DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 luglio 2001, n. 1674
Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del Fondo Sociale europeo per il periodo 2001-2002 (Obiettivo 3, Misura A1) e con le risorse statali assegnate dalla Legge 266/97
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamati:
- la decisione della Commissione Europea C/1120 del 18/7/2000 che
approva il Quadro Comunitario di Sostegno (in seguito denominato QCS)
Ob. 3 regioni centro nord per il periodo 2000/2006;
- la decisione della Commissione Europea n. 2066 del 21/9/2000 che
approva il Programma operativo Regione Emilia-Romagna - FSE Obiettivo
3 2000/2006;
- la deliberazione del CIPE del 5/11/1999, n. 174 con la quale si
approva il quadro finanziario programmatico 2000/2006 per quanto
riguarda il contributo nazionale;
- gli "Indirizzi per l'integrazione delle politiche del lavoro, della
programmazione e dell'istruzione. Triennio 2000/2002" approvati con
deliberazione del Consiglio regionale n. 1316 del 22/12/1999,
esecutiva;
richiamate inoltre le proprie deliberazioni:
- 539/00 "Approvazione direttive regionali stralcio per l'avvio della
nuova programmazione 2000/2006", esecutiva, nonche' la
determinazione del Direttore generale Formazione professionale e
Lavoro n. 8125 del 29/8/2000 "Modalita' di liquidazione/erogazione
dei contributi - Direttive stralcio per l'avvio della nuova
programmazione 2000/2006" e successive modificazioni/integrazioni;
- n. 1639 del 3 ottobre 2000 "Presa d'atto del POR Ob. 3 - Fondo
sociale europeo periodo 2000/2006 - della Regione Emilia-Romagna",
esecutiva;
- n. 1694 del 10 ottobre 2000, "Approvazione del complemento di
programmazione del POR Ob. 3 - 2000/2006", esecutiva;
visto in particolare l'ambito di competenze assegnato, dagli
indirizzi regionali succitati, alla Regione e alle Province in merito
all'integrazione dei sistemi del lavoro, della formazione e
dell'istruzione, ed in particolare, per quanto riguarda l'ambito di
programmazione della L.R. 25/98, l'obiettivo di migliorare
l'efficacia delle politiche del lavoro regionali e la qualita' del
lavoro nelle imprese emiliano-romagnole nonche' di sviluppare la
capacita' di intervento dei centri per l'impiego e l'incontro tra
domanda e offerta di lavoro. In particolare gli obiettivi regionali
sono:
- promuovere la sperimentazione di specifici progetti innovativi per
contenuti e/o soggetti coinvolti e/o metodologie e/o reti di
partenariato, i cui risultati possano essere considerati esemplari
(modelli) e quindi diffusi e trasferiti proficuamente sul territorio;
- promuovere la sperimentazione di progetti che, per natura e
peculiarita', possono piu' proficuamente essere attuati a livello
regionale, nel rispetto del principio di sussidiarieta';
tenuto conto che alla Regione compete il ruolo di indirizzo,
promozione, programmazione generale, sulla base di un ampio
coinvolgimento delle Province e dei partner economici e sociali, di
coordinamento, di monitoraggio, controllo e valutazione dell'intero
sistema e di anticipazione e sperimentazione di linee e modelli di
intervento innovativi;
ritenuto pertanto necessario focalizzare gli interventi relativi
all'Asse A Misura A1 per il periodo 2001/2002 ad azioni connesse agli
ambiti propri di programmazione regionale ed in particolare ai
seguenti:
- attivita' di supporto alla Regione per la redazione di piani e
l'analisi e la valutazione delle politiche del lavoro;
- attivita' di supporto, ricerca, consulenza e progettazione alle
politiche regionali in materia di lavoro subordinato, lavori atipici
ed emersione e regolarizzazione;
- progettazione e prima sperimentazione di prototipi e modelli, linee
di servizio e prodotti di supporto per i servizi per l'impiego, e
formazione mirata degli operatori;
dato atto di quanto contenuto nel documento di politica
economico-finanziaria 2001/2003, (di seguito denominato DPEF);
preso atto in particolare il verbale del Comitato di coordinamento
interistituzionale predisposto a seguito delle sedute realizzate nel
periodo novembre/dicembre 2000 sulla valutazione della programmazione
approvata per l'anno 2000/2001 e sulle successive linee di
operativita' per la programmazione 2001/2002;
ritenuto, con il presente atto, di dare attuazione alle azioni di
pertinenza regionale cofinanziabili dal FSE espresse nel DPEF sopra
menzionato, piu' specificatamente a quanto previsto all'interno delle
schede in esso contenute, di seguito riportate:
- scheda n. 1 del DPEF "Come essere la Nuova Regione", in particolare
per quanto concerne le azioni volte alla qualificazione ed
innovazione della PA nel quadro dell'agenda della modernizzazione;
- scheda n. 13 del DPEF "Conoscenza", in particolare per quanto
concerne lo sviluppo di strumenti di e-learning;
- scheda n. 15 del DPEF "Lavoro", in particolare per quanto concerne
iniziative a favore dei lavoratori atipici, a sostegno alla mobilita'
geografica del lavoro, a sostegno al collocamento mirato dei
disabili, a sostegno ai progetti di pari opportunita' per le donne e
per facilitare la conciliazione del lavoro con la vita familiare;
- scheda n. 18 del DPEF "Sicurezza nei luoghi di lavoro", in
particolare per quanto concerne la realizzazione del progetto
"Promozione della sicurezza, della regolarita' e qualita' sociale
delle condizioni di lavoro in Emilia-Romagna" approvato con
deliberazione della Giunta regionale n. 733 dell'8 maggio 2001;
rilevato che le azioni che col presente atto si attuano relative alla
scheda del DPEF n. 18, rappresentano una prima attuazione di quanto
previsto dalla risoluzione del Consiglio regionale del 15/12/2000 in
tema di "Sicurezza";
rilevato che il Ministero del Lavoro ha assegnato alla Regione la
somma di Lire 354.842.801 specificatamente rivolta a promuovere
iniziative e strumenti di informazione e servizi di orientamento a
supporto e sviluppo dell'incrocio fra domanda e offerta di lavoro dei
dirigenti in mobilita' di cui all'art. 20 della Legge 266/97, e che
pertanto si ritiene opportuno ricomprendere anche tale finalita'
specifica di politica attiva del lavoro nell'ambito dell'invito che
con il presente atto si approva;
valutata la necessita' di promuovere interventi per lo sviluppo e
l'occupazione attraverso l'approvazione dell'"Invito a presentare
progetti da realizzare con il contributo del Fondo sociale europeo
per il periodo 2001/2002 (Obiettivo 3)", di cui all'Allegato 1,
comprendente l'Allegato A) "Misure e azioni finanziabili"; l'Allegato
B) "Piano finanziario", che si allegano quali parti integranti e
sostanziali della presente deliberazione;
valutata altresi' la necessita' di promuovere gli interventi di cui
alla Legge 266/97 sopracitata con l'approvazione dell'azione n. 15
nell'ambito dell'Allegato A) della presente deliberazione;
tenuto conto che i progetti dovranno essere formulati ed inviati
secondo le modalita' e nei termini riportati nel succitato Allegato
1;
dato atto che la valutazione dei progetti, di cui al succitato
Allegato 1, comprendente gli Allegati A) e B) verra' effettuata da un
Nucleo di valutazione interno all'Assessorato Scuola, Formazione
professionale, Universita', Lavoro e Pari opportunita', che risulta
cosi' composto:
- Valerio Vignoli, Direzione generale "Cultura, Formazione e Lavoro",
coordinatore nel Nucleo di valutazione;
- Stefania Scorri, Direzione generale "Cultura, Formazione e Lavoro"
- Coordinamento Sistemi informativi Formazione professionale Scuola e
Lavoro (supplente Milko Forni);
- Paola Zaniboni, Servizio "Formazione professionale" (supplente
Anita Gaiani dell'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro);
- Nicoletta Molinaro, Servizio "Scuola, Universita' e Integrazione
dei sistemi formativi" (supplente Maria Grazia Rosa);
- Gianluca Sagradini, "Agenzia Emilia-Romagna Lavoro" (supplente
Patrizia Gigante);
- Silvia Tolomelli, Servizio "Gestione diretta della attivita' della
Direzione" (supplente Mariangela Salsini);
specificatamente per la funzione di verbalizzazione e segreteria
tecnica risulta nominata:
- Enrica Morandi, Servizio "Gestione diretta della attivita' della
Direzione";
dato atto inoltre:
- che ogni modifica nella composizione del Nucleo di valutazione,
fatta salva la natura interservizi del Nucleo stesso, sara' adottata
con determinazione del Direttore generale Cultura, Formazione e
Lavoro;
- che il Nucleo di valutazione potra' essere integrato di competenze
specifiche richieste dalla natura dei progetti da valutare;
considerato che al termine delle istruttorie relative ai progetti
pervenuti, di cui all'Allegato A) sopra citato, verranno redatte
delle graduatorie di progetti per Assi e Misure, in ordine di
punteggio conseguito, che consentiranno di finanziare le attivita' in
esse comprese sulla base delle disponibilita' finanziarie e delle
priorita' programmatiche regionali e fatto salvo quanto specificato
all'art. 5 dell'Allegato 1) alla presente deliberazione;
dato atto che le Azioni dal n. 1 al n. 14 di cui all'Allegato A),
gia' citato, troveranno copertura finanziaria dalla disponibilita'
nell'ambito del Programma operativo Ob. 3 - FSE - 2000/2006, negli
importi massimi indicati nell'Allegato B) sopra menzionato e potranno
eventualmente trovare copertura finanziaria aggiuntiva, in caso di
particolari azioni innovative e/o sperimentali, sul Capitolo n. 75161
"Spese per l'attuazione delle iniziative di formazione professionale
autorizzate direttamente dalla Regione ed attuate dalla stessa e da
enti, associazioni e fondazioni, convenzionati o non convenzionati,
comprese le spese connesse agli interventi di diritto alla formazione
professionale (art. 30, L.R. 24/7/1979, n. 19 e successive
modifiche)" del Bilancio per l'esercizio finanziario 2001; le
attivita' relative all'Azione n. 15 citata troveranno invece
copertura, nel limite delle risorse disponibili, sul Capitolo n.
75572 del bilancio esercizio corrente "Incentivi al reimpiego di
personale con qualifica dirigenziale e sostegno alla piccola impresa
(art. 20, Legge 7 agosto 1997, n. 266). Mezzi statali";
vista la propria deliberazione 2541/95 con cui sono state fissate le
direttive per l'esercizio delle funzioni dirigenziali;
considerato e sentito il parere degli organi previsti dalla L.R.
25/98 e precisamente il Comitato di coordinamento interistituzionale
e la Commissione regionale tripartita in ordine alle linee
propedeutiche per la progettazione FSE Misura A1 dell'Asse A;
dato atto:
- del parere favorevole espresso dalla Responsabile del Servizio
Gestione diretta delle attivita' della Direzione generale, Annuska
Figna, e del dott. Maurizio Pozzi, Direttore dell'Agenzia
Emilia-Romagna Lavoro, in merito alla regolarita' tecnica del
presente atto, ai sensi dell'art. 4, sesto comma della L.R. 41/92;
- del parere favorevole espresso dal Direttore generale alla Cultura,
Formazione e Lavoro, dott.ssa Cristina Balboni, in merito alla
legittimita' del presente atto, ai sensi dell'art. 4, sesto comma
della L.R. 41/92;
ritenuto di dichiarare la presente deliberazione immediatamente
eseguibile, ai sensi dell'art. 49 della Legge 10 febbraio 1953, n. 62
e successive modificazioni, al fine di dare attuazione a quanto
previsto dal POR citato in premessa e garantire il pieno utilizzo dei
fondi nazionali e comunitari a disposizione della Regione;
su proposta dell'Assessore competente per materia;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare l'"Invito a presentare progetti da realizzare con il
contributo del Fondo sociale europeo per il periodo 2001/2002
(Obiettivo 3 Asse A Misura A 1)", di cui all'Allegato 1, comprendente
l'Allegato A) "Misure e azioni finanziabili", l'Allegato B) "Piano
finanziario" che si allegano quali parti integranti e sostanziali
della presente deliberazione;
2) di dare atto che per la valutazione dei progetti ci si avvale del
Nucleo di valutazione regionale come in premessa individuato;
3) di dare atto che le attivita' finanziate con le risorse regionali
saranno gestite e rendicontate con le regole del FSE Ob. 3 2000/2006
e che tali attivita' potranno essere utilizzate overbooking in sede
di rendicontazione qualora si realizzassero economie relative alle
iniziative cofinanziate dal Fondo sociale europeo;
4) di pubblicare la presente deliberazione, comprensiva dell'Allegato
1, nel Bollettino Ufficiale della Regione;
a voti unanimi e palesi, delibera inoltre:
di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai
sensi dell'art. 49 della Legge 10 febbraio 1953, n. 62 e successive
modificazioni, per le motivazioni espresse in premessa.
ALLEGATO 1
Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del
Fondo sociale europeo per il periodo 2001/2002 - Asse A - Misura A1 -
Obiettivo 3
Premessa
Il presente Invito fa riferimento:
- al regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999
recante disposizioni generali sui fondi strutturali;
- al regolamento (CE) n. 1784/1999 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo sociale europeo;
- al QCS Ob. 3 approvato dalla Commissione Europea il 18/7/2000;
- al Programma operativo Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna approvato
dalla Commissione Europea il 21/9/2000;
- al Complemento di Programmazione Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna
approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 403
dell'1/3/2000;
- agli Indirizzi per l'integrazione delle politiche del lavoro, della
programmazione e dell'istruzione. Triennio 2000/2002, approvati con
deliberazione del Consiglio regionale n. 1316 del 22/12/1999;
- alle direttive attuative per la Formazione professionale e per
l'orientamento - Triennio 1997/99 - approvate con la deliberazione
della Giunta regionale 1475/97 e successive integrazioni e
modificazioni.
Le linee generali di orientamento della Regione tengono conto delle
seguenti priorita' individuate nel QCS Ob. 3 sopra citato:
- almeno il 3% dei fondi disponibili deve essere riservato a progetti
interregionali;
- almeno lo 0,5% dei fondi disponibili deve essere riservato alla
Sovvenzione Globale di progetti rivolti al sostegno e sviluppo di
imprese sociali nell'ambito della tipologia definita dall'art. 4 del
regolamento n. 1784/1999 del Fondo sociale europeo (piccoli sussidi
per capitale sociale);
- nel rispetto delle politiche di "mainstreaming" per le pari
opportunita' i progetti dovranno contenere azioni di pubblicizzazione
e modalita' organizzative che favoriscano la partecipazione delle
donne alla formazione e al lavoro;
- almeno l'84,5% delle risorse dell'Asse A deve essere destinato
all'obiettivo specifico "prevenzione", cioe' alle Misure A1 e A2.
Art. 1
Finalita' generali
Il presente avviso finanzia, sulla misura A.1 del POR - Ob. 3
interventi volti a: migliorare l'efficacia delle politiche del lavoro
regionali e la qualita' del lavoro nelle imprese emiliano-romagnole;
sviluppare la capacita' di intervento dei centri per l'impiego e
l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. In questo ambito gli
obiettivi regionali sono in particolare:
- promuovere la sperimentazione di specifici progetti innovativi per
contenuti e/o soggetti coinvolti e/o metodologie e/o reti di
partenariato, i cui risultati possano essere considerati esemplari
(modelli) e quindi diffusi e trasferiti proficuamente sul territorio;
- promuovere la sperimentazione di progetti che, per natura e
peculiarita', possono piu' proficuamente essere attuati a livello
regionale, nel rispetto del principio di sussidiarieta'.
Art. 2
Azioni finanziabili
Sono finanziabili sul presente bando gli interventi indicati
nell'Allegato A). I destinatari e i soggetti beneficiari sono quelli
previsti dalla Misura A1 come riportati nel Complemento di
programmazione.
Art. 3
Durata dei progetti
La durata dei progetti sara' di norma annuale.
Art. 4
Risorse disponibili e vincoli finanziari
Per l'attuazione del presente bando e' disponibile la cifra
complessiva di Lire 8.014.842.801 (pari a Euro 4.139.320,86).
L'Azione n. 15, dell'importo massimo approvabile di Lire 354.842.801
(pari a Euro 183.261,01), e' finanziata con risorse statali specifica
destinazione assegnate alla Regione a sensi della Legge 266/97.
Per l'Azione n. 14 - Formazione operatori - ricompresa nell'ambito
prioritario C) l'importo massimo approvabile sara' di Lire
1.260.000.000 (pari a Euro 650.735,69), complessivi.
Ad eccezione delle Azioni 5, 6, 7, 8, 12 e 14 il costo delle altre
Azioni non potra' superare i 200.000 Euro (Lire 387.254.000) al netto
d'IVA.
Art. 5
Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti e requisiti di
ammissibilita'
I requisiti di ammissibilita' dei soggetti candidati a realizzare i
progetti proposti all'interno del presente invito, saranno quelli
previsti a livello generale dalle "Direttive attuative per la
formazione professionale e per l'orientamento - Triennio 1997/99" e
successive modificazioni e integrazioni.
In particolare, per quanto riguarda le iniziative formative e di
servizi di orientamento, la deliberazione della Giunta regionale n.
2538 del 21/12/1999 e successive integrazioni, ha approvato l'elenco
degli enti accreditati alla realizzazione di tali attivita'.
Per le iniziative di cui alle Azioni n. 1, 2, 3, 5, 7, 13, 14/1 e
14/3 potranno candidarsi Universita', Societa' di servizi, Centri di
ricerca qualificati con comprovata esperienza nelle materie oggetto
delle singole Azioni, e potra' essere finanziato un solo progetto per
ciascuna Azione o nel caso dell'Azione n. 14, per ciascuna delle due
linee guida sopra indicate, ad eccezione dell'Azione n. 5 nella quale
potra' essere approvato piu' di un progetto.
Relativamente a tutte le Azioni, nello specifico caso connesso alla
presentazione di progetti da parte di organismi misti, quali le
associazioni temporanee di impresa, gli stessi dovranno indicare,
all'interno del formulario, l'intenzione di costituirsi in ATI -
indicando specificatamente i ruoli, le competenze e la suddivisione
finanziaria dei singoli soggetti nell'ambito della realizzazione del
progetto presentato.
In considerazione della particolare natura giuridica dell'istituto
dell'ATI, la cui validita' temporale risulta collegabile unicamente
alla realizzazione di un determinato progetto, e al fine di evitare
spese aggiuntive a carico del soggetto presentatore, la
formalizzazione di tale forma di collaborazione viene richiesta solo
successivamente all'avvenuta approvazione del progetto presentato e
prima dell'avvio dello stesso.
Relativamente a tutte le Azioni i soggetti candidati dovranno essere
in regola ai sensi dell'art. 17, Legge 68/99 in materia di disciplina
del diritto al lavoro dei disabili.
Art. 6
Modalita' e termini per la presentazione dei progetti
I progetti dovranno pervenire entro le ore 12,30 del 12 ottobre 2001
presso la Regione Emilia-Romagna - Assessorato Scuola, Formazione
professionale, Universita', Lavoro e Pari opportunita' - Ufficio
Progettazione bandi, Verifiche ed Approvazione progetti, Viale Aldo
Moro n. 38 - V Piano - 40127 - Bologna.
Le domande inviate tramite Servizio postale dovranno pervenire
mediante raccomandata con ricevuta di ritorno e comunque entro e non
oltre la scadenza indicata.
I progetti dovranno essere presentati sull'apposito formulario
compilato in ogni sua parte e consegnato in n. 2 copie cartacee
unitamente al supporto informatico (floppy disk) di identico
contenuto.
Il progetto deve obbligatoriamente indicare l'Asse, la Misura e
l'Azione su cui ci si candida.
Il proponente dovra' presentare un formulario per ogni tipologia
d'Azione per cui si candida.
La richiesta di finanziamento dovra' essere presentata in regola con
le vigenti normative sul bollo e firmata dal legale rappresentante
dell'organismo presentatore o da un suo delegato.
Il candidato deve indicare sul progetto la quantificazione poliennale
della spesa specificando quanto percentualmente prevede di pagare per
anno di pertinenza.
Ove non sia necessario l'accreditamento il soggetto deve inviare
unitamente alla richiesta di finanziamento, la scheda informativa per
la registrazione nell'archivio regionale dei soggetti, che e'
possibile trovare all'interno dell'applicativo informatico "Attivita'
formative 2001".
Il formulario ed il floppy disk sono disponibili presso la Direzione
generale Cultura, Formazione e Lavoro della Regione Emilia-Romagna,
Sistema Informativo Lavoro, Formazione professionale, Scuola - Viale
Aldo Moro n. 38 - oppure e' possibile scaricarli dal sito Internet
http://sifp.regione.emilia-romagna.it.
Per qualsiasi informazione e/o chiarimento in merito ai contenuti del
presente Invito e' possibile contattare il numero verde per la
Formazione professionale tel. 800955154.
Art. 7
Ammissibilita' e valutazione
I progetti sono ritenuti ammissibili ed approvabili se:
- pervenuti entro la data di scadenza indicata nell'articolo 6 del
presente invito;
- presentati da soggetto ammissibile;
- compilati sull'apposito formulario;
- coerenti con la misura/e di riferimento, con le finalita' generali
del presente bando ed in generale con le linee di programmazione
regionale;
- completi delle informazioni richieste.
L'istruttoria di ammissibilita' viene eseguita a cura del Servizio
regionale competente.
Le operazioni di valutazione sono effettuate da un "Nucleo di
valutazione" interno all'Assessorato. E' facolta' del Nucleo di
valutazione richiedere chiarimenti e/o integrazioni sui progetti.
Verranno, inoltre, ritenuti approvabili i progetti che hanno ottenuto
un punteggio di valutazione uguale o superiore a 50/100.
Per l'Azione 5 i criteri di valutazione sono i seguenti:
Criteri e punteggi Punt. max
1) Obiettivi del progetto (coerenza con le politiche
regionali per la sicurezza e regolarita' del lavoro) 30
2) Struttura progettuale
2.1 Coerenza della struttura progettuale
Corretta articolazione delle azioni, coerenza dei
contenuti ed integrazione tra obiettivi progettuali
e strumenti di intervento 10
2.2 Qualita' delle attivita' proposte, complessita'
integrazione loro grado di
innovativita'/sperimentalita', con corredati
elementi oggettivi di verifica 34
3) Economicita' 20
Parametri di costo
4) Trasferibilita' dell'esperienza e validita' dei meccanismi
di pubblicizzazione e diffusione 6
Totale 100
Nel caso delle altre Azioni i criteri di valutazione sono i seguenti:
Criteri e punteggi Punt. max
1) Obiettivi del progetto 10
2) Impianto metodologico complessivo 30
3) Qualita' complessiva 30
4) Trasferibilita' 10
5) Economicita' 10
6) Esperienza sui temi di interesse dell'azione 10
Totale 100
Art. 8
Tempi delle istruttorie
Gli esiti delle istruttorie e delle selezioni dei progetti presentati
saranno sottoposti all'approvazione degli organi competenti, di
norma, entro 60 giorni dalla scadenza dei termini per la
presentazione delle candidature, a meno che il numero e la
complessita' dei progetti pervenuti non giustifichi tempi piu'
lunghi.
Art. 9
Informazione e pubblicita'
I soggetti finanziati devono attenersi strettamente al Regolamento
comunitario vigente in tema di informazione e pubblicita' degli
interventi dei Fondi strutturali (Reg. CE 1159/2000 pubblicato nella
GUCE L 130/30 del 31/5/2000).
Art. 10
Tutela della privacy
Tutti i dati personali di cui l'Amministrazione venga in possesso in
occasione dell'espletamento del presente procedimento verranno
trattati nel rispetto della Legge 675/96 e successive modificazioni.
ALLEGATO A
Azioni finanziabili - Ambito prioritario A) - Attivita' di supporto
alla Regione per la redazione di piani e l'analisi e valutazione
delle politiche del lavoro
Azione 1
Attivita' di supporto per la redazione sperimentale del Piano
regionale per l'occupazione. Il contesto in cui la Regione
Emilia-Romagna si trova ad agire e' caratterizzato da importanti
cambiamenti nella struttura e nel funzionamento del mercato del
lavoro, che attengono allo scenario istituzionale comunitario,
nazionale e regionale, soprattutto con riferimento alla
riprogettazione delle politiche del lavoro, della formazione e
dell'istruzione, in un'ottica d'integrazione dei sistemi e
nell'ambito delle nuove competenze attribuite alle Regioni. La
programmazione delle politiche attive del lavoro, anche a livello
regionale, non puo' inoltre non tenere in considerazione gli
obiettivi delle linee guida dettate dalla Unione Europea agli Stati
membri per la formulazione dei Piani nazionali per l'occupazione. Le
linee guida per il NAP 2001 sottolineano appunto la rilevanza di
azioni regionali e locali per l'occupazione, e la previsione di
obiettivi e politiche differenziati a livello di mercati del lavoro
ed aree regionali compare fra le priorita' orizzontali. L'obiettivo
della Regione, anche nell'intento di contribuire alla strategia
europea per l'occupazione, e' quello di produrre, in modo
sperimentale per il 2002, un Piano regionale per l'occupazione che
presenti una struttura conforme a quella del Piano nazionale. A tal
fine le azioni da prevedere riguardano attivita' di ricerca e di
assistenza ai servizi regionali per:
- l'individuazione degli obiettivi posti dalle linee guida formulate
dall'Unione Europea per la predisposizione dei Piani per
l'occupazione per il 2001 e 2002 e della loro lettura e
interpretazione in un'ottica regionale;
- la selezione degli aspetti di maggiore interesse posti da tali
obiettivi, sempre in chiave regionale, al fine di sviluppare le linee
guida di un progetto regionale;
- l'individuazione delle modalita' di supporto alla formulazione di
un Piano regionale per l'occupazione e all'accompagnamento nelle
fasi di partenariato e concertazione con le parti sociali a livello
regionale nonche' nelle sedi di confronto a livello nazionale per la
redazione del PAN per il 2002;
- l'assistenza tecnica e la consulenza giuridica-istituzionale
all'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro incaricata di seguire per la
Regione la redazione del Piano.
L'azione dovra' essere proposta in collaborazione con Universita',
preferibilmente del territorio regionale, e comunque prevedere un
comitato scientifico interdisciplinare a livello universitario.
Azione 2
Analisi e valutazione delle politiche attive del lavoro orientate
all'inclusione e alla coesione sociale. A seguito degli impulsi
forniti dai Piani nazionali per l'occupazione, degli orientamenti
dell'Unione Europea per la predisposizione dei Piani per il 2001 e
degli indirizzi assunti con la nuova programmazione del FSE le
politiche del lavoro sono al centro di rilevanti trasformazioni. La
Regione Emilia-Romagna, per qualificare la sua vocazione di Regione
europea e' interessata ad approfondire l'esito dei processi in atto,
in un'ottica di comparazione, con l'obiettivo di costruire politiche
del lavoro orientate all'inclusione e alla coesione sociale. A tal
fine l'attivita' prevista in questo ambito riguarda la realizzazione
di uno studio comparato (Emilia-Romagna altre Regioni europee) che, a
partire dalla ricostruzione delle tappe normative e programmatiche
dell'evoluzione delle politiche del lavoro e dei modelli di politica
nei contesti di indagine, individui i modelli a maggior impatto
potenziale e fornisca opzioni di politiche del lavoro e di politica
economica adeguate a rispondere alla sfida della coesione sociale.
Azione 3
Progettazione di indirizzi tecnici e metodologici per la costruzione
della rete istituzionale regionale dell'orientamento. L'attivita'
consiste:
- nell'analisi della situazione esistente nei diversi sotto sistemi
regionali di orientamento che operano nell'Istruzione, nella
Formazione professionale e nei Servizi per l'impiego, (modalita' di
programmazione, organizzazione, controllo e di finanziamento);
- nella progettazione e sperimentazione di attivita' tecniche di
coordinamento, razionalizzazione e messa in rete delle diverse linee
d'intervento;
- attivita' di supporto alla Regione nella predisposizione di ipotesi
tecniche per la redazione di strumenti regionali di indirizzo.
Azione 4
Progettazione e realizzazione di una ricerca statistica e sociologica
sulle caratteristiche degli assunti e delle imprese nel sistema
regionale dell'apprendistato, a partire dai dati disponibili nella
banca dati regionale per la formazione degli apprendisti, finalizzata
ad evidenziare dal punto di vista quantitativo e qualitativo, anche
in termini di settore produttivo e territorio sub regionale di
riferimento, i principali segmenti di popolazione e di imprese
interessati all'istituto e contratto a causa mista
dell'apprendistato, le rispettive motivazioni ed aspettative, ed in
particolare l'atteggiamento rispetto alla formazione.
Ambito prioritario B) - Attivita' di supporto ricerca, consulenza e
progettazione alle politiche regionali in materia di lavoro
subordinato, lavori atipici ed emersione - Regolarizzazione
Azione 5
Attivita' di supporto in materia di lavoro subordinato, lavori
atipici, lavoro non dichiarato e politiche regionali di
emersione-regolarizzazione. La programmazione delle politiche attive
del lavoro deve tener conto delle profonde modificazioni del mercato
del lavoro e delle dimensioni sempre piu' rilevanti che in esso
assume il lavoro parasubordinato e non dichiarato. Nel mercato del
lavoro regionale questo fenomeno presenta livelli considerevoli in
particolare per alcune categorie di cittadini, quali gli stranieri,
ponendo l'esigenza di promuovere apposite politiche regionali
finalizzate a contrastare il ricorso al lavoro sommerso e ad
agevolare una sua progressiva emersione attraverso interventi
regolativi del mercato del lavoro regionale, in una prospettiva di
integrazione e regolarizzazione. L'obiettivo della presente azione e'
pertanto quello di sostenere, attraverso il finanziamento di tre
tipologie di attivita' - ricerca e consulenza, formazione,
informazione - le politiche regionali in materia.
In particolare, le attivita' di ricerca e di consulenza, anche
attraverso il supporto alle attivita' della Commissione regionale sul
lavoro sommerso istituita con delibera della Giunta regionale 367/00
dell'1/3/2000, dovranno fornire i seguenti elementi:
- per il lavoro nero e le politiche volte al contrasto ed
all'emersione, la conoscenza degli assetti normativi a livello
europeo, la valutazione della strumentazione giuridica in materia di
salute e sicurezza nei settori a maggiore diffusione del lavoro
sommerso, la formulazione di previsioni legislative atte a favorire
percorsi di regolarizzazione dei lavoratori, azioni specifiche
dirette ad ostacolare l'ingresso nel sommerso di categorie a rischio
di esclusione sociale;
- per i rapporti di lavoro di collaborazione coordinata e
continuativa, la conoscenza quantitativa del fenomeno e qualitativa
della situazione lavorativa dei prestatori e delle principali
problematiche poste da questi nella ricerca di lavoro; l'assistenza
giuridica e tecnica ai progetti promossi dalla Regione Emilia-Romagna
in materia di agevolazione dell'incontro tra domanda e offerta di, i
centri per l'impiego e gli altri organismi lavoratori
parasubordinati, in collaborazione con le Province rappresentativi.
Potranno inoltre essere previste attivita' di progettazione di
metodologie innovative per favorire l'emersione riferite ad uno o
piu' settori che nel contesto regionale siano potenzialmente
interessati da forti fenomeni di utilizzo di lavoro irregolare e nel
contempo da trasformazioni organizzative o di mercato.
Azione 6
Progettazione e realizzazione di attivita' di formazione congiunta
per il personale dei servizi per l'impiego, Direzione regionale del
Lavoro del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, INPS,
INAIL, Azienda sanitaria locale, al fine di assicurare conoscenze
omogenee ed agevolare modalita' e strumenti di coordinamento nella
lotta al lavoro irregolare.Le attivita' dovranno essere
caratterizzate dalla definizione di percorsi formativi comuni, per un
numero di operatori non inferiore a 300 funzionari operanti nelle
rispettive strutture del territorio regionale. L'azione dovra' essere
progettata in collaborazione con le Direzioni regionali degli Enti
pubblici interessati.
Azione 7
Studio di fattibilita' per un marchio di qualita' sociale del lavoro
e della produzione. Al fine di qualificare ulteriormente il sistema
produttivo regionale e di accrescere l'attenzione delle imprese
nell'adozione di politiche di sicurezza, regolarita' e qualificazione
del lavoro, la Regione Emilia-Romagna intende creare un apposito
marchio di qualita' attraverso il quale certificare l'esistenza di
standard di qualita' della regolarita' e della sicurezza del lavoro
nelle organizzazioni produttive (con riferimento, a titolo
esemplificativo, al rispetto dei contratti di lavoro, delle norme in
materia di lavoro minorile, della Legge 68/99, delle norme in materia
di sicurezza e in materia di ecosostenibilita' ecc).
Per la realizzazione di questo progetto si rende necessario uno
studio di fattibilita' nel quale siano individuati:
- i criteri e i requisiti per l'accesso al marchio da parte delle
imprese;
- le iniziative e i percorsi di sensibilizzazione e informazione
rivolti alle imprese;
- le indicazioni destinate all'Amministrazione regionale e
finalizzate alla progettazione del marchio di qualita' e alla
predisposizione di azioni di accompagnamento per garantirne la
diffusione e l'impiego efficace;
- gli elementi e i meccanismi incentivanti per le imprese (ossia, i
vantaggi legati all'acquisizione del marchio e la possibile
associazione di tali vantaggi con altre opportunita' offerte dalla
programmazione dei Fondi comunitari e/o da dispositivi locali o
nazionali);
- la progettazione di fattibilita' relativa ad alcuni
settori/distretti regionali significativi nei quali avviare la
verifica delle metodologie proposte e la pratica della condivisione
da parte degli attori locali interessati.
In particolare potranno essere approfonditi i temi della sicurezza e
qualita' del lavoro nelle aziende con alta intensita' di presenza di
lavoratori immigrati, ed i problemi ambientali e di comunicazione
conseguenti. La progettazione in questione per la rilevanza del
fenomeno, potra' essere oggetto di presentazione di offerta
specifica, purche' collegata organicamente alle metodologie ed azioni
sopra elencate.
Azione 8
Attivita' di supporto delle azioni regionali e locali attivate per
l'organizzazione di tirocini formativi in favore di giovani delle
Regioni del Sud presso le imprese regionali. Sulla base dell'atto di
Giunta regionale 925/01 del 29 maggio 2001, adottato ai sensi del DM
22 gennaio 2001 in attuazione dell'art. 9 del DM 142/98, la Regione
ha sottoscritto convenzioni quadro con le Regioni del sud che
prevedono fra l'altro la messa a disposizione di azioni di supporto,
preparazione ed accompagnamento che favoriscano la qualita' e la
complessiva efficacia formativa-orientativa delle attivita', la cui
effettiva prestazione sara' comunque subordinata al verificarsi delle
condizioni di operativita' delle convenzioni citate. Trattandosi di
attivita' di supporto trasversale svolte prevalentemente in favore di
Regione, Province ed Enti promotori dei tirocini, i progetti per la
presente Azione saranno ritenuti prioritari se presentati da
soggetti, singoli od associati, che non siano allo stesso tempo
titolari dei progetti di tirocinio in questione.
Ambito prioritario C) - Progettazione e prima sperimentazione di
prototipi e modelli, linee di servizio e prodotti di supporto per i
Servizi per l'impiego - Formazione mirata operatori
Azione 9
Predisposizione di una mappatura dell'offerta e della domanda di
lavoro in agricoltura. I fenomeni di crisi del mercato del lavoro
agricolo regionale indotti dai processi di trasformazione in atto nel
settore agricolo e agro alimentare (espulsione dei lavoratori dai
processi produttivi, marginalizzazione delle fasce piu' deboli,
aumento dei flussi di mobilita', e dei flussi di immigrazione dai
Paesi extra comunitari, squilibri territoriali tra domanda e offerta,
ecc.), accentuano la necessita', per questo specifico settore, di
intervenire con misure atte a facilitare l'accesso al lavoro.
L'obiettivo dell'azione e' pertanto quello di sviluppare un servizio
mirato a favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nel
mercato del lavoro agricolo e di migliorare in questo ambito la
funzione svolta dai Centri per l'impiego. A tal fine l'attivita' da
prevedere riguarda la mappatura dell'offerta e della domanda di
lavoro settoriale, nelle diverse province e la costruzione di una
banca dati integrata con il sistema regionale di preselezione a
partire dalla quale sviluppare un servizio di: informazione sui
bisogni quantitativi e qualitativi della domanda di lavoro; incontro
in tempo reale tra domanda e offerta di lavoro; formazione e
aggiornamento per l'adeguamento dei profili e delle competenze;
diffusione capillare presso le imprese e la rete dei servizi per
l'impiego delle informazioni.
Azione 10
Attivita' di supporto alla Regione ed al sistema regionale in materia
di contratti di apprendistato e alternanza formazione e lavoro.
L'obiettivo dell'azione e' la predisposizione di un modello operativo
attraverso la realizzazione di uno studio comparato e di un confronto
operativo fra i modelli organizzativi e le metodologie adottate da
diverse Regioni e/o Province autonome per sostenere l'incontro
domanda/offerta di questa tipologia di contratti, la formazione nei
contratti a causa mista e per l'alternanza formazione e lavoro e la
certificazione delle competenze acquisite. Dovranno essere previste
azioni di informazione e diffusione per i rappresentanti delle parti
sociali, e gli operatori delle Province e dei Centri per l'impiego.
Azione 11
Ricerca e sperimentazione di metodologie in materia di sistemi locali
di competenze. Individuazione di strumenti e metodologie innovative
per l'analisi di contesto e la progettazione di sistemi locali di
competenze, con la finalita' di supportare le Province, gli Enti
locali, le associazioni delle parti sociali ed i Servizi per
l'impiego nella promozione e l'utilizzo di patti locali formativi e
per il lavoro, ed eventuale sperimentazione in una o piu' realta'
locali significative.
Azione 12
Definizione progettuale, validazione con le Province e le parti
sociali e prima sperimentazione in una o piu' realta' locali, di
modelli operativi applicabili nei Centri per l'impiego e nei Servizi
provinciali lavoro, per i servizi di competenza e con particolare
riferimento alla:
1) semplificazione degli adempimenti a carico delle aziende e servizi
di accoglienza ed informazione agli apprendisti assunti;
2) servizi di informazione, orientamento e tutoraggio per i giovani
utenti soggetti all'obbligo formativo fino a 18 anni.
Azione 13
Progettazione dei contenuti e delle modalita' di diffusione delle
informazioni istituzionali relative all'avvio di attivita'
professionali e lavorative autonome. Produzione di strumenti
informativi e sussidi per l'orientamento ed auto informazione, per un
numero di professioni e lavori autonomi significativo, e coerente con
i settori maggiormente interessati del mercato del lavoro regionale.
Nella valutazione sara' data priorita' ai progetti presentati in
partenariato o promossi dalle associazioni di categoria o dalla
bilateralita'.
Azione 14
Progettazione e realizzazione di interventi per la formazione mirata
di operatori dei Servizi provinciali e dei Centri per l'impiego,
esclusivamente secondo le linee guida di seguito elencate:
1) laboratori di formazione/intervento (utilizzando anche metodi di
comunicazione a distanza) per il confronto e la diffusione di buone
pratiche relative a servizi strategici e per l'integrazione con il
sistema della formazione professionale;
2) offerta di pacchetti formativi (anche disponibili per FAD)
relativi alla cultura del cliente e della qualita' ed a conoscenze
informatiche di base (internet, posta elettronica ecc.);
3) creazione e messa a disposizione delle Provincie di una "task
force" multidisciplinare di esperti per la consulenza,
accompagnamento e formazione mirata degli operatori alle specifiche
esigenze del contesto organizzativo locale, finalizzata specialmente
all'introduzione di funzioni innovative ed al progetto di
raggiungimento degli standard essenziali di qualita' di riferimento.
Potranno essere presentati progetti anche per una sola delle linee
guida previste. E' ritenuto essenziale, in particolare per le linee
guida 1 e 3 di cui sopra il riferimento agli standard essenziali di
qualita' dei servizi ed alle attivita' di monitoraggio
dell'attuazione dei Servizi per l'impiego svolte dalla Regione
attraverso l'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro.
Azione 15
Progettazione di iniziative e strumenti di informazione e servizi di
orientamento a supporto e sviluppo dell'incrocio fra domanda e
offerta di lavoro dei dirigenti in mobilita' di cui all'art. 20 della
Legge 266/97, compresa l'analisi e riprogettazione della banca dati
gestionale per la ricollocazione dei/delle dirigenti. Saranno
ritenuti prioritari i progetti presentati in partenariato o sostenuti
dalle organizzazioni sindacali dei dirigenti d'azienda. (Azione
finanziata con fondi statali Legge 266/97).
ALLEGATO B
Piano finanziario
AMBITO PRIORITARIO A)
Attivita' di supporto alla Regione per la redazione di piani e
l'analisi e valutazione delle politiche del lavoro
Importo massimo approvabile Lire 1.000.000.000 (pari a Euro
516.456,90)
AMBITO PRIORITARIO B)
Attivita' di supporto ricerca, consulenza e progettazione alle
politiche regionali in materia di lavoro subordinato, lavori atipici
ed emersione-regolarizzazione
Importo massimo approvabile Lire 2.500.000.000 (pari a Euro
1.291.142,25)
AMBITO PRIORITARIO C)
Progettazione e prima sperimentazione di prototipi e modelli, linee
di servizio e prodotti di supporto per i Servizi per l'impiego -
Formazione mirata operatori
Importo massimo approvabile Lire 4.514.842.801 (pari a Euro
2.331.721,71)
(di cui massimo Lire 1.260.000.000, pari a Euro 650.735,69, per
l'Azione n. 14)
Totale dei tre Ambiti: Lire 8.014.842.801 (pari a Euro 4.139.320,86)
(Deliberazione divenuta esecutiva per decorrenza dei termini)