REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 dicembre 1999, n. 2581

Progetto regionale demenze: approvazione linee regionali e primi interventi attuativi. Assegnazione finanziamenti Aziende Unita' sanitarie locali

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Vista la L.R. 5 febbraio 1994, n. 5 "Tutela e valorizzazione delle              
persone anziane - Interventi a favore di anziani non                            
autosufficienti";                                                               
richiamati:                                                                     
- la propria deliberazione 26 luglio 1999, n. 1377 "Direttiva sui               
criteri, modalita' e procedure per la contribuzione alle famiglie               
disponibili a mantenere l'anziano non autosufficiente nel proprio               
contesto";                                                                      
- la propria deliberazione 26 luglio 1999, n. 1378 "Direttiva per               
l'integrazione di prestazioni sociali e sanitarie ed a rilievo                  
sanitario a favore di anziani non autosufficienti assistiti nei                 
Servizi integrati socio-sanitari di cui all'art. 20 della L.R. 5/94";           
- la propria deliberazione 26 luglio 1999, n. 1379 "Adeguamento degli           
strumenti previsti dalla L.R. 5/94 in attuazione del Piano sanitario            
regionale con particolare riferimento alla semplificazione degli                
accessi ed al rapporto con i cittadini";                                        
- la propria deliberazione 8 febbraio 1999, n. 124 "Criteri per la              
riorganizzazione delle cure domiciliari";                                       
- il progetto speciale "Demenze senili" contenuto nel Capitolo 8                
"L'integrazione socio-sanitaria" al punto 8.4 del Piano sanitario               
regionale 1999/2001 approvato con delibera del Consiglio regionale n.           
1235 del 22/9/1999;                                                             
- il Piano sanitario regionale gia' citato in particolare al Capitolo           
7 per quanto riguarda l'organizzazione e l'articolazione distrettuale           
delle Aziende sanitarie locali, la rilevante novita' del Dipartimento           
di Cure primarie e l'integrazione tra cure primarie ed assistenza               
ospedaliera;                                                                    
considerato:                                                                    
- l'impatto sociale delle demenze senili, patologie che modificano              
profondamente la vita dei soggetti colpiti da tali sindromi e                   
l'equilibrio delle loro famiglie;                                               
- la stima di circa 50.000 casi prevalenti affetti dalle diverse                
forme demenziali nella popolazione regionale;                                   
- i materiali prodotti a seguito degli incarichi professionali                  
assegnati con le proprie delibere n. 1332, 1333 e 1334 del 31/7/1998;           
ritenuto necessario:                                                            
1) approvare il Progetto regionale integrato socio-sanitario Allegato           
1, parte integrante della presente deliberazione, per rispondere ai             
bisogni dei soggetti colpiti da sindromi demenziali e delle loro                
famiglie e tradurre operativamente le indicazioni gia' contenute nel            
Piano sanitario regionale 1999/2001;                                            
2) prevedere il monitoraggio del progetto al fine di sottoporre a               
verifica le scelte in esso contenute, apportando le necessarie                  
modifiche ed integrazioni che nel corso della prima fase di                     
applicazione risultassero opportune;                                            
ritenuto, inoltre, opportuno di incentivare:                                    
a) le azioni previste ai punti 1.1 e 4.2 dell'allegato progetto quale           
programma straordinario di aggiornamento e formazione degli operatori           
della rete (medici di Medicina generale, membri delle UVGT e della              
rete territoriale e distrettuale dei servizi) destinando a tale scopo           
Lire 500.000.000 (pari a Euro 258.228,45) da assegnare alle Aziende             
Unita' sanitarie locali secondo quanto previsto nell'Allegato 2,                
dando atto che, stante l'ambito distrettuale di parte delle                     
iniziative, per la ripartizione sono stati utilizzati i seguenti                
criteri: - numero ambiti distrettuali (per Lire 150.000.000 - pari a            
Euro 77.468,53); - popolazione anziana ultrasettantacinquenne                   
residente (per Lire 350.000.000 - pari a Euro 180.759,81);                      
b) le azioni previste al punto 1.2 (Creazione rete di Consultori per            
le demenze) destinando allo scopo una somma di Lire 2.600.000.000               
(pari a Euro 1.342.787,94), finalizzata a favorire la realizzazione e           
l'avvio di almeno un Consultorio per le demenze in ogni Azienda                 
Unita' sanitaria locale, ripartita per Lire 1.000.000.000 (pari a               
Euro 516.456,90) in parti eguali tra le Aziende Unita' sanitarie                
locali e per Lire 1.600.000.000 (pari a Euro 826.331,04) sulla base             
della popolazione anziani ultrassettancinquenne residente, assegnando           
a ciascuna Azienda Unita' sanitaria locale la somma prevista nella              
prima colonna dell'Allegato 3;                                                  
c) le azioni previste al punto 4.1 (Adeguamento e miglioramento dei             
servizi della rete) destinando allo scopo una somma di Lire                     
1.950.000.000 (pari a Euro 671.393,97) finalizzata ad avviare la                
sperimentazione di centri diurni e di nuclei speciali per dementi,              
nei limiti ed alle condizioni indicate nell'allegato progetto,                  
ripartita per Lire 650.000.000 (pari a Euro 335.696,98) in parti                
eguali tra le Aziende Unita' sanitarie locali e per Lire                        
1.300.000.000 (pari a Euro 671.393,97) sulla base della popolazione             
anziani ultrassettancinquenne residente, assegnando a ciascuna                  
Azienda Unita' sanitaria locale la somma prevista nella seconda                 
colonna dell'Allegato 3;                                                        
precisato che, il finanziamento regionale ha lo scopo di facilitare e           
sostenere il progetto regionale nella fase di avvio, in particolare             
per quanto riguarda l'azione prevista al punto 1.2;                             
dato atto che con successivi provvedimenti si procedera' ad                     
incentivare ulteriormente le azioni di cui ai precedenti capoversi e            
gli altri interventi a valenza sociale contenuti nel progetto                   
regionale, interventi in parte gia' promossi e finanziati con la                
propria delibera n. 1616 del 21/9/1998 "Assegnazione ai Comuni sede             
di distretto per la realizzazione del progetto di iniziativa                    
regionale area anziani art. 41, L.R. 2/85 - Anno 1998 in attuazione             
della delibera del Consiglio regionale 959/98";                                 
ritenuto necessario prevedere con successivo provvedimento adottato             
dal Responsabile del Servizio Distretti sanitari in accordo con                 
quello dei Servizi socio-sanitari che le Aziende Unita' sanitarie               
locali predispongano specifica attestazione dell'attivazione delle              
iniziative finanziate di cui ai precedenti capoversi e                          
rendicontazione dell'utilizzo delle risorse regionali destinate alla            
realizzazione del progetto demenze assegnate con la presente                    
deliberazione;                                                                  
richiamata la propria delibera n. 2541 del 4/7/1995, con la quale               
sono state approvate le direttive per l'esercizio delle funzioni                
dirigenziali;                                                                   
vista in particolare la lettera c) dell'art. 51 della L.R. 28 aprile            
1999, n. 5 come modificata dall'art. 20, comma 1, della L.R. 32/99;             
ritenuto che ricorrano tutti gli elementi di cui all'art. 57, comma             
2, della L.R. 31/77 e successive modifiche e che, pertanto, l'impegno           
di spesa possa essere assunto con il presente atto;                             
acquisito il parere favorevole della Commissione consiliare Sicurezza           
sociale espresso nella seduta del 16/12/1999;                                   
dato atto:                                                                      
- del parere favorevole espresso dal Responsabile della Direzione               
Politiche sociali Servizio Servizi socio-sanitari, dr. Graziano                 
Giorgi, e dal Responsabile del Servizio Distretti sanitari, dr.ssa              
Maria Lazzarato, in merito alla regolarita' tecnica del presente                
atto, ai sensi dell'art. 4, commi sesto e settimo, della L.R.                   
19/11/1992, n. 41, nonche' della propria deliberazione 2541/95;                 
- del parere favorevole espresso per quanto di rispettiva competenza            
dal Direttore generale Politiche sociali, dr. Francesco Cossentino, e           
dal Direttore generale Sanita', dr. Franco Rossi, in merito alla                
legittimita' del presente atto, ai sensi dell'art. 4, commi sesto e             
settimo, della L.R. 19/11/1992, n. 41, nonche' della deliberazione              
2541/95;                                                                        
- del parere favorevole di regolarita' contabile espresso dal                   
Responsabile del Servizio Ragioneria e Credito, dr. Gianni Mantovani,           
ai sensi della sopra citata normativa e deliberazione;                          
su proposta congiunta dell'Assessore alle Politiche sociali,                    
educative e familiari. Qualita' urbana. Immigrazione. Aiuti                     
internazionali e dell'Assessore alla Sanita',                                   
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di approvare l'allegato "Progetto regionale demenze" cosi' come              
indicato nell'Allegato 1, parte integrante e sostanziale della                  
presente deliberazione;                                                         
2) di dare atto che le Aziende Unita' sanitarie locali e le Aziende             
Ospedaliere sono tenute, per quanto di propria competenza contenuto             
nel progetto regionale demenze, alla realizzazione del progetto                 
stesso;                                                                         
3) di assegnare, per le finalita' indicate in premessa e che qui si             
intendono integralmente riportate, l'importo di Lire 500.000.000                
(pari a Euro 258.228,45) alle Aziende Unita' sanitarie locali secondo           
quanto previsto nell'Allegato 2 destinato alle Azioni 1.1 e 4.2 del             
Progetto regionale demenze nonche' l'importo di Lire 4.550.000.000              
(pari a Euro 2.349.878,89) secondo quanto previsto nell'Allegato 3              
destinato alle azioni 1.2 e 4.1 del progetto, parti integranti e                
sostanziali della presente deliberazione;                                       
4) di impegnare la somma di Lire 500.000.000 (pari a Euro 258.228,45)           
registrata al n. 6365 di impegno sul Capitolo 51720 "Quota del Fondo            
sanitario regionale impiegata direttamente dalla Regione per                    
interventi di promozione e supporto nei confronti delle Aziende                 
sanitarie in relazione al perseguimento degli obiettivi del Piano               
sanitario nazionale e regionale (art. 2, DLgs 30/12/1992, n. 502) -             
Mezzi statali" del Bilancio regionale per l'esercizio 1999 che                  
presenta la necessaria disponibilita' dando atto che la spesa e'                
autorizzata dall'art. 51, comma 1, lettera c) della L.R. 28/4/1999,             
n. 5 cosi' come modificata dall'art. 20 della L.R. 32/99;                       
5) di dare atto che l'importo di Lire 4.550.000.000 (pari a Euro                
2.349.878,89) verra' impegnato e liquidato con successivo atto sul              
Capitolo 51704 "Fondo sanitario nazionale di parte corrente:                    
assegnazioni alle Aziende sanitarie della regione (art. 38, DLgs 15             
dicembre 1997, n. 446) - Mezzi regionali" in occasione del riparto              
per cassa del Fondo sanitario 1999;                                             
6) di dare atto che le assegnazioni e l'imputazione di cui sopra ai             
capitoli del Fondo sanitario regionale sono motivate dalla                      
circostanza che il programma in oggetto, che con tale spesa si                  
finanzia, e' direttamente finalizzato, per i motivi espressi in                 
premessa, a realizzare gli obiettivi contenuti nel Piano sanitario              
regionale, e a qualificare e razionalizzare i servizi resi dal                  
Servizio sanitario regionale complessivamente inteso;                           
7) di dare atto altresi' che alla liquidazione della somma indicata             
al punto 4) provvedera', ai sensi della L.R. 31/77 cosi' come                   
modificata dalla L.R. 40/94 ed in attuazione della propria delibera             
2541/95, con propri atti formali, il Responsabile del Servizio                  
competente ad avvenuta comunicazione di avvio del progetto e                    
presentazione di regolari note di addebito;                                     
8) di dare atto che si provvedera' con successivi atti ad ulteriori             
finanziamenti per gli interventi e le azioni previste nel progetto              
regionale;                                                                      
9) di prevedere che il Responsabile dei Distretti sanitari, in                  
accordo con il Responsabile del Servizio Servizi socio-sanitari,                
determinera' con proprio atto le modalita' di attestazione                      
dell'attuazione degli interventi previsti e di rendicontazione delle            
somme assegnate con il presente atto;                                           
10) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale            
della Regione Emilia-Romagna.                                                   
ALLEGATO 1                                                                      
PROGETTO REGIONALE DEMENZE                                                      
INDICE                                                                          
1.   Perche' un progetto demenze                                                
  1.1  Epidemiologia delle demenze                                              
  1.2  La situazione attuale                                                    
2.   Le opzioni di fondo e leve strategiche                                     
3.   Gli obiettivi                                                              
4.   Le azioni                                                                  
5.   Sperimentazione ed innovazione                                             
6.   Indicatori e flussi informativi                                            
1. Perche' un progetto per le demenze                                           
Le demenze rappresentano la quarta causa di morte nella popolazione             
anziana ultrasessantacinquenne dei Paesi occidentali e la diffusione            
delle diverse forme di demenza e' in costante crescita in conseguenza           
dell'allungamento della speranza di vita e dei tassi di incidenza e             
prevalenza che sulla base degli studi epidemiologici risultano                  
correlati all'eta'.                                                             
1.1 Epidemiologia delle demenze                                                 
Con il termine demenza si intende una sindrome clinica caratterizzata           
da perdita delle funzioni cognitive, tra le quali invariabilmente la            
memoria, di entita' tale da interferire con le usuali attivita'                 
sociali e lavorative del paziente. Oltre ai deficit cognitivi sono              
presenti disturbi che riguardano la sfera della personalita',                   
l'affettivita', l'ideazione e la percezione, le funzioni vegetative,            
il comportamento.                                                               
I dati del Progetto Finalizzato Invecchiamento del CNR recentemente             
conclusosi indicano prevalenze per l'Italia in linea con quanto                 
atteso sulla base dei dati della letteratura internazionale.                    
Per quanto riguarda la prevalenza, meno dell'1% della popolazione al            
di sotto dei 65 anni risulta affetto da demenza, mentre il 5,3% dei             
maschi ed il 7,2% delle femmine ultrasessantacinquenni ne risultano             
affetti.                                                                        
Con l'eta' si assiste ad una crescita della prevalenza che passa                
dall'1,2% tra i 65 ed i 69 anni al 3,5% fra 70 e 74 anni sino a                 
superare il 20% fra 80 e 84 anni.                                               
Sono attesi 11,9 nuovi casi all'anno per ogni 1.000 abitanti per le             
eta' superiori a 65 anni, corrispondenti a circa 96.000 nuovi casi              
all'anno a livello nazionale.                                                   
Anche l'incidenza e' correlata all'eta' passando da 4,1 casi per                
1.000 abitanti fra le eta' fra 65 e 69 anni a 29,9 per le eta' fra 80           
e 84 anni.                                                                      
Sulla base dei tassi di incidenza e prevalenza per fasce di eta'                
rilevati nello studio ILSA/CNR applicati alla popolazione anziana per           
fasce di eta' residente in regione al 31/12/1998 e' possibile stimare           
indicativamente la diffusione delle demenze nella regione e                     
prevederne la diffusione nel 2005, ipotizzando anche un'articolazione           
territoriale per Aziende Unia' sanitarie locali.                                
Al 31/12/1998 sono circa 49.000 i casi totali stimati di demenza                
(prevalenza attesa) e circa 8.600 i nuovi casi annui (incidenza),               
prevedendo al 2005 circa 53.000 casi prevalenti e circa 9.000 nuovi             
casi annui.                                                                     
Tabella 1                                                                       
Numero casi prevalenti e nuovi casi attesi nella regione                        
Emilia-Romagna sulla base della popolazione residente al 31/12/1998 e           
dei tassi di incidenza e prevalenza del Progetto ILSA CNR-PF                    
Invecchiamento per classi di eta'                                               
PREVALENZA    Incidenza     Demenza  di cui  Demenza  nuovi casi             
 Alzheimer  vascolare  per anno                                                 
65-69 U   1122    449    449   460                                              
65-69 D   1666    897    513   513                                              
70-74 U   2261    787    787   570                                              
70-74 D   5846   3050   4784   979                                              
75-79 U   7088   2089   2089  1022                                              
75-79 D   9790   4784   1669  1936                                              
=>> 80 U   6752   2080   1350  1172                                             
=>> 80 D  14759   5852   3251  1944                                             
Totale  49284  19987  10997  8595                                               
Tabella 2                                                                       
Numero casi prevalenti e nuovi casi attesi nella regione                        
Emilia-Romagna sulla base della popolazione residente al 31/12/1998 e           
dei tassi di incidenza e prevalenza del Progetto ILSA CNR-PF                    
Invecchiamento per Azienda Unita' sanitaria locale di residenza                 
PREVALENZA    Incidenza     Totale  di cui    Demenza    nuovi                  
casiAUSL  demenze  Alzheimer  vascolare  annui di                         
demenza                                                                         
Piacenza   3631   1472    809   629                                             
Parma   5266   2137   1170   912                                                
Reggio Emilia   5260   2129   1173   914                                        
Modena   7050   2863   1575  1232                                               
Bologna Sud   2604   1052    586   458                                          
Imola   1276    511    287   223                                                
Bologna Nord   2158    873    484   379                                         
Bologna Citta'   5888   2399   1300  1018                                       
Ferrara   4638   1896   1033   815                                              
Ravenna   4548   1834   1019   794                                              
Forli'   2236    900    500   389                                               
Cesena   1928    783    432   339                                               
Rimini   2799   1137    628   492                                               
Totale                                                                          
Regione  49284  19987  10997  8595                                              
1.2 L'attuale situazione                                                        
La rete dei Servizi socio-sanitari si fa carico di parte dei problemi           
assistenziali e di cura delle persone dementi.                                  
Una parte degli anziani colpiti da demenza nei diversi stadi della              
malattia e' ospite dei servizi residenziali per non autosufficienti.            
Degli anziani con demenza che risiedono a domicilio, parte usufruisce           
della rete dei servizi (centri diurni, assistenza domiciliare                   
sociale, assistenza domiciliare integrata, assegni di cura).                    
E' indubbio, quindi, che attualmente il maggior peso assistenziale              
grava sulle famiglie.                                                           
Il coinvolgimento della famiglia nella cura, nell'assistenza, nel               
sostegno psicologico e nella tutela dell'anziano diventa                        
progressivamente totale nei diversi stadi della malattia e                      
devastante.                                                                     
Spesso l'attivita' di assistenza, nel lungo percorso della malattia,            
che mediamente copre un periodo di 10 anni, si aggiunge allo                    
svolgimento di altri ruoli professionali, familiari, genitoriali,               
fino a renderli spesso subordinati, con conseguenze drammatiche                 
sull'equilibrio della vita dei familiari.                                       
Sino ad oggi e' stato sottovalutato il peso che grava sulle famiglie            
di anziani dementi sia in termini di risorse economiche che di                  
risorse umane. L'impatto dei costi sociali complessivi, rilevante e             
nettamente superiore a quelli sanitari, pone l'esigenza di un                   
profondo adeguamento delle politiche di intervento.                             
Il carico assistenziale prolungato nel tempo pone forti problemi di             
tenuta dei nuclei familiari che assistono propri congiunti affetti da           
demenza, richiedendo un crescente assorbimento di risorse e                     
provocando modifiche sugli impegni lavorativi fino, molto spesso,               
all'abbandono del lavoro.                                                       
Le profonde modifiche degli assetti familiari (aumento delle famiglie           
unipersonali, aumento dell'instabilita' delle unioni familiari,                 
riduzione del tasso di nuzialita', aumento degli anziani che vivono             
soli, diminuzione degli anziani che vivono con i figli) pongono un              
interrogativo sulla sostenibilita' sociale dell'attuale situazione.             
Le tendenze demografiche e sociali regionali, che piu' nettamente               
rispetto ad altre regioni sono caratterizzate da questi elementi,               
richiedono un ridisegno delle politiche di intervento.                          
Secondo studi realizzati in altri Paesi occidentali il costo sociale            
globale annuo medio per ogni anziano demente e' di alcune decine di             
milioni. Tale stima si riferisce non soltanto ai costi per assistenza           
e per le cure, ma anche ai costi sociali indiretti (perdita giornate            
di lavoro per i familiari, etc.). I costi indiretti (perdita di                 
reddito, assistenza informale, ecc.) rappresentano circa l'80% del              
totale e questi gravano per lo piu' direttamente sulle famiglie.                
Al di la' della completa validita' delle stime citate in riferimento            
al contesto regionale, l'entita' dei costi, diretti ed indiretti, da            
sostenere, oggi ed in prospettiva, pongono all'ordine del giorno                
alcuni interrogativi:                                                           
A) attraverso quali strumenti garantire una distribuzione degli                 
elevati costi sociali conseguenti alle demenze?                                 
B) e' realistico prevedere che anche in futuro le famiglie potranno             
continuare a garantire quel ruolo fondamentale per la "cura" dei                
soggetti dementi che attualmente svolgono?                                      
Dati sui ricoveri ospedalieri                                                   
Nel 1998 sono state effettuate 3468 dimissioni di anziani residenti             
in regione da ospedali della regione con DRG 429 (disturbi organici e           
ritardo mentale) e con DRG 12 (disturbi degenerativi del sistema                
nervoso) con prima diagnosi demenza senile, malattia di Alzheimer o             
malattia di Pick (codici ICD IX: 290.0, 290.1, 290.2, 290.3, 290.4,             
290.8, 290.9, 331.0, 331.1).                                                    
Le 3468 dimissioni hanno interessato 3131 persone con una media di              
1,1 dimissioni per persona.                                                     
Nel 1998 sono state effettuate 12348 dimissioni di persone residenti            
dai presidi ospedalieri della regione con diagnosi di demenza senile,           
malattia di Alzheimer o malattia di Pick (con codici di patologia               
dell'elenco precedente) in una delle quattro diagnosi della scheda              
nosologica.                                                                     
La diagnosi di demenza non indica in questo caso la diagnosi                    
principale di ricovero.                                                         
Le 12348 dimissioni hanno interessato 9881 persone con una media di             
1,25 dimissioni per persona.                                                    
2. Le opzioni di fondo e le leve strategiche                                    
2.1 Approccio globale ed integrato                                              
La ricerca medica e scientifica ha raggiunto importanti risultati nel           
corso degli ultimi decenni, anche se lungo resta il percorso da                 
compiere sia per quanto riguarda la definizione dell'eziologia delle            
forme primarie che per la messa a punto di efficaci terapie.                    
Attualmente inguaribili (ad eccezione delle forme reversibili), le              
demenze sono curabili, nel senso che molto e' possibile fare per                
"prendersi cura" del soggetto demente nel suo percorso di                       
progressione  della  malattia.  E'  percio'  possibile  attivare                
interventi diversi, non esclusivamente sanitari, interventi che se              
posti in essere ritardano la progressione della malattia migliorando            
la gestione e la qualita' della vita dell'anziano e dei familiari.              
Il progetto regionale vuole offrire opportunita' ai soggetti nei                
diversi contesti nei quali vivono (a domicilio o in strutture                   
residenziali) e promuovere interventi sia sanitari sia sociali per              
assicurare il piu' alto livello di benessere possibile.                         
Le demenze rappresentano un caso emblematico degli effetti                      
dell'aumento delle malattie cronico-degenerative, legate all'eta' e             
richiedono una revisione complessiva dell'assetto stesso del sistema            
delle cure ed una ridefinizione degli obiettivi e degli strumenti per           
valutare gli interventi, nel momento in cui la guarigione non                   
rappresenta un esito possibile.                                                 
Lo sviluppo demografico della comunita' regionale richiede un                   
ripensamento non solo degli indirizzi e degli interventi                        
socio-sanitari, ma anche un adeguamento delle politiche del                     
territorio, in particolare di quelle abitative. E' necessario che si            
sviluppi una consapevolezza della dimensione "sociale" del problema             
demenze e che tale consapevolezza influenzi i diversi soggetti ed               
enti nel definire le politiche territoriali.                                    
2.2 Rete integrata e non separata                                               
Occorre adeguare la rete dei Servizi socio-sanitari ai bisogni                  
complessi e specifici dei soggetti dementi e delle loro famiglie,               
migliorando lo standard di offerta, in una prospettiva di                       
integrazione territoriale, professionale e sociale.                             
Considerando la struttura e la diffusione territoriale dei servizi              
esistenti, nello spirito della L.R. 5/94, nella fase di avvio del               
progetto regionale, l'opzione di fondo per l'assistenza a persone               
dementi ed ai loro familiari fa perno sullo sviluppo, qualificazione            
e specializzazione della rete socio-sanitaria esistente e non                   
contempla la previsione di percorsi ne' di strutture separate.                  
La creazione di nodi della rete specializzati (quali centri diurni o            
nuclei nelle RSA) e' prevista solo a livello sperimentale, secondo              
comunque i criteri predefiniti dal piano stesso.                                
Le sperimentazioni hanno anche lo scopo di accumulare e diffondere              
cultura assistenziale qualificata e di fungere da stimolo per la                
intera rete dei servizi.                                                        
2.3 Riconoscimento e sostegno del ruolo delle famiglie e delle                  
associazioni e modifica delle modalita' di rapporto e collaborazione            
che la rete istituzionale dei servizi deve essere in grado di                   
garantire                                                                       
Le principali leve strategiche del progetto sono la formazione e                
aggiornamento delle persone coinvolte nell'assistenza, l'adeguamento            
qualitativo e quantitativo del personale, l'adeguamento                         
dell'ambiente, il sostegno dei familiari che trovano un impiego                 
diversificato rispetto alla intensita' in relazione ai vari setting             
in cui la rete si articola (domicilio, centro diurno, servizi                   
residenziali, etc.).                                                            
A) Formazione e aggiornamento                                                   
Il principale strumento per migliorare la "cura" dei soggetti dementi           
e' la formazione dei caregiver professionali e informali.                       
Le caratteristiche delle demenze sono tali da impedire un corretto              
approccio ad esse in mancanza di una preparazione adeguata, specifica           
e permanente che garantisca:                                                    
- comprensione dei meccanismi neuropsicologici alla base della                  
stessa;                                                                         
- individuazione di comportamenti e atteggiamenti professionali                 
idonei a contenere e/o contrastare i disturbi comportamentali del               
malato, a prevenire e monitorare gli eventi patologici concomitanti e           
a stimolare la funzionalita' residua;                                           
- la capacita' di interiorizzare il processo di decadimento ed                  
involuzione della demenza mantenendo pero' vivo l'obiettivo di                  
recupero/riabilitazione;                                                        
- l'integrazione fra le figure professionali e tra queste e i                   
caregiver non professionali.                                                    
La Regione individua questo terreno come prioritario e si impegna a:            
a) incentivare un programma straordinario di formazione ed                      
aggiornamento degli operatori professionali della rete;                         
b) elaborare proposte di percorsi formativi per le diverse                      
professionalita' ed i diversi ruoli, per i familiari, per garantire             
una base omogenea alle attivita' di formazione ed aggiornamento che             
verranno realizzate nei territori;                                              
c) prevedere come obbligatorio un costante aggiornamento permanente             
degli operatori dei servizi;                                                    
d) sperimentare a livello regionale un corso per la formazione di               
operatori esperti nelle tecniche di sostegno e riabilitazione                   
cognitiva dei soggetti affetti da demenza;                                      
e) sviluppare adeguatamente i contenuti formativi relativi alle                 
demenze nei percorsi formativi di base (addetto all'assistenza di               
base, responsabile attivita' assistenziali, coordinatore, etc.) la              
cui definizione rientra nell'ambito delle competenze regionali.                 
B) Ambiente                                                                     
La persona colpita da demenza perde la dimensione temporale                     
dell'esistenza, cosicche' passato e futuro cessano di essere le                 
coordinate che dirigono il vivere quotidiano e tutto si cristallizza            
in un presente apparentemente senza radici e senza prospettive. In              
questa situazione la dimensione spaziale assume in se' la funzione di           
legare l'individuo alla dimensione temporale, quasi vicariandone il             
significato vitale; in particolare lo spazio modellato dal lento                
scorrere del tempo, segnato dagli eventi che hanno costituito la                
storia della persona, diviene la modalita' residuale di vivere il               
tempo nella sua dimensione passata. L'impossibilita' ad apprendere              
nuove informazioni impedisce alla persona affetta da demenza di                 
conoscere nuovi luoghi, di attribuire significati vitali a nuovi                
spazi.                                                                          
In ogni fase della malattia l'ambiente puo' compensare (assumendo una           
valenza protesica) o al contrario accentuare i deficit cognitivi e              
condizionare percio' lo stato funzionale ed il comportamento. Le                
modificazioni ambientali non incidono comunque sulla storia naturale            
della malattia e sul declino delle funzioni cognitive, ma riducono i            
problemi comportamentali (quali agitazione, affaccendamento,                    
wandering, aggressivita', insonnia), i sintomi psicotici e rallentano           
il declino delle capacita' funzionali dei soggetti con demenza.                 
Lo spazio e l'ambiente vitale rappresentano percio' per la persona              
affetta da demenza da un lato il motivo scatenante di molte                     
alterazioni del comportamento e dall'altro una risorsa terapeutica,             
purtroppo spesso sottoutilizzata.                                               
Lo spazio vitale della persona con demenza va considerato come un               
sistema integrato che comprende aspetti architettonici e componenti             
legate all'organizzazione ed al contesto sociale.                               
La componente organizzativa si riferisce principalmente ai programmi            
di strutture e servizi, quali centri diurni, residenze protette o               
assistenziali. La componente sociale e' rappresentata dai caregivers            
informali (familiari o amici), e formali (staff dei servizi                     
domiciliari e residenziali), dai vicini o dai residenti nelle                   
istituzioni. Infine, la componente architettonica si riferisce agli             
spazi fisici per le persone con demenza (siano esse al domicilio o in           
strutture diurne o residenziali) ed all'organizzazione di questi                
spazi (arredamento, materiali, attrezzature, proprieta' sensoriali e            
spaziali).                                                                      
Lo sforzo dedicato al miglioramento dell'ambiente di vita delle                 
persone affette da demenza, sebbene non incida probabilmente sulla              
durata biologica della malattia, certamente prolunga e migliora la              
qualita' della vita dei pazienti e delle famiglie e rappresenta a               
tutt'oggi uno dei pochi risultati realmente terapeutici ottenibili              
nella cura della demenza.                                                       
La Regione elabora e propone criteri per la realizzazione e                     
l'adattamento di "ambienti" adeguati alle esigenze dei soggetti                 
colpiti da demenza nelle abitazioni e nelle strutture e nei servizi             
semiresidenziali e residenziali.                                                
C) Alleanza "terapeutica" con i familiari                                       
I familiari hanno un ruolo centrale nella gestione del paziente                 
demente; infatti rappresentano la risorsa principale per l'assistenza           
e l'elemento che puo' ridurre il ricorso all'istituzionalizzazione.             
Chi fornisce assistenza a soggetti con demenza e' particolarmente a             
rischio di accusare sintomi quali nervosismo, astenia, inappetenza ed           
insonnia.                                                                       
Frequentemente e' rilevabile depressione dell'umore; cio' si correla            
ad un consumo di farmaci psicotropi significativamente superiore                
rispetto alla popolazione generale.                                             
La Regione riconosce il ruolo fondamentale dei familiari in qualita'            
di soggetti dell'attivita' di cura e ritiene di importanza strategica           
la diffusione di programmi di educazione e di sostegno dei familiari,           
per realizzare nuove forme di "alleanza terapeutica" tra operatori              
professionali e caregiver informali. Nell'ambito delle forme di                 
collaborazione ed integrazione e' necessario che la rete dei servizi            
riconosca la "soggettivita'" e l'iniziativa dei familiari, non                  
soltanto "oggetto" di attenzione e sostegno ma attori decisivi del              
processo di cura.                                                               
3. Gli obiettivi                                                                
1) Garantire una diagnosi adeguata e tempestiva                                 
L'attuale situazione e' caratterizzata dalla difficolta'                        
nell'ottenere una diagnosi. Il tempo che trascorre tra la fase di               
insorgenza dei primi sintomi e la diagnosi e' mediamente superiore ai           
2,5 anni. Uno dei problemi prioritari e' il riconoscimento delle                
differenze tra sindromi demenziali, forme di declino cognitivo                  
fisiologico legato all'eta' e sindromi depressive.                              
La diagnosi di demenza e' il risultato di uno scrupoloso ed                     
approfondito processo valutativo che porta alla esclusione delle                
altre possibili cause di decadimento cognitivo.                                 
Una diagnosi accurata e' tempestiva e' importante:                              
a) per riconoscere ed intervenire nelle forme potenzialmente                    
reversibili (ed arrestabili), stimate tra il 5 ed il 20% dei casi;              
b) per intervenire sullo sviluppo della malattie nelle forme                    
irreversibili, rallentandone la progressione e migliorando la                   
qualita' della vita del paziente e dei familiari;                               
c) per la corretta impostazione di un piano globale di assistenza e             
delle terapie farmacologiche e dei trattamenti riabilitativi idonei;            
d) per fornire al paziente ed ai familiari informazioni piu' precise            
circa il decorso della malattia, gli atteggiamenti e le modalita' di            
relazione piu' appropriate, i servizi e le risorse disponibili.                 
La diagnosi sindromica e' sempre indispensabile e deve essere                   
ottenuta, a qualsiasi livello di malattia, ottemperando ai criteri              
diagnostici internazionali. Il livello di approfondimento valutativo            
(neuropsicologico, funzionale, strumentale) e' comunque in relazione            
alla gravita' della malattia ed agli specifici obiettivi. Nelle fasi            
iniziali-intermedie della malattia prevalgono le esigenze di una                
diagnosi differenziale e di un preciso inquadramento anche                      
eziologico, sia al fine della impostazione di una corretta terapia,             
che per la formulazione di una prognosi e la pianificazione degli               
interventi. Nelle fasi avanzate, prevalgono le esigenze di una                  
approfondita valutazione della comorbidita', delle possibilita' di              
recupero o contenimento dei deficit funzionali, pur senza rinunciare            
ad una corretta diagnosi sindromica.                                            
2) Migliorare la qualita' delle cure e della vita degli anziani                 
dementi e dei loro familiari                                                    
3) Favorire il mantenimento a domicilio degli anziani colpiti da                
sindromi demenziali                                                             
4) Adeguare, espandere e specializzare la rete dei servizi                      
socio-sanitari nella "presa in carico" e "cura" di soggetti dementi             
Nella realta' regionale con l'impegno congiunto di Enti locali,                 
Aziende Unita' sanitarie locali, IPAB, privato sociale e soggetti               
privati e' stata costruita una rete di servizi per gli anziani non              
autosufficienti diffusa ed articolata. Questa rete, al di la' delle             
carenze che presenta soprattutto in alcuni territori, si e' orientata           
in questi anni ad offrire risposte ai bisogni degli anziani non                 
autosufficienti, soprattutto per quanto riguarda le compromissioni              
funzionali e le condizioni sanitarie cronico-degenerative.                      
Nel corso degli ultimi anni si sono sviluppate esperienze in alcuni             
servizi per qualificare l'assistenza per i dementi.                             
necessario che l'intera rete in ogni suo punto sia messa in                     
condizione di migliorare la propria offerta, sviluppando in modo                
diffuso le "competenze" per prendersi cura adeguatamente dei soggetti           
dementi. Il progetto regionale mette a disposizione strumenti ed                
opportunita' per la diffusione generalizzata di un processo di                  
qualificazione dell'assistenza nei diversi servizi.                             
La costruzione, a livello distrettuale, di un chiaro e condiviso                
percorso assistenziale (dal sospetto diagnostico alla diagnosi, dalla           
definizione alla gestione del piano di assistenza e al follow up                
necessario) e' la precondizione per garantire "la continuita'                   
assistenziale", che nel caso delle demenze assume connotati                     
particolari in conseguenza del periodo prolungato del ciclo della               
malattia.                                                                       
La Regione fornisce indicazioni per la definizione di percorsi                  
assistenziali per le Aziende Unita' sanitarie locali, le Aziende                
Ospedaliere, i medici di Medicina generale, i Servizi Assistenza                
anziani, i Comuni per giungere nell'ambito delle attivita' del                  
Distretto alla condivisione di chiari percorsi e responsabilita' da             
indicare agli anziani affetti da demenza, ai loro familiari ed agli             
operatori dei servizi.                                                          
5) Modificare la relazione tra servizi/anziani/famiglie, rendendo la            
rete dei servizi istituzionali capace di sostenere le famiglie e le             
reti di aiuto informali, valorizzando l'apporto delle associazioni              
Il lungo percorso che contraddistingue la progressione della malattia           
richiede interventi differenti nei diversi stadi della stessa.                  
Occorre modificare il tradizionale approccio "rete dei                          
servizi/paziente/familiari" per realizzare un modello di "presa in              
carico territoriale", centrato sulla:                                           
- collaborazione/integrazione tra servizi, famiglia, associazioni e             
risorse informali del territorio,                                               
- competenza dei team interprofessionali,                                       
- continuita' assistenziale e monitoraggio dell'evolversi della                 
malattia (follow-up),                                                           
- attenzione anche ai bisogni dei familiari che prestano assistenza e           
cura.                                                                           
6) Qualificare i processi assistenziali interni agli ospedali nei               
reparti maggiormente interessati da ricoveri di soggetti affetti da             
sindromi demenziali                                                             
Per qualificare l'assistenza ospedaliera per i soggetti dementi due             
sono gli obiettivi da perseguire:                                               
- evitare il ricorso ai ricoveri impropri nei soggetti dementi,                 
- garantire un adeguato livello di cure al soggetto demente che                 
necessita di ricovero ospedaliero, evitando il rifiuto                          
precondizionato e le complicanze legate a processi assistenziali non            
appropriati.                                                                    
4. Le azioni                                                                    
Obiettivo n. 1: Garantire una valutazione ed una diagnosi adeguata e            
tempestiva                                                                      
1.1 Sostenere il ruolo del medico di Medicina generale nella                    
individuazione precoce dei casi e nella gestione del paziente al                
domicilio, in raccordo con i Consultori per le demenze                          
Il coinvolgimento del medico di Medicina generale (MMG) risulta                 
decisivo per poter ridurre i tempi tra la comparsa dei sintomi e la             
"presa in carico" da parte dei servizi.                                         
Il medico di Medicina generale mediante la formulazione del sospetto            
diagnostico di sindrome demenziale puo' garantire la riduzione                  
dell'area di elusione del problema demenze.                                     
Per il raggiungimento di questo obiettivo la Regione:                           
- fornisce indicazioni in merito ai percorsi ed agli strumenti per              
valorizzare il ruolo del medico di Medicina generale;                           
- promuove uno specifico programma di aggiornamento per l'assistenza            
ai soggetti dementi rivolto ai medici di Medicina generale, programma           
da considerarsi tra le priorita' dei piani di                                   
formazione/aggiornamento aziendale.                                             
Le attivita' di aggiornamento dei medici di Medicina generale                   
perseguono i seguenti obiettivi specifici:                                      
- conoscenza linee guida regionali per l'assistenza ai malati di                
demenza,                                                                        
- sviluppo competenze professionali utili a porre il sospetto                   
diagnostico di sindrome demenziale,                                             
- sviluppo competenze professionali utili alla gestione dei casi, in            
collaborazione con il Consultorio per le demenze, favorendo anche una           
razionalizzazione dell'intervento farmacologico, la prevenzione e               
cura delle complicanze, il riconoscimento e controllo delle patologie           
concomitanti,                                                                   
- conoscenza strumenti di comprensione delle modalita' reattive dei             
familiari dei soggetti dementi anche al fine di informare ed                    
orientare la famiglia del malato.                                               
1.2 Creare una rete di Consultori per le demenze                                
Le Aziende Unita' sanitarie locali individuano almeno un Consultorio            
per le demenze (CPD) che coaguli a livello aziendale la diagnostica             
di secondo livello per le demenze in conformita' con le linee di                
indirizzo regionali.                                                            
I Consultori per le demenze assicurano i seguenti requisiti:                    
a) accesso privilegiato alla diagnostica strumentale e                          
laboratoristica;                                                                
b) collegamento strutturato con un reparto ospedaliero dotato di                
competenze specifiche nella gestione delle sindromi demenziali anche            
per ricoveri tempestivi e/o programmati a fini diagnostici.                     
Le Aziende Unita' sanitarie locali nella individuazione del/i                   
Consultorio/i per le demenze:                                                   
a) valorizzano le competenze professionali e le strutture con                   
consolidate esperienze gia' attive, anche in collaborazione con le              
Aziende Ospedaliere e le Universita';                                           
b) dimensionano l'attivita' del Consultorio in relazione alla                   
popolazione anziana di riferimento.                                             
Le Aziende Unita' sanitarie locali di una stessa provincia possono              
accordarsi per l'individuazione di uno o piu' Consultori per le                 
demenze o prevedere forme di articolazione territoriale, tenendo                
conto dell'opportunita' di localizzazioni baricentriche rispetto ai             
territori di riferimento, che garantiscano un facile accesso ai                 
Consultori.                                                                     
Indicativamente non si ritiene opportuno individuare Consultori per             
le demenze con una popolazione di riferimento con eta' =>>65 anni               
inferiore a 30/40.000 unita'.                                                   
La funzione del Consultorio, centro esperto per le demenze, e' quella           
di:                                                                             
- svolgere un ruolo di "indirizzo", garantendo la diffusione delle              
linee guida e degli orientamenti regionali;                                     
- fornire gli interventi necessari alla diagnostica di secondo                  
livello:                                                                        
- direttamente, per quanto concerne quella neuropsicologica;                    
- indirettamente, usufruendo di un canale preferenziale per la                  
diagnostica strumentale e laboratoristica, secondo i criteri previsti           
dalle linee guida regionali relative al percorso diagnostico.                   
Tale processo diagnostico, che preferibilmente e' espletato in regime           
di ricovero diurno (DH) in quanto l'istituzionalizzazione e' di per             
se' causa di maggior disorientamento, e' importante soprattutto per             
le forme lievi di malattia, cioe' nelle fasi iniziali, al fine di               
discriminare tempestivamente forme di pseudodemenza depressiva, di              
demenza secondaria ad altre patologie e pertanto potenzialmente                 
guaribile, altre patologie (diagnosi differenziale e nosografica);              
- definire l'intervento farmacologico sia cognitivo sia                         
comportamentale nei casi necessari e fornire consulenza e follow-up             
periodico ai medici che hanno in carico soggetti dementi a domicilio            
o in qualunque punto della rete dei servizi;                                    
- prescrivere training di riabilitazione cognitiva;                             
- fornire al paziente training specifici di riabilitazione cognitiva            
(ROT, training sensoriale, etc).                                                
L'attivita' di stimolazione cognitiva puo' essere assicurata sia                
presso il Consultorio per le demenze che in altre sedi a livello                
locale presso ambulatori che assicurano le prestazioni riabilitative            
e di stimolazione cognitiva previste nel tariffario;                            
- fornire consulenza ai Servizi Assistenza anziani ed ai servizi                
della rete del territorio di riferimento per l'attuazione del                   
progetto regionale sia per la gestione di casi complessi che per                
programmi (campagne informative, piani di miglioramento della                   
assistenza di ogni servizio, etc.);                                             
- assicurare la propria competenza professionale ai Servizi                     
Assistenza anziani del territorio di riferimento per la realizzazione           
di momenti informativi, educativi e di sostegno per i familiari dei             
malati, in linea con le linee guida regionali e in collaborazione con           
le associazioni di familiari del territorio;                                    
- assicurare la propria competenza professionale per la                         
realizzazione, in collaborazione con i Servizi Assistenza anziani dei           
territori di riferimento, di interventi formativi sulle demenze                 
rivolti al personale dei servizi della rete, secondo le indicazioni             
regionali sui percorsi formativi;                                               
- raccogliere ed elaborare dati relativamente alla casistica in suo             
possesso.                                                                       
A titolo indicativo nel Consultorio per le demenze collaborano le               
seguenti professionalita':                                                      
a) Medico, di preferenza Neurologo e/o Geriatra, con competenza ed              
esperienza nella gestione delle sindromi demenziali,                            
b) Psicologo con formazione ed esperienza in ambito neuropsicologico,           
nella gestione delle sindromi demenziali e dei rapporti con familiari           
dei malati di demenza;                                                          
c) Infermiere professionale con competenze di nursing del paziente              
demente,                                                                        
d) Operatore con esperienza nei servizi per anziani in particolare              
nel campo della stimolazione cognitiva per soggetti dementi,                    
e) personale amministrativo di supporto.                                        
Il Consultorio e' inserito nella rete dei servizi e stabilisce forme            
di coordinamento con i Distretti (in particolare con il Dipartimento            
di cure primarie) ed i Servizi Assistenza anziani di riferimento, in            
particolare al fine di assicurare l'attenta valutazione delle                   
problematiche sociali e familiari sia al momento dell'invio per la              
diagnosi sia nelle fasi successive del percorso di cura.                        
La realizzazione di una rete di Consultori e' da intendersi come                
garanzia minima per ogni Azienda Unita' sanitaria locale di almeno un           
centro esperto in grado di assicurare un adeguato livello                       
diagnostico-terapeutico.                                                        
Il Consultorio per le demenze svolge inoltre un'azione di indirizzo e           
collaborazione con altri centri o specialisti operanti nel territorio           
di riferimento, al fine di garantire un percorso assistenziale                  
omogeneo con gli indirizzi regionali.                                           
1.3 Promuovere la diffusione di linee guida condivise per la                    
valutazione e diagnosi, la terapia e la predisposizione di piani                
assistenziali globali                                                           
La valutazione del soggetto demente deve rispettare in ogni fase del            
percorso di cura il principio della globalita' e multidimensionalita'           
che, nello specifico del paziente demente, significa la valutazione             
delle seguenti aree:                                                            
1) funzioni cognitive                                                           
2) stato funzionale                                                             
3) sintomi non cognitivi e depressione                                          
4) comorbidita' somatica                                                        
5) stress dei caregivers.                                                       
A queste aree specifiche del demente si aggiunge, come in ogni                  
valutazione multidimensionale dell'anziano, la valutazione del                  
network e dei problemi di tipo sociale ed economico.                            
La Regione al fine di promuovere in tutto il territorio regionale la            
diffusione delle piu' aggiornate acquisizioni scientifiche per                  
l'assistenza e la cura ai soggetti dementi, elabora e diffonde:                 
A) linee di indirizzo per la valutazione e la diagnosi;                         
B) una proposta di strumenti per la valutazione, indicando, per                 
ognuna delle aree, gli strumenti fra quelli piu' utilizzati e piu'              
utili per la valutazione del paziente demente, al fine di offrire una           
base di lavoro che costituisca minimo comune denominatore per tutti i           
soggetti e strutture operanti in ambito regionale. L'utilizzo di                
strumenti di raccolta dei dati standardizzati e validati non solo               
assicura la copertura di tutte le aree di interesse, ma assicura                
altresi' la valutazione oggettiva del paziente, permettendo il                  
follow-up e la comparazione fra pazienti o gruppi di pazienti in                
setting simili, cosi' come la pianificazione delle risorse e                    
dell'utilizzo dei servizi;                                                      
C) protocolli per la terapia e la gestione delle problematiche                  
assistenziali.La Regione mette a disposizione degli operatori e dei             
servizi questi strumenti, assicurando una capillare diffusione anche            
mediante l'utilizzo di strumenti informatici.                                   
Obiettivo n. 2: Migliorare la qualita' delle cure e della vita degli            
anziani dementi e dei loro familiari                                            
2.1 Precoce valutazione, diagnosi e presa in carico                             
necessario ridurre il tempo che intercorre tra la fase di insorgenza            
della malattia e la diagnosi che e' spesso un periodo di profondo               
travaglio per i familiari.                                                      
Un tempestivo inquadramento diagnostico e la attuazione degli                   
interventi di assistenza adeguati alle condizioni del soggetto                  
contribuiscono a facilitare l'adattamento dei familiari alla nuova              
condizione del loro familiare. La possibilita' di poter contare su              
sostegni professionali e su una rete di riferimento contribuisce a              
rompere il senso di isolamento che colpisce i familiari ed il                   
soggetto demente al momento dell'insorgere della malattia.                      
Concorrono a raggiungere questo obiettivo le azioni previste ai punti           
1.2, 1.3 e la definizione di un chiaro percorso assistenziale,                  
all'interno del quale sono definiti funzioni, compiti e relazioni tra           
i diversi servizi e professionisti.                                             
2.2 Informazione sulle risorse esistenti                                        
La disponibilita' di informazioni sulle risorse e sulle possibilita'            
esistenti risulta una delle zone d'ombra.                                       
Occorre una azione informativa coordinata ed integrata a livello                
distrettuale, mettendo in rete tutti i principali punti di contatto e           
di smistamento delle informazioni: URP, ambulatori medici di base,              
ospedale, Servizio Assistenza anziani, uffici comunali, Consultorio             
per le demenze, associazioni, soggetti del terzo settore, enti                  
gestori di servizi.                                                             
da tener presente l'opportunita' di:                                            
- differenziare e modulare l'informazione di base (dove rivolgersi              
per un primo contatto), dall'informazione di dettaglio (dove                    
rivolgersi per servizi specifici) una volta che siano state valutate            
e chiarite le condizioni del soggetto;                                          
- integrare l'attivita' informativa con il Servizio Assistenza                  
anziani e la rete dei servizi;                                                  
- condividere il contenuto ed il livello delle informazioni tra tutti           
coloro che svolgono un ruolo informativo, evitando messaggi confusi e           
contrastanti;                                                                   
- orientare l'informazione al corretto percorso assistenziale                   
definito a livello distrettuale.                                                
In ogni ambito distrettuale i Comuni ed il Distretto, in                        
collaborazione con le associazioni di familiari ed i soggetti del               
terzo settore operanti nel territorio, definiscono uno specifico                
progetto per garantire nella rete informativa gia' esistente il                 
diritto all'informazione sulle risorse disponibili, secondo i criteri           
indicati in precedenza.                                                         
2.3 Garantire in tutte le tipologie dei servizi della rete una                  
adeguata offerta di prese in carico di sostegno per periodi limitati            
(respite care)                                                                  
In ambito distrettuale vanno individuati in ogni tipologia di                   
servizio un numero adeguato di posti destinati ad accogliere                    
temporaneamente soggetti colpiti da sindromi demenziali.                        
Il Servizio Assistenza anziani, coadiuvato dal Consultorio per le               
demenze, in collaborazione con gli enti gestori dei servizi della               
rete definisce criteri per l'inserimento nelle tipologie dei servizi            
tenendo conto:                                                                  
a) della stadiazione della malattia e delle caratteristiche del                 
soggetto;                                                                       
b) della effettiva organizzazione dei singoli servizi.                          
La Regione fornisce prime indicazioni e suggerimenti per la corretta            
individuazione dei criteri di cui in precedenza.                                
2.4 Formazione e aggiornamento dei caregiver informali                          
I Servizi Assistenza anziani, in collaborazione con il Consultorio              
per le demenze di riferimento territoriale e le associazioni,                   
promuovono la realizzazione di attivita' periodiche di informazione             
generale sulle demenze ed attivita' di formazione/aggiornamento per i           
familiari che assistono dementi (vedi successivo punto 5.1).                    
La Regione incentiva tali attivita' e formula suggerimenti in ordine            
alle metodologie ed ai contenuti per le stesse.                                 
2.5 Consulenza su problematiche assistenziali, legali, previdenziali            
e psicologiche                                                                  
Si ritiene obiettivo qualificante l'attivazione in ogni ambito                  
distrettuale di servizi di consulenza inerenti i principali problemi            
che coinvolgono le famiglie che assistono soggetti colpiti da                   
sindromi demenziali: giuridica, previdenziale-assistenziale,                    
psicologica, assistenziale.                                                     
In collaborazione con le associazioni, i Comuni ed i Distretti delle            
Aziende Unita' sanitarie locali, nell'ambito delle attivita' del                
Servizio Assistenza anziani, assicurano la disponibilita', di norma             
in ambito distrettuale, delle consulenze indicate, valorizzando le              
iniziative gia' in essere a cura delle associazioni ed evitando ogni            
inutile duplicazione.                                                           
La Regione incentiva la realizzazione e la diffusione delle attivita'           
di consulenza.                                                                  
Appare opportuno sperimentare nell'arco della durata del progetto               
regionale anche forme di consulenza mediante l'utilizzo di linee                
telefoniche dedicate e la sperimentazione di un sito WEB dedicato               
(per richieste di consulenza da soddisfare tramite e-mail o chat                
line).                                                                          
La Regione si impegna a formulare proposte ed indicazioni (vedi                 
successivo punto 5.1) e a diffondere un manuale per i familiari.                
Obiettivo n. 3: Favorire il mantenimento a domicilio degli anziani              
colpiti da sindromi demenziali                                                  
3.1 Incentivare l'adattamento dell'ambiente domestico alle esigenze             
del soggetto demente                                                            
La possibilita' di realizzare adattamenti dell'ambiente domestico               
contribuisce a migliorare le condizioni di vita del soggetto demente            
a domicilio e riduce lo stress dei familiari.                                   
necessario offrire alle famiglie un aiuto e dei suggerimenti per                
realizzare gli adeguamenti necessari.                                           
A tal fine la Regione elabora alcune proposte tecniche di guida per             
l'adattamento delle abitazioni.                                                 
Si ritiene utile proporre la sperimentazione per diffondere a livello           
distrettuale consulenze tecniche in grado di indicare alle famiglie             
le possibilita' di adattamenti degli ambienti domestici.                        
auspicabile che i Comuni del Distretto, in collaborazione con                   
l'Azienda Unita' sanitaria locale, mettano a disposizione un esperto            
adeguatamente formato per fornire detta consulenza.                             
3.2 Sostenere il lavoro di cura dei familiari                                   
Si rimanda alle azioni descritte ai punti 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5,              
4.1 e 5.1.                                                                      
Obiettivo n. 4: Adeguare, espandere e specializzare la rete dei                 
servizi nella "presa in carico" e "cura" di soggetti dementi                    
4.1 Promuovere un processo di adeguamento e di miglioramento                    
dell'assistenza ai soggetti dementi in ogni servizio della rete                 
La "specificita'" di bisogni di cui sono portatori il soggetto                  
demente e la sua famiglia rispetto alla tipologia di non                        
autosufficienza che ha costituito sino ad oggi il target di                     
riferimento dei servizi, evidenzia l'urgenza di un                              
rimodellamento/adattamento delle modalita' di erogazione delle                  
risposte da parte dell'intera rete dei servizi.                                 
Le dimensioni del problema, l'articolazione, la distribuzione ed il             
dimensionamento dei servizi nel territorio regionale suggeriscono di            
ripensare alle modalita' assistenziali per i dementi in tutti i                 
servizi della rete, ampliando le capacita' di intervento del modello            
a rete previsto dalla L.R. 5/94, escludendo l'individuazione di                 
strutture e percorsi speciali.                                                  
Si richiede dunque a tutti i servizi, sia del territorio che                    
semi-residenziali e residenziali, di prendere coscienza che vi e' la            
necessita' di adeguare la gestione dei soggetti dementi ad ogni                 
livello della rete.                                                             
La Regione elabora una proposta di progetto per qualificazione della            
presa in carico e della cura dei soggetti affetti da demenza inseriti           
nei servizi della rete, evidenziando i criteri che ogni servizio                
della rete deve seguire per migliorare l'assistenza ai dementi.                 
Il Servizio Assistenza anziani, in collaborazione con il Consultorio            
per le demenze, tiene monitorata l'attuazione del programma di                  
miglioramento di ogni servizio.                                                 
Nell'ambito della comune responsabilita' di tutti i servizi della               
rete nell'assistenza ad anziani colpiti da demenze, nella prospettiva           
di sperimentare forme innovative di assistenza al soggetto demente,             
e' possibile prevedere, nel rispetto dei criteri elaborati dalla                
Regione:                                                                        
- l'attivazione di centri diurni organizzati e qualificati per                  
accogliere anziani dementi con disturbi del comportamento di livello            
significativo,                                                                  
- l'attivazione di nuclei speciali per soggetti dementi all'interno             
di strutture residenziali per anziani non autosufficienti.                      
Tali sperimentazioni, limitate di norma su base distrettuale per i              
centri diurni ed aziendale per i nuclei residenziali, debbono essere            
elaborate ed individuate dall'Azienda Unita' sanitaria locale, in               
collaborazione con i Servizi Assistenza anziani ed il Consultorio per           
le demenze.                                                                     
La Regione assicura il monitoraggio delle esperienze sperimentali al            
fine di approfondire in una fase successiva, una volta che sia stato            
realizzato l'obiettivo di qualificazione diffusa della rete dei                 
servizi, la opportunita' di diffondere le sperimentazioni realizzate,           
definendo piu' precisamente criteri di eleggibilita', standard,                 
costi, etc.                                                                     
Ferma restando l'indicazione regionale per un coinvolgimento di tutte           
le strutture residenziali, a tutela e garanzia dei cittadini, la                
Regione elabora criteri e standard ai quali debbono attenersi gli               
enti gestori per l'attivazione e la gestione di servizi dedicati                
esclusivamente a soggetti dementi.                                              
4.2 Promuovere un programma di formazione ed aggiornamento degli                
operatori                                                                       
La formazione e l'aggiornamento degli operatori costituiscono una               
delle leve principali del progetto regionale.                                   
La Regione formula una proposta di percorsi formativi per le diverse            
figure professionali operanti nell'assistenza ai soggetti dementi.              
Gli interventi formativi vengono realizzati mediante attivita' di               
aggiornamento realizzate dalle Aziende Unita' sanitarie locali ed               
incentivate dalla Regione, iniziative finanziate nei Piani                      
provinciali di formazione professionale ed iniziative finanziate                
dagli enti gestori dei servizi.                                                 
4.3 Sostenere l'adeguamento "protesico" degli ambienti e delle                  
strutture che ospitano soggetti dementi                                         
La Regione incentiva l'adeguamento ed il miglioramento delle                    
strutture mediante programmi di investimento (Piano art. 20, Legge              
67/88, Piani di riparto fondi regionali ex art. 42, L.R. 2/85).                 
Gli enti attuatori di detti interventi hanno ricevuto prime                     
indicazioni per rendere le strutture piu' idonee ad accogliere                  
anziani affetti da demenza.                                                     
La Regione, inoltre, elabora suggerimenti e criteri per l'adeguamento           
delle strutture esistenti e per la realizzazione di nuove strutture             
da diffondere tra i progettisti professionisti e gli enti gestori.              
Obiettivo n. 5: Modificare la relazione tra servizi/anziani/famiglie,           
rendendo la rete dei servizi istituzionali capace di sostenere le               
famiglie e le reti di aiuto informali, valorizzando l'apporto delle             
associazioni                                                                    
5.1 Realizzare programmi di ambito distrettuale per il sostegno e la            
cura dei familiari che assistono pazienti affetti da sindromi                   
demenziali                                                                      
Sostenere il lavoro di cura dei familiari nei confronti di soggetti             
affetti da sindromi demenziali e' uno degli obiettivi prioritari del            
progetto regionale.                                                             
necessario che gli Enti locali, la rete dei servizi e le associazioni           
sviluppino programmi territoriali, di norma su base distrettuale, che           
pongano attenzione oltreche' alle necessita' ed alle esigenze degli             
anziani affetti da demenza anche ai bisogni dei familiari che                   
garantiscono la cura.                                                           
Elementi fondamentali di detti programmi sono:                                  
- messa in rete di tutte le iniziative e valorizzazione dei soggetti            
gia' attivi, potenziando le sinergie ed evitando inutili                        
duplicazioni;                                                                   
- collegamento strutturato con la rete dei servizi della L.R. 5/94 e            
valorizzazione del Servizio Assistenza anziani;                                 
- disponibilita' su base distrettuale di consulenze psicologiche,               
assistenziali, giuridiche e previdenziali destinate a familiari di              
soggetti colpiti da sindromi demenziali;                                        
- disponibilita' di linee di aiuto telefonico;                                  
- disponibilita' e diffusione materiale informativo e formativo                 
(indirizzi risorse attivabili, percorsi assistenziali corretti,                 
manuali, etc.);                                                                 
- organizzazione di momenti di prima informazione e di successiva               
formazione per i familiari;                                                     
- disponibilita' di posti in tutta la rete dei servizi destinati a              
garantire ricoveri temporanei utili a consentire periodi di riposo ai           
familiari che li assistono;                                                     
- misurazione dei risultati e dello sviluppo delle attivita' rivolte            
ai familiari.                                                                   
La Regione formula proposte ed indicazioni per la elaborazione da               
parte dei Comuni e dei Distretti delle Aziende Unita' sanitarie                 
locali, in collaborazione con le associazioni, dei Programmi                    
territoriali e ne incentiva la realizzazione e la diffusione.                   
Una attenzione particolare va posta per incontrare i bisogni dei                
caregiver informali che affiancano al lavoro di cura l'impegno                  
lavorativo.                                                                     
5.2 Promuovere e sostenere l'attivita' di associazioni                          
Il ruolo delle associazioni e' decisivo per la realizzazione del                
progetto regionale. La diffusione su tutto il territorio regionale e            
lo sviluppo delle attivita' delle associazioni e' ritenuto elemento             
strategico. Si sottolinea l'importanza che in ogni territorio i                 
Comuni e le Aziende Unita' sanitarie locali, si adoperino per                   
promuovere e sostenere le attivita' delle associazioni.                         
La Regione incentiva le iniziative degli Enti locali e delle Aziende            
Unita' sanitarie locali e formula proposte per il sostegno e lo                 
sviluppo delle associazioni e dei gruppi di mutuo aiuto.                        
Obiettivo n. 6: Qualificare i processi assistenziali interni agli               
ospedali nei reparti maggiormente interessati da ricoveri di soggetti           
affetti da sindromi demenziali                                                  
Le azioni che si intendono intraprendere per realizzare questo                  
obiettivo sono:                                                                 
- attivare specifici percorsi formativi e di aggiornamento per il               
personale che opera nelle accettazioni ospedaliere,                             
- qualificare i processi assistenziali interni agli ospedali, nei               
reparti principalmente interessati da pazienti affetti da sindromi              
demenziali (Medicina generale, Geriatria, Neurologia, Chirurgia                 
generale e Ortopedia). La Regione propone indicazioni e suggerimenti            
per l'adeguamento delle procedure assistenziali durante il ricovero             
ed un percorso formativo e di aggiornamento del personale ospedaliero           
dei reparti maggiormente interessati dai ricoveri di pazienti affetti           
anche da sindromi demenziali.                                                   
5. Sperimentazione ed innovazione                                               
L'assistenza e la cura di soggetti affetti da sindromi demenziali e'            
terreno di innovazione e sperimentazione assistenziale.                         
La Regione incentiva e assicura il monitoraggio delle esperienze che            
si sviluppano nel territorio regionale con particolare riferimento a:           
a) soluzioni abitative innovative per piccoli gruppi di dementi,                
quali alternative ai ricovero in strutture residenziali collettive,             
con sperimentazione di forme gestionali che valorizzano tutte le                
abilita' e le autonomie persistenti;                                            
b) realizzazione di abitazioni di dimensioni e collocazioni idonee ad           
ospitare nuclei familiari con anziani affetti da demenza. La                    
collocazione urbanistica, la dotazione di attrezzature ed di impianti           
adeguati, la prossimita' e la facilita' di accesso a spazi verdi                
protetti costituiscono elementi che potranno caratterizzare queste              
esperienze;                                                                     
c) attivazione di "centri notturni" per garantire assistenza durante            
la notte ad anziani affetti da demenza nelle fasi maggiormente                  
problematiche per quanto riguarda i disturbi comportamentali,                   
consentendo ai familiari che li assistono di fruire del riposo                  
notturno;                                                                       
d) diffusione dell'utilizzo di supporti tecnologici destinati sia               
alle persone anziane affette da demenza, per vivere dignitosamente e            
con sicurezza al proprio domicilio e in comunita', sia a coloro che a           
vario titolo assistono persone affette da demenza. Una particolare              
attenzione va posta nell'individuare soluzioni tecnologiche integrate           
nell'ambiente di vita capaci di rispondere alle esigenze etiche e di            
rispetto delle persone, verificandone l'efficacia in termini di                 
miglioramento della qualita' della vita delle persone affette da                
demenza e di chi li assiste;                                                    
e) diffusione di attivita' a carattere preventivo ("mantenimento                
della memoria"). Nonostante l'invecchiamento si associ a                        
modificazioni lievi e benigne delle funzioni cognitive, e' frequente            
che le persone anziane lamentino un declino nelle prestazioni                   
mnesiche. Il significato di questo sintomo e' tuttora controverso ed            
e' stato variamente associato al tono dell'umore, al livello                    
educativo, alla personalita'. Secondo recenti studi la presenza di              
sintomi di declino delle funzioni mnesiche si associa ad un aumento             
di 2.6 volte del rischio di sviluppare demenza a 4 anni. Il                     
significato clinico di queste varie condizioni resta ancora incerto e           
poco si conosce circa la loro natura biologica. E' verosimile che tra           
i soggetti che presentano un lieve declino cognitivo siano                      
rappresentati sia fasi prodromiche di demenza di Alzheimer che                  
anziani normali. Vi sono alcuni dati che indicano comunque che il               
lieve declino cognitivo non deve essere considerato nell'anziano una            
condizione di normalita', poiche' e' associato ad un aumento di                 
mortalita'. Anche alla luce di quanto sopra, emerge l'importanza di             
iniziative gia' avviate nel territorio regionale (in collaborazione             
spesso con i centri sociali, come nel caso di Bologna e Modena) a               
carattere preventivo. Benche' rivolte ad anziani sani e non affetti             
da sindromi demenziali, le iniziative di "mantenimento della memoria"           
rappresentano un utile strumento per contrastare gli effetti del                
deterioramento cognitivo fisiologico associato all'eta'. Hanno                  
certamente un effetto di miglioramento delle abilita' e della                   
qualita' della vita dei soggetti anziani sani che vi partecipano. Se            
il lieve declino cognitivo puo' rappresentare per alcuni casi un                
segno premonitore di una sindrome demenziale, risulterebbe evidente             
anche una maggiore finalizzazione di prevenzione rispetto alla                  
popolazione affetta da demenza.                                                 
6. Indicatori e flussi informativi                                              
Per la valutazione dell'impatto del progetto regionale e'                       
indispensabile predisporre un sistema di rilevazione ed analisi dei             
dati che consentano di monitorare:                                              
- il grado di attuazione e diffusione degli interventi proposti;                
- il ricorso alla rete ed i percorsi assistenziali seguiti;                     
- le caratteristiche dei soggetti che utilizzano la rete;                       
- il modificarsi dei bisogni degli anziani affetti da demenza e dei             
loro familiari.                                                                 
La Regione elabora una proposta di cartella/scheda con un set minimo            
di informazioni comune a tutti i punti della rete, il flusso                    
informativo ed indicatori, sia di processo che di risultato, tenendo            
conto della necessita' di:                                                      
- coinvolgere nel flusso i medici di Medicina generale, i Consultori            
per le demenze, i Distretti, i Servizi Assistenza anziani e tutti i             
servizi della rete socio-sanitaria (assistenza domiciliare, centri              
diurni, strutture residenziali) in modo da poter seguire il percorso            
assistenziale dei pazienti e valutare l'efficacia delle linee di                
indirizzo regionale;                                                            
- assicurare un raccordo con la banca dati dei ricoveri ospedalieri,            
per valutare il ricorso al ricovero ospedaliero;                                
- monitorare le attivita' di formazione ed aggiornamento;                       
- monitorare le azioni dei Comuni e dei Servizi Assistenza anziani              
per quanto riguarda gli obiettivi 2, 3 e 5;                                     
- monitorare il processo di qualificazione della rete dei servizi               
socio-sanitari (obiettivo 4).                                                   
La proposta di flusso informativo viene sperimentata inizialmente in            
alcuni ambiti territoriali e successivamente estesa all'intero                  
territorio regionale.                                                           
ALLEGATO 2                                                                      
Somme assegnate alle Aziende Unita' sanitarie locali per realizzare             
le Azioni 1.1 e 4.2 del Progetto regionale demenze - Capitolo 51720             
Azienda USL  Lire  Euro                                                         
Piacenza   38.500.000   19.883,59                                               
Parma   54.000.000   27.888,67                                                  
Reggio Emilia   56.500.000   29.179,81                                          
Modena   72.000.000   37.184,90                                                 
Bologna Sud   28.000.000   14.460,79                                            
Imola   12.500.000    6.455,71                                                  
Bologna Nord   25.000.000   12.911,42                                           
Citta' di Bologna   54.000.000   27.888,67                                      
Ferrara   48.000.000   24.789,93                                                
Ravenna   43.000.000   22.207,65                                                
Forli'   19.500.000   10.070,91                                                 
Cesena   23.000.000   11.878,51                                                 
Rimini   26.000.000   13.427,88                                                 
  500.000.000  258.228,45                                                       
ALLEGATO 3                                                                      
Somme assegnate alle Aziende Unita' sanitarie locali per realizzare             
le Azioni 1.2 e 4.1 del Progetto regionale demenze - Capitolo 51704             
Valori in Lire   Azienda USL  Obiettivo 1.2  Obiettivo 4.1  Totale              
Lire                                                                            
Piacenza    194.157.000    145.253.000    339.410.000                           
Parma    250.586.000    191.101.000    441.687.000                              
Reggio Emilia    248.003.000    189.002.000    437.005.000                      
Modena    303.456.000    234.058.000    537.514.000                             
Bologna Sud    160.532.000    117.933.000    278.465.000                        
Imola    118.933.000     84.133.000    203.066.000                              
Bologna Nord    147.491.000    107.336.000    254.827.000                       
Citta' di   Bologna    267.537.000    204.874.000    472.411.000                
Ferrara    224.800.000    170.150.000    394.950.000                            
Ravenna    228.834.000    173.428.000    402.262.000                            
Forli'    151.227.000    110.372.000    261.599.000                             
Cesena    138.371.000     99.926.000    238.297.000                             
Rimini    166.073.000    122.434.000    288.507.000                             
Totale  2.600.000.000  1.950.000.000  4.550.000.000                             
Valori in Euro  Obiettivo 1.2  Obiettivo 4.1  Totale                            
Piacenza    100.273,72     75.016,91    175.290,64                              
Parma    129.416,87     98.695,43    228.112,30                                 
Reggio Emilia    128.082,86     97.611,39    225.694,25                         
Modena    156.721,94    120.880,87    277.602,81                                
Bologna Sud     82.907,86     60.907,31    143.815,17                           
Imola     61.423,77     43.451,07    104.874,84                                 
Bologna Nord     76.172,74     55.434,42    131.607,16                          
Bologna Citta'    138.171,33    105.808,59    243.979,92                        
Ferrara    116.099,51     87.875,14    203.974,65                               
Ravenna    118.182,90     89.568,09    207.750,99                               
Forli'     78.102,23     57.002,38    135.104,61                                
Cesena     71.462,66     51.607,47    123.070,13                                
Rimini     85.769,55     63.231,88    149.001,43                                
Totale  1.342.787,94  1.007.090,95  2.349.878,89                                

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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