COMUNICATO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
Relazione del Presidente della Giunta al Consiglio (art. 19, comma 3 dello Statuto regionale)
PRESIDENZA
Le attivita' della Presidenza si sono, nel corso dell'anno 1997,
principalmente indirizzate alla promozione, impulso e coordinamento
delle politiche orientate ad obiettivi di sviluppo finalizzati alla
affermazione di un ruolo di governo diretto alla strategia generale
di valorizzare pienamente le potenzialita', le differenze e le
specificita' che insistono sul territorio per farne elementi di un
progetto di accrescimento delle opportunita' date per la
trasformazione dell'Emilia-Romagna in un sistema capace di
performances unitarie nell'epoca della competizione globale.
In questa prospettiva, particolare attenzione e' stata posta alla
definizione delle politiche di sviluppo industriale e territoriale,
anche attraverso il consolidamento del confronto con le forze
economiche e sociali e con i diversi soggetti politici ed
istituzionali, allo sviluppo d'una riflessione sulla proiezione
internazionale della nostra Regione, allo sviluppo di forme di
integrazione delle politiche regionali di settore, all'analisi di
fattibilita' di progetti volti a sperimentare nuove forme
d'intervento regionale in ambiti e su temi d'importanza strategica,
oltre che alla implementazione e sviluppo di progetti gia' avviati.
La Presidenza ha inoltre, attraverso le proprie strutture, assicurato
una funzione di coordinamento garantendo il collegamento funzionale e
il supporto di consulenza ed assistenza tecnico-operativa su temi di
rilievo generale o intersettoriale e perseguendo l'obiettivo della
razionalizzazione e della semplificazione delle procedure
amministrative oltre che il miglioramento della integrazione
intersettoriale e dell'efficacia delle soluzioni adottate.
Progetto "Citta' sicure"
Con il 1997 le iniziative della Presidenza della Giunta in tema di
sicurezza superano progressivamente il loro carattere promozionale
per consolidarsi come parte integrante e permanente della politica
regionale. I passaggi piu' significativi di questo processo sono
stati: la discussione svoltasi a gennaio in Consiglio regionale sulla
base di una comunicazione del Presidente e conclusasi con
l'approvazione di un ordine del giorno che impegna la Giunta a
consolidare le iniziative di "Citta' sicure"; la conseguente
predisposizione ed avvio da parte del Presidente dell'iter di
presentazione di un progetto di legge a sostegno delle iniziative
regionali sulla sicurezza; il consolidarsi di iniziative locali sulla
sicurezza a Piacenza, Reggio Emilia, Modena, San Lazzaro (BO), Budrio
(BO), Casalecchio (BO), Bologna e Rimini.
Al Rapporto generale sui problemi della sicurezza si e' affiancato un
secondo Rapporto a tema, dedicato nel '97 ai fenomeni di criminalita'
organizzata. Una iniziativa questa, che contribuisce a colmare uno
squilibrio oggettivo fra la ricchezza delle iniziative dedicate alla
sicurezza urbana e quelle dedicate alla criminalita' organizzata e
che consente di realizzare stabili forme di comunicazione sia con la
Commissione antimafia, che con la DNA. Lo stesso vale per la
presentazione del Rapporto, che si sdoppia, e che vede da un lato la
partecipazione del Presidente dell'Antimafia, Ottaviano Del Turco, e
dall'altra quella dello stesso Presidente del Consiglio, Romano
Prodi, a riprova dell'attenzione del Governo verso quanto si va
sperimentando in Emilia-Romagna in questo campo.
Oltre alle ricerche "permanenti" ricomprese nel Rapporto regionale, e
a quelle specifiche dedicate alla criminalita' organizzata, si
concludono nel '97 altre tre ricerche/azione dedicate
rispettivamente: alla nuova figura del giudice di pace, al ruolo
degli operatori sociali nell'ambito della sicurezza, ai comitati di
cittadini attivi in regione, al fenomeno della prostituzione a
Rimini.
Fra le nuove iniziative tre hanno un valore particolare. 1)
L'affidamento a Citta' sicure, come capofila, da parte dell'Unione
europea di una ricerca, da essa direttamente finanziata, su
"Differenza di genere, sicurezza e qualita' della vita nelle Citta'
europee". 2) La sottoscrizione di una convenzione con l'Istituto
nazionale di Statistica per realizzare, nell'ambito della prima
ricerca nazionale di vittimizzazione, un approfondimento particolare
dedicato alla nostra regione. 3) L'avvio, su richiesta delle
organizzazioni sindacali dei lavoratori, di una ricerca sulla
sicurezza della stazione di Bologna e del trasporto ferroviario
riferita sia ai lavoratori che agli utenti del servizio; ricerca a
cui collaborano direttamente sia il Comune di Bologna che le F.S.
SpA.
Due le iniziative assunte in occasione dell'Anno europeo contro il
razzismo: la realizzazione, in collaborazione con l'Universita' di
Bologna e con i Comuni di Bologna e Reggio Emilia, del convegno
internazionale "Migrazioni, interazioni e conflitti nella costruzione
di una democrazia europea"; la collaborazione alla realizzazione di
un corso di sensibilizzazione sulle tematiche del razzismo rivolto ad
operatori della polizia di Stato su finanziamento europeo.
Sul piano formativo ed informativo sono infine da segnalare: lo
sviluppo, durante l'intero anno, del corso sperimentale di formazione
per "Coordinatori locali delle politiche di sicurezza"; l'avvio del
sito Internet dedicato a Citta' sicure; la continuita' delle
pubblicazioni del Bimestrale e dei Quaderni di ricerca, giunti
rispettivamente al numero 16 e al numero 13.
POLITICHE EUROPEE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Nel 1997, e' proseguita l'attivita' di coordinamento delle attivita'
relative alle politiche europee e relazioni internazionali,
contestualmente sono state affrontate problematiche nuove che
rappresentano tutt'oggi interesse e rilevanza particolari.
Tra le novita' in materia di politiche europee, va posta in primo
piano l'annunciata Riforma dei Fondi strutturali. Il documento
"Agenda 2000", definito dalla Commissione nel luglio 1997 ha
rappresentato motivo di grande interesse. Si e' provveduto infatti ad
attivare iniziative di informazione alle strutture interne ed esterne
della Regione, in particolare attraverso lo svolgimento di due
seminari specifici. Tale attivita' di studio e sensibilizzazione,
considerata l'importanza che la Riforma potra' assumere in termini di
risorse finanziarie e crescita culturale, e' stata accompagnata da
un'impegnativa ricerca ed analisi dei materiali in forma ancora
"ufficiosa" che la Commissione ha via, via predisposto. E' stata
destinata, inoltre, grande attenzione ai rapporti con le altre
Regioni ed Amministrazioni centrali. La Regione ha, in effetti,
contribuito operativamente al dibattito in sede interregionale che ha
portato, nell'anno in corso, alla definizione di un documento
riguardante la posizione italiana nell'ambito della suddetta Riforma.
In relazione alle attivita' della Cabina di regia regionale e in
raccordo con quella nazionale, sono state affrontate diverse
problematiche relative all'attuale periodo di programmazione. In
particolare ci si riferisce ai tagli finanziari operati a programmi
comunitari ancora in corso a causa dell'emergenza terremoto che ha
colpito le regioni Marche ed Umbria, e il necessario raccordo
sviluppato tra gli Assessorati della Regione e le Amministrazioni
centrali interessate. Grande attenzione, inoltre, e' stata posta ai
nuovi regolamenti comunitari relativi alla gestione finanziaria (Sem
2000 e il Reg. 2064/97) attivando anche appositi gruppi di lavoro.
Il gruppo di lavoro interassessorile della Cabina di regia regionale
ha predisposto il primo rapporto annuale sulle attivita' della
Regione Emilia-Romagna in attuazione delle politiche comunitarie. La
realizzazione di tale elaborato, approvato dalla Giunta, ha
consentito per la prima volta di ricostruire il quadro completo di
tutti gli interventi regionali cofinanziati dalla Commissione Europea
ed ha rappresentato uno strumento strategico di informazione per
tutti i soggetti potenzialmente interessati che operano nell'ambito
del territorio regionale.
Particolare rilevanza assume l'attivita' che ha portato alla
promulgazione della L.R. 12/5/1997, n. 12 che prevede l'istituzione
di una struttura regionale di collegamento presso le sedi dell'Unione
Europea. Tale legge ha consentito di predisporre una convenzione tra
la Regione Emilia-Romagna ed ERVET SpA per l'attivazione del "piano
di lavoro per il sostegno da parte della societa' ERVET SpA allo
svolgimento dei compiti dell'ufficio di collegamento della Regione
Emilia-Romagna a Bruxelles".
Nell'ambito delle relazioni internazionali nel 1997 sono stati
siglati alcuni protocolli di collaborazione:
- con l'Uruguay per un progetto di cooperazione tecnica assieme al
Ministero della Sanita' pubblica;
- con il Voivodato di Breslavia;
- con l'OPS/OMS per un progetto di cooperazione internazionale nel
settore dell'assistenza psichiatrica in America Latina.
Sono inoltre proseguite le iniziative di cooperazione allo sviluppo
con la Prefettura di Elbasan e con le citta' di Jenin, Nablus e
Striscia di Gaza per la Palestina. Inoltre, sono stati avviati
progetti di cooperazione anche in Eritrea ed in Somalia, aree
inserite tra quelle prioritarie solo nel 1997.
La Regione ha partecipato, inoltre, ad un importante progetto
umanitario a Cuba, realizzato dalla O.n.g. GVC con il coinvolgimento
di altri soggetti pubblici, che permettera' di dotare l'Ospedale
Oncologico di Santa Clara (Cuba) di una cobaltoterapia.
Va infine sottolineata la missione effettuata a Chicago che ha
permesso di consolidare e rafforzare i proficui contatti iniziati con
la visita in Emilia-Romagna della delegazione della Cook County.
Nell'ambito delle politiche a favore degli emigrati gli obiettivi del
programma regionale sono stati raggiunti con la realizzazione delle
preconferenze preparatorie della II Conferenza regionale, cosi' come
erano state calendarizzate anche le missioni programmate con
particolare rilievo all'Argentina che ha costituito un intervento con
incontri molto intensi in vari settori ed in particolare quello
economico oltre ovviamente alle due sessioni della Consulta previste
dalla Legge 14/90.
SERVIZIO STAMPA E INFORMAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
Il Servizio Stampa della Giunta copre in modo permanente i piu'
rilevanti appuntamenti programmati dalla Presidenza e dagli Assessori
della Regione.
Nel corso della seconda meta' del '97 e' stata condotta la
sperimentazione che ha consentito all'inizio del '98 l'acquisizione
del sistema informatico per la ricezione e diffusione della Rassegna
stampa informatizzata e il suo inserimento in Intranet.
Nel corso dell'anno il Servizio ha curato la realizzazione del
notiziario di informazione radiofonica settimanale "Regione informa",
diffuso su supporto magnetico a tutte le emittenti radiofoniche
dell'Emilia-Romagna; ha collaborato alla realizzazione del periodico
dell'Assessorato al Lavoro e alla Formazione professionale "Risorse
umane", e del periodico dell'Assessorato alle Politiche sociali e
familiari "Qualita' sociale", nonche' all'impaginazione, titolazione
e correzione delle bozze del periodico "Citta' sicure".
Attraverso l'Ufficio Comunicazione e Progetti editoriali, sono state
realizzate nel corso del 1997 due importanti campagne in tema di
sanita': una sul Piano regionale di protezione dall'amianto e l'altra
dedicata ai programmi di screening per la prevenzione dei tumori
femminili. La campagna amianto ha previsto la realizzazione di
prodotti a stampa e informatici nonche' la partecipazione con uno
stand regionale all'edizione '97 del Saie di Bologna. La campagna
screening tumori femminili ha invece utilizzato, come testimonial,
l'attrice Catherine Spaak, protagonista di uno spot televisivo e di
uno spot radiofonico messi in onda sulle principali emittenti della
regione. Sempre nell'ambito della campagna screening sono state
realizzate trasmissioni radiofoniche e televisive ed e' stato
attivato un sito Internet.
Da ricordare, infine, la campagna sul progetto Euformer
(Europa-Formazione-Lavoro) realizzata dal Servizio Stampa-Ufficio
Comunicazione, in collaborazione con il competente Assessorato
regionale, utilizzando fondi interamente messi a disposizione dal
Ministero del Lavoro. La campagna, volta a pubblicizzare le
opportunita' formative esistenti in Emilia-Romagna, finanziate
nell'ambito degli Obiettivi comunitari 3 e 4, ha avuto come
testimonial l'attore Daniele Luttazzi, che ha contribuito a garantire
quel taglio informativo, leggero e informale, ritenuto di particolare
efficacia per il pubblico giovanile destinatario della campagna. Con
il progetto Euformer sono stati realizzati un cd-rom, 4 video da 5
minuti dedicati ad esperienze formative dell'Obiettivo 3, un
cortometraggio di 15 minuti dedicato all'Obiettivo 4, una
trasmissione televisiva nonche' alcuni prodotti promozionali a
stampa. I materiali sono stati distribuiti all'interno dei corsi di
formazione professionale in Emilia-Romagna e sono anche circuitati
all'esterno con la messa in onda dei filmati da parte delle
principali emittenti della regione.
Nel corso del 1997 e' stata messa in onda sulle principali emittenti
dell'Emilia-Romagna una serie di dieci spot televisivi dedicati ai
diritti dei cittadini consumatori. L'iniziativa, realizzata secondo
le indicazioni comunitarie della Commissione Bonino, e' stata
concordata con le Associazioni dei consumatori iscritte all'Albo
previsto dalla L.R. 45/92. Sempre sul versante dell'informazione
televisiva, da ricordare inoltre l'avvio di una serie di trasmissioni
dedicate alle politiche per la casa realizzate dal competente
Assessorato regionale in collaborazione con gli Iacp
dell'Emilia-Romagna. Il Servizio Stampa-Ufficio Comunicazione ha
inoltre collaborato con l'Ufficio per le Relazioni con il pubblico
della Regione nella realizzazione di pagine informative in televideo,
messe in onda nel corso del 1997 da tutte le emittenti televisive
regionali dotate di tale servizio.
Nel corso del 1997 e' stato realizzato il gioco sull'educazione
interculturale denominato "Il mondo sull'albero", distribuito in
tutte le scuole elementari della regione con la finalita' di
diffondere una maggior conoscenza delle culture straniere
maggiormente presenti in Emilia-Romagna favorendo in tal modo
l'inserimento di bambini figli di immigrati.
Il prodotto, realizzato dall'Editore Giunti-Progetti Educativi con il
coordinamento editoriale del Servizio Stampa, e' stato progettato con
la collaborazione della Sovrintendenza scolastica regionale e delle
Associazioni degli immigrati. L'iniziativa ha ottenuto un buon
successo nel mondo della scuola e ha fatto registrare un notevole
interesse da parte degli organi d'informazione anche con un passaggio
televisivo in nazionale nella rubrica Rai "Dalle 20 alle 20".
Tra le altre iniziative editoriali realizzate nel corso del 1997
ricordiamo le produzioni legate al progetto "Film commission", volto
alla promozione delle potenzialita' e peculiarita' del territorio
regionale ai fini della produzione cinematografica. Si tratta di una
guida (con allegato cd-rom) alla produzione cinematografica in
Emilia-Romagna e un volume a stampa dedicato al regista Marco
Bellocchio.
Da ricordare infine la produzione di un opuscolo dedicato al Piano
territoriale regionale, distribuito a livello regionale, allegato al
"Sole 24 Ore" e la riprogettazione del periodico e dei quaderni di
documentazione relativi al progetto "Citta' sicure".
Nel corso del 1997 il flusso delle informazioni diffuso dalla Regione
attraverso il proprio sito Internet e' ulteriormente aumentato fino a
raggiungere circa 10 mila pagine messe in linea. Oltre
all'informazione ordinaria relativa ai diversi Assessorati, il
Servizio Stampa-Ufficio Comunicazione ha provveduto a realizare o ha
contributo a realizzare pagine Internet su progetti speciali,
campagne di comunicazione, iniziative editoriali. Da ricordare, in
particolare, l'avvenuto collegamento telematico (attraverso link) del
sito regionale con tutti i siti pubblici e privati esistenti in
Emilia-Romagna e in Italia, fornitori di informazioni di pubblica
utilita' per i turisti e i visitatori della nostra regione. Il
lavoro, concertato con la Direzione generale al Turismo, verra' messo
prossimamente in linea al momento della presentazione della nuova
linea editoriale del sito Ermes.
Il Servizio Stampa cura abitualmente l'acquisto di spazi pubblicitari
per le inserzioni obbligatorie e facoltative della Regione. Nel corso
del 1997 si segnala in proposito l'acquisto di pagine promozionali
sulle Pagine Utili Mondadori e una pianificazione di spazi
pubblicitari sulla stampa in occasione del cinquantesimo anniversario
della Ferrari.
Nel corso dell'anno si e' intensificata la collaborazione tra
Servizio Stampa-Ufficio Comunicazioni e Servizio Patrimonio e
Provveditorato per assicurare agli appuntamenti congressuali
organizzati dalla Regione la massima efficacia comunicativa. Tra le
manifestazioni curate sotto il profilo dei prodotti di comunicazione
realizzati, da segnalare il convegno sul Corridoio Adriatico svoltosi
a Ravenna il 6 marzo 1997 e la presentazione del PTR regionale
tenutasi a Bologna il 3 luglio 1997.
Il Servizio Stampa ha curato l'avvio e la regolare uscita mensile
della news-letter di comunicazione interna denominata "In Regione",
rivolta ai dipendenti regionali. In particolare e' stata assicurata
la direzione responsabile della pubblicazione, la responsabilita'
operativa, la messa a disposizione e il coordinamento di una
redazione giornalistica. Il Servizio Stampa-Ufficio Comunicazione ha
inoltre collaborato con il Servizio Sviluppo organizzativo alla
realizzazione della collana di documentazione, sempre rivolta ai
collaboratori regionali.
AFFARI ISTITUZIONALI E LEGISLATIVI
SERVIZIO AFFARI ISTITUZIONALI E AUTONOMIE LOCALI
Le attivita' di maggior rilievo svolte nel corso del 1997 sono state
principalmente inerenti la predisposizione di progetti di legge
attinenti i profili e l'assetto istituzionale e l'attuazione di
normative relative all'ordinamento degli Enti locali; il raccordo
istituzionale con gli Enti locali della regione e con le associazioni
di riferimento; i rapporti con la Conferenza dei Presidenti delle
Regioni e Province autonome e con altri organismi centrali
(Conferenza Stato-Regioni e Conferenza unificata); la consulenza agli
Enti locali sulla legislazione regionale e nazionale di riferimento e
la collaborazione con le strutture regionali.
In particolare:
- sulla base del progetto di legge inerente la riforma in senso
federalista del Titolo V della Costituzione italiana, approvato dalla
Giunta regionale nell'ottobre del 1996, e' proseguita l'attivita' di
raccordo tecnico con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e
delle Province autonome, con la Commissione Parlamentare bicamerale
per le riforme costituzionali, con la Commissione di consulenza
legislativa della Direzione generale e con le associazioni
rappresentative degli Enti locali;
- in seguito alla predisposizione del progetto di legge inerente la
ripartizione di competenze tra Regione ed Enti locali e l'istituzione
della Camera regionale delle autonomie locali, e' proseguita
l'attivita' di confronto con le autonomie locali e le loro
associazioni rappresentative;
- in attuazione della Legge 127/97 recante "Misure urgenti per lo
snellimento dell'attivita' amministrativa e dei procedimenti di
decisione e di controllo" e' stata svolta attivita' istruttoria e di
studio per l'elaborazione di possibili soluzioni operative inerenti
l'attivita' dei controlli sugli Enti locali. In attesa di definire la
relativa normativa regionale, peraltro trasportata organicamente nel
pdl della Giunta regionale inerente l'attuazione del DLgs 112/98, e'
stata predisposta una circolare interpretativa sul sistema del
controllo degli atti degli Enti locali e successivamente e' stata
realizzata l'attivita' istruttoria propedeutica alla elaborazione di
un quesito da trasmettere al Consiglio di Stato su alcuni profili
giuridici controversi emersi nell'esame della normativa;
- in riferimento alla Legge 59/97 recante "Delega al Governo per il
conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed Enti locali, per
la riforma della pubblica Amministrazione e per la semplificazione
amministrativa" e' stata svolta costante attivita' di
approfondimento, studio, elaborazione e supporto tecnico per la
definizione dell'assetto delle deleghe e dei conferimenti di
funzioni. E' stato, altresi', portato a termine il lavoro gia'
intrapreso di ricognizione delle funzioni delegate dalla Regione agli
Enti locali con l'individuazione di tutte le norme regionali vigenti,
classificate per materia e per macro-funzioni. In relazione a tali
attivita', sono stati intrapresi costanti rapporti con la Conferenza
dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, con le
Associazioni degli Enti locali. Si e' altresi' partecipato,
nell'ambito del coordinamento tecnico interregionale e nazionale di
osservazione e proposte per la elaborazione del DLgs 112/98. Anche su
questo tema il Servizio, in collaborazione con gli Affari
legislativi, ha operato avvalendosi anche del supporto della
Commissione di consulenza legislativa;
- in attuazione delle norme previste dalla L.R. 24/96 si e' proceduto
alla definizione dei contenuti dell'avviso per la formulazione del
Programma di riordino territoriale (art. 7 della citata legge). Tale
attivita' particolarmente impegnativa e complessa, e' consistita
nello studio, analisi, e selezione dei criteri e dei parametri piu'
significativi ed efficaci al fine di predisporre proposte di riordino
territoriale da sottoporre alle valutazioni degli Enti locali; con
l'avviso sono stati anche definiti i criteri e le modalita' per
l'erogazione dei contributi alle unioni e fusioni dei comuni. Sono
stati organizzati numerosissimi incontri con le associazioni degli
Enti locali e con gli stessi amministratori comunali, proviciali e di
Comunita' Montane ed e' stata svolta costante attivita' di supporto e
consulenza tecnica agli Enti locali medesimi;
- in attuazione della L.R. 24/96 si e' svolta anche l'attivita' di
studio e analisi per la definizione dei criteri e delle modalita' per
l'erogazione dei contributi regionali ai progetti di fattibilita'
propedeutici alla costituzione di unioni o fusioni di comuni;
- e' proseguita e si e' conclusa l'attivita' di studio per la
predisposizione del progetto di legge sull'ordinamento delle
Comunita' Montane (L.R. 22/97), per la parte attinente l'assetto
istituzionale delle medesime;
- e' stata realizzata la complessa attivita' istruttoria inerente
alcune proposte di modifica di confini comunali e provinciali;
- e' stata avviata, sulla base di un nuovo progetto redazionale,
l'attivita' della rivista "Le istituzioni del federalismo - Regione e
governo locale" che a partire dal 1997 si occupa puntualmente di
tutte le problematiche attinenti le politiche regionali e la loro
attuazione nella prospettiva federalista.
SERVIZIO AFFARI LEGISLATIVI E LEGALI
Il Servizio ha svolto, nel corso del 1997, una costante attivita' in
tutti gli ambiti di competenza: coordinamento tecnico delle
iniziative legislative della Giunta regionale, attivita' di
consulenza giuridica e legale e attivita' relative al contenzioso.
Per quanto riguarda il coordinamento dell'iniziativa legislativa, il
Servizio ha organizzato la propria attivita' in coerenza con gli
obiettivi della Giunta regionale nel suo complesso, programmando con
le Direzioni interessate l'attivita' di consulenza e collaborazione
nella stesura dei progetti di legge di iniziativa della Giunta.
Con l'obiettivo di qualificare, dal punto di vista tecnico,
l'iniziativa legislativa e' stata inoltre consolidata l'adozione
delle tecniche drafting nella stesura dei progetti di legge ed e'
stato avviato in via sperimentale, su alcuni progetti di legge,
l'adozione di tecniche di analisi di fattibilita' dei progetti.
Il Servizio ha, inoltre, partecipato nell'ambito del coordinamento
interregionale, alle attivita' di elaborazione delle proposte
regionali di attuazione della Legge n. 59 del 1997 relativamente al
conferimento di funzioni a Regioni ed Enti locali.
Per quanto riguarda l'iniziativa legislativa della Giunta regionale,
il Servizio ha curato l'istruttoria di oltre 50 progetti di legge. In
particolare si segnalano quelli riguardanti il riordino delle
funzioni in materia di agricoltura (L.R. 15/97), di attivita' di
bonifica, di promozione dei servizi di sviluppo al sistema
agroalimentare, lo sviluppo di sistemi di qualita' nel settore
agroalimentare (L.R. 22/97), interventi nel settore del commercio per
la valorizzazione e la qualificazione delle imprese minori (L.R.
41/97), le norme in materia di riqualificazione urbana, la
organizzazione turistica regionale.
Alla Direzione fa capo anche la Commissione di consulenza
legislativa, la cui attivita' e' incentrata in particolare sui temi
di carattere istituzionale e sul processo di trasferimento di
funzioni dello Stato al sistema locale in attuazione della delega
contenuta nella Legge n. 59 del 1997.
La Commissione ha svolto ioltre attivita' di consulenza
sull'iniziativa legislativa della Giunta ed ha assicurato un costante
e proficuo affiancamento nella difesa in giudizio della Regione.
Nell'anno 1997 il Servizio ha fornito numerosi pareri legali
formalmente inoltrati ai quali si affianca una intensa attivita' di
confronto e consulenza, svolta per le vie brevi, verso i Servizi
interessati.
A seguito di ricorsi promossi dalla Regione, la Corte Costituzionale
e' stata chiamata a valutare le seguenti questioni:
- ricorso alla Corte Costituzionale avverso la nota del Ministro dei
Lavori pubblici 28/11/1996, n. 5111 "Edilizia agevolata";
- conflitto di attribuzione inerente il decreto del Ministro dei Beni
culturali e ambientali 18/12/1996 "Decentramento di poteri di tutela
ambientale e paesaggistica";
- conflitto di attribuzione inerente il decreto del Ministro dei Beni
culturali e ambientali 30/10/1996 "Dichiarazione di notevole
interesse pubblico dei centri storici di Bagno e San Piero in Bagno";
- conflitto di attribuzioni inerente il decreto del Presidente della
Repubblica 8/11/1997, n. 357 "Regolamento recante attuazione della
Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat
naturali e seminaturali, nonche' della flora e della fauna
selvatiche";
- conflitto di attribuzione inerente il decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 27/9/1997, concernente "Modalita' di esercizio
delle deroghe di cui all'art. 9 della Direttiva 409/79/CEE
concernente la conservazione degli uccelli selvatici".
Per quanto riguarda, invece, il contenzioso giurisdizionale,
nell'anno 1997 sono stati notificati alla Regione n. 370 ricorsi e la
Regione si e' costituita in n. 154; sono state promosse n. 18 azioni
legali. Nell'attivita' di difesa in giudizio ci si e' avvalsi di
legali interni per 43 costituzioni in giudizio.
Le udienze nelle quali si e' avuto un maggior numero di ricorsi sono
state la sanita' (n. 125 ricorsi soprattutto in materia di personale
e di risarcimento danni, e n. 68 costituzioni in giudizio) e
urbanistica (n. 84 ricorsi nella quasi totalita' contro atti dei
Comuni e n. 14 costituzioni in giudizio).
Nelle altre materie le questioni piu' rilevanti concernenti il
contenzioso in sede giurisdizionale amministrativa hanno riguardato
prevalentemente:
- in materia di agricoltura, il calendario venatorio per la stagione
1997/98, l'accertamento della qualifica di imprenditore agricolo e i
provvedimenti AIMA concernenti l'assegnazione di quote latte;
- in materia di ambiente, i piani delle attivita' estrattive e di
smaltimento dei rifiuti solidi urbani;
- in materia di personale regionale, provvedimenti concernenti la
mobilita' ed il corso/concorso per i 140 posti della VII qualifica
funzionale.
RISORSE UMANE
Nell'anno 1997 e' stata data attuazione alla L.R. 2/97, con l'avvio
del nuovo piano occupazionale e l'applicazione delle flessibilita'
stabilite nei vari comparti.
L'obiettivo e' stato quello di conseguire migliori livelli di
flessibilita' e dinamicita' nella gestione dei fattori di risorsa
dell'Ente.
In particolare il nuovo piano occupazionale prevede le selezioni
interne contemporaneamente ai concorsi pubblici e consentira'
l'ingresso nelle qualifiche (dirigenti esclusi) di oltre 1.000
persone, con circa 550-600 passaggi di carriera.
L'attuazione del piano occupazione avviata con i primi bandi di
selezione interna e i concorsi pubblici alla fine dell'anno 1997, e'
ora urgente in rapporto alla necessita' di immettere personale sia di
rimpiazzo di una parte delle unita' cessate che di inserimento di
professionalita' mirate e innovative.
Il significativo contenimento del personale che alla fine dell'anno
1997 ammontava a 2832 ha comportato uno sforzo di riorganizzazione
notevole che ha coinvolto tutti i collaboratori regionali e la
dirigenza la cui dotazione organica complessiva e' stata ridotta del
10%.
I Centri di formazione professionale e le Aziende per il diritto allo
studio sono stati coinvolti nel processo di decentramento funzionale
organizzativo e di aziendalizzazione. Per il settore agricoltura e'
stato avviato ed e' tutt'ora in corso un progetto di revisione
organizzativa. I progetti di riordino citati sono stati fortemente
supportati da un piano di interventi formativi del personale. Su un
budget complessivo di 2.000.000.000, la pianificazione attuata ha
previsto la destinazione dell'85% delle risorse disponibili alle
iniziative specificatamente progettate per l'Ente, mentre alla
formazione di breve periodo, cosiddetta "a catalogo" e' stato
destinato il 15%. Si e' proceduto privilegiando le posizioni e i
processi di maggior rilievo per l'Ente, fra cui la formazione della
dirigenza.
Nell'ambito della gestione del personale sono state realizzate le
seguenti azioni:
Implementazione di un sistema di valutazione
In applicazione del metodo e dei criteri per la realizzazione di un
sistema di valutazione delle posizioni dirigenziali approvati nel
1996 si e' proceduto alla concreta graduazione delle singole
posizioni dirigenziali, alla quantificazione del fondo per il
trattamento accessorio ed alla conseguente determinazione della
retribuzione di posizione nel rispetto dell'ammontare del fondo.
Sono stati approvati i criteri e la metodologia per la valutazione
periodica delle prestazioni dirigenziali, finalizzata sia al
riconoscimento ed erogazione della retribuzione di risultato sia
all'accertamento di eventuali responsabilita' dirigenziali, in
ottemperanza a quanto previsto dall'art. 43 del CCNL area dirigenza.
Il sistema di valutazione e' stato implementato con gradualita'
attraverso la previsione semplificata del processo valutativo per gli
anni 1996 e 1997 rispetto a quello delineato "a regime" a decorrere
dal 1998.
Il sistema incentivante per le qualifiche non dirigenziali attivato
nel 1996 nelle sue triplici articolazioni di premio per la
prestazione individuale, indennita' di area direttiva e progetto
obiettivo e' stato migliorato sotto l'aspetto della pianificazione,
della metodologia e dei supporti tecnici operativi.
Il monitoraggio sulle dinamiche implementative del sistema
incentivante in tutte le sue componenti ha portato ad evidenziarne le
criticita', le limitazioni strutturali e la complessita' gestionale
in termini di obiettivita' e condivisibilita', ma anche gli aspetti
positivi rappresentati da una maggiore valorizzazione delle capacita'
individuali, delle posizioni specialistiche e di responsabilita' e
della introduzione di una metodologia di lavoro piu' partecipata e
orientata al risultato.
Incentivazione e riconoscimento di particolari figure professionali e
posizioni lavorative comportanti disagio, pericolo o danno
Grazie agli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali sono
stati erogati incentivi a n. 171 dipendenti regionali (progettisti,
collaudatori, coordinatori) con riferimento a progetti affidati fino
al 31/12/1996 per un totale di Lire 603.808.752 e sono stati
complessivamente rimborsati Lire 22.163.000 di oneri di iscrizione
agli Albi per gli anni 1995 e 1996.
Sono stati erogati compensi in rapporto a condizioni comportanti
disagio, pericolo o danno a n. 278 dipendenti per un totale di
191.141.900.
Sono infine state regolamentate le modalita' di attivazione e le
procedure di erogazione delle indennita' di reperibilita', turno e
maneggio valori.
Attuazione ed applicazione di nuove leggi
Per provvedere agli adempimenti previsti dalla Legge 675/96
concernente "Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al
trattamento dei dati personali", sono stati definiti i criteri di
applicazione della legge nell'ambito delle strutture organizzative
della Regione.
E' stato istituito il servizio ispettivo come funzione in
applicazione del dettato normativo contenuto nella Legge 662/96
(legge finanziaria per l'anno 1997) con l'obiettivo di dare
effettivita' alle innovazioni dalla stessa legge introdotte in
materia di part-time, sia sotto il profilo dei limiti di orario
condizionanti lo svolgimento di attivita' lavorative extra
istituzionali sia con il riguardo al regime generale delle
incompatibilita' per il personale a tempo pieno.
In attuazione della Legge n. 626 in materia di sicurezza, nell'anno
1997 e' stato individuato e ridefinito il ruolo del datore di lavoro,
assegnato alla dirigenza in coerenza col dettato normativo nazionale.
La messa a norma degli immobili e dei mobili e' stato l'interesse
prioritario. Cio' ha comportato l'individuazione e la valutazione
delle implicazioni sulla sicurezza in relazione agli interventi
programmati.
Particolare attenzione e' stata rivolta alla ristrutturazione e
bonifica di una sede degli uffici regionali che per la complessita'
dei lavori e l'impegno richiesto potra' essere avviata solo nel 1998.
Semplificazione, flessibilizzazione ed informatizzazione delle
procedure
E' stato attivato e completato il processo di decentramento alla
Direzione generale delle competenze in materia di determinazione del
trattamento economico di missione per migliorare, modernizzare ed
accelerare la operativita' in materia.
La gradualita' nel perfezionare il decentramento ha contribuito a
superare rigidita' e a flessibilizzare il lavoro.
Sono stati attivati con l'INPDAP i rapporti previsti nel protocollo
d'intesa sottoscritto tra l'Istituto previdenziale e la Conferenza
dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, per
assicurare effettivita' alle normative in materia di semplificazione
dei procedimenti di elaborazione e trasmissione dei dati, per
coordinare ed omogenizzare le soluzioni a problematiche di interesse
generale.
SERVIZIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO E STATISTICA
Nel 1997 l'Ufficio Relazioni con il pubblico della Regione Emilia
Romagna ha preso forma concreta nella duplice veste di Ufficio
dell'Amministrazione e di soggetto in grado di costruire e sviluppare
un sistema ed una rete degli URP negli Enti pubblici della regione.
Nel marzo e' stato organizzato un convegno-seminario. Nel corso delle
quattro sessioni tematiche sono stati proposti dagli autori alcuni
dei piu' significativi progetti selezionati tra i cento presentati al
Dipartimento della Funzione pubblica. E' stata inoltre presentata la
ricerca "Per una rete degli URP in Emilia-Romagna". Dagli stimoli e
dalle suggestioni offerte e' nata la convenzione tra la Regione e il
Centro studi e lavoro "La cremeria" del Comune di Cavriago. E' stato
dunque costruito un sito Internet con la normativa di settore, schede
informative sugli URP esistenti e su alcuni tra i 100 progetti a
servizio dei cittadini, i siti Internet di interesse per la
comunicazione pubblica ecc....
Sono inoltre usciti i primi due numeri della newsletter URP&URP, si
e' avviata una iniziativa di tutto raggio in favore di alcuni piccoli
comuni e in settembre si sono attivati sei gruppi di lavoro tematici
composti da oltre settanta operatori dei vari URP.
A partire dal mese di maggio poi e' stato attivato in 14 emittenti
locali regionali un servizio di teletext rivolto ai cittadini. Le
notizie rielaborate con cadenza settimanale a cura del Servizio
venivano esposte con un linguaggio facilmente comprensibile e con una
serie di ulteriori riferimenti (nomi, recapiti e indirizzi) per
agevolare eventuali approfondimenti da parte degli utenti.
E' stata inoltre avviata la rilevazione dei procedimenti
amministrativi.
A meta' del mese di giugno e' stato poi aperto lo sportello di Viale
Aldo Moro n. 52 ed e' iniziata la sperimentazione sul campo degli
addetti, della struttura e delle modalita' operative. Dall'inizio
dell'anno veniva peraltro costruita una rete di referenti nelle varie
Direzioni generali per consentire capacita' di risposta piena ai
quesiti posti, funzione peraltro supportata da un sistema informativo
realizzato a seguito del censimento delle basi dati del progetto
Mnemosine.
Le basi dati di interesse esterno sono state integrate con ulteriori
basi dati appositamente realizzate.
Il progetto complessivo del Sistema Informativo dell'URP e una prima
tranche di concreta realizzazione sono stati presentati in uno stand
appositamente curato dal Servizio al COM-PA 1997 nel mese di
settembre.
Da rilevare inoltre la convenzione siglata tra Giunta e Consiglio per
concordare modalita' condivise di gestione dell'URP.
Va infine sottolineato l'avvio di un gruppo di lavoro, composto anche
da collaboratori di altri Servizi, con l'obiettivo di introdurre
significative semplificazioni ai linguaggi e alla struttura degli
atti amministrativi.
Nell'insieme queste iniziative sono state portate a conoscenza dei
collaboratori della Regione con alcuni momenti specifici di
comunicazione interna: una attivita' di lavoro dedicata ai dirigenti,
un momento dedicato ai quaderni di documentazione interna, vari
articoli sulla newsletter "in Regione".
Per cio' che attiene l'Ufficio di Statistica si sono curate le
rilevazioni di base: popolazione ed imprese, e' proseguita la fase di
diffusione del modello previsto della popolazione, si e' formulato il
programma regionale di statistica, si e' assicurata la collaborazione
di tipo metodologico alle strutture organizzative interne alla
Regione e in particolare al progetto Citta' Sicure.
Nell'ambito della convenzione con l'Universita' di Bologna,
Dipartimento di Statistica si e' assicurata la formazione statistica
ai collaboratori regionali, si e' effettuato per l'Assessorato
all'Agricoltura un approfondimento metodologico specifico.
E' inoltre proseguita l'attivita' dei gruppi di lavoro dedicati ai
censimenti del 2000.
Il 1997 e' stato l'anno in cui, in particolare, si sono curati nuovi
strumenti di divulgazione dell'informazione statistica: i quaderni, i
primi volumi della collana curata dall'editore Angeli, il sito
Internet "Regione in cifre", la newsletter "Statistica e news".
L'insieme di questi nuovi strumenti e' stato presentato nel mese di
dicembre in occasione dell'inaugurazione della biblioteca di
Statistica che ha coronato il lavoro di reperimento, riordino e
catalogazione di migliaia di volumi e pubblicazioni di settore.
RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI
Nell'anno 1997 si e' proceduto alla predisposizione degli atti
relativi agli affidamenti della progettazione strutturale e
impiantistica dell'edificio ad uso uffici da realizzare nel comparto
Fiera District.
In collaborazione con la Finanziaria Bologna Metropolitana,
concessionaria dei servizi, per la realizzazione del terzo edificio
tramite bando di gara a normativa CEE sono stati individuati i
progettisti strutturali e impiantisti che consegneranno il progetto
esecutivo entro ottobre 1998.
Sempre nell'ambito dell'ampio disegno di ampliamento e
riqualificazione delle sedi regionali, e' giunto a completamento il
progetto di risanamento ed adeguamento funzionale di Viale Aldo Moro
n. 30. Il valore dell'opera di dodici miliardi, prevede il
risanamento da lana di vetro delle pareti divisorie, il cablaggio,
l'adeguamento funzionale degli impianti elettrici e termoelettrici.
Il progetto, consegnato alle organizzazioni sindacali, ai RLS,
nonche' al gruppo tecnico della sicurezza, e' stato oggetto di ampio
e approfondito confronto, con l'inserimento di ulteriori elementi di
qualificazione e successivo trasferimento alla Giunta perche' assuma
le decisioni relative all'esecuzione dei lavori.
Nel corso di tutto l'anno sono continuate le opere di
ristrutturazione di sedi ed edifici regionali al fine dell'attuazione
della normativa prevista sulla sicurezza e salute dei luoghi di
lavoro ai sensi della Legge 626/95.
Inoltre, in attuazione degli obiettivi strategici individuati dalla
Giunta, nell'anno 1997, sono stati realizzati l'Ufficio Relazioni con
il pubblico e la sede operativa della Protezione civile.
Per cio' che attiene la gestione del patrimonio si sono alienati
immobili non strategici per un importo di Lire 3 miliardi; sono stati
trasferiti i beni ex ARF, cosi' come previsto dalla LR 17/93, alla
Provincia di Parma, Reggio-Emilia e Modena. Si e' attuato il
trasferimento dei beni in proprieta' per l'ARDSU, cosi' come previsto
dalla L.R. 50/96; per gli Istituti professionali (CFP), dopo i lavori
di adeguamento funzionale sono stati consegnati in comodato gratuito
ai Consorzi o SPA.
Si e' passati in maniera definitiva e sistematica dalla fase della
frammentazione degli acquisti, basati su richieste episodiche e non
coordinate dei singoli utenti, alla fase della programmazione della
domanda, in cui le richieste delle diverse strutture regionali
vengono raccolte e collegate in un unico programma, secondo criteri
di coerenza e di compatibilita'. La delibera di programma e' divenuta
la base di tutta la politica degli acquisti.
Analoga politica amministrativa di razionalizzazione e' stata
attivata nella concessione di contributi ad Enti ed associazioni,
passando da singoli atti deliberativi a delibere semestrali di
concessione, semplificando con cio' l'iter e garantendo una maggiore
tempestivita' nelle fasi istruttorie e di approvazione delle
deliberazioni stesse.
Per una programmazione piu' certa della spesa, sono state attivate
gare d'appalto nei settori cancelleria e dei servizi automobilistici,
il che comportera' per gli esercizi successivi una sempre maggiore
razionalizzazione nella impostazione e attivazione degli acquisti.
Questa politica, opportunamente sperimentata, verra' progressivamente
estesa ad altri settori.
Per quanto riguarda in particolare la cancelleria, in connessione ad
analoga indagine sui costi di acquisto svolta presso
l'Amministrazione statale, sono stati sottoposti a verifica e
monitoraggio gli acquisti effettuati dall'Amministrazione regionale
ed e' risultato che detti costi, nelle categorie merceologiche piu'
rilevanti, sono inferiori alla media nazionale.
Per quanto riguarda la telefonia, nel 1997 e' continuata la revisione
delle linee telefoniche attive in Regione.
Tale revisione ha comportato una razionalizzazione delle utenze che,
abbinata ad un contratto sperimentale con la societa' Infostrade, ha
inciso positivamente sui costi d'esercizio (riduzione della spesa
dell'11,89%).
Per cio' che attiene alla trasmissione dati sono stati attivati
progetti di trasformazione di reti, che per ora hanno comportato un
decremento della spesa dell'8,33%. Maggiori riflessi positivi
dovrebbero derivarne nel prosieguo.
Nel 1997 e' stata attivata la nuova procedura per l'espletamento di
una licitazione privata nel settore della fotoriproduzione (noleggio
fotocopiatrici), in termini tali che, ad aggiudicazione avvenuta, si
e' riscontrato un risparmio di spesa pari al 41,7%.
SANITA'
Nel 1997, il sistema dei Servizi sanitari della Regione
Emilia-Romagna si e' trovato al centro di un profondo processo di
riorganizzazione e di riconversione, che ha interessato la struttura
e le dimensioni dell'offerta, l'organizzazione interna dei Servizi,
le relazioni funzionali e i criteri di finanziamento dei diversi
soggetti del sistema.
Contemporaneamente, sono state poste le basi per un nuovo e piu'
stretto rapporto fra Regione, Aziende sanitarie, Enti locali e parti
sociali che e' gia' stato sperimentato nel lungo, difficile ma
positivo processo di formulazione, discussione ed approvazione dei
Piani attuativi locali. La valorizzazione del ruolo degli Enti locali
nella proposta, valutazione e verifica della funzionalita' dei
Servizi e della operativita' delle Aziende sanitarie e' tanto piu'
importante se si considera che i PAL approvati dal Consiglio
regionale vanno ben oltre la semplice esigenza di procedere alla
rimodulazione della rete ospedaliera e rappresentano piuttosto veri e
propri piani di sviluppo locali dell'intero sistema dei Servizi
sanitari.
In questo contesto, che per molti aspetti anticipa gli aspetti piu'
innovativi della annunciata revisione del DLgs 502/92, si inserisce
il piano di rientro dal disavanzo finanziario accumulato negli ultimi
anni dal Sistema Sanitario regionale.
Gli interventi avviati nel 1997 e destinati a proseguire, con le
opportune integrazioni, nel 1998 sono stati infatti elaborati nella
piena consapevolezza che le ragioni del disavanzo debbono essere
principalmente individuate in elementi strutturali, interni ed
esterni al sistema dei Servizi sanitari, piuttosto che in problemi
puramente congiunturali, legati cioe' alla loro gestione o a carenze
nel loro funzionamento.
L'analisi della composizione della spesa sanitaria nella regione
Emilia-Romagna, cosi' come quella dell'efficienza operativa dei
singoli settori, non ha evidenziato punti critici particolari.
La composizione della spesa per macrolivelli di assistenza evidenzia
una struttura in cui la componente ospedaliera e' stimabile attorno
al 49%, oltre il 5% in meno del valore osservato a livello nazionale,
a riflettere una decisa tendenza al riequilibrio fra assistenza
ospedaliera sono sistematicamente pari e, rispettivamente, migliori
di quelli nazionali e delle altre Regioni.
L'alta diffusione dei servizi territoriali, alla cui attivita'
concorrono in sempre maggiore misura i medici di medicina generale ed
i pediatri di libera scelta in forza di accordi sottoscritti nel
corso del 1997, rappresenta una peculiarita' del Sistema sanitario
emiliano.
In questo quadro si evidenzia l'ampia diffusione di servizi
residenziali e semiresidenziali per anziani, che nel 1997 hanno
raggiunto una dotazione di oltre 3 posti per 100 anziani
ultrasessantacinquenni. Conseguentemente, la spesa sociale a
rilevanza sanitaria a carico del Fondo sanitario regionale ha
superato il 5% della spesa complessiva.
I principali determinanti della elevata spesa sanitaria osservata
nella Regione appaiono quindi legati ad elementi strutturali del
sistema, quali una elevata dotazione di servizi sia ospedalieri che
territoriali, accompagnati da elevati livelli di consumi sanitari non
sempre appropriati e da una scarsa flessibilita' dell'offerta, che si
combinano con fattori demografici e sociali, come l'invecchiamento
della popolazione regionale, l'alto reddito e la forte propensione ai
consumi delle famiglie emiliano-romagnole.
Questi elementi non si limitano a determinare alti livelli di spesa
sanitaria, ma comportano esigenze di trasformazione dettate da
aspettative piu' elevate da parte della popolazione, che comprendono
anche la domanda di nuovi servizi e di forme di assistenza
alternative a quelle tradizionali. Di qui la scelta politica di
elaborare una strategia di rientro dal disavanzo finanziario che non
si limitasse ad un puro contenimento dei costi, ma affrontasse il
rischio di combinare il rigore finanziario, comunque dovuto, con un
profondo processo di riorganizzazione e riconversione del sistema
sanitario, in ogni caso necessario.
Contemporaneamente, la politica regionale di rientro per il 1997 si
e' posta obiettivi di breve periodo, orientati dalle evidenze di
ulteriori margini di riduzione delle inefficienze e di
razionalizzazione della spesa emerse dall'analisi dei punti di
criticita' del sistema regionale e parzialmente affrontato nelle
relative linee di azione gia' avviate nel 1996.
Gli interventi hanno assunto un carattere piu' strutturato ed
organico nel 1997, per effetto del deciso miglioramento dei sistemi
informativi e di controllo gestionale a livello regionale ed
aziendale, che ha permesso l'elaborazione, a sostegno della manovra
di rientro, di un "Piano di azioni" contenente interventi a valenza
regionale e aziendale volti al contenimento ed al controllo della
spesa sanitaria regionale in un quadro complessivo di riordino e
riconversione dei servizi, e orientati in particolare:
- alla riorganizzazione della struttura del Sistema sanitario
regionale e delle sue modalita' di funzionamento;
- alla revisione dei criteri di finanziamento delle Aziende sanitarie
territoriali ed Ospedaliere, ed alla istituzione di un sistema di
controllo;
- al contenimento dei costi dei principali fattori produttivi, con
particolare riferimento al personale e all'acquisizione di beni e
servizi.
Nel corso dell'anno, sono stati coerentemente approvati importanti
atti di indirizzo, linee-guida e direttive, cosi' come previsto nel
piano delle azioni.
Di particolare rilievo sono stati gli interventi volti alla
rimodulazione della rete ospedaliera.
Nel corso del 1997 sono stati approvati dal Consiglio regionale tutti
i Piani attuativi locali (PAL) proposti dalle Aziende sanitarie in
conformita' con le direttive regionali. La programmazione della nuova
rete ospedaliera si attesta su 17.680 posti letto di cui 15.833 (pari
al 4 per mille abitanti) per acuti e 1.847 per lungodegenza
riabilitativa.
Complessivamente la dotazione di posti letto per acuti presenta nel
1997 una riduzione di 2.090 posti rispetto al 1996 (equivalente
all'85,6% della previsione PAL).
Per il 1998 e' prevista una ulteriore riduzione, per chiusura o
riconversione, di 468 posti letto per acuti. Nel corso del 1997 sono
stati inoltre attivati 1.062 posti letto per lungodegenza
riabilitativa (pari al 36,6% della dotazione prevista dai PAL). Nel
corso del 1998 la dotazione di questi posti letto, pubblici e
privati, salira' a 2.089, raggiungendo il 72,1% della previsione PAL.
La rimodulazione dell'offerta ospedaliera ha riguardato anche aspetti
di organizzazione interna, attraverso l'introduzione e la disciplina
dei "dipartimenti" per l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse
strutturali e di personale.
E' tuttavia opportuno ricordare che, per quanto doverosi e necessari,
questi interventi da soli non possono essere sufficienti a realizzare
un soddisfacente equilibrio economico della sanita' regionale.
Come e' stato autorevolmente sostenuto anche dalla Corte dei Conti
nella sua lusinghiera analisi del processo di riconversione dei
servizi e di razionalizzazione della spesa in corso nella nostra
regione, la Regione Emilia-Romagna e' stata fortemente penalizzata
nei trasferimenti statali per il finanziamento dell'assistenza
sanitaria per effetto combinato della applicazione di criteri di
riparto fortemente inadeguati ad un Fondo sanitario nazionale
seriamente sottostimato.
L'analisi delle determinanti del disavanzo pone il problema del
livello di finanziamento del Sistema sanitario nazionale. Il
documento di Programmazione economico-finanziaria 1998-2000,
approvato dal Parlamento su proposta del Governo, rimarca come
"evidenti motivi di trasparenza e di adeguatezza del bilancio di
competenza agli effettivi andamenti dei vari comparti di spesa"
impongano "l'adeguamento degli stanziamenti per il Fondo sanitario
nazionale in misura tale da evitare, nel rispetto di rigorosi vincoli
finanziari, il continuo formarsi di disavanzi sommersi da ripianare a
posteriori".
Occorre una inversione di tendenza nella rideterminazione del FSN
poiche' nei fatti, "gli adeguamenti" hanno fin qui sempre riguardato
soltanto, e parzialmente, i maggiori oneri derivanti da provvedimenti
centrali e non e' stata invece affrontata la questione
dell'adeguamento del livello di finanziamento alle necessita'
strutturali del Servizio sanitario nazionale.
Per quanto riguarda il 1997, e piu' nello specifico la nostra
regione, si pongono, come si e' detto, due ordini di problemi:
- l'adeguatezza delle risorse complessivamente messe a disposizione:
l'evoluzione dei fabbisogni, secondo le valutazioni delle Regioni,
evidenzia uno squilibrio nel triennio di 14.260 miliardi;
- i criteri di riparto delle risorse disponibili: la legge
finanziaria (662/96), anche sulla base di una nostra specifica
iniziativa, ha introdotto nuovi criteri di riparto per la debita
valutazione di caratteristiche della popolazione e indici
(popolazione residente e frequenza dei consumi per eta' e per sesso,
tassi di mortalita'; indicatori epidemiologici territoriali;
indicatori relativi a particolari situazioni territoriali) ritenuti
utili a definire i bisogni sanitari delle regioni.
Il 1997 doveva quindi segnare il passaggio da una logica di
ripartizione per quota capitaria "secca" ad una logica che assume a
criterio la "ponderazione" della popolazione, secondo un indirizzo
fra l'altro gia' utilizzato nella nostra Regione per il riparto fra
le Aziende territoriali.
Diverse modalita' di applicazione dei criteri di popolazione portano
a risultati conseguentemente diversi e a diverse ipotesi di riparto.
Cosi', per il 1997, gli effetti dei criteri elaborati dal gruppo
tecnico delle Regioni comportavano per l'Emilia-Romagna un maggiore
trasferimento, rispetto a quanto assegnabile con riparto a quota
capitaria secca, di Lire 515 miliardi. L'ipotesi di riparto prevista
nel documento del Dipartimento di programmazione del Ministero della
Sanita', al fine dichiarato di evitare un impatto troppo forte,
prevedeva una differenza di 249 miliardi tra trasferimento con
popolazione pesata e trasferimento con popolazione assoluta.
L'opposizione esercitata da alcune Regioni e la necessita' di
raggiungere comunque un compromesso per permettere alla Conferenza
Stato-Regioni di approvare il riparto del FSN hanno portato di fatto
a non applicare, seppure in maniera graduale, i nuovi criteri. Per
l'Emilia-Romagna, la ripartizione della disponibilita' di 96.625
miliardi e' avvenuta con uno scarto di soli 175 miliardi rispetto
alla tradizionale assegnazione pro-capite. E' stato l'esito non
soddisfacente di una difficile trattativa tra le Regioni e tra queste
e il Governo. Le parti hanno assunto l'impegno politico di aprire
immediatamente il confronto per procedere all'applicazione integrale
dei criteri di ponderazione entro il triennio.
Sembra ragionevole attendersi, per il 1998, per la regione
Emilia-Romagna, da una piu' rigorosa applicazione dei criteri di
ponderazione della popolazione, una significativa correzione del
trasferimento rispetto ad un riparto a popolazione assoluta.
L'adozione di piu' equi criteri di riparto del FSN, basati su una
quota capitaria ponderata in base alle caratteristiche
sociodemografiche della popolazione, faticosamente ed incompletamente
avviata nel 1997 e l'adeguamento del FSN all'effettivo fabbisogno,
assieme al riconoscimento della sua sottostima negli anni a partire
dal 1995, annunciato nella Finanziaria 1998, rappresentano il
necessario complemento al doveroso processo di riconversione e di
riorganizzazione del sistema sanitario in cui la Regione e' comunque
fortemente impegnata.
SERVIZI SOCIALI
E' proseguito nel corso dell'anno 1997 il dibattito a livello
nazionale sulla riforma dello Stato sociale con l'obiettivo di
individuare un modello di welfare capace non solo di garantire i
bisogni espressi dai piu' "poveri", ma di creare "nuove opportunita'"
attraverso l'affermazione di istituti a carattere universale,
realizzabili anche con risorse non molto piu' ampie di quelle
attuali. Come Regione, rispettando quanto previsto dal programma, si
e' continuata l'attivita' di qualificazione del processo di
riorganizzazione dei Servizi sociali e socio-sanitari, avviata dalla
legge di riforma del settore. La contrazione delle risorse destinate
alle spese socio-sanitarie rende sempre piu' difficile il compito di
rispondere in maniera adeguata ai bisogni espressi, anche in
relazione al diffondersi delle cosiddette "nuove poverta'".
Non si puo' quindi che ribadire la esigenza di arrivare alla
definizione di una nuova legge nazionale sull'assistenza, passaggio
indispensabile per un processo di riforma, che trova gia' concreti
momenti di attuazione nel quotidiano operare delle pubbliche
Amministrazioni, che proprio per mantenere alto il livello
quantitativo e qualitativo dell'intervento pubblico, hanno gia'
avviato fasi di trasformazione nella erogazione dei servizi. Al
riguardo la Regione, di concerto con gli Enti locali, ha individuato
e sperimentato nel corso del 1997 una serie di interventi che si
inquadrano perfettamente in quanto sopra specificato.
Le attivita' piu' rilevanti dei singoli servizi:
SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E SVILUPPO DEL
SISTEMA SCOLASTICO
Il Programma di attuazione degli interventi per il diritto allo
studio e' stato integralmente realizzato. Pur scontando tagli di
bilancio che hanno sensibilmente ridotto il contributo ai Comuni per
il trasporto scolastico, si e' riusciti a garantire un apprezzabile
sostegno ai servizi per l'accesso all'obbligo scolastico soprattutto
in relazione alla spesa di investimento, prioritariamente rivolta al
sostegno degli alunni disabili. Anticipando il necessario processo di
armonizzazione dell'attivita' amministrativa di Regione ed Enti
locali nel settore dell'istruzione, il cui passaggio fondamentale
consistera' nella riformulazione della L.R. 6/83, con la L.R. 34/97
sono state delegate ai Comuni le competenze in materia di soggiorni
di vacanza per minori.
Sulla base di una ridefinizione degli indirizzi e dei criteri di
spesa, in una logica di nazionalizzazione delle risorse, e dei piani
elaborati dalle Province, sono stati erogati ai Comuni i contributi
relativi ai progetti e agli interventi sulle diverse aree di
attivita' previste dalla legge regionale: servizi per l'accesso,
sostegno degli alunni con deficit, interventi per la qualificazione
del sistema scolastico, iniziative in ambito extrascolastico.
Contestualmente sono stati avviati i progetti di interesse regionale
previsti dal programma regionale, la cui realizzazione segue due
percorsi distinti: contributi alle Province per progetti provinciali
di valenza regionale in vari ambiti (sviluppo delle tecnologie
informatiche multimediali, prevezione della dispersione scolastica,
l'educazione interculturale ed ambientale); realizzazione di
interventi diretti della Regione in collaborazione con altri
partners, per l'attuazione di vari progetti: qualificazione e
sviluppo della rete regionale dei Centri di documentazione per
l'integrazione (CDH); un progetto transnazionale per la costruzione
di una dimensione "europea" dentro le scuole (Circoli Europa);
realizzazione di un manuale, destinato alle scuole ed agli Enti
locali, per la gestione di mense scolastiche - utilizzo coordinato di
nuove tecnologie nelle scuole.
Vale la pena segnalare che il ruolo importante di coordinamento
svolto dalle Province che risulterebbe anche piu' efficace se esse
fossero investite a pieno titolo della delega. Si e' avviato quindi
un lavoro di modifica della legge regionale in tal senso, in attesa
di porre mano in forma definitiva ad una nuova legge sul diritto allo
studio che tenga conto della riforma complessiva del sistema
scolastico.
Minori in difficolta' - Particolare rilievo hanno assunto gli
interventi in questo ambito con l'adozione di numerosi atti e
documenti approvati dal Consiglio: la direttiva sui requisiti
strutturali e funzionali, sull'autorizzazione al funzionamento e sui
criteri di vigilanza per le comunita' socio-assistenziali per minori;
un atto di indirizzo per la ridefinizione delle tipologie di
intervento rivolti ai minori in ambito socio-assistenziale; un
progetto biennale sull'affido familiare in fase di avanzata
realizzazione; un progetto regionale interistituzionale sugli
strumenti di tutela dei diritti dei minori, il Protocollo d'intesa
con il Ministero di Grazia e Giustizia sui minori imputati di reato,
la ridefinizione di un sistema informativo regionale.
Infanzia, donne e famiglie - Nell'ambito degli interventi rivolti
alle famiglie e in particolare a quelle con figli, dopo la
ridefinizione - nel 1996 - delle linee regionali di indirizzo
sull'attivita' dei Centri per le famiglie, essi confermano il proprio
impegno quali agenzie comunali di supporto alle esigenze delle
famiglie con figli, realizzando, da un lato, iniziative a carattere
cittadino (negli ambiti dell'informazione, del sostegno alle
competenze genitoriali, nella promozione dell'accoglienza familiare,
nello sviluppo di iniziative di aiuto a livello micro comunitario),
dall'altro, potenziando spazi di aggregazione sociale per bambini,
adolescenti e le famiglie nei quartieri, in collaborazione con altri
servizi comunali. Va ricordato l'impegno regionale per la promozione
e il rilancio dell'affido familiare con la realizzazione della prima
indagine regionale sull'attuazione della Legge 184/83, a cui e'
seguito un convegno per la presentazione dei dati che ha visto
un'ampia partecipazione di amministratori, operatori, associazioni di
famiglie.
Nel settore delle donne in difficolta', e in particolare delle
vittime di violenze e maltrattamenti, anche per il 1997 la Regione si
e' impegnata a finanziare interventi mirati e strutture di
accoglienza. Si sottolinea che nel 1997, in prosecuzione dell'impegno
avviato l'anno scorso, e' stata realizzata la prima indagine
conoscitiva, in ambito regionale, sul fenomeno della violenza alle
donne.
Infanzia: l'attuazione del piano regionale ha determinato
l'assegnazione complessiva di contributi ai Comuni per circa 15
miliardi e mezzo. Gli interventi sono finalizzati al consolidamento,
la qualificazione e lo sviluppo dei servizi socio-educativi per
l'infanzia, nel cui ambito gli obiettivi prioritari sono stati:
garantire un supporto tecnico ai servizi tramite la figura del
coordinatore pedagogico, sostenere in maniera mirata le spese di
gestione degli asili nido, con particolare riferimento alle realta'
montane e di piccole dimensioni, promuovere lo sviluppo di nuovi
servizi integrativi a quelli tradizionali, che ampliano e
differenziano l'offerta rivolta ai bambini e alle famiglie, attuare
interventi di qualificazione e integrazione tra tutti i servizi e le
agenzie di cura e di formazione rivolte ai bambini in eta' 0-6 anni.
I criteri di spesa sono stati ridefiniti in collaborazione con un
gruppo di amministratori locali per assicurare il confronto con gli
Enti locali. Rilevante e' stato inoltre l'investimento
sull'innovazione, con il sostegno all'avvio di tipologie nuove di
servizio, anticipando le linee espresse nella Legge nazionale 285/97,
e a sperimentazioni - originali a livello nazionale - di integrazione
tra politiche sociali e politiche educative, con l'introduzione della
figura dell'educatrice familiare. Il rifinanziamento, inoltre, del
capitolo per le spese di investimento ha consentito di avviare una
significativa espansione dell'offerta in alcune zone in cui piu'
forte e' la domanda di servizio delle famiglie.
L'intervento per la promozione del sistema integrato di scuole
dell'infanzia pubbliche e private ha visto un considerevole aumento
delle convenzioni e si e' ulteriormente articolato, con
l'insediamento dell'Osservatorio per il monitoraggio delle iniziative
realizzate nel settore, mentre il sostegno alle scuole convenzionate
con gli Enti locali ha previsto una quota a titolo generale per le
convenzioni e due quote finalizzate alla qualificazione, consolidando
l'intervento per i coordinatori pedagogici. Si e' inoltre proceduto
nel processo di revisione della Legge regionale sul diritto allo
studio (6/83), anche nell'ottica di una semplificazione delle
procedure, attraverso un progetto di legge all'esame della
Commissione consiliare competente.
Nel quadro infine del processo di revisione della legislazione
regionale sui servizi per i bambini in eta' 0-3 anni in previsione di
una nuova legge quadro, si e' realizzata una ricerca a campione sulle
strutture e i servizi funzionanti con l'obiettivo di razionalizzare e
aggiornare le diverse norme esistenti, definendo nel contempo nuovi
standard relativi alle strutture, all'organizzazione, allo sviluppo
dei servizi e all'integrazione tra soggetti pubblici e privati.
Edilizia scolastica - Sono stati avviati ad attuazione nel corso
dell'anno gli interventi compresi nell'annualita' 1997 dei piani
triennali della L.R. 23/96 (32 miliardi) e della L.R. 39/80 (3
miliardi), prioritariamente finalizzati a sostenere il processo di
razionalizzazione e riqualificazione delle strutture scolastiche
soprattutto nelle aree montane.
POLITICHE PER L'ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE SOCIALE
Nel corso dell'anno 1997 si sono avviati, implementati e consolidati
all'interno dei vari settori progetti di rilevanza regionale.
Prostituzione: promozione e sostegno dei progetti locali realizzati
attraverso finanziamenti ex art. 41, Legge 2/85; cura e raccolta
della documentazione; coordinamento e monitoraggio di tutte le
attivita' locali; valutazione e indirizzo; formazione degli
operatori.
Carcere: attivazione e gestione, in collaborazione col dipartimento
Amministrazione penitenziaria e gli Enti locali, del Progetto:
"Sportello Informativo" per immigrati in carcere.
Assegnazione ai Comuni di contributi per promuovere interventi
alternativi o integrativi la detenzione. Redazione e stesura in
collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia del protocollo
in materia di esecuzione penale interna ed esterna.
Nomadi: approvazione del Programma per l'individuazione dei Comuni
tenuti a realizzare le aree di sosta e di transito nomadi -
Approvazione bando assegnazione di contributi al Comune di Piacenza
(Lire 1.200.000.000) e Modena (Lire 500.000.000) per realizzazione
aree nomadi.
Assegnazione ai Comuni per la realizzazione dei progetti di
iniziativa regionale - area nomadi - per la valorizzazione delle
azioni positive atte a stimolare i processi di comunita' finalizzati
alla integrazione. Concessione e impegno di contributi ai Comuni di
Casalecchio e Ravenna per la realizzazione di aree sosta nomadi.
Presentazione della ipotesi di revisione e integrazione delle Leggi
regionali 47/88 e 34/93.
Tossicodipendenze: assegnazione finanziamenti alle Aziende Unita'
sanitarie locali, Enti ausiliari ed Enti locali a sostegno di
progetti sulle tossicodipendenze ed alcoldipendenze, per complessivi
7 miliardi di lire; consolidamento dell'attivita' di valutazione nei
SERT e avvio sperimentale della stessa attivita' presso gli Enti
ausiliari aderenti al Sistema dei Servizi nelle tossicodipendenze;
completamento procedure di iscrizione all'Albo regionale degli Enti
ausiliari e ridefinizione tariffe inserimenti comunitari; revisione
autorizzazione al funzionamento degli Enti ausiliari in applicazione
della normativa nazionale in materia di accreditamento;
consolidamento attivita' Gruppo tecnico consultivo regionale del
Sistema dei Servizi pubblici e del privato sociale.
SERVIZI SOCIO SANITARI
Anziani: nel corso del 1997 e' proseguita la realizzazione degli
interventi previsti nel programma regionale - primo triennio - delle
RSA (residenze sanitarie assistenziali) per anziani non
autosufficienti e per disabili.
Nel corso del 1997 sono state completate ed attivate sette nuove RSA
realizzate con i fondi ex art. 20, Legge 67/88.
E' stato inoltre predisposto ed approvato il Piano di completamento
ex art. 20, Legge 67/88, II e III triennio, sempre relativamente alle
strutture residenziali per anziani non autosufficienti e per
disabili.
Il Programma regionale, predisposto dopo un ampio ed approfondito
confronto con le realta' locali e con il supporto delle
Amministrazioni provinciali, prevede la realizzazione di 46 strutture
per anziani e di 20 strutture per disabili, per un costo totale di
circa 218 miliardi, finanziati con risorse nazionali (per circa 137
miliardi), con risorse regionali (per circa 7 miliardi) e con
autofinanziamento degli enti attuatori (per circa 74 miliardi).
Nell'ultimo trimestre e' stato avviato un lavoro di approfondimento
sulle modalita' attuative della direttiva regionale n. 5105/94
(assegno di cura) e sul sistema di finanziamento della rete integrata
dei servizi per anziani, attivita' che giungeranno a conclusione nel
corso del 1998.
Per consolidare il raggiungimento degli obiettivi della L.R. 5/94, le
risorse disponibili per la spesa corrente sono state orientate e
finalizzate al potenziamento dei Servizi di assistenza anziani
previsti dalla L.R. 5/94. Con delibera di Giunta regionale n. 1350
del 22/7/1997 sono state assegnate le risorse disponibili per il 1997
(Lire 2.100.000.000) ai Comuni sede di distretto, nella loro qualita'
di promotori degli Accordi di programma previsti dalla L.R. 5/94.
Disabili e cooperazione sociale: si e' conclusa l'attivita' del
gruppo di lavoro scaturito dalla XI Conferenza regionale sulla
cooperazione sociale incaricato di approfondire il tema
dell'affidamento in gestione dei servizi socio-assistenziali e
predisporre proposte di modifica della L.R. 7/94.
E' stata, conseguentemente, approvata la L.R. n. 6 di modifica degli
artt. 9 - 10 - 11 e 22 della L.R. 7/94 sulla cooperazione sociale.
Tali modifiche hanno introdotto, rispetto alla normativa precedente,
ulteriori elementi atti a favorire, in relazione alla partecipazione
alle gare di appalto e di scelta del contraente, la massima
salvaguardia possibile dei livelli di qualita' dei Servizi
socio-assistenziali, sanitari, educativi.
E' stata approvata con deliberazione del 22/10/1997 n.1851 la
Direttiva applicativa dell'art. 10 della L.R. 7/94, cosi' come
modificata della L.R. 6/97, con la quale sono state fornite
indicazioni in merito alla parteciapzione alle gare d'appalto dei
servizi alla persona relativamente a: 1) cause di esclusione, 2)
requisiti di ammissione, 3) elementi di valutazione della qualita'
dell'offerta, 4) metodologia per l'attribuzione dei punteggi.
E' stata approvata la L.R. 29/97 contenente "Norme e provvedimenti
per favorire le opportunita' di vita autonoma e l'integrazione
sociale delle persone disabili con la quale si e' provveduto a: 1)
dettare norme per la istituzione dei Servizi di aiuto personale; 2)
individuare interventi a sostegno dell'autonomia dei cittadini
disabili piu' gravi in relazione alle loro esigenze di mobilita' e
permanenza nel proprio ambiente di vita attraverso l'erogazione di
contributi finalizzati - all'acquisto e all'adattamento di veicoli
privati, - alla dotazione di strumentazioni tecnologiche,
attrezzature e arredi personalizzati; 3) definire ambiti di
coordinamento sul versante della sensibilizzazione culturale, della
informazione e valutazione sul tema della disabilita'; 4) a
riformulare la composizione della Consulta regionale per le politiche
a favore delle persone.
Volontariato, associazionismo, IPAB: si e' conclusa l'elaborazione
della direttiva sul volontariato singolo che regolamentera' e
sviluppera' ulteriormente le attivita' di volontariato; si e'
proceduto, in collaborazione con le Amministrazioni locali,
all'organizzazione delle conferenze provinciali del volontariato in
preparazione della conferenza regionale; sono stati approvati i
provvedimenti, in attuazione della legge regionale, per la delega
alle Amministrazioni provinciali della gestione delle Sezioni
provinciali del Registro regionale delle associazioni di
volontariato; si e' proceduto all'elaborazione del progetto di legge
regionale di modifica della legislazione attuale, per la
valorizzazione dell'associazionismo sociale; e' proseguito il lavoro
di confronto con l'associazionismo di livello regionale per
l'attuazione della L.R. 10/95; e' iniziato il lavoro di confronto con
le IPAB e la loro associazione regionale per l'elaborazione di
apposite direttive sull'adeguamento degli statuti delle stesse IPAB,
sull'attivita' di vigilanza della Regione, sulla creazione di
strumenti per un miglior utilizzo dei patrimoni delle IPAB e delle
altre risorse in genere.
LAVORO, FORMAZIONE, UNIVERSITA' E IMMIGRAZIONE
Nel corso del 1997 si e' cercato innanzitutto di ricondurre
l'attivita' formativa finanziata dalla Regione alla sua finalita'
primaria: il lavoro. Gli strumenti con cui si e' operato sono stati
diversi. In primo luogo una piu' forte connessione tra la formazione
e l'insieme degli strumenti di politica del lavoro, allo scopo di
facilitare l'inserimento lavorativo soprattutto dei giovanni, delle
donne e delle fasce deboli. A queste categorie si e' dedicato, per
quanto possibile, la maggiore attenzione sia nella formazione sia
nell'inserimento al lavoro attraverso l'applicazione della L.R. n. 45
del 1996. Sono stati infatti avviati gli interventi di sostegno
all'occupazione, che trovano un alto gradimento da parte della
imprese e dei lavoratori. Sono stati normati e avviati i tirocini
formativi con modalita' innovative: strumenti agili e flessibili
finalizzati a sostenere il processo di apertura e di accoglienza
delle imprese verso leve di giovani formati prevalentemente
all'interno del sistema educativo-formativo di tipo tradizionale;
atti altresi' a favorire le transizioni nel lavoro ed in particolare
l'inserimento dei soggetti in difficolta' rispetto al mercato del
lavoro.
Sono stati predisposti gli strumenti per potenziare gli interventi
sull'immigrazione e per avviare i progetti "Nord-Sud", che dovrebbero
consentire e facilitare il trasferimento di giovani dalle regioni del
sud e, contemporaneamente, potenziare i rapporti di sub-fornitura tra
le imprese dell'Emilia-Romagna e quelle meridionali.
La centralita' del lavoro nella complessiva azione programmatoria
regionale si esplicita anche attraverso la costruzione di una rete
regionale di servizi per il lavoro. La Regione ha anticipato i
provvedimenti di decentramento delle competenze in materia,
conseguente alla Legge 59/97 attivando un'apposita convenzione con il
Ministero del Lavoro, che le ha consentito di parteciapre alla
progettazione del nuovo sistema informativo per i servizi integrati
per l'impiego, l'orientamento e la formazione che e' in fase di
testaggio in dieci realta' locali. Ha promosso, inoltre, il confronto
con lo stesso Ministero, le Province e gli Enti locali e ha sostenuto
le sperimentazioni di nuovi centri per il lavoro in vista del
conferimento di nuove funzioni in materia, formalizzate con il
decreto legislativo del 23 dicembre 1997, n. 469.
Uno dei punti delicati di questa riforma riguarda la riqualificazione
professionale degli operatori delle sezioni circoscrizionali per
l'impiego, che con la riforma saranno chiamati a svolgere nuove e
piu' ampie funzioni finalizzate alla gestione di un efficace incontro
tra la domanda e l'offerta di lavoro. Anche su questo versante e'
stato avviato nel corso del 1997 un progetto sperimentale, che vede
la partecipazione degli organismi ministeriali, per definire e
produrre una metodologia formativa da diffondere su larga scala nei
centri eroganti i servizi per l'impiego. Esso prende le mosse
dall'analisi dei fabbisogni formativi degli operatori per giungere a
progettare e realizzare un modello di intervento formativo e produrre
un kit di materiali didattici, fruibili anche in formazione a
distanza.
E' stata elaborata la nuova legge regionale, prevista dal suddetto
decreto, che contribuira' a definire la cornice normativa ed
istituzionale per un governo integrato delle politiche del lavoro e
delle politiche formative, cosi' come degli strumenti di gestione del
mercato del lavoro e dei servizi per l'impiego. In tale ambito si
avra' anche una nuova regolamentazione delle funzioni di orientamento
scolastico e professionale. In un contesto regionale in cui si e'
sedimentata una significativa mole di interventi e di iniziative, si
riscontra infatti una duplice esigenza: da un lato, quella di dare
alle azioni di orientamento una maggiore visibilita', ma soprattutto
una maggiore efficacia operativa; dall'altro quello di collocarli con
chiarezza all'interno di una strategia programmatoria, con una netta
individuazione della priorita' ed una correlazione piu' stretta alle
strategie complessive che investono le politiche formative e
dell'istruzione e le politiche del lavoro.
Le esperienze condotte dalla Regione in materia di integrazione fra i
sistemi e, piu' in generale, di confronto fra i diversi livelli di
competenza in tema di politiche dell'orientamento e della formazione,
del lavoro, dell'istruzione superiore, nel corso del 1997 hanno
trovato riconoscimento in un atto di grande rilievo
politico-istituzionale.
Nel giugno 1997 e' stato infatti siglato a Bologna un Protocollo di
intesa fra Regione, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero
del Lavoro, Province e Confederazione Autonomie locali
dell'Emilia-Romagna finalizzato ad avviare nella Regione
Emilia-Romagna la sperimentazione di un sistema di governo a livello
regionale e locale per il coordinamento delle politiche per
l'istruzione e la formazione, nonche' di un nuovo sistema integrato
di istruzione scolastica, post-secondaria, di formazione
professionale al lavoro e sul lavoro, fondato sull'autonomia degli
istituti scolastici e su uno stretto rapporto con il territorio ed il
lavoro.
Sulla base del Protocollo, sono gia' state individuate le seguenti
aree prioritarie su cui avviare interventi fin dal 1997:
- autonomia delle scuole, determinazione di criteri quali-
quantitativi per il dimensionamento e la messa in rete degli istituti
scolastici;
- formazione dei formatori, attraverso azioni rivolte sia a docenti
della scuola che ad operatori della formazione professionale, sui
tempi dell'autonomia e dell'integrazione fra i sistemi;
- orientamento, inteso come attivita' di accompagnamento alla persona
lungo tutto l'arco della vita, quindi scolastico, universitario, al
lavoro, in tutti i possibili intrecci;
- costituzione di un canale di formazione tecnica superiore, distinto
dagli attuali percorsi universitari, anche brevi, ed in
discontinuita' rispetto alla scuola secondaria, collegato alle
dinamiche socio-economiche del territorio e teso a sviluppare il
potenziale di crescita dei sistemi locali;
- sperimentazione di moduli professionalizzanti, di competenza e di
linguaggi trasversali, da inserire nel triennio della scuola
superiore.
In particolare, la Regione ha deciso di sostenere la progettazione di
percorsi integrati per il segmento postsecondario e di moduli
formativi per il triennio delle scuole superiori; le Province si
occupano delle attivita' di orientamento, finanziando moduli
orientativi da inserire nell'ultimo anno della scuola media e nel
biennio delle scuole superiori finalizzati ad anticipare in parte la
riforma dei cicli scolastici; il Ministero della Pubblica Istruzione
ha manifestato disponibilita' a destinare una parte consistente delle
risorse previste nel piano annuale di aggiornamento degli insegnanti
(quota 1998) alle attivita' di formazione dei formatori coinvolgendo
in esse anche i docenti del sistema formazione professionale. Infine,
il Ministero del Lavoro si e' impegnato a favorire la realizzazione
del Protocollo e delle conseguenti iniziative integrate
scuola-formazione professionale anche nell'ambito degli interventi di
rafforzamento dei sistemi, con particolare riguardo allo sviluppo
delle innovazioni sperimentali.
Centrale e' stata inoltre l'attivita' per innalzare ancor di piu' la
qualita' del sistema formativo regionale. Sono state emanate le
direttive attuative per il triennio 1997-1999, frutto di un'ampia
consultazione con tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella
programmazione, nella gestione e nel controllo dell'attivita' di
formazione e orientamento. Esse rappresentano la normativa
applicativa degli indirizzi adottati dal Consiglio regionale nel
novembre 1996. Si tratta di un documento concepito in modo nuovo, che
intende fornire con chiarezza le regole comuni all'insieme del
sistema regionale garantendo a tutti la certezza del diritto in un
rapporto innovativo tra "rigidita'" alle quali debbono attenersi
tutti e "flessibilita'" in grado di tener conto delle situazioni e
dei contesti specifici.
Sono stati implementati gli strumenti conoscitivi e di intervento per
la programmazione in termini di anticipazione dei mutamenti, analisi
dei fabbisogni e valutazione delle politiche. A tal fine sono state
messe in atto numerose azioni. E' stata avviata una profonda riforma
dell'osservatorio del mercato del lavoro, potenziando gli strumenti
di analisi previsiva; sono state progettate e concluse diverse
indagini sui fabbisogni professionali e formativi del sistema
socio-economico regionale. E' stata realizzata altresi' una
valutazione sull'efficacia dei programmi e delle politiche formative,
che e' stata affidata ad un soggetto esterno all'Amministrazione,
cosi' come previsto dagli Indirizzi 1997-1999 della formazione
professionale.
Sono stati ricostruiti e potenziati i sistemi informativi, per
governare un sistema sempre piu' complesso e articolato e per rendere
trasparente l'uso delle risorse finanziarie. Il sistema informativo
della formazione professionale e' stato infatti completamente
rinnovato nel corso del 1997. Tutti i software applicativi per la
progettazione, l'approvazione, la gestione e la rendicontazione delle
attivita' sono stati ridisegnati (dal punto di vista tecnico e
funzionale) e riscritti per consentire all'Amministrazione regionale
e alle Amministrazioni provinciali di disporre di un unico
applicativo contenente i dati fisici e finanziari necessari per il
monitoraggio, l'analisi e il controllo di gestione.
Si e' voluto rinnovare il rapporto con le Province, potenziandone il
ruolo politico-programmatico e gestionale; rafforzandone il ruolo di
partners privilegiati della Regione nelle scelte politiche di fondo,
nella gestione delle azioni e nella conduzione dell'insieme delle
politiche attive del lavoro; estendendo la delega in particoalre
nell'ambito della formazione continua garantendo, tuttavia,
omogeneita' negli strumenti e coordinamento nella programmazione;
garantendo un quadro finanziario pluriennale sostanzialmente stabile
sulle azioni ordinarie e in crescita sulle nuove deleghe (ob. 4).
L'esperienza pluriennale di delega alle Province di una parte delle
funzioni regionali nella programmazione e gestione della formazione
professionale ha attraversato diverse fasi, a partire da forme piu' o
meno ampie di decentramento, fino a giungere all'attuale forma di
"partnership", con la quale si sta concretamente attuando il
principio di sussidiarieta'.
Il potenziamento della delega introduce ulteriori ed evidenti
complessita' nei meccanismi gestionali e di controllo, che devono
essere governati per non perdere l'efficienza nella programmazione e
nella realizzazione delle attivita'. A tal fine, e per accompagnare e
controllare la tensione del sistema verso gli obiettivi di
omogeneita', e' stato costituito un Comitato di sorveglianza,
composto dai funzionari delle Province e dei Servizi regionali,
assieme a rappresentanti delle parti sociali. Tale organismo ha la
funzione prioritaria di analizzare l'andamento delle attivita'
programmate, per proporre eventuali rettifiche anche agli assi e
tetti provinciali, cosi' come di verificare il rispetto delle
priorita' e delle procedure concordate. Costituisce altresi' sede di
confronto tecnico sulle innovazioni e semplificazioni procedurali
tese alla maggiore omogeneita' del sistema formativo regionale,
nonche' per l'interpretazione tecnica delle direttive regionali
attuative, e fornisce elementi di conoscenza ed istruttoria tecnica e
proposte operative al Comitato di concertazione, nel quale gli
Assessori regionale e provinciali si confrontano con le parti sociali
sulle politiche formative e del lavoro.
Lo sforzo per accelerare e stringere ulteriormente l'impegno degli
organismi di formazione sul miglioramento della qualita' dei servizi,
ha comportato l'ampliamento e il consolidamento della gamma degli
strumenti disponibili. Oltre all'aggiornamento ed alla
omogeneizzazione delle procedure di valutazione e selezione ex-ante
dei progetti, che sta impegnando congiuntamente Regione e Province,
sono state messe in campo:
a) attraverso le nuove direttive 97/99, nuovi criteri e procedure per
l'accreditamento degli organismi di formazione, sulla base di
caratteristiche oggettive e dei risultati raggiunti negli anni
precedenti;
b) l'applicazione della norma ISO/9001 relativa alla certificazione
dei sistemi qualita' degli organismi di formazione. Su tale base, la
Regione sta partecipando attivamente ai lavori della Commissione
nazionale per contribuire a predisporre le linee-guida UNI/ISO 9001
per la formazione;
c) la messa a regime delle metodologie per la verifica di qualita' in
itinere della formazione iniziale, superiore e continua;
d) le verifiche di efficacia occupazionale di tutti i corsi regionali
finalizzati all'inserimento lavorativo dei giovani;
e) la promozione, presso un primo gruppo di organismi di formazione,
della funzione di autovalutazione dei risultati occupazionali delle
iniziative formative realizzate;
f) il rinnovo, attraverso l'applicazione delle direttive 97/99, delle
procedure e delle modalita' per la valutazione e certificazione delle
competenze acquisite al termine dei percorsi formativi. Si tratta di
una riforma di amplia portata, destinata ad incidere profondamente
sulla qualita' della progettazione degli interventi formativi.
Introduce in effetti il riconoscimento europeo degli attestati
acquisiti nella formazione professionale e recepisce tutti i criteri
previsti a livello nazionale sulla trasparenza delle certificazioni.
Tale riforma e' stata preparata, nel 1996, attraverso
l'aggiornamento, la razionalizzazione e la riformulazione complessiva
di tutti i profili professionali che portano al rilascio di un
attestato ufficiale, con l'esplicitazione dei relativi profili di
competenze e stardard formativi.
Il rinnovo della gamma degli strumenti di verifica della qualita'
della formazione va di pari passo con la semplificazione e
l'alleggerimento dei controlli formali di tipo amministrativo e
finanziario. In tal senso e' stato applicato un nuovo sistema, basato
sul controllo del bilancio di esercizio, che permette di ottenere la
rendicontazione dell'attivita' formativa in automatico dal sistema di
contabilita' generale ed analitica del soggetto gestore. Le verifiche
contabili da parte della Regione si basano pertanto sul bilancio e le
correlate rendicontazioni, ma vengono suffragate da un'attivita'
ispettiva, in corso d'anno, sulle contabilita' e da controlli sui
documenti giustificativi. Questa procedura, come altre da noi
sperimentate e adottate, e' stata ripresa a livello nazionale ed e'
in corso di adozione su tutto il territorio nazionale.
Si e' voluto rafforzare, poi, il ruolo degli utenti della formazione,
attraverso la realizzazione e la diffusione della "Carta dei diritti
e dei doveri dei partecipanti" che fissa le regole di informazione,
correttezza, trasparenza a cui l'offerta formativa deve attenersi.
Grazie alla L.R. 7 novembre 1995, n. 54 sul "Riordino delle funzioni
di gestione delegata ai Comuni in materia di formazione
professionale", e' in fase conclusiva la razionalizzazione del
sistema dei centri pubblici di formazione, che si sta attuando
tramite specifici accordi fra Regione, Province e Comuni. Infatti i
20 regionali, precedentemente gestiti da altrettanti Comuni, sono
stati ricondotti a 10 Enti pubblici di gestione (Spa, Consorzi,
Istituzioni) - a norma della Legge 142/90 -, molti dei quali a
dimensione provinciale.
Si sono sviluppate le basi per avviare l'attivita' formativa della
scuola specializzata di "Polizia locale". Si incrementa cosi' la
realizzazione del progetto di costruzione di strutture di riferimento
per la Regione per lo svolgimento di attivita' formative innovative e
fortemente qualificate. Attraverso momenti di verifica con gli Enti
delegati e le forze sociali, e' emersa infatti, negli anni scorsi,
l'indicazione di procedere verso l'attivazione di scuole
specializzate soltanto nell'area "ristorazione" (per il territorio
Emilia Nord occidentale e per la Romagna), e nell'area "Polizia
locale".
Mentre la scuola della "ristorazione" e' gia' attiva ed opera da
diversi anni nella sede dello IAL di Serramazzoni, nel 1997 si e'
conclusa la fase di valutazione dei progetti per la realizzazione
della scuola regionale di "Polizia locale". Dall'esame delle proposte
pervenute, il progetto presentato dal Comune di Modena e' stato
individuato come il piu' rispondente ai requisiti richiesti.
Cosicche' la Giunta ha approvato lo schema di convenzione con il
Comune di Modena per la gestione della scuola specializzata,
ribadendo l'invito a ricercare da subito la collaborazione con altri
Comuni e altre realta' locali, per rafforzare il carattere di
unitarieta' del "Polo regionale" per la formazione della Polizia
locale.
Sul versante del sistema universitario, si sono migliorate le
relazioni con gli istituti accademici, trovando condivisione su
alcuni punti cruciali.
Una prima linea di azione congiunta riguarda la programmazione dello
sviluppo universitario. Si tratta di una funzione di governo che fa
capo al Ministero dell'Universita' e non vi e', pertanto, una
competenza specifica attribuita alla Regione. E' evidente, tuttavia,
che risulta riduttivo elaborare piani di sviluppo delle universita'
senza misurarli sulle esigenze locali e senza tenere conto di una
serie di fattori legati ai territori sui quali insistono (condizioni
economiche, caratteristiche delle imprese e del mercato del lavoro,
sistemi formativi, infrastrutture, servizi, ecc.). Ed e' proprio per
ricercare una sede di confronto sulla programmazione che il nuovo
regolamento ministeriale in materia prevede la costituzione di un
comitato regionale di coordinamento composto, fra l'altro, dai
rettori e dal Presidente della Regione.
Un'ulteriore linea d'azione fa perno sul diritto allo studio
universitario. A questo proposito, si confermano gli stanziamenti
destinati agli studenti capaci, meritevoli e in condizioni economiche
disagiate (borse di studio e posti alloggio, tariffe agevolate per i
pasti ed esonero dalla tassa regionale), che sono stati incrementati
grazie all'acquisizione di ulteriori finanziamenti statali previsti
da un fondo integrativo straordinario del Governo.
Contemporaneamente, si perseguono azioni di qualificazione della
spesa attraverso l'attivazione di nuove competenze attribuite, con la
L.R. 50/96, alle Aziende regionali per il diritto allo studio
universitario, le cui caratteristiche di autonomia gestionale ed
operativa sono state previste proprio per garantire l'offerta di
servizi efficienti e di qualita'. Infatti, accanto all'erogazione dei
benefici di legge, si affiancano le attivita' di informazione,
orientamento e supporto all'avvio al lavoro, attivita' per le quali
tali aziende si propongono come punti forti della nascente rete
regionale dei servizi per l'impiego, in virtu' della natura e della
consistenza dell'utenza per cui operano.
PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE URBANISTICA
In materia di programmazione e pianificazione territoriale ed
urbanistica e' stata rielaborata la documentazione acquisita nei
seminari propedeutici all'aggiornamento del PTR, che, unitamente agli
studi socio-economici e territoriali gia' effettuati, hanno permesso
la predisposizione del volume "La Regione globale", presentato alla
societa' regionale nell'ambito di uno specifico convegno.
Sui contenuti di questo importante documento, preliminare
all'aggiornamento del PTR, e' stato avviato un capillare confronto
sia all'interno delle strutture regionali sia con i principali attori
economici e sociali nonche' con gli Enti locali della regione, con
specifico riferimento alle Amministrazioni provinciali.
In attuazione della L.R. 6/95, e' stato espletato il procedimento
istruttorio che ha consentito alla Giunta l'approvazione del Piano
territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) della Provincia di
Ferrara, alla quale sono state conseguentemente trasferite le
funzioni in materia urbanistica; inoltre e' stato avviato un nuovo
procedimento per la formulazione delle riserve al PTCP di
Reggio-Emilia.
Si e' poi avviata la collaborazione con tutte le Province al fine di
precisare i contenuti necessari ad una piu' puntuale predisposizione
dei PTCP, organizzando congiuntamente seminari quali "Il governo
delle forme insediative attraverso le reti" e "Il rapporto tra PTCP e
il Piano di Bacino", volti ad individuare i principali aspetti
problematici dei PTCP e ad approfondire particolari ambiti tematici.
Con riferimento agli strumenti urbanistici istruiti ancora
direttamente dalla Regione, sono stati approvati 56 strumenti
urbanistici (di cui 15 Piani regolatori generali), sono stati redatti
64 decreti di modifiche a PRG o varianti, sono state esaminate 42
risposte di controdeduzioni a precedenti decreti e sono state
formulate osservazioni ai Comuni in ordine a 6 Piani
particolareggiati in variante al PRG. Infine, sono stati emanati 36
provvedimenti relativi alla realizzazione di opere pubbliche statali,
ferroviarie, universitarie, ai sensi dell'art. 8 del DPR 616/77.
Sempre in materia di urbanistica sono stati predisposti ed approvati
i programmi relativi alla concessione di contributi ai Comuni per i
piani di circolazione urbana a servizio dei portatori di handicap,
per la redazione di strumenti urbanistici in forma associata, per
attivita' di ricerca di nuovi contenuti e nuove modalita' di gestione
della pianificazione urbanistica e sono stati infine assegnati alle
Province contributi provenienti dallo Stato, per l'esecuzione di
indagini e studi per la pianificazione territoriale e urbanistica dei
comuni colpiti da eventi alluvionali nel novembre 1994.
In materia di cooperazione transnazionale ed in particolare
nell'ambito della Misura A del programma INTERREG IIC per l'area
Europea Centrale-Danubio-Adriatica e del Sud Est, sono stati attivati
contatti con la Regione capofila Friuli-Venezia Giulia, con
l'obiettivo di realizzare un progetto per lo scambio di esperienze
nel campo della pianificazione territoriale finalizzato
all'elaborazione di un quadro di riferimento strategico per la stessa
macroregione.
E' stato dato poi un concreto inizio ad un'attivita' di cooperazione
con la Regione francese Paesi della Loira in materia di valutazione
delle politiche regionali.
Nell'ambito delle politiche a favore delle aree montane si e' giunti
all'approvazione della nuova legge regionale sulla montagna (L.R.
22/97 "Ordinamento delle Comunita' Montane e disposizioni a favore
della montagna") la cui attuazione e' stata avviata attraverso la
definizione, con apposita deliberazione della Giunta regionale, delle
procedure di erogazione, rendicontazione e revoca dei finanziamenti
recati dal Fondo per gli investimenti speciali per la montagna, dal
Fondo regionale per la montagna, dal Fondo per la concessione per le
piccole opere e attivita' di riassetto idrogeologico.
Si e' provveduto poi a ripartire le somme previste dal Bilancio
regionale per il Fondo regionale per la montagna per l'anno 1997.
Ulteriori attivita' hanno riguardato la gestione del Programma
d'interventi, finanziato con il Fondo regionale per la montagna,
attivato con la deliberazione del Consiglio regionale 2370/95, del
Programma regionale d'interventi a favore del Comprensorio dell'Alto
Appennino Reggiano (Legge 19 luglio 1993, n. 236, art. 2, comma 3
bis) e della Misura 3.8 "Infrastrutture tecnologiche a scala
intercomunale" dell'Obiettivo Comunitario 5b.
E' proseguita inoltre l'attivita' di gestione dei progetti FIO -
Settore Beni culturali, FRIET e di quelli afferenti al programma
finanziato ai sensi dell'art. 10 del DL 359/87. Con riferimento al
FIO, a seguito dell'approvazione da parte del CIPE del programma
presentato dalla Regione Emilia-Romagna, e' stata concretamente
attivata nel 1997 la fase del completamento, che deve concludersi in
ventiquattro mesi. Si e' proseguito, inoltre, con l'erogazione dei
contributi previsti dalla L.R. 32/96 "Provvedimenti straordinari a
seguito del fenomeno franoso del comune di Corniglio".
Per cio' che concerne le politiche di salvaguardia paesaggistica ed
ambientale e' proseguito il coordinamento delle attivita' di
assimilazione e specificazione dei contenuti paesistici affidati dal
piano regionale PTCP ed e' stata avviata una rilettura critica delle
zonizzazioni e delle disposizioni del sistema costiero individuato
dal PTPR.
Sono state approvate cinque proposte di modifiche grafiche al PTPR
avanzate dalle Amministrazioni comunali, quale risultato degli
approfondimenti derivanti dall'attuazione del piano regionale e sono
state formalizzate due proposte di integrazioni alle zone di tutela
del PTPR avanzate dalle Commissioni provinciali per la tutela delle
bellezze naturali, in attuazione dell'art. 8 della L.R. 26/78 e
successive modifiche.
In attuazione della L.R. 47/92, sono stati, infine, assegnati a
Province e Comuni i contributi relativi alla programmazione 1997 per
la predisposizione di progetti di tutela e valorizzazione ambientale.
Per quanto riguarda il settore delle aree naturali protette, sono
stati approvati i Piani territoriali dei Parchi regionali Gessi
Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa e Monte Sole, sono state espresse
le valutazioni sui Piani territoriali dei Parchi dei Boschi di
Carrega e fluviale del Taro, oltre, che dei Piani delle Stazioni del
Parco del Delta del Po: Valli di Comacchio, Campotto di Argenta,
Pineta di Classe e Saline di Cervia, Pineta di San Vitale e Piallasse
di Ravenna e sono stati assegnati contributi per la predisposizione
dei Piani territoriali dei Parchi laghi di Suviana e Brasimone e
Abbazia di Monteveglio.
Sono stati portati a compimento progetti aventi per oggetto le aree
protette, di informazione e divulgazione nel settore dell'agricoltura
biologica ed a basso impatto e di ricerca-animazione e formazione nel
settore del turismo sostenibile, gestiti in collaborazione con i
Servizi regionali competenti. Sono stati avviati i progetti di
ricerca sulla gestione faunistica nelle aree protette e sulla
fattibilita' di un marchio di qualita' dei parchi e delle riserve
regionali.
E' proseguita la gestione del Programma PTTA 94/96 - Obiettivo 5b e
dei progetti PTTA 94-96 nel settore del risanamento dei bacini
idrografici (PRAD). Sono stati avviati i progetti da realizzare
nell'ambito dello specifico programma sul Delta del Po. E' stato
portato a conclusione il progetto Life Natura 94 nelle Stazioni di
Campotto e approvato e finanziato il Progetto Life Natura 1996 per la
conservazione del Lupo nel Parco dell'Alto Appennino Reggiano. Sono
stati, infine, approvati i progetti da presentare alla CE per il
programma Life Natura e Life Ambiente 98.
In materia di conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale,
sono proseguite iniziative gia' in corso e ne sono state avviate di
nuove rivolte all'implementazione del sistema informativo regionale
sul patrimonio naturale. Si e' provveduto all'approvazione dei
Programmi di gestione delle riserve naturali Parma Morta, Frattona e
Fontanili di Corte Valle Re e sono state attuate numerose iniziative
riguardanti le aree di riequilibrio ecologico, quali l'organizzazione
di un convegno che ha messo a punto le filosofie di intervento e le
modalita' gestionali, l'approvazione di un nuovo programma di
interventi con il finanziamento di 15 progetti e la deliberazione di
indirizzi per l'elaborazione di appositi regolamenti di gestione
delle stesse da parte dei Comuni interessati.
Per quanto riguarda il settore delle risorse forestali, sono state
riviste le vigenti Prescrizioni di massima e di polizia forestale
(PMPF), in collaborazione con gli Enti delegati e tutti i soggetti
interessati alla gestione del patrimonio forestale.
Sono proseguiti il progetto di ricerca sul deperimento delle foreste
e le attivita', gia' svolte dall'ARF, nel campo della ricerca,
sperimentazione e vivaistica forestale e di gestione del demanio
forestale.
E' stata data attuazione al programma '97 per gli interventi di
forestazione pubblica e privata ed al programma Obiettivo 5b, per le
misure di competenza, per l'anno '97. Si e' concluso il Progetto
1995/97 Life Natura sull'abete bianco e predisposto il progetto sullo
stesso tema per la prosecuzione del progetto su nuovi finanziamenti
(Life 1997/2001).
AMBIENTE
Le attivita' piu' significative svolte nell'anno 1997 sono poste in
evidenza di seguito, secondo un'articolazione di settore:
Settore Difesa del suolo
Si sono intensificate le attivita' tecniche di supporto alle
Autorita' di Bacino per la predisposizione del Piano Stralcio Fasce
Fluviali, del Piano assetto idrogeologico del Bacino del Po e dei
Piani stralcio del rischio idraulico del Bacino del Reno; si e'
giunti al completamento, in collaborazione con l'ARPA del Programma
drenaggi ripascimento litorali presentato al Ministero dell'Ambiente;
in merito alla programmazione degli interventi in materia di difesa
del suolo ed in rapporto con le Autorita' di Bacino, si e' giunti
alla conclusione della fase di aggiornamento degli Schemi
previsionali e programmatici per concorrere al riparto delle risorse
nazionali della Legge 183/89; e' stato avviato, in collaborazione con
il QUASCO il "Progetto DOMINA" per studi e ricerche sull'impiego di
materiali alternativi a quelli estrattivi non rinnovabili.
Nell'ambito delle attivita' normative tecniche e di controllo si e'
provveduto a:
- intensificare le attivita' conseguenti al terremoto nelle province
di Modena e Reggio Emilia;
- approvare il Regolamento del Servizio Piena e delle attivita' di
polizia e vigilanza idraulica;
- rinnovare l'Accordo di programma con i Consorzi di Bonifica del
Bacino del Reno per la manutenzione di rilevati arginali e la
progettazione di opere idrauliche.
Settore Valutazione impatto ambientale
Si e' proceduto alla predisposizione ed avvio del progetto regionale
"Interventi dimostrativi di sistemi di gestione ambientale ed
auditing in un campione rappresentativo di imprese
dell'Emilia-Romagna"; e' stata curata inoltre la predisposizione
degli aggiornamenti al progetto di legge in materia di valutazione di
impatto ambientale al fine di adeguarlo al DPR 12 aprile 1996 recante
l'Atto di indirizzo e coordinamento per dare attuazione alle
direttive europee sulla VIA.
Settore Rifiuti
Si e' dato corso alla predisposizione del programma di interventi per
l'adeguamento del sistema di recupero e smaltimento dei rifiuti
(deliberazione del Consiglio regionale 672/97) e dei relativi bandi,
rivolti a Comuni ed alle imprese private, per i finanziamenti
nell'ambito della raccolta differenziata e della riduzione e recupero
dei rifiuti.
Si e' proceduto inoltre all'attuazione del programma delle bonifiche
e dei suoli inquinati; approvazione degli aggiornamenti dei piani
provinciali di smaltimento dei rifiuti delle province di Piacenza e
Modena; determinazione delle modalita' e dei criteri di riparto della
quota assegnata alle Province del tributo speciale per il deposito in
discarica dei rifiuti solidi (L.R. 31/96).
E' stato inoltre curato il potenziamento delle reti di monitoraggio
della qualita' dell'aria; sono proseguite le attivita' avviate per la
predisposizione del piano di risanamento dell'atmosfera.
Settore Acque
Predisposizione del Piano territoriale per la tutela ed il
risanamento delle acque - stralcio per il comparto zootecnico
(delibera Consiglio 570/97); completamento delle indicazioni
operative rivolte alle Province per l'assunzione delle autorizzazioni
allo spandimento sul suolo dei liquami provenienti da insediamenti
zootecnici; predisposizione del programma regionale attuativo delle
disposizioni contenute nella Legge 135/97 "Conversione in legge del
DL 67/97 recante disposizioni urgenti per l'occupazione" che,
prevedendo investimenti per circa 70 miliardi, consentira' di far
fronte alle esigenze di protezione e risanamento delle acque e dei
corpi ricettori ed avvio dei primi interventi.
Settore Protezione civile
Notevole, nel corso dell'anno, e' stato l'impegno relativo allo
svolgimento delle attivita' connesse all'attuazione della L.R. 45/95
"Disciplina delle attivita' e degli interventi della Regione
Emilia-Romagna in materia di protezione civile".
Gli atti piu' significativi sono stati:
- stipulazione di convenzioni con enti e strutture tecniche chiamate
ad intervenire in emergenza, allo scopo di ampliare la potenzialita'
di intervento della struttura di protezione civile (CISPEL, SEABO,
AGAC, ARNI, Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Capitaneria del
Porto di Ravenna, Comunita' Montane, Consorzi di Bonifica ... );
- predisposizione degli indirizzi generali, delle linee guida e
controllo dei risultati finali in relazione ai programmi regionali e
provinciali di previsione e prevenzione rischi;
- coordinamento e raccordo con le strutture tecniche competenti in
materia idraulica in merito al Piano di emergenza del fiume Po;
- predisposizione e gestione degli atti relativi al programma 1997 di
contributi alle associazioni di volontariato di protezione civile;
- supporto alle comunita' locali colpite dal terremoto verificatosi
nel settembre 1997 nelle regioni Marche e Umbria;
- autorizzazione all'esecuzione di interventi urgenti in vari comuni
e predisposizione degli atti tecnici ed amministrativi conseguenti
(litorale romagnolo, Sacca di Goro, territori colpiti da eventi
alluvionali, movimenti franosi nel comune di San Pellegrino Parmense
... ).
E' proseguita, inoltre, la gestione delle seguenti emergenze
nazionali, attraverso lo svolgimento di attivita' di supporto al
Presidente della Giunta regionale, in qualita' di Commissario
delegato, e di coordinamento per la redazione dei piani degli
interventi infrastrutturali di emergenza:
- alluvione ottobre 1996 (province di Bologna, Ravenna, Forli'-Cesena
e Rimini) - realizzazione di circa il 70% del Piano degli interventi,
definizione dei criteri e gestione dell'attivita' istruttoria per
l'assegnazione delle provvidenze ai cittadini colpiti;
- terremoto ottobre 1996 (province Reggio Emilia e Modena);
- frane 1996 (province di Piacenza, Parma, Modena, Reggio-Emilia e
Bologna) - ultimazione degli interventi finanziati con stanziamenti
statali e predisposizione degli atti connessi all'approvazione di
varianti e di contabilita' di lavori finali precedentemente
approvati;
- Sacca di Goro (1997) - convocazione delle specifiche conferenze dei
servizi e svolgimento di attivita' di coordinamento degli enti
attuatori e degli esperti incaricati;
- grandinata a Ferrara e Torrile (1997) - avviamento dell'istruttoria
per l'assegnazione delle provvidenze ai cittadini colpiti.
Si e' dato avvio alle procedure per la redazione del Piano di
risanamento per l'area critica ad elevata concentrazione industriale
di Ravenna (convenzione con il Dipartimento di Ingegneria Chimica
dell'Universita' di Bologna) e per la realizzazione degli interventi
prioritari.
EDILIZIA
L'attivita' di programmazione ha riguardato il settore dell'edilizia
sovvenzionata ed agevolata, il reinvestimento dei proventi della
vendita di alloggi di ERP ed il restauro di immobili di interesse
artistico e storico, finanziati con L.R. 6/89.
Per quanto riguarda la programmazione degli interventi di edilizia
residenziale pubblica, nel corso del 1997 si e' definitivamente
completata la localizzazione dei finanziamenti relativi al
quadriennio 1992-95, in attuazione della delibera del Consiglio
regionale 2210/94.
A conclusione del programma quadriennale 1992-95 si puo' indicare in
circa 726 miliardi di lire l'ammontare complessivo delle risorse di
edilizia residenziale pubblica localizzate in regione: di queste
risorse 538 miliardi erano di edilizia sovvenzionata e 188 di
agevolata.
La novita' principale introdotta nella programmazione del quadriennio
consiste nell'applicazione su larga scala dei cosiddetti Programmi
integrati introdotti dall'art. 16 della Legge 179/92, a cui la
Regione Emilia-Romagna ha destinato il massimo possibile (30%) delle
risorse disponibili: sono stati cosi' finanziati quasi 200 programmi
integrati a livello regionale.
Si e' dato inoltre particolare risalto alla programmazione di
interventi a favore delle cosiddette categorie sociali, di cui
all'art. 4 della Legge 179/92, alle quali la Regione Emilia-Romagna
ha destinato complessivamente il 15% delle risorse di edilizia
agevolata, favorendo in particolare, oltre alle persone anziane, le
giovani coppie, gli studenti universitari, gli appartenenti alle
forze armate e dell'ordine, nonche' i lavoratori extracomunitari.
Hanno rivestito inoltre grande importanza nella programmazione
regionale i Programmi di recupero urbano, introdotti dall'art. 11
della Legge n. 493 del 1993 e disciplinati dal DM 1 dicembre 1994.
In particolare sono stati cofinanziati i programmi di
riqualificazione proposti da Bologna, Piacenza, Parma, Cesena,
Ravenna, Comacchio che, avevano ottenuto dal Ministero i fondi per
complessivi 70 miliardi e sono stati finanziati i programmi di
recupero urbano di Forli', Ferrara, Reggio Emilia, Fidenza, Rimini,
Montegridolfo, Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, che non avevano
richiesto o non avevano ottenuto i finanziamenti ministeriali.
Infine, a seguito del decreto del 7 aprile 1997, con il quale il
Ministero dei Lavori pubblici ha ripartito i fondi di cui all'art. 2,
comma 63, lett. d) della Legge 662/66 assegnando alla Regione
Emilia-Romagna l'ulteriore somma di Lire 42.095.200.000 da destinare
ai programmi di recupero urbano, la Giunta ha approvato, la delibera
2347/97 con cui ha proposto al Consiglio regionale i criteri di
programmazione degli interventi da finanziare con tali fondi nel
corso del 1998.
In questo provvedimento, che e' stato presentato al Consiglio quasi
contemporaneamente alla proposta di legge "Norme in materia di
qualificazione urbana", si propone di perseguire i medesimi obiettivi
nella selezione dei programmi da finanziare, fissando tra i criteri
di priorita' la localizzazione all'interno dei Programmi speciali
d'area di cui alla L.R. 30/96 e dei Programmi di riqualificazione
urbana di cui al DM 21/12/1994.
Per quanto riguarda le risorse regionali destinate al finanziamento
degli interventi di restauro del patrimonio architettonico
d'interesse storico-artistico non statale ai sensi della L.R. 6/89,
il programma 1997 ha assegnato contributi per Lire 10.390.000.000: in
particolare, Lire 7.390.000.000 per il finanziamento di 22 interventi
su immobili di Comuni e Province, e Lire 3.000.000.000 per il
finanziamento di 30 interventi su beni privati in prevalenza
ecclesiastici.
Infine, deve essere segnalata l'attivita' relativa alla approvazione
dei programmi di reinvestimento dei fondi derivanti dall'alienazione
di alloggi erp di proprieta' degli Enti ai sensi della Legge 560/93,
che ha continuato ad essere svolta nel 1997. Sono infatti stati
approvati programmi di reinvestimento di diversi IACP (Bologna,
Ferrara, Forli', Rimini, Reggio-Emilia), di alcuni Comuni (Bologna,
Modena, Modigliana, Sassuolo, Mirandola) e dell'Amministrazione
provinciale Modena.
E' stata cosi' localizzata una somma complessiva di reinvestimento di
Lire 101.135 milioni - di cui 9.100 destinati alla manutenzione
straordinaria - con cui sara' possibile la costruzione o il recupero
di circa 500 alloggi di edilizia sovvenzionata e di ulteriori circa
116 alloggi di edilizia agevolata in locazione permanente.
Nel corso dell'anno 1997 si e' poi conclusa la prima fase di
attuazione della L.R. 30/96, relativa ai Programmi d'Area, che ha
portato, con la deliberazione della Giunta regionale 538/87, ad
individuare otto ambiti territoriali ove procedere alla prima
applicazione della legge; con la stessa deliberazione sono stati
nominati anche i componenti dei Gruppi stessi. La seconda fase,
riguardante l'integrazione dei Gruppi con i rappresentanti delle
parti sociali e la predisposizione delle proposte di programmi d'area
ha impegnato la restante parte dell'anno.
In materia di aggiornamento della Normativa tecnica regionale (NTR)
il gruppo di lavoro misto appositamente costituito ai sensi dell'art.
13 della Legge 44/84, ha prodotto un documento di indirizzi per la
revisione della L.R. 48/84 che prevede la conversione della NTR in
regola di qualificazione interna al processo di costruzione e che
dovra' interessare tutte le fasi connesse agli interventi di edilizia
residenziale pubblica, dalla programmazione alla progettazione,
all'attuazione, alla gestione. Tale documento e' stato assunto come
riferimento per l'affidamento di due incarichi di ricerca per la
definizione di un sistema di qualificazione dei processi di
programmazione, progettazione, attuazione e gestione degli interventi
connessi all'edilizia residenziale pubblica rispettivamente affidati
a QUASCO ed OIKOS, tali soggetti affiancheranno l'attivita' del
gruppo di lavoro.
La relativa stabilizzazione del quadro legislativo nazionale in
materia di procedure edilizie ha consentito di sbloccare il processo
di adeguamento dei regolamenti edilizi comunali alla L.R. 33/90 e
successive modifiche. Con circolare del Direttore generale n. 27837
del 30/10/1997, a seguito dell'emanazione delle leggi "Bassanini",
sono stati evidenziati i principali cambiamenti introdotti dal nuovo
quadro legislativo nazionale al Regolamento edilizio tipo regionale
ed e' stata data conoscenza ai Comuni della produzione, da parte
della Regione, di una versione del Regolamento edilizio tipo fornita
su supporto magnetico e contenente annotazioni, per la parte
procedurale, mirate a consentire l'aggiornamento da parte dei Comuni
del proprio RE non solo alla L.R. 33/90, ma anche a tutta la
legislazione subentrata dopo il 1995, anno di approvazione del RE
tipo regionale.
Sempre per facilitare il processo di adeguamento dei regolamenti
edilizi comunali a quello tipo regionale e' stato assegnato alla
CALER un contributo per l'organizzazione di una serie di 7 seminari,
di circa 50 ore ciascuno, rivolti ai tecnici comunali,
sull'applicazione dei requisiti prestazionali del RE.
L'attivita' di controllo degli interventi di edilizia
agevolata-convenzionata realizzati da cooperative, imprese e
fondazioni, ha portato al rilancio di 175 visti per la maggior parte
con procedure previste dal VII biennio della Legge 457/78 ed in
alcuni casi con le procedure previste per il quadriennio 1992-95
della Legge 179/92.
In materia di edilizia sovvenzionata si e' provveduto alla gestione
degli interventi degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP)
e dei Comuni. In particolare sono stati definitivamente completati e
trasmessi al Comitato per l'edilizia residenziale pubblica (CER) 61
interventi.
E' proseguita l'attivita' della L.R. 13/95 con particolare
riferimento all'applicazione dei canoni erp aggiornati con delibere
di Consiglio 167/95 e 360/96. Per quanto riguarda il Fondo sociale
per l'affitto si e' provveduto all'emanazione dell'annuale
deliberazione concernente la determinazione dell'aliquota percentuale
del monte canoni IACP da destinare al finanziamento del Fondo stesso.
Nell'anno in esame sono stati erogati contributi a circa 1400
beneficiari in attesa di assegnazione di un alloggio erp e a circa
1100 soggetti esterni bisognosi di un sostegno per l'affitto
dell'abitazione.
In ottemperanza di quanto disposto dalla L.R. 41/82 si e' provveduto
all'annuale aggiornamento dell'Anagrafe dell'Utenza ed alla
conseguente pubblicazione del rapporto sullo stato dell'erp in
locazione.
Si e' inoltre pubblicato il nuovo estratto delle informazioni piu'
significative dell'Anagrafe stessa al fine di evidenziare, nel
confronto con i dati dell'anno precedente e con informazioni di altra
fonte, i principali fenomeni che interessano l'erp e le linee di
tendenza piu' rilevanti.
In materia di osservatorio sul sistema abitativo regionale, la
Regione Emilia-Romagna e gli IACP regionali hanno stipulato con il
Centro Servizi QUASCO una convenzione con la quale si affida al sopra
citato Centro Servizi QUASCO l'incarico di sviluppare una ricerca da
realizzarsi nell'arco di un biennio, suddiviso in 4 fasi semestrali
che prevedono rilevazioni campionarie di natura congiunturale. A
conclusione della prima fase e' stato prodotto un rapporto di sintesi
titolato "Osservatorio Scenari abitativi regionali, I rapporto 1997,
Dati di anticipazione" stampato e diffuso nel mese di dicembre 1997.
Questo primo rapporto si articola in quattro sezioni principali
comprendenti: Aspetti del sistema abitativo regionale; Schede di
approfondimento sui 10 comuni campione; Contesto
economico-legislativo di riferimento; Metodologia utilizzata.
TRASPORTI E SISTEMI DI MOBILITA'
Trasporti pubblici
Una delle attivita' piu' rilevanti concluse nell'anno e' stata la
partecipazione all'elaborazione e discussione del DLgs di attuazione
della Legge 59/97 (Bassanini 1) in materia di trasporti pubblici.
Il decreto in materia di trasporto pubblico locale si ispira a due
fondamentali filoni: il principale e' il decentramento
amministrativo, l'altro filone riguarda il recupero di efficienza ed
efficacia del trasporto pubblico, afflitto da annosi problemi di
assorbimento di risorse ingenti a fronte di una bassa qualita' dei
servizi.
I due filoni non sono estranei l'uno all'altro, in quanto il
principio di sussidiarieta', che e' il principale cardine dell'azione
di decentramento e' ritenuto assai utile anche al fine di pervenire
all'utilizzo piu' efficiente ed efficace delle risorse.
Le materie a cui si applica il decreto, raggruppabili nella comune
denominazione di trasporto pubblico locale, sono piuttosto
articolate, ma a ben vedere due sono i settori essenziali di
intervento:
- il trasporto ferroviario regionale e metropolitano,
- il trasporto autofilotramviario urbano ed extraurbano.
Le maggiori novita' delle leggi e del decreto riguardano il trasporto
ferroviario, che, essendo fino ad oggi rimasto di esclusiva
competenza statale, sia pure in forme leggermente differenziate,
subisce una totale rivoluzione.
In prospettiva l'intervento pubblico in campo di servizi viene
riservato unicamente ai servizi passeggeri di livello interregionale,
regionale e metropolitano, e la responsabilita' di tutto cio' viene
affidata alle Regioni, attraverso lo strumento della delega, non
consentendo la costituzione vigente un livello di
responsabilizzazioni maggiore.
Nel settore dei trasporti autofilotramviari, dal punto di vista del
decentramento, non si fa che completare un percorso, che era gia'
ampiamente previsto dalla Costituzione, era stato attuato in gran
parte fino dal 1979, era stato oggetto di interventi di vario segno
con leggi successive (particolarmente rilevante la n. 151 dell'89),
era stato infine indirizzato verso gli esiti attuali gia' con le
ultime finanziarie.
L'intervento ha piu' il carattere di conclusione di un processo gia'
in gran parte svolto, o almeno indicato dalle leggi precedenti, e
risente soprattutto dell'urgenza di porre fine a situazioni di spesa
incontrollata variamente localizzata.
In questo campo la nostra Regione ha presentato, un quadro molto
diverso da quello nazionale.
La politica regionale, infatti, sfruttando a pieno l'autonomia gia'
consentita e tendendo a darne sempre la interpretazione piu' ampia
possibile, ha da tempo fatto proprie quelle finalita' che oggi
vengono sancite dalla Legge Bassanini e dal decreto legislativo.
In questa Regione si e' concluso un primo triennio di accordi di
programma e di servizio sul trasporto pubblico locale e sono stati
sottoscritti quelli per il secondo quadriennio.
Grande pertanto e' stato il contributo dato dalla Regione
Emilia-Romagna alla definizione del nuovo quadro legislativo
nazionale del settore.
Quadruplicamento ferroviario veloce Milano-Bologna-Firenze
Nel corso del 1997 il progetto di quadruplicamento veloce
Milano-Bologna-Firenze ha avuto un sostanziale avanzamento; infatti
sono stati approvati:
- il progetto dell'interconnessione di San Ruffillo che connette la
nuova linea veloce Bologna-Firenze alla linea storica;
- il progetto del nodo di Bologna comprendente l'attraversamento
urbano della nuova linea veloce, le fermate del servizio ferroviario
metropolitano, il quadruplicamento della linea interessante il
territorio di Anzola Emilia nel territorio della provincia di
Bologna;
- il progetto della sub-tratta Milano-Parma del quadruplicamento
veloce; nella stessa sede e' stato individuato il tracciato della
nuova linea relativo ai territori delle province di Reggio Emilia e
Modena.
Nell'ambito del processo di definizione e di concertazione legato al
progetto del quadruplicamento ferroviario veloce in Emilia-Romagna
sono stati sottoscritti numerosi accordi ed intese che impegnano i
soggetti firmatari alla realizzazione di interventi di potenziamento
e riqualificazione delle infrastrutture e dei servizi ferroviari
nella regione.
Oltre agli accordi che vedono firmataria la Regione, sono stati
sottoscritti specifici Accordi procedimentali che coinvolgono le
Province e i Comuni capoluogo interessati e che hanno come contenuto
la specificazione di alcuni degli impegni sottoscritti a livello
regionale, oltre all'individuazione di ulteriori interventi la cui
valenza e' di carattere provinciale o locale.
Vengono di seguito riportati gli elementi essenziali degli accordi
riguardanti il settore ferroviario sottoscritti dalla Regione nel
corso del 1997:
- "Convenzione attuativa dell'Accordo Quadro del 29/7/1994" tra
Ministero dei trasporti, F.S. SpA, TAV SpA e Regione Emilia-Romagna.
Con questa convenzione sono stati assunti specifici impegni attuativi
dell'"Accordo Quadro" in relazione ai servizi ferroviari anche in
vista dell'attuazione della delega contenuta nell'art. 4, comma 4
della Legge 15 marzo 1997, n. 59 (Bassanini 1) e con particolare
riferimento alla quantificazione delle risorse che saranno trasferite
alla Regione per l'esercizio delle funzioni delegate; in particolare
la convenzione definisce, in coerenza con l'"Accordo Quadro" del 29
luglio 1994, gli impegni delle parti relativi alla organizzazione e
attuazione in Emilia-Romagna del Servizio ferroviario integrato
regionale, metropolitano e di bacino;
- "Accordo attuativo e integrativo dell'intesa sul nuovo assetto dei
trasporti pubblici nell'area metropolitana bolognese del 29/7/1994"
sottoscritto il 17 luglio tra Ministero dei Trasporti, F.S. SpA, TAV
SpA, Regione Emilia-Romagna, Comune e Provincia di Bologna.
In relazione allo stato delle previsioni e degli impegni dell'"Intesa
del 29/7/1994", relativa all'area metropolitana bolognese, si e'
verificata la necessita' di dare forza attuativa e di integrare tale
atto, per recuperare alcune previsioni inattuate e aggiornare il
quadro degli impegni assunti;
- Accordo procedimentale tra Ministero dei Trasporti, Ministero dei
Lavori pubblici, ANAS, F.S. SpA, ACT, Regione Emilia-Romagna,
Provincia e Comune di Modena, Provincia e Comune di Reggio Emilia per
il trasporto merci nel bacino delle ceramiche nelle province di
Modena e Reggio Emilia.
Le parti contraenti hanno condiviso e assunto impegni relativamente
ad un piano di interventi riguardanti il nuovo assetto delle
infrastrutture ferroviarie e stradali del distretto delle ceramiche
nelle province di Modena e Reggio Emilia.
Il Progetto di Trasporto rapido costiero
Con la delibera del CIPE il progetto di Trasporto rapido costiero
(TRC) Rimini-Riccione e' stato ammesso al finanziamento della Legge
n. 211 per la somma di 61,465 miliardi di lire.
Durante l'anno il progetto di TRC relativo alla prima tratta
funzionale Rimini-Riccione e' stato sviluppato a livello esecutivo
per le opere civili ed e' stata attivata la procedura per la sua
approvazione.
In particolare il 21 novembre si e' svolta la Conferenza preliminare
prevista dall'art. 14, comma 2 della L.R. 6/95 quale primo atto per
pervenire alla sottoscrizione dell'accordo di programma per
l'approvazione del progetto di TRC Rimini FS-Riccione FS, in variante
agli strumenti urbanistici.
Gli accordi di programma e di servizio 1997-2000
Nell'anno 1997 si e' conclusa la fase negoziale, di verifica e di
riprogrammazione della politica unitaria della Regione e degli Enti
locali nel settore dei trasporti pubblici e della mobilita' con la
sottoscrizione degli "Accordi di programma e di servizio 1997-2000
per la realizzazione della mobilita', il miglioramento dell'accesso
alle aree urbane e l'esercizio del trasporto pubblico locale".
Essi rappresentano il modo contrattualistico con cui la Regione ha
scelto di regolare i rapporti in materia, di investimenti e di
esercizio, per lo svolgimento dei servizi di TPL per il quadriennio
1998-2000.
Punto di partenza di questa impostazione contrattualistica e' stato
il superamento del preesistente concetto di intervento regionale
correlato al disavanzo (abbandonato gia' dal 1994) e la sua
sostituzione con un accordo avente vincolo di contratto fondato sul
pareggio di bilancio, con risorse certe e note in via preventiva e
con una loro attribuzione in relazione a parametri incentivanti
l'efficacia e l'efficienza aziendale.
Elemento qualificante della suddetta azione amministrativa e'
rappresentato dal fatto che:
- gli accordi realizzano, fin d'ora, quel modo contrattuale di
operare previsto dalle recenti leggi Bassanini di riforma della
pubblica Amministrazione e del trasporto pubblico;
- prevedono lo sviluppo di ulteriori azioni specifiche (obiettivi
specifici di servizio) che ogni contraente Regione - Provincia -
Comune - Azienda ha concordato in relazione alle responsabilita'
assunte e agli oneri incentivanti ad esso riferiti;
- estendono il progetto di riforma del sistema tariffario regionale a
tutti i tipi di trasporto pubblico, anche ferroviari, nonche' ad
altri servizi per la mobilita';
- sviluppano la collaborazione e la crescita delle imprese private
nell'organizzazione dei servizi;
- realizzano un effettivo collegamento tra il programma pluriennale
degli interventi e il raggiungimento di concreti miglioramenti
nell'efficienza, efficacia e qualita' dei servizi erogati;
- sviluppano gli indirizzi della Conferenza delle autonomie locali
dell'Emilia-Romagna, per il diritto alla mobilita' dei cittadini e
l'accessibilita' a tutti i territori;
- si collegano con gli scopi piu' generali di miglioramento della
mobilita' nelle aree urbane ed extraurbane, di valorizzazione, non
solo ambientale ma anche economica, dei centri storici, di maggiore
accessibilita' dei cittadini ai servizi;
- incentivano l'evoluzione delle forme di gestione aziendale e la
progressiva diversificazione dei servizi offerti nel settore della
mobilita';
- introducono per la prima volta meccanismi sanzionatori del mancato
rispetto.
Da un punto di vista quantitativo le risorse messe a disposizione per
l'esercizio del trasporto pubblico locale, sono ammontate a Lire 359
miliardi interamente impegnati ed erogati.
A tali risorse si aggiungono quelle del Fondo di riequilibrio.
Con la L.R. 14 ottobre 1996, n. 38 e' stato istituito il "Fondo per
il riequilibrio e la riorganizzazione dei servizi di TPL", teso al
miglioramento del TPL ed al riequilibrio territoriale.
Per l'esercizio 1997 tale fondo e' stato finanziato con Lire 4
miliardi.
La Giunta regionale con propri atti ha provveduto a determinare i
criteri per la ripartizione di detti contributi, valevoli per gli
anni 1997 e 1998.
Successivamente, sulla base di detti criteri ed a seguito
dell'istruttoria svolta da un apposito gruppo la Giunta ha provveduto
al riparto ed alla concessione di detti contributi ed al loro totale
impegno.
Gli accordi di programma invece sono lo strumento fondamentale per
l'interazione delle azioni e delle risorse relative agli investimenti
sulla mobilita' urbana.
A fronte di circa 66,8 miliardi di risorse disponibili nel 1997 si e'
avuta una percentuale di impegno di circa il 25%. Tale percentuale e'
stata condizionata dalla complessita' degli interventi
infrastrutturali previsti e dalla necessita' di ottenere la
disponibilita' finanziaria di tutti i soggetti cofinanziatori.
Sul fronte degli investimenti infrastrutturali ulteriori rispetto
agli Accordi di programma sono stati messi a punto nuovi programmi
nel corso del 1997 per Lire 24 mld di risorse statali (Cap. 43224 e
43231). Tali risorse non sono state impegnate in considerazione del
fatto che i suddetti programmi sono stati deliberati nell'aprile
1997, ma la loro attuazione e conseguente impegno regionale, era
subordinato alla firma di una convenzione tra i molteplici soggetti
beneficiari, firma che e' intervenuta nel dicembre 1997.
Si segnalano inoltre due gestioni ad esaurimento di risorse statali
in conto capitale relative ad infrastrutture Lire 2,8 mld ed a piste
ciclabili Lire 450 milioni impegnati rispettivamente nella misura del
30% e del 40%.
Legge 204/95, art. 1
Con detta legge lo Stato ha assunto a proprio carico la parziale
copertura di disavanzi residui di esercizio delle aziende di TPL per
gli anni dal 1987 al 1993, mediante l'assegnazione di un contributo
decennale, con decorrenza dal 1995 al 2004.
Con proprio decreto del 4 novembre 1996 il Ministro dei Trasporti ha
provveduto a ripartire fra le Regioni i contributi in parola,
assegnando alla Regione Emilia-Romagna la cifra di Lire 49,037 mld
all'anno per 10 anni. Nell'anno 1997 sono stati iscritti contributi
per complessivi 122 mld relativi alle annualita' 95/97 che sono stati
interamente impegnati sulla base dei criteri attuativi dettati dalla
L.R. 58/95.
Legge 122/89
Per quanto attiene agli stanziamenti decennali di cui alla Legge
122/89 (Parcheggi Cap. 45545 del bilancio regionale), si rileva che i
fondi disponibili (Lire 17 miliardi annui per 10 anni) sono stati
ripartiti tra i soggetti attuatori, fissando all'ottobre 1997 il
termine per la presentazione della documentazione necessaria ai fini
dell'impegno delle risorse regionali. La complessita' degli
interventi da realizzare e le richieste pressanti dei Comuni
interessati hanno determinato la necessita' di definire nuove
proroghe con scadenza nell'anno 1998.
Dal punto di vista degli obiettivi la realizzazione degli
investimenti , con una percentuale di impegno prossima al 30%, appare
un risultato da migliorare.
Il limitato livello delle risorse impegnate sui capitoli di
investimento, oltre che dalla complessita' degli interventi previsti,
e dalla necessita' di ottenere la disponibilita' finanziaria di tutti
i cofinanziatori, risulta, per il 1997, particolarmente influenzato
anche dalla rimodulazione degli investimenti programmati con i
precedenti accordi 94/96.
Tale rimodulazione, inserita all'interno della predisposizione dei
nuovi Accordi di programma 1997/2000, ha purtroppo frenato
l'effettuazione degli investimenti suddetti da parte dei soggetti
attuatori ed il conseguente impegno di spesa regionale.
Si ritiene comunque che la suddetta rimodulazione rappresenti un
elemento significativo dei nuovi Accordi di programma 1997/2000
poiche' ha consentito di meglio adeguare la politica degli
investimenti alla mirata gestione della mobilita' secondo le sempre
mutevoli esigenze sociali, ambientali e di riqualificazione.
Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza
Il 1997 e' stato un anno di transizione e cambiamento per quanto
riguarda le attivita' del programma di formazione all'educazione
stradale e alla sicurezza: infatti, concluso con l'anno scolastico
1996/97 il ciclo di formazione che ha coinvolto circa tremila
docenti, si e' impostato un nuovo ciclo di attivita' piu' centrato
sulle informazioni e le iniziative rivolte ai ragazzi. Tale programma
e' condotto con il diretto coinvolgimento della Sovrintendenza
scolastica regionale e dei Provveditorati agli studi: i materiali
didattici ed informativi gia' prodotti e quelli in corso di
elaborazione costituiscono un importante patrimonio della Regione. La
presenza della Regione al Motor Show 1997 si e' caratterizzata per la
ricerca di una maggiore integrazione con i nostri partners (Radio RAI
e Societa' Autostrade).
Come gia' l'anno scorso si e' svolta un'iniziativa che ha coinvolto
1000 ragazzi e ragazze in percorsi didattici guidati che li hanno
messi a contatto con i protagonisti della ricerca in materia di
sicurezza attiva e passiva: importante e' stata anche la
partecipazione delle imprese che hanno messo gratuitamente a
disposizione uomini e mezzi anche per prove di guida sicura.
La collaborazione con ACI, Fondazione Marconi ed altri enti ha
consentito all'Osservatorio di produrre e diffondere materiale
informativo ed educativo di grande interesse.
Nel 1997 vi e' stata una grande ricchezza di iniziative degli Enti
locali emiliano-romagnoli e di altri soggetti che hanno assunto i
temi della sicurezza stradale come oggetto di iniziative e di
programmi via via piu' ricchi e stimolanti ai quali l'Osservatorio ha
partecipato.
AGRICOLTURA
Nel corso del 1997 l'attuazione della politica agricola regionale ha
seguito sia gli obiettivi generali della Giunta che quelli dettati
dalle esigenze di coordinamento con le politiche comunitarie e
nazionali.
In particolare, a livello nazionale, il periodo di riferimento e'
stato caratterizzato dall'entrata in vigore della Legge 59/97 "Delega
al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed
Enti locali, per la riforma della pubblica Amministrazione e per la
semplificazione amministrativa" e dal DLgs 143/97 "Conferimento alle
Regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e
pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale".
Con questi provvedimenti si sono poste le basi per una sostanziale
ridefinizione delle competenze tra livello centrale e sistema delle
Autonomie locali. Nel settore agricolo, anche a seguito della
indizione del referendum abrogativo della Legge 491/93, istitutiva
del Ministero per le Risorse agricole, alimentari e forestali, il
DLgs 143/97 ha assegnato alle Regioni sostanzialmente tutte le
competenze in materia di agricoltura.
Al nuovo Ministero per le Politiche agricole sono invece attribuite
funzioni, da esercitarsi d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, di
programmazione, coordinamento ed indirizzo in ordine alla politica
agricola nazionale e su aspetti di rilevanza internazionale o
comunitaria.
In particolare sono rimaste in capo al Ministero funzioni relative
alla elaborazione e coordinamento, d'intesa con la Conferenza Stato-
Regioni, delle linee di politica agricola, agroindustriale e
forestale, alla rappresentanza degli interessi nazionali, alla
esecuzione degli obblighi internazionali e comunitari riferibili a
livello statale, alla disciplina generale e coordinamento nazionale
in una ampia serie di materie, al riconoscimento delle unioni,
associazioni dei produttori e degli organismi nazionali di
certificazione, agli accordi interprofessionali di dimensione
nazionale, alla dichiarazione di eccezionali avversita' atmosferiche,
alla prevenzione e repressione delle frodi nei prodotti
agroalimentari.
Il DLgs 143/97 ha inoltre stabilito che le Regioni esercitino le
funzioni ad esse trasferite direttamente o mediante delega agli Enti
locali, sulla base di quanto disposto dall'art. 4 della Legge 59/97 e
che, con appositi decreti e regolamenti, si provveda a trasferire
alle Regioni i beni e le risorse finanziarie umane, strumentali ed
organizzative, comprese quelle del Corpo forestale dello Stato, non
necessarie alle funzioni di competenza statale.
In questo contesto generale si e' inserita l'approvazione della L.R.
30 maggio 1997, n. 15 "Norme per l'esercizio delle funzioni regionali
in materia di agricoltura. Abrogazione della L.R. 27 agosto 1983, n.
34", legge che ha segnato una importante tappa di questo articolato
processo di riforma istituzionale, precorrendo, sotto molti punti di
vista, le indicazioni di carattere nazionale.
L'autoriforma dell'Amministrazione pubblica dell'agricoltura
Nonostante le precise scadenze temporali contenute nel DLgs 143/97
non si e' ancora conclusa, o in diversi casi non si e' neppure
avviata, la fase di riorganizzazione della tecnostruttura del
Ministero e di trasferimento alle Regioni delle risorse finanziarie,
umane, strumentali ed organizzative di strutture afferenti al
Ministero medesimo necessarie per l'espletamento di funzioni
trasferite.
Su alcuni punti problematici particolarmente rilevanti, che pure
sembravano avviati a soluzione con la predisposizione di disegni di
legge concordati tra Ministero e Regioni (Cassa per la formazione
della proprieta' coltivatrice, Ente nazionale sementi elette,
Istituto Studi e Ricerche e Informazioni sui mercati agricoli - ISMeA
- Istituti di Ricerca Agricola) si e' riscontrata una sostanziale
situazione di stallo, particolarmente preoccupante in relazione alle
diverse situazioni di crisi che hanno interessato il settore
primario.
Situazione analoga per il Corpo Forestale dello Stato, mentre per
l'Azienda per gli interventi sui mercati agricoli (AIMA) e' stata
presentata, nel dicembre 1997, una proposta di riforma incentrata sul
trasferimento alle Regioni di gran parte delle attivita' e delle
dotazioni dell'Azienda medesima.
La citata L.R. 15/97 ha invece avviato il trasferimento di funzioni a
Province e Comunita' Montane in materia di agricoltura, superando il
concetto di delega previsto dalla precedente "normativa quadro" (L.R.
34/83).
La Regione ha infatti mantenuto, nel settore agricolo, esclusivamente
compiti di programmazione, indirizzo e coordinamento, di ripartizione
delle risorse finanziarie, di approvazione dei programmi regionali
previsti dalla normativa comunitaria e nazionale, nonche' alcune
funzioni in ordine alla ricerca applicata, all'assistenza tecnica di
livello interprovinciale, alla regolamentazione dei mercati. Tutte le
restanti materie sono state attribuite a Province e Comunita'
Montane.
Nel corso del 1997 si e' avviata la complessa fase di attuazione
della legge regionale.
In particolare sono state attivate le strutture di coordinamento e
raccordo (Comitato di coordinamento e Comitato
tecnico-amministrativo) tra i diversi livelli istituzionali coinvolti
nel processo di trasferimento delle competenze; si e' avviato il
processo di formalizzazione della Consulta agricola, organismo di
consultazione con il mondo dei produttori organizzati.
In materia di personale la L.R. 15/97 prevede, entro 18 mesi dalla
sua entrata in vigore, il trasferimento alle Province, al fine di
porre in essere su un territorio omogeneo strutture unitarie a
servizio del mondo agricolo, dei collaboratori assegnati ai Servizi
provinciali Agricoltura.
Tuttavia, per la complessita' delle questioni da risolvere, il tema
delle intese con le Province ha fatto registrare, nonostante il
notevole impegno sull'argomento, un certo ritardo.
Si sono comunque attivate le procedure per la ricognizione del carico
di lavoro dei Servizi provinciali e per la individuazione delle
dotazioni organiche.
Infine, e' stata avviata la valutazione delle semplificazioni
procedurali che possono essere attuate mantenendo inalterata
l'attuale base normativa e regolamentare e quelle che, al contrario,
richiedono una revisione della normativa stessa.
Sempre in materia di semplificazione delle procedure e' stata
prevista, in accordo con quanto stabilito dalla Legge 59/97, la
possibilita' di affidare a tecnici esterni alla Amministrazione
funzioni di controllo relative a disposizioni, anche dell'Unione
Europea, in materia di benefici all'attivita' agricola e di
regolazione delle produzioni.
Un valido supporto operativo a questa modalita' di lavoro, destinata
ad assumere un peso sempre piu' rilevante nel prossimo futuro, e'
rappresentata dallo sviluppo del SIAR (Sistema informativo agricolo
regionale) e della sua capacita' di collegarsi con i sistemi
informativi di altri soggetti che operano in campo agricolo a livello
nazionale (AIMA in particolare).
L'attuazione delle politiche comunitarie
Il 16 luglio 1997 e' stata presentata alla Commissione europea la
stesura definitiva di "Agenda 2000", il documento destinato a
determinare la politica comunitaria per i prossimi anni.
Unitamente ad affermazioni ed analisi di carattere generale, quali
quelle relative alla qualita' della vita, alla salvaguardia
dell'ambiente, alla giustizia, alla solidarieta', alla necessita' di
incentivare la coesione economica e sociale di una Unione Europea
allargata a nuovi Paesi, "Agenda 2000" pone le basi per una proposta
di revisione della PAC.
Vengono mantenute le linee di riforma sostanzialmente definite nel
1992, con la progressiva sostituzione del sostegno ai prezzi agricoli
con misure di aiuti diretti agli agricoltori e lo sviluppo di una
politica piu' propriamente rurale, semplificando la normativa a
livello comunitario e decentralizzando a livello territoriale
l'applicazione delle misure.
Queste indicazioni, al di la' del giudizio sulle nuove linee di
politica comunitaria, non particolarmente innovative e con una
insufficiente dotazione finanziaria, e sui primi provvedimenti
attuativi che saranno presentati entro la prima meta' del 1998,
portano in primo piano la necessita' di una sostanziale riforma
dell'Amministrazione pubblica operante nel settore agricolo, di una
semplificazione delle procedure, dello sviluppo del "partnerariato"
tra soggetti pubblici e privati per l'avvio di politiche di sviluppo
sul territorio e di un miglioramento delle capacita' di controllo e
verifica.
La seconda meta' dell'anno e' stata caratterizzata dal movimento di
protesta innescato dai prelievi supplementari imposti agli allevatori
che hanno superato la quota produttiva ad essi assegnata.
La vicenda ha evidenziato in modo clamoroso la situazione di grave
confusione in cui si e' venuto a trovare il settore
lattiero-caseario.
Il regime delle quote e' stato introdotto nel 1984; in oltre 15 anni
non si e' riusciti, o non si e' voluto, emanare una legge in grado di
recepire correttamente la normativa comunitaria.
Anche il controllo della produzione, affidato all'Azienda per gli
interventi sui mercati agricoli (AIMA), si e' dimostrato ampiamente
carente.
I vari bollettini, strumento per individuare la quantita' di latte
prodotto da ciascun allevatore e per verificare il rispetto della
quota assegnata, sono risultati zeppi di errori portando alla luce
consistenti irregolarita' formali e sostanziali e facendo emergere il
sospetto di trovarsi di fronte a vere e proprie truffe.
L'ultimo atto della vicenda e' rappresentato dal decreto n. 411
dell'1 dicembre 1997 con il quale si e' cercato di porre ordine alla
materia, avviando un capillare sistema di controlli incrociati per
determinare le produzioni effettive, provvedendo a restituire ai
produttori, in attesa del definitivo conguaglio, una prima quota dei
prelievi effettuati dai "primi acquirenti" ed insediando due
Commissioni destinate ad affiancare l'AIMA, rispettivamente, in fase
di determinazione della produzione e di esame dei ricorsi degli
allevatori in ordine ai quantitativi attribuiti.
Tuttavia la prima fase dell'attivita' ha evidenziato nuove
problematiche, in particolare per le difficolta' di rapporto tra le
strutture regionali e l'AIMA e le difficolta' nella circolazione
delle informazioni anche a causa della scarsa compatibilita' tra
sistemi informativi.
La Regione Emilia-Romagna, all'interno di questa vicenda, oltre a
garantire la gestione delle attivita' ordinarie di controllo, ha
ricoperto un ruolo rilevante, collaborando criticamente con il
Ministero per le Politiche agricole alla definizione ed all'avvio dei
vari provvedimenti ed intervenendo, a livello operativo, per mettere
a punto modalita' di intervento funzionali al superamento degli
ostacoli che via via andavano emergendo.
Si e' invece sostanzialmente stabilizzata, anche se con consistenti
riduzioni del consumo di carne bovina, la situazione innescata, nella
prima meta' del 1996, dalla crisi della cosiddetta "sindrome della
vacca pazza" (BSE) che aveva portato alla emanazione di misure
particolarmente severe in materia di polizia veterinaria e di
controllo sulle esportazioni di carne macellata e di animali vivi ed
all'avvio di iniziative a sostegno dei produttori per le quali sono
stati stanziati, a livello regionale, circa 26 miliardi di lire.
Nel luglio 1996 e' entrata in vigore la nuova Organizzazione comune
di mercato dei prodotti ortofrutticoli (Reg. (CE) 2200/96) il cui
obiettivo principale e' rappresentato dal rafforzamento delle
associazioni dei produttori, destinate ad assumere un peso sempre
piu' rilevante, nell'ottica della globalizzazione dei mercati e del
conseguente aumento della competitivita' dei soggetti coinvolti,
nella gestione e nella qualificazione delle produzioni.
La Regione Emilia-Romagna ha condiviso questo spirito, provvedendo ad
emanare, nel corso del 1997, norme per il riconoscimento delle
associazioni dei produttori piu' restrittive rispetto a quelle
comunitarie, con la finalita' di favorire lo sviluppo di strutture di
maggior dimensione tecnica ed economica.
Al termine di una articolata fase istruttoria sono state
riconosciute, a livello regionale, 14 OOPP, 12 nella categoria dei
prodotti ortofrutticoli e 2 in quella dei trasformati; e' stato
inoltre effettuato il prericonoscimento di 2 OOPP che si avvalgono di
un periodo transitorio di 5 anni per conseguire i livelli di
produzione stabiliti dal Reg. (CE) 2200/96.
L'ulteriore fase si e' incentrata sulla approvazione dei programmi
operativi delle Organizzazioni dei produttori riconosciute dalla
Regione Emilia-Romagna.
Sono state ammesse spese per complessivi 88 miliardi di lire
finalizzati, prioritariamente, all'adeguamento della produzione alla
domanda (19 miliardi), alla produzione nel rispetto dell'ambiente (16
miliardi), al miglioramento qualitativo delle produzioni (15
miliardi), allo sviluppo ed alla valorizzazione commerciale (6,5
miliardi) ed alla concentrazione dell'offerta (4 miliardi).
Una quota di 11 miliardi e' stata destinata ai ritiri, alle
integrazioni ed alle compensazioni dei prezzi di mercato; la restante
disponibilita' si e' ripartita tra diverse azioni di minore rilevanza
economica.
L'avvio della nuova organizzazione comune dei prodotti ortofrutticoli
ha richiesto un notevole impegno operativo alle strutture
dell'Assessorato Agricoltura le quali, oltre alla verifica dei
requisiti cogenti richiesti alle diverse organizzazioni ed alla lunga
fase di istruttoria e di controllo in corso d'opera dei programmi
operativi, sono state costantemente impegnate a livello nazionale ed
interregionale per promuovere una applicazione omogenea e funzionale
della nuova OCM sull'intero territorio italiano.
Nell'ambito della Riforma della PAC, l'attuazione dei Programmi
regionali di applicazione del Reg. (CEE) 2078/92, relativo a metodi
di produzione compatibili con l'ambiente, e del Reg. (CEE) 2080/92,
relativo all'imboschimento dei terreni agricoli, e' proseguita
conseguendo risultati soddisfacenti.
I dati relativi all'attuazione del Regolamento (CEE) 2080/92 sono
rimasti sostanzialmente invariati rispetto al 1996 in attesa di poter
avviare la terza tranche di attivita' per la quale sono state
recepite le relative domande.
A livello nazionale, sulla base dell'andamento delle iniziative del
Regolamento, si e' proceduto alla rimodulazione delle disponibilita',
trasferendo risorse da realta' che hanno dimostrato una scarsa
propensione all'intervento a realta' nelle quali le misure previste
hanno incontrato il favore degli agricoltori.
Questa operazione, nella nostra regione, ha consentito di finanziare
proposte presentate e non ammesse per carenza di finanziamenti e di
recepire nuove domande per l'avvio di una terza tranche di attivita'.
A tutto il 15 ottobre 1997, in Emilia-Romagna, sono stati realizzati,
collaudati ed inseriti negli elenchi delle liquidazioni AIMA
complessivamente 3.283 ettari di nuovi impianti boschivi, si sono
attuate manutenzioni su 2.496 ettari di boschi esistenti e su 25 Km.
di strade forestali per un importo complessivo degli aiuti di Lire
25.600.000.000.
Nel corso dell'anno di riferimento e' stato redatto il "Programma
pluriennale di attuazione" per il periodo 1997-1999.
In attuazione del Reg. (CEE) 2078/92 sono state accolte in via
definitiva, con riferimento alla annualita' 1996-1997, 1.958 nuove
domande relative a 22.769 ettari di colture e a 325 capi di bestiame;
complessivamente l'attuazione del Regolamento coinvolge circa 73.000
ettari e 10.700 capi di bestiame, con un impegno finanziario di circa
54 miliardi di lire.
E' stato inoltre approvato il "Programma stralcio relativo ai
progetti dimostrativi" (art. 6 del Regolamento stesso).
Relativamente agli interventi compresi nell'Obiettivo 5a) - e piu'
precisamente agli interventi finanziati nell'ambito del Reg. (CE)
950/97 - ex Reg. (CEE) 2328/91 - e' stato completato il lungo e
complesso esame dello stato di avanzamento dei "Piani di
miglioramento aziendale" finanziati con risorse stanziate nel periodo
1989-1993, al fine di quantificare le ripercussioni sulla
programmazione dell'attivita' 1994-1999 dei pagamenti relativi alla
precedente programmazione.
Peraltro, la mancata emanazione della Direttiva CIPE di assegnazione
della quota nazionale di cofinanziamento, pubblicata solo nel marzo
1998, ha impedito la gestione effettiva delle risorse.
Nell'anno di riferimento si e' comunque registrata una notevole
accelerazione dei pagamenti relativi agli impegni assunti nel corso
delle precedenti annualita'.
Situazione analoga anche per il Reg. (CE) 951/97 - ex Reg. (CEE)
866/90. Il 1997 si e' infatti concluso senza la formale approvazione,
da parte della Commissione europea, del Programma operativo
1997-1999.
La mancanza di tale approvazione, ha impedito l'assunzione di impegni
di spesa anche per la realizzazione di interventi gia' programmati
per il triennio precedente e trasferiti al nuovo programma.
Nonostante questa situazione si e' comunque provveduto alla
definizione del Piano operativo regionale sulla base delle domande
presentate.
Relativamente all'Obiettivo 5b), per il quale l'entita' delle risorse
e' pienamente rispondente alle previsioni contenute nel DOCUP, nel
corso del 1997 si e' riscontrata una notevole accelerazione
nell'utilizzazione delle disponibilita' (91,2%), sotto la spinta
anche dell'esigenza, piu' volte ribadita dal Comitato di sorveglianza
di pervenire ad un preciso livello di pagamenti e di impegni
indispensabile per garantire alle Regioni il mantenimento dei
cofinanziamenti comunitari e nazionali originari nonostante il
previsto contributo di solidarieta' richiesto a tutte le Regioni in
favore di Marche ed Umbria, gravemente colpite dai noti eventi
sismici.
La notevole dotazione di risorse stanziate a tutto il 1997 (61,4
miliardi) ha rappresentato un segnale indiscutibile dell'importanza
che, a tutti i livelli, si riconosce al mantenimento delle condizioni
necessarie per la conservazione dell'ambiente e del tessuto
economico-sociale delle zone piu' deboli.
Attuazione degli interventi di programmazione nazionale e regionale
L'Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e' stato, nel
corso del 1997, fortemente impegnato nella programmazione e nella
realizzazione dei citati "Programmi interregionali". In attuazione
della Legge 578/96 sono stati infatti stanziati per le attivita'
1997, a favore delle Regioni a statuto ordinario, 147 miliardi,
successivamente ridotti a 112 a seguito di una decurtazione
effettuata per reperire le risorse necessarie a fronteggiare la crisi
prodotta dalla comparsa della BSE (sindrome della "vacca pazza") nel
settore bovino da carne, cui si e' fatto precedentemente cenno.
Per la messa a punto dei contenuti dei programmi operativi,
l'individuazione dei criteri di riparto delle risorse e l'avvio di un
corretto meccanismo di controllo si sono tenuti, presso il Ministero
per le Politiche agricole, numerosi incontri tecnici che si sono
concretizzati nella formalizzazione di diversi "Comitati di
programma" costituiti da esperti regionali.
In particolare e' stata affidata alla nostra Regione, a riprova della
validita' di una esperienza avviata da diversi anni con il
coinvolgimento di una ampia fascia di cittadini in eta' scolare, il
coordinamento del programma interregionale "Comunicazione ed
educazione alimentare".
Le diverse attivita' previste hanno comunque trovato una sistemazione
adeguata solo nelle ultime settimane del 1997. La linea ispiratrice
dei programmi interregionali, ovvero l'utilizzo di fondi delle
Regioni gestiti in modo unitario per favorire la soluzione di
problemi rilevanti grazie al raggiungimento di una adeguata "massa
critica" di idee e di risorse economiche, e' stata condivisa dalla
Regione Emilia-Romagna.
Tuttavia l'esperienza maturata ha dimostrato la necessita', pena una
sostanziale perdita di efficacia dei diversi interventi avviati, di
affinare ulteriormente gli strumenti operativi.
In molti casi, infatti, le proposte prese in considerazione hanno
finito con l'attestarsi su problematiche di carattere prettamente
nazionale o, all'opposto, si sono configurate come risposte ad
aspetti di dimensione estremamente limitata, perdendo
conseguentemente la dimensione "interregionale".
Inoltre si e' rivelata particolarmente problematica la puntuale
verifica delle attivita' effettivamente avviate, dei loro contenuti e
dei risultati conseguiti.
I Servizi alle imprese, ai quali sono state destinate risorse pari ad
oltre 37 miliardi di lire, hanno rappresentato, anche per il 1997,
uno dei principali settori dell'intervento regionale.
Il dibattito sulla modifica delle leggi regionali di settore (L.R.
19/88 e L.R. 52/90), con l'approvazione da parte della Giunta di un
apposito progetto di legge ("Promozione dei servizi di sviluppo al
sistema agro-alimentare" pubblicato nel Supplemento Speciale del
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 202 del 2
dicembre 1997) e' giunto ad un primo, significativo traguardo.
Nel corso del 1997 sono saliti a 51 i disciplinari di produzione
integrata disponibili (contro i 41 del 1996); il servizio di
assistenza tecnica ha coinvolto circa 9.500 aziende, con un aumento
di 500 unita' rispetto al 1996, mentre gli ettari interessati sono
passati, nello stesso periodo, da circa 59.000 ad oltre 65.000,
equamente suddivisi tra colture arboree e colture erbacee.
Il numero dei tecnici impegnati nell'assistenza alle aziende, che
beneficiano di un cofinanziamento regionale, e' rimasto invariato a
175 unita'.
Nel settore zootecnico l'attivita', riferita alla produzione di latte
vaccino, di carne bovina e suina ed all'intero comparto ovicaprino,
ha interessato circa 3.080 aziende agricole con un totale di circa
385.000 capi; sono state coinvolte 87,4 Unita' di lavoro tecniche con
una sostanziale stabilizzazione del dato rispetto all'anno precedente
ma con un aumento del numero di aziende seguite.
Da segnalare, dopo l'approvazione del "Programma stralcio relativo ai
progetti dimostrativi" di cui all'art. 6 del Reg. (CEE) 2078/92,
l'avvio delle prime attivita' operative.
E' proseguito il processo di riorganizzazione e di adeguamento del
sistema regionale della ricerca e sperimentazione, all'interno del
quale i produttori agricoli hanno assunto un peso piu' rilevante
rispetto al passato; il Centro ricerche produzioni vegetali (CRPV),
risultante dall'accorpamento di ERSO, ESAVE e CERAS, ha consolidato
la propria attivita' ed avviato un articolato processo di adeguamento
strutturale.
Una notevole attenzione e' stata dedicata al miglioramento della
capacita' di comunicazione istituzionale dell'Assessorato.
Il mensile "Agricoltura" ha assunto un ruolo autonomo ed una propria
connotazione specifica nell'ambito della stampa specializzata di
settore.
Da un lato ha infatti maturato una nuova capacita' di intervenire
puntualmente sulle questioni di attualita' del comparto agricolo;
dall'altro, grazie alla collaborazione delle varie strutture
organizzative della Regione e del Sistema dei Servizi di sviluppo
agricolo ha migliorato il proprio livello tecnico, riscontrando un
crescente interesse da parte degli operatori del settore.
Una riprova di questa situazione e' rappresentata dal numero di
abbonamenti a pagamento, aumentati di oltre 4.000 unita' nel corso
dell'anno di riferimento.
Nella seconda meta' del 1997 si e' avviata, con il costante
coinvolgimento delle organizzazioni agricole maggiormente
rappresentative, la predisposizione degli strumenti attuativi della
L.R. 50/95 "Disciplina dello spandimento sul suolo dei liquami
provenienti da insediamenti zootecnici e dallo stoccaggio degli
effluenti di allevamento".
La Direzione generale Agricoltura, unitamente alla Direzione generale
Ambiente, ha collaborato alla redazione della "Direttiva tecnica per
la redazione dei piani di utilizzazione agronomica dei liquami
zootecnici e di altri effluenti di allevamento" e della "Direttiva
inerente i criteri e gli obiettivi quali-quantitativi di riferimento
per i nuovi insediamenti zootecnici destinati all'allevamento dei
suini, i trasferimenti, le ristrutturazioni, le riconversioni e gli
ampliamenti di quelli esistenti", documenti di notevole importanza
operativa che sono stati approvati nei primi mesi del 1998.
La politica di qualificazione delle produzioni regionali ha
conosciuto, nel corso del 1997, un ulteriore incremento.
Si e' consolidata ed ampliata la diffusione del marchio collettivo
regionale "QC" (Qualita' controllata), sostenuto anche da
significative campagne di comunicazione, che ha interessato circa 6
milioni di quintali di prodotti regionali.
Le tipologie di produzione che possono fregiarsi del marchio "QC"
sono salite a 37; e' stata approvata la L.R. 8 settembre 1997, n. 33
"Interventi per lo sviluppo dei sistemi di qualita' nel settore
agroalimentare" che detta norme e prevede incentivi per
l'introduzione di sistemi di qualita' nelle aziende di produzione,
trasformazione e condizionamento dei prodotti ortofrutticoli.
Sono stati inoltre predisposti 6 nuovi disciplinari di produzione nel
settore zootecnico i quali, nel prossimo futuro, potranno consentire
l'avvio di specifiche campagne di valorizzazione.
L'attivita' della Direzione generale Agricoltura si e' incentrata, in
particolare, sulla predisposizione delle convenzioni con i soggetti
partecipanti ai programmi di valorizzazione e dei relativi
disciplinari, alla individuazione di metodologie di controllo
adeguate ed alla stesura di un documento relativo alle sanzioni da
comminare a chi non applica correttamente i suddetti disciplinari.
Nell'ambito delle misure per la tutela dei prodotti tipici ai sensi
del Reg. CEE 2081/92 e del Reg. CEE 2082/92 nel corso del 1996 si
sono finalmente conseguiti, pur con forte ritardo e in presenza di
alcuni problemi a livello dell'Unione europea, i primi risultati
dell'attuazione dei regolamenti stessi.
Si sono aggiunti ai prodotti che potevano fregiarsi della
Denominazione di origine protetta (DOP) il "Grana Padano" e il
"Provolone Valpadana"; e' stata estesa l'Identificazione geografica
protetta (IGP) allo "Scalogno di Romagna", alla "Pera
dell'Emilia-Romagna" ed alle "Pesche e nettarine
dell'Emilia-Romagna".
L'entrata in vigore della L.R. 2 agosto 1997, n. 28 "Norme per il
settore agroalimentare biologico ed abrogazione della L.R. 26 ottobre
1993, n. 36" ha consentito di avviare la fase di riconoscimento degli
organismi di controllo relativi all'agricoltura biologica e quella di
predisposizione dell'Albo regionale dei produttori biologici, nonche'
di attivare una serie di iniziative finalizzate allo sviluppo di
metodi biologici nel settore zootecnico.
E' stata dedicata una notevole attenzione, in attesa della riforma
delle OCM del settore vitivinicolo e del settore oleicolo, alla
formazione di Associazioni dei produttori ai sensi del Reg. (CE)
952/97 con l'obiettivo di procedere alla concentrazione dell'offerta
ed alla qualificazione delle produzioni.
Nel comparto zootecnico l'attivita' dell'Assessorato e' stata
prevalentemente rivolta alla gestione delle complesse problematiche
innescate dalla comparsa della BSE e dalla applicazione delle
sanzioni previste dal regime delle quote latte in ordine alle quali
si e' riferito in sede di commento degli effetti della politica
comunitaria.
Gli eventi alluvionali del dicembre 1996, imputabili anche al
progressivo peggioramento delle reti artificiali di scolo delle
acque, hanno riportato in piena attualita' il problema della
bonifica.
Nel corso del 1997 e' stato approvato dalla Giunta regionale uno
specifico progetto di legge in materia destinato a sostituire la L.R.
42/84 "Nuove norme in materia di Enti di bonifica. Delega di funzioni
amministrative", ed incentrato sul riconoscimento del ruolo che
l'attivita' di bonifica svolge per la difesa del suolo, per la tutela
dei beni immobili presenti sul territorio, per la valorizzazione e
per l'uso razionale delle risorse irrigue.
Con l'obiettivo di fornire un quadro poliennale degli interventi di
bonifica ed accelerare le procedure di progettazione e di avvio dei
lavori e' stato approvato il programma triennale (1997-1999) di opere
pubbliche (importo di circa 26 miliardi) e quello biennale di opere
private obbligatorie (2 miliardi).
Un contributo particolarmente rilevante, in termini di analisi ed
approfondimento delle problematiche del settore, e' stato fornito
dalla Regione Emilia-Romagna per la definizione del programma di
opere irrigue finanziato per oltre 500 miliardi, 103,6 dei quali
attribuiti a Consorzi di bonifica operanti sul nostro territorio, con
i fondi derivanti dalla Legge 135/97 "Disposizioni urgenti per
favorire l'occupazione".
L'analisi critica dell'esperienza maturata nel settore della gestione
faunistico-venatoria del territorio ha consentito di porre le basi
per una articolata revisione della normativa che regola il settore e
per un eventuale adeguamento della L.R. 15 febbraio 1994, n. 8
"Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per
l'esercizio dell'attivita' venatoria".
Nel settore agrituristico e' stata effettuata, unitamente agli
operatori ed alle loro associazioni, una puntuale verifica della
situazione determinatasi a seguito dell'attuazione della L.R. 26/94.
Da tale verifica e' emersa l'opportunita' di promuovere azioni
finalizzate al miglioramento qualitativo dei servizi offerti dagli
imprenditori e di sostenere nuove attivita' che consentano di
ampliare la gamma di servizi offerti, anche attraverso lo sviluppo di
una maggiore concentrazione dell'offerta e una maggior valorizzazione
delle risorse economiche, ambientali, culturali ed umane.
Di questi elementi si e' tenuto conto nella elaborazione dell'avviso
pubblico per gli anni 1998-1999 per la richiesta di contributi ai
sensi della misura 4) "Attivita' integrative in azienda" del
Sottoprogramma 1 - Agricoltura - dell'Obiettivo 5b).
Sempre nell'ambito del medesimo Sottoprogramma sono state approvate
le procedure per l'accesso ai contributi previsti dalla Misura 8)
"Riassetto infrastrutturale delle zone umide".
In materia di proprieta' contadina la Regione Emilia-Romagna ha
stipulato una convenzione con la Cassa per la formazione della
proprieta' contadina per la realizzazione, sul territorio regionale,
di un progetto pilota finalizzato all'ampliamento della maglia
poderale, soprattutto per i giovani imprenditori agricoli.
Si e' provveduto, inoltre, a dare attuazione al programma regionale
triennale predisposto in base alla L.R. 26 luglio 1974, n. 26
"Provvidenze per lo sviluppo della proprieta' coltivatrice, singola e
cooperativa".
Nell'ambito dell'attivita' della gestione ad esaurimento della
riforma fondiaria e' da segnalare, unitamente alla prosecuzione delle
procedure di dismissione del patrimonio residuo pervenuto alla
Regione a seguito dello scioglimento dell'ERSA, la realizzazione di
una serie di progetti, in previsione del trasferimento agli Enti
locali competenti per territorio, finalizzati al risanamento e
all'adeguamento della viabilita' interna alle aree di piu' recente
bonifica.
Il lavoro avviato dovrebbe consentire di chiudere definitivamente la
fase della gestione commissariale entro il 1998 e di trasferire le
attivita' residue nell'ambito dei competenti servizi regionali.
E' stata adottata la L.R. 12 dicembre 1997, n. 43 "Interventi a
favore di forme collettive di garanzia nel settore agricolo.
Abrogazione della L.R. 14 aprile 1995, n. 37", in ordine alla quale
e' ormai concluso il processo di negoziazione, a livello comunitario,
delle modalita' di attuazione.
La Direzione generale Agricoltura e' stata coinvolta direttamente,
quale componente del Gruppo di lavoro Regioni-Ministero, nella messa
a punto della proposta di riforma della Legge 185/92 relativa alle
calamita' naturali, uno dei settori che, come si evince dai dati
riferiti al bilancio 1997, ha rappresentato una delle piu' importanti
fonti di trasferimento di risorse dallo Stato al bilancio regionale.
E' stata data attuazione, nonostante la perdurante incertezza sulle
risorse provocata dal ritardo delle decisioni comunitarie, al
Programma operativo regionale nel settore dell'agroindustria (ai
sensi del Reg. (CE) 951/97), ammettendo a finanziamento una serie di
progetti per i quali sono previsti, tra interventi privato e concorso
pubblico, investimenti per oltre 150 miliardi di lire.
Il Sistema informativo regionale, strumento essenziale per
supportare, sulla base di conoscenze adeguatamente strutturate ed
accessibili, l'avvio e il monitoraggio delle politiche di sviluppo
del settore primario e' stato oggetto di numerose iniziative.
L'attivita' ha puntato a valorizzare quanto realizzato negli anni
precedenti, ad individuare obiettivi raggiungibili con un ragionevole
aumento delle risorse disponibili (attrezzature, personale, mezzi
finanziari) e a delineare una architettura di base del Sistema
informativo funzionale al nuovo assetto istituzionale-organizzativo
prefigurato dalla L.R. 15/97 e dall'evoluzione del contesto agricolo
nazionale e comunitario.
Le proposte operative sono incentrate sostanzialmente sulla
costituzione di GAIA - archivio degli interventi sulle aziende
agricole - che accorpera' tutti i dati relativi ad una medesima
azienda e sul suo collegamento interattivo da un lato con Province e
Comunita' Montane e dall'altro con AIMA o con altri componenti del
Servizio informativo agricolo nazionale (SIAN).
E' stato parimenti previsto lo sviluppo di GIAS - Sistema informativo
globale per i servizi di sviluppo agricolo - che integra e completa
in un unico strumento l'attuale insieme dei sistemi informatici a
supporto dei Servizi di sviluppo posti in essere nel corso degli anni
e che sta dimostrando una crescente affidabilita'.
In materia di statistiche agricole, nonostante le notevoli
difficolta' organizzative e la perdurante carenza di risorse, si sono
realizzate le indagini, relative a diverse tipologie di intervento,
previste dal II protocollo di intesa con ISTAT e poste le basi per la
definizione del III protocollo.
In analogia con gli anni precedenti e' stato elaborato e presentato,
nel corso di uno specifico convegno, il "Rapporto sull'andamento del
settore agro-industriale in Emilia-Romagna" per l'anno di riferimento
1997.
Notevole attenzione e' stata dedicata all'attivita' di
programmazione.
In ordine alle problematiche di carattere comunitario si e' operato
per il consolidamento a regime dei programmi di attuazione del Reg.
(CEE) 2078/92, con particolare riferimento alla messa a punto dei
dispositivi di attuazione delle modifiche al programma operativo
approvate dalla Commissione nel corso del 1996, del sistema di
controllo e monitoraggio ed alla predisposizione ed all'assistenza
alla attuazione del Programma attuativo del Reg. (CE) 951/97 relativo
alla II tranche 1997-1999.
Sono stati avviati, in collaborazione con la "Cabina regionale di
regia" una serie di approfondimenti sull'evoluzione della PAC alla
luce delle indicazioni di "Agenda 2000".
Altre attivita' rilevanti hanno riguardato il "Progetto pilota di
Piano agricolo per la provincia di Modena", il "Programma regionale
di sviluppo agro-industriale 1996-2000", per la parte riferita ad
alcuni progetti specifici, ed il "Progetto per il decentramento
regionale del sistema AIMA".
Le attivita' afferenti al progetto per l'inserimento dei giovani in
agricoltura e per il riordino fondiario hanno consentito di
effettuare il passaggio dalla fase di studio a quella della
definizione del progetto operativo.
Il panorama fitosanitario regionale e' stato caratterizzato
dall'estendersi, anche a seguito del particolare andamento
stagionale, caratterizzato da numerose e violente grandinate, degli
attacchi di "Colpo di fuoco batterico", una patologia in grado di
arrecare gravissimi danni alle pomacee, al pero in particolare.
Questa situazione, unitamente alla progressiva diffusione del virus
"Sharka" sulle drupacee, ha richiesto un particolare sforzo dal punto
di vista ispettivo, della elaborazione di opportune strategie di
intervento in grado di bloccare la diffusione dei patogeni e di
ridurne gli effetti negativi.
Sono stati inoltre effettuati, da parte del Servizio Fitosanitario
regionale, un elevatissimo numero di controlli legati al "passaporto
delle piante", alla certificazione volontaria delle produzioni
vivaistiche, alla produzione sementiera, alla verifica dei flussi
import-export dei prodotti ortofrutticoli.
Di particolare rilievo anche l'attivita' condotta presso il porto di
Ravenna attraverso il quale, nel corso del 1997, sono transitati
circa 2 milioni di tonnellate di prodotti vegetali.
Da segnalare, a questo riguardo, il notevole aumento di partite di
agrumi e patate movimentate nello scalo romagnolo, vegetali che
richiedono, per evitare la diffusione di parassiti estremamente
dannosi, una serie di controlli particolarmente accurati.
Il Servizio Fitosanitario regionale ha inoltre svolto una notevole
mole di attivita', anche in sede nazionale, per la predisposizione
degli strumenti attuativi del Reg. (CEE) 2078/92, per la corretta
gestione di leggi regionali e per la messa a punto di metodi di
difesa delle piante a basso impatto ambientale.
ATTIVITA' PRODUTTIVE
SERVIZIO PICCOLA E MEDIA IMPRESA E ARTIGIANATO
Nel corso dell'anno 1997 il Servizio piccola e media impresa e
artigianato ha proseguito nell'azione di miglioramento
dell'efficienza e dell'efficacia amministrativa, implementando anche
un significativo insieme di azioni di politica industriale
indirizzate alle aziende di piccola e media dimensione.
A tali fini ha operato:
- una "manutenzione" legislativa e amministrativa mirata a migliorare
l'operativita' e la funzionalita' gestionale delle leggi regionali
del settore;
- la messa a regime delle attivita' istruttorie e l'attivazione di
funzioni di liquidazione;
- l'attivazione delle azioni di programmazione e gestione
amministrativa connesse ai Fondi strutturali europei;
- l'attivazione di interventi a carattere progettuale mirati agli
obiettivi di politica industriale perseguiti dall'Assessorato.
Il riassetto organizzativo avviato nel corso del 1996 ha raggiunto la
piena operativita' nel 1997, uscendo dalla fase implementativa.
Tra le principali attivita' inerenti modifiche legislative e
attuative vanno segnalate: modifiche legislative apportate all'art. 7
della L.R. 22/90 relativo ai contributi per il consorzio fidi
operante nel settore cooperativo, agli art. 11 e 12 della L.R. 20/94,
riguardanti il contributo sui nuovi prodotti finanziari attivati da
Artigiancassa, a seguito della trasformazione dell'istituto in SpA.
Attivita' istruttorie e di liquidazione: grazie al nuovo assetto
organizzativo e direzionale e alle modifiche di semplificazione
amministrativa apportate attraverso i programmi delle annualita' 1996
e 1997, i tempi istruttori della L.R. 37/92 sono stati
rispettivamente di 120 giorni rispetto al programma annuale 1996 e di
80 giorni rispetto al programma annuale 1997.
Per quanto concerne la Legge 9/94 sono state istruite tutte le
pratiche sia pregresse sia relative ai bandi delle annualita' 1996 e
1997 (complessivamente 1.087 pratiche).
L'attivita' istruttoria e' a regime per quanto concerne tutte le
leggi gestite dal Servizio. Sono stati recuperati anche i pregressi
relativi alla L.R. 13/85 relativi all'anno 1994.
Per quanto riguarda le liquidazioni la situazione e' oggi
completamente a regime essendo stati predisposti gli atti di
liquidazione di tutte le pratiche rendicontate.
Programmazione e gestione interventi comunitari: l'attivita' posta in
essere nel 1997 ha riguardato in particolare la gestione del DOCUP
Obiettivo 2 1994-96, l'attivazione del DOCUP Obiettivo 2 1997-99 e la
gestione del Sottoprogramma Industria dell'Obiettivo 5b.
Per quanto concerne il DOCUP Obiettivo 2 1997-99 e' stato
predisposto, nel pieno rispetto dei tempi richiesti dalla Commissione
Europea, il Documento di programmazione che, deliberato dal Consiglio
regionale il 30/6/1996 e immediatamente inoltrato, e' stato approvato
dalla Commissione con decisione del 7 maggio 1997.
La delibera CIPE inerente il cofinanziamento nazionale e' datata
20/10/1997. Attualmente tutte le misure previste dal DOCUP 1997-99
sono attivate essendosi positivamente concluse anche le relative
procedure scritte.
Per quanto concerne il sottoprogramma industria dell'Obiettivo 5b
sono state impegnate, nell'ambito di una programmazione che si
conclude nel 1999, il 54,17% delle risorse.
La spesa, rispetto agli impegni e' del 48,2%.
Operativita' finanziaria: nel corso del 1997 il servizio PMI e
artigianato ha conseguito i seguenti risultati finanziari: le risorse
impegnate sono state pari a Lire 62.259.993.816; le risorse liquidate
sono state pari a Lire 70.718.425.262.
Artigianato: e' stata adottata la deliberazione che innova e modifica
le modalita' per la presentazione delle domande agli enti delegati a
valere sulla L.R. 20/94; attraverso le nuove modalita' si e'
provveduto ad una forte semplificazione e razionalizzazione delle
procedure e a ridurre significativamente i costi per le imprese
artigiane.
E' stata attivata la convenzione con Artigiancassa ai sensi degli
artt. 11 e 12 della L.R. n. 20.
E' stata deliberata la nuova convenzione con Artigiancassa inerente
l'utilizzo di nuovi servizi finanziari ai sensi della L.R.
10/12/1997, n. 40 (Modifiche legislative apportate agli artt. 11 e 12
della L.R. 20/94).
E' stato redatto il rapporto annuale dell'artigianato (con un
rapporto monografico inerente le problematiche locative) nonche'
l'annuario statistico riportante i dati delle imprese artigiane
iscritte all'Albo.
E' stato effettuato nel novembre scorso un convegno sul tema:
Artigianato tra impresa molecolare e lavoro autonomo.
E' stato predisposto (con conseguente approvazione) il progetto di
connessione dell'Osservatorio regionale dell'artigianato con il SIOE.
Sono stati attivati tre progetti speciali ai sensi dell'art. 10 della
L.R. 20/94 rispettivamente concernenti: la diffusione
dell'informazione finanziaria all'impresa artigiana, il sostegno alla
rigenerazione delle imprese artigiane e la costituzione di una rete
informatica finalizzata al lavoro in sicurezza da parte delle
falegnamerie.
E' stata costituita la CPA di Rimini.
E' stata predisposta una nuova convenzione con le CCIAA in materia di
gestione delle CPA con significative innovazioni in termini di
configurazione del rapporto con il sistema camerale in termini di
istituti convenzionali.
E' stata effettuata una significativa azione di interazione e
controllo del processo di attuazione dell'art. 8 della Legge 580/93
riguardante l'istituzione del Registro delle imprese.
Numerose sono ancora le attivita' realizzate nel corso del 1997 che
meritano un breve cenno: in materia di interventi connessi alle
finalita' di cui alla L.R. 37/92 si richiama: la realizzazione e la
presentazione di una indagine sulle problematiche della qualita' nel
settore delle macchine automatiche.
L'effettuazione di un convegno sul tema "Qualita' e comunicazione".
L'istituzione del premio regionale Emilia-Romagna nell'ambito del
Premio Qualita' Italia.
In materia di promozione fieristica si richiama: l'attivazione e
cofinanziamento di un notiziario fieristico quindicinale a cura
dell'ANSA; l'inserimento in INTERNET del calendario fieristico
regionale; la realizzazione di una ricerca finalizzata
all'attivazione di un Osservatorio regionale Fiere commissionata
all'SDA Bocconi.
In tema di promozione economica si ritiene opportuno evidenziare: la
definizione dei progetti di promozione all'estero cofinanziati dalla
Regione e dal Ministero del Commercio con l'estero nell'ambito
dell'accordo di programma triennale siglato nel 1996 tra la Regione e
lo stesso Ministero, tali progetti sono realizzati in collaborazione
con l'ICE; l'attivazione di un coordinamento regionale, in
collaborazione con ICE tra le associazioni imprenditoriali ed il
Centro estero delle Camere di Commercio per la formulazione del
Programma promozionale regionale.
In materia di innovazione tecnologica si ricorda l'attivazione della
convenzione Verne (Regione/Universita'/Irene/Associazioni
imprenditoriali per promuovere l'utilizzo di risorse comunitarie
dedicate alla ricerca) e partecipazione al Comitato scientifico della
medesima, nonche' la predisposizione di emendamenti alla proposta di
decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio in merito al quinto
Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico.
In materia di creazione d'impresa si evidenzia la regionalizzazione
del BIC Emilia-Romagna e il coordinamento di una ricerca sui servizi
in essere e sul fabbisogno di servizi in materia di nuova impresa
negli ambiti provinciali della regione Emilia-Romagna.
UFFICIO RETE DISTRIBUTIVA AL DETTAGLIO
Nell'anno 1997, nell'ambito del Settore Rete distributiva al
dettaglio, le attivita' di maggior rilievo svolte sono state quelle
di seguito indicate:
Settore incentivi alle piccole e medie imprese del commercio:
- Semplificazione delle procedure di rendicontazione e di erogazione
dei contributi concessi a norma delle vigenti leggi (L.R. 49/94 -
L.R. 14/90) al fine di rendere maggiormente efficace l'intervento
regionale. All'uopo sono stati predisposti gli atti deliberativi
concernenti le modalita' di erogazione dei contributi concessi.
- Predisposizione della L.R. 10 dicembre 1997, n. 41 "Interventi nel
settore del commercio per la valorizzazione e la qualificazione delle
imprese minori della rete distributiva - Abrogazione della L.R. 7
dicembre 1994, n. 49". La legge di che trattasi ha introdotto
sostanziali ed importanti innovazioni nel quadro degli interventi
sostenuti dalla Regione a favore delle piccole e medie imprese del
commercio. In particolare la legge, pur mantenendo l'operativita'
della previgente L.R. 49/94, ha potenziato l'intervento regionale
volto alla riqualificazione dei centri storici attraverso lo
strumento dell'accordo di programma che dovra' intervenire fra le
Amministrazioni comunali e gli operatori del commercio operanti
nell'area oggetto di intervento.
- Elaborazione del piano degli interventi a favore delle piccole e
medie imprese del commercio ai sensi della L.R. 49/94. Sono stati
concessi 1 miliardo e 330 milioni circa a favore di n. 198 imprese
del commercio al fine della loro riqualificazione e 4 miliardi e 600
milioni a 16 consorzi e cooperative di garanzia che in Emilia-Romagna
sostengono l'accesso al credito degli imprenditori del commercio
attraverso le prestazioni di garanzie e l'abbattimento del costo dei
mutui.
- Predisposizione del piano degli interventi per favorire
l'occupazione di emigrati e/o immigrati extracomunitari nel settore
del commercio. Sono stati concessi 175 milioni a 8 imprese di nuova
costituzione formate prevalentemente dai soggetti suindicati.
- Definizione del programma attuativo per la concessione dei
contributi previsti dall'art. 2, comma 42, della Legge n. 549 del 28
dicembre 1995. Il suddetto programma, predisposto di concerto con il
settore turismo, e' finalizzato alla riqualificazione e alla
rivitalizzazione del sistema distributivo nei centri storici. E'
stato approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 580 del
6 marzo 1997. L'attuazione del programma e' subordinato all'avvenuta
approvazione del medesimo da parte del MICA.
Settore grande distribuzione
Concessione di 6 nulla osta relativi a: n. 2 aperture di esercizi di
grandi dimensioni; 2 aperture di centri commerciali; n.2 ampliamenti
di centri commerciali esistenti.
Settore osservatorio della rete distributiva
Aggiornamento degli Allegati A) e B) della delibera del Consiglio
regionale n. 2880 del 23/11/1989: la Giunta regionale ha proposto al
Consiglio l'aggiornamento dell'Allegato A) delle vigenti indicazioni
regionali di urbanistica commerciale contenente i prospetti
riepilogativi delle superfici di vendita esistenti al 31/12/1996
relative a grandi strutture di vendita nonche' l'aggiornamento
dell'Allegato B) contenente l'elenco dei centri commerciali
autorizzati dalla Regione.
Realizzazione di uno studio di fattibilita' per l'ottimizzazione
delle attivita' di osservatorio e monitoraggio della rete
distributiva in sede fissa.
Settore contenzioso
Definizione del pronunciamento in ordine a n. 12 ricorsi presentati
al Presidente della Giunta regionale avverso provvedimenti di mancata
iscrizione o cancellazione dal registro esercenti il commercio emessi
dai Presidenti delle Camere di Commercio operanti nella regione.
Nell'anno 1997 sono stati inoltre nominati i Presidenti dei Collegi
sindacali delle cooperative di garanzia fra commercianti di Parma e
del Consorzio fidi Confesercenti di Bologna.
UFFICIO MERCATI E TUTELA DEI CONSUMATORI
Le azioni piu' rilevanti svolte nel corso del 1997 sono state le
seguenti:
Settore mercati all'ingrosso
E' stata ridefinita la quota di partecipazione al capitale sociale
del Centro agro-alimentare Bologna Scpa e del Centro agro-alimentare
riminese SpA.
E' stata approvata la L.R. 1/98 "Disciplina del commercio nei centri
agro-alimentari e nei mercati all'ingrosso".
Settore commercio su aree pubbliche
Si e' provveduto ad aggiornare i criteri per il rilascio delle
autorizzazioni all'esercizio del commercio su aree pubbliche regolate
dalla Legge 112/91. Sono state rilasciate circa 2700 autorizzazioni
di tipo "C".
Settore tutela dei consumatori
Sono stati stabiliti i criteri per i contributi 1997 alle
associazioni dei consumatori ed utenti iscritte nel Registro
regionale e sono stati assegnati i contributi relativi alla L.R.
45/92.
SERVIZIO ENERGIA
Piano energetico regionale
In sede di redazione del Piano energetico regionale:
- si sono delineati gli obiettivi di valorizzazione delle fonti
rinnovabili di energia (eolico, idroelettrico, geotermia, biomasse),
- si sono individuati i "siti vacanti" intesi come aree di
ottimizzazione degli investimenti per la valorizzazione di tali
fonti, tenuto conto dei vincoli di tutela e uso plurimo delle risorse
ambientali;
- si sono avviati studi al fine di delineare un quadro di indirizzi
per la redazione di piani energetici infraregionali;
- si e' promossa la redazione del piano energetico relativo ad una
Comunita' Montana come campo di sperimentazione e validazione degli
indirizzi sopra riportati;
- si e' avviata una indagine sulle iniziative realizzate e/o
programmate dalle Aziende pubbliche e private operanti in regione in
materia di valorizzazione energetica dei rifiuti;
- si sono avviati confronti e rapporti collaborativi con
l'Assessorato all'Ambiente per la costituzione di un sistema
informativo relativo al settore energetico;
- si sono realizzati alcuni studi di fattibilita' di impianti
energetici di interesse territoriale.
Si e' definita la Convenzione-Quadro con ENEL quale strumento di
cooperazione e confronto per attuare gli indirizzi regionali
contenuti nel documento programmatico "Per la riqualificazione del
sistema elettrico regionale". In tale ambito si e' dato vita ad
alcuni gruppi di lavoro con riferimento ai seguenti aspetti:
- prospettive di ambientazione e repowering delle centrali
termoelettriche del polo piacentino e ravennate;
- rapporti tra ENEL e terzi produttori (concessione, scambio e
vettoriamento).
Si sono approfonditi i problemi legati al trasferimento di funzioni e
compiti alle Regioni e agli Enti locali in materia di energia, per
elaborare una piattaforma regionale riferita al decreto legislativo
di attuazione della Legge 59/97.
Si sono portati avanti i rapporti collaborativi con la Regione di
Odessa (Ucraina) ai fini dell'allestimento di strumenti di
programmazione energetica, nell'ambito del Programma dell'U.E.
"Synergy Programme: Energy Action Plan For Black Sea Regions" e del
Protocollo d'intesa siglato a Bologna il 22 ottobre 1996. In tal
senso si sono organizzate alcune visite per valutare la fattibilita'
tecnica ed economica di alcuni progetti ed azioni.
Si e' partecipato a vari momenti di incontro-confronto con i Servizi
Energia di alcune Regioni Europee, fornendo il supporto alle
iniziative organizzative in questo senso da FDARENE (European
Federation of Regional Energy and Environmental Agencies).
Si e' assunto il ruolo di segreteria tecnica della Commissione di
esperti nominata dalla Giunta regionale per la valutazione del piano
globale di disattivazione della Centrale Elettronucleare di Caorso e
del progetto inerente la prima fase denominata "messa in custodia
protettiva passiva".
Uso razionale dell'energia e valorizzazione delle fonti rinnovabili
Si e' data attuazione all'art. 11 della Legge 10/91 (avente per
oggetto la concessione di contributi in conto capitale per studi di
fattibilita' tecnico-economica, per progetti esecutivi di impianti
civili, industriali o misti di produzione, di recupero, di trasporto
e di distribuzione dell'energia derivante dalla cogenerazione, per la
realizzazione o la modifica di impianti relativi a processi e servizi
che conseguano risparmio di energia attraverso l'utilizzo di fonti
rinnovabili di energia e/o un migliore rendimento di macchine e
apparecchiature e/o la sostituzione di idrocarburi con altri
combustibili): concessi contributi per Lire 1.259.702.500, tutti
liquidati contributi per Lire 32.655.936.631.
Si e' portato a conclusione il piano regionale degli interventi
relativo all'art. 8 della Legge 10/91 (avente ad oggetto la
concessione di contributi in conto capitale per la realizzazione di
iniziative volte a ridurre il consumo specifico di energia, il
miglioramento dell'efficienza energetica, l'utilizzo delle fonti di
energia rinnovabili, nella climatizzazione degli ambienti, anche
adibiti ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico,
sportivo ed agricolo, nell'illuminazione stradale, nonche' nella
produzione di energia elettrica e di acqua calda sanitaria nelle
abitazioni adibite a qualsiasi uso): concessi contributi per Lire
1.259.702.500, tutti liquidati.
Con ENEA si e' dato vita ad un Protocollo di intesa nell'ambito del
quale si sono avviati alcuni progetti di cooperazione.
Si e' dato corso ad una iniziativa al fine di corrispondere ai
problemi attinenti l'attuazione del DPR 26 agosto 1993, n. 412, con
particolare riferimento all'informazione degli utenti in ordine
all'uso razionale dell'energia nel settore abitativo, alla formazione
e qualificazione dei tecnici del settore, al supporto e al
coordinamento degli Enti locali in ordine ai controlli da effettuare
al fine di accertare l'effettivo stato di manutenzione ed esercizio
degli impianti termici.
Si e' partecipato al gruppo di coordinamento MICA/Regioni per
pervenire alla formulazione di alcune proposte di correzione delle
norme vigenti e alla individuazione di nuovi strumenti di
coordinamento dei diversi livelli di governo, in tema di politica
energetica.
TURISMO
PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE TURISTICA
E' stato attuato il Programma regionale 1997 degli interventi di
promozione e commercializzazione turistica; le strategie del
programma sono state elaborate sulla scorta di una sinergica
collaborazione fra Ente regionale, APT, autonomie locali e operatori
turistici privati avendo come obiettivo primario quello di aumentare
il flusso turistico e la produttivita' nel settore attraverso la piu'
ampia diffusione della qualita' dell'offerta turistica nel suo
contesto ambientale, economico e sociale.
Il Servizio ha inoltre predisposto gli atti programmatici relativi al
1998, curando l'istruttoria dei Programmi turistici provinciali, la
predisposizione del Programma regionale di promozione e
commercializzazione per l'anno 1998, ha altresi' curato i rapporti
con l'APT ai fini dell'istruttoria dei progetti di
promo-commercializzazione di carattere interprovinciale per l'anno
1998 e la predisposizione della deliberazione della Giunta regionale
concernente i relativi finanziamenti.
Statistiche sul turismo
In ambito statistico si e' curata la raccolta ed elaborazione dei
dati del 1996 e la redazione e diffusione del Rapporto annuale sul
movimento turistico e la consistenza ricettiva; si e' poi provveduto
all'adeguamento alla normativa comunitaria del sistema di relazione
con revisione completa dell'applicativo informatico di gestione e
supporto alle Province nella fase di transizione.
In ambito di sistema informativo e' stata impostata la banca dati
"strutture ricettive complementari" ed eseguito il primo impianto dei
dati raccolti dalle Province.
Attivita' legislativa
Il Servizio ha curato la predisposizione delle bozze di importanti
provvedimenti legislativi:
- disciplina delle Agenzie di viaggio: la nuova L.R. 26 luglio 1997,
n. 23 governa, tra l'altro, il processo di liberalizzazione di tali
strutture;
- modifica delle Leggi regionali 17/89, 3/93, 49/94: la bozza di pdl
favorisce la riorganizzazione del sistema degli interventi di
finanziamento alle imprese turistiche;
- modifica della L.R. 28/93: la nuova normativa proposta determina
condizioni di efficienza amministrativa ed innova procedure e
relazioni fra le istituzioni pubbliche, e fra il sistema pubblico ed
il sistema privato;
- modifica della L.R. 17/81, sulla disciplina delle professioni di
guida turistica, interprete ed accompagnatore turistico: la bozza di
pdl recepisce le nuove normative europee e nazionali, e disciplina un
nuovo assetto delle professioni turistiche, recependo richieste di
riconoscimento di nuove professionalita' e confermando quelle piu'
consolidate.
Informazione turistica
Sono state avviate e concluse due sperimentazioni a carattere locale
finalizzate alla riorganizzazione dei servizi di informazione
turistica. Tra i risultati di tali sperimentazioni, si segnala una
prima formulazione degli standard dei servizi IAT sotto l'aspetto di:
informazione, formazione degli operatori, tutela del turista,
logistica dei servizi.
Per l'estensione di tali risultati relativamente alla funzione
"informazione", e' stato attivato un programma di co-finanziamento
agli Enti titolari di IAT che si prevede la attivazione di redazioni
locali turistiche per la raccolta e la diffusione agli sportelli di
informazione e tramite Internet ed agisce su 11 prime realta' pilota,
che coprono le principali aree di rilevanza turistica regionale.
L'Osservatorio regionale sul Turismo, tramite convenzione con
l'Unioncamere regionale, ha sviluppato ulteriormente la propria
attivita' di indagine sugli aspetti strutturali e infrastrutturali
del turismo, sulla possibilita' di sviluppo di prodotti per
l'innovazione e l'ampliamento dell'offerta per il settore turistico
emiliano-romagnolo, ed e' stato avviato il Piano di attivita' per
l'anno 1997/98.
Offerta turistica
Sono stati predisposti ed approvati 2 programmi (1996 e 1997/98)
relativi alla L.R. 32/88: interventi di operatori termali pubblici e
privati dell'Emilia-Romagna a sostegno del turismo progetto "Terme e
Salute".
Sono stati predisposti 2 programmi (1996 e 1997) relativi agli
interventi a favore degli impianti di risalita e stazioni sciistiche
di cui alla L.R. 26/87 per un importo complessivo di Lire
1.469.000.000 di contributo; sono stati predisposti inoltre tutti gli
atti di concessione e liquidazione relativi ai programmi 1995 della
stessa legge.
E' stato predisposto ed approvato il programma dei progetti
presentati da n. 41 soggetti privati ai sensi della L.R. 3/93 -
assistenza tecnica ed innovazione tecnologica nonche' gli atti di
concessione relativi ai 4 programmi della stessa L.R. 3/93 riferita
alle domande presentate dagli operatori privati (anni 1995-96)
nonche' al programma "ostelli e campeggi".
E' stato predisposto altresi' il programma degli interventi
ammissibili a contributo ai sensi della Legge 424/89 Carraro -
Vizzini e predisposti gli atti di concessione e liquidazione riferiti
ai programmi degli anni 1990-95.
Sono state elaborate le proposte di 4 atti di criteri applicativi
relativi rispettivamente: 1) L.R. 3/93 e L.R. 19/97, "Criteri per il
finanziamento a consorzi- fidi e cooperative di garanzia"; 2) L.R.
17/89 "Criteri generali relativi ai termini, alle modalita' ed ai
limiti dell'assunzione del rischio di cambio per la concessione di
contributi"; 3) L.R. 3/93, art. 5, comma 1, lettera b) e c)
"Assistenza tecnica alle imprese turistiche" e "Innovazione
tecnologica"; 4) L.R. 3/93, art. 9, "Progetti a carattere locale".
E' stata proseguita e conclusa l'attivita' di verifica della proposta
dello schema di convenzione tra la Regione Emilia-Romagna ed il
Ministero dei Trasporti e della Navigazione in attuazione dell'art.
59 del DPR 616/77 nonche' predisposti i criteri attuativi in materia
di delega delle funzioni amministrative sul demanio marittimo.
Qualita' aree turistiche
E' stato predisposto il nuovo programma di interventi, per il biennio
1997-1998, finalizzati al miglioramento della qualita' urbana.
E' proseguita la gestione tecnico-amministrativa dei progetti
finanziati con i programmi 1992 - 1994 e 1995, nell'ambito della
quale sono stati predisposti nuovi metodi di monitoraggio dei
contributi concessi e degli interventi realizzati, basati su
archiviazione informatica.
E' proseguito il coordinamento delle attivita' previste nel settore
del miglioramento ambientale delle localita' turistiche, sia mediante
il programma di interventi di lotta ai Culicidi nelle zone del Delta
del Po, sia con il Progetto di gestione ecologica della costa,
finanziato dalla Regione e Unione Europea (direttiva LIFE).
E' stato ideato ed elaborato il nuovo progetto di interventi speciali
per il miglioramento ambientale della costa.
Per il settore "turismi emergenti" sono state proseguite ed ampliate
tutte le attivita' previste dai progetti precedentemente approvati:
- progetto Citta' Castelli Ciliegi (finanziato dalla Regione e Unione
Europea);
- ideazione diretta o collaborazione alla realizzazione di iniziative
di tipo promozionale e informativo, finalizzate allo sviluppo del
turismo naturalistico e dell'agriturismo;
- organizzazione di convegni e manifestazioni specifiche nei vari
settori.
Particolare attenzione e' stata posta alla nascita di accordi e
protocolli di intesa tra parchi regionali ed europei, per la
valorizzazione integrata dei rispettivi territori e per il
coordinamento delle iniziative promozionali.
E' stato infine ideato e predisposto, sulla base di indagini
specifiche precedentemente effettuate, un nuovo progetto per lo
sviluppo del "Turismo scolastico".
Sottoprogramma Obiettivo 5B
Il Servizio ha completato l'istruttoria delle domande presentate a
fronte del secondo bando pubblico del maggio 1997 e ha raccolto,
previa preistruttoria le graduatorie delle Province dei progetti
ammessi a contributo.
CULTURA, SPORT, PROGETTO GIOVANI
Le azioni piu' rilevanti, svolte nel corso del 1997 dal settore
Cultura, Sport, Progetto giovani possono essere cosi' riassunte per
settore:
Promozione culturale:
L.R. 37/94 "Norme in materia di promozione culturale" cosi' come
modificata ed integrata dalla L.R. 13/97:
integrazione per l'anno 1997, ai sensi della L.R. 13/97, del
programma triennale 1995-97 degli interventi per la promozione di
attivita' culturali di cui alla L.R. 37/94;
predisposizione ed approvazione del Piano annuale di riparto di
contributi per attivita' culturali in conformita' al programma
triennale 1995-97;
predisposizione ed approvazione degli interventi finanziari a favore
di organismi pubblici e privati per la costituzione o integrazione
della propria dotazione patrimoniale, in attuazione dell'art. 4 bis,
comma 2;
individuazione del numero e dell'entita' dei premi per attivita'
culturali e di studio da assegnare a manifestazioni di rilevante
importanza realizzate nel 1997 e ai giovani residenti in
Emilia-Romagna per la partecipazione a corsi o a programmi di studio
(art. 8, lettere A) e B) della L.R. 37/94).
L.R. 13/94: art. 5:
approvazione e finanziamento delle attivita' 1997 legate alle
celebrazioni per il primo centenario della morte di Giuseppe Verdi.
Beni culturali
L.R. 28/97 (Centri culturali polivalenti):
predisposizione ed approvazione degli obiettivi e criteri per il
piano di intervento 1997;
predisposizione ed approvazione del piano di intervento 1997 in
conformita' ai criteri obiettivi.
L.R. 20/90 e L.R. 42/83 (in materia di musei e biblioteche):
predisposizione ed approvazione delle linee di intervento per
l'elaborazione da parte dell'IBACN della proposta di piano di
intervento 1997 ai sensi delle citate leggi;
approvazione dei piani proposti dall'IBACN per il finanziamento di
interventi nell'ambito dei musei e biblioteche.
Vigilanza enti partecipati
Rinnovo del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale
dell'AICER SpA, con la contestuale nomina dei rappresentanti della
Regione.
Sport
L.R. 30/96 "Intervento per la promozione della pratica sportiva e
delle attivita' motorie e ricreative nel tempo libero":
approvazione programma triennale 1997-99 relativo a impiantistica e
promozione delle attivita' sportive;
assegnazione contributi in conto interesse attualizzato per
interventi relativi agli impianti sportivi;
assegnazione contributi per la realizzazione di iniziative, attivita'
sportive e progetti sperimentali in conformita' al programma
triennale;
assegnazione contributi relativi alle attivita' annuali delle
associazioni regionali del settore.
L.R. 23/92 "Interventi di sostegno alla realizzazione di un circuito
di impianti sportivi per il gioco del golf, a supporto del sistema
turistico dell'Emilia-Romagna": assegnazione contributi in attuazione
del programma annuale.
L.R. 42/93 "Ordinamento della professione di maestro di sci":
realizzazione corsi ed esami per l'abilitazione alla professione.
L.R. 3/94 "Ordinamento delle professioni di guida alpina e di
accompagnatore di montagna": realizzazione corsi ed esami per
l'abilitazione alla professione.
L.R. 12/85 "Intervento regionale per il potenziamento della
organizzazione del soccorso alpino e per la conservazione ed
incentivazione del patrimonio alpinisti": assegnazione contributi
annuali.
Progetto giovani
L.R. 30/86 "Intervento per la promozione della pratica sportiva e
delle attivita' motorie e ricreative nel tempo libero" e L.R. 21/96
"Promozione e coordinamento delle politiche rivolte ai giovani":
istruttoria e predisposizione degli atti amministrativi necessari per
l'assegnazione dei contributi per il settore degli scambi giovanili
internazionali - L.R. 30/86 - delibera della Giunta regionale
2041/97;
istruttoria e predisposizione degli atti amministrativi necessari al
sostegno e alla partecipazione della Regione ad iniziative di
promozione di quattro progetti pilota diretti ai giovani di cui
all'art. 4, L.R. 21/96 - delibera di Giunta regionale 2020/97;
insediamento del gruppo di lavoro interassessorile, previsto all'art.
5 della L.R. 21/96 per il coordinamento delle azioni in ambito
giovanile che ha rilevato un primo quadro degli interventi e degli
stanziamenti rivolti ai giovani.
Spettacolo
L.R. 11/85 "Norme in materia di promozione delle attivita' teatrali,
musicali e cinematografiche"; L.R. 20/92 "Partecipazione della
Regione Emilia-Romagna all'associazione teatrale Emilia-Romagna
(ATER), all'Associazione ERT Emilia-Romagna Teatro e Associazione
Centro regionale della danza"; L.R. 27/95 "Contributo alla Fondazione
A. Toscanini"; L.R. 33/93 "Norme per l'attivita' dell'Ente autonomo
Teatro comunale, della Cineteca di Bologna, dei teatri stabili e dei
centri di produzione della Regione Emilia-Romagna"; L.R. 13/97
"Modifiche di Leggi regionali in materia di cultura e sport (L.R.
11/85, L.R. 29/95, L.R. 37/94):
- entrata in vigore della L.R. 13/97, che, oltre a snellire le
procedure d'applicazione della L.R. 11/85, prevede nuove forme di
intervento finanziario (contributo in conto interessi per spese di
investimento e partecipazione al fondo rischi di consorzi fidi di
garanzia operanti nel settore dello spettacolo: possibilita' ad
iniziare dal bilancio 1998);
- impostazione, in collaborazione con il Servizio Legislativo, del
testo della nuova legge sullo spettacolo e contemporaneamente
approvazione, da parte del Consiglio, del Piano poliennale 1998-2000
della L.R. 11/85 per poter gestire il periodo transitorio in attesa
dell'esecutivita' della nuova legge;
- firma di tre convenzioni specifiche fra Regione Emilia-Romagna e
rispettivamente Ente autonomo Teatro comunale di Bologna, Cineteca
del Comune di Bologna ed Ente Teatrale italiano;
- pubblicazione di Film Commission - Guida alla produzione
cinematografica in Emilia-Romagna;
- avvio degli accordi fra gli enti interessati all'unificazione dei
tre festival cinematografici della costa (Riminicimena, Mystfestival
di Cattolica e Anteprima Cinema di Bellaria-Igea Marina) per
impostare un unico festival, "Adriatico cinema", la cui edizione si
svolge nel giugno 1998;
- gestione delle leggi di settore (L.R. 11/85, L.R. 33/93, L.R.
20/92) la quale ha comportato l'assegnazione di circa 18 miliardi
complessivi (14,8 per spese correnti e 3,2 per spese di
investimento).