n.265 del 07.08.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 8547 - Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea legislativa a sostenere percorsi di autonomia e promuovere progettualità educative, formative, professionalizzanti, mirate alla conoscenza e acquisizione di competenze da parte delle giovani e delle donne di ogni età in materia economico-finanziaria e gestione del risparmio, e a valutare di promuovere la formazione interna per tali finalità; ad avvalersi, in questo ambito di promozione della parità di genere e per una sensibilizzazione al tema, di collaborazioni con Istituti educativi e formativi, Università, Associazioni rappresentative del settore finanziario quale Anasf, Categorie professionali e sindacali; sostenendo e promuovendo inoltre tali iniziative nell'ambito di bandi e altri canali di valorizzazione, rispondenti agli obiettivi di parità e pari opportunità tra donne e uomini nella conoscenza, competenza, partecipazione economico-finanziaria allo sviluppo. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Mori, Caliandro, Marchetti Francesca, Bessi, Rossi, Poli, Iotti, Rontini, Zoffoli, Lori, Mumolo

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

In Italia come a livello internazionale le donne continuano ad essere svantaggiate rispetto agli uomini nel mondo del lavoro, nella partecipazione al potere economico, nell’autonomia economico-finanziaria, anche in ragione del permanere della cosiddetta ‘segregazione formativa orizzontale’, vale a dire la sottorappresentazione femminile nei percorsi formativi e professionalizzanti di tipo tecnico-scientifico-economico nonostante la più alta scolarizzazione;

restano peraltro diffusi nelle famiglie e in tutte le organizzazioni sociali, nonché tra le stesse donne, persistenti stereotipi di ruolo e culturali che determinano scelte scolastiche e formative orientate a settori di welfare, impiego pubblico e terziario non qualificato, corroborate dall’altrettanto diffusa percezione, quasi sempre rispondente a realtà, di un sistema di tutela delle lavoratrici madri e caregiver insufficiente rispetto alle esigenze di conciliazione;

il gap retributivo di genere, che in Europa resta in media del 16% e in Italia del 23% con un picco del 46% registrato nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, unito al gap di conoscenze e competenze tecnico-finanziarie e al persistere di una squilibrata divisione dei ruoli nelle famiglie, fa sì che ancora oggi troppe donne non siano autonome nella gestione del denaro e del risparmio;

una ricerca su un campione femminile nazionale, realizzata nel 2017 dal Museo del Risparmio di Torino in collaborazione con Episteme, rileva ad esempio come un 9.1% di donne non gestisca neppure un conto familiare, il 21% delle donne del Nord e Centro Italia non abbiano un conto corrente personale, percentuale che sale fino al 40% tra le donne del Sud, a fronte di un 63% di loro che comunque percepisce un qualche reddito, registrando anche come solo la metà del campione sia competente in tema finanziario contro un 68% degli uomini;

tale situazione determina una serie di gravi conseguenze negative, tra le quali il fatto di ridurre il potenziale economico complessivo del Paese, aggravare le condizioni di povertà femminile da sanare con misure assistenzialistiche, rendere molte donne non autonome ma succubi del potere altrui, sia esso finanziario tout court o del partner nel nucleo familiare, esponendole dunque più degli uomini a raggiri e truffe, a discriminazioni e violenze di genere domestiche senza via di uscita;

tra gli altri dati che rilevano per la competenza femminile nel settore, secondo l’Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari, sono solo 11mila le donne italiane che svolgono la professione di financial advisor, pari al 20% del totale di questi professionisti;

Sottolineato che

il World Economic Forum assegna alla partecipazione economica delle donne un ruolo fortemente correlato allo sviluppo dei Paesi e nell’ultimo Indice di genere 2018 l’Italia resta tra gli ultimi con un gap del 43% ancora da colmare contro ad esempio un 19% dell’Islanda;

al fine di accelerare il raggiungimento di tutti gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile di Agenda 2030, a partire dall’Obiettivo 5 dell’eguaglianza tra donne e uomini, risultano centrali le politiche e i percorsi di educazione ed empowerment di donne e giovani;

nell’alveo delle misure di crescita equa e inclusiva, prevenzione alle violenze di genere, empowerment formativo e lavorativo previste dalla Legge quadro regionale per la parità n. 6/2014 e dal Patto per il Lavoro 2015, la Regione Emilia-Romagna sta già sostenendo progetti formativi STEM, professionalizzanti e di orientamento al lavoro per superare ‘segregazione formativa’ e situazioni di sudditanza e dipendenza economica delle donne, compresi progetti realizzati in collaborazione con Scuole, Università, Associazioni e Categorie;

Evidenziato che

sono attive o in corso di predisposizione sul territorio regionale altre progettualità formative finalizzate agli obiettivi di empowerment, autonomia finanziaria ed economica delle donne sopra richiamati, frutto dell’iniziativa di Associazioni come Anasf (Ass. nazionale consulenti finanziari) e di comitati pari opportunità interni alle Categorie professionali ed economiche;

Tutto ciò premesso, sottolineato ed evidenziato

Impegna la Giunta e l’Assemblea legislativa per quanto di competenza

- a sostenere percorsi di autonomia e promuovere progettualità educative, formative, professionalizzanti, mirate alla conoscenza e acquisizione di competenze da parte delle giovani e delle donne di ogni età in materia economico-finanziaria e gestione del risparmio, e a valutare di promuovere formazione interna per tali finalità;

- ad avvalersi, in questo ambito di promozione della parità di genere e per una sensibilizzazione al tema, di collaborazioni con Istituti educativi e formativi, Università, Associazioni rappresentative del settore finanziario quale Anasf, Categorie professionali e sindacali;

- a valutare di sostenere e promuovere tali iniziative nell’ambito di bandi e altri canali di valorizzazione, rispondenti agli obiettivi di parità e pari opportunità tra donne e uomini nella conoscenza, competenza, partecipazione economico-finanziaria allo sviluppo.

Approvata a maggioranza dalla Commissione per la parità e per i diritti delle persone nella seduta del 3 luglio 2019

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