n.342 del 25.10.2019 (Parte Seconda)
Approvazione delle "Linee di indirizzo per la diagnosi e il follow Up della Celiachia nel bambino e nell'adulto in regione Emilia-Romagna” e aggiornamento del Nomenclatore tariffario delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, all’art. 1 comma 2, che vincola l’erogazione delle prestazioni dei Livelli essenziali ed uniformi di assistenza al rispetto dei principi della dignità della persona, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse;
l’allegato 4 del DPCM 29 novembre 2001, “Definizione dei livelli essenziali di assistenza”, dove si ritiene indispensabile garantire adeguati interventi sul tema dell’appropriatezza da parte delle Regioni in grado di prevenire e controllare fenomeni di improprio assorbimento di risorse da parte di un livello assistenziale con conseguente scopertura di altri livelli assistenziali, disattendendo in tal modo ai diritti da garantire a tutti i cittadini;
il DPCM 12 gennaio 2017 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, che ha introdotto per la prima volta nel nomenclatore nazionale della specialistica ambulatoriale prestazioni di laboratorio eseguite con modalità reflex;
la delibera di Giunta regionale 1779/2010 con la quale sono state inserite nel nomenclatore tariffario regionale le prestazioni TSH e PSA eseguite in modalità reflex, con l’obiettivo di promuovere l’uso appropriato delle indagini di laboratorio;
Considerato che con il citato DPCM del 12 gennaio 2017 la Celiachia è stata trasferita dall’elenco delle Malattie rare, di cui all’allegato 7 del DPCM, all’elenco delle malattie croniche e invalidanti, di cui all’allegato 8 del medesimo DPCM; e che a seguito della suddetta modifica, le prestazioni finalizzate alla diagnosi di malattia non sono soggette ad esenzione per la patologia, fino al momento in cui essa non è accertata;
Richiamato l’Accordo del 30 luglio 2015 ai sensi dell’articolo 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, che approva il documento «Protocollo per la diagnosi e il follow up della celiachia»;
Viste le Linee guida europee 2019 per la diagnosi della malattia celiaca, approvate dall’European society for pediatric gastroenterology, hepatology and nutrition (ESPGHAN);
Osservato che la diagnosi di tale patologia è aumentata di tre volte negli ultimi 20 anni, sia per affinamenti diagnostici che per reale incremento della malattia, e che la prevalenza attuale è di circa 1:100 soggetti;
Valutata la rilevanza delle problematiche relative alla diagnosi di celiachia, la stretta relazione tra diagnosi precoce della malattia e la prevenzione delle eventuali complicanze, e nell’ottica di ottimizzare i costi e di evitare l’inutile spreco di risorse nella fase diagnostica e nel follow up della malattia;
Considerato che con determina del Direttore Generale Cura della persona, salute e welfare n. 4491 del 12/03/2019 recante “Costituzione del gruppo di lavoro regionale per la definizione di linee guida per la diagnosi ed il follow up della celiachia, ai sensi dell'art. 40 della L.R.43/2001” si è costituito il gruppo di lavoro regionale che ha lavorato alla definizione del documento tenendo conto anche delle novità diagnostiche e della letteratura scientifica disponibile, e che detto documento è stato ultimato nel mese di ottobre;
Ritenuto pertanto opportuno approvare il documento sopracitato;
Tenuto conto che:
- dal documento emerge la necessità di sostenere il processo prescrittivo e l’opportunità di evitare l’esecuzione di esami di approfondimento inutili;
- l’appropriatezza di un esame di laboratorio dipende dal contesto in cui viene richiesto, rendendo fondamentale che un esame sia prescritto ed erogato per rispondere ad un preciso quesito clinico;
- per poter garantire comportamenti prescrittivi virtuosi, la costruzione di percorsi diagnostici deve essere sostenuta da momenti formativi in materia rivolti ai medici prescrittori (MMG/PLS/Specialisti Ambulatoriali), prevedendo anche il ricorso a strumenti informatici più complessi che forniscano sistemi di segnalazione che ricordano al medico prescrittore in quali situazioni la richiesta di esame è appropriata;
Ritenuto, pertanto, opportuno individuare un esame di primo livello per la diagnosi di celiachia, che prevede il dosaggio degli anticorpi anti Transglutaminasi IgA e delle IgA totali, e solo nel caso in cui dovessero emergere valori al di fuori della norma, l’esecuzione automatica, sullo stesso campione, di ulteriori approfondimenti analitici da eseguire a cascata in modalità reflex, ovvero una nuova prestazione di laboratorio (che legittimi l’esecuzione o l’esclusione degli eventuali successivi approfondimenti) da inserire, nella branca di laboratorio analisi del nomenclatore tariffario della specialistica ambulatoriale, denominata CELIACHIA DIAGNOSI – Reflex, codice 9053DR, definendone la relativa tariffa;
Ritenuta, conseguentemente, l’opportunità di individuare, per la prestazione cod. 9053DR CELIACHIA DIAGNOSI – Reflex, la tariffa di euro 19.00, commisurata al numero di prestazioni che si eseguono all’interno della cascata;
Richiamata, inoltre, la propria deliberazione n. 410 del 25 marzo 1997: “Prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e relative tariffe” e s.m.i. di cui ultima la propria deliberazione n. 916 del 18 giugno 2018;
Valutato:
- che la tariffa stabilita per le indagini Reflex sono tali da far ritenere compensato il costo delle eventuali successive indagini a cascata, sulla base di valutazioni conservate agli atti del Servizio Assistenza Territoriale;
- che, comunque, qualora tali successivi approfondimenti diagnostici siano ritenuti necessari, costituiscono il completamento di un unico esame eseguito sul medesimo campione;
- che l’attivazione a posteriori, del percorso amministrativo necessario per recuperare l’importo del ticket relativo alle eventuali indagini eseguite in fase successiva, comporti l’adozione di procedure maggiormente onerose rispetto all’importo da recuperare; per cui appare opportuno ritenere soddisfatto il pagamento della quota di partecipazione alla spesa attraverso il pagamento del ticket relativo all’esame Reflex inizialmente corrisposto dal cittadino;
Ritenuto inoltre di stabilire che i contenuti del presente atto abbiano effetto con decorrenza dal 1° novembre 2019;
Visti:
- la L.R. 26 novembre 2001 n.43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporto di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e ss.mm.ii.;
- la propria deliberazione n.2416 del 29 dicembre 2008 concernente “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007.” e ss.mm., per quanto applicabile;
Richiamate altresì le seguenti proprie deliberazioni, in tema di riorganizzazione dell’ente Regione e incarichi dirigenziali: n.193/2015, n.628/2015, n.270/2016, n.622/2016, n.56/2016, n.1107/2016, n.2344/2016; n.3/2017, n.477/2017, e n.1059/2018;
Richiamati infine:
- il D.Lgs. 14 marzo 2013, n.33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.” e ss.mm., ed in particolare l’art.22;
- la propria deliberazione n. 1123 del 16 luglio 2018 ad oggetto “Attuazione Regolamento (UE) 2016/679: definizione di competenze e responsabilità in materia di protezione dei dati personali. Abrogazione Appendice 5 della delibera di Giunta regionale n. 2416/2008 e ss.mm.ii.”;
- la propria deliberazione n. 122 del 28 gennaio 2019 ad oggetto “Approvazione Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021”, ed in particolare l’allegato D “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021;
Richiamata infine la determinazione n. 14887/2018 recante “Nomina dei Responsabili del Procedimento del Servizio Assistenza Territoriale, ai sensi degli articoli 5 e ss. della L.241/1990 e ss.mm. e degli articoli 11 e ss. della LR 32/1993”, aggiornata e integrata con determinazione n.13861/2019;
Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute,
A voti unanimi e palesi
delibera
- di approvare, sulla base delle motivazioni indicate in premessa, e qui integralmente richiamate, il documento allegato “Linee di indirizzo per la diagnosi e il follow Up della Celiachia nel bambino e nell’adulto in Regione Emilia-Romagna” parte integrante e sostanziale del presente atto;
- di aggiornare il nomenclatore tariffario delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, con l’inserimento della prestazione Celiachia diagnosi – reflex, codice 9053DR, tariffa euro 19.00, nella branca di Laboratorio analisi;
- di stabilire che gli esami successivi che scaturiscono dall’applicazione dell’algoritmo del Reflex non sono assoggettati al pagamento del ticket in quanto la tariffa dell’esame Reflex è stata proporzionata per dare copertura ai costi degli eventuali esami successivi;
- di prevedere l’avvio di momenti di formazione all’interno delle Aziende Sanitarie rivolti ai medici prescrittori: Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Specialisti Ambulatoriali;
- di stabilire che le modifiche e le integrazioni introdotte dal documento sopracitato decorrano dal 1 novembre 2019;
- di pubblicare il presente atto, comprensivo dell’allegato n. 1, nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna.