REGIONE EMILIA-ROMAGNA - CONSIGLIO REGIONALE

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 22 dicembre 1999, n. 1315

Programma regionale per il diritto allo studio universitario per il triennio 2000/2002 ai sensi dell'art. 4 della L.R. 50/96 (proposta della Giunta regionale in data 7 dicembre 1999, n. 2340)

IL CONSIGLIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                       
Vista la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 2340 del 7              
dicembre 1999, recante in oggetto "Programma regionale per il diritto           
allo studio universitario per il triennio 2000/2002 ai sensi                    
dell'art. 4 della L.R. 50/96. Proposta al Consiglio" e che qui di               
seguito si trascrive integralmente:                                             
"LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                         
Visti:                                                                          
- la Legge 2 dicembre 1991, n. 390 che detta norme in materia di                
diritto allo studio universitario;                                              
- il DPCM 30 aprile 1997 "Uniformita' di trattamento sul diritto agli           
studi universitari" e successive modificazioni, adottato ai sensi               
dell'art. 4 della citata Legge 390/91;                                          
- la L.R. 24 dicembre 1996, n. 50 "Disciplina del diritto allo studio           
universitario". Abrogazione della L.R. 19 ottobre 1990, n. 46 e della           
L.R. 19 luglio 1991, n. 20 e successiva modifica;                               
visto, in particolare, l'art. 4 della legge regionale citata che                
prevede:                                                                        
- al comma 1, l'elaborazione di un programma regionale per il diritto           
allo studio universitario, coerente con gli obiettivi, gli indirizzi            
e le priorita' della programmazione nazionale dello sviluppo                    
universitario;                                                                  
- al comma 2 che il programma deve comunque contenere:                          
a) l'indicazione degli obiettivi generali da perseguire e quelli da             
realizzare in via prioritaria, tenendo conto anche del raccordo tra             
formazione universitaria e formazione professionale;                            
b) le strategie utili al conseguimento degli obiettivi fissati;                 
c) il quadro delle risorse finanziarie che si prevede di acquisire ed           
impiegare nel periodo di riferimento;                                           
ritenuto pertanto opportuno provvedere all'approvazione del programma           
previsto, allegato parte integrante della presente deliberazione;               
preso atto che il programma medesimo e' stato presentato alle                   
Universita' della regione ed alle Aziende regionali per il diritto              
allo studio universitario, al fine di acquisire valutazioni e                   
proposte;                                                                       
vista la propria deliberazione n. 2541 del 4 luglio 1995, esecutiva,            
con la quale sono state fissate le direttive per l'esercizio delle              
funzioni dirigenziali;                                                          
dato atto:                                                                      
- del parere favorevole espresso dal Direttore generale dell'Area               
Formazione professionale e Lavoro, dott.ssa Cristina Balboni, in                
merito alla legittimita' del presente atto, ai sensi di quanto                  
disposto dalla deliberazione n. 2541 in data 4 luglio 1995;                     
- del parere favorevole espresso dalla Responsabile del Servizio                
Scuola, Universita' e Integrazione dei Sistemi formativi, dott.ssa              
Cristina Bertelli, in merito alla regolarita' tecnica del presente              
atto, ai sensi dell'art. 4, comma 6, della L.R. 19/11/1992, n. 41;              
su proposta dell'Assessore competente per materia,                              
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di proporre al Consiglio regionale, per le motivazioni espresse in           
premessa e che qui si intendono integralmente riportate,                        
l'approvazione dell'allegato documento che costituisce parte                    
integrante della presente deliberazione, concernente "Programma                 
regionale per il diritto allo studio universitario per il triennio              
2000/2002";                                                                     
2) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale             
della Regione Emilia-Romagna affinche' costituisca oggetto di massima           
divulgazione.                                                                   
ALLEGATO                                                                        
PROGRAMMA REGIONALE                                                             
PER Il DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO                                        
PER IL TRIENNIO 2000/2002                                                       
Premessa                                                                        
Le politiche comunitarie sono sempre piu' orientate verso l'obiettivo           
di migliorare le opportunita' di studio dei giovani, considerando               
strategico il ruolo dell'istruzione e della formazione per far fronte           
alle sfide poste da un mercato sempre piu' competitivo: in tale                 
contesto il ruolo delle Regioni diventa determinante per i processi             
di programmazione e di realizzazione degli interventi finalizzati al            
perseguimento di tali obiettivi.                                                
Nello specifico, la politica della Regione Emilia-Romagna per il                
diritto allo studio universitario e' rivolta non solo a sostenere               
l'accesso e la frequenza dei cittadini, con particolare riferimento a           
quelli di accertata capacita' e con scarse disponibilita' economiche,           
ai piu' alti gradi dell'istruzione ma tende a realizzare un insieme             
coerente di interventi al fine di promuovere uno stretto raccordo fra           
formazione universitaria e mercato del lavoro, favorendo la creazione           
di un sistema di opportunita' volte alla massima produttivita' della            
formazione universitaria, all'elevazione quali-quantitativa degli               
esiti positivi, alla riduzione dei tempi di inserimento nel mondo del           
lavoro di chi esce dall'Universita'.                                            
Si intende pertanto ragionare di diritto allo studio in senso ampio,            
attraverso un sistema organico di misure per studiare meglio, cioe'             
con minori preoccupazioni economiche, ma anche per offrire maggiori             
servizi ai cittadini-utenti, per ridurre gli insuccessi e la                    
dispersione, oggi molto elevata, per allargare le azioni a favore               
dell'inserimento nel mondo del lavoro.                                          
Tali compiti sono stati attribuiti, dalla legge quadro sul diritto              
allo studio universitario del 1991, alla duplice responsabilita'                
delle Regioni e delle Universita', ciascuna in un preciso ambito di             
competenze: il diritto allo studio non si realizza infatti solo                 
assicurando le necessarie condizioni materiali, pur fondamentali, ma            
anche attraverso misure volte a rendere proficuo l'apprendimento in             
termini di utilita' sociale ed economica.                                       
di conseguenza indispensabile che si realizzi una reale e costante              
integrazione tra gli interventi regionali e quelli universitari negli           
ambiti per i quali le sinergie di azione sono strategiche: borse di             
studio e servizi, orientamento universitario e professionale,                   
tutoraggio, mobilita' internazionale, ricerca, raccordo con il mondo            
del lavoro.                                                                     
Con questo programma la Regione Emilia-Romagna, nell'intento di                 
confermare e di rilanciare la piena titolarita' delle Regioni nella             
materia del diritto allo studio universitario, vuole perseguire una             
linea evolutiva del diritto allo studio, capace anche di misurarsi              
con la nuova autonomia universitaria.                                           
Le relazioni tra le due autonomie costituzionalmente riconosciute e             
ora potenziate coi processi di riforma in atto passa attraverso un              
nuovo quadro di riferimento tra formazione alta e territorio, non               
serve una dimensione provinciale delle universita', servono                     
universita' dotate di alta qualita' della didattica, della ricerca e            
dei servizi, le cui politiche di sviluppo si devono rapportare e                
devono essere concertate con le politiche regionali per il diritto              
allo studio universitario per poter rispondere alle necessita' di               
ulteriori servizi per gli studenti e con il contesto socio-economico            
locale.                                                                         
Infatti risulta riduttivo elaborare piani di programmazione di                  
sviluppo delle universita' senza misurarli sulle esigenze locali e              
senza tenere conto di una serie di fattori legati ai territori sui              
quali esse insistono (servizi per il diritto allo studio                        
universitario, infrastrutture, risorse economiche, ecc.), fattori che           
costituiscono di fatto e di diritto gli ambiti del governo regionale.           
In questo ambito sono sempre piu' necessari momenti di concertazione            
con le Universita', individuando sedi di confronto affinche' le                 
politiche delle Universita' vengano coordinate con le esigenze della            
Regione e degli Enti locali in merito alla programmazione dei servizi           
per il diritto allo studio universitario, per costruire un sistema              
regionale.                                                                      
Inoltre si ritiene fondamentale che gli Enti locali, sede di Ateneo o           
di decentramento, vengano coinvolti nel contribuire alla                        
realizzazione dei servizi per il diritto allo studio universitario,             
considerata la forte attrazione che il sistema formativo regionale ed           
i relativi servizi esercitano sugli studenti provenienti da altre               
regioni e quindi l'impatto notevole di questi ultimi sull'economia              
delle comunita' locali.                                                         
Il quadro normativo                                                             
La legge sul diritto allo studio universitario (Legge 2 dicembre                
1991, n. 390) ha ridefinito in un quadro organico le competenze dello           
Stato, delle Regioni e delle Universita', in una prospettiva di forte           
collaborazione tra Regione e Universita', in stretta relazione con              
gli Enti locali.                                                                
Tale normativa assegna allo Stato le funzioni di indirizzo,                     
coordinamento, programmazione e valutazione delle politiche di                  
sostegno agli studenti, affida alle Regioni la realizzazione degli              
interventi, attribuisce alle Universita' il compito di organizzare i            
propri servizi didattici, di orientamento e di tutoraggio in modo da            
rendere effettivo il diritto allo studio.                                       
L'attuazione della L.R. 24 dicembre 1996, n. 50 "Disciplina del                 
diritto allo studio universitario" ha portato all'istituzione delle             
Aziende regionali per il diritto allo studio universitario - ARDSU -            
dotate di ampia autonomia giuridica ed amministrativa, indispensabile           
per assicurare un'organizzazione dei servizi secondo una logica di              
tipo aziendalistico, cioe' secondo criteri di efficienza gestionale,            
di efficacia nei risultati, di massima attenzione agli utenti. Nel              
corso del biennio 1997/1998, fase di transizione caratterizzata                 
dall'assestamento delle nuove strutture gestionali, i primi atti di             
programmazione regionale hanno fornito indirizzi e criteri per                  
l'emanazione dei bandi di concorso per le borse di studio e per                 
l'assegnazione degli alloggi in applicazione di quanto stabilito dal            
DPCM 30 aprile 1997 "Uniformita' di trattamento sul diritto agli                
studi universitari" e dai successivi decreti ministeriali di                    
aggiornamento.                                                                  
La L.R. 50/96 ha rappresentato la base per consolidare e potenziare             
il sistema regionale del diritto allo studio universitario ed ha                
consentito di mettere a punto, nel primo periodo di applicazione,               
strategie e strumenti di intervento che, in sintonia con quanto                 
previsto a livello nazionale, diano maggior impulso alle politiche di           
sostegno all'istruzione universitaria e contribuiscano a colmare il             
ritardo rispetto agli altri Paesi europei.                                      
A completamento di cio' si aggiungono la Legge 127/97, art. 17 e la             
successiva Legge 4/99 che disegnano la riforma del sistema                      
universitario italiano, con particolare riguardo all'ordinamento                
degli studi che dovra' essere disciplinato dagli Atenei, in                     
conformita' a criteri generali validi per tutti i corsi di studio e             
riferimento per i successivi decreti relativi alle specifiche aree              
disciplinari. Lo schema di regolamento per l'autonomia didattica                
degli Atenei attualmente in fase di approvazione contiene alcuni                
punti di stretta correlazione con le attivita' delle Aziende                    
regionali per il diritto allo studio:                                           
- l'articolazione dei corsi e dei titoli universitari in una laurea             
di primo livello, triennale, ed in una laurea specialistica di                  
secondo livello;                                                                
- l'introduzione generalizzata del sistema dei crediti formativi come           
modalita' di valutazione e di programmazione dello studio                       
universitario;                                                                  
- la disciplina dell'autonomia didattica che ogni Ateneo adottera'.             
Le innovazioni sopra indicate sono mirate a trasformare profondamente           
il modo di intendere la formazione universitaria, che viene inserita            
in un sistema integrato cui concorrono anche altri sistemi formativi,           
in quanto i futuri decreti d'area, fra le attivita' formative                   
indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi dei diversi                
percorsi universitari, prevederanno anche misure atte a far acquisire           
ai giovani competenze trasversali, specificamente finalizzate                   
all'inserimento lavorativo (rafforzamento delle conoscenze                      
linguistiche, abilita' informatiche e telematiche, relazionali,                 
conoscenza del mondo del lavoro e delle professioni, ecc.). Nel                 
sistema dei crediti si prevede pertanto che intervengano non solo le            
attivita' formative propriamente accademiche, ma anche esperienze               
diverse, ad esempio tirocini formativi e di orientamento, che servano           
di collegamento fra gli studenti ed il mondo del lavoro.                        
In tale contesto, il programma regionale per il diritto allo studio             
universitario, di cui all'art. 4 della citata L.R. 50/96, indica gli            
obiettivi generali da perseguire, nonche' le priorita' da realizzare,           
sullo sfondo del necessario raccordo tra formazione universitaria e             
formazione professionale, tra sistema universitario e mondo del                 
lavoro, nonche' il quadro delle risorse finanziarie che la Regione              
intende investire nel triennio 2000/2002 per il perseguimento degli             
obiettivi del programma.                                                        
Le finalita' di tale programma sono perseguite in collaborazione con            
le Universita', gli Enti locali sede di Ateneo e, laddove avvenuto,             
di decentramento e gli altri soggetti pubblici e privati, in                    
particolare attraverso l'utilizzo di convenzioni ed accordi al fine             
di raggiungere un pieno e razionale utilizzo delle risorse umane,               
delle strutture e dei servizi.                                                  
Le politiche regionali per l'Universita'                                        
Il documento sulle politiche regionali per l'Universita' di fine                
novembre 1997 evidenziava tre finalita', fra loro diverse ed                    
intrecciate, che sinteticamente si ripropongono:                                
1) rappresentare un diritto allo studio non assistenziale,                      
comprendente il rafforzamento degli strumenti a supporto del                    
completamento del corso di studi e l'allargamento delle azioni a                
favore dell'inserimento nel mondo del lavoro;                                   
2) proporre un assetto di governo delle politiche dell'istruzione,              
della formazione e del lavoro fondato sulla concertazione con i                 
soggetti istituzionali interessati e con le parti sociali, nella                
prospettiva dell'integrazione fra i sistemi formativi;                          
3) raccogliere, nel pieno rispetto dei reciproci ambiti di autonomia,           
condivisione e coinvolgimento da parte delle Universita' sugli                  
obiettivi dell'ampliamento delle opportunita' formative e della                 
qualificazione dei servizi.                                                     
Tali finalita' si specificano in un percorso di collaborazione con              
l'Universita', strategica per transitare dagli ambiti sperimentali              
fin qui praticati alla costruzione di rapporti stabili e                        
formalizzati, fondati sugli obiettivi comuni di offrire percorsi                
formativi di alto profilo, integrare i curricula universitari secondo           
le caratteristiche indicate dalle specializzazioni territoriali,                
sostenere l'ingresso dei laureandi in impresa come portatori di tesi            
sperimentali o di progetti di ricerca applicata, incentivare                    
l'integrazione con il sistema della formazione professionale                    
regionale e del mondo del lavoro per tutte le tipologie di percorso             
universitario, realizzare azioni di orientamento alla formazione ed             
al lavoro, agevolare il raccordo con la scuola superiore, avviare               
azioni di sostegno alla autoimprenditorialita' ed alla creazione di             
impresa, individuare strategie comuni per la formazione degli adulti.           
Il ruolo che le ARDSU sono chiamate a svolgere in tale direzione e'             
assolutamente fondamentale. Le Aziende rappresentano infatti il punto           
di incrocio fra le politiche regionali e quelle universitarie, con un           
potenziale campo di azione che va ben oltre quanto attiene agli                 
interventi diretti agli studenti capaci, meritevoli ed in disagiate             
condizioni economiche, per realizzare il diritto allo studio nei suoi           
elementi piu' innovativi.                                                       
Anche la revisione del DPCM 30 aprile 1997 "Uniformita' di                      
trattamento ecc.", prevista per aprile 2000 e gia' in corso d'opera,            
dovra' tenere conto dell'esigenza di innovare profondamente la                  
condizione dello studente universitario italiano per rafforzare gli             
elementi di competitivita' qualitativa degli Atenei.                            
Gli obiettivi generali e le priorita'                                           
Cambiare la composizione sociale degli studenti e dei laureati                  
italiani non rappresenta solo un obiettivo a valenza sociale, quanto            
piuttosto un'esigenza del sistema economico che, in un quadro di                
competizione allargata, subisce l'inefficienza rappresentata dalla              
perdita di risorse umane che non accedono alla formazione superiore,            
che non portano a termine il percorso formativo, che traggono poco              
frutto dallo studio in termini di occupazione, che si disperdono, che           
si demotivano.                                                                  
Gli obiettivi generali che il presente programma persegue sono:                 
1) rendere piu' efficaci gli interventi previsti dalle normative                
vigenti ed in particolare rendere piu' incisivi gli interventi                  
diretti, cioe' quelli rivolti agli studenti capaci, meritevoli ed in            
disagiate condizioni economiche, superando ogni residua concezione              
assistenzialistica e dedicando ad essi una parte consistente delle              
risorse disponibili, al fine di predisporre un sistema del diritto              
allo studio universitario che garantisca, per tutta la durata del               
corso di studi, agli studenti che mantengono i requisiti di legge il            
supporto economico ed i servizi indispensabili per il raggiungimento            
della laurea nel piu' breve tempo possibile;                                    
2) offrire alla generalita' degli studenti le condizioni per fruire             
di servizi qualitativamente e quantitativamente efficienti durante il           
periodo degli studi universitari;                                               
3) rafforzare gli strumenti a supporto del completamento del percorso           
formativo ed allargare le azioni a favore dell'inserimento nel mondo            
del lavoro.                                                                     
In relazione a tali obiettivi generali il presente programma                    
individua le seguenti priorita':                                                
a) assicurare l'uniformita' di trattamento per l'attribuzione dei               
benefici nel territorio regionale (maggiore omogeneita' nei bandi               
delle ARDSU, elaborazione di un modello unitario, contenente le                 
eventuali specificita'), migliorare le procedure per la concessione             
dei benefici delle Aziende e delle Universita' (snellire le                     
procedure, sveltire i tempi, garantire la tempestiva comunicazione              
delle informazioni per l'incrocio dei dati, anche ai fini dei                   
controlli), applicare pienamente la Legge 241/90 nella concessione              
dei benefici, praticando i principi di trasparenza, di                          
semplificazione dei procedimenti amministrativi e di informazione sui           
servizi erogati (adottare sistemi di comunicazione e di diffusione              
che per tutte le ARDSU presentino nei contenuti le stesse                       
informazioni, pur differenziandosi se del caso nella forma), rendere            
piu' efficaci ed incisivi i controlli fiscali (collegamento                     
all'anagrafe tributaria, accordi con la Guardia di Finanza, messa in            
rete delle informazioni con la Regione);                                        
b) coordinare le modalita' di accesso al sistema di provvidenze del             
diritto allo studio universitario con la piu' generale riforma del              
welfare di cui al DLgs 109/98 in una logica di semplificazione e                
razionalizzazione delle procedure che valorizzi l'interscambio tra le           
diverse istituzioni competenti alla concessione di prestazioni                  
sociali agevolate;                                                              
c) incrementare la percentuale di copertura degli studenti aventi               
diritto ai benefici di legge (portare a totale soddisfacimento della            
domanda per borse di studio e servizi abitativi);                               
d) stabilire standard comuni di qualita' dei servizi abitativi e                
ristorativi;                                                                    
e) potenziare gli spazi e le strutture destinate agli studenti                  
beneficiari delle prestazioni del diritto allo studio universitario             
(aumentare i posti letto, attrezzare gli studentati con sale                    
studio/lettura, computer, anche facendo ricorso ad integrazioni con i           
contributi statali esistenti);                                                  
f) ampliare l'offerta di servizi agli studenti, prioritariamente                
rivolti ai beneficiari del diritto allo studio universitario                    
(mobilita' internazionale, servizi di orientamento, assistenza allo             
studio/tutorship, ecc.);                                                        
g) favorire la mobilita' degli studenti, costruendo la rete regionale           
dei servizi per il diritto allo studio universitario (attraverso la             
predisposizione di una tessera valida per tutte le ARDSU);                      
h) sviluppare, in collaborazione con le Universita' ed in rapporto              
con i servizi offerti dai centri per l'impiego, le azioni per                   
agevolare l'inserimento degli studenti e dei laureati nel mondo del             
lavoro (offerta di tirocini formativi, contratti di ricerca in                  
impresa, supporto all'autovalutazione ed orientamento alla scelta).             
Viene pertanto richiesto alle Aziende di superare la dimensione                 
essenzialmente gestionale e locale di ente erogatore di benefici a              
concorso per acquisire la capacita' di offrire agli studenti                    
universitari un piu' ampio pacchetto di servizi, svolgendo appieno le           
funzioni di "cerniera" fra la Regione e le Universita' e di                     
interfaccia fra studenti universitari e mondo del lavoro, in                    
considerazione della specificita' del pubblico cui rivolgono le loro            
attivita'.                                                                      
Gli obiettivi prestazionali                                                     
1) BORSE DI STUDIO                                                              
Garantire la borsa di studio a tutti gli idonei                                 
Oltre ad utilizzare il gettito della tassa regionale e il fondo                 
integrativo per il diritto allo studio universitario, che per l'anno            
1999 e' aumentato da 120 a 150 miliardi a livello nazionale, le ARDSU           
destinano al pagamento delle borse di studio quote dei fondi                    
regionali.                                                                      
Migliorare l'informazione e rendere piu' efficienti le procedure per            
l'assegnazione delle borse di studio                                            
L'obiettivo e' di liberare risorse ed energie per giungere in tempi             
piu' brevi alla liquidazione delle borse di studio, riducendo il                
divario tra il numero delle domande presentate e quello delle domande           
idonee e quindi gli sprechi di tempo e di risorse necessari per                 
l'istruzione delle pratiche, per la formazione delle graduatorie                
relativamente alle domande prive dei requisiti e per la presentazione           
di ricorsi. Cio' si puo' raggiungere attraverso un miglioramento                
della pubblicizzazione e dell'informazione agli studenti sulle                  
possibilita' e sulle modalita' di accedere ai benefici, giungendo a             
selezionare un maggior numero di potenziali fruitori degli interventi           
di diritto allo studio universitario.                                           
Ridurre e semplificare gli adempimenti a carico degli studenti                  
richiedenti i benefici, garantire trasparenza e diritto di accesso              
Si tratta di semplificare le procedure con particolare riguardo ai              
formulari di domanda ed alla presentazione di documentazione, di far            
conoscere le regole del gioco, le fasi ed i tempi per la conclusione            
dei procedimenti.                                                               
Gli studenti hanno diritto di accesso alle informazioni che li                  
riguardano, hanno facolta' di presentare reclami ed istanze,                    
prospettare osservazioni, formulare suggerimenti per il miglioramento           
dei servizi.                                                                    
Assicurare tempestivita' nei pagamenti delle borse di studio                    
La tempestivita' e' un indicatore di qualita' nell'erogazione del               
beneficio da cui, in gran parte, dipende la soddisfazione degli                 
studenti. Obiettivo delle Aziende e' pertanto di pagare il 50% del              
valore della borsa di studio a tutti gli idonei entro il 31 dicembre            
di ogni anno.                                                                   
Aumentare e rendere efficaci i controlli sulle autocertificazioni               
Le ARDSU sono chiamate a svolgere un ruolo di controllo sulle                   
documentazioni presentate, componendo il campione, richiesto dalla              
legge, in parte attraverso sorteggio delle domande accolte e in parte           
con la segnalazione di situazioni ritenute non chiare, trasmettendo             
quindi le posizioni selezionate agli Uffici finanziari e alla Guardia           
di Finanza per i necessari controlli.                                           
La recente circolare ministeriale in materia di controlli sulle                 
autocertificazioni dispone che i controlli a campione sulle                     
autocertificazioni devono essere attivati subito dopo la loro                   
ricezione e gli esiti dei controlli devono essere resi pubblici e               
comunicati al Dipartimento per la Funzione pubblica. Nel caso di                
dichiarazioni mendaci, le ARDSU devono immediatamente dichiarare                
decaduto dal beneficio il soggetto che ha dichiarato il falso e                 
trasmettere gli atti all'Autorita' giudiziaria ai sensi dell'art. 26            
della Legge 4 gennaio 1968, n. 15.                                              
2) SERVIZIO ABITATIVO                                                           
Migliorare e qualificare le residenze universitarie, quali luoghi               
"attrezzati" nei quali si arricchisce e rafforza il percorso di                 
formazione, destinando a questo fine come copertura finanziaria                 
eventuali avanzi di amministrazione pregressi e proprie risorse di              
bilancio.Si intende riqualificare gli studentati per trasformarli da            
"dormitori" in luoghi di produzione di iniziative culturali e                   
formative, da potenziare fornendo maggiori comforts, spazi comuni,              
sale di studio, strutturati in maniera funzionale e dotati di                   
attrezzature informatiche e di collegamenti telematici.                         
Il servizio abitativo diventa inoltre punto di attrazione per                   
favorire la mobilita' geografica ai fini formativi degli studenti               
universitari. Nei casi in cui studenti o laureati di una certa                  
Universita' debbano trascorrere brevi periodi presso un'altra                   
Universita' per esigenze di studio o di lavoro, e' importante offrire           
loro possibilita' di alloggio al fine di sostenere tali spostamenti.            
Per quanto riguarda la Legge 431/98 sulle locazioni ad uso abitativo,           
nel riconoscere la funzione delle ARDSU quale interfaccia tra lo                
studente universitario ed i privati proprietari con la partecipazione           
alla stesura dei contratti tipo e la sottoscrizione dei contratti, se           
ne propone l'attivazione sperimentale solo nei casi in cui l'Azienda            
garantisca questo tipo di servizio senza aggravi finanziari a carico            
del bilancio, derivanti, in particolare, da esigenze organizzative e            
da rischi contrattuali.                                                         
3) SERVIZIO RISTORATIVO                                                         
Diversificazione della tipologia del servizio ristorazione attraverso           
la promozione di forme alternative rispetto alla mensa tradizionale e           
miglioramento della qualita'                                                    
Le mutate abitudini alimentari e le limitate disponibilita' di tempo            
dovute alle esigenze didattiche stanno determinando una domanda di              
ristorazione piu' diversificata sia per tipo che per qualita' e                 
quantita', orientata verso soluzioni alternative al menu'                       
tradizionale. Le scelte degli studenti non sono infatti legate                  
soltanto alla qualita' ed alla quantita' del pasto, ma anche alla               
varieta', ai tempi di attesa per l'accesso, al livello di accoglienza           
degli ambienti oltre che alle tariffe praticate, direttamente                   
collegate ai costi di produzione del pasto.                                     
Per far fronte a tali cambiamenti, e' possibile prevedere che una               
parte della borsa di studio sia spesa in punti di ristoro che                   
rispondono alle caratteristiche evidenziate.                                    
Per quanto riguarda le mense esistenti, si dovra' adeguarle alle                
esigenze degli studenti, riducendo i tempi medi di attesa, erogando             
pasti flessibili, garantendo il costante controllo di qualita' dei              
pasti erogati e dell'ambiente di consumo.                                       
Per quanto riguarda l'efficienza gestionale delle mense, le ARDSU per           
le mense in gestione diretta valuteranno costantemente il rapporto              
dei costi unitari di produzione per ciascuna delle strutture di                 
ristorazione con i prezzi di mercato, evidenziandolo nel controllo di           
gestione ed adeguando ad esso le scelte gestionali.                             
4) INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITA' DELLE ARDSU                     
Sviluppo azioni di supporto all'inserimento di studenti in situazione           
di handicap                                                                     
Particolare attenzione sara' posta dalle Aziende allo sviluppo di               
azioni di sostegno al percorso universitario e di inserimento                   
occupazionale degli studenti in situazione di handicap, attraverso le           
necessarie intese con le Universita', nonche' in collegamento con i             
servizi per l'impiego ed i centri di orientamento del territorio.               
Servizio di orientamento al lavoro                                              
Sviluppare e favorire l'orientamento professionale per l'accesso al             
mondo del lavoro, consolidando ed ampliando l'attivazione di progetti           
di orientamento al lavoro e tirocini al fine di dare un sostegno                
concreto alla collocazione degli studenti universitari sul mercato              
del lavoro costituisce per le ARDSU un punto di qualificazione delle            
attivita' e dell'offerta dei servizi e motivo di forte attrazione per           
il nostro sistema formativo universitario da parte di giovani di                
altre regioni e Paesi.                                                          
Strutturare l'azione delle Aziende in due direttrici chiaramente                
distinte per la specificita' dei contenuti, pur essendo accomunate              
dall'obiettivo generale di favorire l'incontro fra il mondo                     
accademico e il mondo del lavoro:                                               
- la prima e' quella dell'integrazione tra percorso formativo                   
accademico e percorsi di orientamento/formazione al lavoro, in tale             
ambito le ARDSU operano in stretta correlazione con le Universita' di           
riferimento, tenendo conto anche della riforma degli ordinamenti                
didattici di ormai prossima attuazione;                                         
- la seconda e' quella della transizione dall'Universita' al lavoro             
per laureati e laureandi, in tale ambito le ARDSU operano tenendo               
conto delle politiche regionali del lavoro e coordinando l'attivita'            
con quella svolta dai servizi per l'impiego, attraverso una                     
progettualita' rivolta all'intera popolazione universitaria.                    
Tali linee di intervento, da completare con i necessari accordi con             
l'Universita' per stabilire modalita' e procedure per il                        
riconoscimento dei crediti maturati con i tirocini ed altre attivita'           
di raccordo con il mondo del lavoro, risulta coerente con il                    
Programma operativo per l'Obiettivo 3 della Regione per il periodo              
2000/2006 e sara' pertanto sostenuta con il ricorso alle risorse del            
FSE, previa definizione delle relative direttive attuative.                     
Sostegno alla mobilita' internazionale                                          
In considerazione della rilevanza che la Regione annette al contesto            
europeo quale riferimento naturale per le prospettive di vita e di              
lavoro dei giovani, e degli studenti universitari in particolare, le            
Aziende opereranno per favorire non solo la mobilita' internazionale            
degli studenti per attivita' di studio e di ricerca, ma anche per               
iniziative di formazione al lavoro che coinvolgano studenti e                   
laureati. Le Aziende, in accordo con le Universita', opereranno per             
assicurare che le esperienze di formazione all'estero, ancorche'                
espletate fuori dall'ambito accademico, possano essere tradotte in              
crediti formativi spendibili all'interno del restante periodo di                
studi.                                                                          
5) SISTEMA REGIONALE DI SERVIZI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO                      
UNIVERSITARIO                                                                   
Favorire l'accesso temporaneo ed occasionale ai servizi da parte di             
studenti di altri Atenei                                                        
Il pieno compimento dell'autonomia universitaria in materia di                  
organizzazione didattica e degli studi porta al superamento della               
dimensione locale del diritto allo studio universitario, a favore di            
un sistema universitario regionale in cui gli Atenei dotati di alta             
qualita' nella didattica e nei servizi sono competitivi e aperti.               
L'indispensabile dimensione internazionale del sapere e della ricerca           
finalizzata alla conoscenza e alla formazione deve combinarsi con le            
opportunita', i servizi, le dinamiche competitive del territorio.               
Allo stato attuale, i servizi logistici e le altre attivita' sono               
collegate alle singole Aziende per il diritto allo studio                       
universitario, il che impedisce l'accesso temporaneo ai servizi da              
parte di studenti di altri Atenei. Occorre superare tale dimensione             
locale delle ARDSU per rendere fruibile a tutti gli studenti                    
universitari, ovunque iscritti, l'accesso ai servizi del sistema                
regionale.                                                                      
A legislazione invariata, vanno definite le condizioni e le procedure           
per il raggiungimento di tale obiettivo, anche attraverso accordi o             
convenzioni fra le Aziende.                                                     
6) CONTROLLO DI GESTIONE ED EFFICIENZA ECONOMICA DELLE ARDSU                    
Dare piena attuazione al controllo di gestione e' compito delle                 
Aziende, attraverso l'adozione di adeguati strumenti di valutazione             
che consentano di misurare sia il costo effettivo dei vari servizi              
erogati agli studenti, sia il raggiungimento degli obiettivi                    
gestionali.                                                                     
Il controllo di gestione e' infatti lo strumento per mezzo del quale            
pervenire a quantificare il costo unitario dei beni e servizi                   
prodotti ed individuare conseguentemente la combinazione ottimale tra           
decisioni di acquisto e di produzione diretta, determinare cioe'                
quella che in concreto minimizza i costi unitari del bene finale                
prodotto (pasto, alloggio, ecc.), a parita' di caratteristiche                  
qualitative.A tal fine ciascuna Azienda e' tenuta ad inviare alla               
Regione i risultati del controllo di gestione, secondo le modalita'             
definite nella delibera regionale n. 724 del 16 aprile 1996, in via             
di aggiornamento.                                                               
L'obiettivo che le ARDSU devono perseguire e' quello di ottimizzare             
l'impiego delle risorse umane, strumentali e finanziarie nell'intento           
di contenere i costi dei servizi erogati, assicurandone il livello              
qualitativo, attraverso la riduzione dei costi medi unitari.                    
7) LA CARTA DEI SERVIZI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO                              
Al fine di assicurare allo studente universitario una adeguata                  
conoscenza dei servizi erogati, il loro livello qualitativo e le                
relative modalita' di fruizione, le modalita' di accesso, i criteri             
di valutazione dei requisiti e di selezione, le Aziende regionali per           
il diritto allo studio universitario dovranno adottare la "Carta dei            
servizi per il diritto allo studio".                                            
Con la Carta dei servizi si vuole fornire un modello di gestione dei            
servizi incentrato sulla soddisfazione dello studente, a conferma di            
un impegno continuo per la ricerca della qualita' e per la                      
economicita' del costo dei servizi per il diritto allo studio                   
universitario.                                                                  
Si tratta di un documento descrittivo dei servizi offerti e delle               
modalita' di erogazione, attraverso l'esplicitazione di standards sia           
qualitativi che quantitativi e con indicazione delle garanzie e delle           
tutele che sono assicurate allo studente.                                       
Costituisce pertanto un documento contrattuale in cui l'Azienda                 
dichiara i parametri dei suoi servizi e si impegna a rispettarli,               
prevedendo anche gli strumenti e le procedure per le eventuali azioni           
da parte dell'utente, qualora venga dimostrato il mancato rispetto              
degli standards specifici garantiti dall'Azienda.                               
La Carta indichera', per ciascuno dei servizi erogati dalle ARDSU,              
gli standard delle prestazioni, le modalita', i tempi, verra'                   
periodicamente aggiornata e pubblicizzata in modo da assicurarne                
un'ampia conoscenza ai potenziali utilizzatori dei servizi.                     
8) CERTIFICAZIONE DI QUALITA' DELLE ARDSU E DEI SERVIZI EROGATI                 
L'implementazione del controllo di gestione e l'adozione della "Carta           
dei servizi per il diritto allo studio" da parte delle ARDSU                    
costituiscono i primi requisiti per avviare un processo di                      
valutazione esterna, quale necessaria integrazione                              
dell'autovalutazione, che possa portare le Aziende, ed i servizi,               
alla certificazione di qualita' ISO 9001.                                       
Il quadro finanziario                                                           
La definizione di un quadro finanziario certo e' premessa                       
indispensabile per la realizzazione di uno strumento programmatorio             
efficace in quanto completo delle indicazioni sulle quali le ARDSU              
devono costruire le proprie scelte gestionali e di bilancio.                    
Le fonti di finanziamento per il diritto allo studio sono                       
rappresentate principalmente da risorse della Regione e del MURST,              
con integrazioni negoziate fra le Aziende e le diverse Universita' di           
riferimento, di norma in base alla definizione di progetti per                  
attivita' comuni o condivise.                                                   
Va inoltre ricordato che la L.R 18/96 "Disciplina della tassa                   
regionale per il diritto allo studio universitario" ha disciplinato             
l'utilizzo delle risorse derivanti dalla tassa regionale per il                 
diritto allo studio, introdotta a livello nazionale con la legge                
finanziaria del 1996, fissandone l'importo in Lit. 190.000, quale               
risorsa primaria per la copertura del fabbisogno di borse di studio.            
Oltre alla tassa regionale ed alla quota del fondo integrativo                  
nazionale da utilizzare per il pagamento delle borse di studio, il              
cui ammontare non e' definibile a priori, l'impegno finanziario della           
Regione per gli anni 2000 e 2001 sul Capitolo 72820 per le spese di             
gestione ed il funzionamento delle ARDSU e' previsto in Lire 21                 
miliardi per ciascun esercizio finanziario. Come in anni precedenti,            
si prevede la possibilita' di integrare tale stanziamento, a fronte             
di necessita' ulteriori legate a specifica progettualita'.                      
Tale importo viene ripartito fra le Aziende in base ai criteri,                 
definiti con delibera 5963/94, ovvero:                                          
1) una quota, pari all'85% del fondo da ripartirsi fra le Aziende,              
viene assegnata sulla base dei dati relativi alla popolazione                   
studentesca ed ai servizi, dati che fanno riferimento all'anno                  
accademico precedente, secondo le seguenti percentuali di                       
assegnazione: - il 45% in base al numero di studenti iscritti in                
regolare corso di studio, suddivisi tra studenti in sede e fuori sede           
nella proporzione rispettivamente di uno a due; - il 22% in base al             
numero dei posti letto gestiti; - il 22% in base al numero di pasti             
erogati; - l'11% in base al numero complessivo degli studenti                   
iscritti in corso e fuori corso, distinti in studenti in sede e fuori           
sede, secondo i seguenti criteri:  Universita' con popolazione                  
universitaria non superiore a 30.000 studenti, 1 punto per gli                  
studenti in sede e 2 punti per i fuori sede;  Universita' con                   
popolazione universitaria compresa fra 30.000 e 60.000 studenti,                
punti 0,75 per gli studenti in sede e punti 1,50 per i fuori sede;              
Universita' con popolazione universitaria oltre i 60.000 studenti,              
punti 0,50 per gli studenti in sede e punti 1 per i fuori sede;                 
2) un'ulteriore quota, pari al restante 15% del fondo, viene                    
attribuita in base alle necessita' di sviluppo dei servizi ed in                
particolare per sostenere il miglioramento della qualita' dei servizi           
e per adeguare i finanziamenti in base al reale andamento dell'anno             
accademico in corso, con attenzione alle ARDSU che hanno competenza             
per sedi universitarie decentrate.                                              
Le spese per il personale delle ARDSU, che pure sono a carico della             
Regione, per gli anni 2000 e 2001 ammontano a Lire 14,2 miliardi, da            
integrare con le risorse necessarie a far fronte agli adeguamenti               
contrattuali. Tale importo viene ripartito fra le Aziende in base a             
criteri stabiliti dall'Assessorato al Personale, di concerto con                
l'Assessorato Formazione. Lavoro. Scuola e Universita'.                         
Infine, si prevede la possibilita' di fare ricorso a risorse del FSE,           
programmazione 2000/2006, laddove siano individuabili linee di lavoro           
delle ARDSU compatibili e coerenti con gli obiettivi e le misure                
previsti nel PO regionale sull'Obiettivo 3 del FSE. In tal caso, non            
essendo prevedibile al momento la quantificazione del fabbisogno da             
coprire con tale fonte finanziaria, saranno successivamente definiti            
i relativi importi.";                                                           
visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla Commissione               
referente "Scuola, Cultura e Turismo" di questo Consiglio regionale,            
giusta nota prot. n. 15262 del 17 dicembre 1999;                                
previa votazione palese, all'unanimita' dei presenti,                           
delibera:                                                                       
di approvare le proposte formulate dalla Giunta regionale con                   
deliberazione in data 7 dicembre 1999, progr. n. 2340, riportate nel            
presente atto deliberativo.                                                     

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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