DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 8 maggio 2001, n. 719
Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) sul progetto "SS 16 (Adriatica): lavori di ammodernamento nel tratto compreso tra l'innesto con la SS 495 e Ponte Bastia dal Km. 101+330 e 120+238"
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell''art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, in considerazione
del limitato rilievo degli interventi previsti, e dei conseguenti
impatti ambientali, del progetto della "SS 16 (Adriatica) lavori di
ammodernamento nel tratto compreso tra l'innesto con la SS 495 e
Ponte Bastia, dalla ulteriore procedura di VIA con le seguenti
prescrizioni:
a.1) il progetto in esame consente di conseguire significativi
livelli di risanamento dell'impatto ambientale esistente nei centri
abitati di Argenta e San Biagio ed un sostanziale miglioramento dei
livelli di qualita' ambientale, purche' realizzato in conformita'
alle prescrizioni contenute nel presente atto;
a.2) per il ripristino delle eventuali aree di cantiere si
riutilizzera' il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si
avra' cura di accumulare, separatamente dalle altre tipologie di
materiale, in spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione
per evitarne la morte biologica;
a.3) per limitare, in fase di cantierizzazione, le emissioni diffuse
e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di
costruzione, dall'esercizio di impianti fissi e dalla movimentazione
dei mezzi si ritiene necessario: - per l'eventuale impianto di
betonaggio e altri impianti fissi, prevedere sistemi di abbattimento
per le polveri in corrispondenza degli sfiati da serbatoi e
miscelatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione; - qualora
nella composizione del calcestruzzo rientri come materia prima il
polistirolo, il ciclo delle acque usate, provenienti anche dal
lavaggio delle autobetoniere, non dovra' essere svolta a cielo aperto
e comunque, prima dello scarico delle acque usate nel contenitore
preparato allo scopo, dovranno essere interposte griglie di
trattenimento del materiale plastico; - prevedere la umidificazione
dei depositi temporanei di terre, dei depositi di materie prime ed
inerti e delle vie di transito da e per i cantieri, soprattutto
quando queste si trovino nelle vicinanze dell'aggregato urbano; - per
il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei
cassoni con teloni; - l'impresa esecutrice dovra' predisporre un
piano di temporizzazione dei mezzi per il trasporto degli inerti da
concordare con le Amministrazioni comunali; - acquisire le
autorizzazioni necessarie per le emissioni di inquinanti in atmosfera
ai sensi delle vigenti normative; - si dovra' valutare la necessita'
di introdurre eventuali mitigazioni acustiche, sul cantiere e sui
ricettori; le azioni attivate dovranno consentire il rispetto dei
limiti sonori previsti dalle normative vigenti; - per la tutela
dell'alveo del fiume Reno e per la falda superficiale, dovranno
essere previste le azioni necessarie affinche' non si verifichi la
fuoriuscita di acqua mista a cemento durante la fase di getto
(esecuzione di opere di fondazioni dirette, opere di fondazioni
profonde, opere fondazionali di spalle di viadotti, opere in
elevazione di strutture) con conseguente inquinamento della falda o
del corso d'acqua; si deve prevedere per esempio una fossa
impermeabilizzata da cui si possa prelevare, con l'uso di appropriate
pompe, l'acqua di lavorazione per convogliarla successivamente a
attigue fosse di decantazione, costruite per garantire la
sedimentazione dei materiali trasportati e sospesi; tali vasche
restituiranno successivamente acqua pulita per un eventuale reimpiego
operativo;
a.4) si ritiene opportuno che il Piano di protezione civile del
Comune di Argenta, sia integrato con indicazioni specifiche per la
fascia di territorio della nuova SS 16;
a.5) le acque meteoriche o eventuali sversamenti raccolti lungo il
viadotto sul fiume Reno dovranno essere collettate, con opportuna
rete di drenaggio, verso i fossi di guardia della strada e non
immettersi direttamente nel corso d'acqua sottostante;
a.6) le modalita' di realizzazione delle opere in alveo dovranno
essere definite in stretta collaborazione con il Servizio provinciale
della Difesa del suolo e delle Risorse idriche della Provincia di
Ravenna;
a.7) si prescrive il rispetto dei limiti di pressione sonora,
previsti dal DPCM 1/3/1991 e successive modifiche per le abitazioni
presenti; nelle adiacenze dell'infrastruttura progettata, al di fuori
della fascia di rispetto laterale, come indicato nella Circolare
regionale n. 7 dell'1/3/1993; in particolare tali aree, vanno
considerate appartenenti alla III classe (aree di tipo misto) con
limite diurno pari a 60 dB(A) e limite notturno pari a 50 dB(A) e per
le aree limitrofe alla linea ferroviaria e al centro abitato di
Argenta sono invece in classe IV (aree di intensa attivita' umana) e
i limiti sono di 65 dB(A) nel periodo diurno e 55 dB(A) nel periodo
notturno;
a.8) le eventuali barriere fonoassorbenti dovranno essere ricoperte
di rivestimenti vegetali con specie autoctone e/o naturalizzate, che
garantiscono un maggior successo d'impianto;
a.9) in generale si dovranno utilizzare specie autoctone e/o
naturalizzate, che garantiscono un maggior successo d'impianto
(facilita' all'attecchimento, adattamento pedo-climatico, buona resa
nello sviluppo, minori costi di manutenzione);
a.10) assolutamente da evitare sono le specie riconosciute come
invadenti (Robinia, Ailanto, Amorpha, etc.);
a.11) la tipologia di impianto e gli standard vivaistici da
utilizzare nella progettazione esecutiva, dovranno favorire un rapido
sviluppo della vegetazione, utilizzando piante a pronto effetto e
sedime forestale in funzione degli obbiettivi che si vorranno
perseguire: verde d'arredo, verde schermante, verde con funzione
naturalistica, etc.;
a.12) e' necessario ricomprendere nel progetto esecutivo le
operazioni di manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla
messa a dimora; a questa si aggiunge la necessita' di prevedere un
reimpianto delle fallanze nel primo anno di manutenzione;
a.13) le prescrizioni, prima elencate, dovranno essere verificate
attraverso una campagna di monitoraggio strumentale da realizzarsi
durante la realizzazione dell'opera, ad opera e mitigazioni
realizzate e, sulla base dei risultati ottenuti, dovranno essere
assunte le necessarie determinazioni conseguenti;
a.14) resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la
realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione,
dovranno essere rilasciate dalle autorita' competenti ai sensi delle
vigenti disposizioni;
b) di trasmettere la presente delibera al proponente dell'ANAS
Compartimento della viabilita' per l'Emilia e Romagna, alla Provincia
di Ferrara e di Ravenna, ai Comuni di Argenta ed Alfonsine, all'ARPA
- Sezioni provinciali di Ferrara e di Ravenna, al Consorzio di
bonifica II circondario Polesine di San Giorgio e al Servizio
provinciale della Difesa del suolo e delle Risorse idriche della
Provincia di Ravenna;
c) di pubblicare per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il
presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna.