REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

COMUNICATO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Relazione del Presidente della Giunta al Consiglio (art. 19, comma 3 dello Statuto regionale)

PRESIDENZA                                                                      
Le attivita' della Presidenza si sono, nel corso dell'anno 1997,                
principalmente indirizzate alla promozione, impulso e coordinamento             
delle politiche orientate ad obiettivi di sviluppo finalizzati alla             
affermazione di un ruolo di governo diretto alla strategia generale             
di valorizzare pienamente le potenzialita', le differenze e le                  
specificita' che insistono sul territorio per farne elementi di un              
progetto di accrescimento delle opportunita' date per la                        
trasformazione dell'Emilia-Romagna in un sistema capace di                      
performances unitarie nell'epoca della competizione globale.                    
In questa prospettiva, particolare attenzione e' stata posta alla               
definizione delle politiche di sviluppo industriale e territoriale,             
anche attraverso il consolidamento del confronto con le forze                   
economiche e sociali e con i diversi soggetti politici ed                       
istituzionali, allo sviluppo d'una riflessione sulla proiezione                 
internazionale della nostra Regione, allo sviluppo di forme di                  
integrazione delle politiche regionali di settore, all'analisi di               
fattibilita' di progetti volti a sperimentare nuove forme                       
d'intervento regionale in ambiti e su temi d'importanza strategica,             
oltre che alla implementazione e sviluppo di progetti gia' avviati.             
La Presidenza ha inoltre, attraverso le proprie strutture, assicurato           
una funzione di coordinamento garantendo il collegamento funzionale e           
il supporto di consulenza ed assistenza tecnico-operativa su temi di            
rilievo generale o intersettoriale e perseguendo l'obiettivo della              
razionalizzazione e della semplificazione delle procedure                       
amministrative oltre che il miglioramento della integrazione                    
intersettoriale e dell'efficacia delle soluzioni adottate.                      
Progetto "Citta' sicure"                                                        
Con il 1997 le iniziative della Presidenza della Giunta in tema di              
sicurezza superano progressivamente il loro carattere promozionale              
per consolidarsi come parte integrante e permanente della politica              
regionale. I passaggi piu' significativi di questo processo sono                
stati: la discussione svoltasi a gennaio in Consiglio regionale sulla           
base di una comunicazione del Presidente e conclusasi con                       
l'approvazione di un ordine del giorno che impegna la Giunta a                  
consolidare le iniziative di "Citta' sicure"; la conseguente                    
predisposizione ed avvio da parte del Presidente dell'iter di                   
presentazione di un progetto di legge a sostegno delle iniziative               
regionali sulla sicurezza; il consolidarsi di iniziative locali sulla           
sicurezza a Piacenza, Reggio Emilia, Modena, San Lazzaro (BO), Budrio           
(BO), Casalecchio (BO), Bologna e Rimini.                                       
Al Rapporto generale sui problemi della sicurezza si e' affiancato un           
secondo Rapporto a tema, dedicato nel '97 ai fenomeni di criminalita'           
organizzata. Una iniziativa questa, che contribuisce a colmare uno              
squilibrio oggettivo fra la ricchezza delle iniziative dedicate alla            
sicurezza urbana e quelle dedicate alla criminalita' organizzata e              
che consente di realizzare stabili forme di comunicazione sia con la            
Commissione antimafia, che con la DNA. Lo stesso vale per la                    
presentazione del Rapporto, che si sdoppia, e che vede da un lato la            
partecipazione del Presidente dell'Antimafia, Ottaviano Del Turco, e            
dall'altra quella dello stesso Presidente del Consiglio, Romano                 
Prodi, a riprova dell'attenzione del Governo verso quanto si va                 
sperimentando in Emilia-Romagna in questo campo.                                
Oltre alle ricerche "permanenti" ricomprese nel Rapporto regionale, e           
a quelle specifiche dedicate alla criminalita' organizzata, si                  
concludono nel '97 altre tre ricerche/azione dedicate                           
rispettivamente: alla nuova figura del giudice di pace, al ruolo                
degli operatori sociali nell'ambito della sicurezza, ai comitati di             
cittadini attivi in regione, al fenomeno della prostituzione a                  
Rimini.                                                                         
Fra le nuove iniziative tre hanno un valore particolare. 1)                     
L'affidamento a Citta' sicure, come capofila, da parte dell'Unione              
europea di una ricerca, da essa direttamente finanziata, su                     
"Differenza di genere, sicurezza e qualita' della vita nelle Citta'             
europee". 2) La sottoscrizione di una convenzione con l'Istituto                
nazionale di Statistica per realizzare, nell'ambito della prima                 
ricerca nazionale di vittimizzazione, un approfondimento particolare            
dedicato alla nostra regione. 3) L'avvio, su richiesta delle                    
organizzazioni sindacali dei lavoratori, di una ricerca sulla                   
sicurezza della stazione di Bologna e del trasporto ferroviario                 
riferita sia ai lavoratori che agli utenti del servizio; ricerca a              
cui collaborano direttamente sia il Comune di Bologna che le F.S.               
SpA.                                                                            
Due le iniziative assunte in occasione dell'Anno europeo contro il              
razzismo: la realizzazione, in collaborazione con l'Universita' di              
Bologna e con i Comuni di Bologna e Reggio Emilia, del convegno                 
internazionale "Migrazioni, interazioni e conflitti nella costruzione           
di una democrazia europea"; la collaborazione alla realizzazione di             
un corso di sensibilizzazione sulle tematiche del razzismo rivolto ad           
operatori della polizia di Stato su finanziamento europeo.                      
Sul piano formativo ed informativo sono infine da segnalare: lo                 
sviluppo, durante l'intero anno, del corso sperimentale di formazione           
per "Coordinatori locali delle politiche di sicurezza"; l'avvio del             
sito Internet dedicato a Citta' sicure; la continuita' delle                    
pubblicazioni del Bimestrale e dei Quaderni di ricerca, giunti                  
rispettivamente al numero 16 e al numero 13.                                    
POLITICHE EUROPEE E RELAZIONI INTERNAZIONALI                                    
Nel 1997, e' proseguita l'attivita' di coordinamento delle attivita'            
relative alle politiche europee e relazioni internazionali,                     
contestualmente sono state affrontate problematiche nuove che                   
rappresentano tutt'oggi interesse e rilevanza particolari.                      
Tra le novita' in materia di politiche europee, va posta in primo               
piano l'annunciata Riforma dei Fondi strutturali. Il documento                  
"Agenda 2000", definito dalla Commissione nel luglio 1997 ha                    
rappresentato motivo di grande interesse. Si e' provveduto infatti ad           
attivare iniziative di informazione alle strutture interne ed esterne           
della Regione, in particolare attraverso lo svolgimento di due                  
seminari specifici. Tale attivita' di studio e sensibilizzazione,               
considerata l'importanza che la Riforma potra' assumere in termini di           
risorse finanziarie e crescita culturale, e' stata accompagnata da              
un'impegnativa ricerca ed analisi dei materiali in forma ancora                 
"ufficiosa" che la Commissione ha via, via predisposto. E' stata                
destinata, inoltre, grande attenzione ai rapporti con le altre                  
Regioni ed Amministrazioni centrali. La Regione ha, in effetti,                 
contribuito operativamente al dibattito in sede interregionale che ha           
portato, nell'anno in corso, alla definizione di un documento                   
riguardante la posizione italiana nell'ambito della suddetta Riforma.           
In relazione alle attivita' della Cabina di regia regionale e in                
raccordo con quella nazionale, sono state affrontate diverse                    
problematiche relative all'attuale periodo di programmazione. In                
particolare ci si riferisce ai tagli finanziari operati a programmi             
comunitari ancora in corso a causa dell'emergenza terremoto che ha              
colpito le regioni Marche ed Umbria, e il necessario raccordo                   
sviluppato tra gli Assessorati della Regione e le Amministrazioni               
centrali interessate. Grande attenzione, inoltre, e' stata posta ai             
nuovi regolamenti comunitari relativi alla gestione finanziaria (Sem            
2000 e il Reg. 2064/97) attivando anche appositi gruppi di lavoro.              
Il gruppo di lavoro interassessorile della Cabina di regia regionale            
ha predisposto il primo rapporto annuale sulle attivita' della                  
Regione Emilia-Romagna in attuazione delle politiche comunitarie. La            
realizzazione di tale elaborato, approvato dalla Giunta, ha                     
consentito per la prima volta di ricostruire il quadro completo di              
tutti gli interventi regionali cofinanziati dalla Commissione Europea           
ed ha rappresentato uno strumento strategico di informazione per                
tutti i soggetti potenzialmente interessati che operano nell'ambito             
del territorio regionale.                                                       
Particolare rilevanza assume l'attivita' che ha portato alla                    
promulgazione della L.R. 12/5/1997, n. 12 che prevede l'istituzione             
di una struttura regionale di collegamento presso le sedi dell'Unione           
Europea. Tale legge ha consentito di predisporre una convenzione tra            
la Regione Emilia-Romagna ed ERVET SpA per l'attivazione del "piano             
di lavoro per il sostegno da parte della societa' ERVET SpA allo                
svolgimento dei compiti dell'ufficio di collegamento della Regione              
Emilia-Romagna a Bruxelles".                                                    
Nell'ambito delle relazioni internazionali nel 1997 sono stati                  
siglati alcuni protocolli di collaborazione:                                    
- con l'Uruguay per un progetto di cooperazione tecnica assieme al              
Ministero della Sanita' pubblica;                                               
- con il Voivodato di Breslavia;                                                
- con l'OPS/OMS per un progetto di cooperazione internazionale nel              
settore dell'assistenza psichiatrica in America Latina.                         
Sono inoltre proseguite le iniziative di cooperazione allo sviluppo             
con la Prefettura di Elbasan e con le citta' di Jenin, Nablus e                 
Striscia di Gaza per la Palestina. Inoltre, sono stati avviati                  
progetti di cooperazione anche in Eritrea ed in Somalia, aree                   
inserite tra quelle prioritarie solo nel 1997.                                  
La Regione ha partecipato, inoltre, ad un importante progetto                   
umanitario a Cuba, realizzato dalla O.n.g. GVC con il coinvolgimento            
di altri soggetti pubblici, che permettera' di dotare l'Ospedale                
Oncologico di Santa Clara (Cuba) di una cobaltoterapia.                         
Va infine sottolineata la missione effettuata a Chicago che ha                  
permesso di consolidare e rafforzare i proficui contatti iniziati con           
la visita in Emilia-Romagna della delegazione della Cook County.                
Nell'ambito delle politiche a favore degli emigrati gli obiettivi del           
programma regionale sono stati raggiunti con la realizzazione delle             
preconferenze preparatorie della II Conferenza regionale, cosi' come            
erano state calendarizzate anche le missioni programmate con                    
particolare rilievo all'Argentina che ha costituito un intervento con           
incontri molto intensi in vari settori ed in particolare quello                 
economico oltre ovviamente alle due sessioni della Consulta previste            
dalla Legge 14/90.                                                              
SERVIZIO STAMPA E INFORMAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE                           
Il Servizio Stampa della Giunta copre in modo permanente i piu'                 
rilevanti appuntamenti programmati dalla Presidenza e dagli Assessori           
della Regione.                                                                  
Nel corso della seconda meta' del '97 e' stata condotta la                      
sperimentazione che ha consentito all'inizio del '98 l'acquisizione             
del sistema informatico per la ricezione e diffusione della Rassegna            
stampa informatizzata e il suo inserimento in Intranet.                         
Nel corso dell'anno il Servizio ha curato la realizzazione del                  
notiziario di informazione radiofonica settimanale "Regione informa",           
diffuso su supporto magnetico a tutte le emittenti radiofoniche                 
dell'Emilia-Romagna; ha collaborato alla realizzazione del periodico            
dell'Assessorato al Lavoro e alla Formazione professionale "Risorse             
umane", e del periodico dell'Assessorato alle Politiche sociali e               
familiari "Qualita' sociale", nonche' all'impaginazione, titolazione            
e correzione delle bozze del periodico "Citta' sicure".                         
Attraverso l'Ufficio Comunicazione e Progetti editoriali, sono state            
realizzate nel corso del 1997 due importanti campagne in tema di                
sanita': una sul Piano regionale di protezione dall'amianto e l'altra           
dedicata ai programmi di screening per la prevenzione dei tumori                
femminili. La campagna amianto ha previsto la realizzazione di                  
prodotti a stampa e informatici nonche' la partecipazione con uno               
stand regionale all'edizione '97 del Saie di Bologna. La campagna               
screening tumori femminili ha invece utilizzato, come testimonial,              
l'attrice Catherine Spaak, protagonista di uno spot televisivo e di             
uno spot radiofonico messi in onda sulle principali emittenti della             
regione. Sempre nell'ambito della campagna screening sono state                 
realizzate trasmissioni radiofoniche e televisive ed e' stato                   
attivato un sito Internet.                                                      
Da ricordare, infine, la campagna sul progetto Euformer                         
(Europa-Formazione-Lavoro) realizzata dal Servizio Stampa-Ufficio               
Comunicazione, in collaborazione con il competente Assessorato                  
regionale, utilizzando fondi interamente messi a disposizione dal               
Ministero del Lavoro. La campagna, volta a pubblicizzare le                     
opportunita' formative esistenti in Emilia-Romagna, finanziate                  
nell'ambito degli Obiettivi comunitari 3 e 4, ha avuto come                     
testimonial l'attore Daniele Luttazzi, che ha contribuito a garantire           
quel taglio informativo, leggero e informale, ritenuto di particolare           
efficacia per il pubblico giovanile destinatario della campagna. Con            
il progetto Euformer sono stati realizzati un cd-rom, 4 video da 5              
minuti dedicati ad esperienze formative dell'Obiettivo 3, un                    
cortometraggio di 15 minuti dedicato all'Obiettivo 4, una                       
trasmissione televisiva nonche' alcuni prodotti promozionali a                  
stampa. I materiali sono stati distribuiti all'interno dei corsi di             
formazione professionale in Emilia-Romagna e sono anche circuitati              
all'esterno con la messa in onda dei filmati da parte delle                     
principali emittenti della regione.                                             
Nel corso del 1997 e' stata messa in onda sulle principali emittenti            
dell'Emilia-Romagna una serie di dieci spot televisivi dedicati ai              
diritti dei cittadini consumatori. L'iniziativa, realizzata secondo             
le indicazioni comunitarie della Commissione Bonino, e' stata                   
concordata con le Associazioni dei consumatori iscritte all'Albo                
previsto dalla L.R. 45/92. Sempre sul versante dell'informazione                
televisiva, da ricordare inoltre l'avvio di una serie di trasmissioni           
dedicate alle politiche per la casa realizzate dal competente                   
Assessorato regionale in collaborazione con gli Iacp                            
dell'Emilia-Romagna. Il Servizio Stampa-Ufficio Comunicazione ha                
inoltre collaborato con l'Ufficio per le Relazioni con il pubblico              
della Regione nella realizzazione di pagine informative in televideo,           
messe in onda nel corso del 1997 da tutte le emittenti televisive               
regionali dotate di tale servizio.                                              
Nel corso del 1997 e' stato realizzato il gioco sull'educazione                 
interculturale denominato "Il mondo sull'albero", distribuito in                
tutte le scuole elementari della regione con la finalita' di                    
diffondere una maggior conoscenza delle culture straniere                       
maggiormente presenti in Emilia-Romagna favorendo in tal modo                   
l'inserimento di bambini figli di immigrati.                                    
Il prodotto, realizzato dall'Editore Giunti-Progetti Educativi con il           
coordinamento editoriale del Servizio Stampa, e' stato progettato con           
la collaborazione della Sovrintendenza scolastica regionale e delle             
Associazioni degli immigrati. L'iniziativa ha ottenuto un buon                  
successo nel mondo della scuola e ha fatto registrare un notevole               
interesse da parte degli organi d'informazione anche con un passaggio           
televisivo in nazionale nella rubrica Rai "Dalle 20 alle 20".                   
Tra le altre iniziative editoriali realizzate nel corso del 1997                
ricordiamo le produzioni legate al progetto "Film commission", volto            
alla promozione delle potenzialita' e peculiarita' del territorio               
regionale ai fini della produzione cinematografica. Si tratta di una            
guida (con allegato cd-rom) alla produzione cinematografica in                  
Emilia-Romagna e un volume a stampa dedicato al regista Marco                   
Bellocchio.                                                                     
Da ricordare infine la produzione di un opuscolo dedicato al Piano              
territoriale regionale, distribuito a livello regionale, allegato al            
"Sole 24 Ore" e la riprogettazione del periodico e dei quaderni di              
documentazione relativi al progetto "Citta' sicure".                            
Nel corso del 1997 il flusso delle informazioni diffuso dalla Regione           
attraverso il proprio sito Internet e' ulteriormente aumentato fino a           
raggiungere circa 10 mila pagine messe in linea. Oltre                          
all'informazione ordinaria relativa ai diversi Assessorati, il                  
Servizio Stampa-Ufficio Comunicazione ha provveduto a realizare o ha            
contributo a realizzare pagine Internet su progetti speciali,                   
campagne di comunicazione, iniziative editoriali. Da ricordare, in              
particolare, l'avvenuto collegamento telematico (attraverso link) del           
sito regionale con tutti i siti pubblici e privati esistenti in                 
Emilia-Romagna e in Italia, fornitori di informazioni di pubblica               
utilita' per i turisti e i visitatori della nostra regione. Il                  
lavoro, concertato con la Direzione generale al Turismo, verra' messo           
prossimamente in linea al momento della presentazione della nuova               
linea editoriale del sito Ermes.                                                
Il Servizio Stampa cura abitualmente l'acquisto di spazi pubblicitari           
per le inserzioni obbligatorie e facoltative della Regione. Nel corso           
del 1997 si segnala in proposito l'acquisto di pagine promozionali              
sulle Pagine Utili Mondadori e una pianificazione di spazi                      
pubblicitari sulla stampa in occasione del cinquantesimo anniversario           
della Ferrari.                                                                  
Nel corso dell'anno si e' intensificata la collaborazione tra                   
Servizio Stampa-Ufficio Comunicazioni e Servizio Patrimonio e                   
Provveditorato per assicurare agli appuntamenti congressuali                    
organizzati dalla Regione la massima efficacia comunicativa. Tra le             
manifestazioni curate sotto il profilo dei prodotti di comunicazione            
realizzati, da segnalare il convegno sul Corridoio Adriatico svoltosi           
a Ravenna il 6 marzo 1997 e la presentazione del PTR regionale                  
tenutasi a Bologna il 3 luglio 1997.                                            
Il Servizio Stampa ha curato l'avvio e la regolare uscita mensile               
della news-letter di comunicazione interna denominata "In Regione",             
rivolta ai dipendenti regionali. In particolare e' stata assicurata             
la direzione responsabile della pubblicazione, la responsabilita'               
operativa, la messa a disposizione e il coordinamento di una                    
redazione giornalistica. Il Servizio Stampa-Ufficio Comunicazione ha            
inoltre collaborato con il Servizio Sviluppo organizzativo alla                 
realizzazione della collana di documentazione, sempre rivolta ai                
collaboratori regionali.                                                        
AFFARI ISTITUZIONALI E LEGISLATIVI                                              
SERVIZIO AFFARI ISTITUZIONALI E AUTONOMIE LOCALI                                
Le attivita' di maggior rilievo svolte nel corso del 1997 sono state            
principalmente inerenti la predisposizione di progetti di legge                 
attinenti i profili e l'assetto istituzionale e l'attuazione di                 
normative relative all'ordinamento degli Enti locali; il raccordo               
istituzionale con gli Enti locali della regione e con le associazioni           
di riferimento; i rapporti con la Conferenza dei Presidenti delle               
Regioni e Province autonome e con altri organismi centrali                      
(Conferenza Stato-Regioni e Conferenza unificata); la consulenza agli           
Enti locali sulla legislazione regionale e nazionale di riferimento e           
la collaborazione con le strutture regionali.                                   
In particolare:                                                                 
- sulla base del progetto di legge inerente la riforma in senso                 
federalista del Titolo V della Costituzione italiana, approvato dalla           
Giunta regionale nell'ottobre del 1996, e' proseguita l'attivita' di            
raccordo tecnico con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e               
delle Province autonome, con la Commissione Parlamentare bicamerale             
per le riforme costituzionali, con la Commissione di consulenza                 
legislativa della Direzione generale e con le associazioni                      
rappresentative degli Enti locali;                                              
- in seguito alla predisposizione del progetto di legge inerente la             
ripartizione di competenze tra Regione ed Enti locali e l'istituzione           
della Camera regionale delle autonomie locali, e' proseguita                    
l'attivita' di confronto con le autonomie locali e le loro                      
associazioni rappresentative;                                                   
- in attuazione della Legge 127/97 recante "Misure urgenti per lo               
snellimento dell'attivita' amministrativa e dei procedimenti di                 
decisione e di controllo" e' stata svolta attivita' istruttoria e di            
studio per l'elaborazione di possibili soluzioni operative inerenti             
l'attivita' dei controlli sugli Enti locali. In attesa di definire la           
relativa normativa regionale, peraltro trasportata organicamente nel            
pdl della Giunta regionale inerente l'attuazione del DLgs 112/98, e'            
stata predisposta una circolare interpretativa sul sistema del                  
controllo degli atti degli Enti locali e successivamente e' stata               
realizzata l'attivita' istruttoria propedeutica alla elaborazione di            
un quesito da trasmettere al Consiglio di Stato su alcuni profili               
giuridici controversi emersi nell'esame della normativa;                        
- in riferimento alla Legge 59/97 recante "Delega al Governo per il             
conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed Enti locali, per             
la riforma della pubblica Amministrazione e per la semplificazione              
amministrativa" e' stata svolta costante attivita' di                           
approfondimento, studio, elaborazione e supporto tecnico per la                 
definizione dell'assetto delle deleghe e dei conferimenti di                    
funzioni. E' stato, altresi', portato a termine il lavoro gia'                  
intrapreso di ricognizione delle funzioni delegate dalla Regione agli           
Enti locali con l'individuazione di tutte le norme regionali vigenti,           
classificate per materia e per macro-funzioni. In relazione a tali              
attivita', sono stati intrapresi costanti rapporti con la Conferenza            
dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, con le                  
Associazioni degli Enti locali. Si e' altresi' partecipato,                     
nell'ambito del coordinamento tecnico interregionale e nazionale di             
osservazione e proposte per la elaborazione del DLgs 112/98. Anche su           
questo tema il Servizio, in collaborazione con gli Affari                       
legislativi, ha operato avvalendosi anche del supporto della                    
Commissione di consulenza legislativa;                                          
- in attuazione delle norme previste dalla L.R. 24/96 si e' proceduto           
alla definizione dei contenuti dell'avviso per la formulazione del              
Programma di riordino territoriale (art. 7 della citata legge). Tale            
attivita' particolarmente impegnativa e complessa, e' consistita                
nello studio, analisi, e selezione dei criteri e dei parametri piu'             
significativi ed efficaci al fine di predisporre proposte di riordino           
territoriale da sottoporre alle valutazioni degli Enti locali; con              
l'avviso sono stati anche definiti i criteri e le modalita' per                 
l'erogazione dei contributi alle unioni e fusioni dei comuni. Sono              
stati organizzati numerosissimi incontri con le associazioni degli              
Enti locali e con gli stessi amministratori comunali, proviciali e di           
Comunita' Montane ed e' stata svolta costante attivita' di supporto e           
consulenza tecnica agli Enti locali medesimi;                                   
- in attuazione della L.R. 24/96 si e' svolta anche l'attivita' di              
studio e analisi per la definizione dei criteri e delle modalita' per           
l'erogazione dei contributi regionali ai progetti di fattibilita'               
propedeutici alla costituzione di unioni o fusioni di comuni;                   
- e' proseguita e si e' conclusa l'attivita' di studio per la                   
predisposizione del progetto di legge sull'ordinamento delle                    
Comunita' Montane (L.R. 22/97), per la parte attinente l'assetto                
istituzionale delle medesime;                                                   
- e' stata realizzata la complessa attivita' istruttoria inerente               
alcune proposte di modifica di confini comunali e provinciali;                  
- e' stata avviata, sulla base di un nuovo progetto redazionale,                
l'attivita' della rivista "Le istituzioni del federalismo - Regione e           
governo locale" che a partire dal 1997 si occupa puntualmente di                
tutte le problematiche attinenti le politiche regionali e la loro               
attuazione nella prospettiva federalista.                                       
SERVIZIO AFFARI LEGISLATIVI E LEGALI                                            
Il Servizio ha svolto, nel corso del 1997, una costante attivita' in            
tutti gli ambiti di competenza: coordinamento tecnico delle                     
iniziative legislative della Giunta regionale, attivita' di                     
consulenza giuridica e legale e attivita' relative al contenzioso.              
Per quanto riguarda il coordinamento dell'iniziativa legislativa, il            
Servizio ha organizzato la propria attivita' in coerenza con gli                
obiettivi della Giunta regionale nel suo complesso, programmando con            
le Direzioni interessate l'attivita' di consulenza e collaborazione             
nella stesura dei progetti di legge di iniziativa della Giunta.                 
Con l'obiettivo di qualificare, dal punto di vista tecnico,                     
l'iniziativa legislativa e' stata inoltre consolidata l'adozione                
delle tecniche drafting nella stesura dei progetti di legge ed e'               
stato avviato in via sperimentale, su alcuni progetti di legge,                 
l'adozione di tecniche di analisi di fattibilita' dei progetti.                 
Il Servizio ha, inoltre, partecipato nell'ambito del coordinamento              
interregionale, alle attivita' di elaborazione delle proposte                   
regionali di attuazione della Legge n. 59 del 1997 relativamente al             
conferimento di funzioni a Regioni ed Enti locali.                              
Per quanto riguarda l'iniziativa legislativa della Giunta regionale,            
il Servizio ha curato l'istruttoria di oltre 50 progetti di legge. In           
particolare si segnalano quelli riguardanti il riordino delle                   
funzioni in materia di agricoltura (L.R. 15/97), di attivita' di                
bonifica, di promozione dei servizi di sviluppo al sistema                      
agroalimentare, lo sviluppo di sistemi di qualita' nel settore                  
agroalimentare (L.R. 22/97), interventi nel settore del commercio per           
la valorizzazione e la qualificazione delle imprese minori (L.R.                
41/97), le norme in materia di riqualificazione urbana, la                      
organizzazione turistica regionale.                                             
Alla Direzione fa capo anche la Commissione di consulenza                       
legislativa, la cui attivita' e' incentrata in particolare sui temi             
di carattere istituzionale e sul processo di trasferimento di                   
funzioni dello Stato al sistema locale in attuazione della delega               
contenuta nella Legge n. 59 del 1997.                                           
La Commissione ha svolto ioltre attivita' di consulenza                         
sull'iniziativa legislativa della Giunta ed ha assicurato un costante           
e proficuo affiancamento nella difesa in giudizio della Regione.                
Nell'anno 1997 il Servizio ha fornito numerosi pareri legali                    
formalmente inoltrati ai quali si affianca una intensa attivita' di             
confronto e consulenza, svolta per le vie brevi, verso i Servizi                
interessati.                                                                    
A seguito di ricorsi promossi dalla Regione, la Corte Costituzionale            
e' stata chiamata a valutare le seguenti questioni:                             
- ricorso alla Corte Costituzionale avverso la nota del Ministro dei            
Lavori pubblici 28/11/1996, n. 5111 "Edilizia agevolata";                       
- conflitto di attribuzione inerente il decreto del Ministro dei Beni           
culturali e ambientali 18/12/1996 "Decentramento di poteri di tutela            
ambientale e paesaggistica";                                                    
- conflitto di attribuzione inerente il decreto del Ministro dei Beni           
culturali e ambientali 30/10/1996 "Dichiarazione di notevole                    
interesse pubblico dei centri storici di Bagno e San Piero in Bagno";           
- conflitto di attribuzioni inerente il decreto del Presidente della            
Repubblica 8/11/1997, n. 357 "Regolamento recante attuazione della              
Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat                   
naturali e seminaturali, nonche' della flora e della fauna                      
selvatiche";                                                                    
- conflitto di attribuzione inerente il decreto del Presidente del              
Consiglio dei Ministri 27/9/1997, concernente "Modalita' di esercizio           
delle deroghe di cui all'art. 9 della Direttiva 409/79/CEE                      
concernente la conservazione degli uccelli selvatici".                          
Per quanto riguarda, invece, il contenzioso giurisdizionale,                    
nell'anno 1997 sono stati notificati alla Regione n. 370 ricorsi e la           
Regione si e' costituita in n. 154; sono state promosse n. 18 azioni            
legali. Nell'attivita' di difesa in giudizio ci si e' avvalsi di                
legali interni per 43 costituzioni in giudizio.                                 
Le udienze nelle quali si e' avuto un maggior numero di ricorsi sono            
state la sanita' (n. 125 ricorsi soprattutto in materia di personale            
e di risarcimento danni, e n. 68 costituzioni in giudizio) e                    
urbanistica (n. 84 ricorsi nella quasi totalita' contro atti dei                
Comuni e n. 14 costituzioni in giudizio).                                       
Nelle altre materie le questioni piu' rilevanti concernenti il                  
contenzioso in sede giurisdizionale amministrativa hanno riguardato             
prevalentemente:                                                                
- in materia di agricoltura, il calendario venatorio per la stagione            
1997/98, l'accertamento della qualifica di imprenditore agricolo e i            
provvedimenti AIMA concernenti l'assegnazione di quote latte;                   
- in materia di ambiente, i piani delle attivita' estrattive e di               
smaltimento dei rifiuti solidi urbani;                                          
- in materia di personale regionale, provvedimenti concernenti la               
mobilita' ed il corso/concorso per i 140 posti della VII qualifica              
funzionale.                                                                     
RISORSE UMANE                                                                   
Nell'anno 1997 e' stata data attuazione alla L.R. 2/97, con l'avvio             
del nuovo piano occupazionale e l'applicazione delle flessibilita'              
stabilite nei vari comparti.                                                    
L'obiettivo e' stato quello di conseguire migliori livelli di                   
flessibilita' e dinamicita' nella gestione dei fattori di risorsa               
dell'Ente.                                                                      
In particolare il nuovo piano occupazionale prevede le selezioni                
interne contemporaneamente ai concorsi pubblici e consentira'                   
l'ingresso nelle qualifiche (dirigenti esclusi) di oltre 1.000                  
persone, con circa 550-600 passaggi di carriera.                                
L'attuazione del piano occupazione avviata con i primi bandi di                 
selezione interna e i concorsi pubblici alla fine dell'anno 1997, e'            
ora urgente in rapporto alla necessita' di immettere personale sia di           
rimpiazzo di una parte delle unita' cessate che di inserimento di               
professionalita' mirate e innovative.                                           
Il significativo contenimento del personale che alla fine dell'anno             
1997 ammontava a 2832 ha comportato uno sforzo di riorganizzazione              
notevole che ha coinvolto tutti i collaboratori regionali e la                  
dirigenza la cui dotazione organica complessiva e' stata ridotta del            
10%.                                                                            
I Centri di formazione professionale e le Aziende per il diritto allo           
studio sono stati coinvolti nel processo di decentramento funzionale            
organizzativo e di aziendalizzazione. Per il settore agricoltura e'             
stato avviato ed e' tutt'ora in corso un progetto di revisione                  
organizzativa. I progetti di riordino citati sono stati fortemente              
supportati da un piano di interventi formativi del personale. Su un             
budget complessivo di 2.000.000.000, la pianificazione attuata ha               
previsto la destinazione dell'85% delle risorse disponibili alle                
iniziative specificatamente progettate per l'Ente, mentre alla                  
formazione di breve periodo, cosiddetta "a catalogo" e' stato                   
destinato il 15%. Si e' proceduto privilegiando le posizioni e i                
processi di maggior rilievo per l'Ente, fra cui la formazione della             
dirigenza.                                                                      
Nell'ambito della gestione del personale sono state realizzate le               
seguenti azioni:                                                                
Implementazione di un sistema di valutazione                                    
In applicazione del metodo e dei criteri per la realizzazione di un             
sistema di valutazione delle posizioni dirigenziali approvati nel               
1996 si e' proceduto alla concreta graduazione delle singole                    
posizioni dirigenziali, alla quantificazione del fondo per il                   
trattamento accessorio ed alla conseguente determinazione della                 
retribuzione di posizione nel rispetto dell'ammontare del fondo.                
Sono stati approvati i criteri e la metodologia per la valutazione              
periodica delle prestazioni dirigenziali, finalizzata sia al                    
riconoscimento ed erogazione della retribuzione di risultato sia                
all'accertamento di eventuali responsabilita' dirigenziali, in                  
ottemperanza a quanto previsto dall'art. 43 del CCNL area dirigenza.            
Il sistema di valutazione e' stato implementato con gradualita'                 
attraverso la previsione semplificata del processo valutativo per gli           
anni 1996 e 1997 rispetto a quello delineato "a regime" a decorrere             
dal 1998.                                                                       
Il sistema incentivante per le qualifiche non dirigenziali attivato             
nel 1996 nelle sue triplici articolazioni di premio per la                      
prestazione individuale, indennita' di area direttiva e progetto                
obiettivo e' stato migliorato sotto l'aspetto della pianificazione,             
della metodologia e dei supporti tecnici operativi.                             
Il monitoraggio sulle dinamiche implementative del sistema                      
incentivante in tutte le sue componenti ha portato ad evidenziarne le           
criticita', le limitazioni strutturali e la complessita' gestionale             
in termini di obiettivita' e condivisibilita', ma anche gli aspetti             
positivi rappresentati da una maggiore valorizzazione delle capacita'           
individuali, delle posizioni specialistiche e di responsabilita' e              
della introduzione di una metodologia di lavoro piu' partecipata e              
orientata al risultato.                                                         
Incentivazione e riconoscimento di particolari figure professionali e           
posizioni lavorative comportanti disagio, pericolo o danno                      
Grazie agli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali sono           
stati erogati incentivi a n. 171 dipendenti regionali (progettisti,             
collaudatori, coordinatori) con riferimento a progetti affidati fino            
al 31/12/1996 per un totale di Lire 603.808.752 e sono stati                    
complessivamente rimborsati Lire 22.163.000 di oneri di iscrizione              
agli Albi per gli anni 1995 e 1996.                                             
Sono stati erogati compensi in rapporto a condizioni comportanti                
disagio, pericolo o danno a n. 278 dipendenti per un totale di                  
191.141.900.                                                                    
Sono infine state regolamentate le modalita' di attivazione e le                
procedure di erogazione delle indennita' di reperibilita', turno e              
maneggio valori.                                                                
Attuazione ed applicazione di nuove leggi                                       
Per provvedere agli adempimenti previsti dalla Legge 675/96                     
concernente "Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al               
trattamento dei dati personali", sono stati definiti i criteri di               
applicazione della legge nell'ambito delle strutture organizzative              
della Regione.                                                                  
E' stato istituito il servizio ispettivo come funzione in                       
applicazione del dettato normativo contenuto nella Legge 662/96                 
(legge finanziaria per l'anno 1997) con l'obiettivo di dare                     
effettivita' alle innovazioni dalla stessa legge introdotte in                  
materia di part-time, sia sotto il profilo dei limiti di orario                 
condizionanti lo svolgimento di attivita' lavorative extra                      
istituzionali sia con il riguardo al regime generale delle                      
incompatibilita' per il personale a tempo pieno.                                
In attuazione della Legge n. 626 in materia di sicurezza, nell'anno             
1997 e' stato individuato e ridefinito il ruolo del datore di lavoro,           
assegnato alla dirigenza in coerenza col dettato normativo nazionale.           
La messa a norma degli immobili e dei mobili e' stato l'interesse               
prioritario. Cio' ha comportato l'individuazione e la valutazione               
delle implicazioni sulla sicurezza in relazione agli interventi                 
programmati.                                                                    
Particolare attenzione e' stata rivolta alla ristrutturazione e                 
bonifica di una sede degli uffici regionali che per la complessita'             
dei lavori e l'impegno richiesto potra' essere avviata solo nel 1998.           
Semplificazione, flessibilizzazione ed informatizzazione delle                  
procedure                                                                       
E' stato attivato e completato il processo di decentramento alla                
Direzione generale delle competenze in materia di determinazione del            
trattamento economico di missione per migliorare, modernizzare ed               
accelerare la operativita' in materia.                                          
La gradualita' nel perfezionare il decentramento ha contribuito a               
superare rigidita' e a flessibilizzare il lavoro.                               
Sono stati attivati con l'INPDAP i rapporti previsti nel protocollo             
d'intesa sottoscritto tra l'Istituto previdenziale e la Conferenza              
dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, per                     
assicurare effettivita' alle normative in materia di semplificazione            
dei procedimenti di elaborazione e trasmissione dei dati, per                   
coordinare ed omogenizzare le soluzioni a problematiche di interesse            
generale.                                                                       
SERVIZIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO E STATISTICA                                 
Nel 1997 l'Ufficio Relazioni con il pubblico della Regione Emilia               
Romagna ha preso forma concreta nella duplice veste di Ufficio                  
dell'Amministrazione e di soggetto in grado di costruire e sviluppare           
un sistema ed una rete degli URP negli Enti pubblici della regione.             
Nel marzo e' stato organizzato un convegno-seminario. Nel corso delle           
quattro sessioni tematiche sono stati proposti dagli autori alcuni              
dei piu' significativi progetti selezionati tra i cento presentati al           
Dipartimento della Funzione pubblica. E' stata inoltre presentata la            
ricerca "Per una rete degli URP in Emilia-Romagna". Dagli stimoli e             
dalle suggestioni offerte e' nata la convenzione tra la Regione e il            
Centro studi e lavoro "La cremeria" del Comune di Cavriago. E' stato            
dunque costruito un sito Internet con la normativa di settore, schede           
informative sugli URP esistenti e su alcuni tra i 100 progetti a                
servizio dei cittadini, i siti Internet di interesse per la                     
comunicazione pubblica ecc....                                                  
Sono inoltre usciti i primi due numeri della newsletter URP&URP, si             
e' avviata una iniziativa di tutto raggio in favore di alcuni piccoli           
comuni e in settembre si sono attivati sei gruppi di lavoro tematici            
composti da oltre settanta operatori dei vari URP.                              
A partire dal mese di maggio poi e' stato attivato in 14 emittenti              
locali regionali un servizio di teletext rivolto ai cittadini. Le               
notizie rielaborate con cadenza settimanale a cura del Servizio                 
venivano esposte con un linguaggio facilmente comprensibile e con una           
serie di ulteriori riferimenti (nomi, recapiti e indirizzi) per                 
agevolare eventuali approfondimenti da parte degli utenti.                      
E' stata inoltre avviata la rilevazione dei procedimenti                        
amministrativi.                                                                 
A meta' del mese di giugno e' stato poi aperto lo sportello di Viale            
Aldo Moro n. 52 ed e' iniziata la sperimentazione sul campo degli               
addetti, della struttura e delle modalita' operative. Dall'inizio               
dell'anno veniva peraltro costruita una rete di referenti nelle varie           
Direzioni generali per consentire capacita' di risposta piena ai                
quesiti posti, funzione peraltro supportata da un sistema informativo           
realizzato a seguito del censimento delle basi dati del progetto                
Mnemosine.                                                                      
Le basi dati di interesse esterno sono state integrate con ulteriori            
basi dati appositamente realizzate.                                             
Il progetto complessivo del Sistema Informativo dell'URP e una prima            
tranche di concreta realizzazione sono stati presentati in uno stand            
appositamente curato dal Servizio al COM-PA 1997 nel mese di                    
settembre.                                                                      
Da rilevare inoltre la convenzione siglata tra Giunta e Consiglio per           
concordare modalita' condivise di gestione dell'URP.                            
Va infine sottolineato l'avvio di un gruppo di lavoro, composto anche           
da collaboratori di altri Servizi, con l'obiettivo di introdurre                
significative semplificazioni ai linguaggi e alla struttura degli               
atti amministrativi.                                                            
Nell'insieme queste iniziative sono state portate a conoscenza dei              
collaboratori della Regione con alcuni momenti specifici di                     
comunicazione interna: una attivita' di lavoro dedicata ai dirigenti,           
un momento dedicato ai quaderni di documentazione interna, vari                 
articoli sulla newsletter "in Regione".                                         
Per cio' che attiene l'Ufficio di Statistica si sono curate le                  
rilevazioni di base: popolazione ed imprese, e' proseguita la fase di           
diffusione del modello previsto della popolazione, si e' formulato il           
programma regionale di statistica, si e' assicurata la collaborazione           
di tipo metodologico alle strutture organizzative interne alla                  
Regione e in particolare al progetto Citta' Sicure.                             
Nell'ambito della convenzione con l'Universita' di Bologna,                     
Dipartimento di Statistica si e' assicurata la formazione statistica            
ai collaboratori regionali, si e' effettuato per l'Assessorato                  
all'Agricoltura un approfondimento metodologico specifico.                      
E' inoltre proseguita l'attivita' dei gruppi di lavoro dedicati ai              
censimenti del 2000.                                                            
Il 1997 e' stato l'anno in cui, in particolare, si sono curati nuovi            
strumenti di divulgazione dell'informazione statistica: i quaderni, i           
primi volumi della collana curata dall'editore Angeli, il sito                  
Internet "Regione in cifre", la newsletter "Statistica e news".                 
L'insieme di questi nuovi strumenti e' stato presentato nel mese di             
dicembre in occasione dell'inaugurazione della biblioteca di                    
Statistica che ha coronato il lavoro di reperimento, riordino e                 
catalogazione di migliaia di volumi e pubblicazioni di settore.                 
RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI                                               
Nell'anno 1997 si e' proceduto alla predisposizione degli atti                  
relativi agli affidamenti della progettazione strutturale e                     
impiantistica dell'edificio ad uso uffici da realizzare nel comparto            
Fiera District.                                                                 
In collaborazione con la Finanziaria Bologna Metropolitana,                     
concessionaria dei servizi, per la realizzazione del terzo edificio             
tramite bando di gara a normativa CEE sono stati individuati i                  
progettisti strutturali e impiantisti che consegneranno il progetto             
esecutivo entro ottobre 1998.                                                   
Sempre nell'ambito dell'ampio disegno di ampliamento e                          
riqualificazione delle sedi regionali, e' giunto a completamento il             
progetto di risanamento ed adeguamento funzionale di Viale Aldo Moro            
n. 30. Il valore dell'opera di dodici miliardi, prevede il                      
risanamento da lana di vetro delle pareti divisorie, il cablaggio,              
l'adeguamento funzionale degli impianti elettrici e termoelettrici.             
Il progetto, consegnato alle organizzazioni sindacali, ai RLS,                  
nonche' al gruppo tecnico della sicurezza, e' stato oggetto di ampio            
e approfondito confronto, con l'inserimento di ulteriori elementi di            
qualificazione e successivo trasferimento alla Giunta perche' assuma            
le decisioni relative all'esecuzione dei lavori.                                
Nel corso di tutto l'anno sono continuate le opere di                           
ristrutturazione di sedi ed edifici regionali al fine dell'attuazione           
della normativa prevista sulla sicurezza e salute dei luoghi di                 
lavoro ai sensi della Legge 626/95.                                             
Inoltre, in attuazione degli obiettivi strategici individuati dalla             
Giunta, nell'anno 1997, sono stati realizzati l'Ufficio Relazioni con           
il pubblico e la sede operativa della Protezione civile.                        
Per cio' che attiene la gestione del patrimonio si sono alienati                
immobili non strategici per un importo di Lire 3 miliardi; sono stati           
trasferiti i beni ex ARF, cosi' come previsto dalla LR 17/93, alla              
Provincia di Parma, Reggio-Emilia e Modena. Si e' attuato il                    
trasferimento dei beni in proprieta' per l'ARDSU, cosi' come previsto           
dalla L.R. 50/96; per gli Istituti professionali (CFP), dopo i lavori           
di adeguamento funzionale sono stati consegnati in comodato gratuito            
ai Consorzi o SPA.                                                              
Si e' passati in maniera definitiva e sistematica dalla fase della              
frammentazione degli acquisti, basati su richieste episodiche e non             
coordinate dei singoli utenti, alla fase della programmazione della             
domanda, in cui le richieste delle diverse strutture regionali                  
vengono raccolte e collegate in un unico programma, secondo criteri             
di coerenza e di compatibilita'. La delibera di programma e' divenuta           
la base di tutta la politica degli acquisti.                                    
Analoga politica amministrativa di razionalizzazione e' stata                   
attivata nella concessione di contributi ad Enti ed associazioni,               
passando da singoli atti deliberativi a delibere semestrali di                  
concessione, semplificando con cio' l'iter e garantendo una maggiore            
tempestivita' nelle fasi istruttorie e di approvazione delle                    
deliberazioni stesse.                                                           
Per una programmazione piu' certa della spesa, sono state attivate              
gare d'appalto nei settori cancelleria e dei servizi automobilistici,           
il che comportera' per gli esercizi successivi una sempre maggiore              
razionalizzazione nella impostazione e attivazione degli acquisti.              
Questa politica, opportunamente sperimentata, verra' progressivamente           
estesa ad altri settori.                                                        
Per quanto riguarda in particolare la cancelleria, in connessione ad            
analoga indagine sui costi di acquisto svolta presso                            
l'Amministrazione statale, sono stati sottoposti a verifica e                   
monitoraggio gli acquisti effettuati dall'Amministrazione regionale             
ed e' risultato che detti costi, nelle categorie merceologiche piu'             
rilevanti, sono inferiori alla media nazionale.                                 
Per quanto riguarda la telefonia, nel 1997 e' continuata la revisione           
delle linee telefoniche attive in Regione.                                      
Tale revisione ha comportato una razionalizzazione delle utenze che,            
abbinata ad un contratto sperimentale con la societa' Infostrade, ha            
inciso positivamente sui costi d'esercizio (riduzione della spesa               
dell'11,89%).                                                                   
Per cio' che attiene alla trasmissione dati sono stati attivati                 
progetti di trasformazione di reti, che per ora hanno comportato un             
decremento della spesa dell'8,33%. Maggiori riflessi positivi                   
dovrebbero derivarne nel prosieguo.                                             
Nel 1997 e' stata attivata la nuova procedura per l'espletamento di             
una licitazione privata nel settore della fotoriproduzione (noleggio            
fotocopiatrici), in termini tali che, ad aggiudicazione avvenuta, si            
e' riscontrato un risparmio di spesa pari al 41,7%.                             
SANITA'                                                                         
Nel 1997, il sistema dei Servizi sanitari della Regione                         
Emilia-Romagna si e' trovato al centro di un profondo processo di               
riorganizzazione e di riconversione, che ha interessato la struttura            
e le dimensioni dell'offerta, l'organizzazione interna dei Servizi,             
le relazioni funzionali e i criteri di finanziamento dei diversi                
soggetti del sistema.                                                           
Contemporaneamente, sono state poste le basi per un nuovo e piu'                
stretto rapporto fra Regione, Aziende sanitarie, Enti locali e parti            
sociali che e' gia' stato sperimentato nel lungo, difficile ma                  
positivo processo di formulazione, discussione ed approvazione dei              
Piani attuativi locali. La valorizzazione del ruolo degli Enti locali           
nella proposta, valutazione e verifica della funzionalita' dei                  
Servizi e della operativita' delle Aziende sanitarie e' tanto piu'              
importante se si considera che i PAL approvati dal Consiglio                    
regionale vanno ben oltre la semplice esigenza di procedere alla                
rimodulazione della rete ospedaliera e rappresentano piuttosto veri e           
propri piani di sviluppo locali dell'intero sistema dei Servizi                 
sanitari.                                                                       
In questo contesto, che per molti aspetti anticipa gli aspetti piu'             
innovativi della annunciata revisione del DLgs 502/92, si inserisce             
il piano di rientro dal disavanzo finanziario accumulato negli ultimi           
anni dal Sistema Sanitario regionale.                                           
Gli interventi avviati nel 1997 e destinati a proseguire, con le                
opportune integrazioni, nel 1998 sono stati infatti elaborati nella             
piena consapevolezza che le ragioni del disavanzo debbono essere                
principalmente individuate in elementi strutturali, interni ed                  
esterni al sistema dei Servizi sanitari, piuttosto che in problemi              
puramente congiunturali, legati cioe' alla loro gestione o a carenze            
nel loro funzionamento.                                                         
L'analisi della composizione della spesa sanitaria nella regione                
Emilia-Romagna, cosi' come quella dell'efficienza operativa dei                 
singoli settori, non ha evidenziato punti critici particolari.                  
La composizione della spesa per macrolivelli di assistenza evidenzia            
una struttura in cui la componente ospedaliera e' stimabile attorno             
al 49%, oltre il 5% in meno del valore osservato a livello nazionale,           
a riflettere una decisa tendenza al riequilibrio fra assistenza                 
ospedaliera sono sistematicamente pari e, rispettivamente, migliori             
di quelli nazionali e delle altre Regioni.                                      
L'alta diffusione dei servizi territoriali, alla cui attivita'                  
concorrono in sempre maggiore misura i medici di medicina generale ed           
i pediatri di libera scelta in forza di accordi sottoscritti nel                
corso del 1997, rappresenta una peculiarita' del Sistema sanitario              
emiliano.                                                                       
In questo quadro si evidenzia l'ampia diffusione di servizi                     
residenziali e semiresidenziali per anziani, che nel 1997 hanno                 
raggiunto una dotazione di oltre 3 posti per 100 anziani                        
ultrasessantacinquenni. Conseguentemente, la spesa sociale a                    
rilevanza sanitaria a carico del Fondo sanitario regionale ha                   
superato il 5% della spesa complessiva.                                         
I principali determinanti della elevata spesa sanitaria osservata               
nella Regione appaiono quindi legati ad elementi strutturali del                
sistema, quali una elevata dotazione di servizi sia ospedalieri che             
territoriali, accompagnati da elevati livelli di consumi sanitari non           
sempre appropriati e da una scarsa flessibilita' dell'offerta, che si           
combinano con fattori demografici e sociali, come l'invecchiamento              
della popolazione regionale, l'alto reddito e la forte propensione ai           
consumi delle famiglie emiliano-romagnole.                                      
Questi elementi non si limitano a determinare alti livelli di spesa             
sanitaria, ma comportano esigenze di trasformazione dettate da                  
aspettative piu' elevate da parte della popolazione, che comprendono            
anche la domanda di nuovi servizi e di forme di assistenza                      
alternative a quelle tradizionali. Di qui la scelta politica di                 
elaborare una strategia di rientro dal disavanzo finanziario che non            
si limitasse ad un puro contenimento dei costi, ma affrontasse il               
rischio di combinare il rigore finanziario, comunque dovuto, con un             
profondo processo di riorganizzazione e riconversione del sistema               
sanitario, in ogni caso necessario.                                             
Contemporaneamente, la politica regionale di rientro per il 1997 si             
e' posta obiettivi di breve periodo, orientati dalle evidenze di                
ulteriori margini di riduzione delle inefficienze e di                          
razionalizzazione della spesa emerse dall'analisi dei punti di                  
criticita' del sistema regionale e parzialmente affrontato nelle                
relative linee di azione gia' avviate nel 1996.                                 
Gli interventi hanno assunto un carattere piu' strutturato ed                   
organico nel 1997, per effetto del deciso miglioramento dei sistemi             
informativi e di controllo gestionale a livello regionale ed                    
aziendale, che ha permesso l'elaborazione, a sostegno della manovra             
di rientro, di un "Piano di azioni" contenente interventi a valenza             
regionale e aziendale volti al contenimento ed al controllo della               
spesa sanitaria regionale in un quadro complessivo di riordino e                
riconversione dei servizi, e orientati in particolare:                          
- alla riorganizzazione della struttura del Sistema sanitario                   
regionale e delle sue modalita' di funzionamento;                               
- alla revisione dei criteri di finanziamento delle Aziende sanitarie           
territoriali ed Ospedaliere, ed alla istituzione di un sistema di               
controllo;                                                                      
- al contenimento dei costi dei principali fattori produttivi, con              
particolare riferimento al personale e all'acquisizione di beni e               
servizi.                                                                        
Nel corso dell'anno, sono stati coerentemente approvati importanti              
atti di indirizzo, linee-guida e direttive, cosi' come previsto nel             
piano delle azioni.                                                             
Di particolare rilievo sono stati gli interventi volti alla                     
rimodulazione della rete ospedaliera.                                           
Nel corso del 1997 sono stati approvati dal Consiglio regionale tutti           
i Piani attuativi locali (PAL) proposti dalle Aziende sanitarie in              
conformita' con le direttive regionali. La programmazione della nuova           
rete ospedaliera si attesta su 17.680 posti letto di cui 15.833 (pari           
al 4 per mille abitanti) per acuti e 1.847 per lungodegenza                     
riabilitativa.                                                                  
Complessivamente la dotazione di posti letto per acuti presenta nel             
1997 una riduzione di 2.090 posti rispetto al 1996 (equivalente                 
all'85,6% della previsione PAL).                                                
Per il 1998 e' prevista una ulteriore riduzione, per chiusura o                 
riconversione, di 468 posti letto per acuti. Nel corso del 1997 sono            
stati inoltre attivati 1.062 posti letto per lungodegenza                       
riabilitativa (pari al 36,6% della dotazione prevista dai PAL). Nel             
corso del 1998 la dotazione di questi posti letto, pubblici e                   
privati, salira' a 2.089, raggiungendo il 72,1% della previsione PAL.           
La rimodulazione dell'offerta ospedaliera ha riguardato anche aspetti           
di organizzazione interna, attraverso l'introduzione e la disciplina            
dei "dipartimenti" per l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse             
strutturali e di personale.                                                     
E' tuttavia opportuno ricordare che, per quanto doverosi e necessari,           
questi interventi da soli non possono essere sufficienti a realizzare           
un soddisfacente equilibrio economico della sanita' regionale.                  
Come e' stato autorevolmente sostenuto anche dalla Corte dei Conti              
nella sua lusinghiera analisi del processo di riconversione dei                 
servizi e di razionalizzazione della spesa in corso nella nostra                
regione, la Regione Emilia-Romagna e' stata fortemente penalizzata              
nei trasferimenti statali per il finanziamento dell'assistenza                  
sanitaria per effetto combinato della applicazione di criteri di                
riparto fortemente inadeguati ad un Fondo sanitario nazionale                   
seriamente sottostimato.                                                        
L'analisi delle determinanti del disavanzo pone il problema del                 
livello di finanziamento del Sistema sanitario nazionale. Il                    
documento di Programmazione economico-finanziaria 1998-2000,                    
approvato dal Parlamento su proposta del Governo, rimarca come                  
"evidenti motivi di trasparenza e di adeguatezza del bilancio di                
competenza agli effettivi andamenti dei vari comparti di spesa"                 
impongano "l'adeguamento degli stanziamenti per il Fondo sanitario              
nazionale in misura tale da evitare, nel rispetto di rigorosi vincoli           
finanziari, il continuo formarsi di disavanzi sommersi da ripianare a           
posteriori".                                                                    
Occorre una inversione di tendenza nella rideterminazione del FSN               
poiche' nei fatti, "gli adeguamenti" hanno fin qui sempre riguardato            
soltanto, e parzialmente, i maggiori oneri derivanti da provvedimenti           
centrali e non e' stata invece affrontata la questione                          
dell'adeguamento del livello di finanziamento alle necessita'                   
strutturali del Servizio sanitario nazionale.                                   
Per quanto riguarda il 1997, e piu' nello specifico la nostra                   
regione, si pongono, come si e' detto, due ordini di problemi:                  
- l'adeguatezza delle risorse complessivamente messe a disposizione:            
l'evoluzione dei fabbisogni, secondo le valutazioni delle Regioni,              
evidenzia uno squilibrio nel triennio di 14.260 miliardi;                       
- i criteri di riparto delle risorse disponibili: la legge                      
finanziaria (662/96), anche sulla base di una nostra specifica                  
iniziativa, ha introdotto nuovi criteri di riparto per la debita                
valutazione di caratteristiche della popolazione e indici                       
(popolazione residente e frequenza dei consumi per eta' e per sesso,            
tassi di mortalita'; indicatori epidemiologici territoriali;                    
indicatori relativi a particolari situazioni territoriali) ritenuti             
utili a definire i bisogni sanitari delle regioni.                              
Il 1997 doveva quindi segnare il passaggio da una logica di                     
ripartizione per quota capitaria "secca" ad una logica che assume a             
criterio la "ponderazione" della popolazione, secondo un indirizzo              
fra l'altro gia' utilizzato nella nostra Regione per il riparto fra             
le Aziende territoriali.                                                        
Diverse modalita' di applicazione dei criteri di popolazione portano            
a risultati conseguentemente diversi e a diverse ipotesi di riparto.            
Cosi', per il 1997, gli effetti dei criteri elaborati dal gruppo                
tecnico delle Regioni comportavano per l'Emilia-Romagna un maggiore             
trasferimento, rispetto a quanto assegnabile con riparto a quota                
capitaria secca, di Lire 515 miliardi. L'ipotesi di riparto prevista            
nel documento del Dipartimento di programmazione del Ministero della            
Sanita', al fine dichiarato di evitare un impatto troppo forte,                 
prevedeva una differenza di 249 miliardi tra trasferimento con                  
popolazione pesata e trasferimento con popolazione assoluta.                    
L'opposizione esercitata da alcune Regioni e la necessita' di                   
raggiungere comunque un compromesso per permettere alla Conferenza              
Stato-Regioni di approvare il riparto del FSN hanno portato di fatto            
a non applicare, seppure in maniera graduale, i nuovi criteri. Per              
l'Emilia-Romagna, la ripartizione della disponibilita' di 96.625                
miliardi e' avvenuta con uno scarto di soli 175 miliardi rispetto               
alla tradizionale assegnazione pro-capite. E' stato l'esito non                 
soddisfacente di una difficile trattativa tra le Regioni e tra queste           
e il Governo. Le parti hanno assunto l'impegno politico di aprire               
immediatamente il confronto per procedere all'applicazione integrale            
dei criteri di ponderazione entro il triennio.                                  
Sembra ragionevole attendersi, per il 1998, per la regione                      
Emilia-Romagna, da una piu' rigorosa applicazione dei criteri di                
ponderazione della popolazione, una significativa correzione del                
trasferimento rispetto ad un riparto a popolazione assoluta.                    
L'adozione di piu' equi criteri di riparto del FSN, basati su una               
quota capitaria ponderata in base alle caratteristiche                          
sociodemografiche della popolazione, faticosamente ed incompletamente           
avviata nel 1997 e l'adeguamento del FSN all'effettivo fabbisogno,              
assieme al riconoscimento della sua sottostima negli anni a partire             
dal 1995, annunciato nella Finanziaria 1998, rappresentano il                   
necessario complemento al doveroso processo di riconversione e di               
riorganizzazione del sistema sanitario in cui la Regione e' comunque            
fortemente impegnata.                                                           
SERVIZI SOCIALI                                                                 
E' proseguito nel corso dell'anno 1997 il dibattito a livello                   
nazionale sulla riforma dello Stato sociale con l'obiettivo di                  
individuare un modello di welfare capace non solo di garantire i                
bisogni espressi dai piu' "poveri", ma di creare "nuove opportunita'"           
attraverso l'affermazione di istituti a carattere universale,                   
realizzabili anche con risorse non molto piu' ampie di quelle                   
attuali. Come Regione, rispettando quanto previsto dal programma, si            
e' continuata l'attivita' di qualificazione del processo di                     
riorganizzazione dei Servizi sociali e socio-sanitari, avviata dalla            
legge di riforma del settore. La contrazione delle risorse destinate            
alle spese socio-sanitarie rende sempre piu' difficile il compito di            
rispondere in maniera adeguata ai bisogni espressi, anche in                    
relazione al diffondersi delle cosiddette "nuove poverta'".                     
Non si puo' quindi che ribadire la esigenza di arrivare alla                    
definizione di una nuova legge nazionale sull'assistenza, passaggio             
indispensabile per un processo di riforma, che trova gia' concreti              
momenti di attuazione nel quotidiano operare delle pubbliche                    
Amministrazioni, che proprio per mantenere alto il livello                      
quantitativo e qualitativo dell'intervento pubblico, hanno gia'                 
avviato fasi di trasformazione nella erogazione dei servizi. Al                 
riguardo la Regione, di concerto con gli Enti locali, ha individuato            
e sperimentato nel corso del 1997 una serie di interventi che si                
inquadrano perfettamente in quanto sopra specificato.                           
Le attivita' piu' rilevanti dei singoli servizi:                                
SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E SVILUPPO DEL              
SISTEMA SCOLASTICO                                                              
Il Programma di attuazione degli interventi per il diritto allo                 
studio e' stato integralmente realizzato. Pur scontando tagli di                
bilancio che hanno sensibilmente ridotto il contributo ai Comuni per            
il trasporto scolastico, si e' riusciti a garantire un apprezzabile             
sostegno ai servizi per l'accesso all'obbligo scolastico soprattutto            
in relazione alla spesa di investimento, prioritariamente rivolta al            
sostegno degli alunni disabili. Anticipando il necessario processo di           
armonizzazione dell'attivita' amministrativa di Regione ed Enti                 
locali nel settore dell'istruzione, il cui passaggio fondamentale               
consistera' nella riformulazione della L.R. 6/83, con la L.R. 34/97             
sono state delegate ai Comuni le competenze in materia di soggiorni             
di vacanza per minori.                                                          
Sulla base di una ridefinizione degli indirizzi e dei criteri di                
spesa, in una logica di nazionalizzazione delle risorse, e dei piani            
elaborati dalle Province, sono stati erogati ai Comuni i contributi             
relativi ai progetti e agli interventi sulle diverse aree di                    
attivita' previste dalla legge regionale: servizi per l'accesso,                
sostegno degli alunni con deficit, interventi per la qualificazione             
del sistema scolastico, iniziative in ambito extrascolastico.                   
Contestualmente sono stati avviati i progetti di interesse regionale            
previsti dal programma regionale, la cui realizzazione segue due                
percorsi distinti: contributi alle Province per progetti provinciali            
di valenza regionale in vari ambiti (sviluppo delle tecnologie                  
informatiche multimediali, prevezione della dispersione scolastica,             
l'educazione interculturale ed ambientale); realizzazione di                    
interventi diretti della Regione in collaborazione con altri                    
partners, per l'attuazione di vari progetti: qualificazione e                   
sviluppo della rete regionale dei Centri di documentazione per                  
l'integrazione (CDH); un progetto transnazionale per la costruzione             
di una dimensione "europea" dentro le scuole (Circoli Europa);                  
realizzazione di un manuale, destinato alle scuole ed agli Enti                 
locali, per la gestione di mense scolastiche - utilizzo coordinato di           
nuove tecnologie nelle scuole.                                                  
Vale la pena segnalare che il ruolo importante di coordinamento                 
svolto dalle Province che risulterebbe anche piu' efficace se esse              
fossero investite a pieno titolo della delega. Si e' avviato quindi             
un lavoro di modifica della legge regionale in tal senso, in attesa             
di porre mano in forma definitiva ad una nuova legge sul diritto allo           
studio che tenga conto della riforma complessiva del sistema                    
scolastico.                                                                     
Minori in difficolta' - Particolare rilievo hanno assunto gli                   
interventi in questo ambito con l'adozione di numerosi atti e                   
documenti approvati dal Consiglio: la direttiva sui requisiti                   
strutturali e funzionali, sull'autorizzazione al funzionamento e sui            
criteri di vigilanza per le comunita' socio-assistenziali per minori;           
un atto di indirizzo per la ridefinizione delle tipologie di                    
intervento rivolti ai minori in ambito socio-assistenziale; un                  
progetto biennale sull'affido familiare in fase di avanzata                     
realizzazione; un progetto regionale interistituzionale sugli                   
strumenti di tutela dei diritti dei minori, il Protocollo d'intesa              
con il Ministero di Grazia e Giustizia sui minori imputati di reato,            
la ridefinizione di un sistema informativo regionale.                           
Infanzia, donne e famiglie - Nell'ambito degli interventi rivolti               
alle famiglie e in particolare a quelle con figli, dopo la                      
ridefinizione - nel 1996 - delle linee regionali di indirizzo                   
sull'attivita' dei Centri per le famiglie, essi confermano il proprio           
impegno quali agenzie comunali di supporto alle esigenze delle                  
famiglie con figli, realizzando, da un lato, iniziative a carattere             
cittadino (negli ambiti dell'informazione, del sostegno alle                    
competenze genitoriali, nella promozione dell'accoglienza familiare,            
nello sviluppo di iniziative di aiuto a livello micro comunitario),             
dall'altro, potenziando spazi di aggregazione sociale per bambini,              
adolescenti e le famiglie nei quartieri, in collaborazione con altri            
servizi comunali. Va ricordato l'impegno regionale per la promozione            
e il rilancio dell'affido familiare con la realizzazione della prima            
indagine regionale sull'attuazione della Legge 184/83, a cui e'                 
seguito un convegno per la presentazione dei dati che ha visto                  
un'ampia partecipazione di amministratori, operatori, associazioni di           
famiglie.                                                                       
Nel settore delle donne in difficolta', e in particolare delle                  
vittime di violenze e maltrattamenti, anche per il 1997 la Regione si           
e' impegnata a finanziare interventi mirati e strutture di                      
accoglienza. Si sottolinea che nel 1997, in prosecuzione dell'impegno           
avviato l'anno scorso, e' stata realizzata la prima indagine                    
conoscitiva, in ambito regionale, sul fenomeno della violenza alle              
donne.                                                                          
Infanzia: l'attuazione del piano regionale ha determinato                       
l'assegnazione complessiva di contributi ai Comuni per circa 15                 
miliardi e mezzo. Gli interventi sono finalizzati al consolidamento,            
la qualificazione e lo sviluppo dei servizi socio-educativi per                 
l'infanzia, nel cui ambito gli obiettivi prioritari sono stati:                 
garantire un supporto tecnico ai servizi tramite la figura del                  
coordinatore pedagogico, sostenere in maniera mirata le spese di                
gestione degli asili nido, con particolare riferimento alle realta'             
montane e di piccole dimensioni, promuovere lo sviluppo di nuovi                
servizi integrativi a quelli tradizionali, che ampliano e                       
differenziano l'offerta rivolta ai bambini e alle famiglie, attuare             
interventi di qualificazione e integrazione tra tutti i servizi e le            
agenzie di cura e di formazione rivolte ai bambini in eta' 0-6 anni.            
I criteri di spesa sono stati ridefiniti in collaborazione con un               
gruppo di amministratori locali per assicurare il confronto con gli             
Enti locali. Rilevante e' stato inoltre l'investimento                          
sull'innovazione, con il sostegno all'avvio di tipologie nuove di               
servizio, anticipando le linee espresse nella Legge nazionale 285/97,           
e a sperimentazioni - originali a livello nazionale - di integrazione           
tra politiche sociali e politiche educative, con l'introduzione della           
figura dell'educatrice familiare. Il rifinanziamento, inoltre, del              
capitolo per le spese di investimento ha consentito di avviare una              
significativa espansione dell'offerta in alcune zone in cui piu'                
forte e' la domanda di servizio delle famiglie.                                 
L'intervento per la promozione del sistema integrato di scuole                  
dell'infanzia pubbliche e private ha visto un considerevole aumento             
delle convenzioni e si e' ulteriormente articolato, con                         
l'insediamento dell'Osservatorio per il monitoraggio delle iniziative           
realizzate nel settore, mentre il sostegno alle scuole convenzionate            
con gli Enti locali ha previsto una quota a titolo generale per le              
convenzioni e due quote finalizzate alla qualificazione, consolidando           
l'intervento per i coordinatori pedagogici. Si e' inoltre proceduto             
nel processo di revisione della Legge regionale sul diritto allo                
studio (6/83), anche nell'ottica di una semplificazione delle                   
procedure, attraverso un progetto di legge all'esame della                      
Commissione consiliare competente.                                              
Nel quadro infine del processo di revisione della legislazione                  
regionale sui servizi per i bambini in eta' 0-3 anni in previsione di           
una nuova legge quadro, si e' realizzata una ricerca a campione sulle           
strutture e i servizi funzionanti con l'obiettivo di razionalizzare e           
aggiornare le diverse norme esistenti, definendo nel contempo nuovi             
standard relativi alle strutture, all'organizzazione, allo sviluppo             
dei servizi e all'integrazione tra soggetti pubblici e privati.                 
Edilizia scolastica - Sono stati avviati ad attuazione nel corso                
dell'anno gli interventi compresi nell'annualita' 1997 dei piani                
triennali della L.R. 23/96 (32 miliardi) e della L.R. 39/80 (3                  
miliardi), prioritariamente finalizzati a sostenere il processo di              
razionalizzazione e riqualificazione delle strutture scolastiche                
soprattutto nelle aree montane.                                                 
POLITICHE PER L'ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE SOCIALE                             
Nel corso dell'anno 1997 si sono avviati, implementati e consolidati            
all'interno dei vari settori progetti di rilevanza regionale.                   
Prostituzione: promozione e sostegno dei progetti locali realizzati             
attraverso finanziamenti ex art. 41, Legge 2/85; cura e raccolta                
della documentazione; coordinamento e monitoraggio di tutte le                  
attivita' locali; valutazione e indirizzo; formazione degli                     
operatori.                                                                      
Carcere: attivazione e gestione, in collaborazione col dipartimento             
Amministrazione penitenziaria e gli Enti locali, del Progetto:                  
"Sportello Informativo" per immigrati in carcere.                               
Assegnazione ai Comuni di contributi per promuovere interventi                  
alternativi o integrativi la detenzione. Redazione e stesura in                 
collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia del protocollo            
in materia di esecuzione penale interna ed esterna.                             
Nomadi: approvazione del Programma per l'individuazione dei Comuni              
tenuti a realizzare le aree di sosta e di transito nomadi -                     
Approvazione bando assegnazione di contributi al Comune di Piacenza             
(Lire 1.200.000.000) e Modena (Lire 500.000.000) per realizzazione              
aree nomadi.                                                                    
Assegnazione ai Comuni per la realizzazione dei progetti di                     
iniziativa regionale - area nomadi - per la valorizzazione delle                
azioni positive atte a stimolare i processi di comunita' finalizzati            
alla integrazione. Concessione e impegno di contributi ai Comuni di             
Casalecchio e Ravenna per la realizzazione di aree sosta nomadi.                
Presentazione della ipotesi di revisione e integrazione delle Leggi             
regionali 47/88 e 34/93.                                                        
Tossicodipendenze: assegnazione finanziamenti alle Aziende Unita'               
sanitarie locali, Enti ausiliari ed Enti locali a sostegno di                   
progetti sulle tossicodipendenze ed alcoldipendenze, per complessivi            
7 miliardi di lire; consolidamento dell'attivita' di valutazione nei            
SERT e avvio sperimentale della stessa attivita' presso gli Enti                
ausiliari aderenti al Sistema dei Servizi nelle tossicodipendenze;              
completamento procedure di iscrizione all'Albo regionale degli Enti             
ausiliari e ridefinizione tariffe inserimenti comunitari; revisione             
autorizzazione al funzionamento degli Enti ausiliari in applicazione            
della normativa nazionale in materia di accreditamento;                         
consolidamento attivita' Gruppo tecnico consultivo regionale del                
Sistema dei Servizi pubblici e del privato sociale.                             
SERVIZI SOCIO SANITARI                                                          
Anziani: nel corso del 1997 e' proseguita la realizzazione degli                
interventi previsti nel programma regionale - primo triennio - delle            
RSA (residenze sanitarie assistenziali) per anziani non                         
autosufficienti e per disabili.                                                 
Nel corso del 1997 sono state completate ed attivate sette nuove RSA            
realizzate con i fondi ex art. 20, Legge 67/88.                                 
E' stato inoltre predisposto ed approvato il Piano di completamento             
ex art. 20, Legge 67/88, II e III triennio, sempre relativamente alle           
strutture residenziali per anziani non autosufficienti e per                    
disabili.                                                                       
Il Programma regionale, predisposto dopo un ampio ed approfondito               
confronto con le realta' locali e con il supporto delle                         
Amministrazioni provinciali, prevede la realizzazione di 46 strutture           
per anziani e di 20 strutture per disabili, per un costo totale di              
circa 218 miliardi, finanziati con risorse nazionali (per circa 137             
miliardi), con risorse regionali (per circa 7 miliardi) e con                   
autofinanziamento degli enti attuatori (per circa 74 miliardi).                 
Nell'ultimo trimestre e' stato avviato un lavoro di approfondimento             
sulle modalita' attuative della direttiva regionale n. 5105/94                  
(assegno di cura) e sul sistema di finanziamento della rete integrata           
dei servizi per anziani, attivita' che giungeranno a conclusione nel            
corso del 1998.                                                                 
Per consolidare il raggiungimento degli obiettivi della L.R. 5/94, le           
risorse disponibili per la spesa corrente sono state orientate e                
finalizzate al potenziamento dei Servizi di assistenza anziani                  
previsti dalla L.R. 5/94. Con delibera di Giunta regionale n. 1350              
del 22/7/1997 sono state assegnate le risorse disponibili per il 1997           
(Lire 2.100.000.000) ai Comuni sede di distretto, nella loro qualita'           
di promotori degli Accordi di programma previsti dalla L.R. 5/94.               
Disabili e cooperazione sociale: si e' conclusa l'attivita' del                 
gruppo di lavoro scaturito dalla XI Conferenza regionale sulla                  
cooperazione sociale incaricato di approfondire il tema                         
dell'affidamento in gestione dei servizi socio-assistenziali e                  
predisporre proposte di modifica della L.R. 7/94.                               
E' stata, conseguentemente, approvata la L.R. n. 6 di modifica degli            
artt. 9 - 10 - 11 e 22 della L.R. 7/94 sulla cooperazione sociale.              
Tali modifiche hanno introdotto, rispetto alla normativa precedente,            
ulteriori elementi atti a favorire, in relazione alla partecipazione            
alle gare di appalto e di scelta del contraente, la massima                     
salvaguardia possibile dei livelli di qualita' dei Servizi                      
socio-assistenziali, sanitari, educativi.                                       
E' stata approvata con deliberazione del 22/10/1997  n.1851 la                  
Direttiva applicativa dell'art. 10 della L.R. 7/94, cosi' come                  
modificata della L.R. 6/97, con la quale sono state fornite                     
indicazioni in merito alla parteciapzione alle gare d'appalto dei               
servizi alla persona relativamente a: 1) cause di esclusione, 2)                
requisiti di ammissione, 3) elementi di valutazione della qualita'              
dell'offerta, 4) metodologia per l'attribuzione dei punteggi.                   
E' stata approvata la L.R. 29/97 contenente "Norme e provvedimenti              
per favorire le opportunita' di vita autonoma e l'integrazione                  
sociale delle persone disabili con la quale si e' provveduto a: 1)              
dettare norme per la istituzione dei Servizi di aiuto personale; 2)             
individuare interventi a sostegno dell'autonomia dei cittadini                  
disabili piu' gravi in relazione alle loro esigenze di mobilita' e              
permanenza nel proprio ambiente di vita attraverso l'erogazione di              
contributi finalizzati - all'acquisto e all'adattamento di veicoli              
privati, - alla dotazione di strumentazioni tecnologiche,                       
attrezzature e arredi personalizzati; 3) definire ambiti di                     
coordinamento sul versante della sensibilizzazione culturale, della             
informazione e valutazione sul tema della disabilita'; 4) a                     
riformulare la composizione della Consulta regionale per le politiche           
a favore delle persone.                                                         
Volontariato, associazionismo, IPAB: si e' conclusa l'elaborazione              
della direttiva sul volontariato singolo che regolamentera' e                   
sviluppera' ulteriormente le attivita' di volontariato; si e'                   
proceduto, in collaborazione con le Amministrazioni locali,                     
all'organizzazione delle conferenze provinciali del volontariato in             
preparazione della conferenza regionale; sono stati approvati i                 
provvedimenti, in attuazione della legge regionale, per la delega               
alle Amministrazioni provinciali della gestione delle Sezioni                   
provinciali del Registro regionale delle associazioni di                        
volontariato; si e' proceduto all'elaborazione del progetto di legge            
regionale di modifica della legislazione attuale, per la                        
valorizzazione dell'associazionismo sociale; e' proseguito il lavoro            
di confronto con l'associazionismo di livello regionale per                     
l'attuazione della L.R. 10/95; e' iniziato il lavoro di confronto con           
le IPAB e la loro associazione regionale per l'elaborazione di                  
apposite direttive sull'adeguamento degli statuti delle stesse IPAB,            
sull'attivita' di vigilanza della Regione, sulla creazione di                   
strumenti per un miglior utilizzo dei patrimoni delle IPAB e delle              
altre risorse in genere.                                                        
LAVORO, FORMAZIONE, UNIVERSITA' E IMMIGRAZIONE                                  
Nel corso del 1997 si e' cercato innanzitutto di ricondurre                     
l'attivita' formativa finanziata dalla Regione alla sua finalita'               
primaria: il lavoro. Gli strumenti con cui si e' operato sono stati             
diversi. In primo luogo una piu' forte connessione tra la formazione            
e l'insieme degli strumenti di politica del lavoro, allo scopo di               
facilitare l'inserimento lavorativo soprattutto dei giovanni, delle             
donne e delle fasce deboli. A queste categorie si e' dedicato, per              
quanto possibile, la maggiore attenzione sia nella formazione sia               
nell'inserimento al lavoro attraverso l'applicazione della L.R. n. 45           
del 1996. Sono stati infatti avviati gli interventi di sostegno                 
all'occupazione, che trovano un alto gradimento da parte della                  
imprese e dei lavoratori. Sono stati normati e avviati i tirocini               
formativi con modalita' innovative: strumenti agili e flessibili                
finalizzati a sostenere il processo di apertura e di accoglienza                
delle imprese verso leve di giovani formati prevalentemente                     
all'interno del sistema educativo-formativo di tipo tradizionale;               
atti altresi' a favorire le transizioni nel lavoro ed in particolare            
l'inserimento dei soggetti in difficolta' rispetto al mercato del               
lavoro.                                                                         
Sono stati predisposti gli strumenti per potenziare gli interventi              
sull'immigrazione e per avviare i progetti "Nord-Sud", che dovrebbero           
consentire e facilitare il trasferimento di giovani dalle regioni del           
sud e, contemporaneamente, potenziare i rapporti di sub-fornitura tra           
le imprese dell'Emilia-Romagna e quelle meridionali.                            
La centralita' del lavoro nella complessiva azione programmatoria               
regionale si esplicita anche attraverso la costruzione di una rete              
regionale di servizi per il lavoro. La Regione ha anticipato i                  
provvedimenti di decentramento delle competenze in materia,                     
conseguente alla Legge 59/97 attivando un'apposita convenzione con il           
Ministero del Lavoro, che le ha consentito di parteciapre alla                  
progettazione del nuovo sistema informativo per i servizi integrati             
per l'impiego, l'orientamento e la formazione che e' in fase di                 
testaggio in dieci realta' locali. Ha promosso, inoltre, il confronto           
con lo stesso Ministero, le Province e gli Enti locali e ha sostenuto           
le sperimentazioni di nuovi centri per il lavoro in vista del                   
conferimento di nuove funzioni in materia, formalizzate con il                  
decreto legislativo del 23 dicembre 1997, n. 469.                               
Uno dei punti delicati di questa riforma riguarda la riqualificazione           
professionale degli operatori delle sezioni circoscrizionali per                
l'impiego, che con la riforma saranno chiamati a svolgere nuove e               
piu' ampie funzioni finalizzate alla gestione di un efficace incontro           
tra la domanda e l'offerta di lavoro. Anche su questo versante e'               
stato avviato nel corso del 1997 un progetto sperimentale, che vede             
la partecipazione degli organismi ministeriali, per definire e                  
produrre una metodologia formativa da diffondere su larga scala nei             
centri eroganti i servizi per l'impiego. Esso prende le mosse                   
dall'analisi dei fabbisogni formativi degli operatori per giungere a            
progettare e realizzare un modello di intervento formativo e produrre           
un kit di materiali didattici, fruibili anche in formazione a                   
distanza.                                                                       
E' stata elaborata la nuova legge regionale, prevista dal suddetto              
decreto, che contribuira' a definire la cornice normativa ed                    
istituzionale per un governo integrato delle politiche del lavoro e             
delle politiche formative, cosi' come degli strumenti di gestione del           
mercato del lavoro e dei servizi per l'impiego. In tale ambito si               
avra' anche una nuova regolamentazione delle funzioni di orientamento           
scolastico e professionale. In un contesto regionale in cui si e'               
sedimentata una significativa mole di interventi e di iniziative, si            
riscontra infatti una duplice esigenza: da un lato, quella di dare              
alle azioni di orientamento una maggiore visibilita', ma soprattutto            
una maggiore efficacia operativa; dall'altro quello di collocarli con           
chiarezza all'interno di una strategia programmatoria, con una netta            
individuazione della priorita' ed una correlazione piu' stretta alle            
strategie complessive che investono le politiche formative e                    
dell'istruzione e le politiche del lavoro.                                      
Le esperienze condotte dalla Regione in materia di integrazione fra i           
sistemi e, piu' in generale, di confronto fra i diversi livelli di              
competenza in tema di politiche dell'orientamento e della formazione,           
del lavoro, dell'istruzione superiore, nel corso del 1997 hanno                 
trovato riconoscimento in un atto di grande rilievo                             
politico-istituzionale.                                                         
Nel giugno 1997 e' stato infatti siglato a Bologna un Protocollo di             
intesa fra Regione, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero              
del Lavoro, Province e Confederazione Autonomie locali                          
dell'Emilia-Romagna finalizzato ad avviare nella Regione                        
Emilia-Romagna la sperimentazione di un sistema di governo a livello            
regionale e locale per il coordinamento delle politiche per                     
l'istruzione e la formazione, nonche' di un nuovo sistema integrato             
di istruzione scolastica, post-secondaria, di formazione                        
professionale al lavoro e sul lavoro, fondato sull'autonomia degli              
istituti scolastici e su uno stretto rapporto con il territorio ed il           
lavoro.                                                                         
Sulla base del Protocollo, sono gia' state individuate le seguenti              
aree prioritarie su cui avviare interventi fin dal 1997:                        
- autonomia delle scuole, determinazione di criteri quali-                      
quantitativi per il dimensionamento e la messa in rete degli istituti           
scolastici;                                                                     
- formazione dei formatori, attraverso azioni rivolte sia a docenti             
della scuola che ad operatori della formazione professionale, sui               
tempi dell'autonomia e dell'integrazione fra i sistemi;                         
- orientamento, inteso come attivita' di accompagnamento alla persona           
lungo tutto l'arco della vita, quindi scolastico, universitario, al             
lavoro, in tutti i possibili intrecci;                                          
- costituzione di un canale di formazione tecnica superiore, distinto           
dagli attuali percorsi universitari, anche brevi, ed in                         
discontinuita' rispetto alla scuola secondaria, collegato alle                  
dinamiche socio-economiche del territorio e teso a sviluppare il                
potenziale di crescita dei sistemi locali;                                      
- sperimentazione di moduli professionalizzanti, di competenza e di             
linguaggi trasversali, da inserire nel triennio della scuola                    
superiore.                                                                      
In particolare, la Regione ha deciso di sostenere la progettazione di           
percorsi integrati per il segmento postsecondario e di moduli                   
formativi per il triennio delle scuole superiori; le Province si                
occupano delle attivita' di orientamento, finanziando moduli                    
orientativi da inserire nell'ultimo anno della scuola media e nel               
biennio delle scuole superiori finalizzati ad anticipare in parte la            
riforma dei cicli scolastici; il Ministero della Pubblica Istruzione            
ha manifestato disponibilita' a destinare una parte consistente delle           
risorse previste nel piano annuale di aggiornamento degli insegnanti            
(quota 1998) alle attivita' di formazione dei formatori coinvolgendo            
in esse anche i docenti del sistema formazione professionale. Infine,           
il Ministero del Lavoro si e' impegnato a favorire la realizzazione             
del Protocollo e delle conseguenti iniziative integrate                         
scuola-formazione professionale anche nell'ambito degli interventi di           
rafforzamento dei sistemi, con particolare riguardo allo sviluppo               
delle innovazioni sperimentali.                                                 
Centrale e' stata inoltre l'attivita' per innalzare ancor di piu' la            
qualita' del sistema formativo regionale. Sono state emanate le                 
direttive attuative per il triennio 1997-1999, frutto di un'ampia               
consultazione con tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella               
programmazione, nella gestione e nel controllo dell'attivita' di                
formazione e orientamento. Esse rappresentano la normativa                      
applicativa degli indirizzi adottati dal Consiglio regionale nel                
novembre 1996. Si tratta di un documento concepito in modo nuovo, che           
intende fornire con chiarezza le regole comuni all'insieme del                  
sistema regionale garantendo a tutti la certezza del diritto in un              
rapporto innovativo tra "rigidita'" alle quali debbono attenersi                
tutti e "flessibilita'" in grado di tener conto delle situazioni e              
dei contesti specifici.                                                         
Sono stati implementati gli strumenti conoscitivi e di intervento per           
la programmazione in termini di anticipazione dei mutamenti, analisi            
dei fabbisogni e valutazione delle politiche. A tal fine sono state             
messe in atto numerose azioni. E' stata avviata una profonda riforma            
dell'osservatorio del mercato del lavoro, potenziando gli strumenti             
di analisi previsiva; sono state progettate e concluse diverse                  
indagini sui fabbisogni professionali e formativi del sistema                   
socio-economico regionale. E' stata realizzata altresi' una                     
valutazione sull'efficacia dei programmi e delle politiche formative,           
che e' stata affidata ad un soggetto esterno all'Amministrazione,               
cosi' come previsto dagli Indirizzi 1997-1999 della formazione                  
professionale.                                                                  
Sono stati ricostruiti e potenziati i sistemi informativi, per                  
governare un sistema sempre piu' complesso e articolato e per rendere           
trasparente l'uso delle risorse finanziarie. Il sistema informativo             
della formazione professionale e' stato infatti completamente                   
rinnovato nel corso del 1997. Tutti i software applicativi per la               
progettazione, l'approvazione, la gestione e la rendicontazione delle           
attivita' sono stati ridisegnati (dal punto di vista tecnico e                  
funzionale) e riscritti per consentire all'Amministrazione regionale            
e alle Amministrazioni provinciali di disporre di un unico                      
applicativo contenente i dati fisici e finanziari necessari per il              
monitoraggio, l'analisi e il controllo di gestione.                             
Si e' voluto rinnovare il rapporto con le Province, potenziandone il            
ruolo politico-programmatico e gestionale; rafforzandone il ruolo di            
partners privilegiati della Regione nelle scelte politiche di fondo,            
nella gestione delle azioni e nella conduzione dell'insieme delle               
politiche attive del lavoro; estendendo la delega in particoalre                
nell'ambito della formazione continua garantendo, tuttavia,                     
omogeneita' negli strumenti e coordinamento nella programmazione;               
garantendo un quadro finanziario pluriennale sostanzialmente stabile            
sulle azioni ordinarie e in crescita sulle nuove deleghe (ob. 4).               
L'esperienza pluriennale di delega alle Province di una parte delle             
funzioni regionali nella programmazione e gestione della formazione             
professionale ha attraversato diverse fasi, a partire da forme piu' o           
meno ampie di decentramento, fino a giungere all'attuale forma di               
"partnership", con la quale si sta concretamente attuando il                    
principio di sussidiarieta'.                                                    
Il potenziamento della delega introduce ulteriori ed evidenti                   
complessita' nei meccanismi gestionali e di controllo, che devono               
essere governati per non perdere l'efficienza nella programmazione e            
nella realizzazione delle attivita'. A tal fine, e per accompagnare e           
controllare la tensione del sistema verso gli obiettivi di                      
omogeneita', e' stato costituito un Comitato di sorveglianza,                   
composto dai funzionari delle Province e dei Servizi regionali,                 
assieme a rappresentanti delle parti sociali. Tale organismo ha la              
funzione prioritaria di analizzare l'andamento delle attivita'                  
programmate, per proporre eventuali rettifiche anche agli assi e                
tetti provinciali, cosi' come di verificare il rispetto delle                   
priorita' e delle procedure concordate. Costituisce altresi' sede di            
confronto tecnico sulle innovazioni e semplificazioni procedurali               
tese alla maggiore omogeneita' del sistema formativo regionale,                 
nonche' per l'interpretazione tecnica delle direttive regionali                 
attuative, e fornisce elementi di conoscenza ed istruttoria tecnica e           
proposte operative al Comitato di concertazione, nel quale gli                  
Assessori regionale e provinciali si confrontano con le parti sociali           
sulle politiche formative e del lavoro.                                         
Lo sforzo per accelerare e stringere ulteriormente l'impegno degli              
organismi di formazione sul miglioramento della qualita' dei servizi,           
ha comportato l'ampliamento e il consolidamento della gamma degli               
strumenti disponibili. Oltre all'aggiornamento ed alla                          
omogeneizzazione delle procedure di valutazione e selezione ex-ante             
dei progetti, che sta impegnando congiuntamente Regione e Province,             
sono state messe in campo:                                                      
a) attraverso le nuove direttive 97/99, nuovi criteri e procedure per           
l'accreditamento degli organismi di formazione, sulla base di                   
caratteristiche oggettive e dei risultati raggiunti negli anni                  
precedenti;                                                                     
b) l'applicazione della norma ISO/9001 relativa alla certificazione             
dei sistemi qualita' degli organismi di formazione. Su tale base, la            
Regione sta partecipando attivamente ai lavori della Commissione                
nazionale per contribuire a predisporre le linee-guida UNI/ISO 9001             
per la formazione;                                                              
c) la messa a regime delle metodologie per la verifica di qualita' in           
itinere della formazione iniziale, superiore e continua;                        
d) le verifiche di efficacia occupazionale di tutti i corsi regionali           
finalizzati all'inserimento lavorativo dei giovani;                             
e) la promozione, presso un primo gruppo di organismi di formazione,            
della funzione di autovalutazione dei risultati occupazionali delle             
iniziative formative realizzate;                                                
f) il rinnovo, attraverso l'applicazione delle direttive 97/99, delle           
procedure e delle modalita' per la valutazione e certificazione delle           
competenze acquisite al termine dei percorsi formativi. Si tratta di            
una riforma di amplia portata, destinata ad incidere profondamente              
sulla qualita' della progettazione degli interventi formativi.                  
Introduce in effetti il riconoscimento europeo degli attestati                  
acquisiti nella formazione professionale e recepisce tutti i criteri            
previsti a livello nazionale sulla trasparenza delle certificazioni.            
Tale riforma e' stata preparata, nel 1996, attraverso                           
l'aggiornamento, la razionalizzazione e la riformulazione complessiva           
di tutti i profili professionali che portano al rilascio di un                  
attestato ufficiale, con l'esplicitazione dei relativi profili di               
competenze e stardard formativi.                                                
Il rinnovo della gamma degli strumenti di verifica della qualita'               
della formazione va di pari passo con la semplificazione e                      
l'alleggerimento dei controlli formali di tipo amministrativo e                 
finanziario. In tal senso e' stato applicato un nuovo sistema, basato           
sul controllo del bilancio di esercizio, che permette di ottenere la            
rendicontazione dell'attivita' formativa in automatico dal sistema di           
contabilita' generale ed analitica del soggetto gestore. Le verifiche           
contabili da parte della Regione si basano pertanto sul bilancio e le           
correlate rendicontazioni, ma vengono suffragate da un'attivita'                
ispettiva, in corso d'anno, sulle contabilita' e da controlli sui               
documenti giustificativi. Questa procedura, come altre da noi                   
sperimentate e adottate, e' stata ripresa a livello nazionale ed e'             
in corso di adozione su tutto il territorio nazionale.                          
Si e' voluto rafforzare, poi, il ruolo degli utenti della formazione,           
attraverso la realizzazione e la diffusione della "Carta dei diritti            
e dei doveri dei partecipanti" che fissa le regole di informazione,             
correttezza, trasparenza a cui l'offerta formativa deve attenersi.              
Grazie alla L.R. 7 novembre 1995, n. 54 sul "Riordino delle funzioni            
di gestione delegata ai Comuni in materia di formazione                         
professionale", e' in fase conclusiva la razionalizzazione del                  
sistema dei centri pubblici di formazione, che si sta attuando                  
tramite specifici accordi fra Regione, Province e Comuni. Infatti i             
20 regionali, precedentemente gestiti da altrettanti Comuni, sono               
stati ricondotti a 10 Enti pubblici di gestione (Spa, Consorzi,                 
Istituzioni) - a norma della Legge 142/90 -, molti dei quali a                  
dimensione provinciale.                                                         
Si sono sviluppate le basi per avviare l'attivita' formativa della              
scuola specializzata di "Polizia locale". Si incrementa cosi' la                
realizzazione del progetto di costruzione di strutture di riferimento           
per la Regione per lo svolgimento di attivita' formative innovative e           
fortemente qualificate. Attraverso momenti di verifica con gli Enti             
delegati e le forze sociali, e' emersa infatti, negli anni scorsi,              
l'indicazione di procedere verso l'attivazione di scuole                        
specializzate soltanto nell'area "ristorazione" (per il territorio              
Emilia Nord occidentale e per la Romagna), e nell'area "Polizia                 
locale".                                                                        
Mentre la scuola della "ristorazione" e' gia' attiva ed opera da                
diversi anni nella sede dello IAL di Serramazzoni, nel 1997 si e'               
conclusa la fase di valutazione dei progetti per la realizzazione               
della scuola regionale di "Polizia locale". Dall'esame delle proposte           
pervenute, il progetto presentato dal Comune di Modena e' stato                 
individuato come il piu' rispondente ai requisiti richiesti.                    
Cosicche' la Giunta ha approvato lo schema di convenzione con il                
Comune di Modena per la gestione della scuola specializzata,                    
ribadendo l'invito a ricercare da subito la collaborazione con altri            
Comuni e altre realta' locali, per rafforzare il carattere di                   
unitarieta' del "Polo regionale" per la formazione della Polizia                
locale.                                                                         
Sul versante del sistema universitario, si sono migliorate le                   
relazioni con gli istituti accademici, trovando condivisione su                 
alcuni punti cruciali.                                                          
Una prima linea di azione congiunta riguarda la programmazione dello            
sviluppo universitario. Si tratta di una funzione di governo che fa             
capo al Ministero dell'Universita' e non vi e', pertanto, una                   
competenza specifica attribuita alla Regione. E' evidente, tuttavia,            
che risulta riduttivo elaborare piani di sviluppo delle universita'             
senza misurarli sulle esigenze locali e senza tenere conto di una               
serie di fattori legati ai territori sui quali insistono (condizioni            
economiche, caratteristiche delle imprese e del mercato del lavoro,             
sistemi formativi, infrastrutture, servizi, ecc.). Ed e' proprio per            
ricercare una sede di confronto sulla programmazione che il nuovo               
regolamento ministeriale in materia prevede la costituzione di un               
comitato regionale di coordinamento composto, fra l'altro, dai                  
rettori e dal Presidente della Regione.                                         
Un'ulteriore linea d'azione fa perno sul diritto allo studio                    
universitario. A questo proposito, si confermano gli stanziamenti               
destinati agli studenti capaci, meritevoli e in condizioni economiche           
disagiate (borse di studio e posti alloggio, tariffe agevolate per i            
pasti ed esonero dalla tassa regionale), che sono stati incrementati            
grazie all'acquisizione di ulteriori finanziamenti statali previsti             
da un fondo integrativo straordinario del Governo.                              
Contemporaneamente, si perseguono azioni di qualificazione della                
spesa attraverso l'attivazione di nuove competenze attribuite, con la           
L.R. 50/96, alle Aziende regionali per il diritto allo studio                   
universitario, le cui caratteristiche di autonomia gestionale ed                
operativa sono state previste proprio per garantire l'offerta di                
servizi efficienti e di qualita'. Infatti, accanto all'erogazione dei           
benefici di legge, si affiancano le attivita' di informazione,                  
orientamento e supporto all'avvio al lavoro, attivita' per le quali             
tali aziende si propongono come punti forti della nascente rete                 
regionale dei servizi per l'impiego, in virtu' della natura e della             
consistenza dell'utenza per cui operano.                                        
PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE URBANISTICA                                     
In materia di programmazione e pianificazione territoriale ed                   
urbanistica e' stata rielaborata la documentazione acquisita nei                
seminari propedeutici all'aggiornamento del PTR, che, unitamente agli           
studi socio-economici e territoriali gia' effettuati, hanno permesso            
la predisposizione del volume "La Regione globale", presentato alla             
societa' regionale nell'ambito di uno specifico convegno.                       
Sui contenuti di questo importante documento, preliminare                       
all'aggiornamento del PTR, e' stato avviato un capillare confronto              
sia all'interno delle strutture regionali sia con i principali attori           
economici e sociali nonche' con gli Enti locali della regione, con              
specifico riferimento alle Amministrazioni provinciali.                         
In attuazione della L.R. 6/95, e' stato espletato il procedimento               
istruttorio che ha consentito alla Giunta l'approvazione del Piano              
territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) della Provincia di             
Ferrara, alla quale sono state conseguentemente trasferite le                   
funzioni in materia urbanistica; inoltre e' stato avviato un nuovo              
procedimento per la formulazione delle riserve al PTCP di                       
Reggio-Emilia.                                                                  
Si e' poi avviata la collaborazione con tutte le Province al fine di            
precisare i contenuti necessari ad una piu' puntuale predisposizione            
dei PTCP, organizzando congiuntamente seminari quali "Il governo                
delle forme insediative attraverso le reti" e "Il rapporto tra PTCP e           
il Piano di Bacino", volti ad individuare i principali aspetti                  
problematici dei PTCP e ad approfondire particolari ambiti tematici.            
Con riferimento agli strumenti urbanistici istruiti ancora                      
direttamente dalla Regione, sono stati approvati 56 strumenti                   
urbanistici (di cui 15 Piani regolatori generali), sono stati redatti           
64 decreti di modifiche a PRG o varianti, sono state esaminate 42               
risposte di controdeduzioni a precedenti decreti e sono state                   
formulate osservazioni ai Comuni in ordine a 6 Piani                            
particolareggiati in variante al PRG. Infine, sono stati emanati 36             
provvedimenti relativi alla realizzazione di opere pubbliche statali,           
ferroviarie, universitarie, ai sensi dell'art. 8 del DPR 616/77.                
Sempre in materia di urbanistica sono stati predisposti ed approvati            
i programmi relativi alla concessione di contributi ai Comuni per i             
piani di circolazione urbana a servizio dei portatori di handicap,              
per la redazione di strumenti urbanistici in forma associata, per               
attivita' di ricerca di nuovi contenuti e nuove modalita' di gestione           
della pianificazione urbanistica e sono stati infine assegnati alle             
Province contributi provenienti dallo Stato, per l'esecuzione di                
indagini e studi per la pianificazione territoriale e urbanistica dei           
comuni colpiti da eventi alluvionali nel novembre 1994.                         
In materia di cooperazione transnazionale ed in particolare                     
nell'ambito della Misura A del programma INTERREG IIC per l'area                
Europea Centrale-Danubio-Adriatica e del Sud Est, sono stati attivati           
contatti con la Regione capofila Friuli-Venezia Giulia, con                     
l'obiettivo di realizzare un progetto per lo scambio di esperienze              
nel campo della pianificazione territoriale finalizzato                         
all'elaborazione di un quadro di riferimento strategico per la stessa           
macroregione.                                                                   
E' stato dato poi un concreto inizio ad un'attivita' di cooperazione            
con la Regione francese Paesi della Loira in materia di valutazione             
delle politiche regionali.                                                      
Nell'ambito delle politiche a favore delle aree montane si e' giunti            
all'approvazione della nuova legge regionale sulla montagna (L.R.               
22/97 "Ordinamento delle Comunita' Montane e disposizioni a favore              
della montagna") la cui attuazione e' stata avviata attraverso la               
definizione, con apposita deliberazione della Giunta regionale, delle           
procedure di erogazione, rendicontazione e revoca dei finanziamenti             
recati dal Fondo per gli investimenti speciali per la montagna, dal             
Fondo regionale per la montagna, dal Fondo per la concessione per le            
piccole opere e attivita' di riassetto idrogeologico.                           
Si e' provveduto poi a ripartire le somme previste dal Bilancio                 
regionale per il Fondo regionale per la montagna per l'anno 1997.               
Ulteriori attivita' hanno riguardato la gestione del Programma                  
d'interventi, finanziato con il Fondo regionale per la montagna,                
attivato con la deliberazione del Consiglio regionale 2370/95, del              
Programma regionale d'interventi a favore del Comprensorio dell'Alto            
Appennino Reggiano (Legge 19 luglio 1993, n. 236, art. 2, comma 3               
bis) e della Misura 3.8 "Infrastrutture tecnologiche a scala                    
intercomunale" dell'Obiettivo Comunitario 5b.                                   
E' proseguita inoltre l'attivita' di gestione dei progetti FIO -                
Settore Beni culturali, FRIET e di quelli afferenti al programma                
finanziato ai sensi dell'art. 10 del DL 359/87. Con riferimento al              
FIO, a seguito dell'approvazione da parte del CIPE del programma                
presentato dalla Regione Emilia-Romagna, e' stata concretamente                 
attivata nel 1997 la fase del completamento, che deve concludersi in            
ventiquattro mesi. Si e' proseguito, inoltre, con l'erogazione dei              
contributi previsti dalla L.R. 32/96 "Provvedimenti straordinari a              
seguito del fenomeno franoso del comune di Corniglio".                          
Per cio' che concerne le politiche di salvaguardia paesaggistica ed             
ambientale e' proseguito il coordinamento delle attivita' di                    
assimilazione e specificazione dei contenuti paesistici affidati dal            
piano regionale PTCP ed e' stata avviata una rilettura critica delle            
zonizzazioni e delle disposizioni del sistema costiero individuato              
dal PTPR.                                                                       
Sono state approvate cinque proposte di modifiche grafiche al PTPR              
avanzate dalle Amministrazioni comunali, quale risultato degli                  
approfondimenti derivanti dall'attuazione del piano regionale e sono            
state formalizzate due proposte di integrazioni alle zone di tutela             
del PTPR avanzate dalle Commissioni provinciali per la tutela delle             
bellezze naturali, in attuazione dell'art. 8 della L.R. 26/78 e                 
successive modifiche.                                                           
In attuazione della L.R. 47/92, sono stati, infine, assegnati a                 
Province e Comuni i contributi relativi alla programmazione 1997 per            
la predisposizione di progetti di tutela e valorizzazione ambientale.           
Per quanto riguarda il settore delle aree naturali protette, sono               
stati approvati i Piani territoriali dei Parchi regionali Gessi                 
Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa e Monte Sole, sono state espresse           
le valutazioni sui Piani territoriali dei Parchi dei Boschi di                  
Carrega e fluviale del Taro, oltre, che dei Piani delle Stazioni del            
Parco del Delta del Po: Valli di Comacchio, Campotto di Argenta,                
Pineta di Classe e Saline di Cervia, Pineta di San Vitale e Piallasse           
di Ravenna e sono stati assegnati contributi per la predisposizione             
dei Piani territoriali dei Parchi laghi di Suviana e Brasimone e                
Abbazia di Monteveglio.                                                         
Sono stati portati a compimento progetti aventi per oggetto le aree             
protette, di informazione e divulgazione nel settore dell'agricoltura           
biologica ed a basso impatto e di ricerca-animazione e formazione nel           
settore del turismo sostenibile, gestiti in collaborazione con i                
Servizi regionali competenti. Sono stati avviati i progetti di                  
ricerca sulla gestione faunistica nelle aree protette e sulla                   
fattibilita' di un marchio di qualita' dei parchi e delle riserve               
regionali.                                                                      
E' proseguita la gestione del Programma PTTA 94/96 - Obiettivo 5b e             
dei progetti PTTA 94-96 nel settore del risanamento dei bacini                  
idrografici (PRAD). Sono stati avviati i progetti da realizzare                 
nell'ambito dello specifico programma sul Delta del Po. E' stato                
portato a conclusione il progetto Life Natura 94 nelle Stazioni di              
Campotto e approvato e finanziato il Progetto Life Natura 1996 per la           
conservazione del Lupo nel Parco dell'Alto Appennino Reggiano. Sono             
stati, infine, approvati i progetti da presentare alla CE per il                
programma Life Natura e Life Ambiente 98.                                       
In materia di conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale,           
sono proseguite iniziative gia' in corso e ne sono state avviate di             
nuove rivolte all'implementazione del sistema informativo regionale             
sul patrimonio naturale. Si e' provveduto all'approvazione dei                  
Programmi di gestione delle riserve naturali Parma Morta, Frattona e            
Fontanili di Corte Valle Re e sono state attuate numerose iniziative            
riguardanti le aree di riequilibrio ecologico, quali l'organizzazione           
di un convegno che ha messo a punto le filosofie di intervento e le             
modalita' gestionali, l'approvazione di un nuovo programma di                   
interventi con il finanziamento di 15 progetti e la deliberazione di            
indirizzi per l'elaborazione di appositi regolamenti di gestione                
delle stesse da parte dei Comuni interessati.                                   
Per quanto riguarda il settore delle risorse forestali, sono state              
riviste le vigenti Prescrizioni di massima e di polizia forestale               
(PMPF), in collaborazione con gli Enti delegati e tutti i soggetti              
interessati alla gestione del patrimonio forestale.                             
Sono proseguiti il progetto di ricerca sul deperimento delle foreste            
e le attivita', gia' svolte dall'ARF, nel campo della ricerca,                  
sperimentazione e vivaistica forestale e di gestione del demanio                
forestale.                                                                      
E' stata data attuazione al programma '97 per gli interventi di                 
forestazione pubblica e privata ed al programma Obiettivo 5b, per le            
misure di competenza, per l'anno '97. Si e' concluso il Progetto                
1995/97 Life Natura sull'abete bianco e predisposto il progetto sullo           
stesso tema per la prosecuzione del progetto su nuovi finanziamenti             
(Life 1997/2001).                                                               
AMBIENTE                                                                        
Le attivita' piu' significative svolte nell'anno 1997 sono poste in             
evidenza di seguito, secondo un'articolazione di settore:                       
Settore Difesa del suolo                                                        
Si sono intensificate le attivita' tecniche di supporto alle                    
Autorita' di Bacino per la predisposizione del Piano Stralcio Fasce             
Fluviali, del Piano assetto idrogeologico del Bacino del Po e dei               
Piani stralcio del rischio idraulico del Bacino del Reno; si e'                 
giunti al completamento, in collaborazione con l'ARPA del Programma             
drenaggi ripascimento litorali presentato al Ministero dell'Ambiente;           
in merito alla programmazione degli interventi in materia di difesa             
del suolo ed in rapporto con le Autorita' di Bacino, si e' giunti               
alla conclusione della fase di aggiornamento degli Schemi                       
previsionali e programmatici per concorrere al riparto delle risorse            
nazionali della Legge 183/89; e' stato avviato, in collaborazione con           
il QUASCO il "Progetto DOMINA" per studi e ricerche sull'impiego di             
materiali alternativi a quelli estrattivi non rinnovabili.                      
Nell'ambito delle attivita' normative tecniche e di controllo si e'             
provveduto a:                                                                   
- intensificare le attivita' conseguenti al terremoto nelle province            
di Modena e Reggio Emilia;                                                      
- approvare il Regolamento del Servizio Piena e delle attivita' di              
polizia e vigilanza idraulica;                                                  
- rinnovare l'Accordo di programma con i Consorzi di Bonifica del               
Bacino del Reno per la manutenzione di rilevati arginali e la                   
progettazione di opere idrauliche.                                              
Settore Valutazione impatto ambientale                                          
Si e' proceduto alla predisposizione ed avvio del progetto regionale            
"Interventi dimostrativi di sistemi di gestione ambientale ed                   
auditing in un campione rappresentativo di imprese                              
dell'Emilia-Romagna"; e' stata curata inoltre la predisposizione                
degli aggiornamenti al progetto di legge in materia di valutazione di           
impatto ambientale al fine di adeguarlo al DPR 12 aprile 1996 recante           
l'Atto di indirizzo e coordinamento per dare attuazione alle                    
direttive europee sulla VIA.                                                    
Settore Rifiuti                                                                 
Si e' dato corso alla predisposizione del programma di interventi per           
l'adeguamento del sistema di recupero e smaltimento dei rifiuti                 
(deliberazione del Consiglio regionale 672/97) e dei relativi bandi,            
rivolti a Comuni ed alle imprese private, per i finanziamenti                   
nell'ambito della raccolta differenziata e della riduzione e recupero           
dei rifiuti.                                                                    
Si e' proceduto inoltre all'attuazione del programma delle bonifiche            
e dei suoli inquinati; approvazione degli aggiornamenti dei piani               
provinciali di smaltimento dei rifiuti delle province di Piacenza e             
Modena; determinazione delle modalita' e dei criteri di riparto della           
quota assegnata alle Province del tributo speciale per il deposito in           
discarica dei rifiuti solidi (L.R. 31/96).                                      
E' stato inoltre curato il potenziamento delle reti di monitoraggio             
della qualita' dell'aria; sono proseguite le attivita' avviate per la           
predisposizione del piano di risanamento dell'atmosfera.                        
Settore Acque                                                                   
Predisposizione del Piano territoriale per la tutela ed il                      
risanamento delle acque - stralcio per il comparto zootecnico                   
(delibera Consiglio 570/97); completamento delle indicazioni                    
operative rivolte alle Province per l'assunzione delle autorizzazioni           
allo spandimento sul suolo dei liquami provenienti da insediamenti              
zootecnici; predisposizione del programma regionale attuativo delle             
disposizioni contenute nella Legge 135/97 "Conversione in legge del             
DL 67/97 recante disposizioni urgenti per l'occupazione" che,                   
prevedendo investimenti per circa 70 miliardi, consentira' di far               
fronte alle esigenze di protezione e risanamento delle acque e dei              
corpi ricettori ed avvio dei primi interventi.                                  
Settore Protezione civile                                                       
Notevole, nel corso dell'anno, e' stato l'impegno relativo allo                 
svolgimento delle attivita' connesse all'attuazione della L.R. 45/95            
"Disciplina delle attivita' e degli interventi della Regione                    
Emilia-Romagna in materia di protezione civile".                                
Gli atti piu' significativi sono stati:                                         
- stipulazione di convenzioni con enti e strutture tecniche chiamate            
ad intervenire in emergenza, allo scopo di ampliare la potenzialita'            
di intervento della struttura di protezione civile (CISPEL, SEABO,              
AGAC, ARNI, Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Capitaneria del               
Porto di Ravenna, Comunita' Montane, Consorzi di Bonifica ... );                
- predisposizione degli indirizzi generali, delle linee guida e                 
controllo dei risultati finali in relazione ai programmi regionali e            
provinciali di previsione e prevenzione rischi;                                 
- coordinamento e raccordo con le strutture tecniche competenti in              
materia idraulica in merito al Piano di emergenza del fiume Po;                 
- predisposizione e gestione degli atti relativi al programma 1997 di           
contributi alle associazioni di volontariato di protezione civile;              
- supporto alle comunita' locali colpite dal terremoto verificatosi             
nel settembre 1997 nelle regioni Marche e Umbria;                               
- autorizzazione all'esecuzione di interventi urgenti in vari comuni            
e predisposizione degli atti tecnici ed amministrativi conseguenti              
(litorale romagnolo, Sacca di Goro, territori colpiti da eventi                 
alluvionali, movimenti franosi nel comune di San Pellegrino Parmense            
... ).                                                                          
E' proseguita, inoltre, la gestione delle seguenti emergenze                    
nazionali, attraverso lo svolgimento di attivita' di supporto al                
Presidente della Giunta regionale, in qualita' di Commissario                   
delegato, e di coordinamento per la redazione dei piani degli                   
interventi infrastrutturali di emergenza:                                       
- alluvione ottobre 1996 (province di Bologna, Ravenna, Forli'-Cesena           
e Rimini) - realizzazione di circa il 70% del Piano degli interventi,           
definizione dei criteri e gestione dell'attivita' istruttoria per               
l'assegnazione delle provvidenze ai cittadini colpiti;                          
- terremoto ottobre 1996 (province Reggio Emilia e Modena);                     
- frane 1996 (province di Piacenza, Parma, Modena, Reggio-Emilia e              
Bologna) - ultimazione degli interventi finanziati con stanziamenti             
statali e predisposizione degli atti connessi all'approvazione di               
varianti e di contabilita' di lavori finali precedentemente                     
approvati;                                                                      
- Sacca di Goro (1997) - convocazione delle specifiche conferenze dei           
servizi e svolgimento di attivita' di coordinamento degli enti                  
attuatori e degli esperti incaricati;                                           
- grandinata a Ferrara e Torrile (1997) - avviamento dell'istruttoria           
per l'assegnazione delle provvidenze ai cittadini colpiti.                      
Si e' dato avvio alle procedure per la redazione del Piano di                   
risanamento per l'area critica ad elevata concentrazione industriale            
di Ravenna (convenzione con il Dipartimento di Ingegneria Chimica               
dell'Universita' di Bologna) e per la realizzazione degli interventi            
prioritari.                                                                     
EDILIZIA                                                                        
L'attivita' di programmazione ha riguardato il settore dell'edilizia            
sovvenzionata ed agevolata, il reinvestimento dei proventi della                
vendita di alloggi di ERP ed il restauro di immobili di interesse               
artistico e storico, finanziati con L.R. 6/89.                                  
Per quanto riguarda la programmazione degli interventi di edilizia              
residenziale pubblica, nel corso del 1997 si e' definitivamente                 
completata la localizzazione dei finanziamenti relativi al                      
quadriennio 1992-95, in attuazione della delibera del Consiglio                 
regionale 2210/94.                                                              
A conclusione del programma quadriennale 1992-95 si puo' indicare in            
circa 726 miliardi di lire l'ammontare complessivo delle risorse di             
edilizia residenziale pubblica localizzate in regione: di queste                
risorse 538 miliardi erano di edilizia sovvenzionata e 188 di                   
agevolata.                                                                      
La novita' principale introdotta nella programmazione del quadriennio           
consiste nell'applicazione su larga scala dei cosiddetti Programmi              
integrati introdotti dall'art. 16 della Legge 179/92, a cui la                  
Regione Emilia-Romagna ha destinato il massimo possibile (30%) delle            
risorse disponibili: sono stati cosi' finanziati quasi 200 programmi            
integrati a livello regionale.                                                  
Si e' dato inoltre particolare risalto alla programmazione di                   
interventi a favore delle cosiddette categorie sociali, di cui                  
all'art. 4 della Legge 179/92, alle quali la Regione Emilia-Romagna             
ha destinato complessivamente il 15% delle risorse di edilizia                  
agevolata, favorendo in particolare, oltre alle persone anziane, le             
giovani coppie, gli studenti universitari, gli appartenenti alle                
forze armate e dell'ordine, nonche' i lavoratori extracomunitari.               
Hanno rivestito inoltre grande importanza nella programmazione                  
regionale i Programmi di recupero urbano, introdotti dall'art. 11               
della Legge n. 493 del 1993 e disciplinati dal DM 1 dicembre 1994.              
In particolare sono stati cofinanziati i programmi di                           
riqualificazione proposti da Bologna, Piacenza, Parma, Cesena,                  
Ravenna, Comacchio che, avevano ottenuto dal Ministero i fondi per              
complessivi 70 miliardi e sono stati finanziati i programmi di                  
recupero urbano di Forli', Ferrara, Reggio Emilia, Fidenza, Rimini,             
Montegridolfo, Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, che non avevano              
richiesto o non avevano ottenuto i finanziamenti ministeriali.                  
Infine, a seguito del decreto del 7 aprile 1997, con il quale il                
Ministero dei Lavori pubblici ha ripartito i fondi di cui all'art. 2,           
comma 63, lett. d) della Legge 662/66 assegnando alla Regione                   
Emilia-Romagna l'ulteriore somma di Lire 42.095.200.000 da destinare            
ai programmi di recupero urbano, la Giunta ha approvato, la delibera            
2347/97 con cui ha proposto al Consiglio regionale i criteri di                 
programmazione degli interventi da finanziare con tali fondi nel                
corso del 1998.                                                                 
In questo provvedimento, che e' stato presentato al Consiglio quasi             
contemporaneamente alla proposta di legge "Norme in materia di                  
qualificazione urbana", si propone di perseguire i medesimi obiettivi           
nella selezione dei programmi da finanziare, fissando tra i criteri             
di priorita' la localizzazione all'interno dei Programmi speciali               
d'area di cui alla L.R. 30/96 e dei Programmi di riqualificazione               
urbana di cui al DM 21/12/1994.                                                 
Per quanto riguarda le risorse regionali destinate al finanziamento             
degli interventi di restauro del patrimonio architettonico                      
d'interesse storico-artistico non statale ai sensi della L.R. 6/89,             
il programma 1997 ha assegnato contributi per Lire 10.390.000.000: in           
particolare, Lire 7.390.000.000 per il finanziamento di 22 interventi           
su immobili di Comuni e Province, e Lire 3.000.000.000 per il                   
finanziamento di 30 interventi su beni privati in prevalenza                    
ecclesiastici.                                                                  
Infine, deve essere segnalata l'attivita' relativa alla approvazione            
dei programmi di reinvestimento dei fondi derivanti dall'alienazione            
di alloggi erp di proprieta' degli Enti ai sensi della Legge 560/93,            
che ha continuato ad essere svolta nel 1997. Sono infatti stati                 
approvati programmi di reinvestimento di diversi IACP (Bologna,                 
Ferrara, Forli', Rimini, Reggio-Emilia), di alcuni Comuni (Bologna,             
Modena, Modigliana, Sassuolo, Mirandola) e dell'Amministrazione                 
provinciale Modena.                                                             
E' stata cosi' localizzata una somma complessiva di reinvestimento di           
Lire 101.135 milioni - di cui 9.100 destinati alla manutenzione                 
straordinaria - con cui sara' possibile la costruzione o il recupero            
di circa 500 alloggi di edilizia sovvenzionata e di ulteriori circa             
116 alloggi di edilizia agevolata in locazione permanente.                      
Nel corso dell'anno 1997 si e' poi conclusa la prima fase di                    
attuazione della L.R. 30/96, relativa ai Programmi d'Area, che ha               
portato, con la deliberazione della Giunta regionale 538/87, ad                 
individuare otto ambiti territoriali ove procedere alla prima                   
applicazione della legge; con la stessa deliberazione sono stati                
nominati anche i componenti dei Gruppi stessi. La seconda fase,                 
riguardante l'integrazione dei Gruppi con i rappresentanti delle                
parti sociali e la predisposizione delle proposte di programmi d'area           
ha impegnato la restante parte dell'anno.                                       
In materia di aggiornamento della Normativa tecnica regionale (NTR)             
il gruppo di lavoro misto appositamente costituito ai sensi dell'art.           
13 della Legge 44/84, ha prodotto un documento di indirizzi per la              
revisione della L.R. 48/84 che prevede la conversione della NTR in              
regola di qualificazione interna al processo di costruzione e che               
dovra' interessare tutte le fasi connesse agli interventi di edilizia           
residenziale pubblica, dalla programmazione alla progettazione,                 
all'attuazione, alla gestione. Tale documento e' stato assunto come             
riferimento per l'affidamento di due incarichi di ricerca per la                
definizione di un sistema di qualificazione dei processi di                     
programmazione, progettazione, attuazione e gestione degli interventi           
connessi all'edilizia residenziale pubblica rispettivamente affidati            
a QUASCO ed OIKOS, tali soggetti affiancheranno l'attivita' del                 
gruppo di lavoro.                                                               
La relativa stabilizzazione del quadro legislativo nazionale in                 
materia di procedure edilizie ha consentito di sbloccare il processo            
di adeguamento dei regolamenti edilizi comunali alla L.R. 33/90 e               
successive modifiche. Con circolare del Direttore generale n. 27837             
del 30/10/1997, a seguito dell'emanazione delle leggi "Bassanini",              
sono stati evidenziati i principali cambiamenti introdotti dal nuovo            
quadro legislativo nazionale al Regolamento edilizio tipo regionale             
ed e' stata data conoscenza ai Comuni della produzione, da parte                
della Regione, di una versione del Regolamento edilizio tipo fornita            
su supporto magnetico e contenente annotazioni, per la parte                    
procedurale, mirate a consentire l'aggiornamento da parte dei Comuni            
del proprio RE non solo alla L.R. 33/90, ma anche a tutta la                    
legislazione subentrata dopo il 1995, anno di approvazione del RE               
tipo regionale.                                                                 
Sempre per facilitare il processo di adeguamento dei regolamenti                
edilizi comunali a quello tipo regionale e' stato assegnato alla                
CALER un contributo per l'organizzazione di una serie di 7 seminari,            
di circa 50 ore ciascuno, rivolti ai tecnici comunali,                          
sull'applicazione dei requisiti prestazionali del RE.                           
L'attivita' di controllo degli interventi di edilizia                           
agevolata-convenzionata realizzati da cooperative, imprese e                    
fondazioni, ha portato al rilancio di 175 visti per la maggior parte            
con procedure previste dal VII biennio della Legge 457/78 ed in                 
alcuni casi con le procedure previste per il quadriennio 1992-95                
della Legge 179/92.                                                             
In materia di edilizia sovvenzionata si e' provveduto alla gestione             
degli interventi degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP)            
e dei Comuni. In particolare sono stati definitivamente completati e            
trasmessi al Comitato per l'edilizia residenziale pubblica (CER) 61             
interventi.                                                                     
E' proseguita l'attivita' della L.R. 13/95 con particolare                      
riferimento all'applicazione dei canoni erp aggiornati con delibere             
di Consiglio 167/95 e 360/96. Per quanto riguarda il Fondo sociale              
per l'affitto si e' provveduto all'emanazione dell'annuale                      
deliberazione concernente la determinazione dell'aliquota percentuale           
del monte canoni IACP da destinare al finanziamento del Fondo stesso.           
Nell'anno in esame sono stati erogati contributi a circa 1400                   
beneficiari in attesa di assegnazione di un alloggio erp e a circa              
1100 soggetti esterni bisognosi di un sostegno per l'affitto                    
dell'abitazione.                                                                
In ottemperanza di quanto disposto dalla L.R. 41/82 si e' provveduto            
all'annuale aggiornamento dell'Anagrafe dell'Utenza ed alla                     
conseguente pubblicazione del rapporto sullo stato dell'erp in                  
locazione.                                                                      
Si e' inoltre pubblicato il nuovo estratto delle informazioni piu'              
significative dell'Anagrafe stessa al fine di evidenziare, nel                  
confronto con i dati dell'anno precedente e con informazioni di altra           
fonte, i principali fenomeni che interessano l'erp e le linee di                
tendenza piu' rilevanti.                                                        
In materia di osservatorio sul sistema abitativo regionale, la                  
Regione Emilia-Romagna e gli IACP regionali hanno stipulato con il              
Centro Servizi QUASCO una convenzione con la quale si affida al sopra           
citato Centro Servizi QUASCO l'incarico di sviluppare una ricerca da            
realizzarsi nell'arco di un biennio, suddiviso in 4 fasi semestrali             
che prevedono rilevazioni campionarie di natura congiunturale. A                
conclusione della prima fase e' stato prodotto un rapporto di sintesi           
titolato "Osservatorio Scenari abitativi regionali, I rapporto 1997,            
Dati di anticipazione" stampato e diffuso nel mese di dicembre 1997.            
Questo primo rapporto si articola in quattro sezioni principali                 
comprendenti: Aspetti del sistema abitativo regionale; Schede di                
approfondimento sui 10 comuni campione; Contesto                                
economico-legislativo di riferimento; Metodologia utilizzata.                   
TRASPORTI E SISTEMI DI MOBILITA'                                                
Trasporti pubblici                                                              
Una delle attivita' piu' rilevanti concluse nell'anno e' stata la               
partecipazione all'elaborazione e discussione del DLgs di attuazione            
della Legge 59/97 (Bassanini 1) in materia di trasporti pubblici.               
Il decreto in materia di trasporto pubblico locale si ispira a due              
fondamentali filoni: il principale e' il decentramento                          
amministrativo, l'altro filone riguarda il recupero di efficienza ed            
efficacia del trasporto pubblico, afflitto da annosi problemi di                
assorbimento di risorse ingenti a fronte di una bassa qualita' dei              
servizi.                                                                        
I due filoni non sono estranei l'uno all'altro, in quanto il                    
principio di sussidiarieta', che e' il principale cardine dell'azione           
di decentramento e' ritenuto assai utile anche al fine di pervenire             
all'utilizzo piu' efficiente ed efficace delle risorse.                         
Le materie a cui si applica il decreto, raggruppabili nella comune              
denominazione di trasporto pubblico locale, sono piuttosto                      
articolate, ma a ben vedere due sono i settori essenziali di                    
intervento:                                                                     
- il trasporto ferroviario regionale e metropolitano,                           
- il trasporto autofilotramviario urbano ed extraurbano.                        
Le maggiori novita' delle leggi e del decreto riguardano il trasporto           
ferroviario, che, essendo fino ad oggi rimasto di esclusiva                     
competenza statale, sia pure in forme leggermente differenziate,                
subisce una totale rivoluzione.                                                 
In prospettiva l'intervento pubblico in campo di servizi viene                  
riservato unicamente ai servizi passeggeri di livello interregionale,           
regionale e metropolitano, e la responsabilita' di tutto cio' viene             
affidata alle Regioni, attraverso lo strumento della delega, non                
consentendo la costituzione vigente un livello di                               
responsabilizzazioni maggiore.                                                  
Nel settore dei trasporti autofilotramviari, dal punto di vista del             
decentramento, non si fa che completare un percorso, che era gia'               
ampiamente previsto dalla Costituzione, era stato attuato in gran               
parte fino dal 1979, era stato oggetto di interventi di vario segno             
con leggi successive (particolarmente rilevante la n. 151 dell'89),             
era stato infine indirizzato verso gli esiti attuali gia' con le                
ultime finanziarie.                                                             
L'intervento ha piu' il carattere di conclusione di un processo gia'            
in gran parte svolto, o almeno indicato dalle leggi precedenti, e               
risente soprattutto dell'urgenza di porre fine a situazioni di spesa            
incontrollata variamente localizzata.                                           
In questo campo la nostra Regione ha presentato, un quadro molto                
diverso da quello nazionale.                                                    
La politica regionale, infatti, sfruttando a pieno l'autonomia gia'             
consentita e tendendo a darne sempre la interpretazione piu' ampia              
possibile, ha da tempo fatto proprie quelle finalita' che oggi                  
vengono sancite dalla Legge Bassanini e dal decreto legislativo.                
In questa Regione si e' concluso un primo triennio di accordi di                
programma e di servizio sul trasporto pubblico locale e sono stati              
sottoscritti quelli per il secondo quadriennio.                                 
Grande pertanto e' stato il contributo dato dalla Regione                       
Emilia-Romagna alla definizione del nuovo quadro legislativo                    
nazionale del settore.                                                          
Quadruplicamento ferroviario veloce Milano-Bologna-Firenze                      
Nel corso del 1997 il progetto di quadruplicamento veloce                       
Milano-Bologna-Firenze ha avuto un sostanziale avanzamento; infatti             
sono stati approvati:                                                           
- il progetto dell'interconnessione di San Ruffillo che connette la             
nuova linea veloce Bologna-Firenze alla linea storica;                          
- il progetto del nodo di Bologna comprendente l'attraversamento                
urbano della nuova linea veloce, le fermate del servizio ferroviario            
metropolitano, il quadruplicamento della linea interessante il                  
territorio di Anzola Emilia nel territorio della provincia di                   
Bologna;                                                                        
- il progetto della sub-tratta Milano-Parma del quadruplicamento                
veloce; nella stessa sede e' stato individuato il tracciato della               
nuova linea relativo ai territori delle province di Reggio Emilia e             
Modena.                                                                         
Nell'ambito del processo di definizione e di concertazione legato al            
progetto del quadruplicamento ferroviario veloce in Emilia-Romagna              
sono stati sottoscritti numerosi accordi ed intese che impegnano i              
soggetti firmatari alla realizzazione di interventi di potenziamento            
e riqualificazione delle infrastrutture e dei servizi ferroviari                
nella regione.                                                                  
Oltre agli accordi che vedono firmataria la Regione, sono stati                 
sottoscritti specifici Accordi procedimentali che coinvolgono le                
Province e i Comuni capoluogo interessati e che hanno come contenuto            
la specificazione di alcuni degli impegni sottoscritti a livello                
regionale, oltre all'individuazione di ulteriori interventi la cui              
valenza e' di carattere provinciale o locale.                                   
Vengono di seguito riportati gli elementi essenziali degli accordi              
riguardanti il settore ferroviario sottoscritti dalla Regione nel               
corso del 1997:                                                                 
- "Convenzione attuativa dell'Accordo Quadro del 29/7/1994" tra                 
Ministero dei trasporti, F.S. SpA, TAV SpA e Regione Emilia-Romagna.            
Con questa convenzione sono stati assunti specifici impegni attuativi           
dell'"Accordo Quadro" in relazione ai servizi ferroviari anche in               
vista dell'attuazione della delega contenuta nell'art. 4, comma 4               
della Legge 15 marzo 1997, n. 59 (Bassanini 1) e con particolare                
riferimento alla quantificazione delle risorse che saranno trasferite           
alla Regione per l'esercizio delle funzioni delegate; in particolare            
la convenzione definisce, in coerenza con l'"Accordo Quadro" del 29             
luglio 1994, gli impegni delle parti relativi alla organizzazione e             
attuazione in Emilia-Romagna del Servizio ferroviario integrato                 
regionale, metropolitano e di bacino;                                           
- "Accordo attuativo e integrativo dell'intesa sul nuovo assetto dei            
trasporti pubblici nell'area metropolitana bolognese del 29/7/1994"             
sottoscritto il 17 luglio tra Ministero dei Trasporti, F.S. SpA, TAV            
SpA, Regione Emilia-Romagna, Comune e Provincia di Bologna.                     
In relazione allo stato delle previsioni e degli impegni dell'"Intesa           
del 29/7/1994", relativa all'area metropolitana bolognese, si e'                
verificata la necessita' di dare forza attuativa e di integrare tale            
atto, per recuperare alcune previsioni inattuate e aggiornare il                
quadro degli impegni assunti;                                                   
- Accordo procedimentale tra Ministero dei Trasporti, Ministero dei             
Lavori pubblici, ANAS, F.S. SpA, ACT, Regione Emilia-Romagna,                   
Provincia e Comune di Modena, Provincia e Comune di Reggio Emilia per           
il trasporto merci nel bacino delle ceramiche nelle province di                 
Modena e Reggio Emilia.                                                         
Le parti contraenti hanno condiviso e assunto impegni relativamente             
ad un piano di interventi riguardanti il nuovo assetto delle                    
infrastrutture ferroviarie e stradali del distretto delle ceramiche             
nelle province di Modena e Reggio Emilia.                                       
Il Progetto di Trasporto rapido costiero                                        
Con la delibera del CIPE il progetto di Trasporto rapido costiero               
(TRC) Rimini-Riccione e' stato ammesso al finanziamento della Legge             
n. 211 per la somma di 61,465 miliardi di lire.                                 
Durante l'anno il progetto di TRC relativo alla prima tratta                    
funzionale Rimini-Riccione e' stato sviluppato a livello esecutivo              
per le opere civili ed e' stata attivata la procedura per la sua                
approvazione.                                                                   
In particolare il 21 novembre si e' svolta la Conferenza preliminare            
prevista dall'art. 14, comma 2 della L.R. 6/95 quale primo atto per             
pervenire alla sottoscrizione dell'accordo di programma per                     
l'approvazione del progetto di TRC Rimini FS-Riccione FS, in variante           
agli strumenti urbanistici.                                                     
Gli accordi di programma e di servizio 1997-2000                                
Nell'anno 1997 si e' conclusa la fase negoziale, di verifica e di               
riprogrammazione della politica unitaria della Regione e degli Enti             
locali nel settore dei trasporti pubblici e della mobilita' con la              
sottoscrizione degli "Accordi di programma e di servizio 1997-2000              
per la realizzazione della mobilita', il miglioramento dell'accesso             
alle aree urbane e l'esercizio del trasporto pubblico locale".                  
Essi rappresentano il modo contrattualistico con cui la Regione ha              
scelto di regolare i rapporti in materia, di investimenti e di                  
esercizio, per lo svolgimento dei servizi di TPL per il quadriennio             
1998-2000.                                                                      
Punto di partenza di questa impostazione contrattualistica e' stato             
il superamento del preesistente concetto di intervento regionale                
correlato al disavanzo (abbandonato gia' dal 1994) e la sua                     
sostituzione con un accordo avente vincolo di contratto fondato sul             
pareggio di bilancio, con risorse certe e note in via preventiva e              
con una loro attribuzione in relazione a parametri incentivanti                 
l'efficacia e l'efficienza aziendale.                                           
Elemento qualificante della suddetta azione amministrativa e'                   
rappresentato dal fatto che:                                                    
- gli accordi realizzano, fin d'ora, quel modo contrattuale di                  
operare previsto dalle recenti leggi Bassanini di riforma della                 
pubblica Amministrazione e del trasporto pubblico;                              
- prevedono lo sviluppo di ulteriori azioni specifiche (obiettivi               
specifici di servizio) che ogni contraente Regione - Provincia -                
Comune - Azienda ha concordato in relazione alle responsabilita'                
assunte e agli oneri incentivanti ad esso riferiti;                             
- estendono il progetto di riforma del sistema tariffario regionale a           
tutti i tipi di trasporto pubblico, anche ferroviari, nonche' ad                
altri servizi per la mobilita';                                                 
- sviluppano la collaborazione e la crescita delle imprese private              
nell'organizzazione dei servizi;                                                
- realizzano un effettivo collegamento tra il programma pluriennale             
degli interventi e il raggiungimento di concreti miglioramenti                  
nell'efficienza, efficacia e qualita' dei servizi erogati;                      
- sviluppano gli indirizzi della Conferenza delle autonomie locali              
dell'Emilia-Romagna, per il diritto alla mobilita' dei cittadini e              
l'accessibilita' a tutti i territori;                                           
- si collegano con gli scopi piu' generali di miglioramento della               
mobilita' nelle aree urbane ed extraurbane, di valorizzazione, non              
solo ambientale ma anche economica, dei centri storici, di maggiore             
accessibilita' dei cittadini ai servizi;                                        
- incentivano l'evoluzione delle forme di gestione aziendale e la               
progressiva diversificazione dei servizi offerti nel settore della              
mobilita';                                                                      
- introducono per la prima volta meccanismi sanzionatori del mancato            
rispetto.                                                                       
Da un punto di vista quantitativo le risorse messe a disposizione per           
l'esercizio del trasporto pubblico locale, sono ammontate a Lire 359            
miliardi interamente impegnati ed erogati.                                      
A tali risorse si aggiungono quelle del Fondo di riequilibrio.                  
Con la L.R. 14 ottobre 1996, n. 38 e' stato istituito il "Fondo per             
il riequilibrio e la riorganizzazione dei servizi di TPL", teso al              
miglioramento del TPL ed al riequilibrio territoriale.                          
Per l'esercizio 1997 tale fondo e' stato finanziato con Lire 4                  
miliardi.                                                                       
La Giunta regionale con propri atti ha provveduto a determinare i               
criteri per la ripartizione di detti contributi, valevoli per gli               
anni 1997 e 1998.                                                               
Successivamente, sulla base di detti criteri ed a seguito                       
dell'istruttoria svolta da un apposito gruppo la Giunta ha provveduto           
al riparto ed alla concessione di detti contributi ed al loro totale            
impegno.                                                                        
Gli accordi di programma invece sono lo strumento fondamentale per              
l'interazione delle azioni e delle risorse relative agli investimenti           
sulla mobilita' urbana.                                                         
A fronte di circa 66,8 miliardi di risorse disponibili nel 1997 si e'           
avuta una percentuale di impegno di circa il 25%. Tale percentuale e'           
stata condizionata dalla complessita' degli interventi                          
infrastrutturali previsti e dalla necessita' di ottenere la                     
disponibilita' finanziaria di tutti i soggetti cofinanziatori.                  
Sul fronte degli investimenti infrastrutturali ulteriori rispetto               
agli Accordi di programma sono stati messi a punto nuovi programmi              
nel corso del 1997 per Lire 24 mld di risorse statali (Cap. 43224 e             
43231). Tali risorse non sono state impegnate in considerazione del             
fatto che i suddetti programmi sono stati deliberati nell'aprile                
1997, ma la loro attuazione e conseguente impegno regionale, era                
subordinato alla firma di una convenzione tra i molteplici soggetti             
beneficiari, firma che e' intervenuta nel dicembre 1997.                        
Si segnalano inoltre due gestioni ad esaurimento di risorse statali             
in conto capitale relative ad infrastrutture Lire 2,8 mld ed a piste            
ciclabili Lire 450 milioni impegnati rispettivamente nella misura del           
30% e del 40%.                                                                  
Legge 204/95, art. 1                                                            
Con detta legge lo Stato ha assunto a proprio carico la parziale                
copertura di disavanzi residui di esercizio delle aziende di TPL per            
gli anni dal 1987 al 1993, mediante l'assegnazione di un contributo             
decennale, con decorrenza dal 1995 al 2004.                                     
Con proprio decreto del 4 novembre 1996 il Ministro dei Trasporti ha            
provveduto a ripartire fra le Regioni i contributi in parola,                   
assegnando alla Regione Emilia-Romagna la cifra di Lire 49,037 mld              
all'anno per 10 anni. Nell'anno 1997 sono stati iscritti contributi             
per complessivi 122 mld relativi alle annualita' 95/97 che sono stati           
interamente impegnati sulla base dei criteri attuativi dettati dalla            
L.R. 58/95.                                                                     
Legge 122/89                                                                    
Per quanto attiene agli stanziamenti decennali di cui alla Legge                
122/89 (Parcheggi Cap. 45545 del bilancio regionale), si rileva che i           
fondi disponibili (Lire 17 miliardi annui per 10 anni) sono stati               
ripartiti tra i soggetti attuatori, fissando all'ottobre 1997 il                
termine per la presentazione della documentazione necessaria ai fini            
dell'impegno delle risorse regionali. La complessita' degli                     
interventi da realizzare e le richieste pressanti dei Comuni                    
interessati hanno determinato la necessita' di definire nuove                   
proroghe con scadenza nell'anno 1998.                                           
Dal punto di vista degli obiettivi la realizzazione degli                       
investimenti , con una percentuale di impegno prossima al 30%, appare           
un risultato da migliorare.                                                     
Il limitato livello delle risorse impegnate sui capitoli di                     
investimento, oltre che dalla complessita' degli interventi previsti,           
e dalla necessita' di ottenere la disponibilita' finanziaria di tutti           
i cofinanziatori, risulta, per il 1997, particolarmente influenzato             
anche dalla rimodulazione degli investimenti programmati con i                  
precedenti accordi 94/96.                                                       
Tale rimodulazione, inserita all'interno della predisposizione dei              
nuovi Accordi di programma 1997/2000, ha purtroppo frenato                      
l'effettuazione degli investimenti suddetti da parte dei soggetti               
attuatori ed il conseguente impegno di spesa regionale.                         
Si ritiene comunque che la suddetta rimodulazione rappresenti un                
elemento significativo dei nuovi Accordi di programma 1997/2000                 
poiche' ha consentito di meglio adeguare la politica degli                      
investimenti alla mirata gestione della mobilita' secondo le sempre             
mutevoli esigenze sociali, ambientali e di riqualificazione.                    
Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza                           
Il 1997 e' stato un anno di transizione e cambiamento per quanto                
riguarda le attivita' del programma di formazione all'educazione                
stradale e alla sicurezza: infatti, concluso con l'anno scolastico              
1996/97 il ciclo di formazione che ha coinvolto circa tremila                   
docenti, si e' impostato un nuovo ciclo di attivita' piu' centrato              
sulle informazioni e le iniziative rivolte ai ragazzi. Tale programma           
e' condotto con il diretto coinvolgimento della Sovrintendenza                  
scolastica regionale e dei Provveditorati agli studi: i materiali               
didattici ed informativi gia' prodotti e quelli in corso di                     
elaborazione costituiscono un importante patrimonio della Regione. La           
presenza della Regione al Motor Show 1997 si e' caratterizzata per la           
ricerca di una maggiore integrazione con i nostri partners (Radio RAI           
e Societa' Autostrade).                                                         
Come gia' l'anno scorso si e' svolta un'iniziativa che ha coinvolto             
1000 ragazzi e ragazze in percorsi didattici guidati che li hanno               
messi a contatto con i protagonisti della ricerca in materia di                 
sicurezza attiva e passiva: importante e' stata anche la                        
partecipazione delle imprese che hanno messo gratuitamente a                    
disposizione uomini e mezzi anche per prove di guida sicura.                    
La collaborazione con ACI, Fondazione Marconi ed altri enti ha                  
consentito all'Osservatorio di produrre e diffondere materiale                  
informativo ed educativo di grande interesse.                                   
Nel 1997 vi e' stata una grande ricchezza di iniziative degli Enti              
locali emiliano-romagnoli e di altri soggetti che hanno assunto i               
temi della sicurezza stradale come oggetto di iniziative e di                   
programmi via via piu' ricchi e stimolanti ai quali l'Osservatorio ha           
partecipato.                                                                    
AGRICOLTURA                                                                     
Nel corso del 1997 l'attuazione della politica agricola regionale ha            
seguito sia gli obiettivi generali della Giunta che quelli dettati              
dalle esigenze di coordinamento con le politiche comunitarie e                  
nazionali.                                                                      
In particolare, a livello nazionale, il periodo di riferimento e'               
stato caratterizzato dall'entrata in vigore della Legge 59/97 "Delega           
al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed            
Enti locali, per la riforma della pubblica Amministrazione e per la             
semplificazione amministrativa" e dal DLgs 143/97 "Conferimento alle            
Regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e               
pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale".                        
Con questi provvedimenti si sono poste le basi per una sostanziale              
ridefinizione delle competenze tra livello centrale e sistema delle             
Autonomie locali. Nel settore agricolo, anche a seguito della                   
indizione del referendum abrogativo della Legge 491/93, istitutiva              
del Ministero per le Risorse agricole, alimentari e forestali, il               
DLgs 143/97 ha assegnato alle Regioni sostanzialmente tutte le                  
competenze in materia di agricoltura.                                           
Al nuovo Ministero per le Politiche agricole sono invece attribuite             
funzioni, da esercitarsi d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, di           
programmazione, coordinamento ed indirizzo in ordine alla politica              
agricola nazionale e su aspetti di rilevanza internazionale o                   
comunitaria.                                                                    
In particolare sono rimaste in capo al Ministero funzioni relative              
alla elaborazione e coordinamento, d'intesa con la Conferenza Stato-            
Regioni, delle linee di politica agricola, agroindustriale e                    
forestale, alla rappresentanza degli interessi nazionali, alla                  
esecuzione degli obblighi internazionali e comunitari riferibili a              
livello statale, alla disciplina generale e coordinamento nazionale             
in una ampia serie di materie, al riconoscimento delle unioni,                  
associazioni dei produttori e degli organismi nazionali di                      
certificazione, agli accordi interprofessionali di dimensione                   
nazionale, alla dichiarazione di eccezionali avversita' atmosferiche,           
alla prevenzione e repressione delle frodi nei prodotti                         
agroalimentari.                                                                 
Il DLgs 143/97 ha inoltre stabilito che le Regioni esercitino le                
funzioni ad esse trasferite direttamente o mediante delega agli Enti            
locali, sulla base di quanto disposto dall'art. 4 della Legge 59/97 e           
che, con appositi decreti e regolamenti, si provveda a trasferire               
alle Regioni i beni e le risorse finanziarie umane, strumentali ed              
organizzative, comprese quelle del Corpo forestale dello Stato, non             
necessarie alle funzioni di competenza statale.                                 
In questo contesto generale si e' inserita l'approvazione della L.R.            
30 maggio 1997, n. 15 "Norme per l'esercizio delle funzioni regionali           
in materia di agricoltura. Abrogazione della L.R. 27 agosto 1983, n.            
34", legge che ha segnato una importante tappa di questo articolato             
processo di riforma istituzionale, precorrendo, sotto molti punti di            
vista, le indicazioni di carattere nazionale.                                   
L'autoriforma dell'Amministrazione pubblica dell'agricoltura                    
Nonostante le precise scadenze temporali contenute nel DLgs 143/97              
non si e' ancora conclusa, o in diversi casi non si e' neppure                  
avviata, la fase di riorganizzazione della tecnostruttura del                   
Ministero e di trasferimento alle Regioni delle risorse finanziarie,            
umane, strumentali ed organizzative di strutture afferenti al                   
Ministero medesimo necessarie per l'espletamento di funzioni                    
trasferite.                                                                     
Su alcuni punti problematici particolarmente rilevanti, che pure                
sembravano avviati a soluzione con la predisposizione di disegni di             
legge concordati tra Ministero e Regioni (Cassa per la formazione               
della proprieta' coltivatrice, Ente nazionale sementi elette,                   
Istituto Studi e Ricerche e Informazioni sui mercati agricoli - ISMeA           
- Istituti di Ricerca Agricola) si e' riscontrata una sostanziale               
situazione di stallo, particolarmente preoccupante in relazione alle            
diverse situazioni di crisi che hanno interessato il settore                    
primario.                                                                       
Situazione analoga per il Corpo Forestale dello Stato, mentre per               
l'Azienda per gli interventi sui mercati agricoli (AIMA) e' stata               
presentata, nel dicembre 1997, una proposta di riforma incentrata sul           
trasferimento alle Regioni di gran parte delle attivita' e delle                
dotazioni dell'Azienda medesima.                                                
La citata L.R. 15/97 ha invece avviato il trasferimento di funzioni a           
Province e Comunita' Montane in materia di agricoltura, superando il            
concetto di delega previsto dalla precedente "normativa quadro" (L.R.           
34/83).                                                                         
La Regione ha infatti mantenuto, nel settore agricolo, esclusivamente           
compiti di programmazione, indirizzo e coordinamento, di ripartizione           
delle risorse finanziarie, di approvazione dei programmi regionali              
previsti dalla normativa comunitaria e nazionale, nonche' alcune                
funzioni in ordine alla ricerca applicata, all'assistenza tecnica di            
livello interprovinciale, alla regolamentazione dei mercati. Tutte le           
restanti materie sono state attribuite a Province e Comunita'                   
Montane.                                                                        
Nel corso del 1997 si e' avviata la complessa fase di attuazione                
della legge regionale.                                                          
In particolare sono state attivate le strutture di coordinamento e              
raccordo (Comitato di coordinamento e Comitato                                  
tecnico-amministrativo) tra i diversi livelli istituzionali coinvolti           
nel processo di trasferimento delle competenze; si e' avviato il                
processo di formalizzazione della Consulta agricola, organismo di               
consultazione con il mondo dei produttori organizzati.                          
In materia di personale la L.R. 15/97 prevede, entro 18 mesi dalla              
sua entrata in vigore, il trasferimento alle Province, al fine di               
porre in essere su un territorio omogeneo strutture unitarie a                  
servizio del mondo agricolo, dei collaboratori assegnati ai Servizi             
provinciali Agricoltura.                                                        
Tuttavia, per la complessita' delle questioni da risolvere, il tema             
delle intese con le Province ha fatto registrare, nonostante il                 
notevole impegno sull'argomento, un certo ritardo.                              
Si sono comunque attivate le procedure per la ricognizione del carico           
di lavoro dei Servizi provinciali e per la individuazione delle                 
dotazioni organiche.                                                            
Infine, e' stata avviata la valutazione delle semplificazioni                   
procedurali che possono essere attuate mantenendo inalterata                    
l'attuale base normativa e regolamentare e quelle che, al contrario,            
richiedono una revisione della normativa stessa.                                
Sempre in materia di semplificazione delle procedure e' stata                   
prevista, in accordo con quanto stabilito dalla Legge 59/97, la                 
possibilita' di affidare a tecnici esterni alla Amministrazione                 
funzioni di controllo relative a disposizioni, anche dell'Unione                
Europea, in materia di benefici all'attivita' agricola e di                     
regolazione delle produzioni.                                                   
Un valido supporto operativo a questa modalita' di lavoro, destinata            
ad assumere un peso sempre piu' rilevante nel prossimo futuro, e'               
rappresentata dallo sviluppo del SIAR (Sistema informativo agricolo             
regionale) e della sua capacita' di collegarsi con i sistemi                    
informativi di altri soggetti che operano in campo agricolo a livello           
nazionale (AIMA in particolare).                                                
L'attuazione delle politiche comunitarie                                        
Il 16 luglio 1997 e' stata presentata alla Commissione europea la               
stesura definitiva di "Agenda 2000", il documento destinato a                   
determinare la politica comunitaria per i prossimi anni.                        
Unitamente ad affermazioni ed analisi di carattere generale, quali              
quelle relative alla qualita' della vita, alla salvaguardia                     
dell'ambiente, alla giustizia, alla solidarieta', alla necessita' di            
incentivare la coesione economica e sociale di una Unione Europea               
allargata a nuovi Paesi, "Agenda 2000" pone le basi per una proposta            
di revisione della PAC.                                                         
Vengono mantenute le linee di riforma sostanzialmente definite nel              
1992, con la progressiva sostituzione del sostegno ai prezzi agricoli           
con misure di aiuti diretti agli agricoltori e lo sviluppo di una               
politica piu' propriamente rurale, semplificando la normativa a                 
livello comunitario e decentralizzando a livello territoriale                   
l'applicazione delle misure.                                                    
Queste indicazioni, al di la' del giudizio sulle nuove linee di                 
politica comunitaria, non particolarmente innovative e con una                  
insufficiente dotazione finanziaria, e sui primi provvedimenti                  
attuativi che saranno presentati entro la prima meta' del 1998,                 
portano in primo piano la necessita' di una sostanziale  riforma                
dell'Amministrazione pubblica operante nel settore agricolo, di una             
semplificazione delle procedure, dello sviluppo del "partnerariato"             
tra soggetti pubblici e privati per l'avvio di politiche di sviluppo            
sul territorio e di un miglioramento delle capacita' di controllo e             
verifica.                                                                       
La seconda meta' dell'anno e' stata caratterizzata dal movimento di             
protesta innescato dai prelievi supplementari imposti agli allevatori           
che hanno superato la quota produttiva ad essi assegnata.                       
La vicenda ha evidenziato in modo clamoroso la situazione di grave              
confusione in cui si e' venuto a trovare il settore                             
lattiero-caseario.                                                              
Il regime delle quote e' stato introdotto nel 1984; in oltre 15 anni            
non si e' riusciti, o non si e' voluto, emanare una legge in grado di           
recepire correttamente la normativa comunitaria.                                
Anche il controllo della produzione, affidato all'Azienda per gli               
interventi sui mercati agricoli (AIMA), si e' dimostrato ampiamente             
carente.                                                                        
I vari bollettini, strumento per individuare la quantita' di latte              
prodotto da ciascun allevatore e per verificare il rispetto della               
quota assegnata, sono risultati zeppi di errori portando alla luce              
consistenti irregolarita' formali e sostanziali e facendo emergere il           
sospetto di trovarsi di fronte a vere e proprie truffe.                         
L'ultimo atto della vicenda e' rappresentato dal decreto n. 411                 
dell'1 dicembre 1997 con il quale si e' cercato di porre ordine alla            
materia, avviando un capillare sistema di controlli incrociati per              
determinare le produzioni effettive, provvedendo a restituire ai                
produttori, in attesa del definitivo conguaglio, una prima quota dei            
prelievi effettuati dai "primi acquirenti" ed insediando due                    
Commissioni destinate ad affiancare l'AIMA, rispettivamente, in fase            
di determinazione della produzione e di esame dei ricorsi degli                 
allevatori in ordine ai quantitativi attribuiti.                                
Tuttavia la prima fase dell'attivita' ha evidenziato nuove                      
problematiche, in particolare per le difficolta' di rapporto tra le             
strutture regionali e l'AIMA e le difficolta' nella circolazione                
delle informazioni anche a causa della scarsa compatibilita' tra                
sistemi informativi.                                                            
La Regione Emilia-Romagna, all'interno di questa vicenda, oltre a               
garantire la gestione delle attivita' ordinarie di controllo, ha                
ricoperto un ruolo rilevante, collaborando criticamente con il                  
Ministero per le Politiche agricole alla definizione ed all'avvio dei           
vari provvedimenti ed intervenendo, a livello operativo, per mettere            
a punto modalita' di intervento funzionali al superamento degli                 
ostacoli che via via andavano emergendo.                                        
Si e' invece sostanzialmente stabilizzata, anche se con consistenti             
riduzioni del consumo di carne bovina, la situazione innescata, nella           
prima meta' del 1996, dalla crisi della cosiddetta "sindrome della              
vacca pazza" (BSE) che aveva portato alla emanazione di misure                  
particolarmente severe in materia di polizia veterinaria e di                   
controllo sulle esportazioni di carne macellata e di animali vivi ed            
all'avvio di iniziative a sostegno dei produttori per le quali sono             
stati stanziati, a livello regionale, circa 26 miliardi di lire.                
Nel luglio 1996 e' entrata in vigore la nuova Organizzazione comune             
di mercato dei prodotti ortofrutticoli (Reg. (CE) 2200/96) il cui               
obiettivo principale e' rappresentato dal rafforzamento delle                   
associazioni dei produttori, destinate ad assumere un peso sempre               
piu' rilevante, nell'ottica della globalizzazione dei mercati e del             
conseguente aumento della competitivita' dei soggetti coinvolti,                
nella gestione e nella qualificazione delle produzioni.                         
La Regione Emilia-Romagna ha condiviso questo spirito, provvedendo ad           
emanare, nel corso del 1997, norme per il riconoscimento delle                  
associazioni dei produttori piu' restrittive rispetto a quelle                  
comunitarie, con la finalita' di favorire lo sviluppo di strutture di           
maggior dimensione tecnica ed economica.                                        
Al termine di una articolata fase istruttoria sono state                        
riconosciute, a livello regionale, 14 OOPP, 12 nella categoria dei              
prodotti ortofrutticoli e 2 in quella dei trasformati; e' stato                 
inoltre effettuato il prericonoscimento di 2 OOPP che si avvalgono di           
un periodo transitorio di 5 anni per conseguire i livelli di                    
produzione stabiliti dal Reg. (CE) 2200/96.                                     
L'ulteriore fase si e' incentrata sulla approvazione dei programmi              
operativi delle Organizzazioni dei produttori riconosciute dalla                
Regione Emilia-Romagna.                                                         
Sono state ammesse spese per complessivi 88 miliardi di lire                    
finalizzati, prioritariamente, all'adeguamento della produzione alla            
domanda (19 miliardi), alla produzione nel rispetto dell'ambiente (16           
miliardi), al miglioramento qualitativo delle produzioni (15                    
miliardi), allo sviluppo ed alla valorizzazione commerciale (6,5                
miliardi) ed alla concentrazione dell'offerta (4 miliardi).                     
Una quota di 11 miliardi e' stata destinata ai ritiri, alle                     
integrazioni ed alle compensazioni dei prezzi di mercato; la restante           
disponibilita' si e' ripartita tra diverse azioni di minore rilevanza           
economica.                                                                      
L'avvio della nuova organizzazione comune dei prodotti ortofrutticoli           
ha richiesto un notevole impegno operativo alle strutture                       
dell'Assessorato Agricoltura le quali, oltre alla verifica dei                  
requisiti cogenti richiesti alle diverse organizzazioni ed alla lunga           
fase di istruttoria e di controllo in corso d'opera dei programmi               
operativi, sono state costantemente impegnate a livello nazionale ed            
interregionale per promuovere una applicazione omogenea e funzionale            
della nuova OCM sull'intero territorio italiano.                                
Nell'ambito della Riforma della PAC, l'attuazione dei Programmi                 
regionali di applicazione del Reg. (CEE)  2078/92, relativo a metodi            
di produzione compatibili con l'ambiente, e del Reg. (CEE) 2080/92,             
relativo all'imboschimento dei terreni agricoli, e' proseguita                  
conseguendo risultati soddisfacenti.                                            
I dati relativi all'attuazione del Regolamento (CEE) 2080/92 sono               
rimasti sostanzialmente invariati rispetto al 1996 in attesa di poter           
avviare la terza tranche di attivita' per la quale sono state                   
recepite le relative domande.                                                   
A livello nazionale, sulla base dell'andamento delle iniziative del             
Regolamento, si e' proceduto alla rimodulazione delle disponibilita',           
trasferendo risorse da realta' che hanno dimostrato una scarsa                  
propensione all'intervento a realta' nelle quali le misure previste             
hanno incontrato il favore degli agricoltori.                                   
Questa operazione, nella nostra regione, ha consentito di finanziare            
proposte presentate e non ammesse per carenza di finanziamenti e di             
recepire nuove domande per l'avvio di una terza tranche di attivita'.           
A tutto il 15 ottobre 1997, in Emilia-Romagna, sono stati realizzati,           
collaudati ed inseriti negli elenchi delle liquidazioni AIMA                    
complessivamente 3.283 ettari di nuovi impianti boschivi, si sono               
attuate manutenzioni su 2.496 ettari di boschi esistenti e su 25 Km.            
di strade forestali per un importo complessivo degli aiuti di Lire              
25.600.000.000.                                                                 
Nel corso dell'anno di riferimento e' stato redatto il "Programma               
pluriennale di attuazione" per il periodo 1997-1999.                            
In attuazione del Reg. (CEE) 2078/92 sono state accolte in via                  
definitiva, con riferimento alla annualita' 1996-1997, 1.958 nuove              
domande relative a 22.769 ettari di colture e a 325 capi di bestiame;           
complessivamente l'attuazione del Regolamento coinvolge circa 73.000            
ettari e 10.700 capi di bestiame, con un impegno finanziario di circa           
54 miliardi di lire.                                                            
E' stato inoltre approvato il "Programma stralcio relativo ai                   
progetti dimostrativi" (art. 6 del Regolamento stesso).                         
Relativamente agli interventi compresi nell'Obiettivo 5a) - e piu'              
precisamente agli interventi finanziati nell'ambito del Reg. (CE)               
950/97 - ex Reg. (CEE) 2328/91 - e' stato completato il lungo e                 
complesso esame dello stato di avanzamento dei "Piani di                        
miglioramento aziendale" finanziati con risorse stanziate nel periodo           
1989-1993, al fine di quantificare le ripercussioni sulla                       
programmazione dell'attivita' 1994-1999 dei pagamenti relativi alla             
precedente programmazione.                                                      
Peraltro, la mancata emanazione della Direttiva CIPE di assegnazione            
della quota nazionale di cofinanziamento, pubblicata solo nel marzo             
1998, ha impedito la gestione effettiva delle risorse.                          
Nell'anno di riferimento si e' comunque registrata una notevole                 
accelerazione dei pagamenti relativi agli impegni assunti nel corso             
delle precedenti annualita'.                                                    
Situazione analoga anche per il Reg. (CE) 951/97 - ex Reg. (CEE)                
866/90. Il 1997 si e' infatti concluso senza la formale approvazione,           
da parte della Commissione europea, del Programma operativo                     
1997-1999.                                                                      
La mancanza di tale approvazione, ha impedito l'assunzione di impegni           
di spesa anche per la realizzazione di interventi gia' programmati              
per il triennio precedente e trasferiti al nuovo programma.                     
Nonostante questa situazione si e' comunque provveduto alla                     
definizione del Piano operativo regionale sulla base delle domande              
presentate.                                                                     
Relativamente all'Obiettivo 5b), per il quale l'entita' delle risorse           
e' pienamente rispondente alle previsioni contenute nel DOCUP, nel              
corso del 1997 si e' riscontrata una notevole accelerazione                     
nell'utilizzazione delle  disponibilita' (91,2%), sotto la spinta               
anche dell'esigenza, piu' volte ribadita dal Comitato di sorveglianza           
di pervenire ad un preciso livello di pagamenti e di impegni                    
indispensabile per garantire alle Regioni il mantenimento dei                   
cofinanziamenti comunitari e nazionali originari nonostante il                  
previsto contributo di solidarieta' richiesto a tutte le Regioni in             
favore di Marche ed Umbria, gravemente colpite dai noti eventi                  
sismici.                                                                        
La notevole dotazione di risorse stanziate a tutto il 1997 (61,4                
miliardi) ha rappresentato un segnale indiscutibile dell'importanza             
che, a tutti i livelli, si riconosce al mantenimento delle condizioni           
necessarie per la conservazione dell'ambiente e del tessuto                     
economico-sociale delle zone piu' deboli.                                       
Attuazione degli interventi di programmazione nazionale e regionale             
L'Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e' stato, nel            
corso del 1997, fortemente impegnato nella programmazione e nella               
realizzazione dei citati "Programmi interregionali". In attuazione              
della Legge 578/96 sono stati infatti stanziati per le attivita'                
1997, a favore delle Regioni a statuto ordinario, 147 miliardi,                 
successivamente ridotti a 112 a seguito di una decurtazione                     
effettuata per reperire le risorse necessarie a fronteggiare la crisi           
prodotta dalla comparsa della BSE (sindrome della "vacca pazza") nel            
settore bovino da carne, cui si e' fatto precedentemente cenno.                 
Per la messa a punto dei contenuti dei programmi operativi,                     
l'individuazione dei criteri di riparto delle risorse e l'avvio di un           
corretto meccanismo di controllo si sono tenuti, presso il Ministero            
per le Politiche agricole, numerosi incontri tecnici che si sono                
concretizzati nella formalizzazione di diversi "Comitati di                     
programma" costituiti da esperti regionali.                                     
In particolare e' stata affidata alla nostra Regione, a riprova della           
validita' di una esperienza avviata da diversi anni con il                      
coinvolgimento di una ampia fascia di cittadini in eta' scolare, il             
coordinamento del programma interregionale "Comunicazione ed                    
educazione alimentare".                                                         
Le diverse attivita' previste hanno comunque trovato una sistemazione           
adeguata solo nelle ultime settimane del 1997. La linea ispiratrice             
dei programmi interregionali, ovvero l'utilizzo di fondi delle                  
Regioni gestiti in modo unitario per favorire la soluzione di                   
problemi rilevanti grazie al raggiungimento di una adeguata "massa              
critica" di idee e di risorse economiche, e' stata condivisa dalla              
Regione Emilia-Romagna.                                                         
Tuttavia l'esperienza maturata ha dimostrato la necessita', pena una            
sostanziale perdita di efficacia dei diversi interventi avviati, di             
affinare ulteriormente gli strumenti operativi.                                 
In molti casi, infatti, le proposte prese in considerazione hanno               
finito con l'attestarsi su problematiche di carattere prettamente               
nazionale o, all'opposto, si sono configurate come risposte ad                  
aspetti di dimensione estremamente limitata, perdendo                           
conseguentemente la dimensione "interregionale".                                
Inoltre si e' rivelata particolarmente problematica la puntuale                 
verifica delle attivita' effettivamente avviate, dei loro contenuti e           
dei risultati conseguiti.                                                       
I Servizi alle imprese, ai quali sono state destinate risorse pari ad           
oltre 37 miliardi di lire, hanno rappresentato, anche per il 1997,              
uno dei principali settori dell'intervento regionale.                           
Il dibattito sulla modifica delle leggi regionali di settore (L.R.              
19/88 e L.R. 52/90), con l'approvazione da parte della Giunta di un             
apposito progetto di legge ("Promozione dei servizi di sviluppo al              
sistema agro-alimentare" pubblicato nel Supplemento Speciale del                
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 202 del 2                  
dicembre 1997) e' giunto ad un primo, significativo traguardo.                  
Nel corso del 1997 sono saliti a 51 i disciplinari di produzione                
integrata disponibili (contro i 41 del 1996); il servizio di                    
assistenza tecnica ha coinvolto circa 9.500 aziende, con un aumento             
di 500 unita' rispetto al 1996, mentre gli ettari interessati sono              
passati, nello stesso periodo, da circa 59.000 ad oltre 65.000,                 
equamente suddivisi tra colture arboree e colture erbacee.                      
Il numero dei tecnici impegnati nell'assistenza alle aziende, che               
beneficiano di un cofinanziamento regionale, e' rimasto invariato a             
175 unita'.                                                                     
Nel settore zootecnico l'attivita', riferita alla produzione di latte           
vaccino, di carne bovina e suina ed all'intero comparto ovicaprino,             
ha interessato circa 3.080 aziende agricole con un totale di circa              
385.000 capi; sono state coinvolte 87,4 Unita' di lavoro tecniche con           
una sostanziale stabilizzazione del dato rispetto all'anno precedente           
ma con un aumento del numero di aziende seguite.                                
Da segnalare, dopo l'approvazione del "Programma stralcio relativo ai           
progetti dimostrativi" di cui all'art. 6 del Reg. (CEE) 2078/92,                
l'avvio delle prime attivita' operative.                                        
E' proseguito il processo di riorganizzazione e di adeguamento del              
sistema regionale della ricerca e sperimentazione, all'interno del              
quale i produttori agricoli hanno assunto un peso piu' rilevante                
rispetto al passato; il Centro ricerche produzioni vegetali (CRPV),             
risultante dall'accorpamento di ERSO, ESAVE e CERAS, ha consolidato             
la propria attivita' ed avviato un articolato processo di adeguamento           
strutturale.                                                                    
Una notevole attenzione e' stata dedicata al miglioramento della                
capacita' di comunicazione istituzionale dell'Assessorato.                      
Il mensile "Agricoltura" ha assunto un ruolo autonomo ed una propria            
connotazione specifica nell'ambito della stampa specializzata di                
settore.                                                                        
Da un lato ha infatti maturato una nuova capacita' di intervenire               
puntualmente sulle questioni di attualita' del comparto agricolo;               
dall'altro, grazie alla collaborazione delle varie strutture                    
organizzative della Regione e del Sistema dei Servizi di sviluppo               
agricolo ha migliorato il proprio livello tecnico, riscontrando un              
crescente interesse da parte degli operatori del settore.                       
Una riprova di questa situazione e' rappresentata dal numero di                 
abbonamenti a pagamento, aumentati di oltre 4.000 unita' nel corso              
dell'anno di riferimento.                                                       
Nella seconda meta' del 1997 si e' avviata, con il costante                     
coinvolgimento delle organizzazioni agricole maggiormente                       
rappresentative, la predisposizione degli strumenti attuativi della             
L.R. 50/95 "Disciplina dello spandimento sul suolo dei liquami                  
provenienti da insediamenti zootecnici e dallo stoccaggio degli                 
effluenti di allevamento".                                                      
La Direzione generale Agricoltura, unitamente alla Direzione generale           
Ambiente, ha collaborato alla redazione della "Direttiva tecnica per            
la redazione dei piani di utilizzazione agronomica dei liquami                  
zootecnici e di altri effluenti di allevamento" e della "Direttiva              
inerente i criteri e gli obiettivi quali-quantitativi di riferimento            
per i nuovi insediamenti zootecnici destinati all'allevamento dei               
suini, i trasferimenti, le ristrutturazioni, le riconversioni e gli             
ampliamenti di quelli esistenti", documenti di notevole importanza              
operativa che sono stati approvati nei primi mesi del 1998.                     
La politica di qualificazione delle produzioni regionali ha                     
conosciuto, nel corso del 1997, un ulteriore incremento.                        
Si e' consolidata ed ampliata la diffusione del marchio collettivo              
regionale "QC" (Qualita' controllata), sostenuto anche da                       
significative campagne di comunicazione, che ha interessato circa 6             
milioni di quintali di prodotti regionali.                                      
Le tipologie di produzione che possono fregiarsi del marchio "QC"               
sono salite a 37; e' stata approvata la L.R. 8 settembre 1997, n. 33            
"Interventi per lo sviluppo dei sistemi di qualita' nel settore                 
agroalimentare" che detta norme e prevede incentivi per                         
l'introduzione di sistemi di qualita' nelle aziende di produzione,              
trasformazione e condizionamento dei prodotti ortofrutticoli.                   
Sono stati inoltre predisposti 6 nuovi disciplinari di produzione nel           
settore zootecnico i quali, nel prossimo futuro, potranno consentire            
l'avvio di specifiche campagne di valorizzazione.                               
L'attivita' della Direzione generale Agricoltura si e' incentrata, in           
particolare, sulla predisposizione delle convenzioni con i soggetti             
partecipanti ai programmi di valorizzazione e dei relativi                      
disciplinari, alla individuazione di metodologie di controllo                   
adeguate ed alla stesura di un documento relativo alle sanzioni da              
comminare a chi non applica correttamente i suddetti disciplinari.              
Nell'ambito delle misure per la tutela dei prodotti tipici ai sensi             
del Reg. CEE 2081/92 e del Reg. CEE 2082/92 nel corso del 1996 si               
sono finalmente conseguiti, pur con forte ritardo e in presenza di              
alcuni problemi a livello dell'Unione europea, i primi risultati                
dell'attuazione dei regolamenti stessi.                                         
Si sono aggiunti ai prodotti che potevano fregiarsi della                       
Denominazione di origine protetta (DOP) il "Grana Padano" e il                  
"Provolone Valpadana"; e' stata estesa l'Identificazione geografica             
protetta (IGP) allo "Scalogno di Romagna", alla "Pera                           
dell'Emilia-Romagna" ed alle "Pesche e nettarine                                
dell'Emilia-Romagna".                                                           
L'entrata in vigore della L.R. 2 agosto 1997, n. 28 "Norme per il               
settore agroalimentare biologico ed abrogazione della L.R. 26 ottobre           
1993, n. 36" ha consentito di avviare la fase di riconoscimento degli           
organismi di controllo relativi all'agricoltura biologica e quella di           
predisposizione dell'Albo regionale dei produttori biologici, nonche'           
di attivare una serie di iniziative finalizzate allo sviluppo di                
metodi biologici nel settore zootecnico.                                        
E' stata dedicata una notevole attenzione, in attesa della riforma              
delle OCM del settore vitivinicolo e del settore oleicolo, alla                 
formazione di Associazioni dei produttori ai sensi del Reg. (CE)                
952/97 con l'obiettivo di procedere alla concentrazione dell'offerta            
ed alla qualificazione delle produzioni.                                        
Nel comparto zootecnico l'attivita' dell'Assessorato e' stata                   
prevalentemente rivolta alla gestione delle complesse problematiche             
innescate dalla comparsa della BSE e dalla applicazione delle                   
sanzioni previste dal regime delle quote latte in ordine alle quali             
si e' riferito in sede di commento degli effetti della politica                 
comunitaria.                                                                    
Gli eventi alluvionali del dicembre 1996, imputabili anche al                   
progressivo peggioramento delle reti artificiali di scolo delle                 
acque, hanno riportato in piena attualita' il problema della                    
bonifica.                                                                       
Nel corso del 1997 e' stato approvato dalla Giunta regionale uno                
specifico progetto di legge in materia destinato a sostituire la L.R.           
42/84 "Nuove norme in materia di Enti di bonifica. Delega di funzioni           
amministrative", ed incentrato sul riconoscimento del ruolo che                 
l'attivita' di bonifica svolge per la difesa del suolo, per la tutela           
dei beni immobili presenti sul territorio, per la valorizzazione e              
per l'uso razionale delle risorse irrigue.                                      
Con l'obiettivo di fornire un quadro poliennale degli interventi di             
bonifica ed accelerare le procedure di progettazione e di avvio dei             
lavori e' stato approvato il programma triennale (1997-1999) di opere           
pubbliche (importo di circa 26 miliardi) e quello biennale di opere             
private obbligatorie (2 miliardi).                                              
Un contributo particolarmente rilevante, in termini di analisi ed               
approfondimento delle problematiche del settore, e' stato fornito               
dalla Regione Emilia-Romagna per la definizione del programma di                
opere irrigue finanziato per oltre 500 miliardi, 103,6 dei quali                
attribuiti a Consorzi di bonifica operanti sul nostro territorio, con           
i fondi derivanti dalla Legge 135/97 "Disposizioni urgenti per                  
favorire l'occupazione".                                                        
L'analisi critica dell'esperienza maturata nel settore della gestione           
faunistico-venatoria del territorio ha consentito di porre le basi              
per una articolata revisione della normativa che regola il settore e            
per un eventuale adeguamento della L.R. 15 febbraio 1994, n. 8                  
"Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per                     
l'esercizio dell'attivita' venatoria".                                          
Nel settore agrituristico e' stata effettuata, unitamente agli                  
operatori ed alle loro associazioni, una puntuale verifica della                
situazione determinatasi a seguito dell'attuazione della L.R. 26/94.            
Da tale verifica e' emersa l'opportunita' di promuovere azioni                  
finalizzate al miglioramento qualitativo dei servizi offerti dagli              
imprenditori e di sostenere nuove attivita' che consentano di                   
ampliare la gamma di servizi offerti, anche attraverso lo sviluppo di           
una maggiore concentrazione dell'offerta e una maggior valorizzazione           
delle risorse economiche, ambientali, culturali ed umane.                       
Di questi elementi si e' tenuto conto nella elaborazione dell'avviso            
pubblico per gli anni 1998-1999 per la richiesta di contributi ai               
sensi della misura 4) "Attivita' integrative in azienda" del                    
Sottoprogramma 1 - Agricoltura - dell'Obiettivo 5b).                            
Sempre nell'ambito del medesimo Sottoprogramma sono state approvate             
le procedure per l'accesso ai contributi previsti dalla Misura 8)               
"Riassetto infrastrutturale delle zone umide".                                  
In materia di proprieta' contadina la Regione Emilia-Romagna ha                 
stipulato una convenzione con la Cassa per la formazione della                  
proprieta' contadina per la realizzazione, sul territorio regionale,            
di un progetto pilota finalizzato all'ampliamento della maglia                  
poderale, soprattutto per i giovani imprenditori agricoli.                      
Si e' provveduto, inoltre, a dare attuazione al programma regionale             
triennale predisposto in base alla L.R. 26 luglio 1974, n. 26                   
"Provvidenze per lo sviluppo della proprieta' coltivatrice, singola e           
cooperativa".                                                                   
Nell'ambito dell'attivita' della gestione ad esaurimento della                  
riforma fondiaria e' da segnalare, unitamente alla prosecuzione delle           
procedure di dismissione del patrimonio residuo pervenuto alla                  
Regione a seguito dello scioglimento dell'ERSA, la realizzazione di             
una serie di progetti, in previsione del trasferimento agli Enti                
locali competenti per territorio, finalizzati al risanamento e                  
all'adeguamento della viabilita' interna alle aree di piu' recente              
bonifica.                                                                       
Il lavoro avviato dovrebbe consentire di chiudere definitivamente la            
fase della gestione commissariale entro il 1998 e di trasferire le              
attivita' residue nell'ambito dei competenti servizi regionali.                 
E' stata adottata la L.R. 12 dicembre 1997, n. 43 "Interventi a                 
favore di forme collettive di garanzia nel settore agricolo.                    
Abrogazione della L.R. 14 aprile 1995, n. 37", in ordine alla quale             
e' ormai concluso il processo di negoziazione, a livello comunitario,           
delle modalita' di attuazione.                                                  
La Direzione generale Agricoltura e' stata coinvolta direttamente,              
quale componente del Gruppo di lavoro Regioni-Ministero, nella messa            
a punto della proposta di riforma della Legge 185/92 relativa alle              
calamita' naturali, uno dei settori che, come si evince dai dati                
riferiti al bilancio 1997, ha rappresentato una delle piu' importanti           
fonti di trasferimento di risorse dallo Stato al bilancio regionale.            
E' stata data attuazione, nonostante la perdurante incertezza sulle             
risorse provocata dal ritardo delle decisioni comunitarie, al                   
Programma operativo regionale nel settore dell'agroindustria (ai                
sensi del Reg. (CE) 951/97), ammettendo a finanziamento una serie di            
progetti per i quali sono previsti, tra interventi privato e concorso           
pubblico, investimenti per oltre 150 miliardi di lire.                          
Il Sistema informativo regionale, strumento essenziale per                      
supportare, sulla base di conoscenze adeguatamente strutturate ed               
accessibili, l'avvio e il monitoraggio delle politiche di sviluppo              
del settore primario e' stato oggetto di numerose iniziative.                   
L'attivita' ha puntato a valorizzare quanto realizzato negli anni               
precedenti, ad individuare obiettivi raggiungibili con un ragionevole           
aumento delle risorse disponibili (attrezzature, personale, mezzi               
finanziari) e a delineare una architettura di base del Sistema                  
informativo funzionale al nuovo assetto istituzionale-organizzativo             
prefigurato dalla L.R. 15/97 e dall'evoluzione del contesto agricolo            
nazionale e comunitario.                                                        
Le proposte operative sono incentrate sostanzialmente sulla                     
costituzione di GAIA - archivio degli interventi sulle aziende                  
agricole - che accorpera' tutti i dati relativi ad una medesima                 
azienda e sul suo collegamento interattivo da un lato con Province e            
Comunita' Montane e dall'altro con AIMA o con altri componenti del              
Servizio informativo agricolo nazionale (SIAN).                                 
E' stato parimenti previsto lo sviluppo di GIAS - Sistema informativo           
globale per i servizi di sviluppo agricolo - che integra e completa             
in un unico strumento l'attuale insieme dei sistemi informatici a               
supporto dei Servizi di sviluppo posti in essere nel corso degli anni           
e che sta dimostrando una crescente affidabilita'.                              
In materia di statistiche agricole, nonostante le notevoli                      
difficolta' organizzative e la perdurante carenza di risorse, si sono           
realizzate le indagini, relative a diverse tipologie di intervento,             
previste dal II protocollo di intesa con ISTAT e poste le basi per la           
definizione del III protocollo.                                                 
In analogia con gli anni precedenti e' stato elaborato e presentato,            
nel corso di uno specifico convegno, il "Rapporto sull'andamento del            
settore agro-industriale in Emilia-Romagna" per l'anno di riferimento           
1997.                                                                           
Notevole attenzione e' stata dedicata all'attivita' di                          
programmazione.                                                                 
In ordine alle problematiche di carattere comunitario si e' operato             
per il consolidamento a regime dei programmi di attuazione del Reg.             
(CEE) 2078/92, con particolare riferimento alla messa a punto dei               
dispositivi di attuazione delle modifiche al programma operativo                
approvate dalla Commissione nel corso del 1996, del sistema di                  
controllo e monitoraggio ed alla predisposizione  ed all'assistenza             
alla attuazione del Programma attuativo del Reg. (CE) 951/97 relativo           
alla II tranche 1997-1999.                                                      
Sono stati avviati, in collaborazione con la "Cabina regionale di               
regia" una serie di approfondimenti sull'evoluzione della PAC alla              
luce delle indicazioni di "Agenda 2000".                                        
Altre attivita' rilevanti hanno riguardato il "Progetto pilota di               
Piano agricolo per la provincia di Modena", il "Programma regionale             
di sviluppo agro-industriale 1996-2000", per la parte riferita ad               
alcuni progetti specifici, ed il "Progetto per il decentramento                 
regionale del sistema AIMA".                                                    
Le attivita' afferenti al progetto per l'inserimento dei giovani in             
agricoltura e per il riordino fondiario hanno consentito di                     
effettuare il passaggio dalla fase di studio a quella della                     
definizione del progetto operativo.                                             
Il panorama fitosanitario regionale e' stato caratterizzato                     
dall'estendersi, anche a seguito del particolare andamento                      
stagionale, caratterizzato da numerose e violente grandinate, degli             
attacchi di "Colpo di fuoco batterico", una patologia in grado di               
arrecare gravissimi danni alle pomacee, al pero in particolare.                 
Questa situazione, unitamente alla progressiva diffusione del virus             
"Sharka" sulle drupacee, ha richiesto un particolare sforzo dal punto           
di vista ispettivo, della elaborazione di opportune strategie di                
intervento in grado di bloccare la diffusione dei patogeni e di                 
ridurne gli effetti negativi.                                                   
Sono stati inoltre effettuati, da parte del Servizio Fitosanitario              
regionale, un elevatissimo numero di controlli legati al "passaporto            
delle piante", alla certificazione volontaria delle produzioni                  
vivaistiche, alla produzione sementiera, alla verifica dei flussi               
import-export dei prodotti ortofrutticoli.                                      
Di particolare rilievo anche l'attivita' condotta presso il porto di            
Ravenna attraverso il quale, nel corso del 1997, sono transitati                
circa 2 milioni di tonnellate di prodotti vegetali.                             
Da segnalare, a questo riguardo, il notevole aumento di partite di              
agrumi e patate movimentate nello scalo romagnolo, vegetali che                 
richiedono, per evitare la diffusione di parassiti estremamente                 
dannosi, una serie di controlli particolarmente accurati.                       
Il Servizio Fitosanitario regionale ha inoltre svolto una notevole              
mole di attivita', anche in sede nazionale, per la predisposizione              
degli strumenti attuativi del Reg. (CEE) 2078/92, per la corretta               
gestione di leggi regionali e per la messa a punto di metodi di                 
difesa delle piante a basso impatto ambientale.                                 
ATTIVITA' PRODUTTIVE                                                            
SERVIZIO PICCOLA E MEDIA IMPRESA E ARTIGIANATO                                  
Nel corso dell'anno 1997 il Servizio piccola e media impresa e                  
artigianato ha proseguito nell'azione di miglioramento                          
dell'efficienza e  dell'efficacia amministrativa, implementando anche           
un significativo insieme di azioni di politica industriale                      
indirizzate alle aziende di piccola e media dimensione.                         
A tali fini ha operato:                                                         
- una "manutenzione" legislativa e amministrativa mirata a migliorare           
l'operativita' e la funzionalita' gestionale delle leggi regionali              
del settore;                                                                    
- la messa a regime delle attivita' istruttorie e l'attivazione di              
funzioni di liquidazione;                                                       
- l'attivazione delle azioni di programmazione e gestione                       
amministrativa connesse ai Fondi strutturali europei;                           
- l'attivazione di interventi a carattere progettuale mirati agli               
obiettivi di politica industriale perseguiti dall'Assessorato.                  
Il riassetto organizzativo avviato nel corso del 1996 ha raggiunto la           
piena operativita' nel 1997, uscendo dalla fase implementativa.                 
Tra le principali attivita' inerenti modifiche legislative e                    
attuative vanno segnalate: modifiche legislative apportate all'art. 7           
della L.R. 22/90 relativo ai contributi per il consorzio fidi                   
operante nel settore cooperativo, agli art. 11 e 12 della L.R. 20/94,           
riguardanti il contributo sui nuovi prodotti finanziari attivati da             
Artigiancassa, a seguito della trasformazione dell'istituto in SpA.             
Attivita' istruttorie e di liquidazione: grazie al nuovo assetto                
organizzativo e direzionale e alle modifiche di semplificazione                 
amministrativa apportate attraverso i programmi delle annualita' 1996           
e 1997, i tempi istruttori della L.R. 37/92 sono stati                          
rispettivamente di 120 giorni rispetto al programma annuale 1996 e di           
80 giorni rispetto al programma annuale 1997.                                   
Per quanto concerne la Legge 9/94 sono state istruite tutte le                  
pratiche sia pregresse sia relative ai bandi delle annualita' 1996 e            
1997 (complessivamente 1.087 pratiche).                                         
L'attivita' istruttoria e' a regime per quanto concerne tutte le                
leggi gestite dal Servizio. Sono stati recuperati anche i pregressi             
relativi alla L.R. 13/85 relativi all'anno 1994.                                
Per quanto riguarda le liquidazioni la situazione e' oggi                       
completamente a regime essendo stati predisposti gli atti di                    
liquidazione di tutte le pratiche rendicontate.                                 
Programmazione e gestione interventi comunitari: l'attivita' posta in           
essere nel 1997 ha riguardato in particolare la gestione del DOCUP              
Obiettivo 2 1994-96, l'attivazione del DOCUP Obiettivo 2 1997-99 e la           
gestione del Sottoprogramma Industria dell'Obiettivo 5b.                        
Per quanto concerne il DOCUP Obiettivo 2 1997-99 e' stato                       
predisposto, nel pieno rispetto dei tempi richiesti dalla Commissione           
Europea, il Documento di programmazione che, deliberato dal Consiglio           
regionale il 30/6/1996 e immediatamente inoltrato, e' stato approvato           
dalla Commissione con decisione del 7 maggio 1997.                              
La delibera CIPE inerente il cofinanziamento nazionale e' datata                
20/10/1997. Attualmente tutte le misure previste dal DOCUP 1997-99              
sono attivate essendosi positivamente concluse anche le relative                
procedure scritte.                                                              
Per quanto concerne il sottoprogramma industria dell'Obiettivo 5b               
sono state impegnate, nell'ambito di una programmazione che si                  
conclude nel 1999, il 54,17% delle risorse.                                     
La spesa, rispetto agli impegni e' del 48,2%.                                   
Operativita' finanziaria: nel corso del 1997 il servizio PMI e                  
artigianato ha conseguito i seguenti risultati finanziari: le risorse           
impegnate sono state pari a Lire 62.259.993.816; le risorse liquidate           
sono state pari a Lire 70.718.425.262.                                          
Artigianato: e' stata adottata la deliberazione che innova e modifica           
le modalita' per la presentazione delle domande agli enti delegati a            
valere sulla L.R. 20/94; attraverso le nuove modalita' si e'                    
provveduto ad una forte semplificazione e razionalizzazione delle               
procedure e a ridurre significativamente i costi per le imprese                 
artigiane.                                                                      
E' stata attivata la convenzione con Artigiancassa ai sensi degli               
artt. 11 e 12 della L.R. n. 20.                                                 
E' stata deliberata la nuova convenzione con Artigiancassa inerente             
l'utilizzo di nuovi servizi finanziari ai sensi della L.R.                      
10/12/1997, n. 40 (Modifiche legislative apportate agli artt. 11 e 12           
della L.R. 20/94).                                                              
E' stato redatto il rapporto annuale dell'artigianato (con un                   
rapporto monografico inerente le problematiche locative) nonche'                
l'annuario statistico riportante i dati delle imprese artigiane                 
iscritte all'Albo.                                                              
E' stato effettuato nel novembre scorso un convegno sul tema:                   
Artigianato tra impresa molecolare e lavoro autonomo.                           
E' stato predisposto (con conseguente approvazione) il progetto di              
connessione dell'Osservatorio regionale dell'artigianato con il SIOE.           
Sono stati attivati tre progetti speciali ai sensi dell'art. 10 della           
L.R. 20/94 rispettivamente concernenti: la diffusione                           
dell'informazione finanziaria all'impresa artigiana, il sostegno alla           
rigenerazione delle imprese artigiane e la costituzione di una rete             
informatica finalizzata al lavoro in sicurezza da parte delle                   
falegnamerie.                                                                   
E' stata costituita la CPA di Rimini.                                           
E' stata predisposta una nuova convenzione con le CCIAA in materia di           
gestione delle CPA con significative innovazioni in termini di                  
configurazione del rapporto con il sistema camerale in termini di               
istituti convenzionali.                                                         
E' stata effettuata una significativa azione di interazione e                   
controllo del processo di attuazione dell'art. 8 della Legge 580/93             
riguardante l'istituzione del Registro delle imprese.                           
Numerose sono ancora le attivita' realizzate nel corso del 1997 che             
meritano un breve cenno: in materia di interventi connessi alle                 
finalita' di cui alla L.R. 37/92 si richiama: la realizzazione e la             
presentazione di una indagine sulle problematiche della qualita' nel            
settore delle macchine automatiche.                                             
L'effettuazione di un convegno sul tema "Qualita' e comunicazione".             
L'istituzione del premio regionale Emilia-Romagna nell'ambito del               
Premio Qualita' Italia.                                                         
In materia di promozione fieristica si richiama: l'attivazione e                
cofinanziamento di un notiziario fieristico quindicinale a cura                 
dell'ANSA; l'inserimento in INTERNET del calendario fieristico                  
regionale; la realizzazione di una ricerca finalizzata                          
all'attivazione di un Osservatorio regionale Fiere commissionata                
all'SDA Bocconi.                                                                
In tema di promozione economica si ritiene opportuno evidenziare: la            
definizione dei progetti di promozione all'estero cofinanziati dalla            
Regione e dal Ministero del Commercio con l'estero nell'ambito                  
dell'accordo di programma triennale siglato nel 1996 tra la Regione e           
lo stesso Ministero, tali progetti sono realizzati in collaborazione            
con l'ICE; l'attivazione di un coordinamento regionale, in                      
collaborazione con ICE tra le associazioni imprenditoriali ed il                
Centro estero delle Camere di Commercio per la formulazione del                 
Programma promozionale regionale.                                               
In materia di innovazione tecnologica si ricorda l'attivazione della            
convenzione Verne (Regione/Universita'/Irene/Associazioni                       
imprenditoriali per promuovere l'utilizzo di risorse comunitarie                
dedicate alla ricerca) e partecipazione al Comitato scientifico della           
medesima, nonche' la predisposizione di emendamenti alla proposta di            
decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio in merito al quinto            
Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico.                             
In materia di creazione d'impresa si evidenzia la regionalizzazione             
del BIC Emilia-Romagna e il coordinamento di una ricerca sui servizi            
in essere e sul fabbisogno di servizi in materia di nuova impresa               
negli ambiti provinciali della regione Emilia-Romagna.                          
UFFICIO RETE DISTRIBUTIVA AL DETTAGLIO                                          
Nell'anno 1997, nell'ambito del Settore Rete distributiva al                    
dettaglio, le attivita' di maggior rilievo svolte sono state quelle             
di seguito indicate:                                                            
Settore incentivi alle piccole e medie imprese del commercio:                   
- Semplificazione delle procedure di rendicontazione e di erogazione            
dei contributi concessi a norma delle vigenti leggi (L.R. 49/94 -               
L.R. 14/90) al fine di rendere maggiormente efficace l'intervento               
regionale. All'uopo sono stati predisposti gli atti deliberativi                
concernenti le modalita' di erogazione dei contributi concessi.                 
- Predisposizione della L.R. 10 dicembre 1997, n. 41 "Interventi nel            
settore del commercio per la valorizzazione e la qualificazione delle           
imprese minori della rete distributiva - Abrogazione della L.R. 7               
dicembre 1994, n. 49". La legge di che trattasi ha introdotto                   
sostanziali ed importanti innovazioni nel quadro degli interventi               
sostenuti dalla Regione a favore delle piccole e medie imprese del              
commercio. In particolare la legge, pur mantenendo l'operativita'               
della previgente L.R. 49/94, ha potenziato l'intervento regionale               
volto alla riqualificazione dei centri storici attraverso lo                    
strumento dell'accordo di programma che dovra' intervenire fra le               
Amministrazioni comunali e gli operatori del commercio operanti                 
nell'area oggetto di intervento.                                                
- Elaborazione del piano degli interventi a favore delle piccole e              
medie imprese del commercio ai sensi della L.R. 49/94. Sono stati               
concessi 1 miliardo e 330 milioni circa a favore di n. 198 imprese              
del commercio al fine della loro riqualificazione e 4 miliardi e 600            
milioni a 16 consorzi e cooperative di garanzia che in Emilia-Romagna           
sostengono l'accesso al credito degli imprenditori del commercio                
attraverso le prestazioni di garanzie e l'abbattimento del costo dei            
mutui.                                                                          
- Predisposizione del piano degli interventi per favorire                       
l'occupazione di emigrati e/o immigrati extracomunitari nel settore             
del commercio. Sono stati concessi 175 milioni a 8 imprese di nuova             
costituzione formate prevalentemente dai soggetti suindicati.                   
- Definizione del programma attuativo per la concessione dei                    
contributi previsti dall'art. 2, comma 42, della Legge n. 549 del 28            
dicembre 1995. Il suddetto programma, predisposto di concerto con il            
settore turismo, e' finalizzato alla riqualificazione e alla                    
rivitalizzazione del sistema distributivo nei centri storici. E'                
stato approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 580 del            
6 marzo 1997. L'attuazione del programma e' subordinato all'avvenuta            
approvazione del medesimo da parte del MICA.                                    
Settore grande distribuzione                                                    
Concessione di 6 nulla osta relativi a: n. 2 aperture di esercizi di            
grandi dimensioni; 2 aperture di centri commerciali; n.2 ampliamenti            
di centri commerciali esistenti.                                                
Settore osservatorio della rete distributiva                                    
Aggiornamento degli Allegati A) e B) della delibera del Consiglio               
regionale n. 2880 del 23/11/1989: la Giunta regionale ha proposto al            
Consiglio l'aggiornamento dell'Allegato A) delle vigenti indicazioni            
regionali di urbanistica commerciale contenente i prospetti                     
riepilogativi delle superfici di vendita esistenti al 31/12/1996                
relative a grandi strutture di vendita nonche' l'aggiornamento                  
dell'Allegato B) contenente l'elenco dei centri commerciali                     
autorizzati dalla Regione.                                                      
Realizzazione di uno studio di fattibilita' per l'ottimizzazione                
delle attivita' di osservatorio e monitoraggio della rete                       
distributiva in sede fissa.                                                     
Settore contenzioso                                                             
Definizione del pronunciamento in ordine a n. 12 ricorsi presentati             
al Presidente della Giunta regionale avverso provvedimenti di mancata           
iscrizione o cancellazione dal registro esercenti il commercio emessi           
dai Presidenti delle Camere di Commercio operanti nella regione.                
Nell'anno 1997 sono stati inoltre nominati i Presidenti dei Collegi             
sindacali delle cooperative di garanzia fra commercianti di Parma e             
del Consorzio fidi Confesercenti di Bologna.                                    
UFFICIO MERCATI E TUTELA DEI CONSUMATORI                                        
Le azioni piu' rilevanti svolte nel corso del 1997 sono state le                
seguenti:                                                                       
Settore mercati all'ingrosso                                                    
E' stata ridefinita la quota di partecipazione al capitale sociale              
del Centro agro-alimentare Bologna Scpa e del Centro agro-alimentare            
riminese SpA.                                                                   
E' stata approvata la L.R. 1/98 "Disciplina del commercio nei centri            
agro-alimentari e nei mercati all'ingrosso".                                    
Settore commercio su aree pubbliche                                             
Si e' provveduto ad aggiornare i criteri per il rilascio delle                  
autorizzazioni all'esercizio del commercio su aree pubbliche regolate           
dalla Legge 112/91. Sono state rilasciate circa 2700 autorizzazioni             
di tipo "C".                                                                    
Settore tutela dei consumatori                                                  
Sono stati stabiliti i criteri per i contributi 1997 alle                       
associazioni dei consumatori ed utenti iscritte nel Registro                    
regionale e sono stati assegnati i contributi relativi alla L.R.                
45/92.                                                                          
SERVIZIO ENERGIA                                                                
Piano energetico regionale                                                      
In sede di redazione del Piano energetico regionale:                            
- si sono delineati gli obiettivi di valorizzazione delle fonti                 
rinnovabili di energia (eolico, idroelettrico, geotermia, biomasse),            
- si sono individuati i "siti vacanti" intesi come aree di                      
ottimizzazione degli investimenti per la valorizzazione di tali                 
fonti, tenuto conto dei vincoli di tutela e uso plurimo delle risorse           
ambientali;                                                                     
- si sono avviati studi al fine di delineare un quadro di indirizzi             
per la redazione di piani energetici infraregionali;                            
- si e' promossa la redazione del piano energetico relativo ad una              
Comunita' Montana come campo di sperimentazione e validazione degli             
indirizzi sopra riportati;                                                      
- si e' avviata una indagine sulle iniziative realizzate e/o                    
programmate dalle Aziende pubbliche e private operanti in regione in            
materia di valorizzazione energetica dei rifiuti;                               
- si sono avviati confronti e rapporti collaborativi con                        
l'Assessorato all'Ambiente per la costituzione di un sistema                    
informativo relativo al settore energetico;                                     
- si sono realizzati alcuni studi di fattibilita' di impianti                   
energetici di interesse territoriale.                                           
Si e' definita la Convenzione-Quadro con ENEL quale strumento di                
cooperazione e confronto per attuare gli indirizzi regionali                    
contenuti nel documento programmatico "Per la riqualificazione del              
sistema elettrico regionale". In tale ambito si e' dato vita ad                 
alcuni gruppi di lavoro con riferimento ai seguenti aspetti:                    
- prospettive di ambientazione e repowering delle centrali                      
termoelettriche del polo piacentino e ravennate;                                
- rapporti tra ENEL e terzi produttori (concessione, scambio e                  
vettoriamento).                                                                 
Si sono approfonditi i problemi legati al trasferimento di funzioni e           
compiti alle Regioni e agli Enti locali in materia di energia, per              
elaborare una piattaforma regionale riferita al decreto legislativo             
di attuazione della Legge 59/97.                                                
Si sono portati avanti i rapporti collaborativi con la Regione di               
Odessa (Ucraina) ai fini dell'allestimento di strumenti di                      
programmazione energetica, nell'ambito del Programma dell'U.E.                  
"Synergy Programme: Energy Action Plan For Black Sea Regions" e del             
Protocollo d'intesa siglato a Bologna il 22 ottobre 1996. In tal                
senso si sono organizzate alcune visite per valutare la fattibilita'            
tecnica ed economica di alcuni progetti ed azioni.                              
Si e' partecipato a vari momenti di incontro-confronto con i Servizi            
Energia di alcune Regioni Europee, fornendo il supporto alle                    
iniziative organizzative in questo senso da FDARENE (European                   
Federation of Regional Energy and Environmental Agencies).                      
Si e' assunto il ruolo di segreteria tecnica della Commissione di               
esperti nominata dalla Giunta regionale per la valutazione del piano            
globale di disattivazione della Centrale Elettronucleare di Caorso e            
del progetto inerente la prima fase denominata "messa in custodia               
protettiva passiva".                                                            
Uso razionale dell'energia e valorizzazione delle fonti rinnovabili             
Si e' data attuazione all'art. 11 della Legge 10/91 (avente per                 
oggetto la concessione di contributi in conto capitale per studi di             
fattibilita' tecnico-economica, per progetti esecutivi di impianti              
civili, industriali o misti di produzione, di recupero, di trasporto            
e di distribuzione dell'energia derivante dalla cogenerazione, per la           
realizzazione o la modifica di impianti relativi a processi e servizi           
che conseguano risparmio di energia attraverso l'utilizzo di fonti              
rinnovabili di energia e/o un migliore rendimento di macchine e                 
apparecchiature e/o la sostituzione di idrocarburi con altri                    
combustibili): concessi contributi per Lire 1.259.702.500, tutti                
liquidati contributi per Lire 32.655.936.631.                                   
Si e' portato a conclusione il piano regionale degli interventi                 
relativo all'art. 8 della Legge 10/91 (avente ad oggetto la                     
concessione di contributi in conto capitale per la realizzazione di             
iniziative volte a ridurre il consumo specifico di energia, il                  
miglioramento dell'efficienza energetica, l'utilizzo delle fonti di             
energia rinnovabili, nella climatizzazione degli ambienti, anche                
adibiti ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico,                
sportivo ed agricolo, nell'illuminazione stradale, nonche' nella                
produzione di energia elettrica e di acqua calda sanitaria nelle                
abitazioni adibite a qualsiasi uso): concessi contributi per Lire               
1.259.702.500, tutti liquidati.                                                 
Con ENEA si e' dato vita ad un Protocollo di intesa nell'ambito del             
quale si sono avviati alcuni progetti di cooperazione.                          
Si e' dato corso ad una iniziativa al fine di corrispondere ai                  
problemi attinenti l'attuazione del DPR 26 agosto 1993, n. 412, con             
particolare riferimento all'informazione degli utenti in ordine                 
all'uso razionale dell'energia nel settore abitativo, alla formazione           
e qualificazione dei tecnici del settore, al supporto e al                      
coordinamento degli Enti locali in ordine ai controlli da effettuare            
al fine di accertare l'effettivo stato di manutenzione ed esercizio             
degli impianti termici.                                                         
Si e' partecipato al gruppo di coordinamento MICA/Regioni per                   
pervenire alla formulazione di alcune proposte di correzione delle              
norme vigenti e alla individuazione di nuovi strumenti di                       
coordinamento dei diversi livelli di governo, in tema di politica               
energetica.                                                                     
TURISMO                                                                         
PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE TURISTICA                                      
E' stato attuato il Programma regionale 1997 degli interventi di                
promozione e commercializzazione turistica; le strategie del                    
programma sono state elaborate sulla scorta di una sinergica                    
collaborazione fra Ente regionale, APT, autonomie locali e operatori            
turistici privati avendo come obiettivo primario quello di aumentare            
il flusso turistico e la produttivita' nel settore attraverso la piu'           
ampia diffusione della qualita' dell'offerta turistica nel suo                  
contesto ambientale, economico e sociale.                                       
Il Servizio ha inoltre predisposto gli atti programmatici relativi al           
1998, curando l'istruttoria dei Programmi turistici provinciali, la             
predisposizione del Programma regionale di promozione e                         
commercializzazione per l'anno 1998, ha altresi' curato i rapporti              
con l'APT ai fini dell'istruttoria dei progetti di                              
promo-commercializzazione di carattere interprovinciale per l'anno              
1998 e la predisposizione della deliberazione della Giunta regionale            
concernente i relativi finanziamenti.                                           
Statistiche sul turismo                                                         
In ambito statistico si e' curata la raccolta ed elaborazione dei               
dati del 1996 e la redazione e diffusione del Rapporto annuale sul              
movimento turistico e la consistenza ricettiva; si e' poi provveduto            
all'adeguamento alla normativa comunitaria del sistema di relazione             
con revisione completa dell'applicativo informatico di gestione e               
supporto alle Province nella fase di transizione.                               
In ambito di sistema informativo e' stata impostata la banca dati               
"strutture ricettive complementari" ed eseguito il primo impianto dei           
dati raccolti dalle Province.                                                   
Attivita' legislativa                                                           
Il Servizio ha curato la predisposizione delle bozze di importanti              
provvedimenti legislativi:                                                      
- disciplina delle Agenzie di viaggio: la nuova L.R. 26 luglio 1997,            
n. 23 governa, tra l'altro, il processo di liberalizzazione di tali             
strutture;                                                                      
- modifica delle Leggi regionali 17/89, 3/93, 49/94: la bozza di pdl            
favorisce la riorganizzazione del sistema degli interventi di                   
finanziamento alle imprese turistiche;                                          
- modifica della L.R. 28/93: la nuova normativa proposta determina              
condizioni di efficienza amministrativa ed innova procedure e                   
relazioni fra le istituzioni pubbliche, e fra il sistema pubblico ed            
il sistema privato;                                                             
- modifica della L.R. 17/81, sulla disciplina delle professioni di              
guida turistica, interprete ed accompagnatore turistico: la bozza di            
pdl recepisce le nuove normative europee e nazionali, e disciplina un           
nuovo assetto delle professioni turistiche, recependo richieste di              
riconoscimento di nuove professionalita' e confermando quelle piu'              
consolidate.                                                                    
Informazione turistica                                                          
Sono state avviate e concluse due sperimentazioni a carattere locale            
finalizzate alla riorganizzazione dei servizi di informazione                   
turistica. Tra i risultati di tali sperimentazioni, si segnala una              
prima formulazione degli standard dei servizi IAT sotto l'aspetto di:           
informazione, formazione degli operatori, tutela del turista,                   
logistica dei servizi.                                                          
Per l'estensione di tali risultati relativamente alla funzione                  
"informazione", e' stato attivato un programma di co-finanziamento              
agli Enti titolari di IAT che si prevede la attivazione di redazioni            
locali turistiche per la raccolta e la diffusione agli sportelli di             
informazione e tramite Internet ed agisce su 11 prime realta' pilota,           
che coprono le principali aree di rilevanza turistica regionale.                
L'Osservatorio regionale sul Turismo, tramite convenzione con                   
l'Unioncamere regionale, ha sviluppato ulteriormente la propria                 
attivita' di indagine sugli aspetti strutturali e infrastrutturali              
del turismo, sulla possibilita' di sviluppo di prodotti per                     
l'innovazione e l'ampliamento dell'offerta per il settore turistico             
emiliano-romagnolo, ed e' stato avviato il Piano di attivita' per               
l'anno 1997/98.                                                                 
Offerta turistica                                                               
Sono stati predisposti ed approvati 2 programmi (1996 e 1997/98)                
relativi alla L.R. 32/88: interventi di operatori termali pubblici e            
privati dell'Emilia-Romagna a sostegno del turismo progetto "Terme e            
Salute".                                                                        
Sono stati predisposti 2 programmi (1996 e 1997) relativi agli                  
interventi a favore degli impianti di risalita e stazioni sciistiche            
di cui alla L.R. 26/87 per un importo complessivo di Lire                       
1.469.000.000 di contributo; sono stati predisposti inoltre tutti gli           
atti di concessione e liquidazione relativi ai programmi 1995 della             
stessa legge.                                                                   
E' stato predisposto ed approvato il programma dei progetti                     
presentati da n. 41 soggetti privati ai sensi della L.R. 3/93 -                 
assistenza tecnica ed innovazione tecnologica nonche' gli atti di               
concessione relativi ai 4 programmi della stessa L.R. 3/93 riferita             
alle domande presentate dagli operatori privati (anni 1995-96)                  
nonche' al programma "ostelli e campeggi".                                      
E' stato predisposto altresi' il programma degli interventi                     
ammissibili a contributo ai sensi della Legge 424/89 Carraro -                  
Vizzini e predisposti gli atti di concessione e liquidazione riferiti           
ai programmi degli anni 1990-95.                                                
Sono state elaborate le proposte di 4 atti di criteri applicativi               
relativi rispettivamente: 1) L.R. 3/93 e L.R. 19/97, "Criteri per il            
finanziamento a consorzi- fidi e cooperative di garanzia"; 2) L.R.              
17/89 "Criteri generali relativi ai termini, alle modalita' ed ai               
limiti dell'assunzione del rischio di cambio per la concessione di              
contributi"; 3) L.R. 3/93, art. 5, comma 1, lettera b) e c)                     
"Assistenza tecnica alle imprese turistiche" e "Innovazione                     
tecnologica"; 4) L.R. 3/93, art. 9, "Progetti a carattere locale".              
E' stata proseguita e conclusa l'attivita' di verifica della proposta           
dello schema di convenzione tra la Regione Emilia-Romagna ed il                 
Ministero dei Trasporti e della Navigazione in attuazione dell'art.             
59 del DPR 616/77 nonche' predisposti i criteri attuativi in materia            
di delega delle funzioni amministrative sul demanio marittimo.                  
Qualita' aree turistiche                                                        
E' stato predisposto il nuovo programma di interventi, per il biennio           
1997-1998, finalizzati al miglioramento della qualita' urbana.                  
E' proseguita la gestione tecnico-amministrativa dei progetti                   
finanziati con i programmi 1992 - 1994 e 1995, nell'ambito della                
quale sono stati predisposti nuovi metodi di monitoraggio dei                   
contributi concessi e degli interventi realizzati, basati su                    
archiviazione informatica.                                                      
E' proseguito il coordinamento delle attivita' previste nel settore             
del miglioramento ambientale delle localita' turistiche, sia mediante           
il programma di interventi di lotta ai Culicidi nelle zone del Delta            
del Po, sia con il Progetto di gestione ecologica della costa,                  
finanziato dalla Regione e Unione Europea (direttiva LIFE).                     
E' stato ideato ed elaborato il nuovo progetto di interventi speciali           
per il miglioramento ambientale della costa.                                    
Per il settore "turismi emergenti" sono state proseguite ed ampliate            
tutte le attivita' previste dai progetti precedentemente approvati:             
- progetto Citta' Castelli Ciliegi (finanziato dalla Regione e Unione           
Europea);                                                                       
- ideazione diretta o collaborazione alla realizzazione di iniziative           
di tipo promozionale e informativo, finalizzate allo sviluppo del               
turismo naturalistico e dell'agriturismo;                                       
- organizzazione di convegni e manifestazioni specifiche nei vari               
settori.                                                                        
Particolare attenzione e' stata posta alla nascita di accordi e                 
protocolli di intesa tra parchi regionali ed europei, per la                    
valorizzazione integrata dei rispettivi territori e per il                      
coordinamento delle iniziative promozionali.                                    
E' stato infine ideato e predisposto, sulla base di indagini                    
specifiche precedentemente effettuate, un nuovo progetto per lo                 
sviluppo del "Turismo scolastico".                                              
Sottoprogramma Obiettivo 5B                                                     
Il Servizio ha completato l'istruttoria delle domande presentate a              
fronte del secondo bando pubblico del maggio 1997 e ha raccolto,                
previa preistruttoria le graduatorie delle Province dei progetti                
ammessi a contributo.                                                           
CULTURA, SPORT, PROGETTO GIOVANI                                                
Le azioni piu' rilevanti, svolte nel corso del 1997 dal settore                 
Cultura, Sport, Progetto giovani possono essere cosi' riassunte per             
settore:                                                                        
Promozione culturale:                                                           
L.R. 37/94 "Norme in materia di promozione culturale" cosi' come                
modificata ed integrata dalla L.R. 13/97:                                       
integrazione per l'anno 1997, ai sensi della L.R. 13/97, del                    
programma triennale 1995-97 degli interventi per la promozione di               
attivita' culturali di cui alla L.R. 37/94;                                     
predisposizione ed approvazione del Piano annuale di riparto di                 
contributi per attivita' culturali in conformita' al programma                  
triennale 1995-97;                                                              
predisposizione ed approvazione degli interventi finanziari a favore            
di organismi pubblici e privati per la costituzione o integrazione              
della propria dotazione patrimoniale, in attuazione dell'art. 4 bis,            
comma 2;                                                                        
individuazione del numero e dell'entita' dei premi per attivita'                
culturali e di studio da assegnare a manifestazioni di rilevante                
importanza realizzate nel 1997 e ai giovani residenti in                        
Emilia-Romagna per la partecipazione a corsi o a programmi di studio            
(art. 8, lettere A) e B) della L.R. 37/94).                                     
L.R. 13/94: art. 5:                                                             
approvazione e finanziamento delle attivita' 1997 legate alle                   
celebrazioni per il primo centenario della morte di Giuseppe Verdi.             
Beni culturali                                                                  
L.R. 28/97 (Centri culturali polivalenti):                                      
predisposizione ed approvazione degli obiettivi e criteri per il                
piano di intervento 1997;                                                       
predisposizione ed approvazione del piano di intervento 1997 in                 
conformita' ai criteri obiettivi.                                               
L.R. 20/90 e L.R. 42/83 (in materia di musei e biblioteche):                    
predisposizione ed approvazione delle linee di intervento per                   
l'elaborazione da parte dell'IBACN della proposta di piano di                   
intervento 1997 ai sensi delle citate leggi;                                    
approvazione dei piani proposti dall'IBACN per il finanziamento di              
interventi nell'ambito dei musei e biblioteche.                                 
Vigilanza enti partecipati                                                      
Rinnovo del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale               
dell'AICER SpA, con la contestuale nomina dei rappresentanti della              
Regione.                                                                        
Sport                                                                           
L.R. 30/96 "Intervento per la promozione della pratica sportiva e               
delle attivita' motorie e ricreative nel tempo libero":                         
approvazione programma triennale 1997-99 relativo a impiantistica e             
promozione delle attivita' sportive;                                            
assegnazione contributi in conto interesse attualizzato per                     
interventi relativi agli impianti sportivi;                                     
assegnazione contributi per la realizzazione di iniziative, attivita'           
sportive e progetti sperimentali in conformita' al programma                    
triennale;                                                                      
assegnazione contributi relativi alle attivita' annuali delle                   
associazioni regionali del settore.                                             
L.R. 23/92 "Interventi di sostegno alla realizzazione di un circuito            
di impianti sportivi per il gioco del golf, a supporto del sistema              
turistico dell'Emilia-Romagna": assegnazione contributi in attuazione           
del programma annuale.                                                          
L.R. 42/93 "Ordinamento della professione di maestro di sci":                   
realizzazione corsi ed esami per l'abilitazione alla professione.               
L.R. 3/94 "Ordinamento delle professioni di guida alpina e di                   
accompagnatore di montagna": realizzazione corsi ed esami per                   
l'abilitazione alla professione.                                                
L.R. 12/85 "Intervento regionale per il potenziamento della                     
organizzazione del soccorso alpino e per la conservazione ed                    
incentivazione del patrimonio alpinisti": assegnazione contributi               
annuali.                                                                        
Progetto giovani                                                                
L.R. 30/86 "Intervento per la promozione della pratica sportiva e               
delle attivita' motorie e ricreative nel tempo libero" e L.R. 21/96             
"Promozione e coordinamento delle politiche rivolte ai giovani":                
istruttoria e predisposizione degli atti amministrativi necessari per           
l'assegnazione dei contributi per il settore degli scambi giovanili             
internazionali - L.R. 30/86 - delibera della Giunta regionale                   
2041/97;                                                                        
istruttoria e predisposizione degli atti amministrativi necessari al            
sostegno e alla partecipazione della Regione ad iniziative di                   
promozione di quattro progetti pilota diretti ai giovani di cui                 
all'art. 4, L.R. 21/96 - delibera di Giunta regionale 2020/97;                  
insediamento del gruppo di lavoro interassessorile, previsto all'art.           
5 della L.R. 21/96 per il coordinamento delle azioni in ambito                  
giovanile che ha rilevato un primo quadro degli interventi e degli              
stanziamenti rivolti ai giovani.                                                
Spettacolo                                                                      
L.R. 11/85 "Norme in materia di promozione delle attivita' teatrali,            
musicali e cinematografiche"; L.R. 20/92 "Partecipazione della                  
Regione Emilia-Romagna all'associazione teatrale Emilia-Romagna                 
(ATER), all'Associazione ERT Emilia-Romagna Teatro e Associazione               
Centro regionale della danza"; L.R. 27/95 "Contributo alla Fondazione           
A. Toscanini"; L.R. 33/93 "Norme per l'attivita' dell'Ente autonomo             
Teatro comunale, della Cineteca di Bologna, dei teatri stabili e dei            
centri di produzione della Regione Emilia-Romagna"; L.R. 13/97                  
"Modifiche di Leggi regionali in materia di cultura e sport (L.R.               
11/85, L.R. 29/95, L.R. 37/94):                                                 
- entrata in vigore della L.R. 13/97, che, oltre a snellire le                  
procedure d'applicazione della L.R. 11/85, prevede nuove forme di               
intervento finanziario (contributo in conto interessi per spese di              
investimento e partecipazione al fondo rischi di consorzi fidi di               
garanzia operanti nel settore dello spettacolo: possibilita' ad                 
iniziare dal bilancio 1998);                                                    
- impostazione, in collaborazione con il Servizio Legislativo, del              
testo della nuova legge sullo spettacolo e contemporaneamente                   
approvazione, da parte del Consiglio, del Piano poliennale 1998-2000            
della L.R. 11/85 per poter gestire il periodo transitorio in attesa             
dell'esecutivita' della nuova legge;                                            
- firma di tre convenzioni specifiche fra Regione Emilia-Romagna e              
rispettivamente Ente autonomo Teatro comunale di Bologna, Cineteca              
del Comune di Bologna ed Ente Teatrale italiano;                                
- pubblicazione di Film Commission - Guida alla produzione                      
cinematografica in Emilia-Romagna;                                              
- avvio degli accordi fra gli enti interessati all'unificazione dei             
tre festival cinematografici della costa (Riminicimena, Mystfestival            
di Cattolica e Anteprima Cinema di Bellaria-Igea Marina) per                    
impostare un unico festival, "Adriatico cinema", la cui edizione si             
svolge nel giugno 1998;                                                         
- gestione delle leggi di settore (L.R. 11/85, L.R. 33/93, L.R.                 
20/92) la quale ha comportato l'assegnazione di circa 18 miliardi               
complessivi (14,8 per spese correnti e 3,2 per spese di                         
investimento).                                                                  

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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