COMUNICATO
Approvazione dell'Accordo di programma per l'attuazione della Legge 285/97: "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza"
Il Presidente, visto il verbale delle operazioni
dell'Ufficio Elettorale che in data 18 giugno 1999 ha
proclamato il Presidente dell'Ente;
richiamata la Legge 285/97 "Disposizioni per la promozione di diritti
e di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza" che prevede
l'elaborazione a livello territoriale di una vera e propria politica
a favore dell'infanzia e dell'adolescenza, attraverso un programma
triennale articolato in progetti immediatamente esecutivi;
richiamata la deliberazione di Consiglio regionale n. 156 del 28
febbraio 2001 con la quale e' stata individuata la provincia quale
dimensione territoriale ottimale per la predisposizione del Piano
territoriale di interventi;
ricordato che con nota prot. n. 47152 del 20/6/2001 e' stata
convocata la Conferenza dei servizi, ai sensi dell'art. 34 del DLgs
267/00, per la sottoscrizione da parte dei soggetti interessati
dell'Accordo di programma per l'approvazione del Piano triennale di
cui si tratta;
ritenuta la necessita', ai sensi dell'art. 34 del DLgs 267/00, di
approvare con atto formale l'Accordo di programma suddetto sul quale
e' stato acquisito il consenso unanime di tutte le Amministrazioni
interessate;
decreta:
- di approvare l'Accordo di programma di cui e' detto in premessa;
- di inviare il presente decreto e l'Accordo di programma alla
Regione Emilia-Romagna per la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale
regionale.
IL PRESIDENTE
Pier Giorgio Dall'Acqua
Premesso:
- che la Legge 28 agosto 1997, n. 285 "Disposizioni per la promozione
di diritti e di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza" ha
demandato alle Regioni la definizione degli ambiti territoriali per
l'attuazione degli interventi previsti dalla Legge a favore
dell'infanzia e dell'adolescenza;
- che la Regione Emilia-Romagna, con delibera di Consiglio n. 156 del
28 febbraio 2001 ha individuato nella provincia la dimensione
ottimale per la predisposizione dei piani di intervento ed ha
ripartito per ambiti provinciali le risorse relative al fondo
nazionale per l'infanzia e l'adolescenza;
- che la Regione Emilia-Romagna ha inteso rafforzare i progetti e le
iniziative previste all'art. 7 della Legge 285/97 facendo confluire
nell'atto di programmazione (delibera di Consiglio 156/01) i
finanziamenti della ex L.R. n. 40 del 28 dicembre 1999 "Promozione
delle citta' dei bambini e delle bambine";
- che alla Provincia di Ferrara sono state assegnate le seguenti
risorse:
a) fondo nazionale anno 2000 - Legge 285/97: Lire 768.741.218 - Euro
397.021,71;
b) risorse regionali aggiuntive - L.R. 40/99: Lire 33.210.000 - Euro
17.151,53;
- che per la definizione e l'attuazione di opere, di interventi o di
programmi di intervento che richiedono, per la loro completa
realizzazione, l'azione integrata e coordinata di Comuni, Province e
Regioni, di Amministrazioni statali o di altri soggetti pubblici, il
Presidente della provincia promuove la conclusione di un accordo di
programma, per assicurare il coordinamento delle azioni e per
determinare i tempi, le modalita', il finanziamento ed ogni altro
connesso adempimento (art. 34, DLgs 18 agosto 2000, n. 267 "Testo
unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali");
- che titolari della progettazione sono i Comuni singoli, i Comuni
associati e le Province che agiscono su obiettivi condivisi e
attraverso azioni concertate con gli altri attori pubblici e privati
previsti dalla normativa;
- che il raggiungimento degli obiettivi indicati dalla legge
presuppone l'elaborazione a livello territoriale di una vera e
propria politica a favore dell'infanzia e dell'adolescenza che
risponda insieme all'esigenza di realizzare un equilibrio a livello
territoriale dei servizi e delle opportunita' e a quella di coprire i
diversi ambiti di intervento con azioni qualificate e che a tal fine,
per disposizione regionale, i piani territoriali devono garantire
interventi che prevedano azioni su ciascuno degli articoli di Legge,
ferma restando la scelta da parte delle Autonomie locali sul peso da
attribuire a ciascun ambito progettuale;
- che la Provincia e' chiamata:
a) a promuovere e assicurare, in collaborazione con tutti i soggetti
interessati, la raccolta delle informazioni e dei dati relativi ai
servizi e alle attivita' a favore dei minori presenti sul territorio,
in una logica di analisi dei bisogni e delle risorse offerte dai vari
soggetti, pubblici e privati;
b) ad assicurare il necessario coordinamento delle iniziative
adottate sul proprio territorio, attraverso la costituzione e la
valorizzazione del Gruppo provinciale di coordinamento
rappresentativo delle realta' istituzionali e di soggetti privati e
delle esperienze piu' significative, mantenendo nel contempo le
necessarie forme di raccordo con le altre realta' provinciali (in
particolare nel caso di progetti a valenza sovraprovinciale) e con il
competente Assessorato regionale, tramite un proprio rappresentante;
c) a promuovere l'Accordo di programma sul proprio territorio,
coordinandone le procedure e predisporre, in collaborazione con gli
Enti interessati, il Piano provinciale di intervento a carattere
triennale da sottoporre agli Enti aderenti all'Accordo;
d) a verificare l'attuazione dei progetti e degli interventi previsti
dal Piano, attraverso un'azione di monitoraggio e di valutazione
periodica, al fine di consentire un'analisi sull'efficacia delle
azioni intraprese, i loro effetti sui contesti, i servizi e le
esperienze in corso, in una logica di evoluzione permanente;
e) a collaborare con la Regione per la realizzazione di: interventi
progettuali a carattere sovraprovinciale; l'attuazione degli
interventi formativi - sia di carattere nazionale, promossi dal
Centro sull'infanzia e l'adolescenza di Firenze, sia a carattere
regionale - per quanto riguarda, in particolare, l'attuazione della
Legge 285/97 e, piu' in generale, i provvedimenti relativi ai minori.
Considerato:
- che a norma art. 1, comma 5, Legge 328/00 e' stata assicurata la
partecipazione e la realizzazione concertata dei Piani territoriali,
delle Onlus, delle Cooperative sociali, del volontariato, delle
Associazioni e degli Enti di promozione sociale;
- che e' stato costituito a livello provinciale un Gruppo tecnico di
progetto composto da rappresentanti della Provincia, di alcuni
Comuni, del Provveditorato agli studi, dell'Azienda Unita' sanitaria
locale del Centro di giustizia minorile di Bologna, delle Cooperative
sociali, delle Associazioni di promozione sociale e delle
Associazioni di volontariato;
- che il Gruppo tecnico di progetto, avvalendosi dell'apporto di
Enti, Associazioni e privati coinvolti, ha curato la raccolta delle
informazioni e dei dati necessari per la programmazione e
progettazione degli interventi e fornito indicazioni sulle priorita'
e sugli obiettivi da perseguire;
- che i Comuni hanno progettato in forma associata per ambiti
territoriali corrispondenti ai distretti socio-sanitari;
dato atto:
- che detta progettazione rispetta le indicazioni fornite dalla
Regione Emilia-Romagna con la richiamata delibera di Consiglio
156/01;
dato atto, altresi', che al presente accordo partecipa anche l'Opera
Pia Pro-Joventute di Ferrara;
quanto sopra premesso, tra i Comuni di Argenta, Berra, Bondeno,
Cento, Codigoro, Comacchio, Copparo, Ferrara, Formignana, Goro,
Jolanda di Savoia, Lagosanto, Masi Torello, Massa Fiscaglia, Mesola,
Migliarino, Migliaro, Mirabello, Ostellato, Poggio Renatico,
Portomaggiore, Ro, Sant'Agostino, Tresigallo, Vigarano Mainarda,
Voghiera, la Provincia di Ferrara, il Provveditorato agli studi e
l'Azienda Unita' sanitaria locale di Ferrara, il Centro per la
giustizia minorile, l'Opera Pia Pro-Joventute, oggi 27 giugno 2001,
presso la sede della Provincia di Ferrara, si conviene e si stipula
il presente Accordo di programma per l'adozione del Piano
territoriale di intervento previsto dalla Legge 285/97 relativo
all'ambito territoriale della Provincia di Ferrara.
Art. 1
La premessa e' parte integrante dell'Accordo.
Art. 2
Oggetto dell'Accordo
Oggetto dell'Accordo e' l'approvazione del Piano territoriale di
intervento provinciale, Allegato "A" al presente Accordo di cui e'
parte integrante, elaborato nel rispetto dei criteri e delle
finalita' contenute nella Legge 28/8/1997, n. 285 e delle indicazioni
contenute nella delibera del Consiglio regionale 156/01.
Art. 3
Progetti ed interventi
Il Piano territoriale e' articolato nei seguenti progetti ed
interventi:
Progetto esecutivo del Distretto di Cento
Interventi:
1) progetto adolescenti (art. 4, lett. C);
2) progetto trasformiamo il nostro Paese (art. 7);
3) progetto scuola aperta (art. 6);
4) progetto laboratorio verde (art. 6);
5) progetto bambini uguali e diversi (artt. 6 e 7);
Progetto esecutivo del Distretto di Codigoro
Interventi:
1) realizzazione del C7 - realizzazione punti di aggregazione per
minori adolescenti nei comuni di Codigoro, Comacchio, Goro, Mesola,
Lagosanto, Massa Fiscaglia, Migliaro (artt. 6 e 7);
Progetto esecutivo del Distretto di Copparo
Interventi:
1) intervento educativo di prevenzione al disagio (art. 4, lett. C);
2) servizio per la prima infanzia (art. 5);
3) interventi ricreativi ed educativi per il tempo libero (art. 6);
4) di promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Azioni
positive alla vita di comunita' (art. 7);
Progetto esecutivo del Distretto di Ferrara
Interventi:
1) sviluppo della rete di intervento sociale a tutela dell'eta'
evolutiva finalizzata alla prevenzione, in ambito scolastico, delle
situazioni di disagio/pregiudizio (art. 4, lett. C, D e H);
2) diventare genitori (artt. 4 e 5);
3) rapporti fra le generazioni - Piazza aperta (artt. 6 e 7);
4) da insieme cittadini d'Europa "Diretti ai diritti". Un centro per
i diritti di cittadinanza (art. 7);
5) spazi urbani e infanzia - "Ci giochiamo la citta'" (art. 7);
6) qualificazione dei servizi socio-educativi in funzione
dell'integrazione multietnica e messa in rete delle risorse
territoriali (artt. 4, lett. C, 6 e 7);
7) casa delle arti e dei mestieri - Centro di esperienze
laboratoriali e di documentazione educativa (art. 7);
8) area giovani (artt. 6 e 7);
Progetto esecutivo del Distretto di Portomaggiore
Interventi:
1) Centro di aggregazione di adolescenti - Portomaggiore (art. 5);
2) progetto per la costruzione di una struttura per la prevenzione ed
il trattamento di adolescenti con disagio (art. 4);
3) progetto adolescenti (artt. 5 e 7);
4) progetto "Mediazione familiare" (art. 4, lett. I);
5) interventi domiciliari di sostegno alle famiglie con minori (art.
4, lett. A e D);
Progetto sovradistrettuale
Intervento:
1) portale interculturalita' - Centro di documentazione.
Art. 4
Spesa
Il costo complessivo del Piano territoriale di intervento e' di Lire
1.175.541.629 (Euro 607.116,58) cosi' suddivise:
A) Lire 768.739.796 (Euro 397.020,97) finanziate con fondi della
Legge 285/97;
B) Lire 33.210.000 (Euro 17.151,53) finanziate con le risorse
aggiuntive regionali L.R. 40/99;
C) Lire 328.591.833 (Euro 169.703,52) sono quota di autofinanziamento
Enti locali;
D) Lire 10.000.000 (Euro 5.164,57) sono a carico dell'Amministrazione
provinciale;
E) Lire 10.000.000 (Euro 5.164,57) sono a carico del Provveditorato
agli studi;
F) Lire 5.000.000 (Euro 2.582,28) sono a carico dell'Opera Pia
Pro-Joventute;
G) Lire 20.000.000 (Euro 10.329,14) contributo Fondazione Cassa di
Risparmio di Ferrara; Totale Lire 1.175.541.629 (Euro 607.116,58).
Art. 5
Obblighi
Le Amministrazioni aderenti si impegnano a collaborare, per quanto di
rispettiva competenza, per la realizzazione del Piano territoriale di
intervento.
I Comuni si impegnano a finanziare gli interventi inseriti nel Piano
secondo le quote loro spettanti entro il triennio di validita' del
Piano medesimo.
Fungono da capofila dei progetti e dei singoli interventi i Comuni
individuati nelle schede descrittive che compongono il Piano
territoriale.
I Comuni capofila, destinatari dei finanziamenti regionali, si
impegnano a realizzare i progetti e gli interventi di loro competenza
negli ambiti territoriali concordati tra le parti.
Le Amministrazioni aderenti si impegnano, altresi', ad attivare i
progetti entro 6 mesi dal ricevimento della prima quota di
finanziamento di cui alla Legge 285/97.
Gli Enti destinatari dei finanziamenti si impegnano a relazionare
semestralmente alla Provincia in ordine allo stato di attuazione dei
progetti e degli interventi che li compongono.
Art. 6
Modifiche del Piano territoriale
Le parti autorizzano la Provincia ad apportare al Piano territoriale
le modifiche che si rendessero necessarie ed opportune per assicurare
il conseguimento degli obiettivi previsti nel Piano stesso.
Tali modifiche devono essere previamente concordate con i soggetti
pubblici interessati e non possono comportare aumenti di spesa a
carico di altri soggetti.
Art. 7
Comitato tecnico di coordinamento
Le parti convengono di istituire un Comitato tecnico di coordinamento
con il compito di completare la mappa dei servizi e degli interventi
rivolti all'infanzia e all'adolescenza, di seguire i progetti e di
verificarne l'attuazione, di proporre eventuali modifiche da
apportare al Piano territoriale.
Tale Comitato ha sede presso la Provincia ed e' composto da:
- 1 rappresentante della Provincia;
- 1 rappresentante del Provveditorato agli studi;
- 1 rappresentante Direzione Centro giustizia minorile
dell'Emilia-Romagna;
- 1 rappresentante di ciascun Comune capofila dei progetti;
- 1 coordinatore dei Servizi sociali Azienda Unita' sanitaria locale;
- 5 responsabili dei Servizi sociali dei distretti socio sanitari;
- 1 rappresentante delle Cooperative sociali;
- 1 rappresentante dell'associazionismo;
- 1 rappresentante del volontariato.
Art. 8
Vigilanza sull'Accordo
Le parti convengono di istituire un Collegio di vigilanza di cui
fanno parte: il Presidente della Provincia o un suo delegato, il
Prefetto di Ferrara, il Direttore del Centro giustizia minorile
dell'Emilia-Romagna, i Sindaci dei Comuni di Ferrara, Cento, Copparo,
Portomaggiore e Codigoro, il Provveditore agli studi o loro delegati.
Compito del collegio e' vigilare sul corretto svolgimento degli
interventi previsti dal Piano territoriale.
Il Collegio di vigilanza nel caso appuri ritardi o negligenze nella
realizzazione degli interventi, informa i soggetti firmatari
dell'Accordo al fine di concordare le soluzioni del caso, ivi inclusa
la possibilita' di proporre alla Regione Emilia-Romagna la modifica
anche sostanziale dei progetti.
Il Collegio e' riunito su iniziativa del Presidente della Provincia.
Art. 9
Durata dell'Accordo
Il presente accordo ha durata triennale ed esaurisce la propria
efficacia con l'attuazione del Piano triennale di intervento per la
cui approvazione e' stato posto in essere.
Art. 10
Approvazione
Il presente Accordo sara' approvato con atto del Presidente della
Provincia e trasmesso alla Regione Emilia-Romagna entro il 28 giugno
2001.
Letto, approvato e sottoscritto:
Provincia di Ferrara
Provveditorato agli Studi di Ferrara
Azienda Unita' sanitaria locale di Ferrara
Centro per la giustizia minorile
Opera Pia Pro-Joventute
Comuni di: Argenta, Berra, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio,
Copparo, Ferrara, Formignana, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto,
Masi Torello, Massa Fiscaglia, Mesola, Migliarino, Migliaro,
Mirabello, Ostellato, Poggio Renatico, Portomaggiore, Ro,
Sant'Agostino, Tresigallo, Vigarano Mainarda, Voghiera
Ferrara, 27 giugno 2001