REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 maggio 1999, n. 785

Progetto regionale tabagismo **** ALLEGATI FOTOGRAFATI,RICHIEDERE COPIA ALL'UFFICIO BOLLETTINO ***

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
visti:                                                                          
- la Legge 11/11/1975, n. 584 "Divieto di fumo in determinati locali            
e su mezzi di trasporto pubblico";                                              
- la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/12/1995,            
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 11 del 15/1/1996 "Divieto di             
fumo in determinati locali della pubblica Amministrazione o dei                 
gestori di servizi pubblici";                                                   
- il "Protocollo d'intesa per la promozione ed educazione alla salute           
in ambito scolastico" sottoscritto dall'Assessore alla Sanita',                 
Assessore alle Politiche sociali, educative e familiari, Qualita'               
urbana, Immigrazione, Aiuti internazionali, Sovrintendenza scolastica           
e Provveditorati agli Studi della regione Emilia-Romagna nel giugno             
1998;                                                                           
considerato che il Piano sanitario nazionale per il triennio                    
1998-2000 indica tra gli obiettivi prioritari di salute il controllo            
del fumo attivo e passivo di tabacco proponendo precise azioni e                
provvedimenti da realizzare in campo normativo, educativo e di                  
supporto alla disassuefazione;                                                  
viste:                                                                          
- la deliberazione di Giunta regionale n. 54  del 25/1/1999 "Piano              
sanitario regionale 1999-2001", che prevede programmi di promozione             
della salute elaborati su obiettivi specifici e interventi diretti a            
promuovere stili di vita sani nei settori, assunti come prioritari,             
dell'alimentazione, del fumo, dell'alcol e della promozione                     
dell'attivita' fisica;                                                          
- la delibera di Giunta n. 722 del 7/3/1995 "Progetto regionale                 
tossicodipendenza. - Indirizzi programmatici e direttive                        
sull'organizzazione dei Servizi per le tossicodipendenze (DPR 309/90            
e L.R. 19/94)", cosi' come modificata dalla deliberazione della                 
Giunta regionale n. 461 del 19/3/1996 "Modificazione e integrazione             
all''Allegato A' della deliberazione della Giunta regionale n. 722              
del 7/3/1995 'Progetto regionale tossicodipendenza. Indirizzi                   
programmatici e direttive sull'organizzazione dei Servizi per le                
tossicodipendenze (DPR 309/90 e L.R. 19/94)'";                                  
considerato che:                                                                
- a seguito della citata delibera di Giunta n. 722/95 sono stati                
istituiti presso le Aziende Unita' sanitarie locali i Dipartimenti              
per le Dipendenze patologiche, con funzioni di programmazione,                  
indirizzo e verifica, articolati in Sezioni dipartimentali (SERT);              
- in alcune Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna sono state gia'               
realizzate significative esperienze di lavoro integrato, frutto della           
collaborazione tra i SERT e gli altri Servizi o strutture operative             
aziendali competenti in tema di prevenzione del tabagismo, quali                
Igiene pubblica, Salute e Infanzia, Coordinamenti per l'Educazione e            
Promozione della salute, Unita' operative di Pneumologia ed altri,              
con il coinvolgimento di Enti locali e Istituzioni pubbliche e del              
privato sociale;                                                                
rilevato che l'Assessorato alle Politiche sociali, educative e                  
familiari, Qualita' urbana, Immigrazione, Aiuti internazionali e                
l'Assessorato alla Sanita' hanno previsto, con documento del                    
15/5/1998, prot. n. 19097/SPA, l'istituzione di un gruppo di lavoro             
regionale, costituito dai rappresentanti di tutte le Aziende                    
sanitarie dell'Emilia-Romagna, per l'elaborazione di un progetto                
regionale organico di lotta al tabagismo;                                       
tenuto conto delle indicazioni di carattere tecnico e metodologico              
fornite dal succitato gruppo di lavoro per l'elaborazione del                   
Progetto regionale tabagismo;ritenuto necessario:                               
- includere la lotta al tabagismo tra le aree in cui si sviluppa                
l'attivita' dei Dipartimenti per le Dipendenze patologiche in un                
ottica di integrazione con il "Sistema dei servizi pubblici e                   
privati" per le tossicodipendenze presenti nella regione                        
Emilia-Romagna, indicando obiettivi, funzioni e strumenti per                   
iniziative ed interventi integrati di tipo medico-farmacologico,                
psicologico, sociale o culturale;                                               
- fornire alcune linee di indirizzo alle Aziende sanitarie della                
regione Emilia-Romagna sugli interventi per la prevenzione, la cura e           
la riabilitazione del tabagismo e dei problemi fumo-correlati;                  
dato atto del parere favorevole espresso dal Direttore generale alle            
Politiche sociali dott. Francesco Cossentino e dal Direttore generale           
alla Sanita' dott. Tiziano Carradori in merito alla legittimita'                
della presente deliberazione, ai sensi dell'art. 4, sesto comma,                
della L.R. 19 novembre 1992, n. 41 e della deliberazione di Giunta              
regionale 2541/95;                                                              
dato atto del parere favorevole espresso dal Responsabile del                   
Servizio Politiche per l'accoglienza e l'integrazione sociale dott.             
Celeste Franco Giannotti,  in merito alla regolarita' tecnica della             
presente deliberazione, ai sensi dell'art. 4, sesto comma, della L.R.           
41/92;                                                                          
su proposta dell'Assessore alle Politiche sociali, educative e                  
familiari, Qualita' urbana, Immigrazione, Aiuti internazionali e                
dell'Assessore alla Sanita';                                                    
a voti unanimi e palesi                                                         
delibera:                                                                       
1) di approvare i documenti allegati, parti integranti e sostanziali            
della presente deliberazione, contenenti:                                       
A. "Progetto regionale tabagismo: linee di indirizzo della Regione              
Emilia-Romagna sugli interventi per la prevenzione primaria,                    
secondaria e terziaria del tabagismo e dei problemi fumo-correlati"             
(con appendice statistica) (allegato A);                                        
B. "Linee guida per la stesura di un regolamento aziendale per                  
l'applicazione della normativa sul divieto di fumo" (con                        
cartellonistica tipo) (allegato B);                                             
2) di dare atto che le Aziende sanitarie sono tenute, entro 60 giorni           
dalla pubblicazione della presente deliberazione nel Bollettino                 
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ad attivare a livello                   
aziendale o interaziendale, ove siano presenti le Aziende Ospedaliere           
o piu' Aziende sanitarie in ambito provinciale, le articolazioni                
funzionali denominate "Gruppo Progetto Provincia senza fumo" previste           
dall'Allegato A e a comunicarne la costituzione, con i nominativi dei           
relativi componenti, all'Assessore alle Politiche sociali, educative            
e familiari, Qualita' urbana, Immigrazione, Aiuti internazionali e              
all'Assessore alla Sanita' della Regione Emilia-Romagna;                        
3) di dare atto che i coordinatori dei gruppi di progetto aziendali             
di cui sopra, indicati secondo le modalita' previste dall'Allegato A,           
dovranno presentare all'Asssessore alle Politiche sociali, educative            
e familiari, Qualita' urbana, Immigrazione, Aiuti internazionali e              
all'Assessore alla Sanita' della Regione Emilia-Romagna:                        
- una relazione sullo stato attuale degli interventi in atto contro             
il tabagismo, entro 90 giorni dalla pubblicazione della presente                
deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;            
- una relazione a periodicita' annuale sullo stato di attuazione                
delle linee di indirizzo di cui agli Allegati al presente                       
provvedimento;                                                                  
4) di dare atto che le Aziende sanitarie sono tenute ad adottare,               
entro 90 giorni dalla pubblicazione della presente deliberazione nel            
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, un regolamento               
sulla base del regolamento regionale tipo, di cui all'Allegato B, per           
l'applicazione della normativa sul divieto di fumo;                             
5) di pubblicare integralmente la presente deliberazione nel                    
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.                              
ALLEGATO A                                                                      
Progetto regionale tabagismo                                                    
Linee di indirizzo della Regione Emilia-Romagna sugli interventi per            
la prevenzione primaria, secondaria e terziaria del tabagismo e dei             
problemi fumo-correlati                                                         
Premessa                                                                        
Il Piano sanitario nazionale per il triennio 1998-2000 indica tra gli           
obiettivi prioritari di salute il controllo del fumo attivo e passivo           
di tabacco. L'Organizzazione mondiale della sanita' definisce il                
tabacco come prima causa evitabile di malattia e morte nell'attuale             
societa'. La nicotina viene oggi riconosciuta, al pari dell'alcol,              
cocaina, allucinogeni e oppiacei tra le sostanze psicoattive capaci             
di indurre dipendenza fisica e psichica. Ogni anno il fumo uccide in            
Italia circa 90.000 persone: un  numero equivalente ad un terzo di              
tutte le morti per cancro ed al 15% di tutte le cause di morte. Nella           
nostra regione i fumatori sono circa 900.000 mentre il numero                   
complessivo di vittime per patologie fumo correlate e' stimabile in             
oltre 8.000 annue (v. Appendice statistica). Per contrastare questo             
importante fattore di rischio per la salute, che presenta aspetti               
complessi di tipo tossicologico, psicologico e socio-culturale,                 
occorre adottare politiche  di intervento globali capaci di                     
sviluppare alleanze e sinergie attraverso la partecipazione attiva di           
tutti i soggetti che hanno competenze e responsabilita' in ambito               
educativo, sanitario, politico, economico, nel mondo del volontariato           
e nel campo dell'informazione. L'intento comune deve essere quello di           
promuovere con esempi positivi e azioni persuasive, unitamente al               
rispetto della normativa vigente sul divieto di fumo, la formazione             
di una cultura ampiamente diffusa e condivisa del "non fumo".                   
Finalita' e obiettivi generali                                                  
Il Progetto regionale tabagismo e' finalizzato a perseguire gli                 
obiettivi generali del Piano sanitario nazionale e regionale                    
concernenti la modificazione degli atteggiamenti e delle abitudini al           
fumo nella popolazione, promuovendo l'applicazione di un modello                
d'intervento basato sulla intersettorialita' e l'integrazione tra               
competenze sanitarie e sociali diverse.                                         
Obiettivo di salute del Progetto e' la prevenzione delle malattie               
cronico- degenerative dovute al fumo di tabacco, con conseguente                
riduzione della morbosita' e mortalita' correlata.                              
Obiettivi specifici sono: l'incremento del numero di coloro che                 
smettono di fumare e la riduzione del numero di giovani che iniziano            
a fumare.                                                                       
Aree e modalita' di intervento                                                  
Il Progetto si compone di sottobiettivi specifici e di azioni da                
realizzare in campo normativo, educativo e di supporto alla                     
disassuefazione in riferimento ai seguenti ambiti di intervento:                
- ambienti pubblici e di lavoro senza fumo                                      
- servizi sanitari promotori del "non fumo"                                     
- nuove generazioni di non fumatori                                             
- aiutare chi vuole smettere di fumare.                                         
Le modalita' d'intervento dovranno tendere a favorire la piu' ampia             
informazione e partecipazione della popolazione in generale e, in               
particolare, essere mirate a coinvolgere quei soggetti che possono              
rivestire un ruolo strategico nell'influenzare positivamente le                 
scelte di salute nella comunita', aumentando la tendenza a prendere             
decisioni verso uno stile di vita libero dal fumo: medici di                    
famiglia, personale medico e infermieristico degli ospedali e servizi           
sanitari, insegnanti, genitori, testimoni di spicco del tessuto                 
sociale, politico, economico e culturale.                                       
Collegamenti e collaborazioni saranno ricercate a livello nazionale e           
internazionale con analoghi progetti sostenuti dall'Ufficio regionale           
europeo dell'OMS per favorire l'uso comune di risorse, lo scambio di            
conoscenze-competenze e le trasferibilita' dei risultati  (Progetto             
"Citta' sane", Rete delle scuole per la promozione della salute, Rete           
degli ospedali che promuovono la salute, ecc.).                                 
Strumenti normativi                                                             
I riferimenti sono:                                                             
- Legge 11/11/1975, n. 584 "Divieto di fumo in determinati locali e             
su mezzi di trasporto pubblico"                                                 
- Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14//12/1995               
"Divieto di fumo in determinati locali della pubblica Amministrazione           
o dei gestori di servizi pubblici"                                              
- Piano sanitario nazionale per il triennio 1998-2000                           
- deliberazione di Giunta regionale 7/3/1995, n. 722 avente per                 
oggetto: "Progetto regionale tossicodipendenza. Indirizzi                       
programmatici e direttive sull'organizzazione dei Servizi per le                
tossicodipendenze (DPR 309/90 e L.R. 19/94)" e successive                       
modificazioni e integrazioni                                                    
- deliberazione di Giunta regionale 9/7/1996, n. 1588 avente per                
oggetto "Atto d'intesa in materia di fumo negli ambienti confinati              
delle amministrazioni pubbliche non statali (Gazzetta Ufficiale n. 75           
del 29/3/1996): applicazione all'ente Regione Emilia-Romagna".                  
- Protocollo d'intesa per la promozione ed educazione alla salute in            
ambito scolastico  sottoscritto dall'Assessore alla Sanita',                    
Assessore alle Politiche sociali, educative e familiari, Qualita'               
urbana, Immigrazione, Aiuti internazionali, Sovrintendenza scolastica           
e Provveditorati agli Studi della regione Emilia-Romagna nel giugno             
1998.                                                                           
- deliberazione di Giunta regionale n. 54 del 25/1/1999 "Piano                  
sanitario regionale 1999- 2001".                                                
prevista l'adozione di un regolamento regionale tipo per                        
l'applicazione della normativa di divieto di fumo nelle Aziende                 
sanitarie.                                                                      
Strumenti educativi                                                             
Interventi rivolti alla popolazione generale                                    
Nonostante le preoccupanti dimensioni del fenomeno tabagismo,                   
contrassegnato da costi sociali e sanitari molto elevati, la                    
percezione dell'entita' dei rischi collegabili al fumo appare nella             
nostra societa' ancora inadeguata. Occorre pertanto realizzare                  
interventi educativi rivolti  alla popolazione generale che siano               
finalizzati a diffondere una corretta informazione sulle                        
problematiche legate al tabagismo e a promuovere la crescita di una             
cultura del "non fumo", ampiamente condivisa.                                   
A tale scopo si individuano le seguenti azioni:                                 
- campagne di informazione dei mass media,  convegni, dibattiti                 
pubblici sul tabagismo ed in particolare sull'andamento                         
epidemiologico degli  effetti  sulla salute a livello locale;                   
- diffusione di idoneo materiale comunicativo (posters, pieghevoli,             
opuscoli di self-help) negli studi medici, sale di attesa degli                 
ospedali, farmacie,  servizi pubblici e luoghi di aggregazione per              
informare compiutamente sui danni da fumo e sui benefici che si                 
ottengono non fumando e indicare concrete opportunita' di aiuto per             
chi intende smettere. Particolare accento sara' posto su questi temi            
in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco indetta dall'OMS             
ogni anno per il 31 maggio;                                                     
- iniziative di sensibilizzazione volte a proporre ai cittadini                 
modelli di strutture pubbliche, luoghi di lavoro e spazi comuni                 
liberi dal fumo, secondo l'ottica propugnata dall'OMS della creazione           
di contesti ambientali (settings) favorevoli a scelte di salute                 
(scuole, uffici, fabbriche, ospedali, "Citta' Sane" senza fumo).                
Interventi rivolti alla scuola                                                  
Una consistente parte dei giovani del nostro Paese comincia a fumare            
ad una eta' compresa tra gli 11 e i 15 anni. Cio' richiede,                     
nell'ambito piu' complessivo  della programmazione degli interventi             
di educazione alla salute, la realizzazione di specifici programmi di           
prevenzione del fumo nella scuola dell'obbligo, in accordo con quanto           
previsto dal Protocollo d'intesa tra l'Assessorato alla Sanita',                
l'Assessorato alle Politiche sociali, educative e familiari, Qualita'           
urbana, Immigrazione, Aiuti internazionali, la Sovrintendenza                   
Scolastica e i Provveditorati agli Studi della regione                          
Emilia-Romagna, sottoscritto nel giugno 1998. In particolare si                 
individuano le seguenti azioni:                                                 
- corsi di aggiornamento-formazione per i docenti sulle metodologie             
di interventi di prevenzione sul fumo di tabacco e sulla funzione che           
essi possono svolgere per aiutare i ragazzi nella scelta a favore del           
"non fumo" e per la promozione della salute;                                    
- adozione di adeguato materiale didattico; a tale proposito occorre            
sottolineare come si siano rivelati controproducenti gli interventi             
di contenuto "moralistico-terroristico" basati essenzialmente sulla             
enfatizzazione dei danni da fumo. E' stata dimostrata invece                    
l'efficacia di programmi che, oltre a fornire corrette informazioni             
sulle conseguenze del fumo sulla salute, aiutino i ragazzi a                    
comprendere quei meccanismi psicologici e comportamentali che                   
agiscono come "pressione sociale" nell'intraprendere l'abitudine al             
fumo (l'esempio dei coetanei, i modelli familiari, i media);                    
- realizzazione di programmi per la prevenzione del fumo organici al            
curriculum educativo, promuovendo  la partecipazione dei ragazzi ad             
attivita' di educazione tra pari (peer education) e coinvolgendo la             
comunita' circostante con eventi "scuole aperte" (mostre, dibattiti,            
convegni, concorsi a premi, spettacoli ed eventi collegati alle                 
manifestazioni celebrative della Giornata Mondiale Senza Tabacco);              
- integrazione degli aspetti educativi con quelli normativi per un              
approccio consapevole al rispetto del divieto di fumo all'interno               
delle scuole e nei cortili;                                                     
- coinvolgimento del personale ausiliario alla realizzazione dei                
messaggi educativi proposti dall'iniziativa;                                    
- coinvolgimento dei genitori per richiamare la loro attenzione                 
sull'influenza che i modelli  familiari esercitano sui ragazzi e                
sensibilizzarli ad aiutare i figli a scegliere di non fumare;                   
- collaborazione da parte di associazioni di volontari ex e non                 
fumatori ad incontri e gruppi di lavoro.                                        
Strumenti di supporto alla disassuefazione                                      
Interventi di primo livello                                                     
I medici di medicina generale, che rappresentano il principale legame           
tra la popolazione e il sistema sanitario, si trovano in una                    
posizione privilegiata per condurre interventi finalizzati a                    
contrastare l'abitudine al fumo. Possono, infatti, raggiungere tutta            
la popolazione assistita con messaggi personalizzati e fornire un               
supporto continuato nel tempo al fumatore che prova a smettere. Da              
un'indagine della Lega italiana per la lotta contro i tumori risulta            
che i 3/4 dei fumatori vorrebbero smettere, se aiutati. Si stima che            
nel nostro Paese, se i medici di famiglia fornissero ai loro                    
pazienti, in modo continuativo, consigli finalizzati alla cessazione            
del fumo, almeno 10 milioni di persone potrebbero essere raggiunte              
ogni anno. Intervenendo anche con un semplice, conciso avvertimento             
si potrebbe ottenere annualmente un 5% di successi stabili, che                 
sarebbe comunque un risultato di grande rilievo rapportato su scala             
nazionale. L'efficacia dell'azione del medico di medicina generale              
puo' ulteriormente salire aggiungendo qualcosa di piu' al semplice              
avvertimento, tipo:                                                             
- un messaggio piu' energico                                                    
- un accordo esplicito reciproco                                                
- questionari di autovalutazione                                                
- esami funzionali                                                              
- un opuscolo di self-help                                                      
- terapia sostitutiva con nicotina                                              
- follow-up                                                                     
- un intervento strutturato di counseling.                                      
I successi sono ancora piu' consistenti quando gli assistiti sono               
portatori di malattie polmonari, cardiavascolari o in caso di                   
gravidanza. A tale proposito va sottolineato l'importante ruolo che i           
medici specialisti devono svolgere, esortando i pazienti fumatori a             
smettere, nella gestione di problematiche fumo-correlate riferibili             
alle proprie aree d'intervento (pneumologia, cardiologia, ostetricia            
e ginecologia, odontoiatria, ecc.).                                             
Gli infermieri professionali rivestono un ruolo educativo di                    
fondamentale importanza per favorire l'adozione di uno stile di vita            
libero dal fumo nella popolazione assistita. A tale fine i programmi            
di counseling prevedono le seguenti azioni:                                     
- creare un ambiente senza fumo, promuovendo il rispetto del divieto            
previsto dalla normativa vigente                                                
- dare informazioni sui danni da fumo ed i benefici dello smettere,             
invitando i pazienti a prendere la decisione di abbandonare il fumo             
- concordare con il paziente una data precisa per smettere  di fumare           
- dare consigli pratici e distribuire valido materiale informativo              
- dare sostegno ed effettuare, quando possibile, il follow-up.                  
Per una idonea integrazione tra gli aspetti educativi e quelli                  
normativi, finalizzati ad ottenere comportamenti rispettosi del                 
divieto di fumo nelle strutture sanitarie, l'infermiere professionale           
(caposala o ruolo equivalente) viene individuato anche come la figura           
professionale piu' adeguata a svolgere le funzioni di "agente                   
accertatore" previste dalla legislazione vigente in merito.                     
I farmacisti, che hanno opportunita' di vasto contatto con la                   
popolazione assistita, costituiscono una notevole risorsa educativa             
nel diffondere materiale informativo e consigli personalizzati sui              
metodi per smettere di fumare e sulle idonee modalita' d'impiego dei            
prodotti farmaceutici utilizzabili allo scopo.                                  
Interventi di secondo livello                                                   
Le aziende sanitarie attiveranno, presso uno o piu' Servizi                     
specialistici competenti per il tabagismo e problematiche                       
fumo-correlate (SERT, Unita' di Pneumologia, ecc.) apposite                     
articolazioni funzionali denominate "Centri Antifumo", per lo                   
svolgimento di corsi intensivi per smettere di fumare e di altri                
programmi terapeutici individuali o di gruppo adeguati alla                     
specificita' della dipendenza da nicotina. Per quanto attiene ai                
SERT, l'individuazione delle unita' operative avverra' nell'ambito              
della programmazione locale dei Dipartimenti per le Dipendenze                  
patologiche in base alle competenze previste dalla delibera di Giunta           
regionale 7/3/1995, n. 722.                                                     
L'equipe degli operatori del Centro Antifumo:                                   
- ha carattere multidisciplinare, essendo costituito da almeno un               
medico, uno psicologo, un infermiere professionale e potendosi                  
avvalere della collaborazione di un terapista della riabilitazione e            
di un dietista;                                                                 
- opera su di un bacino di utenza corrispondente a quello di una                
Azienda USL o, comunque, ad uno o piu' Distretti della stessa;                  
- svolge compiti di diagnosi, trattamento e riabilitazione                      
finalizzati alla cessazione dell'abitudine al fumo adottando                    
metodiche di tipo medico, farmacologico e psicologico e favorendo il            
mutuo-auto aiuto;                                                               
- opera in costante collegamento con i medici di medicina generale e            
i Servizi specialistici territoriali e ospedalieri per la gestione              
integrata del paziente affetto da tabagismo e con gli Istituti                  
universitari per quanto concerne la ricerca scientifica ed                      
epidemiologica e la formazione;                                                 
- collabora con i Servizi sanitari aziendali e le Istituzioni                   
pubbliche o private che hanno competenze in tema di promozione e                
protezione della salute nell'attuare programmi di informazione ed               
educazione sul tabagismo e problemi fumo-correlati;                             
- svolge interventi di consulenza, formazione e supervisione ai                 
soggetti che operano nel campo del tabagismo, sia del settore                   
pubblico che del privato sociale o del volontariato.                            
Gli Osservatori epidemiologici provinciali  sulle tossicodipendenze,            
svolgono compiti di raccolta dati relativi al fenomeno tabagismo, al            
monitoraggio dei programmi di disassuefazione e di supporto ai                  
Dipartimenti di prevenzione per la sorveglianza epidemiologica degli            
effetti del fumo sulla salute.                                                  
Integrazione con il Sistema dei Servizi                                         
Per la realizzazione delle iniziative previste dal Progetto andra'              
ricercata da parte delle Aziende Unita' sanitarie locali, la piu'               
ampia collaborazione a livello provinciale, anche attraverso idonei             
protocolli d'intesa, tra le Aziende Ospedaliere, gli Istituti                   
universitari, gli Enti locali, la scuola, il volontariato sociale e             
le Istituzioni pubbliche o private gia' operanti sul territorio in              
tema di prevenzione del tabagismo, come la Lega italiana per la lotta           
contro i tumori, la Federazione italiana contro la tubercolosi e le             
malattie respiratorie sociali, l'Associazione italiana pneumologi               
ospedalieri, la Societa' italiana di medicina generale, la Chiesa               
Avventista, l'Istituto oncologico romagnolo ed altre, in un'ottica di           
sinergia e di modello di lavoro integrato all'interno del Sistema dei           
Servizi.                                                                        
Articolazione del Progetto                                                      
Il progetto e' articolato in cinque sottoprogetti:                              
Sottoprogetto n. 1: Prevenzione dell'abitudine al fumo tra gli                  
studenti della scuola dell'obbligo;                                             
Sottoprogetto n. 2: Prevenzione dell'abitudine al fumo tra la                   
popolazione generale per intervento dei medici di medicina generale;            
Sottoprogetto n. 3: Corsi intensivi per smettere di fumare;                     
Sottoprogetto n. 4: Ospedali e Servizi sanitari senza fumo;                     
Sottoprogetto n. 5: Luoghi di lavoro liberi dal fumo.                           
Per ciascun sottoprogetto sono previsti obiettivi specifici e azioni.           
Sottoprogetto n. 1 - Prevenzione dell'abitudine al fumo tra gli                 
studenti della scuola dell'obbligo                                              
OBIETTIVI:                                                                      
- ottenere il rispetto del divieto di fumo nelle strutture                      
scolastiche, compresi i cortili;                                                
- attivare nelle scuola dell'obbligo, previo opportune intese con i             
Provveditorati agli Studi, programmi didattici idonei alla                      
prevenzione del fumo in particolare e piu' in generale alle diverse             
forme di disagio giovanile;                                                     
- sviluppare attivita' educative in collaborazione con volontari ex o           
non fumatori;                                                                   
- realizzare, in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco,               
eventi "Scuole Senza Fumo" (mostre, spettacoli, giochi, concorsi a              
premi, ecc.) tesi a coinvolgere i giovani e la popolazione adulta sul           
tema della scelta a favore del "non fumo".                                      
AZIONI:                                                                         
- indagini campionarie per verificare l'effettivo rispetto del                  
divieto di fumo negli ambienti scolastici;                                      
- rilevazioni dell'abitudine al fumo tra il personale scolastico e              
tra gli alunni;                                                                 
- sensibilizzazione degli insegnanti sulla funzione che essi possono            
svolgere per aiutare i ragazzi nella scelta a favore del "non fumo" e           
per la promozione della salute;                                                 
- realizzazione di programmi didattici tesi a favorire nei ragazzi              
scelte consapevoli per resistere alle pressioni sociali esercitate              
dal gruppo dei coetanei, dai modelli familiari e dai media;                     
- coinvolgimento del personale ausiliario alla realizzazione dei                
messaggi educativi proposti dall'iniziativa;                                    
- coinvolgimento dei genitori a un ruolo educativo chiaro e                     
responsabile contro il fumo;                                                    
- collaborazione da parte di volontari ex e non fumatori ad incontri            
e gruppi di lavoro;                                                             
- valutazione in rete dell'andamento dell'abitudine al fumo tra il              
personale scolastico e tra gli alunni.                                          
Sottoprogetto n. 2 - Prevenzione dell'abitudine al fumo tra la                  
popolazione generale per intervento dei medici di medicina generale             
(MMG)                                                                           
OBIETTIVI:                                                                      
- realizzare negli studi medici condizioni atte a sensibilizzare i              
pazienti sui danni da fumo e sui benefici dello smettere;                       
- promuovere da parte dei MMG l'attivita' di informazione-educazione            
alla salute finalizzata alla riduzione dell'abitudine tabagica fra i            
propri assistiti, con particolare riguardo ai giovani e alle donne in           
gravidanza;                                                                     
- ottenere informazioni di carattere epidemiologico sulla tipologia             
dei fumatori e la diffusione della abitudine al fumo a livello                  
territoriale;                                                                   
- promuovere tra i MMG la pratica del counseling anti-fumo;                     
- promuovere una metodologia di approccio clinico integrato al                  
paziente affetto da tabagismo nel raccordo tra le competenze dei MMG            
e quelle del livello specialistico.                                             
AZIONI:                                                                         
- indagini conoscitive sulle abitudini al fumo tra i MMG e tra la               
popolazione assistita;                                                          
- iniziative "Studi medici senza fumo": rispetto del divieto di fumo            
e disponibilita' di adeguato materiale informativo-educativo nelle              
sale d'attesa degli studi medici; informazione personalizzata, da               
parte dei MMG, sui rischi del fumo e sui metodi per smettere di                 
fumare nei confronti di tutti i pazienti fumatori;                              
- aggiornamento dei MMG all'attivita' di informazione-educazione                
rivolta ai pazienti fumatori; formazione dei MMG al counseling                  
anti-fumo;                                                                      
- dotazione di adeguato materiale informativo ed educativo di                   
supporto (guide al counseling anti-fumo, opuscoli di self-help da               
consegnare ai pazienti); 6415 campagne pubblicitarie volte a favorire           
il ricorso al proprio medico di famiglia per essere aiutati a                   
smetterere di fumare;                                                           
- valutazione di efficacia, in rete, degli interventi di                        
informazione-educazione e di counseling anti-fumo svolti dai MMG;               
- definizione, in collaborazione con i Servizi specialistici                    
competenti per il tabagismo (SERT, Unita' di Pneumologia, ecc.) di              
protocolli e procedure organizzative per la gestione integrata di               
pazienti affetti da tabagismo e per l'invio ai corsi intensivi per              
smettere di fumare;                                                             
- collaborazione scientifica e organizzativa con la Societa' italiana           
di Medicina generale a livello nazionale e locale;                              
- coinvolgimento, a livello aziendale, dei medici "Animatori di                 
Formazione" in funzione di coordinatori-promotori delle varie azioni            
previste dal Sottoprogetto n. 2.                                                
Sottoprogetto n. 3 - Corsi intensivi per smettere di fumare                     
OBIETTIVI:                                                                      
- attivare presso i Servizi specialistici  aziendali competenti per             
il tabagismo (SERT, Unita' di Pneumologia, ecc.) i "Centri Antifumo"            
per lo svolgimento di corsi intensivi per smettere di fumare e di               
altri programmi terapeutici individuali o di gruppo adeguati alla               
specificita' della dipendenza da nicotina;                                      
- promuovere, da parte dei Servizi presso i quali sono collocati i              
Centri Antifumo, l'attivita' di consulenza, formazione e supervisione           
nei confronti di operatori del pubblico o del privato sociale che               
svolgono programmi per il controllo del tabagismo e intendano                   
organizzare corsi intensivi per smettere di fumare;                             
- ricercare la collaborazione con la Lega italiana per la lotta                 
contro i tumori ed altre istituzioni e servizi pubblici o del                   
volontariato sociale che  svolgano programmi di disassuefazione dal             
fumo di comprovato successo;                                                    
- sviluppare una metodologia di lavoro integrata tra i gli operatori            
che svolgono i corsi intensivi per smettere di fumare e coloro che              
praticano il counseling antifumo;                                               
- promuovere il mutuo-auto aiuto finalizzato alla disassuefazione dal           
tabagismo.                                                                      
AZIONI:                                                                         
- aggiornamento-formazione degli operatori dei "Centri Antifumo"                
sulle problematiche diagnostico-terapeutiche del paziente tabagista e           
sulla conduzione di corsi intensivi per smettere di fumare;                     
- protocolli e procedure organizzative, tra i Servizi specialistici             
competenti, per la gestione integrata dei pazienti tabagisti e il               
loro invio ai corsi intensivi per smettere di fumare;                           
- campagne pubblicitarie, in collaborazione con la Lega italiana per            
la lotta contro i tumori ed altre istituzioni che operano nel settore           
della lotta al tabagismo, per favorire la cessazione del fumo ed il             
reclutamento di pazienti per i corsi intensivi per smettere di                  
fumare;                                                                         
- promozione del volontariato per gli ex fumatori e loro                        
collaborazione attiva ai programmi di disassuefazione;                          
- valutazione di efficacia, in rete, dei programmi di                           
disassuefazione.                                                                
Sottoprogetto n. 4 - Ospedali e Servizi sanitari senza fumo                     
OBIETTIVI:                                                                      
- rendere operativa la normativa anti-fumo negli ospedali e nei                 
Servizi sanitari;                                                               
- sensibilizzare il personale sanitario affinche' si proponga come              
esempio di non fumatore;                                                        
- realizzare negli ospedali e nei Servizi sanitari condizioni atte a            
favorire uno stile di vita libero dal fumo;                                     
- sensibilizzare i pazienti sui danni da fumo e sui benefici dello              
smettere;                                                                       
- integrare gli aspetti normativi inerenti il divieto di fumo con               
quelli educativi e di promozione della salute;                                  
- promuovere la pratica del counseling, da parte del personale                  
sanitario nei confronti dei pazienti fumatori,  con particolare                 
riguardo ai giovani e alle donne in gravidanza;                                 
- promuovere un modello di lavoro integrato con i medici di medicina            
generale e gli altri Servizi specialistici competenti (SERT, Unita'             
di Pneumologia, ecc.) per l'invio e la gestione comune del paziente             
tabagista.                                                                      
AZIONI:                                                                         
- affissione di apposita segnaletica per il rispetto del divieto di             
fumo e disponibilita' di idoneo materiale informativo-educativo nelle           
sale d'attesa  (posters, pieghevoli, opuscoli di self-help);                    
- indagini conoscitive sulle abitudini al fumo tra il personale                 
sanitario;                                                                      
- sensibilizzazione dei primari, o dirigenti sanitari, affinche'                
vigilino sul rispetto del divieto di fumo e promuovano le                       
complementari azioni di carattere educativo nelle strutture di loro             
competenza;                                                                     
- formazione del personale infermieristico addetto alle funzioni di             
"agente accertatore" per un'idonea integrazione dei compiti                     
sanzionatori ed educativi;                                                      
- attivazione, in collaborazione con servizi aziendali presso cui               
sono collocati i Centri Antifumo, di programmi terapeutici                      
individuali e/o di gruppo  per favorire la cessazione del fumo tra il           
personale sanitario e tra i pazienti assistiti;                                 
- formazione del personale sanitario all'attivita' di counseling                
anti-fumo;                                                                      
- indagini campionarie per verificare il rispetto della normativa               
anti-fumo;                                                                      
- monitoraggio e valutazione, in rete, degli interventi di counseling           
anti-fumo;                                                                      
- protocolli e procedure organizzative in collaborazione con i SERT e           
i medici di medicina generale per la gestione integrata del paziente            
tabagista;                                                                      
- produzione di informazioni scientifiche e divulgative relative                
all'andamento della morbosita' e mortalita' fumo-correlate a livello            
locale;                                                                         
- collaborazione scientifica e organizzativa con l'Associazione                 
Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) ed altre associazioni medico-            
scientifiche a livello nazionale e locale.                                      
Sottoprogetto n. 5 - Luoghi di lavoro liberi dal fumo                           
OBIETTIVI:                                                                      
- applicare la normativa antifumo a tutti i luoghi di lavoro al                 
chiuso, pubblici e privati, ricercando la collaborazione attiva dei             
datori di lavoro e delle associazioni di categoria;                             
- realizzare nei luoghi di lavoro condizioni atte a sensibilizzare il           
personale dipendente sui danni da fumo e sui benefici dello smettere,           
con particolare riguardo ai rischi connessi all'interazione                     
fumo-sostanze inalanti (polveri, fumi, gas) presenti  in ambiente               
lavorativo;                                                                     
- coinvolgere i medici competenti delle aziende lavorative  e gli               
operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di              
lavoro in programmi di prevenzione dell'abitudine al fumo nei luoghi            
di lavoro;                                                                      
- promuovere la collaborazione tra medici competenti, operatori dei             
servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro e medici            
di medicina generale per l'invio ai Centri Antifumo aziendali di                
pazienti interessati a smettere di fumare.                                      
AZIONI:                                                                         
- indagini campionarie sull'abitudine al fumo nei luoghi di lavoro,             
con particolare riguardo a quelli a rischio inalatorio;                         
- dotazione nei luoghi di lavoro di idonea segnaletica per il                   
rispetto del divieto di fumo e di materiale informativo-educativo sui           
rischi connessi al fumo e sull'interazione con altre sostanze                   
inalanti ambientali;                                                            
- aggiornamento-formazione dei medici competenti e degli operatori              
dei Servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro sulle           
problematiche correlate al tabagismo al fine di realizzare interventi           
di prevenzione dell'abitudine al fumo nei luoghi di lavoro;                     
- monitoraggio e valutazione, in rete, degli interventi.                        
Struttura organizzativa del progetto                                            
L'ambito di applicazione locale del progetto e' quello provinciale.             
Per realizzare un'efficace coordinamento degli interventi previsti              
dal progetto ciascuna Azienda Unita' sanitaria locale, istituira', a            
livello aziendale o interaziendale, ove siano presenti anche le                 
Aziende Ospedaliere o piu' Aziende sanitarie, in ambito provinciale,            
un'apposita articolazione funzionale denominata "Gruppo Progetto                
Provincia Senza Fumo". Il Gruppo Progetto sara' composto dai                    
referenti aziendali dei 5 Sottoprogetti e coordinato da uno dei                 
componenti, appositamente indicato dalla Direzione sanitaria. I                 
referenti saranno scelti tra le professionalita' dei Servizi                    
competenti in tema di prevenzione primaria, secondaria e terziaria              
del tabagismo e dei problemi fumo-correlati: SERT (nell'ambito della            
programmazione dei Dipartimenti per le Dipendenze patologiche),                 
Unita' di Pneumologia, Unita' operative per l'educazione e promozione           
della salute, Settori per la salute e infanzia, Servizi di                      
prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, Igiene pubblica,              
Medicina di base, Uffici addetti alla formazione ecc.                           
In considerazione della particolarita' dell'area bolognese nella                
quale sono presenti quattro Aziende Unita' sanitarie locali, (Bologna           
Citta', Bologna Nord, Bologna Sud, Imola), e' necessario prevedere un           
coordinamento supplementare  provinciale, composto dai coordinatori             
dei Gruppi Progetto di ciascuna Azienda e presieduto da un componente           
individuato d'intesa fra loro.                                                  
Compiti del "Gruppo Progetto Provincia Senza Fumo"                              
- fornire alla Direzione generale dell'Azienda/e gli elementi                   
necessari per l'applicazione, lo svolgimento e la valutazione del               
Progetto a livello territoriale provinciale;                                    
- coordinare le iniziative dei Servizi per favorire l'integrazione e            
la complementarieta' delle  azioni relative ai 5 Sottoprogetti;                 
- migliorare la competenza degli operatori socio-sanitari e la                  
qualita' degli interventi attraverso l'aggiornamento e la ricerca;              
- curare i rapporti di collaborazione interistituzionale, nell'ambito           
del Sistema dei Servizi, per l'uso integrato delle risorse;                     
- curare i rapporti con la Regione.                                             
Coordinamento regionale                                                         
costituito dai referenti aziendali dei 5 Sottoprogetti. Ha compiti di           
supporto tecnico in riferimento alle problematiche applicative                  
specifiche di ciascun Sottoprogetto, curando gli aspetti metodologici           
e l'elaborazione di proposte formative, protocolli, guide, materiale            
informativo-educativo validato che possa essere condiviso e adottato            
su scala regionale. Il gruppo costituito dai coordinatori dei                   
progetti aziendali svolge compiti anche di supporto tecnico per gli             
aspetti relativi alla programmazione, indirizzo, monitoraggio e                 
valutazione generale,  garantendo uniformita' di intervento a livello           
regionale e favorendo il confronto e il collegamento con analoghi               
progetti nazionali o esteri.                                                    
Al Centro Antifumo della Azienda Unita' sanitaria locale di Ferrara,            
che e' gia' operativo da alcuni anni, vengono attribuite funzioni di            
Centro regionale di riferimento per la formazione degli operatori.La            
direzione del Progetto e' affidata al Responsabile del Servizio per             
le Politiche di accoglienza e l'integrazione  sociale. Il                       
coordinamento complessivo del Progetto e' presso l'Ufficio                      
Tossicodipendenze che operera' in stretta collaborazione con il                 
Servizio Distretti sanitari e il Servizio Prevenzione collettiva.               
Tempi e fasi di realizzazione                                                   
Obiettivi da realizzare entro il primo anno                                     
Da parte della Regione: realizzazione di corsi di                               
aggiornamento-formazione per:                                                   
- "agenti accertatori" dell'Ente Regione e formatori di "agenti                 
accertatori" delle Aziende sanitarie incaricati di verbalizzare e               
sanzionare le infrazioni al divieto di fumo;                                    
- conduttori di corsi intensivi per smettere di fumare;                         
- formatori per i programmi di counseling antifumo medico e                     
infermieristico                                                                 
- formatori per i programmi di prevenzione del fumo e delle diverse             
forme di disagio giovanile nella scuola dell'obbligo.                           
Da parte delle Aziende sanitarie:                                               
- costituzione del Gruppo Progetto "Provincia Senza Fumo";                      
- adozione del regolamento regionale tipo per l'applicazione della              
normativa antifumo;                                                             
- attivazione dei "Centri Antifumo" presso i Servizi specialistici              
aziendali competenti per il tabagismo e le problematiche                        
fumo-correlate (sert, Unita' di Pneumologia, ecc.);                             
- attivazione dei Corsi intensivi per smettere di fumare;                       
- realizzazione di programmi di formazione al counseling antifumo               
medico e infermieristico;                                                       
- realizzazione, d'intesa con i Provveditorati, di corsi di                     
aggiornamento-formazione per i docenti impegnati nei programmi di               
prevenzione del fumo e delle diverse forme di disagio giovanile nella           
scuola dell'obbligo.                                                            
Da parte del Gruppo di lavoro regionale costituito dai referenti                
aziendali dei 5 Sottoprogetti:                                                  
- coordinamento per gli aspetti tecnici, metodologici e applicativi             
delle azioni programmate;                                                       
- coordinamento per gli aspetti relativi alla programmazione,                   
indirizzo, monitoraggio, e valutazione generale;                                
- elaborazione di documentazione di carattere informativo-educativo e           
formativo (protocolli, guide, opuscoli) adottabile su scala                     
regionale, in relazione a:                                                      
- applicazione della normativa antifumo negli ospedali, Servizi                 
sanitari e luoghi di lavoro in genere;                                          
- svolgimento dei corsi intensivi per smettere di fumare;                       
- realizzazione dei programmi di counseling  antifumo medico e                  
infermieristico;                                                                
- attivazione dei programmi di prevenzione del fumo e delle diverse             
forme di disagio giovanile nella scuola dell'obbligo.                           
ALLEGATO B                                                                      
Linee guida per la stesura di un regolamento aziendale per                      
l'applicazione della normativa sul divieto di fumo                              
PREMESSA                                                                        
La Legge 11 novembre 1975, n. 584, la recente direttiva del                     
Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 dicembre 1995, nonche'             
il Piano sanitario nazionale e la proposta di Piano sanitario                   
regionale, laddove individua come settore di intervento la promozione           
individuale di stili e comportamenti sani e di abitudini adeguate al            
mantenimento della salute negli ambienti di vita e di lavoro,                   
richiedono che nell'ambito di un piu' complessivo "Progetto regionale           
tabagismo" le Aziende Unita' sanitarie locali e Ospedaliere, qualora            
non vi abbiano gia' provveduto, emanino un regolamento per                      
l'applicazione della normativa precedentemente citata in materia di             
divieto di fumo.                                                                
Tale Regolamento deve ispirarsi ai seguenti indirizzi generali:                 
1. Locali nei quali si applica il divieto di fumo                               
Deve essere sancito il divieto di fumo in tutti i locali delle                  
Aziende sanitarie nelle quali la generalita' degli amministrati o               
degli utenti accede senza formalita' e senza bisogno di particolari             
permessi negli orari stabiliti, sulla base delle norme                          
comportamentali contenute nella Legge 11 novembre 1975, n. 584 e                
nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 dicembre           
1995.                                                                           
Il divieto va applicato nella totalita' degli ambienti (corridoi di             
accesso compresi) ove vengono rese prestazioni di carattere sanitario           
e sociale siano esse di ricovero, cura, visite ambulatoriali,                   
rilascio di certificazioni, autorizzazioni e simili, siano essi di              
proprieta' delle Aziende o comunque utilizzati ad altro titolo.                 
Vanno assimilati ai sopra descritti ambienti: sportelli o uffici                
"aperti al pubblico", che svolgono cioe' la loro attivita' abituale a           
diretto contatto con l'utente anche se trattasi di attivita' di                 
carattere non sanitario, nonche' ingressi, sale riunioni, corridoi,             
atri, servizi igienico-sanitari, biblioteche, ascensori, scale  di              
disimpegno ed autoveicoli autorizzati dalle Aziende sanitarie per               
trasporto collettivo di utenti.                                                 
Il divieto deve applicarsi altresi' ai luoghi di lavoro al chiuso               
destinati alla permanenza di piu' persone, ancorche' non si tratti di           
locali "aperti al pubblico", quando venga avanzata richiesta al                 
Responsabile della relativa struttura da parte di uno o piu'                    
lavoratori che svolgono la propria attivita' nel locale interessato.            
Sara' cura delle Aziende dare diffusa informazione ai dipendenti                
sulla possibilita' di avvalersi di tale diritto.                                
La segnaletica che si propone di adottare, la' dove non esista gia'             
una cartellonistica contro il fumo, riprende il logo dell'OMS ed ha             
un contenuto educativo superiore al "Vietato fumare" imposto dalla              
legge (vedi modelli allegati).                                                  
2. Locali nei quali e' consentito fumare                                        
Le Aziende sanitarie individuano specificamente i locali "aperti al             
pubblico", nei quali e' consentita la deroga al divieto di fumare in            
quanto dotati di idonei impianti di condizionamento e ventilazione ai           
sensi degli artt. 3, 4 e 5 della Legge 584/75 e del DM Sanita' 18               
maggio 1976.                                                                    
3. Soggetti preposti al controllo dell'applicazione del divieto                 
I Responsabili dei Distretti, Presidi ospedalieri e Servizi                     
amministrativi delle Aziende incaricano con apposito atto, per                  
ciascuno stabile, i dirigenti delle strutture sanitarie o                       
amministrative preposti all'esercizio delle funzioni di cui all'art.            
4, lettere a) e b) della direttiva PCM 14/12/1995 e precisamente:               
1) individuare i dipendenti responsabili dell'accertamento                      
dell'infrazione e della verbalizzazione della sanzione                          
amministrativa, denominati "agenti accertatori";                                
2) dare disposizioni relativamente all'esposizione nei locali in cui            
si applica il divieto di fumo degli appositi cartelli con                       
l'indicazione del divieto stesso, dei relativi riferimenti normativi,           
delle sanzioni amministrative previste, nonche' del soggetto cui                
spetta vigilare sull'osservanza del divieto e del nominativo del                
soggetto preposto alle funzioni di "agente accertatore";                        
3) vigilare sull'osservanza del divieto.                                        
I dirigenti preposti alle strutture sanitarie di cui sopra devono               
rivestire qualifica funzionale di Primario o ruolo equivalente; i               
dirigenti preposti alle strutture amministrative devono rivestire la            
qualifica funzionale di Dirigente amministrativo; i dipendenti                  
individuati quali "agenti accertatori" devono rivestire qualifica               
funzionale non inferiore al VII livello, o al VI in mancanza del VII,           
(caposala, o ruolo equivalente, per le strutture sanitarie;                     
capufficio, o ruolo equivalente, per le strutture amministrative).              
Gli "agenti accertatori", devono essere muniti di apposito tesserino            
di riconoscimento e svolgere in particolare  i seguenti compiti:                
1) accertare l'infrazione, verbalizzare la sanzione amministrativa,             
consegnare al trasgressore il bollettino di c/c postale per il                  
versamento della sanzione;                                                      
2) accertarsi che il trasgressore abbia trasmesso la ricevuta di c/c            
attestante l'avvenuto versamento della sanzione alla Struttura dove             
e' avvenuta l'infrazione entro il termine di 60 giorni dalla                    
contestazione immediata o, se questa non vi e' stata, dalla data                
della notificazione degli estremi della violazione;                             
3) inoltrare rapporto completo di processo verbale e proposta di                
ordinanza-ingiunzione al Sindaco, qualora non sia stato effettuato il           
pagamento in misura ridotta, come disposto dalla Legge 24/11/1981, n.           
689 e dalla L.R. 28/4/1984, n. 21.                                              
I soggetti incaricati alle funzioni di cui sopra frequenteranno un              
apposito corso perche' sia garantito lo svolgimento delle stesse.               
A richiesta dell'accertatore, il contravventore e' tenuto ad esibire            
un documento di riconoscimento.                                                 
Il verbale di accertamento deve contenere l'indicazione                         
dell'autorita' competente a ricevere eventuali  scritti difensivi               
nonche' il termine e le modalita' di pagamento in misura ridotta                
della sanzione ai sensi dell'art. 16 della Legge 689/81.                        
Ogni verbale e' riprodotto in triplice copia: la prima da consegnare            
al trasgressore, la seconda da allegare al rapporto completo di                 
processo verbale al Sindaco, nel caso di cui al comma 4, lettera c),            
la terza da conservare presso la struttura di appartenenza.                     
Annualmente i dati in merito alle infrazioni contestate dovranno                
essere fatti pervenire dai dirigenti preposti alle strutture                    
sanitarie o amministrative, di cui sopra, ai rispettivi Responsabili            
di Distretto, Presidio ospedaliero o Servizio amministrativo. Costoro           
li faranno pervenire al Direttore generale dell'Azienda sanitaria il            
quale, a sua volta, li trasmettera' al Prefetto e, congiuntamente,              
all'Assessore alla Sanita' e all'Assessore alle Politiche sociali,              
educative e familiari, Qualita' urbana, Immigrazione, Aiuti                     
internazionali della Regione Emilia-Romagna.                                    
4. Sanzioni amministrative e provvedimenti disciplinari                         
La sanzione prevista per l'infrazione del divieto di fumo e'                    
stabilita, come previsto dall'art. 7 della Legge 11/11/1975, nel                
pagamento di una somma da Lire 4.000 a Lire 10.000. Ai sensi                    
dell'art. 16 della Legge 689/81 e' ammesso il pagamento in misura               
ridotta, pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista              
(Lire 3.350), entro 60 giorni dalla contestazione immediata o, se               
questa non vi e' stata, dalla data di notificazione degli estremi               
della violazione.                                                               
I soggetti preposti a vigilare sull'osservanza del divieto di fumo e            
ad accertare le infrazioni, in caso di non ottemperanza, sono                   
passibili di sanzione amministrativa da Lire 20.000 a Lire 100.000,             
ai sensi dell'art. 7, comma 2 della Legge 11/11/1975, n. 584.                   
5. Aspetti educazionali                                                         
I dirigenti delle strutture sanitarie incaricati alle funzioni                  
previste al paragrafo 3, punti 1), 2), 3) si faranno promotori di               
iniziative volte a sensibilizzare il personale dipendente al ruolo di           
modello-esempio di non fumatore nei confronti della popolazione                 
assistita.                                                                      
Il corso per "agenti accertatori" di cui sopra prevedera' per il                
personale delle strutture sanitarie l'acquisizione di conoscenze                
relative al colloquio motivazionale con il paziente tabagista,                  
integrando gli aspetti strettamente sanzionatori con quelli                     
preventivi e educativi previsti dal ruolo sanitario. A tal fine sara'           
predisposto anche apposito materiale informativo di supporto sui                
danni da fumo e sui metodi per smettere di fumare.                              
I proventi derivanti dalle sanzioni amministrative introitati dalle             
Aziende sanitarie ai sensi dell'art. 18 della L.R. 28/4/1984, n. 21             
sono utilizzati dalle medesime per attivita' di promozione ed                   
educazione sanitaria intese a realizzare le finalita' previste dal              
"Progetto regionale tabagismo".                                                 
Allegati modelli di documento-tipo relativi a:                                  
1. Delibera aziendale concernente l'applicazione della normativa                
antifumo.                                                                       
2. Lettera di richiesta del dipendente per estendere il divieto di              
fumo nel luogo in cui svolge la propria attivita' ai sensi dell'art.            
1, comma 4 del Regolamento in oggetto.                                          
3. Abilitazione all'esercizio dei compiti  connessi                             
all'accertamento/verbalizzazione della sanzione amministrativa.                 
4. Processo verbale di accertamento di violazione amministrativa.               
5. Rapporto completo di processo verbale al Sindaco.                            
6. Proposta di ordinanza-ingiunzione al Sindaco.                                
7. Lettera della Direzione sanitaria concernente l'uso della                    
modulistica e cartellonistica.                                                  
8. Nota informativa concernente i compiti degli "agenti accertatori".           
9. Cartelli di divieto di due tipi: per affissione all'ingresso delle           
strutture (cm. 48x68), per affissione all'interno (cm. 34x48).                  
MOD. 1                                                                          
Azienda Unita' sanitaria locale di . . . . . . . . . . . .                      
(Azienda Ospedaliera di . . . . . . . . . . . . . . . . .)                      
Data:                                                                           
Delibera n.:                                                                    
Oggetto: Adempimenti attuativi della Legge 11 novembre 1975, n. 584,            
concernente il divieto di fumo, in determinati  locali dell'Azienda .           
. . . . . . . . . . . . . . . . . .                                             
IL DIRETTORE GENERALE                                                           
Vista la Legge 11 novembre 1975, n. 584 "Divieto di fumo in                     
determinati locali e su mezzi di trasporto pubblico";                           
vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14                 
dicembre 1995, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 11 del                    
15/1/1996 "Divieto di fumo in determinati locali della pubblica                 
Amministrazione o dei gestori di servizi pubblici";                             
ritenuto anche di dover tutelare dal fumo cosiddetto passivo i                  
dipendenti di questa Azienda che svolgono la propria attivita' in               
ambienti "non aperti al pubblico", ricercando all'interno delle varie           
strutture organizzative forme e modalita' adeguate;                             
richiamata la Legge nazionale 24/11/1981, n. 689 e la L.R. 28/4/1984,           
n. 21 per quanto attiene all'applicazione delle sanzioni                        
amministrative per i trasgressori;                                              
su conforme proposta del Responsabile del Servizio Affari generali;             
richiamate le disposizioni contenute nel DLgs 502/92, modificato con            
DLgs 517/93 e della L.R. 19/94;                                                 
acquisito preventivamente il parere favorevole del Direttore                    
sanitario e del Direttore del Dipartimento di prevenzione coadiuvato            
dal Direttore amministrativo il quale sul presente atto esprime, per            
quanto di competenza, parere favorevole;                                        
delibera:                                                                       
1) di sancire il divieto di fumo in tutti i locali dei Distretti,               
Servizi e Presidi dell'Azienda . . . . . . . . . . . . . sulla base             
delle norme comportamentali concernenti il divieto di fumo contenuto            
nella Direttiva del Presidente  del Consiglio dei Ministri 14                   
dicembre 1995;                                                                  
2) di interpretare l'art. 3 delle succitata Direttiva disponendo i              
seguenti criteri disciplinari di attuazione:                                    
- il divieto va applicato nella totalita' degli ambienti (corridoi di           
accesso compresi), ove vengono rese prestazioni di carattere                    
sanitario e sociale siano esse di ricovero, cura, visite                        
ambulatoriali, rilascio di certificazioni, autorizzazioni  e simili;            
siano essi di proprieta' dell'Ente  o comunque utilizzati ad altro              
titolo;                                                                         
- vanno assimilati ai sopradescritti ambienti gli sportelli o uffici            
"aperti al pubblico", che svolgono cioe' la loro attivita' abituale a           
diretto contatto con l'utente anche se trattasi di attivita' di                 
carattere non sanitario nonche' ingressi, sale riunioni, atri,                  
servizi igienico- sanitari, biblioteche, ascensori, scale di                    
disimpegno ed autoveicoli autorizzati dall'Azienda per trasporto                
collettivo di utenti.                                                           
Il divieto si applica altresi' ai luoghi di lavoro al chiuso                    
destinati alla permanenza di piu' persone, ancorche' non si tratti di           
locali "aperti al pubblico", quando venga avanzata richiesta al                 
Responsabile della relativa struttura da parte di uno o piu'                    
lavoratori che svolgono la propria attivita' nel locale                         
interessato;3) di disporre che, entro 30 giorni dalla data di                   
esecutivita'  della presente deliberazione, i Responsabili dei                  
Distretti, Servizi amministrativi e Presidi ospedalieri dell'Azienda,           
individuino con apposito atto,  per ciascuno stabile, i nominativi              
dei Responsabili della struttura sanitaria o amministrativa                     
incaricati all'esercizio delle funzioni di cui all'art. 4, lettera b)           
della Direttiva e precisamente:                                                 
- vigilare sull'osservanza del divieto;                                         
- individuare i soggetti responsabili dell'accertamento                         
dell'infrazione e della verbalizzazione della sanzione amministrativa           
(vedasi fac-simile di verbalizzazione di accertamento allegato);                
4) di prendere atto che i soggetti preposti a vigilare                          
sull'osservanza del divieto di fumo e ad accertare le infrazioni, in            
caso di non ottemperanza, sono passibili di sanzione amministrativa             
da Lire 20.000 a Lire 100.000, ai sensi dell'art. 7, comma 2 della              
Legge 11/11/1975, n. 584;                                                       
5) di disporre ai sensi dell'art. 16 della Legge 689/81 che il                  
pagamento della sanzione di cui al punto precedente debba essere                
effettuato nel termine di 60 giorni dalla notificazione                         
dell'ordinanza-ingiunzione, mediante versamento su c/c postale n. . .           
. . . . . . . . intestato  all'Azienda ovvero che il trasgressore               
presenti scritti difensivi al Sindaco territorialmente  competente              
entro 30 giorni dalla notificazione del verbale di accertamento                 
dell'infrazione;                                                                
6) di stabilire che annualmente il Direttore generale trasmetta al              
Prefetto e congiuntamente all'Assessore alla Sanita' e all'Assessore            
alle Politiche sociali, educative e familiari, Qualita' urbana,                 
Immigrazione, Aiuti internazionali della Regione Emilia-Romagna, i              
dati in merito alle infrazioni contestate che avra' ricevuto da ogni            
Responsabile di Distretto, Servizio o Presidio dell'Azienda;                    
7) di trasmettere la presente deliberazione ai Sindaci dei Comuni che           
costituiscono il territorio dell'Azienda . . . . . . . . . . . . . .            
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
. . . . . . . . . . . . .                                                       
IL DIRETTORE GENERALE                                                           
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3, commi 4) e 7) del DLgs                  
502/92, modificato con DLgs 517/93, esprimono, per quanto di                    
competenza, parere favorevole:                                                  
IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO  IL DIRETTORE SANITARIO                             
IL SEGRETARIO VERBALIZZANTE                                                     
MOD. 2                                                                          
LOGO  AZIENDA                                                                   
Al Dirigente responsabile                                                       
della struttura sanitaria o                                                     
amministrativa di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                       
Oggetto: Legge 584/75 - Direttiva PCM 12/95 - Giusta delibera n. . .            
. . . .                                                                         
    Il/La sottoscritto/a                                                        
dipendente di questa Azienda in qualita' di                                     
presso                                                                          
(Distretto, Presidio ospedaliero, Servizio amministrativo) chiede che           
nel luogo in cui svolge la propria attivita' (specificare) . . . . .            
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . venga esteso il                 
divieto di fumare ai sensi della normativa citata all'oggetto.                  
. . . . . . . . . li', . . . . . . . . . . .                                    
IL RICHIEDENTE                                                                  
. . . . . . . . . . . . . . . .                                                 
MOD. 3                                                                          
LOGO  AZIENDA                                                                   
Al signor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                   
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .             
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .             
Oggetto: Abilitazione all'esercizio dei compiti connessi                        
all'accertamento/verbalizzazione delle  sanzioni amministrative in              
applicazione Direttiva PCM 14/12/1995 sul "Divieto di fumo"                     
    Si attesta che il sig.                                                      
nato a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            
il                                                                              
qualifica                                                                       
e' abilitato ad effettuare  gli accertamenti e le altre attivita'               
previste agli articoli 13, 14, 17 della Legge n. 689 del 24/11/1981             
in ottemperanza del divieto di fumo nei locali del Servizio di . . .            
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
dell'Azienda . . . . . . . . . . . . . . . secondo quanto disposto              
da: Legge 584/75, Direttiva PCM 14/12/1995, giusta delibera Azienda .           
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
IL DIRETTORE DEL DISTRETTO DI                                                   
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                                         
Mod. 4                                                                          
LOGO  AZIENDA                                                                   
VIOLAZIONE AMMINISTRATIVA N. . . . . . .                                        
(denominazione Distretto, Servizio amministrativo, Presidio                     
accertante)                                                                     
PROCESSO VERBALE DI ACCERTAMENTO                                                
DI ILLECITO AMMINISTRATIVO                                                      
    L'anno . . . . . . il giorno . . . . . . . del mese di                      
alle ore . . . . . . . nei locali                                               
siti in Via  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            
. . . . . . . n.                                                                
presso                                                                          
il sottoscritto                                                                 
qualifica    ha accertato che                                                   
il sig. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nato a                  
(prov. di . . . . . ) il . . . . . . . . . . residente a                        
in Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            
. . . . . . n.                                                                  
tel. n. . . . . . . . . . ha violato le disposizioni contenute nella            
Legge 584/75 perche' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            
. . . . . . . . . . . . . . . . . . (breve ma precisa descrizione dei           
fatti).                                                                         
Il trasgressore ha chiesto che sia inserita nel processo verbale la             
seguente dichiarazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                                       
RELATA DI NOTIFICA                                                              
Il presente processo verbale viene notificato:                                  
- mediante consegna a:                                                          
IL TRASGRESSORE  IL VERBALIZZANTE                                               
. . . . . . . . . . . . . . .  . . . . . . . . . . . . . . .                    
- mediante invio di copia a mezzo raccomandata a.r.                             
AVVERTENZA:                                                                     
Ai sensi dell'art. 16 della Legge 689/81, e' ammesso il pagamento in            
misura ridotta pari alla terza parte del massimo della sanzione                 
prevista entro 60 giorni dalla ratificazione degli estremi della                
violazione che, pertanto, puo' essere definito effettuando il                   
versamento di Lire 3.350 sull'unito bollettino di c/c postale n. . .            
. . . . intestato all'Azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
. . . . .                                                                       
Una ricevuta di tale versamento dovra' essere trasmessa a mano o per            
posta all'ufficio accertante, competente territorialmente (Distretto            
sanitario,  Presidio ospedaliero o Servizio amministrativo).                    
Contro l'accertamento della violazione e' ammessa la presentazione di           
scritti difensivi, al Sindaco territorialmente competente, entro 30             
giorni dalla notificazione del presente verbale (art. 18 della Legge            
689/81).                                                                        
In base alla normativa vigente, e' facolta' di colui al quale e'                
stata contestata la violazione di ricorrere contro la stessa al                 
Giudice ordinario territorialmente competente, sia nel caso in cui              
non abbia fatto ricorso amministrativo al Sindaco, sia qualora                  
quest'ultimo abbia emanato l'ordinanza-ingiunzione di pagamento della           
sanzione.                                                                       
MOD. 5                                                                          
LOGO  AZIENDA                                                                   
Distretto di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                  
Servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                  
. . . . . . . , li' . . . . . . . .                                             
Oggetto: Rapporto a carico di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
Al sig. Sindaco del Comune di                                                   
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
Ai sensi dell'art. 14 della L.R. 18/4/1984, n. 21, si comunica che,             
al nominativo in oggetto, e' stato regolarmente  notificato il                  
verbale n. . . . . . . del . . . . . . . . . . . . . . . di accertata           
violazione della Legge 584/75 concernente il divieto di fumo, con               
invito a definire il contesto in via amministrativa versando la somma           
di Lire . . . . . . . . . . . . . . . (comprensiva delle spese di               
notificazione).                                                                 
A tutt'oggi, trascorsi i termini di legge, l'interessato  non ha                
provveduto al pagamento, ne' ha presentato scritti difensivi o                  
chiesto di essere ascoltato.                                                    
In allegato si trasmette:                                                       
- copia del verbale di accertamento                                             
- proposta di ordinanza-ingiunzione.                                            
Distinti saluti                                                                 
L'AGENTE  ACCERTATORE                                                           
MOD. 6                                                                          
LOGO  AZIENDA                                                                   
. . . . . . . . li' . . . . . . . . .                                           
Al sig. Sindaco del Comune di                                                   
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
PROPOSTA DI ORDINANZA-INGIUNZIONE                                               
    Visto il rapporto del                                                       
dal quale risulta che al sig.                                                   
e' stato regolarmente notificato il verbale n. . . . . . di accertata           
violazione della Legge 584/75 concernente il divieto di fumo e che              
contemporaneamente e' stato invitato a definire il contesto in via              
amministrativa versando la somma di Lire . . . . . . . . ;                      
accertato che a tutt'oggi, trascorsi i termini di legge,                        
l'interessato non ha provveduto a versare la somma indicatagli;                 
visto l'articolo n. 18 della Legge 24/11/1981, n. 869 e gli articoli            
n. 15 e n. 18 della L.R. 28/4/1984, n. 21 si propone di emettere                
ordinanza- ingiunzione  a carico del trasgressore.                              
Distinti saluti.                                                                
L'AGENTE ACCERTATORE                                                            
MOD. 7                                                                          
LOGO  AZIENDA                                                                   
Prot. n. . . . . .                                                              
Ai Responsabili dei Distretti                                                   
dell'Azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                    
LL.SS.                                                                          
Oggetto: Progetto "Provincia Senza Fumo". Sottoprogetto "Ospedali e             
Servizi sanitari senza fumo". Applicazione normative delibera D.G. n.           
. . . . . .                                                                     
In applicazione della direttiva PCM 14/12/1995, giusta delibera del             
D.G. . . . . . concernente il divieto di fumo nei locali dell'Azienda           
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . si            
inoltra:                                                                        
A) cartelli con la dicitura "spegnete qui la vostra sigaretta                   
grazie|";                                                                       
B) cartelli di divieto con la spazio per il nominativo dell'agente              
accertatore;                                                                    
C) fac-simili: C1) abilitazione all'esercizio di accertatore C2)                
rapporto al Sindaco C3) proposta di ordinanza-ingiunzione;                      
D) blocchetti contenenti i verbali di accertamento;                             
E) bollettini di versamento;                                                    
F) nota informativa sui compiti dell'accertatore.                               
Il fac-simile di abilitazione all'esercizio dei compiti di                      
accertamento e verbalizzazione va compilato con i dati anagrafici               
degli accertatori individuati dai Responsabili di struttura e a firma           
del Direttore di Distretto.                                                     
Agli accertatori dovranno essere inoltrati assieme all'abilitazione             
di cui sopra i documenti relativi ai punti C2), C3), D), E) e F).               
Si specifica che i cartelli con la scritta "Spegnete  qui la vostra             
sigaretta grazie|" (48x68) vanno affissi agli ingressi delle                    
strutture sanitarie con sotto posizionato  l'unico posacenere                   
(strutture con piu' ingressi uno per ogni ingresso).                            
I cartelli di divieto con lo spazio per il nominativo  dell'agente              
accertatore (34x48) vanno affissi all'interno, nelle zone                       
appositamente individuate  dai Responsabili di struttura.                       
Per dette affissioni e' possibile contattare il Servizio Tecnico                
territorialmente competente.                                                    
Si ricorda che i soggetti preposti a vigilare sull'osservanza del               
divieto di fumo e ad accertare le infrazioni, in caso di non                    
ottemperanza, sono passibili di sanzione amministrativa da Lire                 
20.000 a Lire 100.000, ai sensi dell'art. 7, comma 2 della Legge                
11/11/1975, n. 584.                                                             
Distinti saluti.                                                                
IL DIRETTORE SANITARIO                                                          
MOD. 8                                                                          
LOGO  AZIENDA                                                                   
A tutti gli operatori abilitati alle funzioni di "Agente accertatore"           
per l'osservanza del divieto di fumo nell'Azienda . . . . . . . . . .           
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
Oggetto: Direttiva PCM 14/12/1995. Giusta delibera 1153/97                      
concernente il divieto di fumo nei locali dell'Azienda . . . . . . .            
. . . . . . . .  . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Compiti                
connessi all'accertamento/verbalizzazione della sanzione                        
amministrativa                                                                  
Si richiama quanto disposto dalla delibera n. . . . . . sul divieto             
di fumo nei locali dell'Azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
. Gli operatori abilitati a svolgere i compiti di cui all'oggetto               
sono incaricati di:                                                             
- individuare i locali in cui si applica il divieto (tenendo conto              
anche delle eventuali richieste del personale di estendere il divieto           
ai luoghi di lavoro non "aperti al pubblico");                                  
- far esporre in posizione visibile i cartelli, e ad ogni ingresso              
far collocare il posacenere al di sotto dei cartelli di divieto                 
riportanti la scritta "Spegnete qui la vostra sigaretta grazie|"                
prendendo eventualmente contatto con il Servizio Tecnico aziendale              
territorialmente  competente;                                                   
- valutare annualmente la manutenzione dei cartelli e dei posacenere;           
- accertare l'infrazione, verbalizzare le sanzioni amministrative e             
riferire al proprio Responsabile di struttura operativa, tenendo                
separate le contestazioni immediate dalle successive notifiche al               
fine  del rapporto annuale da far pervenire alla Prefettura da parte            
della Direzione generale dell'Azienda.                                          
Per quanto riguarda l'ultimo punto verra' utilizzato  l'apposito                
blocchetto contenente i verbali di accertamento. Ogni verbale e'                
riprodotto in triplice copia: la prima da consegnare al trasgressore,           
la seconda da conservare presso la struttura di appartenenza ove e'             
avvenuta l'infrazione, la terza da lasciare attaccata al blocchetto.            
Il trasgressore e' tenuto ad effettuare il versamento di Lire 3.350             
entro 60 giorni e a trasmettere una ricevuta del bollettino di c/c              
postale alla Struttura ove e' avvenuta l'infrazione. Sara' compito              
dei medesimi operatori, trascorsi i 60 giorni, di accertarsi                    
dell'avvenuto invio della ricevuta di versamento e in caso contrario            
inoltrare al Sindaco territorialmente competente i seguenti                     
documenti, ai sensi della Legge 24/11/1981, n. 689 e della L.R.                 
28/4/1984, n. 21:                                                               
a) rapporto completo di processo verbale di accertamento;                       
b) copia del verbale di accertamento;                                           
c) proposta di ordinanza-ingiunzione.                                           
A tale scopo dovranno essere utilizzati  gli appositi moduli che si             
inviano in allegato (Rapporto al Sindaco e Proposta di                          
ordinanza-ingiunzione) a cui va acclusa la seconda copia del verbale            
di accertamento. Si ricorda che negli allegati bollettini di c/c                
postale dovra' essere specificata nella causale di versamento la                
seguente dicitura: "Legge 584/75 Violazione del divieto di fumare".             
Si raccomanda di integrare gli aspetti strettamente  normativi con              
quelli informativo-educativi sensibilizzando i trasgressori ad                  
adottare comportamenti rispettosi nei riguardi dell'ambiente                    
sanitario in cui si trovano.                                                    
L'operatore incaricato alle funzioni di "agente accertatore", qualora           
venga trasferito o per altri motivi si trovi nell'impossibilita' di             
continuare il compito affidatogli,  e' pregato di consegnare l'intera           
documentazione al collega che lo sostituira'.                                   
Distinti saluti.                                                                
IL DIRETTORE SANITARIO                                                          
APPENDICE STATISTICA DELL'ALLEGATO A                                            
Dati statistici nazionali e regionali sul tabagismo                             
1. Fumo in Italia                                                               
I dati di seguito riportati sono tratti dalle indagini Multiscopo               
realizzate con cadenza annuale dall'Istituto di Statistica (ISTAT)              
1998. Le indagini hanno come popolazione di riferimento quella                  
residente in Italia e vengono svolte tramite intervista diretta a               
tutti gli individui appartenenti alle famiglie che costituiscono il             
campione. All'interno del campione sono state individuate tre classi            
(fumatori, non fumatori ed ex fumatori) distinte per sesso, per                 
classi di eta' e numero di sigarette fumate.                                    
I dati si riferiscono a:                                                        
- l'intero territorio nazionale;                                                
- le regioni geografiche.                                                       
1.1 Fumatori                                                                    
Prendendo in considerazione i dati riferiti al periodo 1980 al 1996,            
mostrati in tabella n. 1, si evidenzia una sostanziale progressiva              
riduzione del numero totale dei fumatori che passano dal 34,9% al               
26,1%. Tale riduzione non ha seguito il medesimo andamento nei due              
sessi. Mentre per i maschi si deve registrare un calo significativo e           
progressivo (dal 54,3% sono passati al 34,9%), per le femmine la                
quota di persone che consumano i prodotti del tabacco e' rimasta                
sostanzialmente invariata nel tempo (dal 16,7% del 1980, si registra            
nel 1996 il 17,9%).                                                             
L'ultima rilevazione effettuata, riferita all'anno 1996, riporta che            
le persone di eta' superiore a 14 anni che dichiarano di fumare i               
prodotti del tabacco ammontano a 12.819.000. Di questi, 8.275.000               
risultano essere di sesso maschile, mentre i soggetti di sesso                  
femminile sono 4.544.000.                                                       
Considerando il dato espresso in percentuale rispetto alla                      
popolazione della nazione, i fumatori ammontano al 26,1% (34,9% i               
maschi e 17,9% le femmine). I soggetti invece che dichiarano di non             
aver mai fumato sono il 54,6% della popolazione e gli ex fumatori               
rappresentano il 19,3%.Nell'ultimo anno rilevato si evidenzia un                
leggero aumento della quota di persone (dai 14 anni e piu') che hanno           
l'abitudine a fumare. Si puo' inoltre osservare che mentre per le               
donne l'aumento e' stato in questi anni progressivo e graduale, per             
gli uomini riguarda solo il 1996, con un'inversione di tendenza che             
andra' verificata nei prossimi anni.                                            
1.2 Non fumatori ed ex fumatori                                                 
Esaminando la classe dei non fumatori relativa all'anno 1996, che               
rappresentano poco piu' della meta della popolazione nazionale,                 
risulta ancora essere nettamente prevalente il sesso femminile (69,9%           
contro 38,2%).                                                                  
Per quanto riguarda invece la quota degli ex fumatori, la percentuale           
maggiore (26,9%) e' da attribuire agli uomini (circa 6.387.000                  
individui), mentre le donne che hanno deciso di abbandonare                     
l'abitudine fumatoria sono il 12,2%, In numeri reali le ex fumatrici            
ammontano a 3.094.000.                                                          
Considerando la stesse classi durante il periodo 1980-1996, si                  
osserva che da un lato aumenta costantemente la percentuale di                  
soggetti, in particolare di sesso maschile, che smettono di fumare e            
dall'altro, che diminuisce progressivamente il numero di persone che            
non hanno mai fumato nella loro vita. In particolare gli ex fumatori            
sono passati dal 5,5% nel 1980 al 19,3% nel 1996. Per quanto riguarda           
invece i non fumatori la percentuale riscontrata nel 1980 e' di 59,6            
contro il 54,6% del 1996.                                                       
Si puo' affermare pertanto che nel nostro Paese non e' tanto in                 
diminuzione la quota di persone che si avvicinano alla sigaretta                
quanto e' in aumento il numero di persone che, dopo un periodo piu' o           
meno lungo di abitudine fumatoria, smettono di fumare. Si sottolinea            
ancora che la quota di persone che decidono di porre fine                       
all'abitudine fumatoria e' maggiormente rappresentata dal sesso                 
maschile.                                                                       
1.3 Fumo e classi di eta'                                                       
In generale, l'abitudine al fumo e' presente in ogni classe di eta'             
considerata (tabella n. 2). I dati mostrano che il numero di persone            
che fumano aumenta con il progredire degli anni: sino a raggiungere             
un picco nella classe di eta' dei 35-44 anni. Nel 1996 in questa                
fascia di eta' si riscontra una percentuale totale di 36,3;                     
suddividendo la popolazione nei due sessi maschile e femminile, le              
percentuali sono rispettivamente di 42,9 e di 29,7.                             
Nelle classi successive si assiste ad una graduale diminuzione in               
entrambi i sessi che porta ad avere nella classe tra i 65 e i 74 anni           
una percentuale totale di fumatori di 14,4 ripartita come segue:                
- 23,0% della popolazione maschile;                                             
- 14,4% della popolazione femminile.                                            
1.4 Quantita' di sigarette                                                      
I dati riportati si riferiscono al consumo di un prodotto specifico             
del tabacco, la sigaretta che e' sicuramente la tipologia                       
maggiormente rappresentata.                                                     
A prescindere appunto dal tipo di prodotto utilizzato, anche il                 
numero delle sigarette fumate puo' fornire indicazioni sui possibili            
danni provocati da fumo sull'organismo umano.                                   
Come evidenziato ancora nella tabella n. 2 il 44,2% dei fumatori                
consuma tra le 11 e le 20 sigarette al giorno, il 28,8% tra le 6 e le           
10 sigarette, il 16% fuma meno di 5 sigarette al giorno e il 10,4%              
dichiara di fumare oltre le 20.                                                 
1.5 Fumo nelle regioni italiane                                                 
Nella tabella n. 3 sono indicate le percentuali di fumatori ripartite           
per regioni. La media dei fumatori nella nostra regione non si                  
discosta eccessivamente dalla media nazionale. Si rileva infatti il             
26,7% di persone che fanno uso di tabacco a fronte di una media                 
nazionale del 26,1%.                                                            
Anche il numero di sigarette fumate ha valori vicini a quelli della             
media nazionale. Uno scostamento maggiore lo si riscontra invece                
sulle percentuali degli ex fumatori e dei non fumatori.                         
2. Fumo in Emilia-Romagna                                                       
I dai riportati sono stati tratti dall'indagine Multiscopo ISTAT                
degli ultimi mesi del 1996 ampliati ad opera della Regione                      
Emilia-Romagna, Direzione generale Formazione professionale e del               
Lavoro (La vita quotidiana in Emilia-Romagna. Risultati dell'indagine           
multiscopo sulle famiglie del 1996, Servizio Relazioni con il                   
pubblico e Statistica 1998).                                                    
Sono state infatti intervistate oltre 2500 famiglie per un totale di            
6600 persone, rendendo in tal modo l'indagine sufficientemente                  
significativa e permettendo anche una disaggregazione a livello                 
provinciale. Il campione utilizzato dall'ISTAT nell'indagine                    
nazionale a rappresentazione della situazione regionale e' stato                
praticamente raddoppiato (1300 famiglie previste dal campione                   
nazionale a cui se ne sono aggiunte 1600).                                      
2.1 Fumatori in Emilia-Romagna                                                  
I dati ISTAT nazionali, come gia' detto, hanno evidenziato un netto             
calo del numero di fumatori negli ultimi 15 anni attribuibile                   
essenzialmente alla popolazione maschile che ha smesso di fumare.               
Rimane invece piu' o meno invariata la percentuale delle fumatrici.             
Come riportato in tabella n. 4 e gia' evidenziato al punto 1.5, gli             
emiliani- romagnoli nel loro insieme non si discostano molto dalla              
media nazionale (26,1%). La percentuale totale dei fumatori nella               
nostra regione risulta essere di 26,3 (circa 907 mila persone).                 
All'interno tuttavia si riscontrano comportamenti differenziati tra             
maschi e femmine rispetto alla media nazionale: i primi fumano un po'           
meno (32,8% contro il 34,9%), mentre le seconde hanno valori piu'               
alti (20,4% contro il 17,9%).                                                   
Rispetto alle classi d'eta' la tabella n. 5 mostra che, per entrambi            
i sessi, la maggiore incidenza dei fumatori si trova nella classe che           
va dai 35 ai 44 anni con il 38,9%.                                              
Una differenziazione tra i due sessi ritorna nella classe tra i 18 e            
19 anni dove si ha un 35% di fumatori a fronte di un 12% di                     
fumatrici.                                                                      
La classe dei minorenni va considerata con piu' cautela in quanto               
probabilmente sottostimata. Si puo' infatti presumere una certa                 
reticenza del giovanissimo a dichiararsi fumatore. Tale atteggiamento           
spiegherebbe, almeno per i maschi, il forte salto alla classe                   
successiva. Infatti la percentuale dei maschi fumatori passa dal 15%            
nella classe di 14-17 al 35% nella classe da 18-19.                             
Come precedentemente detto il campione "allargato" utilizzato dalla             
Regione Emilia-Romagna nelle sue statistiche relative al fumo, ha               
permesso di riportare anche la situazione a livello provinciale. In             
tabella n. 6 sono mostrate le percentuali di fumatori, di ex fumatori           
e di non fumatori delle nove province.                                          
2.2 Fumo e titolo di studio                                                     
Come mostrato in tabella n. 7, correlando il numero delle persone che           
fumano, unitamente alla quantita' di sigarette fumate, ed il loro               
titolo di studio emerge che la percentuale maggiore di fumatori                 
(43,5%) consuma dalle 11 alle 20 sigarette. La maggior parte dei                
laureati che fumano (34,9%) consumano dalle 6 alle 10 sigarette,                
mentre tra i diplomati la percentuale piu' alta di fumatori (35,3%)             
la si ritrova nel numero di sigarette compreso tra 11 e 20. Anche per           
le persone che hanno conseguito la licenza media la maggior parte di            
fumatori consuma tra le 11 e le 20 sigarette, rilevando tuttavia una            
percentuale piu' alta rispetto alla categoria precedente (50,6%).               
La stessa situazione si rileva anche in fumatori con licenza                    
elementare o nessun titolo con una percentuale del 42,3.                        
2.3 Fumo e condizione professionale                                             
Mettendo invece in relazione l'abitudine al fumo con la condizione              
professionale (tabella n. 8), per entrambi i sessi, la percentuale              
piu' elevata di fumatori si riscontra tra le persone che sono in                
cerca di nuova occupazione (50,3% per i maschi e 34,6% per le                   
femmine).                                                                       
Per coloro invece che hanno un'occupazione, la categoria dove si                
trova un'incidenza maggiore di fumatori si diversifica tra i sessi.             
Infatti per i maschi fumatori, sono gli operai che raggiungono la               
percentuale piu' alta (44,3%), mentre per le femmine sono ugualmente            
rappresentate sia le lavoratrici in proprio (33,3%) sia le                      
impiegate/quadri (31,9%).                                                       
Osservando infine i dati del 1996, si nota anche che, per quanto                
attiene l'attivita' "intellettuale-impiegatizia" la percentuale di              
fumatori e' la stessa tra i maschi e le femmine.                                
(seguono Allegati)                                                              

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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