REGIONE EMILIA-ROMAGNA - CONSIGLIO REGIONALE

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 20 giugno 2001, n. 204

Programma poliennale degli interventi per il triennio 2001-2003 in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali di cui alla L.R. 24 marzo 2000, n. 18 (proposta della Giunta regionale in data 29 maggio 2001, n. 936)

IL CONSIGLIO                                                                    
Vista la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 936 del 29              
maggio 2001, recante in oggetto "Programma poliennale degli                     
interventi per il triennio 2001-2003 in materia di biblioteche,                 
archivi storici, musei e beni culturali di cui alla L.R. 24/3/2000,             
n. 18 (proposta al Consiglio regionale)" e che qui di seguito si                
trascrive integralmente:                                                        
"LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                         
Vista la L.R. 24 marzo 2000, n. 18 "Norme in materia di biblioteche,            
archivi storici, musei e beni culturali";                                       
richiamato in particolare l'art. 7 che prevede che la Giunta                    
predisponga il programma poliennale degli interventi da sottoporre              
all'esame del Consiglio regionale ai fini dell'approvazione;                    
acquisiti i pareri della Conferenza Regione-Autonomie locali e                  
dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali, a norma del           
citato art. 7, rispettivamente in data 21/5/2001 e in data 26/3/2001,           
conservati agli atti d'ufficio del Servizio competente per materia;             
dato atto, relativamente al contenuto della presente deliberazione,             
ai sensi dell'art. 4, comma 6, L.R. 19 novembre 1992, n. 41 e della             
propria delibera 2541/95, con la quale sono state fissate le                    
direttive per l'esercizio delle funzioni dirigenziali:                          
- del parere favorevole di legittimita' espresso dal Direttore                  
generale Cultura, Formazione e lavoro, Cristina Balboni;                        
- del parere favorevole di regolarita' tecnica espresso dalla                   
Responsabile del Servizio Cultura, Sport e Tempo libero, dott.ssa               
Orsola Patrizia Ghedini;                                                        
- del parere favorevole di regolarita' contabile espresso dal                   
Responsabile del Servizio Ragioneria e Credito, dott. Gianni                    
Mantovani, in attuazione anche di quanto disposto con determinazione            
del Direttore generale Risorse finanziaria e strumentali 7350/96;               
su proposta dell'Assessore competente per materia;                              
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di proporre al Consiglio regionale l'approvazione del "Programma             
regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi                   
storici, musei e beni culturali. Linee di indirizzo e criteri                   
generali di programmazione per il triennio 2001-2003 (L.R. 24/3/2000,           
n. 18)", cosi' come allegato, quale parte integrante e sostanziale,             
al presente atto;                                                               
2) di pubblicare, integralmente, la presente deliberazione, ad                  
avvenuta approvazione da parte del Consiglio regionale, nel                     
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.                              
Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche,                 
archivi storici, musei e beni culturali. Linee di indirizzo e criteri           
generali di programmazione per il triennio 2001-2003 (L.R. 24/3/2000,           
n. 18)                                                                          
1) Premessa                                                                     
1.1) Il nuovo quadro normativo                                                  
Il processo di riforma avviato con la Legge n. 59 del 15 marzo 1997             
ha coinvolto solo parzialmente il settore dei beni culturali. Il                
successivo DLgs n. 112 del 1998 ha tuttavia introdotto alcune                   
significative innovazioni soprattutto in ordine alla gestione (art.             
150) e alla valorizzazione dei beni culturali (artt. 154 e 155),                
laddove si prevede, nel primo caso, il trasferimento alle Regioni e             
agli Enti locali di "musei o altri beni culturali statali",                     
individuati da una Commissione paritetica nazionale, mentre, nel                
secondo, l'istituzione in ogni Regione a statuto ordinario di una               
"Commissione per i beni e le attivita' culturali", incaricata di                
proporre piani di "valorizzazione dei beni culturali e di promozione            
delle relative attivita', perseguendo lo scopo di armonizzazione e              
coordinamento, nel territorio regionale, delle iniziative dello                 
Stato, della Regione, degli Enti locali e di altri possibili soggetti           
pubblici e privati".                                                            
Altrettanto importanti sono il riconoscimento del concorso delle                
Regioni e degli Enti locali all'esercizio della tutela, pur riservata           
allo Stato - con l'eccezione di quella libraria, gia' delegata alle             
Regioni con DPR n. 3 del 14 gennaio 1972 - e la partecipazione delle            
Regioni alla definizione delle metodologie comuni da seguire                    
nell'attivita' tecnica-scientifica di restauro e nelle attivita' di             
catalogazione, anche al fine di garantire l'integrazione in rete                
delle banche dati regionali e la raccolta ed elaborazione dei dati a            
livello nazionale.                                                              
A fronte di queste considerevoli innovazioni del quadro normativo               
nazionale, va tuttavia rilevato come il processo di riforma tardi a             
decollare per le troppe incertezze, limiti e omissioni ancora                   
presenti sia nel DLgs 368/98, che istituisce il nuovo Ministero dei             
Beni e delle Attivita' culturali, sia nel DLgs 490/99 "Testo unico              
delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e                   
ambientali", determinando inevitabili remore e difficolta' anche                
nella piena applicazione delle innovazioni contenute nelle norme                
regionali recentemente approvate.                                               
in tale contesto che si inserisce la L.R. 18/00, con la quale la                
Regione ha provveduto a ridisegnare il quadro delle competenze                  
istituzionali a livello regionale e locale, definendo nel contempo il           
ruolo dei diversi soggetti interessati, pubblici e privati, e i                 
compiti dello stesso Istituto regionale per i beni artistici,                   
culturali e naturali (di seguito IBACN), in una logica di sistema, di           
piena valorizzazione dell'intero patrimonio culturale, di                       
qualificazione degli interventi e di sinergia tra le risorse e gli              
strumenti disponibili.                                                          
1.2) Le funzioni e le competenze delle istituzioni e dei soggetti               
interessati                                                                     
Se le funzioni e i compiti delle istituzioni di governo e dei                   
soggetti interessati sono dettagliatamente indicati nella legge                 
regionale, le nuove norme regionali sottolineano anche le modalita' e           
gli strumenti per esercitare piu' compiutamente un'azione                       
programmatica efficace e concertata e per assicurare la necessaria              
qualita' nella predisposizione ed attuazione degli interventi. Allo             
scopo di offrire un quadro sintetico di riferimento, si ritiene                 
importante richiamare di seguito alcuni tra i principali compiti                
attribuiti ai diversi soggetti.                                                 
Alla Regione (art. 3) spettano, in particolare, le funzioni di                  
programmazione e di indirizzo in materia di beni e istituti culturali           
degli Enti locali o ad essi affidati e la definizione dei criteri               
generali di ripartizione delle risorse, attraverso l'elaborazione di            
programmi poliennali e relativi piani annuali di attuazione; la                 
realizzazione di interventi diretti, di norma tramite convenzioni e             
sentito il parere dell'IBACN, per progetti di valorizzazione e                  
promozione di beni e istituti culturali di particolare rilevanza,               
anche a seguito delle proposte della Commissione di cui all'art. 210            
della L.R. 3/99, nonche' - avvalendosi di norma dello stesso Istituto           
- le attivita' e le iniziative indicate alle lett. c) - l) dell'art.            
3, tra le quali i programmi di collaborazione con le altre Regioni,             
le Universita' e gli Organi dello Stato; il censimento e la                     
catalogazione dei beni culturali; le attivita' di conservazione e di            
restauro; l'esercizio delle funzioni delegate dall'art. 9 del DPR               
3/72; la definizione degli standard per la gestione di beni e                   
istituti culturali; la costituzione di banche dati e la rilevazione             
di notizie statistiche sugli istituti culturali; la formazione                  
specialistica e l'aggiornamento degli operatori.                                
Alle Province (art. 4), nell'ambito delle loro funzioni di                      
programmazione, coordinamento e valorizzazione dei beni e degli                 
istituti culturali, e nel rispetto delle linee regionali di                     
indirizzo, nonche' sulla base delle proposte formulate dai Comuni, la           
legge regionale affida il compito di approvare i piani annuali di               
intervento. Alle Province spetta, inoltre, in particolare:                      
l'attivazione di sistemi tra gli istituti culturali; il rilevamento             
dei dati di loro competenza; il miglioramento dei servizi, anche                
attraverso il loro concorso alla definizione degli standard; la                 
formazione professionale degli operatori; la didattica dei beni                 
culturali; la promozione di iniziative culturali; la gestione e                 
valorizzazione dei patrimoni conservati nei propri istituti.                    
Ai Comuni (art. 5) vengono attribuiti i compiti di attuare e                    
organizzare servizi culturali e informativi integrati, assicurandone            
un'apertura al pubblico che garantisca il diritto dei cittadini                 
all'informazione, alla documentazione e alla formazione permanente;             
l'istituzione e la gestione degli istituti culturali, avvalendosi di            
personale professionalmente preparato; l'inventariazione,                       
catalogazione e conservazione dei beni culturali di loro titolarita';           
l'integrazione dei sistemi informativi; la promozione e                         
valorizzazione dei patrimoni culturali, anche attraverso gli                    
strumenti urbanistici e il turismo culturale.                                   
Il rapporto, infine, con altri soggetti pubblici e privati e'                   
assicurato ai diversi livelli (regionale, provinciale e comunale)               
tramite convenzioni o accordi di programma, in una logica di                    
collaborazione e di valorizzazione e utilizzo ottimale delle risorse.           
2) Obiettivi generali                                                           
Nell'ambito dei principi e delle finalita' indicate dalla L.R. 18/00,           
con la predisposizione del presente Programma per gli anni 2001-2003            
- pur nelle more dei deliberati della Commissione paritetica                    
nazionale e dell'insediamento della Commissione regionale - la                  
Regione intende innanzitutto assumere il tema dei beni e delle                  
attivita' culturali in una logica innovativa di sistema, di                     
valorizzazione e integrazione tra saperi, competenze ed esperienze,             
di investimento produttivo per la societa' regionale, attraverso una            
piena collaborazione tra tutti i soggetti interessati e un utilizzo             
di tutti gli strumenti previsti dalla nuova legge regionale: piani              
provinciali, per quanto riguarda specificamente il "patrimonio                  
diffuso" e accordi di programma, convenzioni, forme di programmazione           
negoziata tra Stato e Regione, per gli interventi a favore di                   
Istituti culturali e/o progetti di particolare rilevanza, anche                 
mediante l'utilizzo di altri strumenti legislativi.                             
Piu' specificamente, gli obiettivi generali possono essere indicati             
nel modo seguente:                                                              
A) raccordo intersettoriale. Anche alla luce delle profonde                     
modificazioni che connotano i settori dell'informazione e delle                 
comunicazioni, e' necessario rafforzare le ragioni culturali e i                
tramiti organizzativi che collegano biblioteche, archivi, musei e               
beni culturali territoriali attraverso azioni capaci di farli                   
interagire proficuamente. Le fonti documentarie (archivi), critiche e           
storico-letterarie (biblioteche), territoriali (siti archeologici,              
monumentali e naturalistico-ambientali), le produzioni                          
artistico-culturali, i manufatti, le opere d'arte e le raccolte, in             
cui ci sono stati tramandati tutti i beni culturali latamente intesi,           
rendono indispensabile una consapevolezza e un'attenzione unitaria al           
patrimonio culturale complessivo, con un approccio e quella visione             
di insieme peraltro gia' affermatasi in altri Paesi europei;                    
B) organizzazione per sistemi. L'integrazione nella gestione di                 
musei, biblioteche e archivi - per non dire di centri storici, parchi           
e siti di particolare interesse - richiede tuttavia l'attivazione di            
un processo che non puo' che essere graduale, anche per la                      
separatezza che ha connotato e connota le diverse esperienze e                  
tradizioni disciplinari. L'obiettivo di superare prassi divaricate,             
quando non confliggenti, puo' essere perseguito dando avvio a                   
sperimentazioni congiunte, tali da consentire progressivamente una              
buona convergenza sul piano metodologico. Nella fase attuale e'                 
dunque bene che l'organizzazione bibliotecaria e quella museale                 
procedano per linee parallele, intensificando pero' le azioni di                
sistema fra le strutture e le azioni di piu' immediato denominatore             
comune: dall'organizzazione di servizi congiunti agli standard                  
catalografici e conservativi ai percorsi turistico-culturali, alla              
condivisione di progetti e iniziative di valorizzazione;                        
C) costruzione di nuovi modelli di valorizzazione e gestione del                
patrimonio culturale. Le istanze di decentramento e sussidiarieta'              
stanno provocando anche nel settore dei beni culturali iniziative di            
modifica delle forme gestionali dirette e sperimentazione di modelli            
partecipati da piu' soggetti pubblici e privati. Si inseriscono in              
questo quadro anche il trasferimento di gestione di musei e beni                
culturali statali agli Enti locali, previsto dall'art. 150 del DLgs             
112/98, e la concertazione degli interventi di valorizzazione dei               
beni culturali e promozione delle attivita' relative nell'ambito                
della Commissione regionale di cui agli artt. 154 e 155 dello stesso            
decreto legislativo. L'insieme di tali processi comporta una rapida             
definizione e adozione di standard comuni di qualita' dei servizi tra           
i diversi soggetti istituzionali, sia nazionali che locali, per                 
evitare divaricazioni eccessive di comportamento e scelte che                   
potrebbero provocare dislivelli, anche consistenti, delle prestazioni           
rivolte al pubblico degli utenti, con conseguenti penalizzazioni di             
parte di esso, qualora certi territori o certe tipologie di beni                
restassero esclusi dal necessario processo di crescita omogenea                 
dell'offerta culturale. In tale contesto si collocano anche le                  
riflessioni in atto sulle convenzioni tra soggetti pubblici e                   
privati. Se infatti lo strumento della convenzione consente di                  
riconoscere l'utilita' pubblica dei servizi bibliotecari o museali              
resi dagli Enti convenzionandi e l'importanza dei loro patrimoni                
culturali, occorre tuttavia che i finanziamenti per progetti e                  
programmi di sviluppo garantiscano una crescita concreta e                      
verificabile dell'offerta culturale delle organizzazioni diverse                
dagli Enti locali. Tali organizzazioni, dunque, potranno essere                 
sostenute in quanto erogatrici di beni e servizi che arricchiscono              
l'organizzazione bibliotecaria o museale regionale e non per i meri             
compiti di funzionamento e apertura al pubblico;                                
D) qualita' dei servizi e delle prestazioni. La L.R. 18/00 individua            
nel raggiungimento degli obiettivi di qualita' lo snodo fondamentale            
per adeguare l'organizzazione bibliotecaria regionale e quella                  
museale alla domanda culturale da soddisfare in modo omogeneo e                 
diffuso su tutto il nostro territorio. La definizione e la messa a              
regime di tali obiettivi, degli strumenti e delle modalita' per la              
loro attuazione caratterizzeranno il piano triennale 2001-2003 e                
vedranno coinvolte tutte le province e tutte le tipologie di beni per           
la loro traduzione negli standard principali di funzionamento delle             
biblioteche, degli archivi, dei musei e degli altri beni culturali              
aperti o da aprire al pubblico. Spettera' all'IBACN, di concerto con            
le Amministrazioni locali, le associazioni professionali degli                  
operatori e le Soprintendenze statali fissare gli standard quali                
denominatori comuni in ordine ai requisiti di servizio, alla                    
qualificazione professionale del personale addetto, alle prestazioni            
informative e documentarie per la valorizzazione e la didattica, alla           
buona conservazione dei beni congiuntamente alla sicurezza degli                
impianti e delle sedi che li ospitano. Una volta definiti e                     
concordati anche in confronto con quelli nazionali messi a punto e              
adottati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, tali standard                
saranno approvati dalla Giunta regionale. La loro applicazione a                
regime, da parte sia degli Enti locali che di quelli convenzionati,             
potra' avvenire entro due anni dall'approvazione e costituira'                  
condizione vincolante per i finanziamenti della stessa L.R. 18/00.              
Altrettanta attenzione, anche con riferimento alla legge "Ronchey"              
del 1993 andra' prestata alla realizzazione o al miglioramento degli            
spazi attrezzati per i servizi di accoglienza al pubblico                       
(caffetterie e luoghi di ristoro, bookshop e punti vendita, servizi             
di prenotazione telefonica o elettronica e di audioguide, ecc.).                
3) Linee di indirizzo per l'elaborazione dei piani provinciali                  
Fermo restando l'obiettivo di costruire un modello organizzativo                
territoriale unitario per tutti i servizi bibliotecari, archivistici            
e per i musei e i beni culturali, determinando progressivamente una             
convergenza tra archivi, biblioteche e musei, nella fase attuale, ai            
fini dell'elaborazione dei piani provinciali, si ritiene opportuno,             
stante quanto affermato in precedenza e per non interrompere troppo             
bruscamente prassi amministrative consolidate, indicare linee di                
indirizzo distinte per l'organizzazione bibliotecaria e quella                  
museale.Se da un lato e' importante pervenire gradualmente alla                 
costruzione di un modello organizzativo territoriale unitario per               
tutti i servizi bibliotecari, archivistici e per i musei e i beni               
culturali, dall'altro lato e' altrettanto importante sollecitare e              
riconoscere forme di collaborazione tra gli Enti locali sul piano               
istituzionale, cosi' come previste dei resto anche dalla L.R. 11/01,            
in una logica di superamento della frammentazione degli interventi e            
di sinergia a livello progettuale e di ottimizzazione delle risorse.            
3.1) Organizzazione bibliotecaria                                               
All'interno della strategia complessiva relativa al piano                       
bibliotecario, inteso come organizzazione degli archivi e delle                 
biblioteche, due sono in particolare gli elementi che vanno                     
sottolineati: il rilancio della biblioteca, come luogo deputato a               
facilitare l'accesso all'informazione da parte di diversi tipi di               
pubblico; le azioni finalizzate a favorire la piu' ampia                        
concertazione per una programmazione integrata dei servizi                      
bibliotecari e documentari.                                                     
Le biblioteche e gli archivi, al di la' dalla loro appartenenza                 
istituzionale, si configurano infatti come parti di un sistema                  
organico incentrato sui servizi, la cui struttura portante e'                   
rappresentata dalle biblioteche pubbliche degli Enti locali (ne                 
figurano ben 440 sul territorio emiliano-romagnolo), con un forte               
radicamento territoriale e aperte a tutti i cittadini, insieme a                
quelle strutture private inserite in un circuito di servizio                    
pubblico. Sottolineando l'obiettivo dell'integrazione non si intende            
mortificare la variegata tipologia delle biblioteche presenti sul               
territorio regionale, quanto piuttosto valorizzarne le specificita',            
favorendo pero' nel contempo i necessari collegamenti e le azioni di            
sistema a vantaggio di una crescita culturale di tutti i soggetti               
interessati.                                                                    
Tra i fattori ritenuti importanti vanno richiamati inoltre:                     
- l'opportunita' che le biblioteche e gli archivi si rendano sempre             
piu' visibili come servizi ai cittadini anche tramite strategie di              
comunicazione e iniziative pubblicitarie mirate: pieghevoli,                    
segnalibri, brochures e organizzazione di eventi;                               
- lo svolgimento, a scopi didattici, di attivita' di promozione dei             
complessi documentari con le scuole;                                            
- l'attenzione che occorre prestare all'importanza del ruolo che le             
figure del bibliotecario e dell'archivista vengono ad assumere come             
mediatori ed organizzatori dell'informazione all'interno di                     
biblioteche e archivi sempre piu' contrassegnati dalla                          
multimedialita' e dalle reti. La forte capacita' di innovazione                 
culturale ad essi richiesta rende evidente l'esigenza di adeguare la            
loro formazione cosi' come tradizionalmente realizzata, ponendo,                
altresi', le Amministrazioni pubbliche e gli enti convenzionati nella           
necessita' di investire risorse sull'apprendimento e l'aggiornamento            
professionale di tali operatori, per poter cogliere a pieno le sfide            
insite nei cambiamenti in atto. La definizione degli standard di                
servizio e di professionalita' degli addetti consentira' alle                   
biblioteche e agli archivi che sono carenti rispetto ai parametri               
indicati di compiere uno sforzo nella direzione tracciata, anche al             
fine di poter accedere ai successivi finanziamenti, ai sensi                    
dell'art. 10, comma 6 della L.R. 18/00.                                         
Piu' in generate e senza precostituire lo svolgimento dei lavori                
della Commissione consultiva che concorrera' all'elaborazione degli             
obiettivi di qualita' di cui all'art. 10 della L.R. 18/00, si ritiene           
infine importante indicare alcune problematiche alle quali dedicare             
un'attenzione prioritaria per il miglioramento complessivo                      
dell'organizzazione bibliotecaria con particolare riferimento alle              
sedi e ai servizi al pubblico.                                                  
3.1.1) Sedi                                                                     
La concezione della biblioteca pubblica come "centro informativo                
locale che rende prontamente disponibile per i suoi utenti ogni                 
genere di conoscenza e informazione" - efficacemente delineata nel              
Manifesto UNESCO sulle biblioteche pubbliche - implica un aumento               
della superficie destinata ai servizi e la ricerca della visibilita'            
della biblioteca come struttura aperta a tutti, o quanto meno dei               
suoi servizi di accoglienza e di prima informazione. Se la soluzione            
dello spazio aperto e flessibile legata alla nuova concezione                   
biblioteconomica e' piu' facilmente perseguibile nella progettazione            
di nuovi edifici, non va tuttavia trascurata anche nella                        
ristrutturazione delle sedi storiche almeno cercando di abbattere le            
barriere per i portatori di handicap e individuando percorsi piu'               
agevoli che facilitino l'integrazione dei diversi servizi con una               
segnaletica leggibile e chiara anche per i non addetti ai lavori.               
Una corsia prioritaria per la concessione di contributi sara'                   
riservata ai Comuni che intendono predisporre una struttura idonea              
per conservare gli archivi e farli fruire con un orario di apertura             
adeguato. E' nota la situazione attuale di grave precarieta' e                  
carenza delle sedi archivistiche anche dal punto di vista                       
conservativo: importanti complessi documentari giacciono nei                    
sotterranei e nei solai di edifici privi di coibentazione e dei piu'            
elementari dispositivi di sicurezza. E' opportuno estendere la                  
"cultura del servizio", ormai diffusa nelle istituzioni                         
bibliotecarie, pure alle istituzioni archivistiche e cercare di                 
allestire spazi non solo per gli studiosi ma anche per svolgere                 
attivita' didattiche con le scuole per far crescere la sensibilita'             
verso le fonti documentarie nelle nuove generazioni.                            
3.1.2) Servizi al pubblico                                                      
L'impiego sempre piu' diffuso delle nuove tecnologie e le                       
straordinarie potenzialita' informative offerte dalla telematica e da           
Internet hanno determinato profondi mutamenti nell'organizzazione               
bibliotecaria nei suoi vari aspetti, dall'acquisizione delle raccolte           
alla loro gestione, dalla catalogazione al prestito, dai servizi di             
informazione all'accesso delle risorse informative etc. Negli ultimi            
decenni la centralita' della gestione bibliotecaria si e' vieppiu'              
spostata dalle raccolte all'utente e di conseguenza i servizi al                
pubblico devono tener conto di questo sostanziale mutamento dei                 
contesto. Le istruzioni per l'uso della biblioteca, l'informazione              
sui servizi e sulle modalita' di erogazione sono fondamentali per               
qualsiasi tipo di istituto. Anche le Linee guida sulla legislazione             
bibliotecaria del Consiglio d'Europa sottolineano ripetutamente che i           
servizi della biblioteca pubblica devono garantire l'accesso ai                 
cittadini a ogni genere di informazione ed e' chiaro che a questo               
fine va dedicata un'attenzione speciale ai servizio di reference, che           
puo' rivelarsi prezioso per favorire l'uguaglianza di accesso e anche           
per avviare il dialogo interculturale.                                          
Occorre sfruttare le possibilita' che l'informatica e la telematica             
offrono per migliorare il sistema di prestito librario e per creare             
nuovi servizi che rafforzino l'attualita' della funzione della                  
biblioteca anche in una prospettiva multimediale. Le biblioteche                
pubbliche devono altresi' tener conto dei cambiamenti anche                     
demografici che avvengono sul territorio, per quanto riguarda sia la            
politica delle acquisizioni sia l'attivazione di nuovi servizi.                 
Per quanto riguarda la promozione della lettura continua ad essere              
prioritaria l'attenzione verso i bambini e i ragazzi, istituendo le             
sezioni per ragazzi laddove non sono ancora state create, o almeno              
riservando spazi specificamente a loro rivolti in cui poter svolgere            
anche laboratori di lettura e attivita' di animazione.                          
3.2) Organizzazione museale                                                     
Il piano museale riguarda i musei tradizionalmente intesi e i beni              
culturali di interesse artistico, architettonico, archeologico,                 
storico, demoantropologico, naturalistico, ambientale e                         
paeseggistico.                                                                  
Sono poco conosciuti gli oltre trecento musei recentemente censiti              
dall'IBACN e per farli conoscere occorre fare leva sulle strategie di           
comunicazione piu' aggiornate e su vere e proprie campagne di                   
promozione, cui possono giovare sia un accorto ricorso ai nuovi media           
che la predisposizione di iniziative culturali mirate a suscitare               
l'interesse del pubblico, anche attraverso l'impiego di linguaggi di            
forte impatto mito-poetico come quello teatrale, musicale o                     
poetico-letterario.                                                             
Un grande ruolo, da questo punto di vista, possono assumere anche le            
nuove tecnologie che, attraverso banche dati intersettoriali e                  
sistemi di riproduzione e descrizione multimediali dei beni, possono            
favorire la lettura dei piu' complessi palinsesti del passato.                  
Le azioni e i progetti da privilegiare nel triennio 2001-2003 sono              
quelli finalizzati in particolare a:                                            
- il potenziamento delle strutture, dei servizi al pubblico e delle             
attivita' di valorizzazione dei musei e dei beni culturali, al fine             
di preparare l'insieme dell'organizzazione museale emiliano-romagnola           
all'adozione degli standard di qualita' che entreranno in vigore                
nella terza annualita' del presente piano;                                      
- le iniziative volte alla costituzione dei sistemi museali e al                
rafforzamento del rapporto tra musei e territorio, a cominciare dalle           
raccolte archeologiche non ancora costituite in museo e                         
dall'estensione su tutto il territorio regionale della carta                    
archeologica del rischio territoriale. Analoghi rapporti vanno                  
instaurati tra i musei e le raccolte naturalistiche e gli assetti               
territoriali di loro provenienza con particolare riferimento ai                 
parchi.                                                                         
Il settore dei musei e dei beni culturali presenta in Emilia-Romagna            
forti carenze sul versante del numero e del livello professionale               
degli addetti. Oggi, piu' ancora che per il passato, la formazione              
degli addetti ai beni e alle attivita' culturali rappresenta pertanto           
un tema cruciale proprio per rivitalizzare l'azione educativa dei               
musei e permettere la crescita dell'organizzazione museale regionale.           
A tal fine la Regione e le Province, in particolare, cureranno con              
attenzione la programmazione formativa del settore e il raccordo tra            
i troppo separati sistemi dell'istruzione, della formazione                     
professionale, e dell'Universita'. Da parte sua l'IBACN, incaricato             
dei rapporti con gli istituti centrali del Ministero per i beni e le            
attivita' culturali, potra' curare direttamente la formazione                   
specialistica degli addetti e offrire la consulenza                             
tecnico-scientifica per la definizione dei nuovi indirizzi formativi.           
3.2.1) Le sedi e gli allestimenti                                               
L'ampio ventaglio delle tipologie e la frequente compresenza di                 
raccolte artistiche e documentarie di diversa natura e afferenza                
comportano particolari accorgimenti nell'individuazione,                        
approntamento e gestione delle sedi museali e dei rispettivi                    
allestimenti. Da questo punto di vista, per quanto sia da                       
incoraggiare la tendenza a favorire le sedi storiche di pregio, nelle           
quali gia' sono peraltro collocati i musei di piu' antica tradizione            
e ancora ne vengono allestiti di nuovi, occorre tenere nel massimo              
conto gli aspetti collegati alla buona conservazione dei materiali              
sia in termini di condizionamento ambientale che di sicurezza degli             
impianti.                                                                       
opportuno pertanto curare con particolare attenzione i progetti di              
ristrutturazione, ampliamenti e nuove sistemazioni logistiche delle             
raccolte sia nei contenitori storici che nelle sedi di nuovo                    
impianto. E' prioritaria pertanto, e non derogabile, la positiva                
soluzione dei seguenti problemi su cui la piu' parte dei musei                  
regionali registrano carenze anche gravi:                                       
- adeguamento a norma degli impianti tecnici, antifurto,                        
climatizzazione, illuminazione d'ambiente e condizionamento dei                 
singoli reperti, tenendo presenti i diversi requisiti fisici,                   
biologici e meccanici necessari per la stabilita' di differenti                 
materiali costitutivi delle opere esposte;                                      
- abbattimento delle barriere architettoniche e accorgimenti                    
allestitivi che permettano la leggibilita' dei reperti e degli                  
apparati informativi e didattici ai portatori di handicap;                      
- dotazioni tecniche adeguate e messa a norma degli impianti nei                
magazzini in cui sono conservati i reperti non esposti o ancora da              
catalogare, riprodurre o restaurare.                                            
3.2.2) I servizi al pubblico                                                    
Sono assai pochi i musei regionali dotati di servizi al pubblico                
efficaci e continuativi. Spesso non e' prevista alcuna assistenza ai            
visitatori e gli stessi percorsi di visita sono indefiniti o                    
scarsamente didascalizzati. Carente appare anche l'informazione sugli           
ambiti culturali, storici e artistici delle collezioni esposte, ne'             
mancano casi in cui anche le didascalie dei singoli reperti sono                
sommarie, non aggiornate agli studi o addirittura assenti. Pressoche'           
nulla e' la possibilita' di accesso alla consultazione dei depositi e           
delle schede relative alle stesse opere esposte, ne' sono                       
consultabili - di norma - i libri e i documenti d'archivio di cui               
pure sono dotati i musei di piu' lunga tradizione. Anche l'attivita'            
educativa e didattica, pur con eccezioni significative, viene spesso            
trascurata o omessa, sia per carenza di personale preparato che per             
insufficienti rapporti con la scuola e le organizzazioni della                  
societa' civile.                                                                
In questo quadro il piano triennale intende privilegiare l'adozione,            
da parte dei piani provinciali e dei singoli progetti museali, di               
programmi coerenti e di pronta fattibilita' volti a migliorare                  
l'informazione, l'accoglienza e l'assistenza al pubblico, con                   
particolare riferimento alla contestualizzazione delle opere esposte            
agli ambiti storici, culturali e territoriali con cui sono da                   
correlare.                                                                      
4) Linee di indirizzo per le attivita' dell'Istituto regionale per i            
beni artistici, culturali e naturali                                            
L'articolo 3 della L.R. 18/00 individua, tra le funzioni della                  
Regione, quelle da esercitarsi di norma avvalendosi dell'Istituto               
regionale per i beni artistici, culturali e naturali (comma 1, lett.            
c) - l) e comma 2), mentre l'articolo 6 - ferma restando la normativa           
contenuta nella L.R. 29/95 - specifica le attivita' attribuite allo             
stesso Istituto, indicandole in compiti di raccordo                             
tecnico-scientifico tra gli Enti locali, gli organi statali della               
tutela e gli istituti centrali del Ministero per i beni e le                    
attivita' culturali e altri compiti gia' citati.                                
L'attivita' dell'Istituto e' indirizzata alla salvaguardia,                     
potenziamento e migliore valorizzazione del patrimonio e dei servizi            
culturali dell'organizzazione bibliotecaria e dell'organizzazione               
museale regionali, attraverso la messa a disposizione di servizi e              
supporti consulenziali e tecnico scientifici agli enti titolari di              
biblioteche, archivi, musei e altri beni culturali.                             
Nella definizione delle linee programmatiche regionali per il                   
triennio 2001-2003, al fine di una maggiore compiutezza, si ritiene             
pertanto importante offrire un quadro di riferimento anche per le               
attivita' dell'Istituto, indicando di seguito, cosi' come per i piani           
provinciali, linee di indirizzo piu' specifiche e azioni ritenute               
prioritarie sia per quanto riguarda le biblioteche e gli archivi che            
per i musei e i beni culturali.                                                 
4.1) Biblioteche e archivi                                                      
La Soprintendenza per i beni librari e documentari svolge un'ampia e            
variegata attivita' sul territorio regionale e un'intensa                       
collaborazione alla realizzazione di progetti nazionali e                       
internazionali; e' impegnata attivamente all'interno degli organismi            
di coordinamento interregionale, curando inoltre per la Regione il              
raccordo tecnico-scientifico con le altre Regioni, gli uffici e gli             
istituti centrali del Ministero per i beni e le attivita' culturali.            
La Soprintendenza esercita le funzioni amministrative delegate alle             
Regioni con il DPR 3/72, con particolare riguardo alla tutela del               
patrimonio librario e alla vigilanza sugli interventi di prevenzione,           
riproduzione e restauro e svolge un ruolo tecnico-scientifico a                 
favore delle biblioteche e degli archivi storici comunali.                      
Se, piu' in generale, nell'ambito di sua competenza, le azioni                  
prioritarie per il triennio 2001-2003 saranno finalizzate ad                    
attivita' volte a porre in relazione sinergica istituti di diversa              
appartenenza istituzionale, per rendere piu' solida l'organizzazione            
bibliotecaria, vengono di seguito indicate le direttrici principali             
delle attivita' da realizzarsi nel triennio.                                    
4.1.1) Tutela e conservazione                                                   
Il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni                
culturali e ambientali (DLgs 490/99) ha dato l'opportunita' di                  
intensificare il confronto con le altre Soprintendenze in vista di              
un'omogeneizzazione delle linee di intervento e delle procedure nelle           
diverse attivita' di tutela e conservazione.Per quanto riguarda la              
conservazione ed il restauro e' opportuno cogliere lo stimolo dei               
nuovi riferimenti legislativi, compreso il DM 294/00 "Regolamento di            
qualificazione dei soggetti esecutori dei lavori di restauro", per un           
ulteriore salto di qualita' nella gestione degli interventi                     
preventivi e di restauro, facendo maturare nelle biblioteche e nelle            
amministrazioni locali una maggiore consapevolezza della criticita'             
degli interventi e delle responsabilita' connesse.                              
In quest'ambito occorre promuovere specifiche attivita' informative,            
formative e seminariali e rafforzare l'attivita' di consulenza alle             
biblioteche e agli archivi sull'idoneita' degli ambienti e il loro              
allestimento, le soluzioni e le corrette procedure conservative.                
Proseguira' inoltre la predisposizione di interventi conservativi su            
singoli oggetti o fondi di particolare interesse e il cui restauro              
presenti aspetti di notevole complessita', attivando in casi                    
significativi le opportune collaborazioni con gli istituti centrali             
del Ministero per i beni e le attivita' culturali e il mondo della              
ricerca (CNR, Universita').                                                     
4.1.2) Automazione                                                              
A) Servizi bibliotecari                                                         
La nuova versione di Sebina/SBN, che consente il colloquio con                  
l'Indice, ha costituito un significativo progresso per                          
l'informatizzazione dei servizi bibliotecari non solo nel territorio            
regionale. Nelle nuove convenzioni dei poli SBN, gestiti a base                 
provinciale o interprovinciale con il nuovo software realizzato, e'             
opportuno stimolare forme di collaborazione tra enti diversi: Comuni,           
Province, Universita' e istituti privati, per arricchire le basi dati           
dei diversi poli, sia dal punto di vista quantitativo che                       
qualitativo.                                                                    
Gli investimenti della Soprintendenza saranno prioritariamente                  
rivolti nel triennio:                                                           
- al miglioramento delle funzionalita' utili a tutti i poli locali              
Sebina in SBN ed in particolare a rendere piu' rapide le                        
interrogazioni da parte degli utenti e in generale a favorire                   
l'accesso alle informazioni grazie anche alla gestione integrata dei            
diversi documenti (librari antichi e moderni, grafici, video e                  
sonori);                                                                        
- all'adeguamento del Sebina alle innovazioni tecnologiche in                   
continua evoluzione e alla nuova architettura dell'indice nazionale             
SBN, condividendo i relativi investimenti con alcuni tra i principali           
partner SBN emiliano-romagnoli.                                                 
B) Servizi archivistici                                                         
importante favorire lo sviluppo dell'informatizzazione dei servizi              
archivistici, anche se l'impresa si presenta piu' ardua rispetto a              
quella in corso nelle biblioteche sia per la maggiore complessita'              
della descrizione dei materiali documentari sia per la mancanza di              
una chiara scelta a livello nazionale.                                          
tuttavia necessario creare le condizioni per l'integrazione delle               
informazioni relative ai patrimoni documentari nelle reti locali,               
attraverso lo sviluppo di nuove funzionalita' OPAC e di formati di              
scambio dei dati in MARC.                                                       
4.1.3) Censimenti e catalogazione retrospettiva                                 
prioritario proseguire il recupero, tramite il programma Sebina,                
delle numerose schede su supporto cartaceo realizzate per i                     
censimenti condotti su scala regionale, ed in particolare il                    
censimento delle cinquecentine e quello delle stampe. Per quanto                
riguarda quest'ultimo censimento si ritiene opportuno continuare la             
digitalizzazione delle immagini per collegarle alle descrizioni ed              
offrire in tal modo una straordinaria base di confronto per gli                 
utenti e un valido aiuto all'attivita' di tutela della                          
Soprintendenza. La diffusione, attraverso Internet, del vasto                   
patrimonio di conoscenze gia' a disposizione della Soprintendenza               
richiede un lavoro di grande complessita' e di non breve durata, ma             
che merita di essere affrontato per l'interesse di tutta la comunita'           
e per la valorizzazione delle raccolte conservate negli istituti                
pubblici e privati della Regione.                                               
Per quanto concerne gli archivi e' opportuno avviare la realizzazione           
della banca dati comune prevista dall'accordo di collaborazione                 
siglato il 24 giugno 1998 tra la Soprintendenza regionale e la                  
Soprintendenza archivistica statale per l'Emilia-Romagna, mettendo in           
rete gli inventari degli archivi finora redatti per consentire una              
piu' ampia diffusione del patrimonio archivistico locale.                       
Si ritiene altresi' utile realizzare altri progetti, ad esempio                 
quello denominato "Graphe'" volto a costituire una base dati -                  
fruibile in rete - dei vari fondi di cultura (letterari, teatrali,              
editoriali, dell'arte, del cinema, ecc.) dell'Otto-Novecento                    
conservati nei diversi istituti per porre le basi conoscitive                   
indispensabili per la consultazione e fruizione di nuclei finora                
scarsamente indagati e valorizzati.                                             
4.1.4) Indagini conoscitive e statistiche                                       
I sistemi informativi delle Regioni in materia di biblioteche,                  
archivi e musei sono assai diversi per analiticita', periodicita',              
modalita' di acquisizione dei dati. E' utile pertanto che la                    
Soprintendenza si faccia interprete, nell'ambito dell'apposito gruppo           
di lavoro del Coordinamento delle Regioni, dell'esigenza di giungere            
a una raccolta e a un trattamento dei dati il piu' possibile omogeneo           
per consentire un raffronto anche in sede nazionale e internazionale.           
Nel triennio 2001-2003, la Soprintendenza, oltre a mantenere                    
aggiornata la base dati sulle biblioteche (SIBIB), gia' consultabile            
nel sito WEB della Soprintendenza, si occupera' della raccolta delle            
relative informazioni in stretta collaborazione con le Province e i             
Comuni e in accordo con l'ICCU e l'ISTAT.                                       
opportuno altresi' costituire una parallela base anagrafica relativa            
agli archivi, sempre consultabile in rete, nonche' avviare                      
un'indagine sulla situazione delle sedi che ospitano gli archivi per            
avere una mappa aggiornata utile per individuare le priorita' degli             
interventi da realizzare in tale ambito.                                        
4.1.5) Attivita' formative e promozionali                                       
Le iniziative promosse su scala regionale necessitano sovente di                
essere accompagnate da seminari o corsi di specializzazione volti a             
far acquisire conoscenze piu' approfondite al personale gia' operante           
nelle biblioteche e negli archivi o a formare giovani laureati da               
impiegare temporaneamente per tali progetti.                                    
La Soprintendenza contribuira' pertanto a svolgere azioni positive a            
favore dell'occupazione nella societa' dell'informazione,                       
partecipando anche a progetti europei che sostengano l'innovazione              
negli istituti culturali siti in zone periferiche o che contemplino             
la realizzazione di moduli didattici utili per la formazione a                  
distanza.                                                                       
Nel ricordare l'utilita' della divulgazione e della sensibilizzazione           
verso i patrimoni librari e documentari, da perseguire con attivita'            
che possono spaziare dagli incontri seminariali ai convegni                     
internazionali, dalle mostre alle pubblicazioni, si sottolinea                  
l'importanza di promuovere iniziative su argomenti di particolare               
attualita' o su nuove normative che riguardano il settore.                      
Per quanto concerne l'attivita' espositiva, promossa direttamente               
dalla Soprintendenza (anche con mostre itineranti) o a cui collabora,           
occorre che sia dedicata una speciale attenzione agli strumenti di              
corredo (guide, cataloghi, ecc.) destinate a svolgere uno stimolo               
conoscitivo e una base per ulteriori ricerche, oltre il momento                 
dell'esposizione, che per sua natura e' effimero.                               
4.2) Musei e beni culturali                                                     
L'attivita' sviluppata in questo settore ha contribuito ad avviare la           
catalogazione scientifica su tutto il territorio regionale e il                 
coordinamento di alcune Province (Modena, Ravenna e Rimini, in                  
particolare), che attraverso varie iniziative hanno affrontato le               
prime azioni di sistema, mentre in altre e' stata piuttosto rivolta             
alla crescita dei singoli istituti museali attraverso interventi di             
ristrutturazione, riallestimento, apertura al pubblico di nuove                 
sezioni e servizi.Va comunque sottolineato che l'impatto complessivo            
sull'organizzazione museale regionale esercitato finora dalla Regione           
e dall'IBACN ha prodotto miglioramenti e modificazioni positive,                
anche consistenti in alcuni casi, ma non e' riuscito a portare i                
musei regionali al livello di eccellenza raggiunto                              
dall'organizzazione bibliotecaria.                                              
Le ragioni sono da imputarsi a difficolta' ed ostacoli di varia                 
natura, tra i quali le competenze ancora limitate attribuite alle               
Regioni e agli Enti locali in materia di musei e beni culturali, la             
mancanza di prassi gestionali consolidate e univoche in rapporto alle           
diverse tipologie dei beni, i ritardi e le incertezze del sistema               
formativo italiano.                                                             
Tutto questo ha reso difficile, tra l'altro, l'impostazione dei                 
sistemi museali, il raccordo dei singoli musei tra di loro e il loro            
collegamento al territorio. D'altra parte lo stesso governo                     
complessivo del territorio, pur essendo assai avanzato in                       
Emilia-Romagna, stenta a trovare il giusto coordinamento con gli                
interventi culturali. Per questo il previsto potenziamento del                  
settore "Beni architettonici e ambientali" dell'IBACN potra' favorire           
il raccordo sia con le politiche urbanistiche, con particolare                  
riferimento alla conservazione e valorizzazione dei centri storici e            
delle emergenze monumentali, sia con quelle ambientali, soprattutto             
per quanto riguarda i parchi e il paesaggio, sia ancora con quelle              
del turismo culturale.                                                          
Particolare importanza, anche ai fini di uno sviluppo piu' omogeneo             
dell'organizzazione museale regionale complessivamente intesa,                  
rivestira' il confronto recentemente avviato dall'IBACN sugli                   
standard museali, per il quale ci si potra' avvalere delle                      
riflessioni prodotte a livello nazionale nell'ambito della                      
Commissione paritetica nazionale di cui all'art. 150 del DLgs 112/98,           
e a cui l'Istituto partecipa, nonche' all'interno degli organismi di            
Coordinamento tra le Regioni.                                                   
Si tratta di una operazione di grande rilievo perche' sul futuro                
rispetto degli standard e dei requisiti di servizio definiti, e                 
formalmente assunti dalle diverse amministrazioni centrali e locali,            
sara' possibile avviare il decentramento dei musei e di altri beni              
culturali ora gestiti dallo Stato, e anche - in particolare per                 
l'Emilia-Romagna - procedere con piu' saldi strumenti                           
all'applicazione a regime della stessa L.R. 18/00.                              
4.2.1) Automazione                                                              
Dal primo anno di applicazione della L.R. 20/90, per attivare gli               
interventi di catalogazione previsti nei piani annuali d'intervento,            
l'IBACN ha predisposto il software per informatizzare le schede e le            
immagini collegate, in accordo con le normative nazionali in materia            
di catalogazione. E' stato anche predisposto un software per la                 
gestione della "Carta Archeologica del Rischio Territoriale",                   
strumento di supporto all'attivita' di pianificazione gia' utilizzato           
da diverse amministrazioni provinciali e comunali e sviluppato a                
partire da un progetto scientifico curato in collaborazione con la              
Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna.                                
Nel prossimo triennio dovra' essere assicurata la distribuzione, la             
manutenzione ordinaria, e soprattutto evolutiva, del software                   
prodotto, per renderlo anche tecnicamente e metodologicamente                   
aderente al concetto di archivi distribuiti sul territorio che                  
contribuiscono alla visione via WEB di un unico archivio sui beni               
culturali, pur rimanendo in gestione e proprieta' di chi li produce e           
mantiene. Cio' in accordo a quanto previsto dal progetto Multimedia             
Access to World Cultural Heritage, attivato dal G7, al quale si fa              
riferimento ora in ambito nazionale con l'attivazione del progetto              
"Network dei beni culturali", al quale la Regione Emilia-Romagna                
aderisce.                                                                       
Si dovra' anche procedere al recupero informatizzato della                      
documentazione di carattere territoriale, frutto delle attivita' di             
indagine e censimento attivate dall'IBACN nel corso degli anni                  
precedenti, ponendo particolare attenzione alla georeferenziazione              
dei beni individuati, in modo tale da poter fornire un supporto                 
informativo organizzato alle istituzioni ed agli enti piu'                      
direttamente coinvolti nella gestione dei territorio. Concorrera'               
attivamente a questo progetto il settore "Beni architettonici e                 
ambientali" dell'Istituto che potra' cosi' valorizzare le importanti            
raccolte cartografiche e fotografiche finora gestite e consultate               
solo manualmente.                                                               
Tutta la documentazione informatizzata dovra' essere accessibile via            
WEB, integrandosi con le altre banche dati e informazioni gia'                  
presenti nel sito dell'IBACN e con la banca dati della biblioteca               
dell'Istituto, gia' collegata in SBN.                                           
4.2.2) Censimenti e catalogazioni                                               
L'attivita' del prossimo triennio sara' indirizzata alla                        
continuazione della catalogazione, cosi' come prevista ed attuata               
fino ad ora attraverso gli interventi diretti dall'IBACN. Sara' anche           
opportuno procedere alla definizione dei "progetti di schedatura" per           
il maggior numero possibile di istituzioni museali, al fine di avere            
elementi per la valutazione dei costi e delle priorita' nelle                   
attivita' catalografiche necessarie al completamento del Catalogo               
regionale unificato dei beni culturali della regione Emilia-Romagna.            
In attuazione del recente accordo tra le Regioni e il Ministero per i           
beni e le attivita' culturali in tema di catalogazione, sara'                   
necessario continuare infine l'opera di confronto, collaborazione e             
raccordo con le Soprintendenze ai beni Storico-Artistici,                       
Archeologici, Architettonici e Ambientali per l'integrazione dei                
rispettivi cataloghi.                                                           
4.2.3) Indagini conoscitive e statistiche                                       
stata definita la nuova scheda per l'indagine statistica sui musei e            
sulle istituzioni similari, che ha visto l'IBACN coinvolto in                   
rappresentanza del Centro Interregionale per il Sistema Informativo             
ed il Sistema Statistico delle Regioni (CISIS), in collaborazione con           
l'ISTAT e l'Ufficio Studi del Ministero per i beni e le attivita'               
culturali.                                                                      
Nel prossimo triennio e' opportuno attivare ed ultimare un'indagine             
che, con la collaborazione delle Province e partendo dal modello                
definito a livello nazionale per le statistiche, sia in grado di                
restituire anche tutte le informazioni necessarie alla programmazione           
degli interventi, completando cosi' la base di conoscenza sui musei             
gia' disponibile su WEB, a seguito del recente Repertorio dei musei             
emiliano-romagnoli pubblicato dall'IBACN.                                       
4.2.4) Conservazione e restauro                                                 
Nel corso degli anni l'Istituto ha continuativamente promosso e                 
coordinato gli interventi di manutenzione, conservazione e restauro             
dei beni culturali. Per il prossimo triennio si dovra' continuare               
l'attivita' istruttoria, da svolgere in collaborazione con le                   
Province e i musei comunali o convenzionati, tesa a individuare gli             
interventi piu' urgenti da inserire nei piani annuali.                          
Tali attivita' saranno svolte in stretto rapporto con gli Istituti              
nazionali addetti alla conservazione e al restauro dei beni                     
culturali, con universita' ed enti di ricerca e saranno annualmente             
presentate al Salone del restauro di Ferrara che si e' ormai                    
attestato su livelli, riconosciuti anche da istituzioni                         
internazionali, di alta qualificazione tecnica e scientifica e di               
crescente coinvolgimento degli operatori del settore, sia pubblici              
che privati.                                                                    
5) Le risorse finanziarie e i criteri di spesa                                  
Al fine del perseguimento degli obiettivi indicati nel presente                 
Programma la Regione Emilia-Romagna ha provveduto a definire nel                
proprio Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001, gia'                
approvato con L.R. 10/01, le risorse finanziarie per l'esercizio in             
corso con riferimento ai capitoli di spesa 70720, 70725, 70730,                 
70787, rinviando la definizione delle quote annuali di spesa per gli            
esercizi 2002 e 2003 all'approvazione dei rispettivi Bilanci di                 
previsione, a norma dell'art. 11 della L.R. 31/77 e successive                  
modificazioni.                                                                  
Nell'ambito degli stanziamenti annuali definiti per le diverse                  
tipologie di intervento - con riferimento agli esercizi finanziari              
2001-2003 - vengono indicati di seguito, piu' specificamente, i                 
criteri di spesa delle risorse regionali, unitamente alla loro                  
finalizzazione e alle modalita' del loro utilizzo.                              
5.1) Contributi per spese di investimento alle Amministrazioni                  
provinciali e all'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali           
5.1.1) Assegnazione alle Province di contributi in conto capitale, in           
materia di musei e biblioteche                                                  
Le risorse che si renderanno annualmente disponibili nel triennio               
2001-2003, in base alle previsioni dei rispettivi bilanci di                    
competenza, (l'attuale disponibilita' recata dal bilancio per                   
l'esercizio in corso nell'ambito del capitolo 70725 "Assegnazioni               
alle Province di contributi in conto capitale, in materia di musei e            
di biblioteche, per le attivita' di cui agli artt. 7, commi 5, lett.            
a), b), c) ed e) e 6, 11 e 14 (L.R. 24 marzo 2000, n. 18)" ammonta a            
Lire 4.500.000.000, pari a Euro 2.324.056,05) verranno                          
complessivamente finalizzate agli interventi inerenti il "patrimonio            
diffuso" specificati di seguito e destinate orientativamente nel modo           
seguente, tenendo conto delle maggiori necessita' nel settore dei               
musei e beni culturali in rapporto a quello relativo a biblioteche e            
archivi (Cfr. anche successivo punto 5.1.2), per il raggiungimento              
degli obiettivi generali individuati nel presente Programma:                    
- il 45% verra' destinato al settore biblioteche e archivi;                     
- il 55% verra' destinato al settore musei e beni culturali.                    
In entrambi i casi le risorse verranno finalizzate alla realizzazione           
dei seguenti interventi:                                                        
- avvio di nuovi servizi, allestimenti, potenziamento delle strutture           
e delle infrastrutture tecnologiche;                                            
- costruzione, acquisizione e ristrutturazione di sedi.                         
5.1.2) Assegnazioni all'IBACN di contributi in conto capitale in                
materia di musei e biblioteche                                                  
Le risorse annualmente disponibili, come sopra specificato, nel                 
triennio 2001-2003 (l'attuale disponibilita' recata dal bilancio per            
l'esercizio in corso nell'ambito del capitolo 70720 "Assegnazioni               
all'IBACN di contributi in conto capitale, in materia di musei e di             
biblioteche, per le attivita' di cui agli artt. 7, commi 5, lett. a),           
b), c) ed e) e 6, 11 e 14 (L. R. 24 marzo 2000, n. 18)" ammonta a               
Lire 4.500.000.000, pari a Euro 2.324.056,05) verranno                          
complessivamente finalizzate agli interventi specificati di seguito e           
destinate percentualmente nel modo seguente, sulla base di criteri              
che tengono conto delle competenze attribuite all'IBACN, maggiori nel           
settore biblioteche e archivi in rapporto a quello relativo a musei e           
beni culturali:                                                                 
- il 55% verra' destinato al settore biblioteche e archivi;                     
- il 45% verra' destinato al settore musei e beni culturali.                    
In entrambi i settori le risorse verranno finalizzate alla                      
realizzazione dei seguenti interventi:                                          
- interventi per l'incremento del patrimonio librario, archivistico             
ed artistico d'intesa con gli enti pubblici e privati interessati;              
- interventi per la tutela, la catalogazione, la conservazione e il             
restauro;                                                                       
- costituzione e scambio di banche dati e di altri supporti                     
informativi condivisi;                                                          
- progetti e attivita' di investimento volti allo sviluppo e alla               
valorizzazione di beni e raccolte;                                              
- convenzioni e accordi con enti e con privati finalizzate ad                   
interventi di investimento.                                                     
5.1.3) Interventi diretti della Regione in conto capitale per                   
progetti di valorizzazione di beni e istituti culturali di                      
particolare rilevanza                                                           
L'art. 3, comma 1, alla lett. b) prevede che la Regione attui                   
interventi diretti, di norma tramite convenzioni, per progetti di               
valorizzazione di beni e istituti culturali di particolare rilevanza,           
anche a seguito delle proposte della Commissione di cui all'art. 210            
della L.R. 21 aprile 1999, n. 3. Tale Commissione, stabilita ai sensi           
del DLgs n. 112 del 1998, rappresenta, come cita testualmente l'art.            
210 di cui sopra, "la sede di concertazione tra lo Stato, la Regione,           
gli Enti locali e gli altri soggetti ivi rappresentati per quanto               
riguarda la valorizzazione dei beni culturali e la promozione dalle             
relative attivita'". Tale organismo, di prossima nomina, costituira'            
pertanto una sede importante per l'individuazione degli interventi              
prioritari da realizzare nell'ambito degli obiettivi generali e delle           
linee di indirizzo indicate all'interno del presente programma. In              
questo senso va letta anche l'esiguita' delle risorse finanziarie               
attualmente disponibili nel bilancio regionale per l'anno 2001 (40              
milioni pari a Euro 20.658,28 sul Cap. 70730 "Interventi in conto               
capitale per progetti di valorizzazione di beni e istituti culturali,           
di particolare rilevanza (art. 3, comma 1, lett. b), L.R. 24 marzo              
2000, n. 18)", di cui si prevede l'incremento per il biennio                    
successivo, al fine di avviare azioni efficaci e programmate                    
attraverso modalita' di concertazione tra i soggetti interessati,               
cosi' come prevede anche la L.R. 18/00.                                         
5.2) Spese correnti                                                             
5.2.1) Assegnazione all'IBACN di contributi per le spese di natura              
corrente                                                                        
Ai fini della realizzazione di attivita' promozionali e con                     
particolare riferimento agli interventi di cui ail'art. 7, comma 5,             
lett. d), f) e g) della L.R. 18/00, si ritiene che la destinazione              
delle risorse regionali nel triennio 2001-2003 (lo stanziamento                 
attualmente previsto per il 2001 sul Cap. 70787 "Assegnazione                   
all'IBACN di contributi per le attivita' di cui all'art. 7, comma 5,            
lett. d), f) e g) della L.R. 24 marzo 2000, n. 18" e' di Lire                   
500.000.000 pari a Euro 258.228,45) debba essere finalizzata in                 
termini percentuali allo stesso modo per il settore biblioteche e               
archivi (50%) e musei e beni culturali (50%).                                   
6) Procedure e scadenze per la presentazione dei piani provinciali              
L'articolo 8 della L.R. 18/00 prevede che in conformita' al Programma           
regionale e di concerto con i Comuni, le Province, contestualmente al           
bilancio preventivo, approvino i piani annuali degli interventi per             
gli istituti culturali e i beni culturali, previo parere conforme               
dell'IBACN. A tal fine, e con riferimento al presente Programma                 
2001-2003, le Province, con atto deliberativo degli organi competenti           
e previo parere dell'IBACN, provvederanno ad approvare i rispettivi             
piani, indicando all'interno degli stessi piani e in un quadro                  
organico di intervento:                                                         
a) le iniziative che nei singoli settori - bibliotecario e museale -            
la Provincia (direttamente) e i Comuni intendono realizzare (art. 8,            
comma 2, lett. a);                                                              
b) le proposte relative agli interventi di competenza dell'IBACN                
(art. 8, comma 2, lett. b);                                                     
c) le eventuali proposte per il raggiungimento degli standard di                
qualita' (di servizio e di professionalita' degli addetti) di cui               
all'art. 10 della L.R. 18/00 e il relativo impegno finanziario a                
concorso, pari almeno al 50% della spesa prevista, secondo quanto               
previsto dall'art. 16 della stessa legge;                                       
d) le risorse finanziarie messe a disposizione per la realizzazione             
degli interventi di cui alle precedenti lettere a) e c).                        
I suddetti piani provinciali dovranno essere presentati,                        
contestualmente alla Regione Emilia-Romagna e all'IBACN, per l'anno             
2001 entro la data del 29 giugno ed entro la data dei 31 marzo di               
ogni anno per i successivi anni 2002 e 2003.                                    
7) Procedure e scadenze per la presentazione della proposta di Piano            
bibliotecario e museale da parte dell'IBACN                                     
Tra le competenze attribuite all'Istituto per i beni artistici,                 
culturali e naturali, al comma 2 dell'articolo 6 della L.R. 18/00 si            
prevede che lo stesso Istituto, avendo come riferimento il Programma            
regionale - di intesa con le Province e contestualmente                         
all'espressione del parere conforme sui piani provinciali - proponga            
all'approvazione della Regione la suddivisione per destinazione di              
intervento dei fondi annuali per la programmazione bibliotecaria e              
per quella museale e il riparto dei relativi stanziamenti tra le                
Province, coordinati con il programma delle proprie attivita'.Tali              
proposte dovranno contenere:                                                    
1) la suddivisione per destinazione di intervento dei fondi annuali             
regionali per la programmazione bibliotecaria e museale (spese di               
investimento), e in particolare: a) gli interventi di competenza                
dell'Istituto nell'ambito di quelli proposti dalle Province nei                 
propri piani; b) gli interventi previsti ai sensi della L.R. 29/95              
"Riordino dell'Istituto dei beni artistici, culturali e naturali                
della Regione Emilia-Romagna" e della L.R. 18/00, art. 7, comma 5,              
lett. c), e), relative, rispettivamente, ai seguenti ambiti:                    
costituzione e scambio di banche dati e di altri supporti informativi           
condivisi (lett. c); interventi per l'incremento, la tutela, la                 
catalogazione, la conservazione ed il restauro del patrimonio                   
culturale (lett. e); c) le eventuali proposte di concorso                       
all'acquisizione di beni, fondi, raccolte e collezioni di particolare           
valore artistico, storico e documentario da destinare all'incremento            
del patrimonio culturale delle organizzazioni bibliotecaria e museale           
regionale (art. 6, comma 3); d) le convenzioni con soggetti pubblici            
e privati titolari di istituti culturali o di raccolte di                       
riconosciuto interesse culturale per la partecipazione a specifiche             
iniziative nell'ambito della programmazione regionale (art. 3, comma            
2); e) le convenzioni per programmi di collaborazione e cooperazione            
con le altre Regioni, le Universita' degli studi, gli organi di Stato           
e gli organismi internazionali operanti nel settore (art. 3, comma 1,           
lett. c);                                                                       
2) gli interventi diretti di promozione culturale (spesa corrente):             
iniziative espositive, didattiche e divulgative del patrimonio                  
culturale (art. 7, comma 5, lett. g), art. 6, comma 1, lett. d),                
nonche' le attivita' di formazione specialistica e aggiornamento                
degli operatori (spesa corrente): (art. 7, comma 5, lett. f);                   
3) oltre a quanto stabilito ai precedenti punti 1) e 2), ai sensi               
dell'art. 6, comma 2 della L.R. 18/00, l'IBACN dovra' altresi'                  
indicare, ai fini dell'assegnazione dei finanziamenti regionali alle            
Province, una volta acquisiti anche i piani provinciali, le proposte            
relative al riparto degli stanziamenti tra le Province stesse,                  
coordinandole con i propri interventi.                                          
Le proposte di cui ai precedenti punti 1, 2 e 3 dovranno pervenire              
alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Cultura, Sport e Tempo libero             
entro la data del 31 luglio per il 2001 e del 30 aprile di ogni anno            
per gli anni 2002 e 2003.                                                       
8) Modalita' di assegnazione delle risorse finanziarie                          
All'assegnazione delle risorse finanziarie alle Province e all'IBACN            
provvedera' la Giunta regionale con proprio atto deliberativo, con le           
modalita' stabilite all'art. 7, comma 4 della L.R. 18/00 e                      
nell'ambito degli indirizzi e dei criteri di spesa contenuti nel                
presente Programma. Nello stesso atto deliberativo verranno altresi'            
indicate le modalita' di liquidazione delle risorse assegnate, i                
termini per il loro utilizzo e le modalita' di rendicontazione anche            
a norma dell'art. 8, comma 3, della sopracitata legge regionale.                
La Giunta regionale provvedera' altresi', nel rispetto della                    
legislazione vigente, a definire con propri atti le procedure di                
spesa connesse al finanziamento degli interventi diretti della                  
Regione.".                                                                      
Visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla commissione               
referente "Turismo Cultura Scuola Formazione" di questo Consiglio               
regionale, giusta nota prot. n. 7277 del 13 giugno 2001;                        
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,                            
delibera:                                                                       
di approvare le proposte formulate dalla Giunta regionale con                   
deliberazione in data 29 maggio 2001, progr. n. 936, riportate nel              
presente atto deliberativo.                                                     

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ultima modifica 2023-05-19T21:22:53+01:00

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