n.265 del 07.08.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 8651 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo per salvaguardare il Servizio Sanitario regionale e nazionale pubblico e universalistico garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso un adeguato finanziamento del Fondo Sanitario nazionale, assicurando altresì la certezza delle risorse ad esso destinate, nonché ad intraprendere iniziative volte a un recupero di risorse economiche adeguate; chiedendo inoltre al Governo di valutare la necessità di adottare le opportune iniziative affinché, da un lato, sia definita una soglia minima del rapporto spesa sanitaria/prodotto interno lordo, dall'altro sia fissato un incremento percentuale annuo in termini assoluti del fabbisogno sanitario nazionale, anche in funzione anticiclica in caso di riduzione del PIL. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Zoffoli, Caliandro, Calvano, Rontini, Serri, Mori, Cardinali, Ravaioli, Iotti, Mumolo, Prodi, Taruffi

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

premesso che

il rapporto Gimbe 2019 sullo stato del servizio sanitario nazionale sostiene che soltanto mettendo la sanità pubblica al centro della agenda politica si potrà realmente garantire il fondamentale diritto costituzionale alla salute dei cittadini e rilanciare il Paese sia dal punto di vista sociale che economico;

il succitato rapporto infatti, offre un quadro sconfortante sulla sostenibilità del servizio sanitario nazionale (Ssn), considerata come un mero capitolo di spesa pubblica, anziché come una leva di sviluppo economico da sostenere e rilanciare; basti pensare che attualmente la sanità assorbe solo il 6,6 per cento del prodotto interno lordo e l'intera filiera della salute ne produce circa l'11 per cento:

secondo le analisi effettuate la spesa per la salute in Italia 2017 ammonta complessivamente a euro 204.034 milioni così suddivisi: euro 154.920 milioni di spesa sanitaria, di cui euro 113.131 milioni di spesa sanitaria pubblica e di euro 41.789 milioni di spesa sanitaria privata. Di questa, 35.989 milioni di euro a carico delle famiglie e 5.800 milioni di euro intermediari da fondi sanitari/polizze collettive (3.912 milioni di euro), polizze individuali (711 milioni di euro) e da altri enti (1.177 milioni di euro); 41.888,5 milioni di euro di spesa sociale di interesse sanitario di cui 32.779,5 milioni di spesa pubblica, in larga misura relative alle provvidenze in denaro erogate dall'Inps, e 9.109 milioni di euro stimati di spesa delle famiglie; 7.225,5 milioni di euro per deduzioni e detrazioni di imposta dal reddito delle persone fisiche per spese sanitarie (3.864,3 milioni di euro) e 3.361 milioni di euro per contributi versati a fondi sanitari integrativi, cifra ampiamente sottostimata per l'indisponibilità dei dati relativi al welfare aziendale e alle agevolazioni fiscali a favore delle imprese.

Rilevato che

secondo le stime del suddetto rapporto Gimbe per riallineare il Ssn a standard degli altri Paesi europei e offrire ai cittadini italiani un servizio sanitario di qualità, equo e universalistico sarà necessaria nel 2025 una spesa sanitaria di 230 miliardi di euro; il rilancio del Ssn richiede altresì la convergenza di tutte le forze politiche e un programma di azioni coraggiose e coerenti, a partire da un consistente aumento del finanziamento pubblico; ma soprattutto bisogna «mettere in sicurezza» le risorse ed evitare le periodiche revisioni al ribasso, ovvero definire sia una soglia minima del rapporto spesa sanitaria/Pil, sia un incremento percentuale annuo del fabbisogno sanitario nazionale pari almeno al doppio dell'inflazione, come ha sostenuto il presidente della fondazione a conclusione del suo intervento alla presentazione del rapporto;

tra tutti gli interventi degli ultimi anni, emerge ed è stata accolta con favore l'inversione di tendenza operata dalla legge di bilancio 2019, che ha previsto risorse aggiuntive, pari a 4,5 miliardi di euro per il fondo sanitario nazionale per triennio 2019-2021, anche se subordinate alla stipula del patto per la salute con le regioni;

a tal proposito, nell'ultima bozza circolata, ancorché non definitiva, del Patto per la salute, posta la clausola costituzionale del pareggio di bilancio, è stata prevista una clausola di salvaguardia finanziaria; più precisamente viene prima confermato il finanziamento del fondo sanitario come previsto dalla legge di bilancio 2019 e cioè di 116,4 miliardi per il 2020 e 117,9 miliardi per il 2021, poi però è aggiunta la clausola «salvo eventuali modifiche che si rendessero necessarie in relazione al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e a variazione del quadro macroeconomico»;

appare necessario recuperare integralmente tutte le risorse economiche sottratte in questi anni con le diverse misure di finanza pubblica, garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale, cosi da risolvere alcuni dei problemi strutturali;

si è da poco festeggiato il quarantennale del servizio sanitario nazionale, istituito con la legge n. 833 del 23 dicembre 1978 e che ha dato all'Italia la patente di uno dei migliori sistemi di salute pubblica al mondo e che, nonostante le successive riforme, ivi inclusa la riforma del titolo V della parte Il della Costituzione, ne abbiano mutato sostanzialmente l'evoluzione e la struttura, ha consentito al nostro Paese di mantenere saldo il principio dell'universalità come sancito dall'articolo 32 della Costituzione;

la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale non può e non dovrebbe passare attraverso una compressione del diritto alla salute e la riduzione di risorse economiche e umane necessarie per l'affermazione di tale diritto e la certezza delle risorse è condizione ineludibile per attuare una seria programmazione degli interventi in sanità.

Impegna la Giunta regionale

a sollecitare il Governo per salvaguardare il servizio sanitario regionale e nazionale pubblico e universalistico garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso un adeguato finanziamento del fondo sanitario nazionale, assicurando altresì la certezza delle risorse ad esso destinate, nonché ad intraprendere iniziative volte a un recupero di risorse economiche adeguate;

a chiedere al Governo di valutare la necessità di adottare le opportune iniziative affinché, da un lato, sia definita una soglia minima del rapporto spesa sanitaria/prodotto interno lordo, dall'altro sia fissato un incremento percentuale annuo in termini assoluti del fabbisogno sanitario nazionale, anche in funzione anticiclica in caso di riduzione del prodotto interno lordo, al fine di garantire le esigenze di pianificazione e organizzazione degli interventi necessari in sanità nel rispetto dei princìpi di equità, solidarietà e universalismo che da 40 anni caratterizzano il servizio sanitario nazionale, tenendo conto di quanto riportato nel Patto per la Salute sottoscritto fra il Governo e le Regioni in merito alla determinazione del fabbisogno del SSN.

Approvata a maggioranza dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 16 luglio 2019

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