REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

COMUNICATO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Relazione del Presidente della Giunta al Consiglio (art. 19, comma 3 dello Statuto regionale)

RELAZIONE                                                                       
SULL'ATTIVITA' DELLA GIUNTA                                                     
ANNO 1999                                                                       
PREMESSA                                                                        
Il 1999, oltre a rappresentare la fase terminale della VI                       
legislatura, e' stato un anno particolarmente significativo sotto il            
profilo politico e denso di novita' sul piano amministrativo.                   
L'anno trascorso ha visto infatti l'insediamento del Presidente                 
Errani e della Giunta da lui presieduta ed e' stato caratterizzato da           
una forte intensificazione dell'attivita' di progettazione normativa,           
anche in attuazione della Legge 59/97 e dei successivi decreti                  
legislativi emanati dal Governo nazionale.                                      
Tali fattori hanno comportato la messa a punto e la realizzazione di            
un corposo piano di attivita' e di interventi che incidono fortemente           
sull'assetto amministrativo e sul nuovo ruolo dell'Ente Regione.                
E' da sottolineare il significato della L.R. 3/99 e dei successivi              
provvedimenti legislativi di settore, che, oltre ad aver portato alla           
abrogazione di 277 leggi e 21 regolamenti regionali, sono stati                 
indirizzati all'obiettivo di promuovere l'intersettorialita', le                
politiche territoriali d'area vasta, la semplificazione dei                     
procedimenti e la collocazione delle funzioni presso gli Enti locali.           
Basti ricordare, tra le azioni piu' significative, la valorizzazione            
delle politiche di programmazione territoriale attraverso i programmi           
d'area e i patti territoriali; l'apertura degli sportelli unici per             
le imprese, il varo del piano triennale sulle attivita' produttive;             
l'approvazione del piano regionale integrato dei trasporti; gli                 
interventi di politica sanitaria e quelli nel campo della cultura e             
dell'istruzione; la definizione del Piano Telematico regionale; la              
programmazione degli interventi per la gestione dei Fondi strutturali           
della Comunita' Europea.                                                        
La presente relazione intende riassumere le attivita' svolte                    
nell'anno 1999 e dar conto del significato degli interventi attuati             
nell'anno a riferimento.                                                        
PRESIDENZA                                                                      
Il progetto "Citta' sicure"                                                     
Nel 1999 si concretizza una nuova fase delle politiche regionali di             
sicurezza, preannunciata, l'anno prima, dalla decisione della Giunta            
di inserire un capitolo dedicato alla sicurezza e alla polizia                  
amministrativa nella legge di "Riforma del sistema regionale e                  
locale", approvata definitivamente il 26 aprile 1999.                           
Con gli strumenti offerti dalla legge si passa infatti da                       
un'attivita' promozionale, iniziata nel '94, alla progressiva                   
costruzione di una vera e propria politica regionale sulla sicurezza.           
Successivamente, il 4 novembre, il Consiglio regionale approva un               
atto di indirizzo che definisce le priorita' d'azione per il triennio           
successivo. Fra le priorita' individuate tre riguardano attivita' di            
competenza della Presidenza: il sostegno della Regione alle                     
iniziative locali di miglioramento della sicurezza; la promozione, in           
collaborazione con le citta' e con le Autorita' di pubblica                     
sicurezza, di iniziative volte alla realizzazione di un sistema                 
integrato di sicurezza a scala regionale; la continuita' delle                  
attivita' di ricerca e documentazione.                                          
La prima priorita' si concretizza, alla fine dell'anno, nella                   
selezione, ai fini dei contributi, di 12 progetti presentati da                 
Amministrazioni locali e 7 da Associazioni e nella decisione, da                
parte della Giunta, di promuovere "progetti pilota in tema di                   
sicurezza" per la cui realizzazione, con il Bilancio 2000/2001, viene           
costituito un primo fondo di 40 miliardi.                                       
La seconda priorita' si sviluppa in due direzioni. A livello                    
regionale, attraverso un'intesa fra il Presidente della Regione ed il           
Prefetto coordinatore per l'Emilia-Romagna, con la decisione di dar             
vita ad una Conferenza regionale sulla sicurezza composta dai                   
componenti la Conferenza regionale delle autorita' di pubblica                  
sicurezza, dai Sindaci dei Comuni capoluogo e dai Presidenti delle              
Province. A livello nazionale, con la decisione della Giunta di                 
proporre al Governo di inserire un capitolo sulla sicurezza                     
nell'ambito dell'Accordo istituzionale di programma in via di                   
definizione.                                                                    
La Conferenza regionale sulla sicurezza, presieduta dal Presidente              
della Regione e dal Prefetto coordinatore, si insedia il 15 dicembre            
1999.                                                                           
Quanto all'attivita' di ricerca e documentazione sono, infine, da               
segnalare: la realizzazione e la presentazione, con la partecipazione           
del Presidente della Camera, del V Rapporto annuale regionale sui               
problemi della sicurezza che contiene, in particolare, i risultati              
della prima ricerca regionale di vittimizzazione realizzata in                  
collaborazione con l'ISTAT; la conclusione di alcune importanti                 
ricerche di cui due dedicate alla sicurezza delle donne;                        
l'aggiornamento costante del sito Internet; la consulenza fornita               
alle citta', agli studiosi e ai molti laureandi che chiedono di poter           
accedere alla documentazione raccolta dalla Regione; la                         
realizzazione, con la collaborazione delle Prefetture della regione,            
di fascicoli semestrali contenti gli aggiornamenti delle statistiche            
della delittuosita' articolati per citta' e Province.                           
Politiche europee                                                               
Nel 1999, le attivita' relative alle politiche europee e relazioni              
internazionali hanno registrato importanti implementazioni e                    
consolidamenti.                                                                 
Le attivita' inerenti la nuova programmazione dei Fondi strutturali,            
definita nel documento "Agenda 2000", hanno comportato un notevole              
impegno ed importanti realizzazioni.                                            
Da segnalare il difficile negoziato con le altre Regioni italiane e             
l'Amministrazione centrale per la definizione delle quote regionali             
di popolazione da candidare all'eligibilita' del nuovo Obiettivo 2              
(con risultati, considerato il contesto generale molto soddisfacenti)           
e l'avvio della programmazione dei nuovi strumenti comunitari                   
previsti da "Agenda 2000". In quest'ambito:                                     
- e' stata messa a punto la proposta di candidatura della aree                  
regionali per l'Ob. 2;                                                          
- e' stato realizzato il documento "Quadro di riferimento per la                
programmazione coordinata degli interventi strutturali dell'Unione              
Europea" approvato dal Consiglio regionale il 3 novembre 1999;                  
- si e' impostata la programmazione del nuovo Ob. 2 che prevede                 
interventi afferenti a diversi settori dell'Amministrazione.                    
L'Ufficio di Bruxelles ha fortemente consolidato la propria attivita'           
favorendo, fra l'altro la presenza a Bruxelles di importanti                    
delegazioni della Regione, degli Enti locali e delle forze economiche           
e sociali dell'Emilia-Romagna.                                                  
Nel settore della cooperazione allo sviluppo va segnalata. una                  
missione ufficiale in Palestina ed Israele, con la presenza di                  
importanti Enti locali della regione, mirata alla verifica di alcuni            
progetti in quell'area, che ha portato alla definizione dei settori             
prioritari nell'ambito dei progetti di cooperazione.                            
Da ricordare infine il positivo successo della conferenza dei giovani           
emigrati emiliano romagnoli estero svoltasi a Rio de Janeiro che ha             
visto raccolti delegati da tutta l'America.                                     
La comunicazione della Regione                                                  
Per quanto riguarda l'attivita' di comunicazione, nel corso del 1999            
e' ulteriormente aumentato il volume complessivo degli impegni e                
delle iniziative della Regione, in forte trend positivo negli ultimi            
anni, anche a seguito dell'istituzione del nuovo Ufficio                        
Comunicazione e Progetti editoriali all'interno del Servizio Stampa             
della Giunta. Come dato quantitativo basti ricordare che, nel giro di           
quattro anni, lo stanziamento del Capitolo di bilancio 04430 e' piu'            
che triplicato, passando dai 2 miliardi e 600 milioni del 1996, agli            
oltre 6 miliardi di lire di fine '99. Un investimento consistente,              
dunque, che e' stato utilizzato, oltre che per lo svolgimento                   
dell'attivita' ordinaria, soprattutto per finanziare progetti mirati            
e sperimentare nuovi canali di comunicazione. Da segnalare, a questo            
proposito, le azioni di comunicazione indirizzate al mondo della                
scuola (ad esempio in tema di educazione ai consumi o educazione                
multietnica), le iniziative di sensibilizzazione sulla guerra nel               
Kosovo (un volumetto coi disegni dei bambini profughi nel campo di              
Kukes messo in vendita e distribuito gratuitamente nelle scuole                 
dell'Emilia-Romagna), le iniziative assunte in occasione dell'Anno              
internazionale dell'anziano. Da ricordare poi, naturalmente, le                 
campagne di comunicazione realizzate (sulla raccolta differenziata              
dei rifiuti, sul servizio sanitario regionale, sui corsi di                     
formazione individuale finanziati dalla Legge  n.236) che hanno                 
costituito l'occasione per iniziare un lavoro di contatto e                     
collaborazione con le Istituzioni locali volto a promuovere, anche              
sul piano della comunicazione, forme di "concertazione" tra il                  
livello regionale e il livello provinciale e locale. Non possiamo               
inoltre dimenticare l'impegno sul versante delle nuove tecnologie               
informatiche (oltre all'apertura di numerosi siti Internet e                    
all'aumento costante di traffico, registriamo nel 1999 l'avvio, sul             
sito Ermes, del videonotiziario digitale settimanale "ER Pocket Tv":            
una novita' assoluta nel panorama nazionale). E, per finire, un cenno           
alle iniziative di comunicazione aziendale: un'attivita' consolidata            
nel corso del '99 con la news letter mensile indirizzata a tutti i              
collaboratori, le collane di documentazione, l'Agenda planning                  
informativa annuale, la progettazione della nuova Agenda telematica             
Intranet, partita poi di fatto nel corso del 2000.                              
AFFARI ISTITUZIONALI E LEGISLATIVI                                              
Servizio Affari legislativi e legali                                            
Il Servizio Affari legislativi e legali ha svolto una costante                  
attivita' in tutti gli ambiti di competenza: coordinamento tecnico              
delle iniziative legislative della Giunta regionale, attivita' di               
consulenza giuridica e legale e attivita' relative al contenzioso.              
Per quanto riguarda l'iniziativa legislativa, il Servizio ha                    
organizzato la propria attivita' in coerenza con gli obiettivi                  
programmatici della Giunta regionale, nel suo complesso, programmando           
con le Direzioni interessate l'attivita' di consulenza e                        
collaborazione nella stesura dei progetti di legge di iniziativa                
della Giunta regionale.                                                         
Nell'anno 1999 il Servizio ha incentrato la propria attivita' nella             
elaborazione dei progetti di legge di riforma organica della                    
legislazione regionale previsti dalla L.R. 21 aprile 1999, n. 3. Tale           
legge, infatti, nel provvedere alla riforma del sistema regionale e             
locale, ha dettato, sia nella Parte I (in particolare articoli 1 e 2)           
che nella Parte III, concernente il riparto delle funzioni e le                 
discipline di settore, principi, criteri e linee di sviluppo di un              
vero e proprio programma di iniziativa legislativa al fine di                   
aggiornare e rendere coerente la legislazione previgente con il                 
rinnovato sistema. Si e' pertanto collaborato alla elaborazione di              
numerosi progetti di legge, assicurando anche l'assistenza alla                 
Giunta regionale durante l'esame consiliare, la cui approvazione e'             
intervenuta nel corso del 1999 e soprattutto nei primi mesi del 2000.           
Fra le leggi approvate e promulgate nel 1999 si ricordano la legge              
recante norme in materia di spettacolo (n.13 - art. 211 della L.R.              
3/99) e quella relativa al diritto allo studio (n. 10 - art. 203                
della L.R. 3/99), alle procedure di valutazione di impatto ambientale           
(n. 9 - art. 101 della L.R. 3/99), l'organizzazione del servizio                
idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti in attuazione           
della Legge 36/94 e dei principi della L.R. 3/99.                               
Fra le leggi approvate dalla Giunta regionale nel corso del 1999 e              
dal Consiglio nel 2000, si ricordano la disciplina relativa alla                
tutela e uso del territorio (art. 93 della L.R. 3/99), in materia di            
musei, biblioteche, beni culturali (art. 208 della L.R. 3/99), in               
materia di servizi per l'infanzia (art. 197 della L.R. 3/99), di                
sport (art. 215 della L.R. 3/99), di fornitura di beni e servizi (in            
attuazione dell'art. 2, comma 5 della L.R. 3/99). I provvedimenti               
legislativi ricordati costituiscono una organica disciplina delle               
rispettive materie ed abrogano la previgente legislazione regionale.            
Cio' ha consentito di proseguire nell'attivita' di semplificazione              
della legislazione regionale sia attraverso provvedimenti di riordino           
della materia sia al fine di "alleggerire" il peso della                        
legislazione: con tali provvedimenti legislativi sono state infatti             
abrogate 173 leggi regionali e 21 regolamenti. A queste abrogazioni             
si aggiungono quelle effettuate nell'ambito di discipline piu'                  
specifiche.                                                                     
Oltre alla gia' citata L.R. 3/99 di attuazione dei conferimenti di              
funzioni ai sensi del DLgs n. 112 del 1998, nel corso del 1999 la               
Giunta regionale ha proposto e il Consiglio regionale ha approvato              
due significativi provvedimenti legislativi di attuazione del DLgs              
114/98, in materia di commercio alla cui elaborazione il Servizio ha            
attivamente partecipato: ci si riferisce alla L.R. 12/99 recante la             
disciplina del commercio su aree pubbliche e alla L.R. 14/99                    
concernente il commercio in sede fissa.                                         
Piu' in generale per quanto riguarda l'iniziativa legislativa della             
Giunta regionale, il Servizio ha curato l'istruttoria di oltre 60               
progetti di legge. Oltre ai progetti sopra ricordati, si segnalano,             
fra quelli approvati dal Consiglio regionale nel 1999, i progetti               
concernenti l'attivazione dell'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro (n. 16),           
norme e finanziamenti regionali per il pieno utilizzo di fondi                  
destinati alla realizzazione di programmi comunitari (20), la                   
valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con                  
tecniche rispettose dell'ambiente e della salute (n.28), la                     
sperimentazione di un sistema premiante delle Aziende sanitarie (n.             
36) la valorizzazione del servizio civile (n. 38), gli interventi per           
lo sviluppo dei sistemi agroalimentari (n. 39).                                 
Ascrivibile all'attuazione della L.R. 3/99 e' anche l'attivita'                 
svolta, unitamente al Servizio Affari istituzionali e Autonomie                 
locali, per accrescere la sua conoscenza presso gli Enti locali; sono           
stati, infatti, svolti incontri in ogni Provincia della regione, che            
hanno visto la partecipazione di numerosi Comuni, ed e' stato                   
elaborato e diffuso un vademecum illustrativo della legge regionale.            
E' stata inoltre avviata la predisposizione del rapporto annuale                
sulla riforma amministrativa e sull'impiego pubblico previsto                   
dall'art. 9 della L.R. 3/99.                                                    
Alla Direzione fa capo anche la Commissione di consulenza                       
legislativa, la cui attivita', riscontrabile dall'apposita                      
documentazione conservata agli atti della Direzione, si e' incentrata           
in particolare sui temi di carattere istituzionale e sul processo di            
trasferimento di funzioni dello Stato al sistema locale in attuazione           
della delega contenuta nella Legge n. 59 del 1997.                              
La Commissione ha svolto inoltre attivita' di consulenza                        
sull'iniziativa legislativa della Giunta ed ha assicurato un costante           
e proficuo affiancamento nella predisposizione di pareri giuridici.             
L'attivita' legale e' consistita sia nella redazione di pareri su               
richiesta delle Direzioni generali sia nella difesa in giudizio della           
Regione.                                                                        
Nell'anno 1999 il Servizio ha fornito numerosi pareri legali                    
formalmente inoltrati ai quali si affianca una intensa attivita' di             
confronto e consulenza, svolta per le vie brevi, verso i Servizi                
interessati ed ha collaborato, anche con funzioni di coordinamento,             
alla elaborazione di atti di particolare complessita' quali le linee            
di indirizzo per la realizzazione degli sportelli unici delle                   
attivita' produttive e lo svolgimento delle conferenze di servizio              
previste dalla L.R. 14/99 in materia di commercio.                              
Relativamente a leggi regionali, la Corte Costituzionale e' stata               
chiamata a valutare la seguente questione:                                      
- giudizio di legittimita' costituzionale della Legge 27/12/1977, n.            
968 e della L.R. 15/2/1994, n. 8, per contrasto con l'art. 3, comma 1           
e 42, comma 2 della Costituzione, sollevato in via incidentale con              
ordinanza del Giudice di pace di Bologna 23-26/7/1999, n. 3610 e con            
ordinanza del Pretore di Bologna 1-2/9/1999.                                    
Per quanto riguarda, invece, il contenzioso giurisdizionale si                  
precisa che sono stati notificati alla Regione Emilia-Romagna n. 376            
ricorsi e che la Regione si e' costituita in 179 ricorsi. Sono state            
altresi' promosse dalla Regione Emilia-Romagna n. 27 azioni legali.             
Gli avvocati interni hanno assunto direttamente la difesa in alcuni             
giudizi per un totale di n. 16.                                                 
Le piu' rilevanti questioni concernenti il contenzioso davanti al TAR           
o al Giudice civile riguardano i seguenti settori:                              
a) URBANISTICA: (n. 70 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore           
hanno costituito motivo di lite prevalentemente gli atti di Comuni: -           
piani regolatori generali; - dinieghi di concessione edilizia in                
sanatoria; - provvedimenti di espropriazione di aree per la                     
realizzazione di opere pubbliche; - oneri di urbanizzazione.                    
b) SANITA': (n. 135 ricorsi - n. 76 costituzioni) in questo settore             
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - contenzioso                  
relativo alle soppresse Unita' sanitarie locali concernente                     
passivita' inerenti le forniture di beni e servizi; crediti vantati             
da terzi in conseguenza degli errori commessi da medici e da                    
personale delle Unita' sanitarie locali; cause di lavoro del                    
personale dipendente per infortuni e malattie professionali; cause              
del personale dipendente per mancato versamento di contributi                   
previdenziali; - graduatoria unica regionale dei medici di medicina             
generale valevole per l'anno 1998.                                              
c) AGRICOLTURA: (n. 74 ricorsi - n. 53 costituzioni) in questo                  
settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - azione per           
risarcimento danni conseguenti a incidenti stradali provocati da                
animali selvatici; - provvedimenti AIMA concernenti assegnazione                
quote-latte; - soppressioni Consorzi irrigui.                                   
d) AMBIENTE: (n. 17 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore              
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - piani attivita'              
estrattive; - piani smaltimento rifiuti solidi urbani.                          
e) COMMERCIO: (n. 22 ricorsi - n. 16 costituzioni) in questo settore            
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - ricorsi avverso la           
cancellazione nel Registro esercenti il commercio; - diniego apertura           
centri commerciali.                                                             
f) PERSONALE REGIONALE: (n. 8 ricorsi - n. 2 costituzioni) in questo            
settore hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - atto di              
pignoramento presso terzi per debiti di dipendenti regionali.                   
g) TRASPORTI: (n. 8 ricorsi - n. 6 costituzioni) in questo settore              
hanno costituito motivo di lite prevalentemente: - appalti di                   
servizi; - espropriazioni aree per realizzazione di opere pubbliche.            
h) TRIBUTI: (n. 15 ricorsi) in questo settore hanno costituito motivo           
di lite prevalentemente le opposizioni a sanzioni amministrative                
pecuniarie.                                                                     
Servizio Affari istituzionali e Autonomie locali                                
Nel 1999 il Servizio Affari istituzionali e Autonomie locali ha                 
svolto una intensa attivita' negli ambiti di propria competenza, sia            
con riguardo alle principali questioni istituzionali, sia alle                  
politiche di sostegno alle Autonomie locali. Le principali attivita'            
che hanno impegnato il Servizio sono quelle di seguito sinteticamente           
elencate:                                                                       
- Attivita' tecnica di supporto per il perfezionamento della L.R.               
3/99, recante "Riforma in senso federalista del sistema regionale e             
locale", sia durante l'esame del progetto da parte del Consiglio                
regionale (ivi compresa la formulazione di emendamenti), sia nella              
fase di risposta al rinvio governativo che ha interessato la                    
deliberazione legislativa.                                                      
- Attivita' di promozione e divulgazione dei contenuti della suddetta           
riforma, realizzata in raccordo con i Servizi "Affari legislativi e             
legali" e "Supporto alla Conferenza Regione - Autonomie locali". Tale           
attivita' si e' concretata principalmente:                                      
a) in giornate seminariali, rivolte distintamente ai tecnici e agli             
amministratori degli Enti locali, che si sono tenute in ogni                    
Provincia;                                                                      
b) nella redazione, a cura del Servizio, di due manuali esplicativi             
dei principali contenuti ed effetti della legge: un "Vademecum" sulla           
riforma e una "Guida ai percorsi associativi intercomunali";                    
c) in giornate di studio e confronto con gli Enti locali.                       
- Si sono realizzate costanti attivita' di supporto e assistenza                
tecnico giuridica agli Enti locali (particolarmente ai piccoli                  
Comuni) per la progettazione di forme associative e di                          
collaborazione. Particolare impegno e' stato profuso nella                      
costruzione di modelli associativi innovativi, quali le prime                   
associazioni intercomunali.                                                     
- Costante raccordo e collaborazione con le associazioni                        
rappresentative degli enti locali, specialmente nella fase della                
prima attuazione della L.R. 3/99.                                               
- Organizzazione e attivita' di supporto tecnico per la prima                   
elezione diretta dei componenti della "Conferenza Regione - Autonomie           
locali", in attuazione della L.R. 3/99.                                         
- Insediamento del Comitato dei Sindaci Presidenti di Unioni e                  
Associazioni intercomunali, anch'esso previsto in attuazione della              
L.R. 3/99.                                                                      
- Attivita' di elaborazione del nuovo "Avviso per la formazione del             
programma di riordino territoriale", contenente i criteri di                    
erogazione di contributi a sostegno dell'associazionismo                        
intercomunale, in attuazione sia della L.R. 3/99 che della Legge                
265/99 di riforma dell'ordinamento delle Autonomie locali.                      
- Attivita' di supporto nell'organizzazione e partecipazione ad                 
incontri con politici ed amministratori di altri Paesi europei                  
(Spagna, Germania, Olanda, Danimarca, Svezia etc.) preordinati allo             
studio e al confronto dei diversi modelli di federalismo                        
amministrativo e alla promozione della collaborazione con altre                 
Amministrazioni europee.                                                        
- Attivita' di supporto e analisi giuridica in preparazione della               
Sessione Comunitaria della Conferenza Stato-Regioni, svoltasi a                 
Bruxelles, in funzione della presentazione di proposte per lo                   
sviluppo di un piu' incisivo ruolo delle Regioni nelle politiche                
dell'Unione Europea.                                                            
- Attivita' di supporto alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni            
nella formulazione degli schemi di decreti del Presidente del                   
Consiglio dei Ministri attuativi del DLgs 112/98, specificamente                
sotto il profilo del raccordo tra legislazione statale e regionale e            
del raccordo con le Autonomie locali.                                           
- Sono stati inoltre coordinati tavoli tecnici per la Conferenza dei            
Presidenti dedicati alla predisposizione di documenti su progetti di            
legge statali in materia di riforme istituzionali (elezione diretta             
dei Presidenti delle Regioni) e di Autonomie locali con particolare             
riguardo alla riforma dell'ordinamento delle Autonomie locali, al               
riconoscimento delle persone giuridiche e alla riforma della polizia            
locale.                                                                         
ORGANIZZAZIONE                                                                  
L'attivita' della Direzione generale Organizzazione riferita all'anno           
1999 viene di seguito sinteticamente illustrata innanzitutto con                
riferimento a quanto realizzato nell'ambito delle due macro-strutture           
in cui si articola (Servizio "Amministrazione, Valutazione e Sistemi            
incentivanti del personale" e Servizio "Sviluppo Organizzativo,                 
Formazione e Mobilita'") e successivamente in relazione ai settori di           
responsabilita' diretta del Direttore generale.                                 
Servizio Amministrazione, Valutazione e Sistemi incentivanti del                
personale                                                                       
L'attivita' del Servizio e' stata fortemente improntata, nel corso              
dell'anno 1999, dalla attuazione del Contratto collettivo nazionale             
sul nuovo ordinamento professionale, dal Contratto collettivo                   
nazionale di lavoro per il quadriennio 1998-2001 per il personale del           
comparto Regioni-Enti locali nonche' dal recepimento nell'ordinamento           
regionale di disposizioni legislative riguardanti il personale.                 
L'impegno focalizzato in tale contesto unitamente ad altre azioni,              
sia di carattere ordinario che straordinario, ha interessato le aree            
sotto riportate.                                                                
Trattamento economico                                                           
Nell'ambito della attivita' ordinaria di elaborazioni stipendiali, di           
adempimenti fiscali, contributivi ed assicurativi, di gestione e                
monitoraggio dei capitoli di spesa, di gestione delle ritenute sulle            
voci retributive derivanti da causali a vario titolo e dei rimborsi             
degli oneri afferenti al personale comandato da altri Enti, l'area e'           
stata fortemente impegnata per rendere operativo il nuovo pacchetto             
applicativo acquisito per la gestione informatizzata del trattamento            
economico, che ha assunto una struttura piu' articolata anche a                 
seguito della introduzione di nuove e piu' flessibili tipologie                 
contrattuali.                                                                   
E' stato attivato un gruppo di lavoro integrato con l'area sul                  
Sistema informativo delle risorse umane (SIRU) per realizzare,                  
attraverso la composizione delle competenze necessarie, la messa a              
regime della nuova procedura stipendiale con tempestivita' ed                   
efficacia.                                                                      
Le azioni in particolare concretizzate, oltre alla acquisizione delle           
modalita' di utilizzo e delle funzionalita', sono state:                        
- definizione e realizzazione dell'impianto parametrico di controllo;           
- analisi e realizzazione delle procedure accessorie ai fini della              
produzione di denunce mensili e dei mandati di pagamento;                       
- analisi delle problematiche di integrazione.                                  
E' stata data applicazione al nuovo contratto nazionale di lavoro               
nella parte relativa alla previsione di incrementi retributivi,                 
attraverso l'aggiornamento delle relative voci stipendiali ed il                
conguaglio degli arretrati.                                                     
Il settore fiscale e contributivo e' stato interessato, sia sotto               
l'aspetto normativo che gestionale ed operativo, dalla applicazione             
delle disposizioni normative relative alla introduzione delle                   
addizionali regionale e comunale, dalla chiarificazione in ordine               
alla applicazione dell'IRAP relativamente al personale comandato                
nonche' dalle modifiche apportate alle modalita' di denuncia annuale            
degli imponibili fiscali e contributivi.                                        
Studio - applicazione - gestione degli istituti contrattuali                    
L'area ricomprende sia le attivita' di studio, ricerca,                         
approfondimento interpretativo ed applicativo e di elaborazione, sia            
le attivita' di gestione degli istituti giuridici afferenti il                  
rapporto di lavoro.                                                             
Relativamente alla prima sfera, oltre a pareri, consulenze,                     
l'attivita' si e' contraddistinta in particolare per i seguenti studi           
e relative elaborazioni:                                                        
- modifica ed integrazione della regolamentazione regionale, con                
relativa predisposizione di circolare esplicativa e nuova                       
modulistica, in materia di incompatibilita' e criteri per la                    
autorizzazione ai dipendenti regionali allo svolgimento di incarichi            
a favore di altri soggetti, alla luce delle nuove disposizioni                  
introdotte dal DLgs 80/98;                                                      
- predisposizione, a seguito delle modifiche stabilite con Legge                
127/97, della disciplina in materia di incentivazione al personale              
regionale per lo svolgimento di attivita' di progettazione e                    
pianificazione con definizione in particolare della procedura di                
erogazione degli incentivi;                                                     
- approfondimento e consulenza anche a strutture esterne alla                   
Direzione generale Organizzazione in materia di riservatezza dei dati           
personali;                                                                      
- approfondimento e predisposizione di circolare informativa sulle              
prerogative dei collaboratori che espletano un mandato di                       
amministratore presso Enti locali in relazione all'emanazione della             
Legge 265/99;                                                                   
- predisposizione di modifiche procedurali e gestionali sulle                   
modalita' di utilizzo dei distacchi, aspettative e permessi                     
sindacali;                                                                      
- attivazione di una nuova procedura di contabilizzazione e                     
liquidazione delle rilevazioni campionarie rese per conto dell'ISTAT            
dai collaboratori della Direzione generale Agricoltura;                         
- definizione del trattamento di missione dei collaboratori                     
assegnatari di case di guardia.                                                 
Nell'ambito della gestione degli istituti giuridici l'area si e'                
caratterizzata oltre che per l'attivita' di assistenza,                         
predisposizione di circolari interpretative ed esplicative sulle                
modalita' di utilizzo dei vari istituti, dalle seguenti azioni:                 
- istruttoria sulle richieste di autorizzazione all'espletamento di             
incarichi o all'assunzione di cariche presso soggetti esterni;                  
- determinazione dei budgets per prestazioni di lavoro straordinario            
da assegnare alle strutture regionali, monitoraggio e controllo                 
sull'utilizzo degli stessi;                                                     
- monitoraggio dei permessi sindacali, istruttoria e predisposizione            
dei provvedimenti di concessione e revoca delle aspettative e dei               
distacchi sindacali.                                                            
Pensioni - Liquidazioni                                                         
Il settore pensioni ha assicurato le attivita' ordinarie di:                    
- gestione delle cessazioni del rapporto di lavoro;                             
- istruttorie sulle istanze di riscatto e ricongiunzione;                       
- chiusura e sistemazione delle posizioni pensionistiche;                       
- esame ed aggiornamento fascicoli con relativa sistematizzazione               
delle informazioni sulla banca dati;                                            
- consulenze a personale preposto al settore pensionistico degli Enti           
del sistema regionale (ARSTUD - ARNI);                                          
- controllo e gestione dei ruoli di pagamento per benefici                      
contrattuali e combattentistici;                                                
- rivalutazione delle pensioni integrative corrisposte ai sensi della           
L.R. 44/79 ed aggiornamento del casellario pensionistico INPS.                  
Il settore ha inoltre garantito la tempestiva determinazione del                
trattamento provvisorio di pensione e la relativa riliquidazione in             
ordine al riconoscimento dei benefici contrattuali ed all'emissione             
dei provvedimenti di riscatto o ricongiunzione per l'adeguamento                
della anzianita' contributiva.                                                  
Qualificante per il settore, in una prospettiva di miglioramento                
dell'efficienza e di snellimento dell'azione amministrativa, e' stata           
la convenzione perfezionata con l'INPDAP - sede provinciale di                  
Bologna, con la quale per tutto il corso dell'anno 1999 e' stata                
assicurata la presenza di un operatore del settore per n. 2 giornate            
mensili nell'obiettivo di consolidare e migliorare i rapporti di                
collaborazione, di produrre scambi di informazioni in termini di                
rapidita' ed efficacia nonche' di accompagnare e sostenere la                   
realizzazione del progetto "Pensione subito" attivato dall'Istituto             
previdenziale.                                                                  
Il settore ha altresi' curato, in previsione del trasferimento nei              
ruoli regionali del personale del Centro Operativo Ortofrutticolo, la           
ricostruzione dell'anzianita' dei dipendenti del medesimo.                      
Il medesimo settore, nell'ambito dell'attivita' ordinaria, ha                   
provveduto a:                                                                   
- istruire le domande per la corresponsione della indennita' di fine            
servizio con relativi aggiornamenti ed immissione delle informazioni            
nella banca dati;                                                               
- istruire le istanze di riscatto ai fini previdenziali;                        
- quantificare, liquidare e riliquidare le integrazioni regionali;              
- predisporre gli atti amministrativi per la determinazione della               
indennita' di fine servizio relativamente ad Enti soppressi;                    
- determinare le indennita' sostitutive per mancato preavviso;                  
- offrire consulenza ai dipendenti regionali sulla normativa di                 
settore.                                                                        
L'Istituto previdenziale - INPDAP - ha modificato le condizioni, in             
senso piu' favorevole, per la concessione di sovvenzioni con cessione           
del quinto dello stipendio ed ha introdotto la possibilita' di                  
accedere a piccoli prestiti annuali e biennali.                                 
Tali novita' di rilievo hanno comportato per i collaboratori del                
settore il loro apprendimento per approntare la circolare                       
illustrativa della nuova configurazione dell'istituto con relative              
istruzioni sulle modalita' di accesso, per fornire consulenza al                
personale regionale sulle ipotesi piu' favorevoli di ottenimento dei            
prestiti in argomento, per istruire e gestire anche con procedura               
informatica le richieste di sovvenzione e prestito.                             
Di rilievo infine, in previsione della complessita' ed innovativita'            
della modifica strutturale e normativa del trattamento spettante a              
seguito della cessazione del rapporto di lavoro, e' stato l'impegno             
per l'aggiornamento in senso evolutivo della costruzione legislativa            
del passaggio nel settore pubblico dalla indennita' premio di                   
servizio al trattamento di fine rapporto (TFR) di natura privatistica           
con il connesso avvio della previdenza complementare.                           
Valutazione e Sistemi incentivanti                                              
L'ambito di attivita' ordinaria della presente area attiene, da un              
lato, alla implementazione, monitoraggio e controllo del sistema di             
valutazione delle posizioni e prestazioni dirigenziali (affiancate              
dalla istruttoria e gestione dei relativi incarichi in sede di                  
conferimento e rinnovo), dall'altro lato, al sistema incentivante del           
personale non dirigenziale. La presente area si e' caratterizzata, in           
particolare, per le seguenti azioni:                                            
- regolamentazione della retribuzione di posizione per i dirigenti              
comandati dal comparto Sanita';                                                 
- definizione delle modalita' del flusso informativo sulla                      
retribuzione di posizione e di risultato spettante ai dirigenti in              
comando da altre amministrazioni del comparto Regioni-Enti locali;              
- avvio della procedura e della modalita' di determinazione ed                  
erogazione degli incentivi per la attivita' di progettazione e                  
pianificazione - istruttoria e messa in pagamento degli incentivi per           
i progetti e gli atti di pianificazione realizzati;                             
- istruttoria e messa in pagamento dei compensi spettanti per                   
attivita' svolte in condizioni particolarmente disagiate in                     
attuazione delle integrazioni apportate all'accordo con le                      
rappresentanze sindacali a fine anno 1998;                                      
- implementazione, con connessa predisposizione degli strumenti,                
accompagnamento e verifica sulla omogeneita' di applicazione del                
nuovo accordo decentrato stipulato nel luglio 1998 a titolo di                  
transitorieta' e sperimentalita' verso il nuovo contratto collettivo            
decentrato integrativo di lavoro.                                               
Nell'ambito delle attivita' di elaborazione si segnalano quelle                 
riferite alla quantificazione dei Fondi per la produttivita' ed il              
miglioramento dei servizi e delle altre voci rientranti nel salario             
accessorio in ordine al personale dei Centri di Formazione                      
professionale regionali trasferito ai Comuni e loro consorzi e in               
ordine al personale trasferito alle Aziende regionali per il diritto            
allo studio.                                                                    
Relativamente ai dipendenti del Centro Operativo Ortofrutticolo sono            
state elaborate tabelle comparative con i trattamenti stipendiali               
corrisposti ai medesimi, preordinate sia alla determinazione                    
dell'eventuale entita' ad essi dovuta a titolo di produttivita' per             
l'anno 1998 sia per la quantificazione del trattamento economico e              
dell'eventuale assegno a differenza spettante in previsione del loro            
trasferimento con decorrenza 1/1/2000.                                          
L'area e' stata coinvolta in due ambiti di rilievo:                             
- nella istruttoria per la individuazione dei compiti del Nucleo di             
supporto alla valutazione costituito con delibera di Giunta regionale           
che li ha ricondotti alla tipologia di assistenza/consulenza al                 
Comitato di Direzione per la verifica sulla congruita' e coerenza               
della metodologia in uso per la valutazione delle posizioni e                   
prestazioni dirigenziali, per la delineazione del sistema permanente            
di valutazione previsto dal Contratto sul nuovo ordinamento                     
professionale, per la definizione di criteri relativi alla                      
graduazione delle posizioni organizzative e all'apprezzamento delle             
prestazioni dei titolari delle medesime;                                        
- nello studio, congiuntamente al Nucleo e alla Direzione generale              
Organizzazione, e nella elaborazione delle proposte e della                     
documentazione utile da sottoporre al confronto con le rappresentanze           
sindacali per addivenire alla stipulazione del Contratto collettivo             
integrativo decentrato la cui preintesa e' stata sottoscritta nel               
mese di dicembre 1999.                                                          
A seguito dell'istituzione del Nucleo si e' provveduto a sottoporre             
al medesimo per la definizione della relativa classificazione l'esito           
della istruttoria sul contenuto delle funzioni e delle connesse                 
responsabilita' di posizioni dirigenziali di nuova istituzione o                
ridisegnate nel rispettivo sistema di competenze.                               
Sistema informativo delle risorse umane (SIRU)                                  
L'area, in quanto connotata da un rilevante carattere di                        
trasversalita', risponde alle esigenze e richieste provenienti dalle            
strutture interne ed esterne alla Direzione generale Organizzazione.            
Nella sfera delle attivita' ordinarie si ricomprendono la                       
manutenzione anche evolutiva, per l'applicazione di istituti nuovi o            
di modifiche, delle procedure informatizzate unitamente alla                    
assistenza all'utenza nella gestione delle stesse, l'estrazione ed              
elaborazione dei dati riguardanti tutte le tipologie contrattuali, la           
manutenzione della procedura di trasmissione dei dati relativi al               
personale per l'aggiornamento delle pagine Internet, la elaborazione            
del conto annuale (esercizio 1998) per l'inoltro al Ministero del               
Tesoro, il coordinamento per i corsi di formazione informatica ai               
collaboratori del Servizio.                                                     
La sfera delle attivita' straordinarie si e' articolata nelle                   
seguenti azioni:                                                                
- aggiornamento della banca dati con il nuovo inquadramento del                 
personale in ottemperanza al nuovo ordinamento professionale ed                 
adeguamento di tutte le procedure di gestione interessate dalla nuova           
classificazione del personale;                                                  
- aggiornamento del software presente sulle attrezzature in uso per             
prevenire malfunzionamenti in relazione al passaggio all'anno 2000;             
- gestione della acquisizione, per l'aggiornamento, della                       
strumentazione informatica del Servizio con relativa attivita' di               
assistenza per l'installazione e formazione del personale sull'uso di           
strumenti di office automation;                                                 
- gestione dell'immissione su Intranet di tutta la documentazione,              
oggetto di informazione di interesse del personale regionale;                   
- analisi informativa per predisporre la trasmissione periodica dei             
dati al controllo di gestione;                                                  
- realizzazione della pubblicazione "VIII Rapporto sul personale e              
l'organizzazione" con successivo inserimento su Internet;                       
- partecipazione al "Progetto Euro" e realizzazione delle attivita'             
conseguenti attinenti al personale;                                             
- estrazione, elaborazione e caricamento sul software predisposto dal           
Dipartimento della Funzione pubblica per l'inoltro al medesimo dei              
dati relativi a permessi, distacchi ed aspettative per motivi                   
sindacali dei dipendenti regionali.                                             
Attivita' trasversali al Servizio                                               
Nell'ambito del Servizio in ordine ad attivita' e tematiche di                  
rilevanza trasversale sono stati costituiti gruppi di lavoro per                
favorire un maggiore coordinamento ed attivare le opportune sinergie            
fra le aree e/o competenze e professionalita' necessarie alla                   
realizzazione di un progetto o di un prodotto.                                  
I gruppi attivati hanno lavorato sulle sottoarticolate tematiche:               
- raccordo e coordinamento per l'estrapolazione e la trasmissione               
all'INPDAP su software all'uopo predisposto delle informazioni utili            
al fine di consentire all'Istituto previdenziale di operare la                  
ricostruzione della posizione assicurativa e del montante                       
contributivo di ciascun dipendente regionale iscritto;                          
- approfondimento sulle nuove disposizioni in tema di semplificazione           
della documentazione amministrativa, con particolare riferimento alla           
normativa in materia di autodichiarazione; predisposizione di un                
manuale normativo di supporto agli operatori;                                   
- adeguamento della procedura informatica sul trattamento provvisorio           
di pensione e sulla chiusura previdenziale per l'inclusione nella               
quantificazione pensionistica di quanto corrisposto in dipendenza del           
rapporto di lavoro attraverso l'analisi delle voci di salario                   
accessorio e la verifica sulla corrispondenza con gli imponibili                
delle denunce annuali.                                                          
Il Servizio ha inoltre partecipato alla stesura di un testo di                  
riordino della legislazione regionale riguardante il rapporto di                
lavoro, dall'assunzione alla cessazione dello stesso, con particolare           
riferimento alla disciplina della dirigenza regionale, tenendo conto            
delle modifiche ed integrazioni apportate al DLgs 29/93 dal DLgs                
80/98.                                                                          
Esperienze innovative promosse nel corso del 1999                               
Il Servizio e' stato coinvolto nell'iniziativa promossa dal                     
Dipartimento della Funzione pubblica "Ripensare il lavoro pubblico"             
finalizzata ad accompagnare le Amministrazioni in un percorso volto a           
migliorare le competenze di direzione e di gestione del personale,              
valorizzando le esperienze positive realizzate, confrontando le                 
metodologie adottate, mettendo a punto modelli di riferimento.                  
Il Servizio ha contribuito alla realizzazione in collaborazione con             
l'Istituto per il Lavoro di un progetto di intervento                           
sull'organizzazione del lavoro con l'obiettivo di sviluppare e                  
sostenere il cambiamento organizzativo, tramite modalita'                       
partecipative, per la valorizzazione del ruolo, della                           
professionalita' e delle competenze delle lavoratrici e dei                     
lavoratori.                                                                     
Si segnala inoltre la partecipazione ai gruppi di lavoro attivati per           
l'analisi di fattibilita' di due progetti promossi con l' "Agenda per           
la modernizzazione": uno attinente alla ipotesi di decentramento alle           
Direzioni generali di funzioni ed attivita' in materia di personale;            
l'altro sulla analisi per l'implementazione di un sistema di                    
incentivazione correlato al raggiungimento di obiettivi di                      
miglioramento organizzativo.                                                    
E' stato svolto infine il coordinamento del gruppo costituito,                  
nell'ambito del "Progetto formazione-intervento per la costruzione di           
un sistema permanente di valutazione", per lo studio degli strumenti            
idonei all'attuazione della progressione economica orizzontale                  
all'interno delle categorie di inquadramento del personale.                     
Servizio Sviluppo organizzativo, Formazione e Mobilita'                         
L'attivita' svolta dal Servizio nel corso del 1999 e' illustrata                
articolandola per aree, con ulteriori suddivisioni per ambiti, ove              
necessario, come di seguito indicato:                                           
Gestione delle strutture organizzative e della dotazione organica               
A) Adeguamento delle risorse e delle strutture e supporto ai processi           
di decentramento e delega di funzioni amministrative secondo i                  
principi indicati dalla L.R. 3/99                                               
Il Servizio, in tale ambito, ha realizzato le seguenti attivita':               
- riduzione della dotazione organica dirigenziale;                              
- determinazione delle risorse e dei criteri di gestione per il                 
personale relativo alle Strutture speciali della Giunta regionale               
estendendo a queste strutture i principi della gestione per budget              
gia' applicati alle Direzioni generali;                                         
- in relazione al conferimento di funzioni agli Enti locali e alle              
CCIAA previsto dalla L.R. 3/99, e' stata curata l'attivita' di                  
istruttoria per l'individuazione e l'attuazione del trasferimento del           
personale regionale assegnato all'esercizio di dette funzioni ed e'             
stata avviata la concertazione con i sindacati, secondo il dettato              
del Contratto collettivo.                                                       
B) Attivita' di gestione ordinaria dei fattori organizzativi e dei              
fabbisogni di personale                                                         
Il Servizio ha curato la gestione amministrativa delle strutture                
organizzative a livello di ufficio e della dotazione organica                   
dell'Ente, anche in attuazione del dettato normativo; la gestione               
relativa alla banca dati e i reporting sulla dotazione organica e               
sulle strutture organizzative; la gestione dei budget delle risorse             
umane con aggiornamento dei criteri dei costi standard, rivalutazione           
dei budget assegnati alle Direzioni generali e del tetto di spesa               
complessivo.                                                                    
C) Attivita' straordinaria di applicazione di istituti dei Contratti            
collettivi nazionali di lavoro entrati in vigore nel corso del 1999             
In tale ambito:                                                                 
- si e' proceduto alla prima applicazione del nuovo ordinamento                 
professionale, riarticolando la dotazione organica secondo il nuovo             
sistema di classificazione e provvedendo a collocare il personale in            
servizio alla data di stipulazione del CCNL, nella categoria e alla             
posizione economica corrispondente alla ex qualifica professionale e            
al trattamento economico fondamentale in godimento;                             
- e' stata elaborata la proposta di criteri per la definizione di               
nuovi profili professionali funzionali alla struttura organizzativa             
della Regione Emilia-Romagna e per la descrizione delle posizioni               
organizzative secondo i principi generali previsti dal Contratto                
collettivo;                                                                     
- e' stata avviata l'istruttoria per l'avvio della progressione                 
orizzontale all'interno delle categorie di classificazione del                  
personale e per la progressione verticale per il passaggio alle                 
categorie superiori;                                                            
- e' stato ridefinito il tetto di spesa del personale a seguito degli           
incrementi tabellari previsti dal nuovo Contratto collettivo                    
nazionale di lavoro.                                                            
Reclutamento, riqualificazione e sviluppo professionale del personale           
per l'adeguamento delle risorse umane dell'Ente                                 
Procedure di reclutamento                                                       
Durante tutto il 1999 il Servizio e' stato occupato nella rilevazione           
e pianificazione dei fabbisogni professionali presso le singole                 
Direzioni generali al fine di consentire la puntuale assegnazione               
delle unita' provenienti dalle procedure concorsuali gia' concluse e            
di quelle gia' programmate e di prossimo svolgimento.                           
E' stato completato il programma 1999 dei concorsi previsto dalla               
L.R. 2/97 e dal Piano occupazionale 97/98, che ha coinvolto                     
complessivamente - nell'anno 1999 - 45 procedure concorsuali - tra              
concorsi pubblici e processi selettivi relativi alle ex VI, VII e               
VIII qualifiche funzionali -.                                                   
In esito alle procedure di cui sopra ed a quelle concluse nel 1998              
relativamente alla ex III, IV e V q.f., hanno fatto ingresso                    
nell'Ente dall'esterno o migliorato la propria posizione                        
professionale, complessivamente n. 484 unita' di personale.                     
La formazione per processi selettivi interni, relativi ai                       
corsi-concorso per l'accesso alle ex qualifiche VI e VII, ha                    
consentito di sensibilizzare alle tematiche base delle competenze di            
ruolo circa 1350 collaboratori che hanno partecipato alla fase                  
preselettiva; l'attivita' di corso-concorso vera e propria,                     
articolata su due moduli, uno disciplinare diversificato per profilo            
e uno di natura gestionale/organizzativa o di socializzazione                   
organizzativa, ha poi consentito di formare circa 550 collaboratori.            
Il Servizio ha poi assicurato la gestione ordinaria relativa alla               
mobilita' interna, ai comandi e ai trasferimenti da e verso altri               
Enti. In tale ambito sono state complessivamente movimentate n. 93              
unita' di personale in entrata (62 comandi e 43 trasferimenti di cui            
12 previo periodo di comando) e n. 36 unita' di personale in uscita             
(19 comandi e 21 trasferimenti di cui 2 previo periodo di comando).             
Fra i dati sopraesposti, si segnalano le acquisizioni effettuate in             
attuazione dell'intesa intervenuta tra la Regione Emilia-Romagna e              
l'Istituto Giovanni XXIII, relativamente ad unita' di personale                 
appartenente alla ex IV ed ex V q.f.. In particolare le acquisizioni            
di unita' appartenenti alla ex IV q.f. hanno permesso la conclusione            
del programmato turn-over dei lavoratori addetti alle portinerie,               
procedendo alle assegnazioni degli stessi presso altre strutture                
regionali.                                                                      
Inoltre si e' provveduto alla liquidazione dei compensi ai componenti           
delle commissioni esaminatrici dei processi selettivi interni e dei             
concorsi pubblici che si sono conclusi nel corso dell'anno, per un              
importo di Lit. 620.000.000.                                                    
Nell'ambito dell'attivita' ordinariamente svolta dal Servizio e'                
stata curata l'assunzione e la conferma delle 98 unita' di personale            
alle Strutture speciali della Giunta, di cui 28 con contratto ai                
sensi dell'art. 46 dello Statuto e 70 con attribuzione dell'assegno a           
differenza; sono state effettuate n. 197 assunzioni di personale a              
tempo determinato.                                                              
Per quanto attiene le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo            
pieno a tempo parziale e viceversa, il Servizio ha assicurato la                
gestione ordinaria dei processi; al 31/12/1999 sono 118 le unita' con           
tale rapporto di lavoro, dei quali n. 36 attivati nel corso del 1999.           
A) Azioni di formazione e aggiornamento del personale                           
Oltre agli interventi sopra indicati, nel corso del 1999 sono state             
affrontate necessita' strutturali, quali l'avvio del sistema di                 
decentramento della formazione settoriale tecnico-specialistica con             
l'ausilio dei Referenti di Direzione per formazione interna e                   
formazione informatica, e la sperimentazione concreta del sistema               
della docenza interna.                                                          
E' stata inoltre potenziata l'attivita' di formazione a supporto dei            
processi di riorganizzazione delle strutture, quali ad esempio il               
supporto formativo fornito alla riorganizzazione Servizio Turismo.              
Per quanto riguarda il personale che e' stato inserito nei ruoli                
dell'Ente a seguito di procedure concorsuali, e' stata elaborata ed             
avviata la prima fase del progetto formativo - rivolto alle strutture           
al cui interno sono inserite nuove unita' - volto a favorire                    
l'inserimento dei neo-assunti. La seconda fase, rivolta ai nuovi                
collaboratori, e' inclusa nel 2000.                                             
Si e' invece conclusa la seconda fase del medesimo progetto formativo           
specificatamente rivolto a n. 10 unita' appartenenti alla ex V q.f -            
assunte nel corso del 1998 ai sensi della Legge 482/68 -.                       
Per corrispondere all'esigenza di omogeneizzazione e valorizzazione             
del ruolo svolto dalle Segreterie di Direzione dell'Ente e'                     
proseguita la specifica formazione del personale addetto.                       
Le azioni di sviluppo di competenze strategiche si sono focalizzate             
soprattutto sull'area della dirigenza e direttiva. Per l'area                   
direttiva e' proseguita l'attivita' formativa - che ha coinvolto                
ulteriori 260 collaboratori nel 1999 - volta a promuovere una nuova             
cultura dell'organizzazione del lavoro, attraverso la                           
sensibilizzazione su metodologie relative al monitoraggio della                 
gestione, al lavoro per progetti e al lavoro di gruppo, il cui                  
completamento e' previsto per l'anno 2000.                                      
Per l'area della dirigenza si e' completato il percorso formativo               
relativo all'acquisizione di competenze manageriali: in particolare             
"Il ruolo dei dirigenti nelle logiche di valorizzazione delle risorse           
umane femminili e maschili", "Il project management", "Il                       
coordinamento di gruppi di lavoro", "La negoziazione" e si e' attuato           
il piano di formazione, informazione e divulgazione "Euro" in cui               
sono stati coinvolti tutti i dirigenti regionali.                               
Di particolare rilievo, poi, la prima parte di un percorso di                   
formazione-laboratorio rivolto a circa 100 dirigenti regionali sulle            
tematiche dello "sviluppo dell'organizzazione attraverso la                     
valorizzazione delle competenze delle persone", volto a favorire                
nella dirigenza regionale lo sviluppo diffuso di una cultura e di una           
competenza della valutazione e dei relativi processi ed alla                    
costruzione condivisa di un sistema di valutazione permanente dei               
collaboratori.                                                                  
Si e' poi sperimentato un innovativo percorso di                                
formazione-intervento rivolto a dirigenti senza responsabilita' di              
struttura sulla autovalutazione e valorizzazione delle competenze               
dirigenziali individuali, che si prefigura come una vera e propria              
azione di strumentazione counseling personalizzato.                             
Sempre a livello di prima sperimentazione sono stati formati circa 40           
collaboratori di ex VI e VII q.f. in materia di bilancio e                      
contabilita' regionale, utilizzando proficuamente la metodologia di             
formazione a distanza assistita.                                                
La programmazione di attivita' formative in area informatica ha                 
consentito di proseguire l'aggiornamento per diverse fasce di                   
professionalita' su strumenti standard (Windows e Office                        
professionale) e di incrementare la formazione su Internet e                    
strumenti di rete. Si e' sperimentata anche una formula formativa               
orientata alla funzione dirigenziale, con contenuti relativi ai                 
concetti e alle funzioni di base dei principali pacchetti e                     
introduzione alle funzionalita' di rete.                                        
Nell'ambito del trattamento dell'informazione cartografica e                    
georeferenziata si sono formati utenti delle Direzioni generali che             
per caratteristiche professionali devono visualizzare dati                      
georeferenziati e compiere analisi su dati territoriali tramite il              
software GIS Arc View. Utenti piu' specializzati sono stati                     
addestrati all'uso di ARC/INFO, piattaforma GIS per lo sviluppo di              
applicazioni in molteplici settori.                                             
Particolare rilievo ha rivestito il piano formativo "Euro" che ha               
consentito di supportare l'introduzione delle innovazioni richieste             
in materia. Il piano ha coinvolto tutta la struttura regionale. In              
particolare vanno ricordate le iniziative volte a formare gli                   
"Eurotutors", veri e propri formatori per tutti i colleghi,                     
unitamente agli interventi rivolti ai Referenti di Servizio al                  
personale della Direzione generale Risorse finanziarie e strumentali            
ed ai dirigenti.                                                                
E' stato inoltre prodotto un specifico corso interattivo di                     
autoformazione su supporto CD, distribuito a tutti i dipendenti.                
Sicurezza nell'ambiente di lavoro                                               
Nel corso del 1999 si e' particolarmente operato su alcuni filoni               
principali:                                                                     
1. approfondimento della valutazione dei rischi;                                
2. fornitura dispositivi di protezione individuale;                             
3. formazione/informazione;                                                     
4. supporto al medico competente per l'organizzazione della                     
sorveglianza sanitaria.                                                         
1. Approfondimento della valutazione dei rischi                                 
Questa attivita' e' stata realizzata in parte autonomamente, in parte           
tramite affiancamento di societa' di consulenza, ed ha comportato               
l'effettuazione di sopralluoghi di carattere generale, su                       
problematiche specifiche (di iniziativa o su segnalazione) e                    
misurazioni di parametri ambientali.                                            
In particolare tali valutazioni hanno riguardato il completamento               
delle rilevazioni delle postazioni con uso di videoterminale, la                
stamperia (rumore, microclima), l'UMA di Bologna, tre vivai, le                 
numerose case di guardia e magazzini idraulici di competenza degli              
SPDS di Bologna e Ravenna, lo SPA di Parma, il magazzino della                  
Protezione civile di Tresigallo (rumore, amianto, PCB), la torre di             
Via A. Moro n. 38 (microclima, valutazione rischio incendio e                   
procedura di evacuazione, principio di incendio del 16o piano), gli             
stabili di Viale Silvani n. 6 (autorimessa), Viale Silvani n. 4/3               
(vie ed uscite di emergenza, centrale termica, macchinario per                  
l'archiviazione del cartografico), Via dei Mille n. 21 (centrale                
termica), archivio di San Giorgio di Piano (prevenzione incendi).               
2. Fornitura dispositivi di protezione individuale                              
Si e' completata ed approfondita la rilevazione dei DPI da acquisire,           
al fine dotare il personale impegnato in attivita' considerate a                
rischio dei necessari dispositivi di sicurezza.                                 
3. Formazione ed informazione                                                   
Nell'anno 1999 si e' intensificata la formazione degli addetti della            
sicurezza - ulteriori 118 collaboratori sono stati formati quali                
addetti al pronto soccorso, 72 alla prevenzione incendi - 2 ulteriori           
interventi sono stati rivolti alle figure con responsabilita'                   
organizzative - 1 corso ha visto coinvolti 20 dirigenti, mentre                 
l'altro ha consentito di formare i referenti di Direzione (19                   
unita').                                                                        
Si e' effettuato il coordinamento dell'attivita' di                             
formazione-laboratorio sul DLgs 494/96 (sicurezza nei cantieri) che             
ha coinvolto gli SPDS.                                                          
Sono state concluse tutte le procedure previste per l'affidamento dei           
servizi di:                                                                     
- corsi di guida sicura per gli autisti del Consiglio e della Giunta            
e per i collaboratori degli SPDS;                                               
- produzione di un CD-ROM a sostegno della formazione degli addetti             
al videoterminale;                                                              
- fornitura di ulteriori corsi di primo livello e di approfondimento            
riguardanti il primo soccorso;                                                  
- diverse azioni formative (dirigenti, formatori, Ufficio Prevenzione           
e Protezione).                                                                  
4. Supporto al medico competente                                                
Si e' supportata l'attivita' del medico competente, che ha eseguito             
accertamenti sanitari per 185 collaboratori.                                    
Attivita' a supporto e in collaborazione con altre strutture ed Enti            
Nel corso del 1999 e' stato di particolare rilievo lo svolgimento di            
attivita' di consulenza e supporto a specifiche Direzioni e Aree                
soprattutto ai fini dell'attuazione e della successiva gestione delle           
deleghe previste dalle relative leggi regionali di settore e dalla              
L.R. n. 3/99 "Riforma del sistema regionale e locale":                          
- in materia di agricoltura, si e' conclusa l'attivita' di                      
negoziazione con le Provincie e con le organizzazioni sindacali per             
l'avvio della sperimentazione organizzativa ai fini dell'integrazione           
tra le strutture regionali e provinciali impegnate in materia di                
agricoltura in attuazione della L.R. 15/97;                                     
- sono stati ridefiniti i finanziamenti agli Enti locali destinatari            
di deleghe in materia di Turismo e Formazione professionale e alle              
Aziende regionali per il diritto allo studio universitario;                     
- e' stato fornito il necessario supporto all'avviamento della                  
Agenzia Emilia-Romagna Lavoro attraverso la partecipazione alla                 
definizione dei criteri organizzativi e la realizzazione della                  
procedura concorsuale per l'inserimento del personale amministrativo            
gia' in servizio con contratto a tempo determinato presso l'Agenzia             
regionale per l'impiego, cosi' come e' stato fornito il supporto                
all'acquisizione delle strutture e del personale del Centro operativo           
ortofrutticolo, in particolare tramite la realizzazione della                   
procedura di acquisizione di detto personale.                                   
Attivita' trasversali del Servizio, particolarmente rivolte alla                
partecipazione a processi di innovazione attivati nell'Ente                     
L'attivita' del Servizio e' stata focalizzata sulle analisi di                  
fattibilita' dei progetti della "Agenda per la modernizzazione", in             
particolare:                                                                    
- Progetto trasversale 1 - Definizione dei progetti di miglioramento            
organizzativo e tecnologico delle Direzioni generali.                           
- Progetto trasversale 3 - Decentramento funzioni di provveditorato             
alle Direzioni generali.                                                        
- Progetto trasversale 4 - Nuove leve flessibili a disposizione delle           
Direzioni generali per la gestione del personale regionale;                     
nell'attivita' di analisi e' stato preso in considerazione anche il             
processo di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a              
tempo parziale e viceversa; le fasi attuative avverranno a partire              
dal 2000.                                                                       
- Progetto trasversale 10 - Verifica e messa a punto dei sistemi di             
trasferimento alle imprese Progetto settoriale 19 - Rimodulazione               
organizzativa Assessorato alla Sanita'.                                         
Inoltre sono state realizzate attivita' dirette alla definizione dei            
seguenti progetti:                                                              
- Progetto speciale di supporto all'avvio della sperimentazione                 
organizzativa da parte dei Servizi provinciali Agricoltura, in                  
applicazione della L.R. 15/97; e' stata avviata inoltre la                      
progettazione per la costituzione ed il funzionamento                           
dell'Osservatorio qualita' sulla medesima sperimentazione.                      
- Progetto di telelavoro, completamento dei confronti con le                    
organizzazioni sindacali e sigla dell'accordo inserito nel contratto            
collettivo decentrato, partecipazione al gruppo di lavoro presso il             
Dipartimento della Funzione pubblica.                                           
- Progetto di ricerca-intervento "Organizzazione del lavoro e                   
variabile di genere", che si inserisce nelle attivita' di innovazione           
finalizzate al miglioramento dell'organizzazione del lavoro                     
regionale. Si tratta di una sperimentazione di sviluppo                         
organizzativo, incentrata sull'analisi dei processi lavorativi reali            
e non solo formali, con particolare attenzione alla cultura                     
dell'organizzazione, al clima organizzativo, alla motivazione del               
personale, anche in attuazione del piano di azioni positive                     
presentato dal Comitato aziendale pari opportunita'.                            
Nel corso del 1999 il Servizio e' stato anche impegnato                         
nell'attivazione di istituti previsti dal Contratto collettivo                  
nazionale 1999/2001 comparto Regioni e Autonomie locali. In tale                
ambito, il Servizio ha partecipato alla delegazione trattante per la            
stipulazione del Contratto decentrato integrativo della Regione                 
Emilia-Romagna realizzando attivita' istruttoria, progettuale e                 
gestionale per le parti contrattuali di competenza.                             
Il Servizio e' stato inoltre presente nei seguenti gruppi di lavoro             
interdirezione:                                                                 
- controllo di gestione;                                                        
- tavolo dei referenti per i sistemi informativi;                               
- attivita' internazionali della Regione Emilia-Romagna;                        
- partecipazione al gruppo di lavoro per la realizzazione di un                 
sistema di qualita' in base alla Norma ISO 9001 riguardante                     
l'Assessorato al Lavoro, Formazione, Scuola e Universita'.                      
Oltre alla attivita' di coordinamento generale della direzione, la              
Direzione generale direttamente si e' occupata delle seguenti aree              
tematiche:                                                                      
Area delle relazioni sindacali                                                  
E' stata assicurata la gestione delle relazioni sindacali, attraverso           
l'adempimento degli obblighi di informazione, e le attivita' di                 
concertazione e di contrattazione con i rappresentanti sindacali del            
comparto e dell'area della dirigenza.                                           
Il direttore generale, quale Presidente della delegazione trattante             
di parte pubblica, ha condotto la negoziazione per la stipulazione              
di:                                                                             
- un Accordo aziendale di relazioni sindacali, calibrato sulle                  
peculiarita' dell'Ente, nel rispetto dei vincoli della normativa                
nazionale (pre-intesa siglata nel dicembre 1999);                               
- un Contratto collettivo decentrato integrativo di lavoro, in                  
attuazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro 1998-2001 e             
del Contratto collettivo nazionale di lavoro sul nuovo ordinamento              
del personale (pre-intesa siglata nel dicembre 1999).                           
Inoltre la Direzione generale ha curato direttamente una attivita' di           
intensa concertazione con i rappresentanti sindacali del comparto,              
con i quali si e' raggiunto un accordo (dicembre 1999) in ordine a:             
- pianificazione delle posizioni organizzative nell'Ente Regione                
Emilia-Romagna;                                                                 
- orario di lavoro e servizio di mensa;                                         
- criteri generali per la gestione della mobilita' interna;                     
- attivazione di un fondo di solidarieta'.                                      
Nel corso dell'anno e' stato rilevante poi il coinvolgimento e                  
l'impegno del Direttore generale in seno al Comitato di settore del             
comparto Regioni-Enti locali, organismo con poteri di indirizzo nei             
confronti dell'ARAN nell'ambito della contrattazione collettiva.                
L'attivita' della Direzione a livello nazionale e' stata                        
considerevole anche sotto l'aspetto della partecipazione al                     
Coordinamento nazionale di raccordo tra le Regioni, struttura di                
confronto e dibattito per l'applicazione degli istituti contrattuali            
e legislativi interessanti il rapporto di lavoro dei dipendenti                 
regionali.                                                                      
La Direzione generale, poi, sempre nell'area delle relazioni                    
sindacali, ha assicurato, quale attivita' ordinaria:                            
- il calcolo del monte-ore dei permessi sindacali e il monitoraggio             
sugli stessi;                                                                   
- la gestione dell'archivio dei dirigenti sindacali;                            
- il controllo sulla corretta applicazione dei diritti sindacali e              
gli adempimenti connessi (in particolare in occasione di scioperi,              
assemblee ecc.);                                                                
- la consulenza in materia di relazioni sindacali agli enti                     
dipendenti.                                                                     
In particolare, sotto questo ultimo riguardo, nel corso del 1999 la             
Direzione generale ha attivato un piu' stretto rapporto con gli enti            
dipendenti della Regione Emilia-Romagna, al fine di omogeneizzare le            
politiche di gestione del personale, e ha promosso la costituzione di           
un "Organismo di coordinamento tra la Regione, l'Azienda regionale di           
navigazione interna e i Consorzi Fitosanitari di Modena, Reggio                 
Emilia, Parma e Piacenza".                                                      
Tale organismo si riunisce periodicamente per confrontarsi sugli                
istituti contrattuali ed e' presieduto dal Direttore generale                   
all'Organizzazione.                                                             
Contenzioso del personale                                                       
La Direzione generale ha curato la gestione delle procedure di                  
conciliazione attivate dal personale.                                           
Tali procedure in parte sono state promosse in sede sindacale, in               
attuazione del "Protocollo di intesa per una procedura di                       
conciliazione in sede sindacale delle controversie individuali e                
collettive di lavoro", siglato nel luglio 1996: in tale ambito la               
Direzione generale ha costituito le relative Commissioni di                     
conciliazione, provvedendo a coadiuvarle.                                       
Altre procedure di conciliazione sono state attivate dai dipendenti             
in sede amministrativa, quale fase obbligatoria prima di adire                  
l'Autorita' giudiziaria, ai sensi degli artt. 69 e 69 bis del DLgs              
29/93: la Direzione generale ha curato la redazione delle prescritte            
osservazioni per l'Ufficio provinciale del lavoro e ha provveduto a             
predisporre tutti gli atti necessari per addivenire al tentativo di             
conciliazione, intervenendo con un proprio funzionario nei Collegi di           
conciliazione.                                                                  
La struttura della Direzione ha inoltre provveduto, coordinandosi con           
l'Ufficio legale della Direzione generale agli Affari istituzionali e           
legislativi, a curare l'istruttoria relativa ai ricorsi presentati,             
in materia di stato giuridico e trattamento economico, dal personale            
regionale davanti all'Autorita' giudiziaria, supportando i legali               
dell'Ente.                                                                      
La struttura della Direzione generale ha inoltre curato anche nel               
corso dell'anno 1999, le seguenti attivita':                                    
- assistenza alla dirigenza regionale in ordine alle responsabilita'            
disciplinari del personale;                                                     
- cura diretta di procedimenti disciplinari per le fasi di propria              
competenza;                                                                     
- verifiche e adempimenti in ordine ad altre responsabilita' dei                
dipendenti regionali (penali, amministrative ecc.).                             
Attivita' legate a processi di innovazione dell'Ente                            
La Direzione generale ha partecipato alla fase di coordinamento                 
generale e di elaborazione dei seguenti progetti dell'Agenda per la             
modernizzazione:                                                                
- Progetto trasversale n. 1 "Definizione dei progetti di                        
miglioramento organizzativo e tecnologico delle Direzioni generali",            
in collaborazione con la Direzione generale Sistemi informativi e               
Telematica.                                                                     
- Progetto trasversale n. 4 "Decentramento di funzioni di gestione              
operativa del personale alle Direzioni generali".                               
- Progetto trasversale n. 9 "Verifica e messa a punto dei sistemi di            
programmazione negoziata", in collaborazione con le Direzioni                   
generali Programmazione e Pianificazione urbanistica e Affari                   
istituzionali e legislativi.                                                    
- Progetto trasversale n. 10 "Verifica e messa a punto dei sistemi di           
trasferimento di incentivi alle imprese", in collaborazione con le              
Direzioni generali Cultura e Turismo, Attivita' produttive e                    
Agricoltura.                                                                    
- Progetto Settoriale n. 2 "Semplificazione e integrazione delle                
procedure di pagamento degli aiuti comunitari alle imprese agricole:            
progettazione e avvio dell'organismo pagatore regionale", in                    
collaborazione con le Direzioni generali Agricoltura e Affari                   
istituzionali e legislativi.                                                    
- Progetto settoriale n. 19 "Rimodulazione organizzativa                        
dell'Assessorato Sanita'", in collaborazione con la Direzione                   
generale Sanita'.                                                               
Inoltre, assieme alla Direzione generale Affari Istituzionali, la               
direzione ha attivato la fase preliminare all'implementazione                   
dell'Osservatorio sulla riforma amministrativa, sulle strutture                 
organizzative e sulle politiche del personale, previsto dall'art. 9             
della L.R. 3/99.                                                                
RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI                                               
Al fine di ridurre i tempi di pagamento delle fatture emesse dai                
fornitori delle Aziende sanitarie ed ospedaliere e' stata                       
perfezionata un'operazione complessa in favore delle Aziende stesse.            
L'obiettivo e' quello di regolarizzare i pagamenti relativi alle                
fatture scadute al 31/12/1998 e mantenere per il futuro i pagamenti a           
180 giorni. Trattasi in effetti di una operazione di sconto fatture a           
costo limitato per i fornitori che prevede l'accollo degli interessi            
da parte della Regione al tasso prefissato dell'"Euribor sei mesi",             
+0,40.                                                                          
Le fatture scadute a tutto il 1998 ammontano a 1.700 miliardi.                  
La durata dell'operazione e' stata stimata in tre anni e quindi nel             
2002, con l'attivazione dei finanziamenti previsti dallo Stato sui              
disavanzi sanitari, i pagamenti saranno quantomeno a regime nel                 
limite dei 180 giorni.                                                          
A fronte del recupero della capacita' contrattuale, favorito dalla              
definizione dei tempi certi per il pagamento, e' stato configurato un           
accordo con le Aziende sanitarie al fine di favorire la revisione dei           
contratti pluriennali in essere, la risoluzione dei contenziosi e la            
definizione dei relativi interessi di mora, nonche' con l'obiettivo             
di una riduzione dei costi per beni e servizi nell'arco del triennio.           
L'obiettivo dei minori costi, logicamente perseguito attraverso un              
attento controllo dei prezzi applicati alle forniture, consentira' di           
effettuare l'operazione finanziaria senza oneri considerevoli per il            
sistema Regione.                                                                
Alla fine del 1999 e' stata esperita una gara a trattativa privata,             
previa pubblicazione di bando, per l'affidamento del Servizio di                
Tesoreria regionale per il periodo 1/1/2000 - 31/12/2003.                       
La gara e' stata aggiudicata al raggruppamento d'impresa Rolo Banca             
1473 SpA (capofila), Banca Popolare per l'Emilia-Romagna e Banca                
Popolare di Verona-Banco San Geminiano e San Prospero.                          
La gara e' stata impostata puntando, oltre che sui normali parametri            
che regolano la tesoreria (tassi attivi e passivi, valute ecc.) anche           
sulla fornitura di un'ampia gamma di servizi.                                   
Questa impostazione ha permesso di ottenere un servizio di tesoreria            
assolutamente gratuito (non vengono piu' pagati neppure gli oneri               
forfetari per rimborso spese postali, telegrafiche e fiscali) nonche'           
di avere a disposizione:                                                        
- servizio gratuito di gestione delle entrate per incasso tasse                 
automobilistiche con apposite procedure, nonche' servizio di                    
supporto, consulenza ed assistenza per operazioni di riscossione                
tasse in merito alla nuova fiscalita' regionale;                                
- plafond, nel quadriennio, fino a cinquemila miliardi per la                   
concessione di finanziamenti a tassi agevolati;                                 
- svolgimento di pratiche di istruttoria per l'accesso a contributi             
regionali, nonche' l'erogazione degli stessi;                                   
- organizzazione di sportelli informativi presso tutti i tesorieri;             
- messa a disposizione di servizi informatici e telematici;                     
- prodotti dedicati per leasing e factoring;                                    
- convenzione per i dipendenti regionali (condizioni di conto                   
corrente, gestioni patrimoniali, assistenza previdenziale e                     
assicurativa, ecc.);                                                            
- consulenza personalizzata sull'Euro;                                          
- servizi di consulenza e brokeraggio assicurativo;                             
- ogni tipo di consulenza su operazioni finanziarie ordinarie e                 
straordinarie.                                                                  
Servizio Patrimonio e Provveditorato                                            
Nel corso del 1999 sono stati presentati alla Giunta due progetti di            
legge relativi alla "Disciplina dei beni regionali" e alle                      
"Disposizioni in materia di forniture e servizi".                               
I progetti di legge approvati dalla Giunta, trasmessi al Consiglio              
per la successiva discussione in aula e la definitiva approvazione,             
sono stati ispirati dalla necessita' di garantire la trasparenza                
nell'azione amministrativa sia nella gestione degli immobili che                
nell'affidamento dei servizi e delle forniture di beni, di assicurare           
efficacia, efficienza ed economicita' della gestione nonche' per                
superare incertezze legislative e armonizzare in un contesto unitario           
la disciplina delle procedure con le nuove normative nazionali ed               
europee.                                                                        
Conseguentemente agli obiettivi fissati negli anni precedenti dalla             
Giunta, e' stato approvato il progetto definitivo per la                        
realizzazione della terza torre e indetto l'appalto ai sensi della              
Legge 109/94.                                                                   
Nel 2000 e' stato inaugurato il cantiere. I lavori dureranno 1400               
giorni. L'opera costera' alla Regione Emilia-Romagna 100.000.000.000            
e sara' finanziata con somme ricavate tramite l'alienazione del                 
patrimonio non strategico.                                                      
Al fine di realizzare i lavori di risanamento e di adeguamento                  
funzionale degli uffici di Via A. Moro n. 30, sara' necessario                  
trasferire tutti i collaboratori in altri uffici, per cui nel corso             
dell'anno e' stata aperta una nuova sede in Via A. Moro n. 64. Si e'            
proceduto all'adeguamento funzionale della sede e al trasferimento              
nei locali della Direzione generale Cultura e Turismo.                          
Intensa e' stata l'attivita' di progettazione e di esecuzione lavori            
per riqualificare gli uffici regionali ed adeguarli alla normativa              
sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.                                           
Per tutti si ricordano gli interventi di ristrutturazione dell'SPDS             
di Parma, gli uffici di Via A. Moro n. 38, Via dei Mille n. 21, con             
la realizzazione di una bouvette, SPDS di Rimini e la sede del CFS di           
Reggio Emilia.                                                                  
La dismissione del patrimonio non strategico ha mantenuto un trend              
positivo. L'introito che nel 1995 era di 300.000.000 annui si e'                
elevato in un introito medio di 3.000.000.000, nel 1999 sono stati              
alienati beni non strategici per 13.000.000.000.                                
Grande rilevanza ha inoltre avuto nell'attivita' del Servizio                   
l'attuazione del nuovo modello operativo per la gestione                        
dell'attivita' di provveditorato con la realizzazione del manuale               
delle procedure.                                                                
Affermato il principio della delibera di programma che e' la base               
dell'acquisizione di beni e servizi, sono stati ridisegnati i                   
processi d'acquisto, sono state identificate le principali criticita'           
che portano ad allungare i tempi delle procedure eliminando i                   
processi ridondanti e migliorando l'efficienza decentrando funzioni             
non strategiche per l'attivita' del Servizio.                                   
Il Servizio Provveditorato e' stato individuato come settore                    
prioritario per la sperimentazione della "Agenda della                          
modernizzazione".                                                               
Individuando un nuovo ruolo del Provveditorato, come centro di                  
competenza per la gestione di tutti i tipi di gara, si e' rilevata la           
necessita' di rendere piu' coerente il processo d'acquisto con le               
responsabilita' attribuite a ciascun dirigente. Da cio' e' derivata             
la scelta di sperimentare su tre Direzioni Generali la                          
predisposizione della delibera di programma di settore e la gestione            
diretta degli acquisti con affidamento diretto.                                 
Nell'arco del 1999 sono state indette otto gare soprasoglia                     
riguardanti prevalentemente l'assegnazione di strumenti informatici.            
Infine e' continuata l'attivita' contrattualistica nei confronti                
delle societa' di telecomunicazione. Approfittando della                        
liberalizzazione del mercato, si e' affiancato per la telefonia fissa           
al contratto con la societa' Infostrada, un contratto "magnum", con             
la Telecom. Nel secondo caso gli sconti sulle tariffe telefoniche si            
aggirano sul 35%.                                                               
Per la telefonia mobile e' stata creata una rete aziendale mobile               
sfruttando le tariffe agevolate sia della Tim che di Omnitel e                  
sfruttando il centralino della Regione in modo tale da trasformare da           
fisso-mobile a mobile-mobile riducendo ulteriormente le tariffe piu'            
elevate.                                                                        
SANITA'                                                                         
Nel corso del 1999 hanno inciso, sul sistema sanitario, importanti              
provvedimenti, nazionali e regionali:                                           
- DPR 23/7/1998 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10/12/1998              
con il quale e' stato approvato il Piano sanitario nazionale per il             
triennio 1998-2000.                                                             
- Legge n. 133 del 13/5/1999, che all'art. 10 ha conferito al Governo           
delega ad emanare provvedimenti legislativi per l'abolizione dei                
trasferimenti erariali destinati al finanziamento della spesa                   
sanitaria prevedendone la sostituzione con aumenti delle aliquote di            
partecipazione all'addizionale IRPEF, accisa della benzina ed IVA,              
all'interno del piu' vasto provvedimento di attuazione del                      
federalismo fiscale.                                                            
- DLgs n. 229 del 19/6/1999 che detta norme per la razionalizzazione            
del Servizio sanitario nazionale.                                               
- DLgs n. 517 del 21/12/1999 che disciplina il rapporto tra Servizio            
sanitario nazionale ed Universita'.                                             
- L.R. n. 3 del 21/4/1999 di riforma del sistema regionale e locale.            
- Deliberazione del Consiglio regionale n. 1935 del 22/9/1999 di                
approvazione del Piano sanitario regionale 1999-2001.                           
- Al fine di tradurre le indicazioni emergenti dal Piano sanitario              
regionale in termini di governo regionale del processo, con                     
determinazione della Direzione generale Sanita' n. 3419 del 4/5/1999            
sono stati costituiti i seguenti gruppi di lavoro per                           
l'approfondimento di tematiche specifiche in tema di assistenza                 
distrettuale, assistenza ospedaliera, dipartimento di prevenzione:              
configurazione organizzativa, sistema di governance e sistema di                
relazioni; piani per la salute: definizione operativa del contenuto,            
modalita' di elaborazione e di coinvolgimento dei soggetti nella                
elaborazione dei piani come sede e strumento per il processo di                 
programmazione negoziata; governo aziendale e governo                           
economico-finanziario.                                                          
- Deliberazione della Giunta regionale n. 2273 del 30/11/1999 di                
approvazione del progetto di legge di modifica della L.R. 19/94 e               
della L.R. 50/94, in adeguamento del DLgs 229/99 (L.R. n. 11 del                
25/2/2000).                                                                     
La Legge n. 448 del 23/12/1998 (Finanziaria) poi, in particolare,               
all'art. 28 e nell'ambito del piu' generale "patto di stabilita'                
interno" ha previsto misure di monitoraggio dei flussi finanziari del           
Servizio sanitario e ha definito il percorso sia per la                         
quantificazione dei disavanzi relativi agli esercizi 1997 e                     
precedenti, sia per la valutazione della sottostima dei fabbisogni              
per il 1998 e il 1999, anche al fine di pattuire le quote di                    
rispettiva competenza, dello Stato e delle Regioni, in merito alla              
copertura degli squilibri finanziari accertati.                                 
Per quanto riguarda i flussi finanziari, il monitoraggio dei dati al            
31/12/1999 ha evidenziato un contenimento del tasso di crescita del             
disavanzo finanziario del Servizio sanitario regionale all'interno              
dei vincoli fissati.                                                            
Sulla base delle certificazioni prodotte dalle Regioni al Ministero             
della Sanita' nel febbraio 1999, e' stata concordata, in sede di                
Conferenza Stato-Regioni, sia l'entita' dei disavanzi e/o sottostime            
che la misura del concorso dello Stato alla loro copertura. L'accordo           
fa prevedere una situazione al 31/12/1999 in sostanziale equilibrio             
per la nostra Regione, anche se, ad oggi, non e' stato ancora                   
sottoscritto il previsto "patto" tra il Governo e le singole Regioni            
per la definizione delle concrete definitive assegnazioni.                      
Le risorse finanziarie messe a disposizione del Servizio sanitario              
regionale per il 1999, con provvedimento CIPE del 6 agosto 1999, a              
valere sul riparto complessivo effettuato di Lire 104.462,038                   
miliardi, ammontano a 7.915,791 miliardi, di cui 412,939 miliardi               
sono rappresentati dalle entrate dirette e 325,922 miliardi                     
dall'acconto sul saldo attivo di mobilita' interregionale.                      
Rispetto alle disponibilita' complessive di 108.470,090 e' stato                
operato un accantonamento di Lire 3.451,473 miliardi, di cui                    
1.614,654 miliardi (pari all'1,5%) per l'art. 28 della Legge 448/98             
("patto di stabilita'"), 1.199,5 per "programmi di piano" e la                  
restante parte per spesa vincolata.                                             
Nel corso dell'anno, si sono verificati aumenti di spesa legati ad              
eventi non adeguatamente quantificati in sede di definizione del                
fabbisogno finanziario che hanno indotto, con l'assestamento al                 
Bilancio dello Stato del 1999, ad apportare una variazione in aumento           
del Fondo sanitario nazionale per ulteriori 4950 miliardi, di cui               
392,034 a favore della Regione Emilia-Romagna, assegnati con                    
provvedimento del CIPE del 15 febbraio 2000.                                    
Le risorse a disposizione del Servizio sanitario regionale sono state           
quindi ridefinite in 7.810,106 miliardi, di cui:                                
- 7.568,964 miliardi di assegnazione CIPE (al netto della mobilita'             
interregionale e delle entrate proprie);                                        
- 241,142 miliardi quale quota parte delle assegnazioni per spesa               
vincolata, obiettivi di piano e patto di stabilita' riferiti al                 
citato accantonamento di 3.451,473 miliardi.                                    
Il risultato dell'esercizio 1999, quale emerge dal consolidato                  
regionale dei dati di "pre-consuntivo" forniti dalle aziende,                   
comprensivi della suddetta integrazione di FSN che ha consentito di             
fronteggiare le maggiori spese verificatesi rispetto a quanto                   
previsto in sede di finanziamento annuale alle aziende, si conferma             
in linea con le previsioni di inizio d'anno. Considerazioni piu'                
puntuali saranno possibili soltanto previa acquisizione dei bilanci             
d'esercizio, approvati dalle aziende entro il termine di legge del 30           
aprile e da trasmettere al controllo della Giunta regionale entro il            
termine richiesto del 30 giugno successivo.                                     
Nel corso dell'anno, alle aziende sanitarie della regione sono stati            
ripartiti:                                                                      
- Lire 7.493 miliardi per il 1999, di cui 325,922 a titolo di acconto           
per il saldo attivo di mobilita' interregionale;                                
- Lire 233,120 miliardi, a saldo della mobilita' interregionale per             
gli anni 1996 e 1997;                                                           
- Lire 89,521 miliardi, per assegnazione quota-parte degli                      
accantonamenti per obiettivi di piano del FSN 1998;                             
- Lire 741,894 miliardi a parziale ripiano dei disavanzi degli                  
esercizi 1995-96 e 97 ai sensi della Legge n. 39 del 26 febbraio 1999           
e n. 498 del 22 dicembre 1999;                                                  
- Lire 43,677 miliardi per il ripiano dei disavanzi degli esercizi              
1994 e precedenti;                                                              
- 400 miliardi rinvenienti dal mutuo assunto dalla Regione ai sensi             
dell'art. 2 della Legge 11 febbraio 1997,  n.21, a parziale ripiano             
dei disavanzi 1995-1996-1997.                                                   
Sono state inoltre assegnate dalla Regione alle aziende, a valere su            
accantonamenti di FSN di esercizi pregressi, di spesa vincolata per             
AIDS, attivazione nuovi consultori, assistenza agli stranieri,                  
programmi speciali, ulteriori risorse per 27,485 miliardi.                      
Con deliberazione n. 1495 del 30 luglio 1999, la Giunta regionale ha            
approvato il Piano delle azioni per l'anno 1999 delle Aziende                   
sanitarie, a completamento e rafforzamento del processo di                      
complessivo riassetto in cui, da anni, e' impegnato il sistema dei              
servizi sanitari, processo che ha riguardato diversi ambiti:                    
caratteristiche quantitative e qualitative della struttura                      
dell'offerta, modalita' organizzative, criteri di riparto del FSR.              
I risultati positivi ottenuti sul versante della produzione e del               
consumo sono avvalorati dai risultati che le azioni intraprese hanno            
determinato sulla capacita' di controllo della dinamica                         
economico-finanziaria, come si puo' evincere dal confronto degli                
incrementi annui registrati dalla Regione Emilia-Romagna con gli                
incrementi medi nazionali:                                                      
  1997/1996  1998/1997  1999/1998                                               
RER  +2,49%  +2,3%   +4,5%                                                      
Italia  +8,44%  +3,49%  +5,08%                                                  
(fonte: elaborazione su dati del Ministero della Sanita')                       
Le azioni relative al 1999 hanno coinvolto le singole aree di                   
intervento secondo le schede sintetiche che di seguito si riportano.            
Assistenza distrettuale                                                         
Sono stati attivati importanti interventi di sviluppo dell'assistenza           
primaria come anticipatori della piu' complessiva revisione                     
organizzativa delineata dal PSR 1999-2001. Rientrano in tale ambito:            
1. la valorizzazione del ruolo del MMG, prevalentemente orientata al            
miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva e della presa in                 
carico dei pazienti in assistenza domiciliare integrata (livelli di             
spesa programmati e associazionismo medico);                                    
2. lo sviluppo e la riorganizzazione dell'assistenza domiciliare,               
anche come strumento per facilitare ed assecondare il processo di               
deospedalizzazione;                                                             
3. la riorganizzazione dell'assistenza specialistica ambulatoriale              
finalizzata alla riduzione delle liste di attesa e alla definizione             
di priorita' nell'ambito della produzione verso quelle prestazioni a            
maggior contenuto diagnostico terapeutico;                                      
4. il potenziamento delle strutture residenziali e semi residenziali            
rivolte alla popolazione anziana.                                               
Sul versante dell'assistenza distrettuale i dati piu' significativi             
riguardano:                                                                     
1. un incremento dei posti letto in strutture residenziali di oltre             
2217 unita', registrando rispetto al 1996 un aumento di circa il 20%            
e raggiungendo una dotazione pari a 3,3 posti letto per cento ultra             
settantacinquenni. I posti realizzati in centri diurni sono oltre               
1765, triplicando la dotazione del 1996, raggiungendo un tasso dello            
0,45% degli ultra settantacinquenni;                                            
2. nell'anno 1999 sono stati assistiti a domicilio in ADI circa                 
15.400 persone con un aumento rispetto al 1998 di oltre il 40%. Nello           
specifico, l'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) per gli anziani             
ha registrato un aumento di oltre 4300 persone assistite rispetto al            
1996 (+74%). I pazienti oncologici assistiti a domicilio sono stati             
5868, registrando un incremento rispetto al 1996 dell'82% circa. E'             
stata assicurata un'assistenza domiciliare al 42% dei deceduti per              
tumore.  La farmaceutica registra un aumento dei costi dovuto sia               
all'aumento dei consumi per effetto di nuovi farmaci disponibili, sia           
per effetto dei maggiori prezzi. La nostra Regione conserva comunque            
un livello di spesa pro-capite inferiore a quello medio nazionale               
(-10,8%). Nel 1999 la spesa farmaceutica ammonta a 926,394 miliardi.            
Ha registrato dal 1997 al 1999 un aumento di 159 miliardi, pari a +             
21%.                                                                            
3. Il monitoraggio trimestrale dei tempi di attesa delle prestazioni            
specialistiche ambulatoriali nel 1999 ha evidenziato un miglioramento           
generale dei tempi di attesa per le 10 prestazioni maggiormente                 
critiche a livello aziendale. Sono stati inoltre elaborati indicatori           
di performance che misurano l'impegno aziendale sia dal punto di                
vista organizzativo che dal punto di vista di adeguamento                       
dell'offerta.                                                                   
E' stato attivato da parte dell'Agenzia sanitaria in collaborazione             
con l'Assessorato il flusso informativo delle prestazioni                       
ambulatoriali erogate dagli ambulatori pubblici e privati                       
accreditati.                                                                    
Assistenza ospedaliera                                                          
Gli interventi piu' significativi riguardano:                                   
- attuazione delle previsioni contenute nei Piani attuativi locali              
approvati dal Consiglio regionale e nelle deliberazioni di Giunta               
regionale n. 2272 del 17 settembre 1996 (Linee guida per la                     
rimodulazione della rete ospedaliera della regione Emilia-Romagna),             
n. 2273 del 17 settembre 1996 (Linee guida per il corretto                      
funzionamento e potenziamento dei posti letto di assistenza a ciclo             
diurno - day hospital), n. 1454 del 28 luglio 1997 (Istituzione dei             
Dipartimenti ospedalieri nelle Aziende sanitarie della regione                  
Emilia-Romagna) e n. 1455 del 28 luglio 1997 (Direttiva per i criteri           
di organizzazione e finanziamento della funzione di lungodegenza post           
acuzie e riabilitazione estensiva nell'ambito della rimodulazione               
dell'assistenza ospedaliera nelle Aziende sanitarie della regione               
Emilia-Romagna); tali interventi sono diretti a completare il                   
processo di ridefinizione e rimodulazione della rete ospedaliera gia'           
avviato (ridefinizione del ruolo dell'ospedale e della dotazione                
complessiva dei posti letto, razionalizzazione delle prestazioni di             
assistenza ospedaliera secondo modelli piu' consoni alla tipologia              
della domanda e secondo criteri di efficienza, efficacia - maggiore             
rispondenza ai bisogni dei cittadini e razionalizzazione della                  
spesa);                                                                         
- definizione dell'accordo generale fra la Regione Emilia-Romagna e             
le Associazioni della spedalita' privata AIOP e ARIS per gli anni               
1999 e 2000 (delibera di Giunta regionale n. 1384 del 26 luglio 1999)           
e definizione dell'accordo contratto integrativo fra la Regione                 
Emilia-Romagna e le case di cura private per la fornitura di                    
prestazioni di alta specialita' (delibera di Giunta regionale n. 2439           
del 14 dicembre 1999). Gli accordi con la spedalita' privata sono               
finalizzati a proseguire l'intensa collaborazione con la spedalita'             
privata, collaborazione gia' attivata negli anni precedenti, allo               
scopo di collocare proficuamente all'interno della rete assistenziale           
integrata il circuito degli ospedali privati provvisoriamente                   
accreditati nella regione;                                                      
- attuazione della Legge 91/99 in materia di disposizioni per il                
trapianto di organi e tessuti, attraverso l'istituzione del Centro              
regionale di riferimento trapianti (deliberazione di Giunta regionale           
n. 2286 del 7 dicembre 1999), la nomina del Comitato regionale                  
trapianti (deliberazione n. 2285 del 7 dicembre 1999) e la nomina dei           
coordinatori locali alle donazioni e prelievi di organi e tessuti               
(deliberazione di Giunta regionale n. 2284 del 7 dicembre 1999). La             
necessita' di potenziare, razionalizzare e coordinare le attivita' di           
prelievo e trapianto di organi e tessuti deriva dalla considerazione            
che il trapianto di organi e tessuti rappresenta una attivita'                  
sanitaria ad alta valenza sociale, il cui potenziamento, in termini             
numerici e di qualita' dei risultati, e' in grado di garantire ad un            
sempre piu' elevato numero di persone affette da gravi insufficienze            
d'organo, e alle loro famiglie, una migliore qualita' di vita, oltre            
che piu' contenuti costi economici e sociali per i singoli e la                 
collettivita'. Sul tema della donazione e del trapianto, inoltre, si            
intrecciano problematiche di ordine etico, culturale, giuridico,                
tecnico-scientifico e organizzativo di grande complessita' e                    
interconnesse fra di loro, per cui si e' ritenuto necessario                    
individuare regole ed indirizzi, all'interno del quadro di                      
riferimento nazionale e regionale, per conferire maggiore sviluppo ed           
organicita' agli interventi in tale settore.                                    
Prevenzione collettiva                                                          
Gli interventi piu' significativi hanno riguardato le seguenti aree             
di attivita':                                                                   
Definizione dei programmi relativi alle azioni previste dal PSR                 
1999-2001, con particolare riferimento alla riorganizzazione dei                
Dipartimenti di Sanita' pubblica, alla riduzione degli infortuni sul            
lavoro, ai piani per la salute prioritari a livello regionale, alle             
neoplasie, all'assistenza nella fase finale della vita, alle                    
infezioni ospedaliere. Da tali lavori e' scaturito il programma                 
riguardante la rete delle cure palliative, teso ad integrare le                 
azioni gia' avviate per migliorare e umanizzare l'assistenza ai                 
malati nella fase terminale della vita, garantendo la continuita'               
assistenziale.                                                                  
Coordinamento e direzione degli interventi della pubblica                       
Amministrazione in materia di applicazione della Legge 626/94 sulla             
sicurezza e igiene del lavoro ed emanazione di disposizioni                     
applicative nel merito.                                                         
Interventi per migliorare l'igiene e la sicurezza nelle strutture               
sanitarie e coordinamento sulle verifiche periodiche sugli impianti e           
apparecchiature.                                                                
Sorveglianza, prevenzione e assistenza delle malattie trasmissibili,            
con particolare riguardo all'AIDS, alla tubercolosi e alla promozione           
degli interventi vaccinali.                                                     
Prevenzione e cura delle malattie oncologiche, con la partecipazione            
alle iniziative di promozione per la prevenzione del tabagismo e la             
continuazione dell'attivita' di sostegno al programma regionale per             
la realizzazione degli screening per la prevenzione dei tumori del              
collo dell'utero e della mammella che coinvolgono oltre 1.250.000               
donne.                                                                          
Prosecuzione e completamento del programma di monitoraggio                      
dell'Osservatorio sulla realizzazione della TAV e degli interventi              
per minimizzare i rischi per i lavoratori.                                      
Tutela della salute negli ambienti di vita e dell'abitato                       
predisponendo indirizzi operativi per le Aziende Unita' sanitarie               
locali, l'ARPA e gli Enti locali tesi a integrare e rendere piu'                
efficaci gli interventi di prevenzione e controllo.                             
Cessazione dell'impiego dell'amianto.                                           
Investimenti                                                                    
Per quanto riguarda il programma degli investimenti di cui all'art.             
20 della Legge 67/98 e della Legge 135/90, gli obiettivi per il 1999            
sono stati essenzialmente tre:                                                  
1) proseguimento dell'esecuzione dei lavori relativi agli interventi            
finanziati nel primo triennio del programma ex art. 20 Legge 67/88 e            
non ancora completati;                                                          
2) l'avvio degli interventi ammessi a finanziamento con la delibera             
CIPE del 6 maggio 1996 (Gazzetta Ufficiale n. 168 del 21 luglio 1998)           
relativa ad una prima tranche di finanziamenti della II fase (secondo           
e terzo triennio) del programma ex art. 20, Legge 67/88, ammontante a           
Lire 284.298.000.000 quale quota a carico dello Stato;                          
3) definizione e stipula dell'accordo di programma per il settore               
degli investimenti sanitari con il Ministero della Sanita', di                  
concerto con il Ministero del Tesoro per il finanziamento degli                 
interventi della seconda fase (secondo e terzo triennio) del                    
programma ex art. 20 non ancora finanziati (vedere punto 2).                    
- Per quanto riguarda il punto 1) i lavori relativi agli interventi             
finanziati nel primo triennio, e non ancora terminati, sono                     
proseguiti nella quasi totalita' normalmente; complessivamente la               
Regione Emilia-Romagna ha erogato la somma di Lire 90.863.618.056 per           
il pagamento delle somme sostenute, tale quota comprende sia gli                
interventi in campo sanitario sia quelli relativi alle RSA gestiti              
dall'Assessorato alle Politiche sociali.                                        
- Per quanto riguarda il punto 2) nell'anno 1999 sono stati approvati           
tutti i progetti previsti dalla delibera CIPE del 6 maggio 1998; per            
tali interventi e' stata trasmessa la relativa richiesta di                     
finanziamento poi concessa dal Ministero alla Sanita'.                          
Le aziende sanitarie destinatarie hanno gia' aggiudicato i lavori               
degli interventi finanziati, ad esclusione di un solo progetto (II              
stralcio del progetto di riconversione dell'Ospedale Barberini di               
Crevalcore, Azienda Unita' sanitaria locale Bologna Nord) per il                
quale sono in corso le procedure per l'indizione della gara                     
d'appalto.                                                                      
- Per quanto riguarda il punto 3) nel corso del 1999 si sono                    
espletate tutte le attivita' connesse alla predisposizione del                  
materiale necessario alla stipula dell'Accordo avvenuta il 23                   
dicembre 1999.                                                                  
- Per quanto riguarda il programma ex Legge 135/90 l'unico obiettivo            
fissato per l'anno 1999 e' stato quello relativo al proseguimento o             
all'esecuzione degli interventi finanziati e non ancora terminati. I            
lavori sono proseguiti normalmente e la Regione ha erogato                      
complessivamente la somma di Lire 28.797.053.800 per il pagamento               
delle spese sostenute.                                                          
SERVIZI SOCIO-SANITARI                                                          
Anziani                                                                         
Nell'area nel corso del 1999 sono stati approvati importanti atti di            
indirizzo.                                                                      
Con provvedimento di Giunta 477/99 sono state identificate le spese             
per assistenza medica generica ed assistenza specifica deducibili da            
parte dei cittadini anziani non autosufficienti che usufruiscono di             
servizi diurni o residenziali.                                                  
L'iniziativa regionale ha di fatto reso piu' fruibile un diritto gia'           
riconosciuto dal legislatore nazionale, venendo incontro alle                   
esigenze delle famiglie. A riconoscimento della correttezza dell'atto           
regionale il Ministero delle Finanze ha inserito le indicazioni della           
deliberazione della Giunta 477/99 nelle istruzioni per la                       
compilazione dei modelli delle denunce dei redditi 1999 (modelli 730,           
Unico etc.).                                                                    
Anche grazie all'iniziativa regionale sara' possibile per le famiglie           
con anziani non autosufficienti assistiti in regime diurno o                    
residenziale ottenere benefici fiscali e di conseguenza veder                   
maggiormente tutelato il proprio reddito, anche in assenza di                   
interventi di sostegno del Fondo sanitario.                                     
Per quanto riguarda l'attuazione della L.R. 5/94 sono state approvate           
tre importanti direttive:                                                       
a) la delibera di Giunta regionale 1377/99 che ha aggiornato ed                 
ampliato i criteri e le modalita' di concessione dell'assegno di                
cura, sperimentato a partire dal 1995 come forma di sostegno e                  
riconoscimento del lavoro familiare di cura ad anziani non                      
autosufficienti. La nuova direttiva, oltre a prevedere la                       
possibilita' di riconoscere il lavoro di cura anche di non familiari,           
prevede un terzo livello di contribuzione (900.000 lire mensili) per            
le persone che necessitano di un piu' alto livello di intensita'                
assistenziale ed un coinvolgimento dei Comuni, accanto all'Azienda              
Unita' sanitaria locale competente, nella definizione del budget di             
risorse annuali, dei criteri di priorita' e di funzionamento. La                
Regione per parte propria ha finalizzato le risorse regionali ex art.           
41 (Lire 1,8 miliardi) destinate all'area anziani per l'anno 1999               
allo sviluppo dell'assegno di cura;                                             
b) la delibera 1378/99 che ha modificato i criteri e le modalita' di            
finanziamento della rete dei servizi integrati per anziani non                  
autosufficienti (assistenza domiciliare integrata, centri diurni,               
case protette, RSA), introducendo una correlazione tra finanziamento            
per le singole strutture e complessita' assistenziale media degli               
ospiti di ciascuna struttura. L'applicazione del nuovo sistema di               
finanziamento, prevista dall'1/1/2000, ha comportato un rilevante               
impegno della rete dei servizi nei mesi di settembre-dicembre. La               
complessita' delle novita' introdotte comporta un costante                      
monitoraggio del nuovo sistema per apportare le necessarie modifiche;           
c) la delibera 1379/99 che ha indicato procedure e suggerimenti per             
una migliore operativita' degli strumenti previsti dalla L.R. 5/94              
(Accordo di programma, Servizio Assistenza, Anziani, Unita' di                  
valutazione geriatrica, Responsabile del caso) da un lato tenendo               
conto delle novita' normative intervenute dal 1994 ad oggi sia nel              
sistema delle autonomie locali sia nel servizio sanitario, dall'altro           
ponendo al centro l'obiettivo di semplificare l'accesso dei cittadini           
e garantire una adeguata informazione e comunicazione.                          
Al termine di un approfondito lavoro di preparazione e consultazione            
e' stato inoltre approvato con delibera di Giunta regionale n. 2581             
del 30/12/1999 il Progetto regionale demenze senili, in attuazione di           
quanto previsto nel Piano sanitario regionale approvato con delibera            
del Consiglio regionale n. 1235 del 22/9/1999. Il Progetto delinea il           
quadro di riferimento per un intervento integrato, sociale e                    
sanitario, per aggredire una delle piu' rilevanti emergenze della               
popolazione anziana e rimanda ad una complessa serie di interventi              
che dal domicilio sino alla struttura residenziale si pongono                   
l'obiettivo di migliorare la qualita' dell'assistenza e della vita              
dei soggetti colpiti da sindrome demenziale e dei loro familiari.               
Il Progetto regionale trovera' completa attuazione a partire dal 2000           
nel periodo di validita' del Piano sanitario regionale.                         
Per quanto riguarda gli investimenti nel corso del 1999:                        
a) sono state ripartite le risorse dell'art. 42 della L.R. 2/85.                
Nell'area anziani sono stati finanziati 76 interventi con un                    
contributo regionale di 31,7 miliardi;                                          
b) sono state completate ed attivate alcune strutture realizzate con            
i fondi del Piano ex art. 20, Legge 67/88, I triennio ampliando                 
significativamente l'offerta della rete dei servizi con finanziamento           
del Fondo sanitario regionale;                                                  
c) sono state assicurate le condizioni per l'avvio degli interventi             
inseriti nel Programma ex art. 20, Legge 67/88 II e III triennio,               
mediante la sigla in data 23/12/1999 dell'Accordo di programma con il           
Ministero della Sanita' e del Tesoro, interventi che potranno essere            
ammessi a finanziamento nel periodo 2000/2002.                                  
Per quanto riguarda il sostegno a progetti innovativi, mediante le              
risorse dell'art. 41, L.R. 2/85 sono stati ammessi a finanziamento 9            
progetti, soprattutto in zone montane, con un finanziamento regionale           
di 274 milioni per interventi relativi servizi di trasporto in zone             
montane, esperienze di affido di anziani, progetti per aumentare la             
sicurezza degli anziani nei comuni capoluogo.                                   
Nel corso del 1999 e' proseguito lo sviluppo della rete dei servizi             
con integrazione del Fondo sanitario garantendo a fine 1999 a livello           
regionale una disponibilita' di circa 12.750 posti in strutture                 
residenziali per non auto-sufficienti (RSA e case protette), circa              
1750 posti in centri diurni socio-assistenziali, circa 6700 famiglie            
che hanno usufruito nel corso dell'anno dell'assegno di cura.                   
Disabili                                                                        
Nel corso del 1999 si e' proceduto, tra l'altro, a dare piena                   
attuazione alla L.R. 29/97, finalizzata a potenziare le opportunita'            
di integrazione sociale e di autonomia delle persone disabili,                  
nonche' ai progetti sperimentali adottati a favore dei disabili                 
pluriminorati sensoriali e dei disabili in situazione di gravita', di           
cui alle Leggi 284/97 e 162/98.                                                 
In particolare:                                                                 
- sono stati finanziati, ai sensi dell'articolo 42 della L.R. 2/85,             
n. 38 progetti per un contributo complessivo di Lire 23.000.000.000,            
finalizzati alla costruzione, riattamento o acquisto di strutture               
immobiliari, destinate o da destinarsi a Centri socio-riabilitativi             
diurni o residenziali, per disabili gravi;                                      
- sono stati accolti e finanziati, ai sensi dell'articolo 41 della              
L.R. 2/85, n. 55 progetti per un contributo complessivo di Lire                 
1.770.000.000, finalizzati ad incrementare il numero dei fruitori dei           
Centri socio-riabilitativi diurni e residenziali anche mediante la              
sperimentazione di modelli gestionali piu' flessibili, tali da                  
favorire il raggiungimento di rapporti ottimali nell'utilizzo dei               
centri medesimi.                                                                
Relativamente alla L.R. 29/97:                                                  
- si e' proceduto a finanziare n. 16 progetti, per un ammontare                 
complessivo di Lire 853.400.000, finalizzati all'attivazione dei                
servizi di aiuto personale, da parte dei Comuni singoli o associati,            
delle Comunita' Montane e delle Aziende Unita' sanitarie locali;                
- sono state accolte n. 133 richieste, per un contributo complessivo            
di Lire 659.796.791, per l'acquisto e l'adattamento di veicoli                  
privati, destinati al trasporto di disabili gravi non in possesso di            
patente, mentre Lire 116.144.104 sono state erogate a titolo di                 
contributo alle spese la modifica degli strumenti di guida per numero           
171 cittadini in possesso di patente speciale;                                  
- per favorire l'autonomia, la gestione e la permanenza nel proprio             
ambiente di vita dei cittadini con disabilita' grave sono stati                 
assegnati contributi per Lire 310.390.648, relativi a 123 richieste             
finalizzate all'acquisto di strumentazioni tecnologiche informatiche,           
ausili, attrezzature ed arredi personalizzati, nonche' di                       
attrezzature idonee per attivita' di studio e riabilitazione;                   
- nel corso dell'anno, in attuazione dell'articolo 11 della gia'                
citata Legge n. 29, si e' proceduto altresi' ad istituire, in                   
convenzione con la Sezione provinciale AIAS di Bologna, un centro di            
riferimento regionale per l'informazione, il supporto e la                      
valutazione sugli ausili e sui presidi piu' idonei a favorire                   
l'autonomia dei disabili, al quale sono stati destinati per il primo            
anno di avvio sperimentale contributi pari a Lire 395.800.000;                  
- e' stato, inoltre, attivato in convenzione con il Comune di                   
Reggio-Emilia un centro di riferimento regionale di consulenza,                 
studio e ricerca per il superamento delle barriere architettoniche,             
al quale sono state destinate risorse, per il primo anno di avvio               
sperimentale, pari a Lire 242.000.000.                                          
In attuazione della Legge 28 agosto 1997, n. 284:                               
- e' stata avviata una convenzione con l'Istituto dei ciechi F.                 
Cavazza, attraverso un finanziamento di Lire 110.000.000, per                   
l'analisi del fabbisogno regionale di educazione e riabilitazione               
visiva, la verifica dei requisiti di funzionalita' e operativita' dei           
centri di ipovisione, iniziative informative e di sensibilizzazione             
sulla prevenzione, cura e riabilitazione delle minorazioni visive,              
per la predisposizione di strumenti informatizzati per la messa in              
rete di esperienze e conoscenze nel settore, per l'apertura di uno              
sportello telematico per favorire la comunicazione tra servizi e tra            
utenti e servizi e per lo studio e definizione di protocolli                    
procedurali e di politiche di screening;                                        
- nell'ambito del programma regionale delle azioni a favore dei                 
cittadini sordociechi e pluriminorati sensoriali, e' stata avviata              
una convenzione con l'associazione ASPHI, per un finanziamento di               
Lire 309.520.000 destinato ad attivita' di studio-ricerca,                      
sperimentazione ed utilizzo di risorse tecnologiche ed informatiche             
per potenziare le opportunita' di autonomia personale,                          
predisposizione e studio di fattibilita' di una checklist per                   
l'individuazione, la diagnosi e la valutazione delle abilita'                   
funzionali;                                                                     
- nell'ambito del medesimo programma, con un finanziamento di Lire              
139.920.000, e' stata inoltre attivata una convenzione con                      
l'Associazione Lega del filo d'oro di Osimo per la realizzazione di             
un modulo di 300 ore di formazione teorico-pratica per operatori dei            
servizi territoriali (assistenti sociali, educatori, logopedisti                
...), per la realizzazione di tre iniziative seminariali per                    
operatori dei servizi territoriali addetti all'assistenza di base e             
per l'organizzazione di due iniziative di sensibilizzazione sui                 
problemi dei sordociechi pluriminorati sensoriali, iniziative rivolte           
ai familiari ed ai cittadini in generale.                                       
Sono giunti alla fase conclusiva i due progetti comunitari HORIZON              
"ASIHA" e "FUTURE", dei quali l'Assessorato alle Politiche sociali e'           
stato ente proponente e l'EnAIP Emilia-Romagna ente gestore. In                 
particolare:                                                                    
- il progetto ASIHA, cui l'Unione Europea ha destinato un                       
finanziamento di Lire 826.373.670, e' stato finalizzato a individuare           
modelli di integrazione tra gli aspetti sociali, relazionali,                   
sanitari e formativi per favorire le opportunita' di lavoro e di                
reintegrazione sociale di cittadini con grave disabilita' acquisita             
in eta' adulta;                                                                 
- il progetto FUTURE, finanziato dall'Unione Europea per Lire                   
1.457.447.464, e' stato finalizzato a qualificare l'attivita' di                
tutoraggio al disabile e alle aziende, a sperimentare soluzioni per             
l'adattamento del posto di lavoro, ad individuare modelli valutativi            
per potenziare le occasioni di mantenimento del posto di lavoro,                
nonche' a favorire lo sviluppo della cooperazione sociale.                      
IPAB, volontariato, associazionismo, servizio civile                            
Nel 1999 e' stato sottoscritto un protocollo d'intesa con il Forum              
del Terzo Settore, che definisce un sistema di rapporti in vista                
della messa a punto delle politiche sociali regionali, che presuppone           
anche la riorganizzazione dei rapporti all'interno del mondo del non            
profit.                                                                         
E' stato inoltre sottoscritto un protocollo d'intesa con le                     
organizzazioni rappresentative degli enti di servizio civile sia nel            
settore pubblico che nel privato e le organizzazioni sindacali, al              
fine di valorizzare il servizio civile come risorsa per il                      
potenziamento dei servizi ai cittadini in Emilia-Romagna.                       
In attuazione della Legge 230/98 e' stata approvata la legge per la             
valorizzazione del servizio civile, che definisce le modalita' di               
rapporto con le strutture nazionali competenti e gli enti di servizio           
civile.                                                                         
Nell'ambito della L.R. 3/99 e' stato completato il processo di                  
trasferimento alle Province delle funzioni amministrative riguardanti           
la tenuta dei registri del volontariato e dell'associazionismo                  
sociale a rilevanza locale.                                                     
Relativamente alle IPAB, nel 1999 l'impegno maggiore si e'                      
concentrato nell'attuazione del censimento finalizzato ad acquisire             
dati sulle attivita', sui servizi e sulle risorse di detti enti,                
anche in vista delle azioni che la Regione dovra' avviare in                    
attuazione della futura legge quadro nazionale.                                 
Politiche familiari, per l'infanzia e l'adolescenza                             
1. Servizi educativi rivolti ai bambini in eta' 0-6 anni                        
La realizzazione degli interventi relativi ai servizi educativi                 
rivolti ai bambini in eta' 0-6 anni ha determinato una assegnazione             
complessiva di contributi pari a Lire 18.800.000.000.                           
L'approvazione della L.R. 10/99 "Diritto allo studio e                          
all'apprendimento per tutta la vita e qualificazione del sistema                
formativo integrato", che annovera specifiche iniziative relative               
alle scuole dell'infanzia rivolte a bambini in eta' 3-6 anni e                  
prevede raccordi interistituzionali e la continuita' con i nidi                 
d'infanzia, ha fortemente caratterizzato l'attivita' dell'anno 1999             
sul piano istituzionale e programmatico.                                        
Cio' ha significato anche individuare, a livello progettuale ed                 
operativo, modalita' di attuazione dei cambiamenti promossi dalla               
L.R. 10/99 per sostenere sul piano amministrativo l'assunzione di               
nuove competenze da parte degli Enti locali, in specie le Province,             
in una prospettiva capace di collocare gli interventi regionali e               
locali all'interno di un sistema con caratteristiche di organicita' e           
continuita'.                                                                    
A fronte di quanto indicato e per la realizzazione degli interventi,            
in considerazione delle diverse procedure rispetto al passato per               
quanto riguarda la qualificazione e il rapporto pubblico-privato,               
sono stati elaborati due programmi regionali, contenenti le linee di            
indirizzo ed i criteri generali di programmazione (delibere                     
consiliari 1218/99 e 1223/99), indicati di seguito.                             
1.1 Il "Programma regionale relativo alla qualificazione dei servizi            
rivolti ai bambini 0-6 anni, nonche' la realizzazione del sistema               
integrato dei servizi pubblici e privati - anno 1999 - Applicazione             
della L.R. 10/99" (art. 2, comma 2, lettere d), f), con una                     
assegnazione complessiva alle Amministrazioni provinciali pari a Lire           
7.700.000.000:                                                                  
- Lire 2.500.000.000 a sostegno della promozione di azioni per                  
favorire l'integrazione delle politiche per l'infanzia e la                     
realizzazione di un equilibrio territoriale sul piano della qualita'            
dell'offerta educativa (progetti 0-6). In particolare l'intervento e'           
stato finalizzato ad avviare e sostenere il raccordo                            
interistituzionale e la continuita' tra nidi d'infanzia, scuole                 
dell'infanzia e scuole elementari, e tra tali servizi, le famiglie e            
altre sedi formative (biblioteche, ludoteche), nonche' tra enti                 
pubblici e privati;                                                             
- Lire 5.200.000.000 per la realizzazione di un sistema integrato di            
servizi pubblici e privati, con particolare riferimento alle scuole             
dell'infanzia, tramite interventi diversificati, in aggiunta a quelli           
sostenuti finanziariamente dai Comuni, finalizzati:                             
- al supporto delle convenzioni tra Comuni e scuole dell'infanzia               
private senza fini di lucro e/o IPAB, nelle quali siano definiti                
impegni reciproci (contributo regionale pari a Lire 4.300.000.000);             
- alla promozione di una qualificazione permanente delle scuole                 
dell'infanzia convenzionate attraverso un sostegno mirato                       
all'attivazione di coordinamenti pedagogici di gruppi delle stesse              
scuole (contributo regionale pari a Lire 600.000.000) e alle                    
attivita' di formazione degli operatori (contributo regionale pari a            
Lire 150.000.000);                                                              
- al sostegno a specifici progetti migliorativi dell'offerta                    
educativa, rivolti a gruppi di scuole dell'infanzia convenzionate               
(contributo regionale pari a Lire 150.000.000).                                 
Le competenze relative a questi interventi sono in capo alle                    
Amministrazioni provinciali che hanno deliberato i rispettivi                   
programmi provinciali per l'assegnazione dei contributi.                        
1.2 Programma degli interventi relativi alla gestione, al                       
potenziamento, al coordinamento dei servizi per l'infanzia e alla               
formazione permanente degli operatori - anno 1999, prevede                      
l'assegnazione complessiva di contributi di Lire 11.100.000.000 con i           
seguenti obiettivi:                                                             
- consolidamento dei servizi gia' funzionanti (n. 405 nidi d'infanzia           
e circa 120 servizi integrativi costituiti da Centri gioco e Spazi              
bambini) che offrono opportunita' socio-educative flessibili e                  
differenziate, gestiti dai Comuni, sia in forma diretta che in                  
appalto o convenzione con soggetti privati senza fini di lucro. I               
contributi regionali sono stati finalizzati in questo caso a                    
garantire un supporto alle spese di gestione sostenute dai Comuni, in           
particolare quelli di minori dimensioni (contributo regionale pari a            
Lire 3.426.000.000);                                                            
- estensione dell'offerta dei servizi tramite l'ampliamento e/o                 
adeguamento delle strutture, garantendo ai Comuni, nei quali la                 
domanda sociale e' piu' alta, il potenziamento dell'offerta tramite             
la costruzione di edifici nuovi, l'ampliamento o la riorganizzazione            
di strutture esistenti da utilizzare come sedi di nidi o di servizi             
integrativi (programma di interventi per il biennio 1998-1999 per un            
totale di contributi regionali pari a Lire 5.500.000.000, assegnati a           
n. 23 Comuni, che consentiranno la realizzazione di n. 1324 nuovi               
posti-bambino);                                                                 
- realizzazione di azioni sperimentali che prefigurino soluzioni di             
cura ed educazione dei bambini piu' differenziate e flessibili                  
rispetto a quelle esistenti, e coerenti rispetto a queste.                      
- E' stata avviata la sperimentazione dell'educatore/trice familiare,           
nell'ambito dei servizi integrativi ai nidi d'infanzia, intesa come             
soluzione innovativa individuata per combinare le esigenze di cura ed           
educazione dei bambini e il sostegno alle famiglie.                             
- Nel mese di giugno 1999 si e' concluso il percorso formativo (480             
ore) finalizzato alla specifica professionalizzazione ed e' stata               
data attuazione al percorso di avvio d'impresa di questa nuova figura           
professionale, al fine di costituire le cooperative per la gestione             
di questo servizio. E' stata inoltre attivata la collaborazione con             
la Regione Abruzzo per la creazione e la sperimentazione di figure              
innovative all'interno dei nuovi bacini occupazionali, come previsto            
dal progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo all'interno del               
P.O. "Parco Progetti: una rete per lo sviluppo locale". Per                     
l'effettivo avvio del servizio e' stato assegnato un contributo pari            
a Lire 233.100.000 ai Comuni che ne hanno fatto richiesta, per n. 23            
nuove sperimentazioni;                                                          
- qualificazione dei servizi funzionanti attraverso un insieme                  
articolato e differenziato di interventi:                                       
- promozione delle attivita' di formazione permanente degli operatori           
per la quale sono stati assegnati Lire 600.000.000 per il                       
finanziamento di n. 234 corsi di formazione negli asili nido e nei              
servizi integrativi, a gestione comunale e privata convenzionata,               
finalizzata a sviluppare la qualita' e la differenziazione delle                
conoscenze e ad ottimizzare i rapporti e i processi di lavoro in                
atto;                                                                           
- sostegno diretto ai Comuni di minori dimensioni che provvedano a              
dotarsi e ad utilizzare in forma associata la figura professionale              
del coordinatore pedagogico, indispensabile per la programmazione               
educativa, l'analisi dei bisogni sociali delle famiglie e                       
l'elaborazione delle risposte, la formazione degli operatori e piu'             
in generale la predisposizione e l'attuazione del progetto pedagogico           
e organizzativo dei servizi. Nel 1999 tale intervento, al quale sono            
stati destinati Lire 840.000.000, ha coinvolto n. 120 Comuni e                  
interessato n. 210 Servizi;                                                     
- costituzione dei coordinamenti pedagogici provinciali per avviare             
un confronto tra i diversi coordinamenti pedagogici, in                         
collaborazione con le Amministrazioni provinciali, al fine di                   
attivare una verifica comune del processo di qualificazione, nonche'            
delle innovazioni e delle sperimentazioni attivate nei diversi                  
territori, in una logica di qualificazione e omogeneizzazione delle             
attivita', di crescita professionale dei coordinatori stessi al fine            
di potenziare le loro capacita' progettuali e di risposta dei servizi           
alle nuove esigenze della collettivita'.                                        
A tale intervento, promosso nel 1999, sono stati destinati Lire                 
500.000.000 per la costituzione di 9 coordinamenti pedagogici                   
provinciali.                                                                    
2. Interventi rivolti alle famiglie                                             
Nell'ambito degli interventi rivolti alle famiglie e in particolare a           
quelle con figli, si segnala il finanziamento, per un importo                   
complessivo di Lire 650.000.000, destinato all'avvio, allo sviluppo e           
alla qualificazione dei Centri comunali per le famiglie, istituiti in           
attuazione della L.R. 27/89 (politiche di sostegno alle scelte di               
procreazione e agli impegni di cura verso i figli) artticoli 11 e 12.           
Il 1999 ha presentato una sostanziale novita': accanto all'esigenza             
di qualificare l'attivita' dei 9 Centri gia' funzionanti (Piacenza,             
Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forli' e               
Lugo) si e' promossa la realizzazione di nuovi Centri nei comuni con            
popolazione pari o superiore ai 50.000 abitanti che ne erano                    
sprovvisti: Carpi, Imola, Faenza, Cesena e Rimini.                              
Un'innovazione ha riguardato anche i criteri di spesa, in una logica            
di utilizzo mirato e produttivo delle risorse, che ha visto la                  
distinzione tra:                                                                
- contributi per l'avvio dei 5 nuovi Centri per le famiglie;                    
- contributi per la qualificazione e il sostegno delle attivita' dei            
9 Centri gia' funzionanti;                                                      
- promozione e potenziamento di progetti in aree di intervento                  
ritenute prioritarie nei settori della mediazione familiare,                    
dell'informazione rispetto alla vita quotidiana delle famiglie e alle           
opportunita' territoriali, del sostegno delle competenze genitoriali            
e delle iniziative di accoglienza e di aiuto microcomunitario.                  
Un'ulteriore quota del finanziamento regionale e' destinata alla                
realizzazione di un progetto di formazione per gli operatori dei                
nuovi Centri per le famiglie: il progetto e' presentato e organizzato           
da uno dei 9 Centri gia' funzionanti e prevede una funzione di tutor            
nei confronti dei nuovi Servizi, impostandone la strategia operativa            
coerentemente alle linee programmatiche regionali.                              
Infine va segnalata un'ulteriore iniziativa di sostegno alle famiglie           
con figli minorenni, che ha visto la Regione impegnata a rilanciare,            
nel 1999, lo strumento dei prestiti sull'onore (concessione,                    
attraverso convenzioni con istituti di credito, di prestiti a tasso             
zero con piani di restituzione concordati e destinati a famiglie,               
anche monogenitoriali, con figli minorenni e che versano in                     
situazione di non autonomia o comunque di difficolta' economica                 
temporanea). Tale intervento verra' gestito dai Comuni,                         
specificatamente le citta' capoluogo di provincia e Cesena,                     
attraverso una convenzione triennale con la Banca Popolare Etica di             
Padova. La convenzione prevedeva, per l'anno 1999, l'erogazione di              
prestiti agli aventi diritto per una somma complessiva di Lire                  
600.000.000, per la quale la Regione ha assegnato ai Comuni i                   
relativi interessi, riservandosi invece la funzione di garante dei              
prestiti stessi nei confronti della Banca Etica. In totale, nell'anno           
1999, la Regione ha assunto un impegno di spesa relativo ai prestiti            
sull'onore di Lire 180.000.000.                                                 
3. Donne in difficolta'                                                         
Nell'ambito degli interventi relativi a donne in difficolta', e in              
particolare a donne vittime di violenze e maltrattamenti, la Regione            
nel 1999 ha attivato un Gruppo di lavoro, composto da referenti dei             
Servizi socio-sanitari e dalle associazioni antiviolenza, che ha                
proposto delle linee innovative di intervento nel settore. Tali                 
proposte sono poi confluite in un Protocollo d'intesa tra Istituzioni           
(Regione, Anci-Emilia-Romagna, Upi-Emilia-Romagna) e associazioni               
impegnate su tali tematiche. Per realizzare gli impegni assunti nel             
Protocollo, sono stati promossi e finanziati diversi progetti                   
d'intervento, concernenti:                                                      
- il sostegno alle scelte di autonomia delle donne e il finanziamento           
di corsi di formazione su differenza di genere e violenza (per un               
impegno finanziario di Lire 436.000.000);                                       
- un'indagine sugli uomini violenti in corso di realizzazione;                  
- la formazione delle operatrici delle case e centri d'accoglienza;             
- una ricerca sui percorsi di uscita dalla violenza;                            
- la pubblicazione sui risultati dei corsi di formazione nelle scuole           
sui temi della violenza.                                                        
Per i quattro ultimi progetti sono stati stanziati, nel 1999, Lire              
190.000.000.                                                                    
Un altro intervento finanziario regionale ha riguardato                         
l'assegnazione di finanziamenti a quattro progetti relativi a spese             
di investimento per l'acquisto o riattamento di strutture per donne             
in difficolta' per un importo complessivo di Lire 1.800.000.000.                
Politiche sociali ed educative per i bambini e gli adolescenti                  
1. Interventi in favore dei minori in difficolta'                               
1.1 Minori abusati e maltrattati                                                
Allo scopo di fornire agli operatori dei Servizi territoriali uno               
strumento utile all'esercizio piu' adeguato e corretto del loro ruolo           
nelle situazioni di abuso sessuale sui minori in rapporto alle                  
esigenze di giustizia e di protezione del minore vittima, la Regione            
ha approvato, con deliberazione del Consiglio regionale 24 novembre             
1999, n. 1294 le "Linee di indirizzo in materia di abuso sessuale sui           
minori". Tali linee di indirizzo rappresentano una tappa di un                  
percorso di collaborazione che vuole garantire, sempre piu',                    
contemporaneita', contiguita' degli interventi e immediatezza per               
dare soluzioni efficaci e per costruire una metodologia di lavoro               
integrato affinche' siano garantite, su tutto il territorio,                    
modalita' concertate di gestione degli interventi di protezione del             
minore e di aiuto alla famiglia.                                                
Contestualmente, su proposta del gruppo di lavoro sugli strumenti di            
tutela dei diritti dei minori, nel primo semestre del 1999 si e'                
svolto un seminario di studio e formazione articolato su 6 giornate             
di lavoro in materia di abuso e maltrattamento sull'infanzia,                   
organizzato in collaborazione con il Centro "Minguzzi", sulla base di           
un programma concordato tra Servizi sociali, Magistratura minorile e            
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.                        
Al seminario hanno partecipato 130 tra operatori dei Servizi sociali            
e sanitari territoriali, della pediatria di base e ospedaliera, del             
Centro per la giustizia minorile dell'Emilia-Romagna, della                     
Magistratura minorile e ordinaria, dell'Ordine degli avvocati, dei              
Provveditorati agli studi, delle Questure e delle Medicine legali               
universitarie.                                                                  
1.2 Affidamento familiare                                                       
Si e' concluso nel 1999, con il terzo ciclo formativo, il progetto              
regionale di valutazione, formazione e orientamento in materia di               
affidamento familiare finalizzato a valorizzare e sostenere questo              
intervento come particolarmente significativo nella rete delle                  
opportunita' volte a salvaguardare il diritto del minore alla                   
famiglia e allo sviluppo in un contesto familiare adeguato e a dare             
un serio aiuto alle difficolta' familiari e genitoriali.                        
In linea con gli orientamenti nazionali delineati dal Piano d'azione            
del Governo per l'infanzia e l'adolescenza, e con gli obiettivi di:             
- affermare e diffondere la cultura dell'affidamento familiare;                 
- qualificare e sostenere lo sviluppo omogeneo dell'affidamento                 
familiare su tutto il territorio regionale;                                     
- realizzare una forte integrazione tra istituzioni, enti e servizi,            
nonche' tra gli enti pubblici e le associazioni interessate;                    
- realizzare un adeguato e continuo monitoraggio dell'esperienza;               
con deliberazione della Giunta regionale n. 118 del 1 febbraio 2000             
e' stata adottata la "Direttiva regionale in materia di affidamento             
familiare".                                                                     
1.3. Minori imputati di reato                                                   
E' stata costituita con determinazione 5735/99 del Direttore generale           
alle Politiche sociali e si e' insediata il 3 marzo 1999 la                     
"Commissione regionale per i minori imputati di reato" prevista dal             
Protocollo d'intesa tra il Ministero di Grazia e Giustizia e la                 
Regione Emilia-Romagna di cui alla deliberazione del Consiglio                  
regionale 10 dicembre 1997, n. 778.                                             
La Commissione, composta dagli Assessori alle Politiche sociali della           
Regione, della Provincia e del Comune di Bologna, dai Dirigenti del             
Centro per la giustizia minorile e del Servizio regionale competente,           
ha il compito di delineare in forma coordinata gli orientamenti, gli            
obiettivi e le priorita' di intervento in materia penale minorile e             
di attuare e monitorare l'attuazione del Protocollo tramite la                  
"Sottocommissione per il coordinamento delle attivita' dei servizi              
minorili dell'Amministrazione della Giustizia e dei Servizi di                  
assistenza degli Enti locali" prevista dall'art. 13 del DLgs 272/89,            
di cui fanno parte 9 funzionari regionali, degli enti locali e delle            
Aziende Unita' sanitarie locali incaricati dalle rispettive                     
Amministrazioni.                                                                
1.4. Attivita' a rilevanza esterna                                              
- Partecipazione ai lavori del Gruppo tecnico minori della                      
Commissione di coordinamento tra Ministero di Grazia e Giustizia e              
Regioni per l'elaborazione delle "linee di indirizzo sulla mediazione           
penale in ambito minorile" adottate dalla Commissione stessa l'1                
dicembre 1999 a Roma.                                                           
- Partecipazione ai Comitati metropolitani della pubblica                       
Amministrazione presso le Prefetture del territorio regionale per               
l'attivita' di istruttoria, verifica e supporto dei progetti e dei              
finanziamenti ex Lege 216/91 "Prevenzione del rischio di                        
coinvolgimento dei minori in attivita' criminose".                              
2. Diritti e opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza                        
Ai fini della realizzazione dell'Osservatorio sull'infanzia e                   
l'adolescenza, in attuazione della Legge 451/97, in collaborazione              
con gli Enti locali, si e' avviata la definizione di flussi                     
informativi che possano garantire, attraverso la trasmissione                   
costante di dati omogenei per tutto il territorio regionale, una                
conoscenza puntuale delle condizioni dell'infanzia e                            
dell'adolescenza, partendo dal sistema informativo sulle attivita'              
socio-assistenziali, per estenderla ed integrarla con le diverse                
forme e modalita' di rilevazione sugli interventi rivolti ai minori             
in senso piu' complessivo.                                                      
Parallelamente, per quanto concerne la realizzazione dei progetti               
previsti dai Piani di intervento territoriale per l'infanzia e                  
l'adolescenza (Legge 285/97), si e' mantenuto un costante raccordo              
con le Province, per promuovere e realizzare insieme una verifica               
attenta sulle azioni realizzate. In particolare in raccordo con tutte           
le Province si e' elaborata una scheda finalizzata al monitoraggio              
dei progetti e alla valutazione dei piani, da utilizzare anche in               
funzione del confronto con le altre Regioni.                                    
In stretta collaborazione con Province e Comuni capofila, e' stata              
promossa e coordinata la partecipazione degli operatori del                     
territorio regionale alle attivita' di formazione interregionale,               
collaborando anche con il Centro Nazionale di documentazione e                  
analisi sull'infanzia e l'adolescenza per la definizione delle                  
attivita' formative sulle diverse tematiche inerenti l'attuazione               
della Legge 285/97 ( metodologie e contenuti). La formazione ha                 
coinvolto circa 200 operatori (tecnici e amministrativi), tra quelli            
impegnati nella realizzazione dei progetti ex Lege 285/97.                      
Politiche per l'accoglienza e l'integrazione sociale                            
Immigrazione                                                                    
Nel settore Immigrazione le attivita' svolte si sono concentrate                
nella preparazione di atti programmatici relativi all'utilizzo della            
quota del Fondo nazionale per le politiche migratorie assegnata alla            
Regione Emilia-Romagna nonche' dall'utilizzo di risorse regionali.              
In particolare sono stati prodotti i seguenti atti:                             
- deliberazione della Giunta regionale n. 748 del 18 maggio 1999                
avente per oggetto: "Linee guida per l'attuazione del primo programma           
delle attivita' di accoglienza e di assistenza a favore di immigrati            
previste dal DLgs 286/98. Proposta al Consiglio regionale".                     
- Il provvedimento concerne una misura urgente di ripartizione ai               
Comuni capoluogo di provincia di Lire 788.000.000 per avvio o                   
consolidamento di iniziative a favore di immigrati.                             
- Deliberazione della Giunta regionale n. 2359 del 7 dicembre 1999              
avente per oggetto: "Bando per la presentazione delle domande di                
ammissione ai contributi in conto capitale secondo le procedure                 
richiamate dall'art. 5 della L.R. 14/90 per gli interventi previsti             
dall'art. 40, commi 1, 2, 3 e in attuazione dell'art. 45, comma 2,              
del DLgs 25 luglio 1998, n. 286".                                               
- Il provvedimento concerne la predisposizione di centri di prima               
accoglienza per immigrati di cui si ravvisa ancora la necessita' in             
alcune zone del territorio regionale caratterizzate da alta                     
criticita' abitativa con conseguenti fenomeni di esclusione sociale.            
- Lo stanziamento previsto ammonta a Lire 3.000.000.000 e i soggetti            
destinatari dei contributi vengono individuati nell'ambito della                
disciplina prevista dalla L.R. 2/85.                                            
- Deliberazione della Giunta regionale n. 2437 del 14 dicembre 1999             
avente per oggetto "Criteri per la programmazione delle risorse di              
edilizia residenziale pubblica - Programma 1999/2000 - Bando per la             
realizzazione di alloggi sociali".                                              
Il provvedimento di cui l'ufficio ha curato la predisposizione                  
dell'allegato 2 concernente gli alloggi sociali, riguarda la                    
predisposizione di strutture destinate all'incremento delle risorse             
abitative per gli immigrati finalizzate a offrire soluzioni che                 
consentano la normalizzazione delle situazioni e i ricongiungimenti             
familiari.                                                                      
Lo stanziamento previsto ammonta a Lire 4.097.000.000.                          
- Deliberazione n. 453 del 12 aprile 1999 avente per oggetto "Nuovi             
criteri e modalita' per la concessione di contributi ad enti e                  
associazioni per attivita' a favore di immigrati (art. 17, L.R.                 
14/90)".                                                                        
- Deliberazione n. 2477 del 21 dicembre 1999 avente per oggetto                 
"Contributi ad enti e associazioni per attivita' a favore degli                 
immigrati nel 1999".                                                            
I due provvedimenti sopra elencati hanno permesso l'assegnazione di             
contributi per un ammontare complessivo di Lire 250.000.000 secondo             
nuove procedure piu' mirate all'individuazione di progetti attinenti            
all'integrazione sociale degli immigrati.                                       
E' stata inoltre predisposta la deliberazione della Giunta regionale            
n. 1964 del 2 novembre 1999 avente per oggetto: "Disposizioni per               
l'erogazione di contributi per la traslazione di salme di cittadini             
stranieri immigrati (art. 5, L.R. 14/90).                                       
L'ufficio ha curato il coordinamento dei referenti regionali per                
l'immigrazione nell'ambito della procedura di approvazione delle                
linee guida per la predisposizione dei programmi regionali previsti             
dal regolamento di attuazione del DLgs 286/98 per l'esercizio 1999.             
Un dato critico che si segnala e' stato il mancato perfezionamento              
della procedura di approvazione del progetto di legge regionale                 
"Norme per l'inserimento sociale dei cittadini stranieri immigrati"             
che ha comportato una fase di incertezza procedurale soprattutto                
relativamente agli aspetti dei rapporti con l'associazionismo degli             
immigrati.                                                                      
Carceri                                                                         
Nello specifico settore l'ufficio nel corso del 1999 ha progettato e            
prodotto le seguenti azioni d'intervento a favore dell'area penale              
adulti intra ed extra muraria.                                                  
Al fine di dare esecuzione al Protocollo d'intesa tra il Ministero di           
Grazia e Giustizia e la Regione Emilia-Romagna, siglato il 5 marzo              
del 1998, e recepito con delibera della Giunta regionale n. 279 del             
10 marzo 1998, il 9 febbraio 1999 si e' tenuta la prima riunione di             
insediamento della Commissione regionale per l'area dell'esecuzione             
penale adulti.                                                                  
Con L.R. 12 gennaio 1985, n. 2 "Riordino e programmazione delle                 
funzioni di assistenza sociale" e le successive modificazioni si sono           
finanziate le seguenti iniziative, previste peraltro dal Protocollo             
d'intesa sopra citato:                                                          
- Progetto per un reparto sperimentale interno all'OPG di Reggio                
Emilia                                                                          
(delibera di Consiglio n. 1207 del 29 luglio 1999 "Programma degli              
interventi e dei criteri di ripartizione del Fondo regionale per le             
spese di gestione dei Servizi socio-assistenziali";                             
delibera di Giunta n. 2593 del 30 dicembre 1999 "Assegnazione di                
contributo al Comune di Reggio Emilia per la realizzazione del                  
progetto di reparto sperimentale interno all'Ospedale psichiatrico              
giudiziario in applicazione della delibera del Consiglio regionale              
1207/99");                                                                      
- Progetto "Mediazione culturale per gli immigrati in carcere"                  
(delibera di Consiglio n. 1207 del 29 luglio 1999 "Programma degli              
interventi e dei criteri di ripartizione del Fondo regionale per le             
spese di gestione dei servizi socio-assistenziali";                             
delibera di Giunta n. 2289 del 7 dicembre 1999 "Assegnazione                    
contributi ai Comuni per la realizzazione dei progetti di iniziativa            
regionale area detenuti e nomadi - art. 41, L.R. 2/85 per l'anno 1999           
in attuazione della delibera del Consiglio regionale 1207/99");                 
- Supporto formativo e scientifico alla realizzazione del Progetto              
"Mediazione culturale per gli immigrati in carcere" attraverso il               
coinvolgimento del Centro studi analisi di psicologia e sociologia              
applicate - Coop. sociale ONLUS CSAPSA Scrl                                     
(delibera Giunta n. 2804 del 30 dicembre 1999 "Affidamento di                   
incarico alla CSAPSA Scrl per le attivita' inerenti l'attivazione del           
progetto regionale ôMediazione culturale per gli immigrati in                   
carcere'");                                                                     
- Progetto per il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti           
(delibera di Consiglio n. 1207 del 29 luglio 1999 "Programma degli              
interventi e dei criteri di ripartizione del fondo regionale per le             
spese di gestione dei servizi socio-assistenziali";                             
delibera di Giunta n. 2289 del 7 dicembre 1999 "Assegnazione                    
contributi ai Comuni per la realizzazione dei progetti di iniziativa            
regionale aree detenuti e nomadi - art. 41, L.R. 2/85 per l'anno 1999           
in attuazione della delibera del Consiglio regionale 1207/99");                 
- L.R. 28 aprile 1999, n. 5, ex art. 51 "Fondo sanitario nazionale ad           
impiego diretto della Regione sub lettera a), cosi' come modificato             
dalla L.R. 22 novembre 1999, n. 32";                                            
- Progetto prevenzione HIV in carcere                                           
(delibera di Giunta n. 2479 del 21 dicembre 1999 "Attivazione del               
progetto regionale finalizzato all'attuazione delle linee guida per             
la prevenzione dell'infezione da HIV e dell'AIDS nelle strutture                
penitenziarie dell'Emilia-Romagna - Concessione finanziamento Azienda           
Unita' sanitaria locale di Rimini").                                            
Le iniziative sopra indicate sono state messe a punto con i criteri             
della programmazione partecipata coinvolgendo i Comuni sedi di                  
carcere e il Provveditorato regionale dell'Amministrazione                      
penitenziaria della regione Emilia-Romagna.                                     
In applicazione del DL n. 230 del 22 giugno 1999 "Riordino della                
medicina penitenziaria" che prevede all'art. 8 "che a decorrere dal             
1/1/2000, siano trasferite al Servizio sanitario nazionale le                   
funzioni sanitarie svolte dall'Amministrazione penitenziaria con                
riferimento al settore dell'assistenza ai detenuti e agli internati             
tossicodipendenti, e' stato costituito un gruppo di lavoro tra                  
funzionari dell'Assessorato Politiche sociali, in particolare                   
appartenenti a codesto ufficio, dell'Assessorato alla Sanita' e del             
Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria, per                
fornire indicazioni alle Aziende sanitarie locali e agli Istituti               
penitenziari in merito alle relative problematiche".                            
Nomadi                                                                          
Nel corso del 1999 sono proseguite le iniziative connesse alla                  
volonta' manifestata dalla Giunta regionale di affrontare le                    
problematiche proprie di quelle minoranze che vivono in un contesto             
di totale marginalita' e di cui i nomadi sono un aspetto                        
significativo.                                                                  
L'obiettivo primario, anche se di lungo termine, prefissato per i               
nomadi e' stato dunque quello dell'integrazione, e non                          
dell'assimilazione, nel tessuto sociale nel rispetto della diversita'           
culturale da essi rappresentata obiettivo peraltro gia' esplicitato             
dalla L.R. 47/88 e successive modifiche.                                        
Nel corso del 1999 e' stata data prosecuzione alla deliberazione                
della Giunta regionale n. 213 del 25/2/1997 "Approvazione del                   
programma per l'individuazione dei Comuni tenuti a realizzare le aree           
di sosta e transito per nomadi ex. art. 15, L.R. 47/88".                        
Con la suddetta delibera si e' proceduto da una parte a individuare i           
Comuni tenuti a realizzare le aree di sosta/transito cosi' come                 
indicato dalla legge regionale e dall'altra parte, attraverso                   
l'utilizzazione di precisi criteri di valutazione delle richieste di            
contributo pervenute, si e' cercato di indirizzare la realizzazione             
delle nuove aree di sosta/transito verso progetti orientati alla                
risoluzione dei problemi relativi a situazioni di sovraffollamento              
nelle aree di sosta/transito e di aree di sosta non regolari.                   
Con successiva delibera sono stati assegnati Lire 500.000.000 al                
Comune di Modena per la realizzazione di 3 microaree, tuttora non               
ancora realizzate e neanche iniziate, e Lire 1.200.000.000 al Comune            
di Piacenza per la realizzazione di due aree di cui una quasi finita            
e l'altra non ancora iniziata.                                                  
Con deliberazione n. 1207 del Consiglio regionale sono stati                    
assegnati contributi ammontanti a complessive Lire 200.000.000 anche            
per iniziative a favore di nomadi nell'ambito della programmazione              
dell'art. 41 della L.R. 2/85.                                                   
Pubblicazione della guida bibliografica "Alle porte della citta'"               
La pubblicazione di questa guida bibliografica ha rappresentato sia             
un passo nella direzione di una volonta' di conoscenza delle                    
molteplici espressioni culturali che, nel corso dei secoli, le                  
minoranze zingare hanno saputo creare, sia la possibilita' di                   
effettuare un intervento di integrazione sociale in ambito                      
scolastico, nella consapevolezza che le nuove generazioni, se                   
opportunamente guidate, possano essere in grado di elaborare modelli            
culturali piu' aperti e piu' disponibili verso ogni forma di                    
diversita'. La guida e' stata spedita a tutte le scuole elementari e            
medie della regione Emilia-Romagna.                                             
Convegno "Essere Rom e Sinti oggi"                                              
Il giorno 19/10/1999 si e' tenuto il convegno "Essere Rom e Sinti               
oggi", coordinato dal sottoscritto, che ha avuto come obiettivo                 
quello di descrivere, da un punto di vista del diritto, dell'accesso            
scolastico, delle modalita' dell'abitare, la situazione degli zingari           
in Europa, in Italia e nella regione Emilia-Romagna.                            
La situazione della Regione Emilia-Romagna e' stata analizzata da               
amministratori ed associazioni che hanno presentato le loro                     
esperienze, gli obiettivi raggiunti e le problematiche relative agli            
interventi sul territorio.                                                      
Nuovo bando per l'assegnazione ai comuni di contributi per la                   
realizzazione di aree di sosta/transito e deliberazione della Giunta            
regionale n. 2211 del 30/11/1999                                                
Il nuovo bando prevede contributi sia per la realizzazione di aree              
sosta/transito che per le aree a destinazione particolare gia'                  
previste all'art. 7 della L.R. 47/88 ma mai attivate. Il senso di               
questa iniziativa e' quello di cercare piu' soluzioni dal punto di              
vista abitativo per le minoranze zingare nell'ottica di una                     
stanzialita', per molti, gia' accettata e metabolizzata. Nel caso               
delle aree a destinazione particolare e' prevista una partecipazione,           
in termini monetari, degli zingari stessi, in cambio della cessione             
del diritto di superficie. Da questa cosa ne potrebbe conseguire un             
senso di responsabilita', trattandosi di una loro proprieta',                   
sicuramente maggiore a quello oggi riscontrabile.                               
Prostituzione                                                                   
Con l'entrata in vigore del regolamento di esecuzione del Testo Unico           
sull'immigrazione si e' potuto dare continuita' anche per l'anno 1999           
al progetto regionale prostituzione approvato dalla Giunta regionale            
con delibera 2567/96.                                                           
Infatti con delibera di Giunta regionale ratificata dal Consiglio in            
data 19 gennaio 2000 si e' provveduto ad assegnare agli Enti locali             
attuatori del progetto la somma complessiva di Lire 410.000.000, che            
costituisce quota di compartecipazione finanziaria rispetto ai                  
programmi di assistenza ed integrazione sociale di cui agli artt. 25            
e seguenti del regolamento di esecuzione dell'art. 18 approvato con             
DPR 394/99.                                                                     
Sulla base delle disposizioni normative sopra specificate e con                 
l'istituzione del Fondo nazionale lotta alla tratta, abbiamo                    
presentato, delegati dall'intera rete un progetto complessivo                   
denominato "Oltre la strada".                                                   
Tale progetto dal costo complessivo di Lire 2.722.600.000 e' stato              
finanziato dallo Stato per 1.905.820.000 (70% del costo complessivo             
del progetto, l'altro 30% e' stato coperto dalla Regione e dagli Enti           
partner).                                                                       
Il nuovo progetto prevede sia azioni a livello territoriale locale              
che azioni di coordinamento regionale. Le azioni di livello regionale           
sono:                                                                           
1) azioni coordinamento delle reti locali;                                      
2) azioni di formazione (4 moduli di formazione continua formazione a           
distanza e counseling on line);                                                 
3) focus group (creazione di gruppi di discussione finalizzate allo             
scambio di esperienze e di conoscenze fra i progetti locali.                    
Interventi ad hoc da parte di esperti);                                         
4) azioni di sistema (si forniranno strumenti per la progettazione a            
livello locale regionale, nazionale e comunitario, si creera' un                
nucleo di esperti e tecnici);                                                   
5) sistema di valutazione;                                                      
6) strumenti;                                                                   
7) azioni di Networking.                                                        
Sempre nell'ambito della prostituzione tratta e' stato finanziato               
dalla Commissione interministeriale ex art. 18 il progetto di                   
gestione dei centri periferici del numero verde che verra' attivato a           
livello nazionale rivolto alle donne costrette alla prostituzione.              
Con delibera di Giunta regionale 1955/99 e' stato approvato il                  
progetto "Prostitution Inclusion Network" finanziato dal Dipartimento           
per gli Affari sociali per la somma complessiva di Lire 468.750.000             
di cui Lire 210.937.500 a carico del FSE, Lire 164.062.500 a carico             
del FNR e Lire 93.750.000 a carico Regione Emilia-Romagna ed Enti               
partner.                                                                        
Il progetto si sostanzia in un intervento realizzato in alcune aree             
omogenee come Reggio Emilia, Bologna, Modena, Ravenna, Cesena e                 
Rimini, ha come destinatari le donne che sono uscite dal mondo della            
prostituzione e prevede le seguenti azioni:                                     
1) orientamento ed informazione;                                                
2) alfabetizzazione della lingua italiana;                                      
3) laboratorio motivazionale;                                                   
4) intervento formativo di peer educator.                                       
Infine con deliberazione 2592/99 e' stata approvata, anche per l'anno           
1999, la continuazione del progetto regionale "Riduzione del danno".            
Tossicodipendenze                                                               
E' stato approvato dalla Giunta regionale con propria deliberazione             
n. 62 del 25 gennaio 1999 il Documento di intesa tra Regione                    
Emilia-Romagna ed Enti locali sulle tossicodipendenze. Tale documento           
va a ridefinire in maniera puntuale le competenze rispettive delle              
Aziende Unita' sanitarie locali e degli Enti locali in tema di                  
tossicodipendenza, e delinea il quadro istituzionale, in accordo con            
il Piano sanitario regionale per la sezione "Integrazione                       
sociosanitaria". Si e' successivamente proceduto alla presentazione             
ufficiale del documento stesso nelle sedi provinciali della Regione             
nell'ottobre 1999.                                                              
E' stato approvato da parte della Giunta regionale con propria                  
deliberazione n. 785 del 26 maggio 1999 il Progetto regionale                   
tabagismo. In applicazione del documento, nell'autunno ha avuto                 
inizio l'attivita' di formazione per conduttori di corsi intensivi              
per smettere di fumare; e' stata inoltre progettata la formazione per           
"agenti accertatori".                                                           
La responsabile dell'ufficio ha:                                                
- partecipato al gruppo di lavoro in applicazione del Piano sanitario           
regionale relativo all'assistenza distrettuale, con produzione di un            
documento finale                                                                
- coordinato il gruppo di lavoro "Dipendenze patologiche", in                   
applicazione del Piano sanitario regionale, con produzione di un                
documento finale che definisce gli obiettivi di salute per il                   
prossimo triennio e le relative strategie.                                      
E' stato istituito un gruppo misto pubblico-privato che ha definito             
le tipologie delle strutture residenziali e semiresidenziali; in                
collaborazione con l'Agenzia sanitaria sono state definite le                   
procedure di compensazione infra- ed extraregionali per i SERT.                 
Sono stati organizzati i seminari conclusivi di presentazione del               
lavoro di cinque gruppi tecnici regionali.                                      
E' proseguita attivamente l'attivita' di valutazione del Sistema dei            
Servizi individuando e affrontando alcune problematiche sorte nei               
Servizi in merito all'applicazione degli strumenti di valutazione; e'           
stato validato il questionario "rapporto con le sostanze".                      
In analogia con gli strumenti adottati per i SERT, sono stati                   
costruiti gli strumenti di valutazione per gli interventi del privato           
sociale, ad eccezione del questionario "rapporto con le sostanze".              
E' proseguita l'attivita' di raccolta dati dai SERT, con stesura del            
relativo report.                                                                
E' iniziata una raccolta dati sull'attivita' delle Unita' di strada,            
con stesura di un report preliminare.                                           
E' stata messa a punto la cartella sociosanitaria per il privato                
sociale ed e' in corso la sua informatizzazione al fine di ottenere i           
flussi informativi del privato sociale agli Osservatori provinciale e           
regionale.                                                                      
Ogni sede operativa del privato sociale e' stata dotata di posta                
elettronica.                                                                    
Si e' proseguito nell'attivita' formativa diretta agli operatori                
dell'area socioeducativa sugli inserimenti lavorativi e agli                    
operatori interessati all'attivita' di promozione alla salute.                  
E' stata effettuata una attivita' formativa per operatori dell'area             
infermieristica.                                                                
E' stato organizzato un corso di perfezionamento post-laurea "La                
farmacotossicodipendenza" (Universita' di Modena), corso che verra'             
attivato nel 2000.                                                              
Si e' provveduto alla liquidazione dei progetti approvati sulla quota           
residua del bando sul Fondo nazionale lotta alla droga trasferito               
alla Regione - anno 1996.                                                       
E' stato approvato dal Consiglio regionale con propria deliberazione            
n. 1269 del 13 ottobre 1999 il regolamento concernente i criteri e le           
modalita' per il riparto della quota del Fondo nazionale di                     
intervento per la lotta alla droga trasferita alla Regione.                     
Successivamente la Giunta regionale ha approvato con propria                    
deliberazione n. 2010 del 10 novembre 1999 il bando recante termini e           
modalita' di presentazione delle richieste di finanziamento di                  
progetti a valere sulla quota del Fondo nazionale di lotta alla droga           
1997/98/99 trasferita alla Regione. I termini di chiusura del bando             
sono stati fissati al 31/12/1999.                                               
Sono stati definiti i criteri per l'autorizzazione al funzionamento             
dei SERT in applicazione della L.R. 34/98 "Norme in materia di                  
autorizzazione al funzionamento ed accreditamento delle strutture               
sanitarie pubbliche e private in attuazione del DPR 14/1/1997,                  
nonche' di funzionamento di strutture pubbliche e private che                   
svolgono attivita' socio-sanitaria e socio-assistenziale". Tali                 
criteri sono stati approvati dalla Giunta regionale con propria                 
deliberazione n. 125 dell'8 febbraio 1999.                                      
E' stato istituito un gruppo tecnico regionale composto ad operatori            
dei SERT sede di carcere, con il mandato di esaminare le                        
problematiche che verranno a crearsi con il passaggio delle                     
competenze sulle tossicodipendenze in carcere al Servizio sanitario             
nazionale.                                                                      
L'ufficio ha partecipato ad alcune iniziative e progetti nazionali:             
come Regione capofila, progetto nazionale valutazione qualita' nei              
SERT (Ministero Sanita');                                                       
Progetto nazionale "Vedette" (efficacia intervento SERT) (Ministero             
Sanita');                                                                       
come Regione capofila, progetto nazionale di valutazione degli                  
interventi psicosociali nei SERT (Ministero Sanita');                           
come Regione capofila, progetto nazionale per la messa a punto di               
materiale diretto alle scuole sui danni provocati dall'alcol                    
(Ministero Sanita').                                                            
Inoltre sono stati portati avanti alcuni protocolli di ricerca:                 
protocollo di studio sull'utilizzo del metadone nei SERT, studio                
sulle modalita' degli inserimenti comunitari, ricerca sui costi dei             
SERT.                                                                           
L'ufficio ha partecipato ai seguenti progetti europei: "Social Work",           
URBAL, MIRO'.                                                                   
FORMAZIONE PROFESSIONALE                                                        
Servizio Gestione, Monitoraggio e Controllo delle attivita' formative           
Il Servizio nell'anno 1999 ha svolto, come attivita' curriculare,               
principalmente quanto segue:                                                    
Sono state approvate le seguenti attivita':                                     
Ob. 3 FSE  n. corsi/progetti    261  n. partecipanti   3.382  Lire              
38.904.190.000                                                                  
Ob. 4 FSE  n. corsi/progetti    266  n. partecipanti  12.497  Lire              
22.594.290.000                                                                  
Legge 236/93  n. corsi/progetti  1.162  n. partecipanti  39.381  Lire           
 46.093.807.000                                                                 
Apprendistato  n. corsi/progetti      8  n. partecipanti   1.166                
Lire   6.806.134.000                                                            
Totale    1.697    56.426  Lire 114.398.421.000                                 
Sono state gestite le seguenti attivita':                                       
Ob 3 FSE  n. corsi/progetti    391  n. partecipanti   5.920                     
Ob 4 FSE  n. corsi/progetti    754  n. partecipanti  48.399                     
Ob 5b FSE  n. corsi/progetti    127  n. partecipanti   1.947                    
Legge 236/93  n. corsi/progetti  1.542  n. partecipanti  73.962                 
Apprendistato  n. corsi/progetti     31    in corso di rilevazione              
Totale    2.824                                                                 
Sono stati verificati i seguenti rendiconti e liquidati i relativi              
saldi:                                                                          
Ob 3 FSE  n. corsi/progetti  370                                                
Ob 4 FSE  n. corsi/progetti  380                                                
Ob. 5b FSE  n. corsi/progetti   44                                              
Legge 236/93  n. corsi/progetti  176                                            
Totale    970                                                                   
Rendicontazione attraverso il bilancio di esercizio                             
E' stata messa a regime la modalita', fino al settembre 2000                    
sperimentale, della rendicontazione attraverso il bilancio di                   
esercizio.                                                                      
E' stato perfezionato il "Manuale ad uso degli Enti di formazione               
professionale e degli addetti al controllo per conto degli Enti                 
finanziatori per la rendicontazione attraverso il bilancio di                   
esercizio delle attivita' finanziate con fondi pubblici", attraverso            
il contributo del Comitato tecnico scientifico e quello degli Enti di           
formazione che ne fanno parte.                                                  
Sono state compilate le visite "in itinere" sulle contabilita' degli            
Enti di formazione che hanno chiesto l'accreditamento al Servizio               
regionale competente.                                                           
Sono state effettuate numerose giornate di informazione/formazione              
sui medesimi Enti di formazione.                                                
Si e' creata una forte integrazione con il Servizio Sviluppo dei                
sistemi formativi, al fine di aggiornare/adeguare le informazioni               
contenute nella banca dati degli Enti accreditati.                              
Si e' impostato un gruppo di lavoro interservizi della Direzione                
generale Lavoro e Formazione professionale, al fine di individuare              
indicatori di efficacia ed efficienza utili ad alimentare la banca              
dati di cui sopra.                                                              
Progetto multiregionale "Sistema dei controlli"                                 
Si e' proseguita l'attivita' all'interno del progetto multiregionale            
P.O. 940031I3, le cui Regioni capofila sono l'Emilia-Romagna e il               
Friuli-Venezia-Giulia, al fine di predisporre una modalita' di                  
preventivazione e rendicontazione delle attivita' finanziate dal FSE            
corrispondente alla modalita' a regime nella nostra Regione.                    
Il gruppo e' composto dalle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia              
Giulia, Liguria, Piemonte, Umbria e dalla Provincia autonoma di                 
Bolzano, oltre che dal Ministero del Lavoro.                                    
E' gestito da ILO - International Training Centre of the Ilo di                 
Torino ed ha una durata biennale; e' previsto il termine a giugno               
2001.                                                                           
Agenda della modernizzazione: nuove modalita' di pagamento                      
"Sistema esternalizzato di tesoreria per i pagamenti relativi                   
all'attivita' formativa nell'ambito del programma ôAgenda per la                
modernizzazione regionale'".                                                    
Si e' attivato un lavoro di predisposizione del progetto di cui sopra           
nella consapevolezza che le nuove modalita' di rimborso da parte                
della C.E. riguardo il Programma 2000/2006 impongono tempestivita'              
nell'effettuazione dei pagamenti come condizione imprescindibile per            
non incorrere nei meccanismi penalizzanti di abbattimento dei                   
finanziamenti comunitari.                                                       
Le procedure individuate, in collaborazione con il Servizio                     
Ragioneria e credito, prevedono il ricorso al "pagamento in conto               
sospeso" tramite l'Istituto di Credito che gestisce il servizio di              
tesoreria regionale di una somma iniziale fino al 10% a titolo di               
anticipo ad avvio delle attivita' e successivi acconti periodici                
sulla base delle spese effettivamente sostenute degli Enti di                   
formazione; tutto cio' fatte salve le periodiche regolarizzazioni               
Amministrative e contabili stabilite dalla normativa vigente e                  
mantenendo in capo alla Regione la responsabilita' della funzione di            
controllo ed approvazione delle spese.                                          
Certificazione di garanzia della qualita' secondo la norma UNI En ISO           
9001:94                                                                         
La forte competitivita' di mercato e le esigenze dei clienti hanno              
portato il mondo delle imprese a sviluppare una "cultura della                  
qualita'", che investe tutte le aziende di beni e servizi.                      
La certificazione del sistema di garanzia della qualita' e' diventata           
un elemento distintivo dell'azienda ed un "prerequisito" per poter              
operare con successo.                                                           
La "cultura della qualita'" sta investendo il mondo della pubblica              
Amministrazione e dei Servizi pubblici, per elevare il livello dei              
servizi offerti agli utenti e migliorare il proprio funzionamento               
organizzativo.                                                                  
A partire da febbraio 1999 la Direzione generale al Lavoro e                    
Formazione professionale ha avviato un processo per la certificazione           
del sistema della qualita' di una parte strategica della propria                
attivita': l'erogazione dei finanziamenti alle imprese e agli enti di           
formazione e la rendicontazione e certificazione della spesa nei                
confronti dell'Unione Europea e dei Ministeri del Tesoro e del                  
Lavoro, di competenza del Servizio Gestione, Monitoraggio e Controllo           
delle attivita' formative.                                                      
Febbraio 1999: avvio del processo per la certificazione con il                  
supporto di una societa' di consulenza, attraverso la definizione e             
puntualizzazione delle competenze del Servizio e delle                          
responsabilita' connesse e la ricostruzione ed analisi dei processi             
lavorativi con gli addetti;                                                     
Giugno 1999: prima stesura del Manuale della Qualita' in cui vengono            
descritte le attivita' svolte dal Servizio rispetto a quanto                    
richiesto dalla norma e stesura del Manuale delle Procedure in cui              
vengono descritte le modalita' attraverso cui vengono svolte le                 
attivita'. A seguito la verifica e il collaudo degli stessi nella               
realta' aziendale;                                                              
Ottobre 1999: prima revisione del Manuale della Qualita' e del                  
Manuale delle Procedure;                                                        
Novembre 1999: formazione interna sul Sistema;                                  
Febbraio 2000: verifica ispettiva da parte dell'Organismo di                    
certificazione indipendente BVQi e rilascio del Certificato di                  
conformita' BVQI/Sincert secondo la norma ISO 9001:94.                          
Sviluppo sistemi formativi                                                      
Accreditamento delle sedi operative degli organismi della Formazione            
professionale                                                                   
La procedura di accreditamento e' prevista all'art. 205 della L.R.              
3/99, in attuazione dei principi della Legge 196/97 Art. 17, e dalle            
Direttive regionali per la formazione professionale.                            
Nel corso del II semestre si e' conclusa l'istruttoria tecnica                  
interna sulle domande di accreditamento presentate alla fine del 1998           
e nel 1999 e sono state realizzate le visite audit presso le sedi               
operative accreditande.                                                         
Si e' provveduto inoltre all'approvazione del I elenco degli                    
Organismi attuatori di iniziative formative e di servizi di                     
orientamento accreditati come da delibera di Giunta regionale n. 2538           
del 21/12/1999.                                                                 
In estrema sintesi, il primo elenco contiene 187 sedi accreditate di            
X organismi, Y dei quali possiedono la certificazione del proprio               
sistema qualita' a norma UNI ISO 9001.                                          
Al fine di assicurare un supporto formativo e di assistenza tecnica             
agli Enti che hanno richiesto l'accreditamento, migliorare la                   
qualita' delle organizzazioni operanti nel sistema regionale di                 
formazione professionale e sperimentare modelli formativi basati su             
percorsi individualizzati, si e' provveduto ad emanare, nel luglio              
1999, un avviso pubblico contenente le disposizioni per la                      
presentazione di progetti di formazione formatori ed operatori del              
sistema regionale di formazione professionale con richiesta di                  
contributo a carico del FSE Ob. 3 Asse 5.                                       
Contributi per la certificazione dei sistemi qualita'                           
Il Consiglio regionale con atto n. 1157 del 23/6/1999, sulla base di            
quanto previsto all'art. 205 della L.R. 3/99, ha deliberato, su                 
proposta della Giunta regionale in data 18 maggio 1999, n. 740, i               
criteri e le priorita' per la concessione dei contributi a sostegno             
della certificazione del sistema di qualita', quale incentivazione              
allo sviluppo organizzativo ed al miglioramento di qualita' degli               
Enti gestori, individuando i soggetti ammissibili, i costi                      
ammissibili a contributo, stabilendo l'importo minimo e massimo del             
contributo, e le priorita' per erogarlo.                                        
Il Nucleo di valutazione, istituito con determinazione del Direttore            
generale, in fase istruttoria ha ammesso ai benefici della Legge                
3/99, art. 205, n. 44 richieste su 47 pervenute per un ammontare                
complessivo deliberato di Lire 1.102.062.742.                                   
In data 31/12/1999 la Giunta regionale ha deliberato la concessione             
dei contributi; sono attualmente in atto le procedure relative alla             
liquidazione ed erogazione degli stessi.                                        
E' prevista per giugno 2000 l'emissione di un ulteriore "avviso                 
pubblico" relativo alla concessione di contributi a sostegno della              
certificazione ISO 9001 per Enti di formazione per un ammontare                 
residuo di Lire 897.000.000.                                                    
Riconversione degli operatori della formazione professionale:                   
Programma ICARO Legge 236/93                                                    
Le attivita' sono terminate conformemente al progetto generale                  
predisposto e articolato nei due sottoprogetti (1 - Esuberi, 2 -                
Riconversione). In particolare si ritiene di evidenziare che per il             
sub-progetto 1 (esuberi) sono stati attuati n.10 percorsi formativi             
individuali presentati da Enti di formazione ed approvati dal                   
Comitato di valutazione ed indirizzo nel mese di dicembre 1998. Un              
progetto quantunque sia stato regolarmente portato a termine non ha             
potuto usufruire dei benefici finanziari legati alla Legge 236/93 in            
quanto a sua conclusione il destinatario dell'azione formativa non ha           
provveduto ad inoltrare le dimissioni al proprio Ente di provenienza,           
condizione necessaria per il riconoscimento delle spese sostenute.              
I percorsi formativi hanno avuto durata variabile tra le 500 e le 900           
ore.                                                                            
Il costo globale relativo a questa parte del Programma ICARO e'                 
risultato pari a Lire 264.575.551 di cui Lire 69.058.236 per costi di           
formazione e Lire 195.517.312 per rimborso salari agli Enti da cui              
provenivano i dipendenti dei percorsi formativi.                                
Riguardo al sub-progetto 2 (riconversione), dopo la fase                        
preliminare relativa ai bilanci di competenza ed alla conseguente               
definizione di partecipazione ai 6 profili professionali previsti in            
ICARO, entro il primo semestre 1999 sono regolarmente terminate le              
attivita' formative realizzate per tutti i profili , che si sono                
concluse con risultati positivi, cosi' come evidenziato dal report              
predisposto dalla Associazione temporanea di impresa gestore delle              
attivita' connesse al progetto.                                                 
Gli operatori che hanno frequentato le attivita' sono risultati 74              
con elevate performance di presenza; il tasso medio e' infatti                  
attestato al 93,2%.                                                             
In relazione ai costi sostenuti, ivi compresa l'assistenza tecnica,             
si e' registrato il sostanziale rispetto dei parametri espressi in              
fase di preventivo.                                                             
I sei percorsi formativi previsti in ICARO Sub 2 hanno avuto un costo           
di Lire 2.377.878.589 cosi' suddivisi:                                          
- 43.200.000 per assistenza tecnica;                                            
- Lire 955.188.000 per corsi di formazione;                                     
- Lire 1.879.490.589 rimborso salari e missioni.                                
Rinnovo degli accordi con i Comuni delegati di cui alla L.R. 54/95              
Il Servizio Sviluppo dei sitemi formativi ha provveduto ad avviare la           
discussione sulle modalita' di rinnovo degli accordi sottoscritti dai           
Comuni delegati, dalle Province delegate e dalla Regione, in                    
attuazione della L.R. 54/95.                                                    
A tal scopo e' stato realizzato un seminario di valutazione                     
dell'esperienza di prima applicazione degli accordi che ha posto le             
basi per un confronto politico fra gli Amministratori responsabili              
della competenza relativa alle strutture pubbliche di formazione                
professionale per ridefinire, alla luce delle prospettive future                
connesse allo sviluppo del sistema formativo, strategie e ruoli delle           
forme gestionali costituite ai sensi della L.R. 54/95 sopracitata.              
Dagli esiti, sostanzialmente positivi, di tale confronto si e' deciso           
di costituire un Tavolo tecnico composto da una delegazione ristretta           
dei Comuni gestori e da rappresentanti dei Servizi regionali                    
coinvolti, che ha prodotto una piattaforma omogenea concordata di               
accordo sulle tematiche di tipo trasversale da inserire negli accordi           
interistituzionali di cui trattasi.                                             
Sono stati avviati gli incontri preliminari di tipo bilaterale per              
trattare le questioni specifiche legate ai singoli contesti locali.             
Si prevede entro la fine del mese di febbraio 2000 di aver concluso             
la definizione degli schemi di rinnovo degli accordi.                           
Progetto di assistenza tecnica: "Favorire l'integrazione per                    
migliorare la qualita' e sostenere l'innovazione nel sistema                    
regionale di formazione professionale"                                          
Si e' conclusa la fase relativa alla realizzazione di una specifica             
azione finalizzata alla standardizzazione e all'implementazione di un           
sistema semplificato ed omogeneo fra Regione e Province per la                  
realizzazione delle verifiche di conformita' in itinere dei progetti            
formativi approvati e finanziati con contributi pubblici, che ha                
coinvolto funzionari provinciali e regionali nella definizione di un            
Manuale unico la cui operativita' sara' effettiva a partire dalla               
nuova programmazione del FSE 2000-2006.                                         
Si e' inoltre conclusa, in collaborazione fra il Servizio Sviluppo              
dei sistemi formativi ed il Servizio Gestione Monitoraggio e la                 
Ragioneria, la fase di progettazione del nuovo sistema di                       
semplificazione delle procedure di erogazione dei finanziamenti delle           
attivita' formative allo scopo di velocizzare tale sistema                      
adeguandolo alla nuova regolamentazione comunitaria, che vincolera'             
direttamente la corresponsione dei fondi ai pagamenti effettuati.               
Tale progetto di semplificazione e' inserito fra quelli dell'Agenda             
regionale di modernizzazione.                                                   
Si e' avviato, attraverso un gruppo di lavoro, il progetto                      
finalizzato alla identificazione delle soluzioni tecniche per                   
l'incremento delle potenzialita' informative del sistema di                     
accreditamento dei soggetti gestori di formazione professionale.                
Si e' avviata infine una specifica riflessione sulle associazioni               
temporanee di impresa nella partecipazione agli avvisi pubblici per             
la presentazione di progetti di formazione professionale, in vista di           
un seminario da realizzare nel I semestre dell'anno 2000.                       
Attivita' del Comitato regionale di sorveglianza                                
Il Comitato di sorveglianza regionale costituito ai sensi degli                 
"Indirizzi e priorita' per la formazione professionale (anni                    
1997-99)" (delibera di Giunta regionale 487/96), nonche' delle                  
"Direttive attuative" per gli anni 1997-1999 (delibera di Giunta                
regionale 1475/97), composto da dirigenti responsabili dei piani                
provinciali e regionali che usano risorse FSE e rappresentanti delle            
forze sociali regionali, e' stato impegnato nelle seguenti attivita':           
- analisi e regolazione dei flussi finanziari (monitoraggio                     
finanziario trimestrale delle risorse assegnate);                               
- discussione e validazione tecnica delle modifiche e integrazioni              
alle direttive attuative triennio 1997-99 (delibera di Giunta                   
regionale 528/99);                                                              
- verifica e aggiornamento della programmazione (attraverso una                 
seconda rilevazione delle economie pregresse) in preparazione della             
chiusura del P.O. 1994/1997;                                                    
- assistenza tecnica alle Province per informatizzazione,                       
rendicontazione ecc.;                                                           
- progettazione e realizzazione di un'apposita iniziativa di                    
documentazione e formazione di supporto informativo/formativo sui               
nuovi regolamenti dei fondi strutturali (normativa generale e                   
regolamento FSE) destinata a preparare i funzionari dei Servizi                 
regionali e provinciali alle nuove regole ed opportunita' della nuova           
programmazione;                                                                 
- analisi dei documenti programmatici nazionali e comunitari ai fini            
della definizione della proposta di programma operativo regionale e             
di complemento locale di programmazione per i quali si e' richiesto             
il contributo del FSE per il prossimo settennio 2000/2006;                      
- presentazione dei risultati provvisori dell'istruttoria tecnica               
della procedura di accreditamento;                                              
- validazione del manuale operativo per le verifiche di conformita'             
in itinere.                                                                     
Piano regionale di formazione per gli apprendisti (decreto Ministero            
Lavoro 302/99)                                                                  
La Legge 2 agosto 1999, n. 263 "Conversione in legge ecc.",                     
stabilisce che gli sgravi contributivi saranno concessi solo se                 
l'azienda fara' svolgere la formazione agli apprendisti assunti                 
nell'ambito di iniziative formative "proposte formalmente all'impresa           
da parte dell'Amministrazione pubblica competente". L'art. 68, comma            
5, della Legge 17 maggio 1999, n. 144 aveva disposto all'interno                
della nuova disciplina dell'obbligo formativo fino ai 18 anni una               
destinazione di Lire 200 miliardi per il finanziamento delle                    
attivita' di formazione nell'esercizio dell'apprendistato (anche se             
svolte oltre il compimento del diciottesimo anno di eta') secondo le            
modalita' di cui all'art. 16 della Legge 24 giugno 1997, n. 196. Tale           
ultima disposizione aveva gia' trovato una prima attuazione con il              
decreto ministeriale 20 maggio 1999 di individuazione dei contenuti             
delle attivita' di formazione degli apprendisti.                                
Il DM n. 302 del 5 agosto 1999 ha assegnato conseguentemente, e                 
ripartito fra le Regioni i fondi per l'attivita' di formazione degli            
apprendisti, ed in specifico ha assegnato alla Regione Emilia-Romagna           
un finanziamento di Lire 22.999.476.247, utilizzabile per un massimo            
del 10% per il finanziamento di azioni collegate all'attivita'                  
formativa, e non utilizzabile per il rimborso del costo orario dei              
partecipanti alle attivita' formative.                                          
Entro il 10 novembre 1999 doveva essere presentato al Ministero del             
Lavoro il Piano delle attivita' formative da parte di ciascuna                  
Regione titolare delle nuove assegnazioni disposte col DM n. 302 del            
5 agosto u.s.. I contenuti di tale piano sono elencati all'art. 2               
dello stesso DM 302/99. Dovevano essere indicate, fra l'altro, "le              
figure professionali che s'intende formare o i settori per i quali              
s'intende predisporre l'attivita'" e quindi il numero degli                     
apprendisti e la dislocazione territoriale dei corsi per provincia.             
La Regione Emilia-Romagna sulla base delle intese intervenute con il            
Ministero del Lavoro e della concertazione con le parti sociali                 
interessate, ha avviato, con deliberazione della Giunta regionale               
1900/98 del 26 ottobre 1998, un'iniziativa formativa sperimentale per           
l'apprendistato, che costituisce un importante patrimonio di                    
esperienza ma che deve ancora essere completata per alcuni settori ed           
attivita' (come di seguito specificati), usufruendo anche di parte              
dei finanziamenti assegnati con il DM 302/99, per accompagnare la               
messa a regime che non potra' avvenire prima del 2000/2001, degli               
interventi formativi per l'apprendistato. Le azioni individuate nella           
sperimentazione sono le tre riassumibili come segue:                            
1. Sperimentazioni regionali che attuano le intese nazionali                    
Unionapi, Artigianato, Federtessile;                                            
2. Sperimentazioni regionali integrative che ampliano ad altri                  
settori produttivi gli interventi previsti, e che fanno riferimento a           
finanziamenti del "Parco progetti";                                             
3. Azioni di supporto alla sperimentazione, indirizzate alla                    
costruzione di un sistema informativo, all'assistenza tecnica e                 
metodologica ed alla valutazione delle azioni intraprese.                       
Dopo una approfondita fase di consultazione e confronto con le parti            
sociali interessate, svoltasi nell'ambito degli organismi regionali             
di concertazione, la regione ha inviato al Ministero del Lavoro il              
proprio Piano di attivita' formative per gli apprendisti a norma del            
DM 302/99, riservandosi di provvedere, dopo la sua approvazione,                
all'affidamento delle attivita' previa selezione degli organismi                
formativi adeguati, e definizione dei criteri di priorita' per la               
scelta degli apprendisti da formare, i cui principi ispiratori sono             
comunque esposti nel Piano.                                                     
Certificazione competenze e commissioni d'esame finale                          
Nel mese di ottobre 1999 sono state assegnate al Servizio, in attesa            
di una piu' compiuta riorganizzazione della Direzione, le funzioni ed           
i collaboratori, relative alla certificazione delle competenze,                 
organizzazione e nomina delle commissioni d'esame per il rilascio di            
certificazioni ufficiali, tenuta del repertorio delle attestazioni.             
Pur nella ristrettezza dei tempi a disposizione si e' provveduto a              
riorganizzare il Servizio apportando semplificazioni e                          
razionalizzazioni operative e procedurali e si e' recuperato un                 
notevole arretrato nella stesura e adozione degli atti formali di               
nomina delle Commissioni. La struttura operativa e' stata dotata                
delle attrezzature necessarie.                                                  
Politiche del lavoro                                                            
Nel corso del 1999 e' stato completato il processo di trasferimento             
delle competenze e delle risorse dal Ministero del Lavoro alle                  
Regioni e alle Province.                                                        
In questo senso, a fronte degli interventi di politiche del lavoro di           
incentivazione delle assunzioni, previsti dalla L.R. 45/96 e di                 
promozione dell'accesso al lavoro (tirocini), ha acquisito                      
particolare rilevanza l'attuazione della L.R. 25/98 "Norme in materia           
di politiche del lavoro e di servizi per l'impiego", con la quale si            
e' inteso organizzare le nuove competenze conferite ai sensi della              
Legge 59/97 e si istituisce da un lato l'Agenzia Emilia-Romagna                 
Lavoro e si riforma l'Osservatorio del mercato del lavoro                       
integrandolo strettamente con il Sistema informativo dei nuovi                  
servizi.                                                                        
In particolare con la Legge 25/98 la Regione Emilia-Romagna ha                  
organizzato, prima in Italia, le nuove competenze relative ai servizi           
ed alle politiche attive per il lavoro, attribuendo alle Provincie la           
programmazione locale degli interventi, sostenendo una stretta                  
integrazione fra orientamento, formazione e servizi per l'impiego.              
Sono state istituite la Commissione regionale tripartita, sede di               
concertazione con le parti sociali, ed il Comitato di coordinamento             
interistituzionale, sede di confronto con gli Enti locali.                      
Particolare rilievo ha acquisito la cooperazione con il privato, che            
potra' gestire in convenzione ed all'interno di un processo di                  
accreditamento, le attivita' dei "Centri per l'Impiego", dei quali si           
stanno definendo gli standard di prestazione.                                   
Nell'ambito del medesimo processo e' stato avviato ed in parte                  
realizzato un complesso piano di formazione e riqualificazione degli            
operatori dei servizi per il lavoro quali gli interventi sul progetto           
ISOLA/Integra e sono stati avviati altri progetti di formazione degli           
operatori dei servizi previsti dal progetto 492 Orientamento.                   
Nell'arco del '99 si sono realizzate le attivita' del progetto 492              
Orientamento professionale, relative alla prima annualita'. In                  
particolare, le attivita' di assistenza tecnica e di sviluppo delle             
banche dati informative per l'orientamento hanno visto il                       
coinvolgimento delle Province nei gruppi di lavoro previsti dalle               
diverse azioni del progetto. I prodotti relativi a questa prima                 
annualita' saranno diffusi anche su Internet e ulteriormente                    
sviluppati e aggiornati nel corso del 2000. Fra questi ricordiamo:              
sul tema delle professioni i 3 nuovi volumi ed un prodotto                      
multimediale, sulla formazione un prodotto di FAD per azioni di                 
orientamento di gruppo. Altre principali aree di lavoro riguardano:             
assistenza tecnica sull'orientamento e l'inserimento lavorativo dei             
disabili, sul bilancio di competenze, sulla consulenza orientativa,             
sul nuovo obbligo scolastico, in relazione con le attivita' previste            
per nuovi servizi per il lavoro.                                                
L'attivita' dell'Osservatorio si e' invece concentrata nella                    
riprogettazione e nella implementazione delle analisi congiunturali e           
previsivi sulle dinamiche economiche e del mercato del Lavoro e del             
rapporto di monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro,              
dell'istruzione e della formazione professionale, inquadrate alla               
luce degli scenari e dei contesti entro cui agiscono.                           
E' proseguito inoltre il confronto con il Ministero per la                      
realizzazione del Sistema informativo lavoro ed e' stata avviata la             
fase di progettazione di estensione dello stesso ai Comuni, in una              
logica di semplificazione amministrativa. Nel periodo di riferimento            
si e' dato avvio al progetto On line, che estendera' la rete                    
telematica dei servizi per il lavoro, decentrando presso i Comuni ed            
altri enti le certificazioni, le procedure e le informazioni. Entro             
il 2000 verra' sperimentata la nuova infrastruttura che interessera'            
40 punti di servizio e consentira' l'accesso tramite una job card al            
sistema per l'inserimento di dati, lo scambio di informazioni, la               
dichiarazione di disponibilita' alle opportunita' di lavoro.                    
Di particolare rilievo sono state le relazioni e le attivita' di                
confronto e discussione con le forze sociali sul tema del lavoro                
atipico. Tali attivita' hanno portato alla firma di un accordo sul              
lavoro atipico fra Giunta della Regione Emilia-Romagna e                        
organizzazioni sindacali, in data 14 febbraio 2000, dove per la prima           
volta a livello nazionale, vengono promosse iniziative a sostegno dei           
lavoratori parasubordinati. Ad integrazione di tali attivita' e'                
stato definito, di concerto con le forze sociali, un programma                  
regionale che comprende iniziative di promozione e creazione di                 
servizi per il lavoro dedicati a questa particolare tipologia di                
lavoratori.                                                                     
Nel corso del 1999 si e' inoltre redatta la legge "Promozione                   
dell'accesso al lavoro delle persone disabili e svantaggiate",                  
approvata nel mese di gennaio 2000. Si tratta della prima legge                 
organica adottata da una Regione in attuazione della Legge 68/99 di             
riforma del collocamento obbligatorio. Con il provvedimento regionale           
vengono attribuite alle Provincie le competenze per l'inserimento               
lavorativo delle persone disabili e vengono programmati gli                     
interventi di supporto al collocamento mirato: incentivi, tirocini,             
sgravi, azioni di adeguamento di posti di lavoro, analisi                       
organizzative aziendali, orientamento, formazione. La legge promuove            
altresi' l'integrazione con i servizi territoriali, educativi,                  
sociali e sanitari, valorizza il ruolo della cooperazione sociale e             
la funzione del servizio civile a supporto dei percorsi di                      
inserimento.                                                                    
Sono state inoltre costruite le premesse per una futura                         
collaborazione con il Ministero del Lavoro e della Previdenza                   
sociale, sfociata nella firma di una convenzione siglata nel mese di            
gennaio 2000 per la realizzazione di politiche attive a favore dei              
lavoratori impegnati in attivita' socilamente utili, indirizzate alla           
stabilizzazione e allo svuotamento del bacino regionale.                        
Durante l'anno si e' concluso il progetto Nord-Sud, ma rimangono                
aperte tutte le piste di collaborazione con le Regioni del                      
Mezzogiorno e si prospettano conferme in conformita' con quanto                 
previsto dai fondi strutturali e dal programma Agenda 2000.                     
Nel corso del 1999 in particolare e' continuata l'attuazione, in                
parte a gestione diretta regionale e in parte delegata alle Province,           
degli interventi stabiliti dalla L.R. 45/96 "Misure di politica                 
regionale del lavoro". Per la parte a gestione diretta della Regione            
Emilia-Romagna, riguardante i progetti occupazionali in area                    
svantaggiata di cui all'art. 5 sono stati concessi contributi per               
inserimenti al lavoro a seguito di assunzione a tempo indeterminato o           
per la creazione di nuove imprese. Per quanto attiene i contributi              
relativi alle assunzioni a tempo indeterminato sono state finanziate            
in totale quasi 900 iniziative, che a fronte di una spesa complessiva           
di quasi 5 mld di lire, pari a circa 2,6 mln di Euro, hanno favorito            
l'inserimento nel mondo del lavoro nelle aree Obiettivo 5b, 2 e dei             
Programmi speciali d'area di altrettanti lavoratori disoccupati.                
Mentre i contributi concessi a sostegno della creazione di nuove                
imprese da parte di disoccupati, a fronte di una spesa pubblica di              
circa 700 mln di lire, pari a circa 361.000 Euro, hanno favorito                
l'avvio di 40 nuove imprese in area svantaggiata.                               
Per quanto riguarda gli interventi delegati alle Province di cui                
all'art. 9 intesi a sostenere il reinserimento nel mondo del lavoro             
di adulti disoccupati da oltre un anno o provenienti dalle liste di             
mobilita' hanno favorito il reinserimento di quasi 250 lavoratori. In           
totale nel corso del biennio 1998/99 complessivamente per                       
l'attuazione degli interventi a sostegno del reinserimento                      
professionale sono stati assegnati alle Province risorse per oltre              
1,5 mld di lire, pari a oltre 774.000 Euro. Sempre nell'ambito degli            
aiuti all'occupazione, la Regione ha assegnato oltre 2,5 mld di lire            
pari a 1,3 mln di Euro alle Amministrazioni provinciali per                     
l'applicazione dell'art. 8 della L.R. 45/96, con le quali sono state            
finanziate annualmente quasi un centinaio di iniziative tese a                  
favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di lavoratori                       
appartenenti alle fasce deboli.                                                 
Per quanto attiene gli strumenti di programmazione dell'accesso al              
lavoro, nel corso del 1999 e' proseguita l'attivita' di                         
programmazione di tirocini ai sensi della L.R. 45/96 e sono state               
avviate attivita' di supporto e qualificazione della promozione da              
parte di soggetti terzi dei tirocini stessi da parte di soggetti                
terzi quali CFP, Scuole, Universita', ARDSU, Servizi per il lavoro.             
Scuola, Universita' ed Integrazione dei sistemi formativi                       
La Giunta ha provveduto a riproporre all'approvazione del Consiglio             
regionale il progetto di legge in materia di diritto allo studio, in            
conseguenza del rinvio da parte del Governo del primo testo approvato           
dal Consiglio all'inizio del 1999. Il visto governativo ha quindi               
consentito l'approvazione della L.R. 10/99 "Diritto allo studio ed              
all'apprendimento per tutta la vita e qualificazione del sistema                
formativo integrato", entrata in vigore nel maggio '99 e di fatto               
applicata in base agli atti di indirizzo triennali e di                         
programmazione annuale approvati in Consiglio regionale nel settembre           
1999.                                                                           
Tutti gli adempimenti previsti dalla legge sono stati svolti entro la           
fine dell'anno, consentendo cosi' l'impegno dei relativi                        
finanziamenti, con particolare riferimento alla attribuzione degli              
assegni di studio agli studenti delle scuole superiori, statali e non           
statali, rispondenti ai requisiti di merito e di reddito stabiliti              
dagli atti consiliari, ed individuati quale target di riferimento per           
la fase di prima applicazione della legge, trasferendo alle Province            
le quote di risorse di rispettiva spettanza. Nello specifico, e'                
stato possibile finanziare tutte le domande presentate ed accoglibili           
a norma di legge.                                                               
All'inizio del 1999, in applicazione di quanto stabilito dal DPR                
233/98 e dagli indirizzi regionali in materia, e' stato approvato il            
Piano regionale per il dimensionamento ottimale delle istituzioni               
scolastiche, atto definito intermedio in ragione del rinvio ad un               
Piano successivo della definizione di alcune situazioni in merito               
alle quali la Regione o le Conferenze provinciali per                           
l'organizzazione della rete scolastica (CPO) competenti per                     
territorio hanno ritenuto opportuno svolgere un supplemento di                  
riflessione e di concertazione a livello locale.                                
Al fine di supportare le decisioni delle CPO in tale ultima fase di             
programmazione, e' stato attivato un gruppo di lavoro congiunto fra             
Regione e Province, che si e' riunito piu' volte nel corso dell'anno,           
esaminando varie ipotesi di soluzione e portando grande attenzione              
agli aspetti di correttezza formale e di uniformita' sostanziale                
delle proposte di dimensionamento avanzate dai diversi territori.               
Tale lavoro di supporto ha consentito alle CPO di deliberare entro              
fine '99 le rispettive situazioni rimaste sospese nel Piano regionale           
intermedio e alla Regione di rispettare i tempi stabiliti nel DPR               
233/98 per la approvazione del Piano definitivo di dimensionamento              
ottimale delle istituzioni scolastiche, cui sara' pertanto                      
riconosciuta l'autonomia giuridica a partire dall'anno scolastico               
2000-2001, attraverso un decreto emanato dai Provveditori competenti            
per territorio.                                                                 
Si e' inoltre intensificata la collaborazione fra Regione                       
Emilia-Romagna e Ministero della Pubblica istruzione, nel quadro del            
Protocollo di intesa siglato il 13 giugno 1997, per l'integrazione              
fra i sistemi dell'istruzione, della formazione professionale e del             
lavoro.                                                                         
A tale proposito sono state realizzate due iniziative a forte valenza           
sperimentale, significative anche per l'impatto previsto a livello              
nazionale.                                                                      
La prima riguarda l'avvio del progetto regionale NOS-NOF, che                   
prendendo spunto dall'entrata in vigore della Legge 9/99                        
sull'elevamento dell'obbligo di istruzione e dell'art. 68 della Legge           
144/99, prevede la realizzazione, sulla base di specifici programmi             
provinciali, elaborati tenendo conto delle "Linee guida regionali per           
il NOS - Nuovo Obbligo Scolastico - e per il NOF - Nuovo Obbligo                
Formativo" di iniziative di integrazione fra scuole ed enti di                  
formazione attraverso modalita' innovative sia sotto il profilo                 
didattico sia in termini di relazioni interistituzionali.                       
In merito alla sperimentazione NOS e' da segnalare il cofinanziamento           
di Lit. 4 miliardi attribuito dal Ministero della Pubblica                      
istruzione, in applicazione di quanto previsto dal gia' citato                  
Protocollo di intesa, alle scuole partecipanti alle iniziative, da              
utilizzare congiuntamente alle risorse regionali, destinate agli enti           
di formazione partners dei progetti NOS, per lo svolgimento di                  
attivita' di accoglienza e di orientamento, nonche' per l'inserimento           
di moduli preprofessionalizzanti nei curricula scolastici del primo             
anno delle scuole superiori.                                                    
L'altra azione rilevante attiene all'approvazione, a seguito di bando           
regionale, di ulteriori 18 progetti FORTIS di Istruzione e Formazione           
tecnica superiore integrata (IFTS) che compongono il piano regionale            
sperimentale per il 1999, che riguardano le aree industria e servizi,           
agroindustria, beni culturali, chimica, sociale, turismo, edilizia,             
trasporti, comunicazione, hanno coinvolto 24 istituzioni scolastiche,           
5 universita' e 18 enti di formazione del sistema regionale, ed hanno           
impegnato un budget complessivo di Lit. 9.605.000.000, cofinanziato             
dalla Regione e dal Ministero della Pubblica istruzione.                        
Si segnala peraltro che la graduatoria del bando per i progetti                 
FORTIS e' stata mantenuta aperta, esplicitando nell'atto di                     
approvazione la volonta' della Regione di finanziare ulteriori 37               
progetti nell'anno 2000 attraverso il ricorso alle risorse del Fondo            
sociale europeo al fine di raccogliere ampi elementi di valutazione             
qualitativa per la definitiva implementazione del nuovo segmento                
formativo in Emilia-Romagna.                                                    
Per quanto attiene al tema delle politiche per il diritto allo studio           
universitario, si e' provveduto ad elaborare il Programma regionale             
per il diritto allo studio universitario, in ottemperanza di quanto             
stabilito all'art. 4 della L.R. 50/96. Tale Programma, approvato dal            
Consiglio regionale nel dicembre 1999, ha valenza triennale                     
(2000-2002), indica gli obiettivi generali da perseguire e quelli da            
realizzare in via prioritaria, tenendo conto del raccordo fra                   
formazione universitaria e formazione professionale. In particolare,            
a tale proposito, viene sancito il filone di attivita', fino al                 
momento svolto in maniera sperimentale, in capo alle Aziende                    
regionali per il diritto allo studio universitario (ARDSU) per lo               
sviluppo del servizio di orientamento al lavoro, previsto all'art. 9            
della legge citata.                                                             
Il Programma contiene inoltre il quadro delle risorse finanziarie che           
si prevede di acquisire ed impiegare nel periodo di riferimento per             
la realizzazione degli interventi per il diritto allo studio                    
universitario, facendo esplicito riferimento, per quanto riguarda il            
finanziamento delle attivita' di orientamento al lavoro, alle risorse           
provenienti alla Regione Emilia Romagna dal FSE, programmazione                 
2000-2006.                                                                      
Le procedure di elaborazione del Programma sono state svolte in                 
stretto rapporto di collaborazione con le ARDSU, sia per evidenti               
ragioni di merito, sia soprattutto in considerazione della natura               
delle Aziende stesse, "cerniera" fra la Regione e le Universita' di             
riferimento territoriale.                                                       
AMBIENTE                                                                        
L'anno 1999 e' stato decisivo per il completamento del nuovo quadro             
legislativo-normativo in materia di salvaguardia dell'ambiente e per            
l'attuazione di grandi programmi di intervento di difesa del suolo e            
per la tutela e il risanamento ambientale in materia di smaltimento             
rifiuti e di bonifica dei suoli inquinati.                                      
Per quanto concerne l'adeguamento del quadro legislativo-normativo,             
occorre segnalare le piu' significative azioni legislative portate a            
termine:                                                                        
- l'approvazione della L.R. 9/99 di "Disciplina delle procedure di              
valutazione di impatto ambientale". Tale disciplina attua la                    
direttiva CEE che ha lo scopo di prevedere e stimare l'impatto                  
ambientale di impianti, opere e interventi, per indicare le misure              
atte ad eliminare o condurre al minimo gli effetti negativi. E'                 
prevista l'applicazione dei principi di semplificazione anche                   
mediante lo sportello unico per le attivita' produttive;                        
- sul grande tema della Gestione e tutela delle acque, si segnala               
l'approvazione della L.R. 25/99, per l'attivazione del Servizio                 
idrico integrato, che comprende anche norme relative alla gestione              
per ambiti ottimali dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani.              
Parallelamente e' in via di elaborazione il Piano per la tutela delle           
acque previsto dal DLgs 152/99;                                                 
- la definizione dell'insieme di criteri, indirizzi e norme per                 
l'attuazione delle previsioni di complessivo riordino e                         
riorganizzazione delle competenze riferite all'ambiente e alla difesa           
del suolo, contenute nella Legge di riforma del sistema regionale e             
locale, 3/99. In tale quadro si evidenzia in particolare l'azione               
organizzativa e di supporto/formazione/informazione per il                      
trasferimento agli Enti locali delle materie delegate. Nel quadro dei           
completamenti legislativi va ricordata la disciplina in materia di              
pericoli di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, per           
la quale il progetto di legge e' stato approvato dalla Giunta nello             
scorso dicembre;                                                                
- in materia di inquinamento atmosferico e' stata svolta una intensa            
attivita' di concertazione con Comuni e Province per la definizione             
di protocolli e indirizzi utili alla gestione omogenea degli stati di           
attenzione, nonche' per la definizione di criteri per                           
l'individuazione delle zone critiche sulle quali sviluppare misure e            
politiche di prevenzione e risanamento, come previsto dalla L.R.                
3/99;                                                                           
- in materia di inquinamento acustico e' stata elaborata una prima              
proposta di progetto di legge regionale finalizzato alla tutela                 
dell'ambiente esterno e abitativo;                                              
- in materia di difesa del suolo si sono sviluppate diverse azioni:             
da un livello interregionale e di raccordo con il governo per                   
l'acquisizione e l'organizzazione delle funzioni del Magistrato per             
il Po e dei Provveditorati alle opere pubbliche, ad un livello di               
raccordo con le Province, i Comuni e le Comunita' Montane per la                
riorganizzazione dei Servizi provinciali della Difesa del suolo in              
Servizi tecnici di bacino. Nello stesso ultimo ambito va collocata              
una forte azione di riorganizzazione interna e di supporto agli enti            
locali per il trasferimento delle funzioni delegate o attribuite ai             
medesimi.                                                                       
L'intervento della Regione nel settore dell'ambiente e della difesa             
del suolo e' altresi' caratterizzato dalla definizione e attuazione             
di grandi opere, programmi e progetti. Tali programmi, giunti in                
larga parte ad attuazione, sono il risultato di precedenti impegni              
programmatico-generali del Consiglio regionale e di una lunga e                 
complessa fase di programmazione puntuale e propositiva delle                   
Amministrazioni provinciali, con la partecipazione dei soggetti                 
pubblici e privati interessati.                                                 
In materia di smaltimento dei rifiuti, tale fase di programmazione              
operativa e' giunta pressoche' a compimento nel corso del 1999 e                
comporta, per i vari campi di azione, l'impiego di una ingente massa            
di risorse nel triennio 1999-2001, con un incremento significativo              
dell'entita' degli investimenti globali precedentemente ipotizzata.             
In particolare:                                                                 
- il programma regionale di interventi pubblici per la raccolta                 
differenziata comporta un investimento di complessivi 50 miliardi di            
contributi ed e' finalizzato all'adeguamento del sistema regionale di           
raccolta differenziata, recupero e riciclaggio dei rifiuti, con                 
l'obiettivo di raggiungere e, se possibile, migliorare, gli obiettivi           
minimi fissati dal decreto Ronchi. Il programma, che prevede una                
vasta gamma di impianti ed attrezzature, dalle stazioni ecologiche              
alle opere per la raccolta e il trasporto dei rifiuti, individua 196            
interventi sul territorio regionale, per un costo complessivo di 140            
miliardi, cofinanziati per quasi i due terzi da Comuni, loro Consorzi           
e Comunita' Montane;                                                            
- il programma regionale di contributi per l'adeguamento del sistema            
regionale di recupero e di smaltimento dei rifiuti e' finalizzato               
alla promozione e sostegno di interventi realizzativi di impianti e             
servizi per la gestione integrata di particolari categorie di                   
rifiuti, provenienti da aree o comparti industriali ed eventualmente            
dalle raccolte differenziate effettuate dai pubblici servizi,                   
realizzati da soggetti imprenditoriali privati, anche in associazione           
con aziende pubbliche. Il programma, approvato nel secondo semestre             
1999 e in corso di gestione, prevede l'impiego di 25 miliardi. Gli              
obiettivi a base dell'azione regionale tendono a innescare e favorire           
anche nell'imprenditoria privata risultati di riduzione, riciclaggio            
e recupero dei rifiuti al fine di diminuire l'impatto ambientale                
delle attivita';                                                                
- il programma regionale di bonifica dei siti inquinati, approvato a            
fine novembre 1998 sulla base delle scelte delineate dal Consiglio              
regionale, prevede un investimento di 15 miliardi per il triennio               
1998-2000. Tale programma individua 26 aree prioritarie da risanare             
in relazione al livello di rischio, su un totale di 84 aree censite             
mediante un lavoro tecnico capillare ed approfondito;                           
- per i programmi di intervento di difesa del suolo dal rischio                 
idrogeologico ne va segnalato il grande potenziamento intervenuto a             
seguito degli eventi alluvionali e franosi degli ultimi anni. Sono              
quindi giunte a pressoche' totale completamento (90% degli interventi           
programmati) le attivita' di progettazione e di affidamento lavori              
per circa 350 interventi per complessivi 250 miliardi circa di                  
finanziamento. Sono altresi' attesi ulteriori programmi di                      
finanziamento riferiti alla Legge 183/89, alla deliberazione CIPE del           
luglio 1998 per le aree dell'Obiettivo 5b, nonche' ad altri                     
provvedimenti di emergenza. In tale quadro l'attivita' del settore              
della Difesa del suolo risulta pressoche' triplicata rispetto al                
trend precedente, con effetti rilevanti e decisivi sull'aumento dei             
livelli di sicurezza del territorio da eventi alluvionali. In tale              
complesso di finanziamenti rientrano anche interventi di difesa della           
costa dall'erosione ed e' prevista la messa a punto di un piu'                  
complessivo piano di opere nell'ambito di una programmazione                    
integrata di tutti i fattori che incidono sul sistema-costa.                    
La Direzione generale all'Ambiente e' altresi' stata impegnata, oltre           
che a livello trasversale per tutte le attivita' delle proprie                  
strutture e per assicurare il necessario                                        
raccordo/coordinamento/integrazione con le altre Direzioni, in alcuni           
specifici progetti di promozione della qualita' ambientale, che si              
richiamano:                                                                     
- Approvazione del progetto speciale "L'EMAS applicato al distretto             
ceramico di Modena e Reggio Emilia". La Regione Emilia-Romagna ha               
promosso un Protocollo d'intesa con le Province di Modena e Reggio              
Emilia e l'Assopiastrelle per la realizzazione del progetto "L'EMAS             
applicato al distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia"                      
accogliendo la proposta formulata dal Presidente della Sezione EMAS             
Italia del Comitato per l'Ecolabele l'Ecoaudit di condurre una                  
sperimentazione per l'identificazione degli impatti ambientali in               
aree geografiche definite promuovendo la partecipazione delle PMI               
concentrate in tali aree.                                                       
- Approvazione del progetto speciale "Benchmarking per un                       
miglioramento continuo dell'efficienza ambientale nelle PMI". La                
metodologia di benchmarking ambientale costituisce una modalita'                
innovativa con cui il sistema produttivo regionale puo', attraverso             
l'uso di indicatori di performances, misurare il livello di                     
efficienza ambientale dell'impresa media, al fine di consentire alle            
aziende coinvolte di determinare il proprio posizionamento rispetto             
alla media e quindi di avere a disposizione un punto di riferimento             
per individuare possibili miglioramenti di efficienza o spazi di                
opportunita' competitiva, singolarmente od in collaborazione con le             
altre imprese.                                                                  
Nell'ambito del settore acque le principali attivita' svolte hanno              
riguardato:                                                                     
- la gestione del programma regionale attuativo delle disposizioni              
contenute nel DL 25 marzo 1997, n. 67, art. 6, convertito con                   
modificazioni, nella Legge 23 maggio 1997, n. 135, recante per                  
oggetto "Piano straordinario di completamento e razionalizzazione dei           
sistemi di collettamento e depurazione delle acque". Si e' proseguito           
nell'attuazione di tale programma regionale, con le ridestinazioni di           
economie realizzate a seguito della I fase di attuazione, in                    
considerazione anche dell'efficacia di tale strumento per il                    
raggiungimento degli obiettivi che, alla luce della Direttiva                   
91/271/CEE, consentiranno di andare incontro alle esigenze di                   
protezione e risanamento delle acque e dei corpi ricettori. Durante             
l'anno 1999 e' stato predisposto il programma di finanziamenti a                
soggetti privati per interventi di adeguamento del sistema regionale            
di recupero e smaltimento rifiuti. Detti fondi stanziati sul Bilancio           
pluriennale di previsione 1999-2001, ammontanti a Lire 25 miliardi,             
sono stati assegnati con deliberazione n. 2451 del 14 dicembre 1999;            
- l'approvazione dei criteri ed indirizzi per l'uso razionale e la              
tutela delle risorse idriche nei territori di Parma e Reggio-Emilia;            
- la stipulazione di convenzioni con ARPA per l'esecuzione di                   
attivita' inerenti l'attivazione del DLgs 152/99 e con CRS-PROAQUA              
per la realizzazione di studi finalizzati al risparmio idrico ed                
all'attivita' di assistenza e implementazione della L.R. 25/99;                 
- l'approvazione del programma di ricerche e progetti pilota connessi           
all'uso razionale delle risorse idriche;                                        
- l'approvazione dei documenti "Criteri e indirizzi finalizzati alla            
predisposizione del piano di risanamento dell'area ad elevato rischio           
ambientale dei territori del bacino Burana-Po di Volano" e "Criteri e           
indirizzi finalizzati alla predisposizione del piano di risanamento             
dell'area ad elevato rischio di crisi ambientale dei territori di               
conoide e di pianura dei fiumi Taro, Parma, Enza, Crostolo, Secchia e           
Panaro";                                                                        
- l'assunzione del documento programmatico "Criteri e indirizzi per             
l'uso razionale e la tutela delle risorse idriche nel territorio                
della provincia di Bologna e nella restante porzione del bacino del             
fiume Reno";                                                                    
- l'ulteriore classificazione dei corpi idrici regionali gia'                   
designati, in adempimento alla direttiva comunitaria  n.78/859/CEE              
del 18 luglio 1978, che impone agli Stati membri il controllo delle             
acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere                
idonee alla vita dei pesci;                                                     
- l'approvazione della direttiva per l'esercizio coordinato della               
attivita' di autorizzazione alla costruzione delle linee ed impianti            
elettrici fino a 150.000 volt a seguito delle modifiche alla L.R.               
10/93 introdotta dalla nuova disciplina disposta con L.R. 3/99;                 
- la promozione di un convegno per l'illustrazione dei risultati                
ottenuti a conclusione dell'intervento finanziato dal "Piano                    
triennale per l'ambiente" e riguardante il ripristino ambientale                
dell'area valliva di Fattibello a Comacchio. Dall'attivita' svolta              
sono derivate importanti proposte operative per la conservazione                
dell'ambiente lagunare.                                                         
Nell'ambito del settore rifiuti le principali attivita' svolte hanno            
riguardato:                                                                     
- l'approvazione di una convenzione con il Commissario                          
delegato-Presidente della Regione Campania avente per oggetto le                
prestazioni di attivita' di supporto tecnico da parte della Regione             
per l'attuazione degli interventi urgenti nel settore dello                     
smaltimento dei rifiuti;                                                        
- l'approvazione dell'accordo di programma con le Ferrovie dello                
Stato per il recupero dei rifiuti da traverse e altri manufatti in              
legno provenienti dallo smantellamento di linee ferroviarie;                    
- l'approvazione delle riserve al piano provinciale di gestione dei             
rifiuti urbani e speciali della Provincia di Ravenna;                           
- l'approvazione della revisione ed aggiornamento del piano                     
infraregionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali              
della Provincia di Bologna;                                                     
- l'approvazione del contratto Quadro di Programma in materia di                
gestione di alcune tipologie di rifiuti speciali;                               
- l'approvazione delle riserve al piano infraregionale per lo                   
smaltimento dei rifiuti urbani e speciali della Provincia di                    
Forli'-Cesena;                                                                  
- l'approvazione della rettifica alla deliberazione regionale                   
relativa alle modalita' di prestazione delle garanzie finanziarie per           
lo smaltimento dei rifiuti;                                                     
- la determinazione della quota del tributo spettante alle Province             
assegnando alle stesse la quota a saldo per l'anno 1998 e l'acconto             
per il 1999, in applicazione degli artt. 10 e 14 della L.R. 19 agosto           
1996, n. 31 "Disciplina del tributo speciale per il deposito in                 
discarica dei rifiuti solidi";                                                  
- l'ammissione a finanziamento di ulteriori interventi sulle                    
disponibilita' del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario           
1999, in attuazione della deliberazione di Consiglio 1058/98 con la             
quale e' stato approvato "Il programma generale degli interventi di             
bonifica dei siti contaminati. Aree pubbliche ed aree private di cui            
alla deliberazione del Consiglio regionale 672/97".                             
Nell'ambito del settore aria ed agenti fisici le principali attivita'           
svolte si sono concretizzate come segue:                                        
- e' stato proposto all'approvazione del Consiglio il progetto di               
legge "Norme per la tutela della salute e la salvaguardia                       
dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico" in attuazione del             
decreto del Ministero dell'Ambiente 10 settembre 1998, n. 381 ed ai             
sensi della Legge 10 agosto 1990, n. 223.                                       
- Si e' provveduto ad adottare la direttiva per il rilascio delle               
autorizzazioni delle emissioni in atmosfera al fine di uniformare le            
procedure amministrative, contemplate dal DPR 24 maggio 1988, n. 203            
in materia di inquinamento atmosferico, delegate alle Province ai               
sensi dell'art. 122 della L.R. 3/99. Tale direttiva da' inoltre                 
attuazione al paragrafo III del DPCM 21 luglio 1989 che attribuisce             
alle Regioni la facolta' di rilasciare autorizzazioni generali per              
alcune attivita' a ridotto inquinamento atmosferico.                            
- E' stato affidato all'ARPA l'incarico di realizzare un progetto               
tecnico scientifico di supporto alla comunicazione sull'inquinamento            
elettromagnetico. L'incarico, in coerenza con le finalita' attribuite           
all'ARPA dalla L.R. 44/95, si e' reso opportuno per lo sviluppo di              
una adeguata azione informativa rivolta in generale alla societa'               
regionale con particolare riferimento ai pubblici "mirati" (tecnici,            
sanitari, docenti, ecc.), in collaborazione con le strutture                    
educative attraverso l'attivazione di protocolli di intesa e di                 
iniziative in campo scolastico.                                                 
- Al fine della redazione del piano di risanamento atmosferico di cui           
agli artt. 3 e 4 del DPR 24 maggio 1988, n. 203, e' stato affidato ad           
ARPA lo svolgimento di attivita' di supporto tecnico specifico per              
l'esercizio delle funzioni regionali in materia di gestione della               
qualita' dell'aria e di monitoraggio e controllo dell'inquinamento              
atmosferico.                                                                    
Nell'ambito del settore riguardante la valutazione di impatto                   
ambientale sono state condotte le procedure di diversi progetti, tra            
i quali, principalmente:                                                        
- l'ampliamento a 4 corsie dal Km 155+650 al Km 187+242                         
dell'Autostrada A1 Milano-Napoli tratto Modena-Brennero (A22) -                 
Bologna Borgo Panigale (A14);                                                   
- il potenziamento del sistema autostradale e tangenziale di                    
Bo-Autostrada Bologna-Bari-Taranto - tratto Borgo Panigale - Caselle.           
Nell'ambito del settore dell'informazione ed educazione ambientale,             
in attuazione della deliberazione consiliare n. 1196 del 28 luglio              
1999 "Linee guida per la programmazione regionale nel campo                     
dell'informazione ed educazione ambientale (INFEA)", sono stati                 
programmati contributi finanziari destinati a sviluppare varie                  
tematiche:                                                                      
- la promozione di attivita' e progetti INFEA sul territorio da parte           
di centri di educazione ambientale attraverso convenzioni tra la                
Regione Emilia-Romagna e le Province. Il finanziamento disponibile              
per il 1999 e' stato destinato alle Province di Modena e Ravenna;               
- la realizzazione di campagne di comunicazione e percorsi didattici            
sia volti a promuovere e sperimentare l'avvio dei processi di Agenda            
21 locale attraverso il coinvolgimento dei diversi "portatori di                
interesse" e tra questi il mondo della scuola, sia sui temi del                 
risparmio e tutela delle risorse acqua, aria, suolo e del risparmio             
energetico, sulle produzioni ed i consumi agroalimentari biologici ed           
ecocompatibili, sulla prevenzione del rischio ambientale e sulla                
salute;                                                                         
- lo sviluppo di attivita' di promozione di laboratori di educazione            
ambientale nelle scuole;                                                        
- nel perseguimento delle finalita' della L.R. 15/96, la Regione si             
e' avvalsa del supporto scientifico, tecnico ed operativo dell'ERVET            
Politiche per le Imprese SpA cui e' stato conferito incarico.                   
Nell'ambito del settore difesa del suolo sono state attuate le                  
seguenti azioni rilevanti:                                                      
- nell'ambito delle attivita' di pianificazione, in rapporto alle               
Autorita' di Bacino nazionali (PO), interregionali (Reno - Marecchia            
e Conca) e regionali (Bacini romagnoli), oltre a sviluppare                     
ulteriormente l'elaborazione dei piani stralcio di bacino, arrivando            
in alcuni casi all'adozione (PAI/PO) ed altri all'approvazione                  
(Navile/Reno) sono stati predisposti e adottati i Piani straordinari            
per le aree a rischio idrogeologico molto elevato previsti dal DL n.            
180 convertito in Legge 267/98;                                                 
- relativamente alla programmazione degli interventi in materia di              
difesa del suolo si e' conclusa, in rapporto con le varie Autorita'             
di bacino, la programmazione delle risorse finanziarie rese                     
disponibili dalle Leggi nazionali 183/89 e 267/98, si e' inoltre                
provveduto a programmare le risorse finanziarie rese disponibili dal            
Bilancio regionale '99 in materia di difesa del suolo;                          
- nel settore delle attivita' normative e di controllo sono state               
predisposte le direttive e gli indirizzi per accompagnare il processo           
di delega agli Enti locali in materia di sismica e cemento armato,              
acque minerali e termali, e polizia mineraria e vincolo idrogeologico           
in attuazione della Legge 3/99 "Riforma del sistema regionale e                 
locale".                                                                        
Le azioni piu' rilevanti poste in essere nell'ambito della protezione           
civile hanno riguardato quanto di seguito indicato.                             
Attuazione della L.R. 45/95:                                                    
- attivazione dei programmi regionali e provinciali di previsione e             
prevenzione dei rischi, in particolare la seconda fase del programma            
di collaborazione con le province per la migliore caratterizzazione             
del rischio frana ed il proseguimento dell'attivita' per                        
l'informatizzazione dei dati gia' raccolti per il rischio idraulico e           
dell'attivita' finalizzata alla pianificazione di emergenza ed al               
rischio incendi boschivi;                                                       
- elaborazione data-base relativo alle stazioni di monitoraggio                 
idrometeorologico regionale e realizzazione di cartografie tematiche            
per la protezione civile;                                                       
- nell'ambito degli interventi per l'organizzazione e l'utilizzo del            
volontariato di protezione civile sono state attivate le procedure e            
predisposto gli atti necessari ad erogare contributi per la copertura           
delle spese di mantenimento e per l'acquisto di mezzi ed attrezzature           
previsti nella seconda fase di realizzazione della colonna mobile               
regionale del volontariato di protezione civile. Nell'ambito della              
Missione Arcobaleno si e' provveduto a: predisporre il modulo                   
logistico sanitario da allestire in Albania per i profughi Kosovar,             
progettare l'intervento in Macedonia presso il campo profughi di                
Cedrane, organizzare la movimentazione di mezzi, attrezzature, merci            
e persone da/per l'Albania e la Macedonia;                                      
- coordinamento e gestione delle convenzioni stipulate negli anni               
precedenti ed attivazione di ulteriori convenzioni con Enti e                   
strutture tecniche, in particolare: con il Ministero dell'Interno -             
Corpo nazionale dei vigili del fuoco per gli incendi boschivi, con              
l'ARPA - SMR per l'allertamento meteorologico, con i Consorzi di                
Bonifica per l'integrazione di sistemi informativi, con il                      
Dipartimento di Ingegneria Chimica, Mineraria e delle Tecnologie                
ambientali dell'Universita' di Bologna per l'attivita' sul rischio              
chimico, con il Rettore dell'Universita' di Bologna per studi e                 
ricerche in materia di protezione civile;                                       
- proseguimento dell'attivita', con il supporto di CINECA, per la               
realizzazione del sistema informativo di protezione civile.                     
Emergenze internazionali:                                                       
- intervento umanitario della Regione durante la crisi bellica dei              
Balcani, consistente nella progettazione, realizzazione e gestione              
del campo "Citta' delle Regioni" a Kukes e nella realizzazione di un            
sistema di produzione pasti caldi nel campo di Cegrane in Macedonia.            
Gestione emergenze nazionali:                                                   
- attivita' di monitoraggio e rendicontazione degli interventi                  
previsti per l'emergenza alluvione che ha colpito nell'ottobre 1996             
le province di Bologna, Ravenna, Forli'-Cesena e Rimini e                       
predisposizione di un programma integrativo della seconda fase degli            
interventi di messa in sicurezza;                                               
- ultimazione del piano per gli interventi di somma urgenza e di                
prima sistemazione degli immobili di fruizione pubblica nei territori           
delle province di Reggio Emilia e Modena interessati dal forte sisma            
dell'ottobre 1996;                                                              
- censimento dei danni ed attivita' di verifica e liquidazione delle            
richieste di contributo in relazione all'emergenza per la tromba                
d'aria a Reggio Emilia nel 1998;                                                
- supporto agli Enti locali, per sopralluoghi e censimento danni, per           
le emergenze idrogeologiche verificatesi durante il 1999 nelle                  
province di Parma, Piacenza, Ravenna e Forli'-Cesena;                           
- avvio terza fase di interventi con l'obiettivo finale di mettere              
definitivamente in sicurezza la Sacca di Goro, contestualmente                  
all'obiettivo di garantire la circolazione idraulica.                           
Interventi urgenti e piano di risanamento per l'area critica ad                 
elevata concentrazione industriale di Ravenna:                                  
- predisposizione di convenzioni per la realizzazione di interventi             
prioritari;                                                                     
- attivita' di coordinamento per la redazione del piano di                      
risanamento, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione                 
1640/99;                                                                        
- predisposizione del secondo programma di interventi prioritari                
nell'area.                                                                      
Attuazione della Legge 59/97 "Bassanini" e riforma della L.R. 45/95:            
- partecipazione alle attivita' preparatorie ed ai gruppi di lavoro             
sui progetti di riforma della legge istitutiva del Servizio nazionale           
di Protezione civile e della L.R. 45/95, e sui progetti di                      
definizione degli schemi di decreti legislativi attuativi della Legge           
59/97 in materia di protezione civile.                                          
Pianificazione territoriale                                                     
Nell'ambito della pianificazione territoriale, l'espletamento dei               
procedimenti istruttori ha consentito l'approvazione, nel corso del             
1999 dei Piani territoriali di coordinamento provinciale (PTCP) di 5            
Province della regione Emilia-Romagna e lo svolgimento dell'attivita'           
di valutazione dei PTCP ha consentito di ottenere una piu'                      
approfondita conoscenza dello stato e delle dinamiche dei sistemi               
territoriali infraregionali, utili per la predisposizione del nuovo             
PTR. Tale valutazione ha inoltre consentito di mettere a fuoco le               
metodologie di programmazione e pianificazione territoriale                     
sviluppate a livello provinciale e la complessita' di relazioni fra             
queste e la painificazione territoriale regionale.                              
L'insieme di queste relazioni fra Regione e Province in materia di              
pianificazione territoriale e la riflessione su di esse svolta in               
ambito istituzionale e disciplinare hanno consentito, inoltre di                
raccogliere elementi utili per la predisposizione del nuovo Piano               
territoriale regionale (PTR).                                                   
Con la convenzione stipulata con la Provincia di Bologna, sulla base            
della delibera 2695/99, si e' voluto partecipare alla realizzazione             
di uno studio, volto ad individuare alcuni parametri e indicatori per           
la valutazione di sostenibilita' dello sviluppo insediativo e di                
fruibilita' ed economicita' delle funzioni urbane di interesse                  
sovracomunale, che si propone di fornire un contributo al processo di           
elaborazione del nuovo Piano territoriale regionale.                            
Il percorso avviato nel 1998 dal decreto del Ministero dei Lavori               
pubblici n. 1169, recante "Promozione di Programmi innovativi in                
ambito urbano denominati Programmi di Riqualificazione urbana e                 
Sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST)" ha visto un'importante            
attivita' di promozione e coordinamento fra Enti locali, forze                  
economiche e sociali e strutture regionali coinvolte in tali                    
programmi nonche' la predisposizione degli stessi.                              
Infine, con delibere di Giunta 925/99 e 1531/99 sono stati approvati            
i programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del            
territorio per le aree del "Distretto ceramico" e "Citta' della                 
Costa".                                                                         
Con la predisposizione della delibera di Giunta  n.1154 del 6 giugno            
1999, e' stato affidato l'incarico annuale a QUASAP Soc. cons. a rl -           
Qualita' e Servizi per gli appalti pubblici per la gestione, per                
l'anno 1999, del sistema informativo SITAR - Emilia-Romagna (Sistema            
informativo telematico appalti Regione Emilia-Romagna), da                      
realizzarsi attraverso la raccolta, archiviazione, elaborazione e               
diffusione delle informazioni relative agli appalti e concessioni di            
opere pubbliche nella Regione Emilia-Romagna; tale incarico ha                  
comportato la predisposizione da parte della stessa QUASAP e l'esame            
e la pubblicazione da parte della Regione di quattro rapporti                   
trimestrali, di un rapporto semestrale e di un rapporto                         
semestrale/annuale relativi al monitoraggio degli appalti delle opere           
pubbliche, la partecipazione ad attivita' di indirizzo e operative              
nonche' una serie di incontri con tecnici e dirigenti della stessa              
societa'.                                                                       
E' proseguita l'attivita' di gestione e monitoraggio dei Fondi per la           
montagna attivati con la L.R. 27/97 "Ordinamento delle Comunita'                
Montane e disposizioni a favore della montagna". In particolare sono            
state ripartite, assegnate, concesse e parzialmente liquidate alle              
Comunita' Montane le risorse finanziarie di derivazione regionale e             
nazionale relative all'esercizio finanziario 1999 per l'attuazione              
dei Programmi annuali operativi e per la concessione dei contributi             
per piccole opere ed attivita' di riassetto idrogeologico.                      
E' proseguita inoltre l'attivita' di gestione e monitoraggio dei                
progetti attivati dalle Comunita' Montane con le risorse finanziarie            
recate dal Fondo regionale per la montagna dell'anno 1995, dei                  
Programmi annuali operativi relativi agli anni 1997 e 1998 e dei                
programmi di intervento attivati dalle Comunita' Montane con le                 
risorse concesse per l'anno 1999 per l'assegnazione dei contributi              
destinati alle piccole opere di riassetto idrogeologico.                        
In attuazione alla Legge 97/94 si e' anche operato, in accordo con le           
Direzioni generali Sistemi informativi e Telematica, per                        
l'attuazione, nella Regione Emilia-Romagna del Sistema informativo              
per la montagna, giungendo alla organizzazione di incontri congiunti            
tra Regione, Ministero dell'Agricoltura, FINSIEL, Comunita' Montane e           
Province.                                                                       
Nel corso di questi incontri, in attuazione di una specifica                    
convenzione sottoscritta dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero           
dell'Agricoltura, e' stato elaborato un programma di attivazione                
della rete SIM sul territorio regionale, ora in via di attuazione.              
E' stata curata la gestione dei progetti FIO - Settore Beni culturali           
che si e' realizzata, in particolare, attraverso la presa d'atto di             
n. 9 perizie di variante ovvero progetti di completamento relativi ad           
altrettanti sottoprogetti e la liquidazione di alcuni stati di                  
avanzamento lavori presentati dagli enti che fungono da stazioni                
appaltanti. E' stata attuata la gestione dei progetti FRIET afferenti           
ai programmi finanziati ai sensi, dell'art. 62 della L.R. 17/88,                
dell'art. 46 della L.R. 38/94, e dell'art. 10 del DL 359/87,                    
convertito in Legge 440/87, assicurando il completo monitoraggio dei            
flussi finanziari relativi alla gestione dei progetti FIO, FRIET, e             
art. 10.                                                                        
In materia urbanistica e' proseguita l'attivita' di istruzione e                
approvazione degli strumenti urbanistici ancora attribuiti alla                 
competenza della Regione ed e' stato predisposto ed approvato il                
programma relativo alla concessione di contributi ai Comuni per i               
piani di circolazione urbana a servizio dei portatori di handicap.              
Quanto alla sperimentazione di nuove metodologie per la formazione di           
strumenti urbanistici comunali, e' proseguita la collaborazione con             
il Comune di Corniglio sulla tematica del dissesto idrogeologico.               
Nell'ambito dell'attivita' relativa all'osservatorio sulla                      
pianificazione comunale, e' stata integrata ed aggiornata la banca              
dati ed in collaborazione con l'INU e' stato predisposto un rapporto            
sullo stato di pianificazione urbanistica in Emilia-Romagna.                    
In tema di pianificazione delle postazioni televisive e' stato                  
predisposto il progetto di legge, adottato dalla Giunta regionale               
relativo alla "Normativa regionale in materia di localizzazione                 
dell'emittenza radio-televisiva, degli impianti per la telefonia                
mobile e per la distribuzione dell'energia elettrica" collaborando              
alla stesura finale approvata dal Consiglio regionale.                          
Per quanto riguarda le politiche di salvaguardia paesaggistica ed               
ambientale e' proseguita, con coordinamento regionale, l'assunzione             
da parte dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, dei               
contenuti e delle disposizioni del PTPR che ha portato alla                     
definizione degli strumenti di pianificazione provinciale di Piacenza           
e Ravenna; sono inoltre stati approntati in via definitiva i PTCP di            
Reggio Emilia, Rimini e Ravenna.                                                
Il progetto di iniziativa regionale di tutela e valorizzazione degli            
ambiti golenali del fiume Po nelle province di Piacenza, Parma e                
Reggio Emilia, nell'ambito dei programmi di finanziamento di cui                
all'art. 4 della L.R. 47/92 e' stato formalizzato mediante un accordo           
di programma con le Amministrazioni provinciali di Piacenza, Parma e            
Reggio Emilia ed e' stato dato un incarico di coordinamento regionale           
di progetto; e' stata altresi' svolta un'opera di avviamento del                
progetto attraverso una serie di incontri di informazione e di                  
consultazione con gli Enti locali competenti (Comuni e Provincie), le           
associazioni imprenditoriali interessate (agricoltori ed addetti alle           
attivita' estrattive) e le associazioni ambientaliste.                          
E' stata completata la realizzazione di un cd copia conforme della              
stesura informatizzata della cartografia del PTPR e di redazione del            
Manuale di trasposizione in formato digitale dei segni grafici                  
illustrante i tematismi del Piano e del modello logico e fisico dei             
dati contenuti all'interno del cd.                                              
Sono stati pubblicati due volumi riguardanti il territorio regionale.           
Il primo "Geositi: testimoni del tempo" e' stato presentato nel corso           
di un convegno internazionale di geologia; il secondo "Paesaggi                 
dell'Emilia-Romagna un patrimonio di identita' e culture oltre                  
l'immagine" e' in via di diffusione.                                            
Sono stati intrapresi contatti a livello europeo per la salvaguardia            
dei paesaggi e delle culture locali: in particolare questi argomenti            
sono stati alla base della partecipazione del gruppo di lavoro                  
"Assetto del territorio" della I Commissione "Assetto del territorio            
e tutela dell'ambiente" della comunita' di lavoro Alpe Adria ed al              
nostro ingresso quali osservatori nel Progetto "Paesaggi mediterranei           
e alpini" - programma INTERREG IIC, Misura 4.1 (area MEDOC).                    
E' stato portato avanti il progetto di ricerca "Atlante" in                     
collaborazione con l'ENEA per la ridefinizione su base scientifica              
delle unita' di paesaggio regionali.                                            
Nel settore Parchi e Aree naturali protette si e' concluso il                   
programma 5b Sottoprogramma 4, Misura 1, integrato nel I PTANP e nel            
suo insieme e' stato realizzato al 98%. Per quanto riguarda il nuovo            
programma di investimento regionale contenente anche risorse statali            
di cui al II PTANP sono state impegnate risorse uguali ai progetti              
presentati dagli enti beneficiari.                                              
Sono stati esauriti e liquidati gli interventi attivati con                     
finanziamenti regionali resi disponibili su precedenti programmi di             
settore per tutti i Parchi ed e' stato quasi totalmente attuato il              
programma 93/94 del Delta del Po.                                               
Per la tutela del patrimonio naturale sono proseguite le molteplici             
attivita' gia' messe in cantiere dalla Giunta negli anni precedenti             
quali l'implementazione delle banche dati, l'arricchimento del sito             
"Internet" con la parte relativa agli alberi monumentali, la                    
realizzazione di pubblicazioni nell'ambito del "Fondo regionale per             
la conservazione della natura" anche in collaborazione con l'Istituto           
regionale per i Beni culturali e naturali, le Province,                         
l'Universita', i Musei di Scienze naturali.                                     
E' stata approvata la proposta di individuazione delle "Zone di                 
protezione speciale" di cui alla Direttiva CE 79/409 inoltrata al               
Ministero dell'Ambiente e si e' collaborato con lo stesso per la                
definizione della "Carta della natura" e della "Rete Natura 2000".              
Nel 1999 si e' dato forte impulso alla realizzazione del progetto               
transnazionale Wetlands sulla gestione integrata delle zone umide ed            
e' proseguita la gestione del progetto Life sulla riqualificazione di           
habitat vitali per l'avifauna nel parco fluviale del Taro, nonche' la           
realizzazione di interventi per la costituzione delle Aree di                   
riequilibrio ecologico e le attivita' di monitoraggio delle stesse.             
Sono state poi portate avanti notevoli iniziative nel campo del                 
servizio volontariato di vigilanza ecologica quali l'organizzazione             
di un convegno specifico e la messa a punto del testo di una nuova              
direttiva della Giunta regionale nel merito.                                    
Per quanto riguarda il settore delle risorse forestali, nel corso del           
1999, si e' provveduto ad attuare programmi di finanziamento di                 
forestazione pubblica e privata volti, da un lato, alla                         
riqualificazione dei complessi forestali esistenti ed al loro                   
incremento e, dall'altro, all'incentivazione della selvicoltura                 
naturalistica ed allo sviluppo dell'occupazione nelle zone montane.             
Sono inoltre proseguite le attivita' di forestazione nell'ambito del            
programma comunitario "Obiettivo 5b" e la divulgazione e promozione             
dell'uso delle tecniche di ingegneria naturalistica.                            
Si e' approntata la parte settoriale forestale del Piano regionale di           
sviluppo rurale 2000-2006 (Agenda 2000) ed il Piano regionale di                
protezione delle foreste contro gli incendi 1999-2003.                          
E' proseguita la gestione dell'ingente patrimonio forestale di                  
proprieta' regionale nella priovincia di Forli' e Cesena da parte               
dell'Amministrazione provinciale stessa assicurandone cosi' una                 
gestione omogenea e coordinata anche in base alle indicazioni fornite           
dalle strutture regionali.                                                      
Nell'ambito del Programma di ricerca e sperimentazione forestale e'             
proseguito il progetto di protezione dei nuclei di abete e tasso                
nell'Appennino emiliano, progetto cofinanziato dalla Unione Europea             
all'interno del programma "Life Natura" 1997-2001. Si e' concorso               
alla formazione dei programmi di ricerca e sperimentazione in sede              
nazionale.                                                                      
Nel settore degli strumenti di programmazione forestale si e' dato              
impulso all'elaborazione delle fasi finali dell'inventario forestale            
regionale ed alla sua correlazione ed integrazione con gli altri                
strumenti del Sistema informativo forestale regionale nonche' allo              
sviluppo degli strumenti di pianificazione dei boschi pubblici e                
privati (piani economici di assestamento).                                      
Per la vivaistica forestale si e' provveduto ad applicare il                    
programma di ristrutturazione e riordino economico dell'attivita'               
regionale con la chiusura dell'attivita' in due strutture ed ad                 
ampliare il progetto di tutela della "biodiversita'" del materiale              
vegetale regionale.                                                             
Qualificante e' inoltre stato l'accordo raggiunto con gli                       
utilizzatori del settore del legno per un progetto di valorizzazione            
del materiale derivante dalla cura e manutenzione del bosco a livello           
regionale in funzione anche del rispetto degli impegni che l'Italia             
ha assunto con la sottoscrizione del protocollo di Kyoto inerente al            
contenimento dell'anidride carbonica in atmosfera.                              
Programmazione e Pianificazione urbanistica                                     
La riforma delle politiche regionali in materia abitativa, ha                   
condotto allo studio e alla predisposizione di una proposta organica            
di riorganizzazione del settore cosi', come gia' definito nelle linee           
essenziali, dell'art. 95 della L.R. 21 aprile 1999, n. 3 recante:               
"Riforma del sistema regionale e locale", e che trovera' una compiuta           
attuazione con l'emanazione di una legge organica a cui fa                      
riferimento lo stesso articolo. Il programma regionale per le                   
politiche abitative costituisce il principale strumento di                      
programmazione volto al coordinamento e all'integrazione degli                  
interventi regionali e della spesa nel campo dell'edilizia                      
residenziale pubblica.                                                          
In particolare, detto programma regionale e' diretto: ad ampliare               
l'offerta da parte di operatori pubblici e privati, di abitazioni in            
locazione a canone ridotto rispetto ai valori di mercato; assicurare            
il sostegno finanziario al reddito dei nuclei familiari meno                    
abbienti, per consentire il loro accesso al mercato delle abitazioni            
in locazione; a favorire gli interventi di manutenzione ed il                   
recupero del patrimonio edilizio esistente; a favorire l'acquisto               
della prima casa di abitazione nell'ambito di programmi di interesse            
pubblico; a realizzare, completare o adeguare opere di urbanizzazione           
primaria e secondaria e attrezzature pubbliche di interesse generale.           
Sempre in tema si e' giunti alla predisposizione del progetto di                
legge " Provvedimenti urgenti in materia di edilizia residenziale               
pubblica" che persegue l'obiettivo di dare una prima attuazione ai              
principi gia' definiti dall'art. 95 della L.R. 21 aprile 1999, n. 3             
con particolare riguardo alla programmazione degli interventi per le            
politiche abitative e alla gestione commissariale degli Istituti                
autonomi case popolari quale forma piu' idonea in attesa del                    
passaggio delle funzioni ai Comuni, demandando contestualmente                  
all'autonomia comunale la potesta' di regolamentare la quota di                 
alloggi di edilizia residenziale pubblica da riservare alle                     
situazioni di particolare emergenza abitativa.                                  
La Regione ha proseguito in attuazione della L.R. 19/98 "Norme in               
materia di riqualificazione urbana" a definire i criteri e le                   
procedure di assegnazione ai Comuni dei contributi per la formazione            
dei programmi volti ad una riqualificazione urbana ponendo a                    
fondamento strategico le proprie scelte urbanistiche ed edilizie.               
La Regione ha proseguito, con l'attuazione della L.R. 30/96 sui                 
"Programmi speciali d'area", un'esperienza di programmazione                    
negoziata sul territorio tra le piu' avanzate in Italia ed in Europa,           
in particolare per la nuova programmazione dei fondi strutturali                
2000-2006. Si segnala la necessita' di perseguire una maggiore                  
integrazione sul territorio delle politiche settoriali, di affermare            
con maggiore decisione il principio di sussidiarieta' che ha il perno           
nel potenziamento del ruolo affidato alle istituzioni locali piu'               
vicine ai cittadini, di coinvolgere nell'elaborazione ed attuazione             
dei progetti le organizzazioni sociali e gli interessi privati,                 
perseguendo e diffondendo pratiche di partenariato. In particolare si           
e' curata la definizione del Programma d'area del basso ferrarese               
garantendo il coordinamento delle attivita' di concertazione tra le             
diverse pubbliche Amministrazioni e gli altri soggetti partecipanti e           
pervenendo all'approvazione dell'"Accordo".                                     
E' pervenuta ad approvazione (delibera di Consiglio regionale                   
1108/99) l'organica revisione di tutta la normativa di applicazione             
del contributo di concessione relativo al costo di costruzione (Legge           
10/77, articoli 3 e 5), compreso lo schema di convenzione ai sensi              
degli articoli 7 e 8 della medesima Legge 10/77 (proposta con                   
delibera di Giunta 2559/89) e, sulla base della delega avvenuta con             
Legge 537/93, art. 7, e' stato determinato il costo di costruzione da           
assumere come riferimento. L'Ufficio ha fornito il supporto tecnico             
alla consultazione consiliare ed alla prima fase di adeguamento da              
parte dei Comuni alla nuova normativa (durante tutto il corso del               
1999).                                                                          
E' proseguita la promozione dell'adeguamento dei Regolamenti edilizi            
comunali allo schema unificato regionale redatto ai sensi della L.R.            
33/90. Oltre ad un'intensa attivita' di consulenza                              
tecnico-amministrativa diretta ai Comuni singoli ed associati, e'               
stato svolto un ulteriore seminario di 50 ore (organizzato dal CALER            
con sostegno finanziario regionale deciso con delibera di Giunta                
regionale 2800/97) con il supporto tecnico degli uffici regionali,              
per agevolare la gestione dei requisiti prestazionali delle opere               
edilizie indicati nel RE tipo regionale.                                        
Nel corso del 1999, l'Ufficio ha aggiornato alla subentrata normativa           
tecnica nazionale i requisiti "cogenti" delle opere edilizie previsti           
nel RE tipo approvato nel 1995 e, con il parere del Comitato                    
consultivo regionale, e' stato avviato l'iter di approvazione                   
regionale dell'aggiornamento del RE tipo, accompagnato dalla                    
riduzione del numero dei requisiti e da una decisa semplificazione              
delle procedure.                                                                
L'attivita' sperimentale per la riduzione del rischio sismico nel               
recupero urbanistico ed edilizio dei centri storici, condotta in                
collaborazione con il Servizio Programmi edilizi, ha portato alla               
definizione di un manuale per l'analisi e valutazione della                     
vulnerabilita' sismica urbana, stampato in una pubblicazione interna.           
L'attivita' sperimentale e' stata presentata sia al convegno ARCO di            
Roma (maggio 1999), sia all'interno del Manuale per la ricostruzione            
post-sismica pubblicato dalla Regione Umbria, oltre che in alcuni               
articoli pubblicati su Urbanistica e Informazioni n. 164.                       
Nel corso del 1999 e' stata avviata una collaborazione con la Regione           
Marche per una ricerca sui programmi di recupero dei centri storici             
colpiti dal terremoto del settembre 1997. La collaborazione ha                  
portato, come risultato, alla definizione di una direttiva della                
Regione Marche per il recupero degli isolati storici.                           
E' stato approvato il programma generale degli interventi di                    
riparazione con miglioramento sismico su edifici pubblici e di culto            
danneggiati da eventi sismici del 15 e 16 ottobre 1996 e sono state             
definite le procedure di attuazione degli interventi ed e' stata                
approvata la localizzazione degli interventi con l'individuazione dei           
soggetti attuatori e l'assegnazione dei contributi in conto capitale            
ai sensi della Legge 457/78, art. 3, lett. Q) per la realizzazione di           
interventi straordinari di edilizia residenziale pubblica nelle zone            
colpite da eventi sismici.                                                      
La ricerca affidata ad OIKOS e QUASCO in base alla delibera di Giunta           
2753/97 si e' conclusa con la definizione di indirizzi per lo                   
sviluppo di un sistema di qualificazione dei processi di                        
progettazione, attuazione e gestione degli interventi di edilizia               
residenziale da inserire nella nuova normativa tecnica regionale                
(revisione della L.R. 48/84) e da utilizzare nel corso del 2000 nella           
programmazione regionale degli interventi di edilizia residenziale              
pubblica o a contributo pubblico.                                               
Il gruppo di lavoro costituito con delibera della Giunta 2862/96 per            
la revisione della legge regionale sulla Normativa tecnica regionale            
(L.R. 48/84) ha approfondito le innovazioni legislative nazionali nel           
campo del benessere degli ambienti abitativi e la tematica                      
dell'architettura eco-compatibile, con risultati utili sia alla                 
revisione della NTR sia all'aggiornamento dei requisiti tecnici delle           
opere edilizie inseriti nel Regolamento edilizio tipo regionale.                
Sempre in vista dell'evoluzione della NTR i tecnici regionali hanno             
partecipato ai gruppi di lavoro nazionali ITACA (per la                         
certificazione degli appalti) e UNI (per l'edilizia eco-compatibile).           
E' proseguita, in base alla delibera di Giunta 1777/98, la                      
partecipazione al progetto pilota ENERGYLINK, con contributo della              
Commissione Europea per l'energia, coordinato dall'Istituto nazionale           
per la Bioarchitettura, a cui partecipano, oltre alla Regione                   
Emilia-Romagna, il Ministerium Fuer Bauen un Wohnen des Landes                  
Nordrhein-Westfalen (D), il Ministerie V.Volkshuisvesting RuimteliJke           
Ordening en Milieubeheer (NL), il Boligministeriet (DK).                        
L'obiettivo prioritario del progetto e' l'armonizzazione delle norme            
per il settore energetico utilizzate nelle varie regioni                        
partecipanti, con riferimento all'edilizia abitativa, per ottimizzare           
le procedure attuative e di valutazione dei risultati, gli incentivi            
e le certificazioni. Nel corso del 1999 si sono svolti, con supporto            
tecnico degli uffici regionali, gli incontri internazionali di                  
Dusseldorf, Aachen e Bologna (nell'ambito del SIAE 1999).                       
Sono proseguite le attivita' di controllo degli interventi di                   
edilizia agevolata e di gestione del programma di edilizia                      
sovvenzionata. In conseguenza del ridisegno delle competenze del CER,           
si e' proceduto all'accertamento dei residui sui finanziamenti                  
erogati dal 1978 a oggi per la quantificazione del conseguente                  
trasferimento sul bilancio regionale effettuando le relative                    
rendicontazioni.                                                                
In materia di osservatorio sul sistema abitativo regionale,                     
l'attivita' svolta dal Centro Servizi QUASCO, su incarico conferito             
dalla Regione e dagli IACP provinciali, ha condotto all'elaborazione            
e alla diffusione del III Rapporto congiunturale riguardante                    
l'andamento del settore edilizio. In particolare questo rapporto                
contiene dati e rilevazioni congiunturali di tendenza riferiti                  
all'attivita' edilizia, ai livelli degli affitti e degli sfratti,               
oltre a informazioni sui finanziamenti a favore degli investimenti              
nella costruzione e nell'acquisto di alloggi e sulla normativa che              
disciplina le agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione           
nonche' sulle possibili ripercussioni sul mercato della locazione.              
Relativamente alla gestione della banca dati "Anagrafe dell'Utenza"             
si e' provveduto ad una revisione dei contenuti informativi, per                
adeguarli ai mutamenti introdotti dalla normativa di riferimento. Nel           
contempo e' proseguito l'approfondimento delle procedure di controllo           
e di validazione dei dati stessi, al fine di garantire una sempre               
maggiore rispondenza delle informazioni alle esigenze di correttezza            
e significativita'.                                                             
In attuazione dell'art. 11 della Legge 431/98 e' stato predisposto il           
provvedimento di criteri e direttive per la gestione del fondo                  
nazionale per l'affitto, adottato dal Consiglio il 22 dicembre 1999.            
Tali direttive, rivolte ai Comuni, stabiliscono le modalita' e i                
tempi per l'apertura dei bandi, la presentazione delle domande di               
contributo sul canone d'affitto, il trasferimento delle risorse                 
statali e regionali - circa 75 miliardi - nonche' i meccanismi di               
applicazione dei parametri ISE e ISEE per la determinazione delle               
diverse fasce di assegnatari e dei relativi massimali contributivi.             
In attesa dell'operativita' del fondo nazionale, e' proseguita, per             
il 1999, l'azione del fondo sociale regionale, (ex L.R. 13/95) per il           
quale la Giunta regionale ha provveduto alla determinazione                     
dell'aliquota del monte canone IACP da destinare a tale finalita'.              
SISTEMI INFORMATIVI E TELEMATICA                                                
Verso il Piano telematico                                                       
Nel corso del 1999 e' stata portata avanti la definizione del                   
documento linee guida per lo sviluppo telematico dell'Emilia-Romagna.           
La proposta della Regione al sistema locale, approvato dalla Giunta             
regionale nella seduta del 21 settembre e presentato in un convegno             
pubblico l'8 e il 9 novembre.                                                   
Le linee-guida si articolano in sei assi:                                       
1 - innovazione dei servizi al cittadino e all'impresa;                         
2 - potenziamento e completamento della rete dell'Emilia-Romagna                
ERNET;                                                                          
3 - la modernizzazione del governo regionale;                                   
4 - la "quarta conoscenza" per la Societa' dell'Informazione;                   
5 - dai distretti industriali alla impresa digitale;                            
6 - promozione di un mercato regionale competitivo delle                        
telecomunicazioni e sviluppo di Internet.                                       
Il documento, che verra' presentato nella forma definitiva di Piano             
al Consiglio regionale della nuova legislatura, presenta le                     
riflessioni, indicazioni di priorita' e ipotesi operative per una               
politica regionale a sostegno dello sviluppo telematico                         
dell'Emilia-Romagna.                                                            
I contenuti sono stati illustrati al pubblico e discussi con i                  
rappresentanti del sistema locale, gli esperti e gli operatori del              
settore nel corso di numerosi incontri tenutisi in tutto il                     
territorio regionale nei mesi di novembre e dicembre 1999.                      
Il risultato del confronto e' stato assai positivo, sia rispetto alla           
decisione della Regione di assumere un ruolo attivo a favore dello              
sviluppo telematico regionale, sia rispetto agli specifici obiettivi            
proposti e alle prime iniziative indicate.                                      
Tra le collaborazioni che hanno condotto alla realizzazione delle               
linee-guida e all'individuazione di alcune prime concrete ipotesi               
operative vi sono i programmi, approvati con apposite convenzioni               
dalla Giunta, realizzati nel 1999 dall'Ervet, dai Laboratori                    
Fondazione Guglielmo Marconi e dal Dipartimento di Elettronica,                 
Informatica e Sistemistica dell'Universita' degli Studi di Bologna.             
Tali programmi hanno riguardato, in particolare,                                
- lo sviluppo di strumenti per l'acquisto intelligente dei nuovi                
servizi di telecomunicazione;                                                   
- la sperimentazione di una "comunita' virtuale";                               
- l'integrazione e lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni verso            
una rete telematica regionale;                                                  
- l'azione di marketing territoriale sulle opportunita' di                      
investimento nelle telecomunicazioni in Emilia-Romagna;                         
- le prospettive del commercio elettronico in applicazione delle                
leggi "Bassanini".                                                              
Agenda per la modernizzazione                                                   
Nell'ambito di quanto previsto dall'Agenda per la modernizzazione, la           
Direzione generale Sistemi informativi e Telematica ha partecipato              
attivamente ai laboratori previsti dai seguenti progetti dell'Agenda:           
- "Miglioramento organizzativo e tecnologico delle Direzioni                    
generali";                                                                      
- "Decentramento funzioni di provveditorato alle direzioni generali";           
- "Semplificazione procedure di pagamento aiuti comunitari alle                 
imprese agricole";                                                              
- "Verifica e definizione sistemi di trasferimento incentivi alle               
imprese";                                                                       
- "Sportello unico per le attivita' produttive";                                
- "Il commercio elettronico nel settore del turismo regionale";                 
- "Progetto pilota di ôsistema informativo' delle politiche di                  
servizio".                                                                      
Sempre nel quadro dell'Agenda per la modernizzazione, la Giunta ha              
approvato convenzioni con "Smaer" e "Butera e Partners" per la                  
realizzazione, rispettivamente, di una analisi delle prospettive di             
sviluppo dei servizi informatici e telematici e di un programma di              
assistenza al piano di miglioramento organizzativo e tecnologico                
della Regione Emilia-Romagna.                                                   
Coordinamento interno                                                           
Con delibera 267/99, la Giunta regionale ha istituito il "Tavolo                
regionale di coordinamento tecnico sui sistemi informativi e la                 
telematica", composto da rappresentanti delle Direzioni generali                
della Regione e coordinato dalla Direzione generale Sistemi                     
informativi e Telematica.                                                       
Il "Tavolo" ha come obiettivi:                                                  
- il supporto alla programmazione del sistema informativo regionale;            
- lo sviluppo e il monitoraggio dei progetti delle varie Direzioni              
generali relativi ai sistemi informativi e alla telematica;                     
- l'integrazione e la qualita' dei progetti stessi;                             
- le metodologie di formazione dei relativi budget.                             
Sono state tenute quattro riunioni plenarie e numerosi incontri di              
lavoro, arrivando alla redazione del "Piano dei sistemi informativi             
della Regione" e altri documenti sull'allocazione di risorse e sui              
budget.                                                                         
Rapporti con le Istanze nazionali e gli Enti locali                             
La Regione, nel corso del 1999, ha approvato e stipulato:                       
- una convenzione con l'Autorita' per l'Informatica nella pubblica              
Amministrazione per la realizzazione della Rete Unitaria della                  
pubblica Amministrazione in Emilia-Romagna;                                     
- un protocollo d'intesa con il Ministero per le Politiche Agricole             
per l'applicazione del sistema informativo della montagna.                      
Sono state approvate con tutte le Provincie della regione le                    
convenzioni per l'applicazione dei protocolli di intesa attinenti               
allo sviluppo della rete telematica unitaria regionale.                         
E' stata approvata la partecipazione finanziaria della Regione                  
Emilia-Romagna alla sperimentazione della Provincia di Bologna per              
l'attivazione dello Sportello unico per le imprese.                             
La rete telematica regionale e' stata presentata al Forum per la                
societa' dell'informazione organizzato dalla Presidenza del Consiglio           
dei Ministri.                                                                   
La Regione ha partecipato attivamente alla Conferenza unificata Stato           
- Regioni - Autonomie locali, nella quale e' stato approvato un                 
accordo relativo allo "Sviluppo delle reti telematiche regionali e la           
rete unitaria delle pubbliche Amministrazioni". Esso prevede, tra               
l'altro, un modello di rete unitaria a livello regionale e prevede              
l'incentivazione, da parte del Governo, della nascita delle reti                
regionali in tutte le Regioni.                                                  
La rete telematica                                                              
L'attivita' ha avuto come obiettivi:                                            
- la progettazione e la gestione della connettivita' e il trasporto             
dati verso Internet, per consentire alla Regione e agli Enti una                
fruizione integrata dei relativi servizi, per accrescere il ruolo               
della Regione come fornitore di servizi Internet alle pubbliche                 
Amministrazioni del territorio regionale;                                       
- la gestione e l'ampliamento della rete telematica interna agli                
uffici regionali (in particolare contribuendo all'aggiornamento dei             
protocolli di rete), per consentire un utilizzo continuo ed                     
efficiente delle reti locali;                                                   
- l'espansione della rete geografica regionale, per accrescere                  
l'efficacia e l'efficienza dei servizi telematici delle pubbliche               
Amministrazioni del territorio regionale.                                       
Il world wide web                                                               
L'evoluzione che ha seguito la Regione e' quella che caratterizza lo            
sviluppo dei servizi offerti da una pubblica Amministrazione                    
attraverso Internet e il world wide web secondo i seguenti livelli              
successivi:                                                                     
I servizi informativi (informazione "passiva" via Internet);                    
II servizi interattivi (dialogo on line, form e consulenza on line);            
III servizi transazionali (flusso libero di informazioni: e-mail,               
chat, mailing list, discussioni on line);                                       
IV servizi cooperativi (lavoro tra persone, partecipazione).                    
Nel quadro di tale prospettiva, nel corso del 1999 si e' operato                
secondo quattro ambiti prioritari.                                              
1. Gestione, manutenzione, sviluppo e ottimizzazione del server web             
al fine di migliorare i servizi Internet e Intranet, con l'obiettivo            
di promuovere, coordinare e controllare le attivita' dei fornitori di           
informazione garantendo la sicurezza dei loro dati e fornendo loro un           
supporto migliore nella redazione delle pagine web.                             
2. Individuazione di nuove metodologie di sviluppo delle applicazioni           
in area Intranet, con le relative strumentazioni e piattaforme                  
tecnologiche: - gestione contenzioso; - gestione comunicati stampa; -           
gestione rassegne stampa. In particolare e' stata significativa la              
certificazione per l'anno 2000 di tutti i sistemi che distribuiscono            
in rete le agenzie.                                                             
3. Creazione di nuova informazione nel sito Internet "Ermes". Tra le            
iniziative piu' significative, le pagine relative a: - osservatorio             
sui prezzi (Sanita'); - centro di documentazione sulla salute; -                
forum sul piano sanitario; - ricettivita' turistica; - programmazione           
territoriale; - "cartellone" degli spettacoli; - "cruscotto"                    
dell'Agenda per la modernizzazione.                                             
4. Usabilita' dei sistemi L'"usabilita'" (con la quale si intende la            
capacita' di un sistema di essere facile da imparare, facile da                 
usare, efficiente nell'uso, non indurre a errori e dare soddisfazione           
a chi lo usa) diviene sempre piu' importante per la diffusione di               
sistemi interattivi rivolti a un pubblico non specialista di                    
tecnologie. Sono state cosi' redatte linee-guida per gli                        
sviluppatori, verifiche dei siti critici, analisi dei comportamenti             
sia degli utenti che dei provider di Internet. Attraverso la                    
convenzione, approvata dalla Giunta, con Arcanet, verranno realizzate           
analisi sull'usabilita' del sito "Ermes" e dei siti delle pubbliche             
Amministrazioni volte alla costituzione di un osservatorio nazionale.           
E' stato progettato e svolto un corso interno sul tema                          
dell'usabilita' nelle interfacce www.                                           
Sistemi informatici gestionali                                                  
Si e' operato secondo tre principali aree di priorita'.                         
1. Modernizzazione degli strumenti e della rete per gli uffici.  Si             
e' proseguito nel fornire agli uffici personal computer e software              
piu' recenti; e' continuato il processo di ridefinizione degli                  
applicativi in logica Internet e di generalizzazione del protocollo             
Tcp/Ip; si e' pervenuti all'eliminazione parziale di strumenti                  
obsoleti di office automation quale il programma Vs4; si e'                     
sviluppato notevolmente l'utilizzo degli strumenti di lavoro in rete;           
la diffusione dello "standard Web" nel sistema informativo dell'Ente            
ha avuto una significativa accelerazione. La realizzazione delle                
applicazioni ha curato, in particolare, la sicurezza dei dati, delle            
procedure e degli accessi e la realizzazione di interfacce utenti               
maggiormente amichevoli.                                                        
2. Mantenimento ed evoluzione dei sistemi informativi gestionali.  Si           
e' svolta un'importante attivita' per il controllo dei problemi                 
legati al millennium bug; sono state completate le azioni del                   
contingency plan finalizzato alla transizione all'Euro.                         
3. Contributo alla progettazione e realizzazione di sistemi                     
informativi di settore.  Le principali attivita' hanno interessato: -           
l'Organizzazione (nuova procedura di contabilita' degli stipendi), -            
la Sanita' (medicina di base, mobilita', farmaceutica), -                       
l'Agricoltura (pratiche agricole, sistema informativo agricolo),  -             
le Risorse finanziarie e strumentali (controllo di gestione, tributi            
regionali),  - la Formazione professionale e Lavoro (consulenza e               
supporto su vari progetti),  - la Programmazione e Pianificazione               
urbanistica (gestione dei piani provinciali),  - l'Ambiente                     
(informatizzazione dei Servizi provinciali difesa del suolo, catasti            
ambientali),  - le Attivita' produttive (obiettivo 5b),  - gli Affari           
legislativi e legali (gestione pratiche legali, ristrutturazione                
CoReCo), - le Politiche sociali, la Cultura e Turismo, i Trasporti e            
Sistemi di mobilita' (gestione dei flussi informativi).                         
Sistemi informativi geografici                                                  
La cartografia regionale si articola, attualmente, in:                          
- topografica,                                                                  
- geologica,                                                                    
- dei suoli,                                                                    
- dell'uso e copertura del suolo,                                               
- varia, come "storica e archeologica", "turistico-escursionistica",            
"pianificazione territoriale paesistica e urbanistica", "censimenti             
della popolazione", "catasti ambientali", "elaborazioni da                      
satellite".                                                                     
Le priorita' perseguite sono di rendere disponibile, in forma                   
digitale, la maggior parte di tali prodotti.                                    
Nel 1999 si e' operato secondo le seguenti linee:                               
- coordinamento a scala regionale, interregionale e nazionale degli             
accordi in materia di informazione geografica;                                  
- standardizzazione dei dati cartografici come certificazione di                
qualita' e definizione dei costi ammissibili;                                   
- fornitura dell'accesso ai dati cartografici in formato digitale               
(distribuzione su cd rom di dati raster e avvio della sperimentazione           
della distribuzione in rete);                                                   
- gestione e ristrutturazione dell'archivio cartografico e                      
coordinamento delle attivita' divulgative                                       
- diffusione dell'uso delle informazioni geografiche;                           
- assicurare l'efficienza d'uso dei prodotti, in coerenza con gli               
standard informativo-informatici regionali;                                     
- valorizzazione dei dati per l'uso da parte di assessorati, Enti               
locali, professionisti e imprese, cittadini.                                    
La cartografia interattiva dal 1999 e' sul sito Ermes alla pagina               
http://www.regione.emilia-romagna.it/carto/reper/defaulta.htm.                  
Sistemi informativi per la comunicazione pubblica                               
Si e' operato con l'obiettivo di sviluppare il sistema degli uffici             
relazioni col pubblico dell'Emilia-Romagna, attraverso la promozione            
di nuovi Urp e il sostegno agli Urp esistenti, con particolare                  
riferimento all'attuazione delle leggi "Bassanini".                             
E' stata incrementata la quantita' e la qualita' dei contatti                   
dell'Urp con l'utenza; si e' proseguito nella promozione di punti               
informativi sul territorio ("Infopoint"); e' stato prodotto materiale           
informativo per diffondere le opportunita' fornite dalla Regione; si            
e' lavorato alla progettazione di standard metodologici e operativi             
per gli Enti locali nel campo dello sportello unico e delle reti                
civiche.                                                                        
Come evoluzione verso i servizi, si e' dato ampio supporto                      
organizzativo e tecnico alla progettazione e realizzazione di                   
sportelli unici.                                                                
E' continuato il progetto "Urp degli Urp", attuato in collaborazione            
con il Dipartimento della Funzione pubblica, in cui la Regione                  
agevola la costituzione della rete degli Urp in Italia gestendo il              
sito Internet e lo sportello di Bologna.                                        
La Regione ha avuto un ruolo di coordinamento e di elaborazione di              
linee-guida per la gestione delle reti civiche nell'ambito del                  
sistema territoriale dell'Emilia-Romagna.                                       
Significative attivita' sono state svolte nel campo del sostegno alla           
semplificazione amministrativa e alla gestione della comunicazione              
istituzionale, governando la domanda di comunicazione dei cittadini.            
Statistica                                                                      
E' stato recepito dalla Regione il "Protocollo di intesa tra Istat e            
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome per           
la realizzazione del quinto censimento dell'agricoltura", ed                    
approvata la costituzione della relativa "Commissione tecnica di                
censimento".                                                                    
La Giunta regionale ha approvato protocolli d'intesa tra la Regione             
Emilia-Romagna e alcune Universita' per lo scambio di dati, risorse             
elaborative e metodologie statistiche.                                          
E' stato riattivato il gruppo dei referenti statistici delle                    
Direzioni generali della Regione, per un utile confronto di                     
programmi, esigenze tecniche, ecc. Per quanto riguarda gli aspetti              
tematici                                                                        
- sono proseguiti i lavori in ambito demografico;                               
- e' stata avviata la costituzione dell'archivio delle imprese;                 
- sono state avviate collaborazioni con le Direzioni generali                   
Politiche sociali, Trasporti e Sistemi di mobilita' e Sanita'                   
(statistiche degli incidenti stradali).                                         
Sono state tenute tre riunioni plenarie relative soprattutto al tema            
dei censimenti e degli osservatori.                                             
E' proseguita l'attivita' di pubblicazione, in collaborazione con               
Franco Angeli Editore, della collana di statistica.                             
La Regione Emilia-Romagna aderisce:                                             
- al "Centro interregionale per il Sistema Informativo ed il Sistema            
Statistico", partecipando attivamente a vari gruppi di lavoro a                 
livello nazionale;                                                              
- alla "Societa' Italiana di Statistica".                                       
Progetti e iniziative europee                                                   
Nel 1999 e' stato realizzato il progetto "GUIDeS - Guidelines,                  
Methodologies and Standards to set up a Certification Authority for             
Digital Signature: outsourcing and insourcing cases" ŒLinee guida,              
metodologie e standard per l'istituzione di una Autorita' di                    
Certificazione per la firma digitale in modalita' outsourcing e                 
insourcing©, che ha trovato completamento nel 2000.                             
Al progetto, approvato e co-finanziato dalla Commissione Europea,               
hanno partecipato, oltre alla Regione Emilia-Romagna, i Comuni di               
Bologna, Modena, Reggio Emilia, il Politecnico di Torino, il Danish             
Computing Center for Research and Education (Danimarca),                        
l'Universita' di Salford e la True Trust Ltd. (Regno Unito).                    
Il progetto GUIDeS ha un proprio sito:                                          
http://www.regione.emilia-romagna.it/guides.                                    
Nel corso del 1999 la Regione Emilia-Romagna ha presentato alla                 
Commissione Europea cinque progetti, elaborati insieme con partner              
esteri.                                                                         
Uno di questi e' stato approvato, e ricevera' quindi il                         
co-finanziamento della Commissione Europea (50%). Si tratta del                 
progetto STAND FOR - Standardisation Reference Forum (Forum di                  
riferimento per la standardizzazione, con l'obiettivo di promuovere             
la realizzazione di un forum per la disseminazione e la discussione             
di iniziative inerenti alla firma digitale).                                    
Dal 1998 la Regione e' membro dell'associazione Tele Regions Network;           
il Direttore generale ai Sistemi informativi e Telematica della                 
Regione Emilia-Romagna e' membro del Management Board                           
dell'associazione e coordina il gruppo di lavoro "Piccole e medie               
imprese e commercio elettronico".                                               
Iniziative di studio, ricerca, confronto                                        
La Regione ha promosso iniziative di confronto pubblico, e ha inoltre           
partecipato con propri rappresentanti ad iniziative di convegni e               
seminari. Fra i piu' importanti:                                                
- i convegni                                                                    
 Presentazione delle "Linee guida per lo sviluppo telematico                    
dell'Emilia-Romagna";                                                           
 Reti civiche in Emilia-Romagna: realta' e prospettive;                         
 1st European Regional Telematics Conference;                                   
 Digital City;                                                                  
 Telecomnet '99. Networking the business for the internet economy;              
 5th European digital cities conference "Opportunities for european             
peripheral areas";                                                              
 Conoscenza e salvaguardia delle aree di pianura. Il contributo delle           
scienze della terra;                                                            
- la sesta edizione del COM-P.A.                                                
Fra le iniziative di studio e ricerca vi e' inoltre la convenzione              
con la Srl Laboratori Fondazione Guglielmo Marconi, approvata dalla             
Giunta regionale, per la realizzazione di un'analisi delle funzioni             
dell'Amministrazione regionale in relazione al processo innovativo              
avviato dalla Legge 15 marzo 1997, n. 59.                                       
AGRICOLTURA                                                                     
Nel corso del 1999 l'attuazione della politica agricola regionale ha            
seguito sia gli obiettivi generali della Giunta che quelli dettati              
dalle esigenze di coordinamento con le politiche comunitarie e                  
nazionali.                                                                      
A livello nazionale si sono compiuti, nel corso del periodo di                  
riferimento, alcuni concreti progressi avanti nel processo di                   
attuazione del DLgs 143/97 "Conferimento alle Regioni delle funzioni            
amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione             
dell'Amministrazione centrale".                                                 
Sono, infatti, entrati in vigore alcuni provvedimenti rilevanti in              
materia di trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni e,              
pur tra ritardi e difficolta', si e' consolidata, anche nel settore             
agricolo, l'attuazione delle riforme promosse dal Ministro Bassanini.           
L'Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna ha svolto un             
ruolo rilevante nell'ambito di questo processo di adeguamento                   
normativo e strutturale, collaborando ampiamente alla definizione dei           
diversi provvedimenti.                                                          
In alcuni casi i testi definitivi sono risultati, a riprova del lungo           
lavoro di approfondimento e di confronto tra livello centrale e                 
Regioni, ampiamente modificati rispetto alle stesure iniziali.                  
Tra questi provvedimenti e' opportuno citare il DLgs 29 ottobre 1999,           
n. 453 "Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a            
norma dell'art. 11 della Legge 15 marzo 1997, n. 59" che ha                     
consentito di avviare il processo di riforma degli Istituti                     
sperimentali vigilati dal Ministero e iniziare ad attuare, con oltre            
due anni di ritardo, uno dei punti qualificanti del DLgs 143/97.                
Situazione analoga per il DLgs 29 ottobre 1999,  n.449 "Riordino                
dell'Unione nazionale per l'incremento delle razze equine (UNIRE) a             
norma dell'art. 11 della Legge 15 marzo 1997, n. 59".                           
L'UNIRE, grazie all'impegno delle Regioni e' stato trasformato da               
struttura con competenza esclusiva in materia di gestione delle                 
scommesse e di distribuzione di incentivi agli allevatori di cavalli            
da competizione, in Ente destinato ad operare, con adeguate                     
disponibilita' finanziarie, sull'intero comparto equino che                     
attualmente e' interessato da una fase di notevole espansione                   
produttiva.                                                                     
La riforma organizzativa del Ministero, divenuta operativa alla fine            
del 1998, ha posto le basi per la definizione di una moderna                    
struttura di governo dell'agricoltura italiana, basata sulla                    
creazione di un soggetto in grado di connettere direttamente e                  
dinamicamente i sistemi agricoli territoriali, di stretta competenza            
regionale, con le sedi economiche e legislative di carattere                    
internazionale.                                                                 
Coerentemente con il disegno di riforma del Ministero delle Politiche           
agricole e forestali la Conferenza Stato-Regioni ha impresso un                 
notevole impulso alla discussione sulla bozza di decreto del                    
Presidente del Consiglio dei Ministri recante "Trasferimento alle               
Regioni di beni e risorse finanziarie, umane, strumentali ed                    
organizzative in materia di agricoltura".                                       
Il 5 agosto 1999 la Conferenza Stato-Regioni, anche a seguito della             
individuazione delle risorse da trasferire alle Regioni per la                  
gestione delle nuove competenze, quantificate in 540 miliardi per               
anno, ha approvato la bozza di DPCM.                                            
La discussione si e' successivamente bloccata sulla controversa                 
questione della prevista "regionalizzazione" del Corpo Forestale                
dello Stato.                                                                    
Nel corso dell'anno di riferimento si e' concluso anche l'iter del              
processo di riforma dell'organismo di intervento sui mercati.                   
Con l'entrata in vigore del DLgs 27 maggio 1999,  n.165 "Soppressione           
dell'AIMA ed istituzione dell'Agenzia per le erogazioni in                      
agricoltura (AGEA), a norma dell'art. 11 della Legge 15 marzo 1997,             
n. 59" si e' superata una struttura che, nel corso della propria                
attivita', e' stata spesso accusata di scarsa efficienza operativa e            
si e' trovata al centro di costanti polemiche.                                  
Il confronto in sede interregionale si e' successivamente sviluppato            
sugli aspetti normativi, regolamentari ed organizzativi degli                   
Organismi pagatori regionali (OPR).                                             
Queste strutture dovranno svolgere, con particolare riferimento ai              
rapporti con l'Unione Europea, compiti di grande rilevanza e                    
responsabilita'; conseguentemente, dopo una accelerazione iniziale              
che ha portato una Regione a costituire in modo autonomo il proprio             
OPR, e' stato necessario avviare una approfondita discussione in sede           
nazionale e comunitaria sulle effettive caratteristiche degli                   
Organismi pagatori.                                                             
Altro punto rilevante, nell'ambito del rapporto Stato-Regioni sulle             
questioni di carattere agricolo, e' rappresentato dalla entrata in              
vigore della Legge 23 dicembre 1999, n. 499 "Razionalizzazione degli            
interventi nei settori agricolo, agro - alimentare, agroindustriali e           
forestale".                                                                     
Questa legge ha, infatti, iniziato a definire il quadro delle                   
procedure necessarie per garantire la coerenza programmatica e la               
continuita' pluriennale dell'intervento nel settore primario, per               
accrescere le capacita' concorrenziali del sistema agro - alimentare            
italiano nel mercato europeo ed internazionale, per promuovere                  
politiche di sviluppo e di salvaguardia del mondo rurale ed ha                  
indicato le risorse a disposizione per conseguire questi risultati              
per il triennio 1999-2001.                                                      
La tranche di finanziamenti per l'anno 1999 e' stata, in parte,                 
destinata alla realizzazione di alcune azioni previste dal DLgs 30              
aprile 1998, n. 173 "Disposizioni in materia di contenimento dei                
costi di produzione per il rafforzamento strutturale delle imprese              
agricole, a norma dell'art. 55, commi 14 e 15 della Legge 27 dicembre           
1997,  n.499".                                                                  
Tali risorse, pari a 250 miliardi di lire, sono state utilizzate -              
fino alla concorrenza di 50 miliardi - per l'attivazione delle misure           
previste dall'art. 1, comma 3 (contenimento costi energetici ed                 
utilizzo a fini energetici delle produzioni agricole) e comma 4                 
(incentivazione utilizzo fonti energetiche rinnovabili ed                       
introduzione criteri di risparmio energetico).                                  
I restanti 200 miliardi, 140 dei quali gestiti con le modalita' dei             
programmi operativi multiregionali (POM) gia' sperimentate                      
nell'ambito del Reg. (CE) 951/97 e 60 ripartiti tra le Regioni, sono            
stati invece destinati all'attuazione delle azioni previste dall'art.           
13 "Interventi per il rafforzamento e lo sviluppo delle imprese di              
trasformazione e commercializzazione" del DLgs 173/98.                          
Altro aspetto particolarmente rilevante e' rappresentato dall'art. 3            
della citata legge che ha stanziato la somma di 540,7 miliardi di               
lire per la copertura dei costi derivanti dal trasferimento di                  
funzioni e personale dallo Stato alle Regioni in attuazione del DLgs            
143/97.                                                                         
La definizione di questo importo, che ha comportato una valutazione             
delle funzioni trasferite e delle spese "storiche" loro connesse, e'            
stata preceduta da un lungo e qualificato approfondimento svolto da             
un Gruppo di lavoro regionale.                                                  
La Legge 499/99 ed i provvedimenti conseguenti, che potranno assumere           
un ruolo di grande rilevanza per l'ammodernamento ed il                         
consolidamento delle imprese agricole ed agro - alimentari nazionali,           
hanno segnato un momento di positiva collaborazione tra Ministero e             
Regioni, in particolare in fase di definizione dei contenuti delle              
azioni e dei bandi.                                                             
La situazione delle "quote latte" e' ancora lontana dalla                       
normalizzazione; conseguentemente anche il 1999 e' stato                        
caratterizzato da un notevole impegno in questo particolare settore.            
I Servizi regionali sono stati coinvolti, oltre che sulla gestione              
ordinaria, nella attuazione di nuovi provvedimenti, tra i quali vanno           
ricordati i Decreti ministeriali 309 e 310 e la Legge n. 118 del 27             
aprile 1999.                                                                    
I Decreti hanno previsto la revisione di diverse posizioni legate               
all'applicazione della Legge 5/88; la Legge 118/99 ha invece                    
introdotto, relativamente alle comunicazioni individuali riferite               
alle produzioni 1997/98 e 1998/99 ed alle quote individuali relative            
alle medesime campagne ed alla campagna 1999/2000, una serie di                 
controlli e di verifiche.                                                       
I Servizi sono stati inoltre particolarmente impegnati nell'ambito di           
controlli effettuati presso gli acquirenti (circa 140 nel 1999) e               
nella procedura istruttoria dei contratti di trasferimento di quota             
(1.140) e di aziende con quota (330).                                           
L'autoriforma dell'Amministrazione pubblica dell'agricoltura                    
La riorganizzazione dell'assetto delle competenze definito dalla L.R.           
30 maggio 1997, n. 15 e' stata perfezionata con le modifiche                    
introdotte dalla L.R. 9 ottobre 1998,  n.31.                                    
Nel corso del 1999 e' proseguita la fase di attuazione e di                     
monitoraggio dei provvedimenti citati, con particolare riferimento              
alle problematiche operative (integrazione dei Servizi provinciali              
Agricoltura con le Provincie) ed alla definizione delle nuove                   
strutture.                                                                      
Altri aspetti, rilevanti in prospettiva, sui quali la Direzione                 
generale Agricoltura ha avviato una serie di approfondimenti                    
specifici, sono quelli relativi alla attuazione del DPCM                        
"Trasferimento alle Regioni di beni e risorse finanziarie, umane,               
strumentali ed organizzative in materia di agricoltura" e della                 
eventuale regionalizzazione dell'intera attivita' svolta dall'AIMA.             
L'attuazione delle politiche comunitarie                                        
Per quanto attiene l'attuazione delle politiche comunitarie                     
l'attivita' dell'Assessorato Agricoltura, nel corso del 1999, si e'             
incentrata, in particolare, sulla elaborazione del proprio Piano                
regionale di sviluppo rurale denominato "La qualita' dell'agricoltura           
per la qualita' dell'ambiente e del territorio" conclusasi con                  
l'approvazione della proposta di Piano disposta dalla Giunta con atto           
n. 2060 del 10 novembre 1999, finalizzato all'avvio della fase                  
negoziale in sede comunitaria.                                                  
Il Piano discende direttamente dalle indicazioni per il sostegno allo           
sviluppo rurale, contenute in Agenda 2000, che accompagnano la                  
riforma della politica agricola comunitaria per il periodo 2000 -               
2006 e rappresenta lo strumento attuativo dei regolamenti comunitari            
n. 1257 e  n.1750 del 1999.                                                     
Il Piano, elaborato dopo una lunghissima fase di confronto a livello            
regionale, nazionale e comunitario, rappresenta il punto di                     
riferimento e lo strumento fondamentale per sostenere lo sviluppo, la           
competitivita' e la qualificazione del sistema agro-alimentare                  
emiliano-romagnolo.                                                             
Dal punto di vista operativo sono previste diverse misure finalizzate           
all'ammodernamento del tessuto agro-industriale regionale, al                   
miglioramento strutturale delle aziende agricole, al sostegno                   
dell'insediamento di giovani agricoltori.                                       
Grande rilevanza hanno le misure agroambientali finalizzate sia a               
ridurre l'impatto dell'attivita' agricola sull'ambiente, sia a                  
mettere in valore le interazioni positive con il territorio ed il               
paesaggio.                                                                      
Si prevedono incentivi per valorizzare le produzioni tipiche di                 
qualita', diversificare le attivita', educare alla corretta                     
alimentazione le giovani generazioni, salvaguardare il patrimonio               
rurale, sviluppare prodotti e circuiti agrituristici, migliorare le             
foreste e la "filiera" bosco.                                                   
Altro aspetto particolarmente rilevante, in materia di attuazione               
delle politiche comunitarie, e' rappresentato dalla chiusura del                
periodo 1994-1999 di programmazione dei fondi con finalita'                     
strutturali.                                                                    
Anche per rispondere alle nuove modalita' di riparto delle risorse,             
basate, in larga misura, sulla capacita' "storica" di spesa, si e'              
determinata la necessita' di pervenire al massimo grado di                      
utilizzazione delle risorse comunitarie e statali destinate alla                
Regione.                                                                        
Pertanto, nel corso del 1999, ci si e' attenuti pienamente alla                 
scelta di assicurare priorita' nella destinazione delle risorse                 
all'attuazione degli Obiettivi comunitari: piu' di 49 miliardi di               
nuove risorse regionali sono state stanziate a titolo di                        
"overbooking" regionale e di compartecipazione al programma speciale            
di utilizzazione delle compensazioni agromonetarie, derivanti da                
nuovi rapporti di cambio della lira italiana, con l'obiettivo della             
piu' completa realizzazione dei programmi.                                      
A questo riguardo, con la L.R. 6 agosto 1999, n. 20 "Realizzazione              
dei programmi comunitari. Norme e finanziamenti regionali per il                
pieno utilizzo dei fondi" - relativa alle iniziative di "overbooking"           
regionale sui Regolamenti 950/97 ("Miglioramento dell'efficienza                
delle strutture agricole") e 951/97 ("Miglioramento delle condizioni            
di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli") - si            
sono determinate le condizioni per ampliare notevolmente le                     
possibilita' di intervento in un settore strategico per lo sviluppo             
del settore primario regionale.                                                 
In particolare, per l'Obiettivo 5a - Reg. (CE) 950/97 (relativo ai              
piani di sviluppo aziendale, all'aiuto al primo insediamento ai                 
giovani agricoltori ed alla indennita' compensativa) il 1999 ha                 
rappresentato l'anno conclusivo della programmazione avviata nel                
1994.                                                                           
L'attivita' si e' conseguentemente incentrata sulle operazioni di               
chiusura del programma, sul rendiconto finanziario dei fondi spesi              
dagli Enti competenti nel corso del 1999 e sul monitoraggio                     
finanziario dell'utilizzo dei fondi assegnati dal CIPE in attuazione            
della Legge 183/87 secondo le modalita' operative stabilite dal                 
Ministero del Tesoro.                                                           
Il monitoraggio ha evidenziato una spesa ammessa a fruire del                   
contributo comunitario pari a circa 140 miliardi di lire; la quota a            
carico del FEOGA e' risultata di 46,7 miliardi.                                 
Il dato finale, riferito all'intera programmazione, ha evidenziato il           
pieno utilizzo delle risorse disponibili, compresi 14,2 miliardi di             
lire messi a disposizione dalla citata L.R. 20/99.                              
Anche per quanto attiene al Reg. (CE) 951/97, nell'anno di                      
riferimento e' giunta a conclusione la programmazione dell'attivita'            
1994-1999, suddivisa, per la Regione Emilia-Romagna, in due programmi           
operativi, ciascuno dei quali oggetto di una singola decisione                  
comunitaria.                                                                    
Questa particolarita' ha provocato una serie di ritardi per l'avvio             
del programma 1997-1999, approvato dall'Unione Europea solo nel                 
gennaio 1998.                                                                   
Tuttavia, nel corso del 1999, anche grazie ad una serie di risorse              
aggiuntive di carattere nazionale e regionale - delibera CIPE 27/99,            
L.R. 6 agosto 1999, n. 20 "Realizzazione dei programmi comunitari.              
Norme e finanziamenti regionali per il pieno utilizzo dei fondi",               
programma relativo all'utilizzo delle risorse derivanti dalle                   
compensazioni agromonetarie - si sono determinate le condizioni per             
un notevole ampliamento delle possibilita' di intervento finanziario.           
Nell'anno di riferimento si e' conclusa la realizzazione dei 45                 
progetti previsti dal P.O. 1994-1996; per la successiva tranche si e'           
provveduto all'approvazione dei progetti esecutivi ed alla                      
concessione dei relativi contributi ai 59 beneficiari rientranti                
nella disponibilita' di risorse messe a disposizione dalla Unione               
Europea.                                                                        
Successivamente, grazie a risorse aggiuntive per complessivi 35,5               
miliardi, e' stato possibile provvedere all'approvazione ed al                  
finanziamento, entro il 31 dicembre 1999, di ulteriori 50 progetti.             
In totale la programmazione 1994-1999 relativa al "Miglioramento                
delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti           
agricoli" ha consentito di ammettere a contributo 154 progetti,                 
suddivisi nei vari settori produttivi, per un importo complessivo di            
circa 372 miliardi ed un contributo pubblico di 149 miliardi.                   
L'attivita' relativa al Reg. (CEE) 2080/92 ha visto l'Assessorato               
impegnato, oltre che nel controllo delle attivita' avviate nel corso            
degli anni precedenti, nella predisposizione di un nuovo bando, in              
esito al quale sono pervenute 525 domande, contro le 295 della                  
precedente tranche di attivita', relative ad una superficie                     
complessiva di 2.688 ettari, con un notevole aumento rispetto ai                
1.273 del 1998, per un contributo richiesto di quasi 28 miliardi di             
lire (15,5 nella precedente annata).                                            
Con riferimento alle diverse misure contenute nel bando le richieste            
dei produttori agricoli si sono orientate, in particolare, verso gli            
impianti di arboricoltura specializzata (792 ettari), i boschi                  
permanenti (631), il miglioramento delle superfici boscate (515) e              
gli impianti a ciclo breve (465 ettari).                                        
Le domande relative all'impianto di boschi polifunzionali hanno                 
interessato 257 ettari.                                                         
Altre richieste hanno riguardato la manutenzione delle superfici                
esistenti (1.896 ettari).                                                       
Da segnalare, infine, la richiesta di contributi per la manutenzione            
di oltre 115 chilometri di strade forestali.                                    
Anche l'attivita' connessa al Reg. (CEE) 2078/92 ha evidenziato, a              
dimostrazione del notevole interesse degli agricoltori a metodi di              
coltivazione maggiormente rispettosi dell'ambiente, un sensibile                
incremento rispetto alla precedente annata.                                     
Sono state accolte, con riferimento alla campagna 1998/99, in via               
definitiva 15.992 domande, contro le 11.662 1997/1998, relative a               
232.759 ettari (165.646 nella precedente campagna) e a 9.185 capi di            
bestiame (10.465).                                                              
L'impegno finanziario e' salito ad oltre 149 miliardi contro 112 .              
Attuazione degli interventi di programmazione nazionale e regionale             
Nella tabella sono riportate le risorse complessivamente disponibili            
nel 1999 per il settore agricolo, raffrontate a quelle del 1998.                
I mezzi regionali, pari a circa il 42% del totale, sono aumentati, in           
termini di risorse di nuova destinazione, da 112,5 miliardi di lire             
ad oltre 146; si e' accentuata la riduzione delle risorse nazionali             
che, nel corso del 1999, hanno coperto circa l'11% del totale.                  
- Bilancio Regione Emilia-Romagna - Settore agricolo anni 1998 e 1999           
(milioni di lire)                                                               
Fonti di finanziamento  1998  di cui nuove  1999  di cui nuove                  
risorse    risorse                                                              
Mezzi regionali  165.666  112.513  197.451  146.317                             
Legge 752/86:                                                                   
- art. 3  71.180  0  53.544  0                                                  
- art. 4  255  0  367  0                                                        
Programmi interregionali  7.497  3.492  12.713  10.389                          
Assegnazioni specifiche  112.697  36.573  80.414  28.388                        
Legge 183/87  90.892  56.969  73.311  59.984                                    
Risorse comunitarie                                                             
- FEOGA orientamento  85.369  44.967  49.890  36.501                            
- altre risorse comunitarie  1.853  1.421  3.340  3.114                         
Totale risorse  535.409  255.935  471.030  284.693                              
Anche nel corso del 1999 l'Assessorato Agricoltura della Regione                
Emilia-Romagna e' stato fortemente impegnato nella programmazione e             
nella realizzazione dei "Programmi interregionali", giunti al terzo             
anno di attuazione.                                                             
I servizi di sviluppo alle imprese agricole e agro-alimentari hanno             
mantenuto, anche nel corso del 1999, una significativa rilevanza                
all'interno dell'intervento regionale; ad essi sono state destinate             
risorse pari a quasi 34 miliardi di lire.                                       
Il 1999 si e' caratterizzato come l'anno di prima applicazione della            
L.R. 28/98, approvata gia' nel corso dell'anno precedente, ma che               
solo in febbraio ha ottenuto il visto di compatibilita' con il                  
Trattato CE da parte della Commissione.                                         
Per quanto riguarda le attivita' di assistenza tecnica alle imprese,            
sono stati trasferiti alle Province circa 12,5 miliardi e impegnati             
circa 2,5 miliardi in supporti alla assistenza tecnica di livello               
regionale e circa 1 miliardo per attivita' di coordinamento                     
dell'assistenza tecnica.                                                        
Il servizio di assistenza tecnica alle coltivazioni ha coinvolto                
circa 87.000 ettari, equamente suddivisi fra colture arboree e                  
colture erbacee, facendo registrare un lieve aumento rispetto al                
1998.                                                                           
Anche nel corso del 1999, gli interventi di assistenza tecnica nel              
settore ortofrutticolo sono stati finanziati con fondi Comunitari               
(50%) e con il cofinanziamento da parte delle organizzazioni dei                
produttori nell'ambito degli interventi previsti dalla OCM di settore           
(Reg. (CE) 2200/96).                                                            
Inoltre sono proseguite le attivita' di assistenza economico -                  
gestionale alle imprese, con particolare riferimento all'adesione ai            
principali regolamenti comunitari.                                              
Una importante novita' del '99 e' stata l'istituzione, con la                   
deliberazione della Giunta regionale 1202/99, del "servizio di                  
controllo e taratura delle macchine irroratrici".                               
Nel settore zootecnico l'attivita' di assistenza tecnica, riferita al           
latte e prodotti lattiero-caseari bovini, alla carne bovina e suina e           
al settore ovi-caprino, ha interessato circa 37.000 aziende con                 
420.000 capi, coinvolgendo 160 caseifici; di questi 60 aziende circa,           
6 caseifici e circa 2.000 capi rientravano nel settore                          
dell'agricoltura biologica.                                                     
Una quota elevata dei finanziamenti (circa 3,9 miliardi) impiegati              
provengono dal Progetto Interregionale "Assistenza tecnica in                   
zootecnica".                                                                    
L'applicazione dell'art. 6 del Reg. CEE 2078/92 ha portato alla                 
realizzazione di circa 540 azioni dimostrative (visite aziendali o              
incontri) volte alla promozione di metodi di produzione ad elevata              
compatibilita' ambientale, con una spesa di circa 2,5 miliardi a                
valere sulle risorse complessivamente attivate sul citato                       
Regolamento.                                                                    
Attraverso la stessa procedura di finanziamento e con lo stesso                 
obiettivo circa 3 miliardi sono stati suddivisi fra le Province per             
attivita' formative (corsi e seminari).                                         
Per quanto riguarda le attivita' legate alla ricerca sono state                 
destinate risorse complessive per circa 15,5 miliardi.                          
Di questi circa 14 miliardi rappresentano i contributi concessi a               
fronte della realizzazione di attivita' di ricerca e sperimentazione            
da parte dei soggetti ammessi a contributo.                                     
La percentuale dei contributi concessi si e' attestata su un'entita'            
media del 90% e quindi, per la prima volta, il sistema produttivo               
regionale, in attuazione di quanto previsto dalla nuova legge, ha               
concorso, pur in misura modesta, al finanziamento della ricerca; cio'           
ha consentito di incrementare le attivita' realizzate di un valore              
pari a circa 1,5 miliardi.                                                      
Nel contesto delle azioni di comunicazione, divulgazione e                      
documentazione esplicate sia in forma indiretta attraverso i media              
(comunicati stampa, conferenze stampa, ecc.) sia in forma diretta nei           
confronti degli operatori e dei tecnici del settore agro-alimentare,            
ma anche dei consumatori (predisposizione di opuscoli ad hoc,                   
partecipazione a fiere, ecc.) si e' ulteriormente consolidata                   
l'attivita' di redazione, stampa e diffusione della rivista                     
"Agricoltura".                                                                  
Il mensile, che e' stato inviato in abbonamento postale a circa 80              
mila destinatari, oltre ad offrire una puntuale informazione sulle              
tematiche di attualita' del comparto, si e' caratterizzato come un              
qualificato strumento di informazione e di aggiornamento                        
professionale per gli operatori che, attenti al futuro delle loro               
aziende, intendono orientare la loro attivita' nell'ambito dei nuovi            
indirizzi della Politica agricola comunitaria e dei relativi                    
provvedimenti adottati a livello nazionale e regionale.                         
Nel corso del 1999, la Redazione ha, tra l'altro, riservato grande              
attenzione alla diffusione dei risultati dell'attivita' di ricerca e            
sperimentazione e ha predisposto tre supplementi ("Il pioppo",                  
"Atlante dei prodotti Dop e Igp dell'Emilia Romagna", "Linee del                
Piano di sviluppo rurale 2000-2006"), per i quali e' stato                      
riscontrato un notevole interesse sia da parte dei produttori che dei           
consumatori.                                                                    
Per quanto riguarda la collaborazione con le altre Direzioni                    
regionali si sottolinea il rapporto con la Direzione generale                   
Ambiente.                                                                       
In sintesi, la collaborazione e la consultazione tra le Direzioni               
generali Agricoltura e Ambiente si e' estesa alla gestione dei                  
progetti inseriti nel Piano triennale di tutela ambientale 94-96,               
relativi ad attivita' di assistenza tecnica, ricerca applicata e                
supporti ai servizi; alla pianificazione degli interventi per la                
lotta all'eutrofizzazione (Piano delle direttive e degli interventi             
urgenti per la lotta all'eutrofizzazione delle acque interne e del              
mare Adriatico) nell'ambito di una attivita' coordinata                         
dall'Autorita' di Bacino del Po; alla disamina dei criteri di                   
applicazione nel settore agricolo del DLgs 5 febbraio 1997, n. 22,              
inerente i rifiuti, ed alla valutazione delle proposte di testo unico           
sulle acque.                                                                    
La politica di qualificazione delle produzioni, avviata in passato              
dalla Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento a quelle              
ottenute con tecniche a basso impatto ambientale che possono                    
fregiarsi del marchio "QC" (qualita' controllata) continua a                    
riscuotere un elevato successo.                                                 
Nel 1999 hanno ottenuto il marchio "QC" 11,5 milioni di quintali di             
prodotti agricoli oltre 5 milioni dei quali rappresentati da ortaggi            
ed oltre 6 milioni di quintali da produzioni frutticole.                        
Con la L.R. 28 ottobre 1999, n. 28 "Valorizzazione dei prodotti                 
agricoli ed alimentari ottenuti con tecniche rispettose dell'ambiente           
e della salute dei consumatori. Abrogazione delle Leggi regionali               
29/92 e 51/95" la Regione ha riformulato, mantenendone peraltro                 
inalterate le finalita', la disciplina previgente in materia di                 
produzioni ottenute nel rispetto di appositi disciplinari e di                  
conseguente promozione dei prodotti attraverso un apposito marchio              
collettivo.                                                                     
Il marchio e' concesso alle aziende singole o associate che producono           
o trasformano alimenti destinati al consumo umano, in ambito                    
comunitario.                                                                    
Elemento di novita' rispetto al passato e' l'esclusione                         
dell'intervento finanziario regionale sulle spese per le attivita' di           
controllo da effettuare sulle aziende utilizzatrici del marchio                 
collettivo regionale, spese che restano a carico delle aziende                  
stesse.                                                                         
In applicazione al Reg. CE 2200/96 relativo alla nuova Organizzazione           
comune di mercato, nel corso del 1999, per le attivita' previste dai            
programmi operativi approvati dalla Regione Emilia-Romagna, svolte              
nel 1998, le Organizzazioni dei Produttori hanno ottenuto un                    
contributo comunitario pari a 35,4 miliardi di lire erogati dopo una            
approfondita istruttoria, mentre sono stati erogati 30,2 miliardi,              
riferiti principalmente a pesche e nettarine, per i ritiri dal                  
mercato determinati anche da una annata di abbondanti produzioni.               
Nel 1999 sono inoltre stati approvati dalla Giunta regionale i                  
programmi operativi per la annualita' 2000 per la quale e' prevista             
una spesa complessiva che supera i 126 miliardi di lire.                        
Tali importi, comprensivi degli oneri destinati ai ritiri per i                 
prodotti che non rientrano nell'elenco dei prodotti fuori allegato 2            
del Regolamento 2200/96 e delle successive integrazioni, saranno                
finanziati dalla Unione Europea e dalle Organizzazioni dei Produttori           
nella misura paritaria del 50%.                                                 
L'approvazione della L.R. 19 gennaio 1998, n. 2 "Norme per la                   
produzione di sementi di piante allogame e non allogame", ha                    
consentito di consolidare la fase di sviluppo di un comparto in via             
di riqualificazione.                                                            
Un fatto di rilievo, per la campagna produttiva 1999, e'                        
rappresentato dalla firma, per il secondo anno consecutivo, di un               
accordo fra Associazioni dei Produttori, Ditte sementiere e                     
Universita' di Bologna per la valutazione della qualita' delle                  
sementi riprodotte dagli agricoltori, attraverso il campionamento e             
l'analisi di tutti i lotti delle specie incluse nell'accordo                    
medesimo.                                                                       
L'Unione Europea ha finalmente concluso l'esame della L.R. n. 43 del            
12 novembre 1996, concernente provvidenze per il miglioramento delle            
produzioni agricole pregiate, in particolare delle sementi e del                
materiale di moltiplicazione vegetativa, ed ha consentito di                    
riavviare una serie di interventi gia' contemplati dall'art. 6 della            
L.R. 31/75.                                                                     
E' proseguita l'attivita' prevista dalla L.R. n. 3 del 19 gennaio               
1998 "Norme sulla produzione vivaistica e la commercializzazione dei            
vegetali e dei prodotti vegetali ai fini della protezione                       
fitosanitaria".                                                                 
Nel corso dell'anno di riferimento e' proseguita la gestione del Reg.           
(CE) 1221/97, relativo all'applicazione delle azioni dirette a                  
migliorare la produzione e la commercializzazione del miele, un                 
settore produttivo di dimensioni economiche non particolarmente                 
rilevanti ma di notevole interesse in relazione alle possibilita' di            
sviluppo legate alla tutela e valorizzazione della qualita' dei                 
prodotti regionali.                                                             
Particolare interesse, a questo riguardo, ha assunto la definizione,            
di concerto con il Ministero delle Politiche agricole e forestali,              
con le Associazioni degli apicoltori e con alcuni Organismi                     
scientifici specializzati, di norme applicative generali al fine di             
rendere maggiormente omogenei i programmi di sviluppo quinquennali              
proposti da ciascuna Regione.                                                   
In attuazione della L.R. 28/81, recante norme sull'associazionismo              
dei produttori agricoli, riferita alle Associazioni non normate dalla           
Reg. CE 2200/96 e' proseguito il notevole lavoro di approfondimento             
sul funzionamento delle Associazioni stesse e sulle problematiche               
connesse al graduale passaggio da associazioni di tipo normativo ad             
associazioni di tipo operativo, in grado cioe' di intervenire sui               
prodotti di competenza.                                                         
Questa attivita' si e' concretizzata nella predisposizione di un                
progetto di legge, approvato dal Consiglio regionale all'inizio del             
2000, il quale, anche in considerazione del mutato assetto del quadro           
di riferimento comunitario, ha modificato le condizioni organizzative           
dei produttori e delle diverse "filiere".                                       
In materia di disciplina della riproduzione animale e' stato attuato            
un notevole lavoro di applicazione della Legge 30/91.                           
Nel comparto zootecnico l'attivita' dell'Assessorato e' stata                   
rivolta, oltre che alla gestione delle problematiche connesse alle              
quote latte ed alle attivita' di assistenza tecnica, alla                       
collaborazione con il Ministero per la definizione di numerosi                  
provvedimenti di carattere legislativo, regolamentare e                         
programmatorio con particolare riferimento all'applicazione del nuovo           
regolamento sulla zootecnia "biologica" e per la gestione delle nuove           
competenze relative all'attivita' delle Associazioni provinciali                
Allevatori.                                                                     
Nel corso del 1999 e' stata conclusa la modifica e la rinegoziazione            
dei programmi regionali attuativi dei Regg. CE 2078/92 e 2080/92 per            
le "annualita' ponte" 1998-1999 e 1999-2000.                                    
In ambedue i casi si e' ottenuta l'approvazione da parte della                  
Commissione.                                                                    
Tutta l'attivita' di programmazione 1999 ha intensificato i rapporti            
con l'esterno, in particolare con il Ministero per le Politiche                 
agricole e forestali e con le altre Regioni del centro-nord,                    
accomunate dalle norme comunitarie di attuazione di Agenda 2000.                
L'attivita' relativa allo sviluppo del sistema informativo si e'                
incentrata sull'estensione e sul miglioramento della rete regionale,            
attraverso l'intensificazione dei rapporti con le Amministrazioni               
provinciali ai sensi della L.R. 15/97; sulla gestione dei rapporti              
con AIMA e SIAN che ha consentito di implementare i collegamenti fra            
sistema informativo regionale ed AIMA nella trattazione dei dati                
relativi alle pratiche Pac e misure agroambientali.                             
Nel corso del 1999 e' stata inoltre sottoscritta con AIMA la                    
convenzione relativa al censimento del "potenziale vitivinicolo" ai             
sensi della nuova OCM - settore vitivinicolo (Reg. CE 1493/99) ed               
avviate le relative fasi di predisposizione strutturale, formativa,             
hardware e software.                                                            
Nell'area dell'attivita' statistica, oltre al consolidamento dei                
rapporti con ISTAT per tutta la serie di rilevazioni da effettuare              
nel corso dell'anno o a cadenze stabilite negli appositi accordi di             
protocollo, nel 1999 sono stati conseguiti alcuni traguardi                     
importanti per il miglioramento dell'attivita'.                                 
In particolare, e' stata avviata la realizzazione della Rete                    
regionale contabile per le aziende agricole prevista dall'art. 21               
della L.R. 28/98; e' stato conferito, ad una softwarehouse esterna,             
l'incarico di realizzare una banca dati univoca sull'agroindustria;             
sono state completate tutte le fasi preparatorie al censimento                  
dell'agricoltura 2000.                                                          
La banca dati sull'agroindustria si pone l'obiettivo di trattare in             
modo organico tutti i dati in possesso della Regione e di impostare             
un nuovo sistema di monitoraggio ed analisi anche allo scopo di                 
modificare in futuro la presentazione del Rapporto annuale sul                  
sistema agro-alimentare.                                                        
Nel maggio 1999 e' stato presentato il Rapporto 1998, redatto in                
collaborazione con l'Universita' Cattolica di Piacenza ed un gruppo             
di collaboratori esterni.                                                       
L'attivita' afferente al settore faunistico-venatorio, nel corso del            
1999, e' stata caratterizzata, in primo luogo, dalla messa a punto e            
dalla elaborazione della proposta di riforma della normativa di                 
settore.                                                                        
Il Consiglio regionale, nel gennaio 2000, dopo una lunga fase di                
discussione che ha coinvolto direttamente diversi settori della                 
societa' locale e nazionale ha infatti approvato la nuova normativa             
di settore (L.R. 6/00) in modifica della disciplina precedentemente             
recata dalla L.R. 8/94.                                                         
Nell'ambito dell'attivita' ordinaria sono stati prodotti gli atti di            
assegnazione e successiva liquidazione di risorse finanziarie alle              
Province per lo svolgimento delle attivita' di loro competenza in               
materia, per la concessione dei contributi di cui al comma 1                    
dell'art. 15 della Legge 157/92, per far fronte agli oneri dei danni            
da fauna selvatica alle produzioni agricole e relativa prevenzione.             
Per migliorare la capacita' di gestione del territorio si e' altresi'           
provveduto ad avviare una ricerca pluriennale atta alla                         
predisposizione di carte di rischio potenziale di danno alle                    
produzioni agricole in rapporto alla presenza di fauna selvatica.               
In collaborazione con le Province e con l'Ufficio competente del                
Servizio Risorse finanziarie e Bilancio sono stati raccolti gli                 
elementi per realizzare l'indagine conoscitiva sulle Aziende                    
venatorie in Emilia-Romagna dal 1989 al 1999.                                   
Nel settore della pesca si e' avviata una approfondita attivita'                
istruttoria e di studio per la definizione di linee di intervento e             
di provvedimenti amministrativi in grado di migliorare la pratica               
alieutica, con particolare riferimento alla pesca controllata a                 
Salmonidi e Timallidi (produzione dei nuovi tesserini; inserimento ed           
elaborazione dei dati contenuti nei tesserini dell'annata precedente;           
divulgazione delle informazioni su riviste specializzate).                      
E' proseguita, in relazione alla necessita' di mantenere elevato ed             
efficace il livello di contenimento e contrasto nei confronti della             
presenza di una specie alloctona particolarmente dannosa per                    
l'ecosistema regionale la ricerca pluriennale riguardante il                    
rilevamento delle tendenze demografiche del "Siluro Europeo".                   
E' stato ultimato lo studio per la redazione della Carta ittica                 
regionale, nelle zone classificate "C", delle diverse province della            
nostra regione a completamento di quanto avviato nel 1998.                      
In materia di bonifica l'attivita' delle competenti strutture                   
regionali si e' incentrata, in modo particolare, sulla modifica della           
normativa di settore.                                                           
Sull'argomento si sono registrate numerose prese di posizione, anche            
contrastanti tra loro, che si sono concretizzate in diversi disegni             
di legge.                                                                       
In relazione a questa particolare situazione si e' ritenuto opportuno           
attivare un gruppo di lavoro misto composto da consiglieri regionali            
ed esperti in materia di bonifica che, sotto la guida del Presidente            
della Commissione Attivita' produttive, ha redatto un testo                     
coordinato dei 15 progetti di legge presentati durante la                       
legislatura.                                                                    
Nonostante questo notevole impegno non si sono determinate le                   
condizioni per l'approvazione del provvedimento, il cui iter e' stato           
avviato nel corso del 1998, di riforma delle Leggi regionali 42/84 e            
16/87 la cui esigenza e' comunque particolarmente sentita.                      
Nel corso del 1999, sul piano operativo, sono stati approvati due               
programmi di nuove opere pubbliche di bonifica e irrigazione,                   
rispettivamente per l'importo di 10 e 2 miliardi di lire, il                    
programma di opere private obbligatorie per 2,332 miliardi di lire e            
quello relativo ai ripristini delle opere pubbliche di bonifica con             
utilizzo delle risorse derivanti dalla Legge 185/92, per l'importo di           
1,175 miliardi di lire.                                                         
E' stato infine approvato il programma di manutenzione alle opere               
pubbliche di bonifica e di irrigazione per l'importo di 4,550                   
miliardi ed e' stata gestita la somma stanziata (6,5 miliardi di                
lire) per il finanziamento degli interventi di urgenza e somma                  
urgenza.                                                                        
L'Assessorato Agricoltura ha anche contribuito a definire il                    
programma degli interventi infrastrutturali e di emergenza per la               
messa in sicurezza dei punti critici del reticolo idraulico e della             
costa, interventi particolarmente necessari anche a seguito dei                 
ripetuti eventi calamitosi del 1996, 1997 e 1998 (terza fase - spesa            
complessiva Lire 125.800.000.000, di cui Lire 57.500.000.000 per                
interventi di bonifica) ed ha assicurato la gestione, per quanto di             
propria competenza, dei progetti per la messa in sicurezza della rete           
idraulica di bonifica facenti parte del programma della seconda fase            
(Lire 180.500.000.000 di cui Lire 89.840.000.000 per interventi di              
bonifica).                                                                      
In materia di riordino fondiario sono state istruite le domande                 
pervenute, relative alla rimozione del vincolo d'indivisibilita',               
previsto dall'art. 11 della Legge 817/71, ed alla permuta; sono stati           
inoltre predisposti i relativi atti ed e' proseguita l'attuazione del           
programma triennale 1997-1999, formulato ai sensi della L.R. 26/74              
che ha comportato un impegno finanziario regionale complessivo, nel             
triennio, di 9 miliardi di lire.                                                
Nell'ambito del "Progetto pilota", finalizzato alla formazione e                
all'ampliamento della proprieta' contadina dei giovani imprenditori             
agricoli, e' stata approvata la graduatoria delle domande presentate            
in seguito alla pubblicazione del relativo bando di gara e si e'                
avviata l'istruttoria delle domande medesime, inviando quelle                   
ritenute idonee dall'apposita Commissione alla Cassa per la                     
formazione proprieta' contadina per il relativo finanziamento.                  
E' aumentato considerevolmente il numero dei potenziali beneficiari,            
fra quelli utilmente inseriti in graduatoria, in quanto, nel corso              
del 1999, la Cassa ha provveduto a raddoppiare la somma di 6 miliardi           
di lire, inizialmente prevista per questo tipo di intervento.                   
In materia di agriturismo e' stato approvato il programma regionale             
1999-2000 previsto dalla L.R. 26/94; sono stati impegnati i fondi               
relativi al 1999, pari a 2 miliardi di lire, a favore delle Province            
e delle Comunita' Montane ed e' stata definita, in collaborazione con           
le associazioni di settore e le organizzazioni agricole, una                    
metodologia per la classificazione delle aziende agrituristiche.                
Unitamente all'Assessorato al Turismo ed all'APT Servizi sono stati             
predisposti i piani di promozione relativi al 1999 ed al 2000 e si e'           
provveduto ad impegnare tutti le disponibilita' previste dal Bilancio           
1999 per finanziare le domande di contributo presentate ai sensi                
dell'Obiettivo 5b, Sottoprogramma 1 Misura 4 "Attivita' integrative             
in azienda"; sono state inoltre liquidate tutte le richieste di                 
acconto o saldo relative pervenute nell'anno.                                   
Sempre nell'ambito dell'Obiettivo 5b e' proseguita la gestione delle            
Misure 5 "Razionalizzazione uso risorse idriche e viabilita' rurale             
interna" e 8 "Riassetto infrastrutturale delle zone umide".                     
In particolare sono state completate tutte le procedure relative alle           
annualita' di finanziamento 1994-1998 e sono state impegnate tutte le           
risorse residue disponibili per l'annualita' 1999, pari a 6 miliardi            
di lire, nonche' l'ulteriore dotazione di fondi (2 miliardi)                    
derivanti dal reintegro di risorse in precedenza trasferite alle                
Regioni Marche ed Umbria a seguito degli eventi sismici verificatisi            
in tali zone.                                                                   
In attuazione del Reg. (CEE) 2079/92, relativo al prepensionamento in           
agricoltura, sono stati tenuti costanti contatti con gli Enti locali            
territoriali, con il Ministero per le Politiche agricole e forestali,           
nonche' con l'AIMA, alle quale sono state inviate le 52 domande di              
liquidazione ritenute ammissibili.                                              
Di concerto con il Servizio Patrimonio e Provveditorato e con il                
Servizio provinciale Difesa del suolo di Ferrara, e' stata avviata la           
manutenzione delle strade costruite dall'ex ERSA nel territorio del             
basso ferrarese nelle more del loro trasferimento agli Enti pubblici            
o ai privati; la messa in sicurezza dei ponti nelle valli Mezzano e             
Pega e la manutenzione di fabbricati di proprieta' ex ERSA.                     
Nel settore fitosanitario, unitamente alle attivita' "ordinarie"                
finalizzate al controllo delle principali fitopatie presenti a                  
livello regionale e dell'eventuale diffusione di patogeni provenienti           
da altri Paesi, sono state approvate due importanti leggi regionali.            
La prima (L.R. 27 luglio 1999, n. 15 "Interventi urgenti per la                 
prevenzione dei danni alla frutticoltura prodotti da Sharka") si e'             
posta l'obiettivo di contribuire, con uno stanziamento iniziale di 1            
miliardo, alle spese sostenute dalle aziende per l'abbattimento di              
piante infette.                                                                 
L'intervento regionale, previsto anche in anticipazione rispetto ad             
appositi nuovi programmi nazionali attuati in base alla Legge 17                
agosto 1999, n. 307, si e' sommato a quello gia' attivato in base               
alla Legge 1 luglio 1997, n. 206 che ha assegnato alla Regione                  
Emilia-Romagna 4,7 miliardi.                                                    
Elementi di sicura novita' sono invece contenuti nella seconda legge            
di interesse del settore (L.R. 9 dicembre 1999, n. 35 "Partecipazione           
finanziaria regionale a fondi di solidarieta' costituiti per                    
interventi contro Erwinia Amylovora") con la quale la Regione si e'             
posta l'obiettivo di favorire la compartecipazione di altri soggetti            
pubblici e privati, e, soprattutto, delle stesse aziende agricole, al           
finanziamento di programmi specifici di prevenzione attuati a livello           
aziendale contro la diffusione del batterio.                                    
In attuazione di questi provvedimenti di legge, sia nazionali che               
regionali, si sono attivati i bandi per la concessione dei relativi             
contributi, effettuate le conseguenti istruttorie sulle domande                 
presentate dagli agricoltori ed assunti i relativi impegni di spesa.            
Nell'anno di riferimento sono stati effettuati numerosi controlli in            
applicazione delle normative fitosanitarie internazionali,                      
comunitarie, nazionali e regionali che prevedono controlli                      
sistematici alle aziende iscritte al RUP per l'emissione del                    
"passaporto delle piante", ai vegetali ed ai prodotti di origine                
vegetale in importazione od esportazione da paesi terzi, alle colture           
in campo (patate, colture sementiere, piante ornamentali, ecc.) ed              
alle piante destinate alla certificazione genetico-sanitaria                    
volontaria.                                                                     
Il Servizio Fitosanitario regionale ha inoltre svolto una notevole              
mole di attivita', anche in sede nazionale, per la predisposizione              
delle nuove normative di carattere fitosanitario e per la messa a               
punto di metodi di difesa delle piante a basso impatto ambientale.              
Particolare significato, ai fini della valorizzazione delle                     
produzioni vivaistiche frutticole regionali, ha assunto il                      
Regolamento regionale 6 settembre 1999, n. 26 "Istituzione, ai sensi            
dell'art. 7 della L.R. 19 gennaio 1998, n. 3, della certificazione di           
controllo volontario, genetico e sanitario, per specie interessanti             
il settore vivaistico. Abrogazione del Regolamento regionale 28                 
giugno 1984,  n.36".                                                            
Questo regolamento ha introdotto rilevanti elementi di                          
semplificazione procedurale, caratterizzati da una maggior                      
rispondenza alle esigenze del comparto vivaistico e frutticolo.                 
Nel corso del 1999 si e' completata l'assunzione degli impegni del              
DOCUP a titolo dell'Obiettivo 5b che, al 31 dicembre, hanno raggiunto           
la cifra di 125.160.000 Euro, pari al 110% delle risorse pubbliche              
programmate per il periodo 1994-1999.                                           
La cifra eccedente rispetto a quella inizialmente programmata e'                
stata coperta con risorse aggiuntive nazionali e regionali.                     
La spesa effettiva, alla medesima data, ha raggiunto il 68,7% del               
programmato, pari a complessivi 78.000.000 Euro.                                
Analogamente il programma regionale a titolo dell'iniziativa                    
comunitaria LEADER II ha impegnato, al 31 dicembre, la somma di                 
18.602.000 Euro, pari al 102% del preventivato in fase di                       
programmazione, utilizzando pertanto le risorse derivanti dalla                 
indicizzazione del contributo comunitario; i pagamenti sono invece              
ammontati a 6.557.000 Euro, corrispondenti al 36% del programmato.              
E' stata promulgata la L.R. 13 agosto 1999, n. 22 che autorizza la              
Regione Emilia-Romagna alla concessione di un contributo                        
straordinario, pari ad oltre un miliardo di lire, a favore della                
Provincia di Ferrara a titolo di partecipazione agli oneri sostenuti            
dalla Provincia medesima quale beneficiario dei contributi, nazionali           
e comunitari, previsti nel programma operativo nazionale relativo               
alla "Iniziativa comunitaria PESCA".                                            
Il suddetto programma e' finalizzato al miglioramento della cultura             
d'impresa nelle aree interessate, allo sviluppo della occupazione,              
all'introduzione di nuove tecnologie produttive rispettose                      
dell'ambiente.                                                                  
In materia di aiuti alle imprese un particolare rilievo ha assunto la           
L.R. 28 dicembre 1999, n. 39 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi            
agroalimentari".                                                                
Tale legge, che si caratterizza per alcuni contenuti particolarmente            
innovativi che hanno richiesto un approfondito confronto in sede                
comunitaria, ha sostituito la disciplina recata dall'art. 3 della               
L.R. 20/73 e costituisce, a fianco del Piano regionale di Sviluppo              
rurale con il quale e' stata prevista la necessaria                             
compatibilizzazione, il nuovo strumento organico di intervento                  
finanziario regionale sulle aziende di trasformazione.                          
Principali leggi e regolamenti regionali in materia di agricoltura              
approvate nel 1999                                                              
L.R. 27 luglio 1999, n. 15 "Interventi urgenti per la prevenzione dei           
danni alla frutticoltura prodotti da Sharka".                                   
L.R. 30 luglio 1999, n. 19 "Definizione del calendario venatorio                
regionale per la stagione 1999/2000".                                           
L.R. 6 agosto 1999, n. 20 "Realizzazione dei programmi comunitari.              
Norme e finanziamenti regionali per il pieno utilizzo dei fondi".               
L.R. 13 agosto 1999, n. 22 "Partecipazione della Regione                        
Emilia-Romagna al programma operativo integrato nel quadro della                
Iniziativa comunitaria PESCA".                                                  
L.R. 13 agosto 1999, n. 23 "Proroga degli organi amministrativi dei             
Consorzi di Bonifica".                                                          
Regolamento regionale 6 settembre 1999, n. 26 "Istituzione, ai sensi            
dell'art. 7 della L.R. 19 gennaio 1998,  n.3, della certificazione di           
controllo volontario, genetico e sanitario, per specie interessanti             
il settore vivaistico. Abrogazione del Regolamento regionale 28                 
giugno 1984, n. 36".                                                            
L.R. 28 ottobre 1999, n. 28 "Valorizzazione dei prodotti agricoli ed            
alimentari ottenuti con tecniche rispettose dell'ambiente e della               
salute dei consumatori. Abrogazione delle Leggi regionali 29/92 e               
51/95".                                                                         
L.R. 28 ottobre 1999, n. 29 "Norme per l'assunzione, da parte della             
Regione Emilia-Romagna, delle funzioni esercitate dal Centro                    
operativo ortofrutticolo di Ferrara, per la gestione degli impianti e           
per l'inquadramento del personale".                                             
L.R. 9 dicembre 1999, n. 35 "Partecipazione finanziaria regionale a             
fondi di solidarieta' costituiti per interventi contro Erwinia                  
Amylovora".                                                                     
L.R. 28 dicembre 1999, n. 39 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi            
agroalimentari".                                                                
ATTIVITA' PRODUTTIVE                                                            
Sviluppo della PMI e dell'Artigianato                                           
Nel corso dell'anno 1999 l'impegno del Servizio Sviluppo della PMI e            
dell'Artigianato si e' orientato in due direzioni prevalenti:                   
- elaborazione ed attivazione dei primi interventi previsti dal                 
programma triennale per lo sviluppo delle Attivita' produttive                  
industriali 1999 - 2001, approvato dal Consiglio regionale il 26                
novembre 1999, in attuazione del dettato della L.R. 21 aprile 1999,             
n. 3, art. 54;                                                                  
- e' stata svolta una intensa attivita' di collaborazione con le                
Amministrazioni centrali dello Stato e con soggetti gestori delle               
politiche industriali oggetto di delega ai sensi del DLgs 112/98,               
finalizzata a garantire l'immediata applicazione delle deleghe stesse           
al momento del conferimento da parte dello Stato.                               
La missione generale del Programma si puo' riassumere nel trinomio:             
Crescita, Qualita', Innovazione:                                                
- crescita, in quanto si considera che il potenziale imprenditoriale            
presente in regione possa e debba ancora avere capacita' di                     
espansione verso reti lunghe di internazionalizzazione o verso reti             
interregionali, con forti opportunita' anche di nuove iniziative                
nelle regioni meridionali e in considerazione della permanenza di               
aree deboli che realmente necessitano di nuovi investimenti;                    
- qualita' perche' nel quadro della competizione internazionale,                
diviene sempre piu' necessario sottrarsi alla concorrenza di costo              
sui fattori di produzione, spostando verso l'alto la fascia di                  
mercato di riferimento delle imprese regionali e determinando                   
condizioni per la continua qualificazione delle risorse umane e delle           
condizioni di lavoro, per la affidabilita' dei prodotti e dei sistemi           
produttivi, per la protezione della salute e dell'ambiente;                     
- innovazione, perche' un ambiente dinamico, competitivo ed in                  
continua evoluzione richiede elevata capacita' di rielaborare idee              
attraverso la creativita' e la capacita' di percepire e anticipare              
nuovi bisogni, qualita' che certamente fino ad oggi non e' mancata              
agli imprenditori della regione, ma che si puo' rafforzare costruendo           
legami piu' diretti ed efficaci con il mondo della ricerca applicata.           
Il Programma si articola, in analogia con gli strumenti della                   
programmazione dell'Unione Europea, si articola in Assi, Misure e               
Azioni.                                                                         
Con uno strumento di programmazione cosi' concepito si e' potuto                
introdurre una significativa innovazione: un provvedimento flessibile           
che sostituisce 21 leggi e assicura procedure piu' semplici e tempi             
piu' celeri.                                                                    
Si compie cosi' la semplificazione delle procedure decollata ad                 
inizio legislatura. A monte non essendoci piu' leggi-regolamento, ma            
un unico provvedimento consiliare, non c'e' piu' un'allocazione                 
rigida delle risorse che, in base alle esigenze mutevoli del tessuto            
imprenditoriale, possono essere riallocate con procedimenti                     
semplificati da un capitolo all'altro. Anche a valle i cambiamenti              
sono consistenti. Quasi tutte le procedure sono state esternalizzate            
e rese piu' automatiche, con utilizzo di autocertificazioni e precise           
garanzie sui tempi di istruttoria ed erogazione.                                
Nel corso del mese di dicembre sono state attivate le prime Misure              
(Misura 1.1 "Progetti integrati d'impresa"; Misura 1.2 Azione A                 
"Interventi su progetti di gestione in qualita' anche ambientale")              
mediante l'emanazione delle disposizioni operative e la                         
sottoscrizione di una convenzione con il soggetto gestore                       
Mediocredito Centrale SpA.                                                      
In particolare la Misura 1.1 e' una notevole innovazione in quanto              
consente la realizzazione , per la prima volta in Italia, dei                   
cosiddetti progetti integrati di impresa, che consente alle imprese             
di accedere a finanziamenti per una gamma estremamente ampia di                 
investimenti (macchinari, impianti, informatizzazione, acquisizione             
di consulenze, fabbricati industriali) ottenendo finanziamenti                  
bancari ad un tasso di interesse convenzionato pari all'Euribor piu'            
1,25% (circa 5%, con un abbattimento del 3% circa per la parte di               
finanziamento dei macchinari e degli impianti).                                 
Entrambe le misure sono realizzate mediante convenzione con un                  
soggetto attuatore (Mediocredito centrale SpA) che gestisce, in                 
convenzione con il Ministero del Tesoro, le leggi statali applicate             
nell'ambito della Misura 1.1.                                                   
Mediocredito ha provveduto, sulla base delle disposizioni approvate             
dalla Giunta regionale a convenzionarsi con tutte le banche                     
disponibili al fine di ricevere le domande delle imprese.                       
Anche per questi interventi l'efficienza delle procedure e la                   
semplicita' e velocita' di accesso ai benefici sono state oggetto di            
particolare attenzione.                                                         
La procedura prevede una istruttoria sulla solvibilita' delle imprese           
svolta dalle banche (si tratta di una procedura praticamente                    
automatica in quanto gli investimenti sono assistiti da garanzie il             
cui costo e' sostenuto dalla Regione) e da una istruttoria effettuata           
da Mediocredito per verificare il rispetto dei requisiti delle                  
imprese e dei programmi di investimento.                                        
Al fine di rendere il piu' semplice possibile l'accesso si e'                   
previsto:                                                                       
- che le imprese presentino domanda presso istituti di credito                  
convenzionati con il soggetto gestore della Regione: in tal modo e'             
stato possibile aprire un gran numero di punti di accesso (circa 1500           
sportelli bancari in tutta la regione);                                         
- che le istruttorie si concludano entro 90 giorni dalla                        
presentazione della domanda;                                                    
- che la domanda sia presentata in un unico modulo che le banche si             
sono impegnate a compilare per conto dell'imprenditore il quale si              
limita a sottoscriverlo.                                                        
A tutt'oggi 34 banche operanti in Emilia-Romagna si sono                        
convenzionate con il soggetto gestore della Regione.                            
Inoltre, in applicazione dell'art. 70 della L.R. 3/99 si e' proceduto           
al finanziamento delle attivita' di costituzione degli sportelli                
unici per le attivita' produttive, sulla base dei programmi                     
provinciali finalizzati alla messa in rete delle funzioni                       
autorizzative e di informazione previste dalla normativa nazionale.             
Nell'ambito del Programma triennale per lo sviluppo delle attivita'             
produttive la Regione ha operato una revisione degli interventi per             
il sostegno dell'export e dell'internazionalizzazione, introducendo             
strumenti nuovi.                                                                
In particolare e' stata sottoscritta l'intesa con Mincomes, ICE, SACE           
e SIMEST per attivare lo Sportello per l'internazionalizzazione,                
inaugurato nel febbraio 2000; si tratta di un modulo operativo che              
promuove la presenza coordinata in Emilia-Romagna degli enti                    
nazionali preposti ad erogare servizi promozionali, finanziari ed               
assicurativi per favorire e consolidare l'internazionalizzazione                
delle imprese.                                                                  
Lo scopo e' quello di fornire al sistema produttivo                             
emiliano-romagnolo informazione ed assistenza per l'utilizzo degli              
interventi previsti su questo versante dalla legislazione nazionale e           
da quella regionale.                                                            
Lo stesso Programma triennale prevede infatti anche l'attivazione di            
strumenti regionali integrativi di quelli gestiti da SACE e SIMEST              
per il finanziamento di investimenti all'estero e per l'assicurazione           
dei crediti derivanti da operazioni di export.                                  
Con il Programma promozionale approvato ai sensi della L.R. 21/83               
sono stati cofinanziati dalla Regione 26 progetti finalizzati ad                
incrementare l'export e l'internazionalizzazione del sistema                    
produttivo emiliano-romagnolo, proposti da associazioni                         
imprenditoriali, sistema camerale, consorzi export.                             
E' inoltre stato attivato, anche nel '99, l'Accordo di Programma con            
il Ministero del Commercio con l'Estero, in attuazione nell'ambito              
del quale lo stesso Ministero ha sostenuto, con una quota finanziaria           
pari a quella della Regione, la realizzazione di progetti promossi              
congiuntamente da questa e da ICE.                                              
Tra le iniziative di maggior rilievo va segnalata la partecipazione             
della Regione ad "Argentina & Italia, Paises in movimiento", un                 
grande evento di presentazione del sistema-Italia promosso dal                  
Mincomes e da ICE, tenutosi a Buenos Aires nel maggio '99.                      
Nel mese di luglio, si e' conclusa la fase di programmazione relativa           
ai Programmi speciali d'area della Valle del Reno e della Val Tidone            
e Val Luretta, con l'approvazione da parte del Consiglio dell'accordo           
di programma sottoscritto dalla Regione con gli Enti locali                     
partecipanti.                                                                   
Relativamente al Programma speciale Valle del Reno, l'accordo di                
programma prevede la realizzazione di 35 progetti per un investimento           
totale di 64,6 miliardi, un contributo regionale di 20,5 miliardi,              
una partecipazione di soggetti privati per 21,4 miliardi e 22,7                 
miliardi di partecipazione degli Enti locali.                                   
Rispetto al Programma speciale della Val Tidone e Val Luretta,                  
l'accordo di programma prevede la realizzazione di 16 progetti per un           
investimento totale di 123 miliardi, un contributo regionale di 9,85            
miliardi, una partecipazione di soggetti provati per 106,56 miliardi            
e 6,95 miliardi di partecipazione degli Enti locali.                            
Nel 1999 si e' svolta, inoltre, la seconda edizione del Premio                  
Qualita' Emilia-Romagna, quale fase regionale del Premio Qualita'               
Italia, destinato alle PMI che applicano i principi della qualita'              
totale nella gestione d'impresa. Questa manifestazione nasce da un              
rapporto di collaborazione stabilito nel 1988, per la prima volta in            
Italia, tra Regione Emilia-Romagna e l'Associazione Premio Qualita'             
Italia, promotori del premio insieme alle associazioni                          
imprenditoriali regionali. A tutt'oggi il Premio Qualita'                       
Emilia-Romagna rimane l'unico premio regionale attivato in Italia.              
Relativamente alla L.R. 22/90 sulla cooperazione, sono stati emanati            
i bandi relativi agli artt. 2 e 5, procedendo all'assunzione dei                
relativi impegni di spesa entro l'esercizio di competenza. Questo               
intervento ha consentito di finanziare 20 progetti di qualificazione            
delle imprese cooperative, con contributi pari a 350 milioni.                   
Per quanto concerne gli interventi nel settore dell'artigianato,                
normati dalla L.R. 20/94, la cui gestione e' delegata alle Province,            
nel 1999 sono stati resi disponibili 25 miliardi e 977 milioni                  
destinati al finanziamento di progetti aziendali. A tutt'oggi gli               
enti delegati hanno comunicato all'Amministrazione regionale i primi            
risultati dei bandi 1999; le domande sinora finanziate assommano a              
oltre 1.326; si prevede che a conclusione delle procedure di                    
concessione relative all'annualita' le imprese finanziate                       
assommeranno a oltre 3.000.                                                     
Un'altra significativa attivita' del Servizio ha riguardato la                  
gestione dei programmi cofinanziati dall'Unione Europea relativi agli           
Obiettivi 5b, per lo sviluppo delle aree rurali svantaggiate, e 2,              
per lo sviluppo delle aree in declino industriale.                              
Il Documento Unico di Programmazione per gli interventi strutturali             
comunitari nella regione Emilia-Romagna per il periodo 1994-1996                
dispone, per la prima volta, della relativa valutazione, completata             
in un tempo utile ai fini della nuova programmazione finale                     
2000-2006.                                                                      
L'intervento dei Fondi strutturali comunitari e' stato di 12.000                
milioni di Euro, di cui 9.600 a carico del Fondo europeo di sviluppo            
regionale (FESR) e 2.400 a carico del Fondo sociale europeo (FSE).              
La relazione finale e la richiesta di pagamento infatti, relative               
alla programmazione 1994-1996, inviate il 30 giugno 1999, hanno                 
confermato che, a fronte di un piano finanziario finale per gli                 
impegni a carico del FESR di 9.600 milioni di Euro, ne risultano da             
disimpegnare, in quanto inutilizzati, 4.016 mentre, per quanto                  
riguarda il FSE, si riscontra un utilizzo di 1.513 milioni di Euro e            
un avanzo per 886.340 Euro.                                                     
La Regione Emilia-Romagna ha raggiunto l'obiettivo di impegnare tutte           
le risorse disponibili all'interno del DocUP ed anche i fondi                   
relativi ad un Programma aggiuntivo regionale sono stati utilizzati.            
I contributi, relativi agli ultimi bandi del 1999, verranno poi                 
liquidati agli aggiudicatari anche nel corso del 2000.                          
A supporto della valutazione finale diamo atto che, da parte della              
Commissione europea, e' giunta l'approvazione della chiusura                    
finanziaria con certificazione del raggiungimento di una percentuale            
di utilizzo delle risorse del FESR pari al 99,9%, mentre per il FSE             
la percentuale si assesta al 95%.                                               
Per quanto attiene il DOCUP 1997-1999 diano di seguito una breve                
illustrazione dello stato di avanzamento delle principali Misure.               
Circa le Misure 1.1. e 1.3., (rispettivamente "Incentivi alle nuove             
imprese" e "Qualificazione delle imprese artigiane"), per la prima              
sono state presentate 174 domande, di cui 99 finanziate, per un                 
totale di oltre 5,5 miliardi di lire erogati, mentre, per la seconda,           
ne sono giunte 360 di cui accolte 227, per quasi 28 miliardi e mezzo            
di intervento pubblico.                                                         
Oltre alla Misura 1.1. e alla 1.3, ve ne sono altre che costituiscono           
contributi diretti agli investimenti e che suscitano un notevole                
interesse per le aziende, come e' confermato dal considerevole numero           
di domande pervenute.                                                           
Nell'ambito della Misura 1.2., ad esempio, che prevede "Aiuti agli              
investimenti nelle PMI", a valere sulla Legge 488/92, sono stati                
erogati quasi 14 miliardi a 81 imprese.                                         
Le Misure 1.4. e 2.1., "Sostegno allo sviluppo delle PMI" ed agli               
"Investimenti innovativi", prevedono contributi finanziari con la               
concessione di finanziamenti a tasso zero, in corrispondenza di un              
mutuo bancario concesso da un istituto di credito convenzionato con i           
soggetti attuatori (Artigiancredit, Fidindustria, Coop.ER.Fidi), in             
misura pari a quella del mutuo e per tutto il periodo di                        
preammortamento).                                                               
Tali iniziative hanno avuto uno stanziamento di fondi per oltre 7               
miliardi.                                                                       
Circa le Misure 1.5. e 2.2., "Animazione per la creazione d'impresa e           
la qualificazione ambientale" e "Animazione e strutture di sostegno             
all'economia locale", ai soggetti attuatori, individuati da una                 
convenzione con la Regione (ERVET, IG. SpA e SIPRO), vanno gli oltre            
4 miliardi impegnati che si prevede saranno totalmente utilizzati               
entro la fine del 2000.                                                         
Di particolare interesse, per lo sviluppo delle tecnologie nel nostro           
territorio, sono le Misure 1.6. e 2.3. Circa la 1.6., di cui                    
attuatore e' Aster, essa promuove lo "Sviluppo dell'innovazione"                
sostenendo consorzi e/o societa' consortili senza fini di lucro per             
la realizzazione di progetti di ricerca applicata e tecnologica                 
finalizzate alla diffusione ed al trasferimento dei risultati.                  
Sugli 11 progetti pervenuti, ne sono stati agevolati 7, per un                  
contributo pari a 5 miliardi circa, di cui, oltre un miliardo,                  
appartenente ai fondi del Programma aggiuntivo regionale.                       
Quanto alla Misura 2.3. per il "Trasferimento tecnologico                       
territoriale," dal soggetto attuatore, il Consorzio Ferrara Ricerche            
ha avviato progetti pilota, attivita' di animazione ed informazione             
per un ammontare pari a circa 2 miliardi.                                       
L'"Assistenza tecnica FESR", e' finalizzata a promuovere e diffondere           
le opportunita' offerte alle aree dell'Ob. 2, favorire la                       
realizzazione del DocUP, nonche' monitorare e valutare il programma.            
A tal fine si sono avviate le convenzioni con le Province di Ferrara,           
Modena e Reggio Emilia che, tramite sportelli informativi, hanno                
realizzato le relative attivita' di diffusione e promozione.                    
L'attivita' suddetta e' sostenuta con oltre 1 miliardo di impegno.              
Il Programma PMI (comunicazione 94/C, in GUCE C 180/03 dell'1 luglio            
1994), e' finalizzato a promuovere l'adeguamento delle PMI                      
industriali e del terziario al mercato interno e ad acquisire                   
competitivita' sul piano internazionale.                                        
Beneficiarie sono le imprese situate nelle zone degli Obiettivi 1, 2            
e 5b.                                                                           
Due sono le azioni tramite le quali esso si attua: "Interventi per la           
promozione e la diffusione di servizi innovativi" e "Promozione e               
collaborazione in materia di Ricerca e Sviluppo tra PMI, Enti di                
ricerca e Centri di servizio".                                                  
Complessivamente, l'iniziativa ha consentito di finanziare 35                   
progetti, per 2 miliardi e 300 milioni di lire di contributo.                   
L'iniziativa comunitaria RETEX (comunicazione 94/C, in GUCE C 180/05            
dell'1 luglio 1994), si propone di sviluppare la diversificazione               
dell'attivita' economica nelle zone connotate da una forte dipendenza           
dai settori del tessile e dell'abbigliamento, nelle aree obiettivo.             
Il Programma e' articolato in tre Misure: "Rafforzamento                        
competitivo", "Reti di cooperazione fra imprese" e "Recupero e                  
riutilizzo di siti industriali".                                                
Ben 111 progetti hanno beneficiato dei fondi disponibili per RETEX,             
per un ammontare globale superiore ai 6 miliardi di lire.                       
Rete distributiva al dettaglio                                                  
Sono stati elaborati, in attuazione della riforma della normativa in            
materia di commercio, introdotta dal DLgs 114/98, i seguenti atti:              
- progetto di legge contenente le norme per la disciplina del                   
commercio in sede fissa in attuazione del DLgs 114/98;                          
- proposta di deliberazione al Consiglio contenente i criteri di                
pianificazione territoriale ed urbanistica riferiti al settore                  
commerciale;                                                                    
- deliberazioni della Giunta regionale concernenti:                             
definizione delle modalita' di effettuazione delle vendite di                   
liquidazione e di fine stagione (deliberazione della Giunta regionale           
n. 1732 del 28 settembre 1999);                                                 
definizione della fase di prima attuazione relativamente                        
all'individuazione dei comuni turistici e delle citta' d'arte, ai               
sensi dell'art. 12 del DLgs 114/98 (deliberazione della Giunta                  
regionale n. 478 del 12 aprile 1999);                                           
definizione della fase di prima attuazione relativamente alle                   
modalita' di esercizio del commercio nelle aree di valore storico,              
archeologico, artistico o ambientale (deliberazione della Giunta                
regionale n. 479 del 12 aprile 1999);                                           
definizione delle modalita' di svolgimento dei corsi di formazione              
professionale rivolti agli operatori del commercio, settore                     
alimentare (deliberazione Giunta regionale n. 1710 del 21 settembre             
1999);                                                                          
definizione delle modalita' di autorizzazione dei Centri di                     
assistenza tecnica di cui all'art. 23 del DLgs 114/98 (deliberazione            
della Giunta regionale n. 1800 del 5 maggio 1999). A seguito                    
dell'adozione di tale atto sono state esaminate n. 5 richieste,                 
pervenute ai fini del rilascio dell'autorizzazione, e sono stati                
predisposti gli atti concernenti il rilascio delle autorizzazioni a             
n. 3 Centri di assistenza tecnica;                                              
definizione delle modalita' di funzionamento dell'Osservatorio                  
regionale del commercio (deliberazione della Giunta regionale n. 2276           
del 30/11/1999);                                                                
nomina del Comitato Tecnico dell'Osservatorio regionale del commercio           
(decreto del Presidente della Giunta regionale n. 489 del                       
16/12/1999).                                                                    
Per quanto concerne il settore degli aiuti alle imprese si e'                   
provveduto all'elaborazione di un atto contenente:                              
modifiche ed integrazioni al programma pluriennale (1998-2000) degli            
interventi previsti dalla L.R. 10 dicembre 1997, n. 41 "Interventi              
nel settore del commercio per la valorizzazione e la qualificazione             
delle imprese minori della rete distributiva. Abrogazione della L.R.            
7 dicembre 1994, n. 49".                                                        
Il suddetto programma e' stato modificato al fine di adeguarlo alle             
modifiche introdotte dalla L.R. 14/99 alla Legge 41/97 e per                    
realizzare una ulteriore semplificazione alle procedure di                      
liquidazione dei contributi concessi.                                           
In attuazione del suddetto programma sono stati concessi contributi             
per Lire 22.819.261.267 cosi' ripartiti:                                        
- Lire 3.500.000.000 a n. 16 cooperative di garanzia e consorzi fidi            
per la formazione e integrazione dei fondi rischi o del patrimonio di           
garanzia e per la concessione di contributi in conto interessi                  
attualizzati;                                                                   
- Lire 19.319.261.267 a n. 52 Enti locali e a n. 66 gruppi di                   
operatori commerciali per la realizzazione di programmi di                      
riqualificazione commerciale nei centri urbani;                                 
- Lire 1.500.000.000 a n. 141 imprese commerciali per interventi di             
assistenza tecnica;                                                             
- Lire 1.300.000.000 a n. 181 imprese commerciali per l'introduzione            
di sistemi di qualita' aziendale.                                               
Nel corso del 1999 sono stati inoltre concessi, ai sensi dell'art. 15           
della L.R. n. 14 del 1990, contributi per Lire 300.000.000 a n. 23              
aziende costituite in misura prevalente da immigrati extracomunitari            
o emigrati per favorire l'occupazione nel settore.                              
Nell'anno 1999 sono inoltre state predisposte le proposte dei                   
seguenti piani di intervento:                                                   
- programma attuativo per la concessione dei contributi di cui                  
all'art. 16, comma 1, della Legge 266/97;                                       
- integrazione del Programma attuativo per la concessione di                    
contributi di cui all'art. 2, comma 42, della Legge 28 dicembre 1995,           
n. 549.                                                                         
Per quanto concerne l'attivita' svolta in ordine al contenzioso, e'             
stato definito il pronunciamento in ordine a:                                   
- n. 9 ricorsi presentati al Presidente della Giunta regionale (art.            
8, Legge 426/71) avverso provvedimenti di mancata iscrizione o                  
cancellazione dal Registro esercenti il commercio emessi dai                    
Presidenti della Camere di Commercio operanti nella regione. Per n. 3           
si e' reso necessario predisporre le memorie di costituzione in                 
giudizio in quanto i privati interessati hanno promosso azioni                  
innanzi al Tribunale;                                                           
- n. 5 ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo Regionale                 
afferenti problematiche, conseguenti all'impianto introdotto a                  
seguito dell'entrata in vigore della riforma del commercio (DLgs                
114/98 ed atti normativi ed amministrativi di attuazione);                      
- n. 1 ricorso presentato al Consiglio di Stato avverso l'ordinanza             
di reiezione dell'istanza di sospensione avanzata al TAR                        
relativamente alle problematiche sopra espresse, istanze di rilascio            
di nulla osta regionale ai sensi degli artt. 26 e 27 della Legge                
426/71.                                                                         
Mercati e Tutela dei consumatori                                                
Relativamente al commercio su aree pubbliche, in attuazione del DLgs            
114/98 e' stato predisposto il progetto di legge contenente "Norme              
per la disciplina del commercio su aree pubbliche in attuazione del             
DLgs 114/98". Ai sensi di quanto disposto dalla legge approvata dal             
Consiglio su tale materia, sono state poi predisposte le disposizioni           
per l'esercizio del commercio su aree pubbliche, contenenti, in                 
particolare, le norme relative alle modalita' di esercizio del                  
commercio, i criteri e le procedure per il rilascio, la revoca, la              
sospensione e la reintestazione delle autorizzazioni, gli indirizzi             
in materia di orari e criteri generali ai quali i Comuni si devono              
attenere nella determinazione delle aree e del numero dei posteggi da           
destinare all'attivita' di commercio su aree pubbliche. Tali                    
disposizioni sono state approvate con deliberazione della Giunta                
regionale n. 1368 del 16/7/1999.                                                
E' stata inoltre predisposta la modulistica per il rilascio delle               
autorizzazioni al commercio su aree pubbliche.                                  
Per quanto concerne la concessione dei nulla osta ai Comuni, ai fini            
del rilascio delle autorizzazioni per l'esercizio del commercio su              
aree pubbliche, si e' provveduto al rilascio di n. 532 nulla osta, ai           
sensi della Legge 112/91.                                                       
Per quanto attiene ai mercati all'ingrosso, sono stati concessi                 
contributi alle Amministrazioni comunali di Modena, Comacchio e                 
Cesenatico con deliberazioni della Giunta regionale 1504/99 e                   
2780/99, ai sensi della L.R. 47/95, per un totale di Lire                       
473.930.340, per progetti relativi all'acquisto di attrezzature,                
all'installazione di sistemi di protezione e al miglioramento delle             
condizioni igieniche e di sbarco dei prodotti.                                  
Con riferimento ai Centri agro alimentari si e' provveduto con                  
deliberazione della Giunta regionale 763/99 all'acquisto di n. 2806             
azioni del CAAB di Bologna per una quota di Lire 2.806.000.000, al              
fine di ottemperare all'aumento del capitale sociale e di conservare            
l'attuale quota di partecipazione sociale della Regione pari al                 
7,794%.                                                                         
Relativamente ai progetti ed ai piani di attivita' a favore delle               
Associazioni dei Consumatori - Utenti, iscritte al Registro                     
regionale, sono stati concessi finanziamenti per Lire 300.000.000 con           
deliberazione della Giunta regionale n. 2781 del 1999, ai sensi della           
L.R. 45/92.                                                                     
Per quanto attiene alla distribuzione carburanti e' stato predisposto           
un nuovo programma informatico e sono stati implementati i dati per             
il monitoraggio degli impianti della rete stradale, in attuazione del           
DLgs 32/98.                                                                     
E' stata inoltre stipulata una nuova convenzione con le Camere di               
Commercio per la gestione delle Commissioni provinciali Artigianato e           
degli Albi delle imprese artigiane, in vista della piena operativita'           
della delega disposta all'art. 43 della L.R. 21/4/1999, n. 3.                   
Si e' proceduto alla definizione, anche attraverso il confronto con             
le CCIAA, dei principali istituti che dovranno costituire oggetto               
delle direttive da impartire agli enti delegati, svolgendo                      
contemporaneamente un'azione mirante a favorire, in questa fase di              
passaggio, la sperimentazione delle modalita' di gestione delle                 
attivita' amministrative proprie della delega.                                  
Si e' provveduto, pur nell'impasse della normativa nazionale,                   
derivante dal rinvio alla Corte Costituzionale del regolamento che              
avrebbe dovuto consentire il rinnovo delle CPA con modalita'                    
semplificate, alla sostituzione, ove fosse legittimo farlo, dei                 
componenti deceduti o dimessi, per consentire agli organi di svolgere           
al meglio i propri compiti istituzionali.                                       
Sistema fieristico                                                              
E' stata curata l'elaborazione della nuova legge di riordino del                
sistema fieristico regionale. E' stata curata l'istruttoria per                 
l'autorizzazione da parte della Giunta regionale delle manifestazioni           
fieristiche - anno 2000 - di livello superiore, programmate nel                 
territorio regionale: 39 internazionali, 45 nazionali, 25 regionali.            
E' stato formato il calendario fieristico regionale comprendente                
tutte le manifestazioni fieristiche del 2000, incluse quelle locali,            
due integrazioni al calendario fieristico regionale ed e' stata edita           
la pubblicazione del calendario fieristico promozionale.                        
Sono stati svolti gli adempimenti per la nomina del collegio dei                
revisori dei conti degli Enti fieristici di Bologna, Parma e                    
Piacenza, del Consiglio generale dell'Ente fieristico di Parma, del             
Presidente, del Consiglio di amministrazione e del Consiglio generale           
dell'Ente fieristico di Piacenza.                                               
Sono stati esaminati i bilanci preventivi 1999 ed i bilanci                     
consuntivi 1998 degli Enti fieristici di Bologna, Parma, Piacenza e             
Rimini per l'approvazione da parte della Giunta regionale.                      
Energia                                                                         
Il Servizio ha partecipato, in sede nazionale, alle diverse fasi                
costitutive dell'efficiacia dei provvedimenti legislativi in materia            
di energia, con un contributo di proposte ed osservazioni, con                  
particolare riferimento a:                                                      
- DPR di attuazione dell'art. 8, comma 10, lettera f) della Legge 23            
dicembre 1998, n. 448 che prevede che parte delle maggiori entrate              
derivanti dalla rideterminazione delle accise sugli oli minerali e              
della istituzione di una imposta sui consumi di carbone sono                    
destinate a misure compensative di settore con la predisposizione di            
incentivi per la riduzione delle emissioni inquinanti, per                      
l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili;                                 
- DLgs 79/99 di attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme               
comuni per il mercato interno dell'energia elettrica;                           
- Schema di DLgs di attuazione della direttiva 98/30/CE relativa a              
norme comuni per il mercato interno del gas;                                    
- delibera CIPE relativa al "Programma nazionale per l'informazione             
sui cambiamenti climatici";                                                     
- delibera CIPE relativa al "Programma nazionale per la ricerca sul             
clima";                                                                         
- delibera CIPE contenente i criteri e le misure per favorire                   
l'applicazione dei meccanismi di "Joint Implementation" e "Clean                
Development Mechanism";                                                         
Sul fronte interno il Servizio ha:                                              
- predisposto la delibera di Giunta 918/99 "Piano regionale d'azione            
per l'acquisizione di un primo parco - progetti in materia di uso               
razionale dell'energia, risparmio energetico, valorizzazione delle              
fonti rinnovabili di energia e limitazione delle emissioni di gas ad            
effetto serra", seguendo successivamente le fasi istruttorie;                   
- dato vita a momenti di informazione, sensibilizzazione e                      
orientamento nei confronti degli Enti locali, Cispel e singole                  
aziende associate, Aziende sanitarie locali, Centri di ricerca                  
applicata, Camere di Commercio, associazioni di categoria, ordini               
professionali, Enti parco, progettisti ecc., al fine della                      
formulazione di un primo insieme significativo di progetti conformi             
agli indirizzi nazionali di risparmio energetico, valorizzazione                
delle fonti rinnovabili, limitazione delle emissioni climalteranti;             
- costituito un gruppo di lavoro interassessorile tra le direzioni              
Trasporti, Agricoltura, Ambiente, Programmazione e Pianificazione               
territoriale e ARPA per seguire a livello regionale l'attuazione, per           
quanto di competenza, degli impegni assunti dal nostro Paese con la             
firma del Protocollo di Kyoto;                                                  
- analisi dei problemi relativi all'apertura del mercato elettrico,             
cosi' come normato dal DLgs 79/99, nonche' le opportunita' di                   
sviluppo di nuove imprese e servizi con particolare riferimento alla            
figura dei "consorzi di acquisto" e dei "grossisti" e al mercato dei            
certificati verdi;                                                              
- liquidati contributi per Lire 4.240.445.037 a favore di progetti in           
materia di risparmio energetico e fonti rinnovabili di cui alla Legge           
10/91;                                                                          
- partecipato alla Conferenza dei Servizi, promossa dal Ministero               
dell'Industria per la disattivazione dell'impianto elettronucleare di           
Caorso e al Tavolo di Trasparenza cui partecipano gli Enti locali               
piacentini e le organizzazioni sindacali;                                       
- provveduto a formulare una proposta di accordo di programma                   
Regione/Enti locali per dare attuazione alla L.R. 3/99 per quello che           
riguarda le funzioni e i compiti in materia di energia.                         
TRASPORTI                                                                       
Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT 98-2010)                          
Nel corso del 1999 e' stato adottato e approvato il Piano Regionale             
Integrato dei Trasporti a conclusione di un'intensa attivita' di                
ricerca, di analisi e di progettazione/pianificazione che ha                    
coinvolto negli ultimi anni le strutture interne dell'Assessorato e             
varie figure professionali esterne.                                             
Le principali attivita' svolte nel 1999 sono state le seguenti:                 
Approfondimenti su tematiche specifiche quali in particolare la                 
sostenibilita' ambientale. E' stato messo a punto un modello                    
analitico per il calcolo delle emissioni inquinanti nei diversi                 
scenari di piano e per valutare l'efficacia di misure da applicare su           
scala urbana. I risultati dello studio hanno costituito un'importante           
integrazione ai capitoli della relazione generale del piano                     
riguardanti tale argomento.                                                     
Conclusione dell'attivita' di consultazione e verifica con gli Enti             
locali. In particolare si sono svolti degli incontri nelle sedi di              
tutte le Province dell'Emilia-Romagna che hanno coinvolto le                    
Amministrazioni locali e tutti i soggetti interessati alle proposte             
del Piano. Tali incontri hanno permesso la redazione dei verbali di             
concertazione sottoscritti da Regione, Provincia e Comune capoluogo             
che hanno costituito un importante punto di riferimento nelle                   
successive fasi di adozione e approvazione del Piano.                           
Dopo la approvazione della proposta di Piano da parte della Giunta              
regionale in data 22 giugno e' iniziato l'iter consiliare. Il Piano             
e' stato adottato dal Consiglio regionale in variante al Piano                  
Territoriale Regionale (PTR) ed ha quindi iniziato la fase di                   
pubblicazione previsto dalla Legge 36/88 (durata 90 giorni). Tutti i            
soggetti interessati hanno avuto modo di conoscere nei dettagli i               
contenuti del PRIT e chiederne alcune modifiche presentando                     
formalmente delle osservazioni.                                                 
Sono state analizzate attentamente tutte le istanze presentate                  
contenenti le osservazioni ed e' stato predisposto un documento                 
contenente le proposte di decisioni relative ad ogni singola istanza            
pervenuta e le eventuali modifiche da apportare al testo e alla                 
cartografia.                                                                    
Il Piano quindi e' stato approvato dal Consiglio regionale con                  
delibera n. 1322 in data 22 dicembre 1999.                                      
Successivamente e' stata prodotta la versione definitiva del PRIT98             
integrata da tutte le modifiche approvate.                                      
E' seguita la pubblicizzazione del PRIT realizzando una serie di                
prodotti di larga diffusione quali:                                             
- l'Agenda del PRIT (una guida sintetica alla consultazione                     
strutturata per parole chiave con un'appendice statistica e le tavole           
illustrative);                                                                  
- i depliants del PRIT (due diverse versioni di un pieghevole di                
illustrazione del piano distribuito anche con un numero del                     
Sole-24ore);                                                                    
- cartelloni 2m x 1m esposti in occasione della rassegna RUN di                 
Venezia e della fiera Europolis di Bologna.                                     
Si e' dato corso alle procedure per l'affidamento ad una casa                   
editrice di livello nazionale della stampa e della diffusione del               
testo integrale del PRIT98-2010.                                                
Viabilita' e sicurezza stradale                                                 
1) Trasferimento viabilita' statale                                             
I numerosi incontri fra Regioni, Ministero dei Lavori pubblici e ANAS           
hanno portato all'individuazione della rete di interesse nazionale,             
su cui le Regioni hanno espresso il 14/7/1999 l'intesa in sede di               
Conferenza Stato-Regioni.                                                       
A seguito dell'emanazione in data 29/10/1999 del relativo Decreto n.            
461 di individuazione della rete nazionale, e' iniziata fra le                  
Regioni e lo Stato la discussione a livello tecnico in merito alle              
risorse da attribuire alle Regioni per la gestione della rete che               
sara' trasferita.                                                               
2) Piano triennale ANAS                                                         
L'azione della Regione si e' rivolta principalmente                             
all'individuazione, insieme agli Enti locali interessati, degli                 
interventi prioritari, inseriti nel PRIT da realizzare sulle strade             
statali, nonche' alla definizione di tracciati e al coordinamento               
delle progettazioni.                                                            
Sono stati inoltre assegnati specifici contributi ad Enti locali per            
la progettazione di alcune opere viarie previste dalla Pianificazione           
regionale dei trasporti.                                                        
Un'altra azione fondamentale e' stata quella di sollecitazione e                
stimolo nei confronti dell'ANAS, affinche' le opere venissero                   
finanziate, appaltate e completate.                                             
3) Contributi sulla viabilita' locale                                           
Il programma 1999 per interventi sulla viabilita' locale ha                     
assegnato, ai sensi della Legge 3/99, contributi a Comuni e Province            
per una somma complessiva di Lire 7 mld, con la quale sono stati                
finanziati 66 interventi sulle strade comunali e provinciali.                   
4) Programma sicurezza                                                          
Nel 1999 si e' proceduto alla istruttoria dei progetti pervenuti a              
seguito del III bando relativo agli interventi sulla piattaforma                
stradale per il miglioramento delle condizioni di sicurezza (L.R.               
30/92).                                                                         
E' stata altresi' definita e approvata la graduatoria relativa ai               
progetti ammessi a contributo, che sono stati 78 per complessive Lire           
39.148.903.592 di costo di cui Lire 16.000.000.000 finanziate con               
contributo regionale.                                                           
E' stata inoltre definita una graduatoria di riserva contenente 73              
progetti, cui si fara' riferimento nel caso di ulteriori                        
disponibilita' finanziarie.                                                     
5) Trasporti eccezionali                                                        
Con l'entrata in vigore della L.R. 3/99 attuativa del DLgs 112/98,              
nel corso del 1999 e' divenuta operativa la nuova disciplina,                   
contenuta negli artt. da 172 a 175 della legge citata, volta alla               
semplificazione dell'attivita' autorizzatoria dei Trasporti                     
eccezionali, gia' delegata a Province e Comuni con piu' di 50.000               
abitanti con L.R. 17/86.                                                        
Tra le principali innovazioni contenute nella nuova disciplina vi               
sono le riduzioni dei soggetti delegati (ora solo le Province), la              
previsione della realizzazione di un catasto della viabilita'                   
percorribile dai trasporti eccezionali e la redazione di un elenco              
delle strade percorribili dalle diverse tipologie di mezzi.                     
Quest'ultimo elenco, pubblicato nel BUR, e' utilizzato come                     
riferimento ufficiale delle autorizzazioni rilasciate dai soggetti              
delegati, in sostituzione dei precedenti lunghi elenchi che venivano            
allegati agli atti autorizzatori, con oneri economici a carico dei              
trasportatori.                                                                  
Sempre con riferimento ai trasporti eccezionali e con la finalita' di           
agevolare e snellire la procedura autorizzatoria e' stato conferito             
un incarico al fine di predisporre, in via sperimentale, una                    
cartografia dedicata alla materia.                                              
Merci navigazione interna e porti                                               
Intesa interregionale per la navigazione interna e ARNI                         
L'Emilia-Romagna ha contribuito, nel 1999, alle spese dell'Intesa               
interregionale per la navigazione interna, costituita alla fine degli           
anni '70 tra le Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna           
per gestire congiuntamente il sistema idroviario-padano veneto che ha           
nel Po, come e' noto, la sua asta principale.                                   
Le spese sostenute dalla nostra Regione sono ammontate nell'esercizio           
in questione a circa 10 miliardi e hanno riguardato, in estrema                 
sintesi, il funzionamento dell'Azienda regionale per la navigazione             
interna e alcuni interventi di manutenzione alle vie di navigazione.            
Tali spese verranno ripartite sulla base dei criteri contenuti nella            
nuova convenzione approvata con delibera del Consiglio in data                  
18/3/1999, n. 1094.                                                             
E' inoltre in corso di avanzata elaborazione, sempre in accordo con             
le altre Regioni, un nuovo progetto di legge avente lo scopo di                 
superare l'attuale sistema di gestione del Sistema idroviario                   
mediante la costituzione di un soggetto unico, dotato di adeguati               
poteri operativi, in grado di risolvere le disfunzioni finora                   
verificatesi a causa dell'eccessiva frammentazione dei centri                   
decisionali.                                                                    
L'azione della nostra Regione, nella navigazione interna, e' attuata            
operativamente soprattutto attraverso l'ARNI (Azienda regionale per             
la navigazione interna) cui competono i compiti relativi al                     
mantenimento dei fondali del Po e dell'Idrovia Ferrarese, nonche'               
all'attuazione degli interventi necessari a consentire e a migliorare           
la navigabilita' dei corsi d'acqua.                                             
Attraverso l'ARNI vengono (e nel corso del 1999 sono stati in parte)            
attuati anche gli interventi coperti da risorse statali ai sensi                
della Legge 380/90, riguardanti la realizzazione del sistema                    
idroviario padano-veneto, tra i quali assume forte rilievo quello               
relativo al nuovo porto sul Po in localita' Pieve di Saliceto (RE),             
la cui costruzione puo' ritenersi di fatto gia' avviata, in quanto              
nel 1999, dopo la firma della convenzione tra Regione Emilia-Romagna            
e ARNI del gennaio 1999 per la gestione operativa dei lavori, e'                
stata effettuata la gara d'appalto dei lavori ed e' imminente la                
consegna dei medesimi all'impresa risultata vincitrice.                         
Sempre con riferimento ai fondi assegnati con Legge 380/90, va                  
evidenziato che e' stata espletata la gara d'appalto per la                     
progettazione esecutiva del nuovo ponte ferroviario di Migliarino,              
lungo l'Idrovia Ferrarese, in sostituzione di quello esistente di               
ostacolo alla navigazione commerciale, ed i progettisti hanno gia'              
iniziato i lavori.                                                              
Relativamente all'annosa vicenda relativa alla realizzazione della              
Conca di navigazione di Pontelagoscuro, va evidenziato che la vicenda           
giudiziaria con l'impresa Maltauro vincitrice dell'appalto concorso             
si e' risolta positivamente alla fine del 1999 con il raggiungimento            
di un accordo, grazie al quale si e' potuti passare, ora, alla fase             
di realizzazione dell'opera.                                                    
Infine, a seguito dei finanziamenti statali (Leggi n. 194 e n. 413              
del 1998) per il rilancio del sistema idroviario padano veneto, e'              
stato firmato a Chioggia nel marzo 1999 un protocollo d'intesa tra              
Ministero dei Trasporti e Regioni interessate per la ripartizione               
delle risorse disponibili. Alla nostra Regione sono stati destinati             
complessivamente 200,5 miliardi di cui ca. 175 sono destinati                   
all'adeguamento a classe V dell'idrovia ferrarese.                              
Si e' aperta, quindi, una fase importante e impegnativa legata al               
processo di attuazione degli interventi; in particolare, per la                 
redazione dei progetti relativi all'idrovia ferrarese, e' stato                 
firmato un accordo il 23/12/1999 tra Provincia di Ferrara, Regione              
Emilia-Romagna, ARNI e Autorita' Portuale di Ravenna in cui si                  
prevede di dar corso alle gare europee entro il 2000 ed arrivare ad             
avere i progetti pronti per la fine del 2001. La base di partenza di            
queste progettazioni sara' lo "Studio di fattibilita' del sistema               
idroviario padano veneto", predisposto dalla Regione Emilia-Romagna             
con risorse assegnate dal Ministero dei Trasporti, completato ed                
approvato nel giugno 1999.                                                      
Scuole nautiche                                                                 
Il DPR 431/97 stabilisce che l'attivita' di scuola nautica e'                   
soggetta all'autorizzazione e alla vigilanza amministrativa da parte            
delle Regioni.                                                                  
Conformemente a tale previsione, la Regione Emilia-Romagna ha                   
adottato con delibera del Consiglio regionale dell'1/12/1999, n.                
1309, dopo un lungo processo di consultazione di tutti i soggetti               
interessati (capitanerie di porto, province, MCTC, associazioni,                
ecc.) un "regolamento" recante i criteri e i requisiti per                      
l'autorizzazione e la vigilanza amministrativa in materia di scuole             
nautiche.                                                                       
L'esercizio delle funzioni amministrative volte al rilascio della               
suddetta autorizzazione permarra' peraltro in capo alla Regione per             
un periodo transitorio (che si profila breve), e piu' precisamente              
fino a quando non saranno emanati i DPCM previsti dall'art. 7 del               
DLgs 112/98, poiche' tali funzioni sono gia' state conferite alle               
Provincie ai sensi dell'art. 5, comma 3, lett. a, del medesimo                  
decreto.                                                                        
Al fine di consentire ai soggetti interessati la presentazione                  
dell'istanza di autorizzazione, l'Ufficio Merci, Interporti e                   
Aeroporti dell'Assessorato alla Mobilita' ha predisposto un'apposita            
modulistica ed ha avviato la fase operativa a servizio degli                    
operatori che intendono svolgere attivita' didattiche in questo                 
settore.                                                                        
Porti regionali e comunali                                                      
Come prevede la normativa sul sistema portuale dell'Emilia-Romagna,             
la Regione provvede a coprire totalmente le spese per la costruzione            
e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere, degli                  
impianti e delle attrezzature nei cinque porti "regionali" (Goro,               
Porto Garibaldi, Cesenatico, Rimini e Cattolica) e contribuisce al              
finanziamento dei programmi d'intervento per i porti "comunali" di              
Gorino, Bellaria, Cervia e Riccione.                                            
Il programma annuale per il 1999 ha subito una riduzione consistente            
delle risorse rispetto agli anni precedenti finanziando interventi di           
manutenzione per 364 milioni destinati a: Goro (110 milioni), Rimini            
(94 milioni) e Cattolica (160 milioni). E' stato inoltre finanziato             
un intervento di 200 milioni per l'installazione di colonnine                   
multiservizi e idranti antincendio al fine di dotare l'ambito                   
portuale di impianti ed attrezzature importanti dal punto di vista              
della sicurezza e dell'offerta di servizi.                                      
Ai cinque porti regionali sono stati altresi' assegnati 220 milioni             
per le spese relative all'illuminazione, pulizia degli ambiti                   
portuali compresa la cura dei segnalamenti ottici per la navigazione.           
Relativamente ai porti comunali, sono stati concessi contributi al              
Comune di Bellaria per la costruzione di opere (80 milioni) e per il            
mantenimento di idonei fondali (65 milioni).                                    
Scalo merci Ravenna                                                             
Nel corso del 1999 si e' definito lo schema di convenzione per                  
disciplinare impegni e coperture finanziarie (per importi complessivi           
di quasi 50 miliardi) finalizzati all'attuazione della                          
delocalizzazione dello scalo ferroviario delle merci pericolose dal             
centro cittadino di Ravenna alla zona portuale (prevista come                   
intervento prioritario nell'Intesa di Programma sottoscritta in data            
8 maggio 1996 dal Ministro per l'Ambiente e dal Presidente della                
Regione Emilia-Romagna) nonche' degli interventi connessi al                    
prolungamento della dorsale ferroviaria a sinistra del Canale                   
Candiano (individuato nell'atto di intenti sottoscritto il 6 marzo              
1997 da Ministero dei Trasporti e della Navigazione, Regione                    
Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, Autorita'              
Portuale di Ravenna, Camera di Commercio di Ravenna, Associazione               
Industriali di Ravenna e FS SpA).                                               
A fine anno si e' provveduto inoltre a concedere il finanziamento di            
1 miliardo e 200 milioni a favore di FS SpA per l'intervento di                 
prolungamento della dorsale ferroviaria in sinistra Candiano la cui             
realizzazione sara' disciplinata dalla succitata convenzione.                   
Progetto GILDA                                                                  
Il progetto GILDA (gestione informatica della logistica distribuita             
nello spazio adriatico-jonico), finanziato con risorse statali e                
comunitarie (oltre 12 miliardi) ha avuto nel corso del 1999 un forte            
sviluppo attraverso il compimento dei seguenti passi: costituzione              
della segreteria tecnica mediante affidamento incarichi esterni,                
predisposizione dei capitolati tecnici, indizione ed effettuazione              
dell'appalto concorso, attivazione autorita' di gara e commissione              
giudicatrice, aggiudicazione provvisoria dell'appalto.                          
Va segnalato, tuttavia, che, dopo aver svolto la gara e aggiudicato             
provvisoriamente alla societa' vincitrice, il Consiglio di Stato ha             
accolto la richiesta di sospensiva presentata da due imprese escluse            
dalla gara ed ha bloccato il prosieguo dell'attivita'. Alla data di             
redazione del presente rapporto il progetto GILDA e' sospeso, in                
attesa che il TAR si pronunci in merito ai provvedimento impugnati.             
Progetto Corridoio Adriatico                                                    
Attraverso uno studio di fattibilita' - cofinanziato dalla                      
Commissione Europea nell'ambito delle Reti Transeuropee di Trasporto            
(TEN-T) - il progetto ha delineato, a scala interregionale, un                  
disegno di pianificazione e di razionalizzazione complessiva                    
dell'intero sistema multi-modale dei trasporti che si sviluppa lungo            
la fascia adriatica, favorendo - in particolare per il trasporto                
delle merci - le modalita' alternative alla gomma.                              
Nel corso del 1999 si e' completato l'iter tecnico delle attivita'              
previste per lo studio, la cui esecuzione era stata affidata con gara           
europea ad un raggruppamento di imprese costituito dalle Societa'               
Bonifica SpA e CSST SpA; i contenuti del rapporto finale (presentato            
in versione di "sintesi strategica" alla Commissione Europea - DG VII           
gia' nel mese di giugno) sono stati successivamente approvati dal               
Comitato Istituzionale dell'Intesa tra le Regioni Adriatiche.                   
L'insieme delle relazioni e delle elaborazioni effettuate e della               
strumentazione modellistica messa a punto nel corso dello studio sono           
stati messi a disposizione, nella forma di un sistema informativo,              
presso le strutture di ciascuna delle sette Regioni promotrici.                 
Trasporti pubblici                                                              
Ferrovie                                                                        
Nell'ambito del settore dei servizi ferroviari, durante il 1999 si e'           
svolta l'attivita' di concertazione per l'attuazione della delega               
prevista dall'art. 9 del DLgs 422/97.                                           
In particolare la Giunta regionale ha approvato nel mese di dicembre            
il testo dell'Accordo da sottoscrivere con il Ministero dei Trasporti           
in ordine alla delega alla Regione delle funzioni e dei compiti di              
programmazione inerente i servizi di interesse regionale e locale in            
concessione a FS SpA, con contestuale trasferimento delle risorse               
annue necessarie a garantire l'attuale livello dei servizi, pari a              
12,1 milioni di treni * km.                                                     
Parallelamente nel corso dell'anno si e' svolta l'attivita'                     
istruttoria e di concertazione relativa per l'attuazione dell'art. 8            
del DLgs 422/97 che prevede la delega alla Regione di funzioni e                
compiti in materia di ferrovie di interesse regionale e locale non in           
concessione ad FS SpA.                                                          
Nel mese di giugno per quanto riguarda il settore delle                         
infrastrutture ferroviarie e' stato sottoscritto un importante                  
Accordo tra Ministero dei Trasporti, Regione, FS SpA, Provincia e               
Comune di Ferrara e Gestioni Governative delle due ferrovie                     
interessate per la definizione del nuovo assetto dei trasporti                  
ferroviari nel territorio del comune di Ferrara e la realizzazione di           
un collegamento tra le linee Rimini-Ferrara e Suzzara-Ferrara                   
costituente parte dell'itinerario merci alternativo tra il corridoio            
adriatico ed il centro-nord europa.                                             
Durante l'anno e' poi proseguita l'attivita' di monitoraggio                    
dell'attuazione del quadruplicamento ferroviario veloce                         
Milano-Bologna-Firenze e degli Accordi ad esso legati.                          
Trasporti pubblici locali                                                       
Le notevoli modifiche normative intervenute, sia in sede nazionale              
(con le leggi Bassanini, la Legge 15/3/1997, n. 59, art. 4, comma 4,            
i Decreti legislativi 19/11/1997, n. 422 e 31/3/1998, n. 112 di                 
attuazione della legge predetta, la Legge 194/98) sia in sede                   
regionale, con la L.R. 2 ottobre 1998 n. 30, hanno fortemente inciso            
sull'attivita' del settore trasporti pubblici nell'anno 1999.                   
Nell'anno 1999 si e' iniziato a dare attuazione alle modifiche                  
legislative intervenute a livello nazionale e regionale a partire dal           
1997.                                                                           
Il settore ha pertanto operato nell'ambito della L.R. 30/98,                    
attuativo del DLgs 422/97 e delle Leggi statali 366/98 (mobilita'               
ciclistica), 194/98 (disavanzi aziende TPL per gli anni 94/96 e                 
contributi investimenti).                                                       
Le nuove competenze, di cui alla L.R. 30/98, riguardano il sistema              
dei trasporti ferroviari, che interessano sia la rete delle ferrovie            
concesse e in gestione ex commissariale governativa e i relativi                
servizi (art. 22-23), sia i servizi regionali e locali svolti da FS             
(art. 21).                                                                      
Nel trasporto autofilotramviario, mobilita' urbana e intermodalita',            
restano di competenza della Regione Emilia-Romagna le funzioni di               
programmazione, di indirizzo e di finanziamento. Gli art. 29 e 30               
della suddetta L.R. 30/98, individuano obiettivi e azioni regionali             
volte alla promozione degli interventi di riorganizzazione e di                 
qualificazione della mobilita', con particolare riguardo,                       
all'attuazione delle norme di miglioramento del trasporto pubblico o            
che costituiscono integrazione funzionale di iniziative finanziate da           
altri soggetti.                                                                 
Il 1999 ha visto la gestione stralcio di cui al periodo transitorio             
previsto al Titolo VIII di detta legge, in cui sono indicati i tempi            
e i modi per la gestione della rete ferroviaria regionale e dei                 
servizi autofilotramviari. In particolare, l'art. 46 determina le               
condizioni per il completamento dei provvedimenti in corso secondo le           
regole previste dalle originarie leggi regionali abrogate, e l'art.             
48, contiene le norme finanziarie che consentono di far fronte agli             
oneri della legge.                                                              
Le principali linee di intervento riguardano:                                   
Mezzi regionali - Spesa in conto capitale                                       
a) L.R. n. 30 del 2 ottobre 1998 che, pur abrogando la L.R. 15/94 e             
successive modifiche e la L.R. 48/89, ne ha recepito contenuti e                
modalita'.                                                                      
b) L.R. 122/89 Parcheggi (limiti d'impegno decennale)                           
Mezzi statali - Spesa in conto capitale                                         
c) Legge 204/95; Legge 151/81 Investimenti infrastrutturali.                    
d) Legge 208/91 Piste ciclabili.                                                
e) Legge 366/98 Mobilita' ciclistica.                                           
Mezzi regionali - Spesa corrente                                                
f) L.R. 45/79 e successive modiche. Fondo regionale trasporti (tali             
leggi sono state abrogate a seguito dell'entrata in vigore della L.R.           
2 ottobre 1998, n. 30).                                                         
g) L.R. 38/96 Fondo di riequilibrio (ugualmente abrogata).                      
Mezzi statali - Spesa corrente                                                  
h) Legge 204/95 Ripiano disavanzi esercizio 1987/1993 Legge 194/98              
Ripiano disavanzi esercizio 1994/1996.                                          
Spese in conto capitale                                                         
a) Accordi di Programma 1997-2000                                               
1. Nel corso del 1999 (con l'approvazione della L.R. 30/98, che ha              
recepito e confermato gli Accordi di Programma e di Servizio ex L.R.            
15/94), si e' proceduto all'attuazione del quadro programmatico degli           
investimenti per il quadriennio 1997-2000, gia' approvato nel 1997.             
Le risorse regionali a cio' dedicate ammontavano a circa 112                    
miliardi. Le azioni connesse alla ridefinizione del quadro normativo            
e all'aggiornamento dei succitati accordi di programma ha contribuito           
in misura significativa alla ripresa degli investimenti da parte                
degli Enti locali. A conclusione del triennio 1997/1999 si e'                   
registrato un impegno di circa 74 mld.                                          
2. Programmi Speciali d'Area Per l'attuazione degli Accordi di                  
Programma di cui alla L.R. 30/96 relativa ai Programmi Speciali                 
d'Area, sono state attribuite alla L.R. 30/98 ulteriori risorse, pari           
a circa 16 miliardi, con l'obiettivo di integrare le azioni per la              
riqualificazione urbana, della mobilita' e del miglioramento del TPL.           
Nel secondo semestre del 1999 sono stati approvati i relativi Accordi           
e pertanto dal 2000 si dovra' dare avvio alla concreta attuazione               
degli interventi previsti.                                                      
a) Limiti di impegno decennali per la realizzazione di parcheggi                
Nel corso del 1999 l'attuazione degli interventi ha inciso                      
positivamente sull'andamento della programmazione. I Comuni                     
interessati hanno avviato interventi nella misura di circa il 45%               
delle risorse programmate, corrispondenti a circa 150 mld                       
complessivi, relativi ai limiti di impegno decennali.                           
b) Investimenti finanziati con mezzi statali                                    
Nel corso del 1999 la RER ha ottenuto i finanziamenti statali ai                
sensi della Legge 194/98 art. 2, commi 1, 2, 5, 6 e 7.                          
Gli importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 2, commi 1 e 2           
sono stati iscritti al Cap. 43261 per complessive Lire 53,5 mld. Gli            
importi assegnati per le finalita' di cui all'art. 2 commi 5, 6 e 7             
sono stati iscritti al Cap. 43263 per complessive Lire 135 miliardi a           
seguito di mutuo.                                                               
Le suddette somme pari a complessive Lire 188,5 miliardi sono state             
finalizzate per la maggior parte ad un programma di rinnovo del parco           
veicoli con eta' superiore a 15 anni delle Aziende TPL, nonche' ad un           
programma di miglioramento qualitativo del servizio ferroviario                 
regionale.                                                                      
Altri capitoli interessati agli investimenti finanziati con mezzi               
statali (43231 e 43224), presentano nel 1999 una disponibilita'                 
complessiva di circa 30 miliardi utilizzati per investimenti                    
tecnologici (progetto STIMER) e finanziamento di programmi di                   
sostituzione autobus.                                                           
Si segnala un'ulteriore gestione ad esaurimento di risorse in conto             
capitale sul Cap. 43226 per Lire 1,9 mld, che non ha visto nel 1999             
impegni di risorse a seguito dell'avvio di accertamenti circa la                
possibilita' di predisporre un nuovo programma di investimento.                 
Il progetto STIMER, che interessa quasi tutte le risorse dei Capitoli           
43224 e 43231, ha visto nel 1999 la conclusione della fase                      
progettuale prevista dalla convenzione firmata nel dicembre 1997.               
E' stata completata la zonizzazione dei bacini di traffico regionale.           
I soggetti interessati (Aziende di TPL) hanno ultimato la                       
predisposizione del capitolato. Il grande numero di soluzioni                   
tecnologiche prefigurabili e la mancanza di modelli standard di                 
riferimento, ha comportato differimento dei tempi di completamento              
dei capitolati per la parte relativa alle specifiche tecniche. Non si           
e' pertanto potuto procedere ad impegni di spesa.                               
c) Risorse statali per piste ciclabili (Legge 208/91)                           
La gestione relativa al Cap. 45330 ha visto il completamento dei                
programmi 1998, mentre e' stata avviata nel corso del 1999, la                  
programmazione di ulteriori Lire 628 milioni derivanti da nuovi                 
trasferimenti residui.                                                          
d) Risorse statali per mobilita' ciclistica (Legge 366/98)                      
Nel corso del 1999 e' stato approvato il piano regionale di riparto             
relativo alla programmazione delle risorse regionali da destinare               
all'attuazione della legge: risorse pari a Lire 12 miliardi allocati            
sul Cap. 43270. Per il trasferimento alla Regione della quota di                
risorse statali corrispondenti a Lire 1.322.056.000 (quale I                    
annualita' relativa a limiti di impegno quindicinnali) risulta in               
corso di emanazione il relativo decreto ministeriale (previsto entro            
il primo semestre 2000).                                                        
Cio' consentira' di avviare gli interventi previsti, con il concorso            
di pari risorse a carico degli Enti locali quali soggetti attuatori,            
per un costo complessivo delle opere di circa 39 miliardi                       
corrispondenti ai 39 interventi prioritari di cui alla delibera di              
Giunta 645/99.                                                                  
Spesa corrente                                                                  
e) Aggiornamento accordi di servizio 1999/2000                                  
1) La L.R. n. 30 del 2 ottobre 1998 di riforma del trasporto pubblico           
locale ha istituzionalizzato il metodo di concertazione (che la                 
Regione aveva introdotto gia' a partire dal 1994) per la                        
individuazione degli obiettivi e delle risorse necessarie per il                
settore autofilotramviario secondo gli indirizzi di riforma del DLgs            
422/97 e Legge 112/98. In tal senso, nel giugno 1999, la Regione, le            
Provincie, i Comuni Capoluogo di Provincia e il CALER hanno                     
concordato i termini di intesa in merito all'aggiornamento degli                
Accordi di Programma e di Servizio per il biennio 1999/2000, nella              
previsione di mantenere per il suddetto biennio il sostanziale                  
equilibrio del settore.                                                         
2) I contributi regionali a tal fine stanziati per il 1999 sono stati           
confermati in 359 mld sul Cap. 43225 a fronte di un programma di                
esercizio che prevede l'effettuazione di oltre 104 milioni di km. La            
ripartizione dei contributi regionali e' basata su un metodo che                
mette in comparazione gli esercenti attraverso parametri di efficacia           
dei servizi e di efficienza dell'esercizio.                                     
3) Nel dicembre 1999 la Conferenza delle Autonomie locali, quale                
organismo di raccordo interistituzionale di concertazione previsto              
dalla L.R. 3/99, ha preso atto della condivisione degli Accordi                 
predisposti ai sensi della richiamata Intesa in ordine all'esercizio            
(da svolgere secondo regole di efficacia ed efficienza e col vincolo            
del pareggio di bilancio), nonche' del programma di investimenti                
concordato per il biennio 1999/2000.                                            
a) Fondo di riequilibrio                                                        
Alle risorse di cui al punto f) si aggiungono quelle del Fondo di               
riequilibrio (Cap. 43175).                                                      
Con l'art. 33 della L.R. 30/98 e' stato confermato il "Fondo per il             
riequilibrio e la riorganizzazione dei servizi di TPL", teso al                 
miglioramento del TPL ed al riequilibrio territoriale.                          
Per l'esercizio 1999 tale fondo e' stato finanziato con Lire 4,5                
miliardi interamente impegnati.                                                 
b) Copertura disavanzi di esercizio                                             
1. Legge 204/95, art. 1.                                                        
Con detta legge lo Stato ha assunto a proprio carico la parziale                
copertura dei disavanzi residui di esercizio delle aziende di TPL per           
gli anni dal 1987 al 1993, mediante l'assegnazione di un contributo             
decennale, con decorrenza dal 1995 al 2004.                                     
Con proprio decreto del 4 novembre 1996 il Ministro dei Trasporti ha            
provveduto a ripartire fra le Regioni i contributi in parola,                   
assegnando alla Regione Emilia-Romagna la cifra di Lire 49,037                  
miliardi all'anno per 10 anni iscritta al Cap. 43239 del bilancio               
regionale. Nel 1999 sono stati iscritti contributi per complessivi              
49,037 miliardi relativi alla annualita' 1999 che sono stati                    
interamente impegnati sulla base dei criteri attuativi dettati dalla            
LR 30/98, art. 46, comma 2.                                                     
2. Legge 194/98, disavanzi 1994-1996.                                           
Con detta legge lo Stato ha assunto a proprio carico la parziale                
copertura dei disavanzi residui delle aziende di TPL per gli anni dal           
1994 al 1996, mediante l'assegnazione di un contributo quindicennale,           
con decorrenza dal 1998 al 2012.                                                
La Regione ha certificato disavanzi riferiti a detto periodo per un             
importo complessivo di circa 33 miliardi.                                       
Con decreto dirigenziale n. 3636 del 19/11/1998 il Ministero dei                
Trasporti ha provveduto a ripartire fra le Regioni i contributi in              
parola assegnando alla Regione Emilia-Romagna la cifra di Lire 5,944            
mld per gli anni dal 1999 al 2012.                                              
Tali risorse, a norma dell'art. 2, commi 1 e 2, della Legge 194/98,             
sono state utilizzate per coprire il 30% di disavanzi certificati               
pari a Lire 9,944 mld, e per la restante quota, al finanziamento di             
programmi di investimento in c/capitale come indicato al precedente             
punto c "Spese in conto capitale".                                              
OSSERVATORIO PER L'EDUCAZIONE STRADALE E LA SICUREZZA                           
Nel corso del 1999 e' proseguita l'attivita' di sensibilizzazione e             
di formazione con l'obiettivo di creare nei giovani e negli utenti              
della strada, la "cultura" della sicurezza.                                     
In questo senso, e' continuata la collaborazione con la                         
Sovrintendenza scolastica regionale e con i provveditorati agli studi           
con il sostegno alle sperimentazioni piu' innovative e ai progetti              
piu' qualificati d'educazione stradale.                                         
Nello stesso tempo, l'Osservatorio ha rafforzato il proprio ruolo di            
coordinamento e di punto di riferimento del "sistema a rete" formato            
dai tanti soggetti pubblici e privati che fanno educazione stradale             
nel territorio.                                                                 
Emblematica, e particolarmente significativa da questo punto di                 
vista, e' stata la presenza della Regione all'edizione 1999 del Motor           
Show. In collaborazione con il Ministero dei Lavori pubblici, con il            
CCISS e insieme con l'ACI, la Polizia Stradale, le Polizie municipali           
della regione, la Federazione motociclistica italiana, l'Osservatorio           
ha promosso e coordinato "La citta' ideale", un grande spazio nel               
quale era possibile sperimentare un percorso stradale con veicoli               
elettrici sensibilizzando il pubblico sul rispetto delle regole della           
strada e dell'ambiente.                                                         
Inoltre, grazie alla disponibilita' delle piu' importanti case                  
automobilistiche, e' stata data la possibilita' a circa 1500 ragazzi            
di seguire percorsi didattici guidati e prove di guida sicura.                  
Anche l'attivita' di promozione e di comunicazione sociale si e'                
arricchita di nuove e importanti iniziative.                                    
Fra le principali vanno ricordati il programma Headline tour,                   
organizzato in collaborazione con la scuola e con Radio Dimensione              
Suono, che ha affrontato, con 5000 ragazzi delle scuole superiori di            
11 citta' della regione, i temi della guida sotto l'effetto di alcool           
o sostanze stupefacenti; gli oltre 200 corsi di guida sicura, lezioni           
di educazione stradale, prove pratiche di motorino e biciclette                 
organizzati in tutto il territorio in occasione di "Maggio in                   
strada", mese interamente dedicato all'educazione stradale.                     
Il 1999 e' stato l'anno del rilancio del tema del casco obbligatorio            
per tutti con la promozione della grande campagna di comunicazione              
ideata gratuitamente da Oliviero Toscani e da Fabrica.                          
I grandi manifesti e i poster, affissi nelle principali citta' della            
regione e sugli autobus, gli adesivi e le locandine sono stati                  
affiancati da uno spot televisivo trasmesso dalle maggiori emittenti            
locali e dal circuito di MTV con diffusione nazionale. La campagna,             
nell'ambito del protocollo d'intesa sottoscritto con la Regione                 
Lazio, ha interessato anche Roma e altre citta' laziali.                        
CULTURA E TURISMO                                                               
Offerta turistica                                                               
Nel settore dell'offerta turistica, l'ufficio oltre alla normale                
gestione delle leggi di competenza, ha svolto attivita' di                      
coordinamento, informazione e di supporto ai soggetti privati nonche'           
pubblici che operano in stato di delega ed ha conseguito i seguenti             
risultati.                                                                      
Gestione leggi statali                                                          
Nell'espletamento delle funzioni amministrative delegate ai sensi               
della Legge 494/93, relative alla gestione del demanio marittimo, e'            
proseguita l'attivita' di collaborazione e direzione delle                      
Capitanerie di Porto, il rilascio di nuove concessioni nonche' la               
gestione dell'abusivismo verificato nell'ambito del demanio                     
marittimo.                                                                      
Predisposti gli atti tecnico-amministrativi relativi alla                       
classificazione delle aree demaniali marittime in alta (A), normale             
(B) e minore (C) valenza turistica, in attuazione della citata Legge            
494/93 e del DM 342/98. Si e' conclusa inoltre la consultazione con             
le Province i Comuni e le associazioni di categoria interessate.                
Attivata e conclusa la consultazione con Province, Comuni ed                    
associazioni di categoria interessate, e' stata predisposta la                  
deliberazione relativa ai criteri applicativi per la riapertura del             
bando sulla Legge 424/89 - Operatori privati.                                   
Monitorati tutti gli interventi finanziati dalla Legge 424/89, sia              
pubblici che privati e predisposti i relativi atti di concessione,              
liquidazione, estinzione anticipata dei contributi, proroga e revoca            
degli stessi.                                                                   
E' stata gestita la nuova Legge statale 140/99 relativa ai                      
finanziamenti a favore degli impianti a fune promuovendo incontri con           
le associazioni di categoria ed operatori, ed e' stata predisposta ed           
approvata la deliberazione di trasmissione al Ministero                         
dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato delle domande                  
presentate.                                                                     
Nell'ambito della gestione dell'Obiettivo 5B, sono stati predisposti            
gli atti, in collaborazione con gli altri responsabili di Misura, per           
il ripristino dei termini di fine lavori come da bando di gara per i            
beneficiari di contributi assegnati nel corso dell'anno 1997.                   
Predisposta la deliberazione 1215/99 per finanziamenti e ulteriori              
progetti in graduatoria, ai sensi dell'Obiettivo 5B - Misura 2.2 -              
stralciati dalla deliberazione 1213/98 ed infine predisposti i                  
relativi atti di concessione di contributo.                                     
Restando nell'ambito dell'Obiettivo 5B - I e II tranche e' proseguita           
l'istruttoria tecnica amministrativa e predisposti i relativi atti di           
liquidazione.                                                                   
Gestione leggi regionali                                                        
Nell'ambito dell'offerta turistica e relativamente agli incentivi               
agli operatori pubblici e privati sono state portate a termine                  
diverse azioni, le piu' significative delle quali sono:                         
a) con riferimento alla L.R. 3/93 sono state effettuate le seguenti             
attivita': - monitoraggio dei tre programmi (anni 1995/96)                      
coordinamento delle Province per la verifica degli interventi,                  
ricognizione dei fondi non utilizzati; - elaborazione dell'atto di              
riparto dei fondi ottenuti dalle revoche e rinunce degli operatori              
privati, riferiti ai programmi 95/96; - predisposti gli atti di                 
concessione relativi ai programmi in gestione diretta, gli atti di              
liquidazione alle banche convenzionate, nonche' gli atti di                     
liquidazione degli interventi inseriti nel programma ostelli e                  
campeggi; - proseguita l'attivita' di supporto e collaborazione con             
le Province delegate dal 1998 alla predisposizione dei programmi                
provinciali relativamente alle domande presentate da parte degli                
operatori privati; - con riferimento al Capo V della L.R. 3/93 e                
successive modificazioni, si e' provveduto all'approvazione del                 
programma 1999 e modifica specificativa della delibera di Consiglio             
regionale 758/97; predisposti inoltre i relativi atti di                        
liquidazione; - con riferimento all'art. 5, lettere b) e c), primo              
comma e successive modifiche della L.R. 3/93 - si e' provveduto                 
all'approvazione delle graduatorie dei progetti presentati entro il             
28 febbraio 1999;                                                               
b) con riferimento alla L.R. 38/84 delegata e Programma "Delta del              
Po", e' proseguita l'attivita' di liquidazione, erogazione dei                  
contributi nonche' la predisposizione degli atti per il trasferimento           
dei fondi alle Province delegate;                                               
c) con riferimento agli interventi in favore degli impianti di                  
risalita e delle stazioni sciistiche di cui alla L.R. 26/87 si e'               
provveduto all'approvazione del programma degli interventi ammessi a            
contributo per l'anno 1999. E' proseguita inoltre l'attivita' di                
liquidazione ed erogazione di contributi;                                       
d) con riferimento al termalismo ai sensi della L.R. 32/88 sono state           
effettuate le seguenti attivita': - istruttoria                                 
tecnico-amministrativa delle domande pervenute ai sensi della                   
delibera di programma "Extra L.R. 32/88 e predisposto l'atto unitario           
di concessione; - concessione dei contributi relativi al programma              
1998 "Extra L.R. 32/88 Terme e Salute";                                         
e) proseguita l'attivita' istruttoria e di supporto alle                        
Amministrazioni locali riferita alla L.R. 30/96 relativa al Programma           
speciale d'Area "Citta' della Costa";                                           
f) l'attivita' programmatoria e legislativa dell'Ufficio ha portato             
alla approvazione di 3 deliberazioni consiliari e 2 leggi regionali,            
e piu' precisamente: - L.R. 3/93 - deliberazione riguardante i                  
criteri applicativi, relativamente ai programmi a carattere regionale           
art. 8, programmi a carattere locale art. 9 e progetti speciali art.            
2 comma 2. Predisposta inoltre la relativa circolare esplicativa; -             
L.R. 26/87 - deliberazione relativa ai criteri e modalita' per la               
destinazione ed erogazione dei fondi per il programma per l'anno                
1999; - L.R. 32/88 - elaborati i nuovi criteri applicativi, a seguito           
delle consultazioni con le associazioni di categoria e predisposto il           
relativo atto deliberativo; - approvazione del progetto di legge                
avente per   oggetto: "Modifiche alla L.R. n. 26 del 24 agosto 1987.            
Interventi a favore degli impianti di risalita e delle stazioni                 
sciistiche."; - L.R. 25 giugno 1999, n. 11 avente per oggetto "Norme            
in materia di attivita' ricettiva diretta alla produzione di Servizi            
per l'ospitalita' bed and breakfast".                                           
Qualita' aree turistiche                                                        
Nel corso dell'anno e' proseguita l'attivita' relativa alla                     
qualificazione dei Comuni turistici in attuazione di specifici                  
programmi:                                                                      
- gestione dei programmi finanziati ai sensi delle L.R. 38/84 e L.R.            
3/93 relativi agli anni 1992, 1994, 1996, 1997 e 1998;                          
- gestione tecnico-amministrativa e contabile delle Misure 2.1, 2.3,            
2.4, 2.5 del DOCUP Obiettivo 5B;                                                
- collaborazione alla definizione dei Programmi d'Area ai sensi della           
L.R. 30/96 "Alta Val Reno", "Val Tidone e Val Luretta", "Basso                  
Ferrarese" "Costa" "Fiera di Rimini";                                           
- collaborazione alla predisposizione del documento DOCUP relativo ai           
fondi Agenda 2000.                                                              
Per quanto attiene alle azioni relative al miglioramento ambientale             
dei comuni costieri, e' proseguito il lavoro relativo al programma di           
lotta alle zanzare nel Delta del Po con ulteriore coinvolgimento                
delle Amministrazioni locali.                                                   
E' proseguito il lavoro di coordinamento del progetto relativo al               
miglioramento ambientale dei comuni della Costa, con la realizzazione           
anche di visite all'estero, la predisposizione di materiale                     
divulgativo e del regolamento per il verde pubblico e privato, e del            
capitolato d'appalto-tipo per il verde.                                         
Sono proseguite le azioni specifiche relative a manifestazioni del              
settore del verde urbano, alla definizione di un progetto finalizzato           
alla certificazione ISO 14001, ed e' stato realizzato materiale per             
allestimento di Fiere.                                                          
Nel comparto della valorizzazione dei turismi emergenti, oltre alla             
collaborazione con APT Servizi ed Unioni di Prodotto per la                     
definizione di azioni comuni, e' proseguita l'attivita' relativa al             
progetto di sviluppo del turismo scolastico "Fuori Classe"(emporio              
scolastico e anni verdi), di quello enogastronomico (con relativa               
collaborazione alla predisposizione del progetto di legge di Giunta).           
Sono proseguite attivita' di collaborazione a progetti specifici                
(Bologna 2000 e Valorizzazione del fiume Po), come altresi' sono                
proseguite le attivita' volte alla finalizzazione di interventi                 
regionali su progetti speciali:                                                 
- circuito regionale dei Castelli;                                              
- valorizzazione delle terre Verdiane;                                          
- valorizzazione del lungofiume Po;                                             
- valorizzazione linea gotica;                                                  
- riqualificazione verde pubblico della Costa;                                  
- valorizzazione trekking in Appennino;                                         
- valorizzazione turismo equestre;                                              
- valorizzazione cicloturismo;                                                  
- Progetto Costa in Fiore;                                                      
- Progetto turismo nei Parchi europei;                                          
- Progetto Paesaggi d'autore;                                                   
- Progetto Festival del Mare.                                                   
Promozione e commercializzazione aree turistiche                                
Le azioni piu' rilevanti attuate nel corso del 1999 possono                     
riassumersi nel modo seguente:                                                  
L.R. 4/3/1998, n. 7                                                             
In attuazione della suddetta legge regionale il settore ha in                   
particolar modo curato:                                                         
- le attivita' di concertazione, affiancando il Direttore                       
dell'Agenzia regionale per il Turismo, e collaborando con il Comitato           
di concertazione;                                                               
- le istruttorie tecnico-amministrative di competenza relativamente             
alle attivita' attinenti:                                                       
 al piano delle azioni promozionali di carattere generale attuato               
dall'APT Servizi Srl,                                                           
 ai piani dei cofinanziamenti regionali destinati sia ai programmi              
promozionali attuati dalle Unioni di prodotto sia ai progetti di                
commercializzazione attuati dalle imprese private aderenti alle                 
Unioni di prodotto;                                                             
 al piano di riparto dei fondi destinati alle Province per la                   
realizzazione dei propri Programmi di promozione turistica locale;              
- la partecipazione ad un gruppo di lavoro interagente con altri                
Servizi centrali, l'APT Servizi Srl e altri settori della Direzione             
generale Turismo e Cultura per:                                                 
 lo studio e la messa a punto di un modello relazionale fra i vari              
soggetti del comparto turistico, finalizzato alla semplificazione dei           
percorsi amministrativi previsti dalla citata L.R. 7/98,                        
 il miglioramento dell'efficacia e qualita' dei servizi offerti,                
 il miglioramento dell'integrazione fra i diversi settori coinvolti             
nella gestione della L.R. 7/98,                                                 
 l'ottimizzazione dei rapporti fra Regione ed APT servizi Srl;                  
- la elaborazione del sistema delle verifiche previste da parte della           
Regione sull'attivita' e la gestione dell'APT Servizi Srl del Piano             
annuale di promozione turistica                                                 
(determinazione del Direttore generale n. 7948 del 10/9/1999).                  
In relazione alle suddette attivita', e per attuare il sistema dei              
finanziamenti regionali previsti dalla citata normativa, il settore             
ha pertanto provveduto a predisporre i provvedimenti di competenza.             
Per quanto riguarda l'attuazione dell'art. 7 della citata L.R. 7/98,            
il settore ha provveduto ad approvare i provvedimenti di                        
cofinanziamento destinati alla realizzazione di progetti speciali               
proposti ed attuati da Enti pubblici.                                           
Il settore ha inoltre curato il monitoraggio, attraverso la                     
predisposizione di apposite schede, della complessiva attivita'                 
economico finanziaria nel settore della promozione turistica,                   
aggiornando i flussi informativi sia per quanto riguarda le Province,           
le Unioni di prodotto, le imprese turistiche private.                           
In collaborazione con l'APT Servizi Srl ha curato in specifico, le              
seguenti attivita':                                                             
- partecipazione alle piu' importanti manifestazioni fieristiche in             
Italia e all'estero;                                                            
- partecipazione alla realizzazione di iniziative di promozione                 
finalizzate alla costruzione di prodotti turistici nonche'                      
realizzazione di iniziative mirate alla diffusione di messaggi e                
comunicazioni inerenti l'offerta turistica complessiva della Regione.           
Per quanto riguarda il Programma 1998 (ex L.R. 28/93) il settore ha             
adottato i provvedimenti di competenza per la chiusura del Programma            
sia per quanto riguarda le Province che l'APT Servizi ed ha inoltre             
curato gli atti inerenti il piano promozionale delle iniziative                 
all'estero del settore curando in particolare i rapporti con altre              
strutture statali e regionali preposte alle relazioni internazionali            
ai fini dell'acquisizione delle necessarie intese con il Governo.               
Organizzazione - attivita' turistiche - deleghe - formazione                    
professionale                                                                   
1) Innovazioni legislative e nuove disposizioni in materia di                   
professioni turistiche e di organizzazione del settore delle agenzie            
di viaggio                                                                      
Il Settore ha curato l'istruttoria e le elaborazioni relative al                
Progetto di legge: "Norme per la disciplina delle attivita'                     
turistiche di accompagnamento":                                                 
- ha organizzato incontri con altri Servizi regionali, riguardo a               
questioni di interesse comune (figura di accompagnatore di montagna)            
e incontri con le varie categorie professionali interessate;                    
- ha provveduto alle pratiche relative all'inoltro e all'adozione del           
Progetto di legge da parte della Giunta regionale (delibera n. 735              
del 18/5/1999), cui e' seguito l'inoltro al Consiglio regionale. In             
tale fase si e' organizzata una udienza conoscitiva l'8 luglio 1999,            
seguita da una serie di incontri con le varie categorie professionali           
interessate;                                                                    
- ha tenuto incontri con il Servizio Affari legislativi e    legali,            
in merito ad emendamenti migliorativi al Progetto di legge stesso,              
con definizione del testo da portare al voto della competente                   
Commissione consiliare e, in data 22/12/1999, alla approvazione del             
Consiglio regionale.                                                            
Il Settore ha curato le attivita' tecnico-amministrative di                     
competenza regionale inerenti le professioni turistiche, le agenzie             
di viaggio e le pro-loco, ed in particolare il coordinamento dei                
rapporti con le Province delegate, curando incontri e attivita'                 
comuni (gruppi di lavoro ecc.).                                                 
2) Oneri per il personale per l'esercizio delle funzioni degli Enti             
locali                                                                          
Il Settore ha predisposto e portato a termine le istruttorie per le             
delibere d'impegno per il finanziamento degli oneri per il personale            
delle Province, per l'esercizio delle funzioni delegate in materia di           
turismo:                                                                        
- delibera 1453/99 relativa all'acconto del 50% della quota                     
corrisposta nel 1998;                                                           
- delibera 2568/99 relativa alla seconda quota corrisposta per il               
1999.                                                                           
Ha inoltre predisposto le istruttorie per gli atti di liquidazione:             
- liquidazione dei saldi per il 1998;                                           
- degli acconti per il 1999, di cui alla delibera 1453/99.                      
3) Formazione professionale                                                     
- Il Settore ha svolto attivita' di raccolta delle informazioni, da             
parte dei Servizi regionali competenti in materia di formazione                 
professionale, anche contenute su supporti informatici, atte a                  
costituire basi dati relative ai soggetti, alle azioni e alle                   
iniziative presenti nella regione nel settore della formazione ed               
istruzione ad indirizzo turistico.                                              
- ha provveduto a censire, inserendo in un supporto informatico: gli            
Istituti scolastici, i centri di F.P., i corsi universitari ad                  
indirizzo turistico.                                                            
- ha censito e fatto un primo esame dei corsi di F.P. ad indirizzo              
turistico autorizzati e svolti dalla Regione negli ultimi 3 anni.               
- ha avviato contatti e organizzato incontri con le    organizzazioni           
esistenti degli Istituti di Scuola superiore turistici, alberghieri e           
ristorativi, allo scopo di avviare una collaborazione riguardante               
l'esame delle possibilita' relative alle professioni turistiche per             
il futuro, per migliorare sia le occasioni di inserimento nel mondo             
del lavoro, che il livello di professionalita' richiesto dal mercato            
turistico.                                                                      
Sistema regionale di informazione e accoglienza turistica                       
Sviluppo del Progetto di costituzione di redazioni locali attivate              
sperimentalmente nell'ambito del programma regionale di adeguamento             
dei servizi di informazione e accoglienza e di sviluppo di un sistema           
informativo turistico regionale.                                                
Stipula convezioni con ulteriori 8 realta' pilota (prevalentemente              
locali), per la costituzione di basi dati e siti Internet locali,               
secondo standard definiti dalla Regione e omogenei sul territorio               
regionale.                                                                      
Attivazione del sito regionale Emilia-Romagna Turismo e costituzione            
della redazione regionale con compiti di coordinamento e accesso ai             
siti locali.                                                                    
Adozione formale degli standard elaborati e messi a punto                       
sperimentalmente.                                                               
Approvazione della Direttiva per la definizione del quadro d'insieme            
dei servizi di informazione e accoglienza e del sistema informativo             
turistico regionale e per la individuazione degli standard minimi per           
i servizi di base a carattere locale (delibera della Giunta regionale           
19/99).                                                                         
Approvazione della Direttiva in applicazione degli artt. 2, 4 e 14              
della L.R. 7/98 - Modalita' di funzionamento del sistema informativo            
turistico regionale e modalita' di finanziamento dei Comuni inseriti            
nella rete integrata (delibera della Giunta regionale 1611/99).                 
Obiettivo della Direttiva e' consolidare le sinergie attivate tra i             
diversi soggetti che alimentano la rete integrata per l'acquisizione            
delle informazioni a servizio dei turisti e degli operatori e per la            
loro diffusione attraverso una pluralita' di canali compresa la rete            
Internet.                                                                       
Statistica turistica                                                            
Raccolta, immissione, controllo ed elaborazione dei dati ISTAT sul              
movimento turistico e la consistenza ricettiva; redazione del                   
rapporto annuale, stampa e distribuzione dello stesso; divulgazione             
dei dati anche sul sito web della Regione.                                      
Collaborazione con CISIS e ISTAT su tematiche attinenti le                      
classificazioni adottate nelle statistiche sul turismo,                         
l'integrazione delle fonti e le modalita' di diffusione dei                     
risultati.                                                                      
Sistema informativo interno                                                     
Selezione e conservazione delle pubblicazioni di interesse del                  
Servizio di livello normativo e di carattere specialistico.                     
Supporto tecnico agli utenti nelle problematiche attinenti                      
l'automazione delle attivita' di ufficio.                                       
Aggiornamento banca dati delle strutture ricettive complementari e              
sua pubblicazione sul sito web della Regione.                                   
Effettuazione dell'indagine sulla consistenza dei servizi di                    
informazione e accoglienza turistica.                                           
Aggiornamento della rilevazione dei procedimenti amministrativi del             
Servizio e collaborazione con l'URP regionale.                                  
Osservatorio regionale per il turismo                                           
Il settore, in raccordo con l'Agenzia regionale per il turismo e con            
Unioncamere, ha proseguito l'attivita' di ricerca, con indagini                 
mirate sui temi del turismo, ed in specifico sui seguenti temi:                 
- Analisi congiunturale del settore turistico;                                  
- Strategie generali per il consolidamento e l'espansione del settore           
in Emilia-Romagna;                                                              
- Il ruolo del turismo nel sistema economico dell'Emilia-Romagna;               
- La qualita' del sistema turistico dell'Emilia-Romagna;                        
- La domanda turistica in Spagna;                                               
- Indagine motivazione sul turismo termale;                                     
- Indagine motivazionale sul turismo negli Appennini;                           
- Rapporto dell'Osservatorio regionale sul turismo.                             
Ha inoltre curato la predisposizione del provvedimento relativo                 
all'accordo con l'Unioncamere Emilia-Romagna per la gestione                    
dell'Osservatorio regionale sul turismo relativa al 1999/2000 ed ha             
approvato il relativo schema di convenzione.                                    
(Delibera della Giunta regionale n. 1454 del 30/7/1999).                        
Cultura, sport, progetto giovani                                                
Per il settore, nel periodo preso a riferimento si evidenziano, in              
primo luogo i seguenti provvedimenti:                                           
- promulgazione della L.R. 5 luglio 1999, n. 13 recante "Norme in               
materia di spettacolo";                                                         
- approvazione del Programma pluriennale in materia di spettacolo               
(delibera di Giunta 2533/99, proposta al Consiglio);                            
- elaborazione del progetto di legge di iniziativa della Giunta                 
regionale "Norme in materia di sport";                                          
- elaborazione del progetto di legge di iniziativa della Giunta                 
regionale "Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e            
beni culturali".                                                                
Piu' nello specifico si ricorda, nel settore dello spettacolo:                  
- gestione tramite direttive e piani d'intervento annuali, delle                
seguenti leggi di settore:                                                      
- L.R. 11/85 "Norme in materia di promozione delle attivita'                    
teatrali, musicali e cinematografiche";                                         
- L.R. 33/93 "Norme per l'attivita' dell'Ente Autonomo Teatro                   
Comunale di Bologna, della Cineteca di Bologna, dei teatri stabili e            
dei centri di produzione della Regione Emilia-Romagna";                         
- L.R. 20/92 "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna                       
all'Associazione Teatrale Emilia-Romagna (ATER), all'Associazione               
Emilia-Romagna Teatro (ERT) e all'Associazione Centro regionale della           
danza (CRD)";                                                                   
- L.R. 27/95 "Contributo alla Fondazione A. Toscanini";                         
- partecipazione al fondo patrimoniale della Fondazione Teatro                  
Comunale di Bologna.                                                            
Nel settore della promozione culturale:                                         
- L.R. 37/94 e L.R. 13/97:                                                      
- Approvazione del Piano annuale 1999 degli interventi per attivita'            
culturali;                                                                      
- Approvazione degli interventi per la costituzione o l'integrazione            
della dotazione patrimoniale di organismi pubblici e privati, terza             
tranche;                                                                        
- Approvazione degli interventi per acquisti di attrezzature e                  
tecnologia;                                                                     
- Firma della convenzione con l'associazione "Orlando" di Bologna per           
la promozione e lo sviluppo delle attivita';                                    
- Approvazione della terza tranche del progetto Verdi;                          
- Firma della convenzione per il restauro di Villa Verdi a S. Agata.            
Nel settore dei beni culturali:                                                 
- L.R. 42/83 e L.R. 20/90:                                                      
- Approvazione delle linee di indirizzo per il 1999 in materia di               
musei e biblioteche;                                                            
- Approvazione del piano museale bibliotecario.                                 
Progetto Giovani:                                                               
- L.R. 30/86: Assegnazione ed erogazione dei contributi per scambi              
giovanili e manifestazioni internazionali;                                      
- L.R. 21/96: Istruttoria e predisposizione degli atti amministrativi           
necessari al sostegno e alla compartecipazione della Regione ad                 
iniziative per la promozione di progetti pilota volti alla                      
sperimentazione di nuove modalita' di intervento a favore dei                   
giovani;                                                                        
Attivita' preparatoria per la conferenza dei giovani.                           
Nel settore dello sport:                                                        
- L.R. 30/86: Erogazione di contributi in conto interesse                       
attualizzato per la realizzazione e la ristrutturazione di impianti             
ed attrezzature sportive;                                                       
- Assegnazione ed erogazione dei contributi per le attivita'                    
dell'associazionismo sportivo di livello regionale;                             
- Assegnazione ed erogazione dei contributi per le attivita' e                  
manifestazioni sportive;                                                        
- Settore formativo delle professioni turistico-sportive:                       
- Realizzazione dei corsi per maestri di sci (L.R. 42/93) e per le              
guide alpine ed accompagnatori di montagna (L.R. 3/94);                         
- Approvazione della convenzione per l'Osservatorio del sistema                 
sportivo regionale.                                                             

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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