n.411 del 11.12.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 7879 - Risoluzione per impegnare la Giunta a portare all'attenzione del Governo la necessità di affrontare rapidamente l'iter per il riconoscimento dell'alpaca quale animale da reddito, così da rendere possibile l'accesso ai contributi che il PSR rivolge agli allevatori, a partire dai più giovani e da quelli che operano nelle aree montane, a rendere uniforme la normativa sanitaria e meno macchinosi gli iter burocratici, a garanzia della qualità dei prodotti e della sostenibilità per i produttori, adoperandosi inoltre per una celere valutazione della possibilità di inserire l'alpaca fra gli animali da reddito sul territorio regionale, rendendo in tal modo fruibili i contributi agricoli come già avviene in altre regioni. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari, Zappaterra, Serri, Campedelli, Cardinali, Lori, Mumolo, Caliandro, Bagnari, Rontini, Boschini, Mori, Soncini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

da sempre praticato sulle Ande Peruviane, Boliviane e Cilene, l’allevamento degli alpaca si è diffuso anche in Europa ed in Italia a partire dagli anni ’90 del secolo scorso, grazie alla facilità con cui questi animali si adattano a climi diversi.

Gli alpaca sono infatti rivestiti di una lana pregiata e dal costo elevato, priva di lanolina ed anallergica, naturalmente colorata, che viene tosata una volta all’anno fornendo all’allevatore fra i 2,5 ed i 4 kg di prodotto per animale.

Rilevato che

fonte di reddito sempre più significativa per un numero crescente di aziende, la scelta dell’alpaca è tanto più importante perché interessa prevalentemente imprese montane e condotte da giovani agricoltori, che così rivitalizzano l’economia di territori spesso marginali dal punto di vista economico.

Anche in Emilia-Romagna, ed in particolare nell’appennino piacentino, cominciano a contarsi alcuni allevamenti e proprio l’anno scorso il premio Oscar Green è stato assegnato da Coldiretti Emilia-Romagna ad una giovane imprenditrice di Marano di Ziano che con la lana d’alpaca ha avviato una filiera innovativa e di qualità.

Evidenziato che

il mancato riconoscimento dell’alpaca come animale da reddito in Italia genera non pochi problemi agli allevatori e le associazioni del settore si stanno adoperando per produrre un registro ufficiale con analisi DNA per gli alpaca presenti sul territorio italiano, con lo scopo di ottenere tale riconoscimento dal Ministero delle Politiche Agricole.

Si tratta di un passo necessario per potere accede ai fondi del PSR, per il controllo ed il miglioramento della razza e per l’introduzione di una normativa sanitaria chiara ed univoca per tutte le regioni italiane, la cui assenza oggi è di ostacolo in particolare modo alla movimentazione di questi animali all’interno del territorio nazionale.

Sottolineato che

nel frattempo alcune regioni italiane - fra cui non compare l’Emilia-Romagna - hanno inserito l’alpaca nelle tabelle degli allevamenti, consentendo così l’accesso ai fondi PSR.

Impegna la Giunta

a portare all’attenzione del Governo la necessità di affrontare rapidamente l’iter per il riconoscimento dell’alpaca quale animale da reddito, così da rendere possibile l’accesso ai contributi che il PSR rivolge agli allevatori - a partire dai più giovani e da quelli che operano nelle aree montane - da rendere uniforme la normativa sanitaria e meno macchinosi gli iter burocratici, a garanzia della qualità dei prodotti e della sostenibilità per i produttori.

Ad adoperarsi ad una celere valutazione della possibilità di inserire l’alpaca fra gli animali da reddito sul territorio regionale, rendendo in tal modo fruibili i contributi agricoli come già avviene in altre regioni.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 21 novembre 2019

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