REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 marzo 1999, n. 364

Protocollo d'intesa per la promozione ed educazione alla salute in ambito scolastico

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Premesso:                                                                       
- che nell'ambito del Piano sanitario nazionale 1998/2000 il progetto           
nazionale per la salute costituisce obiettivo  prioritario per la               
promozione e il miglioramento dei comportamenti e degli stili di vita           
per i cittadini;                                                                
- che nel campo della educazione alla salute gia' da diversi anni il            
rapporto tra istituzioni scolastiche ed Aziende Unita' sanitarie                
locali si e' caratterizzato da un lato per un ampio approfondimento             
teorico sui diversi aspetti dell'educazione-promozione della salute e           
della prevenzione  (quali, ad esempio, la prevenzione delle                     
tossicodipendenze, l'educazione alimentare, l'educazione   sessuale,            
la prevenzione AIDS, l'educazione stradale, ecc.) e, dall'altro, per            
concrete esperienze di collaborazione su progetti specifici                     
concordati e condivisi;                                                         
- che tale confronto ha costituito momento essenziale per il                    
coordinamento delle attivita' di educazione alla salute in ambito               
scolastico, secondo le rispettive competenze;                                   
- che le diverse esperienze condotte hanno messo in evidenza come               
l'efficacia degli interventi sia direttamente  collegata alla                   
capacita' di porre al centro della programmazione comune i bisogni              
dei giovani, globalmente presi, visti nella loro specificita' di                
studenti, figli, membri di gruppi di associazioni culturali,                    
sportive, ecc.;                                                                 
- che i temi della relazione e della comunicazione sono centrali per            
l'incisivita' di ogni intervento educativo;                                     
visto il "Protocollo di intesa regionale per la prevenzione e la                
lotta contro l'AIDS", stipulato nel marzo 1993 dall'Assessore                   
regionale alla Sanita', dall'Assessore regionale ai Servizi sociali,            
dalla Sovrintendente scolastica  per l'Emilia Romagna e dai                     
Provveditori agli studi provinciali, che ha costituito punto di                 
riferimento formale e generale per le attivita' del Servizio                    
Sanitario regionale sulla tematica specifica in ambito scolastico,              
con l'obiettivo di sostenere e potenziare il processo formativo della           
scuola, nel senso di assicurare un intervento educativo  a carattere            
complessivo e non solo a carattere puramente  informativo di tipo               
specifico;                                                                      
considerato che l'esperienza di lavoro con la scuola maturata in                
questi anni ha favorito il confronto su altri determinanti ambientali           
e comportamentali della salute che influiscono sul benessere                    
psicofisico delle nuove generazioni e ha pertanto reso necessario               
rivedere il protocollo d'intesa, con la finalita' di ampliare il                
campo di intervento comune;                                                     
vista la Legge 135/90 - "Programma di interventi  urgenti per la                
prevenzione e la lotta contro l'AIDS";                                          
vista la Legge 162/90, in materia di disciplina degli stupefacenti e            
sostanze psicotrope, prevenzione, cure e riabilitazione degli stati             
di tossicodipendenza;                                                           
vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 940 dell'8/7/1998             
"Programma regionale delle attivita' di informazione, educazione per            
la prevenzione dell'infezione da HIV", in particolare al punto 5.2;             
vista la deliberazione regionale n. 206 del 25/2/1997 "Progetto                 
regionale nuove droghe" in particolare alle azioni nn. 1 - 2 - 5 - 6;           
vista la deliberazione regionale n. 655 del 6/5/1997 "Linee di                  
indirizzo per le attivita' di prevenzione primaria - La rete fra                
ôSistema dei servizi', Ente locale, scuola e territorio";                       
viste le linee guida siglate tra il Ministero della pubblica                    
Istruzione e il Ministero della Sanita' per gli interventi di                   
educazione alla salute e di prevenzione dalle infezioni da HIV nella            
scuola;                                                                         
vista la L.R. 30 maggio 1997, n. 15 - in particolare all'art. 3 -               
rispetto agli interventi relativi all'orientamento ai consumi                   
alimentari;                                                                     
vista la deliberazione regionale n. 230 del 3/3/1998 "Protocollo                
d'intesa tra la Regione, la Sovrintendenza scolastica regionale le              
Province e i Provveditorati agli studi per l'attuazione del programma           
triennale comunicazione ed educazione alimentare";                              
viste le Leggi regionali 35/90, 30/92, 26/95 relative alla                      
istituzione di un Osservatorio per l'educazione  stradale e la                  
sicurezza;                                                                      
visto il DPR n. 567 del 10/10/1996 relativo al regolamento  che                 
disciplina le iniziative complementari e le attivita' integrative               
nelle istituzioni scolastiche;                                                  
visto il decreto del 22 aprile 1994 del Sovrintendente scolastico               
regionale relativo alla costituzione di una Commissione regionale               
interistituzionale per le attivita' di educazione alla salute;                  
visto il Protocollo d'intesa fra il Ministero della pubblica                    
Istruzione, il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, la              
Regione Emilia-Romagna, le Province, la Confederazione delle                    
Autonomie locali dell'Emilia-Romagna per la sperimentazione di un               
sistema di governo a livello regionale e locale per il coordinamento            
delle politiche per l'istruzione e la formazione, nonche' di un nuovo           
sistema integrato di istruzione scolastica, postsecondaria, di                  
formazione professionale al lavoro e sul lavoro fondato                         
sull'autonomia degli istituti scolastici e su uno stretto rapporto              
con il territorio e con il lavoro;                                              
vista la Legge 285/97 "Disposizioni per la promozione di diritti e di           
opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza";                                   
visto il Piano sanitario nazionale per il triennio 1998/2000;                   
dato atto del parere favorevole espresso dal Responsabile del                   
Servizio Distretti sanitari dott.ssa Maria Lazzarato, in merito alla            
regolarita' tecnica della presente deliberazione, ai sensi dell'art.            
4, VI comma della L.R. 19 novembre 1992, n. 41 e della deliberazione            
della Giunta regionale 2541/95;                                                 
dato atto del parere favorevole espresso dal Direttore generale                 
Sanita' dott. Tiziano Carradori, in merito alla legittimita' del                
presente atto, ai sensi dell'art. 4, sesto comma, della L.R.                    
l9/11/1992, n. 41, e della sopracitata  deliberazione;                          
su proposta dell'Assessore alla Sanita',                                        
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
di approvare il Protocollo di intesa per la promozione della salute             
in ambito scolastico, allegato alla presente deliberazione e parte              
integrante della stessa, sottoscritto, per la Regione Emilia-Romagna,           
dall'Assessore  alla Sanita' e dall'Assessore alle Politiche sociali,           
Educative e familiari. Qualita' urbana. Immigrazione.  Aiuti                    
internazionali, con la Sovrintendenza scolastica per l'Emilia-Romagna           
e i Provveditori agli studi delle Province di Piacenza, Parma, Reggio           
Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Rimini;                                       
di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale                
della Regione Emilia-Romagna.                                                   
ALLEGATO                                                                        
Protocollo di intesa per la promozione ed educazione alla salute in             
ambito scolastico                                                               
Considerato:                                                                    
- che negli ultimi dieci anni nel campo dell'educazione sanitaria il            
rapporto tra Istituzioni scolastiche e Servizi socio-sanitari si e'             
caratterizzato da un lato per un ampio approfondimento teorico sui              
diversi aspetti dell'educazione-promozione della salute e della                 
prevenzione (prevenzione delle tossicodipendenze, dell'alcool                   
dipendenza, educazione alimentare, educazione sessuale, prevenzione             
AIDS, educazione stradale, ecc.) e, dall'altro, per concrete                    
esperienze di collaborazione su progetti specifici concordati e                 
condivisi;                                                                      
- che in particolare, vi e' stato un progressivo confronto sulla                
strategia educativa di promozione alla salute, intendendo                       
naturalmente il termine salute nella sua accezione piu' ampia di                
benessere fisico, psichico e sociale;                                           
- che tale confronto ha costituito il momento centrale ed essenziale            
per il coordinamento di tutte le azioni settoriali di                           
educazione/prevenzione nell'ambito delle rispettive competenze;                 
- che le diverse esperienze condotte hanno messo in evidenza come               
l'efficacia degli interventi sia direttamente  collegata alla                   
capacita' di porre al centro della programmazione comune i bisogni              
dei giovani, globalmente presi, visti nella loro specificita' di                
studenti, figli, membri di gruppi o  associazioni culturali,                    
sportive, ecc.;                                                                 
- che i temi della relazione e della comunicazione sono centrali per            
l'incisivita' di ogni intervento educativo;                                     
preso atto che a seguito del Protocollo regionale degli interventi              
per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS e' stato insediato un               
Comitato tecnico-scientifico composto da rappresentanti della Regione           
e dai Coordinatori per l'educazione  alla salute della Sovrintendenza           
Scolastica regionale  e dei Provveditorati agli studi, con                      
l'obiettivo di sostenere e potenziare il processo formativo della               
scuola, nel senso di assicurare un intervento educativo a carattere             
complessivo e non solo a carattere puramente informativo di tipo                
specifico;                                                                      
vista la Legge 135/90 - Programma di interventi urgenti per la                  
prevenzione e la lotta contro l'AIDS;                                           
vista la Legge 162/90, in materia di disciplina degli stupefacenti e            
sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione degli stati             
di tossicodipendenza;                                                           
vista la L.R. 9 marzo 1990, n. 15 - Piano sanitario regionale per il            
triennio 1990/1992;                                                             
vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 375 del 14/2/1991 -           
Programma regionale degli interventi per la prevenzione e la lotta              
contro l'AIDS;                                                                  
viste le circolari del Ministero della Pubblica Istruzione 246/89,              
114/90, 307/90, 66/91, 240/90, 241/91, 47/92, 362/92, 120/94 e le               
Direttive 600/96 e 133/96, in materia di educazione  alla salute;               
visto il DPR n. 567 del 10/10/1996, relativo al regolamento che                 
disciplina le iniziative complementari e le attivita' integrative               
nelle istituzioni scolastiche;                                                  
vista la Legge 285/97 - Disposizioni per la promozione  di diritti e            
di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza;                                 
vista la L.R. 30 maggio 1997, n. 15 - in particolare all'art. 3 -               
rispetto agli interventi relativi all'orientamento ai consumi                   
alimentari;                                                                     
viste le linee guida siglate tra il Ministero della Pubblica                    
Istruzione e il Ministero della Sanita' per gli interventi di                   
educazione alla salute e di prevenzione dalle infezioni da HIV nella            
scuola;                                                                         
visto il decreto del 22 aprile 1994 del Sovrintendente scolastico               
regionale relativo alla costituzione di una Commissione regionale               
interistituzionale per le attivita' di educazione alla salute;                  
visto il Protocollo d'intesa fra il Ministero della Pubblica                    
Istruzione, il Ministero del Lavoro e della Previdenza  sociale, la             
Regione Emilia-Romagna, le Province, la Confederazione delle                    
Autonomie locali dell'Emilia-Romagna per la sperimentazione di un               
sistema di governo a livello regionale e locale per il coordinamento            
delle politiche per l'istruzione e la formazione, nonche' di un nuovo           
sistema integrato di istruzione scolastica, postsecondaria, di                  
formazione professionale al lavoro e sul lavoro fondato                         
sull'autonomia degli istituti scolastici e su uno stretto rapporto              
con il territorio e con il lavoro;                                              
viste le Leggi regionali 35/90, 30/92, 26/95, relative alla                     
istituzione di un Osservatorio per l'educazione  stradale e la                  
sicurezza;                                                                      
vista la deliberazione regionale n. 206 del 25/2/1997 "Progetto                 
regionale nuove droghe" in particolare alle Azioni nn. 1 - 2 - 5 - 6;           
vista la deliberazione regionale n. 655 del 6/5/1997 "Linee di                  
indirizzo per le attivita' di prevenzione primaria - La rete fra                
Sistema dei servizi, Ente locale, scuola e territorio";                         
vista la deliberazione regionale n. 230 del 3/3/1998 "Protocollo                
d'intesa tra la Regione, la Sovrintendenza scolastica regionale, le             
Province e i Provveditorati agli studi per l'attuazione del programma           
triennale comunicazione ed educazione alimentare";                              
visto il Piano sanitario nazionale per il triennio 1998/2000,                   
condividono i seguenti principi generali:                                       
- la promozione della salute rientra, come elaborazione di un                   
discorso teorico-culturale, nella piu' vasta accezione di "qualita'             
della vita" al fine di raggiungere  come obiettivo il benessere                 
psicofisico delle nuove generazioni;                                            
- l'obiettivo principale degli interventi di prevenzione primaria e'            
stimolare e promuovere l'autonomia e la consapevolezza dei giovani              
attuando e sviluppando la capacita' di scelta come elemento positivo;           
- la ricerca, in collaborazione ed interazione tra i diversi soggetti           
istituzionali coinvolti, di strategie teoriche e pratiche rivolte ad            
integrare armonicamente il momento della crescita intellettuale e               
quello della crescita generale della personalita' degli studenti,               
deve essere fondata sulle rispettive competenze e orientata al                  
raggiungimento di obiettivi condivisi;                                          
- la scuola, sulla base della ricognizione dei bisogni, ha la                   
responsabilita' della programmazione didattica ed educativa nella               
quale inserire interventi integrati;                                            
- i Servizi sanitari e sociali, gli Enti locali e i gruppi del                  
volontariato, per quanto di loro competenza, concorrono alla                    
elaborazione di un progetto comune, a partire dalle proprie                     
esperienze e competenze, dopo avere contribuito, in collaborazione              
con gli operatori scolastici, alla elaborazione di un progetto                  
comune;                                                                         
- la formazione congiunta degli operatori scolastici, operatori                 
sanitari e operatori sociali a vari livelli deve essere perseguita              
come garanzia di un corretto e globale approccio educativo;                     
- la Regione riconosce con proprio atto formale il coordinamento,               
rappresentato dal Comitato tecnico scientifico, di cui fanno parte              
rappresentati della Sovrintendenza, dei Provveditorati e delle                  
Aziende Unita' sanitarie locali. Tale comitato deve coordinare                  
iniziative comuni di progettazione,  valutarle e promuovere la                  
circolazione delle informazioni.                                                
Le parti contraenti, pertanto assumono ai fini di cui in premessa, i            
seguenti impegni:                                                               
1) sancire e potenziare il rapporto di collaborazione e coordinamento           
a livello locale e provinciale mediante la stipula di opportune                 
intese tra Aziende Unita' sanitarie locali, Enti locali e                       
Provveditorati agli studi nel quadro del presente Protocollo e con              
riferimento ai principi della programmazione sanitaria in materia di            
promozione della salute;                                                        
2) attivare gruppi interistituzionali a livello locale e provinciale            
(Enti locali, Servizio di E.a.S. dei Provveditorati, Coordinamento              
delle attivita' di promozione  e educazione alla salute delle Aziende           
Unita' sanitarie locali - CSES) allo scopo di: - individuare                    
obiettivi comuni relativi alla prevenzione  AIDS, dell'uso di droghe            
e stupefacenti, dell'abuso di alcool, ai temi che riguardano in                 
generale, la salute, il benessere psicofisico, l'orientamento e la              
sicurezza sul lavoro e in particolare alle azioni sui determinanti              
ambientali e comportamentali della salute considerati  prioritari               
nella programmazione regionale; - individuare forme di collegamento             
anche strutturali  relativamente alle problematiche connesse alla               
dispersione scolastica, per avviare una progettualita' comune su                
interventi specifici di integrazione che comportino l'attivazione               
delle reciproche competenze; - integrare e supportare gli interventi            
formativi programmati nelle scuole al fine di perseguire gli                    
obiettivi sopra indicati; - censire e valorizzare le risorse locali             
(pubbliche,  private e del volontariato); - proporre momenti                    
formativi per l'attivazione di programmazione integrata tra i vari              
settori interessati delle Aziende Unita' sanitarie locali, al proprio           
interno, e tra questi e la scuola; - organizzare momenti di                     
formazione congiunta tra operatori scolastici, operatori sanitari e             
operatori  sociali;                                                             
3) attribuire formale riconoscimento da parte della Regione al                  
Comitato Tecnico regionale per la Promozione e Educazione alla                  
salute, come sede di proposta, coordinamento e confronto delle                  
esperienze realizzate e da realizzare nel settore, nel rispetto delle           
autonomie  provinciali e/o locali. Il Comitato tecnico regionale                
risulta composto da: - n. 3 rappresentanti della Regione di cui uno             
con funzioni di Presidente; - n. 1 rappresentante di ciascun                    
coordinamento delle attivita' di promozione e educazione alla salute            
- CSES - di ciascuna Azienda Unita' sanitaria locale; - n. 1                    
rappresentante della Sovrintendenza scolastica regionale; - n. 1                
rappresentante del Corpo ispettivo MPI; - n. 1 rappresentante del               
Servizio di educazione alla salute di ciascun Provveditorato; - n. 1            
rappresentante degli Osservatori sulla dispersione scolastica; - n. 1           
rappresentante dell'IRRSAE Emilia-Romagna; - n. 1 rappresentante del            
Centro di documentazione per la salute; - n. 1 rappresentante del               
Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Universita' di Bologna.            
Il Comitato potra' operare anche mediante la istituzione di gruppi              
tematici cui potranno essere invitati esperti delle tematiche                   
affrontate. Il Comitato nomina una apposita Segreteria organizzativa            
che istruira' il materiale necessario al lavoro del Comitato stesso,            
anche sulla base delle richieste specifiche delle istituzioni e dei             
vari soggetti coinvolti, e che curera' i collegamenti                           
interistituzionali  volta a volta necessari;                                    
4) valorizzare, previo parere del Comitato tecnico regionale  di cui            
sopra, i materiali, i percorsi didattici, i progetti particolarmente            
significativi di attivita' a cui concorrono operatori scolastici,               
operatori sanitari e operatori sociali favorendone - a livello                  
regionale - la documentazione, la diffusione e la raccolta.                     
Firmato:                                                                        
L'Assessore alla Sanita'                                                        
L'Assessore alle Politiche sociali, educative e familiari. Qualita'             
urbana. Immigrazione. Aiuti internazionali                                      
La Sovrintendente scolastica per l'Emilia-Romagna                               
I Provveditori agli studi di Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, Modena,            
Bologna, Ravenna, Rimini                                                        

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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