n.281 del 21.09.2016 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2972 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, nelle sedi di confronto tra Stato e Regioni, la massima attenzione alla sicurezza dei trasporti e delle reti ferroviarie, ad incrementare le risorse destinate a tali tematiche e discutere le stesse nell'ambito del PRIT 2025, a censire le linee ed i relativi sistemi di sicurezza, definendo inoltre un programma di interventi e di priorità, tra i quali l'utilizzo del sistema SCMT e di altre tecnologie avanzate. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Gibertoni

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

premesso che

- Il “Documento preliminare: Relazione tecnica” per il Prit 2025, approvato dalla Giunta regionale il 10 luglio 2016 individua, relativamente alle infrastrutture ferroviarie, l’esigenza “sia per la rete nazionale che per quella regionale …[di] proseguire nei lavori per la riduzione od automatizzazione dei passaggi a livello e negli interventi, anche tecnologici, per migliorare ulteriormente la sicurezza ferroviaria (per quella regionale assumono particolare rilievo il posizionamento del sistema SCMT di terra ed un unico CTC per tutta la rete)”;

- per quanto attiene, nello specifico, alla rete regionale, gestita dalla società controllata FER, sui complessivi 364 chilometri che la compongono 70,330 sono attrezzati mediante Sistemi di supporto alla guida e di controllo della marcia del treno (SSC e SCMT);

- fra le tratte prive, ad oggi, di tali sistemi è anche la Reggio Emilia-Ciano, sulla quale opera il sistema di gestione del traffico senza dubbio più datato; la linea è inoltre quella con il maggior numero complessivo di stazioni o fermate nella rete di FER (18)

- in Emilia-Romagna come nel resto del paese la rete regionale si aggiunge a quella nazionale - più rilevante per chilometraggio e traffici - gestiti da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), del gruppo Ferrovie dello Stato italiane;

- la molteplicità dei i gestori delle linee si riproduce per i soggetti responsabili per la vigilanza e la sicurezza, come l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF), responsabile per i 16.700 chilometri gestiti da RFI e l’Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi (USTIF), struttura dipendente dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che si occupa dei 3.700 chilometri di reti regionali o private;

considerato che

- tale duplicazione delle strutture deputate alla sicurezza del servizio ferroviario va superata: la sicurezza dei trasporti è “una sola” e deve corrispondere ad identici parametri a prescindere dai soggetti gestori delle linee;

- il rapporto annuale di monitoraggio della mobilità e del trasporto in Emilia-Romagna 2015 evidenzia “Per la Rete Nazionale … i valori riferiti al periodo invernale del 2014 dei servizi del trasporto di competenza della Regione Emilia-Romagna si attestano su circa 123.100 saliti/ giorno … e su circa 101.200 saliti/giorno nel periodo estivo …. Per la Rete Regionale si stimano circa 22.700 saliti/giorno, che portano a quasi 146.000 saliti/giorno in tutta la rete per il solo trasporto regionale. Il trend complessivo dal 2004 al 2014 è in crescita di circa il 27%. Negli gli ultimi quattro anni il dato si è sostanzialmente stabilizzato, con tendenza alla crescita, come già rilevato. Da evidenziare, sulla Rete Regionale, una crescita notevole negli ultimi tre anni, pari a circa il 19%”;

- più del 15% del totale dei passeggeri giornalieri saliti dalle stazioni in Emilia-Romagna viaggia sulla rete regionale gestita da FER: un passeggero su sei;

- il Documento preliminare per il PRIT 2025 evidenzia che “L’istituzione del nuovo Fondo [unico per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico] è stato accompagnato da rilevanti riduzioni delle risorse destinate al sostegno dei servizi che stanno ponendo reali difficoltà al rilancio del settore”;

- il relativo “Quadro conoscitivo” al Paragrafo 3.1.1.3 evidenzia le risorse riconosciute dalla Regione a FER, dal 2010, “per la manutenzione straordinaria e il rinnovo sia dell’infrastruttura ferroviaria che dei treni regionali, anche per garantirne il mantenimento in efficienza e migliorare le condizioni di sicurezza dell’esercizio”, richiamando che si tratta di “risorse che prima erano trasferite dallo Stato, cui la Regione si è dovuta sostituire per i tagli imposti a livello centrale”;

- le risorse stanziate a livello nazionale per la sicurezza ferroviaria devono essere incrementate per poter corrispondere alle esigenze reali;

ritenuto necessario

- assicurare la massima attenzione agli obiettivi della sicurezza del trasporto ferroviario;

- garantire l’unicità del soggetto responsabile delle funzioni di regolazione e vigilanza per tutta la rete ferroviaria italiana e conseguentemente per quella presente sul territorio regionale, estendendo quindi all’ANSF le relative funzioni anche per le tratte non gestite da RFI;

- contare su adeguati trasferimenti dallo stato per il trasporto regionale non gestito da RFI

- promuovere, con impegni fattivi, l’immagine della mobilità ferroviaria come modalità sicura di trasporto, condizione indispensabile alla diffusione del ricorso al treno;

premesso inoltre che

- il rapporto dell’ANSF sulla sicurezza della “Infrastruttura Ferroviaria Nazionale concessa in gestione a Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.” recentemente pubblicato punta il dito, tra l’altro, sui Passaggi a Livello, sottolineando i rischi determinati da attraversamenti, anche automobilistici, delle sbarre in fase di abbassamento o durante la chiusura in caso di semibarriere;

- fra le soluzioni utilizzabili al fine di evitare questa specifica fattispecie di infrazione ed i rischi conseguenti può risultare utile l’introduzione, almeno nei siti particolarmente esposti, di strumenti per la rilevazione fotografica delle infrazioni, come nel caso dei semafori stradali, contribuendo quindi, con una dissuasione a indiretta a salvare vite umane e ad evitare danneggiamenti alle infrastrutture; contestualmente può risultare utile individuare con RFI e FER modifiche impiantistiche dirette a contenere i tempo di chiusura dei passaggi a livello;

impegna la Giunta e l’Assemblea, per quanto di competenza,

- a promuovere nei competenti tavoli interregionale e nelle sedi di confronto fra Stato e Regioni la massima attenzione alla sicurezza nei trasporti e in essa a quella delle reti ferroviarie;

- a sostenere, anche in ragione del ruolo esercitato dal Presidente della Regione nell’ambito della conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome, scelte finanziarie nazionali dirette ad assicurare l’incremento delle risorse destinate alla sicurezza della rete ferroviaria dando continuità a quanto recentemente stabilito attraverso lo stanziamento dei fondi CIPE;

- collocare il tema della sicurezza dei trasporti e, in esso, del trasporto ferroviario, al centro del processo di discussione del PRIT 2025;

- a dare evidenza del censimento delle linee e dei relativi sistemi di sicurezza ad oggi adottati;

- attuare nei tempi più celeri possibili il programma regionale di investimenti per la sicurezza della rete ferroviaria gestita da FER velocizzando i tempi per l’utilizzo del SCMT o di tecnologie più avanzate, quali, a titolo d’esempio il sistema ERTMS/ETCS ed ERSAT (ERTMS + Satellite), il sistema di segnalamento che interfaccia e integra la tecnologia ferroviaria – sistema di segnalamento ERTMS – con quella di navigazione e localizzazione satellitare;

- a definire un quadro complessivo di interventi per la sicurezza del trasporto ferroviario, includendo anche gli interventi già in corso sia sul materiale rotabile sia sulle infrastrutture e sull’accessibilità e sicurezza delle stazioni;

- a prendere in esame soluzioni dirette ad assicurare la presenza, almeno nei siti più esposti, di impianti di rilevazione fotografica delle infrazioni negli attraversamenti ai passaggi a livello.

Approvata all’unanimità dalla Commissione III Territorio, Ambiente, Mobilità nella seduta del 1 settembre 2016.

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