n.296 del 18.11.2015 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 1443 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere una adeguata campagna di informazione e comunicazione rivolta agli operatori ed ai nuclei familiari circa la prevenzione vaccinale, allargarne l'offerta gratuita ad altre patologie ad alta pericolosità quale il meningococco B, rivedendo inoltre la deliberazione regionale dell'11 novembre 2013. A firma dei Consiglieri: Montalti, Mori, Caliandro, Marchetti Daniele, Zappaterra, Zoffoli, Cardinali, Fabbri, Marchetti Francesca, Paruolo, Boschini, Soncini, Tarasconi, Iotti, Prodi, Sabattini, Serri, Poli, Pruccoli, Ravaioli, Bessi, Rontini, Bagnari, Rossi Nadia, Calvano, Delmonte

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

i recenti fatti di cronaca hanno tragicamente evidenziato come malattie, per le quali è previsto il vaccino, come la pertosse, possano tuttora rappresentare un pericolo reale per chi ancora non è vaccinato, specialmente per i bambini al di sotto dell’anno di età;

negli anni, grazie alle campagne di vaccinazione, nella nostra regione, si è passati da circa 5.000 casi di pertosse segnalati nel 1987 a circa 700 durante l’ultima epidemia del 1998 e a soli 35 casi nel 2008 (fonte: Le vaccinazioni nell’infanzia e nell’adolescenza, opuscolo informativo del Servizio Sanitario regionale dell’Emilia-Romagna);

l’85% dei bambini vaccinati risulta ben protetto dalla malattia, specie nelle sue espressioni più gravi, che per i bambini al di sotto dell’anno comportano l’ospedalizzazione nell’80% dei casi, polmonite batterica in un caso su quattro, risentimento neurologico nel 5% e nell’1% la morte.

Considerato che

le vaccinazioni hanno contribuito a debellare e a contrastare in tutto il mondo gravi malattie. Un esempio fra tutti lo offre il vaccino antimenigococco C per cui l’incidenza della malattia si è fortemente ridotta proprio grazie alla somministrazione gratuita a bambini e adolescenti introdotta dal 2006;

il principio su cui si basa la vaccinazione è la produzione da parte dell’organismo di difese immunitarie contro determinati microorganismi, in modo che, qualora l’individuo venga infettato, sia in grado di difendersi. Nella maggioranza dei casi i vaccini sono tollerati bene e non causano disturbi e le reazioni che talvolta possono manifestarsi sono comunque meno gravi delle complicazioni provocate dalle malattie. Per questo i benefici prodotti dai vaccini sono molto superiori ai rischi, e la correlazione tra vaccinazioni e l’insorgere di alcune malattie è giudicata completamente infondata dalla comunità scientifica internazionale;

l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che “Non c'è nessuna prova scientifica del fatto che i vaccini abbiano una relazione con l'autismo, e anzi tutti gli studi fatti finora escludono questa connessione”;

le vaccinazioni non si limitano a proteggere i singoli, ma costituiscono un esempio di protezione per tutta la comunità, configurandosi come un gesto di grande responsabilità sociale. Infatti il più alto numero di bambini vaccinati costituisce una barriera che ostacola la circolazione dei microbi, proteggendo anche chi non è vaccinato o non può vaccinarsi perché ancora troppo piccolo o perché affetto da problemi di salute.

Sottolineato che

si assiste a un pericoloso calo della copertura vaccinale sia nella nostra regione che a livello nazionale;

tra il 2013 e il 2014 in Emilia-Romagna risulta che l’antipoliomelite è passata da una copertura del 96,10% al 94,8%, la difterite dal 96% al 94,72%, il vaccino contro la pertosse dal 95,78% al 94,44%, l’epatite B dal 95,78% al 94,49%;

la soglia del 95% di copertura vaccinale è indicata dal Ministero della Sanità come il limite ottimale per contrastare la nuova diffusione delle malattie;

contro le vaccinazioni è sorto da tempo un movimento, tale da far crescere in Emilia-Romagna i genitori obiettori dall’1,5% nel 2012 al 3,1% nel 2014.

Valutato che

è fondamentale lavorare su una corretta informazione relativa ai vaccini, potenziando gli strumenti messi in campo dai servizi Ausl e dalla rete dei pediatri, per rafforzare le modalità di promozione delle vaccinazioni, e sostenere ed affiancare le famiglie in questo importante percorso di prevenzione;

a tal fine è altresì importante l’utilizzo di una terminologia precisa ed uniforme su tutto il territorio regionale, dovendosi dunque adottare in tutti i documenti la definizione di “vaccini raccomandati” e non di “vaccini facoltativi”, come già da tempo richiesto anche dalla Regione.

Evidenziato che

è imminente la discussione, in sede di Conferenza delle Regioni, del Piano vaccinazioni dell'Istituto superiore di sanità, che prevede fra l’altro di estendere le vaccinazioni pediatriche raccomandate, e che tale contesto si presenta come la sede idonea alla verifica e programmazione di provvedimenti coordinati tra tutte le regioni;

e che la stessa Conferenza ha appena deliberato all’unanimità di inserire nel futuro "Piano nazionale di prevenzione vaccinale", anche la previsione di non ammettere nelle scuole i bambini che non siano in regola con il libretto di vaccinazioni.

Impegna la Giunta regionale

ad attivarsi per promuovere un’adeguata campagna di informazione e comunicazione che, oltre agli operatori sanitari, raggiunga tutti i nuclei familiari;

a valutare una revisione della delibera regionale dell’11 novembre 2013, in particolare per quello che riguarda la modalità di gestione e di intervento sull’inadempienza alle vaccinazioni;

ad attivarsi per allargare l’offerta vaccinale gratuita del Servizio Sanitario Regionale ad altre patologie ad alta pericolosità, quali il meningococco B;

a richiedere e verificare presso le ASL della regione che in tutti i documenti prodotti sull’intero territorio regionale, a partire dalle comunicazioni rivolte alle famiglie, la terminologia adottata sia “vaccini raccomandati” e non “vaccini facoltativi”.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 21 ottobre 2015

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