DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 19 settembre 2000, n. 1496
Accordo di programma con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i servizi tecnici nazionali - per la realizzazione della Carta geologica nazionale alla scala 1:50.000
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamate le Leggi regionali 19 aprile 1975, n. 24 e 8 luglio 1977,
n. 32, relative alla "Formazione di una cartografia regionale", e le
Leggi nazionali 67/88, 305/89, 438/95 e 226/99;
(omissis) delibera:
1) di approvare lo schema di Accordo di programma da stipulare con la
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i Servizi
tecnici nazionali - Servizio Geologico nazionale che, in allegato
alla presente deliberazione, ne costituisce parte integrante;
2) di dare atto che il presidente della Giunta regionale provvedera'
alla stipula dell'Accordo di programma;
3) di autorizzare il presidente della Giunta della Regione
Emilia-Romagna ad apportare le eventuali modifiche che si ritenessero
necessarie all'atto della firma dell'Accordo sopra citato;
4) di dare atto che con successive determinazioni la Presidenza del
Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i Servizi tecnici
nazionali, provvedera' all'accredito della somma di Lit.
2.895.000.000 (pari a Euro 1.495.142,72) in apposita contabilita'
speciale che sara' gestita dal dott. Raffaele Pignone, dirigente
responsabile dell'Ufficio Geologico regionale, in qualita' di
Funzionario delegato;
5) di dare atto altresi', che la suddetta somma non sara' recepita
nel bilancio regionale essendo oggetto di apposita contabilita'
speciale dello Stato;
6) di provvedere altresi', con successivi atti amministrativi
all'attuazione dei supporti necessari all'elaborazione del progetto
esecutivo per l'attuazione dell'accordo di programma, nonche' ai
fini del monitoraggio in itinere e delle connesse attivita' di
gestione e rendicontazione amministrativa;
7) di nominare, in accordo con la Presidenza del Consiglio dei
Ministri Dipartimento per i Servizi tecnici nazionali, responsabile
del progetto, nonche' funzionario delegato unico e responsabile
dell'attuazione del programma, come previsto dall'art. 6
dell'accordo, il dott. Raffaele Pignone dirigente della Regione
Emilia-Romagna;
(omissis)
Schema di accordo di programma tra il Servizio geologico nazionale e
la Regione Emilia-Romagna
L'anno duemila (2000) il giorno . . . . . . . . . . . . . . . . del
mese di . . . . . . . . . . . .
presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i
Servizi tecnici nazionali, in Roma, Via Curtatone n. 3,
sono presenti
Servizio Geologico d'Italia - nella persona del direttore del
Servizio Geologico d'Italia, dr. Andrea Todisco,
Regione Emilia-Romagna - nella persona del . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . .
premesso
- che l'Accordo di programma tra il Servizio Geologico nazionale e la
Regione Emilia-Romagna verra' indicato di seguito con il termine
"Accordo";
- che ai sensi delle Leggi 2 febbraio 1960, n. 68, 24 maggio 1989, n.
183, e del decreto del Presidente della Repubblica 24 gennaio 1991,
n. 85, il Servizio Geologico d'Italia e' l'organo cartografico
ufficiale dello Stato per quanto concerne la cartografia geologica;
- che il decreto del Presidente della Repubblica 5 aprile 1993, n.
106, ha riorganizzato il Servizio Geologico d'Italia e gli altri
Servizi tecnici nazionali nel Dipartimento per i Servizi tecnici
nazionali nell'ambito del Segretariato generale della Presidenza del
Consiglio dei Ministri;
- che ai sensi degli articoli 2 e 9 della Legge 18 maggio 1989, n.
183 e dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 5
aprile 1993, n. 106, il predetto Dipartimento deve costituire e
gestire a livello nazionale il Sistema informativo unico (SIU), cui
vanno raccordati i sistemi informativi delle Regioni e delle
Province autonome;
- che il Servizio Geologico d'Italia ha in corso di realizzazione la
carta geologica ufficiale alla scala 1:50.000;
- che il Servizio Geologico d'Italia per la realizzazione della carta
geologica ufficiale alla scala 1:50.000, per i successivi
aggiornamenti e per le attivita' scientifiche ad essa strumentali ha
stipulato convenzioni ed accordi di programma con Regioni, Province
autonome, Universita' e Consiglio nazionale delle ricerche, ai sensi
delle Leggi 11 marzo 1988, n. 67, 2 agosto 1989, n. 305, 27 ottobre
1995, n. 438 e con fondi di assestamento di bilancio relativi
all'anno 1996, Legge 183/89;
- che il DL 28 agosto 1995, n. 364, convertito con modificazioni
nella Legge 27 ottobre 1995, n. 438, recante "Ulteriori disposizioni
a favore delle zone alluvionate nel novembre 1994" all'articolo 4
sexies, comma 1 e 2, prevede: (... "a) il Servizio Geologico
d'Italia, al fine prioritario di effettuare i rilevamenti nelle zone
colpite dagli eventi alluvionali del novembre 1994, nonche' per
accelerare la realizzazione della cartografia geologica del
territorio nazionale e l'espletamento delle altre attivita'
scientifiche ad essa strumentali, puo' avvalersi della collaborazione
degli Istituti e dei Dipartimenti universitari, del Consiglio
nazionale delle ricerche e dei servizi e relativi uffici geologici
delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano mediante
la stipula di accordi di programma ai sensi della Legge 7 agosto
1990, n. 241; b) agli accordi di programma si applicano le procedure
di cui all'art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 20
aprile 1994, n. 367; c) per l'attuazione degli accordi di programma
gli organismi sopraindicati possono avvalersi di singoli geologi e di
singoli tecnici specializzati anche estranei all'Amministrazione,
secondo le modalita' previste dai singoli ordinamenti; d) gli accordi
di programma possono anche integrare le convenzioni gia' stipulate
per la realizzazione della cartografia geologica.");
- che ai sensi del comma 2 dell'art. 8 della Legge 226/99 e' previsto
il completamento della carta geologica nazionale alla scala 1:50.000
per le terre emerse e 1:250.000 per il fondo marino;
- che la Regione Emilia-Romagna ha proposto, con nota prot. CARP
2000/0006 del 3/1/2000, la realizzazione e l'informatizzazione dei
fogli geologici alla scala 1:50.000 n. 161 "Casalpusterlengo" (con
Regione Lombardia), n. 201 "San Giovanni in Persiceto", n. 203
"Poggio Renatico", n. 241 "Cervia", n. 251 "Porretta Terme" (con
Regione Toscana) e n. 266 "Mercato Saraceno" (con Regione Marche);
- che il Servizio Geologico nazionale, con nota prot. SGE/664/U1CARG
del 17 febbraio 2000, ha deliberato lo stanziamento di Lit.
1.095.000.000 (pari a Euro 565.520,3) per l'anno 2000, per la
realizzazione dei fogli geologici alla scala 1:50.000, n. 202 "San
Giovanni in Persiceto" e n. 266 "Mercato Saraceno" (quota-parte della
Regione Emilia-Romagna), e di Lit. 1.090.000.000 (pari a Euro
562.938,02) per l'anno 2001, per la realizzazione dei fogli geologici
alla scala 1:50.000, n. 203 "Poggio Renatico", n. 241 "Cervia" e n.
251 "Porretta Terme" (quota-parte della Regione Emilia-Romagna);
- che la Regione Toscana, con nota prot. 104/23326/18 del 16/6/2000,
ha proposto di trasferire alla Regione Emilia-Romagna l'attribuzione
del foglio geologico alla scala 1:50.000, n. 251 "Porretta Terme" e
di conseguenza, la propria quota-parte di finanziamento (Lit.
510.000.000, pari a Euro 263.393,02);
considerato:
- che il Progetto cartografico complessivo della Regione
Emilia-Romagna, avviato fino ad oggi, comprende la realizzazione di
32 fogli geologici alla scala 1:50.000, dei quali uno gia' stampato,
due in fase di stampa ed altri 10 in fase di allestimento per la
stampa;
- che il Servizio Geologico nazionale ha necessita' di fornirsi in
tempi brevi di uno schema di impianto colori, sia per la stampa dei
fogli della Regione Emilia-Romagna, sia da utilizzare come standard
di riferimento per la stampa dei fogli della Carta geologica d'Italia
alla scala 1:50.000 sull'intero territorio nazionale;
- che la Regione Emilia-Romagna dispone di un proprio settore
cartografico dotato di rilevante esperienza nel settore della
cartografia geologica, in grado di supportare il Servizio Geologico
d'Italia nella predisposizione di un idoneo schema di impianto
colori;
convengono e stipulano quanto segue
Art. 1
Oggetto dell'Accordo
L'oggetto dell'Accordo e':
a) la realizzazione dei fogli geologici n. 202 "San Giovanni in
Persiceto", n. 203 "Poggio Renatico", n. 241 "Cervia", n. 251
"Porretta Terme" e della porzione di territorio ricadente nella
Regione Emilia-Romagna del foglio geologico n. 266 "Mercato
Saraceno", della Carta Geologia d'Italia alla scala 1:50.000;
b) la realizzazione dello schema di impianto colori per la stampa dei
fogli della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:50.000 e la
relativa sperimentazione grafica su almeno 3 (tre) fogli geologici.
Art. 2
Attuazione del programma dell'Accordo
Ai fini della realizzazione del progetto, i soggetti partecipanti
all'Accordo si impegnano a compiere quanto necessario ed utile per la
realizzazione del progetto stesso.
Entro 60 giorni consecutivi dalla data di stipula del presente
Accordo, il responsabile dell'attuazione del programma, di cui al
successivo articolo 5, deve presentare al Servizio Geologico d'Italia
una proposta di programma operativo di lavoro (POL), redatta in
conformita' alle specifiche tecniche che, allegate al presente atto,
ne costituiscono parte integrante. Tale POL deve essere approvato dal
Servizio Geologico, sentiti i suoi organi consultivi.
Le prescrizioni tecniche e le normative di riferimento previste nel
POL potranno essere integrate ed aggiornate durante l'esecuzione
dell'Accordo, senza che intervengano variazioni di costi e di tempi.
Art. 3
Durata dell'Accordo
Il presente Accordo ha la durata:
- di 48 mesi, per la realizzazione dell'oggetto di cui al punto a)
dell'articolo 1;
- di 24 mesi, per la realizzazione dell'oggetto cui al punto b)
dell'articolo 1.
La durata decorre dalla notifica, effettuata mediante lettera
raccomandata A/R al responsabile dell'attuazione del programma,
dell'avvenuta registrazione presso gli organi di controllo del
provvedimento approvativo del presente Accordo.
Tale termine puo' essere prorogato, con l'accordo delle parti, per
documentate cause di forza maggiore.
Ferme restando le finalita' di cui all'articolo 2, il presente
Accordo puo' essere modificato d'intesa tra le parti che lo
sottoscrivono.
Art. 4
Finanziamento
Per la realizzazione di quanto oggetto del presente Accordo, i
sottoscriventi contribuiranno:
1) Per l'oggetto di cui al punto a) dell'articolo 1:
- il Servizio Geologico d'Italia con un finanziamento pari a
complessive Lit. 2.695.000.000 (pari a Euro 1.391.851,34), a valere
sul Capitolo 9391 dell'unita' previsionale di base 22 dello stato di
previsione del Ministero del Tesoro per l'anno 2000 - Lit.
1.095.000.000 (pari a Euro 656.520,3) e per l'anno 2001 - Lit.
1.600.000.000 (pari a Euro 826.331,04). Tale finanziamento sara'
erogato in quattro tranches corrispondenti ai quattro anni di durata
del progetto, in base a quanto indicato nel "Piano
economico-finanziario" previsto dal POL; la prima di dette tranches
decorrera' dall'avvenuto perfezionamento del presente Accordo,
secondo il disposto dell'articolo 3 di cui sopra;
- la Regione Emilia-Romagna attraverso la messa a disposizione di
risorse, personale, mezzi e rilevamenti inediti che, pur configurando
un onere economico ad esclusivo carico della stessa, non si traduce
in un apporto finanziario diretto.
2) Per l'oggetto di cui al punto b) dell'articolo 1:
- il Servizio Geologico d'Italia con un finanziamento pari a
complessive Lit. 200.000.000 (pari a Euro 103.291,37), a valere sul
Capitolo 9391 dell'unita' previsionale di base 22 dello stato di
previsione del Ministero del Tesoro per l'anno 2000. Tale
finanziamento sara' erogato in due tranches, in base a quanto
indicato nel "Piano economico-finanziario" previsto dal POL; la prima
di dette tranches decorrera' dall'avvenuto perfezionamento del
presente Accordo, secondo il disposto dell'articolo 3 di cui sopra;
- la Regione Emilia-Romagna attraverso la messa a disposizione di
risorse, personale e mezzi che, pur configurando un onere economico
ad esclusivo carica della stessa, non si traduce in un apporto
finanziario diretto.
Art. 5
Responsabile dell'attuazione del programma
E' individuato nella persona del
nato/a a . . . . . . . . . . . . . . , il
della Regione Emilia-Romagna, il responsabile dell'attuazione del
programma e della corretta esecuzione del progetto, nonche'
funzionario delegato ai sensi del combinato disposto dell'art. 4
sexies della Legge 27 ottobre 1995, n. 438 e dell'art. 8 del decreto
del Presidente della Repubblica Italiana, 367/94, che con nota
accetta l'incarico.
Art. 6
Modalita' di rendicontazione
Nelle proprie attivita' di gestione, il funzionario delegato applica
le vigenti norme sulla contabilita' generale dello Stato italiano; il
controllo di gestione viene effettuato dal Servizio per il controllo
interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica
Italiana.
Il funzionario delegato deve trasmettere alle Amministrazioni
partecipanti all'Accordo un rendiconto annuale della gestione
contabile.
Art. 7
Controlli
Ferma restando la normale attivita' di vigilanza e di controllo
prevista dagli ordinamenti di ciascuno dei partecipanti all'Accordo,
il Servizio Geologico d'Italia puo':
- effettuare, anche in corso d'opera, controlli e sopralluoghi sulle
attivita' svolte, al fine di verificarne la corretta esecuzione ed il
normale andamento, secondo le modalita' e l'articolazione temporale
previste nel POL approvato;
- verificare, al fine di informare l'Amministrazione che finanzia il
progetto, lo stato di avanzamento delle attivita' in relazione alle
rispettive fasi annuali ed ai risultati e prodotti intermedi.
Le Amministrazioni sottoscriventi provvedono, comunque, alla verifica
ed all'approvazione dei prodotti finali realizzati secondo le
previsioni programmatiche che risultano nel POL approvato.
Art. 8
Proprieta' dei dati
I prodotti ottenuti con il presente Accordo sono di proprieta'
esclusiva del Servizio Geologico d'Italia, ad eccezione dei
rilevamenti originali alla scala 1:10.000 ricadenti nel territorio
della regione Emilia-Romagna, che sono di proprieta' della Regione
stessa.
Per i propri fini istituzionali, i sottoscriventi l'Accordo hanno
piena disponibilita' dei dati acquisiti.
Art. 9
Stampa
Il Servizio Geologico d'Italia provvede alla stampa ed alla
commercializzazione dei fogli geologici realizzati.
Nell'utilizzazione dei risultati si osservano le norme della Legge 2
febbraio 1960, n. 68, ove applicabili.
Il Servizio Geologico d'Italia si impegna a consegnare alla Regione
Emilia-Romagna, a titolo gratuito, n. 500 esemplari dei fogli
realizzati.
per IL SERVIZIO GEOLOGICO per LA REGIONE
NAZIONALE EMILIA-ROMAGNA
IL DIRETTORE DEL SERVIZIO IL FUNZIONARIO DELEGATO
GEOLOGICO NAZIONALE
dr. Andrea Todisco
ALLEGATO 1
Legge 226/99 - Indicazioni per la compilazione del Piano operativo di
lavoro (POL)
Il POL, che verra' sottoposto all'approvazione del Servizio
Geologico nazionale (SGN), dovra' essere articolato nei seguenti
capitoli:
- Premessa
- Oggetto dell'Accordo di programma
- Inquadramento geologico
- Attuazione del progetto
- Organigramma
- Fasi di lavoro
- Cronogramma delle fasi di lavoro
- Piano economico-finanziario
Premessa
Saranno indicati:
- le fasi che hanno portato all'approvazione del progetto e al
relativo finanziamento;
- precedenti finanziamenti erogati dal SGN al cofirmatario;
- la partecipazione del soggetto realizzatore sotto forma di
cofinanziamento (economico; messa a disposizione di personale,
risorse, strumentazione e mezzi, quantificabili dal punto di vista
economico; disponibilita' di studi e rilevamenti inediti,
utilizzabili per il progetto; per le aree marine, la disponibilita'
di registrazioni sismiche o acustiche gia' realizzate, dati di
campionamento, ecc.);
- le altre informazioni che permettono di avere un quadro generale
del contesto in cui si inseriscono il/i foglio/i oggetto dell'accordo
di programma;
- il Responsabile della corretta esecuzione e dell'attuazione del
progetto, nonche' funzionario delegato.
Oggetto dell'Accordo di programma
Sara' indicato che oggetto dell'Accordo di programma e' la
realizzazione e l'informatizzazione del/i foglio/i ammesso/i al
finanziamento.
Inquadramento geologico
Per ciascun foglio saranno sinteticamente riportate le informazioni
riguardanti la stratigrafia, l'assetto strutturale, le problematiche
regionali, e quant'altro ritenuto utile per fornire un inquadramento
geologico delle aree da rilevare. Saranno indicate, altresi', le
percentuali che i vari complessi litologici occupano nel foglio e le
percentuali di parte a mare.
Attuazione del progetto
In questo capitolo saranno indicati:
- la scala a cui si effettuera' il rilevamento (1:10.000), secondo le
prescrizioni del documento allegato (Allegato 1);
- le basi topografiche e/o batimetriche che saranno utilizzate per il
rilevamento, l'informatizzazione e la stampa;
- la durata del progetto;
- le attivita' svolte in proprio e quelle affidate a terzi;
- le normative e le linee guida di riferimento:
- Quaderni Serie III, n. 1 (con relativi testi di riferimento), 2, 3,
6, e successive modifiche e integrazioni;
- Supplemento Bollettino Servizio Geologico d'Italia, fascicoli 1-5,
1968/71;
- CARIMATI et alii, Bollettino Servizio Geologico d'Italia, volume
101, 1982.
Dovranno altresi' essere utilizzati i Quaderni pubblicati durante il
periodo di realizzazione del progetto e i documenti integrativi
prodotti dal Gruppo di lavoro per l'informatizzazione nell'Accordo di
programma a tal uopo stipulato, secondo le modalita' concordate con
il SGN;
- prodotti finali che saranno consegnati al SGN:
- gli originali d'autore alla scala 1:10.000;
- gli originali d'autore alla scala 1:25.000;
- l'originale d'autore alla scala 1:50.000, ottenuto dalla
rielaborazione ragionata del rilevamento originario, corredato dagli
elementi a cornice (legenda, profili, schema dei rapporti
stratigrafici, schema tettonico, ecc.), come indicato nel Quaderno n.
6;
- i documenti integrativi:
- colonne stratigrafiche;
- sondaggi;
- analisi (sedimentologiche, mineralogiche, petrografiche,
paleontologiche, ecc.);
- analisi strutturali;
- elenco bibliografico;
- schede documentali (come previsto nei Quaderni n. 3 e n. 6);
- documentazione fotografica (foto di campagna, microfacies, ecc.);
- le note illustrative (come previsto nel Quaderno n. 2 e successive
integrazioni e modifiche);
- i prodotti per l'informatizzazione (come previsto nel Quaderno n. 6
e successive integrazioni e modifiche);
- i prodotti per la stampa (pellicole per la stampa e 5 copie della
prova di torchio o delle prove di stampa).
Dovra' altresi' essere indicato che il Responsabile dell'attuazione
del progetto inviera' annualmente al SGN una relazione
tecnico-scientifica circostanziata (comprensiva della scheda A,
Allegato 2), per permettere di avere un quadro esaustivo delle aree
rilevate, delle analisi effettuate, delle problematiche affrontate.
Dovra' essere indicato che la relazione sara' accompagnata dagli
elaborati cartografici e dalla documentazione a corredo (legenda,
profili, schemi, ecc.) e che, contestualmente, il Coordinatore
scientifico e/o i Direttore/i di rilevamento illustreranno lo stato
di avanzamento del progetto in un seminario illustrativo dei prodotti
intermedi. Deve altresi' essere indicato che il Responsabile
dell'attuazione del progetto, inviera' al SGN tutta la documentazione
(relazione tecnico-scientifica ed elaborati cartografici) almeno una
settimana prima del seminario.
Contestualmente alla relazione tecnico-scientifica, il Responsabile
dell'attuazione del progetto inviera' una rendicontazione contabile,
secondo quanto indicato nel Piano economico e finanziario (vedi in
seguito).
Organigramma
Nell'organigramma di ciascun foglia dovranno essere indicati:
- coordinatore scientifico, prescelto tra soggetti con esperienza
scientifica e cartografica nelle aree da rilevare;
- direttore/i di rilevamento, prescelto/i tra soggetti con esperienza
scientifica e nelle attivita' di rilevamento, relativamente alle
tematiche presenti nel foglio;
- rilevatori, con esperienza di rilevamento (o di partecipazione a
campagne oceanografiche - nei casi del rilevamento delle aree marine)
preferibilmente non inferiore a tre (3) anni;
- analisti, con competenze relative alle tematiche geologiche;
- responsabile ed esperti per l'informatizzazione, con esperienza di
almeno un (1) anno nel settore dei sistemi informativi geografici e
nella gestione di banche dati geologici.
I requisiti richiesti dovranno essere comprovati da curriculum. Nel
caso non fosse possibile indicare in sede di POL i nominativi dei
rilevatori e degli analisti, dovra' esserne indicato almeno il numero
previsto e, per gli analisti, le competenze. In questo caso dovra'
essere indicato che i curricula relativi saranno inviati al SGN
successivamente, una volta individuati i nominativi.
Fasi di lavoro
Per ciascun foglio, le fasi di lavoro e le attivita' svolte in
proprio o affidate a terzi saranno riportate dettagliando le varie
voci.
La fase di realizzazione del/i foglio/i dovra' prevedere, a seconda
dei casi:
- la fase preliminare, relativa alla ricerca bibliografica e al
reperimento dei dati editi ed inediti, correttamente riposizionati in
mare, nel caso di porzioni marine;
- le attivita' di rilevamento, con la specifica della scala
(1:10.000) e, nel caso di porzioni a mare, della strumentazione
utilizzata, del numero e localizzazione delle prospezioni previste,
del numero, tipo e localizzazione dei punti di campionamento e dei
sistemi di posizionamento usati;
- le attivita' complementari al rilevamento, quali le analisi
strutturali, studi sedimentologici, studi aereofotogeologici, ecc.;
- gli studi stratigrafici (paleontologici e micropaleontologici),
mineralogici e petrografici;
- sondaggi e le prove geotecniche;
- le analisi geochimiche e le datazioni assolute;
- le fasi di realizzazione ed allestimento delle carte geologiche
alla scala 1:25.000 e del foglio alla scala 1:50.000, con relativi
schemi, legende, profili, ecc.;
- la predisposizione e stesura delle note illustrative;
- la fase di informatizzazione, con la descrizione di dettaglio del
processo produttivo riferito a:
- metodologie, tecniche e relative strumentazioni di acquisizione
numerica e gestione dei dati, aventi componenti geometriche e
descrittive;
- organizzazione e caricamento della locale banca dati;
- criteri per i controlli;
- trasferimento dei dati al SGN;
- la fase di allestimento per la stampa, comprendente la descrizione
di dettaglio del processo produttivo previa specificazione del metodo
che si intende seguire, di come e dove si prevede effettuare il
processo stesso, e di quali saranno i prodotti risultanti;
- altro.
Cronogramma delle fasi di lavoro
La ripartizione temporale delle varie fasi di lavoro dovra' essere
riportata in uno schema (cronogramma). Le fasi da indicare,
comprensivi di piz attivita' sono le seguenti:
- coordinamento e direzione di rilevamento;
- gestione contabile-amministrativa;
- studi preliminari (ricerca bibliografica, reperimento dati
disponibili);
- rilevamento geologico e attivita' complementari;
- studi stratigrafici;
- esecuzione di sondaggi e prove geotecniche;
- esecuzioni di analisi e datazioni assolute;
- relazioni tecnico-scientifiche e seminari;
- allestimento carte alla scala 1:25.000;
- allestimento foglio alla scala 1:50.000;
- note illustrative;
- informatizzazione;
- allestimento stampa;
- altro.
Piano economico-finanziario
I costi relativi alle varie fasi di realizzazione del progetto vanno
accuratamente dettagliati in uno schema, suddividendoli negli anni di
durata del progetto.
Si raccomanda di utilizzare le stesse voci del cronogramma delle fasi
di lavoro, raggruppate secondo il seguente schema:
- coordinamento scientifico e direzione di rilevamento (comprensivi
di spese di missioni);
- rilevamento;
- indagini ed analisi;
- allestimento elaborati cartografici e note illustrative;
- informatizzazione e allestimento per la stampa;
- spese generali.
Contestualmente alla relazione tecnico-scientifica annuale, il
responsabile dell'attuazione del progetto inviera' una
rendicantazione contabile delle spese effettuate nell'anno, corredata
dalla scheda B (Allegato 3), e la richiesta del finanziamento per il
nuovo anno.
ALLEGATO 2
Indicazioni per il rilevamento alla scala 1:10.000
1) Scala di rilevamento
La cartografia geologica riveste un ruolo fondamentale nella
conoscenza del territorio e nella pianificazione territoriale. Il
progetto della nuova Carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000
costituisce un'opportunita' unica per l'acquisizione di dati e
informazioni in maniera sistematica sul territorio nazionale.
Visto in quest'ottica, considerando le nuove tecniche di rilevamento
sia stratigrafico che strutturale e il dettaglio di informazioni
richiesto, tale progetto mantiene la sua validita' se l'acquisizione
dei dati, cioe' il rilevamento geologico di base, viene svolto in
modo dettagliato. La scala di rilevamento considerata piu' idonea e'
quella 1:10.000; nel caso non fosse disponibile la base topografica a
questa scala, si potra' rilevare su base topografica 1:10.000
derivata dall'ingrandimento delle tavolette, preferibilmente
aerofotogrammetriche, alla scala 1:25.000 dell'IGMI.
2) Importanza ed utilita' della distinzione tra aree con unita'
affioranti e subaffioranti
La nuova Carta geologica d'Italia a scala 1:50.000 deve essere intesa
come un prodotto la cui valenza e' duplice: documento scientifico di
base e documento utilizzabile a fini applicativi.
La salvaguardia del primo dei due requisiti e' semplice, dal momento
che i contenuti scientifici della carta vengono utilizzati da persone
esperte della materia e quindi in grado di estrarne ed interpretarne
tutte le potenzialita'. In una buona carta geologica la lettura e
l'interpretazione del quadro scientifica di base deve scaturire
direttamente dai dati piuttosto che dai suggerimenti degli Autori.
I contenuti applicativi sono invece rivolti anche ad utilizzatori che
non hanno stretta consuetudine con le discipline geologiche, ai quali
occorre ridurre i margini di incertezza nella lettura della carta
stessa. Tale scopo viene raggiunto essenzialmente attraverso la
distinzione tra dati certi, riconoscibili direttamente sul terreno, e
dati presunti, ottenuti mediante processi interpretativi da parte del
rilevatore. L'esempio piu' macroscopico di tale problematica e'
rappresentato dal margine di arbitrarieta' lasciato al rilevatore nel
rappresentare sotto la stessa campitura aree dove una data unita'
rocciosa affiora con indubbia evidenza ed aree interamente occupate
da depositi alteritici e da suoli, che possono fungere da supporto
per coperture vegetali e/o antropiche.
evidente quindi come sia importante distinguere le aree con
affioramenti da quelle per le quali la definizione geologica deve
essere interpolata o estrapolata per mancanza di esposizione delle
rocce; distinguere cioe' tra unita' affioranti e unita'
subaffioranti. Le prime comprenderanno, oltre alle unita' del
substrato pre-quaternario, anche i depositi superficiali quaternari;
le seconde si riferiranno alle succitate unita' soggiacenti ad una
coltre di origine alteritica, pedogenetica ed antropogenica.
Con questa soluzione si intende peraltro difendere il principio di
fondo per cui la ricerca scientifica di ogni tipo, e quindi anche
quella geologica, dovrebbe sempre rigorosamente separare i dati dalle
interpretazioni, per quanto buone e persino inconfutabili esse siano.
Una carta geologica contenente la delimitazione degli affioramenti
mette a disposizione di tutti il piu' oggettivo dei dati geologici di
base, cioe' l'ubicazione dell'affioramento roccioso, favorendo cosi'
enormemente la raccolta di nuovi dati analitici anche da parte di
geologi meno familiari con la situazione geologica locale, ma che
siano interessati ad approfondire un determinato problema od aspetto
tematico. I vantaggi sono amplificati quando, come spesso accade, il
rilevamento di base e' affidato a geologi ottimamente attrezzati per
setacciare accuratamente il territorio ma non sempre specificamente
rivolti ad utilizzare al meglio il potenziale di dati analitici
offerto dagli affioramenti.
La distinzione cartografica delle aree nelle quali le unita'
geologiche sono direttamente visibili in campagna da quelle in cui le
stesse sono coperte da una coltre alteritica con sviluppo piu' o meno
potente di suolo, oppure rimaneggiate dall'attivita' antropica, rende
piu' facile ed immediato qualsiasi tipo di osservazione ed
utilizzazione successiva della carta. Ad esempio, se di un'unita'
geologica si vuole misurare una sezione stratigrafica, campionarla o
studiarne i limiti, valutarne le deformazioni tettoniche od eseguirne
l'analisi strutturale, dalla semplice osservazione della carta si
potranno scegliere le aree piu' favorevoli ai suddetti scopi.
Inoltre, questo tipo di rappresentazione sara' particolarmente utile
per esigenze di collaudi o verifiche a scopo applicativo. Anche i
successivi adeguamenti delle carte, inevitabili con il procedere
delle conoscenze, saranno resi piu' semplici da questa scelta,
naturalmente a patto che la distinzione tra affioramenti e
subaffioramenti sia eseguita con cura e impegno.
Allo scopo di ottenere quanto sopra, occorrera' anzitutto fissare
concettualmente in modo univoco che cosa si intende per affioramento
e subaffioramento in un lavoro di rilevamento e rappresentazione
geo-cartografica di dettaglio come quello alla scala 1:10.000.
Affioramento
Con questo termine si intende una porzione di superficie topografica
in cui l'assenza, la discontinuita' o l'esiguita' della copertura
alteritica, pedologica ed antropica permette la visione diretta delle
unita' rocciose, siano esse appartenenti al substrato prequaternario
che ai depositi "superficiali" quaternari.
Subaffioramento
Con questo termine si indica una porzione di superficie topografica
occupata da copertura alteritica, pedologica o di rimaneggiamento
antropico nella quale e' possibile stabilire con certezza la natura
dell'unita' stratigrafica o tettonica sottostante, anche se
dell'unita' stessa non sono possibili descrizioni stratigrafiche od
analisi petrografiche ne' rilievi strutturali. La propensione
pressoche' congenita dei depositi superficiali quaternari ad essere
avvolti da coperture pedogenetiche consiglia di applicare il concetto
di subaffiorante solamente a quei depositi quaternari la cui origine
e delimitazione cartografica vengono compiute su base morfologica, a
causa dell'esiguita' di porzioni affioranti.
Dalla presente categoria vanno escluse le coperture vegetali nei casi
in cui la vegetazione, soprattutto quella arborea, cresca
direttamente su un substrato accessibile alla vista anche se con
affioramenti discontinui e di piccole dimensioni.
consuetudine diffusa indicare i depositi quaternari come "coperture",
declassando il ruolo di questi depositi a quello di elementi
secondari che disturbano la continuita' del substrato
pre-quaternario. Si raccomanda pertanto che l'uso del termine
"copertura" vada riservato solamente a quelle coltri di alterazione e
pedogenesi che contraddistinguono la aree di subaffioramento, secondo
quanto prima indicato.
3) Criteri di rappresentazione cartografica
Le aree di affioramento dei corpi rocciosi devono essere
rappresentate e delimitate come si presentano nella realta', in ogni
caso mai sottostimate. Negli elaborati cartografici alla scala
1:10.000, la loro rappresentazione sara' resa mediante l'uso di un
retino o con una maggiore intensita' del colore.
Altrettanto importante e' valutare e indicare le zone non in
affioramento, dove non si ha diretta esposizione delle rocce e dove i
dati geologici sono interpolati o estrapolati. Per tali aree il
rilevatore interpretera' dagli affioramenti vicini il tipo di unita'
geologica presente nel sottosuolo, e la cartografera' come
subaffiorante, cioe' non retinata o colorata meno intensamente.
Nel caso in cui i depositi "superficiali" quaternari abbiano spessori
ed estensioni rilevanti e comunque tali da costituire interesse
geologico e/o applicativo, essi saranno considerati come un qualsiasi
altro deposito e quindi un'unita' geologica continentale (accumulo di
frana, detrito di versante, morena, ecc.). Lo stesso vale nel caso di
importanti accumuli per discariche o per riporti, che saranno
cartografati separatamente con la prescritta simbologia.
Oltre alla distinzione cartografica dell'affiorante e del
subaffiorante, e' importante che le misure e le osservazioni di
campagna siano posizionate correttamente.
Dalle dimensioni degli affioramenti e' anche possibile, talvolta,
valutare la qualita' e la quantita' delle osservazioni che si possono
eseguire.
La quantita' percentuale delle aree degli affioramenti permette di
valutare anche l'affidabilita' della carta geologica stessa:
maggiore e' la densita' degli affioramenti, maggiori saranno le
informazioni geologiche e minore la quantita' di interpretazione. A
questo proposito e' importante cartografare anche l'ubicazione dei
sondaggi e dei pozzi eventualmente utilizzati per la stesura della
carta e disponibili in banca dati.