n. 121 del 03.08.2011 periodico (Parte Seconda)

Oggetto n. 1558 - Risoluzione proposta dai consiglieri Favia, Barbati, Monari, Naldi, Meo e Sconciaforni per impegnare la Giunta a porre in essere azioni contro la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, prevedendo piani alternativi per lo sviluppo economico della zona e investendo, nell'area del Parco del Delta del Po, nella produzione energetica da fonti rinnovabili

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

 presso la zona del Delta del Po in località Porto Tolle - Polesine Camerini, Enel Spa intende riconvertire a carbone la propria centrale ad olio combustibile, realizzando un impianto alimentato da questo combustibile fossile per una potenza pari a 1.960 MW. Questa scelta comprometterà sia l’ecosistema del Fiume Po, che la qualità dell’aria in una delle zone già più inquinate d’Europa, oltre ad avere ricadute negative sullo sviluppo delle attività economiche esistenti in quelle zone in particolare quelle turistiche, agricole ed ittiche;

 le ricadute negative interesseranno anche i vicini territori della Provincia di Ferrara e Ravenna;

 la legge regionale veneta n. 36/1997, istitutiva del Parco del Delta del Po, dettava le linee guida per la creazione del Parco Regionale del Delta del Po in quella Regione. Al suo articolo 30 che l’attuale amministrazione della Regione Veneto intende modificare, si afferma in particolare al comma a) che “all’interno del Parco del Delta per produrre energia è necessario utilizzare metano o combustibile di pari o inferiore impatto ambientale”.

Considerato che

 modificando il comma a) dell’articolo 30, la Regione Veneto di fatto spianerebbe la strada alla riconversione a carbone della centrale Enel Spa di Porto Tolle - Polesine Camerini, assecondando i progetti presentati da Enel Spa e creando notevoli ricadute negative sia per i territori della provincia di Rovigo sia per i vicini territori delle province di Ferrara e Ravenna;

 il Consiglio di Stato con una sentenza emessa in data 10 maggio 2011 dando ragione ai ricorrenti (comitati ed associazioni ambientaliste) ha confermato l’impostazione definita nel comma a) dell’articolo 30 che la Regione Veneto intende modificare, in quanto è facilmente dimostrabile, anche utilizzando le normative europee, che il carbone inquina più del metano;

 lo stesso Consiglio di Stato nella sua sentenza emessa in data 10 maggio 2011 afferma che rispetto all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili (BAT) il progetto di Enel Spa prevedendo una centrale alimentata con un combustibile fossile come il carbone non rispetta tale principio.

Impegna la Giunta regionale

 a mantenere la netta contrarietà della Regione Emilia-Romagna al progetto di riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, attivandosi in tal senso in ogni sede competente;

 a chiedere un piano alternativo per lo sviluppo economico della zona, rilanciando turismo, agricoltura e pesca, cercando quindi di preservare l’ecosistema del Fiume Po e la qualità dell’aria senza danneggiare, e anzi favorendo, le attività economiche;

 a investire esclusivamente, nell’area del Parco del Delta del Po, sulla produzione energetica da fonti rinnovabili non combustibili e soprattutto non fossili.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 12 luglio 2011

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