DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 10 aprile 2001, n. 143
Valutazione di impatto ambientale e approvazione del progetto di un impianto di recupero mediante compostaggio di rifiuti organici per la produzione di ammendanti in comune di Finale Emilia (MO) presentato dalla ditta ICSTA Reggiani Srl (DLgs 22/97 e L.R. 3/99 e L.R. 9/99 - L.R. 35/00)
LA GIUNTA DELLA PROVINCIA DI MODENA
(omissis) delibera:
di esprimersi sulle osservazioni presentate dal Comune di Finale
Emilia come di seguito indicato:
- Oss. n. 1: si ritiene che l'ubicazione dell'impianto non sia idonea
in quanto l'area circostante e' gia' interessata da diversi
insediamenti produttivi e le infrastrutture non sono adatte a
sopportare il carico generato dalla nuova attivita'.
Controdeduzione: l'area e' gia' destinata ai sensi del Piano
provinciale in materia di rifiuti a discarica 2B per rifiuti
provenienti dallo zuccherificio; si ritiene che la collocazione
dell'impianto in questione non sia in contrasto con la destinazione
produttiva dell'area e che, come si evince dal SIA non si riscontrino
significativi aggravi sulle infrastrutture esistenti (strade, canali,
ecc.).
- Oss. n. 2: si osserva che l'allontanamento delle acque di processo
anche in caso di ingenti precipitazioni potrebbe inquinare il canale
Teratico e causare ingenti danni agli allevamenti ittici della zona.
Controdeduzione: sulla base dell'istruttoria effettuata sullo studio
di impatto ambientale e sul progetto si desume che le acque bianche
saranno scaricate in acque superficiali mentre le acque nere e grigie
saranno prevalentemente trattate e riutilizzate nel processo
produttivo; eventuali scarichi saltuari potranno avvenire solo previa
comunicazione ad Enti preposti al controllo.
- Oss. n. 3: si osserva che l'incremento di transito di automezzi
imputabile alla nuova attivita' va ad aggravare gli attuali problemi
di Via Valle Acquosa e Via Ceresa ritenute non idonee a sopportare il
traffico pesante; il passaggio di automezzi diretti all'impianto di
compostaggio nel centro abitato di Massa Finalese potrebbe inoltre
provocare la diffusione di cattivi odori.
Controdeduzione: per il mantenimento del manto stradale nel tratto di
Via Valle Acquosa che collega l'impianto con Via Ceresa, nel quale il
traffico da e per l'impianto di compostaggio rappresenterebbe
approssivamente il 10% medio annuo, la ditta si dovra' impegnare a
periodici interventi di manutenzione; per quanto riguarda Via Ceresa
si ritiene che l'incidenza del traffico diretto all'impianto di
compostaggio (pari al 3,4% del totale) non sia tale da creare una
differenza sostanziale rispetto alla situazione attuale, mentre per
quanto riguarda la diffusione degli odori in fase di trasporto e'
prescritto che i materiali in entrata ed in uscita dall'impianto
dovranno essere trasportati in autocarri dotati di chiusura.
- Oss. n. 4: si osserva che la dispersione in atmosfera di inquinanti
odorigeni e di sostanze gassose potrebbe provocare disagi e malesseri
alla popolazione circostante.
Controdeduzione: rispetto alla configurazione progettuale presentata
in origine si ritiene di prescrivere tutti i sistemi in grado di
prevenire e minimizzare la produzione e la diffusione degli odori
(tamponatura totale del capannone, aumento del sistema di
biofiltrazione, sistemi di riduzione degli odori emessi dalla
movimentazione del cumulo di materiale proveniente dallo
zuccherificio, ecc.).
- Oss. n. 5: viene evidenziata la presunta incompatibilita' del nuovo
impianto con il Piano provinciale in materia di rifiuti.
Controdeduzione: in merito si fa notare che la delibera del Consiglio
provinciale n. 202 del 24/7/1996, parte integrante del PISRUS al
punto 2, lettera c) del disposto stabilisce che: "Non costituiscono
variante al presente Piano previsioni relative ad
integrazioni/potenziamenti di impianti esistenti, ovvero quando
intervengano su siti gia' individuati dal presente Piano come
interessati o idonei alla localizzazione di impianti per lo
smaltimento di rifiuti urbani o speciali, fermo restando la
necessita' di acquisire preventive autorizzazioni della Provincia
previste dalle vigenti leggi" e al punto 2 lettera d), stabilisce
che: ".. eventuali progetti di nuovi impianti pubblici o privati per
il trattamento o lo stoccaggio provvisorio di RSU, RSA e RS non
previsti nel presente Piano saranno comunque valutati nell'ambito
della Conferenza provinciale di cui all'art. 3 della Legge 441/87 e
art. 22 della L.R. 27/94. Saranno considerati con particolare
riguardo gli impianti che favoriscano forme di recupero, riutilizzo o
riciclaggio dei materiali trattati e che contribuiscano ad allungare
la vita degli impianti di stoccaggio definitivo previsti nel Piano" e
che pertanto l'impianto sia da considerarsi conforme al vigente Piano
provinciale rifiuti;
di esprimersi in merito al procedimento di valutazione di impatto
ambientale, ai sensi dell'art. 18 della L.R. 9/99 e successive
modifiche, del progetto in questione con esito positivo con le
prescrizioni riportate al punto successivo;
di approvare, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 27 del DLgs
22/97, dell'art. 132, L.R. 3/99, il progetto presentato dalla ditta
ICSTA di Reggiani Srl, con sede legale in Via Punta n. 89, localita'
Quarantoli nel comune di Mirandola, relativo alla realizzazione di un
impianto di recupero mediante compostaggio di rifiuti organici per la
produzione di ammendanti da ubicare in Via Valle Acquosa nel comune
di Finale Emilia;
di dare atto che il suddetto progetto e' composto dai seguenti
elaborati:
Elaborati relativi al progetto:
- relazione tecnica generale D-1 inerente al progetto definitivo di
impianto di compostaggio;
- allegati: relazione tecnica generale inerente al progetto
definitivo di impianto di compostaggio;
- integrazioni e modifiche inerenti al progetto definitivo di
impianto di compostaggio;
- relazione profili ambientali D-2 inerente al progetto definitivo di
impianto di compostaggio;
- tavola A-1: carta dell'intervisibilita' e percezione paesaggistica;
- tavola A-2: uso attuale dei fabbricati presenti nell'area di
influenza;
- tavola C-1: estratto tavole di zonizzazione 1, 2, 4 e 5 del PRG
vigente;
- tavola E-1: carta dell'uso reale del suolo;
- indagine geologica, sismica, idrogeologica e geognostica G-0
inerente al progetto definitivo di impianto di compostaggio;
- tavola G-1: carta geopedologica;
- tavola G-2: carta idromorfologica;
Progetto:
- tavola P-1: schema di processo;
- tavola P-2 (apr. 2000): lay-out generale d'impianto - integrazione;
- tavola P-3 (apr. 2000): planimetria generale integrazione;
- tavola P-4 (apr. 2000): fabbricato tecnologico pianta opere civili
- integrazione;
- tavola P-5: fabbricato tecnologico pianta copertura;
- tavola P-6 (apr. 2000): fabbricato tecnologico prospetti -
integrazione;
- tavola P-7 (apr. 2000): fabbricato tecnologico sezioni -
integrazione;
- tavola P-8: biofiltro;
- tavola P-9: palazzina servizi - progetto piante, sezioni,
prospetti;
- tavola P-10: stazione di rilancio acque trattate;
- tavola P-11 (apr. 2000): planimetria generale reti fognarie -
integrativa;
- tavola P-12 (apr. 2000): planimetria generale cavidotti e
illuminazione - integrativa;
- tavola P-13.1 (apr. 2000): deodorizzazione pianta - integrativa;
- tavola P-13.2 (apr. 2000): deodorizzazione sezioni - integrativa;
- tavola P-13.3: telo avvolgibile sconfinamento odori - integrativa;
- tavola P-14 (apr. 2000): Planimetria generale idrico - antincendio
- irrigazione - integrativa;
- tavola P-15: cabina Enel;
- tavola P-16: particolari e soluzioni tipo.
Stato di fatto:
- tavola S-1: corografia;
- tavola S-2: situazione di PRG (Estratto cartografia attuale);
- tavola S-3: planimetria catastale;
- tavola S-4: rilievo plano - altimetrico;
- tavola S-5: palazzina servizi - stato di fatto piante, sezioni,
prospetti;
- tavola S-6: documentazione fotografica;
- relazione tecnica di sintesi sulle emissioni inerente al progetto
di impianto di compostaggio;
- scheda informativa generale inquinamento atmosferico ai sensi del
DPR 24 maggio 1988, n. 203;
- tavola 4.1: planimetria generale con individuazione delle altezze
di fabbricati limitrofi;
- tavola 4.2: inquadramento generale dell'impianto;
- tavola 5.1: impianto di compostaggio schema di processo;
- tavola 5.2: schema di processo a blocchi;
- tavola 8.2: biofiltro.
Elaborati relativi allo Studio di impatto ambientale:
- studio di impatto ambientale;
- relazione sintetica in linguaggio non tecnico.
Con le seguenti prescrizioni:
1) Prescrizioni di carattere strutturale-impiantistico:
1a) il capannone progettato dovra' essere tamponato su tutti i lati
fino a terra mediante l'installazione di pannelli rigidi;
possibilmente le aperture dovranno essere realizzate solo su un
fronte dell'edificio al fine di evitare la formazione di correnti
d'aria che potrebbero favorire la diffusione all'esterno delle
esalazioni dalla biomassa e dovranno essere dotate di dispositivi di
chiusura che garantiscano una buona tenuta; la tamponatura del
capannone dovra' altresi' essere adeguata alla normativa antincendio
circa la superficie apribile in caso di incendio;
1b) l'altezza del capannone dovra' essere se possibile ridotta al
fine di diminuirne la visibilita';
1c) la scelta della colorazione del capannone dovra' essere tale da
renderlo cromaticamente compatibile ai colori prevalenti dell'area;
si suggerisce una colorazione della parte superiore vicina alla
tonalita' del cielo medio;
1d) la sopraelevazione dell'area interessata dall'impianto rispetto
alle quote attuali dovra' essere effettuata utilizzando terreno
naturale di scavo e non con terre provenienti dalla discarica 2B come
previsto nel progetto;
1e) il sistema di aspirazione dell'aria nelle fasi di miscelazione e
di bio-ossidazione dovra' garantire almeno 5 ricambi/ora;
1f) le canalizzazioni per l'aspirazione dell'aria all'interno del
capannone dovranno essere posizionate al centro delle singole sezioni
500 e 600 e non sulla corsia intermedia che separa le due fasi di
lavorazione;
1g) il sistema biofiltrante dovra' essere adeguato alla maggiore
portata di aria da trattare. Il dimensionamento dovra' essere tale da
garantire la completa depurazione degli effluenti anche in fase di
manutenzione del letto;
1h) per l'umidificazione dell'aria in ingresso al biofiltro dovra'
essere prevista l'installazione di un idoneo sistema che aumenti il
contatto fra le fasi liquido/gas rispetto a quello previsto;
1i) la prevalenza dei ventilatori installati in ingresso al biofiltro
dovra' essere tale da consentire il passaggio della stessa quantita'
di aria attraverso il letto filtrante anche in presenza di un
incremento delle perdite di carico dovuto a fenomeni di compattazione
del letto stesso (piogge intense, matrice di compost piu' fine,
ecc.);
1l) la laguna per la raccolta delle acque "grigie" (sezione 1000B)
entro la quale convergeranno anche i reflui depurati in uscita dalla
sezione 1000A, dovra' essere dotata di turbine di aerazione da
azionare all'insorgere di eventuali fenomeni anossici;
1m) le acque meteoriche incontaminate dovranno essere convogliate
nell'invaso corrispondente alla sezione 1000C solo nel caso vi sia
necessita' di ripristinare la riserva idrica per bilanciare le
esigenze del processo produttivo; in mancanza di tali necessita' e
nelle stagioni a maggior piovosita' esse dovranno essere allontanate
direttamente mediante il collettore di scarico dotato di saracinesca
motorizzata da realizzare fra le sezioni 1000B e 1000C;
1n) il collettore per lo scarico delle eccedenze idriche non dovra'
essere realizzato in testa alla vasca corrispondente alla sezione
1000C come previsto nel progetto, ma nella parte terminale della
stessa;
1o) in corrispondenza dello scarico della sezione 1000C dovra' essere
installato un pozzetto di controllo;
1p) sui lati orientale, meridionale ed occidentale dell'area dovra'
essere prevista una schermatura visiva, costituita, secondo le
indicazioni fornite nello studio di impatto ambientale, da alberature
composte da speci autoctone idonee alle particolari condizioni
pedologiche del luogo;
1q) sono fatte salve le prescrizioni contenute nella nota dei Vigili
del fuoco prot. n. 100/01 dell'8/1/2001.
2) Prescrizioni di carattere ambientale:
2a) con periodicita' almeno mensile per la durata di circa un anno
prima dell'attivazione dell'impianto e durante il funzionamento dello
stesso, devono essere eseguite campagne di monitoraggio almeno di:
sostanze odorigene: sostanze azotate - ammoniaca e ammine - e
sostanze solforate - mercaptani e dimetilsolfuro; polveri
biologicamente attive: aerosols batterici (Gram-neg., E-coli,
ifomiceti). I campionamenti degli aerosols batterici devono essere
eseguiti in punti di campionamento fissi che tengano conto della
direzione prevalente dei venti ad una distanza di 1, 10 e 25 metri
dall'area che sara' occupata dal biofiltro e ad una distanza di 10 e
25 metri dal perimetro aziendale. Prima dell'inizio dei monitoraggi
dovranno essere concordate con l'Autorita' preposta al controllo
l'ubicazione dei punti di campionamento, l'elenco dettagliato delle
sostanze da monitorare e le modalita' operative da seguire per i
monitoraggi;
2b) al fine di verificare l'impatto sul corpo idrico ricettore dello
scarico delle acque reflue, con periodicita' semestrale ed in periodi
in cui lo scarico sia attivo, dovranno essere effettuate misurazioni
su due sezioni del corpo ricettore, a monte e a valle dello scarico,
ricercando i seguenti parametri: pH, BOD5, COD, materiali
sedimentabili in due ore, solidi in sospensione totale, azoto
ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale; i risultati delle analisi
dovranno essere trasmessi alla Provincia e all'ARPA;
2c) nonostante i livelli di rumorosita' stimati siano conformi ai
limiti di legge, dovranno essere messe in atto le seguenti misure di
contenimento proposte dalla ditta nello studio di impatto ambientale:
- interventi di schermatura sulle batterie di ventilatori installate;
- interventi di silenziamento sugli scarichi del motore a scoppio del
miscelatore;
2d) entro sei mesi dall'entrata in funzione dell'impianto dovra'
essere effettuata una valutazione strumentale della rumorosita'
prodotta dall'attivita' nella configurazione piu' gravosa; tale
valutazione dovra' riguardare i valori di immissione assoluti sul
confine di proprieta' e presso i ricettori e soprattutto i livelli
differenziali nel periodo notturno. I risultati dello studio dovranno
essere trasmessi alla Provincia e all'ARPA.
2e) al fine di ridurre l'impatto visivo dell'impianto e la diffusione
del rumore dovra' essere previsto l'innalzamento del terrapieno
esistente parallelamente alla strada interna che collega Via Valle
Acquosa all'impianto.
3) Prescrizioni di carattere gestionale (da riprendere nel successivo
atto autorizzativo alla gestione):
3a) Entro sei mesi dall'entrata in funzione dell'impianto dovra'
essere effettuata una valutazione al fine di non incrementare il
traffico nel tratto di Via Valle Acquosa che dall'impianto porta in
direzione ovest, si ritiene opportuno venga chiuso il tratto al
traffico per i mezzi diretti all'impianto di compostaggio;
3b) il tratto di Via Valle Acquosa compreso tra lo zuccherificio e
l'impianto di compostaggio dovra' essere mantenuto efficiente
attraverso interventi periodici di manutenzione; durante il periodo
estivo l'intero tratto di Via Valle Acquosa interessato dal transito
di automezzi dovra' essere adeguatamente umidificato al fine di
ridurre il sollevamento di polveri;
3c) al fine di ridurre la dispersione di odori e di polveri il
trasporto di materiale da e per l'impianto dovra' avvenire mediante
automezzi dotati di cassoni a tenuta e con copertura;
3d) la miscelazione del cascame vegetale proveniente dallo
zuccherificio con legno triturato dovra' essere effettuata presso lo
zuccherificio;
3e) il cumulo del materiale proveniente dallo zuccherificio dovra'
essere coperto da uno strato di almeno 20-30 cm di compost al fine di
limitare la diffusione di odori;
3f) l'asportazione di materiale dalla sezione di stoccaggio del
materiale miscelato proveniente dallo zuccherificio dovra' essere
effettuata in ambiente confinato da realizzarsi mediante strutture
mobili tipo tunnel telescopici in depressione; l'aria aspirata nel
corso di tali operazioni dovra' essere inviata al biofiltro;
3g) ogni qualvolta si verifichi l'esigenza di allontanare le acque in
eccedenza dall'impianto di trattamento dovra' essere data preventiva
comunicazione, mediante telegramma o fax, all'Autorita' preposta al
controllo dell'inizio delle operazioni di svuotamento, della presunta
durata, dei volumi e delle caratteristiche analitiche dell'acqua
oggetto di svaso; analoga comunicazione dovra' essere inviata al
termine dello scarico che, nel periodo in cui rimarra' attivo, dovra'
essere effettuato solo nelle ore in cui il centro di compostaggio e'
operativo, sotto la sorveglianza di personale incaricato dalla ditta,
e con portate di deflusso da concordare con il Consorzio Burana
adeguate alla capacita' evacuativa del corpo idrico interessato. In
caso di anomalie, da segnalare tempestivamente, il riversamento
dovra' essere immediatamente interrotto;
3h) ai fini del rilascio dell'autorizzazione alla gestione
dell'impianto dovra' essere redatto un "manuale di gestione" nel
quale siano specificate le misure da adottarsi nei casi in cui si
verifichino particolari situazioni, anomalie di funzionamento e/o
emergenze;
3i) particolare attenzione dovra' essere tenuta nell'eventuale
riutilizzo del percolato per la bagnatura dei cumuli ai fini della
tutela dei lavoratori;
dovra' essere introdotto, qualora non sia previsto dal progetto, il
monitoraggio tramite una sonda della misurazione dell'ossigeno e
della temperatura;
l'approvazione del progetto costituisce concessione edilizia per la
realizzazione di tutte le opere accessorie all'impianto, sono inoltre
fatti salvi tutti gli atti e i provvedimenti conseguenti al rilascio
della concessione edilizia, sostituita con il presente atto, da parte
del Comune;
l'approvazione del progetto costituira' inoltre variante al PRG, in
particolare l'area evidenziata nella Tavola di progetto come "Area di
intervento" sara' destinata a "Impianto di recupero mediante
compostaggio di rifiuti organici";
di disporre che l'ufficio competente provveda al rilascio delle
autorizzazioni di cui al DPR 203/88 previa valutazione delle
modifiche impiantistiche prescritte e relative all'impianto di
aspirazione e trattamento delle emissioni;
al termine dei lavori dovra' essere presentato un "Certificato di
idoneita'" che attesti la conformita' delle opere realizzate al
progetto approvato e alle relative prescrizioni
tecnico-impiantistiche ed ambientali sopra citate. Tale certificato
dovra' essere rilasciato da un'apposita Commissione, della quale
dovranno far parte almeno un ingegnere e un geologo;
alla presentazione del "Certificato di idoneita'" il Servizio Risorse
provvedera' al rilascio dell'autorizzazione alla gestione nonche' al
rilascio della autorizzazione allo scarico di acque reflue
industriali in acque superficiali;
di disporre che il Servizio Risorse provveda a quantificare sulla
base del quadro economico, da presentarsi a cura del proponente, le
spese istruttorie nella misura dello 0,05% del costo di realizzazione
dell'opera;
di trasmettere il presente atto alla ditta ICSTA Reggiani Srl, al
Comune di Finale Emilia, all'ARPA di Modena distretto di
Carpi-Mirandola e all'Azienda Unita' sanitaria locale di Modena
Distretto n. 2;
di rendere il presente atto immediatamente eseguibile;
di disporre che la valutazione di impatto ambientale di cui al
presente atto ha efficacia temporale per anni 3 dalla data di
adozione del presente atto.