n.62 del 13.03.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3526 - Risoluzione proposta dai consiglieri Carini e Monari per invitare la Giunta ad adoperarsi affinché il Ministero riconosca il massimo degli ammortizzatori fruibili ai lavoratori della azienda Atlantis del gruppo Azimut-Benetti

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

l’azienda Atlantis del Gruppo Azimut-Benetti (il più grande gruppo privato mondiale) ha rilevato alcuni anni fa nel comune piacentino di Gropparello la storica "Gobbi", ditta produttrice di piccoli yacht e barche di lusso;

nell’ottobre scorso la dirigenza ha improvvisamente annunciato la chiusura dello stabilimento - che vanta 40 anni di attività ed attualmente occupa 180 lavoratori - entro fine 2012, scelta inserita entro una più ampia riorganizzazione degli stabilimenti del Gruppo Azimut-Benetti e che riguarda anche lo stabilimento torinese di Avigliana, che dà lavoro ad oltre 1000 persone.

Sottolineato che

l’intesa sottoscritta il 13 dicembre scorso a seguito dell’incontro tra le parti svoltosi presso il Ministero dello Sviluppo economico, che per Piacenza prevede il mantenimento di 20 unità, non ha trovato ancora soluzione con un necessario accordo al Ministero del Lavoro, per una cassa integrazione di 24 mesi per riorganizzazione promessa al Ministero Sviluppo Economico al termine del citato incontro;

pare comunque inevitabile la chiusura della produzione a fine gennaio, data oltre la quale resteranno attivi una ventina di lavoratori fino a fine marzo 2013 per espletare le ultime commesse.

Evidenziato che

pur non avendo la Regione competenza sugli ammortizzatori sociali ordinari, fin da subito ha prodigato il massimo impegno, insieme ai lavoratori, per ottenerne le migliori condizioni possibili, che prevedono due anni di cassa integrazione cui seguirà la mobilità.

Invita la Giunta

ad adoperarsi affinché il Ministero riconosca il massimo degli ammortizzatori fruibili ai lavoratori coinvolti, con la definizione, nel frattempo, di un piano di ricollocazione che coinvolga il maggior numero possibile degli stessi;

ad interagire con le parti coinvolte, in primis la proprietà Atlantis, che deve ricercare tutte le soluzioni possibili per la reindustrializzazione del sito, sia con un impegno diretto, che attraverso un possibile subentro da parte di altri imprenditori o la riqualificazione dell’area per un suo recupero ad altra tipologia di attività produttiva.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 febbraio 2013

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