n.248 del 30.07.2019 (Parte Prima)

Oggetto n. 8697 - Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 8529 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2019-2021". A firma dei Consiglieri: Lori, Calvano, Bagnari, Poli, Serri, Iotti, Marchetti Francesca, Sabattini, Rontini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 Premesso che

l’azione dei Consorzi fidi favorisce l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, attraverso la prestazione di garanzie collettive, consentendo alle PMI di superare le difficoltà che incontrano sul mercato del credito;

i Confidi svolgono una vera e propria funzione sociale, grazie al loro legame diretto e profondo con il tessuto imprenditoriale, e contribuiscono allo sviluppo economico e sociale del territorio, supportando le medie e piccole imprese, anche quelle marginali cui sarebbe altrimenti precluso l’accesso al credito;

la lettera ‘R’ della riforma Bassanini (dlgs 112/1998, art. 18, comma 1, lettera r), consentiva alle Regioni, attraverso risorse proprie, di sostenere l’accesso al credito per le piccole imprese, fino ad una cifra stabilita da ogni Regione, attraverso il sistema dei Consorzi fidi;

la Regione Emilia-Romagna a tal fine ha stanziato per interventi a favore del credito alle imprese con il bilancio del 2019 nel triennio 2019-2021 la cifra di 10 milioni di euro (esercizio 2019 euro 2.500.000,00, esercizio 2020 euro 5.000.000,00, esercizio 2021 euro 2.500.000,00, art. 16 Legge regionale 27 dicembre 2018, n. 25 Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2019-2021), provvedendo oltretutto agli atti necessari per poter consentire già nell’anno in corso alle imprese di accedere al credito direttamente attraverso i Consorzi fidi, per i mutui di importo fino a 100.000 euro, in modo da consentire così alle PMI che hanno più difficoltà a rivolgersi al mercato finanziario di avvalersi dei Consorzi Fidi regionali per l’accesso alla garanzia diretta, mentre l’accesso al Fondo centrale viene riservato alle imprese più strutturate e per gli importi superiori a euro 100.000.

Considerato che

con il “decreto crescita” convertito in legge il Governo ha inserito norme che modificano in modo rilevante le modalità di accesso al Fondo Centrale di Garanzia ed è stata abolita la possibilità per le Regioni di intervenire in modo autonomo a sostegno del credito delle piccole imprese a seguito della soppressione della lettera R della Bassanini, prevedendo un periodo transitorio solo per le Regioni nelle quali è già vigente la cosiddetta “lettera R”, e non per quelle – come la nostra – che avevano già attivato l’iter presso la Conferenza Unificata e che avevano già stanziato le risorse in bilancio;

a seguito di tali provvedimenti l’art. 8 dell’assestamento di bilancio (oggetto 8530) ha previsto l’abrogazione dell’art. 16 della legge regionale n. 25 del 2018 (Interventi a favore del credito alle imprese).

Esprime

profonda preoccupazione e sconcerto per questa decisione e per le modifiche intervenute relative al credito alle imprese, che rischiano di avere conseguenze molto negative sul sistema emiliano-romagnolo costituito in gran parte da PMI.

Ritiene

sbagliata la decisione di eliminare le possibilità consentite dalla Bassanini nel merito, perché sono a svantaggio delle piccole imprese e lesive di uno spazio di autonomia regionale, e nel metodo, perché è mancato totalmente il confronto con le Regioni su un tema così rilevante.

Impegna la Giunta

ad attivarsi per chiedere il ripristino della “Lettera R” della Bassanini e a verificare anche la possibilità di impugnare la legge per ciò che concerne la possibilità per le Regioni di intervenire in modo autonomo a sostegno del credito.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 23 luglio 2019

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