n. 206 del 10.10.2012 periodico (Parte Seconda)

Esito procedura di screening per progetto di coltivazione cava sabbia Cavallara in S. Giovanni di Ostellato - II stralcio. Ditta Cava Cavallara srl Migliarino

Ai sensi del Titolo II della Legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i., DLgs 152 e smi l’Autorità competente: Comune di Ostellato, con atto di DGC n. 130 del 19/9/2012, ha assunto la seguente decisione:

LA GIUNTA COMUNALE

(omissis)

delibera: 

- di escludere, ai sensi dell’art. 10 comma 1 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e smi, DLgs 152/06 e smi, il progetto presentato dalla ditta Cantoniera Cavallara Srl relativo al Piano di coltivazione 2012 - II stralcio- del Polo estrattivo di S.Giovanni di Ostellato da ulteriore procedura di VIA, con le seguenti prescrizioni:

  1. garantire l’efficienza del sistema di raccolta delle acque meteoriche dilavanti l’area di cava attraverso manutenzione periodica dei fossi di guardia;
  2. lo scavo deve avvenire con tecniche che non prevedano in alcun modo l’emungimento né l’allontanamento dell’acqua di falda dalla cava;
  3. evitare i rischi di contaminazione da sostanze tossiche provenienti dal dilavamento dei terreni delle aree agricole circostanti o di superfici eventualmente contaminate da cause accidentali;
  4. adottare tutte le misure idonee atte ad evitare sversamenti accidentali di carburanti e/o oli;
  5. durante l’attività di cava e per almeno tre anni seguenti il termine dell’estrazione dovrà essere mantenuto il monitoraggio almeno semestrale delle caratteristiche quali-quantitative delle acque di falda e del bacino di cava (in particolare piezometria. pH, temperatura, conducibilità, composti inorganici);
  6.  oltre a quanto riportato nel punto precedente, si prescrive di integrare il monitoraggio sulla matrice acque (di lago e sotterranee) con la ricerca di metalli pesanti quali Pb, Ni e Cr tot;
  7. nel caso in cui i punti 3 e 4 precedenti siano disattesi, prevedere il monitoraggio di inquinanti organici quali idrocarburi totali e idrocarburi policiclici aromatici (IPA);
  8. relativamente alle acque di lago di cava, in presenza di più bacini non collegati tra loro, effettuare un prelievo per ognuno di essi;
  9. i risultati del monitoraggio per la matrice acqua dovranno essere trasmessi tempestivamente ad ogni campagna semestrale al Comune di Ostellato e alla Provincia di Ferrara e conservati presso la ditta a disposizione degli Organi di controllo;
  10. si ritiene opportuno che il monitoraggio delle acque sotterranee e di lago prosegua secondo le specifiche tecniche operative e modulistiche riportate nei successivi punti 11, 12, 13, 14;
  11. i Rapporti di Prova devono contenere le seguenti informazioni:
    • data prelievo;
    • prelevatore/Ditta prelievo;
    • tipologia campione/matrice e codice di identificazione del punto di prelievo;
    • luogo prelievo;
    • nome cliente;
    • data inizio e fine analisi;
    • elenco dei parametri ricercati, per ognuno dei quali va indicato: il valore della concentrazione, l’unità di misura, il metodo analitico utilizzato dal laboratorio, il limite di quantificazione del metodo, i limiti normativi di riferimento;
  12. si richiede un verbale di campionamento per ogni campione, contenente almeno le seguenti informazioni:
    • codice d’identificazione del punto di prelievo;
    • data e ora di prelievo;
    • profondità e posizione del prelievo rispetto alla riva per le acque di lago;
    • piezometria per le acque sotterranee;
    • eventuali osservazioni del tipo: situazioni anomale riscontrate nel punto di campionamento, e tutte quelle informazioni che gli operatori ritengono utili per interpretare al meglio i risultati analitici;
  13. per ogni piezometro utilizzato vanno riportate le caratteristiche costruttive, quali la tipologia, la profondità, il diametro, la finestratura, etc.; l’ubicazione dei piezometri va georeferenziata su idonea cartografia;
  14. le campagne di misura vanno accompagnate da una descrizione delle tecniche e condizioni operative di campionamento seguite (es. spurgo dei piezometri, torbidità, etc.), e una descrizione della strumentazione utilizzata;
  15. relativamente all’escavazione dei terreni superficiali di copertura (“cappellaccio”), nelle successive fasi autorizzative si dovrà ottemperare ai disposti del Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117 recante “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE;
  16. gli eventuali rifiuti provenienti dall’attività di vagliatura vanno gestiti e smaltiti ai sensi del DLgs 152/06 s.m.i.;
  17. per quanto riguarda la componente acustica si indicano le seguenti prescrizioni:
    • poiché le valutazioni previsionali sono state effettuate per il solo periodo diurno, l’attività dovrà essere svolta solo nel predetto periodo;
    • prima della realizzazione del II stralcio dovrà essere realizzato un terrapieno parallelo alla Strada Valmana allo scopo di minimizzare e contenere l’esposizione al rumore dei ricettori più prossimi, dovuta ai mezzi utilizzati per la realizzazione dell’ampliamento della cava;
    • rispettare i limiti di classificazione acustica per le aree attigue che rientrano in classe III;
  18. il documento di valutazione di impatto acustico andrà aggiornato qualora si verifichino delle modifiche nelle attività cantieristiche, cambiamenti nelle attrezzature e mezzi utilizzati, ulteriori esposizioni rispetto ai ricettori individuati;
  19. la gestione e la sistemazione finale dell’area di cava non determini impedimenti od aggravi allo scolo e all’irrigazione dei terreni agricoli circostanti l’area in argomento;
  20. In riferimento alle operazioni di piantumazione e successivo recupero dell’area ed in considerazione della tipologia di suolo, prevedere l’impianto di specie arbustive/arboree autoctone -come da progetto-, con l’eliminazione di alberi da frutto (melo, nespolo, albicocco, susino, pesco, pero), ginepro e sorbo domestico, ed inserendo, fra gli altri, anche fusaggine e tamerice;
  21. al momento della richiesta di autorizzazione allo scarico per i previsti edifici di bar-ristoro e alloggio/ristorante, in considerazione della prossimità della falda al piano campagna e della necessità di garantire il franco di almeno 1 m dalle tubazioni disperdenti, valutare l’opportunità di sostituire l’impianto di subirrigazione con una fitodepurazione con caratteristiche da concordare con l’autorità competente, preferibilmente sovradimensionato rispetto alla stretta esigenza;
  22. al fine di limitare la propagazione delle polveri, venga effettuata la bagnatura delle strade bianche nei periodi siccitosi;
  23. la ditta procederà con l’ampliamento della cava per lotti secondo quanto riportato nel progetto sottoposto a valutazione ambientale (escavo 4 lotti in ampliamento del lago di cava con scavo a -7 m dal pc); la realizzazione del previsto approfondimento del lotto di lago a -12 m (ultimo lotto di escavazione in ordine di tempo) potrà essere effettuata solo previo acquisizione del parere congiunto di Comune, Arpa, Servizio Tecnico di Bacino, Consorzio di Bonifica e Provincia sui dati del monitoraggio e revisione della modellistica presentata. La ditta dovrà pertanto fornire a Comune e Provincia i dati aggiornati di monitoraggio semestrale delle acque ed inoltre, sulla base dell’evoluzione effettiva dell’attività di cava, dovrà comunicare con adeguato anticipo l’avvio degli scavi del 4° lotto (ultimo lotto con escavazione interamente prevista a -7m dal pc). In tal modo gli Enti sulla base dei dati di monitoraggio nel frattempo acquisiti e della revisione della modellistica, intesa come aggiornamento della attuale modellistica con i dati effettivamente rilevati con le analisi in corso d’opera-, provvederanno ad una analisi congiunta (Comune, Arpa, Servizio Tecnico di Bacino, Consorzio di Bonifica e Provincia) dei dati ed emissione del parere, in tempo utile ad evitare alla ditta alcuna sospensione dei lavori: l’avvio dell’ultima fase di scavo sarà comunque subordinato all’esito positivo delle valutazioni;
  24. la ditta dovrà provvedere con ogni precauzione per evitare rischi idraulici di allagabilità del territorio circostante, oltre che tenere in dovuta considerazione la localizzazione dell’area in questione in zona a rischio idraulico in prossimità del canale Navigabile e comunicare al Servizio Tecnico di Bacino e della Costa eventuali modifiche o interventi di manutenzione straordinaria; l’opera dovrà essere realizzata a regola d’arte onde evitare influenze sulla rete idraulica primaria, tenendo conto delle disposizioni di cui al DPR 128/59;
  25. in caso di realizzazione di nuovi piezometri nell’ambito della cava finalizzati a sondaggi per il controllo del livello piezometrico della falda e della qualità dell’acqua, ai sensi del R.R. 41/01, la ditta dovrà inviare al Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e della Costa una comunicazione corredata da:
    • Relazione tecnica generale;
    • Progetto di massima delle perforazioni da realizzare;
    • Cartografia idonea ad individuare la localizzazione della perforazione (corografia su carta tecnica regionale in scala 1:10000 e planimetria catastale);
  26. per gli eventuali interventi di chiusura di piezometri esistenti, le modalità sono stabilite dall’art. 35 del RR 41/01, per cui la perforazione, al cessare dell’utilizzo, deve essere dotata di dispositivi di sicurezza passivi, quali cementazione e tamponamenti della colonna in opera, che impediscano l’inquinamento della falda e che garantiscano il confinamento permanente dell’acqua nel sito originario;
  27. nel caso di destinazione finale dell’area quale invaso permanente in comunicazione con la falda, dovrà essere chiesta apposita autorizzazione al Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e della Costa ai sensi della DCR 3109/90 per i bacini di accumulo di competenza della Regione Emilia-Romagna, tenendo conto altresì che l’opera è soggetta a deposito sismico ai sensi della DGR 687/2011;
  28. alla luce dei recenti episodi sismici ed in considerazione delle condizioni predisponesti del terreno agli effetti di sito -consistenti depositi sabbiosi immersi in falda-, si raccomanda di effettuare ulteriori verifiche di stabilità delle scarpate utilizzando i parametri di input registrati il 20 e 29 maggio (reperibili nel sito dell’INGV) prima della realizzazione dell’intervento in oggetto;
  29. ferme restando nuove disposizioni alla luce di eventuali ritrovamenti archeologici, dovrà essere effettuato un controllo in corso d’opera delle attività di scavo da affidare, senza oneri per la competente Soprintendenza Archeologica, a personale tecnico specializzato (archeologi), fino alla quota di almeno -3 m dal p.c. attuale e, comunque, fino all’affioramento dell’acqua di falda, se emergente oltre la profondità di m 3;
  30. oltre ai controlli sopraccitati, potranno esserne richiesti altri, da effettuare con la direzione scientifica e organizzativa dell’unità subacquea della competente Soprintendenza Archeologica; tali controlli, per le stratigrafie poste a quote più profonde, andranno affidati ad operatori subacquei specializzati, senza oneri per la Soprintendenza;
  31. il rinvenimento eventuale di stratigrafie e/o strutture archeologiche comporterà lo scavo stratigrafico estensivo delle stesse da condurre, se necessario, anche manualmente; la ditta individuata dalla Committenza per le attività archeologiche dovrà fornire la documentazione di scavo (giornale di scavo, schede di uu.ss., redazione grafica e fotografica dei rinvenimenti) e dovrà provvedere alla sistemazione dei materiali recuperati (lavaggio, siglatura e stoccaggio in contenitori adeguati), secondo le indicazioni fornite dalla competente Soprintendenza;
  32. la ditta dovrà prevedere la realizzazione, in corrispondenza del limite nord della proprietà, di un piccolo stagno di forma irregolare e con profondità variabile dai 30 cm a 1 m circa, al fine di favorire un ambiente utile alla salvaguardia degli anfibi; 

- di trasmettere ai sensi dell’art. 16, comma 3, della L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni, la presente deliberazione alla Provincia di Ferrara - Ufficio VIA AIA e Ufficio Attività Minerarie, all’Arpa Sezione Provinciale di Ferrara, all’AUSL Servizio Igiene Pubblica di di Ferrara, al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, al Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e Costa, alla Soprintendenza beni archeologici dell’Emilia-Romagna;

- di trasmettere inoltre all’ufficio Distribuzione Energia e Attività Minerarie della Provincia di Ferrara copia della successiva Convenzione stipulata dal Comune con il soggetto attuatore ai sensi dell’art. 12 L.R. 17/91 e smi su supporto magnetico e/o cartaceo;

- di pubblicare, per estratto, ai sensi dell’art. 10, comma 3 della L.R. 18 maggio 1999 n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni, il presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna ed in forma completa sul sito web dell’Ente;

- di comunicare che, ai sensi dell’articolo 3-comma 4 della Legge n. 241 del 1990, avverso il provvedimento conclusivo testé indicato potrà essere esperito ricorso in sede giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia-Romagna, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso; ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso. 

Successivamente, stante l’urgenza di provvedere, la Giunta comunale con voti favorevoli unanimi legalmente espressi delibera di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi di legge.

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