COMUNICATO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
Relazione del Presidente della Giunta al Consiglio (art. 19, comma 3 dello Statuto regionale)
RELAZIONE
SULL'ATTIVITA' DELLA GIUNTA
ANNO 1999
PREMESSA
Il 1999, oltre a rappresentare la fase terminale della VI
legislatura, e' stato un anno particolarmente significativo sotto il
profilo politico e denso di novita' sul piano amministrativo.
L'anno trascorso ha visto infatti l'insediamento del Presidente
Errani e della Giunta da lui presieduta ed e' stato caratterizzato da
una forte intensificazione dell'attivita' di progettazione normativa,
anche in attuazione della Legge 59/97 e dei successivi decreti
legislativi emanati dal Governo nazionale.
Tali fattori hanno comportato la messa a punto e la realizzazione di
un corposo piano di attivita' e di interventi che incidono fortemente
sull'assetto amministrativo e sul nuovo ruolo dell'Ente Regione.
E' da sottolineare il significato della L.R. 3/99 e dei successivi
provvedimenti legislativi di settore, che, oltre ad aver portato alla
abrogazione di 277 leggi e 21 regolamenti regionali, sono stati
indirizzati all'obiettivo di promuovere l'intersettorialita', le
politiche territoriali d'area vasta, la semplificazione dei
procedimenti e la collocazione delle funzioni presso gli Enti locali.
Basti ricordare, tra le azioni piu' significative, la valorizzazione
delle politiche di programmazione territoriale attraverso i programmi
d'area e i patti territoriali; l'apertura degli sportelli unici per
le imprese, il varo del piano triennale sulle attivita' produttive;
l'approvazione del piano regionale integrato dei trasporti; gli
interventi di politica sanitaria e quelli nel campo della cultura e
dell'istruzione; la definizione del Piano Telematico regionale; la
programmazione degli interventi per la gestione dei Fondi strutturali
della Comunita' Europea.
La presente relazione intende riassumere le attivita' svolte
nell'anno 1999 e dar conto del significato degli interventi attuati
nell'anno a riferimento.
PRESIDENZA
Il progetto "Citta' sicure"
Nel 1999 si concretizza una nuova fase delle politiche regionali di
sicurezza, preannunciata, l'anno prima, dalla decisione della Giunta
di inserire un capitolo dedicato alla sicurezza e alla polizia
amministrativa nella legge di "Riforma del sistema regionale e
locale", approvata definitivamente il 26 aprile 1999.
Con gli strumenti offerti dalla legge si passa infatti da
un'attivita' promozionale, iniziata nel '94, alla progressiva
costruzione di una vera e propria politica regionale sulla sicurezza.
Successivamente, il 4 novembre, il Consiglio regionale approva un
atto di indirizzo che definisce le priorita' d'azione per il triennio
successivo. Fra le priorita' individuate tre riguardano attivita' di
competenza della Presidenza: il sostegno della Regione alle
iniziative locali di miglioramento della sicurezza; la promozione, in
collaborazione con le citta' e con le Autorita' di pubblica
sicurezza, di iniziative volte alla realizzazione di un sistema
integrato di sicurezza a scala regionale; la continuita' delle
attivita' di ricerca e documentazione.
La prima priorita' si concretizza, alla fine dell'anno, nella
selezione, ai fini dei contributi, di 12 progetti presentati da
Amministrazioni locali e 7 da Associazioni e nella decisione, da
parte della Giunta, di promuovere "progetti pilota in tema di
sicurezza" per la cui realizzazione, con il Bilancio 2000/2001, viene
costituito un primo fondo di 40 miliardi.
La seconda priorita' si sviluppa in due direzioni. A livello
regionale, attraverso un'intesa fra il Presidente della Regione ed il
Prefetto coordinatore per l'Emilia-Romagna, con la decisione di dar
vita ad una Conferenza regionale sulla sicurezza composta dai
componenti la Conferenza regionale delle autorita' di pubblica
sicurezza, dai Sindaci dei Comuni capoluogo e dai Presidenti delle
Province. A livello nazionale, con la decisione della Giunta di
proporre al Governo di inserire un capitolo sulla sicurezza
nell'ambito dell'Accordo istituzionale di programma in via di
definizione.
La Conferenza regionale sulla sicurezza, presieduta dal Presidente
della Regione e dal Prefetto coordinatore, si insedia il 15 dicembre
1999.
Quanto all'attivita' di ricerca e documentazione sono, infine, da
segnalare: la realizzazione e la presentazione, con la partecipazione
del Presidente della Camera, del V Rapporto annuale regionale sui
problemi della sicurezza che contiene, in particolare, i risultati
della prima ricerca regionale di vittimizzazione realizzata in
collaborazione con l'ISTAT; la conclusione di alcune importanti
ricerche di cui due dedicate alla sicurezza delle donne;
l'aggiornamento costante del sito Internet; la consulenza fornita
alle citta', agli studiosi e ai molti laureandi che chiedono di poter
accedere alla documentazione raccolta dalla Regione; la
realizzazione, con la collaborazione delle Prefetture della regione,
di fascicoli semestrali contenti gli aggiornamenti delle statistiche
della delittuosita' articolati per citta' e Province.
Politiche europee
Nel 1999, le attivita' relative alle politiche europee e relazioni
internazionali hanno registrato importanti implementazioni e
consolidamenti.
Le attivita' inerenti la nuova programmazione dei Fondi strutturali,
definita nel documento "Agenda 2000", hanno comportato un notevole
impegno ed importanti realizzazioni.
Da segnalare il difficile negoziato con le altre Regioni italiane e
l'Amministrazione centrale per la definizione delle quote regionali
di popolazione da candidare all'eligibilita' del nuovo Obiettivo 2
(con risultati, considerato il contesto generale molto soddisfacenti)
e l'avvio della programmazione dei nuovi strumenti comunitari
previsti da "Agenda 2000". In quest'ambito:
- e' stata messa a punto la proposta di candidatura della aree
regionali per l'Ob. 2;
- e' stato realizzato il documento "Quadro di riferimento per la
programmazione coordinata degli interventi strutturali dell'Unione
Europea" approvato dal Consiglio regionale il 3 novembre 1999;
- si e' impostata la programmazione del nuovo Ob. 2 che prevede
interventi afferenti a diversi settori dell'Amministrazione.
L'Ufficio di Bruxelles ha fortemente consolidato la propria attivita'
favorendo, fra l'altro la presenza a Bruxelles di importanti
delegazioni della Regione, degli Enti locali e delle forze economiche
e sociali dell'Emilia-Romagna.
Nel settore della cooperazione allo sviluppo va segnalata. una
missione ufficiale in Palestina ed Israele, con la presenza di
importanti Enti locali della regione, mirata alla verifica di alcuni
progetti in quell'area, che ha portato alla definizione dei settori
prioritari nell'ambito dei progetti di cooperazione.
Da ricordare infine il positivo successo della conferenza dei giovani
emigrati emiliano romagnoli estero svoltasi a Rio de Janeiro che ha
visto raccolti delegati da tutta l'America.
La comunicazione della Regione
Per quanto riguarda l'attivita' di comunicazione, nel corso del 1999
e' ulteriormente aumentato il volume complessivo degli impegni e
delle iniziative della Regione, in forte trend positivo negli ultimi
anni, anche a seguito dell'istituzione del nuovo Ufficio
Comunicazione e Progetti editoriali all'interno del Servizio Stampa
della Giunta. Come dato quantitativo basti ricordare che, nel giro di
quattro anni, lo stanziamento del Capitolo di bilancio 04430 e' piu'
che triplicato, passando dai 2 miliardi e 600 milioni del 1996, agli
oltre 6 miliardi di lire di fine '99. Un investimento consistente,
dunque, che e' stato utilizzato, oltre che per lo svolgimento
dell'attivita' ordinaria, soprattutto per finanziare progetti mirati
e sperimentare nuovi canali di comunicazione. Da segnalare, a questo
proposito, le azioni di comunicazione indirizzate al mondo della
scuola (ad esempio in tema di educazione ai consumi o educazione
multietnica), le iniziative di sensibilizzazione sulla guerra nel
Kosovo (un volumetto coi disegni dei bambini profughi nel campo di
Kukes messo in vendita e distribuito gratuitamente nelle scuole
dell'Emilia-Romagna), le iniziative assunte in occasione dell'Anno
internazionale dell'anziano. Da ricordare poi, naturalmente, le
campagne di comunicazione realizzate (sulla raccolta differenziata
dei rifiuti, sul servizio sanitario regionale, sui corsi di
formazione individuale finanziati dalla Legge n.236) che hanno
costituito l'occasione per iniziare un lavoro di contatto e
collaborazione con le Istituzioni locali volto a promuovere, anche
sul piano della comunicazione, forme di "concertazione" tra il
livello regionale e il livello provinciale e locale. Non possiamo
inoltre dimenticare l'impegno sul versante delle nuove tecnologie
informatiche (oltre all'apertura di numerosi siti Internet e
all'aumento costante di traffico, registriamo nel 1999 l'avvio, sul
sito Ermes, del videonotiziario digitale settimanale "ER Pocket Tv":
una novita' assoluta nel panorama nazionale). E, per finire, un cenno
alle iniziative di comunicazione aziendale: un'attivita' consolidata
nel corso del '99 con la news letter mensile indirizzata a tutti i
collaboratori, le collane di documentazione, l'Agenda planning
informativa annuale, la progettazione della nuova Agenda telematica
Intranet, partita poi di fatto nel corso del 2000.
AFFARI ISTITUZIONALI E LEGISLATIVI
Servizio Affari legislativi e legali
Il Servizio Affari legislativi e legali ha svolto una costante
attivita' in tutti gli ambiti di competenza: coordinamento tecnico
delle iniziative legislative della Giunta regionale, attivita' di
consulenza giuridica e legale e attivita' relative al contenzioso.
Per quanto riguarda l'iniziativa legislativa, il Servizio ha
organizzato la propria attivita' in coerenza con gli obiettivi
programmatici della Giunta regionale, nel suo complesso, programmando
con le Direzioni interessate l'attivita' di consulenza e
collaborazione nella stesura dei progetti di legge di iniziativa
della Giunta regionale.
Nell'anno 1999 il Servizio ha incentrato la propria attivita' nella
elaborazione dei progetti di legge di riforma organica della
legislazione regionale previsti dalla L.R. 21 aprile 1999, n. 3. Tale
legge, infatti, nel provvedere alla riforma del sistema regionale e
locale, ha dettato, sia nella Parte I (in particolare articoli 1 e 2)
che nella Parte III, concernente il riparto delle funzioni e le
discipline di settore, principi, criteri e linee di sviluppo di un
vero e proprio programma di iniziativa legislativa al fine di
aggiornare e rendere coerente la legislazione previgente con il
rinnovato sistema. Si e' pertanto collaborato alla elaborazione di
numerosi progetti di legge, assicurando anche l'assistenza alla
Giunta regionale durante l'esame consiliare, la cui approvazione e'
intervenuta nel corso del 1999 e soprattutto nei primi mesi del 2000.
Fra le leggi approvate e promulgate nel 1999 si ricordano la legge
recante norme in materia di spettacolo (n.13 - art. 211 della L.R.
3/99) e quella relativa al diritto allo studio (n. 10 - art. 203
della L.R. 3/99), alle procedure di valutazione di impatto ambientale
(n. 9 - art. 101 della L.R. 3/99), l'organizzazione del servizio
idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti in attuazione
della Legge 36/94 e dei principi della L.R. 3/99.
Fra le leggi approvate dalla Giunta regionale nel corso del 1999 e
dal Consiglio nel 2000, si ricordano la disciplina relativa alla
tutela e uso del territorio (art. 93 della L.R. 3/99), in materia di
musei, biblioteche, beni culturali (art. 208 della L.R. 3/99), in
materia di servizi per l'infanzia (art. 197 della L.R. 3/99), di
sport (art. 215 della L.R. 3/99), di fornitura di beni e servizi (in
attuazione dell'art. 2, comma 5 della L.R. 3/99). I provvedimenti
legislativi ricordati costituiscono una organica disciplina delle
rispettive materie ed abrogano la previgente legislazione regionale.
Cio' ha consentito di proseguire nell'attivita' di semplificazione
della legislazione regionale sia attraverso provvedimenti di riordino
della materia sia al fine di "alleggerire" il peso della
legislazione: con tali provvedimenti legislativi sono state infatti
abrogate 173 leggi regionali e 21 regolamenti. A queste abrogazioni
si aggiungono quelle effettuate nell'ambito di discipline piu'
specifiche.
Oltre alla gia' citata L.R. 3/99 di attuazione dei conferimenti di
funzioni ai sensi del DLgs n. 112 del 1998, nel corso del 1999 la
Giunta regionale ha proposto e il Consiglio regionale ha approvato
due significativi provvedimenti legislativi di attuazione del DLgs
114/98, in materia di commercio alla cui elaborazione il Servizio ha
attivamente partecipato: ci si riferisce alla L.R. 12/99 recante la
disciplina del commercio su aree pubbliche e alla L.R. 14/99
concernente il commercio in sede fissa.
Piu' in generale per quanto riguarda l'iniziativa legislativa della
Giunta regionale, il Servizio ha curato l'istruttoria di oltre 60
progetti di legge. Oltre ai progetti sopra ricordati, si segnalano,
fra quelli approvati dal Consiglio regionale nel 1999, i progetti
concernenti l'attivazione dell'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro (n. 16),
norme e finanziamenti regionali per il pieno utilizzo di fondi
destinati alla realizzazione di programmi comunitari (20), la
valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con
tecniche rispettose dell'ambiente e della salute (n.28), la
sperimentazione di un sistema premiante delle Aziende sanitarie (n.
36) la valorizzazione del servizio civile (n. 38), gli interventi per
lo sviluppo dei sistemi agroalimentari (n. 39).
Ascrivibile all'attuazione della L.R. 3/99 e' anche l'attivita'
svolta, unitamente al Servizio Affari istituzionali e Autonomie
locali, per accrescere la sua conoscenza presso gli Enti locali; sono
stati, infatti, svolti incontri in ogni Provincia della regione, che
hanno visto la partecipazione di numerosi Comuni, ed e' stato
elaborato e diffuso un vademecum illustrativo della legge regionale.
E' stata inoltre avviata la predisposizione del rapporto annuale
sulla riforma amministrativa e sull'impiego pubblico previsto
dall'art. 9 della L.R. 3/99.
Alla Direzione fa capo anche la Commissione di consulenza
legislativa, la cui attivita', riscontrabile dall'apposita
documentazione conservata agli atti della Direzione, si e' incentrata
in particolare sui temi di carattere istituzionale e sul processo di
trasferimento di funzioni dello Stato al sistema locale in attuazione
della delega contenuta nella Legge n. 59 del 1997.
La Commissione ha svolto inoltre attivita' di consulenza
sull'iniziativa legislativa della Giunta ed ha assicurato un costante
e proficuo affiancamento nella predisposizione di pareri giuridici.
L'attivita' legale e' consistita sia nella redazione di pareri su
richiesta delle Direzioni generali sia nella difesa in giudizio della
Regione.
Nell'anno 1999 il Servizio ha fornito numerosi pareri legali
formalmente inoltrati ai quali si affianca una intensa attivita' di
confronto e consulenza, svolta per le vie brevi, verso i Servizi
interessati ed ha collaborato, anche con funzioni di coordinamento,
alla elaborazione di atti di particolare complessita' quali le linee
di indirizzo per la realizzazione degli sportelli unici delle
attivita' produttive e lo svolgimento delle conferenze di servizio
previste dalla L.R. 14/99 in materia di commercio.
Relativamente a leggi regionali, la Corte Costituzionale e' stata
chiamata a valutare la seguente questione:
- giudizio di legittimita' costituzionale della Legge 27/12/1977, n.
968 e della L.R. 15/2/1994, n. 8, per contrasto con l'art. 3, comma 1
e 42, comma 2 della Costituzione, sollevato in via incidentale con
ordinanza del Giudice di pace di Bologna 23-26/7/1999, n. 3610 e con
ordinanza del Pretore di Bologna 1-2/9/1999.
Per quanto riguarda, invece, il contenzioso giurisdizionale si
precisa che sono stati notificati alla Regione Emilia-Romagna n. 376
ricorsi e che la Regione si e' costituita in 179 ricorsi. Sono state
altresi' promosse dalla Regione Emilia-Romagna n. 27 azioni legali.
Gli avvocati interni hanno assunto direttamente la difesa in alcuni
giudizi per un totale di n. 16.
Le piu' rilevanti questioni concernenti il contenzioso davanti al TAR
o al Giudice civile riguardano i seguenti settori:
a) URBANISTICA: (n. 70 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente gli atti di Comuni: -
piani regolatori generali; - dinieghi di concessione edilizia in
sanatoria; - provvedimenti di espropriazione di aree per la
realizzazione di opere pubbliche; - oneri di urbanizzazione.
b) SANITA': (n. 135 ricorsi - n. 76 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - contenzioso
relativo alle soppresse Unita' sanitarie locali concernente
passivita' inerenti le forniture di beni e servizi; crediti vantati
da terzi in conseguenza degli errori commessi da medici e da
personale delle Unita' sanitarie locali; cause di lavoro del
personale dipendente per infortuni e malattie professionali; cause
del personale dipendente per mancato versamento di contributi
previdenziali; - graduatoria unica regionale dei medici di medicina
generale valevole per l'anno 1998.
c) AGRICOLTURA: (n. 74 ricorsi - n. 53 costituzioni) in questo
settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - azione per
risarcimento danni conseguenti a incidenti stradali provocati da
animali selvatici; - provvedimenti AIMA concernenti assegnazione
quote-latte; - soppressioni Consorzi irrigui.
d) AMBIENTE: (n. 17 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - piani attivita'
estrattive; - piani smaltimento rifiuti solidi urbani.
e) COMMERCIO: (n. 22 ricorsi - n. 16 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - ricorsi avverso la
cancellazione nel Registro esercenti il commercio; - diniego apertura
centri commerciali.
f) PERSONALE REGIONALE: (n. 8 ricorsi - n. 2 costituzioni) in questo
settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - atto di
pignoramento presso terzi per debiti di dipendenti regionali.
g) TRASPORTI: (n. 8 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - appalti di
servizi; - espropriazioni aree per realizzazione di opere pubbliche.
h) TRIBUTI: (n. 15 ricorsi) in questo settore hanno costituito motivo
di lite prevalentemente le opposizioni a sanzioni amministrative
pecuniarie.
Servizio Affari istituzionali e Autonomie locali
Nel 1999 il Servizio Affari istituzionali e Autonomie locali ha
svolto una intensa attivita' negli ambiti di propria competenza, sia
con riguardo alle principali questioni istituzionali, sia alle
politiche di sostegno alle Autonomie locali. Le principali attivita'
che hanno impegnato il Servizio sono quelle di seguito sinteticamente
elencate:
- Attivita' tecnica di supporto per il perfezionamento della L.R.
3/99, recante "Riforma in senso federalista del sistema regionale e
locale", sia durante l'esame del progetto da parte del Consiglio
regionale (ivi compresa la formulazione di emendamenti), sia nella
fase di risposta al rinvio governativo che ha interessato la
deliberazione legislativa.
- Attivita' di promozione e divulgazione dei contenuti della suddetta
riforma, realizzata in raccordo con i Servizi "Affari legislativi e
legali" e "Supporto alla Conferenza Regione - Autonomie locali". Tale
attivita' si e' concretata principalmente:
a) in giornate seminariali, rivolte distintamente ai tecnici e agli
amministratori degli Enti locali, che si sono tenute in ogni
Provincia;
b) nella redazione, a cura del Servizio, di due manuali esplicativi
dei principali contenuti ed effetti della legge: un "Vademecum" sulla
riforma e una "Guida ai percorsi associativi intercomunali";
c) in giornate di studio e confronto con gli Enti locali.
- Si sono realizzate costanti attivita' di supporto e assistenza
tecnico giuridica agli Enti locali (particolarmente ai piccoli
Comuni) per la progettazione di forme associative e di
collaborazione. Particolare impegno e' stato profuso nella
costruzione di modelli associativi innovativi, quali le prime
associazioni intercomunali.
- Costante raccordo e collaborazione con le associazioni
rappresentative degli enti locali, specialmente nella fase della
prima attuazione della L.R. 3/99.
- Organizzazione e attivita' di supporto tecnico per la prima
elezione diretta dei componenti della "Conferenza Regione - Autonomie
locali", in attuazione della L.R. 3/99.
- Insediamento del Comitato dei Sindaci Presidenti di Unioni e
Associazioni intercomunali, anch'esso previsto in attuazione della
L.R. 3/99.
- Attivita' di elaborazione del nuovo "Avviso per la formazione del
programma di riordino territoriale", contenente i criteri di
erogazione di contributi a sostegno dell'associazionismo
intercomunale, in attuazione sia della L.R. 3/99 che della Legge
265/99 di riforma dell'ordinamento delle Autonomie locali.
- Attivita' di supporto nell'organizzazione e partecipazione ad
incontri con politici ed amministratori di altri Paesi europei
(Spagna, Germania, Olanda, Danimarca, Svezia etc.) preordinati allo
studio e al confronto dei diversi modelli di federalismo
amministrativo e alla promozione della collaborazione con altre
Amministrazioni europee.
- Attivita' di supporto e analisi giuridica in preparazione della
Sessione Comunitaria della Conferenza Stato-Regioni, svoltasi a
Bruxelles, in funzione della presentazione di proposte per lo
sviluppo di un piu' incisivo ruolo delle Regioni nelle politiche
dell'Unione Europea.
- Attivita' di supporto alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni
nella formulazione degli schemi di decreti del Presidente del
Consiglio dei Ministri attuativi del DLgs 112/98, specificamente
sotto il profilo del raccordo tra legislazione statale e regionale e
del raccordo con le Autonomie locali.
- Sono stati inoltre coordinati tavoli tecnici per la Conferenza dei
Presidenti dedicati alla predisposizione di documenti su progetti di
legge statali in materia di riforme istituzionali (elezione diretta
dei Presidenti delle Regioni) e di Autonomie locali con particolare
riguardo alla riforma dell'ordinamento delle Autonomie locali, al
riconoscimento delle persone giuridiche e alla riforma della polizia
locale.
ORGANIZZAZIONE
L'attivita' della Direzione generale Organizzazione riferita all'anno
1999 viene di seguito sinteticamente illustrata innanzitutto con
riferimento a quanto realizzato nell'ambito delle due macro-strutture
in cui si articola (Servizio "Amministrazione, Valutazione e Sistemi
incentivanti del personale" e Servizio "Sviluppo Organizzativo,
Formazione e Mobilita'") e successivamente in relazione ai settori di
responsabilita' diretta del Direttore generale.
Servizio Amministrazione, Valutazione e Sistemi incentivanti del
personale
L'attivita' del Servizio e' stata fortemente improntata, nel corso
dell'anno 1999, dalla attuazione del Contratto collettivo nazionale
sul nuovo ordinamento professionale, dal Contratto collettivo
nazionale di lavoro per il quadriennio 1998-2001 per il personale del
comparto Regioni-Enti locali nonche' dal recepimento nell'ordinamento
regionale di disposizioni legislative riguardanti il personale.
L'impegno focalizzato in tale contesto unitamente ad altre azioni,
sia di carattere ordinario che straordinario, ha interessato le aree
sotto riportate.
Trattamento economico
Nell'ambito della attivita' ordinaria di elaborazioni stipendiali, di
adempimenti fiscali, contributivi ed assicurativi, di gestione e
monitoraggio dei capitoli di spesa, di gestione delle ritenute sulle
voci retributive derivanti da causali a vario titolo e dei rimborsi
degli oneri afferenti al personale comandato da altri Enti, l'area e'
stata fortemente impegnata per rendere operativo il nuovo pacchetto
applicativo acquisito per la gestione informatizzata del trattamento
economico, che ha assunto una struttura piu' articolata anche a
seguito della introduzione di nuove e piu' flessibili tipologie
contrattuali.
E' stato attivato un gruppo di lavoro integrato con l'area sul
Sistema informativo delle risorse umane (SIRU) per realizzare,
attraverso la composizione delle competenze necessarie, la messa a
regime della nuova procedura stipendiale con tempestivita' ed
efficacia.
Le azioni in particolare concretizzate, oltre alla acquisizione delle
modalita' di utilizzo e delle funzionalita', sono state:
- definizione e realizzazione dell'impianto parametrico di controllo;
- analisi e realizzazione delle procedure accessorie ai fini della
produzione di denunce mensili e dei mandati di pagamento;
- analisi delle problematiche di integrazione.
E' stata data applicazione al nuovo contratto nazionale di lavoro
nella parte relativa alla previsione di incrementi retributivi,
attraverso l'aggiornamento delle relative voci stipendiali ed il
conguaglio degli arretrati.
Il settore fiscale e contributivo e' stato interessato, sia sotto
l'aspetto normativo che gestionale ed operativo, dalla applicazione
delle disposizioni normative relative alla introduzione delle
addizionali regionale e comunale, dalla chiarificazione in ordine
alla applicazione dell'IRAP relativamente al personale comandato
nonche' dalle modifiche apportate alle modalita' di denuncia annuale
degli imponibili fiscali e contributivi.
Studio - applicazione - gestione degli istituti contrattuali
L'area ricomprende sia le attivita' di studio, ricerca,
approfondimento interpretativo ed applicativo e di elaborazione, sia
le attivita' di gestione degli istituti giuridici afferenti il
rapporto di lavoro.
Relativamente alla prima sfera, oltre a pareri, consulenze,
l'attivita' si e' contraddistinta in particolare per i seguenti studi
e relative elaborazioni:
- modifica ed integrazione della regolamentazione regionale, con
relativa predisposizione di circolare esplicativa e nuova
modulistica, in materia di incompatibilita' e criteri per la
autorizzazione ai dipendenti regionali allo svolgimento di incarichi
a favore di altri soggetti, alla luce delle nuove disposizioni
introdotte dal DLgs 80/98;
- predisposizione, a seguito delle modifiche stabilite con Legge
127/97, della disciplina in materia di incentivazione al personale
regionale per lo svolgimento di attivita' di progettazione e
pianificazione con definizione in particolare della procedura di
erogazione degli incentivi;
- approfondimento e consulenza anche a strutture esterne alla
Direzione generale Organizzazione in materia di riservatezza dei dati
personali;
- approfondimento e predisposizione di circolare informativa sulle
prerogative dei collaboratori che espletano un mandato di
amministratore presso Enti locali in relazione all'emanazione della
Legge 265/99;
- predisposizione di modifiche procedurali e gestionali sulle
modalita' di utilizzo dei distacchi, aspettative e permessi
sindacali;
- attivazione di una nuova procedura di contabilizzazione e
liquidazione delle rilevazioni campionarie rese per conto dell'ISTAT
dai collaboratori della Direzione generale Agricoltura;
- definizione del trattamento di missione dei collaboratori
assegnatari di case di guardia.
Nell'ambito della gestione degli istituti giuridici l'area si e'
caratterizzata oltre che per l'attivita' di assistenza,
predisposizione di circolari interpretative ed esplicative sulle
modalita' di utilizzo dei vari istituti, dalle seguenti azioni:
- istruttoria sulle richieste di autorizzazione all'espletamento di
incarichi o all'assunzione di cariche presso soggetti esterni;
- determinazione dei budgets per prestazioni di lavoro straordinario
da assegnare alle strutture regionali, monitoraggio e controllo
sull'utilizzo degli stessi;
- monitoraggio dei permessi sindacali, istruttoria e predisposizione
dei provvedimenti di concessione e revoca delle aspettative e dei
distacchi sindacali.
Pensioni - Liquidazioni
Il settore pensioni ha assicurato le attivita' ordinarie di:
- gestione delle cessazioni del rapporto di lavoro;
- istruttorie sulle istanze di riscatto e ricongiunzione;
- chiusura e sistemazione delle posizioni pensionistiche;
- esame ed aggiornamento fascicoli con relativa sistematizzazione
delle informazioni sulla banca dati;
- consulenze a personale preposto al settore pensionistico degli Enti
del sistema regionale (ARSTUD - ARNI);
- controllo e gestione dei ruoli di pagamento per benefici
contrattuali e combattentistici;
- rivalutazione delle pensioni integrative corrisposte ai sensi della
L.R. 44/79 ed aggiornamento del casellario pensionistico INPS.
Il settore ha inoltre garantito la tempestiva determinazione del
trattamento provvisorio di pensione e la relativa riliquidazione in
ordine al riconoscimento dei benefici contrattuali ed all'emissione
dei provvedimenti di riscatto o ricongiunzione per l'adeguamento
della anzianita' contributiva.
Qualificante per il settore, in una prospettiva di miglioramento
dell'efficienza e di snellimento dell'azione amministrativa, e' stata
la convenzione perfezionata con l'INPDAP - sede provinciale di
Bologna, con la quale per tutto il corso dell'anno 1999 e' stata
assicurata la presenza di un operatore del settore per n. 2 giornate
mensili nell'obiettivo di consolidare e migliorare i rapporti di
collaborazione, di produrre scambi di informazioni in termini di
rapidita' ed efficacia nonche' di accompagnare e sostenere la
realizzazione del progetto "Pensione subito" attivato dall'Istituto
previdenziale.
Il settore ha altresi' curato, in previsione del trasferimento nei
ruoli regionali del personale del Centro Operativo Ortofrutticolo, la
ricostruzione dell'anzianita' dei dipendenti del medesimo.
Il medesimo settore, nell'ambito dell'attivita' ordinaria, ha
provveduto a:
- istruire le domande per la corresponsione della indennita' di fine
servizio con relativi aggiornamenti ed immissione delle informazioni
nella banca dati;
- istruire le istanze di riscatto ai fini previdenziali;
- quantificare, liquidare e riliquidare le integrazioni regionali;
- predisporre gli atti amministrativi per la determinazione della
indennita' di fine servizio relativamente ad Enti soppressi;
- determinare le indennita' sostitutive per mancato preavviso;
- offrire consulenza ai dipendenti regionali sulla normativa di
settore.
L'Istituto previdenziale - INPDAP - ha modificato le condizioni, in
senso piu' favorevole, per la concessione di sovvenzioni con cessione
del quinto dello stipendio ed ha introdotto la possibilita' di
accedere a piccoli prestiti annuali e biennali.
Tali novita' di rilievo hanno comportato per i collaboratori del
settore il loro apprendimento per approntare la circolare
illustrativa della nuova configurazione dell'istituto con relative
istruzioni sulle modalita' di accesso, per fornire consulenza al
personale regionale sulle ipotesi piu' favorevoli di ottenimento dei
prestiti in argomento, per istruire e gestire anche con procedura
informatica le richieste di sovvenzione e prestito.
Di rilievo infine, in previsione della complessita' ed innovativita'
della modifica strutturale e normativa del trattamento spettante a
seguito della cessazione del rapporto di lavoro, e' stato l'impegno
per l'aggiornamento in senso evolutivo della costruzione legislativa
del passaggio nel settore pubblico dalla indennita' premio di
servizio al trattamento di fine rapporto (TFR) di natura privatistica
con il connesso avvio della previdenza complementare.
Valutazione e Sistemi incentivanti
L'ambito di attivita' ordinaria della presente area attiene, da un
lato, alla implementazione, monitoraggio e controllo del sistema di
valutazione delle posizioni e prestazioni dirigenziali (affiancate
dalla istruttoria e gestione dei relativi incarichi in sede di
conferimento e rinnovo), dall'altro lato, al sistema incentivante del
personale non dirigenziale. La presente area si e' caratterizzata, in
particolare, per le seguenti azioni:
- regolamentazione della retribuzione di posizione per i dirigenti
comandati dal comparto Sanita';
- definizione delle modalita' del flusso informativo sulla
retribuzione di posizione e di risultato spettante ai dirigenti in
comando da altre amministrazioni del comparto Regioni-Enti locali;
- avvio della procedura e della modalita' di determinazione ed
erogazione degli incentivi per la attivita' di progettazione e
pianificazione - istruttoria e messa in pagamento degli incentivi per
i progetti e gli atti di pianificazione realizzati;
- istruttoria e messa in pagamento dei compensi spettanti per
attivita' svolte in condizioni particolarmente disagiate in
attuazione delle integrazioni apportate all'accordo con le
rappresentanze sindacali a fine anno 1998;
- implementazione, con connessa predisposizione degli strumenti,
accompagnamento e verifica sulla omogeneita' di applicazione del
nuovo accordo decentrato stipulato nel luglio 1998 a titolo di
transitorieta' e sperimentalita' verso il nuovo contratto collettivo
decentrato integrativo di lavoro.
Nell'ambito delle attivita' di elaborazione si segnalano quelle
riferite alla quantificazione dei Fondi per la produttivita' ed il
miglioramento dei servizi e delle altre voci rientranti nel salario
accessorio in ordine al personale dei Centri di Formazione
professionale regionali trasferito ai Comuni e loro consorzi e in
ordine al personale trasferito alle Aziende regionali per il diritto
allo studio.
Relativamente ai dipendenti del Centro Operativo Ortofrutticolo sono
state elaborate tabelle comparative con i trattamenti stipendiali
corrisposti ai medesimi, preordinate sia alla determinazione
dell'eventuale entita' ad essi dovuta a titolo di produttivita' per
l'anno 1998 sia per la quantificazione del trattamento economico e
dell'eventuale assegno a differenza spettante in previsione del loro
trasferimento con decorrenza 1/1/2000.
L'area e' stata coinvolta in due ambiti di rilievo:
- nella istruttoria per la individuazione dei compiti del Nucleo di
supporto alla valutazione costituito con delibera di Giunta regionale
che li ha ricondotti alla tipologia di assistenza/consulenza al
Comitato di Direzione per la verifica sulla congruita' e coerenza
della metodologia in uso per la valutazione delle posizioni e
prestazioni dirigenziali, per la delineazione del sistema permanente
di valutazione previsto dal Contratto sul nuovo ordinamento
professionale, per la definizione di criteri relativi alla
graduazione delle posizioni organizzative e all'apprezzamento delle
prestazioni dei titolari delle medesime;
- nello studio, congiuntamente al Nucleo e alla Direzione generale
Organizzazione, e nella elaborazione delle proposte e della
documentazione utile da sottoporre al confronto con le rappresentanze
sindacali per addivenire alla stipulazione del Contratto collettivo
integrativo decentrato la cui preintesa e' stata sottoscritta nel
mese di dicembre 1999.
A seguito dell'istituzione del Nucleo si e' provveduto a sottoporre
al medesimo per la definizione della relativa classificazione l'esito
della istruttoria sul contenuto delle funzioni e delle connesse
responsabilita' di posizioni dirigenziali di nuova istituzione o
ridisegnate nel rispettivo sistema di competenze.
Sistema informativo delle risorse umane (SIRU)
L'area, in quanto connotata da un rilevante carattere di
trasversalita', risponde alle esigenze e richieste provenienti dalle
strutture interne ed esterne alla Direzione generale Organizzazione.
Nella sfera delle attivita' ordinarie si ricomprendono la
manutenzione anche evolutiva, per l'applicazione di istituti nuovi o
di modifiche, delle procedure informatizzate unitamente alla
assistenza all'utenza nella gestione delle stesse, l'estrazione ed
elaborazione dei dati riguardanti tutte le tipologie contrattuali, la
manutenzione della procedura di trasmissione dei dati relativi al
personale per l'aggiornamento delle pagine Internet, la elaborazione
del conto annuale (esercizio 1998) per l'inoltro al Ministero del
Tesoro, il coordinamento per i corsi di formazione informatica ai
collaboratori del Servizio.
La sfera delle attivita' straordinarie si e' articolata nelle
seguenti azioni:
- aggiornamento della banca dati con il nuovo inquadramento del
personale in ottemperanza al nuovo ordinamento professionale ed
adeguamento di tutte le procedure di gestione interessate dalla nuova
classificazione del personale;
- aggiornamento del software presente sulle attrezzature in uso per
prevenire malfunzionamenti in relazione al passaggio all'anno 2000;
- gestione della acquisizione, per l'aggiornamento, della
strumentazione informatica del Servizio con relativa attivita' di
assistenza per l'installazione e formazione del personale sull'uso di
strumenti di office automation;
- gestione dell'immissione su Intranet di tutta la documentazione,
oggetto di informazione di interesse del personale regionale;
- analisi informativa per predisporre la trasmissione periodica dei
dati al controllo di gestione;
- realizzazione della pubblicazione "VIII Rapporto sul personale e
l'organizzazione" con successivo inserimento su Internet;
- partecipazione al "Progetto Euro" e realizzazione delle attivita'
conseguenti attinenti al personale;
- estrazione, elaborazione e caricamento sul software predisposto dal
Dipartimento della Funzione pubblica per l'inoltro al medesimo dei
dati relativi a permessi, distacchi ed aspettative per motivi
sindacali dei dipendenti regionali.
Attivita' trasversali al Servizio
Nell'ambito del Servizio in ordine ad attivita' e tematiche di
rilevanza trasversale sono stati costituiti gruppi di lavoro per
favorire un maggiore coordinamento ed attivare le opportune sinergie
fra le aree e/o competenze e professionalita' necessarie alla
realizzazione di un progetto o di un prodotto.
I gruppi attivati hanno lavorato sulle sottoarticolate tematiche:
- raccordo e coordinamento per l'estrapolazione e la trasmissione
all'INPDAP su software all'uopo predisposto delle informazioni utili
al fine di consentire all'Istituto previdenziale di operare la
ricostruzione della posizione assicurativa e del montante
contributivo di ciascun dipendente regionale iscritto;
- approfondimento sulle nuove disposizioni in tema di semplificazione
della documentazione amministrativa, con particolare riferimento alla
normativa in materia di autodichiarazione; predisposizione di un
manuale normativo di supporto agli operatori;
- adeguamento della procedura informatica sul trattamento provvisorio
di pensione e sulla chiusura previdenziale per l'inclusione nella
quantificazione pensionistica di quanto corrisposto in dipendenza del
rapporto di lavoro attraverso l'analisi delle voci di salario
accessorio e la verifica sulla corrispondenza con gli imponibili
delle denunce annuali.
Il Servizio ha inoltre partecipato alla stesura di un testo di
riordino della legislazione regionale riguardante il rapporto di
lavoro, dall'assunzione alla cessazione dello stesso, con particolare
riferimento alla disciplina della dirigenza regionale, tenendo conto
delle modifiche ed integrazioni apportate al DLgs 29/93 dal DLgs
80/98.
Esperienze innovative promosse nel corso del 1999
Il Servizio e' stato coinvolto nell'iniziativa promossa dal
Dipartimento della Funzione pubblica "Ripensare il lavoro pubblico"
finalizzata ad accompagnare le Amministrazioni in un percorso volto a
migliorare le competenze di direzione e di gestione del personale,
valorizzando le esperienze positive realizzate, confrontando le
metodologie adottate, mettendo a punto modelli di riferimento.
Il Servizio ha contribuito alla realizzazione in collaborazione con
l'Istituto per il Lavoro di un progetto di intervento
sull'organizzazione del lavoro con l'obiettivo di sviluppare e
sostenere il cambiamento organizzativo, tramite modalita'
partecipative, per la valorizzazione del ruolo, della
professionalita' e delle competenze delle lavoratrici e dei
lavoratori.
Si segnala inoltre la partecipazione ai gruppi di lavoro attivati per
l'analisi di fattibilita' di due progetti promossi con l' "Agenda per
la modernizzazione": uno attinente alla ipotesi di decentramento alle
Direzioni generali di funzioni ed attivita' in materia di personale;
l'altro sulla analisi per l'implementazione di un sistema di
incentivazione correlato al raggiungimento di obiettivi di
miglioramento organizzativo.
E' stato svolto infine il coordinamento del gruppo costituito,
nell'ambito del "Progetto formazione-intervento per la costruzione di
un sistema permanente di valutazione", per lo studio degli strumenti
idonei all'attuazione della progressione economica orizzontale
all'interno delle categorie di inquadramento del personale.
Servizio Sviluppo organizzativo, Formazione e Mobilita'
L'attivita' svolta dal Servizio nel corso del 1999 e' illustrata
articolandola per aree, con ulteriori suddivisioni per ambiti, ove
necessario, come di seguito indicato:
Gestione delle strutture organizzative e della dotazione organica
A) Adeguamento delle risorse e delle strutture e supporto ai processi
di decentramento e delega di funzioni amministrative secondo i
principi indicati dalla L.R. 3/99
Il Servizio, in tale ambito, ha realizzato le seguenti attivita':
- riduzione della dotazione organica dirigenziale;
- determinazione delle risorse e dei criteri di gestione per il
personale relativo alle Strutture speciali della Giunta regionale
estendendo a queste strutture i principi della gestione per budget
gia' applicati alle Direzioni generali;
- in relazione al conferimento di funzioni agli Enti locali e alle
CCIAA previsto dalla L.R. 3/99, e' stata curata l'attivita' di
istruttoria per l'individuazione e l'attuazione del trasferimento del
personale regionale assegnato all'esercizio di dette funzioni ed e'
stata avviata la concertazione con i sindacati, secondo il dettato
del Contratto collettivo.
B) Attivita' di gestione ordinaria dei fattori organizzativi e dei
fabbisogni di personale
Il Servizio ha curato la gestione amministrativa delle strutture
organizzative a livello di ufficio e della dotazione organica
dell'Ente, anche in attuazione del dettato normativo; la gestione
relativa alla banca dati e i reporting sulla dotazione organica e
sulle strutture organizzative; la gestione dei budget delle risorse
umane con aggiornamento dei criteri dei costi standard, rivalutazione
dei budget assegnati alle Direzioni generali e del tetto di spesa
complessivo.
C) Attivita' straordinaria di applicazione di istituti dei Contratti
collettivi nazionali di lavoro entrati in vigore nel corso del 1999
In tale ambito:
- si e' proceduto alla prima applicazione del nuovo ordinamento
professionale, riarticolando la dotazione organica secondo il nuovo
sistema di classificazione e provvedendo a collocare il personale in
servizio alla data di stipulazione del CCNL, nella categoria e alla
posizione economica corrispondente alla ex qualifica professionale e
al trattamento economico fondamentale in godimento;
- e' stata elaborata la proposta di criteri per la definizione di
nuovi profili professionali funzionali alla struttura organizzativa
della Regione Emilia-Romagna e per la descrizione delle posizioni
organizzative secondo i principi generali previsti dal Contratto
collettivo;
- e' stata avviata l'istruttoria per l'avvio della progressione
orizzontale all'interno delle categorie di classificazione del
personale e per la progressione verticale per il passaggio alle
categorie superiori;
- e' stato ridefinito il tetto di spesa del personale a seguito degli
incrementi tabellari previsti dal nuovo Contratto collettivo
nazionale di lavoro.
Reclutamento, riqualificazione e sviluppo professionale del personale
per l'adeguamento delle risorse umane dell'Ente
Procedure di reclutamento
Durante tutto il 1999 il Servizio e' stato occupato nella rilevazione
e pianificazione dei fabbisogni professionali presso le singole
Direzioni generali al fine di consentire la puntuale assegnazione
delle unita' provenienti dalle procedure concorsuali gia' concluse e
di quelle gia' programmate e di prossimo svolgimento.
E' stato completato il programma 1999 dei concorsi previsto dalla
L.R. 2/97 e dal Piano occupazionale 97/98, che ha coinvolto
complessivamente - nell'anno 1999 - 45 procedure concorsuali - tra
concorsi pubblici e processi selettivi relativi alle ex VI, VII e
VIII qualifiche funzionali -.
In esito alle procedure di cui sopra ed a quelle concluse nel 1998
relativamente alla ex III, IV e V q.f., hanno fatto ingresso
nell'Ente dall'esterno o migliorato la propria posizione
professionale, complessivamente n. 484 unita' di personale.
La formazione per processi selettivi interni, relativi ai
corsi-concorso per l'accesso alle ex qualifiche VI e VII, ha
consentito di sensibilizzare alle tematiche base delle competenze di
ruolo circa 1350 collaboratori che hanno partecipato alla fase
preselettiva; l'attivita' di corso-concorso vera e propria,
articolata su due moduli, uno disciplinare diversificato per profilo
e uno di natura gestionale/organizzativa o di socializzazione
organizzativa, ha poi consentito di formare circa 550 collaboratori.
Il Servizio ha poi assicurato la gestione ordinaria relativa alla
mobilita' interna, ai comandi e ai trasferimenti da e verso altri
Enti. In tale ambito sono state complessivamente movimentate n. 93
unita' di personale in entrata (62 comandi e 43 trasferimenti di cui
12 previo periodo di comando) e n. 36 unita' di personale in uscita
(19 comandi e 21 trasferimenti di cui 2 previo periodo di comando).
Fra i dati sopraesposti, si segnalano le acquisizioni effettuate in
attuazione dell'intesa intervenuta tra la Regione Emilia-Romagna e
l'Istituto Giovanni XXIII, relativamente ad unita' di personale
appartenente alla ex IV ed ex V q.f.. In particolare le acquisizioni
di unita' appartenenti alla ex IV q.f. hanno permesso la conclusione
del programmato turn-over dei lavoratori addetti alle portinerie,
procedendo alle assegnazioni degli stessi presso altre strutture
regionali.
Inoltre si e' provveduto alla liquidazione dei compensi ai componenti
delle commissioni esaminatrici dei processi selettivi interni e dei
concorsi pubblici che si sono conclusi nel corso dell'anno, per un
importo di Lit. 620.000.000.
Nell'ambito dell'attivita' ordinariamente svolta dal Servizio e'
stata curata l'assunzione e la conferma delle 98 unita' di personale
alle Strutture speciali della Giunta, di cui 28 con contratto ai
sensi dell'art. 46 dello Statuto e 70 con attribuzione dell'assegno a
differenza; sono state effettuate n. 197 assunzioni di personale a
tempo determinato.
Per quanto attiene le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo
pieno a tempo parziale e viceversa, il Servizio ha assicurato la
gestione ordinaria dei processi; al 31/12/1999 sono 118 le unita' con
tale rapporto di lavoro, dei quali n. 36 attivati nel corso del 1999.
A) Azioni di formazione e aggiornamento del personale
Oltre agli interventi sopra indicati, nel corso del 1999 sono state
affrontate necessita' strutturali, quali l'avvio del sistema di
decentramento della formazione settoriale tecnico-specialistica con
l'ausilio dei Referenti di Direzione per formazione interna e
formazione informatica, e la sperimentazione concreta del sistema
della docenza interna.
E' stata inoltre potenziata l'attivita' di formazione a supporto dei
processi di riorganizzazione delle strutture, quali ad esempio il
supporto formativo fornito alla riorganizzazione Servizio Turismo.
Per quanto riguarda il personale che e' stato inserito nei ruoli
dell'Ente a seguito di procedure concorsuali, e' stata elaborata ed
avviata la prima fase del progetto formativo - rivolto alle strutture
al cui interno sono inserite nuove unita' - volto a favorire
l'inserimento dei neo-assunti. La seconda fase, rivolta ai nuovi
collaboratori, e' inclusa nel 2000.
Si e' invece conclusa la seconda fase del medesimo progetto formativo
specificatamente rivolto a n. 10 unita' appartenenti alla ex V q.f -
assunte nel corso del 1998 ai sensi della Legge 482/68 -.
Per corrispondere all'esigenza di omogeneizzazione e valorizzazione
del ruolo svolto dalle Segreterie di Direzione dell'Ente e'
proseguita la specifica formazione del personale addetto.
Le azioni di sviluppo di competenze strategiche si sono focalizzate
soprattutto sull'area della dirigenza e direttiva. Per l'area
direttiva e' proseguita l'attivita' formativa - che ha coinvolto
ulteriori 260 collaboratori nel 1999 - volta a promuovere una nuova
cultura dell'organizzazione del lavoro, attraverso la
sensibilizzazione su metodologie relative al monitoraggio della
gestione, al lavoro per progetti e al lavoro di gruppo, il cui
completamento e' previsto per l'anno 2000.
Per l'area della dirigenza si e' completato il percorso formativo
relativo all'acquisizione di competenze manageriali: in particolare
"Il ruolo dei dirigenti nelle logiche di valorizzazione delle risorse
umane femminili e maschili", "Il project management", "Il
coordinamento di gruppi di lavoro", "La negoziazione" e si e' attuato
il piano di formazione, informazione e divulgazione "Euro" in cui
sono stati coinvolti tutti i dirigenti regionali.
Di particolare rilievo, poi, la prima parte di un percorso di
formazione-laboratorio rivolto a circa 100 dirigenti regionali sulle
tematiche dello "sviluppo dell'organizzazione attraverso la
valorizzazione delle competenze delle persone", volto a favorire
nella dirigenza regionale lo sviluppo diffuso di una cultura e di una
competenza della valutazione e dei relativi processi ed alla
costruzione condivisa di un sistema di valutazione permanente dei
collaboratori.
Si e' poi sperimentato un innovativo percorso di
formazione-intervento rivolto a dirigenti senza responsabilita' di
struttura sulla autovalutazione e valorizzazione delle competenze
dirigenziali individuali, che si prefigura come una vera e propria
azione di strumentazione counseling personalizzato.
Sempre a livello di prima sperimentazione sono stati formati circa 40
collaboratori di ex VI e VII q.f. in materia di bilancio e
contabilita' regionale, utilizzando proficuamente la metodologia di
formazione a distanza assistita.
La programmazione di attivita' formative in area informatica ha
consentito di proseguire l'aggiornamento per diverse fasce di
professionalita' su strumenti standard (Windows e Office
professionale) e di incrementare la formazione su Internet e
strumenti di rete. Si e' sperimentata anche una formula formativa
orientata alla funzione dirigenziale, con contenuti relativi ai
concetti e alle funzioni di base dei principali pacchetti e
introduzione alle funzionalita' di rete.
Nell'ambito del trattamento dell'informazione cartografica e
georeferenziata si sono formati utenti delle Direzioni generali che
per caratteristiche professionali devono visualizzare dati
georeferenziati e compiere analisi su dati territoriali tramite il
software GIS Arc View. Utenti piu' specializzati sono stati
addestrati all'uso di ARC/INFO, piattaforma GIS per lo sviluppo di
applicazioni in molteplici settori.
Particolare rilievo ha rivestito il piano formativo "Euro" che ha
consentito di supportare l'introduzione delle innovazioni richieste
in materia. Il piano ha coinvolto tutta la struttura regionale. In
particolare vanno ricordate le iniziative volte a formare gli
"Eurotutors", veri e propri formatori per tutti i colleghi,
unitamente agli interventi rivolti ai Referenti di Servizio al
personale della Direzione generale Risorse finanziarie e strumentali
ed ai dirigenti.
E' stato inoltre prodotto un specifico corso interattivo di
autoformazione su supporto CD, distribuito a tutti i dipendenti.
Sicurezza nell'ambiente di lavoro
Nel corso del 1999 si e' particolarmente operato su alcuni filoni
principali:
1. approfondimento della valutazione dei rischi;
2. fornitura dispositivi di protezione individuale;
3. formazione/informazione;
4. supporto al medico competente per l'organizzazione della
sorveglianza sanitaria.
1. Approfondimento della valutazione dei rischi
Questa attivita' e' stata realizzata in parte autonomamente, in parte
tramite affiancamento di societa' di consulenza, ed ha comportato
l'effettuazione di sopralluoghi di carattere generale, su
problematiche specifiche (di iniziativa o su segnalazione) e
misurazioni di parametri ambientali.
In particolare tali valutazioni hanno riguardato il completamento
delle rilevazioni delle postazioni con uso di videoterminale, la
stamperia (rumore, microclima), l'UMA di Bologna, tre vivai, le
numerose case di guardia e magazzini idraulici di competenza degli
SPDS di Bologna e Ravenna, lo SPA di Parma, il magazzino della
Protezione civile di Tresigallo (rumore, amianto, PCB), la torre di
Via A. Moro n. 38 (microclima, valutazione rischio incendio e
procedura di evacuazione, principio di incendio del 16o piano), gli
stabili di Viale Silvani n. 6 (autorimessa), Viale Silvani n. 4/3
(vie ed uscite di emergenza, centrale termica, macchinario per
l'archiviazione del cartografico), Via dei Mille n. 21 (centrale
termica), archivio di San Giorgio di Piano (prevenzione incendi).
2. Fornitura dispositivi di protezione individuale
Si e' completata ed approfondita la rilevazione dei DPI da acquisire,
al fine dotare il personale impegnato in attivita' considerate a
rischio dei necessari dispositivi di sicurezza.
3. Formazione ed informazione
Nell'anno 1999 si e' intensificata la formazione degli addetti della
sicurezza - ulteriori 118 collaboratori sono stati formati quali
addetti al pronto soccorso, 72 alla prevenzione incendi - 2 ulteriori
interventi sono stati rivolti alle figure con responsabilita'
organizzative - 1 corso ha visto coinvolti 20 dirigenti, mentre
l'altro ha consentito di formare i referenti di Direzione (19
unita').
Si e' effettuato il coordinamento dell'attivita' di
formazione-laboratorio sul DLgs 494/96 (sicurezza nei cantieri) che
ha coinvolto gli SPDS.
Sono state concluse tutte le procedure previste per l'affidamento dei
servizi di:
- corsi di guida sicura per gli autisti del Consiglio e della Giunta
e per i collaboratori degli SPDS;
- produzione di un CD-ROM a sostegno della formazione degli addetti
al videoterminale;
- fornitura di ulteriori corsi di primo livello e di approfondimento
riguardanti il primo soccorso;
- diverse azioni formative (dirigenti, formatori, Ufficio Prevenzione
e Protezione).
4. Supporto al medico competente
Si e' supportata l'attivita' del medico competente, che ha eseguito
accertamenti sanitari per 185 collaboratori.
Attivita' a supporto e in collaborazione con altre strutture ed Enti
Nel corso del 1999 e' stato di particolare rilievo lo svolgimento di
attivita' di consulenza e supporto a specifiche Direzioni e Aree
soprattutto ai fini dell'attuazione e della successiva gestione delle
deleghe previste dalle relative leggi regionali di settore e dalla
L.R. n. 3/99 "Riforma del sistema regionale e locale":
- in materia di agricoltura, si e' conclusa l'attivita' di
negoziazione con le Provincie e con le organizzazioni sindacali per
l'avvio della sperimentazione organizzativa ai fini dell'integrazione
tra le strutture regionali e provinciali impegnate in materia di
agricoltura in attuazione della L.R. 15/97;
- sono stati ridefiniti i finanziamenti agli Enti locali destinatari
di deleghe in materia di Turismo e Formazione professionale e alle
Aziende regionali per il diritto allo studio universitario;
- e' stato fornito il necessario supporto all'avviamento della
Agenzia Emilia-Romagna Lavoro attraverso la partecipazione alla
definizione dei criteri organizzativi e la realizzazione della
procedura concorsuale per l'inserimento del personale amministrativo
gia' in servizio con contratto a tempo determinato presso l'Agenzia
regionale per l'impiego, cosi' come e' stato fornito il supporto
all'acquisizione delle strutture e del personale del Centro operativo
ortofrutticolo, in particolare tramite la realizzazione della
procedura di acquisizione di detto personale.
Attivita' trasversali del Servizio, particolarmente rivolte alla
partecipazione a processi di innovazione attivati nell'Ente
L'attivita' del Servizio e' stata focalizzata sulle analisi di
fattibilita' dei progetti della "Agenda per la modernizzazione", in
particolare:
- Progetto trasversale 1 - Definizione dei progetti di miglioramento
organizzativo e tecnologico delle Direzioni generali.
- Progetto trasversale 3 - Decentramento funzioni di provveditorato
alle Direzioni generali.
- Progetto trasversale 4 - Nuove leve flessibili a disposizione delle
Direzioni generali per la gestione del personale regionale;
nell'attivita' di analisi e' stato preso in considerazione anche il
processo di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a
tempo parziale e viceversa; le fasi attuative avverranno a partire
dal 2000.
- Progetto trasversale 10 - Verifica e messa a punto dei sistemi di
trasferimento alle imprese Progetto settoriale 19 - Rimodulazione
organizzativa Assessorato alla Sanita'.
Inoltre sono state realizzate attivita' dirette alla definizione dei
seguenti progetti:
- Progetto speciale di supporto all'avvio della sperimentazione
organizzativa da parte dei Servizi provinciali Agricoltura, in
applicazione della L.R. 15/97; e' stata avviata inoltre la
progettazione per la costituzione ed il funzionamento
dell'Osservatorio qualita' sulla medesima sperimentazione.
- Progetto di telelavoro, completamento dei confronti con le
organizzazioni sindacali e sigla dell'accordo inserito nel contratto
collettivo decentrato, partecipazione al gruppo di lavoro presso il
Dipartimento della Funzione pubblica.
- Progetto di ricerca-intervento "Organizzazione del lavoro e
variabile di genere", che si inserisce nelle attivita' di innovazione
finalizzate al miglioramento dell'organizzazione del lavoro
regionale. Si tratta di una sperimentazione di sviluppo
organizzativo, incentrata sull'analisi dei processi lavorativi reali
e non solo formali, con particolare attenzione alla cultura
dell'organizzazione, al clima organizzativo, alla motivazione del
personale, anche in attuazione del piano di azioni positive
presentato dal Comitato aziendale pari opportunita'.
Nel corso del 1999 il Servizio e' stato anche impegnato
nell'attivazione di istituti previsti dal Contratto collettivo
nazionale 1999/2001 comparto Regioni e Autonomie locali. In tale
ambito, il Servizio ha partecipato alla delegazione trattante per la
stipulazione del Contratto decentrato integrativo della Regione
Emilia-Romagna realizzando attivita' istruttoria, progettuale e
gestionale per le parti contrattuali di competenza.
Il Servizio e' stato inoltre presente nei seguenti gruppi di lavoro
interdirezione:
- controllo di gestione;
- tavolo dei referenti per i sistemi informativi;
- attivita' internazionali della Regione Emilia-Romagna;
- partecipazione al gruppo di lavoro per la realizzazione di un
sistema di qualita' in base alla Norma ISO 9001 riguardante
l'Assessorato al Lavoro, Formazione, Scuola e Universita'.
Oltre alla attivita' di coordinamento generale della direzione, la
Direzione generale direttamente si e' occupata delle seguenti aree
tematiche:
Area delle relazioni sindacali
E' stata assicurata la gestione delle relazioni sindacali, attraverso
l'adempimento degli obblighi di informazione, e le attivita' di
concertazione e di contrattazione con i rappresentanti sindacali del
comparto e dell'area della dirigenza.
Il direttore generale, quale Presidente della delegazione trattante
di parte pubblica, ha condotto la negoziazione per la stipulazione
di:
- un Accordo aziendale di relazioni sindacali, calibrato sulle
peculiarita' dell'Ente, nel rispetto dei vincoli della normativa
nazionale (pre-intesa siglata nel dicembre 1999);
- un Contratto collettivo decentrato integrativo di lavoro, in
attuazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro 1998-2001 e
del Contratto collettivo nazionale di lavoro sul nuovo ordinamento
del personale (pre-intesa siglata nel dicembre 1999).
Inoltre la Direzione generale ha curato direttamente una attivita' di
intensa concertazione con i rappresentanti sindacali del comparto,
con i quali si e' raggiunto un accordo (dicembre 1999) in ordine a:
- pianificazione delle posizioni organizzative nell'Ente Regione
Emilia-Romagna;
- orario di lavoro e servizio di mensa;
- criteri generali per la gestione della mobilita' interna;
- attivazione di un fondo di solidarieta'.
Nel corso dell'anno e' stato rilevante poi il coinvolgimento e
l'impegno del Direttore generale in seno al Comitato di settore del
comparto Regioni-Enti locali, organismo con poteri di indirizzo nei
confronti dell'ARAN nell'ambito della contrattazione collettiva.
L'attivita' della Direzione a livello nazionale e' stata
considerevole anche sotto l'aspetto della partecipazione al
Coordinamento nazionale di raccordo tra le Regioni, struttura di
confronto e dibattito per l'applicazione degli istituti contrattuali
e legislativi interessanti il rapporto di lavoro dei dipendenti
regionali.
La Direzione generale, poi, sempre nell'area delle relazioni
sindacali, ha assicurato, quale attivita' ordinaria:
- il calcolo del monte-ore dei permessi sindacali e il monitoraggio
sugli stessi;
- la gestione dell'archivio dei dirigenti sindacali;
- il controllo sulla corretta applicazione dei diritti sindacali e
gli adempimenti connessi (in particolare in occasione di scioperi,
assemblee ecc.);
- la consulenza in materia di relazioni sindacali agli enti
dipendenti.
In particolare, sotto questo ultimo riguardo, nel corso del 1999 la
Direzione generale ha attivato un piu' stretto rapporto con gli enti
dipendenti della Regione Emilia-Romagna, al fine di omogeneizzare le
politiche di gestione del personale, e ha promosso la costituzione di
un "Organismo di coordinamento tra la Regione, l'Azienda regionale di
navigazione interna e i Consorzi Fitosanitari di Modena, Reggio
Emilia, Parma e Piacenza".
Tale organismo si riunisce periodicamente per confrontarsi sugli
istituti contrattuali ed e' presieduto dal Direttore generale
all'Organizzazione.
Contenzioso del personale
La Direzione generale ha curato la gestione delle procedure di
conciliazione attivate dal personale.
Tali procedure in parte sono state promosse in sede sindacale, in
attuazione del "Protocollo di intesa per una procedura di
conciliazione in sede sindacale delle controversie individuali e
collettive di lavoro", siglato nel luglio 1996: in tale ambito la
Direzione generale ha costituito le relative Commissioni di
conciliazione, provvedendo a coadiuvarle.
Altre procedure di conciliazione sono state attivate dai dipendenti
in sede amministrativa, quale fase obbligatoria prima di adire
l'Autorita' giudiziaria, ai sensi degli artt. 69 e 69 bis del DLgs
29/93: la Direzione generale ha curato la redazione delle prescritte
osservazioni per l'Ufficio provinciale del lavoro e ha provveduto a
predisporre tutti gli atti necessari per addivenire al tentativo di
conciliazione, intervenendo con un proprio funzionario nei Collegi di
conciliazione.
La struttura della Direzione ha inoltre provveduto, coordinandosi con
l'Ufficio legale della Direzione generale agli Affari istituzionali e
legislativi, a curare l'istruttoria relativa ai ricorsi presentati,
in materia di stato giuridico e trattamento economico, dal personale
regionale davanti all'Autorita' giudiziaria, supportando i legali
dell'Ente.
La struttura della Direzione generale ha inoltre curato anche nel
corso dell'anno 1999, le seguenti attivita':
- assistenza alla dirigenza regionale in ordine alle responsabilita'
disciplinari del personale;
- cura diretta di procedimenti disciplinari per le fasi di propria
competenza;
- verifiche e adempimenti in ordine ad altre responsabilita' dei
dipendenti regionali (penali, amministrative ecc.).
Attivita' legate a processi di innovazione dell'Ente
La Direzione generale ha partecipato alla fase di coordinamento
generale e di elaborazione dei seguenti progetti dell'Agenda per la
modernizzazione:
- Progetto trasversale n. 1 "Definizione dei progetti di
miglioramento organizzativo e tecnologico delle Direzioni generali",
in collaborazione con la Direzione generale Sistemi informativi e
Telematica.
- Progetto trasversale n. 4 "Decentramento di funzioni di gestione
operativa del personale alle Direzioni generali".
- Progetto trasversale n. 9 "Verifica e messa a punto dei sistemi di
programmazione negoziata", in collaborazione con le Direzioni
generali Programmazione e Pianificazione urbanistica e Affari
istituzionali e legislativi.
- Progetto trasversale n. 10 "Verifica e messa a punto dei sistemi di
trasferimento di incentivi alle imprese", in collaborazione con le
Direzioni generali Cultura e Turismo, Attivita' produttive e
Agricoltura.
- Progetto Settoriale n. 2 "Semplificazione e integrazione delle
procedure di pagamento degli aiuti comunitari alle imprese agricole:
progettazione e avvio dell'organismo pagatore regionale", in
collaborazione con le Direzioni generali Agricoltura e Affari
istituzionali e legislativi.
- Progetto settoriale n. 19 "Rimodulazione organizzativa
dell'Assessorato Sanita'", in collaborazione con la Direzione
generale Sanita'.
Inoltre, assieme alla Direzione generale Affari Istituzionali, la
direzione ha attivato la fase preliminare all'implementazione
dell'Osservatorio sulla riforma amministrativa, sulle strutture
organizzative e sulle politiche del personale, previsto dall'art. 9
della L.R. 3/99.
RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI
Al fine di ridurre i tempi di pagamento delle fatture emesse dai
fornitori delle Aziende sanitarie ed ospedaliere e' stata
perfezionata un'operazione complessa in favore delle Aziende stesse.
L'obiettivo e' quello di regolarizzare i pagamenti relativi alle
fatture scadute al 31/12/1998 e mantenere per il futuro i pagamenti a
180 giorni. Trattasi in effetti di una operazione di sconto fatture a
costo limitato per i fornitori che prevede l'accollo degli interessi
da parte della Regione al tasso prefissato dell'"Euribor sei mesi",
+0,40.
Le fatture scadute a tutto il 1998 ammontano a 1.700 miliardi.
La durata dell'operazione e' stata stimata in tre anni e quindi nel
2002, con l'attivazione dei finanziamenti previsti dallo Stato sui
disavanzi sanitari, i pagamenti saranno quantomeno a regime nel
limite dei 180 giorni.
A fronte del recupero della capacita' contrattuale, favorito dalla
definizione dei tempi certi per il pagamento, e' stato configurato un
accordo con le Aziende sanitarie al fine di favorire la revisione dei
contratti pluriennali in essere, la risoluzione dei contenziosi e la
definizione dei relativi interessi di mora, nonche' con l'obiettivo
di una riduzione dei costi per beni e servizi nell'arco del triennio.
L'obiettivo dei minori costi, logicamente perseguito attraverso un
attento controllo dei prezzi applicati alle forniture, consentira' di
effettuare l'operazione finanziaria senza oneri considerevoli per il
sistema Regione.
Alla fine del 1999 e' stata esperita una gara a trattativa privata,
previa pubblicazione di bando, per l'affidamento del Servizio di
Tesoreria regionale per il periodo 1/1/2000 - 31/12/2003.
La gara e' stata aggiudicata al raggruppamento d'impresa Rolo Banca
1473 SpA (capofila), Banca Popolare per l'Emilia-Romagna e Banca
Popolare di Verona-Banco San Geminiano e San Prospero.
La gara e' stata impostata puntando, oltre che sui normali parametri
che regolano la tesoreria (tassi attivi e passivi, valute ecc.) anche
sulla fornitura di un'ampia gamma di servizi.
Questa impostazione ha permesso di ottenere un servizio di tesoreria
assolutamente gratuito (non vengono piu' pagati neppure gli oneri
forfetari per rimborso spese postali, telegrafiche e fiscali) nonche'
di avere a disposizione:
- servizio gratuito di gestione delle entrate per incasso tasse
automobilistiche con apposite procedure, nonche' servizio di
supporto, consulenza ed assistenza per operazioni di riscossione
tasse in merito alla nuova fiscalita' regionale;
- plafond, nel quadriennio, fino a cinquemila miliardi per la
concessione di finanziamenti a tassi agevolati;
- svolgimento di pratiche di istruttoria per l'accesso a contributi
regionali, nonche' l'erogazione degli stessi;
- organizzazione di sportelli informativi presso tutti i tesorieri;
- messa a disposizione di servizi informatici e telematici;
- prodotti dedicati per leasing e factoring;
- convenzione per i dipendenti regionali (condizioni di conto
corrente, gestioni patrimoniali, assistenza previdenziale e
assicurativa, ecc.);
- consulenza personalizzata sull'Euro;
- servizi di consulenza e brokeraggio assicurativo;
- ogni tipo di consulenza su operazioni finanziarie ordinarie e
straordinarie.
Servizio Patrimonio e Provveditorato
Nel corso del 1999 sono stati presentati alla Giunta due progetti di
legge relativi alla "Disciplina dei beni regionali" e alle
"Disposizioni in materia di forniture e servizi".
I progetti di legge approvati dalla Giunta, trasmessi al Consiglio
per la successiva discussione in aula e la definitiva approvazione,
sono stati ispirati dalla necessita' di garantire la trasparenza
nell'azione amministrativa sia nella gestione degli immobili che
nell'affidamento dei servizi e delle forniture di beni, di assicurare
efficacia, efficienza ed economicita' della gestione nonche' per
superare incertezze legislative e armonizzare in un contesto unitario
la disciplina delle procedure con le nuove normative nazionali ed
europee.
Conseguentemente agli obiettivi fissati negli anni precedenti dalla
Giunta, e' stato approvato il progetto definitivo per la
realizzazione della terza torre e indetto l'appalto ai sensi della
Legge 109/94.
Nel 2000 e' stato inaugurato il cantiere. I lavori dureranno 1400
giorni. L'opera costera' alla Regione Emilia-Romagna 100.000.000.000
e sara' finanziata con somme ricavate tramite l'alienazione del
patrimonio non strategico.
Al fine di realizzare i lavori di risanamento e di adeguamento
funzionale degli uffici di Via A. Moro n. 30, sara' necessario
trasferire tutti i collaboratori in altri uffici, per cui nel corso
dell'anno e' stata aperta una nuova sede in Via A. Moro n. 64. Si e'
proceduto all'adeguamento funzionale della sede e al trasferimento
nei locali della Direzione generale Cultura e Turismo.
Intensa e' stata l'attivita' di progettazione e di esecuzione lavori
per riqualificare gli uffici regionali ed adeguarli alla normativa
sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per tutti si ricordano gli interventi di ristrutturazione dell'SPDS
di Parma, gli uffici di Via A. Moro n. 38, Via dei Mille n. 21, con
la realizzazione di una bouvette, SPDS di Rimini e la sede del CFS di
Reggio Emilia.
La dismissione del patrimonio non strategico ha mantenuto un trend
positivo. L'introito che nel 1995 era di 300.000.000 annui si e'
elevato in un introito medio di 3.000.000.000, nel 1999 sono stati
alienati beni non strategici per 13.000.000.000.
Grande rilevanza ha inoltre avuto nell'attivita' del Servizio
l'attuazione del nuovo modello operativo per la gestione
dell'attivita' di provveditorato con la realizzazione del manuale
delle procedure.
Affermato il principio della delibera di programma che e' la base
dell'acquisizione di beni e servizi, sono stati ridisegnati i
processi d'acquisto, sono state identificate le principali criticita'
che portano ad allungare i tempi delle procedure eliminando i
processi ridondanti e migliorando l'efficienza decentrando funzioni
non strategiche per l'attivita' del Servizio.
Il Servizio Provveditorato e' stato individuato come settore
prioritario per la sperimentazione della "Agenda della
modernizzazione".
Individuando un nuovo ruolo del Provveditorato, come centro di
competenza per la gestione di tutti i tipi di gara, si e' rilevata la
necessita' di rendere piu' coerente il processo d'acquisto con le
responsabilita' attribuite a ciascun dirigente. Da cio' e' derivata
la scelta di sperimentare su tre Direzioni Generali la
predisposizione della delibera di programma di settore e la gestione
diretta degli acquisti con affidamento diretto.
Nell'arco del 1999 sono state indette otto gare soprasoglia
riguardanti prevalentemente l'assegnazione di strumenti informatici.
Infine e' continuata l'attivita' contrattualistica nei confronti
delle societa' di telecomunicazione. Approfittando della
liberalizzazione del mercato, si e' affiancato per la telefonia fissa
al contratto con la societa' Infostrada, un contratto "magnum", con
la Telecom. Nel secondo caso gli sconti sulle tariffe telefoniche si
aggirano sul 35%.
Per la telefonia mobile e' stata creata una rete aziendale mobile
sfruttando le tariffe agevolate sia della Tim che di Omnitel e
sfruttando il centralino della Regione in modo tale da trasformare da
fisso-mobile a mobile-mobile riducendo ulteriormente le tariffe piu'
elevate.
SANITA'
Nel corso del 1999 hanno inciso, sul sistema sanitario, importanti
provvedimenti, nazionali e regionali:
- DPR 23/7/1998 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10/12/1998
con il quale e' stato approvato il Piano sanitario nazionale per il
triennio 1998-2000.
- Legge n. 133 del 13/5/1999, che all'art. 10 ha conferito al Governo
delega ad emanare provvedimenti legislativi per l'abolizione dei
trasferimenti erariali destinati al finanziamento della spesa
sanitaria prevedendone la sostituzione con aumenti delle aliquote di
partecipazione all'addizionale IRPEF, accisa della benzina ed IVA,
all'interno del piu' vasto provvedimento di attuazione del
federalismo fiscale.
- DLgs n. 229 del 19/6/1999 che detta norme per la razionalizzazione
del Servizio sanitario nazionale.
- DLgs n. 517 del 21/12/1999 che disciplina il rapporto tra Servizio
sanitario nazionale ed Universita'.
- L.R. n. 3 del 21/4/1999 di riforma del sistema regionale e locale.
- Deliberazione del Consiglio regionale n. 1935 del 22/9/1999 di
approvazione del Piano sanitario regionale 1999-2001.
- Al fine di tradurre le indicazioni emergenti dal Piano sanitario
regionale in termini di governo regionale del processo, con
determinazione della Direzione generale Sanita' n. 3419 del 4/5/1999
sono stati costituiti i seguenti gruppi di lavoro per
l'approfondimento di tematiche specifiche in tema di assistenza
distrettuale, assistenza ospedaliera, dipartimento di prevenzione:
configurazione organizzativa, sistema di governance e sistema di
relazioni; piani per la salute: definizione operativa del contenuto,
modalita' di elaborazione e di coinvolgimento dei soggetti nella
elaborazione dei piani come sede e strumento per il processo di
programmazione negoziata; governo aziendale e governo
economico-finanziario.
- Deliberazione della Giunta regionale n. 2273 del 30/11/1999 di
approvazione del progetto di legge di modifica della L.R. 19/94 e
della L.R. 50/94, in adeguamento del DLgs 229/99 (L.R. n. 11 del
25/2/2000).
La Legge n. 448 del 23/12/1998 (Finanziaria) poi, in particolare,
all'art. 28 e nell'ambito del piu' generale "patto di stabilita'
interno" ha previsto misure di monitoraggio dei flussi finanziari del
Servizio sanitario e ha definito il percorso sia per la
quantificazione dei disavanzi relativi agli esercizi 1997 e
precedenti, sia per la valutazione della sottostima dei fabbisogni
per il 1998 e il 1999, anche al fine di pattuire le quote di
rispettiva competenza, dello Stato e delle Regioni, in merito alla
copertura degli squilibri finanziari accertati.
Per quanto riguarda i flussi finanziari, il monitoraggio dei dati al
31/12/1999 ha evidenziato un contenimento del tasso di crescita del
disavanzo finanziario del Servizio sanitario regionale all'interno
dei vincoli fissati.
Sulla base delle certificazioni prodotte dalle Regioni al Ministero
della Sanita' nel febbraio 1999, e' stata concordata, in sede di
Conferenza Stato-Regioni, sia l'entita' dei disavanzi e/o sottostime
che la misura del concorso dello Stato alla loro copertura. L'accordo
fa prevedere una situazione al 31/12/1999 in sostanziale equilibrio
per la nostra Regione, anche se, ad oggi, non e' stato ancora
sottoscritto il previsto "patto" tra il Governo e le singole Regioni
per la definizione delle concrete definitive assegnazioni.
Le risorse finanziarie messe a disposizione del Servizio sanitario
regionale per il 1999, con provvedimento CIPE del 6 agosto 1999, a
valere sul riparto complessivo effettuato di Lire 104.462,038
miliardi, ammontano a 7.915,791 miliardi, di cui 412,939 miliardi
sono rappresentati dalle entrate dirette e 325,922 miliardi
dall'acconto sul saldo attivo di mobilita' interregionale.
Rispetto alle disponibilita' complessive di 108.470,090 e' stato
operato un accantonamento di Lire 3.451,473 miliardi, di cui
1.614,654 miliardi (pari all'1,5%) per l'art. 28 della Legge 448/98
("patto di stabilita'"), 1.199,5 per "programmi di piano" e la
restante parte per spesa vincolata.
Nel corso dell'anno, si sono verificati aumenti di spesa legati ad
eventi non adeguatamente quantificati in sede di definizione del
fabbisogno finanziario che hanno indotto, con l'assestamento al
Bilancio dello Stato del 1999, ad apportare una variazione in aumento
del Fondo sanitario nazionale per ulteriori 4950 miliardi, di cui
392,034 a favore della Regione Emilia-Romagna, assegnati con
provvedimento del CIPE del 15 febbraio 2000.
Le risorse a disposizione del Servizio sanitario regionale sono state
quindi ridefinite in 7.810,106 miliardi, di cui:
- 7.568,964 miliardi di assegnazione CIPE (al netto della mobilita'
interregionale e delle entrate proprie);
- 241,142 miliardi quale quota parte delle assegnazioni per spesa
vincolata, obiettivi di piano e patto di stabilita' riferiti al
citato accantonamento di 3.451,473 miliardi.
Il risultato dell'esercizio 1999, quale emerge dal consolidato
regionale dei dati di "pre-consuntivo" forniti dalle aziende,
comprensivi della suddetta integrazione di FSN che ha consentito di
fronteggiare le maggiori spese verificatesi rispetto a quanto
previsto in sede di finanziamento annuale alle aziende, si conferma
in linea con le previsioni di inizio d'anno. Considerazioni piu'
puntuali saranno possibili soltanto previa acquisizione dei bilanci
d'esercizio, approvati dalle aziende entro il termine di legge del 30
aprile e da trasmettere al controllo della Giunta regionale entro il
termine richiesto del 30 giugno successivo.
Nel corso dell'anno, alle aziende sanitarie della regione sono stati
ripartiti:
- Lire 7.493 miliardi per il 1999, di cui 325,922 a titolo di acconto
per il saldo attivo di mobilita' interregionale;
- Lire 233,120 miliardi, a saldo della mobilita' interregionale per
gli anni 1996 e 1997;
- Lire 89,521 miliardi, per assegnazione quota-parte degli
accantonamenti per obiettivi di piano del FSN 1998;
- Lire 741,894 miliardi a parziale ripiano dei disavanzi degli
esercizi 1995-96 e 97 ai sensi della Legge n. 39 del 26 febbraio 1999
e n. 498 del 22 dicembre 1999;
- Lire 43,677 miliardi per il ripiano dei disavanzi degli esercizi
1994 e precedenti;
- 400 miliardi rinvenienti dal mutuo assunto dalla Regione ai sensi
dell'art. 2 della Legge 11 febbraio 1997, n.21, a parziale ripiano
dei disavanzi 1995-1996-1997.
Sono state inoltre assegnate dalla Regione alle aziende, a valere su
accantonamenti di FSN di esercizi pregressi, di spesa vincolata per
AIDS, attivazione nuovi consultori, assistenza agli stranieri,
programmi speciali, ulteriori risorse per 27,485 miliardi.
Con deliberazione n. 1495 del 30 luglio 1999, la Giunta regionale ha
approvato il Piano delle azioni per l'anno 1999 delle Aziende
sanitarie, a completamento e rafforzamento del processo di
complessivo riassetto in cui, da anni, e' impegnato il sistema dei
servizi sanitari, processo che ha riguardato diversi ambiti:
caratteristiche quantitative e qualitative della struttura
dell'offerta, modalita' organizzative, criteri di riparto del FSR.
I risultati positivi ottenuti sul versante della produzione e del
consumo sono avvalorati dai risultati che le azioni intraprese hanno
determinato sulla capacita' di controllo della dinamica
economico-finanziaria, come si puo' evincere dal confronto degli
incrementi annui registrati dalla Regione Emilia-Romagna con gli
incrementi medi nazionali:
1997/1996 1998/1997 1999/1998
RER +2,49% +2,3% +4,5%
Italia +8,44% +3,49% +5,08%
(fonte: elaborazione su dati del Ministero della Sanita')
Le azioni relative al 1999 hanno coinvolto le singole aree di
intervento secondo le schede sintetiche che di seguito si riportano.
Assistenza distrettuale
Sono stati attivati importanti interventi di sviluppo dell'assistenza
primaria come anticipatori della piu' complessiva revisione
organizzativa delineata dal PSR 1999-2001. Rientrano in tale ambito:
1. la valorizzazione del ruolo del MMG, prevalentemente orientata al
miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva e della presa in
carico dei pazienti in assistenza domiciliare integrata (livelli di
spesa programmati e associazionismo medico);
2. lo sviluppo e la riorganizzazione dell'assistenza domiciliare,
anche come strumento per facilitare ed assecondare il processo di
deospedalizzazione;
3. la riorganizzazione dell'assistenza specialistica ambulatoriale
finalizzata alla riduzione delle liste di attesa e alla definizione
di priorita' nell'ambito della produzione verso quelle prestazioni a
maggior contenuto diagnostico terapeutico;
4. il potenziamento delle strutture residenziali e semi residenziali
rivolte alla popolazione anziana.
Sul versante dell'assistenza distrettuale i dati piu' significativi
riguardano:
1. un incremento dei posti letto in strutture residenziali di oltre
2217 unita', registrando rispetto al 1996 un aumento di circa il 20%
e raggiungendo una dotazione pari a 3,3 posti letto per cento ultra
settantacinquenni. I posti realizzati in centri diurni sono oltre
1765, triplicando la dotazione del 1996, raggiungendo un tasso dello
0,45% degli ultra settantacinquenni;
2. nell'anno 1999 sono stati assistiti a domicilio in ADI circa
15.400 persone con un aumento rispetto al 1998 di oltre il 40%. Nello
specifico, l'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) per gli anziani
ha registrato un aumento di oltre 4300 persone assistite rispetto al
1996 (+74%). I pazienti oncologici assistiti a domicilio sono stati
5868, registrando un incremento rispetto al 1996 dell'82% circa. E'
stata assicurata un'assistenza domiciliare al 42% dei deceduti per
tumore. La farmaceutica registra un aumento dei costi dovuto sia
all'aumento dei consumi per effetto di nuovi farmaci disponibili, sia
per effetto dei maggiori prezzi. La nostra Regione conserva comunque
un livello di spesa pro-capite inferiore a quello medio nazionale
(-10,8%). Nel 1999 la spesa farmaceutica ammonta a 926,394 miliardi.
Ha registrato dal 1997 al 1999 un aumento di 159 miliardi, pari a +
21%.
3. Il monitoraggio trimestrale dei tempi di attesa delle prestazioni
specialistiche ambulatoriali nel 1999 ha evidenziato un miglioramento
generale dei tempi di attesa per le 10 prestazioni maggiormente
critiche a livello aziendale. Sono stati inoltre elaborati indicatori
di performance che misurano l'impegno aziendale sia dal punto di
vista organizzativo che dal punto di vista di adeguamento
dell'offerta.
E' stato attivato da parte dell'Agenzia sanitaria in collaborazione
con l'Assessorato il flusso informativo delle prestazioni
ambulatoriali erogate dagli ambulatori pubblici e privati
accreditati.
Assistenza ospedaliera
Gli interventi piu' significativi riguardano:
- attuazione delle previsioni contenute nei Piani attuativi locali
approvati dal Consiglio regionale e nelle deliberazioni di Giunta
regionale n. 2272 del 17 settembre 1996 (Linee guida per la
rimodulazione della rete ospedaliera della regione Emilia-Romagna),
n. 2273 del 17 settembre 1996 (Linee guida per il corretto
funzionamento e potenziamento dei posti letto di assistenza a ciclo
diurno - day hospital), n. 1454 del 28 luglio 1997 (Istituzione dei
Dipartimenti ospedalieri nelle Aziende sanitarie della regione
Emilia-Romagna) e n. 1455 del 28 luglio 1997 (Direttiva per i criteri
di organizzazione e finanziamento della funzione di lungodegenza post
acuzie e riabilitazione estensiva nell'ambito della rimodulazione
dell'assistenza ospedaliera nelle Aziende sanitarie della regione
Emilia-Romagna); tali interventi sono diretti a completare il
processo di ridefinizione e rimodulazione della rete ospedaliera gia'
avviato (ridefinizione del ruolo dell'ospedale e della dotazione
complessiva dei posti letto, razionalizzazione delle prestazioni di
assistenza ospedaliera secondo modelli piu' consoni alla tipologia
della domanda e secondo criteri di efficienza, efficacia - maggiore
rispondenza ai bisogni dei cittadini e razionalizzazione della
spesa);
- definizione dell'accordo generale fra la Regione Emilia-Romagna e
le Associazioni della spedalita' privata AIOP e ARIS per gli anni
1999 e 2000 (delibera di Giunta regionale n. 1384 del 26 luglio 1999)
e definizione dell'accordo contratto integrativo fra la Regione
Emilia-Romagna e le case di cura private per la fornitura di
prestazioni di alta specialita' (delibera di Giunta regionale n. 2439
del 14 dicembre 1999). Gli accordi con la spedalita' privata sono
finalizzati a proseguire l'intensa collaborazione con la spedalita'
privata, collaborazione gia' attivata negli anni precedenti, allo
scopo di collocare proficuamente all'interno della rete assistenziale
integrata il circuito degli ospedali privati provvisoriamente
accreditati nella regione;
- attuazione della Legge 91/99 in materia di disposizioni per il
trapianto di organi e tessuti, attraverso l'istituzione del Centro
regionale di riferimento trapianti (deliberazione di Giunta regionale
n. 2286 del 7 dicembre 1999), la nomina del Comitato regionale
trapianti (deliberazione n. 2285 del 7 dicembre 1999) e la nomina dei
coordinatori locali alle donazioni e prelievi di organi e tessuti
(deliberazione di Giunta regionale n. 2284 del 7 dicembre 1999). La
necessita' di potenziare, razionalizzare e coordinare le attivita' di
prelievo e trapianto di organi e tessuti deriva dalla considerazione
che il trapianto di organi e tessuti rappresenta una attivita'
sanitaria ad alta valenza sociale, il cui potenziamento, in termini
numerici e di qualita' dei risultati, e' in grado di garantire ad un
sempre piu' elevato numero di persone affette da gravi insufficienze
d'organo, e alle loro famiglie, una migliore qualita' di vita, oltre
che piu' contenuti costi economici e sociali per i singoli e la
collettivita'. Sul tema della donazione e del trapianto, inoltre, si
intrecciano problematiche di ordine etico, culturale, giuridico,
tecnico-scientifico e organizzativo di grande complessita' e
interconnesse fra di loro, per cui si e' ritenuto necessario
individuare regole ed indirizzi, all'interno del quadro di
riferimento nazionale e regionale, per conferire maggiore sviluppo ed
organicita' agli interventi in tale settore.
Prevenzione collettiva
Gli interventi piu' significativi hanno riguardato le seguenti aree
di attivita':
Definizione dei programmi relativi alle azioni previste dal PSR
1999-2001, con particolare riferimento alla riorganizzazione dei
Dipartimenti di Sanita' pubblica, alla riduzione degli infortuni sul
lavoro, ai piani per la salute prioritari a livello regionale, alle
neoplasie, all'assistenza nella fase finale della vita, alle
infezioni ospedaliere. Da tali lavori e' scaturito il programma
riguardante la rete delle cure palliative, teso ad integrare le
azioni gia' avviate per migliorare e umanizzare l'assistenza ai
malati nella fase terminale della vita, garantendo la continuita'
assistenziale.
Coordinamento e direzione degli interventi della pubblica
Amministrazione in materia di applicazione della Legge 626/94 sulla
sicurezza e igiene del lavoro ed emanazione di disposizioni
applicative nel merito.
Interventi per migliorare l'igiene e la sicurezza nelle strutture
sanitarie e coordinamento sulle verifiche periodiche sugli impianti e
apparecchiature.
Sorveglianza, prevenzione e assistenza delle malattie trasmissibili,
con particolare riguardo all'AIDS, alla tubercolosi e alla promozione
degli interventi vaccinali.
Prevenzione e cura delle malattie oncologiche, con la partecipazione
alle iniziative di promozione per la prevenzione del tabagismo e la
continuazione dell'attivita' di sostegno al programma regionale per
la realizzazione degli screening per la prevenzione dei tumori del
collo dell'utero e della mammella che coinvolgono oltre 1.250.000
donne.
Prosecuzione e completamento del programma di monitoraggio
dell'Osservatorio sulla realizzazione della TAV e degli interventi
per minimizzare i rischi per i lavoratori.
Tutela della salute negli ambienti di vita e dell'abitato
predisponendo indirizzi operativi per le Aziende Unita' sanitarie
locali, l'ARPA e gli Enti locali tesi a integrare e rendere piu'
efficaci gli interventi di prevenzione e controllo.
Cessazione dell'impiego dell'amianto.
Investimenti
Per quanto riguarda il programma degli investimenti di cui all'art.
20 della Legge 67/98 e della Legge 135/90, gli obiettivi per il 1999
sono stati essenzialmente tre:
1) proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi
finanziati nel primo triennio del programma ex art. 20 Legge 67/88 e
non ancora completati;
2) l'avvio degli interventi ammessi a finanziamento con la delibera
CIPE del 6 maggio 1996 (Gazzetta Ufficiale n. 168 del 21 luglio 1998)
relativa ad una prima tranche di finanziamenti della II fase (secondo
e terzo triennio) del programma ex art. 20, Legge 67/88, ammontante a
Lire 284.298.000.000 quale quota a carico dello Stato;
3) definizione e stipula dell'accordo di programma per il settore
degli investimenti sanitari con il Ministero della Sanita', di
concerto con il Ministero del Tesoro per il finanziamento degli
interventi della seconda fase (secondo e terzo triennio) del
programma ex art. 20 non ancora finanziati (vedere punto 2).
- Per quanto riguarda il punto 1) i lavori relativi agli interventi
finanziati nel primo triennio, e non ancora terminati, sono
proseguiti nella quasi totalita' normalmente; complessivamente la
Regione Emilia-Romagna ha erogato la somma di Lire 90.863.618.056 per
il pagamento delle somme sostenute, tale quota comprende sia gli
interventi in campo sanitario sia quelli relativi alle RSA gestiti
dall'Assessorato alle Politiche sociali.
- Per quanto riguarda il punto 2) nell'anno 1999 sono stati approvati
tutti i progetti previsti dalla delibera CIPE del 6 maggio 1998; per
tali interventi e' stata trasmessa la relativa richiesta di
finanziamento poi concessa dal Ministero alla Sanita'.
Le aziende sanitarie destinatarie hanno gia' aggiudicato i lavori
degli interventi finanziati, ad esclusione di un solo progetto (II
stralcio del progetto di riconversione dell'Ospedale Barberini di
Crevalcore, Azienda Unita' sanitaria locale Bologna Nord) per il
quale sono in corso le procedure per l'indizione della gara
d'appalto.
- Per quanto riguarda il punto 3) nel corso del 1999 si sono
espletate tutte le attivita' connesse alla predisposizione del
materiale necessario alla stipula dell'Accordo avvenuta il 23
dicembre 1999.
- Per quanto riguarda il programma ex Legge 135/90 l'unico obiettivo
fissato per l'anno 1999 e' stato quello relativo al proseguimento o
all'esecuzione degli interventi finanziati e non ancora terminati. I
lavori sono proseguiti normalmente e la Regione ha erogato
complessivamente la somma di Lire 28.797.053.800 per il pagamento
delle spese sostenute.
SERVIZI SOCIO-SANITARI
Anziani
Nell'area nel corso del 1999 sono stati approvati importanti atti di
indirizzo.
Con provvedimento di Giunta 477/99 sono state identificate le spese
per assistenza medica generica ed assistenza specifica deducibili da
parte dei cittadini anziani non autosufficienti che usufruiscono di
servizi diurni o residenziali.
L'iniziativa regionale ha di fatto reso piu' fruibile un diritto gia'
riconosciuto dal legislatore nazionale, venendo incontro alle
esigenze delle famiglie. A riconoscimento della correttezza dell'atto
regionale il Ministero delle Finanze ha inserito le indicazioni della
deliberazione della Giunta 477/99 nelle istruzioni per la
compilazione dei modelli delle denunce dei redditi 1999 (modelli 730,
Unico etc.).
Anche grazie all'iniziativa regionale sara' possibile per le famiglie
con anziani non autosufficienti assistiti in regime diurno o
residenziale ottenere benefici fiscali e di conseguenza veder
maggiormente tutelato il proprio reddito, anche in assenza di
interventi di sostegno del Fondo sanitario.
Per quanto riguarda l'attuazione della L.R. 5/94 sono state approvate
tre importanti direttive:
a) la delibera di Giunta regionale 1377/99 che ha aggiornato ed
ampliato i criteri e le modalita' di concessione dell'assegno di
cura, sperimentato a partire dal 1995 come forma di sostegno e
riconoscimento del lavoro familiare di cura ad anziani non
autosufficienti. La nuova direttiva, oltre a prevedere la
possibilita' di riconoscere il lavoro di cura anche di non familiari,
prevede un terzo livello di contribuzione (900.000 lire mensili) per
le persone che necessitano di un piu' alto livello di intensita'
assistenziale ed un coinvolgimento dei Comuni, accanto all'Azienda
Unita' sanitaria locale competente, nella definizione del budget di
risorse annuali, dei criteri di priorita' e di funzionamento. La
Regione per parte propria ha finalizzato le risorse regionali ex art.
41 (Lire 1,8 miliardi) destinate all'area anziani per l'anno 1999
allo sviluppo dell'assegno di cura;
b) la delibera 1378/99 che ha modificato i criteri e le modalita' di
finanziamento della rete dei servizi integrati per anziani non
autosufficienti (assistenza domiciliare integrata, centri diurni,
case protette, RSA), introducendo una correlazione tra finanziamento
per le singole strutture e complessita' assistenziale media degli
ospiti di ciascuna struttura. L'applicazione del nuovo sistema di
finanziamento, prevista dall'1/1/2000, ha comportato un rilevante
impegno della rete dei servizi nei mesi di settembre-dicembre. La
complessita' delle novita' introdotte comporta un costante
monitoraggio del nuovo sistema per apportare le necessarie modifiche;
c) la delibera 1379/99 che ha indicato procedure e suggerimenti per
una migliore operativita' degli strumenti previsti dalla L.R. 5/94
(Accordo di programma, Servizio Assistenza, Anziani, Unita' di
valutazione geriatrica, Responsabile del caso) da un lato tenendo
conto delle novita' normative intervenute dal 1994 ad oggi sia nel
sistema delle autonomie locali sia nel servizio sanitario, dall'altro
ponendo al centro l'obiettivo di semplificare l'accesso dei cittadini
e garantire una adeguata informazione e comunicazione.
Al termine di un approfondito lavoro di preparazione e consultazione
e' stato inoltre approvato con delibera di Giunta regionale n. 2581
del 30/12/1999 il Progetto regionale demenze senili, in attuazione di
quanto previsto nel Piano sanitario regionale approvato con delibera
del Consiglio regionale n. 1235 del 22/9/1999. Il Progetto delinea il
quadro di riferimento per un intervento integrato, sociale e
sanitario, per aggredire una delle piu' rilevanti emergenze della
popolazione anziana e rimanda ad una complessa serie di interventi
che dal domicilio sino alla struttura residenziale si pongono
l'obiettivo di migliorare la qualita' dell'assistenza e della vita
dei soggetti colpiti da sindrome demenziale e dei loro familiari.
Il Progetto regionale trovera' completa attuazione a partire dal 2000
nel periodo di validita' del Piano sanitario regionale.
Per quanto riguarda gli investimenti nel corso del 1999:
a) sono state ripartite le risorse dell'art. 42 della L.R. 2/85.
Nell'area anziani sono stati finanziati 76 interventi con un
contributo regionale di 31,7 miliardi;
b) sono state completate ed attivate alcune strutture realizzate con
i fondi del Piano ex art. 20, Legge 67/88, I triennio ampliando
significativamente l'offerta della rete dei servizi con finanziamento
del Fondo sanitario regionale;
c) sono state assicurate le condizioni per l'avvio degli interventi
inseriti nel Programma ex art. 20, Legge 67/88 II e III triennio,
mediante la sigla in data 23/12/1999 dell'Accordo di programma con il
Ministero della Sanita' e del Tesoro, interventi che potranno essere
ammessi a finanziamento nel periodo 2000/2002.
Per quanto riguarda il sostegno a progetti innovativi, mediante le
risorse dell'art. 41, L.R. 2/85 sono stati ammessi a finanziamento 9
progetti, soprattutto in zone montane, con un finanziamento regionale
di 274 milioni per interventi relativi servizi di trasporto in zone
montane, esperienze di affido di anziani, progetti per aumentare la
sicurezza degli anziani nei comuni capoluogo.
Nel corso del 1999 e' proseguito lo sviluppo della rete dei servizi
con integrazione del Fondo sanitario garantendo a fine 1999 a livello
regionale una disponibilita' di circa 12.750 posti in strutture
residenziali per non auto-sufficienti (RSA e case protette), circa
1750 posti in centri diurni socio-assistenziali, circa 6700 famiglie
che hanno usufruito nel corso dell'anno dell'assegno di cura.
Disabili
Nel corso del 1999 si e' proceduto, tra l'altro, a dare piena
attuazione alla L.R. 29/97, finalizzata a potenziare le opportunita'
di integrazione sociale e di autonomia delle persone disabili,
nonche' ai progetti sperimentali adottati a favore dei disabili
pluriminorati sensoriali e dei disabili in situazione di gravita', di
cui alle Leggi 284/97 e 162/98.
In particolare:
- sono stati finanziati, ai sensi dell'articolo 42 della L.R. 2/85,
n. 38 progetti per un contributo complessivo di Lire 23.000.000.000,
finalizzati alla costruzione, riattamento o acquisto di strutture
immobiliari, destinate o da destinarsi a Centri socio-riabilitativi
diurni o residenziali, per disabili gravi;
- sono stati accolti e finanziati, ai sensi dell'articolo 41 della
L.R. 2/85, n. 55 progetti per un contributo complessivo di Lire
1.770.000.000, finalizzati ad incrementare il numero dei fruitori dei
Centri socio-riabilitativi diurni e residenziali anche mediante la
sperimentazione di modelli gestionali piu' flessibili, tali da
favorire il raggiungimento di rapporti ottimali nell'utilizzo dei
centri medesimi.
Relativamente alla L.R. 29/97:
- si e' proceduto a finanziare n. 16 progetti, per un ammontare
complessivo di Lire 853.400.000, finalizzati all'attivazione dei
servizi di aiuto personale, da parte dei Comuni singoli o associati,
delle Comunita' Montane e delle Aziende Unita' sanitarie locali;
- sono state accolte n. 133 richieste, per un contributo complessivo
di Lire 659.796.791, per l'acquisto e l'adattamento di veicoli
privati, destinati al trasporto di disabili gravi non in possesso di
patente, mentre Lire 116.144.104 sono state erogate a titolo di
contributo alle spese la modifica degli strumenti di guida per numero
171 cittadini in possesso di patente speciale;
- per favorire l'autonomia, la gestione e la permanenza nel proprio
ambiente di vita dei cittadini con disabilita' grave sono stati
assegnati contributi per Lire 310.390.648, relativi a 123 richieste
finalizzate all'acquisto di strumentazioni tecnologiche informatiche,
ausili, attrezzature ed arredi personalizzati, nonche' di
attrezzature idonee per attivita' di studio e riabilitazione;
- nel corso dell'anno, in attuazione dell'articolo 11 della gia'
citata Legge n. 29, si e' proceduto altresi' ad istituire, in
convenzione con la Sezione provinciale AIAS di Bologna, un centro di
riferimento regionale per l'informazione, il supporto e la
valutazione sugli ausili e sui presidi piu' idonei a favorire
l'autonomia dei disabili, al quale sono stati destinati per il primo
anno di avvio sperimentale contributi pari a Lire 395.800.000;
- e' stato, inoltre, attivato in convenzione con il Comune di
Reggio-Emilia un centro di riferimento regionale di consulenza,
studio e ricerca per il superamento delle barriere architettoniche,
al quale sono state destinate risorse, per il primo anno di avvio
sperimentale, pari a Lire 242.000.000.
In attuazione della Legge 28 agosto 1997, n. 284:
- e' stata avviata una convenzione con l'Istituto dei ciechi F.
Cavazza, attraverso un finanziamento di Lire 110.000.000, per
l'analisi del fabbisogno regionale di educazione e riabilitazione
visiva, la verifica dei requisiti di funzionalita' e operativita' dei
centri di ipovisione, iniziative informative e di sensibilizzazione
sulla prevenzione, cura e riabilitazione delle minorazioni visive,
per la predisposizione di strumenti informatizzati per la messa in
rete di esperienze e conoscenze nel settore, per l'apertura di uno
sportello telematico per favorire la comunicazione tra servizi e tra
utenti e servizi e per lo studio e definizione di protocolli
procedurali e di politiche di screening;
- nell'ambito del programma regionale delle azioni a favore dei
cittadini sordociechi e pluriminorati sensoriali, e' stata avviata
una convenzione con l'associazione ASPHI, per un finanziamento di
Lire 309.520.000 destinato ad attivita' di studio-ricerca,
sperimentazione ed utilizzo di risorse tecnologiche ed informatiche
per potenziare le opportunita' di autonomia personale,
predisposizione e studio di fattibilita' di una checklist per
l'individuazione, la diagnosi e la valutazione delle abilita'
funzionali;
- nell'ambito del medesimo programma, con un finanziamento di Lire
139.920.000, e' stata inoltre attivata una convenzione con
l'Associazione Lega del filo d'oro di Osimo per la realizzazione di
un modulo di 300 ore di formazione teorico-pratica per operatori dei
servizi territoriali (assistenti sociali, educatori, logopedisti
...), per la realizzazione di tre iniziative seminariali per
operatori dei servizi territoriali addetti all'assistenza di base e
per l'organizzazione di due iniziative di sensibilizzazione sui
problemi dei sordociechi pluriminorati sensoriali, iniziative rivolte
ai familiari ed ai cittadini in generale.
Sono giunti alla fase conclusiva i due progetti comunitari HORIZON
"ASIHA" e "FUTURE", dei quali l'Assessorato alle Politiche sociali e'
stato ente proponente e l'EnAIP Emilia-Romagna ente gestore. In
particolare:
- il progetto ASIHA, cui l'Unione Europea ha destinato un
finanziamento di Lire 826.373.670, e' stato finalizzato a individuare
modelli di integrazione tra gli aspetti sociali, relazionali,
sanitari e formativi per favorire le opportunita' di lavoro e di
reintegrazione sociale di cittadini con grave disabilita' acquisita
in eta' adulta;
- il progetto FUTURE, finanziato dall'Unione Europea per Lire
1.457.447.464, e' stato finalizzato a qualificare l'attivita' di
tutoraggio al disabile e alle aziende, a sperimentare soluzioni per
l'adattamento del posto di lavoro, ad individuare modelli valutativi
per potenziare le occasioni di mantenimento del posto di lavoro,
nonche' a favorire lo sviluppo della cooperazione sociale.
IPAB, volontariato, associazionismo, servizio civile
Nel 1999 e' stato sottoscritto un protocollo d'intesa con il Forum
del Terzo Settore, che definisce un sistema di rapporti in vista
della messa a punto delle politiche sociali regionali, che presuppone
anche la riorganizzazione dei rapporti all'interno del mondo del non
profit.
E' stato inoltre sottoscritto un protocollo d'intesa con le
organizzazioni rappresentative degli enti di servizio civile sia nel
settore pubblico che nel privato e le organizzazioni sindacali, al
fine di valorizzare il servizio civile come risorsa per il
potenziamento dei servizi ai cittadini in Emilia-Romagna.
In attuazione della Legge 230/98 e' stata approvata la legge per la
valorizzazione del servizio civile, che definisce le modalita' di
rapporto con le strutture nazionali competenti e gli enti di servizio
civile.
Nell'ambito della L.R. 3/99 e' stato completato il processo di
trasferimento alle Province delle funzioni amministrative riguardanti
la tenuta dei registri del volontariato e dell'associazionismo
sociale a rilevanza locale.
Relativamente alle IPAB, nel 1999 l'impegno maggiore si e'
concentrato nell'attuazione del censimento finalizzato ad acquisire
dati sulle attivita', sui servizi e sulle risorse di detti enti,
anche in vista delle azioni che la Regione dovra' avviare in
attuazione della futura legge quadro nazionale.
Politiche familiari, per l'infanzia e l'adolescenza
1. Servizi educativi rivolti ai bambini in eta' 0-6 anni
La realizzazione degli interventi relativi ai servizi educativi
rivolti ai bambini in eta' 0-6 anni ha determinato una assegnazione
complessiva di contributi pari a Lire 18.800.000.000.
L'approvazione della L.R. 10/99 "Diritto allo studio e
all'apprendimento per tutta la vita e qualificazione del sistema
formativo integrato", che annovera specifiche iniziative relative
alle scuole dell'infanzia rivolte a bambini in eta' 3-6 anni e
prevede raccordi interistituzionali e la continuita' con i nidi
d'infanzia, ha fortemente caratterizzato l'attivita' dell'anno 1999
sul piano istituzionale e programmatico.
Cio' ha significato anche individuare, a livello progettuale ed
operativo, modalita' di attuazione dei cambiamenti promossi dalla
L.R. 10/99 per sostenere sul piano amministrativo l'assunzione di
nuove competenze da parte degli Enti locali, in specie le Province,
in una prospettiva capace di collocare gli interventi regionali e
locali all'interno di un sistema con caratteristiche di organicita' e
continuita'.
A fronte di quanto indicato e per la realizzazione degli interventi,
in considerazione delle diverse procedure rispetto al passato per
quanto riguarda la qualificazione e il rapporto pubblico-privato,
sono stati elaborati due programmi regionali, contenenti le linee di
indirizzo ed i criteri generali di programmazione (delibere
consiliari 1218/99 e 1223/99), indicati di seguito.
1.1 Il "Programma regionale relativo alla qualificazione dei servizi
rivolti ai bambini 0-6 anni, nonche' la realizzazione del sistema
integrato dei servizi pubblici e privati - anno 1999 - Applicazione
della L.R. 10/99" (art. 2, comma 2, lettere d), f), con una
assegnazione complessiva alle Amministrazioni provinciali pari a Lire
7.700.000.000:
- Lire 2.500.000.000 a sostegno della promozione di azioni per
favorire l'integrazione delle politiche per l'infanzia e la
realizzazione di un equilibrio territoriale sul piano della qualita'
dell'offerta educativa (progetti 0-6). In particolare l'intervento e'
stato finalizzato ad avviare e sostenere il raccordo
interistituzionale e la continuita' tra nidi d'infanzia, scuole
dell'infanzia e scuole elementari, e tra tali servizi, le famiglie e
altre sedi formative (biblioteche, ludoteche), nonche' tra enti
pubblici e privati;
- Lire 5.200.000.000 per la realizzazione di un sistema integrato di
servizi pubblici e privati, con particolare riferimento alle scuole
dell'infanzia, tramite interventi diversificati, in aggiunta a quelli
sostenuti finanziariamente dai Comuni, finalizzati:
- al supporto delle convenzioni tra Comuni e scuole dell'infanzia
private senza fini di lucro e/o IPAB, nelle quali siano definiti
impegni reciproci (contributo regionale pari a Lire 4.300.000.000);
- alla promozione di una qualificazione permanente delle scuole
dell'infanzia convenzionate attraverso un sostegno mirato
all'attivazione di coordinamenti pedagogici di gruppi delle stesse
scuole (contributo regionale pari a Lire 600.000.000) e alle
attivita' di formazione degli operatori (contributo regionale pari a
Lire 150.000.000);
- al sostegno a specifici progetti migliorativi dell'offerta
educativa, rivolti a gruppi di scuole dell'infanzia convenzionate
(contributo regionale pari a Lire 150.000.000).
Le competenze relative a questi interventi sono in capo alle
Amministrazioni provinciali che hanno deliberato i rispettivi
programmi provinciali per l'assegnazione dei contributi.
1.2 Programma degli interventi relativi alla gestione, al
potenziamento, al coordinamento dei servizi per l'infanzia e alla
formazione permanente degli operatori - anno 1999, prevede
l'assegnazione complessiva di contributi di Lire 11.100.000.000 con i
seguenti obiettivi:
- consolidamento dei servizi gia' funzionanti (n. 405 nidi d'infanzia
e circa 120 servizi integrativi costituiti da Centri gioco e Spazi
bambini) che offrono opportunita' socio-educative flessibili e
differenziate, gestiti dai Comuni, sia in forma diretta che in
appalto o convenzione con soggetti privati senza fini di lucro. I
contributi regionali sono stati finalizzati in questo caso a
garantire un supporto alle spese di gestione sostenute dai Comuni, in
particolare quelli di minori dimensioni (contributo regionale pari a
Lire 3.426.000.000);
- estensione dell'offerta dei servizi tramite l'ampliamento e/o
adeguamento delle strutture, garantendo ai Comuni, nei quali la
domanda sociale e' piu' alta, il potenziamento dell'offerta tramite
la costruzione di edifici nuovi, l'ampliamento o la riorganizzazione
di strutture esistenti da utilizzare come sedi di nidi o di servizi
integrativi (programma di interventi per il biennio 1998-1999 per un
totale di contributi regionali pari a Lire 5.500.000.000, assegnati a
n. 23 Comuni, che consentiranno la realizzazione di n. 1324 nuovi
posti-bambino);
- realizzazione di azioni sperimentali che prefigurino soluzioni di
cura ed educazione dei bambini piu' differenziate e flessibili
rispetto a quelle esistenti, e coerenti rispetto a queste.
- E' stata avviata la sperimentazione dell'educatore/trice familiare,
nell'ambito dei servizi integrativi ai nidi d'infanzia, intesa come
soluzione innovativa individuata per combinare le esigenze di cura ed
educazione dei bambini e il sostegno alle famiglie.
- Nel mese di giugno 1999 si e' concluso il percorso formativo (480
ore) finalizzato alla specifica professionalizzazione ed e' stata
data attuazione al percorso di avvio d'impresa di questa nuova figura
professionale, al fine di costituire le cooperative per la gestione
di questo servizio. E' stata inoltre attivata la collaborazione con
la Regione Abruzzo per la creazione e la sperimentazione di figure
innovative all'interno dei nuovi bacini occupazionali, come previsto
dal progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo all'interno del
P.O. "Parco Progetti: una rete per lo sviluppo locale". Per
l'effettivo avvio del servizio e' stato assegnato un contributo pari
a Lire 233.100.000 ai Comuni che ne hanno fatto richiesta, per n. 23
nuove sperimentazioni;
- qualificazione dei servizi funzionanti attraverso un insieme
articolato e differenziato di interventi:
- promozione delle attivita' di formazione permanente degli operatori
per la quale sono stati assegnati Lire 600.000.000 per il
finanziamento di n. 234 corsi di formazione negli asili nido e nei
servizi integrativi, a gestione comunale e privata convenzionata,
finalizzata a sviluppare la qualita' e la differenziazione delle
conoscenze e ad ottimizzare i rapporti e i processi di lavoro in
atto;
- sostegno diretto ai Comuni di minori dimensioni che provvedano a
dotarsi e ad utilizzare in forma associata la figura professionale
del coordinatore pedagogico, indispensabile per la programmazione
educativa, l'analisi dei bisogni sociali delle famiglie e
l'elaborazione delle risposte, la formazione degli operatori e piu'
in generale la predisposizione e l'attuazione del progetto pedagogico
e organizzativo dei servizi. Nel 1999 tale intervento, al quale sono
stati destinati Lire 840.000.000, ha coinvolto n. 120 Comuni e
interessato n. 210 Servizi;
- costituzione dei coordinamenti pedagogici provinciali per avviare
un confronto tra i diversi coordinamenti pedagogici, in
collaborazione con le Amministrazioni provinciali, al fine di
attivare una verifica comune del processo di qualificazione, nonche'
delle innovazioni e delle sperimentazioni attivate nei diversi
territori, in una logica di qualificazione e omogeneizzazione delle
attivita', di crescita professionale dei coordinatori stessi al fine
di potenziare le loro capacita' progettuali e di risposta dei servizi
alle nuove esigenze della collettivita'.
A tale intervento, promosso nel 1999, sono stati destinati Lire
500.000.000 per la costituzione di 9 coordinamenti pedagogici
provinciali.
2. Interventi rivolti alle famiglie
Nell'ambito degli interventi rivolti alle famiglie e in particolare a
quelle con figli, si segnala il finanziamento, per un importo
complessivo di Lire 650.000.000, destinato all'avvio, allo sviluppo e
alla qualificazione dei Centri comunali per le famiglie, istituiti in
attuazione della L.R. 27/89 (politiche di sostegno alle scelte di
procreazione e agli impegni di cura verso i figli) artticoli 11 e 12.
Il 1999 ha presentato una sostanziale novita': accanto all'esigenza
di qualificare l'attivita' dei 9 Centri gia' funzionanti (Piacenza,
Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forli' e
Lugo) si e' promossa la realizzazione di nuovi Centri nei comuni con
popolazione pari o superiore ai 50.000 abitanti che ne erano
sprovvisti: Carpi, Imola, Faenza, Cesena e Rimini.
Un'innovazione ha riguardato anche i criteri di spesa, in una logica
di utilizzo mirato e produttivo delle risorse, che ha visto la
distinzione tra:
- contributi per l'avvio dei 5 nuovi Centri per le famiglie;
- contributi per la qualificazione e il sostegno delle attivita' dei
9 Centri gia' funzionanti;
- promozione e potenziamento di progetti in aree di intervento
ritenute prioritarie nei settori della mediazione familiare,
dell'informazione rispetto alla vita quotidiana delle famiglie e alle
opportunita' territoriali, del sostegno delle competenze genitoriali
e delle iniziative di accoglienza e di aiuto microcomunitario.
Un'ulteriore quota del finanziamento regionale e' destinata alla
realizzazione di un progetto di formazione per gli operatori dei
nuovi Centri per le famiglie: il progetto e' presentato e organizzato
da uno dei 9 Centri gia' funzionanti e prevede una funzione di tutor
nei confronti dei nuovi Servizi, impostandone la strategia operativa
coerentemente alle linee programmatiche regionali.
Infine va segnalata un'ulteriore iniziativa di sostegno alle famiglie
con figli minorenni, che ha visto la Regione impegnata a rilanciare,
nel 1999, lo strumento dei prestiti sull'onore (concessione,
attraverso convenzioni con istituti di credito, di prestiti a tasso
zero con piani di restituzione concordati e destinati a famiglie,
anche monogenitoriali, con figli minorenni e che versano in
situazione di non autonomia o comunque di difficolta' economica
temporanea). Tale intervento verra' gestito dai Comuni,
specificatamente le citta' capoluogo di provincia e Cesena,
attraverso una convenzione triennale con la Banca Popolare Etica di
Padova. La convenzione prevedeva, per l'anno 1999, l'erogazione di
prestiti agli aventi diritto per una somma complessiva di Lire
600.000.000, per la quale la Regione ha assegnato ai Comuni i
relativi interessi, riservandosi invece la funzione di garante dei
prestiti stessi nei confronti della Banca Etica. In totale, nell'anno
1999, la Regione ha assunto un impegno di spesa relativo ai prestiti
sull'onore di Lire 180.000.000.
3. Donne in difficolta'
Nell'ambito degli interventi relativi a donne in difficolta', e in
particolare a donne vittime di violenze e maltrattamenti, la Regione
nel 1999 ha attivato un Gruppo di lavoro, composto da referenti dei
Servizi socio-sanitari e dalle associazioni antiviolenza, che ha
proposto delle linee innovative di intervento nel settore. Tali
proposte sono poi confluite in un Protocollo d'intesa tra Istituzioni
(Regione, Anci-Emilia-Romagna, Upi-Emilia-Romagna) e associazioni
impegnate su tali tematiche. Per realizzare gli impegni assunti nel
Protocollo, sono stati promossi e finanziati diversi progetti
d'intervento, concernenti:
- il sostegno alle scelte di autonomia delle donne e il finanziamento
di corsi di formazione su differenza di genere e violenza (per un
impegno finanziario di Lire 436.000.000);
- un'indagine sugli uomini violenti in corso di realizzazione;
- la formazione delle operatrici delle case e centri d'accoglienza;
- una ricerca sui percorsi di uscita dalla violenza;
- la pubblicazione sui risultati dei corsi di formazione nelle scuole
sui temi della violenza.
Per i quattro ultimi progetti sono stati stanziati, nel 1999, Lire
190.000.000.
Un altro intervento finanziario regionale ha riguardato
l'assegnazione di finanziamenti a quattro progetti relativi a spese
di investimento per l'acquisto o riattamento di strutture per donne
in difficolta' per un importo complessivo di Lire 1.800.000.000.
Politiche sociali ed educative per i bambini e gli adolescenti
1. Interventi in favore dei minori in difficolta'
1.1 Minori abusati e maltrattati
Allo scopo di fornire agli operatori dei Servizi territoriali uno
strumento utile all'esercizio piu' adeguato e corretto del loro ruolo
nelle situazioni di abuso sessuale sui minori in rapporto alle
esigenze di giustizia e di protezione del minore vittima, la Regione
ha approvato, con deliberazione del Consiglio regionale 24 novembre
1999, n. 1294 le "Linee di indirizzo in materia di abuso sessuale sui
minori". Tali linee di indirizzo rappresentano una tappa di un
percorso di collaborazione che vuole garantire, sempre piu',
contemporaneita', contiguita' degli interventi e immediatezza per
dare soluzioni efficaci e per costruire una metodologia di lavoro
integrato affinche' siano garantite, su tutto il territorio,
modalita' concertate di gestione degli interventi di protezione del
minore e di aiuto alla famiglia.
Contestualmente, su proposta del gruppo di lavoro sugli strumenti di
tutela dei diritti dei minori, nel primo semestre del 1999 si e'
svolto un seminario di studio e formazione articolato su 6 giornate
di lavoro in materia di abuso e maltrattamento sull'infanzia,
organizzato in collaborazione con il Centro "Minguzzi", sulla base di
un programma concordato tra Servizi sociali, Magistratura minorile e
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.
Al seminario hanno partecipato 130 tra operatori dei Servizi sociali
e sanitari territoriali, della pediatria di base e ospedaliera, del
Centro per la giustizia minorile dell'Emilia-Romagna, della
Magistratura minorile e ordinaria, dell'Ordine degli avvocati, dei
Provveditorati agli studi, delle Questure e delle Medicine legali
universitarie.
1.2 Affidamento familiare
Si e' concluso nel 1999, con il terzo ciclo formativo, il progetto
regionale di valutazione, formazione e orientamento in materia di
affidamento familiare finalizzato a valorizzare e sostenere questo
intervento come particolarmente significativo nella rete delle
opportunita' volte a salvaguardare il diritto del minore alla
famiglia e allo sviluppo in un contesto familiare adeguato e a dare
un serio aiuto alle difficolta' familiari e genitoriali.
In linea con gli orientamenti nazionali delineati dal Piano d'azione
del Governo per l'infanzia e l'adolescenza, e con gli obiettivi di:
- affermare e diffondere la cultura dell'affidamento familiare;
- qualificare e sostenere lo sviluppo omogeneo dell'affidamento
familiare su tutto il territorio regionale;
- realizzare una forte integrazione tra istituzioni, enti e servizi,
nonche' tra gli enti pubblici e le associazioni interessate;
- realizzare un adeguato e continuo monitoraggio dell'esperienza;
con deliberazione della Giunta regionale n. 118 del 1 febbraio 2000
e' stata adottata la "Direttiva regionale in materia di affidamento
familiare".
1.3. Minori imputati di reato
E' stata costituita con determinazione 5735/99 del Direttore generale
alle Politiche sociali e si e' insediata il 3 marzo 1999 la
"Commissione regionale per i minori imputati di reato" prevista dal
Protocollo d'intesa tra il Ministero di Grazia e Giustizia e la
Regione Emilia-Romagna di cui alla deliberazione del Consiglio
regionale 10 dicembre 1997, n. 778.
La Commissione, composta dagli Assessori alle Politiche sociali della
Regione, della Provincia e del Comune di Bologna, dai Dirigenti del
Centro per la giustizia minorile e del Servizio regionale competente,
ha il compito di delineare in forma coordinata gli orientamenti, gli
obiettivi e le priorita' di intervento in materia penale minorile e
di attuare e monitorare l'attuazione del Protocollo tramite la
"Sottocommissione per il coordinamento delle attivita' dei servizi
minorili dell'Amministrazione della Giustizia e dei Servizi di
assistenza degli Enti locali" prevista dall'art. 13 del DLgs 272/89,
di cui fanno parte 9 funzionari regionali, degli enti locali e delle
Aziende Unita' sanitarie locali incaricati dalle rispettive
Amministrazioni.
1.4. Attivita' a rilevanza esterna
- Partecipazione ai lavori del Gruppo tecnico minori della
Commissione di coordinamento tra Ministero di Grazia e Giustizia e
Regioni per l'elaborazione delle "linee di indirizzo sulla mediazione
penale in ambito minorile" adottate dalla Commissione stessa l'1
dicembre 1999 a Roma.
- Partecipazione ai Comitati metropolitani della pubblica
Amministrazione presso le Prefetture del territorio regionale per
l'attivita' di istruttoria, verifica e supporto dei progetti e dei
finanziamenti ex Lege 216/91 "Prevenzione del rischio di
coinvolgimento dei minori in attivita' criminose".
2. Diritti e opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza
Ai fini della realizzazione dell'Osservatorio sull'infanzia e
l'adolescenza, in attuazione della Legge 451/97, in collaborazione
con gli Enti locali, si e' avviata la definizione di flussi
informativi che possano garantire, attraverso la trasmissione
costante di dati omogenei per tutto il territorio regionale, una
conoscenza puntuale delle condizioni dell'infanzia e
dell'adolescenza, partendo dal sistema informativo sulle attivita'
socio-assistenziali, per estenderla ed integrarla con le diverse
forme e modalita' di rilevazione sugli interventi rivolti ai minori
in senso piu' complessivo.
Parallelamente, per quanto concerne la realizzazione dei progetti
previsti dai Piani di intervento territoriale per l'infanzia e
l'adolescenza (Legge 285/97), si e' mantenuto un costante raccordo
con le Province, per promuovere e realizzare insieme una verifica
attenta sulle azioni realizzate. In particolare in raccordo con tutte
le Province si e' elaborata una scheda finalizzata al monitoraggio
dei progetti e alla valutazione dei piani, da utilizzare anche in
funzione del confronto con le altre Regioni.
In stretta collaborazione con Province e Comuni capofila, e' stata
promossa e coordinata la partecipazione degli operatori del
territorio regionale alle attivita' di formazione interregionale,
collaborando anche con il Centro Nazionale di documentazione e
analisi sull'infanzia e l'adolescenza per la definizione delle
attivita' formative sulle diverse tematiche inerenti l'attuazione
della Legge 285/97 ( metodologie e contenuti). La formazione ha
coinvolto circa 200 operatori (tecnici e amministrativi), tra quelli
impegnati nella realizzazione dei progetti ex Lege 285/97.
Politiche per l'accoglienza e l'integrazione sociale
Immigrazione
Nel settore Immigrazione le attivita' svolte si sono concentrate
nella preparazione di atti programmatici relativi all'utilizzo della
quota del Fondo nazionale per le politiche migratorie assegnata alla
Regione Emilia-Romagna nonche' dall'utilizzo di risorse regionali.
In particolare sono stati prodotti i seguenti atti:
- deliberazione della Giunta regionale n. 748 del 18 maggio 1999
avente per oggetto: "Linee guida per l'attuazione del primo programma
delle attivita' di accoglienza e di assistenza a favore di immigrati
previste dal DLgs 286/98. Proposta al Consiglio regionale".
- Il provvedimento concerne una misura urgente di ripartizione ai
Comuni capoluogo di provincia di Lire 788.000.000 per avvio o
consolidamento di iniziative a favore di immigrati.
- Deliberazione della Giunta regionale n. 2359 del 7 dicembre 1999
avente per oggetto: "Bando per la presentazione delle domande di
ammissione ai contributi in conto capitale secondo le procedure
richiamate dall'art. 5 della L.R. 14/90 per gli interventi previsti
dall'art. 40, commi 1, 2, 3 e in attuazione dell'art. 45, comma 2,
del DLgs 25 luglio 1998, n. 286".
- Il provvedimento concerne la predisposizione di centri di prima
accoglienza per immigrati di cui si ravvisa ancora la necessita' in
alcune zone del territorio regionale caratterizzate da alta
criticita' abitativa con conseguenti fenomeni di esclusione sociale.
- Lo stanziamento previsto ammonta a Lire 3.000.000.000 e i soggetti
destinatari dei contributi vengono individuati nell'ambito della
disciplina prevista dalla L.R. 2/85.
- Deliberazione della Giunta regionale n. 2437 del 14 dicembre 1999
avente per oggetto "Criteri per la programmazione delle risorse di
edilizia residenziale pubblica - Programma 1999/2000 - Bando per la
realizzazione di alloggi sociali".
Il provvedimento di cui l'ufficio ha curato la predisposizione
dell'allegato 2 concernente gli alloggi sociali, riguarda la
predisposizione di strutture destinate all'incremento delle risorse
abitative per gli immigrati finalizzate a offrire soluzioni che
consentano la normalizzazione delle situazioni e i ricongiungimenti
familiari.
Lo stanziamento previsto ammonta a Lire 4.097.000.000.
- Deliberazione n. 453 del 12 aprile 1999 avente per oggetto "Nuovi
criteri e modalita' per la concessione di contributi ad enti e
associazioni per attivita' a favore di immigrati (art. 17, L.R.
14/90)".
- Deliberazione n. 2477 del 21 dicembre 1999 avente per oggetto
"Contributi ad enti e associazioni per attivita' a favore degli
immigrati nel 1999".
I due provvedimenti sopra elencati hanno permesso l'assegnazione di
contributi per un ammontare complessivo di Lire 250.000.000 secondo
nuove procedure piu' mirate all'individuazione di progetti attinenti
all'integrazione sociale degli immigrati.
E' stata inoltre predisposta la deliberazione della Giunta regionale
n. 1964 del 2 novembre 1999 avente per oggetto: "Disposizioni per
l'erogazione di contributi per la traslazione di salme di cittadini
stranieri immigrati (art. 5, L.R. 14/90).
L'ufficio ha curato il coordinamento dei referenti regionali per
l'immigrazione nell'ambito della procedura di approvazione delle
linee guida per la predisposizione dei programmi regionali previsti
dal regolamento di attuazione del DLgs 286/98 per l'esercizio 1999.
Un dato critico che si segnala e' stato il mancato perfezionamento
della procedura di approvazione del progetto di legge regionale
"Norme per l'inserimento sociale dei cittadini stranieri immigrati"
che ha comportato una fase di incertezza procedurale soprattutto
relativamente agli aspetti dei rapporti con l'associazionismo degli
immigrati.
Carceri
Nello specifico settore l'ufficio nel corso del 1999 ha progettato e
prodotto le seguenti azioni d'intervento a favore dell'area penale
adulti intra ed extra muraria.
Al fine di dare esecuzione al Protocollo d'intesa tra il Ministero di
Grazia e Giustizia e la Regione Emilia-Romagna, siglato il 5 marzo
del 1998, e recepito con delibera della Giunta regionale n. 279 del
10 marzo 1998, il 9 febbraio 1999 si e' tenuta la prima riunione di
insediamento della Commissione regionale per l'area dell'esecuzione
penale adulti.
Con L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 "Riordino e programmazione delle
funzioni di assistenza sociale" e le successive modificazioni si sono
finanziate le seguenti iniziative, previste peraltro dal Protocollo
d'intesa sopra citato:
- Progetto per un reparto sperimentale interno all'OPG di Reggio
Emilia
(delibera di Consiglio n. 1207 del 29 luglio 1999 "Programma degli
interventi e dei criteri di ripartizione del Fondo regionale per le
spese di gestione dei Servizi socio-assistenziali";
delibera di Giunta n. 2593 del 30 dicembre 1999 "Assegnazione di
contributo al Comune di Reggio Emilia per la realizzazione del
progetto di reparto sperimentale interno all'Ospedale psichiatrico
giudiziario in applicazione della delibera del Consiglio regionale
1207/99");
- Progetto "Mediazione culturale per gli immigrati in carcere"
(delibera di Consiglio n. 1207 del 29 luglio 1999 "Programma degli
interventi e dei criteri di ripartizione del Fondo regionale per le
spese di gestione dei servizi socio-assistenziali";
delibera di Giunta n. 2289 del 7 dicembre 1999 "Assegnazione
contributi ai Comuni per la realizzazione dei progetti di iniziativa
regionale area detenuti e nomadi - art. 41, L.R. 2/85 per l'anno 1999
in attuazione della delibera del Consiglio regionale 1207/99");
- Supporto formativo e scientifico alla realizzazione del Progetto
"Mediazione culturale per gli immigrati in carcere" attraverso il
coinvolgimento del Centro studi analisi di psicologia e sociologia
applicate - Coop. sociale ONLUS CSAPSA Scrl
(delibera Giunta n. 2804 del 30 dicembre 1999 "Affidamento di
incarico alla CSAPSA Scrl per le attivita' inerenti l'attivazione del
progetto regionale ôMediazione culturale per gli immigrati in
carcere'");
- Progetto per il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti
(delibera di Consiglio n. 1207 del 29 luglio 1999 "Programma degli
interventi e dei criteri di ripartizione del fondo regionale per le
spese di gestione dei servizi socio-assistenziali";
delibera di Giunta n. 2289 del 7 dicembre 1999 "Assegnazione
contributi ai Comuni per la realizzazione dei progetti di iniziativa
regionale aree detenuti e nomadi - art. 41, L.R. 2/85 per l'anno 1999
in attuazione della delibera del Consiglio regionale 1207/99");
- L.R. 28 aprile 1999, n. 5, ex art. 51 "Fondo sanitario nazionale ad
impiego diretto della Regione sub lettera a), cosi' come modificato
dalla L.R. 22 novembre 1999, n. 32";
- Progetto prevenzione HIV in carcere
(delibera di Giunta n. 2479 del 21 dicembre 1999 "Attivazione del
progetto regionale finalizzato all'attuazione delle linee guida per
la prevenzione dell'infezione da HIV e dell'AIDS nelle strutture
penitenziarie dell'Emilia-Romagna - Concessione finanziamento Azienda
Unita' sanitaria locale di Rimini").
Le iniziative sopra indicate sono state messe a punto con i criteri
della programmazione partecipata coinvolgendo i Comuni sedi di
carcere e il Provveditorato regionale dell'Amministrazione
penitenziaria della regione Emilia-Romagna.
In applicazione del DL n. 230 del 22 giugno 1999 "Riordino della
medicina penitenziaria" che prevede all'art. 8 "che a decorrere dal
1/1/2000, siano trasferite al Servizio sanitario nazionale le
funzioni sanitarie svolte dall'Amministrazione penitenziaria con
riferimento al settore dell'assistenza ai detenuti e agli internati
tossicodipendenti, e' stato costituito un gruppo di lavoro tra
funzionari dell'Assessorato Politiche sociali, in particolare
appartenenti a codesto ufficio, dell'Assessorato alla Sanita' e del
Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria, per
fornire indicazioni alle Aziende sanitarie locali e agli Istituti
penitenziari in merito alle relative problematiche".
Nomadi
Nel corso del 1999 sono proseguite le iniziative connesse alla
volonta' manifestata dalla Giunta regionale di affrontare le
problematiche proprie di quelle minoranze che vivono in un contesto
di totale marginalita' e di cui i nomadi sono un aspetto
significativo.
L'obiettivo primario, anche se di lungo termine, prefissato per i
nomadi e' stato dunque quello dell'integrazione, e non
dell'assimilazione, nel tessuto sociale nel rispetto della diversita'
culturale da essi rappresentata obiettivo peraltro gia' esplicitato
dalla L.R. 47/88 e successive modifiche.
Nel corso del 1999 e' stata data prosecuzione alla deliberazione
della Giunta regionale n. 213 del 25/2/1997 "Approvazione del
programma per l'individuazione dei Comuni tenuti a realizzare le aree
di sosta e transito per nomadi ex. art. 15, L.R. 47/88".
Con la suddetta delibera si e' proceduto da una parte a individuare i
Comuni tenuti a realizzare le aree di sosta/transito cosi' come
indicato dalla legge regionale e dall'altra parte, attraverso
l'utilizzazione di precisi criteri di valutazione delle richieste di
contributo pervenute, si e' cercato di indirizzare la realizzazione
delle nuove aree di sosta/transito verso progetti orientati alla
risoluzione dei problemi relativi a situazioni di sovraffollamento
nelle aree di sosta/transito e di aree di sosta non regolari.
Con successiva delibera sono stati assegnati Lire 500.000.000 al
Comune di Modena per la realizzazione di 3 microaree, tuttora non
ancora realizzate e neanche iniziate, e Lire 1.200.000.000 al Comune
di Piacenza per la realizzazione di due aree di cui una quasi finita
e l'altra non ancora iniziata.
Con deliberazione n. 1207 del Consiglio regionale sono stati
assegnati contributi ammontanti a complessive Lire 200.000.000 anche
per iniziative a favore di nomadi nell'ambito della programmazione
dell'art. 41 della L.R. 2/85.
Pubblicazione della guida bibliografica "Alle porte della citta'"
La pubblicazione di questa guida bibliografica ha rappresentato sia
un passo nella direzione di una volonta' di conoscenza delle
molteplici espressioni culturali che, nel corso dei secoli, le
minoranze zingare hanno saputo creare, sia la possibilita' di
effettuare un intervento di integrazione sociale in ambito
scolastico, nella consapevolezza che le nuove generazioni, se
opportunamente guidate, possano essere in grado di elaborare modelli
culturali piu' aperti e piu' disponibili verso ogni forma di
diversita'. La guida e' stata spedita a tutte le scuole elementari e
medie della regione Emilia-Romagna.
Convegno "Essere Rom e Sinti oggi"
Il giorno 19/10/1999 si e' tenuto il convegno "Essere Rom e Sinti
oggi", coordinato dal sottoscritto, che ha avuto come obiettivo
quello di descrivere, da un punto di vista del diritto, dell'accesso
scolastico, delle modalita' dell'abitare, la situazione degli zingari
in Europa, in Italia e nella regione Emilia-Romagna.
La situazione della Regione Emilia-Romagna e' stata analizzata da
amministratori ed associazioni che hanno presentato le loro
esperienze, gli obiettivi raggiunti e le problematiche relative agli
interventi sul territorio.
Nuovo bando per l'assegnazione ai comuni di contributi per la
realizzazione di aree di sosta/transito e deliberazione della Giunta
regionale n. 2211 del 30/11/1999
Il nuovo bando prevede contributi sia per la realizzazione di aree
sosta/transito che per le aree a destinazione particolare gia'
previste all'art. 7 della L.R. 47/88 ma mai attivate. Il senso di
questa iniziativa e' quello di cercare piu' soluzioni dal punto di
vista abitativo per le minoranze zingare nell'ottica di una
stanzialita', per molti, gia' accettata e metabolizzata. Nel caso
delle aree a destinazione particolare e' prevista una partecipazione,
in termini monetari, degli zingari stessi, in cambio della cessione
del diritto di superficie. Da questa cosa ne potrebbe conseguire un
senso di responsabilita', trattandosi di una loro proprieta',
sicuramente maggiore a quello oggi riscontrabile.
Prostituzione
Con l'entrata in vigore del regolamento di esecuzione del Testo Unico
sull'immigrazione si e' potuto dare continuita' anche per l'anno 1999
al progetto regionale prostituzione approvato dalla Giunta regionale
con delibera 2567/96.
Infatti con delibera di Giunta regionale ratificata dal Consiglio in
data 19 gennaio 2000 si e' provveduto ad assegnare agli Enti locali
attuatori del progetto la somma complessiva di Lire 410.000.000, che
costituisce quota di compartecipazione finanziaria rispetto ai
programmi di assistenza ed integrazione sociale di cui agli artt. 25
e seguenti del regolamento di esecuzione dell'art. 18 approvato con
DPR 394/99.
Sulla base delle disposizioni normative sopra specificate e con
l'istituzione del Fondo nazionale lotta alla tratta, abbiamo
presentato, delegati dall'intera rete un progetto complessivo
denominato "Oltre la strada".
Tale progetto dal costo complessivo di Lire 2.722.600.000 e' stato
finanziato dallo Stato per 1.905.820.000 (70% del costo complessivo
del progetto, l'altro 30% e' stato coperto dalla Regione e dagli Enti
partner).
Il nuovo progetto prevede sia azioni a livello territoriale locale
che azioni di coordinamento regionale. Le azioni di livello regionale
sono:
1) azioni coordinamento delle reti locali;
2) azioni di formazione (4 moduli di formazione continua formazione a
distanza e counseling on line);
3) focus group (creazione di gruppi di discussione finalizzate allo
scambio di esperienze e di conoscenze fra i progetti locali.
Interventi ad hoc da parte di esperti);
4) azioni di sistema (si forniranno strumenti per la progettazione a
livello locale regionale, nazionale e comunitario, si creera' un
nucleo di esperti e tecnici);
5) sistema di valutazione;
6) strumenti;
7) azioni di Networking.
Sempre nell'ambito della prostituzione tratta e' stato finanziato
dalla Commissione interministeriale ex art. 18 il progetto di
gestione dei centri periferici del numero verde che verra' attivato a
livello nazionale rivolto alle donne costrette alla prostituzione.
Con delibera di Giunta regionale 1955/99 e' stato approvato il
progetto "Prostitution Inclusion Network" finanziato dal Dipartimento
per gli Affari sociali per la somma complessiva di Lire 468.750.000
di cui Lire 210.937.500 a carico del FSE, Lire 164.062.500 a carico
del FNR e Lire 93.750.000 a carico Regione Emilia-Romagna ed Enti
partner.
Il progetto si sostanzia in un intervento realizzato in alcune aree
omogenee come Reggio Emilia, Bologna, Modena, Ravenna, Cesena e
Rimini, ha come destinatari le donne che sono uscite dal mondo della
prostituzione e prevede le seguenti azioni:
1) orientamento ed informazione;
2) alfabetizzazione della lingua italiana;
3) laboratorio motivazionale;
4) intervento formativo di peer educator.
Infine con deliberazione 2592/99 e' stata approvata, anche per l'anno
1999, la continuazione del progetto regionale "Riduzione del danno".
Tossicodipendenze
E' stato approvato dalla Giunta regionale con propria deliberazione
n. 62 del 25 gennaio 1999 il Documento di intesa tra Regione
Emilia-Romagna ed Enti locali sulle tossicodipendenze. Tale documento
va a ridefinire in maniera puntuale le competenze rispettive delle
Aziende Unita' sanitarie locali e degli Enti locali in tema di
tossicodipendenza, e delinea il quadro istituzionale, in accordo con
il Piano sanitario regionale per la sezione "Integrazione
sociosanitaria". Si e' successivamente proceduto alla presentazione
ufficiale del documento stesso nelle sedi provinciali della Regione
nell'ottobre 1999.
E' stato approvato da parte della Giunta regionale con propria
deliberazione n. 785 del 26 maggio 1999 il Progetto regionale
tabagismo. In applicazione del documento, nell'autunno ha avuto
inizio l'attivita' di formazione per conduttori di corsi intensivi
per smettere di fumare; e' stata inoltre progettata la formazione per
"agenti accertatori".
La responsabile dell'ufficio ha:
- partecipato al gruppo di lavoro in applicazione del Piano sanitario
regionale relativo all'assistenza distrettuale, con produzione di un
documento finale
- coordinato il gruppo di lavoro "Dipendenze patologiche", in
applicazione del Piano sanitario regionale, con produzione di un
documento finale che definisce gli obiettivi di salute per il
prossimo triennio e le relative strategie.
E' stato istituito un gruppo misto pubblico-privato che ha definito
le tipologie delle strutture residenziali e semiresidenziali; in
collaborazione con l'Agenzia sanitaria sono state definite le
procedure di compensazione infra- ed extraregionali per i SERT.
Sono stati organizzati i seminari conclusivi di presentazione del
lavoro di cinque gruppi tecnici regionali.
E' proseguita attivamente l'attivita' di valutazione del Sistema dei
Servizi individuando e affrontando alcune problematiche sorte nei
Servizi in merito all'applicazione degli strumenti di valutazione; e'
stato validato il questionario "rapporto con le sostanze".
In analogia con gli strumenti adottati per i SERT, sono stati
costruiti gli strumenti di valutazione per gli interventi del privato
sociale, ad eccezione del questionario "rapporto con le sostanze".
E' proseguita l'attivita' di raccolta dati dai SERT, con stesura del
relativo report.
E' iniziata una raccolta dati sull'attivita' delle Unita' di strada,
con stesura di un report preliminare.
E' stata messa a punto la cartella sociosanitaria per il privato
sociale ed e' in corso la sua informatizzazione al fine di ottenere i
flussi informativi del privato sociale agli Osservatori provinciale e
regionale.
Ogni sede operativa del privato sociale e' stata dotata di posta
elettronica.
Si e' proseguito nell'attivita' formativa diretta agli operatori
dell'area socioeducativa sugli inserimenti lavorativi e agli
operatori interessati all'attivita' di promozione alla salute.
E' stata effettuata una attivita' formativa per operatori dell'area
infermieristica.
E' stato organizzato un corso di perfezionamento post-laurea "La
farmacotossicodipendenza" (Universita' di Modena), corso che verra'
attivato nel 2000.
Si e' provveduto alla liquidazione dei progetti approvati sulla quota
residua del bando sul Fondo nazionale lotta alla droga trasferito
alla Regione - anno 1996.
E' stato approvato dal Consiglio regionale con propria deliberazione
n. 1269 del 13 ottobre 1999 il regolamento concernente i criteri e le
modalita' per il riparto della quota del Fondo nazionale di
intervento per la lotta alla droga trasferita alla Regione.
Successivamente la Giunta regionale ha approvato con propria
deliberazione n. 2010 del 10 novembre 1999 il bando recante termini e
modalita' di presentazione delle richieste di finanziamento di
progetti a valere sulla quota del Fondo nazionale di lotta alla droga
1997/98/99 trasferita alla Regione. I termini di chiusura del bando
sono stati fissati al 31/12/1999.
Sono stati definiti i criteri per l'autorizzazione al funzionamento
dei SERT in applicazione della L.R. 34/98 "Norme in materia di
autorizzazione al funzionamento ed accreditamento delle strutture
sanitarie pubbliche e private in attuazione del DPR 14/1/1997,
nonche' di funzionamento di strutture pubbliche e private che
svolgono attivita' socio-sanitaria e socio-assistenziale". Tali
criteri sono stati approvati dalla Giunta regionale con propria
deliberazione n. 125 dell'8 febbraio 1999.
E' stato istituito un gruppo tecnico regionale composto ad operatori
dei SERT sede di carcere, con il mandato di esaminare le
problematiche che verranno a crearsi con il passaggio delle
competenze sulle tossicodipendenze in carcere al Servizio sanitario
nazionale.
L'ufficio ha partecipato ad alcune iniziative e progetti nazionali:
come Regione capofila, progetto nazionale valutazione qualita' nei
SERT (Ministero Sanita');
Progetto nazionale "Vedette" (efficacia intervento SERT) (Ministero
Sanita');
come Regione capofila, progetto nazionale di valutazione degli
interventi psicosociali nei SERT (Ministero Sanita');
come Regione capofila, progetto nazionale per la messa a punto di
materiale diretto alle scuole sui danni provocati dall'alcol
(Ministero Sanita').
Inoltre sono stati portati avanti alcuni protocolli di ricerca:
protocollo di studio sull'utilizzo del metadone nei SERT, studio
sulle modalita' degli inserimenti comunitari, ricerca sui costi dei
SERT.
L'ufficio ha partecipato ai seguenti progetti europei: "Social Work",
URBAL, MIRO'.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Servizio Gestione, Monitoraggio e Controllo delle attivita' formative
Il Servizio nell'anno 1999 ha svolto, come attivita' curriculare,
principalmente quanto segue:
Sono state approvate le seguenti attivita':
Ob. 3 FSE n. corsi/progetti 261 n. partecipanti 3.382 Lire
38.904.190.000
Ob. 4 FSE n. corsi/progetti 266 n. partecipanti 12.497 Lire
22.594.290.000
Legge 236/93 n. corsi/progetti 1.162 n. partecipanti 39.381 Lire
46.093.807.000
Apprendistato n. corsi/progetti 8 n. partecipanti 1.166
Lire 6.806.134.000
Totale 1.697 56.426 Lire 114.398.421.000
Sono state gestite le seguenti attivita':
Ob 3 FSE n. corsi/progetti 391 n. partecipanti 5.920
Ob 4 FSE n. corsi/progetti 754 n. partecipanti 48.399
Ob 5b FSE n. corsi/progetti 127 n. partecipanti 1.947
Legge 236/93 n. corsi/progetti 1.542 n. partecipanti 73.962
Apprendistato n. corsi/progetti 31 in corso di rilevazione
Totale 2.824
Sono stati verificati i seguenti rendiconti e liquidati i relativi
saldi:
Ob 3 FSE n. corsi/progetti 370
Ob 4 FSE n. corsi/progetti 380
Ob. 5b FSE n. corsi/progetti 44
Legge 236/93 n. corsi/progetti 176
Totale 970
Rendicontazione attraverso il bilancio di esercizio
E' stata messa a regime la modalita', fino al settembre 2000
sperimentale, della rendicontazione attraverso il bilancio di
esercizio.
E' stato perfezionato il "Manuale ad uso degli Enti di formazione
professionale e degli addetti al controllo per conto degli Enti
finanziatori per la rendicontazione attraverso il bilancio di
esercizio delle attivita' finanziate con fondi pubblici", attraverso
il contributo del Comitato tecnico scientifico e quello degli Enti di
formazione che ne fanno parte.
Sono state compilate le visite "in itinere" sulle contabilita' degli
Enti di formazione che hanno chiesto l'accreditamento al Servizio
regionale competente.
Sono state effettuate numerose giornate di informazione/formazione
sui medesimi Enti di formazione.
Si e' creata una forte integrazione con il Servizio Sviluppo dei
sistemi formativi, al fine di aggiornare/adeguare le informazioni
contenute nella banca dati degli Enti accreditati.
Si e' impostato un gruppo di lavoro interservizi della Direzione
generale Lavoro e Formazione professionale, al fine di individuare
indicatori di efficacia ed efficienza utili ad alimentare la banca
dati di cui sopra.
Progetto multiregionale "Sistema dei controlli"
Si e' proseguita l'attivita' all'interno del progetto multiregionale
P.O. 940031I3, le cui Regioni capofila sono l'Emilia-Romagna e il
Friuli-Venezia-Giulia, al fine di predisporre una modalita' di
preventivazione e rendicontazione delle attivita' finanziate dal FSE
corrispondente alla modalita' a regime nella nostra Regione.
Il gruppo e' composto dalle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia
Giulia, Liguria, Piemonte, Umbria e dalla Provincia autonoma di
Bolzano, oltre che dal Ministero del Lavoro.
E' gestito da ILO - International Training Centre of the Ilo di
Torino ed ha una durata biennale; e' previsto il termine a giugno
2001.
Agenda della modernizzazione: nuove modalita' di pagamento
"Sistema esternalizzato di tesoreria per i pagamenti relativi
all'attivita' formativa nell'ambito del programma ôAgenda per la
modernizzazione regionale'".
Si e' attivato un lavoro di predisposizione del progetto di cui sopra
nella consapevolezza che le nuove modalita' di rimborso da parte
della C.E. riguardo il Programma 2000/2006 impongono tempestivita'
nell'effettuazione dei pagamenti come condizione imprescindibile per
non incorrere nei meccanismi penalizzanti di abbattimento dei
finanziamenti comunitari.
Le procedure individuate, in collaborazione con il Servizio
Ragioneria e credito, prevedono il ricorso al "pagamento in conto
sospeso" tramite l'Istituto di Credito che gestisce il servizio di
tesoreria regionale di una somma iniziale fino al 10% a titolo di
anticipo ad avvio delle attivita' e successivi acconti periodici
sulla base delle spese effettivamente sostenute degli Enti di
formazione; tutto cio' fatte salve le periodiche regolarizzazioni
Amministrative e contabili stabilite dalla normativa vigente e
mantenendo in capo alla Regione la responsabilita' della funzione di
controllo ed approvazione delle spese.
Certificazione di garanzia della qualita' secondo la norma UNI En ISO
9001:94
La forte competitivita' di mercato e le esigenze dei clienti hanno
portato il mondo delle imprese a sviluppare una "cultura della
qualita'", che investe tutte le aziende di beni e servizi.
La certificazione del sistema di garanzia della qualita' e' diventata
un elemento distintivo dell'azienda ed un "prerequisito" per poter
operare con successo.
La "cultura della qualita'" sta investendo il mondo della pubblica
Amministrazione e dei Servizi pubblici, per elevare il livello dei
servizi offerti agli utenti e migliorare il proprio funzionamento
organizzativo.
A partire da febbraio 1999 la Direzione generale al Lavoro e
Formazione professionale ha avviato un processo per la certificazione
del sistema della qualita' di una parte strategica della propria
attivita': l'erogazione dei finanziamenti alle imprese e agli enti di
formazione e la rendicontazione e certificazione della spesa nei
confronti dell'Unione Europea e dei Ministeri del Tesoro e del
Lavoro, di competenza del Servizio Gestione, Monitoraggio e Controllo
delle attivita' formative.
Febbraio 1999: avvio del processo per la certificazione con il
supporto di una societa' di consulenza, attraverso la definizione e
puntualizzazione delle competenze del Servizio e delle
responsabilita' connesse e la ricostruzione ed analisi dei processi
lavorativi con gli addetti;
Giugno 1999: prima stesura del Manuale della Qualita' in cui vengono
descritte le attivita' svolte dal Servizio rispetto a quanto
richiesto dalla norma e stesura del Manuale delle Procedure in cui
vengono descritte le modalita' attraverso cui vengono svolte le
attivita'. A seguito la verifica e il collaudo degli stessi nella
realta' aziendale;
Ottobre 1999: prima revisione del Manuale della Qualita' e del
Manuale delle Procedure;
Novembre 1999: formazione interna sul Sistema;
Febbraio 2000: verifica ispettiva da parte dell'Organismo di
certificazione indipendente BVQi e rilascio del Certificato di
conformita' BVQI/Sincert secondo la norma ISO 9001:94.
Sviluppo sistemi formativi
Accreditamento delle sedi operative degli organismi della Formazione
professionale
La procedura di accreditamento e' prevista all'art. 205 della L.R.
3/99, in attuazione dei principi della Legge 196/97 Art. 17, e dalle
Direttive regionali per la formazione professionale.
Nel corso del II semestre si e' conclusa l'istruttoria tecnica
interna sulle domande di accreditamento presentate alla fine del 1998
e nel 1999 e sono state realizzate le visite audit presso le sedi
operative accreditande.
Si e' provveduto inoltre all'approvazione del I elenco degli
Organismi attuatori di iniziative formative e di servizi di
orientamento accreditati come da delibera di Giunta regionale n. 2538
del 21/12/1999.
In estrema sintesi, il primo elenco contiene 187 sedi accreditate di
X organismi, Y dei quali possiedono la certificazione del proprio
sistema qualita' a norma UNI ISO 9001.
Al fine di assicurare un supporto formativo e di assistenza tecnica
agli Enti che hanno richiesto l'accreditamento, migliorare la
qualita' delle organizzazioni operanti nel sistema regionale di
formazione professionale e sperimentare modelli formativi basati su
percorsi individualizzati, si e' provveduto ad emanare, nel luglio
1999, un avviso pubblico contenente le disposizioni per la
presentazione di progetti di formazione formatori ed operatori del
sistema regionale di formazione professionale con richiesta di
contributo a carico del FSE Ob. 3 Asse 5.
Contributi per la certificazione dei sistemi qualita'
Il Consiglio regionale con atto n. 1157 del 23/6/1999, sulla base di
quanto previsto all'art. 205 della L.R. 3/99, ha deliberato, su
proposta della Giunta regionale in data 18 maggio 1999, n. 740, i
criteri e le priorita' per la concessione dei contributi a sostegno
della certificazione del sistema di qualita', quale incentivazione
allo sviluppo organizzativo ed al miglioramento di qualita' degli
Enti gestori, individuando i soggetti ammissibili, i costi
ammissibili a contributo, stabilendo l'importo minimo e massimo del
contributo, e le priorita' per erogarlo.
Il Nucleo di valutazione, istituito con determinazione del Direttore
generale, in fase istruttoria ha ammesso ai benefici della Legge
3/99, art. 205, n. 44 richieste su 47 pervenute per un ammontare
complessivo deliberato di Lire 1.102.062.742.
In data 31/12/1999 la Giunta regionale ha deliberato la concessione
dei contributi; sono attualmente in atto le procedure relative alla
liquidazione ed erogazione degli stessi.
E' prevista per giugno 2000 l'emissione di un ulteriore "avviso
pubblico" relativo alla concessione di contributi a sostegno della
certificazione ISO 9001 per Enti di formazione per un ammontare
residuo di Lire 897.000.000.
Riconversione degli operatori della formazione professionale:
Programma ICARO Legge 236/93
Le attivita' sono terminate conformemente al progetto generale
predisposto e articolato nei due sottoprogetti (1 - Esuberi, 2 -
Riconversione). In particolare si ritiene di evidenziare che per il
sub-progetto 1 (esuberi) sono stati attuati n.10 percorsi formativi
individuali presentati da Enti di formazione ed approvati dal
Comitato di valutazione ed indirizzo nel mese di dicembre 1998. Un
progetto quantunque sia stato regolarmente portato a termine non ha
potuto usufruire dei benefici finanziari legati alla Legge 236/93 in
quanto a sua conclusione il destinatario dell'azione formativa non ha
provveduto ad inoltrare le dimissioni al proprio Ente di provenienza,
condizione necessaria per il riconoscimento delle spese sostenute.
I percorsi formativi hanno avuto durata variabile tra le 500 e le 900
ore.
Il costo globale relativo a questa parte del Programma ICARO e'
risultato pari a Lire 264.575.551 di cui Lire 69.058.236 per costi di
formazione e Lire 195.517.312 per rimborso salari agli Enti da cui
provenivano i dipendenti dei percorsi formativi.
Riguardo al sub-progetto 2 (riconversione), dopo la fase
preliminare relativa ai bilanci di competenza ed alla conseguente
definizione di partecipazione ai 6 profili professionali previsti in
ICARO, entro il primo semestre 1999 sono regolarmente terminate le
attivita' formative realizzate per tutti i profili , che si sono
concluse con risultati positivi, cosi' come evidenziato dal report
predisposto dalla Associazione temporanea di impresa gestore delle
attivita' connesse al progetto.
Gli operatori che hanno frequentato le attivita' sono risultati 74
con elevate performance di presenza; il tasso medio e' infatti
attestato al 93,2%.
In relazione ai costi sostenuti, ivi compresa l'assistenza tecnica,
si e' registrato il sostanziale rispetto dei parametri espressi in
fase di preventivo.
I sei percorsi formativi previsti in ICARO Sub 2 hanno avuto un costo
di Lire 2.377.878.589 cosi' suddivisi:
- 43.200.000 per assistenza tecnica;
- Lire 955.188.000 per corsi di formazione;
- Lire 1.879.490.589 rimborso salari e missioni.
Rinnovo degli accordi con i Comuni delegati di cui alla L.R. 54/95
Il Servizio Sviluppo dei sitemi formativi ha provveduto ad avviare la
discussione sulle modalita' di rinnovo degli accordi sottoscritti dai
Comuni delegati, dalle Province delegate e dalla Regione, in
attuazione della L.R. 54/95.
A tal scopo e' stato realizzato un seminario di valutazione
dell'esperienza di prima applicazione degli accordi che ha posto le
basi per un confronto politico fra gli Amministratori responsabili
della competenza relativa alle strutture pubbliche di formazione
professionale per ridefinire, alla luce delle prospettive future
connesse allo sviluppo del sistema formativo, strategie e ruoli delle
forme gestionali costituite ai sensi della L.R. 54/95 sopracitata.
Dagli esiti, sostanzialmente positivi, di tale confronto si e' deciso
di costituire un Tavolo tecnico composto da una delegazione ristretta
dei Comuni gestori e da rappresentanti dei Servizi regionali
coinvolti, che ha prodotto una piattaforma omogenea concordata di
accordo sulle tematiche di tipo trasversale da inserire negli accordi
interistituzionali di cui trattasi.
Sono stati avviati gli incontri preliminari di tipo bilaterale per
trattare le questioni specifiche legate ai singoli contesti locali.
Si prevede entro la fine del mese di febbraio 2000 di aver concluso
la definizione degli schemi di rinnovo degli accordi.
Progetto di assistenza tecnica: "Favorire l'integrazione per
migliorare la qualita' e sostenere l'innovazione nel sistema
regionale di formazione professionale"
Si e' conclusa la fase relativa alla realizzazione di una specifica
azione finalizzata alla standardizzazione e all'implementazione di un
sistema semplificato ed omogeneo fra Regione e Province per la
realizzazione delle verifiche di conformita' in itinere dei progetti
formativi approvati e finanziati con contributi pubblici, che ha
coinvolto funzionari provinciali e regionali nella definizione di un
Manuale unico la cui operativita' sara' effettiva a partire dalla
nuova programmazione del FSE 2000-2006.
Si e' inoltre conclusa, in collaborazione fra il Servizio Sviluppo
dei sistemi formativi ed il Servizio Gestione Monitoraggio e la
Ragioneria, la fase di progettazione del nuovo sistema di
semplificazione delle procedure di erogazione dei finanziamenti delle
attivita' formative allo scopo di velocizzare tale sistema
adeguandolo alla nuova regolamentazione comunitaria, che vincolera'
direttamente la corresponsione dei fondi ai pagamenti effettuati.
Tale progetto di semplificazione e' inserito fra quelli dell'Agenda
regionale di modernizzazione.
Si e' avviato, attraverso un gruppo di lavoro, il progetto
finalizzato alla identificazione delle soluzioni tecniche per
l'incremento delle potenzialita' informative del sistema di
accreditamento dei soggetti gestori di formazione professionale.
Si e' avviata infine una specifica riflessione sulle associazioni
temporanee di impresa nella partecipazione agli avvisi pubblici per
la presentazione di progetti di formazione professionale, in vista di
un seminario da realizzare nel I semestre dell'anno 2000.
Attivita' del Comitato regionale di sorveglianza
Il Comitato di sorveglianza regionale costituito ai sensi degli
"Indirizzi e priorita' per la formazione professionale (anni
1997-99)" (delibera di Giunta regionale 487/96), nonche' delle
"Direttive attuative" per gli anni 1997-1999 (delibera di Giunta
regionale 1475/97), composto da dirigenti responsabili dei piani
provinciali e regionali che usano risorse FSE e rappresentanti delle
forze sociali regionali, e' stato impegnato nelle seguenti attivita':
- analisi e regolazione dei flussi finanziari (monitoraggio
finanziario trimestrale delle risorse assegnate);
- discussione e validazione tecnica delle modifiche e integrazioni
alle direttive attuative triennio 1997-99 (delibera di Giunta
regionale 528/99);
- verifica e aggiornamento della programmazione (attraverso una
seconda rilevazione delle economie pregresse) in preparazione della
chiusura del P.O. 1994/1997;
- assistenza tecnica alle Province per informatizzazione,
rendicontazione ecc.;
- progettazione e realizzazione di un'apposita iniziativa di
documentazione e formazione di supporto informativo/formativo sui
nuovi regolamenti dei fondi strutturali (normativa generale e
regolamento FSE) destinata a preparare i funzionari dei Servizi
regionali e provinciali alle nuove regole ed opportunita' della nuova
programmazione;
- analisi dei documenti programmatici nazionali e comunitari ai fini
della definizione della proposta di programma operativo regionale e
di complemento locale di programmazione per i quali si e' richiesto
il contributo del FSE per il prossimo settennio 2000/2006;
- presentazione dei risultati provvisori dell'istruttoria tecnica
della procedura di accreditamento;
- validazione del manuale operativo per le verifiche di conformita'
in itinere.
Piano regionale di formazione per gli apprendisti (decreto Ministero
Lavoro 302/99)
La Legge 2 agosto 1999, n. 263 "Conversione in legge ecc.",
stabilisce che gli sgravi contributivi saranno concessi solo se
l'azienda fara' svolgere la formazione agli apprendisti assunti
nell'ambito di iniziative formative "proposte formalmente all'impresa
da parte dell'Amministrazione pubblica competente". L'art. 68, comma
5, della Legge 17 maggio 1999, n. 144 aveva disposto all'interno
della nuova disciplina dell'obbligo formativo fino ai 18 anni una
destinazione di Lire 200 miliardi per il finanziamento delle
attivita' di formazione nell'esercizio dell'apprendistato (anche se
svolte oltre il compimento del diciottesimo anno di eta') secondo le
modalita' di cui all'art. 16 della Legge 24 giugno 1997, n. 196. Tale
ultima disposizione aveva gia' trovato una prima attuazione con il
decreto ministeriale 20 maggio 1999 di individuazione dei contenuti
delle attivita' di formazione degli apprendisti.
Il DM n. 302 del 5 agosto 1999 ha assegnato conseguentemente, e
ripartito fra le Regioni i fondi per l'attivita' di formazione degli
apprendisti, ed in specifico ha assegnato alla Regione Emilia-Romagna
un finanziamento di Lire 22.999.476.247, utilizzabile per un massimo
del 10% per il finanziamento di azioni collegate all'attivita'
formativa, e non utilizzabile per il rimborso del costo orario dei
partecipanti alle attivita' formative.
Entro il 10 novembre 1999 doveva essere presentato al Ministero del
Lavoro il Piano delle attivita' formative da parte di ciascuna
Regione titolare delle nuove assegnazioni disposte col DM n. 302 del
5 agosto u.s.. I contenuti di tale piano sono elencati all'art. 2
dello stesso DM 302/99. Dovevano essere indicate, fra l'altro, "le
figure professionali che s'intende formare o i settori per i quali
s'intende predisporre l'attivita'" e quindi il numero degli
apprendisti e la dislocazione territoriale dei corsi per provincia.
La Regione Emilia-Romagna sulla base delle intese intervenute con il
Ministero del Lavoro e della concertazione con le parti sociali
interessate, ha avviato, con deliberazione della Giunta regionale
1900/98 del 26 ottobre 1998, un'iniziativa formativa sperimentale per
l'apprendistato, che costituisce un importante patrimonio di
esperienza ma che deve ancora essere completata per alcuni settori ed
attivita' (come di seguito specificati), usufruendo anche di parte
dei finanziamenti assegnati con il DM 302/99, per accompagnare la
messa a regime che non potra' avvenire prima del 2000/2001, degli
interventi formativi per l'apprendistato. Le azioni individuate nella
sperimentazione sono le tre riassumibili come segue:
1. Sperimentazioni regionali che attuano le intese nazionali
Unionapi, Artigianato, Federtessile;
2. Sperimentazioni regionali integrative che ampliano ad altri
settori produttivi gli interventi previsti, e che fanno riferimento a
finanziamenti del "Parco progetti";
3. Azioni di supporto alla sperimentazione, indirizzate alla
costruzione di un sistema informativo, all'assistenza tecnica e
metodologica ed alla valutazione delle azioni intraprese.
Dopo una approfondita fase di consultazione e confronto con le parti
sociali interessate, svoltasi nell'ambito degli organismi regionali
di concertazione, la regione ha inviato al Ministero del Lavoro il
proprio Piano di attivita' formative per gli apprendisti a norma del
DM 302/99, riservandosi di provvedere, dopo la sua approvazione,
all'affidamento delle attivita' previa selezione degli organismi
formativi adeguati, e definizione dei criteri di priorita' per la
scelta degli apprendisti da formare, i cui principi ispiratori sono
comunque esposti nel Piano.
Certificazione competenze e commissioni d'esame finale
Nel mese di ottobre 1999 sono state assegnate al Servizio, in attesa
di una piu' compiuta riorganizzazione della Direzione, le funzioni ed
i collaboratori, relative alla certificazione delle competenze,
organizzazione e nomina delle commissioni d'esame per il rilascio di
certificazioni ufficiali, tenuta del repertorio delle attestazioni.
Pur nella ristrettezza dei tempi a disposizione si e' provveduto a
riorganizzare il Servizio apportando semplificazioni e
razionalizzazioni operative e procedurali e si e' recuperato un
notevole arretrato nella stesura e adozione degli atti formali di
nomina delle Commissioni. La struttura operativa e' stata dotata
delle attrezzature necessarie.
Politiche del lavoro
Nel corso del 1999 e' stato completato il processo di trasferimento
delle competenze e delle risorse dal Ministero del Lavoro alle
Regioni e alle Province.
In questo senso, a fronte degli interventi di politiche del lavoro di
incentivazione delle assunzioni, previsti dalla L.R. 45/96 e di
promozione dell'accesso al lavoro (tirocini), ha acquisito
particolare rilevanza l'attuazione della L.R. 25/98 "Norme in materia
di politiche del lavoro e di servizi per l'impiego", con la quale si
e' inteso organizzare le nuove competenze conferite ai sensi della
Legge 59/97 e si istituisce da un lato l'Agenzia Emilia-Romagna
Lavoro e si riforma l'Osservatorio del mercato del lavoro
integrandolo strettamente con il Sistema informativo dei nuovi
servizi.
In particolare con la Legge 25/98 la Regione Emilia-Romagna ha
organizzato, prima in Italia, le nuove competenze relative ai servizi
ed alle politiche attive per il lavoro, attribuendo alle Provincie la
programmazione locale degli interventi, sostenendo una stretta
integrazione fra orientamento, formazione e servizi per l'impiego.
Sono state istituite la Commissione regionale tripartita, sede di
concertazione con le parti sociali, ed il Comitato di coordinamento
interistituzionale, sede di confronto con gli Enti locali.
Particolare rilievo ha acquisito la cooperazione con il privato, che
potra' gestire in convenzione ed all'interno di un processo di
accreditamento, le attivita' dei "Centri per l'Impiego", dei quali si
stanno definendo gli standard di prestazione.
Nell'ambito del medesimo processo e' stato avviato ed in parte
realizzato un complesso piano di formazione e riqualificazione degli
operatori dei servizi per il lavoro quali gli interventi sul progetto
ISOLA/Integra e sono stati avviati altri progetti di formazione degli
operatori dei servizi previsti dal progetto 492 Orientamento.
Nell'arco del '99 si sono realizzate le attivita' del progetto 492
Orientamento professionale, relative alla prima annualita'. In
particolare, le attivita' di assistenza tecnica e di sviluppo delle
banche dati informative per l'orientamento hanno visto il
coinvolgimento delle Province nei gruppi di lavoro previsti dalle
diverse azioni del progetto. I prodotti relativi a questa prima
annualita' saranno diffusi anche su Internet e ulteriormente
sviluppati e aggiornati nel corso del 2000. Fra questi ricordiamo:
sul tema delle professioni i 3 nuovi volumi ed un prodotto
multimediale, sulla formazione un prodotto di FAD per azioni di
orientamento di gruppo. Altre principali aree di lavoro riguardano:
assistenza tecnica sull'orientamento e l'inserimento lavorativo dei
disabili, sul bilancio di competenze, sulla consulenza orientativa,
sul nuovo obbligo scolastico, in relazione con le attivita' previste
per nuovi servizi per il lavoro.
L'attivita' dell'Osservatorio si e' invece concentrata nella
riprogettazione e nella implementazione delle analisi congiunturali e
previsivi sulle dinamiche economiche e del mercato del Lavoro e del
rapporto di monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro,
dell'istruzione e della formazione professionale, inquadrate alla
luce degli scenari e dei contesti entro cui agiscono.
E' proseguito inoltre il confronto con il Ministero per la
realizzazione del Sistema informativo lavoro ed e' stata avviata la
fase di progettazione di estensione dello stesso ai Comuni, in una
logica di semplificazione amministrativa. Nel periodo di riferimento
si e' dato avvio al progetto On line, che estendera' la rete
telematica dei servizi per il lavoro, decentrando presso i Comuni ed
altri enti le certificazioni, le procedure e le informazioni. Entro
il 2000 verra' sperimentata la nuova infrastruttura che interessera'
40 punti di servizio e consentira' l'accesso tramite una job card al
sistema per l'inserimento di dati, lo scambio di informazioni, la
dichiarazione di disponibilita' alle opportunita' di lavoro.
Di particolare rilievo sono state le relazioni e le attivita' di
confronto e discussione con le forze sociali sul tema del lavoro
atipico. Tali attivita' hanno portato alla firma di un accordo sul
lavoro atipico fra Giunta della Regione Emilia-Romagna e
organizzazioni sindacali, in data 14 febbraio 2000, dove per la prima
volta a livello nazionale, vengono promosse iniziative a sostegno dei
lavoratori parasubordinati. Ad integrazione di tali attivita' e'
stato definito, di concerto con le forze sociali, un programma
regionale che comprende iniziative di promozione e creazione di
servizi per il lavoro dedicati a questa particolare tipologia di
lavoratori.
Nel corso del 1999 si e' inoltre redatta la legge "Promozione
dell'accesso al lavoro delle persone disabili e svantaggiate",
approvata nel mese di gennaio 2000. Si tratta della prima legge
organica adottata da una Regione in attuazione della Legge 68/99 di
riforma del collocamento obbligatorio. Con il provvedimento regionale
vengono attribuite alle Provincie le competenze per l'inserimento
lavorativo delle persone disabili e vengono programmati gli
interventi di supporto al collocamento mirato: incentivi, tirocini,
sgravi, azioni di adeguamento di posti di lavoro, analisi
organizzative aziendali, orientamento, formazione. La legge promuove
altresi' l'integrazione con i servizi territoriali, educativi,
sociali e sanitari, valorizza il ruolo della cooperazione sociale e
la funzione del servizio civile a supporto dei percorsi di
inserimento.
Sono state inoltre costruite le premesse per una futura
collaborazione con il Ministero del Lavoro e della Previdenza
sociale, sfociata nella firma di una convenzione siglata nel mese di
gennaio 2000 per la realizzazione di politiche attive a favore dei
lavoratori impegnati in attivita' socilamente utili, indirizzate alla
stabilizzazione e allo svuotamento del bacino regionale.
Durante l'anno si e' concluso il progetto Nord-Sud, ma rimangono
aperte tutte le piste di collaborazione con le Regioni del
Mezzogiorno e si prospettano conferme in conformita' con quanto
previsto dai fondi strutturali e dal programma Agenda 2000.
Nel corso del 1999 in particolare e' continuata l'attuazione, in
parte a gestione diretta regionale e in parte delegata alle Province,
degli interventi stabiliti dalla L.R. 45/96 "Misure di politica
regionale del lavoro". Per la parte a gestione diretta della Regione
Emilia-Romagna, riguardante i progetti occupazionali in area
svantaggiata di cui all'art. 5 sono stati concessi contributi per
inserimenti al lavoro a seguito di assunzione a tempo indeterminato o
per la creazione di nuove imprese. Per quanto attiene i contributi
relativi alle assunzioni a tempo indeterminato sono state finanziate
in totale quasi 900 iniziative, che a fronte di una spesa complessiva
di quasi 5 mld di lire, pari a circa 2,6 mln di Euro, hanno favorito
l'inserimento nel mondo del lavoro nelle aree Obiettivo 5b, 2 e dei
Programmi speciali d'area di altrettanti lavoratori disoccupati.
Mentre i contributi concessi a sostegno della creazione di nuove
imprese da parte di disoccupati, a fronte di una spesa pubblica di
circa 700 mln di lire, pari a circa 361.000 Euro, hanno favorito
l'avvio di 40 nuove imprese in area svantaggiata.
Per quanto riguarda gli interventi delegati alle Province di cui
all'art. 9 intesi a sostenere il reinserimento nel mondo del lavoro
di adulti disoccupati da oltre un anno o provenienti dalle liste di
mobilita' hanno favorito il reinserimento di quasi 250 lavoratori. In
totale nel corso del biennio 1998/99 complessivamente per
l'attuazione degli interventi a sostegno del reinserimento
professionale sono stati assegnati alle Province risorse per oltre
1,5 mld di lire, pari a oltre 774.000 Euro. Sempre nell'ambito degli
aiuti all'occupazione, la Regione ha assegnato oltre 2,5 mld di lire
pari a 1,3 mln di Euro alle Amministrazioni provinciali per
l'applicazione dell'art. 8 della L.R. 45/96, con le quali sono state
finanziate annualmente quasi un centinaio di iniziative tese a
favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di lavoratori
appartenenti alle fasce deboli.
Per quanto attiene gli strumenti di programmazione dell'accesso al
lavoro, nel corso del 1999 e' proseguita l'attivita' di
programmazione di tirocini ai sensi della L.R. 45/96 e sono state
avviate attivita' di supporto e qualificazione della promozione da
parte di soggetti terzi dei tirocini stessi da parte di soggetti
terzi quali CFP, Scuole, Universita', ARDSU, Servizi per il lavoro.
Scuola, Universita' ed Integrazione dei sistemi formativi
La Giunta ha provveduto a riproporre all'approvazione del Consiglio
regionale il progetto di legge in materia di diritto allo studio, in
conseguenza del rinvio da parte del Governo del primo testo approvato
dal Consiglio all'inizio del 1999. Il visto governativo ha quindi
consentito l'approvazione della L.R. 10/99 "Diritto allo studio ed
all'apprendimento per tutta la vita e qualificazione del sistema
formativo integrato", entrata in vigore nel maggio '99 e di fatto
applicata in base agli atti di indirizzo triennali e di
programmazione annuale approvati in Consiglio regionale nel settembre
1999.
Tutti gli adempimenti previsti dalla legge sono stati svolti entro la
fine dell'anno, consentendo cosi' l'impegno dei relativi
finanziamenti, con particolare riferimento alla attribuzione degli
assegni di studio agli studenti delle scuole superiori, statali e non
statali, rispondenti ai requisiti di merito e di reddito stabiliti
dagli atti consiliari, ed individuati quale target di riferimento per
la fase di prima applicazione della legge, trasferendo alle Province
le quote di risorse di rispettiva spettanza. Nello specifico, e'
stato possibile finanziare tutte le domande presentate ed accoglibili
a norma di legge.
All'inizio del 1999, in applicazione di quanto stabilito dal DPR
233/98 e dagli indirizzi regionali in materia, e' stato approvato il
Piano regionale per il dimensionamento ottimale delle istituzioni
scolastiche, atto definito intermedio in ragione del rinvio ad un
Piano successivo della definizione di alcune situazioni in merito
alle quali la Regione o le Conferenze provinciali per
l'organizzazione della rete scolastica (CPO) competenti per
territorio hanno ritenuto opportuno svolgere un supplemento di
riflessione e di concertazione a livello locale.
Al fine di supportare le decisioni delle CPO in tale ultima fase di
programmazione, e' stato attivato un gruppo di lavoro congiunto fra
Regione e Province, che si e' riunito piu' volte nel corso dell'anno,
esaminando varie ipotesi di soluzione e portando grande attenzione
agli aspetti di correttezza formale e di uniformita' sostanziale
delle proposte di dimensionamento avanzate dai diversi territori.
Tale lavoro di supporto ha consentito alle CPO di deliberare entro
fine '99 le rispettive situazioni rimaste sospese nel Piano regionale
intermedio e alla Regione di rispettare i tempi stabiliti nel DPR
233/98 per la approvazione del Piano definitivo di dimensionamento
ottimale delle istituzioni scolastiche, cui sara' pertanto
riconosciuta l'autonomia giuridica a partire dall'anno scolastico
2000-2001, attraverso un decreto emanato dai Provveditori competenti
per territorio.
Si e' inoltre intensificata la collaborazione fra Regione
Emilia-Romagna e Ministero della Pubblica istruzione, nel quadro del
Protocollo di intesa siglato il 13 giugno 1997, per l'integrazione
fra i sistemi dell'istruzione, della formazione professionale e del
lavoro.
A tale proposito sono state realizzate due iniziative a forte valenza
sperimentale, significative anche per l'impatto previsto a livello
nazionale.
La prima riguarda l'avvio del progetto regionale NOS-NOF, che
prendendo spunto dall'entrata in vigore della Legge 9/99
sull'elevamento dell'obbligo di istruzione e dell'art. 68 della Legge
144/99, prevede la realizzazione, sulla base di specifici programmi
provinciali, elaborati tenendo conto delle "Linee guida regionali per
il NOS - Nuovo Obbligo Scolastico - e per il NOF - Nuovo Obbligo
Formativo" di iniziative di integrazione fra scuole ed enti di
formazione attraverso modalita' innovative sia sotto il profilo
didattico sia in termini di relazioni interistituzionali.
In merito alla sperimentazione NOS e' da segnalare il cofinanziamento
di Lit. 4 miliardi attribuito dal Ministero della Pubblica
istruzione, in applicazione di quanto previsto dal gia' citato
Protocollo di intesa, alle scuole partecipanti alle iniziative, da
utilizzare congiuntamente alle risorse regionali, destinate agli enti
di formazione partners dei progetti NOS, per lo svolgimento di
attivita' di accoglienza e di orientamento, nonche' per l'inserimento
di moduli preprofessionalizzanti nei curricula scolastici del primo
anno delle scuole superiori.
L'altra azione rilevante attiene all'approvazione, a seguito di bando
regionale, di ulteriori 18 progetti FORTIS di Istruzione e Formazione
tecnica superiore integrata (IFTS) che compongono il piano regionale
sperimentale per il 1999, che riguardano le aree industria e servizi,
agroindustria, beni culturali, chimica, sociale, turismo, edilizia,
trasporti, comunicazione, hanno coinvolto 24 istituzioni scolastiche,
5 universita' e 18 enti di formazione del sistema regionale, ed hanno
impegnato un budget complessivo di Lit. 9.605.000.000, cofinanziato
dalla Regione e dal Ministero della Pubblica istruzione.
Si segnala peraltro che la graduatoria del bando per i progetti
FORTIS e' stata mantenuta aperta, esplicitando nell'atto di
approvazione la volonta' della Regione di finanziare ulteriori 37
progetti nell'anno 2000 attraverso il ricorso alle risorse del Fondo
sociale europeo al fine di raccogliere ampi elementi di valutazione
qualitativa per la definitiva implementazione del nuovo segmento
formativo in Emilia-Romagna.
Per quanto attiene al tema delle politiche per il diritto allo studio
universitario, si e' provveduto ad elaborare il Programma regionale
per il diritto allo studio universitario, in ottemperanza di quanto
stabilito all'art. 4 della L.R. 50/96. Tale Programma, approvato dal
Consiglio regionale nel dicembre 1999, ha valenza triennale
(2000-2002), indica gli obiettivi generali da perseguire e quelli da
realizzare in via prioritaria, tenendo conto del raccordo fra
formazione universitaria e formazione professionale. In particolare,
a tale proposito, viene sancito il filone di attivita', fino al
momento svolto in maniera sperimentale, in capo alle Aziende
regionali per il diritto allo studio universitario (ARDSU) per lo
sviluppo del servizio di orientamento al lavoro, previsto all'art. 9
della legge citata.
Il Programma contiene inoltre il quadro delle risorse finanziarie che
si prevede di acquisire ed impiegare nel periodo di riferimento per
la realizzazione degli interventi per il diritto allo studio
universitario, facendo esplicito riferimento, per quanto riguarda il
finanziamento delle attivita' di orientamento al lavoro, alle risorse
provenienti alla Regione Emilia Romagna dal FSE, programmazione
2000-2006.
Le procedure di elaborazione del Programma sono state svolte in
stretto rapporto di collaborazione con le ARDSU, sia per evidenti
ragioni di merito, sia soprattutto in considerazione della natura
delle Aziende stesse, "cerniera" fra la Regione e le Universita' di
riferimento territoriale.
AMBIENTE
L'anno 1999 e' stato decisivo per il completamento del nuovo quadro
legislativo-normativo in materia di salvaguardia dell'ambiente e per
l'attuazione di grandi programmi di intervento di difesa del suolo e
per la tutela e il risanamento ambientale in materia di smaltimento
rifiuti e di bonifica dei suoli inquinati.
Per quanto concerne l'adeguamento del quadro legislativo-normativo,
occorre segnalare le piu' significative azioni legislative portate a
termine:
- l'approvazione della L.R. 9/99 di "Disciplina delle procedure di
valutazione di impatto ambientale". Tale disciplina attua la
direttiva CEE che ha lo scopo di prevedere e stimare l'impatto
ambientale di impianti, opere e interventi, per indicare le misure
atte ad eliminare o condurre al minimo gli effetti negativi. E'
prevista l'applicazione dei principi di semplificazione anche
mediante lo sportello unico per le attivita' produttive;
- sul grande tema della Gestione e tutela delle acque, si segnala
l'approvazione della L.R. 25/99, per l'attivazione del Servizio
idrico integrato, che comprende anche norme relative alla gestione
per ambiti ottimali dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani.
Parallelamente e' in via di elaborazione il Piano per la tutela delle
acque previsto dal DLgs 152/99;
- la definizione dell'insieme di criteri, indirizzi e norme per
l'attuazione delle previsioni di complessivo riordino e
riorganizzazione delle competenze riferite all'ambiente e alla difesa
del suolo, contenute nella Legge di riforma del sistema regionale e
locale, 3/99. In tale quadro si evidenzia in particolare l'azione
organizzativa e di supporto/formazione/informazione per il
trasferimento agli Enti locali delle materie delegate. Nel quadro dei
completamenti legislativi va ricordata la disciplina in materia di
pericoli di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, per
la quale il progetto di legge e' stato approvato dalla Giunta nello
scorso dicembre;
- in materia di inquinamento atmosferico e' stata svolta una intensa
attivita' di concertazione con Comuni e Province per la definizione
di protocolli e indirizzi utili alla gestione omogenea degli stati di
attenzione, nonche' per la definizione di criteri per
l'individuazione delle zone critiche sulle quali sviluppare misure e
politiche di prevenzione e risanamento, come previsto dalla L.R.
3/99;
- in materia di inquinamento acustico e' stata elaborata una prima
proposta di progetto di legge regionale finalizzato alla tutela
dell'ambiente esterno e abitativo;
- in materia di difesa del suolo si sono sviluppate diverse azioni:
da un livello interregionale e di raccordo con il governo per
l'acquisizione e l'organizzazione delle funzioni del Magistrato per
il Po e dei Provveditorati alle opere pubbliche, ad un livello di
raccordo con le Province, i Comuni e le Comunita' Montane per la
riorganizzazione dei Servizi provinciali della Difesa del suolo in
Servizi tecnici di bacino. Nello stesso ultimo ambito va collocata
una forte azione di riorganizzazione interna e di supporto agli enti
locali per il trasferimento delle funzioni delegate o attribuite ai
medesimi.
L'intervento della Regione nel settore dell'ambiente e della difesa
del suolo e' altresi' caratterizzato dalla definizione e attuazione
di grandi opere, programmi e progetti. Tali programmi, giunti in
larga parte ad attuazione, sono il risultato di precedenti impegni
programmatico-generali del Consiglio regionale e di una lunga e
complessa fase di programmazione puntuale e propositiva delle
Amministrazioni provinciali, con la partecipazione dei soggetti
pubblici e privati interessati.
In materia di smaltimento dei rifiuti, tale fase di programmazione
operativa e' giunta pressoche' a compimento nel corso del 1999 e
comporta, per i vari campi di azione, l'impiego di una ingente massa
di risorse nel triennio 1999-2001, con un incremento significativo
dell'entita' degli investimenti globali precedentemente ipotizzata.
In particolare:
- il programma regionale di interventi pubblici per la raccolta
differenziata comporta un investimento di complessivi 50 miliardi di
contributi ed e' finalizzato all'adeguamento del sistema regionale di
raccolta differenziata, recupero e riciclaggio dei rifiuti, con
l'obiettivo di raggiungere e, se possibile, migliorare, gli obiettivi
minimi fissati dal decreto Ronchi. Il programma, che prevede una
vasta gamma di impianti ed attrezzature, dalle stazioni ecologiche
alle opere per la raccolta e il trasporto dei rifiuti, individua 196
interventi sul territorio regionale, per un costo complessivo di 140
miliardi, cofinanziati per quasi i due terzi da Comuni, loro Consorzi
e Comunita' Montane;
- il programma regionale di contributi per l'adeguamento del sistema
regionale di recupero e di smaltimento dei rifiuti e' finalizzato
alla promozione e sostegno di interventi realizzativi di impianti e
servizi per la gestione integrata di particolari categorie di
rifiuti, provenienti da aree o comparti industriali ed eventualmente
dalle raccolte differenziate effettuate dai pubblici servizi,
realizzati da soggetti imprenditoriali privati, anche in associazione
con aziende pubbliche. Il programma, approvato nel secondo semestre
1999 e in corso di gestione, prevede l'impiego di 25 miliardi. Gli
obiettivi a base dell'azione regionale tendono a innescare e favorire
anche nell'imprenditoria privata risultati di riduzione, riciclaggio
e recupero dei rifiuti al fine di diminuire l'impatto ambientale
delle attivita';
- il programma regionale di bonifica dei siti inquinati, approvato a
fine novembre 1998 sulla base delle scelte delineate dal Consiglio
regionale, prevede un investimento di 15 miliardi per il triennio
1998-2000. Tale programma individua 26 aree prioritarie da risanare
in relazione al livello di rischio, su un totale di 84 aree censite
mediante un lavoro tecnico capillare ed approfondito;
- per i programmi di intervento di difesa del suolo dal rischio
idrogeologico ne va segnalato il grande potenziamento intervenuto a
seguito degli eventi alluvionali e franosi degli ultimi anni. Sono
quindi giunte a pressoche' totale completamento (90% degli interventi
programmati) le attivita' di progettazione e di affidamento lavori
per circa 350 interventi per complessivi 250 miliardi circa di
finanziamento. Sono altresi' attesi ulteriori programmi di
finanziamento riferiti alla Legge 183/89, alla deliberazione CIPE del
luglio 1998 per le aree dell'Obiettivo 5b, nonche' ad altri
provvedimenti di emergenza. In tale quadro l'attivita' del settore
della Difesa del suolo risulta pressoche' triplicata rispetto al
trend precedente, con effetti rilevanti e decisivi sull'aumento dei
livelli di sicurezza del territorio da eventi alluvionali. In tale
complesso di finanziamenti rientrano anche interventi di difesa della
costa dall'erosione ed e' prevista la messa a punto di un piu'
complessivo piano di opere nell'ambito di una programmazione
integrata di tutti i fattori che incidono sul sistema-costa.
La Direzione generale all'Ambiente e' altresi' stata impegnata, oltre
che a livello trasversale per tutte le attivita' delle proprie
strutture e per assicurare il necessario
raccordo/coordinamento/integrazione con le altre Direzioni, in alcuni
specifici progetti di promozione della qualita' ambientale, che si
richiamano:
- Approvazione del progetto speciale "L'EMAS applicato al distretto
ceramico di Modena e Reggio Emilia". La Regione Emilia-Romagna ha
promosso un Protocollo d'intesa con le Province di Modena e Reggio
Emilia e l'Assopiastrelle per la realizzazione del progetto "L'EMAS
applicato al distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia"
accogliendo la proposta formulata dal Presidente della Sezione EMAS
Italia del Comitato per l'Ecolabele l'Ecoaudit di condurre una
sperimentazione per l'identificazione degli impatti ambientali in
aree geografiche definite promuovendo la partecipazione delle PMI
concentrate in tali aree.
- Approvazione del progetto speciale "Benchmarking per un
miglioramento continuo dell'efficienza ambientale nelle PMI". La
metodologia di benchmarking ambientale costituisce una modalita'
innovativa con cui il sistema produttivo regionale puo', attraverso
l'uso di indicatori di performances, misurare il livello di
efficienza ambientale dell'impresa media, al fine di consentire alle
aziende coinvolte di determinare il proprio posizionamento rispetto
alla media e quindi di avere a disposizione un punto di riferimento
per individuare possibili miglioramenti di efficienza o spazi di
opportunita' competitiva, singolarmente od in collaborazione con le
altre imprese.
Nell'ambito del settore acque le principali attivita' svolte hanno
riguardato:
- la gestione del programma regionale attuativo delle disposizioni
contenute nel DL 25 marzo 1997, n. 67, art. 6, convertito con
modificazioni, nella Legge 23 maggio 1997, n. 135, recante per
oggetto "Piano straordinario di completamento e razionalizzazione dei
sistemi di collettamento e depurazione delle acque". Si e' proseguito
nell'attuazione di tale programma regionale, con le ridestinazioni di
economie realizzate a seguito della I fase di attuazione, in
considerazione anche dell'efficacia di tale strumento per il
raggiungimento degli obiettivi che, alla luce della Direttiva
91/271/CEE, consentiranno di andare incontro alle esigenze di
protezione e risanamento delle acque e dei corpi ricettori. Durante
l'anno 1999 e' stato predisposto il programma di finanziamenti a
soggetti privati per interventi di adeguamento del sistema regionale
di recupero e smaltimento rifiuti. Detti fondi stanziati sul Bilancio
pluriennale di previsione 1999-2001, ammontanti a Lire 25 miliardi,
sono stati assegnati con deliberazione n. 2451 del 14 dicembre 1999;
- l'approvazione dei criteri ed indirizzi per l'uso razionale e la
tutela delle risorse idriche nei territori di Parma e Reggio-Emilia;
- la stipulazione di convenzioni con ARPA per l'esecuzione di
attivita' inerenti l'attivazione del DLgs 152/99 e con CRS-PROAQUA
per la realizzazione di studi finalizzati al risparmio idrico ed
all'attivita' di assistenza e implementazione della L.R. 25/99;
- l'approvazione del programma di ricerche e progetti pilota connessi
all'uso razionale delle risorse idriche;
- l'approvazione dei documenti "Criteri e indirizzi finalizzati alla
predisposizione del piano di risanamento dell'area ad elevato rischio
ambientale dei territori del bacino Burana-Po di Volano" e "Criteri e
indirizzi finalizzati alla predisposizione del piano di risanamento
dell'area ad elevato rischio di crisi ambientale dei territori di
conoide e di pianura dei fiumi Taro, Parma, Enza, Crostolo, Secchia e
Panaro";
- l'assunzione del documento programmatico "Criteri e indirizzi per
l'uso razionale e la tutela delle risorse idriche nel territorio
della provincia di Bologna e nella restante porzione del bacino del
fiume Reno";
- l'ulteriore classificazione dei corpi idrici regionali gia'
designati, in adempimento alla direttiva comunitaria n.78/859/CEE
del 18 luglio 1978, che impone agli Stati membri il controllo delle
acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere
idonee alla vita dei pesci;
- l'approvazione della direttiva per l'esercizio coordinato della
attivita' di autorizzazione alla costruzione delle linee ed impianti
elettrici fino a 150.000 volt a seguito delle modifiche alla L.R.
10/93 introdotta dalla nuova disciplina disposta con L.R. 3/99;
- la promozione di un convegno per l'illustrazione dei risultati
ottenuti a conclusione dell'intervento finanziato dal "Piano
triennale per l'ambiente" e riguardante il ripristino ambientale
dell'area valliva di Fattibello a Comacchio. Dall'attivita' svolta
sono derivate importanti proposte operative per la conservazione
dell'ambiente lagunare.
Nell'ambito del settore rifiuti le principali attivita' svolte hanno
riguardato:
- l'approvazione di una convenzione con il Commissario
delegato-Presidente della Regione Campania avente per oggetto le
prestazioni di attivita' di supporto tecnico da parte della Regione
per l'attuazione degli interventi urgenti nel settore dello
smaltimento dei rifiuti;
- l'approvazione dell'accordo di programma con le Ferrovie dello
Stato per il recupero dei rifiuti da traverse e altri manufatti in
legno provenienti dallo smantellamento di linee ferroviarie;
- l'approvazione delle riserve al piano provinciale di gestione dei
rifiuti urbani e speciali della Provincia di Ravenna;
- l'approvazione della revisione ed aggiornamento del piano
infraregionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali
della Provincia di Bologna;
- l'approvazione del contratto Quadro di Programma in materia di
gestione di alcune tipologie di rifiuti speciali;
- l'approvazione delle riserve al piano infraregionale per lo
smaltimento dei rifiuti urbani e speciali della Provincia di
Forli'-Cesena;
- l'approvazione della rettifica alla deliberazione regionale
relativa alle modalita' di prestazione delle garanzie finanziarie per
lo smaltimento dei rifiuti;
- la determinazione della quota del tributo spettante alle Province
assegnando alle stesse la quota a saldo per l'anno 1998 e l'acconto
per il 1999, in applicazione degli artt. 10 e 14 della L.R. 19 agosto
1996, n. 31 "Disciplina del tributo speciale per il deposito in
discarica dei rifiuti solidi";
- l'ammissione a finanziamento di ulteriori interventi sulle
disponibilita' del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario
1999, in attuazione della deliberazione di Consiglio 1058/98 con la
quale e' stato approvato "Il programma generale degli interventi di
bonifica dei siti contaminati. Aree pubbliche ed aree private di cui
alla deliberazione del Consiglio regionale 672/97".
Nell'ambito del settore aria ed agenti fisici le principali attivita'
svolte si sono concretizzate come segue:
- e' stato proposto all'approvazione del Consiglio il progetto di
legge "Norme per la tutela della salute e la salvaguardia
dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico" in attuazione del
decreto del Ministero dell'Ambiente 10 settembre 1998, n. 381 ed ai
sensi della Legge 10 agosto 1990, n. 223.
- Si e' provveduto ad adottare la direttiva per il rilascio delle
autorizzazioni delle emissioni in atmosfera al fine di uniformare le
procedure amministrative, contemplate dal DPR 24 maggio 1988, n. 203
in materia di inquinamento atmosferico, delegate alle Province ai
sensi dell'art. 122 della L.R. 3/99. Tale direttiva da' inoltre
attuazione al paragrafo III del DPCM 21 luglio 1989 che attribuisce
alle Regioni la facolta' di rilasciare autorizzazioni generali per
alcune attivita' a ridotto inquinamento atmosferico.
- E' stato affidato all'ARPA l'incarico di realizzare un progetto
tecnico scientifico di supporto alla comunicazione sull'inquinamento
elettromagnetico. L'incarico, in coerenza con le finalita' attribuite
all'ARPA dalla L.R. 44/95, si e' reso opportuno per lo sviluppo di
una adeguata azione informativa rivolta in generale alla societa'
regionale con particolare riferimento ai pubblici "mirati" (tecnici,
sanitari, docenti, ecc.), in collaborazione con le strutture
educative attraverso l'attivazione di protocolli di intesa e di
iniziative in campo scolastico.
- Al fine della redazione del piano di risanamento atmosferico di cui
agli artt. 3 e 4 del DPR 24 maggio 1988, n. 203, e' stato affidato ad
ARPA lo svolgimento di attivita' di supporto tecnico specifico per
l'esercizio delle funzioni regionali in materia di gestione della
qualita' dell'aria e di monitoraggio e controllo dell'inquinamento
atmosferico.
Nell'ambito del settore riguardante la valutazione di impatto
ambientale sono state condotte le procedure di diversi progetti, tra
i quali, principalmente:
- l'ampliamento a 4 corsie dal Km 155+650 al Km 187+242
dell'Autostrada A1 Milano-Napoli tratto Modena-Brennero (A22) -
Bologna Borgo Panigale (A14);
- il potenziamento del sistema autostradale e tangenziale di
Bo-Autostrada Bologna-Bari-Taranto - tratto Borgo Panigale - Caselle.
Nell'ambito del settore dell'informazione ed educazione ambientale,
in attuazione della deliberazione consiliare n. 1196 del 28 luglio
1999 "Linee guida per la programmazione regionale nel campo
dell'informazione ed educazione ambientale (INFEA)", sono stati
programmati contributi finanziari destinati a sviluppare varie
tematiche:
- la promozione di attivita' e progetti INFEA sul territorio da parte
di centri di educazione ambientale attraverso convenzioni tra la
Regione Emilia-Romagna e le Province. Il finanziamento disponibile
per il 1999 e' stato destinato alle Province di Modena e Ravenna;
- la realizzazione di campagne di comunicazione e percorsi didattici
sia volti a promuovere e sperimentare l'avvio dei processi di Agenda
21 locale attraverso il coinvolgimento dei diversi "portatori di
interesse" e tra questi il mondo della scuola, sia sui temi del
risparmio e tutela delle risorse acqua, aria, suolo e del risparmio
energetico, sulle produzioni ed i consumi agroalimentari biologici ed
ecocompatibili, sulla prevenzione del rischio ambientale e sulla
salute;
- lo sviluppo di attivita' di promozione di laboratori di educazione
ambientale nelle scuole;
- nel perseguimento delle finalita' della L.R. 15/96, la Regione si
e' avvalsa del supporto scientifico, tecnico ed operativo dell'ERVET
Politiche per le Imprese SpA cui e' stato conferito incarico.
Nell'ambito del settore difesa del suolo sono state attuate le
seguenti azioni rilevanti:
- nell'ambito delle attivita' di pianificazione, in rapporto alle
Autorita' di Bacino nazionali (PO), interregionali (Reno - Marecchia
e Conca) e regionali (Bacini romagnoli), oltre a sviluppare
ulteriormente l'elaborazione dei piani stralcio di bacino, arrivando
in alcuni casi all'adozione (PAI/PO) ed altri all'approvazione
(Navile/Reno) sono stati predisposti e adottati i Piani straordinari
per le aree a rischio idrogeologico molto elevato previsti dal DL n.
180 convertito in Legge 267/98;
- relativamente alla programmazione degli interventi in materia di
difesa del suolo si e' conclusa, in rapporto con le varie Autorita'
di bacino, la programmazione delle risorse finanziarie rese
disponibili dalle Leggi nazionali 183/89 e 267/98, si e' inoltre
provveduto a programmare le risorse finanziarie rese disponibili dal
Bilancio regionale '99 in materia di difesa del suolo;
- nel settore delle attivita' normative e di controllo sono state
predisposte le direttive e gli indirizzi per accompagnare il processo
di delega agli Enti locali in materia di sismica e cemento armato,
acque minerali e termali, e polizia mineraria e vincolo idrogeologico
in attuazione della Legge 3/99 "Riforma del sistema regionale e
locale".
Le azioni piu' rilevanti poste in essere nell'ambito della protezione
civile hanno riguardato quanto di seguito indicato.
Attuazione della L.R. 45/95:
- attivazione dei programmi regionali e provinciali di previsione e
prevenzione dei rischi, in particolare la seconda fase del programma
di collaborazione con le province per la migliore caratterizzazione
del rischio frana ed il proseguimento dell'attivita' per
l'informatizzazione dei dati gia' raccolti per il rischio idraulico e
dell'attivita' finalizzata alla pianificazione di emergenza ed al
rischio incendi boschivi;
- elaborazione data-base relativo alle stazioni di monitoraggio
idrometeorologico regionale e realizzazione di cartografie tematiche
per la protezione civile;
- nell'ambito degli interventi per l'organizzazione e l'utilizzo del
volontariato di protezione civile sono state attivate le procedure e
predisposto gli atti necessari ad erogare contributi per la copertura
delle spese di mantenimento e per l'acquisto di mezzi ed attrezzature
previsti nella seconda fase di realizzazione della colonna mobile
regionale del volontariato di protezione civile. Nell'ambito della
Missione Arcobaleno si e' provveduto a: predisporre il modulo
logistico sanitario da allestire in Albania per i profughi Kosovar,
progettare l'intervento in Macedonia presso il campo profughi di
Cedrane, organizzare la movimentazione di mezzi, attrezzature, merci
e persone da/per l'Albania e la Macedonia;
- coordinamento e gestione delle convenzioni stipulate negli anni
precedenti ed attivazione di ulteriori convenzioni con Enti e
strutture tecniche, in particolare: con il Ministero dell'Interno -
Corpo nazionale dei vigili del fuoco per gli incendi boschivi, con
l'ARPA - SMR per l'allertamento meteorologico, con i Consorzi di
Bonifica per l'integrazione di sistemi informativi, con il
Dipartimento di Ingegneria Chimica, Mineraria e delle Tecnologie
ambientali dell'Universita' di Bologna per l'attivita' sul rischio
chimico, con il Rettore dell'Universita' di Bologna per studi e
ricerche in materia di protezione civile;
- proseguimento dell'attivita', con il supporto di CINECA, per la
realizzazione del sistema informativo di protezione civile.
Emergenze internazionali:
- intervento umanitario della Regione durante la crisi bellica dei
Balcani, consistente nella progettazione, realizzazione e gestione
del campo "Citta' delle Regioni" a Kukes e nella realizzazione di un
sistema di produzione pasti caldi nel campo di Cegrane in Macedonia.
Gestione emergenze nazionali:
- attivita' di monitoraggio e rendicontazione degli interventi
previsti per l'emergenza alluvione che ha colpito nell'ottobre 1996
le province di Bologna, Ravenna, Forli'-Cesena e Rimini e
predisposizione di un programma integrativo della seconda fase degli
interventi di messa in sicurezza;
- ultimazione del piano per gli interventi di somma urgenza e di
prima sistemazione degli immobili di fruizione pubblica nei territori
delle province di Reggio Emilia e Modena interessati dal forte sisma
dell'ottobre 1996;
- censimento dei danni ed attivita' di verifica e liquidazione delle
richieste di contributo in relazione all'emergenza per la tromba
d'aria a Reggio Emilia nel 1998;
- supporto agli Enti locali, per sopralluoghi e censimento danni, per
le emergenze idrogeologiche verificatesi durante il 1999 nelle
province di Parma, Piacenza, Ravenna e Forli'-Cesena;
- avvio terza fase di interventi con l'obiettivo finale di mettere
definitivamente in sicurezza la Sacca di Goro, contestualmente
all'obiettivo di garantire la circolazione idraulica.
Interventi urgenti e piano di risanamento per l'area critica ad
elevata concentrazione industriale di Ravenna:
- predisposizione di convenzioni per la realizzazione di interventi
prioritari;
- attivita' di coordinamento per la redazione del piano di
risanamento, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione
1640/99;
- predisposizione del secondo programma di interventi prioritari
nell'area.
Attuazione della Legge 59/97 "Bassanini" e riforma della L.R. 45/95:
- partecipazione alle attivita' preparatorie ed ai gruppi di lavoro
sui progetti di riforma della legge istitutiva del Servizio nazionale
di Protezione civile e della L.R. 45/95, e sui progetti di
definizione degli schemi di decreti legislativi attuativi della Legge
59/97 in materia di protezione civile.
Pianificazione territoriale
Nell'ambito della pianificazione territoriale, l'espletamento dei
procedimenti istruttori ha consentito l'approvazione, nel corso del
1999 dei Piani territoriali di coordinamento provinciale (PTCP) di 5
Province della regione Emilia-Romagna e lo svolgimento dell'attivita'
di valutazione dei PTCP ha consentito di ottenere una piu'
approfondita conoscenza dello stato e delle dinamiche dei sistemi
territoriali infraregionali, utili per la predisposizione del nuovo
PTR. Tale valutazione ha inoltre consentito di mettere a fuoco le
metodologie di programmazione e pianificazione territoriale
sviluppate a livello provinciale e la complessita' di relazioni fra
queste e la painificazione territoriale regionale.
L'insieme di queste relazioni fra Regione e Province in materia di
pianificazione territoriale e la riflessione su di esse svolta in
ambito istituzionale e disciplinare hanno consentito, inoltre di
raccogliere elementi utili per la predisposizione del nuovo Piano
territoriale regionale (PTR).
Con la convenzione stipulata con la Provincia di Bologna, sulla base
della delibera 2695/99, si e' voluto partecipare alla realizzazione
di uno studio, volto ad individuare alcuni parametri e indicatori per
la valutazione di sostenibilita' dello sviluppo insediativo e di
fruibilita' ed economicita' delle funzioni urbane di interesse
sovracomunale, che si propone di fornire un contributo al processo di
elaborazione del nuovo Piano territoriale regionale.
Il percorso avviato nel 1998 dal decreto del Ministero dei Lavori
pubblici n. 1169, recante "Promozione di Programmi innovativi in
ambito urbano denominati Programmi di Riqualificazione urbana e
Sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST)" ha visto un'importante
attivita' di promozione e coordinamento fra Enti locali, forze
economiche e sociali e strutture regionali coinvolte in tali
programmi nonche' la predisposizione degli stessi.
Infine, con delibere di Giunta 925/99 e 1531/99 sono stati approvati
i programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del
territorio per le aree del "Distretto ceramico" e "Citta' della
Costa".
Con la predisposizione della delibera di Giunta n.1154 del 6 giugno
1999, e' stato affidato l'incarico annuale a QUASAP Soc. cons. a rl -
Qualita' e Servizi per gli appalti pubblici per la gestione, per
l'anno 1999, del sistema informativo SITAR - Emilia-Romagna (Sistema
informativo telematico appalti Regione Emilia-Romagna), da
realizzarsi attraverso la raccolta, archiviazione, elaborazione e
diffusione delle informazioni relative agli appalti e concessioni di
opere pubbliche nella Regione Emilia-Romagna; tale incarico ha
comportato la predisposizione da parte della stessa QUASAP e l'esame
e la pubblicazione da parte della Regione di quattro rapporti
trimestrali, di un rapporto semestrale e di un rapporto
semestrale/annuale relativi al monitoraggio degli appalti delle opere
pubbliche, la partecipazione ad attivita' di indirizzo e operative
nonche' una serie di incontri con tecnici e dirigenti della stessa
societa'.
E' proseguita l'attivita' di gestione e monitoraggio dei Fondi per la
montagna attivati con la L.R. 27/97 "Ordinamento delle Comunita'
Montane e disposizioni a favore della montagna". In particolare sono
state ripartite, assegnate, concesse e parzialmente liquidate alle
Comunita' Montane le risorse finanziarie di derivazione regionale e
nazionale relative all'esercizio finanziario 1999 per l'attuazione
dei Programmi annuali operativi e per la concessione dei contributi
per piccole opere ed attivita' di riassetto idrogeologico.
E' proseguita inoltre l'attivita' di gestione e monitoraggio dei
progetti attivati dalle Comunita' Montane con le risorse finanziarie
recate dal Fondo regionale per la montagna dell'anno 1995, dei
Programmi annuali operativi relativi agli anni 1997 e 1998 e dei
programmi di intervento attivati dalle Comunita' Montane con le
risorse concesse per l'anno 1999 per l'assegnazione dei contributi
destinati alle piccole opere di riassetto idrogeologico.
In attuazione alla Legge 97/94 si e' anche operato, in accordo con le
Direzioni generali Sistemi informativi e Telematica, per
l'attuazione, nella Regione Emilia-Romagna del Sistema informativo
per la montagna, giungendo alla organizzazione di incontri congiunti
tra Regione, Ministero dell'Agricoltura, FINSIEL, Comunita' Montane e
Province.
Nel corso di questi incontri, in attuazione di una specifica
convenzione sottoscritta dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero
dell'Agricoltura, e' stato elaborato un programma di attivazione
della rete SIM sul territorio regionale, ora in via di attuazione.
E' stata curata la gestione dei progetti FIO - Settore Beni culturali
che si e' realizzata, in particolare, attraverso la presa d'atto di
n. 9 perizie di variante ovvero progetti di completamento relativi ad
altrettanti sottoprogetti e la liquidazione di alcuni stati di
avanzamento lavori presentati dagli enti che fungono da stazioni
appaltanti. E' stata attuata la gestione dei progetti FRIET afferenti
ai programmi finanziati ai sensi, dell'art. 62 della L.R. 17/88,
dell'art. 46 della L.R. 38/94, e dell'art. 10 del DL 359/87,
convertito in Legge 440/87, assicurando il completo monitoraggio dei
flussi finanziari relativi alla gestione dei progetti FIO, FRIET, e
art. 10.
In materia urbanistica e' proseguita l'attivita' di istruzione e
approvazione degli strumenti urbanistici ancora attribuiti alla
competenza della Regione ed e' stato predisposto ed approvato il
programma relativo alla concessione di contributi ai Comuni per i
piani di circolazione urbana a servizio dei portatori di handicap.
Quanto alla sperimentazione di nuove metodologie per la formazione di
strumenti urbanistici comunali, e' proseguita la collaborazione con
il Comune di Corniglio sulla tematica del dissesto idrogeologico.
Nell'ambito dell'attivita' relativa all'osservatorio sulla
pianificazione comunale, e' stata integrata ed aggiornata la banca
dati ed in collaborazione con l'INU e' stato predisposto un rapporto
sullo stato di pianificazione urbanistica in Emilia-Romagna.
In tema di pianificazione delle postazioni televisive e' stato
predisposto il progetto di legge, adottato dalla Giunta regionale
relativo alla "Normativa regionale in materia di localizzazione
dell'emittenza radio-televisiva, degli impianti per la telefonia
mobile e per la distribuzione dell'energia elettrica" collaborando
alla stesura finale approvata dal Consiglio regionale.
Per quanto riguarda le politiche di salvaguardia paesaggistica ed
ambientale e' proseguita, con coordinamento regionale, l'assunzione
da parte dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, dei
contenuti e delle disposizioni del PTPR che ha portato alla
definizione degli strumenti di pianificazione provinciale di Piacenza
e Ravenna; sono inoltre stati approntati in via definitiva i PTCP di
Reggio Emilia, Rimini e Ravenna.
Il progetto di iniziativa regionale di tutela e valorizzazione degli
ambiti golenali del fiume Po nelle province di Piacenza, Parma e
Reggio Emilia, nell'ambito dei programmi di finanziamento di cui
all'art. 4 della L.R. 47/92 e' stato formalizzato mediante un accordo
di programma con le Amministrazioni provinciali di Piacenza, Parma e
Reggio Emilia ed e' stato dato un incarico di coordinamento regionale
di progetto; e' stata altresi' svolta un'opera di avviamento del
progetto attraverso una serie di incontri di informazione e di
consultazione con gli Enti locali competenti (Comuni e Provincie), le
associazioni imprenditoriali interessate (agricoltori ed addetti alle
attivita' estrattive) e le associazioni ambientaliste.
E' stata completata la realizzazione di un cd copia conforme della
stesura informatizzata della cartografia del PTPR e di redazione del
Manuale di trasposizione in formato digitale dei segni grafici
illustrante i tematismi del Piano e del modello logico e fisico dei
dati contenuti all'interno del cd.
Sono stati pubblicati due volumi riguardanti il territorio regionale.
Il primo "Geositi: testimoni del tempo" e' stato presentato nel corso
di un convegno internazionale di geologia; il secondo "Paesaggi
dell'Emilia-Romagna un patrimonio di identita' e culture oltre
l'immagine" e' in via di diffusione.
Sono stati intrapresi contatti a livello europeo per la salvaguardia
dei paesaggi e delle culture locali: in particolare questi argomenti
sono stati alla base della partecipazione del gruppo di lavoro
"Assetto del territorio" della I Commissione "Assetto del territorio
e tutela dell'ambiente" della comunita' di lavoro Alpe Adria ed al
nostro ingresso quali osservatori nel Progetto "Paesaggi mediterranei
e alpini" - programma INTERREG IIC, Misura 4.1 (area MEDOC).
E' stato portato avanti il progetto di ricerca "Atlante" in
collaborazione con l'ENEA per la ridefinizione su base scientifica
delle unita' di paesaggio regionali.
Nel settore Parchi e Aree naturali protette si e' concluso il
programma 5b Sottoprogramma 4, Misura 1, integrato nel I PTANP e nel
suo insieme e' stato realizzato al 98%. Per quanto riguarda il nuovo
programma di investimento regionale contenente anche risorse statali
di cui al II PTANP sono state impegnate risorse uguali ai progetti
presentati dagli enti beneficiari.
Sono stati esauriti e liquidati gli interventi attivati con
finanziamenti regionali resi disponibili su precedenti programmi di
settore per tutti i Parchi ed e' stato quasi totalmente attuato il
programma 93/94 del Delta del Po.
Per la tutela del patrimonio naturale sono proseguite le molteplici
attivita' gia' messe in cantiere dalla Giunta negli anni precedenti
quali l'implementazione delle banche dati, l'arricchimento del sito
"Internet" con la parte relativa agli alberi monumentali, la
realizzazione di pubblicazioni nell'ambito del "Fondo regionale per
la conservazione della natura" anche in collaborazione con l'Istituto
regionale per i Beni culturali e naturali, le Province,
l'Universita', i Musei di Scienze naturali.
E' stata approvata la proposta di individuazione delle "Zone di
protezione speciale" di cui alla Direttiva CE 79/409 inoltrata al
Ministero dell'Ambiente e si e' collaborato con lo stesso per la
definizione della "Carta della natura" e della "Rete Natura 2000".
Nel 1999 si e' dato forte impulso alla realizzazione del progetto
transnazionale Wetlands sulla gestione integrata delle zone umide ed
e' proseguita la gestione del progetto Life sulla riqualificazione di
habitat vitali per l'avifauna nel parco fluviale del Taro, nonche' la
realizzazione di interventi per la costituzione delle Aree di
riequilibrio ecologico e le attivita' di monitoraggio delle stesse.
Sono state poi portate avanti notevoli iniziative nel campo del
servizio volontariato di vigilanza ecologica quali l'organizzazione
di un convegno specifico e la messa a punto del testo di una nuova
direttiva della Giunta regionale nel merito.
Per quanto riguarda il settore delle risorse forestali, nel corso del
1999, si e' provveduto ad attuare programmi di finanziamento di
forestazione pubblica e privata volti, da un lato, alla
riqualificazione dei complessi forestali esistenti ed al loro
incremento e, dall'altro, all'incentivazione della selvicoltura
naturalistica ed allo sviluppo dell'occupazione nelle zone montane.
Sono inoltre proseguite le attivita' di forestazione nell'ambito del
programma comunitario "Obiettivo 5b" e la divulgazione e promozione
dell'uso delle tecniche di ingegneria naturalistica.
Si e' approntata la parte settoriale forestale del Piano regionale di
sviluppo rurale 2000-2006 (Agenda 2000) ed il Piano regionale di
protezione delle foreste contro gli incendi 1999-2003.
E' proseguita la gestione dell'ingente patrimonio forestale di
proprieta' regionale nella priovincia di Forli' e Cesena da parte
dell'Amministrazione provinciale stessa assicurandone cosi' una
gestione omogenea e coordinata anche in base alle indicazioni fornite
dalle strutture regionali.
Nell'ambito del Programma di ricerca e sperimentazione forestale e'
proseguito il progetto di protezione dei nuclei di abete e tasso
nell'Appennino emiliano, progetto cofinanziato dalla Unione Europea
all'interno del programma "Life Natura" 1997-2001. Si e' concorso
alla formazione dei programmi di ricerca e sperimentazione in sede
nazionale.
Nel settore degli strumenti di programmazione forestale si e' dato
impulso all'elaborazione delle fasi finali dell'inventario forestale
regionale ed alla sua correlazione ed integrazione con gli altri
strumenti del Sistema informativo forestale regionale nonche' allo
sviluppo degli strumenti di pianificazione dei boschi pubblici e
privati (piani economici di assestamento).
Per la vivaistica forestale si e' provveduto ad applicare il
programma di ristrutturazione e riordino economico dell'attivita'
regionale con la chiusura dell'attivita' in due strutture ed ad
ampliare il progetto di tutela della "biodiversita'" del materiale
vegetale regionale.
Qualificante e' inoltre stato l'accordo raggiunto con gli
utilizzatori del settore del legno per un progetto di valorizzazione
del materiale derivante dalla cura e manutenzione del bosco a livello
regionale in funzione anche del rispetto degli impegni che l'Italia
ha assunto con la sottoscrizione del protocollo di Kyoto inerente al
contenimento dell'anidride carbonica in atmosfera.
Programmazione e Pianificazione urbanistica
La riforma delle politiche regionali in materia abitativa, ha
condotto allo studio e alla predisposizione di una proposta organica
di riorganizzazione del settore cosi', come gia' definito nelle linee
essenziali, dell'art. 95 della L.R. 21 aprile 1999, n. 3 recante:
"Riforma del sistema regionale e locale", e che trovera' una compiuta
attuazione con l'emanazione di una legge organica a cui fa
riferimento lo stesso articolo. Il programma regionale per le
politiche abitative costituisce il principale strumento di
programmazione volto al coordinamento e all'integrazione degli
interventi regionali e della spesa nel campo dell'edilizia
residenziale pubblica.
In particolare, detto programma regionale e' diretto: ad ampliare
l'offerta da parte di operatori pubblici e privati, di abitazioni in
locazione a canone ridotto rispetto ai valori di mercato; assicurare
il sostegno finanziario al reddito dei nuclei familiari meno
abbienti, per consentire il loro accesso al mercato delle abitazioni
in locazione; a favorire gli interventi di manutenzione ed il
recupero del patrimonio edilizio esistente; a favorire l'acquisto
della prima casa di abitazione nell'ambito di programmi di interesse
pubblico; a realizzare, completare o adeguare opere di urbanizzazione
primaria e secondaria e attrezzature pubbliche di interesse generale.
Sempre in tema si e' giunti alla predisposizione del progetto di
legge " Provvedimenti urgenti in materia di edilizia residenziale
pubblica" che persegue l'obiettivo di dare una prima attuazione ai
principi gia' definiti dall'art. 95 della L.R. 21 aprile 1999, n. 3
con particolare riguardo alla programmazione degli interventi per le
politiche abitative e alla gestione commissariale degli Istituti
autonomi case popolari quale forma piu' idonea in attesa del
passaggio delle funzioni ai Comuni, demandando contestualmente
all'autonomia comunale la potesta' di regolamentare la quota di
alloggi di edilizia residenziale pubblica da riservare alle
situazioni di particolare emergenza abitativa.
La Regione ha proseguito in attuazione della L.R. 19/98 "Norme in
materia di riqualificazione urbana" a definire i criteri e le
procedure di assegnazione ai Comuni dei contributi per la formazione
dei programmi volti ad una riqualificazione urbana ponendo a
fondamento strategico le proprie scelte urbanistiche ed edilizie.
La Regione ha proseguito, con l'attuazione della L.R. 30/96 sui
"Programmi speciali d'area", un'esperienza di programmazione
negoziata sul territorio tra le piu' avanzate in Italia ed in Europa,
in particolare per la nuova programmazione dei fondi strutturali
2000-2006. Si segnala la necessita' di perseguire una maggiore
integrazione sul territorio delle politiche settoriali, di affermare
con maggiore decisione il principio di sussidiarieta' che ha il perno
nel potenziamento del ruolo affidato alle istituzioni locali piu'
vicine ai cittadini, di coinvolgere nell'elaborazione ed attuazione
dei progetti le organizzazioni sociali e gli interessi privati,
perseguendo e diffondendo pratiche di partenariato. In particolare si
e' curata la definizione del Programma d'area del basso ferrarese
garantendo il coordinamento delle attivita' di concertazione tra le
diverse pubbliche Amministrazioni e gli altri soggetti partecipanti e
pervenendo all'approvazione dell'"Accordo".
E' pervenuta ad approvazione (delibera di Consiglio regionale
1108/99) l'organica revisione di tutta la normativa di applicazione
del contributo di concessione relativo al costo di costruzione (Legge
10/77, articoli 3 e 5), compreso lo schema di convenzione ai sensi
degli articoli 7 e 8 della medesima Legge 10/77 (proposta con
delibera di Giunta 2559/89) e, sulla base della delega avvenuta con
Legge 537/93, art. 7, e' stato determinato il costo di costruzione da
assumere come riferimento. L'Ufficio ha fornito il supporto tecnico
alla consultazione consiliare ed alla prima fase di adeguamento da
parte dei Comuni alla nuova normativa (durante tutto il corso del
1999).
E' proseguita la promozione dell'adeguamento dei Regolamenti edilizi
comunali allo schema unificato regionale redatto ai sensi della L.R.
33/90. Oltre ad un'intensa attivita' di consulenza
tecnico-amministrativa diretta ai Comuni singoli ed associati, e'
stato svolto un ulteriore seminario di 50 ore (organizzato dal CALER
con sostegno finanziario regionale deciso con delibera di Giunta
regionale 2800/97) con il supporto tecnico degli uffici regionali,
per agevolare la gestione dei requisiti prestazionali delle opere
edilizie indicati nel RE tipo regionale.
Nel corso del 1999, l'Ufficio ha aggiornato alla subentrata normativa
tecnica nazionale i requisiti "cogenti" delle opere edilizie previsti
nel RE tipo approvato nel 1995 e, con il parere del Comitato
consultivo regionale, e' stato avviato l'iter di approvazione
regionale dell'aggiornamento del RE tipo, accompagnato dalla
riduzione del numero dei requisiti e da una decisa semplificazione
delle procedure.
L'attivita' sperimentale per la riduzione del rischio sismico nel
recupero urbanistico ed edilizio dei centri storici, condotta in
collaborazione con il Servizio Programmi edilizi, ha portato alla
definizione di un manuale per l'analisi e valutazione della
vulnerabilita' sismica urbana, stampato in una pubblicazione interna.
L'attivita' sperimentale e' stata presentata sia al convegno ARCO di
Roma (maggio 1999), sia all'interno del Manuale per la ricostruzione
post-sismica pubblicato dalla Regione Umbria, oltre che in alcuni
articoli pubblicati su Urbanistica e Informazioni n. 164.
Nel corso del 1999 e' stata avviata una collaborazione con la Regione
Marche per una ricerca sui programmi di recupero dei centri storici
colpiti dal terremoto del settembre 1997. La collaborazione ha
portato, come risultato, alla definizione di una direttiva della
Regione Marche per il recupero degli isolati storici.
E' stato approvato il programma generale degli interventi di
riparazione con miglioramento sismico su edifici pubblici e di culto
danneggiati da eventi sismici del 15 e 16 ottobre 1996 e sono state
definite le procedure di attuazione degli interventi ed e' stata
approvata la localizzazione degli interventi con l'individuazione dei
soggetti attuatori e l'assegnazione dei contributi in conto capitale
ai sensi della Legge 457/78, art. 3, lett. Q) per la realizzazione di
interventi straordinari di edilizia residenziale pubblica nelle zone
colpite da eventi sismici.
La ricerca affidata ad OIKOS e QUASCO in base alla delibera di Giunta
2753/97 si e' conclusa con la definizione di indirizzi per lo
sviluppo di un sistema di qualificazione dei processi di
progettazione, attuazione e gestione degli interventi di edilizia
residenziale da inserire nella nuova normativa tecnica regionale
(revisione della L.R. 48/84) e da utilizzare nel corso del 2000 nella
programmazione regionale degli interventi di edilizia residenziale
pubblica o a contributo pubblico.
Il gruppo di lavoro costituito con delibera della Giunta 2862/96 per
la revisione della legge regionale sulla Normativa tecnica regionale
(L.R. 48/84) ha approfondito le innovazioni legislative nazionali nel
campo del benessere degli ambienti abitativi e la tematica
dell'architettura eco-compatibile, con risultati utili sia alla
revisione della NTR sia all'aggiornamento dei requisiti tecnici delle
opere edilizie inseriti nel Regolamento edilizio tipo regionale.
Sempre in vista dell'evoluzione della NTR i tecnici regionali hanno
partecipato ai gruppi di lavoro nazionali ITACA (per la
certificazione degli appalti) e UNI (per l'edilizia eco-compatibile).
E' proseguita, in base alla delibera di Giunta 1777/98, la
partecipazione al progetto pilota ENERGYLINK, con contributo della
Commissione Europea per l'energia, coordinato dall'Istituto nazionale
per la Bioarchitettura, a cui partecipano, oltre alla Regione
Emilia-Romagna, il Ministerium Fuer Bauen un Wohnen des Landes
Nordrhein-Westfalen (D), il Ministerie V.Volkshuisvesting RuimteliJke
Ordening en Milieubeheer (NL), il Boligministeriet (DK).
L'obiettivo prioritario del progetto e' l'armonizzazione delle norme
per il settore energetico utilizzate nelle varie regioni
partecipanti, con riferimento all'edilizia abitativa, per ottimizzare
le procedure attuative e di valutazione dei risultati, gli incentivi
e le certificazioni. Nel corso del 1999 si sono svolti, con supporto
tecnico degli uffici regionali, gli incontri internazionali di
Dusseldorf, Aachen e Bologna (nell'ambito del SIAE 1999).
Sono proseguite le attivita' di controllo degli interventi di
edilizia agevolata e di gestione del programma di edilizia
sovvenzionata. In conseguenza del ridisegno delle competenze del CER,
si e' proceduto all'accertamento dei residui sui finanziamenti
erogati dal 1978 a oggi per la quantificazione del conseguente
trasferimento sul bilancio regionale effettuando le relative
rendicontazioni.
In materia di osservatorio sul sistema abitativo regionale,
l'attivita' svolta dal Centro Servizi QUASCO, su incarico conferito
dalla Regione e dagli IACP provinciali, ha condotto all'elaborazione
e alla diffusione del III Rapporto congiunturale riguardante
l'andamento del settore edilizio. In particolare questo rapporto
contiene dati e rilevazioni congiunturali di tendenza riferiti
all'attivita' edilizia, ai livelli degli affitti e degli sfratti,
oltre a informazioni sui finanziamenti a favore degli investimenti
nella costruzione e nell'acquisto di alloggi e sulla normativa che
disciplina le agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione
nonche' sulle possibili ripercussioni sul mercato della locazione.
Relativamente alla gestione della banca dati "Anagrafe dell'Utenza"
si e' provveduto ad una revisione dei contenuti informativi, per
adeguarli ai mutamenti introdotti dalla normativa di riferimento. Nel
contempo e' proseguito l'approfondimento delle procedure di controllo
e di validazione dei dati stessi, al fine di garantire una sempre
maggiore rispondenza delle informazioni alle esigenze di correttezza
e significativita'.
In attuazione dell'art. 11 della Legge 431/98 e' stato predisposto il
provvedimento di criteri e direttive per la gestione del fondo
nazionale per l'affitto, adottato dal Consiglio il 22 dicembre 1999.
Tali direttive, rivolte ai Comuni, stabiliscono le modalita' e i
tempi per l'apertura dei bandi, la presentazione delle domande di
contributo sul canone d'affitto, il trasferimento delle risorse
statali e regionali - circa 75 miliardi - nonche' i meccanismi di
applicazione dei parametri ISE e ISEE per la determinazione delle
diverse fasce di assegnatari e dei relativi massimali contributivi.
In attesa dell'operativita' del fondo nazionale, e' proseguita, per
il 1999, l'azione del fondo sociale regionale, (ex L.R. 13/95) per il
quale la Giunta regionale ha provveduto alla determinazione
dell'aliquota del monte canone IACP da destinare a tale finalita'.
SISTEMI INFORMATIVI E TELEMATICA
Verso il Piano telematico
Nel corso del 1999 e' stata portata avanti la definizione del
documento linee guida per lo sviluppo telematico dell'Emilia-Romagna.
La proposta della Regione al sistema locale, approvato dalla Giunta
regionale nella seduta del 21 settembre e presentato in un convegno
pubblico l'8 e il 9 novembre.
Le linee-guida si articolano in sei assi:
1 - innovazione dei servizi al cittadino e all'impresa;
2 - potenziamento e completamento della rete dell'Emilia-Romagna
ERNET;
3 - la modernizzazione del governo regionale;
4 - la "quarta conoscenza" per la Societa' dell'Informazione;
5 - dai distretti industriali alla impresa digitale;
6 - promozione di un mercato regionale competitivo delle
telecomunicazioni e sviluppo di Internet.
Il documento, che verra' presentato nella forma definitiva di Piano
al Consiglio regionale della nuova legislatura, presenta le
riflessioni, indicazioni di priorita' e ipotesi operative per una
politica regionale a sostegno dello sviluppo telematico
dell'Emilia-Romagna.
I contenuti sono stati illustrati al pubblico e discussi con i
rappresentanti del sistema locale, gli esperti e gli operatori del
settore nel corso di numerosi incontri tenutisi in tutto il
territorio regionale nei mesi di novembre e dicembre 1999.
Il risultato del confronto e' stato assai positivo, sia rispetto alla
decisione della Regione di assumere un ruolo attivo a favore dello
sviluppo telematico regionale, sia rispetto agli specifici obiettivi
proposti e alle prime iniziative indicate.
Tra le collaborazioni che hanno condotto alla realizzazione delle
linee-guida e all'individuazione di alcune prime concrete ipotesi
operative vi sono i programmi, approvati con apposite convenzioni
dalla Giunta, realizzati nel 1999 dall'Ervet, dai Laboratori
Fondazione Guglielmo Marconi e dal Dipartimento di Elettronica,
Informatica e Sistemistica dell'Universita' degli Studi di Bologna.
Tali programmi hanno riguardato, in particolare,
- lo sviluppo di strumenti per l'acquisto intelligente dei nuovi
servizi di telecomunicazione;
- la sperimentazione di una "comunita' virtuale";
- l'integrazione e lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni verso
una rete telematica regionale;
- l'azione di marketing territoriale sulle opportunita' di
investimento nelle telecomunicazioni in Emilia-Romagna;
- le prospettive del commercio elettronico in applicazione delle
leggi "Bassanini".
Agenda per la modernizzazione
Nell'ambito di quanto previsto dall'Agenda per la modernizzazione, la
Direzione generale Sistemi informativi e Telematica ha partecipato
attivamente ai laboratori previsti dai seguenti progetti dell'Agenda:
- "Miglioramento organizzativo e tecnologico delle Direzioni
generali";
- "Decentramento funzioni di provveditorato alle direzioni generali";
- "Semplificazione procedure di pagamento aiuti comunitari alle
imprese agricole";
- "Verifica e definizione sistemi di trasferimento incentivi alle
imprese";
- "Sportello unico per le attivita' produttive";
- "Il commercio elettronico nel settore del turismo regionale";
- "Progetto pilota di ôsistema informativo' delle politiche di
servizio".
Sempre nel quadro dell'Agenda per la modernizzazione, la Giunta ha
approvato convenzioni con "Smaer" e "Butera e Partners" per la
realizzazione, rispettivamente, di una analisi delle prospettive di
sviluppo dei servizi informatici e telematici e di un programma di
assistenza al piano di miglioramento organizzativo e tecnologico
della Regione Emilia-Romagna.
Coordinamento interno
Con delibera 267/99, la Giunta regionale ha istituito il "Tavolo
regionale di coordinamento tecnico sui sistemi informativi e la
telematica", composto da rappresentanti delle Direzioni generali
della Regione e coordinato dalla Direzione generale Sistemi
informativi e Telematica.
Il "Tavolo" ha come obiettivi:
- il supporto alla programmazione del sistema informativo regionale;
- lo sviluppo e il monitoraggio dei progetti delle varie Direzioni
generali relativi ai sistemi informativi e alla telematica;
- l'integrazione e la qualita' dei progetti stessi;
- le metodologie di formazione dei relativi budget.
Sono state tenute quattro riunioni plenarie e numerosi incontri di
lavoro, arrivando alla redazione del "Piano dei sistemi informativi
della Regione" e altri documenti sull'allocazione di risorse e sui
budget.
Rapporti con le Istanze nazionali e gli Enti locali
La Regione, nel corso del 1999, ha approvato e stipulato:
- una convenzione con l'Autorita' per l'Informatica nella pubblica
Amministrazione per la realizzazione della Rete Unitaria della
pubblica Amministrazione in Emilia-Romagna;
- un protocollo d'intesa con il Ministero per le Politiche Agricole
per l'applicazione del sistema informativo della montagna.
Sono state approvate con tutte le Provincie della regione le
convenzioni per l'applicazione dei protocolli di intesa attinenti
allo sviluppo della rete telematica unitaria regionale.
E' stata approvata la partecipazione finanziaria della Regione
Emilia-Romagna alla sperimentazione della Provincia di Bologna per
l'attivazione dello Sportello unico per le imprese.
La rete telematica regionale e' stata presentata al Forum per la
societa' dell'informazione organizzato dalla Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
La Regione ha partecipato attivamente alla Conferenza unificata Stato
- Regioni - Autonomie locali, nella quale e' stato approvato un
accordo relativo allo "Sviluppo delle reti telematiche regionali e la
rete unitaria delle pubbliche Amministrazioni". Esso prevede, tra
l'altro, un modello di rete unitaria a livello regionale e prevede
l'incentivazione, da parte del Governo, della nascita delle reti
regionali in tutte le Regioni.
La rete telematica
L'attivita' ha avuto come obiettivi:
- la progettazione e la gestione della connettivita' e il trasporto
dati verso Internet, per consentire alla Regione e agli Enti una
fruizione integrata dei relativi servizi, per accrescere il ruolo
della Regione come fornitore di servizi Internet alle pubbliche
Amministrazioni del territorio regionale;
- la gestione e l'ampliamento della rete telematica interna agli
uffici regionali (in particolare contribuendo all'aggiornamento dei
protocolli di rete), per consentire un utilizzo continuo ed
efficiente delle reti locali;
- l'espansione della rete geografica regionale, per accrescere
l'efficacia e l'efficienza dei servizi telematici delle pubbliche
Amministrazioni del territorio regionale.
Il world wide web
L'evoluzione che ha seguito la Regione e' quella che caratterizza lo
sviluppo dei servizi offerti da una pubblica Amministrazione
attraverso Internet e il world wide web secondo i seguenti livelli
successivi:
I servizi informativi (informazione "passiva" via Internet);
II servizi interattivi (dialogo on line, form e consulenza on line);
III servizi transazionali (flusso libero di informazioni: e-mail,
chat, mailing list, discussioni on line);
IV servizi cooperativi (lavoro tra persone, partecipazione).
Nel quadro di tale prospettiva, nel corso del 1999 si e' operato
secondo quattro ambiti prioritari.
1. Gestione, manutenzione, sviluppo e ottimizzazione del server web
al fine di migliorare i servizi Internet e Intranet, con l'obiettivo
di promuovere, coordinare e controllare le attivita' dei fornitori di
informazione garantendo la sicurezza dei loro dati e fornendo loro un
supporto migliore nella redazione delle pagine web.
2. Individuazione di nuove metodologie di sviluppo delle applicazioni
in area Intranet, con le relative strumentazioni e piattaforme
tecnologiche: - gestione contenzioso; - gestione comunicati stampa; -
gestione rassegne stampa. In particolare e' stata significativa la
certificazione per l'anno 2000 di tutti i sistemi che distribuiscono
in rete le agenzie.
3. Creazione di nuova informazione nel sito Internet "Ermes". Tra le
iniziative piu' significative, le pagine relative a: - osservatorio
sui prezzi (Sanita'); - centro di documentazione sulla salute; -
forum sul piano sanitario; - ricettivita' turistica; - programmazione
territoriale; - "cartellone" degli spettacoli; - "cruscotto"
dell'Agenda per la modernizzazione.
4. Usabilita' dei sistemi L'"usabilita'" (con la quale si intende la
capacita' di un sistema di essere facile da imparare, facile da
usare, efficiente nell'uso, non indurre a errori e dare soddisfazione
a chi lo usa) diviene sempre piu' importante per la diffusione di
sistemi interattivi rivolti a un pubblico non specialista di
tecnologie. Sono state cosi' redatte linee-guida per gli
sviluppatori, verifiche dei siti critici, analisi dei comportamenti
sia degli utenti che dei provider di Internet. Attraverso la
convenzione, approvata dalla Giunta, con Arcanet, verranno realizzate
analisi sull'usabilita' del sito "Ermes" e dei siti delle pubbliche
Amministrazioni volte alla costituzione di un osservatorio nazionale.
E' stato progettato e svolto un corso interno sul tema
dell'usabilita' nelle interfacce www.
Sistemi informatici gestionali
Si e' operato secondo tre principali aree di priorita'.
1. Modernizzazione degli strumenti e della rete per gli uffici. Si
e' proseguito nel fornire agli uffici personal computer e software
piu' recenti; e' continuato il processo di ridefinizione degli
applicativi in logica Internet e di generalizzazione del protocollo
Tcp/Ip; si e' pervenuti all'eliminazione parziale di strumenti
obsoleti di office automation quale il programma Vs4; si e'
sviluppato notevolmente l'utilizzo degli strumenti di lavoro in rete;
la diffusione dello "standard Web" nel sistema informativo dell'Ente
ha avuto una significativa accelerazione. La realizzazione delle
applicazioni ha curato, in particolare, la sicurezza dei dati, delle
procedure e degli accessi e la realizzazione di interfacce utenti
maggiormente amichevoli.
2. Mantenimento ed evoluzione dei sistemi informativi gestionali. Si
e' svolta un'importante attivita' per il controllo dei problemi
legati al millennium bug; sono state completate le azioni del
contingency plan finalizzato alla transizione all'Euro.
3. Contributo alla progettazione e realizzazione di sistemi
informativi di settore. Le principali attivita' hanno interessato: -
l'Organizzazione (nuova procedura di contabilita' degli stipendi), -
la Sanita' (medicina di base, mobilita', farmaceutica), -
l'Agricoltura (pratiche agricole, sistema informativo agricolo), -
le Risorse finanziarie e strumentali (controllo di gestione, tributi
regionali), - la Formazione professionale e Lavoro (consulenza e
supporto su vari progetti), - la Programmazione e Pianificazione
urbanistica (gestione dei piani provinciali), - l'Ambiente
(informatizzazione dei Servizi provinciali difesa del suolo, catasti
ambientali), - le Attivita' produttive (obiettivo 5b), - gli Affari
legislativi e legali (gestione pratiche legali, ristrutturazione
CoReCo), - le Politiche sociali, la Cultura e Turismo, i Trasporti e
Sistemi di mobilita' (gestione dei flussi informativi).
Sistemi informativi geografici
La cartografia regionale si articola, attualmente, in:
- topografica,
- geologica,
- dei suoli,
- dell'uso e copertura del suolo,
- varia, come "storica e archeologica", "turistico-escursionistica",
"pianificazione territoriale paesistica e urbanistica", "censimenti
della popolazione", "catasti ambientali", "elaborazioni da
satellite".
Le priorita' perseguite sono di rendere disponibile, in forma
digitale, la maggior parte di tali prodotti.
Nel 1999 si e' operato secondo le seguenti linee:
- coordinamento a scala regionale, interregionale e nazionale degli
accordi in materia di informazione geografica;
- standardizzazione dei dati cartografici come certificazione di
qualita' e definizione dei costi ammissibili;
- fornitura dell'accesso ai dati cartografici in formato digitale
(distribuzione su cd rom di dati raster e avvio della sperimentazione
della distribuzione in rete);
- gestione e ristrutturazione dell'archivio cartografico e
coordinamento delle attivita' divulgative
- diffusione dell'uso delle informazioni geografiche;
- assicurare l'efficienza d'uso dei prodotti, in coerenza con gli
standard informativo-informatici regionali;
- valorizzazione dei dati per l'uso da parte di assessorati, Enti
locali, professionisti e imprese, cittadini.
La cartografia interattiva dal 1999 e' sul sito Ermes alla pagina
http://www.regione.emilia-romagna.it/carto/reper/defaulta.htm.
Sistemi informativi per la comunicazione pubblica
Si e' operato con l'obiettivo di sviluppare il sistema degli uffici
relazioni col pubblico dell'Emilia-Romagna, attraverso la promozione
di nuovi Urp e il sostegno agli Urp esistenti, con particolare
riferimento all'attuazione delle leggi "Bassanini".
E' stata incrementata la quantita' e la qualita' dei contatti
dell'Urp con l'utenza; si e' proseguito nella promozione di punti
informativi sul territorio ("Infopoint"); e' stato prodotto materiale
informativo per diffondere le opportunita' fornite dalla Regione; si
e' lavorato alla progettazione di standard metodologici e operativi
per gli Enti locali nel campo dello sportello unico e delle reti
civiche.
Come evoluzione verso i servizi, si e' dato ampio supporto
organizzativo e tecnico alla progettazione e realizzazione di
sportelli unici.
E' continuato il progetto "Urp degli Urp", attuato in collaborazione
con il Dipartimento della Funzione pubblica, in cui la Regione
agevola la costituzione della rete degli Urp in Italia gestendo il
sito Internet e lo sportello di Bologna.
La Regione ha avuto un ruolo di coordinamento e di elaborazione di
linee-guida per la gestione delle reti civiche nell'ambito del
sistema territoriale dell'Emilia-Romagna.
Significative attivita' sono state svolte nel campo del sostegno alla
semplificazione amministrativa e alla gestione della comunicazione
istituzionale, governando la domanda di comunicazione dei cittadini.
Statistica
E' stato recepito dalla Regione il "Protocollo di intesa tra Istat e
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome per
la realizzazione del quinto censimento dell'agricoltura", ed
approvata la costituzione della relativa "Commissione tecnica di
censimento".
La Giunta regionale ha approvato protocolli d'intesa tra la Regione
Emilia-Romagna e alcune Universita' per lo scambio di dati, risorse
elaborative e metodologie statistiche.
E' stato riattivato il gruppo dei referenti statistici delle
Direzioni generali della Regione, per un utile confronto di
programmi, esigenze tecniche, ecc. Per quanto riguarda gli aspetti
tematici
- sono proseguiti i lavori in ambito demografico;
- e' stata avviata la costituzione dell'archivio delle imprese;
- sono state avviate collaborazioni con le Direzioni generali
Politiche sociali, Trasporti e Sistemi di mobilita' e Sanita'
(statistiche degli incidenti stradali).
Sono state tenute tre riunioni plenarie relative soprattutto al tema
dei censimenti e degli osservatori.
E' proseguita l'attivita' di pubblicazione, in collaborazione con
Franco Angeli Editore, della collana di statistica.
La Regione Emilia-Romagna aderisce:
- al "Centro interregionale per il Sistema Informativo ed il Sistema
Statistico", partecipando attivamente a vari gruppi di lavoro a
livello nazionale;
- alla "Societa' Italiana di Statistica".
Progetti e iniziative europee
Nel 1999 e' stato realizzato il progetto "GUIDeS - Guidelines,
Methodologies and Standards to set up a Certification Authority for
Digital Signature: outsourcing and insourcing cases" ŒLinee guida,
metodologie e standard per l'istituzione di una Autorita' di
Certificazione per la firma digitale in modalita' outsourcing e
insourcing©, che ha trovato completamento nel 2000.
Al progetto, approvato e co-finanziato dalla Commissione Europea,
hanno partecipato, oltre alla Regione Emilia-Romagna, i Comuni di
Bologna, Modena, Reggio Emilia, il Politecnico di Torino, il Danish
Computing Center for Research and Education (Danimarca),
l'Universita' di Salford e la True Trust Ltd. (Regno Unito).
Il progetto GUIDeS ha un proprio sito:
http://www.regione.emilia-romagna.it/guides.
Nel corso del 1999 la Regione Emilia-Romagna ha presentato alla
Commissione Europea cinque progetti, elaborati insieme con partner
esteri.
Uno di questi e' stato approvato, e ricevera' quindi il
co-finanziamento della Commissione Europea (50%). Si tratta del
progetto STAND FOR - Standardisation Reference Forum (Forum di
riferimento per la standardizzazione, con l'obiettivo di promuovere
la realizzazione di un forum per la disseminazione e la discussione
di iniziative inerenti alla firma digitale).
Dal 1998 la Regione e' membro dell'associazione Tele Regions Network;
il Direttore generale ai Sistemi informativi e Telematica della
Regione Emilia-Romagna e' membro del Management Board
dell'associazione e coordina il gruppo di lavoro "Piccole e medie
imprese e commercio elettronico".
Iniziative di studio, ricerca, confronto
La Regione ha promosso iniziative di confronto pubblico, e ha inoltre
partecipato con propri rappresentanti ad iniziative di convegni e
seminari. Fra i piu' importanti:
- i convegni
Presentazione delle "Linee guida per lo sviluppo telematico
dell'Emilia-Romagna";
Reti civiche in Emilia-Romagna: realta' e prospettive;
1st European Regional Telematics Conference;
Digital City;
Telecomnet '99. Networking the business for the internet economy;
5th European digital cities conference "Opportunities for european
peripheral areas";
Conoscenza e salvaguardia delle aree di pianura. Il contributo delle
scienze della terra;
- la sesta edizione del COM-P.A.
Fra le iniziative di studio e ricerca vi e' inoltre la convenzione
con la Srl Laboratori Fondazione Guglielmo Marconi, approvata dalla
Giunta regionale, per la realizzazione di un'analisi delle funzioni
dell'Amministrazione regionale in relazione al processo innovativo
avviato dalla Legge 15 marzo 1997, n. 59.
AGRICOLTURA
Nel corso del 1999 l'attuazione della politica agricola regionale ha
seguito sia gli obiettivi generali della Giunta che quelli dettati
dalle esigenze di coordinamento con le politiche comunitarie e
nazionali.
A livello nazionale si sono compiuti, nel corso del periodo di
riferimento, alcuni concreti progressi avanti nel processo di
attuazione del DLgs 143/97 "Conferimento alle Regioni delle funzioni
amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione
dell'Amministrazione centrale".
Sono, infatti, entrati in vigore alcuni provvedimenti rilevanti in
materia di trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni e,
pur tra ritardi e difficolta', si e' consolidata, anche nel settore
agricolo, l'attuazione delle riforme promosse dal Ministro Bassanini.
L'Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna ha svolto un
ruolo rilevante nell'ambito di questo processo di adeguamento
normativo e strutturale, collaborando ampiamente alla definizione dei
diversi provvedimenti.
In alcuni casi i testi definitivi sono risultati, a riprova del lungo
lavoro di approfondimento e di confronto tra livello centrale e
Regioni, ampiamente modificati rispetto alle stesure iniziali.
Tra questi provvedimenti e' opportuno citare il DLgs 29 ottobre 1999,
n. 453 "Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a
norma dell'art. 11 della Legge 15 marzo 1997, n. 59" che ha
consentito di avviare il processo di riforma degli Istituti
sperimentali vigilati dal Ministero e iniziare ad attuare, con oltre
due anni di ritardo, uno dei punti qualificanti del DLgs 143/97.
Situazione analoga per il DLgs 29 ottobre 1999, n.449 "Riordino
dell'Unione nazionale per l'incremento delle razze equine (UNIRE) a
norma dell'art. 11 della Legge 15 marzo 1997, n. 59".
L'UNIRE, grazie all'impegno delle Regioni e' stato trasformato da
struttura con competenza esclusiva in materia di gestione delle
scommesse e di distribuzione di incentivi agli allevatori di cavalli
da competizione, in Ente destinato ad operare, con adeguate
disponibilita' finanziarie, sull'intero comparto equino che
attualmente e' interessato da una fase di notevole espansione
produttiva.
La riforma organizzativa del Ministero, divenuta operativa alla fine
del 1998, ha posto le basi per la definizione di una moderna
struttura di governo dell'agricoltura italiana, basata sulla
creazione di un soggetto in grado di connettere direttamente e
dinamicamente i sistemi agricoli territoriali, di stretta competenza
regionale, con le sedi economiche e legislative di carattere
internazionale.
Coerentemente con il disegno di riforma del Ministero delle Politiche
agricole e forestali la Conferenza Stato-Regioni ha impresso un
notevole impulso alla discussione sulla bozza di decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri recante "Trasferimento alle
Regioni di beni e risorse finanziarie, umane, strumentali ed
organizzative in materia di agricoltura".
Il 5 agosto 1999 la Conferenza Stato-Regioni, anche a seguito della
individuazione delle risorse da trasferire alle Regioni per la
gestione delle nuove competenze, quantificate in 540 miliardi per
anno, ha approvato la bozza di DPCM.
La discussione si e' successivamente bloccata sulla controversa
questione della prevista "regionalizzazione" del Corpo Forestale
dello Stato.
Nel corso dell'anno di riferimento si e' concluso anche l'iter del
processo di riforma dell'organismo di intervento sui mercati.
Con l'entrata in vigore del DLgs 27 maggio 1999, n.165 "Soppressione
dell'AIMA ed istituzione dell'Agenzia per le erogazioni in
agricoltura (AGEA), a norma dell'art. 11 della Legge 15 marzo 1997,
n. 59" si e' superata una struttura che, nel corso della propria
attivita', e' stata spesso accusata di scarsa efficienza operativa e
si e' trovata al centro di costanti polemiche.
Il confronto in sede interregionale si e' successivamente sviluppato
sugli aspetti normativi, regolamentari ed organizzativi degli
Organismi pagatori regionali (OPR).
Queste strutture dovranno svolgere, con particolare riferimento ai
rapporti con l'Unione Europea, compiti di grande rilevanza e
responsabilita'; conseguentemente, dopo una accelerazione iniziale
che ha portato una Regione a costituire in modo autonomo il proprio
OPR, e' stato necessario avviare una approfondita discussione in sede
nazionale e comunitaria sulle effettive caratteristiche degli
Organismi pagatori.
Altro punto rilevante, nell'ambito del rapporto Stato-Regioni sulle
questioni di carattere agricolo, e' rappresentato dalla entrata in
vigore della Legge 23 dicembre 1999, n. 499 "Razionalizzazione degli
interventi nei settori agricolo, agro - alimentare, agroindustriali e
forestale".
Questa legge ha, infatti, iniziato a definire il quadro delle
procedure necessarie per garantire la coerenza programmatica e la
continuita' pluriennale dell'intervento nel settore primario, per
accrescere le capacita' concorrenziali del sistema agro - alimentare
italiano nel mercato europeo ed internazionale, per promuovere
politiche di sviluppo e di salvaguardia del mondo rurale ed ha
indicato le risorse a disposizione per conseguire questi risultati
per il triennio 1999-2001.
La tranche di finanziamenti per l'anno 1999 e' stata, in parte,
destinata alla realizzazione di alcune azioni previste dal DLgs 30
aprile 1998, n. 173 "Disposizioni in materia di contenimento dei
costi di produzione per il rafforzamento strutturale delle imprese
agricole, a norma dell'art. 55, commi 14 e 15 della Legge 27 dicembre
1997, n.499".
Tali risorse, pari a 250 miliardi di lire, sono state utilizzate -
fino alla concorrenza di 50 miliardi - per l'attivazione delle misure
previste dall'art. 1, comma 3 (contenimento costi energetici ed
utilizzo a fini energetici delle produzioni agricole) e comma 4
(incentivazione utilizzo fonti energetiche rinnovabili ed
introduzione criteri di risparmio energetico).
I restanti 200 miliardi, 140 dei quali gestiti con le modalita' dei
programmi operativi multiregionali (POM) gia' sperimentate
nell'ambito del Reg. (CE) 951/97 e 60 ripartiti tra le Regioni, sono
stati invece destinati all'attuazione delle azioni previste dall'art.
13 "Interventi per il rafforzamento e lo sviluppo delle imprese di
trasformazione e commercializzazione" del DLgs 173/98.
Altro aspetto particolarmente rilevante e' rappresentato dall'art. 3
della citata legge che ha stanziato la somma di 540,7 miliardi di
lire per la copertura dei costi derivanti dal trasferimento di
funzioni e personale dallo Stato alle Regioni in attuazione del DLgs
143/97.
La definizione di questo importo, che ha comportato una valutazione
delle funzioni trasferite e delle spese "storiche" loro connesse, e'
stata preceduta da un lungo e qualificato approfondimento svolto da
un Gruppo di lavoro regionale.
La Legge 499/99 ed i provvedimenti conseguenti, che potranno assumere
un ruolo di grande rilevanza per l'ammodernamento ed il
consolidamento delle imprese agricole ed agro - alimentari nazionali,
hanno segnato un momento di positiva collaborazione tra Ministero e
Regioni, in particolare in fase di definizione dei contenuti delle
azioni e dei bandi.
La situazione delle "quote latte" e' ancora lontana dalla
normalizzazione; conseguentemente anche il 1999 e' stato
caratterizzato da un notevole impegno in questo particolare settore.
I Servizi regionali sono stati coinvolti, oltre che sulla gestione
ordinaria, nella attuazione di nuovi provvedimenti, tra i quali vanno
ricordati i Decreti ministeriali 309 e 310 e la Legge n. 118 del 27
aprile 1999.
I Decreti hanno previsto la revisione di diverse posizioni legate
all'applicazione della Legge 5/88; la Legge 118/99 ha invece
introdotto, relativamente alle comunicazioni individuali riferite
alle produzioni 1997/98 e 1998/99 ed alle quote individuali relative
alle medesime campagne ed alla campagna 1999/2000, una serie di
controlli e di verifiche.
I Servizi sono stati inoltre particolarmente impegnati nell'ambito di
controlli effettuati presso gli acquirenti (circa 140 nel 1999) e
nella procedura istruttoria dei contratti di trasferimento di quota
(1.140) e di aziende con quota (330).
L'autoriforma dell'Amministrazione pubblica dell'agricoltura
La riorganizzazione dell'assetto delle competenze definito dalla L.R.
30 maggio 1997, n. 15 e' stata perfezionata con le modifiche
introdotte dalla L.R. 9 ottobre 1998, n.31.
Nel corso del 1999 e' proseguita la fase di attuazione e di
monitoraggio dei provvedimenti citati, con particolare riferimento
alle problematiche operative (integrazione dei Servizi provinciali
Agricoltura con le Provincie) ed alla definizione delle nuove
strutture.
Altri aspetti, rilevanti in prospettiva, sui quali la Direzione
generale Agricoltura ha avviato una serie di approfondimenti
specifici, sono quelli relativi alla attuazione del DPCM
"Trasferimento alle Regioni di beni e risorse finanziarie, umane,
strumentali ed organizzative in materia di agricoltura" e della
eventuale regionalizzazione dell'intera attivita' svolta dall'AIMA.
L'attuazione delle politiche comunitarie
Per quanto attiene l'attuazione delle politiche comunitarie
l'attivita' dell'Assessorato Agricoltura, nel corso del 1999, si e'
incentrata, in particolare, sulla elaborazione del proprio Piano
regionale di sviluppo rurale denominato "La qualita' dell'agricoltura
per la qualita' dell'ambiente e del territorio" conclusasi con
l'approvazione della proposta di Piano disposta dalla Giunta con atto
n. 2060 del 10 novembre 1999, finalizzato all'avvio della fase
negoziale in sede comunitaria.
Il Piano discende direttamente dalle indicazioni per il sostegno allo
sviluppo rurale, contenute in Agenda 2000, che accompagnano la
riforma della politica agricola comunitaria per il periodo 2000 -
2006 e rappresenta lo strumento attuativo dei regolamenti comunitari
n. 1257 e n.1750 del 1999.
Il Piano, elaborato dopo una lunghissima fase di confronto a livello
regionale, nazionale e comunitario, rappresenta il punto di
riferimento e lo strumento fondamentale per sostenere lo sviluppo, la
competitivita' e la qualificazione del sistema agro-alimentare
emiliano-romagnolo.
Dal punto di vista operativo sono previste diverse misure finalizzate
all'ammodernamento del tessuto agro-industriale regionale, al
miglioramento strutturale delle aziende agricole, al sostegno
dell'insediamento di giovani agricoltori.
Grande rilevanza hanno le misure agroambientali finalizzate sia a
ridurre l'impatto dell'attivita' agricola sull'ambiente, sia a
mettere in valore le interazioni positive con il territorio ed il
paesaggio.
Si prevedono incentivi per valorizzare le produzioni tipiche di
qualita', diversificare le attivita', educare alla corretta
alimentazione le giovani generazioni, salvaguardare il patrimonio
rurale, sviluppare prodotti e circuiti agrituristici, migliorare le
foreste e la "filiera" bosco.
Altro aspetto particolarmente rilevante, in materia di attuazione
delle politiche comunitarie, e' rappresentato dalla chiusura del
periodo 1994-1999 di programmazione dei fondi con finalita'
strutturali.
Anche per rispondere alle nuove modalita' di riparto delle risorse,
basate, in larga misura, sulla capacita' "storica" di spesa, si e'
determinata la necessita' di pervenire al massimo grado di
utilizzazione delle risorse comunitarie e statali destinate alla
Regione.
Pertanto, nel corso del 1999, ci si e' attenuti pienamente alla
scelta di assicurare priorita' nella destinazione delle risorse
all'attuazione degli Obiettivi comunitari: piu' di 49 miliardi di
nuove risorse regionali sono state stanziate a titolo di
"overbooking" regionale e di compartecipazione al programma speciale
di utilizzazione delle compensazioni agromonetarie, derivanti da
nuovi rapporti di cambio della lira italiana, con l'obiettivo della
piu' completa realizzazione dei programmi.
A questo riguardo, con la L.R. 6 agosto 1999, n. 20 "Realizzazione
dei programmi comunitari. Norme e finanziamenti regionali per il
pieno utilizzo dei fondi" - relativa alle iniziative di "overbooking"
regionale sui Regolamenti 950/97 ("Miglioramento dell'efficienza
delle strutture agricole") e 951/97 ("Miglioramento delle condizioni
di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli") - si
sono determinate le condizioni per ampliare notevolmente le
possibilita' di intervento in un settore strategico per lo sviluppo
del settore primario regionale.
In particolare, per l'Obiettivo 5a - Reg. (CE) 950/97 (relativo ai
piani di sviluppo aziendale, all'aiuto al primo insediamento ai
giovani agricoltori ed alla indennita' compensativa) il 1999 ha
rappresentato l'anno conclusivo della programmazione avviata nel
1994.
L'attivita' si e' conseguentemente incentrata sulle operazioni di
chiusura del programma, sul rendiconto finanziario dei fondi spesi
dagli Enti competenti nel corso del 1999 e sul monitoraggio
finanziario dell'utilizzo dei fondi assegnati dal CIPE in attuazione
della Legge 183/87 secondo le modalita' operative stabilite dal
Ministero del Tesoro.
Il monitoraggio ha evidenziato una spesa ammessa a fruire del
contributo comunitario pari a circa 140 miliardi di lire; la quota a
carico del FEOGA e' risultata di 46,7 miliardi.
Il dato finale, riferito all'intera programmazione, ha evidenziato il
pieno utilizzo delle risorse disponibili, compresi 14,2 miliardi di
lire messi a disposizione dalla citata L.R. 20/99.
Anche per quanto attiene al Reg. (CE) 951/97, nell'anno di
riferimento e' giunta a conclusione la programmazione dell'attivita'
1994-1999, suddivisa, per la Regione Emilia-Romagna, in due programmi
operativi, ciascuno dei quali oggetto di una singola decisione
comunitaria.
Questa particolarita' ha provocato una serie di ritardi per l'avvio
del programma 1997-1999, approvato dall'Unione Europea solo nel
gennaio 1998.
Tuttavia, nel corso del 1999, anche grazie ad una serie di risorse
aggiuntive di carattere nazionale e regionale - delibera CIPE 27/99,
L.R. 6 agosto 1999, n. 20 "Realizzazione dei programmi comunitari.
Norme e finanziamenti regionali per il pieno utilizzo dei fondi",
programma relativo all'utilizzo delle risorse derivanti dalle
compensazioni agromonetarie - si sono determinate le condizioni per
un notevole ampliamento delle possibilita' di intervento finanziario.
Nell'anno di riferimento si e' conclusa la realizzazione dei 45
progetti previsti dal P.O. 1994-1996; per la successiva tranche si e'
provveduto all'approvazione dei progetti esecutivi ed alla
concessione dei relativi contributi ai 59 beneficiari rientranti
nella disponibilita' di risorse messe a disposizione dalla Unione
Europea.
Successivamente, grazie a risorse aggiuntive per complessivi 35,5
miliardi, e' stato possibile provvedere all'approvazione ed al
finanziamento, entro il 31 dicembre 1999, di ulteriori 50 progetti.
In totale la programmazione 1994-1999 relativa al "Miglioramento
delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti
agricoli" ha consentito di ammettere a contributo 154 progetti,
suddivisi nei vari settori produttivi, per un importo complessivo di
circa 372 miliardi ed un contributo pubblico di 149 miliardi.
L'attivita' relativa al Reg. (CEE) 2080/92 ha visto l'Assessorato
impegnato, oltre che nel controllo delle attivita' avviate nel corso
degli anni precedenti, nella predisposizione di un nuovo bando, in
esito al quale sono pervenute 525 domande, contro le 295 della
precedente tranche di attivita', relative ad una superficie
complessiva di 2.688 ettari, con un notevole aumento rispetto ai
1.273 del 1998, per un contributo richiesto di quasi 28 miliardi di
lire (15,5 nella precedente annata).
Con riferimento alle diverse misure contenute nel bando le richieste
dei produttori agricoli si sono orientate, in particolare, verso gli
impianti di arboricoltura specializzata (792 ettari), i boschi
permanenti (631), il miglioramento delle superfici boscate (515) e
gli impianti a ciclo breve (465 ettari).
Le domande relative all'impianto di boschi polifunzionali hanno
interessato 257 ettari.
Altre richieste hanno riguardato la manutenzione delle superfici
esistenti (1.896 ettari).
Da segnalare, infine, la richiesta di contributi per la manutenzione
di oltre 115 chilometri di strade forestali.
Anche l'attivita' connessa al Reg. (CEE) 2078/92 ha evidenziato, a
dimostrazione del notevole interesse degli agricoltori a metodi di
coltivazione maggiormente rispettosi dell'ambiente, un sensibile
incremento rispetto alla precedente annata.
Sono state accolte, con riferimento alla campagna 1998/99, in via
definitiva 15.992 domande, contro le 11.662 1997/1998, relative a
232.759 ettari (165.646 nella precedente campagna) e a 9.185 capi di
bestiame (10.465).
L'impegno finanziario e' salito ad oltre 149 miliardi contro 112 .
Attuazione degli interventi di programmazione nazionale e regionale
Nella tabella sono riportate le risorse complessivamente disponibili
nel 1999 per il settore agricolo, raffrontate a quelle del 1998.
I mezzi regionali, pari a circa il 42% del totale, sono aumentati, in
termini di risorse di nuova destinazione, da 112,5 miliardi di lire
ad oltre 146; si e' accentuata la riduzione delle risorse nazionali
che, nel corso del 1999, hanno coperto circa l'11% del totale.
- Bilancio Regione Emilia-Romagna - Settore agricolo anni 1998 e 1999
(milioni di lire)
Fonti di finanziamento 1998 di cui nuove 1999 di cui nuove
risorse risorse
Mezzi regionali 165.666 112.513 197.451 146.317
Legge 752/86:
- art. 3 71.180 0 53.544 0
- art. 4 255 0 367 0
Programmi interregionali 7.497 3.492 12.713 10.389
Assegnazioni specifiche 112.697 36.573 80.414 28.388
Legge 183/87 90.892 56.969 73.311 59.984
Risorse comunitarie
- FEOGA orientamento 85.369 44.967 49.890 36.501
- altre risorse comunitarie 1.853 1.421 3.340 3.114
Totale risorse 535.409 255.935 471.030 284.693
Anche nel corso del 1999 l'Assessorato Agricoltura della Regione
Emilia-Romagna e' stato fortemente impegnato nella programmazione e
nella realizzazione dei "Programmi interregionali", giunti al terzo
anno di attuazione.
I servizi di sviluppo alle imprese agricole e agro-alimentari hanno
mantenuto, anche nel corso del 1999, una significativa rilevanza
all'interno dell'intervento regionale; ad essi sono state destinate
risorse pari a quasi 34 miliardi di lire.
Il 1999 si e' caratterizzato come l'anno di prima applicazione della
L.R. 28/98, approvata gia' nel corso dell'anno precedente, ma che
solo in febbraio ha ottenuto il visto di compatibilita' con il
Trattato CE da parte della Commissione.
Per quanto riguarda le attivita' di assistenza tecnica alle imprese,
sono stati trasferiti alle Province circa 12,5 miliardi e impegnati
circa 2,5 miliardi in supporti alla assistenza tecnica di livello
regionale e circa 1 miliardo per attivita' di coordinamento
dell'assistenza tecnica.
Il servizio di assistenza tecnica alle coltivazioni ha coinvolto
circa 87.000 ettari, equamente suddivisi fra colture arboree e
colture erbacee, facendo registrare un lieve aumento rispetto al
1998.
Anche nel corso del 1999, gli interventi di assistenza tecnica nel
settore ortofrutticolo sono stati finanziati con fondi Comunitari
(50%) e con il cofinanziamento da parte delle organizzazioni dei
produttori nell'ambito degli interventi previsti dalla OCM di settore
(Reg. (CE) 2200/96).
Inoltre sono proseguite le attivita' di assistenza economico -
gestionale alle imprese, con particolare riferimento all'adesione ai
principali regolamenti comunitari.
Una importante novita' del '99 e' stata l'istituzione, con la
deliberazione della Giunta regionale 1202/99, del "servizio di
controllo e taratura delle macchine irroratrici".
Nel settore zootecnico l'attivita' di assistenza tecnica, riferita al
latte e prodotti lattiero-caseari bovini, alla carne bovina e suina e
al settore ovi-caprino, ha interessato circa 37.000 aziende con
420.000 capi, coinvolgendo 160 caseifici; di questi 60 aziende circa,
6 caseifici e circa 2.000 capi rientravano nel settore
dell'agricoltura biologica.
Una quota elevata dei finanziamenti (circa 3,9 miliardi) impiegati
provengono dal Progetto Interregionale "Assistenza tecnica in
zootecnica".
L'applicazione dell'art. 6 del Reg. CEE 2078/92 ha portato alla
realizzazione di circa 540 azioni dimostrative (visite aziendali o
incontri) volte alla promozione di metodi di produzione ad elevata
compatibilita' ambientale, con una spesa di circa 2,5 miliardi a
valere sulle risorse complessivamente attivate sul citato
Regolamento.
Attraverso la stessa procedura di finanziamento e con lo stesso
obiettivo circa 3 miliardi sono stati suddivisi fra le Province per
attivita' formative (corsi e seminari).
Per quanto riguarda le attivita' legate alla ricerca sono state
destinate risorse complessive per circa 15,5 miliardi.
Di questi circa 14 miliardi rappresentano i contributi concessi a
fronte della realizzazione di attivita' di ricerca e sperimentazione
da parte dei soggetti ammessi a contributo.
La percentuale dei contributi concessi si e' attestata su un'entita'
media del 90% e quindi, per la prima volta, il sistema produttivo
regionale, in attuazione di quanto previsto dalla nuova legge, ha
concorso, pur in misura modesta, al finanziamento della ricerca; cio'
ha consentito di incrementare le attivita' realizzate di un valore
pari a circa 1,5 miliardi.
Nel contesto delle azioni di comunicazione, divulgazione e
documentazione esplicate sia in forma indiretta attraverso i media
(comunicati stampa, conferenze stampa, ecc.) sia in forma diretta nei
confronti degli operatori e dei tecnici del settore agro-alimentare,
ma anche dei consumatori (predisposizione di opuscoli ad hoc,
partecipazione a fiere, ecc.) si e' ulteriormente consolidata
l'attivita' di redazione, stampa e diffusione della rivista
"Agricoltura".
Il mensile, che e' stato inviato in abbonamento postale a circa 80
mila destinatari, oltre ad offrire una puntuale informazione sulle
tematiche di attualita' del comparto, si e' caratterizzato come un
qualificato strumento di informazione e di aggiornamento
professionale per gli operatori che, attenti al futuro delle loro
aziende, intendono orientare la loro attivita' nell'ambito dei nuovi
indirizzi della Politica agricola comunitaria e dei relativi
provvedimenti adottati a livello nazionale e regionale.
Nel corso del 1999, la Redazione ha, tra l'altro, riservato grande
attenzione alla diffusione dei risultati dell'attivita' di ricerca e
sperimentazione e ha predisposto tre supplementi ("Il pioppo",
"Atlante dei prodotti Dop e Igp dell'Emilia Romagna", "Linee del
Piano di sviluppo rurale 2000-2006"), per i quali e' stato
riscontrato un notevole interesse sia da parte dei produttori che dei
consumatori.
Per quanto riguarda la collaborazione con le altre Direzioni
regionali si sottolinea il rapporto con la Direzione generale
Ambiente.
In sintesi, la collaborazione e la consultazione tra le Direzioni
generali Agricoltura e Ambiente si e' estesa alla gestione dei
progetti inseriti nel Piano triennale di tutela ambientale 94-96,
relativi ad attivita' di assistenza tecnica, ricerca applicata e
supporti ai servizi; alla pianificazione degli interventi per la
lotta all'eutrofizzazione (Piano delle direttive e degli interventi
urgenti per la lotta all'eutrofizzazione delle acque interne e del
mare Adriatico) nell'ambito di una attivita' coordinata
dall'Autorita' di Bacino del Po; alla disamina dei criteri di
applicazione nel settore agricolo del DLgs 5 febbraio 1997, n. 22,
inerente i rifiuti, ed alla valutazione delle proposte di testo unico
sulle acque.
La politica di qualificazione delle produzioni, avviata in passato
dalla Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento a quelle
ottenute con tecniche a basso impatto ambientale che possono
fregiarsi del marchio "QC" (qualita' controllata) continua a
riscuotere un elevato successo.
Nel 1999 hanno ottenuto il marchio "QC" 11,5 milioni di quintali di
prodotti agricoli oltre 5 milioni dei quali rappresentati da ortaggi
ed oltre 6 milioni di quintali da produzioni frutticole.
Con la L.R. 28 ottobre 1999, n. 28 "Valorizzazione dei prodotti
agricoli ed alimentari ottenuti con tecniche rispettose dell'ambiente
e della salute dei consumatori. Abrogazione delle Leggi regionali
29/92 e 51/95" la Regione ha riformulato, mantenendone peraltro
inalterate le finalita', la disciplina previgente in materia di
produzioni ottenute nel rispetto di appositi disciplinari e di
conseguente promozione dei prodotti attraverso un apposito marchio
collettivo.
Il marchio e' concesso alle aziende singole o associate che producono
o trasformano alimenti destinati al consumo umano, in ambito
comunitario.
Elemento di novita' rispetto al passato e' l'esclusione
dell'intervento finanziario regionale sulle spese per le attivita' di
controllo da effettuare sulle aziende utilizzatrici del marchio
collettivo regionale, spese che restano a carico delle aziende
stesse.
In applicazione al Reg. CE 2200/96 relativo alla nuova Organizzazione
comune di mercato, nel corso del 1999, per le attivita' previste dai
programmi operativi approvati dalla Regione Emilia-Romagna, svolte
nel 1998, le Organizzazioni dei Produttori hanno ottenuto un
contributo comunitario pari a 35,4 miliardi di lire erogati dopo una
approfondita istruttoria, mentre sono stati erogati 30,2 miliardi,
riferiti principalmente a pesche e nettarine, per i ritiri dal
mercato determinati anche da una annata di abbondanti produzioni.
Nel 1999 sono inoltre stati approvati dalla Giunta regionale i
programmi operativi per la annualita' 2000 per la quale e' prevista
una spesa complessiva che supera i 126 miliardi di lire.
Tali importi, comprensivi degli oneri destinati ai ritiri per i
prodotti che non rientrano nell'elenco dei prodotti fuori allegato 2
del Regolamento 2200/96 e delle successive integrazioni, saranno
finanziati dalla Unione Europea e dalle Organizzazioni dei Produttori
nella misura paritaria del 50%.
L'approvazione della L.R. 19 gennaio 1998, n. 2 "Norme per la
produzione di sementi di piante allogame e non allogame", ha
consentito di consolidare la fase di sviluppo di un comparto in via
di riqualificazione.
Un fatto di rilievo, per la campagna produttiva 1999, e'
rappresentato dalla firma, per il secondo anno consecutivo, di un
accordo fra Associazioni dei Produttori, Ditte sementiere e
Universita' di Bologna per la valutazione della qualita' delle
sementi riprodotte dagli agricoltori, attraverso il campionamento e
l'analisi di tutti i lotti delle specie incluse nell'accordo
medesimo.
L'Unione Europea ha finalmente concluso l'esame della L.R. n. 43 del
12 novembre 1996, concernente provvidenze per il miglioramento delle
produzioni agricole pregiate, in particolare delle sementi e del
materiale di moltiplicazione vegetativa, ed ha consentito di
riavviare una serie di interventi gia' contemplati dall'art. 6 della
L.R. 31/75.
E' proseguita l'attivita' prevista dalla L.R. n. 3 del 19 gennaio
1998 "Norme sulla produzione vivaistica e la commercializzazione dei
vegetali e dei prodotti vegetali ai fini della protezione
fitosanitaria".
Nel corso dell'anno di riferimento e' proseguita la gestione del Reg.
(CE) 1221/97, relativo all'applicazione delle azioni dirette a
migliorare la produzione e la commercializzazione del miele, un
settore produttivo di dimensioni economiche non particolarmente
rilevanti ma di notevole interesse in relazione alle possibilita' di
sviluppo legate alla tutela e valorizzazione della qualita' dei
prodotti regionali.
Particolare interesse, a questo riguardo, ha assunto la definizione,
di concerto con il Ministero delle Politiche agricole e forestali,
con le Associazioni degli apicoltori e con alcuni Organismi
scientifici specializzati, di norme applicative generali al fine di
rendere maggiormente omogenei i programmi di sviluppo quinquennali
proposti da ciascuna Regione.
In attuazione della L.R. 28/81, recante norme sull'associazionismo
dei produttori agricoli, riferita alle Associazioni non normate dalla
Reg. CE 2200/96 e' proseguito il notevole lavoro di approfondimento
sul funzionamento delle Associazioni stesse e sulle problematiche
connesse al graduale passaggio da associazioni di tipo normativo ad
associazioni di tipo operativo, in grado cioe' di intervenire sui
prodotti di competenza.
Questa attivita' si e' concretizzata nella predisposizione di un
progetto di legge, approvato dal Consiglio regionale all'inizio del
2000, il quale, anche in considerazione del mutato assetto del quadro
di riferimento comunitario, ha modificato le condizioni organizzative
dei produttori e delle diverse "filiere".
In materia di disciplina della riproduzione animale e' stato attuato
un notevole lavoro di applicazione della Legge 30/91.
Nel comparto zootecnico l'attivita' dell'Assessorato e' stata
rivolta, oltre che alla gestione delle problematiche connesse alle
quote latte ed alle attivita' di assistenza tecnica, alla
collaborazione con il Ministero per la definizione di numerosi
provvedimenti di carattere legislativo, regolamentare e
programmatorio con particolare riferimento all'applicazione del nuovo
regolamento sulla zootecnia "biologica" e per la gestione delle nuove
competenze relative all'attivita' delle Associazioni provinciali
Allevatori.
Nel corso del 1999 e' stata conclusa la modifica e la rinegoziazione
dei programmi regionali attuativi dei Regg. CE 2078/92 e 2080/92 per
le "annualita' ponte" 1998-1999 e 1999-2000.
In ambedue i casi si e' ottenuta l'approvazione da parte della
Commissione.
Tutta l'attivita' di programmazione 1999 ha intensificato i rapporti
con l'esterno, in particolare con il Ministero per le Politiche
agricole e forestali e con le altre Regioni del centro-nord,
accomunate dalle norme comunitarie di attuazione di Agenda 2000.
L'attivita' relativa allo sviluppo del sistema informativo si e'
incentrata sull'estensione e sul miglioramento della rete regionale,
attraverso l'intensificazione dei rapporti con le Amministrazioni
provinciali ai sensi della L.R. 15/97; sulla gestione dei rapporti
con AIMA e SIAN che ha consentito di implementare i collegamenti fra
sistema informativo regionale ed AIMA nella trattazione dei dati
relativi alle pratiche Pac e misure agroambientali.
Nel corso del 1999 e' stata inoltre sottoscritta con AIMA la
convenzione relativa al censimento del "potenziale vitivinicolo" ai
sensi della nuova OCM - settore vitivinicolo (Reg. CE 1493/99) ed
avviate le relative fasi di predisposizione strutturale, formativa,
hardware e software.
Nell'area dell'attivita' statistica, oltre al consolidamento dei
rapporti con ISTAT per tutta la serie di rilevazioni da effettuare
nel corso dell'anno o a cadenze stabilite negli appositi accordi di
protocollo, nel 1999 sono stati conseguiti alcuni traguardi
importanti per il miglioramento dell'attivita'.
In particolare, e' stata avviata la realizzazione della Rete
regionale contabile per le aziende agricole prevista dall'art. 21
della L.R. 28/98; e' stato conferito, ad una softwarehouse esterna,
l'incarico di realizzare una banca dati univoca sull'agroindustria;
sono state completate tutte le fasi preparatorie al censimento
dell'agricoltura 2000.
La banca dati sull'agroindustria si pone l'obiettivo di trattare in
modo organico tutti i dati in possesso della Regione e di impostare
un nuovo sistema di monitoraggio ed analisi anche allo scopo di
modificare in futuro la presentazione del Rapporto annuale sul
sistema agro-alimentare.
Nel maggio 1999 e' stato presentato il Rapporto 1998, redatto in
collaborazione con l'Universita' Cattolica di Piacenza ed un gruppo
di collaboratori esterni.
L'attivita' afferente al settore faunistico-venatorio, nel corso del
1999, e' stata caratterizzata, in primo luogo, dalla messa a punto e
dalla elaborazione della proposta di riforma della normativa di
settore.
Il Consiglio regionale, nel gennaio 2000, dopo una lunga fase di
discussione che ha coinvolto direttamente diversi settori della
societa' locale e nazionale ha infatti approvato la nuova normativa
di settore (L.R. 6/00) in modifica della disciplina precedentemente
recata dalla L.R. 8/94.
Nell'ambito dell'attivita' ordinaria sono stati prodotti gli atti di
assegnazione e successiva liquidazione di risorse finanziarie alle
Province per lo svolgimento delle attivita' di loro competenza in
materia, per la concessione dei contributi di cui al comma 1
dell'art. 15 della Legge 157/92, per far fronte agli oneri dei danni
da fauna selvatica alle produzioni agricole e relativa prevenzione.
Per migliorare la capacita' di gestione del territorio si e' altresi'
provveduto ad avviare una ricerca pluriennale atta alla
predisposizione di carte di rischio potenziale di danno alle
produzioni agricole in rapporto alla presenza di fauna selvatica.
In collaborazione con le Province e con l'Ufficio competente del
Servizio Risorse finanziarie e Bilancio sono stati raccolti gli
elementi per realizzare l'indagine conoscitiva sulle Aziende
venatorie in Emilia-Romagna dal 1989 al 1999.
Nel settore della pesca si e' avviata una approfondita attivita'
istruttoria e di studio per la definizione di linee di intervento e
di provvedimenti amministrativi in grado di migliorare la pratica
alieutica, con particolare riferimento alla pesca controllata a
Salmonidi e Timallidi (produzione dei nuovi tesserini; inserimento ed
elaborazione dei dati contenuti nei tesserini dell'annata precedente;
divulgazione delle informazioni su riviste specializzate).
E' proseguita, in relazione alla necessita' di mantenere elevato ed
efficace il livello di contenimento e contrasto nei confronti della
presenza di una specie alloctona particolarmente dannosa per
l'ecosistema regionale la ricerca pluriennale riguardante il
rilevamento delle tendenze demografiche del "Siluro Europeo".
E' stato ultimato lo studio per la redazione della Carta ittica
regionale, nelle zone classificate "C", delle diverse province della
nostra regione a completamento di quanto avviato nel 1998.
In materia di bonifica l'attivita' delle competenti strutture
regionali si e' incentrata, in modo particolare, sulla modifica della
normativa di settore.
Sull'argomento si sono registrate numerose prese di posizione, anche
contrastanti tra loro, che si sono concretizzate in diversi disegni
di legge.
In relazione a questa particolare situazione si e' ritenuto opportuno
attivare un gruppo di lavoro misto composto da consiglieri regionali
ed esperti in materia di bonifica che, sotto la guida del Presidente
della Commissione Attivita' produttive, ha redatto un testo
coordinato dei 15 progetti di legge presentati durante la
legislatura.
Nonostante questo notevole impegno non si sono determinate le
condizioni per l'approvazione del provvedimento, il cui iter e' stato
avviato nel corso del 1998, di riforma delle Leggi regionali 42/84 e
16/87 la cui esigenza e' comunque particolarmente sentita.
Nel corso del 1999, sul piano operativo, sono stati approvati due
programmi di nuove opere pubbliche di bonifica e irrigazione,
rispettivamente per l'importo di 10 e 2 miliardi di lire, il
programma di opere private obbligatorie per 2,332 miliardi di lire e
quello relativo ai ripristini delle opere pubbliche di bonifica con
utilizzo delle risorse derivanti dalla Legge 185/92, per l'importo di
1,175 miliardi di lire.
E' stato infine approvato il programma di manutenzione alle opere
pubbliche di bonifica e di irrigazione per l'importo di 4,550
miliardi ed e' stata gestita la somma stanziata (6,5 miliardi di
lire) per il finanziamento degli interventi di urgenza e somma
urgenza.
L'Assessorato Agricoltura ha anche contribuito a definire il
programma degli interventi infrastrutturali e di emergenza per la
messa in sicurezza dei punti critici del reticolo idraulico e della
costa, interventi particolarmente necessari anche a seguito dei
ripetuti eventi calamitosi del 1996, 1997 e 1998 (terza fase - spesa
complessiva Lire 125.800.000.000, di cui Lire 57.500.000.000 per
interventi di bonifica) ed ha assicurato la gestione, per quanto di
propria competenza, dei progetti per la messa in sicurezza della rete
idraulica di bonifica facenti parte del programma della seconda fase
(Lire 180.500.000.000 di cui Lire 89.840.000.000 per interventi di
bonifica).
In materia di riordino fondiario sono state istruite le domande
pervenute, relative alla rimozione del vincolo d'indivisibilita',
previsto dall'art. 11 della Legge 817/71, ed alla permuta; sono stati
inoltre predisposti i relativi atti ed e' proseguita l'attuazione del
programma triennale 1997-1999, formulato ai sensi della L.R. 26/74
che ha comportato un impegno finanziario regionale complessivo, nel
triennio, di 9 miliardi di lire.
Nell'ambito del "Progetto pilota", finalizzato alla formazione e
all'ampliamento della proprieta' contadina dei giovani imprenditori
agricoli, e' stata approvata la graduatoria delle domande presentate
in seguito alla pubblicazione del relativo bando di gara e si e'
avviata l'istruttoria delle domande medesime, inviando quelle
ritenute idonee dall'apposita Commissione alla Cassa per la
formazione proprieta' contadina per il relativo finanziamento.
E' aumentato considerevolmente il numero dei potenziali beneficiari,
fra quelli utilmente inseriti in graduatoria, in quanto, nel corso
del 1999, la Cassa ha provveduto a raddoppiare la somma di 6 miliardi
di lire, inizialmente prevista per questo tipo di intervento.
In materia di agriturismo e' stato approvato il programma regionale
1999-2000 previsto dalla L.R. 26/94; sono stati impegnati i fondi
relativi al 1999, pari a 2 miliardi di lire, a favore delle Province
e delle Comunita' Montane ed e' stata definita, in collaborazione con
le associazioni di settore e le organizzazioni agricole, una
metodologia per la classificazione delle aziende agrituristiche.
Unitamente all'Assessorato al Turismo ed all'APT Servizi sono stati
predisposti i piani di promozione relativi al 1999 ed al 2000 e si e'
provveduto ad impegnare tutti le disponibilita' previste dal Bilancio
1999 per finanziare le domande di contributo presentate ai sensi
dell'Obiettivo 5b, Sottoprogramma 1 Misura 4 "Attivita' integrative
in azienda"; sono state inoltre liquidate tutte le richieste di
acconto o saldo relative pervenute nell'anno.
Sempre nell'ambito dell'Obiettivo 5b e' proseguita la gestione delle
Misure 5 "Razionalizzazione uso risorse idriche e viabilita' rurale
interna" e 8 "Riassetto infrastrutturale delle zone umide".
In particolare sono state completate tutte le procedure relative alle
annualita' di finanziamento 1994-1998 e sono state impegnate tutte le
risorse residue disponibili per l'annualita' 1999, pari a 6 miliardi
di lire, nonche' l'ulteriore dotazione di fondi (2 miliardi)
derivanti dal reintegro di risorse in precedenza trasferite alle
Regioni Marche ed Umbria a seguito degli eventi sismici verificatisi
in tali zone.
In attuazione del Reg. (CEE) 2079/92, relativo al prepensionamento in
agricoltura, sono stati tenuti costanti contatti con gli Enti locali
territoriali, con il Ministero per le Politiche agricole e forestali,
nonche' con l'AIMA, alle quale sono state inviate le 52 domande di
liquidazione ritenute ammissibili.
Di concerto con il Servizio Patrimonio e Provveditorato e con il
Servizio provinciale Difesa del suolo di Ferrara, e' stata avviata la
manutenzione delle strade costruite dall'ex ERSA nel territorio del
basso ferrarese nelle more del loro trasferimento agli Enti pubblici
o ai privati; la messa in sicurezza dei ponti nelle valli Mezzano e
Pega e la manutenzione di fabbricati di proprieta' ex ERSA.
Nel settore fitosanitario, unitamente alle attivita' "ordinarie"
finalizzate al controllo delle principali fitopatie presenti a
livello regionale e dell'eventuale diffusione di patogeni provenienti
da altri Paesi, sono state approvate due importanti leggi regionali.
La prima (L.R. 27 luglio 1999, n. 15 "Interventi urgenti per la
prevenzione dei danni alla frutticoltura prodotti da Sharka") si e'
posta l'obiettivo di contribuire, con uno stanziamento iniziale di 1
miliardo, alle spese sostenute dalle aziende per l'abbattimento di
piante infette.
L'intervento regionale, previsto anche in anticipazione rispetto ad
appositi nuovi programmi nazionali attuati in base alla Legge 17
agosto 1999, n. 307, si e' sommato a quello gia' attivato in base
alla Legge 1 luglio 1997, n. 206 che ha assegnato alla Regione
Emilia-Romagna 4,7 miliardi.
Elementi di sicura novita' sono invece contenuti nella seconda legge
di interesse del settore (L.R. 9 dicembre 1999, n. 35 "Partecipazione
finanziaria regionale a fondi di solidarieta' costituiti per
interventi contro Erwinia Amylovora") con la quale la Regione si e'
posta l'obiettivo di favorire la compartecipazione di altri soggetti
pubblici e privati, e, soprattutto, delle stesse aziende agricole, al
finanziamento di programmi specifici di prevenzione attuati a livello
aziendale contro la diffusione del batterio.
In attuazione di questi provvedimenti di legge, sia nazionali che
regionali, si sono attivati i bandi per la concessione dei relativi
contributi, effettuate le conseguenti istruttorie sulle domande
presentate dagli agricoltori ed assunti i relativi impegni di spesa.
Nell'anno di riferimento sono stati effettuati numerosi controlli in
applicazione delle normative fitosanitarie internazionali,
comunitarie, nazionali e regionali che prevedono controlli
sistematici alle aziende iscritte al RUP per l'emissione del
"passaporto delle piante", ai vegetali ed ai prodotti di origine
vegetale in importazione od esportazione da paesi terzi, alle colture
in campo (patate, colture sementiere, piante ornamentali, ecc.) ed
alle piante destinate alla certificazione genetico-sanitaria
volontaria.
Il Servizio Fitosanitario regionale ha inoltre svolto una notevole
mole di attivita', anche in sede nazionale, per la predisposizione
delle nuove normative di carattere fitosanitario e per la messa a
punto di metodi di difesa delle piante a basso impatto ambientale.
Particolare significato, ai fini della valorizzazione delle
produzioni vivaistiche frutticole regionali, ha assunto il
Regolamento regionale 6 settembre 1999, n. 26 "Istituzione, ai sensi
dell'art. 7 della L.R. 19 gennaio 1998, n. 3, della certificazione di
controllo volontario, genetico e sanitario, per specie interessanti
il settore vivaistico. Abrogazione del Regolamento regionale 28
giugno 1984, n.36".
Questo regolamento ha introdotto rilevanti elementi di
semplificazione procedurale, caratterizzati da una maggior
rispondenza alle esigenze del comparto vivaistico e frutticolo.
Nel corso del 1999 si e' completata l'assunzione degli impegni del
DOCUP a titolo dell'Obiettivo 5b che, al 31 dicembre, hanno raggiunto
la cifra di 125.160.000 Euro, pari al 110% delle risorse pubbliche
programmate per il periodo 1994-1999.
La cifra eccedente rispetto a quella inizialmente programmata e'
stata coperta con risorse aggiuntive nazionali e regionali.
La spesa effettiva, alla medesima data, ha raggiunto il 68,7% del
programmato, pari a complessivi 78.000.000 Euro.
Analogamente il programma regionale a titolo dell'iniziativa
comunitaria LEADER II ha impegnato, al 31 dicembre, la somma di
18.602.000 Euro, pari al 102% del preventivato in fase di
programmazione, utilizzando pertanto le risorse derivanti dalla
indicizzazione del contributo comunitario; i pagamenti sono invece
ammontati a 6.557.000 Euro, corrispondenti al 36% del programmato.
E' stata promulgata la L.R. 13 agosto 1999, n. 22 che autorizza la
Regione Emilia-Romagna alla concessione di un contributo
straordinario, pari ad oltre un miliardo di lire, a favore della
Provincia di Ferrara a titolo di partecipazione agli oneri sostenuti
dalla Provincia medesima quale beneficiario dei contributi, nazionali
e comunitari, previsti nel programma operativo nazionale relativo
alla "Iniziativa comunitaria PESCA".
Il suddetto programma e' finalizzato al miglioramento della cultura
d'impresa nelle aree interessate, allo sviluppo della occupazione,
all'introduzione di nuove tecnologie produttive rispettose
dell'ambiente.
In materia di aiuti alle imprese un particolare rilievo ha assunto la
L.R. 28 dicembre 1999, n. 39 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi
agroalimentari".
Tale legge, che si caratterizza per alcuni contenuti particolarmente
innovativi che hanno richiesto un approfondito confronto in sede
comunitaria, ha sostituito la disciplina recata dall'art. 3 della
L.R. 20/73 e costituisce, a fianco del Piano regionale di Sviluppo
rurale con il quale e' stata prevista la necessaria
compatibilizzazione, il nuovo strumento organico di intervento
finanziario regionale sulle aziende di trasformazione.
Principali leggi e regolamenti regionali in materia di agricoltura
approvate nel 1999
L.R. 27 luglio 1999, n. 15 "Interventi urgenti per la prevenzione dei
danni alla frutticoltura prodotti da Sharka".
L.R. 30 luglio 1999, n. 19 "Definizione del calendario venatorio
regionale per la stagione 1999/2000".
L.R. 6 agosto 1999, n. 20 "Realizzazione dei programmi comunitari.
Norme e finanziamenti regionali per il pieno utilizzo dei fondi".
L.R. 13 agosto 1999, n. 22 "Partecipazione della Regione
Emilia-Romagna al programma operativo integrato nel quadro della
Iniziativa comunitaria PESCA".
L.R. 13 agosto 1999, n. 23 "Proroga degli organi amministrativi dei
Consorzi di Bonifica".
Regolamento regionale 6 settembre 1999, n. 26 "Istituzione, ai sensi
dell'art. 7 della L.R. 19 gennaio 1998, n.3, della certificazione di
controllo volontario, genetico e sanitario, per specie interessanti
il settore vivaistico. Abrogazione del Regolamento regionale 28
giugno 1984, n. 36".
L.R. 28 ottobre 1999, n. 28 "Valorizzazione dei prodotti agricoli ed
alimentari ottenuti con tecniche rispettose dell'ambiente e della
salute dei consumatori. Abrogazione delle Leggi regionali 29/92 e
51/95".
L.R. 28 ottobre 1999, n. 29 "Norme per l'assunzione, da parte della
Regione Emilia-Romagna, delle funzioni esercitate dal Centro
operativo ortofrutticolo di Ferrara, per la gestione degli impianti e
per l'inquadramento del personale".
L.R. 9 dicembre 1999, n. 35 "Partecipazione finanziaria regionale a
fondi di solidarieta' costituiti per interventi contro Erwinia
Amylovora".
L.R. 28 dicembre 1999, n. 39 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi
agroalimentari".
ATTIVITA' PRODUTTIVE
Sviluppo della PMI e dell'Artigianato
Nel corso dell'anno 1999 l'impegno del Servizio Sviluppo della PMI e
dell'Artigianato si e' orientato in due direzioni prevalenti:
- elaborazione ed attivazione dei primi interventi previsti dal
programma triennale per lo sviluppo delle Attivita' produttive
industriali 1999 - 2001, approvato dal Consiglio regionale il 26
novembre 1999, in attuazione del dettato della L.R. 21 aprile 1999,
n. 3, art. 54;
- e' stata svolta una intensa attivita' di collaborazione con le
Amministrazioni centrali dello Stato e con soggetti gestori delle
politiche industriali oggetto di delega ai sensi del DLgs 112/98,
finalizzata a garantire l'immediata applicazione delle deleghe stesse
al momento del conferimento da parte dello Stato.
La missione generale del Programma si puo' riassumere nel trinomio:
Crescita, Qualita', Innovazione:
- crescita, in quanto si considera che il potenziale imprenditoriale
presente in regione possa e debba ancora avere capacita' di
espansione verso reti lunghe di internazionalizzazione o verso reti
interregionali, con forti opportunita' anche di nuove iniziative
nelle regioni meridionali e in considerazione della permanenza di
aree deboli che realmente necessitano di nuovi investimenti;
- qualita' perche' nel quadro della competizione internazionale,
diviene sempre piu' necessario sottrarsi alla concorrenza di costo
sui fattori di produzione, spostando verso l'alto la fascia di
mercato di riferimento delle imprese regionali e determinando
condizioni per la continua qualificazione delle risorse umane e delle
condizioni di lavoro, per la affidabilita' dei prodotti e dei sistemi
produttivi, per la protezione della salute e dell'ambiente;
- innovazione, perche' un ambiente dinamico, competitivo ed in
continua evoluzione richiede elevata capacita' di rielaborare idee
attraverso la creativita' e la capacita' di percepire e anticipare
nuovi bisogni, qualita' che certamente fino ad oggi non e' mancata
agli imprenditori della regione, ma che si puo' rafforzare costruendo
legami piu' diretti ed efficaci con il mondo della ricerca applicata.
Il Programma si articola, in analogia con gli strumenti della
programmazione dell'Unione Europea, si articola in Assi, Misure e
Azioni.
Con uno strumento di programmazione cosi' concepito si e' potuto
introdurre una significativa innovazione: un provvedimento flessibile
che sostituisce 21 leggi e assicura procedure piu' semplici e tempi
piu' celeri.
Si compie cosi' la semplificazione delle procedure decollata ad
inizio legislatura. A monte non essendoci piu' leggi-regolamento, ma
un unico provvedimento consiliare, non c'e' piu' un'allocazione
rigida delle risorse che, in base alle esigenze mutevoli del tessuto
imprenditoriale, possono essere riallocate con procedimenti
semplificati da un capitolo all'altro. Anche a valle i cambiamenti
sono consistenti. Quasi tutte le procedure sono state esternalizzate
e rese piu' automatiche, con utilizzo di autocertificazioni e precise
garanzie sui tempi di istruttoria ed erogazione.
Nel corso del mese di dicembre sono state attivate le prime Misure
(Misura 1.1 "Progetti integrati d'impresa"; Misura 1.2 Azione A
"Interventi su progetti di gestione in qualita' anche ambientale")
mediante l'emanazione delle disposizioni operative e la
sottoscrizione di una convenzione con il soggetto gestore
Mediocredito Centrale SpA.
In particolare la Misura 1.1 e' una notevole innovazione in quanto
consente la realizzazione , per la prima volta in Italia, dei
cosiddetti progetti integrati di impresa, che consente alle imprese
di accedere a finanziamenti per una gamma estremamente ampia di
investimenti (macchinari, impianti, informatizzazione, acquisizione
di consulenze, fabbricati industriali) ottenendo finanziamenti
bancari ad un tasso di interesse convenzionato pari all'Euribor piu'
1,25% (circa 5%, con un abbattimento del 3% circa per la parte di
finanziamento dei macchinari e degli impianti).
Entrambe le misure sono realizzate mediante convenzione con un
soggetto attuatore (Mediocredito centrale SpA) che gestisce, in
convenzione con il Ministero del Tesoro, le leggi statali applicate
nell'ambito della Misura 1.1.
Mediocredito ha provveduto, sulla base delle disposizioni approvate
dalla Giunta regionale a convenzionarsi con tutte le banche
disponibili al fine di ricevere le domande delle imprese.
Anche per questi interventi l'efficienza delle procedure e la
semplicita' e velocita' di accesso ai benefici sono state oggetto di
particolare attenzione.
La procedura prevede una istruttoria sulla solvibilita' delle imprese
svolta dalle banche (si tratta di una procedura praticamente
automatica in quanto gli investimenti sono assistiti da garanzie il
cui costo e' sostenuto dalla Regione) e da una istruttoria effettuata
da Mediocredito per verificare il rispetto dei requisiti delle
imprese e dei programmi di investimento.
Al fine di rendere il piu' semplice possibile l'accesso si e'
previsto:
- che le imprese presentino domanda presso istituti di credito
convenzionati con il soggetto gestore della Regione: in tal modo e'
stato possibile aprire un gran numero di punti di accesso (circa 1500
sportelli bancari in tutta la regione);
- che le istruttorie si concludano entro 90 giorni dalla
presentazione della domanda;
- che la domanda sia presentata in un unico modulo che le banche si
sono impegnate a compilare per conto dell'imprenditore il quale si
limita a sottoscriverlo.
A tutt'oggi 34 banche operanti in Emilia-Romagna si sono
convenzionate con il soggetto gestore della Regione.
Inoltre, in applicazione dell'art. 70 della L.R. 3/99 si e' proceduto
al finanziamento delle attivita' di costituzione degli sportelli
unici per le attivita' produttive, sulla base dei programmi
provinciali finalizzati alla messa in rete delle funzioni
autorizzative e di informazione previste dalla normativa nazionale.
Nell'ambito del Programma triennale per lo sviluppo delle attivita'
produttive la Regione ha operato una revisione degli interventi per
il sostegno dell'export e dell'internazionalizzazione, introducendo
strumenti nuovi.
In particolare e' stata sottoscritta l'intesa con Mincomes, ICE, SACE
e SIMEST per attivare lo Sportello per l'internazionalizzazione,
inaugurato nel febbraio 2000; si tratta di un modulo operativo che
promuove la presenza coordinata in Emilia-Romagna degli enti
nazionali preposti ad erogare servizi promozionali, finanziari ed
assicurativi per favorire e consolidare l'internazionalizzazione
delle imprese.
Lo scopo e' quello di fornire al sistema produttivo
emiliano-romagnolo informazione ed assistenza per l'utilizzo degli
interventi previsti su questo versante dalla legislazione nazionale e
da quella regionale.
Lo stesso Programma triennale prevede infatti anche l'attivazione di
strumenti regionali integrativi di quelli gestiti da SACE e SIMEST
per il finanziamento di investimenti all'estero e per l'assicurazione
dei crediti derivanti da operazioni di export.
Con il Programma promozionale approvato ai sensi della L.R. 21/83
sono stati cofinanziati dalla Regione 26 progetti finalizzati ad
incrementare l'export e l'internazionalizzazione del sistema
produttivo emiliano-romagnolo, proposti da associazioni
imprenditoriali, sistema camerale, consorzi export.
E' inoltre stato attivato, anche nel '99, l'Accordo di Programma con
il Ministero del Commercio con l'Estero, in attuazione nell'ambito
del quale lo stesso Ministero ha sostenuto, con una quota finanziaria
pari a quella della Regione, la realizzazione di progetti promossi
congiuntamente da questa e da ICE.
Tra le iniziative di maggior rilievo va segnalata la partecipazione
della Regione ad "Argentina & Italia, Paises in movimiento", un
grande evento di presentazione del sistema-Italia promosso dal
Mincomes e da ICE, tenutosi a Buenos Aires nel maggio '99.
Nel mese di luglio, si e' conclusa la fase di programmazione relativa
ai Programmi speciali d'area della Valle del Reno e della Val Tidone
e Val Luretta, con l'approvazione da parte del Consiglio dell'accordo
di programma sottoscritto dalla Regione con gli Enti locali
partecipanti.
Relativamente al Programma speciale Valle del Reno, l'accordo di
programma prevede la realizzazione di 35 progetti per un investimento
totale di 64,6 miliardi, un contributo regionale di 20,5 miliardi,
una partecipazione di soggetti privati per 21,4 miliardi e 22,7
miliardi di partecipazione degli Enti locali.
Rispetto al Programma speciale della Val Tidone e Val Luretta,
l'accordo di programma prevede la realizzazione di 16 progetti per un
investimento totale di 123 miliardi, un contributo regionale di 9,85
miliardi, una partecipazione di soggetti provati per 106,56 miliardi
e 6,95 miliardi di partecipazione degli Enti locali.
Nel 1999 si e' svolta, inoltre, la seconda edizione del Premio
Qualita' Emilia-Romagna, quale fase regionale del Premio Qualita'
Italia, destinato alle PMI che applicano i principi della qualita'
totale nella gestione d'impresa. Questa manifestazione nasce da un
rapporto di collaborazione stabilito nel 1988, per la prima volta in
Italia, tra Regione Emilia-Romagna e l'Associazione Premio Qualita'
Italia, promotori del premio insieme alle associazioni
imprenditoriali regionali. A tutt'oggi il Premio Qualita'
Emilia-Romagna rimane l'unico premio regionale attivato in Italia.
Relativamente alla L.R. 22/90 sulla cooperazione, sono stati emanati
i bandi relativi agli artt. 2 e 5, procedendo all'assunzione dei
relativi impegni di spesa entro l'esercizio di competenza. Questo
intervento ha consentito di finanziare 20 progetti di qualificazione
delle imprese cooperative, con contributi pari a 350 milioni.
Per quanto concerne gli interventi nel settore dell'artigianato,
normati dalla L.R. 20/94, la cui gestione e' delegata alle Province,
nel 1999 sono stati resi disponibili 25 miliardi e 977 milioni
destinati al finanziamento di progetti aziendali. A tutt'oggi gli
enti delegati hanno comunicato all'Amministrazione regionale i primi
risultati dei bandi 1999; le domande sinora finanziate assommano a
oltre 1.326; si prevede che a conclusione delle procedure di
concessione relative all'annualita' le imprese finanziate
assommeranno a oltre 3.000.
Un'altra significativa attivita' del Servizio ha riguardato la
gestione dei programmi cofinanziati dall'Unione Europea relativi agli
Obiettivi 5b, per lo sviluppo delle aree rurali svantaggiate, e 2,
per lo sviluppo delle aree in declino industriale.
Il Documento Unico di Programmazione per gli interventi strutturali
comunitari nella regione Emilia-Romagna per il periodo 1994-1996
dispone, per la prima volta, della relativa valutazione, completata
in un tempo utile ai fini della nuova programmazione finale
2000-2006.
L'intervento dei Fondi strutturali comunitari e' stato di 12.000
milioni di Euro, di cui 9.600 a carico del Fondo europeo di sviluppo
regionale (FESR) e 2.400 a carico del Fondo sociale europeo (FSE).
La relazione finale e la richiesta di pagamento infatti, relative
alla programmazione 1994-1996, inviate il 30 giugno 1999, hanno
confermato che, a fronte di un piano finanziario finale per gli
impegni a carico del FESR di 9.600 milioni di Euro, ne risultano da
disimpegnare, in quanto inutilizzati, 4.016 mentre, per quanto
riguarda il FSE, si riscontra un utilizzo di 1.513 milioni di Euro e
un avanzo per 886.340 Euro.
La Regione Emilia-Romagna ha raggiunto l'obiettivo di impegnare tutte
le risorse disponibili all'interno del DocUP ed anche i fondi
relativi ad un Programma aggiuntivo regionale sono stati utilizzati.
I contributi, relativi agli ultimi bandi del 1999, verranno poi
liquidati agli aggiudicatari anche nel corso del 2000.
A supporto della valutazione finale diamo atto che, da parte della
Commissione europea, e' giunta l'approvazione della chiusura
finanziaria con certificazione del raggiungimento di una percentuale
di utilizzo delle risorse del FESR pari al 99,9%, mentre per il FSE
la percentuale si assesta al 95%.
Per quanto attiene il DOCUP 1997-1999 diano di seguito una breve
illustrazione dello stato di avanzamento delle principali Misure.
Circa le Misure 1.1. e 1.3., (rispettivamente "Incentivi alle nuove
imprese" e "Qualificazione delle imprese artigiane"), per la prima
sono state presentate 174 domande, di cui 99 finanziate, per un
totale di oltre 5,5 miliardi di lire erogati, mentre, per la seconda,
ne sono giunte 360 di cui accolte 227, per quasi 28 miliardi e mezzo
di intervento pubblico.
Oltre alla Misura 1.1. e alla 1.3, ve ne sono altre che costituiscono
contributi diretti agli investimenti e che suscitano un notevole
interesse per le aziende, come e' confermato dal considerevole numero
di domande pervenute.
Nell'ambito della Misura 1.2., ad esempio, che prevede "Aiuti agli
investimenti nelle PMI", a valere sulla Legge 488/92, sono stati
erogati quasi 14 miliardi a 81 imprese.
Le Misure 1.4. e 2.1., "Sostegno allo sviluppo delle PMI" ed agli
"Investimenti innovativi", prevedono contributi finanziari con la
concessione di finanziamenti a tasso zero, in corrispondenza di un
mutuo bancario concesso da un istituto di credito convenzionato con i
soggetti attuatori (Artigiancredit, Fidindustria, Coop.ER.Fidi), in
misura pari a quella del mutuo e per tutto il periodo di
preammortamento).
Tali iniziative hanno avuto uno stanziamento di fondi per oltre 7
miliardi.
Circa le Misure 1.5. e 2.2., "Animazione per la creazione d'impresa e
la qualificazione ambientale" e "Animazione e strutture di sostegno
all'economia locale", ai soggetti attuatori, individuati da una
convenzione con la Regione (ERVET, IG. SpA e SIPRO), vanno gli oltre
4 miliardi impegnati che si prevede saranno totalmente utilizzati
entro la fine del 2000.
Di particolare interesse, per lo sviluppo delle tecnologie nel nostro
territorio, sono le Misure 1.6. e 2.3. Circa la 1.6., di cui
attuatore e' Aster, essa promuove lo "Sviluppo dell'innovazione"
sostenendo consorzi e/o societa' consortili senza fini di lucro per
la realizzazione di progetti di ricerca applicata e tecnologica
finalizzate alla diffusione ed al trasferimento dei risultati.
Sugli 11 progetti pervenuti, ne sono stati agevolati 7, per un
contributo pari a 5 miliardi circa, di cui, oltre un miliardo,
appartenente ai fondi del Programma aggiuntivo regionale.
Quanto alla Misura 2.3. per il "Trasferimento tecnologico
territoriale," dal soggetto attuatore, il Consorzio Ferrara Ricerche
ha avviato progetti pilota, attivita' di animazione ed informazione
per un ammontare pari a circa 2 miliardi.
L'"Assistenza tecnica FESR", e' finalizzata a promuovere e diffondere
le opportunita' offerte alle aree dell'Ob. 2, favorire la
realizzazione del DocUP, nonche' monitorare e valutare il programma.
A tal fine si sono avviate le convenzioni con le Province di Ferrara,
Modena e Reggio Emilia che, tramite sportelli informativi, hanno
realizzato le relative attivita' di diffusione e promozione.
L'attivita' suddetta e' sostenuta con oltre 1 miliardo di impegno.
Il Programma PMI (comunicazione 94/C, in GUCE C 180/03 dell'1 luglio
1994), e' finalizzato a promuovere l'adeguamento delle PMI
industriali e del terziario al mercato interno e ad acquisire
competitivita' sul piano internazionale.
Beneficiarie sono le imprese situate nelle zone degli Obiettivi 1, 2
e 5b.
Due sono le azioni tramite le quali esso si attua: "Interventi per la
promozione e la diffusione di servizi innovativi" e "Promozione e
collaborazione in materia di Ricerca e Sviluppo tra PMI, Enti di
ricerca e Centri di servizio".
Complessivamente, l'iniziativa ha consentito di finanziare 35
progetti, per 2 miliardi e 300 milioni di lire di contributo.
L'iniziativa comunitaria RETEX (comunicazione 94/C, in GUCE C 180/05
dell'1 luglio 1994), si propone di sviluppare la diversificazione
dell'attivita' economica nelle zone connotate da una forte dipendenza
dai settori del tessile e dell'abbigliamento, nelle aree obiettivo.
Il Programma e' articolato in tre Misure: "Rafforzamento
competitivo", "Reti di cooperazione fra imprese" e "Recupero e
riutilizzo di siti industriali".
Ben 111 progetti hanno beneficiato dei fondi disponibili per RETEX,
per un ammontare globale superiore ai 6 miliardi di lire.
Rete distributiva al dettaglio
Sono stati elaborati, in attuazione della riforma della normativa in
materia di commercio, introdotta dal DLgs 114/98, i seguenti atti:
- progetto di legge contenente le norme per la disciplina del
commercio in sede fissa in attuazione del DLgs 114/98;
- proposta di deliberazione al Consiglio contenente i criteri di
pianificazione territoriale ed urbanistica riferiti al settore
commerciale;
- deliberazioni della Giunta regionale concernenti:
definizione delle modalita' di effettuazione delle vendite di
liquidazione e di fine stagione (deliberazione della Giunta regionale
n. 1732 del 28 settembre 1999);
definizione della fase di prima attuazione relativamente
all'individuazione dei comuni turistici e delle citta' d'arte, ai
sensi dell'art. 12 del DLgs 114/98 (deliberazione della Giunta
regionale n. 478 del 12 aprile 1999);
definizione della fase di prima attuazione relativamente alle
modalita' di esercizio del commercio nelle aree di valore storico,
archeologico, artistico o ambientale (deliberazione della Giunta
regionale n. 479 del 12 aprile 1999);
definizione delle modalita' di svolgimento dei corsi di formazione
professionale rivolti agli operatori del commercio, settore
alimentare (deliberazione Giunta regionale n. 1710 del 21 settembre
1999);
definizione delle modalita' di autorizzazione dei Centri di
assistenza tecnica di cui all'art. 23 del DLgs 114/98 (deliberazione
della Giunta regionale n. 1800 del 5 maggio 1999). A seguito
dell'adozione di tale atto sono state esaminate n. 5 richieste,
pervenute ai fini del rilascio dell'autorizzazione, e sono stati
predisposti gli atti concernenti il rilascio delle autorizzazioni a
n. 3 Centri di assistenza tecnica;
definizione delle modalita' di funzionamento dell'Osservatorio
regionale del commercio (deliberazione della Giunta regionale n. 2276
del 30/11/1999);
nomina del Comitato Tecnico dell'Osservatorio regionale del commercio
(decreto del Presidente della Giunta regionale n. 489 del
16/12/1999).
Per quanto concerne il settore degli aiuti alle imprese si e'
provveduto all'elaborazione di un atto contenente:
modifiche ed integrazioni al programma pluriennale (1998-2000) degli
interventi previsti dalla L.R. 10 dicembre 1997, n. 41 "Interventi
nel settore del commercio per la valorizzazione e la qualificazione
delle imprese minori della rete distributiva. Abrogazione della L.R.
7 dicembre 1994, n. 49".
Il suddetto programma e' stato modificato al fine di adeguarlo alle
modifiche introdotte dalla L.R. 14/99 alla Legge 41/97 e per
realizzare una ulteriore semplificazione alle procedure di
liquidazione dei contributi concessi.
In attuazione del suddetto programma sono stati concessi contributi
per Lire 22.819.261.267 cosi' ripartiti:
- Lire 3.500.000.000 a n. 16 cooperative di garanzia e consorzi fidi
per la formazione e integrazione dei fondi rischi o del patrimonio di
garanzia e per la concessione di contributi in conto interessi
attualizzati;
- Lire 19.319.261.267 a n. 52 Enti locali e a n. 66 gruppi di
operatori commerciali per la realizzazione di programmi di
riqualificazione commerciale nei centri urbani;
- Lire 1.500.000.000 a n. 141 imprese commerciali per interventi di
assistenza tecnica;
- Lire 1.300.000.000 a n. 181 imprese commerciali per l'introduzione
di sistemi di qualita' aziendale.
Nel corso del 1999 sono stati inoltre concessi, ai sensi dell'art. 15
della L.R. n. 14 del 1990, contributi per Lire 300.000.000 a n. 23
aziende costituite in misura prevalente da immigrati extracomunitari
o emigrati per favorire l'occupazione nel settore.
Nell'anno 1999 sono inoltre state predisposte le proposte dei
seguenti piani di intervento:
- programma attuativo per la concessione dei contributi di cui
all'art. 16, comma 1, della Legge 266/97;
- integrazione del Programma attuativo per la concessione di
contributi di cui all'art. 2, comma 42, della Legge 28 dicembre 1995,
n. 549.
Per quanto concerne l'attivita' svolta in ordine al contenzioso, e'
stato definito il pronunciamento in ordine a:
- n. 9 ricorsi presentati al Presidente della Giunta regionale (art.
8, Legge 426/71) avverso provvedimenti di mancata iscrizione o
cancellazione dal Registro esercenti il commercio emessi dai
Presidenti della Camere di Commercio operanti nella regione. Per n. 3
si e' reso necessario predisporre le memorie di costituzione in
giudizio in quanto i privati interessati hanno promosso azioni
innanzi al Tribunale;
- n. 5 ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo Regionale
afferenti problematiche, conseguenti all'impianto introdotto a
seguito dell'entrata in vigore della riforma del commercio (DLgs
114/98 ed atti normativi ed amministrativi di attuazione);
- n. 1 ricorso presentato al Consiglio di Stato avverso l'ordinanza
di reiezione dell'istanza di sospensione avanzata al TAR
relativamente alle problematiche sopra espresse, istanze di rilascio
di nulla osta regionale ai sensi degli artt. 26 e 27 della Legge
426/71.
Mercati e Tutela dei consumatori
Relativamente al commercio su aree pubbliche, in attuazione del DLgs
114/98 e' stato predisposto il progetto di legge contenente "Norme
per la disciplina del commercio su aree pubbliche in attuazione del
DLgs 114/98". Ai sensi di quanto disposto dalla legge approvata dal
Consiglio su tale materia, sono state poi predisposte le disposizioni
per l'esercizio del commercio su aree pubbliche, contenenti, in
particolare, le norme relative alle modalita' di esercizio del
commercio, i criteri e le procedure per il rilascio, la revoca, la
sospensione e la reintestazione delle autorizzazioni, gli indirizzi
in materia di orari e criteri generali ai quali i Comuni si devono
attenere nella determinazione delle aree e del numero dei posteggi da
destinare all'attivita' di commercio su aree pubbliche. Tali
disposizioni sono state approvate con deliberazione della Giunta
regionale n. 1368 del 16/7/1999.
E' stata inoltre predisposta la modulistica per il rilascio delle
autorizzazioni al commercio su aree pubbliche.
Per quanto concerne la concessione dei nulla osta ai Comuni, ai fini
del rilascio delle autorizzazioni per l'esercizio del commercio su
aree pubbliche, si e' provveduto al rilascio di n. 532 nulla osta, ai
sensi della Legge 112/91.
Per quanto attiene ai mercati all'ingrosso, sono stati concessi
contributi alle Amministrazioni comunali di Modena, Comacchio e
Cesenatico con deliberazioni della Giunta regionale 1504/99 e
2780/99, ai sensi della L.R. 47/95, per un totale di Lire
473.930.340, per progetti relativi all'acquisto di attrezzature,
all'installazione di sistemi di protezione e al miglioramento delle
condizioni igieniche e di sbarco dei prodotti.
Con riferimento ai Centri agro alimentari si e' provveduto con
deliberazione della Giunta regionale 763/99 all'acquisto di n. 2806
azioni del CAAB di Bologna per una quota di Lire 2.806.000.000, al
fine di ottemperare all'aumento del capitale sociale e di conservare
l'attuale quota di partecipazione sociale della Regione pari al
7,794%.
Relativamente ai progetti ed ai piani di attivita' a favore delle
Associazioni dei Consumatori - Utenti, iscritte al Registro
regionale, sono stati concessi finanziamenti per Lire 300.000.000 con
deliberazione della Giunta regionale n. 2781 del 1999, ai sensi della
L.R. 45/92.
Per quanto attiene alla distribuzione carburanti e' stato predisposto
un nuovo programma informatico e sono stati implementati i dati per
il monitoraggio degli impianti della rete stradale, in attuazione del
DLgs 32/98.
E' stata inoltre stipulata una nuova convenzione con le Camere di
Commercio per la gestione delle Commissioni provinciali Artigianato e
degli Albi delle imprese artigiane, in vista della piena operativita'
della delega disposta all'art. 43 della L.R. 21/4/1999, n. 3.
Si e' proceduto alla definizione, anche attraverso il confronto con
le CCIAA, dei principali istituti che dovranno costituire oggetto
delle direttive da impartire agli enti delegati, svolgendo
contemporaneamente un'azione mirante a favorire, in questa fase di
passaggio, la sperimentazione delle modalita' di gestione delle
attivita' amministrative proprie della delega.
Si e' provveduto, pur nell'impasse della normativa nazionale,
derivante dal rinvio alla Corte Costituzionale del regolamento che
avrebbe dovuto consentire il rinnovo delle CPA con modalita'
semplificate, alla sostituzione, ove fosse legittimo farlo, dei
componenti deceduti o dimessi, per consentire agli organi di svolgere
al meglio i propri compiti istituzionali.
Sistema fieristico
E' stata curata l'elaborazione della nuova legge di riordino del
sistema fieristico regionale. E' stata curata l'istruttoria per
l'autorizzazione da parte della Giunta regionale delle manifestazioni
fieristiche - anno 2000 - di livello superiore, programmate nel
territorio regionale: 39 internazionali, 45 nazionali, 25 regionali.
E' stato formato il calendario fieristico regionale comprendente
tutte le manifestazioni fieristiche del 2000, incluse quelle locali,
due integrazioni al calendario fieristico regionale ed e' stata edita
la pubblicazione del calendario fieristico promozionale.
Sono stati svolti gli adempimenti per la nomina del collegio dei
revisori dei conti degli Enti fieristici di Bologna, Parma e
Piacenza, del Consiglio generale dell'Ente fieristico di Parma, del
Presidente, del Consiglio di amministrazione e del Consiglio generale
dell'Ente fieristico di Piacenza.
Sono stati esaminati i bilanci preventivi 1999 ed i bilanci
consuntivi 1998 degli Enti fieristici di Bologna, Parma, Piacenza e
Rimini per l'approvazione da parte della Giunta regionale.
Energia
Il Servizio ha partecipato, in sede nazionale, alle diverse fasi
costitutive dell'efficiacia dei provvedimenti legislativi in materia
di energia, con un contributo di proposte ed osservazioni, con
particolare riferimento a:
- DPR di attuazione dell'art. 8, comma 10, lettera f) della Legge 23
dicembre 1998, n. 448 che prevede che parte delle maggiori entrate
derivanti dalla rideterminazione delle accise sugli oli minerali e
della istituzione di una imposta sui consumi di carbone sono
destinate a misure compensative di settore con la predisposizione di
incentivi per la riduzione delle emissioni inquinanti, per
l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili;
- DLgs 79/99 di attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme
comuni per il mercato interno dell'energia elettrica;
- Schema di DLgs di attuazione della direttiva 98/30/CE relativa a
norme comuni per il mercato interno del gas;
- delibera CIPE relativa al "Programma nazionale per l'informazione
sui cambiamenti climatici";
- delibera CIPE relativa al "Programma nazionale per la ricerca sul
clima";
- delibera CIPE contenente i criteri e le misure per favorire
l'applicazione dei meccanismi di "Joint Implementation" e "Clean
Development Mechanism";
Sul fronte interno il Servizio ha:
- predisposto la delibera di Giunta 918/99 "Piano regionale d'azione
per l'acquisizione di un primo parco - progetti in materia di uso
razionale dell'energia, risparmio energetico, valorizzazione delle
fonti rinnovabili di energia e limitazione delle emissioni di gas ad
effetto serra", seguendo successivamente le fasi istruttorie;
- dato vita a momenti di informazione, sensibilizzazione e
orientamento nei confronti degli Enti locali, Cispel e singole
aziende associate, Aziende sanitarie locali, Centri di ricerca
applicata, Camere di Commercio, associazioni di categoria, ordini
professionali, Enti parco, progettisti ecc., al fine della
formulazione di un primo insieme significativo di progetti conformi
agli indirizzi nazionali di risparmio energetico, valorizzazione
delle fonti rinnovabili, limitazione delle emissioni climalteranti;
- costituito un gruppo di lavoro interassessorile tra le direzioni
Trasporti, Agricoltura, Ambiente, Programmazione e Pianificazione
territoriale e ARPA per seguire a livello regionale l'attuazione, per
quanto di competenza, degli impegni assunti dal nostro Paese con la
firma del Protocollo di Kyoto;
- analisi dei problemi relativi all'apertura del mercato elettrico,
cosi' come normato dal DLgs 79/99, nonche' le opportunita' di
sviluppo di nuove imprese e servizi con particolare riferimento alla
figura dei "consorzi di acquisto" e dei "grossisti" e al mercato dei
certificati verdi;
- liquidati contributi per Lire 4.240.445.037 a favore di progetti in
materia di risparmio energetico e fonti rinnovabili di cui alla Legge
10/91;
- partecipato alla Conferenza dei Servizi, promossa dal Ministero
dell'Industria per la disattivazione dell'impianto elettronucleare di
Caorso e al Tavolo di Trasparenza cui partecipano gli Enti locali
piacentini e le organizzazioni sindacali;
- provveduto a formulare una proposta di accordo di programma
Regione/Enti locali per dare attuazione alla L.R. 3/99 per quello che
riguarda le funzioni e i compiti in materia di energia.
TRASPORTI
Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT 98-2010)
Nel corso del 1999 e' stato adottato e approvato il Piano Regionale
Integrato dei Trasporti a conclusione di un'intensa attivita' di
ricerca, di analisi e di progettazione/pianificazione che ha
coinvolto negli ultimi anni le strutture interne dell'Assessorato e
varie figure professionali esterne.
Le principali attivita' svolte nel 1999 sono state le seguenti:
Approfondimenti su tematiche specifiche quali in particolare la
sostenibilita' ambientale. E' stato messo a punto un modello
analitico per il calcolo delle emissioni inquinanti nei diversi
scenari di piano e per valutare l'efficacia di misure da applicare su
scala urbana. I risultati dello studio hanno costituito un'importante
integrazione ai capitoli della relazione generale del piano
riguardanti tale argomento.
Conclusione dell'attivita' di consultazione e verifica con gli Enti
locali. In particolare si sono svolti degli incontri nelle sedi di
tutte le Province dell'Emilia-Romagna che hanno coinvolto le
Amministrazioni locali e tutti i soggetti interessati alle proposte
del Piano. Tali incontri hanno permesso la redazione dei verbali di
concertazione sottoscritti da Regione, Provincia e Comune capoluogo
che hanno costituito un importante punto di riferimento nelle
successive fasi di adozione e approvazione del Piano.
Dopo la approvazione della proposta di Piano da parte della Giunta
regionale in data 22 giugno e' iniziato l'iter consiliare. Il Piano
e' stato adottato dal Consiglio regionale in variante al Piano
Territoriale Regionale (PTR) ed ha quindi iniziato la fase di
pubblicazione previsto dalla Legge 36/88 (durata 90 giorni). Tutti i
soggetti interessati hanno avuto modo di conoscere nei dettagli i
contenuti del PRIT e chiederne alcune modifiche presentando
formalmente delle osservazioni.
Sono state analizzate attentamente tutte le istanze presentate
contenenti le osservazioni ed e' stato predisposto un documento
contenente le proposte di decisioni relative ad ogni singola istanza
pervenuta e le eventuali modifiche da apportare al testo e alla
cartografia.
Il Piano quindi e' stato approvato dal Consiglio regionale con
delibera n. 1322 in data 22 dicembre 1999.
Successivamente e' stata prodotta la versione definitiva del PRIT98
integrata da tutte le modifiche approvate.
E' seguita la pubblicizzazione del PRIT realizzando una serie di
prodotti di larga diffusione quali:
- l'Agenda del PRIT (una guida sintetica alla consultazione
strutturata per parole chiave con un'appendice statistica e le tavole
illustrative);
- i depliants del PRIT (due diverse versioni di un pieghevole di
illustrazione del piano distribuito anche con un numero del
Sole-24ore);
- cartelloni 2m x 1m esposti in occasione della rassegna RUN di
Venezia e della fiera Europolis di Bologna.
Si e' dato corso alle procedure per l'affidamento ad una casa
editrice di livello nazionale della stampa e della diffusione del
testo integrale del PRIT98-2010.
Viabilita' e sicurezza stradale
1) Trasferimento viabilita' statale
I numerosi incontri fra Regioni, Ministero dei Lavori pubblici e ANAS
hanno portato all'individuazione della rete di interesse nazionale,
su cui le Regioni hanno espresso il 14/7/1999 l'intesa in sede di
Conferenza Stato-Regioni.
A seguito dell'emanazione in data 29/10/1999 del relativo Decreto n.
461 di individuazione della rete nazionale, e' iniziata fra le
Regioni e lo Stato la discussione a livello tecnico in merito alle
risorse da attribuire alle Regioni per la gestione della rete che
sara' trasferita.
2) Piano triennale ANAS
L'azione della Regione si e' rivolta principalmente
all'individuazione, insieme agli Enti locali interessati, degli
interventi prioritari, inseriti nel PRIT da realizzare sulle strade
statali, nonche' alla definizione di tracciati e al coordinamento
delle progettazioni.
Sono stati inoltre assegnati specifici contributi ad Enti locali per
la progettazione di alcune opere viarie previste dalla Pianificazione
regionale dei trasporti.
Un'altra azione fondamentale e' stata quella di sollecitazione e
stimolo nei confronti dell'ANAS, affinche' le opere venissero
finanziate, appaltate e completate.
3) Contributi sulla viabilita' locale
Il programma 1999 per interventi sulla viabilita' locale ha
assegnato, ai sensi della Legge 3/99, contributi a Comuni e Province
per una somma complessiva di Lire 7 mld, con la quale sono stati
finanziati 66 interventi sulle strade comunali e provinciali.
4) Programma sicurezza
Nel 1999 si e' proceduto alla istruttoria dei progetti pervenuti a
seguito del III bando relativo agli interventi sulla piattaforma
stradale per il miglioramento delle condizioni di sicurezza (L.R.
30/92).
E' stata altresi' definita e approvata la graduatoria relativa ai
progetti ammessi a contributo, che sono stati 78 per complessive Lire
39.148.903.592 di costo di cui Lire 16.000.000.000 finanziate con
contributo regionale.
E' stata inoltre definita una graduatoria di riserva contenente 73
progetti, cui si fara' riferimento nel caso di ulteriori
disponibilita' finanziarie.
5) Trasporti eccezionali
Con l'entrata in vigore della L.R. 3/99 attuativa del DLgs 112/98,
nel corso del 1999 e' divenuta operativa la nuova disciplina,
contenuta negli artt. da 172 a 175 della legge citata, volta alla
semplificazione dell'attivita' autorizzatoria dei Trasporti
eccezionali, gia' delegata a Province e Comuni con piu' di 50.000
abitanti con L.R. 17/86.
Tra le principali innovazioni contenute nella nuova disciplina vi
sono le riduzioni dei soggetti delegati (ora solo le Province), la
previsione della realizzazione di un catasto della viabilita'
percorribile dai trasporti eccezionali e la redazione di un elenco
delle strade percorribili dalle diverse tipologie di mezzi.
Quest'ultimo elenco, pubblicato nel BUR, e' utilizzato come
riferimento ufficiale delle autorizzazioni rilasciate dai soggetti
delegati, in sostituzione dei precedenti lunghi elenchi che venivano
allegati agli atti autorizzatori, con oneri economici a carico dei
trasportatori.
Sempre con riferimento ai trasporti eccezionali e con la finalita' di
agevolare e snellire la procedura autorizzatoria e' stato conferito
un incarico al fine di predisporre, in via sperimentale, una
cartografia dedicata alla materia.
Merci navigazione interna e porti
Intesa interregionale per la navigazione interna e ARNI
L'Emilia-Romagna ha contribuito, nel 1999, alle spese dell'Intesa
interregionale per la navigazione interna, costituita alla fine degli
anni '70 tra le Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna
per gestire congiuntamente il sistema idroviario-padano veneto che ha
nel Po, come e' noto, la sua asta principale.
Le spese sostenute dalla nostra Regione sono ammontate nell'esercizio
in questione a circa 10 miliardi e hanno riguardato, in estrema
sintesi, il funzionamento dell'Azienda regionale per la navigazione
interna e alcuni interventi di manutenzione alle vie di navigazione.
Tali spese verranno ripartite sulla base dei criteri contenuti nella
nuova convenzione approvata con delibera del Consiglio in data
18/3/1999, n. 1094.
E' inoltre in corso di avanzata elaborazione, sempre in accordo con
le altre Regioni, un nuovo progetto di legge avente lo scopo di
superare l'attuale sistema di gestione del Sistema idroviario
mediante la costituzione di un soggetto unico, dotato di adeguati
poteri operativi, in grado di risolvere le disfunzioni finora
verificatesi a causa dell'eccessiva frammentazione dei centri
decisionali.
L'azione della nostra Regione, nella navigazione interna, e' attuata
operativamente soprattutto attraverso l'ARNI (Azienda regionale per
la navigazione interna) cui competono i compiti relativi al
mantenimento dei fondali del Po e dell'Idrovia Ferrarese, nonche'
all'attuazione degli interventi necessari a consentire e a migliorare
la navigabilita' dei corsi d'acqua.
Attraverso l'ARNI vengono (e nel corso del 1999 sono stati in parte)
attuati anche gli interventi coperti da risorse statali ai sensi
della Legge 380/90, riguardanti la realizzazione del sistema
idroviario padano-veneto, tra i quali assume forte rilievo quello
relativo al nuovo porto sul Po in localita' Pieve di Saliceto (RE),
la cui costruzione puo' ritenersi di fatto gia' avviata, in quanto
nel 1999, dopo la firma della convenzione tra Regione Emilia-Romagna
e ARNI del gennaio 1999 per la gestione operativa dei lavori, e'
stata effettuata la gara d'appalto dei lavori ed e' imminente la
consegna dei medesimi all'impresa risultata vincitrice.
Sempre con riferimento ai fondi assegnati con Legge 380/90, va
evidenziato che e' stata espletata la gara d'appalto per la
progettazione esecutiva del nuovo ponte ferroviario di Migliarino,
lungo l'Idrovia Ferrarese, in sostituzione di quello esistente di
ostacolo alla navigazione commerciale, ed i progettisti hanno gia'
iniziato i lavori.
Relativamente all'annosa vicenda relativa alla realizzazione della
Conca di navigazione di Pontelagoscuro, va evidenziato che la vicenda
giudiziaria con l'impresa Maltauro vincitrice dell'appalto concorso
si e' risolta positivamente alla fine del 1999 con il raggiungimento
di un accordo, grazie al quale si e' potuti passare, ora, alla fase
di realizzazione dell'opera.
Infine, a seguito dei finanziamenti statali (Leggi n. 194 e n. 413
del 1998) per il rilancio del sistema idroviario padano veneto, e'
stato firmato a Chioggia nel marzo 1999 un protocollo d'intesa tra
Ministero dei Trasporti e Regioni interessate per la ripartizione
delle risorse disponibili. Alla nostra Regione sono stati destinati
complessivamente 200,5 miliardi di cui ca. 175 sono destinati
all'adeguamento a classe V dell'idrovia ferrarese.
Si e' aperta, quindi, una fase importante e impegnativa legata al
processo di attuazione degli interventi; in particolare, per la
redazione dei progetti relativi all'idrovia ferrarese, e' stato
firmato un accordo il 23/12/1999 tra Provincia di Ferrara, Regione
Emilia-Romagna, ARNI e Autorita' Portuale di Ravenna in cui si
prevede di dar corso alle gare europee entro il 2000 ed arrivare ad
avere i progetti pronti per la fine del 2001. La base di partenza di
queste progettazioni sara' lo "Studio di fattibilita' del sistema
idroviario padano veneto", predisposto dalla Regione Emilia-Romagna
con risorse assegnate dal Ministero dei Trasporti, completato ed
approvato nel giugno 1999.
Scuole nautiche
Il DPR 431/97 stabilisce che l'attivita' di scuola nautica e'
soggetta all'autorizzazione e alla vigilanza amministrativa da parte
delle Regioni.
Conformemente a tale previsione, la Regione Emilia-Romagna ha
adottato con delibera del Consiglio regionale dell'1/12/1999, n.
1309, dopo un lungo processo di consultazione di tutti i soggetti
interessati (capitanerie di porto, province, MCTC, associazioni,
ecc.) un "regolamento" recante i criteri e i requisiti per
l'autorizzazione e la vigilanza amministrativa in materia di scuole
nautiche.
L'esercizio delle funzioni amministrative volte al rilascio della
suddetta autorizzazione permarra' peraltro in capo alla Regione per
un periodo transitorio (che si profila breve), e piu' precisamente
fino a quando non saranno emanati i DPCM previsti dall'art. 7 del
DLgs 112/98, poiche' tali funzioni sono gia' state conferite alle
Provincie ai sensi dell'art. 5, comma 3, lett. a, del medesimo
decreto.
Al fine di consentire ai soggetti interessati la presentazione
dell'istanza di autorizzazione, l'Ufficio Merci, Interporti e
Aeroporti dell'Assessorato alla Mobilita' ha predisposto un'apposita
modulistica ed ha avviato la fase operativa a servizio degli
operatori che intendono svolgere attivita' didattiche in questo
settore.
Porti regionali e comunali
Come prevede la normativa sul sistema portuale dell'Emilia-Romagna,
la Regione provvede a coprire totalmente le spese per la costruzione
e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere, degli
impianti e delle attrezzature nei cinque porti "regionali" (Goro,
Porto Garibaldi, Cesenatico, Rimini e Cattolica) e contribuisce al
finanziamento dei programmi d'intervento per i porti "comunali" di
Gorino, Bellaria, Cervia e Riccione.
Il programma annuale per il 1999 ha subito una riduzione consistente
delle risorse rispetto agli anni precedenti finanziando interventi di
manutenzione per 364 milioni destinati a: Goro (110 milioni), Rimini
(94 milioni) e Cattolica (160 milioni). E' stato inoltre finanziato
un intervento di 200 milioni per l'installazione di colonnine
multiservizi e idranti antincendio al fine di dotare l'ambito
portuale di impianti ed attrezzature importanti dal punto di vista
della sicurezza e dell'offerta di servizi.
Ai cinque porti regionali sono stati altresi' assegnati 220 milioni
per le spese relative all'illuminazione, pulizia degli ambiti
portuali compresa la cura dei segnalamenti ottici per la navigazione.
Relativamente ai porti comunali, sono stati concessi contributi al
Comune di Bellaria per la costruzione di opere (80 milioni) e per il
mantenimento di idonei fondali (65 milioni).
Scalo merci Ravenna
Nel corso del 1999 si e' definito lo schema di convenzione per
disciplinare impegni e coperture finanziarie (per importi complessivi
di quasi 50 miliardi) finalizzati all'attuazione della
delocalizzazione dello scalo ferroviario delle merci pericolose dal
centro cittadino di Ravenna alla zona portuale (prevista come
intervento prioritario nell'Intesa di Programma sottoscritta in data
8 maggio 1996 dal Ministro per l'Ambiente e dal Presidente della
Regione Emilia-Romagna) nonche' degli interventi connessi al
prolungamento della dorsale ferroviaria a sinistra del Canale
Candiano (individuato nell'atto di intenti sottoscritto il 6 marzo
1997 da Ministero dei Trasporti e della Navigazione, Regione
Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, Autorita'
Portuale di Ravenna, Camera di Commercio di Ravenna, Associazione
Industriali di Ravenna e FS SpA).
A fine anno si e' provveduto inoltre a concedere il finanziamento di
1 miliardo e 200 milioni a favore di FS SpA per l'intervento di
prolungamento della dorsale ferroviaria in sinistra Candiano la cui
realizzazione sara' disciplinata dalla succitata convenzione.
Progetto GILDA
Il progetto GILDA (gestione informatica della logistica distribuita
nello spazio adriatico-jonico), finanziato con risorse statali e
comunitarie (oltre 12 miliardi) ha avuto nel corso del 1999 un forte
sviluppo attraverso il compimento dei seguenti passi: costituzione
della segreteria tecnica mediante affidamento incarichi esterni,
predisposizione dei capitolati tecnici, indizione ed effettuazione
dell'appalto concorso, attivazione autorita' di gara e commissione
giudicatrice, aggiudicazione provvisoria dell'appalto.
Va segnalato, tuttavia, che, dopo aver svolto la gara e aggiudicato
provvisoriamente alla societa' vincitrice, il Consiglio di Stato ha
accolto la richiesta di sospensiva presentata da due imprese escluse
dalla gara ed ha bloccato il prosieguo dell'attivita'. Alla data di
redazione del presente rapporto il progetto GILDA e' sospeso, in
attesa che il TAR si pronunci in merito ai provvedimento impugnati.
Progetto Corridoio Adriatico
Attraverso uno studio di fattibilita' - cofinanziato dalla
Commissione Europea nell'ambito delle Reti Transeuropee di Trasporto
(TEN-T) - il progetto ha delineato, a scala interregionale, un
disegno di pianificazione e di razionalizzazione complessiva
dell'intero sistema multi-modale dei trasporti che si sviluppa lungo
la fascia adriatica, favorendo - in particolare per il trasporto
delle merci - le modalita' alternative alla gomma.
Nel corso del 1999 si e' completato l'iter tecnico delle attivita'
previste per lo studio, la cui esecuzione era stata affidata con gara
europea ad un raggruppamento di imprese costituito dalle Societa'
Bonifica SpA e CSST SpA; i contenuti del rapporto finale (presentato
in versione di "sintesi strategica" alla Commissione Europea - DG VII
gia' nel mese di giugno) sono stati successivamente approvati dal
Comitato Istituzionale dell'Intesa tra le Regioni Adriatiche.
L'insieme delle relazioni e delle elaborazioni effettuate e della
strumentazione modellistica messa a punto nel corso dello studio sono
stati messi a disposizione, nella forma di un sistema informativo,
presso le strutture di ciascuna delle sette Regioni promotrici.
Trasporti pubblici
Ferrovie
Nell'ambito del settore dei servizi ferroviari, durante il 1999 si e'
svolta l'attivita' di concertazione per l'attuazione della delega
prevista dall'art. 9 del DLgs 422/97.
In particolare la Giunta regionale ha approvato nel mese di dicembre
il testo dell'Accordo da sottoscrivere con il Ministero dei Trasporti
in ordine alla delega alla Regione delle funzioni e dei compiti di
programmazione inerente i servizi di interesse regionale e locale in
concessione a FS SpA, con contestuale trasferimento delle risorse
annue necessarie a garantire l'attuale livello dei servizi, pari a
12,1 milioni di treni * km.
Parallelamente nel corso dell'anno si e' svolta l'attivita'
istruttoria e di concertazione relativa per l'attuazione dell'art. 8
del DLgs 422/97 che prevede la delega alla Regione di funzioni e
compiti in materia di ferrovie di interesse regionale e locale non in
concessione ad FS SpA.
Nel mese di giugno per quanto riguarda il settore delle
infrastrutture ferroviarie e' stato sottoscritto un importante
Accordo tra Ministero dei Trasporti, Regione, FS SpA, Provincia e
Comune di Ferrara e Gestioni Governative delle due ferrovie
interessate per la definizione del nuovo assetto dei trasporti
ferroviari nel territorio del comune di Ferrara e la realizzazione di
un collegamento tra le linee Rimini-Ferrara e Suzzara-Ferrara
costituente parte dell'itinerario merci alternativo tra il corridoio
adriatico ed il centro-nord europa.
Durante l'anno e' poi proseguita l'attivita' di monitoraggio
dell'attuazione del quadruplicamento ferroviario veloce
Milano-Bologna-Firenze e degli Accordi ad esso legati.
Trasporti pubblici locali
Le notevoli modifiche normative intervenute, sia in sede nazionale
(con le leggi Bassanini, la Legge 15/3/1997, n. 59, art. 4, comma 4,
i Decreti legislativi 19/11/1997, n. 422 e 31/3/1998, n. 112 di
attuazione della legge predetta, la Legge 194/98) sia in sede
regionale, con la L.R. 2 ottobre 1998 n. 30, hanno fortemente inciso
sull'attivita' del settore trasporti pubblici nell'anno 1999.
Nell'anno 1999 si e' iniziato a dare attuazione alle modifiche
legislative intervenute a livello nazionale e regionale a partire dal
1997.
Il settore ha pertanto operato nell'ambito della L.R. 30/98,
attuativo del DLgs 422/97 e delle Leggi statali 366/98 (mobilita'
ciclistica), 194/98 (disavanzi aziende TPL per gli anni 94/96 e
contributi investimenti).
Le nuove competenze, di cui alla L.R. 30/98, riguardano il sistema
dei trasporti ferroviari, che interessano sia la rete delle ferrovie
concesse e in gestione ex commissariale governativa e i relativi
servizi (art. 22-23), sia i servizi regionali e locali svolti da FS
(art. 21).
Nel trasporto autofilotramviario, mobilita' urbana e intermodalita',
restano di competenza della Regione Emilia-Romagna le funzioni di
programmazione, di indirizzo e di finanziamento. Gli art. 29 e 30
della suddetta L.R. 30/98, individuano obiettivi e azioni regionali
volte alla promozione degli interventi di riorganizzazione e di
qualificazione della mobilita', con particolare riguardo,
all'attuazione delle norme di miglioramento del trasporto pubblico o
che costituiscono integrazione funzionale di iniziative finanziate da
altri soggetti.
Il 1999 ha visto la gestione stralcio di cui al periodo transitorio
previsto al Titolo VIII di detta legge, in cui sono indicati i tempi
e i modi per la gestione della rete ferroviaria regionale e dei
servizi autofilotramviari. In particolare, l'art. 46 determina le
condizioni per il completamento dei provvedimenti in corso secondo le
regole previste dalle originarie leggi regionali abrogate, e l'art.
48, contiene le norme finanziarie che consentono di far fronte agli
oneri della legge.
Le principali linee di intervento riguardano:
Mezzi regionali - Spesa in conto capitale
a) L.R. n. 30 del 2 ottobre 1998 che, pur abrogando la L.R. 15/94 e
successive modifiche e la L.R. 48/89, ne ha recepito contenuti e
modalita'.
b) L.R. 122/89 Parcheggi (limiti d'impegno decennale)
Mezzi statali - Spesa in conto capitale
c) Legge 204/95; Legge 151/81 Investimenti infrastrutturali.
d) Legge 208/91 Piste ciclabili.
e) Legge 366/98 Mobilita' ciclistica.
Mezzi regionali - Spesa corrente
f) L.R. 45/79 e successive modiche. Fondo regionale trasporti (tali
leggi sono state abrogate a seguito dell'entrata in vigore della L.R.
2 ottobre 1998, n. 30).
g) L.R. 38/96 Fondo di riequilibrio (ugualmente abrogata).
Mezzi statali - Spesa corrente
h) Legge 204/95 Ripiano disavanzi esercizio 1987/1993 Legge 194/98
Ripiano disavanzi esercizio 1994/1996.
Spese in conto capitale
a) Accordi di Programma 1997-2000
1. Nel corso del 1999 (con l'approvazione della L.R. 30/98, che ha
recepito e confermato gli Accordi di Programma e di Servizio ex L.R.
15/94), si e' proceduto all'attuazione del quadro programmatico degli
investimenti per il quadriennio 1997-2000, gia' approvato nel 1997.
Le risorse regionali a cio' dedicate ammontavano a circa 112
miliardi. Le azioni connesse alla ridefinizione del quadro normativo
e all'aggiornamento dei succitati accordi di programma ha contribuito
in misura significativa alla ripresa degli investimenti da parte
degli Enti locali. A conclusione del triennio 1997/1999 si e'
registrato un impegno di circa 74 mld.
2. Programmi Speciali d'Area Per l'attuazione degli Accordi di
Programma di cui alla L.R. 30/96 relativa ai Programmi Speciali
d'Area, sono state attribuite alla L.R. 30/98 ulteriori risorse, pari
a circa 16 miliardi, con l'obiettivo di integrare le azioni per la
riqualificazione urbana, della mobilita' e del miglioramento del TPL.
Nel secondo semestre del 1999 sono stati approvati i relativi Accordi
e pertanto dal 2000 si dovra' dare avvio alla concreta attuazione
degli interventi previsti.
a) Limiti di impegno decennali per la realizzazione di parcheggi
Nel corso del 1999 l'attuazione degli interventi ha inciso
positivamente sull'andamento della programmazione. I Comuni
interessati hanno avviato interventi nella misura di circa il 45%
delle risorse programmate, corrispondenti a circa 150 mld
complessivi, relativi ai limiti di impegno decennali.
b) Investimenti finanziati con mezzi statali
Nel corso del 1999 la RER ha ottenuto i finanziamenti statali ai
sensi della Legge 194/98 art. 2, commi 1, 2, 5, 6 e 7.
Gli importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 2, commi 1 e 2
sono stati iscritti al Cap. 43261 per complessive Lire 53,5 mld. Gli
importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 2 commi 5, 6 e 7
sono stati iscritti al Cap. 43263 per complessive Lire 135 miliardi a
seguito di mutuo.
Le suddette somme pari a complessive Lire 188,5 miliardi sono state
finalizzate per la maggior parte ad un programma di rinnovo del parco
veicoli con eta' superiore a 15 anni delle Aziende TPL, nonche' ad un
programma di miglioramento qualitativo del servizio ferroviario
regionale.
Altri capitoli interessati agli investimenti finanziati con mezzi
statali (43231 e 43224), presentano nel 1999 una disponibilita'
complessiva di circa 30 miliardi utilizzati per investimenti
tecnologici (progetto STIMER) e finanziamento di programmi di
sostituzione autobus.
Si segnala un'ulteriore gestione ad esaurimento di risorse in conto
capitale sul Cap. 43226 per Lire 1,9 mld, che non ha visto nel 1999
impegni di risorse a seguito dell'avvio di accertamenti circa la
possibilita' di predisporre un nuovo programma di investimento.
Il progetto STIMER, che interessa quasi tutte le risorse dei Capitoli
43224 e 43231, ha visto nel 1999 la conclusione della fase
progettuale prevista dalla convenzione firmata nel dicembre 1997.
E' stata completata la zonizzazione dei bacini di traffico regionale.
I soggetti interessati (Aziende di TPL) hanno ultimato la
predisposizione del capitolato. Il grande numero di soluzioni
tecnologiche prefigurabili e la mancanza di modelli standard di
riferimento, ha comportato differimento dei tempi di completamento
dei capitolati per la parte relativa alle specifiche tecniche. Non si
e' pertanto potuto procedere ad impegni di spesa.
c) Risorse statali per piste ciclabili (Legge 208/91)
La gestione relativa al Cap. 45330 ha visto il completamento dei
programmi 1998, mentre e' stata avviata nel corso del 1999, la
programmazione di ulteriori Lire 628 milioni derivanti da nuovi
trasferimenti residui.
d) Risorse statali per mobilita' ciclistica (Legge 366/98)
Nel corso del 1999 e' stato approvato il piano regionale di riparto
relativo alla programmazione delle risorse regionali da destinare
all'attuazione della legge: risorse pari a Lire 12 miliardi allocati
sul Cap. 43270. Per il trasferimento alla Regione della quota di
risorse statali corrispondenti a Lire 1.322.056.000 (quale I
annualita' relativa a limiti di impegno quindicinnali) risulta in
corso di emanazione il relativo decreto ministeriale (previsto entro
il primo semestre 2000).
Cio' consentira' di avviare gli interventi previsti, con il concorso
di pari risorse a carico degli Enti locali quali soggetti attuatori,
per un costo complessivo delle opere di circa 39 miliardi
corrispondenti ai 39 interventi prioritari di cui alla delibera di
Giunta 645/99.
Spesa corrente
e) Aggiornamento accordi di servizio 1999/2000
1) La L.R. n. 30 del 2 ottobre 1998 di riforma del trasporto pubblico
locale ha istituzionalizzato il metodo di concertazione (che la
Regione aveva introdotto gia' a partire dal 1994) per la
individuazione degli obiettivi e delle risorse necessarie per il
settore autofilotramviario secondo gli indirizzi di riforma del DLgs
422/97 e Legge 112/98. In tal senso, nel giugno 1999, la Regione, le
Provincie, i Comuni Capoluogo di Provincia e il CALER hanno
concordato i termini di intesa in merito all'aggiornamento degli
Accordi di Programma e di Servizio per il biennio 1999/2000, nella
previsione di mantenere per il suddetto biennio il sostanziale
equilibrio del settore.
2) I contributi regionali a tal fine stanziati per il 1999 sono stati
confermati in 359 mld sul Cap. 43225 a fronte di un programma di
esercizio che prevede l'effettuazione di oltre 104 milioni di km. La
ripartizione dei contributi regionali e' basata su un metodo che
mette in comparazione gli esercenti attraverso parametri di efficacia
dei servizi e di efficienza dell'esercizio.
3) Nel dicembre 1999 la Conferenza delle Autonomie locali, quale
organismo di raccordo interistituzionale di concertazione previsto
dalla L.R. 3/99, ha preso atto della condivisione degli Accordi
predisposti ai sensi della richiamata Intesa in ordine all'esercizio
(da svolgere secondo regole di efficacia ed efficienza e col vincolo
del pareggio di bilancio), nonche' del programma di investimenti
concordato per il biennio 1999/2000.
a) Fondo di riequilibrio
Alle risorse di cui al punto f) si aggiungono quelle del Fondo di
riequilibrio (Cap. 43175).
Con l'art. 33 della L.R. 30/98 e' stato confermato il "Fondo per il
riequilibrio e la riorganizzazione dei servizi di TPL", teso al
miglioramento del TPL ed al riequilibrio territoriale.
Per l'esercizio 1999 tale fondo e' stato finanziato con Lire 4,5
miliardi interamente impegnati.
b) Copertura disavanzi di esercizio
1. Legge 204/95, art. 1.
Con detta legge lo Stato ha assunto a proprio carico la parziale
copertura dei disavanzi residui di esercizio delle aziende di TPL per
gli anni dal 1987 al 1993, mediante l'assegnazione di un contributo
decennale, con decorrenza dal 1995 al 2004.
Con proprio decreto del 4 novembre 1996 il Ministro dei Trasporti ha
provveduto a ripartire fra le Regioni i contributi in parola,
assegnando alla Regione Emilia-Romagna la cifra di Lire 49,037
miliardi all'anno per 10 anni iscritta al Cap. 43239 del bilancio
regionale. Nel 1999 sono stati iscritti contributi per complessivi
49,037 miliardi relativi alla annualita' 1999 che sono stati
interamente impegnati sulla base dei criteri attuativi dettati dalla
LR 30/98, art. 46, comma 2.
2. Legge 194/98, disavanzi 1994-1996.
Con detta legge lo Stato ha assunto a proprio carico la parziale
copertura dei disavanzi residui delle aziende di TPL per gli anni dal
1994 al 1996, mediante l'assegnazione di un contributo quindicennale,
con decorrenza dal 1998 al 2012.
La Regione ha certificato disavanzi riferiti a detto periodo per un
importo complessivo di circa 33 miliardi.
Con decreto dirigenziale n. 3636 del 19/11/1998 il Ministero dei
Trasporti ha provveduto a ripartire fra le Regioni i contributi in
parola assegnando alla Regione Emilia-Romagna la cifra di Lire 5,944
mld per gli anni dal 1999 al 2012.
Tali risorse, a norma dell'art. 2, commi 1 e 2, della Legge 194/98,
sono state utilizzate per coprire il 30% di disavanzi certificati
pari a Lire 9,944 mld, e per la restante quota, al finanziamento di
programmi di investimento in c/capitale come indicato al precedente
punto c "Spese in conto capitale".
OSSERVATORIO PER L'EDUCAZIONE STRADALE E LA SICUREZZA
Nel corso del 1999 e' proseguita l'attivita' di sensibilizzazione e
di formazione con l'obiettivo di creare nei giovani e negli utenti
della strada, la "cultura" della sicurezza.
In questo senso, e' continuata la collaborazione con la
Sovrintendenza scolastica regionale e con i provveditorati agli studi
con il sostegno alle sperimentazioni piu' innovative e ai progetti
piu' qualificati d'educazione stradale.
Nello stesso tempo, l'Osservatorio ha rafforzato il proprio ruolo di
coordinamento e di punto di riferimento del "sistema a rete" formato
dai tanti soggetti pubblici e privati che fanno educazione stradale
nel territorio.
Emblematica, e particolarmente significativa da questo punto di
vista, e' stata la presenza della Regione all'edizione 1999 del Motor
Show. In collaborazione con il Ministero dei Lavori pubblici, con il
CCISS e insieme con l'ACI, la Polizia Stradale, le Polizie municipali
della regione, la Federazione motociclistica italiana, l'Osservatorio
ha promosso e coordinato "La citta' ideale", un grande spazio nel
quale era possibile sperimentare un percorso stradale con veicoli
elettrici sensibilizzando il pubblico sul rispetto delle regole della
strada e dell'ambiente.
Inoltre, grazie alla disponibilita' delle piu' importanti case
automobilistiche, e' stata data la possibilita' a circa 1500 ragazzi
di seguire percorsi didattici guidati e prove di guida sicura.
Anche l'attivita' di promozione e di comunicazione sociale si e'
arricchita di nuove e importanti iniziative.
Fra le principali vanno ricordati il programma Headline tour,
organizzato in collaborazione con la scuola e con Radio Dimensione
Suono, che ha affrontato, con 5000 ragazzi delle scuole superiori di
11 citta' della regione, i temi della guida sotto l'effetto di alcool
o sostanze stupefacenti; gli oltre 200 corsi di guida sicura, lezioni
di educazione stradale, prove pratiche di motorino e biciclette
organizzati in tutto il territorio in occasione di "Maggio in
strada", mese interamente dedicato all'educazione stradale.
Il 1999 e' stato l'anno del rilancio del tema del casco obbligatorio
per tutti con la promozione della grande campagna di comunicazione
ideata gratuitamente da Oliviero Toscani e da Fabrica.
I grandi manifesti e i poster, affissi nelle principali citta' della
regione e sugli autobus, gli adesivi e le locandine sono stati
affiancati da uno spot televisivo trasmesso dalle maggiori emittenti
locali e dal circuito di MTV con diffusione nazionale. La campagna,
nell'ambito del protocollo d'intesa sottoscritto con la Regione
Lazio, ha interessato anche Roma e altre citta' laziali.
CULTURA E TURISMO
Offerta turistica
Nel settore dell'offerta turistica, l'ufficio oltre alla normale
gestione delle leggi di competenza, ha svolto attivita' di
coordinamento, informazione e di supporto ai soggetti privati nonche'
pubblici che operano in stato di delega ed ha conseguito i seguenti
risultati.
Gestione leggi statali
Nell'espletamento delle funzioni amministrative delegate ai sensi
della Legge 494/93, relative alla gestione del demanio marittimo, e'
proseguita l'attivita' di collaborazione e direzione delle
Capitanerie di Porto, il rilascio di nuove concessioni nonche' la
gestione dell'abusivismo verificato nell'ambito del demanio
marittimo.
Predisposti gli atti tecnico-amministrativi relativi alla
classificazione delle aree demaniali marittime in alta (A), normale
(B) e minore (C) valenza turistica, in attuazione della citata Legge
494/93 e del DM 342/98. Si e' conclusa inoltre la consultazione con
le Province i Comuni e le associazioni di categoria interessate.
Attivata e conclusa la consultazione con Province, Comuni ed
associazioni di categoria interessate, e' stata predisposta la
deliberazione relativa ai criteri applicativi per la riapertura del
bando sulla Legge 424/89 - Operatori privati.
Monitorati tutti gli interventi finanziati dalla Legge 424/89, sia
pubblici che privati e predisposti i relativi atti di concessione,
liquidazione, estinzione anticipata dei contributi, proroga e revoca
degli stessi.
E' stata gestita la nuova Legge statale 140/99 relativa ai
finanziamenti a favore degli impianti a fune promuovendo incontri con
le associazioni di categoria ed operatori, ed e' stata predisposta ed
approvata la deliberazione di trasmissione al Ministero
dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato delle domande
presentate.
Nell'ambito della gestione dell'Obiettivo 5B, sono stati predisposti
gli atti, in collaborazione con gli altri responsabili di Misura, per
il ripristino dei termini di fine lavori come da bando di gara per i
beneficiari di contributi assegnati nel corso dell'anno 1997.
Predisposta la deliberazione 1215/99 per finanziamenti e ulteriori
progetti in graduatoria, ai sensi dell'Obiettivo 5B - Misura 2.2 -
stralciati dalla deliberazione 1213/98 ed infine predisposti i
relativi atti di concessione di contributo.
Restando nell'ambito dell'Obiettivo 5B - I e II tranche e' proseguita
l'istruttoria tecnica amministrativa e predisposti i relativi atti di
liquidazione.
Gestione leggi regionali
Nell'ambito dell'offerta turistica e relativamente agli incentivi
agli operatori pubblici e privati sono state portate a termine
diverse azioni, le piu' significative delle quali sono:
a) con riferimento alla L.R. 3/93 sono state effettuate le seguenti
attivita': - monitoraggio dei tre programmi (anni 1995/96)
coordinamento delle Province per la verifica degli interventi,
ricognizione dei fondi non utilizzati; - elaborazione dell'atto di
riparto dei fondi ottenuti dalle revoche e rinunce degli operatori
privati, riferiti ai programmi 95/96; - predisposti gli atti di
concessione relativi ai programmi in gestione diretta, gli atti di
liquidazione alle banche convenzionate, nonche' gli atti di
liquidazione degli interventi inseriti nel programma ostelli e
campeggi; - proseguita l'attivita' di supporto e collaborazione con
le Province delegate dal 1998 alla predisposizione dei programmi
provinciali relativamente alle domande presentate da parte degli
operatori privati; - con riferimento al Capo V della L.R. 3/93 e
successive modificazioni, si e' provveduto all'approvazione del
programma 1999 e modifica specificativa della delibera di Consiglio
regionale 758/97; predisposti inoltre i relativi atti di
liquidazione; - con riferimento all'art. 5, lettere b) e c), primo
comma e successive modifiche della L.R. 3/93 - si e' provveduto
all'approvazione delle graduatorie dei progetti presentati entro il
28 febbraio 1999;
b) con riferimento alla L.R. 38/84 delegata e Programma "Delta del
Po", e' proseguita l'attivita' di liquidazione, erogazione dei
contributi nonche' la predisposizione degli atti per il trasferimento
dei fondi alle Province delegate;
c) con riferimento agli interventi in favore degli impianti di
risalita e delle stazioni sciistiche di cui alla L.R. 26/87 si e'
provveduto all'approvazione del programma degli interventi ammessi a
contributo per l'anno 1999. E' proseguita inoltre l'attivita' di
liquidazione ed erogazione di contributi;
d) con riferimento al termalismo ai sensi della L.R. 32/88 sono state
effettuate le seguenti attivita': - istruttoria
tecnico-amministrativa delle domande pervenute ai sensi della
delibera di programma "Extra L.R. 32/88 e predisposto l'atto unitario
di concessione; - concessione dei contributi relativi al programma
1998 "Extra L.R. 32/88 Terme e Salute";
e) proseguita l'attivita' istruttoria e di supporto alle
Amministrazioni locali riferita alla L.R. 30/96 relativa al Programma
speciale d'Area "Citta' della Costa";
f) l'attivita' programmatoria e legislativa dell'Ufficio ha portato
alla approvazione di 3 deliberazioni consiliari e 2 leggi regionali,
e piu' precisamente: - L.R. 3/93 - deliberazione riguardante i
criteri applicativi, relativamente ai programmi a carattere regionale
art. 8, programmi a carattere locale art. 9 e progetti speciali art.
2 comma 2. Predisposta inoltre la relativa circolare esplicativa; -
L.R. 26/87 - deliberazione relativa ai criteri e modalita' per la
destinazione ed erogazione dei fondi per il programma per l'anno
1999; - L.R. 32/88 - elaborati i nuovi criteri applicativi, a seguito
delle consultazioni con le associazioni di categoria e predisposto il
relativo atto deliberativo; - approvazione del progetto di legge
avente per oggetto: "Modifiche alla L.R. n. 26 del 24 agosto 1987.
Interventi a favore degli impianti di risalita e delle stazioni
sciistiche."; - L.R. 25 giugno 1999, n. 11 avente per oggetto "Norme
in materia di attivita' ricettiva diretta alla produzione di Servizi
per l'ospitalita' bed and breakfast".
Qualita' aree turistiche
Nel corso dell'anno e' proseguita l'attivita' relativa alla
qualificazione dei Comuni turistici in attuazione di specifici
programmi:
- gestione dei programmi finanziati ai sensi delle L.R. 38/84 e L.R.
3/93 relativi agli anni 1992, 1994, 1996, 1997 e 1998;
- gestione tecnico-amministrativa e contabile delle Misure 2.1, 2.3,
2.4, 2.5 del DOCUP Obiettivo 5B;
- collaborazione alla definizione dei Programmi d'Area ai sensi della
L.R. 30/96 "Alta Val Reno", "Val Tidone e Val Luretta", "Basso
Ferrarese" "Costa" "Fiera di Rimini";
- collaborazione alla predisposizione del documento DOCUP relativo ai
fondi Agenda 2000.
Per quanto attiene alle azioni relative al miglioramento ambientale
dei comuni costieri, e' proseguito il lavoro relativo al programma di
lotta alle zanzare nel Delta del Po con ulteriore coinvolgimento
delle Amministrazioni locali.
E' proseguito il lavoro di coordinamento del progetto relativo al
miglioramento ambientale dei comuni della Costa, con la realizzazione
anche di visite all'estero, la predisposizione di materiale
divulgativo e del regolamento per il verde pubblico e privato, e del
capitolato d'appalto-tipo per il verde.
Sono proseguite le azioni specifiche relative a manifestazioni del
settore del verde urbano, alla definizione di un progetto finalizzato
alla certificazione ISO 14001, ed e' stato realizzato materiale per
allestimento di Fiere.
Nel comparto della valorizzazione dei turismi emergenti, oltre alla
collaborazione con APT Servizi ed Unioni di Prodotto per la
definizione di azioni comuni, e' proseguita l'attivita' relativa al
progetto di sviluppo del turismo scolastico "Fuori Classe"(emporio
scolastico e anni verdi), di quello enogastronomico (con relativa
collaborazione alla predisposizione del progetto di legge di Giunta).
Sono proseguite attivita' di collaborazione a progetti specifici
(Bologna 2000 e Valorizzazione del fiume Po), come altresi' sono
proseguite le attivita' volte alla finalizzazione di interventi
regionali su progetti speciali:
- circuito regionale dei Castelli;
- valorizzazione delle terre Verdiane;
- valorizzazione del lungofiume Po;
- valorizzazione linea gotica;
- riqualificazione verde pubblico della Costa;
- valorizzazione trekking in Appennino;
- valorizzazione turismo equestre;
- valorizzazione cicloturismo;
- Progetto Costa in Fiore;
- Progetto turismo nei Parchi europei;
- Progetto Paesaggi d'autore;
- Progetto Festival del Mare.
Promozione e commercializzazione aree turistiche
Le azioni piu' rilevanti attuate nel corso del 1999 possono
riassumersi nel modo seguente:
L.R. 4/3/1998, n. 7
In attuazione della suddetta legge regionale il settore ha in
particolar modo curato:
- le attivita' di concertazione, affiancando il Direttore
dell'Agenzia regionale per il Turismo, e collaborando con il Comitato
di concertazione;
- le istruttorie tecnico-amministrative di competenza relativamente
alle attivita' attinenti:
al piano delle azioni promozionali di carattere generale attuato
dall'APT Servizi Srl,
ai piani dei cofinanziamenti regionali destinati sia ai programmi
promozionali attuati dalle Unioni di prodotto sia ai progetti di
commercializzazione attuati dalle imprese private aderenti alle
Unioni di prodotto;
al piano di riparto dei fondi destinati alle Province per la
realizzazione dei propri Programmi di promozione turistica locale;
- la partecipazione ad un gruppo di lavoro interagente con altri
Servizi centrali, l'APT Servizi Srl e altri settori della Direzione
generale Turismo e Cultura per:
lo studio e la messa a punto di un modello relazionale fra i vari
soggetti del comparto turistico, finalizzato alla semplificazione dei
percorsi amministrativi previsti dalla citata L.R. 7/98,
il miglioramento dell'efficacia e qualita' dei servizi offerti,
il miglioramento dell'integrazione fra i diversi settori coinvolti
nella gestione della L.R. 7/98,
l'ottimizzazione dei rapporti fra Regione ed APT servizi Srl;
- la elaborazione del sistema delle verifiche previste da parte della
Regione sull'attivita' e la gestione dell'APT Servizi Srl del Piano
annuale di promozione turistica
(determinazione del Direttore generale n. 7948 del 10/9/1999).
In relazione alle suddette attivita', e per attuare il sistema dei
finanziamenti regionali previsti dalla citata normativa, il settore
ha pertanto provveduto a predisporre i provvedimenti di competenza.
Per quanto riguarda l'attuazione dell'art. 7 della citata L.R. 7/98,
il settore ha provveduto ad approvare i provvedimenti di
cofinanziamento destinati alla realizzazione di progetti speciali
proposti ed attuati da Enti pubblici.
Il settore ha inoltre curato il monitoraggio, attraverso la
predisposizione di apposite schede, della complessiva attivita'
economico finanziaria nel settore della promozione turistica,
aggiornando i flussi informativi sia per quanto riguarda le Province,
le Unioni di prodotto, le imprese turistiche private.
In collaborazione con l'APT Servizi Srl ha curato in specifico, le
seguenti attivita':
- partecipazione alle piu' importanti manifestazioni fieristiche in
Italia e all'estero;
- partecipazione alla realizzazione di iniziative di promozione
finalizzate alla costruzione di prodotti turistici nonche'
realizzazione di iniziative mirate alla diffusione di messaggi e
comunicazioni inerenti l'offerta turistica complessiva della Regione.
Per quanto riguarda il Programma 1998 (ex L.R. 28/93) il settore ha
adottato i provvedimenti di competenza per la chiusura del Programma
sia per quanto riguarda le Province che l'APT Servizi ed ha inoltre
curato gli atti inerenti il piano promozionale delle iniziative
all'estero del settore curando in particolare i rapporti con altre
strutture statali e regionali preposte alle relazioni internazionali
ai fini dell'acquisizione delle necessarie intese con il Governo.
Organizzazione - attivita' turistiche - deleghe - formazione
professionale
1) Innovazioni legislative e nuove disposizioni in materia di
professioni turistiche e di organizzazione del settore delle agenzie
di viaggio
Il Settore ha curato l'istruttoria e le elaborazioni relative al
Progetto di legge: "Norme per la disciplina delle attivita'
turistiche di accompagnamento":
- ha organizzato incontri con altri Servizi regionali, riguardo a
questioni di interesse comune (figura di accompagnatore di montagna)
e incontri con le varie categorie professionali interessate;
- ha provveduto alle pratiche relative all'inoltro e all'adozione del
Progetto di legge da parte della Giunta regionale (delibera n. 735
del 18/5/1999), cui e' seguito l'inoltro al Consiglio regionale. In
tale fase si e' organizzata una udienza conoscitiva l'8 luglio 1999,
seguita da una serie di incontri con le varie categorie professionali
interessate;
- ha tenuto incontri con il Servizio Affari legislativi e legali,
in merito ad emendamenti migliorativi al Progetto di legge stesso,
con definizione del testo da portare al voto della competente
Commissione consiliare e, in data 22/12/1999, alla approvazione del
Consiglio regionale.
Il Settore ha curato le attivita' tecnico-amministrative di
competenza regionale inerenti le professioni turistiche, le agenzie
di viaggio e le pro-loco, ed in particolare il coordinamento dei
rapporti con le Province delegate, curando incontri e attivita'
comuni (gruppi di lavoro ecc.).
2) Oneri per il personale per l'esercizio delle funzioni degli Enti
locali
Il Settore ha predisposto e portato a termine le istruttorie per le
delibere d'impegno per il finanziamento degli oneri per il personale
delle Province, per l'esercizio delle funzioni delegate in materia di
turismo:
- delibera 1453/99 relativa all'acconto del 50% della quota
corrisposta nel 1998;
- delibera 2568/99 relativa alla seconda quota corrisposta per il
1999.
Ha inoltre predisposto le istruttorie per gli atti di liquidazione:
- liquidazione dei saldi per il 1998;
- degli acconti per il 1999, di cui alla delibera 1453/99.
3) Formazione professionale
- Il Settore ha svolto attivita' di raccolta delle informazioni, da
parte dei Servizi regionali competenti in materia di formazione
professionale, anche contenute su supporti informatici, atte a
costituire basi dati relative ai soggetti, alle azioni e alle
iniziative presenti nella regione nel settore della formazione ed
istruzione ad indirizzo turistico.
- ha provveduto a censire, inserendo in un supporto informatico: gli
Istituti scolastici, i centri di F.P., i corsi universitari ad
indirizzo turistico.
- ha censito e fatto un primo esame dei corsi di F.P. ad indirizzo
turistico autorizzati e svolti dalla Regione negli ultimi 3 anni.
- ha avviato contatti e organizzato incontri con le organizzazioni
esistenti degli Istituti di Scuola superiore turistici, alberghieri e
ristorativi, allo scopo di avviare una collaborazione riguardante
l'esame delle possibilita' relative alle professioni turistiche per
il futuro, per migliorare sia le occasioni di inserimento nel mondo
del lavoro, che il livello di professionalita' richiesto dal mercato
turistico.
Sistema regionale di informazione e accoglienza turistica
Sviluppo del Progetto di costituzione di redazioni locali attivate
sperimentalmente nell'ambito del programma regionale di adeguamento
dei servizi di informazione e accoglienza e di sviluppo di un sistema
informativo turistico regionale.
Stipula convezioni con ulteriori 8 realta' pilota (prevalentemente
locali), per la costituzione di basi dati e siti Internet locali,
secondo standard definiti dalla Regione e omogenei sul territorio
regionale.
Attivazione del sito regionale Emilia-Romagna Turismo e costituzione
della redazione regionale con compiti di coordinamento e accesso ai
siti locali.
Adozione formale degli standard elaborati e messi a punto
sperimentalmente.
Approvazione della Direttiva per la definizione del quadro d'insieme
dei servizi di informazione e accoglienza e del sistema informativo
turistico regionale e per la individuazione degli standard minimi per
i servizi di base a carattere locale (delibera della Giunta regionale
19/99).
Approvazione della Direttiva in applicazione degli artt. 2, 4 e 14
della L.R. 7/98 - Modalita' di funzionamento del sistema informativo
turistico regionale e modalita' di finanziamento dei Comuni inseriti
nella rete integrata (delibera della Giunta regionale 1611/99).
Obiettivo della Direttiva e' consolidare le sinergie attivate tra i
diversi soggetti che alimentano la rete integrata per l'acquisizione
delle informazioni a servizio dei turisti e degli operatori e per la
loro diffusione attraverso una pluralita' di canali compresa la rete
Internet.
Statistica turistica
Raccolta, immissione, controllo ed elaborazione dei dati ISTAT sul
movimento turistico e la consistenza ricettiva; redazione del
rapporto annuale, stampa e distribuzione dello stesso; divulgazione
dei dati anche sul sito web della Regione.
Collaborazione con CISIS e ISTAT su tematiche attinenti le
classificazioni adottate nelle statistiche sul turismo,
l'integrazione delle fonti e le modalita' di diffusione dei
risultati.
Sistema informativo interno
Selezione e conservazione delle pubblicazioni di interesse del
Servizio di livello normativo e di carattere specialistico.
Supporto tecnico agli utenti nelle problematiche attinenti
l'automazione delle attivita' di ufficio.
Aggiornamento banca dati delle strutture ricettive complementari e
sua pubblicazione sul sito web della Regione.
Effettuazione dell'indagine sulla consistenza dei servizi di
informazione e accoglienza turistica.
Aggiornamento della rilevazione dei procedimenti amministrativi del
Servizio e collaborazione con l'URP regionale.
Osservatorio regionale per il turismo
Il settore, in raccordo con l'Agenzia regionale per il turismo e con
Unioncamere, ha proseguito l'attivita' di ricerca, con indagini
mirate sui temi del turismo, ed in specifico sui seguenti temi:
- Analisi congiunturale del settore turistico;
- Strategie generali per il consolidamento e l'espansione del settore
in Emilia-Romagna;
- Il ruolo del turismo nel sistema economico dell'Emilia-Romagna;
- La qualita' del sistema turistico dell'Emilia-Romagna;
- La domanda turistica in Spagna;
- Indagine motivazione sul turismo termale;
- Indagine motivazionale sul turismo negli Appennini;
- Rapporto dell'Osservatorio regionale sul turismo.
Ha inoltre curato la predisposizione del provvedimento relativo
all'accordo con l'Unioncamere Emilia-Romagna per la gestione
dell'Osservatorio regionale sul turismo relativa al 1999/2000 ed ha
approvato il relativo schema di convenzione.
(Delibera della Giunta regionale n. 1454 del 30/7/1999).
Cultura, sport, progetto giovani
Per il settore, nel periodo preso a riferimento si evidenziano, in
primo luogo i seguenti provvedimenti:
- promulgazione della L.R. 5 luglio 1999, n. 13 recante "Norme in
materia di spettacolo";
- approvazione del Programma pluriennale in materia di spettacolo
(delibera di Giunta 2533/99, proposta al Consiglio);
- elaborazione del progetto di legge di iniziativa della Giunta
regionale "Norme in materia di sport";
- elaborazione del progetto di legge di iniziativa della Giunta
regionale "Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e
beni culturali".
Piu' nello specifico si ricorda, nel settore dello spettacolo:
- gestione tramite direttive e piani d'intervento annuali, delle
seguenti leggi di settore:
- L.R. 11/85 "Norme in materia di promozione delle attivita'
teatrali, musicali e cinematografiche";
- L.R. 33/93 "Norme per l'attivita' dell'Ente Autonomo Teatro
Comunale di Bologna, della Cineteca di Bologna, dei teatri stabili e
dei centri di produzione della Regione Emilia-Romagna";
- L.R. 20/92 "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna
all'Associazione Teatrale Emilia-Romagna (ATER), all'Associazione
Emilia-Romagna Teatro (ERT) e all'Associazione Centro regionale della
danza (CRD)";
- L.R. 27/95 "Contributo alla Fondazione A. Toscanini";
- partecipazione al fondo patrimoniale della Fondazione Teatro
Comunale di Bologna.
Nel settore della promozione culturale:
- L.R. 37/94 e L.R. 13/97:
- Approvazione del Piano annuale 1999 degli interventi per attivita'
culturali;
- Approvazione degli interventi per la costituzione o l'integrazione
della dotazione patrimoniale di organismi pubblici e privati, terza
tranche;
- Approvazione degli interventi per acquisti di attrezzature e
tecnologia;
- Firma della convenzione con l'associazione "Orlando" di Bologna per
la promozione e lo sviluppo delle attivita';
- Approvazione della terza tranche del progetto Verdi;
- Firma della convenzione per il restauro di Villa Verdi a S. Agata.
Nel settore dei beni culturali:
- L.R. 42/83 e L.R. 20/90:
- Approvazione delle linee di indirizzo per il 1999 in materia di
musei e biblioteche;
- Approvazione del piano museale bibliotecario.
Progetto Giovani:
- L.R. 30/86: Assegnazione ed erogazione dei contributi per scambi
giovanili e manifestazioni internazionali;
- L.R. 21/96: Istruttoria e predisposizione degli atti amministrativi
necessari al sostegno e alla compartecipazione della Regione ad
iniziative per la promozione di progetti pilota volti alla
sperimentazione di nuove modalita' di intervento a favore dei
giovani;
Attivita' preparatoria per la conferenza dei giovani.
Nel settore dello sport:
- L.R. 30/86: Erogazione di contributi in conto interesse
attualizzato per la realizzazione e la ristrutturazione di impianti
ed attrezzature sportive;
- Assegnazione ed erogazione dei contributi per le attivita'
dell'associazionismo sportivo di livello regionale;
- Assegnazione ed erogazione dei contributi per le attivita' e
manifestazioni sportive;
- Settore formativo delle professioni turistico-sportive:
- Realizzazione dei corsi per maestri di sci (L.R. 42/93) e per le
guide alpine ed accompagnatori di montagna (L.R. 3/94);
- Approvazione della convenzione per l'Osservatorio del sistema
sportivo regionale.