DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 luglio 2001, n. 1473
Approvazione delle linee guida per la presentazione di progetti di cooperazione allo sviluppo da parte di Organizzazioni non governative dell'Emilia-Romagna per il contributo ai sensi della L.R. 9 marzo 1990, n.18, per l'anno 2001
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viste:
- la L.R. 9 marzo 1990, n. 18 "Partecipazione della Regione
Emilia-Romagna ai programmi statali di cooperazione con i Paesi in
via di sviluppo" e successive modifiche ed integrazioni;
- il Piano di lavoro relativamente alle iniziative di cooperazione
con i Paesi in via di sviluppo, approvato dal Consiglio regionale con
atto n. 49 del 26 luglio 2000;
ritenuto opportuno provvedere alla individuazione dei criteri e delle
modalita' di presentazione dei progetti di cooperazione allo sviluppo
ai fini della concessione dei contributi regionali per il 2001 alle
attivita' stesse promosse da Organizzazioni non governative della
regione Emilia-Romagna in misura non superiore al 70% del costo
complessivo del progetto, secondo le Linee-guida parte integrante del
presente atto deliberativo;
richiamati:
- la L.R. 18 aprile 2001, n. 10 "Bilancio di previsione della Regione
Emilia-Romagna per l'anno finanziario 2001 e Bilancio pluriennale
2001/2003";
- il progetto di legge regionale "Assestamento del Bilancio di
previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
2001 e del Bilancio pluriennale 2001/2003 a norma dell'art. 37 della
L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e successive modifiche - Primo
provvedimento generale di variazione", pubblicato nel Supplemento
Speciale del Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, in
conseguenza del quale, per effetto della variazione in aumento allo
stanziamento previsto per il Capitolo 2731 "Contributi alle
organizzazione non governative idonee per l'attuazione di progetti ed
interventi volti a promuovere l'educazione culturale e sociale dei
Paesi in via di sviluppo, con particolare riferimento alla condizione
femminile e delle giovani generazioni (art. 2, comma 1, lettere e) ed
f) e art. 5, L.R. 9 marzo 1990, n. 18)", l'ammontare complessivo
della previsione ad esso riferita risultera' di Lire 1.235.000.000
(pari a Euro 637.824,27), con l'entrata in vigore della relativa
legge regionale;
dato atto:
- del parere favorevole espresso dal Responsabile del Servizio
Politiche europee e Relazioni internazionali Marco Capodaglio in
merito alla regolarita' tecnica della presente deliberazione, ai
sensi dell'art. 4, sesto comma, della L.R. 19 novembre 1992, n. 41 e
della delibera 2541/95;
- del parere favorevole espresso dal Direttore generale alla
Presidenza Bruno Molinari in merito alla legittimita' del presente
atto, ai sensi dell'art. 4, sesto comma, della L.R. 19 novembre
1992, n. 41 e della delibera 2541/95;
- del parere favorevole di regolarita' contabile espresso dal
Responsabile del Servizio Ragioneria e Credito, dott. Gianni
Mantovani, ai sensi del predetto articolo di legge e della
sopracitata deliberazione, in attuazione anche di quanto disposto con
determinazione del Direttore generale Risorse finanziarie e
strumentali 7350/96;
visto l'art. 12 della Legge 7 agosto 1990, n. 241;
su proposta dell'Assessore alle Politiche sociali, Immigrazione,
Progetto giovani e Cooperazione internazionale, Gianluca Borghi,
a voti unanimi e palesi, delibera
1) di approvare per le ragioni espresse in premessa che si intendono
qui integralmente riportate le "Linee-guida per la presentazione di
progetti di cooperazione allo sviluppo da parte di Organizzazioni non
governative dell'Emilia-Romagna per il contributo ai sensi della L.R.
18/90 per l'anno 2001" indicate nell'Allegato A che forma parte
integrante della presente deliberazione;
2) di dare atto che le risorse necessarie per l'attuazione del
Programma 2001 riferito ad attivita' di cooperazione promosse dalle
Organizzazioni di cui all'art. 2, comma 1, lett. d) e ai sensi
dell'art. 5 della L.R. 18/90, nell'ambito delle aree e dei settori di
intervento descritti all'Allegato A, trovano allocazione al Capitolo
02731 "Contributi alle organizzazioni non governative idonee per
l'attuazione di progetti ed interventi volti a promuovere
l'educazione ai temi dello sviluppo in Italia e l'emancipazione
culturale e sociale dei Paesi in via di sviluppo, con particolare
riferimento alla condizione femminile e delle giovani generazioni
(art. 2, comma 1, lettere e) ed f) e art. 5, L.R. 9 marzo 1990, n.
18)" del Bilancio per l'esercizio finanziario 2001, per l'ammontare
dello stanziamento ad esso complessivamente attribuito dalla legge
regionale di bilancio e dalla legge regionale di assestamento
subordinatamente alla sua entrata in vigore;
3) di dare atto che il Direttore generale competente per materia
sulla base della normativa regionale vigente ed in applicazione della
delibera della Giunta regionale 2541/95, provvedera' con propri atti
formali, previo espletamento della relativa istruttoria eseguita in
conformita' alle Linee-guida di cui all'Allegato A, all'approvazione
dei progetti di cooperazione allo sviluppo presentati da parte delle
Organizzazioni non governative dell'Emilia-Romagna, alla concessione
dei contributi in misura non superiore al 70% del costo complessivo
del progetto, tenuto conto di quanto stabilito al punto 3 delle
Linee-guida, ed al contestuale impegno di spesa con imputazione al
capitolo di bilancio indicato al precedente punto 2);
4) di dare atto che alla liquidazione dei contributi ed alla
emissione della richiesta dei titoli di pagamento provvedera' con
propri atti formali, ai sensi della L.R. 31/77, cosi' come modificata
dalla L.R. 40/94 ed in applicazione della delibera della Giunta
regionale 2541/95, il Responsabile del Servizio competente per
materia secondo le modalita' indicate alla voce 8 "Erogazione dei
contributi" delle Linee-guida di cui all'Allegato A, che costituisce
parte integrante della presente deliberazione;
5) di disporre che la presente deliberazione sia pubblicata nel
Bollettino Ufficiale della Regione.
Allegato A
Linee-guida per la presentazione di progetti di cooperazione allo
sviluppo da parte di Organizzazioni non governative
dell'Emilia-Romagna per il contributo ai sensi della L.R. 18/90 per
l'anno 2001
La politica di cooperazione allo sviluppo della Regione Emilia-
Romagna e' disciplinata dalla L.R. 9 marzo 1990, n. 18
"Partecipazione della Regione Emilia-Romagna ai programmi statali di
cooperazione con i Paesi in via di sviluppo" ed e' mirata a
promuovere azioni concrete di carattere economico- sociale che
concorrano allo sviluppo di regioni dei Paesi emergenti.
Il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con atto n. 49 del 26
luglio 2000, ha adottato il Piano di lavoro relativamente alle
iniziative di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, che
definisce le priorita' territoriali e settoriali degli interventi di
cooperazione allo sviluppo, effettuati sia direttamente - avvalendosi
delle proprie strutture amministrative e tecniche, nonche' degli
enti, aziende e societa' regionali - che indirettamente, concorrendo
alle attivita' promosse dalle Organizzazioni non governative (ONG)
presenti sul territorio emiliano-romagnolo e riconosciute dal
Ministero Affari Esteri ai sensi dell'art. 28 della Legge 49/87. In
particolare il Piano di lavoro evidenzia quale prioritario ambito di
attivita' quello della cooperazione decentralizzata volta a
valorizzare ed accentuare il ruolo delle istituzioni e degli
organismi locali dei Paesi destinatari sia nella fase di elaborazione
che di realizzazione dei progetti di sviluppo locali, favorendo
l'impiego di personale locale e di immigrati presenti sul
territorioLa Regione Emilia-Romagna stabilisce annualmente modalita'
e procedure per la presentazione di richieste di contributo da parte
delle Organizzazioni non governative (ONG) emiliano- romagnole. Detti
contributi vengono concessi in misura non superiore al 70% del costo
totale del progetto, tenuto conto di quanto stabilito al successivo
punto 3.
I progetti presentati potranno avere durata pluriennale ma dovranno
essere chiaramente riconducibili a tranches annuali in base alle
quali viene valutata, anno per anno, la concessione del contributo.
1. Aree e settori di intervento
Per l'anno 2001 sono considerate prioritarie le seguenti aree, nei
seguenti settori:
Mozambico
Il Governo italiano mettera' a disposizione del Mozambico per il
periodo 2000/2002 risorse finanziarie a dono per un totale di Lire
150.000.000.000 (Euro 77.468.534,86) per l'attuazione del Programma -
Paese e per i vari settori di intervento.
Sulla base delle indicazioni contenute nella strategia-paese per il
2000/2002 le due parti hanno concordato di concentrare lo sforzo
comune di cooperazione su un numero limitato di settori d'intervento,
e su un area geografica che comprende le Province di Sofala, Manica e
Maputo, nonche' l'esigenza di dare l'opportuno rilievo alle questioni
trasversali (genere, infanzia, AIDS).
In Emilia-Romagna si sono costituiti 3 Comitati locali: Modena,
Reggio Emilia, Ravenna, che opereranno prevalentemente nelle tre
province individuate come prioritarie anche dalla Cooperazione
italiana, in settori che vanno dalla formazione professionale nel
campo dell'agricoltura, della meccanica, della pesca, ad azioni di
recupero per ragazzi di strada (corsi di formazione nel settore del
turismo), appoggio alle locali agenzie di sviluppo per una
riqualificazione del mercato interno, al settore della cultura
(cinema itinerante e mostre di pittura).
Non avendo ancora gli elementi necessari per valutare le azioni del
PDHL (in quanto trattasi di un Programma appena entrato in fase di
esecuzione) ed in attesa di svolgere una missione tecnica in loco, in
una ottica di ottimizzazione e concentrazione sia delle risorse
finanziarie che degli interventi, per il 2001 saranno prioritarie
azioni nelle tre province (Sofala, Manica, Maputo) nei settori:
istruzione, agricoltura, avvio di microimprenditorialita', sanita'
con particolare riguardo alle problematiche connesse alla prevenzione
e cura dell'AIDS.
Eritrea
A seguito della missione tecnica, che si e' svolta dal 29 marzo al 12
aprile u.s., e degli incontri effettuati in loco con l'Ambasciata
italiana, con l'Ufficio tecnico locale della Cooperazione italiana,
con il Governatorato della Regione del Gash Barka, con l'ERREC
(organismo governativo interministeriale che si occupa della gestione
dei flussi degli aiuti umanitari rivolti ai profughi e sfollati
eritrei) e con gli organismi internazionali, sono emerse le seguenti
priorita':
- per quanto riguarda il territorio, sono state individuate le due
zone piu' colpite dalla guerra, e cioe' le regioni del Gash Barka e
di Debub;
- per quanto riguarda i settori:
- la creazione di opportunita' di reinserimento lavorativo per i
profughi;
- il reinserimento dei militari smobilitati dal fronte;
- il passaggio dalla produzione agricola di sussistenza alla
produzione di qualita' per l'esportazione;
- la ricostruzione delle infrastrutture colpite dalla guerra;
- lo sviluppo e promozione degli investimenti, sia al 100% italiani,
sia in joint-venture con imprese locali.
Altri settori individuati:
- il passaggio dalla sperimentazione alla orticoltura specializzata
nelle Farm;
- la creazione di risorse idriche;
- la formazione tecnica dei quadri e della popolazione;
- la ricostruzione degli stocks di mezzi di produzione (pompe,
patrimonio zootecnico) danneggiato o derubato dai soldati durante la
guerra;
- training e management imprenditoriale nel settore zootecnico e
della trasformazione dei prodotti agricoli;
- la creazione di piccole unita' di trasformazione dei prodotti
agricoli dislocate nei territori, nei momenti eccedenti il consumo
diretto (esempio pomodori, frutta in succhi).
Partendo da queste priorita' e dopo la riunione del "Tavolo Paese",
e' emerso un orientamento teso ad elaborare nel 2002 un programma
comune, di tipo modulare, che possa consentire la valorizzazione
delle risorse umane e finanziarie sia delle ONG che degli eventuali
possibili partner (Comuni e Province) al fine di rendere piu'
efficace e visibile l'intervento dei soggetti emiliano-romagnoli in
Eritrea. Tale programma potra' essere incentrato sul settore della
formazione finalizzata all'avvio di attivita' generatrici di reddito,
che dovranno essere poi sostenute con forme di microcredito; al fine
di facilitare il reinserimento produttivo degli sfollati al ritorno
dai campi e dei profughi che ritorneranno dal Sudan (che rimane
comunque una priorita' assoluta). I gruppi beneficiari potrebbero
essere i profughi e gli uomini che rientrano dal fronte, le donne,
soprattutto quelle capofamiglia, i disabili e i ragazzi senza
famiglia. Settori privilegiati saranno l'agricoltura, l'artigianato
(carpenteria, falegnameria, artigianato tradizionale), ma anche in
seconda battuta, il commercio inteso come sostegno alla
commercializzazione di quanto prodotto. Il progetto dovra' avere
durata triennale.
Per l'anno 2001 saranno prioritarie la regione del Gash Barka ed i
settori agricolo e socio-sanitario.
Etiopia
Non e' stato realizzato un Tavolo-Paese, tuttavia, sin dal 1997 la
Regione Emilia-Romagna ha cofinanziato progetti nel settore della
sanita' e dell'handicap. Inoltre, in occasione del conflitto
etiopico-eritreo ha inviato due container di aiuti umanitari a favore
degli sfollati. Recentemente, l'Ambasciata di Etiopia in Italia ha
sollecitato, sulla base di una rapporto anche gia' in corso con la
Provincia di Ravenna, l'avvio di un rapporto di collaborazione con la
Regione di Oromia, dove sono gia' presenti alcuni progetti di nostre
ONG. Le dimensioni geografiche della regione e l'alta concentrazione
demografica che la caratterizza (20 milioni di abitanti) dovranno
necessariamente comportare un'ulteriore concentrazione degli
interventi.
Per il 2001 sara' pertanto considerata prioritaria la regione di
Oromia ed i settori socio-sanitario e agricolo.
Commercio equo e solidale
Saranno sostenute azioni riguardanti lo sviluppo delle attivita' di
commercio equo e solidale anche con il coinvolgimento di realta'
associative operanti nel settore. I progetti dovranno comunque essere
finalizzati ad interscambi concreti fra la nostra regione ed i
territori dei Paesi in via di sviluppo, ricompresi nel Piano di
lavoro degli interventi di cooperazione allo sviluppo ai sensi della
Legge 18/90 e nel Piano degli interventi di cui alla Legge 5/96, al
fine di creare significativi canali di commercializzazione nel
settore della distribuzione, puntando su prodotti di alto valore
qualitativo e ad un consistente aumento del volume di importazione
dei prodotti.
2. Requisiti di ammissibilita'
Questo invito e' riservato alle ONG dell'Emilia-Romagna riconosciute
dal Ministero Affari esteri in base alla Legge 26 febbraio 1987, n.
49 e che nel contempo abbiano gia' maturato o stiano maturando
progetti di cooperazione nei settori sopra indicati.
3. Modalita' di partecipazione
Le proposte dovranno essere presentate, in lingua italiana ed in
duplice copia, secondo lo schema allegato, al fine di rendere
omogenea e facilmente valutabile dal punto di vista tecnico-economico
la compatibilita' tra le priorita' contenute nelle presenti
Linee-guida nonche' nel Piano di lavoro ed i progetti presentati.
Dovra' essere chiaramente indicato in lire italiane il costo totale
del progetto e l'ammontare del contributo richiesto, sulla base di un
piano analitico delle singole voci di spesa.
Le spese generali non potranno superare il 6% del costo totale del
progetto. Le spese per il personale italiano operante all'interno del
progetto non dovranno superare il 30% del costo complessivo, salvo
casi di motivate e particolari esigenze.
Non saranno considerate ammissibili le proposte relative a meri studi
di fattibilita'.
4. Criteri indicatori che verranno utilizzati per la valutazione
I progetti saranno valutati dal Servizio Politiche europee e
Relazioni internazionali che potra' avvalersi del parere dei
funzionari della Regione Emilia-Romagna operanti nei settori
individuati nei progetti.
La selezione dei progetti sara' svolta secondo i seguenti criteri
indicatori, in ordine decrescente di priorita':
- la proposta prevede il coinvolgimento di Enti locali
dell'Emilia-Romagna;
- la proposta prevede il coinvolgimento di una realta' istituzionale
locale del PVS destinatario, che ha gia' espresso formalmente il suo
interesse a partecipare al progetto.
5. Modalita' di presentazione dei progetti
I progetti dovranno essere presentati, entro l'1 ottobre 2001, al
Servizio Politiche europee e Relazioni internazionali della Regione
Emilia-Romagna, Viale Aldo Moro n. 52 - 40127 Bologna, in busta
chiusa, in duplice copia e dovranno recare la firma del legale
rappresentante dell'organizzazione.
6. Approvazione
Gli esiti della valutazione e gli importi ammessi a contributo
saranno comunicati entro il 30 novembre 2001.
7. Concessione del contributo
Il Direttore generale competente per materia provvedera', previo
espletamento della relativa istruttoria come specificato al
precedente punto 4.:
- all'approvazione dei progetti, tenuto conto di quanto precisato al
precedente punto 3 in merito ai requisiti di ammissibilita' delle
voci di spesa relative a ciascun progetto proposto e dei criteri
indicatori per la selezione dei progetti;
- alla concessione dei contributi in misura pari al 70% del costo
complessivo ammissibile del progetto, o in misura percentuale
inferiore in relazione:
a) alla specifica richiesta formulata dal soggetto proponente;
b) alla eventuale necessita' di soddisfare un numero elevato di
domande pervenute in rapporto ad una disponibilita' di risorse
limitata;
- alla contestuale assunzione del relativo impegno di spesa con
imputazione al pertinente capitolo del bilancio regionale.
8. Erogazione del contributo
All'erogazione del contributo, ricorrendo i presupposti di cui alla
L.R. 31/77 e successive modifiche ed integrazione, provvedera', con
propri atti formali, il Responsabile del Servizio competente per
materia secondo le modalita' di seguito indicate:
- una quota pari al 60% dell'ammontare del contributo concesso,
contestualmente alla comunicazione da parte dell'ONG
dell'accettazione del contributo e dell'avvio del progetto;
- una quota pari al 40% o minor somma, a presentazione della
relazione conclusiva e del rendiconto documentato delle relative
spese dando atto che qualora in fase di rendicontazione le spese
documentate ritenute ammissibili risultino inferiori rispetto al
progetto approvato con l'atto del Direttore generale competente,
l'ammontare del contributo verra' proporzionalmente ridotto.
9. Modifiche
Eventuali modifiche non onerose ai progetti presentati dovranno
essere comunicate da parte della ONG contestualmente all'atto di
accettazione del contributo. Tali modifiche non potranno riguardare
la tipologia delle azioni ammesse a contributo regionale.
10. Verifiche e controlli
La Regione Emilia-Romagna si riserva la possibilita' di effettuare
sopralluoghi e verifiche sui progetti, sia in corso di realizzazione,
che a conclusione degli stessi.
Ogni ONG esecutrice dovra' presentare alla Regione Emilia-Romagna
una informazione sullo stato di avanzamento del progetto a partire
dall'avvenuta realizzazione di una quota pari al 50% delle attivita'
previste.
Comunicazione ai partners
L'ONG esecutrice dovra' comunicare ai partners italiani e locali la
partecipazione della Regione Emilia-Romagna al progetto e avra'
l'obbligo di farvi riferimento in ogni comunicazione e pubblicazione
relativa allo stesso.
La ONG esecutrice concordera', se del caso, con la Regione Emilia-
Romagna, l'invio di materiale informativo sulle iniziative della
stessa in materia di cooperazione decentrata allo sviluppo.
Schema per la presentazione di progetti di cooperazione
Premessa
Scopo di questo documento e' quello di fornire lo schema per la
presentazione del progetto, al fine di facilitare la fase di
valutazione e di accelerare l'iter di approvazione del finanziamento.
Il documento di progetto dovrebbe includere le informazioni qui di
seguito elencate al fine di fornire un quadro chiaro e completo
circa:
- scopi e motivazioni del progetto, anche in relazione alla politica
di cooperazione allo sviluppo della Regione
- indicazione sintetica di programmi analoghi nello stesso settore
gia' realizzati o in fase di progettazione
- attivita' che saranno realizzate
- ruolo e coinvolgimento della controparte locale e/o dei partner
locali
- competenza e precedenti esperienze del richiedente
- stima dei costi e contributo richiesto
- calendario di esecuzione delle attivita' e durata del progetto.
Dati sul progetto
a. Titolo del progetto
b. Tipo di intervento (formazione, assistenza tecnica)
c. Sintesi del progetto
d. Descrizione dell'area geografica relativa al progetto
e. Dati sul richiedente
Tipo di organizzazione, sede, legale rappresentante
Anno di costituzione
Principale attivita'/Settore economico (formativo, socio-sanitario,
agrario, ecc.)
- descrizione dell'attivita'
- volume dell'attivita'
- precedenti esperienze nel settore e nel Paese in questione
- numero di dipendenti
- dipendenti coinvolti nel progetto, volontari, cooperanti, esperti.
Descrizione analitica del progetto
a. Situazione attuale e futuri sviluppi del contesto socio- economico
all'interno del quale il progetto si colloca ed identificazione dei
principali problemi da risolvere
b. dati e studi precedentemente svolti sull'argomento utili al
progetto
c. programmi analoghi nello stesso settore previsti e/o in corso di
realizzazione nel Paese ed eventuali interazioni con il progetto
proposto
d. obiettivi generali e specifici del progetto in relazione alla
situazione locale (se l'iniziativa fa parte di un programma piu'
vasto, specificare gli obiettivi e gli scopi di quest'ultimo)
e. previsione dei risultati del progetto
f. descrizione analitica delle attivita' del progetto in relazione
agli obiettivi
g. calendario di esecuzione del progetto suddiviso secondo le
differenti attivita' previste
h. vitalita' del progetto. Descrizione dettagliata di fattori interni
ed esterni ai quali e' affidata la continuita' dei risultati al
termine delle attivita' di progetto.
Partner locale
a. tipo di organizzazione
b. principale settore di attivita' (formativo, socio- sanitario,
agrario, ecc.)
- descrizione dell'attivita'
- volume dell'attivita'
- numero di dipendenti
- numero di dipendenti coinvolti nel progetto
c. ruolo e coinvolgimento nelle attivita' progettuali
d. infrastrutture ed attrezzature disponibili.
Stima dei costi e degli eventuali altri cofinanziamenti
Identificazione quantitativa e qualitativa delle risorse utilizzate
nel progetto (distinguendo tra quelle estere e quelle locali, oltre a
quelle riferite alla possibilita' di coinvolgimento di altri soggetti
e di altre organizzazioni (World Bank, CEE, Enti locali, Chiese,
Circoli giovanili, ecc.)
a. descrizione sintetica ed analitica dei costi del progetto (come da
schema allegato)
b. schema di finanziamento con la definizione:
- del contributo richiesto alla Regione Emilia-Romagna della
eventuale disponibilita' finanziaria locale (per spese locali)
- delle eventuali altre risorse disponibili
c. se il progetto fa parte di un programma piu' ampio, descrivere il
piano finanziario di tutto il programma.
Sintesi dei costi stimati (valuta di riferimento: Lire italiane) (1)
Risorse locali contributi totale
Personale (2)
Viaggi (3)
Diaria (4)
Attrezzature (5)
Incarichi esterni:
- consulenze
- studi e ricerche
- altri
Totale
Contributo richiesto alla Regione Emilia-Romagna
(1) I costi locali sono calcolati secondo la valuta di riferimento al
cambio ufficiale del giorno
(2) Per ogni dipendente specificare il numero di giorni/uomo,
mesi/uomo ed i costi per il giorno/uomo e mese/uomo
(3) Specificare il numero dei viaggi ed il costo
(4) Specificare il numero di giornate/uomo del personale all'estero
ed il costo per giornata/uomo
(5) Telefono, telex, telefax ed altri.