n.340 del 20.11.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 4697 - Risoluzione sul pacchetto di misure sulla costituzione di partenariati pubblico – privato e pubblico – pubblico nell’ambito del programma Orizzonte 2020 (COM (2013) 494 final del 10.07.2013; COM (2013) 495 final del 10.07.2013; COM (2013) 496 final del 10.07.2013; COM (2013) 501 final del 10.07.2013; COM (2013) 503 final del 10.07.2013; COM (2013) 505 final del 10.07.2013; COM (2013) 506 final del 10.07.2013; COM (2013) 493 final del 10.07.2013; COM (2013) 497 final del 10.07.2013; COM (2013) 498 final del 10.07.2013; COM (2013) 500 final del 10.07.2013). Osservazioni della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell’articolo 24, comma 3, della legge n. 234 del 2012 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona. (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 4 novembre 2013)

La I Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”

dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Visto l’articolo 38, comma 4, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa e la legge regionale 28 luglio 2008, n. 16, in particolare gli articoli 3, 4, 6 e 7;

visti gli articoli 24, comma 3, e 25 della legge 24 dicembre 2012 n. 234 (Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea);

visto l’articolo 5 del Trattato sull’Unione europea e il Protocollo n. 2 sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea e al Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;

vista la Risoluzione dell’Assemblea legislativa n. 3988 del 3 giugno 2013 recante “Sessione europea 2013 - Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea", in particolare le lettere m), n), o), v);

vista la lettera del Presidente dell’Assemblea legislativa (prot. n. 35400 del 6 settembre 2013);

vista la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Partenariati pubblico-privato nell’ambito di Orizzonte 2020: uno strumento poderoso per la ricerca e la crescita in Europa” - COM (2013) 494 final del 10/7/2013;

viste la proposta di regolamento del Consiglio relativo all’impresa comune per l’iniziativa in materia di medicinali innovativi 2 - COM (2013) 495 final del 10/7/2013; proposta di regolamento del Consiglio sull'impresa comune Bioindustrie - COM (2013) 496 final del 10/7/2013; proposta di regolamento del Consiglio relativo all'impresa comune ECSEL - COM (2013) 501 final del 10/7/2013; proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 219/2007 relativo alla costituzione di un’impresa comune per la realizzazione del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR) per quanto riguarda la proroga dell’impresa comune fino al 2024 - COM (2013) 503 final del 10/7/2013; proposta di regolamento del Consiglio relativo all’impresa comune Clean Sky 2 - COM (2013) 505 final del 10/7/2013; proposta di regolamento del Consiglio sull'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» - COM (2013) 506 final del 10/7/2013; proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla partecipazione dell’Unione ad un programma di ricerca e sviluppo avviato da vari Stati membri a sostegno delle piccole e medie imprese che effettuano attività di ricerca - COM (2013) 493 final del 10/7/2013; proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio sulla partecipazione dell’Unione europea al Programma metrologico europeo di ricerca e innovazione avviato congiuntamente da più Stati membri - COM (2013) 497 final del 10/7/2013; proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla partecipazione dell'Unione a un secondo programma di partenariato Europa - Paesi in via di sviluppo per gli studi clinici avviato congiuntamente da più Stati membri - COM (2013) 498 final del 10/7/2013; proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla partecipazione dell’Unione al programma di ricerca e sviluppo a sostegno di una vita attiva e autonoma avviato congiuntamente da più Stati membri - COM (2013) 500 final del 10/7/2013;

visti gli articoli 185 e 187 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE);

visto il parere reso dalla V Commissione Turismo, Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport nella seduta del 31 ottobre 2013 (prot. n. 43448 del 4 novembre 2013);

visto il parere reso dalla II Commissione Politiche economiche nella seduta del 31 ottobre 2013 (prot. n. 43445 del 4 novembre 2013);

Considerato che il Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona prevede il coinvolgimento delle Assemblee legislative regionali nel controllo della sussidiarietà in collaborazione con i rispettivi Parlamenti nazionali nell’ambito del cd. “early warning system” e che l’articolo 25 della legge n. 234 del 2012 disciplina la modalità di partecipazione alla verifica del rispetto del principio di sussidiarietà da parte delle Assemblee, dei Consigli regionali e delle Province autonome di Trento e di Bolzano;

Considerata l’importanza di rafforzare il dialogo tra i livelli parlamentari anche sugli aspetti di merito delle proposte e delle iniziative presentate dalla Commissione europea nel contesto del dialogo politico tra Parlamenti nazionali e Istituzioni dell’Unione europea e considerato che l’articolo 9 della legge n. 234 del 2012, disciplinando la partecipazione delle Camere al dialogo politico con le istituzioni europee, al comma 2, prevede che: “I documenti (delle Camere) tengono conto di eventuali osservazioni e proposte formulate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano ai sensi dell’articolo 24, comma 3, e dalle assemblee e dai consigli regionali e delle province autonome ai sensi dell’articolo 25”;

Considerato che il pacchetto di misure sulla costituzione di partenariati pubblico-privato e pubblico-pubblico nell’ambito del programma Orizzonte 2020 fa parte degli atti segnalati nell’ambito della Sessione europea 2013, sui quali l’Assemblea legislativa e la Giunta regionale si sono impegnate a valutare, al momento dell’effettiva presentazione, l’opportunità di inviare osservazioni al Governo ai sensi della legge n. 234 del 2012, articolo 24, comma 3, per gli aspetti di competenza regionale, oltre all’eventuale esame della sussidiarietà delle proposte legislative da parte dell’Assemblea, ai sensi dell’articolo 25 delle stessa legge.

Considerato che l’iniziativa faro della strategia Europa 2020 “L’Unione dell’innovazione” prevede nel prossimo programma dell’Unione europea nel campo della ricerca e dell’innovazione “Orizzonte 2020” ingenti finanziamenti da investire a partire dalla ricerca di base sino all’immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi e che un elemento chiave di Orizzonte 2020 è la proposta di unire le forze dell’Unione europea, del settore privato e degli Stati membri per ottenere risultati che un paese o un’azienda, da soli, non potrebbero conseguire, anche con la regolamentazione della costituzione di partenariati pubblico-privato e pubblico-pubblico;

Considerato che la Regione Emilia-Romagna, con la creazione della Rete regionale dell’Alta Tecnologia, ha svolto in questi anni un’intensa attività per sviluppare un partenariato regionale dell’innovazione fondato sull’azione convergente delle istituzioni governative, di ricerca e del sistema delle imprese, in grado, una volta completata la programmazione della Strategia regionale di “Smart Specialisation” per il periodo 2014-2020, di agganciarsi e partecipare alle iniziative e progetti europei che saranno avviati, tra cui, appunto, la costituzione di partenariati pubblico-privato previsti nel pacchetto di misure presentato dalla Commissione europea.

Considerata, infine, l’opportunità di partecipare, già in fase ascendente, al processo decisionale dell’Unione europea e ai negoziati che seguiranno sul pacchetto di misure sulla costituzione di partenariati pubblico-privato e pubblico-pubblico nell’ambito del programma Orizzonte 2020 attraverso la formulazione di osservazioni e l’attivazione di tutti gli strumenti a disposizione delle Regioni;

con riferimento alla Comunicazione “Partenariati pubblico-privato nell’ambito di Orizzonte 2020: uno strumento poderoso per la ricerca e la crescita in Europa”, osserva quanto segue:

a) premesso che il pacchetto di misure (Comunicazione e proposte legislative) risponde ad un principio di efficacia delle politiche europee, si condivide l’orientamento dell’Unione europea che mira a concentrare le risorse economiche e gli investimenti su alcuni obiettivi strategici che possono contribuire al cambiamento delle condizioni di vita e alla riconfigurazione dei sistemi industriali e sono fondamentali per posizionarsi in modo adeguato nella sfida competitiva mondiale dei prossimi anni. Si condivide anche la previsione di un doppio livello di intervento: da un lato, le grandi sfide tecnologico-industriali attraverso le Iniziative Tecnologiche Congiunte (ITC); dall’altro, le altre tipologie di partenariato orientate su obiettivi più vicini alle fasi applicative delle tecnologie abilitanti o su tecnologie abilitanti specifiche;

b) la Comunicazione sottolinea il carattere “aperto” dei partenariati che si andranno a costituire, tuttavia, considerata l’importanza strategica del settore della ricerca e dell’innovazione per il futuro del sistema industriale europeo, si evidenziano alcune perplessità che derivano dalle possibili ricadute della concentrazione di risorse sugli equilibri economici europei, già fortemente compromessi. Al momento, infatti, non è possibile valutare in modo chiaro quali paesi e quali imprese saranno realmente in grado di partecipare ai partenariati e, in particolare, alla costituzione delle ITC, non essendoci sufficienti “garanzie” che i risultati scientifici e tecnologici che si raggiungeranno potranno avere una ricaduta positiva anche sugli Stati membri più deboli e sulle piccole e medie imprese. Si segnala, dunque, il rischio concreto che gli interventi, anche in termini di investimenti, si concentrino principalmente sulle industrie dei paesi centro-nord europei dove storicamente è maggiore la presenza di grandi imprese, grandi centri di ricerca e piccole e medie imprese innovative e i margini di intervento pubblico sono superiori. Per evitare ciò è fondamentale individuare ed esplicitare le modalità e i meccanismi che consentiranno, in concreto, di collegare questi interventi, e gli altri previsti nel programma Orizzonte 2020 e nei prossimi fondi strutturali, anche a prescindere dai singoli programmi operativi regionali, tenendo conto che in molte regioni non c’è ancora sufficiente consapevolezza e sensibilità politica su queste tematiche.

Con riferimento alle proposte di atti legislativi si esprime sugli aspetti di cui ai successivi punti c), d) ed e) rilevando quanto segue:

c) la base giuridica delle proposte di regolamento e delle proposte di decisione appare correttamente individuata, rispettivamente, negli articoli 187 e 185 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE);

d) ai fini dell’applicazione del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona, che prevede il coinvolgimento delle Assemblee legislative nel controllo di sussidiarietà in collaborazione con i rispettivi Parlamenti nazionali nell’ambito del cd. early warning system, le proposte di regolamento e le proposte di decisione appaiono conformi al principi di sussidiarietà e proporzionalità come definiti dall’articolo 5, paragrafi 3 e 4 del TUE;

e) per quanto attiene il merito delle proposte di atti legislativi, osserva che:

- si sottolinea che sarebbe opportuno prevedere modalità e strumenti per un più ampio coinvolgimento e supporto delle piccole e medie imprese (PMI) o dei sistemi di imprese (clusters), perché possano aderire ai partenariati non solo individualmente, ma anche attraverso “organizzazioni collettive o intermedie”, in grado di aiutarle a superare le problematiche dovute alla complessità gestionale che implica la partecipazione a progetti di ricerca gestiti in partenariato;

- si evidenzia che sarebbe utile esplicitare come si intende regolamentare i diritti di proprietà sui risultati ottenuti nei progetti di ricerca e innovazione gestiti in partenariato e, in particolare, se una parte dei risultati potrà essere diffusa e condivisa con altre imprese o istituzioni di ricerca europee, per garantire la più ampia ricaduta possibile sul sistema economico e industriale dell’Unione europea;

- partendo dal presupposto che uno degli obiettivi principali delle politiche europee in materia di ricerca e innovazione è assicurare che dai risultati ottenuti derivi un vero valore aggiunto per il sistema economico e industriale europeo, si rileva la necessità di attivarsi sin d’ora prevedendo nelle proposte legislative che regoleranno la costituzione dei partenariati meccanismi e strumenti per impedire che in futuro i brevetti, o gli altri tipi di risultati ottenuti, siano sfruttati industrialmente al di fuori dell’Unione europea dando vita a produzioni “de-localizzate”. Il rischio che si possa verificare questa eventualità, infatti, è più che ragionevole in considerazione del fatto che i partenariati nel settore dell’innovazione e della ricerca coinvolgono principalmente le grandi imprese, che operano spesso a livello globale. Se questa “delocalizzazione” dei risultati dovesse verificarsi in assenza di adeguati strumenti, soprattutto normativi, e meccanismi deterrenti che consentano all’Unione europea e agli Stati membri di intervenire per evitarla, l’intero sforzo di migliorare l’efficacia della ricerca europea in termini di ricaduta concreta sul nostro sistema economico, ormai assolutamente indispensabile, sarebbe vanificata.

d) Dispone l’invio della presente Risoluzione al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati ai fini dell’espressione del parere di cui al Protocollo n. 2 sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, ai sensi dell’articolo 25 della legge n. 234 del 2012, e della formulazione dei documenti delle Camere nell’ambito della partecipazione al dialogo politico con le istituzioni dell’Unione europea, ai sensi dell’articolo 9 della legge 234 del 2012;

e) dispone l’invio della presente Risoluzione alla Giunta della Regione Emilia-Romagna, per garantire il massimo raccordo tra gli organi della Regione nello svolgimento delle rispettive attività e competenze, assegnate dalla legge e dal regolamento e invita la Giunta a trasmettere la presente Risoluzione al Governo e alla Conferenza delle regioni e delle province autonome, quali osservazioni ai fini della formazione della posizione italiana, ai sensi dell’articolo 24, comma 3 della legge n. 234 del 2012;

f) impegna la Giunta ad informare l’Assemblea legislativa sul seguito dato alle osservazioni della Regione Emilia-Romagna sul pacchetto di misure sulla costituzione di partenariati pubblico–privato e pubblico–pubblico nell’ambito del programma Orizzonte 2020 (COM (2013) 494 final del 10/7/2013; COM (2013) 495 final del 10/7/2013; COM (2013) 496 final del 10/7/2013; COM (2013) 501 final del 10/7/2013; COM (2013) 503 final del 10/7/2013; COM (2013) 505 final del 10/7/2013; COM (2013) 506 final del 10/7/2013; COM (2013) 493 final del 10/7/2013; COM (2013) 497 final del 10/7/2013; COM (2013) 498 final del 10/7/2013; COM (2013) 500 final del 10/7/2013), sulle eventuali posizioni assunte dalla Regione a livello europeo e nazionale, con particolare attenzione a quelle assunte in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e sugli ulteriori contributi della Regione al processo decisionale europeo;

g) dispone inoltre l’invio della presente Risoluzione alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, ai sensi dell’art. 25 della legge n. 234 del 2012 e, per favorire la massima circolazione delle informazioni sulle attività di partecipazione alla fase ascendente, ai parlamentari europei eletti in Emilia-Romagna e ai membri emiliano – romagnoli del Comitato delle Regioni, al Network sussidiarietà del Comitato delle Regioni e alle Assemblee legislative regionali italiane ed europee.

Approvata all’unanimità nella seduta del 4 novembre 2013, ai sensi dell’articolo 38, comma 4 del Regolamento interno e dell’articolo 6, commi 2 e 7 della legge regionale n. 16 del 2008

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