n.185 del 29.07.2015 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - oggetto n. 970 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare al fine di assicurare indagini sull'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) sul versante della salute e dell'ambiente, anche utilizzando i dati relativi all'impianto di Vernasca. A firma della Consigliera: Gibertoni

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna 

Premesso che 

il D.M. n. 22 del 14 febbraio 2013 (chiamato anche Decreto Clini, dal nome del Ministro dell’Ambiente del Governo Monti) individua requisiti e termini corrispondendo ai quali è consentito l’utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), quali il Carbonext; 

le possibilità aperte dal Decreto sono oggetto di preoccupazioni e richieste di ripensamento dirette ad ottenerne una revisione, anche alla luce delle incertezze che sussistono in ordine alle conseguenze che l’utilizzo di CSS, combustibile solido secondario, potrebbe determinare; 

alle possibilità aperte dal Decreto Clini fa, in ogni caso, riferimento la domanda avanzata dalla Cementeria Buzzi Unicem di Vernasca, in provincia di Piacenza, che ha chiesto di potere utilizzare un combustibile quale il Carbonext; 

la Provincia di Piacenza ha, conseguentemente, avviato una procedura di verifica-screening e di valutazione di impatto ambientale (VIA), per determinare esiti ed impatti sulla salute delle persone, sull’ambiente e sulle produzioni agroalimentari nel territorio interessato dall’attività prevista dalla Buzzi Unicem, società impegnata nella produzione e distribuzione di cemento, calcestruzzo preconfezionato, aggregati naturali e prodotti affini; con stabilimenti in diverse località del nostro paese, la cui operatività ha spesso destato forte preoccupazione nelle locali comunità; 

la cittadinanza della Val d’Arda ha manifestato legittime preoccupazioni in ordine al possibile avvio di attività a Vernasca tali da prevedere l’utilizzo del CSS Carbonext nello stabilimento Buzzi Unicem; 

tali preoccupazioni sono ulteriormente motivate ed aggravate dalle implicazioni che si determinerebbero con il certo conseguente incremento del traffico veicolare, in particolare di mezzi pesanti. 

Considerato che 

l’eventuale autorizzazione alla richiesta avanzata da Unicem Buzzi discende dall’applicazione delle norme vigenti, e fra esse del richiamato Decreto ministeriale 22 del 14 febbraio 2013, rispetto al quale, come richiamato, sono state avanzate richieste di revisione in una direzione tale da garantire adeguatamente salute, ambiente e qualità dell’aria; 

l’articolo 191 del Trattato dell’Unione europea prevede il ricorso al principio di precauzione, in base al quale il rischio di prese di posizione arbitrarie allorché non sussistano evidenze scientifiche o pienamente giustificate deve essere evitato, attraverso la valutazione di tutti i dati scientifici disponibili, la promozione di programmi di studio e di monitoraggio specifici, l’esame degli effetti potenzialmente negativi; 

l’informazione dei cittadini, la partecipazione della popolazione ai processi di analisi e di discussione, la promozione di forme di cittadinanza attiva, da un lato, rientrano nell’ambito delle misure che sostanziano il principio di precauzione e, dall’altro, sono coerenti con le iniziative regionali sulla partecipazione, oggetto di specifica legge regionale, in base alla quale la relazione da essa prevista è stata recentemente discussa dall’Assemblea legislativa regionale. 

Impegna la Giunta regionale 

ad operare al fine di assicurare complete, dettagliate ed indipendenti indagini sull’impatto derivante dall’utilizzo di CSS, sul versante della salute e dell’ambiente, anche utilizzando i dati relativi all’impianto di Vernasca, nonché impiegando dati e modelli resi disponibili nell’ambito dei progetti Moniter e Supersito ovvero di altre iniziative sperimentali condotte dai Ministeri della Salute, dell’Ambiente o cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna; 

a fare discendere, in sede di Conferenza dei servizi e da parte dei soggetti competenti ogni decisione relativa all’autorizzazione in oggetto alla disponibilità di accurate indagini, ispirate al principio di precauzione come definito dal Trattato dell’Unione; 

ad assicurare adeguata attenzione all’impatto del traffico veicolare conseguente all’avvio delle attività di utilizzo di Carbonext; 

a promuovere un’ampia informazione fra i cittadini ed a favorirne la partecipazione e la consapevolezza rispetto all’esito ed agli effetti su salute ed ambiente del processo autorizzativo in corso;

a promuovere il coinvolgimento fattivo dell’azienda sia nel sostegno alle attività di indagine previste sia alla riduzione delle emissioni; 

a richiedere al Parlamento ed al Governo un rapido adeguamento del DM 22 del 14 febbraio 2013, così da assicurare standard per le emissioni di CSS migliorativi o, almeno, coerenti con i parametri definiti per le migliori tecniche disponibili elaborate ai sensi della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) il cui ruolo ed il cui valore di riferimento è stato altresì ribadito dall’Assemblea stessa con la risoluzione approvata nel corso della sessione comunitaria 2015. 

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta antimeridiana del 15 luglio 2015

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