n.411 del 11.12.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 8246 - Risoluzione per invitare la Giunta in occasione del rinnovo del Programma triennale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali a promuovere la consapevolezza del valore della messa in rete del patrimonio museale/culturale e dei memoriali quale sistema utile a sviluppare e qualificare le numerose potenzialità presenti sul territorio. A firma dei Consiglieri: Serri, Lori, Torri, Tarasconi, Prodi, Zappa-
terra, Taruffi, Poli, Caliandro, Rontini, Marchetti Francesca, Bessi, Campedelli, Rossi, Calvano, Montalti, Zoffoli, Ravaioli

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

evidenziato che

nel 2017 il patrimonio culturale italiano vanta 4.889 musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico. Di questi, 4.026 sono musei, gallerie o collezioni, 293 aree e parchi archeologici e 570 monumenti e complessi monumentali.

I musei e le altre strutture espositive a carattere museale hanno registrato il massimo storico di 119 milioni di ingressi nel 2017 (+7,7% rispetto al 2015) così suddivisi: 57,8 milioni i musei, 15,5 milioni le aree archeologiche, 45,8 milioni i monumenti. L’incremento maggiore riguarda i monumenti e le aree archeologiche, a testimonianza del rilievo del settore della cultura in termini di impatto economico e ricadute anche occupazionali per il nostro Paese.

Sono 2.371, uno su tre, i Comuni italiani che ospitano almeno una struttura a carattere museale. È un patrimonio diffuso su tutto il territorio nazionale: 1,6 musei o istituti similari ogni 100 km2 e circa uno ogni 12mila abitanti.

Le regioni con più strutture museali (29% del totale) sono Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia.

L’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) svolge da oltre 40 anni attività di ricerca e di valorizzazione del patrimonio culturale e una costante azione di consulenza e di servizio prestata al governo regionale e agli enti locali, così da renderlo un’esperienza originale in Italia.

L’evoluzione dell’approccio sul tema della valorizzazione del patrimonio museale in corso in questi mesi e proposta dalla Regione si fonda sul passaggio “dai musei di qualità al sistema museale regionale”, attraverso la progettazione del “Sistema Museale Regionale” con obiettivi e azioni concrete da realizzare nel corso del prossimo triennio, così da favorire lo scambio di buone pratiche e di ampio respiro.

Premesso che

Il sistema dei musei e delle raccolte museali in Emilia-Romagna si compone di oltre 500 entità fra musei, raccolte e istituti culturali affini, di cui in gran parte sono titolari gli Enti locali.

La regione offre un panorama museale ricco e variegato sia dal punto di vista tipologico, sia nella distribuzione territoriale.

È rappresentata una molteplicità di temi, che vanno dal cibo alla musica, dall’arte al teatro di figura, dalle specificità di prodotto all’archeologia, dalle testimonianze della cultura rurale all’artigianato, dal collezionismo alla paleontologia, che disegnano il mosaico delle molte identità e delle molte civiltà che appartengono a questa regione.

Nel sistema museale coesistono insieme musei di tradizione e nuove fondazioni, grandi collezioni d’arte e dimore storiche, ecomusei, castelli, musei all’aperto e musei d’impresa, luoghi e spazi nei quali rivive la memoria dei protagonisti della storia e della cultura locali e nazionali.

Preso atto che:

on la Legge Regionale n.8/2000 “Norme in materia i biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali” vengono disciplinate le finalità dell’intervento regionale, le funzioni da svolgere, le modalità di erogazione di contributi per sostenere progetti di valorizzazione e promozione culturale, i ruoli degli enti locali e dell’Istituto Regionale dei beni artistici, culturali e naturali.

L’assemblea legislativa approva periodicamente il piano e il programma poliennale che prevede le linee programmatiche gli obiettivi da perseguire, i criteri e le priorità per la destinazione delle risorse, i criteri per la valutazione dei risultati.

con l’Avviso 2018 sono stati selezionati e finanziati progetti in materia di musei, per la realizzazione di servizi e allestimenti, compreso l’adeguamento delle sedi e delle dotazioni tecnologiche, compresi eventuali interventi di restauro e progetti e attività di valorizzazione del patrimonio culturale dei musei

Nel caso di progetti presentati da comuni in forma associata da Unioni di comuni o Comuni nati da un processo di fusione il contributo è previsto possa essere elevato al 70% del costo complessivo.

Anche negli stessi criteri di valutazione adottati per la selezione dei progetti, oltre ai parametri della qualità e del livello di innovazione, un peso significativo viene attribuito ai progetti finalizzati a realizzare reti museali o alla gestione associata.

Il programma triennale 2015 – 2017 tra gli obiettivi (al punto c) indica “La valorizzazione del patrimonio culturale attraverso il sostegno e la realizzazione di iniziative culturali sul territorio”, con progetti ed attività di valorizzazione di beni, raccolte e istituti culturali, con particolare attenzione ai progetti di sistema, che prevedano iniziative coordinate in un ambito territoriale allargato.

Nell’anno 2019 dovrà essere rinnovato il “Programma Regionale triennale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali” ai sensi della legge 18/2000 scaduto da tempo.

Rilevato che

rilevante e importante lo sforzo condotto dalla Regione per stimolare il sistema a raggiungere standard di qualità e di funzionamento, così come previsto dall’art. 10 della Legge Regionale n. 18/2000 “Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali” attraverso la Delibera n. 309 del 2003 che ha approvato la Direttiva “Approvazione standard e obiettivi di qualità per biblioteche, archivi storici e musei”

Sono molteplici le iniziative nate e cresciute sui territori per iniziativa di Comuni o dell’associazionismo culturale. Iniziative che nascono dal basso, per questo animate da motivazioni forti, fondate sulle tradizioni, la storia e l’identità locale. Per questo radicate nelle comunità e con una forte capacità di coinvolgimento delle persone ma che non sempre sono in grado di valorizzare al meglio le potenzialità e faticano a durare nel tempo per motivi organizzativi, gestionali e sostenibilità finanziaria.

L’IBC da oltre 40 anni ha sviluppato progetti che hanno inciso sulla realtà dei territori, su un’idea di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio, creando un dialogo costante con le comunità e le istituzioni e rappresentando un punto di riferimento ed al contempo un collante tra iniziative diverse ma connesse o collegabili.

In relazione a questo impianto, che si condivide,

invitano la Giunta

a tenere conto, nell’imminente predisposizione del rinnovo “Programma Regionale triennale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali” ai sensi della legge 18/2000, della necessità di introdurre maggiori stimoli e sostegni alla messa in rete di iniziative, luoghi e spazi diffusi a livello geografico, di grande significato per il territorio con l’obiettivo di creare sistemi di valorizzazione e gestione a “rete del patrimonio museale e dei memoriali” allo scopo di favorire economie di scala, sostenendo soggetti anche del privato o del volontariato e del terzo settore che si impegnano attivamente in questo ambito con l’obiettivo di promuovere così la cultura e l’economia locali. In particolar modo serve lavorare sulla sensibilizzazione degli attori territoriali (Amministratori, Associazionismo culturale ecc.) affinché maturi la consapevolezza del valore della messa in rete del patrimonio museale/culturale e dei memoriali quale sistema utile a sviluppare e qualificare le numerose potenzialità presenti sul territorio, oltre ad incrementarne la visibilità.

Anche grazie al contributo dell’IBC, promuovere una programmazione in grado di stimolare la messa in rete di risorse e idee in un’ottica comunitaria/territoriale, radicate sul territorio, sulla storia e le tradizioni, innervate da spirito identitario e innovative e al contempo sostenibili sul piano organizzativo e gestionale.

Approvata a maggioranza dalla Commissione V “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità” nella seduta del 7 novembre 2019

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