n. 255 del 21.11.2012 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3279 - Risoluzione proposta dai consiglieri Carini, Garbi, Barbati, Grillini, Mumolo, Luciano Vecchi, Marani, Pariani, Moriconi, Ferrari, Mori, Bonaccini, Naldi, Meo, Donini, Monari, Barbieri, Costi, Montanari, Paruolo, Zoffoli, Pagani e Alessandrini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, in relazione alle procedure di approvazione della Legge di Stabilità 2013, volte ad eliminare l'aumento dell'IVA per le cooperative sociali di tipo A, a prevedere che l'introduzione delle misure sulle detrazioni e sulle deduzioni valgano dall'anno 2013, a consentire alle AUSL maggiori libertà di valutazione nell'ambito delle riduzioni connesse alla spending review e ad eliminare misure riguardanti la scuola ed il trasporto pubblico locale

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Il 9 ottobre 2012 il Governo ha licenziato la bozza del testo di Legge di Stabilità 2013. Con essa il Governo punta a consentire il raggiungimento dell’obiettivo di un bilancio in equilibrio strutturale entro l’anno prossimo.

Tra le misure più discusse vi è la previsione di un calo di un punto delle prime due aliquote Irpef, a fronte dell’aumento dell’Iva di 1 punto per le aliquote al 21% e al 10% e dal 4% al 10% per le cooperative sociali.

È prevista la riduzione delle detrazioni fiscali a 3.000 euro all’anno e l’introduzione di una franchigia di 250 euro per le deduzioni e tali disposizioni sarebbero a valere già dal 1 gennaio 2012.

La manovra prevede l’adozione di tagli lineari destinati ad incidere negativamente anche sul settore del trasporto pubblico locale sia esso su gomma che su ferro.

Numerosi sono i punti della manovra di stabilità che impattano anche il sistema scolastico, tra i quali il comma 42 col quale si elevano da 18 a 24 le ore settimanali del personale docente delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Considerato che

Tutte le misure individuate, anche se lasciano intonsi i redditi fino ai 15 euro, rischiano di avere ricadute pesanti sui redditi bassi e medi dei cittadini e sulle attività sociali il cui effetto finale è anche la compromissione del principio di equità.

Secondo alcune organizzazioni di tutela del consumo, la manovra peserà mediamente circa 324 euro all’anno sul bilancio familiare per un nucleo di tre persone.

L’aumento dell’IVA per la cooperazione sociale di tipo A suona come un colpo di grazia al welfare del Paese con un aggravio di ben 510 milioni di euro che si ripartirebbero per il 70% sulla PA e per il 30% sulle famiglie utenti finali dei servizi.

Le AUSL sono già oggi alle prese con il taglio lineare del loro budget introdotto dalla spending review del 5% per il 2012 e si parla del 10% per il 2013.

L’introduzione di misure su detrazioni e deduzioni a valere dal 1 gennaio 2012 rischia di incrinare ancor più e rompere il patto di fiducia tra Stato e cittadini, oltre che ridurre l’entità degli effetti positivi legati alla riduzione dell’Irpef.

La riduzione delle risorse a disposizione per il trasporto pubblico locale si configurano come una forma di commissariamento delle Regioni e degli Enti locali prevedendo esplicitamente una drastica riduzione dei servizi.

Con l’innalzamento delle ore settimanali del personale docente delle scuole secondarie di primo e secondo grado si farà ricorso alle prestazioni aggiuntive dei docenti titolari, pur di non assegnare ai docenti supplenti 9.269 spezzoni ricondotti a cattedra intera, con un risparmio di 97.579.064 euro nella secondaria di I grado e di 168.126.090 euro nella secondaria di II grado, per un totale complessivo, appunto, di 265.705.154 euro determinando una brusca interruzione del reddito per i precari oltre che un aggravio per il personale docente senza alcun vantaggio economico.

Valutato che

Se la bozza di manovra non subirà i necessari correttivi è facile prevedere effetti immediati e negativi, poiché di fatto, il taglio di servizi nel 2013 sarà complessivamente del 20% a carico di Comuni e Asl che dovranno pagare di più, dal momento che saranno chiamati a corrispondere oltre i 2/3 dei costi, a fronte di un gettito finanziario di entità assai modesta.

L’impennata dell’IVA dal 4% al 10% per la cooperazione sociale rappresenta una falsa entrata per le casse dello Stato, e potrà diventare un boomerang che avrà l’effetto di ridurre i servizi per i cittadini: minore numero di posti nei nidi e negli asili, tagli all’assistenza per disabili, riduzione delle ore di apertura per i centri diurni, riduzione dell’assistenza domiciliare per i non autosufficienti, così come i posti per gli anziani nelle RSA.

Il mondo della cooperazione sociale oggi svolge un ruolo a forte valenza pubblica ed investire su di esso può generare un forte volano di crescita occupazionale, come hanno di recente messo in luce anche le istituzioni comunitarie quali la Commissione con il documento sui White Jobs nel welfare dello scorso mese di luglio e il CESE con il parere sull’imprenditoria sociale, proprio lo scorso 3 ottobre.

Infine, se la proposta di ampliamento dell’orario di insegnamento non verrà cancellata, c’è il rischio che diventi un oggetto di protesta che potrebbe coagulare pericolosamente vari gruppi di scontenti intorno alle numerose criticità del sistema, ferito anche dai numerosi interventi del precedente Governo.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

Ad attivarsi in tutte le sedi più opportune perché nella fase di conversione in legge del decreto:

- le argomentazioni addotte in premessa trovino giusta e puntuale corrispondenza nelle modifiche alla Legge di Stabilità;

- la previsione di aumento dell’IVA per le cooperative sociali di tipo A sia cancellata in modo da salvaguardare i servizi per i cittadini e da favorire attraverso di esse il rilancio occupazionale come messo in luce dalle istituzioni comunitarie;

- l'introduzione delle misure su detrazioni e deduzioni siano a valere dall’anno 2013;

- siano lasciate alle AUSL, nell’esercizio della propria autonomia, maggiori libertà di valutazione legate ai bisogni reali ed alla qualità dei servizi per la riduzione del 5% del proprio budget richiesta dalla spending rewiev;

- le misure destinate ad impattare il sistema del trasporto pubblico locale e della scuola siano cancellate. 

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 5 novembre 2012

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