n.239 del 30.07.2014 periodico (Parte Seconda)

Valutazione di impatto ambientale (VIA) del progetto per la realizzazione di impianto mini - idroelettrico sul fiume Marecchia in località Ponte Verucchio proposto da Gecohydro Srl in concorrenza con un impianto per la produzione di energia elettrica nella medesima località proposto da Acquacorrente Srl. Presa d'atto delle determinazioni della Conferenza di Servizi (Titolo III, LR n. 9/1999 e successive modifiche ed integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera: 

a) la Valutazione di Impatto Ambientale positiva, ai sensi dell’art. 16 della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, sul progetto per la realizzazione di un impianto idroelettrico sulla sponda destra del Fiume Marecchia in località Ponte Verucchio nei Comuni di Verucchio e Torriana nella Provincia di Rimini proposto da GECOHydro in concorrenza con un impianto per la produzione di energia elettrica nella medesima località proposto da Acquacorrente, poiché solo il progetto proposto da GECOHydro srl, secondo gli esiti dell’apposita Conferenza di Servizi conclusasi il giorno 16 maggio 2014, è realizzabile a condizione che siano rispettate le prescrizioni, indicate ai punti 1.C., 2.C. e 3.C. del Rapporto conclusivo della Conferenza di Servizi, che costituisce l’ALLEGATO 1, di seguito sinteticamente riportate: 

1. lo scavo per la posa della condotta di adduzione dovrà essere condotto con la preliminare asportazione del terreno vegetale di superficie ed il successivo sbancamento dei terreni di origine alluvionale; il ritombamento dello scavo dovrà essere realizzato con il completo ricollocamento “in situ” del materiale alluvionale sbancato che sarà successivamente ricoperto con il terreno vegetale asportato. Eventuali terreni argillosi provenienti dagli scavi dovranno essere conferiti in apposito sito al di fuori delle “Fasce di territorio di pertinenza dei corsi d’acqua ad alta vulnerabilità idrologica” al fine di preservarne la permeabilità;

2. il quantitativo da lasciar defluire in alveo è fissato in 0.903 l/s; oltre a tale portata, la Ditta è tenuta a lascia defluire, per i diritti pregressi in capo al Consorzio di Bonifica della Romagna, la portata di 1 mc/s; la Regione Emilia-Romagna si riserva di modificare il valore di portata da lasciare defluire qualora dalle risultanze dei monitoraggi di cui ai successivi quadri, risultasse inficiato il raggiungimento delle caratteristiche qualitative di tale corpo idrico e conseguentemente l’obiettivo di cui alla pianificazione vigente;

3. allo stato attuale non si ritiene opportuno prevedere la realizzazione di scale per la risalita della fauna ittica; la realizzazione di tali manufatti verrà altresì prescritta qualora risultasse necessaria per il raggiungimento degli obiettivi imposti dalla pianificazione; il costo dell’eventuale realizzazione della sopracitata scala di risalita della fauna ittica dovrà essere equamente suddiviso tra GECOsistema (ora GECOHydro) ed il Consorzio di Bonifica della Romagna;

4. gli interventi di risagomatura del tratto di canale esistente ricadente all’interno delle “Zone arbustive ed erbacee” di cui all’art. 75 comma 7 delle norme tecniche di attuazione del PSC del Comune di Verucchio, devono risultare compatibili con le prescrizioni di tutela ivi contenute, volte alla conservazione e valorizzazione dell’habitat naturale;

5. la derivazione ad uso idroelettrico dovrà necessariamente assicurare il mantenimento, in ordine di priorità di prelievo e quantitativi derivabili, al Consorzio di Bonifica: GECOHydro è tenuta a lasciar defluire, per quanto attualmente concesso al Consorzio di Bonifica della Romagna, la portata massima di 1 mc/s per uso irriguo, ai sensi della Determina Dirigenziale del Direttore Generale dell’Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa n. 3845/2014; qualora al momento di entrata in esercizio dell’impianto fosse ancora in essere la sperimentazione, avviata dalla Regione Emilia-Romagna, sulla ricarica artificiale delle falde della conoide del Marecchia, GECOsistema (ora GECOHydro) è tenuto a garantire la derivazione della ulteriore portata di 1 mc/s durante i periodi definiti;

6. il progetto esecutivo idraulico dovrà altresì essere presentato anteriormente all’avvio dei lavori al Servizio Tecnico di Bacino Romagna: sarà cura di tale Servizio il verificare che le opere di presa garantiscano le condizioni imposte dalla Conferenza di Servizi, ovvero il diritto pregresso e prioritario in capo al Consorzio e approvare tale progetto;

7. la portata massima derivabile da GECOsistema (ora GECOHydro), è definita in 7,4 mc/sec, la portata media derivabile è 2,37 mc/sec e il volume annuo pari a circa 74,7 milioni di mc;

8. relativamente al manufatto partitore:

  • prima dell’inizio dei lavori dovrà essere prodotta, a cura di GECOsistema (ora GECOHydro), la scala di deflusso che definisca la portata in uscita dal partitore verso la condotta del Consorzio di Bonifica al variare del livello misurato all’idrometro posto a monte del partitore ed a monte della paratoia posta all’opera di presa del Consorzio di Bonifica;
  • l’apertura della paratoia dell’opera di presa di GECOsistema (ora GECOHydro) dovrà essere automatica in base ai livelli misurati in continuo all’idrometro sul partitore sulla base della scala di deflusso in modo tale da garantire le medesime portate concesse al Consorzio in ingresso a monte nell’opera di presa in destra idraulica;
  • la paratoia di regolazione sul canale irriguo sarà affidata in gestione al Consorzio di Bonifica della Romagna;

9. prima dell’entrata in esercizio dell’impianto la Ditta proponente dovrà produrre al competente Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua ed al Servizio Tecnico di Romagna della Regione Emilia-Romagna per l’approvazione, documentazione inerente le soluzioni tecniche adottate (strumentazione, modalità di registrazione e trasmissione dati) che oltre che la verifica delle portate derivate permettano la verifica del rispetto dei quantitativi da lasciar defluire in alveo e delle portate restituite;

10. ai sensi dell’art. 95 del DLgs 152/06 le risultanze del suddetto controllo dovranno essere trasmesse con cadenza annuale, al Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua ed al Servizio Tecnico di Romagna della Regione Emilia-Romagna, e all’Autorità di Bacino del Conca-Marecchia;

11. la gestione della la paratoia di regolazione sul canale irriguo è affidata al Consorzio di Bonifica della Romagna, nel rispetto della regolazione automatica e verificabile attraverso misure in tempo reale;

12. per garantire un maggiore controllo sugli effettivi deflussi nel canale irriguo dovrà essere installato un secondo misuratore a valle del tombino: la fase di progettazione esecutiva dovrà quindi prevedere tale manufatto integrato con il sistema di gestione della paratoia;

13. per quanto riguarda gli interventi delle opere di compensazione relative alla realizzazione di briglie all’interno dell’alveo che contrastino l’erosione fluviale proposte da GECOHydro si ritengono necessari adeguati interventi di consolidamento e di stabilizzazione del fondo al di fuori dell’area di massima evoluzione morfologica, da concordarsi con il Servizio Tecnico di Romagna della Regione Emilia-Romagna anche in relazione alla successiva manutenzione e conservazione; in alternativa, a parità di finalità e valore economico, potranno essere realizzati studi idraulici ed ingegneristici di modellazione idraulica finalizzati alla progettazione delle opere di ristrutturazione della briglia e di consolidamento del profilo di fondo dell’area di massima evoluzione morfologica da concordare con lo stesso Servizio Regionale; in ogni caso l’esecuzione di interventi di compensazione nell’alveo dovranno essere utilizzati materiali e tecnologie adeguate al contesto naturalistico tutelato;

14. per quanto riguarda il recupero del materiale di scavo fuori alveo in esubero si precisa che in sede di progetto esecutivo andrà specificato che nessun volume di scavo potrà essere riposizionato all’interno dell’alveo del F. Marecchia; la realizzazione delle briglie previste in progetto dovrà essere finalizzata al trattenimento del naturale trasporto solido di fondo del corso d’acqua per il ripristino di un materasso alluvionale a protezione del substrato formazionale argilloso;

15. la realizzazione del by-pass del tratto tombinato per eventuali esigenze di emergenza idrica proposta da GECOsistema (ora GECOHydro) non dovrà essere realizzata;

16. gli accessi motorizzati all’area per ispezioni, controlli, manutenzioni, all’opera che sarà realizzata, siano particolarmente limitati, trattandosi di area interdetta al passaggio di veicoli a motore. Si chiede di valutare la possibilità di introdurre l’obbligo della preventiva autorizzazione da richiedere alla Provincia;

17. nella fase di cantiere deve comunque essere garantita la continuità del percorso ciclo – naturalistico per permettere la fruibilità della pista ciclabile; tale progetto di cantierizzazione e di spostamento temporaneo deve essere presentato dal proponente, e autorizzato, dalla Provincia di Rimini;

18. particolare attenzione deve essere posta ai livelli indotti dai maggiori deflussi nel canale di derivazione, prevedendo allo scopo le opportune opere di presidio sul limitrofo percorso storico-naturalistico (ad esempio staccionata in legno o idoneo parapetto, da realizzarsi in prossimità dell’opera di presa per tutto il tratto in cui il canale in dx idraulica è condiviso ed è a una distanza inferiore a 10 metri dal ciglio del percorso storico naturalistico esistente) e laddove si rendesse necessario, verificata la situazione al momento del rilascio degli atti di autorizzazione da parte dell’Ufficio Viabilità della Provincia di Rimini); si ricorda comunque che, in generale, GECOsistema (ora GECOHydro) è responsabile in ogni momento dello stato della derivazione e del suo mantenimento in condizioni di sicurezza affinché risulti innocua ai terzi ed al pubblico generale interesse;

19. dovranno essere realizzate adeguate misure di sicurezze per impedire danni a persone o cose derivanti dall’esercizio dell’impianto;

20. prima dell’inizio dei lavori dovrà essere prodotta, a cura di GECOsistema (ora GECOHydro), la scala di deflusso che definisca la portata in uscita dal partitore verso la condotta del Consorzio di Bonifica al variare del livello misurato all’idrometro posto a monte del partitore ed a monte della paratoia posta all’opera di presa del Consorzio di Bonifica;

21. i risultati delle portate e dei volumi complessivi derivati, rilevati dai sensori installati, dovranno essere resi disponibili in tempo reale e comunque comunicati entro il 31 gennaio di ogni anno al Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua ed al Servizio Tecnico di Romagna della Regione Emilia-Romagna, congiuntamente ai restanti dati derivanti dal monitoraggio di cui al punto 3;

22. in considerazione che le parti non sono pervenute ad un accordo regolante tale sottensione, ai sensi dell’ultimo capoverso del comma 4 dell’art. 29 del RR 41/01, si dispone che l’indennizzo dovuto dal sottendente al sotteso consista nella manutenzione ordinaria e straordinaria del tratto interessato del canale in destra idrografica, ferma restando la competenza primaria del Consorzio che al di là della programmazione effettuata in tal senso dal proponente potrà motivatamente in caso di necessità richiedere ulteriori interventi che dovranno essere tempestivamente eseguiti da GECOHydro; gli interventi di manutenzione straordinaria dovranno essere preventivamente autorizzati dal STB di Romagna e dovranno essere effettuati in periodo consono a non inibire l’uso irriguo; per la manutenzione ordinaria dovrà essere comunicata la data di inizio lavori; nel disciplinare della concessione di derivazione, in regime di sottensione di opere sono regolati gli oneri relativi al tratto di canale demaniale (in gestione al Consorzio di Bonifica della Romagna) utilizzato anche per l’uso idroelettrico;

23. a norma del comma 1 dell’art.23 del RR 41/01 sarà adottato un unico provvedimento di concessione per la derivazione di acqua e per l’occupazione dell’area. L’importo del canone da corrispondere annualmente è dato dalla somma dei diversi canoni distinti (acqua + suoli);

24. considerato che l’area demaniale richiesta in concessione ricade totalmente nell’ambito delle fasce di territorio ad alta vulnerabilità idrologica cartografate dal PAI (Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico), al fine di tutelare la qualità delle acque, sono vietati in tale zona la dispersione dei reflui, lo spandimento di liquami zootecnici e di fanghi di depurazione, le discariche, lo stoccaggio di prodotti o sostanze chimiche pericolose, diserbanti, e anticrittogamici;

25. considerato che l’area demaniale interessata ricade all’interno di un sito di interesse comunitario della Rete Natura 2000 (aree SIC, ZPS), qualora si renda necessario eseguire lavori e/o interventi non ricompresi fra quelli indicati nella tabella “E” allegata alla D.G.R. n. 1191/2007, dovrà essere richiesta dal concessionario la valutazione e/o prevalutazione di incidenza ambientale ai sensi dell’art. 2 comma 2, della L.R. 7/2004 secondo le modalità definite dalla direttiva approvata con la D.G.R. sopra citata. Si dispone inoltre che durante la durata dei lavori è vietato il transito con mezzi pesanti sul sentiero storico naturalistico;

26. considerato che l’impianto idroelettrico è sito in adiacenza e parallelamente al sentiero storico naturalistico in concessione alla Provincia di Rimini, ogni qual volta il concessionario avrà necessità di utilizzare tale percorso per il passaggio dei mezzi a motore, dovrà ottenere l’autorizzazione scritta, preventiva, da parte della Provincia di Rimini;

27. durante i lavori di scavo del terreno per la realizzazione delle opere, dovrà essere conservato ed accumulato a parte il suolo agricolo superficiale, che dovrà essere riutilizzato nella sistemazione finale dei luoghi. A lavori ultimati, le acque meteoriche dovranno essere validamente regimate con strutture proporzionate e durature ed opportunamente convogliate in condotte o corsi d'acqua esistenti nella zona, evitando fenomeni di erosione, scolo improprio e ristagno;

28. per limitare gli impatti attesi in fase di cantiere, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

  • bagnatura periodica dell'area di cantiere e delle piste con frequenza congrua al periodo meteorologico;
  • realizzazione di dispositivi per la pulizia delle ruote all'ingresso e all’uscita dal cantiere;
  • utilizzo dei mezzi destinati al trasporto dei materiali di approvvigionamento e di risulta dotati di idonei teli di copertura;
  • delimitazione o copertura delle aree destinate allo stoccaggio dei materiali a possibile diffusione di polveri;
  • utilizzo di camion e mezzi meccanici conformi alle ordinanze comunali e provinciali, nonché alle normative ambientali relative alle emissioni dei gas di scarico degli automezzi;
  • obbligo di velocità ridotta sulla viabilità di servizio al fine di contenere il sollevamento delle polveri;
  • utilizzo di recinzioni a maglia fitta per delimitare le zone di cantiere che oltre a limitare l’impatto sonoro possono contribuire ad abbassare il livello di polverosità;
  • al fine di evitare fenomeni di inquinamento dovuti a sversamenti accidentali di oli o combustibili, all’interno dell’area di cantiere dovrà essere individuata un’apposita zona impermeabilizzata da destinare ad area di rifornimento e ricovero dei mezzi, munita di pozzetto di disoleatura a monte del recapito delle acque meteoriche; eventuali stoccaggi di oli e idrocarburi dovranno essere realizzati con serbatoi fuori terra, dotati di vasca coperta per il contenimento di eventuali sversamenti, di capacità almeno pari a 1/3 della capacità totale di stoccaggio;
  • predisposizione di vasche di raccolta delle acque di esubero derivanti dalle operazione di getto dei calcestruzzi al fine di evitare la contaminazione a calce delle acque od in alternativa utilizzo di cementi di tipo pozzolanico con basso contenuto in calce;
  • i reflui derivanti dalle attività di cantiere dovranno essere correttamente smaltiti mediante scarico autorizzato ai sensi della disciplina vigente in materia o mediante conferimento ad idoneo sito di trattamento; eventuali lavaggi delle autobetoniere effettuati all’interno del cantiere, dovranno essere raccolti e smaltiti come rifiuto, presso centri di trattamento autorizzato; 

29. per la realizzazione delle opere previste dal progetto durante le attività di cantiere GECOsistema (ora GECOHydro) dovrà garantire:

  • il mantenimento della funzionalità e stabilità di manufatti, cavidotti, canalizzazioni e recinzioni presenti;
  • il loro ripristino o ricostruzione qualora vengano danneggiati nel corso delle lavorazioni;
  • il corretto ripristino delle aree di impianto interessate dai lavori.
  • gli interventi atti al mantenimento in continuo dell’alimentazione del canale irriguo del Consorzio, tramite opportuni sistemi di by-pass, per tutta la durata dei lavori;

conseguentemente la realizzazione delle opere, nonché l’allestimento dei cantieri necessari, non dovrà in alcun modo interferire con l’esercizio della derivazione in capo al Consorzio; dovranno pertanto essere inserite nel progetto esecutivo, da approvarsi da parte del Servizio Tecnico di Bacino Romagna tutte le soluzioni progettuali idonee atte a risolvere eventuali interferenze.. Restano a carico di GECOHydro gli eventuali danni a terzi;

30. dovrà essere stipulata una apposita convenzione tra la società proponente e la Provincia di Rimini per la gestione della fauna ittica, in cui sono definite le modalità di realizzazione degli interventi riguardanti il recupero l'ittiofauna prima dell’inizio di cantiere dovranno essere concordate con congruo anticipo con l’ufficio Caccia Pesca e Vigilanza della Provincia di Rimini;

31. le opere eseguite devono essere mantenute in condizioni di efficienza ed in buono stato;

32. GECOsistema (ora GECOHydro) si impegna a realizzare le opere in previsione con tutte le cautele atte ad evitare che i manufatti idraulici esistenti, comprese le loro parti complementari, possano subire qualsiasi tipo di danneggiamento; a gestirle correttamente in modo da non arrecare danneggiamenti di sorta alla traversa esistente ed alle altre opere idrauliche ed all'asta fluviale, subordinando l'esercizio della derivazione alle esigenze di tutela idraulica dagli eventi di piena;

33. i lavori in alveo devono essere condotti con massima celerità per ridurre al minimo la possibilità di concomitanze con periodi di piena; l’alveo e la sponda fluviale, dopo l’ultimazione dei lavori, dovranno essere ripristinate e profilate secondo le disposizioni che saranno a suo tempo impartite dal Servizio Tecnico di Bacino;

34. la Regione, nel caso di alterazione dello stato dei luoghi che pregiudichi il regime idraulico del corso d'acqua o anche il regime delle acque sotterranee, può disporre la riduzione in pristino, fissando i modi ed i tempi dell'esecuzione dei lavori. In caso di inosservanza del soggetto obbligato, si provvede all'esecuzione d'ufficio, con recupero delle spese a carico del trasgressore, secondo le modalità e per gli effetti stabiliti dal R.D. 14 aprile 1910, n. 639 sulla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato;

35. relativamente alle varie tipologie delle occupazioni demaniali dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni:

  • qualsiasi variazione dovrà essere preventivamente autorizzata dal Servizio Tecnico di Bacino Romagna;
  • la riparazione dei danni che potrebbero insorgere a causa o per effetto dei lavori autorizzati con la presente concessione sarà sempre e comunque a carico del proponente;
  • il Servizio Tecnico di Bacino Romagna si riserva il diritto di prescrivere l’esecuzione di qualsiasi lavoro che in ogni momento sia ritenuto necessario alla regimazione idraulica del F. Marecchia, in dipendenza della presente concessione;
  • a lavori ultimati nessun ostacolo dovrà essere presente nell'alveo fluviale, quali eventuali residui derivanti dalla realizzazione di opere e/o dalla loro manutenzione;
  • il proponente resta responsabile per ogni aspetto concernente la sicurezza, la prevenzione degli infortuni e l’igiene dei lavori autorizzati con la presente e di quelli eventualmente impartiti, anche successivamente, quali prescrizioni idrauliche;
  • la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere realizzate resta a carico del proponente;
  • è compito del proponente richiedere alle Amministrazioni competenti ogni eventuale ulteriore autorizzazione che dovesse necessitare;
  • terminato lo stato di necessità connesso alla realizzazione e al mantenimento di ogni singola occupazione, questa dovrà essere rimossa e dovrà essere ripristinato lo stato dei luoghi, secondo le prescrizioni che saranno eventualmente impartite dal Servizio Tecnico di Bacino Romagna;
  • tutte le zone di cantiere dovranno essere mantenute pulite e sgombre da qualsiasi tipo di materiale, in particolare da nylon, bidoni, laminati, ecc. che potrebbero essere trasportati da eventuali piene;
  • il proponente resta obbligato al rispetto di ogni legge o regolamento di polizia fluviale, in particolare per la tutela delle acque da inquinamenti, il rispetto delle norme a tutela delle acque dall’inquinamento e la disciplina degli scarichi nonché la necessità di munirsi di ogni autorizzazione connessa ai lavori di cui trattasi;
  • nessun compenso o indennizzo potrà essere richiesto dal proponente per eventuali danni subiti o per la perdita di materiali o per limitazioni all’uso del terreno conseguenti a piene del corso d’acqua, o intervenute a seguito dell’esecuzione di lavori idraulici da parte di questo Servizio Tecnico di Bacino Romagna;
  • il proponente dovrà predisporre tutte le misure di salvaguardia a protezione della pubblica incolumità e ad assicurarne in ogni momento la perfetta efficienza;
  • resta salvo ed impregiudicato ogni eventuale diritto di terzi, impegnandosi il proponente a lasciare estranea il Servizio Tecnico di Bacino Romagna da qualsiasi controversia con aventi causa;
  • qualora il corso d’acqua, nel tratto interessato dalla concessione, debba essere oggetto di lavori e/o opere idrauliche comportanti l’incompatibilità parziale o totale dell’occupazione dell’area demaniale Servizio Tecnico di Bacino Romagna si riserva il diritto di modificare la superficie dell’area o di revocare la concessione: in tal caso l’area interessata dovrà essere restituita pulita e priva di qualunque materiale, coltivazione o manufatto;
  • non può essere apportata alcuna variazione all’estensione delle occupazioni concesse, come individuate nella cartografia di riferimento, e alla destinazione d’uso né può essere modificato lo stato dei luoghi senza preventiva autorizzazione del Servizio Tecnico di Bacino Romagna;
  • il proponente è obbligato a provvedere alla regolare manutenzione e conservazione del bene concesso e ad apportare, a proprie spese, quelle modifiche e migliorie che venissero prescritte dal Servizio Tecnico di Bacino Romagna a tutela degli interessi pubblici e dei diritti privati;
  • il Servizio Tecnico di Bacino Romagna ha la facoltà, qualora lo richiedano prevalenti ragioni di pubblico interesse (tra le quali esecuzione di lavori idraulici), di modificare e/o revocare la concessione o parte della stessa e di ordinare la riduzione in pristino dei luoghi, senza che il concessionario abbia diritto ad alcun indennizzo;
  • alla cessazione della concessione, per naturale scadenza, dichiarazione di decadenza o per revoca, consegue l'obbligo per il proponente, salvo che il Servizio Tecnico di Bacino Romagna non disponga diversamente, del ripristino dello stato dei luoghi con le modalità espressamente indicate dall'Amministrazione concedente; qualora il propoennte non provveda nel termine fissato dall'Amministrazione regionale, quest'ultima procederà all'esecuzione d'ufficio a spese dell'interessato;
  • il provvedimento di concessione dovrà essere esibito dal propoennte ad ogni richiesta del personale addetto alla vigilanza;

36. ai sensi dell’art. 12 del DLgs 29 dicembre 2003, n. 387, con il rilascio dell’Autorizzazione Unica, l’impianto, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio sono dichiarati di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti;

37. eventuali variazioni del programma dei lavori, debitamente motivate, dovranno essere comunicate e sottoposte ad autorizzazione preventiva da parte della Amministrazione Provinciale di Rimini, d’intesa con il Servizio Tecnico di Bacino Romagna;

38. dovrà essere redatto e presentato per approvazione alla Provincia di Rimini entro 1 anno dall’emanazione della Delibera di VIA, un progetto di riqualificazione e di valorizzazione complessiva dell’intera area oggetto dell’intervento in esame;

39. la porzione dell’elettrodotto che sarà inserito nel perimetro della rete di proprietà del gestore Enel Distribuzione S.p.A.,, se costruito dal proponente, deve essere ceduto ad Enel Distribuzione Spa dopo averne effettuato il collaudo;

40. per l’esecuzione dei lavori interferenti con il percorso stradale sia in sotterraneo (condotta forzata e elettrodotto) che nelle adiacenze (dissabbiatore, scatolare e centrale di turbinamento) GECOsistema (ora GECOHydro) Srl dovrà durante la fase di scavo fare sì che gli attraversamenti del percorso e delle opere adiacenti siano ristabiliti con lo stesso materiale scavato e con lo stesso grado di compattazione sia per quanto riguarda il terreno sia la sede ciclabile nonché dovrà eseguire, da concordare con la Provincia di Rimini – Servizio Viabilità, di eventuali opere di protezione di ingegneria naturalistica;

41. prima dell’inizio dei lavori, GECOsistema (ora GECOHydro) Srl dovrà richiedere alla Provincia di Rimini – Servizio Viabilità, l’autorizzazione al transito dei veicoli a motore e di chiusura del tratto di percorso. La Provincia detterà quindi prescrizioni riguardanti essenzialmente le modalità di chiusura del tratto interessato dai lavori durante le varie fasi, le modalità di transito dei veicoli a motore durante i lavori e a regime, le modalità di ripristino e manutenzione del tratto di percorso interessato dai lavori e dai transiti dei veicoli a motore;

42. la dismissione del cantiere dovrà comportare il ripristino dello stato originario dei luoghi;

43. per consentire i controlli di competenza, GECOsistema (ora GECOHydro) dovrà dare, obbligatoriamente e con congruo anticipo, comunicazione dell’avvio dei lavori al Servizio Tecnico di Bacino Romagna, alla Provincia di Rimini, ai Comuni di Verucchio e Torriana, all’ARPA Sezione Provinciale di Rimini, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’Emilia-Romagna e al Consorzio della Bonifica della Romagna;

44. ai sensi dell’art. 12 del DLGS 29 dicembre 2003, n. 387 e dell’art. 35 del RR 20 novembre 2001, n. 41, in caso di rinuncia o cessazione, per qualsiasi motivo, della concessione di derivazione con contestuale dismissione dell’impianto, la Società titolare è tenuta, a propria cura e spese, alla rimozione delle opere ed al ripristino e recupero ambientale dello stato dei luoghi; a tal fine dovrà essere realizzato il progetto degli interventi di dismissione e ripristino presentato; i lavori di dismissione che insistono sulle aree demaniali del fiume Marecchia, in fase esecutiva, dovranno essere approvati dal Servizio Tecnico Bacino Romagna;

45. preliminarmente agli interventi di escavazione dovranno essere effettuati sondaggi preliminari sotto la sorveglianza del personale specializzato senza che alcun onere gravi sul Ministero per i Beni e le Attività Culturali;

46. l’approvvigionamento degli inerti da costruzione e lo smaltimento dei materiali di risulta dagli scavi dovrà essere effettuato utilizzando siti regolarmente autorizzati e nel rispetto delle normative vigenti, privilegiando a parità di idoneità i siti più prossimi all’area di realizzazione, al fine di minimizzare gli impatti derivanti dal trasporto e riutilizzando tutti i materiali provenienti dagli scavi come previsto dal progetto;

47. prima dell’inizio dei lavori venga presentato per approvazione un piano di monitoraggio per valutare lo stato della comunità ittica e macrobentonica da effettuarsi ai sensi del D.M. 260/2010. Tale piano dovrà essere presentato al Servizio Tutela e Risorsa Acqua della Regione Emilia-Romagna che si avvarrà per la verifica dello stesso del supporto di ARPA Provinciale. Tale piano di monitoraggio dovrà prevedere una fase di campionamento ante-operam finalizzato ad indagare il futuro tratto derivato in condizioni di assenza del prelievo ad uso idroelettrico: tale indagine verrà utilizzata come bianco ai fini di un controllo dell'impatto della derivazione sul corpo idrico; tale monitoraggio ante-operam dovrà essere effettuato almeno 2 volte in un anno in concomitanza dei differenti regimi idrologici (magra-morbida o stagionalità); detto piano di monitoraggio dovrà prevedere una fase durante l’attività di cantiere e una successiva post operam (fase di esercizio per almeno tre anni consecutivi); i campionamenti ittici e macrobentonici sono da condursi su 3 punti – stazione di cui:

  • uno a monte del canale di adduzione con funzione di punto-controllo;
  • uno nel tratto sotteso dalla captazione;
  • uno a valle del rilascio; 

i dati sul popolamento ittico da rilevare sono:

  • specie presenti;
  • densità numeriche e ponderali di ogni singola specie;
  • strutture di popolazione di ogni singola specie; 

qualora dagli esiti di tale monitoraggio si evidenziasse un decadimento delle caratteristiche di qualità ambientali dell’ecosistema fluviale, tali da compromettere il mantenimento delle funzioni ecologiche del corpo idrico, e tali da non consentire il raggiungimento degli obiettivi di qualità individuati dalla pianificazione vigente, dovranno essere adottate le misure eventualmente indicate dalle Autorità competenti e modificate le condizioni sopra riportate, senza che ciò possa dar luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della pubblica amministrazione, fatta salva la relativa eventuale riduzione del canone demaniale di concessione.

48. al fine di evitare impatti significativi sui corpi idrici superficiali durante le fasi di cantiere occorrerà adottare idonee procedure operative; in particolare andranno adottati i seguenti accorgimenti:

  • utilizzo di macchine operatrici a norma sottoposte a periodici controlli e manutenzioni;
  • predisposizione di sistemi di drenaggio e raccolta delle acque di dilavamento delle aree di cantiere e degli eventuali sversamenti accidentali al fine di evitarne lo scarico diretto nel corpo idrico;

49. nelle attività di cantiere dovranno essere adottate le misure necessarie (es. bassa velocità di marcia degli automezzi, recinzioni con funzione di mitigazione acustica) al fine di contenere la rumorosità derivante dalle attività e dai macchinari utilizzati e dovranno essere richieste le eventuali autorizzazioni in deroga previste dalla normativa vigente in materia secondo la L.R. 15/2001 - D.G.R. 45/2002 - Regolamento/Ordinanze comunali vigenti per la disciplina delle attività rumorose e temporanee;

50. al fine di evitare fenomeni di inquinamento delle acque dovute al funzionamento delle macchine idrauliche nella centrale, per il funzionamento delle turbine dovranno essere utilizzati lubrificanti ecologici e/o biodegradabili qualora tecnicamente possibile;

51. al fine di rendere compatibile la realizzazione del progetto proposto da GECOsistema (ora GECOHydro) con la corretta gestione dei siti della Rete Natura 2000, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

  • i lavori all’interno del SIC dovranno essere evitati nel periodo 20 febbraio - 30 giugno, periodo che coincide con le fasi riproduttive dell’avifauna e dell’erpetofauna;
  • i lavori per la realizzazione della pista di servizio al cantiere per le opere di compensazione nell’area del canyon non dovranno prevedere trattamenti bituminosi;
  • la pista di nuova realizzazione non dovrà avere larghezza superiore ai 4 metri;
  • limitare il più possibile il taglio della vegetazione arborea e/o arbustiva lungo il tracciato di interramento della condotta e nell’area di interramento della centrale idroelettrica;
  • adottare tutte le precauzioni necessarie per non produrre inquinamento delle acque superficiali o del suolo, durante le operazioni di scavo al fine di prevenire anche i versamenti accidentali (dai macchinari di scavo o dagli automezzi) di sostanze inquinanti;
  • adottare tutte le precauzioni necessarie per ridurre l’inquinamento acustico provocato dalle macchine a motore o dalle azioni di scavo;
  •  utilizzare accorgimenti idonei ad evitare la dispersione delle polveri durante gli spostamenti dei mezzi di trasporto in fase di cantiere, tramite umidificazione delle piazzole e del tracciato e tramite adeguata copertura, con teli, dei cassoni adibiti al trasporto di materiali inerti;
  • smaltire a lavori ultimati eventuali rifiuti in appositi impianti autorizzati presenti nelle vicinanze;

52. GECOsistema (ora GECOHydro) dovrà presentare ad Arpa Sez. prov. Di Rimini, almeno novanta giorni prima dell’inizio dei lavori di scavo per la realizzazione dell’opera, un piano di utilizzo del materiale da scavo redatto secondo i requisiti tecnici contenuti nell’All. 5 del D.M. 161/2012;

53. la gestione dei rifiuti prodotti durante l’attività dovranno essere rispettate le indicazioni contenute nella Parte IV del D.Lgs. 152/06 e s.m.i;

54. il rumore emesso dalla centrale di turbinamento dovrà rispettare i limiti acustici previsti in classe prima già in corrispondenza di spazi utilizzati da persone e comunità (vedi pista ciclabile adiacente) secondo l’art. 2 c. 3 del DPCM 14/11/97;

55. GECOsistema (ora GECOHydro) dovrà presentare all’Amministrazione Comunale di Verucchio per il seguito di competenza, una valutazione acustica post - operam al fine di accertare il rispetto dei limiti di immissione assoluti e differenziali, diurni e notturni, previsti dal DPCM sopra citato; la valutazione dovrà tener conto di eventuali componenti penalizzanti (presenza di componenti tonali e/o impulsive e/o di bassa frequenza) ai sensi del D.M. 16/3/1998, ricordando, inoltre che, ai sensi dell’art. 3 c. 2 del D.M. 11/12/1996 “applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo”, il rispetto del criterio differenziale è condizione necessaria per l’esercizio dell’impianto; qualora la valutazione post-operam dovesse evidenziare valori non conformi ai limiti di legge vigenti dovranno essere adottati idonei accorgimenti tecnici (opere di mitigazione) al fine di garantire il rispetto dei limiti stessi, in accordo con gli Enti competenti;

56. per quanto riguarda il locale trasformatore MT/BT all’interno della centrale di turbinamento con riferimento al DPCM 08.07.03, dovrà essere previsto uno spazio di ampiezza non inferiore a m 4.4 da ciascun lato rispetto al locale trasformatore, entro cui non siano presenti asili, scuole, aree verdi attrezzate, ospedali nonché edifici, e loro pertinenze, attrezzature e/o aree di sosta, con permanenza di persone non inferiore alle quattro ore giornaliere, né se ne preveda la realizzazione; inoltre, a tutela della salute della popolazione e dei lavoratori, all’interno di tale spazio non dovrà essere prevista la possibilità di permanenza di persone per un tempo maggiore alle quattro ore giornaliere;

57. per quanto riguarda la cabina di consegna in progetto, con riferimento al DPCM 08.07.03, dovrà essere previsto uno spazio di ampiezza non inferiore a m 1.0 da ciascun lato rispetto alla cabina, entro cui non siano presenti asili, scuole, aree verdi attrezzate, ospedali nonché edifici, e loro pertinenze, attrezzature e/o aree di sosta, con permanenza di persone non inferiore alle quattro ore giornaliere, né se ne preveda la realizzazione; inoltre, a tutela della salute della popolazione e dei lavoratori, all’interno di tale spazio non dovrà essere prevista la possibilità di permanenza di persone per un tempo maggiore alle quattro ore giornaliere;

58. per quanto riguarda il sostegno esistente per passaggio da linea sotterranea ad elica visibile in doppia terna (progetto) a linea aerea a conduttori nudi (esistente), con riferimento al DPCM 08.07.03, dovrà essere previsto uno spazio di ampiezza non inferiore a 6 metri dall’elettrodotto (punto C) entro cui non siano presenti asili, scuole, aree verdi attrezzate, ospedali nonché edifici, e loro pertinenze, attrezzature e/o aree di sosta, con permanenza di persone non inferiore alle quattro ore giornaliere o spazi destinati all'infanzia, né se ne preveda la realizzazione; inoltre, a tutela della salute della popolazione e dei lavoratori, all’interno di tale spazio non dovrà essere prevista la possibilità di permanenza di persone per un tempo maggiore alle quattro ore giornaliere. 

b) di dare atto che il Comune di Verucchio, il Comune di Torriana e la Provincia di Rimini hanno espresso il proprio parere sulla compatibilità ambientale ai sensi della LR 9/99 all’interno del Rapporto Ambientale che costituisce l’ALLEGATO 1 alla presente delibera e ne è parte integrante; 

c) di dare atto che il Comune di Verucchio ha rilasciato l'Autorizzazione Paesaggistica prot. n. 5180 del 23 maggio 2014, acquisita dalla Regione Emilia-Romagna al PG.2014.218423 del 23/5/2014, ai sensi dell'art. 146 del Dlgs 42/2004; tale provvedimento costituisce l’ALLEGATO n. 2 della presente delibera e ne è parte integrante; 

d) di dare atto che il Comune di Torriana ha rilasciato l'Autorizzazione Paesaggistica prot. n. 4868 del 24 maggio 2014, acquisita dalla Regione Emilia-Romagna al PG.2014.222156 del 28/5/2014, ai sensi dell'art. 146 del Dlgs 42/2004; tale provvedimento costituisce l’ALLEGATO n. 3 della presente delibera e ne è parte integrante; 

e) di dare atto che il Servizio Tecnico di Bacino di Romagna della Regione Emilia-Romagna ha rilasciato la concessione di derivazione di acqua pubblica superificiale ad uso idroelettrico, dalla sponda destra del Fiume Marecchia nei Comuni di Verucchio e Poggio Torriana (RN) ed occupazione delle aree demaniali pertinenti l'impianto a GECOHydro srl, con determina del Responsabile - specialista in Assetto Idraulico, Gestione delle Aree del Demanio Idrico e delle Risorse Idriche n. 7586 del 6/6/2014; tale determina è stata rettificata con la determina del Responsabile - specialista in Assetto Idraulico, Gestione delle Aree del Demanio Idrico e delle Risorse Idriche n. 8827 del 27/6/2014 in quanto nella determina n. 7586/2014 era contenuto un errore materiale; tali provvedimenti costituiscono l’ALLEGATO n. 4 della presente delibera e ne è parte integrante; 

f) di dare atto che l'Autorità dei Bacini Interregionale Conca Marecchia ha espresso il proprio parere vincola ex art. 9, comma 4.2 lett. b) delle norme del Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico (PAI) ai sensi della LR 9/99 all’interno del Rapporto Ambientale che costituisce l’ALLEGATO 1 alla presente delibera; 

g) di dare atto che ARPA ha espresso il proprio parere ai sensi della LR 9/99 all’interno del Rapporto Ambientale che costituisce l’ALLEGATO 1 alla presente delibera; 

h) di dare atto che il Consorzio della Bonifica della Romagna ha espresso il proprio parere in merito alla concessione di derivazione ai sensi della LR 9/99 all’interno del Rapporto Ambientale che costituisce l’ALLEGATO 1 alla presente delibera; 

i) di dare atto che la Provincia di Rimini ha espresso il proprio parere in merito alla concessione di derivazione e in merito all'attraversamento dell'attraversamento e utilizzo percorso storico naturalistico provinciale Mare - Monti ai sensi della LR 9/99 all’interno del Rapporto Ambientale che costituisce l’ALLEGATO 1 alla presente delibera; 

j) di dare atto che il parere in merito alla Valutazione d'Incidenza e in merito alle risorse idriche per la concessione di derivazione ai sensi della LR 9/99 sono espressi all’interno del Rapporto Ambientale che costituisce l’ALLEGATO 1 alla presente delibera; 

k) di dare atto che l'AUSL ha espresso il proprio parere per l'aspetto sanitario con nota prot AAORN 0046796 del 15/5/2014, acquisita dalla Regione Emilia – Romagna al PG.2014.0211568 del 16/5/2014; tale provvedimento costituisce l’ALLEGATO n. 5 della presente delibera e ne è parte integrante; l'AUSL non ha, però,partecipato alla conferenza di servizi conclusiva e trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14-ter, comma 7, della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni; 

l) di dare atto che ENEL ha espresso il proprio nulla osta alla realizzazione del progetto presentato da GECOHydro con nota prot. DIS/MAT/NE/DTR-ERM/ZO/ZORN n. 0379697 del 30/4/2014, acquisita dalla Regione Emilia-Romagna al PG.2014.0181836 del 2/5/2014; tale provvedimento costituisce l’ALLEGATO n. 6 della presente delibera e ne è parte integrante; ENEL non ha però partecipato alla conferenza di servizi conclusiva e trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14-ter, comma 7, della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni; 

m) di dare atto che per quanto riguarda la realizzazione dell'impianto e dell'elettrodotto i Vigili del Fuoco hanno espresso un proprio parere con nota prot. 4448 del 15 maggio 2014, acquisita al PG.2014,208915 del 15/5/2014; tale provvedimento costituisce l’ALLEGATO n. 7 della presente delibera e ne è parte integrante; i Vigili del Fuoco non hanno, però, partecipato alla conferenza di servizi conclusiva e trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14-ter, comma 7, della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni; 

n) di dare atto che per quanto riguarda la realizzazione dell'impianto e dell'elettrodotto ENAC ha espresso un proprio parere con nota prot. 51436 - P del 16 maggio 2014, acquisita al PG.2014.213191 del 19/5/2014; tale provvedimento costituisce l’ALLEGATO n. 8 della presente delibera e ne è parte integrante; ENAC non ha, però, partecipato alla conferenza di servizi conclusiva e trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14-ter, comma 7, della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni; 

o) di dare atto che tutti gli ALLEGATI da 1 a 8 richiamati all’interno della presente delibera e tutti gli ALLEGATI da A a R del Rapporto Ambientale, che costituisce l’ALLEGATO 1 ed è parte integrante e sostanziale della presente delibera, per motivi tecnici sono allegati alla presente delibera solo su supporto informatico (CD Rom) e sono depositati presso la Segreteria della Giunta Regionale; essi sono, anche, disponibili al pubblico sul sito web regionale al seguente link http://serviziambiente.regione.emilia-romagna.it/Ricerche;

p) di dare atto che il Ministero per i Beni e le Attività culturali per quanto riguarda l’autorizzazione paesaggistica e il nulla osta archeologico non ha partecipato alla seduta conclusiva, non ha firmato il rapporto ambientale che costituisce l’allegato 1 della presente delibera, ma ha partecipato alle sedute istruttorie della Conferenza e in data 15 settembre 2009 prot. 13934 ha espresso il proprio parere, acquisito dalla Regione Emilia-Romagna al PG.2009.208396 del 22/9/2009; esso costituisce l’Allegato H dell’ALLEGATO 1 della presente delibera; i contenuti di tale parere sono stati ribaditi dai delegati nelle sedute istruttorie della Conferenza, tenuti in considerazione dalla Conferenza di Servizi finale e inseriti nel Rapporto Ambientale firmato in data 16 maggio 2014 che costituisce l’ALLEGATO 1 della presente delibera; non avendo partecipato alla seduta conclusiva, trova comunque applicazione il disposto dell’art. 14-ter, comma 7, della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni; 

q) il Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per le Comunicazioni-Ispettorato Territoriale Emilia-Romagna, il Ministero dello Sviluppo Economico-Dipartimento per l’energia-Direzione Generale per le risorse minerarie ed energetiche-Divisione II - Sezione Unmig di Bologna, Ustif Sede Di Bologna, il Corpo Forestale dello Stato, il Comando in Capo del Dipartimento-Militare Marittimo dell’Adriatico, l'Aeronautica Militare, il Ministero della Difesa - Direzione Generale dei Lavori e del Demanio, Terna, Snam, Enav, SGR, Telecomitalia, Hera, non hanno partecipato alla seduta conclusiva non hanno partecipato alla seduta conclusiva per l’espressione del parere per la realizzazione dell’elettrodotto e dell’impianto non hanno firmato il rapporto ambientale che costituisce l’allegato 1 della presente delibera e non hanno inviato un proprio formale parere; trova quindi applicazione il disposto dell’art. 14-ter, comma 7, della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni; 

r) di dare atto che il provvedimento di VIA e gli atti in esso compresi diventano efficaci dall’approvazione dell’Autorizzazione Unica ai sensi del DLgs 387/03 e successive modifiche ed integrazioni da parte della Provincia di Rimini; 

s) di dare atto che la procedura di verifica (screening) prevista dalla normativa vigente per le modifiche od estensioni di un impianto non debba essere attivata per modifiche gestionali che non comportino un aumento della potenza autorizzata dell’impianto, per modifiche di dettagli edilizi nonché per quanto previsto nel quadro prescrittivo del presente rapporto; tali modifiche dovranno comunque essere oggetto di comunicazione o istanza di autorizzazione ai sensi della vigente normativa; 

t) di stabilire, ai sensi della LR 9/99 e successive modifiche ed integrazioni, il progetto dovrà essere realizzato entro 5 anni dalla pubblicazione del provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale; 

u) di pubblicare per estratto nel Bollettino Ufficiale e sul sito web della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 16, comma 3, della LR 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di deliberazione; 

v) di pubblicare integralmente sul sito web della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 20, comma 7 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, il presente provvedimento di valutazione di impatto ambientale.

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