REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 8 febbraio 1999, n. 124

Criteri per la riorganizzazione delle cure domiciliari

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Valutata l'esperienza consolidata nella Regione Emilia-Romagna                  
relativa all'attuazione dei provvedimenti regionali in merito                   
all'assistenza a domicilio dei pazienti anziani, dei pazienti                   
oncologici terminali e di quelli affetti da AIDS;                               
considerato che obiettivo strategico della Regione Emilia-Romagna e'            
di riorganizzare il sistema delle cure domiciliari, finalizzato a               
superare le modalita' di erogazione attualmente separate per                    
categorie di pazienti, e ad individuare un modello unico di                     
assistenza domiciliare integrata, sanitaria e socio assistenziale,              
basato su livelli differenziati di intensita' delle cure erogate in             
relazione ai bisogni assistenziali espressi dal singolo paziente;               
visto che il Piano Sanitario nazionale 1998/2000 approvato con DPR 23           
luglio 1998 identifica, tra le strategie per il cambiamento, lo                 
sviluppo delle cure domiciliari, in quanto base privilegiata di                 
azioni per garantire flessibilita' ed efficacia agli interventi;                
considerato anche quanto contenuto nel DL n. 450 del 28 dicembre 1998           
"Disposizioni per assicurare interventi urgenti di attuazione del               
Piano Sanitario nazionale 1998/2000", in merito alle strutture                  
dedicate all'assistenza palliativa e di supporto per i pazienti la              
cui patologia non risponde ai trattamenti disponibili e che                     
necessitano di cure finalizzate ad assicurare una migliore qualita'             
della loro vita e di quella dei loro familiari;                                 
ritenuto quindi necessario approvare la direttiva "Criteri per la               
riorganizzazione delle cure domiciliari" allegata alla presente                 
deliberazione, quale parte integrante e sostanziale e per le                    
motivazioni esposte nella direttiva stessa;                                     
acquisito il parere della competente Commissione consiliare Sicurezza           
sociale espresso nella seduta del 5/2/1999;                                     
dato atto del parere favorevole in ordine alla regolarita' tecnica              
della presente deliberazione espresso dal Responsabile del Servizio             
Distretti sanitari dott.ssa Maria Lazzarato, ai sensi dell'art. 4,              
commi sesto e settimo della L.R. 19 novembre 1992, n. 41 nonche'                
della citata deliberazione di Giunta regionale 2541/95;                         
dato atto inoltre del parere favorevole in ordine alla legittimita'             
della presente deliberazione espresso dal Direttore generale alla               
Sanita' dott. Tiziano Carradori, ai sensi dell'art. 4, commi sesto e            
settimo della L.R. 19 novembre 1992, n. 41 nonche' della citata                 
deliberazione di Giunta regionale;                                              
su proposta dell'Assessore alla Sanita';                                        
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
di approvare, per le ragioni espresse in narrativa, la direttiva alle           
Aziende sanitarie concernente "Criteri per la riorganizzazione delle            
cure domiciliari" che si allega alla presente, quale parte integrante           
e sostanziale;                                                                  
di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale                
della Regione Emilia-Romagna.                                                   
ALLEGATO N. 1                                                                   
CRITERI PER LA RIORGANIZZAZIONE                                                 
DELLE CURE DOMICILIARI                                                          
Premessa                                                                        
Il presente documento e' articolato in una prima parte che illustra             
le motivazioni del provvedimento e in una seconda in cui sono esposti           
i Criteri per la riorganizzazione delle cure domiciliari, nel cui               
ambito si esprime il dispositivo.                                               
Obiettivo della presente direttiva e' di riorganizzare il Sistema               
delle cure domiciliari attraverso l'integrazione di competenze                  
professionali diverse, al fine di realizzare progetti unitari volti a           
soddisfare i bisogni di salute di tutti i soggetti di qualsiasi eta',           
che necessitano di un'assistenza continuativa o limitata nel tempo,             
erogabile al loro domicilio e sostenibile dal nucleo familiare.                 
Motivazioni                                                                     
Il Piano Sanitario nazionale pone fra i principali obiettivi                    
dell'assistenza distrettuale l'integrazione degli interventi e                  
promuove l'assistenza continuativa ed integrata (intra ed                       
extraospedaliera). Tali interventi interessano prioritariamente il              
potenziamento e lo sviluppo di forme alternative al ricovero,                   
mediante l'assistenza domiciliare integrata, quella semi-residenziale           
e l'ospedalizzazione a domicilio.                                               
Obiettivo specifico e' inoltre migliorare l'assistenza erogata alle             
persone che affrontano la fase terminale della vita potenziando                 
l'assistenza medica ed infermieristica a domicilio.                             
Il distretto e l'integrazione tra le professioni sono le condizioni             
operative necessarie per produrre diagnosi e valutazione                        
multidimensionale, selezionando risposte appropriate con riferimento            
alle diverse condizioni di bisogno.                                             
Il Piano sanitario regionale sulla base di quanto predisposto dal               
Piano Sanitario nazionale, conferisce al Distretto una precisa                  
identita' all'interno dell'Azienda sanitaria locale, assegnando ad              
esso un ruolo significativo nel coordinamento e nell'integrazione di            
tutte le attivita' assistenziali sanitarie di carattere                         
extraospedaliere.                                                               
Prevede a tale proposito la costituzione del Dipartimento delle cure            
primarie, quale struttura tecnico operativa, che realizza                       
l'integrazione dei servizi presenti in ambito distrettuale,                     
assicurando la continuita' delle cure e l'integrazione fra i servizi            
sociali e quelli sanitari.                                                      
Fra i principali obiettivi che il Piano Sanitario regionale si                  
prefigge vi e' la riorganizzazione delle cure domiciliari finalizzata           
a superare le modalita' di erogazione attualmente distinte per                  
categoria di pazienti.                                                          
Gli aspetti innovativi presenti negli accordi regionali con i Medici            
di Medicina generale e i Pediatri di libera scelta consentono a tali            
professionisti di concorrere in modo significativo alla realizzazione           
di nuovi modelli assistenziali, con particolare riferimento                     
all'assistenza domiciliare.                                                     
Tutela delle persone anziane                                                    
La L.R. 5/94 ha previsto una rete centrata su interventi domiciliari            
o comunque a sostegno della domiciliarita' (ADI, Assegno di cura e              
Centri diurni) ed interventi residenziali (Case protette e RSA).                
Attivita' domiciliare a favore di malati di AIDS                                
La L.R. 25/88 ed in particolare i Programmi attuativi regionali, a              
partire dal 1991, hanno anticipato la normativa nazionale al                    
riguardo, sostenendo l'integrazione tra i reparti di malattie                   
infettive e i Servizi distrettuali, nonche' gli enti locali e il                
privato sociale, nella realizzazione dell'assistenza socio-sanitaria            
necessaria.                                                                     
Assistenza a domicilio per i pazienti in fase terminale                         
La L.R. 29/94 ha anticipato gli obiettivi del nuovo Piano Sanitario             
prevedendo a livello regionale l'assistenza a domicilio alle persone            
colpite da neoplasie o da altre patologie in fase terminale.                    
Il programma pluriennale attuativo della Legge 29/94 dedicato                   
prioritariamente ai pazienti oncologici terminali, ha dimostrato una            
reale efficacia di intervento raggiungendo gli obiettivi                        
assistenziali prefissati.Ha realizzato a livello distrettuale una               
nuova organizzazione ed in particolare un nuovo presidio                        
organizzativo: il Nucleo operativo domiciliare oncologico (NODO),               
capace di offrire assistenza sanitaria di tipo integrato ad elevata             
intensita' assistenziale e in grado di assicurare la necessaria                 
continuita' assistenziale ai pazienti oncologici terminali.                     
La flessibilita', la riproducibilita' di questo modello organizzativo           
di base, l'efficacia dimostrata negli interventi assistenziali                  
domiciliari, hanno permesso di adottarlo quale presidio organizzativo           
di base e di estenderlo a tutte le forme di erogazione di assistenza            
domiciliare di tipo integrato oggetto della presente direttiva.                 
Obiettivi generali                                                              
Obiettivo principale e' la riorganizzazione su base distrettuale                
dell'assistenza domiciliare integrata. L'ADI, attualmente frammentata           
in molteplici forme, sconta conseguentemente una riduzione                      
dell'efficacia dell'intervento assistenziale e dell'efficienza dei              
servizi predisposti.                                                            
Il superamento delle diverse modalita' di assistenza presenti sul               
territorio viene realizzato con un modello unico di assistenza                  
domiciliare integrata, basato su livelli di intensita' delle cure               
erogate in relazione ai bisogni assistenziali espressi dal singolo              
paziente.                                                                       
Va sottolineato che a livello distrettuale vengono erogate numerose             
altre prestazioni di tipo domiciliare che non necessitano di una                
integrazione ed uno stretto coordinamento tra le figure                         
professionali, ma che sono egualmente necessarie per mantenere                  
l'anziano al proprio domicilio o per garantire una adeguata                     
assistenza alle persone che non possono recarsi presso l'ambulatorio            
del MMG o dello specialista.                                                    
Ferma restando la piena validita' di quanto previsto dagli accordi              
collettivi nazionali e regionali con i Medici di Medicina generale,             
sono ricomprese in questo contesto l'assistenza programmata (ADP) del           
MMG, l'assistenza infermieristica per cicli di terapia o per singole            
prestazioni.                                                                    
I Comuni erogano cure domiciliari di tipo tutelare quali l'aiuto                
domestico, l'aiuto alla persona, il segretariato sociale.                       
Gli obiettivi prioritari che intende raggiungere l'assistenza                   
domiciliare integrata sono dunque:                                              
- assistere i pazienti con patologie trattabili a domicilio evitando            
il ricorso improprio al ricovero in ospedale o in altra struttura               
residenziale, assicurando comunque la continuita' assistenziale;                
- mantenere le persone non autosufficienti al proprio domicilio;                
- favorire il recupero delle capacita' residue di autonomia e                   
relazionali per migliorare la qualita' di vita dei pazienti;                    
- supportare i familiari ed eventualmente trasmettere competenze per            
un'autonomia di intervento.                                                     
I destinatari a cui e' rivolta principalmente sono le persone non               
autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, in particolare              
con:                                                                            
- presenza di patologie in fase terminale;                                      
- riacutizzazioni di patologie croniche;                                        
- dimessi o dimissibili da strutture sanitarie o residenziali                   
(dimissione protetta);                                                          
- bambini con patologie croniche e in particolari condizioni di                 
disagio sociale;                                                                
- portatori di gravi disabilita'.                                               
Piano personalizzato di assistenza                                              
Livelli di intensita' assistenziale a domicilio                                 
Le caratteristiche intrinseche del nuovo approccio assistenziale                
sono:                                                                           
- la valutazione multidimensionale dello stato funzionale del                   
paziente, sulla base di griglie valutative omogenee e standardizzate;           
- la predisposizione di un piano personalizzato di assistenza;                  
- assistenza erogata da un'e'quipe multiprofessionale;                          
- l'organizzazione assistenziale e la realizzazione del piano di                
cura, assicurati da un componente dell'e'quipe, quale responsabile              
del caso che, in stretta collaborazione con il responsabile                     
terapeutico, ne coordina gli interventi e verifica la coerenza a                
quanto definito nelle diverse fasi del processo assistenziale.                  
Piano personalizzato di assistenza                                              
L'assistenza domiciliare integrata si realizza in modo efficace solo            
se e' effettuata in modo tempestivo e secondo un piano di assistenza            
personalizzato basato sulla valutazione dello stato funzionale del              
paziente ed orientato per problemi assistenziali.                               
Cio' comporta un'attivita' multiprofessionale ad alta integrazione              
che richiede necessariamente un coordinamento di tipo organizzativo e           
di supporto, effettuato da un componente dell'e'quipe cosi' come                
descritto nei tre livelli assistenziali.                                        
Il coordinatore o responsabile del caso individuato, garantisce la              
realizzazione del piano di assistenza da parte dell'e'quipe curante             
che assume la presa in carico del paziente; concorda con il                     
responsabile organizzativo le risorse necessarie; coordina il piano             
di interventi dell'e'quipe - assicurando quelli urgenti - secondo le            
modalita' organizzative ed operative dei nuclei operativi di                    
assistenza domiciliare di riferimento.                                          
A seconda delle necessita' assistenziali del paziente e quindi della            
complessita' dell'intervento terapeutico da garantire, e' prevista,             
ogni qualvolta necessaria, l'integrazione con lo specialista                    
interessato.                                                                    
Quest'ultimo, laddove necessario, puo' intervenire anche a domicilio            
nella valutazione di ingresso per la formulazione del programma                 
insieme al medico responsabile del caso, concorda le eventuali                  
consulenze, assicura la sua disponibilita' nei momenti di verifica              
periodica concordati.                                                           
Nell'ambito del piano personalizzato a media ed alta intensita'                 
sanitaria viene ricompresa - in quanto costituisce un aspetto                   
complementare della prestazione complessiva assicurata a livello                
distrettuale al domicilio del paziente - l'erogazione dei medicinali,           
del sangue ed emocomponenti, dei dispositivi medici, dei prodotti per           
la nutrizione artificiale, dei presidi sanitari e ausilii necessari             
per l'intero periodo programmato di cure domiciliari, sulla base di             
protocolli definiti dalla Commissione professionale per le cure                 
domiciliari.                                                                    
Livelli di intensita' assistenziale                                             
L'intensita' e la complessita' degli interventi richiedono periodiche           
verifiche del piano assistenziale per garantire al paziente                     
l'assistenza piu' adeguata nei diversi periodi della malattia, sia              
questa di breve durata che a decorso cronico evolutivo.                         
Il responsabile terapeutico e' il medico di Medicina generale, il               
quale tuttavia, in casi di particolare complessita'                             
clinico-assistenziale, che richiedano specifici ed elevati livelli di           
competenza specialistica, puo' integrarsi con lo specialista di                 
riferimento.                                                                    
Il responsabile del caso e' invece individuato fra i componenti                 
dell'e'quipe assistenziale che nello specifico piano di cura svolge             
l'attivita' assistenziale prevalente.                                           
Fondamentale inoltre e' il ruolo dei familiari coinvolti, che                   
svolgono un ruolo importante nella realizzazione del piano                      
assistenziale, al fine di garantire al paziente la continuita'                  
assistenziale nelle 24 ore ed il necessario supporto allo svolgimento           
delle attivita' della vita quotidiana. In questo ambito assume                  
particolare rilevanza l'assegno di cura a favore di familiari di                
anziani non autosufficienti (previsto dall'art. 21 della L.R. 5/94 e            
dalle norme attuative regionali) per valorizzare il lavoro di cura              
dei familiari quale componente dei piani assistenziali integrati. A             
tal fine, anche in collaborazione con il Servizio Assistenza Anziani,           
nel rispetto delle funzioni previste dalla L.R. 5/94, e' opportuno              
promuovere forme innovative di gestione assistenziale nel rapporto              
tra team assistenziale e familiari.                                             
Una sintesi peraltro non esaustiva della complessita' sanitaria e               
socio-assistenziale e dell'intensita' delle cure domiciliari indica             
tre livelli di intensita' delle cure graduate sulla base del bisogno            
sanitario.                                                                      
LIVELLO 1: Assistenza domiciliare a bassa intensita' sanitaria                  
questo il livello caratterizzato da una bassa intensita' sanitaria e            
correlato a volte con una elevata intensita' e complessita' di                  
interventi socio-assistenziali.                                                 
Per questa tipologia di pazienti viene richiesto generalmente un                
lungo periodo di presa in carico del paziente, nell'ambito del quale            
l'intervento del Medico di Medicina generale per il monitoraggio del            
quadro clinico puo' essere di tipo periodico, con accessi mensili o             
quindicinali o settimanali (ADP); l'assistenza infermieristica puo'             
avere una periodicita' settimanale o quindicinale.                              
L'assistenza di tipo socio-assistenziale, nella maggioranza dei casi,           
e' necessaria a vari gradi di intensita' fino ad una frequenza quasi            
giornaliera.                                                                    
La componente dell'e'quipe piu' idonea ad assumere la responsabilita'           
del caso e' di norma l'assistente sociale, data la prevalente                   
necessita' di assicurare l'integrazione ed il coordinamento dei                 
diversi interventi, sanitari, ma soprattutto socio-assistenziali.               
La legge regionale sulla tutela delle persone anziane crea peraltro i           
presupposti per l'integrazione dell'assistenza sociale erogata dai              
Comuni e della assistenza sanitaria erogata dalle Aziende USL                   
(Servizio Assistenza Anziani).                                                  
LIVELLO 2: Assistenza domiciliare a media intensita' sanitaria                  
Il livello della media intensita' assistenziale richiede di norma per           
periodi medio lunghi la presenza del medico uni o pluri settimanale             
al domicilio del paziente ed un'assistenza infermieristica per uno o            
due accessi settimanali.                                                        
Il piano assistenziale puo' necessitare di riformulazioni periodiche            
e pertanto richiede una stretta integrazione multiprofessionale.                
La frequente prevalenza della componente infermieristica nel piano              
assistenziale permette in genere di individuare, fra i componenti               
dell'e'quipe assistenziale, l'infermiere quale responsabile del caso            
per coordinare ed assicurare gli interventi previsti nel piano                  
assistenziale predisposto al momento della presa in carico del                  
paziente.                                                                       
La consulenza specialistica e' spesso parte integrante del piano                
terapeutico.                                                                    
Le principali tipologie di pazienti che possono beneficiare di tale             
livello di intensita' e complessita' assistenziale sono:                        
- pazienti affetti da polipatologie, generalmente anziani, che                  
necessitano di periodi di assistenza domiciliare integrata nelle fasi           
di riacutizzazione, per evitare ricoveri ripetuti;                              
- malati per i quali sia possibile una dimissione protetta                      
dall'ospedale, assicurando un'adeguata assistenza al proprio                    
domicilio. Sono questi ad esempio i pazienti affetti da patologie               
polmonari cronico-ostruttive, malattie cerebrovascolari, malattie               
tumorali, gravi fratture, ecc.                                                  
LIVELLO 3: Assistenza domiciliare ad alta intensita' sanitaria                  
L'assistenza domiciliare ad alta intensita' si rivolge a pazienti che           
richiedono - nell'ambito di un piano personalizzato di assistenza -             
un intervento coordinato ed intensivo consistente in piu' accessi               
alla settimana di tipo medico, infermieristico e di altre figure                
professionali, garantendo la pronta disponibilita' diurna medica e              
infermieristica, per periodi di norma medio brevi. Nella maggioranza            
dei casi la consulenza specialistica e' una componente essenziale a             
causa della complessita' e della peculiarita' dell'intervento                   
sanitario richiesto.                                                            
I principali beneficiari sono i pazienti affetti da patologie                   
evolutive irreversibili nella fase terminale della vita.                        
Oltre all'intervento intensivo medico e infermieristico, e'                     
necessario uno specifico supporto psicosociale per il malato e la sua           
famiglia, nonche' l'integrazione con gli interventi sociali e                   
socio-assistenziali che si rendessero necessari.                                
La gravita' e complessita' clinica di tale tipologia di pazienti,               
presuppone un elevato livello di integrazione e collaborazione fra il           
responsabile terapeutico, quale responsabile del caso, e tutte le               
figure professionali ed assistenziali coinvolte, in particolare gli             
specialisti di riferimento per i problemi prevalenti, atto a                    
garantire con tempestivita' ed efficacia, insieme al responsabile               
organizzativo di Distretto, tutti gli interventi assistenziali                  
necessari, ivi compreso l'eventuale ricovero ospedaliero per le                 
situazioni non piu' governabili al domicilio.                                   
Sulla base delle esperienze positive con le associazioni di                     
volontariato e altro privato sociale, si evidenzia la possibilita' di           
realizzare nell'ambito della programmazione aziendale, e piu'                   
strettamente distrettuale, interventi assistenziali nei confronti di            
pazienti appartenenti ai tre livelli di intensita' assistenziale                
sopra citati.                                                                   
In tal caso la responsabilita' del piano assistenziale, nelle sue               
componenti organizzative e terapeutiche, puo' essere affidata a                 
professionisti appartenenti alle stesse associazioni.                           
Qualora sia necessario l'utilizzo di particolari tecnologie                     
diagnostiche e terapeutiche e' necessario predisporre percorsi                  
privilegiati con l'ospedale di riferimento, al fine di garantire la             
continuita' delle cure specialistiche ed assicurare tutti i supporti            
terapeutici necessari.                                                          
Un ridotto numero di pazienti, soprattutto nella fase terminale della           
vita, presenta una patologia complessa in rapida evoluzione, che                
richiede interventi polispecialistici effettuabili anche a domicilio            
ma dall'e'quipe ospedaliera specialistica. Tale e'quipe ha in carico            
il paziente e assicura la continuita' di cure con tutte le modalita'            
assistenziali necessarie nelle varie fasi del rapido evolversi della            
malattia, sia in ambiente ospedaliero che residenziale che                      
domiciliare.                                                                    
Questa modalita' assistenziale esula dal sistema delle cure                     
domiciliari organizzate in ambito distrettuale ed e' inserita a tutti           
gli effetti nell'ambito dell'assistenza ospedaliera.                            
Sara' definita, con successivo atto, - nell'ambito della nuova                  
programmazione sanitaria regionale, in attuazione del PSN 1998/2000 -           
l'organizzazione del sistema delle cure palliative in tutte le sue              
articolazioni assistenziali (quali: l'Unita' di cure palliative,                
l'hospice, l'ospedalizzazione a domicilio riservata a casi                      
selezionati ad altissima complessita' assistenziale).                           
Organizzazione distrettuale delle cure domiciliari                              
La sede organizzativa dell'assistenza domiciliare e' il Distretto               
come gia' evidenziato. Occorre quindi realizzare "un modello                    
organizzativo integrato", quale strumento operativo distrettuale.               
Elementi indispensabili per la realizzazione delle cure domiciliari,            
secondo il nuovo modello organizzativo proposto sono:                           
- l'esistenza del Servizio infermieristico distrettuale;                        
- la presenza dei Medici di Medicina generale, preferibilmente                  
organizzati in gruppi o in altre forme associative;                             
- l'esistenza del Servizio di assistenza domiciliare di tipo sociale            
erogata dai Comuni;                                                             
- l'esistenza del Servizio di Assistenza Anziani (SAA), per il                  
coordinamento e l'integrazione delle funzioni sociali e sanitarie a             
favore delle persone anziane;                                                   
- il collegamento con i dipartimenti ospedalieri ed in particolare              
con le Unita' operative oncologiche, di malattie infettive, di                  
geriatria, di lungodegenza post-acuzie e di riabilitazione estensiva;           
- la possibilita' di attivare tempestivamente altre risorse proprie             
delle strutture sanitarie delle Aziende (es. medici specialisti);               
- l'attivazione di un punto di ascolto telefonico, con rapido accesso           
a personale qualificato, per ricevere e vagliare segnalazioni e                 
fornire consulenza telefonica al paziente e alla famiglia.                      
In tale contesto e' importante l'attivazione del Servizio                       
infermieristico distrettuale quale punto di aggregazione e                      
coordinamento di tutte le figure professionali infermieristiche.                
Puo' essere inoltre il punto di riferimento per gli altri operatori             
sanitari che operano nel Distretto, quali i terapisti della                     
riabilitazione, gli educatori, ecc.Nell'ambito del Servizio                     
infermieristico di Distretto e' utile individuare l'Unita' operativa            
per l'assistenza omiciliare infermieristica.                                    
Le diverse Unita' operative distrettuali che si occupano delle cure             
domiciliari sono funzionalmente aggregate ed inserite in ciascun                
Distretto in una organizzazione dipartimentale delle cure primarie a            
carattere funzionale che, anche in analogia ai dipartimenti                     
ospedalieri e di salute mentale gia' normati, sara' oggetto di                  
successiva regolamentazione.                                                    
Considerate le precedenti esperienze positive, la disponibilita' di             
risorse integrative offerte dalle associazioni di volontariato e da             
altro privato sociale, da definire, con apposite convenzioni, sul               
piano organizzativo ed operativo a livello aziendale in rapporto alle           
specifiche esigenze locali, e' elemento importante per favorire la              
diffusione dell'assistenza domiciliare.                                         
Punto unico di accesso delle cure domiciliari sanitarie                         
Per migliorare l'attuale organizzazione delle cure domiciliari e per            
facilitarne l'accesso da parte del cittadino si ritiene importante              
creare in ciascun Distretto un unico punto di riferimento, per i                
cittadini e gli operatori, in grado di indirizzare i bisogni sanitari           
e socio-assistenziali degli utenti relativamente alle cure erogate              
presso il proprio domicilio.                                                    
A tal fine appare opportuno che, similmente a quanto previsto                   
dall'art. 14 della L.R. 5/94 per la rete dei Servizi integrati                  
socio-sanitari per anziani, Comuni ed Aziende Unita' sanitaria locale           
stipulino accordi per la realizzazione di un unico accesso                      
distrettuale per tutte le modalita' di assistenza domiciliare                   
integrata, mediante gli strumenti previsti dall'art. 7 della L.R.               
19/94 e come modificati dalla deliberazione legislativa di riforma              
del sistema regionale e locale (attuazione DLgs 112/98).                        
In ogni caso per quanto riguarda l'assistenza sanitaria occorre                 
individuare un centro unico di riferimento per l'accesso alle cure              
domiciliari sanitarie, al fine di snellire le procedure dell'accesso            
e migliorare la tempestivita' di una risposta appropriata.                      
Il coordinatore del centro unico e' in grado di attivare direttamente           
o in via mediata i percorsi necessari per garantire le risposte                 
assistenziali.                                                                  
Percorso per la popolazione anziana                                             
Per la popolazione anziana non autosufficiente o a rischio di non               
autosufficienza la valutazione del bisogno ed il conseguente accesso            
alla rete dei servizi territoriali, e' assicurata dall'unita' di                
valutazione geriatrica territoriale prevista dall'art. 17 della L.R.            
5/94.                                                                           
Il Servizio Assistenza Anziani, servizio unico per il coordinamento e           
l'integrazione nell'ambito distrettuale dell'assistenza sanitaria e             
socio-assistenziale a favore delle persone anziane, e' strumento dei            
Comuni e delle Aziende Unita' sanitarie locali, sottoscrittori                  
dell'Accordo di programma ex art. 14, L.R. 5/94.                                
Per gli anziani che necessitano di interventi integrati                         
socio-sanitari, il Servizio Assistenza Anziani valuta se attivare               
l'Unita' di valutazione geriatrica in particolare per i livelli a               
maggiore intensita' assistenziale o se rapportarsi direttamente                 
all'e'quipe assistenziale per contribuire alla predisposizione del              
piano personalizzato di assistenza.                                             
Il modello organizzativo di riferimento:                                        
Nucleo Operativo di Assistenza Domiciliare (NOAD)                               
Le esperienze maturate nell'ambito dell'assistenza domiciliare ai               
pazienti oncologici da parte dei Medici di Medicina generale e delle            
associazioni di volontariato hanno creato il presupposto, per                   
individuare nell'ambito di aree territoriali omogenee, dei presidi              
organizzativi denominati Nuclei Operativi di Assistenza Domiciliare             
(NOAD). Sono costituiti da Medici di Medicina generale, infermieri, e           
dalle altre figure coinvolte per garantire un'efficace assistenza               
domiciliare integrata, una continuita' terapeutica ed un collegamento           
con le altre strutture sociosanitarie.Il NOAD si configura come un              
presidio del distretto finalizzato ad assicurare al domicilio del               
paziente un'assistenza continuativa e globale, nell'arco della                  
giornata e nelle fasce di competenza del Servizio di Continuita'                
assistenziale, attraverso modalita' organizzative concordate a                  
livello aziendale in rapporto alle caratteristiche e disponibilita'             
locali.                                                                         
Le associazioni di volontariato con competenza tecnico-professionale            
possono essere inserite nella realta' distrettuale, ad integrazione e           
supporto dell'assistenza erogata dai Medici di Medicina generale, per           
garantire prestazioni e/o presidi non disponibili nel contesto                  
organizzativo locale.                                                           
Responsabile Organizzativo dell'Assistenza Domiciliare (ROAD)                   
Il Responsabile Organizzativo dell'Assistenza Domiciliare (ROAD)                
assicura l'erogazione delle cure domiciliari sanitarie; e' presente             
in ogni Distretto e afferisce alla direzione distrettuale; in                   
particolare svolge le seguenti funzioni/attivita':                              
- concorda con il responsabile del Distretto le risorse necessarie              
per le attivita' assistenziali;                                                 
- pianifica con i NOAD, i responsabili delle Unita' operative                   
coinvolte, l'attivita' in relazione ai bisogni rilevati e le risorse            
disponibili; con loro predispone inoltre le necessarie verifiche                
della rispondenza dell'attivita' agli obiettivi prefissati;                     
- predispone i percorsi organizzativi con le altre strutture                    
sanitarie sia ospedaliere che territoriali per garantire la                     
realizzazione dell'attivita' integrata da parte dei diversi                     
operatori.                                                                      
A livello distrettuale e' da prevedersi almeno un Nucleo Operativo              
Assistenza Domiciliare (NOAD).                                                  
Va sottolineato che i nuclei operativi gia' realizzati nei singoli              
Distretti per i pazienti oncologici possono essere i nuclei base per            
la realizzazione del nuovo modello organizzativo proposto.                      
Commissione professionale per le cure domiciliari                               
L'attivazione del nuovo modello di assistenza domiciliare richiede              
l'approfondimento dei principali aspetti dell'assistenza domiciliare            
integrata quali: la valutazione multidimensionale, l'individuazione e           
l'implementazione di linee guida terapeutico-assistenziali.                     
L'efficacia dell'assistenza infatti, comporta che i professionisti e            
le Unita' operative coinvolte operino secondo criteri predefiniti               
basati sul lavoro interdisciplinare e finalizzato all'unicita' del              
processo assistenziale.                                                         
Il coordinamento aziendale per garantire una omogenea realizzazione             
delle cure domiciliari e' assicurato in ambito aziendale da una                 
Commissione professionale per le cure domiciliari (CPD) afferente al            
direttore sanitario.                                                            
Le principali funzioni della Commissione professionale per le cure              
domiciliari sono:                                                               
- assicurare l'integrazione professionale e garantire la rilevazione            
dei bisogni assistenziali attraverso l'adozione di idonei strumenti             
comuni di valutazione multidimensionale, in relazione alle                      
problematiche mediche, infermieristiche, sociali e/o riabilitative              
prevalenti nell'ambito delle cure domiciliari;                                  
- garantire una omogenea attuazione delle cure attraverso                       
l'elaborazione di protocolli e di linee guida                                   
terapeutico-assistenziali;                                                      
- individuare e verificare gli standard assistenziali e i requisiti             
organizzativi.                                                                  
La Commissione professionale per le cure domiciliari e' composta da             
esperti che operano nei diversi settori dell'assistenza domiciliare:            
medici di medicina generale, componenti delle UVG distrettuali                  
(medici geriatri, infermieri e assistenti sociali), medici                      
specialisti (in particolare medico oncologo); e' integrata, qualora             
necessario, da altri esperti.                                                   
Alla Commissione professionale per le cure domiciliari competono                
pertanto:                                                                       
A) la definizione dei criteri di eleggibilita' per la presa in carico           
del paziente in assistenza domiciliare e la individuazione dei gradi            
di intensita' assistenziale che connotano i diversi livelli di                  
intensita';                                                                     
B) la predisposizione di strumenti comuni per la valutazione                    
multidimensionale;                                                              
C) l'elaborazione di protocolli e di linee guida                                
terapeutico-assistenziali, ivi compresa l'individuazione dell'elenco            
dei farmaci, dei dispositivi medici, del sangue ed emocomponenti, dei           
prodotti per la nutrizione artificiale, dei presidi sanitari e                  
ausilii, ritenuti necessari ed appropriati;                                     
D) l'individuazione e la verifica degli standard assistenziali e dei            
requisiti organizzativi.                                                        
In particolare per la valutazione multidimensionale la Commissione              
dovra' approfondire:                                                            
- gli strumenti di valutazione multidimensionale piu' adeguati,                 
nonche' la verifica dell'adesione ai protocolli individuati e la                
conseguente formazione per il personale assegnato alle cure                     
domiciliari;                                                                    
- la verifica della corretta applicazione degli strumenti adottati;             
- la verifica dell'efficacia degli strumenti di valutazione                     
multidimensionale adottati.                                                     
Per garantire uniformita' di accesso alle cure domiciliari su tutto             
il territorio regionale, si ritiene indispensabile che siano                    
rispettate alcune condizioni preliminari:                                       
- verifica della presenza di un valido supporto familiare e o di una            
rete di aiuto informale, e di una idonea condizione abitativa che               
permetta al paziente di ricevere con continuita' un supporto nello              
svolgimento delle attivita' della vita quotidiana;                              
- compatibilita' delle condizioni cliniche con la permanenza al                 
domicilio e gli interventi sanitari necessari.                                  
A livello regionale saranno stabiliti alcuni principali strumenti               
idonei a valutare in modo omogeneo le specifiche aree funzionali per            
individuare i bisogni sanitari e socio-assistenziali di tutti i                 
destinatari delle cure domiciliari.                                             
Documentazione sanitaria                                                        
Tutta l'attivita' svolta dagli operatori coinvolti al domicilio del             
paziente e' rilevata in un unico documento (Cartella integrata), che,           
pertanto, rappresenta lo strumento indispensabile per la efficace               
realizzazione del piano personalizzato di assistenza.                           
In ogni Azienda USL le Commissioni professionali per le cure                    
domiciliari elaborano un modello di cartella integrata sanitaria e              
socio-assistenziale orientata per problemi, per l'assistenza                    
domiciliare. A tale proposito e' previsto un coordinamento regionale.           
Formazione e aggiornamento                                                      
La realizzazione del nuovo modello di cure domiciliari rende                    
necessaria la formazione e l'aggiornamento degli operatori addetti              
all'assistenza domiciliare.                                                     
A livello regionale sono previste iniziative formative per le figure            
professionali di riferimento per l'assistenza domiciliare che                   
successivamente in ambito aziendale si impegnano, nell'ambito dei               
programmi della formazione permanente, a realizzare iniziative di               
formazione al personale distrettuale coinvolto nell'assistenza                  
domiciliare integrata.                                                          
Per tali ragioni si ritiene opportuno che le Aziende sanitarie                  
individuino quale argomento prioritario di formazione permanente                
l'assistenza domiciliare integrata almeno nella fase di prima                   
attuazione.                                                                     
indicatori di verifica                                                          
L'assistenza domiciliare integrata (ADI) ha peculiarita' proprie che            
necessitano di flussi informativi specifici, idonei a descriverne               
l'attivita' e a verificarne il raggiungimento dei risultati rispetto            
agli obiettivi attesi.                                                          
necessario pertanto attivare un flusso informativo aziendale, su base           
distrettuale, rilevato con criteri omogenei, che consenta a livello             
regionale la conoscenza e la valutazione dell'assistenza domiciliare            
integrata superando i flussi informativi esistenti per singole                  
categorie di pazienti.                                                          
a) Dati di attivita' per livello di assistenza:                                 
1) numero pazienti presi in carico nell'anno;                                   
2) numero giornate complessive di presa in carico (durata di presa in           
carico di un paziente = periodo che intercorre tra il giorno in cui             
e' stato effettuato il primo intervento domiciliare da parte del                
NOAD, e il giorno con l'ultimo accesso previsto dal programma                   
assistenziale);                                                                 
3) numero giornate di effettiva assistenza (giornate di effettiva               
assistenza = giornate nelle quali sono stati effettuati a domicilio             
del paziente uno o piu' accessi da parte del NOAD, sia che                      
l'intervento abbia comportato la presenza di uno che di piu'                    
operatori contemporaneamente);                                                  
4) numero accessi per tipologie di operatori (medici, infermieri,               
tecnici di riabilitazione, addetti all'assistenza di base, altre                
figure) (accesso = visita e/o intervento a domicilio registrati nella           
cartella sanitaria/socio-assistenziale)                                         
5) numero giornate di ricovero ordinario (giornate di ricovero                  
ordinario = giornate di ricovero ospedaliero intercorse nel periodo             
di presa in carico di un paziente in assistenza domiciliare).                   
Attraverso questi dati che sono alla base del flusso informativo, e'            
possibile misurare in modo piu' approfondito l'attivita' erogata con            
i seguenti indicatori.                                                          
b) Indicatori di attivita'                                                      
1) intensita' assistenziale = numero giorni effettiva assistenza,               
numero giorni di presa in carico;                                               
2) copertura assistenziale = numero pazienti presi in carico                    
nell'anno, popolazione di riferimento. Per popolazione di riferimento           
si intende: - per i pazienti oncologici terminali: numero deceduti              
nell'anno per tumore - media triennale 94/96; - per gli anziani:                
persone con eta' maggiore ai 74 anni; - per i malati di AIDS: numero            
casi prevalenti di AIDS al 31/12 del precedente anno;                           
3) durata media della presa in carico = numero giorni di presa in               
carico, numero pazienti assistiti;                                              
4) durata media di effettiva assistenza = numero giorni di effettiva            
assistenza, numero pazienti assistiti;                                          
5) numero accessi medi per paziente = numero totale di accessi,                 
numero pazienti assistiti.                                                      
c) Indicatori di struttura                                                      
1) numero NOAD distrettuali attivati;2) numero ore di apertura                  
giornaliera per NOAD;3) numero giorni di apertura settimanale per               
NOAD.                                                                           
d) Indicatori di accessibilita'                                                 
1) tempo intercorso tra la segnalazione e la valutazione;                       
2) tempo intercorso tra la segnalazione e la presa in carico del                
paziente.                                                                       
previsto un progetto regionale specifico, a supporto delle Aziende              
sanitarie, per la realizzazione, in tempi brevi, di un sistema                  
informativo per la rilevazione qualiquantitativa delle cure                     
domiciliari.                                                                    
Risorse                                                                         
La conoscenza del numero dei pazienti, il livello di intensita'                 
assistenziale richiesta e la loro presumibile durata di presa in                
carico permettono di pianificare le risorse necessarie e pertanto la            
conoscenza delle caratteristiche sopra descritte e' necessaria per              
poter programmare un servizio di assistenza domiciliare adeguato alle           
esigenze della popolazione del Distretto.                                       
Gli operatori coinvolti nell'assistenza domiciliare presentano                  
differenti rapporti di lavoro con il Servizio sanitario regionale.              
Per tali motivi e' necessario nella pianificazione del lavoro tenere            
presente le variabili correlate alle diverse figure professionali               
impegnate nell'assistenza domiciliare.Le risorse necessarie sono                
individuate dal piano terapeutico predisposto all'interno del NOAD              
dall'e'quipe curante (MMG, infermiere, assistente sociale, medico               
specialista ospedaliero).                                                       
Risorse infermieristiche                                                        
L'assistenza domiciliare infermieristica erogata in un Distretto deve           
soddisfare sia le esigenze relative all'ADI sia le prestazioni                  
infermieristiche di tipo occasionale e/o periodico necessarie al                
domicilio. A livello distrettuale sara' garantita la presenza di                
personale infermieristico in misura adeguata alle necessita'                    
assistenziali.                                                                  
Per quanto riguarda l'assistenza in ADI in base ai tre livelli di               
intensita' assistenziale definiti in premessa e' possibile                      
individuare i profili assistenziali e gli standard di risorse                   
necessarie.                                                                     
I principali criteri sono:                                                      
- durata media della presa in carico del paziente;                              
- numero accessi infermieristici mediamente richiesti;                          
- tempo di assistenza infermieristica necessario per ogni accesso;              
- ore di lavoro dedicate per unita' infermieristiche.                           
In base ai criteri sopra riportati e' possibile individuare il                  
rapporto ottimale tra il numero di pazienti e le unita'                         
infermieristiche necessarie.                                                    
Attualmente esiste in tutte le realta' aziendali una e'quipe di                 
infermieri domiciliari la cui dotazione organica puo' non                       
corrispondere ai bisogni assistenziali presenti nel territorio. E'              
necessario pertanto completare la dotazione infermieristica anche               
attraverso la riconversione di risorse di personale proveniente dai             
presidi ospedalieri a seguito della rimodulazione della rete                    
ospedaliera o dalle strutture distrettuali a seguito della                      
riorganizzazione delle attivita'.                                               
La determinazione dei costi delle cure domiciliari nel loro complesso           
sara' oggetto di uno specifico approfondimento regionale, con la                
collaborazione dell'Agenzia sanitaria regionale.                                
Continuita' delle cure e collegamenti funzionali con i presidi                  
ospedalieri e le strutture residenziali semiresitenziali territoriali           
L'assistenza domiciliare e' una componente dell'offerta assistenziale           
presente nel Distretto, per assicurare la continuita' delle cure al             
cittadino nelle sue diverse fasi della malattia ed e' inserita nella            
rete dei servizi:                                                               
- sanitari quali i Presidi ospedalieri, con particolare riguardo alle           
unita' di lungodegenza post acuta e riabilitazione estensiva, di                
geriatria, di oncologia, di malattie infettive;                                 
- socio-assistenziali di tipo residenziale e semiresidenziale quali:            
i centri diurni, le strutture protette, le residenze sanitarie                  
assistenziali, le case alloggio e le nuove strutture tipo Hospice.              
Per realizzare una efficace integrazione fra i diversi Servizi che              
assicuri la continuita' assistenziale e' indispensabile che siano               
definiti dei percorsi semplificati per l'erogazione dei servizi                 
assistenziali in modo adeguato e tempestivo.                                    
A questo proposito le diverse unita' operative ospedaliere e                    
territoriali sono tenute a concordare e stabilire precise procedure,            
ad esempio per le dimissioni protette dalle unita' operative                    
ospedaliere, per l'attivazione delle consulenze specialistiche, per             
l'accesso ai servizi di diagnostica strumentale, per                            
l'approvvigionamento tempestivo dei medicinali, del sangue ed                   
emocomponenti, dei dispositivi medici, dei prodotti per la nutrizione           
artificiale, dei presidi e ausilii necessari, per l'attivazione                 
dell'assistenza socio-assistenziale e/o dell'aiuto del volontariato a           
supporto della famiglia.                                                        
I Responsabili organizzativi delle cure domiciliari distrettuali, i             
Responsabili dei Servizi Assistenza Anziani, i Responsabili dei                 
Presidi ospedalieri sono tenuti pertanto a individuare collegialmente           
i percorsi assistenziali, nonche' le modalita' operative di                     
comunicazione fra gli operatori interessati.                                    

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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