REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 1 marzo 2000, n. 320

Piano sanitario regionale 1999/2001: linee guida per l'adeguamento delle strutture organizzative e degli organismi per la comunicazione con il cittadino nelle strutture sanitarie dell'Emilia-Romagna

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Premesso che la normativa vigente attribuisce rilevante importanza ai           
temi del miglioramento della comunicazione con i cittadini da parte             
del Sistema sanitario, nell'ambito della pubblica Amministrazione, in           
particolare per quanto attiene la corretta ed esauriente                        
informazione, la tutela della dignita' e della riservatezza, la                 
partecipazione, l'accoglienza ed accessibilita', l'umanizzazione e la           
personalizzazione della relazione, come si evince dalla normativa di            
seguito elencata:                                                               
- DLgs n. 29 del 3 febbraio 1993 "Razionalizzazione                             
dell'organizzazione delle Amministrazioni pubbliche e revisione della           
disciplina in materia di pubblico impiego a norma dell'art. 2 della             
Legge 241/90", che all'art. 12 prevede l'istituzione dell'Ufficio per           
le Relazioni con il pubblico;                                                   
- direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994           
"Principi sull'erogazione dei servizi pubblici", pubblicata in                  
Gazzetta Ufficiale n. 43 del 22 febbraio 1994 ove e' definito il                
sistema della Carta dei servizi;                                                
- DLgs n. 502 del 30 dicembre 1992 e successive modificazioni, ove              
all'articolo 14 sono indicati i "Diritti dei cittadini";                        
- L.R. 19/94 e successive modificazioni, ove agli artt. 15 e 16 sono            
previste forme di partecipazione attiva delle organizzazioni di                 
tutela e volontariato dei cittadini per il miglioramento della                  
qualita' dal lato dell'utente, anche previa costituzione dei Comitati           
consultivi misti presso le principali strutture sanitarie, come                 
ulteriormente specificato nella delibera di Giunta regionale n. 1011            
del 7 marzo 1995;                                                               
- DPCM 19 maggio 1995 "Schema di riferimento della Carta dei servizi            
pubblici sanitari" con cui si da' impulso al miglioramento della                
informazione, tutela, accoglienza, umanizzazione e partecipazione dei           
cittadini nel sistema sanitario e si impartiscono direttive per la              
costruzione della Carta dei servizi e la istituzione degli Uffici per           
le Relazioni con il pubblico nelle strutture sanitarie;                         
- L.R. 34/98 "Norme in materia di autorizzazione e accreditamento               
delle strutture sanitarie pubbliche e private in attuazione del DPR             
14/1/1997, nonche' di funzionamento di strutture pubbliche e private            
che svolgono attivita' socio-sanitaria e socio-assistenziale", ove e'           
anche considerato l'impegno alla corretta informazione, accoglienza             
ed accessibilita' e dei suddetti temi di buona comunicazione e                  
relazione con i cittadini-utenti;                                               
- Piano sanitario nazionale per gli anni 1998/2000, ove sono                    
ampiamente trattati i temi attinenti l'impegno di miglioramento della           
comunicazione, nei suoi diversi aspetti, nell'ambito del patto di               
solidarieta' per la salute;                                                     
- DLgs n. 229 del 19 giugno 1999 "Norme per la razionalizzazione del            
Servizio sanitario nazionale, a norma dell'art. 1, Legge 30 novembre            
1998, n. 419", ove i suddetti temi vengono piu' volte riaffermati ed            
ulteriormente valorizzati;                                                      
- delibera del Consiglio regionale n. 1235 del 22 settembre 1999 di             
approvazione del Piano sanitario regionale, ove il miglioramento                
della comunicazione per la salute costituisce uno degli obiettivi               
prioritari individuati per il successo della strategia di riordino              
del sistema sanitario regionale;                                                
tenuto conto che dal 1995 ad oggi presso l'Assessorato alla Sanita'             
e' stato avviato un progetto di monitoraggio e supporto dei processi            
aziendali di costituzione dei Comitati consultivi misti, di                     
istituzione degli Uffici Relazioni con il pubblico e di costruzione             
ed aggiornamento della Carta dei servizi sanitari. Tale progetto,               
premiato nel 1997 dal Ministero della Funzione pubblica fra i                   
migliori "100 progetti al servizio del cittadino", ha portato:                  
a) alla stesura di diversi documenti negli anni 1997/1998 da parte di           
gruppi di lavoro regionali costituiti con i referenti aziendali dei             
suddetti processi, sfociati in una sintesi "Miglioramento della                 
comunicazione nelle strutture sanitarie della regione Emilia-Romagna.           
Elaborato dal gruppo di lavoro regionale dei referenti aziendali per            
la Carta dei servizi, l'Ufficio Relazioni con il pubblico, i Comitati           
consultivi misti e la Qualita'", presentato nell'aprile 1998 alle               
Aziende sanitarie ed alle strutture sanitarie private;                          
b) alla stesura di due relazioni di autovalutazione regionale, quale            
sintesi delle autovalutazioni "in itinere" aziendali sui processi di            
costruzione e miglioramento della Carta dei servizi sanitari, inviate           
al Ministero della Sanita', rispettivamente con nota n. 42475/SAS del           
15/10/1996 e nota n. 310/SAS del 7/1/1999;                                      
considerato che, alla luce dei recenti interventi normativi, sopra              
citati, il documento di sintesi di cui al punto a) e' stato oggetto             
di ulteriore approfondimento e modifica, anche dopo acquisizione del            
parere dei referenti aziendali dei Comitati consultivi misti,                   
consultati a livello regionale, nella sua stesura dal titolo "Il                
miglioramento della comunicazione fra Sanita' e cittadini nella                 
regione Emilia-Romagna";                                                        
preso atto:                                                                     
- che per dare attuazione agli indirizzi del Piano sanitario                    
regionale 1999/2001 e' stato costituito un Gruppo di lavoro su                  
"Informazione, educazione alla salute e comunicazione del rischio"              
teso ad approfondire gli scenari e le scelte strategiche del Sistema            
comunicazione; da tale gruppo e' emersa la raccomandazione al livello           
regionale di emanare indirizzi alle Aziende tesi a garantire                    
l'uniformita' e l'equita' d'accesso per le strutture organizzative e            
gli organismi a questo preposti;                                                
- che a seguito del rapporto regionale sulla qualita' percepita dei             
servizi sanitari dell'Emilia-Romagna, commissionata all'Istituto di             
ricerca Eurisko, e' risultata la necessita' di valorizzare e                    
supportare l'adeguamento delle strutture preposte all'informazione ed           
alla relazione con i cittadini (URP, sportelli, ecc.);                          
ritenuto che sui processi di miglioramento della relazione e                    
comunicazione con i cittadini saranno avviate verifiche per il                  
perseguimento degli obiettivi da parte delle Direzioni aziendali,               
secondo le consolidate logiche di definizione e monitoraggio di                 
appositi flussi informativi di indicatori come previsto nel documento           
"Linee guida alle strutture sanitarie dell'Emilia-Romagna per                   
l'adeguamento delle strutture organizzative e degli organismi per la            
relazione e la comunicazione con il cittadino" che si allega come               
parte integrante;                                                               
dato atto:                                                                      
- del parere favorevole in ordine alla regolarita' tecnica ed alla              
legittimita' della presente deliberazione espresso dal Direttore                
generale alla Sanita', dott. Franco Rossi, ai sensi dell'art. 4,                
comma 6, della L.R. 19 novembre 1992, n. 41 e della propria                     
deliberazione n. 2541 del 4 luglio 1995;                                        
- del parere favorevole espresso dalla Commissione consiliare                   
Sicurezza sociale nella seduta del 23 febbraio 2000;                            
su proposta dell'Assessore alla Sanita',                                        
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di emanare le "Linee guida alle strutture sanitarie                          
dell'Emilia-Romagna per l'adeguamento delle strutture organizzative e           
degli organismi per la relazione e la comunicazione con il                      
cittadino", allegata alla presente deliberazione quale parte                    
integrante;                                                                     
2) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale             
della Regione Emilia-Romagna.                                                   
ALLEGATO                                                                        
Linee guida per l'adeguamento delle strutture organizzative e degli             
organismi per la relazione e la comunicazione con il cittadino nelle            
strutture sanitarie dell'Emilia-Romagna                                         
Premessa                                                                        
Uno dei piu' potenti strumenti di successo della strategia aziendale            
e' la cura posta dai vertici organizzativi al processo della                    
comunicazione, cioe' la capacita' dell'alta dirigenza di riuscire a             
condividere, realizzare, verificare le scelte strategiche con il                
resto dell'organizzazione e con l'ambiente esterno, soprattutto nelle           
fasi di grandi cambiamenti in cui la "rivoluzione culturale" e' alla            
base di radicali ristrutturazioni.                                              
Grande attenzione deve essere posta dalle Aziende sanitarie nel                 
costruire e continuamente migliorare gli strumenti necessari alla               
comunicazione, particolarmente quelli riguardanti la relazione con il           
singolo cittadino quali l'informazione, l'accoglienza, la tutela e la           
partecipazione.                                                                 
I Piani sanitari nazionale e regionale piu' volte richiamano                    
l'importanza della informazione come uno degli aspetti decisivi del             
rapporto tra Servizio sanitario nazionale e cittadini, della qualita'           
della relazione fra gli stessi operatori e gli utenti, nel rispetto             
della dignita' della persona e della tutela della sua salute.                   
Obiettivo strategico da perseguire in modo uniforme su tutto il                 
territorio regionale e' il miglioramento dei processi di                        
comunicazione fra sanita' e cittadini.                                          
Cio' comporta per le direzioni aziendali l'impegno a sottoscrivere un           
patto con il cittadino di rispettare quanto affermato circa le                  
caratteristiche dei servizi offerti, a tener conto di suoi                      
suggerimenti, proposte, reclami, etc. oltre che a renderlo informato            
e partecipe sia delle scelte organizzative che di temi attinenti al             
miglioramento e promozione della salute.                                        
Non puo' e non deve esistere una semplice comunicazione                         
"unidirezionale" (dalla Regione alle Aziende o ai cittadini,                    
dall'Azienda all'utente, dai vertici alla base) il cui rischio di               
autoreferenzialita' e' piu' che evidente, compresa la impossibile               
verifica del consenso e della condivisione.                                     
Deve invece sempre piu' essere valorizzata la comunicazione "a due              
vie", con cui si rende possibile sia lo sviluppo del senso di                   
appartenenza degli operatori-professionisti, la loro motivazione a              
condividere e supportare le scelte aziendali (comunicazione interna)            
sia la rinascita di fiducia nelle istituzioni da parte del                      
cittadino-utente (comunicazione esterna), nella logica della "rete              
delle responsabilita'" piu' volte affermata dal Piano sanitario                 
regionale.                                                                      
La ricerca di tale fiducia e' importante ed utile, non solo come                
valore civico e sociale di reciprocita', ma anche al fine di                    
coinvolgere nelle scelte e nell'operativita' il terzo settore del               
capitale sociale, sempre piu' protagonista nella odierna visione                
delle politiche per la salute.                                                  
In questa ottica e' utile avviare in tutte le Aziende sanitarie della           
regione un processo di ridefinizione della missione aziendale,                  
interpretata come un ulteriore, potente strumento di ripensamento               
generale della "ragion d'essere" dell'organizzazione stessa, della              
sua specifica competenza, dei valori comuni alla maggioranza dei suoi           
componenti ed utenti, della visione strategica condivisa per il                 
futuro stesso dell'Azienda, tenendo anche conto della storia, delle             
tradizioni e dei modi di essere e di pensare delle persone che vi               
lavorano e di quelle cui sono offerti i servizi sanitari nelle                  
specifiche realta'.                                                             
Anche i reclami, se opportunamente raccolti ed analizzati,                      
costituiscono una risorsa di grande valore per l'organizzazione                 
pubblica, rappresentando un'occasione preziosa per identificare e               
correggere gli errori, migliorare la qualita' dei servizi offerti ai            
cittadini, contribuendo ad aumentare la fiducia degli utenti.                   
L'organizzazione che investe in un sistema di gestione dei reclami              
mostra di voler valutare i propri servizi a partire dall'opinione dei           
cittadini. Chi presenta un reclamo, infatti compie un gesto attivo di           
partecipazione diretta e costruttiva, dimostrando la sua fiducia                
nell'istituzione. Quest'ultima per dimostrare di essere in grado di             
meritare questa fiducia, deve a sua volta identificare e riconoscere            
i suoi errori e garantire che vengano messe in atto azioni                      
migliorative.Le logiche ed i criteri contenuti nelle procedure per              
l'accreditamento delle strutture sanitarie sottendono inoltre la                
importanza della informazione e della partecipazione dei cittadini,             
attraverso le loro rappresentanze, sia per quanto attiene la                    
definizione degli standard sia per la garanzia che questi                       
rappresentano a tutela dell'utente.                                             
In questi anni l'Assessorato alla Sanita' della Regione                         
Emilia-Romagna ha condotto con le Aziende sanitarie un positivo                 
lavoro di messa in rete delle diverse esperienze nel campo della                
comunicazione con il cittadino. Dal gruppo di lavoro con i diversi              
referenti aziendali e' stato prodotto un elaborato, proposto nel                
corso del 1998 alla valutazione delle direzioni aziendali e delle               
strutture private. A seguito dell'ulteriore riflessione nella fase di           
stesura del Piano sanitario regionale vengono qui illustrate le                 
principali linee di indirizzo cui le strutture sanitarie regionali              
faranno riferimento per gli interventi da attuare in tema di                    
adeguamento delle strutture e degli organismi preposti al                       
miglioramento della qualita' della comunicazione fra sanita' e                  
cittadini.                                                                      
Gli organismi e strumenti organizzativi, gia' previsti dal dettato              
normativo, nazionale e regionale, sono:                                         
- Carta dei servizi sanitari (CdS)                                              
- Ufficio Relazioni con il pubblico (URP)                                       
- Sistema di gestione dei reclami                                               
- Comitati consultivi misti (CCM)                                               
- Comitato consultivo regionale per la qualita' dalla parte del                 
cittadino (CCRQ).                                                               
Le Aziende sanitarie dovranno dare contenuti sempre piu' adeguati per           
integrare i diversi processi e progetti nel Sistema della                       
comunicazione aziendale. Infatti, la attuale cultura organizzativa              
vede ormai come necessaria una globale strategia, con la messa in               
rete di tutti i processi di facilitazione e potenziamento dei                   
processi di comunicazione interna ed esterna alle organizzazioni                
sanitarie. La costruzione di un sistema-comunicazione implica                   
necessariamente la stesura di un Piano della comunicazione aziendale,           
ove, anche con l'ausilio degli strumenti sopra ricordati, siano messi           
in rete gli impegni aziendali per i diversi piani e programmi di:               
- comunicazione istituzionale, tendente a facilitare la conoscenza,             
l'accesso e la fruizione dei servizi e la programmazione della                  
comunicazione per la salute mediante competenze di tecnica della                
comunicazione con i media ed editoriale                                         
- educazione alla salute, che nei Piani sanitari nazionale e                    
regionale e' evidenziata come compito prioritario delle Aziende,                
richiedendo altresi' un rinnovato impegno programmatorio ed                     
organizzativo della rete di tutte le competenze coinvolte                       
- comunicazione del rischio, come dovuto ed innovativo compito                  
assegnato alle Aziende dal Piano sanitario regionale, ai diversi                
livelli ed attori della comunicazione per la salute.                            
Tali programmi devono essere ricompresi nelle strategie aziendali,              
quale parte del globale "progetto qualita'" aziendale, specificamente           
orientata all'utente, interno ed esterno all'organizzazione,                    
risultando impossibile scindere il processo comunicativo dal piu'               
globale processo di miglioramento.                                              
altresi' evidente l'importanza della formazione e della                         
valorizzazione delle risorse umane, quale parte integrante delle                
logiche sottese alla stesura del Piano della comunicazione.                     
Senza entrare nel merito dell'autonoma organizzazione aziendale, non            
e' superfluo richiamare l'utilita' di un "Sistema comunicazione                 
aziendale", in cui tutti i processi sopra ricordati siano "messi in             
rete" e reciprocamente responsabilizzati al comune raggiungimento               
dell'obiettivo.                                                                 
Il presente documento non pretende di esaurire tutti gli aspetti                
sopra ricordati, intendendo per ora dare indirizzi su contenuti gia'            
consolidati nella rete delle strutture regionali per cui si rende               
necessario un orientamento, teso a dare uniformita' e stimolo alle              
strutture sanitarie, al fine di favorire l'equita' per l'accesso dei            
cittadini sul territorio regionale.                                             
Per le ulteriori riflessioni in merito a temi ugualmente importanti,            
quali il consenso informato, la comunicazione per la salute e del               
rischio, i rapporti con i media, etc., si rimanda agli elaborati                
definitivi del gruppo di lavoro regionale "Informazione, educazione             
alla salute e comunicazione del rischio" ed altri successivi                    
documenti.                                                                      
I diritti dei cittadini                                                         
La Regione Emilia-Romagna, in linea con i principi fondamentali                 
enunciati nel proprio Statuto, garantisce a tutti i cittadini i                 
seguenti diritti, che le strutture sanitarie sono tenute a                      
rispettare, evidenziandoli nella Carta dei servizi aziendale e nelle            
iniziative di comunicazione per la salute:                                      
- diritto al rispetto della dignita'                                            
- diritto alla riservatezza, secondo le vigenti norme di legge                  
- diritto alla individuazione dell'interlocutore                                
- diritto ad essere ascoltato nelle forme e nei modi piu' idonei alla           
situazione ed al caso individuale, con gentilezza e competenza                  
- diritto a ricevere risposte entro tempi definiti                              
- diritto all'informazione tempestiva, corretta, costante, chiara,              
semplice, comprensibile ed adeguata alla tipologia e alla cultura               
dell'utenza, mirata, aggiornata, facilmente accessibile                         
- diritto a conoscere le modalita' di conduzione della prestazione              
sanitaria, ad essere rassicurato sulla conduzione del proprio caso, a           
mantenere i rapporti col medico responsabile ed esprimere il proprio            
consenso a ricevere un intervento efficace ed appropriato                       
- diritto della famiglia ad essere informata e rassicurata, entro i             
limiti consentiti dalla privacy e dalla volonta' del paziente                   
- diritto al reclamo, inclusa la possibilita' di formulare proposte e           
suggerimenti, sporgere lamentele verbali, ricorrere a formali                   
procedure di reclamo, presentare esposti, accedere alla seconda                 
istanza                                                                         
- diritto alla trasparenza, soprattutto per quanto riguarda le liste            
di attesa.                                                                      
Definizioni generali                                                            
 Informazione: in linea generale, il diritto                                    
all'informazione-comunicazione del cittadino deve essere realizzato             
in ogni momento del contatto dell'utente con i singoli operatori                
socio-sanitari.                                                                 
In particolare, l'impegno dell'Azienda ad assicurare questo diritto             
si concretizza nella stesura ed aggiornamento della Carta dei                   
servizi, in tutti i processi ad essa correlati (iniziative                      
editoriali, depliants informativi di singoli percorsi, etc.) e nella            
istituzione dell'Ufficio Relazioni con il pubblico, adeguatamente               
messo in rete con le diverse strutture aziendali, oltre che con                 
iniziative di comunicazione attraverso mass-media, di formazione,               
sensibilizzazione ed incentivazione degli operatori sanitari.                   
 Tutela: la tutela dei diritti del cittadino e' assicurata, oltre che           
dalla esplicitazione nella Carta dei servizi sanitari dei suoi                  
diritti e degli impegni aziendali, tramite l'Ufficio Relazioni con il           
pubblico (e le sue diverse articolazioni) ove e' anche attivata la              
gestione dei reclami, secondo quanto indicato nel regolamento                   
aziendale di pubblica tutela.                                                   
 Accoglienza ed umanizzazione: per accoglienza si devono intendere le           
modalita' attraverso cui il paziente viene ricevuto ed informato                
nella struttura, al fine di creare un clima di reciproca fiducia.               
Nell'umanizzazione sono ricompresi gli atteggiamenti e le azioni di             
rispetto delle diverse individualita', anche in relazione                       
all'appartenenza etnica, religiosa, sociale, anagrafica, etc.                   
 Partecipazione: la partecipazione del cittadino si realizza                    
attraverso iniziative individuali (reclami, proposte, etc.) oppure di           
organizzazioni ed associazioni di tutela e volontariato, per                    
specifiche iniziative ad hoc, attraverso i Comitati consultivi misti            
o nel diretto rapporto con l'Azienda per specifici problemi.                    
Tali iniziative devono essere considerate una reale opportunita' di             
miglioramento non solo della comunicazione, del clima di reciproca              
fiducia ma anche per gli utili spunti di riflessione sul globale                
miglioramento dell'offerta di servizi socio-sanitari ai cittadini.              
La Carta dei servizi sanitari                                                   
Definizione                                                                     
La Carta dei servizi sanitari (CdS) rappresenta un pubblico impegno             
dell'organizzazione sanitaria (azienda o struttura privata), nella              
persona del Direttore generale, per stipulare con i cittadini un                
patto sulla qualita' dei servizi offerti e sul loro costante                    
miglioramento.                                                                  
In quanto strumento dinamico, deve essere periodicamente aggiornata,            
in relazione agli aspetti di informazione sull'offerta dei servizi e            
definizione degli standard.                                                     
Obiettivi                                                                       
Tutti i modelli di Carta dei servizi sanitari devono richiamarsi ai             
principi fondamentali di eguaglianza, imparzialita', continuita',               
diritto di scelta, partecipazione, efficienza ed efficacia (DPCM                
19/5/1995).                                                                     
La CdS dovra' sinteticamente contenere gli obiettivi della Azienda in           
merito ai temi cardine della personalizzazione, umanizzazione,                  
diritto all'informazione, prestazioni alberghiere, andamento                    
dell'attivita' di prevenzione, oltre a quanto previsto dalla                    
normativa in merito alla necessita' di definire indicatori di                   
qualita' dalla parte dell'utente, al diritto al reclamo, all'impegno            
a rilevare ed analizzare i segnali di disservizio e porre in atto               
azioni di miglioramento.                                                        
La CdS non deve essere intesa come un voluminoso dossier                        
necessariamente corredato di tutte le informazioni organizzative                
(orari, nominativi ecc..) deve altresi' essere prioritariamente un              
documento, di facile lettura, in cui si pongono gli elementi                    
fondamentali dell'impegno dell'Azienda, derivato dal coinvolgimento             
di tutti gli attori, ai diversi livelli di responsabilita', tendente            
a far meglio comprendere al cittadino (ed alle diverse                          
organizzazioni, Enti locali, etc.) gli intenti e l'organizzazione del           
sistema, favorendo quindi l'accessibilita' e l'orientamento                     
all'interno della rete dei servizi.                                             
Le informazioni riguardanti singoli aspetti di specifico interesse              
settoriale (esempio caratteristiche del reparto di degenza,                     
dell'organizzazione degli ambulatori, etc.) potranno essere diffuse             
attraverso altre e diverse iniziative divulgative al singolo                    
cittadino (esempio depliant disponibili/offerti presso l'Ufficio                
Relazioni con il pubblico o la struttura sanitaria interessata) o               
altre iniziative di comunicazione istituzionale (esempio newsletter,            
house-organ, poster, tv, incontri pubblici, ecc ... ).                          
La CdS deve sempre essere disponibile per la consultazione presso               
tutte le sedi Ufficio Relazioni con il pubblico.                                
La CdS va quindi intesa come un processo di miglioramento in cui, una           
volta posti dall'Azienda i criteri fondamentali dell'impegno verso i            
cittadini, vengono in continua evoluzione ricercati gli standard di             
miglioramento e monitoraggio dell'offerta.                                      
Nella CdS le Aziende dovranno evidenziare gli indicatori di qualita'            
dalla parte dell'utente, definiti a livello regionale, per i quali              
l'Azienda si impegna al rispetto di valori standard, di concerto con            
i Comitati consultivi misti. Ad opera dell'Agenzia sanitaria                    
regionale, e' avviato apposito flusso regionale per il loro                     
monitoraggio.                                                                   
inoltre auspicabile che, nelle provincie sedi di piu' aziende                   
sanitarie, siano avviate le procedure per uniformare/unificare le               
Carte dei servizi, tendendo ad informare e garantire adeguatamente il           
cittadino circa la definizione di obiettivi comuni sia di tipo                  
assistenziale sia di comfort, etc.                                              
Tali iniziative dovrebbero in prospettiva estendersi alla rete delle            
strutture sanitarie private ed agli altri attori oggi chiamati a                
partecipare alla pianificazione locale per la salute dei cittadini              
(Enti locali, etc.).                                                            
La CdS non e', ne' puo' considerarsi uno strumento pubblicitario;               
pertanto non e' soggetta alle norme previste dalla Legge 5 febbraio             
1992, n. 175, cosi' come modificata dalla Legge n. 42 del 26/2/1999.            
Verifica                                                                        
La descrizione degli obiettivi andra' corredata degli standard di               
qualita' offerti alla verifica dei cittadini, sulla base degli                  
indicatori della qualita' dalla parte dell'utente definiti al livello           
regionale.                                                                      
Le Aziende dovranno inoltre verificare la percezione della qualita'             
delle prestazioni erogate individuando idonei ed adeguati strumenti             
con cui rilevare periodicamente la soddisfazione dell'utenza sulla              
qualita' della erogazione dei servizi.                                          
L'Ufficio Relazioni con il pubblico                                             
Definizione                                                                     
Nelle strutture sanitarie della regione Emilia-Romagna l'Ufficio                
Relazioni con il pubblico deve intendersi come lo strumento                     
attraverso il quale l'Azienda ascolta e comunica con i                          
cittadini-utenti, il personale interno all'Azienda, i testimoni                 
istituzionali, gli altri soggetti presenti nel contesto sociale                 
allargato, al fine di migliorare l'accessibilita' e favorire la                 
tutela e partecipazione del cittadino.                                          
L'Ufficio Relazioni con il pubblico programma la sua attivita' ed               
organizzazione in stretto raccordo con il sistema infomativo e le               
diverse strutture per la semplificazione e facilitazione dell'accesso           
(sportello unico, etc.).                                                        
Obiettivi                                                                       
Gli obiettivi dell'Ufficio Relazioni con il pubblico sono quelli di:            
- rendere edotto il cittadino dei diritti che gli sono riconosciuti e           
garantiti dal sistema sanitario (vedi consenso informato, accesso               
alle informazioni sulla propria salute, accesso agli atti, etc.);               
- favorire il processo di comunicazione fra l'Azienda e i cittadini;            
in questo senso l'Ufficio Relazioni con il pubblico e' fortemente               
integrato con:                                                                  
a) il processo della Carta dei servizi, di cui e' il principale                 
canale di comunicazione al cittadino, sia attraverso la diffusione              
del materiale cartaceo sia attraverso la disponibilita' e completezza           
dell'informazione diretta (telefonica, personale, etc.);                        
b) i progetti di educazione e promozione alla salute, di cui puo'               
costituire un utile canale per le eventuali campagne informative                
(esempio screening di prevenzione oncologica, etc.);                            
c) gli Uffici Stampa e Comunicazione;                                           
- seguire l'evolversi della relazione utenti/azienda, attraverso la             
gestione dei reclami, il loro monitoraggio mirato, contribuendo ad              
orientare le scelte aziendali di miglioramento.                                 
In questa ottica l'Ufficio Relazioni con il pubblico deve essere                
messo in grado dall'Azienda di essere punto di riferimento per le               
strutture erogative dell'organizzazione, attraverso l'istituzione di            
specifici canali di comunicazione con le diverse aree aziendali.                
Ugualmente l'Azienda ha il dovere di facilitare la conoscenza                   
dell'Ufficio Relazioni con il pubblico da parte dei cittadini, dando            
visibilita' e facile accessibilita' a questa struttura aziendale                
deputata ad orientarlo all'interno dell'organizzazione ed a                     
raccoglierne reclami, suggerimenti, etc.                                        
E' importante prevedere una distribuzione capillare di diverse                  
articolazioni ("punti URP") nelle principali sedi erogative                     
(ospedali, poliambulatori, Dipartimento di Prevenzione, etc.), posti            
anche al di fuori della struttura aziendale (sportelli, cassette,               
ecc.), organizzata all'interno di tutta la rete di servizi, con la              
previsione di una centralizzazione delle informazioni (URP aziendale)           
e l'utilizzo di una procedura che possa permettere alla Direzione               
generale un monitoraggio delle attivita' ed ai Comitati consultivi              
misti l'analisi della soddisfazione dei cittadini e dei problemi di             
maggiore rilevanza, che necessitino di riflessione, analisi,                    
proposte, etc., in piena trasparenza rispetto agli interlocutori                
interni ed esterni (Enti locali, etc.).                                         
Sono auspicabili a livello almeno provinciale, i collegamenti tra gli           
Uffici Relazioni con il pubblico delle diverse strutture ed Aziende             
sanitarie e Uffici Relazioni con il pubblico di altri Enti (Comuni,             
INPS, etc.).                                                                    
Verifica                                                                        
Le Aziende sono tenute ad approntare strumenti per la verifica della            
quantita' e qualita' dell'attivita' dell'Ufficio Relazioni con il               
pubblico, al fine di perseguire, in raccordo ed in collaborazione con           
i Comitati consultivi misti le seguenti azioni:                                 
- progettazione di protocolli operativi per l'accoglienza,                      
l'umanizzazione dell'assistenza e l'ascolto                                     
- erogazione dell'informazione in ambienti adeguati                             
- disponibilita' delle banche dati aggiornate sull'offerta dei                  
servizi                                                                         
- monitoraggio delle esigenze dell'utenza e misurazione dei flussi              
finalizzati al miglioramento del servizio                                       
- gestione e monitoraggio delle procedure di reclamo                            
- contributo alla realizzazione della rete con Uffici Relazioni con             
il pubblico extra-aziendali                                                     
- partecipazione alla progettazione di "Piani di comunicazione".                
Il Comitato consultivo misto                                                    
Definizione                                                                     
Il Comitato consultivo misto (CCM) istituito ai sensi della L.R.                
19/94, e successive modificazioni, e della direttiva della Giunta               
regionale 1011/95, e' composto prioritariamente dai rappresentanti              
delle associazioni di tutela e di volontariato maggiormente impegnate           
in campo socio-sanitario, ha competenze e conoscenze per essere                 
organismo privilegiato per la rilevazione ed il miglioramento della             
qualita' dei servizi dalla parte dei cittadini.                                 
composto sia da membri designati dalle organizzazioni ed associazioni           
di tutela e di volontariato (in numero maggioritario), sia da                   
operatori interni individuati dalle Aziende sanitarie e da eventuali            
esperti con specifiche competenze, al fine di facilitare                        
l'interscambio con l'organizzazione sanitaria. Data l'attuale logica            
di rete integrata del Servizio sanitario regionale, si suggerisce che           
anche un medico di Medicina generale ed un rappresentante del Sindaco           
siano chiamati a farne parte.                                                   
Ferma restando la responsabilita' e competenza dei professionisti               
riguardo all'efficacia della prestazione sanitaria e dell'Azienda per           
gli aspetti gestionali ed organizzativi, il CCM e' chiamato ad                  
esprimersi sugli aspetti riguardanti la qualita' dal lato del                   
cittadino (esempio indagini di soddisfazione).                                  
Obiettivi                                                                       
Favorire la partecipazione al processo decisionale al livello                   
aziendale, in merito agli aspetti riguardanti il miglioramento della            
qualita' dei servizi dalla parte del cittadino.                                 
Per la costituzione dei CCM e la definizione della componente esterna           
va previsto un regolamento, in cui sia anche indicata la modalita' di           
selezione ed elezione dei rappresentanti delle associazioni chiamati            
a partecipare al CCM. Tale processo deve essere in grado di indurre             
nell'eletto la consapevolezza di non essere piu' referente della                
propria associazione ma di tutti gli organismi presenti sul                     
territorio che e' chiamato a rappresentare.                                     
Dovra' essere favorito il coordinamento fra i diversi CCM aziendali,            
anche attraverso la individuazione di un coordinatore aziendale.                
Laddove piu' Aziende insistono sullo stesso territorio provinciale si           
raccomanda di favorire forme di coordinamento inter-aziendale e con             
le strutture private al fine di approfondire argomenti di interesse             
generale.                                                                       
Nell'ottica di reciproca collaborazione e responsabilizzazione, le              
direzioni aziendali sono tenute ad informare i CCM su iniziative in             
materia di miglioramento dell'offerta dei servizi sanitari, a                   
favorire la conoscenza di documenti di programmazione regionale ed              
aziendale, ed a tenere conto dei pareri del CCM, finalizzati al                 
rispetto della dignita' e della privacy della persona e del globale             
miglioramento della qualita' dalla parte del cittadino. I CCM dal               
canto loro sono tenuti alla riservatezza sui temi trattati, al                  
rispetto degli impegni di partecipazione assunti nei progetti di                
valutazione e miglioramento della qualita' dell'assistenza, in                  
termini di umanizzazione e personalizzazione, oltre che al rispetto             
della privacy dei singoli cittadini e delle esigenze organizzative              
dell'Azienda.                                                                   
Il CCM puo' altresi' rivelarsi utile strumento per la diffusione                
della conoscenza e la partecipazione in progetti di educazione e                
promozione alla salute e del rischio, attraverso la rete della                  
comunicazione con le diverse associazioni di tutela e volontariato              
del territorio ed il loro coinvolgimento, anche al fine di dare ed              
assumere maggiore consapevolezza riguardo le scelte orientate alla              
appropriatezza delle prestazioni.                                               
Verifica                                                                        
Il CCM verifichera' il grado di coinvolgimento da parte dell'Azienda,           
nel processo di miglioramento della qualita' della comunicazione con            
il cittadino, nelle seguenti azioni:                                            
- metodologie di rilevazione della qualita' dal lato dell'utente,               
anche attraverso formalizzati collegamenti con l'Ufficio Relazioni              
con il pubblico;                                                                
- iniziative di rilevazione della soddisfazione dell'utenza e/o                 
iniziative di educazione e promozione alla salute e del rischio;                
- attuazione delle proposte di miglioramento del CCM conseguenti                
l'analisi e la valutazione dei processi aziendali che determinano               
insoddisfazione nell'utente;                                                    
- aggiornamento della Carta dei servizi aziendale e mantenimento                
degli impegni ivi assunti dall'Azienda nella Carta dei servizi.                 
Comitato consultivo regionale per la qualita' dei servizi sanitari              
dal lato del cittadino                                                          
Definizione                                                                     
La Regione Emilia-Romagna istituisce presso l'Assessorato alla                  
Sanita', quale "organismo della partecipazione al livello regionale"            
(secondo quanto gia' previsto dalla L.R. 19/94 e dalla direttiva di             
Giunta regionale 1011/95), il Comitato consultivo regionale per la              
qualita' dei servizi sanitari dal lato del cittadino (CCRQ), con                
funzione consultiva in relazione ai compiti regionali in materia di             
miglioramento della qualita' dei servizi sanitari dal lato del                  
cittadino ed in particolare a quelli relativi all'informazione e                
comunicazione per la salute, umanizzazione e personalizzazione,                 
accoglienza, tutela, partecipazione, accessibilita' e continuita' dei           
percorsi assistenziali, indicatori di qualita' dei servizi dal lato             
dell'utenza.                                                                    
Tale Comitato, presieduto dall'Assessore regionale alla Sanita', e'             
composto da un rappresentante per ogni Azienda sanitaria e IOR,                 
scelto fra i presidenti/coordinatori dei Comitati consultivi misti e            
da esperti dei diversi processi di comunicazione in sanita'                     
(informazione, tutela, partecipazione, etc.).                                   
Il Sistema di gestione dei reclami                                              
Definizione                                                                     
Una definizione particolarmente utile e gestibile da un punto di                
vista operativo e' quella suggerita dalla "The citizen's charter                
complaint task force": un reclamo e' qualunque espressione di                   
insoddisfazione che richieda una risposta. Si intende cioe' come                
reclamo qualsiasi lamentela, denuncia o segnalazione, sia in forma              
scritta che verbale.                                                            
Obiettivi                                                                       
Il Sistema di gestione dei reclami, quale innovativo strumento                  
gestionale, ha quindi due principali obiettivi:                                 
- dotare l'organizzazione di uno strumento atto a rilevare e                    
rispondere rapidamente alle situazioni di disagio e insoddisfazione             
espresse dal singolo utente;                                                    
- analizzare i reclami per orientare le decisioni aziendali relative            
al miglioramento della qualita' dei servizi.                                    
La classificazione dei reclami                                                  
Uno degli elementi cardine del sistema di gestione dei reclami e' la            
loro classificazione, utile soprattutto alla progettazione di un                
miglioramento generale del servizio. A tal fine appare utile adottare           
una differenziazione basata sul contenuto del reclamo, al fine di               
consentire alla Azienda ed alla Regione di avere un quadro omogeneo             
su tutto il territorio, quali ad esempio gli aspetti relazionali,               
l'umanizzazione, le informazioni, il tempo, gli aspetti alberghieri e           
comfort, strutture e logistica, gli aspetti burocratici                         
amministrativi, gli aspetti tecnico-professionali, le richieste                 
improprie e non evadibili.                                                      
Per quanto attiene eventuali segnalazioni, dei cittadini riguardo               
prestazioni ottenute presso strutture private, temporaneamente                  
accreditate, il cittadino deve conoscere i propri diritti di darne              
comunicazione alla Azienda Unita' sanitaria locale di competenza                
(oltre che alla struttura privata oggetto della segnalazione).                  
La gestione dei reclami per la risposta all'utente                              
Per garantire una risposta a chi presenta il reclamo e' opportuno che           
l'Ufficio Relazioni con il pubblico aziendale disponga di una                   
procedura formale scritta, con la descrizione di tutte le fasi che la           
compongono e le rispettive responsabilita', che sia recepita e                  
seguita da tutto il personale. A tal fine l'Azienda adotta, con                 
delibera del Direttore generale, uno specifico "Regolamento di                  
pubblica tutela".                                                               
Nell'ambito di una logica di processo si puo' considerare la                    
procedura di gestione dei reclami suddivisa in quattro fasi:                    
I - la raccolta del reclamo: particolare attenzione va prestata alla            
comprensibilita' del linguaggio utilizzato, considerando in                     
particolare determinate fasce di utenza (con basso livello di                   
scolarizzazione, extracomunitari, ecc.);                                        
II - l'istruttoria;                                                             
III - la formulazione e comunicazione della risposta.                           
Per quanto riguarda i tempi di risposta occorre prevedere un massimo            
di 30 giorni per fornire la risposta finale all'utente (DPCM 27                 
gennaio 1994);                                                                  
IV - il riesame: in caso di insoddisfazione da parte dell'utente va             
prevista la possibilita' di ulteriore istanza ad altro organismo.               
Tale organismo, composto da rappresentanti delle Aziende sanitarie e            
delle associazioni di volontariato e di tutela dei diritti del                  
malato, e' presieduto da un soggetto "super partes" (esempio                    
Difensore civico o altra figura avente natura arbitrale), esterna               
all'Amministrazione aziendale.                                                  
La gestione dei reclami per il miglioramento del servizio                       
Partire dall'ascolto delle osservazioni dei cittadini significa                 
introdurre un processo partecipativo mediante il quale "gli utenti"             
possono orientare le decisioni aziendali relative al miglioramento              
della qualita' dei servizi. Occorre pertanto che l'insieme dei                  
reclami venga analizzato periodicamente in modo approfondito sia da             
un punto di vista quantitativo che qualitativo.                                 
Effettuata l'analisi dei reclami, e' opportuno comunicare i                     
risultati, disaggregati nelle principali categorie, il piu'                     
ampiamente possibile sia all'interno che all'esterno dell'Azienda.              
Sulla base di questa analisi, l'Ufficio Relazioni con il pubblico               
provvedera' a produrre relazioni periodiche e destinate                         
principalmente alla dirigenza aziendale, ai Comitati consultivi misti           
ed ai rappresentanti istituzionali dei cittadini (Sindaco, Conferenza           
dei Sindaci, etc.).                                                             
In particolare i Comitati consultivi misti, in considerazione del               
ruolo di garanzia per il cittadino, proporranno all'Azienda di                  
mettere in atto misure di tipo correttivo, atte a prevenire, in tempi           
brevi, la ripetizione di disservizi frequentemente segnalati                    
dall'utenza ed a elaborare strategie che contribuiscano, nel medio e            
lungo termine, ad accrescere la soddisfazione dei cittadini in                  
relazione alla qualita' dei servizi.                                            
Le informazioni ritenute utili possono essere diffuse in maniera piu'           
capillare utilizzando altri strumenti di comunicazione (giornalini,             
notiziari aziendali, ecc.).                                                     
Formazione                                                                      
Alle importanti trasformazioni culturali devono necessariamente                 
accompagnarsi iniziative di coinvolgimento degli operatori                      
interessati, di riposizionamento dei valori e della cultura interna             
all'organizzazione, tesi a favorire il superamento dello stato di               
incertezza e del senso di precarieta'.In tutte le Aziende sanitarie             
della regione Emilia-Romagna sono gia' istituiti gli Uffici Relazioni           
con il pubblico ed i Comitati consultivi misti ed e' stata adottata             
la Carta dei servizi, che in alcune realta' e' gia' sottoposta a                
revisione e miglioramento. E' pertanto opportuno rinforzare tutte le            
iniziative di supporto e consolidamento della nuova cultura della               
comunicazione attraverso una adeguata preparazione degli attori                 
fondamentali in termini di:                                                     
- verifica della motivazione dell'alta dirigenza aziendale: e'                  
necessario che il tema della comunicazione sia assunto come uno degli           
elementi su cui fondare la strategia aziendale ed, in quanto tale,              
reso esplicito a tutta l'organizzazione ed agli interlocutori esterni           
- coinvolgimento, motivazione e responsabilizzazione dei                        
professionisti e di tutti gli operatori in merito ai doveri di                  
accoglienza, tutela, partecipazione, informazione, umanizzazione;               
- responsabilizzazione dei cittadini, sia singolarmente che tramite             
associazioni, attraverso interventi di informazione sui                         
diritti-doveri sia di tutela della propria salute sia nei confronti             
dell'organizzazione socio-sanitaria.                                            
Le Aziende devono dunque prevedere, all'interno dei piani formativi             
del personale, l'analisi delle modalita' erogative dei servizi                  
sanitari anche per i temi attinenti la qualita' dalla parte                     
dell'utente ed i necessari cambiamenti tesi al suo miglioramento.               
Analogamente hanno significato, in un contesto valoriale in                     
evoluzione, iniziative specifiche di formazione e aggiornamento del             
personale sui temi della relazione con l'utente.                                
Particolare attenzione deve inoltre essere posta ad iniziative di               
"aggregazione culturale" comune fra i componenti dei Comitati                   
consultivi misti, al fine di uniformare i linguaggi e le modalita' di           
valutazione dei dati informativi relativi ai temi della qualita'                
dalla parte dell'utente, unitamente ai processi di trasformazione               
della sanita' regionale e locale.                                               
Impegni della Regione                                                           
La costruzione della Carta dei servizi e il miglioramento della                 
comunicazione con il cittadino, pur essendo processi prettamente                
aziendali, vedono la Regione impegnata in funzioni di indirizzo,                
coordinamento e monitoraggio dei fenomeni di miglioramento della                
comunicazione per la salute.                                                    
La Regione Emilia-Romagna, al fine di tutelare il rispetto dei                  
diritti dei cittadini in ambito sanitario, in coerenza con quanto               
enunciato dallo statuto regionale e con quanto previsto all'art. 14             
del DLgs 502/92 e dall'art. 15 della L.R. 19/94, e dalle logiche                
enunciate nel Piano sanitario regionale 1999/2001 si impegna a                  
istituire il Comitato consultivo regionale per la qualita' dei                  
servizi sanitari dal lato del cittadino.                                        
Tenuto presente quanto gia' in atto presso l'Assessorato alla Sanita'           
e l'Agenzia sanitaria regionale e quanto previsto dal Piano sanitario           
regionale 1999/2001 per il supporto tecnico dell'Area logistica                 
regionale sui tempi della comunicazione per la salute, la Regione               
Emilia-Romagna si impegna a definire la rete delle reciproche                   
responsabilita', garantendo il coordinamento delle seguenti azioni:             
- consolidare la rete di comunicazione gia' esistente con i referenti           
aziendali del Sistema comunicazione;                                            
- monitorare l'andamento dei processi di miglioramento della qualita'           
dalla parte dell'utente (URP, CdS, CCM, Qualita', etc.);                        
- attraverso apposito gruppo di lavoro regionale (gia' istituito con            
determinazione del Direttore generale Sanita' n. 11347 del                      
3/12/1999), progettare e dare attuazione alle azioni che si                     
renderanno opportune nel campo dell'informazione e comunicazione al             
fine di far meglio conoscere il sistema sanitario regionale;                    
- monitorare il flusso informativo relativo agli indicatori di                  
qualita' dalla parte dell'utente nel sistema sanitario regionale;               
- promuovere iniziative di consultazione dei cittadini e delle loro             
associazioni;                                                                   
- monitorare l'andamento dei reclami nelle aziende sanitarie;                   
- avviare iniziative di formazione e valorizzazione su temi attinenti           
la qualita' dalla parte dell'utente;                                            
- mantenere stretto raccordo con il Comitato permanente per                     
l'attuazione della Carta dei servizi pubblici istituito presso la               
Presidenza del Consiglio e con lo sportello per la Carta dei servizi            
del Ministero della Sanita'.                                                    
Azioni delle Aziende                                                            
Oltre a quanto gia' descritto nei singoli capitoli precedenti, le               
azioni generali raccomandate alle Aziende sanitarie regionali sono:             
- consolidamento della rete aziendale del "Sistema comunicazione"               
definendo i livelli di integrazione e reciproca responsabilita' dei             
diversi processi/progetti coinvolti;                                            
- periodico aggiornamento della Carta dei servizi, con esplicitazione           
degli impegni di miglioramento via via assunti dalla Direzione                  
aziendale;                                                                      
- adozione dei regolamenti per i criteri e le modalita' di                      
funzionamento dell'Ufficio Relazioni con il pubblico e dei Comitati             
consultivi misti;                                                               
- adozione del "Regolamento di pubblica tutela", da esplicitare nella           
Carta dei servizi;                                                              
- progettazione e realizzazione di Piani di comunicazione aziendali,            
attraverso la elaborazione di strategie per la costruzione della rete           
operativa finalizzata al miglioramento della qualita' della                     
comunicazione interna ed esterna alle Aziende e della qualita' dalla            
parte dell'utente. In tali piani, anche attraverso le informazioni e            
le proposte acquisite dall'Ufficio Relazioni con il pubblico e dal              
Comitato consultivo misto, si dovra' prevedere la produzione di                 
strumenti di informazione e documentazione, la attuazione di                    
iniziative di formazione e di aggiornamento del personale per i temi            
attinenti la qualita' dalla parte dell'utente e le modalita' di                 
verifica degli obiettivi posti;                                                 
- costruzione della rete di coordinamento ed integrazione aziendale             
fra le articolazioni periferiche degli Uffici Relazioni con il                  
pubblico (distrettuali, ospedaliere, etc.) con l'Ufficio Relazioni              
con il pubblico aziendale, nell'ottica di costruzione della rete per            
la comunicazione per la salute, sia a livello aziendale che                     
regionale;                                                                      
- costruzione della rete di coordinamento ed integrazione fra i                 
Comitati consultivi misti della stessa Azienda e di Aziende dello               
stesso territorio di riferimento. A tali Comitati consultivi misti le           
Aziende sono tenute a riferirsi per iniziative di miglioramento della           
qualita' dell'assistenza, soprattutto in occasione di modifiche                 
organizzative importanti, favorendo altresi' la comunicazione fra il            
componente del Comitato consultivo regionale per la qualita' dei                
servizi sanitari dal lato del cittadino (CCRQ) ed i responsabili dei            
diversi Comitati consultivi misti aziendali.                                    
Conclusione                                                                     
In conclusione, per quanto previsto dal Piano sanitario regionale               
riguardo ai temi del governo clinico ed aziendale, della rete                   
integrata di reciproche responsabilita' e della comunicazione per la            
salute, il Servizio sanitario regionale e' chiamato a prendere atto             
della importanza gestionale, oltre che valoriale, del potenziamento e           
dell'adeguamento degli strumenti di comunicazione interna ed esterna            
all'azienda.                                                                    
Il patto assunto con la Carta dei servizi sanitari, l'incontro                  
istituzionale con i singoli cittadini (URP) e/o con le loro                     
associazioni di tutela e volontariato (CCM/CCRQ) deve essere                    
considerato un arricchimento reciproco, fonte di opzioni utili ed               
innovative.                                                                     
La loro utilita', in particolare degli Uffici Relazioni con il                  
pubblico e' resa ulteriormente evidente dal possibile utilizzo di               
questi strumenti ed organismi come canali di corretta e reciproca               
informazione sulle iniziative di comunicazione di massa riguardanti             
il miglioramento dei servizi al cittadino e la promozione della                 
salute.                                                                         
Un sistema di rilevazione e gestione dei reclami costituisce infine             
una grande opportunita' di crescita per l'Azienda e per la Regione              
che vedono aumentare le sue capacita' di ascolto, di coinvolgimento,            
di correzione dei disservizi e di miglioramento qualitativo.                    
altresi' evidente che, essendo la strategia della comunicazione un              
elemento fondamentale della pianificazione aziendale, il costo delle            
iniziative da attuare in questo campo dovra' rientrare nei costi                
generali dell'Azienda, senza che siano previsti finanziamento                   
regionali ad hoc.                                                               
Al fine di valorizzare le azioni meritorie potranno essere previste             
dalle Aziende e dalla Regione iniziative di partecipazione a                    
specifiche manifestazioni periodiche, in cui dare visibilita' alle              
situazioni esemplari (esempio premi, etc.), come stimolo al continuo            
miglioramento delle singole realta' aziendali.                                  

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ultima modifica 2023-05-19T21:22:53+01:00

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