DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 19 novembre 2001, n. 2459
Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) sul progetto per la realizzazione della cassa di espansione, per la laminazione delle piene del sistema idraulico Navile-Savena Abbandonato, nel comune di Bentivoglio in provincia di Bologna
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni, in
considerazione del limitato rilievo degli interventi previsti e dei
conseguenti impatti ambientali, il progetto relativo alle opere per
la realizzazione della cassa di espansione, per la laminazione delle
piene del sistema idraulico Navile-Savena Abbandonato, nel comune di
Bentivoglio in provincia di Bologna presentato dal Servizio
provinciale Difesa del suolo, Risorse idriche e forestali di Bologna,
Viale Silvani n. 6 - Bologna, dalla ulteriore procedura di VIA con le
seguenti prescrizioni gia' riportate al punto 8:
1) dovranno essere rispettate le norme del "Piano stralcio per il
sistema idraulico Navile-Savena Abbandonato" e in particolare dei
commi 5, 7, 8, 9 e 10 dell'art. 4, delle norme del Piano riportate al
precedente punto 5.5.2, relativamente alla possibilita' di realizzare
insediamenti residenziali all'interno dell'area destinata a cassa di
espansione;
2) in fase di progettazione esecutiva dovra' essere definita, previo
accordo con l'Amministrazione comunale, la sistemazione del raccordo
con Via Saliceto al fine di evitare effetti negativi sulla
visibilita' e quindi sulla sicurezza stradale;
3) in fase di progettazione esecutiva dovra' essere definita, previo
accordo con l'Amministrazione comunale, la destinazione finale
dell'opera, in particolare vanno definite le modalita' di gestione
della cassa come area naturalistica, nonche' l'ente che se ne fara'
carico;
4) si prescrive, inoltre, la redazione di un piano, da concordare con
l'Amministrazione comunale, per la gestione del dopo "evento di
piena", al fine di predisporre eventuali opere di bonifica del
terreno e di prevedere le opere necessarie per il ripristino
dell'area naturalistica;
5) si prescrive, come gia' anticipato nella relazione geologica, la
predisposizione di una nuova campagna geognostica, indirizzata
principalmente verso la raccolta di nuovi dati di carattere
idrogeologico, al fine di valutare con una maggiore precisione la
permeabilita' dei terreni coinvolti nella realizzazione della cassa
di espansione e confermare il modello idrodinamico del sottosuolo;
cio' permettera' di stimare adeguatamente la portata della falda
freatica e dimensionare l'opera di scarico nel Navile, valutando
l'eventuale necessita' di completarla con un impianto di pompaggio;
6) si prescrive, come gia' anticipato nella relazione geologica, di
provvedere alle prove di permeabilita' condotte su almeno 3-4
verticali, opportunamente ubicate, eseguendo per ogni verticale
almeno tre misurazioni: una nel materiale superficiale (entro la
profondita' di scavo prevista per la realizzazione della cassa), una
nel materiale che costituira' il fondo della cassa di espansione (di
poco al di sotto del piano di scavo) ed infine, una nel substrato
argilloso al fine di convalidare il modello idrogeologico ipotizzato;
7) si prescrive, inoltre, la collocazione di un numero adeguato di
piezometri aperti, tipo Norton, che consentano il monitoraggio
quanti-qualitativo delle acque di falda, al fine di stabilire se la
cassa di espansione, in oggetto, possa essere utilizzata anche per
piene con tempi di ritorno di 5 anni, (come dichiarato nelle
integrazioni presentate) ed eventualmente quali aree possano essere
destinate ad essere allagate, anche in considerazione delle
valutazioni del PTI e delle previsioni del PRG che, individua
un'ampia fascia adiacente al Canale Navile, come zona di tutela B)
"Zona di tutela della permeabilita' sotterranea in aree ove la
densita' insediativa puo' aver gia' parzialmente compromesso le
funzioni naturali dell'acquifero";
8) si prescrive di attuare le azioni previste, nella relazione di
screening, dal proponente per mitigare gli impatti dovuti alla
cantierizzazione dell'opera: - ridurre al minimo possibile dei tempi
di deviazione del traffico di Via Saliceto; - una frequenza massima
di 12 autocarri all'ora per l'immissione su Via Saliceto degli
autocarri usati per l'allontanamento dei materiali risultanti dalle
attivita' d'escavazione che, comunque, non dovranno immettersi
direttamente su tale strada; - l'utilizzo di sistemi di abbattimento
delle polveri e del rumore durante le fasi di scavo specialmente per
quanto concerne il disturbo arrecato agli abitanti di "Ca' Monari"; -
di non alterare in modo rilevante, durante la realizzazione delle
opere sul Navile, l'attuale situazione di deflusso e di invaso del
Navile, al fine di limitare il danno alle attivita' agricole indotto
dalla riduzione delle portate transitanti nel canale; - di adottare
adeguati accorgimenti tecnici per la riduzione del rumore, provocato
dalle pompe in fase di gestione della cassa, agendo sia sulla fonte
del rumore, sia sulla sua propagazione; - individuazione di opere di
mitigazione, se necessarie, per il rispetto dei limiti della
pressione sonora, come definiti dal DPCM 1/3/1991 e dal DPCM
14/11/1997, durante il funzionamento delle pompe, in fase di gestione
della cassa, come gia' dichiarato nelle integrazioni presentate; -
con riferimento al Piano infraregionale delle attivita' estrattive
della Provincia di Bologna e, compatibilmente con la quantita'
ridotta di materiale, dovranno essere verificate le opportunita' di
riutilizzo del materiale scavato in alternativa al conferimento in
discarica; - per quanto riguarda le operazioni di ripristino, in
generale, si dovranno utilizzare specie autoctone e/o naturalizzate
che garantiscono un maggior successo di impianto (facilita' di
attecchimento, adattamento pedo-climatico, buona resa nello sviluppo,
minori costi di manutenzione); - per l'inerbimento del terrapieno e
il ripristino delle eventuali aree di cantiere, si riutilizzera' il
terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avra' cura di
accumulare, separatamente dalle altre tipologie di materiale, in
spessori adeguati e si provvedera' alla sua manutenzione per evitarne
la morte biologica; - assolutamente da evitare sono le specie
riconosciute come invadenti (Robinia, Alianto, etc.); - gli eventuali
interventi di piantumazione devono essere sempre articolati
prevedendo diversi livelli di vegetazione (alberi di I, II e III
grandezza e arbusti) e diversificazione specifica; - la tipologia di
impianto e gli standard vivaistici da utilizzare dovranno favorire un
rapido sviluppo della vegetazione, utilizzando piante a pronto
effetto e sedime forestale in funzione degli obiettivi da perseguire;
b) di trasmettere la presente delibera al proponente Servizio
provinciale Difesa del suolo, Risorse idriche e forestali di Bologna,
Viale Silvani n. 6 - Bologna, al Comune di Bentivoglio, all'ARPA
Sezione di Bologna;
c) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni
il presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione.