n.263 del 13.08.2014 periodico (Parte Seconda)

Procedure in materia di impatto ambientale - L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i. - D.Lgs. 152/06 e s.m.i. (Titolo III) Procedura di V.I.A. concernente il Progetto – Intervento di rinaturazione n. 1 “I Dossarelli”

L'Autorità competente: Comune di Piacenza – D.O. Riqualificazione e Sviluppo Territorio – Servizio Ambiente Parchi e Protezione Civile – U.O. Ecologia comunica la decisione relativa alla procedura di V.I.A. concernente il Progetto – Intervento di rinaturazione n° 1 “I Dossarelli”, localizzato: Comune di Piacenza; presentato da: Bassanetti Nello Srl, con sede in Via Granelli n. 15/A Loc. San Nazzaro di Monticelli d’Ongina - Piacenza. Il progetto interessa il territorio del comune di Piacenza e della provincia di Piacenza.

Ai sensi del Titolo III della Legge regionale 18 maggio 1999 n. 9 e s.m.i., il Comune di Piacenza, con atto di Giunta comunale n. 96 del 16/4/2014, ha assunto la seguente decisione:

delibera:

A) la valutazione di impatto ambientale positiva del progetto esecutivo di Intervento di Rinaturazione n. 1 “I Dossarelli” di cui al Pae 2009, in loc. “I Dossarelli” di Mortizza a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni:

a) Prescrizioni relative al quadro di riferimento progettuale

1. Dovrà essere eseguita una verifica di tipo preventivo dell’eventuale esistenza di depositi archeologici conservati nel sottosuolo, mediante l’esecuzione di trincee eseguite con mezzo meccanico e con assistenza da parte di personale qualificato; gli oneri di tale operazione non potranno ricadere sulla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, che assumerà invece la direzione tecnica dell’intervento.

2. Si prescrive, a tutela precauzionale, come piano di emergenza di dotare il cantiere di apposite panne assorbenti in grado di eliminare eventuali sostanze inquinanti dalle acque.

3. Si prescrive la predisposizione di una relazione annuale a cura del proponente, da consegnare entro il 30 novembre all’Unità Operativa Ecologia del Comune di Piacenza, che riporti lo stato di avanzamento del progetto di sistemazione finale, redatta e firmata da tecnico abilitato in possesso delle specifiche competenze in materia (dottori agronomi e forestali, geologi, laureati in scienze naturali/ambientali o in possesso di titoli equipollenti).

4. La tempistica di rinaturalizzazione dovrà seguire il cronoprogramma riportato in Tab. 2, ad eccezione di eventi di piena del Fiume Po. In tal caso la ditta dovrà comunicare tempestivamente le conseguenti modifiche del cronoprogramma.

5. Indicare espressamente in sede di autorizzazione relativa ai Piani di Coltivazione il cronoprogramma di cui alla Tab 2 (omissis).

b) Prescrizioni relative al quadro di riferimento ambientale

1. Con riferimento al progetto di sistemazione finale, relativamente alla vegetazione elofitica1, reperita dal selvatico e trapiantata nelle zone umide, in progetto è opportuno prevedere una riproduzione in vivai specializzati (o in alternativa in vivai appositamente realizzati in loco) al fine di ottenere un maggiore quantitativo di materiale di propagazione autoctono per accelerare l’attecchimento e contenere un prelievo massiccio in natura. Occorre inoltre considerare di inserire nel progetto di ripristino la vegetazione idrofitica, anche in questo caso preferibilmente reperita in loco e riprodotta in vivaio oppure semplicemente proveniente da vivai specializzati.

2. La manutenzione ordinaria delle aree soggette ad interventi di sistemazione naturalistica come indicate nel SIA dovrà essere garantita a cura e spese del proponente per almeno 10 anni dal termine dei lavori. Tale prescrizione dovrà essere indicata espressamente in sede di autorizzazione relativa ai Piani di Coltivazione.

3. In relazione a tali interventi di rimboschimento dovrà essere predisposto ed attuato un programma di manutenzione atto a garantire un corretto attecchimento ed accrescimento delle essenze, da inoltrare all’Unità Operativa Ecologia del Comune di Piacenza all’avvio degli interventi di sistemazione.

4. Prevedere una modalità di irrigazione idonea a garantire l’attecchimento.

5. La recinzione dell’area di cava, anche se solo per la fase di cantiere, deve essere realizzata attraverso fili ad elevata permeabilità, posti a circa 30 cm di altezza da terra, in particolare lungo le direttrici di migrazione della fauna.

1 Elofite: piante che pur essendo radicate al suolo, vivono prevalentemente con le radici e le gemme ricoperte da acqua, mentre restano aeree foglie e fiori.

Idrofite: piante che si sono adattate a vivere sommerse o galleggianti nell'acqua.

6. Prevedere che almeno il 10% sul totale di alberature da piantumare abbia circonferenza minima 10/12 cm.;

7. Utilizzare veicoli a basso fattore di emissione.

8. Porre il limite di velocità di 30 Km/h su tutta l’area di cantiere e sulla viabilità di servizio.

9. Realizzare opportune aree impermeabilizzate per la sosta e la manutenzione degli automezzi.

10.Segnalare tempestivamente l’eventuale rinvenimento di Rifiuti Solidi Urbani (RSU) al Servizio Territoriale ARPA – Sezione di Piacenza, con il quale dovranno essere concordate le modalità di smaltimento.

11.Per contenere la formazione di emissioni diffuse, il gestore dovrà provvedere ad un adeguato irroramento di piste e piazzali interni al cantiere, non solo nei periodi siccitosi ma anche in quelli ventosi.

c) Prescrizioni valutazione d’incidenza

1. Adeguata riduzione, orientamento e dimensionamento delle eventuali luci notturne di servizio, evitandone la direzione verso il sito di Natura 2000 (SIC-ZPS).

2. Particolare attenzione dovrà essere posta alla creazione di habitat idonei alla riproduzione delle specie faunistiche che frequentano l’area, soprattutto per l’Averla piccola (Lanius collurio); per tale motivo si evidenzia la necessità di mantenere habitat idonei alla riproduzione della specie (aree a macchia-radura) esistenti prima dell’inizio dei lavori di scavo. In tal modo gli individui di Averla piccola che tornano dall’Africa nella stagione primaverile potranno reperire nell’area habitat idonei, in sostituzione di quelli interessati dal cantiere.

3. La Direzione Lavori dell’intervento estrattivo dovrà essere affiancata da un Tecnico competente deputato ad individuare, prima e durante lo svolgimento dei lavori, soprattutto nel periodo dimaggior sensibilità per le specie avifaunistiche (aprileagosto), i possibili siti di nidificazione, riproduzione e svernamento delle specie da tutelare; nel caso di riscontri positivi in merito il Tecnico dovrà fornire indicazioni quali:

1) eventuale dirottamento degli scavi in zone adiacenti in attesa che termini il periodo di nidificazione delle specie protette;

2) suggerimenti in merito ai comportamenti da tenere da parte di chi frequenta il cantiere;

3) definizione di distanze di rispetto dal sito di nidificazione durante il periodo riproduttivo, affinché questi ambienti non siano distrutti o disturbati dai lavori di escavazione.

d) Prescrizioni Autorizzazione Paesaggistica

1. si richiama la vocazione naturalistica dell’area rispetto alla funzione ricreativa che qui non andrà incoraggiata in maniera strutturata e pertanto deve prevalere, nelle zone prative – zone a prato polifita – l’individuazione di varietà autoctone indipendentemente dalle loro caratteristiche di resistenza al calpestio e alle sollecitazioni meccaniche;

2. è vietato utilizzare le aree di pertinenza delle alberature per depositi di materiale di qualsiasi tipo;

3. è vietato rendere impermeabili, con pavimentazioni o altre opere edilizie, le aree di pertinenza delle alberature, nonché inquinarle con scarichi o abbandono di rifiuti di qualsiasi genere;

4. la recinzione prescelta dovrà essere a basso impatto visivo e con caratteristiche dimensionali tali che non costituiscano fonte di pericolo per le specie faunistiche.

e) Prescrizioni di carattere generale

1. Il progetto dovrà essere realizzato così come previsto dal SIA e dovranno essere realizzati tutti gli interventi di mitigazione e compensazione richiamati Rapporto Sull'impatto Ambientale.

2. Le prescrizioni contenute nel presente provvedimento dovranno essere espressamente richiamate nelle Autorizzazioni ai singoli piani di Coltivazione e nelle relative Convenzioni, le quali dovranno essere sottoposte al parere preventivo dell’Unità Operativa Ecologia.

3. Le fideiussioni previste dalle Convenzioni per l’attuazione dei Piani di Coltivazione dovranno coprire anche gli importi previsti per gli interventi di sistemazione finale.

4. Sono fatti salvi gli obblighi previsti dalla normativa nazionale e regionale in materia di: tutela delle acque, del suolo, dell’aria e degli ecosistemi naturali, tutela dall’inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso;

tutela della salute dei lavoratori;

B) di approvare la Valutazione di Incidenza dell’intervento di rinaturazione n. 1 “I Dossarelli” di cui al PAE 2009, in loc. “I Dossarelli” di Mortizza (PC) (All.1 al rapporto Ambientale) in quanto gli interventi previsti sono da considerarsi compatibili nei confronti del Sito Natura 2000 IT 4010018 "Fiume Po da Rio Boriacco a Bosco Ospizio" nel rispetto delle prescrizioni di cui al precedente punto c);

C) il rilascio dell’Autorizzazione in materia paesaggistica ai sensi del D.Lgs. n° 42/2004 e s.m.i. nel rispetto delle prescrizioni, tutte riportate al precedente punto d);

D) di quantificare le spese istruttorie a carico della Ditta Bassanetti Nello Srl, ai sensi dell’art. 28 della L.R.9/99 e s.m.i. e dell’art. 3.4 della “Direttiva generale sull’attuazione della L.R. 9/99” approvata con D.G.R. 15/7/2002 n. 238, in € 112,90 pari allo 0,05% del costo di realizzazione del progetto;

E) di quantificare le spese di pubblicazione a carico della Ditta Bassanetti Nello Srl, ai sensi dell’art. 8 comma 2 del DPR 12 aprile 1996, in € 1.879,37;

F) di dare atto che con successiva Disposizione del Responsabile del U.O. Ecologia verrà disposto l’accertamento e l’introito della somma complessiva di € 1.992,27 sul Cap.1287 “Contributi per servizi ambientali” del Bilancio in corso

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