DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 16 novembre 1998, n. 2035
Inventario forestale regionale. Predisposizione di tavole per la determinazione diretta della massa legnosa in piedi dei boschi appenninici dell'Emilia-Romagna. Conferimento di incarico
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
A) di conferire, per le ragioni espresse in premessa, al dott. Remo
Bertani dello Studio RDM, associazione professionale con sede in
Firenze, Via Borgognissanti n. 60, un incarico di prestazione d'opera
intellettuale ex art. 19 della L.R. 27/85, finalizzato alla
realizzazione di tavole per la determinazione diretta della massa
legnosa in piedi dei boschi appenninici dell'Emilia-Romagna, da
portare a termine secondo le modalita' tecniche stabilite da unito
Allegato B (progetto esecutivo) che costituisce parte integrante
della presente deliberazione;B) di stabilire che tale incarico venga
regolato come da unito disciplinare presente nell'Allegato A che
costituisce parte integrante della presente deliberazione;
C) di stabilire, inoltre, che la relazione finale con le
caratteristiche previste alla fase 3 dell'Allegato B venga consegnata
entro tre mesi dalla data di sottoscrizione del disciplinare di
incarico Allegato A e che l'eventuale proroga, opportunamente ed
approfonditamente motivata, verra' concessa con atto del Responsabile
del Servizio competente, su richiesta che dovra' pervenire al
Servizio stesso almeno quindici giorni prima della scadenza
dell'incarico;
D) di corrispondere, al dott. Remo Bertani dello Studio RDM, per la
prestazione resa in rapporto di incarico professionale di consulenza,
il compenso di Lire 23.100.000 al lordo delle ritenute di legge, piu'
Lire 462.000 (2%) quale contributo previdenziale richiesto
dall'Ordine professionale dottori agronomi e forestali (art. 8, DL n.
103 del 10 febbraio 1996) piu' Lire 4.712.400 per IVA al 20%, per un
importo complessivo di Lire 28.274.400;E) di impegnare la complessiva
spesa di Lire 28.274.400, registrata col n. 5435 di impegno,
imputandola al Capitolo 14552 "Spese per l'elaborazione e
divulgazione dell'inventario dei boschi e della Carta forestale (art.
2, prima comma, L.R. 4 settembre 1981, n. 30)" del Bilancio per
l'esercizio 1998 che presenta la necessaria disponibilita';
F) di dare atto che, ai sensi dell'art. 61 della L.R. 31/77, come
sostituito dall'art. 14 della L.R. 40/94, la liquidazione del
predetto compenso verra' disposta a favore dello Studio RDM, al quale
il dott. Remo Bertani e' associato, in un'unica soluzione, dietro
presentazione di regolare fattura, dal Responsabile del Servizio
Paesaggio, Parchi e Patrimonio naturale alla scadenza e con le
modalita' previste nell'allegato A (disciplinare d'incarico);
G) di pubblicare la presente deliberazione, per estratto, nel
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO A
Disciplinare di incarico regolante l'incarico di consulenza
professionale conferito al dott. Remo Bertani dello Studio RDM -
Firenze
L'incarico conferito col presente atto al dott. Remo Bertani, dello
Studio RDM - associazione professionale con sede in Firenze, Via
Borgo Ognissanti n. 60, configura la specie dell'incarico di
prestazione d'opera intellettuale resa in un rapporto di lavoro
autonomo proprio della professione abituale (DPR 917/86 TUIR) e
concerne l'assolvimento di una prestazione d'opera intellettuale,
come tale regolata dagli artt. 2230 e seguenti del Codice civile.
L'incarico, che non instaura in alcun modo rapporto di pubblico
impiego e non comporta quindi vincolo alcuno di subordinazione ne'
obbligo di osservanza di orari d'ufficio, e' regolato come segue.
Oggetto dell'incarico
L'opus previsto nell'incarico consiste nella prestazione di una
consulenza professionale per la realizzazione di Tavole per la
determinazione diretta della massa legnosa in piedi dei boschi
appenninici dell'Emilia-Romagna, secondo le modalita' tecniche
descritte nell'Allegato B.
Referenti
Referente del progetto per conto della Regione Emilia-Romagna e'
nominato il dott. Lamberto Baratozzi, Responsabile dell'Ufficio
Risorse forestali.
Collaborazioni
Nell'espletamento dell'incarico, il dott. Remo Bertani si avvarra'
della collaborazione dei tecnici regionali referenti e della
supervisione del dott. Giovanni Tabacchi dell'Istituto sperimentale
per l'assestamento forestale e l'alpicoltura del Ministero per le
Politiche agrarie con sede in Trento, senza che cio' comporti alcun
onere aggiuntivo per la Regione.
Incontri periodici
L'individuazione delle modalita' specifiche di realizzazione
dell'opera, verra' concordata nell'ambito di incontri periodici tra
il dott. Remo Bertani e i referenti regionali, sentito il parere del
dott. Giovanni Tabacchi, per la verifica delle fasi intermedie di
costruzione delle Tavole.
Durata dell'incarico
L'incarico dovra' essere espletato entro tre mesi dalla data di
sottoscrizione del presente disciplinare di incarico.
Eventuale proroga, opportunamente ed approfonditamente motivata,
verra' concessa con atto del Responsabile del Servizio competente, su
richiesta che dovra' pervenire al Servizio stesso almeno quindici
giorni prima della scadenza dell'incarico.
Adempimento della prestazione
L'adempimento della prestazione consiste nella fornitura di un
elaborato - relazione finale - con le caratteristiche descritte alla
fase 3 dell'Allegato B - progetto esecutivo.
Compenso
Il compenso per l'esecuzione dell'incarico e' fissato in Lire
23.100.000 al lordo delle ritenute di legge, piu' Lire 462.000 (2%)
quale contributo previdenziale richiesto dall'Ordine professionale
dottori agronomi e forestali (art. 8, DL n. 103 del 10 febbraio 1996)
piu' Lire 4.712.400 per IVA al 20%, per un importo complessivo di
Lire 28.274.400.
Tale compenso verra' erogato in unica soluzione, ad incarico
ultimato, dietro presentazione di regolare fattura, previa verifica
di avvenuto conseguimento degli obiettivi prefissati da parte del
Servizio Paesaggio, Parchi e Patrimonio naturale, che certifichera'
l'avvenuta esecuzione e consegna dell'elaborato.
Diritti di proprieta'
L'elaborato finale resta di proprieta' della Regione Emilia-Romagna,
la quale potra' farne l'uso che riterra' opportuno.
La sottoscrizione del presente disciplinare d'incarico da parte del
soggetto commissionario costituisce accettazione delle condizioni e
clausole in esso contenute o richiamate.
Bologna, li' Firma per accettazione
ALLEGATO B
Progetto esecutivo per la realizzazione delle Tavole per la
determinazione diretta della massa legnosa in piedi dei boschi
dell'Emilia-Romagna (Tavole di popolamento) costruite sui dati
dendrometrici dell'Inventario forestale regionale
Premessa e obiettivi
L'Istituto sperimentale per l'assestamento forestale e per
l'alpicoltura del Ministero per le Politiche agrarie con sede in
Trento, in particolare attraverso il dr. Giovanni Tabacchi, Direttore
della Sezione di Biometria forestale, fornisce da tempo un prezioso
supporto scientifico e metodologico all'Inventario forestale
dell'Emilia-Romagna. Tale Istituto, gia' impegnato nell'Inventario
forestale nazionale e nel coordinamento degli inventari regionali,
conduce numerosi studi tra i quali un'avanzata sperimentazione nel
campo della determinazione diretta della massa legnosa dei
soprassuoli forestali attraverso apposite tavole di calcolo, dette
anche "Tavole di popolamento". Si tratta di strumenti estremamente
pratici e di facile impiego, in grado di produrre stime accurate
della massa legnosa, direttamente utilizzabili anche in bosco a
partire dal rilevamento di pochi, semplici parametri quali l'area
basimetrica e l'altezza media delle piante piu' grosse (o altezza
dominante).
La costruzione di queste Tavole per i boschi dell'Emilia-Romagna non
richiederebbe alcun rilievo specifico, ma utilizzerebbe i dati gia'
rilevati nell'ambito della aree di saggio dell'Inventario forestale
regionale.
La banca dati dell'Inventario forestale regionale contiene 11.202
rilievi articolati per altrettante aree di saggio condotte in tutti i
boschi della fascia collinare e montana dell'Emilia-Romagna. Tali
rilievi, completi di area basimetrica, altezza media del popolamento
(calcolata sia sulla numerosita' che sull'area basimetrica - metodo
di Lorey), volume dei fusti con cimale (calcolato per ogni singolo
individuo mediante tavole dendrometriche regionali a doppia entrata
gia' prodotte dallo stesso Istituto) costituiscono un patrimonio
informativo unico nel suo genere in questa regione, sul quale e'
possibile costruire tavole di popolamento complete ed esaustive per i
principali tipi forestali appenninici. Partendo dalle
caratterizzazioni dell'Inventario, le Tavole dovranno fare
riferimento a tipi forestali facilmente riconoscibili ed
identificabili in campagna, eventualmente procedendo ad aggregazioni
dei tipi inventariali piu' simili tra loro, purche' siano evidenti
corrispondenti analogie anche nell'analisi statistica.
La realizzazione di Tavole di popolamento per la determinazione
diretta della massa legnosa, affiancate alle Tavole regionali
dendrometriche a doppia entrata (gia' pubblicate su Internet - utili
a cubare i singoli fusti di tutte le specie arboree presenti nei
boschi appenninici dell'Emilia-Romagna) consentirebbe agli operatori
impegnati nell'assestamento forestale, in stime o altri rilievi di
tipo dendrometrico, la disponibilita' di strumenti univoci, pratici e
validi sull'intero territorio regionale, in grado di restituire dati
provvigionali confrontabili con certezza in tutto il territorio
collinare e montano, che facciano riferimento al sistema informativo
forestale piu' avanzato e completo attualmente disponibile in
Regione, vale a dire all'Inventario forestale regionale.
Schema riassuntivo per la realizzazione delle tavole di cubatura di
popolamento:
1 - analisi preliminare dei dati:
a) selezione campione di ADS da sottoporre ad analisi di regressione
sulla base di: - area basimetrica minima, - struttura dell'area
(valutazione aree di margine);
b) definizione della variabile altezza dominante da utilizzare;
2 - analisi di regressione:
a) individuazione dei gruppi o strati;
b) applicazione del modello perequativo di regressione e verifica
statistica per ciascuno strato;
3 - relazione finale: redazione delle tavole, modalita' d'uso e
commenti.
1a. Selezione preliminare dei dati
Si tratta di sottoporre i dati afferenti alle 11.202 aree di saggio
rilevate nell'ambito dell'IFER ad un procedimento logico di esame
selettivo che determini entro quali (eventuali) limiti si intendano
considerare i dati da sottoporre a calcolo.
In sostanza occorre definire con quali caratteristiche di dimensione
e densita' i boschi possano essere correttamente analizzati dal punto
di vista provvigionale senza forzare l'analisi a situazioni che non
hanno interesse dendrometrico oppure che presentano caratteristiche
di eccezionalita' rispetto alle caratteristiche dei boschi "normali".
Trattandosi di aree di saggio relascopiche analizzate con la banda
del 2, ogni individuo selezionato vale per un'area basimetrica di 2
mq/ha. E' evidente che aree con un numero basso di individui (da 0 a
4) presentano scarsa densita' arborea, corrispondente ad un'area
basimetrica inferiore a 10 mq/ha. E' probabile che tali aree a
densita' scarsa siano anche poco rappresentative dei popolamenti
strutturati in questo modo, visto il tipo di campionamento
(relascopico), gia' di per se' molto selettivo.
Si puo' individuare a priori il livello minimo di densita'
investigabile (in quanto comunque di scarso interesse provvigionale)
oppure selezionare a posteriori le aree che presentano lo scostamento
minore rispetto alle funzioni di regressione (cosa che andra' fatta
comunque), secondo le indicazioni fornite dalla supervisione di
Giovanni Tabacchi (ISAFA Trento) in merito alla rappresentativita'
del campione.
Il secondo criterio di selezione riguarda una caratteristica
anch'essa strutturale concernente le aree di margine per le quali il
settore di bosco "mancante" e' stato ricostruito ponderando la
densita' di quello alberato. Anche se la ricostruzione dei settori
mancanti si e' svolta con risultati soddisfacenti, ugualmente le
tavole di popolamento non sono efficacemente applicabili a situazioni
marginali, ma piuttosto a popolamenti omogenei e rappresentativi di
piu' vaste compagini, delle quali siano facilmente misurabili l'area
basimetrica e l'altezza dominante. Le aree di margine pertanto non
appaiono del tutto rappresentative, in particolare quelle con centro
esterno al bosco, mentre tra quelle con centro interno, molte hanno
avuto un fattore di correzione minimo e potrebbero essere impiegate
tranquillamente in quanto dotate di marginalita' veramente scarsa. In
ogni caso l'impiego delle aree di margine, anche perche' dotate di
aree basimetriche diverse da un multiplo di due (il che non si
verifichera' in fase di applicazione della tavola, anche se non
rappresenta un problema per l'analisi di regressione) potrebbe essere
limitato al caso di strati insufficientemente rappresentati dalle
sole aree intere, non marginali.
Per chiarire la dimensione della banca dati inventariale ed entro
quali termini operare le selezioni preliminari, occorre tenere conto
del seguente prospetto che rappresenta la situazione di partenza:
Inventario forestale regionale: il campione delle aree di saggio
relascopiche
campione relascopico (numero di individui rilevati per area)
0 1 2 3 4 >>=5 totale
aree complete 204 399 357 352 334 7273 8919
aree di margine
centro interno 11 62 55 58 53 954 1193
aree di margine
centro esterno 101 297 205 120 94 273 1090
totale 316 758 617 530 481 8500 11202
1b. Il parametro altezza dominante del popolamento
Attualmente sono disponibili per ogni ADS l'altezza media degli
individui in base alla loro numerosita' e l'altezza media calcolata
col metodo di Lorey (media ponderata sull'area basimetrica).
Quest'ultimo dato, pur avvicinandosi, non corrisponde esattamente
all'altezza dominante, che sarebbe invece la media dell'altezza delle
100 piante piu' grosse (escluse le matricine nel ceduo). In tal
senso, l'altezza dominante potrebbe essere ricostruita (con qualche
approssimazione relativa al fatto che la banca dati non distingue i
polloni dalle matricine) rimettendo in gioco i dati disaggregati di
partenza. Tuttavia recenti esperienze tendono a considerare valida
per questi fini anche l'altezza di Lorey. L'importante e' utilizzare
un dato che, oltre a mantenere il valore statistico, sia facilmente
rilevabile in fase di applicazione della tavola e che consenta di
escludere margini di incertezza o soggettivita' da parte dell'utente
della tavola stessa. In tal senso l'applicazione del parametro
altezza deve essere approfonditamente valutato alla luce delle piu'
recenti esperienze e di eventuali prove di regressione preliminari.
La variabile altezza da utilizzare scaturira' da valutazioni e
calcoli eseguiti sulla banca dati dell'Inventario forestale in
collaborazione tra l'Ufficio Risorse forestali e il professionista
incaricato, sulle indicazioni fornite da Giovanni Tabacchi.
2a. Individuazione dei gruppi di ADS o strati da sottoporre ad
analisi di regressione
La fase di analisi statistica vera e propria che sottende alla
costruzione delle tavole viene preceduta da valutazioni preliminari
circa le caratteristiche tipologico-vegetazionali che determinano
l'assegnazione allo strato, cioe' alla costruenda tavola. Gli aspetti
dendrologici che determinano in un'area relascopica quante e quali
specie costituiscono il popolamento virtuale sono di fatto secondari
rispetto all'attributo di tipologia forestale, assegnato
aprioristicamente in base a criteri generali di tipo ecosistemico, a
volte anche con difficolta', avendo riscontrato non solo le facies
tipiche, ma anche tutta le forme di transizione tra un tipo e l'altro
in una casistica pressoche' illimitata di varianti. Infatti la
discriminante piu' oggettiva per l'attribuzione della tipologia
forestale, legata alla specie valutata come dominante in termini di
grado di copertura, talora non ha riscontrato corrispondenza nel
campione relascopico (selezionato, come noto, in base alle dimensioni
degli individui) e i popolamenti virtuali finiscono per riportare
distribuzioni specifiche anche bizzarre, talora apparentemente
contraddittorie (faggete "dominate" dal carpino, querceti senza
querce, eccetera).
In sostanza, la fase di stratificazione del campione deva individuare
le aggregazioni piu' funzionali alla elaborazione di un numero di
tavole sufficientemente alto da coprire con esaustivita' e
riconoscibilita' i tipi forestali presenti in regione. Tali strati
dovranno essere omogenei, cioe' dotati di parametri fisionomici
simili, e statisticamente paragonabili, vale a dire caratterizzati da
analisi di regressione che minimizzino gli scarti al loro interno e
massimizzino le differenze nel confronto tra strati diversi.
In prima analisi gli strati scaturiscono dal parametro "tipologia
forestale", salvo ulteriori confronti sulle singole distribuzioni
specifiche scaturite dalla costruzione dei popolamenti virtuali. Tale
analisi propedeutica alla stratificazione stabilira' le funzioni piu'
adatte a cubare in piedi i boschi piu' comuni ed in tal senso piu'
facilmente riconoscibili, eventualmente escludendo dal campione
sottoposto ad analisi i casi dubbi o "rari" evidenziati dalla
composizione specifica di ciascuna area.
Eventuali esclusioni o attribuzioni ad uno strato diverso da quello
inizialmente ipotizzato potrebbero scaturire anche solo da
valutazioni prodotte in base agli scostamenti statistici riscontrati
a posteriori, mediante prove successive.
A livello indicativo, il complesso delle 7273 aree di saggio non di
margine e con area basimetrica non inferiore a 10 mq, presenta la
seguente caratterizzazione tipologica:
Inventario forestale regionale: il campione delle aree di saggio
relascopiche
aree complete e dotate di 5 o piu' individui (G>>=10 mq/ha): 7273
casi
n. casi
faggete 2129
querceti misti submesofili 2094
querceti xerofili a roverella 585
carpineti 546
cerrete 693
boschi di castagno 795
boschi ripariali 126
pinete (fustaie di conifere di impianto
artificiale in aree collinari) 137
abetine (fustaie di conifere di impianto
artificiale in aree montane) 168
totale 7273
In linea del tutto teorica, tenendo peraltro conto del fatto che
l'elaborazione delle tavole dendrometriche a doppia entrata non ha
evidenziato differenze significative a livello di forma di governo
(cedui e fustaie della stessa specie sono sostanzialmente costituiti
da individui che hanno lo stesso coefficiente di forma), i dati
sembrano ipotizzare la possibile redazione di 9 tavole corrispondenti
ai 9 tipi forestali sopraelencati. Una applicazione di prova dei
modelli previsionali con analisi di regressione puo' confermare
l'ipotesi di costruzione di queste 9 tavole oppure limitare il lavoro
a sole 7 tavole (o meno): oltre alle prime 6, una unica per i
popolamenti a conifere di origine artificiale. Le analisi di
regressione potrebbero, per analogia di risultato, portare alla
redazione delle seguenti tavole:
- faggete,
- querceti misti submesofili e carpineti,
- querceti xerofili a roverella,
- boschi di cerro e/o di castagno (con o senza specie arboree di tipo
ripariale),
- boschi di conifere di impianto artificiale.
Questa 5 tavole dovranno costituire il "minimo" risultato atteso,
ipotizzando di ricorrere alle sole ADS non di margine con arca
basimetrica non inferiore ai 10 mq/ha.
2b. Applicazione del modello perequativo di regressione per ciascuno
strato
Dovra' essere prevista l'applicazione, per ciascuno strato
"candidato", dei modelli perequativi di regressione piu' adatti con
relative verifiche statistiche per la determinazione dell'incertezza,
secondo il metodo contenuto in: Sottovia L., Tabacchi G., 1996 -
Tavole per la determinazione diretta della massa legnosa in piedi dei
boschi cedui del Trentino. Comunicazioni di Ricerca 96/1 e successivi
studi in merito.
Si tratta della fase di costruzione vera e propria delle tavole, che
tende a confermare statisticamente le soluzioni impostate nelle fasi
preliminari, applicando a computer programmi di elaborazione
statistica gia' sufficientemente collaudati.
In particolare si dovra' applicare una procedura di questo tipo:
- valutazione con test statistico dell'omogeneita' della varianza
della variabile dipendente (volume del popolamento) ed eliminazione
di eventuali valori aberranti;
- stima dei parametri della funzione che lega la varianza di volume
del popolamento alle dimensioni (g, h) degli alberi;
- ponderazione delle osservazioni con tale funzione e ricerca del
modello perequativo piu' idoneo attraverso la stima dei coefficienti
dell'equazione di base (V = a + bGh), con successiva valutazione
integrata degli indicatori statistici della regressione e della
distribuzione dei residui;
- valutazione della liceita' dendrometrica degli andamenti matematici
espressi dall'equazione nello spazio campionario osservato, in
particolare per quanto riguarda gli andamenti di volume;
- valutazione mediante il test F per i test di coincidenza e
parallelismo per verificare la bonta' della classificazione iniziale
nei tipi di vegetazione adottata.
3. Relazione finale
I risultati del lavoro saranno contenuti in una relazione finale, da
consegnare su supporto cartaceo e su supporto magnetico, contenente:
- le tavole prodotte, in forma di equazioni previsionali proposte,
corredate da indicatori sulla precisione delle stime conseguite e in
forma tabellare, a doppia entrata, che riporti i valori volumetrici
attesi per le variabili area basimetrica e altezza impiegata
rientranti nel campo di variazione ammesso;
- l'illustrazione delle modalita' di costruzione delle tavole stesse;
- i procedimenti necessari a chiarire e facilitare le modalita' d'uso
piu' corrette per l'applicazione di dette tavole ai boschi
dell'Emilia-Romagna, con riferimenti anche alla banca dati
inventariale e alle tavole dendrometriche a doppia entrata gia'
prodotte.
La Regione, in seguito ad opportuno periodo di applicazione e
"rodaggio" di questi strumenti di stima dendrometrica, potra'
ufficializzare la validita' dei risultati adottandoli come strumento
proprio e sollecitandone l'uso e la piena applicazione per tutti i
lavori di interesse forestale ove si rendano necessarie stime
dendrometriche.
APPENDICE
Il preventivo
A) I tempi
fase ore effettive di lavoro
1) analisi preliminare dei dati:
1a) selezione ADS da sottoporre ad analisi
di regressione sulla base di:
- area basimetrica minima 12
- struttura dell'area (valutazione aree di margine) 12
1b) definizione della variabile altezza
media dominante 12
2) analisi di regressione:
2.a) individuazione dei gruppi o strati 30
2.b) applicazione del modello perequativo di
regressione per 9+7+5 strati
indipendente dal n. finale) 96
3) Relazione finale: redazione delle tavole,
modalita' d'uso e commenti 48
Totale ore effettive previste per la
realizzazione del progetto 210
B) I costi
Preventivo per la realizzazione delle tavole di popolamento per i
boschi dell'Emilia-Romagna
1) ore necessarie per la realizzazione 210
2) compenso orario (DPR 3/9/1997, n. 478) L. 110.000
prestazione professionale (1x2) L. 23.100.000
contributo previdenziale Ordine
professionale (2%) L. 462.000
importo lavori (somma) L. 23.562.000
IVA (20% di 23.562.000) L. 4.712.400
sommano L. 28.274.400
Il contributo previdenziale all'Ordine professionali dottori agronomi
e forestali, fissato al 2%, e' previsto in base all'art. 8 del DLgs
n. 103 del 10 febbraio 1996.