COMUNICATO
Accordo di programma tra i Comuni di Anzola dell'Emilia, Calderara di Reno e Zola Predosa e l'Azienda Unita' sanitaria locale di Bologna Sud per la gestione integrata dei Servizi Sociali e sanitari nell'ambito del Servizio sociale per la tutela dei minori e delle famiglie
Premesso
- che ai sensi dell'art. 131 del DLgs 31 marzo 1998 n. 112,
nell'ambito dei conferimenti alle Regioni e agli Enti locali di tutte
le funzioni ed i compiti amministrativi nella materia dei Servizi
sociali, salvo quelli espressamente mantenuti allo Stato e quelli
trasferiti all'INPS, sono attributi ai Comuni, che le esercitano, i
compiti di erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali,
nonche' i compiti di progettazione e realizzazione della rete dei
servizi sociali, anche con il concorso delle Provincie;
- che ai sensi dell'art. 6 della Legge 8 novembre 2000 n. 328 "Legge
quadro per la realizzazione del sistema integrato degli interventi e
Servizi sociali" i Comuni titolari delle funzioni amministrative
concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale,
esercitano tali funzioni adottando sul piano territoriale gli assetti
piu' funzionali alla gestione, alla spesa e al rapporto con i
cittadini, secondo le modalita' stabilite dalle normative vigenti;
- che ai sensi dell'art. 7 della L.R. 1994 n. 19 cosi' come
sostituito dall'art. 183 della L.R. 21/4/1999, n. 3 prevede che i
Comuni e le Aziende sanitarie stabiliscano accordi ai sensi della
normativa vigente per individuare modelli organizzativi e i relativi
rapporti finanziari, fondati sull'integrazione delle funzioni
socio-assistenziali e sanitarie;
richiamati:
- i provvedimenti consiliari n. 114 del 29/11/2000 per il Comune di
Zola Predosa, n. 87 del 30/11/2000 per il Comune di Anzola
dell'Emilia e n. 98 del 29/11/2000 per il Comune di Calderara di Reno
con i quali e' stato attivato, in via sperimentale, nell'ambito dei
Servizi sociali dei Comuni medesimi il Servizio sociale per la tutela
dei minori e delle famiglie ed approvato un conseguente Accordo di
programma;
- i provvedimenti consiliari n. 115 del 29/11/2000 per il Comune di
Zola Predosa, n. 88 del 30/11/2000 per il Comune di Anzola
dell'Emilia, n. 99 del 29/11/2000 per il Comune di Calderara di Reno,
e il provvedimento del Direttore generale dell'Azienda Unita'
sanitaria locale di Bologna Sud n. 1018 del 13/12/2000, con i quali
le parti hanno convenuto di addivenire ad un Accordo di programma per
la gestione integrata dei Servizi sociali e sanitari nell'ambito del
Servizio sociale per la tutela dei minori e delle famiglie;
visto l'art. 34 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n.267;
tra
il Comune di Zola Predosa, il Comune di Anzola dell'Emilia, il Comune
di Calderara di Reno, rappresentati dai rispettivi Sindaci
pro-tempore,
l'Azienda Unita' sanitaria locale di Bologna Sud rappresentata dal
Direttore generale
Si conviene quanto segue:
Art. 1
Oggetto dell'Accordo di programma
I Comuni di Anzola dell'Emilia, Calderara di Reno e Zola Predosa e
l'Azienda Unita' sanitaria locale Bologna Sud sottoscrivono un
Accordo di programma per sperimentare la gestione integrata delle
funzioni sociali e sanitarie superando la forma istituzionale della
delega. A tal fine i Comuni sottoscrittori dell'Accordo di programma
si impegnano a gestire direttamente le funzioni relative all'Area
minori, istituendo il nuovo "Servizio sociale per la tutela dei
minori e delle famiglie", collocato presso le Residenze municipali, e
dotandolo delle risorse necessarie, e l'Azienda Unita' sanitaria
locale si impegna a garantire la gestione delle necessarie funzioni
sanitarie di competenza; i soggetti pertanto garantiscono il pieno
rispetto delle rispettive competenze ma anche il massimo impegno e
attenzione nei confronti di tutto cio' che concerne il tema
dell'integrazione.<201> sulla base di queste premesse che si promuove
lo sviluppo di un programma articolato nelle seguenti aree
progettuali
1) Area progettuale: paternita' e maternita' responsabile
2) Area progettuale: responsabilita' familiari
3) Area progettuale: infanzia e adolescenza
Art. 2
Obiettivi dell'Accordo di programma
I Comuni di Anzola dell'Emilia, Calderara di Reno, Zola Predosa e
l'Azienda Unita sanitaria locale di Bologna Sud concordano sulle
seguenti finalita' politiche e obiettivi tecnici:
- Finalita' politiche
1) Ricondurre le politiche per l'infanzia e l'adolescenza nel piu'
ampio contesto delle politiche per la famiglia valorizzando le
potenzialita' educative e culturali da questa espresse.
2) Migliorare qualitativamente e quantitativamente le risposte ed i
servizi assistenziali sia per i genitori che per i figli.
3) Avvicinare il cittadino al proprio Municipio presso il quale
esprimere il proprio bisogno e cercarne risposta, rendendo i servizi
facilmente accessibili.
4) Sperimentare forme di gestione associata dei servizi anche in
ambiti territoriali sottodimensionati rispetto al Distretto, ma piu'
omogenei rispetto alla lettura del bisogno dei cittadini e nella
organizzazione della risposta.
5) Sperimentare nuovi modelli di collaborazione tra soggetti
istituzionali diversi favorendone l'integrazione delle funzioni.
6) Favorire il coinvolgimento di altri attori sociali e altre
comunita' nell'organizzazione delle risposte, nello spirito della
Legge n. 328 del 8/11/2000 "Legge Quadro per la realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali".
- Obiettivi Tecnici
Gli obiettivi operativi sono:
1) ridefinire la progettualita' nell'ambito di una nuova
organizzazione intercomunale secondo una logica di obiettivi e
risultati, anche in coerenza con la progettualita' di Distretto;2)
adeguare l'organizzazione e la qualita' dei servizi prestati allo
spirito e alla lettera della Legge n. 328 del 8/11/2000, secondo una
logica di implementazione;3) garantire la continuita' degli
interventi gia' in atto4) attuare la "territorializzazione" degli
interventi attraverso un modello organizzativo improntato alla
compenetrazione del Servizio minori con il Servizio adulti nel nuovo
"Servizio sociale per la tutela dei minori e delle famiglie";5)
sperimentare nuove modalita' di collaborazione con l'Azienda Unita'
sanitaria locale al fine di superare le criticita' evidenziate;6)
implementare pertanto un piu' efficace ed efficiente sistema di
integrazione a rete dell'azione sanitaria e sanitaria a rilevanza
sociale, con l'azione sociale e sociale a rilevanza sanitaria.
Tali obiettivi vanno ricondotti nell'ambito delle diverse aree
progettuali individuate per le quali si definiscono le competenze
istituzionali e i necessari apporti professionali come di seguito
indicato:
1 - Area Progettuale: paternita' e maternita' responsabile
Le e'quipe identificheranno le attivita' e gli interventi utili per
conseguire gli obiettivi contenuti nell'Area Progettuale, tenendo
conto delle risorse disponibili, delle linee di indirizzo e delle
indicazioni contenute nella legge di riforma.
Dovranno comunque assicurare quanto segue:
- consulenza e sostegno anche domiciliare o residenziale per donne
gravide e/o con figli in situazione di difficolta' o vittime di
violenza;
- presa in carico educativa-assistenziale di minorenni gravide senza
reti familiari;
- interventi socio-economici e ambientali;
- collaborazione con le associazioni del terzo settore;
(assistente sociale-psicologo educatore).2 - Area Progettuale:
responsabilita' familiari
Le e'quipe identificheranno le attivita' e gli interventi utili per
conseguire gli obiettivi contenuti nell'Area Progettuale, tenendo
conto delle risorse disponibili, delle linee di indirizzo e delle
indicazioni contenute nella Legge n. 328 del 8-11-2000.
Dovranno comunque assicurare quanto segue:
- consulenze e sostegno per difficolta' nello svolgimento dei compiti
genitoriali e di cura, per problematiche connesse a situazioni di
monogenitorialita', o a conflitti di coppia riguardanti i figli, con
riferimento anche alle attivita' di mediazione familiare, o alla
presenza di handicap o malattie dei figli, o alla condizione di
recente immigrazione;
- assistenza domiciliare a prevalente aiuto domestico o educativo;
- interventi socio-econornici e ambientali;
- collaborazione con le associazioni del terzo settore ai sensi della
Legge n. 328 del 8/11/2000;
(assistente sociale psicologo educatore).
3 - Area Progettuale: infanzia e adolescenza
Le e'quipe identificheranno le attivita' e gli interventi utili per
conseguire gli obiettivi contenuti nell'Area Progettuale, tenendo
conto delle risorse disponibili, delle linee di indirizzo e delle
indicazioni contenute nella Legge n. 328 del 8/11/2000.
Dovranno comunque assicurare quanto segue:
Infanzia - Progetti di inserimento dei minori in situazioni di
rischio familiare ed ambientale nei servizi educativi o di tempo
libero, in attivita' e centri educativi diurni, in affidamento
eterofamiliare, in comunita' educative residenziali, in adozione:
- istruttoria e attivazione di famiglie di appoggio o di affido
eterofamiliare;
- consulenze e sostegno alle famiglie affidatarie e adottive;
- attivita' di tipo peritale ed indagine su richiesta dell'Autorita'
Giudiziaria (Tribunale per i Minorenni e relativa Procura, Giudice
Tutelare e Tribunale Civile) per situazioni di pregiudizio, abuso o
abbandono nei confronti di minori, per affidi giudiziari, per
separazioni conflittuali dei genitori, per adozioni;
- attivita' di vigilanza e segnalazione agli Organi giudiziari
competenti delle situazioni di pregiudizio, ecc., nonche' attuazione
degli interventi connessi ai provvedimenti limitativi o di
decadimento della potesta' genitoriale, alle prescrizioni nei
confronti dei genitori, agli affidi e alle tutele attribuite all'Ente
locale;
- collaborazione con le associazioni del terzo settore ai sensi della
Legge n. 328 del 8/11/2000.
(assistente sociale educatore professionale -
psicologo/neuropsichiatra).
Adolescenza - come sopra:
- progetti socio-educativi individuali e di gruppo, a valenza
riabilitativa in situazioni di disadattamento o di devianza, con
riferimento anche alla collaborazione con il Servizio sociale del
Ministero di Grazia e Giustizia per l'attuazione dei provvedimenti di
cui al DPR 448 relativo al processo penale minorile;
- progetti socio-educativi propedeutici al lavoro o di sostegno
all'autonomia sociale;
(assistente sociale educatore professionale
psicologo/neuropsichiatra)
Le aree progettuali saranno articolate in progetti-obiettivo, per
ciascuno dei quali dovranno essere definiti gli obiettivi generali e
specifici, le attivita' da svolgere compatibilmente con le risorse
disponibili, i risultati attesi nel medio e lungo termine, in
conformita' agli orientamenti espressi dalla Legge n. 328 del
8/11/2000.
Art. 3
Il modello organizzativo del "Servizio sociale per la tutela dei
minori e delle famiglie"
Ogni Comune individua la propria Assistente sociale e il proprio
Educatore professionale per l'Area minori e organizza nel proprio
territorio la sede del "Servizio sociale per la tutela dei minori e
delle famiglie".
L'Assistente sociale si configura quale punto di accesso per
l'utenza, della quale cura la lettura del bisogno e la presa in
carico, e/o l'orientamenio ai possibili altri percorsi.
In ogni Comune si costituisce una e'quipe Psicosociale composta da
Assistente sociale - Educatore professionale con competenze
pedagogiche - Psicologo (cui si aggiungono altri professionisti al
bisogno).
L'e'quipe psicosociale costituisce l'ambito organizzativo
territoriale integrato in cui si attuano gli interventi di protezione
e tutela dei minori al fine di prevenire o ridurre i fattori di
rischio o di danno involutivo in contesti familiari o ambientali
problematici, anche attraverso l'interazione con la Magistratura
Minorile. A tal fine i succitati operatori si collocano tutti nella
sede del Servizio sociale per la tutela dei minori e delle famiglie,
presso le residenze municipali.
Gli operatori che costituiscono l'e'quipe psicosociale condividono i
seguenti obiettivi:
- ri-orientare l'operativita' secondo le indicazioni della Legge n.
328 del 8/11/2000;
- raccordare la progettualita' di caso (case management) con il
progetto-obiettivo di riferimento;
- attuare la Legge 184/83 sulla disciplina dell'adozione e
dell'affidamento dei minori e successive integrazioni e
modificazioni;
- integrare i progetti di lavoro ed i modelli operativi tra i
differenti operatori professionali;
- favorire/accrescere le competenze individuali, attraverso la
dimensione interprofessionale e attraverso l'osservazione/ascolto
clinico e socio-educativo dei minori, rispetto alla lettura delle
problematiche familiari e alla valutazione dei fattori di rischio in
eta' evolutiva;
- favorire/accrescere le competenze affettivo/educative delle
famiglie (di origine, affidatarie, adottive), attraverso colloqui
professionali e lavoro di rete;
- favorire il coinvolgimento degli altri attori sociali e della
comunita' nell'organizzazione delle risposte, con particolare
attenzione al terzo settore;
- praticare una cultura di tutela del minore, oltre che di
prevenzione del disagio minorile.
Le funzioni svolte in e'quipe sono:
- valutazione comune dei casi problematici, presentati
dall'Assistente sociale o da altro operatore;
- definizione della progettualita' finanziata nell'ambito delle
risorse comunali: decisioni operative e attribuzione dei compiti
(presa in carico - consulenza reciproca - elaborazioni di gruppo su
indirizzi o ipotesi di lavoro, ecc.);
- verifica dei casi gia' in carico e valutazione periodica dei
risultati degli interventi;
- richiesta di attivazione di risorse al Nucleo
Tecnico-Amministrativo centralizzato relativamente a risorse
sovracomunali;
- coordinamento di altre figure professionali di area sociale
(educatori, assistenti di base, volontari, ecc.);
- proposizione all'e'quipe centralizzata di progetti di affidamento
familiare;
- relazioni all'Autorita' Giudiziaria.
L'e'quipe psicosociale territoriale esercita la propria azione
nell'ambito delle aree progettuali descritte tramite la
predisposizione di protocolli operativi finalizzati all'integrazione
fra sociale e sanitario.
L'eventuale assenza dell'Assistente sociale dell'e'quipe Psicosociale
viene compensata dalla sostituzione operata da altra Assistente
sociale del Comune.
Responsabili dei Servizi sociali comunali governano il sistema
comunale delle risorse (umane ed economiche), garantiscono la
verifica della corretta applicazione dei processi assistenziali
nonche' la congruita' degli stessi con le disponibilita' economiche
del proprio Ente.
In ogni Comune si istituisce il ruolo del Coordinatore Pedagogico le
cui funzioni afferiscono in misura prevalente a progettualita' ed
interventi sull'handicap in ambito scolastico e solo marginalmente,
in termini di contributo residuale sulla progettualita' di tempo
libero e formazione scolastica-professionale, nell'ambito
dell'attivita' dell'e'quipe Socio-sanitaria, composta da assistente
sociale - neuropsichiatra infantile - educatore: sociale sanitario.
Di fatto l'Assistente sociale e l'Educatore professionale di area
sociale sono i medesimi operatori dell'e'quipe psicosociale.
I tre Comuni costituiscono una e'quipe centralizzata composta da
assistente sociale - psicologo.
Gli operatori che costituiscono l'e'quipe centralizzata condividono i
medesimi obiettivi dei colleghi della E'uipe psicosociale.
Le funzioni dell'e'quipe sono:
- collabora con le e'quipe territoriali per la valutazione della
realizzabilita' dei progetti di affidamento da queste elaborati;
- collabora, su richiesta, con le e'quipe territoriali relativamente
ai collocamenti extrafamiliari dei minori;
- cura la raccolta delle informazioni sui progetti di affidamento in
corso;
- partecipa al Coordinamento Tecnico provinciale per l'Affidamento
familiare (CTPAF);
- esegue le istruttorie per l'affidamento familiare;
- cura le istruttorie di coppie aspiranti all'adozione.
prevedibile nel tempo l'assegnazione di ulteriori funzioni in
relazione a temi specifici del settore.
I tre Comuni si convenzionano con un esperto di diritto di famiglia
al quale rivolgersi per le situazioni di complessa gestione; tale
professionista puo' essere consultato anche dagli operatori delle
e'quipe psico-sociali.
I tre Comuni costituiscono un nucleo Tecnico-Amministrativo
centralizzato composto da:
figura professionale (con abilita' progettuali, tecniche e
amministrative) cui attribuire la responsabilita' di coordinare il
Nucleo tecnico-amministrativo centralizzato e l'E'quipe centralizzata
- n. 2 amministrativi Cat. C (di cui uno part-time) - Esperto di
valutazione.
Le funzioni di tale gruppo di lavoro sono:
- conduzione e gestione di appalti (o assunzioni) specifici della
materia implementando modalita' per contenere nel tempo fenomeni di
turn-over di operatori;
- monitoraggio e proposizione di offerte formative per tutte le
figure tecniche parte del sistema;
- coordinamento delle iniziative progettuali per finanziamenti in
rappresentanza dei tre Comuni;
- attivita' progettuale di sistema in collaborazione con i referenti
delle strutture comunali;
- attivazione di un sistema informativo dedicato;
- elaborazione di reports gestionali;
- elaborazione in stretta collaborazione con i referenti comunali e
aziendali i protocolli operativi in uso agli operatori sociali e
sanitari, verificandone conseguentemente la corretta applicazione.
Nell'ambito di tale nucleo, il Responsabile coordina in autonomia le
azioni connesse alle funzioni attribuitegli, con gestione di apposito
Centro di costo, e risponde dei risultati in-progress ai Responsabili
dei Servizi sociali comunali.
Art. 4
Comitato di Programmazione e Controllo - Costituzione
e funzionamento
I contraenti l'Accordo di programma costituiscono ai sensi dell'art.
34 - comma 7 - del DLgs n. 267 del 18/8/2000, il Comitato di
controllo dell'Accordo di programma.
Esso e' costituito dai Sindaci o Assessori delegati dei Comuni
contraenti l'accordo, dal Direttore generale dell'Azienda Unita'
sanitaria locale Bologna Sud o da suo delegato. Il Comitato di
programmazione e controllo e' presieduto dal Sindaco o assessore
delegato del Comune di Zola Predosa, il quale lo convoca almeno due
volte l'anno, per fissare gli indirizzi generali, gli obiettivi di
lavoro e la definizione del relativo budget, e una seconda volta per
la verifica dei risultati. Il Comitato di Programmazione e controllo
si riunisce ogni qualvolta ve ne sia la necessita' e su richiesta di
anche solo uno dei suoi componenti. Fatta salva la competenza dei
diversi livelli istituzionali di ogni Ente, le decisioni sono
concertate tra la componente comunale e la componente aziendale.
Il Comitato si riunisce presso la Residenza municipale del Comune di
Zola Predosa.
I verbali di ogni riunione sono sottoscritti dai membri intervenuti e
sono forniti in copia a tutti i soggetti aderenti all'accordo.
Art. 5
Compiti e funzioni dei Comitato di Programmazione
e controllo
Il Comitato di programmazione e controllo ha il compito del governo
strategico dell'accordo.
In particolare:
- sovrintende al buon andamento dell'attivita' oggetto del presente
Accordo, facendosi riferire anche dall'Ufficio di coordinamento di
cui al successivo art. 6;
- approva i piani di lavoro e di sviluppo annuali e pluriennali
elaborati sul piano organizzativo/operativo, soprattutto sul tema
dell'integrazione socio-sanitaria;
- approva il budget annuale e gli investimenti richiesti per il
funzionamento del sistema;
- verifica e valuta annualmente i risultati della sperimentazione,
rispetto agli obiettivi prefissati.
Art. 6
Ufficio di Coordinamento dell'Accordo di programma - Costituzione e
funzioni
costituito l'Ufficio di Coordinamento cosi' composto:
Per i Comuni:
- Responsabili dei Servizi sociali comunali
- Responsabile del Nucleo Tecnico-amministrativo centralizzato;
per l'Azienda Unita' sanitari locale di Bologna Sud:
- Responsabile del Servizio sociale del distretto di Casalecchio;
- Responsabile dell'Area progetto materno infantile;
- Responsabile consultorio familiare.
L'Ufficio di Coordinamento assicura la gestione integrata delle
funzioni sociali e sanitarie nelle aree progettuali oggetto del
presente accordo e in particolare:
- assicura la corretta attuazione dei contenuti del presente Accordo
promuovendo a tal fine specifici protocolli operativi in uso agli
operatori sociali e sanitari;
- interviene ogni qualvolta si presentino problemi o necessita' di
approfondimenti, formulando metodologie condivise dai servizi sociali
e sanitari sulle problematiche di comune interesse: a tal fine
provvede ad analizzare i bisogni socio-sanitari espressi dai
territori interessati, avvalendosi al bisogno di professionisti
esterni;
- concorre alla programmazione dei servizi sociali e sanitari rivolti
all'utenza presa in esame dal presente Accordo, per adeguare e
qualificare l'insieme delle risposte dei servizi pubblici competenti;
- promuove attivita' di informazione sul nuovo modello di servizio
organizzato e condiviso.
L'Ufficio di coordinamento risponde della sua attivita' al Comitato
di programmazione e controllo.
Art. 7
Oneri finanziari
Costituiscono oneri a carico del/i Comune/i:
- la figura professionale dell'Assistente sociale e dell'Educatore
professionale per minori in condizioni di svantaggio assistenziale e
educativo;
- ogni altro onere assistenziale e educativo, di tipo domiciliare,
semi-residenziale e residenziale, e relativo a trasporti e ad
interventi economici.
Costituiscono oneri a carico dell'Azienda Unita' sanitaria locale:
- la figura professionale dell'Assistente sociale nella misura del
30% come da consuetudine nell'ambito del Distretto di Casalecchio di
Reno;
- tutte le figure professionali sanitarie quali Psicologo,
Neuropsichiatria, Educatore riabilitativo, Logopedista, Fisiatra,
Fisioterapista, ecc...;
- ogni altro onere di cura medico-sanitaria e riabilitativa diretta o
indiretta.
Art. 9
Durata dell'Accordo di programma
Il presente Accordo di programma ha validita' di anni tre, pari cioe'
alla durata della sperimentazione di cui all'art. 1 del presente
Accordo, a far data del mese di gennaio 2001; il triennio potra'
essere ulteriormente prorogabile per la durata della legislatura,
fermo restando la verifica circa i risultati evidenziati nel corso
del periodo sperimentale.
Art. 10
Norma transitoria
In relazione alla specifica condizione organizzativa/gestionale dei
singoli Enti sottoscrittori, i tempi di avvio dei diversi percorsi
progettuali oggetto del presente Accordo potranno essere gestiti in
modo differenziato.
Letto, approvato, sottoscritto Zola Predosa, 22 dicembre 2000
COMUNE DI ZOLA PREDOSA COMUNE DI ANZOLA DELL'EMILIA
IL SINDACO Giacomo Venturi IL SINDACO Anna Cocchi
COMUNE DI CALDERARA DI RENO AZIENDA USL BOLOGNA SUD
IL SINDACO Matteo Prencipe IL DIRETTORE GENERALE
Fosco Foglietta