n.170 del 23.11.2011 periodico (Parte Seconda)

Oggetto n. 1102 - Risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Alessandrini, Monari, Marani, Montanari, Bonaccini, Vecchi Luciano, Mumolo, Mazzotti, Casadei, Ferrari, Zoffoli, Pariani, Piva e Mori per impegnare la Giunta a promuovere collaborazioni, tra le aziende del Servizio Sanitario Regionale e l'imprenditoria regionale del settore farmaceutico e biomedicale, volte a favorire soluzioni innovative circa i problemi assistenziali, sostenendo le filiere industriali della scienza della vita, anche nel settore delle alte tecnologie

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il settore biomedicale e farmaceutico è quello più significativo per l’industria regionale delle scienze della vita, con un alto volume di affari e una forte propensione all’export;

negli anni più difficili della crisi economica internazionale ha registrato una moderata crescita in termini di produzione e fatturato, a differenza di quasi tutte le altre importanti specializzazioni produttive della nostra Regione.

Considerato che

il settore manifatturiero delle scienze della vita è strategico per l’intero sistema economico regionale, per l’elevato contenuto di ricerca ed innovazione dei prodotti/servizi, per le potenzialità di sviluppo tecnologico, derivanti dai repentini mutamenti della scienza e della terapia medica, per l’impatto sulle prestazioni e sui servizi del Sistema Sanitario Regionale e per le possibili ricadute su altre specializzazioni produttive (meccanica, elettronica, chimica, servizi, ecc.) regionali e nazionali, grazie alle numerose applicazioni trasversali;

in regione già esistono significative realtà con un profilo di eccellenza nell’ambito della ricerca, operanti nell’ambito del sistema delle Università della regione, delle Aziende sanitarie del Servizio Sanitario Regionale, nella imprenditoria regionale del settore farmaceutico e biomedicale.

Preso atto che

la Regione Emilia-Romagna ha messo in atto da tempo strumenti per il sostegno e il rilancio dell’attività di ricerca industriale, innovazione e trasferimento tecnologico del settore con la creazione, in ambito di ricerca industriale, della Rete Alta Tecnologia, che comprende quattro laboratori di interesse per il settore biomedicale e delle tecnologie per la salute;

i programmi di ricerca di questi laboratori hanno previsto investimenti pari a 9,1 milioni di euro, a fronte di un contributo regionale di 6,1 milioni di euro;

la ricerca industriale nel settore biomedicale e farmaceutico trova ampio spazio anche all’interno della rete dei Tecnopoli, che rappresentano i luoghi fisici dove le attività dei laboratori di ricerca regionali potranno consolidarsi e soddisfare le esigenze delle imprese, soprattutto piccole e medie;

a sostegno della capacità di ricerca del sistema produttivo territoriale, la Regione ha promosso anche l’iniziativa “Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici” intesa a favorire l’incontro della domanda e dell’offerta di ricerca a partire dalle reti di collaborazione tra le imprese che sostanziano le filiere produttive regionali.

Valutato che

le imprese del settore riconoscono il Servizio Sanitario Regionale quale punto di eccellenza nel panorama europeo e mondiale e ritengono strategico per la competitività di tutto il comparto produttivo la costruzione di relazioni positive di collaborazione con il sistema sanitario volto a migliorare entrambi;

il Servizio Sanitario Regionale ha da tempo individuato nella ricerca un elemento fondamentale per il proprio sviluppo tecnologico, clinico ed organizzativo, combinando la messa a disposizione di significative risorse derivate dal Fondo sanitario regionale con l’avvio di politiche complessive orientate al governo dei processi di innovazione nelle organizzazioni sanitarie ed alla conduzione di iniziative programmatiche finalizzate a rispondere ai bisogni conoscitivi del SSR ed al miglioramento continuo della qualità dei servizi attraverso l’individuazione e lo sviluppo di nuove modalità di diagnosi e cura e di organizzazione dei servizi;

le linee di indirizzo per il Programma triennale dell’Agenzia Sanitaria e Sociale 2011-2013 (DGR 2072/2010) individuano proprio nella promozione e nel governo dei processi di innovazione e di ricerca uno dei principali ambiti di attività di detta Agenzia.

Impegna la Giunta

a promuovere iniziative strutturate e regolate di collaborazione tra aziende del Servizio Sanitario Regionale ed imprenditoria regionale del settore farmaceutico e biomedicale, orientate a favorire la ideazione e lo sviluppo di soluzioni innovative che diano risposta a problemi assistenziali individuati sulla base delle esigenze dei pazienti e degli operatori, concorrendo in questo modo al sostegno e allo sviluppo delle filiere industriali della scienza della vita. Nel contesto di tali relazioni collaborative deve essere assicurato il rispetto delle funzioni primarie delle aziende sanitarie, la massima trasparenza e cautela rispetto all’insorgere di possibili conflitti di interessi;

a sostenere la collaborazione del SSR con la rete regionale per l’alta tecnologia coordinata da ASTER (in particolare con i laboratori della piattaforma delle scienze della vita), al fine di ottenere una crescente armonizzazione tra le iniziative programmatiche di ricerca avviate dalle Aziende Sanitarie e le attività della rete regionale per l’alta tecnologia rivolta alle imprese;

a riferire annualmente alle Commissioni assembleari competenti, nel contesto della annuale rendicontazione delle proprie attività, sull’andamento della collaborazione tra gli assessorati competenti in materia.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 ottobre 2011

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