n.24 del 05.02.2020 periodico (Parte Seconda)

Procedura di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) per il progetto denominato opere di estensione della distribuzione irrigua delle acque del Canale Emiliano Romagnolo nelle aree del Bevano e del Savio nei comuni di Cesena e Cervia, distretti irrigui di San Martino e Cannuzzo (Province di Ravenna e Forlì-Cesena) presentato dal Consorzio di Bonifica di Secondo Grado per il Canale Emiliano Romagnolo

IL DIRIGENTE FIRMATARIO

(omissis)

determina

a) di escludere dalla ulteriore procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 11, comma 1 della Legge Regionale 20 aprile 2018, n. 4, il progetto denominato “Opere di estensione della distribuzione irrigua delle acque del Canale Emiliano Romagnolo nelle aree del Bevano e del Savio nei Comuni di Cesena e Cervia, distretti irrigui di San Martino e Cannuzzo (Province di Ravenna e Forlì-Cesena)”presentata dal Consorzio di Bonifica di Secondo Grado per il Canale Emiliano Romagnolo, per le valutazioni espresse in narrativa;

b) che il progetto dovrà essere realizzato conformemente a quanto dichiarato nello studio ambientale preliminare;

c) di trasmettere copia della presente deliberazione: al proponente Consorzio di Bonifica di Secondo Grado per il Canale Emiliano Romagnolo, al Comune di Cervia, al Comune di Cesena, alla Provincia di Ravenna, alla provincia di Forlì-Cesena e all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile – Servizio Area Romagna;

d) di pubblicare, per estratto, la presente determina dirigenziale nel BURERT e, integralmente, sul sito web delle valutazioni ambientali della Regione Emilia-Romagna;

e) di rendere noto che contro il presente provvedimento è proponibile il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni, nonché ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni; entrambi i termini decorrono dalla data di pubblicazione nel BURERT;

a) di dare atto, infine, che si provvederà alle ulteriori pubblicazioni previste dal Piano triennale di prevenzione della corruzione ai sensi dell’art. 7 bis, comma 3, del d.lgs. 33/2013. 

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