra
i 18 ed i 19 anni.
ASSESSORATO CULTURA. SPORT. PROGETTI PER I RAPPORTI CON I CITTADINI
Cultura Sport e Tempo libero
L'anno 2000 e' caratterizzato dal completamento del programma di
riordino della normativa di disciplina delle attivita' culturali e
dei beni culturali prefigurato dalla L.R. 3/1999, non solo al fine di
recepire le funzioni conferite dallo Stato con il DLgs 112/1998,
quanto di informare la legislazione regionale al principio di
sussidiarieta' e al metodo della programmazione ed introdurre
modalita' di azione amministrativa di carattere innovativo, oltre che
corrispondere a nuove esigenze e obiettivi.
Nel corso dell'anno, infatti, sono state elaborate ed approvate dal
Consiglio regionale la nuova legge in materia di sport, la n. 13 del
25 febbraio 2000, e quella in materia di biblioteche, archivi
storici, musei e beni culturali, la n. 18 del 24 marzo 2000, che si
affiancano alla normativa in materia di spettacolo gia' approvata nel
corso del 1999.
In materia di spettacolo sono stati inoltre approvati i principali
atti amministrativi necessari per dare attuazione alla L.R. 13/1999:
il Consiglio regionale ha approvato il Programma triennale dello
spettacolo (deliberazione n. 1343 del 19 gennaio 2000) e sono state
stipulate 20 convenzioni triennali con soggetti pubblici e privati e
accordi triennali con ciascuna Provincia della regione. Tale azione
ha consentito ai soggetti pubblici e privati operanti nel settore un
quadro di riferimento certo per un periodo di tempo sufficiente alla
programmazione delle proprie attivita' e ha assicurato un maggiore
coordinamento nell'impiego delle risorse dei diversi soggetti oltre
che convergenze significative verso scopi comuni. Unitamente alla
assegnazione delle risorse destinate alle spese correnti, si e'
provveduto alla assegnazione dei contributi per spese di investimento
nel settore e sono stati impegnati i relativi fondi.
poi proseguita la gestione di alcune leggi di incentivazione
specifica o di partecipazione a fondazioni o associazioni. In
particolare si segnalano la L.R. 27/95 di partecipazione alla
Fondazioni "A. Toscanini" e la L.R. 20/92 di partecipazione
all'Associazione Teatrale dell'Emilia-Romagna (ATER),
all'Associazione Emilia-Romagna Teatro (ERT), all'Associazione Centro
regionale della danza (CRD). Nel contempo sono state poste le basi
per adeguare la compagine dei partecipanti a tali soggetti, anche
attraverso la loro trasformazione, per consentire un maggiore
coinvolgimento di soggetti pubblici e privati favorendo l'apporto di
capitali privati per la realizzazione di attivita' culturali.
Sempre nel settore dello spettacolo e' stata implementata l'attivita'
dell'Osservatorio sulle realta' dello spettacolo e comunicazione,
previsto dalla L.R. 13/99, attraverso una convenzione con ATER, e
sono state ulteriormente sviluppate le attivita' di Film commission
con l'istituzione del Consorzio Digicitta' e il coordinamento
nazionale delle Film commission.
Per quanto riguarda la promozione culturale l'attivita' si e'
indirizzata alla gestione delle Leggi regionali n. 37 del 1994 e n.
13 del 1997 con l'approvazione del piano annuale degli interventi per
attivita' culturali; si e', inoltre, intervenuti per il
rafforzamento, anche dal punto di vista patrimoniale, di organismi
pubblici e privati operanti nel settore ed e' stato approvato il
piano degli interventi per acquisti di attrezzature e tecnologie.
Sono stati avviati alcuni interventi diretti con la stipula di
convenzioni con l'Istituto Cervi e con l'Istituto Parri.
proseguita nel 2000 la gestione della L.R. 40/98 relativa ad
interventi finanziari speciali per la realizzazione di eventi di
grande rilevanza per il territorio regionale destinati comunque a
sostenere l'incremento della dotazione di strutture a carattere
stabile per attivita' culturali. In particolare sono stati approvati
i protocolli d'intesa e gli accordi per la realizzazione delle
celebrazioni verdiane e per l'adeguamento del Teatro Verdi di
Busseto.
Nel settore delle biblioteche, archivi storici, musei e beni
culturali e' stata avviata con l'Istituto regionale per i beni
artistici, culturali e naturali, l'attuazione della L.R. 18/00; in
particolare e' stato approvato il piano annuale delle attivita' in
applicazione dell'art. 16 della L.R. 18/00.
In materia di sport l'assegnazione e la gestione dei contributi per
le attivita' di associazionismo sportivo di livello regionale e per
la realizzazione di manifestazioni sportive e' avvenuta dando
attuazione alle nuove modalita' previste dalla L.R. n. 13 del 2000.
E' stata inoltre avviata l'attivita' dell'Osservatorio del sistema
sportivo, previsto dalla stessa legge, con la realizzazione di una
indagine sugli impianti sportivi e ricreativi del territorio. Per
quanto riguarda la formazione delle professioni turistico-sportive,
nel corso del 2000 sono stati svolti i corsi per maestri di sci (L.R.
42/93) e per guide alpine ed accompagnatori di montagna (L.R. 3/94).
Progetti per i rapporti con i cittadini
Lo sportello URP della Regione Emilia-Romagna e attivita' di
comunicazione
Nel corso dell'anno 2000 si sono rivolti all'URP 23.119 utenti
(cittadini, imprese, associazioni, amministrazioni pubbliche), si
sono inoltre registrati 168.157 accessi al sito Internet. In tutti i
casi sono state fornite con tempestivita' le informazioni richieste e
si e' realizzata una attivita' di ascolto che ha consentito di
indirizzare al Consiglio, agli Assessorati e alle Direzioni feed-back
sulle piu' rilevanti attivita' della Regione Emilia-Romagna.
Si e' inoltre conclusa la revisione del sistema informativo dell'URP,
realizzando un complesso di banche dati caratterizzato da una
maggiore accessibilita' e da una gestione completamente interna.
Sono stati avviati accordi con sette Comuni regionali per
l'estensione della rete degli Infopoint per l'autoconsultazione
telematica da parte degli utenti del territorio regionale (oltre ai 7
gia' funzionanti in altrettanti URP di Comuni capoluogo).
Sono state realizzate iniziative di approfondimento e divulgazione
attraverso la pubblicazione di tre numeri della Collana "Quaderni di
comunicazione pubblica", piu' precisamente: "Facce e interfacce della
comunicazione", "In forma di Portale", "Comunicazione pubblica e
Regioni".
Nel sito Internet della Regione si e' proceduto al costante
aggiornamento della versione ipertestuale della "Guida ai Servizi e
agli Uffici della Regione", si e' realizzato il sito "Euro facile".
E' stata inoltre ampliata la sezione dedicata agli operatori
attraverso la predisposizione di due "manuali" utili per l'attivita'
degli URP (i dieci segreti dell'URP) e per la diffusione delle
tecniche di semplificazione (semplificare il linguaggio burocratico).
Si e' svolta attivita' formativa rivolta agli operatori degli
Infopoint regionali sulle tecniche di ricerca delle informazioni nei
siti di Giunta e Consiglio in ERMES.
stata inoltre condotta una attivita' formativa, rivolta a operatori
di Amministrazioni pubbliche, sulle tecniche di semplificazione del
linguaggio amministrativo.
Il 22 settembre, nell'ambito di COM-PA 2000, si e' inoltre
organizzato il Convegno "Comunicazione pubblica e Regioni: percorsi
compiuti e nuovi orizzonti. Esperienze e progetti a confronto".
La Rete degli URP
Si sono realizzati i programmi di lavoro a sostegno delle attivita' e
funzioni degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico del territorio
regionale e nazionale nell'ambito dei progetti "Il Sistema e la rete
degli URP dell'Emilia-Romagna" e "URP degli URP", condiviso con il
Dipartimento della Funzione pubblica.
In particolare nel corso dell'anno 2000 sono state realizzate le
seguenti attivita':
per il progetto regionale:
- realizzazione di laboratori formativi su temi di rilevante
interesse per gli operatori individuati sui fabbisogni espressi dagli
operatori stessi. I laboratori sono stati condotti con l'intervento
di esperti ma anche attraverso gli studi di caso su interventi,
progetti e azioni significative e di successo e potenzialmente
esportabili realizzate all'interno delle singole Amministrazioni;
- gestione degli strumenti di informazione e scambio tra gli
operatori attraverso l'implementazione della apposita sezione
dedicata al progetto sul sito di ERMES e la diffusione di una
newsletter a tutti gli operatori delle Amministrazioni pubbliche;
- attivita' di tutoraggio, intese come azioni di sostegno mirate alle
Amministrazioni di piccole dimensioni per il supporto alla fase di
start up degli Uffici per le relazioni con il pubblico;
- censimento e analisi degli URP del territorio emiliano-romagnolo
attraverso una indagine prodotta annualmente presso tutte le
Amministrazioni pubbliche della regione Emilia-Romagna sullo stato
dell'arte degli Uffici e sul loro sviluppo quantitativo e
qualitativo;
per il progetto nazionale:
- potenziamento e restyling del sito dedicato alle attivita' degli
Urp, con implementazione di esperienze di casi, progetti, atti e
documentazione ufficiale adottata nelle singole amministrazioni ed
uffici;
- realizzazione di servizi di consulenza agli Uffici relazioni con il
pubblico sia attraverso l'attivita' dello sportello ubicato presso il
Servizio Sistemi informativi della Regione Emilia-Romagna sia
attraverso la "mappa delle abilita'" e la mailing list "Urpnews";
- partecipazione ai saloni di Forum PA (Roma, maggio 2000) e COM-PA
(Bologna, settembre 2000) nel corso del quale e' stato organizzato un
convegno sull'esperienza del progetto e sulle comunita' di pratica.
La gestione del WEB e progetti di ricerca e sviluppo in ambito
informatico e telematico
Nel corso del 2000 si e' operato secondo i seguenti ambiti
prioritari:
- gestione, manutenzione, sviluppo e ottimizzazione del server web al
fine di migliorare i servizi Internet e Intranet, con l'obiettivo di
promuovere, coordinare e controllare le attivita' dei fornitori di
informazione garantendo la sicurezza dei loro dati e fornendo loro un
supporto migliore nella redazione delle pagine web.
- creazione di nuova informazione nel sito Internet "ERMES". Tra le
iniziative piu' significative, i siti relativi a:
- portale delle Imprese ("ERMES Inprese"),
- ricettivita' turistica regionale ("Emilia-Romagna turismo"),
- cartografia nei siti web della Regione e degli Enti locali
("Insiemenelgis"),
- attivazione del sito Archivio Cartografico, il Bookshop della
Regione, che consente ordini on-line,
- sito informativo EuroFacile,
- promozione della riqualificazione urbana ("Inforum"),
- attivita' del Coreco,
- attivita' del Centro Ricerche Marine;
- sviluppo di applicazioni in area Intranet. Tra le iniziative piu'
significative:
- attivazione del sistema informativo per gli operatori URP,
- sito Intranet Consiglio regionale,
- gestione dei comunicati stampa per il Consiglio regionale,
- Internos: agenda telematica di comunicazione interna,
- nuova gestione degli atti amministrativi,
- applicazione per la gestione del patrocinio legale e contenzioso;
- Innovazione dei sistemi.
L'innovazione dei sistemi e' di particolare importanza nella
evoluzione dei servizi. Tra le iniziative piu' importanti intraprese
in questo ambito vi sono:
- implementazione servizi ad accessibilita' da telefonia mobile
(WAP),
- studio di possibili soluzioni di e-procurement,
- utilizzo di tecnologie multimediali su WEB,
- studio e implementazione di sistemi di ricerca avanzati.
Particolare attenzione e' stata prestata all'usabilita' dei sistemi e
cioe' alla capacita' degli stessi di essere facili da imparare e da
usare, tali da non indurre in errore e in grado di dare soddisfazione
agli utilizzatori.
Quest'ultimo aspetto diviene sempre piu' importante, via via viene
esteso l'uso di sistemi interattivi a persone non esperte.
Tutto cio' ha portato ad un forte incremento degli accessi sul web
regionale: i contatti medi mensili hanno raggiunto circa 10 milioni,
50.000 circa le pagine visualizzate in media ogni giorno, oltre
15.000 gli utenti che accedono al web regionale. Questi dati
evidenziano un incremento degli accessi di circa il 200%. Da
segnalare anche che vi sono circa altri 10 siti web ospitati sui
server web regionali in una modalita' di hosting
(consiglio.regione.emilia-romagna.it, www.cartellone.emr.it,
ater.regione.emilia-romagna.it, www.ermesimprese.it,
apprendistato.regione.emilia-romagna.it,
sifp.regione.emilia-romagna.it, ecc.).
Innovazione della pubblica Amministrazione
Per questo ambito di attivita' vanno evidenziate:
- attivita' di affiancamento al progetto per la promozione degli
Sportelli unici delle attivita' produttive, in particolare attraverso
la progettazione e gestione di basi dati, l'impostazione e il
contributo alla gestione di servizi di comunicazione, la
sperimentazione di moduli per la formazione a distanza per i
responsabili e gli operatori;
- gestione dell'intesa tra Regione e Dipartimento della Funzione
pubblica per la realizzazione dell'osservatorio pilota locale
nell'ambito del progetto finalizzato "Semplifichiamo". In particolare
si sono realizzate attivita' di monitoraggio e di promozione del
progetto e una indagine conoscitiva rivolta ai Comuni di
piccola-media dimensione per valutare gli effetti dell'applicazione
della normativa sull'autocertificazione.