DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 febbraio 1998, n. 142
Disposizioni per la presentazione dei progetti di formazione professionale da finanziare nell'ambito del Programma operativo Obiettivo 3 "Parco progetti: una rete per lo sviluppo locale" - Asse 6 - Anno 1997
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
1) di approvare le "Disposizioni per la presentazione dei progetti di
formazione professionale da finanziare nell'ambito del Programma
operativo Obiettivo 3 Parco progetti: una rete per lo sviluppo locale
- Asse 6 - Anno 1997" che si allegano, quale parte integrante, alla
presente deliberazione;2) di confermare il nucleo di valutazione per
l'esame dei progetti previsto per il periodo 1994/1996 che risulta
cosi' composto:
- dott. Valerio Vignoli, Responsabile dell'Unita' operativa
"Coordinamento interventi Fondo sociale europeo", esperto indicato
dal Direttore generale dell'Area Formazione professionale e lavoro,
coordinatore del nucleo di valutazione;
- sig. Giovanni Gambetta, Responsabile dell'Ufficio "Verifica e
Approvazione progetti";
- dott.ssa Nicoletta Molinaro, Responsabile dell'Unita' operativa
"Sistema Universitario. Integrazione fra percorsi universitari e
formazione professionale";
- dott.ssa Paola Zaniboni, Responsabile dell'Unita' operativa
"Coordinamento e finanziamento programmi provinciali. Sviluppo del
sistema";
- dott.ssa Giulia Antonelli, Dirigente all'interno del Servizio
Programmazione delle Politiche formative;
- dott.ssa Anita Gaiani, Responsabile dell'Unita' operativa "Progetti
per l'occupazione";
specificatamente per la funzione di segreteria tecnica risulta
nominata la seguente collaboratrice:
- dott.ssa Silvia Tolomelli, Ufficio Verifiche e Approvazione
progetti;
3) di pubblicare per estratto la presente deliberazione nel
Bollettino Ufficiale della Regione;
vista l'urgenza di adottare disposizioni relative alle modalita' di
accesso di contributo del Fondo sociale europeo in relazione ad
interventi per lo sviluppo e l'occupazione da finanziarsi nell'ambito
dell'Asse 6 - Obiettivo 3 - del Programma operativo multiregionale
numero 970034/I/3, al fine di consentire agli operatori di presentare
richiesta per l'anno 1998,
a voti unanimi e palesi, delibera inoltre:
di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai
sensi dell'art. 49 della Legge 12 febbraio 1953, n. 62.
Disposizioni per la presentazione dei progetti di formazione
professionale da finanziare nell'ambito del "Programma operativo
Obiettivo 3 Parco progetti: una rete per lo sviluppo locale Asse 6 -
Anno 1997"
In attuazione del Programma operativo (1997/1999) dell'Obiettivo 3
Parco progetti: una rete per lo sviluppo locale, approvato con
decisione della Commissione UE del 30 luglio 1997, numero 970034/I/3
e della Circolare del Ministero del Lavoro 144/97 del 10 novembre
1997, sono aperti i termini per la presentazione di progetti da
finanziare nell'ambito dell'Asse 6 del Programma operativo
multiregionale numero 970034/I/3.
Con riferimento al suddetto asse, la Regione Emilia-Romagna intende
promuovere interventi per lo sviluppo e l'occupazione, finanziando
progetti a titolarita' regionale, alla cui realizzazione fa
riferimento il presente avviso.
Le candidature dovranno essere formulate e inviate secondo le
modalita' e nei termini specificati nella parte VI del presente
avviso.
I - Caratteristiche del Programma operativo Parco progetti: una rete
per lo sviluppo locale
I.1 - Obiettivi dell'iniziativa
Il Programma operativo "Parco progetti: una rete per lo sviluppo
locale", intende contribuire al riorientamento delle politiche della
formazione e del lavoro ed alla concertazione degli interventi verso
linee di attivita' innovative, a forte impatto occupazionale ed in
sintonia con i piu' recenti orientamenti comunitari e nazionali.
Il Programma persegue complessivamente i seguenti obiettivi:
1) costituire elemento di cerniera e di coesione tra aree diverse del
Paese, stimolando in particolare il dialogo nord-sud;
2) rafforzare i sistemi di formazione professionale regionali,
attraverso la collaborazione tra sistemi regionali piu' efficienti e
quelli meno efficienti;
3) creare strutture permanenti di dialogo sociale, attraverso il
coinvolgimento operativo delle parti sociali;
4) sperimentare e successivamente estendere esperienze e modelli di
intervento articolati ed efficaci sul fronte delle politiche
occupazionali;
5) consolidare le iniziative locali per l'occupazione e lo sviluppo
(accordi territoriali, bacini d'impiego, reti interregionali)
mediante la diffusione delle esperienze e la loro moltiplicazione
all'interno del sistema nazionale.
I.2 - Articolazione in Misure
Misura 1 - Accordi territoriali
L'obiettivo generale di questa misura e' quello di fornire strumenti
di assistenza e formazione finalizzati all'avvio delle iniziative
previste negli accordi territoriali (patti territoriali, contratti
d'area, programmi d'area, partenariati settoriali).
Questi dovranno essere considerati come un'occasione per fare un
salto di qualita' nelle politiche locali di sviluppo; l'intervento
del FSE dovra' contribuire a delineare degli approcci innovativi,
coordinati e integrati prevedendo forme di raccordo tra politiche
attive del lavoro e formazione.
L'intervento del FSE potra' quindi collegarsi con iniziative di
sviluppo locale promosse dal FESR, dal FEOGA o da altre misure
regionali e nazionali promuovendo e accompagnando la nascita, il
consolidamento e lo sviluppo di attivita' individuate dagli accordi
territoriali.
Saranno considerati prioritari:
- assistenza e tutoraggio alle imprese;
- formazione attraverso strumenti integrati;
- strumenti di espansione occupazionale (apprendistato, aiuti
all'occupazione).
Misura 2 - Progetti in rete
Tale misura si propone di finanziare progetti ad elevata valenza
occupazionale collocati in reti interregionali, a vocazione
prevalentemente settoriale. Si tratta di estendere il metodo della
concertazione da una singola unita' territoriale a possibili accordi
tra piu' unita' territoriali e tra soggetti diversi (imprese,
associazioni, Universita', Enti locali ecc.) comunemente orientati da
obiettivi di tipo formativo ed economico-occupazionale. In
particolare si intende incoraggiare la sperimentazione di
cooperazione tra Regioni (o Province autonome del centro-nord) e
Regioni del sud, finalizzate a processi di creazione di nuova
imprenditorialita' e al sostegno dei sistemi locali di piccola e
media impresa.
Misura 3 - Promozione di lavoro e di impresa per i nuovi bacini
d'impiego
Gli interventi inseriti in questa misura sono finalizzati alla
promozione dell'occupazione e alla creazione d'impresa soprattutto
nel settore no-profit nell'ambito dei nuovi bacini d'impiego cosi'
definiti:
- servizi della vita quotidiana;
- servizi per migliorare la qualita' della vita;
- servizi culturali e del tempo libero;
- servizi ambientali.
Gli obiettivi assegnati ai progetti che rientreranno in questa misura
sono:
- diffusione delle esperienze dei nuovi bacini d'impiego;
- informazione e sensibilizzazione al territorio (centri promotori,
strutture di sostegno, popolazione e utenti);
- formazione di figure professionali necessarie alle attivita' di
animazione economica del territorio per la definizione delle
iniziative locali;
- collegamento in rete dei soggetti e delle strutture;
- servizi per la creazione d'impresa (formazione imprenditoriale,
supporto allo start-up, tutoraggio neo-imprese);
- formazione per l'inserimento professionale di giovani o disoccupati
e adulti.
Si ritiene prioritaria la concentrazione delle risorse su tre
tipologie di intervento quali:
- promozione di processi di creazione e di consolidamento di impresa
per i nuovi servizi;
- sperimentazione di forme di flessibilita' nel rapporto di lavoro
anche per favorire l'accesso ai nuovi impieghi (apprendistato, CFL,
part-time ecc.);
- professionalizzazione dei percorsi di inserimento lavorativo.
Tali tipologie di intervento dovranno essere attivate all'interno
delle priorita' territoriali e settoriali individuate dalla Regione e
riportate nella parte II.2 del presente avviso.
I.3 - Tipologia progettuale
Nell'ambito del Programma operativo "Parco progetti: una rete per lo
sviluppo locale", e' possibile presentare due tipologie di
iniziative:
a) Progetti regionali: per progetti regionali si intendono quei
progetti presentati da uno o piu' soggetti promotori che prevedono lo
svolgimento delle attivita' e degli interventi previsti in una
singola regione. I progetti regionali sono ammissibili nelle Misure 1
e 3.
b) Progetti interregionali: per progetti interregionali si intendono
quei progetti che prevedono lo svolgimento delle attivita' e degli
interventi in piu' regioni. I progetti interregionali sono
ammissibili nelle Misure 1 e 3 e obbligatori nella Misura 2.
Sia nei progetti regionali che interregionali presentati da piu' di
un promotore dovranno essere formalmente stabiliti i rispettivi
obblighi e competenze.
Per la prima annualita' del Programma operativo le azioni comprese
nel seguente avviso si riferiscono esclusivamente a progetti
regionali relativi alle Misure 1 e 3.
I.4 - Durata dei progetti
La durata massima dei progetti e' fissata in 24 mesi. Le attivita'
dovranno avere inizio, pena la revoca del finanziamento, entro trenta
giorni dalla approvazione del finanziamento.
II - Priorita' regionali
II.1 - Obiettivi strategici
L'obiettivo strategico che la Regione Emilia-Romagna attribuisce alle
azioni da realizzare nell'ambito del Parco progetti per l'annualita'
1997 e' quello di ridurre i differenziali negativi che ancora
caratterizzano la struttura socio-economica regionale. Tali
differenze interessano in maniera piu' o meno marcata la struttura
della popolazione, il modello di sviluppo economico, la struttura e
la dinamica del mercato del lavoro.
Dal punto di vista demografico, nell'ultimo decennio si e' registrato
in regione - cosi' come in molte altre realta' industriali avanzate
europee - un andamento caratterizzato, contemporaneamente, da
sostanziale stabilita' e da progressivo invecchiamento della
popolazione residente.
In specifici contesti regionali, in particolare nella provincia di
Ferrara, si e' assistito invece, con fasi alternate, ad un fenomeno
di tipo inverso, di decremento della popolazione residente dovuto
soprattutto alla crisi di alcuni settori industriali. Inoltre, come
per il resto della regione anche se in misura maggiore, si e'
riscontrata una crescita del peso della popolazione anziana.
Il modello economico regionale presenta differenze di fondo legate in
modo particolare alle caratteristiche e alla conformazione
dell'imprenditoria locale. L'Emilia-Romagna infatti e' caratterizzata
da un'economia fortemente connotata dalla presenza di piccola e media
impresa, specializzata dal punto di vista settoriale e in alcuni
contesti territoriali organizzata sotto forma di distretto
industriale. Accanto a questo sistema troviamo alcune realta' basate
su un modello di sviluppo fondato, al contrario, sulla presenza di
grandi complessi industriali.
Sul piano occupazionale, dopo un periodo di crescita continua della
disoccupazione, che ha raggiunto il suo livello massimo nel 1995
(6,1%), si e' verificata una lieve flessione (5,6% nel 1996) dovuta
alla sensibile ripresa produttiva. Tuttavia, anche il mercato del
lavoro regionale e' soggetto alle sperequazioni rilevate in
precedenza: accanto a situazioni occupazionali sostanzialmente
soddisfacenti che caratterizzano alcune province, si evidenziano
livelli maggiori di disoccupazione concentrati in particolari aree
geografiche della regione.
Infatti, alcuni mercati del lavoro sono caratterizzati da condizioni
di quasi equilibrio e da livelli occupazionali che configurano una
condizione prossima al pieno impiego, poco sensibile agli andamenti
del ciclo economico. In particolare, la provincia di Reggio Emilia
nel 1996 ha registrato un tasso di disoccupazione del 2,6% piu' che
dimezzato rispetto alla media regionale, e quella di Modena, nello
stesso anno, ha fatto registrare un tasso del 3,4%.
Altri mercati provinciali invece fanno registrare tassi di
disoccupazione superiori alla media regionale, come nei casi di
Ferrara (allineata, con l'11,2%, alla media nazionale), Rimini
(8,3%), Ravenna (6,4%). In queste province la situazione
occupazionale risente maggiormente degli andamenti congiunturali e
mostra alcune problematiche legate alla forte presenza di lavoro
precario e sommerso.
II.2 - Linee di intervento
L'obiettivo di ridurre i divari del mercato del lavoro regionale
costringe a declinare territorialmente gli interventi, piu' di quanto
non avvenga nel quadro ordinario della programmazione regionale, in
un contesto di ampio partenariato e di concertazione tra le parti
sociali.
Nel contempo la grandezza non ingente delle risorse che proverranno
dal Programma operativo Parco progetti consigliano di adottare
criteri di concentrazione degli interventi, in un'ottica di
ottimizzazione delle risorse e di visibilita' degli impatti attesi
dalle azioni che verranno promosse.
Le ipotesi di intervento sono dunque ispirate da tre criteri di
concentrazione:
a) aree in cui sono gia' attive o in via di definizione forme di
programmazione negoziata (Programmi di area e Patti territoriali). Si
ritiene che questa rappresenti una delle piu' importanti
precondizioni per soddisfare l'obiettivo di integrare gli interventi
formativi a progetti di sviluppo occupazionale e territoriale;
b) aree, all'interno della tipologia precedente, dove si manifestano
in maniera piu' acuta i fenomeni di disoccupazione, in particolare
giovanile. Il riferimento e' alle province di Ravenna, Rimini e
Ferrara;
c) interventi potenzialmente a maggiore impatto occupazionale e in
grado di valorizzare ed amplificare le esperienze di integrazione tra
scuola, formazione, lavoro gia' promosse in ambito regionale.
Pertanto, in una logica di integrazione con gli interventi previsti
nell'ambito dei Programmi d'area nelle tre province di Ravenna,
Ferrara e Rimini, saranno considerati preferenziali gli interventi
che rientrano nelle seguenti linee:
Provincia di Ravenna
1. Settore turismo:
- formazione di operatori con previsione di occupazione nell'ambito
delle attrazioni ed animazione turistica;
- formazione ed aiuto alla creazione di impresa nell'ambito della
valorizzazione dell'area del Parco del Delta per il recupero dei
vecchi mestieri e di qualificazione della ristorazione;
- sostegno avvio attivita' nel turismo di nicchia (culturale,
ambientale, affari ecc.) attraverso formazione imprenditoriale e
aiuti alla creazione di attivita' indipendente.
2. Settore ambientale:
- aiuto all'avvio di imprese operanti nel settore ambientale;
- formazione e aiuto alle imprese operanti nel settore ambientale e
della sicurezza.
3. Settore della cultura e dei beni culturali:
- formazione manager imprese culturali;
- formazione tecnici restauro e conservazione;
- sostegno occupazione e avvio impresa nella valorizzazione di
itinerari storico-artistici e museali.
4. Settore industriale (chimica, meccanica e metallurgia):
- formazione e aiuti all'occupazione;
- sostegno alla ricerca industriale (borse di studio per attivita' di
ricerca in imprese);
- formazione di giovani da inserire in imprese di nuovo insediamento
o che sviluppino impianti produttivi.
5. Settore dell'edilizia, delle costruzioni e delle attivita'
portuali:
- formazione e aiuto all'occupazione per l'inserimento di disoccupati
nel porto passeggeri di prossima attivazione;
- formazione legata ai lavori di recupero e ristrutturazione del
porto.
Provincia di Ferrara
1. Settore turismo:
- formazione operatori ideazione gestione pacchetti turistici;
- formazione e avvio imprese turismo verde.
2. Settore ambientale:
- formazione addetti tutela patrimonio naturalistico.
3. Settore della cultura e dei beni culturali:
- formazione esperti produzione servizi culturali differenziati per
fasce di utenza.
4. Settore industriale (agroindustria, ittico, tessile, meccanico):
- formazione e aiuti all'occupazione.
5. Settore dei servizi socio-assistenziali:
- avvio imprese, anche in forma non-profit;
- formazione figure professionali da inserire in aziende non-profit.
Provincia di Rimini
1. Settore turismo, spettacolo e sport:
- formazione tecnici spettacolo;
- sostegno avvio attivita' collaterali al turismo tradizionale
(sport, affari, eventi culturali, divertimento .....);
- aiuto inserimento nuove figure professionali per il miglioramento
qualita' offerta turistica.
2. Settore ambientale:
- formazione tecnici e operai specializzati in attivita' volte alla
valorizzazione di aree naturali di eccellenza;
- miglioramento arredo urbano.
3. Settore della cultura e dei beni culturali:
- formazione di giovani da inserire in progetti di valorizzazione
artigianato e tradizioni tipiche.
4. Settore tessile abbigliamento:
- formazione tecnici e operai specializzati.
Per aiuti all'avvio di attivita' autonome e di imprese si intendono
contributi alla costituzione del capitale d'avvio (tipo prestito
d'onore), contributi per la definizione del progetto d'impresa,
contributi per spese di consulenza e servizi di tutoraggio, stage in
altre imprese. Per aiuti e sostegno all'occupazione si intende
ampliamento e rafforzamento degli aspetti formativi dei tirocini in
aziende, CFL, part-time, apprendistato.
II.3 Destinatari
I destinatari delle attivita' contenute nei progetti sono quelli
previsti dal QCS Obiettivo 3.
Nel caso in cui il progetto preveda altre tipologie di destinatari,
le azioni ad essi rivolte potranno essere realizzate nell'ambito di
altri obiettivi e/o programmi e/o iniziative comunitarie in cui
questi risultano ammissibili. In questa ipotesi dovranno essere
evidenziate le interconnessioni progettuali tra azioni afferenti il
Programma operativo Parco progetti e quelle di altre programmazioni e
le rispettive quote di finanziamento.
III - Criteri di selezione
III.1 - Requisiti di ammissibilita'
I progetti dovranno possedere i seguenti requisiti:
a) attivazione di apposite convenzioni o di altro tipo di accordi che
attestino la partecipazione di competenze in piu' settori (almeno 2)
di competenza dell'Amministrazione regionale (esempio formazione,
lavoro, turismo, ambiente, cultura) e la partecipazione di un altro
soggetto pubblico o privato oltre al proponente (con questi soggetti
dovranno essere stabiliti degli accordi formali). Per ogni progetto
dovra' essere indicato anche il soggetto gestore all'interno della
partnership. La relativa documentazione (in cui saranno indicati i
rispettivi impegni nelle diverse fasi di realizzazione del progetto)
dovra' essere allegata al progetto;
b) impegno scritto ad avviare i progetti entro 30 giorni dalla
concessione del finanziamento;
c) il progetto dovra' inoltre contenere i seguenti elementi: -
localizzazione; - analisi di contesto che giustifichi l'intervento
proposto; - definizione dettagliata degli obiettivi, dei contenuti e
degli impatti attesi; - coerenza con la programmazione regionale e
nazionale; - indicazione di ulteriori risorse finanziarie (se
previste); - elementi di trasferibilita' dell'esperienza e relativi
meccanismi di pubblicazione e di diffusione.
IV - Requisiti dei soggetti gestori
Fatte salve le norme nazionali e regionali, sono ammessi a presentare
progetti tutti i soggetti di diritto pubblico e privato.
V - Risorse finanziarie disponibili
Alla finanziabilita' dei progetti contribuiscono il FSE e risorse
pubbliche nazionali (FdR), secondo i tassi di partecipazione
stabiliti nel QCS Obiettivo 3.
Le risorse FSE messe a bando per la prima annualita', per i progetti
di cui alla Misura 1 e alla Misura 3, ammontano a Lire 3.880.000.000.
VI - Presentazione delle domande
VI.1 - Modalita' di presentazione
I progetti dovranno essere presentati mediante richiesta per il
finanziamento delle attivita' firmata dal legale rappresentante del
soggetto gestore, in regola con le vigenti normative sul bollo, ai
sensi del DPR 26 ottobre 1972, n. 642 e successive modificazioni.
A tali domande devono essere allegate n. 3 copie del formulario
predisposto dalla Regione, compilato in ogni sua parte, consegnato
sia su supporto magnetico (floppy disk) che cartaceo.
Non sono ammesse successive integrazioni ai progetti, se non a
seguito di supplementi di istruttoria attivati dai competenti uffici
regionali.
VI.2 - Termini per la presentazione dei progetti
I progetti dovranno pervenire entro le ore 12,30 del trentesimo
giorno dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna del presente avviso presso la Regione
Emilia-Romagna - Assessorato al Lavoro, Formazione, Universita' e
Immigrazione - Ufficio Verifica e Approvazione progetti (14 piano) -
Viale Aldo Moro n. 38 - 40127 Bologna.
Le domande inviate tramite Servizio postale dovranno pervenire
mediante raccomandata con ricevuta di ritorno e comunque entro e non
oltre la scadenza indicata. Non saranno accettate le domande
pervenute oltre i termini indicati anche se recanti timbri postali di
spedizione antecedenti.
VII - Criteri per la cantierabilita'
A seguito dell'eventuale finanziamento del progetto e ai fini della
dimostrazione della cantierabilita' entro i termini previsti dalla
circolare ministeriale (30 giorni), si dovra' dimostrare la
realizzazione delle seguenti parti del progetto:
- organizzazione di progetto: indicazioni dettagliate circa la
scansione temporale delle azioni previste (perth);
- elenco dettagliato dei beneficiari definitivi dell'intervento e
indicazione delle risorse interne al progetto (elenco nominativo e
curricola dei docenti, consulenti, professionisti, ecc.);
- dettaglio dei collegamenti con gli interventi specifici programmati
su altri fondi strutturali (FESR, FEOGA) e/o su leggi regionali e
nazionali.
VIII - Altre informazioni
La Regione attivera' una struttura di supporto finalizzata a fornire
assistenza ai soggetti gestori nella fase di redazione dei progetti e
nella individuazione dei soggetti pubblici e privati con i quali
realizzare la partnership regionale e interregionale. Presso tale
struttura sara' disponibile copia del Programma operativo Parco
progetti.