n.1 del 02.01.2013 periodico (Parte Seconda)

Comune di Alseno (Piacenza)- Deliberazione della Giunta comunale n. 98 del 6/12/2012 -Procedura di V.I.A. relativamente alla compatibilità ambientale del Piano di coltivazione e sistemazione finale relativo all’Unità di cava S. Martina 2 (che ricomprende gli Ambiti 5ze e 5b) e della Variante 2012 al Piano di coltivazione e sistemazione finale relativo all’Ambito 5ZR

LA GIUNTA COMUNALE

(omissis)

delibera: 

1) di esprimere valutazione di impatto ambientale positiva relativamente alla compatibilità ambientale del Piano di coltivazione e sistemazione finale relativo all’Unità di cava S. Martina 2 (che ricomprende gli Ambiti 5ze e 5b) e della Variante 2012 al Piano di coltivazione e sistemazione finale relativo all’Ambito 5ZR, con l’inserimento degli approfondimenti e delle modifiche emersi dai lavori della Conferenza di servizi, a condizione che siano rispettate le misure di mitigazione previste dallo Studio di Impatto Ambientale e che siano rispettate le prescrizioni emergenti dai pareri espressi dai componenti la Conferenza riportati all’interno del Rapporto sull’impatto Ambientale e/o allegati al verbale della conferenza dei servizi nella seduta conclusiva, di seguito riportate: 

gli interventi di rinaturazione ambientale dovranno essere effettuati per stralci, al fine di assicurare la contemporaneità di esecuzione fra le fasi dell’attività estrattiva ed il ripristino ambientale delle aree già esaurite. L’Accurato monitoraggio e la corretta gestione delle aree verdi dovranno essere garantiti dalla Committenza fino al collaudo finale da parte dell’Amministrazione Comunale, fatti salvi ulteriori vincoli che la stessa Amministrazione riterrà di stabilire in merito, 

dovrà essere realizzato un idoneo sistema di canalizzazioni per l’allontanamento delle acque meteoriche provenienti dalle aree agricole circostanti la zona di cava; 

all’interno della zona di cava:

- non dovranno essere eseguite operazioni di lavaggio e di manutenzione ai mezzi aziendali e/o qualsiasi altra attività che possa provocare, anche accidentalmente, l’inquinamento del suolo o delle acque;

- il rifornimento dei mezzi d’opera nell’area di cantiere dovrà essere effettuato con cisterne dotate di presidi che impediscano il rilascio anche accidentale di combustibile nell’ambiente;

- dovranno comunque essere predisposte idonee procedure di intervento e di immediata bonifica nel caso si verifichino sversamenti accidentali di idrocarburi. A tal fine nelle aree di cantiere dovranno essere presenti i materiali di pronto intervento, debitamente allocati. Dette situazioni ambientali dovranno essere tempestivamente comunicate agli Enti competenti;

- dovrà essere effettuato un attento monitoraggio delle matrici ambientali come di seguito specificato:

- dovrà essere prevista la realizzazione di nuovi piezometri, con caratteristiche tali da consentire la corretta esecuzione dei prelievi e delle relative analisi, i cui risultati siano correlabili con l’eventuale influenza derivante dalle attività svolte all’interno della cava. Il Piano di monitoraggio dovrà prevedere le analisi dei parametri: pH, conducibilità, solfati, nichel, piombo, sodio, potassio, calcio, magnesio, azoto ammoniacale, nitroso e nitrico, fosforo totale e idrocarburi totali, da effettuarsi con cadenza trimestrale per tutti i parametri ad accezione del nichel e del piombo, da eseguirsi con cadenza annuale.

- L’esito dei suddetti controlli dovrà essere trasmesso agli Enti competenti, al fine di fissare eventuali variazioni alla periodicità degli stessi.

- dovrà essere eseguita una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria presso il recettore R1, con la ricerca dei parametri: PTS e PM10; i controlli dovranno essere effettuati in fase di coltivazione del lotto 3, più prossimo al recettore ed escludendo i periodi necessari alle operazioni di sistemazione morfologica del pendio, richieste dal proprietario dell’abitazione (R1);

- presso lo stesso recettore, dovrà essere eseguita anche la verifica acustica, sempre escludendo i periodi di sistemazione morfologica del pendio, per i quali dovrà essere richiesta, al Sindaco del Comune di Alseno, apposita deroga ai limiti acustici;

- gli esiti di dette campagne dovranno essere comunicati agli Enti competenti;

- si ritiene che le suddette campagne di monitoraggio possano essere condotte solo in fase di attività, in quanto possono considerarsi attendibili le misure già effettuate ante operam;

- dovranno essere utilizzati nelle fasi di cantiere e di gestione dell’attività, mezzi operativi e autoveicoli a basse emissioni inquinanti e conformi alle più recenti normative in materia di emissioni;

- dovranno essere attuati tutti gli interventi di piantumazione atti a compensare le emissioni di CO2 prodotte dall’attività; 

per quanto riguarda le emissioni diffuse, per le quali l’Azienda ha prodotto istanza di autorizzazione, ai sensi della parte V del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.,,in fase di coltivazione e ripristino, dovranno essere attuate tutte le procedure al fine di mitigare le emissioni di polveri, in particolare:

- umidificazione della pista di cantiere e costante pulizia delle superfici asfaltate e della strada della Zoccarella;

- manutenzione del tratto di pista asfaltato e della viabilità pubblica;

- trasporto dei materiali con mezzi chiusi;

- mantenimento di bassa velocità di percorso dei mezzi d’opera, sia all’interno dell’area di cava che lungo la strada della Zoccarella;

- sospensione dell’attività in caso di velocità del vento particolarmente elevate. 

Il progetto di variante relativo alla Zona ZR5 dovrà essere integrato con punti di presa della documentazione fotografica;

 Gli elaborati del progetto relativo agli Abiti 5b e 5ze del PAE dovranno essere integrati/modificati come di seguito indicato:

- Cancello di ingresso ed area impermeabilizzata per la sosta automezzi: è opportuno chetale area sia la più prossima possibile alla viabilità pubblica garantendone l’inaccessibilità a soggetti diversi dagli operatori, rivedendo il sistema di recinzioni o in alternativa modificandone l’ubicazione all’interno della recinzione prevista. 

- Piezometri: dovranno essere realizzati due nuovi piezometri.

- Fossi di scolo: la loro realizzazione deve essere definita progettualmente in relazione alle fasi di svolgimento dell’attività estrattiva, indicandone seppure in via di massima tracciati pendenze, sezioni, corredate da uno studio idraulico anch’esso di massima atto e definire anche l’adeguatezza del ricettore finale delle acque rispetto al regime modificato dall’attività estrattiva.

Nell’ambito dell’attività di monitoraggio potrà essere richiesto un livello di definizione più accurato delle varie fasi da comunicare preventivamente all’avvio della fase annuale di riferimento. 

- Viabilità esterna all’area di cava: alla firma della convenzione dovrà intervenire anche la proprietà delle aree interessate dalla viabilità esterna alla cava ma necessaria a consentire l’accesso alla viabilità pubblica, salvo che la questione sia sta preventivamente regolata nelle forme prescritte fra i soggetti interessati.

- ai sensi dell’art. 51 comma 3 bis del P.A.E. il progetto da sottoporre alla C.T.I.A.E. dovrà contenere l’individuazione delle aree in cui eseguire gli interventi di rinaturalizzazione esterni alla cava con particolare riferimento al Piano di Tutela e Valorizzazione (PTV) del torrente Arda; 

- Facoltà prevista dall’art. 51 del PAE (corresponsione di una somma equivalente per l’esecuzione di interventi di rinaturazione a cura del Comune); tale aspetto deve essere definito stabilendo l’entità della somma da corrispondere per la superficie prevista applicando le tariffe che dovranno essere stabilite dalla Giunta Comunale;

- Computo metrico: l’importo della sistemazione morfologica, quantificato in 77.000 euro, dovrà essere incrementato per almeno il 30%;

- Convenzione: dovrà essere integrata introducendo l’impegno a corrispondere le somme dovute ai sensi dell’art. 51 del PAE indicando l’importo determinato sulla base dei criteri e valori stabiliti dal Comune, 

Lo scavo degli strati interessati da possibili rinvenimenti di manufatti paleolitici dovrà essere effettuato sotto sorveglianza archeologica secondo le procedure a suo tempo concordate ed attuate per l’area di coltivazione di cava già esaurita, in modo da consentire il recupero ed il posizionamento dei reperti; la committenza comunicherà tempestivamente il nominativo dell’archeologo individuato e la data di inizio lavori al funzionario della Soprintendenza responsabile per la tutela prestorica con il quale verranno concordate le modalità operative: 

le previsioni progettuali relative alle fasi annuali di coltivazione degli ambiti 5b e 5ZE, con particolare riferimento al lotto 2, debbano essere riviste in modo da omogeneizzare i flussi di traffico facendoli coincidere il più possibile con i valori medi considerati nel SIA apportando le opportune modifiche agli elaborati del Piano di coltivazione prima della sua sottoposizione alla C.T.I.A.E.. in quanto si ritiene che l’Azienda debba organizzare la propria attività estrattiva nell’arco dei tempi previsti dal cronoprogramma di coltivazione, in modo da prevedere un utilizzo massimo in condizioni ordinarie di 4 mezzi/ora, pari a 8 passaggi/ora, in modo da limitare il più possibile l’ incremento rispetto alla situazione esistente; 

2) di segnalare all’ente gestore della Strada Provinciale Salsediana, la necessità di attuare, nella viabilità di competenza attraversante l’abitato di S.Lorenzo, interventi atti a mitigare gli effetti derivanti dal traffico relativamente a qualità dell’aria e rumore a fronte del significativo traffico accertato con l’ indagine A.R.P.A. richiamata in premessa e dell’incremento non trascurabile determinato dalla cava in esame; 

3) di dare attoche la valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) positiva assunta con il presente atto, in quanto inerente a progetto relativo ad attività produttiva di cui all'art. 6 della L.R. 30/2000 e s.m.i., comprende e sostituisce tutte le autorizzazioni e gli atti di assenso comunque denominati in materia di tutela ambientale e paesaggistico-territoriale indicati in premessa, rientranti nello specifico nelle competenze della Provincia e del Comune;

4) di dare atto altresì che la valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) positiva assunta con il presente atto obbliga il proponente a conformare il progetto alle prescrizioni in essa contenute per la realizzazione ed il monitoraggio nel tempo dell’intervento. Le stesse prescrizioni sono vincolanti per le amministrazioni competenti al rilascio di intese, concessioni, autorizzazioni, licenze, pareri, nulla osta, assensi comunque denominati, necessari per la realizzazione del progetto in base alla vigente normativa. 

5 ) di stabilire, ai sensi dell’art. 17, comma 7, della L.R. n° 30/2000 e s.m.i., che la valutazione di impatto ambientale (VIA) espressa con il presente atto ha validità di 3 (tre) anni; ne consegue che la procedura di VIA andrà integralmente rinnovata nel caso in cui il proponente non inizi a realizzare il progetto entro il suddetto termine temporale; 

6) di comunicare la valutazione di impatto ambientale (VIA) assunta con il presente atto allo Sportello unico Attività Produttive, il quale a sua volta provvederà a comunicarla al proponente ed a tutte le amministrazioni competenti al rilascio di intese, concessioni, autorizzazioni, licenze, pareri, nulla osta, assensi comunque denominati, necessari per la realizzazione del progetto in base alla vigente normativa, nonché agli enti e agli organi competenti in materia di controllo nelle materie ambientali; 

7) di dare mandato al competente Servizio per la pubblicazione della presente decisione, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna; 

8) di dare atto altresì che le spese di istruttoria da porre a carico del proponente, sono quantificate nella misura di €. 1.000.00 pari allo 0,02% del costo dell’intervento stimato in €. 500.000,00; 

9) di dare atto infine che, ai sensi dell'articolo 3-comma 4 della Legge n.241 del 1990, avverso il presente provvedimento conclusivo potra' essere esperito ricorso in sede giurisdizionale al Tribunale Amministrativo regionale dell'Emilia-Romagna, entro 60 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso; ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro120 giorni dalla data di ricevimento.

10) di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134 del T.U. degli Enti Locali D.Lgs. 267/2000.

 Allegati n. 2:

1) Parere;

2) Verbale Conferenza dei Servizi conclusiva ed unito Rapporto sull’Impatto Ambientale

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