n.9 del 11.01.2017 periodico (Parte Seconda)

Disciplina relativa alle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo ed alla raccolta e gestione dei dati, in recepimento del Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 31 luglio 2015 secondo quanto disposto dall'Accordo di partenariato 2014-2020, Sezione 2 "Condizionalità ex-ante tematiche FEASR" Punto 6.1 "Settore delle risorse idriche"

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

  • il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
  • il Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n.1698/2005 del Consiglio;
  • il Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008 ed in particolare il comma 1) lettera a) dell’art. 93 “Regole di condizionalità” e l’Allegato II ”Regole di condizionalità di cui all’art. 93”, Settore Ambiente, cambiamenti climatici e buone condizioni agronomiche del terreno, Tema principale Acque;
  • l'Accordo di Partenariato 2014-2020, Sezione 2 “Condizionalità ex-ante tematiche FESR, FSE, FEASR e FEAMP”, punto 6.1 “Settore delle risorse idriche”, conforme all'articolo 14 del Regolamento (UE) n. 1303/2013;

Visti altresì:

  • la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque;
  • il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante “Norme in materia ambientale”;
  • il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) 31 luglio 2015 “Approvazione delle Linee guida per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo”;
  • il Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 “Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici, Titolo I: norme sulle derivazioni e sulle utilizzazioni delle acque pubbliche”;
  • il Regio Decreto 13 febbraio 1933, n.215 “ Nuove norme per la bonifica integrale”;
  • il Piano di Tutela delle Acque approvato con delibera dell'Assemblea legislativa n. 40 del 21 dicembre 2005;
  • i Piani di Gestione dei Distretti idrografici 2015-2021 adottati il 17 dicembre 2015 ed approvati in sede di Comitato Istituzionale il 3 marzo 2016;
  • il Regolamento regionale 20 novembre 2001, n. 41 recante “Regolamento per la disciplina del procedimento di concessione di acqua pubblica”;
  • la Legge regionale 14 aprile 2004, n. 7 “Disposizioni in materia ambientale. Modifiche ed integrazioni a leggi regionali”;
  • la Legge regionale 6 luglio 2012, n. 7 “Disposizioni per la bonifica. Modificazioni alla legge regionale 2 agosto 1984, n. 42 (Nuove norme in materia di enti di bonifica. Delega di funzioni amministrative)”;
  • la delibera di Giunta regionale 24 marzo 2014, n.385 “L.R. 7/2012. ART. 4. Approvazione del documento "linee guida" per la predisposizione dei piani di classifica da parte dei Consorzi di Bonifica”;
  • la delibera di Giunta regionale 5 settembre 2016, n.1415 “Definizione dei fabbisogni irrigui per coltura, ai sensi del D.M. 31 luglio 2015 “Approvazione delle Linee guida per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo”;
  • la delibera di Giunta regionale 31 ottobre 2016, n.1792 “Determinazione su base volumetrica dei canoni di concessione ad uso irriguo”;
  • i Piani di Classifica dei Consorzi di Bonifica, approvati dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna nel dicembre 2015;
  • la Legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”;

Considerato che:

  • la tutela quantitativa delle acque concorre al raggiungimento degli obiettivi di qualità attraverso una pianificazione degli usi, diretta ad evitare ripercussioni sulla qualità delle stesse ed a consentire un consumo idrico sostenibile;
  • l’art. 59 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque prevede che, in corrispondenza delle derivazioni maggiormente incidenti sul bilancio idrico, ai sensi dell’art. 22, comma 3, del D.Lgs. 152/99, siano installati a carico dell’utente, e mantenuti in regolare stato di funzionamento, idonei dispositivi per la misurazione delle portate transitanti nel corpo idrico e di quelle prelevate, disponendo altresì l’emanazione entro 12 mesi di apposita direttiva concernente sia le caratteristiche dei dispositivi di misurazione, sia la tipologia dei dati da acquisire;
  • tale tempistica è stata superata dall’emanazione del D. Lgs. 152/2006 il quale, all’art. 95, stabilisce che le direttive regionali debbano essere predisposte sulla base di linee guida adottate dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con proprio decreto, nonché sulla base dei criteri già adottati dalle Autorità di bacino;
  • il D.M. 31 luglio 2015 assolve, per quanto attiene agli usi irrigui, ai compiti ministeriali sopra riportati;

Considerato inoltre che:

  • l’obbligo alla misurazione dei volumi a fini irrigui è uno degli strumenti individuati a livello comunitario per perseguire un uso efficiente delle risorse idriche anche in relazione alla nuova politica per lo sviluppo rurale, come evidenziato nel Regolamento 1305/2013 e nell’Accordo di Partenariato 2014-2020;
  • il D.M. 31 luglio 2015 contiene indicazioni tecniche per la quantificazione dei volumi prelevati, utilizzati e restituiti a scopo irriguo ed individua nel SIGRIAN (Sistema Informativo Nazionale per la Gestione delle Risorse Idriche in Agricoltura) la piattaforma informatica di riferimento per monitorare nel tempo i volumi idrici impiegati a fini irrigui e raccogliere ed organizzare le informazioni prodotte a servizio di tutte le Amministrazioni e gli Enti competenti;
  • l’applicazione del D.M. 31 luglio 2015 rappresenta un utile supporto in relazione alle esigenze di pianificazione e rendicontazione dei Piani di Gestione dei Distretti idrografici previsti dalla direttiva 2000/60/CE, configurandosi come misure regolatorie dei piani stessi;
  • la condizionalità ex ante per il settore irriguo - usi irrigui - definita per il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 dell’Emilia-Romagna prevede l’attuazione delle seguenti azioni entro il 30 dicembre 2016:
    • Az. 1 Recepimento a livello regionale delle linee guida nazionali per la definizione dei costi ambientali e della risorsa per tutti gli usi;
    • Az. 2 Recepimento a livello regionale delle linee guida nazionali applicabili al FEASR, sull'applicazione di prezzi dell'acqua volumetrici;
    • Az. 3 Nel caso di fornitura dell'acqua, estensione dell'uso di prezzi incentivanti basati sui volumi utilizzati;
    • Az. 4a Proposta di inclusione nei Piani di gestione dei distretti idrografici dell'uso di prezzi incentivanti basati sui volumi utilizzati;
    • Az. 4 Nel caso di estrazione individuale dell'acqua, estensione dell'uso di prezzi incentivanti basati sui volumi utilizzati;
    • Az. 5 Attuazione di meccanismi di adeguato recupero dei costi operativi, di manutenzione, ambientali e di risorsa;

Dato atto che, in merito alle azioni sopracitate: 

  • si è provveduto all’aggiornamento dei Piani di gestione distrettuali, che interessano il territorio regionale, i quali sono stati adottati il 17 dicembre 2015 ed approvati in sede di Comitati Istituzionali delle Autorità di Bacino nazionali Po, Arno e Tevere il 3 marzo 2016;
  • il D.M. 24 febbraio 2015, n.39 “Regolamento recante i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua” dispone che tale approccio metodologico sia ricompreso nelle fasi di pianificazione e programmazione dei piani di gestione dei distretti idrografici permettendone, comunque, per la programmazione 2015 – 2021 una applicazione progressiva nei casi in cui le Autorità già utilizzino metodologie che consentano di conseguire risultati equivalenti;
  • riguardo al sistema delle bonifiche, in Emilia-Romagna operano su tutto il territorio i Consorzi di Bonifica, istituiti con Regio Decreto n.215/1933, enti di diritto pubblico, che hanno l'incarico di provvedere, ai sensi della L.R.7/2012, allo scolo e alla difesa idraulica, alla disponibilità idrica e al presidio idrogeologico dei territori collinari e montani. I costi operativi e quindi gli oneri contributivi dei consorziati includono al 100% i costi delle funzioni loro riservate;
  • gli oneri contributivi delle aziende agricole utenti dei Consorzi di Bonifica, pari all'80% della superficie irrigata in regione, sono definiti come beneficio di disponibilità e regolazione idrica in base ad una quota fissa ed una quota variabile, che dipende dal variare dei volumi corrispondenti ai fabbisogni colturali e all'efficienza degli impianti di irrigazione, misurati o stimati. Tali criteri sono stabiliti con delibera di Giunta regionale 24 marzo 2014, n.385 "L.R. 7/2012. Art. 4. Approvazione del documento "linee guida" per la predisposizione dei piani di classifica da parte dei Consorzi di bonifica” e dal 2016 applicati i contributi irrigui, con formulazione binomia, dei nuovi piani di classifica degli 8 Consorzi di Bonifica di I grado, esaminati, e ritenuti conformi dalla Regione Emilia-Romagna (dicembre 2015);
  • i Consorzi di Bonifica di I grado operanti in Regione Emilia-Romagna, al fine di potenziare un regime dei prezzi incentivanti, prevedono l’applicazione di riduzioni della parte variabile del contributo di irrigazione per le imprese agricole che pongono in atto una o più azioni positive di risparmio (installazione di strumenti di misura, utilizzo del sistema esperto IRRINET, ricorso ad attrezzature irrigue con efficienza almeno dell' 80% e adesioni a pratiche consortili di risparmio idrico);
  • riguardo all’auto-approvvigionamento, con delibera di Giunta n.1792 del 31 ottobre 2016, la Regione ha determinato i canoni di concessione ad uso irriguo, prevedendo l’incentivazione al risparmio, con riduzione del canone nel caso in cui i volumi utilizzati, a seguito di misura, siano inferiori a quelli concessi;
  • il D.M. 31 luglio 2015, riguardante le modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo, è stato attuato per la parte inerente la definizione dei fabbisogni idrici standard per coltura con delibera di Giunta regionale 5 settembre 2016, n.1415;

Rilevato, pertanto, di dover completare il percorso avviato, dando piena attuazione a quanto previsto dal D.M. 31 luglio 2015 armonizzando, le disposizioni ivi contenute con la disciplina derivante dall’applicazione dell’art. 95 del D.Lgs. 152/2006;

Valutato che:

  • a livello regionale si ritiene di esonerare dall’obbligo di misurazione/quantificazione i prelievi inferiori ai 10 l/s in quanto ritenuti ambientalmente non rilevanti e sui quali l’installazione dei misuratori non risulti tecnicamente fattibile e/o economicamente sostenibile;
  • tale soglia sopra definita potrà essere rivista sulla base delle prime risultanze del monitoraggio;
  • tale esonero non trova applicazione per i prelievi che insistono su corpi idrici caratterizzati da deficit idrico o laddove sussistano specifiche disposizioni in altre diverse norme, salvo specifiche esenzioni previste in sede autorizzativa;
  • per tutti i prelievi pari o superiori ai 100 l/s è fatto obbligo di installare idonei strumenti di misurazione;

Rilevato che per una piena applicazione dell’art. 46 del regolamento FEASR sugli investimenti irrigui e del principio del prezzo incentivante basato sugli effettivi consumi è necessaria la misurazione diretta dei volumi irrigui;

Preso atto che:

  • Le Linee guida, di cui al D.M. 31 luglio 2015, considerano sia i sistemi di irrigazione collettiva, sia i sistemi individuali dell’impresa agricola o di enti irrigui a queste assimilabili, e si articolano nei seguenti punti:

1) Strumenti

2) Definizioni

3) Quantificazione e monitoraggio dei volumi prelevati ed utilizzati ad uso irriguo

3.1 Elementi da monitorare

3.2 Criteri e strumenti per la quantificazione dei volumi

3.3 Criteri e modalità di monitoraggio (acquisizione e trasmissione dei dati

3.4 Metodologia di stima

4) Finanziamento degli strumenti di misurazione per la quantificazione dei volumi

5) Recepimento a livello regionale e delle province autonome;

  • per quanto attiene al punto 1) “Strumenti”, il riferimento per la registrazione dei dati è individuato nel Sistema Informativo nazionale per la Gestione delle Risorse idriche in Agricoltura (SIGRIAN), archivio di dati infrastrutturali, gestionali e agronomici relativi sia all’irrigazione collettiva, sia all’auto-approvvigionamento, associati con coordinate geografiche, gestito dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria(CREA);
  • in tale archivio nazionale devono confluire i dati relativi al punto 3.1 ovvero gli elementi da monitorare che fanno riferimento a:

- fonti di approvvigionamento e relativi volumi prelevati;

- punti di consegna (aziendale e/o distretto irriguo) e relativi volumi utilizzati;

- nodi di restituzione al reticolo idrografico con riferimento al corpo idrico recettore;

- rilascio alla circolazione idrica sotterranea:

  • i dati sui volumi idrici sono ottenuti da dispositivi di misura oppure possono essere stimati nei casi di esenzione previsti e secondo le metodologie indicate nel documento di Coordinamento e supporto al recepimento regionale delle citate Linee guida, di cui al D.M. 31 luglio 2015, dal Tavolo permanente di esperti, istituito dal MIPAAF;
  • è previsto un adeguamento progressivo all’installazione di tutti i misuratori e all’entrata a regime del flusso informativo, entro il 2020;
  • l’individuazione dei dispositivi di misura strategica di distretto o sub-distretto compete alle Autorità di distretto;
  • le Regioni hanno il compito di validare i dati raccolti, prima dell’inserimento in SIGRIAN;

Ritenuto, pertanto necessario redigere apposita disciplina per regolamentare le modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo ed alla raccolta e gestione dei dati, parte integrante al presente atto, in recepimento del Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 31 luglio 2015, secondo quanto disposto dall'Accordo di partenariato 2014-2020, Sezione 2 “Condizionalità ex-ante tematiche FEASR punto 6.1 “Settore delle risorse idriche;

Dato atto che per la redazione di tale disciplina e per la sua attuazione con determina del Direttore Generale Agricoltura, Caccia e Pesca n.20091 del 14 dicembre 2016 è stato istituito apposito Gruppo di Lavoro;

Rilevato che l’impianto complessivo delle decisioni assunte con il presente atto è stato condiviso con, i rappresentanti regionali dell’Associazione Nazionale Bonifiche Italiane ed il Consorzio di Bonifica di II grado per il Canale emiliano-romagnolo;

Sentita la Consulta agricola dell’Emilia-Romagna;

Acquisiti i pareri delle Autorità di bacino di rilievo nazionale Po, Arno e Tevere, in cui ricade il territorio della regione Emilia-Romagna rispettivamente con note prot. n.7007/4.1 del 13 dicembre 2016, prot. n.3668 del 13 dicembre 2016 e prot. n. 0004986 del 15 dicembre 2016;

Viste:

  • la L.R. n. 43 del 26 novembre 2001 avente ad oggetto "Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna";
  • il D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;
  • la delibera di Giunta n. 66/2016 “Approvazione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione e del programma per la trasparenza e l’integrità. Aggiornamento 2016-2018”;
  • la determinazione del Responsabile del Servizio organizzazione e sviluppo n. 12096 del 25 luglio 2016 “Ampliamento della trasparenza ai sensi dell'art. 7, comma 3, D.Lgs. n. 33/2013, di cui alla D.G.R. 25 gennaio 2016, n. 66”;

Richiamate le proprie deliberazioni:

  • n. 2416 del 29 dicembre 2008 concernente "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007" e ss.mm.ii.;
  • n. 2189 del 21 dicembre 2015 concernente “Linee di indirizzo per la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale”;
  • n. 56 del 25 gennaio 2016 concernente “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi della L.R. n. 43/2001”;
  • n. 270 del 29 febbraio 2016, concernente “Attuazione prima fase di riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;
  • n. 622 del 28 aprile 2016, concernente “Seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015;
  • n. 1107 del 11/07/2016 concernente "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta Regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";

Dato atto dei pareri allegati delle Direzione Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente e della Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca;

Su proposta dell’Assessore alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile, politiche ambientali e della montagna e dell’Assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca;

A voti unanimi e palesi

delibera 

per le motivazioni indicate in premessa e che qui si intendono integralmente richiamate:

  1. di approvare le disposizioni contenute nel documento allegato, “Disciplina relativa alle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo ed alla raccolta e gestione dei dati, in recepimento del Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 31 luglio 2015 secondo quanto disposto dall'Accordo di partenariato 2014-2020, Sezione 2 “Condizionalità ex-ante tematiche FEASR" punto 6.1 “Settore delle risorse idriche”, parte integrante del presente atto;
  2. di disporre che l’adeguamento previsto per l’entrata a regime del sistema di misura dell’acqua per gli usi irrigui e la gestione del flusso informativo sia realizzato entro il 2020;
  3. di stabilire che il gruppo di lavoro istituito con determina del Direttore Generale Agricoltura, Caccia e Pesca n. 20091 del 14 dicembre 2016 provveda a definire le specifiche tecniche e le fasi di attuazione di dettaglio;
  4. di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa;
  5. di disporre infine la pubblicazione in forma integrale del presente atto nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna, nonché di darne la più ampia pubblicizzazione anche sui siti internet E-R Agricoltura e Pesca e Ambiente - Acque.
application/pdf Allegato - 28.0 KB

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