n.216 del 03.07.2019 (Parte Prima)

Oggetto n. 8545 - Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 6826 Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2, della Costituzione, recante: "Disposizioni in materia di lavoro mediante piattaforme digitali". A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Prodi, Alleva, Caliandro, Sabattini, Bagnari, Mumolo, Lori, Bertani, Piccinini, Delmonte, Serri, Zoffoli, Montalti, Pruccoli

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il lavoro tramite piattaforme digitali è un aspetto del mercato del lavoro in crescita in Europa e in Italia, in particolare nei primi mesi del 2018 si stimavano tra i 700 mila e il milione di occupati nella ‘Gig Economy’ (Fonte: ricerca della Fondazione Rodolfo de Benedetti pubblicata da Il Sole 24 ore) con inquadramenti contrattuali estremamente variabili;

è opportuno distinguere tra ‘sharing economy’, o economia della condivisione vera e propria, e ‘gig economy’, o economia del lavoretto o on demand, che ha trasformato le caratteristiche di molte attività lavorative aumentando prestazioni e servizi senza una definizione univoca dei rapporti di lavoro e delle relative tutele per i lavoratori;

un esempio è il fenomeno del food-delivery nasce e si sviluppa a pari passo delle piattaforme come Deliveroo, Justeat, Sgnam e Foodora, grazie alle quali anche ristoranti che non sono strutturati e non hanno dipendenti per le consegne possono far avere al cliente il cibo direttamente a casa.

Considerato che

pur in assenza di un quadro legislativo chiaramente definito in materia di lavoro tramite piattaforme digitali nei mesi scorsi si sono registrati interventi di diversa natura volti ad estendere le tutele riconosciute ai lavoratori dell’economia digitale;

tra queste l’accordo tra sindacati e associazioni datoriali per l’applicazione del CCNL della Logistica e Trasporto merci del 18 luglio 2018;

a seguire la sentenza della Corte d’Appello di Torino del gennaio 2019 che ha riconosciuto al rapporto di lavoro che lega riders e piattaforme alcune delle caratteristiche del rapporto di lavoro subordinato;

tutti elementi di avanzamento che necessitano tuttavia di un intervento legislativo a livello nazionale che consenta il riconoscimento pieno e consolidato di una base di diritti a tutti i lavoratori delle piattaforme digitali.

Considerato inoltre che

il Comune di Bologna, i sindacati e Riders Union Bologna nel 2018 hanno firmato la Carta dei diritti fondamentali del lavoro sottoscritta anche da alcune piattaforme;

obiettivo del documento è superare le zone grigie in tema di dignità e sicurezza del lavoro che possono generarsi senza una regolazione condivisa delle nuove attività economiche e una definizione del rapporto di lavoro;

tra le tutele sancite nel documento ci sono la copertura assicurativa, una paga dignitosa e il rifiuto del cottimo, il diritto alla privacy dei lavoratori, la manutenzione dei mezzi a carico delle piattaforme e forme di indennità in caso di maltempo e i diritti sindacali;

l’esperienza della ‘Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano’ bolognese ha caratteristiche particolari e innovative rivelandosi efficace anche nella recente trattativa tra i ciclofattorini bolognesi e la piattaforma Sgnam/MyMenù.

Ricordato che

nell’ultimo periodo si stanno intensificando anche nella nostra regione le notizie di ciclofattorini coinvolti in incidenti a volte mortali durante lo svolgimento del loro lavoro, vittime di un mercato del lavoro privo di regole e di diritti certi.

Impegna la Giunta

ad attivarsi, coinvolgendo le parti sociali, per l’istituzione di un osservatorio regionale sulla diffusione della gig economy e in particolare del fenomeno food delivery, con l’obiettivo di monitorare elementi quali il numero dei riders o altri addetti registrati sulle piattaforme, la distribuzione del servizio, le condizioni contrattuali e di lavoro.

Ad attivarsi affinché i principi e le tutele contenuti nella Carta dei diritti possano essere estesi a tutto il territorio regionale anche promuovendo accordi collettivi trilaterali che coinvolgano amministrazioni, piattaforme e sindacati al fine di garantire parità di trattamento e giuste tutele anche ai lavoratori impiegati in queste nuove attività economiche.

Approvato all'unanimità dei presenti nella seduta anti-
meridiana del 26 giugno 2019

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